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Burundi: le rivelazioni inedite sulla ribellione | 1

mercoled 02 novembre 2016, 18:00

La situazione

Burundi: le rivelazioni inedite sulla ribellione


In esclusiva per lItalia M. Ndimurwanko, personaggio esperto di questioni burundesi
di Fulvio Beltrami

Nellaprile 2015 il Presidente Pierre Nkurunziza, leader del ex movimento armato tramutatosi in partito CNDD-FDD,
dichiara la sua intenzione di accedere ad un terzo mandato presidenziale non previsto dalla Costituzione. Le proteste
popolari forzano lesercito ad intervenire. Compito svolto varie volte nel passato con ecacia, vedasi i due golpe attuati
negli anni Novanta dal ex presidente Pierre Buyoya. Viene organizzato un colpo di stato nel maggio 2015. A seguito del suo
fallimento nasce la resistenza armata al regime. Le principali formazioni guerrigliere sono: il Fronte Nazionale di
Liberazione FNL storica formazione hutu che partecip alla guerra civile (1993 2004), il FOREBU formato in prevalenza
da ex uciali e soldati tutsi divenuti disertori dopo il fallimento del golpe, il RED Tabara formato da giovani universitari
hutu e tutsi con laiuto di qualche uciale e soldato, disertori dallesercito nazionale. Attorno ad essi un universo di
formazioni partigiane minori. Dinnanzi a loro le forze della Gendarmeria (composta per la maggioranza da ex guerriglieri
CNDD-FDD), la polizia segreta, i soldati rimasti fedeli a Nkurunziza, le milizie genocidarie Imbonerakure e mercenari
stranieri: i terroristi ruandesi FDLR. Le armi fornite da Francia e Russia. Dopo la battaglia di Bujumbura avvenuta nel
dicembre 2015, la resistenza abbandona la capitale Bujumbura e i principali centri per concentrarsi in Paesi vicini: Rwanda,
Congo, Tanzania. Lintento di riorganizzarsi, reclutare altri uomini, ricevere armi da potenze amiche e rientrare in Burundi
per liberarlo dalla dittatura razial nazista. La battaglia di Gitega (agosto 2016) inaugura la guerra di liberazione congelata
quasi immediatamente. Dal settembre non si registra nessun attacco alla capitale o alle principali citt burundesi. Il regime
e i suoi alleati terroristici si sono trincerati nei centri urbani mentre i guerriglieri controllano i punti strategici
allinterno del Paese. A livello militare si registrano regolari scontri tra le forze contrapposte, sapientemente
negati e nascosti dal regime che controlla lintero usso di informazioni dal Burundi. Qualunque analista che si
attendeva una immediata escalation militare ora deluso. La guerra di liberazione, dopo l'exploit di Gitega, sembra
entrata nelluniverso delle ombre e della guerra a bassa intensit. In esclusiva per lItalia le rivelazioni di M. Ndimurwanko,
personaggio molto addentro alle complesse logiche di potere burundesi. Le rivelazioni oerte da Ndimurwanko chiariscono
lattuale situazione apparentemente paradossale. A parte la formazione hutu storica FNL, che ha sempre mantenuto i suoi
eettivi, stazionandoli allest del Congo, le altre due formazioni, FOREBU e RED Tabara, sono state costrette a reclutare
giovani, passando mesi ad addestrarli. La maggioranza dei soldati e poliziotti che hanno disertato non hanno ingrossato le
la dei ribelli, preferendo soluzioni personali nei Paesi vicini. I leader militari ribelli nel giugno 2015 erano convinti di
una rapida soluzione grazie allaiuto militare di Rwanda e Uganda. Un aiuto inizialmente assicurato ma
interrotto. Il Rwanda, sotto pressione internazionale, ha scelto di proteggere i conni da tentativi di invasione dal Burundi o
dal Congo da parte dei terroristi FDLR. LUganda ha assunto un ambiguo ruolo di mediatore del conitto
abbandonato dopo vari insuccessi diplomatici. Dopo il fallito golpe di maggio, le forze partigiane hanno
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e uciale, reperibile su http://www.lindro.it/burundi-le-rivelazioni-inedite-sulla-ribellione/
L'Indro un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.
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proceduto a reclutare centinaia di giovani in poco tempo. Allepoca la resistenza aveva il vantaggio di controllare
interi quartieri nella capitale. La prima ondata di reclutamento avviene su basi politiche. I giovani di entrambe le classi
sociali vogliono farla nita con un regime ancorato su logiche di dominio razziale per meglio depredare le scarse ricchezze
del piccolo Paese nel cuore dellAfrica. Questi giovani sono forgiati dalle proteste di aprile e maggio, sopravvissuti alla
brutalit della polizia, terroristi FDLR e miliziani Imbonerakure. I primi nuclei di resistenza nascono spontaneamente in vari
quartieri di Bujumbura, alcuni a maggioranza tutsi, altri misti. Questi giovani estremamente politicizzati, vengono
inquadrati in squadre di quartiere che ricevono diversi compiti: propaganda, raccolta di informazioni,
organizzazione della resistenza armata contro le incursioni della polizia e forze genocidarie. Cominciano a girare
delle armi da guerra. Dei consiglieri militari ruandesi si inltrano nella capitale per addestrare i giovani oppositori. Lobiettivo
di creare due fronti capaci di far capitolare la capitale: uno esterno e uno interno. Per rendere ecace la rivolta a
Bujumbura le forze ribelli necessitano di maggiori reclute. Tutti sono convinti che il regime abbia i giorni contati. Nessuno
vuole perdere loccasione. I giovani rispondono in massa alla seconda ondata di reclutamento. Si recluta chiunque aermi di
essere contro il regime senza vericare il suo passato. Questo porta a inglobare allinterno della Quinta Colonna
rivoluzionaria della capitale, inltrati dei servizi segreti, sottoproletariato urbano, criminali comuni. Escluse le spie, molti
giovani sembrano veramente motivati a combattere per il loro Paese nonostante il loro discutibile passato, dettato spesso
dalla povert. Per questi giovani partecipare alla ribellione una forma di riscatto sociale. Sperano in un futuro migliore, in
un lavoro stabile. Verso il 15 giugno 2015 i leader militari dellopposizione giudicano ancora insuciente il
numero di reclute ottenute e raorzano il processo con la promessa fatta ai volontari di ricevere compensi
monetari a guerra di liberazione terminata. La promessa aumenta le reclute. I veterani della prima ondata di
reclutamento raggiungono le compagnie di ribelli allinterno del Paese e iniziano vere e proprie azioni partigiane: sabotaggi,
uccisioni di uciali, poliziotti, mercenari ruandesi. Questi veterani tuttora formano il nocciolo duro dei gruppi partigiani che
ruotano attorno ai tre grossi movimenti armati. Formazioni partigiani di cui LIndro in contatto anche se ora a livello
sporadico. A Bujumbura rimane un nucleo di giovani veterani con il compito di addestrare e guidare i giovani
della seconda ondata di reclutamento in collaborazione con i consiglieri militari ruandesi. Un primo tentativo di
attacco alla capitale si verica nel settembre 2015, quando il Palazzo Presidenziale viene preso di mira da un nutrito fuoco di
mortai. Lattacco getta nel panico le forze di difesa. Lex presidente abbandona la capitale ed invia la famiglia al sicuro in
India. Fino ad ora Nkurunziza si sposta continuamente da vari nascondigli tra Gitega e Ngozi. Lopposizione armata si sente
forte mentre quella politica ne approtta per imporre diktat nelle negoziazioni (infruttifere). La pace pu avvenire solo a
condizione che il CNDD-FDD e Nkurunziza abbandonino il potere detenuto illegalmente. Nessuna amnistia
ammessa. I colpevoli di stragi e crimini di guerra devono essere processati. in questo periodo di
sbandamento del regime che la spallata nale non viene compiuta. Kigali intende liberare il Paese gemello tramite
una ribellione sostenuta dai soldati ruandesi gi presenti in numero signicativo allinterno del Burundi. Lattacco decisivo su
Bujumbura viene lanciato il 11 dicembre. Un disastro militare di proporzioni clamorose che avvia una ondata di pulizia etnica
senza precedenti. Il fallimento incomprensibile. Quali sono le cause? Lattacco al Palazzo Presidenziale di settembre non
seguito da una immediata oensiva nale. Le forze in difesa del regime si possono riorganizzare. Con lex presidente
intento a nascondersi, i terroristi delle FDLR assumono di fatto il potere, basandosi su gure chiavi del regime
tra cui il Generale Bunyoni e Willy Nyamitwe addetto alla propaganda di regime. I terroristi ruandesi delle FDLR
sono guerriglieri sperimentati con enormi mezzi nanziari dovuti dalla rapina sistematica dei minerali nei territori da loro
controllati nellest del Congo. La conquista della leadership del regime burundese da parte delle FDLR convince Parigi e
Mosca ad aumentare gli aiuti militari a Nkurunziza. La Francia in previsione di abbattere successivamente il governo
ruandese tramite lorganizzazione terroristica delle FDLR che ha creato allest del Congo nel 2000. La Russia per
conquistare un avamposto nel cuore della Regione dei Grandi Laghi, ricca di oro, coltan, petrolio e gas metano. La Quinta
Colonna nella capitale, alla ne del 2015 formata da giovani meno politicizzati ed esperti militarmene. Un
ottimo terreno per le inltrazioni del regime. Le spie che sono state inviate allinterno del movimento di protesta sono
state identicate e uccise nei precedenti mesi. Occorrono traditori e informatori allinterno della opposizione. Molte reclute
hanno aderito alla causa rivoluzionaria allettati dalle promesse di futuri compensi economici. Non hanno alcuna
formazione politica. Semplicemente seguono qualunque leader capace di orire loro soldi. Nkurunziza e la
leadership dei terroristi FDLR comprendono questa dinamica ed iniziano a comprare i giovani allinterno della
Quinta Colonna trasformandoli in spie. A dierenza della opposizione armata, il regime ore soldi in contanti e subito.
La strategia funziona. Iniziano ad auire alla polizia segreta i nomi dei leader della Quinta Colonna, le informazioni sulle
squadre mobili di difesa territoriale, i luoghi dove sono state nascoste le armi date dai disertori dellesercito o giunte dal
Rwanda. Le identit degli esperti militari e delle forze speciali ruandesi presenti in Burundi iniziano a conuire nei database
della polizia segreta e dei terroristi ruandesi FDLR. Londata di arresti ed esecuzioni extra giudiziarie si abbatte sul
movimento dopposizione distruggendo la Quinta Colonna nella capitale e nelle principali citt. Tra dicembre
2015 e febbraio 2016 i quartieri ribelli di Bujumbura, simbolo della resistenza popolare contro la dittatura, vengono attaccati
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giorno e notte. Prima il regime scova e distrugge i depositi di armi. Poi inizia la caccia alle forze speciali ruandesi che
verranno decimate. I sopravvissuti rientreranno in Rwanda o si rifugeranno nel vicino Congo oltrepassando la frontiera
Katumba Uvira. Dopo il turno dei leader della opposizione politica, armata e della societ civile. I loro nascondigli
individuati e i loro corpi, orrendamente mutilati, vengono lasciati a marcire per strada come monito. Il regime sfrutta anche
le storiche debolezze degli uomini burundesi: birra e donne. Molti attivisti e guerriglieri vengono abbattuti nei bar dove (di
nascosto) bevevano birra. Altri vengono uccisi negli appartamenti e nelle camere di hotel, sorpresi durante gli amplessi
sessuali con prostitute. Le vittime erano ignare che le prostitute (anche tutsi) erano in realt informatrici di Nkurunziza e
delle FDRL. La distruzione sistematica della opposizione nella capitale costringe i giovani rivoluzionari a darsi
alla macchia. Entro laprile 2016 i quartieri ribelli sono completamente ripuliti. Ai giorni nostri in Bujumbura si nota la totale
assenza di giovani. Chi scappato, chi imprigionato, chi giace nelle fosse comuni. I vari gruppi partigiani accolgono i giovani
sopravvissuti e assieme a loro i traditori. Le strategie militari vengono conosciute dal regime. Gli attacchi non sono pi a
sorpresa. In ogni occasione i terroristi FDLR e le forze speciali della polizia sono appostate per il mortale tiro a segno. I
principali gruppi armati si ritirano oltre frontiera. Chi in Congo (FNL) chi in Rwanda (FOREBU). Solo i RED Tabara rimangono
operativi nelle colline e nelle campagne burundesi. Secondo lanalisi di M. Ndimurwanko la scontta della
opposizione armata initta dal regime tra il settembre 2015 e il marzo 2016 non dovuta unicamente ad un
reclutamento improvvisato, tradimenti e inltrati. La responsabilit ricade sulla dirigenza dei gruppi ribelli e
sulla quella della opposizione. Entrambe incapaci di orire un programma politico chiaro e privi di una campagna
mediatica capace di galvanizzare la popolazione alla causa democratica. Tutti sanno che lopposizione vuole abbattere il
regime, processare Nkurunziza e i suoi gerarchi ma nessuno conosce i programmi post CNDD-FDD. I vari partiti politici in
esilio allestero iniziano ad accusarsi a vicenda di tradimenti e collaborazioni con il regime. Spesso questi sospetti sono
sapientemente diusi dal responsabile della propaganda politica di Nkurunziza e suo consigliere speciale: Willy Nyamitwe. Il
leader della societ civile vengono emarginati dai partiti storici burundesi che si accaniscono sulle quote di potere per hutu e
tutsi. Il Rwanda si ritrova con le forze speciali decimate in Burundi e lopposizione militare burundese
rifugiatasi in Rwanda. Kigali costretto a cambiare tattica. Nessuna recluta dellultima ora viene ora accettata.
Meglio reclutare tra i giovani profughi in Rwanda, dopo il necessario repulisti di informatori e spie burundesi
annidiate nei campi profughi. Un lavoro sporco compiuto in silenzio dalla polizia segreta ruandese. Il governo di Paul
Kagame assume il controllo della opposizione armata del FOREBU e apre negoziazioni con RED Tabara e gli hutu del FNL,
questi al sicuro in Congo. Lavora mesi e mesi per costruire una alleanza politica tra le forze ribelli burundesi, escludendo sia
lopposizione politica che la societ civile del Burundi. I leader politici dellopposizione in esilio a Kigali vengono volutamente
tenuti alloscuro sui piani di liberazione del Paese attuati dagli esperti militari del Fronte Patriottico Ruandese in
collaborazione con consiglieri militari americani e agenti israeliani del MOSSAD. Improvvisamente si interrompono tutti i
canali di informazioni con giornalisti stranieri. Una paranoia di segreto assoluto cala nella regione dei Grandi Laghi. Gli
errori commessi principalmente dai soldati tutsi del FOREBU e dai miliziani hutu del FNL hanno ritardato la
liberazione del Paese di almeno un anno, permettendo al regime di raorzarsi. Dal luglio 2016 la situazione sta
lentamente cambiando. Le sanzioni americane ed europee iniziano a pesare. Il regime manca di liquidit. La
Russia assorbita dal fronte siriano nonostante che i consiglieri militari siano ben visibili a Bujumbura. La Francia ha
interrotto la sua alleanza con il regime. Ora sta dirigendo il fronte europeo anti Nkurunziza, minacciando di far aprire
indagine presso la Corte Penale Internazionale. Come reazione il governo burundese si ritira dal Trattato di Roma e dalla CPI.
La Cina non vuole farsi coinvolgere negli aari interni del Burundi dove il rischio di genocidio generalizzato ancora
altissimo. LArabia Saudita ignora lappello di Nkurunziza che aveva promesso di promuovere in Burundi lIslam in cambio di
nanziamenti da Riad. I tre movimenti armati e le varie formazioni partigiane sono presenti ora in Burundi. Dopo aver preso
il controllo delle campagne e colline maggiormente strategiche allinterno del Paese ora stanno assaggiando la capacit di
resistenza delle forze nemiche, indebolite dalle esecuzioni extra giudiziarie attuate dai partigiani e dalle forze speciali
ruandesi ritornate in Burundi che hanno decimato il Comando Generale dellesercito burundese. Una risposta dovuta alla
pulizia etnica compiuta dal ex presidente Nkurunziza allinterno dellesercito, per evitare colpi di stato e appoggi interni alla
ribellione. Per tutto il mese di ottobre si sono registrati intensi scontri tra ribelli e forze genocidarie fedeli ad Nkurunziza nelle
province di Muyinga, Kirundo, Cibitoke, Gitega, Bubanza, Karuzi, Bururi, Ruyigi, Rutana. Le caserme militari di Gihanga
(Bubanza) e Songa (Gitega) attaccate. La ribellione armata ora un movimento nazionale coordinato da Rwanda e Israele
con il beneplacito di Washington e probabilmente di Parigi. Tra il 14 e il 15 ottobre i partigiani hanno attaccato le
postazioni militari e i posti di polizia vicini alla Universit Espoir dAfrique a Mweya, Gitega. Gli attacchi sono
sempre pi audaci e micidiali. Le forze del regime si trovano in serie dicolt anche per la decisione presa dal Comando
Supremo dei terroristi FLDR (ubicato a Goma, Nord Kivu, Congo) di ritirare la maggioranza dei miliziani inviati dal giugno
2014 in Burundi. Su 8.000 terroristi FDLR presenti nel Paese nel 2015 ora ne sarebbero rimasti meno della met, in difesa
della frontiera con il Rwanda, della capitale, e delle citt di Gitega e Ngozi. Loensiva nale non stata ancora lanciata.
Secondo informazioni raccolte a Kampala il Rwanda attenderebbe lesito elettorale degli Stati Uniti. La vittoria di Hillary
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Clinton faciliterebbe la liberazione del Burundi, visto che la Famiglia Clinton ha sempre privilegiato il Rwanda e il presidente
Kagame, tra laltro amico personale di Bill e Hillary Clinton. I leader dellopposizione armata sono consapevoli che
nessun compromesso n resa volontaria saranno possibili. Il regime costretto a resistere a tutti i costi. Troppi
gli interessi in ballo. Troppi i crimini economici e contro lumanit commessi per poter sperare in una amnistia o una uscita
onorevole dalla crisi per il partito al potere CNDD-FDD. Pierre Nkurunziza e la maggioranza dei gerarchi del regime
preferiscono continuare la lotta in una situazione di assedio permanente. Hanno giurato di durare oltre trentanni o di morire
armi in pugno. La minoranza tutsi continua a rimanere ostaggio del regime e terroristi FDLR, entrambi pronti a scatenare il
genocidio come ultimo atto prima della scontta totale.
di Fulvio Beltrami

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