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"Il mondo è pronto per raggiungere un governo mondiale.

La sovranità sovranazionale di una elite


intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale
praticata nei secoli passati ." - David Rockefeller, 1991 -

sabato 12 giugno 2010


Alcune grandi menzogne della scienza in un mondo di propaganda e profittatori

Qui sotto riporto un'articolo di Denis G. Rancourt

Denis G. Rancourt è stato un professore di Fisica all'Università di


Ottawa. Si è formato come fisico ed è un esperto di Fisica,
Scienze della Terra e Scienze Ambientali, aree nelle quali egli è
stato finanziato da un'agenzia nazionale e ha gestito un
laboratorio riconosciuto a livello internazionale. Ha pubblicato
oltre 100 articoli sulle principali riviste scientifiche. Ha
sviluppato corsi di attivismo popolare ed è stato un critico aperto
dell'amministrazione universitaria e un difensore dei diritti dei
palestinesi. E' stato licenziato per la sua dissidenza nel 2009 da
un presidente che è un convinto sostenitore della politica
israeliana. (guarda http://rancourt.academicfreedom.ca)
Un appunto al suo articolo: quando egli dice che " L'aspettativa
di vita è aumentata nei paesi del primo mondo grazie ad una
mancanza storica di guerre civili e territoriali, un migliore e più
accessibile cibo, meno lavoro e infortuni sul lavoro e migliori
condizioni di vita" a mio avviso si riferisce ad un periodo storico
che stà pian piano scomparendo; le pratiche di depopolazione che
si stanno implementando in tutto il pianeta, in Occidente hanno
come risultato un cibo sempre più scadente (OGM e prodotti
chimici tossici), disoccupazione e precarietà su vasta scala con
conseguente impoverimento e riduzione delle aspettative di vita e
del numero di figli, diritti del lavoro in via di distruzione,
programmi di dispersione clandestina di agenti tossici sulla
popolazione ignara, distruzione e privatizzazione di tutti i servizi
pubblici, vita sempre più stressante e piena di paure artificiali
indotte (terrorismo, effetto serra, virus letali, catastrofi, crisi
economiche, povertà), possibili guerre civili ecc. La medicina
rientra in questo programma di depopolazione riducendo
ulteriormente le aspettative di vita e la salute della popolazione in
generale. Naturalmente l'elenco delle grandi menzogne di Denis
G. Rancourt non è completo ed esaustivo e ci sarebbero da
aggiungere le operazioni clandestine di geoingegneria
(chemtrails), le nanotecnologie, l'assassinio Kennedy, l'incendio
del Reichstag, la Guerra alla Droga, il 9/11, la Guerra al Terrore,
le armi nucleari iraniane ecc. ma è una buona introduzione per
capire fino a che punto il sistema vigente ha condizionato le
nostre menti e i nostri corpi.

Dr. Denis G. Rancourt


Activist Teacher via Global Research
8 Giugno 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com
" La maggior parte dei politici, in base alle prove a nostra
disposizione, non sono interessati alla verità ma al potere e al
mantenimento di tale potere. Per mantenere tale potere è
essenziale che le persone restino ignoranti, che vivano
nell'ignoranza della verità, anche la verità riguardo alla propria
vita. Ciò che ci circonda pertanto è una grande tapezzeria di
menzogne di cui ci nutriamo." - Harold Pinter, Premio Nobel
(Letteratura), 2005
Il mantenimento delle strutture gerarchiche che controllano la
nostra vita dipende, secondo Pinter, dalla "grande tapezzeria di
menzogne di cui ci nutriamo". Pertanto le principali istituzioni che
ci incorporano nella gerarchia, come scuole, università e mass
media e società di intrattenimento, hanno la funzione primaria di
creare e mantenere questa tapezzeria. Ciò include gli scienziati
dell'establishment e tutti gli intellettuali di servizio incaricati di
"interpretare" la realtà.
In effetti, gli scienziati e gli "esperti" definiscono la realtà in modo
da renderla conforme alla tappezzeria mentale dominante del
momento. Essi inventano e costruiscono anche nuove branche
della tappezzeria che sono al servizio di gruppi di potere specifico
attraverso al fornitura di nuove vie di sfruttamento.

La Menzogna del Denaro


Gli economisti sono l'esempio più significativo. Non è
probabilmente un caso che negli Stati Uniti alla fine del XIX gli
economisti sono stati i primi analisti professionali a essere domati,
in una battaglia che ha definito i limiti della libertà di
insegnamento nelle università. Il sistema accademico avrebbe da
quel momento in poi imposto come accettabile una rigorosa
separazione operativa tra ricerca e teorizzazione e inaccettabile la
riforma sociale [1].
Qualunque accademico che desiderava preservare la sua posizione
intese cosa si voleva dire. Come un prodotto di facciata, gli
accademici diventano virtuosi nutrendo un auto-immagine di
importanza a dispetto della loro limitazione fatale della loro
rilevanza sociale, con verbosità quali: La verità è la nostra arma
più potente, la penna è più potente della spada, una buona idea può
cambiare il mondo, la ragione ci portera fuori dalla tenebre, ecc.
Così l'impresa dell'economia si è dedicata a mascherare la bugia
dei soldi. La cattiva pratica del prestito, la fissazione dei prezzi e
dei controlli monopolistici sono state le principali minacce alla
giustizia naturale del libero mercato, e si sono verificate solo come
errori in un sistema per lo più auto-regolato che poteva essere
temperato attraverso adeguamenti dei tassi di interesse e altre
"garanzie".
Nel frattempo nessuna teoria economica mainstream fa alcuna
menzione del fatto che il denaro si è creato in massa in un sistema
bancario a riserva frazionaria di proprietà di segreti interessi
privati che danno la licenza di fabbricare e fornire debito che deve
essere restituito (con gli interessi) dall'economia reale,
concentrando continuamente con ciò la proprietà e il potere su
tutte le economie regionali e locali.
Il resto di noi deve guadagnare soldi invece di limitarsi a
fabbricarli e non ne possediamo di più quando moriamo. La classe
media paga o un affitto o un mutuo. La schiavitù salariale si è
perpetrata e degradata in aree stabilite e si è impiantata nella sua
varietà più viziosa in tutti i territori conquistati di recente.
E' notevole che la più grande truffa dello sfruttamento (creazione
di moneta privata come debito) mai messa in atto e applicata a
tutto il pianeta non figura nelle teorie economiche.
Gli economisti sono così occupati a modellare gli alti e i bassi dei
profitti, i rendimenti, l'occupazione, i valori di borsa, e i benefici
delle fusioni di sfruttatori di medio-livello da non prestare nessuna
attenzione alla loro evasione degli elementi fondamentali. Essi
elaborano il programma di costruzione, mentre rifiutano di
riconoscere che il terreno è una zona sismica con sopra gli
avvoltoi in cerchio.
Nel frattempo i finanzieri scrivono e riscrivono le norme stesse e
questo processo non figura nuovamente nelle teorie
macroeconomiche. L'unico elemento umano che gli economisti
considerano nei loro "predittivi" modelli matematici è il
comportamento di basso-livello dei consumatori, non l'alto livello
del sistema di manipolazione. La corruzione è ancora la norma ma
tuttora essa non figura. Le economie, le culture e le infrastrutture
delle nazioni sono volutamente distrutte, a fine di asservirle
attraverso un nuovo e più grande debito nazionale per le future
generazioni mentre gli economisti prevedono catastrofiche
conseguenze del presunto inadempimento di tali debiti...
Strumenti di gestione dei padroni e fumo e specchi per il resto di
noi - vi ringrazio economisti esperti.
La Medicina è una bugia salutare
Abbiamo tutti sentito parlare qualche medico, intervistato alla
radio gratuitamente fare l'audace affermazione che l'aspettativa di
vita è aumentata grazie alla medicina moderna. Nulla potrebbe
essere più lontano dalla verità.
L'aspettativa di vita è aumentata nei paesi del primo mondo grazie
ad una mancanza storica di guerre civili e territoriali, un migliore e
più accessibile cibo, meno lavoro e infortuni sul lavoro e migliori
condizioni di vita e di lavoro globali. Il singolo indicatore più forte
di salute personale all'interno e tra i paesi è lo stato dell'economia,
a prescindere dall'accesso alla tecnologia medica e farmaceutica.
E peggio, la medicina ha effettivamente un impatto negativo sulla
salute. Gli errori medici (non contando le morti erroneamente
attribuite a "trattamenti" correttamente somministrati) sono la
terza causa principale di morte negli Stati Uniti, dopo le malattie
cardiache e il cancro, e vi è un ampio divario tra questa sottostima
conservativa del numero di morti da errori medici e la quarta
causa primaria di morte [2]. Dal momento che la medicina può
fare ben poco per le malattie cardiache e il cancro e dal momento
che la medicina ha solo un piccolo impatto statistico positivo
nell'area degli interventi da trauma, potremmo concludere che la
salute pubblica aumenterebbe se tutti i medici semplicemente
scomparirebbero. E pensare a tutte le perdite di tempo e lo stress
che le persone malate potrebbero risparmiarsi...
Uno dei luoghi più pericolosi della società è l'ospedale. Gli errori
medici sono diagnosi sbagliate, prescrizioni di medicazioni che
dovrebbero non essere abbinate, interventi chirirgici inutili,
superflui e mal gestiti trattamenti a base di chemioterapia,
radioterapia e chirurgia correttiva.
La menzogna si estende al mito che i medici sono ovunque vicini
a capire il corpo umano. E questa ben protetta bugia ci incoraggia
a porre la nostra fiducia nei medici, aprendo così la porta ad una
ben orchestrata abbondanza di profitti per big pharma.
La prima cosa che i volontari di Medici Senza Frontiere ( MSF )
devono fare per contribuire in modo significativo nelle zone dei
disastri è dimenticare "la formazione in medicina" e mettersi al
lavoro sui compiti prioritari a portata di mano: acqua, cibo, riparo,
e prevenzione della propagazione delle malattie; non vaccinazioni
o operazioni o prescrizioni di farmaci...La salute pubblica viene
dalla sicurezza, dalla stabilità, dalla giustizia sociale, dal potere
d'acquisto, non da unità di risonanza magnetica (MRI) e
prescrizioni di farmaci.
Queste teste di osso applicano sistematicamente non provati
"trattamenti raccomandati" e prescrivono farmaci pericolosi per
tutto, dalla pressione alta a uno stile di vita sedentario e una
cattiva alimentazione, dall'apatia a scuola, all'ansia nei luoghi
pubblici, dalla funzione erettile post-adolescente, al sonno non
convenzionale, e a tutti gli effetti collaterali di questi ultimi
farmaci.
Esperti tuttavia ancora in notevoli inversioni di logica, i medici
prescrivono i farmaci per rimuovere i sintomi che sono indicatori
di rischio, piuttosto che affrontare le cause dei rischi, aumentando
perciò solo l'assalto al corpo.
E' incredibile il conto che la medicina ha fatto su di noi: un altro
modo per tenerci stupidi (ignoranti sui nostri corpi) e
artificilamente dipendenti dalla gerarchia di controllo. Le persone
economicamente svantaggiate non muoiono dal non avere accesso
a "cure" mediche - Esse muoiono per via delle costrizioni di vita e
dei pesi direttamente conseguenti alla povertà. Quanti medici
hanno affermato questa ovvia verità alla radio?
Menzogne delle Scienze Ambientali
Lo sfruttamento attraverso l'estrazione di risorse, l'espropriazione
della terra, la creazione e il mantenimento della schiavitù salariale
sono devastanti per le popolazioni indigene e per l'ambiente su
scala continentale. E' quindi fondamentale coprire i crimini sotto il
velo dell'analisi degli esperti e la metodologia dello sviluppo di
diversioni. La stimata classe di intellettuali di servizio qui è
composta da scienziati ambientali e consulenti.
Gli scienziati ambientali ingenuamente e consapevolmente
lavorano di pari passo con imbroglioni finanziari-aziendali, media
mainstream, politici, e burocrati statali e internazionali per
mascherare i reali problemi e per creare opportunità di profitto per
selezionate elite di potere. Qui ci sono notevoli esempi di casi
specifici
Freon e ozono
Conoscete qualcuno che è stato ucciso dal buco dell'ozono?
Il Protocollo di Monreal del 1987 che vieta i clorofluorocarburi
(CFC) è considerato un caso da manuale in cui la scienza e la
governance responsabile portano a un trattato fondamentale per il
bene della Terra e tutti i suoi abitanti. Quanto spesso accade
questo?
Nel momento in cui il brevetto DuPount sul Freon (TM), il
refrigerante CFC maggiormente utilizzato al mondo, era in
scadenza i media mainstream raccolsero osservazioni scientifiche
e ipotesi altrimenti arcane circa la concentrazione di ozono
nell'alta atmosfera vicino ai poli.
Questo ha portato a una mobilitazione internazionale per
criminalizzare i CFC e DuPount sviluppò e brevettò un
refrigerante sostitutivo che fu prontamente certificato per l'uso.
Un Premio Nobel per la chimica è stato assegnato nel 1995 per
una dimostrazione di laboratorio che i CFC potevano ridurre
l'ozono in condizione atmosferiche simulate. Nel 2007 è stato
dimostrato che quest'ultima opera poteva essere stata gravemente
viziata da una sovrastima del tasso di riduzione attraverso un
ordine di grandezza, invalidando perciò il meccanismo proposto
per la deplezione dello strato di ozono guidata dai CFC [3]. Senza
contare che qualsiasi esperimento di laboratorio è in qualche modo
diverso da quello reale nell'alta atmosfera...E' il Nobel corrotto dai
mezzi di comunicazione e dal lobbyng di interessi particolari?
E c'è di meglio. Si scopre che il refrigerante di sostituzione
DuPount è, non sorprendentemente, non così inerte come il Freon.
Come risultato corrode i componenti del ciclo frigorifero ad un
ritmo molto più veloce. Prima i congelatori e i frigoriferi duravano
per sempre, ora vanno fuori uso in otto anni o giù di li. Questo ha
causato un incremento catastrofico di contributi per apparecchi
specializzati per siti di discarica in Nord Amenrica; grazie anche
alla propaganda verde dell'oscenità del consumo elettrico
efficiente dei nuovi elettrodomestici nelle condizioni di porta
chiusa (zero impiego).
Inoltre, siamo stati frenetici nel rifuggire il sole, l'indice UV
mantiene viva la nostra paura del cancro e la nostra dipendenza
dall'establishment medico, ed è stata generata una nuova industria
della crea solare insieme alla lega della protezione di vampiri. E
naturalmente chimici universitari star stanno ricercando quelle
perfette molecole che bloccano il sole che possano essere
brevettate dalle grandi case farmaceutiche. E al più presto, io
prevedo un aumento delle interviste con esperti di cancro della
pelle...
Piogge acide nella foresta boreale
Negli anni settanta ci furono le piogge acide. Migliaia di scienziati
da tutto il mondo (Emisfero Nord) studiavano questo "problema
ambientale più pressante del pianeta." La foresta boreale è il più
largo ecosistema sulla Terra è i suoi milioni di laghi sono stati
segnalati essere rovinati dall'acido proveniente dal cielo.
Gli impianti a combustione di carbone vomitano solfuri
nell'atmosfera causando la pioggia acida. La pioggia acida è stata
supposta acidificare i terreni e i laghi nella foresta boreale ma
l'acidificazione era praticamente impossibile da individuare. Laghi
incontaminati nei cuori dei parchi nazionali dovevano essere
studiati per decenni nel tentativo di individuare un'acidificazione
statisticamente significativa.
Nel frattempo, i laghi e i loro bacini idrografici sono stati distrutti
dall'industria delle villette, dall'agricoltura, dalla silvicoltura, dalle
miniere, dalla pesca eccessiva e dal turismo. Nessuna delle
distruzioni regionali e locali è stata studiata o esposta. Invece gli
scienziati hanno rivolto il loro sguardo verso lontani impianti che
bruciano carbone, la distribuzione atmosferica e hanno postulato
reazioni chimiche che avvengono nelle goccioline di pioggia.
Uno studio trovò che la deposizione delle uova in acquario di una
specie di pesce era estrememente sensibile all'acidità (pH). Furono
scritti lunghi trattati circa il bilancio e il trasporto della carica
cationica e l'attenzione fu deviata lontano dalla distruzione del
terreno verso un problema edulcorato della chimica atmosferica
che era il risultato dell'industrializzazione e del progresso piuttosto
che essere causato da sfruttatori identificabili.
Come fisico e scienziato della Terra trasformato in scienziato
ambientale, io praticamente leggo ogni singolo documento
scientifico scritto sulle piogge acide e non trovo un esempio di un
impatto negativo dimostrato sui laghi o le foreste derivante dalla
pioggia acida. A mio avviso, contrariamente a quanto
ripetutamente affremano gli autori scienziati, la ricerca sulle
piogge acide, dimostra che la pioggie acide non possono essere
state il problema.
Questo modello di sfruttamento dissimulato coordinato dalle forze
di elite è stato agito su scala ancora più grande solo un decennio
più tardi, con il riscaldamento globale.
Il riscaldamento globale come minaccia per l'umanità
Nel 2005 e 2006, diversi anni prima che lo scandalo Climagate del
Novembre 2009 scoppiasse, mentre la bolla dei media sosteneva la
pubblica opinione attraverso l'accettazione dei crediti di carbonio,
il cap and trade, e i relativi trilioni di dollari di guadagni finanziari
che potevano ancora avvenire, io esposi la truffa della cooptazione
del global warming in un saggio che Alexander Cockburn
scrivendo in The Nation definì come "uno dei migliori saggi sulla
fabbricazione del mito dell'effetto serra da una prospettiva di
sinistra"[4][5][6].
Il mio saggio spinse David F. Noble alla ricerca del problema e a
scrivere The Corporate Climate Coup per mostrare come
l'abbraccio dei media seguiva la percezione da parte del settore
finanziario di un potenziale senza precedenti di ricavi che la moda
verde poteva rappresentare[7].
I paragrafi introduttivi da Global Warming: Truth or Dare? sono i
seguenti [4]:
"Ho anche avanzato che ci sono forti motivazioni sociali,
istituzionali, e psicologiche per continuare a mantenere il
mito della minaccia dominante del riscaldamento globale (
mito del global warming, in breve) Descrivo queste
motivazioni in termini di funzionamento della professione
scientifica e della rete globale aziendale e finanziaria e le
sue ombre statali".
"Io sostengo che la forza di gran lunga più distruttiva del
pianeta è il potere di orientamento dei finanziatori e le
corporation guidate dai profitti e i loro cartelli sostenuti
dalla potenza militare; e il mito del global warming è una
falsa pista che contribuisce a nascondere questa verità. A
mio parere, gli attivisti che, usando qualsiasi
giustificazione, alimentano il mito del riscaldamento
globale sono stati effettivamente cooptati, o al massimo
neutralizzati."
Altri passaggi potete leggere su questo aspetto [4]:
"Gli scienziati ambientali e le agenzie governative
ottengono finanziamenti per studiare e controllare
problemi che non minaccino gli interessi aziendali e
finanziari. Non c'è da sorprendersi che esse vogliano
attaccare la devastazione in scala continentale
dell'estrazione di risorse attraverso la back-door della
CO2. Lo svantaggio principale di questa strategia è che
non si può controllare un mostro affamato chiedendo a lui
di non smerdarsi abbastanza."
"Il riscaldamento globale è strettamente un problema
immaginario della classe media del Primo Mondo. Nessun
altro si preoccupa del riscaldamento globale. Gli operai
sfruttati nel terzo mondo non si preoccupano del
riscaldamento globale. Le popolazioni aborigene devastate
in tutto il mondo, inoltre, non possono riferire sul
riscaldamento globale, eccetto forse come la
rappresentazione della sola solidarietà che noi possiamo
offrire volontariamente".
"Non si tratta delle risorse limitate. ["La quantità di denaro
spesa per alimenti per animali domestici negli Stati Uniti e
in Europa ogni anno è pari all'importo supplementare
necessario per fornire cibo e assistenza sanitaria di base a
tutte le persone nei paesi poveri, con un considerevole
importo lasciato fuori." ( Human Development Report
delle Nazioni Unite, 1999)] Si tratta di sfruttamento,
oppressione, razzismo, potere e avidità. La giustizia
economica umana e animale porta la sostenibilità
economica che a sua volta è sempre basata su pratiche
rinnovabili. Riconoscendo i diritti fondamentali dei popoli
indigeni automaticamente si modera l'estrazione di risorse
e si preserva gli habitat naturali. Non consentendo le
guerre e gli interventi imperialisti si smorza
automaticamente lo sfruttamento su scala nazionale. Un
vero controllo democratico sulla politica monetaria
percorre il cammino della rimozione dell'estorsione basata
sul debito. Ecc."
E c'è una critica approfondita della scienza come carro di vincitori
strombazzante e interessata all'auto inganno [4]. Il Climagate
conferma soltanto quello che dovrebbe essere ovvio ad ogni
scienziato praticante: che la scienza è una mafia quando non è
semplicemente un sonnifero.
Conclusione
Andiamo avanti. Che cosa non è una bugia? Guardate la recente
truffa dell'H1N1 - un altro esempio da manuale. E' farsesco il
come questi circhi agiscono: gel antisettico in ogni via di accesso
in un batter d'occhio; studenti delle scuole superiori che si
sballano bevendo l'alcool nel gel; inattualità del ceppo virale
prima che il vaccino pre-pagato potesse essere prodotto in massa;
efficacia non provata; nessun obbligo di dimostrare l'efficacia;
garanzie governative per i produttori aziendali contro le cause del
cliente; addetti alla sicurezza universitari insegnano agli studenti
come tossire; ecc. Pura follia. E' stato provocato da qualcosa il
nostro geneticamente radicato riflesso di stupidità del Primo
Mondo? E' questo parte della nostra marcia verso il fascismo [8]?
Poi ce n'è un altra. Gli educatori promuovono la menzogna che si
impara, perchè noi la stiamo insegnando. Questa bugia
dell'educazione è direttamente denunciata dagli educatori radicali
[9][10]. I professori universitari progettano i corsi di studi
pensando che gli studenti imparino realmente ogni elemento che
gli viene dato mentre la verità è che gli studenti non imparano il
materiale dato ad ognuno solo apprendendo quello che studiano.
Si potrebbe drasticamente cambiare l'ordine in cui vengono
distribuiti i corsi e non ci sarebbe alcuna differenza misurabile su
quanto gli studenti imparano. La consegna di sciocchezze e
professori agli studenti non mi interessa. Obbedienza e
indottrinamento sono tutto ciò che importa così l'unica abilità
richiesta è il mentire. Gli studenti lo sanno e quelli che non sanno
quello che imparano, non conoscono se stessi[8] [9] [10].
Scava ogni opinione esperta o paradigma dominante: esso è parte
del racket. Noi non possiamo conoscere la verità perchè la verità è
brutale.

Note

[1] “No Ivory Tower – book” by Ellen W. Schrecker.


[2] Radio interview with Dr. Barbara Starfield: CHUO 89.1 FM,
Ottawa; January 21, 2010.
[3] Nature 449, 382-383 (2007).
[4] “Global Warming: Truth or Dare? – essay” by Denis G.
Rancourt.
[5] “Questioning Climate Politics - Denis Rancourt says the
‘global warming myth’ is part of the problem”; April 11, 2007,
interview in The Dominion.
[6] Climate Guy blog.
[7] “The Corporate Climate Coup – essay” by David F. Noble.
[8] “Canadian Education as an Impetus towards Fascism – essay”
by Denis G. Rancourt.
[9] “Pedagogy of the Oppressed – book” by Paulo Freire.
[10] “The Ignorant Schoolmaster – book” by Jacques Rancière.

Link articolo originale:


http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=19653
Pubblicato da nwo-truthresearch a 12.35

giovedì 10 giugno 2010


Evidenze indicano che l'esplosione di Deepwater Horizon è un False Flag
Steve Watson, Paul Joseph Watson & Alex Jones
Prisonplanet.com
8 Giugno 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

- Massicia vendita interna di azioni e titoli BP nei giorni e nelle


settimane prima del disastro
- Collegamento di Halliburton con l'acquisizione della società di
pulitura giorni prima dell'esplosione
- Relazione BP cita manomissioni irregolari di attrezzature di
sigillatura del pozzo
- Il Governo stà utilizzando il disastro per spingere la Carbon Tax
e la nazionalizzazione dell'industria petrolifera

Elementi di prova preoccupanti che circondano l'esplosione della


Deepwater Horizon il 20 aprile 2010 suggeriscono che l'incidente
potrebbe essere stato fabbricato.
Il 12 Aprile 2010, poco più di una settimana prima che la
piattaforma petrolifera Deepwater Horizon esplodesse,
Halliburton, la seconda società più grande al mondo in servizi
petroliferi, sorprese parecchio con l'acquisizione di Boots &
Coots, una società relativamente piccola ma con una vasta
esperienza nel controllo di pozzi di petrolio.
L'azienda si occupa di incendi e scoppi sulle piattaforme
petrolifere e pozzi petroliferi. E' stata responsabile dello
spegnimento di approssimativamente un terzo delle oltre 700
piattaforme petrolifere incendiate in Kuwait dai soldati iraqeni in
ritirata durante la Guerra del Golfo.
L'accordo stesso è ancora in fase di scrutinio con Boots & Coots
che affronta un'indagine in corso in "eventuali violazioni dei
doveri fiduciari e altre violazioni del Diritto di Stato."
Dove questa informazione diventa veramente interessante stà nel
fatto che Halliburton è nominata nella maggior parte delle circa
due dozzine di cause legali presentate da inizio esplosione dalle
persone della Costa del Golfo e da imprese che sostengono che la
società sia responsabile del disastro. Halliburton è stata costretta
ad ammettere, in una testimonianza nel corso di un'audizione al
Congresso il mese scorso, di aver effettuato un'operazione di
cementazione 20 ore prima che la piattaforma petrolifera del
Golfo del Messico andasse in fiamme. Le cause legali sostengono
che quattro lavoratori Halliburton di stanza nell'impianto
tapparono indebitamente il pozzo.
Come rilevato dal New York Times il 26 maggio, "i funzionari BP
scelsero, in parte per ragioni finanziarie, di utilizzare un tipo di
alloggiamento per il pozzo che la società sapeva fosse la più
rischiosa delle opzioni." I lavoratori dell'impianto e i funzionari
della società hanno detto che, ore prima dell'esplosione, c'erano
perdite di gas attraverso il cemento, che era stato posizionato dal
contractor per i servizi petroliferi Halliburton.
Gli investigatori hanno detto che queste perdite sono la probabile
causa dell'esplosione. Secondo uno studio del 2007 di Minerals
Management Service, la cementazione fu responsabile in 18 dei 39
scoppi di piattaforme nel Golfo dal 1992 al 2006.
Un'altra connessione intrigante che Boots & Coots ha con
l'esplosione della Deepwater Horizon viene da Pat Campbell,
l'uomo che la BP ha impiegato per ricoprire il pozzo sotto il logoro
impianto. Campbell ha lavorato per Boots & Coots come direttore
generale per molti anni.
BP ha ammesso di avere acquistato da Yahoo e Google parole
chiave nel tentativo di controllare le informazioni pubblicamente
disponibili in seguito alla catastrofe.
Sembra che la società si stia prendendo tutta la pubblicità dello
spargimento, mentre il collegamento con Halliburton è stato
completamente ingnorato.
Il briefing della testimonianza preparata da BP, che nel frattempo è
trapelata online, riporta in modo intrigante anche che il Sistema
Idraulico di Controllo sulle attrezzature progettate per sigillare
automaticamente il pozzo in caso di emergenza fu modificato a
loro insaputa un momento prima dell'esplosione..."la portata di
queste modifiche al momento è sconosciuta", afferma il rapporto a
pagina 37...
La possibile conoscenza a priori delle esplosioni è evidente anche
attraverso le enormi pratiche di dumping di titoli e azioni nelle
settimane e nei giorni precedenti all'incidente.
Goldman Sachs scaricò il 44% delle sue azioni in petrolio BP
durante il primo trimestre - azioni che successivamente persero il
36% del loro valore corrispondente a 96 milioni di dollari. Anche
altre società di asset management vendettero enormi blocchi di
azioni BP nel primo trimestre. Anche se gli importi impallidiscono
di fronte alle aziende di Goldman Sachs, Wachovia, di proprietà di
Wells Fargo, vendette il 98% delle sue quote BP e la banca
svizzera UBS ne vendette il 97%. Inoltre, come riportato dal
Telegraph di Londra a giugno 2010, Tony Hayward,
amministratore delegato della BP, vendette 1.400.000 Sterline
delle sue azioni del gigante petrolifero settimane prima dello
spargimento.
Nei giorni prima dell'esplosione della Deepwater, Obama
annunciò un nuovo sforzo per l'esplorazione e l'affitto di nuove
aree per la perforazione nel fondo del Golfo e in Alaska. A seguito
del disastro questi piani sono stati annullati e la BP sta subendo un
forte colpo in Public Relations. Tutto ciò è stato sfruttato da parte
dell'amministrazione Obama per rilanciare un dialogo su una
carbon tax e creare l'opportunità di reintrodurre l'idea della
nazionalizzazione del petrolio, che la leadership democratica ha
cercato a lungo.
La storia completa di quanto stà accadendo nel Golfo del Messico
deve ancora emergere mentre ci sono voci di altri sversamenti e di
un insabbiamento in corso. Il sito rappresenta 2.200 miliardi di
dollari di fonti di ricchezza e potere, una motivazione innanzi a
una pletora di attività sospette che necessitano di essere indagate
ulteriormente.

Object 2

Link articolo originale:


http://www.infowars.com/evidence-points-to-bp-oil-spill-false-
flag/
Pubblicato da nwo-truthresearch a 09.35

mercoledì 9 giugno 2010


La depopolazione per editto governativo
Di Deanna Spingola
29 Gennaio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com
Nel 1922, Margaret Sanger scrisse THE PIVOT OF CIVILIZATION con
un'introduzione dell'eugenetista H. G. Wells. La Rockefeller Foundation "supportò
entusiasticamente il concetto di "eugenetica", che incoraggiava gli sforzi riproduttivi
di quelli che erano considerati avere dei "buoni" geni, mentre disincentivava o
fermava la proceazione degli indesiderabili. Ma Rockefeller e altri erano ansiosi di
andare addirittura oltre per modellare il pattern di procreazione Americana lungo
linee evolutive".1 John D. Rockefeller Jr, secondo le informazioni di Raymond B.
Fosdick, fornì la copertura finanziaria per il movimento Planned Parenthood di
Margaret Sanger.2 Sanger, una femminista e una attivista del controllo delle nascite,
istituì la prima clinica di pianificazione familiare a New York City. Diverse
fondazioni statunitensi finanziavano la ricerca eugenetica, incluso il Carnegie
Institution, che finanziò gli studi eugenetici di Davenport a Cold Spring Harbor, e la
Rockefeller Foundation, che diede contributi negli anni '30 del 900' per la ricerca
eugenetica al Galton Laboratory dell'University College di Londra e alla Cornell
Medical School di New York.3
I sostenitori del controllo della popolazione e dello studio dell'eugenetica
comprendono Theodore Roosevelt, Charles Wilson, presidente di Harvard e Irving
Fisher, presidente di Yale e presidente dell' Eugenics Research Association negli anni
'20 del 900', più una schiera di figure pubbliche molto importanti.4 Il Presidente
Theodore Roosevelt designò Oliver Wendell Holmes Jr. alla Corte Suprema
statunitense dove servì dal 1902 al 1932. Holmes fu un difensore della riproduzione
selettiva ed emise il verdetto di sterilizzazione nel caso di Carrie Buck nel 1927.
Egli disse: "E' meglio per tutto il mondo se, invece di attendere di vedere la messa in
atto della degenerazione della prole con crimini o lasciarli morire di fame per la loro
imbecillita, la società può evitare a quelli che sono palesemente inadatti di continuare
la loro specie. Il principio che sostiene la vaccinazione obbligatoria è ampio
abbastanza da comprendere il taglio delle tube di Falloppio. Tre generazioni di
imbecilli sono abbastanza."5 Sir Frederick Pollock un membro della Pilgrims Society
e professore di legge a Oxofrd, fu l'editore di Law Quarterly Review dal 1885 al
1919. Egli fu in stretta comunicazione con il formato ad Harward Oliver Wendell
Holmes Jr. durante un periodo di sessant'anni. Il ricercatore Charles Savoie sostenne
che la Pilgrims Society fu strettamente connessa alla Corte Suprema Americana per
più di un secolo.6
La Fondazione Rockefeller finanziò quella che è conosciuta come Genetica
Psichiatrica, una nuova specialità. La Fondazione ristrutturò la pratica medica in
Germania, inclusa la gestione del Kaise Wilhelm Institute for Psychiatry e il Kaiser
Wilhelm Institute for Anthropology, Eugenics and Human Heredity sotto la direzione
dello prichiatra svizzero Ernst Rudin, supportato dai suoi fidati protetti, Otmar
Verschuer e il Dr. Franz J. Kallman. Nel 1932, il movimento Britannico di eugenetica
designò il Dr. Rubin come il presidente della Federazione Mondiale di Eugenetica. Il
movimento eugenetico promosse l'uccisione o la sterilizzazione delle persone
onerose, gli individui che Henry Kissinger denominò "mangiatori inutili".7
Rockefeller finanziò il Kaiser Wilhelm Institute di Eugenetica in Germania, fondato
nel 1927.
La famiglia Bush si uni a John D. Rockefeller e alla Famiglia Reale Britannica nella
sponsorizzazione delle iniziative di eugenetica che diedero luogo ai programmi di
igiene razziale di Hitler. Prescott Bush fu sucessivamente ritenuto colpevole di
commerciare coi nazisti durante la seconda guerra mondiale. Secondo i registri della
corte, la famiglia Rockefeller e la loro Standard Oil Company supportò Hitler più di
quanto non fecero gli alleati durante la guerra. Infatti, un giudice dichiaro Rockefeller
colpevole di tradimento. Il Dr. Glum documentò gli insidiosi programmi di
eugenetica per creare una "super razza", che era inizialmente sponsorizzata non da
Adolf Hitler, ma dall'elite Americana come le famiglie Rockefeller, Carnegie,
Harriman, Morgan, DuPont, Kellog e i Bush.8
Hitler, che fu finanziato dai banchieri internazionali, diventò il Cancelliere del Terzo
Reich il 30 gennaio 1933.
Wilhelm Frick, il ministro degli interni, introdusse la legge sulla sterilizzazione
precoce che fu emanata entro sei mesi dopo che Hitler divenne Cancelliere. La
sterilizzazione fu usata per la "vita immeritevole di vivere". Certi individui che,
secondo le testimonianze, si era autorizzati a sterilizzare, includevano quelli con:"
deficienza congenita (ora chiamata insufficienza mentale), una stima di 200.000;
follia maniaco depressiva, 20.000; schizofrenia, 80.000; epilessia, 60.000; corea di
Huntington (un disordine ereditario del cervello), 600; cecità ereditaria, 4000; sordità
ereditaria, 16.000; grave malformazione fisica, 20.000; e alcolismo ereditario,
10.000. La proiezione totale di 410.000 fu considerata solo preliminare, tesa
maggiormente a persone già nelle istituzioni; si ritenne che un più grande numenro di
persone sarebberero eventualmente state identificate e sterilizzate."9
Dopo che i nazisti presero il potere, l'I.G. Farben e la Standard Oil di Rockefeller si
fusero un una singola entità che conteneva i benefici nutrienti di entrambe le
compagnie. La I.G. Farben era, fino al 1937, controllata dalla famiglia Warburg che
aveva collaborato con Rockefeller nell'imabarcarsi nell'eugenetica nazista. La
Standared Oil mantenne la sua alleanza con la I.G. Farben anche dopo che gli Stati
Uniti entrarono in guerra. Nel 1940-41, la I.G. Farben costrui un ampio complesso
industriale in Polonia adiacente al campo di concentramento di Auschwitz dove essa
pianificava di usare il lavoro schiavista per fare la benzina dal carbone. Il regolare
presidente tedesco Emil Helfferich ammise che la Standard Oil finanziò parte delle
operazioni ad Auschwitz.10
Nell'autunno del 1941, il Segretario della Guerra Henry Stimson contattò il Dr. Frank
B. Jewett, presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze, per discutere l'ulteriore
sviluppo di armi biologiche. Questo avvenne prima dell'entrata dell'America nella
seconda guerra mondiale, ma secondo il suo diario, il segretario Stimson era ben
consapevole degli eventi imminenti. Poco dopo, il presidente Roosevelt autorizzò
Stimson a creare un organismo civile per sovrintendere alla guerra biologica
nell'ambito della giurisdizione dell'Agenzia Federale della Sicurezza. George Merck,
proprietario di Merck Pharmaceutical e stretto consigliere di Roosevelt, fu nominato
direttore del nuovo War Research Service.11
Frank McDougall partecipò nell'area della salute pubblica all'interno della vecchia
Lega delle Nazioni. Egli creò un legame tra la comunità della salute, la nutrizione, lo
sviluppo agricolo e le politiche economiche. Le Nazioni Unite in una conferenza a
Hot Springs tra il 16 Ottobre e il 1 Novembre del 1945 impostarono la Commissione
ad Interim sul Cibo e l'Agricoltura delle Nazioni Unite. I funzionari stilarono la
costituzione della Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite (FAO).
McDougall il fu capo architetto e il promotore dell'organizzazione.12
Il Dipartimento di Eredità Umana fu trasferito da Londra a Copenhagen nel 1947, in
un edificio costruito recentemente pagato dalla Fondazione Rockefeller. I'iniziale
congresso internazionale in Genetica Umana dopo la Seconda Guerra Mondiale fu
convocato a Copenhagen nel 1956. Vershuer, un protetto di Rudin, da allora fu un
membro della Società Americana di Eugenetica, sinonimo del Population Council di
Rockefeller. Il Dr. Kallman, un dirigente, organizzò inoltre la Società Americana di
Genetica Umana come coordinatrice del Progetto Genoma Umano. In seguito, i
Rockefeller trasferirono il movimento eugenetico statunitense negli uffici della loro
famiglia, dove essi dirigevano anche il futuro controllo della popolazione e i gruppi
favorevoli all'aborto. La Società Eugenetica in seguito diventò la Società per gli Studi
della Biologia Sociale.13
Lo Studio#23 di Pianificazione Politica del Dipartimento di Stato Statunitense del
1948, firmato da George F. Kennan, concludeva: "Noi abbiamo il 50% della
ricchezza del mondo, ma solo il 6,3% della sua popolazione. In questa situazione noi
non possiamo essere oggetto di invidia e risentimento. Il nostro vero compito è quello
di elaborare un modello di relazioni che ci permettano di mantenere questa relazione
di disparità senza un deciso detrimento della nostra sicurezza nazionale. Per farlo
dovremmo rinunciare a qualsiasi sentimentalismo e a sogni ad occhi aperti e la nostra
attenzione dovrà essere concentrata ovunque riguardo ai nostri immediati obiettivi
nazionali. Noi non dobbiamo ingannare noi stessi sul fatto che possiamo permetterci
oggi il lusso dell'altruismo e della beneficenza nel mondo. Dobbiamo cessare
discussioni su obiettivi vaghi e irreali come i diritti umani, il miglioramento del
tenore di vita e la democratizzazione. Non è lontano il giorno dove noi avremmo a
che fare con un concetto di potere diretto. Meno siamo intralciati da slogan idealistici,
meglio è."14
John Foster Dulles, il presidente della Fondazione Rockefeller, concluse, dopo le
osservazoni apprese in una serie di tournée all'estero, che vi era un "necessità di
fermare l'espansione delle popolazioni non bianche". Nel 1952 Frederick Osborn, un
ufficiale della Società Americana di Eugenetica, assistito da John D. Rockefeller III,
organizzò il Population Council e vi servì come primo amministratore. Nel 1958
Eisenhower selezionò William H. Draper per dirigere un comitato per valutare le
appropriate azioni militari in altri paesi. Draper suggeriva che doveva essere data
un'attenzione più marcata alla minaccia dell'esplosione demografica e a studi sulle
procedure di depopolazione per i paesi più poveri e non bianchi, i quali rappresentano
una minaccia nazionale per la sicurezza degli Stati Uniti.15 A quanto pare, una
fiorente popolazione non bianca potrebbe ridurre le risorse disponibili che potrebbero
essere meglio utilizzate dalla popolazione bianca. In aggiunta, la crescita della
popolazione produce individui pieni di risentimento che si oppongono
aggressivamente alle politiche elitarie.
Nel 1965, il Population Action International (originariamente conosciuto come
Population Crisis Committee), fu fondato da Hugh Moore, Lammot du Pont
Copeland e William H. Draper Jr. L'organizzazione mondiale ha sede a Washington,
DC. Dal 2001, in associazione con il Population Action International, e con
l'incoraggiamento del Congresso, l'Agenzia statunitense per lo Sviluppo
Internazionale (USAID) distribuì informazioni in paesi stranieri in uno sforzo di
iniziare la pianificazione familiare e riproduttiva e coprire altri programmi sanitari.
Nel 1961, John D. Rockefeller III, presentò la Seconda Conferenza McDougall alla
Food and Agricolture Organization delle Nazioni Unite. Questo preceduto da un
decennio di protocolli sulla popolazione di Rockefeller che diventeranno parte del
NSSM 200 di Kissinger. Rockefeller nel suo discorso disse: "A mio avviso, la
crescita della popolazione è seconda solo al controllo delle armi atomiche come
fondamentale problema all'ordine del giorno".16
La Fondazione Rockefeller finanziò il movimento inglese di eugenetica. La famiglia
Rockefeller aveva legami prossimi alla Casata dei Rothschild alla quale la gigante
società Standard Oil doveva i suoi inizi. Presumibilmente i Rothschild, una famiglia
Talmudica con connessioni vicino alla massoneria e agli illuminati, promuovevano
attivamente e finanziavano l'eugenetica e la depopolazione dietro le quinte. Dagli
anni '60, la Società di Eugenetica Inglese abbracciò la cripto-eugenetica, sotto la
quale essi avrebbero partecipato all'eugenetica senza chiamarla realmente eugenetica.
I Rockefeller diedero il loro sostegno alla Società di Eugenetica Inglese attraverso
l'istituzione dell' International Planned Parenthood Federation, in collaborazione con
la Società di Eugenetica. Questo formò un privato sistema globale nel quale l'elite
poteva coreografare un olocausto, all'interno del contesto dell'offerta di servizi
umanitari, tutto sotto la giurisdizione della bandiera delle Nazioni Unite, un'altra
organizzazione di facciata dei Rockefeller.17
George H. W. Bush del Texas, che servì al Congresso dal 3 gennaio 1967 al 3 gennaio
1971, diede origine a un'indagine legislativa sulla sovrappopolazione mondiale.18 Il
Dr. M. D. MacArthur, vice direttore della Ricerca e Tecnologia per il Pentagono, nel
Dipartimento della Difesa, chiese 10 milioni di dollari al Sottocomitato della Casa del
Congresso per gli stanziamenti per lo sviluppo di un'arma biologica attraverso
l'House Bill 15090. Il 9 giugno 1969 la Casa Repubblicana incaricò un comitato di
ricerca, presieduto da George H. W. Bush, sentita la testimonianza del generale
William H. Draper, del Population Crisis Committee e del Dr. William Moran del
Population Reference Bureau. Draper riferì che c'erano tre questioni rilevanti nel
controllo della popolazionone - i censimenti del 1970 negli Stati Uniti e nel 1971 in
Gran Bretagna avrebbero dovuto essere universali e non limitati a 2 paesi;
l'accelerazione della contraccezione; l'Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe
dovuto implementare propri programmi internazionali quali vaccinazioni, ecc.19
Gli scienziati eminenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, come riportato nel
Bulletin of the World Health Organization, chiesero che i virus fossero creati per
studiare la loro influenza sugli esseri umani.
Il Dipartimento della Difesa, finanziato ora con 10 milioni di dollari, intendeva
condurre studi su agenti che distruggono il sistema immunitario per la guerra
biologica. Nel 1983 il Dr. Robert Strecker, un internista e gastro-enterologo, che è
anche un patologo addestrato con un dottorato di ricerca in farmacologia, produsse il
memorandum Strecker dove egli sostenne che il virus dell'AIDS è di origine
antropica. Lavorando in associazione con suo fratello, il procuratore Ted Strecker,
essi scoprirono migliaia di documenti che verificarono l'origine antropica dell'AIDS.
Strecker sostenne che sarebbe stato virologicamente impossibile che l'HIV sia stato
emanato dalle scimmie; la malattia era sconosciuta in Africa prima del 1975. Strecker
afferma che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), finanziata dal
Dipartimento della Difesa, avviò un test su un virus linfotrofico, un virus bovino che
potrebbe infettare anche gli esseri umani. Nel 1977 l'OMS avviò una massiccia
campagna in Africa per eradicare il vaiolo tra la popolazione urbana. Oltre 100
milioni di africani furono deliberatamente inoculati con vaccini per il vaiolo
contaminati con AIDS. Nel 1978, oltre 2000 maschi bianchi omosessuali furono
vaccinati contro l'epatite B dal Centro per il Controllo delle Malattie e dal New York
Blood Center, anche con vaccini contaminati con AIDS. 20 Merck, Sharp e Dohme
(MSD) finanziò la ricerca per il vaccino per l'epatite B che il Dr. Strecker sosteneva
diffondesse l'HIV negli omosessuali degli Stati Uniti.21 Questi tipi di armi sono state
a quanto pare un problema vitale subito dopo il 9/11 quando John Bolton diede un
discorso alla Biological Weapons Convention il 19 Novembre 2001 a Ginevra in
Svizzera, dichiarando la nostra preoccupazione circa l'uso da parte dei "terroristi" di
armi chimiche e biologiche.22 Abbiamo addestrato molti stranieri all'uso di armi
chimiche e biologiche a Fort McClellan in Alabama.
Kissinger ricevette il Premio Nobel per la Pace dopo avere diretto la dispersione di
tonnellate del tossico Agente Orange della Monsanto in Vietnam. Questo prodotto
chimico, contenente diossina, continua a influenzare negativamente i cittadini
vietnamiti e l'ex personale militare statunitense e i loro figli con orrendi difetti alla
nascita e disordini neurologici. Al contrario, Ali Hassan al-Majid, che disperse
sostanze chimiche ad Halabja, è stato recentemente giustiziato per la stessa attività.
Kissinger orchestrò il prestabilito bombardamento segreto nella neutrale Cambogia
per un periodo di 4 anni, presumibilmente per proteggere gli americani in Vietnam. A
partire dal 1970, il Congresso aveva vietato bombardamenti in Cambogia in ogni nota
di appropriazione militare, eccetto che per l'aperto scopo - la protezione dei cittadini
statunitensi - ma apparentemente non dall'Agente Orange.23 Secondo la rivista Time
del 19 Aprile 1976, "Dalla vittoria dei comunisti lo scorso anno, circa 500.000 -
600.000 persone, un decimo della popolazione della Cambogia, sono morte in
rappresaglie politiche, per malattia o per fame... Per sfuggire al bagno di sangue,
almeno 25.000 cambogiani sono fuggiti attraverso il confine in Thailandia.
Raccontano storie di persone che vengono picchiate a morte per risparmiare
munizioni. Altre sono state legate assieme e sepolte vive dai bulldozzer, o soffocate
da sacchetti di plastica che hanno legato sulle loro teste".24
Generando ulteriore risentimento, gli Stati Uniti insediarono Lon Nol, che
raccoglieva milioni di dollari in aiuti economici statunitensi. Egli dichiarò se stesso
Capo di Stato, primo ministro e comandante supremo delle forze armate, dopo aver
sciolto l'assemblea nel mese di ottobre del 1971 e aver dichiarato lo stato di
emergenza. Egli permise poi agli USA di bombardare a tappeto la Cambogia.25 Lon
Nol andò in pensione alle Hawaii il 1 aprile del 1975 con mezzo milione di dollari,
omaggiati dai contribuenti statunitensi.26 I Khmer Rossi di Pol Pot, con le loro
uccisioni nei campi, l'essenziale liquidazione della classe media, la carestia, la
distruzione dell'economia e i campi di concentramento seguivano le attività
americane nell'area.
Dagli esperimenti sulla guerra biologica di Kissinger in Indocina, il Presidente
Richard Nixon autorizzò Kissinger a dirigere la compilazione di una polica sulla
popolazione al National Security Council. Il lavoro fu completato durante
l'amministrazione della presidenza Gerald Ford. I loro sforzi sfociarono nel The
National Security Study Memorandum, NSSM 200, Implications of Worldwide
Population Growth for U.S. Security and Overseas Interests (Implicazioni della
crescita della popolazionione mondiale per la sicurezza e gli interessi esteri degli
Stati Uniti),Datato 10 DICEMBRE 1974. E' stato ufficialmente adottato come
politica degli Stati Uniti il 26 novembre 1975, con il memorandum 314 del presidente
Ford. Esso è ancora effettivo, in quanto non è mai stato revocato. Ogni
amministrazione successiva implementò le politiche sulla popolazione usando la
propria metodologia. Il NSSM 200 fu declassificato l'8 febbraio del 2007.
Il controllo della popolazione è al servizio di interessi strategici, economici e militari
statunitensi a discapito del terzo mondo o dei paesi meno sviluppati (PMS). Il piano
afferma che la loro crescita della popolazione è nociva ed è una grave minaccia per la
sicurezza nazionale degli USA per quattro motivi: (1) le grandi nazioni possono
ottenere potere politico (2) Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno la necessità strategica
di materiali provenienti da tali paesi (3) Un alto tasso di natalità significa più giovani
che hanno maggiori probabilità degli anziani di sfidare le struttore del potere globale
(4) La crescita della popolazione dei paesi relativamente svantaggiati mette a
repentaglio gli investimenti statunitensi.27
Il NSSM 200 ha implicazioni particolari per 13 paesi - India, Brasile, Egitto, Nigeria,
Indonesia, Filippine, Bangladesh, Pakistan, Messico, Tailandia, Turchia, Etiopia e
Colombia. Il NSSM 200 elenca il Brasile che, a quel tempo, aveva una popolazione di
oltre 100 milioni che dominava il continente demograficamente. Dal 2000, le
proiezioni sulla popolazione erano pari a circa 212 milioni di persone.28 Questo tipo
di crescita della popolazione è stata inaccettabile per l'elite.
Nel 1975 Kissinger viaggiò con Gerald Ford in Indonesia, dove si incontrarono con il
dittatore Suharto sostenuto e armato dagli USA, che supervisionò l'uccisione di
milioni di persone durante il proprio regno di 35 anni. Il giorno dopo che Ford e
Kissinger se ne andarono, le forze indonesiane invasero il territorio indipendente di
Timor Est. Un terzo della popolazione del territorio fu sterminato durante la seguente
occupazione di 20 anni, ma questo ebbe solo un piccolo impatto sulle continue
spedizioni di armi americane e occidentali al regime di Jakarta. Documenti rilasciati
recentemente stabiliscono che Suharto ricevette la luce verde per l'invasione da parte
del presidente e dal segretario di stato statunitense.
Nixon e Kissinger, insieme a John Negroponte, un aiutante di Kissinger e l'ufficiale
responsabile per il Vietnam del National Security Council, organizzarono un colpo di
stato del governo che creò il caos in Cambogia nel marzo del 1970. Negroponte
avrebbe poi agito in qualità di ambasciatore in Iraq a partire dal 2004-2005 e come
direttore dell'intelligence nazionale dal 2005 al 2007. Il 26 marzo 2001, il Los
Angeles Times segnalò: "Mentre era ambasciatore in Honduras dal 1981 al 1985,
Negroponte diresse il riarmo segreto dei ribelli Contras del Nicaragua e fu accusato
dai gruppi di diritti umani di supervisionare - se non sorvegliare - uno squadrone
della morte appoggiato dalla CIA durante la sua occupazione." La CIA aveva fondi
illimitati per assistere il governo nei suoi sforzi di depopolazione. In concerto con
Oliver North, "Ha anche contribuito ad orchestrare un accordo segreto, più tardi
conosciuto come Iran-Contras, per l'invio di armi attraverso l'Honduras per aiutare i
Contras a rovesciare il governo sandinista."29 Negroponte aveva la responsabilità
dell'Ambasciata statunitense in Honduras quando centinaia di honduregni etichettati
come "sovversivi", furono sequestrati, violentati, torturati, e macellati dal Battaglione
316, un'unità di intelligence honduregna addestrata, finanziata e sostenuta dal
Pentagono e dalla CIA. Il Battaglione 316 partecipò anche alle segrete operazioni
della CIA in Nicaragua.30 Negroponte è stato Vice Segretario di Stato sotto
Condoleezza Rice.
Il 2 ottobre 1979, Robert S. McNamara, presidente della Banca Mondiale ed ex
segretario della difesa durante la guerra del Vietnam, parlando ad un gruppo di
banchieri internazionali disse:"Noi possiamo iniziare con il problema più critico di
tutti, la crescita della popolazione," concludendo che, "O il tasso di nascita corrente si
dovrà abbassare più rapidamante, o il tasso di morte deve aumentare...Ci sono,
naturalemente, molte vie con cui il tasso di morte può alzarzi. In un'epoca
termonucleare, noi possiamo realizzarlo molto velocemente e in modo risoluto." E'
una dichiarazione sorprendente vista la posizione cripto-eugenetica presa dalla
Società di Eugenetica Americana, un'opinione di cui McNamara, evidentemente un
eugenetista specializzato, era certamente al corrente. Si può solo ipotizzare che egli
non fosse d'accordo con le opinioni della Società, e sia stato così arrogante da
ignorarle.31
McNamara e Maurice Strong, un operativo di Rockefeller e un agitatore ecologico,
organizzarono l'Earth Summit delle Nazioni Unite a Stoccolma nel 1972.32 The New
York Times affermò che Strong era il "Custode del Pianeta". Strong è grato a George
H. Bush che lo manovrò nella posizione di Segretario Generale alla Conferenza delle
Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo del 1992, nell'Earth Summit, convenuto a
Rio de Janeiro, il quale sostenne regolamentazioni ambientali e dell'economia
globale.33 Strong pensa che le persone dovrebbero avere una licenza per avere dei
bambini.
Il Population Plan fu inizialmente implementato da Brent Scowcroft, un collega di
Kissinger di lunga data, Vice-Presidente del Kissinger Associated e consigliere della
sicurezza nazionale sotto Ford nel 1974-1977 e sotto George Bush dal 1989 al 1993.
Il direttore della CIA George H. W. Bush (dal Novembre 1975 al Gennaio 1977) aiutò
Scowcroft che fu co-autore di A World Transformed con lui. Oltre al National
Security Advisor, sono responsabili nell'esecuzione del piano di popolazione i
Segretari dei Dipartimenti di Stato, Tesoro, Difesa, e Agricoltura. Ogni
amministrazione utilizza queste agenzie e determina la propria strategia di
spopolamento del pianeta. Scowcroft fu Presidente del Foreign Intelligence Advisory
Board dal 2001 al 2005 sotto il Presidente George W. Bush e aiutò anche Barack
Obama nella selezione del suo team si Sicurezza nazionale. Scowcroft agevolò
apparentemente gli sforzi di Obama nel continuare la strategia di guerra di
depopolazione di Bush nel Medio Oriente.
Nel 1974 le Nazioni Unite convocarono la Conferenza mondiale dell'alimentazione a
Roma, dove si concentrarono su due questioni, come suggerito dagli Stati Uniti. La
prima questione fu la crescita mondiale della popolazione e la scarsità di cibo. Il
secondo tema fu l'escalation dei prezzi alimentari come conseguenza di un presunto
calo di cibo a livello mondiale. Sia i prezzi del petrolio e che quelli del grano erano
cresciuti di circa il 400-500 per cento ogni anno. Un'ipotetica crisi alimentare in
accoppiata con la capacità dell'America come maggior produttore mondiale di
alimenti poneva al governo statunitense la responsabilità del cibo e dei prezzi
conseguenti in un'alleanza tra commercianti di grano e governo statunitense il quale
conduce alla manomissione genetica.34
L'amministrazione Reagan favorì la Monsanto e altre compagnie private che
producevano discutibili prodotti alimentari sicuri progettati per il commecio
mondiale. I prodotti geneticamente modificati (OGM), con pochi o nessun test,
furono introdotti nel mercato statunitense. Il Vice Presidente George Herbert Walker
Bush, ex Direttore della CIA, fu il principale proponente all'interno
dell'amministrazione Reagan per questo innovativo campo di prodotti geneticamente
modificati.35 I cittadini statunitensi sono stati intenzionalmente esposti, anche perchè
l'etichettatura degli OGM fu vietata dalla FDA.36 Il costoso seme di elite Terminator
della Monsanto, fertile per un solo impianto, "in mani di uno o più governi intenti a
utilizzare il cibo come arma, Terminator era uno strumento di guerra biologica quasi
'troppo bello da credere'".37
Dato che così tanti paesi del terzo mondo sono gestiti secondo gli interessi
dell'eugenetica anglo-americana, i semi Terminator forniscono una vasta opportunità
ai tiranni di implementare carestie.
Durante gli anni '60 e '70 la popolazione indigena non bianca degli Stati Uniti,
attraverso l'Indian Health Service (Servizio sanitario indiano) dell'Ufficio della
presidenza degli affari indiani, predispose un programma metodico di perdita
generazionale contro le donne Native Americane in età di gravidanza dove si
sterilizzarono circa il 42 percento di quelle che vivevano nelle riserve senza
informarle. Ciò fu realizzato in associazione ad altre procedure mediche.
Presumibilemente, questo programma si concluse nel 1976 dopo che furono fatte
delle accuse e quindi confermate. Nessuno dei funzionari perse il proprio lavoro o
subì conseguenze giuridiche in conseguenza della sua avvenuta partecipazione in
questo programma. Essi stavano, dopotutto, seguendo procedure governative che
erano pertinenti a popolazioni nazionali non bianche.38
Più recentemente, nel 1990, l'Organizzazione Mondiale della Sanità diffuse iniezioni
di tetano fra le donne tra l'età di quindici e quarantacinque anni in Nicaragua,
Messico, Filippine e alcuni paesi africani. All'oscuro delle donne, le iniezioni di
tetano furono legate con Gonadotropina Corionica o (hCG), un ormone naturale, il
quale, quando combinato con la tossina del tetano, impedisce ad una donna di
sostenere la gravidanza. Questo programma, al fine di imporre uno stato di
sterilizzazione permanente, fu finanziato dalla Fondazione Rockefeller e cominciò
nel 1972.
La sterilizzazione è incredibilmente spaventosa, ma non ci si è fermati qui. Gli sforzi
di depopolazione, condotti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dal
dipartimento della difesa statunitense, includono protocolli più agressivi. I militari
britannici, la cui tattica noi abbiamo frequentemente adottato, usarono per primi la
guerra biologica fin dal 1385 quando gettarono i resti di appestati e carcasse di
animali malati nelle citta dei loro nemici. In America del Nord, Lord Jeffrey Amherst
aveva fatto distribuire ai suoi uomini coperte cariche di vaioli tra l'indifesa
popolazione indiana al fine di decimare il loro nemico senza sparare un proiettile.
La tattica di Amherst creò un'epidemia tra i Cherokee nel 1783 che aiutò le forze di
George Washington e pose fine alla resistenza dei Cherokee. Lo Smithsonian
Institution fondato dalla Massoneria ammise l'uso della guerra biologica di
Amherst,"Durante gli amari combattimenti nel 1763-1764 Jeffrey Amherst ordinò che
gli indiani intorno a Fort Pitt venissero infettati con doni di coperte piene di vaiolo.
La rivolta indiana fallì, e Fort Pitt fu facilmente rilevato dopo una violenta epidemia
di vaiolo scoppiata tra i guerrieri che assediavano la fortezza."39 L'esercito
statunitense ha ripetuto la tattica di guerra biologica di Amherst attraverso la
distribuzione di coperte infettate di vaiolo ai Mandan a Fort Clark, oggi South
Dakota. Ciò porto all'epidemia di vaiolo del 1836-1840. Dei Mandan, da circa 2400,
rimasero solo trentuno sopravvissuti.40
L'esercito degli Stati Uniti ripetè questa tattica di morte introducendo carichi di
coperte con la stessa malattia ai Mandan del fiume Missouri nel corso del 1830.
La guerra biologica è diventata la politica del governo degli Stati Uniti dopo che i
Britannici la usarono contro gli alleati indiani dei Francesi durante le Guerre franco-
indiane (1754-1763). Pertanto, durante il 19° secolo, l'esercito americano disseminò
coperte contaminate agli indiani con lo scopo di sterminarli. Il vaiolo, ora disponibile
in stato secco, e il colera, erano molto efficaci.41 Molto probabilmente il vaiolo, una
malattia altamente contagiosa, costò la vita di molti Indiani delle Pianure del Nord,
una "popolazione vergine," in un anno, 1837-1838, quando tutte le operazioni militari
furono mandate contro di loro. Gli Indiani hanno usato un nome molto descrittivo per
il vaiolo - faccia marcita.42 L'esercito americano ha anche condotto la guerra
batteriologica iniettando i prigionieri filippini con la peste e i germi del beri-beri
durante la nostra occupazione delle Filippine a partire dal 1898.
Nel 1998, in Sud Africa, presso la Commissione sulla Verità e la Riconciliazione fu
data la seguente testimonianza:"Gli Stati Uniti incoraggiarono il regime di apartheid
in Sud Africa a sviluppare un programma di Armi Chimiche e Biologiche che era teso
alla popolazione nera del paese. Il Dr. Wouter Basson, il generale sud africano che
guidò il progetto dalla sua nascita nel 1981, lo dichiarò in appunti che prese ad un
incontro con il Generale Maggiore William Augerson. Egli (Augerson) ritiene che la
guerra chimica è un'arma strategica ideale, perchè le infrastrutture sono conservate
assieme con i servizi e solo le persone che vivono vengono uccise. Il clima caldo in
Africa è l'ideale per questo tipo di arma in quanto la diffusione di veleno è migliore e
l'assorbimento è aumentato attraverso la sudorazione e l'incremento del flusso
sanguigno nelle persone che sono i target.”43
La guerra genocida gira attorno al conteggio dei corpi - gli uomini disarmati, le donne
e i bambini, sono tutti obiettivi della guerra totale per raggiungere l'obiettivo della
riduzione della popolazione mondiale. Tuttavia la guerra distrugge molte delle
infrastrutture. Di conseguenza, sono stati sviluppati altri metodi altrettanto efficaci e
potrebbero far aumentare addirittura i profitti in altri servizi e industrie, anche
affiliate con l'elite, che sistematicamente vede gli altri esseri umani come merci e
fonte di profitto, anche nella morte. Il genocidio, sotto mentite spoglie, è
regolarmente praticato per limitare gli "eccessi" al fine di preservare la terra e la sue
risorse per i "più adatti". Le elite che controllano i governi sono indifferenti al
massacro, alla fame, alla schiavitù del lavoro, alla sofferenza degli altri, come
evidenziato da una risposta insensibile dell'ex segretario di Stato Madeleine Albright
interrogata circa i 500.000 bambini morti in Iraq a seguito delle sanzioni imposte
dagli Stati Uniti. Ella disse:"Ne valeva la pena."44
La mentalità malthusiana dell'élite crede che la sopravvivenza dei più adatti si possa
tradurre nel sacrificio dell'ampia maggioranza della popolazione della terra. Crisi
economiche coreografate, sanzioni (carestie imposte dal governo), carestie create
dall'uomo, guerre, guerre energetiche orchestrate, malattie e migrazioni di massa in
territori ostili sono tutti metodi di assotigliamento della popolazione. L'aborto,
contrabbandato come scelta, e l'omosessualità, promossa come stile di vita
alternativo, contribuiscono tutti alla riduzione dei tassi di natalità. Sia la rivoluzione
sessuale di Alfred Kinsey che il movimento delle donne di Gloria Steinem furono
finanziati e facilitati dall'elite. L'elite rapace riesce a nascondere le sue miserabili
macchinazioni attraverso la distrazione delle masse con stupido intrattenimento e
dipendenza da sostanze dalle quali esse derivano anche i loro profitti.
Molti Americani pensano che Dio autorizzi ogni nostra eventuale azione contro altri
gruppi etnici solo perchè noi siamo Americani. Dio quasi certamente non autorizza
ogni cosa che fa il governo statunitense. In realtà, l'affermazione fallace
dell'autorizzazione divina nasconde l'enormità dell'autorizzazione dello Stato alla
malvagità. Gli Stati Uniti potrebbero e dovrebbero utilizzare il loro potere per il bene.
A quanto pare, abbiamo stabilito i nostri standard etici, del tutto esenti da ogni colpa
e, secondo Henry Kissinger, il nostro comportamento non dovrebbe essere
internazionalizzato. In altre parole, noi perdoniamo ed magari supportiamo attacchi
unilaterali ad altri paesi ma altri paesi non dovrebbero agire nella stessa maniera. I
bambini di ogni paese dovrebbero avere gli stessi diritti e protezione come i bambini
bianchi Americani.45

Note

1. ^ Kinsey: Crimes & Consequences: the Red Queen and the Grand Scheme by
Judith A. Reisman, Ph.D., Institute for Media Education, Scottsdale, Arizona,
1998, p. 202
2. ^ The Proud Internationalist, the Globalist Vision of David Rockefeller, also
available in Nexus Magazine: Vol. 10, No. 5 (August-September 2003); Vol. 20
No.6 (October-November 2003); & Vol. 11 No.1 (December 2003-January
2004); 2006, p. 38
3. ^ Eugenics: A Reassessment by Richard Lynn, edited by Seymour W. Itzkoff,
Praeger, Westport, Connecticut, 2001, p. 27
4. ^ Ibid
5. ^ War Against the Weak: Eugenics and America's Campaign to Create a
Master Race by Edwin Black, Four Walls Eight Windows, New York, 2003,
pp. 120-122
6. ^ Pilgrims by Charles Savoie, Silver Investor, May 2005
7. ^ Population Control, Nazis, and the U.N! by Anton Chaitkin
8. ^ American Bar Association
9. ^ The Nazi Doctors: Medical Killing and the Psychology of Genocide by
Robert Jay Lifton, Basic Books, New York, 2000, p. 25
10.^ Population Control, Nazis, and the U.N! by Anton Chaitkin
11.^ Emerging Viruses: AIDS and Ebola, Nature, Accident or Intentional? by
Leonard G. Horowitz, Tetrahedron, Inc. Rockport, Massachusetts, 1996, pp.
38, 40-41
12.^ FAO Conference 31st session: Twenty-second McDougall Memorial Lecture,
Rome, November 2-13, 2001
13.^ Population Control, Nazis, and the U.N! by Anton Chaitkin
14.^ U.S. State Department Policy Planning Study #23
15.^ Bush, Eugenics and Population Control by Alf Mendes
16.^ Seeds of Destruction, the Hidden Agenda of Genetic Manipulation by F.
William Engdahl, Global Research, Centre for Research on Globalization,
Montreal, Quebec, Canada, 2007, p. 71
17.^ Population Control, Nazis, and the U.N! by Anton Chaitkin
18.^ Emerging Viruses, Aids & Ebola, Nature, Accident or Intentional? By
Leonard G. Horowitz, Tetrahedron Publishing, Inc., Rockport, Massachusetts,
1996, p. 521
19.^ Ibid, pp. 156, 159
20.^ Ibid, pp. 3-5
21.^ Ibid, p. 12
22.^ Biological Weapons Convention
23.^ Sideshow: Kissinger, Nixon, and the Destruction of Cambodia by William
Shawcross, Simon and Schuster, New York, 1979, p. 277
24.^ Kissinger, the Secret Side of the Secretary of State by Gary Allen, Shambhala
Publications, 1979, p. 14
25.^ Sideshow: Kissinger, Nixon, and the Destruction of Cambodia by William
Shawcross, Simon and Schuster, New York, 1979, p. 229
26.^ Ibid, pp. 357-358
27.^ National Security Study Memorandum NSSM 200, Implications of
Worldwide Population Growth, For U.S. Security and Overseas Interests
(NSSM 200) – December 10, 1974, pp. 57-58
28.^ National Security Study Memorandum, NSSM 200, Implications of
Worldwide Population Growth, For U.S. Security and Overseas Interests, (The
Kissinger Report), December 10, 1974, p. 31
29.^ Bush UN Choice Faces a Fight By Maggie Farley and Norman Kempster,
Los Angeles Times, March 26, 2001
30.^ John Negroponte & The Death-Squad Connection, Bush Nominates Terrorist
for National Intelligence Director by Frank Morales, World War 4 Report
31.^ Bush, Eugenics and Population Control by Alf Mendes
32.^ Seeds of Destruction, the Hidden Agenda of Genetic Manipulation by F.
William Engdahl, Global Research, Montreal, Canada, 2007, p. 127
33.^ Who is Maurice Strong? by Ronald Bailey, National Review, Sept 1, 1997
34.^ Seeds of Destruction, the Hidden Agenda of Genetic Manipulation by F.
William Engdahl, Global Research, Centre for Research on Globalization,
Montreal, Quebec, Canada, 2007, p. 43
35.^ Ibid, p. 4
36.^ Ibid, p. 13
37.^ Ibid, p. 261
38.^ A Little Matter of Genocide, Holocaust and Denial in the Americas 1492 to
the Present by Ward Churchill, City Lights Books, San Francisco, p. 249
39.^ The State of Native America: Genocide, Colonization, and Resistance edited
by M. Annette Jaimes, South End Press, Boston, Massachusetts, 1992, p. 7
Jaimes Notes: Jacobs, Wilbur R., "British Indian Policies to 1783," in
Handbook of North American Indians, Vol. 4: History of Indian-White
Relations, Smithsonian Institution, Washington, D.C., 1988, p. 10). As regards
inculcation of smallpox among the Mandans in 1837, see Connell, Evan S.,
Son of the Morning Star: Custer and the Little Big Horn, North Point Press,
San Francisco, 1984, pp. 15-6.
40.^ Catlin and His Contemporaries: The Politics of Patronage by Brian W.
Dippie, University of Nebraska Press, Lincoln, 1990, p. 331
41.^ Death Stalks the Yakama: Epidemiological Transitions and Mortality on the
Yakama Indian Reservation, 1888-1964 by Clifford E. Trafzer, Michigan State
University Press, East Lansing, Michigan, 1997, p. 151
42.^ Rotting face: smallpox and the American Indian by R. G. Robertson, Caxton
Press, 2001, Introduction, pp. 107-113
43.^ Rogue State: a Guide to the World's Only Superpower by William Blum,
Common Courage Press, Monroe, Maine, 2005, pp. 120-121
44.^ "We Think the Price Is Worth It" By Rahul Mahajan
45.^ Howard Zinn in his lecture: Howard Zinn: The Myth of American
Exceptionalism
Titolo articolo originale: Depopulation by Government Edict
Link articolo originale:
http://www.conspiracyarchive.com/Articles/Government_Depopul
ation.htm
Pubblicato da nwo-truthresearch a 04.24

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lunedì 7 giugno 2010


Bilderberg 2010: Il Cospiratorio Bilderberg Group stà correndo impaurito
Alex Jones & Aaron Dykes
Infowars.com
6 giugno 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Alex Jones analizza gli sviluppi significativi che sono emersi da fonti interne alla riunione del
Bilderberg 2010 in Spagna. C'è un clima litigioso e urgente dietro le quinte del meeting segreto.
I partecipanti hanno riferito preoccupazioni circa il potenziale collasso dell'Euro, la guerra con l'Iran
e l'aumento del dissenso politico contro il governo mondiale.
La maggiore urgenza all'interno del Bilderberg 2010 è l'instabilità che circonda l'Euro, che minaccia
di dipanarsi, e far perdere lo slancio per una maggiore integrazione regionale e una conseguente
valuta globale.
Più seriamente, il veterano Jim Tucker ha detto all'Alex Jones Show, che molti partecipanti
all'interno del Bilderberg sono stati molto favorevoli all'avvio della guerra da lungo in ebollizione
con l'Iran. Secondo fonti interne, anche un attacco nucleare non è stato messo fuori dai loro piani.
Inoltre, è stato rilevato che molti membri hanno rifiutato di partecipare quest'anno perchè la
consapevolezza pubblica ha raggiunto un livello significativo cosicchè la pressione politica è stata
posta sui personaggi che vi partecipavano, forse per la prima volta in assoluto. Molti funzionari
avevano "paura" di potenziali scrutini.
L'atmosfera di panico generale sulle questioni economiche dell'anno precedente - dimostrata più
drammaticamente dalle rivolte al Fondo Monetario Internazionale in Grecia - ha segnalato una
perdita di controllo, mentre la rabbia del pubblico si è diffusa a livello globale. Quest'anno il
Bilderberg è anche preoccupato per le significative proteste al di fuori della riunione stessa, nonche
dell'aumento della copertura mediatica del Bilderberg. I media mainstream hanno iniziato a darne
notizia: il Drudge Report è in collegamento per la copertura; Charlie Skelton ha avviato il secondo
anno di copertura per il Guardian di Londra; Russia Today ha fatto una copertura estesa; gli
speakers stanno chiedendo risposte sul Bilderberg all'interno del Parlamento Europeo.
Questo atteggiamento ci porta inoltre alle testimonianze di conversazioni all'interno dell'hotel. Un
membro degli organizzatori della conferenza - gli impiegati della segreteria che lavorano per conto
del potente gruppo - è stato udito dal reporter del Guardian di Londra Charlie Skelton, discutere la
"paurosa" presenza di un Alex Jones che incornava come un toro i meeting sia del 2006 che del
2008.
Queste persone erano unite nel lamentarsi del crescente numenro di manifestanti che avevano
iniziato a circondare gli hotel attraverso il mondo durante gli ultimi anni della conferenza.
La rivolta popolare e il dissenso politico attraverso i tea parties, i "Ricercatori di Verità" e critici del
Bilderberg hanno, se non altro, contribuito alla crescente ondata di votanti che fanno fuori i titolari
di cariche e alle dimostrazioni di rabbia furiosa, sia a Wall Street che a Washington. Parte integrante
di ciò è il fallimento quasi totale dell'agenda dei globalisti per il governo mondiale a Copenhagen, il
fallimento del passaggio degli schemi di tassazione sul Cambiamento del Clima e un diffuso rigetto
della falsa retorica del "riscaldamento globale" e la rabbia del pubblico verso i dati scottanti dello
scandalo Climagate lo scorso autunno.
Questo irretisce con toni malinconici l'ex consigliere della sicurezza nazionale e co-fondatore della
Commissione Trilaterale Zbigniew Brzeziski, che recentemente si è lamentato davanti all'uditorio
del Council on Foreign Relations che, per la prima volta nella storia "L'umanità per la prima volta
nella storia è politicamente risvegliata e eccitata". Egli ha inoltre avvertito che la crescita della Cina
e di altre potenze ha compromesso per sempre ogni speranza di un'egemonia mondiale unipolare
dettata unicamente dall'elite anglo-americana.
Object 3

Link articolo originale:


http://www.prisonplanet.com/alex-jones-bilderberg-is-running-scared.html
Bilderberg 2010: Elenco definitivo dei Partecipanti
http://www.prisonplanet.com/bilderberg-2010-final-list-of-participants.html
Bilderberg Meetings
June 6, 2010

Sitges, Spain 3-6 June 2010

Final List of Participants


Honorary Chairman
BEL Davignon, Etienne Vice Chairman, Suez-Tractebel

Chairman of the Management Board and the Group Executive


DEU Ackermann, Josef
Committee, Deutsche Bank AG
GBR Agius, Marcus Chairman, Barclays Bank PLC
ESP Alierta, César Chairman and CEO, Telefónica
INT Almunia, Joaquín Commissioner, European Commission
USA Altman, Roger C. Chairman, Evercore Partners Inc.
USA Arrison, Sonia Author and policy analyst
SWE Bäckström, Urban Director General, Confederation of Swedish Enterprise
Chairman and CEO, IMPRESA, S.G.P.S.; Former Prime
PRT Balsemão, Francisco Pinto
Minister
ITA Bernabè, Franco CEO, Telecom Italia S.p.A.
SWE Bildt, Carl Minister of Foreign Affairs
FIN Blåfield, Antti Senior Editorial Writer, Helsingin Sanomat
ESP Botín, Ana P. Executive Chairman, Banesto
NOR Brandtzæg, Svein Richard CEO, Norsk Hydro ASA
AUT Bronner, Oscar Publisher and Editor, Der Standard
TUR Çakir, Ruşen Journalist
CAN Campbell, Gordon Premier of British Columbia
ESP Carvajal Urquijo, Jaime Managing Director, Advent International
FRA Castries, Henri de Chairman of the Management Board and CEO, AXA
ESP Cebrián, Juan Luis CEO, PRISA
ESP Cisneros, Gustavo A. Chairman and CEO, Cisneros Group of Companies
CAN Clark, W. Edmund President and CEO, TD Bank Financial Group
Senior Managing Director and CEO, Ripplewood Holdings,
USA Collins, Timothy C.
LLC
ITA Conti, Fulvio CEO and General Manager, Enel SpA
GRC David, George A. Chairman, Coca-Cola H.B.C. S.A.
DNK Eldrup, Anders CEO, DONG Energy
ITA Elkann, John Chairman, Fiat S.p.A.
DEU Enders, Thomas CEO, Airbus SAS
ESP Entrecanales, José M. Chairman, Acciona
DNK Federspiel, Ulrik Vice President Global Affairs, Haldor Topsøe A/S
USA Feldstein, Martin S. George F. Baker Professor of Economics, Harvard University
USA Ferguson, Niall Laurence A. Tisch Professor of History, Harvard University
AUT Fischer, Heinz Federal President
IRL Gallagher, Paul Attorney General
Co-chair, Bill & Melinda Gates Foundation and Chairman,
USA Gates, William H.
Microsoft Corporation
USA Gordon, Philip H. Assistant Secretary of State for European and Eurasian Affairs
USA Graham, Donald E. Chairman and CEO, The Washington Post Company
INT Gucht, Karel de Commissioner, European Commission
TUR Gürel, Z. Damla Special Adviser to the President on EU Affairs
Professor of Economics, Leiden University; Former Honorary
NLD Halberstadt, Victor
Secretary General of Bilderberg Meetings
USA Holbrooke, Richard C. Special Representative for Afghanistan and Pakistan
NLD Hommen, Jan H.M. Chairman, ING Group
USA Hormats, Robert D. Under Secretary for Economic, Energy and Agricultural Affairs
BEL Huyghebaert, Jan Chairman of the Board of Directors, KBC Group
USA Johnson, James A. Vice Chairman, Perseus, LLC
FIN Katainen, Jyrki Minister of Finance
USA Keane, John M. Senior Partner, SCP Partners
Member, House of Lords; Deputy Chairman, Royal Dutch
GBR Kerr, John
Shell plc.
USA Kissinger, Henry A. Chairman, Kissinger Associates, Inc.
USA Kleinfeld, Klaus Chairman and CEO, Alcoa
TUR Koç, Mustafa V. Chairman, Koç Holding A.Ş.
USA Kravis, Henry R. Founding Partner, Kohlberg Kravis Roberts & Co.
USA Kravis, Marie-Josée Senior Fellow, Hudson Institute, Inc.
INT Kroes, Neelie Commissioner, European Commission
USA Lander, Eric S. President and Director, Broad Institute of Harvard and MIT
FRA Lauvergeon, Anne Chairman of the Executive Board, AREVA
ESP León Gross, Bernardino Secretary General, Office of the Prime Minister
DEU Löscher, Peter Chairman of the Board of Management, Siemens AG
NOR Magnus, Birger Chairman, Storebrand ASA
CAN Mansbridge, Peter Chief Correspondent, Canadian Broadcasting Corporation
USA Mathews, Jessica T. President, Carnegie Endowment for International Peace
CAN McKenna, Frank Deputy Chair, TD Bank Financial Group
GBR Micklethwait, John Editor-in-Chief, The Economist
FRA Montbrial, Thierry de President, French Institute for International Relations
ITA Monti, Mario President, Universita Commerciale Luigi Bocconi
INT Moyo, Dambisa F. Economist and Author
USA Mundie, Craig J. Chief Research and Strategy Officer, Microsoft Corporation
Former Chairman of the Board of Directors SAS, Norsk Hydro
NOR Myklebust, Egil
ASA
USA Naím, Moisés Editor-in-Chief, Foreign Policy
Netherlands, H.M. the
NLD
Queen of the
ESP Nin Génova, Juan María President and CEO, La Caixa
DNK Nyrup Rasmussen, Poul Former Prime Minister
GBR Oldham, John National Clinical Lead for Quality and Productivity
FIN Ollila, Jorma Chairman, Royal Dutch Shell plc
USA Orszag, Peter R. Director, Office of Management and Budget
TUR Özilhan, Tuncay Chairman, Anadolu Group
ITA Padoa-Schioppa, Tommaso Former Minister of Finance; President of Notre Europe
GRC Papaconstantinou, George Minister of Finance
USA Parker, Sean Managing Partner, Founders Fund
USA Pearl, Frank H. Chairman and CEO, Perseus, LLC
Resident Fellow, American Enterprise Institute for Public
USA Perle, Richard N.
Policy Research
ESP Polanco, Ignacio Chairman, Grupo PRISA
CAN Prichard, J. Robert S. President and CEO, Metrolinx
FRA Ramanantsoa, Bernard Dean, HEC Paris Group
PRT Rangel, Paulo Member, European Parliament
CAN Reisman, Heather M. Chair and CEO, Indigo Books & Music Inc.
SWE Renström, Lars President and CEO, Alfa Laval
Rinnooy Kan, Alexander Chairman, Social and Economic Council of the Netherlands
NLD
H.G. (SER)
ITA Rocca, Gianfelice Chairman, Techint
ESP Rodriguez Inciarte, Matías Executive Vice Chairman, Grupo Santander
USA Rose, Charlie Producer, Rose Communications
Co-Chairman, Council on Foreign Relations; Former Secretary
USA Rubin, Robert E.
of the Treasury
TUR Sabanci Dinçer, Suzan Chairman, Akbank
ITA Scaroni, Paolo CEO, Eni S.p.A.
USA Schmidt, Eric CEO and Chairman of the Board, Google
Member of the Board of Executive Directors, Oesterreichische
AUT Scholten, Rudolf
Kontrollbank AG
DEU Scholz, Olaf Vice Chairman, SPD
INT Sheeran, Josette Executive Director, United Nations World Food Programme
INT Solana Madariaga, Javier Former Secretary General, Council of the European Union
ESP Spain, H.M. the Queen of
USA Steinberg, James B. Deputy Secretary of State
President, World Business Council for Sustainable
INT Stigson, Björn
Development
USA Summers, Lawrence H. Director, National Economic Council
IRL Sutherland, Peter D. Chairman, Goldman Sachs International
GBR Taylor, J. Martin Chairman, Syngenta International AG
Teixeira dos Santos,
PRT Minister of State and Finance
Fernando
USA Thiel, Peter A. President, Clarium Capital Management, LLC
GRC Tsoukalis, Loukas President, ELIAMEP
INT Tumpel-Gugerell, Gertrude Member of the Executive Board, European Central Bank
USA Varney, Christine A. Assistant Attorney General for Antitrust
CHE Vasella, Daniel L. Chairman, Novartis AG
USA Volcker, Paul A. Chairman, Economic Recovery Advisory Board
CHE Voser, Peter CEO, Royal Dutch Shell plc
FIN Wahlroos, Björn Chairman, Sampo plc
CHE Waldvogel, Francis A. Chairman, Novartis Venture Fund
SWE Wallenberg, Jacob Chairman, Investor AB
NLD Wellink, Nout President, De Nederlandsche Bank
USA West, F.J. Bing Author
GBR Williams, Shirley Member, House of Lords
USA Wolfensohn, James D. Chairman, Wolfensohn & Company, LLC
Zapatero, José Luis
ESP Prime Minister
Rodríguez
DEU Zetsche, Dieter Chairman, Daimler AG
INT Zoellick, Robert B. President, The World Bank Group
Rapporteurs
GBR Bredow, Vendeline von Business Correspondent, The Economist
GBR Wooldridge, Adrian D. Business Correspondent, The Economist

Pubblicato da nwo-truthresearch a 06.04


sabato 29 maggio 2010
Bill Gates finanzia le nanotecnologie dei vaccini celati
Mike Adams
NaturalNews
May 28, 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

La Bill e Melinda Gates Foundation si sta guadagnando la


reputazione per il finanziamento di tecnologie ideate per fare
avanzare la sterilizzazione di massa e i programmi di vaccinazione
in tutto il mondo. Uno dei programmi che è stato recentemente
finanziato dalla Fondazione è un programma di sterilizzazione
che utilizzerebbe penetranti raffiche di ultrasuoni verso lo scroto
dell'uomo al fine di renderlo sterile per sei mesi. Si potrebbe
precisamente chiamare tecnologia di "castrazione temporanea".
Per saperne di più:
http://www.naturalnews.com/028853_ultrasound_fetus.html
Ora la Fondazione ha finanziato un nuovo programma di
"consegna di vaccini innescata dal sudore" basato su
nanoparticelle che penetrano nella cute umana. La tecnologia è
descritta come un modo per "...sviluppare nanoparticelle che
penetrano nella pelle attraverso i follicoli piliferi e scoppiano al
contatto col sudore umano rilasciando i vaccini". L'assegno di
ricerca è andato a Carlos Alberto Guzman del Centro Helmholtz
per la ricerca delle infezioni in Germania e a Claus-Michael Lehr
e Steffi Hansen dell'Istituto Helmholtz per la ricerca farmaceutica.
Questi sono entrambi parte del coinvolgimento della Fondazione
Gates nel programma "Grand Challenges Explorations" che
afferma di stare lavorando per "realizzare importanti passi avanti
nella salute globale".
...Passi avanti come la sterilizzazione di massa e i vaccini a
nanoparticelle che potrebbero essere somministrati di nascosto
anche senza la vostra conoscenza, vengono allo scoperto. Queste
nanoparticelle potrebbero essere utilizzate in una nebbiolina
spray che è spruzzata su ogni persona che cammina attraverso un
checkpoint di sicurezza negli aeroporti, per esempio. Oppure
potrebbe essere sguinzagliata attraverso i sistemi di ventilazione
degli edifici con uffici aziendali o scuole pubbliche per vaccinare
le masse. Non sapresti nemmeno se sei stato vaccinato.
Questa tecnologia è potenzialmente molto pericolosa per la tua
libertà di salute.
Usandola, i governi e le aziende farmaceutiche (che sono tutti la
stessa cosa di questi giorni) potrebbero creare una crema per la
pelle vaccino che è distribuita e descritta come "schermo solare".
Ma quando tu la applichi, ti stai in realtà vaccinano con le
nanoparticelle che si rintanano sotto la tua pelle e scoppiano,
rilasciando DNA estraneo all'interno del tuo corpo.
Una storia della medicazione di massa occulta
Ma perchè il governo dovrebbe medicare le persone senza il loro
consenso, ti chiederai? Lo hanno già fatto con la fluorizzazione
dell'acqua. Il fluoro è un farmaco, e governi regionali e nazionali
di tutto il mondo utilizzano la fornitura dell'acqua come modo per
consegnare il farmaco fluoruro alle persone che ne abbiano
bisogno o no - e senza una diagnosi corretta o una prescrizione
medica.
Quindi se i governi stanno già segretamente medicando le persone
con il fluoro nella fornitura d'acqua, essi stabiliranno lo scenario di
vaccinazione di massa delle persone attraverso canali simili, come
l'alimentazione d'aria negli edifici. E grazie a Bill Gates, le
nanotecnologie per fare ciò saranno ora finanziate.
Ma è davvero una "svolta importante nella salute globale?"
Io suppongo di si se che tu credi alla medicina segreta dove la
gente viene medicata con farmaci e vaccini a loro insaputa. La
medicina occidentale è talmente offensiva per le persone razionali
che non può nemmeno operare alla luce del sole. Ecco perchè
ricorre alle contaminazioni segrete della fornitura d'acqua al fine
di costringere il pubblico a inghiottire i suoi farmaci.
Il fluoro e la medicina nascosta
Ah, per inciso, a chi sostiene che il fluoro non sia un farmaco,
ricordi questo: Secondo la FDA, qualsiasi sostanza chimica che ha
un effetto biologico sul corpo umano è, per definizione, un
farmaco. Quindi anche il fluoro è un farmaco. Inoltre, il fluoruro
è promosso con bizzarre affermazioni sulla "prevenzione della
carie" attraverso la sua deglutizione, facendone un "farmaco non
approvato" secondo la FDA. Così, com'è possibile che questo
farmaco non approvato possa essere versato nel rifornimento
idrico e imposto a milioni di persone senza una singola diagnosi di
deficit di fluoruro o anche una singola prescrizione di un medico?
La risposta è che la medicina occidentale è talmente arrogante da
credere che non debba seguire tutte le norme, i regolamenti e le
leggi. Si tratta di un sistema di medicina "prepotente" in cui i
farmaci ti vengono ficcati in gola mediante il versamento segreto
nella fornitura d'acqua senza il tuo consenso. Quindi, perchè
dovremmo credere che per i vaccini sarà diverso? Se la medicina
mainstream può trovare un modo per forzare ogni persona a essere
inconsapevolmente iniettata con vaccini, non ci sbagliamo dicendo
che intendono promuoverli!
E tali sforzi avranno senza dubbio il continuo sostegno finanziario
di Bill Gates.

Link articolo originale: http://www.infowars.com/bill-gates-funds-


covert-vaccine-nanotechnology/
Pubblicato da nwo-truthresearch a 04.12

venerdì 28 maggio 2010


La Propaganda del Council on Foreign Relations

Sotto ho tradotto un articolo di Cassandra Anderson sulla nuova propaganda del


circolo elitario Council On Foreign Relations. Il CFR è uno tra i più potenti think
tank che spinge per il New World Order. A questo proposito ho già pubblicato un
articolo dal titolo Il Piano di Governance Globale del Council on Foreign Relations e
il Nouvo Ordine Mondiale. Ho anche tradotto un articolo del Presidente del Council
on Foreign Realtions, Richard Hass, anche membro del Bilderberg Group, dal titolo
State Sovereignty Must Be Altered In Globalized Era - La sovranità dello stato
deve essere alterata in un'epoca globalizzata, del 21 febbraio 2006 in cui si
sostiene che "nell'era della globalizzazione, gli Stati dovrebbero rinunciare a parte
della loro sovranità verso organismi mondiali al fine di tutelare i propri interessi".
Siccome sappiamo ormai chi finanzia l'elitario e non democratico CFR, la parte finale
della frase, cioè "al fine di tutelare i propri interessi", ci suona alquanto
manipolatoria; ma sappiamo ormai decifrare la neolingua che parlano questi circoli;
la traduzione nella nostra lingua suonerebbe cosi:"nell'era della globalizzazione, gli
Stati dovrebbero rinunciare a parte della loro sovranità verso organismi mondiali al
fine di tutelare gli interessi dei ricchi banchieri, tra cui quelli di David
Rockefeller". L'articolo continua:

"Per 350 anni la sovranità -- la nozione che gli stati sono gli attori centrali
nel palcoscenico mondiale, e che i governi sono essenzialmente liberi di
fare ciò che vogliono all'interno del loro territorio, ma non nel territorio di
altri Stati -- è stata il principio orzanizzatore delle relazioni internazionali.
E' arrivato il momento di ripensare a questa nozione.
I più di 190 stati al mondo ora coesistono con un maggior numero di
potenti attori non-sovrani, almeno in parte (e spesso in gran parte )
indipendenti, che vanno dalle corporations alle organizzazioni non-
governative (ONG), dai gruppi terroristici ai cartelli della droga, dalle
istituzioni regionali e globali alle banche, fino ai private equity found. Lo
Stato sovrano è influenzato da loro (nel bene e nel male) tanto quanto è in
grado di influenzarli. La posizione di quasi monopolio del potere di cui
godeva una volta come entità sovrana è stata erosa.
Di conseguenza sono necessari nuovi meccanismi per la governance
regionale e globale, che includano attori diversi dagli Stati. Questo non
per sostenere che a Microsoft, Amnesty International o Goldman Sachs
debba essere dato un seggio all'Assemblea Generale dell'ONU, ma
significa includere la rappresentanza di tali organizzazioni nelle
deliberazioni regionali e globali quando esse hanno la capacità di
influenzare il se e il come le sfide regionali e globali saranno soddisfatte.
Meno è meglio
Inoltre, gli Stati devono essere disposti a cedere parte della sovranità ad
organismi mondiali se il sitema internazionale vuole funzionare. Questo è
già in atto in ambito commerciale. I governi sono d'accordo nell'accettare
le decisioni del WTO, perchè, a conti fatti, possono beneficiare di un
ordine di negoziazione internazionale uniforme se una particolare
decisione richiede che essi modifichino una norma che è loro sovrano
diritto eseguire. Alcuni governi sono disposti a rinunciare a elementi della
sovranità per affrontare la minaccia del cambiamento climatico globale.
Nell'ambito di tale accordo, il Protocollo di Kyoto, che sarà effettivo fino
al 2012, i firmatari convengono su un tetto specifico di emissioni. Quello
che è ora necessario è un accordo successivo, nel quale un maggiore
numero di governi, incluso gli USA, la Cina e l'India, accettino i limiti di
emissioni o adottino standard comuni, perchè essi riconoscono che le cose
andrebbero peggio se nessun paese lo facesse.
Tutto questo suggerisce che la sovranità deve essere ridefinita se gli Stati
dovranno far fronte alla globalizzazione. Al centro, la globalizzazione
comporta l'aumento del volume, della velocità, e dell'importanza dei flussi
- entro e oltre i confini - di persone, di idee, di gas serra, di beni, di dollari,
di droga, di virus, di e-mail, di armi e di altre quantità di beni, sfidando
uno dei principi fondamentali della sovranità: la capacità di controllare
ciò che attraversa i confini in entrambe le direzioni. Gli Stati Sovrani
sperimantano un incremento della loro vulnerabilità, non l'uno verso
l'altro, ma da forze che sfuggono il loro controllo.
La globalizzazione implica quindi che la sovranità non solo deve diventare
più debole, ma che è necessario che diventi più debole. Gli Stati
dovrebbero essere saggi riducendo la sovranità, al fine di proteggere se
stessi, perchè non possono isolarsi da ciò che accade altrove. La sovranità
non è più un santuario.
Questo è stato dimostrato dalla reazione americana e mondiale al
terrorismo. Il governo Talebano dell'Afghanistan, il quale ha fornito
l'accesso e il sostegno ad Al-Qaeda, è stato rimosso dal potere. Allo stesso
modo, la guerra preventiva degli Stati Uniti contro l'Iraq, ignorando le
Nazioni Unite e pensando che possedesse armi di distruzione di massa,
mostra che la sovranità non fornisce più la protezione assoluta.
Immagina come il mondo avrebbe reagito se qualche governo fosse stato
riconosciuto per avere in programma l'uso o il trasferimento di un ordigno
nucleare o lo avesse già fatto. Molti diranno - correttamente - che la
sovranità non offre alcuna protezione per tale Stato. La nacessità può
anche portare a ridurre o a eliminare la sovranità quando un governo, sia
per mancanza di capacità o di politiche consapevoli, è incapace di
provvedere ai bisogni fondamentali dei suoi cittadini. Questo non riflette
semplicemente degli scrupoli, ma una visione che il fallimento dello stato e
i genocidi possono portare a flussi di rifugiati destabilizzanti e creare
varchi per il radicamento di terroristi.
L'intervento della NATO in Kosovo è stato un esempio in cui un certo
numero di governi ha scelto di violare la sovranità di un altro governo (la
Serbia) per fermare la pulizia etnica e il genocidio. Per contro, l'uccisione
di massa in Ruanda dieci anni fa e adesso nel Darfur, in Sudan, dimostra
l'alto prezzo di giudicare la sovranità come suprema e quindi fare poco per
prevenire la strage di innocenti.
Condizioni necessarie
La nostra nozione di sovranità deve essere condizionata, anche
contrattuale, piuttosto che assoluta. Se uno stato fallisce nel dare vita alla
sua parte dell'accordo sponsorizzando il terrorismo, trasferendo o usando
armi di distruzione di massa o effettuando genocidi, allora esso perde i
normali benefici della sovranità e apre se stesso agli attacchi, alla
destituzione e all'occupazione.
La sfida diplomatica di quest'epoca è quella di ottenere un ampio sostegno
verso i principi di condotta dello stato e una procedura per la
determinazione dei rimedi quando questi principi sono violati.
L'obiettivo dovrebbe essere quello di rideinire la sovranità nell'epoca della
globalizzazione, per trovare un equilibrio tra un mondo di stati pienamente
sovrani e un sistema internazionale o di governo mondiale o di anarchia.
L'idea base della sovranità, che prevede ancora un vincolo utile sulla
violena tra gli stati, necessita di essere preservata. Ma il concetto deve
essere adeguato ad un mondo in cui le principali sfide all'ordine
provengono da forze globali nei confronti degli stati e cosa i governi
possono fare per i propri cittadini piuttosto di quello che gli stati fanno
l'un l'altro.

Anche Richard Hass qui se la suona e se la canta e cittadini del mondo sono
completamente esclusi e all'oscuro delle decisioni e delle proposte di questo circolo
elitario, con buona pace della democrazia, ormai defunta. Anche qui troviamo la
solita scusa del falso global warming da CO2 antropogenica per ridurre la sovranità
nazionale; troviamo anche la scusa del terrorismo, terrorismo creato e finanziato dagli
Stati Uniti; e la retorica delle armi di distruzione di massa che, come sappiamo,
vengono "inventate" quando conviene per fare businness invadendo un paese.
Siccome il CFR ha un potere e un'influenza enorme, che è dimostrata dal fatto che
ogni amministrazione USA, compresa quella di Obama, è satura dei suoi membri, le
politiche da esso elaborate andranno a influenzare i cosiddetti governi eletti
"democraticamente", i quali eseguiranno i dettami di tale circolo. Come abbiamo già
detto altrove, la loro strategia è quella di creare a tavolino delle minacce globali o
fare percepire alle gente che esistano, per poi proporre le loro soluzioni, che sono
invariabilmente la centralizzazione del potere e l'eclissi della democrazia.
Ricordiamo una delle frasi più importandi di Bernays, il padre della manipolazione
occulta; quello che segue è un paragrafo del libro Propaganda di Bernays:
«Quelli che manipolano il meccanismo nascosto della società
costituiscono un governo invisibile che è il vero potere che controlla. Noi
siamo governati, le nostre menti vengono plasmate, i nostri gusti vengono
formati, le nostre idee sono quasi totalmente influenzate da uomini di cui
non abbiamo mai nemmeno sentito parlare. Questo è il logico risultato del
modo in cui la nostra società democratica è organizzata. Un vasto numero
di esseri umani deve cooperare in questa maniera se si vuole vivere
insieme come società che funziona in modo tranquillo. In quasi tutte le
azioni della nostra vita, sia in ambito politico o negli affari o nella nostra
condotta sociale o nel nostro pensiero morale, siamo dominati da un
relativamente piccolo numero di persone che comprendono i processi
mentali e i modelli di comportamento delle masse. Sono loro che tirano i
fili che controllano la mente delle persone».

Nel 1991 David Rockefeller scrisse:


"Il mondo è pronto per raggiungere un governo mondiale. La sovranità
sovranazionale di una elite intellettuale e di banchieri mondiali è
sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei
secoli passati ."

Cassandra Anderson
Infowars.com Infowars.com
May 12, 2010 12 maggio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Object 4

Il Council on Foreign Relations (CFR) è un gruppo dove si viene iscritti solo su


invito, costituito da circa 4000 persone che compongono quella che molti osservatori
considerano essere il governo ombra dell'America. Il CFR è più di un "think tank", è
una rete di elitari che controllano l'America attraverso la creazione di politiche, leggi,
alleanze finanziarie e monopoli. Questo nuovo video, con protagonisti diverse
personalità quali Angelina Jolie e Zbigniew Brzezinski, promuove il CFR come un
posto meraviglioso dove le persone si incontrano per dictutere di politica, dando così
l'impressione che tutti i punti di vista sono rappresentati e realizzati nel migliore
interesse del pubblico che hanno a cuore.
Alcuni dei suoi membri includono banchieri (Timothy Geithner, Henry Paulson, Alan
Greenspan, Paul Volcker, e il Presidente della Banca Mondiale Robert Zoellick),
Segretari di Stato (Henry Kissinger, Condoleeza Rice, Hillary Clinton), giudici della
Corte Suprema (Bader-Ginsberg e Stephen Breyer), titani corporativi (George Soros,
Michael Bloomberg, Dick Cheney), media mainstream (il media mainstream è
manipulato dal CFR- Katie Couric, Bill Moyers, Diane Sawyer, Tom Brokaw), capi
di stato stranieri (Mikhail Gorbachev, Benyamin Netanyahu e Robert Mugabe dello
Zimbabwe), leader religiosi (il Dalai Lama) e intrattenitori (Shirley Temple, Angelina
Jolie, Fred Thompson).
Alcune delle aziende più importanti che godono dell'appartenenza al CFR
comprendono AIG, BP, Citigroup, Goldman Sachs, Google, Merck, NASDAQ, Pfizer
e VISA.
La verità sul CFR è che si tratta di una organizzazione per l'agenda globale satura di
collettivisti che auspicano la depopolazione e amano il controllo segreto dell'America
e del mondo. Un esempio di ciò è la citazione di Zbigniew Brzezinski ( co-fondatore
della Commissione Trilaterale e ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale):
"Una volta sono stato piuttosto pungente, ed ero lusingato che il Ministro
degli Esteri britannico ripetè quanto segue:"...ossia, nei tempi remoti, era
più facile controllare un milione di persone, letteralmente era più facile
controllare un milione di persone piuttosto che uccidere fisicamente un
milione di persone. Oggi è infinitamente più facile uccidere un milione di
persone piuttosto che controllare un milione di persone. E' più facile
uccidere che controllare...".

La dichiarazione di Brzezinski non è favorevole all'uccisione, ma che lui e i suoi


connazionali hanno pensato seriamente a entrambe le opzioni. Il meccanico di auto
medio non medita su queste cose. Chi lo fa? Solo coloro che hanno l'immagine di se
di essere quelli autorizzati a effettuarne una, e perciò, devono fare una scelta.
David Rockefeller, il presidente onorario del CFR, che è anche il fondatore della
Commissione Trilaterale ( un gruppo segreto di soli membri con il disegno di
eliminare le frontiere tra Canada, Stati Uniti e Messico nel perseguimento
dell'eventuale global governance), la cui famiglia fondò il Population Council (con le
sue radici nell'eugenetica, che è una filosofia a favore del miglioramento del pool
genetico umano attraverso l'allevamento selettivo, e storicamente, fu a volte compiuto
con mezzi brutali, come la sterilizzazione forzata e il genocidio) ed è un banchiere,
famoso per la citazione:
"Per più di un secolo gli estremisti ideologici ai due estremi dello spettro
politico hanno preso e divulgare episodi come il mio incontro con Castro
per attaccare la famiglia Rockefeller data l'eccessiva influenza che
credono esercita sulle Istituzioni Americane politiche ed economiche.
Alcuni addirittura credono che i Rockefeller fanno parte di una cabala
segreta che lavorano contro gli interessi degli Stati Uniti, definendo me e
la mia famiglia come 'internazionalisti' e di cospirare con gli altri in tutto
il mondo per costruire un mondo con una struttura politica ed economica
più integrata - un mondo nuovo. Se questa è la mia responsabilità, mi
dichiaro colpevole, e io sono orgoglioso di esserlo."

Questo video è pura propaganda, ma sembra incredibile che alcuni membri del CFR
non capiscano la sua vera natura, ma potrebbero essere stati utilizzati in questo video
per scopi di marketing e pubbliche relazioni.
G. Edward Griffin ,che rivelò il carettere del CFR in “The Capitalist Conspiracy” nel
1971, ha detto che a causa della crescente consapevolezza del ruolo del CFR come
guida dell'America verso un Governo Globale Collettivista, il CFR stà cercando, con
questo video di pubbliche relazioni, di ravvivare la propria immagine offuscata. E usa
lo stesso stile di produzione visto in TV per gli annunci di vendita di farmaci. Il
messaggio riguarda, l'istruzione, la discussione e le suluzioni, ma omette ogni
commento sui suoi obiettivi e metodi.

Link articolo originale:http://wacla.org/2010/05/13/council-on-foreign-relations-


propaganda/#more-537
Vedi anche il mio precedente articolo: Il Piano di Governance Globale del Council on
Foreign Relations e il Nouvo Ordine Mondiale

Pubblicato da nwo-truthresearch a 01.44

martedì 25 maggio 2010


Operazioni sotto falsa bandiera : il percorso di crisi verso il Nuovo Ordine
Mondiale

di Deanna Spingola
10 maggio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com
David Rockefeller disse:"Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è una
grande crisi e le nazioni accetterano il Nuovo Ordine Mondiale."
Rahm Emanuel disse:"Non vorremmo mai che una grave crisi
vada sprecata. E quello che voglio dire è che dà l'opportunità di far
cose che pensavi non si potessero far prima." Nel documento del
Project for a New American Century Rebuilding America’s
Defenses: Strategy, Forces and Resources for a New Century
troviamo quanto segue: "Inoltre, il processo di trasformazione sarà
probabilmente lungo in assenza di qualche evento catastrofico
catalizzatore - come una nuova Pearl Harbor."1
Le operazioni False Flag (catastrofi coerografate) sono state usate
da generazioni per vari motivi: la conquista di terre aggiuntive e/o
risorse naturali/minerali (nazionali o straniere), l'acquisto di
manodopera a basso costo, la destabilizzazione economica, lo
spopolamento militare delle popolazioni indigene, la distruzione
delle religioni o delle ideologie politiche, l'istituzione di tirannie
politiche o di colpi di Stato (come sperimentato dopo il 9/11 con
l'istituzione del PATRIOT Act e il Department of Homeland
Security), per aiutare un alleato che fosse minacciato o per
proteggere cittadini statunitensi che vivono in un paese straniero.
Il fattore fondamentale nella maggior parte di tutte le operazioni
sotto falsa bandiera è l'imposizione di maggiori restrizioni alla
popolazione residente in tutto il mondo al fine di mettere in pratica
il globalismo e l'internazionalismo, già conosciuto come l'utopico
Nuovo Ordine Mondiale, sotto la direzione di una gerarchia di
elite. Le catastrofi false flag includono attacchi terroristici,
assassini di leader politici, disastri "naturali", "incidenti"
industriali, assalti armati contro cittadini (Waco, Ruby Ridge, Kent
State), assalti economici nella forma di crash economici, come
quello del 1929 o il più recente salvataggio dei banchieri, e le
massiccie truffe di redistribuzione. La caratteristica prevalente in
tutte queste circostanze, sia artificiali che "naturali", è il
trasferimento di colpevolezza seguito dal prevedibile sfruttamento
da parte del governo di qualsiasi circostanza.
Le operazioni false flag manipolano gli individui, sia i creduloni
che gli esperti ben pagati che collaborano - che si mascherano con
pretese aggressioni nemiche. Navi o aeromobili sono camuffati
per nascondere la loro identità o contrassegnati in modo tale da
confondere i testimoni. L'operazione è costruita a compartimenti
in modo che gli individui partecipano ad una piccola parte del
lavoro senza conoscere l'intero ambito delle operazioni. Dopo il
fatto, la loro volontaria ma incauta partecipazione potrebbe
assicurare il loro silenzio. Le operazioni false flag sono aumentate
dopo la formazione di agenzie di intelligence del governo, come la
CIA, sempre su richiesta di interessi privati con la pronta
assistenza dei mezzi di comunicazione che introducono falsi indizi
per sostenere i preconcetti della storia di copertura. Un'operazione
false flag in cui vengono uccisi degli innocenti fornisce
invariabilmente il pretesto per un'invasione militare dove
avvengono ancora più uccisioni compresi gli incauti soldati
statunitensi che credono di combattere per il loro paese.
Ambrose Pierce, lo scrittore satirico e il creatore di The Devil’s
Dictionary, definisce la politica come:"Un conflitto di interessi
mascherato da un concorso di principi, la conduzione di affari
pubblici per vantaggi privati."2
Il 24 Gennaio 1898, nel corso di una insurrezione cubana contro la
Spagna, l'USS Maine arrivò all'Avana, dove era stata inviata
presumibilmente a tutelare alcuni cittadini americani che vi
abitavano. In realtà, le aziende statunitensi, con circa 50 milioni di
dollari investiti nella produzione e distribuzione di zucchero e di
tabacco cubano, erano preoccupate per i loro investimenti. Il 15
febbraio 1898, mentre era ancorata al porto dell'Avana, una
devastante esplosione affondò la nave. L'incidente uccise 260
americani. Ora sappiamo che fu un'esplosione interna, non il
risultato di un attacco. Tuttavia, i cittadini furono incitati dai
guerrafondai nella carta stampata, che spinsero lo slogan
“Remember the Maine! To hell with Spain.”-"Ricordate la Maine!
Al diavolo la Spagna!". I cittadini oltraggiati decisero di reagire e
di andare in guerra contro la Spagna a causa dell'incidente. Il
Congresso, che fu interamente controllato da interessi privati,
dichiarò guerra il 25 aprile 1898. Due giorni dopo, gli Stati Uniti
inviarono 11000 soldati professionisti nelle Filippine ricche di
risorse, una colonia spagnola e anche il bersaglio reale. I filippini
resistettero agli sforzi americani di "liberazione" per tre anni
durante i quali diverse migliaia di civili furono massacrati. La
posizione strategica delle Filippine avrebbe consentito un più
facile accesso alle ricchezze dell'Asia, una zona altamente
popolata piena di abbondanti risorse e pressochè innumerevoli
persone che le avevano ammassate e che si tramandavano il loro
oro e i tesori per secoli.
Con l'istituzione ingannevole della privata tipografia di stampa
Federal Reserve attraverso un Congresso accomodante, la guerra
su larga scala basata sul debito diventò ancora più fattibile, i suoi
costi furono spostati ai cittadini degli Stati Uniti e ai loro figli e
nipoti. La Prima Guerra Mondiale in Europa è stata inizialmente
provocata dall'assassinio di un arciduca austriaco. Ma questo non
fu certo di grande interesse per gli americani che dovevano sentire
un senso di indignazione personale, al fine di giustificare la
partecipazione militare degli Stati Uniti in una guerra straniera
dove i soldati americani potevano verosimilmente essere uccisi. Il
Lusitania, una nave passeggeri britannica armata,
ingannevolmente faceva volare la bandiera americana e portava
munizioni dalle compagnie statunitensi in direzione della
belligerante Gran Bretagna. La nave, descritta come "esca viva" da
Winston Churcill, un servitore dei Rothschild, fu deliberatamente
inviata in mezzo al pericolo. La sua scorta militare si ritirò
inspiegabilmente e la nave rallentò drammaticamente e abbandonò
la traversata con il modello di difesa a zig zag. Ai primi di
febbraio del 1915, l'ammiragliato inglese, sotto la direzione di
Churchill, ordinò alle navi mercantili, come il Lusitania, di
speronare i sottomarini tedeschi a vista. Il Lusitania, preso in
prestito dal governo britannico e riqualificato come un
incrociatore ausiliario, fu dotato di basi per il montaggio di
cannoni.3
La Germania venne a conoscenza degli ordini di Churchill entro il
15 febbraio. Il 22 aprile 1915, la Germania, attraverso la sua
ambasciata degli Stati Uniti, avvertì gli americani a non viaggiare
su navi inglesi nella zona di guerra. Essi pagarono anche per
pubblicizzare l'avviso nel New York Times in quella stessa
giornata.4 L'avvertimento non fu stampato nel Times fino al
giorno della partenza. L'attacco prevedibile tedesco ci fu il 7
Maggio 1919 e 785 persone, compreso 128 americani, perirono,
ma questo in definitiva porto gli Stati Uniti nella Prima Guerra
Mondiale.
Lenin disse:"La Prima Guerra Mondiale ci ha dato la Russia,
mentre la Seconda Guerra Mondiale ci consegnerà l'Europa".5
Per Lenin, un vero Marxista, l'obiettivo era la rivoluzione
mondiale. La Prima Guerra Mondiale seguita immediatamente
dalla guerra bolscevica soggiogò un solo paese sotto il regime
comunista, la Russia. Il partito bolscevico di Lenin fu finanziato
da alcuni degli stessi banchieri internazionali che istituirono la
Federal Reserve. Nel 1916, Lenin riconobbe che la guerra era
semplicemente una rivoluzione su larga scala e professò che il
mondo aveva bisogno di un'altra guerra, perchè questa era
insufficiente.6 Prima dell'assassinio dello zar e dell'usurpazione
del governo russo Lenin disse:"Dopo la Russia ci prenderemo
l'Europa orientale, dopo le masse dell'Asia e dopo accerchieremo
gli Stati Uniti che saranno l'ultimo bastione del capitalismo. Noi
non dovremmo attaccare. Essi cadranno come un frutto maturo
nelle nostre mani."7 Questo sarebbe stato realizzato attraverso
l'infiltrazione, usando la dialettica Hegeliana di opposizione
controllata - come usata da Lenin. Controllo l'opposizione, la
proverbile divisione culturale sinistra-destra, al fine di garantire il
risultato desiderato - un'acquisizione totale e una comunizzazione
degli Stati Uniti.
Stalin (Iosef Vissarionovich Dzhugashvili), soprannominato Soso,
fu un agitatore, un terrorista e un assassino, insieme ai suoi
compagni bolscevichi. A partire dal 1902, lavorò presso la
raffineria di petrolio dei Rothschild di Batumi. Probabilmente
lavorava ancora per i Rothschild quando si trasferì nella zona di
Baku nel 1907.8 I "Magnati del Petrolio" versarono contributi ai
bolscevichi. Berta Nussimbaum, moglie del barone del petrolio,
finanziò la stampa comunista di Stalin. Il managing director dei
Rothschild, David Landau, diede regolari contributi a Stalin.
David Sagirashvili, un menscevico, conobbe Stalin a Baku e
rivendicò il suo impegno nei sequestri abituali dopo i quali egli
chiedeva il riscatto.9 I Menscevichi, una fazione meno violenta del
movimento rivoluzionario russo, emersero nel 1904. La parola
Bolscevismo fu Russa e dovrebbe essere appropriatamente
cambiata per ogni paese.
Stalin privilegiò sempre l'approccio violento e, in definitiva uccise
milioni di persone, anche in tempo di pace - nei gulag (campi di
lavoro di schiavi), in Ucraina, dove 5-10.000.000, furono lasciati
deliberatamente morire di fame durante la carestia imposta da
Stalin durante l'inverno 1932-1933. Nonostante la conoscenza
degli orribili genocidi crimini contro l'umanità di Stalin, Franklin
D. Roosevelt, un individuo dalle simili inclinazioni, riconobbe
ufficialmente la leggittimità del governo dell'Unione Sovietica
senza l'approvazione del Congresso. Questo in seguito permise
all'Unione Sovietica di partecipare alle Nazioni Unite sostenute
dai banchieri, situate su un terreno donato dal banchiere John D.
Rockefeller Jr. la cui illustre famiglia aveva fatto i loro milioni
attraverso il supporto dei Rothschild. Roosevelt, la cui
amministrazione fu consapevolmente satura di agitatori Comunisti
e spie Sovietiche, fece molto per promuovere il comunismo, anche
in questo paese, come ogni Comunista rivoluzionario.
Il patrimonio immobiliare di Churchill fu pagato dai "Finanzieri
ebrei europei", conosciuti come Focus Group. Churchill poi
organizzò un incontro con questi banchieri e Franklin D.
Roosevelt, al fine di ottenere che gli Stati Uniti andassero in
guerra attraverso la porta posteriore.10 Churchill e Roosevelt
monitorarono l'intero progresso dei giapponesi mentre si
avvicinavano a Pearl Harbor. Dopo mesi di blocco illegale del
Giappone, che dipendeva totalmente dalle importazioni per
sopravvivere, i giapponesi prevedibilmente attaccarono - tutto
secondo la strategia di Henry L. Stimson. Egli era un avvocato
della Standard Oil e un membro della Skull and Bones (meglio
conosciuta come Confraternita della Morte). L'attacco a Pearl
Harbour mise l'America in guerra su due fronti - con il Giappone e
il suo alleato europeo, la Germania. L'assalto giapponese a Pearl
Harbour uccise 2345 militari statunitensi e ferì altre 1100
persone. Casualmente, il governo statunitense aveva già ritirato le
sue imbarcazioni più nuove e gli aeroplani per salvarli dalla
distruzione. Delle Commissioni obbligatorie, alcune di entità
indipendenti, furono radunate per investigare. La preconoscenza
degli eventi, se non l'effettiva partecipazione, fu verificata, ma i
media compromessi cancellarono deliberatamente tutte le
conclusioni che divulgavano la partecipazione del governo
statunitense.
Il 27 Aprile 1961, in un discorso agli editori dei giornali, il
presidente Kennedy disse quanto segue per quanto riguarda la
Massoneria: "La parola segretezza è ripugnante in una società
aperta e libera; e noi siamo come popolo interamente e
storicamente opposti alle società segrete, ai giuramenti segreti e
alle procedure segrete. Abbiamo deciso molto tempo fa che i
pericoli dell'occultamento eccessivo e ingiustificato di fatti
pertinenti supera di molto il pericolo che siano citati, per
giustificarla." Kennedy, con la sua retorica e le sue azioni non
supportava gli schemi nefasti di chi segretamente organizza tutte
le guerre attraverso le associazioni delle società segrete e le
operazioni sotto falsa bandiera. Il 28 Guigno 1961 Kennedy
licenziò il direttore della CIA Allen Dulles, ex avvocato di Wall
Street e tentò di spogliare la CIA di ogni potere con il NSAM 55 e
il NSAM 57.11 Kennedy era anche contro lo sviluppo da parte di
Israele di un'arma nucleare. Il 9 Ottobre 1997 il Washington
Jewish Week riferì:"Israele non necessita di chiedere scusa per
l'assassinio e la distruzione di coloro che cercano di distruggerla.
Il primo ordine del giorno di ogni paese è la tutela dei suoi
abitanti."12 Quest'ultima frase è un pò falsa e ambigua, dato il
supporto e i miliardi di dollari che gli Stati Uniti, già
economicamente stressati, diedero a Israele a scapito della loro
sicurezza economica. Apparentemente i nostri politici hanno altre
fedeltà. Quasi 300 membri del Congresso firmarono una
dichiarazione, riaffermando il loro impegno per "un legame
indissolubile che esiste" tra gli Stati Uniti e lo stato di Israele, in
una lettera al Segretario di Stato Hillary Clinton.13 George
Washington ci aveva avvertito:"Contro l'astuzia insidiosa
dell'influenza straniera...lo zelo di un popolo libero dovrebbe
essere sempre sveglio, poichè la storia e l'esperienza dimostrano
che l'influenza straniera è uno dei nemici più funesti del governo
repubblicano...l'eccessiva parzialità per una nazione straniera e
l'avversione eccessiva di un'altra, causa quell'abitudine di vedere il
pericolo da un solo lato...La grande regola di condotta per noi
rispetto alle nazioni straniere è quella di estendere i nostri rapporti
commerciali, e di avere con loro meno connessioni politiche
possibili."14
Allen Dulles avrebbe poi partecipato alla commissione Warren che
nascose i fatti sull'assassinio di John F. Kennedy, un'operazione
combinata CIA/Mossad che incolpò un uomo solitario armato il
quale fu subito ucciso. Le astute asserzioni di Michael Collins
Piper in Final Judgment: the Missing Link in the JFK
Assassination Conspiracy furono verificate nel Jerusalem Post il
25 luglio 2004 da Mordechai Vanunu, un'ex tecnico nucleare
israeliano 15 e manager di turno al Negev Nuclear Research
Center dal 1976 al 1985. Egli era turbato dal programma
israeliano di armi nucleari e dalle loro strategie di guerra.
Probabilmente a causa delle sue idee e attivismo, fu licenziato dal
Dimona, nel 1985 e ben presto lasciò il paese per Sidney in
Australia dove si convertì al Cristianesimo. In Australia rivelò il
programma segreto di Israele di armi nucleri a Peter Hounam della
stampa britannica. Il 5 Ottobre 1986, un articolo di prima pagina
compare nel The Sunday Times :"Svelati: i segreti dell'arsenale
nucleare di Israele." Successivamente Vanunu fu drogato e rapito
con l'aiuto dell'agente del Mossad Cheryl Bentov che fece
un'ingannevole amicizia con lui. Egli fu portato in Israele,
giudicato a porte chiuse e condannato il 27 Febbraio 1988. Vanunu
fece 18 anni di carcere, undici dei quali in confinamento solitario.
E' stato rilasciato il 21 aprile 2004.16 Secondo le immagini
satellitari, dal Febbraio 1991, durante la Guerra del Golfo, Israele
aveva sparato sei-otto colpi di armi nucleari miniaturizzate a basso
rendimento dal deserto del Negev a Baghdad, a 600 miglia di
distanza.17
A seguito della Seconda Guerra Mondiale, secondo la Rhode
Island Freemason Newsletter “Lyman Lemnitzer fu un
pianificatore militare," così come lo era il suo buon amico Dwight
D. Eisenhower.18 Durante l'amministrazione Kennedy, Lemnitzer,
un massone del 33° grado, presidente del Joint Chiefs of Staff e
altro, produsse un documento intitolato Justification for U.S.
Military Intervention in Cuba,19 datato 13 Marzo 1962, nel quale
raccomandava un attacco false flag contro gli Stati Uniti con la
colpa che doveva essere data a Cuba, che avrebbe poi giustificato
un attacco di rappresaglia nei confronti di tale paese. Il loro piano,
chiamato Operazione Northwoods, potrebbe avere avuto origine
dal presidente Eisenhower e poteva anche comportare l'uccisione
di cittadini americani, il dirottamento di aerei e falsi arresti.20
Secondo il documento:"Potremmo sviluppare una campagna
terroristica Comunista Cubana nell'area di Miami, in altre città
della Florida e anche a Washington." Essa potrà riguardare uno
specifico gruppo etnico che dovrebbe essere dipinto erratamente
come terrorista.21 Oppure Lemnitzer dichiarò:"Potremmo fare
esplodere una nave americana a Guatanamo e dare la colpa a
Cuba". Inoltre egli suggerì di creare "liste di vittime sui giornali"
per provocare "un'indignazione nazionale."22 Essi avrebbero
potuto dipingere un aereo della CIA come un aereo commerciale e
poi scambiare l'aereo reale con un drone. Lemmitzer non aveva
intenzione di liberare il popolo cubano che appoggiò Castro, ma
piuttosto "La forza dovrebbe assicurare un rapido ed essenziale
controllo militare di Cuba" dove "sarebbero necessarie continue
operazioni di polizia". I dettagli dell'operazione Northwoods, sotto
l'Operazione Mangusta, sono stati celati per oltre 40 anni.
Lemnitzer pensava che tutte le copie fossero state distrutte.23
Kennedy era assolutamente contrario all'operazione Northwoods,
progettava di ritirare le truppe dal Vietnam, era deciso a impedire
a Israele di diventare uno stato nucleare secondo la "dura" lettera
di Kennedy del 5 luglio 1963 al primo ministro Levi Eshkol 24 e
minacciò di rompere la CIA, un'organizzazione interamente
devota a proteggere gli interessi di Wall Street. Elizabeth Forsling
Harris, una dirigente di relazioni pubbliche con legami con la CIA,
aveva il compito di pianificare il percorso del corteo di Kennedy a
Dallas.25 In quel giorno fatidico a Dallas, Kennedy, come il
Lusitania, fu deliberatamente mandato verso il male, le politiche
di sicurezza furono alterate e le forze di protezione di Kennedy
furono inspiegabilmente ritirate ed egli fu brutalmente assassinato
il 22 Novembre 1963, un evento che ha funzionato
sostanzialmente come un altro colpo di stato politico.26
L'Operazione Northwoods, o altri attacchi false flag perpetrati
contro l'America, potrebbero ancora essere implementati come
regolare politica con l'abile assistenza della CIA, ancora intatta.
Il 29 Novembre 1963 il nuovo insediato Presidente Lyndon B.
Johnson, un massone,27 convocava la Commissione
sull'Assassinio del presidente Kennedy, la cosiddetta
Commissione Warren, dal nome del suo presidente, il presidente
della Corte Suprema Earl Warren. Il 24 Settembre 1964 la
Commissione presentò la relazione finale di 888 pagine che
sosteneva che Lee Harvey Oswald agì da solo. Il membro della
Commissione Gerald Ford, anch'egli un massone, secondo i
documenti declassificati, ammise di aver convito la Commissione
a dichiarare che la ferita sulla schiena di Kennedy era di parecchi
centimetri più in alto di quello che realmente fu. Ford e Arlen
Specter, un altro membro della Commissione, promossero la
implausibile teoria del proiettile singolo.28
Ford, forse come ricompensa, sarà insediato come vice presidente
il 6 dicembre 1973, quando Spiro Agnew fu estromesso per
problemi fiscali. L'agente dei Rockefeller Henry Kissinger
orchestrò il Watergate, un circo mediatico che sbarazzò Nixon e
beneficiò politicamente Kissinger, Ford e Rockefeller.29
L'Avvocato Hillary Rodham, insieme a Fred Thompson, Trent
Lott, e Howard Baker,30 erano nello staff legale dell'House
Judiciary Committee durante il fiasco del Watergate, per aiutare a
preparare l'incriminazione di impeachment contro Nixon. Rodham
atterrò su questo lavoro convenientemente fuori dalla legge, grazie
a Ted Kennedy e Marshall Burke. Presumibilmente, le sue
procedure legali furono eticamente imperfette.31-32 Il 9 Agosto
1974 Ford divenne presidente degli Stati Uniti dopo le
dimmissioni di Nixon. Ford, il presidente non eletto, condonò
incondizionatamente Nixon e porto avanti l'agenda del banchiere
come ogni presidente aveva fatto da quando Johnson si era
insediato dopo l'assassinio di Kennedy.
L'USS Maddox sarebbe stata aggredita da tre imbarcazioni
torpediniere nord vietnamite nel Golfo del Tonchino, il 2 Agosto
1964, seguita da un'incidente il 4 Agosto 1964. Non ci furono
vittime statunitensi in entrambi gli incidenti. Tuttavia, il presidente
Johnson ottenne che la Risoluzione del Golfo del Tonchino, dove
fu il coautore con i fratelli McGeorge and William P. Bundy
(entrambi membri della Skull & Bones). William P. Bundy fu il
capo architetto della guerra in Vietnam.33 Su richiesta del
presidente del CFR David Rockefeller, William Bundy servì come
redattore della rivista del CFR Foreign Affairs dal 1972 al 1984. 34
Quelli che orchestrarono tutte le guerre spinsero gli Stati Uniti e i
loro cittadini in una costosa e sanguinosa, devastante e lunga
guerra contro un paese che in realtà non ci aveva attaccato, un
fatto che è stato rivelato da documenti declassificati nel 2005.
L'autore James Bamford afferma che Lemnitzer sosteneva una
guerra nucleare in Vietnam. In termini di vite umane, la guerra
costò la vita a circa 60.000 cittadini americani e quattro milioni di
residenti vietnamiti e cambogiani (bombardamento segreto).
Gli Stati Uniti trovarono più conveniente e meno costoso formare
ed armare "carne da cannone locale" o "gruppi indigeni etnici o
religiosi" per farli macellare a vicenda. Gli Stati Uniti fecero
questo in Vietnam. I Berretti Verdi addestrarono i Montagnard, le
persone degli altopiani meridionali. Gli Air America della CIA
fecero fluire armi e altri rifornimenti nei villaggi remoti Hmong e
portarono fuori l'oppio-"Per la fornitura alle truppe Americane che
stavano combattendo in Vietnam" e verso il vasto mercato
internazionale.35
I False flag comprendono l'attacco israeliano del 1967 alla USS
Liberty con la colpa data all'Egitto, il primo attacco al World
Trade Center, Oklahoma City, il 9/11 seguito da due invasioni
statunitensi - Afghanistan e Iraq, la paura dell'antrace (Con origine
Fort Detrick), le numerose minacce e i presunti attacchi terroristici
falliti - l'attentatore di Natale, lo spiacevole incidente di Times
Square perpetrato dall'accusato attentatore Faisal Shahzad, un
presunto membro del britannico MI6 e di un'organizzazione
terrorista controllata dalla CIA che,36 apparentemente, dopo
un'ampia formazione di talebani pakistani, creò una falsa bomba
incapace di esplodere. Di conseguenza, i senatori Joe Lieberman e
Scott Brown, insieme ai Rappresentanti Jason Altmire e Charlie
Dent, vollero passare la normativa che eliminava, senza un giusto
preocesso, la cittadinanza di ognuno che fosse anche solo
sospettato di essere affiliato con un' "Organizzazione terroristica
straniera", con l'eccezione delle Forze di Difesa Israeliane (FDI).37
La Jewish Defense League (JDL), secondo l'FBI, nel 2001 è "un
gruppo terroristico di destra." Inoltre, secondo l'FBI, la JDL ha
pianificato numerosi attacchi terrroristici all'interno degli Stati
Uniti. L'organizzazione, fondata dal Rabbi Meir Kahane, non è più
classificata come organizzazione terroristica. Quindi,
apparentemente, i cittadini statunitensi, alcuni con doppia
cittadinanza, coinvolti sia nelle FDI che nella JDL non dovranno
rinunciare alla loro cittadinanza statunitense.
Un'altra persona andò fino in fondo e perpetrò un massacro a Fort
Hood in Texas il 6 Novembre 2009 simile a quello di Columbine
(20 Aprile 1999). Altre catastrofi discutibili, attualmente non
classificate come eventi false flag, forniscono ancora le
circostanze da sfruttare per l'imposizione di legislazioni e
normative tiranniche. Come disse Rahm Emanuel:"Non vorremmo
mai che una grave crisi vada sprecata. E quello che voglio dire è
che dà l'opportunità di far cose che pensavi non si potessero far
prima."
Queste catastrofi includono il volo US Airways 1549 ammarato
nel fiume Hudson adiacente a Manhattan, New York City, il 15
Gennaio 2009. Il Presidente Polacco Lech Kaczynski, insieme con
moltri altri funzionari del partito di opposizione, è morto in un
misterioso incidente aereo a Smolensk, in Russia il 10 Aprile del
2010. Questo "incidente" probabilmente aveva più a che fare con
l'opposizione di Kaczynsky a un contratto di 100 miliardi di
dollari di fornitura con la Russa Gazprom Gas piuttosto che con
problemi meteorologici. Esso avrebbe reso la Polonia al 100%
dipendente dal gas Russo per i prossimi 28 anni.38 Guarda il
notevole digital enhancement del metraggio amatoriale del
disastro aereo.
Ci fu un terremoto 9,0 che colpì la regione dell'Oceano Indiano il
26 dicembre 2004 con il conseguente tsunami che uccise circa un
quarto di milione di persone. Gli Americani e i loro Alleati
Europei sono stati immediatamente consapevoli di questo
terremoto a causa dell'ubicazione di diverse stazioni sismiche e
satelliti. I funzionari, incluso quelli che stavano in una di quelle
basi, Diego Garcia, mancarono di notificarlo ai paesi a
maggioranza musulmana nel corso dello tsunami.39
La Diego Garcia, la base militare statunitense nell'Oceano
Indiano, da cui gli USA allestiscono le fasi di bombardamento nel
Medio Oriente, era direttamente nel percorso dello tsunami non
sperimentando però nessun danno apparente.40 Poi c'è stato il
catastrofico terremoto su solo una metà dell'isola ricca di petrolio
Haiti, seguito dagli aiuti militarizzati. In altre parole, soccorso
selettivo ai superstiti sulla base della loro obbedienza.
La retorica attorno all'attentatore di Times Square ha bloccato le
notizie più devastanti su Deepwater Horizon, di proprietà di
Transocean Limited, il più grande imprenditore di perforazione
offshore del mondo, affiliato a BP, che ha preso fuoco il 20 Aprile
ed è esplosa uccidendo 11 persone. Era assicurata per 560 milioni
di dollari.41 Questa crisi ha provocato la peggiore fuoriuscita di
petrolio nella storia - 5.000 barili di petrolio si riversano in mare
ogni giorno.42 I Rothschild ammettono il controllo di una quota di
partecipazione dei titoli BP. BP, nonostante gli egregi protocolli di
sicurezza, ottenne una deroga e un massimo livello di risarcimento
danni dall'ordinamento National Environmental Policy Act, il 6
Aprile 2009 e poi fece pressioni per espandere tali esenzioni
appena 11 giorni prima dell'esplosione.43 Bp, secondo una legge
approvata dopo la fuoriuscita di Exxon Valdez del 1989, limitò i
costi di pulitura a non più di 75 milioni di dollari, anche se la
legislazione fu introdotta per aumentare la responsabilità a 10
miliardi di dollari, con effetto retroattivo.44 BP è anche
responsabile della fuoriuscita di petrolio più grande mai
verificatasi a Nurth Slope in Alaska.45 I Rothschild faranno
profitti derivanti dal prestito di denaro alla Halliburton per le
operazioni di pulizia. L'involucro di cemento ceduto fu installato
dalla Halliburton, e questa è la seconda volta in un anno che un
involucro della Halliburton è ceduto catastroficamente su una
piattaforma.
Come se Katrina, che colpì la costa del Golfo alla fine di Agosto
del 2005, non avesse fatto abbastanza danni economici e
trasferimenti forzati dei residenti negli stati della costa del Golfo,
questa fuoriuscita di petrolio favorisce solo la devastazione.
L'industria della pesca della Luoisiana, secondo il Business Week,
ha un valore al dettaglio di 1,8 miliardi di dollari, mentre altri
sostengono che è ancora più alto. La Louisiana fornisce un terzo
delle ostriche alla nazione e un quarto di tutti i frutti di mare. Il
settore occupa circa 90.000 persone in Louisiana. Purtroppo
"l'incidente" coincide con l'apertura della stagione del gambero, il
16 maggio. Il Mississipi e l'Alabama sono anch'essi molto
dipendenti dall'industria della pesca.46
Il 30 Aprile 2010 la stampa ha riferito che il presidente Obama ha
capovolto la sua decisione di revocare la moratoria su alcune
perforazioni offshore. Nessune nuove trivellazioni petrolifere
verranno autorizzate fino a che le autorità non scopriranno le
cause dell'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon.
Deepwater ricevette un premio per la sicurezza nel 2009. Lindsey
Williams sostiene che l'incidente del Golfo è un sabotaggio e
afferma che la tecnologia era troppo avanzata perchè tale
esplosione potesse avvenire.
L'ex senatore del Colorado Ken Salazar, una pedina globalista di
Nature Conservancy, che non pensò ad altro che al sequestro della
Terra degli allevatori del Colorado nel presunto interesse della sua
conservazione, fu confermato come Segretario degli Interni il 20
gennaio 2009. Dal mese di aprile 2009, centinaia di agricoltori
nella valle di San Joaquin nella California Centrale sono stati presi
di mira dal governo degli Stati Uniti come terroristi nazionali che
hanno esaurito l'acqua nell'area precedentemente fertile di Fresno
la quale si stà trasformando in un deserto. Questo ha creato il
quaranta per cento di disoccupazione nella valle. Gli allevatori
della valle di San Joaquin coltivano il 25% circa
dell'approvvigionamento alimentare della nazione. Queste
decisioni hanno causato centinaia di milioni di dollari in perdite di
raccolto.
Il 2 maggio 2010, il Segretario degli Interni statunitense Salazar
ha detto: "Il nostro lavoro è sostanzialmente quello di tenere lo
stivale sul collo della BP." È interessante notare che il Bureau of
Land Management, sotto la direzione del Dipartimento degli
Interni, ha condotto una ispezione a sorpresa sulla piattaforma due
ore prima che esplodesse.
Nel 1969, il Dr. Richard Day, un riconosciuto "insider", si
pronunciò ad una conferenza sul "new world system" nella quale
definiva i cambiamenti, secondo un programma effettivo, che
avrebbero dovuto essere realizzati entro il 2000, i quali
includevano i seguenti:
Si verificheranno restrizioni ai viaggi. Sarà considerato un
privilegio! La gente avrà bisogno di un permesso e un
buon motivo per viaggiare. Saranno sviluppati dispositivi
impiantati sottopelle, codificati specialemente per
identificare ogni individuo al fine di implementare la
sorveglianza governativa attraverso segnali radio.
Si verificheranno più incidenti aerei e stradali
contribuendo ad un generale senso di insicurezza. Questo
darà inizio anche a maggiori regolamenti governativi.
Le Fabbriche saranno ridotte al fine di dare ad altri paesi
la possibilità di costruire le loro industie per competere
con gli Stati Uniti. Le nostre industrie pesanti saranno
deliberatamente tagliate, mentre le stesse industrie
verranno sviluppate in altri paesi, in particolare il
Giappone.
L'approvvigionamento alimentare sarà centralizzato e
messo sotto stretto controllo. Se la crescita della
popolazione non rallenta, può essere orchestrata la carenza
di cibo per spaventare o affamare le persone in modo che
accettino la teoria della sovrappopolazione. Gli orti privati
e forse le piccole aziende saranno eliminati.
Il Dr. Day disse:"Noi possiamo o saremmo presto capaci
di controllare il tempo..." io non mi stò solo riferendo al
lancio di ioduro d'argento nelle nuvole per fare precipitare
la pioggia, che è già li, ma ad un REALE controllo." E il
tempo verrà utilizzato come arma di guerra, un'arma per
influenzare l'ordine pubblico e forse i modelli di
abitazione.
Il terrorismo, che si pensava non necessario negli Stati
Uniti, sarà utilizzato per necessità se gli Stati Uniti non si
muoveranno abbastanza rapidamente nell'accettare il
nuovo sistema.47

Note di chiusura
1. ^ Rebuilding America’s Defenses: Strategy, Forces
and Resources for a New Century, p.51
2. ^ The Devil’s Dictionary by Ambrose Bierce, Dover
Publications, 1958, p. 101
3. ^ Tragedy and Hope: a History of the world in Our
Time by Carroll Quigley, The Macmillan Company,
New York, 1966, pp. 250-251
4. ^ Winston S. Churchill, 1874-1965: A Comprehensive
Historiography and Annotated Bibliography by
Eugene L. Rasor, Greenwood Press, Westport,
Connecticut, 2000, pp. 74-75
5. ^ The Money Manipulators by June Grem, Enterprise
Publications, Inc. Oak Park, Illinois, 1971, pp. 109-
110
6. ^ The Chief Culprit: Stalin’s Grand Design to Start
World War II by Viktor Suvorov, Naval Institute
Press, Annapolis, Maryland, 2008, p. 2
7. ^ Wake-Up America - It's Later Than You Think! by
Robert Preston, Hawkes Publishing, Salt Lake City,
Utah, 1979, p. 16
8. ^ Young Stalin by Simon Sebag Montefiore, Random
House, New York, 2007, pp. 62, 186; Sir Evelyn de
Rothschild gave Montefiore access to the Rothschild
archives in Britain and France where Melanie Asprey
investigated the Stalin connections to the Rothschilds
p. 383
9. ^ Young Stalin by Simon Sebag Montefiore, Random
House, New York, 2007, p. 197
10.^ Barbarians Inside the Gates: the Black Book of
Bolshevism, Book 1: The Serpent’s Sting by Donn de
Grand Pré, GSG & Associates, San Pedro, California,
2000, p. 60
11.^ The Secret Team: the CIA and Its Allies in Control
of the United States and the World by L. Fletcher
Prouty Col., U.S. Air Force, Skyhorse Publishing,
New York, 2008, pp. 482-483
12.^ Final Judgment: the Missing Link in the JFK
Assassination Conspiracy by Michael Collins Piper,
American Free Press, Washington, DC, 2005,
introduction
13.^ Nearly 300 Congress Members Declare
Commitment to 'Unbreakable' U.S.-Israel Bond
14.^ Washington's Farewell Address 1796
15.^ Final Judgment: the Missing Link in the JFK
Assassination Conspiracy by Michael Collins Piper,
American Free Press, Washington, DC, 2005,
introduction
16.^ Israeli nuclear spy released by Walt Rodgers and
Paula Hancocks, CNN
17.^ The 9/11 Whistle-Blowers - Col. Donn de Grand-
Pre, U.S. Army (ret.), Transcript: Alex Jones
Interviews Col. Donn de Grand-Pre, U.S. Army (ret.):
Explosive New 9/11, Revelations and Explanations,
p. 3
18.^ Rhode Island Freemason Newsletter, Grand Lodge
of Rhode Island Established 1791, Volume Thirty-
two, Issue Six, November/December 2007, p. 13
19.^ Northwoods Documents, March 13, 1962, 15 pp.
See also: Northwoods Pentagon Files
20.^ Body of Secrets: Anatomy of the Ultra-Secret
National Security Agency From the Cold War
Through the Dawn of the New Century by James
Bamford, Doubleday, New York, 2001, pp. 82, 85
21.^ Pentagon Proposed Pretexts for Invasion of Cuba
22.^ Body of Secrets: Anatomy of the Ultra-Secret
National Security Agency From the Cold War
Through the Dawn of the New Century by James
Bamford, Doubleday, New York, 2001, p. 84
23.^ Body of Secrets: Anatomy of the Ultra-Secret
National Security Agency From the Cold War
Through the Dawn of the New Century by James
Bamford, Doubleday, New York, 2001, pp. 86-87, 88
24.^ Israel and the Bomb by Avner Cohen, Columbia
University Press, New York, 1998, p. 156
25.^ Feminist Gloria Steinem of the CIA, Portland
Independent Media Center
26.^ JFK: the CIA, Vietnam, and the Plot to Assassinate
John F. Kennedy by L. Fletcher Prouty, Carol
Publishing Group, New York, 1992, pp. 314-315
27.^ Codex Magica: Secret Signs, Mysterious Symbols,
and Hidden Codes of the Illuminati by Texe Marrs,
River Crest Publishing Austin, Texas, 2006, p. 150
28.^ Gerald Ford - Warren Commission Kennedy
Assassination Cover-up
29.^ George Bush: The Unauthorized Biography by
Webster G. Tarpley & Anton Chaitkin, Chapter 7
30.^ Watergate Survivors by Jeanne Meserve, June 12,
1997
31.^ Without Honor: Crimes of Camelot and the
Impeachment of President Nixon by Jerry Zeifman,
New York: Thunder's Mouth Press, 1995, Chapter 1
32.^ Hillary Rodham's 1974 Watergate “Procedures were
Ethically Flawed,” by Jerry Zeifman, August 16.
1999
33.^ William Bundy, NNDB: Tracking the Entire World
34.^ History of the CFR, Consensus Endangered
35.^ The Sorrows of Empire: Militarism, Secrecy and
the End of the Republic by Chalmers Johnson, The
American Empire Project, Metropolitan Books, New
York, 2004, pp. 131-134
36.^ Times Square Bomber Linked With CIA-Controlled
Terror Group by Paul Joseph Watson, Prison
Planet.com, Thursday, May 6, 2010
37.^ Is Faisal Shahzad Crazy? If so, he's far from alone
by Justin Raimondo, AntiWar.com, May 7, 2010
38.^ Was the Polish President killed over landmark gas
deal? by Jane Burgermeister
39.^ Foreknowledge of A Natural Disaster: Washington
was aware that a deadly Tidal Wave was building up
in the Indian Ocean by Michel Chossudovsky,
December 29, 2004
40.^ Bush’s response to South Asia disaster: indifference
compounded by political incompetence By Patrick
Martin, 30 December 30, 2004
41.^ Gulf of Mexico Oil Spill Creates Environmental
and Political Dilemmas by Steven Mufson,
Washington Post, April 27, 2010
42.^ The Potential Economic Impact of the Louisiana
Oil Spillage by Jennifer Young, May 3, 2010
43.^ U.S. exempted BP's Gulf of Mexico Drilling From
Environmental Impact Study by Juliet Eilperin,
Washington Post, May 5, 2010
44.^ Oil Spill Concerns Turn to Compensation by Juliet
Eilperin, Washington Post, May 4, 2010
45.^ BP's trail of Accidents, Scandals Stretches to
Alaska by Craig Welch, Seattle Times, May 6, 2010
46.^ The Potential Economic Impact of the Louisiana
Oil Spillage by Jennifer Young, May 3, 2010
47.^ New Order of Barbarians - Transcript of Tapes I-III

About the Author


Deanna Spingola has been a quilt designer and is the author of
two books. She has traveled extensively teaching and lecturing on
her unique methods. She has always been an avid reader of non-
fiction works designed to educate rather than entertain. She is
active in family history research and lectures on that topic.
Currently she is the director of the local Family History Center.
She has a great interest in politics and the direction of current
government policies, particularly as they relate to the Constitution.
Deanna's Web Site

Titolo articolo originale: False Flag Operations: The Crisis


Route to the New World Order
Link articolo originale:
http://www.conspiracyarchive.com/Articles/False_Flag_New_Wor
ld_Order.htm

Pubblicato da nwo-truthresearch a 09.14

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sabato 22 maggio 2010


Il Massiccio incremento militare USA attorno all'Iran con gruppi di portaerei

Qualche giorno fa avevo riportato una notizia di un possibile


attacco all'Iran nel post We Are Change Irlanda: la Commissione
Trilaterale vuole una guerra in Iran in cui si spiegava che un
attivista irlandese di We Are Change era riuscito, sotto mentite
spoglie, a farsi fornire dal membro della Commissione Trilaterale
Mikhail Slobodovsici, consigliere capo per la leadership russa, la
notizia che i globalisti stavano progettando una guerra in Iran.
Adesso scopriamo che gli Usa stanno progettando un massiccio
incrementeo delle forze Usa proprio attorno all'Iran. Buona
lettura

Tyler Durden
Zero Hedge
22 Maggio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Come se il travolgente contagio economico non fosse sufficiente


per l'amminstrazione, Obama è ora disposto ad aggiungere un
rischio geopolitico all'attuale situazione economica e finanziaria
estremamente precaria. Sul Debkafile leggiamo che il presidente
ha deciso di aumentare la "forza militare USA nel Mediterraneo e
nella regione del Golfo Persico a breve termine, con una forza
extra di attacco aerea e navale e 6000 Marine e combattenti
navali."
Con appena una portaerei in prossimità dell'Iran, il vincitore del
Premio Nobel per la pace ha deciso di inviare un chiaro messaggio
che la pace non sarà più tollerata, e ha deciso di aumentare la
presenza delle portaerei USA nella regione di un 400-500%
CAGR (Tasso di Crescita Annuale Composto).
Dal Debka: il Carrier Strike Group 10, guidato dalla portaerei USS
Harry S. Truman, naviga fuori dalla base US Navy a Norfolk,
Virginia, Venerdì 21 Maggio. Al suo arrivo, il numero delle
portaerei al largo delle coste iraniane sarà aumentato a due. Fino
ad ora, il predidente Barack Obama ha tenuto una sola portaerei
stazionata al largo delle coste dell'Iran, la USS Dwight D.
Eisenhower nel Mare Arabico, nel perseguimento della sua
politica di impegno diplomatico con Teheran.
Per la prima volta, inoltre, la forza degli Stati Uniti opposta
all'Iran sarà affiancata da una nave da guerra tedesca, la fregata
FGS Hessen, che opera sotto il comando americano.
E' anche la prima volta che Obama, da quando è diventato
presidente 14 mesi fa, stà inviando rinforzi militari nel Golfo
Persico.
Le nostre fonti militari hanno appreso che la USS Truman è solo il
primo elemento del nuovo incremento di risorse degli Stati Uniti
in Iran. Esso si svolgerà nei prossimi tre mesi, raggiungendo il
livello il picco a fine luglio e inizio agosto. Da allora il pentagono
prevede di avere almeno 4 o 5 portaerei statunitensi visibili dalle
coste iraniane.
Lo Strike Group che accompagnerà la USS Truman comprende la
portaerei Air Wing Three (Battle Axe) - che ha 7 squadroni - 4 di
F/A-18 Super Hornet e jet F/A-18 Hornet bomber, così come aerei
spia e E-2 Hawkeyes di allerta precoce che possono operare in
qualsiasi condizione climatica; la Electronic Attack Squadron 130
per interrompere i sistemi radar nemici, e lo Squadrone 7 di
elicotteri per la lotta anti sommergibile (nella sua grande
esercitazione navale nella scorsa settimana, l'Iran ha mostrato il
missile velayat 89 a lungo raggio per colpire le portaerei degli
Stati e le navi da guerra Israeliane da sottomarini iraniani.)
Altre quattro navi da guerra degli Stati Uniti si faranno strada
nella regione per unirsi alla USS Truman e il suo Strike Group.
Queste sono l'incrociatore missile guidato USS Normandy e i
cacciatorpedinieri missile guidati USS Winston S. Churchill, USS
Oscar Austin e USS Ross.
Non possiamo aspettare che l'Iran si senta completamente
minacciato da questa escalation e decidere di non intervenire
affatto mentre il premio Nobel lo spinge ancora di più in un
angolo dal quale l'unica via di fuga, per un giocatore razionale,
sarebbe una diretta aggressione...il che pone la questione legittima
di come un giocatore irrazionale reagirebbe.

Link articolo originale: http://www.zerohedge.com/article/us-


begins-massive-military-build-around-iran-sending-4-new-carrier-
groups-region

Si legga anche:
U.S. And NATO Accelerate Military Build-Up In Black Sea
Region

Pentagon Plans to Beef-Up Afghan Base Near Iran May


Rile Regime

Pubblicato da nwo-truthresearch a 15.24

venerdì 21 maggio 2010


NWO: Elite globale e stati nazionali

Alcune persone dicono che i rapporti di forza nel mondo attuale


sono spiegabili solo attraverso la tesi del multipolarismo, dove
abbiamo l'emergere di grosse potenze nazionali in competizione
con gli USA con un conseguente scontro per l'egemonia tra le
borghesie di queste potenze nazionali; queste persone non
credono alla possibilità di un Nuovo Ordine Mondiale con un
governo mondiale; esse accusano chi ne parla perciò di "
complottismo" o di " cospirazionismo" (assurdi incasellamenti
che ormai sappiamo a cosa servono); spesso però reagiscono così
solo per il timore di rimettere in discussione le loro certezze, la
loro autorevolezza e i loro dogmi di una vita; queste persone
spesso pensano che chi parla di queste cose creda ad amenità
come quella dell'esistenza di un " grande vecchio" o roba simile.
Citano spesso le nuove potenze emergenti, come i BRIC (Brasile,
Russia, India, Cina), per avvalorare le loro tesi. Ma la loro,
purtroppo, sembra essere solo una visione illusoria e
semplicistica, una visione che ci vogliono spacciare come " La
Storia" ; mentre è un fatto che esiste un'elite globale svincolata
da qualsiasi stato nazionale; quest'elite stà al di sopra degli stati
nazionali, e da qui ha il potere di creare, manovrare, rafforzare e
armare gli stati, portarli in guerra o farli cadere in depressione.
Dal basso si potrà pensare che questi scontri siano lotte tra
potenze nazionali, ma dall'alto si scopre che le guerre e i conflitti
tra stati sono diretti solo ad arricchire una ristretta elite di
banchieri e investitori, il vertice internazionale del potere
capitalista, e a schiavizzare l'intera popolazione con paura e leggi
liberticide (anche la farsa della Guerra Fredda tra Usa e Urss ne
è un esempio).

Questi non sono " il grande vecchio", ma sono un network di


stegocrati super ricchi che si riuniscono spesso in circoli elitari
come il Bilderberg, il CFR, il Brookings Institution e decidono le
migliori strategie per aumentare la loro ricchezza e il loro potere.
Questa elite ha in mano il monopolio della creazione della
moneta dal nulla a cui gli stati del globo sono sottomessi
attraverso il sistema del debito delle Banche Centrali. All'interno
di questo network di elite possono nascere disaccordi su alcuni
punti, ma sono secondari rispetto all'accordo di base e
indissolubile: accrescere il loro potere e la loro ricchezza e
schiavizzare l'intera popolazione del globo; questo network non
può correre rischi eccessivi di autodistruzione con eterne lotte
intestine; gli stegocrati sembrano aver capito che strategicamente
conviene collaborare su alcuni punti fondamentali; tutti sembrano
infatti d'accordo che ci debba essere una Banca Centrale
Mondiale e una conseguente moneta unica mondiale. Esistono
innumerevoli dichiarazioni pubbliche al riguardo, tra le quali
troviamo quelle di Trichet governatore della BCE, di Strauss-
Kahn a capo del FMI, di Zhou Xiaochuan governatore della
Banca centrale cinese, di Arkady Dvorkovich primo consigliere
economico del Cremlino, di Robert Mundell economista premio
Nobel nel 1999 e padre dell'Euro, di Paul Volcker ex governatore
della Federal Reserve e di un gruppo di economisti dell’ONU. La
strategia nella fase attuale è il bilanciamento degli equilibri
internazionali, che talora avviene rafforzando e sviluppando
strategicamente alcune zone geografiche; ciò sta avvenendo con
l'emergere dei cosiddetti BRIC, il Brasile, la Russia, l'India e la
Cina, di cui si parlava prima; negli Usa e nell'Europa
riscontriamo invece un graduale indebolimento economico e
sociale che avviene attraverso la progressiva
deindustrializzazione e recessione economica; ci potranno anche
essere altre guerre tra stati, sempre dirette ad aumentare il potere
dei banchieri super-partes che finanziano entrambi gli
schieramenti; l'obiettivo successivo sarà la creazione di
raggruppamenti regionali, come già fatto con l'UE. Attraverso
circoli elitari e agenzie sopranazionali, come il Bilderberg e il
Council on Foreign Relations, si stanno poi proponendo con
fermezza radicali riforme delle istituzioni della governance
globale, come l'ONU, il WTO e il FMI, che porteranno infine al
Nuovo Ordine Mondiale e a un governo mondiale di fatto. Sono
dati inconfutabili citati nei documenti pubblici di tali potenti
organizzazioni.
A tal proposito vi propongo altri due articoli, uno dal titolo
Nuova relazione strategica del Ministero della difesa estende la
visione al 2040, e l'altro Una prognosi per il 2012: fuga verso un
nuovo ordine mondiale.

Nuova relazione strategica del Ministero della difesa estende la


visione al 2040

Prevede la nascita di una elite globale che " siede al di sopra del
livello dei singoli stati e influenza l'agenda globale"

Daniel Taylor
Old-Thinkers News - 18 Marzo 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Nel 2006 il Ministero della Difesa (MDD) del Regno Unito ha


pubblicato la relazione DCDC Strategic Trends 2007-2036, che
delinea i possibili scenari per la tecnologia, la società e la politica
mondiale. Tra l'altro la relazione del 2006 aveva accuratamente
immaginato "una classe media rivoluzionaria" che si sarebbe
rivoltata contro le difficoltà economiche e gli oneri del debito, e ha
descritto una popolazione futura con chip impiantati nel cervello.
Nel febbraio di quest'anno è stato pubblicato un nuovo rapporto
della Difesa intitolato Global Strategic Trends - Out to 2040, che
estende la visione strategica del Ministero al 2040.
Tra le 168 pagine della relazione, ci sono alcuni passi salienti. Il
recente fascicolo del MDD, prendendo spunto dal suo
predecessore, descrive i rapidi cambiamennti della società che
rischiano di "radicalizzare" gli individui che cercano di mantenere
le tradizioni e le credenze, mentre un'elite globale "...siede al di
sopra del livello dei singoli stati e influenza l'agenda globale..."
Entro il 2040 il Ministero della Difesa prevede una "società
globale" afflitta da tensioni che accompagnano la globalizzazione,
e la tecnologia avanzata che avrà l'effetto di esagerare le
differenze tra chi ha e chi non ha.
La reazione del MDD afferma:
" Le tensioni sociali causate da un'invadente cultura
globale rischiano di essere più acute tra coloro che
cercano di mantenere i loro costumi e le loro credenze
tradizionali mentre si sentono minacciati dai
cambiamenti. Questo rischia di portare un gran numero di
individui o gruppi, molti dei quali si formano attorno a
singole questioni che li differenziano dalla società più
ampia, ad emarginarsi e forse radicalizzarsi"
Inoltre l'ultima relazione Global Strategic Trends spaccia la paura
per i cambiamenti climatici che sempre più persone stanno
respingendo come scusa per imporre misure draconiane alla loro
vita. Infatti, la relazione del MDD prevede un allontanamento
dalla "libertà di scelta" verso maggiori pratiche "sostenibili" in
risposta ai cambiamenti climatici. Il documento afferma
freddamente,
" Il mondo sviluppato è probabile che subisca un certo
livello di trasformazione che lo muovera da una società
consumista, basata sulla libertà di scelta, verso un
modello sociale più limitato e sostenibile che fornisce
ricompense sociali e finanziarie nell'incoraggiare le
pratiche verdi e scoraggiando la produzione dei rifiuti"
"Nascita di una elite globale"
Lo stato rimarra il giocatore dominante negli affari mondiali,
secondo la relazione del MDD, ma " ...è anche possibile
l'emergere di una elite globale, una potente rete di individui e
istituzioni che si siedono al di sopra del livello dei singoli stati e
influenzano l'agenda globale." Mentre la relazione prevede la
nascita di una elite globale, l'esistenza di una elite globale è un
fatto ben documentato. Un metodo di influenza che viene
esercitato dall'elite globale è attraverso le fondazioni di grandi
dimensioni. Come la relazione del MDD afferma, queste
funzionano al di sopra dei singoli Stati e influenzano l'agenda
globale. In un'intervista con il Seattle Times al Segretario generale
dell'ONU Ban Ki-moon è stato chiesto: "Alcuni dicono che la
nascita di filantropi super ricchi, come la Fondazione Gates, abbia
compromesso l'efficacia delle Nazioni Unite e delle organizzazioni
aderenti, come l'OMS." Moon ha risposto,
" Al contrario questo è quello che veramente vogliamo --
contributi dalla comunità del businness come quelli dei
filantropi. Noi dobbiamo avere un sostegno politico, ma
esso non ci da tutto quello di cui abbiamo bisogno. Le
ONG e le attività filantropiche e molte fondazioni come la
Bill Gates Foundation - si stanno prendendo un ruolo
molto importante..."
Nel maggio del 2009 la cosiddetta "buona società" si è incontrata
a New York presso la casa di Sir Paul Nurse, presidente della
Rockefeller University. Secondo il London Times, la riunione era
così segreta che, "...ad alcuni degli aiutanti dei miliardari fu detto
che erano ad un briefing sulla sicurezza. David Rockefeller Jr, Bill
Gates, Warren Buffet, George Soros, Michael Bloomberg, Ted
Turner e Oprah Winfrey erano tutti presenti. Il Time riferisce: "Nel
corso della cena hanno discusso come avrebbero potuto piazzare
una "causa ombrello" che potrebbe far fruttare i loro interessi". Il
Times ha intervistato un ospite alla riunione, che ha detto che il
gruppo si è voluto incontrare in segreto perchè non voleva che le
loro dichiarazioni finissero sui media, "dipingendo essi come un
governo mondiale alternativo."
In difesa della segretezza, l'ospite ha detto che: "Hanno bisogno di
essere indipendenti dalle agenzie governative, le quali non sono in
grado di scongiurare il disastro che tutti noi vediamo incombente."

"Essere disconnesso potrebbe essere considerato sospetto"

Entro il 2040 - e probabilmente anche prima di allora - molti


futuristi e scienziati prevedono che la tecnologia sarà avanzata in
modo esponenziale, portando la tanto attesa "singolarità" più
vicina. Il MDD accenna ad alcuni di questi possibili sviluppi, tra
cui l'emergere di un'internet delle cose, di tecnologie per
l'estensione radicale della vita, e della sorveglianza del personale
attraverso i dispositivi di rilevamento.
Il Computing diventerà pervasivo in tutto l'ambiente. Secondo il
rapporto, "le reti virtuali consisteranno di server di comunicazioni
che linkeranno persone e oggetti, molti dei quali saranno collegati
in rete individualmente attraverso indirizzi Internet Protocol (IP)."
In definitiva, come indicato nel fascicolo, può diventare difficile
"spegnere il mondo esterno" e "...anche fra coloro che fanno
l'esplicita scelta dello stile di vita di rimanere distaccati, tale scelta
di scollegarsi può essere considerata un comportamento sospetto."
Inoltre, la tecnologia di estensione della vita "avrà un impatto
significativo nella società globale" e "...l'accesso
iniziale...potrebbe essere altamente ineguale e disponibile per lo
più ai membri più ricchi delle società."

Link articolo originale:


http://www.oldthinkernews.com/Articles/oldthinker%20news/New
%20MoD%20Strategic%20Report%20Extends%20Vision%20to
%202040.htm

Una prognosi per il 2012: fuga verso un nuovo ordine


mondiale

Richard K. Moore
Global Research
27 Febbraio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Background storico - la creazione della supremazia capitalista


Quando iniziò la rivoluzione industriale in Gran Bretagna, nel
tardo '700, c'erano un sacco di soldi da fare, investendo in
fabbriche e mulini, aprendo nuovi mercati e ottenendo il controllo
delle materie prime. La gente che aveva più soldi da investire,
tuttavia, non era tanto in Gran Bretagna, ma per lo più in Olanda.
L'Olanda fu la prima potenza occidentale del 1600, e i suoi
banchieri sono stati i capitalisti di primo piano. Nel perseguimento
del profitto, il capitale olandese scorreva nel capitale azionario
britannico, e quindi l'olandese finanzio l'ascesa della Gran
Bretagna, che in seguito eclissò l'Olanda sia economicamente che
geopoliticamente.
In questo modo l'industrialismo britannico è diventato dominato
da ricchi investitori, e il capitalismo è diventato il sistema
economico dominante. Ciò comportò una grande trasformazione
sociale. La Gran Bretagna era stata essenzialmente una società
aristocratica, dominata da famiglie proprietarie terriere. Quando il
capitalismo diventò economicamente dominante, i capitalisti
divennero politicamente dominanti. Le strutture delle imposte e
delle politiche di import-export furono gradualmente modificate a
favore degli investitori al di sopra dei proprietari terrieri.
Non era più economicamente redditizio mantenere semplicemente
una tenuta in campagna: questa necessitava di essere sviluppata,
per trasformarla a usi più produttivi. I drammi vittoriani sono pieni
di storie di famiglie aristocratiche che cadono in disgrazia, e sono
costrette a svendere la proprietà. Nei finali drammatici, questo
declino è tipicamente dovuto al fallimento di un qualche
personaggio, probabilmente ad un figlio maggiore debole. Ma in
realtà il declino dell'aristocrazia era parte di una grande
trasformazione sociale causata dalla nascita del capitalismo. Il
businness del capitalista è la gestione del capitale, e tale gestione è
generalmente effettuata attraverso la mediazione delle banche e
delle ditte di brokeraggio.
Non dovrebbe sorprendere che i banchieri di investimento
occupino il vertice della gerarchia della ricchezza e del potere
capitalista. E in effetti, ci sono una manciata di famiglie di
banchieri, tra cui i Rothschild e i Rockefeller, che sono arrivati a
dominare gli affari economici e politici del mondo occidentale. A
differenza degli aristocratici, i capitalisti non sono legati ad un
luogo, o al mantenimento di un luogo. Il capitale è sleale e mobile
- esso fluisce dove ci sono maggiori possibilità di crescita, come
quando esso fluiva dall'Olanda alla Gran Bretagna, e poi dalla
Gran Bretagna agli Usa, e più recentemente in ogni parte della
Cina. Proprio come una miniera può essere sfruttata e poi
abbandonata, così sotto il capitalismo un'intera nazione può essere
sfruttata e poi abbandonata, come si vede nelle aree industriali
arrugginite dell'America e della Gran Bretagna.
Questo distacco dal luogo porta ad un diverso tipo di geopolitica
sotto il capitalismo, rispetto all'aristocrazia. Un re va in guerra
quando vede un vantaggio per il suo popolo. Gli storici possono
"spiegare" le guerre dei tempi pre-capitalisti, in termini di
ingrandimento dei monarchi e delle nazioni. Un capitalista
provoca una guerra per fare profitti, e in effetti le nostre famiglie
bancarie elitarie hanno finanziato entrambi i lati nella maggior
parte dei conflitti militari, almeno dalla Prima Guerra Mondiale.
Quindi gli storici hanno difficoltà a "spiegare" la Prima Guerra
Mondiale in termini di motivazioni e obiettivi nazionali.
La guerra ai tempi pre-capitalisti era come un gioco di scacchi,
ogni lato cercava di vincere. Sotto il capitalismo la guerra è più
simile a un casinò, in cui i giocatori si affrontano fino a quando
possono ottenere credito in modo conveniente, e il vero vincitore
risulta essere la dinastia - i banchieri che finanziano la guerra e
decidono chi sarà l'ultimo uomo in piedi. Non solo la guerra è la
più redditizia di tutte le imprese capitaliste, ma scegliendo i
vincitori, e gestendo la ricostruzione, le famiglie dei banchieri
d'elite sono in grado, nel tempo, di ottimizzare la configurazione
geopolitica per soddisfare i propri interessi.
Nazioni e popolazioni non sono che pedine nei loro giochi.
Milioni di persone muoiono in guerre, le infrastrutture sono
distrutte, e mentre il mondo piange, i banchieri stanno contando le
loro vincite e elaborano i loro piani di investimento per la
ricostruzione postbellica. Dalla loro posizione di potere, come
finanzieri di governi, le elite bancarie nel corso del tempo hanno
perfezionato i loro metodi di controllo. Rimanendo sempre dietro
le quinte, tirano i fili del controllo dei media, dei partiti politici,
delle agenzie di intelligence, dei mercati azionari e degli uffici del
governo. E forse la loro più grande leva di potere è il controllo
sulle valute. Per mezzo della loro truffa delle Banche Centrali, essi
creano cicli di espansioni e fallimenti, e stampano moneta dal
nulla che poi prestano con gli interessi ai governi. Il potere
dell'elite bancaria è assoluto e sottile.
" Alcuni dei più grandi uomini negli Stati Uniti hanno paura di
qualcosa. Sanno che c'è un potere da qualche parte, così
organizzato, così sottile, così vigile, così intrecciato, così
completo, così pervasivo che farebbero meglio a non parlarne
troppo forte quando dicono di condannarlo."
Il Presidente Woodrow Wilson

Link articolo originale: http://www.globalresearch.ca/index.php?


context=va&aid=17826

Si vedano anche gli altri articoli già pubblicati:


I Terroristi finanziari vogliono una moneta mondiale e una Banca
Centrale Globale

I Banchieri distruggono l'economia globale per pianificare il


consolidamento del loro potere

Gruppo segreto di banchieri internazionali per formare un


Governo mondiale?

Verso una moneta unica mondiale

Il Piano di Governance Globale del Council on Foreign Relations


e il Nouvo Ordine Mondiale
Brookings Institution: il Think Tank numero uno

Storia del « Nuovo Ordine Mondiale »

Forgiare un 'Nuovo Ordine Mondiale' sotto un Governo Mondiale

Pubblicato da nwo-truthresearch a 11.35

mercoledì 19 maggio 2010


Sviluppi nella psichiatria, incasellamento, normalità

Negli ambienti della disinformazione spesso si associa in toto gli


scettici nei confronti della psichiatria ai fanatici appartenenti a
Scientology. Questo deriva dal fatto che un braccio di
Scientology, il CCDU, il Comitato dei Cittadini per i Diritti
dell'Uomo, denuncia molte malefatte della psichiatria. Anche qui,
come nei giornali di propaganda politica, ci sono precise denunce
delle melefatte della parte opposta che si vuole attaccare, ma si
glissa allegramente sulla propria appartenenza. Nel caso del
CCDU ci si dovrebbe chiedere come mai non denuncia il lavaggio
del cervello della setta Scientology. Questo tipo di denunce hanno
anche il corollario di incasellare tutti quelli che si oppongono a
qualcosa che reputano pericoloso per i diritti delle persone. Ci
sono innumerevoli esempi: se sei contro l'euro e l'unione europea
allora sei un fascista e un razzista, se sei contro i farmaci e li
reputi dannosi allora sei uno che crede a i ciarlatani, se sei contro
la psichiatria sei un fanatico delle sette...in ultima analisi o sei
con noi o sei con i terroristi; infatti con questo metro di giudizio
l'associazione " finale" è questa: tu critichi il sistema
consolidato, anche i terroristi lo fanno tirando delle bombe,
quindi tu sei un terrorista! Non sono consentite altre possibilità di
appartenenza. Questo è una forma di terrorismo psicologico che
serve a irregimentare le persone, le quali per paura di essere
incasellate come " terroriste" o " comlpottiste" agli occhi dei
benpensanti allora aderiscono placidamente al pensiero
dominante. I più lo fanno senza nemmeno rendersene conto. I
ricercatori alternativi che citano fonti " sospette" per
avvalorare le loro tesi sono subito stigmatizzati. Non importa se i
dati di queste fonti sono di ottima qualità o citano dati di fatto
inconfutabili, saranno sempre incasellati in toto come persone
pericolose. Un'altro esempio è questo: molte critiche a Berlusconi
vengono dai giornali cosiddetti " comunisti", sono critiche
fondate, fattuali, giuste, ma se tu, al pari di questi giornali,
critichi Silvio, la risposta è che tu sei uno sporco Stalinista. Molte
delle critiche a Prodi vengono dai giornali di destra, sono critiche
fondate, fattuali, giuste, ma se tu, al pari di loro, critichi Prodi
non puoi che essere uno sporco nazista e neoliberista. Se tu
critichi Prodi e Berlusconi insieme probabilmente sarai
incasellato perciò nelle categorie dei nazi-comunisti, dei populisti
dell'antipolitica, dei demagogici massimalisti e dei complottisti,
tra le peggiori di tutte. Il sistema è costruito apposta per
incasellare le persone all'interno questi stereotipi infantili; il fine
è il controllo, il potere e il profitto. La psichiatria ne è un esempio
lampante. Le " soluzioni finali" della psichiatria sono queste: se
tu critichi le autorità e ti opponi al sistema sei un malato di
mente e qualsiasi particolarità del tuo carattere deve essere
curata con psicofarmaci. Il fine di ciò? Il Businness e il potere,
come sempre!

I Padri Fondatori sarebbero classificati come malati mentali


nelle nuove linee guida statunitensi per i disturbi mentali
Martedì 18 Maggio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

(NaturalNews). Gli psichiatri stanno lavorando alla quarta


revisione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi
Mentali (DSM) e, in esso, sperano di aggiungere una gran quantità
di nuovi disturbi psichiatrici. Purtroppo, molti di questi disturbi
sono solo differenze di personalità e di comportamento tra le
persone.
La nuova edizione potrebbe comprendere "disturbi" come il
"disturbo oppositivo provocatorio", che comprende persone che
hanno un modello di "comportamento negativistico,
provocatorio, disobbediente e ostile verso le figure di
autorità". I "sintomi" di questo disturbo includono il
temperamento perdente, l'essere maleducati e l'essere permalosi.
Altri "disordini" presi in considerazione comprendono difetti di
personalità come il comportamento antisociale, l'arroganza, il
cinismo e il narcisismo. Ci sono anche categorie per le persone
che fanno abbuffate di cibo e per i bambini che hanno scatti d'ira.
I bambini sono già sovra-diagnosticati con presunti disturbi
bipolari o disturbi da deficit di attenzione (ADD), con il risultato
che ad essi vengono prescritti dannosi farmaci antipsicotici. La
categorizzazione dei comportamenti infantili sempre più come
disturbi psichiatrici favorirà solo l'incremento del numero di
bambini che necessiteranno la prescrizione di farmaci
antipsicotici.
Ogni nuova revisione del DSM ha incluso nuove controverse
aggiunte, e questa nuova versione non fa eccezione. Infatti, il
manuale è incrementato considerevolmente di dimensioni nel
corso degli anni. La cosa più inquietante circa la versione attuale
proposta è il nuovo modo, sfacciatamente coraggioso, in cui il
cosidetto personale sanitario vedrà le caratteristiche individuali. I
bambini che esibiranno uniche eccentricità in rapporto alla loro
singolare personalità, potrebbero in generale, essere classificati
come affetti da una malattia mentale. Se questo criterio fosse stato
utilizzato nei secoli passati per diagnosticare la malattia, non ci
potrebbero essere mai state persone come Mozart o Einstein che si
avventuravano fuori dalla norma e andavano verso nuove o uniche
idee.
Un articolo del Washington Post ha catturato perfettamente
l'essenza di questo concetto nella seguente citazione:
"Se il Mozart di sette anni provasse a mettere in scena i suoi
concerti oggi, ad egli potrebbe essere diagnosticato un disturbo da
deficit di attenzione con iperattività e medicato nella sterile
normalità."
La percezione che le differenze caratteriali siano in qualche modo
una malattia psichica, non assolve solo le persone dalla
responsabilità personale, ma le toglie la loro unica personalità.
Riduce le persone a soggetti che non possono badare a se stessi,
ma piuttosto devono essere controllati attaverso farmaci.
Questo ci porta forse alla più grande offensiva che c'è dietro alle
revisioni del DSM: le case farmaceutiche. Le aziende
farmaceutiche hanno da guadagnarci un sacco nel classificare
praticamente ogni persona come malata di mente che ha bisogno
di farmaci.
Un approccio più veritiero alla situazione sarebbe invece quello di
fare un accertamento agli psichiatri e ai signori dei farmaci che
stanno spacciando tale nonsenso come l'essere i veri possessori
della verità sulla malattia mentale. Forse sono questi i personaggi
che dovrebbero essere istituzionalizzati.

Link articolo originale: http://www.theflucase.com/index.php?


option=com_content&view=article&id=3531%3Afounding-
fathers-would-have-been-classified-as-mentally-ill-under-new-us-
guidelines-for-mental-disorders&catid=1%3Alatest-
news&Itemid=64&lang=en
Pubblicato da nwo-truthresearch a 04.04

martedì 18 maggio 2010


I Terroristi finanziari vogliono una moneta mondiale e una Banca Centrale
Globale
Alcuni commentatori che non credono alla possibilità da parte
dell'elite di banchieri di instaurare un governo mondiale dicono
che queste stesse elite si scannano continuamente fra di loro per il
potere e sono in disaccordo su molti punti e questo impedirebbe
un accordo globale per dominare i popoli.
Questo in realtà per le elite di banchieri è un falso problema; esse
non sono così ingenue e autolesioniste; infatti, come dimostra
l'articolo sotto, sono in primo luogo tutte d'accordo nel
sottomettere la popolazione attraverso la centralizzazione del
potere. Poi ci sono le divergenze su quale istituzione o attraverso
quale espediente debba essere portata avanti la centralizzazione.
A proposito dell'istituzione di una Banca Centrale Mondiale
Watson scrive: " il problema ai loro occhi è se questa banca sarà
controllata dai predatori del FMI o dalla corrotta BRI fondata
da nazisti." Entrambi sono però d'accordo che ci debba essere
una Banca Centrale Mondiale e una conseguente moneta unica
mondiale.
Alla fine che vinca una o l'altra delle fazioni ha relativa
importanza perchè anche la fazione " perdente" ne trarrà
comunque ingenti vantaggi.

Paul Joseph Watson


Prison Planet.com
17 Maggio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Durante il suo recente intervento ad una conferenza di elitari a


Zurigo in Svizzera, il capo del FMI Dominique Strauss-Kahn, ha
chiesto l'introduzione di una moneta globale, sostenuta da una
banca centrale mondiale che agirebbe come "prestatore di ultima
istanza" in caso di grave crisi economica, il che rappresenterebbe
un altro balzo verso la centralizzazione del potere fascista da parte
dei terroristi finanziari attivi nel sfruttare il caos fiscale che hanno
creato per imporre il governo mondiale.
Affermando che "la crisi è un'opportunità", Strauss-Kahn ha detto
che i globalisti debbono sfruttare il caos finanziario che affligge il
mondo, al fine di spingere per "una nuova moneta globale,
rilasciata da una banca centrale globale". Strauss-Kahn ha detto
che questa moneta mondiale rappresenterebbe un "asset privo di
rischio per il sistema indipendente delle monete nazionali", e che
una "banca centrale globale potrebbe anche fungere da prestatore
di ultima istanza".
Il capo del FMI è fondamentalmente a favore di un modello
allargato di un sistema che viene abitualmente utilizzato per
inghiottire e piegare interi paesi schiavi del debito al FMI.
Naturalmente, il fatto che la governance globale ed economica si è
rivelata irta di instabilità alla luce della crisi dell'euro, con
preoccupazioni circa la sopravvivenza della moneta unica che si
sono diffuse come un virus a seguito del disastro in Grecia, è un
problema irrilevante per i globalisti, i quali stanno ancora
cercando di porsi come salvatori con la loro "soluzione" di
centralizzare di più il potere e di imporre una maggiore global
governance, a dispetto del fatto che questo è ciò che ha causato il
problema, in primo luogo.
Come abbiamo già evidenziato, i globalisti sono contenti di
sfruttare le crisi finanziarie per creare una "Banca Mondiale" che
verrà utilizzata per centralizzre ulteriormente il potere di
regolamentazione e controllo sulle economie nazionali per il
vantaggio amministrativo dei banchieri centrali. Nell' Aprile 2009
il Washington Post ha parlato dei piani per trasformare il FMI in
"vere e proprie Nazioni Unite dell'economia globale", dando a
esso una "ampia ed estesa autorità di agire come un banchiere a
livello mondiale per i governi ricchi e poveri."
Mentre non vi è alcun dubbio circa l'agenda per implementare una
banca mondiale, gli elitisti fanno ancora delle lotte intestine per
decidere su quale istituzione precisa si svolgerà o show. Durante
un discorso al Council on Foreign Relations il mese scorso, il capo
della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet ha detto che la
Banca dei Regolamenti Internazionali deve essere usata come una
banca globale de facto. Come abbiamo evidenziato, la BRI è
un'istituzione notoriamente corrotta che è stata fondata e gestita
dai nazisti top in combutta con gli industriali americani e
britannici durante e dopo la seconda guerra mondiale. I Power
brokers che controllavano la BRI, includono uomini come Herman
Schmitz, il direttore della IG Farben, la cui sussidiaria produceva
lo Zyklon B, il pesticida usato nelle camere a gas dei campi di
concentramento nazisti per uccidere ebrei e dissidenti politici
durante l'Olocausto.
Un altro direttore della banca era Walter Funk, che fu nominato
ministro della propaganda nazista nel 1933 prima di passare a
essere il Ministro dell'economia di Hitler. Un altro direttore della
BRI durante questo periodo fu Emil Puhl, che come direttore della
Reichsbank tedesca è stato responsabile del trasloco dell'oro
nazista. Sia Funk che Puhl sono stati condannati al processo di
Norimberga come criminali di guerra.
Nonostante il fatto che la BRI abbia anche operato attraverso
industriali e banchieri americani e britannici, secondo l'autore
Charles Highman, la banca divenne, "un imbuto di denaro per i
fondi americani e inglesi che fluivano nei forzieri di Hitler e lo
aiutarono a costruire la sua macchina da guerra." Oggi, la BRI è
guidata da banchieri centrali mondiali, persone come il capo della
FED Ben Bernanke e quello della Banca d'Inghilterra Mervyn
King, e lo stesso Trichet.
Non vi è alcun dubbio che l'elite stia spingendo per una banca
centrale globale e una valuta globale - il problema ai loro occhi è
se questa banca sarà controllata dai predatori del FMI o dalla
corrotta BRI fondata da nazisti, in entrambi i casi ciò
rappresenterebbe un'altro passo pericoloso verso un governo
mondiale autoritario gestito da terroristi finanziari che hanno
febbrilmente sfruttato la crisi finanziaria creata dalle loro politiche
al fine di chiuderla in un fascismo economico globale.

Link articolo originale:


http://www.infowars.com/financial-terrorists-want-global-
currency-global-central-bank/
Vedi anche: Verso una moneta unica mondiale
Pubblicato da nwo-truthresearch a 02.24
domenica 16 maggio 2010
UE e NWO: l'Unità, il Movimento Federalista Europeo e l'Istituto Affari
Internazionali

" Il MFE ha come scopo la lotta per la creazione di un ordine


politico razionale, che, secondo la visione di Kant, può essere tale
solo se abbraccia l'intera umanità. Il suo obiettivo ultimo è
pertanto la federazione mondiale. I suoi obiettivi intermedi sono
la Federazione europea, l'unificazione federale delle altre grandi
famiglie del genere umano e la trasformazione dell'ONU in un
governo mondiale parziale."
Statuto del Movimento Federalista Europeo, Art.2

Circa 8-9 anni fa ero un lettore "impegnato" dell'Unità. Era l'epoca


in cui la sinistra tutta era affacendata nella costruzione del nuovo
demone da combattere: Silvio Berlusconi, diventato praticamente
responsabile di tutte le cose che in Italia non funzionavano. Devo
dire innanzi tutto che condivido la maggior parte delle critiche che
si fanno a Silvio; egli è un furfante, uno che si è fatto tramite la P2
di Gelli, uno che ha usato le istituzioni come strumento per la
propria impunità, uno che ha usato le televisioni per costruire
consenso e profitti attraverso la veicolazione di valori consumisti e
individualisti ecc.

A quei tempi mi capitava di leggere spesso l'Unità di Furio


Colombo perchè mi riconoscevo, e ancora mi riconosco, in quella
parte sfruttata di popolazione che appartiene alle classi subalterne.
All'interno di questo giornale trovavo articoli che spiegavano
molto bene l'agire truffaldino del Silvio nazionale; affianco a
questi però c'erano sempre articoli che, di contrasto, quasi
veneravano l'elite della sinistra "borghese"; Rutelli, Fassino,
Violante, Prodi, D'Alema Veltroni ecc. ecc. stavano tutti facendo
una lotta eroica contro il nuovo fascismo del piduista di Arcore.
Oltre a questi trovavo anche articoli entusiastici sull'Unine
Europea e la sua moneta unica.

Dalle sue colonne l'Unità ci spiegava che l'Europa ci avrebbe


salvato dal nuovo fascismo di Arcore e dalle rivoluzioni padane; ci
diceva che l'Europa significava prosperità e benessere; voleva
farci credere che essere di sinistra vuol dire essere europeista; le
uniche critiche erano quelle di non fare un'unione solo economica
ma anche politica e sociale.
Prodi ci diceva che i sacrifici erano necessari per un maggiore
benessere futuro. E i più ci credevano. Leggete ad esempio questo
pezzo di propaganda dell'economista Paolo Leon sull'Unita del 30-
12-2001, la vigilia dell'introduzione dell'Euro come banconote e
monete:
In effetti, la nascita dell’Euro è un’innovazione
assolutamente straordinaria, un vero miracolo
economico, se pensiamo che alla nuova moneta non
corrisponde la sovranità di uno Stato vero e proprio. Il
successo della nuova moneta, tuttavia, è stato ottenuto,
paradossalmente, proprio perché la crescita europea era
legata a quella americana, e non c’era bisogno di un
intervento pubblico europeo per stimolarla. Per questa
ragione, e proprio perché inconsapevolmente protetti
dalla crescita americana, si sono sviluppati in Europa,
sentimenti poco europei, più a favore delle piccole patrie e
delle identità locali, spacciati per un’imitazione del
liberalismo americano (per altro ignoto ai più e citato
spesso a sproposito), anche se mancavano da noi proprio
le condizioni favorevoli dovute, negli Usa, al potere del
dollaro. Si sono, così, formati governi in Europa che
coalizzano forze nazionaliste, quando non francamente
razziste. Va ad onore del centro sinsitra in Italia aver
praticato una politica di sacrifici per costruire l’Euro,
nonostante l’emergere di egoismi locali e di demagogie
quasi peroniste, che, oggi al governo del nostro paese,
esprimono una visibile freddezza nei confronti di tutto ciò
che è europeo: la nostra vendetta è che l’Euro è ormai
una realtà. Ora, con la crescita americana in stallo e con
l’Euro che non si svaluta più, la nuova moneta ha però
bisogno di una politica economica europea fondata sulla
domanda interna, e non più sulle esportazioni. Può darsi
che i governi europei di destra non lo capiscano, ma mi
chiedo come i centristi francesi, tedeschi e olandesi
possono evitare di sostenere una politica economica
europea che rafforzi l’accettabilità internazionale
dell’Euro e trovi l’accordo con gli Usa, due condizioni
che possono sconfiggere il nuovo antieuropeismo.
Paolo Leon
Ci sono, in questo pezzo di Leon, tutti gli elementi propagandistici
dell'elite dei banchieri internazionali. L'Euro, l'obiettivo egoistico
dei banchieri e una truffa nei confronti della popolazione, è
associato invece all'essere di sinistra, tolleranti, solidali e
alternativi, mentre ciò che è un pericolo per i banchieri, il rifiuto
dell'Euro, è associato al razzismo e paradossalmente all'egoismo
locale: il pericolo sono le "forze nazionaliste" e subito dopo c'è
l'associazione di queste forze all'intolleranza etnica con la stoccata
" quando non francamente razziste", che ha un impatto molto
emotivo nel popolo di sinistra. Leon prosegue: " Va ad onore del
centro sinsitra in Italia aver praticato una politica di sacrifici per
costruire l’Euro, nonostante l’emergere di egoismi locali e di
demagogie quasi peroniste"; Sinistra buona perchè ci ha fatto fare
i sacrifici per l'Euro, gli altri NO buoni perchè non vogliono l'Euro
e quindi sono "egoisti" e "demagogici", un'altra parola con un
bell'effetto emotivo su chi legge. Ve la sentite di sottoscrivere, a
distanza di 8 anni, questa frase di Leon? Per finire il solito
accenno al " nuovo antieuropeismo" con l'implicito
suggerimento alla mente del vero attivista di sinistra: stai attento
che se sei antieuropeista noi di sinistra ti equipariamo a Satana.
Anche adesso, a distanza di 8 anni, il nostro imperterrito Leon
dice che bisogna "rafforzare l’Europa per affrontare la crisi" e
vuole "uno slancio verso una reale unione europea lavorando
perché l’Europa diventi uno Stato"
Ricordiamo che David Rockefeller ebbe a dire nel 1991:

" il mondo è pronto per raggiungere un governo


mondiale. La sovranità sovranazionale di una elite
intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente
preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei
secoli passati."
All'epoca a capo del consiglio di amministrazione dell'Unità
figurava Alessandro Dalai, a capo della casa editrice Baldini &
Castoldi "la casa editrice nella quale è presente con una quota del
49% la Mondadori, ovvero la società editrice del gruppo Fininvest
di Silvio Berlusconi." Contattato dal Corriere della Sera, però,
Alessandro Dalai ha così spiegato la sua posizione: «Sono amico
di Veltroni e sono stato nel consiglio di amministrazione de "l'
Unità". Strani casi della vita.
Ho capito solo in seguito questa abile mistificazione e propaganda.
Anche in questo caso mi trovavo di fronte alla creazione di false
opposizioni. Entrambe le fazioni, destra e sinistra, sono dirette da
un'elite che vuole fare solo ed esclusivamente i propri interessi, e
per farli deve costruire il consenso attraverso la propaganda.
Dipingere l'avversario come mostro e se stessi come immacolati fa
parte di questa propaganda. Attraverso la creazione di questo falso
opposto si è voluto associare l'essere di sinistra con l'essere
incondizionatamente a favore dell'integrazione europea e
dell'Euro. Chi non era d'accordo con l'Europa era di conseguenza
un fascista, un razzista, un rozzo leghista ecc. ecc. O con NOI o
CONTRO DI NOI. Costretti all'interno di questa falsa dicotomia i
più non reggono e per non sentirsi dire di essere dei razzisti e
salvare la propria autoimmagine, abbracciano allegramente le
esternazioni di Prodi e Veltroni.
Ora, dopo anni, dopo che abbiamo scoperto sulla nostra pelle che
l'Europa non ci ha salvato, ora che vediamo che la cosiddetta
stabilità, il benessere e l'ampia scelta di lavoro che avremmo
dovuto sperimentare erano solo pie illusioni veicolate a scopo
propagandistico, al pari dei milioni di posti di lavoro promessi dal
divo di Arcore, forse ci renderemo conto che questi europeisti ci
hanno preso per i fondelli fin dall'inizio.
Il progetto di Unione Europea è stato sempre portato avanti da una
ristretta elite al fine di accrescere sempre più il potere e la
ricchezza nelle mani di pochi banchieri e burocrati non eletti. Per
meglio individuare i gruppi che, dietro le quinte, hanno voluto e
sostenuto l'Unione Europea oggi parliamo di due potenti think
tank: il Movimento Federalista Europeo (MFE) e l'Istituto di
Affari Internazionali (IAI).
Il MFE e l' IAI sono stati fondati da Altiero Spinelli, un membro
del gruppo Bilderberg. Questi serbatoi di pensiero si battono per la
creazione di un Nuovo Ordine Mondiale e vedono l'Unione
Europea come tappa intermedia per arrivare a costruire un
Governo Mondiale sutto l'egida delle Nazioni Unite.
Da Wikipedia leggiamo di Altiero Spinelli:

" Altiero Spinelli (Roma, 31 agosto 1907 – Roma, 23


maggio 1986) è stato un politico e scrittore italiano,
sovente citato come padre fondatore dell'Europa per la
sua influenza sull'integrazione europea post-
bellica.Fondatore nel 1943 del Movimento Federalista
Europeo, poi co-fondatore dell'Unione Europea dei
Federalisti, membro della Commissione Europea dal 1970
al 1976, poi del Parlamento italiano (1976) e quindi del
primo Parlamento europeo eletto a suffragio universale
nel 1979. Fu promotore di un progetto di trattato istitutivo
di un'Unione Europea con marcate caratteristiche federali
che venne adottato dal Parlamento europeo nel 1984.
Questo progetto influenzò in maniera significativa il
primo tentativo di profonda revisione dei trattati istitutivi
della Cee e dell'Euratom, l'Atto unico europeo. Fu
membro del parlamento europeo per dieci anni e rimase
uno degli attori politici principali sulla scena europea
attraverso il Crocodile Club, da lui fondato e animato nel
1981."
Spinelli è un "anomalo socialista-tecnocrate votato a un
europeismo oligarchico" facente parte della schiera dei
comunisti-borghesi. Nel 1941 Spinelli scrisse assieme all'azionista
Ernesto Rossi il "Manifesto di Ventotene" nel quale teorizzò una
federazione europea:
Dopo la lettura di due articoli scritti nel 1918 da Luigi
Einaudi (un economista che era stato professore di Rossi)
che predicevano che la Lega delle Nazioni non avrebbe
evitata un’altra guerra europea e che proponevano una
federazione europea, Spinelli e Rossi studiarono le opere
degli autori federalisti britannici contemporanei e
scrissero il Manifesto di Ventotene al fine di avviare un
movimento per promuovere una federazione europea.

Istituto di affari internazionali

l'Istituto Affari Internazionali fu fondato l'11 ottobre del 1965 da


Spinelli insieme alla Fondazione Olivetti, all'Associazione di
Cultura politica "Il Mulino" e al Centro Studi Nord-Sud; è uno dei
principali think tank italiani ed è costruito sul modello dei potenti
ed elitari Council On Foreign Relations e Royal Institute of
International Affair. Lo IAI si trova al 33° posto della graduatoria
mondiale dei think tank non americani elaborata dal THE THINK
TANKS AND CIVIL SOCIETIES PROGRAM 2009 THE
GLOBAL “GO-TO THINK TANKS”. Dal sito dell'IAI
leggiamo:
" Nel 1980 è stato eretto a ente morale con decreto del
Presidente della Repubblica.
Dal 1991 ha sede nel settecentesco Palazzo Rondinini,
elegante esempio della Roma barocca, nel quale si
svolgono anche le principali manifestazioni che l'Istituto
organizza.
Il finanziamento è assicurato dai soci individuali e
collettivi, da Enti pubblici e privati, dalle principali
Fondazioni internazionali e da un contributo di legge
erogato dal Ministero degli Esteri. (lo paghiamo anche
noi! ndr)
Lo IAI mira a promuovere la conoscenza dei problemi
internazionali nei campi della politica estera,
dell'economia e della sicurezza attraverso ricerche,
conferenze, pubblicazione e formazione."
Lo IAI è stato incaricato, fino dall'inizio, di coordinare i punti
di vista degli ambienti d’affari europei, americani e giapponesi
e di lottare contro ogni seria tendenza progressista potesse
svilupparsi in Italia.
Lo IAI pubblica anche una rivista online dal nome Affari
Internazionali, riprendendo il nome dalla rivista Foreign Affairs
del Council on Foreign Relation. Dal loro pieghevole leggiamo
ora gli Organi direttivi:
Presidente d'onore, Carlo Azeglio Ciampi
Presidente, Stefano Silvestri
Direttore, Ettore Greco
Vice Presidenti, Gianni Bonvicini, (Vicario) Roberto
Aliboni, Paolo Guerrieri
Comitato dei Garanti
Cesare Merlini (Presidente), Bruno Bottai, Pier Francesco
Guarguaglini, Arrigo Levi, Antonio Maccanico, Renato
Ruggiero, Mario Sarcinelli, Guido Venturoni
Dall'ultimo rapporto annuale pubblicato (2007) vediamo un pò, ad
esempio, chi sono i soci collettivi:
ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA (Abi), Roma
(Giuseppe Zadra)
AGUSTAWESTLAND, Cascina Costa (VA) (Marcello De
Donno)
AIAD, Roma (Carlo Festucci)
ALENIA AERMACCHI SpA, Venegono Superiore
(Giorgio Brazzelli)
ALENIA AERONAUTICA, Roma (Giovanni Bertolone)
AVIO Spa, Torino (Massimo Mazzola)
CONFINDUSTRIA, Roma (Carlo Calenda)
EADS Italia srl (Serafino D’Angelantonio)
ELETTRONICA SpA, Roma (Lavinio Perotti)
ENTE NAZIONALE IDROCARBURI SpA (Eni),Roma
(Leonardo Maugeri)
FINCANTIERI SpA, Roma (Giuseppe Bono)
FINMECCANICA SpA, Roma (Francesco Lalli)
IBM Italia SpA, Roma (Giovanni Aliverti)
INTESA SANPAOLO SpA, Milano (Mario Ciaccia)
ITALCEMENTI SpA, Bergamo (Giorgio Bodo)
ISTITUTO FINANZIARIO INDUSTRIALE (Ifi), Torino
(Virgilio Marrone)
MBDA Italia SpA, Roma (Fabrizio Giulianini)
RHEINMETALL Italia Spa, Roma (Gennaro
Santamaria)
SELEX Communications SpA, Genova (Lorenzo
Costagli)
SELEX Sistemi Integrati, Roma (Stefano Tagliani))
SIMEST SpA, Roma (Giancarlo Bertoni)
VITROCISET Spa, Roma (Riccardo Grazi)
Tra i soci individuali troviamo poi tutti assieme
appassionatamente centrodestra, centrosinistra, imprenditori,
banchieri, globalisti e chi più ne ha più ne metta. Alcuni soci
individuali:
ADORNATO FERDINANDO, AMATO GIULIANO,
ANNUNZIATA LUCIA, BERNABÈ FRANCO, BONIVER
MARGHERITA, BUTTIGLIONE ROCCO, COLOMBO
EMILIO, DASSÙ MARTA, D’ONOFRIO FRANCESCO,
FASSINO PIERO , FINI GIANFRANCO, FOLLINI
MARCO, DE BENEDETTI CARLO Presidente, Cir SpA,
Milano, NAPOLITANO GIORGIO, PADOA-SCHIOPPA
TOMMASO, PERA MARCELLO, PASSERA CORRADO
Consigliere Delegato e Ceo, Intesa Sanpaolo SpA, Milano,
PIRANI MARIO Editorialista, «La Repubblica», PINOTTI
ROBERTA, RUGGIERO RENATO, RUTELLI
FRANCESCO, SCOGNAMIGLIO CARLO, SEGNI MARIO,
TRONCHETTI PROVERA MARCO, VELTRONI
WALTER...
C'era tempo fa una canzone di Gaber con questo ritornello: ma
cosè la destra.... cosè la sinistra...
Massimo Fini, in uno dei suoi libri, disse: "La democrazia è quel
sistema che te lo mette in culo con il tuo consenso"
Lo spettacolo elettorale che ci spacciano per democrazia è solo un
teatrino creato allo scopo di sviare le nostre menti e portarle a
credere che esistano, nei candidati dei partiti nazionali che noi
votiamo, delle reali diversità di progetti e vedute; al di la del
teatrino massmediatico, però questi personaggi hanno in mente un
solo programma: quello di accrescere il loro potere e la loro
ricchezza. Anche l'IAI, al pari degli altri think tank elitari come il
Brookinks Institution e il Council on Foreign Relations, studia "la
riforma delle principali istituzioni finanziarie e commerciali
internazionali (FMI, WB, WTO) e le prospettive di
interazione/cooperazione tra le principali aree economiche
globali". Per quanto rigurda il nostro paese il ruolo dell'IAI è lo
studio di programmi di "internazionalizzazione dell'economia
italiana." Nella pagina dei progetti in corso leggiamo:
" Le sfide del multipolarismo e le strategie della
politica estera italiana
All'interno del progetto per uno studio sulla politica
estera italiana nel sistema multipolare globale, finanziato
dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e di cui
l'AREL è risultata aggiudicataria, lo IAI è incaricato di
coordinare l'attività di un gruppo di ricerca, composto da
accademici, analisti e rappresentanti del mondo
economico e istituzionali, che affronterà il nodo della
riforma delle regole e istituzioni del sistema di
governance economica globale. Portando avanti un
percorso di riflessione già avviato nell'ambito di una
precedente iniziativa congiunta IAI-AREL, il progetto si
concentrerà su alcuni temi chiave, come la riforma delle
principali istituzioni finanziarie e commerciali
internazionali (FMI, WB, WTO) e le prospettive di
interazione/cooperazione tra le principali aree
economiche globali. Attraverso un costante monitoraggio
delle posizioni assunte dai governi dei principali paesi e
delle negoziazioni portate avanti in ambito G8 e G20
verranno delineati degli scenari sulle future evoluzioni del
sistema di governance economica globale al fine di
comprendere il ruolo da attribuire all'Unione Europea e
all'Italia nel processo di riforma.
Nell'ambito del progetto si è svolta il 18 novembre 2009 la
conferenza internazionale "Global Governance and
economic growth in the world economy after the crisis"
Programma
Presentazione di Damien Dunn
Intervento dell'On. Enrico Letta
Presentazione di John Williamson
Immagini

Governance Globale
Alla fine del programma del precedente triennio
sull'internazionalizzazione dell'economia italiana, che si è
concluso con un rapporto trasmesso alla Compagnia,
l'obiettivo del prossimo triennio è di analizzare a partire
dalla crisi finanziaria ed economica in corso le future
possibili collocazioni dell'Italia e dell'Europa nel sistema
economico globale in una prospettiva di medio-lungo
termine, anche allo scopo di proporre adeguate opzioni
per la politica economica estera italiana. L'ipotesi
generale della ricerca è che per l'Italia e l'Europa sia
auspicabile che il sistema internazionale sia gestito con
strumenti multilaterali sulla base di accordi cooperativi e
di regole condivise dai poli principali. Per gli Stati Uniti e
per l'Europa, la sfida sarà in questo caso di riuscire a
integrare, in un sistema di regole condivise, le potenze in
ascesa del sistema internazionale, facendone dei
responsible stakeholders. A questo riguardo verranno
effettuate delle simulazioni di scenari che, a seconda dei
livelli di intervento, riguarderanno l'azione dell'Italia,
l'azione a livello europeo su cui l'Italia può intervenire,
l'azione a livello globale. In una seconda fase verranno
identificate le azioni di policy necessarie per collocare
l'evoluzione del nostro paese sul sentiero di volta in volta
più desiderabile. Nel corso della ricerca verranno
realizzati dei position papers propedeutici relativi ai
singoli sotto temi (crescita, commercio, tecnologia,
energia e ambiente, demografia). Verranno altresì
organizzate riunioni ristrette per la discussione dei
position papers e si arriverà alla fine alla redazione di un
Rapporto generale di ricerca che includerà i risultati più
rilevanti del lavoro svolto e che verrà presentato in un
Workshop aperto al pubblico.

Problemi e prospettive del sistema di governance


economica globale
All'interno di un network di istituti che studiano gli
scenari di riforma del sistema di governance economica
globale, al quale lo IAI partecipa insieme a Chatham
House, al Centre for International Governance Innovation
e all'Oxford Institute for Economic Policy è stata avviata
una iniziativa di riflessione sugli scenari di riforma delle
regole e delle istituzioni che sottendono al funzionamento
dell'economia globale. Particolare attenzione viene
dedicata ai processi di riforma delle istituzioni
economiche e finanziarie multilaterali (Banca Mondiale,
Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione
Mondiale del Commercio). Il gruppo di lavoro si riunisce
periodicamente e organizza diverse iniziative di
discussione e di diffusione dei risultati della ricerca.
Nell'ambito del progetto si è svolta il 6 luglio 2009 la
tavola rotonda "The G20-G8 continuum: global
governance in a world of crisis", organizzata dallo IAI in
collaborazione con Chatham House, Centre for
International Governance Innovation e il G8 Research
Group dell'Università di Toronto. L'evento ha analizzato
aspettative e problematiche degli incontri G8 e G20
all'interno del dibattito sulla riforma della governance
economica globale (programma).

Cina e Unione Europea nel sistema di global


governance
L'iniziativa si inquadra all'interno della collaborazione
che lo IAI ha avviato con la Chinese Academy of Social
Sciences (CASS), con la quale sono stati individuati filoni
di ricerca di interesse comune. Attraverso uno scambio di
visite di esperti i due istituti discutono dei problemi e
prospettive dell'azione internazionale della Cina e dei
suoi rapporti con l'Unione Europea. Uno specifico tema
di approfondimento è quello dei possibili scenari di
inserimento e azione della Cina all'interno del sistema
multilaterale di governance politica ed economica della
comunità internazionale."
A pag.893 del libro Massoneria e Sette Segrete di Epiphanius
leggiamo:
" Gli Altri istituti di Affari Internazionali
RIIA e CFR a loro volta diedero origine a tutta una serie
di istituti omologhi (circa una sessantina), dapprima nel
Commonwealth, secondo la volontà di Rhodes, quindi in
Europa e nello stesso blocco comunista.
Entrambi ispirati nei loro contenuti dalla Fabian Society,
RIIA e CFR hanno perciò sempre mirato a realizzare la
rivoluzione silenziosa - " dall'alto", in luogo di quella
nelle strade - per giungere alla sintesi definitiva fra
capitalismo e socialismo. Programma affine a quello del
Patto sinarchico francese, al quale si sono sostituiti
perseguendone e diffondendone su scala mondiale i
contenuti.
Detti istituti si pongono come influenti " centri di studio"
filobritannici, ad orientamento socialista " fabiano",
costituendo veri e propri punti di controllo delle ricchezze
e della cultura del paese che rappresentano; in una
parola, centri di potere. Nell'elenco dei loro membri
spiccano le principali banche, le industrie più rilevanti, le
maggiori società di assicurazione, le università, i centri di
ricerca e le fondazioni. Non solo: vi sono compresi anche
i sindacati, le confederazioni degli imprenditori, i migliori
giuristi, personalità politiche, i giornalisti più famosi e
altro.
L'Istituto Affari Internazionali italiano (IAI) venne
fondato nel 1965 dalla Fondazione Olivetti, dalla
Associazione di Cultura politica " Il Mulino" e dal
Centro Studi Nord-Sud in seguito a una proposta di un
esponente del Movimento Federalista europeo, il
comunista Altiero Spinelli. Ricordiamo che Altiero
Spinelli, primo direttore dell'Istituto, era membro del
Bilderberg Club e legatissimo al vero patron dell'IAI
Gianni Agnelli, il Rockefeller italiano.
Presidente dell'IAI è Stefano Silvestri (n. 1942), professore
dell'Università di Firenze, membro del Bilderberg e del
Consiglio dell'IISS di Londra.
Esaminando da vicino la rete internazionale generata dal
RIIA, si può constatare come, confusi con i membri
dell'Istituto del paese considerato, vi siano molti
"delegati" di "club" riservati di altri paesi, in omaggio al
principio di infiltrazione trasversale, tanto caro alle
società occulte e necessario alla verifica diretta
dell'applicazione fedele delle disposizioni emanate dai
centri di potere.
L'IAI, ad esempio, accanto ai suoi 55 dirigenti e fra i suoi
270 membri, ospitava negli anni '80 personalità come il
massone d'alto grado Boutros Boutros-Ghali, ex
Segretario delle Nazioni Unite, allora presidente
dell'Istituto di Studi Politici e Strategici del Cairo; Robert
Bowie, membro di Harvard, del Bilderberg Club, della
Trilaterale, del CFR, dell'IISS e della CIA; Z. Brzezinski,
teorico della Trilaterale e mondialista d'alto profilo;
l'israelita Etienne Hirsh, dell'èquipe di Jean Monnet,
presidente del Movimento Federalista europeo per
quindici anni; il professore israelita di Scienze Politiche
di Harvard Stanley Hoffman, membro del CFR e del
Bilderberg Club; Francois Duchene, già direttore
dell'IISS, membro del RIIA, del Bilderberg Club, della
Trilaterale e dell'Istituto Atlantico; Richard Gardner,
presente in alti cenacoli mondialisti; l'alto iniziato Max
Kohnstamm, fondatore della branca europea della
Trilaterale, legatissimo a Kissinger, presidente del
comitato J. Monnet, membro del Bilderberg Club e
presidente dell'Università europea di Firenze, centro studi
supercapitalista; Karl Kaiser, presidente dell'Istituto
Affari Internazionali tedesco (DGAP), membro del
Bilderberg Club, della Trilaterale e dell'Istuituto
Atlantico; il banchiere israelita Pierre Uri, uomo dei
Rothschild, membro del Bilderberg Club, della Trilaterale
e dell'Isituto Atlantico; Alvin Schuster, corrispondente per
l'Italia del New York Times."
Movimento Federalista Europeo

Il MFE fu fondato da Spinelli nel 1943. Esso dichiara le seguenti


caratteristiche:
• è autonomo dalle forze politiche tradizionali e non partecipa
direttamente alle elezioni;
• svolge un ruolo di iniziativa politica mirante a mobilitare e
far convergere le forze politiche e sociali e tutti i cittadini
sugli obiettivi strategici che di volta in volta consentono di
avanzare verso la Federazione europea e, in prospettiva,
verso la Federazione mondiale;
• elabora la sua politica a livello sovranazionale come sezione
italiana dell'Unione Europea dei Federalisti (UEF),
costituita nel 1947, e del World Federalist Movement,
fondato anch'esso nel 1947;
• è un insieme di centri di cultura politica di carattere
militante, che collaborano a elaborare e diffondere la teoria
generale del federalismo - che rappresenta il nucleo vitale
della cultura della pace - e la critica degli aspetti falsi
dell'idea nazionale;
Esiste anche un braccio giovaline del MFE che si chiama
Gioventù Federalista Europea, la quale è la sezione italiana degli
Jeunes Européens Fédéralistes (JEF). Dallo Statuto leggiamo
all'Articolo 2:
" Art. 2 – Il MFE ha come scopo la lotta per la creazione
di un ordine politico razionale, che, secondo la visione di
Kant, può essere tale solo se abbraccia l’intera umanità.
Il suo obiettivo ultimo è pertanto la federazione mondiale.
I suoi obiettivi intermedi sono la Federazione europea,
l’unificazione federale delle altre grandi famiglie del
genere umano e la trasformazione dell’ONU in un
governo mondiale parziale."
Il progetto federalista europeo si ispira al modello di aggregazione
tra stati adottato dagli USA con la Convenzione di Filadelfia del
1787, dove prende forma la prima Costituzione federale della
storia.
" La Federazione Europea
L'obiettivo strategico immediato del MFE é la
Federazione europea, in quanto il grado di
interdipendenza raggiunto dai rapporti politici, economici
e sociali rende indispensabile e possibile portare a
compimento il processo di integrazione sviluppatosi nel
corso degli ultimi cinquant'anni e giunto ormai allo
stadio cruciale della cessione della sovranità monetaria e
politica da parte degli Stati europei. La Federazione
europea non solo garantirà agli europei il controllo
democratico sulle decisioni che li riguardano, ma
costituirà la prova più evidente che è possibile superare la
divisione dell'umanità in Stati sovrani. Il popolo europeo
sarà il primo nucleo del popolo mondiale in
formazione."
Il MFE è un sostenitore della tesi del gradualismo:
" Ma in certe fasi del processo di integrazione è emersa
la necessità di battersi per obiettivi strategici più limitati,
scegliendo quindi la via del gradualismo, definita da Jean
Monnet come l'identificazione di "un'azione concreta e
risoluta su di un punto limitato ma decisivo che provochi
un cambiamento fondamentale su questo punto e
modifichi progressivamente i termini dell'insieme dei
problemi". Il gradualismo è, in definitiva, il metodo che
permette avanzamenti parziali del processo di
integrazione come base per una successiva e più incisiva
battaglia costituente."
Il gradualismo è un termine orwelliano che si può benissimo
tradurre con: totalitarismo per gradi.
Se la schiavitù centralizzata europea e mondiale fosse imposta in
modo chiaro ed evidente fin dall'inizio le persone se ne
accorgerebbero e si ribellerebbero: se l'obiettivo finale viene
invece diluito in tanti piccoli obiettivi apparentemente slegati gli
uni dagli altri le persone non si accorgono cosa stà accadendo e
non si ribellano anche dopo che si è raggiunto l'obiettivo finale. Si
prenda una rana viva e reattiva e la si getti in una pentola d'acqua
bollente. Lotterà per la sua vita con tutte le sue forze, cercherà di
saltare fuori dalla pentola e insomma, sola di fronte ad un destino
noto e non piacevole, in lotta per la sua stessa vita, le proverà tutte
per salvarsi.
La si metta invece in una pentola di acqua tiepida e si alzi poi
molto lentamente la temperatura....Il benessere iniziale della
nostra povera rana si tramuterà piano piano in malessere ma la
poverina non riuscirà a darsene una spiegazione.
Incapace di cogliere i segnali di pericolo continuerà a rimanere
nella vasca di acqua sempre piu' calda e morirà senza sapere
perchè. Recentemente Nicola Vallinoto, Membro della Direzione
nazionale del Movimento Federalista Europeo, ha scritto un
articolo dedicato al terremoto di Haiti e pubblicato su eurobull.it,
in cui auspicava "un governo mondiale per gestire le catastrofi
umanitarie e ambientali". Anche questo articolo, come tutti gli
altri documenti a favore del NWO, sostiene l'idea che ci siano
delle pressanti minacce globali alle quali deve essere data una
risposta globale attraverso l'accentramento di potere in un forte
organismo elitario che risponda alle emergenze in modo rapido e
deciso; la diversità di vedute, espressa dai molteplici stati
nazionali, è interpretata come intoppo alla presa di decisioni
rapide in risposta alle pressanti minacce, e quindi deve essere
abolita, e con essa la libertà. Leggiamone una parte:
" Partendo da queste considerazioni sarebbe auspicabile
che l’esperienza negativa del post-terremoto haitiano
porti i governi dei paesi più ricchi, a cominciare dai
membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, a prendere
le necessarie e conseguenti decisioni.
Ovvero decidere di delegare una parte della propria
sovranità a un governo democratico mondiale sotto
l’egida dell’ONU, responsabile di fronte all’Assemblea
generale, in quei settori o ambiti nei quali gli stati
nazionali divisi hanno dimostrato di non essere in grado
di dare risposte efficaci. L’ultima dimostrazione, in ordine
di tempo, di tale inefficacia l’abbiamo avuta al vertice sul
clima di Copenhagen dove dopo due settimane di incontri
e confronti i leader di oltre cento paesi non sono riusciti a
trovare un accordo minimamente soddisfacente per
ridurre le emissioni di CO2, causa prima del
riscaldamento del pianeta.
La domanda che si pone a coloro che hanno un ruolo di
leadership nei partiti politici, a coloro che governano gli
stati nazionali e agli intellettuali che riflettono sul futuro
del mondo è la seguente:
«A quante altre disgrazie dovremo assistere, ed anche
subire, prima di ammettere l’inutilità della divisione
politica del mondo in stati nazionali, solo formalmente,
sovrani e di lavorare per superare tali divisioni a favore
di integrazioni federali a livello regionale e a livello
planetario?»"
La posizione è: o Governo Mondiale o Disgrazie. Nella sezione
Fondamenti e Scopi del loro documento introduttivo al MFE c'è
scritto:
" Verso un governo mondiale
La lotta per la creazione della Federazione europea è
sempre stata concepita dal MFE nel quadro più vasto del
processo di unificazione mondiale, presupposto
essenziale per la realizzazione della pace e della
democrazia internazionale. Solo con un governo
mondiale, in grado di elaborare e far rispettare leggi
comuni, si può garantire la sicurezza di ogni popolo e di
ogni individuo, che ormai riguarda non solo la pace, ma
anche la difesa dell'ambiente e lo sviluppo dei paesi
arretrati. Per questo il MFE è diventato la sezione
italiana del World Federalist Movement, che è
attivamente impegnato per la riforma e la
democratizzazione dell'ONU, in quanto potenziale
governo mondiale."
Le parole " democrazia" e " democratizzazione" in questi
documenti dovrebbero essere interpretate attraverso la neolingua
orwelliana; sembrano messe li apposta per indorare la pillola e
confondere le idee; infatti ricorda molto da vicino il concetto di
invasione trasformato in "esportazione della democrazia"
adottato dal Governo USA; elaborare e far rispettare leggi
comuni" sembra infatti proprio il contrario del concetto
democratico di autodeterminazione nazionale e locale. Il MFE
parte dal principio che costringere forzatamente tutte le nazioni ad
abbracciare un Governo Mondiale sia di per se democratico,
mentre è in contraddizione palese con il concetto di libertà e
autodeterminazione dei popoli e delle nazioni; autodeterminazione
che potrebbe estrinsecarsi nel rifiuto delle persone a sottomettersi
a tale ordine; un ordine che è imposto dall'alto e appare
giustificato solo ed esclusivamente come reazione rapida a
emergenze che si rivelano, alla prova dei fatti, solo dei falsi
pretesti per imporlo. Il MFE aderisce, come tutti gli altri think
tank globalisti, al consenso pseudoscientifico sul riscaldamento
globale antropogenico; nel loro documento Mozione sull'Unione
europea e sulla conferenza sul clima di Copenhagen leggiamo che
il Comitato Centrale del M.F.E., riunito a Roma il 4 luglio 2009, si
dice " preoccupato per l’aggravarsi della crisi climatica globale
che si manifesta con il riscaldamento del Pianeta e l’aumento dei
fenomeni meteorologici estremi cui, fino ad ora, non è stato
contrapposto alcun provvedimento, misura o politica, a livello
globale, capace di contrastarla efficacemente" e quindi:
ritiene che:

le misure del “pacchetto clima e energia” adottate
dal Consiglio europeo dell’11 e 12 dicembre 2008,
pur non essendo sufficienti a risolvere i problemi su
scala planetaria, vadano nella giusta direzione;
quindi debbano essere applicate, senza dilazioni e,
anzi, accelerate nei tempi di attuazione;

l’U.E. vada dotata di adeguate risorse finanziarie
proprie e che alla Commissione vadano attribuiti
reali poteri di governo nei settori dell’energia e
dell’ambiente, in modo da garantire l’attuazione, in
modo efficiente, delle misure decise e lo sviluppo
della ricerca scientifica e tecnologica in detti settori
su scala europea;

l’U.E. debba assumere un ruolo di leadership
internazionale, parlando con una voce sola, nel
processo di riconversione in senso ecologico
dell’economia mondiale, proponendo al mondo
intero un Piano Mondiale di misure impegnative per
la salvaguardia del clima del Pianeta, che preveda
una sostanziale diminuzione delle emissioni
climalteranti e il lancio di un vero e proprio nuovo
“New Deal” in grado di rilanciare l’economia
mondiale con massicci investimenti nel campo delle
energie rinnovabili, del risparmio e dell’efficienza
energetica;

l’U.E. debba proporre a Copenhagen di andare oltre
i trattati internazionali, troppo limitati nella loro
efficacia e spesso non sufficienti a migliorare la
“governance” internazionale, e di dare vita a una
Comunità mondiale per l’ambiente, costituita sul
modello della C.E.C.A. nel processo di unificazione
europea, dotata di adeguati mezzi finanziari propri
derivanti dall’applicazione di una Carbon-tax a
livello mondiale e gestita da un’Alta autorità, avente
reali poteri e autonomia, responsabile di fronte
all’O.N.U.
Per tutti questi motivi
chiede:

che l’U.E. si impegni, con determinazione, nel


processo di riconversione in senso ecologico
dell’economia, attuando il pacchetto clima-energia
deciso a Bruxelles nel dicembre 2008, senza ritardi e
condizionamenti;

che l’U.E. assuma il ruolo di leadership a livello


internazionale nella indicata direzione, avanzando e
sostenendo nella prossima Conferenza Mondiale di
Copenaghen, un Piano Mondiale di misure per la
salvaguardia del clima del Pianeta che preveda la
costituzione, a livello dell’ONU, di una Comunità
Mondiale per l’ambiente, dotata di mezzi finanziari
propri e di reali poteri, sul modello della C.E.C.A..
Ripetiamo i loro obiettivi: " Comunità Mondiale per l’ambiente,
Carbon-tax a livello mondiale e gestita da un’Alta autorità,
avente reali poteri e autonomia, responsabile di fronte
all’O.N.U.". Sia il Council on Foreign Relations che la Rivista
dell'Istituto Affari Internazionali, sono poi concordi nello sviluppo
di tecniche di geoingegneria, tra cui l'infame operazione delle scie
chimiche, per contrastare gli effetti dello stesso; si veda a
proposito il mio articolo Lovelock, la depopolazione, l'effetto serra
e la geoingegneria. Non c'è bisogno di ricodare nel detattaglio tutte
le prove che contraddicono la tesi del riscaldamento globale da
CO2 antropogenica; ho già scritto alcuni articoli al riguardo. Il
Global Warming da CO2 antropogenica serve solo ed
esclusivamente a imporre la centralizzazione del potere mondiale
con la scusa dell'emergenza ambientale. Riguardo al sistema
monetario il MFE in una Mozione economica del del 13 marzo
2010 afferma:
" la necessità di una profonda riforma del sistema
monetario internazionale che evolva verso una moneta
mondiale di riserva sottratta all’arbitrio di un solo Stato,
che non è in grado, come aveva previsto chiaramente
Robert Triffin, di garantire nel medio periodo il
funzionamento di un equo mercato mondiale;
- l’attualità della proposta di una moneta mondiale
di riserva, il “bancor”, formulata da Keynes a
Bretton Woods nel 1944 e rilanciata con forza dal
Presidente della Banca del Popolo Cinese Zhou nel
2009 -, a partire dal Diritto Speciale di Prelievo
(SDR) emesso dal Fondo Monetario Internazionale -,
come richiesto dai federalisti nel Congresso
mondiale di Ginevra del 2007 e nel Congresso
europeo di Parigi del 2008;"
Avevo già parlato di questo argomento e delle sue conseguenze in
un articolo intitolato Verso una moneta unica mondiale dove
citavo Gavin Marshall di globalresearc.ca:
" In definitiva, ciò che tutto questo implica è che il futuro
dell'economia politica è fatto di passi sempre più rapidi
verso un sistema globale di governance, ovvero di
governo mondiale, con una banca centrale mondiale e
una valuta globale, e che, contemporaneamente, questi
sviluppi avverranno a fronte o a seguito di un declino
della democrazia in tutto il mondo, con un conseguente
incremento della gestione autoritaria del potere politico"
Insomma in questo Movimento Federalista Europeo troviamo
proprio tutti gli elementi fondamentali del Nuovo Ordine
Mondiale espressi chiari e tondi.

Pubblicato da nwo-truthresearch a 03.57

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sabato 15 maggio 2010


We Are Change Irlanda: la Commissione Trilaterale vuole una guerra in Iran
Paul Joseph Watson
Prison Planet.com
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com
14 Maggio 2010

Il membro della Commissione Trilaterale Mikhail Slobodovsici,


consigliere capo per la leadership russa, inconsapevolmente ha
fornito una visione rivelatrice dei piani dell'elite globale durante il
recente incontro del gruppo a Dublino in Irlanda, quando ha
erroneamente detto a un attivista irlandese di We Are Change, che
pensava fosse un collega membro della TC, che i globalisti stanno
progettando una guerra in Iran. Secondo l'affascinante relazione di
Jim Tucker sulla storia, Slobodovsici si è anche lasciato sfuggire
all'attivista irlandese di We Are Change Alan Keenan che i
Trilateralisti e le loro controparti del Bilderberg sono intenti a
sfruttare la crisi economica per mettere a punto i piani per un
governo mondiale, ma che questa agenda è gravemente ostacolata
dai cosiddetti "nazionalisti", che sono sempre più consapevoli
dell'impatto che il governo globale avrà sulla loro libertà e tenore
di vita.
"Stiamo decidendo il futuro del mondo", ha detto Slobodovsici a
Keenan. "Abbiamo bisogno di un governo mondiale", ha detto,
ma, riferendosi all'Iran, ha detto che "abbiamo bisognio di
sbarazzaci di loro".
"improvvisamente Slobodovsici ha notato che la targhetta di
Keenan era diversa dall'etichetta della TC e ha detto:"Non posso
parlare, noi operiamo sotto l'ordinamento della Chatham House,"
riferisce Tucker.
La posizione di Slobodovsici sull'Iran è al tempo stesso allarmante
e sorprendente in egual misura, dato che la Russia ha
generalmente supportato il diritto dell'Iran di sviluppare un
programma pacifico di energia nucleare e ha direttamente
contribuito a costruire i reattori. Tucker rivela anche che i
Trilateralisti sono delusi di come i loro piani di governo mondiale
e di centralizzazione del potere trovano così fiera resistenza.
"Va peggio ogni anno, non meglio", disse uno. "Perchè abbiamo
ancora la briga di incontrarci?"
"Non si può semplicemente abbandonare e chiudere", ha risposto
un altro. "Il Bilderberg si aspetta di avere un piano delineato".
Il fatto che l'elite aveva pianificato di avere il loro governo
mondiale pienamente operativo entro il 2000 e sono in ritardo di
dieci anni è stato il motivo di preoccupazione tra i maggiori
Trilateralisti, riferisce Tucker. "I ragazzi TC sono sconvolti, non
sono stati in grado di sfruttare la crisi economica per fare in modo
di sviluppare un "dipartimento del tesoro" mondiale sotto le
Nazioni Unite. Danno la colpa al "nascente nazionalismo" e
chiedono "Come quella gente era a conoscenza di questo," secono
alcuni testimoni all'interno dell'hotel della TC".
Il continuo collasso dell'Euro minaccia di far deragliare l'intera
marcia verso la global governance, un problema che gli elitisti
vogliono affrontare mettendo in moto le stampanti nel tentativo di
versare più soldi in stati in difficoltà come Grecia, Portogallo e
Spagna.
Il fatto che un'attivista irlandese di We Are Change sia stato in
grado di ingannare un membro della Commissione Trilaterale nel
fargli vuotare il sacco sull'agenda globalista è stupefacente. Come
è stato sottolineato di recente da membri del Sovereign
Independent che stavano di fronte a David Rockefeller durante la stessa
riunione a Dublino, i Trilateralisti non godono della stessa intensa sicurezza che è accordata al
gruppo Bilderberg durante le loro confabulazioni annuali.
I Bilderberg hanno fissato il loro raduno all'Hotel Dolce Sitges
vicino a Barcellona in Spagna dal 4 al 7 Giugno per il loro
incontro annuale presso il quale saranno coperte questioni simili a
quelle che erano in oggetto in occasione della conferenza della
Trilaterale di Dublino.
Leggi il rapporto completo di Jim Tucker sulla riunione della
Trilaterale sul sito dell'American Free Press

Link all'articolo originale:


http://www.prisonplanet.com/trilateral-commission-wants-war-
with-iran.html

We Are Change: Il "caloroso" benvenuto in Irlanda al


fondatore della Commissione Trilaterale David Rockefeller
Object 5

il Sovereign Independent affronta Rockefeller a Dublino nella


sede della Trilaterale:
“Mr Rockefeller. You will NEVER get your New World Order…
We are not your slaves, We are NOT your slaves!”
" Mr Rockefeller. Non otterai MAI il tuo Nuovo Ordine
Mondiale...Noi non siamo i tuoi schiavi, Noi NON siamo i tuoi
schiavi!"
Object 6

Pubblicato da nwo-truthresearch a 02.17

mercoledì 12 maggio 2010


I Banchieri distruggono l'economia globale per pianificare il consolidamento del
loro potere

10 maggio 2010
Paul Joseph Watson
Prison Planet.com
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

I contribuienti americani sono stati appena liberati di più di


centinaia di miliardi di dollari come parte di un nuovo piano di
salvataggio del FMI, che è andato soprattutto direttamente alle
banche europee, oltre al programma della Federal Reserve di
spedizione di dollari Usa in Europa, in una mossa che rappresenta
poco più di un disperato tentativo di salvare l'Euro e la credibilità
della governance economica globale.
"La Federal Reserve in tarda domenica ha aperto un programma
per la spedizione di dollari Usa verso l'Europa in una mossa per
evitare una più vasta crisi finanziaria nel continente", riporta
l'Associated Press.
"L'azione della FED riapre un programma messo in atto durante la
crisi finanziaria mondiale del 2008 in base al quale vengono
spediti dollari all'estero attraverso le banche centrali straniere. A
loro volta queste banche possono prestare i dollari alle banche dei
loro paesi d'origine che hanno bisogno di un finanziamento in
dollari per evitare che la crisi europea si diffonda ulteriormente."
Come abbiamo segnalato l'ultima volta che questo programma è
stato adottato, la Federal Reserve ha rifiutato di ammettere che le
banche estere avevano ricevuto circa mezzo trilione di dollari in
credito swap.
Il programma è incostituzionale secondo l'articolo 1 della
Costituzione degli Stati Uniti che dichiara:"Nessuna somma può
essere sottratta dal tesoro, se non come consegueza di stanziamenti
previsti dalla legge".
Oltre alla rimessa in scena del programma di crediti swap, la parte
del pacchetto separato del FMI per il salvataggio Europeo
ammonta a circa 287 miliardi di dollari. Dal momento che i
contribuenti americani rappresentano circa il 20 per cento del
finanziamento del FMI, saranno costretti a sborsare qualcosa come
57 miliardi di dollari, che andranno in primo luogo direttamente a
banche francesi e tedesche, per non parlare dei miliardi in più dei
trasferimenti di ricchezza che avverrà attraverso il programma di
credito swap della FED.
"I politici in tutto il mondo applaudono a questo recente stupro
della classe lavoratrice americana, anche perchè il comunismo
oggi è l'ideologia globale", scrive Tyler Durden. "Chi ha bisogno
di TheOnion.com quando la realtà odierna è 10 volte più surreale.
E i diretti destinatari della generosità dei contribuenti: SocGen,
AXA, Deixa, CA e tutte le altre banche francesi e tedesche, che
ora sono tutte in salita del 20% circa".
Ma non sono stati saccheggiati solo i contribuenti americani per
salvare la facciata sgretolata della moneta unica Euro. I
contribuenti britannici saranno costretti a sottoscrivere circa 10
miliardi di sterline di prestiti come parte del pacchetto del FMI. E
tutto per cosa? Le due ragioni principali per i prestiti sono il
soccorso al calo di fiducia verso la moneta unica globalista Euro,
che fu imposta ai cittadini europei contro la loro volontà quando
fu introdotta, e il sostegno del casinò degli stock market. Nessuna
di queste giustificazioni fornisce alcun beneficio per il cittadino
medio e la classe media, eppure stiamo pagando per questi
obiettivi con i nostri risparmi svalutati, il nostro fondo pensione
evaporato e le nostre fatiscenti infrastrutture e servizi pubblici, che
sono stati tutti dimenticati nel perseguimento di un piano dopo
l'altro di massiccio salvataggio bancario.
La credibilità dell'agenda per imporre una governance economica
mondiale gestita dalla nazi-fondata Banca dei regolamenti
internazionali stà nel sostenere la fiducia dell'euro. Se l'euro crolla
e cessa di esistere, quello che molti esperti di finanza stanno oggi
seriamente prevedendo, la ragion d'essere della pianificazione
economica centralizzata nel perseguimento della governance
globale sarà completamente screditata. I globalisti devono salvare
l'Euro al fine di leggittimare i piani futuri per una singola moneta
dell'Unione Nord Americana che sostituirà il dollaro. Quando il
dollaro affondò verso minimi allarmanti rispetto alle altre valute
mondiali poco più di due anni fa, non abbiamo visto nessuna
uguale preoccupazione o stretta di mano che stiamo vedendo ora
per l'Euro. Questo perchè la sopravvivenza del dollaro non fa parte
della loro struttura di governance globale economica. Se fosse per
l'elite, il dollaro può anche andare in crash e bruciare, ma il
salvataggio dell'Euro dalla stessa sorte è imperativo. In effetti,
sembra come se il caos in Grecia sia stato deliberatamente
provocato e pubblicizzato, al fine di giustificare il continuo
riallineamento e la centralizzazione di tutto il sistema finanziario
nelle mani di pochi globalisti.
Come l'Economic Collapse Blog scrive oggi, "Potrebbe la Grecia
far cadere l'intera economia mondiale? Difficilmente. La verità è
che si potrebbe rimuovere la Grecia dall'economia mondiale di
domani e la maggior parte delle persone a stento ne avrebbe
notizia. L'economia della Grecia ha le dimensioni solo del 2%
dell'economia degli Stati Uniti, e prende meno dello 0,1% delle
esportazioni degli Stati Uniti. Ma ci viene fatto credere che la
Grecia è diventata improvvisamente l'epicentro di una crisi
finanziaria che stà per far cadere tutto. Potrebbe essere che questa
crisi del debito greco sia volutamente pubblicizzata e manipolatà?
Potrebbe essere che questa crisi del debito greco sia un ulteriore
esempio del paradigma "problema, reazione, soluzione" che le
elite globali hanno attuato molte volte nel passato?".
"In questo momento quasi tutti i governi del mondo occidentale
operano in economie basate sul debito che fanno affidamento
sull'eterno gonfiarsi di quantità di carta moneta per sopravvivere.
L'elite dei banchieri internazionali mondiali hanno fatto un bel
colpo con la creazione di denaro dal nulla e il prestito alle nazioni
del mondo. Gli interessi su tali prestiti sono il metodo principale
con cui la ricchezza del mondo è lentamente trasferita nelle mani
degli ultra-ricchi. Quando l'interesse sui prestiti comincia a
diventare troppo per una nazione particolare, prendono in prestito
altro denaro in modo che possano rimanere a galla. Si tratta di una
trappola del debito che è destinata a proseguire indefinitivamente.
Anche le nazioni più potenti del mondo sono catturate in questa
trappola del debito. In realtà, molte persone rimangono
assolutamente stupite quando apprendono che è matematicamente
impossibile ripagare il debito nazionale degli Stati Uniti. Ma gli
Stati Uniti sono ben lungi dall'essere i soli in questo senso. Quasi
tutte le altre principali nazioni del mondo sono nella stessa
identica barca."
E' orribilmente ironico che l'euro, la governance economica
mondiale, e l'intero progetto europeo sia stato venduto con la
giustificazione che la centralizzazione significa stabilità, e ancora
adesso ci viene detto che il caos in Grecia è contaggioso e può
diffondersi in Spagna, Portogallo e Italia, a meno che i
contrubuenti non siano saccheggiati di miliardi e miliardi in più.
La realtà ha dimostrato che la centralizzazione delle economie
sotto la bandiera della UE e dell'Euro provoca il caos economico
che si diffonde come un virus. Quando quasi tutti i paesi di un
unico continente utilizzano la stessa moneta, essi possono
infettarne un'altro con la malattia.
Questo è quindi abitualmente sfruttato come scusa per rubare i
contribuenti il cui tenore di vita è in calo così come la loro valuta
svalutata e le loro pensioni appassite.

Link articolo originale:


http://www.prisonplanet.com/american-taxpayers-looted-to-bail-
out-the-euro.html

Pubblicato da nwo-truthresearch a 03.07

martedì 11 maggio 2010


Breve storia di come gli Illuminati creano illimitate quantità di denaro

Mark Dice
Infowars.com
10 maggio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com/

Forse avete notato che spesso gli edifici più grandi e stravaganti nella maggior parte delle città ( e
anche le piccole città ) sono le banche. E' affascinante come le banche facciano soldi con gli
interessi, uno dei businness più redditizzi che l'uomo conosca. Mentre la maggior parte delle
imprese costruisce un prodotto e fornisce un qualche tipo di servizio che coinvolge il lavoro
manuale o conoscenze specifiche, le banche fanno profitti enormi attraverso la pratica
apparentemente magica di prestare il denaro delle persone e di riscuotere gli interessi sui prestiti.
Quando si guarda davvero in che modo il denaro viene creato e utilizzato, e come l'interesse è
generato dai prestiti, diventa chiaro che il settore bancario è uno dei pilastri del Nuovo Ordine
Mondiale ed è alla base della capacità da parte dell'elite di controllare le persone, i popoli, e anche i
governi dei grandi paesi.
Potrai sentir dire spesso da persone che hanno familiarità con questo problema che le banche
"creano denaro dal nulla, che poi prestano all'esterno con interesse". Tale affermazione è difficile da
afferrare in un primo momento, ma veicola esattamente quanto grande sia il coinvolgimento tra il
settore bancario e l'industria. Tale truffa risale a migliaia di anni fa ed è spesso attribuita agli ebrei a
causa delle loro pratiche di prestito di denaro ai tempi Biblici.
Nel X secolo i Cavalieri Templari capirono questa strategia stupefacente e divennero i primi
banchieri internazionali in Europa e tale pratica contrubuì notevolmente alla loro ricchezza. Il 13
ottobre 1307 (Venerdì 13), la leadership dei Cavalieri Templari in Francia fu arrestata con l'accusa
di praticare riti strani e satanici, un'accusa che la maggior parte degli occultisti importanti ammisero
che era vera. I Templari continuarono a sopravvivere allora in clandestinità e si ritiene abbiano dato
inizio alla Massoneria, che hanno usato come copertura per le loro credenze e pratiche occulte. I
massoni poi continuarono ad operare ( e ancora continuano) come una Scuola Misterica che gli
illuminati furono in grado di infiltrare. Oltre a funzionare come un luogo per imparare la teologia
occulta e il misticismo, in queste Scuole Misteriche sono anche insegnati e nutriti altri campi della
vita come la scienza, il businness e il settore bancario.
Poichè il businness e il settore bancario sono estremamente redditizzi, e i proprietari delle banche
non devono costruire tutti i prodotti o fornire realmente servizi che prevedano un ampio lavoro
manuale, asuti uomini d'affari hanno visto il potenziale praticamente illimitato di denaro facile e si
coinvolsero nel settore. Gente come Paul Warburg, JP Morgan e altri monopolizzarono il settore,
garantendo cosi la loro ricchezza per innumerevoli generazioni e dandosi la possibilità di acquistare
i politici e finanzare i loro progetti personali per un governo globale.

Link all'articolo originale:


http://www.infowars.com/how-the-illuminati-create-unlimited-money/
Pubblicato da nwo-truthresearch a 07.31

domenica 9 maggio 2010


L'UE stà crollando come una Torre di Babele

Ma gli avvoltoi della Banca Mondiale e del Fondo Monetario


Internazionale sono in agguato per alimentarsi sui resti della
Grecia
Paul Joseph Watson
Prison Planet.com
traduzione : http://nwo-truthresearch.blogspot.com/
Venerdì 7 maggio 2010

Il capo economista di Monument Securitis Stephen Lewis, afferma


che il caos in Grecia potrebbe portare al collasso dell'Unione
Europea, portandosi dietro la pericolosa assunzione che le
strutture della global governance assicurano stabilità in tempi di
pericoli finanziari, ma gli avvoltoi della Banca Mondiale e del
FMI sono in attesa come sempre per alimentarsi sui resti di un
paese morente.
Appariscenti lavoratori greci e dipendenti pubblici hanno
violentemente protestato contro l'accettazione da parte del loro
governo delle condizioni di salvataggio UE-FMI che sacrifica la
loro futura prosperità barattata col tentativo di stabilizzare la zona
Euro nel suo insieme, un atto di accusa schiacciante di come la
governance globale, che è stata introdotta con la giustificazione
del mantenimento della stabilità finanziaria, ha avuto l'effetto
esattamente opposto, con la virulenza del contagio della Gecia che
minaccia di allargarsi a Portogallo, Spagna e Italia.
"C'è poco da meravigliarsi che il piano di salvataggio trova poco
favore nell'opinione popolare dei greci" dice Lewis. "Deve essere
chiaro ai cittadini greci che i termini di pagamento hanno scarso
riguardo verso la loro futura prosperità, la quale è sacrificata per
una speranza sempre più vana di conservare una moneta stabile al
fine di essere utilizzata da cittadini di altri stati membri".
La crisi del debito in Europa ha visto la caduta della moneta unica
Euro rispetto al Dollaro statunitense, mentre i disordini sono stati
anche un fattore determinante dell'allarmante caduta del mercato
statunitense di ieri, che ad un certo punto ha visto il Dow Jones
perdere quasi 1000 punti.
BNP Paribas fa ora la previsione che l'euro raggiungerà la parità
sul dollaro entro 12 mesi, un livello mai visto da 8 anni.
"Mentre abbiamo avuto una delle previsioni più orientate al
ribasso sul mercato, le proiezioni precedenti appaiono ora troppo
moderate rispetto all'evoluzione attuale", afferma il rapporto BNP.
L'economista Lewis dichiara fermamente che la responsabilità del
caos va agli internazionalisti che sono contro le nazioni europee,
che vogliono la capitolazione della loro sovranità verso il progetto
Europeo, sotto l'illusione che l'architettura che questi paesi
stavano barattando con la loro auto-determinazione nazionale
avrebbe dovuto proteggerli proprio da quel tipo di lotte che si
dispiegano ora.
"Gli uomini colpevoli sono gli eurocrati che si rifiutano
ostinatamente di riconoscere che la loro costruzione fantasiosa sta
crollando come una Torre di Babele" ha detto Lewis alla CNBC.
Lewis prevede inoltre che i disordini e lo spettacolo della violenza
non accenneranno a diminuire, fino a quando i globalisti
insisteranno sulla costrizione della Grecia in schiavitù, attuando le
condizioni draconiane del prestito UE-FMI che ora è stato
approvato dal parlamento.
"Poichè la maggior parte dei greci sembrano pensare che i debiti
dei loro governi sono stati conseguiti in primo luogo a causa delle
nefaste attività di una classe dirigente, le probabilità da parte loro
di mettersi a rispettare i termini del piano di salvataggio sembrano
molto lontane," ha detto.
Come per la prima volta documentato dal reporter investigativo
Greg Palast, ciò che stà accadendo in Grecia assomiglia ad un
progetto familiare per come il FMI e la Banca Mondiale
saccheggiano abitualmente e prendono in consegna i paesi e le
loro economie nazionali.
Palast ha scoperto documenti della Banca Mondiale e spiega
come il FMI e la Banca Mondiale fomentano deliberatamente la
violenza e la conflittualità sociale aumentando i prezzi sui prodotti
alimentari, sul petrolio e il costo della vita, causando disordini che
quindi portano ad un collasso della società su cui dopo si
piombano per sfruttarla.
"La rivolta al FMI è dolorosamente prevedibile," Palast cita l'ex
capo della Banca Mondiale Joe Stiglitz. Quando una nazione è
"caduta e fuori uso, [il FMI] riceve dei vantaggi e spreme fino
all'ultima goccia di sangue da essa. Si alza la fiamma fino a
quando, finalmente, scoppia l'interno calderone", come quando il
FMI ha eliminato il cibo e i sussidi al carburante per i poveri in
Indonesia nel 1998.
Palast ha scoperto come i disordini siano stati "scritti nel piano" da
parte del FMI e dalla Banca Mondiale e che i "disordini sociali"
sono stati necessari a provocare un panico finanziario,
consentendo alle imprese globali di essere in grado poi acquistare
l'infrastruttura a buon mercato.
"Le rivolte al FMI ( e per rivolte intendo manifestazioni pacifiche
disperse con proiettili, carri armati e gas acrimogeni ), causano
nuovo panico, voli di capitale e bancarotta del governo," scrive
Palast. "Questo incendio economico doloso ha il suo lato positivo
per le compagnie straniere, che possono quindi prendersi le
restanti attività, come ad esempio le scompaginate concessioni
minerarie o portuali, a prezzi di svendita."

Object 7

Object 8

Link articolo originale: http://www.prisonplanet.com/eu-is-


collapsing-like-tower-of-babel.html
Leggi anche:
Gruppo segreto di banchieri internazionali per
formare un Governo mondiale?
Crisi economiche e nuovo ordine mondiale
Verso una moneta unica mondiale
La carota e il bastone del progresso

Pubblicato da nwo-truthresearch a 02.48

sabato 8 maggio 2010


Gruppo segreto di banchieri internazionali per formare un Governo mondiale?
Ho già parlato dell'obiettivo finale dell'elite che è quello della
formazione di un governo mondiale affiancato ad una moneta
unica globale. Questo dovrebbe avvenire attraverso crisi ed
emergenze create artificialmente - crisi economiche e crolli di
borsa sempre più pesanti ne sono un esempio - al quale l'elite
stessa è pronta rispondere e a dare le sue soluzioni. Qui vi
propongo un articolo che parla dell'ultimo discorso del presidente
della BCE Trichet tenuto al Council on Foreign Relations, in cui
auspica una " global governance" per evitare un'altra crisi
finanziaria. Si veda anche i miei post precedenti:
Crisi economiche e nuovo ordine mondiale
Verso una moneta unica mondiale

di Paul Joseph Watson


Prison Planet - 29-04-2010
traduzione di http://nwo-truthresearch.blogspot.com
Il presidente della BCE dice agli addetti che un gruppo segreto di
banchieri internazionali - responsabile verso nessuno stato
nazionale - diventerà il motore primario del governo mondiale

In un discorso davanti all'elitaria organizzazione Council on


Foreign Relations a New York all'inizio di questa settimana, il
presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet ha
chiesto che l'imposizione della global governance sia legata al
G20 e alla corrotta Banca dei Regolamenti Internazionali, nel
nome della salvaguardia dell'economia globale.
In un discorso dal titolo "Governance globale oggi", Trichet
annuncia come l'élite necessita di imporre "un insieme di regole,
istituzioni, gruppi informali e meccanismi di cooperazione che noi
chiamiamo "governance globale".
Nel corso del discorso, Trichet utilizza il termine "governance
globale" ben oltre una dozzina di volte, precisando come la
"global governance è essenziale" per evitare un'altra crisi
finanziaria.
La prima parte del discorso di Trichet è intitolata: "Perchè
abbiamo bisogno della governance globale", e da qui in poi egli
evoca costantemente la recessione economica come
giustificazione per autorizzare segrete, non democratiche e
corrotte istituzioni globali con il potere di governare il mondo.
Il discorso di Trichet può essere chiaramente visto sotto, attraverso
il canale ufficiale YouTube del Council on Foreign Relations.
Object 9

Un'intera trascrizione del discorso è stata compiuta anche dalla


Banca dei Regolamenti Internazionali, un'organizzazione
internazionale di banche centrali che ha costantemente esercitato
pressioni per ottenere una valuta globale centralizzata che
sostituisse quella degli Stati nazionali. Trichet, durante il discorso,
loda la BRI come "prima linea" nell'affrontare la crisi finanziaria.
Il primo organismo che dirigerà le istituzioni della governance
globale, secondo Trichet, è il Global Economy Meeting (GEM),
che si riunisce periodicamente presso la sede della BRI di Basilea.
Questo gruppo, afferma Trichet, "è diventato il gruppo principale
per la governance globale tra le banche centrali". Il GEM è
fondamentalmente un comitato direttivo politico sotto l'egida della
Banca dei Regolamenti Internazionali.
La BRI è un braccio dell'architettura finanziaria internazionale di
Bretton Woods ed è strettamente connessa con il gruppo
Bilderberg. E' controllata da un'elite interna che rappresenta tutte
le maggiori istituzioni bancarie internazionali. John Maynard
Keynes, forse l'economista più influente di tutti i tempi, voleva
chiuderla in quanto essa fu utilizzata per riciclare denaro per i
nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Il sito finanziario Investors Insight descrive la BRI come "la banca
più potente di cui non hai mai sentito parlare," contrassegnando
essa come "la più potente istituzione finanziaria del pianeta".
La banca esercita il potere attraverso il controllo delle grandi
quantità di moneta globale. La banca controlla non meno del 7%
dei fondi di scambio esteri disponibili a livello mondiale, mentre
possiede 712 tonnellate di lingotti d'oro.
"Attraverso il controllo del cambio di valuta estera, nonchè
dell'oro, la BRI può andare in un lungo cammino verso la
detemninazione delle condizioni economiche di un dato paese,"
scrive Doug Casey, "Ricorda questo la prossima volta che Ben
Bernanke e il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude
Trichet annunciano un aumento di tasso di interesse. Si può
scommettere che non sia successo senza il concorso del consiglio
della BRI".
La BRI è fondamentalemnte un enorme fondo nero per il governo
globale, attraverso il quale la ricchezza secreta dai cittadini è
surrettiziamente consegnata al FMI.
"Per esempio, il denaro del contribuente americano può essere
passato attraverso BRI al FMI e da lì ovunque. In sostanza, la BRI
ricicla il denaro, perchè non c'è una contabilità specifica sulla
proveneienza e la destinazione di particolari depositi," scrive
Casey.
"La banca è stata un importante giocatore nel promuovere
l'adozione dell'euro come moneta comune europea. Ci sono voci
che il suo prossimo progetto sia il persuadere gli Stati Uniti, il
Canada e il Messico a passare ad una moneta regionale simile, che
forse verrà chiamata "Amero", ed è logico supporre che l'obiettivo
finale della banca sia una moneta unica mondiale. Questa
semplificherebbe le transazioni e solidificherebbe realmente il
controllo dell'economia planetaria da parte della banca.
La Banca dei regolamenti internazionali, non è responsabile verso
nessun governo nazionale. La conferma di Trichet che una
propaggine della corrotta BRI sarà il principale motore del
governo mondiale è una rivelazione sorprendente, e sottolinea
ancora una volta che il governo mondiale è di per sé
antidemocratico e di natura dittatoriale.
Il fatto che Trichet ha svelato questo nuovo approccio nella marcia
verso la global governance davanti ad un pubblico di addetti del
CFR è pienamente appropriato.
Il Council on Foreign Relations comprende elitisti influenti e
powerbrokers da tutti settori del governo, del businness, del
mondo accademico e dei media. E' il volto pubblico del più
segreto Bilderberg Group. Il CFR recluta solo simpatizzanti per la
sua agenda di Global Governance e per l'eliminazione della
sovranità degli Stati Uniti.
Lo scopo della missione del CFR è stato bene incasellato dall'ex
Deputato Segretario di Stato sotto Clinton e luminare del CFR
Strobe Talbott, che disse nel Time Magazine del luglio del 1992
"Nel prossimo secolo, le nazioni come le conosciamo saranno
obsolete; tutti gli stati riconosceranno una singola autorità globale.
La sovranità nazionale non è stata una grande idea, dopo tutto."
Come abbiamo già sottolineato, la global elite ha già annunciato la
nascita di un governo mondiale e di chi lo amministrerà. La gente
che si aspettava che l'ONU fosse il timone è stata distratta e il
G20, accanto alla BRI, nel frattempo venivano autorizzati con gli
strumenti attraverso cui sarà coordinanta la global governance.
Nel suo discorso Trichet riconosce il ruolo del G20 nell'usare la
crisi finanziaria come un mandato per i paesi in via di sviluppo di
"piena integrazione all'interno delle istituzioni della global
governance".
"Il G20 è stato efficace per affrontare la crisi globale. Siamo ora
nella fase dove questo forum sta effettuando il passaggio in
modalità di risoluzione delle crisi per contribuire alla prevenzione
della crisi," dice Trichet. In altre parole, l'elite sfrutta la crisi
finanziaria per permettere al G20 di posare come salvatore e di
conseguenza lo autorizza ad imporre regole di governance globale
sugli stati nazionali al fine di evitare un'altra crisi economica.
Come il presidente dell'Unione Europea Herman Van Rompuy ha
dichiarato nel corso del suo intervento a Bruxelles, il 2009 è stato
contrassegnato come il primo anno ufficiale del potere del
governo mondiale che è stato esercitato direttamente per
controllare le economie degli stati nazionali.
"Il 2009 è anche il primo anno della global governance, con
l'istituzione del G20 nel bel mezzo della crisi finanziaria. La
conferenza sul clima di Copenaghen è un altro passo verso la
gestione globale del nostro pianeta", ha detto Van Rompuy.

Pubblicato da nwo-truthresearch a 00.23

venerdì 7 maggio 2010


la carota e il bastone del progresso

Questo post nasce da una mia risposta all'ottimo post di Santaruina


Il futuro della protesta in Grecia, il futuro della protesta in Europa.
A proposito della crisi greca santaruina dice:
" E’ giusto e sacrosanto essere indignati nei confronti dei
corrotti e dei ladri, è naturale provare rabbia dinanzi alle
macchinazioni finanziarie dei giganti economici, ma per
onestà bisognerebbe anche comprendere che questa è solo
la conclusione di un processo, un processo che la
maggioranza aveva accettato ed alimentato con
entusiasmo."
Santaruina continua parlando del sogno popolare di benessere e
consumismo che si esplica nelle strade intasate di automobili
comprate a rate e nell'impiegato comunale che fa le vacanze alle
Maldive, pagata a rate anch'essa, poi continua:
" Perché i politici corrotti, oggi dileggiati, fino a ieri
erano i “furbi”, quelli che “chiunque farebbe lo stesso al
loro posto”; gli stessi politici alle cui porte si bussava per
chiedere una raccomandazione per il figlio, quelli a cui in
cambio si era dato il proprio voto. Ma finchè i posti
c’erano, finchè le rate della macchina erano basse,
andava bene."
E poi c'era la televisione...
Santaruina conclude dicendo:
" Perché la vera questione, il vero problema, è la gabbia
stessa. Una gabbia fatta di un benessere comprato a
debito, condito con una ipnosi di massa fatta di pessima
televisione e infimi spettacoli circensi messi in piedi a
beneficio della plebe. La vera protesta dovrebbe avere
un’altra direzione. Non sono le carote quelle che occorre
rivendicare, non sono le ballerine del circo; qui occorre
riprendesi l’anima, quell’anima che la gente ha venduto a
rate."

Vi consiglio di leggervi tutto l'articolo, qui ho fatto solo un


riassunto citando solo alcune frasi significative. Le condiderazioni
fatte per i greci da Santaruina valgono per tutti i cittadini dei paesi
"cosiddetti" sviluppati
Vi propongo la mia risposta, leggermente correta ortograficamente
e con qualche piccola aggiunta:
Hai articolato bene l'articolo e il tuo punto di vista,
condivisibile.
Quello del bastone e della carota è uno dei mezzi per
controllare il gregge e spesso ha i suoi effetti.
Molti parlando di massoneria e altri gruppi elitari al
potere dicono che nonostante tutto hanno contribuito al
benessere sociale e al progresso, come se questi gruppi
elitari avessero come scopo il benessere e il progresso dei
loro sottoposti.

In realtà è più probabile che il cosiddetto " benessere" e


" progresso" sia stato sempre e solo funzionale
all'aquisizione ultima di più potere da parte dell'elite e di
maggiore passività delle genti. In fondo che progresso c'è
nell'eseguire passivamente e monotamente degli ordini 8
ore al giorno pensando alla bella macchina, alla tv al
plasma e alla vacanzina in qualche " non luogo"
artificiale che si pagherà a rate?

Chi ci guadagna?
Ma questa inversione repentina dell'elite verso i sottoposti
fa pensare a un piano secolare. Il Nuovo Ordine Mondiale
è sotto i nostri occhi. Con la rivoluzione industriale si
sono sradicate le genti dalle campagne e dalle tradizioni
per legarle alla macchina e alla vita metropolitana
artificiale.

la carota

Ora queste genti vengono sradicate da questa vita


artificiale ma non esiste più la prospettiva di un ritorno ad
una vita agricola e tradizionale, se non per quelle persone
benestanti che si possono permettere l'acquisto " non a
rate" di una cascina con relativo terreno agricolo.

il bastone
Alla fine, come accade già in Italia, gli agriturismi e le
fattorie biologiche sono solo la prerogativa dei
borghesucci chic che si sono stancati della vita stressante
metropolitana e sono ritornati " alla terra" con i loro
averi che si sono guadagnati nelle metropoli stesse.

La gran massa di persone non ha il potere e i soldi per


tornare ad una vita agreste. Per lo meno non io che a
malapena riesco a mangiare con una magrissima
elemosina derivante dal mio lavoro (600 euro circa al
mese); e non penso certo di poter mettere soldi da parte
per comprarmi un' " alternativa" cascina con relativa
fattoria e terrazzamenti. Per sperimentare la vita agreste
la prima ipotesi sarebbe quella di andare in un bel
agriturimo con tutti i servizi compresi e collegamento a
internet per tenermi aggiornato sul tuo blog, ma questo mi
costerebbe da 50 a 100 euro al giorno e mi parrebbe un
pò tanto visto che non vivo di rendita.

L'ipotesi più fattibile quindi per sperimentare la vita


agreste sarebbe in ultima istanza quella di lavorare nei
campi a 5 euro al giorno con i fratelli marocchini,
senegalesi, tunisini ecc. ecc. sottoposto ad un padrone
schiavista al quale dovrei vendere anche la mia compagna
per avere il diritto di lavorare. Davvero una bella
prospettiva.

L'alternativa sarebbe occupare i campi e scacciare le


multinazionali OGM e i borghesucci agresti, ma la
pressione meccanizzatrice e uniformatrice è davvero
potente.
Il benessere a lungo andare per me poteva avere un
corollario; le persone che stanno bene materialmente
potrebbero rischiare di svegliarsi, spegnere la tv,
piantarla di far rate per l'ultimo modello di automobile e
pensare ad altro come alla propria libertà e alla propria
anima.

Con questa miseria di ritorno creata artificialmente,


quando invece con la tecnica moderna l'uomo potrebbe
per sempre svincolarsi dal bisogno, si riprecipita invece
gli uomini nella paura della sopravvivvenza e nella lotta
per l'esistenza; quando l'uomo vive nella paura e lotta per
farsi bastare i soldi fino a fine mese, quando le bollette da
pagare diventano un pensiero ossessivo, quando bisogna
lavorare in due, marito e moglie, solo per garantire un
minimo ai propri figli (e non parlo di vacanze o cellulari,
ma di scuola, cibo, salute) allora non si vede altro che
questo obiettivo di sopravvivenza e non ci si inerrogherà
mai sul gruppo Bilderberg, sulla Trilaterale, sul
signoraggio e la sovranità monetaria sottratta ai paesi
europei, sull'origine dei falsi debiti pubblici che fanno
precipitare gli stati, sulla Bce, sulla massoneria, sulla
distruzione degli stati come apripista del Nuovo ordine
mondiale ecc. ecc. perchè non se ne ha il tempo e a chi
solleverà questi argomenti non si presterà ascolto perchè
si vedranno queste cose come qualcosa di lontano dalla
vita quotidiana scaduta ormai e immiserita a mera lotta
per l'esistenza; esistenza che si vede minacciata, con gli
occhiali ottusi del discorso dominante, solo dagli "
stranieri" che rubano e ci portano via il lavoro.
Quello che vedo è una miseria diffusa sia umana che
materiale.
Condivido anche il commento di Gabriella che nonostante la
miseria che si vede in giro "... una speranza, una piccola fiamma
sempre accesa che l'essere umano sia, in fondo, guidato
comunque dall'empatia e dalla generosità (qualità che si
riscoprono spesso solo nei tempi più difficili) la voglio avere
ancora."
Pubblicato da nwo-truthresearch a 02.18

sabato 1 maggio 2010


Relazione governativa chiede autorità globale sulla Geoingegneria planetaria

Si vuole un impegno pubblico sulle tecniche radicali di


modificazione del clima
Steve Watson
Prisonplanet.com
link originale: http://www.prisonplanet.com/government-report-
calls-for-global-authority-on-planetary-geo-engineering.html
traduzione: nwo-truthresearch.blogspot.com
Giovedì 29 Aprile, 2010

Il Regno Unito ha recentemente pubblicato una lunga relazione


del governo che suggerisce la nomina di un organismo globale,
come l'ONU, in grado di disciplinare a livello mondiale in modo
esclusivo la geoingegneria planetaria al fine di allontanare il
global warming di origine umana. La relazione della Camera dei
Comuni, intitolata The Regulation of Geoengineering è stata
compilata dal Comitato Governativo sulla Scienza e la Tecnologia
in collaborazione con il Comitato su Scienza e Tecnologia della
Camera dei Rappresentanti statunitense.
Ciò dimostra quanto seriamente entrambi i governi stiano
guardando all'idea di manipolaree il clima planetario.
"...Potremmo aver bisogno della Geoingegneria come 'Piano B', in
caso fallisca il 'Piano A' - la riduzione dei gas serra - e ci
trovassimo di fronte a cambiamenti climatici altamente
distruttivi." afferma il rapporto. "Se cominciamo a lavorare adesso
ciò ci fornirà l'opportunità di esplorare a fondo le questioni
tecnologiche, ambientali, politiche e normative." esso continua.
La relazione rileva inoltre che l'idea della geoingegneria dovrebbe
essere resa più tradizionale e più integrata nelle politiche
governative sui cambiamenti climatici.
"Raccomandiamo che il governo dia una maggiore priorità verso
un impegno pubblico della Geoingegneria, per esempio,
mostrando come essa sia in relazione con le politiche di riduzione
delle emissioni di anidride carbonica."
Esso descrive le proposte di diversi metodi di Geoingegneria, tra
cui lo spruzzo di aerosol di solfati nella stratosfera per simulare
l'effetto di raffreddamento prodotto dalle eruzioni vulcaniche,
come pure il posizionamento nello spazio di specchi che riflettono
i raggi del Sole lontano dalla Terra, una tecnica conosciuta come
Solar Radiation Management (SRM).
La relazione rileva che tali metodi "potrebbero influenzare il clima
notevolmente in pochi mesi" ma possono generare "gravi
conseguenze non intenzionali".
"La SRM potrebbe produrre siccità, con gravi implicazioni per la
produzione alimentare regionale e globale, e potrebbe ritardare la
ripresa dello strato di ozono di decenni, mentre potrebbe non fare
quasi nulla per affrontare l'acidificazione degli oceani", afferma il
rapporto, citando il Dottor Jason Blackstock del Centre for
International Governance Innovation in Canada.
Chiede che siano messi in atto dei meccanismi internazionali per
sorvegliare la ricerca e la diffusione della Geoingegneria in modo
che i paesi non possano "unilateralmente" influenzare il clima.
"L'ONU è la via attraverso la quale, alla fine, noi immaginiamo
l'operatività del quadro normativo ma prima il Regno Unito e altri
governi devono fare avanzare l'agenda internazionale della
Geoingegneria e ottenere un orientamento verso il suo sviluppo."
il rapporto afferma.
Il rapporto si basa fortemente sulla ricerca e le pubblicazioni della
Royal Society, un'organizzazione istituzionale vecchia di 350 anni,
la quale ha recentemente messo la sua autorità dietro al
movimento del riscaldamento globale, dando il suo sostegno
assoluto ad una legislazione volta a ridurre le emissioni di
carbonio dell'80%, un processo che devasterà l'economia globale e
ridurrà drasticamente gli standard di vita di ognuno.
La Royal Society è stata ancora più veemente dei Governi
nazionali nella difesa della tesi della causa antropica del
riscaldamento globale, chiedendo che tale drastica riduzione della
CO2 sia effettuata nel breve termine, prima della data usuale
prevista del 2050.
La società ha condotto una ricerca estesa sulla geoengineering e
fa continuamente lobby sul governo per dirottare i finanziamenti
verso essa.
Un membro di rilievo della Royal Society è James Lovelock un
eco-fascista che ha chiesto la fine della democrazia e l'istituzione
di un'élite autorevole per supervisionare la gestione del clima
globale. E' anche patrono dell'Optimum Population Institute, un
noto gruppo britannico di carattere pubblico che si batte per un
graduale declino della popolazione umana globale fino ad arrivare
ad un livello "sostenibile".
Lovelock è anche un ardente sostenitore della
geoingegnerizzazione del Pianeta in nome del controllo del clima.
Nel 2007 Lovelock aveva proposto che vaste aree di tubi sotto gli
oceani del mondo pompino acqua dal fondo del mare - ricca di
sostanze nutritive, ma soprattutto morte - verso l'alto. L'idea era
che l'azione dovrebbe incoraggiare le alghe a riprodursi, assorbire
più anidride carbonica e rilasciare più dimetil solfuro
nell'atmosfera, una sostanza chimica nota per inseminare le nubi
che riflettono la luce solare. Tali metodi sono anche spiegati nella
relazione.
"La nostra relazione riguardante la regolazione della
geoingegneria si incastrerà ora in una più ampia inchiesta che il
Comitato della Camera dei Rappresentanti stà portando avanti
sulla stessa geoingegneria." afferma il documento.
Come da noi trattato in una approfondita relazione precedente,
numerose università e agenzie governative stanno conducendo
degli studi nel campo della geoingegneria da anni, incluso l'attivo
dislocamento sotto forma di chemtrail spraying.
Un altro sostenitore di primo piano delle proposte
geoingegneristiche non è altro che lo zar della scienza della Casa
Bianca John P. Holdren, un consigliere chiave di Obama che è
l'infame co-autore di un libro in cui ha chiesto un "regime
planetario" per far rispettare draconiane misure di controllo della
popolazione, come l'aborto forzato , l'infanticidio e la
sterilizzazione obbligatoria.
Nel mese di Aprile dello scorso anno, Holdren ha rivelato che
erano già stati fatti colloqui di alto livello al fine di esplorare la
possibilità di "geoingegnerizzare" l'ambiente attraverso "il lancio
nell'alta atmosfera di particelle inquinanti al fine di riflettere i
raggi solari."
"Essa deve essere esaminata", è stata citata l'affermazione di
Holdren "noi non abbiamo il lusso di prendere qualsiasi decisione
fuoi dal tavolo". AP ha anche riportato che Holdren disse di aver
sollevato il problema nelle discussioni con l'amministrazione.
Tale intenso interesse ad esplorare la geoingegneria, e ad
implementare una sovrastante autorità globale in materia,
rispecchia le pubblicazioni sulla questione fatte dall'ultra elite del
Council on Foreign Relations. In un documento intitolato
Geoengineering: Workshop on Unilateral Planetary Scale
Geoengineering, il CFR propone metodi differenti di "riflessione
della luce solare verso lo spazio," i quali includono l'aggiunta di
"piccole particelle riflettenti nella parte alta dell'atmosfera,"
l'aggiunta di "più nubi nella parte bassa dell'atmosfera," e il
posizionamento di "vari tipi di oggetti riflettenti nello spazio sia
vicino alla Terra che ad una stabilita posizione tra la Terra e il
Sole".
Fred Singer, presidente del Science Environmental Policy Project
e scettico della teoria della causa umana del riscaldamento
globale, ha ammonito che le conseguenze dei ritocchi dei delicati
ecosistemi del pianeta potrebbero essere gravemente rischiose.
"Se si esegue questa operazione su base continua, si abbassa lo
strato di ozono e si causa ogni sorta di altri problemi che le
persone preferiscono evitare," ha detto Singer.
Anche lo scienziato principale di Greenpeace del Regno Unito -
un convinto sostenitore del riscaldamento globale causato
dall'uomo - Doug Parr ha criticato i tentativi di
geoingegnerizzazione del pianeta come "stravaganti" e
"pericolosi".
Lasciare impicciarsi del pianeta agli eugenetisti dei nostri giorni
come James Lovelock e John Holdren sarebbe come consegnare al
dottor Josef Mengele il controllo dell'assistenza sanitaria. Holdren
ha dimostrato di essere un barbaro e un maniaco del controllo,
promotore di un tipo di eugenetica assetata di sangue, ancora più
depravata di ogni altra cosa che Hitler propose nella sua via verso
una super razza.
Inoltre, la concessione a scienziati del clima affiliati aelle Nazioni
Unite (i quali sono stati completamente esposti come promotori di
un'agenda ciarlatana attraverso lo scandalo Climagate) del potere
esclusivo di sperimentare con l'ambiente su scala di massa con
l'obiettivo di fermare lo smentito riscaldamento globale di origine
antropica è follia assoluta e va fermato a tutti i costi.
Pubblicato da nwo-truthresearch a 01.17

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giovedì 29 aprile 2010


Global Warming Petition Project
In un momento in cui, al fine di imporre l'agenda globalista del
governo mondiale, è necessario creare uno stato di paura
permanente, si terrorizza la popolazione con previsioni sugli
effetti del riscaldamento globale via via sempre più catastrofiche e
si dipinge la comunità scientifica come un'entità unità
nell'affermare che il riscaldamanto globale derivante da CO2
antropica è stato accertato in modo inconfutabile. Avevo già
parlato degli oltre 650 scienziati che presentarono al Senato
americano nel 2008 un dossier che metteva radicalmente in
discussione il «global warming ». In questo articolo presento
invece la petizione degli scettici del riscaldamento globale fatta
dal Dr. Arthur Robinson, direttore dell'Oregon Insitute for Science
and Medicine. Questa petizione fu presentata nel 1998 e a tutt'oggi
è stata firmata da oltre 31000 scienziati americani.
Ora questa gran quantità di scettici non possono più essere
ignorati. Così più la comunità degli scettici cresce, più cresce la
campagna propagandistica sempre più aggressiva nei loro
confronti. Questi scienziati vengono sempre presentati come
minoritari e isolati e vengono tacciati sempre più di
"Negazionismo", termine che genera nella mente dell'opinione
pubblica un inquietante riferimento agli storici che negano
l'Olocausto.
Al Gore, nel ricevere il premio Nobel per la Pace ha infatti parlato
di una nuova guerra contro il fascismo. Per un'introduzione alla
figura di Al Gore vi consiglio questo articolo di Paolo Barnard,
così capirete da che pulpito viene la predica.
Questa petizione serve a confutare la frase "tutti gli scienziati
concordano", cara al popolo del cambiamento climatico
antropogenico capitanato dallo stesso catastrofita Al Gore. Per
evidenziare poi l'assurdità dell'affermazione di essere minoritari
all'interno della comunità scientifica possiamo dire che gli oltre
31000 scienziati scettici corrispondono a dodici volte il
numero, pari a 2500, dei revisori scientifici che, a detta
dell'IPCC, formano il consenso scientifico sul catastrofico
Global Warming. La realtà appare proprio il contrario di come la
propaganda la vuole dipingere.

Il testo della petizione

http://www.oism.org/pproject/
Esortiamo il governo degli Stati Uniti a respingere
l'accordo sul riscaldamento globale che è stato scritto a
Kyoto, in Giappone, nel dicembre del 1997, e altre
proposte analoghe. I limiti proposti in materia di gas ad
effetto serra, dannosi per l'ambiente, ostacolano il
progresso della scienza e della tecnologia, e
danneggiano la salute e il benessere del genere umano.
Non ci sono prove scientifiche convincenti che la
liberazione umana di anidride carbonica, metano o altri
gas serra stia causando o sarà, nel prossimo futuro, la
causa del catastrofico riscaldamento dell'atmosfera
terrestre e delle perturbazioni del clima della Terra.
Inoltre, vi sono sostanziali evidenze scientifiche che
l'aumento dell' anidride carbonica atmosferica produce
molti effetti benefici sulle piante e sugli ambienti
naturali degli animali della Terra.
Qualifiche dei firmatari

al link
http://www.petitionproject.org/qualifications_of_signers.php
troviamo i requisiti per la petizione:
I firmatari sono approvati per l'inclusione nella lista
Petition project se hanno ottenuo il titolo di istruzione
formale di Laurea in Scienze o superiore in appropriati
campi scientifici.
L'attuale elenco dei firmatari della petizione comprende
9.029 dottorati di ricerca; 7.157 MS; 2.586 MD e DVM, e
12.714 BS o equivalenti titoli accademici. La maggior
parte dei firmatari MD e DVM hanno anche un
sottostante titolo in scienza di base.
Tutti i firmatari della lista hanno un'educazione formale
nei campi di specializzazione che opportunamente li
qualificano per valutare i dati della ricerca relativi alle
affermazioni della petizione. Molti dei firmatari
attualmente lavorano nei campi della climatologia, della
meteorologia, dello studio dell'atmosfera, dello studio
dell'ambiente, della geofisica, dell'astronomia, e della
biologia e sono direttamente coinvolti nella controversia
sui cambiamenti climatici.
[...]
Lo schema seguente fornisce un'analisi più dettagliata
dell'istruzione.
Atmosfera, Terra, e ambiente (3.804)
1. Atmosfera (579)
I) Scienze dell'atmosfera (112)
II) Climatologia (39)
III) Meteorologia (343)
IV) Astronomia (59)
V) Astrofisica (26)
2. Terra (2.239)
I) Scienze della Terra (94)
II) Geochimica (63)
III) Geologia (1.683)
IV) Geofisica (341)
V) Geoscienza (36)
VI) Idrologia (22)
3. Ambiente (986)
I) Ingegneria ambientale (487)
II) Scienze ambientali (253)
III) Scienze Forestali (163)
IV) Oceanografia (83)
Informatica e matematica (935)
1. Informatica (242)
2. Matematica (693)
I) Matematica (581)
II) Statistica (112)
Fisica & Aerospaziale (5.812)
1. Fisica (5.225)
I) Fisica (2.365)
II) Ingegneria nucleare (223)
III) Ingegneria meccanica (2.637)
2. Ingegneria Aerospaziale (587)
Chimica (4.821)
1. Chimica (3.128)
2. Ingegneria Chimica (1.693)
Biochimica, Biologia, e agricoltura (2.965)
1. Biochimica (744)
I) Biochimica (676)
II) Biofisica (68)
2. Biologia (1.438)
I) Biologia (1.049)
II) Ecologia (76)
III) Entomologia (59)
IV) Zoologia (149)
V) Scienze degli animali (105)
3. Agricoltura (783)
I) Scienze Agrarie (296)
II) Ingegneria agraria (114)
III) Scienze delle piante (292)
IV) Scienze degli Alimenti (81)
Medicina (3.046)
1. Scienza medica (719)
2. Medicina (2.327)
Ingegneria generale & Scienza generale (10.103)
1. Ingegneria generale (9.834)
I), Ingegneria (7.281)
II) Ingegneria elettrica (2.169)
III) Metallurgia (384)
2. Scienza generale (269)
Il sito della petizione contiene anche un lavoro di 12 pagine
scaricabile in vari formati, quello ad alta risouzione è
questo:Global Warming Review PDF - 5 MB - Alta risoluzione
(600 dpi)
Il titolo del lavoro è Environmental Effects of Increased
Atmospheric Carbon Dioxide - Effeti ambientali di un
incremento dell'anidride carbonica atmosferica e gli autori
sono ARTHUR B. ROBINSON, NOAH E. ROBINSON e
ANDWILLIE SOON dell' Oregon Institute of Science and
Medicine. Qui sotto ve ne presentiamo una parte tradotta (per le
note leggere la versione originale):
ABSTRACT:
Una revisione della letteratura scientifica in merito alle
conseguenze ambientali di un aumento dei livelli di
biossido di carbonio atmosferico porta a concludere che
l'aumento nel corso del 20° secolo e dei primi anni del 21°
non ha prodotto effetti deleteri sul tempo e sul clima della
Terra. L'aumento di biossido di carbonio, tuttavia, aumenta
significativamente la crescita delle piante. Pronostici di
effetti climatici dannosi dovuti ad aumenti futuri nell'uso
di idrocarburi e a gas a effetto serra secondari come la
CO2 non sono conformi alle attuali conoscenze
sperimentali. Sono discussi gli effetti ambientali di una
rapida espansione delle industrie energetiche ad
idrocarburi e a energia nucleare.

SINTESI
I leader politici si riunirono a Kyoto, in Giappone, nel
dicembre del 1997 per valutare un trattato mondiale che
limitasse la produzione umana di "gas a effetto serra",
principalmente l'anidride carbonica (CO2). Essi temevano
che la CO2 avesse come risultato un "riscaldamento
globale causato dall'uomo" - un ipotetico forte incremento
della temperatura della Terra, con conseguenze ambientali
disastrose. Durante i passati 10 anni, sono stati fatti molti
sforzi politici per imporre un accordo mondiale
al trattato di Kyoto. Quando noi abbiamo revisionato
questo soggetto nel 1998 (1,2), le esistenti registrazioni
satellitari erano brevi ed erano concentrate su un periodo
di cambiamento intermedio delle tendenze della
temperatura. Ora sono stati ottenuti ulteriori dati
sperimentali, cosicchè sono ora disponibili delle risposte
migliori alle questioni sollevate dall'ipotesi di un
"riscaldamento globale causato dall'uomo".

Figura 1: Temperatura di superficie nel Mar dei Sargassi,


una regione di 2.000.000 miglia quadrate dell'Oceano
Atlantico, con una risoluzione temporale da 50 a 100 anni
che termina nel 1975, determinata dai rapporti isotopici
di resti di organismi marini nei sedimenti del fondale
marino (3). La linea orizzontale indica la temperatura
media di questo periodo di 3000 anni. La Piccola Era
Glaciale e l'Optimum Climatico Medioevale sono avvenuti
naturalmente, con estesi intervalli di deviazioni climatiche
dalla media. E' stato aggiunto dati del 1975, al fine di
fornire il valore della temperatura del 2006, un valore di
0,25°C, che è la variazione di temperatura del Mar dei
Sargassi tra il 1975 e il 2006, .
La temperatura media della Terra è variata di circa 3°C nel corso
degli ultimi 3000 anni. Attualmente è in aumento, la Terra si
riprende da un periodo che è noto come Piccola Era Glaciale,
come mostrato nella Figura 1. George Washington e il suo esercito
erano a Valley Forge durante il periodo più freddo avvenuto in
1.500 anni, ma anche allora la temperatura era circa 1°C al di sotto
della media degli ultimi 3000 anni.

Figura 2: Lunghezza media di 169 ghiacciai nel periodo


1700-2000 (4). La principale fonte dell'energia di fusione
è la radiazione solare. Le variazione della massa del
ghiaccio e della sua lunghezza sono dovute
essenzialmente alla temperatura e alle precipitazioni
(5,6). Questa tendenza di fusione è in ritardo di circa 20
anni rispetto all'aumento della temperatura, e questa è
predatata rispetto all'aumento di 6 volte dell'uso degli
idrocarburi (7), ancora di più di quanto mostrato in
figura. L'uso degli idrocarburi non può aver causato
questa tendenza all'accorciamento.
La parte più recente di questo periodo caldo si riflette in un
accorciamento dei ghiacciai mondiali, come mostrato in Figura 2.
I ghiacciai si allungano e si accorciano regolarmente con un
ritardo correlato alle tendenze al raffreddamento e al
riscaldamento. Accorciando il ritardo della temperatura di circa 20
anni, l'attuale tendenza al riscaldamento è iniziata circa nel 1800.

Figura 3: temperatura dell'aria della superficie artica


rispetto al totale della radiazone solare misurata in
funzione dell'ampiezza del ciclo delle macchie solari,
della lunghezza del ciclo delle macchie solari, del tasso di
rotazione solare equatoriale, della frazione di macchie in
penombra, e del tasso di decadimento del ciclo di 11 anni
delle macchie solari (8,9). L'irradianza solare si correla
bene con la temperatura Artica, mentre l'uso di
idrocarburi (7) non si correla.
La temperatura atmosferica è regolata da Sole, che varia la sua
attività come indicato in Figura 3, attraverso l'effetto serra,
largamente causato dal vapore acqueo atmosferico (H2O) e da altri
fenomeni che sono poco conosciuti. Mentre il principale gas serra
H2O riscalda sensibilmente la Terra, i gas ad effetto serra minori
come la CO2 hanno scarso effetto, come mostrato nelle figure 2 e
3. L'aumento di 6 volte dell'uso degli idrocarburi dal 1940 non ha
avuto alcun effetto rilevante sulla temperatura atmosferica o sulla
tendenza della lunghezza dei ghiacciai.
Mentre la Figura 1 è esemplificativa della maggior parte delle aree
geografiche, vi è una grande variabilità di record di temperature in
funzione della posizione e del clima regionale. Indagini complete
sulle temperature record pubblicate confermano le principali
caratteristiche della figura 1, incluso il fatto che la temperatura
corrente della Terra è approssimativamente 1°C inferiore rispetto
all' Optimum Climatico Medioevale, 1000 anni fa (11,12).
Figura 4: Temperatura annuale media superficiale in
prossimità degli Stati Uniti tra il 1880 e il 2006 (10). La
pendenza della curva di tendenza dei minimi quadrati per
questo campionamento di 127 anni è di 0,5 °C per secolo.
La temperatura superficiale negli Stati Uniti durante il secolo
passato riflette questa tendenza al riscaldamento naturale e essa è
in correlazione con l'attività solare, come mostrato in figura 4 e 5.
Le temperature della superficie degli Stati Uniti redatte sono
aumentate di circa 0,5 °C per secolo, il che è coerente con altri
valori storici da 0,4 a 0,5 °C per secolo durante il recupero dalla
piccola era glaciale (13-17). Questo cambiamento di temperatura è
lieve rispetto ad altre variazioni naturali, come mostrato nella
Figura 6. Sono evidenti tre tendenze intermedie, tra cui la
tendenza al ribasso usata per giustificare i timori di un
"raffreddamento globale" negli anni '70
Figura 5: Temperatura superficiale degli USA dalla
Figura 4 comparata con l'irradianza solare (19) dalla
Figura 3.
Tra il 1900 e il 2000, nella scala assoluta dell'irradianza solare e
dei gradi kelvin, l'attività solare è incrementata dello 0,19%,
mentre un cambio di temperatura di 0,5°C equivale allo 0,21%.
Questo è in buon accordo con le stime che temperatura della Terra
sarebbe diminuita di 0,6°C attraverso un particolato che blocchi il
sole nella frazione dello 0,2% (18).
Figura 6: Confronto tra l'attuale tasso di cambiamento di
temperatura in USA per secolo, la gamma di temperature
di 3000 anni nella Figura 1, i range stagionali e diurni in
Oregon, e i range stagionali e diurni in tutta la Terra.
L'attività solare e la temperatura superficiale degli USA sono
strettamente correlati, come mostrato in figura 5, ma la
temperatura superficiale degli USA e l'uso degli idrocarburi a
livello mondiale non sono correlati, come mostrato in figura 13.
Il trend di temperatura degli Stati Uniti è talmente leggero - i
cambi di temperatura che hanno avuto luogo durante il ventesimo
e ventunesimo secolo erano avvenuti in un luogo ordinario - che la
maggior parte delle persone nel luogo non se ne sarebbero accorte.
Figura 7: precipitazioni annuali nei 48 Stati Uniti
contigui tra il 1895 e il 2006. U.S. National
Climatic Data Center, U.S. Department of
Commerce 2006 Climate Review (20). La tendenza
mostra un aumento delle precipitazioni di 1,8
pollici per secolo - circa il 6% per secolo.
Durante l'attuale periodo di ripresa dopo la piccola era
glaciale, il clima degli Stati Uniti è leggermente
migliorato, con più precipitazioni, meno ciclioni, e nessun
aumento di attività degli uragani, come illustrato in Figura
7-10. Il livello del mare ha registrato una tendenza al
rialzo negli ultimi 150 anni ad un tasso di 7 pollici per
secolo, con 3 trend di salita intermedi e 2 periodi di non
aumento, come mostrato in Figura 11. Queste
caratteristiche sono confermate dal record di ghiaccio,
come mostrato in Figura 12. Se questa tendenza
continuerà come è stato precedentemente all' Optimun
Climatico Medioevale, il livello del mare sarebbe previsto
in aumento di circa 1 piede nei prossimi 200 anni.
Come mostrato nelle Figure 2, 11 e 12 l'andamento
dell'accorciamento dei ghiacciai e l'innalzamento del
livello del mare è iniziato un secolo prima dell'aumento di
6 volte in 60 anni dell'uso degli idrocarburi, e questo non è
cambiato nel corso di tale aumento. L'uso degli idrocarburi
non poteva aver causato queste tendenze.

Figura 8: Numero annuale di tornado di categorie


forti e violente da F3 a F5 durante la stagione dei
tornado da Marzo ad Agosto negli Stati Uniti tra
il 1950 e il 2006. National Climatic Data Center,
U.S. Department of Commerce 2006 Climate
Review (20). Durante questo periodo, l'uso di
idrocarburi nel mondo è aumentato di 6 volte,
mentre il tasso di tornado violenti è sceso del 43%
Durante i passati 50 anni, la CO2 atmosferica è cresciuta
del 22%. La maggior parte di questo incremento è da
attribuire all'incremento di 6 volte dell'uso umano di
energia da idrocarburi. Le Figure 2, 3, 11, 12 e 13
mostrano, comnque, che l'uso umano degli idrocarburi non
è la causa degli incrementi di temperatura osservati.
L'incremento atmosferico di anidride carbonica ha avuto,
comunque, un sostanziale effetto ambientale. La CO2
atmosferica fertilizza le piante. Maggoire CO2 permette
alle piante di crescere più velocemente e maggiormente e
di vivere in climi secchi. Le piante forniscono cibo per gli
animali, i quali perciò si accrescono di conseguenza. La
portata e la diversità della vita animale e vegetale sono
notevolmente aumentate nel corso dell'ultimo mezzo
secolo. L'aumento della temperatura ha anche leggermente
stimolato la crescita delle piante.

Figura 9: Numero annuale di uragani atlantici


che sono avvenuti tra il 1900 e il 2006 (21). La
linea è tracciata al valore medio.
Ci attende una catastrofica ampificazione di queste
tendenze, con conseguenti climatiche dannose? Non ci
sono dati sperimentali che suggeriscono questo. Non ci
sono nemmeno evidenze teoriche sperimentalmente
validate di una tale amplificazione. Le previsioni circa il
catastrofico riscaldamento globale si basano su modelli al
computer del clima, una branca della scienza ancora nella
sua infanzia. L'evidenza empirica - misure reali della
temperatura della Terra e del clima - non mostra alcuna
tendenza al riscaldamento artificiale. In effetti, in quattro
dei sette decenni, dal 1940, mentre la media dei livelli di
CO2 è in costante aumento, le temperature medie
americane sono state effettivamente in calo. Mentre i
livelli di CO2 sono notevolmente aumentati e si prevede
che continuino a farlo, e gli esseri umani sono responsabili
di parte di tale incremento, l'effetto sull'ambiente è stato
benigno.
Vi è, tuttavia, una possibilità molto pericolosa.
La nostra civiltà industriale dipende abbondantemente
dall'energia a basso costo. questa civiltà ha già portato una
prosperità senza precedenti per la gente nelle nazioni più
sviluppate. Miliardi di persone nelle nazioni meno
sviluppate si stanno ora sollevando dalla povertà
attraverso l'adozione di questa tecnologia.
Figura 10: Numero annuale di uragani violenti e
massima velocità del vento raggiunta in quegli
uragani nell'Oceano Atlantico tra il 1944 e il 2006
(22,23). Non vi è tendenza al rialzo in ognuno di
questi records. Durante questo periodo, l'uso
mondiale di idrocarburi è aumentato di 6 volte. Le
line sono valori medi.

Gli idrocarburi sono fonti essenziali di energia per


sostenere ed estendere la prosperità. Questo è
specialmente vero per le nazioni in via di sviluppo, in cui
il capitale e le tecnologie disponibili sono insufficienti a
soddisfare un rapido e crescente fabbisogno energetico
senza l'uso estensivo di idrocarburi. Se, tramite
un'incomprensione della scienza di base e attraverso
infondate paure e isterie del pubblico, l'umanità raziona e
limita in modo significativo l'uso di idrocarburi, l'aumento
della prosperità mondiale si fermerà. Il risultato sarebbe
un'enorme sofferenza umana e la perdita di centinai di
milioni di vite umane. Inoltre, la prosperità di quelle dei
paesi sviluppati sarebbe enormemente ridotta.

Figura 11: livello del mare globale misurato con


indicatori di superficie tra il 1807 e il 2002 (24) e
via satellite tra il 1993 e il 2006 (25). le
misurazioni satellitari sono mostrate in grigio e
sono in accordo con le misure della stazione
mareografica. La tendenza generale è un aumento
di 7 pollici per secolo. Le tendenze intermedie
sono 9, 0, 12, 0 e 12 pollici per secolo,
rispettivamente. Questa tendenza è in ritardo
rispetto alla crescita delle temperature, in modo
che precede l'aumento dell'uso di idrocarburi
ancora di più di quanto mostrato. E non è
influenzata dalla crescita molto elevata nell'uso
degli idrocarburi.
Nel corso degli ultimi 2-3 secoli si è verificato un lieve
aumento naturale e ordinario della temperatura della Terra.
Questo ha portato a qualche miglioramento nel clima
generale e anche alcuni cambiamenti nel paesaggio, come
una riduzione della lunghezza dei ghiacciai e un
incremento della vegetazione nelle aree più fredde.
Cambiamenti assai maggiori si sono verificati durante il
tempo in cui tutte le specie attuali di animali e piante sono
state sulla Terra. La relativa dimensione della popolazione
delle specie e la loro distribuzione geografica varia per
adattarsi alle mutate condizioni.

Figura 12: ridizione dei ghiacciai (4) e aumento


del livello del mare (24, 25). L'area grigia
rappresenta la gamma stimata di errori nella
registrazione del livello del mare. Queste
misurazioni sono in ritardo rispetto all'incremento
di temperatura di circa 20 anni. Così, il trend è
iniziato più di un secolo prima dell'aumento
dell'uso degli idrocarburi.
La temperatura della Terra sta continuando il suo processo
di fluttuazione in correlazione con le variazioni dei
fenomeni naturali. L'umanità, nel frattempo, stà spostando
parte del carbonio del carbone, del petrolio e del gas
naturale da sotto terra verso l'atmosfera e in superficie,
dove è disponibile per la conversione in esseri viventi.
Come risultato stiamo vivendo in un ambiente sempre più
rigoglioso di piante ed animali. Si tratta di un regalo
inaspettato e meraviglioso della Rivoluzione Industriale
Gli idrocarburi e il picco del petrolio

Possiamo anche non condividere l'ottimismo verso il benessere


creato dalla società industriale, ma sta di fatto che la correlazione
"uso di idrocarburi-aumento di CO2-catastrofico effetto
serra" pare confutata. Ci sono poi quelli che dicono che
dovremmo comunque prima o poi fare i conti con il picco del
petrolio e abbassare perciò le nostre pretese di sviluppo e i nostri
consumi, ma anche questo discorso esula dai fini di questo
articolo, il cui obiettivo era la confutazione del consenso
scientifico riguardo al catastrofismo sull'effetto serra da CO2
antropogenica. Riguardo al picco del petrolio comnque ci sono
ancora pareri discordanti. A questo riguardo cito solo un articolo
di F. William Engdhal intitolato Il fatale premio geologico
chiamato Haiti in cui l'autore dichiara che "Haiti si trova inoltre
in una zona che, a causa della inconsueta intersezione delle sue
tre placche tettoniche, potrebbe poggiare su uno dei più grandi ed
inesplorati giacimenti di petrolio e gas, come pure di rari minerali
preziosi di [importanza] strategica.".
Cito altri ampi stralci dell'articolo:
" Significativamente, nel 2005, un anno dopo che
l’amministrazione Bush-Cheney aveva deposto de facto il
presidente di Haiti eletto democraticamente, ovvero Jean-
Baptiste Aristide, una squadra di geologi dell’Institute for
Geophysics della University of Texas hanno dato inizio ad
un’ambiziosa ed approfondita mappatura in due fasi di
tutti i dati geologici del bacino caraibico. Il progetto sarà
ultimato nel 2011. È diretto dal dott. Paul Mann e si
intitola “Il bacino caraibico, la tettonica e gli
idrocarburi”. Verte sulla determinazione quanto più
precisa possibile, della relazione tra le placche tettoniche
nei Caraibi e il potenziale di idrocarburi – petrolio e gas.
Significativamente, gli sponsor di [questo] progetto di
ricerca da milioni di dollari sotto la direzione di Mann
sono le più grandi società petrolifere del mondo,
compresa la Chevron, la ExxonMobil, la anglo-olandese
Shell e la BHP Billiton. [1] Curiosamente, questo progetto
è la prima mappatura geologica appofondita di una
regione che avrebbe dovuto essere una priorità per i
giganti del petrolio americani già da decenni. Data
l’immensa produzione di petrolio attuale vicino al
Messico, alla Lousiana e a tutti i Caraibi, oltre alla sua
prossimità agli Stati Uniti – per non pensare alla stessa
attenzione degli USA per la propria sicurezza energetica –
è sorprendente che la regione non sia già stata mappata
prima. Ora emerge che da molto tempo le maggiori
società petrolifere erano almeno generalmente a
conoscenza dell’enorme potenziale della regione, e che
hanno apparentemente deciso di tenerlo segreto.
La scoperta super gigante di Cuba
Le prove che l’amministrazione USA abbia in mente ben
più che il miglioramento della devastata popolazione
haitiana, possono essere trovate nelle acque vicine a
Cuba, direttamente di fronte a Port-au-Prince.
Nell’ottobre 2008 un consorzio di società petrolifere
guidate dalla spagnola Repsol, insieme alla società
petrolifera statale cubana Cubapetroleo, hanno
annunciato la scoperta di una delle più grandi zone
petrolifere al mondo in acque profonde in prossimità di
Cuba. È quello che i geologi chiamano un giacimento
‘super gigante’. Secondo le stime il giacimento cubano
conterrebbe fino a 20 bilioni di barili di petrolio,
diventando il dodicesimo giacimento super gigante di
petrolio scoperto dal 1996. La scoperta fa inoltre di Cuba
un altro bersaglio con alta priorità della destabilizzazione
e delle altre operazioni malvage del Pentagono."
...
" Il giacimento petrolifero super gigante di Cuba fa inoltre
rimanere i sostenitori della teoria del ‘picco del petrolio’
ancor più con un palmo di naso. Poco prima della
decisione di Bush e Blair di invadere e di occupare l’Irak,
una teoria è circolata nel ciberspazio: ossia che dopo il
2010 il mondo avrebbe raggiunto un “picco” assoluto
della produzione di petrolio, dando inizio ad un periodo di
declino con drastiche implicazioni sociali ed economiche.
I prominenti portavoce [della teoria] compresi il geologo
petrolifero in pensione Colin Campbell e il banchiere del
petrolio texano Matt Simmons, sostenevano che non c’era
stata nessuna nuova scoperta di giacimenti super giganti
di petrolio pressappoco dal 1976, e che i nuovi giacimenti
trovati nelle ultime due decadi erano stati “piccolissimi”
paragonati alle precedenti scoperte di giacimenti giganti
in Arabia Saudita, Prudhoe Bay, Daquing in Cina e
altrove. [5]
È importante notare che, più di mezzo secolo fa, un
gruppo di geofisici russi ed ucraini, che lavoravano sotto
segreto di stato, hanno confermato che gli idrocarburi
avevano origine in profondità nel mantello terrestre, in
condizioni simili a quelle di un calderone gigantesco che
brucia a pressione e temperature estreme. Hanno
dimostrato che, contrariamente a quanto sostenuto dalla
geologia ‘tradizionale’ e accettata, gli idrocarburi non
sono il risultato di frammenti di dinosauri morti,
concentrati e compressi e in qualche modo trasformati in
petrolio e gas milioni di anni fa, né di alghe o altro
materiale biologico. [6]
I geofisici russi ed ucraini hanno allora provato che il
petrolio o il gas prodotti nel mantello terrestre venivano
spinti verso l’alto lungo faglie e spaccature nella terra,
tanto vicino alla superficie quanto lo permetteva la
pressione. Il processo era analogo alla produzione di lava
liquida nei vulcani. Significa che l’abilità di trovare il
petrolio è limitata, relativamente parlando, soltanto
dall’abilità di identificare le spaccature profonde e
l’attività geologica complessa che tendono a far salire il
petrolio dalle profondità della terra. Sembra che le acque
dei Caraibi, specialmente quelle di Cuba e della vicina
Haiti, sono per l’appunto una regione con un’[alta]
concentrazione di idrocarburi (petrolio e gas) che hanno
trovato una strada per salire vicino alla superficie, forse
su una scala paragonabile ad una nuova Arabia Saudita.
[7]"
...
" Nel marzo 2004, alcuni mesi prima che la University of
Texas e che il Big Oil americano lanciassero la loro
ambiziosa mappatura dei potenziali di idrocarburi dei
Caraibi, uno scrittore haitiano, il dott. Georges Michel,
ha pubblicato un articolo su internet intitolato ‘Oil in
Haiti’ [‘Petrolio ad Haiti’]. In esso, Michel ha scritto:
…. [1] non è un segreto che nel profondo delle viscere
della terra dei due stati che condividono l’isola di Haiti e
nelle acque circostanti ci sono giacimenti di petrolio
importanti e ancora non sfruttati. Non si sa perché non
siano sfruttati. A partire dal ventesimo secolo, la carta
fisica e politica dell’isola di Haiti, creata nel 1908 da
Alexander Poujol e Henry Thomasset, riportava una
maggiore riserva di petrolio ad Haiti, vicino alla sorgente
del fiume Rio Todo El Mondo, oggi meglio conosciuto
come il rio Tomondo. [8]
Secondo un articolo del giugno 2008 di Robertson
Alphonse [pubblicato] dal quotidiano haitiano Le
Nouvelliste en Haiti, “i segni, (indicatori), che
giustificano le esplorazioni di petrolio (oro nero) ad Haiti
sono incoraggianti. Nel bel mezzo dello shock del petrolio,
circa 4 società vogliono ottenere le licenze ufficiali dello
stato di Haiti per trivellare [alla ricerca] del petrolio”."
...
" In un’intervista per un quotidiano online di Santo
Domingo, Leopoldo Espaillat Nanita, ex capo della
Dominican Petroleum Refinery (REFIDOMSA) ha
affermato, “c’è una cospirazione multinazionale per
sottrarre illegalmente le risorse minerarie della gente di
Haiti”. [15] I minerali di Haiti comprendono l’oro, il
prezioso metallo strategico iridio e il petrolio, a quanto
pare molto."
...
" Dalla deposizione di Aristide nel 2004, Haiti è un paese
occupato, con un presidente eletto in modo discutibile,
Rene Preval, un controverso seguace dei mandati di
privatizzazione del FMI che, stando ai resoconti, è legato
alle Chimeres o oligarchi haitiani che hanno appoggiato
l’espulsione di Aristide. Significativamente, il
Dipartimento di Stato americano si rifiuta di permettere il
ritorno di Aristide dal suo esilio in Sudafrica.
Ora, dopo il devastante sisma del 12 gennaio, i militari
statunitensi hanno preso il controllo dei quattro aeroporti
di Haiti e al momento hanno circa 20 000 truppe nel
paese. I giornalisti e le organizzazioni di soccorso
internazionali hanno accusato i militari americani di
essere più preoccupati di imporre il controllo militare, che
preferiscono chiamare “sicurezza”, che di portare l’acqua
urgentemente necessaria, il cibo e le medicine dagli
aeroporti alla popolazione.
Un’occupazione militare americana di Haiti sotto forma
di un ‘soccorso’ per un disastro sismico darebbe a
Washington e agli interessi economici privati ad essa
legati un premio geopolitico di prim’ordine."
...
F. William Engdahl
Fonte: www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?
context=va&aid=17287
Fonte della traduzione:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?
name=News&file=article&sid=6732
Pubblicato da nwo-truthresearch a 10.11

sabato 10 aprile 2010


Il Bilderberg si incontrerà in Spagna: la cabala segreta si riunirà a giugno del
2010
9 Apr 2010: James Tucker P., Jr. / American Free Press
Traduzione di : nwo-truthresearch.blogspot.com
Il gruppo Bilderberg condurrà la sua riunione annuale il 3-6
giugno in Spagna a Sitges (una piccola città in una località
esclusiva a circa 20 miglia da Barcellona) dietro un muro di
guardie armate che sigilleranno la struttura in un futile tentativo di
tenere segreto l'evento.

La riunione del Bilderberg seguirà quella del suo gruppo fratello,


la Comissione Trilaterale, che si riunirà in Irlanda presso il Four
Seasons Resort di Dublino, il 6-10 maggio. I leaders del
Bilderberg assisteranno anche al meeting della Trilaterale per
pianificare la loro agenda comune. Circa in 300 assisteranno alla
riunione della Commissione Trilaterale, che verrà condotta a porte
chiuse, e i partecipanti saranno protetti a fondo nel loro hotel.
Circa 100 saranno presenti al Bilderberg, dove l'intera località sarà
sigillata dietro plotoni di polizia in uniforme e agenti di sicurezza
privata. Il Bilderberg spera di mantenere la recessione globale in
corso per almeno un anno, secondo quanto detto da un consulente
finanziario internazionale che tratta personalmente con molti di
loro. Questo perchè, tra le varie ragioni, il Bilderberg spera ancora
di creare un "Dipartimento del Tesoro" Globale sotto le Nazioni
Unite. Il Bilderberg ha intrapreso questa missione per la prima
volta nella riunione della scorsa primavera in Grecia, ma lo sforzo
è stato bloccato dai nazionalisti in Europa e negli Stati Uniti.
"Nazionalisti" (una parolaccia nel Bilderberg) opposti al cedere la
sovranità alle Nazioni Unite.
Una fonte AFP (American Free Press) ha sottolineato le parole del
Presidente Francese Nicolas Sarkozy in un discorso del 29 marzo
alla notoriamente di sinistra Columbia University, dove ha detto:
"Dovremmo inventare un nuovo ordine monetario globale". Egli si
stava chiaramente riferendo alla recente proposta di un
"Dipartimento del Tesoro" mondiale.
L'obiettivo finale del Bilderberg resta immutato: mutare le Nazioni
Unite in un governo mondiale con gli "Stati Nazione" che
diventano semplici riferimenti geografici. L'Unione Europea stà
per diventare una singola entità politica, seguita dall' "Unione
Americana" e, infine, dall' "Unione Pacifico Asiatica". L'obiettivo
dell' "Unione Americana" è quello di includere l'intero emisfero
occidentale, compresa Cuba e altre isole off-shore.
Come l'UE, l'UA avrà un potere legislativo, un mandato esecutivo
e un capo dello stato, i quali potranno imporre leggi ai paesi
membri. Ci sarà una moneta comune tipo quella dell'UE, che
rimuoverà il simbolo della sovranità di ogni stato membro. L'
"Unione Pacifico Asiatica", o UPA seguirà un percorso analogo.
Ma la crescente consapevolezza pubbica dell'agenda diabolica del
Bilderberg e dei Trilateralisti stà emergendo come un ostacolo
significativo. Per decenni, fino al 1975, quando emerse The
Spotlight, il blackount era completo al 100 per 100 in tutto il
mondo. (The Spotlight è un antenato dell'AFP).
Oggi in Europa, i maggiori quotidiani metropolitani e le principali
trasmissioni di informazione, danno grande attenzione in prima
pagina ad entrambi i gruppi. Negli Stati Uniti i giornali e le
stazioni televisive indipendenti danno al Bilderberg un'ampia
copertura. Ma negli Stati Uniti stessi, i maggiori quotidiani e le
principali stazioni televisive mantengono un blackout totale.
Questo perchè i loro dirigenti hanno partecipato alle loro riunioni
e hanno promesso la loro segretezza a vita. Gli ipocriti proprietari
del Washington Post l'hanno frequentato dal 1954. Il presidente
del Post, Donald Graham, e l'editore associato, Jimmy Lee
Hoagland, hanno frequentato ogni riunione per anni.
Ma mentre la sensibilizzazione del pubblico cresce, così avviene
per la resistenza patriottica. Vi è una forte resistenza in tutta
Europa contro l'aumento dei poteri della UE a scapito della
sovranità nazionale. Negli Stati Uniti esiste una crescente
resistenza alla proposta del North American Free Trade
Agreement, che vorrebbe eliminare le frontiere tra gli Stati Uniti,
il Messico e il Canada.
L'obiettivo è quello di ampliare il NAFTA, nell'ambito dei piani
del Bilderberg e della Trilaterale, per includere l'intero emisfero ed
evolvere così nell' "Unione Americana".
Negli anni '90 il Bilderberg era sicuro che l' "Unione Americana"
si sarebbe stabilita nell'anno 2000. Un decennio più tardi essi sono
ancora in lotta e stanno perdendo la battaglia.
Pubblicato da nwo-truthresearch a 03.24

venerdì 2 aprile 2010


I deliri di Lovelock: seconda puntata
Lovelock profeta del Green World Order
Al fine di mantenere la popolazione in uno stato di paura,
controllo e sottomissione permanente, i governi di solito si creano
nemici esterni convenzionali, visibili e in carne e ossa, come
dittatori sangiunari e terroristi; i governi agitano a mostri questi
nemici esterni e così terrorizzano la popolazione che sarà ben
felice di abdicare ai propri diritti per combattere i "terroristi"; ma è
anche possibile creare dei Nemici Sostitutivi, cioè nemici che non
esistono realmente, che non hanno la consistenza di un corpo
fisico, ma dai quali si dichiara di doversi difendere. Questa
definizione calza a pennello con quanto è stato fatto con la CO2. I
governi, i media e gli scienziati in vista, diffondono a cadenza
quasi regolare comunicati che prevedono imminenti devastanti
catastrofi apocalittiche in conseguenza dell'aumento della
concentrazione di CO2 antropica nell'atmosfera della Terra; questi
comunicati non hanno nessuna base scientifica certa e si basano
inoltre su dati falsi e truccati (vedi lo scandalo Climagate).
L'obiettivo finale è quello di suscitare paura e timore permanente
nella popolazione, al fine di persuaderla ad abdicare ai propri
diritti e delegare così il proprio potere ad un Green World Order
autoritario e centralizzato. Nella notizia sotto Lovelock, molto
esplicitamente, ci dice che "occorre sospendere la democrazia".
Clima. Lovelock: Uomini troppo stupidi per evitare cambiamenti

" E' come una guerra, occorre sospendere la


democrazia"
Roma, 30 mar. (Apcom) - L'umanità è troppo stupida per evitare i cambiamenti
climatici che abbiano un impatto radicale sulla nostra vita nei prossimi decenni. Lo
afferma, desolato, James Lovelock, lo scienziato inglese indipendente, celebre per la
teoria di Gaia, che parla per la prima volta dopo la vicenda delle email piratate da
hacker russi e il fallimento del vertice sul clima di Copenaghen. Secondo Lovelock,
intervistato dal quotidiano britannico "Guardian", gli "esseri umani non sono ancora
abbastanza evoluti per gestire una situazione complessa" come il cambiamento
climatico. "L'inerzia degli uomini", sottolinea, "è talmente grave che non si può fare
realmente nulla di significativo". Lovelock punta il dito contro la "democrazia
moderna", un freno ad ogni tipo di azione concreta. "Persino le migliori democrazie si
trovano d'accordo sul fatto che quando si avvicina una guerra, la democrazia deve
essere sospesa", afferma. "Ho la sensazione che il cambiamento climatico può essere
un problema grave quanto una guerra. E' necessario mettere da parte la democrazia
per un periodo". Per lo scienziato inglese, solo un evento catastrofico riuscirebbe a
persuadere l'umanità a prendere in seria considerazione la minaccia del cambiamento
climatico. Copyright APCOM (c) 2008

Per approfondimenti leggi anche:

Lovelock, la depopolazione, l'effetto serra e la geoingegneria

l'hacking dell'ipcc e le finalità dei catastrofisti

2084: la dittatura del carbonio?

Pubblicato da nwo-truthresearch a 10.13


martedì 30 marzo 2010
La Geoingegneria e i suoi "danni collaterali"
" Gli studi di geoingegneria sulla gestione della
radiazione solare devono essere iniziati urgentemente,
prima che uno stato canaglia decida di agire da solo"
David W. Keith, Edward Parson and M. Granger
Morgan, Nature, 28 gennaio 2010
" I militari hanno già costruito una grande quantità di
aerei che dovrebbero essere richiesti per questo scenario
di geoingegneria, riducendo il costo potenziale di questo
metodo. Siccome i cambiamenti climatici sono un'
importante questione di sicurezza nazionale [Schwartz and
Randall, 2003], i militari potrebbero essere istruiti a
eseguire questa missione con gli aerei esistenti a costi
addizionali minimi"
Benefits, risks, and costs of stratospheric geoengineering

di Alan Robock, Allison Marquardt, Ben Kravitz


Department of Environmental Sciences, Rutgers
University, 2009

" Finora il lancio di materiali riflettenti nell'alta


stratosfera sembra essere la più semplice e conveniente
opzione. Ciò potrebbe essere realizzato utilizzando aerei
ad alta quota, cannoni navali o palloni giganti. I materiali
appropriati potrebbero includere aerosol di solfato ( che
dovrebbe essere creato attraverso il rilascio di anidride
solforosa), polveri di ossido di alluminio, o addirittura
particelle ingegnerizzate auto-lievitanti e auto-orientanti
progettate per migrare verso le regioni polari e rimanere
qui per lunghi periodi. Se può essere fatto, la
concentrazione di ombrelloni sopra i poli sarebbe
un'opzione particolarmente interessante, dal momento che
quelle latitudini sembrano essere più sensibili al
riscaldamento globale. La maggior parte delle stime sui
costi per tali strategie di geoingegneria sono preliminari e
inaffidabili. Tuttavia, vi è un accordo generale che tali
strategie sono economiche; la spesa totale dell'opzione
più conveniente sarebbe pari a forse non più di qualche
miliardo di dollari, solo l'uno per cento (o meno) del costo
per abbattere le emissioni drasticamente."
The Geoengineering Option
By David G. Victor, M. Granger Morgan, Jay Apt, John
Steinbruner, and Katharine Ricke
Foreign Affairs , March/April 2009

" nonostante le incertezze e le molto negative potenziali


conseguenze, la geoingegneria potrebbe essere necessaria
al fine di evitare o invertire alcuni drammatici
cambiamenti del sistema climatico, come l'innalzamento
del mare di molti metri, che potrebbero comportare un
disastro per centinaia di milioni di persone."
Unilateral Geoengineering
Council on Foreign Relation, 2008

"...gli scienziati hanno dichiarato che nessun programma


di spruzzo di aerosol è stato fatto fino ad oggi.
I cittadini che ho incontrato al di fuori della riunione
stavano sostenendo esattamente il contrario. Sono venuti
in segno di protesta dopo aver visto gli aerei che credono
stiano regolarmente spruzzando aerosol nella parte
superiore del cielo. Molti cittadini di questo gruppo hanno
fatto dei test ed hanno trovato livelli estremamente elevati
di alluminio, bario e altre sostanze nel loro suolo, nella
pioggia, nell'acqua e nella neve. Ironia della sorte, le
sostanze che hanno riferito di aver trovato sono le stesse
sostanze che gli scienziati " considerando" di
implementare in vari programmi di irrorazione di aerosol
discussi nella riunione."
Cittadini che protestavano all'esterno del meeting sulla
Geoingegneria all'American Association for the
Advancement of Science (AAAS), a San Diego, 2010
What in the World Are They Spraying? Part II di Michael
J. Murphy

Le elite transnazionali hanno infiltrato i movimenti ambientalisti,


e ne hanno creati altri appositamente, al fine di dirottare l'opinione
pubblica lontano da questioni minacciose per l'elite stessa,
facendogli nel contempo abbracciare questioni, come il Global
Warming da CO2 antropica, funzionali ai propri interessi.
Ormai la pseudoscienza della CO2 antropica come responsabile
dell'effetto serra monopolizza gran parte del discorso pubblico
sulle questioni ambientali, e cose ben più gravi e reali, come il
businness dello smaltimento clandestino di rifiuti tossici e
nucleari, e i danni derivanti dalla diffusione di inceneritori e
organismi geneticamente modificati, vengono taciuti o passati in
secondo piano. Le migliori menti del mondo, pagate dalle banche
e dalle multinazionali, sono impegnate nell'edificare questo grande
problema globale, il catastrofico effetto serra derivante dalla CO2
antropica, a cui dovrà essere data una grande soluzione globale;
tra le soluzioni valutate molto seriamente da think tank e gruppi di
ricerca ci sono quelle derivanti dalla Geoingegneria; questa
materia si occupa dell'intervento su vasta scala negli oceani, nel
suolo e nell'atmosfera della Terra al fine di modificare il clima e
combattere il global warming; recentemente in un importante
lavoro della Royal Society, l’autorevole Accademia Nazionale
delle Scienze londinese, dal titolo Geoengineering the climate,
troviamo una decisa apertura di credito verso la tecnologia
geoingegneristica. La stessa apertura di credito la troviamo nelle
note di un Workshop del potente Council on Foreign Relations,
dal titolo Unilateral Geoengineering, che trovate tradotto più sotto.
E' molto importante ricordare che anche il principale consulente
scientifico di Obama, il malthusiano John Holdred, ha sdoganato
pubblicamente questa materia. All'interno dell'ambito
geoingegneristico, esistono due principali metodologie: la prima è
la tecnica di Gestione della Radiazione Solare o Solar
Radiation Management (SRM). La SRM ha lo scopo di
contenere gli effetti dei gas serra attraverso la riflessione verso lo
spazio dei raggi solari che colpiscono la Terra; la seconda è la
Carbon Dioxide Removal and Sequestration o Rimozione e
Sequestro dell'Anidride Carbonica (CDRS), che ha lo scopo di
rimuovere l'anidride carbonica dall'atmosfera dopo il suo rilascio.
Un esempio di questa tecnica è la fertilizzazione degli oceani con
ferro.
In Figura: le principali tecniche di geoingegneria, immagine
tratta da Newscientist

La tecnica che è stata maggiormente presa in considerazione da


scienziati e accademici è la SRM. All'interno di questa sezione
hanno riscosso molta attenzione sia lo studio degli aerosol di zolfo
o di polvere di alluminio, come quello di altre piccole particelle
riflettenti, le quali creano un velo nell'alta atmosfera (la
stratosfera, che è collocata tra 15 e 50 km dalla superfice della
Terra); sia la tecnica di semina delle nuvole nella parte bassa
dell'atmosfera (nella troposfera) ottenuta artificialmente
aumentando la concentrazione dei nuclei di condensazione di nubi
(CCN).

Studi scientifici sulla geoingegneria

Per avere un'introduzione alla storia del controllo climatico anche


a fini militari potete leggere questo articolo: IL CASO DELLA
GUERRA AMBIENTALE. Qui ci concentriamo invece sullo
studio di lavori di geoingegneria che ci vengono spacciati come
utili a contrastare il global warming e che sono progettati per
essere applicati su vasta scala. Tra gli studi pionieristici su
questa tecnologia troviamo i seguenti lavori:
- “Climate Changes,” American Geophysical Union, Washington,
DC. Traduzione inglese del volume Russo del 1974, 244 pp. di
Budyko, M. I., 1977 (Citato in Earth Systems: Engineering and
Management†). Qui il climatologo russo Budyko spiegava che "
spetta a noi sviluppare un piano per la modifica del clima, che
manterrà le attuali condizioni climatiche." Quello che egli
suggeriva era uno strato di particelle nella stratosfera al fine di
riflettere lontano abbastanza luce solare al fine di contrastare il
riscaldamento globale. Disse anche che la modifica artificiale del
clima sarebbe stata premetura prima della conoscenza delle
conseguenze.
-CLIMATE ENGINEERING A REVIEW OF AEROSOL
APPROACHES TO CHANGING THE GLOBAL ENERGY
BALANCE di Robert E. Dickinson, dell'Institute of Atmospheric
Physics dell'University of Arizona, datato 1995;" Il presente
documento affronta la possibilità di annullamento dell'effetto
radiativo dei gas ad effetto serra attraverso l'aumento di riflettori
solari. Due approcci promettenti, secondo COSEPUP (1992),
sono l'impiego di aerosol nella stratosfera, direttamente come
riflettori, o nella troposfera, con la semina delle nuvole al fine di
aumentare la quantità e la lucentezza delle nuvole stesse. Oltre
alla fattibilità tecnologica ed economica, tali regimi potrebbero
essere relativamente reversibili, e descrivere il loro impatto può
essere alla portata di futuri studi scientifici. "
- Policy Implications of Greenhouse Warming (Implicazioni
politiche del riscaldamanto da effetto serra), Mitigation,
Adaptation, and the Science Base Panel on Policy Implications of
Greenhouse Warming. Committee on Science, Engineering, and
Public Policy National Academy of Sciences National Academy of
Engineering, Institute of Medicine, 1992. In questo studio globale
sulla geoingegneria è descritto il pieno coinvolgimento delle
agenzie governative, delle imprese di ricerca, delle università e
delle imprese private. Questo studio è stato approvato e finanziato
dal Congresso degli Stati Uniti.
- Global Warming and Ice Ages: I. Prospects for Physics-Based
Modulation of Global Change di E. Teller, L. Wood, R. Hyde,
datato 1997. Qui gli autori suggerivano come soluzione la "
dispersione che impedisce ad una piccola frazione della
radiazione solare di raggiungere la totalità o una parte della
Terra" ; in questo lavoro si ipotizzava l'uso di " grandi aerei
commerciali" e i costi relativi, al fine di disperdere le particelle
riflettenti nell'atmosfera. Alla fine gli autori dicevano:
"Concludiamo suggerendo che i problemi derivanti dal possibile
mutamento del clima possono essere meglio risolti con
l'applicazione cooperativa di moderne tecnologie, piuttosto che
da misure internazionali incentrate sui divieti." Si ricorda che
Teller è il padre della bomba H.
- GEOENGINEERING: A CLIMATE CHANGE
MANHATTAN PROJECT, Stanford Environmental Law Journal
January, 1998. A proposito di questo studio riportiamo le parole di
Bruce Conway:
" L'autore costruisce un'argomentazione molto
convincente sulla pressante necessità di realizzare progetti
di Geoingegneria. Egli sostiene che la regolamentazione,
le leggi ambientali, e altre pietre d'inciampo, limitano la
nostra capacità di affrontare direttamente i pericoli che ci
minacciano in modo diretto e immediato. Egli scrive: " le
previsioni insufficienti sul regime di riduzione delle
emissioni di Kyoto, e i problemi di assenza, di costi e
incentivi discussi nella parte II, fanno gridare per
un'alternativa al nostro attuale stato di miopia nelle
politiche per il cambiamento cliamtico."
" La Geoingegneria - l'intenzionale, manipolazione
diretta dall'uomo del sistema climatico della Terra - può
essere una tale alternativa. Questa parte suggerisce che, a
differenza di un regolamentato " Piano Marshall" di
costose riduzioni delle emissioni, di sussidi tecnologici o
altre misure di mitigazione, può aver senso un non
regolamentato " Manhattan Project" orientato verso lo
sviluppo di fattibili rimedi geoingegneristici per il
cambiamento climatico al fine di colmare le lacune del
riscaldamento globale ed evitare molte delle sue
conseguenze più terribili".
" In qualche modo, questa fase è già iniziata, e la
geoingegneria si è spostata dalle pagine della
fantascienza per approdare a rispettabili riviste
scientifiche e politiche. [FN127] Una delle proposte più
incoraggianti oggi si concentra sulla realizzazione di
pozzi di carbonio che deriva da una stimolazione
artificiale della crescita del fitoplancton ottenuta
attraverso il " fertilizzante" ferro in alcune parti degli
oceani. [FN128] Un'altra proposta suggerisce di creare in
scala ridotta, *106 " Monti Pinatubo" artificiali,
permettendo agli aerei il rilascio di particelle di polvere
nell'atmosfera superiore, simulando l'arresto dell'effetto
serra conseguente dell'eruzione del Monte Pinatubo nel
1991. [FN129]" pp. 105-106, Geoengineering: A Climate
Change Manhattan Project."
Esempi di ultime pubblicazioni sono invece:
- An overview of geoengineering of climate using stratospheric
sulphate aerosols di PHILIP J. RASCH, SIMONE TILMES,
RICHARD P. TURCO, ALAN ROBOCK, LUKE OMAN,
CHIH-CHIEH ( JACK) CHEN, GEORGIY L.
STENCHIKOV AND ROLANDO R. GARCIA, datato 2008,
dove di dice che " The studies reviewed here suggest that
sulphate aerosols can counteract the globally averaged
temperature increase associated with increasing greenhouse
gases, and reduce changes to some other components of the Earth
system."
- Geoengineering by stratospheric SO2 injection: results from the
Met Office HadGEM2 climate model and comparison with the
Goddard Institute for Space Studies ModelE di A. Jones,
J. Haywood, O. Boucher, B. Kravitz, and A. Robock; anche in
questo lavoro gli autori studiano seriamente l'ipotesi di una
gassazione planetaria con SO2 come misura efficace per ridurre il
global warming.
Ci sono poi lavori molto particolareggiati, dove ci si spinge anche
ad "immaginare" i tipi di aerei da utilizzare nelle operazioni di
aerosol, come questo:
- Benefits, risks, and costs of stratospheric geoengineering di Alan
Robock, Allison Marquardt, Ben Kravitz del Department of
Environmental Sciences, Rutgers University, New Brunswick,
New Jersey, USA, e Georgiy Stenchikov del Department of
Environmental Sciences, Rutgers University, New Brunswick,
New Jersey, USA; Received 21 May 2009; revised 17 August
2009; accepted 20 August 2009; published 2 October 2009.
Qui gli autori, prima di descrivere poche altre idee esotiche, ci
dicono che" Tutti i sistemi sopra sono basati sulla tecnologia
corrente" e alla fine concludono dicendo che ci sarebbe bisogno
di " un programma ben finanziato di ricerche nazionali ed
internazionali". Qui sotto sono tradotte alcune parti del lavoro e
potete leggere così il loro "serio" e dettagliato programma di
gassazione planetaria, compreso i costi e i probabili effetti
collaterali:
L'iniezione di aerosol di precursori di solfato nella
stratosfera è stata ipotizzata come mezzo
geoingegneristico al fine di raffreddare il pianeta e
ridurre il riscaldamento globale. La decisione di
imlpementare un progetto dovrebbe richiedere la
comparazione dei suoi benefici, dei rischi e dei costi di
questa o altre risposte al riscaldamento globale, incluso il
non fare nulla. Usando gli attuali aerei militari
statunitensi da combattimento e i tanker, il costo annuale
delle iniezioni di aerosol di precursori nella bassa
stratosfera dovrebbe essere di parecchi miliardi di
dollari. L'uso dell'artiglieria o dei palloni per il rilascio
del gas dovrebbe essere molto più costoso. Noi non
abbiamo abbastanza informazioni per valutare altre
tecniche esotiche, come il pompaggio del gas in alto
attraverso un tubo collegato ad una torre o ad un sistema
aerostatico. Le iniezioni di aerosol stratosferico
antropogenico dovrebbero raffreddare il pianeta, fermare
lo scioglimento dei ghiacciai marini e di quelli terrestri,
rallentare l'innalzamento del livello del mare, e
incrementare l'abbassamento di carbonio terrestre, ma
producono siccità regionale, esaurimento dell'ozono,
minore luce e potenza solare, e rendono i cieli meno blu.
Per di più possono ostacolare l'astronomia ottica dalla
Terra, non fare nulla per fermare l'acidificazione degli
oceani, e presentano molte questioni etiche e morali. E'
necessario un ulteriore lavoro per quantificare molti di
questi fattori al fine di consentire il formarsi di decisioni
informate. [grassetto aggiunto, ndr]
[....]
4.1. Aerei

Figura 2. Aerei militari statunitensi che potrebbero essere


usati per la geoingegneria.(a) F-15C Eagle
(http://www.af.mil/shared/media/photodb/photos/060614-
F-8260H-310.JPG), (b) KC-10 Extender
(http://www.af.mil/shared/media/factsheet/kc_10.jpg).

[19] I piccoli jet da combattimento esistenti, come l' F-


15C Eagle (Figura 2a), sono capaci di volare nella bassa
stratosfera dei tropici, mentre per l'artico, ci sono aerei
più grossi, come il KC-135 Stratotanker o il KC-10
Extender (Figura 2b), che sono capaci di raggiungere
l'altitudine richiesta.
Gli aerei di ricerca specializzati come l'American
Lockheed ER-2 e il Russian M55 Geophysica, entrambi
basati su aerei spia della Guerra Fredda, possono anche
raggiungere i 20 Km, ma nessuno ha un carico utile molto
grande o potrebbe operare in modo continuativo nel
rilasciare il gas nella stratosfera. Il Northrop Grumman
RQ-4 Global Hawk può raggiungere i 20 Km senza pilota
ma costa il doppio rispetto a un F-15C. I progetti correnti
hanno un carico di 1-1,5 tonnellate. Chiaramente è
possibile progettare un aereo autonomo e specializzato
che rilasci precursori di acido solforico nella bassa
stratosfera, ma le analisi correnti si focalizzano sugli
aerei esistenti.
[20] Le opzioni per la dispersione dei gas dagli aerei
includono l'addizione di zolfo al carburante, cosicchè si
dovrebbe rilasciare l'aerosol attraverso il sistema di
scarico dell'aereo, o l'attaccamento di un uggello per
rilasciare lo zolfo da una cisterna all'interno dell'aereo,
che dovrebbe essere la migliore opzione. Mettere lo zolfo
nel carburante potrebbe dare il problema che se la
concentrazione di zolfo diventasse troppo alta nel
carburante, questo potrebbe essere corrosivo ed
influenzare la combustione. Inoltre, potrebbe essere
necessario avere serbatoi di carburante separati per l'uso
nella stratosfera e nella troposfera al fine di evitare la
contaminazione dell'aerosol di solfato nella troposfera.
[21]I militari hanno già costruito una grande quantità di
aerei che dovrebbero essere richiesti per questo scenario
di geoingegneria, riducendo il costo potenziale di questo
metodo. Siccome i cambiamenti climatici sono una
importante questione di sicurezza nazionale [Schwartz and
Randall, 2003], i militari potrebbero essere istruiti a
eseguire questa missione con gli aerei esistenti a costi
addizionali minimi. Inoltre, la flotta KC-135 sarà ritirata
nelle prossime decadi e una nuova generazione di aerei
tankers la rimpiazzerà, anche se i militari continuano a
necessitare di capacità di rifornimenti in volo per altre
missioni.
[22]Diversamente dai piccoli jet da combattimento, il KC-
135 e il KC-10 sono usati per il rifornimento di aerei in
volo e hanno già installato un beccuccio. Nei tropici,
dovrebbe essere possibile far volare il tanker nell'alta
troposfera, e qui gli aerei da combattimento dovrebbero
traghettare il gas di zolfo nella stratosfera (Figura 2b).
Potrebbe essere anche possibile avere un tanker con un
aliante rimorchio che ha un tubo flessibile che porta il
beccuccio di uscita nella stratosfera.
[23]Oltre ai problemi di come sprigionare il gas in
funzione dello spazio e del tempo per produrre l'aerosol
desiderato, un'altra preoccupazione è la massima
concentrazione di aerosol di solfato con la quale gli aerei
possono volare in sicurezza. Nel passato, notevoli danni
sono avvenuti ad aerei che volavano attraverso pennacchi
di cenere vulcanica contenente SO2. Nel giugno del 1982,
dopo l'eruzione del vulcano Galunggung in Java,
Indonesia, due aerei passeggeri volarono attraverso le
nuvole del vulcano. In un caso le finestre erano bucate, la
polvere vulcanica penetrò le macchine e si andò
disperdere in tutti e quattro i motori. Nell'altro caso,
successe la stessa cosa, con l'aereo che discese per 7,5
Km prima che i motori potessero essere fatti ripartire
[McClelland et al., 1989]. Mentre la concentrazione di
solfato nella stratosfera dovrebbe essere minore di quella
di un simile pennacchio, e non ci dovrebbe essere alcuna
cenere, potrebbe capitare tuttavia che l'acido solforico
denneggi gli aeroplani. L'anno dopo l'eruzione del
Pinatubo nel 1991, gli aerei riportavano danni da acidi
alle finestre ed altre parti. Uno studio di ingegneria
dovrebbe essere necessario per accertarsi se il volo
regolare dentro una nube stratosferica acida devrebbe
essere sicuro, e quanto possa nuocere a questi aeroplani.
[24]Il calcolo degli aeroplani è riassunto nella Tabella 2.

Noi assumiamo che il gas di zolfo sarà portato nel vano di


carico dell'aereo, completamente separato dalla cisterna
del carburante. Il costo di ogni aereo che giunge dall' Air
Combat Command (F-15 Eagle, Air Force Link
Factsheets, 2008,disponibile a
http://www.af.mil/information/factsheets/factsheet.asp?
id=101) per l'F-15C (29.9 millioni di dollari), Air
Mobility Command (KC-10 Extender, Air Force Link
Factsheets, 2008, disponibile a
http://www.af.mil/information/factsheets/factsheet.asp?
id=109) per l' KC-10 (88.4 millioni di dollari), and Air
Mobility Command (KC-135 Stratotanker, Air Force Link
Factsheets, 2008, disponibile a
http://www.af.mil/information/factsheets/factsheet.asp?
id=110) per il KC-135 (39.6 millioni di dollari), in dollari
del 1998, e in Tabella 2 si è poi convertito in dollari del
2008 (ultima data disponibile) attraverso la
moltiplicazione per un fattore di 1.32 usando il Consumer
Price Index (S. H. Williamson, Six ways to compute the
relative value of a U.S. dollar amount, 1774 to present,
MeasuringWorth, 2008, available at
http://www.measuringworth.com/uscompare/). Se gli aerei
esistenti sono convertiti all'uso per la geoingegneria, il
costo dovrebbe essere molto minore e ci dovrebbe essere
solo quello del ritocco degli aeroplani per portare il gas
di zolfo e l'installazione di adatti beccucci. Il costo
annuale per singolo aereo per quanto riguarda il
personale, il carburante, il mantenimento, le
modificazioni, e i componenti di ricambio per il modello E
più vecchio del KC-135 è 4.6 millioni di dollari, mentre è
circa 3.7 millioni di dollari per il più nuovo modello R,
basato su una media di 300 voli orari per anno [Curtin,
2003].
[25]Noi postuliamo un programma di tre voli per giorno,
250 giorni all'anno, per ogni aereo. Se ogni volo è di due
ore, questo dovrebbe dare 1500 ore all'anno. Con una
rozza stima, noi assumiamo 5 millioni di dollari per 300
ore in 5 tempi, o 25 millioni di dollari per anno in costi
operazionali per ogni aereo. Se noi usiamo le stesse stime
per il KC-10 e l'F-15, possiamo ottenere un più alto
margine sul costo annuale di utilizzo di questi aerei per la
geoingegneria, così noi dovremmo aspettarci che il KC-10
sia più economico, ed esso è più nuovo rispetto al KC-
135, e l'F-15 è più economico, giusto perchè è più piccolo
e dovrebbe richiedere meno carburante e meno piloti.

4.2. Proiettili di artiglieria

26] Il COSEPUP [1992] ha fatto un calcolo usando fucili


navali di 41 cm, assumendo che polvere di ossido di
alluminio (Al2O3) sia iniettata nella stratosfera. Essi
immaginano postazioni di 40 10 barili operanti 250 giorni
all'anno con ogni barile del cannone rimpiazzato ogni
1500 spari [...]

4.3. Palloni Stratosferici

[27] Non richiedendo carburante, i palloni meteorologici


sono lanciati su basi giornaliere verso gli alti livelli
dell'atmosfera. I palloni possono essere fatti sia di gomma
che di plastica, ma la plastica dovrebbe essere
necessariamente doverosa per via delle fredde
temperature alla tropopausa tropicale nella stratosfera
artica, e i palloni di gomma dovrebbero rompersi
prematuramente. I palloni meteorologici sono tipicamente
caricati con elio, ma l'idrogeno (H2) è meno costoso e più
galleggiante dell'elio e può anche essere usato con
sicurezza per gonfiare i palloni.
[28] I palloni possono essere usati in modo diversi per la
geoingegneria. Come suggerito da L. Wood
(comunicazione personale, 2008), un pallone legato
potrebbe galleggiare nella stratosfera, tenendo in
sospensione una manichetta per pompare gas verso l'alto.
[...]

5 CONCLUSIONI
[39] Usare gli aerei esistenti per la Geoingegneria
costerebbe diversi miliardi di dollari l'anno, a seconda
della quantità, dell'ubicazione e del tipo di gas di zolfo
iniettato nella stratosfera. Poichè attualmente abbiamo
522 Eagles F-15C, 481 KC-135 Stratotanker, e 59 KC-10
Extender, se una parte di questi saranno dedicati alla
geoingegneria, i costi delle attrezzature sarebbero minimi.
I sistemi che usano l'artigleria o i palloni costerebbero
molto di più e potrebbero produrre ulteriori potenziali
problemi come la caduta dei proiettili di artiglieria
esauriti o dei palloni, o iniezioni di H2 nella stratosfera.
Tuttavia, i sistemi di aerei hanno ancora bisogno di
affrontare diverse questioni, prima di essere messi in
pratica, inclusi gli effeti delle nubi acide sugli aerei, il
come gli uggelli potrebbero essere progettati per produrre
le particelle di aerosol desiderate e se l'iniezione di gas di
zolfo in una nube solforosa già esistente dovrebbe far si
che le goccioline esistenti diventino più grandi pittosto
che produrre molte piccole goccioline. Tutti i sistemi che
noi stiamo valutando produrrebbero seri problemi di
inquinamento, in termini di CO2 addizionale, particelle,
rumore nella fase di realizzazione, trasporto e
implementazione della tecnologia alla locazione dei
sistemi.
[40]Diversi miliardi di dollari l'anno sono un sacco di
soldi, ma rispetto al prodotto nazionale lordo
internazionale, tale importo non sarebbe un fattore che
limita la decisione di procedere con la geoingegneria.
Piuttosto, altre preoccupazioni, compresa quella della
riduzione delle precipitazioni monsoniche asiatiche, il
buco nell'ozono, la riduzione dell'energia solare, gli effetti
psicologici di un cielo non sempre più blu e le questioni
etiche e politiche (Tabella 1), dovranno essere confrontate
con i potenziali vantaggi prima che la società possa
prendere questa decisione. Come il COSEPUP [1992] ha
già sottinteso, " la praticabilità e i possibili effetti
collaterali di queste opzioni di geoingegneria sono
scarsamente comprese. I loro possibili effetti sul sistema
climatico e sulla sua chimica necessitano
considerevolmente di molti più studi e ricerche. Essi non
dovrebbero essere sviluppati senza un'attenta valutazione
delle dirette e indirette conseguenze."
[41]La Tabella 1 riporta una lista di potenziali benefici e
problemi della geoingegneria della stratosfera. Ma al fine
di far si che la società prenda una decisone sulla
questione se implementare questa risposta o no, abbiamo
bisogno di quantificare in qualche modo ogni elemento
della lista. Mentre per alcuni di essi potrebbe essere
impossibile, delle ricerche addizionali possono certamente
fornire informazioni preziose circa alcuni di questi
elementi. Per esempio, la riduzione delle precipitazioni
estive in Asia e Africa potrebbe avere un impatto negativo
sulla produttività delle colture, e questo è il motivo per cui
questo cambiamento climatico è una preoccupazione
potenzialmente importante. Ma quanto scenderanno le
precipitazioni esattamente? Quali saranno i risultati di
una maggiore insolazione diffusa e l'aumento della CO2
nel mitigare gli effetti della riduzione dell'umidità nella
produzione agricola?
[42]Se la geoingegneria stratosferica dovesse essere
attuata, sarebbe importante poter osservare la conseguete
nube di aerosol stratosferica. Dopo l'eruzione del
Pinatubo nel 1991, le osservazioni con la strumentazione
Stratospheric Aerosol and Gas Experiment II (SAGE II)
sull' Earth Radiation Budget Satellite [Russell and
McCormick, 1989] avevano mostrato come veniva diffuso
l'aerosol, ma c'era stato un punto cieco nella bassa
stratosfera tropicale dove c'era così tanto aerosol che
troppo poca luce necessaria alle misurazioni passava
attraverso questo [Antuña et al., 2002].[...]
[43]Come già sottolineato da Robock [2008b] e
dall'American Meteorological Society [2009], un
programma ben finanziato di ricerche nazionali ed
internazionali, forse come parte dell'attuale
Intergovernmental Panel on Climate Change Fifth
Scientific Assessment, sarebbe in grado di guardare a
diversi altri aspetti della geoingegneria e fornire preziose
indicazioni ai politici nella difficile decisione su quale sia
il modo migliore di affrontare il riscaldamento globale.
Tale ricerca dovrebbe includere calcoli teorici, nonchè
studi ingegneristici. Mentre gli esperimenti su piccola
scala potrebbero esaminare le proprietà degli uggelli e la
formazione iniziale dell'aerosol, potrebbero non essere
utilizzati per testare le risposte climatiche degli aerosol
stratosferici. A causa della naturale variabilità climatica,
al fine di scoprire una risposta che sia al di sopra del
livello del rumore ambientale, dovrebbero essere
necessari sia uno studio energico che uno di minore
energia svolto a lungo termine (decennale). Siccome le
eruzioni vulcaniche occasionalmente fanno gli
esperimenti per conto nostro e i modelli climatici sono
stati avvalorati attraverso la simulazione di eruzioni
vulcaniche, non sarebbe importante verificare pienamente
in-situ l'impatto della geoingegneria stratosferica sul
clima come parte della decisione circa la sua
implementazione. Comunque, l'evoluzione delle proprietà
degli aerosol, inclusa la dimensione della distribuzione,
per una nube stabilita di aerosol stratosferico, avrebbero
bisogno di un attento monitoraggio nel corso della sua
attuazione su vasta scala.
Guardate per favore anche la complessità del seguente lavoro:
An Overview of Geoengineering of Climate using Stratospheric
Sulfate Aerosols di Philip J. Rasch, Simone Tilmes, Richard P.
Turco , Alan Robock, Luke Oman, Chih-Chieh (Jack) Chen,
Georgiy L. Stenchikov, e Rolando R. Garcia, Giugno, 2008.
Solo un piccolo estratto:
" Noi abbiamo mostrato lo stato dell'arte dei modelli
climatici usati per simulare il sistema Terrestre che
produce la risposta dovuta alla geoingegneria, che è un
raffreddamento della Terra[...]
I nostri studi hanno dimostrato che il rilascio di aerosol e
dei loro precursori, usando almeno i nostri ipotetici
aeromobili, è un compito formidabile. Per gli scenari
conservativi che abbiamo esplorato, ci vorrebbero
qualcosa dell'ordine di 1 milione di voli della durata di 4
ore (2500 Km) all'anno per rilasciare la quantità
nominale di aerosol (10 Tg di particelle/anno = 2,5 Tg
S/anno) al fine di compensare il riscaldamento dovuto
all'incremento delle emissioni di gas serra. questi numeri
sono ancora molto grezzi, ed è possibile che sia richiesto
fino a 4 volte il quantitativo di zolfo.[...]
Un aumento della quantità di aerosol è destinata ad
aumentare la distruzione dello strato di ozono [...]
la riduzione dell'ozono porterà ad un aumento delle
radiazioni solari ultraviolette B che raggiungono la
superficie terrestre con un potenziale impatto sulla salute
umana (Madronich e de Gruijl, 1993; Ambach e
Blumthaler, 1993) e sulle popolazioni biologiche
(Blaustein et al., 1994). L'incremendo di UV associato
alla distruzione dell'ozono potrebbe essere compensato
attraverso l'incremento dell'estinzione luminosa e
un'attenuazione dovuta alle nuvole dell'aerosol stesso
[...]"
Perchè tutta questa frenesia di lavori dettagliati su modelli solo
"ipotetici" e "computerizzati"?
Proposte come questa non sono affatto rare nella comunità
scientifica e recentemente anche Paul Crutzen, Premio Nobel
nel 1995, ha proposto di mandare degli aerei 747 per scaricare
enormi quantità di particelle di zolfo nella stratosfera al fine di
raffreddare l'atmosfera.
Adesso anche Bill Gates ha deciso finanziare la geoingegneria:
" La notizia dei finanziamenti di Bill Gates alla
geoingegneria è uscita la scorsa settimana su
ScienceInsider, un blog legato alla prestigiosa rivista
scientifica Science, a sua volta emanazione dell’American
Association for the Advancement of Science: una roba
serissima, insomma.
ScienceInsider dice che a partire dal 2007 Bill Gates ha
stanziato la bellezza di 4,5 milioni di dollari per ricerche
di geoingegneria, nessuna delle quali approdata (ancora)
alla sperimentazione sul campo.
Non dice come è stato impiegato il denaro e quanto ne è
rimasto in cassa. Probabilmente ancora un bel gruzzolo,
dal momento che – sempre secondo ScienceInsider – sono
incaricati di stabilire come spenderlo Ken Caldeira della
Carnegie Institution for Science di Palo Alto, California, e
David Keith della University of Calgary, Canada.
Ancora in base a quanto scrive ScienceInsider, secondo
Gates la geoingegneria non è la soluzione dei guai
combinati dall’uomo, ma un modo per guadagnare tempo,
dato che non si riescono a diminuire le emissioni di gas
serra.
Keith ha confermato al canadese Monton Journal che è
tutto vero. Non ha voluto fornire dettagli, ma il Monton
Journal mette in relazione l’annuncio dei finanziamenti di
Bill Gates con la contemporanea pubblicazione di un
articolo dello stesso Keith sulla prestigiosa rivista
scientifica Nature.
L’articolo è riservato agli abbonati, ma il Monton Journal
ne fornisce un riassunto: dice appunto che il modo più
economico e veloce per contrastare l’effetto serra sarebbe
rispedire verso lo spazio parte dei raggi solari, magari
mettendo in orbita enormi specchi, e invoca entro il 2020
sforzi internazionali e una spesa pari a un miliardo di
dollari.
Su ScienceInsider geoingegneria. Bill Gates finanzia le
ricerche per modificare artificialmente il clima
Sul Monton Journal i finanziamenti di Bill Gates alle
ricerche di geoingegneria
L’articolo sulla geoingegneria pubblicato su Science:
rispedire nello spazio parte dei raggi solari"
Come detto sopra leggendo i lavori scientifici dei centri di ricerca
e gli studi dei più prestigiosi think tank a livello internazionale si
scopre una miriade di scritti "teorici" a propostito del controllo
del clima con la Geoingegneria. Ci chiediamo come sia possibile
trovare così tanti studi e ricerche in materia, a volte anche molto
dettagliati sul tipo di aerei da utilizzare per spruzzare gli aerosol,
se al contempo, ci dicono gli scienziati, non sono mai stati fatti
esperimenti in-situ. Prendendo ipoteticamente per buona la teoria
del Global Warming da CO2, secondo alcuni il programma è
invece già attivo da anni; si sospetta che il ritiro degli Stati Uniti
dal trattato di Kyoto sotto il regime di George Bush è in primo
luogo stato causato dal presupposto che è più conveniente per i
governi spruzzare il cielo, piuttosto che implementare una
stringente regolamentazione che protegga l'ambiente, ed è anche
più redditizio per le imprese che forniscono la logistica, la
tecnologia e le sostanze da spruzzare. Come possiamo infatti
leggere nelle recenti dichiarazioni ufficiali riportate anche
all'inizio i " militari potrebbero essere istruiti a eseguire questa
missione con gli aerei esistenti a costi addizionali minimi" e "
la spesa totale dell'opzione più conveniente sarebbe pari a forse
non più di qualche miliardo di dollari, solo l'uno per cento (o
meno) del costo per abbattere le emissioni drasticamente."
Noi invece ci chiediamo perchè il mondo scientifico e i think tank
sono così attivamente impegnati a implementare questo genere di
programmi se l'allarmismo e il catastrofismo derivante dal global
warning è stato ormai denunciato da centinaia di scienziati come
una bufala colossale.
Ammissioni ufficiali
Chi pensa che sia da "matti" anche solo ipotizzare che i governi
spruzzino sostanze chimiche dal cielo sopra la popolazione
dovrebbe sapere che recentemente ci sono state alcune ammissioni
ufficiali di esperimenti clandestini con aerei militari che hanno
rilasciato sostanze tossiche nell'atmosfera; si veda ad esempio
questo articolo di Antony Barnett del 21 Aprile 2002 sul sito
guardian.co.uk :
" Il Ministero della Difesa ha girato gran parte del paese
in un laboratorio gigante per condurre una serie di test di
guerra batterioogica sul pubblico. Un rapporto del
governo appena pubblicato, fornisce per la prima volta
una storia ufficiale completa di test di armi biologiche in
Gran Bretagna tra il 1940 e il 1979. Molti di questi test
riguardavano il rilascio di sostanze tossiche
potenzialmente pericolose e microorganismi su vaste aree
della popolazione senza che al pubblico venisse detto.
Mentre i dettagli di alcuni esperimenti segreti sono emersi
negli ultimi anni, la relazione di 60 pagine rivela
informazioni nuove su più di 100 esperimenti coperti.
Il rapporto rivela che il personale militare è stato
informato di dire a qualsiasi " curioso indagatore" che le
prove erano parte di progetti di ricerca sul tempo e
sull'inquinamento atmosferico. I test, effettuati da
scienziati del governo a Port Down, sono stati progettati
per aiutare il Ministero della Difesa a valutare la
vulnerabilità della Gran Bretagnia se i russi avessero
rilasciato nuvole di germi mortali nel Paese. Nella
maggior parte dei casi, gli esami non hanno usato armi
batteriologiche, ma le alternative che gli scienziati
pensavano avrebbero imitato la guerra batteriolocica e
che il Ministero della Difesa rivendica essere innocue. ma
le famiglie in alcune zone del paese che hanno figli con
difetti congeniti stanno chiedendo un'inchiesta pubblica.
Un capitolo del rapporto, le 'Prove con Particelle
Fluorescenti', rivela come tra il 1955 e il 1963 gli aerei
volarono dal nord-est dell'Inghilterra alla punta Cornwall
lungo le coste meridionali ed occidentali, lasciando
cadere enormi quantità di solfuro di zinco cadmio sulla
popolazione. La sostanza chimica andava alla deriva per
chilometri verso l'interno, e la sua fluorescenza
permetteva il monitoraggio della sua dispersione. In altre
prove che usavano il solfuro di zinco cadmio, un
generatore è stato rimorchiato lungo una strada vicino a
Frome nel Somerset, dove la sostanza chimica è stata
vomitata per un'ora. Mentre il governo ha insistito che il
prodotto chimico è sicuro, il cadmio è riconosciuto come
causa di cancro al polmone e durante la seconda guerra
mondiale è stato considerato dagli alleati come un'arma
chimica..."
Il rapporto prosegue rivelando altri esperimenti; cosa avrebbero da
rispondere a questo articolo quelli che dicono che tanto "non
faranno mai esperimenti rilasciando sostanze tossiche
nell'atmosfera perchè si intossicherebbero anche grandi
personaggi, politici, militari e i loro stessi familiari"? Il 20
febbraio di quest'anno c'è stato un meeting sulla Geoingegneria
all'American Association for the Advancement of Science
(AAAS), a San Diego; tra i relatori c'erano alcuni tra gli scienziati
di punta di questa tecnologia:

Organizer: Alan Robock, Rutgers University, Co-Organizer:


Margaret Leinen, Climate Response Fund, Moderator: Alan
Robock, Rutgers University, Discussant: Eli Kintisch,
AAAS/Science
Speakers:
James R. Fleming, Colby College
Fifty Years of Geoengineering Ideas
David Keith, University of Calgary
The Case for Geoengineering Research
Ken Caldeira, Stanford University
Can Intentional Interference in the Climate System Reduce Risk?
Philip J. Rasch, Pacific Northwest National Laboratory
Climate Effects of Geoengineering Using Cloud Seeding and
Stratospheric Aerosols
Kenneth Coale, Moss Landing Marine Laboratory
Ocean Iron Fertilization
Martin Bunzl, Rutgers University
Geoengineering Research Reservations

In questa conferenza gli scienziati hanno discusso "teoricamente"


le opzioni per contrastare il global warming usando le tecniche
della geoingegneria; tra queste tecniche troviamo sempre la Solar
Radiation Management (SRM):
" Questa sessione si focalizza sulla modificazione
climatica attraverso la manipolazione dell'energia solare
in ingresso sulla Terra, ma discute anche la fertilizzazione
degli oceani. Esempi della prima includono l'iniezione di
un aerosol riflettente nella bassa stratosfera, la semina
delle nuvole marine al fine di modificare il loro albedo, e
il posizionamento di specchi oltre l'atmosfera per
riflettere la luce del sole in ingresso. Gli Speakers
discutono l'efficacia degli schemi proposti così come i loro
effetti collaterali, che potrebbero includere cambi
climatici regionali non voluti, deplezione dell'ozono, e
riduzione della potenza solare e del colore blu dei cieli."

All'esterno dell'edificio dove si svolgeva la riunione c'erano molti


cittadini che protestavano e asserivano che questi progetti "teorici"
loro li stavano già vedendo sopra le loro teste. Questi cittadini
infatti non sono convinti che questi programmi siano ancora in
fase teorica, si veda ad esempio l'articolo What in the World Are
They Spraying? Part II di Michael J. Murphy; egli è un
giornalista indipendente di Los Angeles; è nonviolento, pacifista,
ed è un attivista politico; qui sotto riportiamo gran parte del suo
articolo:
" L'incontro AAAS (American Association for the
Advancement of Science, ndr) ha ospitato diversi
scienziati di geo-ingegneria che si sono riuniti per
discutere la " plausibilità" dei vari programmi di
attuazione della geo-ingegneria in tutto il mondo. Una
delle opzioni è stata indirizzata alla geo-ingegneria degli
aerosol stratosferici (SAG), al programma AKA scie
chimiche, i cui scienziati hanno discusso la "
plausibilità" dell'irrorazione di aerosol di alluminio,
bario e altre particelle nel cielo per bloccare il sole come
un mezzo per " ridurre" la temperatura della Terra.
Quando è stato chiesto loro espressamente circa i
potenziali rischi associati all'uso nel programma di
alluminio sotto forma di spray, gli scienziati hanno
risposto che non hanno studiato molto i rischi associati
con l'alluminio e hanno aggiunto che qualcosa di terribile
potrebbe scoprirsi un domani che loro non avevano visto.
Quando alcuni hanno ulteriormente sondato circa il
dispiegamento di programmi di aerosol già esistenti, gli
scienziati hanno dichiarato che nessun programma di
spruzzo di aerosol è stato fatto fino ad oggi.
I cittadini che ho incontrato al di fuori della riunione
stavano sostenendo esattamente il contrario. Sono venuti
in segno di protesta dopo aver visto gli aerei che credono
stiano regolarmente spruzzando aerosol nella parte
superiore del cielo. Molti cittadini di questo gruppo
hanno fatto dei test ed hanno trovato livelli
estremamente elevati di alluminio, bario e altre sostanze
nel loro suolo, nella pioggia, nell'acqua e nella neve.
Ironia della sorte, le sostanze che hanno riferito di aver
trovato sono le stesse sostanze che gli scienziati "
considerando" di implementare in vari programmi di
irrorazione di aerosol discussi nella riunione. [grassetto
aggiunto, ndr]
Essi ritengono anche che queste sostanze portano alla
distruzione degli ecosistemi e sono provenienti da
programmi SAG già in uso. A causa della gravità del
problema e il mio desiderio di conoscere la verità, sono
stato condotto alla Contea di Shasta nel nord della
California per studiare non solo le dichiarazioni di ciò
che viene visto nel cielo, ma anche rapporti su ciò che c'è
nella pioggia, nell'acqua, nella neve e nel suolo che
deriva da quello che molti residenti pensano sia il
risultato di programmi di SAG.
La prima tappa di questo viaggio mi ha portato nella
bellissima proprietà di 2000 ettari di Dane Wigington,
affacciata sul lago Shasta. Mentre giravamo la sua terra
mozzafiato, egli ha sottolineato le scie multiple che
coprono il cielo. Egli ha affermato che le scie sono
presenti sopra la california del Nord per la maggior parte
dei giorni. Wigington si riferisce a questo come a " una
moderata giornata di irrorazione". Come molto altri
residenti nella Contea di Shasta, Wigington si è spostato
dalla zona per sfuggire al grave inquinamento della
California del Sud, in cui egli crebbe da quando era
bambino. I suoi sogni di vivere fuori dal mondo e
diventare tutt'uno con la natura sono ormai prossimi ad
una stridente fermata così egli sta ora concentrando il suo
tempo e la sua energia sul problema della geoingegneria.
Wigington si è interessato alla SAG quando ha iniziato a
notare cambi drammatici della potenza solare che egli usa
per alimentare la sua casa e la sua proprietà. Proprietario
di uno dei più grandi sistemi residenziali ad energia
solare nella california del Nord, egli ha iniziato a notare
un declino molto alto della potenza solare. Essa può
ridursi anche del 60% in quelli che lui chiama " pesanti
giorni di irrorazione". Wigington dice che " le scie
stanno pesantemente bloccando il sole". Egli ha detto che
preleva anche regolarmente gli strati di polvere fine sopra
i suoi pannelli solari e altre superfici esterne e
frequentemente trova alti livelli di alluminio e bario.
Wigington crede che questi sono prodotti da programmi
SAG.
Nello stesso tempo in cui ha riscontrato un calo della
potenza solare, Wigington ha iniziato ad essere testimone
di drammatici cambiamenti nelle proprieta di alberi, erba,
insetti e degli animali selvatici che iniziarono a morire. I
risultati sono stati scioccanti e hanno trovato i livelli di
alluminio a 7ug/l, o 7 parti per miliardo. Sebbene
l'alluminio possa essere trovato in giro per il mondo in
piccole quantità, i geo-idrologi gli hanno detto che questo
numero era molto elevato. Da quel momento egli ha visto
che i test hanno avuto un' escalation del 50000 percento
con livelli di 3400ug/l. Questa è letteralmente pioggia
tossica. Questi risultati lo spinsero a ottenere test del pH
addizionali da due scienziati del suolo USDA i quali gli
fornirono ulteriori risultati scioccanti. Il pH del suolo era
6.6 in un'area e 7.4 in un'altra. Questo è 11 volte sopra la
normale alcalinità del terreno che dovrebbe essere in un
range da 5.0 a 5.5. E' importante notare che i test sono
stati fatti nella foresta assai lontano da ogni autostrada o
industria. Alla mia domanda su come questi cambiamenti
possono agire nell'ecosistema, Wigington mi ha risposto
dicendo che sono devastanti. Ha poi aggiunto:" se
continua così, possiamo solo aspettarci di vedere che le
cose si facciano molto peggiori. Non solo qui stiamo
venendo i nostri alberi morire, ma c'è anche un calo molto
sensibile della nella nostra fauna selvatica e e nella
pesca. E' un dato di fatto, ha dichiarato Wigington, che
secondo il National Oceanic Atmospheric Administration,
la corsa dei salmoni, una volta abbondante in quest'area,
è scesa da 769.868 nel 2002 a 39.530 nel 2009.
Abbastanza sorprendentemente, questo declino ha iniziato
a verificarsi circa nello stasso periodo di tempo in cui i
residenti hanno cominciato a vedere un drammatico
aumento di quello che ritengono essere il programma di
SAG. Gli sforzi di Wigington per fare in modo che siano
affrontate queste tematiche e i risultati dei test, sono stati
ampiamente ignorati dalle agenzie governative.
Dopo un esame più attento alla proprietà di Wigington, la
mia iniziale soggezzione per la bellezza e per i panorami
mozzafiato si è tramutata in tristezza, frustrazione e
rabbia per la contaminazione, che stà letteralmente
distruggendo l'ecosistema. Questo mi ha portato ad
indagare ulteriormente, cercando un esperto di biologia.
Ho stretto la macchina e mi sono diretto al nord nella città
mozzafiato di Mt. Shasta. Mt. Shasta è conosciuta per la
sua bellezza, l'aria pulita e come una fonte di acqua per le
aziende di acqua in bottiglia. Molti viaggiano da tutto il
mondo per salire in montagna e fare delle vacanze in
questa meravigliosa parte dell'America Occidentale.
Francis Mangels, BS in silvicoltura, Master in zoologia e
biologo della tutela ambientale del suolo e della natura in
pensione, che ha lavorato per il servizio forestale per 35
anni, mi ha accolto nella sua bella casa nella città di mt.
Shasta per discutere della crisi " nascosta" che è in
corso. Mangels mi ha avvisato del rapido declino dei
pesci nei fiumi e nei torrenti delle vicinanze. mangels mi
ha portato ad un vicino torrente, che aveva un'abbondante
offerta di pesce fino a pochi anni fa. Siccome la dieta
principale del pesce nel torrente è di insetti acquatici, egli
ha sviluppato un metodo standard di campionamento per
misurare la quantità di insetti presenti. I campioni che
aveva eseguito prima della presunta campagna di spruzzo
di aerosol, fornivano una media di 1000 insetti acquatici.
Il nostro campione ha dato solo 31. Questo è un calo di
più del 96% rispetto ai campioni prelevati pochi anni fa.
Mangels ha affermato che, poiche i pesci vivono di insetti,
stanno letteralmente morendo di fame. Questo rapido
declino è probabilmente dovuto a cambiamenti nella
chimica dell'acqua. Le uniche modifiche delle quali
Mangels è consapevole sono gli aumenti drammatici di
alluminio, bario e stronzio che crede vengano da
programmi SAG. Abbiamo anche avuto il tempo di testare
il pH del suolo e nella neve vicino, che era 10 volte più
alcalino del pH normale. Mangels ha le prove che questo
drastico cambiamento di pH è dovuto anche agli aumenti
massicci di alluminio. Egli ha affermato che le foreste, i
campi, e le aziende agricole ecologiche prosperano nei
terreni acidi. L'alluminio agisce come un buffer che
aumenta l'alcalinità e può decimare l'ecologia in grande
quantità. Mangels ha anche sottolineato che la neve sul
Mt. Shasta è stata testata e mandata all'Environmental
Protection Agency (E.P.A.) le cui analisi hanno trovato
che conteneva 61.100ug/l, o parti per miliardo di
alluminio e 83 ug/l di bario. La normale quantità di
alluminio nella neve a Mt. Shasta è 0,5 ug/l. L'acqua
potabile ne permette 50ug/l. Questo significa che la neve
sul Mt. Shasta è stata testata come 1200 volte più
velenosa di quello che consentono le norme sull'acqua per
qunto rigurda l'alluminio. Mangels ha detto:" gli alpinisti
che provengono da tutto il mondo stanno bevendo l'acqua
velenosa dalla neve sul monte". Mangels ha continuato
dicendo che l'azione del governo è richiesta ad almeno
1000 ug/l di alluminio individuato. Sebbene abbia
avvertito diverse agenzie governative di questi risultati,
non è stata finora presa nessuna azione governativa.
Mangels mi ha portato in numerosi altri luoghi intorno
alla città di mt. Shasta dove ha testato il terreno, la
pioggia, l'acqua e la neve, dove i risultati dei test hanno
prodotto anche un pH oltre dieci volte più alto della
normale alcalinità. Ha detto inoltre che questi tipi di
cambiamenti del suolo, dell'acqua, e della neve sono
molto rari, tranne che in altre aree del mondo dove le
persone stanno assistendo a ciò che molti ritengono essere
un'irrorazione derivante da programmi SAG. Mangels ha
detto che tali cambiamenti hanno prodotto una "crisi
ecologica" che avrà conseguenze terribili se continua.
Mengels ha detto:"le perdite per la nostra economia
saranno incredibili e sono già in corso, come si dice. La
crescita degli alberi diminuirà il che comporterà la
perdita di posti di lavoro nel taglio degli alberi. Stà anche
causando il declino della naturale crescita delle piante e
dell'erba che avviene nei normali terreni acidi dei pascoli,
causando la scomparsa della nostra industria del pascolo,
della pesca, e peggio di tutte, l'agricoltura di base della
California del Nord. La cosa stupefacente è che questi test
e molti altri in tutto il mondo sono in gran parte ignorati
dagli enti governativi che hanno il compito di affrontarli.
Alcuni politici, come il membro del consiglio comunale di
Mt Shasta Ed Valenzuela possono scegliere di ignorare il
problema. Valenzuela è venuto a conoscenza della
contaminazione di massa ad una riunione del consiglio
comunale dove ha dichiarato che la città non ha voluto
testare l'acqua per l'alluminio perchè la richiesta era un "
vaso di pandora" , " l'apertura un vaso di pandora" che
la città avrebbe dovuto pagare. Anche se molti cittadini
locali si offrono di pagare il costo di $22,00 del test in un
laboratorio EPA, sia il presidente del comitato
repubblicano Russ Portelfield che Valenzuela hanno
votato no al test dell'acqua. Il sindaco Stearns voleva la
prova ma è stato bloccato con un voto di 3-2. Questa
risposta non è stata rara quando Mangels ha presentato
questo problema e i suoi dati scientifici a più di 15
agenzie federali e locali tra cui l'ufficio del senatore
Feinstein e del senatore Boxer. Fino ad oggi non ha
ricevuto alcuna risposta o azione.
E' una coincidenza che le sostanze trovate nella pioggia,
nella neve e nel terreno in queta regione e nel resto del
mondo corrispondono esattamente alle sostanze che gli
scienziati " considerano" di implementare nelle varie
campagne di geoingegneria in tutto il mondo? Se no,
allora perchè le agenzie e i funzionari ignorano questi
risultati che stanno distruggendo il nostro pianeta e
l'ecosistema? Potrebbe essere possibile che i funzionari
abbiano paura di rivelare un massiccio cover-up di un
crimine ecologico a livello mondiale? O è la convinzione
che la questione è semplicemente troppo grande e troppo
complicata per essere affrontata? Qualunque sia il motivo
di questa ignoranza, abbiamo bisogno di fare le nostre
domande e ottenere che i risultati scioccanti dei test siano
affrontati non solo nella contea di Shasta, ma in ogni
parte del mondo. Il nostro futuro su questo pianeta
dipende dal fatto che questo problema venga affrontato.
Dal momento che questo movimento è stato oggetto di
attacchi da coloro che sembrano proteggere molti
interessi politi e aziendali associati al SAG, è essenziale il
nostro coivolgimento nel mondo, testando la pioggia, la
neve, il suolo e le varie superfici esterne e comunicando i
risultati ai nostri funzionari eletti e ad agenzie locali per
l'ambiente. Dobbiamo anche raggiungere ed educare tutti
i soggetti coinvolti con il SAG che potrebbero non essere a
conoscenza delle implicazioni ambientali dei loro
programmi. Il test dei cambiamenti di pH e dei metalli è
semplice e può essere eseguito quasi ovunque ad un
prezzo simbolico. Semplici istruzioni per il test e maggiori
informazioni sui programmi di geoingegneria possono
essere trovati su internet all'indirizzo
www.geoengineeringwatch.org. Il biologo Francesco
Mangels può essere contattato via mail all'indirizzo
bioguy311@sbcglobal.net. per maggiori informazioni su
questo problema, sulle prove che ha fatto e suggerimenti
per le procedure di test. Siete pregati di intervenire
attraverso il controllo, la segnalazione ed esigere delle
risposte su questo tema così importante. Sia la natura che
l'umanità dipendono da questo. Per ulteriori informazioni
si prega di contattare me a whtagft@hotmail.com."
Anche secondo un'inchiesta dell'emittente televisiva KSLA,
affiliata alla CBS, con sede a Shrevemport in Louisiana, i test
sono preoccupanti; il servizio ha indagato su una sostanza caduta a
terra dopo il passaggio di aerei ad alta quota che a loro dire hanno
rilasciato scie chimiche. Si sono trovati 6,8 ppm di bario, 8,2 ppm
di piombo e tracce di altre sostanze chimiche tra cui arsenico,
cromo, cadmio, selenio e argento. Di questi, tutti tranne uno sono
metalli, alcuni sono tossici, mentre altri si sono raramente o mai
trovati in natura. Il telegiornale si concentrava sul bario, che
secondo la ricerca, è un marchio delle scie chimiche. I livelli di
bario dei campioni, 6,8 ppm sono più di sei volte il livello di
tossicità fissato dall'EPA. Il dipartimento della qualità
dell'ambiente della Louisiana ha confermato che i livelli elevati di
bario sono "molto insoliti", ma hanno commentato che "provare la
fonte era una questione del tutto diversa"
Object 10

Di fronte ai risultati dei test riportati da Michael J. Murphy,


come quelli riportati dalla KSLA, non ci si può limitare a deridere
e sbeffeggiare, a dire a chi si interroga che è tutto normale, che
non dobbiamo preoccuparci, e continuare a considerare i cittadini
che pongono questo genere di richieste come dei pazzi
complottisti o altro. Questo genere di risposte non si addicono ad
una democrazia ma ad una società totalitaria.
A tutti quelli che agitano poi il principio di precauzione al fine di
prendere drastiche misure per contrastare il global warning si può
chiedere perchè tale principio ci viene imposto selettivamente, per
cui minacce ben peggiori e documentate, come gli organismi
geneticamente modificati, le centrali nucleari e gli inceneritori si
vogliono imporre senza alcun limite, mentre i benefici della
geoigegneria dovrebbero superare i rischi di un'ipotetica catastrofe
derivante da un global warming ancora tutto da verificare. La
scusa del global warming è la buona copertura per portare invece
avanti ricerche e sperimentazioni spericolate senza che nessuno
sappia quali siano le conseguenze.
Qui sotto, tratto da Secret “Geo-Engineering” Projects Threaten
Unknown Environmental Dangers, riportiamo gli effetti sulla
salute umana dell'esposizione allo zolfo:
- Effetti neurologici e modifiche comportamentali
- Disturbi della circolazione sanguigna
- Danni al Cuore
- Effetti sugli occhi e sulla vista
- Fallimento della Riproduzione
- Danni al sistema immunitario
- Disordini allo Stomaco e gastrointestinali
- Danni al fegato e alle funzioni renali
- Difetti dell'udito
- Disturbo del metabolismo ormonale
- Effetti dermatologici
- Senso di soffocamento ed embolia polmonare
Secondo il sito web Lenntech, "prove di laboratorio con
animali da laboratorio hanno indicato che lo zolfo può
causare gravi danni vascolari nelle vene del cervello, del
cuore e dei reni. Queste prove hanno anche indicato che
alcune forme di zolfo possono causare danno fetale e
diffetti congeniti. Le madri possono persino portare
all'avvelenamento dei loro figli attraverso un alto tenore
di zolfo del latte materno. Infine, lo zolfo può danneggiare
i sistemi enzimatici all'interno degli animali.
Per quanto concerne il Bario, sempre dallo stesso articolo
leggiamo:
" La KSLA ha anche chiesto a Mark Ryan, direttore del
Centro di Controllo dei Veleni, qualcosa sugli effetti del
bario sul corpo umano. Ryan ha commentato che "
l'esposizione a breve termine può produrre qualcosa allo
stomaco , dolori al petto e che l'esposizione a lungo
termine provoca problemi di pressione sanguigna." Il
Centro Antiveleni ha ulteriormente segnalato che
l'esposizione a lungo termine, come per qualsiasi sostanza
nociva, dovrebbe contribuire a indebolire il sistema
immunitario, che molti ipotizzano sia lo scopo di tali scie
chimiche artificiali."
Bonnefire Coalition ha inoltre elaborato un volantino in cui
sintetizza i maggiori pericoli della Solar Radiation Management:
La Solar Radiation Management è una pessima idea,
perché:
* Riduce la luce diretta del sole che è vitale per i processi
fondamentali della vita come la fotosintesi
* Diminuisce il pubblico che fronteggerà i cambiamenti
climatici con soluzioni low-tech di buon senso
* Compromette la salute fisica e mentale (deficit di
vitamina D, depressione, asma)
* Provoca l'acidificazione continua degli oceani da CO2
* Impoverisce ulteriormente l'ozono
* Aumenta la pericolosa radiazione ultravioletta
* Aumenta la radiazione diffusa, rendendo il cielo meno
blu
* Aumenta la radiazione diffusa, diminuendo la
produzione di energia solare
* Rischi potenziali per usi militari
* Colpisce i sistemi climatici locali e globali
* Rischio di un molto più rapido riscaldamento globale,
se sospesa
* Mette un inquinamento permanente sopra i telescopi
astronomici
* Ci assicura che ci saranno errori umani con sofisticati
sistemi tecnici
* Ci assicura che ci saranno conseguenze inattese
Gli esseri umani hanno il diritto di controllare il clima del
pianeta, senza tenere conto di tutte le altre specie?
Ulteriori informazioni sul sito Bonnefire Coalition,
accessibile all'indirizzo
www.agriculturedefensecoalition.org &
www.californiaskywatch.com
Unilateral Geoengineering

Anche il report Unilateral Geoengineering, del CFR aveva


parlato di quali particelle di aerosol utilizzare, vediamole:
"Potenziali tipi di particelle da iniettare includono
biossido di zolfo, polveri di ossido di alluminio, o
adirittura un aerosol progettato per essere auto-levitante
che possa essere ingegnierizzato per migrare in
particolari regioni (es. sopra l'artico) o elevarsi al di
sopra della stratosfera (in modo da non interferire con la
chimica della stratosfera)."
Nello stesso rapporto poi si legge:
"Eppure, nonostante le incertezze e le molto negative
potenziali conseguenze, la geoingegneria potrebbe essere
necessaria al fine di evitare o invertire alcuni
drammatici cambiamenti del sistema climatico, come
l'innalzamento del mare di molti metri, che potrebbero
comportare un disastro per centinaia di milioni di
persone."
Il lavoro del Council on Foreign Relations intitolato Unilateral
Geoengineering del 15 aprile del 2008 discute tutte le principali
opzioni geoingegneristiche al fine di attenuare il "cosiddetto"
effetto serra. Riportare tale lavoro è molto importante perche fa
capire che queste soluzioni vengono discusse ai massimi vertici
del potere mondiale. Il rapporto è stato elaborato da David G.
Victor, Katharine Ricke, M. Granger Morgan, Jay Apt e John
Steinbruner. Per le note vedere la versione originale.
Unilateral Geoengineering
Non-technical Briefing Notes for a Workshop
At the Council on Foreign Relations
Washington DC, May 05, 2008
Katharine Ricke, M. Granger Morgan and Jay Apt,
Carnegie Mellon
David Victor, Stanford
John Steinbruner, University of Maryland

Sommario
Ci sono diverse strategie, come l'iniezione nella
stratosfera di particelle riflettenti la luce, che potrebbero
essere utilizzate per modificare il sistema atmosfera-
oceano della Terra nel tentativo di rallentare o invertire il
riscaldamento globale. Tutte queste strategie di "
geoingegneria" comportano grandi incertezze e rischi
significativi. E' possibile che esse non possano funzionare
come previsto, imponendo ampie conseguenze
indesiderate sul sistema climatico. Mentre compensano il
riscaldamento, la maggior parte di queste strategie
rischiano di avere impatti non controllati, come
cambiamenti nella composizione di ecosistemi terrestri.
Eppure, nonostante le incertezze e le molto negative
potenziali conseguenze, la geoingegneria potrebbe essere
necessaria al fine di evitare o invertire alcuni drammatici
cambiamenti del sistema climatico, come l'innalzamento
del mare di molti metri, che potrebbero comportare un
disastro per centinaia di milioni di persone.
A differenza del controllo delle emissioni di gas a effetto
serra, che devono essere intraprese da tutte le principali
nazioni emettitrici per essere efficaci, e questo è probabile
che sia costoso, la geoingegneria potrebbe essere
intrapresa rapidamente e unilateralmente da una singola
parte, e a relativamete basso costo.
La Geoingegneria unilaterale, comunque, è altamente
probabile che imponga costi agli altri paesi e faccia
correre rischi all'intero sistema climatico del pianeta.
Questo workshop si concentrerà sulla questione delle
stategie di costrizione e formazione della geoingegneria.
Noi esploreremo strategie legali formali così come sforzi
informali col fine di creare norme che possano
disciplinare test e implementazioni di sistemi di
geoingegneria e i loro possibili effetti indisiderati. Noi
proveremo a vedere se è possibile limitare l'uso della
geoingegneria a circostanze di azione collettiva attraverso
la comunità internazionale per fronteggiare la vere
emergenze a livello mondiale e quello che potrebbe
succedere a proposito delle controversie su quando il
grilletto dell'emergenza dovrebbe essere premuto.

Background
La circolazione dell'atmosfera terrestre e degli oceani, e
la maggior parte della vita sulla terra, è alimentata
dall'energia del sole. Questa energia arriva in gran parte
sotto forma di luce visibile. Circa il 30% dell'energia è
immediatamete riflessa nello spazio. Questa frazione
riflessa è chiamata " albedo planetaria".
Il restante 70% dell'energia è assorbita dalle nuvole, dalla
terra e dagli oceani. Mentre questi corpi si riscaldano,
essi irradiano l'energia assorbita sotto forma di raggi
infrarossi. Ciò ne causa l'assorbimento da parte del
vapore acqueo, dell'anidride carbonica (CO2) e di altre
tracce di gas, che si verifica naturalmente nell'atmosfera.
Di conseguenza la terra si riscalda fino a raggiungere
una temperatura alla quale abbastanza energia termica è
irradiata nella parte superiore dell'atmosfera, portando il
flusso di energia verso l'esterno in bilanciamento con la
radioazione solare che viene assorbita.
Come risultato di questo naturale " effetto serra", la
temperatura media della terra è di circa 33°C (circa
60°F) più calda di quella che sarebbe se queste tracce di
gas non esistessero nell'atmosfera. Questa situazione è
mostrata in figura 1.
Figura 1

Le preoccupazioni rispetto all' " effetto serra"


antropogenico derivano dall' accumulo supplementare di
CO2 e di altri gas a causa dell'attività dell'uomo, come la
combustione del carbone, del petrolio, del gas naturale e
del disboscamento. I gas serra più importanti hanno un
luogo tempo di vita nell'atmosfera. Essi si accumulano
lentamente, e una volta li, l'accumulo è difficilamte
reversibile. Ora c'è la prova che tale accumulo è la causa
di significativi cambiamenti del clima e di un impatto
negli ecosistemi.
Mentre cresce l'accumulo così aumenta il pericolo di
modifiche dannose, sebbene, dato il disaccordo su ciò che
è nocivo, e l'incertezza circa le modifiche, non c'è
l'unanimità su quale sia il livello " sicuro".
Ciò che è chiaro è che gli sforzi mirati a limitare il
cambiamento climatico sono afflitti da due seri problemi.
In primo luogo, siccome la CO2 emessa rimane
nell'atmosfera da secoli a millenni, solo per stabilizzare la
concentrazione atmosferica di CO2 sarebbe necessario
che le emissioni globali vengano ridotte di oltre due terzi.
In secondo luogo, le emissioni mondiali si stanno alzando
costantemente e fortemente come sottoprodotti della
crescita economica.
Così, gli sforzi per superare e invertire questa
esponenziale crescita di emissioni hanno causato piccoli
cambiamenti di comportamento.
Come risultato delle preoccupazioni sul fatto che le
necessarie profonde riduzioni delle emissioni globali non
stanno avvenendo, c'è stato un rinnovato dialogo
all'interno della comunità scientifica sul contenimento del
global warming attraverso questa " geoingegneria".
Strategie di Geoingegneria
Tra tutte le strategie di geoingegneria, quella che è
considerata più fattibile coinvolge l'incremento
dell'albedo planetario, che si ottiene riflettendo la luce
solare nello spazio prima che sia assorbita.
Ci sono diversi metodi attrverso cui le nuvole possono
essere usate per incrementare la riflettività planetaria:
1. Aggiungere piccole particelle riflettenti nell'alta
parte dell'atmosfera ( la stratosfera la quale è
collocata tra 15 e 50 km dalla superfice della
Terra).
2. Aggiungere più nuvole nella parte più bassa
dell'atmosfera (nella troposfera)
3. Mettere vari tipo di oggetti riflettenti nello
spazio sia vicino alla terra o in una locazione
stabile tra la terra e il sole
4. Cambiare la copertura di ampie porzioni della
superfice del pianeta da qualcosa di scuro
(assorbente) come gli alberi, a qualcosa di
luminoso (riflettente) come coperture di neve o
erba
Aerosol Stratosferico

L'aggiunta del giusto tipo di fini particelle della


stratosfera può aumentare la quantità di luce solare che
viene riflessa verso lo spazio. La figura 2 illustra l'idea di
base

Figura 2
C'è una chiara evidenza, derivante da molte eruzioni
vulcaniche del passato, che questo meccanismo può
raffreddare il pianeta. per esempio l'eruzione del Monte
Pinatubo nelle Filippine nel 1991 (figura 3) ha prodotto
un raffreddamento su vasta scala di 0,5°C (il
raffreddamento probabilmente sarebbe stato più vicino a
0,6 ° C, se non ci fosse stato allo stesso tempo un evento
come El Niño).
Il cambio dell'albedo è stato causato da una grande
quantità di anidride solforosa iniettata nella stratosfera,
che è stata trasformata in piccole particelle che hanno
portato alla creazione delle più alte nubi a cirri. Le
variazioni di temperatura hanno iniziato a verificarsi nel
giro di poco tempo dopo l'eruzione.

Figura 3
Nelle applicazioni della geoingegneria, varie tecnologie
possono essere usate per rilasciare particolato nella
stratosfera, come cannoni navali, razzi, mongolfiere o
dirigibili, o una flotta di aeromobili che volano ad alta
quota. Potenziali tipi di particelle da iniettare includono
biossido di zolfo, polveri di ossido di alluminio, o
adirittura un aerosol progettato per essere auto-levitante
che possa essere ingegnierizzato per migrare in
particolari regioni (es. sopra l'artico) o elevarsi al di
sopra della stratosfera (in modo da non interferire con la
chimica della stratosfera). A causa della relativa stabilità
orizzontale della stratosfera rispetto alla troposfera, il
tempo di permanenza del particolato iniettato è
approsimativamente 1-2 anni. Di conseguenza, questo tipo
di sistema richiede solo rifornimenti annuali o biennali.
Un report del 1992 del National Research Council è stato
il primo a stimare sistematicamente il costo potenziale di
un programma di modificazione dell'albedo stratosferica.
Le loro stime erano basate su un sistema standard di
pistole navali che distribuiscono polvere di ossido di
alluminio commerciale al fine di frenare l'effetto del
riscaldamento da un raddoppiamento della CO2. Il costo
annuale attualizzato per un progetto di 40 anni era
stimato di cento miliardi di dollari. Più recenti analisi
hanno suggerito che sistemi ben progettati possono
ridurre questo costo a poche centinaia di milioni di
dollari per anno - che chiaramente possono stare bene
dentro il budget di quasi tutte le nazioni, un costo molto
minore di quello di un programma che riduca
drammaticamente le emissioni della CO2. Infatti, una
manciata di uomini potrebbero creare la dotazione
necessaria per generare una rendita annuale di
operatività con tale programma.
Recentemente David Keith ( D. Keith, " Photophoretic
levitation of aerosols for geoengineering," Geophysical
Research Abstracts, 10, EGU2008-A-11400, 2008.) ha
suggerito che potrebbe essere possibile creare
microscopiche particelle composite che dovrebbero auto-
orientarsi e auto-levitare sotto le combinata influenza
della radiazione solare, di differenti forze derivanti da
collisioni molecolari, e del campo elettrico e magetico
terrestre. Keith nota che " la levitazione fotoforetica può
portare il particolato sopra la stratosfera riducendo la
sua capacità di interferire con la chimica dell'ozono..
[cosi] il particolato levitante può avere un lungo tempo di
vita, riducendo la necessità di continuo rifornimento di
aerosol...[e] potrebbe essere ingegnierizzato per migrare
verso i poli consentendo così una modifica dell'albedo su
misura al fine di ridurre il riscaldamento polare così da
ridurre il rischio di deglaciazione rapida e un
conseguente innalzamento del livello del mare."
Modifica della copertura nuvolosa

L'albedo può anche essere aumentato incrementando la


quantità e la riflettività del basso strato di nubi.
la maggior parte delle proposte suggeriscono che questo
può essere fatto aumentando l'abbondanza e la riflettività
delle nuvole a stratocumulo a bassa quota che coprono
naturalmente il 30% della superfice della Terra.
L'aumento della copertura nuvolosa sarebbe compiuto da
artificialmente aumentando la concentrazione dei nuclei
di condensazione di nubi (CCN).
Le proposte di questa strategia tipicamente hanno come
bersaglio le nuvole a stratocumulo marine a basso livello
che si trovano spesso fuori costa e controvento nella
maggior parte dei continenti.
Il sistema di modificazione della copertura nuvolosa
richiede un sistema di approvigionamento o meccanismi
di generazione di nuclei di condensazione di nubi (CCN)
così come un veicolo per la dispersione dei CCN stessi.
Un report del NAS del 1992 considerava un sistema
teorico con l'uso di acido solforico come CCN. Il livello di
emissione di SO2 necessaria per contrastare gli effetti di
concentrazioni di CO2 radoppiate è stato stimato in
31.000 tonnellate al giorno, una quantità equivalente a
quella che emette una centrale elettrica a carbone nel
corso di un anno. E' stato proposto un sistema di navi
come meccanismo di dispersione con associato uno costo
stimato di esercizio di circa 1 trilione di dollari per 40
anni, l'equivalente di un costo annuo di 1 miliardo di
dollari. Chiaramente un tale approccio avrebbe un
enorme impatto ambientale sotto forma di piogge acide.
Più recentemente, John Latham del National Center for
Atmospheric Research ha proposto che il sale dell'acqua
di mare potrebbe efficacemente essere impiegato come
CCN, un materiale che ha il vantaggio di non essere
(attualmente) considerato un inquinante.
Stephen Salter, dell'Università di Edimburgo, ha
progettato una " nave spray albedo" la quale dovrebbe
mette le teorie di Latham in pratica. Egli stima che una
flotta di 500 navi eoliche dovrebbero contrastare gli effetti
del riscaldamento globale da un raddoppiamento della
CO2. Salter ha calcolato che le navi costerebbero 1
milione di sterline ciascuna (circa 2 milioni di euro), e che
l'investimento totale nel rpogetto sarebbe di 1,1 miliardi
di dollari e produrrebbe una flotta che potrebbe
funzionare per 20 anni. I costi operativi non sono stati
stimati.
Naturalmente ogni azione intrapresa in alto mare sarebe
molto più facile da interdire pittosto che un'azione
intrapresa dentro i confini continentali di uno stato
nazione.

Interventi spaziali

La luce del sole potrebbe anche essere riflessa lontano


dalla Terra prima che raggiunga l'atmosfera, attraverso
la distribuzione di particelle riflettenti o altri dispositivi
nello spazio. Polvere o specchi potrebbero essere utilizzati
in orbita terrestre a bassa quota. L'implemento di sistemi
di modifica dell'albedo spaziale possono avere un
vantaggio rispetto ad alcuni dispositivi atmosfereici in
termini di manutenzione, in quanto alcune delle
tecnologie proposte hanno una durata di vita fino50 anni.
Questo eviterebbe anche di perturbare i processi chimici
nella stratosfera. Tuttavia la maggior parte delle proposte
di teconologie spaziali hanno un costo stimato che è molto
più alto di quello dei programmi stratosferici o
troposferici.
Un'altra opzione spaziale che è stata discussa nella
letteratura è l'idea di mettere una serie di specchi o
ombrelloni in un punto gravitazionalmente stabile tra la
terra e il sole (chiamato punto di Lagrange L1). Roger
Angel dell'Università dell'Arizona ha stimato che
qualcosa come un sistema di ombrelloni poterbbe essere
sviluppato al'L1 per pochi trilioni di dollari. Egli ha
stimato che il tempo di vita del sistema dovrebbe essere
intorno ai 50 anni. Il costo del raggiungimento del punto
di Lagrange L1 e la dispersione degli ombrelloni sopra
una larga area dovrebbe essere proibitivo per la maggior
parte delle nazioni da rimuoverlo come sistema, ma poche
nazioni potrebbero essere in grado di svilupparlo e
implementarne la capacità di compensazione.

Modifica della copertura del suolo

Pochè grandi nazioni continentali potrebbero essere


capaci di produrre significativi cambiamenti dell'albedo
planetaria attraverso modificazioni massive della
copertura del suolo. Ciò comporterebbe la sostituzione
della copertura scura delle foreste con la più luminosa e
più riflettente copertura di erba o steppa.
Ad esempio, un accertamento di Gordon Bonan e colleghi,
scoperto quando essi rimossero la foresta boreale in un
modello climatico accoppiato oceano-atmosfera, gestito
dal National Center for Atmospheric Research, la
temperatura dell'aria era 12°C a 60°N in Aprile, ed era
ancora fino a 5°C più fredda in Luglio. Questi impatti
risultano da un'ampia, aperta espansione di copertura
nevosa. Una volta che gli alberi sono stati rimossi, cambi
minori della copertura del suolo come la crescita della
tundra, hanno piccoli effetti.
Naturalmente una strategia di modificazione della
copertura del suolo dovrebbe avere impatti ecologici
massicci e potrebbe essere molto più costosa rispetto
all'iniezione di particelle fini nella stratosfera. Essa
potrebbe comunque essere intrapresa dentro i confini di
almeno alcuni stati che sono ben dotati di ampie
estensioni di paesaggi scuri.

Altre strategie di geoingegneria

In contrasto alle diverse strategie di geoingegneria che


vorrebbero modificare l'albedo planetario, nessuna delle
altre strategie che sono state discusse nella letteratura
scientifica potrebbe essere intrapresa in modo effettivo su
basi unilaterali. Una di quelle più ampiamente discusse è
quella di rimuovere grandi quantità di anidride carbonica
dall'atmosfera attraverso la fertilizzazione dell'oceano
con ferro (o altri scarsi nutrienti) al fine di indurre un
maggiore assorbimento del fitoplancton. Secondo questo
sistema, gli effetti delle emissioni di CO2 di origine
antropica sarebbebro direttamente contrastate,
stimolando una maggiore cattura della CO2 dagli oceani
della Terra.
Se potesse essere fatto funzionare, un vantaggio di questo
approccio sarebbe la rimozione di CO2 dall'atmosfera e
quindi una più diretta compensazione di accumulo di CO2
di origine antropica, che impone meno esternalità
ambientali rispetto alle strategie che si basano sul più
imperfetto metodo di aumento dell'albedo planetario.
Sono stati condotti una serie di esperimenti sul campo. I
risultati di questi e di studi su modelli sollevano dubbi su
quanto possa essere efficace questo approccio. Jorge
Sarmiento sostiene che tali modifiche rischiano di portare
alla risalita di carbonio dalle profondità oceaniche in
altri luoghi, e che sarebbe probabilmente impossibile
stabilire direttamente se la strategia starebbe causando
più o meno sequestro di CO2 nell'oceano.
Ci sono anche persone che stanno lavorando su sistemi
ingegnerizzati che dovrebbero levare via la CO2
direttamente dall'atmosfera. Sono stati costruiti diversi
prototipi su piccola scala. Ci sono alcuni disaccordi sul
fatto che questa tecnica dovrebbe essere chiamata
geoingegneria. Chiaramente, tale tecnologia non solleva
le stesse preoccupazioni come le strategie discusse sopra.

Potenziali impatti ambientali della modificazione


dell'albedo

Una soluzione geoingegneristica al global warming che


incrementi solo l'albedo e non abbassi le concentrazioni
di CO2 nell'atmosfera non affronta gli impatti negativi
dell'acidificazione dell'oceano negli ecosistemi marini
causato dall'alta concentrazione atmisferica di CO2.
L'acidificazione si verifica quando l'anidride carbonica si
scioglie nell'acqua di mare e genera acido carbonico che
aumenta l'acidità dell'oceano (ossia una riduzione del pH
degli oceani).
La quarta valutazione dell'IPCC indica che
l'acidificazione dell'oceano ha già incrementato la
concentrazione di ioni idrogeno (la sostanza chimica
coinvolta nella dissoluzione dei composti calcarei) nelle
acque superficiali oceaniche del 30%. Un oceano più
acido fa si che sia molto difficile, e in fin dei conti
impossibile, fare gusci calcarei per la vita marina.
Gli organismi interessati comprendono gli echinodermi
(ricci di mare), i crostacei e i pteropodi (piccoli rettili
marini che sono un componente della base alimentare per
gli organismi che vanno dallo zooplancton al salmone e
alle balene). Mentre aumenta l'acidificazione, si
verificano anche danni nelle barriere coralline che
fungono da barriere di protezione per molte costiere e
hanno un ruolo chiave per molti ecosistemi degli oceani.
La relazione di di valutazione dell'IPCC afferma che il
raddoppio della concentrazione di CO2 nell'atmosfera
dovrebbe ridurre la calcificazione dei coralli del 20-60%.
L'impatto idrogeologico dell'eruzione del Monte Pinatubo
nel 1991 è stato misurato dagli scienziati e ha fornito
qualche indicazione sugli impatti idrogeologici che ci
potremmo aspettare come risultato delle attività di
geoingegneria. Nei 6-18 mesi seguenti all'eruzione del
Pinatubo, c'è stata una sostanziale decrescita delle
precipitazioni e della portata dei fiumi, in particolare ai
tropici. I modelli climatici indicano che risultati simili
dovrebbero accompagnarsi alla geoingegneria -
diminuzione delle precipitazioni sulla terra (soprattutto ai
tropici) e incremento delle precipitazioni nei mari. Tali
modifiche aumentano plausibilmente il rischio di gravi
siccità in alcune regioni, con eventuali ripercussioni di
ampia portata in materia di agricoltura e di fornitura di
acqua dolce. Non è chiaro quanto pesino questi impatti
altamente incerti in confronto agli altamente incerti
impatti idrogeologici di cambiamenti climatici non
controllati. Non è nemmeno chiaro se un tempo di
iniezione delle particelle nella stratosfera attraverso
un'eruzione vulcanica è un appriopriato analogo per
valutare gli impatti di un progetto costante di
geoingegneria climatica, sotto la quale i cicli
idrogeologici dovrebbero sistemarsi in un (forse nuovo)
modello. Gli studi di questi possibili impatti con modelli
climatici sono ancora nella loro infanzia, e siccome le
precipitazioni sono tra le maggiori difficili variabili del
modello, possiamo incontrare limiti fondamentali.
Una misura base di salute ecologica è la produttività
primaria netta (NPP), o il tasso di biomassa prodotto in
un ecosistema. Diverse indagini hanno usato modelli di
biosfera terrestre al fine di esplorare se i progetti di
geoingegneria che incrementano l'albedo dovrebbero
avere un impatto significativo sulla NPP globale. La
risposta sembra essere no, siccome solo una piccola
riduzione del flusso solare è necessaria per contrapporsi
al riscaldamento dovuto alle emissioni antropogeniche.
Infatti, uno scenario realistico per una
geoingegnerizzazione climatica che includa una
riduzione del flusso solare e una duplicazione della
concentrazione di CO2 atmosferica, potrebbe aumentare
l'NPP globale dovuto all'impatto dominante della CO2, la
fertilizzazione. Tuttavia, poiche non tutte le piante
rispondono allo stesso modo agli aumenti di CO2, ci
potrebbe essere un impatto differenziale che potrebbe
avvantaggiarne alcune a discapito di altre, spostando la
produzione e il bilanciamento tra le specie negli
ecosistemi terrestri.
La stratosfera è un'ambiente altamente reattivo con forti
radiazioni ultraviolette e ossigeno. Molte reazioni
chimiche stratosferiche sono facilitate dai processi che
avvengono nella superfice delle particelle. Quindi,
l'iniezione di aerosol nella stratosfera potrebbe
danneggiare lo strato dell'ozono della Terra o avere altre
conseguenze non desiderabili. Mentre i materiali proposti
per l'uso nella geoingegneria della stratosfera non hanno
la capacità distruttiva dei CFC e altri materiali che
rimuovono l'ozono che sono già regolati sotto il
Protocollo di Montreal, la distruzione locale di ozono è
stata osservata dopo ampie eruzioni vulcaniche. Ogni tipo
di particelle iniettate nella stratosfera potrebbe almeno
debolmente facilitare la distruzione chimica dell'ozono,
sebbene i dettagli sono incerti. Iniezioni di un grande
numero di particelle nella stratosfera potrebbero
potrebbero anche accelerare le reazioni speciali che
causano il buco dell'ozono, così come quelle reazioni che
sono accelerate quando esse avvengono nella superficie
delle particelle.
L'anidride solforosa, un potenziale candidato per
l'iniezione di aerosol nella stratosfera, è un precursore
primario delle piogge acide. Mentre il tempo di
permanenza delle particelle di aerosol è molto più lungo
nella stratosfera piuttosto che nella troposfera, i solfati
eventualmente iniettati dovrebbero precipitare,
esacerbando i problemi associati con l'emissione di SO2.

Incentivi speciali per la Geoingegneria Unilaterale

Partendo dal presupposto che noi siamo fortunati e che il


mondo sia risparmiato da rapide e inaspettate sorprese
climatiche, gli impatti locali dei cambiamenti climatici
potrebbero non di meno diventare abbastanza gravi
nell'ultima parte del secolo.
Come hanno indicato le analisi dell'IPCC, alcune parti
del mondo probabilmente sperimenteranno una maggiore
variabilità delle precipitazioni, periodi di estrema siccità,
periodi di estreme inondazioni, e sollecitazioni simili.
Mentre per i prossimi decenni la produttività agricola
probabilmente aumenterà in alcune parti del mondo, dalla
seconda metà del secolo si potrebbe cominciare a
sperimentare un grave declino in molti luoghi. Una
nazione che non ha fatto molto per prepararsi, sia
riducendo il suo contributo alle emissioni globali, sia
costruendo capacità adattative, potrebbe concludere che
le conseguenze dei cambiamenti climatici sono diventate
sufficientemente gravi che potrebbe unilateralmente
impegnarsi nella geoingegneria - imponendo grandi
esternalità negative al resto del mondo al fine di ridurre il
proprio impatto.

Il rischio di fermare la geoingegneria una volta partita

Se la geoingegneria della regolazione dell'albedo è stata


portata avanti per un esteso periodo mentre le emissioni
di CO2 continuavano a crescere, la cessazione della
geoingegneria potrebbe produrre rapidi, ampi e dannosi
shocks al sistema climatico. Anche se la questione non è
stata studiata con molto dettaglio, una recente
simulazione suggerisce che se un sistema che stava
riducendo il flusso solare improvvisamente veniva a
mancare o era terminato, l'abbattimento del carbonio si
sarebbe indebolito, e questo potreva condurre a
incrementi non predetti di temperatura di 2-4°C per
decennio (più di 10 volte il tasso corrente di cambiamento
di temperatura).
Tale rapido incremento potrebbe certamente avere un
impatto profondamente negativo sugli ecosistemi e molto
altro potrebbe essere a carico del clima.

Sviluppi che potrebbero giustificare la geoingegneria

Nonostante le grandi incertezze per la Geoingegneria, e le


probabili conseguenze negative per l'ambiente che essa
può avere, se noi siamo sorpresi da cambiamenti climatici
ampi o rapidi e inaspettati, è probabile che ci possa essere
una situazione nella quale i governi del mondo sarebbero
giusticficati a intraprendere un'azione collettiva. Qui ci
sono due esempi:
- Al momento il livello del mare stà crescendo a
poco a poco, soprattutto per l'espansione delle
acque oceaniche dovuta al riscaldamento. (A
tutt'oggi la fusione del ghiaccio è stata un
contributo modesto).
Tuttavia supponiamo che la calotta di ghiaccio
della Groenlandia dovesse sciogliersi
improvvisamente più velocemente di quello che
noi ci aspettiamo. Gran parte del ghiaccio della
Groenlandia è sopra il livello del mare. Se si
sciogliesse tutto, il livello del mare aumenterebbe
di circa 7 metri. Circa la metà delle persone
vivono a meno di 100 Km dalla costa, il 10%,
circa 600 milioni di persone, vive ad altitudini di
pochi metri. Molte nazioni - soprattutto i piccoli
stati insulari in via di sviluppo (SIDS) - si trovano
interamenti su dislivelli che vanno da 1 a 5 metri
sopra il livello del mare. Se il livello del mare
inizia ad innalzarsi di diversi centimetri all'anno
( in contrasto con il tasso attuale di 30 cm per
secolo) centinaia di milioni di persone e trilioni di
dollari di edifici e altre infrastrutture sarebbero
messe a rischio.

- Ci sono grandi quantità di carbonio, in gran


parte sotto forma di metano, che sono legate alle
terre ghiacciate dell'artico. Ci sono anche grandi
quantità di metano congelato nei sedimenti sul
bordo delle piattaforme continentali. Se, come la
terra si riscalda, tutto questo metano viene
improvvisamente e inaspettatamente rilasciato
nell'atmosfera, il riscaldamento potrebbere
crescere ad un ritmo disastroso, causando un
enorme danno agli ecosistemi naturali o gestiti,
estrema siccità, inondazioni, rapido aumento del
livello del mare, e molti altri problemi molto
gravi. La vita e il benessere di miliardi di persone
sarebbero a rischio.
Gli scienziati del clima possono puntualizzare altre
possibili " sorprese climatiche". Mentre tutte queste cose
si pensa che al momento possano essere improbabili, le
loro conseguenze dovrebbero essere sufficentemente
disastrose su scala mondiale che, nonostante le incertezze
e le grandi potenziali negative conseguenze, il mondo non
potrebbe avere altra scelta e collettivamente scegliere di
impegnarsi nella geoingegneria. Potrebbe rivelarsi
estrememente difficile identificare il segnale di una
sorpresa del clima, specialmente prima del suo verificrsi.
Inoltre, spiacevoli sorprese per alcune nazioni possono
essere cambiamenti benevoli per altre, il che potrebbe
rendere difficile in pratica raggiungere un accordo su
quando è opportuno premere il grilletto per un regime di
Geoingegneria che è stato progettato solo per essere
usato in caso di emergenza.

Cosa si potrebbe fare?

Chiaramente c'è ancora molto lavoro da fare


sull'ingegneria e sugli aspetti scientifici della
geoingegneria. Saranno probabilamente sviluppate
migliori particelle e sistemi di rilascio; è necessaria più
ricerca sull'identificazione e la valutazione delle possibili
conseguenze negative e tutte le vie che potrebbero far
fallire i sistemi di geoingegneria.
Ma qui ci concentriamo sulla questione della
regolamentazione, perchè è probabile che le nazioni, o
forse anche persone singole, saranno tentate di
geoingegnerizzare prima che tutti questi fatti siano
valutati, ed è difficile mettere a punto un programma utile
di ricerca sulla geongegneria senza sapere dove gli sforzi
di geoignegneria del mondo reale potrebbero dirigersi.
La nostra proposta in questa sezione è quella di
sottolineare le questioni chiave; il nostro obiettivo del
workshop è quello di focalizzarci sulle risposte (e aree
dove la ricerca può produrre risposte).

Trattati
La risposta standard ad una sfida internazionale di
regolamentazione è un trattato. In questo caso i trattati
potrebbero avere un loro ruolo, anche se molti delle leggi
internazionali canoniche sull'ambiente non sarebbero
direttamente interessate. Il problema standard nel diritto
internazionale è l'azione collettiva - facendo in modo che
molte parti, spesso con interessi divergenti, siano
daccordo per uno sforzo comune che di solito coinvolge lo
spendere più risorse di quelle che ciascuno ha dedicato
individualmente. In contrasto, il problema in questo caso
sono le restrizioni. Come Tom Schelling notò una decade
fà, la geoingegneria mette in primo piano le politiche
degli sforzi per i regolamenti internazionali sul
cambiamento del clima. Per alcuni aspetti, la
geoingegneria rende più facile l'azione internazionale,
perchè devono partecipare molte meno nazioni - le sole
nazioni il cui comportamento deve essere influenzato sono
quelle che hanno la capacità di geoingegnerizzare. Per
altri versi, però, il problema della cooperazione è
diabolicamente difficile, perché una decisione di qualsiasi
paese di invertire la tendenza potrebbe essere un
fallimento per tutti.
Il diritto ambientale internazionale include alcuni regimi
di restrizioni, come il London Dumping Convention del
1972, il quale proibisce alcuni tipi di scarichi oceanici. E'
difficile valutare l'efficacia del LDC, ma chiaramente in
alcune zone ha avuto un cero effetto. La disposizione delle
scorie nucleari sui fondali marini è stata presa sul serio
nel 1970; dopo che l'indagine LDC su questa opzione è
stata quasi interamente fermata. (Questo caso sottolinea
anche la necessità di cautela nell'impostazione di tabù.
Uno scarico di alcuni nell'oceano rifiuti ben progettato
potrebbe veramente essere più sicuro rispetto agli attuali
sistemi di terra.) L'LDC rivela anche un massimo di
diritto internazionale, il quale è quello scomodo
ordinamento che è spesso cambiato. Di fronte alla
possibilità che il sequestro di CO2 in profondità sotto il
fondo marino possa essere illegale sotto l'LDC, i paesi
negli ultimi anni hanno cambiato le regole solo per essere
sicuri che questi sistemi potessero seguitare a buon ritmo.
E il primo sub sistema di sequestro marino - lo Sleipner
project Norvegese - è andato avanti nonostante le vecchie
regole scomode.
C'è un trattato che si concentra plausibilmente proprio sul
problema della geoingegneria - la Convenzione sulla
Modificazione Ambientale (Enmod) degli anni '70. Tale
accordo era sorto in un'epoca in cui le forze armate
stavano cercando di modificare il tempo come strumento
di guerra. Il trattato proibiva tali usi ostili e proponeva il
reinvio a titolo di sanzione al Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite. Non è mai stato collaudato , probabilmente
perchè il trattato è debole e principalmente perchè le
strategie di modificazione climatica non hanno mai
funzionato bene. I militari persero interesse; il trattato ha
fatto la polvere.
Ci possono essere utili lezioni da trarre dagli altri regimi
di restrizione, come le proibizioni contro lo sviluppo e
l'uso di armi chimiche e biologiche. Per quanto questi
regimi abbiano funzionato, essi hanno sviluppato una
combinazione di controlli sull'esportazione e delle norme.
Nel caso della geoingegneria, i controlli sull'esportazione
è probabilmente inverosimile che abbiano molto impatto
finchè le tecnologie siano ampiamente disponibili.
Potrebbe essere possibile rallentare la geoingegneria
restringendo l'accesso alla tecnologia dei razzi e dei
velivoli stratosferici in grado di sollevare carico pesante,
ma ci sono così tanti diversi percorsi disponibili per la
Geoingegneria che sembra difficile contenere la
tecnologia.

Esercizi di costruzione di norme


Una diversa e complementare strategia potrebbe essere
volta a definire le norme sulla responsabilità della
geoingegneria. Questo approccio riconoscerebbe che il
diritto internazionale è debole (soprattutto quando
sconveniente), ma le norme possono essere potenti se
queste sono internalizzate all'interno delle comunità che
potrebbero contemplare la geoingegneria. Storicamente,
norme simili sono emerse attorno allo sviluppo delle armi
nucleari - per esempio, contro il "primo uso" di armi
nucleari e contro lo sconsiderato test delle armi - e
probabilmente hanno aiutato a ridurre il pericolo di una
guerra nucleare. Norme importanti sono emerse circa la
sicura sperimentazione e la diffusione di colture
geneticamente modificate.
Al workshop noi dovremmo discutere quali norme
dovrebbero disciplinare la geoingegneria, e come esse
potrebbero ottenere un'ampia adesione. Queste norme
potrebbero includere la necessità di una di una ricerca
aperta e collettiva ed una valutazione del rischio
contrario, nonché una piena trasparenza in materia
ambientale nelle valutazioni delle opzioni
Geoingegneristiche. Potrebbero essere create norme
speciali per esigere che la realizzazione di sistemi di
geoingegneria o di esperimenti siano fatti solo da un team
internazionale e comprendano un'estesa valutazione al
fine di monitorare gli effetti reali. Potrebbe essere
necessario un "team rosso" per valutare eventuali danni.
Altre norme possono riferirsi alla riduzione al minimo e
alla compensazione di danni creati dalla geoingegneria.
Ottenere che tutte le nazioni principali aderiscano a tali
norme potrebbe essere particolarmente difficile. Norme
aggressive potrebbero ostacolare la ricerca sulla
Geoingegneria all'interno dei paesi che devono più
probabilmente onorare le norme - cioè i paesi che hanno
la maggiore probabilità di dare stretta attenzione al
possibile danno collaterale derivante dalla geoingegneria
- mentre fanno poco per contrastare una dannosa
geoingegneria unilaterale da parte dei paesi e istituzioni
che non rispettano le norme internazionali. Inoltre, le
entità in rilievo possono non essere paesi dal momento
che la geoingegneria sembra essere così poco costosa che
le grandi ONG o gli individui ricchi possono fare queste
cose da soli.

Riconoscimenti

This background paper contributed to the discussion at a


May 2008 meeting of foreign policy experts at the Council
on Foreign Relations and to a policy-oriented essay
published in the March/April 2009 issue of Foreign
Affairs. We are grateful to Scott Barrett, Susan Basu,
Daniel Bodansky, Martin Bunzl, Ken Caldeira, Ralph
Cicerone, Josh Cohen, Richard Cooper, John Deutch,
David Doniger, Erika Engelhaupt, Sylvia Generoso, Jay
Gulledge, Jim Hoge, Fred Ikle, Donald Johnston, Devesh
Kapur, David Keith, Klaus Keller, Robert Keohane, Steven
Koonin, Lee Lane, Michael Levi, Peter Ogden, Stephen
Pacala, Jonathan Pershing, Sasha Polakow-Suransky,
Nigel Purvis, Arathi Rao, Trigg Talley, Samuel
Thernstrom, Mitchel Wallerstein, and Paul Wolfowitz,
for their comments on the drafts and related discussions.
Thanks also to participants in the Stanford University
Program on Global Justice and the Environmental Norms
and Institutions Policy Workshop for related discussions
on regulatory strategies concerning geoengineering

Per Ulteriori Letture

For those who would like to learn a little more about this
topic, we would be happy to provide you with copies of
any of the following:
1. D. Keith, " Geoengineering the Climate:
History and prospect," Annu. Rev. Energy
Environ., 25, 245-284, 2000.
2. P. J. Crutzen, " Albedo Enhancement By
Stratospheric Sulfur Injections: A contribution to
resolve a policy dilemma?" Climatic Change, 77,
211-219, 2006.
3. National Academy of Sciences, Policy
Implications of Greenhouse Warming:
Mitigation, adaptation, and the science base,
National Academy Press. See
Chapter 28 and Appendix Q, 1992.
4. E. Teller, L. Wood and R. Hyde, "Global
Warming and Ice Ages: Prospects for
physics based modulation of global change,"
Lawrence Livermore National
Laboratory, Report UCRL-JC-128715, 18pp.,
August 15, 1997.
5. H. D. Matthews and K. Caldeira, "Transient
Climate-carbon Simulations of
Planetary Geoengineering," PNAS, 104, 9949-
9954, 2007.
6. Orr et al., " Anthropogenic Ocean Acidification
Over the Twenty-first Century and
Its Impact of Calcifying Organisms," Nature, 437,
681-686.
7. T. Schelling, " The Economic Diplomacy of
Geoengineering," Climatic Change,
33, 303-307,1996.
8. D.G. Victor, " On the Regulation of
Geoengineering," Oxford Review of Economic
Policy, in press.
9. S. Barrett, “The Incredible Economics of
Geoengineering,” Environmental
Resource and Economics, 39, 45-54, 2007.
10. D. Bodansky, “May we engineer the
climate?,” Climatic Change, 33, 309-
321,1996.
11. J. R. Fleming, “The pathological history of
weather and climate modification:
Three cycles of promise and hype,” Historical
Studies in the Physical and
Biological Sciences, 37, 3-25, 2007.
12. American Association for the Advancement of
Science, “Should We Study
Geoengineering? A Science Magazine Panel
Discussion,” Science Online,

Si veda anche:
http://truthmediaproductions.blogspot.com
http://www.geoengineeringwatch.org/
http://www.californiaskywatch.com
Geoingegneria: Non sanno quello che fanno
I pirati del clima:Nuove proteste contro la geoingegneria
Secret “Geo-Engineering” Projects Threaten Unknown
Environmental Dangers
CHEMICALS, PHOTOSYNTHESIS & SOLAR POWER
CONNECTION
Object 11

Pubblicato da nwo-truthresearch a 06.25

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domenica 28 marzo 2010


il video shock di apertura del summit di Copenhagen:
Qui sotto riporto il "tranquillo" filmato di propoganda realizzato in apertura del summit sul clima a
Copenaghen lo scorso anno.
Object 12

Classificazione: atto di terrorismo psicologico


Informati:
La Geoingegneria e i suoi "danni collaterali"

l'hacking dell'ipcc e le finalità dei catastrofisti

2084: la dittatura del carbonio?

Lovelock, la depopolazione, l'effetto serra e la geoingegneria

Pubblicato da nwo-truthresearch a 05.57

domenica 21 marzo 2010


l'hacking dell'ipcc e le finalità dei catastrofisti
Lo scorso anno la credibilità del gruppo Intergovernmental Panel
on Climate Change (Il Gruppo consulente intergovernativo sul
mutamento climatico delle Nazioni Unite) o IPCC è stata
duramente messa alla prova dalla pubblicazione di un migliaio di
mail che i ricercatori di questo gruppo si sono scambiati fra loro e
che un hacker avrebbe trafugato dal server dell'Università della
East Anglia in Gran Bretagna. In queste email molti ricercatori
dell'IPCC amettevano che avevano ritoccato i dati per renderli
compatibili alla teoria dell'effetto serra da CO2; inoltre essi si
coalizzavano per attaccare quelli che minavano le loro "verità"
costruite.

Se credete che l'hackeraggio dell'IPCC non sia mai avvenuto qui


sotto presentiamo il comunicato ufficiale redatto da R.K. Pachauri,
presidente dell' Intergovernmental Panel on Climate Change dal
titolo STATEMENT ON NEWS REPORTS REGARDING
HACKING OF THE EAST ANGLIA UNIVERSITY EMAIL
COMMUNICATIONS visionabile nel sito ufficiale all'indirizzo
http://www.ipcc.ch/pdf/presentations/rkp-statement-4dec09.pdf
L'amissione ufficiale è naturalmente condita dalla retorica del
"siamo persone serie, ci basiamo sulla letteratura peer reviewed":
d'altro canto cosa potevano dire?
È un peccato che un atto illegale di accesso a
comunicazioni e-mail private tra gli scienziati che sono
stati coinvolti come autori nelle valutazioni dell'IPCC in
passato abbia portato ad alcune domande e
preoccupazioni. E' importante per me per chiarire che
l'IPCC come un corpo segue valutazioni imparziali,
aperte e obiettive di ogni aspetto dei cambiamenti
climatici, effettuate con la massima trasparenza. L'IPCC
si basa principalmente su letteratura peer reviewed nello
svolgimento della sua valutazione e segue un processo che
rende improbabile che un qualsiasi pezzo di letteratura
peer reviewed, comunque in contrasto con le opinioni di
ogni singolo autore, sia stato lasciato fuori. L'intero
processo di scrittura del rapporto dell' IPCC è sottoposto
ad ampia e ripetuta revisione da parte di esperti, nonché
dei governi.
Di conseguenza, vi è in ogni fase la piena possibilità degli
esperti del settore nel richiamare l'attenzione su qualsiasi
pezzo di letteratura e sulle scoperte fondamentali che
garantiscono l'inclusione di una vasta gamma di opinioni.
Non vi è, pertanto, nessuna possibilità di esclusione di
qualsiasi opinione contraria, se è stata pubblicata in
riviste stabilite o altre pubblicazioni peer-reviewed.
Vorrei anche sottolineare il fatto che le sintesi per i
politici di tutti i rapporti dell'IPCC sono accettate e
approvate da tutti i governi del mondo. Anche nella fase di
approvazione della nota di sintesi di qualsiasi relazione
per i politici, che viene effettuata parola per parola,
eventuali omissioni sarebbero evidenziate dai
rappresentanti di governo in corso di approvazione.
In sintesi, nessun individuo o piccolo gruppo di degli
scienziati è in grado di escludere un lavoro peer-reviewed
da una valutazione dell'IPCC. Allo stesso modo, gli
individui e piccoli gruppi non hanno alcuna possibilità di
sottolineare un risultato che non è coerente con una serie
di studi, indagini, e gli approcci. Ogni livello del processo
(compreso un team di diversi autori, un'ampia rassegna, il
monitoraggio indipendente del rispetto di revisione e
l'approvazione plenaria dei governi) svolge un ruolo
importante nel mantenere le valutazioni dell'IPCC
complete, imparziali, aperte all'identificazione di nuova
letteratura, e politicamente rilevanti, ma non
politicamente prescrittive.
Lo spiacevole episodio che ha avuto luogo tramite
hacking illegale delle comunicazioni private di singoli
scienziati evidenzia solo l'importanza delle procedure e
delle pratiche dell'IPCC e il rigore col quale il gruppo
svolge la sua valutazione. Questa completezza e la durata
del processo seguito in ogni valutazione garantisce
l'eliminazione di ogni possibilità di omissioni e
distorsioni, intenzionali o accidentali.

R.K. Pachauri
Chairman
Intergovernmental Panel on Climate Change
IPCC Secretariat
c/o WMO · 7 bis, Avenue de la Paix · C.P: 2300 · CH-1211 Geneva 2 · Switzerland
telephone +41 22 730 8208 / 54 / 84 · fax +41 22 730 8025 / 13 · email IPCC-Sec@wmo.int · www.ipcc.ch

Figura sopra: la prova inconfutabile peer reviewed del


riscaldamento globale
Chissà, forse nessuno tra il "piccolo gruppo" di oltre 650
scienziati che presentarono al Senato americano nel 2008 un
dossier che metteva radicalmente in discussione il «global
warming » era stato peer reviewed secondo il nostro Pachauri.
Questo rapporto era stato pubblicato prima che lo scandalo degli
hacker scoppiasse.
Solo qualche citazione dal rapporto dal titolo U. S. Senate
Minority Report: More Than 650 International Scientists
Dissent Over Man-Made Global Warming Claims Scientists
Continue to Debunk “Consensus” in 2008:
"Oltre 650 scienziati dissenzienti da tutto il mondo sfidano
le asserzioni sul riscaldamento globale come opera
dell'uomo fatte dall'United Nations Intergovernmental
Panel on Climate Change (IPCC) e dall'ex vice presidente
Al Gore. Questo nuovo rapporto di 231 pagine U.S.
Senate Minority Report -- aggiornato rispetto al 2007 con
una innovativa relazione di oltre 400 scienziati che hanno
espresso scetticismo verso il così chiamato "consensus"
sul global warming -- evidenzia le voci scettiche di oltre
650 prominenti scienziati internazionali, inclusi molti ex
scienziati UN IPCC o in forza presso esso, che si sono ora
rivoltati contro l'IPCC dell'ONU."

" Il coro di voci scientifiche scettiche è cresciuto molto nel


2008 con un flusso costante di studi peer reviewed,
analisi, dati dal mondo reale e sviluppi scomodi che
contestano le asserzioni delle Nazioni Unite e del vice
presidente Al Gore che dicono che "la scienza è stabilita"
e c'è un "consenso"

"Il cambiamento climatico è reale" è una frase priva di


significato utilizzata più volte da attivisti per convincere il
pubblico che una catastrofe climatica è imminente e
l'umanità è la causa. Nessuna di queste paure è
giustificata. I cambiamenti climatici globali in tutti i tempi
sono dovuti a cause naturali e l'impatto umano ancora
resta impossibile da distinguere da questo "rumore"
naturale."

"Chi afferma che il dibattito è finito e che le conclusioni


sono compatte ha fondamentalmente un approccio non
scientifico verso una delle questioni più epocali del nostro
tempo."
Solar physicist Dr. Pal Brekke, senior advisor to the
Norwegian Space Centre in Oslo.Brekke has published
more than 40 peer-reviewed scientific articles on the sun
and solar interaction with the Earth.

"Qualunque sia il clima, non è causato dal riscaldamento


globale. Se mai, il clima potrebbe iniziare un periodo di
raffreddamento."
Atmospheric scientist Dr. Art V. Douglas, former Chair
of the Atmospheric Sciences Department at Creighton
University in Omaha, Nebraska, and is the author of
numerous papers for peer-reviewed publications.

"Io sono uno scettico .... Il riscaldamento globale è


diventato una nuova religione."
Premio Nobel per la Fisica, Ivar Giaever"

"Dal momento che io non sono più collegata con nessuna


organizzazione, né ricevo alcun finanziamento, posso
parlare francamente .... Come scienziata rimango
scettica."
Atmospheric Scientist Dr. Joanne Simpson, la prima
donna al mondo a ricevere un dottorato di ricerca in
meteorologia e in passato alla NASA, che è autore di
oltre 190 studi ed è stato definito "tra i più autorevoli
scienziati degli ultimi 100 anni."

" L'allarmismo [sul global warming] ha la sua


giustificazione nel fatto che è qualcosa che genera fondi"
Award-winning Paleontologist Dr. Eduardo Tonni, of the
Committee for Scientific Research in Buenos Aires and
head of the Paleontology Department at the University of
La Plata.

"Per quanti anni il pianeta dovrà raffreddarsi prima di


cominciare a capire che il pianeta non si sta riscaldando?
Per quanti anni il raffreddamento deve andare avanti?"
Geologist Dr. David Gee, the chairman of the science
committee of the 2008 International Geological
Congress who has authored 130 plus peer-reviewed
papers, and is currently at Uppsala University in
Sweden.
"Recenti ricerche dell'analista dei dati climatici
Australiano John McLean rivelano che il processo di
peer-review della sintesi per i politici dell'IPCC lascia
molto a desiderare. (LINK) (LINK) (LINK) & (LINK)
(Note: I 52 scienziati che hanno partecipato nel 2007 all'
IPCC Summary for Policymakers aderivano alla volontà
dei dirigenti politici e dei delegati delle Nazioni Unite in
un processo descritto come più somigliante ad un accordo
di piattaforma da combattimento di partito, e non ad un
processo scientifico - LINK)"

Chissà se poi Pachauri ha mai letto questi due lavori:


'Global Warming Will Stop,' New Peer-Reviewed Study Says
New Peer-Reviewed Scientific Studies Chill Global Warming
Fears

Una delle immagini più significative riguardo alla teoria del


riscaldamento globale è quella che rappresenta i valori di
temperatura dell'ultimo millennio ed è la prova più citata a
sostegno della tesi sul contributo delle attività antropiche al
riscaldamento globale. Questo grafico è stato chiamato anche
Hockey Stick per via della sua caratteristica somiglianza ad una
mazza da hockey). Nella parte a destra si notava un brusco
aumento della temperatura che assumeva proporzioni allarmanti.
In un articolo dal titolo RISCALDAMENTO CLIMATICO Lo
scandalo degli esperti dell'IPCC che analizza le email trafugate
all'IPCC dall'hacker si analizza e smonta proprio questo "mito":
"Una parte molto interessante, che getta una sinistra luce
sull'onestà scientifica dei componenti del cosiddetto Team, è
relativa proprio all'hockey stick e su come «aggiustarlo» per dare
valore alle proprie tesi. Il problema della validità dell'ultima
parte del grafico era già stato segnalato da Stephen McIntyre
quando contestava un rialzo improvviso della curva che invece a
suo dire era piatta. Molte mail si riferiscono al trick che
potremmo tradurre con la parola trucco – per non usare quella
più colorita in uso oggi che passa sotto il nome di tarocco – a cui
i diretti interessati danno oggi un significato benevolo e
nient'affatto truffaldino. In un primo momento queste mail sono
state definite apocrife, ma siccome poteva diventare un
boomerang molti ricercatori chiamati in causa, tra cui Phil Jones,
hanno preferito ammettere che sono vere. E' noto da almeno un
paio d'anni, ad esempio, che la temperatura in questo momento
non è in crescita, così Kevin Trenberth scrive in una mail: «il fatto
che in questo momento non siamo in grado di spiegare la
mancanza di un aumento della temperatura è cosa che non
possiamo lasciar correre». In un'altra mail, sempre a proposito
dello stesso problema, si legge: «sì, non è molto più del 1998 e
tutto questo mi preoccupa… ma c'è la possibilità di avere davanti
un periodo lungo una decina d'anni con temperature
relativamente stabili, al di là di quanto ci si può attendere da La
Nina etc… ma se io vedo questa possibilità la farebbero loro
anche gli altri, forse posso tagliare gli ultimi punti sulla curva
prima del mio intervento, questo è un trend verso il basso a causa
degli effetti finali e del freddo degli ultimi anni»."
Oggi esistono anche motori di ricerca come
http://www.eastangliaemails.com/search.php per consultare le
email trafugate all'IPCC
Con racconti di catastrofi imminenti che distruggeranno il pianeta
ormai i bambini vengono spaventati nelle scuole e in Tv (es.
Mario Tozzi), e tutto in nome di teorie non dimostrate. Nel
migliore dei casi vengono diseducati con una cattiva scienza.
L'obiettivo dei nuovi catastrofisti è quello di educarci fin da
piccoli ad uno stato paura e di emergenza, di modo che tutti
saremo felici quando arriveranno le soluzioni globali alle
emergenze globali, come la geoingegneria, nei progetti di
malthusiani come John Holdren (consulente del presidente Usa
Obama) che l'anno scorso disse :"la Terra sarebbe vicinissima a
un cambiamento climatico conclamato", e "Si potrebbe arrivare
ad essere tanto disperati da voler usare questi strumenti.";
oppure James Lovelock (padre della pseudoscienza di Gaia), il
quale vorrebbe gassarci massicciamente con "acido solforico
semplicemente facendo volare alla quota appropriata aerei
predisposti per bruciare carburante contenente una piccola
quantità di zolfo"; questa è l'intenzione anche di Tim Lenton che
vede "le immissioni di particelle di zolfo nella stratosfera e la
produzione di nuvole sintetiche" come una soluzione da applicare
in caso di emergenza; e Paul Crutzen, il quale ha affermato che
"Nel nostro futuro possono benissimo esserci progetti di
geoingegneria su vasta scala internazionalmente accettati [...]
per ottimizzare il clima"; Oppure Robert E. Dickinson, che nel
suo lavoro CLIMATE ENGINEERING A REVIEW OF
AEROSOL APPROACHES TO CHANGING THE GLOBAL
ENERGY BALANCE, afferma tranquillamente che "Il presente
documento affronta la possibilità di annullamento dell'effetto
radiativo dei gas ad effetto serra attraverso l'aumento di
riflettori solari. Due approcci promettenti, secondo COSEPUP
(1992), sono l'impiego di aerosol nella stratosfera, direttamente
come riflettori, o nella troposfera, con la semina delle nuvole al
fine di aumentare la quantità e la lucentezza delle nuvole
stesse". C'è anche Il potente think tank Council on Foreign
Relation, che in un suo rapporto dal titolo Unilateral
Geoengineering, del maggio 2008, affermava che "nonostante
le incertezze e le molto negative potenziali conseguenze, la
geoingegneria potrebbe essere necessaria al fine di evitare o
invertire alcuni drammatici cambiamenti del sistema climatico,
come l'innalzamento del mare di molti metri, che potrebbero
comportare un disastro per centinaia di milioni di persone." e
"Tra tutte le strategie di geoingegneria, quella che è considerata
più fattibile coinvolge l'incremento dell'albedo planetario, che si
ottiene riflettendo la luce solare nello spazio prima che sia
assorbita. Ci sono diversi metodi attrverso cui le nuvole possono
essere usate per incrementare la riflettività planetaria:
1. Aggiungere piccole particelle riflettenti nell'alta parte
dell'atmosfera ( la stratosfera la quale è collocata tra 15 e 50 km
dalla superfice della Terra).
2. Aggiungere più nuvole nella parte più bassa dell'atmosfera
(nella troposfera)
3. Mettere vari tipo di oggetti riflettenti nello spazio sia vicino
alla terra o in una locazione stabile tra la terra e il sole
4. Cambiare la copertura di ampie porzioni della superfice del
pianeta da qualcosa di scuro (assorbente) come gli alberi, a
qualcosa di luminoso (riflettente) come coperture di neve o
erba."
L'oscuramento della luce Solare attraverso progetti di
geoingegneria su vasta scala, come ad esempio la gassazione
planetaria con acido solforico o altre sostanze dannose, sono
tecnicamente fattibili, affermano gli scienziati, e sono nei
progetti di questi pazzi malthusiani.
Lo vediamo già in cielo; e forse, per ora, stiamo vedendo solo le
prove generali.
Object 13

Per i riferimenti si vedano anche i miei due post: 2084: la dittatura


del carbonio? e Lovelock, la depopolazione, l'effetto serra e la
geoingegneria

Pubblicato da nwo-truthresearch a 05.56

sabato 20 marzo 2010


How aircraft contrails (or chemtrails ?) form cloud
Intervistatrice: Ecco, c'è un'altra cosa che volevo chiedere, lei giustamente mi dice ci
sono queste situazioni, però mi spiega perché, secondo lei naturalmente, c'è un aereo
che parte, fa una scia lunga poi si gira, torna indietro, poi si rigira, torna indietro, fa
un giro, cioè, non ha nient'altro da fare quel pilota?
Simone Angioni: Beh, io fino ad oggi non ho mai visto un video che mi mostrasse un
aereo che fa il suo percorso poi a un certo punto fa un giro ad U, torna indietro come
se stesse in realtà passando sopra a una città, io non ho mai visto una cosa del genere,
io le scie chimiche, le scie chimiche, le scie di condensa...
Intervista al chimico dell'Università di Pavia Simone Angioni, membro del CICAP,
Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul Paranormale.
http://www.sciesardegna.it/docs/radiobase.doc

http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/8309629.stm

http://www.metoffice.gov.uk/climatechange/policymakers/policy/informing-mitigation.pdf

Ai link che trovate sopra la BBC e il MET OFFICE dichiarano che le contrail (?) di un aereo
militare che vola in una traiettoria circolare hanno creato una nube a forma di
cirro
Il titolo che ha dato la BBC alla notizia è il politicamente corretto How aircraft
contrails form cloud
Sotto la traduzione del testo originale ad opera di nwo-truthresearch
Immagini satellitari all'infrarosso che mostrano l'evoluzione di cirri da scie di condensa (?) sopra
il Mare del Nord. (NOAA (US National Oceanic and Atmospheric Administration), NASA (National
Aeronautics and Space Administration) and EUMETSAT (European Organisation for the
Exploitation of Meteorological Satellites)).
Questa serie di immagini satellitari analizzata dal Met Office Britannico
rivela come le scie di condensa derivanti da aerei possono trasformarsi in
nuvole
Lo strano lineamento simile ad una spira sulla destra dell'immagine è una
scia di condensa lasciata da un aereo militare che vola in una traiettoria
circolare
Il Dottor Jim Haywood e i suoi colleghi del Met Office e delle Università di
Leeds e Reading studiano le contrail, che sono state soffiate verso sud dai
venti prevalenti e trasformate in nuvole a cirro "indotte da contrail"

Alla fine, queste diventano indistinguibili dale nuvole che sorgono


naturalmente
Il Dottor Haywood e i suoi colleghi investigano l'impatto di queste nuvole
fatte dall'uomo. In un articolo pubblicato nel Journal of Geophysical
Research, essi descivono come questo ha sia effetti di raffreddamento che
di riscaldamento.
In primo luogo, i ricercatori dicono che la nuvola riflette la luce del sole
indietro nello spazio portando ad un effetto di raffreddamento sul clima. In
secondo luogo, essa previene che il calore lasci la Terra

Gli scienziati comparano due modelli di previsione del tempo, uno che
include le nuvole indotte dalle scie di condensa e un'altro no. Le loro
comparazioni mostrano che le nuvole possono avere un effetto netto di
riscaldamento sul pianeta
Le domande sono:
Questo aereo militare era li per caso e il suo pilota un pò
ubriaco o il Dottor Jim Haywood stava svolgendo un
esperimento insieme ai militari?
Queste scie sono contrails o chemtrails?
P.S.
L'articollo di nwo-truthresearch How aircraft contrails (or chemtrails ?) form cloud è stato
recentemente ripreso da Corrado Penna in un suo interessante articolo Simone Angioni
doppiamente smentito
Quello che il nostro articolo poneva erano due semplici domande.
Quell'aereo era li per caso o il Dottor Jim Haywood stava svolgendo un esperimento insieme ai
militari?
Queste scie sono contrails o chemtrails?
E inoltre riportava il dato che esistono scie circolari nel cielo dovute ad "evoluzioni" di aerei
militari.
Per corretteza di informazione, e per fare in modo che le persone si creino una prorpia opinione, è
d'obbligo citare anche la parte più interessante della risposta del Dottor Simone Angioni all'articolo
di Corrado Penna, nel suo blog, dove dice che:
"La seconda sono delle immagini satellitari che mostrano scie di condensa circolari in
riferimento ad uno studio del Dott. Haywood (questa volta il titolo è stato messo, che
strano). In effetti è difficile da smentire questo lavoro e infatti non parla di chemtrails,
ma di contrails.
Tra i vari lavori di Haywood si trova questo dove, guarda un po', a pagina 20 si
trovano anche le analisi del contenuto delle scie di condensazione, cosa che avevo già
riportato anche su questo blog.
Perchè dovrei smentire qualcuno che mi da ragione? Penso che lo sappia solo Penna."

Per quanto riguarda le evoluzioni del'aereo militare alcuni hanno fatto notare che possono esserci
diversi motivi per cui un aereo militare possa fare quelle spirali in cielo.
Lo stesso Dottor Angioni in Le misteriose scie a "U" dice:
"e io giustamente rispondo che non ho mai visto una cosa del genere e infatti non la si
vede nemmeno nel video. Insomma ci sono voluti due anni per raccogliere foto di aerei
che seguono rotte curve e ancora nessuno aereo che fa avanti e indietro come aveva
chiesto l'intervistatrice.
Il video vorrebbe far credere che se un aereo fa una curva allora rilascia scie
chimiche. A parte la logica sfuggente secondo la quale se uno curva allora è
parte di un complotto mondiale per avvelenare la razza umana, bisogna
precisare che è da oltre un anno che la spiegazione di questo comportamento è
presente sulle FAQ del Cicap:
"Se le scie chimiche sono delle polveri di vari composti, non si spiega come mai
dovrebbero avere particolari comportamenti rispetto all'acqua contenuta nelle contrail.
La spiegazione per parte di questi fenomeni è che il vento in quota può essere molto
disomogeneo, e spostare tratti di scia in modo differente.
Chiarito questo capita spesso che aerei facciano curve per poter raggiungere la propria
destinazione formando una scia curva. Non c'è nessun motivo per il quale un aereo
dovrebbe andare sempre dritto senza mai curvare. Esistono anche voli compiuti per
scopi particolari (telerilevamento, addestramento, aerofotografia) che prevedono rotte
ad andirivieni con frequenti curve o variazioni di direzione, ma questo non prova in
alcun modo che la scia da loro lasciata non sia di condensa. Le scie di condensazione
seguono la rotta dell'aereo, non c'è alcun motivo che dovrebbe spingere a pensare che
una scia di condensazione non dovrebbe avere la medesima forma della rotta eseguita
dal velivolo."
Tutto ciò spiegherebbe anche un eventuale aereo che fa una serie continua di curve, ma
quello che si vede nel video ha una spiegazione molto più semplice: si tratta
probabilmente di "holding pattern" ovvero circuiti d'attesa nei quali vengono inseriti gli
aerei per ritardarne l'atterraggio una volta partiti."

Sicuramente il caso della BBC si situa tra i voli "compiuti per scopi particolari".
E' interessante citare anche una seconda aggiunta di Corrado al suo post:
Che la lettura di questa notizia non tragga in inganno, gli aerei militari volano a quote
intorno comprese tra i 5 ed i 6 km di altezza, ove non è possibile la formazione di scie
di condensa. Di conseguenza non è possibile attribuire a voli militari nessuna "normale
scia di condensa", ma solo delle anomale scie chimiche. Per questa ragione è
impossibile attribuire le anomale scie ricurve o i voli in formazioni (come nel video
precedente) a velivoli militari che compiono particolari manovre.
La conferma di ciò potete trovarla anche nelle parole del meteorologo tedesco Gunther
Tiersch, pronunicate il 14 gennaio 2009 alla televisione tedesca ufficiale pubblica
Z.D.F. (Zweites Deutsches Fernsehen - seconda rete televisiva germanica).
"… Poi abbiamo ancora qualcosa che non possiamo identificare come pioggia o neve.
Qui nell’Ovest queste linee serpeggianti sono state generate probabilmente di
pomeriggio sopra il mare del Nord da alcuni aerei, aerei militari e all’incirca a 5-6
km. di altitudine. Non hanno così nulla a che fare col tempo…" .
Object 14

Per quanto riguarda l'aereo militare che seguiva il pattern circolare possiamo confermare che si
tratta di un AWACS, come da alcuni suggerito, come riporta anche il Telegraph:
L'analisi del Met Officie si è basata su osservazioni di un singolo aereo mlitare AWACS
che volteggiava in circolo sopra il Mare del Nord in una giornata di sole all'inizio di
quest'anno.
I ricercatori si aspettavano che i forti venti disperdessero le sue scie, ma invece sono si
è visto che attiravano più nubi che hanno continuato a crescere mentre queste erano
soffiate verso sud, fino a quando non hanno formato una coltre nebbiosa di alto livello
di nuvole a cirro attraverso il sud-est dell'Inghilterra.
Jim Haywood, responsabile della ricerca sugli aerosol del Met Office, che ha condotto
lo studio, ha detto al giornale: "Al suo culmine le nuvole a cirro risultanti hanno
coperto una superficie di oltre 20.000 miglia quadrate".
Ha aggiunto: "tali nubi sono normalmente di breve durata, ma, a seconda delle
condizioni atmosferiche, possono durare a lungo."
Si pensa che le basse temperature ad alta quota possano far si che i cristalli di ghiaccio
nel vapore agiscano come 'nuclei' per la condensazione di più acqua, con la
conseguenza di avere più nubi.
Haywood ha detto che le nuvole a cirro indotte dall'aviazione hanno sia un effetto di
raffreddamento, a causa della luce solare riflessa verso lo spazio,che un effetto di
riscaldamento, a causa del calore intrappolato.
"Gli studi dimostrano che, complessivamente, l'effetto di riscaldamento è più forte
cosicchè le nuvole indotte dall'aviazione stanno contribuendo a riscaldare il pianeta",
ha detto.

Il Dottor Simone Angioni dice: "Tra i vari lavori di Haywood si trova questo dove, guarda un po', a
pagina 20 si trovano anche le analisi del contenuto delle scie di condensazione". A nostro avviso la
posizione "ufficiale" di Haywood era già evidente nell'articolo originale della BBC dal titolo
esplicito How aircraft contrails form cloud da noi riportata. Angioni ha semplicemente arricchito
l'informazione.
Noi ci limitiamo solo a porre dei quesiti:
Le "normali" scie di un singolo aereo AWACS sono davvero in grado di formare delle "nuvole a
cirro risultanti (che,ndr) hanno coperto una superficie di oltre 20.000 miglia quadrate" ?
Al fine di formare nubi con ampiezza di "oltre 20.000 miglia quadrate" è stato disseminato dello
ioduro d'argento o altre sostanze con proprietà simili che agiscono come nuclei di condensazione?
Stanno i ricercatori compiendo delle ricerche insieme ai militari?
Queste ricerche sono utili? Possono avere degli effetti collaterali?
Si stanno disperdendo composti dannosi in atmosfera a scopo di ricerca?
Non è consentito porci tali domande? Il porsi tale domande ci qualifica "automaticamente" come
pazzi "complottisti" ?
E' un dato di fatto acquisito, inconfutabile, che in passato la stessa Gran Bretagna è stata esposta a
batteri irrorati in processi segreti. Come riporta un articolo di Antony Barnett del 21 Aprile 2002 sul
sito guardian.co.uk :
"The Ministry of Defence turned large parts of the country into a giant laboratory to
conduct a series of secret germ warfare tests on the public.
A government report just released provides for the first time a comprehensive official
history of Britain's biological weapons trials between 1940 and 1979.
Many of these tests involved releasing potentially dangerous chemicals and micro-
organisms over vast swaths of the population without the public being told.
While details of some secret trials have emerged in recent years, the 60-page report
reveals new information about more than 100 covert experiments.
The report reveals that military personnel were briefed to tell any 'inquisitive inquirer'
the trials were part of research projects into weather and air pollution.
The tests, carried out by government scientists at Porton Down, were designed to help
the MoD assess Britain's vulnerability if the Russians were to have released clouds of
deadly germs over the country.
In most cases, the trials did not use biological weapons but alternatives which scientists
believed would mimic germ warfare and which the MoD claimed were harmless. But
families in certain areas of the country who have children with birth defects are
demanding a public inquiry.
One chapter of the report, 'The Fluorescent Particle Trials', reveals how between 1955
and 1963 planes flew from north-east England to the tip of Cornwall along the south
and west coasts, dropping huge amounts of zinc cadmium sulphide on the population.
The chemical drifted miles inland, its fluorescence allowing the spread to be monitored.
In another trial using zinc cadmium sulphide, a generator was towed along a road near
Frome in Somerset where it spewed the chemical for an hour.
While the Government has insisted the chemical is safe, cadmium is recognised as a
cause of lung cancer and during the Second World War was considered by the Allies as
a chemical weapon.
In another chapter, 'Large Area Coverage Trials', the MoD describes how between 1961
and 1968 more than a million people along the south coast of England, from Torquay to
the New Forest, were exposed to bacteria including e.coli and bacillus globigii , which
mimics anthrax. These releases came from a military ship, the Icewhale, anchored off
the Dorset coast, which sprayed the micro-organisms in a five to 10-mile radius.
The report also reveals details of the DICE trials in south Dorset between 1971 and
1975. These involved US and UK military scientists spraying into the air massive
quantities of serratia marcescens bacteria, with an anthrax simulant and phenol.
Similar bacteria were released in 'The Sabotage Trials' between 1952 and 1964. These
were tests to determine the vulnerability of large government buildings and public
transport to attack. In 1956 bacteria were released on the London Underground at
lunchtime along the Northern Line between Colliers Wood and Tooting Broadway. The
results show that the organism dispersed about 10 miles. Similar tests were conducted
in tunnels running under government buildings in Whitehall.
Experiments conducted between 1964 and 1973 involved attaching germs to the threads
of spiders' webs in boxes to test how the germs would survive in different environments.
These tests were carried out in a dozen locations across the country, including London's
West End, Southampton and Swindon. The report also gives details of more than a
dozen smaller field trials between 1968 and 1977.
In recent years, the MoD has commissioned two scientists to review the safety of these
tests. Both reported that there was no risk to public health, although one suggested the
elderly or people suffering from breathing illnesses may have been seriously harmed if
they inhaled sufficient quantities of micro-organisms.
However, some families in areas which bore the brunt of the secret tests are convinced
the experiments have led to their children suffering birth defects, physical handicaps
and learning difficulties.
David Orman, an army officer from Bournemouth, is demanding a public inquiry. His
wife, Janette, was born in East Lulworth in Dorset, close to where many of the trials
took place. She had a miscarriage, then gave birth to a son with cerebral palsy.
Janette's three sisters, also born in the village while the tests were being carried out,
have also given birth to children with unexplained problems, as have a number of their
neighbours.
The local health authority has denied there is a cluster, but Orman believes otherwise.
He said: 'I am convinced something terrible has happened. The village was a close-knit
community and to have so many birth defects over such a short space of time has to be
more than coincidence.'
Successive governments have tried to keep details of the germ warfare tests secret.
While reports of a number of the trials have emerged over the years through the Public
Records Office, this latest MoD document - which was released to Liberal Democrat
MP Norman Baker - gives the fullest official version of the biological warfare trials yet.
Baker said: 'I welcome the fact that the Government has finally released this
information, but question why it has taken so long. It is unacceptable that the public
were treated as guinea pigs without their knowledge, and I want to be sure that the
Ministry of Defence's claims that these chemicals and bacteria used were safe is true.'
The MoD report traces the history of the UK's research into germ warfare since the
Second World War when Porton Down produced five million cattle cakes filled with
deadly anthrax spores which would have been dropped in Germany to kill their
livestock. It also gives details of the infamous anthrax experiments on Gruinard on the
Scottish coast which left the island so contaminated it could not be inhabited until the
late 1980s.
The report also confirms the use of anthrax and other deadly germs on tests aboard
ships in the Caribbean and off the Scottish coast during the 1950s. The document
states: 'Tacit approval for simulant trials where the public might be exposed was
strongly influenced by defence security considerations aimed obviously at restricting
public knowledge. An important corollary to this was the need to avoid public alarm
and disquiet about the vulnerability of the civil population to BW [biological warfare]
attack.'
Sue Ellison, spokeswoman for Porton Down, said: 'Independent reports by eminent
scientists have shown there was no danger to public health from these releases which
were carried out to protect the public.
'The results from these trials_ will save lives, should the country or our forces face an
attack by chemical and biological weapons.'
Asked whether such tests are still being carried out, she said: 'It is not our policy to
discuss ongoing research.'
antony.barnett@observer.co.uk"
E' inoltre noto l'interesse di Haywood e soci verso la bufala colossale della fine del mondo a causa
del global warming, una teoria che diffonde allarmismo e catastrofismo tra la popolazione ed è
propagandata in tutti i mass media da cosiddetti "scienziati" e "divulgatori" come certezza
scientifica assoluta ed acquisita:
"L'allarmismo [sul global warming] ha la sua giustificazione nel fatto che è qualcosa
che genera fondi"
Award-winning Paleontologist Dr. Eduardo Tonni, of the Committee for Scientific
Research in Buenos Aires and head of the Paleontology Department at the University
of La Plata.

Anche Haywood, come altri, ipotizza la geoingegneria come possibile soluzione alla bufala
colossale della catastrofe globale dovuta al global warming. Lui ed i suoi colleghi usano dei modelli
"teorici" per predirre i risultati di "teoriche" sperimentazioni di operazioni di semina di nuvole su
larga scala:
a questo riguardo si veda ad esempio Climate impacts of geoengineering marine stratocumulus
clouds, di Andy Jones del Met Office Hadley Centre, Exeter, UK - Jim Haywood del Met Office
Hadley Centre, Exeter, UK - Olivier Boucher Met Office Hadley Centre, Exeter, UK:
Sono state recentemente proposte possibili soluzioni teoriche al problema del global
warming. Qui noi presentiamo uno studio idealizzato della risposta climatica ad una
deliberata semina su larga scala di nuvole a stratocumulo che rivestono il Pacifico del
Nord, il Pacifico del Sud ed il Sud Atlantico, con la conseguenza di indurre un
raffreddamento a causa degli effetti indiretti degli aerosol.
Sono stati usati modelli del Met Office Hadley Centre in versioni solo atmosfera,
atmosfera/mixata ad oceano, e atmosfera completamente accoppiata all'oceano, al fine
di investigare la radiazione, l'efficacia climatica, e le risposte regionali delle
temperature, delle precipitazioni, e della produttività primaria netta di questa
Geoingegneria. Le simulazioni delle radiazioni indicano che, per la nostra
parametrizzazione degli effetti indiretti degli aerosol, fino al 35% della radiazione
dovuti agli attuali livelli di gas serra possono essere compensati dalla modificazione
degli stratocumuli.[...]Modelli di simulazione transitoriamente accoppiati suggeriscono
che la geoigegneria di tutte è tre le aree di stratocumuli ritarda il global warming
simulato di 25 anni. Queste simulazioni indicano anche che, mentre alcune aree
esperiscono incrementi di precipitazione e produttività netta primaria, brusche
diminuzioni sono state simulate in Sud America, con particolare impatto di detrimento
della foresta amazzonica. Questi risultati mostrano che, mentre alcune aree traggono
beneficio dalla geoingegneria, ci sono aree significative dove la risposta potrebbe
essere molto dannosa, con implicazioni per l'applicabilità pratica di tale regime

Oppure Geoengineering of stratocumulus decks to counterbalance global warming: Pros, Cons


and Side-Effects,
, Haywood, J.; Jones, A.; Boucher, O.,American Geophysical Union, Fall Meeting 2008, abstract
#U41E-09

Si veda anche questo lavoro dove Haywood studia seriamente l'ipotesi di una gassazione planetaria
con SO2 come misura efficace a ridurre il global warming: Geoengineering by stratospheric SO2
injection: results from the Met Office HadGEM2 climate model and comparison with the Goddard
Institute for Space Studies ModelE di A. Jones, J. Haywood, O. Boucher, B. Kravitz, and
A. Robock
"Abstract. We examine the response of the Met Office Hadley Centre's HadGEM2-AO
climate model to simulated geoengineering by continuous injection of SO2 into the
lower stratosphere, and compare the results with those from the Goddard Institute for
Space Studies ModelE. The HadGEM2 simulations suggest that the SO2 injection rate
considered here (5 Tg[SO2] yr−1) could defer the amount of global warming predicted
under the Intergovernmental Panel on Climate Change's A1B scenario by
approximately 30–35 years, although both models indicate rapid warming if
geoengineering is not sustained. We find a broadly similar geographic distribution of
the response to geoengineering in both models in terms of near-surface air temperature
and mean June–August precipitation. The simulations also suggest that significant
changes in regional climate would be experienced even if geoengineering was
successful in maintaining global-mean temperature near current values."

Ricordiamo Il potente think tank Council on Foreign Relation, che in un suo rapporto dal titolo
Unilateral Geoengineering, del maggio 2008, affermava che "nonostante le incertezze e le molto
negative potenziali conseguenze, la geoingegneria potrebbe essere necessaria al fine di evitare o
invertire alcuni drammatici cambiamenti del sistema climatico, come l'innalzamento del mare di
molti metri, che potrebbero comportare un disastro per centinaia di milioni di persone."
Di questo puramente ipotetico disastro mondiale del global warming, in stile bufala 2012, noi siamo
assolutamente skepticals.

Pubblicato da nwo-truthresearch a 16.09

venerdì 19 marzo 2010


2084: la dittatura del carbonio?
" Inevitabilmente un giorno un comissario suggerirà di rendere il
lavoro più efficace concentrandosi sulla radice del problema: il
numero totale degli abitanti del pianeta. E con una mossa del
genere la Commissione per il controllo termostatico della Terra si
sarà trasformata in un governo mondiale di tipo orwelliano, con
una propria valuta, un esercito e il controllo su ogni persona e
ogni centimetro sul nostro pianeta. Per quanto orrore susciti un
simile esito, se ritardiamo l'azione per combattere la crisi
climatica, la dittatura del carbonio può diventare essenziale per
la nostra sopravvivenza."
Tim Flannery, I Signori del Clima, Ed. Corbaccio

Il titolo di questo post non è il titolo di un romanzo di


fantascienza, o quello di un libro di qualche pazzo "complottista",
ma il titolo di un capitolo di un libro scientificamente corretto
scritto da uno scienziato; il libro si chiama I Signori del Clima, e
l'autore è Tim Flannery. Flannery è uno scienziato ed esploratore
australiano; ha insegnato ad Harvard, è stato per sette anni
direttore del South Australian Museum e attualmente è docente
alla Macquarie University, dove segue un progetto di ricerca sui
cambiamenti climatici; è presidente dello State Science Council e
della Sustainability Roundtable, un organo consultivo sullo
sviluppo sostenibile; egli è anche rappresentante australiano della
National Geographic Society.

Flannery è un fervente sostenitore della teoria dell'effetto serra


dovuto alla CO2 di origine antropica.
Nel suo libro, al capitolo 33 (che strano!) dal titolo eloquente
"2084: la dittatura del carbonio?" l'autore si spinge ad
immaginare un possibile futuro dove la catastrofe generata dal
cambiamento climatico darà avvio ad una ditattura globale. Ciò
rivela che questo tipo di soluzioni sono tenute in debita
considerazione dall'elite di scienziati accademici al fine di arrivare
al Nuovo Ordine Mondiale; forse inserire tali capitoli in libri
dedicati al global warming vuole già farci ingoiare l'idea che
dovremmo rinunciare ai nostri diritti basilari nel caso di una
minaccia esterna come quella del riscaldamento globale. In effetti
la paura derivante da un'improvvisa emergenza climatica
sbandierata ai quattro angoli del globo, condita con qualche
catastrofe artificiale pubblicizzata in tutti i tg planetari, sarebbe
una miscela così irresistibile che alla fine tutta la gente del globo
si convincerà ad abbracciare un Governo Mondiale che la salvi da
questa emergenza inventata a tavolino; la strategia sarebbe simile
ad esempio a quella messa in atto nell'emergenza derivante dalla
finta pandemia da virus H1N1. Se tali ipotesi vi sembrano lontane
dal vostro senso comune leggete prima cosa dice questa notizia
pubblicata su Virgilio il 4/5/2009:
"...Le proposte della geoingegneria per dare un po' di
refirigerio alla terra e riportare il clima sotto controllo
sembrano partorite dai sogni di Archimede Pitagorico,
eppure raccolgono sostegno dai governi, impegnano il
fior fior dell'intellighenzia di stanza in sofisticati
laboratori, riempiono le pagine dei giornali, fanno
sperare i cittadini di mezzo mondo.
Ma ha senso modificare artificialmente il clima piuttosto
che concentrare gli sforzi sulla riduzione delle emissioni e
sullo sviluppo di tecnologie pulite? Alterando
ulteriormente un ecosistema già periclitante, non si
rischia di avere effetti collaterali indesiderati, col rischio
che il rimedio sia peggiore del male?
I dubbi sono leciti e non mancano di accendere il
dibattito.
Eppure, la risposta di esperti accreditati come John
Holdren fisico, 65 anni, consigliere scientifico del
Presidente Obama in merito agli interventi per
contrastare il cambiamento climatico è stata: «Si
potrebbe arrivare ad essere tanto disperati da voler usare
questi strumenti.» In una recente intervista segnalata da
Ecoblog, lo scienziato afferma che la Terra sarebbe
vicinissima a un cambiamento climatico conclamato:
entro sei anni potrebbe scomparire il ghiaccio artico, il
che di per sé già modificherebbe ulteriormente il clima in
maniera imprevista; c’è un rilascio di metano a causa
dello scongelamento del permafrost in Siberia il che
potrebbe accelerare i cambiamenti climatici e numerosi e
grandi incendi in tutto il mondo.
Insomma, a mali estremi... porte aperte alla
geoingegneria, l'ultima spiaggia.
Ma quali sono i progetti più accreditati? Le tecniche
refrigeranti considerate più efficienti secondo lo
scienziato inglese Tim Lenton sono le immissioni di
particelle di zolfo nella stratosfera e la produzione di
nuvole sintetiche. La prima soluzione consentirebbe di
creare uno schermo riflettente per far passare meno
radiazioni solari, come avviene con eruzioni vulcaniche;
il secondo sistema prevede invece la produzione di nuvole
che riflettano la luce del sole attraverso la nebulizzazione
di acqua marina con l'aggiunta di un solfuro che ne
faciliti la formazione."
Adesso vi lascio alla lettura del capitolo del libro
2084: la dittatura del carbonio?
Se [...] l'uomo invadesse la capacità funzionale di
Gaia in misura tale da renderla invalida [.] egli si
sveglierebbe un mattino per trovare che ha il
compito permanente, per tutta la sua vita, di
manutenzione del pianeta. [...] Allora, almeno, noi
si guiderebbe quello strano aggeggio che è "la
nave spaziale Terra", e la parte di biosfera,
domata e addomesticata, che ancora rimanese
sarebbe davvero il nostro solo " sistema di
mantenimento della vita". James Lovelock, Gaia,
1979 [trad. it. p. 157]
Paul Crutzen ha contribuito a salvare il mondo
dall'impoverimento di ozono dovuto ai CFC, e per questo
ha ricevuto un premio Nobel. Davanti alla minaccia del
mutamento climatico che incombe, Crutzen è ancora una
volta impegnato nel dibattito, e la sua riflessione già
guarda molto lontano. " Nel nostro futuro possono
benissimo esserci progetti di geoingegneria su vasta scala
internazionalmente accettati [...] per ottimizzare il clima"
ha affermato su Nature nel 2002. E' un pensiero che
merita di essere approfondito, e per cominciare dobbiamo
guardare al grande gioco della modificazione del clima in
cui l'umanità è impegnata.
Ne intravedo tre esiti possibili:
1. La nostra reazione di limitazione delle
emissioni è troppo lenta o scoordinata per
allontanare grandi mutamenti climatici, che
distruggono i sistemi di mantenimento della vita
della Terra e destabilizzano la nostra civiltà
globale. Di conseguenza l'umanità viene spinta in
un Medioevo prolungato molto più crudele di
qualunque altro che lo abbia preceduto, perchè le
armi più distruttive mai escogitate esisteranno
ancora, mentre i mezzi per regolarne l'uso, e
stabilire la pace, saranno stati spazzati via. Questi
cambiamenti potrebbero iniziare fin dal 2050.
2. L'umanità agisce con prontezza - a livello
individuale, nazionale e aziendale - per ridurre le
emissioni, e così evita gravi conseguenze
climatiche. In base alle tendenze attuali,
dovremmo aver cominciato a decarbonizzare in
modo significativo le nostre reti elettriche intorno
al 2030, e aver sostanzialmente decarbonizzato il
sistema dei trasporti entro il 2050. Se avremo
successo, verso il 2150 o giù di li i livelli dei gas
serra saranno scesi al punto in cui Gaia può
nuovamente controllare il termostato della Terra.
3. Le emissioni vengono ridotte in misura
sufficiente a evitare il disastro completo, ma gli
ecosistemi della Terra vengono seriamente
danneggiati. Con il clima del mondo sul filo del
rasoio, l'idea di Crutzen di progetti
geoingegneristici concordati a livello
internazionale diventa obbligatoria. La civiltà
umana rimarrà sospesa sull'orlo dell'abisso per
decenni o secoli, durante i quali il ciclo del
carbonio dovrà essere rigorosamente controllato,
mediante progetti di geoingegneria sia grandi che
piccoli.
In quest'ultimo scenario l'umanità non avrebbe altra
scelta che istituire una Commissione per il controllo
termostatico della Terra, qualcosa che potrebbe
facilmente nascere dal Protocollo di Kyoto. Cominciamo
a discutere come la commissione potrebbe affrontare il
problema della CO2, il più importante degli oltre trenta
gas serra di cui dovrebbe preoccuparsi. Tra i suoi primi
compiti ci sarebbe quello - che è già stato all'ordine del
giorno di Kyoto - di mantenere il valore del carbon-
dollaro esercitando un arbritato ogniqualvolta gli accordi
di scambio del carbonio non vengano onorati, e ove il
carbonio sequestrato venga disperso. Date le lunghe scale
temporali coinvolte in progetti quali le forestazioni e le
proposte di sequestrazione, la commissione si ritroverebbe
a tenere sotto controllo per i prossimi secoli carbon-
dollari coniati nel 2005.
Probabilmente la commissione avrebbe la necessità di
servirsi degli oceani come di uno strumento per regolare
il termostato della Terra. Ciò richiederà nuova
cooperazione internazionale sull'uso e la proprietà dei "
beni comuni" oceanici globali, ed è possibile che anche
l'Artico e l'Antartico siano coinvolti in questi nuovi
accordi, col chè verrebbero disciplinati i nostri ultimi beni
comuni significativi. A causa dell'importanza dei suoli
come pozzi del carbonio, la commissione sarebbe
profondamente interessata all'agricoltura e all'uso del
territorio in tutto il mondo, e ci si dovrebbero aspettare
regolamentazioni di vasta portata relative all'agricoltura,
alle foreste e agli altri usi del suolo.
Con l'approfondirsi della crisi climatica la commissione
potrebbe essere chiamata anche a esercitare il suo
arbitrato in circostanze in cui un paese stesse soffrendo
evidenti svantaggi per effetto del clima modificato, mentre
altri prosperano. L'Australia, per esempio, potrebbe
trovarsi sull'orlo del collasso per effetto della riduzione
delle precipitazioni sui suoi principali centri abitati,
mentre il Canada potrebbe godere di raccolti eccezionali
e inverni miti proprio a causa degli stessi mutamenti
climatici.
Se una simile commissione dovesse mettere radici, i suoi
poteri e la sua influenza si amplierebbero e
approfondirebbero con la crisi climatica, a alla fine essa
di necessità si intrometterebbe in materie in precedenza
considerate di competenza degli Stati.
E' difficile immaginare che mosse simili, non importa
quanto necessarie per stabilizzare il clima globale, non
sarebbero messe in discussione da qualche paese. Ci si
potrebbero aspettare sia resistenze sorde che raggiri, ma
sarebbe possibile anche il rifiuto netto di conformarsi.
Come si comporterebbe la commissione, per esempio, con
gli "approfittatori" che ignorassero le sue disposizioni a
detrimento di tutti?
I paesi sostenitori della commissione cercherebbero di
introdurre una rete di incentivi, comprendente sanzioni,
che nel passato si sono dimostrate indispensabili per
garantire che nessun paese tragga vantaggi indebiti da un
qualsisi trattato internazionale. E perchè queste misure
punitive avessero il massimo effetto, sarebbe necessaria
una corte internzionale e - come ultima risorsa in casi
estremi - una forza armata internazionale da usare contro
i recalcitranti. Forse queste truppe porterebbero caschi
verdi invece che blu, ma le forze di pace dell'ONU offrono
un modello eccellente di come questo braccio della
commissione potrebbe svilupparsi inizialmente.
La nostra atmosfera è così delicata, e il carico umano che
oggi sopporta è così enorme, che l'opera della nostra
commissione non potrebbe assolutamente limitarsi ai gas
serra: anche l'economia dell'idrogeno potrebbe rientrare
nelle sue competenze. L'idrogeno molecolare è un gas
presente in tracce nell'atmosfera (soltanto mezza parte
per milione) con una durata di vita di solo due anni. La
futura economia dell'idrogeno richiede il trasporto ogni
anno di una quantità di gas parecchi volte maggiore della
quantità presente nell'atmosfera oggi e, come abbiamo
visto, l'idrogeno ha la tendenza a sfuggire. Sostituendo
metà del consumo attuale di combustibili fossili con
l'idrogeno rischiamo di raddoppiare la sua
concentrazione atmosferica.
Una delle più significative proprietà indesiderate
dell'idrogeno è la sua capacità di aumentare l'abbondanza
del metano anche del 4 per cento. Siccome l'economia del
gas è considerata una fase di transizione verso l'economia
dell'idrogeno, ciò può avere serie conseguenze di efetto
serra per un mondo già sovraccaricato di emissioni di
metano. Inoltre il principale pozzo per l'azoto molecolare
atmosferico sono i microorganismi che fissano questo
elemento, e le conseguenze su di essi di un aumento
dell'idrogeno molecolare sono sconosciute. C'è anche la
possibilità che, quando fosse usato su scala
sufficientemente grande per alimentare l'intero sistema dei
trasporti del mondo, l'idrogeno abbia effetti sul vapore
acqueo stratosferico, sulla temperatura planetaria e
sull'ozono. E i più favorevoli ricercatori in questo campo
hanno sottolineato di recente che " la valutazione degli
effetti climatici di un'[economia dell'idrogeno] è appena
iniziata".
Man mano che l'armeggiare dei chimici diverrà più
sofisticato e la nostra consapevolezza dei vari effetti
atmosferici aumenterà, possiamo spettarci che sempre più
processi planetari interesseranno alla nostra
commissione. E con così tanti problemi da affrontare,
qualche comissario potrebbe cominciare a sentirsi come
quel ragazzo che tappava i buchi dalla diga con le dita,
solo per accorgersi che tutto intorno gli si aprivano altre
falle. Di certo essi si renderanno conto che, finchè la
popolazione umana rimarrà così numerosa, il susseguirsi
di nuove minacce per la sicurezza climatica sarà senza
fine.
Inevitabilmente un giorno un comissario suggerirà di
rendere il lavoro più efficace concentrandosi sulla radice
del problema: il numero totale degli abitanti del pianeta.
E con una mossa del genere la Commissione per il
controllo termostatico della Terra si sarà trasformata in
un governo mondiale di tipo orwelliano, con una propria
valuta, un esercito e il controllo su ogni persona e ogni
centimetro sul nostro pianeta. Per quanto orrore susciti un
simile esito, se ritardiamo l'azione per combattere la crisi
climatica, la dittatura del carbonio può diventare
essenziale per la nostra sopravvivenza.
Meno di 250 anni fa selvaggi ragazzi delle Highlands
scozzesi che nulla sapevano della lingua, della moneta e
dei calzoni inglesi, conducevano il bestiame che era la
loro unica ricchezza nelle cittadine di mercato inglesi per
poter comprare qualche prodotto di lusso come la polvere
da sparo e il sale. Oggi nessun cittadino di un qualsiasi
paese sviluppato ha una padronanza della propria vita
come quella che avevano quei selvaggi abitanti delle
Highlands, perchè noi siamo i discendenti di coloro che
cambiarono quella " libertà" per un governo stabile,
abbondanti pasti al giorno, trasporti comodi e le
sofisticate macchine che ci parlano del mutamento
climatico.
E a volte abbiamo rinunciato ad altre libertà per
affrontare terribili minacce. I Padri Fondatori degli Stati
Uniti d'America crearono la più grande nazione che il
mondo abbia mai visto, e lo fecero perchè temevano una
schiacciante minaccia esterna: la corona britannica.
Creare gli Stati Uniti non fu facile, perchè i gentiluomini
del Sud, che amavano le corse dei cavalli, il teatro e le
piantagioni pullulanti di schiavi, dovevano riconciliarsi
con i puritani del New England, che consideravano cose
simili opera del demonio. Eppure in qualche modo un
accordo di mediazione fu raggiunto, e con esso ciascuno
dei trdici stati firmatari cedette una porzione significativa
della propria sovranità. I Padri Fondatori crearono - con
grande successo - un'entità politica di massa sufficiente
ad affrontare le sfide che si ponevano, eppure con
garanzie sufficienti a consentire alla libertà di fiorire.
L'Umanità ha percorso una strada così lunga in un tempo
così breve che le nostre immaginazioni sono
irrimediabilmente impantanate nel passato. Forse, come
sembra accadere nel caso di molti neoconservatori
americani, sono intrappolate sulla frontiera del west
oppure nella Seconda guerra mondiale. Per altri
risiedono in ormai obsolete identità nazionali o ideologie.
E siccome le nostre immaginazioni dimorano ancora in
questi paesaggi svaniti, la nostra reazione alla minaccia
del cambiamento climatico può sembrare assurda. E'
questo fatto, credo, che ha spinto alcuni conservatori ad
ignorare la minaccia del mutamento climatico, pur
salvaguardando al tempo stesso così gelosamente la
nostra " libertà".
Se i colossi del carbone e del petrolio e gli interessi loro
alleati continuano a impedire al mondo di passare
all'azione per combattere il mutamento climatico,
potremmo avere presto una Commissione per il controllo
termostatico della Terra. L'unico modo per evitare sia la
tirannia che la distruzione è quello di agire come i Padri
Fondatori dell'America, rispondendo rapidamente
all'appello all'azione e cedendo a un'autorità superiore
soltando il potere strettamente necesario per combattere
la minaccia. E questo sra efficace soltanto se agiamo ora,
prima che la crisi sia pienamente dispiegata.
Nota finale
Ma anche "rispondere rapidamente all'appello all'azione"
sarebbe ormai vano; come riportato nell'articolo sopra, lo
scienziato John Holdren, fisico, 65 anni, consigliere scientifico del
Presidente Obama dice che "la Terra sarebbe vicinissima a un
cambiamento climatico conclamato".
Se e quando decidere di scatenare l'emergenza effetto serra, al pari
dell'emergenza pandemica, è solo a discrezione di questi illuminati
oligarchi e dei loro interessi.
Pubblicato da nwo-truthresearch a 10.31

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giovedì 18 marzo 2010


Lovelock, la depopolazione, l'effetto serra e la geoingegneria

James Lovelock, Biofisico, chimico e climatologo inglese, è il


padre della teoria di Gaia, quella teoria che vede la terra come un
organismo vivente che si autoregola.
Pochi sanno però che Lovelock è anche uno dei più
fondamentalisti sostenitori della teoria del riscaldamento globale
dovuta alla CO2 immessa nell'atmosfera dall'essere umano. Prima
di procedere oltre diciamo ancora due parole sul retroterrea di
Lovelock.
Da Massoneria e sette segrete di Ephiphanius leggiamo:
" Presso la cattedrale di New York ha pure sede la Lindisfarne
Association, fondata dal filosofo new age Irving Thompson,
convinto sostenitore del culto di GAIA, la madre terra. Fu in
questa cattedrale, infatti, che nel 1979, dal pulpito del rev James
F. Morton, il biologo James Lovelock, espose per la prima volta la
teoria di GAIA"
Lovelock è un membro dell'esoterica Associazione Lindisfarne; Il
loro sito http://www.williamirwinthompson.org riporta:
" L'Associazione Lindisfarne è un'associazione di artisti,
scienziati e religiosi contemplativi dedicata allo studio e alla
realizzazione di una nuova cultura planetaria per la nostra
nuova civiltà globale". In altri termini: Globalist we can!
Lovelock, dal 1974, è anche membro della massonica Royal
Society.

Qui sopra un'immagine di un incontro alla Lindisfarne nel


1988. Lovelock è l'ultimo a destra
In questa intervista il "verde ed ecologista" Lovelock cosi
presentava la sua preferenza per il nucleare al fine di risolvere il
problema energetico:
" Lovelock:...da scienziato so che costruire una centrale
nucleare causa una quantità di emissioni di anidride
carbonica che è un quarantesimo di quella richiesta da un
impianto eolico, a parità di energia prodotta. Inoltre,
costruire una centrale atomica richiede solo quattro o
cinque anni, una soluzione rapida.
Intervistatore: tornando al nucleare, è seria la sua
proposta di mettere le scorie nella foresta tropicale?
Lovelock: Certo. Ho proposto anche di metterle in un
pozzo nel giardino. Ma poichè molti le temono, tanto vale
metterle nelle foreste, dove nessuno taglierebbe più gli
alberi perchè nessuno vuole comprare legname "
contaminato dalle radiazioni..."
Secondo Lovelock nel 2050, a causa dello scioglimento dei
ghiacciai, una città come Londra potrebbe essere sommersa
dall'acqua e intere popolazioni potrebbero essere costrette ad
emigrare.
In un suo articolo del 20/01/2006 egli scriveva a proposito
dell'effetto serra su Gaia: "Gli specialisti del clima la considerano
estremamente malata, e ritengono che potrebbe presto prendersi
una febbre morbosa che potrebbe durare 100.000 anni [...]
Abbiamo fatto prendere a Gaia una febbre pesante, e presto le sue
condizioni peggioreranno fino ad assomigliare a un coma." Egli
diceva che a causa di questo febbrone " prima che questo secolo
finisca miliardi di noi moriranno e i pochi che sopravvivranno
vivranno nell’Artico dove il clima resterà tollerabile."
Anche in un' intervista pubblicata su La Stampa il 13 giugno 2009
Lovelock sosteneva che il riscaldamento globale avrebbe portato
ad una catastrofe globale che avrebbe lasciato sulla terra 1
miliardo di uomini: " La gente sarà costretta ad emigrare verso i
poli, verso luoghi come il Canada. Entro la fine del secolo ci sarà
meno di un miliardo di persone".
Considerando che la popolazione attuale del pianeta è di circa 7
miliardi di persone, questa catastrofe comporterebbe la morte di 6-
6,5 miliardi di persone e secondo Lovelock, tutte avverranno
nell'arco di un secolo! Roba da poco!
Ad una domanda dell'intervistatore sulla geoingegneria Lovelock
risponde:
" Credo che valga la pena prendere in esame soluzioni
come quella dell’immissione di aerosol di zolfo nella
stratosfera per riflettere parte del calore solare verso lo
spazio, per poter raffreddare il pianeta."
e poi terminava dicendo
" È come la calma prima della seconda guerra mondiale,
in Gran Bretagna, quando ero giovane. Nessuno ha fatto
niente, finché non sono cominciate a cadere le bombe. In
realtà non ci rendiamo conto del cambiamento climatico,
che la maggior parte di noi considera solo una teoria.
Spero che quando ci sarà il primo grande disastro
climatico resteremo uniti, come se stessero invadendo il
nostro paese"

Nella mia mente non fa che ronzare uno "strano pensiero"


leggendo le sue parole che lodano la geoigegneria, parlano di
disastro climatico e infine invitano a restare uniti come se fossimo
in guerra. Il ronzare aumenta quando mi rendo conto che l'effetto
serra di origine antropica dovuto alla CO2 è una bufala colossale.
Per approfondire più nel dettaglio la preferenza di Lovelock verso
la geoingegneria leggiamo a pagina 181 del suo libro pubblicato
nel 2006 dal titolo La rivolta di Gaia:
" Mi sono chiesto, quindi, se non vi potesse essere un
modo ancora più semplice per raffreddare la Terra.
Potremmo pensare per esempio di imitare il ben noto
effetto di raffreddamento dei grandi vulcani. Il Pinatubo,
nelle Filippine, con la sua eruzione del 1991, provocò
l'immissione nella stratosfera di biossido di zolfo
(anidride solforosa), che a contatto con l'aria diede
origine ad un aerosol di goccioline di acido solforico.
Queste goccioline, fluttuando per diversi anni a bassa
quota, hanno contrastato in misura significativa il
riscaldamento serra. Perchè non immettere attivamente
nella stratosfera un aerosol di minuscole goccioline di
acido solforico semplicemente facendo volare alla quota
appropriata aerei predisposti per bruciare carburante
contenente una piccola quantità di zolfo? Ora, le rotte
aeree più intensamente trafficate dell'emisfero
settentrionale sono prevalentemente nella stratosfera. Ho
scoperto successivamente che questa era già stata
formulata dal russo M.I Budyko negli anni settanta, ed era
stata respinta in quanto si riteneva potesse incoraggiare
un consumo smodato di combustibili fossili. Ma oggi,
potrebbe consentirci di guadagnare il tempo necessario a
permettere la nostra ritirata sostenibile.
le compagnie petrolifere di solito rimuovono i composti
contenenti zolfo dai carburanti per l'aviazione, così da
ridurrre l'inquinamento a livello mondiale. Non sarebbe
difficile fonire carburante contenente tra lo 0,1 e l'1 per
cento di zolfo, la quantità necessaria alla produzione di
aerosol. Naturalmente vi sarebbero problemi, come quelli
implicati dalla complessa chimica che presiade
all'esaurimento dell'ozono stratosferico. Robert E.
Dickinson, dell'Arizona University Insitute of Physics, ha
fatto comunque uno studio completo e dettagliato del
miglioramento reso possibile dagli aerosol, che io
raccomando vivamente a chiunque sia interessato a
indagare ulteriormente su questa possibile via di fuga
temporanea dal surriscaldamenteo"
Più avanti, a pag. 194 egli sostiene che:
" La radice dei nostri problemi ambientali deriva da una
mancanza di vincolo sulla crescita della popolazione" e
poi che "personalmente ritengo che sarebbe saggio mirare
ad una popolazione stabilizzata compresa tra mezzo
miliardo e un miliardo di abitanti, per essere liberi di
vivere in molti modi diversi senza dannegiare Gaia. A
prima vista questo potrebbe sembrare un traguardo
difficile, improponibile e perfino senza speranza, ma gli
eventi dell'ultimo secolo lasciano credere che osso essere
più facile di quanto si pensi"
A pagina 201 leggiamo la concezione che Lovelock ha degli esseri
umani all'interno di Gaia:
" Gaia - la Terra che vive - è ormai anziana e non ha più
la capacità di recupero che possedeva due miliardi di anni
fà. Ancora tenta di lottare contro l'ineluttabile incremento
del calore solare cercando di mantenere la temperatura
della Terra fresca a sufficienza per la miriade di forme di
vita che la abitano. Ma, guisto per darle un pò di filo da
torcere, una di queste forme di vita, gli esseri umani - quei
litigiosi animali tribali sempre pervasi da sogni di
conquista - hanno pensato bene di assoggettare la Terra
solo per il proprio tornaconto. Con inaudita insolenza, si
sono accapparrati le riserve di carbonio che Gaia aveva
sepolto (al preciso scopo di mantenere l'ossigeno al giusto
livello), e le hanno bruciate. così facendo, hanno usurpato
l'autorità di Gaia contrastando il suo sforzo inesausto di
mantenere il pianeta adatto alla vita: quegli esseri umani
pensavano infatti solo alla loro comodità e alla loro
convenienza"

Visto che per Lovelock gli esseri umani sono solo dei "litigiosi
animali tribali sempre pervasi da sogni di conquista", il fatto
che ne possano morire miliardi al fine di "essere liberi di vivere in
molti modi diversi senza dannegiare Gaia", penso che non debba
dispiacere più di tanto al nostro "grande scienziato". Questa si che
è vera scienza "non allarmista", "saggia" e "illuminata"!
Non possiamo non chiederci se la morte di miliardi di "litigiosi
animali tribali", auspicata dal nostro "grande scienziato"
Lovelock, sia possibile solo ed esclusivamente ad opera della CO2
killer o se per caso la diffusione di "un aerosol di minuscole
goccioline...facendo volare alla quota appropriata aerei
predisposti", come egli stesso vorrebbe, possa dare qualche
piccolo aiutino..a far trapassare un pò di anime che non ne
vogliono sapere di morire per via della sola CO2...e forse lo sta
già dando.
Cosiderando che Lovelock ha ormai novant'anni, alcuni
potrebbero pensare che le sue teorie siano le ultime farneticazioni
di un'uomo in preda alla demenza senile, ma guardandoci un pò
intorno si scopre che le previsioni catastrofiche abbinate alla
"soluzione" della geoingegneria sono un'opzione tenuta molto in
considerazione da certi think tank al fine di contrastare la bufala
dell'effetto serra e arrivare al Nuovo Ordine Mondiale. Ad
esempio nella rivista Affari Internazionali, organo del think tank
italiano Istituto Affari Internazionali, c'è un articolo del
18/09/2009 a firma di Filippo Chiesa e dal titolo Uno scudo di
emergenza contro il riscaldamento climatico.

Filippo Chiesa, in questo articolo ci dice che


"La ricerca scientifica sui metodi per abbassare
artificialmente la temperatura terrestre suscita giustificati
timori. Ma la realtà è che tali metodi sono già oggetto di
studio di molti scienziati, aziende, e istituti di ricerca."
Che strano, sarà Filippo il solito complottista? Eppure non sembra
un D.J.! Ha appena completato un master in economia
internazionale e politiche ambientali e energetiche presso la
School of Advanced International Studies (SAIS) della Johns
Hopkins University, Bologna – Washigton, DC. Mi avevano detto
che la ricerca sul controllo del clima era una bufala, una cosa solo
ipotetica e fantasiosa e adesso scopro che questa è "oggetto di
studio di molti scienziati, aziende, e istituti di ricerca." Chiesa
dice che " la geoingegneria rappresenta un’alternativa
affascinante alla riduzione delle emissioni ma non priva di
rischi" e che " Il futuro del pianeta potrebbe, in poche parole,
essere lasciato nelle mani di pochi individui con il potere di
cambiare artificialmente la temperatura globale." Ma la
geoigegneria "può rappresentare una necessaria misura di
emergenza in caso gli effetti del cambiamento climatico risultino
davvero più gravi del previsto. I rischi degli effetti collaterali
della geoingegneria e il pericolo di un’azione unilaterale non
possono tuttavia essere sottovalutati" per cui si dovranno "
stabilire dei finanziamenti alla ricerca che permettano di
verificare i rischi e le opportunità effettive della geoingegneria.
In secondo luogo, ricerca e esperimenti potrebbero essere posti
sotto la supervisione di un organo multilaterale che tenga in
considerazione gli obiettivi di tutti gli interessati".
Queste parole evocano nella mia mente ciò che è stato fatto con
l'emergenza pandemica dell'influenza suina.
In questa emergenza è stato immesso nel mercato un vaccino non
testato, inutile e dannoso per la salute in risposta ad una pandemia
letteralmente inventata dai mass media.
Possiamo ipotizzare ora cosa potrà succedere con la
geoingegneria. Ci diranno, come hanno ormai già iniziato a fare,
che il mondo è sull'orlo di una catastrofe globale per via della
bufala del global warming, analogalmente di come hanno fatto con
la bufala della suina. Poi isituiranno un " organo multilaterale
sovranazionale e non eletto" a cui delegare le operazioni sul
controllo artificiale del clima; infine questo organo si occuperà di
applicare quelle " soluzioni di emergenza" che, però,
guardando i nostri cieli, molti scoprono che hanno già iniziato a
operare da un pò, anche se per ora tutte le fonti ufficiali lo negano.
Per cui, come hanno fatto con il vaccino non testato per il virus
H1N1, ci diranno che, si, la geoigegneria presenta dei rischi, ma è
necessario agire ORA, per evitare effetti ben più catastrofici in
futuro. E tutto per il bene di GAIA....almeno così ci vogliono far
credere

Sotto l'articolo completo.


Uno scudo di emergenza contro il riscaldamento
climatico.
A meno di tre mesi dalla conferenza climatica di
Copenhagen, le speranze di negoziare un accordo tra
paesi sviluppati e paesi emergenti che riduca
sostanzialmente le emissioni di gas a effetto serra sono
appese ad un filo. Al tempo stesso, sta prendendo piede
l’idea di raffreddare intenzionalmente il clima attraverso
pratiche di geoingegneria. Date le opportunità e i rischi
che tali pratiche presentano, è auspicabile che si dia
inizio ad un dialogo tra policy-makers, scienziati ed
esperti di relazioni internazionali su come regolamentare
il progresso di questa nuova frontiera scientifica.

Corsa contro il tempo


Le conseguenze nefaste del surriscaldamento climatico
potrebbero verificarsi ben prima di quanto inizialmente
previsto. Alcune di esse potrebbero essere catastrofiche;
per fare solo un esempio, lo scioglimento dei ghiacciai
dell’artico potrebbe rilasciare nell’atmosfera alte dosi di
metano, che farebbero aumentare la temperatura del
pianeta in modo imprevedibile. Per tentare di ridurre la
probabilità di cambiamenti climatici catastrofici, le
emissioni di CO2 dovrebbero essere ridotte del 60 o 80%
rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050 – un obiettivo
molto arduo da raggiungere.

In questo contesto, molti studiosi hanno iniziato a


considerare metodi per abbassare il livello di temperatura
globale senza necessariamente ridurre le emissioni di
CO2. Il termine geoingegneria si riferisce ad alcune
tecniche finalizzate ad aumentare la riflessività
dell’atmosfera (ed aumentare così la quantità di
radiazioni solari riflesse prima che esse raggiungano la
terra) o ad aumentare la capacità della terra di assorbire
l’anidride carbonica già presente nell’atmosfera.
Entrambi i metodi otterrebbero una riduzione della
temperatura globale. Il primo obiettivo può essere
raggiunto attraverso il lancio di particelle di diossido di
zolfo nella stratosfera (in modo da ricreare l’effetto di
un’eruzione vulcanica che tende a diminuire la
temperatura terrestre) o l’inondazione delle nuvole con
una soluzione salina – anch’essa infatti ha la proprietà
di riflettere le radiazioni solari. L’aumento della capacità
della terra di assorbire anidride carbonica potrebbe
invece essere raggiunto attraverso la fertilizzazione degli
oceani (che si riempirebbero così di più alghe, voraci di
CO2) o la creazione di centrali di assorbimento del
carbonio.

Il vantaggio principale della geoingegneria è che si tratta


di un mezzo relativamente economico di tenere a freno il
surriscaldamento globale. Si stima che la messa in pratica
di alcuni di questi progetti costerebbe qualche centinaio
di milioni di dollari all’anno, una cifra alla portata di
qualsiasi paese sviluppato. La riduzione delle emissioni,
per essere efficace, deve invece essere coordinata tra
molti paesi con interessi divergenti , ed è perciò soggetta
al problema del free riding (la tentazione di trarre i
vantaggi dagli sforzi altrui senza contribuire all’obiettivo
comune); la geoingegneria potrebbe risolvere tale
problema. Grazie a questi vantaggi, essa viene
considerata sempre di più come uno “scudo di
emergenza” contro il cambiamento climatico, da usare
in caso di necessità estrema. In quest’ottica, la
geoingegneria ha destato interesse presso società
scientifiche, premi Nobel per la chimica, prestigiose
riviste di relazioni internazionali quali Foreign Affairs, ed
alcuni esperti vicini all’attuale amministrazione
americana.

I rischi della geoingegneria


La geoingegneria rappresenta un’alternativa affascinante
alla riduzione delle emissioni, ma non priva di rischi.
Aumentare la riflessività delle nubi non contribuisce a
diminuire la concentrazione di anidride carbonica
nell’atmosfera, causa dell’acidificazione degli oceani in
grado di distruggere l’ecosistema marino. Inoltre,
spruzzare diossido di zolfo nella stratosfera potrebbe
aumentare il rischio di piogge acide o manomettere
pericolosamente il ciclo idrico, causando temporanei
eccessi o scarsità di piogge in varie zone del pianeta.

Modificare intenzionalmente il clima potrebbe inoltre


privare gli ecosistemi della capacità di adattarsi
gradualmente ai cambi di temperatura e renderebbe
impossibile tornare indietro una volta “girato il
termostato” per la prima volta. Tutti questi rischi sono
rinforzati dal fatto che, come ricordato in precedenza, i
progetti di ingegneria potrebbero essere lanciati anche da
una sola nazione con le risorse finanziarie sufficienti a
farlo. Questa caratteristica porta con sé tutti i rischi
dell’azione unilaterale, che potrebbe non tenere in
considerazione gli effetti degli esperimenti
geoingegneristici sugli altri paesi. Il futuro del pianeta
potrebbe, in poche parole, essere lasciato nelle mani di
pochi individui con il potere di cambiare artificialmente
la temperatura globale.

Come evitare un volo di Icaro


Modificare il clima terrestre può sembrare una forma di
hubris scientifica. È anche vero, però, che le attività
umane hanno già contribuito a modificare il clima in
modo non intenzionale, attraverso enormi emissioni di gas
ad effetto serra. La possibilità di raffreddare la
temperatura planetaria attraverso la geoingegneria non
può diventare un’alternativa di lungo periodo alla
riduzione delle emissioni e alla trasformazione dei
modelli di sviluppo economico, ma può rappresentare
una necessaria misura di emergenza in caso gli effetti
del cambiamento climatico risultino davvero più gravi
del previsto. I rischi degli effetti collaterali della
geoingegneria e il pericolo di un’azione unilaterale non
possono tuttavia essere sottovalutati. La comunità
scientifica e i rappresentanti dei governi potrebbero
iniziare un dialogo – inserendolo negli incontri di
preparazione alla conferenza di Copenhagen – con tre
chiari obiettivi. Innanzitutto, stabilire dei finanziamenti
alla ricerca che permettano di verificare i rischi e le
opportunità effettive della geoingegneria. In secondo
luogo, ricerca e esperimenti potrebbero essere posti sotto
la supervisione di un organo multilaterale che tenga in
considerazione gli obiettivi di tutti gli interessati. Infine,
una serie di norme internazionali potrebbero essere
negoziate per regolamentare in modo efficace la
possibilità di utilizzo dei progetti di geoingegneria
qualora ve ne sia la necessità.

La ricerca scientifica sui metodi per abbassare


artificialmente la temperatura terrestre suscita giustificati
timori. Ma la realtà è che tali metodi sono già oggetto di
studio di molti scienziati, aziende, e istituti di ricerca.
Coordinare la ricerca a livello internazionale farebbe sì
che, se davvero ci trovassimo in dovere di fermare
trasformazioni catastrofiche per l’ecosistema terrestre,
potremmo tentare di farlo in modo multilaterale e con
maggior cognizione di causa. Lasciare a pochi individui
la possibilità di lanciare, in modo avventuristico, progetti
non sottoposti a rigore scientifico equivarrebbe a volare
verso il sole con delle ali di cera.

Filippo Chiesa ha appena completato un master in


economia internazionale e politiche ambientali e
energetiche presso la School of Advanced International
Studies (SAIS) della Johns Hopkins University, Bologna –
Washigton, DC (fchiesa08@johnshopkins.it).
Pubblicato da nwo-truthresearch a 03.09

CODEX ALIMENTARIUS: IL CONTROLLO E LA NEGAZIONE DELLA


SCIENZA
Di Paul Anthony Taylor
fonte: Dr. Rath Health Foundation
http://www4it.dr-rath-
foundation.org/argomenti/codex/codex2007-badneuenahr.html
Non vogliamo cambiare. Ogni cambiamento minaccia la stabilità.
Ecco un altro motivo perché siamo così poco inclini a utilizzare le
nuove invenzioni. Ogni scoperta della scienza pura è, in potenza,
sovversiva; anche la scienza deve essere talvolta considerata un
possibile nemico. – Aldous Huxley, Il mondo nuovo.

La 29° sessione del Codex Committee on Nutrition and Foods


for Special Dietary Uses si è tenuta a Bad Neuenahr-
Ahrweiler, Germania, dal 12 al 16 novembre 2007. Costola
della Codex Alimentarius Commission sponsorizzata da FAO e
OMS, le attività di questo comitato sono sempre più percepite
dai sostenitori della medicina naturale come una delle più
grandi minacce mondiali alla futura disponibilità di
integratori vitaminici terapeutici e di altre terapie naturali
basate su micronutrienti. Il Direttore delle Relazioni Esterne
della Dr. Rath Health Foundation, Paul Anthony Taylor, ha
partecipato alla riunione come delegato della National Health
Federation, l'unica organizzazione sanitaria al mondo
orientata alla medicina naturale e al consumatore che abbia lo
status di osservatore ufficiale alle riunioni del Codex. La
testimonianza di Paul, riportata di seguito, descrive il modo in
cui il Codex continua a negare i benefici di vitamine,
micronutrienti e nutrizione nella lotta alle patologie
attualmente più diffuse e spiega come i suoi principali
beneficiari siano le grandi multinazionali del settore
alimentare, biotecnologico e farmaceutico.

Il Codex Committee on Nutrition and Foods for Special Dietary


Uses durante la riunione a Bad Neuenahr-Ahrweiler, Germania,
novembre 2007.

Il palese rigetto delle preoccupazioni dei consumatori in


merito agli alimenti geneticamente modificati
Vi sono sicuramente scarsi dubbi sul fatto che i consumatori sono
fortemente contrari ad assumere alimenti geneticamente
modificati. Volta dopo volta, sondaggi e indagini in tutti i paesi del
mondo hanno dimostrato questo dato di fatto oltre ogni
ragionevole dubbio. Nonostante ciò, il fatto che i semi
geneticamente modificati possano essere brevettati (in quanto, a
differenza dei normali semi, vengono creati in laboratori e non
esistono in natura) continua a rendere questi semi un investimento
altamente allettante per le aziende biotecnologiche e
farmaceutiche che li producono. I brevetti sui semi geneticamente
modificati, e il potenziale multimiliardario e di controllo del
mercato che ne può derivare, agiscono da potenti incentivi per
questi produttori, stimolati così a trovare modi per imporre tali
alimenti sulle tavole dei consumatori, a prescindere dai possibili
rischi per la salute umana.
Di conseguenza, alla riunione del Comitato di quest'anno ha
partecipato il Dr. H. Yoshikura, Presidente della Codex
Intergovernmental Task Force on Foods Derived from
Biotechnology, un gruppo che ha già prodotto diverse linee guida
mondiali sugli alimenti geneticamente modificati. La creazione di
queste linee guida da parte della Task Force è diventata
successivamente strumentale per far sì che Stati Uniti, Canada e
Argentina intentassero, e vincessero, una vertenza commerciale
presso la World Trade Organization contro l'Unione Europea (UE),
nella quale affermavano che l'Unione Europea applicava una
moratoria sull'approvazione e l'importazione di alimenti
contenenti organismi geneticamente modificati e che ciò era
contrario alle regole della WTO.
Yoshikura era stato invitato a partecipare a questa riunione del
Codex in quanto la Task Force lavora recentemente a un allegato
di una direttiva mondiale per gli alimenti che sono stati
geneticamente modificati per (apparentemente) fornire vantaggi
per la nutrizione o la salute. Poiché il testo dell'allegato contiene
riferimenti a concetti correlati alla nutrizione, il Comitato è stato
inviato a esaminare la bozza e fornire alcuni commenti.
A parte qualche piccolo commento, tuttavia, il Comitato ha deciso
di avallare il testo dell'allegato senza apportarvi alcuna modifica.

Il Dr. Rolf Grossklaus, Presidente del Codex Committee on


Nutrition and Foods for Special Dietary Uses, afferma che i
consumatori non comprendono i vantaggi degli alimenti
geneticamente modificati e che con il tempo cambieranno idea
in merito.
In risposta a ciò, e notando che nessun Paese si era espresso per
difendere gli interessi dei consumatori in merito a questa materia,
la National Health Federation ha rilasciato la seguente
dichiarazione:
Sig. Presidente, la NHF desidera che venga messo a verbale che
mentre si discute della valutazione del rischio per gli alimenti
derivanti dalle biotecnologie, il 95% dei consumatori europei e
milioni di consumatori in altre parti del mondo continuano a
indicare il proprio rifiuto per tali alimenti. Vorremmo pertanto
sapere in che modo la Task Force intende conciliare la necessità
di intraprendere studi di esposizione su popolazioni umane
rappresentative con il rifiuto che così tante persone esprimono nei
confronti di questi alimenti."
In altre parole, la Federation chiedeva in che modo la Task Force
intendesse svolgere studi sulla sicurezza degli alimenti
geneticamente modificati per l'uomo quando così pochi individui
erano disposti a provarli.
Il Presidente del Comitato, il Dr. Rolf Grossklaus, ha fornito una
risposta incredibilmente sbrigativa alla domanda e, non volendo
ammettere che studi completi di esposizione sugli umani non
verranno condotti prima che questi alimenti vengano
commercializzati, ha affermato che questi aspetti non potevano
essere discussi durante la riunione. Con grande sorpresa, tuttavia,
ha proseguito affermando che i consumatori non comprendono i
benefici forniti da questi alimenti, ma che cambieranno idea con il
passare del tempo.
Alla termine della settimana, durante la riunione per l'adozione del
verbale ufficiale del Comitato, ho chiesto a nome della National
Health Federation che il verbale menzionasse la dichiarazione
della Federation in merito a questo aspetto. Il Dr. Grossklaus ha
tuttavia negato il consenso, obiettando che la questione non era
stata discussa e l'inserimento di tutte le questioni non discusse
avrebbe reso il verbale troppo lungo.
Nel complesso, pertanto, questo è stato l'esempio più lampante del
totale disinteresse nei confronti delle preoccupazioni dei
consumatori che mi sia mai capitato di vedere durante una
riunione del Codex.

Raccomandazioni sulle basi scientifiche delle indicazioni per la


salute (health claims)… Su misura per le grandi
multinazionali
Un'altra importante questione discussa durante la riunione di
quest'anno è stato un testo relativo alle Raccomandazioni sulle
basi scientifiche delle indicazioni per la salute (health claims).

Gert Lindemann, Segretario di Stato del Ministero Federale


tedesco per l'alimentazione, l'agricoltura e la protezione dei
consumatori, si rivolge al Comitato all'inizio della riunione.
Negli ultimi anni, nelle proprie riunioni il Comitato ha riservato
poco tempo e nessun dibattito sostanziale a questo punto
dell'ordine del giorno. Sebbene tuttavia vi sia stata una discussione
più approfondita alla riunione di quest'anno, il succo del dibattito
ha messo in evidenza che, senza un drastico cambio di direzione, i
principali beneficiari di queste Raccomandazioni saranno le grandi
multinazionali degli alimenti, delle biotecnologie e del farmaco, le
quali saranno più facilmente in grado di sostenere i notevoli costi
finanziari legati al dover saltare tutti gli ostacoli scientifici e
normativi che il Comitato sta erigendo.
Di conseguenza, appare probabile che vedremo sempre più cereali
per la colazione, alimenti geneticamente modificati e prodotti
vitaminici prodotti dall'industria farmaceutica marchiati con
indicazioni di benefici per la salute, mentre gli integratori offerti
da piccoli e innovativi produttori di vitamine (posto che non
vengano posti fuori legge) non potranno probabilmente fare lo
stesso.
Ciò detto, tuttavia, e nonostante il maggior tempo dedicato al
dibattito per questo punto dell'ordine del giorno alla riunione di
quest'anno, sono stati fatti progressi davvero minimi e diversi
quesiti chiave, tra cui la definizione delle prove scientifiche
necessarie per sostanziare le indicazioni per la salute, rimangono
senza risposta. Se il Comitato insistesse su studi sull'uomo e
sperimentazioni cliniche, ad esempio, anche alcune comuni
indicazioni per la salute relative ad alimenti quali frutta e verdura
dovrebbero essere vietate, essendo basate su studi osservazionali e
ricerca epidemiologica; ciò sarebbe ovviamente assurdo.
Essendo la discussione sostanzialmente finita in un impasse,
pertanto, il Comitato ha stabilito che il testo dovrà tornare alla
fase 2 delle 8 fasi previste dalle procedure di approvazione del
Codex, con l'obiettivo di essere riscritto dalla delegazione francese
alla luce del dibattito svoltosi. Di conseguenza, appare ora
improbabile che le Raccomandazioni sulle indicazioni per la salute
vengano approvate e completate dalla Codex Alimentarius
Commission prima di almeno luglio 2010.

Analisi dei rischi nutrizionali: definizione delle regole "in


tempo reale"
Un ulteriore argomento cui è stato dedicato pochissimo tempo per
il dibattito durante le recenti riunioni di questo Comitato Codex è
l'analisi dei rischi nutrizionali. Come i regolari osservatori del
Codex già sapranno, questo aspetto riveste un'enorme importanza
per il futuro sviluppo di Direttive Codex restrittive per gli
integratori alimentari di vitamine e minerali, dato che le Linee
guida affermano che i livelli massimi accettabili per le vitamine e i
minerali negli integratori verranno definiti mediante la valutazione
scientifica del rischio.
Sebbene la lobby pro-farmaceutica, comprendente soprattutto
estremisti anti-integratori della Commissione Europea, tenti
disperatamente di rassicurare tutti in merito al fatto che l'impiego
della valutazione dei rischi garantirà il calcolo scientifico dei
livelli massimi accettabili per vitamine e minerali, la realtà è che
la maggior parte delle attuali metodologie per la valutazione del
presunto "rischio" derivante dall'assunzione di integratori
alimentari è tutt'altro che scientifica, ed è in effetti fortemente
viziata.
È pertanto interessante notare che durante i dibattiti di quest'anno
il rappresentante dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS) ha indicato che l'OMS e la Food and Agriculture
Organization delle Nazioni Unite (FAO) dovrebbero essere i
principali (se non i soli) consulenti scientifici del Comitato,
affermando che i gruppi di esperti internazionali potrebbero non
fornire una consulenza indipendente e obiettiva. Tralasciando di
chiedersi se l'OMS e la FAO possano essere considerate
indipendenti e obiettive, con il prosieguo del dibattito è apparso
evidente che la grande maggioranza del Comitato non era
minimamente interessata all'ottenimento di una consulenza
scientifica indipendente e obiettiva in questo settore.

Basil Mathioudakis, rappresentante della Commissione Europea


alla riunione. Gli estremisti anti-integratori della Commissione
Europea affermano in malafede che i livelli massimi accettabili
per vitamine e minerali negli integratori alimentari verranno
calcolati scientificamente.
A un certo punto del dibattito, ad esempio, la National Health
Federation ha richiesto specificatamente che un paragrafo chiave
del testo facesse riferimento a "consulenti scientifici indipendenti"
per la valutazione dei rischi. È significativo notare, tuttavia, che
Basil Mathioudakis della Commissione Europea ha affermato di
essere in disaccordo con l'uso del termine "indipendente" nel testo.
Di conseguenza, il termine non è stato inserito.
In un ulteriore intervento chiave, la National Health Federation ha
richiesto che fosse inserita una menzione che riconoscesse
l'impoverimento di nutrienti nel suolo e negli alimenti che si è
verificata più o meno negli ultimi 50 anni. Sentendo ciò, tuttavia,
il Presidente Dr. Grossklaus ha replicato che l'istituto per il quale
lavora, l'Istituto Federale Tedesco per la valutazione del rischio, ha
dichiarato in merito che non vi sono prove scientifiche a sostegno
di questa affermazione. Con i soliti modi ha quindi tentato di
proseguire, senza fornire al Comitato l'opportunità di un
commento.
La National Health Federation ha quindi fatto un ulteriore
intervento, chiedendo che i propri commenti venissero annotati nel
verbale e, idealmente, presi in considerazione dal Comitato in
modo che il verbale potesse essere preciso e completo. Il
Dr. Grossklaus non lo ha tuttavia consentito, affermando che
poiché la Federation è un'organizzazione non governativa, e che
nessuno Stato Membro sosteneva la sua posizione, i suoi
commenti non potevano essere verbalizzati.
Come aveva già fatto negli anni precedenti, pertanto, il
Dr. Grossklaus ha stabilito le regole "in tempo reale". Ciò è
illustrato particolarmente bene dal fatto che il paragrafo 131 del
verbale ufficiale del Comitato per questa riunione menziona un
ulteriore intervento della National Health Federation non
supportato da alcuno Stato Membro.
Al termine di questi dibattiti, il Comitato ha stabilito di aver
compiuto progressi significativi e di raccomandare alla Codex
Alimentarius Commission che il testo (la Bozza proposta dei
principi per l'analisi dei rischi nutrizionali e le linee guida per
l'applicazione nell'operato del Committee on Nutrition and Foods
for Special Dietary Uses) fosse fatto avanzare alla fase 5. Pertanto,
solo modifiche minori saranno ora possibili alla riunione del
Comitato del prossimo anno. Il testo potrebbe ora essere
potenzialmente approvato e completato dalla Codex Alimentarius
Commission a luglio 2009.
Proposte per i valori di riferimento dei nutrienti: in disaccordo
con le ultime scoperte scientifiche
Alla luce delle ricerche più recenti in campo nutrizionale, si può
prevedere che l'attuale approccio del Comitato alla definizione dei
valori di riferimento per i nutrienti per obiettivi di etichettatura
verrà giudicato dai futuri storici del settore come un ridicolo
anacronismo.
Ad esempio, la genetica ci ha già insegnato che siamo tutti
geneticamente diversi; ora abbiamo prove convincenti che fattori
quali età, sesso, uso di contraccettivi, razza, tipo di abbigliamento,
ubicazione geografica, donazione regolare di sangue, assunzione
di farmaci, mutazioni genetiche o individualità biochimica possono
influenzare le esigenze e/o lo stato nutritivo di una persona, talvolta anche in modo marcato.
Tuttavia, invece di proteggere la salute dei consumatori, in fondo
uno degli obiettivi dichiarati del Codex, il Comitato propone di
definire un unico valore di riferimento per ciascuna vitamina e
minerale e di applicare tale valore all'intera popolazione
mondiale, dai tre anni di età in poi. Una volta terminato questo
lavoro, verrà messo a punto un ulteriore insieme di valori di
riferimento per vitamine e minerali da applicare ai bambini di età
compresa tra i sei mesi e i tre anni.
Sembra che l'intenzione del Comitato sia essenzialmente fornire
un esplicito avallo al concetto delle dosi giornaliere consigliate,
concetto obsoleto e scientificamente non valido.
Sebbene la National Health Federation abbia tentato di intervenire
in questo macroscopico errore proponendo la definizione di un
ulteriore valore di riferimento per ciascuna vitamina e minerale
che rappresenti il gruppo di popolazione con il maggiore
fabbisogno, il Presidente ha respinto tale proposta senza addurre
alcuna valida motivazione scientifica.
Chiaramente, mentre le proposte del Comitato sui valori di
riferimento per i nutrienti si trovano ancora in una fase
preliminare, chiunque speri in un esito che rifletta le ultime
nozioni scientifiche e promuova una nutrizione ottimale è meglio
che non si faccia illusioni.
Ancora in attesa della "vittoria straordinaria" al Codex? Non
siete i soli…
I sostenitori della medicina naturale dotati di buona memoria
ricordano forse la cosiddetta Natural Solutions Foundation che,
nel suo verbale relativo a una riunione del Codex Committee on
Food Labeling tenutasi a maggio 2006, affermava che l'esito del
dibattito in merito al ruolo proposto del Codex
nell'implementazione della strategia globale dell'Organizzazione
Mondiale della Sanità in merito a dieta, attività fisica e salute era
una "straordinaria vittoria" per la libertà di cura.
Bene, ciò era sicuramente falso allora e lo è tuttora, specialmente
prendendo ad esempio l'esito dei dibattiti di questa riunione.
Diciotto mesi dopo la presunta "vittoria straordinaria", sebbene il
Codex parli ancora della Strategia globale, non vi è alcun segno di
azione significativa.
Ad esempio, sebbene il Presidente del Codex Committee on Food
Labeling, la D.ssa Anne MacKenzie, abbia fornito una
presentazione PowerPoint sulla Strategia globale, chiedendo quali
meccanismi fossero disponibili per la comunicazione e
cooperazione tra comitati e proponendo di chiedere la consulenza
di OMS e FAO, il suo prezioso contributo è stato relegato in una
posizione relativamente minore nell'ordine del giorno del
Comitato, sotto "Altri aspetti e attività future".
Dopo il dibattito confuso e dispersivo che ne è seguito, durante il
quale anche un rappresentante del Segretariato del Codex, il
Dr. Jeronimas Maskeliunas, ha ammesso di essere "assolutamente
confuso" in merito all'oggetto della discussione del Comitato, è
stato infine stabilito che debba riunirsi un Gruppo di lavoro per
discutere della Strategia globale immediatamente prima
l'assemblea del Comitato del prossimo anno e che tale Gruppo
debba poi riferire i risultati dei lavori al Comitato. Ancora tanto
parlare e nessun segno di azione concreta.
In questa circostanza, pertanto, i dibattiti del Codex in merito alla
Strategia globale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in
merito a dieta, attività fisica e salute appaiono essere anni luce da
una qualunque vittoria, per non parlare di vittoria straordinaria.

Conclusioni
Come i Controllori del mondo de 'Il mondo nuovo' di Aldous
Huxley, la Codex Alimentarius Commission non vuole cambiare.
Dalla sua prospettiva, il cambiamento, sotto forma di un nuovo
sistema sanitario globale basato sulle scoperte scientifiche nelle
aree della ricerca sulle vitamine e della Medicina cellulare, è una
minaccia alla stabilità finanziaria dell'industria farmaceutica. Di
conseguenza, le straordinarie scoperte nelle terapie nutrizionali
vengono sempre più viste come sovversive e considerate un
nemico del 'business con la malattia'.
Tuttavia, le menzogne e gli inganni necessari per mantenere
questa situazione non saranno sostenibili nel lungo termine. Che al
Codex piaccia o meno, il cambiamento alla fine ci sarà e, in quel
momento, i consumatori chiederanno a gran voce che coloro che
hanno consapevolmente tentato di impedire loro l'accesso a
integratori vitaminici terapeutici e altre terapie naturali siano
chiamati a rispondere delle proprie azioni.
Nel frattempo, tuttavia, sebbene le patologie cardiovascolari, il
cancro, l'AIDS e altre malattie diffuse saranno sicuramente
pressoché sconosciute alle future generazioni, è nostra
responsabilità far sì che questo momento arrivi il prima possibile.
Il trattamento delle malattie con farmaci chimici sintetici
brevettati, quando sono già disponibili trattamenti naturali più
sicuri ed efficaci, sconfina nella follia e non dovrebbe più essere
tollerato in una società civile degna di questo nome. Prima il
'business con la malattia' verrà confinato nella discarica della
storia medica, che è il posto che merita, meglio sarà per tutto il
genere umano.
Per ulteriori informazioni sul Codex e sulla sua influenza su di voi
e la vostra salute, fate clic qui.
Per scaricare il verbale ufficiale di questa riunione del Codex, fate
clic qui.
Pubblicato da nwo-truthresearch a 01.08

domenica 14 marzo 2010


Forgiare un 'Nuovo Ordine Mondiale' sotto un Governo Mondiale
Global Power e Global Government: Parte 4
Andrew Gavin Marshall

13 agosto 2009
Fonte originale: Forging a “New World Order” Under a One
World Government
Traduzione ad opera di nwo-truthresearch.blogspot.com

Questo articolo è la parte 4 della serie "Global Power e Global


Government", pubblicata da Global Research.
Part 1: Global Power and Global Government: Evolution and
Revolution of the Central Banking System
Part 2: Origins of the American Empire: Revolution, World Wars
and World Order
Part 3: Controlling the Global Economy: Bilderberg, the Trilateral
Commission and the Federal Reserve

La globalizzazione e il nuovo ordine mondiale

Gli anni '90 hanno visto l'emergere di quello che è stato chiamato
il Nuovo Ordine Mondiale. Questo è un termine che era emerso
nei primi anni 90 per descrivere un mondo più unipolare, che
affrontava il crollo dell'Unione Sovietica e il ritrovato ruolo degli
Stati Uniti come la potenza unica e incontrastata a livello
mondiale. Il Nuovo Ordine Mondiale doveva rappresentare una
nuova fase dell'economia mondiale in cui l'autorità politica
mondiale riposava in un posto, e nel tempo, e quel posto doveva
essere negli Stati Uniti.
Quest'epoca ha visto la continua espansione e la formazione di
blocchi regionali, con la formazione dell'Unione europea, la firma
del North American Free Trade Agreement (NAFTA) e la
creazione del WTO. L'Organizzazione mondiale del commercio è
stata fondata ufficialmente nel 1995, come successore degli
accordi generali sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT), i
quali erano stati costituiti nel 1944 alla Conferenza di Bretton-
Woods. L'OMC gestisce l'ordine commerciale liberale
internazionale.

Il primo direttore generale dell'Organizzazione mondiale del


commercio è stato Peter D. Sutherland, che era in precedenza il
direttore generale del GATT, l'ex procuratore generale d'Irlanda,
ed è attualmente presidente di British Petroleum e Goldman Sachs
International, oltre ad essere rappresentante speciale del Segretario
generale delle Nazioni Unite per le migrazioni. Egli è anche un
membro del consiglio di amministrazione della Royal Bank of
Scotland Group, del Consiglio di fondazione del World Economic
Forum, ambasciatore di buona volontà delle Nazioni Unite per lo
sviluppo industriale, è un membro del Gruppo Bilderberg, è
presidente europeo della Commissione Trilaterale, ed è stato
premiato con la Medaglia Robert Schuman per il suo lavoro per
l'integrazione europea e col David Rockefeller Award della
Commissione Trilaterale. [1] È evidente che l'OMC è un organo
delle élite bancarie occidentali utilizzato come strumento di
espansione e di istituzionalizzare del loro controllo sul commercio
mondiale.

Il superstato europeo

Nel 1992 è stato firmato il trattato di Maastricht, e questo ha


ufficialmente dato origine all'Unione europea nel 1993. Nel 1994 è
stato costituito l'Istituto monetario europeo (IME), e la Banca
centrale europea (BCE) nascerà nel 1998; la moneta unica
europea, l'Euro, ha debuttato nel 1999. Nel 2004, la Costituzione
europea doveva essere firmata da tutti i 25 Stati membri della UE;
questa era un trattato che avrebbe adottato una Costituzione per
l'intera Unione europea.

La Costituzione è stata un passo avanti verso la creazione di un


superstato europeo, creando un ministero degli esteri UE, e con
esso, una coordinata politica estera, con la presa in consegna da
parte della UE della sede della Gran Bretagna al Consiglio di
Sicurezza dell'ONU, in rappresentanza di tutti gli Stati membri
dell'Unione europea, forzando così le nazioni "attivamente e senza
riserve" a seguire una politica estera dell'Unione europea; ha
fissato il quadro per creare una politica di difesa dell'Unione
europea, come un'appendice dalla NATO o distinta da essa; la
creazione di un sistema di giustizia europea, con la definizione da
parte dell'Unione europea di "norme minime per la definizione di
reati e offese" e la creazione di una comune politica di asilo e
immigrazione; sarebbe anche stato consegnato all'Europa il potere
di "garantire il coordinamento delle politiche economiche e
dell'occupazione"; le leggi dell'UE si sostituirebbero a tutte le
leggi degli Stati membri, rendendo così gli stati membri mere
semplici province all'interno di un sistema centralizzato di
governo federale [2].

Václav Klaus, Presidente della Repubblica ceca, aveva dichiarato


che temeva il concetto di una più forte e più centralizzata Unione
europea, e come "gli sviluppi nell'UE sono molto pericolosi per
quanto riguarda la fuoriuscita da una società libera e un
movimento verso un sempre maggiore controllo e regolazione", e
che, "Noi [Repubblica Ceca] abbiamo trascorso mezzo secolo
sotto gli occhi comunisti. Siamo più sensibili di alcuni europei
occidentali. Sentiamo le cose, vediamo le cose, tocchiamo le cose
che non ci piacciono. Per noi, l'Unione europea ci ricorda il
Comecon [l'organizzazione di Mosca per il controllo economico
del blocco sovietico]." Egli ha inteso dire che la somiglianza con il
Comecon non è ideologicamente fondata, ma è nella sua struttura,
"Le decisioni non vengono prese nel proprio paese. Per noi che
abbiamo vissuto l'epoca comunista, questo è un problema."[3]

La Costituzione è stata scritta in gran parte da Valéry Giscard


d'Estaing, ex presidente della Repubblica francese nel 1974-1981.
A Giscard d'Estaing capita anche di essere un membro del gruppo
Bilderberg, della Commissione Trilaterale, ed è anche un caro
amico di Henry Kissinger, essendo stato co-autore di diversi lavori
con lui. Nel 2005, gli elettori francesi e olandesi hanno risposto al
referendum nei loro paesi, e hanno respinto la Costituzione
europea, che richiedeva l'unanimità totale, al fine di passare.

Nel 2007 è stato intrapreso un altro passo per introdurre quello è


stato chiamato il Trattato di Lisbona, che deve essere approvato da
tutti gli stati membri. Giscard d'Estaing scrisse un articolo per
l'Independent, in cui affermava che "La differenza tra l'originale
Costituzione e il presente Trattato di Lisbona è di approccio,
piuttosto che di contenuti." Egli ha descritto il processo di
creazione del trattato di Lisbona: "Sono stati gli esperti giuridici
del Consiglio europeo, che sono stati incaricati di redigere il
nuovo testo. Essi non hanno fatto alcun nuovo suggerimento.
Hanno preso il progetto di costituzione originaria, lo hanno
schiuso in elementi separati, e poi hanno attaccato loro, uno per
uno, dei trattati esistenti. Il trattato di Lisbona è dunque un
catalogo di emendamenti. Esso è impenetrabile per il pubblico."
La differenza principale è che la parola "costituzione " è stata
rimossa e bandita dal testo [4].

Il Telegraph ha riferito che se nel Trattato cade la parola


"costituzione", è rimasto lo stesso concetto di "dotare l'Unione
europea di simboli di una potenza globale ed il taglio della
sovranità nazionale." Esso conteneva i piani per creare un
presidente dell'Unione europea, che "servirà per due anni e mezzo,
ma a differenza di capi di stato democratici lui o lei sarà scelto dai
leader europei e non da parte degli elettori" e "si farà carico dei
principali negoziati internazionali con capi di governo nazionali."
Nella Costituzione il "ministro degli Esteri "diventa "l'Alto
Rappresentante," colui che "svolgerà un servizio diplomatico
potente dell'UE e sarà ancora più importante dei ministri degli
Esteri nazionali sia sulla scena mondiale che su quella europea."
Essa si propone di creare un "Ministero dell'Interno", che
"centralizzerà i dati delle impronte digitali e del DNA" e "farà la
legislazione comunitaria su nuovi poteri di polizia e di vigilanza."
La possibilità per le nazioni dell'UE di utilizzare veti finirà, e il
trattato "comprende una clausola per collegare permanentemente
una "personalità giuridica" e un ascendente UE sui tribunali
nazionali."[5]

Un paese in Europa ha scritto nella sua Costituzione che richiede


un referendum sui trattati, e questo paese è l'Irlanda. Nel giugno
del 2008, gli irlandesi sono andati a votare sul trattato di Lisbona,
dopo che per settimane e mesi erano stati assillati da parte di
politici e burocrati dell'UE che spiegavano che gli irlandesi
"dovevano" dare all'Europa un "sì" a causa dei benefici che
l'Unione europea aveva elargito all'Irlanda. La storia mostrerà,
tuttavia, che gli irlandesi non vedono di buon occhio il fatto di
essere maltrattati e perseguitati, così quando si sono recati alle
urne, il "No" è stato sulle loro labbra e sulle loro schede elettorali.
Gli irlandesi hanno così respinto il Trattato di Lisbona.

Integrazione Nord Americana

Il Canada-USA Free Trade Agreement del 1989 è stato firmato dal


presidente George HW Bush e dal primo ministro canadese Brian
Mulroney. I'FTA ha avuto conseguenze devastanti per la
popolazione del Canada e degli Stati Uniti, mentre ha arricchito
l'élite corporativa e politica. Ad esempio, la crescita del PIL è
diminuita, la disoccupazione ha avuto il maggiore aumento dalla
Grande Depressione, [6] e nel frattempo, Brian Mulroney è entrato
nel mondo delle imprese, nel quale egli si trova ora come un
membro del consiglio della Barrick Gold Corporation, nonché
seduto nell'International Advisory Board del Council on Foreign
Relations, [7] di David Rockefeller, il quale rimane come
Presidente Onorario.

Nel 1990, il settore privato del lobbying e i think tank iniziano la


promozione del North American Free Trade Agreement (NAFTA)
al fine di espandere il Canada-USA Free Trade Agreement con
l'inclusione del Messico. Il NAFTA è stato firmato dall' allora
Primo Ministro canadese Jean Chrétien, dal presidente statunitense
George HW Bush e dal presidente messicano Carlos Salinas nel
1993, ed è entrato in vigore nel 1994. Esso fu negoziato in un
periodo in cui il Messico era in fase di riforme economiche
liberali, per cui il NAFTA ha avuto l'effetto di cementare le
riforme in una "costituzione economica per il Nord America." [8]

David Rockefeller ha svolto un ruolo nella spinta per il NAFTA.


Nel 1965, aveva fondato il Consiglio per l'America Latina (CLA),
il cui fine, come scrisse in un articolo del 1966 in Foreign Affairs,
era quello di mobilitare le imprese private in tutto l'emisfero "per
stimolare e sostenere l'integrazione economica." Il CLA, David
scrisse, "fornisce un canale efficace di cooperazione tra gli uomini
d'affari negli Stati Uniti e le loro controparti nei paesi a sud. Esso
offre anche un mezzo di comunicazione continua e di
consultazione con la Casa Bianca, il Dipartimento di Stato e di
altre agenzie del nostro governo. "[9]

Il CLA più tardi cambiò il suo nome in Consiglio delle Americhe


(CoA) e mantenne un rapporto molto stretto con la Società delle
Americhe, fondata allo stesso tempo del CLA; David Rockefeller
è rimasto fino ad oggi come presidente di entrambe le
organizzazioni. Come David scrisse nella sua autobiografia
"Memorie", in testa al NAFTA, il Consiglio delle Americhe ha
sponsorizzato un Forum delle Americhe, al quale ha partecipato il
presidente George HW Bush, e che ha portato alla richiesta di una
"Western Hemisphere free trade area."[10]

Nel 1993, David Rockefeller scrisse un articolo per il Wall Street


Journal, nel periodo dell'approvazione del NAFTA, in cui egli
parteggiava per la firma del NAFTA come cosa essenziale,
descrivendolo come un passo fondamentale sulla strada della
realizzazione del suo lungo lavoro di una vita, e che, "Tutto è a
posto - dopo 500 anni - per costruire un vero e proprio "nuovo
mondo" nell'emisfero occidentale", e inoltre, che "io veramente
non credo che "criminali" sarebbe una parola troppo forte per
descrivere un'azione da parte nostra, come il rifiuto del Nafta, che
verrebbe così seriamente a compromettere tutto il bene che è stato
fatto - e resta ancora da fare."[11]

Nel 1994, il Messico è entrato in una crisi finanziaria, spesso


definita come la crisi del peso messicano. La crisi del debito degli
anni '80, istigata dalle escursioni della Federal Reserve sui tassi di
interesse sui prestiti internazionali, ha causato il default del
Messico sui suoi prestiti. Il FMI è entrato in scena con la nuova
creazione di Programmi per l'aggiustamento strutturale (SAP) e la
riforma dell'economia del Messico verso politiche economiche
neoliberali.

Nel tardi anni '80, "gli Stati Uniti rappresentavano il 73 per cento
del commercio estero del Messico," [12] e quando il NAFTA è
entrato in vigore nel 1994, "il mercato statunitense e canadese si è
aperto immediatamente all' 84 per cento delle esportazioni
messicane." [13] Il Messico divenne anche un membro della
World Trade Organization (WTO). La crisi del peso, che era
iniziata alla fine del 1994, con l'ascesa del presidente messicano
Zedillo, passò nel 1995, e gli Stati Uniti organizzarono un piano di
salvataggio valore di 52 miliardi dollari. [14] Il piano di
salvataggio non aiutò l'economia messicana, poichè esso fù
semplicemente incanalato nel restituire i prestiti alle banche, in
primo luogo alle banche americane, e la crisi "nel 1995 fu
dichiarata [dal FMI] finita non appena le banche e i finanziatori
internazionali iniziarono a ottenere i rimborsi; ma cinque anni
dopo la crisi, i lavoratori erano appena tornanti al punto in cui
erano in precedenza."[15]

Nel 2002, Robert Pastor, direttore del Center for North American
Studies presso l'Università Americana di Washington, DC, ha
preparato una relazione che ha presentato alla riunione della
Commissione Trilaterale di quello stesso anno. La relazione, A
North American Community: una modesta proposta per la
Commissione Trilaterale, era a favore di una continuazione della
politica di "integrazione profonda" in Nord America,
raccomandando, "un piano continentale per le infrastrutture e i
trasporti, un piano per armonizzare le politiche di
regolamentazione, una unione doganale, [e] una moneta
comune."[16] La relazione raccomandava la formazione di una
North American Community e Pastor scrisse che, "la maggioranza
del pubblico in tutti e tre i paesi è disposta ad entrare nel più
grande paese del Nord America." [17]

Nel 2003, prima che Paul Martin diventasse Primo Ministro del
Canada, il Consiglio Canadese di Chief Executives (CCCE), l'ex
BCNI, pubblicò sul suo sito web, un comunicato stampa in cui,
"invitavano Paul Martin a prendere l'iniziativa di forgiare una
nuova visione per il Nord America." Thomas d'Aquino, CEO del
Consiglio, "ha sollecitato che il signor Martin si batta per l'idea di
un vertice annuale dei leader di Canada, Messico e Stati Uniti al
fine di dare ad una economia comune, alle questioni sociali e alla
sicurezza, la priorità che meritano in un contesto continentale,
emisferico e globale." Tra i firmatari di questa dichiarazione ci
furono tutti i Vice Presidenti del CCCE, tra cui David Emerson,
che avrebbe continuato ad aderire al Gabinetto Martin [18].

Il CCCE ha poi lanciato la North American Security and


Prosperity Initiative, sostenitrice di una "ridefinizione dei confini,
che massimizzi l'efficienza della regolamentazione, di una
negoziazione di un patto di sicurezza globale delle risorse, di un
reinvigorimento dell'Alleanza di difesa del Nord America, e la
creazione di un nuovo quadro istituzionale." [19]

La task force indipendente sul futuro del Nord America è stata poi
lanciata nel 2005, ed era composta da un'alleanza e da un progetto
congiunto tra il CCCE in Canada, il Council on Foreign Relations
(CFR) negli Stati Uniti, e il Mexican Council on Foreign Relations
nel Messico. Un comunicato stampa è stato emesso il 14 marzo
2005, in cui si è detto, "I presidenti e i vice-presidenti della task
force indipendente sul futuro del Nord America di oggi hanno
rilasciato una dichiarazione che chiede una Comunità
nordamericana economica e di sicurezza entro il 2010."[20]

Il 23 marzo 2005, a soli nove giorni dalla rassegna stampa della


Task Force, i leader del Canada, degli Stati Uniti e del Messico,
(Paul Martin, George W. Bush, e Vicente Fox, rispettivamente),
hanno annunciato "l'istituzione del Security and Prosperity
Partnership of North America", che costituiva un corso di "azione
in un quadro Nord Americano per affrontare le sfide economiche e
di sicurezza."[21]

Nel giro di due mesi, la task force indipendente sul futuro


dell'America del Nord ha pubblicato il loro rapporto finale,
Building a North American Community, che propone la
continuazione dell' "integrazione profonda" nella formazione di
una North American Community, che "plaude l'annunciata
'Security and Prosperity Partnership of North America,' ma
propone una visione più ambiziosa di una nuova comunità, entro il
2010 e fa raccomandazioni specifiche sul modo di
realizzarla."[22]

Alla riunione dell'SPP del 2006, è stata annunciata la creazione di


un nuovo gruppo, chiamato North American Competitiveness
Council (NACC), composto da dirigenti di società di tutti e tre i
paesi, che producono una relazione annuale e consigliano i tre
governi su come attuare il processo SPP di "integrazione
profonda". Il segretariato in Canada è il CCCE, e il segretariato
del gruppo negli Stati Uniti è costituito dalla Camera di
Commercio statunitense e dal Consiglio delle Americhe.[23] Il
Consiglio delle Americhe è stato fondato da David Rockefeller, di
cui egli è ancora presidente onorario, e da altri membri che
includono anche individui da JP Morgan, Merck, McDonald's,
Ford, Federal Reserve Bank di New York, General Electric,
Chevron, Shell, IBM, ConocoPhillips, Citigroup, Microsoft,
Pfizer, Wal-Mart, Exxon, General Motors, Merrill Lynch, Credit
Suisse e il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti [24].

Il processo di integrazione è ancora in corso, e la formazione di


una Comunità Nord Americana non è lontana; e sarà seguita solo
da un'Unione Nord Americana, modellata sulla struttura
dell'Unione europea, e si parla di una moneta del Nord America
che si formerà nel futuro, [25], la quale è stata addirittura proposta
dall'ex governatore Canadese della Banca del Canada [26].

Il Nuovo Ordine Mondiale in Teoria

In un articolo del 1997 di Foreign Affairs, la rivista del Council on


Foreign Relations, Anne-Marie Slaughter discusse i fondamenti
teorici del Nuovo Ordine Mondiale. Basandosi sulla
proclamazione di George HW Bush, nel 1991, di un nuovo ordine
mondiale, la Slaughter scrisse che molti vedevano questo come "la
promessa del 1945 che si era avverata, un mondo in cui le
istituzioni internazionali, guidate dalle Nazioni Unite, avrebbero
garantito la pace e la sicurezza internazionali, con il sostegno
attivo delle maggiori potenze del mondo." Tuttavia, questo
concetto, ha spiegato, era in gran parte non fattibile, in quanto
"Esso necessita un'autorità centralizzata di regolamentazione in
materia, una gerarchia di istituzioni, e l'appartenenza universale."
Invece, ella spiega l'emergere di quello che chiama un "nuovo
medioevo", in contrasto con l'internazionalismo liberale. "Dove gli
internazionalisti liberali vedono una necessità di regole e
istituzioni internazionali per risolvere i problemi degli Stati, i
nuovi medievisti proclamano la fine dello stato-nazione", dove "Il
risultato non è un governo mondiale, ma la governance globale. Se
il governo denota l'esercizio formale del potere da parte delle
istituzioni stabilite, la governance denota una risoluzione dei
problemi cooperativa attraverso un cast in evoluzione e spesso
incerto."[27]

Comunque, la Slaughter contesta sia le assunzioni dei liberali


internazionalisti che dei nuovi medievalisti, e afferma che "lo stato
non stà scomparendo, si stà disaggregando in separate e
funzionalmente distinte parti. Queste parti - corti, agenzie di
regolamentazione, esecutive, e anche i corpi legislativi - sono in
network con i loro omologhi all'estero, creando una fitta rete di
relazioni che costituisce un nuovo ordine transgovernativo", e che,
"il transgovernativismo sta rapidamente diventando la modalità
più diffusa ed efficace della governance internazionale."[28] La
Slaughter è stata Preside della Woodrow Wilson School of Public
and International Affairs all'Università di Princeton nel 2002-
2009, ed è attualmente direttore della pianificazione politica degli
Stati Uniti per il Dipartimento di Stato, e in passato ha fatto parte
del comitato del Council on Foreign Relations.

Ricostruire la Struttura di Classe sotto un Governo Mondiale

Il governatore della Bank of Canada Mark Carney, ex dirigente di


Goldman Sachs, ha dichiarato nel suo discorso al Forum
economico internazionale delle Americhe che "prodotto
globalizzato, capitale, e mercati del lavoro sono al cuore del
Nuovo Ordine Mondiale a cui noi dovremmo aspirare. Comunque,
la prossima ondata di globalizzazione ha bisogno di stare più
saldamente a terra ed i suoi partecipanti devono essere più
responsabili", e che,"nelle nostre economie sarà necessario un
maggior adattamento di stock di giacenze, del lavoro, e di
capitale." Vale la pena citarlo per intero:

Sebbene la domanda mondiale e i livelli di commercio si


stiano approssimando verso il basso, e le regolazioni delle
scorte di magazzino e del lavoro sono già state notevoli,
c'è ancora molto che deve venire. Per la Disoccupazione è
probabile un ulteriore aumento in tutto il G-7, con gli
aumenti più nitidi ancora da venire in quelle economie
con mercati del lavoro meno flessibili. L'incertezza circa le
prospettive di occupazione peserà per qualche tempo sui
consumi nelle economie più importanti. Il processo di
aggiustamento del capitale azionario richiederà più tempo,
e la crescita degli investimenti a livello mondiale è
destinata a rimanere negativa anche nel 2010. Questo sarà
come un freno significativo sulla crescita globale e ci si
può attendere che riduca il potenziale di crescita nella
maggior parte delle principali economie. [29] [corsivo
aggiunto]

In termini di adattamenti del lavoro all'interno del Nuovo Ordine


Mondiale, ci sono alcuni fattori importanti e vitali da tener conto.
Fondamentale tra queste preoccupazioni è la nozione di classi
transnazionali. Il capitalismo funziona in gran parte attraverso
divisioni di classe, con la classe dirigente che possiede i mezzi di
produzione, la quale, come classe, è soggetta ad una propria
gerarchia presieduta da quelli che controllano e rilasciano le
monete.

Nelle nazioni industrializzate occidentali, c'è stato un vasto ceto


medio che prosperava sui consumi, arricchendo l'alta classe
borghese, mentre la classe inferiore, (o proletariato in termini
marxisti), consisteva nella classe lavorativa. Nelle nazioni
industrializzate non-occidentali, in genere denominate "Terzo
Mondo", "mondo in via di sviluppo" o "Global South" (composto
da America Latina, Africa e parte dell'Asia), c'è un divario
maggiore in termini di linee di classe; in queste troviamo una
classe dirigente e una classe lavorativa, e in gran parte rimane
ancora vacante una vasta classe media istruita. Le Strutture di
Classe variano da paese a paese e da regione a regione.

Comunque, per diversi decenni, la realtà della struttura di classe è


stata sottoposta a drastici cambiamenti, e con essa, è cambiata la
struttura del lavoro.Nei decenni scorsi, ha avuto luogo una
concomitante ristrutturazione di classe, in cui le classi medie del
mondo sono scese nella schiavitù del debito, mentre le classi alte
del mondo, hanno iniziato un processo di transnazionalizzazione.
Quello a cui abbiamo assistito e stiamo assistendo coi recenti
eventi è la transnazionalizzazione delle strutture di classe, e con
questa, delle forze lavorative.

Costruttivismo sociale

Un'affascinante scuola di pensiero teorica nel campo della Global


Political Economy è quella del costruttivismo sociale. I
Costruttivisti sociali sostengono che , "il mondo sociale e politico,
incluso il mondo delle relazioni internazionali, non è una entità
fisica o un oggetto materiale che sta al di fuori della coscienza
umana. Di conseguenza, lo studio delle relazioni internazionali
deve concentrarsi sulle idee e le convinzioni che informano gli
attori sulla scena internazionale, nonché le intese condivise tra di
loro." Sviluppiamo questa idea:
Il sistema internazionale non è qualcosa che è 'là fuori'
come il sistema solare. Non esiste di per sé. Esiste solo
come una presa di coscienza intersoggettiva tra le persone,
in questo senso il sistema è costituito da idee, non dalle
forze materiali. Si tratta di una invenzione umana o una
creazione non di un tipo fisico o materiale, ma di un tipo
puramente intellettuale e ideativo. Si tratta di un insieme
di idee, un corpo di pensiero, un sistema di norme, che
sono state organizzate da alcune persone in un determinato
momento e luogo.
Esempi di strutture socialmente costruite all'interno dell'economia
politica globale sono i confini nazionali, in quanto non hanno una
linea fisica, ma sono piuttosto formati da una visione condivisa tra
i diversi attori su dove il confine è. La nazione in sé è una
costruzione sociale, in quanto non ha un fisico, una forma
onnicomprensiva, ma è costituita da una litania di valori condivisi,
idee, concetti, istituzioni, credenze e simboli. Così, "Se i pensieri e
le idee entrano nell'esistenza di un cambiamento delle relazioni
internazionali, allora il sistema si cambia così, perché il sistema
consiste in pensieri e idee. Questa è l'intuizione che sta dietro la
frase spesso ripetuta dal costruttivista Alexander Wendt: 'l'anarchia
è ciò che ne fanno gli stati'."[30]

Struttura di classe e Costruttivismo sociale

William I. Robinson e Jerry Harris scrivono in Science & Society


Journal, che, "Un processo fondamentale per la globalizzazione
capitalista è la formazione della classe transnazionale, che ha
proceduto di pari passo con l'internazionalizzazione del capitale e
l'integrazione globale delle strutture produttive nazionali. Data
l'integrazione transnazionale delle economie nazionali, la mobilità
del capitale e la frammentazione e decentralizzazione a livello
mondiale dei circuiti di accumulazione, la formazione di classe è
sempre meno legata alla territorialità."[31] Essi hanno sostenuto
che è emersa una classe capitalista transnazionale (TCC), "e che
questa TCC è una classe dirigente globale. Si tratta di una classe
dirigente perché controlla le leve di un apparato emergente di stato
transnazionale e del processo decisionale a livello mondiale."[32]
Questa classe non ha confini, ed è composta dai tecnocrati, media,
società, banche, élite sociale e politica del mondo.

Come Jackson e Sorenson puntualizzano in relazione alla teoria


costruttivista sociale "Se 'anarchia ciò che ne fanno gli stati' non
c'è nulla di inevitabile o insostituibile nella politica mondiale," e
che, "Il sistema attuale è una creazione di stati e se gli Stati
cambiano le loro concezioni di ciò che sono, quali sono i loro
interessi, cosa vogliono, ecc allora la situazione cambierà di
conseguenza." Per fare un esempio, essi dichiarano che gli Stati
potrebbero decidere di "ridurre la loro sovranità o addirittura
rinunciare alla loro sovranità. Se questo accadrebbe non ci sarebbe
più un'anarchia internazionale, così come la conosciamo. Invece,
ci sarebbe un mondo nuovo coraggioso, non anarchico - forse uno
in cui gli Stati sarebbero subordinati a un governo mondiale."[33]

Come Robinson e Harris spiegano nel loro saggio, con l'ascesa


della classe capitalista transnazionale (TCC), c'è anche un
aumento degli apparati di uno Stato transnazionale (TNS), che è
"una rete emergente che comprende Stati nazionali trasformati ed
esternamente integrati, insieme a dei forum politici ed economici
sovranazionali; ma essa non ha ancora acquisito alcuna forma
istituzionale centralizzata."[34] Tra gli apparati economici del
TNS vediamo il FMI, la Banca Mondiale, il WTO e le banche
regionali. Sul versante politico si vede il gruppo del 7, il Gruppo
dei 22, le Nazioni Unite, l'OCSE, e l'Unione europea. Ciò è stato
ulteriormente accelerato con la Commissione Trilaterale, "che ha
riunito le frazioni trasnazionalizzate del business, della politica, e
le élite intellettuali in Nord America, Europa e Giappone." Inoltre,
il World Economic Forum ha costituito una parte importante di
questa classe, e, mi permetto di aggiungere, il Gruppo Bilderberg.
Robinson e Harris puntualizzano che, "Gli studi sulla costruzione
di una economia globale e di una struttura di gestione
transnazionale fuoriescono dai think tank, dai centri universitari, e
da istituti di pianificazione politica dei paesi chiave." [35]

L'apparato del TNS è stato un principio fondamentale di


organizzazione e di socializzazione per la classe transnazionale "e
comprende le università di classe mondiali, i think tank orientati in
modo transnazionale, le fondazioni borghesi leader, come ad
esempio l'Harvard's School of International Business, le
fondazioni Ford [e Rockefeller] e Carnegie, [e] gruppi di
pianificazione politica, come il Council on Foreign Relations."
Questi gruppi di "pianificazione dell'élite sono forum importanti
per l'integrazione dei gruppi di classe, di sviluppo di nuove
iniziative, di strategie collettive, e di politiche e progetti di
dominio di classe; e creano sia il consenso che una cultura politica
intorno a questi progetti."[36]

Robinson e Harris identificano il World Economic Forum come "il


corpo più completo di pianificazione transnazionale della TCC e
l'esempio per eccellenza di una rete davvero globale che abbina la
TCC a una società civile transnazionale."[37] Io sono in
disaccordo con questo, e propongo invece il Gruppo Bilderberg, di
cui gli autori non fanno alcuna menzione nel loro articolo, come
organo quintessenza di pianificazione transnazionale della TCC, in
quanto è composto dall'elite dell'elite, completamente rimosso dal
controllo pubblico, il quale agisce come un "think-tank globale
segreto" di 130 individui più potenti del mondo [38].

Molti critici del Bilderberg dichiarano che il gruppo agisce come


un "governo mondiale segreto" o come l'organizzazione "che
prende tutte le decisioni fondamentali per il mondo." Tuttavia, non
è questo il caso. Il Bilderberg è semplicemente l'organo più
influente di pianificazione, seduto in cima ad una gerarchia di
grandi organismi di pianificazione e di varie istituzioni, ed è esso
stesso un elemento chiave dell'apparato della formazione di uno
Stato transnazionale, ma non è, in sé e per sé, un "governo del
mondo". Si tratta di un think tank a livello mondiale, che tiene in
alta considerazione il concetto di un "governo mondiale" e lavora
spesso a raggiungere questo obiettivo, ma non deve essere confuso
con l'essere la fine che cerca.

La crisi economica è forse la più grande "opportunità" mai data


alla TCC per rimodellare l'ordine del mondo secondo i loro
disegni, ideali e obiettivi. Attraverso la distruzione, viene creato; e
per questi individui alto-locati all'interno del TCC, la distruzione è
di per sé una forma di creazione.

In termini di riorganizzazione del lavoro e di strutture di classe, la


crisi economica fornisce il terreno su cui sarà costruita una nuova
struttura di classe mondiale. Un grosso problema per la classe
capitalista transnazionale e per la formazione di uno Stato
transnazionale, o un governo mondiale, è la mancanza di
continuità delle strutture di classe e dei mercati del lavoro in tutto
il mondo. Una classe dirigente transnazionale, o "Superclasse"
come David Rothkopf riporta nel suo libro dallo stesso nome (ed
è, egli stesso, un membro della superclasse), è emersa. Non ha
confini, ma ha costruito tra i suoi membri una continuità e un
consenso generale sugli obiettivi, anche se ci sono differenze e
conflitti all'interno della classe; ma questi riguardano i mezzi per
raggiungere i fini indicati, piuttosto che i fini stessi. Non vi è
dissenso all'interno della classe dirigente sulle finalità di realizzare
un organo di governo del mondo, il dissenso è come raggiungere
questo obiettivo, e in termini di quale tipo di struttura, quali
inclinazioni teoriche e filosofiche, e orientamento politico, tale
governo dovrebbe avere.

Per conseguire tali obiettivi, tuttavia, tutte le classi devono essere


trasnazionalizzate, non solo la classe dirigente. La classe dirigente
è la prima ad essere trasnazionalizzata, perché la
transnazionalizzazione era l'obiettivo delle classi dirigenti delle
nazioni più potenti dell'Europa occidentale, (e in seguito negli
Stati Uniti), che hanno avviato il processo di
transnazionalizzazione o internazionalizzazione. Ora che si è
stabilita una "Superclasse" di composizione transnazionale, le altre
classi devono seguire l'esempio. La classe media è destinata
all'eliminazione in questo senso, perché la maggior parte del
mondo non ha classe media, e integrare e internazionalizzare
pienamente una classe media, richiederebbe l'industrializzazione e
lo sviluppo di luoghi come l'Africa, così come alcuni luoghi
dell'Asia e dell'America America, che rappresentano una grossa
minaccia per la superclasse, come lo sarebbe una valvola
attraverso la quale gran parte della loro ricchezza e potere
sfuggirebbe loro. Il loro obiettivo non è quello di perdere la loro
ricchezza e potere in favore di una classe media transnazionale ma
piuttosto di estinguere il concetto di classe media, e
transnazionalizzare una classe lavorativamente orientata inferiore
e ignorante, attraverso la quale si intende garantire la massima
ricchezza e potere.

Le crisi economiche servono a questi fini, e qualunque sia la


ricchezza restante che la classe media detiene, questa è in procinto
di essere eliminata; e come la crisi avanza, o meglio, regredisce, e
accelera, le classi medie del mondo soffriranno, mentre una più
alta percentuale delle classi più basse del mondo, povere anche
prima della crisi, soffriranno maggiormente, determinando molto
probabilmente, una riduzione massiccia dei livelli di popolazione,
in particolare nei paesi "sviluppati" o nel "Terzo Mondo".

Molti sarebbero in disaccordo che questa tesi sia un obiettivo della


Classe Capitalista Transnazionale, dal momento che il capitalismo
ha bisogno di una vasta popolazione, in particolare una
popolazione di classe media, in modo da avere un mercato di
consumatori per i loro prodotti. Se questo è vero per il modo in cui
attualmente concepiamo il sistema e la struttura capitalistica, ma
dobbiamo anche prendere atto che il capitalismo, di per sé, è in
continua evoluzione e ridefinizione. Attraverso una prospettiva
costruttivista sociale, che a mio avviso, è molto adatta a questa
analisi, una nozione che non si può escludere, è che se la classe
capitalista ridefinisce il capitalismo stesso, il capitalismo
cambierà.

Esso deve affrontare il fatto che ci sarebbe stato un gran numero di


individui all'interno della TCC o Superclasse (Rothkopf stima un
numero di 6.000 individui all'interno della classe dirigente), che
sarebbero stati in disaccordo nell'eliminazione della loro base per
fare profitti, tuttavia, siccome è stata intrapresa nel suo complesso
una ristrutturazione totale del sistema capitalista e dell'economia
politica globale, il TCC in sé non è immune da tali cambiamenti
drastici e rapidi. In realtà, sarebbe inimmaginabile pensare che
essa rimanga come è attualmente.

Rothkopf spiega che i 6.000 membri della superclasse


equivalgono a circa un membro della superclasse per ogni milione
di persone nel mondo. Con la composizione delle strutture di
classe e il numero della popolazione mondiale modificati
drasticamente nei prossimi anni e decenni, si modificherà pure la
superclasse stessa. E inoltre, sarà soggetta ad una "pulizia" per
così dire, nella quale i grandi operatori crolleranno e si
consolideranno molti dei giocatori più piccoli.

La struttura monetaria di un governo mondiale

Una moneta mondiale

In seguito al vertice G20 dell'aprile 2009, i leader hanno emesso


un comunicato che ha fissato le basi per la creazione di una
moneta globale, al fine di sostituire il dollaro come valuta di
riserva mondiale. Il comunicato ha affermato che, "Abbiamo
deciso di sostenere una allocazione generale di DSP che inietta
$250 miliardi (£ 170bn) nell'economia mondiale e aumenti la
liquidità a livello mondiale". I DSP, o diritti speciali di prelievo,
sono "una moneta di carta sintetica rilasciata dal Fondo Monetario
Internazionale." Come il Telegraph ha riportato,"i leader del G20
hanno attivato il potere del FMI di creare denaro e hanno iniziato
un "alleggerimento quantitativo" a livello mondiale. In tal modo,
essi stanno mettendo in gioco di fatto una moneta mondiale. Essa
è al di fuori del controllo di qualsiasi organo sovrano. I teorici del
complotto amano questo."[39]

Nel 1988, l'Economist pubblicò un articolo intitolato "Get Ready


for the Phoenix", dove disse, "Fra trent'anni, americani,
giapponesi, europei, e persone in molti altri paesi ricchi e alcuni
tra quelli relativamente poveri staranno probabilmente pagando il
loro shopping con la stessa moneta. I prezzi non saranno quotati in
dollari, yen o D-marks, ma in, diciamo, la fenice. La fenice sarà
favorita dalle società e dai clienti, perché sarà più conveniente
rispetto alle valute nazionali di oggi, le quali da allora
sembreranno una causa di perturbazioni molto caratteristica nella
vita economica della fine del XX secolo." L'articolo, scritto sulla
scia del crollo del mercato azionario del 1987, ha affermato che,
"Diversi maggiori turbamenti del tasso di scambio, un paio di
crash del mercato azionario e, probabilmente, un crollo o due
saranno necessari prima che i politici siano disposti ad
affrontare in pieno tale scelta." Ciò mette in evidenza una
sequenza confusa di emergenze seguite da rappezzamenti seguiti
da emergenze, che si allunga ben oltre il 2018 - ad eccezione di
due cose. Col passare del tempo, il danno causato dall' instabilità
monetaria sarà progressivamente salito; e le reali tendenze che lo
faranno salire faranno si che l'utopia dell'Unione monetaria diventi
realizzabile."[Enfasi aggiunta] [40]

Paul Volcker, ex governatore del Federal Reserve System, ha


dichiarato nel 2000, che, "se vogliamo avere un'economia
veramente globale, una moneta unica mondiale ha perfettamente
senso", e un membro del comitato esecutivo della Banca centrale
europea ha ribadito il commento di Volcker affermando che, "un
giorno potremmo avere una moneta unica mondiale. Forse
l'integrazione europea, alla stessa stregua di qualsiasi altra
integrazione regionale, potrebbe essere vista come un passo verso
la situazione ideale di un mondo completamente integrato. Se e
quando questo mondo possa vedere la luce del giorno è
impossibile dirlo. Tuttavia, quello che posso dire è che questa
visione sembra impossibile oggi per la maggior parte di noi come
sembrava impossibile 50 anni fa un'unione monetaria europea,
quando fu avviato il processo di integrazione europea."[41]

Una banca centrale del mondo

Jeffrey Garten ha scritto diversi articoli dove auspica la creazione


di una banca centrale mondiale, o di una FED "globale". Garten è
stato l'ex preside della Yale School of Management, l'ex
sottosegretario del Commercio per l'International Trade con
l'amministrazione Clinton, precedentemente ha servito nel
Consiglio della Casa Bianca sulla Politica economica
internazionale, sotto l'amministrazione Nixon e nella politica di
pianificazione personale dei segretari di Stato Henry Kissinger e
Cyrus Vance sotto le amministrazioni Ford e Carter, è stato ex
amministratore delegato della Lehman Brothers, ed è membro del
Council on Foreign Relations .

Nel 1998, scrisse un articolo per il New York Times, affermando


che il mondo "ha bisogno di una banca centrale mondiale," e che
"una banca centrale indipendente con la responsabilità di
mantenere la stabilità finanziaria globale è l'unica via d'uscita.
Nessun altro può fare ciò che è necessario: iniettare più denaro nel
sistema per stimolare la crescita, ridurre i debiti alle stelle dei
mercati emergenti, e sovrintendere alle operazioni delle istituzioni
finanziarie traballanti. Una banca centrale mondiale potrebbe
fornire più soldi per l'economia mondiale, quando essa sta
rapidamente perdendo terreno."[42]

A seguito dello scoppio della crisi finanziaria attuale, Garten ha


scritto un articolo per il Financial Times in cui ha chiesto
l'istituzione "di un Global Monetary Authority per sorvegliare i
mercati che sono diventati senza confini." [43] Nel mese di ottobre
del 2008, scrisse un articolo per Newsweek affermando che, "i
leader dovrebbero iniziare a gettare le basi per la creazione di una
banca centrale a livello mondiale." Ha spiegato che, "C'è stato un
tempo in cui la Federal Reserve americana ha svolto questo ruolo
[come autorità finanziaria di governo del mondo], come il Primo
istituto finanziario di economia più potente del mondo,
supervisionando la valuta globale. Ma con la crescita dei mercati
dei capitali, l'aumento delle valute come l'euro e l'emergere di
soggetti potenti come la Cina, lo spostamento della ricchezza
verso l'Asia e il Golfo Persico e, naturalmente, i problemi profondi
dell'economia americana, la Fed non ha più la capacità di condurre
questo da sola."[44]

Regionalismo

Facendo leva sul modello dell'Unione europea, il mondo si stà


dividendo in grandi blocchi continentali regionali, con sistemi
monetari e governi regionali. Questo produrrà l'arrangiamento dei
blocchi di un governo mondiale, e segnerà un importante passo
nella "difficile strada verso un ordine mondiale", come Richard N.
Gardner lo chiamava, in cui la sovranità nazionale è erosa pezzo
per pezzo. Il Regionalismo segna l'attuale fase di passaggio nella
formazione di un governo mondiale. Friedrich List, criticato
cosmopolitismo liberale, affermava che l'integrazione economica
non aveva mai preceduto l'integrazione politica, ma le élite hanno
sfidato e stanno sfidando con successo questa nozione. Nel Nuovo
Ordine Mondiale, l'integrazione economica è precedente
all'integrazione politica in una struttura di governance mondiale.

L'Unione europea è iniziata come una serie di accordi di libero


scambio, è diventata un'unione monetaria, ed è in via di
costituzione in un superstato unico continentale. L'integrazione
nordamericana è iniziata con una serie di accordi di libero
scambio, di accordi per la difesa e la sicurezza, ed è in procinto di
procedere verso l'integrazione monetaria e burocratica in una
North American Community. Un'Unione e un superstato
nordamericano non sono lontani. Una moneta nordamericana è
apertamente discussa e proposta dai principali gruppi di
riflessione, da investitori miliardari, cosi come dal Governatore
della Bank of Canada. Il nome probabile di tale moneta sarà
Amero [45].

Nel frattempo, a livello mondiale, i mercati si stanno fortemente


integrando. Nel 2007, è stato segnalato che l'Unione europea e gli
Stati Uniti avevano cominciato il processo di integrazione
economica transatlantica. [46] Nel 2008, è stato annunciato che,
"funzionari canadesi ed europei dicono che pianificano di iniziare
i negoziati per un accordo di massa per integrare l'economia del
Canada con i 27 paesi dell'Unione europea," sotto "negoziati di
profonda integrazione economica," e " Il patto proposto
supererebbe di molto il campo di applicazione dei vecchi accordi,
come il NAFTA."[47] Questo, in sostanza, è un esempio di
integrazione con la Comunità Nord Americana prima che la
Comunità sia ufficialmente costituita, un atto di integrazione
preventiva.

Nel 2007, il giornale del Council on Foreign Relations, Foreign


Affairs, ha pubblicato un articolo intitolato "La fine della moneta
nazionale." Discutendo la volatilità delle monete nazionali,
l'articolo affermava che "La giusta direzione non è quella di
tornare ad un mitico passato della sovranità monetaria, con i
governi che controllano interessi locali e tassi di cambio nella
beata ignoranza del resto del mondo. I governi devono
abbandonare l'idea fatale che la nazionalità richieda che loro
facciano e controllino il denaro usato nel loro territorio. Le monete
nazionali e i mercati globali semplicemente non si mescolano;
insieme formano una miscela micidiale di crisi valutarie e tensioni
geopolitiche e creano facili pretesti per il protezionismo dannoso.
Al fine di globalizzarsi in modo sicuro, i paesi debbono
abbandonare il nazionalismo monetario e abolire le monete non
desiderate, la fonte di gran parte dell'instabilità di oggi".

Inoltre, "il nazionalismo Monetario è semplicemente


incompatibile con la globalizzazione. Lo è sempre stato, anche se
questo è diventato evidente solo dal 1970, quando i governi di
tutto il mondo hanno reso le loro valute intrinsecamente prive di
valore." L'autore afferma che: "Dal momento che lo sviluppo
economico al di fuori del processo di globalizzazione non è più
possibile, i paesi debbono abbandonare il nazionalismo monetario.
I governi dovrebbero sostituire le monete nazionali con il dollaro o
l'euro o, nel caso dell'Asia, collaborare per produrre una nuova
moneta multinazionale su un'area relativamente ampia ed
economicamente diversificata."[48]

Nel 2008 è stata costituita l'Unione delle Nazioni Sudamericane


(UNASUR), "un organismo regionale volto a rafforzare
l'integrazione economica e politica nella regione," [49], che
"ricerca una moneta comune, come parte degli sforzi di
integrazione regionale," così come una banca centrale comune
[50].

Il Consiglio di cooperazione del Golfo, un blocco regionale dei


governi arabi del Medio Oriente, persegue l'integrazione
economica nella forma di una banca centrale comune e di una
moneta comune. [51] Allo stesso modo, si è molto discusso di
un'Unione monetaria asiatica e di un'integrazione economica
dell'Asia dell'Est, specificamente pubblicizzate come la soluzione
per la prevenzione di future crisi economiche in Asia orientale
come quella che la colpì nel 1997 [52]. L'integrazione sarebbe
modellata sul blocco regionale Est Asiatico dell'ASEAN
(Associazione delle Nazioni del Sudest asiatico), e nel 2008, "i
vice-governatori bancari e i vice-ministri finanziari dell'ASEAN si
sono riuniti in Vietnam centrale, nella città di Da Nang, discutendo
dei problemi per l'integrazione finanziaria e monetaria e la
cooperazione nella regione." [53] Inoltre, l'Africa si è organizzata
come un blocco regionale sotto l'Unione africana, e sta anche
portando avanti l'integrazione economica regionale, e ha anche
fissato l'ordine del giorno per la creazione di una banca
continentale dell'Africa centrale e la formazione di una moneta
unica africana [54].

Nel 2006, la Banca dei regolamenti internazionali "ha suggerito


l'affossamento di molte monete nazionali in favore di un piccolo
numero di blocchi di valuta formale basati sul dollaro, l'euro e il
renminbi o lo yen." [55]

Costruire la struttura politica di un governo mondiale

Strobe Talbott, vice segretario di Stato dell'amministrazione


Clinton nel 1994-2001, è anche un membro del Council on
Foreign Relations e della Commissione Trilaterale ed è
attualmente presidente della Brookings Institution, un importante
think tank statunitense. Nel 1992, prima di diventare vice
segretario di Stato, ha scritto un articolo per il Time Magazine
originariamente intitolato "La nascita della nazione globale", e che
è ora stato ribattezzato, negli archivi Time Magazine, in
"l'America all'estero." Nell'articolo, egli afferma che entro i
prossimi 100 anni, "la nazione come la conosciamo noi sarà
obsoleta; tutti gli Stati riconosceranno un'unica autorità mondiale.
Una frase breve e di moda a metà del 20° secolo - "cittadino del
mondo" - avrà assunto un significato reale entro la fine del 21°."

È interessante notare che Talbott condivide la prospettiva


costruttivista sociale degli stati-nazione e dell'ordine
internazionale, affermando che, "tutti i paesi sono sostanzialmente
assetti sociali, strutture ricettive al mutare delle circostanze. Non
importa quanto permanenti e perfino sacri possano sembrare in un
qualsiasi momento, in realtà sono tutti artificiali e temporanei.
Attraverso i secoli, c'è stata una generale tendenza verso unità più
grandi che rivendicano la sovranità e, paradossalmente, c'è stata
effettivamente una graduale diminuzione della quantità di vera
sovranità in ogni paese".

Egli ha spiegato che gli imperi "sono stati una forza potente nel
cancellare le barriere naturali e demografiche creando connessioni
tra lontane parti del mondo," e in seguito, che, "L'Impero ha infine
ceduto alla stato-nazione", e che, "Il principale motore guida del
processo di espansione politica e di consolidamento è stata la
conquista. Il grande ha assorbito i piccoli, i forti i deboli. La
potenza Nazionale faceva il diritto internazionale. Così il mondo
era in uno stato di guerra più o meno costante". Talbott afferma
che" la sovranità nazionale, forse non era una grande idea, dopo
tutto."

Continuava dicendo che "essa ha occupato gli eventi nel nostro


meraviglioso e terribile secolo, per ribadire le ragioni di un
governo mondiale. Con l'avvento dell'energia elettrica, la radio e
viaggi aerei, il pianeta è diventato più piccolo che mai, la sua vita
commerciale più libera, le sue nazioni più interdipendenti e i suoi
conflitti più sanguinosi." Inoltre, "Ogni guerra mondiale ha
ispirato la creazione di un'organizzazione internazionale, la Lega
delle Nazioni nel 1920 e le Nazioni Unite negli anni '40." Egli ha
spiegato che, "La trama si è appesantita con l'opprimente respiro
dell'arrivo sulla scena di una nuova specie di ideologia - il
totalitarismo espansionistico - come quello perpetrato dai nazisti e
dai sovietici. Esso ha minacciato la stessa idea di democrazia e
diviso il mondo. [Così] La difesa di qualsiasi tipo di governo del
mondo è diventata molto sospetta." Tuttavia, come sottolinea
Talbott, l'espansione sovietica ha aperto la strada per l'espansione
della NATO, e "La guerra fredda ha visto anche la pioniera
Comunità europea come il tipo di coesione regionale che può
spianare la strada al globalismo".
In cima a questo, "il mondo libero ha formato delle istituzioni
finanziarie multilaterali, che dipendono dalla volontà degli Stati
membri a rinunciare a un certo grado di sovranità. Il Fondo
monetario internazionale può virtualmente dettare le politiche
fiscali, compreso anche quante tasse un governo dovrebbe
prelevare ai suoi cittadini. L'Accordo generale sulle tariffe
doganali e il commercio disciplina l'obbligo di quante tasse una
nazione può chiedere sulle importazioni. Queste organizzazioni
possono essere viste come dei protoministeri del commercio, della
finanza e dello sviluppo per un mondo unito". Rivolgendosi alle
crisi, Talbott ha scritto che, "La globalizzazione ha anche
contribuito alla diffusione del terrorismo, del traffico di droga,
dell'AIDS e il degrado ambientale. Ma siccome queste minacce
sono più grandi di quelle che una nazione è in grado di affrontare
da sola, esse costituiscono un incentivo per la cooperazione
internazionale." Così, a causa delle crisi, arrivano la possibilità,
dal caos arriva l'ordine.

Nel prescrivere una soluzione, Talbott postula che, "il meccanismo


migliore per la democrazia, sia a livello dello Stato multinazionale
o a quello del pianeta nel suo complesso, non è un onnipotente
Leviatano o superstato centralizzato, ma una federazione, una
unione di stati separati, che assegnano determinati poteri a un
governo centrale, pur mantenendone molti altri per se stessi."[56]

Nel 1974 in un fascicolo di Foreign Affairs, Richard N. Gardner


ha scritto circa la formazione del Nuovo Ordine Mondiale.
Gardner, ex ambasciatore americano alle Nazioni Unite, in Italia e
in Spagna, è anche membro della Commissione Trilaterale. Nel
suo articolo, The Hard Road to World Order, Gardner ha scritto
che, "La ricerca di una struttura del mondo che mantienga la pace,
avvantaggi i diritti umani e fornisca le condizioni per il progresso
economico - ciò che è genericamente chiamato ordine mondiale -
non è mai sembrata più frustrante ma allo stesso tempo
stranamente ottimistica."[57] Ha spiegato che, "poche persone
conservano molta fiducia nelle strategie più ambiziose per un
ordine mondiale che ha avuto un cattivo sostegno una generazione
fa - 'federalismo mondiale,' 'revisione della Carta' e 'pace nel
mondo attraverso una giustizia mondiale'." Inoltre,"Le stesse
considerazioni fanno pensare alla dubbia utilità di una coraggiosa
conferenza [delle Nazioni Unite] per la revisione della Carta."[58]

Gardner ha scritto: "Se l'urgente governo mondiale, la revisione


della Carta, e un Tribunale Internazionale notevolmente rafforzato
non forniscono le risposte, quale speranza c'è per il progresso? La
risposta non soddisferà coloro che cercano soluzioni semplici a
problemi complessi, ma si riduce essenzialmente a questo: la
speranza per il futuro si trova, non nella costruzione di una
qualche ambiziosa istituzione centrale di appartenenza universale
e competenza generale, come era stato prospettato nella fine
dell'ultima guerra, ma nel molto più decentrato, disordinato e
pragmatico processo di inventare o di adattare istituzioni di
competenza limitata e di appartenenza selezionata per far fronte a
problemi specifici, caso per caso, come la necessità della
cooperazione è percepita da parte dei paesi in questione."

Egli ha poi sottolineato, "In breve, 'l'edificio dell'ordine mondiale',


dovrà essere costruito dal basso verso l'alto piuttosto che dall'alto
verso il basso. Esso apparirà come una grande "rimbombante,
ronzante confusione", per usare la celebre descrizione della realtà
di William James, ma un percorso verso la fine della sovranità
nazionale, erodendola pezzo per pezzo, sarà molto più realizzare
così rispetto al vecchio attacco frontale". [59]

Nel 2001 in un fascicolo di Foreign Affairs, Richard Falk e


Andrew Strauss hanno scritto un articolo intitolato "Verso il
Parlamento Globale." Hanno scritto che "la governance
internazionale non è più limitata alla tradizionale e passeggera
definizione di confini internazionali, di protezione diplomatica, e
di proscrizione dell'uso della forza. Molti problemi di politica
globale che riguardano direttamente i cittadini stanno prendendo
forma nel sistema internazionale. I lavoratori possono perdere il
loro posto di lavoro a seguito delle decisioni prese in seno
all'OMC o nell'ambito di regimi commerciali regionali."[60] Nel
2006, un rapporto delle Nazioni Unite ha dichiarato che," lo stato-
nazione è un vecchio concetto che non ha più alcun ruolo da
svolgere in un mondo moderno globalizzato."[61]

Inoltre, "Come nel caso di gruppi di cittadini, la partecipazione


delle elite del business nel sistema internazionale sta diventando
istituzionalizzata. Il miglior esempio è il World Economic Forum
di Davos, in Svizzera. Nel 1980, il WEF si è trasformata da una
organizzazione dedicata a monotoni problemi di gestione in un
dinamico forum politico. Una volta l'anno, un migliaio di dirigenti
corporativi più potenti del mondo stanno insieme con un altro
migliaio di alti esponenti del mondo politico per partecipare a una
settimana di tavole rotonde e presentazioni. Il WEF prevede anche
arene di discussione e di raccomandazioni in materia di
definizione della politica mondiale." Essi continuano spiegando
che "L'assemblea di Davos e le reti sovrapposte di elite aziendali,
come la Camera di Commercio Internazionale, sono riuscite a
plasmare politiche globali compatibili. Il loro successo è
sopraggiunto con l'espansione dei regimi del commercio
internazionale, la modesta regolamentazione dei mercati dei
capitali, il predominio della filosofia del mercato neoliberista, e la
collaborazione di supporto alla maggior parte dei governi,
soprattutto quelli dei paesi ricchi."[62]

Nello spiegare la proposta di un parlamento mondiale, in sostanza,


per affrontare il "deficit democratico", creato dalle organizzazioni
internazionali, gli autori hanno scritto che, "Alcuni imprenditori
certamente si opporrebbero a un parlamento mondiale perché
amplierebbe le scelte dei popoli che premerebbero probabilmente
per regolamenti transnazionali. Ma altri stanno arrivando a credere
che il deficit democratico deve essere colmato da una sorta di
sistemazione delle parti interessate. Dopo tutto, molti membri
della classe dirigente che inizialmente erano ostili a tale riforma si
sono resi conto che il New Deal - o il suo equivalente social-
democratico in Europa - è stato necessario per salvare il
capitalismo. Molti imprenditori oggi pure convengono che la
democratizzazione è necessaria per rendere la globalizzazione
politicamente accettabile in tutto il mondo." Essenzialmente, il suo
scopo sarebbe quello di dare alla globalizzazione "dal basso
l'accettazione e la legittimità."[63]

David Rothkopf, uno studioso presso il Carnegie Endowment for


International Peace, ex Sottosegretario di Commercio per gli affari
Internazionali con l'amministrazione Clinton, ex amministratore
delegato di Kissinger e soci, e un membro del Council on Foreign
Relations, ha recentemente scritto un libro intitolato Superclass:
The Global Power Elite e il mondo che essi stanno facendo. In
qualità di membro di tale "superclasse", la sua scrittura dovrebbe
fornire una visione penetrante nella costruzione di questo "nuovo
ordine mondiale." Egli afferma che: "In un mondo di movimenti
globali e di minacce che non presentano i loro passaporti alle
frontiere nazionali, non è più possibile per uno stato-nazione agire
da solo per compiere la sua parte del contratto sociale." Ha scritto
che "i progressi continueranno ad essere fatti", tuttavia, sarà
impegnativo, poichè questi "vendono a caro prezzo molte strutture
di potere nazionali e locali, e i concetti culturali che hanno
fondamenti profondi alla base della civiltà umana, cioè il concetto
di sovranità." Egli ha inoltre scritto che,"meccanismi di
governance globale sono più realizzabili in un ambiente come
quello di oggi", e che questi meccanismi "sono spesso creativi con
soluzioni temporanee ai problemi urgenti, i quali non possono
aspettare che il mondo abbracci un'idea più grande e più
controversa come quella di un reale governo mondiale."[64]

Jacques Attali, fondatore ed ex presidente della Banca europea per


la ricostruzione e lo sviluppo, e consigliere economico del
presidente francese Nicholas Sarkozy, intervistato da Euronews,
ha detto che, "o stiamo andando verso un governo mondiale, o
mettiamo in primo piano le questioni nazionali." L'intervistatore
ha dichiarato che l'idea di un governo mondiale potrà spaventare
molte persone, al che Attali ha risposto:"infatti, c'è da aspettarselo,
perché sembra una fantasia. Ma c'è già un'autorità mondiale in
molti settori," e che, "anche se è difficile pensare ad un governo
europeo per il momento, che è lì, ma molto debole, l'Europa può
almeno spingere la sua esperienza al mondo. Se gli europei non
saranno in grado di creare un quadro economico affiancato ad un
quadro politico, allora non potranno andare a farlo su scala
globale. E allora il modello economico mondiale si romperà, e ci
sarà il ritorno alla Grande Depressione."[65]

Nel dicembre del 2008, il Financial Times ha pubblicato un


articolo intitolato: "And Now for A World Government", in cui
l'autore, ex partecipante Bilderberg, Gideon Rachman, ha scritto
che, "per la prima volta nella mia vita, credo che la formazione di
una sorta di governo mondiale sia plausibile", e che, "Un 'governo
mondiale' comporterebbe molto di più che la cooperazione tra le
nazioni. Ci dovrebbe essere un soggetto con caratteristiche simili
allo stato, sostenuto da un corpo di leggi. L'Unione europea ha già
istituito un governo continentale per 27 paesi, il quale potrebbe
essere un modello. L'UE dispone di una corte suprema, una
moneta, migliaia di pagine di diritto, un servizio civile di grandi
dimensioni e la capacità di dispiegare la forza militare".

Egli ha affermato che "è sempre più chiaro che le questioni più
difficili di fronte ai governi nazionali sono di natura
internazionale: vi è il riscaldamento globale, una crisi finanziaria
globale e una 'guerra globale al terrore'." Ha scritto che il modello
europeo potrebbe "diventare globale" e che un governo mondiale
"si potrebbe fare", e "La crisi finanziaria e il cambiamento
climatico stanno spingendo i governi nazionali verso soluzioni
globali, anche in paesi come la Cina e gli Stati Uniti che sono fieri
guardiani della sovranità nazionale". Citò un consigliere del
presidente francese Nicolas Sarkozy che disse, "la global
governance è solo un eufemismo per il governo mondiale", e che
il "nucleo della crisi finanziaria internazionale è che abbiamo dei
mercati finanziari mondiali e nessuna norma di diritto a livello
mondiale." Tuttavia, Rachman afferma che ogni spinta verso un
governo mondiale "sarà un doloroso, lento processo." Egli afferma
poi che il problema principale in questa spinta può essere spiegato
con un esempio da parte dell'Unione europea, che "ha subito una
serie di sconfitte umilianti nei referendum, quando i piani di
'unione sempre più stretta' sono stati sottoposti agli elettori. In
generale, l'Unione ha progredito più velocemente quando
un'ampia gamma di accordi è stata concordata da tecnocrati e
politici - e poi spinta senza il riferimento diretto agli elettori. La
Governance internazionale tende ad essere efficace, solo quando
è anti-democratica. [Corsivo aggiunto] "[66]

Nel novembre del 2008, l'United States National Intelligence


Council (NIC), "il centro della comunità dell'intelligenge
statunitense per il pensiero sulle strategie a medio e a lungo
termine", ha pubblicato un rapporto che essa ha prodotto in
collaborazione con numerosi gruppi di riflessione, società di
consulenza, istituzioni accademiche e centinaia di altri esperti, tra
i quali ci sono il Consiglio atlantico degli Stati Uniti, il Centro
Wilson, la RAND Corporation, la Brookings Institution, l'
American Enterprise Institute, la Texas A & M University, il
Council on Foreign Relations e il Chatham House di Londra [67].

Delineando le tendenze globali che il mondo attraverserà fino


all'anno 2025, la relazione afferma che la crisi finanziaria
"richiederà sforzi a lungo termine per creare un nuovo sistema
internazionale." E suggerisce che il "modello cinese" per lo
sviluppo diventa sempre più interessante, ci può essere un "calo
della democratizzazione" per le economie emergenti, per i regimi
autoritari, e per le "democrazie deboli frustrate da anni di scarso
rendimento economico." Inoltre, il dollaro cesserà di essere la
moneta di riserva mondiale, in quanto vi sarebbe probabilmente un
"movimento lontano dal dollaro." [68]

Inoltre, il dollaro diventerà "una sorta di primus inter pares in un


paniere di monete entro il 2025. Ciò potrebbe verificarsi
improvvisamente a seguito di una crisi, o gradualmente con un
riequilibrio globale."[69] La relazione fornisce i particolari per la
costruzione di un nuovo sistema internazionale, affermando che,
"entro il 2025, gli Stati-nazionali non saranno più gli unici -- e
spesso nemmeno i più importanti - attori sulla scena mondiale e il
'sistema internazionale' si trasformerà per accogliere la nuova
realtà. Ma la trasformazione sarà incompleta e irregolare." Inoltre,
sarebbe "improbabile vedere un generale, globale e unitario
approccio alla governance globale. Le tendenze attuali indicano
che la governance globale nel 2025 sarà un patchwork di
sovrapposti, e spesso ad hoc, sforzi frammentati, con spostamenti
nelle coalizioni dei paesi membri, delle organizzazioni
internazionali, dei movimenti sociali, delle organizzazioni non
governative, delle fondazioni filantropiche, e delle aziende." Esso
rileva inoltre che,"la maggior parte dei pressanti problemi
transnazionali - compresi i cambiamenti climatici, la
regolamentazione dei mercati finanziari globalizzati, la
migrazione, gli Stati falliti, le reti di criminalità, ecc - è
improbabile che siano effettivamente risolti con le azioni dei
singoli stati-nazione. La necessità di un'efficace governance
globale aumenterà più velocemente a discapito dei meccanismi
esistenti in grado di rispondere."[70]

La relazione esamina il regionalismo, e afferma che, "il


regionalismo asiatico potrebbe avere conseguenze a livello
mondiale, forse uno scintillamento o un rafforzamento di una
tendenza verso tre gruppi finanziari e commerciali che potrebbero
divenire quasi-blocchi (Nord America, Europa e Asia orientale)."
Questi blocchi "avrebbero implicazioni per la capacità di
raggiungere futuri accordi globali dell'Organizzazione mondiale
del commercio, e i raggruppamenti regionali potrebbero
concorrere nella definizione di standard di prodotto trans-
regionale per l'informatica, le biotecnologie, le nanotecnologie, i
diritti di proprietà intellettuale, e gli altri prodotti della 'nuova
economia'."[71 ]

Discutendo la democrazia e la democratizzazione, il rapporto


afferma che, "i progressi sono lenti ed è probabile che la
globalizzazione sarà oggetto, in molti paesi di recente
democratizzazione, alle crescenti pressioni sociali ed economiche
che potrebbero minare le istituzioni liberali." Questo in gran parte
perché "il miglior risultato economico di molti governi autoritari
potrebbe seminare dubbi tra alcuni sul fatto che la democrazia sia
la migliore forma di governo. Le indagini che abbiamo consultato
hanno indicato che molti asiatici dell'est mettono maggiormente
l'accento sulla buona gestione, compreso l'aumento degli standard
di vita, piuttosto che di democrazia." Inoltre, "anche in molte
democrazie consolidate, i sondaggi dimostrano la crescente
frustrazione sull'attuale funzionamento del governo democratico e
interrogativi tra le élite sulla capacità dei governi democratici di
intraprendere le azioni necessarie per affrontare rapidamente ed
efficacemente il crescente numero di sfide transnazionali."[72] In
altre parole, le "ben consolidate democrazie ", come quelle in
Europa occidentale e Nord America , saranno, attraverso crisi
successive (clima, finanza, guerra), erose e si sostituiranno i loro
sistemi democratici di governo con strutture totalitarie che saranno
in grado di "intraprendere le ardite azioni necessarie" per
affrontare "le sfide transnazionali".

David Rockefeller scrisse nel suo libro, Memorie, che, "Per più di
un secolo gli estremisti ideologici, ai due lati dello spettro politico
hanno colto episodi ben pubblicizzati, come il mio incontro con
Castro, per attaccare la famiglia Rockefeller per l'influenza
eccessiva che essi sostengono esercititi sulle istituzioni Americane
politiche ed economiche. Alcuni credono persino che facciamo
parte di una congiura segreta che lavora contro gli interessi degli
Stati Uniti, caratterizzando la mia famiglia e me come
‘internazionalisti’ e che cospiriamo con altri in tutto il mondo per
costruire una struttura politica ed economica globale integrata – un
unico mondo, se volete. Se questa è l'accusa, mi dichiaro
colpevole e sono fiero di esserlo."(Il corsivo è mio) [73]

La Crisi Economica Globale nel Contesto

L'attuale crisi economica mondiale non ha le sue radici


nell'amministrazione Bush, la quale è un lineare e diluito pensare
al meglio, ma nella natura sistematica del sistema capitalistico
mondiale. La Crisi non è separata dal capitale; la crisi è
l'espansione del capitalismo. Per affrontare le basi della crisi
economica, la teoria neo-marxista può aiutare a spiegare gran
parte delle azioni e delle funzioni che hanno portato alla crisi.

Nel 2006, Walden Bello scrisse un articolo per il Third World


Quarterly, in cui spiegava che, "La crisi della globalizzazione e
l'eccessivo accumulo è una delle tre crisi centrali che stanno
attualmente erodendo l'egemonia degli Stati Uniti. Le altre due
sono l'eccessiva estensione della potenza militare statunitense e la
crisi di legittimità della democrazia liberale." Ha spiegato che,"la
manipolazione monetaria, attraverso il regime elevato del tasso di
interesse avviato dal capo della Federal Reserve Paul Volcker nei
tardi anni '80, mentre era diretto a combattere l'inflazione, è stato
anche orientato strategicamente a canalizzare il risparmio globale
verso gli Stati Uniti per alimentare l'espansione economica. Una
delle conseguenze principali di questa mossa memorabile fu la
crisi del debito del Terzo Mondo nei primi anni '80, che ha
concluso il boom delle economie del Sud e ha portato alla loro
risubordinazione ai centri del Nord capitalista."[74]
Le basi economiche della crisi attuale si sono viste nel "progetto
mondialista di Clinton." Come Bello ha spiegato,
"L'amministrazione ha abbracciato la globalizzazione come la sua
'Grand Strategy' - la quale è la sua fondamentale posizione di
politica estera nei confronti del mondo." Inoltre, "La posizione
dominante degli Stati Uniti ha permesso alla fazione liberale della
classe capitalista degli Stati Uniti di agire come una punta di
un'élite transnazionale nel processo di formazione - un'alleanza di
un'élite transnazionale che potrebbe agire per promuovere
l'interesse generale della classe capitalista internazionale." [75]

Bello ha poi spiegato che, "la dinamica dominante del capitalismo


globale durante il periodo di Clinton - quella che è stata la fonte
della sua forza e il suo Tallone d'Achille - non è stato il
movimento di capitale produttivo, ma le evoluzioni del capitale
finanziario." La posizione dominante del capitale finanziario è
stata "un risultato del calo di redditività che il settore industriale
ha portato con la crisi di sovrapproduzione. Nel 1997 i profitti nel
settore industriale degli Stati Uniti avevano smesso di crescere. La
speculazione finanziaria, o quella che si potrebbe concettualizzare
come la spremitura di valore dal valore già creato, è diventata la
fonte più dinamica della redditività." Questo è stato definito
"finanziarizzazione", la quale aveva molti componenti che
componevano la sua struttura e la spinta per la sua posizione
dominante. Tra questi vi era l'eliminazione "delle restrizioni,
risalenti al 1930, che avevano creato una muraglia cinese tra le
banche di investimento e banche commerciali negli Stati Uniti,
aprendo così una nuova era di rapido consolidamento nel settore
finanziario statunitense." [76]

In particolare, questo è avvenuto in riferimento all'abrogazione del


Glass-Steagall Act, messo in atto nel 1933 in risposta alle azioni
che avevano creato la Grande Depressione, il quale intraprese
riforme bancarie, in particolare quelle intese a limitare la
speculazione. Nel 1987, il Federal Reserve Board votò per
alleggerire i regolamenti sotto il Glass-Steagall, dopo aver sentito
"le proposte da Citicorp, JP Morgan e Bankers Trust che
sostenevano l'allentamento delle restrizioni Glass-Steagall al fine
di consentire alle banche di gestire la sottoscrizione di imprese, tra
cui commercial paper, obbligazioni comunali sul reddito, e
mortgage-backed securities." E "Nel mese di agosto 1987, Alan
Greenspan - ex direttore della JP Morgan e un sostenitore della
deregulation nel settore bancario - [divenne] presidente della
Federal Reserve Board." Nel 1989, "il consiglio della Fed approva
una domanda da parte di JP Morgan, Chase Manhattan, Bankers
Trust, e Citicorp per espandere la feritoia del Glass-Steagall
includendo le trattative in debito e titoli azionari in aggiunta ai
titoli municipali e ai commercial paper." Nel 1990, "JP Morgan
[divenne], la prima banca a ricevere l'autorizzazione dalla Federal
Reserve a sottoscrivere titoli".

Nel 1998, la Camera dei Rappresentanti approvò "la normativa


con una votazione di 214-213 che permise la fusione di banche,
titoli aziendali e compagnie di assicurazione in enormi
conglomerati finanziari." E nel 1999, "Dopo 12 tentativi in 25
anni, il Congresso ha finalmente abrogato il Glass-Steagall,
premiando di sforzi di lobbying delle società finanziarie agiti per
più di 20 anni valutati in 300 milioni di dollari."[77]

E 'stato "alla fine degli anni 1990, con l'impennata ad altezze


inimmaginabili del mercato azionario, con grandi banche che si
fusero inghiottendo le banche più piccole, e con un enorme
aumento delle banche con filiali transnazionali, che Wall Street e i
suoi molti amici nel Congresso volevano eliminare i regolamenti
che erano stati destinati a tutelare gli investitori e stabilizzare il
sistema finanziario. Quindi il Gramm-Leach-Bliley Act del 1999
rimpiazzò parti chiave del Glass-Steagall e del Bank Holding Act
e consentì alle banche commerciali e di investimenti di unirsi, per
offrire mutui casa, vendere titoli e azioni, e offrire
assicurazioni."[78]
Uno degli architetti dell'abrogazione del Glass-Steagall è stato il
segretario al Tesoro di Clinton, Robert Rubin. Rubin ha trascorso
26 anni con Goldman Sachs prima di entrare il Tesoro. Robert
Rubin ha lavorato a stretto contatto con Alan Greenspan
nell'opporsi alla regolamentazione dei derivati, ed è stato
sostenuto dal suo Vice Segretario del Tesoro Lawrence Summers.
Rubin, dopo aver lasciato il Tesoro, andò a lavorare come
dirigente con Citigroup. [79] Robert Rubin è attualmente il co-
presidente del Council on Foreign Relations. Lawrence Summers
era un ex capo economista della Banca mondiale, prima di essere
stato vice segretario al Tesoro nell'amministrazione Clinton. Poi è
diventato presidente della Harvard University, ed è ora Direttore
del National Economic Council della Casa Bianca
nell'amministrazione Obama. L'attuale segretario al Tesoro,
Timothy Geithner, è stato l'ex presidente della Federal Reserve
Bank di New York, ed è anche un protetto di Robert Rubin.

Gli anni di Clinton hanno visto la nascita di strumenti derivati, che


sono strumenti finanziari (o contratti), i cui prezzi sono derivati da
una o più sottostanti attività, indici, o altri oggetti. Il valore di un
derivato cambia quanto il valore delle variazioni delle attività
sottostanti. Essi sono utilizzati a copertura dei rischi, ma anche
come strumenti di speculazione. I Derivati "i quali monetizzano e
commerciano il rischio nello scambio di una vasta gamma di
prodotti," sono un fattore chiave che ha portato alla crisi
economica.

Un'altra causa della crisi è stata "La creazione del massiccio


credito al consumo per il consumo di carburante, con gran parte
della sorgente di questo capitale proveniente da investitori
stranieri", che "ha creato una pericolosa lacuna tra il debito dei
consumatori e il loro reddito, aprendo la possibilità di un collasso
o di un default dei consumatori che avrebbe portato via sia i
consumatori che i loro creditori." Inoltre, il ruolo del mercato
azionario nel guidare la crescita ha giocato la sua parte nel
preparare il terreno per una crisi finanziaria. "L'attività di borsa ha
guidato, in particolare, il settore della cosiddetta tecnologia,
creando una condizione di 'capitalismo virtuale' le cui dinamiche
sono basate su aspettative di redditività futura, piuttosto che sulle
prestazioni attuali, che era la regola di ferro nell' 'economia reale'.
"[80]

La Federal Reserve, sotto Alan Greenspan, inizialmente creò la


bolla dot-com, fornendo liquidità per le speculazioni nel mercato
azionario e nel "capitalismo virtuale", [81] e, quando la bolla dot-
com scoppio, come fanno tutte le bolle, Greenspan e il Fed
crearono la bolla immobiliare, tagliando i tassi di interessi e
offrendo più Adjustable Rate Mortgages (AMRS), con Fannie
Mae e Freddie Mac che incoraggiavano le banche a fare prestiti ad
alto rischio [82].

La speculazione aveva dimostrato di essere una potente arma del


capitale finanziario. Nel 1990, questo è stato prima esemplificato
da "un attacco speculativo sul peso che aveva mandato gli
investitori in preda al panico riscuotendo i loro pesos per i dollari,
portando alla svalutazione e al collasso dell'economia messicana
nel 1994," e poi in "Asia dell'Est nel 1997. Un centinaio di
miliardi di dollari di capitali speculativi allagava la regione tra il
1994 e il 1997 quando i paesi liberalizzarono i conti capitale."
Questo denaro speculativo scorreva in immobili e nel mercato
azionario, ed ha portato a un sovra-investimento, e "la crisi si
fiutava nell'aria, gli hedge fund e altre speculazioni mirarono il
baht tailandese, il won coreano e altre valute, scatenando il panico
finanziario di massa che ha portato alla drastica svalutazione di
queste valute e ha condotto verso il basso le economie delle tigri
asiatiche. In poche settimane nell'estate del 1997 circa 100
miliardi dollari si precipitarono fuori delle economie asiatiche,
portando ad una drastica inversione della crescita sfrigolante che
aveva segnato le economie nel decennio precedente. In meno di un
mese, circa 21 milioni di indonesiani e un milione di thailandesi si
sono trovati spinti sotto la soglia di povertà."[83] Questa è stata
conosciuta come la Crisi Finanziaria dell'Asia dell'Est.

Questa crisi "ha aiutato a far precipitare la crisi finanziaria russa


nel 1998, così come i problemi finanziari in Brasile e Argentina
che hanno contribuito al disfacimanto spettacolare dell'economia
argentina nel 2001 e nel 2002, quando, quell'economia che si era
distinta come la più fedele seguace delle prescrizioni di
commercio e di liberalizzazione finanziaria del FMI, si è trovata
costretta a dichiarare l'insolvenza su 100 miliardi dollari del suo
debito estero di 140 miliardi dollari"[84]
L'attuale crisi non è finita. I parallelismi tra la crisi attuale e la
Grande Depressione sono spaventosi. Questa tendenza alla
costruzione di bolle speculative ricorda le speculazioni del
mercato azionario degli anni '20 che guidarono la bolla costruita
dalla Federal Reserve, che aveva ridotto i tassi di interesse, fornito
liquidità alle banche e attivamente incoraggiato la speculazione.
Bolle che sono state create per poi scoppiare.

Nel 1932, il deputato Louis T. McFadden ha dichiarato davanti al


Congresso che le banche della Federal Reserve non sono delle
agenzie di governo, ma "sono monopoli di credito privati che
sfruttano il popolo degli Stati Uniti a favore di se stessi e dei loro
clienti stranieri; speculatori e truffatori stranieri e nazionali; e
ricchi e predatori usurai."[85] In seguito alla creazione della
Federal Reserve nel 1913, il deputato Charles A. Lindbergh ha
detto: "D'ora in poi, le depressioni saranno scientificamente
create." In effetti, aveva ragione. La crisi attuale, che
probabilmente condurrà ad una Grande Depressione, viene
utilizzata come mezzo principale attraverso il quale verrà costruito
un governo mondiale.

Nel 2007, il primo ministro britannico Gordon Brown ha chiesto


un nuovo ordine mondiale con la riforma delle Nazioni Unite,
della Banca mondiale, del Fmi e del G7.[86] Quando la banca
Bear Stearns è crollata, a causa delle sue pesanti partecipazioni sul
mercato dei titoli ipotecari, la Federal Reserve acquistò la banca
per conto della JP Morgan Chase, il cui amministratore delegato
siede nel consiglio di amministrazione della New York Federal
Reserve Bank. Poco tempo dopo questa azione, una grande
azienda finanziaria ha pubblicato un rapporto che dice che le
banche sono di fronte ad un "nuovo ordine mondiale" di
"consolidamento e acquisizioni." [87]

Nel mese di ottobre del 2008, Gordon Brown ha detto che "ci deve
essere una nuova Bretton Woods - con la costruzione di una nuova
architettura finanziaria internazionale per gli anni a venire." Ha
continuato a dire che "ora dobbiamo riformare il sistema
finanziario internazionale intorno ai principi concordati di
trasparenza, integrità, responsabilità, buona gestione interna e
cooperazione attraverso le frontiere." Un articolo del Telegraph ha
riferito che Gordon Brown vorrebbe "vedere il FMI riformato per
diventare una ' banca centrale globale' che monitorizzi da vicino
l'economia internazionale e il sistema finanziario."[88] In una op-
ed per il Washington Post, Gordon Brown ha scritto che la "nuova
Bretton Woods" dovrebbe basarsi sul concetto di "governance
globale". [89] Ci furono anche richiami per una "polizia
economica globale," magari nella forma della Banca dei
regolamenti internazionali (BRI). [90] Nel novembre del 2008, è
stato riferito che il barone David de Rothschild "condivide il punto
di vista della maggior parte delle persone che vi sia un nuovo
ordine mondiale. A suo parere, le banche ridurranno la leva
finanziaria e ci sarà una nuova forma di governance globale."[91]

Dalle ceneri della crisi finanziaria, un nuovo ordine mondiale


emergerà nella costruzione di un governo mondiale.

Note
[1] Membership, Peter Sutherland. The Trilateral Commission:
October 2007: http://www.trilateral.org/membship/bios/ps.htm

[2] Daily Mail, EU Constitution - the main points. The Daily Mail:
June 19, 2004: http://www.dailymail.co.uk/news/article-
307249/EU-Constitution--main-points.html

[3] Time, 10 Questions For Vaclav Klaus. Time Magazine: March


13, 2005:
http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1037613,00.ht
ml

[4] Valéry Giscard d'Estaing, Valéry Giscard d'Estaing: The EU


Treaty is the same as the Constitution. The Independent: October
30, 2007:
http://www.independent.co.uk/opinion/commentators/valeacutery-
giscard-destaing-the-eu-treaty-is-the-same-as-the-constitution-
398286.html

[5] Bruno Waterfield, Lisbon Treaty resurrects the defeated EU


Constitution. The Telegraph: June 13, 2008:
http://www.telegraph.co.uk/news/newstopics/eureferendum/21230
45/EU-Treaty-Lisbon-Treaty-resurrected-defeated-EU-
Constitution.html

[6] Mel Hurtig, The Vanishing Country: Is It Too Late to Save


Canada? (McClelland & Stewart Ltd., 2002), page 365

[7] CFR, Brian Mulroney. About US, Leadership and Staff:


International Advisory Board:
http://www.cfr.org/bios/9841/brian_mulroney.html

[8] Robert O’Brien and Marc Williams, Global Political Economy:


Evolution and Dynamics, 2nd ed. (Palgrave Macmillan: 2007),
page 226
[9] David Rockefeller, What Private Enterprise Means to Latin
America. Foreign Affairs: Vol. 44, No. 3 (April, 1966): page 411

[10] David Rockefeller, Memoirs. New York: Random House:


2002: Pages 436-437

[11] David Rockefeller, A hemisphere in the balance. The Wall


Street Journal: October 1, 1993

[12] Alexander Dawson, First World Dreams: Mexico Since 1989.


Fernwood Books, 2006: Pages 8-9

[13] Alexander Dawson, First World Dreams: Mexico Since 1989.


Fernwood Books, 2006: Page 29

[14] Alexander Dawson, First World Dreams: Mexico Since 1989.


Fernwood Books, 2006: Page 120

[15] Joseph Stiglitz, Globalization and its Discontents. W.W.


Norton & Co.: 2003: page 121

[16] Robert Pastor, A North American Community: A Modest


Proposal to the Trilateral Commission. The Trilateral Commission:
Toronto, Ontario: November 1-2, 2002:
www.american.edu/internationalaffairs/cnas/PastorTrilateral.pdf :
page 4

[17] Robert Pastor, A North American Community: A Modest


Proposal to the Trilateral Commission. The Trilateral Commission:
Toronto, Ontario: November 1-2, 2002:
www.american.edu/internationalaffairs/cnas/PastorTrilateral.pdf :
page 6

[18] News and Information, Paul Martin Urged to Take the Lead
in Forging a New Vision for North American Cooperation. CCCE:
November 5, 2003: http://www.ceocouncil.ca/en/view/?
document_id=38&type_id=1

[19] CCCE, North American Security and Prosperity.


http://www.ceocouncil.ca/en/north/north.php

[20] News and Information, Trinational Call for a North American


Economic and Security Community by 2010. CCCE: March 14,
2005: http://www.ceocouncil.ca/en/view/?document_id=395

[21] Office of the Press Secretary, Joint Statement by President


Bush, President Fox, and Prime Minister Martin. The White
House: March 23, 2005:
http://www.whitehouse.gov/news/releases/2005/03/20050323-
2.html

[22] CFR, Building a North American Community. Independent


Task Force on the Future of North America: May 2005:
http://www.cfr.org/publication/8102/building_a_north_american_c
ommunity.html

[23] Issues Center, North American Competitiveness Council


(NACC). US Chamber of Commerce:
http://www.uschamber.com/issues/index/international/nacc.htm

[24] CoA, Board of Directors. The Council of the Americas:


http://coa.counciloftheamericas.org/page.php?k=bod

[25] Herbert Grubel, Fix the Loonie. The Financial Post: January
18, 2008:

http://www.nationalpost.com/opinion/story.html?id=245165

Herbert Grubel, The Case for the Amero. The Fraser Institute:
September 1, 1999:

http://www.fraserinstitute.org/Commerce.Web/publication_details.
aspx?pubID=2512

Thomas Courchene and Richard Harris, From Fixing to Monetary


Union: Options for North American Currency Integration. C.D.
Howe Institute, June 1999:

http://www.cdhowe.org/display.cfm?page=research-
fiscal&year=1999

Consider a Continental Currency, Jarislowsky Says. The Globe


and Mail: November 23, 2007:

http://www.theglobeandmail.com/servlet/story/LAC.20071123.RD
OLLAR23/TPStory/?query=%22Steven%2BChase%22b

[26] Barrie McKenna, Dodge Says Single Currency ‘Possible’.


The Globe and Mail: May 21, 2007

[27] Anne-Marie Slaughter, The Real New World Order. Foreign


Affairs: September/October, 1997: pages 183-184

[28] Anne-Marie Slaughter, The Real New World Order. Foreign


Affairs: September/October, 1997: pages 184-185

[29] Mark Carney, Remarks by Mark Carney, Governor of the


Bank of Canada to the International Economic Forum of the
Americas / Conference of Montreal. The Bank of Canada: June 11,
2009:
http://www.bankofcanada.ca/en/speeches/2009/sp110609.html

[30] Robert Jackson and Georg Sørensen, Introduction to


International Relations: Theories and Approaches, Third Edition,
OUP 2006: page 162

[31] William I. Robinson and Jerry Harris, Towards a Global


Ruling Class? Globalization and the Transnational Capitalist
Class. Science & Society, Vol. 64, No. 1, Spring 2000: pages 11-
12

[32] William I. Robinson and Jerry Harris, Towards a Global


Ruling Class? Globalization and the Transnational Capitalist
Class. Science & Society, Vol. 64, No. 1, Spring 2000: page 12

[33] Robert Jackson and Georg Sørensen, Introduction to


International Relations: Theories and Approaches, Third Edition,
OUP 2006: page 258

[34] William I. Robinson and Jerry Harris, Towards a Global


Ruling Class? Globalization and the Transnational Capitalist
Class. Science & Society, Vol. 64, No. 1, Spring 2000: page 27

[35] William I. Robinson and Jerry Harris, Towards a Global


Ruling Class? Globalization and the Transnational Capitalist
Class. Science & Society, Vol. 64, No. 1, Spring 2000: page 28

[36] William I. Robinson and Jerry Harris, Towards a Global


Ruling Class? Globalization and the Transnational Capitalist
Class. Science & Society, Vol. 64, No. 1, Spring 2000: page 29

[37] William I. Robinson and Jerry Harris, Towards a Global


Ruling Class? Globalization and the Transnational Capitalist
Class. Science & Society, Vol. 64, No. 1, Spring 2000: page 30

[38] Glen McGregor, Secretive power brokers meeting coming to


Ottawa? Ottawa Citizen: May 24, 2006:
http://www.canada.com/topics/news/world/story.html?
id=ff614eb8-02cc-41a3-a42d-30642def1421&k=62840
[39] Ambrose Evans-Pritchard, The G20 moves the world a step
closer to a global currency. The Telegraph: April 3, 2009:
http://www.telegraph.co.uk/finance/comment/ambroseevans_pritc
hard/5096524/The-G20-moves-the-world-a-step-closer-to-a-
global-currency.html

[40] Get ready for the phoenix. The Economist: Vol. 306: January
9, 1988: pages 9-10

[41] ECB, The euro and the dollar - new imperatives for policy
co-ordination. Speeches and Interviews: September 18, 2000:
http://www.ecb.int/press/key/date/2000/html/sp000918.en.html

[42] Jeffrey E. Garten, Needed: A Fed for the World. The New
York Times: September 23, 1998:
http://www.nytimes.com/1998/09/23/opinion/needed-a-fed-for-
the-world.html

[43] Jeffrey Garten, Global authority can fill financial vacuum.


The Financial Times: September 25, 2008:
http://www.ft.com/cms/s/0/7caf543e-8b13-11dd-b634-
0000779fd18c.html?nclick_check=1

[44] Jeffrey Garten, We Need a Bank Of the World. Newsweek:


October 25, 2008: http://www.newsweek.com/id/165772

[45] Andrew Gavin Marshall, North-American Monetary


Integration: Here Comes the Amero. Global Research: January 20,
2008: http://www.globalresearch.ca/index.php?
context=va&aid=7854

[46] Commission Européenne, EU and US to sign up to


transatlantic economic integration plan at Washington Summit on
30 April. UN: April 27, 2007: http://www.eu-
un.europa.eu/articles/fr/article_6987_fr.htm

[47] Andrew Coyne, The crossroads of international trade.


Macleans: September 18, 2008:
http://www2.macleans.ca/tag/council-of-canadians/

[48] Benn Steil, The End of National Currency. Foreign Affairs:


Vol. 86, Issue 3, May/June 2007: pages 83-96

[49] BBC, South America nations found union. BBC News: May
23, 2008: http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/7417896.stm

[50] CNews, South American nations to seek common currency.


China View: May 26, 2008:
http://news.xinhuanet.com/english/2008-
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[51] AME Info, GCC: Full steam ahead to monetary union.


September 19, 2005: http://www.ameinfo.com/67925.html

John Irish, GCC Agrees on Monetary Union but Signals Delay in


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http://www.arabnews.com/?
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Forbes, TIMELINE-Gulf single currency deadline delayed beyond


2010. Forbes: March 23, 2009:
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7.ae/articles/2009/3/pages/25032009/03262009_4e19de908b174f0
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[52] Barry Eichengreen, International Monetary Arrangements: Is


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[53] Lin Li, ASEAN discusses financial, monetary integration.


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04/02/content_7906391.htm

[54] Paul De Grauwe, Economics of Monetary Union. Oxford


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Morass—Will a Common Currency Help? The Brookings
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COMMON CURRENCY. Republic of Kenya: March 2009:
http://www.mfa.go.ke/mfacms/index.php?
option=com_content&task=view&id=346&Itemid=62

[55] Edmund Conway, UK policy blamed for soaring debt levels.


The Telegraph: February 20, 2006:
http://www.telegraph.co.uk/finance/2932605/UK-policy-blamed-
for-soaring-debt-levels.html

[56] Strobe Talbott, America Abroad. Time Magazine: July 20,


1992:
http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,976015,00.htm
l

[57] Richard N. Gardner, The Hard Road to World Order. Foreign


Affairs: April, 1974: page 556

[58] Richard N. Gardner, The Hard Road to World Order. Foreign


Affairs: April, 1974: page 557
[59] Richard N. Gardner, The Hard Road to World Order. Foreign
Affairs: April, 1974: page 558

[60] Richard Falk and Andrew Strauss, Toward Global Parliament.


Foreign Affairs: January/February, 2001: page 213

[61] Philip Thornton, UN unveils plan to release untapped wealth


of...$7 trillion (and solve the world's problems at a stroke). The
Independent: January 30, 2006:
http://www.independent.co.uk/news/world/politics/un-unveils-
plan-to-release-untapped-wealth-of7-trillion-and-solve-the-
worlds-problems-at-a-stroke-525173.html

[62] Richard Falk and Andrew Strauss, Toward Global Parliament.


Foreign Affairs: January/February, 2001: page 215

[63] Richard Falk and Andrew Strauss, Toward Global Parliament.


Foreign Affairs: January/February, 2001: page 218

[64] David Rothkopf, Superclass: The Global Power Elite and the
World They are Making. (Toronto: Penguin Books, 2008), pages
315-316

[65] EuroNews, European Elections. Jacques Attali: the euronews


interview: April 6, 2009:
http://www.euronews.net/2009/06/04/jacques-attali-the-euronews-
interview/

[66] Gideon Rachman, And now for a world government. The


Financial Times: December 8, 2008:
http://www.ft.com/cms/s/0/7a03e5b6-c541-11dd-b516-
000077b07658.html

[67] NIC, Global Trends 2025: A Transformed World. The


National Intelligence Council’s 2025 Project: November, 2008:
Acknowledgements:
http://www.dni.gov/nic/NIC_2025_project.html

[68] NIC, Global Trends 2025: A Transformed World. The


National Intelligence Council’s 2025 Project: November, 2008:
pages 11-12: http://www.dni.gov/nic/NIC_2025_project.html

[69] NIC, Global Trends 2025: A Transformed World. The


National Intelligence Council’s 2025 Project: November, 2008:
pages 94: http://www.dni.gov/nic/NIC_2025_project.html

[70] NIC, Global Trends 2025: A Transformed World. The


National Intelligence Council’s 2025 Project: November, 2008:
pages 81: http://www.dni.gov/nic/NIC_2025_project.html

[71] NIC, Global Trends 2025: A Transformed World. The


National Intelligence Council’s 2025 Project: November, 2008:
pages 83: http://www.dni.gov/nic/NIC_2025_project.html

[72] NIC, Global Trends 2025: A Transformed World. The


National Intelligence Council’s 2025 Project: November, 2008:
pages 87: http://www.dni.gov/nic/NIC_2025_project.html

[73] David Rockefeller, Memoirs. Random House, New York,


2002: page 405

[74] Walden Bello, The Capitalist Conjuncture: Over-


accumulation, Financial Crises, and the retreat from globalization.
Third World Quarterly: Vol. 27, No. 8: 2006: pages 1346-1348

[75] Walden Bello, The Capitalist Conjuncture: Over-


accumulation, Financial Crises, and the retreat from globalization.
Third World Quarterly: Vol. 27, No. 8: 2006: pages 1348-1349
[76] Walden Bello, The Capitalist Conjuncture: Over-
accumulation, Financial Crises, and the retreat from globalization.
Third World Quarterly: Vol. 27, No. 8: 2006: page 1350

[77] PBS, The Long Demise of Glass-Steagall. Frontline:


http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/shows/wallstreet/weill/d
emise.html

[78] Robert Buzzanco, Bring Back Glass-Steagall? History News


Network: October 21, 2008: http://hnn.us/articles/55548.html

[79] PETER S. GOODMAN, Taking Hard New Look at a


Greenspan Legacy. The New York Times: October 8, 2008:
http://www.nytimes.com/2008/10/09/business/economy/09greensp
an.html?_r=1

[80] Walden Bello, The Capitalist Conjuncture: Over-


accumulation, Financial Crises, and the retreat from globalization.
Third World Quarterly: Vol. 27, No. 8: 2006: page 1350

[81] Bill Virgin, et. al, The Insider: Dot-com boom just another of
'Greenspan's Bubbles'. Seattle PI: February 10, 2008:
http://seattlepi.nwsource.com/business/350766_theinsider11.html?
source=rss

[82] Richard C. Cook, They Did It On Purpose: The Housing


Bubble & Its Crash were Engineered by the US Government, the
Fed & Wall Street. Global Research: October 23, 2008:
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=10654

[83] Walden Bello, The Capitalist Conjuncture: Over-


accumulation, Financial Crises, and the retreat from globalization.
Third World Quarterly: Vol. 27, No. 8: 2006: pages 1351-1352

[84] Walden Bello, The Capitalist Conjuncture: Over-


accumulation, Financial Crises, and the retreat from globalization.
Third World Quarterly: Vol. 27, No. 8: 2006: page 1352

[85] Louis T. McFadden, Congressional Record. June 10, 1932:


pages 12595-12596
http://www.scribd.com/doc/16502353/Congressional-Record-
June-10-1932-Louis-T-McFadden

[86] Larry Elliott, Brown calls for overhaul of UN, World Bank
and IMF. The Guardian: January 17, 2007:
http://www.guardian.co.uk/business/2007/jan/17/globalisation.inte
rnationalaidanddevelopment

[87] Andrea Ricci, Banks face "new world order," consolidation:


report. Reuters: March 17, 2008:
http://www.reuters.com/article/innovationNews/idUSN174354172
0080317

[88] Robert Winnett, Financial Crisis: Gordon Brown calls for


'new Bretton Woods'. The Telegraph: October 13, 2008:
http://www.telegraph.co.uk/finance/financetopics/financialcrisis/3
189517/Financial-Crisis-Gordon-Brown-calls-for-new-Bretton-
Woods.html

[89] Gordon Brown, Out of the Ashes. The Washington Post:


October 17, 2008: http://www.washingtonpost.com/wp-
dyn/content/article/2008/10/16/AR2008101603179.html

[90] Gordon Rayner, Global financial crisis: does the world need a
new banking 'policeman'? The Telegraph: October 8, 2008:
http://www.telegraph.co.uk/finance/financetopics/financialcrisis/3
155563/Global-financial-crisis-does-the-world-need-a-new-
banking-policeman.html

[91] Rupert Wright, The first barons of banking. The National:


November 6, 2008:
http://www.thenational.ae/article/20081106/BUSINESS/16753629
8/1005

Andrew Gavin Marshall is a Research Associate with the Centre


for Research on Globalization (CRG). He is currently studying
Political Economy and History at Simon Fraser University.

Andrew Gavin Marshall is a frequent contributor to Global


Research.
Pubblicato da nwo-truthresearch a 03.13

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venerdì 12 marzo 2010


Storia del « Nuovo Ordine Mondiale »
Tratto da: http://www.voltairenet.org/it
Traduzione di: www.vocidallastrada.com
di Pierre Hillard
Pierre Hillard racconta la storia di un movimento
ideologico, che ha lasciato la sua impronta sui tentativi in
corso di raggruppamento di Stati all’interno dei blocchi
regionali e cerca di orientarli verso una forma di
governance globale. Il suo obiettivo non è quello di
prevenire i conflitti, ma di estendere il potere finanziario e
commerciale del mondo anglo-sassone. Egli teorizza e
sostiene il progetto di un «Nuovo Ordine Mondiale»,
eretto sulle rovine delle Nazioni Unite.
Naturalmente, non assimila tutti gli sforzi per porre fine
alle divisioni nazionali in una volontà di dominio. Ma è
indispensabile studiare questo progetto di globalizzazione
politica per non lasciar trasformare l’ideale dell’unità
umana in un incubo totalitario.
Con la ratifica del Trattato di Lisbona da parte dei 27 Stati
europei, l’elezione di Herman Van Rompuy alla presidenza del
Consiglio europeo e di Catherine Ashton, Alto Rappresentante
dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, il 19
novembre 2009, segna uno spartiacque nelle ambizioni globali.
L’Unione europea (UE) ha progressivamente visto un volto
politico e un «numero di telefono», per riprendere le parole di
Henry Kissinger. Certamente, le nuove impostazioni - una forma
di rodaggio - sono necessarie per stabilire realmente questa unione
regionale. Infatti, la rivalità continua a perdurare tra il Presidente
del Consiglio europeo, il Presidente della Commissione Europea e
la presidenza di turno dei sei mesi. Questa situazione infastidisce
profondamente l’amministrazione Obama [1]. Tuttavia, dotata di
personalità giuridica e di un completo primato del diritto europeo
sul diritto nazionale, l’Unione europea può pretendere (riuscire?)
di diventare un attore sulla scena internazionale. Sarebbe sbagliato
dire che questa nuova vocazione sarà in completa indipendenza
dal resto del mondo. In realtà, e élites europeiste sostenute dall’
oligarchia finanziaria procedono in uno spirito comune con tutte le
altre forme di unioni regionali in fase di sviluppo sul pianeta.
Infatti, l’Unione europea è solo una componente di un programma
globale che porta alla comparsa di blocchi continentali, ognuno
con una moneta, una cittadinanza, un solo parlamento, ecc, tutti
questi blocchi sono chiamati a costituire un governo globale.
Siamo in grado di delineare le Unioni regionali in via di
formazione:

- La Comunità Economica Eurasiatica (CEEA o Eurasec


per Eurasian per la Economic Community) [2]: creata
nell’ottobre 2000 e che riunisce i paesi dell’ex blocco
sovietico (Russia, Kazakistan, Bielorussia, ...), essa si
prefigge l’obiettivo di creare un Unione doganale [3] a
partire dal 2010 con l’idea di una moneta regolamentare
insieme chiamata "Evraz" [4] o "Euras" o "Eurasia" (il
nome della moneta può ancora cambiare) [5].
L’Unione delle Nazioni Sudamericane
(UNASUR) [6]: fondata nel maggio 2008, intende passare
da una logica sub-regionale a un’ identità regionale, con la
fusione in un’ organizzazione del Mercosur e la Comunità
andina è vale a dire che riunisce tutti gli stati del Sud
America (tranne la Guiana francese, inglese e isole
Sandwich e Falkland). L’ideale è quello di continuare con
successo la creazione di un parlamento, una moneta
unica [7] e di una cittadinanza comune. L’UNASUR
mantiene legami con il suo modello europeo nel quadro di
un’assemblea parlamentare euro-latino-americano
chiamata EUROLAT [8].
- Il Sistema d’ integrazione centroamericana (SICA) [9]:
fondata nel dicembre 1991, questo gruppo di paesi
centroamericani perseguono gli stessi obiettivi citati in
precedenza, in particolare la creazione di una moneta
unica in seguito al 33° Congresso tenutosi a San Pedro
Sula (Honduras) nel dicembre 2008.

- Il lancio dell’ «Organizzazione per l’Unità Africana»


(OUA) [10] nel 1963 ha contribuito a cambiare marcia, a
partire dagli anni 1999-2000, con la creazione del
dell’Unione africana (l’ UA a Durban, nel luglio 2002) e il
«Nuovo Partenariato per lo sviluppo dell’Africa»
(NEPAD) [11]. Gli obiettivi (commissione, Parlamento
panafricano, Corte africana dei diritti dell’uomo, ecc)
imitano il modello europeo [12].

- Il Consiglio di cooperazione del Golfo (Golf cooperation


council, GCC) [13]: fondato nel 1981, tende ad un’unione
sempre più stretta tra gli Stati del Golfo (Bahrain, Kuwait,
Oman, Qatar, Arabia Saudita e Emirati Emirati Arabi).
Una moneta comune è prevista per il 2010/2011. Il nome
suggerito da alcuni è «Khaleeji». Tuttavia, anche se il
principio di unità monetaria è certo, il nome di questa
moneta non è assicurata [14].
- L’Unione asiatica ha preso forma sotto l’egida di tre
attori principali: il Giappone (CEAT, Council on East
Asian Community), la Cina (NEAT, the Network of East
Asian Think Tank) e la Corea del Sud (EAF, the East Asia
Forum). Dal 1 ° gennaio 2010, la Cina e l’ASEAN
(acronimo inglese per "Associazione delle Nazioni del
Sudest asiatico) hanno lanciato la più grande zona di
libero commercio mondiale, al quale si sono aggiunti la
Corea, il Giappone, l’Australia e la Nuova Zelanda. Essa
dovrebbe permettere di «accelerare il processo di
regionalizzazione» come ama dire Xu Ningning, il
segretario generale del Consiglio economico Cina-
ASEAN [15].

- L’ Unione del Nord America è stata lanciata nel marzo


2005 in Texas (Waco) tra i leader statunitensi, canadesi e
messicani, nel quadro del PSP (Partenariato per la
prosperità e la sicurezza) [16]. L’obiettivo dichiarato è
quello di raggiungere teoricamente nel corso del 2010, l’
instaurazione di un perimetro politico, economico e
militare tra i tre Stati [17]. Una moneta chiamata «Amero»
o «dollaro nord-americano» (la designazione di questa
nuova moneta non è assicurata) per sostituire il dollaro
statunitense e canadese così come il Peso messicano [18].
Questa mutazione comporta un crollo del dollaro e, per
estensione, il sistema finanziario e monetario mondiale.
Questa crisi sistemica globale (politica, finanziaria,
monetaria e geopolitica) si rafforza all’inizio del 2010 per
facilitare l’arrivo di questo Nuovo Ordine Mondiale come
desiderato dagli adulatori del sistema.

Infine, è teoricamente previsto per il 2015, l’ istituzione di


un blocco euro-atlantico unificato politico, economico e
militare [19]. Siamo in grado di riferire che il Parlamento europeo
ha adottato una risoluzione 26 marzo 2009, che tratta lo «stato
delle relazioni transatlantiche dopo le elezioni che hanno avuto
luogo negli Stati Uniti». Questa risoluzione ha il merito di
ricordare tutti gli accordi politici, economici e militari di entrambi
i lati della sponda dell’Atlantico per raggiungere ad un’ unione
transatlantica [20].
Questa lista non è completa senza menzionare un
grande evento ignorato dalla stampa francese.
Infatti, in occasione del vertice di L’Aquila in
Italia (8-10 luglio 2009), i capi di Stato hanno
affrontato vari temi (crisi economica, il clima ...).
Tuttavia, nel corso di un incontro con i giornalisti,
il presidente russo Medvedev è stato lieto di presentare un
prototipo una moneta globale, sotto forma di un pezzo prodotto in
Belgio, sul quale era inciso in lingua inglese «unità nella
diversità» [21]. Questa presentazione è un importante punto di
svolta. Per la prima volta un capo di Stato ha presentato una copia
di una moneta in grado di essere l’unico riferimento di tutta
l’umanità [22]. Questo gesto completa le parole di Herman Van
Rompuy che, durante il suo discorso di accettazione dopo la sua
nomina come presidente dell’Unione europea, non ha esitato a
pronunciare queste parole piene di significato: «Il 2009 è anche il
primo anno di Governo Globale con l’instaurazione del G20 in
piena crisi finanziaria» [23].
Questa affermazione - fatta da un sostenitore di governance
globale - dovrebbe indurci a riflettere e porci la seguente
domanda: come siamo arrivati qui? In effetti, la descrizione di
queste diverse unioni regionali, più o meno avanzate, nel contesto
di un’unica autorità - con la frantumazione interna degli stati che
lo compongono [24] - non è un caso. In realtà, questa mutazione
risultata da un lungo lavoro di fondo da parte delle oligarchie
finanziarie [25] e dei gruppi di élite politici all’interno di think
tank e fondazioni.L’oligarchia anglo-sassone i suoi principi.

L’oligarchia anglosassone e i suoi principi


L’opinione pubblica francese, purtroppo, ignora i veri attori della
politica mondiale, essi esercitano i loro talenti più dietro le quinte
che sul palcoscenico politico. Per comprendere meglio la
situazione disastrosa in cui i difensori della causa nazionale si
trovano all’inizio del ventunesimo secolo, è necessario ricordare le
sue principali caratteristiche il ruolo di fondamentale importanza
del potere finanziario e aristocratico anglo-sassone. Questo è
sempre stato uno Stato nello Stato. Possiamo datare la sua presa
del potere dopo l’introduzione della "Magna Carta" del 15 giugno
1215. Dopo la sconfitta del re Giovanni d’Inghilterra, il 27 luglio
1214 a Bouvines contro il re Filippo Augusto, i baroni inglesi
hanno strappato i privilegi politici e finanziari. Ora la Corona
britannica è costretta a comporre e collaborare con una classe che
unisce la forza, il potere finanziario e le ambizioni commerciali.
Da quel momento, un’ élite avida, rivendicatrice e orgogliosa è
nata. Essa è responsabile dell’esistenza di questi gruppi di
pressione (o lobby) che, attraverso canali diversi, come la finanza,
l’intelligence o i media, esercita pressioni sul potere politico.
Quest’ultima dipende in larga misura dal sostegno e denaro
contante per il suo potere è l’obbligo assoluto di ascoltare i
consigli e le indicazioni di questa casta. I think tanks («istituti di
ricerca» la traduzione è comunque inadeguata), le fondazioni e
gruppi di élite sono la logica continuazione di uno stato d’animo
elitario e commerciale. Questi cenacoli sono diventati il tasto
centrale di una condizione di minoranza attiva per il futuro anglo-
sassone e poi, passo dopo passo, l’intero universo.
Contrariamente alla concezione politica francese politica che
sottopone qualsiasi attività a quella dello Stato, queste
organizzazioni politico-commerciali non dipendono più di una
autorità nazionale. Molto presto, hanno esercitato il loro talento.
Fin dal Medioevo, compagnie come le London Staplers (Cucitrici
di Londra,NDT), le London Mercers Company o la British East
India Company (la BEIC nel 17° secolo) sono state la punta di
diamante dell’imperialismo britannico. Così, l’aristocrazia
commerciale ha passato la fiaccola della conquista e il controllo
della ricchezza da una generazione all’altra. «Ancora di più» per
riprendere un’espressione di François de Closets.
La sconfitta francese in Nord America che porta al trattato del 10
febbraio 1763 può essere considerato come la nascita e la crescita
dell’oligarchia britannica. Infatti, la perdita della Nuova Francia
ha dato alla Corona britannica tutto un intero continente di
ricchezze immense e quasi vuota di abitanti. L’incapacità della
monarchia francese a popolare vaste aree e di integrarle nella sfera
della civilizzazione greco-romana fa passare tutto questo spazio
sotto il controllo anglo-sassone. A loro volta, illuminate dello
spirito messianico, le élite conquistatrici americane, in
collaborazione con i loro omologhi britannici, sono pronte a
imporre il proprio modello al mondo. Dopo le guerre della
Rivoluzione e la sconfitta di Napoleone I nel 1815, il potere anglo-
sassone non ha rivali sui mari. Potenza demografica, popolazione
di vasti territori in Nord America, Sud Africa, Australia e Nuova
Zelanda, controllo dei punti strategici di tutto il mondo (Gibilterra,
Hong Kong...), sequestro di terreni in quasi tutti i continenti,
tecnologie avanzate e performance bancarie permettono a questi
aristocratici commercianti di Londra e New York, il sogno di
dominare il mondo sotto l’egida della City e Wall Street. Un uomo
è stato la figura di questo ideale: Cecil Rhodes.
Cecil Rhodes (1853-1902) [26]
Questo grande difensore dell’Impero britannico emigra in Sud
Africa, dove la sua personalità e le sue smisurate doti intellettuali
gli consentono di fare una fortuna in diamanti. Egli è responsabile
della creazione dell’ industria dei diamanti De Beers, in
collaborazione e con il sostegno di Nathaniel Mayer Rothschild
(1840-1915). La sua fortuna colossale, apre le porte della colonia
britannica, Cecil Rhodes ha gettato le basi per lo Stato Sud-
Africano (dominio dell’impero britannico) che prende forma
alcuni anni dopo la sua morte nel 1910. La sua influenza
finanziaria e politica gli permette di controllare i territori a cui egli
dà il suo nome: Rhodesia. Divisi successivamente in Rhodesia del
Nord Rhodesia del Sud, questi Stati sono poi diventati Zambia e
Zimbabwe. Tuttavia, la sua grande idea coloniale è quella di
realizzare un’immensa linea ferroviaria da Capo fino al Cairo.
Nella sua difesa dell’Impero Britannico, le linee di comunicazione
sono una questione cruciale per lo sviluppo della ricchezza di ogni
tipo. Lo sviluppo di canali di comunicazione (in tutte le sue
forme [27]) è il passaggio obbligato per il buon funzionamento di
qualsiasi impero. Questo precetto è molto rilevante all’inizio del
ventunesimo secolo [28]. Le linee di comunicazione sono le
arterie che forniscono l’impero commerciale e politico.

Cecil Rhodes (1853-1902)


Al di là del buon funzionamento dell’Impero Britannico, un ideale
più alto tormenta Cecil Rhodes. Infatti, convinto della superiorità
della «razza» anglo-sassone, ha progettato una politica volta a
garantire questa regola: l’unione di tutti gli anglo-sassoni, o più
precisamente, l’introduzione di un blocco composto da Impero
britannico e Stati Uniti d’America. L’insieme deve costituire per
lui il fondamento per la nascita di uno Stato mondiale animato dai
principi e dalla filosofia dell ’aristocrazia commerciale anglo-
sassone. Per raggiungere questo obiettivo, si ritiene necessario
reclutare personalità superiori nelle università, che, animate dallo
stesso ideale, saranno sostenute nell’ occupare posizioni chiave
diverse quali l’economia, la finanza, l’esercito, l’istruzione,
l’intelligence o il giornalismo. Così, come un esercito, queste
differenti persone veri gesuiti del mondialismo convergono verso
lo stesso obiettivo fino a formare lo spirito, nei loro rispettivi paesi
sviluppando al contempo le strutture politico-economiche che
portino alla nascita di questo stato di commercio globale. Nel loro
spirito, quest’ambizione titanica e a lungo termine passa attraverso
la creazione di «borse di studio Cecil Rhodes» (Rhodes
Scholarship). Cecil Rhodes, non ha avuto il tempo di vedere la
realizzazione di questo ideale nel corso della sua vita. E’ solo nel
1904, che i suoi collaboratori lanciano la prima borsa di studio a
suo nome presso la Oxford University. Il sociologo francese,
Auguste Comte, ha detto che «i morti governano i vivi». Questa
formula può essere ampiamente applicata a Cecil Rhodes. Le sue
idee hanno plasmato il mondo del XX secolo e l’inizio del
ventunesimo secolo. Senza citarli tutti, possiamo rivelare i
beneficiari di borse di studio Cecil Rhodes: il primo ministro
australiano Bob Hawke (1981/1993), James Wolsey, direttore della
CIA (1993/1995), Wesley Clarke, capo del NATO durante il
decennio dal 1990 e uno dei principali attori nella distruzione della
Jugoslavia nel marzo 1999, il presidente Bill Clinton (Promozione
1968) e James William Fulbright (senatore dell’Arkansas e una
figura importante nella politica degli Stati Uniti) [29].
La politica di Cecil Rhodes, non potrebbe avere la misura di cui
sappiamo senza il lavoro dei suoi collaboratori. Ancora una volta,
non possiamo citare l’elenco molto consistente della lettura dell’
Anglo-American Etablishment di Carroll Quigley. Gli uomini
intorno a Cecil Rhodes si caratterizzano da un fatto importante:
occupano i settori chiave della società britannica nella seconda
metà del XIX secolo [30]. Essi hanno determinato il futuro del
mondo in maniera inesorabile. Dans cette longue liste, nous
retiendrons trois personnages. In questo lungo elenco, prendiamo
atto di tre personaggi.

Alfred Milner (1854-1925)


Una delle figure di prua, successore e figlio spirituale di Cecil
Rhodes fu Alfred Milner (1854-1925, noto anche come Lord
Milner). Tra le sue molte attività come direttore della London
Joint Stock Bank, è stato il capo del gabinetto di guerra del primo
ministro Lloyd George durante il conflitto 1914-1918. Durante
questa guerra mondiale, un evento determinante per le generazioni
future si gioca nel mese di novembre 1917. In effetti, la
«Dichiarazione Balfour» (Arthur James Balfour, politico inglese)
afferma sotto l’egida del governo britannico il riconoscimento di
una patria per gli ebrei in Palestina. Questo riconoscimento è stato
formalizzato con una lettera indirizzata direttamente a Walter
Rothschild, che era un intermediario con il movimento sionista in
Gran Bretagna. In realtà, il vero redatore di questa affermazione è
stato Alfred Milner. Come spiega Carroll Quigley, la
«Dichiarazione Balfour» in realtà dovrebbe essere chiamata «la
dichiarazione di Milner» [31].
Philip Kerr (1882-1940, più tardi Lord Lothian), fu segretario
privato di Lloyd George. Inutile dire che è stato al centro delle
politiche commerciali intorno al primo ministro britannico ed è
stato un condotto per l’intero «gruppo di Milner» [32].
Successivamente, è stato ambasciatore del Regno Unito a
Washington.
Infine, possiamo evocare Lionel Curtis (1872-1955). Oltre alla sua
partecipazione al Trattato di Versailles, è l’autore di
«Commonwealth of nations», la cui attuazione è datata 1948.
Come rivelato da Carroll Quigley, questa espressione è il risultato
di un lavoro il cui scopo era quello di preparare l’Impero
britannico al cambiamento politico che ha portato ad un’
organizzazione globale. Questo lavoro chiamato Commonwealth
risale al 1916 [33]. Infine, precisiamo che Lionel Curtis è stato
determinante nel 1919 nella creazione del think tank britannico, il
Royal Institute of International Affairs (RIIA noto anche come
Chatham House).
La comprensione del meccanismo mondialista dovrebbe essere
studiato come un immenso puzzle. Bisogna rivedere ogni pezzo di
questo puzzle e poi combinarli per ottenere una visione d’insieme.
Quindi, passiamo ad un’altra parte del sistema, ricordando al
lettore che si deve tenere conto di questi diversi elementi per poi
ricostruire tutto. Solo allora si può comprendere la «Bestia».

La Fabian Society [34]


La Fabian Society [35] è un istituto che è stato fondato a Londra
nel 1884 sotto la guida di un politico inglese come Sidney Webb
(1859-1947) e sua moglie, Beatrice Webb, o anche lo scrittore
irlandese George Bernard Shaw (1856-1950). L’avanguardia di
questa società si è svolta sotto l’influenza di un promotore del
socialismo come Robert Owen (1771-1858) [36] che ha trasmesso
le sue idee a John Ruskin (1819-1900, professore presso
l’Università di Oxford [37] e che ha influenzato Cecil
Rhodes) [38]. Altre persone animate da un ideale socialista, come
Christian Frederik Derrison Maurice (1805-1872) hanno gettato le
basi durante il XIX secolo ha aperto la strada per la fondazione
della Fabian Society. La scelta «Fabian» viene spiegato in quanto
riferito al generale romano al tempo delle guerre puniche (C. - 200
aC - dC), Fabius Cunctator (vale a dire il «temporizzatore»). Di
fronte al generale cartaginese Annibale, l’esercito romano
praticava la politica di guerriglia, che consisteva nel non
precipitare le cose per raggiungere il suo obiettivo. Questo metodo
di cambiamento, gentile ma implacabile è il marchio di fabbrica
della Fabian Society. Difende il principio di una società senza
classi che porta alla sintesi del socialismo (Stato sociale) e il
capitalismo (le forze di mercato), tutti culminanti con la
formazione di un’ economia monopolistica in un quadro di Stato
Mondiale. Per soddisfare le ambizioni della società, i suoi leader
credono nella necessità di procedere passo dopo passo, o, secondo
la loro espressione per «Gradi». L’influenza di questa società è
immenso, perchè molti politici inglesi sono stati i membri della
Fabian Society [39]. Tuttavia, questa influenza è più importante
per il fatto che la società è stata alla base della creazione della
London School of Economics (LSE) nel 1895 sotto la guida di
Sidney Webb. Questa prestigiosa scuola di formazione economica
che si è diversificata e in seguito ha formato un Fabian spirito, di
generazioni di leader britannici, ma anche molti studenti da
entrambi i lati del pianeta. Questi sono spesso diventati i principali
attori della vita politica ed economica dei loro paesi. Così, l’ex
presidente della Commissione europea, Romano Prodi, il
presidente John Kennedy, la regina Margherita II di Danimarca,
Pierre Trudeau (Primo Ministro del Canada); il lobbista e membro
di diversi gruppi di think tanks, Richard Perle («il principe delle
tenebre»), il finanziere George Soros (fondatore della Open
Society Institute), l’ex consigliere di François Mitterrand, Erik
Orsenna e il cantante dei Rolling Stones, Mick Jagger (ne ha fatto
parte per un anno! [40]), hanno frequentato i banchi di questa
scuola. Quest’ultimo grazie all’azione della Fabian Society ha
contribuito alla formattazione di molte menti di tutto il mondo.
Tuttavia, l’influenza di questa società è stata varia, anche
attraverso l’azione di uno dei suoi membri, lo scrittore Herbert
George Wells (1866-1946).

H.G. Wells (1866-1946)


Impregnato degli ideali Fabian, HG Wells ha sviluppato le sue
opinioni in molti libri. Autore di successi come L’uomo invisibile,
La macchina del tempo o La guerra dei mondi, lo scrittore inglese
è stato in grado di diffondere le sue convinzioni in un libro
pubblicato nel 1928, Open Conspiracy41], sostenendo uno Stato
Mondiale senza classi, controllando tutti («una nuova comunità
umana» secondo le sue stesse parole), incoraggiando la drastica
riduzione della popolazione mondiale e la pratica dell’ eugenetica.
In realtà, fin dall’inizio, HG Wells ha presentato le sue teorie in un
lavoro sconosciuto il cui titolo è esattamente la formula massonica
Ordo ab Chao: La Distruzione Liberatrice. Pubblicato nel 1914,
questo libro racconta la storia di una guerra generalizzata, con
conseguente creazione di uno Stato mondiale costituito da 10
blocchi («10 circoscrizioni» secondo la formula dell’ autore [42]).
In questo libro - ricordo è apparso nel 1914 - si trova la frase
«Nuovo Ordine Mondiale» [43]. Successivamente, HG Wells è
recidivato nella pubblicazione di un libro nel 1940 dal chiaro
titolo: Il Nuovo Ordine Mondiale [44]. («cospirazione aperta») [
Tutti i rappresentanti fabiani hanno frequentato e collaborato a
stretto contatto o da lontano con il team di Cecil Rhodes e Lord
Milner. Un vero spirito di squadra per un obiettivo comune, uno
Stato mondiale, anima queste diverse persone. Queste élites anglo-
sassoni, che sono la logica conseguenza di queste aristocrazie
commerciali del Medioevo, hanno continuato a raccogliere le loro
forze in altri club come il Pilgrim Society nel 1902 a Londra e
New York [45]. La velocità massima è stata raggiunta nel 1910
con la creazione della Tavola Rotonda.

La Tavola Rotonda e i suoi «figli» [46]


La creazione della Tavola Rotonda [47], che è in definitiva l’erede
degli ultimi secoli di tradizioni mistiche, finanziarie ed elitarie, fu
una tappa decisiva nella preparazione che porta ad uno Stato
mondiale. Infatti, sotto la guida di Lord Milner e dei suoi
collaboratori, questo istituto di alta gamma è stato creato in
collaborazione con l’élite finanziaria statunitense al fine di
garantire la preminenza del mondo anglo-sassone che porta alla
creazione di uno stato mondiale. Altre tavole rotonde sono state
stabilite in tutti i domini dell’impero britannico, ma anche negli
Stati Uniti. A seguito delle ambizioni di Cecil Rhodes, dei
finanzieri incorniciano il rinomato team di Lord Milner come
Alfred Beit (1853-1906), Sir Abe Bailey (1864-1940) e la famiglia
Astor. Altri gruppi si sono aggiunti alla culla della globalizzazione
animata dalla tavola rotonda: JP Morgan [48], la banca Lazard o
ancora le famiglie Rockefeller e Whitney [49].
Prima di continuare lo studio delle «opere buone» della Tavola
Rotonda, è necessario fare il punto seguente. Queste grandi
famiglie del mondialismo, anche animato da uno scopo comune,
non sono meno dilaniate da discordie interne. On peut en relever
essentiellement deux. Possiamo rivelarne essenzialmente due. La
prima è così vecchia come il mondo; è chiamata rivalità interna.
Le rivalità di ambizioni e l’ambiziosa ricerca di maggior potenza,
più influenza e ricchezza per occupare i posti migliori hanno
dipinto la storia dell’aristocrazia commerciale. Questo fenomeno è
vecchio come la storia dell’uomo. Al contrario, il secondo è
specifico della tavola rotonda. Infatti, sotto l’apparente unità di
intenti si trovano due scuole di pensiero. In entrambi i casi, queste
correnti hanno lo stesso obiettivo: lo Stato mondiale. Tuttavia, in
un caso, una corrente difendere il principio della costituzione di un
blocco unificato anglo-sassone (Impero Britannico associato agli
Stati Uniti), questa base anglo-americana rappresenta la spina
dorsale che permette al resto del mondo di aggregarsi. Nel
secondo caso, l’altra corrente non ritiene necessario privilegiare la
nascita di un Impero anglo-sassone, come punto d’ancoraggio di
un mondo unificato. Essa sosteneva invece l’emergere di un
mondo in cui nessun paese sarebbe in grado di imporre la sua
legge o la sua filosofia politica. La sfida per i sostenitori della
seconda corrente di creare una sorta di “purè” generale
dell’umanità unificata in un unico e indistinto blocco. Abbiamo
qui la l’ opposizione tra i sostenitori del globalismo anglo-sassone
e dei sostenitori del globalismo planetario.
La Prima Guerra Mondiale è stato un passaggio da un mondo
all’altro. Anche se non è possibile discutere in dettaglio il ruolo
essenziale dell’ élites anglo-americane durante il conflitto [50],
siamo in grado di soddisfare le missione determinante dello
svedese Olof Aschberg (1877-1960) a capo del Banca Nya Banken
a Stoccolma. Egli fu il grande finanziere di mediazione tra le elite
di Wall Street e la città da un lato e il leader bolscevico dall’ altra.
Il suo soprannome era il banchiere «della rivoluzione mondiale».
Come ricordato da Antony Sutton, la banca Olof Aschberg aveva
una filiale a Londra, la Banca del Nord Commercio, il cui
presidente, Earl Gray semplicemente facevano parte della squadra
di Cecil Rhodes e Lord Milner [51]. Quest’ultimo ha anche svolto
un ruolo cruciale in seno all’oligarchia Anglo-Sassone. Infatti,
oltre alla sua attività sopra menzionata, è Lord Milner, che è
riuscito a convincere il primo ministro Lloyd George a sostenere
fortemente la Rivoluzione bolscevica. Quest’evoluzione capitale
per il futuro del mondo è stata effettuata a seguito di una visita a
Londra alla fine del 1917, di William Boyce Thompson (1869-
1930), accompagnata da un rappresentante della JP Morgan,
Thomas W. Lamont (1870-1948) [52]. Membro del comitato
direttivo della Federal Bank USA (la Fed), WB Thompson era un
funzionario al servizio dell’oligarchia nella Croce Rossa
americana presente a Pietrogrado nel 1917. Tale copertura gli ha
permesso di fornire tra l’altro la somma enorme, all’epoca, di un
milione di dollari ai bolscevichi [53]. Sulla via del ritorno a New
York, si è fermato a Londra per presentare un memorandum di
Lloyd George richiedendo sostegno alla rivoluzione bolscevica.
La rivoluzione bolscevica non sarebbe stata possibile senza
l’azione decisiva dell’ oligarchia commerciale anglo-
americano [54].
La fine della prima guerra mondiale si aprì sotto gli auspici delle
potenze commerciali anglosassoni vittoriose e di una Francia
umanamente ed economicamente devastata. Il trattato di Versailles
non garantiva la sicurezza della Francia nei confronti di una
Germania indebolita e dipendente in gran parte dai prestiti anglo-
sassoni concessi alla sua economia. La paralisi della Francia di
fronte ai grandi finanzieri anglo-sassoni peggiorò, quando questi
ultimi accordarono prestiti attraverso il Piano Dawes (1924) e
Young (1928) che, pur ponendo l’economia tedesca sotto il
controllo delle banche a Londra e New York [55], hanno
contribuito a rafforzare l’industria tedesca. Infatti, dai giganteschi
complessi per l’acciaio e prodotti chimici, essenziali per la guerra,
nacquero (IG Farben e Vereinigte Stahlwerke) nel corso degli anni
‘20. La sconfitta francese nel 1940, deriva in parte dalle attività
finanziarie anglo-sassoni per il recupero tecnico ed economico
della Germania (in particolare acciaio, benzina e gomma
sintetica) [56].
Colonel Edward Mandell House (1854-1938)
Parallelamente a questa politica, l’élite anglo-americana ha deciso
di preparare dal 1918-1919 la mutazione della Tavola Rotonda.
Infatti, per ragioni di maggiore efficienza, fu deciso di istituire due
gruppi di riflessione, in entrambi i lati della sponda atlantica,
incaricati d’essere i motori della politica estera dei due paesi. Dal
lato inglese, ci fu la creazione nel 1919, sotto gli auspici di Lionel
Curtis e la collaborazione di Lord Milner della Royal Institute of
International Affairs (RIIA, nota anche come Chatham
House) [57]. È lo stesso Lionel Curtis, che sosteneva un
Commonwealth federale che integrasse gradualmente i vari paesi
del mondo [58]. Questi obiettivi erano difesi negli Stati Uniti da
Clarence Streit (1896-1986) [59], corrispondente del New York
Times alla Società delle Nazioni (borsa di studio Cecil Rhodes,
classe 1920) e il rappresentante statunitense del “gruppo Milner”,
Frank Aydelotte [60]. Da parte americana, fu creato il Council on
Foreign Relations (CFR) [61] nel 1921, sotto l’egida d’un
personaggio centrale, il colonnello Edward Mandell House (1854-
1938).
Stretto consigliere del presidente Wilson [62], questo personaggio
fu il tramite tra il Gruppo Milner e i “big” di Wall Street (JP
Morgan, Vanderlip, Rockefeller, Warburg, …). In questo elenco
incompleto, si può incontrare il nome importante di Paul Warburg,
che era a capo della U. S. Federal Reserve (Fed) fin dalla sua
nascita nel 1913. Questa banca privata, indipendente dal governo
centrale e responsabile dell’emissione monetaria [63], è uno Stato
nello Stato. Tuttavia, fu lo stesso Paul Warburg che ha guidato la
CFR dall’inizio. Siamo di fronte ad un groviglio di responsabilità
di primo ordine tra gli oligarchi anglo-sassoni, soprattutto perché
dobbiamo ancora parlare di Paul Warburg nella prossima sezione,
dedicata a Paneuropa.
L’azione del colonnello House deve essere completata citando un
capolavoro della mistica mondialista, il suo libro intitolato Filippo
Dru, amministratore [64]. Scritto nel 1912, questo libro evoca un
colpo di stato da parte di un funzionario di West Point (Philip Dru)
che impone una dittatura negli Stati Uniti, eliminando la
costituzione del paese. Come Lord Milner, il colonnello House
non ha esitato a citare le sue convinzioni profonde, sostenendo che
il suo eroe ha posto “il socialismo come l’avrebbe sognato Karl
Marx.” Egli dice, anche nel capitolo 52, di unificare tutto il blocco
nordamericano. È una cosa acquisita dal lancio ufficiale del
progetto a Waco, Texas, nel marzo 2005, come abbiamo presentato
all’inizio di questo testo. E’ chiaro che queste élite hanno
impostato il tono di eventi da non più di cento anni. La rete
mondialista ha rafforzato la sua influenza attraverso la nascita di
un istituto che svolgerà un ruolo di primo piano, nella costruzione
europea: Paneuropa.

PanEurope: trampolino di lancio del globalismo


La creazione di Pan-Europa è dovuta all’azione di un aristocratico
austriaco, nato da madre giapponese, Richard Coudenhove-
Kalergi (1894-1972). Lo scopo dichiarato di Coudenhove era
quello di impedire che gli orrori della prima guerra mondiale si
riproducessero. Questa intenzione è lodevole, ma è l’albero che
nasconde la foresta. Infatti, molto presto, Coudenhove ha
chiaramente indicato la direzione del suo movimento preparando
una relazione presentata alla Società delle Nazioni nel 1925. Il suo
obiettivo era quello di unificare l’Europa, al fine di integrarla
all’interno di una organizzazione mondiale politicamente
unificata. Per questo, ha ricordato nella sua relazione la necessità
di creare “continenti politici”, tutti volti a creare una federazione
delle federazioni, secondo la mente del suo autore [65]. Le sue
dichiarazioni federaliste concordano con quelle della Fabian
Society. Proseguendo nel suo slancio, Coudenhove organizzò nel
1926 la prima conferenza pan-europea di Vienna, sotto gli auspici
del suo presidente onorario, il presidente Aristide Briand (1862-
1932) [66]. Fu in questo convegno, che riuniva diverse
nazionalità [67], che si decise di scegliere l’inno europeo, l’Inno
alla gioia di Beethoven [68], che in seguito divenne l’inno
dell’Unione europea. Gli obiettivi di Paneuropa sono esposti in
modo chiaro all’interno del “principi fondamentali” in cui si
afferma, tra l’altro: "(…) L’Unione Pan-europea ribadisce il suo
impegno al patriottismo europeo, a coronamento dell’identità
nazionale di tutti gli europei. Nel momento dell’interdipendenza e
delle sfide globali, solo una forte Europa unita politicamente è in
grado di garantire il futuro dei suoi popoli ed entità etniche.
L’Unione Pan-europea riconosce il diritto all’autodeterminazione
dei gruppi etnici allo sviluppo (…) culturale, economico e
politico" [69].

Richard de Coudenhove-Kalergi (1894-1972)


Durante la Seconda Guerra Mondiale, R. Coudenhove-Kalergi,
rifugiato negli Stati Uniti, poté insegnare in un seminario – ‘La
ricerca per una federazione europea del dopoguerra’ – a favore del
federalismo europeo, presso la New York University. Tornò in
Europa nel 1946, contribuì notevolmente alla realizzazione dello
dell’Unione parlamentare europea, che successivamente consentì
la creazione nel 1949, del Consiglio d’Europa [70]. Rafforzando la
sua influenza in tutti gli Stati, l’organizzazione europea riunisce
rappresentanti nazionali incaricati di diffondere gli ideali del suo
fondatore [71] che, dopo aver ricevuto nel 1950 il prestigioso
premio europeista Carlo Magno [72], passò le consegne a Otto
von Habsburg, nel 1972 e poi a Alain Terrenoire.
Possiamo meglio comprendere l’impatto di Pan-Europa,
concentrandoci sul nervo della guerra: il denaro. Il finanziamento
di questo istituto spiega la profonda complicità dei suoi vertici con
gli altri giocatori del globalismo. Oltre a sponsor industriali e
finanziari, R. Coudenhove-Kalergi ha goduto del sostegno del
banchiere Max Warburg, che rappresentava la banca tedesca di
Amburgo. Come abbiamo visto sopra, suo fratello Paul (del ramo
americano) è stato il capo della Fed e del CFR. Si capisce subito
che R. Coudenhove-Kalergi ebbe carta bianca nel cooperare con la
comunità finanziaria a Wall Street e la sua controparte di Londra.
Questa collusione tra il fondatore di Pan-Europa ed altri
sostenitori della globalizzazione, è stata ancora più grande, poiché
Max Warburg era membro del consiglio di amministrazione della
IG Farben in Germania, mentre suo fratello, Paul Warburg, era
membro della filiale statunitense della IG Farben [73].
L’arrivo al potere di Adolf Hitler, come ha spiegato Antony
Sutton, si spiega con l’ampio sostegno dell’industria e della
finanza anglo-sassone sui loro omologhi tedeschi. In questo caso,
il direttore della Reichsbank, Hjalmar Schacht (1877-1970) fu un
intermediario di prima mano. La sua azione è stata più profonda
come ministro dell’Economia del Terzo Reich, dal 1934-1939. La
ripresa economica della Germania, grazie alla sua azione, ha
permesso a Hitler di perseguire una politica che non avrebbe mai
potuto esercitare senza raddrizzare il paese. Tale pregiudizio
avrebbe dovuto condurlo alla pena di morte al processo di
Norimberga. Non è successo poiché fu assolto. In realtà, Hjalmar
Schacht era fortemente legato alla aristocrazia commerciale anglo-
sassone. Suo padre, lo statunitense William Schacht, aveva
lavorato 30 anni alla filiale della Equitable Life Assurance di
Berlino [74]. Suo figlio fu così, fin dalla sua nascita, membro del
serraglio del sistema globalista. Ciò è ulteriormente rafforzato
quando si sa che Hjalmar Schacht, dal 1918 era nel consiglio di
amministrazione della Nationalbank für Deutschland (Banca
Nazionale della Germania), accanto al banchiere Emil Wittenberg,
che era anche membro del comitato direttivo della prima banca
sovietica, fondata nel 1922, Ruskombank [75], che era diretta dal
banchiere svedese Olof Aschberg … [76] come visto in
precedenza. Per continuare nella vertigine, si può specificare che il
direttore del dipartimento esteri della Ruskombank, lo statunitense
Max May [77], fu Vicepresidente della Guaranty Trust Company,
una filiale di una delle colonne di Wall Street, JP Morgan [78]. In
questo caso, un alto rappresentante di Wall Street, ha poi lavorato
nell’elite bancaria sovietica. E per finire, la collaborazione di
Hjalmar Schacht con questo ambiente è stata rafforzata dalla sua
amicizia con il capo della Banca d’Inghilterra, Montagu Norman.
Comprendiamo meglio perché Hjalmar Schacht [79] non fu
davvero preoccupato dopo la seconda guerra mondiale.
Il sostegno dell’aristocrazia commerciale anglo-sassone apolide al
comunismo, al nazismo e alla presa del potere di Franklin Delano
Roosevelt [80], riportato nella trilogia su Wall Street di Antony
Sutton, era come una forma di esperimenti da laboratorio attivati
sul piano locale (Unione Sovietica, la Germania nazista e gli Stati
Uniti [81]). Con un nome diverso, Antony Sutton conclude che
queste ideologie, variamente chiamate “socialismo sovietico”,
“socialismo collettivo” (il nazionalsocialismo) e “socialismo del
New Deal” sono state soltanto una forma di socialismo del
monopolio; organizzazione ideale deve ora essere creata in tutto il
mondo: il “Nuovo Ordine Mondiale.” La guerra del 1939-1945
derivò da tutti questo lavorio occulto che ha permesso di scivolare
verso un altro mondo, l’introduzione di due blocchi
apparentemente antagonisti, è perfettamente obbediente al
principio hegeliano della tesi e antitesi. Tuttavia, questi due mondi
sono alimentati dalle stesse fonti finanziarie, con cui è stato
possibile gettare le basi per consentire il raggiungimento dello
Stato Mondiale.

Dopo il 1945, il domani che canta


Dopo la seconda guerra mondiale, ci troviamo di fronte a tre date
importanti nell’immediato post-guerra, 1946, 1947 e 1948. Fu il
primo ministro britannico Winston Churchill che riprese l’idea di
unificare l’Europa, in un discorso tenutosi a Zurigo, il 19
settembre 1946. Infatti, non esitò a dire: “Dobbiamo costruire una
sorta di Stati Uniti d’Europa” [82]. Queste parole portano a
Richard Coudenhove-Kalergi che era sostenuto da Churchill. Il
fondatore di Paneuropa da parte sua si attivò per rilanciare l’ideale
europeo, spiegando la storia del suo lavoro e dei suoi progetti da
realizzare in un libro, Ho scelto l’Europa. In questo libro,
Coudenhove ha goduto della prefazione di Winston Churchill…

Winston Churchill (1874-1965)


La secondo data fu la riunione a Montreux, in Svizzera,
nell’agosto 1947, che costituì un passo decisivo verso il
rafforzamento delle basi dello stato mondiale in corso di
preparazione. In effetti, diversi rappresentanti europei [83] e degli
Stati Uniti [84] dei principi del federalismo mondiale, hanno
deciso di istituire due istituti sotto l’egida del giurista svizzero
Max Habicht [85], la cui efficacia è ampiamente sentita: il
“Movimento Federalista Mondiale” (WFM) e l’Unione dei
federalisti europei (UEF).
Il WFM ha presentato la suo Magna Carta, in occasione della
riunione di Montreux, sostenendo l’istituzione dei principi
fondamentali per stabilire uno stato mondiale federale. E’ chiaro
che, 63 anni dopo le loro formulazioni, i loro desideri sono stati in
gran parte soddisfatti. E’, infatti, affermato che “Noi, federalisti
mondiali, siamo convinti che la creazione della Confederazione
Mondiale è il problema centrale del nostro tempo. Fino a quando
non sarà risolto, tutte le altre questioni – nazionali o internazionali
– rimarranno senza una risposta valida. Questa non è tra la libertà
d’impresa e l’economia pianificata, il capitalismo e il comunismo,
ma si deve scegliere tra l’imperialismo e il federalismo“. A seguito
di tale dichiarazione si proposero, tra l’altro, i seguenti principi:
“la limitazione della sovranità nazionale” con “il trasferimento alla
Confederazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario”,
“creazione di una forza armata sovra-nazionale“, in particolare,
l’identificazione di questa è di grande attualità, all’inizio del XXI
secolo, che “una corretta prospettiva federalista dovrebbe integrare
gli sforzi a livello regionale e funzionale. La formazione delle
unioni regionali – nella misura in cui non sono un fine in sé e non
sembrano destinate a cristallizzarsi in blocchi – può e deve
contribuire al buon funzionamento della Confederazione
Mondiale. Alla fine di questa Dichiarazione, si dice di favorire la
creazione di un “Assemblea Costituente Mondiale” [86].
Quattro anni dopo, nel novembre 1938, fu creato sotto l’influenza
del fabiani Lord Lothian e Lionel Curtis, la Federal Union [88].
Quest’ultima è un ramo della UEF, allo stesso modo come lo sono
le varie “filiali” francese (la francese UEF), tedesca (Europa-
Union Deutschland), italiana (UEF Italia), ecc. Si noti che, come
nel principio delle bambole russe, l’UEF è un ramo del World
Federalist Movement (WFM) [89]. Pertanto, abbiamo un istituto
europeo di lavoro a favore del federalismo che sposa insieme il
lavoro del WFM, ma a livello mondiale. Perché è così importante
discutere della missione della UEF? L’Istituto federale è
presieduto dall’inglese Andrew Duff, eurodeputato sotto
l’etichetta di “democratico liberale” [90]. Vi è anche un membro
del Consiglio Europeo per le Relazioni Estere (CEDF – “European
Council on Foreign Relations“) [91] creato nel 2007 [92], gemello
europeo dello statunitense CFR, fondato nel 1921. Andrew Duff è
anche colui che, in stretta collaborazione con la Fondazione
Bertelsmann e il deputato austriaco Johannes Voggenhuber, ha
permesso il rilancio del progetto di Costituzione europea, dopo la
sconfitta dei referendum francesi e olandesi nel 2005 [93]. Il
trattato di Lisbona non sarebbe stato possibile – o almeno reso più
difficile – senza il sostegno e la convinzione di Andrew Duff.
Inoltre, è chiaro che l’influenza dalla tomba di Cecil Rhodes e
Lord Milner, si fa sentire nello sviluppo della costituzione europea
(denominato “Costituzione Giscard“, che prelude al Trattato di
Lisbona) nel periodo 2003-2004. In effetti, il ‘Milner Group’ e i
fabiani sono sempre stati favorevoli all’unificazione dell’Europa, a
condizione che sia fatto sotto la direzione anglo-sassone. Durante
le due guerre mondiali, i tentativi di unità europea, sotto la guida
tedesca, potenza terrestre, non poteva essere accettata da Londra e
Washington, poiché la talassocrazia anglo-sassone si sarebbe
trovata esclusa dagli affari del vecchio continente. Richard
Coudenhove-Kalergi l’aveva pienamente capito, leggendo i suoi
discorsi nel 1950. Pertanto, è utile guardare al segretario generale
incaricato delle attività di telecomandare la “Costituzione
Giscard”, l’inglese John Kerr. Il suo curriculum vitae rivela che
egli è a capo di una compagnia petrolifera, la Royal Dutch Shell,
ed è stato anche ambasciatore negli Stati Uniti della Gran
Bretagna. I suoi legami con l’aristocrazia commerciale anglo-
sassone rivelano anche che è un membro del comitato direttivo per
il reclutamento delle élite nel contesto della “Borsa di studio Cecil
Rhodes” [94]. Come potete vedere, il successo della
globalizzazione è ormai questione di tempo, ma arriverà. Infine, il
Congresso dell’Aja (7-10 maggio 1948) sotto la presidenza
onoraria di Winston Churchill, che ha coinvolto circa 800 militanti
pro-europei [95], ha posto le basi dell’Europa unita. La figura di
questo Congresso è stato il Segretario Generale Giuseppe Retinger
(1888-1960). I veri protagonisti della storia sono spesso dietro le
scene. Questo è il caso del lavoro di Retinger per il CFR e RIIA,
che è stato determinante nello sviluppo di strutture a livello
mondiale [96].

Réunion du Groupe de Bilderberg (Bruxelles, juin 2000)

Bilderberg, New age e Trilaterale


La prima riunione del Bilderberg si è tenuta nei Paesi Bassi a
Oosterbeck nel maggio 1954. Si è convenuto che il nome di questo
gruppo d’elite fosse il nome dell’hotel in cui hanno soggiornato i
partecipanti. Tuttavia, alcuni dubbi rimangono. Ciò non toglie che
la sua creazione è dovuta in gran parte al lavoro di Joseph
Retinger anche se bisogna aggiungere "l’olio" della
globalizzazione, come l’imprescindibile David Rockefeller (CFR,
presidente della Chase Manhattan Bank, ...). I Bilderbergers
rappresentano la «crème de la crème» del serraglio politico,
economico e finanziario del mondo atlantista. I media occidentali
raramente evocano le loro riunioni e ancora meno diffondono le
loro relazioni [97]. Le regole di organizzazione e d’ intervento dei
partecipanti imitano direttamente quelle che disciplinano il Royal
Institute of International Affairs (RIIA, un principio chiamato
«regole di Chatham House»). Ancora una volta, la famiglia
Rhodes e Milner hanno lasciato il segno. In realtà, queste élite
all’interno in seno al Bilderberg condizionano largamente il corso
della politica, economica e finanziaria. Il caso del belga Etienne
Davignon è particolarmente evidente. Vice-Presidente della
Commissione europea dal 1981 al 1985, egli è il gran pascià di
questo gruppo d’elite. Ed è lui che ha invitato il politico belga
Herman Van Rompuy a superare un esame per la carica di
presidente del Consiglio europeo facendo appello ai rappresentanti
del Bilderberg, il 12 novembre 2009, in particolare all’ex
segretario di Stato USA Henry Kissinger a Val Duchesse alla
periferia di Bruxelles [98]. Fondamentalmente, voleva sapere se
Herman Van Rompuy fosse in grado di essere utili al sistema.
L’esame lo ha superato visto che è stato ritenuto... buono per il
servizio.

Prince Bernhard van Lippe-Biesterfeld (1911-2004)


La scelta del primo presidente Bilderberg, il Principe Bernhard
(1911-2004), di Joseph Retinger ed dei suoi affiliati non dipende
dal caso. Infatti, il principe tedesco è stato all’inizio degli anni ’30
membro delle SS, più precisamente, un membro del Reiterkorp SS
(cavalleria) e un membro della Farben Bilder, una filiale della IG
Farben. Sposato nel 1937 con l’erede al trono dei Paesi Bassi, la
principessa Juliana, sua figlia la regina Beatrice è un attiva
partecipante alle riunioni del Bilderberg. Visto il passato più che
torbido del Principe Bernhard la sua nomina alla direzione del
Bilderberg sono state anche un modo per trattenerlo. In effetti è
più facile teleguidare una persona verso scopi ben definiti dal
momento in cui si trascina delle «casseruole». La scelta del
principe tedesco naturalizzato olandese è stata sicuramente di
grande importanza perché è stata utilizzata in un altro settore.
Dobbiamo parlare di qualcosa che sta a cuore ai teorici del
globalismo: l’ecologia.
La tutela legittima della fauna e della flora prende una piega
sregolata sotto l’azione dei sostenitori del Nuovo Ordine
Mondiale. Infatti, la deriva dello spirito porta ad una
divinizzazione della natura propria del movimento New Age.
Questo è il principio di «Gaia» s’identifica con la «terra
madre» [99]. Molti istituti diffondono questa svolta filosofica in
particolare, il WWF (World Wild Fund for Nature), l’Istituto che
promuove la protezione della natura. La sua creazione nel 1961 è
stato il lavoro di personaggi membri del serraglio mondialista.
Infatti, dobbiamo citare i fratelli Julian e Aldous Huxley. Aldous
Huxley è l’autore di un libro profetico, Il migliore dei mondi,
pubblicato nel 1931 che è un vero programma politico globale
politica sotto la finzione di narrativa romantica. Evocando uno
Stato mondiale costituito da un’ umanità sottomessa e
gerarchizzata a seguito di manipolazioni genetiche, l’autore
trascorre la sua vita, facendo uso delle droghe più diverse per
realizzare una «forma di misticismo». Questi delirii caratterizzano
questo ambiente toccando anche suo fratello, Julian Huxley, un
difensore dell’ eugenetica, che divenne il primo presidente dell’
UNESCO (Educational, Scientific and Cultural Organization) nel
1946. Questa mentalità propria dei fratelli Huxley è dovuta
all’influenza del nonno paterno, Thomas Huxley (1825-1895).
Questo biologo feroce difensore dei principi darwiniani [100] ha
trasmesso questi concetti ai suoi giovani figli, che li hanno fatti
conoscere nel mondo. Aggiungiamo che la rete ed i collegamenti
tra la famiglia mondialista sono molto vicini ad uno studente di
Thomas Huxley chiamato ... HG Wells [101].
Questo passaggio di generazione in generazione permette di
comprendere meglio la permanenza del mondialismo e del suo
crescente potere. Possiamo collegare le azioni passate di questi
uomini alla fondazione del WWF nel 1961. In effetti, la sua
creazione è dovuta a Julian Huxley [102]. Il WWF contribuisce a
diffondere questo ideale panteista e costituisce una delle succursali
di azione del mondialismo. È da sottolinare che il primo
presidente del WWF è stato un dirigente del Bilderberg, il principe
Bernhard [103] (presidente dal 1962-1976). Altri presidenti si
sono succeduti a capo del WWF, come John Loudon, che fu come
John Kerr presidente della compagnia petrolifera Royal Dutch
Shell. Questo conglomerato petrolifero anglo-olandese è un vivaio
del nuovo ordine mondiale. Precisiamo anche che il Principe
Filippo, marito della regina Elizabetta II d’Inghilterra, ha diretto il
WWF 1981-1996.

David Rockefeller, Sr. (1915-…)


Possiamo aggiungere a questo elenco di attori nato da una lunga
tradizione politico-commerciale, il ruolo della Trilatériale. Fondata
nel 1973 da David Rockefeller e Zbigniew Brzezinski (membri del
CFR), ques’ultimo è il mentore del presidente Obama. Questo
Istituto raggruppa tre aree geografiche economicamente
sviluppati: Nord America, Europa e Giappone. Ricordando il
sostegno di francesi come Simone Veil, Robert Marjolin,
Raymond Barre o Hubert Védrine, Brzezinski aggiunge che gli
Stati sono «affrontano problemi sempre più divisi - finanziari,
economici e strategici - e sono meno in grado di regolare, senza
almeno consultare più da vicino nel loro proprio interesse e in
quello del resto del mondo». Per affrontare queste sfide, l’autore
fa notare che anche la Trilaterale è stata alla base della creazione
del G7 [104]. Le conoscenze della Trilaterale con il mondo
industriale dei think tank si sono dimostrate in particolare con la
rete politica transatlantica (TPN) [105]. In effetti, il presidente
della succursale europea della Trilaterale, peter Sutherland, è
anche il presidente della filiale europea del TPN. Questo Irlandese
è stato anche il capo di Goldman Sachs, che governa sottomano la
politica economica del presidente Obama, tra gli altri,
commissario della concorrenza 1985-1989 sotto la presidenza di
Jacques Delors [106]. Piccola ciliegina sulla torta, Peter
Sutherland è anche il direttore della scuola Fabian la London
School of Economics [107]. La torre delle proprietà sarà completa
con l’aggiunta di John Kerr, che - come abbiamo visto sopra - è
anche un membro della Trilaterale Europa [108].
Come possiamo constatare, le élites politiche ed economiche
convergono a lungo per costruire un Ordine Mondiale
unificato [109]. Tuttavia, la torre non sarebbe completa se non ha
citiamo le dichiarazioni delle autorità della Chiesa cattolica.

Una Chiesa cattolica al servizio del Nuovo Ordine Mondiale


Che si sia un credente o no, lo studio dei principi che animano una
chiesa deve essere fatto con obiettività. Bisogna studiare i precetti
che essa difende e osservare se le proposte e le azioni siano
conformi o meno con il suo corpo di dottrina. Nel caso della
Chiesa cattolica, il concetto difeso da 2000 anni è basato sul
primato di Dio sull’uomo. Le Scritture e la Tradizione
costituiscono una base intoccabile, il deposito della fede secondo i
termini consacrati, definiti dal successore di San Pietro, il papa.
L’uomo segnato dal peccato originale deve conformarsi ad
un’autorità superiore, e seguire tutti i precetti sostenuti dalla
Chiesa cattolica. Questi principi sono immutabili. Quando uno non
è d’accordo con questi principi, si lascia la Chiesa cattolica.
Questo è il caso di molte Chiese protestanti. Tuttavia, un
fondamentale cambiamento si è verificato con il Concilio Vaticano
II (1962-1965). Questo concilio è il risultato di una lunga serie di
riflessioni che anima molti uomini di Chiesa, ma anche al di fuori
della Chiesa fin dal XIX secolo. Dopo una lunga lotta tra i
difensori della tradizione e i progressisti, questi ultimi sono stati in
grado di imporre la loro visione durante la grande riforma del
Concilio Vaticano II. Per questi sostenitori, si deve adattare la
chiesa alle innovazioni politiche, tecniche e sociali che segnano
l’evoluzione del mondo. Per i difensori della tradizione, tutto il
contrario. È il mondo che deve adattarsi ai principi della Chiesa.
Questa umanizzazione della Chiesa che passa attraverso la
promozione dei diritti umani e la sua cooperazione con gli
organismi internazionali sono state chiaramente esposte nel 1963
nell’enciclica di Papa Giovanni XXIII, Pacem in terris [110].
Ricordando il progresso della scienza e della tecnologia che
conduce ad «intensificare la cooperazione e a rafforzare la loro
unione» in seno al genere umano; si prefigge di rafforzare il «bene
comune universale» che gli Stati non possono assicurare, secondo
l’Enciclica. E per questo, il documento aggiunge con tanta logica
che «Ai nostri giorni, il bene comune universale pone dei
problemi di dimensioni mondiali. Essi non possono essere risolti
da un’autorità pubblica di cui il potere, la costituzione e le
modalità di intervento dipendono anche dalla dimensione globale
e che possono esercitare le loro azioni su tutta la terra. Così
l’ordine morale esige di per sé la creazione di un ente pubblico di
giurisdizione universale».
Desiderando che questo «potere sovranazionale o mondiale» non
sia stabilito con la forza, l’enciclica approva la Dichiarazione dei
diritti dell’uomo del 1948 al di fuori di alcune obiezioni. E
aggiunge che «Noi consideriamo questa affermazione come un
passo verso la creazione di un’organizzazione giuridico-politica
della comunità mondiale» [111].
Questo cambiamento in direzione della Chiesa cattolica è la
caratteristica di tutti i papi dopo il Vaticano II. Nel suo messaggio
di Natale nel 2005, Benedetto XVI ha incoraggiato gli uomini a
impegnarsi «nella costruzione di un nuovo ordine
mondiale» [112].
E ’quindi del tutto logico che Benedetto XVI ha chiesto
l’istituzione di un’ «autorità politica mondiale», nella sua enciclica
Caritas in veritate [113] di luglio 2009. Ricordando
l’interdipendenza mondiale, il papa chiede «una riforma urgente
delle Nazioni Unite, come quella dell’architettura economica e
finanziaria internazionale, per dare concretezza al concetto di
famiglia delle nazioni (...)» [114].

Verso un’assemblea parlamentare mondiale


La creazione di grandi unioni politiche regionali disciplinate da
leggi comuni che costituiscono le varie componenti del mondo
dello Stato devono essere rappresentate in un’unica assemblea.
Tutto ciò è nell’ «Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite»
(APNU) [115]. Questa ambizione è la logica continuazione del
sogno di unificare il mondo sostenuto dai teorici della
globalizzazione (Fabian e Co.) Nulla sembrava casuale. Gli eventi,
i personaggi e le istituzioni del passato producono i loro frutti,
conducendo a completare la Torre di Babele. Pertanto, l’azione di
WFM (World Federalist Movement), di cui abbiamo visto la
creazione, nel 1947 a Montreux, continua logicamente il lavoro
che è suo. Così, il WFM è all’morigine, nel 1992, l’elaborazione
del primo documento importante che richiede l’istituzione di un’
Assemblea parlamentare Mondiale presso le Nazioni Unite: The
case for a United Nations Parliamentary Assembly (Il caso di una
Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite) Canadian Dieter
Heinrich [116]. Molti lavori e conciliaboli si sono svolti
successivamente al Senato del Canada, al Parlamento europeo, al
Forum del Millennio nel 2000 a New York, al 12° Congresso della
Internazionale Socialista, ecc, ed infine la creazione in settembre
2003 del «Comitato per un’ ONU democratica». Siamo obbligati a
dare la versione tedesca, perché, come vedremo, le autorità
politiche tedeschesvolgono un ruolo di primo piano: Komitee für
eine Demokratische UNO (KDUN) [117].
Il KDUN è la figura principale di un comitato esecutivo [118] che
lavora per un Parlamento mondiale. In effetti, il suo lavoro è
sostenuto da un altro istituto già menzionato, il WFM. A questo
dobbiamo aggiungere l’ «Associazione dei Popoli Minacciati»
(Gesellschaft für bedrohte Völcker), istituto tedesco che lavora per
l’emancipazione dei gruppi etnici e che lavora fianco a fianco con
l’ UFCE (l’Unione Federale delle Comunità Etniche
europee) [119] e una ONG britannica, il 2020 Vision Ltd. [120].
Il KDUN con sede a Berlino, annuncia fermamente nei suoi statuti
la sua volontà di costruire una società cosmopolita e promuovere
l’integrazione continentale [121]. All’interno del consiglio, ci sono
rappresentanti del mondo scientifico e politico. E ’interessante
notare che tutte le correnti politiche tedesche sono presenti, ad
eccezione delle ex-comuniste (Die Linke) [122]. All’interno di
questa commissione, troviamo un personaggio chiave, Armin
Laschet.
Quest’ uomo politico è all’origine della relazione redatta nel 2003,
che chiedeva di dare un seggio permanente in seno all’Unione
europea [123], dopo l’adozione del «Trattato Giscard» (chiamato
poi «Trattato di Lisbona»). La sua influenza è stata decisiva
perché lo troviamo anche a capo del comitato direttivo del Premio
Carlo Magno [124]. Inoltre, la presenza del deputato tedesco al
Parlamento europeo Jo Leinen alla direzione del KDUN è
particolarmente significativo perché ha giocato un ruolo nell’
adozione del Trattato di Lisbona [125].
Nel mese di aprile 2007 la KDUN ha lanciato la sua campagna per
un parlamento mondiale sotto la guida del suo presidente, Andreas
Bummel. Autore di un libro intitolato International Entwickeln
Demokratie ("Sviluppare la democrazia internazionale") [126], è
un ex membro del partito liberale, il PLR, il cui presidente Guido
Westerwelle è diventato ministro degli Esteri del governo Merkel
da settembre 2009. È anche socio della Società per i Popoli
Minacciati " diretto da Tilman Zulch (membro del comitato
direttivo del KDUN) e del World Federalist Movement (WFM) di
New York [127].
Tutti questi attori agiscono per promuovere la nascita di questo
nuovo organo mondiale. Come indicato nei documenti ufficiali:
«(...) L’ APNU potrebbe inizialmente essere composta da delegati
dei parlamenti nazionali e regionali che riflettono la loro
composizione politica. Un APNU quindi includerebbe i membri
dei partiti di minoranza che non fanno parte del governo. In una
fase successiva, l’APNU potrebbe essere eletto direttamente. Un
APNU sarebbe un corpo unico e legittimo che rappresenta la voce
dei cittadini sulle questioni internazionali. I partecipanti ritengono
che la campagna APNU, una volta stabilita, sprigioni da un
semplice organo consultivo incaricato da un parlamento mondiale,
dei diritti reali di informazione, partecipazione e controllo»
(…) [128].
Queste ambizioni, senza complessi del APNU prospereranno
ancora di più se si ricorda il sostegno dato da Benedetto XVI sulla
creazione di una "autorità politica mondiale". Inutile dire che i
leader dell’ APNU hanno accolto con entusiasmo l’enciclica del
Papa [129].

Conclusione
Questa breve descrizione della storia dei fautori del mondialismo
risalente al Medioevo fino al XXI secolo dimostra che questa
tendenza è molto antica. Essa si basa su un’ avidità senza limiti e il
perseguimento di un ideale di controllo completo della ricchezza
globale. Questa tendenza ha solo acquistato slancio man mano che
il clero "mondialista, successore di Nimrod, è riuscito ad imporre
il suo pensiero per il nuovo ordine mondiale. Dopo la caduta del
muro di Berlino, gli eventi stanno accelerando, e la crisi anche. Il
decennio 2010 sarà decisivo per la razza umana, come globalismo,
secondo la dottrina di queste élites è una messianica fretta.
Documenti allegati

« The Anglo-American Etablishment », di


Carroll Quigley

(PDF - 1.4 Mb)

« The History of the Fabian Society », di Edward


R. Pease

(PDF - 1.4 Mb)

« The Open Conspiracy », di H.G. Wells

(PDF - 285.6 Kb)

« The New World Order », di H.G. Wells

(PDF - 530.1 Kb)


« Wall Street and the bolshevik revolution », di
Antony Sutton

(PDF - 586.2 Kb)

« Wall Street and FDR », di Antony Sutton

(PDF - 456.6 Kb)

« Wall Street and the rise of Hitler », di Antony


Sutton

(PDF - 620.3 Kb)

« Union Now : A Proposal for a Federal Union


of the Democracies of the North Atlantic », di
Clarence Streit

(PDF - 937.7 Kb)


« Philip Dru : Administrator, A Story of
Tomorrow, 1920-1935 », di Edward Mandell
House

(PDF - 691 Kb)

Pierre Hillard
Docteur en science politique et
professeur de relations
internationales. Ses recherches
portent principalement sur
l’instrumentation de l’Union
européenne en vue de la
constitution d’un bloc euro-
atlantique. Dernier ouvrage
publié : Bertelsmann : Un
empire des médias et une
fondation au service du
mondialisme (François-Xavier
de Guibert éd., 2009)
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Traduzione : Voici della strada

[1] “La mossa degli Stati Uniti semina confusione nella UE“, di
Charles Forelle, The Wall Street Journal, 2 febbraio 2010.
[2] Sito ufficiale della Comunità Economica Eurasiatica.
[3] “L’Unione doganale, istituito con la Russia, Kazakistan e
Bielorussia” Ria Novosti.
[4] “Eurasia: il presidente del Kazakistan chiede la creazione di
una moneta unica, la Evraz” Ria Novosti, 11 marzo 2009.
[5] “CEEA: la creazione di una unica moneta nei colloqui tra la
Russia e il Kazakistan” Ria Novosti, 14 marzo 2009.
[6] Sito ufficiale del UNASUR.
[7] Il 26 novembre 2008, durante un incontro a Caracas, alcuni
paesi del Sud America hanno deciso di preparare il terreno con la
creazione del “Fondo di stabilizzazione e di riserva“, vale a dire
una unità conto denominato “Sucre” (sistema di compensazione
unità regionale). Questa unità si riferisce anche ad Antonio José de
Sucre (1795-1830) che era un tenente al servizio di Simon Bolivar.
[8] Sito ufficiale della Assemblea parlamentare euro-latino-
americano.
[9] Sito ufficiale del SICA.
[10] Sito ufficiale dell’Unione africana.
[11] Sito ufficiale del NEPAD.
[12] Descrizione dell’Unione africana sul sito web del ministero
francese degli Affari Esteri.
[13] Sito ufficiale del GCC.
[14] “Proposta di denominazione della moneta GCC ‘troppo
generica’, Trade Arabia, 16 dicembre 2009.
[15] “La Cina spera di diffondere lo yuan all’interno
dell’ASEAN”, Les Echos, 31 dicembre 2009.
[16] Sito ufficiale della PSP.
[17] La marcia irresistibile del nuovo ordine mondiale, di Pierre
Hillard (Editions François-Xavier de Guibert, 2007), p. 21.
[18] Ibidem., Pp. 86-87.
[19] La ripartizione delle nazioni europee: Dalla comunità euro-
atlantica allo stato mondiale, Pierre Hillard (Editions François-
Xavier de Guibert, 2005), p. 137 e la marcia irresistibile del
Nuovo Ordine Mondiale, op. cit, p. 79.
[20] “Risoluzione del Parlamento europeo sullo stato delle
relazioni transatlantiche dopo le elezioni che hanno avuto luogo
negli Stati Uniti” (2008/2199 (INI)), Réseau Voltaire, 23 marzo
2009.
[21] “La Russia e la Cina hanno proposto una moneta comune
globale“, Réseau Voltaire, 11 luglio 2009.
[22] The Economist di gennaio 1988 ha annunciato il lancio di una
moneta mondiale chiamata “Fenice” per il 2018. Siamo nei tempi
previsti.
[23] “Discorso di accettazione“, da Herman von Rompuy, Réseau
Voltaire, 19 novembre 2009.
[24] Le rivendicazioni etniche e religiose, come l’opposizione tra
regioni ricche e povere accelera la decomposizione degli stati nel
mondo. Questo fenomeno si spiega in particolare con il
trasferimento dell’autorità suprema alle unioni politiche regionale,
a scapito degli stati, che non hanno più alcuna ragion d’essere. La
disintegrazione degli stati sarà globale. Già alcuni leader degli
Stati federali degli Stati Uniti, Texas e Vermont, vogliono la
secessione. Per quanto riguarda l’Europa, il Belgio con le Fiandre
o la Spagna con la Catalogna sono in grave rischio. Queste
affermazioni regionaliste, che possono frammentare gli stati, sono
necessarie per raggiungere la realizzazione del nuovo ordine
mondiale.
[25] Fino agli inizi del gennaio 1973, la Francia ha condiviso il
diritto di creare denaro con le banche private. Per finanziare la
costruzione di alloggi per esempio, lo stato prendeva prestiti dalla
banca centrale che creava la moneta. Successivamente, lo stato
rimborsava il prestito, mentre la banca distruggeva le banconote,
ma, soprattutto, non pagava gli interessi. Ma lo Stato si vietò di
prendere in prestito dalla banca centrale, con l’articolo 25 della
legge Pompidou-Giscard d’Estaing del 3 gennaio 1973. Privandosi
della possibilità di creare moneta, a meno di rivolgersi a soggetti
privati, che fanno pagare gli interessi ad un prezzo elevato.
Pertanto, questa politica impedisce qualsiasi vera e propria politica
sociale che rende gli investimenti pubblici inaccessibili e facendo,
allo stesso tempo, aumentare il debito pubblico. Questo principio è
sancito nel trattato di Maastricht (1992) all’articolo 104, che è
stato inserito nell’articolo 123 del Trattato di Lisbona. Gli Stati
membri dell’UE sono totalmente in balia dell’oligarchia
finanziaria.
[26] Una gran parte di questo capitolo si basa sul lavoro di storico
americano Carroll Quigley (1910-1977), tra gli altri, professore
alla Georgetown University: The Anglo-American Etablishment,
GSG Associates, 1981. E’ stato soprattutto professore di … Bill
Clinton.
[27] Il lancio, nel luglio 2009, di un progetto nel Nord Africa e del
Medio Oriente per l’energia solare da distribuire in Europa, il
DESERTEC. La filiale tedesca del Club di Roma, il centro
aerospaziale tedesco e il principe Hassan bin Talal di Giordania
hanno fortemente contribuito al progetto. Indirettamente, questa
politica energetica contribuirà ad integrare ulteriormente questi
paesi del sud del Mediterraneo con l’Unione europea, e quindi
all’area euro-atlantica nel contesto dell’interdipendenza.
[28] Questo è il caso del “Corridoio di Nasco” con l’emergere del
blocco nordamericano.
[29] I beneficiari delle borse di studio Cecil Rhodes negli Stati
Uniti, Regno Unito, Australia, Sud Africa, ecc, sono presentati sui
siti web di queste scuole diverse.
[30] Dalla seconda metà del XIX secolo, il gruppo di Cecil
Rhodes controllava il quotidiano Times of London riservato alle
élite politiche ed economiche inglesi, per lo più membri di questa
grande aristocrazia commerciale. Questo si chiama lavorare a
porte chiuse.
[31] The Anglo-american Establishment, op. cit, p. 169.
[32] Il termine “gruppo Milner” viene utilizzato per riferirsi a
figure politiche, economiche, militari e giornalistiche che si
rifanno agli ideali di Alfred Milner e del suo mentore, Cecil
Rhodes.
[33] Ibidem, pp. 133.
[34] Ci affidiamo al lavoro di Edward R. Pease, The History of the
Fabian Society (EP Dutton and Company, 1916), più volte
ristampato.
[35] Sito ufficiale della Fabian Society.
[36] Robert Owen si basava sui principi del filosofo Platone, in
particolare il suo libro La Repubblica, difendendo l’ideale di una
società guidata dall’élite aristocratica, eliminando il matrimonio,
mentre favorisce la riproduzione dei migliori. Questa teoria si è
propagata. Troviamo questi concetti in Brave New World di
Aldous Huxley, 1984 di Orwell o anche in alcune opere di Herbert
George Wells, uno dei principali membri della Fabian Society.
[37] L’Università di Oxford, è diventata un centro di reclutamento
elitaria tramite la “Borsa di studio Cecil Rhodes” in Gran
Bretagna.
[38] Tenete a mente che tutto è collegato.
[39] Ai primi del XXI secolo, 200 parlamentari britannici
appartenenti alla Fabian Society, come l’ex primo ministro Tony
Blair (promotore della politica economica denominata “3.za via“,
principio fabiano per eccellenza) o Gordon Brown.
[40] Non sembra aver trovato soddisfazione.
[41] Libro pubblicato nel 1928, ristampato nel 1931 con il titolo
Che cosa dobbiamo fare con le nostre vite?.
[42] The War That Will End War, di HG Wells. Versione francese:
La distruzione liberatrice, ristampato da Editions Le passé du
futur, Grama, Bruxelles, 1995 214.
[43] Ibidem, pp. 134: “E ’stato in un’atmosfera d’incredulità che
iniziò la riunione per introdurre il nuovo ordine mondiale.”
[44] Il Nuovo Ordine Mondiale di HG Wells, ristampato da
Filiquarian Publishing, LLC, 2007.
[45] La maggior parte dei leader economici dell’amministrazione
Obama proviene dalla Pilgrim Society.
[46] Cfr. The Anglo-American Etablishment, op. cit, p. 82 e le
pagine 117 e seguenti.
[47] Sito ufficiale della Tavola Rotonda.
[48] JP Morgan Company, un pilastro della finanza anglo-sassone,
è stata fondata da John Pierpont Morgan (1837-1913).
[49] Cfr. le opere di straordinario Antony Sutton (1925-2002),
ricercatore alla Hoover Institution e della Stanford University, che
descrive il sostegno da Wall Street a tre eventi: Wall Street e la
rivoluzione bolscevica, Arlington House, 1974, Wall Street e FDR
(ndr: Franklin Delano Roosevelt) e Wall Street e l’ascesa di Hitler.
Dobbiamo anche aggiungere questa serie in tre volumi: la
tecnologia occidentale e lo sviluppo economico sovietico 1917-
1930; tecnologia occidentale e lo sviluppo economico sovietico
1930-1945, e della tecnologia occidentale e lo sviluppo
economico sovietico 1945-1965, mostrando da una
documentazione di prima mano il sostegno economiche e
finanziarie dell’occidente all’Unione Sovietica e ai suoi alleati.
[50] Invitiamo il lettore ad interessarsi a Basil Zaharoff (1850-
1936) che ha fatto fortuna vendendo armi alle parti in onflitto nel
1914-1918.
[51] Wall Street e la Rivoluzione bolscevica, op. cit, p. 57.
[52] Ibidem., Pp. 83
[53] Ibidem, pp. 82. E’ interessante notare che Harry Hopkins
(1890-1946), che più tardi divenne l’eminenza grigia del
presidente Roosevelt, è stato l’intermediario tra gli americani della
Croce Rossa guidata da William Boyce Thompson, a Pietrogrado
nel 1917 e la sua rappresentanza di Washington in Ibidem, pp. 72.
[54] Ibidem., Pp. 89-100. Il memorandum di William Boyce
Thompson ha presentato a Lloyd George può essere letto
integralmente a pagina 197 e seguenti, del paragrafo intitolato
“Documento 4“.
[55] Petrolio, una guerra di un secolo, di William Engdahl
(Editions Jean-Cyrille Godefroy, 2007), p. 94 e seguenti.
[56] Wall Street e l’ascesa di Hitler, op. cit, vedere capitoli da 1 a
5, in particolare a pagina 47.
[57] The Anglo-american Establishment, op. cit, p. 182.
[58] Oltre alla Gran Bretagna e ai suoi domini, Lionel Curtis non
ha esitato ad aggiungere: Francia, Scandinavia, Irlanda, Egitto,
India, Belgio, Paesi Bassi, Canada e Stati Uniti. Questi progetti
sono stati presentati nel suo libro pubblicato in una edizione nel
1938: The Commonwealth of God in The Anglo-American
Etablishment, op. cit, pp. 282-283.
[59] Dell’Unione: una proposta di unione federale delle
democrazie del Nord Atlantico, da Clarence Streit (Harper &
Brothers Publishers, 1939).
[60] The Anglo-american Establishment, op. cit, p. 283.
[61] “Come funziona il Council on Foreign Relations nel
determinare la diplomazia degli Stati Uniti“, Réseau Voltaire, 25
giugno 2004.
[62] Il Presidente Wilson lo chiamava il suo “alter ego“.
[63] Wall Street e FDR, op cit, p. 92 e seguenti.
[64] Si veda il nostro libro La marcia irresistibile del nuovo
ordine mondiale, op.cit, p. 14, pp. 80-81. 80-81. Philip Dru,
amministratore, della Edward Mandell House, ripubblicazione di
Robert Welch University Press, 1998.
[65] La Paneurope, Anne-Marie Saint Gille (Presses de
l’Université de Paris Sorbonne, 2003), pp. 130-131.
[66] L’impegno di Aristide Briand accanto al Paneuropa, acquisito
ai principi regionalista e federalista in un quadro politico unitario
globale, permette di capire meglio il discorso del rappresentante
francese all’Assemblea Generale della Società delle Nazioni, 5
settembre 1929, che chiedeva un “legame federale” tra gli Stati
europei.
[67] Il rappresentante britannico in questa conferenza pan-
europea, del 1926, A. Watts, era un membro del Royal Institute of
International Affairs dal “gruppo Milner“, in La Paneurope, op.cit.
cit, p. 148.
[68] “Richard de Coudenhove-Kalergi (1894 -1972)”, site internet
dell’associazione PanEurope-France.
[69] Pan-Europa ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di tutti i
testi per la tutela dei gruppi etnici. vedasi il nostro libro ‘Minorités
et régionalismes dans l’Europe Fédérale des Régions’ (Editions
François-Xavier de Guibert, 4a edizione, 2004) e in questo libro, il
capitolo intitolato “Uniting Charlemagne” p. 75 e seguenti.
[70] “Richard Coudenhove-Kalergi” sul sito web della società
europea Coudenhove-Kalergi.
[71] Sito ufficiale della associazione Paneuropa.
[72] Cfr. il suo discorso profetico, di cui all’allegato 11, sulla
decomposizione delle nazioni europee, in particolare il passaggio
in cui Coudenhove chiede l’istituzione di una “Unione Atlantica“,
una federazione “a tre” come diceva lui, “L’Inghilterra è il ponte
tra l’Europa e l’America.” Questo è esattamente ciò che è
perseguito dalle autorità di Bruxelles e Washington, acceleratosi a
partire dal 1990. Vedi l’elenco completo dei beneficiari del Premio
Carlo Magno sul sito web del suo Comitato.
[73] Wall Street e l’ascesa di Hitler, op. cit, capitolo 2, “L’impero
della IG Farben”, p. 33.
[74] Wall Street e la Rivoluzione bolscevica, op. cit, pp. 125-126.
[75] Ibidem, pp. 126.
[76] Ibidem, pp. 60.
[77] Ibidem., pp. 61-62
[78] Ibidem, pp. 50.
[79] Si dovrebbe inoltre aggiungere che Hjalmar Schacht fu
responsabile per l’esistenza della Banca dei regolamenti
internazionali (Bank of International Settlements). Antony Sutton
riferisce anche della riunione decisiva del 20 febbraio 1933, a casa
di Hermann Goering, che ha contribuito, in presenza di Adolf
Hitler, a raccogliere fondi per finanziare il partito nazista. I più
grandi maestri dell’industria tedesca erano presenti e misero i
fondi necessari (Krupp von Bohlen, Albert Voegler von
Loewenfeld …) tutto è stato fatto sotto la guida di Hjalmar
Schacht, in Wall Street e l’ascesa di Hitler , op. cit, p.108.
[80] Antony Sutton cita, tra gli altri, l’influenza di Gerard Swope
(1872-1957), presidente della General Electric Company, che ha
consentito la politica socialista del presidente Roosevelt, in Wall
Street e FDR, op cit, p. 86. 86.
[81] Carroll Quigley, spiega, tra l’altro l’infiltrazione all’interno
dell’apparato politico degli Stati Uniti da parte di JP Morgan in
Tragedy and Hope. A History of the World in Our Time (GSG e
Associati, 1966), p. 938.
[82] Il primo ministro britannico fece commenti, nel suo discorso
a Zurigo, che sono in linea con la globalizzazione, a giudicare
questi brani: “(…) L’Unione europea ha fatto molto per
raggiungere questo obiettivo e questo movimento deve molto al
conte Coudenhove-Kalergi e a quel grande patriota e statista
francese qual’era Aristide Briand (…). Noi abbiamo il nostro
Commonwealth Britannico. L’organizzazione del mondo non
s’indebolisce, ma piuttosto si rafforzate e in cui, in realtà, torva il
suo principale sostegno. E perché non vi è un gruppo europeo per
dare alla gente, distante l’una dall’altra, un senso di patriottismo e
una sorta di cittadinanza comune? E perché un gruppo europeo
non dovrebbe occupare il suo posto tra gli altri gruppi, e
contribuire a governare la nave dell’umanità? (…).” Chiedendo
una riconciliazione franco-tedesca, Churchill ha detto con spirito
fabiano: “Bisogna che il nostro obiettivo permanente sia quello di
aumentare e rafforzare il potere delle Nazioni Unite. Dobbiamo
creare la famiglia europea, dandole una struttura regionale, sotto
questo organismo mondiale, e questa famiglia sarà poi definita
Stati Uniti d’Europa” (…) in George C. Marshall, Benchmark,
Losanna, 1973.
[83] L’influenza federalista si fece sentire attraverso europei come
Denis de Rougemont, Brugmans Henri e Alexandre Marc.
[84] Da parte statunitense, dal 1924, Rosika Schwimmer e Lola
Lloyd difesero la causa delle donne (diritto di voto, ecc)
organizzando la prima assemblea costituente mondiale, ad essere
eletto dal popolo, per redigere una costituzione del mondo. Questa
iniziativa è stata rilanciata nel 1937, a Chicago, con una campagna
per il governo mondiale. Sarebbe molto interessante sapere chi è
stato il finanziatore di tali progetti. Successivamente, altri
americani hanno prepararono le menti per un mondo unito: Emery
Reves, autore di Anatomia della Pace, difendeva l’idea di un
governo mondiale (è stato anche l’agente letterario di Winston
Churchill); il politico Wendell Wilkie, con il suo libro One World,
l’avvocato Grenville Clark, autore di World Peace Through World
Law, il giornalista Norman Cousins, il giornalista e senatore
democratico Alan Cranston e il filosofo Robert Hutchins.
[85] Presentazione del World Federalist Movement sul suo sito
web.
[86] Dichiarazione di Montreux del 23 agosto 1947.
[87] Si veda il nostro libro La Fondazione Bertelsmann e la
Global Governance (Editions François-Xavier de Guibert, 2009),
pp. 95-96 e “Geschichte der Europa-Union Deutschland” sul sito
web della Europa-Union Deutschland.
[88] “La Storia dell’Unione Federale” sul sito web
dell’associazione.
[89] “Federalismo regionale” sul sito web del World Federalist
Movement.
[90] Sito Web Ufficiale di Andrew Duff.
[91] “ECFR’s Board and Council” sul sito web del Consiglio
europeo per le Relazioni Estere.
[92] “Istituzione accelerata del Council on Foreign Relations
europeo“, Réseau Voltaire, 3 ottobre 2007.
[93] Bertelsamann Foundation and Global Governance, op. cit, p.
92 e seguenti.
[94] “Trustees” sul sito web della Trust Rhodes.
[95] Tra i molti partecipanti, si possono incontrare Richard
Coudenhove-Kalergi, Konrad Adenauer, Denis de Rougemont,
Alcide de Gasperi, François Mitterrand, ecc.
[96] “Storia segreta del l’Unione europea“, di Thierry Meyssan,
Réseau Voltaire, 28 giugno 2004.
[97] Un’eccezione, però, RTL Belgio ha rilasciato durante il suo
telegiornale all’esterno della riunione Bilderberg nel giugno 2000
nella sua riunione di Genval Brabant Wallon. Si può vedere
Dominique Strauss-Kahn o ancora la regina Beatrice dei Paesi
Bassi.
[98] «Top candidate debates EU tax at elite dinner », di Andrew
Rettman, EU Observer, 16 novembre 2001.
[99] Il film Avatar di James Cameron uscito nel dicembre 2009 è il
prototipo dello stesso spirito "Gaia". Una tribù dotata di molte
qualità in relazione agli esseri umani venuti a sfruttare il loro
pianeta, prendono forza dalla natura, in particolare da un albero,
un vero e proprio Dio che dà tanta energia quanta ne prende.
[100] Thomas Huxley era conosciuto come "il mastino di
Darwin".
[101] "HG Wells: discepolo di Darwin e eugenista straordinario",
di Jerry Bergman, Journal of Creation, dicembre 2004.
[102] "WWF negli anni 60" sul sito web del World Wild Fund
[103] "Presidenti - passato e presente" sul sito web del World Wild
Fund.
[104] Le Figaro, 25 janvier 1999.
[105] p. 137 (capitolo 28).
[106] "Peter Sutherland, direttore generale del GATT e dell’OMC
1993-1995", sul sito del World Trade Organization.
[107] "Peter Sutherland", sul sito web della Commissione
Trilaterale.
[108] "Membership" sul sito web della Commissione Trilaterale.
[109] Tra i vari settori coinvolti nella costruzione del nuovo ordine
mondiale, possiamo citare il caso del Codex Alimentarius, il cui
scopo è quello di apportare modifiche o soppressioni dei prodotti
che entrano nella composizione dei prodotti alimentari (vitamine,
minerali, ...).
[110] Testo integrale sul sito web della Santa Sede.
[111] Ibid., V. punti 130-145.
[112] "Messaggio Urbi et Orbi di Papa Benedetto XVI", 25
dicembre 2005, Vaticano.
[113] Testo integrale sul sito web della Santa Sede.
[114] Ibid., Punto 67.
[115] Sito ufficiale della Campagna per l’istituzione di
un’Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite.
[116] Il caso di un parlamentare delle Nazioni Unite, di Heinrich
Dieter, World Federalist Movement, ottobre 1992
[117] Sito Ufficiale della Komitee für eine Demokratische UNO.
[118] "Comitato Esecutivo" della Campagna per l’istituzione di
un’Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite.
[119] L’Istituto tedesco è la fonte dei testi fondamentali a favore
dei gruppi etnici in Europa, la Carta delle lingue regionali o
minoritarie e la Convenzione quadro per la protezione delle
minoranze. Consulta il nostro libro Minoranze e regionalismo, op.
cit. p. 142 e seguenti.
[120] Sito ufficiale del 2020 Vision.
[121] "Satzung für das Komitee für eine Demokratische UNO".
Documento scaricabile.
[122] "Associati del KDUN" sul sito web del Komitee für eine
Demokratische UNO.
[123] Rapporto sulle relazioni tra l’UE e le Nazioni Unite
[2003/2049 (INI)], relatore Armin Laschet, 16 dicembre 2003
[124] Segnaliamo anche la presenza di Hans-Gert Pöttering, al
comitato direttivo del Premio Carlo Magno, Presidente della
Fondazione Konrad Adenauer, ex Presidente del Parlamento
europeo, ma anche l’ex presidente dell’ Europa-Union
Deutschland, una filiare dell’Unione dell’Unione federalisti
europei (l’UEF creato a Montreux nel 1947), diretto nel 2010 dal
deputato inglese al Parlamento europeo Andrew Duff.
[125] Vedere La Fondazione Bertelsmann e la governance
globale, op. cit, p. 93 ss.
[126] Internationale Demokratie entwickeln di Andreas Bummel,
Horizonte Verlag, 2005.
[127] "Der Andreas Bummel Vorsitzende Komitee für eine
Demokratische UNO" di Gerrit Wustmann, 11 febbraio 2008.
[128] "A proposito del progetto APNU" sul sito web della
Campagna per l’istituzione di un’Assemblea parlamentare delle
Nazioni Unite.
[129] "Studio: la creazione di un Parlamento Mondiale sarebbe"
pienamente coerente con la dottrina del papale "," 28 luglio 2009,
Campagna per la creazione di un’Assemblea parlamentare delle
Nazioni Unite.
Pubblicato da nwo-truthresearch a 04.16

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domenica 7 marzo 2010


Crisi economiche e nuovo ordine mondiale
Poco tempo fa ho scritto un post sulla moneta unica mondiale dal
titolo:
Verso una moneta unica mondiale
In questo post ho citato una frase di un articolo dell'Economist del
1988:
The Economist: Vol. 306: January 9, 1988: pages 9-10,
ndr) ha previsto l’avvento della moneta unica dei paesi
ricchi entro il 2018, ma prima “ci vorranno ancora
parecchie tempeste valutarie, un altro po’ di crolli in
borsa, e probabilmente un collasso economico o due”.
L'articolo originale dell'Economist lo potete trovare qui
La crisi del debito pubblico della Grecia a cui stiamo assistendo in
questi giorni e le altre crisi debitorie che si profilano all'orizzonte
potrebbero essere un altro passo per arrivare al nuovo ordine
finanziario globale attraverso una ulteriore riduzione della
sovranità dei singoli stati:
L'uomo dell'ombra
Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy
aveva evocato, nel novembre scorso, la creazione “di un
governo economico" dei 27 stati membri, così come
l’introduzione di un'imposta europea. Il presidente della
Commissione europea Jose Manuel Barroso aveva seguito
l’esempio alcuni giorni più tardi, dinanzi al Parlamento
europeo: “Non sono contro l'idea di un'imposta europea
per permettere all'UE di beneficiare di risorse proprie
rispetto ai contributi degli stati. Ho l'intenzione di
esaminare tutte le questioni della fiscalità nell'Unione
europea, dobbiamo passare in rassegna tutte le risorse
(finanziarie) dell'UE (…) Il programma sul quale sono
stato eletto dice che occorre valutare la possibilità di
risorse proprie".
L'11 novembre 2009, Mario Borghezio, membro italiano
del Parlamento europeo, aveva evocato la possibilità che i
candidati ai posti di presidente e ministro degli esteri
dell'UE, come Jan Peter Balkenende, David Miliband,
Herman Van Rompuy fra altri, potessero essere quelli “dei
gruppi occulti" Bilderberg e Trilateral e non
semplicemente quelli delle forze politiche dei paesi. Il
giorno dopo, Herman Van Rompuy si recava al castello de
Val Duchesse per una riunione del gruppo Bilderberg per
dare, in un discorso, la sua visione circa la gestione
dell'Europa e la necessità di centralizzare i flussi
finanziari degli Stati membri.
La messa in atto di questo “governo" non avrà lo scopo
di salvare la Grecia, la Spagna o il Portogallo, ma di
unificare i bilanci degli Stati membri dell'UE per poter
disporre delle loro risorse, cioè, per essere più precisi, per
porre fine alla loro sovranità economica. Le disposizioni
del Trattato di Lisbona, entrate in vigore il 1° dicembre
scorso, danno tutto il margine di manovra necessaria per
questo.
È in una situazione di crisi in cui Herman Van Rompuy
potrà dunque presentarsi come salvatore della zona euro
al vertice che riunirà i capi di Stato europei questo
giovedì 11 febbraio, a Bruxelles. Tuttavia, le soluzioni che
raccomanderà non saranno state decise nell'urgenza, in
quanto i paesi europei potrebbero trovarsi in fallimento. È
in realtà tutto preparato da oltre venti anni dal presidente
europeo, dai suoi complici e dalle oligarchie finanziarie
che le hanno messe in atto.
Naturalmente, questo governo non sarà effettivo alla
mattina del 12 febbraio. Per fare piegare gli stati e far
accettare alle popolazioni europee di essere interamente
predominate da Bruxelles, così come tutte le riforme
necessarie che saranno imposte sotto il pretesto di
rilanciare la zona euro, occorre che la situazione peggiori
ancora. Ma la trappola è dorata e si sta già chiudendo.
La democrazia europea, che era sorta in Grecia nel 507
A.C:., sarà morta, anche in Grecia, nei primi mesi
dell'anno 2010.
Fonte:
http://sitoaurora.altervista.org/Impero/impero176.htm
Sulla crisi debitoria si veda:

La bancarotta degli stati sovrani di Santaruina

DOPO LA GRECIA A CHI TOCCA? di G.P.


L'obiettivo finale sarà l'introduzione della moneta unica
mondiale:
http://www.singleglobalcurrency.org
Si veda anche il seguente video sulla possibile programmata
distruzione dell'Euro; Tarpley parla di difesa del dollaro, ma il fine
ultimo sarà quello già citato sopra :

Object 15

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sabato 6 marzo 2010
Brookings Institution: il Think Tank numero uno

Il Brookings Institution, con sede a Washington, DC è il think tank


numero 1 nella classifica elaborata dal Think Tanks and Civil
Societies Program. Nel sito si dichiara:
" Brookings è orgoglioso che molti ci considerino come il
più influente, il più quotato e il più fidato think tank. La
nostra ricerca di alta qualità, la nostra indipendenza e il
nostro potere di convocazione contribuiscono a generare
pratiche soluzioni innovative alle sfide di oggi"
Ci sono anche alcune citazioni esterne:
"Il Brookings è stato al centro di ogni importante dibattito
politico in questo paese per 90 anni."
Sen.Chuck Hagel, 28 luglio 2006
" Tra le 16 organizzazioni con un forte impatto sulla
politica pubblica, Harris Poll ha trovato che il Brookings
è:
* fra le cinque più potenti
* tra le dieci più affidabili
* considerato altrettanto attendibile da democratici,
repubblicani e indipendenti."
The Harris Poll's nationwide survey on inside-the-
beltway groups , December 2007
" Quando si verificano importanti dibattiti a Washington -
sia per la pace in Medio Oriente, la finanza globale, o la
strategia urbana - c'è da scommetterci che è il Brookings
che sta guidando la conversazione. ... Dalla riforma del
sistema sanitario alle raccomandazioni sulla chiusura
della prigione di Guantanamo Bay, Brookings ha una
vasta esperienza che gli consente di offrire delle
correzioni innovative per quasi ogni punto critico che si
presenta negli Stati Uniti oggi."
Foreign Policy magazine's Think Tank Index , January
2009
Origini:
" Nel 1916, Robert S. Brookings si unì ad un gruppo di
riformatori del governo per creare la prima
organizzazione privata dedicata a studi basati sui fatti
sulle questioni nazionali di politica pubblica. Il nuovo
Istituto di ricerca per il governo è diventato il principale
fautore di un efficace ed efficiente servizio pubblico e ha
cercato di portare la " scienza" allo studio del governo.
Brookings Institution fa risalire le sue origini al 1916,
quando un gruppo di leader riformatori fondano l'Istituto
di Ricerca per il Governo (IGR), la prima organizzazione
privata dedicata all'analisi di questioni di politica
pubblica a livello nazionale.
Brookings ha creato due organizzazioni sorelle: l'Istituto
di Economia nel 1922 e una scuola di specializzazione nel
1924. Nel 1927, l'istituto e la scuola si sono uniti per
formare l'attuale Brookings Institution, con la missione di
promuovere, realizzare e far avanzare la ricerca "nei
principali settori per l'economia, l'amministrazione
statale, e le scienze politiche e sociali."
Sono stati presidenti del Brookings: Michael Armacost (1995 -
2002), Bruce MacLaury (1977 - 1995), Kermit Gordon (1967 -
1977), Robert Calkins (1952 - 1967), Harold Moulton (1927 -
1952)

Il Brookings riunisce ora oltre 200 esperti di primo


piano nel governo e nelle università di tutto il mondo che
effettuano ricerche, raccomandazioni politiche e analisi su una
vasta gamma di questioni di politica pubblica.
Del Brooking fa parte anche Mario Draghi, presidente della Banca
d'Italia. Dalla biografia di Draghi nel sito della Banca d'Italia
leggiamo:
" Il Prof. Mario Draghi è membro dal 1998 del Board of Trustees
dell’Institute for Advanced Study (Princeton) e, dal 2003, della
Brookings Institution"
Chi finanzia il Brookings Institution
A pagina 19 del loro rapporto annuale c'è la lista dei finanziatori:
Cash Received, July 1, 2008–June 30, 2009
$1,000,000 and Above
Anonymous, Alfred and Gail Engelberg. Ford
Foundation, Bill & Melinda Gates Foundation, The
William and Flora Hewlett Foundation, The Robert
Wood Johnson Foundation, The John D. & Catherine
T., MacArthur Foundation, Government of the State of
Qatar, The Rockefeller Foundation, Haim and Cheryl
Saban, Leonard D. Schaeffer, John L. Thornton, James
D. Wolfensohn
$500,000–$999,999
Anonymous (2), Richard C. Blum and Senator, Dianne
Feinstein, Carnegie Corporation of New York, Annie E.
Casey Foundation, District of Columbia State Education
Office, Liberty Mutual Group. Oracle (in kind), The Pew
Charitable Trusts, Russell Sage Foundation, The Bernard
and Irene Schwartz Foundation, The Spencer Foundation,
UnitedHealth Group, Inc.
$250,000–$499,999
Bank of America, Citi, Edgar M. Cullman, Sr., Exxon
Mobil Corporation, Johns Hopkins University, Ewing
Marion Kauffman Foundation, Living Cities, Inc., Charles
Stewart Mott Foundation, Royal Ministry of Foreign
Affairs, Norway, State Farm Mutual, Automobile,
Insurance Company, Surdna Foundation, Inc., Government
of Switzerland, Taipei Economic and Cultural,
Representative Office, Bernard van Leer Foundation,
Youth Employment Center, Ezra K. Zilkha
$100,000–$249,999
Anonymous (3), Alcoa, Allstate, American Express,
Amgen, Inc., Asian Development Bank, AT&T Services
Inc., Dominic Barton, Bipartisan Policy Center, Boston
College, Canadian International Council, Paul L. Cejas,
Chevron, The Council for the United
States and Italy, Government of Denmark, Steve and
Roberta Denning, Department of Defense, Paul
Desmarais, Jr., Hanzade Do˘gan, Do˘gan Group of
Companies, The Doris Duke Charitable Foundation, Blair
W. Effron and Cheryl, Cohen Effron, Eli Lilly and
Company, Energy Foundation, David and Marianna
Fisher, Embassy of France, The Freeman Foundation, GE
Foundation, Jeffrey A. Goldstein, Google.org Fund of
Tides Foundation, Maurice R. Greenberg and, The Starr
Foundation, Pablo González Guajardo, Kimberly-Clark de
México, Guardian Realty Investors, LLC (in kind), The
George Gund Foundation, The Heinz Endowments,
Hitachi, Ltd., Gail and Benjamin Jacobs, Kenneth M.
Jacobs, The Jenesis Group, Jolie-Pitt Foundation, Richard
Kauffman, Nemir Kirdar, Kohlberg Kravis Roberts & Co.,
Anne Lauvergeon, AREVA, Frank P. Lowy, The Markle
Foundation, Microsoft Corporation, The NASDAQ OMX
Group, Inc., National Intelligence Council, National
Science Foundation, Novartis Corporation U.S.A., The
Pennsylvania State University, Pfizer Inc, Victor Pinchuk
Foundation, Thomas C. Ramey and Perrin, Ireland,
Reliance Industries Limited, Charles W. Robinson,
Rockefeller Brothers Fund, Jacob Rothschild and the
Saffery, Champness Trust Corporation, as Trustee of the
Arrow, Charitable Trust, Nathaniel Rothschild, Sabanci
University, Roger W. and Victoria P. Sant, Robert H.
Smith, Target, The Tecovas Foundation, Andrew H. and
Ann R. Tisch Foundation, Tokyo Club Foundation for
Global Studies, Toyota, C.H. Tung and China-United,
States Exchange Foundation, Turkish Industrialists’ and,
Businessmen’s Association, Unbound Philanthropy,
University of Pittsburgh, U.S. Agency for International
Development, Antoine van Agtmael, Vanderbilt
University, Wal-Mart Stores, Inc.
$50,000–$99,999
Anonymous (2), Robert John Abernethy, William Ackman,
Alfred Herrhausen Society for, International Dialogue, All
Nippon Airways (in kind), Rahul Bajaj, Alan R. and Jane
Batkin, Battelle, Geoffrey T. Boisi and the Boisi, Family
Foundation, The Andrea and Charles Bronfman, Fund at
Brandeis University, Antony Burgmans, Unilever, The
Morris and Gwendolyn Cafritz Foundation, Campaign
Finance Institute, Canadian Department of Foreign Affairs
and International Trade, The Century Foundation, Inc.,
Chenega Advanced Solutions &, Engineering LLC,
Cherokee, Adam Chesnoff, The Cleveland Foundation,
Coalition of Private Investment Companies, Abby Joseph
Cohen, The Community Foundation for the National
Capital Region, Confederation of Businessmen and
Industrialists of Turkey, Lester Crown, Alan M. Dachs,
Government of the District of Columbia, DST Systems,
Inc., EADS North America, Edison Electric Institute,
James Elrod, Lawrence K. Fish, The Foundation for
Maryland’s Future, Foundation to Promote Open Society,
Bart Friedman, The Victor and William Fung Foundation,
General Dynamics Corporation, The German Marshall
Fund of the United States, Richard and Rhoda Goldman
Fund, Jeffrey W. Greenberg
Dopo che avete visto la lista di questi nobili filantropi state ancora
pensando che il Brookings possa fare i nostri interessi?
Il direttore attuale del Brookings Institution, è il Rhodesiano e
amico di Clinton Strobe Talbott:
" Fra Strobe e Bill c'e' una amicizia e una fiducia che risale ai
tempi dell'universita': i due divisero la stanza a Oxford nel 1969,
dove entrambi arrivarono con la borsa di studio Rhodes. Esperto
di Unione Sovetica, autore di libri, giornalista del settimanale
Time, Talbott venne subito scelto dall' appena eletto presidente
che creo' per lui, al di la' delle maglie della burocrazia, un posto
come consigliere nei rapporti con l' ex Unione Sovietica"

" Talbott, la cui carriera abbraccia il giornalismo, il


servizio del governo, e il mondo accademico, è un esperto
in materia di politica estera degli Stati Uniti, con
specialità su Europa, Russia, Asia meridionale, e
controllo degli armamenti nucleari. Come vice segretario
di Stato nell'amministrazione Clinton, Talbott è stato
profondamente coinvolto sia nella conduzione della
politica degli Stati Uniti all'estero e nella gestione dei
rapporti dell'esecutivo con il Congresso. Nel 2009, fu
eletto membro della American Academy of Arts &
Sciences."
Il 20 Luglio 1992 la rivista TIME pubblica The Birth of the Global
Nation, scritto da Strobe Talbott, allora direttore del CFR e
membro della Trilaterale, nel quale scrive:
“Tutte le nazioni sono a ordinamento sostanzialmente
sociale.. Non importa quanto stabili o persino inviolabili
possano sembrare in ogni momento, di fatto sono tutte
artificiali e transitorie.. Forse la sovranità nazionale dopo
tutto non era una così grande idea.. Ma ha gestito gli
eventi nel nostro terribile e meraviglioso secolo, per
ribadire la necessità di un governo mondiale."
Come editore del Time, Talbott ha sostenuto Clinton durante la
sua campagna presidenziale. È stato nominato dal Presidente
Clinton come numero due per il Dipartimento di Stato dietro il
Segretario di Stato Warren Christopher, ex Trilateralista ed ex vice
presidente e direttore del CFR. Talbott è stato confermato da circa
due terzi del Senato degli Stati Uniti, malgrado la sua
dichiarazione sulla scarsa importanza della sovranità nazionale.
Infatti, sempre dal sito del Brookings prendiamo un'altra sua
citazione:
" Proprio come una nazione è un raduno di tribù, così la
comunità internazionale è una raccolta di nazioni - una
nazione globale incipiente, nel senso che l'umanità sta
imparando a governare se stessa nel suo insieme sugli
argomenti sui quali può farlo, a vantaggio di tutti, e
specialmente su quelli in cui lo deve fare per evitare il
disastro planetario."
Da The Great Experiment: The Story of Ancient Empires,
Modern States, and The Quest for a Global Nation
Come abbiamo già intuito alla fine anche il privato, non eletto ed
elitario Brooking Institution stà spingendo per la creazione di un
Nuovo Ordine Mondiale e una Nazione Globale. All'interno del
sito del Brookings Institution si trovano, infatti, diverse analisi e
rapporti focalizzati sulla Riforma della Global Governance. In
questo articolo riproduco ampi stralci dei loro documenti ufficiali
al fine di farvi conoscere il pensiero di questo think tank. tale
pensiero, però, alla fine, non si discosta di molto da quello di molti
altri think tank superpotenti, come il Council on Foreign Relation.
Per presentare il pensiero del Brookinks Institution basta riportare
una tabella molto eloquente tratta da un loro articolo del settembre
2009 dal titolo Is the G-20 Summit a Step Toward a New Global
Economic Order?

Tabella 1: Old Order, New Order


(Nota: Questa tabella è un adattamento da una tabella presentata
dagli autori in un seminario presso il Fondo monetario
internazionale, nel giugno 2007. Vedere
www.imf.org/external/np/seminars/eng/2007/glb/bl030607.pdf)

L'articolo citato caldeggia un ruolo chiave del G20 nella creazione


di un nuovo ordine mondiale e dice che "Ci vorrà un impegno
chiaro e costante di una nuova serie di valori e di una leadership
forte, soprattutto da parte del Presidente Obama e degli Stati
Uniti, al fine di garantire che il G-20 non diventi una breve
eccezione a quella che era stata una lunga situazione di stallo
nella riforma della governance globale."
Come si nota da questa frase, il Brookings parla di "lunga
situazione di stallo". Nell'articolo si afferma inoltre che " l'attuale
sistema di governance globale è diventato sempre più
frammentato, inefficace, superato e resistente al cambiamento" e
che "le vecchie abitudini sono dure a morire". Il New World
Order immaginato da questi circoli elitari, infatti, non è un
percorso di naturale evoluzione sociale, come alcuni sostengono;
esso è "resistente al cambiamento", questo cambiamento quindi
va "spinto" in avanti; e il Brookings si propone di fare proprio
questo. Ricordiamo a tutti quelli che amano la democrazia che il
Brookings è un istituto privato, elitario e non eletto,
rappresentante gli interessi di una ricca elite e non la volontà
dei popoli. Se questo circolo elitario, ignoto ai popoli, vuole
"spingere" le nazioni verso un New World Order, è solo ed
esclusivamente per gli interessi di una elite facoltosa che lo
finanzia e supporta.
Il Nuovo Ordine Mondiale immaginato da questa ricca elite
superpotente non ha nulla dell'idealismo della pace, della
solidarietà e della comunione dei popoli; queste parole, quando
usate da questa elite, sono solo maschere; possiamo riassumere
invece con 2 parole i reali obiettivi: MONOPOLIO e
CONTROLLO PLANETARIO, i quali sono la via del
POTERE e dei PROFITTI.
In questo Nuovo Ordine di Controllo Globale sarà abolita
definitivamente l'autodeterminazione dei popoli. Immaginiamo ad
esempio una nazione che voglia emettere moneta locale senza
debito e senza interesse in un regime di moneta unica mondiale a
corso forzoso; immaginiamo una nazione che voglia abolire
l'importazione e la produzione di OGM all'interno di un ordine
mondiale con un mercato unico che impone la loro importazione e
produzione....
L'articolo prosegue delineando i contorni per la creazione di un
New Order:
“Old Economic Order” versus “New Economic Order”
" Dai recenti dibattiti sulla politica estera e sulla
governance mondiale, abbiamo identificato due differenti
prospettive o insiemi di principi alla base degli approcci
verso gli Stati Uniti e la politica estera mondiale. La
tabella 1 riassume gli elementi chiave di quello che
chiamiamo il "Vecchio Ordine Economico" in
contrapposizione al "Nuovo Ordine Economico".
Nel vecchio ordine, lo Stato-nazione è il punto di
partenza, si sottolinea l'importanza della sovranità e
dell'interesse nazionale come principio chiave nella guida
di una unilaterale e assertiva politica estera. Al contrario,
il punto di partenza del nuovo ordine ritiene che viviamo
in una società globale, in cui l'interdipendenza e il
riconoscimento degli interessi comuni sono i principi
fondamentali da perseguire nei rapporti reciproci e nel
rispetto reciproco al di là delle frontiere. Nel quadro del
vecchio ordine prevalgono le regole delle politiche di
potenza nazionale, con blocchi concorrenti che cercano
alleanze fisse per il predominio, con "hard power", se
necessario. Invece, il Nuovo Ordine opera sulla base di un
nuovo multilateralismo, che si basa sulla diffusione di reti
a livello mondiale in tutte le sfere della vita e di coalizioni
multiple al di là delle frontiere, in cui sono a prevalere la
contrattazione per il compromesso e gli strumenti di "soft
power". Infine, il vecchio ordine promuove l'idea che
dovrebbe prevalere un unico modello economico e
politico, mentre il Nuovo Ordine accetta che diversi
modelli economici e politici convivano e competano
fianco a fianco.

In termini più semplici, il vecchio ordine riflette


ampiamente i principi alla base dell'ordine del giorno
della politica estera dell'amministrazione Bush e la
piattaforma presidenziale del senatore John McCain,
mentre il New Order si avvicina a quelli alla base della
piattaforma della campagna presidenziale del senatore
Barack Obama e alla posizione in politica estera della
sua amministrazione. Gli elementi chiave del vecchio
ordine (tranne l'ultimo) sono stati attribuiti anche alla
attuale impostazione della politica estera della Russia,
mentre i principi del "nuovo ordine" possono essere
attribuiti all'Unione europea.
In realtà, ciò che si riflette in questi due approcci è la
differenza tra i principi della politica estera del ventesimo
secolo, rispetto ai principi adeguati alla realtà di oggi.
Crediamo che ci siano una triplice serie fattori di
cambiamento necessari per passare dal vecchio
ordinamento al nuovo ordine. Questi fattori includono il
cambiamento globale del bilanciamento demografico ed
economico, nuove minacce globali e la necessità di un più
efficace sistema di governance globale.

Fattori di cambiamento

Il primo fattore di cambiamento è lo spostamento globale


dell'equilibrio demografico ed economico. Entro il 2050,
la popolazione mondiale si prevede che raggiunga 9,1
miliardi, crescendo rispetto ai 6,4 miliardi di oggi, con
l'aumento che si verificherà quasi esclusivamente nei
paesi in via di sviluppo di oggi. La Cina è ampiamente
previsto che diventi l'economia più grande agli inizi degli
anni 2040, con l'economia degli Stati Uniti al secondo
posto e l'India al terzo. Altre economie di mercato
emergenti, tra cui il Brasile, l'Indonesia e la Russia,
saranno attori economici importanti, mentre i singoli
paesi europei retrocederanno in importanza. L'Eurasia
continentale sarà il nuovo hub di integrazione a livello
mondiale con la Cina, l'India, la Russia, l'Unione europea
e i paesi prouttori di energia del Medio Oriente, che
tesseranno le loro economie sempre più insieme. Gli Stati
Uniti resteranno una superpotenza, ma solo una tra le
altre. Insieme, le grandi potenze del mondo dovranno
affrontare il fatto che le persone negli stati più poveri e
più deboli si sentono lasciate indietro. Allo stesso tempo,
reti transfrontaliere- economiche e politiche, pubbliche e
private, di élite e di base, legittime e illegittime -
continueranno a crescere e indebolire il ruolo
tradizionale degli Stati negli aspetti economici, finanziari,
e nelle azioni sociali politiche dei cittadini. Queste reti
creeranno legami che potranno o rafforzare o indebolire
la stabilità globale.

Il secondo fattore del cambiamento è un insieme di


nuove minacce globali:

* L'attuale crisi finanziaria ed economica - innescata


da una cattiva gestione macroeconomica e un
regolamento finanziario lassista - riflette la realtà degli
squilibri finanziari a lungo termine tra le principali
economie. Essa dimostra le difficoltà di gestione di una
forte interdipendenza globale del sistema finanziario in
assenza di un concordato a livello mondiale di
sorveglianza finanziaria, vigilanza e di regolamentazione.
È probabile che i rischi di crisi finanziaria internazionale
continueranno nei prossimi decenni.
* Le disparità globali aumenteranno, i paesi ricchi e le
economie in rapida crescita andranno bene, mentre tanti
paesi poveri e in via di stagnazione saranno lasciati alle
spalle. Esiste anche la possibilità di un aumento delle
disparità all'interno dei paesi. Queste ingiustizie
rafforzeranno i rischi di conflitto interno, transfrontaliero
e il terrorismo. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti e altri
paesi industrializzati sono di fronte a una progressiva
perdita delle industrie tradizionali, dei posti di lavoro e
dei salari. L'invecchiamento della popolazione e dei
sistemi pensionistici sovraccarichi sfiderà la loro stabilità
fiscale e potrà portare a groundswells di sentimenti anti-
globalizzazione.
* L'aumento dei prezzi alimentari e dell'energia, i rischi
ambientali e i rischi di epidemie globali rafforzati dalla
pressione demografica, incidono in modo particolare nei
paesi più poveri.
* La crescente interdipendenza globale attraverso le
frontiere e le linee settoriali significa che i singoli paesi
non possono più rispondere a queste minacce da soli e che
una risposta globale deve essere coordinata tra i settori.
Il terzo fattore del cambiamento è la crescente e diffusa
consapevolezza che l'attuale sistema di governance
globale è diventato sempre più frammentato, inefficace,
superato e resistente al cambiamento. Questa debolezza
sistemica si riflette nella situazione di stallo persistente su
molte delle questioni più urgenti a livello mondiale, in
particolare sul ciclo di negoziati di Doha, ma anche sulla
povertà globale, i cambiamenti climatici e il rischio di
pandemie. Inoltre, le istituzioni mondiali sono diventate
non rappresentative di fronte al cambiamento del
bilanciamento globale degli equilibri economici e politici.
Quindi la loro legittimità stà soffrendo malamente, e vi è
ancora uno stallo nella riforma delle singole
organizzazioni internazionali.
Insieme, questi tre fattori hanno fatto i principi del
Vecchio Ordine irrilevanti e spingono fortemente nella
direzione di un Nuovo Ordine. Essi rappresentano la
nuova realtà per i governi, i cittadini e le istituzioni
internazionali e li costringono ad adottare i nuovi principi
e la riforma delle istituzioni esistenti.
Mentre questi fattori sono forti e la nuova realtà globale è
apparentemente inattaccabile, il cambiamento non è
inevitabile. Le vecchie abitudini sono dure a morire. Negli
Stati Uniti, le tradizioni di autonomia e di "eccezionalità"
continuano a formare opinioni americane del resto del
mondo. Allo stesso tempo, la diffusa credenza nelle virtù
del mercato libero e tasse basse, l'influenza del
protezionismo degli interessi particolari (agricoltura,
lavoro, vecchia industria, banche) e il frazionamento
prevalente del processo decisionale politico potrebbero
minare gli sforzi del Presidente Obama nello spostarsi
verso un nuovo paradigma globale. Ad aggravare la
trincea del vecchio ordine, nuove nazioni che stanno
ancora riprendendosi da secoli di colonialismo - di fronte
l'instabilità economica e politica e desiderose di mettersi
al passo con i paesi industriale di successo - vengono
attirate verso un forte stato nazionale sovrano, libero
controllo sulle loro frontiere e i loro cittadini, e un
approccio di confronto per la politica estera. Anche la
volontà molto ammirata degli europei a rinunciare alla
sovranità a favore di istituzioni sovranazionali ha i suoi
limiti, soprattutto quando si tratta di dare le loro le
prerogative di domino agli organi direttivi delle istituzioni
finanziarie internazionali e di altri forum a livello
mondiale.
Leadership, convinzione e tenacia saranno necessarie tra
molti attori sulla scena globale per garantire che ci sia un
progresso verso una riforma efficace delle istituzioni a
livello mondiale. Questo potenziale di cambiamento è
esemplificato dalla recente comparsa del G-20 come un
veicolo per la governance globale.

Il vertice del G-20 Origini, Opzioni e Ostacoli

Origini. Il G-20 ha le sue origini alle riunioni annuali del


G7, i leader di un gruppo di sette maggiori paesi
industriali occidentali che si riunivano ogni anno a
partire dal 1970, inizialmente per migliorare il
coordinamento della politica economica e finanziaria in
reazione ad un importante crisi finanziaria. Dopo la
disgregazione dell'Unione Sovietica, è stato formato il G8
con l'aggiunta della Federazione Russa. Il G8 si è sempre
più preoccupato dei problemi globali economici e politici
in effetti assumendo il ruolo di un gruppo globale di
governo. Ma sul suo ruolo ha cominciato a montare una
critica diffusa. I vertici del G8 sono stati visti come
ritualistici nel processo, inefficaci in termini di impatto e
sempre più non-rappresentativi nei confronti della
popolazione globale e dei cambiamenti economici, e
quindi privi di legittimità come gruppo globale di
governo. L'inizio della crisi finanziaria globale a metà del
2008 ha spinto il presidente George W. Bush alla
convocazione del vertice G-20 il 15 novembre 2008.
Il livello ministeriale del G-20 è stato creato in seguito
alla crisi finanziaria del 1997-98 in East Asia.
Convocando i rappresentanti di 10 paesi industrializzati e
di 10 economie di mercato emergenti, il G-20 ha
rappresentato un gruppo molto più diverso
geograficamente e culturalmente rispetto al G8. Con circa
il 90 per cento dell'economia mondiale e due terzi della
popolazione mondiale, il G-20 è anche molto più
rappresentativo del G8. Le economie di mercato
emergenti si sono impegnate nella gestione dei verbali
delle riunioni dei ministri delle finanze del G-20 e dei
governatori delle banche centrali. Non c'è quindi da
sorprendersi che vi era stata una persistente domanda da
parte di alcuni esperti e politici per l'uso del G-20 come
piattaforma per sostituire il G8. Mentre lo spostamento
dal G8 a G-20 non potrebbe creare un gruppo di governo
ottimale a livello mondiale, si tratta di un passo
pragmatico ed efficace, soprattutto in risposta alla crisi.
Opzioni. Il G-20 sarà un esperimento di breve durata o
intende rivelarsi un efficace strumento di governance
globale? Diverse opzioni sono oggetto di dibattito tra gli
esperti e gli operatori del settore. Una possibilità è quella
di tornare al vertice del G8, come quello che l'Italia ha
ospitato nel 2009 e il Canada pianifica di ospitare nel
2010. Si teme che il formato G-20 sia troppo pesante per
uno scambio efficace tra i soggetti principali. Quindi, ci
saranno continui dibattiti sulla riduzione delle dimensioni
del vertice a qualcosa che vada da i tredici ai sedici
membri, come risulta dalla recente proposta del
presidente francese, Nicolas Sarkozy, di creare un G14.
Tuttavia, ci sono pressioni per espandere il numero dei
partecipanti ad altri paesi e per ampliare la
rappresentanza regionale. Poi ci sono proposte per
sviluppare un approccio basato sulla circoscrizione di
appartenenza, con la partecipazione universale, come nel
caso delle istituzioni finanziarie internazionali. Inoltre, il
cancelliere tedesco Angela Merkel e una Commissione
delle Nazioni Unite presieduta dal premio Nobel Joseph
Stiglitz propongono di istituire un Consiglio di sicurezza
economica alle Nazioni Unite.
Nessuna di queste opzioni è probabile che si materializzi
in un prossimo futuro. Invece ci sono due risultati
probabili: Il primo è la continuazione del G-20 con un
mandato in progressiva espansione al di là della crisi
attuale. Affinchè questo abbia successo, è fondamentale
che il formato G-20 dimostri la sua efficacia nei prossimi
mesi e anni. Questo risultato ha tre requisiti: che il
numero dei partecipanti non si espanda, che i partecipanti
si concentrino su un numero limitato di elementi di azione,
e che sia stabilito un piccolo ma efficace segretariato per
sostenere e monitorare il G-20 con logistica e competenze
tecniche.
L'alternativa più probabile al G-20 è quella che viene
spesso definita come "geometria variabile". In questo
scenario, leader mondiali selezionati converranno su
argomenti specifici in costellazioni variabili, con la
partecipazione degli attori più importanti decisi
separatamente per ogni argomento. Ad esempio, il G-20
potrebbe continuare a rispondere su questioni finanziarie
ed economiche globali per qualche tempo a venire,
mentre diversi gruppi si riuniranno per l'azione sul
cambiamento del clima, la proliferazione nucleare o altri
argomenti. Il sostegno a questo piano sembra emergere
dalla amministrazione Obama. Essa ha co-convocato il
vertice sul cambiamento climatico nella parte finale del
Summit del G8 del 2009, che ospita il vertice economico
del G-20 nel settembre 2009 a Pittsburgh e ha chiesto un
vertice sulla non proliferazione nucleare nella primavera
del 2010. La sfida per i vertici a "geometria variabile" è il
continuo variare il numero e la composizione dei
partecipanti, la difficoltà di organizzazione sistematica e
di follow-up e dibattiti continui su chi dovrebbe convocare
i vertici, quando e con quale partecipazione.

Ostacoli. Come guardiamo avanti, vediamo una serie di


sfide per l'evoluzione dei vertici globali al di là del G8,
sia verso un efficace G-20 o una qualche alternativa, in
particolare i vertici a geometria variabile. Queste sfide
provengono dagli interessi divergenti di quattro gruppi di
soggetti: gli Stati Uniti, l'Europa, le nuove potenze
emergenti e il resto del mondo.

Per il prossimo futuro, è


necessaria la leadership statunitense attiva per superare
l'inerzia e i problemi di azione collettiva per affrontare le
sfide globali e rompere lo stallo nella riforma della
governance globale. L'amministrazione Obama sembra
sostenere con forza un cambiamento di paradigma verso
un nuovo ordine mondiale, ma finora non ha annunciato
la sua posizione sulle modalità del vertice.
L'Europa è un giocatore chiave e si è dimostrata uno dei
principali ostacoli alla riforma della governance globale,
in quanto continua a reclamare troppe sedie al G-20 (e in
altre sedi e istituzioni globali) per il suo peso economico e
demografico. In effetti, gli europei possono sia conservare
la loro sovra-rappresentazione, che dà loro una voce
frammentata e indebolisce la loro influenza, mentre
indebolisce anche le istituzioni a livello mondiale, oppure
possono unire i loro voti, le sedie e la voce per un
maggiore impatto e garantire la più efficace delle
organizzazioni internazionali. Purtroppo, l'attuale
situazione di stallo sulla riforma di governance interna
dell'Unione europea blocca ogni nuovo approccio
europeo per la riforma della governance globale.
Le nuove potenze emergenti, soprattutto Cina, India e
Brasile, dovranno affrontare la sfida di andare oltre il
loro tradizionale ruolo di "esclusi" e "rappresentanti del
sud." Hanno bisogno di accettare la corresponsabilità per
risolvere i problemi mondiali e la creazione di efficaci
istituzioni di governance globale. Avranno l'obbligo di
guardare al di là delle coalizioni Sud-Sud su specifici-
problemi verso coalizioni Nord-Sud, dove è sia nel loro
interesse che in quello globale (ad esempio, la spinta per
la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali, per
l'UE per il suo consolidamento, per il completamento del
ciclo di Doha , ecc.). Ci sono segni di speranza che questo
stia cominciando ad accadere. La leadership della Corea
del Sud per il G-20 del prossimo anno rappresenta un test
critico per vedere se i nuovi poteri sono pronti a
partecipare e condurre un forum G-20 a livello dei leader,
e non solo ministeriali.
Infine, vi è la sfida di come includere il "esclusi". Il G-20
è molto più inclusivo del G8, ma si lascia ancora fuori
una maggioranza di paesi con un terzo della popolazione
mondiale. Opzioni per associare il resto del mondo con il
vertice comprendono una sensibilizzazione ad hoc (come
il G8 ha fatto), ampliando la rappresentanza regionale
(come già praticata con l'UE), introducendo un approccio
elettorale (come per le istituzioni finanziarie
internazionali) e la ricerca di un maggiore allineamento
con le Nazioni Unite (magari attraverso un Consiglio di
sicurezza economico). Con l'eccezione dei primi due che
rischiano di ampliare ulteriormente il numero dei
partecipanti al vertici G-20 nessuna delle altre opzioni
potrebbe materializzarsi presto. Tuttavia, i leader G-20
dovranno essere sensibili alle esigenze del "esclusi" e
garantire che gli interessi dei paesi più poveri non siano
trascurati.

Conclusione

Grandi cambiamenti nel bilanciamento dell'equilibrio


economico e politico tra paesi, minacce globali e un
sistema antiquato governance globale si confrontano con
la comunità mondiale di oggi. Con la crisi economica
come fattore immediato e un nuovo presidente degli Stati
Uniti, il format del vertice G-20 ha il potenziale per fare
un vero e proprio cambiamento nell'ordine economico
mondiale in cui una nuova serie di valori stanno alla base
del modo in cui i paesi e le persone cooperano a livello
transfrontaliero. Nella misura in cui il presidente Obama
ha articolato la sua visione di ordine globale e il ruolo
dell'America in esso, crediamo che sia nella direzione che
sottolinea gli interessi comuni in una società globale, la
necessità di un'azione multilaterale e la comprensione per
approcci alternativi allo sviluppo economico e politico.
Questo è molto promettente. L'efficacia del G-20
nell'affrontare la crisi economica mondiale potrebbe
gettare le basi per un nuovo ordine globale e fornire
l'impulso per le molte altre necessarie riforme della
governance globale.
Tuttavia, Europa, Cina e India sono anche fondamentali
per il progresso. Inoltre, se il Presidente Obama crede che
falliscano il test di competenza in casa o una scossa
importante colpisce gli Stati Uniti, un rovesciamento è
possibile negli Stati Uniti. In ogni caso, significativi
cambiamenti nella governance globale avranno il tempo
di traspirare. Si può ben vedere un lungo periodo di
transizione, con solo un graduale miglioramento nelle
istituzioni attuali. Nel frattempo, le pressioni per un
maggiore regionalismo, accordi bilaterali tra i grandi
giocatori, competizione geopolitica tra blocchi di potere e
crescente instabilità e minacce da parte degli "esclusi",
metteranno a repentaglio la cooperazione internazionale e
l'idea di un ordine mondiale.
Il vertice G-20 rappresenta una grande opportunità per i
leader mondiali per cominciare a mettere in atto i principi
di un nuovo ordine mondiale. Esso permetterà loro di
affrontare l'immediata crisi finanziaria ed economica
globale in uno spirito di collaborazione. E, a tempo debito
il G-20 può anche fungere da piattaforma per affrontare
altre pressanti questioni globali, compreso il commercio,
il cambiamento climatico, la sicurezza energetica e
alimentare, e la riforma delle istituzioni globali. Per
raggiungere un tale risultato, il presidente Obama e gli
altri leader mondiali devono dimostrare una chiara
visione e una leadership forte al vertice G-20 a Pittsburgh
e oltre.
Sempre la solita retorica di crisi economiche globali (create
artificiosamente) e sfide globali ai quali va data una risposta
globale.
Ma quando è nato l'amore del Brookings verso i vertici del G20?
Torniamo un attimo indietro. Il Brookings afferma:
"Abbiamo sostenuto in due precedenti mandati di politica
Brookings (BPB # 131, aprile 2004, BPB e # 152, aprile
2006) che il Vertice del G8 ha fatto il suo tempo come
Forum di consultazione a livello mondiale e di gruppo
direttivo.."
Dal loro sito leggiamo in un articolo dell'Aprile 2006 intitolato
Pragmatic Reform of Global Governance: Creating an L20
Summit Forum:
" Ci sono state molte proposte di riforma per affrontare le
carenze nella governance globale. Queste includono idee
per migliorare il processo decisionale delle Nazioni Unite,
per esempio, attraverso la creazione di un Socio-
Economic-Environmental Security Council che dovrebbe
fornire orientamenti per lo sviluppo socio-economico ed
ambientale globale. Altri hanno spinto per le riforme delle
IFI (istituzioni finanziarie internazionali), compresa una
proposta per aggiornare i propri organi direttivi a livello
di vertice del forum. C'è stata anche una discussione
intorno a diverse idee di riforma dei vertici del G8 per
farne un meccanismo più efficace di governo globale.
Dalla nostra prospettiva, in vista della track record dei
falliti sforzi di riforma le Nazioni Unite e delle istituzioni
finanziarie, l'ultima via di riforma del G8 rappresenta la
migliore opportunità in un prossimo futuro per portare
avanti la riforma della governance globale in modo
pragmatico e significativo e, in effetti, come un primo
passo importante verso la riforma delle altre istituzioni
globali".
L'articolo proponeva la creazione di un Forum L20-G20 in
alternativa al G8:
" Ci sono molte buone ragioni per la costituzione di un
forum di vertice L20. In primo luogo, vi è la necessità di
un efficace, rappresentativo e legittimo processo di
controllo a livello mondiale per affrontare le sfide globali.
L' L20, sebbene in nessun modo perfetto, va verso un
lungo cammino con l'obiettivo di inclusione e di ampia
rappresentatività. In secondo luogo, l' L20 avrebbe
portato le principali economie di mercato emergenti
"dentro la tenda" in modo che siano incoraggiate a
contribuire in modo costruttivo alla soluzione dei
problemi globali e a condividere gli oneri delle numerose
sfide globali che i vecchi paesi industrializzati non
possono più pensare di risolvere in proprio. In terzo
luogo, sfide globali sempre più trasversali alle singole
agenzie e forum settoriali; quindi una visione integrata è
necessaria a livello di capi che attraversi le linee
ministeriali, settoriali, e di agenzia. In quarto luogo, le
riforme di altre istituzioni globali sono importanti, ma non
sono suscettibili di progredire rapidamente (Nazioni
Unite, istituzioni finanziarie internazionali, ecc.); E,
infine, l' F20 (G20) esiste già a livello ministeriale, ma
con una prospettiva ristretta alla finanza; un L20 può
essere creato dal semplice invito, senza complesse azioni
legali e senza aprire il vaso di Pandora di decidere chi è
dentro e chi è fuori del gruppo. L' L20, una volta
stabilito, potrebbe essere un forum efficace per portare
avanti la riforma in altre istituzioni a livello mondiale."
In un successivo articolo del Dicembre del 2008 intitolato Global
Governance Breakthrough: The G20 Summit and the Future
Agenda si plaude al nuovo G20:
" Su invito del presidente George W. Bush, i leader del
G20 si sono riuniti il 15 novembre 2008, a Washington,
DC, in risposta alla crisi finanziaria ed economica in tutto
il mondo. Con questo incontro al vertice la realtà della
governance globale si è spostata con rapidità
sorprendente. In precedenza, i principali problemi
economici globali, sociali e ambientali sono stati discussi
nella piccola, sempre più non-rappresentativa e spesso
inefficace cerchia dei leader del G8. Ora, vi è un più
grande gruppo di vertice molto più legittimo che può
parlare per più di due terzi della popolazione mondiale e
controlla il 90% dell'economia mondiale.
Il successo del primo vertice del G20 offre una
piattaforma su cui il Presidente eletto Obama può
costruire un approccio inclusivo e di cooperazione per
risolvere l'attuale crisi finanziaria ed economica.
Piuttosto che impantanarsi in un dibattito su quale paese
è dentro e quale paese è fuori del vertice, la nuova
amministrazione americana dovrebbe assumere un ruolo
guida per l'accettazione del nuovo quadro di vertice, per
ora, e concentrarsi sulle questioni di fondo. Oltre ad
affrontare la crisi attuale, i futuri vertici G20 dovrebbero
anche guidare la riforma delle istituzioni finanziarie
internazionali e ìndirizzare altri grandi problemi globali -
il cambiamento climatico, la povertà, la sanità e l'energia
tra gli altri. Con l'adesione di diversi e rappresentativi
paesi-chiave e con un processo ben gestito di
preparazione del vertice e di follow-up, la nuova struttura
di governance G20 dovrebbe consentire una più inclusiva
deliberazione e risposte più efficaci alle complesse sfide
globali e alle opportunità di oggi."

La proposta del Brookings Institute di istituire un G20 come via


per arrivare ad una Governance Globale è un esempio della
potenza del think tank messa in pratica.
Emilio Colombo, già incontrato nel World Political Forum, a
proposito del G20 afferma in un suo articolo datato giovedì 20
novembre 2008, che il G20 non è sufficiente e propone quello che
anche il Brookings Insitute vede tra gli obiettivi finali, ossia "i
futuri vertici G20 dovrebbero anche guidare la riforma delle
istituzioni finanziarie internazionali". Secondo Colombo Tra le
istituzioni esistenti due sembrano i candidati “naturali”: il
Financial Stability Forum (FSF) da una parte e il Fondo
Monetario Internazionale dall’altra. In un articolo del Brookings
Insitute dell' Ottobre 2007 dal titolo Riforma della governance
globale: Priorità d'azione leggiamo quali sono gli obiettivi ultimi
della riforma della governance globale:

"....A fronte di questi cambiamenti, le istituzioni globali


non stanno funzionando bene sia individualmente che
come gruppo. Le Nazioni Unite e le agenzie specializzate
delle Nazioni Unite, il Fondo Monetario Internazionale, la
Banca mondiale e le banche di sviluppo regionali, la
World Trade Organization, l'Organizzazione Mondiale
della Sanità, e il vertice del G8 - per citare solo le più
evidenti tra le istituzioni globali - sono a vari gradi
frammentate, non rappresentative e inefficaci, e, in
generale soffrono di un calo erosivo nella loro legittimità.
Esse sono sempre più fragili e incapaci di affrontare le
sfide globali del 21° secolo. La loro legittimità è
ulteriormente compromessa da due fattori: in primo
luogo, l'inazione che affligge molti principali problemi
globali, tra cui la fase di stallo dei negoziati commerciali
nell'ambito del Doha Round, persistenti squilibri
finanziari globali, il riscaldamento globale, e conflitti
mortali. In secondo luogo, vi è una situazione di stallo
sulla riforma nella maggior parte delle istituzioni globali,
nonostante ripetute iniziative per la loro ristrutturazione.
Di conseguenza, ciò che abbiamo oggi è un sistema
internazionale composto da una serie di istituzioni
internazionali che adempiono a mandati discreti. Ciò che
occorre è un orientamento strategico, una visione e una
leadership per le riforme istituzionali e di vertice,
identificando qui, nel loro insieme, questi fattori in grado
di creare un sistema di governance globale capace di
raggiungere l'obiettivo, la coerenza e il coordinamento
necessario per rispondere alle sfide globali.
Guardando avanti sarà fondamentale che le riforme delle
istituzioni globali rompano questa situazione di stallo.
Questa breve politica riassume le prospettive attuali e le
priorità per la riforma in un certo numero di importanti
istituzioni mondiali. Ci concentriamo sul Fondo
Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, le Nazioni
Unite, e il vertice del G8. Altre importanti sfide a livello
istituzionale mondiale potrebbero e dovrebbero essere
affrontate. Ma queste istituzioni sono al centro del sistema
internazionale.

Gli obiettivi e le prospettive di riforma della governance


globale
La creazione di legittime istituzioni a livello mondiale
coinvolge obiettivi molteplici: in primo luogo, le
istituzioni devono essere rappresentative, nel senso che
devono dare un ruolo adeguato ai principali paesi del
globo. Allo stesso tempo, esse dovrebbero dare ai paesi
più piccoli una voce efficace, in modo da fornire loro
adeguata protezione per i loro interessi ed evitare che essi
vadano fuori dal sistema di governance globale
diventando "spoiler" o "stati canaglia". In secondo luogo,
le istituzioni devono essere efficaci, vale a dire, mostrare
dei risultati nei loro compiti di mandato, essere
rispondenti alle mutevoli esigenze globali, e agire in modo
trasparente e responsabile. In terzo luogo,
collettivamente, le istituzioni internazionali devono servire
come un efficace sistema di governance globale, vale a
dire, agire in modo cooperativo e costantemente oltre i
confini istituzionali e nello spirito della sussidiarietà
(assumendo come funzioni globali solo quelle che
veramente hanno bisogno di un'azione globale, vale a
dire, non possono essere gestite a livello nazionale o
regionale). Infine, le istituzioni internazionali dovrebbero
offrire opportunità per i leader nazionali e internazionali
di stringere coalizioni d'azione e di riforma, che
richiedono l'impegno degli attori chiave - in particolare
capi di stato - a lavorare insieme per affrontare le
questioni generali globali del giorno.
Naturalmente, riunire questi obiettivi non sarà facile.
Quindi, non c'è da meravigliarsi che le iniziative di
riforma delle istituzioni internazionali siano state difficili
da mettere in atto. Tuttavia, alcuni movimenti recenti,
anche se piccoli e in fase di arresto, danno qualche
speranza che le modifiche più significative potrebbero
essere possibili. Una questione fondamentale è se
l'energia che sembra essere stata iniettata nel recente
processo di riforma della governance globale sarà
mantenuta e accelerata, come se fosse una questione di
progresso graduale e deliberato, o se cadrà preda alle
forze di stallo - una situazione di stallo che potrebbe forse
essere rotta solo da una grave crisi del mondo. E 'stata,
dopo tutto, la crisi della seconda guerra mondiale, in
parte, un risultato del fallimento della governance globale
dopo la prima guerra mondiale, che ha portato alla
creazione della struttura attuale, che è ormai sclerotizzata
dopo 60 anni di esistenza. Una riforma graduale per
affrontare le sfide più urgenti a livello mondiale è di gran
lunga preferibile che agire in risposta alla crisi. Abbiamo
quindi riassumiamo qui di seguito quello che noi vediamo
come un'ambiziosa, ma realistica agenda per la riforma
del FMI, della Banca mondiale, delle Nazioni Unite e del
G8.

Riforma del FMI - incerto progresso

Dopo il 1997/8 con la crisi finanziaria dell'Asia dell'est,


sono stati compiuti sostanziali progressi nella creazione di
una politica sana macro finanziaria in tutto il mondo (con
l'eccezione del grave squilibrio tra il disavanzo corrente
degli Stati Uniti e le eccedenze in Asia orientale). Di
conseguenza, la necessità di finanziamento del FMI si è
drammaticamente ridotta, per ora. Tuttavia, come i
disturbi nei mercati finanziari globali durante l'estate del
2007 hanno messo in chiaro, la necessità di una macro
sorveglianza del Fondo Monetario Internazionale, di una
consulenza nel settore finanziario, e un stand-by della
capacità di finanziamento rimangono. Purtroppo, il
Fondo monetario internazionale soffre di un deficit di
legittimità a causa di una obsoleta distribuzione delle
quote di proprietà e di voti - che dà troppo poco spazio
alle economie emergenti in rapida crescita, soprattutto in
Asia - un processo di selezione restrittivo di leadership, e
una via insostenibile di finanziamento per le sue
operazioni.
Presso l'incontro annuale del FMI / Banca Mondiale a
Singapore nel settembre 2006 sono stati fatti alcuni
progressi iniziali nell'ambito del riequilibrio delle azioni
e dei voti, dando piccoli incrementi a Cina, Corea,
Messico e Turchia. Ora la sfida è quella di assicurarsi che
il processo continui con un serio riequilibrio
supplementare di azioni e di voti. Ciò dovrebbe includere
il restauro dei cosiddetti "voti di base" per i piccoli paesi,
la fornitura di un piano di protezione minima al di sotto
delle quote e dei voti che ciascun piccolo paese può
tenere. Sono anche sotto esame il rafforzamento della
base finanziaria e le funzioni di sorveglianza per il FMI.
L'incontro annuale del FMI/Banca Mondiale nell'ottobre
del 2007 mostrerà se è probabile un processo lungo queste
linee.
In aggiunta a questi passi importanti e urgenti, anche altri
sono necessari se davvero il FMI vuole riformare se
stesso. Una selezione non ristretta e basata sul merito del
Managing Director, un maggiore impegno per i suoi
mandati core, e un ridotto numero di posti di dirigenza nel
sul suo Comitato esecutivo, sono mezzi importanti per
rafforzare l'efficacia del Fondo monetario internazionale
e rafforzare la sua legittimità al di là del riequilibrio delle
sue azioni e dei voti.
Tali riforme significano che alcuni paesi membri dell'FMI,
soprattutto i cittadini europei come gruppo, vedranno la
loro ridotta influenza, la quale è ora sovrastimata e di
lunga permanenza. Una questione chiave è come aiutare
questi paesi ad accettare questa riduzione. Un modo
potrebbe essere quello di combinare la riforma con un
forte aumento delle quote del FMI in modo che nessun
paese perda il numero assoluto di azioni. Questo è, in
ogni caso, giustificato in vista di eventuali necessità di
finanziamenti, nel caso eruttasse una nuova crisi
finanziaria globale. Al di là di questo, tuttavia, in
considerazione della notevole perdita di voce europea in
seno al FMI, abbiamo sostenuto un "grande affare". Ciò
comporterebbe, da un lato, che gli Stati Uniti rinuncino al
loro diritto di veto presso il FMI e la Banca mondiale, in
cambio della rinuncia degli europei ad azioni, voti, e
sedie. In secondo luogo, gli Stati Uniti avrebbero
rinunciato alla loro prerogativa di nominare il presidente
della Banca mondiale, in combinazione con gli europei
che precedono in tale diritto presso il FMI. Cambiamenti
paralleli potrebbero essere effettuati presso le banche di
sviluppo regionali (il che significherebbe concessioni da
parte di altri paesi, compreso il Giappone). Infine,
sarebbe utile rompere il tradizionale parallelismo
nall'assegnazione delle parti nel FMI e nella Banca
mondiale, dal momento che, come discusso più avanti, ci
sono buone ragioni per far si che i donatori europei
(insieme ad altri grandi paesi donatori) mantengano una
voce più forte nella Banca rispetto al FMI.

La riforma della Banca mondiale - una possibile risposta


ad una crisi di legittimità e di leadership

La lunga discussione sul ruolo della Banca mondiale fu


ripresa nel 2007 durante la crisi di leadership sotto il suo
ex presidente, Paul Wolfowitz. Il ruolo di leadership
tradizionale della Banca Mondiale negli aiuti allo
sviluppo a livello mondiale è stato eroso per molte
ragioni. Come con l'FMI, la sua legittimità è stata
compromessa da una distribuzione obsoleta di parti, voti e
sedie, e con la prerogativa degli Stati Uniti di nomina del
Presidente della Banca. L'importanza della Banca è stata
anche minacciata dal calo della domanda di prestiti da
parte dei paesi in via di sviluppo a reddito medio, da una
maggiore concorrenza da parte di molti nuovi istituti per
gli aiuti per i paesi più poveri, e dall'aumento delle fonti
concorrenti di conoscenza sullo sviluppo e di consulenza.
Inoltre, la supposta mancanza di messa a fuoco della
Banca, il suo profondo, e provato impatto sullo sviluppo è
stato ampiamente criticato.
Tuttavia, ci sono molte ragioni per le quali la Banca
mondiale dovrebbe continuare a funzionare come un
finanziere e un consulente per lo sviluppo globale. La
ragione prima e più ovvia è che i problemi di sviluppo e le
sfide globali sulle questioni economiche, sociali e
ambientali sono sempre più pressanti. In secondo luogo,
non vi è altra istituzione internazionale che unisce le
caratteristiche distintive della Banca mondiale che la
rendono uno strumento unico adatto alle le sfide globali
di oggi. La sua appartenenza universale, la sua
comprensiva e multi-settoriale focalizzazione, la sua
esperienza con un'ampia serie di strumenti di
finanziamento, e la sua elevata capacità tecnica e
professionale nelle arene di analisi e di consulenza sono
ineguagliate da qualsiasi altra istituzione sul globo.
Naturalmente, la Banca mondiale ha bisogno di usare
queste capacità in modo efficace. Ciò richiede una
riforma. In primo luogo, la Banca ha bisogno di una
selezione non-ristretta del suo presidente basata sul
merito. E 'anche opportuno dare maggiore voce e voti ai
paesi riceventi e ai nuovi paesi donatori, mantenendo
allo stesso tempo un ruolo di guida per i principali
donatori. Ciò potrebbe essere realizzato lavorando sul
fatto che la BIRS (Banca di prestito commerciale per i
paesi a medio reddito) e l'IDA (il suo prestito a tasso
agevolato e finestra di sovvenzione per i paesi poveri)
hanno già parti, voti, e tavole legalmente separate. Per il
futuro, IBRD dovrebbe seguire ampiamente la riforma del
FMI, mentre IDA dovrebbe introdurre un doppio sistema
di voto a maggioranza che dà al più piccolo dei paesi
debitori una voce più forte e, al tempo stesso, offrire ai
paesi donatori (in particolare i generosi paesi europei) un
veto su quante risorse IDA sono utilizzate.
In secondo luogo, la pertinenza e l'efficacia della Banca
potrebbe essere migliorata in vari modi. Per i paesi a
medio reddito essa dovrebbe semplificare i suoi strumenti
di credito, fornire un più facile accesso alle entità sub-
governative nazionali, e offrire prestiti in valuta locale
(per evitare che il rischio di valuta indebiti i mutuatari
che non riescono facilmente coprire tali rischi). La Banca
europea degli investimenti prevede un modello adatto a
questo approccio. Per i paesi poveri, la Banca dovrebbe
sollecitare i donatori a canalizzare maggiormente le loro
risorse per gli aiuti tramite l'IDA. Per il sostegno dei beni
pubblici globali - un ruolo fondamentale che la Banca ha
bisogno di rafforzare - dovrebbe essere organizzato un
nuovo "Fondo per i beni pubblici globali" per fornire un
incentivo a base di finanziamenti per beni pubblici globali
in tutto il mondo. La Banca potrebbe anche migliorare la
propria consulenza politica collegando il suo lavoro di
ricerca e di analisi più strettamente con le sue attività
operative. Infine, si deve migliorare la sua efficacia
operativa attraverso la focalizzazione sulle linee
principali di attività; attraverso un impegno su interventi
più sostenuti a lungo termine e più scalati, piuttosto che
su tempi di correzioni di breve durata; e attraverso il
perseguimento partnership più aggressive con gli altri
donatori, compresi i nuovi donatori ufficiali, come la Cina
e l'India, e i donatori privati delle fondazioni e della
comunità delle ONG.

Riforma delle Nazioni Unite - speranze apassite per un


nuovo inizio
Se la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali è
un compito difficile, è un'inezia in confronto con la
battaglia di riforma delle Nazioni Unite. Un importante
sforzo per riformare il sistema delle Nazioni Unite è stato
lanciato in preparazione per il Summit delle Nazioni Unite
"Millennium 5" del 2005. Esso ha incluso iniziative per
allargare la composizione del Consiglio di sicurezza,
tramutare il fino ad allora dormiente Economic and
Social Council (ECOSOC) in un efficace organismo di
coordinamento di economica globale e di politica sociale,
e razionalizzare le numerose frammentate agenzie delle
Nazioni Unite. Purtroppo nessuno di questi importanti
obiettivi è stato raggiunti al vertice. E' stato
successivamente sviluppato da un gruppo ad alto livello
che ha riferito al Segretario Generale nel novembre 2006
un ordine del giorno più limitato di riforma dello sviluppo
di attività umanitarie e per l'ambiente delle Nazioni Unite.
Una raccomandazione che è attualmente in fase di
implementazione su base pilota è il panel del concetto
"One UN", che mira a riunire le varie agenzie delle
Nazioni Unite attive in ogni paese al fine di meglio
coordinarne le attività. Il gruppo ha inoltre raccomandato
l'istituzione di un forum di leader ECOSOC, che potrebbe
servire come un più ampio organismo di vertice del G8
per le consultazioni e gli accordi globali sui problemi
economici e sociali. Tuttavia è per il momento poco
probabile che questa o altre lontane riforme di vasta
portata alle Nazioni Unite, come la riforma della
composizione del Consiglio di Sicurezza, la riforma
dell'ECOSOC, o una razionalizzazione del cumulo dei
mandati delle agenzie delle Nazioni Unite, siano in grado
di superare lo stallo politico che impedisce, purtroppo, le
iniziative di riforma serie all'organismo internazionale.

Riforma del Vertice G8 - la quantità di moto è in crescita


A parte la riforma delle istituzioni finanziarie
internazionali e il sistema delle Nazioni Unite, vi sono
molte altre importanti istituzioni e aree per la riforma
della governance globale, tra i quali l'OMC e l'OMS, così
come il settore ambientale e dell'energia. Ma a nostro
avviso nessun altro settore è maturo per la riforma ed è
importante come quello del vertice del G8. Abbiamo
sostenuto in due precedenti mandati di politica Brookings
(BPB # 131, aprile 2004, BPB e # 152, aprile 2006) che il
Vertice del G8 ha fatto il suo tempo come Forum di
consultazione a livello mondiale e di gruppo direttivo, in
particolare come il focus del G8 si sia scostato sempre più
dai problemi di coordinamento tra i membri del gruppo su
economia mondiale e questioni politiche.
Con il cambiamento dell'equilibrio di potere demografico
ed economico nel mondo è ormai palese che il G8 lascia
fuori i giocatori essenziali che devono essere al tavolo se
le questioni come la sicurezza globale, gli squilibri
finanziari, i negoziati commerciali, l'ambiente globale, la
povertà globale, il debito e gli aiuti, il Medio Oriente e
l'Africa devono essere discusse e gli accordi raggiunti
possano essere implementati in modo significativo.
Notiamo anche l'urgenza e la crescente interconnessione
delle sfide globali e lo stallo delle riforme delle principali
singole istituzioni internazionali. Pertanto, la creazione di
un efficace vertice mondiale è ormai fondamentale per la
creazione di un sistema di governance globale che
colleghi le istituzioni internazionali a vicenda e assicuri
che rispondano efficacemente alle sfide interconnesse che
devono affrontare. Abbiamo quindi proposto che i membri
del G8 siano ampliati, forse più facilmente raccogliendo
lo stesso gruppo di paesi che formano il gruppo dei
ministri delle finanze del G20.
Dal momento che abbiamo fatto queste proposte a partire
dal 2004, la necessità di un esteso forum di vertice non
solo è diventata più evidente; vi è ora una dinamica di
cambiamento. Nel 2007, sotto la presidenza tedesca, il
cosiddetto "Processo di Outreach", in base al quale capi
di Stato selezionati dei paesi non-G8 sono stati invitati a
partecipare ai vertici del G8 - è stato convertito in più
formale "Processo di Heiligendamm", con il quale cinque
paesi non-membri (Brasile, Cina, India, Messico e Sud
Africa) saranno permanentemente connessi con il G8.
Anche di nota è che i presidenti di Francia e Russia,
separatamente, hanno chiesto un allargamento dei
membri del G8 (seguito ai precedenti richiami da parte
degli ormai fuoriusciti primi ministri canadesi e inglesi).
E' anche diventato chiaro che più ampi possibili forum di
leadership possono spingere efficacemente il
cambiamento istituzionale in singole organizzazioni
internazionali, come è il caso del G20 dei ministri delle
finanze che spingono per la riforma del FMI.
Noi perciò vediamo una dinamica molto maggiore di
ampliamento della composizione del G8. Esso richiederà
una leadership da parte dei membri chiave del G8, in
particolare dagli Stati Uniti. Purtroppo, ci sono poche
speranze che l'attuale amministrazione americana
affronterà questo problema. Tuttavia, ipotizzando che un
nuovo presidente degli Stati Uniti abbia lo sguardo fissato
alla realtà mondiali nel 2009, sarà chiaro che la riforma
del G8 è nell'interesse degli Stati Uniti, in cerca di
risposte alle sfide globali attraverso il più ampio
partenariato globale.
Che importa se il G8 diventa un G13 (con il Brasile, Cina,
India, Messico e Sud Africa), o se si espande a un G20
(con l'aggiunta dell'Argentina, dell'Australia,
dell'Indonesia, della Corea, dell'Arabia Saudita e della
Turchia) o, come alcuni hanno sostenuto, se è sostituito da
vertici a "geometria variabile" . Geometria variabile
significa anche diversi altri paesi al di là di un piccolo
gruppo di base, con i membri supplementari a seconda
della materia in esame. Per noi, questo è interessante, ma
è in gran parte una questione accademica. Il problema
principale è che il G8 deve essere ampliato, e qualsiasi
significativa espansione (come il G13), sarebbe un
notevole passo avanti rispetto alla situazione attuale. Se
un'altra opzione - G20 o geometria variabile - sarà
idealmente preferità, non è davvero rilevante, se l'opzione
G13 è l'unica che può realmente essere attuata a breve
termine.

Conclusione

Vediamo una rinnovata energia nel corso delle discussioni


e anche alcuni progressi in materia di riforma della
governance globale. Se questo ritmo del cambiamento è
sufficiente, o se ci vorrà una grande crisi per apportare
cambiamenti fondamentali di ordine globale e a livello di
governance globale, resta da vedere. Ci auguriamo che le
idee specifiche che abbiamo presentato in precedenza
possano contribuire ad accelerare il graduale processo.
Sappiamo dalla storia e dall'amara esperienza che le crisi
globali causano devastazioni e sofferenze. La creazione di
un sistema di governance globale che riflette le nuove
realtà economiche e demografiche e risponda
efficacemente alle nuove sfide globali del 21° secolo è
urgentemente necessario per contribuire ad evitare le crisi
e creare un futuro migliore.
In un articolo del 25 settembre 2009 di Affari e Finanza de La
Repubblica leggiamo quali sono state le discussioni e i risultati del
G20 di PITTSBURGH:
" I leader dei G20 si impegnano a prendere le misure
necessarie per garantire una crescita forte, sostenibile,
equilibrata, per costruire un sistema finanziario più forte,
per ridurre gli squilibri nello sviluppo e per modernizzare
l'architettura della cooperazione finanziaria
internazionale. Questi gli impegni di massima contenuti
nel comunicato finale del summit di Pittsburgh... Il forum.
Il formato del G20 viene istituzionalizzato e viene
designato come il forum primario sulla cooperazione
internazionale in campo economico; per quanto riguarda
il G8, il suo formato ristretto non sarà archiviato e resterà
l'assise dove discutere di temi politici più
generali...Draghi candidato alla guida della Bce.
Secondo il Wall Street Journal, "al tavolo dei negoziati di
Pittsburgh, un uomo a cui guardare è Mario Draghi". In
un lungo articolo dedicato al governatore della Banca
d'Italia si afferma che in molti lo vedono come successore
di Trichet alla Bce. Draghi, sottolinea il quotidiano
finanziario, con il Financial Stability Forum "porterà le
raccomandazioni sulla spinosa questione di come limitare
i bonus, in modo da permettere alle banche di correre
meno rischi e avere bilanci più in salute". "
Sottolineiamo il Draghi candidato alla guida della bce;
ricordiamo che il presidente di Bankitalia spa Draghi è un
membro del Brookings Institution. Sulle ultime notizie di
Draghi presidente della bce visita i seguenti link:
Draghi parla da presidente Bce in pectore
La corsa per la presidenza della Bce Il governo: pronti a
sostenere Draghi

In un articolo del Corriere del 29 settembre 2009 intitolato Con


G20 nasce il nuovo ordine mondiale Ma il clima è il grande
sconfitto si approfondiscono i temi trattati al vertice del settembre
2009:
PITTSBURGH - G8 addio, il vertice principale tra i
grandi del pianeta diventa il G20 ma a Pittsburgh, e
probabilmente anche a Copenaghen, il clima è (e sarà) il
grande sconfitto. «A Copenhagen non ci aspettiamo che
possa essere definito e uscir fuori un trattato, ma un
accordo che potrà poi essere perfezionato nel tempo», ha
detto Silvio Berlusconi. E la delusione viene espressa in
modo netto dal presidente della Commissione europea,
José Manuel Barroso, che si è detto preoccupato per la
lentezza osservata nei negoziati internazionali sul clima, e
per la mancanza di progressi a Pittsburgh. «Non
nascondo la mia preoccupazione per i pochi progressi
realizzati», ha detto Barroso.

IRAN - Chiudendo il vertice, il presidente americano


Barack Obama ha detto che il mondo non era mai stato
così unito nel chiedere all'Iran di tenere fede alle sue
responsabilità internazionali in materia di nucleare.
«Teheran ha ricevuto l'ammonimento e dovrà dire la
verità sul suo programma nucleare nell'incontro del 1°
ottobre a Ginevra».

G20 - Il G20 sarà quindi l'unico a occuparsi di questioni


economiche mentre il G8, continuerà a riunirsi, ma si
focalizzerà su altre questioni, come la sicurezza nazionale.
Il G20 riunirà nel 2010 in Canada e in Corea del sud e
nel 2011 in Francia. Il G8 comunque «non muore» e
resterà come un luogo politico di confronto tra i Grandi.
«Non credo che questa sia la fine del G8», ha detto
Berlusconi, «perché mette insieme otto Paesi molto vicini
da valori, tradizioni e principi, mentre nel G20 ci sono
Paesi con altre tradizioni e altre origini, come la Cina. Il
G8 credo che continuerà ad avere un ruolo di rilievo su
temi politici, soprattutto relativi alla sicurezza. Il G20 è
impostato sui problemi dell'economia». Dal G20 nasce
una nuova intesa, che verrà denominata «Patto di
Pittsburgh» proprio dal nome della città della
Pennsylvania dove si è svolto il summit. Nel documento
finale del vertice, si legge infatti che nasce il patto di
Pittsburgh «per la crescita, con la creazione di un
framework per lo sviluppo sostenibile. Questo patto
prevede che il G20 diventi il forum dove i singoli Paesi
verificano l'implementazione e l'efficacia delle misure a
sostegno dell'economia».

IL NUOVO RUOLO DEL G20 - L'obiettivo di Pittsburgh


è quello di creare un framework, una cornice, per un forte
e sostenibile sviluppo. Un patto per una «crescita forte,
sostenibile e bilanciata», che passa, in primo luogo, per la
trasformazione del G20 in un forum permanente - a livello
di capi di Stato e di governo - dove i Paesi verificano in
maniera collettiva l'implementazione e l'efficacia delle
misure di sostegno, che vengono introdotte dai singoli. Il
Patto prevede una «conferma delle misure di stimolo
all'economia» il cui ritiro ora «sarebbe prematuro».
Niente exit strategy per il momento quindi anche se i
Grandi si riservano di metterle in campo «appena il
momento economico lo consentirà». Per raggiunge il
risultato il percorso tracciato nel framework per la
«crescita sostenibile» è, tra l'altro, quello di stimolare la
domanda interna, facendola passare da pubblica a
privata. E, ancora, assumere iniziative per banche e altre
istituzioni finanziarie«. Al fianco del G20 verranno
attribuiti più ruoli e collaborazione con il Financial
Stability Board (Fsb) guidato dal governatore di
Bankitalia Mario Draghi che dovrà essere allargato
anche alle economie dei Paesi in via di sviluppo e
emergenti. Già entro fine anno i ministri delle Finanze e i
governatori delle banche centrali dovranno avviare un
processo comune e coordinato di recepimento del
framework per la crescita. Riunione che potrebbe tenersi -
secondo le prime indiscrezioni - il 7 e l'8 novembre in
Scozia.

LE MISURE DECISE A PITTSBURGH - Ma oltre che


ridefinire il nuovo ruolo del G20, nel vertice di Pittsburgh
sono state prese diverse decisioni per riconfigurare
l'economia mondiale sconvolta dalla crisi. Vediamo le
principali.

DISOCCUPAZIONE - «In molti Paesi la disoccupazione


resta inaccettabilmente alta» e le condizioni per una
«ripresa della domanda privata ancora non ci sono». È
quanto si legge nel comunicato finale del G20 di
Pittsburgh in cui i Grandi «si impegnano a una forte
risposta politica fino a quando non ci sarà una ripresa
stabile. Ci muoveremo affinché quando la crescita
riprenderà crescerà anche l'occupazione». Il presidente di
turno del G20, il presidente Usa Barak Obama, ha
invitato il suo segretario al Lavoro a organizzare entro il
2010 un meeting internazionale, insieme all'Ocse, per
valutare l'evoluzione del mercato del lavoro.

PAESI EMERGENTI - Accordo del G20 per la revisione,


di almeno il 5%, delle quote di partecipazione al Fondo
monetario internazionale a favore delle economie
emergenti. Lo ha annunciato il direttore generale dell'Fmi
Dominique Strauss-Kahn. Il G20 inoltre trasferisce ai
Paesi emergenti almeno il 3% del proprio diritto di voto
all'interno della Banca mondiale.

CLIMA - Il G20 si è impegnato a «intensificare i nostri


sforzi, in cooperazione con le altri parti, per raggiungere
un accordo a Copenaghen», alla fine dell'anno, dove è in
calendario il vertice sulle nuove regole contro l'effetto
serra. Ma in una dichiarazione diffusa poco prima della
fine del Vertice, Il G20 ha raggiunto un accordo, senza
definire però una scadenza precisa, per lo smantellamento
progressivo delle sovvenzioni che alcuni Paesi, come
Russia e India, versano al settore delle fonti di energia
fossili, aumentando l'inquinamento.

BANCHE - Le banche - indica ancora il documento -


devono contribuire a stimolare la crescita nel breve
periodo assicurando un regolare flusso di credito a privati
e imprese mentre nel lungo periodo devono rafforzare la
propria base di capitale. Nel documento i leader
ribadiscono inoltre gli obiettivi di maggiore trasparenza
ed eticità del comparto finanziario onde evitare gli abusi
degli ultimi anni. In quest'ambito viene ritenuto opportuno
che i prodotti over the counter vengano trattati in mercati
regolamentati entro il 2012. Inoltre viene delegato al
Financial Stability Forum, l'organo guidato da Mario
Draghi, uno studio che vagli ipotesi su come garantire
maggiore trasparenza nei mercati dei prodotti derivati
evitando abusi e manipolazioni.

BANCHIERI - Gli stipendi dei manager saranno legati


«alle performance a lungo termine». Lo confermato
Obama. Non ci sarà l'imposizione di nessun tetto
generalizzato sui bonus, ma le autorità dei diversi Paesi
avranno il diritto di fissare limiti. È il compromesso
raggiunto e annunciato dal premier britannico Gordon
Brown. Secondo Brown le decisioni prese al G20
permetteranno di salvare 15 milioni di posti di lavoro in
tutto il mondo. I Venti si sono accordati per continuare a
dare una decisa risposta politica finché la ripresa non si
sarà consolidata, senza ritirare troppo presto le misure di
stimolo. Rivedere le politiche sui compensi dei manager è
«essenziale nel nostro sforzo per aumentare la stabilità
finanziaria», si legge nel comunicato finale del G20,
«allineando i compensi alla creazione di valore di lungo
terrmine», senza creazione di «rischi». Le linee operative
sui compensi elaborate dal Financial Stability Board,
presieduto da Mario Draghi, prevedono compensi per i
manager delle banche variabili per una quota del 40-
60%, revisione dei contratti di fine rapporto, inclusi i
paracadute d'oro, bonus garantiti per non più di un anno
e compensi differiti nel tempo e pagati in diverse tranche.

LOTTA ALLE SPECULAZIONI - Il G20 inoltre


condivide la necessità di combattere le speculazioni ed è
pronto ad agire su diversi fronti anche per evitare le
manipolazioni di mercato e contenere l'eccessiva volatilità
dei prezzi. Un tema, quello della lotta alle speculazioni -
fortemente sostenuto dall'Italia - che il documento finale
affronta in maniera trasversale. Sul fronte delle regole per
la finanza in primo luogo, stabilendo - ad esempio - che i
prodotti "over the counter" (sostanzialmente quelli non
regolamentati nei listini di Borsa), siano trattati sul
mercato entro il 2012. E affidando all'Fsb uno studio per
una maggiore trasparenza dei mercati per scongiurare
abusi. Occorre ricordare che la quotazione nei mercati
non regolamentati detti anche « over the counter» avviene
secondo il principio dell'incontro tra la domanda e
l'offerta soltanto; perciò il loro valore cambia
continuamente e in maniera decorrelata rispetto
all'andamento delle Borse Mondiali. La lotta alla
speculazione è poi anche sulle materie prime per
contenere l'eccessiva volatilità dei prezzi. Sui petrolio
viene affidato all'Oisco (International Organization of
Securuty Commission) il compito di studiare una
regolamentazione sui prodotti petroliferi «over the
counter». E misure sono previste anche per il mercato dei
prodotti alimentari.
In un articolo del Financial Times del 7 ottobre 2009, Gideon
Rachman afferma:
" Fin dall’inizio, l’Ue ha progredito a piccoli passi e su
questioni soprattutto economiche: si tratta del cosiddetto
“Metodo Monnet”. Monnet credeva che l’Europa sarebbe
stata costruita tramite “la comune gestione dei problemi
comuni”. È poi tanto diverso dal recente appello di
Barack Obama a trovare “soluzioni globali ai problemi
globali?”. Naturalmente, vi è ancora un enorme divario
tra le competenze dell’Ue moderna e quelle del G20, che
non dispone di un esercito di impiegati e funzionari in
grado di competere coi burocrati di Bruxelles. Non vi è
un’istituzione deputata a legiferare per il G20, né un
tribunale che giudichi l’osservanza delle stesse da parte
del gruppo. Né, infine, vi sono prospettive immediate che
lascino supporre che gli Stati Uniti o la Cina – entrambi
gelosi della loro sovranità – vogliano cedere qualche
potere importante a un’istituzione legislativa del G20.
Nondimeno, qualcosa di nuovo è nato. Per
comprenderne tutte le potenzialità, vale la pena
ricordare la Dichiarazione di Schuman del 1950, con la
quale si dette inizio all’integrazione europea: "L’Europa
non si farà di colpo, ma si edificherà per mezzo di azioni
concrete, che creino dapprima una solidarietà di
fatto".Il G20 ha ottenuto qualche risultato apprezzabile e
un nascente senso di solidarietà tra i membri di questo
nuovo, esclusivo club. Cosa accadrà adesso?"
Sia Rachman che il Brookings sono per la dittatura a piccoli
passi. Se infatti un impianto totalitario viene fatto di colpo, c'è il
rischio che la gente se ne accorga, se invece è fatto a piccoli passi
graduali con abbinata la retorica della risposta alle crisi, allora la
gente sarà ben lieta di abbracciare questo nuovo ordine.
Anche il Brookings Insitution è un credente della pseudoteoria del
riscaldamento globale, con annunci del tipo "il pianeta ha ancora
pochi anni davanti a sé prima che il processo di riscaldamento
diventi irreversibile"; anche per il Brookings il riscaldamento
globale è un'occasione ghiotta per arrivare ad una riforma
governance globale. A proposito di questo riportiamo un articolo,
tratto da Affari Internazionali, scritto da Federiga Bindi, il volto
governativo italiano del Brookings, in quanto ella che è al
contempo visiting fellow alla Brookings Institution e consigliere
del Ministro degli Affari Esteri italiano Franco Frattini :

Studio sulla governance globale promosso dal Mae


Guardando oltre L'Aquila
Federiga Bindi
07/07/2009

In vista del vertice dell’Aquila il ministero degli esteri


italiano ha avviato un’intensa attività di riflessione sui
principali temi dell’agenda internazionale con alcuni
prestigiosi think tanks americani, tra cui la Brookings
Institution, il Carnegie Endowment for International
Peace e Nti (Nuclear Threat Initiative). Si tratta di un
approccio assai comune nei paesi anglosassoni, che il
ministro degli esteri italiano ha voluto adottare anche in
Italia, innovando un’impostazione troppo spesso italo-
centrica dei lavori sulla global governante. In particolare,
la collaborazione tra il ministero degli esteri e la
Brookings Institution è culminata nel seminario The G8
and beyond: The Economic and Politics of a Global
Century che ha fornito molti spunti utili alla preparazione
del vertice dell’Aquila. Oltre agli aspetti legati alla crisi
economica e all’urgenza – condivisa quasi unanimemente
– di rilanciare i negoziati di Doha sulla liberalizzazione
del commercio internazionale, particolare attenzione è
stata dedicata alla lotta ai cambiamenti climatici.
Il contrasto al cambiamento climatico
A fine anno si terranno a Copenhagen i negoziati per il
post-Kyoto: il pianeta ha ancora pochi anni davanti a sé
prima che il processo di riscaldamento diventi
irreversibile. Secondo le stime più accreditate, i
finanziamenti necessari per avviare i processi di riduzione
delle emissioni e di adattamento ai mutamenti ormai
inevitabili (si parla di un aumento certo della temperatura
del pianeta di almeno due gradi entro la metà del secolo,
con forti impatti sull’ecosistema) ammontano a circa l’1%
del Pil mondiale. L’esigenza di porre il tema dei
cambiamenti climatici al centro del G8 dell’Aquila e del
G20 di Pittsburgh è stata dunque riconosciuta come molto
urgente. Nel seminario promosso dal Mae è emersa la
proposta di predisporre una sorta di “Piano Marshall”
per le energie rinnovabili, con una messa in comune di
mezzi e risorse per accelerare la ricerca - ad esempio per
risolvere il nodo dello stoccaggio dell’energia - tramite la
predisposizione di incentivi fiscali (e non solo) per
incoraggiare il risparmio energetico e l’utilizzo di energie
rinnovabili anche a livello domestico. Si è insistito, infine,
sulle potenzialità di progetti quali la Sun Belt in Medio
Oriente.

La sfida al cambiamento climatico è particolarmente


rilevante per il futuro dell’amministrazione americana.
Il Protocollo di Kyoto non è mai stato ratificato dagli Usa
e anche le nuove proposte avanzate dall’amministrazione
potranno scontrarsi con resistenze interne. Il 28 giugno
scorso il Congresso Usa ha approvato l’American Clean
Energy and Security Act. Sulla scia della direttiva
europea 20-20-20, la nuova legge prevede che entro il
2020 il 20% dell’energia provenga da fonti rinnovabili e
che entro lo stesso anno le emissioni di CO2 vengano
ridotte del 17% (dell’80% entro il 2050). La
partecipazione compatta dei democratici e il voto positivo
di otto repubblicani lascia ben sperare. Tuttavia, per la
ratifica dei trattati internazionali né il Congresso né il
Presidente sono sufficienti: servono infatti 70 voti su 100
in Senato e, a quanto pare tali numeri potrebbero non
esserci (per ora i Senatori democratici sono 59). Cosa
farà dunque il presidente americano a L’Aquila? Si
impegnerà nella speranza di convincere in seconda
istanza il Senato o, al contrario, cercherà di abbassare la
barra al minimo comun denominatore per non creare
nuove frizioni domestiche?

Quale riforma della governance globale


Il cambiamento climatico serve anche da eccellente
introduzione per un altro tema assai dibattuto nel
seminario di Roma: quello del futuro della governance
globale – o meglio del formato “migliore” per
realizzarla. Il delicato equilibrio è sempre quello tra
inclusività e rappresentatività da un lato ed efficienza ed
efficacia dall’altro. Il gruppo ha proposto un sistema a
“geometria variabile”, con il G8 (o il G13) quale nucleo
centrale e formati diversi a seconda dell’argomento in
agenda. In sostanza, si è dunque sostenuto che
l’approccio tematico proposto dalla presidenza italiana -
è l'argomento in agenda a decidere il formato non
viceversa - sembra essere il più pragmatico ed efficace.

Ma, si è sottolineato – e qui il collegamento con il


cambiamento climatico – non è questione solo di avere un
posto a tavola. Le economie emergenti dovranno anche
assumersi impegni concreti: la riduzione delle emissioni
CO2 ne è un esempio eccellente. In altre parole, c’è un
prezzo da pagare per diventare membri a pieno titolo
della governance globale e sta innanzitutto ai G5 decidere
se vogliono pagarlo o meno.
Infine, è auspicabile che i vertici tornino ad essere quello
che erano in origine: fori piuttosto informali dove
discutere liberamente, lanciare idee innovative, risolvere
problemi politici altrimenti di difficile risoluzione. Non
devono discutere dettagli tecnici, né tanto meno coltivare
la tentazione di sostituirsi alle istituzioni internazionali
esistenti, certamente in parte da riformare, ma non da
accantonare. Le stesse organizzazioni internazionali, del
resto, potrebbero contribuire all’efficacia dei G8, ad
esempio fornendo un piccolo segretariato permanente per
la preparazione e gestione dei vertici.

Le tematiche globali riguardano il futuro del mondo, e


dunque di tutti i cittadini. È necessario perciò che i leader
nazionali si sforzino anche di definire un’agenda
domestica coerente con gli impegni globali. Ciò può
essere a volte impopolare nell'immediato, ma nel più
lungo temine aiuterebbe a ridurre il crescente gap tra
leader politici e cittadini, contrastando le derive
nazionaliste e populistiche che frenano la cooperazione
internazionale.

Federiga Bindi è visiting fellow alla Brookings Institution


e consigliere del Ministro degli Affari Esteri, Franco
Frattini.

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venerdì 5 marzo 2010


CODEX: COS'È E COME INFLUENZA VOI E LA VOSTRA SALUTE

da:http://www4it.dr-rath-foundation.org/argomenti/codex/codex-whatisit.html

Dr. Rath Health Foundation


La Dr. Rath Health Foundation è una fondazione che persegue
scopi di pubblica utilità, impegnata a migliorare la salute di tutti, a
livello globale, tramite la ricerca, la divulgazione, la difesa del
diritto del paziente di scegliere terapie naturali. Le scoperte
scientifiche del fondatore, il dott. med. Matthias Rath, un pioniere
nel campo dei rimedi naturali, costituiscono delle pietre miliari nel
trattamento naturale delle patologie cardiache, oncologiche e di
altra natura.

Di Paul Anthony Taylor


Ottobre 2006 – Il Codex non è un soggetto semplice da
comprendere. Con oltre 20 comitati che si riuniscono ogni
anno, e verbali pubblicati comprendenti oltre 1.400 pagine
solo per il 2005, la maggior parte delle persone è
assolutamente ignara della misura in cui le attività del Codex
influenzano la salute di tutti. Continuate a leggere per scoprire
tutti i dettagli del sostegno che la Codex Alimentarius
Commission fornisce al "business con la malattia".
Cos'è il Codex?

La World Trade Organization utilizza le linee


guida e gli standard Codex come punto di riferimento nei giudizi
riguardanti le vertenze commerciali che coinvolgono gli alimenti.
La sua sede centrale, mostrata sopra, si trova a Ginevra,
Svizzera.
La Codex Alimentarius Commission (Codex) è il principale
organismo mondiale che formula proposte e funge da consulente
per i Direttori Generali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS) e della Food and Agriculture Organization delle Nazioni
Unite (FAO) su tutte le questioni attinenti all'implementazione del
programma congiunto FAO/OMS "Food Standards Programme".
Istituita nel 1963, gli obiettivi principali della Commissione sono
indicati nel suo Manuale procedurale come segue: proteggere la
salute dei consumatori; garantire pratiche corrette nel commercio
alimentare e promuovere il coordinamento di tutto il lavoro di
organizzazioni governative e non governative internazionali in
merito alle normative alimentari. Sfortunatamente, tuttavia, come
tutti possiamo vedere, le sue attività non proteggono la salute dei
consumatori e il commercio alimentare internazionale è tutto
fuorché corretto.
Nel momento in cui scriviamo, la Commissione presiede 27
comitati e task force intergovernative ad hoc, le cui principali
funzioni riguardano la scrittura di normative, linee guida e altri
testi correlati per gli alimenti, compresi gli integratori alimentari.
Una volta stilati, questi testi vengono sottoposti alla Commissione
per l'approvazione finale e l'adozione come nuovi standard
mondiali.
In che modo il Codex influenza voi e la vostra salute?

Sebbene l'adozione dei singoli standard e


delle linee guida del Codex da parte dei singoli Paesi sia
teoricamente facoltativa, la creazione della World Trade
Organization (WTO) il 1° gennaio 1995 ha essenzialmente
modificato il loro status internazionale, nel senso che ora vengono
sempre più utilizzati dalla WTO come punto di riferimento nei
giudizi riguardanti le vertenze commerciali internazionali che
coinvolgono gli alimenti. La potenziale minaccia di rimanere
coinvolti (e perdere) in una tale vertenza rende ora in realtà
obbligatoria l'adozione di standard e linee guida del Codex, in
quanto i Paesi appartenenti alla WTO non hanno praticamente
alternative alla loro osservanza. Poich7eacute; pertanto
attualmente 149 Paesi fanno parte della WTO, e che esistono
ormai standard e linee guida Codex per praticamente tutti gli
alimenti, ciò significa in realtà che le attività del Codex
influenzano ormai direttamente la grande maggioranza del genere
umano.
Oltre a occuparsi dei normali alimenti, tuttavia, il Codex definisce
anche standard e linee guida per: integratori alimentari di vitamine
e minerali, indicazioni per la salute (health claims); alimenti
biologici; alimenti geneticamente modificati; etichettatura degli
alimenti; pubblicità; additivi alimentari e residui di pesticidi. È
pertanto significativa, come vedremo di seguito, l'evidenza del
fatto che in tutte queste aree il Codex antepone sempre più gli
interessi economici (particolarmente quelli delle industrie
farmaceutiche e chimiche) alla salute umana.
Linee guida del Codex per integratori alimentari di vitamine e
minerali

Le linee guida per gli integratori alimentari


di vitamine e minerali sono state adottate dalla Codex
Alimentarius Commission come nuovo standard mondiale durante
la sua riunione a Roma, Italia, tenutasi a luglio 2005.
Le linee guida per gli integratori alimentari di vitamine e minerali
sono state adottate dalla Codex Alimentarius Commission come
nuovo standard mondiale durante la sua riunione a Roma, Italia,
tenutasi a luglio 2005. Redatte utilizzando come modello la
direttiva restrittiva sugli integratori dell'Unione Europea, le linee
guida dispongono la definizione di limiti massimi restrittivi per il
dosaggio di vitamine e minerali e la proibizione di dichiarazioni
secondo le quali gli integratori di vitamine e minerali sono adatti
per la prevenzione, il miglioramento, il trattamento o la cura di
malattie. Di conseguenza, e tenendo a mente la montagna di prove
che dimostrano gli straordinari miglioramenti per la salute che
possono essere ottenuti con l'utilizzo di integratori alimentari, è
evidente che lungi dal proteggere la salute dei consumatori,
l'applicazione globale di queste linee guida farà sì che la vendita di
prodotti terapeutici, preventivi e curativi rimarrà esclusivo
appannaggio dell'industria farmaceutica.

Indicazioni sulla salute (health claims)

Esistono già numerosi testi Codex che


pongono restrizioni ai benefici per la salute attribuibili ai prodotti
alimentari, e probabilmente la più significativa è costituita dalle
Linee guida generali Codex sulle indicazioni per la salute.
Adottate nel 1979 e modificate nel 1991, queste linee guida sono
per alcuni versi la vera causa del problema Codex, in termini di
applicazione di severe restrizioni alle forme di cura naturale, in
quanto tentano attivamente di garantire che gli unici prodotti che
possano riportare indicazioni in merito alla prevenzione, al
miglioramento, al trattamento e alla cura delle malattie siano i
farmaci. Nello specifico, tra l'altro, le Linee guida generali Codex
sulle indicazioni vietano tutte le indicazioni che affermino che una
dieta bilanciata o alimenti normali non possono fornire quantità
adeguate di tutti i nutrienti e tutte le indicazioni secondo le quali i
prodotti alimentari sono adatti per la prevenzione, il
miglioramento, il trattamento o la cura delle malattie. È pertanto
evidente che le Linee guida proteggono essenzialmente il controllo
dell'industria farmaceutica sui nostri sistemi sanitari.

Alimenti biologici
Gli alimenti biologici ricevono sempre più attenzione dal Codex
negli ultimi anni; ora è sempre più chiaro che il Codex Committee
on Food Labelling sta tentando di rendere più elastici gli standard
biologici globali per consentire l'uso di sostanze quali l'anidride
solforosa, che può provocare reazioni allergiche in alcune persone,
nitrito e nitrato di sodio, potenzialmente cancerogeni e implicati
nell'iperattività dei bambini, e la carragenina, per la quale vi sono
prove che è associata alla formazione di ulcere e tumori
nell'intestino. Cosa ancora peggiore, tuttavia, la Codex
Alimentarius Commission ha recentemente dato il via libera
all'inizio dei lavori per l'inserimento dell'etilene nelle Linee guida
Codex per la produzione, lavorazione, etichettatura e
commercializzazione di alimenti biologici. L'etilene viene
impiegato per indurre la maturazione di frutta e verdura durante il
trasporto; la sua approvazione per l'impiego sugli alimenti
biologici rappresenterebbe un passo inquietante verso
l'accettazione, applicata dalla WTO, delle stesse pratiche agricole
dubbie e innaturali cui sono già soggetti gli alimenti non biologici.
Perché il Codex intende rendere più elastici gli standard biologici
in questo modo? A un livello di base, semplicemente perché gli
alimenti biologici vengono venduti a prezzi più alti dei normali
alimenti non biologici; i grandi produttori di alimenti non
biologici vedono una facile opportunità per inserirsi nel mercato
degli alimenti biologici e trarre maggiori profitti. A un livello più
profondo, tuttavia, gli alimenti biologici promuovono una migliore
salute rispetto a quelli non biologici, dato che contengono livelli
più elevati di micronutrienti. Inoltre, naturalmente, gli alimenti
biologici non contengono pesticidi, residui di farmaci veterinari o
organismi geneticamente modificati. Ricordando pertanto che una
buona salute non è nell'interesse del "business con la malattia", la
crescente domanda di alimenti biologici costituisce una minaccia
per le industrie farmaceutiche e chimiche, non solo in quanto
questi alimenti promuovono una buona salute, tuttavia, ma anche
perché riducono la domanda di pesticidi, farmaci veterinari e
alimenti geneticamente modificati… i profitti diminuiscono di
conseguenza.
Inoltre, a differenza dei semi geneticamente modificati, i semi
biologici non possono essere brevettati. Poiché alcuni dei
principali operatori dell'industria farmaceutica e chimica, ad
esempio Bayer e BASF, sono anche molto attivi nell'industria
delle biotecnologie, è facile comprendere che la crescente
popolarità degli alimenti biologici non brevettabili costituisca in
effetti una minaccia grave e crescente per i profitti del "business
con la malattia" dell'industria farmaceutica.

Alimenti geneticamente modificati


La Codex Alimentarius Commission ha
adottato le sue prime linee guida e principi per gli alimenti
geneticamente modificati nel 2003. Successivamente, questi testi
sono diventati strumentali per far sì che Stati Uniti, Canada e
Argentina intentassero, e vincessero, una vertenza commerciale
presso la World Trade Organization contro l'Unione Europea (UE),
nella quale affermavano che l'Unione Europea applicava una
moratoria sull'approvazione e l'importazione di alimenti
contenenti organismi geneticamente modificati.

Altre linee guida e standard per gli alimenti


geneticamente modificati sono in fase di stesura da parte del
Codex. L'adozione finale di questi testi contribuirà ulteriormente a
rendere obbligatoria l'approvazione e l'importazione di alimenti
geneticamente modificati conformi a tali testi per tutti i Paesi
membri della WTO. In modo decisivo, pertanto, Stati Uniti,
Canada e Argentina stanno anche spingendo affinché non vi siano
obblighi per i produttori o esportatori di alimenti geneticamente
modificati di indicare la presenza di organismi geneticamente
modificati sulle etichette dei loro prodotti. È proprio quello che i
grandi produttori di alimenti geneticamente modificati desiderano,
naturalmente, avendo da lungo tempo compreso che sempre più
persone si oppongono ai prodotti alimentari geneticamente
modificati e che sarà impossibile cambiare la posizione
dell'opinione pubblica nel breve termine.
geneticamente modificati possono essere brevettati. È questo, in
realtà, il vero motivo per il quale le aziende di biotecnologie sono
così disperatamente intenzionate a forzare l'introduzione di questi
prodotti sui mercati mondiali: i potenziali profitti nel lungo
termine sono così colossali da non avere nulla da invidiare al
mercato dei farmaci. Dato pertanto che alcuni dei principali
operatori dell'industria farmaceutica, ad esempio Bayer e BASF,
sono anche importanti operatori dell'industria biotecnologica, è
facile comprendere che l'industria farmaceutica è ancora una volta
il principale beneficiario del Codex.
Dal punto di vista dell'industria farmaceutica, i soli prodotti che
vale la pena produrre sono quelli brevettabili. Di conseguenza, la
crescente popolarità di integratori alimentari, pratiche di medicina
naturale e alimenti biologici rappresenta una seria minaccia per
l'industria farmaceutica. I gruppi di interesse finanziario dietro alla
Codex Alimentarius Commission lo sanno fin troppo bene,
naturalmente, pertanto stanno disperatamente tentando di
conservare il proprio monopolio nell'industria della salute e di
espandersi nella produzione di alimenti geneticamente modificati.

Etichettatura degli alimenti


Dal 1965 esiste uno specifico comitato Codex il cui scopo è
occuparsi degli aspetti dell'etichettatura degli alimenti. Si tratta del
Codex Committee on Food Labelling (CCFL). La questione
dell'etichettatura degli alimenti è particolarmente importante per
l'ulteriore diffusione di informazioni di medicina naturale
salvavita, dato che le limitazioni applicate al contenuto scritto
delle etichette contribuisce, insieme al contenuto della pubblicità,
a impedire ai produttori di integratori nutrizionali di informare dei
benefici dimostrati dell'integrazione alimentare. Di conseguenza,
il CCFL ha rifiutato di riconoscere il ruolo di una nutrizione
ottimale nella prevenzione, nel miglioramento, nel trattamento e
nella cura delle malattie e, pertanto, piuttosto che proteggere la
salute dei consumatori sembra agire nell'interesse del "business
con la malattia" dell'industria farmaceutica.
Pubblicità
È almeno dal 1972 che si dibatte in merito a come e se il Codex
debba occuparsi di aspetti pubblicitari.
Questo dibattito è proseguito alla riunione del CCFL di maggio
2006 ad Ottawa, dove si è concentrato sull'opportunità di dare
avvio a dei lavori per una definizione di "pubblicità" e, in caso
affermativo, su dove (ovvero all'interno di quale testo Codex)
inserire tale definizione. Dopo lunghe discussioni in merito, il
CCFL ha stabilito che è necessario dare avvio ai lavori per una
definizione di "pubblicità".
Dal punto di vista della medicina naturale, tuttavia, la definizione
proposta è del tutto insoddisfacente:
"Pubblicità: rappresentazione al pubblico, con mezzi diversi
dall'etichettatura, tesa a influenzare, o potenzialmente
influenzante, atteggiamenti, convinzioni, e comportamenti che
promuoveranno direttamente o indirettamente la vendita
dell'alimento".
Il contenuto di questa proposta di definizione solleva diversi
interrogativi chiave.
Ad esempio, oltre al suo potenziale di provocare il divieto di
pubblicizzare documenti di ricerca scientifica legittimi, pubblicati
e sottoposti al giudizio di esperti, potrebbe anche impedire alle
organizzazioni no profit di medicina naturale di influenzare
atteggiamenti, convinzioni e atteggiamenti in merito alla vendita
di integratori alimentari?
Allo stesso modo, le limitazioni applicate alla pubblicità basate su
questa definizione possono essere considerate contrarie al diritto
alla libertà di opinione ed espressione e/o alla libertà di opinione
e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la
propria opinione e il diritto di cercare, ricevere e diffondere
informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a
frontiere (entrambi i principi sono enunciati nell'Articolo 19 della
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni
Unite)?
Dato tuttavia che il "business con la malattia" dell'industria
farmaceutica dipende per la propria sopravvivenza dalla
limitazione di tutti i mezzi con i quali i consumatori possono
ottenere informazioni sulla medicina naturale, le potenziali
limitazioni applicate alla pubblicità sono ora chiaramente un
argomento chiave al Codex.

Additivi alimentari
Il Codex ha un apposito comitato che si occupa della sicurezza
degli additivi alimentari; una delle sue principali funzioni è
definire i livelli massimi consentiti. Nel complesso, il Codex Food
Additive Index elenca attualmente un totale di circa 300 singoli
additivi (sia sintetici che naturali) il cui uso è consentito negli
alimenti.
Sebbene tuttavia alcuni additivi artificiali possano essere
essenzialmente sicuri se consumati in piccole quantità e non
combinati con altri, la realtà è che il Codex non ha riservato
particolare considerazione al fatto che tali sostanze chimiche non
vengono consumate singolarmente, ma in tandem. Di
conseguenza, e a beneficio dei rispettivi produttori, l'effetto
cumulativo a lungo termine sulla salute del consumatore
dell'assunzione di più sostanze chimiche brevettate e additivi
artificiali viene essenzialmente ignorato.

Molti additivi artificiali vengono prodotti da


alcune delle stesse compagnie farmaceutiche e chimiche che
vorrebbero vietare gli integratori vitaminici e mettere a forza gli
alimenti geneticamente modificati sulle nostre tavole. Lo stesso
accade con i farmaci e i semi geneticamente modificati; la ragione
principale dell'esistenza di molte di queste sostanze è dovuta alla
possibilità di brevettarle… e brevetto è uguale a maggiori profitti.

Pesticidi
Il Codex Committee on Pesticide Residues è stato istituito nel
1966 ed è responsabile della definizione dei limiti massimi per
residui di pesticidi in singoli alimenti o in gruppi di alimenti.
Ancora una volta, tuttavia, l'eventuale sicurezza di ogni singolo
pesticida viene di solito esaminata a sé, mentre l'effetto a lungo
termine della loro presenza collettiva sul nostro corpo viene per lo
più ignorato. Poiché pertanto molti di questi pericolosi agenti
chimici sono prodotti da aziende chimiche e farmaceutiche, non è
difficile immaginare che il loro uso diffuso possa esser visto da
queste industrie come un doppio vantaggio finanziario: aumentano
potenzialmente le dimensioni del mercato (e quindi dei profitti)
dei farmaci brevettati per il trattamento delle malattie
potenzialmente provocate dall'assunzione di questi agenti nel
lungo termine.

Conclusioni
Il Codex non si occupa solo di integratori alimentari. Si tratta in
realtà del principale campo di battaglia politico in cui si combatte
per chi disciplinerà e controllerà la fornitura di alimenti a livello
mondiale, dalla fattoria alla forchetta. Questa 'guerra' viene
combattuta da una rete sempre più fitta di autorità mondiali,
grandi aziende e interessi finanziari e, pertanto, il commercio e il
profitto sono gli obiettivi principali… non la salute umana.
Le attuali indicazioni suggeriscono che nel lungo termine i
vincitori finanziari nella battaglia per il controllo sulla fornitura di
alimenti a livello mondiale saranno probabilmente le industrie
farmaceutiche e chimiche, soprattutto visto che l'adozione di
ulteriori linee guida del Codex per gli alimenti ottenuti dalle
biotecnologie appare ormai pressoché inevitabile. Di conseguenza,
la nostra libertà di scelta, la nostra futura salute e l'ambiente stesso
sono chiaramente a rischio.
Una buona nutrizione e una salute ottimale minacciano il
"business con la malattia" dell'industria farmaceutica, in quanto
riducono le dimensioni del mercato dei farmaci sintetici. Tuttavia,
alimenti privi di residui di pesticidi, additivi artificiali e altri
agenti contaminanti possono, per definizione, essere ottenuti solo
con un minore utilizzo globale, o idealmente con la totale
eliminazione, di questi agenti chimici. Questo, naturalmente,
sarebbe contrario agli interessi finanziari delle aziende
farmaceutiche e chimiche che producono tali sostanze, dato che
comporterebbe ovviamente minori profitti, una migliore salute per
intere popolazioni e la conseguente riduzione dell'uso di farmaci
sintetici.
In conclusione, pertanto, sebbene possa esser stato recentemente
"lontano dalle luci della ribalta", il sostegno fornito dalla Codex
Alimentarius Commission al "business con la malattia" continua
indisturbato e l'ampio ambito delle sue attività costituisce un
pericolo significativo per la futura salute di tutto il genere umano.
Vogliamo vedere un mondo in cui il nostro accesso ad alimenti
nutrienti e sicuri e a efficaci integratori alimentari viene limitato e
controllato dagli interessi delle industrie farmaceutiche e
chimiche? Se questa visione non ci appartiene, dobbiamo agire
subito, prima che sia troppo tardi.
Pubblicato da nwo-truthresearch a 16.34

domenica 28 febbraio 2010


La classifica mondiale dei Think Tanks
Questi think tanks sono, per alcuni, "il ponte tra la conoscenza e il potere". L'obiettivo di quasi
tutti questi potenti think tank, al di là della loro "apparente" diversità, si può facilmente riassumere
così: creare un NUOVO ORDINE MONDIALE.
In questi pensatoi si formano le idee che poi vengono disseminate in tutto il globo attraverso i
mass-media controllati dalla stessa elite e si elaborano programmi che poi vengono adottati dai
governi degli stati nazionali. Come avviene con il Council on Foreign Relations, i loro appartenenti
ricoprono spesso direttamente cariche governative e ruoli chiave all'interno dei mass media.
Questa rete è studiata e classificata dal Think Tanks and Civil Societies Program, International
Relations Program alla University of Pennsylvania, attivo da 4 anni. Il loro report THE THINK
TANKS AND CIVIL SOCIETIES PROGRAM 2009 THE GLOBAL “GO-TO THINK
TANKS”, dopo un'attenta analisi, arriva a concludere che oggi ci sono oltre 6300 think tanks
operativi in 169 paesi.
Dal report leggiamo:
"La proliferazione dei think tank in tutto il mondo ha incrementato esponenzialmente il potenziale
della comunicazione internazionale, l'information-gathering, e una nuova e creativa analisi
politica. Ci sono a tutt'oggi 6300 think tanks nel mondo, un grosso incremento rispetto a dieci anni
fa. Nord America e Europa Occidentale dominano ancora la scena con il 56% di think tank, ma
altre regioni stanno salendo. Il Medio Oriente e il Nord Africa e L'Africa intera hanno visto
l'attività minore, con un livello corrente di 4% e 8% dei think tank mondiali. Mentre più think tanks
stanno apparendo in giro per il mondo, individualmente i think tanks stanno simultaneamente
globalizzando se stessi. I think tanks stanno individualmente eseguendo una strategia di espansione
globale, nella quale un think tank stabilisce multipli centri operativi, ognugno in località diverse o
in paesi al di fuori del suo quartier generale."

Un think tank su tre ha sede nel Nord America (con 1.815 enti negli Usa), il 28% in Europa, il 19%
in Asia, il 10% in Sud America.

Si noti dal grafico sopra l'aumento esplosivo dei think tank negli ultimi anni

COUNTRIES WITH THE LARGEST NUMBER OF THINK TANKS


4 India 261
5 Germany 190
6 France 168
7 Argentina 132
8 Russia 109
9 Japan 108
10 Canada 97
11 Italy 88
12 South Africa 84
13 Sweden 74
14 Switzerland 71
15 Netherlands 57
16 Mexico 55
17 Romania 54
18 Israel 52
18 Taiwan 52
20 Belgium 51
20 Bolivia 51
22 Spain 50
22 Brazil 48
24 Ukraine 45
25 Poland 41

Interessante è vedere quelli che il presente studio classifica come i TOP think tank a livello
mondiale
In vetta alla classifica mondiale c'è il Brookings Institution di Washington. Di ispirazione liberal,
concentra l'attività su welfare, sanità e sviluppo della "democrazia".
9. Center for Strategic and International Studies, US
10. Peterson Institute for International Economics, US
11. International Crisis Group, Belgium
12. American Enterprise Institute, US
13. World Bank Research Department, US
14. Woodrow Wilson International Center for Scholars, US
15. Amnesty International, UK
16. Stockholm International Peace Research Institute, Sweden
17. Center for Global Development, US
18. National Bureau of Economic Research (NBER), US
19. Transparency International, Germany
20. Center for European Policy Studies, Belgium
21. Centre for Strategic and International Studies, US
22. Hoover Institution, US
23. Human Rights Watch, UK
24. Adam Smith Institute, UK
25. Center for Budget and Policy Priorities, US
23. International Institute for Sustainable Development, Canada
24. Netherlands Institute of International Relations Clingendael,
Netherlands
25. Centre for European Reform, UK
26. Danish Institute for International Studies, Denmark
27. Bruegel, Belgium
28. Fundacao GetulioVargas, Brazil
29. Civitas, UK
30. EU Institute for Security Studies, France
31. Centre for Strategic and International Studies, Indonesia
32. Fundacion para el Análisis y los Estudios Sociales, Spain
33. Istituto Affari Internazionali, Italy
34. Shanghai Institute for International Studies, China
35. Centre for Independent Studies, Australia
36. Canadian International Council (FNA Canadian Institute of
International Affairs), Canada
37. Norwegian Institute of International Affairs, Norway
38. International Institute for Strategic Studies (IISS), UK
39. Institute for World Economy and International Relations (IMEMO),
Russia
40. Center for Conflict Resolution, South Africa
41. Demos, UK
42. Institute for Economic Research (IFO), Germany
43. ETH Zurich Forschungsstelle für Sicherheitspolitik und
Konfliktanalyse, Switzerland
44. Institute of Development Studies, UK
45. Institute for Defense Studies and Analysis, India
46. International Policy Network, UK
47. Centro de Estudios Publicos, Chile
48. Center for Policy Studies, UK
49. Center for Economics and Social Research (CASE), Poland
50. Real Instituto Elcano, Spain

ITALIA

Delle 88 istituzioni che lavorano in Italia (il nostro paese è all'undicesimo posto per
numero di fondazioni) ben quattro sono menzionate dalla classifica che nasce dal
giudizio di tutti i presidenti degli enti considerati: al 36° posto in Europa si trova
l'Istituto Bruno Leoni di Torino, al 33° della graduatoria dei centri non americani
l'Istituto affari internazionali di Roma (Iai). Gli altri due think tank italiani considerati
sono l'Aspen Institute e il Centre for Economic and International Studies (Ceis).

CEIS Roma - Sanità e welfare - Istituzionali

ASPEN INSTITUTE Roma, Milano - Politica internazionale - Bipartisan


IST. AFFARI INTERNAZIONALI Roma - Politica internazionale -
Bipartisan

IST. BRUNO LEONI Torino - Politica economica - Liberisti

Il rapporto afferma:
"Nel complesso, i think tank rappresentano un sottoinsieme importante delle istituzioni
che compongono la società civile. La loro presenza contribuisce alla creazione di una
società civile forte. A sua volta, la presenza di una società civile forte rafforza
l'esistenza di gruppi di riflessione, la creazione di un 'circolo virtuoso' di
consolidamento."

Leggendo l'elenco sopra ci sarebbe da riflette su cosa intendono gli autori per "società civile".
Questi istituti sono l'espressione di interessi di Elite e non l'espressione della volontà dei
popoli. E' l'elite organizzata che produce "pensiero" da disseminare nelle varie parti del globo, per
farlo diventare pensiero dominante.
"Organizzazioni intergovernative regionali e globali come le Nazioni Unite, la Banca
Mondiale, l'Asian Development Bank e la NATO hanno recentemente riconosciuto il
ruolo importante che i think tank svolgono nel processo di definizione delle politiche."

Qui si riconosce chiaramente il loro ruolo di gruppi di potere privato che condizionano le politiche
dei governi eletti e delle istituzioni internazionali.
Più sotto continua:
"Più interessante, nell'ultimo decennio si è assistito ad un fenomeno nuovo di reti
globali e partnership di think tank. Già alcuni istituti avevano sperimentato
collaborazioni oltre confine, ma la posizione strategica dei think tank globali e il
network dei think tank sono ora in piena fioritura. Tali partenariati e reti mondiali
sono diventate un meccanismo efficace per il trasferimento di conoscenze e
informazioni a livello internazionale che i politici possono utilizzare a livello
nazionale. La sfida di George Stiglitz per i politici "analizzare a livello globale, ma
reinventare a livello locale" stà diventando una realtà. Tali partenariati a livello
mondiale tra i think tank hanno portato alla creazione di reti in grado di concentrarsi
su questioni di particolare rilevanza transnazionale e contribuire alla cooperazione
nella Ricerca orientata alle politiche in grado di massimizzare le competenze e ridurre
al minimo la ridondanza tra i paesi.
Inoltre, i modelli di partnership a livello mondiale come la Fondazione Atlas, il Center
for Global Partnerships, il German Marshall Fund e l'Open Society Institute, che
coinvolgono i responsabili politici e i think tank dimostrano come le reti globali e le
partnership possano aiutare a migliorare le prestazioni e il processo decisionale. Molti
think tank globali o partnership hanno compiuto questo passo ulteriore e hanno istituito
centri operativi, uffici sul campo, o centri di mobilitazione al di fuori del loro paese di
origine, ad esempio il Carnegie Endowment for International Peace, il Brookings
Institution e il RAND. In termini di struttura, questi think tank a livello mondiale
contengono un sistema integrato di relativamente-permanente corpo di ricercatori o
membri (istituzionali o individuali) in località internazionali che compiono le funzioni
centrali dell'organizzazione, ad esempio Kiel Institute for World Economy. [...]
La globalizzazione dei think tank ha aumentato la loro capacità di comunicare la
conoscenza e le idee ad un pubblico vario e ha anche permesso ai politici di utilizzare
una più grande ricerca in materia di fare politica. Così come i think tank continuano a
crescere in numero e dimensioni, ed essi diventano sempre più transnazionali, la
fornitura di rilevanti conoscenze politiche e la loro qualità continua ad aumentare.
Nuove idee per l'agenda politica sono in costante e rapida fase di introduzione, mentre
si controlla che la conoscenza sia fornita per decisori in una forma che essi possano
utilizzare. Viceversa, il dibattito politico a livello globale, aiuta anche contribuire ad
alleviare le carenze nel processo di ricerca, come ad esempio quando la ricerca non
riesce ad affrontare pressanti problemi, o quando i risultati arrivano troppo tardi per
essere utili. Quindi, incoraggiando dialoghi e una maggiore cooperazione tra i
ricercatori e i decisori politici, in particolare all'inizio del progetti, la rilevanza e la
tempistica dei lavori è garantita. Mentre il mondo continua a diventare più complesso e
interconnesso, i think tanks a livello mondiale saranno un fenomeno in crescita e
benvenuto. Questo rapporto documenta questo nuovo fenomeno, mettendo in evidenza
alcuni dei principali think tank nel mondo".

Questi think tank, con la loro potenza operativa e il loro carattere transnazionale, stanno in
sostanza costruendo una cappa di "pensiero unico" e di propaganda molto efficace e molto
pericolosa per la libertà e la democrazia. Questa gabbia di pensiero, come ho già detto, vuole
portarci verso un nuovo ordine mondiale.

Sotto il rapporto completo

2009GlobalGoToReportThinkTankIndex_1.31.2010.02.01
Object 16

Pubblicato da nwo-truthresearch a 08.07

mercoledì 10 febbraio 2010


Proutist Universal Italia: i no global che vogliono il governo mondiale

Per introdurre la nuova e inedita Organizzazione Mondialista vi faccio leggere direttamente un loro
articolo tratto dal loro sito web:
--------------------------------------------------------------

GOVERNO MONDIALE
l'Umanità dovrebbe sforzarsi di eliminare questi conflitti per il bene di tutti. Per questo il PROUT
propone un sistema di Governo Mondiale che lavori per gli interessi dell'intera Umanità. Questo
sistema garantirebbe l'accettazione universale dei diritti umani fondamentali. I diritti potranno
essere garantiti da una struttura costituzionale universale, un codice penale comune e una base per
assicurare la disponibilità delle minime necessità per tutti. Insieme ad una democrazia economica
decentralizzata, questo sistema è un chiaro riflesso degli ideali spirituali applicati alla politica.
La creazione di un Governo Mondiale potrebbe implicare la riforma e il rafforzamento delle
Nazioni Unite. Nella prima fase dovrebbe essere formato un corpo legislativo che sviluppi una
Carta dei Diritti e una Costituzione che possa evitare che i singoli stati approvino leggi a
detrimento delle proprie minoranze. L'applicazione di queste leggi sarà lasciata ai governi locali.
Lo scopo della legislatura mondiale dovrà essere solo di creare le linee guida per le legislature
locali, senza nessun potere amministrativo. Questo organismo dovrebbe essere formato da due
camere, una in rappresentanza delle Nazioni e una in rappresentanza della popolazione.
L'Assemblea Generale dell'ONU, opportunamente riformata per escludere le differenze di potere
attuali, potrebbe servire in rappresentanza delle Nazioni insieme ad una Assemblea dei Popoli da
formare in proporzione al numero di abitanti.
Nella prima fase di formazione di questo corpo legislativo mondiale, l'impegno maggiore dovrebbe
essere posto nell'eliminazione o riduzione dei fattori che causano divisione. Nelle fasi successive le
funzioni esecutive e del Governo Mondiale dovranno essere lentamente incrementate.
Gradualmente gli eserciti nazionali dovranno essere sostituiti con un esercito mondiale che
dovrà impedire i conflitti fra le Nazioni.

Questo avrà alcuni effetti positivi:

1. Le enormi spese per mantenere un esercito in ogni Nazione saranno ridotte e si potranno usare
le risorse a per il benessere delle persone.
2. Gli esseri umani avranno meno tensioni psichiche.
3. Si ridurranno i conflitti sanguinosi.
4. Le persone potranno muoversi liberamente da un punto all'altro della Terra.

Ci dovrà essere un esercito mondiale, ma il numero complessivo di militari dovrà essere


gradualmente ridotto. Anche dopo la formazione di un Governo Mondiale è improbabile che i
conflitti fra le varie unità socio politiche cessino del tutto. Quindi ci sarà per sempre bisogno
dell'esercito, che sarà comunque un aspetto indispensabile per impedire le ingiustizie e i conflitti
internazionali
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E' strano che le più diverse associazioni, dalle diverse ideologie, sparse in tutto il mondo, vadano
sempre a finire li, al Governo Mondiale, come la soluzione di tutti i problemi.
Ma chi sono questi Proutisti? A chi si ispirano? Chi è il loro leader?

Dal loro sito troviamo che: "Proutist Universal (Universale Proutista) è una Organizzazione
internazionale fondata nel 1976 da Prabhat Ranjan Sarkar. Il suo scopo è di diffondere gli ideali e
i metodi espressi nella Teoria dell'Utilizzazione Progressiva (ProUT o Socialismo Progressista) per
contribuire a creare sistemi politici e sociali che garantiscano a tutti le necessità materiali per
consentire ad ogni essere umano di dedicarsi allo sviluppo della propria cultura e della propria
spiritualità.
La nostra Organizzazione è stata riconosciuta dall'ONU come Organizzazione non Governativa
(NGO).
Proutist Universal opera a livello globale adattandosi alle condizioni sociali, ambientali e culturali
locali che non siano contrarie ai valori umani cardinali e agli ideali e ai princìpi del PROUT.
Pur essendo un'organizzazione politica, non diventerà mai un partito politico. La sua azione sarà
principalmente di diffusione dei princìpi del PROUT, di osservatorio politico e sociale, di sostegno
e consulenza per partiti, movimenti politici o singoli che volessero impegnarsi nell'attuazione
politica e sociale del PROUT.
I nostri corsi di formazione al servizio sociale, basati sulle tecniche dello Yoga, formano un nuovo
tipo di guide sociali, rispettose dei princìpi morali, pronte a servire gli esseri umani nel rispetto
delle diversità e dei valori umani. "
la globalizzazione ; citati in molti siti noglobal, essi dicono che "Globalizzazione = maggiore
concentrazione di ricchezza in mano a pochi, il 20% della popolazione mondiale gode dell'80%
della ricchezza il 57% della popolazione mondiale, in 63 paesi, condividono il 6% del reddito
mondiale, pari a circa 2 dollari al giorno ecc. ecc. ecc... L'uomo di oggi esaspera le diversità
esterne rispetto all'Altro da Sé, in quanto ha dimenticato ad imparare ad osservarsi dentro di Sé,
dove non esistono differenze e divisioni, ma solo unità ed armonia. Il processo di globalizzazione,
che a prima vista dovrebbe riavvicinare gli individui fra loro, in realtà sta esasperando e
moltiplicando i conflitti." I Proutisti vogliono dirci che sono dalla nostra parte, che lottano per la
giustizia, la nostra causa è la loro causa; ma cosa ci pongono come soluzione? leggiamo
dall'articolo menzionato sopra: "Il processo alternativo che tutti noi dovremmo accogliere e
sostenere è invece di mondializzazione che nei suoi risvolti ideologici e politici vede per obiettivo
la realizzazione di un governo unico a livello planetario."
Cioè i Proutisti con una bella acrobazia del pensiero ci pongono il fine della globalizzazione, IL
GOVERNO MONDIALE, come la sua antitesi. Ecco Secondo loro Chi appoggia la
globalizzazione:
"Chi sostiene questo sistema? In primo luogo i membri della classe sociale che comprende
presidenti delle multinazionali, avvocati, consulenti, specialisti delle relazioni pubbliche, mediatori
finanziari, investitori ricchi e in secondo luogo le persone che ottengono benefici diretti da questo
sistema: la nuova classe medio alta che sta emergendo nei paesi sottosviluppati e in via di
sviluppo.". E dove sono i Rockefeller, i Rothscield, il Bilderberg, il Council on Foreign Relations, le
Banche centrali, la Goldman Sachs, l'ONU? Sembra di ascoltare la solita propaganda Chomskyana
che ha sviato un'intera generazione di attivisti verso il nulla; tra parentesi lo stesso "anarchico"
Chomsky è sempre stato a favore dell'Onu e di un Governo Mondiale che si opponga ai "cattivi"
Usa.
Ma andiamo avanti nella lettura dell'articolo Rifondare l'ONU:"L'esasperazione delle differenze
religiose, fino a sfociare nelle divisioni secolari tra tradizione islamica e cristiana, ad esempio,
porta a non far coincidere l'albero con le sue radici, gli occhi con lo sguardo, l'orizzonte con il
cielo. Non riusciamo a riconoscere l'origine delle cose e confondiamo i mezzi con i fini, gli effetti
con le cause, l'esteriore con l'interiore, l'infinito con il finito. Dobbiamo creare nelle nuove
generazioni la certezza che sia possibile credere in un solo Dio, che il pianeta è la casa comune
di tutti gli esseri viventi (Gaia?, ndr), che le conquiste scientifiche e le innovazioni tecnologiche
servono allo sviluppo del genere umano, che le differenti tradizioni, usanze, costumi, lingue, ecc.,
sono varianti della medesima cultura umana e che appartenere al genere umano è una fortuna ed
allo stesso tempo una grande responsabilità verso gli altri esseri viventi e le generazioni future di
questo pianeta e di altri possibili presenti nell'universo."
Si parla di divisioni secolari tra tradizione islamica e cristiana, prendendo a prestito la teoria dello
scontro delle civiltà di Samuel Huntington, membro del CFR, a giustificazione dell'affermazione
che le differenze religiose si sono esasperate; non si dice affatto che queste "cosiddette" divisioni
esasperate sono una "sovrastruttura" creata agli occhi della gente che maschera invece manovre di
potere per ottenere conquiste economiche e territoriali. Non si dice che il terrorismo di matrice
islamica è stato creato e finanziato dalla Cia fin dagli anni settanta per combattere in Afghanistan
contro l'URSS. Non si dice che l'attentato dell' 11 settembre non è stato l'inizio dello scontro islam-
cristianesimo, ma è stato un'autoattentato dell'elite bancario-finanziaria-occidentale per giustificare
tutta una serie di conquiste e guerre; lo scontro di civiltà è la sovrastruttura esplicativa agli occhi
dell'opinione pubblica che serve a questa elite per portare avanti i loro piani. Poi si dice:
"Dobbiamo creare nelle nuove generazioni la certezza che sia possibile credere in un solo Dio";
vi posso suggerire qualcosa? Sara mica quello che Albert Pike, Gran Maestro della Massoneria,
citava quando diceva che:«il Cristiano, l'Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio
e di Zoroastro possono unirsi come fratelli e accomunarsi nella preghiera al solo Dio che è sopra a
tutti gli altri dei»?o sarà forse quello che la Lucis Trust ci propone come il portatore di luce?
Andiamo avanti con l'articolo:
" 2. Regionalismo, internazionalismo e universalismo
Dovremmo rigettare, nei nostri comportamenti ed in quelli dei leader politici, la preferenza verso
un particolare territorio (geo-sentimento), o verso un determinato gruppo sociale (socio-
sentimento).
Il regionalismo, come tutti gli approcci che derivano da visioni basate sull'unità nella razza,
lingua, colore di pelle, comunità, nazionalità, provoca divisioni e conflitti. Se, ad esempio,
davvero il fattore linguistico avesse rappresentato la base per la formazione dei moderni Stati
nazionali, oggi un paese come la Svizzera non dovrebbe esistere, in quanto suddivisa in quattro
regioni assorbite a loro volta dagli Stati da cui provengono le rispettive lingue: Germania, Francia,
Italia e Romania. Allo stesso modo, la popolazione belga che parla francese dovrebbe considerarsi
a tutti gli effetti francese.
Anche l'Italia presenta numerose regioni alloglotte. Infatti dialetti slavi non parlati nell'alto Isonzo,
nelle Alpi e Prealpi dalla Valle d'Aosta alla Carnia, nei sette comuni del Vicentino e nei tredici
comuni del Veronese; dialetti albanesi nel Molise e in diverse località di Puglia, Calabria e Sicilia
ed infine il catalano viene parlato in alcuni centri della Sardegna.
Quali sono le cause sociali, economiche e politiche del fenomeno regionalista e nazionalista? La
concentrazione del potere amministrativo, associata al potere politico, apre la strada alla
burocratizzazione dell'apparato statale. In un tale sistema sociale, dove gli interessi economici si
compenetrano con i politici, le aspirazioni di carriera spingono i leader politici a separare il
territorio in singole zone di consenso ed influenza, creando aree sub-economiche e sotto-
acculturate. Questa capacità dei leader politici, religiosi, di governo di creare i geo-sentimenti ed i
socio-sentimenti, nonché di trasformare un geo-sentimento in un socio-sentimento e/o viceversa, ha
come effetto la suddivisione di un unico originario territorio in località sviluppate e in altre
sottosviluppate. Le aree economicamente più avanzate impongono un particolare linguaggio o un
modello culturale ed economico dominante sul resto della popolazione.
Ciò che si sta vivendo oggi in Italia, con la possibilità di creare un federalismo fiscale che porti le
regioni più ricche a livelli di autonomia e sviluppo maggiori, rispetto ad altre regioni meno ricche
e che saranno costrette ad aumentare le tasse al fine di garantire i servizi collettivi essenziali, è il
risultato di una politica diretta a creare socio-sentimenti e geo-sentimenti nella popolazione da
parte dei leader politici (Lega e coalizione attuale di governo) ed assecondata dagli altri settori
confacenti della società (Confindustria e Chiesa).
Il problema centrale del nostro periodo storico, rappresentato dai numerosi conflitti etnici sparsi
nel mondo (come ad esempio in Cecenia, Turchia, Spagna, Kasmir, Israele, Iraq), ( il problema
centrale non è il dominio mondiale da parte di una cricca di banchieri e altri circoli super-ricchi,
scordatevelo, qui si dice che sono i conflitti etnici, capito!, ndr) è quello di aver sempre pensato
localmente ed agito globalmente. Agito globalmente, in seguito ai numerosi interventi da parte
delle superpotenze per perseguire propri obiettivi di espansione economica, militare e politica;
pensato localmente, in quanto non si è riflettuto sui gravi riflessi negativi nella pace del mondo. E'
vitale un cambiamento di visione e strategia per il benessere e la sopravvivenza di tutti noi, che
sarà possibile solo se riusciremo a pensare globalmente e ad agire localmente (il noto motto
noglobal, ndr). Questo significa l'introduzione di un ulteriore termine alle prospettive del
regionalismo, del nazionalismo e dell'internazionalismo.
Il regionalismo, così come il nazionalismo o l'internazionalismo, con tutti i comportamenti basati
sul geo-socio-sentimento, sono negativi e divisivi. Geo-sentimento, socio-sentimento e loro
varianti vengono introdotte nella società dai leader politici e religiosi per creare nella mente delle
persone barriere economiche-sociali-politiche-culturali artificiali, sfruttando a proprio interesse le
divisioni ed i conflitti insorgenti intra ed infra umani. E' la loro regola del "dividi et impera".
Il fondatore del Bilderberg Group, il principe Bernardo d’Olanda, disse: “E' difficile rieducare
gente allevata al nazionalismo all’idea di rinunciare a parte della loro egemonia a favore di un
potere sopranazionale”
Rockefeller dice che vi è:“una smània di nazionalismo.. [ma] lo stato-nazione sta diventando
sempre meno competente e
capace di svolgere le sue mansioni di politica internazionale"
Democrazia, libertà e sovranità nazionali sono anatemi per gli “aspiranti padroni del mondo”. Il
gruppo Bildergerg, il Council on Foreign Relations ed equivalenti, con i loro esperti in giro per il
pianeta si sono attivati per fare a meno di tutte e tre le cose. E i Proutisti li seguono come dei
cagnolini.
Cosa propongono i Proutisti? L'Universalismo e il Neo-Umanesimo:"Cos'è l'universalismo?
Quando gli esseri umani si muovono collettivamente per il benessere degli esseri viventi, tale
progresso umano riflette lo spirito del Neo-umanesimo. Il Neo-umanesimo, oltre a garantire
l'esistenza umana dei livelli fisico, mentale e spirituale, assicura anche il diritto alla vita del mondo
animato ed inanimato."
Ma cosa è in sostanza questo Neo-Umanesimo? da Wikipedia inglese leggiamo che:
"Neoumanesimo è la continua espansione della nostra identità, che si allontana dalle ristrette
categorie ( nazione o etnia) verso categorie più ampie (pianeta)." Ci avrei giurato! Il nazionalismo
è il male del mondo! Sarkar identificava infatti tutto il male del mondo nel geosentimento che
riguarda l'interesse che una persona ha per la propria località; è un orrore, secondo Sarkar, se uno si
occupa della propria comunità e ama il proprio territorio; a questo negativo geosentimento egli
aggiungeva anche il geopatriottismo, la georeligione, la geoeconomia.
Più avanti l'articolo si fa più esilerante, infatti i Proutisti prima devono negare quello che alcuni (i
soliti complottisti) denunciano, e cioè la creazione di un Governo Mondiale ditattoriale:
"3. Un Governo mondiale con le buone o con le cattive?
Alcuni documentaristi sostengono che a partire dagli anni 90 sia incominciata un'oscura trama
finalizzata alla costituzione, contro la volontà autonoma delle nazioni, di un Governo Mondiale,
previsto dalle stesse Nazioni Unite. Lo dimostrerebbero documenti ed articoli apparsi negli ultimi
anni, come quello scritto dall'economista Norman France nel 1993 sulla rivista Monetary &
Economic, intitolato: "Un Governo Mondiale per assenso o asservimento". Il programma per un
Governo Mondiale unico, però, sarebbe voluto in particolare dagli Stati membri più incisivi alle
Nazioni Unite, come gli USA. L'obiettivo di realizzare, con le buone o con le cattive, tale nuovo
ordine mondiale, sotto l'egida sì di un Governo, ma diretto dal potere economico-militare
internazionale delle superpotenze, sarebbe in corso di realizzazione attraverso una strategia più
subdola e indiretta, cioè creando una miriade di crisi economiche, finanziarie e sociali sparse sul
pianeta. Facendo credere che l'economia, la finanza, gli istituti sociali e politici nazionali siano per
sfaldarsi, gli attuali istituti di governo del pianeta (Fondo Monetario Internazionale, Banca
Mondiale, ONU) saranno l'unico riferimento per intervenire ed apportare i correttivi ai sistemi
nazionali economici e sociali locali. Gli Stati saranno costretti a rinunciare alla loro sovranità
nazionale e tutto condurrebbe ad un forte accentramento di potere nelle mani dell'ONU. In questi
ultimi anni, assistiamo a livello mondiale ad un continuo proliferare di lotte etniche, religiose,
nazionaliste dove, dopo un primo e massiccio intervento da parte delle superpotenze (si pensi
all'ex-Yugoslavia, Afganistan e Iraq), come previsto, l'ONU è stato chiamato per intervenire e
fissare delle postazioni stabili. Secondo tale preoccupazione, si tratterebbe di conflitti orchestrati
ad hoc, in quanto non li si è voluti prevenire e gestire per tempo, che accrescono gli attriti sociali.
E anche per questi motivi, secondo l'economista France, che in molte nazioni in via di sviluppo le
frontiere all'immigrazione sono state aperte, con il fine di aumentare le tensioni interne fra le varie
etnie e religioni e destabilizzare l'ordine e la sicurezza interna. Il passaggio alla formazione di un
Governo Mondiale non voluto per partecipazione, bensì per imposizione, sarebbe molto breve.
France ritiene che tale meccanismo sia stato messo già in moto a partire dagli anni 90,
sperimentandone l'efficacia su nazioni minori. Partendo dall'indebolimento delle economie a causa
dell'indebitamento dei Paesi, i politici, considerati incapaci di risolvere il problema, verranno
indicati quali i responsabili. Dopo aver provocato crisi e disordini sociali tanto violenti da
richiedere un drastico intervento esterno da parte delle autorità o corpi militari, le conseguenze
saranno la caduta dei governi locali e la richiesta di intervento di sostegno dell'ONU. Le notizie
che provengono dall'Iraq, confermerebbero tale impostazione ed almeno altre 3 o 4 regioni
sarebbero in procinto di fare la stessa fine. Tale progetto viaggerebbe sotto l'egida americana e
sarebbe iniziato nel '90 con Henry Kissinger. Secondo le sue parole: "se si dice alla gente:
Attenzione, un grave pericolo ci minaccia dall'esterno" ed al tempo stesso si impongono
provvedimenti atti a scongiurare tale "minaccia", effettiva o meno, la popolazione in generale sarà
pronta a chiudere gli occhi, accettandoli per la propria salvaguardia e sicurezza. L'azimut di tale
strategia prevederebbe la ponderosa partecipazione di uomini e mezzi delle Forze Armate
statunitensi, smistabili in tutto il mondo, per integrare la nuova forza di polizia internazionale delle
Nazioni Unite. Le motivazioni che giustificherebbero il trasferimento di forze statunitensi sotto il
controllo ONU sono contenute in un progetto USA denominato "Freedom from War", documento
inerente un programma americano finalizzato al disarmo completo e pacifico disposto dal
Presidente Kennedy. Il documento dichiara: "La forza di pace dell'ONU sarà resa stabile e
rinforzata gradualmente con materiale americano". Tale stadio sarebbe diventato operativo già nel
'90 e molte delle installazioni e delle forze militari USA sarebbero state trasferite sotto l'ONU a
livello internazionale. Se il grosso dei contingenti militari continuerà ad essere spostato sul piatto
delle Nazioni Unite, ogni nazione, compresi gli USA, non potrà disporre di una forza militare
autonoma tale da poter contrastare il volere dell'ONU, sottomettendosi a questo punto alle sue
forze multinazionali.
Divertente la frase finale che afferma:"Quello raccontato sembra uno scenario alquanto
macchinoso, inconcepibile e difficile da ammettere, tuttavia rientra nella presente disamina per
concepire al meglio sia l'attuale condizione internazionale, che le ipotesi di realizzazione di un
Governo Mondiale democratico." Si, proprio macchinoso, difficile da comprendere, peggio della
teoria quantistica; cosa aveva detto questo economista di nome France?Mah!
Una volta che hanno negato queste "difficili" teorie "complottiste" per DIMOSTRARE che loro
sono veramente alternativi, con un bel capitombolo del pensiero, ci propongono LA STESSA
COSA ma dicono che è una cosa bella perchè lo ha detto il loro GURU; leggete il loro progetto
perchè è una spiegazione molto plausibile dei piani dell'elite mondiale per arrivare ad un Governo
Mondiale:

"4. Un Governo Mondiale su base democratica

E' nel XX secolo che si afferma il principio della nazionalità e, nel nuovo assetto all'indomani della

prima guerra mondiale, si cercò di attuarlo praticamente nella forma degli stati sovrani nazionali.
Mentre, sarà dopo la seconda guerra mondiale che sorgeranno, inizialmente a scopo difensivo e
per il mantenimento della pace, alcune organizzazioni pan-regionali. Di queste ne ricordiamo
alcune come la Nato o Patto Atlantico (Usa ed Europa occidentale), l'ex-Patto di Varsavia e la
Seato (Francia, Gran Bretagna e Asia orientale). Anche l'Europa, dopo la seconda guerra
mondiale, venutasi a trovare racchiusa nei due grandi blocchi (russo-asiatico e americano), si è
indirizzata verso una più stretta collaborazione sovranazionale, raggiungendo l'attuale
unificazione del mercato economico e finanziario.

Riflettiamo su quelli che sono stati i presupposti storico-diplomatici sottostanti alla costituzione
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (O.N.U.). Principio animatore è riconducibile alla breve
esperienza della Società delle Nazioni. In epoca successiva, l'organizzazione venne alla luce con
l'alleanza di tutti i grandi Stati democratici uniti contro la Germania nazista e gli alleati dell'asse.
Iniziava a delinearsi l'idea di un villaggio globale dove il futuro dell'umanità sembrava essere
collegato ad un unico destino.

La costituzione dell'ONU ha rispecchiato gli esiti della II guerra mondiale. Ma, dopo il crollo del
comunismo nell'Est e la fine del bipolarismo Usa-Urss, quale valore ha ancora un O.N.U.
dominato da un Consiglio di sicurezza ristretto a poche nazioni e capace di condizionarne ogni
decisione?
Le decisioni importanti che si prendono, ad esempio in Europa, vengono accolte dall'opinione
pubblica non perché siano l'espressione di una volontà comune, ma perché manifestazione del
volere di un organo centrale che ha perso i collegamenti con le sue parti. All'azione dell'O.N.U.,
anche diversi limiti giuridici, derivanti dalla sovranità nazionale degli stati membri, hanno
ostacolato l'esplicarsi delle sue attività. Nel giro di pochi anni, dalla guerra fredda tra Usa ed ex-
Urss alla distensione internazionale abbiamo assistito ad una nuova crisi di impotenza dell'O.N.U.,
che si è aggravata con la minaccia dell'affacciarsi di un terrorismo mondiale, con la decisione
arbitraria delle potenze militari di non procedere alla distruzione degli arsenali nucleari. Questo
processo di messa in ridicolo dell'O.N.U. non dà segni di fermarsi. Né è la prova la centralità di
quelle organizzazioni, quali il Consiglio di sicurezza e il Fondo monetario internazionale con la
Banca mondiale che hanno introdotto al suo interno il diritto del più forte, cioè i vincitori
dell'ultima guerra mondiale, a prendere le decisioni.

Con la fine della guerra fredda, l'O.N.U., a differenza di quanto ci si poteva attendere, non ha
potuto dormire sonni tranquilli. In seguito alla delibera del Consiglio di sicurezza ristretto, che
ordinava le sanzioni economiche all'Iraq per aver invaso il Kuwait, siamo passati all'invasione di
quel paese da parte di una ristretta coalizione militare, nonostante il parere contrario dell'O.N.U. E
i giudizi contrari dell'O.N.U. verso tante altre guerre sono tanti e non rispettati: Palestina, Tibet,
Nepal, Kashmir, Etiopia, Libano, ecc.

La dimensione delle perdite umane dell'ultima guerra mondiale (circa 38 milioni furono i morti
civili e militari, di cui 5,9 milioni di deportati razziali e da 4 a 5 milioni di deportati politici in
Germania), dovrebbe far ancora riflettere i governanti del pianeta, non solo su una estensione
globale del conflitto, ma anche sulla sua dimensione mondiale.

Secondo Sarkar (il GURU, ndr), la formazione di un Governo mondiale richiede una
Costituzione mondiale. Dovrebbe essere formato un corpo legislativo che sviluppi una Carta dei
Diritti e una Carta Costituzionale che tuteli le proprie minoranze. L'applicazione di tali leggi
dovrebbe essere di competenza dei governi nazionali locali. Lo scopo del Governo Mondiale
dovrebbe essere di stabilire le condizioni minime ed omogenee per le legislazioni locali, senza
interferire in nessun modo con il potere amministrativo. Il Governo Mondiale dovrebbe essere
formato da due camere, una in rappresentanza delle Nazioni e una in rappresentanza della
popolazione. L'Assemblea Generale dell'ONU, opportunamente riformata per escludere le
differenze di potere attuali esistenti tra le superpotenze e le altre nazioni, dovrebbe svolgere il
compito di rappresentare le Nazioni insieme ad una Assemblea dei Popoli da formare in
proporzione al numero di abitanti.

La Neo Magna-Charta dovrebbe contenere un preambolo dei diritti comprendente, ad esempio,


almeno quattro tematiche: primo, dovrà essere garantita una completa sicurezza alla flora e fauna
del pianeta; secondo, ogni Paese dovrà garantire il potere d'acquisto ai cittadini; terzo, la
Costituzione deve garantire 4 diritti fondamentali (la pratica spirituale, le radici culturali,
l'educazione e l'espressione linguistica locale); quarto, se la pratica di uno di questi diritti si
scontra con i valori cardinali umani, questi ultimi avranno la precedenza. In merito alle relazioni
tra i membri della Confederazione e quest'ultima, occorrerà garantire il diritto
all'autodeterminazione ed alla recessione da parte di ogni membro dalla confederazione.

In ordine a sviluppare un sentimento neo-umanista di fraternità ed unità, oggi necessitiamo, più


che mai, di una comune filosofia di vita, una struttura costituzionale comune, un esercito mondiale
ed un comune codice penale. Ma, se vogliamo implementare nella società i suddetti punti,
dobbiamo costituire necessariamente un Governo Mondiale. I fattori che potranno agevolare
l'introduzione del valore dell'universalismo nella struttura mondiale governativa possono essere
semplificati in:

- sintesi culturale globale

- zone od unità socio-economiche in sostituzione delle attuali nazioni

- unica lingua franca per comunicare a livello mondiale

- politica fiscale globale

- protezione dell'ambiente e della ricchezza archeologica.

La creazione di un Governo Mondiale dovrebbe produrre un percorso di profonda riforma ed una


fase successiva il rafforzamento delle Nazioni Unite. Pertanto, ciò che tutte le persone oneste e
sagge dovrebbero auspicare per la soluzione di molti problemi che oggi attanagliano il pianeta, è
spingere i leader politici ad orientarsi verso la formazione di un Governo Mondiale, la cui
realizzazione potrebbe essere regolata in modo graduale da alcune fasi: dapprima allargare la
partecipazione a quei Paesi che intendano aderire su base volontaria e producano esempi pratici di
politiche ed istituti sociali comuni (come ad esempio la creazione di codici giuridici comuni, patti
economici comuni, politiche socio-economiche comuni, ecc.), a prescindere dalla vicinanza o
dall'appartenenza a federazioni con regioni limitrofe, benché la cosa più ovvia sarebbe quella di
incentivare esperimenti tra Stati che appartengono ad istituti già esistenti (ad esempio l'Unione
Europea, l'Accordo dei Paesi dell'Asia, l'Unione dei Paesi Africani, ecc.); in una seconda fase,
dopo aver dimostrato la bontà degli esperimenti compiuti nell'arco almeno di un quinquennio, si
potrà chiedere la partecipazione volontaria di altri Stati ed allargare così i progetti di realizzazione
di istituti comuni ancora più estesi; in una terza fase, se si fosse raggiunta un'alta percentuale di
adesione degli Stati membri dell'Onu, ad esempio al 90%, si potrebbe ritenere di validare le
esperienze pregresse di partnerariato politico, economico e sociale sperimentato nella prima e
seconda fase e dare vita così ad un primo Organismo Mondiale.

La costituzione del Governo Mondiale potrebbe vedere la luce finalmente dopo un altro numero di
anni in cui l'Organismo Mondiale avrà creato e per così dire rodato alcuni degli istituti base per la
regolazione delle politiche comuni: sanità, ambiente, scuola e lavoro. Solo nelle ultime fasi,
allorchè si sarà creata una coscienza sociale mondiale comune ed orientata al "pensare
universalmente e ad agire localmente", dovrebbe essere reso possibile costituire altri istituti, tra cui
un ordine giudiziario ed un unico esercito mondiale generale ed in tal modo la dichiarazione
solenne del Governo Mondiale. Gradualmente gli eserciti nazionali dovranno essere sostituiti con
un esercito mondiale che dovrà impedire i conflitti fra le Nazioni. Il numero complessivo di militari
dovrà essere gradualmente ridotto. Anche dopo la formazione di un Governo Mondiale é
improbabile che i conflitti infra ed intra-nazionali cesseranno. Gli attuali problemi connessi
all'impotenza delle forze armate O.N.U., intese quale solo esercito di pace, è spiegabile dalla
mancata fiducia che i governi danno a codesto esercito. Pertanto, la formazione di un unico
esercito sovranazionale sarà possibile solo allorquando saranno stati già assimilati i principi
cardinali di una convivenza mondiale: benessere collettivo e libertà individuale, in cui il primo
abbia sempre la precedenza sul secondo. La presenza di istituti comuni che già oggi regolano le
relazioni sociali, politiche ed economiche mondiali, come ad esempio il Gatt, il Wto, la Fao, ecc.,
sta a rappresentare un momento di riflessione e comunque di un'esperienza accumulata negli anni
che certamente non va sprecata e sottovalutata. Ciò che manca ancora è uno spirito nuovo di
cooperazione coordinata, di convivenza fraterna e di tolleranza reciproca fra le diverse etnie che
popolano il pianeta.

E' estremamente positivo che dall'UE emerga un nuovo bisogno di consolidarsi e rapportarsi
reciprocamente ed in maniera più coordinata. E' positivo il desiderio di avvicinare tradizioni, modi
di pensare e di vivere differenti. E' positivo il desiderio di cercare di superare le divisioni interne,
per abbracciare un comune sistema politico, economico, giuridico e sociale. I passi più significativi
prelevati dal Preambolo della Carta Costituzionale sono i seguenti: "Persuasi che i popoli
dell'Europa, pur restando fieri della loro identità e della loro storia nazionale, sono decisi a
superare le antiche divisioni e, uniti in modo sempre più stretto, a forgiare il loro comune destino
(.... omissis)."

L'esperienza che i paesi della nuova UE stanno esperimentando dovrebbe servire da monito e
laboratorio di esperienze anche per altre regioni del pianeta, dalle più calde a causa di divisioni e
conflitti, ad altre anche meno conflittuali.

E' però scomparsa dalla nuova Carta Costituzionale, firmata proprio a Roma il 29 ottobre 2004, la
parola "federale" a vantaggio del meno allettante termine "comunitario". Prima di pensare di far
interagire solo economicamente regioni geografiche tra loro distanti e creare, così, profondi
squilibri economici e di vita (si pensi, ad esempio, al basso costo del lavoro presente nei Paesi
dell'Est rispetto alle esigenze di sviluppo e potere di acquisto nei Paesi dell'Europa occidentale), la
prima preoccupazione non dovrebbe essere quella di unirsi in un'unica Comunità per mere "Ragion
di Stato", bensì per ragioni attinenti ad una reale crescita attraverso modelli di bio-regionalismo e
di sviluppo locale, basati sul pieno e progressivo utilizzo delle risorse locali. Un seggio all'interno
del Consiglio per la Sicurezza dell'Onu dovrebbe essere assegnato, per i motivi già spiegati, anche
proprio alla Comunità Europea, in quanto modello di convivenza integrata e mirata alla
condivisione di un progetto di vita senziente e comune.

L'interesse comune da cui sorgerà il progetto del Governo Mondiale non sarà solo determinato dal
sentimento di "autoconservazione", simile a quello che si manifestò nell'epoca preistorica con la
formazione dei primi raggruppamenti sociali, al fine di rendere più sicura l'esistenza degli
individui dai pericoli esistenti nel mondo, ma andrà oltre: non solo per garantire la sicurezza e la
vita delle persone dalle guerre e dalla fame nel mondo, ma per rendere effettiva la responsabilità
dell'essere umano per la "conservazione" della vita sul pianeta, compresa la fauna e la flora.

La trasformazione delle idee universalistiche del Neo-umanesimo nella vita pratica è una delle
funzioni della Teoria dell'Utilizzazione Progressiva, compreso il suo contributo per il graduale
processo di formazione del nuovo Governo Mondiale.

Il cambiamento che porterà alla formazione di un Governo Mondiale potrà essere raggiunto in
modo pacifico solo se decidiamo di ripartire dall'individuo inteso come un continuum di esistenza
fisica, mentale e spirituale e come parte di un tutt'uno. Occorre che ognuno di noi si sforzi di
rivedere i propri rapporti con gli altri e comprenda che i rapporti sociali servono al completamento
ed arricchimento della propria ricchezza interiore. C'è tanto bisogno che ogni persona, dal proprio
piccolo, faccia sempre più posto alla tolleranza, all'altruismo, allo spirito di servizio e fratellanza.

La formazione di grandi governi per grandi problemi è stata sempre la linea guida a cui si sono
ispirati i nostri politici, non comprendendo forse che il miglior approccio per la creazione di una
convivenza umana che salvaguardasse tutte le libertà ed i diritti delle persone e del pianeta fosse
quello di costruire l'unità partendo dall'interno delle persone, anziché dall'esterno.

Il principio fisico dell'attrazione e della repulsione sembrerebbe un fenomeno che investe anche la
fenomenologia sociale. E' naturale, da questo punto di vista, che due società tanto diverse come
quella occidentale e quella islamica si ostacolino, respingano e allontanino da un loro incontro;
occorrerebbe contrastare tale reazione equilibrandola ed inserendo elementi di attrazione tra i poli
di pensiero che più determinano tale conflitto, come ad esempio maggiori rapporti interculturali,
turismo, equi scambi commerciali, matrimoni misti, ecc. E' stata estremamente interessante, da
questo punto di vista, l'iniziativa intrapresa della Regione Piemonte che l'ha vista promotrice di un
incontro mondiale denominato "Terra Madre" che ha permesso l'incontro dei piccoli produttori
agricoli e non del settore agroalimentare di tutto il mondo, favorendo così scambi ed interazioni
culturali, nuovi legami economici tra regioni lontane, la comprensione del senso di appartenenza
ad un unico pianeta.

D'altro canto, altri esempi simili di reciproca repulsione all'interno dei diversi contesti geo-politici
sussistono per le richieste di autonomia da parte di movimenti nazionalisti indipendentisti
contrastati da governi accentratori, come è il caso della Cecenia, Cina, Turchia. Casi come quello
dell'Urss e della Jugoslavia, ma come anche quelli del risorgere della coscienza nazionale, del
desiderio di indipendenza all'interno di Stati unificati magari da secoli (la Gran Bretagna, la
Spagna, il Belgio, l'Italia stessa) mostrano che la consapevolezza della diversità prevale sempre,
alla fine, sul tentativo di unità. Il desiderio di indipendenza all'interno di Stati unificati da secoli
mostrano che la consapevolezza della diversità tende spesso a prevalere sul tentativo di
unificazione.

Oggi più che mai dovrebbe essere sviluppata una sorta di alchimia sociale che riesca a bilanciare
le forze di attrazione con quelle di repulsione presenti nelle società, al fine di ottenere in modo
graduale una convivenza umana su una base sempre più allargata. Tale allargamento costante è
ciò che si dovrebbe definire Governo Mondiale, ove le persone debbano sentirsi tutti facenti parte e
con orgoglio riconoscersi come essere umano. Tale sforzo di estensione positiva della convivenza
pacifica del genere umano rappresenta una sfida ed un obiettivo della presente generazione che
deve vedere al prossimo decennio con l'occhio del pioniere coraggioso, pronto a sacrificare una
parte di sé stesso per il benessere della collettività."

TUTTE LE STRADE PORTANO...AL GOVERNO MONDIALE...DEI BANCHIERI

“..una forza collettiva della comunità internazionale espressa dalle Nazioni Unite..
un movimento storico verso un nuovo ordine del mondo.. una nuova associazione
delle nazioni.. un periodo nel quale l'umanità entrerà nel proprio io.. per
cominciare una rivoluzione dello spirito e della mente ed iniziare un viaggio in
una.. nuova era."
il Presidente Bush, 1 Ottobre 1990 - In un convegno alle Nazioni Unite, .

"Che vi piaccia o no, avremo un governo mondiale, o con il consenso o con la


forza"
James P. Warburg

"la 'casa dell'ordine mondiale' dovrà essere costruita dalle fondamenta verso l'alto
piuttosto che dall'alto verso il basso.. ma una fine alla sovranità nazionale,
corrodendola un pò alla volta, verrà realizzata molto più dell'ormai antiquato
attacco frontale."
Aprile 1974 -- L'articolo The Hard Road to World Order dell'autore Richard Gardner, ex vice-
sostituto del Segretariato degli Stati Uniti, e membro della Trilaterale e del CFR, viene pubblicato
sulla rivista Foreign Affairs.

"Il mondo è pronto per raggiungere un governo mondiale. La sovranità


sovranazionale di una elite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente
preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati ."
David Rockefeller, 1991
"Andremo insieme verso questo nuovo ordine mondiale. E nessuno, insisto
nessuno potrà opporsi"
Sarkozy

"E' difficile far aprire gli occhi alla gente, ma è forse ancor più difficile chiuderli
se un giorno qualcuno è riuscito a farteli aprire"
Anonimo
Pubblicato da nwo-truthresearch a 04.27

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giovedì 21 gennaio 2010


Verso una moneta unica mondiale

"Se stiamo andando verso un’economia veramente globale, una valuta mondiale comune ha
perfettamente senso"
Paul Volcker, ex governatore della Federal Reserve
"Sarebbe una buona idea lasciare il dollaro: una valuta globale risulterebbe più stabile"
Joseph E. Stiglitz The Guardian (2009)

Descrivere la storia della creazione di una nuova moneta mondiale è molto importante perchè rivela
il gioco collettivo nel quale sono implicate pressocchè tutte le maggiori economie del mondo, il cui
fine sarà costruire un Nuovo Ordine Economico Mondiale, come parte di quella che il Council on
Foreign Relations chiama Global Governance del 21esimo secolo. Anche questa volta, al fine di
analizzare questi fenomeni, prendiamo spunto da fatti reali e notizie ufficiali.
Il Sole 24 Ore dava l'annuncio che il giorno 5 giugno 2009 ci sarebbe stata la "presentazione del
progetto "United Future World Currency. The World in a coin" con il patrocinio della Presidenza
del Consiglio dei Ministri. Ore 12,00. Presso Palazzo Marino".
Freeonline dava un'altro annuncio interessante: Ai grandi del G8 la nuova moneta del futuro dove si
dice che "un esemplare test in oro del progetto di una nuova moneta globale verrà presentato in
anteprima ai Capi di Stato e di Governo convenuti al G8 dell’Aquila". L'articolo continua: "Il
nome finale e il simbolo della nuova moneta verranno definiti per concorso, coinvolgendo i giovani
di 1000 scuole di tutto il mondo, sotto l’organizzazione della italiana Museo del Tempo.
L’iniziativa, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero del Tesoro,
parte dall’Italia e intende unire all’inizio gli Stati Uniti d’America e gli Stati Uniti d’Europa, ma è
aperta ad includere anche altri Paesi [...] In un suo messaggio personale di augurio per il progetto,
indirizzato al coordinatore Sandro Sassoli, il Presidente Silvio Berlusconi sottolinea che “è
interessante che giovani studenti di vari Paesi possano essere coinvolti in uno studio a livello
internazionale, che li avvicini alla comprensione di alcuni aspetti della politica economica
internazionale, formandoli per un’auspicabile unione monetaria futura. Sandro Sassoli è l’ideatore
del progetto UFWC fin dal 1996 dopo aver raccolto alcuni suggerimenti di Arthur Schlessinger
Jr, già consigliere di John F. Kennedy."

Anche il Presidente Russo Medved, il 10 Luglio 2009 a L'Aquila, è diventato lo sponsor della
moneta unica mondiale UFWC: "Ecco. Voi potete vederla e toccarla. Questa è il simbolo della
nostra unità e del nostro desiderio di risolvere le questioni in comune. Con tutta probabilità
qualcosa di simile potrebbe apparire, essere tenuta nelle vostre mani ed essere utilizzata come
mezzo di pagamento. Questa è la moneta internazionale".
Vedi anche, in inglese: Medvedev Unveils “World Currency” Coin At G8, Medvedev Shows Off
Sample Coin of New ‘World Currency’ at G-8, e
The Associated Press: Medvedev calls for new reserve currencies
Nel sito Ufficiale UFWC: http://www.futureworldcurrency.com
troviamo tutti i dettagli del progetto. Le immagini della moneta di test sono tratte da questo sito. La
spiegazione ufficiale dei simboli è qui e la riporto in italiano:

"Lato Diritto: l'icona col "Numero 1" è ripetuta cinque volte, a rappresentare i cinque continenti .
L'iscrizione al bordo recita: "Unità nella diversità" e comprende la prima data di emissione del
2009.
Autore: Luc Luycx, Zecca Reale del Belgio.

Lato rovescio : l'Albero della Vita, con cinque foglie che simboleggiano le specie arboree locali
che crescono nei cinque continenti. L'iscrizione al bordo recita: "United Future World
Currency".
Autore: Laura Cretara, ex capo artistico della Zecca di Stato italiana."

La nuova moneta mondiale è presentata come una felice utopia. In questa pagina trovate un elenco
di personaggi noti che la supportano dal lontano 1996, tra essi citiamo:

"Una moneta del futuro che unisce tutti i continenti? Un sogno, un'utopia, una realtà? Spetta a noi
decidere."
Arthur Schlesinger Jr. è stato, con il dottor Sassoli, il "padre promotore" del concetto UFWC di una
moneta mondiale.
Il suo profondo saggio e abile sostegno, ha aiutato enormemente l'avvio del progetto.
Il Team UFWC lo ricorda con gratitudine
Arthur Schlesinger Jr.

"La ringrazio per la moneta campione dell' United Future Currency Programm. Siamo lieti di
apprendere del tuo punto di vista su questa questione.
Ancora grazie per la vostra riflessione."
Stephen Harper
25 agosto 2009

"Il progetto UFWC come simbolo di unità e di pace per il mondo".


Papa Giovanni Paolo II

"Unità significa anche pace e di amore. Plaudo a questa iniziativa molto importante, che può
aiutare l'umanità a superare le barriere nazionali, garantendo nel contempo il benessere e la
conservazione delle identità dei popoli della terra."
Tara Gandhi

"Il dollaro, l'euro, e quindi il rublo russo, il franco svizzero, lo yen giapponese, e le altre valute
insieme in una moneta unita. Perché no? Suona così straordinario, ma anche armonioso. Essa
favorirà inoltre il commercio, lo scambio sociale, e le amicizie attraverso i continenti. Inoltre, è
così difficile viaggiare (e lo faccio spesso) quando si deve pensare a tante diverse valute. I miei
migliori auguri per la United Future World Currency Programm!"
Sophia Loren

"Apprezzo molto i vostri sforzi per coinvolgere i bambini di tutto il mondo in un progetto
interessante come questo, con il duplice obiettivo di prosperità e di pace. Se tutto va bene, i vostri
sforzi serviranno a cambiare la natura del denaro in se, un evento epocale.
Quando tu e io ci incontrammo a Roma nove anni fa, si era già cominciando a pensare a questo
progetto.
Ora è giunta a buon fine. Congratulazioni a voi e a tutti i membri della vostra squadra!
Con ammirazione e rispetto ... "

14 agosto 2009
Richard G. Doty
(Senior Curator of Numismatic) Smithsonian Institution, Washington, DC
"La scoperta del DNA è un progresso epocale. La moneta UFWC dovrebbe essere una grande
occasione per l'umanità."
James Watson
(Premio Nobel 1962, scopritore del DNA)

In questa pagina trovate anche il manifesto "utopico" dell' UFWC:

Manifesto
ART. 1
"Unità nella diversità" è il fondamento che guida questa iniziativa, che è
stata avviata nel 1996. Il suo obiettivo è quello di unire le persone e andare
oltre gli stereotipi nazionali. La sua importanza storica è ancora maggiore
rispetto al suo carattere economico; è un obiettivo costruito sulla fede, la
speranza comune, e l'unificazione delle radici culturali e spirituali.
ART. 2
Il rapporto tra Europa e America, e tra gli Stati Uniti e molti Paesi dei
cinque continenti, si basa su comuni tradizioni culturali ed è sostenuto da
una comune visione del mondo. È guidato dai concetti più alti della
fratellanza e della pace. Queste relazioni sono coltivate attraverso dinamiche
a livello mondiale il cui scopo è quello di realizzare obiettivi sociali, politici
ed economici, nel pieno rispetto dei valori e delle identità nazionali che le
costituzioni dei rispettivi paesi hanno trovato.
ART. 3
E' quindi nostro desiderio quello di riportare in vita il progetto di una
moneta comune, cui è stato dato il nome provvisorio "Eurodollar/Dollaeur"
(inizialmente), "United Money", e quindi "United Future World Currency".
Sarebbe un simbolo non solo economico, ma anche umano, sociale, politico,
e di legame spirituale tra le Nazioni di diversi continenti che hanno ideali
simili.
ART. 4
Si tratta di un mezzo di comprensione, fornisce un riferimento e rafforza le
identità diverse che condividono gli obiettivi di principio. La concorrenza
nei rispettivi mercati rimane libera, e i principi fondamentali delle identità
nazionali dei paesi partecipanti saranno salvaguardati.
ART. 5
Siamo determinati ad aumentare la consapevolezza di questo progetto, tra
quante più persone possibili in tutti i continenti. Siamo concentrati
soprattutto sulla partecipazione attiva dei giovani, soprattutto delle scuole.
Infatti, i giovani rappresentano il più forte, più concreto veicolo per la
diffusione di questa iniziativa. Essi sono anche i potenziali beneficiari futuri
di questo grande passo avanti verso l'unificazione e la creazione di un
mondo che risponde meglio alle esigenze del nuovo millennio, che rompe
gradualmente barriere sociali e ideologiche.
ART. 6
Il rinnovato interesse culturale dell'economia viene come il risultato dello
spostamento della percezione della valuta nel suo complesso. Ciò fa seguito
al dibattito aperto con l'introduzione dell'euro. Attraverso questo progetto,
gli studenti, anche di un'età molto giovane, possono acquisire familiarità con
le questioni economiche di base. Questi ultimi sono sempre più importanti
in una nuova società del benessere diffuso.
ART. 7
Verrà selezionato un comitato congiunto. Esso sarà composto da esperti da
una grande varietà di discipline. Ognuno sarà libero di offrire il proprio
contributo al progetto. Tale comitato costituirà la giuria che selezionerà le
idee più interessanti, proposte e progetti richiesti da diverse iniziative in
corso.
ART. 8
Ci sarà una campagna di informazione e di supporto per coordinare i gruppi
di lavoro, i comitati e i circoli, attuata attraverso organizzazioni, enti e
associazioni. Ci sarà un periodo di considerazione per tutti i contributi per
quanto riguarda l'espansione, il confronto e lo sviluppo di: temi e problemi
tecnici, ottimizzazione degli strumenti legislativi e delle procedure; e
adempimento degli obblighi della nuova moneta.
ART. 9
Saranno effettuate prove a importanti eventi internazionali, al fine di
sensibilizzazione, educazione e promozione. Denaro contante di prova
"United Money" (banconote e monete), sarà affidato ai migliori
professionisti ed esperti internazionali nei campi appropriati.
Il tempo sarà accantonato per esplorare le questioni tecnologicamente
avanzate di sicurezza e di contraffazione, che una valuta futura dovrà tenere
sotto controllo. Ciò coinvolgerà gli organi più prestigiosi e affidabili
pubblici e privati, comprese le università e le imprese.
ART. 10
Sarà la la messa in atto della responsabilità dei futuri cittadini del mondo ed
dei governi che renderà il nostro progetto una realtà. Questo progetto è
guidato da una ferma convinzione nel processo di unificazione e coesistenza
di popoli diversi. Esso mira a promuovere una distribuzione sempre più
equa delle risorse del pianeta e dell'intelletto umano.
Rome and Brussels, March 21st 1996 Roma e Bruxelles, 21 marzo 1996
New York, January 12th 2000. New York, 12 gennaio 2000.
Milan, February 17th 2009 Milano, 17 febbraio 2009

Di questo manifesto è importante sottolineare il "Siamo concentrati soprattutto sulla


partecipazione attiva dei giovani, soprattutto delle scuole".
In una popolazione già delusa e contrariata dall'introduzione dell'Euro, che ha comportato il
raddoppio dei prezzi e impoverimento generale, è importante citare una frase di Hitler:
"Quando un avversario dichiara: "Non mi schiererò dalla tua parte e non riuscirai a portarmici",
rispondo tranquillamente: "I tuoi figli mi appartengono già. Una razza vive per sempre. Ma tu
cosa sei? Tu sei destinato a scomparire, ma i tuoi discendenti stanno già dalla nostra parte.
Entro breve tempo, non conosceranno nient'altro che questa nuova comunità".
Il progetto United Future World Currency è chiaramente un'opera di marketing e propaganda per
farci apprezzare l'idea di una moneta unica mondiale.
Introduciamo ora nella nostra analisi un articolo pubblicato in data 03/06/2009 da VoceArancio, il
settimanale on-line della Banca ING Direct olandese, famosa in Italia con il suo prodotto Conto
Arancio, e famosa anche per i suoi licenziamenti e le ricapitalizzazioni con soldi pubblici olandesi,
al fine di scongiurare il suo fallimento. Nel corso dell'analisi citeremo anche altre fonti, sempre
autorevoli, e sentiremo anche il parere di prestigiosi economisti.
Tra quelli che più spingono per introdurre tale moneta unica, riporta VoceArancio, ci sono Zhou
Xiaochuan, governatore della Banca centrale cinese, Arkady Dvorkovich, primo consigliere
economico del Cremlino, e un gruppo di economisti dell’Onu. Questo è avvenuto ufficialmente
prima del G20 di Londra dell'aprile del 2009. Questa nuova valuta globale dovrà essere basata,
secono loro, sui Diritti Speciali di Prelievo (DSP) del FMI. I Dsp sono una moneta virtuale,
introdotta dal Fmi nel 1969: il loro valore si basa su un paniere di quattro valute – dollaro, yen,
euro e sterlina – e vengono usati come unità di conto dalle organizzazioni internazionali. Secondo
IMF Fact Sheet on SDRs "oggi i DSP sono usati solo come valore di riserva, e servono soprattutto
da unità di conto del FMI e di alcune altre organizzazioni internazionali; non sono né una valuta
né un credito del FMI, ma piuttosto un credito potenziale sulle valute di libero uso dei membri del
FMI".
La possibile evoluzione di questi DSP è bene evidenziata anche da Li Ruogu, presidente della
Export-Import Bank of China, in una notizia tratta dalla Reuters del 6 luglio 2009: "Si tratta di un
piano sostenibile per riformare l'attuale sistema dei DSP e trasformarlo in una valuta reale, un
'paniere monetario' universalmente accettato che sostituirebbe il dollaro come nucleo centrale del
sistema monetario".
Sia Li Ruogu che Zhou Xiaochuan confermano che la Cina è coordinata con tutti gli altri paesi al
fine di arrivare ad una Governance Globale, come si dice ora.
Il 25 marzo 2009 Timothy Geithner, Segretario al Tesoro ed ex Presidente della New York Federal
Reserve, ha parlato al Council on Foreign Relations, e a chi gli domandava un parere sulla proposta
cinese di istituire una valuta di riserva globale, Geithner ha risposto: "Non ho letto la proposta del
governatore. È un rappresentante di banca centrale notevole, importante, molto ponderato e attento.
In genere lo trovo assennato in ogni questione. Ma da quel che ho capito della sua proposta, si tratta
di aumentare l'utilizzo dei DSP da parte del FMI. Un suggerimento che ci trova attualmente
molto disponibili. Ma si dovrebbe concepire la cosa come l'accrescimento evolutivo dell'attuale
architettura finanziaria, piuttosto che un passo verso un'unione monetaria globale."
Un articolo del Telegraph, UN wants new global currency to replace dollar, conferma che l'Onu,
come riportato sopra, stà portando avanti un suo progetto di moneta unica:
"In una relazione radicale, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo
(UNCTAD) ha detto che il sistema delle valute e delle regole di capitale che legano l'economia
mondiale non funziona correttamente, ed è stato in gran parte responsabile della crisi economica e
finanziaria. Ha aggiunto che l'attuale sistema, in base al quale il dollaro agisce come valuta di
riserva mondiale, dovrebbe essere oggetto di un'ampia riconsiderazione. Sebbene un certo numero
di paesi, tra cui Cina e Russia, hanno suggerito di sostituire il dollaro come valuta di riserva
mondiale, con il rapporto UNCTAD (the UNCTAD report) è la prima volta che una importante
istituzione multinazionale ha postulato una tale suggerimento. In sostanza, la relazione chiede un
nuovo stile Bretton Woods per gestire i tassi di scambio internazionali, vale a dire le banche
centrali sarebbero costrette a intervenire e dare supporto o spingere verso il basso le loro valute a
seconda di come il resto dell'economia mondiale si stà comportando. La proposta implicherebbe
anche che le nazioni in surplus, come la Cina e la Germania dovrebbero stimolare ulteriormente le
loro economie, al fine di ridurre gli squilibri, anziché, come nel sistema attuale, le nazioni in deficit
come il Regno Unito e gli Stati Uniti debbano prendersi l'onere principale del riadattamento. "La
sostituzione del dollaro con una moneta artificiale potrebbe risolvere alcuni dei problemi
connessi al potenziale dei paesi con deficit di grandi dimensioni e potrebbe aiutare la stabilità ",
ha dichiarato Detlef Kotte, uno degli autori del rapporto. "Ma sarà anche necessario un sistema di
tassi di cambio gestito. I Paesi dovrebbero mantenere i tassi di cambio reali [netto dell'inflazione]
stabili. Le Banche centrali dovrebbero intervenire e se esse non lo fanno, dovrebbe dirglierlo
un'istituzione multilaterale come il Fondo monetario internazionale. "Le proposte, incluse nel
UNCTAD's annual Trade and Development Report, riguardano suggerimenti più radicali per
ridisegnare il sistema monetario globale. Sebbene molti economisti hanno sottolineato che la crisi
economica è dovuta più al malfunzionamento del sistema post-Bretton Woods, fino ad oggi nessuna
istituzione importante, tra cui il G20, ha elaborato una alternativa."

Ci raccontano anche qui la solita manfrina sul fatto che questa moneta unica darà maggiore stabilità
al sistema (di estorsione) finanziario mondiale, rifonderà su basi più solide il (truffaldino) sistema
economico redistribuirà in modo più giusto il potere (delle elite) ecc. ecc.
L'articolo del settimanale "teorico della cospirazione globale" VoceArancio rivela anche che
l'ipotesi di moneta unica viene da lontano. Keynes propose il suo Bancor, "una moneta unica
mondiale inizialmente fissata in base al valore di 30 materie prime. Il Bancor non sostituiva le
valute, ma era il metro per valutare le importazioni e le esportazioni planetarie". Prima di Keynes
ci fu il "mercante-banchiere-saggiatore reggiano Gasparo Scaruffi, nel ‘500: la sua riforma
monetaria era imperniata sull’Alitinonfo (dal greco “vero volume”) come unità di misura delle
monete del mondo. E nel 1916 ripropose l’idea della moneta mondiale (l’avrebbe chiamata Oro)
l’economista americano Edwin Kremmer... A proporre (poi, ndr) l’unificazione monetaria
mondiale fu Pierre Werner, primo ministro del Lussemburgo e padre dell’euro. La sua valuta
avrebbe dovuto chiamarsi Mondo.". "A fine 2000, il Fondo monetario tenne un Economic Forum
dal titolo: “One World, One Currency: Destination or Delusion?” Nel 1998 l’Economist (data
esatta 1988, Get ready for the phoenix. The Economist: Vol. 306: January 9, 1988: pages 9-10, ndr)
ha previsto l’avvento della moneta unica dei paesi ricchi entro il 2018, ma prima “ci vorranno
ancora parecchie tempeste valutarie, un altro po’ di crolli in borsa, e probabilmente un collasso
economico o due”. Mentre Paul Volcker, ex governatore della Federal Reserve, dichiarò nel 2000:
“Se stiamo andando verso un’economia veramente globale, una valuta mondiale comune ha
perfettamente senso”.

Sono andato a vedere il documento ufficiale del Fondo Monetario Internazionale dal titolo "One
World, One Currency: Destination or Delusion?". Il documento afferma, tra le altre cose: "Gli
stessi aspetti di efficienza commerciale, di economia di scala, e i fattori pratici che spingono le
valute regionali a unirsi, esistono presumibilmente anche al livello successivo - quello globale." E
più giù: "Le economie più piccole e vulnerabili del mondo - quelle che la comunità internazionale
sta cercando di aiutare in ogni modo - sarebbero le prime a guadagnarci dalla stabilità e sicurezza
che deriverebbero da una moneta unica mondiale." In questo documento, datato 8 novembre 2000,
uno dei maggiori sostenitori della moneta unica mondiale era Robert Alexander Mundell.

Robert Alexander Mundell è uno dei maggiori economisti al mondo e premio Nobel nel 1999.
Scriveva allora l'accademia svedese nella sua motivazione: "Il lavoro di Robert Mundell sulle
dinamiche monetarie e sulle aree di cambio ottimali ha ispirato varie generazioni di ricercatori. Le
sue considerazioni fatte molto tempo fa appaiono oggi molto attuali...". Mundell teorizzò nel 1961 il
concetto di un'area valutaria ottimale. Con essa Mondell dichiarava che le condizioni che devono
essere soddisfatte perché le monete di due o più Paesi possano fondersi in una sola sono: i Paesi
devono avere già un fitto intreccio di scambi, devono avere economie simili nella struttura e nella
congiuntura, ci dev’essere una sufficiente omogeneità nel grado di sviluppo e nelle istituzioni,
devono avere condizioni di finanza pubblica non dissimili e tassi d’inflazione e d’interesse non
troppo diversi. Nella dichiarazione di conferimento del Nobel si parla anche del contributo delle sue
analisi alla creazione dell'euro. Infatti Mundell è considerato il padre spirituale della moneta unica
europea. Egli è poi uno dei maggiori teorici (della cospirazione?) della moneta unica mondiale:
"Diciamo che per primo, trenta e più anni fa, lanciai l'idea di creare una valuta unica mondiale,
proprio perché la stabilità è secondo me un valore di base..". In una sua intervista al Wall Street
Journal egli riafferma che "verrà il momento di una moneta unica globale". L'articolo dice che,
secondo Mundell "Il rimedio migliore a tutti i guai dell’economia mondiale sarebbe (e adesso ci
inoltriamo nel regno del lunghissimo periodo) la creazione di una moneta unica globale. Potrebbe
essere una nuova moneta, e qualora non fosse possibile, una valuta già dominante potrebbe
prestarsi al gioco. Tutte le altre valute mondiali potrebbero agganciarvisi. Magari proprio il
dollaro potrebbe avere questa funzione”. A sostegno di ciò che afferma profeticamente, Robert
Mundell cita Paul Volker che sosteneva che “un’economia globale ha bisogno di una moneta
globale”. A questo scopo Mundell propone di tenere un vertice internazionale, sul modello Bretton
Woods, in occasione della fiera mondiale di Shanghai del 2010. Mundell, che ha passato un bel po’
di tempo in Cina come consigliere economico del governo cinese, dice che la riesumazione di un
sistema internazionale a tassi fissi aiuterebbe Pechino a schivare le pesanti richieste dei politici
statunitensi ed europei che assediano i cinesi perché apprezzino o svalutino la loro moneta [...]
Prima che la moneta globale entri in campo, la soluzione di temporanea sarebbe quella di dotare i
paesi asiatici di una propria moneta unica. Se lo facessero, dice, “la dimensione del blocco
valutario asiatico sarebbe comparabile alla somma del blocco statunitense ed europeo messi
insieme. E allora sì, che non si tratterebbe più degli USA o dell’Europa che assediano con le loro
“bordate” la Cina o altri paesi emergenti”.
Questi tre futuribili blocchi valutari, prevede Mundell, saranno abbastanza robusti da contenere
anche dure fluttuazioni nei tassi di cambio. Ma queste fluttuazioni non mancherebbero di essere
ancora tremendamente dannose. Dunque “la cosa migliore che si potrà fare allora, sarà quella di
creare un ennesimo sistema di stabilizzazione valutaria. Ed ecco entrare in campo il ruolo della
moneta unica globale”.
"
E' interessante notare che Mundell "ha passato un bel po’ di tempo in Cina come consigliere
economico del governo cinese". Ma allora siete tutti amiconi!
Anche secondo il gruppo di economisti Europe2020 nel futuro si dovrà introdurre una nuova
moneta mondiale: "Il dollaro americano e l’economia – si legge – non sono più in grado di
sostenere l’attuale ordine economico, finanziario e monetario globale. Finché questo problema
strategico non viene affrontato e risolto direttamente, la crisi crescerà. E’ infatti questo il cuore
della crisi dei prodotti finanziari derivati, banche, prezzi dell’energia… e delle conseguenze in
termini di disoccupazione di massa e della caduta degli standard di vita. E’ dunque di vitale
importanza che questo punto sia l’argomento principale del summit del G20, e che i primi passi
verso una soluzione vengano avviati. In effetti, la soluzione a questo problema è ben nota, e
consiste nel creare una moneta di riserva internazionale [che potrebbe essere chiamata il
«Global»] basata su un paniere di monete corrispondenti alle più grandi economie, ovvero
dollaro, Euro, Yen, Yuan, Khaleeji (moneta comune degli stati del Golfo produttori di petrolio,
che partirà a Gennaio 2010), Rublo, Real…, gestito da un ‘Istituto Monetario Mondiale’ il cui
consiglio di amministrazione rifletterà il peso relativo delle economie le cui valute compongono il
Global"

Il Italia i ripetitori del "Dogma della Moneta Unica" sono, tra gli altri, Padoa-Schioppa e Romano
Prodi.
In una lunga intervista al Sole 24 ore, l’ex ministro Padoa Schioppa, parla della crisi economica e
propone, come “lezione per il futuro,” un suo sogno: l’adozione di una moneta unica globale.
Non lo chiedono solo i cinesi. Ne parlano da tempo una delle menti economiche più
acute della nostra epoca come Robert Mundell e un autorevolissimo ex banchiere
centrale americano come Paul Volcker. [..]In ogni caso, da ex banchiere centrale penso
che quando si parla di standard globali, prima ancora che a quelli legali si debba
guardare a quello monetario, che è un fatto economico funzionale, seppure vincolato a
un substrato legale. Insomma, credo proprio che questa crisi ponga il problema di un
nuovo standard monetario internazionale. La sua assenza e l'assenza della disciplina
che esso imporrebbe sono una delle cause profonde della crisi attuale.

Anche qui notiamo la solita strategia: Problema: crisi economica - Reazione: panico totale, caos,
impoverimento - Soluzione: disciplina della moneta unica
Romano Prodi, in un articolo per il Messaggero del 16 Luglio 2009 dice:

[...] il governatore della banca centrale cinese Zhou, in


occasione del G20 e poi
del G8, ha proposto la costituzione di una "valuta globale" di
riserva per sostituire il dollaro
come valore di riferimento degli scambi mondiali.
Non un semplice affiancamento dell'Euro al dollaro ma un
quadro in cui i nuovi rapporti di forza
si esprimano anche nel campo monetario ed includano perciò i
nuovi protagonisti della vita
economica mondiale a partire dalla Cina. Pur sapendo tutti
quante volte (a partire da Keynes nel
lontano 1944) questa proposta sia stata ripetuta e pur
conoscendo bene quali difficoltà si
frappongano e quanto sia lontano questo obiettivo, non
possiamo tuttavia esimerci da due
riflessioni.
La prima riguarda l'indebolimento della leadership americana
in un così breve spazio di tempo.
Gli Stati Uniti restano di gran lunga il più potente Paese del
mondo. Tuttavia l'errore politico
della guerra in Iraq, la debolezza della bilancia commerciale e
la quantità di dollari giacenti nei
forzieri delle banche centrali degli altri Paesi hanno reso molto
più complesso e difficile
l'esercizio di questo potere. Gli Stati Uniti non possono cioé
esercitarlo da soli sia nel campo
della forza militare che della moneta.
Ci vorrà ancora tempo perché si possa parlare di unica
moneta di riferimento mondiale ma il,
problema è ormai sul tavolo e, se i nuovi membri del G20
faranno fronte comune, le loro
richieste non potranno essere per sempre ignorate. Perché il
mondo è veramente cambiato. La
seconda riflessione riguarda l'Euro. Questa moneta è una
grande positiva realtà che, nella
presente crisi, ha salvato l'Europa da disastrose svalutazioni
competitive. L'Euro, tuttavia,
costituisce solo il 26% delle riserve monetarie mondiali, che
sono ancora per il 65% basate in
dollari e la Cina stessa, nonostante il suo obiettivo politico di
diversificare le proprie riserve, ha
continuato a comprare soprattutto buoni del tesoro americani.
E le transazioni internazionali,
nonostante ripetuti annunci e ripetute minacce e nonostante la
grande forza dell'economia della
zona Euro, continuano a svolgersi in dollari.
La spiegazione è semplice: perché una moneta possa
affermarsi come punto di riferimento nel
mondo non basta la forza economica rappresentata dalla
moneta stessa. Occorre una
forza politica che guidi le grandi scelte che dalla moneta
verranno sostenute e rafforzate. Un’
unione monetaria non sorretta da una comune politica
economica non può essere un punto di
riferimento per l'economia mondiale.
Se questa è la situazione credo che sia interesse dell'Unione
Europea appoggiare apertamente i
tentativi in corso per arrivare alla costruzione di una moneta
unica mondiale.
Ci vorrà un enorme lavoro e tantissimo tempo ma sarà un altro
passo in avanti per rendere meno
probabili le ricorrenti crisi dell'economia mondiale.

Non possiamo che sottolineare la comunanza di idee tra la "sinistra" di Prodi e Padoa-Schioppa e la
"destra" di Berlusconi, sostenitore del progetto United Future World Currency, come visto sopra.
Interessante a questo punto è soffermarsi su quanto detto dall'Economist nel lontano 1988 perchè
questo rivela quali sono le strategie per arrivare all'introduzione della moneta unica; ripetiamo
quanto riportato:

"ci vorranno ancora parecchie tempeste valutarie, un altro po’ di crolli in borsa, e
probabilmente un collasso economico o due".
Sappiamo benissimo che l'economia mondiale è in mano a pochi soggetti, come i Rockefeller, i
Rothschild, e i Soros e a poche Banche. Il controllo sull'intero sistema economico avviene
attraverso (1) il monopolio della creazione del denaro dal nulla da parte delle Banche Centrali
(che spesso sono anche banche private, come la Banca d'Italia o la FED), il quale è prestato
agli stati nazionali, per il suo valore nominale (valore stampato sulla banconota) più gli
interessi; la differenza tra costi di produzione (quasi nulli) e valore nominale è detta
Signoraggio Primario; il risultato è il debito pubblico statale (quello che più conta per il
controllo); (2) il monopolio nella determinazione dei tassi d'interesse operato sempre dalle
Banche Centrali e (3) la pratica della riserva frazionaria, operata dalle Banche Commerciali
(detta anche Signoraggio secondario) tramite la quale le banche commerciali possono creare
credito per un valore non pari alle loro riserve di banconote e titoli di stato, ma multiplo di
esso; con la velocita degli scambi, essa è un limite fittizio, quindi il sistema bancario può
produrre a costo zero quantità illimitate di "denaro" dal nulla,.
Questi monopoli privati sono in grado di fare precipitare in fallimenti sia gli Stati nazionali, sia le
aziende private, sia i privati mutuatari attraverso la creazione del debito inestinguibile.
Se nel mondo avvengono crisi, tempeste valutarie, crolli di borsa e collassi economici è perchè
Loro vogliono che avvengano.

Ad esempio, nel Mercoledì Nero del 16 settembre 1992, Soros, azionista di controllo del fondo di
investimento Quantum Fund, divenne improvvisamente famoso quando vendette allo scoperto più
di 10 miliardi di dollari in sterline, approfittando della riluttanza da parte della Banca d’Inghilterra
sia di aumentare i propri tassi di interesse a livelli confrontabili con quelli degli altri paesi (il
Sistema Monetario Europeo) sia di lasciare il tasso di cambio della moneta fluttuante. Alla fine, la
Banca d’Inghilterra fu costretta a far uscire la propria moneta dallo SME e a svalutare la sterlina, e
Soros nel processo guadagnò una cifra stimata in 1,1 miliardi di dollari. Da quel momento fu
conosciuto come “l’uomo che distrusse la Banca d’Inghilterra”. L'attacco speculativo del
settembre 1992 portò ad una svalutazione della lira del 30% ed al prosciugamento delle riserve della
Banca d'Italia, che fu costretta a bruciare 48 miliardi di dollari nel vano tentativo di arginare
l'attacco speculativo. Sembra propio che il fondo di investimento Quantum Fund sia sotto
controllo degli stessi Rothschild. Tutti questi eventi, fino all'ultimo collasso economico e la crisi del
dollaro, non sono fenomeni naturali, come un temporale o la caduta di un meteorite, ma sono eventi
finemente programmati.
Il fine di questi eventi, oltre a quello di svuotare le tasche alla povera gente, è anche quello di creare
un Problema Globale al quale dovrà essera data una Soluzione Globale; la Soluzione Fittizia
Globale sarà la Moneta Unica Mondiale.

Gli scettici della moneta unica di solito dicono che gli stati nazionali saranno ben restii ad
abbandonare le loro monete nazionali. Questi scettici sono ignari di quanto accaduto all'UE e sono
oltremodo ingnoranti di quanto stà accadendo in giro per il mondo. Traendo sempre spunto
dall'articolo di VoceArancio elenchiamo alcuni tasselli della nascente architettura monetaria
mondiale:
AFRICA:
introduzione dell'ECO. È la moneta della Zona Monetaria dell’Africa Occidentale. In
Africa esiste già il FRANCO CFA, garantito in euro dal Tesoro francese, il quale
circola in quattordici stati, tutti ex colonie francesi. La valuta che raggrupperà in futuro
tutti i paesi africani, tranne il Marocco per il momento, sarà l'AFRO, elaborato
dall’Unione africana. l’Afro dovrebbe entrare in circolazione, salvo reinvii, nel 2028.

ASIA:
introduzione dell'ACU (Asian Currency Unit), una moneta unica asiatica basata su
un paniere di valute locali.

AMERICA LATINA:
introduzione del SUCRE (Sistema Unitario de Compensación Regional) nel
gennaio 2010, una moneta virtuale (moneta elettronica per scambi commerciali tra i
paesi aderenti, per il momento sarà solo un’unità di conto e valore come lo fu l'ECU
per Unione Europea, ndr) condivisa da Antigua, Bolivia, Cuba, Dominica, Honduras,
Nicaragua, Saint Vincent e Venezuela, (già riuniti nell’Alternativa bolivariana per
l’America) oltre all’Ecuador. In futuro potrebbe diventare una moneta reale.

NORDAMERICA:

introduzione dell'AMERO, che potrebbe fare da moneta unica per Canada, Stati Uniti
e Messico.

PAESI ARABI DEL CONSIGLIO DI COOPERAZIONE DEL GOLFO:


Introduzione del KHALEEJI, decisa nel lontano 2001, che ha avuto un rifiuto
momentaneo da parte degli Emirati Arabi Uniti che non hanno gradito la decisione di
assegnare la sede della futura banca centrale all’Arabia Saudita.

A proposito dell'America Latina possiamo già immaginare quali saranno le critiche da parte dei
sostenitori dei regimi di Chavez e Morales. Hanno ragione, essi dicono, a staccarsi dal dollaro e
dall'egemonia Usa e creare una loro valuta di scambio. Potrebbe essere in parte vero, visto dal loro
punto di vista; ma la realta per noi è molto più complessa della semplice lotta dei buoni contro i
cattivi. Invitiamo i sostenitori di Chavez e Morales ad essere un pò più scettici. Quello che ci suscità
forti dubbi, ad esempio, è il fatto che entrambi questi leader hanno sbraitato il vangelo CO2ista alla
Conferenza di Copenaghen. Il presidente venezuelano, a proposito della crisi economica mondiale,
ha detto: "Se il clima fosse stato una banca, già lo avrebbero salvato". Evo Morales ha duramente
attaccato il capitalismo: "Se vogliamo salvare la Terra e l'Umanità dal cambiamento climatico
dobbiamo prima farla finita con il capitalismo", ha detto, precisando che "il cambiamento climatico
è l'effetto del sistema capitalistico" e che occorre cambiare il nostro modello di vita. E' evidente da
queste parole che entrambi aderiscono al consenso pseudoscientifico CO2ista dell'effetto
serra. Non sappiamo se lo fanno ingenuamente o strumentalmente; il dato che emerge, comunque,
è che anche le loro politiche monetarie ed economiche sono in conformità con le politiche di
integrazione monetaria ed economica in tutte le parti del mondo, paesi capitalisti compresi;
un'altra grave mancanza ci sembra anche, a parte generiche accuse alle banche, quella di non
svelare e denunciare il sistema truffaldino del Signoraggio bancario. Allargando un pò lo sguardo
poi scopriamo che "queste omogeneizzazioni regionali sono il prerequisito alla creazione di
un'unica moneta mondiale".
Ritorniamo quindi alla moneta unica. Secondo il prestigioso economista di globalresearch Michel
Chossudovsky "La geopolitica globale ha stretti rapporti con il sistema monetario internazionale:
il controllo sulla creazione di moneta è uno strumento di conquista economica [...] La riforma
del sistema monetario internazionale è un progetto dei gruppi finanziari dominanti, discusso a
porte chiuse. È improbabile che Russia e Cina, in larga parte subordinate agl'interessi bancari
occidentali, possano svolgere un ruolo significativo nel funzionamento di una banca centrale a
livello mondiale[...] La creazione di una nuova valuta mondiale e di un sistema bancario centrale
è uno strumento di dominio economico globale intimamente collegato alla più ampia agenda
militare USA-NATO [...]
La potenziale "alleanza" tra i coincidenti interessi bancari americani, inglesi, europei e
giapponesi culminerà nella confluenza di euro e dollaro in una unica valuta globale?
Significherebbe rafforzare il controllo egemonico di un ristretto gruppo mondiale di istituzioni
bancarie e finanziarie sul processo di creazione della moneta, che, a sua volta, offuscherebbe le
funzioni delle banche centrali nazionali, intaccherebbe la sovranità dello Stato nazionale e
porterebbe probabilmente a una nuova fase della crisi debitoria mondiale."
Da Chossudovsky sono in disaccordo solo sul fatto che la moneta unica mondiale sia uno strumento
unicamente nelle mani di Usa-Ue-Giappone, anche se questa triade potrebbe riportare ai programmi
egemonici della Commissione Trilaterale. Io penso invece che se Russia e Cina hanno fatto questa
proposta è perchè c'è ormai una coordinazione mondiale di tutte le elite monetarie nel volere la sua
introduzione. Il peso nelle trattative di un Paese come la Cina poi è enormemente aumentato.
Federico Rampini su R2 Diario di Repubblica del 14 luglio 2009 diceva: "La Cina usa la
recessione globale per rimettere in discussione vecchie gerarchie e rapporti di forza. Poiché i
mercati finanziari sanno perfettamente quanto sia importante la Cina come acquirente di titoli
pubblici americani, e quindi quanto sia cruciale la fiducia dei leader asiatici nel dollaro,
quell’uscita (l'idea di moneta unica, ndr) contiene un’implicita minaccia. È la prima volta nella
storia che un presidente americano, nel definire la sua politica fiscale, è costretto a tener conto di
un “vincolo esterno” che sta a Pechino, fornendo promesse alla Cina sulla solvibilità di lungo
periodo del Tesoro americano." Ormai si parla dei Bric, Brasile-Russia-India-Cina, come i nuovi
potenti attori globali. Coerentemente al Nuovo Ordine Mondiale Multilaterale, sarà necessario
dare ad ogni elite finanziaria (e solo a questa) delle potenze emergenti una nuova fetta della torta; ci
sarà quindi un ridimensionamento del dollaro e ciò farà da apripista al programma di moneta unica.
Quello su cui concordo in pieno con Chossudovsky è invece il fatto che una simile moneta
mondiale porterà a un "controllo egemonico di un ristretto gruppo mondiale di istituzioni
bancarie e finanziarie sul processo di creazione della moneta". Come sa chi ha studiato a fondo il
Signoraggio bancario, il controllo egemonico del processo di creazione di moneta da parte di poche
istituzioni bancarie, vuol dire, in sostanza, mettere nelle mani di queste poche isituzioni mondiali la
possibilità di creare denaro dal nulla (l'investimento della banca sarà solo il costo di stampa, se
poi pensiamo che in futuro si svilupperà sempre più la moneta elettronica, il costo effettivo di
produzione di questa moneta unica da parte della Banca Centrale Mondiale sarà ZERO). Una
concentrazione di potere senza precedenti nella storia.
«I banchieri possiedono la terra. Portategliela via ma lasciategli il potere di creare denaro e con
un semplice schizzo d’inchiostro creeranno abbastanza soldi per comprarla nuovamente. Tuttavia,
portategli via il potere di creare il denaro e tutte le grandi fortune come la mia scompariranno e
dovrebbero scomparire perchè in questo modo il mondo sarebbe un posto migliore e più felice da
vivere. Ma se desiderate rimanere gli schiavi dei banchieri e pagare il costo della vostra schiavitù,
lasciateli pure continuare a creare denaro»
Sir Josiah Stamp ex direttore della banca d’Inghilterra 1928
(Al tempo, ritenuto secondo uomo piu’ ricco d’Inghilterra)

Andrew Marshall in un articolo su globalresearch.ca afferma:


<< Nel 1998 Jeffrey Garten scrisse un articolo per il New York Times in favore di una
"Fed globale". Garten è stato preside della Yale School of Management, Sottosegretario
al Commercio per gli Scambi Internazionali sotto Clinton, in precedenza aveva servito
nell'amministrazione Nixon nel Council on International Economic Policy della Casa
Bianca, e aveva fatto parte del gruppo di pianificazione dell'azione politica dei
Segretari di Stato Henry Kissinger e Cyrus Vance sotto Carter e Ford, è stato Direttore
Generale {managing director} alla Lehman Brothers, ed è membro del Council on
Foreign Relations[...] Egli postula che "Una banca centrale indipendente,
responsabile del mantenimento della stabilità finanziaria mondiale, è l'unica via
d'uscita. Nessun altro può fare quel che è necessario: iniettare maggiore liquidità nel
sistema per stimolare la crescita, ridurre i debiti stratosferici dei mercati emergenti, e
supervisionare le operazioni di istituzioni finanziarie traballanti. Una banca centrale
globale potrebbe fornire un incremento di liquidità nel momento in cui stesse perdendo
rapidamente vigore." Inoltre "Una tale banca rivestirebbe un ruolo di supervisione per
banche ed altre istituzioni finanziarie ovunque nel mondo, fornendo qualche standard
uniforme per un'oculata attività creditizia in posti come Cina e Messico. [Comunque,
l]a regolamentazione non deve per forza essere inflessibile." [...]È interessante che
Garten affermi che "L'unica cosa che sarebbe inaccettabile, riguardo questa banca,
sarebbe la dipendenza da corpi legislativi dalla visione a breve termine." In sostanza,
non dovrebbe rendere conto ai popoli del mondo. Perciò Garten si pone la domanda: "
A chi dovrebbe rendere conto una banca centrale mondiale? Sarebbe troppo potente
per essere gestita solo da tecnocrati, per quanto i migliori tra loro dovranno comunque
amministrarla. Una possibilità consiste nel collegare la nuova banca a un Gruppo dei
Sette più allargato - magari un G-15 [o, nel contesto odierno, un G20] che
includerebbe il G-7 e una rotazione di membri come Messico, Brasile, Sud Africa,
Polonia, India, Cina e Corea del Sud." Poi aggiunge che "Ci dovrebbe essere una
stretta collaborazione" tra la banca globale e la Fed, e che "La banca globale non
opererebbe all'interno degli Stati Uniti, e non sarebbe in grado di scavalcare le
decisioni della nostra banca centrale"[...]Nel settembre del 2008 Jeffrey Garten scrisse
un articolo per il Financial Times, in cui affermava (la necessità, ndr) [...]
dell'istituzione di un'Authority Monetaria Globale che controlli mercati che ormai non
hanno più confini[...]Alla fine dell'ottobre del 2008, Jeffrey Garten scrisse un articolo
per Newsweek, in cui diceva che "i leader politici dovrebbero cominciare a stendere le
basi per la formazione di una banca centrale globale." [...]Garten illustra i criteri e le
funzioni di una banca centrale mondiale dicendo che "potrebbe essere il principale
controllore delle grandi istituzioni finanziarie globali, tipo la Citigroup o la Deutsche
Bank, le cui attività oltrepassano le frontiere," come anche "operare da tribunale
fallimentare quando le grandi banche globali che operano in svariati paesi devono
essere ristrutturate. Potrebbe supervisionare non solo le grandi banche commerciali,
tipo la Mitsubishi UFJ, ma anche il sistema finanziario 'alternativo' che si è sviluppato
in anni recenti, consistente in fondi speculativi, gruppi di private equity e fondi sovrani
- ciascuno dei quali oggi è sostanzialmente privo di controlli." In più "potrebbe
influenzare i principali tassi di cambio, e potrebbe presiedere a un nuovo summit
monetario che riallinei dollaro e yuan, ad esempio, dato che uno dei suoi scopi
principali sarebbe quello di affrontare il grande squilibrio finanziario che pende come
una spada di Damocle sull'economia mondiale."[...] Nel gennaio del 2009 leggiamo
che "una soluzione lampante per evitare che i problemi si ripropongano darebbe la
fondazione di una 'banca centrale globale' - data l'incapacità di FMI e Banca
Mondiale di prevenire la catastrofe finanziaria." Il dottor William Overholt, senior
research fellow alla Harvard Kennedy School, ex membro del Rand Institute, ha tenuto
un discorso nel Dubai, durante il quale ha affermato che "Per evitare un'altra crisi
abbiamo bisogno della capacità di gestire la liquidità globale. Teoricamente lo si
potrebbe ottenere mediante un qualche genere di banca centrale globale, o attraverso
la creazione di una valuta globale, o attraverso l'accettazione globale di un insieme di
norme (che includano sanzioni) e un meccanismo di composizione delle dispute." >>

Andrew Marshall, sempre nel suo articolo su globalresearch.ca più avanti afferma:
"In definitiva, ciò che tutto questo implica è che il futuro dell'economia politica è fatto
di passi sempre più rapidi verso un sistema globale di governance, ovvero di governo
mondiale, con una banca centrale mondiale e una valuta globale, e che,
contemporaneamente, questi sviluppi avverranno a fronte o a seguito di un declino
della democrazia in tutto il mondo, con un conseguente incremento della gestione
autoritaria del potere politico. Ciò di cui siamo testimoni è la creazione di un Nuovo
Ordine Mondiale, consistente in una struttura autoritaria di governo globale. Difatti Il
concetto di valuta globale e di banca centrale globale, è autoritario di per se, dato che
sottrae anche gli ultimi residui di controllo e di possibilità di chiedere conto dalle mani
dei popoli del mondo, donandoli a un piccolo e sempre più interconnesso gruppo di
élite internazionali[...] E in effetti le "soluzioni" che vengono proposte per affrontare la
crisi finanziaria globale beneficiano più coloro che questa crisi l'hanno provocata,
piuttosto che quelli che ne stanno pagando le maggiori conseguenze: una classe media
in via di dissolvimento, e tutti i diseredati, gli indebitati, i poveri del mondo. Le
soluzioni proposte per questa crisi costituiscono l'espressione e la concretizzazione
dello scopo ultimo, generazionale, dell'élite globale, e di conseguenza rappresentano la
meno favorevole delle condizioni per la vasta maggioranza dei popoli del pianeta."

Per impedire tutto ciò sarà necessario un movimento di consapevolezza collettivo che si rifiuti di
aderire a questo ordine che stanno costruendo sulle nostre teste.

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Nuova moneta mondiale cercasi
Articolo tratto da VoceArancio, settimanale della banca ING Direct
La svalutazione del dollaro mette a rischio la stabilità del sistema monetario
mondiale. Al G20 la Cina ha chiesto di abbandonare il biglietto verde. E
qualcuno lo sta già facendo.

Vogliono togliere al dollaro il ruolo di valuta di riferimento del sistema monetario


mondiale.
Zhou Xiaochuan, governatore della Banca centrale cinese, Arkady Dvorkovich,
primo consigliere economico del Cremlino, e un gruppo di economisti dell’Onu
lo hanno chiesto ufficialmente, prima del G20 di Londra di aprile. Anche il nostro
ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il presidente francese, Nicolas
Sarkozy, avevano parlato di questa possibilità prima del vertice. Poi a Londra la
cosa non è stata nemmeno discussa. Ma una piccola novità c’è stata: i grandi
hanno portato da 250 a 750 i miliardi di dollari messi a disposizione del Fondo
monetario internazionale, sottoscrivendo anche l’emissione di Diritti speciali di
prelievo (Dsp) per un valore di 250 miliardi di dollari.

I Dsp sono una moneta virtuale, introdotta dal Fmi nel 1969: il loro valore si
basa su un paniere di quattro valute – dollaro, yen, euro e sterlina – e vengono
usati come unità di conto dalle organizzazioni internazionali. Proprio dei Dsp
aveva parlato Xiaochuan in “Riformare il sistema monetario mondiale”, il
documento con cui il governatore è andato all’attacco del dollaro. La proposta è
esplicita: le transazioni monetarie internazionali (oggi l’86% è in dollari)
dovrebbero invece essere effettuate attraverso i Dsp, il cui paniere dovrebbe
includere anche le monete delle economie emergenti: almeno lo yuan renminbi
cinese e la rupia indiana. In questo modo si garantirebbe al sistema monetario
globale più stabilità e ai governi maggiore libertà di movimento. Il Wall Street
Journal chiama i Dsp, senza troppi fronzoli, “funny money”, una moneta tipo
quella del Monopoli o di “Bananalandia”, “pezzi di carta stampati in cantina dai
funzionari del Fondo monetario”.

Il dollaro è al centro del sistema dal luglio del 1944. Cioè dalla conferenza di
Bretton Woods: 730 delegati provenienti da 44 nazioni alleate si riunirono al
Mount Washintgton Hotel di Bretton Woods (nel New Hampshire) per riformare
il sistema monetario mondiale. Decisero che il prezzo del dollaro fosse fissato a
un trentacinquesimo di un’oncia d’oro e stabilirono un cambio fisso con le altre
valute. Il sistema resse per meno di 30 anni. La Federal Reserve e il Tesoro
statunitense non riuscivano a gestire nello stesso tempo il rapporto fisso con
l’oro e quello con le altre valute. L’equilibrio saltò, e nel 1971 il presidente Nixon
ne prese atto: annunciò l’abbandono dell’aggancio tra dollaro e oro e introdusse
un sistema di scambi flessibili con le monete estere. Novità che lasciò crescere
altre valute (come il marco tedesco) ma che non intaccò il ruolo del dollaro
come moneta di riferimento mondiale. E Washington continuò a gestire la
volatilità del dollaro per compensare gli squilibri tra entrate e uscite.

Le riserve valutarie dei governi sono piene di dollari. Il Fondo monetario


internazionale dice che alla fine del 2008 il valore delle riserve in valuta estera
dei governi ammontava a 4.300 miliardi di dollari: 3mila erano in dollari, mille in
euro, 300 in altre valute. La Cina ha riserve in valuta estera per un valore di
1.950 miliardi di dollari. Il 70% di quei soldi sono investiti in titoli denominati in
dollari, come i buoni del Tesoro Usa. Il Giappone ha investito in obbligazioni
americane 700 miliardi di dollari. Gli stati del Golfo hanno altri 125 miliardi di
dollari.

Le politiche monetarie americane stanno costruendo le basi per un’ondata


inflazionistica negli Stati Uniti, e quindi per una svalutazione del dollaro.
Tendenza in corso da anni: il deficit americano, tra il 1990 e il 1996, era stato, in
media, di 91 miliardi l’anno; tra il 1997 e il 1999 la media è salita a 176 miliardi;
nel 2003 il passivo statale è arrivato a 539 miliardi ed è salito a 833 nel 2006. Il
presidente Obama ha fatto approvare una finanziaria dove il deficit 2009 è di
1.750 miliardi di dollari, quello del 2010 di 1.170 miliardi. La Fed sta tenendo i
tassi a zero, compra bond statali e privati.

Alla nascita dell’euro, il 1° gennaio 1999, la moneta unica valeva 1,1667 dollari.
Il 2 dicembre 1999 l’euro scese fino alla parità, il 27 gennaio 2000 andò anche
sotto. Il minimo storico è stato di 82,3 centesimi di dollaro per un euro, il 26
ottobre 2000. La parità è tornata il 15 luglio 2002. Nel 2006 si è avviata una
rapida ascesa che ha portato l’euro fino al massimo storico di 1,59 dollari (il 7
luglio 2008), mentre oggi il cambio è attorno a 1,3 dollari per un euro.

Nel novembre del 2007, quando l’euro valeva più o meno 1,4 dollari, la top
model Gisele Bundchen chiese che le sue prestazioni fossero pagate in euro.
Fece clamore anche il videoclip della canzone “Blue Magic” del rapper
americano Jay-Z, dove si vedeva il cantante in giro per le strade di New York su
una Rolls Royce con una valigetta piena di banconote da 500 euro.

Alcuni governi, come la Svezia o gli Emirati, hanno deciso di cambiare da dollari
a euro parte delle loro riserve valutarie. Il cartello petrolifero dell’Opec – anche
sobillato dagli estremisti anti-Usa di Iran e Venezuela – ha iniziato a parlare
seriamente di fissare direttamente in euro il prezzo del petrolio.

Chi vuole sostituire il dollaro con un’altra valuta cardine del sistema monetario
mondiale sa però che, al momento, non ci sono alternative. L’euro è la moneta
di un sistema di banche europee ancora troppo frammentato, per regole e
autorità nazionali. L’Europa non ha poi una politica unitaria di bilancio, il che
genera non poche incertezze sul valore della valuta. L’ingresso dell’Inghilterra
nell’Unione monetaria potrebbe aiutare, ma Londra non ha intenzione di
rinunciare alla sterlina (anche se un movimento pro-euro è in crescita). Lo yuan
renminbi, peraltro parecchio manipolato da Pechino negli ultimi anni, potrà
ambire al posto di perno del sistema solo fra decenni.

Così Xiaochuan si è giocato la carta dei Dsp. Ma ha citato anche Keynes.


L’economista inglese si era presentato a Bretton Woods con una serie di
proposte sull’economia globale. Una era il Bancor: una moneta unica mondiale
inizialmente fissata in base al valore di 30 materie prime. Il Bancor non
sostituiva le valute, ma era il metro per valutare le importazioni e le esportazioni
planetarie. Ogni stato doveva essere in grado di avere un saldo zero tra entrate
e uscite, perché un organismo centrale – chiamato International currency union
– avrebbe tassato i surplus o i deficit della bilancia commerciale. L’obiettivo era
incoraggiare i sistemi nazionali a cercare l’equilibrio commerciale ed evitare che
ci fossero nazioni debitrici o creditrici.

A Bretton Woods la proposta di Keynes non passò. Passò la soluzione rivale


dell’americano White, che metteva il dollaro al centro. Per Keynes la sconfitta fu
pesante. L’inglese morì due anni dopo, il dispiacere dell’esito di Bretton Woods,
dicono alcuni, contribuì.

L’idea di una moneta unica mondiale non è passata solo per la testa di Keynes.
Venne in mente anche al mercante-banchiere-saggiatore reggiano Gasparo
Scaruffi, nel ‘500: la sua riforma monetaria era imperniata sull’Alitinonfo (dal
greco “vero volume”) come unità di misura delle monete del mondo. E nel 1916
ripropose l’idea della moneta mondiale (l’avrebbe chiamata Oro) l’economista
americano Edwin Kremmer. Dopo Keynes, a proporre l’unificazione monetaria
mondiale fu Pierre Werner, primo ministro del Lussemburgo e padre dell’euro.
La sua valuta avrebbe dovuto chiamarsi Mondo.

Nomi bizzarri, ma la moneta mondiale non è solo faccenda da aneddotica. A


fine 2000, il Fondo monetario tenne un Economic Forum dal titolo: “One World,
One Currency: Destination or Delusion?”. Nel 1998 l’Economist ha previsto
l’avvento della moneta unica dei paesi ricchi entro il 2018, ma prima “ci
vorranno ancora parecchie tempeste valutarie, un altro po’ di crolli in borsa, e
probabilmente un collasso economico o due”. Mentre Paul Volcker, ex
governatore della Federal Reserve, dichiarò nel 2000: “Se stiamo andando
verso un’economia veramente globale, una valuta mondiale comune ha
perfettamente senso”.

Per arrivare a una moneta unica serve molto tempo e diverse condizioni. C’è
una teoria di “area valutaria ottimale” elaborata dal premio Nobel canadese
Robert Alexander Mundell. Le condizioni che devono essere soddisfatte perché
le monete di due o più Paesi possano fondersi in una sola sono: i Paesi devono
avere già un fitto intreccio di scambi, devono avere economie simili nella
struttura e nella congiuntura, ci dev’essere una sufficiente omogeneità nel
grado di sviluppo e nelle istituzioni, devono avere condizioni di finanza pubblica
non dissimili e tassi d’inflazione e d’interesse non troppo diversi.

Per arrivare al dollaro unico gli Stati Uniti ci misero 147 anni: fino al 1934. Il
processo fu complesso. La Costituzione del 1787 aveva stabilito che «tutti i
debiti e gli impegni esistenti a carico degli Stati confederati prima dell’entrata in
vigore della Costituzione saranno validi nei confronti degli Stati Uniti, nell’ambito
della nuova Costituzione, come lo erano nell’ambito della precedente
Confederazione». I singoli Stati rimasero molto autonomi, ognuno con la sua
valuta. Il Maryland all’inizio dell’Ottocento pose una tassa del 2% sui dollari
emessi dagli altri Stati. Bocciata nel 1819 dalla Corte suprema. La Banca
centrale federale, la Federal Reserve, fu creata solo nel 1913. Un valore unico
e definitivo del dollaro arriva solo nel 1934, con il “Gold Reserve Act” del
presidente Roosevelt.

L’Europa ci mise molto meno. Nel 1988 il Consiglio europeo affidò al comitato
dei governatori delle banche centrali delle Comunità Europee il compito di
progettare l’Unione economica e monetaria. Nel 1990 si arrivò alla
liberalizzazione dei flussi di capitale tra gli Stati membri e nel 1992 il trattato di
Maastricht stabilì i parametri per aderire all’euro. La Banca centrale europea si
insedia nel 1998, dal 1° gennaio 1999 sono fissati i cambi tra le valute
dell’Unione. Dal 1° gennaio 2002 l’euro entra in circolazione.

Anche altrove ci stanno provando. Ad esempio in Africa. Il primo ad arrivare -


deve debuttare il 1° dicembre - sarà l’Eco. È la moneta della Zona Monetaria
dell’Africa Occidentale, gruppo di cinque paesi (Gambia, Ghana, Guinea,
Nigeria, Sierra Leone) che fanno parte della Comunità Economica degli Stati
dell’Africa Occidentale, 16 Stati che, in tempi ancora da definire, potrebbero tutti
adottare l’Eco. Monete uniche africane esistono già. C’è il Franco Cfa. Garantito
in euro dal Tesoro francese, ha due versioni non intercambiabili: quella del
Banco Centrale degli Stati dell’Africa Occidentale e quella del Banco degli Stati
dell’Africa Centrale. Circola in quattordici stati, tutti ex colonie francesi. La sigla
Cfa stava per Colonie francesi africane, mentre oggi significa Comunità
francese d’Africa in una versione e Cooperazione finanziaria dell’Africa Centrale
in un’altra. E c’è l’Afro, elaborato dall’Unione africana come valuta ufficiale della
Comunità economica africana che raggruppa tutto il continente nero, escluso il
Marocco. Istituito con un trattato (quello di Abuja, del 3 giugno 1991) che è
precedente a quello di Maastricht, l’Afro dovrebbe entrare in circolazione per il
2028. Ma ci sono stati come l’Egitto, lo Swaziland e il Lesotho, che hanno già
chiesto un rinvio.

La Banca per lo sviluppo asiatico lavora all’Acu, una specie di moneta unica
asiatica basata su un paniere di valute locali. Il progetto è ancora molto
generico. Non si sa, soprattutto, se la Cina sarà mai disposta a farne parte,
magari rischiando di subire l’egemonia dello yen giapponese.

In America Latina entrerà in vigore a gennaio 2010 il Sucre. Sarebbe una


moneta virtuale condivisa da Bolivia, Venezuela, Nicaragua e Cuba, Dominica,
Saint-Vincent e Granadine (già riuniti nell’Alternativa bolivariana per l’America)
oltre all’Ecuador. In futuro potrebbe diventare una moneta reale. Intanto in
Ecuador la moneta corrente sono i dollari americani. Nel Nordamerica è stato
ipotizzato l’Amero, che potrebbe fare da moneta unica per Canada, Stati Uniti e
Messico. Tre Stati che oggi condividono un’area di libero scambio (il Nafta) e un
accordo di protezione reciproca (il Spp).

I sei paesi arabi del Consiglio di cooperazione del Golfo (Gcc) nel 2001
avevano deciso di dar vita a un’unione monetaria fissando il lancio di una
moneta comune, il Khaleeji (vuole dire “del Golfo”), al 1° gennaio 2010. I Paesi
erano Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. A
seppellire il progetto, però, sono stati proprio gli Emirati, che non hanno gradito
la decisione di assegnare la sede della futura banca centrale all’Arabia Saudita
(si erano candidati loro per primi a ospitarla). «L’Unione monetaria - ha detto il
20 maggio scorso una fonte della banca centrale di Abu Dhabi - non ci interessa
più se non possiamo avere nessuna voce in capitolo».

Oggi niente più dell’oro ha l’aspetto di una moneta unica mondiale. E si parla
anche di tornare al “gold standard”, quello abbandonato da Nixon nel ’71. I
finanzieri si stanno scambiando e-mail su un saggio intitolato Oro e libertà
economica. È degli anni Sessanta, lo aveva scritto Alan Greenspan. «Sotto il
regime di gold standard, il credito che una nazione può sostenere è determinato
dagli asset tangibili dell’economia. Ma senza questo regime non c’è nessuno
store value (bene rifugio, ndr). La spesa in deficit è semplicemente uno schema
per la confisca della ricchezza. L’oro, in questo contesto, protegge il diritto di
proprietà».

Tornare all’oro causerebbe uno choc. Ubs calcola che per reintrodurre il gold
standard le riserve auree degli Usa sono così scarse che si dovrebbe quotare
l’oro a 6.000 dollari l’oncia. Per implementare lo standard in Giappone, Cina e
Stati Uniti il prezzo supererebbe i 9.000 dollari. Oggi un’oncia è quotata a 915
dollari.

Link di approfondimento:
Nuova moneta mondiale cercasi

Una moneta una sola banca centrale, il Sole 24 Ore

Sindaco Moratti alla presentazione del progetto "United Future World Currency"

La Moneta Copernicana

Il Nuovo Ordine Finanziario Mondiale: Verso la Moneta Unica Globale e il Governo Mondiale

Ora l'Acu asiatica allarma re dollaro

Un mondo chiamato Bric

Chavez announces new Latin American currency

Sucre, The New Latin American Currency To Replace US Dollar For Intra-Regional Trade

Latin American Leftists to trade in new virtual 'sucre' currency

Morales e Chavez pensano a una moneta alternativa al dollaro

L’Africa Occidentale verso la moneta unica

Afro (valuta)

Il Golfo avrà la sua moneta unica

http://www.osservatoriosulmondo.com/archivio/57-30_04_09.pdf

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giovedì 14 gennaio 2010


Lucis Trust: La Nuova Religione Mondiale

«il Cristiano, l'Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono


unirsi come fratelli e accomunarsi nella preghiera al solo Dio che è sopra a tutti gli altri dei»
"Albert Pike,Morals and Dogma"(vol. III, pag. 153).

La Lucis Trust, originariamente Lucifer Publishing Company, fu fondata nel 1922 da Alice Bailey,
erede degli insegnamenti Teosofici di Elena Petrova Blavatsky e profetessa ufficiale della religione
della Nuova Era.
La Lucis Trust è un'organizzazione non governativa a statuto consultivo presso il Consiglio
economico e sociale delle Nazioni Unite, con sedi a new York, Londra e Ginevra.

La Lucis Trust fornisce un supporto finanziario mondiale alle sue diverse sezioni che sono:
-La Scuola Arcana
-La Buona Volontà Mondiale
-I Triangoli
-La Lucis Publishing
-La Lucis Production
-Le Biblioteche Lucis Trust
-Il Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo
-Gestisce la Sala della Meditazione delle Nazioni Unite
Esiste anche un canale youtube consultabile qui
La Scuola Arcana
La Scuola Arcana fu fondata da Alice A. Bailey nel 1923 per rispondere a una richiesta manifesta e
sempre crescente di un insegnamento e di una formazione più approfonditi nella scienza dell'anima.
La Scuola Arcana è stata creata per essere una scuola di formazione, rivolta agli adulti, sulle
tecniche di meditazione e di sviluppo del potenziale spirituale. La scuola offre corsi progressivi di
studio e meditazione, oltre a una formazione pratica al servizio di gruppo. L'intento della
formazione esoterica offerto dalla Scuola Arcana è di aiutare lo studente nel suo sviluppo spirituale,
aiutarlo ad accettare le responsabilità dello stato di discepolo e a servire il Piano servendo l'umanità.
L'esoterismo è un modo di vivere pratico.

Buona Volontà Mondiale

Fondata nel 1932, l'organizzazione è riconosciuta dalle Nazioni Unite, oggi come una ONG. La
Buona Volontà Mondiale lavora direttamente con i "federalisti del mondo", ed è parte del lavoro di
"Esternalizzazione della Gerarchia" di "menti illuminate", che ci introduca in una "Age of
Maitreya".
La Buona Volontà offre numerose possibilità per sviluppare la partecipazione individuale e di
gruppo al servizio dell'umanità in questo periodo cruciale della storia:

Triangoli

Fondati nel 1937, Triangoli è il nome di una rete globale di cellule, i cui membri pregano una
"Grande Invocazione", specialmente con la luna piena, quando i membri del triangolo possono
essere influenzati dai segni astrologici dello Zodiaco.

Nel suo sito web la Lucis Trust smentisce di essersi mai chiamata Lucifer Trust ma ammette il fatto
che, per un breve periodo di tempo, quando Alice e Foster Bailey erano agli inizi, pubblicavano i
loro libri con la loro "Lucifer Publishing Company", nel 1925 cambiata in "Lucis Publishng
Company". Dopo che gli autori della pagina web rimarcano la diversa radice, secondo loro, delle
parole Lucis e Lucifer, essi dicono che non sanno (ma guarda!) le motivazioni del perchè i Bailey
avevano scelto originariamente il nome di Lucifer, ma subito dopo affermano:" possiamo solo
supporre che essi, come il grande maestro HP Blavatsky, per il quale avevano un enorme rispetto,
abbiano cercato di ottenere una più profonda comprensione del sacrificio di Lucifero. Alice e
Foster Bailey erano studenti e insegnanti seri della Teosofia, una tradizione spirituale che vede
Lucifero come uno degli angeli solari, quegli esseri avanzati che la Teosofia dice essere discesi (e
quindi "la caduta") da Venere sul nostro pianeta, eoni fa, per portare il principio dello spirito a
quello che allora era l'animale-uomo. Nella prospettiva teosofica, la discesa di questi angeli solari
non è stata una caduta nel peccato o nella vergogna, ma piuttosto un atto di grande sacrificio,
come suggerisce il nome "Lucifero", che significa portatore di luce...."
Se lo dite voi ci crediamo! Ma allora ci chiediamo se ci sia poi una reale distinzione di signicato
profondo tra Lucis che significa "Luce" (light) e Lucifer, che deriva dal latino, Lux o Lucis (luce) e
ferre (portare), e vuol dire Portatore di Luce. A proposito di portatori di luce non si può non citare la
statua di Prometeo dinnanzi al Rockefeller Center di New York. Nell'incisione sovrastante la statua
si legge: "Prometeo maestro di ogni arte portò il fuoco che ai mortali si è rivelato un mezzo per
intenti possenti. Saggezza e conoscenza saranno la stabilità dei tempi".

Secondo Epiphanius, nel libro Massoneria e Sette Segrete (libro di ispirazione


fondamentalista cristiana, fatto però che non sminuisce le documentatissime esposizioni), la
Fondazione Rockefeller fa parte prorpio della Lucis Trust; del monumento di fronte alla Fondazione
si dice:"Prometeo è rappresentato plasticamente in atto di slanciarsi a portare il fuoco - simbolo
della luce iniziatica - agli uomini; curiosamente il volo del mitico eroe si colloca al centro di un
anello che rappresenta lo Zodiaco, ed è rivolto in direzione delle costellazioni dei Pesci e
dell'Acquario. Un insieme di facile lettura se in Prometeo riconosciamo uno degli emblemi chiave
del New Age, quel Sole - Lucifero per antonomasia - che si muove nelle costellazioni e dirige
teosoficamente i destini dell'umanità"
Terry Melanson scrive:
"La Lucis Trust è controllata attraverso un consiglio fiduciario internazionale la cui composizione
si dice che includa: John D. Rockefeller, Norman Cousins, Robert S. McNamara, Thomas Watson,
Jr. (IBM, ex ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca), Henry Clausen, Grand Comandante del
Consiglio Supremo, 33 Grado, Distretto Meridionale del Rito Scozzese e Henry Kissinger. Questo
consiglio terrebbe legata l'organizzazione occulta e influente della Bailey alla cospirazione
internazionale di gruppi elitari, tra cui il Council on Foreign Relations (CFR), il Bilderbergs, e la
Commissione Trilaterale.
Sono stato in grado di confermare alcune di queste connessioni attraverso il coinvolgimento della
Lucis Trust nella Windsor International Bank and Trust Company, dove sul suo sito, la Banca
Windsor afferma chiaramente che essa è "un membro di, un consulente, una consociata di, amico
di, benefattore di, o collaboratore di, alcune Organizzazioni di seguito: "

* Fondo internazionale per lo sviluppo


* La Sala Family Foundation
* La Fondazione Rockefeller
* WHO / Habitat for Humanity
* Il Lucis Trust (ONG); delle Nazioni Unite
* National Resources Defense Council
* Capital Missioni Company
* Investors Circle
* The Coca-Cola Foundation
* Fellowship for International Education
* International Monetary Agency
* International Center for Educational Advancement
* Fondo Christian Children's (Worldwide)
* BAMPAC (Black America's Political Action)
* Fellowship per la Riconciliazione
* Istituto Nazionale per il Progresso delle Scienze
* Associazione internazionale per la cooperazione ambientale
* World Wildlife Federation
* Council on Foreign Relations (CFR)
* CARICOM
* NAFTA
* MERCOSOR
* Consiglio dei Paesi emergenti
* Freedom Communications, Inc.
* L'Istituto europeo (Affari esteri Magazine)
* United Nations Association degli Stati Uniti
* La NAACP (National Association of Colored People)
* The Royal Heritage Charitable Relief Fund

IMPORTANTE SVILUPPO Dopo aver postato questa scoperta, la Banca Windsor ha prontamente cambiato la loro
pagina e ha cancellato tutte le tracce delle connessioni che ho esposto sopra. Al momento in cui scriviamo non hanno
più una presenza sul web. Sono stato in grado di salvare una copia - grazie alla cache di Google - della pagina e di
quanto apparso quando ho esposto questo sulla Lucis Trust:
http://www.conspiracyarchive.com/NewAge/windsor.htm"

David S. Katz, nel suo libro La Tradizione Occulta, parlando del lavoro della Blavatsky, tratteggia
quella che è una vera e propria mitologia:
"la Blavatsky ne getta le basi in Iside Svelata e vi apporta delle modifiche in La Dottrina Segreta,
oltre ad ambientarli in India anzichè in Egitto. Il concetto sottostante è la presenza di un' "antica
saggezza" che non sarebbe mai venuta meno: "La gnosis aleggia ancora sulla terra, e i suoi devoti
sono molti, ancorchè sconosciuti". Questa forma di conoscenza era stata tramandata attravarso i
secoli in varie società segrete, gli ermetici, i rosacroce, i sufi, i druisi. Inoltre, possiamo trovare
echi di queste conoscenze nei miti, nelle leggende e negli insegnamenti religiosi di tutti i popoli: è
per questo che esistono tante dottrine simili nelle diverse fedi. L'obiettivo della Teosofia è mettere
insieme tutti questi elementi, per costrure un tutto coerente ed esaustivo. Madame Blavatsky ci dice
che , lasciando da parte le forze studiate di solito dagli scienziati, c'è un altro sistema parallelo,
non meno naturale, ma le cui dinamiche vengono comprese meglio da veggenti e sciamani, in
grado di identificare l'energia che esiste in tutte le cose. Questa energia assume diversi nomi -
etere, vril, forza odica, magnetismo animale e così via - ma in ogni caso può essere incanalata da
coloro che sono in grado di apprenderne i segreti attraverso la padronanza di scienze come
l'astrologia e di tecniche come la chiaroveggenza".
A destra il simbolo della Società Teosofica, si noti la svastica in alto

Il Culto di Lucifero è bene espresso dalla Blavatsky nel suo libro La Dottrina Segreta-
Antropogenesi (Milano, Bocca, 1953) Parlando di Dio nel Giardino dell'Eden la Blavatsky scrive:
"L'Essere [...] che fu il primo a pronunciare queste parole crudeli: "Vedete, l'uomo è divenuto come
uno di noi, capace di conoscere il bene e il male" [...] deve essere in realtà stato l'Ilda-baoth, il
Demiurgo dei Nazareni, pieno di rabbia e invidia verso le sue proprie creature [...]. In questo caso
è naturalissimo, anche attendendosi letteralemnte, considerare Satana, il Serpente della Gnosi,
come un vero Creatore e Benefattore, come il Padre dell'Umanità spirituale. Fu lui infatti il
"Precursore della Luce", il brillante e radioso Lucifero che aprì gli occhi all'Automa "creato",
come si pretende, da Geova. Fu lui il primo a sussurrare:"Il giorno in cui ne mangerete sarete
come Elohim e conoscerete il bene e il male; perciò non può essere considerato che come un
Salvatore". [...] il magnifico apostata, potente ribelle ch'è tuttavia nello stesso tempo il
"Portaluce", il Lucifero, "Stella del Mattino"...
Energia celeste invincibile e senza sesso... invincibile combattente virginale, rivestito... e al tempo
stesso armato del gioci gnostico del "rifiuto di creare".

La Teosofia rivela un vero e proprio pantheon di divinità, Epiphanius scrive:


"Il Regno di Dio, seconda unità trinitaria, è di volta in volta descritto dai teosofi come centro dei
Master of Wisdom, i Maestri di Saggezza, o come "Gran loggia Bianca", dove l'amore di Dio si
manifesta, o più frequentemente come Gerarchia, intesa quale insieme dei "Grandi Esseri" (ma non
erano solo i sette della casa del Padre?) che attuano il Piano.
La guida della Gerarchia è affidata a due capi: l'uno riservato all'Occidente, detto "il Cristo", di
cui si attende il ritorno, l'altro all'Oriente, il Buddha, più consono alle esigenze di laggiu. Sembra
peraltro che il primo abbia dei vantaggi sul secondo. Incontri annuali al vertice fra loro due fanno
comunque parte del "Piano" ".
Una coincisa descrizione del Piano ce la da Foster Bailey che nel 1972 pubblicò un libro, Running
God's Plan dove dice:
"Il piano di Dio è consacrato all'unificazione di ogni razza, religione e credo. Questo piano,
consacrato al nuovo ordine di cose, è di fare nuove tutte le cose - una nuova nazione, una nuova
razza, una nuova civiltà e una nuova religione, una religione non settaria che è già stata
individuata e chiamata la religione de "La Grande Luce" ".
La Nuova Religione Mondiale si proprone come un superamento di tutte le religioni tradizionali,
che dovranno essere distrutte e abbandonate; nel manifesto della nuova religione, tradotto più sotto,
leggiamo:"Gli uomini di chiesa devono ricordare che lo spirito umano è superiore a tutte le chiese
e più grande del loro insegnamento. Nel lungo periodo, questo spirito umano li sconfiggerà e
procederà trionfalmente nel Regno di Dio, lasciandoli molto indietro a meno che non entrino come
parte umile della massa degli uomini. Niente sotto il cielo può arrestare il progresso dello spirito
umano nel suo lungo pellegrinaggio dalle tenebre alla luce..."
Sempre dal libro di Foster Bailey si apprende che tra i membri della Gerarchia, oltre a entità
disincarnate, ci sarebbero anche persone in carne e ossa: "un gruppo di dirigenti a livello mondiale
esperti e specialisti nei vari campi [...] grandemente abili nell'utilizzare il fattore tempo"
interamente tesi a "combattere l'eresia della separatività tra gli uomini e (che) perciò riguardano
con particolare atenzione soprattutto tre aspetti degli affari umani: religione, istruzione e
governo".
Epiphanis scrive:"Dalla Gerarchia deriverebbe ai maghi - e cioè alla parte della Gerarchia che
vive in corpi fisici - la forza, L'AUTORITA' necessaria per la realizzazione del "Piano".
Foster Bailey chiama questa forza "Buona Volontà" con un significato affatto diverso peraltro da
quello comunemente attribuitole. Foster Bailey, infatti, con la competenza indiscussa che gli deriva
dal fatto di essere responsabile della "Buona Volontà Mondiale", la definisce "energia che attinge
al massimo dagli insegnamenti esoterici", e che "scorre lungo un canale di comunicazione" dai
Master of Wisdom agli uomini.
Dal che si evince che i Master of Wisdom incarnati, oltre che esperti nei vari campi, sono anche
esoteristi acquariani e, in quanto tali, utilizzano quelle virtù che il settimo Raggio graziosamente
depone ai loro piedi, cioè "Incantesimo, Magia, Rituale". Non è pertanto azzardato ritenerci in
realtà alla presenza di maghi in diretto contatto con entità che il Catechismo definisce
inequivocabilmente demoniache".
Nel manifesto della Nuova Religione Mondiale della Lucis Trust, che trovate tradotto più sotto, è
utile riportare ora un passaggio relativo alle tecniche di Invocazione ed Evocazione:
"La Scienza dell'invocazione e dell'evocazione prenderà il posto di ciò che oggi chiamiamo
"preghiera" e "culto".
"Questo nuovo lavoro invocativo sarà la nota dominante della prossima religione mondiale e si
dividerà in due parti. Ci sarà il lavoro invocativo delle masse del popolo, ovunque, addestrate dal
personale spirituale del mondo (che lavorano nelle chiese ove possibile, nell'ambito di un clero
illuminato) ad accettare il fatto dell'avvicinamento delle energie spirituali, per mezzo di Cristo e la
sua Gerarchia spirituale, e addestrate anche per esprimere la loro domanda di luce, di liberazione
e di comprensione. Ci sarà anche il lavoro qualificato di invocazioni praticate da coloro che hanno
formato la loro mente attraverso la meditazione, che conoscono la potenza delle formule, dei
mantra e delle invocazioni e che lavorano coscientemente. Essi incrementeranno l'uso di certe
grandi formule di parole, che in seguito saranno date alla razza, proprio come la preghiera del
Signore è stata data dal Cristo, e come "La Grande Invocazione" è venuta dall'esterno dalla
Gerarchia per essere usata in questo momento."
Alla luce dei fatti esposti sopra queste Invocazioni ed Evocazioni assumono tutto un'altro
significato. Tramite esse si invocherebbe "Satana, il Serpente della Gnosi, come un vero Creatore
e Benefattore, come il Padre dell'Umanità spirituale [...] il Precursore della Luce, il brillante e
radioso Lucifero [...] o altre entità che il Catechismo definisce inequivocabilmente demoniache".

L'elaborazione della Nuova Religione Mondiale da parte della Lucis Trust si spinge fino alla
costituzione di Nuove Festività Mondiali in sostituzione delle vecchie:
1. La Festività di Pasqua. Questa è la festività del Cristo risorto vivo. Questa festività è determinata
sempre dalla data della luna piena di primavera
2. La Festività del Wesak. Questa è la Festività del Buddha. Questa sarà fissata annualmente in
relazione al plenilunio di maggio.
3. La Festività della Buona Volontà. Questa sarà la Festività dello spirito umano. Questa sarà
fissata annualmente in relazione alla luna piena del mese di giugno.
Le restanti lune piene costituiranno festività minori ma saranno riconosciute anche'esse di vitale
importanza. Esse stabiliscono gli attributi divini nella coscienza dell'uomo, così come le Festività
più importanti stabiliscono i tre aspetti divini.
La scelta dei periodi di luna piena non è a caso, infatti la setta pensa che è proprio in questi periodi
che si sperimenta un massimo di energia e di opportunità di contatto spirituale. Questo
massimo non è dato dalla luna in se ma dal fatto che, in questo periodo, c'è un allineamento
libero e senza impedimenti tra il nostro pianeta e il sole, il centro del sistema solare, la fonte di
energia di tutta la vita sulla terra.
Anche qui si rivela il Culto del Sole Luciferino.
Non è qui possibile delineare tutti i contori e le sfacettature della dottrina Teosofica della Lucis
Trust, perchè non basterebbe un libro; mi limito a proporvi pertanto la lettura "illuminante" del loro
documento

Manifesto Ufficiale della Nuova Religione Mondiale

Quella che presento sotto è la traduzione del documento ufficiale della Lucis Trust dal titolo "La
Nuova Religone Mondiale" consultabile nel loro sito all'indirizzo:
http://www.lucistrust.org/en/service_activities/world_goodwill__1/key_concepts/the_new_world_re
ligion

Mentre sono contrario a questa Unica Religione Mondiale non sono automaticamente contro tutti i
movimenti spirituali che si stanno affrancando dalle Religioni Tradizionali viste ormai come
oppressive e dogmatiche da molti.
I movimenti spirituali vanno valutati singolarmente.
La Nuova Religione Mondiale è un Falso Opposto. E' anche una via seduttiva, fatta di parole eteree
e celestiali. Il problema è che il potenziale movimento spirituale di risveglio delle persone viene
deviato dalla Lucis Trust e reingabbiato in una forma di Oppressione Religiosa Mondiale
Massificata. Questa nuova Oppressione rivela i contorni di una Monocultura della Mente, e un
Monopolio Mondiale sulla Vita Spirituale; ci spinge ad abbracciare Nuovi Dogmi Mondiali e
Nuove Gerarchie di Maestri Illuminati al cospetto dei quali noi siamo poveri discepoli sudditi e
bisognosi. Ci dispensa Invocazioni ed Evocazioni Luciferine. Impone un Conformismo Mondiale
anzichè sviluppare le diversità, anzi, le diversità religiose e culturali sono viste dalla setta solo come
fonti di guerre e conflitti, e non come umana ricchezza. Questa Monocultura Luciferina della Mente
probabilmente si svilupperà di pari passo alla costruzione di un Governo Mondiale, come espresso
nelle dichiarazioni pubbliche di molti statisti, banchieri e potenti lobby.

p.s.
Sarebbe bizzarro che la gente accusasse il sottoscritto di cosiddetto "complottismo"; lo scrivente si
limita a riportare documenti ufficiali della Lucis Trust liberamente consultabili sul loro sito
www.lucistrust.org. Se proprio si vuole lanciare l'accusa di complotti lo si faccia verso la Lucis
Trust il cui obiettivo è scritto nero su bianco nel loro sito e trascritto qua sotto in italiano.

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-
LUCIS TRUST
The New World Religion - La Nuova Religione Mondiale

(Il testo di questo pamphlet è adattato da due libri di Alice A. Bailey - la riapparizione
del Cristo e l'esternalizzazione della Gerarchia entrambi pubblicati da Lucis Publishing
Company, New York e Lucis Press Limited, London.)

La religione è il nome dato all'appello invocativo dell'umanità e alla suggestiva


risposta della più grande vita a quel grido.
Il vero spirito religioso è fondamentalmente più vivo oggi che in qualsiasi momento
passato. Ovunque la gente è pronta per la luce ed è in attesa di una nuova rivelazione.
Solo i grandi principi fondamentali della vita possono davvero soddisfare le esigenze
dell'umanità. La Religione nella nuova età deve essere basata su verità che sono
universalmente accettate. Queste sono:

1. Il fatto di Dio, sia trascendente che immanente.


2. Il rapporto dell'uomo con Dio, siamo tutti figli "del Padre".
3. Il fatto dell'immortalità e della persistenza eterna, derivanti dalla divinità essenziale
dell'uomo.
4. La continuità della rivelazione e gli approcci divini, Dio non ci ha mai lasciato
senza testimoni.
5. Il fatto del nostro rapporto con l'altro, o di fratellanza umana.
6. Il fatto della Via che porta a Dio, percorsa nel corso dei secoli da mistici, occultisti
e santi di ogni fede religiosa.

La fonte di tutte le grandi religioni e filosofie del mondo è la Gerarchia spirituale del
pianeta, i cui membri sono chiamati i custodi del piano divino.
Oggi è possibile un altro grande approccio di Dio all'uomo, una nuova rivelazione.
L'umanità attende il ritorno del maestro del mondo, capo della Gerarchia spirituale, noto
come il Cristo in Occidente e il Signore Maitreya in Oriente, e riconosciuto da molti
nomi - Messia, Imam Mahdi, Zarathustra - nelle diverse religioni del mondo.

Il concetto di una religione mondiale e la fusione delle fedi è ormai un campo di


discussione. Nel mondo futuro, tutti gli uomini di inclinazione e intenti spirituali non
mancheranno di osservare gli stessi giorni Santi, mettendo in comune le loro risorse
spirituali in una invocazione spirituale unita e simultanea.

Dio opera in molti modi, attraverso molte fedi e agenzie religiose. La piattaforma
universale della nuova religione mondiale sarà costruita sottolineando le dottrine
essenziali e l'unità e la comunione dello Spirito.

The New World Religion - La nuova Religione Mondiale

Gli esseri umani in tutto il mondo sono alla ricerca di liberazione spirituale e di verità, e
il loro vero spirito religioso è più fondamentalmente vivo ora che in qualsiasi altro
momento precedente. Il fermento e il conflitto nel mondo ha permeato le chiese; gli
uomini di Chiesa e i pensatori religiosi illuminati stanno cercando la fine della vecchia
era dei conflitti tra sette diverse, e sono alla ricerca della realtà che vive dietro le forme
esteriori. L'Ortodossia delle religioni del mondo sta rapidamente cadendo in fondo alla
mente degli uomini, mentre ci stiamo indubbiamente avvicinando alla realtà spirituale
centrale.

Alcune delle domande che vengono poste dalle persone spirituali, sia all'interno che
all'esterno delle chiese e in tutte le fedi, possone essere espresse come segue:

Perché la Chiesa non ha potuto arrestare la schiacciante sopraffazione del male, come
evidenziato durante l'ultima guerra mondiale?

Perché la religione si è rivelata inadeguata per i bisogni dell'umanità?

Perché tanti leader del mondo religioso si dimostrarono incapaci di favorire la soluzione
dei problemi del mondo?

Perché, come esponenti del Dio d'Amore, i maestri cristiani non sono stati in grado di
arrestare la crescita di odio senza precedenti nel mondo di oggi?

Perché gli insegnanti religiosi orientali, custodi di una psicologia spirituale e di un'arte
della rivelazione individuale, non sono stati in grado di applicare questa saggezza per
sollevare i loro popoli dalla fame, dalla povertà e dalla vita degradante?

Perché tanti giovani si rifiutano di andare in chiesa e perdono interesse nell'accettare le


dottrine presentate dalla loro fede?

Perché sorgono così tanti nuovi culti e attirano via la gente dalle organizzazioni
ortodosse di carattere religioso?

Perché c'è una crescente attenzione in Occidente alle teologie orientali, a diversi tipi di
yoga, agli insegnamenti buddisti e alle religioni orientali?

Cosa c'è di sbagliato nella nostra presentazione delle realtà spirituali e delle verità di
tutti i tempi?

Possono essere date molte risposte. La cosa più importante è che la presentazione della
verità divina, come indicato dalle Chiese in Occidente e dagli insegnanti in Oriente, non
ha tenuto il passo con il dispiegarsi dell'intelletto dello spirito umano. Sono ancora
troppo spesso consegnate al richiedente le stesse forme antiche di parole e di idee, ed
esse, in un mondo più difficoltoso, non soddisfano più la sua mente né soddisfano la
sua necessità pratica. Gli viene chiesta cieca convinzione e non di capire; gli viene
chiesto di accettare le interpretazioni e le affermazioni di altre menti umane che
affermano che capiscono e che hanno la verità. Egli non crede che le loro menti e le loro
interpretazioni siano migliori delle sue.

Il male, oggi, non è così dilagante nel mondo, tale da impedire la rivelazione e
ostacolare il dispiegarsi della vita spirituale. C'è il fallimento delle organizzazioni
religiose in tutto il mondo nel preservare la verità nella sua purezza e nell'impedire
l'idea fanatica che l'individuale interpretazione della verità di qualcuno debba
necessariamente essere l'unica e corretta.

Nel linguaggio del cristianesimo:

La Chiesa oggi è la tomba del Cristo e la pietra della teologia è stata fatta rotolare fino
alla porta del sepolcro.

Diciamo però che non ha senso attaccare il cristianesimo. Il cristianesimo non può
giustamente essere attaccato; esso è l'espressione - in sostanza, se non ancora del tutto
fattuale - dell'amore di Dio, immanente nel suo universo creato.

La Chiesa, tuttavia, si è aperta alle accuse, e la massa delle persone pensanti sono
consapevoli di questo; purtroppo, le persone che pensano sono ancora una minoranza
all'interno delle chiese. Tuttavia, è questa minoranza pensante che, quando diventerà
maggioranza, segnerà il destino della Chiesa e sosterrà la diffusione del vero
insegnamento di Cristo.
Si pone la questione se Cristo troverebbe casa nelle chiese se tornerebbe a Camminare
ancora una volta fra gli uomini. I riti e le cerimonie, i fasti e le vesti, le candele, l'oro e
l'argento, l'ordine classificato di papi, cardinali, arcivescovi, canoni e rettori ordinari,
parroci e clero apparentemente sembrano non avere interesse per i semplici Figlio di
Dio, che - quando sono sulla terra - non hanno nessun posto dove posare il capo.

Come possono i bambini affamati del mondo essere salvati da Lui quando le
motivazioni sono il denaro per costruire cattedrali e per erigere sempre più chiese
mentre, in molte parti del mondo, le chiese esistenti, spesso restano quasi vuote? Come
possono le necessità spirituali e intellettuali delle persone essere rispettate quando i
seminari teologici che mandano i giovani a guidare l'umanità, si fondano in gran parte
sulle interpretazioni del passato? Non è possibile che il Cristo non possa considerare la
vita separativa delle chiese e l'arroganza dei teologi come sbagliata e inopportuna -
dividendo (come fanno) il mondo in credenti e non credenti, in cristiani e pagani, in
cosiddetti illuminati e in cosiddetti arretrati - e contraria a tutto ciò che egli stesso ha
creduto quando ha detto, "ho altre pecore che non sono di questo gregge". (Giovanni X:
16)

La presentazione della verità religiosa, in passato ha bloccato la crescita dello spirito


religioso, la teologia ha portato l'umanità fino alle porte della disperazione, il fiore
delicato della vita di Cristo è stato rachitico e si è arrestato nelle grotte oscure del
pensiero dell'uomo; l'aderenza fanatica a interpretazioni umane ha preso il posto della
vita cristiana; milioni di libri hanno cancellato la parola vivente di Cristo, gli argomenti
e le discussioni dei sacerdoti hanno spento la luce che il Buddha ha portato, e l'amore di
Dio, come rivelato dalla vita di Cristo, è stato dimenticato, mentre gli uomini hanno
litigato su significati, su frasi e parole. Nel frattempo, gli uomini sono tormentati,
affamati, sofferenti, chiedono aiuto e istruzione e, insoddisfatti, hanno perso la fede.

Oggi in tutto il mondo la gente è pronta per la luce, è in attesa di una nuova rivelazione
e di una nuova dispensazione, e l'umanità stà avanzando così tanto verso la via
dell'evoluzione che queste richieste e aspettative non sono formulate in termini di
miglioramento solo materiale, ma in termini di una visione spirituale, di veri valori,
diritto ai rapporti umani. Chiedono insegnamento e aiuto spirituale insieme alle richieste
necessarie di cibo, vestiti e l'opportunità di lavorare e vivere in libertà; si trovano ad
affrontare la fame in vaste aree del mondo e tuttavia essi sperimentano ancora (con
sgomento uguale) la fame dell'anima.

Noi sicuramente non siamo in errore se possiamo concludere che questo smarrimento
spirituale e questa esigenza spirituale, hanno assunto un posto preminente nella
coscienza di Cristo quando egli riappare e quando la sua Chiesa, fino a quel momento
invisibile, appare con Lui; che cosa possiamo fare per soddisfare questo grido esigente e
questo atteggiamento intensificato della percezione spirituale con cui saranno accolti?
Guardiamo l'intera immagine. Il grido del cristiano per un aiuto spirituale, il grido dei
buddista per l'illuminazione spirituale, e il grido degli indù per la comprensione
spirituale - insieme con il grido di tutti coloro che hanno la fede o non hanno la fede -
devono essere soddisfatti. Le richieste dell'umanità stanno aumentando alle loro
orecchie e il Cristo e i suoi discepoli non si fanno scrupoli settari, di questo noi
possiamo esserne sicuri. E' impossibile credere che essi siano interessati alla visone dei
fondamentalisti o alle teorie dei teologi sulla nascita della Vergine, il Vicarious
Atonement o l'infallibilità del papa. L'umanità ha un disperato bisogno e questo bisogno
deve essere rispettato; solo grandi e fondamentali principi di vita, che coprano il passato
e il presente e che forniscano una piattaforma per il futuro, potranno davvero rispondere
a questa invocazione umana. Il Cristo e la Gerarchia spirituale non verranno a
distruggere tutto ciò che l'umanità ha finora trovato "necessario per la salvezza", e tutto
ciò che ha incontrato la sua richiesta spirituale. Quando riapparirà il Cristo, il non-
essenziale sicuramente scomparirà; i fondamenti della fede resteranno, su questi si potrà
costruire quella nuova religione mondiale che tutti gli uomini stanno aspettando. La
nuova religione mondiale dovrà basarsi su quelle verità che hanno superato la prova dei
secoli e che hanno portato affidabilità e comfort agli uomini dappertutto. Queste sono
sicuramente:

1. Il fatto di Dio

In primo luogo, ci deve'essere il riconoscimento del fatto di Dio. Che la Realtà centrale
può essere chiamata con ogni nome che l'uomo può scegliere in base alle sue
inclinazioni mentali o emotive, la tradizione e il patrimonio razziale, perché non può
essere definita o condizionata da nomi. Gli esseri umani usano per forza sempre i nomi,
al fine di esprimere ciò che sperimentano, sentono e conoscono, sia nell'aspetto
fenomenico e anche nell'intangibile. Consciamente o inconsciamente, tutti gli uomini
riconoscono un Dio trascendente e un Dio immanente. Essi sentono Dio essere il
creatore e l'ispirazione di tutto ciò che è.

Le fedi orientali hanno sempre sottolineato il Dio immanente, nel profondo del cuore
umano, "più vicino di mani e piedi", il Sé, l'Uno, l'Atma, più piccolo del piccolo, ma
che tutto comprende. Le fedi occidentali hanno presentato un Dio trascendente, fuori dal
suo universo, uno spettatore. Il Dio trascendente, prima di tutto, ha condizionato il
concetto di Divinità degli uomini, per via dell'azione di questo Dio trascendente apparsa
nel processo della natura; più tardi, nella dispensazione ebraica, Dio è apparso come il
tribale Geova, come l'anima di una nazione. In seguito, Dio è stato visto come un uomo
perfetto, e il divino Dio-uomo camminava sulla terra nella persona di Cristo. Oggi
abbiamo una rapida crescita di enfasi su un Dio immanente in ogni essere umano e in
ogni forma creata. Oggi, dovremmo avere le chiese che presentano una sintesi di queste
due idee che sono state riassunte per noi nella dichiarazione di Shri Krishna nella
Bhagavad Gita: "Avendo pervaso l'intero universo con un frammento di me, io
rimango". Dio, più grande di tutto il creato, ma Dio presente anche nella parte; Dio
trascendente garantisce il piano per il nostro mondo ed è lo Scopo, condiziona tutta la
vita dall'atomo più minuto, attraverso tutti i regni della natura, per l'uomo.

2. Il rapporto dell'uomo con Dio

La seconda verità a cui tutti danno fedeltà - non importa quale sia la fede - è quella del
rapporto essenziale dell'uomo con Dio. Insita nella coscienza umana - spesso
incompiuta e indefinita - è il senso della divinità. "Siamo tutti figli di Dio" (Gal. III, 26);
"Uno è il nostro Padre, Dio", dice il Cristo, e così dicono tutti gli Insegnanti e gli Avatar
nel mondo nel corso dei secoli. "Come Egli è, lo siamo anche noi in questo mondo" (1
Giovanni IV: 17) è un'altra affermazione biblica. "Lui Più vicino del respiro, più vicino
di mani e piedi", cantano gli Indù. "Cristo in noi, speranza di gloria" è l'affermazione
trionfale di San Paolo.

3. Il Fatto dell'Immortalità e dell'Eterna Persistenza

In terzo luogo, c'è il senso della persistenza, della vita eterna e dell'immortalità. Da
questo riconoscimento, non sembra esserci via di scampo; fa così tanto parte del
comportamento dell'umanità quanto l'istinto di autoconservazione. Con questa
convinzione interiore, ci troviamo di fronte alla morte e sappiamo che vivremo ancora
una volta, che veniamo e andiamo e che persistiamo perché siamo divini e siamo i
controllori del nostro destino. Sappiamo che ci siamo prefissati un obiettivo, e che
l'obiettivo è "La vita in abbondanza" - da qualche parte, qui, là, e infine in tutto il
mondo.

Lo spirito dell'uomo è immortale; esso rimane in eterno, progredendo da punto a punto


da uno stadio all'altro sul Sentiero dell'Evoluzione, dispiegando costantemente e in
modo sequenziale gli attributi e gli aspetti divini. Questa verità implica necessariamente
il riconoscimento di due leggi naturali, la legge di rinascita e la legge di causa ed effetto.
Le chiese in Occidente si sono rifiutate di riconoscere ufficialmente la legge di rinascita
e di conseguenza hanno vagato in un vicolo cieco teologico e in un cul-de-sac dal quale
non vi è alcuna possibile via d'uscita. Le chiese in Oriente hanno sovra-sottolineato
queste leggi in modo che un' atteggiamento negativo e acquiescente alla vita e i suoi
processi, basato sulle possibilità continuamente rinnovate, controllasse il popolo. Il
cristianesimo ha sottolineato l'immortalità, ma ha reso la felicità eterna dipendente
dall'accettazione di un dogma teologico: professarsi un vero cristiano e vivere in un
paradiso piuttosto fatuo o rifiutarsi di essere un cristiano che accetta, o un cristiano
professionista negativo, e andare in un inferno impossibile. Entrambi i concetti sono
oggi ripudiati da tutta la gente sincera e pensante. Nessuna capacità di vero
ragionamento o una qualsiasi vera fede in un Dio di amore accetta il cielo del clero o ha
alcun desiderio di andare li.
Ancor meno essi accettano il lago "che arde con fuoco e zolfo" (Ap XIX, 20) o l'eterna
tortura a cui un Dio d'amore dovrebbe condannare tutti coloro che non credono nelle
interpretazioni teologiche del Medioevo. La verità essenziale è altrove. "Tutto ciò che
l'uomo semina sarà ciò che pure mieterà" (Gal. VI: 7) è una verità che ha bisogno di
essere sottolineata nuovamente. In queste parole, San Paolo esprime per noi l'antico e
vero insegnamento della legge di causa ed effetto, chiamato in Oriente la legge del
karma.

L'immortalità dell'anima umana, e l'innata capacità spirituale, che all'interno dell'uono


elabora la propria salvezza in virtù della legge di Rinascita, in risposta alla legge di
causa ed effetto, sono i fattori che regolano tutti i comportamenti umani e tutte le umane
aspirazioni. A queste due leggi nessun uomo può sottrarsi. Esse lo condizionano in ogni
momento fino a quando non ha raggiunto gli obiettivi auspicati e la perfezione
progettata e può manifestarsi sulla terra come un figlio di Dio correttamente sviluppato .

4. La continuità della rivelazione divina e gli approcci

La quarta verità essenziale, e quella che chiarisce tutto il lavoro pianificato del Cristo, è
legata alla rivelazione spirituale e al bisogno che l'uomo ha di Dio, e Dio dell'uomo.
Mai la divinità è alla sua sinistra in qualsiasi momento senza testimoni. Mai l'uomo ha
chiesto la luce e la luce non è stata imminente. Non c'è mai stato un tempo, ciclo o
periodo del mondo in cui non c'era il dono al di fuori dall'insegnamento e dall'aiuto
spirituale che gli umani hanno bisognio di richiedere. Mai i cuori e le menti degli
uomini sono andati verso Dio, ma è la divinità stessa che si avvicinò all'uomo. La storia
dell'umanità è, in realtà, la storia della richiesta di luce e di contatto con Dio da parte
dell'uomo, e in seguito, il dono della luce e l'approssimarsi di Dio verso l'uomo. Sempre
il Salvatore, l'Avatar o il Maestro del Mondo usciva dal luogo segreto dell'Altissimo e
portava all'uomo una nuova rivelazione, nuova speranza e un nuovo incentivo verso la
vita spirituale più ampia.
Alcuni di questi approcci sono stati di natura più importante, riguardano l'umanità nel
suo insieme e alcuni di essi sono meno importanti, i quali interessano solo una parte
relativamente piccola del genere umano - una nazione o un gruppo. Quelli che vengono
come rivelatori dell'amore di Dio, provengono dal quel centro spirituale a cui Cristo ha
dato il nome "il Regno di Dio" (Mt VI.33). Qui abitavano gli "spiriti dei giusti portati
della perfezione" (Eb XII: 23); qui si trovano le guide spirituali della razza e qui i
Dirigenti spirituali del piano di Dio vivono, lavorano e controllano le cose umane e
planetarie. Esse sono chiamate in molti nomi da molte persone. Se ne parlò come una
Gerarchia spirituale, come la Sede della Luce, come il Centro, dove i Maestri di
Saggezza si trovano, come la Great White Lodge. Da esso provengono coloro che
agiscono come messaggeri della Sapienza di Dio, i depositari della verità come è in
Cristo, e coloro il cui compito è quello di salvare il mondo, per impartire la rivelazione
successiva, e per dimostrare la divinità.

Ci è stata data una nuova definizione di Dio quando il Buddha ha insegnato che Dio è
luce e ci ha mostrato la via dell'illuminazione, e quando Cristo ci ha rivelato che Dio è
amore attraverso la sua vita e il servizio sulla terra. Oggi l'aspetto della conoscenza
dell'illuminazione è stato compreso, ma il significato interiore di amore solo ora è
vagamente intuito. Però luce e amore sono stati rivelati al mondo da due grandi Figli di
Dio in due diversi approcci.

Tutte le Scritture del mondo testimoniano l'esistenza di questo centro di energia


spirituale. Più questa Gerarchia spirituale si è costantemente avvicina all'umanità, tanto
più gli uomini sono diventati coscienti della divinità e più attrezzati per il contatto col
divino.

5. Il fatto del nostro rapporto con L'Altro

Questa quinta essenziale verità è tanto fondamentalmente spirituale come lo è Dio


stesso, perché essa è collegata con la nostra conoscenza di Lui come Padre.

Questo rapporto noi lo chiamiamo "fratellanza" e si esprime, o finirà per esprimersi,


attraverso la fratellanza umana e il diritto alle relazioni umane. Per questo lavoriamo, e
l'umanità si sta muovendo verso questa relazione.

6. Il fatto del sentiero di Dio

La consapevolezza di questo è stata conservata per noi nel corso dei secoli da coloro che
conoscevano Dio e che il mondo chiama mistici, occultisti e santi. Si apre davanti agli
uomini che aspirano ad estendere la Via. La storia dell'anima umana è la storia della
ricerca di quella Via e la scoperta del suo persistere. Questa è la sesta delle realtà e
verità basilari che hanno condizionato le masse degli uomini per eoni.

In ogni razza e nazione, in ogni clima e parte del mondo, nella notte dei tempi, nel
passato illimitato, gli uomini hanno trovato la via di Dio, essi hanno camminato e
accettato le sue condizioni, sopportato le sue discipline, riposato in confidenza sulla sua
realtà, hanno ricevuto la sua ricompensa e trovato il loro obiettivo. Arrivati lì, sono
"entrati nella gioia del Signore", hanno partecipato ai misteri del regno dei cieli, hanno
abitato nella gloria della Presenza divina, e quindi sono ritornati al modo degli uomini,
per servire. La testimonianza dell'esistenza di questa Via è il tesoro inestimabile di tutte
le grandi religioni e queste testimonianze sono quelle che hanno trasceso tutte le forme
e tutte le teologie, e sono penetrate nel mondo del significato che tutti i simboli velano.
Queste verità sono parte di tutto ciò che il passato dà all'uomo. Esse sono il nostro
patrimonio eterno, e ad esse collegate, non vi è una nuova rivelazione, ma solo la
partecipazione e la comprensione. Questi sono i fatti che gli insegnanti del mondo
hanno portato a noi, adattati alle nostre esigenze e capacità in qualsiasi momento. Essi
sono la struttura interiore dell'Unica Verità su cui tutte le teologie del mondo sono state
costruite, tra cui le dottrine cristiane e i dogmi costruiti attorno alla persona di Cristo e
del suo insegnamento.

Ora sono diventati possibili sia un diverso grande approccio alla divinità che un'altra
rivelazione spirituale. Una nuova rivelazione aleggia sugli uomini e Colui Che porterà a
compimento il disegno è sempre più vicino a noi. Ciò che questo grande approccio
porterà al genere umano, noi non lo sappiamo ancora precisamente. Esso però porterà
sicuramente a noi dei risultati concreti, come hanno fatto tutte le rivelazioni precedenti e
le missioni di chi è venuto in risposta alle precedenti richieste dell'umanità. Un nuovo
cielo e una nuova terra sono sulla loro via. Che cosa vuol dire quando il teologo
ortodosso e ecclesiastico usa le parole "un nuovo cielo"? Queste parole non significano
qualcosa di completamente nuovo e una nuova concezione del mondo e delle realtà
spirituali? Non è possibile che Colui che Viene ci porti una nuova rivelazione per
quanto riguarda la natura di Dio stesso? Possiamo ancora sapere tutto quello che si può
conoscere su Dio? Se è così, Dio è molto limitato. Potrebbe non essere possibile che le
nostre idee attuali di Dio, di Mente Universale, di Amore, possano essere arricchite da
qualche nuova idea o qualità per la quale non abbiamo ancora alcun nome o parola, e di
cui non abbiamo alcuna comprensione minima. Ciascuno dei tre concetti di divinità -
della Trinità - era del tutto nuovo al momento della prima presentazione alla mente e
alla coscienza dell'uomo.

Da alcuni anni ormai la Gerarchia spirituale del nostro pianeta si è avvicina all'umanità
e il suo approccio è responsabile nei confronti dei grandi concetti di libertà, che sono
così vicini nel cuore degli uomini in tutto il mondo. Il sogno della fratellanza, della
solidarietà, della cooperazione mondiale e di una pace basata sul diritto alle relazioni
umane, sta diventando sempre più chiaro nella nostra mente. Stiamo anche visionando
una nuova e vitale religione del mondo, una fede universale, che avrà le sue radici nel
passato, ma che renderà chiara la bellezza di una nuova alba e la prossima rivelazione
vitale.

Di una cosa possiamo essere sicuri, questo approccio, in un certo senso - profondamente
spirituale, già del tutto fattuale - dimostra la verità dell'immanenza di Dio. Le chiese
hanno sottolineato e sfruttato l'extra-territorialità delle divinità e hanno postulato la
presenza di un Dio che è creatore, sostenitore e creativamente attivo, ma allo stesso
tempo fuori dalla sua creazione - uno spettatore imperscrutabile. Questo tipo di creatore
trascendente deve essere dimostrato falso e questa dottrina deve essere combattuta con
la manifestazione di Dio nell'uomo, la speranza della gloria. E 'questo sicuramente
l'approccio atteso che si dimostrerà, ma si rivelerà anche la stretta relazione col Dio
trascendente e che "in Lui viviamo, ci muoviamo e siamo" perché, "dopo aver pervaso
questo intero Universo con un frammento di se stesso, Egli rimane." Dio è immanente
nelle forme di tutte le cose create, la gloria che deve essere rivelata è l'espressione di
tale divinità innata in tutti i suoi attributi e gli aspetti, le sue qualità e competenze,
attraverso il mezzo dell'umanità.

La nuova religione mondiale si baserà sul fatto di Dio e sul rapporto dell'uomo con il
divino, sul fatto dell'immortalità e sulla continuità della rivelazione divina, e sul fatto
della costante comparsa di Messaggeri dal centro divino. A questi fatti si deve
aggiungere l'umana conoscenza istintiva assicurata dell'esistenza di un percorso verso
Dio e della sua capacità di percorrerlo, quando il processo evolutivo lo ha portato fino al
punto di un nuovo orientamento alla divinità e all'accettazione del fatto del Dio
trascendente e del Dio immanente in ogni forma di vita.

Mentre noi dobbiamo guardare avanti nel mondo di domani e cominciare a porre la
domanda di quale struttura di fede l'umanità debba assumere e quali abilità dei
conoscitori saranno erette a casa per lo spirito religioso dell'uomo, altre tre verità
fondamentali sembrano emergere come appendici necessarie al corpo della verità
rivelata:

1. L'esistenza dimostrata di una Gerarchia Spirituale, la cui vita e il cui scopo è il bene
dell'umanità. I membri della Gerarchia sono considerati i Custodi del Piano divino e le
espressioni di amore di Dio.
2. Lo sviluppo della scienza dell'Invocazione e dell'Evocazione come mezzo e metodo
di approccio alla divinità.
3. La consapevolezza che il cielo stellato, il sistema solare e le sfere dei pianeti sono
tutte le manifestazioni della grande vita spirituale e che l'interrelazione tra queste Vite
incarnate è reale ed efficace, come lo è il rapporto tra i membri della famiglia umana.

Invocazione e l'evocazione

Queste sono le verità fondamentali sulle quali riposa la religione universale del futuro.
La chiave principale sarà l'Approccio Divino. "Avvicinatevi a Lui ed Lui si avvicinerà a
voi" (Giovanni IV: 8) è la grande ingiunzione, emanata in toni nuovi e chiari da Cristo e
dalla Gerarchia spirituale in questo momento.

Il grande tema della nuova religione mondiale sarà il riconoscimento dei molti approcci
al divino e la continuità della rivelazione che ciascuno di essi trasporta; il compito delle
persone spirituali del mondo di oggi è quello di preparare l'umanità per l'imminente e
(forse ), il più grande di tutti gli Approcci. Il metodo utilizzato sarà l'uso scientifico e
intelligente dell'Invocazione e dell'Evocazione e il riconoscimento della loro tremenda
potenza.

L'uomo invoca l'Approccio divino in vari modi: in modo rudimentale, con un appello
senza voce o tramite grida invocative delle masse; attraverso una pianificata, definita
invocazione degli aspiranti spiritualmente orientati; col lavoratore intelligente convinto,
col discepolo e con l'iniziato - tutti, infatti, costituiscono ciò che è stato chiamato "Il
Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo", che sono soggettivamente collegati al gruppo
che sta portando l'umanità verso una nuova e migliore civiltà.

La Scienza dell'invocazione e dell'evocazione prenderà il posto di ciò che oggi


chiamiamo "preghiera" e "culto". Non abbiamo bisogno di essere disturbati dall'uso
della parola "scienza". Non è quella cosa fredda e intellettuale senza cuore così spesso
raffigurata. E' in realtà l'organizzazione intelligente dell'energia spirituale e delle forze
di amore, e questa, se efficace, evocherà la risposta di esseri spirituali, che possono di
nuovo camminare apertamente fra gli uomini e, quindi, stabilire una stretta relazione e
una comunicazione costante tra l'umanità e la Gerarchia spirituale.

Per chiarire meglio, si potrebbe dire che l'Invocazione è di tre tipi: vi è, come si è detto,
la richiesta di massa inconsciamente espressa, e il ricorso a grida, che si strappano dal
cuore degli uomini in tutti i momenti di crisi come quello attuale. Questo grido
invocativo sale incessantemente da tutti gli uomini che vivono in mezzo ai disastri, è
rivolto a questo potere al di fuori di loro e che essi sentono possa e debba venire in loro
aiuto nel momento estremo. Questa grande invocazione senza parole è in aumento in
tutto il mondo di oggi. Poi c'è lo spirito invocazionale, evidenziato dagli uomini sinceri,
che partecipano ai riti della loro religione e sfruttano l'opportunità di culto e di preghiera
unita alla deposizione delle loro richieste di aiuto di fronte a Dio. Questo gruppo,
aggiunto alla massa di uomini, crea un enorme corpo di richieste invocative in questo
momento, il loro intento è concentrato con grande evidenza e l'invocazione stà salendo
verso l'Altissimo. Poi, infine ci sono i discepoli addestrati e gli aspiranti del mondo che
fanno uso di determinate frasi, con alcune invocazioni accuratamente definite e che,
mentre fanno questo, concentrano le grida invocative e gli appelli invocativi degli altri
due gruppi, dandogli giusta direzione e potere. Tutti questi tre gruppi stanno,
consciamente o inconsciamente, esprimendo queste attività in questo momento e il loro
sforzo congiunto garantisce una conseguente evocazione.

Questo nuovo lavoro invocativo sarà la nota dominante della prossima religione
mondiale e si dividerà in due parti. Ci sarà il lavoro invocativo delle masse del popolo,
ovunque, addestrate dal personale spirituale del mondo (che lavorano nelle chiese ove
possibile, nell'ambito di un clero illuminato) ad accettare il fatto dell'avvicinamento
delle energie spirituali, per mezzo di Cristo e la sua Gerarchia spirituale, e addestrate
anche per esprimere la loro domanda di luce, di liberazione e di comprensione. Ci sarà
anche il lavoro qualificato di invocazioni praticate da coloro che hanno formato la loro
mente attraverso la meditazione, che conoscono la potenza delle formule, dei mantra e
delle invocazioni e che lavorano coscientemente. Essi incrementeranno l'uso di certe
grandi formule di frasi che in seguito saranno date alla razza, proprio come la preghiera
del Signore è stata data dal Cristo, e come "La Grande Invocazione" è venuta
dall'esterno dalla Gerarchia per essere usata in questo momento.

Questa nuova scienza religiosa per la quale la preghiera, la meditazione e il rito hanno
preparato l'umanità, formerà il suo popolo nel presentare - in periodi stabiliti durante
tutto l'anno - la richiesta espressa dal popolo del mondo di un rapporto con Dio e di un
rapporto spirituale più stretto gli uni agli altri. Questo lavoro, quando giustamente
riportato, evocherà una risposta da parte della Gerarchia in attesa, e dal suo Capo, il
Cristo. Attraverso questa risposta, le credenze delle masse saranno gradualmente
cambiate nella convinzione dei conoscitori. In questo modo, la massa degli uomini sarà
trasformata e spiritualizzata, e i due grandi centri di energia divina o gruppi - Gerarchia
e umanità stessa - inizieranno a lavorare in completa at-one-ment e unità. Il Regno di
Dio ci sarà effettivamente e si realizzerà in verità sulla terra.

E' evidente che sarà possibile solo indicare le linee generali della nuova religione
mondiale. L'espansione della coscienza umana, che avrà luogo a seguito della venuta
del Grande approccio, consentirà all'umanità di cogliere non solo il suo rapporto con la
vita spirituale del nostro pianeta, "l'Uno nel quale viviamo, ci muoviamo e
sperimentiamo il nostro essere," ma darà anche un assaggio della relazione del nostro
pianeta al cerchio della vita planetaria, muovendosi all'interno dell'orbita del Sole, e
un'ancora più grande cerchio di influenze spirituali che contatteranno il nostro sistema,
come lo svolgimento dell'orbita nel Paradiso (le dodici costellazioni dello zodiaco).
Indagini astronomiche e astrologiche hanno dimostrato questo rapporto e le influenze
esercitate, ma vi è ancora molta speculazione, sciocche affermazioni e interpretazioni.
Eppure le chiese hanno sempre riconosciuto questo e la Bibbia lo ha testimoniato. "Le
stelle nel loro corso, combatterono contro Sisara" (giudici V: 20). "Chi può resistere alla
dolce influenza delle Pleiadi?" (Job XXXVIII, 31). Molti altri passi confermano questa
affermazione del Conoscitori. Molte Festività della chiesa sono fissate con riferimento
alla luna o ad una costellazione zodiacale. L'investigazione dovrà dimostrare che fanno
al loro caso e, quando la ritualità della nuova religione mondiale sarà universalmente
stabilita, questo sarà uno dei fattori considerati importanti.

Festività Spirituali

La Costituzione di alcune importanti festività in relazione alla luna e in misura minore


allo zodiaco porterà a un potenziamento dello spirito di invocazione e del conseguente
afflusso di influenze evocate. La verità che si cela dietro ogni invocazione si basa sulla
forza del pensiero, in particolare nella sua natura telepatica, nel rapporto e nell'aspetto.
Il pensiero invocativo unificato delle masse e la concentrazione, diretta verso il Nuovo
Gruppo dei Servitori del Mondo, costituiscono un flusso in uscita di energia. Questo
flusso arriverà telepaticamente a quegli esseri spirituali che sono sensibili e reattivi a tali
effetti. La loro risposta evocata, inviata come energia spirituale, a sua volta raggiungerà
l'umanità, dopo essere stata immessa come energia del pensiero e in questa forma farà il
suo dovuto effetto sulle menti degli uomini, convincendoli e trasportando l'ispirazione e
la rivelazione. Questo è sempre avvenuto nella storia dell'evoluzione spirituale del
mondo e la procedura segue per iscritto le Scritture del mondo.

In secondo luogo, la costituzione di una certa uniformità nei rituali religiosi del mondo
aiuterà gli uomini dappertutto nel rafforzarsi a vicenda mentre lavorano e migliorano
fortemente le correnti di pensiero rivolte all'attesa della Vita spirituale. Allo stato
attuale, la religione cristiana ha le sue grandi festività, il buddismo tiene i suoi diversi
set di eventi spirituali, e gli indù hanno un altro elenco di giorni santi. Nel mondo
futuro, tutti gli uomini di inclinazioni e intenzioni spirituali terranno ovunque gli stessi
giorni santi. Questo porterà a una fusione di risorse spirituali, e a un comune sforzo
spirituale, oltre a una invocazione spirituale simultanea. La potenza di questo sarà
evidente.

Ci saranno tre importanti festività ogni anno, concentrate in tre mesi consecutivi, le
quali porteranno, di conseguenza, ad un prolungato sforzo spirituale annuale che
influenzerà il resto dell'anno. Queste saranno:

1. La Festività di Pasqua. Questa è la festività del Cristo risorto vivo, il


Maestro di tutti gli uomini e capo della Gerarchia Spirituale. Egli è
l'espressione dell'amore di Dio. In questo giorno la Gerarchia spirituale, che
Egli guida e dirige, sarà riconosciuta e sarà sottolineata la natura dell'amore
di Dio. Questa festività è determinata sempre dalla data della luna piena di
primavera, ed è la Grande Festività Occidentale e Cristiana.
2. La Festività del Wesak. Questa è la Festività del Buddha, Intermediario
spirituale fra il centro spirituale più alto, ShambalIa, e la Gerarchia. Il
Buddha è l'espressione della saggezza di Dio, l'incarnazione della Luce e
l'indicatore del disegno divino. Questa sarà fissata annualmente in relazione
al plenilunio di maggio, come è attualmente. E' la Grande Festività
Orientale.
3. La Festività della Buona Volontà. Questa sarà la Festività dello spirito
umano - aspirante verso Dio, in cerca di conformità con la volontà di Dio, e
sarà dedicata all'espressione dei giusti rapporti umani. Questa sarà fissata
annualmente in relazione alla luna piena del mese di giugno. Sarà un giorno
nel quale sarà riconosciuta la natura spirituale e divina dell'umanità. In
questa Festività per duemila anni, il Cristo ha rappresentato l'umanità e si è
fermato prima della Gerarchia e al cospetto di Shamballa come l'Uomo-Dio,
il leader del suo popolo e "il più anziano in una grande famiglia di fratelli"
(Romani VIII : 29). Ogni anno, in quel momento egli ha predicato l'ultimo
sermone del Buddha, prima dell'unione della Gerarchia. In questo modo,
quindi, sarà una festa di invocazione profonda e di fascino, di una
aspirazione di base verso la comunione, di unità umana e spirituale, e che
rappresenterà l'effetto nella coscienza umana dell'opera del Buddha e del
Cristo.

Queste tre feste sono una parte del processo spirituale unificato dell'umanità, anche se
non sono ancora collegate le une alle altre. Arriverà l'ora in cui tutte e tre le Festività
saranno tenute in tutto il mondo e attraverso il loro significato sarà raggiunta una grande
unità spirituale e gli effetti del Grande Approccio, così vicino a noi in questo momento,
saranno stabilizzati con l'invocazione unita dell'umanità in tutto il pianeta.

Le restanti lune piene costituiranno festività minori ma saranno riconosciute anche'esse


di vitale importanza. Esse stabiliscono gli attributi divini nella coscienza dell'uomo, così
come le Festività più importanti stabiliscono i tre aspetti divini. Questi aspetti e qualità
saranno valutati e determinati da un attento studio della natura di una particolare
costellazione o costellazioni che influenzano quei mesi. Per esempio, Capricorno
richiamerà l'attenzione sulla prima iniziazione, la nascita del Cristo nella grotta del
cuore, e indica la formazione necessaria per realizzare quel grande evento spirituale
nella vita del singolo uomo. Questa istanza indica la possibilità per uno sviluppo
spirituale che potrebbe essere dato attraverso la comprensione di queste influenze e col
di ravvivare la fede antica espandendo essa nei suoi più grandi rapporti immortali.

Così, le dodici festività annuali costituiranno una rivelazione della divinità. Esse
rappresenteranno un mezzo per portare a rapportarsi tra di loro, prima di tutto, nel corso
di tre mesi, i tre grandi centri spirituali, le tre espressioni della Trinità divina. Le
festività minori sottolineeranno l'inter-relazione del Tutto, quindi innalzeranno la
presentazione divina fuori dall'individuo e dal personale, verso quella di uno scopo
divino universale, di un rapporto tra il tutto e la parte e tra la parte e il tutto, che potrà
essere in tal modo pienamente espresso.

L'umanità, quindi, invocherà il potere spirituale del Regno di Dio, la Gerarchia; la


gerarchia risponderà, e piani di Dio saranno poi elaborati sulla Terra. La Gerarchia, su
curve più alte della spirale invocherà il "Centro ove il Volere di Dio è conosciuto", in tal
modo invocando il proponimento di Dio. Così la volontà di Dio sarà attuata con l'amore
e si manifesterà in modo intelligente; per questo l'uomo è pronto, e per questo la Terra
attende. Così la nuova religione mondiale sarà costruita sulle basi delle verità
fondamentali già riconosciute.

The New World Religion - La Nuova Religione Mondiale

La definizione di religione del futuro rivelerà una maggiore precisione rispetto a


qualsiasi postulato già formulato dai teologi e potrebbe essere espressa come segue:

La religione è il nome dato all'appello invocativo dell'umanità e la risposta evocativa


della Vita superiore a quel grido.
Essa è, infatti, il riconoscimento della parte nel suo rapporto con il tutto, oltre a una
domanda sempre più crescente di una maggiore consapevolezza di tale relazione; essa
trae il riconoscimento dal Tutto che la richiesta è stata fatta. Essa è l'impatto della
vibrazione dell'umanità - orientata specificamente per la Grande Vita, di cui si sente una
parte - su quella Vita e l'impressione in risposta a quel "Tutti-circondati da Amore" sulle
vibrazioni minori. La religione, la scienza di invocazione e di evocazione, per quanto
riguarda l'umanità, è l'approccio (nella prossima New Age) di un'umanità mentalmente
polarizzata. In passato, la religione ha avuto un fascino del tutto emotivo. E 'in
questione il rapporto dell'individuo con il mondo della realtà, dell'aspirante ricercatore
nella ricerca della divinità. La sua tecnica è stata il processo di costruzione di se stessi
per la rivelazione di questa divinità, per raggiungere una perfezione che garantisce
questa rivelazione, e sviluppare una sensibilità e una risposta di amore per l'uomo
ideale, riassunti, per l'umanità di oggi, in Cristo. Cristo è venuto per terminare il ciclo di
questo approccio emozionale che esisteva fin dai tempi di Atlantide. Ha dimostrato in se
stesso la perfezione della visione e poi ha presentato all'umanità un esempio - in piena
manifestazione - di ogni possibilità latenti nell'uomo fino a quel momento. Il
raggiungimento della perfezione della coscienza di Cristo, è diventato l'obiettivo da
sottolineare per umanità.

Oggi, lentamente, il concetto di una religione mondiale e la necessità della sua nascita è
ampiamente desiderato e ci si stà lavorando. La fusione delle fedi è ormai un campo di
discussione. I lavoratori nel campo della religioni formuleranno la piattaforma
universale della nuova religione mondiale. Si tratta di un lavoro di amorevole sintesi e
che porrà in rilievo l'unità e la comunione dello Spirito. Questo gruppo è, in un certo
senso, un canale per le attività del Cristo, il Maestro del Mondo. La piattaforma della
nuova religione mondiale sarà costruita da molti gruppi, che lavorano sotto l'ispirazione
di Cristo.

Gli uomini di chiesa devono ricordare che lo spirito umano è superiore a tutte le chiese
e più grande del loro insegnamento. Nel lungo periodo, questo spirito umano li
sconfiggerà e procederà trionfalmente nel Regno di Dio, lasciandoli molto indietro a
meno che non entrino come parte umile della massa degli uomini. Niente sotto il cielo
può arrestare il progresso dello spirito umano nel suo lungo pellegrinaggio dalle tenebre
alla luce, dall'irreale al reale, dalla morte all'immortalità e dall'ignoranza alla saggezza.
Se i grandi gruppi religiosi organizzati delle chiese in ogni paese, comprendenti tutte le
fedi, non offrono una guida spirituale e un aiuto, l'umanità li troverà un altro modo.
Nulla può trattenere lo spirito dell'uomo da Dio.

Dio opera in molti modi, attraverso molte fedi e agenzie religiose, questo è uno dei
motivi per l'eliminazione delle dottrine non essenziali. Sottolineando le dottrine
essenziali e la loro unione, la pienezza della verità sarà rivelata. Questa, la nuova
religione mondiale, sarà fatta, e la sua attuazione procederà rapidamente, dopo la
ricomparsa del Cristo.

Riportiamo il Mantra principale della Lucis Trust:

LA GRANDE INVOCAZIONE *

Un Mantram per la Nuova Era e per tutta l'Umanità


Dal punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini.
Scenda Luce sulla Terra.

Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio


Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa Cristo tornare sulla Terra.

Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto


Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.

Dal centro che vien detto il genere umano


Si svolga il Piano di Amore e di Luce.
E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.

Pubblicato da nwo-truthresearch a 14.15

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sabato 9 gennaio 2010


Il World Political Forum

http://www.theworldpoliticalforum.net
Il World Political Forum è un think tank globalista fondato dal Premio Nobel Mikhail Gorbachev
nel 2003
Dal sito web del World Political forum leggiamo la mission del gruppo Globalista:
Mission
"Il World Political Forum, è stata l'idea originale del Premio Nobel Mikhail Gorbachev, con una
missione specifica: favorire i contatti tra politici, scienziati, e personalità di alto livello nella vita
culturale e religiosa dei diversi continenti, religioni, lingue e culture, al fine di analizzare la
questione dell'interdipendenza, ma soprattutto proporre soluzioni per i problemi della governance
della globalizzazione e dei problemi cruciali che riguardano l'umanità di oggi. L'attuale ordine
internazionale è scardinato e instabile. Le istituzioni sovranazionali politiche ed economiche
vengono cavalcate con conflitti e disaccordi tra i loro membri. La cooperazione tra gli Stati e il
nuovo ordine mondiale auspicato alla fine della guerra fredda non è riuscito ad emergere. Gli
affari internazionali sono ormai caratterizzati, invece, dal disordine del mondo, come i recenti
eventi che hanno aggravato fondamentali differenze di opinione in tutto il mondo.

Il World Political Forum, si prefigge di esaminare il modo migliore di organizzare il coordinamento


delle istituzioni internazionali, e quali modelli per il futuro ordine sono auspicabili e realizzabili
per ridurre gli squilibri e le differenze nella ricerca di un nuovo spazio politico dove le civiltà si
possano incontrare e trovare un accordo per la gestione del disordine internazionale. Solo sforzi
determinati, concertati, multi-laterali e trans-sociali da parte degli attori internazionali saranno
auspicabili per evitare questa spirale di disordine.

Il World Political Forum, mira a diventare un punto d'incontro e crocevia di culture, religioni, e
leader, un forum aperto per il mondo intero che, attraverso l'analisi e la discussione fornirà
orientamenti e fornirà nuove soluzioni ai problemi globali e tenderà verso una nuova civiltà
mondiale e un quadro per un ordine democratico internazionale.

Nella sua conferenza di fondazione nel maggio 2003 e nell'inaugurale sessione di lavoro nel mese
di ottobre 2003, nelle città simbolo di Alessandria e Torino, nella regione italiana del Piemonte, il
World Political Forum, ha definito il percorso per una nuova cultura di pace globale. I leader
mondiali passati e presenti hanno risposto all'invito del Presidente Gorbaciov e del comitato
italiano di sponsorizzazione assemblato presso il World Political Forum, per la ricerca di nuove
soluzioni per i problemi del mondo e per cominciare a costruire le basi per la loro risoluzione,
esaminando le cause del disordine del mondo e come queste possono essere gestite e risolte.

L'obiettivo del Forum è quello di creare una struttura permanente per il dibattito internazionale,
politico e culturale per quanto riguarda i problemi del 21 ° secolo, dedicando particolare
attenzione alla strettissima interdipendenza geopolitica ed economica tra le diverse aree del
pianeta. E 'stato stabilito in occasione della conferenza di fondazione di proseguire i lavori del
World Political Forum, nelle assemblee annuali e nelle sessioni regionali per esaminare le sfide del
nuovo secolo. Il WPF non è, tuttavia, solo una riunione annuale di personalità eminenti ed
autorevoli. I suoi membri fondatori hanno proclamato l'intenzione di trasformarlo in un vero e
proprio centro di ricerca internazionale con sede nel Comlpesso di Bosco Marengo, al fine di
affrontare i temi della governance e della globalizzazione. L'obiettivo del World Political Forum è
quello di individuare, attraverso l'analisi e lo scambio intenso di esperienze diverse, soluzioni
concrete e politicamente realizzabili alle sfide senza precedenti a livello mondiale del mondo
multipolare, aprendo la strada verso una nuova civiltà."

Tra i membri citiamo:


http://www.theworldpoliticalforum.net/category/bio/

Structure and Members


Founding Members
Mikhail S. Gorbachev, President
Mercedes Bresso, Co-President
Luigi Guidobono Cavalchini
Andrea Comba
Francesco Cossiga
Enzo Ghigo
Fabrizio Palenzona
Rolando Picchioni
Gianfranco Pittatore (d. 2009)
Presidency Region of Piedmont
Presidency CRT Foundation
Presidency CRAL Foundation
Presidency Province of Alessandria
Presidency Province of Turin
Ordinary Members
Giulietto Chiesa
Andrei Grachev
Vincenzo Maddaloni
Emeritus Members
Giulio Andreotti
Jacques Attali
Aleksandr Bessmertnykh
Benazir Bhutto (d. 2007)
Bono
Boutros Boutros-Ghali
Michel Camdessus
Fernando Henrique Cardoso
Emilio Colombo
H. Em. Cardinal Andrea Cordero Lanza di Montezemolo
Ralf Dahrendorf
Hans Dietrich Genscher
Gianni De Michelis
Jacques Delors
Marshall Goldman
Inder Kumar Gujral
Gyula Horn
Wojciech Jaruzelski
Toshiki Kaifu
Li Peng
Jack Matlock
Federico Mayor Zaragoza
Tadeusz Mazowiecki
Keba Mbaye (d. 2007)
Goya Morimasa
Klaus Naumann
Nursultan Nazarbayev
Georgi Parvanov
Evgeni Primakov
Michel Rocard
Oscar Luigi Scalfaro
Rudolph Schuster
Tadahiro Sekimoto (d. 2007)
H.Em. Cardinal Achille Silvestrini
Lord Robert Skidelsky
Mario Soares
Archbishop Desmond Tutu
Hubert Vedrine
Antje Vollmer
Milos Zeman
High Direction Committee
Mikhail S. Gorbachev, President
Mercedes Bresso, Co-President
Luigi Guidobono Cavalchini
Andrea Comba
Fabrizio Palenzona
Rolando Picchioni
Executive Director
Rolando Picchioni
Executive Committee
Rolando Picchioni, President
Giulietto Chiesa
Maria Leddi
Roberto Moisio
Pierluigi Sovico
Board of Auditors
Carlo Frascarolo, President
Roberto Berzia
Marco Casale
Director External Relations
Roberto Savio
Chairman Scientific Committee
Andrei Grachev
Scientific Committee
Roberto Savio, Vice-President
Khaled Fouad Allam
Piero Bassetti
Anna Caffarena
Luigi Guidobono Cavalchini
Giancarlo Chevallard
Giulietto Chiesa
Andrea Comba
Edoardo Greppi
Francisco Jarauta
Thierry Jeantet
Flavio Lotti
Corrado Malandrino
Predrag Matvejevic
Roberto Moisio
Carlo Ossola
Fabrizio Palenzona
Riccardo Petrella
Francois Trémeaud
Notiamo dall'elenco sopra che di questo think tank d'"Avanguardia" fanno parte, tra gli italiani:
Francesco Cossiga, Giulio Andreotti, Gianni De Michelis, Emilio Colombo; insomma, il Nuovo
che Avanza, la crema della politica italiana che ci aiuterà a dare Soluzioni Globali ai Problemi
Globali. Una vera associazione partecipativa fatta dal basso, dal popolo! Tra i membri italiani
troviamo anche Giulietto Chiesa, il guru dell'antisistema italiano che sostiene il Global Warming.
Adesso sappiamo chi glielo ispira. Per chi non ricorda Emilio Colombo, costui è il senatore che
mandava i finanzieri della sua scorta a comprargli la cocaina.
Non è difficile scoprire un'organizzazione globalista che sostiene il Nuovo Ordine Mondiale, i motti
di tutte sono infatti:
Problemi Globali, Soluzioni Globali.
Regole Globali
Mai che si dica Problemi Globali-Torniamo alle nostre Radici, alle nostre Comunità locali. No, il
WPF vuole addirittura fondare una "New World Civilisation", vuole diventare l'arena politica
pubblica del Nuovo Ordine Mondiale. Quello che è strano è che uno come Giulietto Chiesa non può
non essersi accorto di dove questo forum di elite ci vuole portare.
Secondo Gorbaciov, che si allinea "stranamente" alle opinioni del Council on Foreign Relation, il
sogno del nuovo secolo americano è finito: “Gli Usa con la loro posizione di supremazia ci hanno
trascinato in una situazione pericolosa. Avevano vinto la guerra fredda. Hanno detto: lasciamo fare
a Mosca la sua perestrojka (ndr.rivoluzione), noi non cambiamo nulla. E’ stato un peccato di
presunzione, la malattia del vincitore. Occorre un nuovo ordine mondiale capace di riconoscere le
esigenze di tutti. Invece la squadra del presidente Bush è convinta della superiorità totale del
sistema liberale. Peccato che proprio lui sia diventato il socialista più convinto: invita a salvare le
banche a spese dello stato. I suoi erano i teorici del superprofitto e del superconsumo senza limiti
morali o razionali. Aggiungendo i costi delle guerre in Iraq e in Afganistan, hanno lanciato trilioni
(ndr. migliaia di milioni) di dollari in una fornace senza senso”.
Tra parentesi anche i teorici del superprofitto come George Soros, dopo che hanno contribuito a
distruggere il sistema finanziario globale, adesso "stranamente" chiedono Regole Globali sulla
finanza.
Adesso scopriamo anche la funzione di Giulietto come demolitore della tesi ufficiale dell'attentato
alle torri gemelle dell'11/9. Questa denuncia così accanita di Giulietto, seppur vera, serviva a far
perdere consenso e credibilità agli Usa, e a far guadagnare consenso verso le istituzioni
intenazionali.
Sempre secondo Gorbaciov si dovrà arrivare ad una forma di Governo Mondiale: "
Dovremmo attrezzarci a costruire in fretta agenzie sovranazionali,
cui delegare una parte della sovranità degli Stati, affinché
possano prevedere, controllare, gestire, i temi critici dello
sviluppo del pianeta. Bisogna agire. Per la pace serve l’ONU.
Proprio l’ONU è chiamata a essere l’anello decisivo
nell’organizzazione di azioni collettive di dimensione planetaria.
Però, occorre cambiare l’atteggiamento nei suoi confronti,
assicurarle sostegno e mettere mano a una sua riforma. Un nuovo
atteggiamento è indispensabile anche nei confronti delle altre
organizzazioni internazionali, come il Fondo Monetario
Internazionale e l’Organizzazione Mondiale per il Commercio, e
probabilmente si renderà necessaria la creazione di nuove
strutture sovranazionali in grado di occuparsi dei maggiori
problemi globali. Proposte in tal senso sono state avanzate ma,
per ora, senza risultato. Nel mondo globalizzato di oggi si fa
sentire, in modo abbastanza inquietante, la tendenza al
regionalismo, che si esprime nella formazione di ampi
raggruppamenti economici e politici di Stati, a volte anche di
dimensioni transcontinentali."
Nell'esporre questo tipo di politica Gorbacioviana è utile dichiarare che non si è a favore di una
restaurazione o mantenimento del potere degli Usa. Il piano del PNAC, o Project for New American
Century dei neocon era solo una fase di un piano ben piu lungo. La politica espansionistica del
PNAC ha posto le premesse del declino Usa, a causa del debito pubblico stratosferico cresciuto con
le imprese guerrafondaie, e ha posto le basi di un ordine transnazionale di un elite non meno
inquietante.
Gorbaciov e Chiesa sono allineati nel sostenere: "O nuovo modello di sviluppo, o apocalisse"

Il WPF ha fatto una conferenza insieme al Club di Roma, altro organo globalista, il 9 giugno del
2009 dal titolo "From Global Warning to Global Policy” ; già traspare il motto: Problemi Globali -
Soluzioni Globali - Politica Globale.
Il WPF sostiene infatti la Teoria Pseudoscientifica del Global Warming o Riscaldamento Globale, la
quale afferma che se non riduciamo la produzione di CO2 del 60 % rispetto al volume delle
emissioni del 1990, questa causerà un effetto serra che condurrà alla catastrofe globale nel giro di
pochi anni.
Lo scopo della conferenza del giugno del 2009 non era quello di individuare problemi finanziari ed
economici per ridurre il fantomatico Effetto Serra e quindi il Riscaldamento Globale ma, secondo il
WPF "il problema chiave è nell' insufficieza di regole globali accettate da ognuno e nella
debolezza delle soluzioni proposte dalle istituzioni politiche, le quali dovrebbero essere in grado
di formare una comunità di Stati, di Businness Mondiale e di società civile internazionale per
raggiungere questo comune obiettivo"
Le grosse potenze, come gli Usa, la Cina, il Brasile e l'India, non accettano da sole di abbasare
significativamente la produzione di CO2, pertanto avrebbero tutte bisogno di norme globali
sovranazionali che glielo impongano.
Regole Globali per Soluzioni Globali = Governo Mondiale.
Uno dei più ferventi adepti di questa Setta globalista del global Warning è proprio il giornalista
Giulietto Chiesa.
Da questo link estraiamo il concetto pseudoscientifico più volte ripetuto da Chiesa:
"la temperatura del pianeta sta aumentando e se continua a crescere con i livelli attuali noi
andremo incontro nei prossimi 20 anni ad un aumento di 3,7 – 4 gradi. Questo comporterà veri e
propri stravolgimenti sul pianeta, per esempio il Bangladesh, dove abitano 400 milioni di persone,
andrà sott’acqua, come pure la nostra costa adriatica.
E questo non accadrà fra 200 anni, ma fra 20, e sarà un problema della prossima generazione, dei
nostri figli. L’Africa nei prossimi 10 anni aumenterà a dismisura le zone desertiche, costringendo
250 milioni di persone a scappare, verosimilmente da noi.
Per impedire ciò occorrerebbe smettere di produrre anidride carbonica ai tassi attuali perché sta
surriscaldando il pianeta attraverso l’effetto serra. Ma l’anidride carbonica è un prodotto di tutto
il nostro modo di vivere: si produce con le automobili, i treni, le navi, il riscaldamento, le
fabbriche. In più tutta la nostra società è basata sull’utilizzo dell’energia fossile che non è
certamente infinita; la quantità d’idrocarburi che c’è sottoterra è definita e si può calcolare con
una buonissima approssimazione. Tant’è che gli esperti avvertono, appunto, che a breve non ce ne
sarà più. In un secolo e mezzo l’abbiamo consumata quasi interamente. "
Non importa per Giulietto che ben oltre 650 scienziati di tutto il mondo, decisi nel loro dissenso,
abbiano presentato al Senato americano un dossier di 233 pagine che confuta il «global warming ».
Con questo documento gli skeptical scientist hanno demolito la teoria dell'Ipcc, il gruppo di
scienziati che alle Nazioni Unite si occupano delle ricerche sui cambiamenti climatici, i quali
sostengono un'influenza umana del 90% nelle variazioni del clima. Il Guru della Fine del Mondo
Giulietto però va avanti lo stesso col suo Riscaldamento.
AliceOltreLoSpecchio ha fatto un ottimo articolo raccogliedo tutti i dati che smentiscono questa
teoria:
Copenhagen, il Climagate e la bufala del Riscaldamento Globale
Il World Political Forum, in una conferenza del 10-11 Ottobre del 2008 a Venezia dal titolo "Dal
Global Warming al Media Alert" si era anche preoccupato di come meglio propagandare
l'allarmismo del "Global Warming" in tutti i mass media del mondo. "Giornalisti e dirigenti di
testate da 29 paesi rappresentanti di 6 continenti si sono incontrati a San Servolo (Venezia), il 10 e
l'11 Ottobre per sfidare i media internazionali a migliorare la comprensione da parte del pubblico
degli effetti del cambiamento climatico." Secondo loro "Il ruolo dell'informazione è fondamentale
per raggiungere una maggiore consapevolezza del pubblico sui rischi gravi che dobbiamo
affrontare, al fine di ostacolare l'impatto del cambiamento climatico. Si tratta di una sfida globale
che deve essere affrontata con uno sforzo globale." Sfida Globale, Sforzo Globale, ormai è una
litania. La Conferenza si è conclusa Con Esperti del Clima e Rappresentanti dei media che hanno
approvato una dichiarazione finale chiedendo alti standard di reporting di notizie sulle opzioni
strategiche per evitare i danni irreversibili causati agli ecosistemi.
Chissa se tra questi alti standard rientra anche la notizia degli
hackers che hanno rubato, e rivelato al pubblico, 160 megabites di
e-mail dai server della Climatic Research Unit (CRU) della East
Anglia University, la centrale «scientifica» principale
dell’ideologia del Global Warming? In queste mail rubate gli
scienziati di tale istituzione parlano continuamente di come hanno
manipolato, falsificato, sottratto files, e nascosto informazioni
sulle reali temperature del pianeta.
Il World Political Forum si è occupato anche del problema dell'acqua:
da un estratto di un articolo di Riccardo Petrella, anch'egli membro del Worl Political Fomun
leggiamo:
"Secondo i lavori dell'Ipcc, le conseguenze più gravi del cambiamento climatico riguardano
l'acqua. (8) L'acqua è già in crisi crescente attraverso il mondo (in termini di disponibilità e di
accessibilità, soprattutto sul piano qualitativo). A causa dello scioglimento dei ghiacciai e delle
calotte polari, l'acqua dolce diventerà sempre più rara. Nel 2050, il 60 % della popolazione
mondiale rischia di abitare nelle regioni con una forte penuria d'acqua. La rarefazione dell'acqua
dolce avrà delle ripercussioni gravi soprattutto sulla salute (9), la produzione agricola e
l'alimentazione (10). Tutte le attività industriali necessitano d'acqua. La penuria di acqua farà
aumentare i costi dei prodotti industriali. Siccità e carestia si diffonderanno nel mondo. I conflitti
tra paesi e, all'interno di questi, tra le diverse regioni e località, si moltiplicheranno. La proprietà e
l'uso dell'acqua saranno destinate a diventare, in mancanza di un radicale cambio di prospettiva,
una delle principali cause di guerre del XXIÊsecolo"
In sostanza, sempre secondo l'ipcc, il problema dell'acqua sarebbe una conseguenza del
Riscaldamento Globale, che abbiamo già visto essere un mito.
Dal loro sito leggiamo;
"Il World Political Forum ha preso parte alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti
del Clima tenuta nel Dicembre del 2009 in Danimarca, dove ha portato all'attenzione dei
partecipanti il suo Memorandum for a World Water Protocol che è stato elaborato dalla conferenza
internazionale "Pace con l'Acqua", tenuta il febbraio del 2009 con la collaborazione dei Gruppi
Parlamentari Europei.
Il WPF chiede che l'acqua sia inserita nell'agenda delle discussioni del COP 15, dal momento che
la "crisi mondiale dell'acqua" è al centro dei problemi ambientali in cerca di soluzione negli
incontri dell'UNFCC. ll Memorandum espone infatti il ragionamento che giustifica l'urgenza di una
iniziativa a favore di una nuova politica delle acque in tutto il mondo, ispirata ad un nuovo
paradigma politico. Esso rappresenta un contributo ai negoziati internazionali governativi in corso
di definizione, in vista dei contorni e dell'approvazione di un nuovo accordo post-Kyoto 2013."
Il WPF afferma che il problema dell'acqua è esploso ovunque: Cina, Stati Uniti, Regioni
Mediterranee, Asia Centrale, Australia, Africa.
In questo documento indovinate un pò cosa propone il WPF per affrontare la crisi?
Il punto 5 afferma:
"5. La Crisi dell'aqua è di portata globale. Questa crisi richiede una risposta politica globale".
Amen! E poi continua col World Water Plan o il World pact for Water: tra i punti di questo piano, a
parte la retorica buonista e pacifista, apparentemente solidale e partecipativa, ci preme sottolineare
questi punti:
"-Centralità di un'economia sociale basata sulla ricchezza collettiva e il patrimonio comune. Le
spese relative al diritto di base all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, devono essere
coperte dal finanziamento pubblico. Viene introdotta una tariffa pubblica , che va oltre il livello dei
diritti dell'acqua, per orientare gli usi equi e sostenibili delle risorse idriche;"
Si vuole introdurre una tassa mondiale sull'acqua?
Altro punto:
"- Sarà impossibile "salvare l'acqua", senza una vera e propria politica di ingegneria istituzionale
a livello mondiale. L'azione in favore di un piano dell'acqua nel mondo implica la promozione di
una nuova architettura politica mondiale (NEWPA) che accresca le condizioni di vita e le
aspettative del 21esimo secolo a livello mondiale."
Il conclusione al piano si auspica anche una creazione all'interno delle Nazioni Unite di una “United
Nations Water Authority” (UNWA), un'organo che "dovrebbe monitorare la situazione per quanto
riguarda l'uso e il consumo di acqua e risolvere le controversie per quanto riguarda questi temi. Il
UNWA dovrebbe essere basato su una reale autonomia nei confronti degli interessi economici,
finanziari e commerciali privati, nonché dagli interessi dei paesi più potenti." Tombola!

E' sempre il solito meccanismo:


Problema: Riscaldamento Globale (con conseguenza di Penuria di Acqua Potabile)
Reazione: Panico mondiale per la catastrofe
Soluzione: Regole Globali, Nuovo Ordine Mondiale

Da AliceOltreLoSpecchio vedi anche:


Il World Political Forum: analisi del simbolo

Pubblicato da nwo-truthresearch a 09.33

venerdì 8 gennaio 2010


Il Governo Mondiale di Pino Arlacchi
Dedico questo post a Pino Arlacchi e alla sua tesi di Governo Mondiale esposta nell'articolo "Il
Governo Mondiale, l'Europa e il declino degli Stati Uniti".
Arlacchi dal luglio 2009 è europarlamentare, eletto nelle fila di Italia dei Valori con oltre 20mila
voti di preferenza. E' stato Vice-Presidente della Commissione bicamerale antimafia.
Dal 1997 al 2002 è stato Vice-Segretario Generale dell’ONU e Direttore Esecutivo del Programma
per il controllo delle droghe con sede a Vienna. E' professore ordinario di sociologia all’Università
di Sassari. Ha insegnato alla Columbia University di New York ed all’Università della Calabria e di
Firenze.
Questo articolo di Pino Arlacchi dimostra che all'interno delle sfere ufficiali l'ipotesi di un Governo
Mondiale è presa molto sul serio.
L'articolo è molto esplicino e articolato; salta subito all'occhio il fatto che per farci accettare il
Governo Mondiale, la propaganda ufficiale di Arlacchi, ce lo pone come una cosa bella e
desiderabile, una favola intrisa di idealismo, un traguardo ambito, raggiunto il quale supereremo
molti, se non tutti i problemi dell'umanità. Arlacchi dice: "Dobbiamo però avere il coraggio delle
grandi idee". Di grandi idee sicuramente di tratta ma il problema è vedere a vantaggio di chi.
Esplicita la frase di Arlacchi che dice: "Quanti sanno che l’architettura stessa dell’ONU - con la
sua Costituzione, la sua Assemblea, il suo Gabinetto di Governo e la sua Corte Costituzionale -
fu concepita avendo in mente non solo le istituzioni americane ma un’idea, il governo mondiale,
che tra il 1945 e l’inizio degli anni ’50 era condivisa da milioni di persone e da alcune delle
maggiori menti dell’epoca come Bertrand Russell e Albert Einstein?"
Arlacchi, ricordiamolo, non è un teorico della cospirazione; se qualsiasi altro ricercatore o
giornalista indipendente avesse detto cose del genere sarebbe stato subito accusato di
"complottismo".
Una delle frasi più inquietanti è questa:
"La maggior parte degli esperti di relazioni internazionali concordano sul fatto che il più grande
ostacolo all’eliminazione dei conflitti internazionali è l’assenza di una autorità legittima centrale
capace di imporre regole contro la guerra. E questa capacità, aggiunge chi scrive, deve essere
resa indipendente dal progresso etico, il cui sviluppo non è lineare e può conoscere lunghi
periodi di arretramento.
Abbiamo bisogno di un centro universale della coercizione legittima in grado, per il fatto stesso
di esistere, di proibire il ricorso alla violenza “privata” (cioè all’aggressione tra stati e alla
guerra) e i intervenire a difesa dei diritti umani fondamentali."
Arlacchi ci spaccia le sue soluzioni come quelle che ci daranno un mondo migliore ma in pratica il
monopolio centralizzato della coercizione significa la creazione di un esercito mondiale, che si
opporrà a tutti gli stati o regioni reputate "violente" per qualsiasi ragione.
Ricordiamo a questo proposito come sono state inventate ad arte le prove sulle presunte armi di
distruzione di massa irachene per giustificare l'intervento statunitense. Arlacchi dice:"Gli europei
hanno visto sempre più l’America di Clinton e poi di Bush preoccupata di crearsi nemici da
combattere con l’uso della forza: stati delinquenti e gruppi terroristici sempre all’opera in
complotti anti-occidentali e sempre in procinto di procurarsi armi di distruzione di massa".
Però ci chiediamo: non sarà anche possibile che un domani, un qualsiasi paese disobbediente allo
sfruttamento da parte di una ricca elite internazionalista riunita in un Governo Mondiale, possa
essere attaccato attraverso un unico esercito mondiale? L'invasione potrà poi essere giustificata
all'opinione pubblica Mondiale come un'Operazione di Pace, in perfetto stile Orwelliano;
operazione che verrebbe spacciata come l'opera dei "Buoni" contro i "Cattivi" paesi che sostegno un
fantomatico terrorismo internazionale o possiedono diaboliche armi di distruzione di massa da usare
contro il Governo Mondiale.
Il Governo delle finte Democrazie Occidentali ha avuto in fondo sempre questo scopo: garantire
profitti e potere ad una ricca elite nazionale, fare qualche elemosia alle masse di schiavi lavoratori
in cambio della pace sociale e reprimere i dissidenti attraverso il monopolio della coercizione
(il)legittima.
Questo sarà il vero volto del Governo Mondiale, al di la delle belle parole di Arlacchi per farcelo
desiderare: il potere e i soldi per un'elite sovranazionale, e la schiavitu per tutti gli altri.
Per approfondire i piani dell'ONU consiglio questo forum del sito Luogocomune.net:
Verso il Governo Mondiale, il volto oscuro delle Nazioni Unite.
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Il Governo Mondiale, l'Europa e il declino degli Stati
Uniti
UNA SINTESI DELLA MIA VISIONE DI POLITICA ESTERA.
di Pino Arlacchi
26 agosto 2009

Governo Mondiale e proibizione della guerra


Non siamo in pochi a ritenere che tra le cause principali della guerra e della violenza di
maggiori dimensioni che affliggono il mondo attuale ci sia la mancanza di un
monopolio centrale della forza. Cioè di una autorità al di sopra dei singoli stati in grado
di far rispettare la proibizione del genocidio e della guerra.
Quanto è realistica, allora, l’idea del governo mondiale? Vale la pena di riprendere
questo concetto? E come andrebbe riproposto? Sotto forma di un processo di crescita
del mandato dell’ONU, oppure secondo percorsi interamente nuovi?

La proposta del governo mondiale è più realistica di quanto sembri. Ed è più attuabile di
quella della riforma dell’ONU a piccoli passi. Siamo alla fine dell’epoca post- 11
settembre, e l’Europa e la Cina si delineano sempre più nitidamente come poli
alternativi all’egemonia USA. Entrambe vedono in una ONU opportunamente
trasformata la sede più consona per lo sviluppo della pace globale.
Dobbiamo però avere il coraggio delle grandi idee, e dobbiamo perciò tornare indietro.
Sì. Indietro. Perché ci sono stati dei momenti, nel recente passato, nei quali gli orizzonti
del cambiamento erano più vasti, e si volava molto più alto nei progetti sull’ordine
internazionale. Gli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, per
esempio, sono stati uno di questi momenti. Fu una stagione breve, terminata con il
sorgere della guerra fredda, ma ricca non solo di idee audaci ma anche di concreti
tentativi di attuarle.
Uno dei risultati più deleteri del catastrofismo oggi dominante sul futuro delle relazioni
internazionali è la riduzione della scala delle proposte di cambiamento. Anche le
proposte dei movimenti new global, a ben guardare, sono concezioni di riforma su
singoli problemi, spesso slegate tra loro e ciascuna con una sua constituency separata. I
progetti di nuove architetture globali sono oggi dominati da un modo di pensare
minimalista, frutto delle disillusioni degli ultimi decenni.
Ma negli anni immediatamente successivi al 1945 la piattaforma su cui le proposte di
cambiamento si elevavano era più alta. La questione dell’ordine internazionale era posta
nei termini di un vero e proprio governo del mondo, e le Nazioni Unite e le istituzioni di
Bretton Woods erano parte di un sistema ancora più ampio di riferimento. La pace e la
sicurezza erano obiettivi strategici, ma non venivano trascurati gli obiettivi economici e
sociali. Oggi può sembrare un eresia, ma il pieno impiego era considerato tra i diritti
fondamentali, e come un obiettivo da perseguire in ogni parte del sistema
internazionale.
Non si trattò di un ondata di demagogia e di radicalismo irrazionale. I fondatori
dell’architettura globale del dopoguerra avevano in mente degli scopi molto precisi,
perché erano passati attraverso terribili esperienze. Nell’avanzare piani anche molto
arditi, non si domandavano quanto tasso di socialismo o di liberismo questi
contenessero, ma di quanto essi li proteggessero dalla triade sciagurata della crisi
economica, del fascismo e della guerra.
Non è difficile comprendere le ragioni di questo atteggiamento. La storia aveva appena
dato loro una durissima lezione sul prezzo dell’assenza di una governance globale. La
crescita economica e la relativa pace dell’ottocento erano terminate nelle tragedie del
fascismo, dello stalinismo e delle due guerre mondiali. La catastrofe era stata
determinata dallo smantellamento delle regolazioni economiche e del mercato del
lavoro, ed era culminata con il collasso dell’economia mondiale negli anni trenta del
novecento.
Il trionfo delle forze di mercato senza che vi fosse alcun tentativo di proteggere la
società aveva sparso insicurezza e disoccupazione tra i lavoratori, rendendoli facile
preda delle forze politiche più estreme. Gli esseri umani non sono delle merci, e non
possono essere trattati come delle merci senza mettere a repentaglio l’intero ordine
sociale. I mercati sono il contrario di quanto pensava Adam Smith. Sono dei
meccanismi profondamente innaturali, e senza delle potenti salvaguardie sociali, sono in
grado di distruggere qualsiasi società: «Permettere al meccanismo di mercato di essere
l’unico elemento direttivo del destino degli esseri umani e del loro ambiente naturale –
ci ha ammonito Polanyi - porterebbe alla distruzione della società».
La grande trasformazione di Polanyi vide la luce nel 1944, l’anno nel quale si tenne la
conferenza di Bretton Woods con lo scopo di ricostruire l’economia mondiale in modo
da evitare un altro disastro. E fu l’interpretazione di Polanyi della reazione alla
globalizzazione dell’ottocento che ispirò i dirigenti politici del dopoguerra. Essi
volevano creare un economia internazionale a guida americana che permettesse
l’espansione finanziaria, industriale e commerciale del pianeta dentro una cornice
istituzionale capace di proteggere il benessere dei cittadini dalle defaillances del
mercato. Ed erano anche acutamente consapevoli della connessione tra guerra e
depressione economica.
La crescita economica successiva alla seconda guerra mondiale non fu, perciò, il
risultato di una incontrollata libertà di mercato, ma il prodotto di una serie di decisioni
politiche lungimiranti prese all’indomani della guerra dai leader occidentali. Gli
interessi degli Stati Uniti dominarono l’intrapresa da cima a fondo, ma molti non
vedevano allora una contraddizione tra questi e gli interessi del mondo occidentale.
L’idea rooseveltiana degli USA come governo mondiale attraeva la maggior parte dei
gruppi dirigenti del “mondo libero”, e nei primi tempi esercitò anche una forte
attrazione sulla Russia di Stalin e sulla galassia dei paesi poveri.
Nel campo dell’economia, l’influenza di Keynes era molto forte. Quanta gente oggi
ricorda o sa che il Fondo Monetario Internazionale – prima di essere degradato ad una
estensione del Tesoro americano e prima di diventare un medico che conosce una sola
terapia (disastrosa) per tutti i mali – fu una sua creatura, concepita per essere la Banca
Centrale Mondiale avente in carico la stabilità finanziaria universale? Il Fondo doveva
essere dotato di una sua moneta di riserva, il Bancor, con un accesso a risorse pari alla
metà della importazioni mondiali, mentre il Fondo non ha mai controllato una liquidità
superiore al 3% delle stesse.
Quanti sanno che l’architettura stessa dell’ONU - con la sua Costituzione, la sua
Assemblea, il suo Gabinetto di Governo e la sua Corte Costituzionale - fu concepita
avendo in mente non solo le istituzioni americane ma un’idea, il governo mondiale, che
tra il 1945 e l’inizio degli anni ’50 era condivisa da milioni di persone e da alcune delle
maggiori menti dell’epoca come Bertrand Russell e Albert Einstein?
Nonostante siano trascorsi più di sessanta anni da allora, viviamo in un epoca nella
quale alcune delle basi della sicurezza mondiale non sono cambiate, ed è per questo che
occorre ritornare a quel tipo di fervore intellettuale e politico. Il problema delle armi
atomiche è sempre lì, con il suo corredo di questioni legate alla proliferazione.
L’instabilità dei mercati è diventata ancora più minacciosa per via della loro espansione
globale, ed essi hanno un bisogno ancora più acuto di regole ed istituzioni capaci di farli
funzionare senza danni. Al centro della crisi finanziaria internazionale che stiamo
attraversando c’è il fatto che abbiamo mercati finanziari globali senza avere alcun
sistema globale di regolazione degli stessi.
Le minacce militari alla sicurezza umana sono molto diminuite rispetto ad allora, ma
abbiamo bisogno di fare finalmente il salto di qualità verso la proibizione formale della
guerra e verso il monopolio centrale della forza. In questo modo disporremo di maggiori
energie e risorse per affrontare le sfide interamente nuove, sconosciute nel 1945, come
quella della sicurezza ambientale.
Il punto centrale è politico e non è eludibile. Il bisogno di un nuovo sistema di
governance non può essere soddisfatto lasciando, per così dire, libero sfogo alla
creatività della società civile internazionale. Non è sufficiente che mille associazioni
spontanee fioriscano e ci portino per mano nella direzione giusta. Non sarà la
moltiplicazione delle NGOs che ci condurrà ad un assetto superiore della pace e della
sicurezza.
Per raggiungere questo scopo è necessaria una architettura istituzionale dai contorni
definiti, con regole precise e meccanismi decisionali appropriati. Una nuova governance
globale non si crea prescindendo dal contesto delle organizzazioni internazionali già
esistenti. Sono queste il campo di battaglia cruciale. Pieno di ambiguità e di ostacoli, ma
ineludibile. La difficoltà consiste nel fatto che le istituzioni globali servono a
promuovere, in molti casi, un mondo migliore, ma sono nello stesso tempo
unaccountable, mancano di trasparenza e sono manipolate dalle forze responsabili delle
più sfacciate violazioni delle norme internazionali.
L’arena principale della governance mondiale è la stessa di 60 anni fa, ed è quella delle
Nazioni Unite e delle cosiddette “istituzioni di Bretton Woods” con i loro derivati:
Banca Mondiale, Fondo Monetario, WTO, Banche Regionali di Sviluppo. Ciò significa
che dobbiamo democratizzare e rafforzare i loro mandato originari. Aggiungendo, se
necessario, nuove funzioni e mandati. Ed abolendo anche i rami secchi e le inefficienze
più evidenti.
Questa è la stessa arena del governo mondiale, e non dobbiamo avere timore di
evocarne lo spirito. Le due maggiori obiezioni all’idea del governo mondiale sono: a) il
profilo autoritario che esso potrebbe assumere; b) l’allargamento del gap tra i cittadini
ed i processi democratici che la sua realizzazione potrebbe comportare.
La seconda critica è superabile attraverso la proposta di creazione del Parlamento
Universale, e di ciò parleremo più avanti.
La risposta alla prima obiezione è che basta limitare le prerogative centrali di un
governo democratico del mondo al controllo del processo di disarmo ed allo
scoraggiamento attivo dei conflitti attraverso un corpo di polizia mondiale.
Il resto del sistema internazionale non ha bisogno di una parallela centralizzazione.
L’economia internazionale, soprattutto nel suo lato finanziario, necessita di un
meccanismo di regolazione universale semplice, “leggero” e fair verso i paesi più
deboli. Il compito di correggere squilibri e disuguaglianze può essere lasciato ad entità
regionali e locali, espresse direttamente dai soggetti interessati e che accrescono anche
la trasparenza e l’accountability dei processi decisionali. Ed è precisamente questo che
sta accadendo, sulla scia dell’aumento dei prezzi del petrolio che ha determinato un
monumentale travaso di ricchezza dal Nord al Sud e all’Est del pianeta.
I cambiamenti in questo campo sono diventati tumultuosi: Lo shock dei prezzi
petroliferi è stato preceduto dalla crisi asiatica del 1997-98, ed è stato seguito a ruota
dalla più grave crisi finanziaria dai tempi del 1929. Il Fondo Monetario Internazionale è
stato messo alle corde in primo luogo da se stesso, cioè dalla sua faziosità pro-USA, e in
secondo luogo dall’affluenza finanziaria di alcune nazioni del Terzo Mondo che non
sono costrette più a ricorrere alle sue terapie. Il Fondo Monetario non è più in grado di
dettare legge alla maggior parte dei paesi in difficoltà. Le nazioni bruciate dalla crisi
asiatica del 1997-98 hanno accantonato riserve di valuta pregiata enormi, e non
mendicano più aiuti a Washington.
L’intera America Latina - quasi 500 milioni di persone – è in rivolta. Il volume
dell’assistenza economica internazionale del solo Venezuela ha superato, in America
Latina, quello degli Stati Uniti. Brasile, Argentina e Venezuela hanno creato una banca
multilaterale regionale, il Banco do Sur, in diretta concorrenza con le banche di Bretton
Woods e il FMI.
Il declino del portafoglio prestiti del FMI negli ultimi quattro anni ha superato i più
radicali auspici dei manifestanti new global: è passato da 105 a 10 miliardi di dollari, la
maggior parte dei quali va a due soli paesi: la Turchia e il Pakistan.
Il Fondo è diventato l’ombra di se stesso per via dell’emergere del BRIC - il blocco
Brasile, Russia, India e Cina – come polo più onesto ed amichevole di aiuto
internazionale. I governi dell’Asia Orientale, dopo il fallito tentativo di dare vita
all’AMF (l’Asian Monetary Fund) proposto dal Giappone, hanno formato il
meccanismo finanziario dell’ “ASEAN Plus Three” che esclude gli Stati Uniti e che
condurrà molto probabilmente alla creazione di una vera e propria agenzia finanziaria
regionale completamente autonoma da Washington e dal FMI.
Non stiamo suggerendo, quindi, niente di stravagante. Questa strada dell’evoluzione
della governance finanziaria globale è la stessa di quella che si è affermata all’interno
delle democrazie liberali più avanzate: un monopolio centrale della forza fisica da un
lato, ed una panoplia di combinazioni organizzative nel campo economico e finanziario
dall’altro.
I teorici della governance democratica - che è una corrente di pensiero impegnata a
disegnare le istituzioni della futura democrazia cosmopolita - negano con forza
qualunque parentela dei loro concetti con quello del governo mondiale o di uno stato
mondiale centralizzato: «La democrazia cosmopolita non deve essere confusa con il
progetto di un Governo Globale - che deve necessariamente basarsi sulla concentrazione
della forza in una sola istituzione – al contrario, si tratta di un progetto che auspica delle
alleanze volontarie revocabili tra istituzioni governative e metagovernative, e dove la
disponibilità del potere di coercizione viene in ultima istanza condivisa tra gli attori e
soggetta a controllo giuridico» scrive Archibugi .
Sono in disaccordo con questa versione della governance futura che esclude il disarmo
globale e il monopolio universale della violenza. E’ troppo ingenua, perché presuppone
una capacità auto-affermativa delle norme che non esiste nella realtà dei comportamenti
umani e di quelli degli stati. O meglio, non esiste nel grado richiesto dagli scopi della
democrazia cosmopolita.
La maggior parte degli esperti di relazioni internazionali concordano sul fatto che il più
grande ostacolo all’eliminazione dei conflitti internazionali è l’assenza di una autorità
legittima centrale capace di imporre regole contro la guerra. E questa capacità, aggiunge
chi scrive, deve essere resa indipendente dal progresso etico, il cui sviluppo non è
lineare e può conoscere lunghi periodi di arretramento.
Abbiamo bisogno di un centro universale della coercizione legittima in grado, per il
fatto stesso di esistere, di proibire il ricorso alla violenza “privata” (cioè all’aggressione
tra stati e alla guerra) e i intervenire a difesa dei diritti umani fondamentali.
Se invochiamo “alleanze volontarie revocabili che condividono il potere coercitivo” ci
esponiamo alla facile obiezione - già mossa da Hegel a Kant a proposito del progetto di
Federazione degli stati avanzato nella “Pace Perpetua” - secondo la quale, non
sottoposta ad un potere coattivo al di sopra delle parti capace di far osservare il patto
fondamentale di non violenza, la democrazia cosmopolita è obbligata a consentire ad
ognuno dei membri di uscire a suo piacimento dall’ambito della democrazia stessa,
lasciando il sistema delle relazioni internazionali in balìa della provvisorietà e
dell’incertezza.
E’ qui che la cosiddetta “analogia domestica”, quella con la vita interna agli stati
sovrani, mostra la sua efficacia. La pacificazione tra i cittadini degli stati più efficienti, e
in particolar modo tra i cittadini delle democrazie, ha raggiunto livelli molto alti,
inferiori a due vittime di omicidio per ogni 100mila abitanti. Questo genere di pace è
stata conseguita dagli stati-nazione attraverso l’eliminazione della violenza privata e
l’affermazione di un’amministrazione pubblica della giustizia. Lungo questo processo,
il potere di uso della forza è stato svincolato dalle fluttuazioni di “alleanze volontarie e
revocabili” tra i detentori dei mezzi di coercizione, e non è stato disperso tra gli attori,
bensì concentrato in una unica, stabile fonte di legittimità.
E’ per queste ragioni che, a livello internazionale, il disarmo generale, la proibizione
legale della guerra e la creazione di una forza permanente di polizia sotto l’autorità di
un ente democratico universale devono essere le architravi di ogni sforzo di governance
democratica.
In queste condizioni, il pericolo della tirannia universale viene largamente scongiurato.
L’origine del processo di disarmo e di concentrazione dei mezzi di distruzione non è in
questo caso la forza sovrastante di uno stato egemone, superiore a tutti gli altri dal punto
di vista economico e militare, cui essi finiscono col soggiacere, ma un patto federativo.
Un atto giuridico-politico non dissimile da quello stipulato tra le tredici colonie degli
Stati Uniti d’America, o dai trattati costitutivi dell’Unione Europea.
La messa fuori legge della guerra e la creazione di un monopolio dei mezzi di
coercizione ci consentono di mettere al sicuro i progressi avvenuti dopo il 1945 con la
fine del colonialismo, la diffusione della democrazia e l’affermazione della pace
internazionale come valori supremi e come dati di fatto irreversibili. Ci consentono di
rendere non più aleatorio l’evoluzione etico-politica che ha reso obsoleta la guerra,
distruggendone una delle sue funzioni storicamente più importanti: il suo essere lo
strumento di verifica dei rapporti di forza tra le grandi potenze e il veicolo dell’ascesa
della nuova potenza egemone. Il fatto che la strategia di ascesa della Cina a nuova
potenza egemone si svolga sul terreno della crescita economica e della tessitura di
relazioni internazionali pacifiche, è un prezioso segno di questa evoluzione.

L’esempio dell’Unione Europea


Qual’è l’incentivo ad avallare un simile progetto per l’attuale quasi-monopolista della
forza mondiale, gli Stati Uniti d’America, uno stato la cui presenza nello spazio, negli
oceani, e sulla terraferma tramite un rete di oltre 700 basi militari che abbracciano il
pianeta rende appropriato l’uso del termine “stato globale”?
Se accettiamo l’idea che l’obiettivo del governo mondiale non ha senso perché esso già
esiste in quanto l’America si comporta come il governo mondiale del ventunesimo
secolo, il discorso è presto concluso. Ma per accettare questo argomento dobbiamo
concordare con chi sostiene che gli Stati Uniti non sono un impero come quelli del
passato perché non predano risorse dai sottoposti e forniscono gratuitamente un bene
pubblico di importanza suprema quale la sicurezza internazionale. In questo volume
abbiamo denunciato questo modo ingannevole di concepire il ruolo degli Stati Uniti,
creatori di minacce inesistenti dalle quali pretendono di proteggerci a prezzi diventati
altissimi.
Chi crede che gli USA siano il governo mondiale del ventunesimo secolo deve essere
preparato a condividere la logica di Michael Mandelbaum, il noto politologo americano
che ha elaborato questa idea. Egli sostiene che gli USA forniscono sicurezza al mondo
allo stesso modo del proprietario di una residenza patrizia che paga le guardie che gli
proteggono la casa, e così facendo protegge le più umili abitazioni che la circondano, e
che usufruiscono gratuitamente del servizio di protezione. Gli Stati Uniti del
ventunesimo secolo, secondo Mandelbaum, «non sono il leone del sistema
internazionale, che terrorizza e rapina gli animali più piccoli e più deboli per
sopravvivere. Sono piuttosto l’elefante, che sostenta un'ampia varietà di altre creature -
mammiferi più piccoli, uccelli ed insetti - generando del nutrimento per loro mentre si
occupa di nutrire se stesso».
Bene. Chi non si trova a proprio agio nei panni di un parassita dell’elefante globale ha a
disposizione tre ulteriori argomenti a favore di un monopolio mondiale della forza in
grado di attrarre il sostegno degli Stati Uniti: il “dividendo della pace”, l’esempio
dell’Unione Europea e il progresso della sicurezza globale.
E’importante rendersi conto di quanto sia immenso il “dividendo della pace” che una
istituzione globale, capace di mantenere la pace tra gli stati, sarebbe in grado di
distribuire ai cittadini americani in primo luogo, ed a quelli della terra poi, per effetto
della riduzione al minimo delle spese militari. Il bilancio americano per la difesa
ammonta oggi a metà delle spese militari mondiali, avendo raggiunto la cifra di oltre
500 miliardi di dollari nel 2007. Come abbiamo visto, queste sono le cifre ufficiali, ma
l’esborso effettivo supera i mille miliardi di dollari.
La drastica riduzione di questo bilancio che si accompagnerebbe alla costruzione di una
autentica sicurezza globale, rappresenta un forte incentivo per tutti i cittadini americani
ad unirsi nell’appoggio alla creazione di un monopolio mondiale della violenza. Mi
rendo conto che non è facile convincerli del fatto che il loro paese non è sul punto di
essere invaso o attaccato da nessun altro stato, e che la protezione da pericoli come il
terrorismo islamico non richiede di pagare il pedaggio richiesto dal complesso militare-
industriale.
Ma sulla stessa lunghezza d’onda possono essere trasmessi anche altri messaggi. Come
quello che non è necessario fuggire nel regno dell’utopia per trovare esempi di strategie
di difesa collettiva che non si basano sulla costruzione di armi sempre più potenti, ma al
contrario prevedono la riduzione dei mezzi di distruzione e la loro sostituzione con
strumenti più adeguati ed efficaci.
Non è necessario andare molto lontano. Basta guardare a cosa ha fatto e sta facendo
l’Unione Europea in termini di creazione di una polizia sovranazionale, di una forza di
intervento rapida, e di diminuzione degli armamenti tradizionali.
L’Unione Europea sta procedendo verso la creazione di uno spazio giuridico unificato,
dove disposizioni giuridiche sovranazionali come il mandato di cattura europeo, agenzie
sovranazionali investigative e giudiziarie come EUROPOL ed EUROJUST stanno
duplicando per il momento le corrispondenti entità a livello degli stati membri, ma
all’interno di una coerente direttiva di marcia.
Il modello di una forza di intervento sovranazionale più forte delle strutture del
peacekeeping delle Nazioni Unite, è la Forza di Reazione Rapida in via di costituzione
in seno all’Unione Europea: 60mila soldati pronti ad intervenire nei luoghi a rischio per
operazioni di risoluzione dei conflitti, e che assomigliano all’esercito permanente
dell’ONU che fu istituito per pochi mesi ai tempi del primo Segretario Generale.
La trasformazione dell’Europa in un esempio di democrazia cosmopolita si sta
svolgendo tramite il processo del suo allargamento a nuovi stati. L’espansione
dell’Unione da un semplice accordo tra sei stati agli attuali 27 paesi con una
popolazione di oltre 500 milioni di persone è avvenuta nel contesto di una accentuata
diminuzione dei budget militari. L’ultima decade del ventesimo secolo sarà ricordata
come un epoca di consistenti tagli dei bilanci della difesa, di riduzione della produzione
di armi e di smantellamento degli arsenali in Europa e in Russia.
Gli Stati Uniti spendono oltre il doppio dei 27 stati membri dell’Unione Europea in
materia di difesa. Gli USA hanno pianificato una ulteriore espansione delle spese
militari nei prossimi anni, mentre l’Unione Europea ha deciso di mantenerle invariate. Il
gap transatlantico è perciò destinato ad allargarsi ancora di più.
Questo gap è all’origine di una controversia infinita, e viene interpretato in due modi
molto diversi tra di loro. Henry Kissinger, i neo-cons e vari altri sostenitori della
concezione dell’ hard power ricordano di frequente agli europei che la potenza militare
raggiunta dagli USA rispetto al resto del mondo non ha precedenti, e che non esiste
perciò alcun paese o gruppo di paesi – adesso e nel prevedibile futuro – in grado di
mettere in atto una sfida militare agli Stati Uniti.
Il modo di vedere che prevale in Europa è che questa interpretazione è corretta nella
lettera, anche se sbagliata nello spirito a causa dell’arroganza che vi traspare. In effetti,
nessun paese sta sfidando gli USA. Ma ciò avviene perché nessuno è interessato a
sprecare risorse in navi e cannoni, e l’impegno emulativo prevalente nella comunità
internazionale non avviene sotto forma di una corsa agli armamenti ma in termini di
competizione economica e di miglioramento delle condizioni di vita dei propri cittadini.
I cittadini europei e del resto del pianeta preferiscono costruire la pace attraverso
strumenti diversi dalla preparazione della guerra.
La sicurezza internazionale, con il suo costante miglioramento dopo la fine della guerra
fredda, rafforza ogni giorno di più questo modo di pensare, che si traduce in una
crescente avversione alla guerra.
Esistono perciò diverse motivazioni razionali perché gli Stati Uniti accettino l’idea di un
monopolio mondiale della forza esterno ai loro confini. Si può dire, allora, che esistono
due strategie contrapposte di difesa, quella europea e quella degli Stati Uniti, l’una
militare e l’altra civile?
Si, certo. Nel corso degli ultimi decenni si sono formate due concezioni della sicurezza:
una è impersonata dalla “potenza militare” americana che pretende di fornire sicurezza
su scala globale attraverso una macchina bellica che non ha paragoni nella storia; l’altra
risiede nella “potenza civile” dell’Unione Europea che basa questa pretesa sugli accordi
commerciali, l’assistenza economica, la promozione dello sviluppo internazionale e le
missioni di mantenimento della pace.
Le concezioni della sicurezza non sono altro che un aspetto delle visioni complessive
del futuro. Jeremy Rifkin ha spiegato nel 2004 come l’Europa ha creato una nuova
visione del futuro che ha lentamente eclissato il sogno americano. Queste due
concezioni hanno finito col contrapporsi in modo netto lungo gli anni ‘90. Gli europei
hanno visto sempre più l’America di Clinton e poi di Bush preoccupata di crearsi
nemici da combattere con l’uso della forza: stati delinquenti e gruppi terroristici sempre
all’opera in complotti anti-occidentali e sempre in procinto di procurarsi armi di
distruzione di massa. Il governo USA non si è curato di investire in trattative
diplomatiche e compromessi politici in grado di stimolare transizioni dall’autoritarismo
e dalla “delinquenza” verso la democrazia.
Gli americani hanno visto gli europei sempre più impegnati a procurarsi dei vantaggi
commerciando con i nemici degli Stati Uniti (come l’Iran e la Libia). Senza
incomodarsi ad investire negli armamenti necessari a confrontarsi con i regimi ostili.
Tanto, c’era il bastone americano dietro l’angolo, pronto a colpire nei casi di emergenza
o di fallimento delle strategie soft.
Ma gli europei sono pronti a replicare che contro un paio di casi come la Bosnia e il
Kosovo negli anni ’90, dove gli Stati Uniti hanno fornito la forza aerea necessaria per
prevalere in quelle guerre, c’è l’apporto decisivo alla soft security mondiale fornito
dalla massiccia assistenza allo sviluppo di origine europea. L’Unione Europea provvede
al 55% del totale dell’assistenza internazionale, e ai due terzi dell’aiuto sotto forma di
contributi a fondo perduto. Ma anche in Bosnia e Kosovo gli europei hanno messo in
campo, dopo le guerre, l’80% delle forze di mantenimento della pace ed oltre il 70% dei
fondi per la ricostruzione.
Gli europei pensano che la loro politica di sicurezza sia più efficace di quella americana,
anche perché è più adatta al tipo di minacce che oggi prevalgono. Se le guerre
internazionali sono sempre più rare, e sono i conflitti a bassa intensità quelli dominanti,
allora sono più utili strumenti differenti. La politica della sicurezza internazionale
dell’Europa di oggi si basa sull’impiego di aiuti economici nelle aree in conflitto, sulla
costruzione di dispositivi legali e costituzionali democratici, e sull’uso delle forze
armate solo come forze di interposizione, di protezione dei diritti umani e di intervento
umanitario.
Questo approccio è espresso con nettezza da Solana, il responsabile europeo per la
politica estera e di sicurezza comune: «In contrasto con le minacce grandi e visibili della
guerra fredda, nessuna delle nuove minacce è esclusivamente militare, né può essere
fronteggiata solo con mezzi militari. Ciascuna richiede un mix di strumenti».

Il Parlamento Mondiale
La proposta del governo mondiale, inoltre, deve andare di pari passo con quella del
parlamento universale. Anche qui, è l’Europa l’esempio da seguire. Il Parlamento
Europeo è un parlamento sovra-nazionale con ampi poteri, che esprime la volontà di
mezzo miliardo di persone. Perché non estenderne l’esempio al pianeta? Ogni essere
umano ha diritto ad essere rappresentato nelle sedi democratiche dove si decidono
sempre più i suoi destini.
L’attuale crisi delle Nazioni Unite nasce precisamente da qui, dalla loro incapacità di
rispondere al loro mandato originario che le obbligava a riferirsi non solo agli stati ma
anche ai singoli individui. La dimensione universalistica dell’organizzazione - “noi, il
popolo delle Nazioni Unite” – non si riflette adeguatamente nella sua configurazione
istituzionale. La sorgente di legittimità dell’ONU è nei diritti dell’individuo come
membro della razza umana, come cittadino del pianeta, e ciò deve riflettersi in ogni
progetto di nuova architettura.
C’è un largo deficit democratico da colmare, dando ai cittadini del mondo, senza
riguardo alla loro nazionalità, una voce diretta negli affari mondiali. Un numero
crescente di persone sono frustrate dal fatto che decisioni cruciali per la loro vita non
vengono più prese da istituzioni sulle quali essi hanno influenza, ma si sono spostate
verso organi internazionali che non rendono conto ad alcuna costituente democratica. Le
organizzazioni multilaterali sono delle macchine diplomatiche, politiche e militari molto
lontane dal controllo popolare.
Qualunque serio tentativo di riformare le Nazioni Unite tenendo conto del loro deficit
democratico deve perciò prendere in considerazione l’idea di un organismo popolare
eletto globalmente, e capace di trasformare le relazioni internazionali da un campo di
esclusiva pertinenza governativa ad una arena democratica, dove rappresentanti popolari
eseguono mandati democratici.
Prima della globalizzazione, una idea come questa poteva essere considerata utopica.
Ma la rivendicazione di partecipazione diretta dei cittadini alle questioni internazionali
non può più essere ignorata. Specialmente dagli stati membri dell’ONU che vanno
orgogliosi delle loro procedure democratiche.
Si dice spesso che i governi che non vengono eletti liberamente mancano di legittimità
politica. Ma noi ci troviamo a vivere in un ordine globale squisitamente non-
democratico, dove decisioni cruciali vengono prese da funzionari che non sono stati
eletti da nessuno, e che non rispondono a nessuno dei loro atti. Tutti i cittadini dei
regimi democratici godono di una fondamentale prerogativa che li intitola a partecipare
alle decisioni che riguardano la loro vita. Perché questa prerogativa deve essere limitata
al campo della politica interna, e non deve riguardare processi globali che influenzano
direttamente la vita collettiva?
Sebbene il potenziale politico per iniziare una democratizzazione dell’ONU sia già in
corso di crescita, ciò non è sufficiente. Come realizzare, allora, un Parlamento
Mondiale, un parlamento di tutti gli abitanti della terra da associare alla attuale
Assemblea Generale composta di stati, dando luogo ad una specie di legislatura
bicamerale mondiale?
Uno strumento utile può essere quello adoperato negli anni ’90 per il conseguimento di
importanti successi come il Trattato di Kyoto sul global warming, la convenzione contro
le mine antiuomo, il Trattato che istituisce la Corte Penale Internazionale e la
Convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale.
Voglio dire un Trattato promosso da una alleanza tra la società civile (organizzazioni
senza fine di lucro, associazioni volontarie, business groups, ecc.) ed i cosiddetti middle
powers. Guardiamo un po’più da vicino i soggetti di questa alleanza.
Iniziamo dalla società civile universale, un entità che ha iniziato a giocare un ruolo
talvolta determinante nella politica internazionale. Il numero delle NGOs internazionali
è cresciuto esponenzialmente negli anni ’90, passando da 6mila a 26 mila, e
comprendendo entità che vanno dal WWF, il Fondo Mondiale per la Natura con 5
milioni di aderenti, a piccole associazioni di nicchia. Le NGOs sono diventate una
potenza economica, e sono ormai in grado di trasferire più risorse della stessa ONU. SI
tratta di una componente nuova del sistema internazionale, che critica spesso le
manchevolezze della globalizzazione, e che si batte per la trasparenza delle
organizzazioni multilaterali.
L’alleanza tra la società civile e un gruppo di piccoli e medi stati value-oriented,
sensibili cioè ai valori ed ai richiami della solidarietà umana, è cruciale per il
programma di democratizzazione delle Nazioni Unite e per la realizzazione del
Parlamento Universale.
All’interno dell’ONU si è formato un gap piuttosto rilevante tra i middle powers, le
“medie potenze” come esse si definiscono, da una parte, e le nazioni che perseguono
strategie più orientate verso la massimizzazione del proprio potere e della propria
ricchezza dall’altro. Le medie potenze sono paesi come quelli scandinavi più il Canada,
l’Australia, la Nuova Zelanda e un numero variabile di nazioni in via di sviluppo come
il Messico, il Brasile ed altri.
I middle powers sono stati che hanno deciso di andare oltre il ruolo di luogotenenti delle
grandi potenze, hanno rinunciato alla corsa agli armamenti nucleari, ed hanno un
curriculum di mediatori e risolutori di problemi negli affari internazionali. Poiché essi
ambiscono alla leadership morale della comunità internazionale, essi sono molto
sensibili alle questioni che le grandi potenze si rifiutano di trattare. I middle powers
sono campioni della giustizia internazionale e della pace mondiale, dei diritti umani, del
disarmo e dell’eliminazione delle armi atomiche. Si battono contro i bambini-soldato, il
turismo sessuale, le mine antiuomo e le bombe a frammentazione.
L’alleanza tra questi stati e la società civile universale può produrre il testo di un
Trattato che istituisce una assemblea, e sulla base di questo testo si possono iniziare dei
negoziati. Il processo che può portare alla realizzazione di questo Trattato è stato
descritto da Falk e Strauss: «La società civile potrebbe organizzare una campagna di
pubbliche relazioni e persuadere gli stati (attraverso dei compromessi se ciò si rendesse
necessario) a firmare il Trattato. Come nel processo che ha portato infine alla
Convenzione contro le mine antiuomo, un piccolo gruppo di paesi potrebbe aprire la
strada. Ma a differenza di quel Trattato, che ha richiesto la ratifica di 40 stati prima di
entrare in effetto, un numero relativamente più ristretto di paesi (diciamo 20) potrebbe
fornire la base costituente di una assemblea di questo tipo. Questo gruppo è solo una
frazione di quanto sarebbe necessario perché una simile assemblea abbia qualche
pretesa di legittimità democratica globale. Ma una volta che questa assemblea
diventasse operativa, il compito di guadagnare membri addizionali diventerebbe più
facile. Ci si troverebbe di fronte ad una organizzazione alla quale i cittadini potrebbero
chiedere ai loro governi di aderire. Man mano che gli stati iniziassero ad aderire,
aumenterebbero le pressioni sugli stati membri per spingerli a partecipare. L’assemblea
verrebbe a questo punto incorporata nell’ordine costituzionale internazionale in
evoluzione».
L’avvento di un organo democratico internazionale come il Parlamento Mondiale
incontrerebbe ostacoli formidabili: i regimi autoritari lo osteggerebbero perché esso li
costringerebbe a far votare i propri cittadini secondo standard elettorali avanzati. Gli
stati che fanno parte del Consiglio di Sicurezza non gradirebbero un potente
competitore nel campo della risoluzione dei conflitti internazionali.
Tuttavia, dal momento che il numero dei regimi non democratici si contrae di anno in
anno su scala mondiale, e l’unico paese non democratico appartenente al Consiglio di
Sicurezza (la Cina) beneficerebbe largamente di un sistema elettorale per l’Assemblea
Universale basato sul principio “un individuo, un voto” (non importa quanto “corretto”),
questo ostacolo non sarebbe, nel lungo periodo, insormontabile.
La più forte opposizione al Parlamento Universale arriverebbe quasi sicuramente dal
governo degli Stati Uniti. Anche se la seconda camera delle Nazioni Unite verrebbe alla
luce senza poteri deliberativi, l’unilateralismo degli USA nelle questioni internazionali
non favorirebbe la creazione di un organismo mondiale dotato di un grado di legittimità
senza precedenti. Un Parlamento Globale democraticamente eletto dai cittadini del
pianeta deterrebbe una tale autorità morale da rendere estremamente difficile, anche per
una superpotenza, contrastare le sue raccomandazioni.
Il governo americano lo considererebbe come una seria minaccia alla sua predominanza
internazionale e mobiliterebbe le sue risorse contro ogni piano per crearlo. Per superare
una simile preclusione da parte statunitense, l’alleanza tra middle powers e società
civile potrebbe non essere sufficiente. Dovrebbe emergere un centro alternativo di
potere in grado di sostenere il progetto della democrazia globale. Secondo alcuni
scienziati politici come Levi, è ragionevole pensare che l’Europa potrebbe giocare tale
ruolo.
L’Unione Europea è la regione del mondo dove un prototipo del Parlamento Universale
opera da ben 40 anni. Il Parlamento Europeo è stato creato nel 1957. Insieme alla
Commissione Europea e al Consiglio dell’Unione Europea, è uno dei tre organi
dell’Unione.
In una prima fase, i delegati al Parlamento Europeo erano nominati dai parlamenti
nazionali, ma dal 1979 in poi i cittadini hanno eletto direttamente i loro rappresentanti.
Sebbene abbia iniziato ad operare come un entità largamente consultiva, la sua natura di
organo la cui rappresentanza è espressione diretta degli elettori ha finito col creare un
inarrestabile spinta verso l’assunzione di poteri. Nell’anno 2000 il Parlamento Europeo
ha fatto cadere la Commissione Europea con un voto di sfiducia. Adesso, dopo i Trattati
di Maastricht, Amsterdam e Nizza degli ultimi dieci anni, il Parlamento Europeo ha
conquistato poteri di veto sull’80% della legislazione dell’Unione. Lo stesso Parlamento
ha già approvato una mozione in favore di un piano per la costituzione del Parlamento
Mondiale.
L’unificazione europea si è svolta durante un processo di superamento sia dello stato-
nazione che della sua tendenza verso la rivalità e il dominio degli altri stati. Gli stati
membri dell’Unione sono democrazie avanzate, dove le tendenze militariste ed
aggressive si trovano ad un minimo storico. Il blocco di potere intorno alla spesa
militare ha un peso molto scarso nell’opinione pubblica e nella politica di tutti i paesi.
L’embrionale politica estera dell’Unione Europea non ha perciò aspirazioni
egemoniche.
Si può assumere, quindi, che l’obiettivo dell’Europa non sarà la sostituzione degli Stati
Uniti come superpotenza mondiale. E’ più probabile che il vecchio continente persegua
una politica di cooperazione con gli USA, tentando di gestire insieme l’ordine
mondiale, in alleanza con la Cina, l’India, le altre potenze emergenti e i raggruppamenti
regionali. Questo processo può generare una forza sufficiente a convincere gli Stati
Uniti a cessare la loro opposizione al Parlamento globale e alla crescita di un ordine
democratico universale.
Pubblicato da nwo-truthresearch a 14.30

sabato 2 gennaio 2010


Il Piano di Governance Globale del Council on Foreign Relations e il Nouvo
Ordine Mondiale
autore dell'articolo e della traduzione: Federico

“Alcuni credono persino che facciamo parte di una congiura segreta che
lavora contro gli interessi degli Stati Uniti, caratterizzando la mia
famiglia e me come ‘internazionalisti’ e che cospiriamo con altri in
tutto il mondo per costruire una struttura politica ed economica
globale integrata – un unico mondo, se volete. Se questa è l'accusa, mi
dichiaro colpevole e sono fiero di esserlo.”
David Rockefeller

In questo articolo presento e commento il documento


ufficiale del Council on Foreign Relations (CFR) dal titolo
"Istituzioni Internazionali e Programma di Global Governance,
Ordine Mondiale nel 21esimo Secolo" pubblicato il primo maggio
del 2008.
Questo documento è stato da me tradotto in italiano, vi prego di
segnalarmi eventuali errori.
Il documento è a tutti gli effetti un Manifesto degli obiettivi del
circolo elitario in questione.
Questo manifesto si contrappone al documento del settembre del
2000 dal titolo "Rebuilding America's Defenses", un altro
manifesto elitario elaborato dal PNAC (Project For New American
Century), un think tank neoconservatore con sede a Washington. Il
piano che il PNAC delineava era quello di un dominio globale
incontrastato degli Usa sul mondo intero per il secolo avvenire.
Gli Usa avrebbero agito con la forza e unilateralmente per
conseguire questo obiettivo e avrebbero scalzato qualsiasi potenza
rivale. Tra i fondatori del PNAC ci sono Dick Cheney e Donald
Rumsfeld. Questi personaggi poco dopo avrebbero preso il potere
e avrebbero messo in pratica il progetto del PNAC.
Ma il PNAC era solo una strategia momentanea all'interno di un
processo ben più lungo. Gli obbiettivi "collaterali" del PNAC
erano quelli di dimostrare nella pratica i disastri provocati da
un'unica Super Potenza Globale che si erge, sopra le altre, a
paladina dell'Ordine Mondiale. Ed è proprio a questo punto che
entra in scena il CFR con il suo Programma di Governance
Globale del 2008. Nel programma del CFR leggiamo: "Questo
scetticismo istintivo (degli Usa, ndr) verso la cooperazione
multilaterale , che è stato particolarmente pronunciato al termine
del primo mandato dell'amministrazione di George W. Bush, è
improbabile che scompaia. Tuttavia, i primi anni del nuovo
millennio hanno dimostrato i limiti dell' azione unilaterale degli
Stati Uniti, militare o no, per mitigare le minacce e sfruttare le
opportunità poste dalla globalizzazione. Indipendentemente dal
fatto che l'amministrazione che entrerà in carica nel gennaio
2009 sia democratica o repubblicana, la direzione della politica
estera statunitense è probabile che sia multilaterale in misura
significativa." Questo non vuol dire che improvvisamente gli USA
abbandoneranno le azioni unilaterali, anche perchè, secondo il
documento, questi "probabilmente resteranno l'attore più
importante del mondo almeno fino al 2050", ma che nel
complesso ci sarà uno spostamento verso azioni multilaterali. Il
Programma ha come fondamento la costruzione di un Nuovo
Ordine Mondiale basato sul Multilateralismo con il
contemporaneo ridimensionamento del potere degli Stati
nazionali. L'esecutore materiale attuale di questo progetto di lungo
corso è l'intera amministrazione di Barak Obama, di fatto un feudo
del CFR, che sostituisce l'amministrazione PNAC-Bush alla
presidenza degli Stati Uniti.
Prima di procedere nell'analisi facciamo una piccola introduzione
al CFR.
Il CFR, è bene ricordarlo, non è parte del governo degli Stati
Uniti, ma è un organismo privato non eletto, una specie di lobby
superpotente che condiziona dall'alto tutte le politiche statunitensi
e non solo. Il C.F.R. ( http://www.cfr.org/) fu fondato a Parigi nel
1921 da Edward Mandell House, consigliere del presidente
Wilson alla Conferenza per la Pace, grazie al finanziamento della
famiglia Rockefeller. All’atto di fondazione parteciparono 650
membri, il Gotha del mondo degli affari americano, e, negli anni,
hanno finanziato il C.F.R. giganti economici del peso di American
Express, American Security Bank, Archer Daniel Midland
Foundation, Cargill Inc., Chase Manhattan Bank, Coca Cola C.,
Coopers & Librand, Elf Aquitane, Exxon Corp., Finmeccanica
S.p.a., General Electric Foundation, General Motors Corp., Hill
& Knowlton, ITT Corp., Johnson & Johnson, Levi Strauss Fdt.,
Manufacturers Honover Trust, McKinsey, Mobil, PepsiCo, RJR
Nabisco, Salomon Inc., Shearson Lehman Brothers, Smithkline
Beecham Corp., Volvo Usa, Young & Rubicam.
"…il CFR ha vigorosamente appoggiato al debutto con tutta la
sua potenza economica e finanziaria la costituzione dell’ONU,
considerata come una tappa maggiore verso la realizzazione del
Governo mondiale…" ( Carroll Quigley, “Tragedy and Hope”)
Paul Scott, cronista del Washington Post, parlando dell’uomo
politico più potente che il CFR abbia mai annoverato tra le sue fila
disse: "Kissinger crede che controllando gli alimenti si può
controllare il popolo e controllando l’energia, il petrolio, si
possono controllare le nazioni e i loro sistemi finanziari. E’
convinto che mettendo il cibo e il petrolio sotto un controllo
internazionale e istituendo un nuovo ordine monetario
internazionale è possibile che un governo mondiale, almeno agli
inizi sotto l’egida delle Nazioni Unite, diventi una realtà..."
Il Programma di Governance Globale dice:
" L' agenda globale di oggi è dominata da una serie di questioni,
dal terrorismo ai cambiamenti climatici alla proliferazione delle
armi di distruzione di massa che nessun singolo paese, non
importa quanto potente, può affrontare da solo".
Il senso del documento del CFR è che a fronte nuovi problemi e
minacce globali, cioè di carattere sovranazionale, come il
terrorismo, la proliferazione delle armi di distruzione di massa, le
malattie infettive, le crisi economiche e la distruzione
dell'ambiente, dovranno esserci risposte globali, attraverso la
riforma di istituzioni storiche mondiali e la riduzione del potere
degli stati nazione. Il documento dice esplicitamente: " il
programma potrebbe raccomandare riforme a una serie di
"istituzioni " fondamentali" dell' Ordine Mondiale, tra cui le
Nazioni Unite (in particolare la composizione del Consiglio di
Sicurezza), il G-8, la NATO, e le istituzioni di Bretton Woods, così
come alle principali organizzazioni regionali, come l'Unione
europea (UE), l'Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico
(ASEAN), l'Unione africana (UA), e l'Organizzazione degli Stati
Americani (OAS). Dove appropriato, il Consiglio esaminerà
anche la possibilità di meccanismi di governance globale, che
siano meno stato-centrici". Cioè il CFR spinge per una riduzione
di potere dello Stato nazione e un aumento di potere degli
organismi transnazionali nella governance globale. Di fatto un
Governo Mondiale.
E' interessante analizzare i problemi e le minacce sovranazionali
che il CFR propone; tra queste troviamo:
- Il terrorismo di matrice salafita-islamico, al-Qaeda e le
organizzazioni affiliate.
- La proliferazione delle armi di distruzione di massa.
- La diffusione delle tecnologie catastrofiche.
- L'aumento di reti terroristiche transnazionali
- L'emergere di più di trenta agenti patogeni sconosciuti,
compreso l'HIV / AIDS, Ebola, SARS e l'influenza aviaria, per i
quali non sono ancora disponibili cure, come pure il riemergere e
la diffusione di più di venti malattie conosciute, tra cui la
tubercolosi, la malaria e il colera, spesso in modo più virulento e
resistenti ai farmaci.
- I cambiamenti climatici, l'esaurimento delle risorse marine come
le scorte di pesce e le barriere coralline, la deforestazione e la
desertificazione, la perdita di biodiversità e la minaccia di
estinzione delle specie , l'inquinamento atmosferico, l'esaurimento
dello strato di ozono.
- L'Insicurezza Energetica; l'aumento drammatico dei prezzi del
petrolio a livello mondiale, l'esaurimento di molte riserve
petrolifere accertate, l'insaziabile appetito cinese per i
combustibili fossili, l'instabilità politica in regioni produttrici di
petrolio come Nigeria e Iraq, e l'ascesa delle " petro-autocrazie"
come Russia e Venezuela.
- Il sistema finanziario internazionale.
Molti seri ricercatori indipendenti, studiosi di questi problemi e
minacce, sono arrivati, dopo un attento studio, alla conclusione
che si tratta di minacce controverse se non letteralmente costruite.
Il terrorismo di Al-Qaeda, secondo Chossudovsky, è stato
letteralmente creato e finanziato dalla Cia per interessi Statunitensi
fin dall'epoca della guerra in Afghanistan contro l'URSS nel 1979.
Ci sono prove schiaccianti che l'attentato dell'11 settembre,
addebitato al terrorismo internazionale di matrice islamica, sia
stato in realtà un lavoro interno dell'elite Occidentale. Interessante
poi la citazione di agenti patogeni sconosciuti un anno prima della
dichiarazione di Pandemia da parte dell'OMS a causa del virus
H1N1, pandemia letteralmente inventata dalle case farmaceutiche
al fine di imporre a tutto il pianeta i loro costosi, inutili e dannosi
vaccini. Questo allarme pandemico è anche un perfetto esempio di
gestione centralizzata delle emergenze, avente come centro
operativo l'OMS (che ha dichiarato la Pandemia cambiando la
definizione della stessa) e non più gli USA. Per quanto riguarda
infine il cambiamento climatico, la sua natura antropica sembra
ormai confutata, soprattutto dopo lo scandalo suscitato dalla
pubblicazione delle email private dell'IPCC rubate da hacker che
si sono infiltrati nel sistema di questa organizzazione. Nei blog
AliceOltreloSpecchio, Luogocomune, e Nuovo Ordine Mondiale,
potrete approfondire tutte queste presunte minacce.
Adottando la più classica delle strategie per manipolare l'opinione
pubblica, cioè quella del Problema-Reazione-Soluzione, si può
senz'altro proporre che la creazione di questi "presunti" problemi
Globali abbia il fine di suscitare un allarme internazionale con una
conseguente richiesta da parte dell'opinione pubblica mondiale di
interventi globali. Ed è a questo punto che il CFR arriva con la sua
soluzione, che è quella di "Riformare le Istituzioni
Fondamentali dell'Ordine Mondiale". In ogni settore il CFR
non dice di avere delle soluzioni già definite ma dice che sono
stati creati gruppi di studio appositi; tutti i gruppi di studio però
sono indirizzati verso un Ordine Mondiale Multilaterale. Per
quanto riguarda Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad
esempio: "il programma (del CFR, ndr) esaminerà le prospettive
e le condizioni per un rinnovato sforzo di riforma che possa
rispondere alle aspirazioni di giocatori critici (tra cui Giappone,
India, Germania e Brasile), mentre estenderebbe la
rappresentanza del Consiglio di Sicurezza all'Africa e al Medio
Oriente." Per G8 il CFR dice: "L'obsolescenza degli attuali
meccanismi di governance globale è sempre più evidente nella
gestione dell'economia mondiale, visibile durante l'ultimo summit
annuale del G-8. E' semplicemente un non senso escludere da
questo Direttorato globale le più grandi economie emergenti del
mondo, tra cui Cina, India e Brasile, nonché molteplici altre
medie potenze. Il programma dovrà esaminare la fondatezza delle
recenti proposte per ampliare la composizione del G-8 (come la
proposta di un " L 20" sostenuta dall'ex primo ministro
canadese Paul Martin), nonché la creazione di gruppi
discrezionali su questioni politiche, economiche o funzionali (ad
esempio, l'energia o la migrazione )."
E' anche molto interessante valutare la strategia che il CFR ha
adottato riguardo alla guerra.
Dove il PNAC proponeva una decisa azione unilaterale degli
USA, il CFR sottolinea i limiti e le critiche alle azioni unilaterali:
"..i primi anni del nuovo millennio hanno dimostrato i limiti dell'
azione unilaterale degli Stati Uniti, militare o no, per mitigare le
minacce e sfruttare le opportunità poste dalla globalizzazione" e
"La situazione di stallo diplomatico null'Iraq nel 2002-2003 -
come la crisi del Kosovo precedente del 1999 - hanno sollevato
questioni fondamentali per il ricorso all'uso della forza da parte
degli Stati Uniti, dopo il disaccordo tra i cinque membri
permanenti del Consiglio di Sicurezza. A seguito di entrambi gli
episodi, alcuni osservatori hanno suggerito la necessità di
alternative (o surrogati) alle fonti per la legittimazione della forza
armata, mentre altri hanno messo in guardia contro un precedente
pericoloso." E' anche interessante notare la similitudine tra il
PNAC e CFR riguardo all'identificazione delle minacce derivanti
da stati "violenti" e all'elaborazione di una dottrina per
contrastarle: " Allo stesso tempo, c'è stato un crescente sostegno
internazionale, in particolare tra i governi occidentali, a una
dottrina della sovranità contingente, in base alla quale i paesi
colpevoli di genocidio, terrorismo, e di ricerca di armi di
distruzione di massa, perderebbero la loro presunzione contro
l'intervento esterno."
Ricordiamo tutti le storielle inventate a proposito delle armi di
distruzione di massa irachene per giustificare la guerra preventiva.
Il documento poi afferma: "Oggi, più di 100.000 caschi blu
vengono distribuiti in una ventina di operazioni in tutto il mondo -
più che in qualsiasi altro momento della storia delle Nazioni
Unite.Tuttavia, la complessità e il ritmo di tali sforzi
multidimensionali hanno esaurito le capacità modeste del
Dipartimento dell'Onu per le Operazioni di Mantenimento della
Pace". E poi: ""Fino ad oggi, tuttavia, la " guerra globale al
terrorismo" ha spesso avuto un francobollo " made in USA",
piuttosto che rappresentare un'impresa davvero multilaterale"". A
questo punto possiamo delineare i contorni del Nuovo Ordine
Mondile della Guerra, secondo il CFR. Esso dovrà comprendere,
ad esempio, azioni di un'ONU riformata, più potente e decisa, e
una diminuzione di influenza delle decisioni dei singoli stati
nazionali. E' possibile quindi che a qualsiasi stato o regione
"disobbediente" all' Ordine Mondiale per qualsiasi ragione, verrà
affibiata l'etichetta di "stato violento" attraverso l'invenzione o la
manipolazione di storie sulla condotta di questo stato o regione;
queste storie giustificheranno l'uso della forza multiaterale da
parte del Nuovo Ordine Mondiale, che, attraverso una polizia
internazionale o un unico esercito mondiale, ristabilirà l'Ordine
nella regione "violenta".
Dopo questa ultima considerazione vi propongo la lettura del
documento.
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Istituzioni Internazionali e Programma di Governance Globale
Ordine Mondiale nel 21esimo Secolo
Una nuova iniziativa del Council on Foreign Relations
1 maggio 2008
Il Council on Foreign Relations (CFR) ha avviato un ampio programma di
cinque anni sulle istituzioni internazionali e la governance globale. Lo
scopo di questa iniziativa trasversale è quella di esplorare le esigenze
istituzionali per l'ordine mondiale nel XXI secolo. L'impresa riconosce che
l'architettura della governance globale, riflettendo in larga misura il mondo
come era nel 1945, non ha tenuto il passo con i cambiamenti fondamentali
nel sistema internazionale, incluso ma non limitato alla globalizzazione. Gli
accordi multilaterali esistenti in tal modo forniscono una base inadeguata
per affrontare le più pressanti minacce e opportunità di oggi e per
promuovere l'interesse nazionale degli Stati Uniti e più ampi interessi
globali. Il programma mira ad individuare i punti deboli critici nei quadri
attuali per la cooperazione multilaterale; propone riforme specifiche,
adeguate alla nuova situazione mondiale, e promuove una leadership
Statunitense costruttiva nella costruzione delle capacità delle
organizzazioni esistenti e nella sponsorizzazione di nuove e più efficaci
istituzioni regionali e globali e di partnerships . Questo programma è reso
possibile da una generosa donazione della Fondazione Robina.
Il programma si basa su risorse del CFR David Rockefeller Studies
Program per valutare gli attuali meccanismi di governance globale e
regionale e offre raccomandazioni concrete ai responsabili politici degli
Stati Uniti sia sulle riforme specifiche necessarie per migliorare le loro
prestazioni, sia per promuovere gli interessi nazionali americani, che per
garantire la fornitura di beni pubblici critici a livello mondiale. Il
programma avrà un approccio settoriale, concentrandosi sugli accordi che
regolano il comportamento dello Stato e la cooperazione internazionale e
riunisce quattro set di sfide: (1) Lotta contro le minacce transnazionali,
compreso il terrorismo, la proliferazione delle armi di distruzione di massa,
e le malattie infettive; (2) tutela dell'ambiente e promozione della sicurezza
energetica; (3) gestione dell'economia globale, e (4) prevenzione e risposta
a conflitti violenti. In ognuno di questi ambiti, il programma prenderà in
considerazione se il quadro più promettente per la governance è un'
organizzazione formale con l'adesione universale (per esempio, le Nazioni
Unite), una regionale o sub-regionale, una più ristretta coalizione informale
di paesi , o una combinazione di tutti e tre. Sulla base di queste indagini, il
programma prenderà in esame anche la possibilità di adeguare le istituzioni
fondamentali (ad esempio, l'ONU, il G8, NATO, FMI) per affrontare le
sfide di oggi, così come la possibilità di creare nuovi quadri. Si affronterà
anche la partecipazione di attori non statali.
Il programma rientra esattamente nella missione storica CFR come
un'organizzazione indipendente nopartisan, think tank, editore impegnato
ad essere una risorsa per i suoi membri, funzionari di governo, dirigenti
d'azienda, giornalisti, educatori e studenti, leader civili e religiosi, e altri
soggetti e cittadini interessati al fine di aiutarli a comprendere meglio il
mondo e le scelte di politica estera negli Stati Uniti e in altri paesi. Nello
svolgimento del suo mandato, il programma si basa su attributi unici del
CFR come un think tank di primo piano su questioni di politica estera,
come un forum importante per la convocazione di statisti americani e
internazionali e di opinion leader, e come piattaforma per forgiare un
consenso bipartisan sulle priorità, i termini e le condizioni di un impegno
globale della nazione. Nel corso della sua attività, CFR impegnerà le parti
interessate e collegi elettorali negli Stati Uniti e all'estero, compresi i
governi, le organizzazioni non governative (ONG), i rappresentanti della
società civile, e il settore privato, il cui ingresso e la specializzazione sono
fondamentali per garantire l'appropriatezza e la fattibilità di eventuali
riforme istituzionali. Il programma è condotto da Senior Fellow Patrick
Stewart. La presente nota riassume le motivazioni del programma, descrive
le potenziali aree di ricerca e di impegno politico, e delinea prodotti e
attività. Noi crediamo che la ricerca e l'agenda politica descritta qui
costituisca un contributo potenzialmente significativo per gli Stati Uniti e
per le deliberazioni internazionali circa i requisiti per l'ordine mondiale nel
XXI secolo.
Motivazione e contesto
la rilevanza della questione
La creazione di nuovi quadri per la governance globale sarà una sfida
determinante per il mondo del XXI secolo, e l'atteggiamento degli Stati
Uniti sara tra i fattori più importanti nel determinare la forma e la stabilità
dell'ordine del mondo che risulta da questi sforzi. La necessità di una
riforma, con un robusto sistema di cooperazione multilaterale non è mai
stata più evidente. L' agenda globale di oggi è dominata da una serie di
questioni, dal terrorismo ai cambiamenti climatici alla proliferazione delle
armi di distruzione di massa che nessun singolo paese, non importa quanto
potente, può affrontare da solo. Le sfide di domani e i programmi politici
saranno sempre più di portata transnazionale. Allo stesso tempo, le
istituzioni multilaterali esistenti sono sempre più separate dalla realtà
globale, e ostacolano la loro capacità di fornire beni pubblici globali e
ridurre i "mali" a livello mondiale. Dalla fine della Guerra Fredda, la
politica mondiale è stata trasformata in modi fondamentali. Come indicato
nel box sotto, questi cambiamenti includono uno spostamento di potere a
livello mondiale verso i paesi non occidentali, l'aumento delle minacce
transnazionali al top delle agende sulla sicurezza globale e sullo sviluppo,
una crescente preoccupazione per la debolezza dello Stato, in contrasto con
la forza dello Stato, l'emergere di agili e sempre più potenti attori non
statali (sia maligni e benigni), l'evoluzione di nuove norme della sovranità
statale e nuovi criteri per l'intervento armato, la proliferazione delle
organizzazioni regionali e sub-regionali, la crescente importanza di reti
transfrontaliere e il ruolo crescente di opportune "coalizioni di volenterosi"
in aggiunta e talvolta in sostituzione di più formali organismi
internazionali.
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Un Nuovo Mondo Il punto di partenza per il programma è un
riconoscimento che il mondo dal 1945 si è evoluto notevolmente, a fondo,
e irrevocabilmente. Saranno necessarie nuove regole e istituzioni di
governance globale per tener conto dei diversi cambiamenti fondamentali
nella politica mondiale. Questi includono:

- uno spostamento del potere mondiale al "Sud" . Mentre gli Stati Uniti
rimangono al vertice del sistema internazionale, la distribuzione globale del
potere - politico, economico, demografico, tecnologico, e in qualche misura
militare - si sta spostando verso il mondo in via di sviluppo, guidato dalla
crescita di Cina, India, Brasile e altre nazioni (e il relativo declino d'Europa). I
nuclei delle istituzioni internazionali, dal Consiglio di sicurezza dell'ONU al
Gruppo degli Otto paesi industrializzati (G-8), non si sono ancora adattati per
ospitare questi spostamenti sismici, riducendo sia la loro legittimità percepita e
la loro efficacia pratica.
- L'aumento delle minacce transnazionali. Mentre le guerre di grande potenza
saranno sempre possibili in un sistema di stati sovrani, le principali sfide di
politica estera del ventunesimo secolo sono probabilmente le minacce di
carattere transnazionale, dal terrorismo alle pandemie ai cambiamenti climatici.
Tali sfide richiedono nuove forme di cooperazione istituzionalizzata e
rappresentano una sfida particolare per gli Stati Uniti, storicamente
ambivalente nei confronti delle istituzioni multilaterali. - Lo spettro dei
deboli e degli Stati deboli. Per la prima volta nella storia moderna, le principali
minacce alla sicurezza mondiale provengono meno da Stati con grande potere
(ad esempio, la Germania nazista) e più da Stati che ne hanno troppo poco (per
esempio, in Afghanistan). L'obiettivo della sicurezza collettiva è quindi
spostato dal contro-bilanciamento del potere aggressivo verso l'assistenza di
paesi fragili e post-bellici nella realizzazione effettiva uno stato sovrano,
compreso il controllo degli "spazi senza governo".
- La crescente influenza di attori non statali. Un corollario della debolezza
dello stato è l'aumento di gruppi non statali e di persone che sono in grado di
operare su più giurisdizioni sovrane. Questi includono organizzazioni illecite
motivate dalla rivendicazione politica (ad esempio, al-Qaeda) o semplice
avidità (ad esempio, i sindacati russi del crimine). Ma gli attori non statali
includono anche le forze più benigne, come le ONG umanitarie e gli attori
della società civile, istituzioni filantropiche, come la Fondazione Gates, e
individui "super-potenti" come Bono, tutti chiedono a gran voce di entrare nei
processi decisionali che sono stati tradizionalmente la competenza dei soli stati.
Come integrare questi nuovi soggetti nelle decisioni multilaterali rimane una
grande sfida per la governance globale.
- Norme in evoluzione per sovranità e interventismo. Vi è un crescente
riconoscimento che ogni Stato deve alcuni obblighi fondamentali ai propri
cittadini e alla società internazionale in generale. Queste responsabilità
includono l'obbligo di non commettere atrocità contro la propria stessa
popolazione, il divieto di sponsorizzare o fornire un rifugio sicuro per gruppi
terroristici transnazionali e il dovere di prevenire la proliferazione delle armi di
distruzione di massa. Eppure, lo sforzo di rendere queste nuove norme
operative ed esecutive rimane una sfida erculea.
- La diffusione di organizzazioni regionali e sub-regionali. Anche se la Carta
delle Nazioni Unite del 1945 ha espressamente approvato le organizzazioni
regionali, questi organismi cominciato veramente a fiorire solo con la fine della
guerra fredda, sia come complementi di organizzazioni associative universali e
sia come sostitute di esse. Il compito dei politici americani è quello di valutare
i vantaggi comparati delle varie istituzioni e incoraggiare una divisione
razionale del lavoro (tra, diciamo, l'ONU e l'Unione africana), che assicura una
ripartizione degli oneri efficace, piuttosto che una ingiustificata "onere
shifting". - La crescente importanza delle reti di governo transnazionale.
Negli ultimi decenni, il processo di cooperazione multilaterale e la
regolamentazione in materia tendevano ad essere gerarchiche e centralizzate,
come riflesso di negoziati formali tra le delegazioni nazionali di alto livello.
Nel ventunesimo secolo, la cooperazione multilaterale si svolge spesso in
maniera distribuita e in rete, attraverso la collaborazione di reti transnazionali
di funzionari governativi di agenzie di regolamentazione, esecutive, legislative,
e dei tribunali.
- Il ruolo crescente delle coalizioni dei volenterosi. Una tendenza recente nella
governance globale è stata quella di fare meno affidamento su grandi
organizzazioni formali (come le Nazioni Unite), che sono vulnerabili alla
paralisi e l'inazione, e più ad azioni collettive tra paesi che la pensano allo
stesso modo su un tema , come la Proliferation Security Initiative (PSI) . Un
dilemma per i politici americani sarà quello se sfruttare la flessibilità di tali
coalizioni, senza sottovalutarle, perchè queste sono grandi organizzazioni
associative la cui competenza tecnica, la legittimità, e le risorse saranno
necessarie agli Stati Uniti a lungo raggio.
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Nonostante questi enormi cambiamenti nei contesti, contenuti, e nelle condotte
delle relazioni internazionali, non vi è stato alcun "atto di creazione" analogo a
quella raffica di rafforzamento delle istituzioni che si è verificata negli anni
1940 e nei primi anni 1950. Infatti, molte delle istituzioni centrali di
governance globale, come l'ONU, l'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico
(NATO), la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale (FMI),
rimangono sostanzialmente invariate dai tempi di Roosevelt, Truman, Churchill
, e Stalin. Le recenti iniziative per riformare l'architettura della governance
globale, come il Vertice delle Nazioni Unite del settembre 2005, hanno
prodotto nel migliore dei casi cambiamenti incrementali, perchè gli Stati non
sono d'accordo su come ridistribuire il potere e l'autorità in queste
organizzazioni esistenti e portare le vecchie regole in linea con le nuove realtà.
La comunità mondiale tende così a fare i conti con un meccanismo istituzionale
cigolante , che è sempre più obsoleto, inefficace, e non rappresentativo, e che
dà poche garanzie al ruolo potenziale del settore privato e della società civile
globale per definizione e affrontare l'ordine del giorno a livello mondiale.
Molto difficile è anche la creazione di regole di governance globale, e ancora
più difficile è riscrivere quelle delle istituzioni già esistenti.
Gli Stati Uniti e i suoi partner hanno una finestra critica di opportunità per
aggiornare l'architettura della cooperazione internazionale per riflettere il
mondo turbolento di oggi. La creazione di un quadro più efficace per la
governance globale dipenderà da una comprensione chiara e comune tra le
nazioni più importanti del mondo delle nuove dinamiche e le forze in gioco
nella politica mondiale, e il loro riconoscimento che non vi può essere una
soluzione one-size-fits-all per la gestione dei problemi transnazionali. Essa
dipenderà anche dalla volontà degli Stati Uniti di esercitare la stessa creativa
leadership illuminata che ha esercitato nella metà del ventesimo secolo, quando
ha scelto di sostenere e difendere le nuove forme di cooperazione
internazionale.

Una nuova era di American Leadership?


Tra i fattori più importanti per determinare il futuro della governance globale
sarà l'atteggiamento degli Stati Uniti, che probabilmente resternno l'attore più
importante del mondo almeno fino al 2050. Storicamente, gli americani hanno
adottato un atteggiamento ambivalente e selettivo verso la cooperazione
multilaterale. Da un lato, nessun paese ha fatto così tanto per creare
l'infrastruttura istituzionale di ordine mondiale, comprese le istituzioni
fondamentali risalenti al 1940, come le Nazioni Unite, le istituzioni di Bretton
Woods, e la NATO. Negli ultimi sei decenni, gli Stati Uniti hanno tratto enormi
benefici da questa architettura, che ha contribuito alla legittima leadership
globale degli Stati Uniti, ha migliorato la prevedibilità negli affari mondiali, e
permesso la messa in comune di obiettivi condivisi attraverso una vasta gamma
di paesi. D'altra parte, pochi paesi sono stati così sensibili come gli Stati Uniti
alle restrizioni alla loro libertà d'azione o gelosi e guardinghi verso le loro
prerogative sovrane. Questo orientamento ambivalente può essere attribuito ad
almeno tre fattori: la potenza schiacciante Americana, la sua unica cultura
politica e le sue tradizioni costituzionali. In primo luogo, dato il suo peso
enorme, gli Stati Uniti godono di impareggiabili opzioni unilaterali e bilaterali,
nonché una richiesta di speciale esenzione da alcune norme vincolanti per gli
altri, in quanto fungono da ultimo custode e garante dell' ordine mondiale. In
secondo luogo, la lunga tradizione del paese di liberale "eccezionalità" ispira la
vigilanza degli Stati Uniti nel proteggere la sovranità nazionale e le istituzioni
dalle incursioni degli organismi internazionali. Infine, la separazione dei poteri
sanciti dalla Costituzione americana, che dà al Congresso una voce critica nella
ratifica di trattati e approvazioni delle istituzioni globali, complica l'assunzione
da parte degli Stati Uniti di nuovi obblighi internazionali.
Questo scetticismo istintivo verso la cooperazione multilaterale, che è stato
particolarmente pronunciato al termine del primo mandato
dell'amministrazione di George W. Bush, è improbabile che scompaia.
Tuttavia, i primi anni del nuovo millennio hanno dimostrato i limiti di azione
unilaterale degli Stati Uniti, militare o no, per mitigare le minacce e sfruttare le
opportunità poste dalla globalizzazione. Indipendentemente dal fatto che
l'amministrazione che entrerà in carica nel gennaio 2009 sia democratica o
repubblicana, la direzione della politica estera statunitense è probabile che sia
multilaterale in misura significativa. Il multilateralismo può avvenire in molte
forme, tuttavia. Dal punto di vista degli Stati Uniti, il veicolo ideale per la
cooperazione internazionale in una determinata istanza dipenderà da una serie
di fattori, tra cui anche se gli altri paesi condividono una comune concezione
della natura della sfida politica (per non parlare del suo rimedio appropriato).
Anche se le Nazioni Unite hanno vantaggi distinti, data la loro legittimità
internazionale e l'adesione universale, esse non saranno sempre lo strumento di
scelta; organizzazioni regionali o gruppi di affinità più stretta nella
condivisione di obiettivi comuni possono avere un vantaggio comparato. Gli
Stati Uniti e altri paesi è probabile che richiedano una gamma diversificata di
strutture formali e informali, universali e regionali, e funzionali per affrontare
compiti particolari. In alcuni casi, una governance efficace può richiedere
partenariati pubblico-privato che coinvolgono una vasta gamma di soggetti
interessati, comprese le società private e le organizzazioni non governative. Di
conseguenza, la governance globale nel XXI secolo può venire ad assomigliare
a quello che Francis Fukuyama chiama "multi-multilateralismo."
Nuovo Pensiero per una nuova era
Il programma sulle istituzioni internazionali e la governance globale mira ad
aiutare gli architetti della politica estera degli Stati Uniti e i loro omologhi in
altri paesi e nelle organizzazioni regionali e globali, nella redazione di progetti
dettagliati di nuove strutture di cooperazione internazionale che siano più
idonee alle realtà globali, coerenti con gli interessi nazionali americani a lungo
termine, e sensibili alle preoccupazioni americane storiche sulla sovranità
nazionale e sulla loro libertà d'azione internazionale. L'approccio del
programma per la governance globale rimarrà pragmatico e flessibile,
sottolineando soluzioni personalizzate, piuttosto che risposte "one-size-fits-all".
Il processo di formulazione di raccomandazioni politiche sarà aperto e
consultivo. I ricercatori del CFR si incontreranno e solleciteranno gli input dai
principali organi costituenti - americani e stranieri, pubblici e privati - con una
loro partecipazione alle relative deliberazioni. Per esempio, le discussioni sul
rafforzamento dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche
(OPAC) coinvolgerebbero, tra gli altri, sia le organizzazioni per il controllo
delle armi, sia le grandi aziende chimiche. In modo analogo, deliberazioni su
un quadro post-Kyoto per fronteggiare il cambiamento climatico potrebbero
sollecitare opinioni dei gruppi ambientalisti, dei rappresentanti dell'industria,
dei funzionari dei paesi in via di sviluppo e della società civile, e dei funzionari
degli Stati Uniti a livello federale, statale, provinciale e comunale. Tali
consultazioni sono indispensabili per garantire una comprensione globale degli
ostacoli al cambiamento, il trade-off di opzioni alternative istituzionali, e la
fattibilità di nuove disposizioni. Il CFR riconosce che l'identificazione di dove
le istituzioni internazionali sono carenti e dove quelle nuove sono adeguate è
l'approccio per riformare la governance globale. Il compito più difficile è
convincere le parti interessate ad adottare un nuovo modo di fare business, tra
cui (in alcuni casi) la perdita dei privilegi attuali. Per questo motivo, CFR
includerà in tutte le raccomandazioni la propostoa di una strategia pratica per
ottenere il sostegno multilaterale per i cambiamenti necessari, così come
forgiare il consenso interno tra le principali parti in causa negli Stati Uniti.
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA L'ordine del giorno del programma
sulle istituzioni internazionali e la governance globale è potenzialmente molto
vasto. Per renderlo più trattabile, abbiamo adottato un approccio settoriale, in
cui si intendono valutare gli accordi istituzionali che disciplinano specifiche
sfide globali. In ogni caso selezionato, il programma di lavoro con i borsisti del
CFR è esaminare (a) come la natura di questa particolare sfida sia cambiata
negli ultimi decenni; (b) quali dei regolamenti internazionali - formali e
informali, permanenti e temporanei, a livello mondiale e regionale - esistono
per regolare il comportamento o avvantaggiare la cooperazione in questo
settore; (c) se questi meccanismi sono sufficienti e a portata di mano per il
compito o devono essere modificati, e (d) quali riforme istituzionali e nuove
divisioni del lavoro sarebbero opportune, in linea con gli interessi a lungo
termine degli Stati Uniti, e sostenibili nel contesto nazionale statunitense. Nel
condurre questa analisi, il programma si baserà sulle competenze di molti dei
cinquantacinque borsisti a tempo pieno pieno e part-time del gruppo di studio
del CFR. Il CFR cercherà anche all'esterno competenze nei settori in cui non
esistono attualmente al suo interno. Il programma si avvarrà di diversi standard
per valutare l'adeguatezza e l'appropriatezza dei regimi esistenti, le
organizzazioni e le altre disposizioni di governance globale. Tali criteri
comprendono:
- Efficacia, in termini di prestazioni reali nel conseguire l'obiettivo(i)
dichiarato(i), idealmente misurata attraverso il monitoraggio e la valutazione
indipendente.
- Legittimità, valutata in termini di quanto gli accordi esistenti rispecchiano
fedelmente l'attuale distribuzione del potere politico globale e degli interessi, se
sono coerenti con regimi giuridici internazionali, e riflettono le procedure
ampiamente accettate per decisioni multilaterali.
- Responsabilità, valutati in base al fatto se gli agenti istituzionali possano
essere chiamati a rispondere delle loro prestazioni e se le istituzioni forniscono
opportunità di espressione di volontà democratica sia negli Stati Uniti e
all'estero.
- Coerenza con gli interessi e i valori degli Stati Uniti, valutazione se il quadro
proposto promette di promuovere la sicurezza nazionale e il benessere degli
Stati Uniti, legittima gli Stati Uniti all'estero, ed è in sintonia con la volontà
democratica espressa del popolo americano.
Costruendo sulla base di questi settori controlli e analisi, il programma
potrebbe raccomandare riforme a una serie di "fondamentali" istituzioni dell'
Ordine Mondiale, tra cui le Nazioni Unite (in particolare la composizione del
Consiglio di Sicurezza), il G-8, la NATO, e le istituzioni di Bretton Woods, così
come alle principali organizzazioni regionali, come l'Unione europea (UE),
l'Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN), l'Unione africana
(UA), e l'Organizzazione degli Stati Americani (OAS). Dove appropriato, il
Consiglio esaminerà anche la possibilità di meccanismi di governance
globale, che siano meno stato-centrici. Le raccomandazioni per le grandi
riforme istituzionali procederanno a partire da (piuttosto che precederanno)
questa analisi del problema. Inoltre, laddove tali riforme sono raccomandate, il
CFR dovrà includere una strategia plausibile per vincere il sostegno
internazionale per questo nuovo quadro di governance.
Temi e settori di analisi
Il programma ha individuato quattro aree critiche della governance globale,
dove quadri attuali per la cooperazione multilaterale sono sempre più obsoleti.
Questi includono (1) lotta contro le minacce transnazionali; (2) Protezione
dell'ambiente e promozione della sicurezza energetica; (3) gestione
dell'economia globale, e (4) prevenzione la risposta a conflitti violenti. In
questa sezione, evidenziamo quelli che riteniamo essere i temi più interessanti
all'interno di questi quattro grandi gruppi, e dove il programma potrebbe
aggiungere valore attraverso la ricerca e l'impegno della politica rispetto alla
sua cornice di tempo di cinque anni. Questi raggruppamenti includono:
(I) Elenco delle Minacce Transnazionali - Terrorismo. La lotta contro il
terrorismo di matrice salafita-islamico è probabile che sia generazionale per gli
Stati Uniti e la comunità mondiale, e una risposta efficace richiede una serie di
partnership internazionali. Fino ad oggi, tuttavia, la "guerra globale al
terrorismo" ha spesso avuto un francobollo "made in USA", piuttosto che
rappresentare un 'impresa davvero multilaterale. Le Nazioni Unite hanno fatto
qualche progresso a coinvolgere gli Stati membri nella lotta contro al-Qaeda e
le organizzazioni affiliate, anche attraverso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu
la risoluzione 1373, che ha istituito il Comitato Contro il Terrorismo delle
Nazioni Unite, e con gli sforzi multilaterali per combattere il finanziamento del
terrorismo. Gli Stati Uniti hanno inoltre ampliato la loro collaborazione in
materia di intelligence antiterrorismo, con decine di Stati. Tuttavia, la
campagna globale anti-terrorismo è stata meno multilaterale di quanto
potevamo aspettarci, sia in termini di consolidamento delle nuove norme (ad
esempio, una definizione comune di terrorismo) sia per garantire una robusta
risposta operativa per la minaccia (ivi compreso il rafforzamento della capacità
antiterrorismo di Stati deboli ma volenterosi). Il programma lavorerà con
Borsisti del CFR nella promozione di iniziative multilaterali e riforme
necessarie, sia all'interno delle Nazioni Unite che nelle organizzazioni regionali
che sono essenziali se la lotta contro il terrorismo è quella di diventare uno
sforzo più efficace.
- La proliferazione delle armi di distruzione di massa. La diffusione delle
tecnologie catastrofiche ha posto la capacità di uccidere un gran numero di
persone nelle mani di un numero crescente di governi e attori non statali. Allo
stesso tempo, i regimi e le istituzioni internazionali incaricate di controllare la
diffusione delle armi nucleari, biologiche, e chimiche - dal trattato di non
proliferazione (TNP) alla International Atomic Energy Agency (IAEA) alla
Convenzione sulle armi biologiche e tossiche - sono sempre più sotto
pressione. Nonostante le grandi speranze, il documento finale del Gruppo ad
alto livello delle Nazioni Unite nel vertice del settembre 2005, ha omesso di
includere una riforma di significativo globale sulla non proliferazione. Frustrati
dalle carenze delle strutture consolidate per fermare la proliferazione, gli Stati
Uniti negli ultimi anni hanno sperimentato coalizioni con diversi
raggruppamenti flessibili, come la Proliferation Security Initiative (PSI).
Questa ha adottato una risposta differenziata ai proliferatori - più rilevante nel
caso del programma nucleare indiano - che concede un trattamento speciale per
i regimi che Washington ritiene ci si possa fidare. Il programma di lavoro con
gli esperti CFR nel controllo degli armamenti e della sicurezza internazionale
valuterà le riforme necessarie per gli esistenti trattati di non proliferazione,
compresa la potenziale creazione di una struttura internazionale per la
facilitazione nella forntura di combustibile nucleare ai partecipanti al regime
TNP. Il programma valuterà anche il giusto equilibrio tra tali organizzazioni
formali, trattati come l'AIEA e TNP e accordi informali di organismi come PSI,
il Nuclear Suppliers Group, e il regime di non proliferazione nel settore
missilistico.
- Sicurezza del territorio. L'aumento di reti terroristiche transnazionali e la
diffusione delle tecnologie catastrofiche hanno fatto della sicurezza del
territorio una priorità per tutte le nazioni, in particolare per le democrazie
occidentali. Gli Stati Uniti e altri paesi sono messi di fronte a una serie di sfide
comuni, incluse quelle di polizia marittima di frontiera terrestre e dello spazio
aereo nazionale; protezione dell'aviazione civile; miglioramento del controllo
delle frontiere; regolamentazione dell'immigrazione; indurimento delle
infrastrutture critiche; ispezione di carichi; marcatura e monitoraggio di
persone sospette e spedizioni. Una efficace sicurezza del territorio nazionale si
basa sempre di più su creativi partenariati multilaterali, quali la Container
Security Initiative, che tra l'altro, implica la collocazione di funzionari doganali
degli Stati Uniti nei porti stranieri (e viceversa). Richiede anche una più
profonda intelligenza e condivisione delle informazioni e una cooperazione più
intensiva nel rafforzamento della legge. Tali collaborazioni innovative
dovranno costringere gli Stati Uniti e i suoi alleati a tollerare qualche sacrificio
della sovranità nazionale, dovranno conciliare diverse tradizioni costituzionali
e giuridiche, e (a volte) dovranno superare le percezioni divergenti di minaccia.
Il programma lavorerà con studiosi CFR per valutare le aree più promettenti
per l'espansione e formalizzare la cooperazione multilaterale in questo campo.
- Malattie Infettive, biologiche, e Salute Pubblica Globale. Tra le
preoccupazioni che più fanno riflettere sul programma di sicurezza globale c'è
lo spettro della morte di massa per origine naturale o per agenti patogeni
antropici. Negli ultimi tre decenni, il mondo ha conosciuto l'emergere di più di
trenta agenti patogeni sconosciuti, compreso l'HIV / AIDS, Ebola, SARS e
l'influenza aviaria, per i quali non sono ancora disponibili cure, come pure il
riemergere e la diffusione di più di venti malattie conosciute , tra cui la
tubercolosi, la malaria e il colera, spesso in modo più virulento e resistenti ai
farmaci. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti e altri governi sono sempre più
allarmati dalla progettazione e dal rilascio mirato di tossine biologiche da parte
di terroristi internazionali. Purtroppo, come la risposta tardiva alla SARS ha
rivelato, ci sono gravi carenze nei sistemi nazionali e globali per la
sorveglianza epidemiologica, la preparazione e la risposta. Il programma lavora
con i borsisti CFR per individuare quali riforme in ambito di governance della
salute globale, compresa l'Organizzazione Mondiale della Sanità, sono tenute a
rispondere a questa fiorente minaccia.
(2) tutela dell'ambiente e garanzia della sicurezza energetica
- I cambiamenti climatici. Nuove istituzioni internazionali, per mitigare il
degrado del patrimonio mondiale saranno probabilmente una caratteristica
distintiva della governance globale nel XXI secolo. L'agenda globale
dell'ambiente include una vasta gamma di sfide oceaniche, terrestri e
atmosferiche, dall'esaurimento delle risorse marine come le scorte di pesce e le
barriere coralline fino alla deforestazione e alla desertificazione, dalla perdita
di biodiversità e delle specie minacciate di estinzione, all'inquinamento
atmosferico, e all'esaurimento dello strato di ozono. Mai come ora la necessità
di un nuovo patto globale è più imperativa, come nel caso dei cambiamenti
climatici, che se non corretti modificheranno irrevocabilmente la biosfera dalla
quale dipende tutta l'umanità. Inoltre, gli effetti del riscaldamento globale, si
prevede che incidano più drammaticamente su alcuni dei più fragili, poveri e
instabili paesi in via di sviluppo che sono meno attrezzati per adattarsi. Il
programma lavora con i borsisti CFR per esaminare i presupposti istituzionali
per un accordo quadro post-Kyoto su cui gli Stati Uniti ed i principali paesi in
via di sviluppo, compresa la Cina, l'India, e Brasile, possano essere d'accordo,
così come una potenziale espansione della Global Environmental Facility nel
creare incentivi per lo sviluppo senza carbonio.
- Insicurezza Energetica. Il recente aumento drammatico dei prezzi del petrolio
a livello mondiale, combinato con l'esaurimento di molte riserve petrolifere
accertate, l'insaziabile appetito cinese per i combustibili fossili, l'instabilità
politica in regioni produttrici di petrolio come Nigeria e Iraq, e l'ascesa delle
"petro-autocrazie" come Russia e Venezuela, ha focalizzato l'attenzione dei
politici degli Stati Uniti sulla sicurezza degli approvvigionamenti energetici del
mondo. Gli Stati Uniti ei suoi partner internazionali hanno bisogno di nuove
norme sui combustibili fossili per garantire un'adeguata produzione globale,
raffinazione, capacità di trasporto, e nuove strategie per evitare l'interruzione
delle forniture. Vi è anche una crescente consapevolezza che spostare
l'economia degli Stati Uniti lontano dalla sua attuale forte dipendenza dai
combustibili fossili, in particolare dal Medio Oriente, sia buon senso strategico.
Nuovi quadri di cooperazione multilaterale saranno componenti essenziali di
ogni strategia degli Stati Uniti per migliorare la sicurezza energetica globale e
creare gli incentivi per il movimento internazionale verso forme più pulite e più
affidabili di energia. Il programma lavora con i borsisti del CFR per esaminare
le misure promettenti, anche attraverso l'Agenzia internazionale dell'energia,
che servono a migliorare a lungo termine la sicurezza energetica sia livello
mondiale sia degli Stati Uniti.
(3) Gestione dell'economia globale
- Il sistema finanziario internazionale. Il programma sosterrà il lavoro del
Centro di Studi Geoeconomici (CGS), per uno sguardo sobrio sul quadro
attuale delle relazioni finanziarie e monetarie a livello mondiale, comprese le
norme che disciplinano i tassi di cambio, le proposte di creare unioni monetarie
regionali, e le iniziative da parte dei singoli paesi per dollarizzare o euro-izzare.
Esso promuoverà il lavoro da parte dei borsisti del CFR per valutare le
tendenze in corso nel sistema finanziario mondiale, compresi i ceppi causati dal
deficit gemelli degli Stati Uniti, il ruolo emergente della Cina nel sistema
monetario globale, e l'ascesa di valute alternative (compreso l'euro) -- e
studiare i mezzi che promettono di migliorare il coordinamento tra i governi
più importanti al mondo e le banche centrali nel trattare le carenze strutturali. Il
programma sosterrà anche il lavoro del CFR nel rivalutare il mandato del FMI,
che ha perso molta della sua importanza con la crescita dei mercati dei capitali
privati.
- Commercio internazionale: La stagnazione della corrente del Doha Round
dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) e l'espansione in atto
degli accordi commerciali bilaterali e regionali hanno messo in discussione
l'impegno degli Stati Uniti e altri importanti paesi per la visione di un aperto,
reciproco, e non discriminatorio sistema di commercio internazionale e di
pagamento. Gli scontri nei round del WTO comprendono la resistenza dei paesi
ricchi dell'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo
(OCSE) nel liberalizzare il commercio dei prodotti agricoli protetti e la
riluttanza dei paesi in via di sviluppo ad accelerare il proprio abbraccio di
standard occidentali in materia di investimenti esteri, proprietà intellettuale, e
commercio di manufatti. In assenza di un costante movimento in avanti sulla
liberalizzazione degli scambi a livello mondiale, è probabile vedere una
crescente frammentazione del commercio mondiale in blocchi regionali
potenzialmente discriminatori e protezionistici. Il programma sosterrà i lavori
in corso del CGS per esaminare i presupposti per un compromesso Nord-Sud, e
per valutare il trade-off agli Stati Uniti negli approcci bilaterali, regionali e
globali alla liberalizzazione degli scambi. Il programma cercherà anche di far
avanzare i lavori CFR sui nuovi quadri regionali e internazionali per
disciplinare la mobilità del lavoro globale. - Investimenti internazionali. I
vantaggi economici da investimenti transfrontalieri sono grandi come quelli
degli scambi transfrontalieri e gli investimenti aziendali in supply chain multi
paese sono un grande driver di crescita dei flussi commerciali. Inoltre, la rapida
crescita della ricchezza dei fondi di molti paesi dell'Asia orientale e quella di
Stati esportatori di energia complicano il quadro. Le enormi eccedenze di
capitali ora nelle mani di governi stranieri possono innescare una violenta
reazione politica nei paesi in cui tali fondi sono investiti. Eppure, gli
investimenti internazionali, non sono ancora soggetti ad alcun regime
multilaterale paragonabile alla World Trade Organization. Invece di folli trattati
bilaterali sugli investimenti, ci si dovrebbe riunire insieme ad un impegno
OCSE condotto dall'OCSE, nel tentativo di stabilire norme globali per le gli
investimenti. Nel 1990 uno sforzo per aggiornare questo quadro con un
accordo multilaterale sugli investimenti è stato sconfitto dalla critica della
società civile. Il programma sosterrà le attività dei borsisti CFR per esaminare
la necessità di un accordo globale sugli investimenti, nonché analizzare la
necessità di regole per governare i fondi sovrani e i destinatari dei loro capitali.
- Politiche di sviluppo globale. Il discorso politico moderno in materia di
sviluppo a livello mondiale è stato dominato da due campi estremi: i sostenitori
delle spese enormi in aiuti stranieri per il raggiungimento degli Obiettivi di
Sviluppo del Millennio, da un lato, e gli scettici verso gli aiuti allo sviluppo,
dall'altro, i quali sostengono che è uno spreco, ridondante (Considerate le fonti
private di investimento) e spesso controproducente (dal momento che crea
dipendenza delle razze). Spesso in questo dialogo tra sordi manca un'attenta
valutazione dell'uso mirato che gli aiuti stranieri possono (e non possono)
realizzare, nonché un riconoscimento che l'aiuto è solo una componente e
raramente la più importante nei risultati di sviluppo. Il programma sosterrà gli
sforzi dei borsisti CFR nella valutazione della rilevanza e della missione della
Banca mondiale, delle banche multilaterali regionali dello sviluppo, del
Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, e di altre agenzie di sviluppo delle
Nazioni Unite, con un occhio nel valutare come le loro capacità di aiuto e le
loro competenze tecniche si completano insieme alle capacità dei governi
donatori. L'analisi prenderà in considerazione anche gli argomenti per le
riforme istituzionali, come trasformare la struttura di governo della Banca
mondiale e correggere l'approccio frammentato delle Nazioni Unite per lo
sviluppo globale. Si studierà i modi per sfruttare il crescente interesse del
settore privato nei programmi di responsabilità sociale delle imprese nei paesi
in via di sviluppo. Mentre la spesa da parte delle imprese multinazionali in
materia di sviluppo è in crescita, la raffinatezza con cui questi fondi sono
erogati è forse due decenni indietro a quella del settore pubblico. Questo lavoro
sarà svolto in collaborazione con il CGS.
(4) prevenzione e risposta a conflitti violenti
- prevenire il fallimento dello Stato e il conflitto interno. In un'epoca di
minacce transnazionali, gli stati che non possono controllare i propri confini e
territori e che collassano nella violenza interna, costituiscono un pericolo non
solo per le proprie popolazioni, ma in realtà per il mondo intero. Purtroppo, la
comunità internazionale continua a lottare nei suoi sforzi per impedire agli
Stati di scivolare in fallimenti e violenze interne. Fino ad oggi, nessun attore
internazionale di grande rilievo, dagli Stati Uniti, agli altri principali governi o
istituzioni internazionali come le Nazioni Unite, la Banca Mondiale e l'Unione
africana, ha fatto della prevenzione una priorità strategica. Nonostante
l'impegno della retorica da parte delle Nazioni Unite per la prevenzione dei
conflitti, la sua politica attuale rimane modesta, ad hoc e reattiva, in genere
limitata ai sporadici "buoni uffici" degli sforzi del Segretario generale. Il G8,
allo stesso modo, ha dedicato poca attenzione alla riduzione delle fonti critiche
di insicurezza e instabilità nel mondo in via di sviluppo, che includono il taglio
dei flussi di introiti illeciti alimentando dal carburante della corruzione e della
violenza negli Stati deboli e in zone di conflitto, l'argine al commercio illegale
di armi, la chiusura di paradisi finanziari offshore che servono a guadagni
illeciti, e l'insistere su una gestione trasparente dei proventi che derivano dalle
risorse naturali. Il programma collaborerà con il Centro CFR per l'azione
preventiva (CPA) per valutare le riforme istituzionali che possono essere fatte
per migliorare la capacità delle Nazioni Unite, del G8, della Banca Mondiale,
dell'Unione africana e di altri ambiti internazionali e partnership nell' affrontare
le cause sottostanti dell' instabilità e per attenuare e gestire i conflitti nei paesi
più vulnerabili al mondo, attraverso una miscela di mezzi diplomatici,
economici, politici e militari. Esso indirizzerà il settore privato e pubblico-
privato verso iniziative di riduzione dei conflitti, come l' Iniziativa per la
Trasparenza delle Industrie Estrattive (EITI) e il Processo di Kimberley per i
conflitti per i diamanti.
- L'uso della forza. Oggi più che in qualsiasi altro momento negli ultimi
sessant' anni, sono in palio le norme che disciplinano l'uso della forza armata.
La situazione di stallo diplomatico null'Iraq nel 2002-2003 - come la crisi del
Kosovo precedente del 1999 - hanno sollevato questioni fondamentali per il
ricorso all'uso della forza disposto dagli Stati Uniti, dopo il disaccordo tra i
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. A seguito di entrambi
gli episodi, alcuni osservatori hanno suggerito la necessità di alternative (o
surrogati) alle fonti per la legittimazione della forza armata, mentre altri hanno
messo in guardia contro un precedente pericoloso. Allo stesso tempo, c'è stato
un crescente sostegno internazionale, in particolare tra i governi occidentali, a
una dottrina della sovranità contingente, in base alla quale i paesi colpevoli di
genocidio, terrorismo, e di ricerca di armi di distruzione di massa, perderebbero
la loro presunzione contro l'intervento esterno. Nonostante questi cambiamenti
normativi, tuttavia, gli Stati Uniti e i suoi partner internazionali hanno fatto
pochi progressi nel determinare le circostanze in cui il Consiglio di sicurezza
potrebbe essere legittimamente bypassato e quali siano i criteri probatori
necessari a giustificare l'intervento armato in uno stato sovrano. Il programma
funziona con i borsisti CPA e CFR per chiarire questi criteri, basandosi sui
lavori precedenti del CFR su tali questioni, anche per quanto riguarda la
dottrina "responsabilità di proteggere".
- Operazioni di Pace e Costruzione della Pace Post-Conflitto. Nonostante le
contrarietà e le carenze nelle operazioni di pace delle Nazioni Unite dopo la
fine della Guerra Fredda, le Nazioni Unite sono chiamati come mai prima d'ora
a mantenere - e in alcuni casi, ad applicare - la pace tra le parti in conflitto,
nonché a raccogliere i cocci quandola ripresa si ferma. Oggi, più di
100.000 caschi blu vengono distribuiti in una ventina di
operazioni in tutto il mondo - più che in qualsiasi altro
momento della storia delle Nazioni Unite.Tuttavia, la
complessità e il ritmo di tali sforzi multidimensionali hanno
esaurito le capacità modeste del Dipartimento dell'Onu per
le Operazioni di Mantenimento della Pace, che lotta con il suo
modesto bilancio, e le sue capacità di sviluppare una dottrina solida, di
procurare il supporto logistico degli Stati membri, al fine di garantire la qualità
e la disciplina delle truppe che vi contribuiscono; di negoziare un efficace
divisione del lavoro con le organizzazioni regionali (come ad esempio l'Unione
africana), e di realizzare la visione di "missioni integrate" che uniscono la
componente umanitaria, di ricostruzione, di governance, e di protezione degli
interventi internazionali. Nel frattempo, la Commissione ONU Per la
Costruzione della Pace - uno dei pochi risultati significativi del vertice di Alto
Livello delle Nazioni Unite del 2005- ha finora fallito nel far vivere la sua
promessa di garantire una efficace ricostruzione dello Stato e il recupero
sostenibile di società devastate dalla guerra. Il programma collaborerà con il
Centro per l'azione preventiva e borsisti CFR sulle proposte per approfondire le
recenti riforme dell'ONU, nonché per esplorare il potenziale dei partenariati tra
l'ONU e l'Unione africana, nonché con altri organismi regionali e sub-regionali.
Nel portare avanti questa ambiziosa agenda, il programma si baserà sul
personale di entrambi i settori di base e anche sui cinquantacinque altri membri
permanenti e aggiunti del CFR's Studies Program. Ciò consentirà al
programma di generare un flusso costante di ricerca, di pubblicazioni e di
impegno politico in tutti e quattro i raggruppamenti nel periodo di cinque anni
del programma.
Riformare le Istituzioni Fondamentali dell'Ordine Mondiale
Sulla base di questa area di indagini e sulla base delle carenze individuate nelle
organizzazioni e delle strutture esistenti, il programma, nell'arco di cinque anni,
cerca di proporre riforme in alcune delle istituzioni fondamento dell'ordine
mondiale, tra cui le Nazioni Unite , le organizzazioni regionali, e le principali
associazioni ad hoc.
- Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Tra le delusioni più grandi del
vertice di alto livello delle Nazioni Unite del settembre 2005 c'è stato il
fallimento degli Stati membri delle Nazioni Unite nel tagliare il nodo gordiano
rispetto ai Soci del Consiglio di sicurezza dell'ONU, in particolare l'estensione
dei membri permanenti (o semi-permanenti) per accogliere lo spostamento
dell'equilibrio del potere mondiale dal 1945. Anche se il Segretario generale
ONU del Pannello di Alto Livello ha delineato due alternative realistiche ed
equilibrate per l'allargamento, dopo il progresso è stato bloccato da una
combinazione di rivalità regionali, dalle differenze intra-europee, e dal
disimpegno degli Stati Uniti. Il programma esaminerà le prospettive e le
condizioni per un rinnovato sforzo di riforma che possa rispondere alle
aspirazioni di giocatori critici (tra cui Giappone, India, Germania e Brasile),
mentre estenderebbe la rappresentanza del Consiglio di Sicurezza all'Africa e
al Medio Oriente. - Il Gruppo degli Otto. L'obsolescenza degli attuali
meccanismi di governance globale è sempre più evidente nella gestione
dell'economia mondiale, si è resa più visibile durante l'ultimo summit annuale
del G-8. E' semplicemente un non senso escludere da questo Direttorato
globale le più grandi economie emergenti del mondo, tra cui Cina, India e
Brasile, nonché molteplici altre medie potenze. Il programma dovrà esaminare
la fondatezza delle recenti proposte per ampliare la composizione del G-8
(come la proposta di un "L 20" sostenuta dall'ex primo ministro canadese Paul
Martin), nonché la creazione di gruppi discrezionali su questioni politiche,
economiche o funzionali (ad esempio, l'energia o la migrazione ).
- Organizzazioni Regionali e sub-Regionali. Uno dei tratti distintivi degli
ultimi due decenni è stata la formazione, l'approfondimento e allargamento di
organizzazioni formali regionali in molti angoli del globo. I mandati, le
competenze, le capacità e l'efficacia di questi corpi eterogenei variano
enormemente. Gli Stati Uniti hanno un interesse critico e un ruolo centrale da
svolgere, per fare in modo che questi enti svolgano pienamente il loro ruolo
nella gestione dell'insicurezza globale e nella fornitura di beni pubblici per le
loro rispettive regioni. Il programma si propone di esaminare lo stato attuale e
il potenziale ruolo degli organismi multilaterali in almeno alcuni delle seguenti
regioni, da parte di rilevanti studiosi del CFR:
- Europa, tra cui il North Atlantic Treaty Organization, l'Unione europea e
l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE).
- Asia-Pacifico, tra cui l'Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC) forum,
l'Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN), il Forum regionale
dell'ASEAN, e la sub potenziale architettura di sicurezza regionale per l'Asia
nordorientale.
- Africa, in particolare l'Unione africana (compreso il suo nuovo Consiglio di
pace e sicurezza), il Nuovo partenariato per lo sviluppo dell'Africa (NEPAD),
la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), la
Southern African Development Community (SADC), e gli altri organi.
- Asia del Sud e Asia centrale, tra cui l'Associazione dell'Asia meridionale per
la cooperazione regionale (SAARC), la Shanghai Cooperation Organization
(SCO), e altri potenziali accordi multilaterali per queste due sub-regioni.
- America Latina, tra cui l'Organizzazione degli Stati americani, il Vertice
delle Americhe, sub-raggruppamenti commerciali regionali (ad esempio, il
NAFTA, CAFTA, Mercosur), e gruppi di potenziali like-minded paesi per la
gestire delle sfide transnazionali come la sicurezza energetica, la migrazione e
gli stupefacenti.
- Medio Oriente, incluso il Forum per il Futuro sponsorizzato dal G-8, la Lega
Araba e l'Organizzazione della Conferenza islamica (OIC).
La Grande Immagine dei Problemi
Qui esploriamo i più appropriati contesti internazionali per affrontare l'agenda
globale di oggi, il programma cercherà di aggiungere un nuovo tassello su tre
questioni di grande importanza: la natura mutevole della sovranità in un'epoca
di globalizzazione, la sfida di ospitare attori non statali nei processi decisionali
globali, e la premesa per la responsabilità democratica delle istituzioni
multilaterali.
- Re-concettualizzazione della "sovranità" in un'epoca di globalizzazione. Il
post-Guerra Fredda ci ha posto di fronte alle sfide ai concetti tradizionali della
sovranità dello stato in almeno quattro aspetti. In primo luogo, alcuni stati
fallimentari e post-conflitti sono diventati parti della comunità internazionale,
inserendosi nelle Nazioni Unite in una forma di "neo-amministrazione
fiduciaria". In secondo luogo, alcuni paesi con il loro comportamento hanno
perso la loro immunità da interventi esterni, come parte di una dottrina
emergente di "sovranità contingente." In terzo luogo, quasi tutti gli Stati - tra
cui gli Stati Uniti - hanno volontariamente abbandonato qualche storica libertà
d'azione per gestire le minacce transnazionali e sfruttare le opportunità
internazionali. Infine, alcuni paesi, in particolare l'Unione europea, hanno
scelto di "fondere" la loro sovranità in cambio di benefici economici, sociali e
politici. Il programma potrebbe fornire un valido contributo intellettuale,
tracciando la portata e le implicazioni di queste trasformazioni.
- Accogliere gli attori non statali nella governance globale. Anche se gli Stati
rimangono il fondamento dell'ordine internazionale, si trovano ad affrontare la
concorrenza sempre maggiore di attori non statali come detentori di influenza e
(spesso) legittimità. Nella progettazione di nuove strutture di governance
globale, gli Stati Uniti e altri governi devono fornire l'opportunità di
collaborare e contribuire a soggetti interessati, compresi gli attori della società
civile, gruppi di pressione, e corporazioni, senza permettere che l'agenda
globale sia dirottata da interessi non rappresentativi. Il programma può
individuare gli insegnamenti derivanti dalle esperienze recenti a proposito di
come trovare questo equilibrio delicato.
- Superare il "deficit democratico" in regime di governance globale. Gli sforzi
verso una cooperazione internazionale, in particolare di carattere
sovranazionale (come nel resto dell'Unione europea), divergono spesso dalle
volontà democratiche dei pubblici nazionali degli Stati membri. Con l'esame di
istituzioni multilaterali, in una varietà di settori, il programma può generare
indicazioni utili su come migliorare il controllo democratico degli organismi
multilaterali. Si potrebbe inoltre valutare la frequente affermazione che
un'Alleanza delle Democrazie rappresenta un quadro plausibile per l'ordine
mondiale e una realistica alternativa alle Nazioni Unite (che comprende,
ovviamente, regimi sia autoritari che democratici).
IL VALORE AGGIUNTO DEL PROGRAMMA
Il programma del CFR sulle istituzioni internazionali e la governance globale
mira a fornire un contributo significativo per far comprendere, sia a livello
internazionale, che negli Stati Uniti, la necessità di infrastrutture istituzionali
per un'efficace cooperazione multilaterale nel ventunesimo secolo. Il
programma è concepito come un multi-sforzo di anni, piuttosto che uno o due
anni di progetto orientato verso un evento specifico o ciclo elettorale. Questa
relativa permanenza si spera che permetta al CFR di diventare un centro di
eccellenza nel pensare la governance globale, e un deposito di conoscenze utili
e di lezioni apprese e messe a disposizione di altri studiosi e istituzioni. Sarà
agevolato anche il difficile processo di costruzione del consenso politico
interno nei poteri esecutivo e legislativo, nella comunità politica e
nell'informazione del pubblico, circa i parametri appropriati di impegno degli
Stati Uniti nella cooperazione multilaterale. La posizione del programma
all'interno del Council on Foreign Relations si rivelerà preziosa nel favorire i
suoi obiettivi ambiziosi. Il programma sfrutterà la potenza dei convegni del
CFR, che offrono forum a New York, Washington, e in tutto il paese in cui gli
opinion leader nazionali e internazionali possono discutere proposte di riforma
istituzionale con l'adesione del Consiglio. Attraverso la co-ospitazione di eventi
con le istituzioni partner negli Stati Uniti e all'estero, il programma solleciterà i
suggerimenti e i buy-in da parte di governi stranieri e altri settori pubblici,
nonché da rappresentanti della società civile e del settore privato, nelle
raccomandazioni di proposte in materia di governance globale. Infine, il
programma avrà un ruolo nella costruzione di un più ampio consenso
bipartisan e di educazione pubblica ingaggiando funzionari
dell'amministrazione e membri del Congresso sulle nuove direzioni nella
governance globale, e rendendo i suoi prodotti ampiamente disponibili
attraverso una varietà di supporti.
-----------------------------------------------------------------------------------------------
-----
Link documento originale:
http://www.cfr.org/content/thinktank/CFR_Global%20_Governance_
%20Program.pdf
http://www.cfr.org/project/1369/international_institutions_and_global_governa
nce.html
Link approfondimento:
CFR: http://www.cfr.org
New American Century: http://www.newamericancentury.org/
http://www.altraconsapevolezza.it/?p=84
http://novoordo.blogspot.com/2007/01/il-cfr-da-dietro-il-sipario-della.html
Pubblicato da nwo-truthresearch a 09.04

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Libertà di espressione e "cosiddetta" censura


La pretesa democraticità da parte di certuni della libertà di insozzare blog di privati cittadini con
commenti che non hanno altro scopo che l'insulto e l'accusa di essere dei cialtroni e ciarlatani è puro
pretesto per poi lanciare accuse di censura verso tali scomodi blog quando questi insulsi commenti
non vengono passati dai loro gestori. Il senso di democraticità di tali personaggi potrebbe essere
paragonato a coloro che per assurdo pretenderebbero di scrivere insulti e scarabocchi su libri
prodotti da privati cittadini e depositati in una biblioteca pubblica. Invece della possibilità di
scrivere e divulgare libri e spiegare ai mass media un punto di vista diverso dal mio, vero metro di
valutazione della libertà di parola e di espressione in una società democratica, questi personaggi si
reputerebbero vittime di censura perchè gli si impedirebbe di scrivere insulti in libri prodotti e
stampati da altri e depositati in una biblioteca pubblica.
Ve lo immaginate il libro della divina commedia depositato in biblioteca con in più i "doverosi"
commenti "democratici", non censurati e scritti a penna degli studenti obbligati a studiarla?
In ogni biblioteca dovremmo trovarci di fronte a poesie con a fianco riflessioni del tipo: "Che palle
stò Dante, preferisco Nek" oppure: " abbasso la scuola, la poesia, viva la figa" o altra roba del
genere.
Ve li immaginate gli studenti stufi di studiare i promessi sposi ribellarsi a tale giogo facendone
fotocopie rilegate dove, "per puro divertimento", in ogni paragrafo scrivono che Manzoni è un
cialtrone e che di soppiatto depositano nello scaffale della biblioteca affianco ai Promessi Sposi
originali? Ve li immaginate poi gli stessi che insultano i bibliotecari e li accusano di censura perchè
gli viene impedito di pasticciare "allegri" scarabocchi sui libri di Manzoni presenti in biblioteca?
Oppure un dotto professore potrebbe esercitare il suo diritto democratico nella biblioteca di facoltà
"correggendo" e "canzonando allegramente" con un bel pennarello tutti i libri che non gli vanno a
genio.
Questi personaggi e le loro pretese sono allo stesso livello.
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