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rocinante

RIVISTA DI FILOSOFIA IBERICA E IBEROAMERICANA

n. 7 / 2012-2013

Rivista patrocinata da:


Universit degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Studi Umanistici
Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno (ISPF) CNR
Fondazione I.S.LA. per gli Studi Latinoamericani Universit degli Studi di Salerno
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LE CRITI EDITORE

Questo fascicolo stato pubblicato con un contributo della Universidad Catlica de Bogot.
Hanno contribuito inoltre alla stampa del fascicolo il Dipartimento di Studi Umanistici
dellUniversit degli Studi di Napoli Federico IIe il Dipartimento di Scienze umanistiche
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INDICE

I. SAGGI E ARTICOLI
Jos Andrs-Gallego, Sobre la relevancia de Dez-Macho y Domingo Muoz
en los estudios orientales del siglo XX

Giuseppe Bentivegna, Zea, Ortega e la circostanza ispanoamericana

49

Nunzio Bombaci, Giovanni della Croce, mistico e poeta: un saggio


di Mara Zambrano

65

Gianni Ferracuti, La emocin interior y el gesto misterioso. I racconti


galanti di Valle-Incln

77

Stefano Santasilia, El no-lugar del hombre: lu-topia nella riflessione


di Horacio Cerutti Guldberg

133

Armando Savignano, Julin Maras e il personalismo vitale

143

II. TESI
Ambra Benvenuto, Intersoggettivit e traduzione nel pensiero di Ortega y Gasset 167
Valerio Buttafuoco, Esperpento. Leggere il mondo secondo Valle-Incln

171

Vincent Constantin, La disumanizzazione dellarte e lirreale


in Jos Ortega y Gasset

175

Claudio Menichini, Uomo, libert e massa in Ortega y Gasset

181

III. RECENSIONI
Roberto Colonna (a cura di), America Latina e Occidente. Tra filosofia
e letteratura (Giovanni Sgr)

189

Graziano Palamara, Nella morsa degli imperialismi. LAmerica Latina


nellarena internazionale dallet dei libertadores agli inizi del nuovo
millennio (Stefano Santasilia)

192

Michele Porciello, Sacerdote, repubblicano, esiliato: vita, filosofia e politica


in Jos Manuel Gallegos Rocafull (Stefano Santasilia)

194

IV. NOTIZIE
Coloquio Internacional Migracin y Desarrollo en el Occidente mexicano:
una visin latinoamericana (Stefano Santasilia)

199

Congreso interdisciplinario Diversidad filosfica, genealoga y dignidad


de los pueblos latinoamericanos (Stefano Santasilia)

200

In memoria di Antonio Tabucchi (1943-2012) (David M. Dei)

201

I. SAGGI E ARTICOLI

Stefano Santasilia
EL NO-LUGAR DEL HOMBRE: LU-TOPIA
NELLA RIFLESSIONE DI HORACIO CERUTTI GULDBERG

No hay que olvidar sin embargo, que lo que le da realmente vigencia y hace ver su fecundidad
es la experiencia revolucionaria de nuestra poca. Sin el respaldo de la vida y la muerte de
muchos hombres que, rechazando un orden social injusto y alienante se lanzan a la lucha por
una nueva sociedad, el tema de la utopa no pasara de ser una disquisicin acadmica.
G. Gutirrez, Teologa de la liberacin. Perspectivas1

Dare il via ad una riflessione riguardo le ricerche e le analisi svolte dal


filosofo latinoamericano o, come egli stesso preferirebbe auto-definirsi, nuestramericano Horacio Cerutti Guldberg a proposito della questione utopia
costringe qualsiasi studioso a chiedersi innanzitutto in che maniera tale analisi possa essere svolta senza incorrere nella mera ripetizione (nello stesso
ripercorrere liter del nostro pensatore) dei punti salienti che caratterizzano il
percorso speculativo del filosofo della liberazione in questione. Di sicuro, tale
ripercorrere non sarebbe affatto vano, poich permetterebbe, a chi non a
conoscenza del modo di dispiegarsi di tali ricerche, di assumere coscienza di
un percorso di riflessione tanto critico quanto preciso e polemico, di un plemos che motore dellumano esistere perch continua messa in crisi del presente-attuale come apertura alla realizzazione di una nuova e migliore
presentificazione. , per, altrettanto vero che linvito ad una rilettura critica dellopera di Cerutti ci sembra muovere la riflessione, di chi tenta di farsi
suo interprete, ad assumere una posizione pi ermeneutica che storiografica. Per tale ragione, questo excursus interpretativo non avr altro intento che quello di provare a evidenziare, da alcuni scritti di Horacio Cerutti,
dedicati alla problematica utopica, dei caratteri precisi che riguardino la
costituzione della stessa esistenza delluomo come u-topica. Il senso di questa
1. Lima, CEP, 1981, p. 296.

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affermazione, equivoco nel suo stesso essere enunciata, assumer una forma
precisa proprio seguendo il filo rosso dei testi che verranno analizzati e posti
in comparazione con altri autori di riferimento quali Mannheim, Mumford e
Ricoeur.
Come ben riconosciuto da Cerutti, qualsiasi studio e/o ricerca su ci che
generalmente consideriamo utopia rivela gi dal principio la sua estrema
complessit, a partire dal senso che il termine utopico ha ormai assunto nel
nostro linguaggio quotidiano: un senso peggiorativo che tende a connotare
tutto ci che consideriamo irraggiungibile, sicuramente fuori dalla nostra
portata.2 Chiaramente, non questo il livello semantico sul quale si muove la
ricerca di Cerutti, eppure, se proprio un altro livello semantico risulta possibile, bisogna, per poterlo individuare, riportarsi alla stessa questione dellutopismo dellutopia. necessario porsi una domanda fondamentale:
lutopico il non raggiungibile per eccellenza, ci di cui non vale la pena discutere perch non vale la pena che il pensiero si intrattenga in sua prossimit, oppure lutopico tale perch il non realizzato ma sempre desiderato?
Tale domanda sottende ad una pi importante e profonda questione:
lutopico degenerazione del pensiero, mera proiezione alienante, o momento fondamentale, articolazione costitutiva dello stesso pensare? In fine dei
conti, siamo davvero dinanzi a questo bivio concettuale, oppure si tratta di
una falsa differenziazione? In entrambi i casi, lutopico rimanda ad un bisogno della ragione,3 un protendersi verso il futuro come possibile presente,
un presente particolare, u-topico perch non avente ancora? una collocazione topo-grafica, ma pur sempre presente perch correlato allattualit in
maniera ineludibile.4Possiamo, allora, comprendere perch Cerutti, rivolgendo lattenzione allillustre testo di Thomas Moore, ricorda la possibile
duplice interpretazione del termine utopia: ou-topos, non-luogo, luogo che
non c, non localizzabile ma, allo stesso tempo, anche eu-topos, mondo felice, luogo massimamente desiderabile.5 Spesso, la critica ha pensato a queste
due possibilit ritenendo che luna escludesse sicuramente laltra ma tale in2. Cfr. H. Cerutti Guldberg, Presagio y Tpica del descubrimiento (Ensayos de utopa IV), Mxico,
UNAM, 2007, p. 127.
3. Consideriamo il bisogno della ragione in senso kantiano, come ci che muove la ragione e, per
tale motivo, rivela una necessit intrinseca allo stesso conoscere (che, per, come il conoscere morale, in
tal caso non appannaggio del giudizio determinante). Cfr. a tal proposito I. Kant, Che cosa significa
orientarsi nel pensiero, Milano, Adelphi, 1996; H. Arendt, Teoria del giudizio politico: lezioni sulla filosofia politica di Kant, Genova, il Melangolo, 1990.
4. Cfr. riguardo tale correlazione tra presente e futuro, e nello specifico riguardo alla continua presentificazione del futuro, E. Nicol, Psicologa de las situaciones vitales, Mxico, FCE, 1963, pp. 73-79.
5. Cfr. H. Cerutti Guldberg, Presagio y Tpica del descubrimiento (Ensayos de utopa IV), cit., p. 128.

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terpretazione, secondo il pensatore latinoamericano, completamente radicata nellattualit e, per questo, risulta, senza dubbio, carente della necessaria
attenzione verso la componente ad-veniente della proposta utopica. La percezione della non-presenza (e non localizzazione geografica) di tale mondo
massimamente desiderabile, nel momento attuale in cui si inizia ad ipotizzarne la struttura possibile, spinge la nostra interpretazione a considerare
lutopico come il non presente per eccellenza. Se, per, si trattasse di un altro
genere di presenza? Se il protendersi verso il futuro costituisse la stessa presenza dellutopico, la sua autentica manifestazione?
Lo sguardo acuto e attento di Cerutti coglie questa possibilit affermandola a chiare lettere nel momento in cui dichiara che sea cual fuere el origen
de esta terminologa, lo que importa es sealar que alude a una dimensin
muy poco explorada de lo social: la dimensin de lo imaginario y simblico.6 Immaginario e simbolico, per, sono pertinenti allambito del sociale
solo se esso viene considerato nella sua capacit di svilupparsi e modificarsi.
Per tale ragione, essi rimandano alla relazione con il futuro della societ, indi
il futuro di ogni singolo uomo, inteso come capacit di relazione con gli altri
uomini. La dimensione temporale che, dunque, ricopre il ruolo di protagonista nella dinamica utopica quella futura, non per come ci che non ancora ed quindi indefinibile, ma nel suo, come gi sottolineato precedentemente, ineludibile legame col presente, nel e grazie al quale si origina e al
quale dona vita. , quindi, la storia il campo di elaborazione (e attuazione?)
dellutopia. Non ha torto, allora, Karl Mannheim (pur criticato da Cerutti
riguardo alla sua interpretazione che pone in connessione ideologia e utopia7)
quando afferma che la scomparsa dellutopia porta ad una condizione statica in cui luomo non pi che una cosa8. Ecco che, dunque, la possibile reificazione delluomo stesso in seguito alla perdita della possibilit utopica,
rivela il valore della dinamica utopica come costitutiva della stessa umanit, e possibile (se non necessaria) progressiva umanizzazione del soggetto.
Laffermazione di Mannheim, seppur contenuta in un testo che ha un
chiaro intento sociologico, reca con s un carico di valore dichiaratamente
antropologico, rivelando quella che per lo studioso tedesco si configura come
un momento fondamentale della stessa dinamica esistenziale. Ci perch il
momento utopico va delineandosi come il momento stesso della possibilit
6. Ibidem.
7. Cfr. a tal riguardo la seconda parte di H. Cerutti Guldberg, Ensayos de Utopa (I y II), Toluca,
UAEM, 1989.
8. K. Mannheim, Ideologia e utopia, Bologna, Il Mulino, 1957, p. 258.

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futura, intesa come possibilit di modifica dellattuale in base alla capacit di


criticare il presente, in nome di un futuro inteso come possibile presente
alternativo. Ancora una volta una voce della sociologia ci ricorda che
quando la fine delle utopie viene erroneamente interpretata quale trionfo del reale,
in quanto criterio di discriminazione tra luogo effettivamente raggiungibile (progetto) e non luogo illusorio (utopia), allora rimaniamo condannati al rispetto del costituito, chiudiamo nel presente le infinite risorse del nostro immaginario creativo e
della speranza. Perdiamo cos la nostra capacit critica, assolutizzando il limite delle
possibilit contenute nel luogo determinato in cui ci troviamo, ovvero finiamo con il
cadere nellaltro tipo di illusione, che consiste nel ritenere che il luogo in cui siamo
attualmente sia lunico vero luogo.9

Lutopico, essenza dellutopia, si configura, perci, come la stessa fonte


della capacit critica, per nessun motivo allontanamento dalla realt bens
capacit di porsi a distanza da essa per evidenziarne le componenti destinate
a cadere onde permettere uno sviluppo umanamente migliore. Secondo Paul
Ricoeur, solo il fraintendimento del significato del termine ha potuto generare lutilizzo dello stesso vocabolo in senso negativo: sovente una visione
utopica viene considerata come una forma di atteggiamento schizofrenico
nei confronti della societ, ad un tempo un modo per sfuggire alla logica
dellazione attraverso una costruzione estranea alla storia e un modo di proteggersi contro qualsiasi forma di verifica sulla base dellagire concreto.10
Ci nel caso in cu il non-luogo si presenti solo e semplicemente come uctopos epper abbiamo pocanzi ipotizzato, ma direi che oramai lo si pu affermare, che esso non si dia mai slegato dalleu-topos. Allora, continuando a
seguire Ricoeur, possiamo riconoscere un nuovo valore allu-topico, al nonluogo: forse una fondamentale struttura della riflessivit che possiamo applicare ai nostri ruoli sociali la capacit di concepire uno spazio vuoto dal
quale guardare a noi stessi.11 Lutopico costituirebbe, in tal caso, la prospettiva che apre allalternativo, prospettiva che radica il suo nascere, come aveva
chiaramente ravvisato Cerutti, nellimmaginario e nel simbolico. Solo attraverso uno spazio immaginario (non-luogo), che differisca il nostro essere sociale rispetto alla stessa societ in cui questo si esplica, possibile lo svilupparsi di una capacit critica che nasca dalla stessa storicit, connotazione

9. F. Crespi, Crisi e rinascita dellutopia in L. Mumford, Storia dellutopia, Roma, Donzelli, 1997, p. XI.
10. P. Ricoeur, Conferenze su ideologia e utopia, Milano, Jaca Book, 1994, p. 8.
11. Ivi, p. 24.

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chiave dellumana esistenza: il non luogo situa il sistema culturale a distanza.12


Tale distanza, in fondo, lo spazio della filosofia in quanto possibilit di
un atteggiamento critico. Per questa ragione Cerutti pu affermare che si el
concepto de utopa se remueve, todo el andamiaje del pensamiento filosfico
se puede venir abajo.13 Qui, per, necessario individuare soprattutto di che
filosofia si sta parlando perch una filosofia che sia soprattutto critica del
presente non pu configurarsi n come giustificazione di questo, tantomeno
come mera descrizione:
por ello, el ave de Minerva no puede ser el smbolo de la filosofa latinoamericana.
La misin de esta no puede consistir en justificar post festum el devenir histrico, para
consolarnos con la creencia de que vivimos en el mejor de los mundos posibles. La
filosofa latinoamericana debe consistir en pensar auroral, que denuncia lo nocturnal
y anuncie como la matutina calandria el nuevo da.14

Filosofia latinoamericana come pensiero utopico ma, se ci concesso andare oltre le mere questioni geografiche senza, per, perdere le necessarie referenze antropologiche fondamentali, possiamo riconoscere lautentico pensiero critico come pensiero utopico. Infatti, se per Horacio Cerutti fondamentale mostrare la necessit del pensiero latinoamericano di configurarsi
come pensiero critico, indi capace di riconoscere e valorizzare il momento
utopico, fondamentale alla costituzione di tale capacit critica, quello che noi
qui vogliamo sottolineare che qualsiasi pensiero che si voglia presentare
come auroral deve necessariamente essere capace di una disposizione critica
che pu nascere solo a partire dal riconoscimento dellorizzonte utopico: el
primer derecho humano es el derecho al ejercicio propio de la racionalidad.
[] Parte del ejercicio propio de la racionalidad es la demanda por el derecho
a nuestra utopa.15
Ci, perch lutopico possibilit stessa della razionalit in quanto capacit critica; lutopico riporta in gioco limmaginario e il simbolico ridonando
a tali momenti il valore fondamentale che hanno nellambito della strutturazione dellumana societ, per tale ragione esso sempre emblema di un rinnovamento: no hay sintoma y operacion. Hay smbolo operante u ope12. Ivi, p. 25.
13. H. Cerutti Guldberg, Ensayos de Utopa (I y II), cit., p. 9.
14. H. Cerutti Guldberg, Presagio y Tpica del descubrimiento (Ensayos de utopa IV), cit., pp. 42-43.
15. Ivi, p. 42.

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ratividad del smbolo. Quiz utopa no sea ms que el smbolo de una


cultura en ocaso.16
In fondo, crediamo si possa affermare che non si pu pi parlare
dellutopico come di qualcosa che si colloca al di l del nostro presente, della
nostra attualit, come di una mera proiezione alienante. Utopia ora si rivelata in tutta la sua dinamicit come momento fondamentale di tensione che
altro non che la costruzione critica del futuro secondo una disposizione caratterizzata dal continuo rimettere in discussione i parametri attuali: la
utopa representa el esfuerzo por reintroducir la imaginacin transformadora
en una realidad reacia al cambio.17 Per tale ragione, il momento utopico
sempre momento di tensione, sforzo proteso al futuro ma ben radicato nel
presente a partire dal quale si costruisce il nostro stesso avvenire: labor
agnica que va jalonando una exasperante y desesperada bsqueda paradojalmente esperanzada.18 Tale sforzo , per, espressione della stessa storicit delluomo, e per questo tensione costitutiva: vivir en funcin de un
lugar y un tiempo imaginarios ha sido condicin de posibilidad del existir
humano. No hay historia sin esta dimensin trascendental. Este proyecto
anuncia lo todava no sido, mientras denuncia lo intolerable.19
Iniziamo a comprendere, allora, come il non-luogo, lou-topos/eu-topos, si
configuri come autentico luogo dellumanit tesa alla sua completa realizzazione: luogo che non mai realizzato pienamente ma sempre in fieri. Ci significa che tale non-luogo, non geograficamente localizzabile, simultaneamente il locus naturalis delluomo, essere sempre teso alla completa umanizzazione:
la utopa tuvo, tiene, siempre tendr un topos. A partir de l se estriba y se dan multiples saltos. Cuando el topos se agota cambia a un nuevo tpico y la historia de la utopa sigue avante como una especia de sombra compensatoria que acompaa a la
historia, o sea, al devenir humano de estos seres que vamos siendo.20

Lutopico, sia quel che sia latteggiamento che assumiamo nei confronti
della struttura nella quale ci ritroviamo come elementi del tessuto sociopolitico, gi di per s momento costitutivo radicato nella stessa storicit

16. H. Cerutti Guldberg, Ensayos de Utopa (I y II), cit., p. 104.


17. H. Cerutti Guldberg, De Varia Utopica, Ensayos de Utopa III, Costa Rica, UNA, 2007, pp. 152-153.
18. Ivi, p. 18.
19. H. Cerutti Guldberg, Presagio y Tpica del descubrimiento (Ensayos de utopa IV), cit., pp. 30-31.
20. Ibidem.

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umana: siempre el hombre estar por encima del statu quo, sea cual sea,21 e
questo possibile solo perch nelluomo costitutiva la capacit critica in base a quel non-luogo che permette lapertura al futuro e il porre a distanza la
struttura sociale nella quale si vive.
Da quanto detto, comprendiamo allora che America intesa come utopia,
come non-luogo tanto presente quanto assente non solo emblema di un
luogo geografico ma di unidentit. Seguendo le affermazioni di Cerutti si
pu ben pensare che si tratti solo dellidentit appunto americana ma, in
quanto prodotta e riconosciuta filosoficamente attraverso quellatteggiamento critico che espressione autentica dellutopico e momento costitutivo
della ragione, ci sembra che dietro la questione America sia possibile
ravvisare nettamente la problematica antropologica daltronde America,
intesa come identit da conquistare (come allo stesso modo Europa, Africa,
Asia ecc.), non forse lultimo tassello del mosaico antropologico umano,
configurantesi come un continuo work in porgress? Ecco che allora desarrollar la categora utpica, constituirla en categora analtico-operativa, puede
ser un modo de pensar a Amrica22 ma , soprattutto, il modo di pensare
luomo, pensare il non-ancora-esistente-completamente in modo tale da lasciar irrompere il futuro nel presente o, se si preferisce, lasciare che il presente mostri il suo essere sorgente di ogni possibilit futura. Lo spazio del nonluogo definitivamente lo spazio delluomo, di quellessere che non mai in
un luogo definito ma sempre in tensione tra lora e il poi. Nuestra Amrica,
allora, non sar solo unidentit sociale, politica, geografica sar soprattutto
lidentit nuova, la nuova possibilit, lulteriore umanizzazione: Nuestra
Amrica es por s misma una expresin utpica. Nos habla de una Amrica
que todava no es nuestra, que deseamos poseer plenamente y que, paradjicamente, nos identifica. Porque todava no es, anuncia lo que debe ser.23
Nuestra Amrica la nostra identit umana che non possediamo mai completamente ma che gi da sempre ci definisce. Non v dubbio che per Horacio
Cerutti essa sia anche lidentit latinoamericana o, appunto, nuestramericana,
ma a nostro parere pi che legittima la forzatura interpretativa che ci
porta a considerare tale identit come relativa alluomo in generale, perch

21. H. Cerutti Guldberg, De Varia Utopica, Ensayos de Utopa III, cit., p. 207.
22. H. Cerutti Guldberg, Ensayos de Utopa (I y II), op. cit., p. 128.
23. H. Cerutti Guldberg, Presagio y Tpica del descubrimiento (Ensayos de utopa IV), op. cit., p. 23.

139

appunto generantesi dal puro momento utopico, capacit critica e possibilit


stessa della ragione.24
Proprio in base a quanto appena riconosciuto, a nostro parere, lo stesso
Horacio Cerutti pu affermare che non si intende realizzare lutopia al fine
di rendere visibile lideale nel mondo reale; lutopico va preservato perch
queremos y sabemos que del proceso mismo, en intentos que se ajustan y
complementan mutuamente, deben aflorar las formas que hagan posible el
mejor de los mundos,25 cosa possibile solo se intendiamo bene il senso proprio dellutopico come ci che pu salvarci dalla duplice illusione di assumere
il luogo in cui siamo come lunico luogo possibile e, allo stesso tempo, di andare alla deriva nella ricerca di un luogo inesistente: entrambe queste illusioni nascono, infatti, dallerrata convinzione che lessere umano abbia un
suo luogo, una sua stabile dimora, che da qualche parte diventi possibile
risolvere la differenza costitutiva del suo esserci.26 Lutopico lorizzonte
della completezza, per questo il non-luogo, punto mai localizzabile che
muove la ricerca stessa:
chi segue il metodo utopistico, deve guardare la vita considerandone contemporaneamente tutti i lati, e vederla come un tutto interrelazionato: non come una mescolanza casuale, ma come un organico insieme di parti suscettibile di migliore organizzazione, di cui importante mantenere lequilibrio, come in ogni organismo
vivente, al fine di favorire la crescita e il progresso.27

In conclusione, se vero che lutopico possibilit stessa della ragione


come capacit critica, allora possiamo concordare pienamente con laffermazione di Miguel Angel Sobrino che, analizzando, come noi, la questione dellutopia nellopera di Horacio Cerutti, sottolinea come el sentido utpico
puede ser considerado como una estructura discursiva, es decir, la utopa es
un producto de una organizacin discursiva que pretende la transformacin
24. A tal proposito cfr. F. Hinkelammert, Crtica de la razn utpica, Costa Rica, DEE, 1984; F.
Remotti, Contro ldentit, Roma-Bari, Laterza, 2007; interessanti, da questo punto di vista, sono i seguenti
saggi nei quali si riflette sulluniversalismo critico: G. Cacciatore, Etica interculturale e universalismo
critico, in G. Cacciatore G. DAnna, Interculturalit. Tra etica e politica, Roma, Carocci, 2010, pp. 29-42;
G. DAnna, Letica interculturale tra storicismo e inganni dellimmaginazione, in ivi, pp. 67-84. Per quanto
riguarda la riflessione sulla filosofia della liberazione con attenzione ai momenti specifici della sua genesi cfr. P. Colonnello, Su alcune teorie politiche latinoamericane. Pensiero della liberazione, marxismo, interculturalit, in O. Greco (a cura di), Sotto traccia. Idee per ridare senso alla politica, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2010, pp. 111-131.
25. H. Cerutti Guldberg, Ensayos de Utopa (I y II), cit., p. 135.
26. F. Crespi, Crisi e rinascita dellutopia, cit., p. XII.
27. L. Mumford, Storia dellutopia, cit., p. 6.

140

de una realidad intolerable.28 Possibilit sempre presente, dunque, di una


vita autenticamente nuova:
Tanto in profondo conduce solo il cammino interno, denominato anche incontro con
il S, la preparazione della parola intima, mancando la quale qualsiasi sguardo verso
lesterno resta vano e nessun magnete, nessuna forza pu attirare allesterno la parola intima e aiutarla a erompere dallerrore del mondo. Lungo questa verticale interna
devono infine diffondersi lampiezza, il mondo dellanima, lesterna, cosmica funzione
dellutopia, fronteggiando la miseria, la morte, e il regno a involucro della natura fisica. Solo in noi brilla ancora questa luce e incomincia il fantastico impulso verso di
essa, verso linterpretazione del sogno a occhi aperti, verso limpiego del concetto
utopico come principio. per trovare questo, per trovare il giusto per amore del
quale conviene vivere, organizzarsi e avere tempo, che noi procediamo, ci apriamo i
varchi metafisicamente costitutivi, invochiamo ci che non , costruiamo
nellazzurro, ci costruiamo nellazzurro e cerchiamo il vero e il reale l dove scompare il semplice dato incipit vita nova.29

Abstract: This essay presents itself as a critical and anthropological interpretation of Utopias idea. This
to show as the essential point of the analysis elaborated by Horacio Cerutti, in his Ensayos about Utopia,
is rooted in the conception, sometimes clearly declared, sometimes only suggested, of the utopic moment as fundamental articulation of human rationality (always conceived as historical rationality). By
this, the necessity of recognize the internal constitution of the reason as utopic reason.
Parole chiave / Keywords: utopia, reason, rationality, history.

28. M. A. Sobrino Ordoez, Los imaginarios utpicos. Notas para una crtica de la razn utpica, in R.
Garca Clark L. Rangel K. Mutsaku (coords.), Filosofa, Utopa y Poltica. En torno al pensamiento y a la
obra de Horacio Cerutti Guldberg, Mxico, UNAM, 2001, p. 138.
29. E. Bloch, Spirito dellUtopia, Milano, Bur, 2004, pp. 5-6. Riguardo al valore della dimensione
utopica per la prassi storica, nel pensiero di Ernst Bloch, cfr. G. Cacciatore, Bloch, il male, lutopia, in P.
Amodio, R. De Maio, G. Lissa, La Shoah tra interpretazione e memoria, Napoli, Vivarium, 1999, pp. 337359; C. De Luzenberger, Narrazione e utopia. Saggio su Ernst Bloch, Marigliano (NA), Ler Edizioni, 2002;
Id., Diritto naturale e storicit. Sulle tracce di Ernst Bloch, Napoli, Luciano, 2010.

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HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

JOS ANDRS-GALLEGO, Profesor de Investigacin presso il Consejo Superior


de Investigaciones Cientficas (Centro de Ciencias Humanas y Sociales - Madrid), 1848jag@gmail.com
GIUSEPPE BENTIVEGNA, professore ordinario di Storia della filosofia presso lUniversit degli Studi di Catania, gsbenti@unict.it
NUNZIO BOMBACI, dottorando di ricerca in Filosofia presso lUniversit degli
Studi di Macerata, nunziobombaci3@virgilio.it
GIANNI FERRACUTI, professore associato di Letteratura spagnola presso lUniversit degli Studi di Trieste, ferracuti@gmail.com
STEFANO SANTASILIA, assegnista di ricerca PostDoc presso lUniversit degli
Studi della Calabria, santasilia@gmail.com
ARMANDO SAVIGNANO, professore ordinario di Filosofia morale presso lUniversit degli Studi di Trieste, armando.savignano@tin.it

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