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Il paziente

cardiopatico
Vademecum
per malati e famiglie
A cura dellUnit Operativa di Riabilitazione Cardio-Respiratoria
Polo Specialistico Riabilitativo - Ospedale Criscuoli
SantAngelo dei Lombardi (AV)
Dr. Antonio Soccorso Capomolla, Medico Cardiologo - responsabile dellU.O.
Dr. Ft. Massimo Colella, Coordinatore Area Riabilitativa

I QUADERNI della Fondazione Don Gnocchi

Indice
Condividere la sofferenza
il primo passo terapeutico
Don Carlo Gnocchi
(da un discorso ai medici, 1954)

Nel cuore della riabilitazione


Prefazione
Introduzione

pag.
pag.
pag.

4
7
8

Scompenso cardiaco

pag.

11

Cardiopatia ischemica

pag.

16

Le principali patologie cardiache

I fattori di rischio
pag.

19

Colesterolo

Ipertensione

pag.

22

Trigliceridi

pag.

23

Diabete Mellito

pag.

24

La prevenzione
Uno stile di vita sano

pag.

25

Alimentazione e salute

pag.

26

Iter alimentare giornaliero

pag.

29

Vademecum per il rientro a casa

pag.

34

La riabilitazione a domicilio

pag.

39

42

Dopo il ricovero

Attivit fisica a casa

Esercizi a corpo libero

pag.

Sedute alla cyclette e al treadmill

pag.

51

Calendario dellattivit fisica

pag.

54

La riabilitazione cardiologica nei Centri "Don Gnocchi"

pag.

56

La Fondazione Don Gnocchi

pag.

60
3

Nel cuore della


riabilitazione
Nessun organo umano ha mai rivestito tanti significati come il cuore. Nessuna persona vuol sentirsi accusare di essere senza cuore.
Nessun dolore pi grande di quello che tocca il cuore. Nessuna decisione pi irreversibile di quella presa con il cuore. Il
cuore, sempre. Centro di scelta e sede dei sentimenti pi intimi e
pi vitali, ma anche luogo di relazioni profonde con gli altri e con
lambiente circostante. Il cuore riassume la totalit della persona
nel suo interagire con la realt.
Perci, quando si ammala, come se si ammalasse tutto luomo.
Davanti al cuore malato, lintera esistenza viene messa in discussione e lanimo sta come in bilico, in ogni momento.
Sentiamo allora quanto mai vera laffermazione di don Gnocchi:
Non esistono malattie, ma malati, cio un dato modo di ammalarsi proprio di ciascuno e corrispondente alla sua profonda individualit somatica, umorale e psicologica. La grande abilit del
medico quella di riuscire a comprendere, o meglio a intuire, la
personalit fisiologica di ciascun paziente.
Lo stile di don Gnocchi e della Don Gnocchi passa attraverso
questa modalit di cura e di compartecipazione con i mondi vitali
dei pazienti, uno stile che deve informare la prassi riabilitativa di
tutta la Fondazione, connotare un metodo di intervento universalmente valido, ispirare percorsi di recupero anche inediti.

Se si riesce infatti ad infondere nel malato da riabilitare la convinzione che la sua vita interessa davvero, fino al punto che la
prossimit con il suo corpo si tramuta in comunione di spirito con
lui; se si capaci di infondere nel paziente la certezza che la sua
persona e la sua storia sono custodite e presidiate dalla speranza;
se lo si rende consapevole che lui molto di pi della sua malattia
o della sua disabilit, allora lintervento, apparentemente tecnico,
si trasforma in atto radicalmente terapeutico e in un segno di
amore, capaci non solo di accelerare la guarigione, ma anche di
trasformare il senso della stessa disabilit.
soprattutto questo il patrimonio ideale, tecnico e operativo richiesto alloperatore della Don Gnocchi, insieme alla capacit
duso e al costante aggiornamento professionale delle specifiche e
pi moderne tecniche medico-riabilitative.
soprattutto qui che il cuore deve battere!
Anche l'educazione sanitaria - dalla prevenzione alla riabilitazione
- questione di cuore.

Questi semplici ed utilissimi Quaderni - raccolti unapposita Collana - nascono proprio per stare ancor pi accanto alle persone e
alle loro famiglie in delicati momenti di fragilit, con una linea di
intervento che si snoda dalla prevenzione alla riabilitazione. Opuscoli che sono un significativo e concreto segno di questo mandato
etico-metodologico, che il beato don Gnocchi ha trasmesso alla
sua Opera come lascito testamentario e come invito a rendere la
prossimit un gesto concreto e quotidiano, ispirato dal dono pi
generoso e incondizionato.
Ringrazio "di cuore" gli operatori che hanno lavorato a questo testo, che coniuga linformazione scientifica essenziale con il calore
di chi si sente partecipe della sofferenza dei malati, veri templi di
vita e reliquie meritevoli di venerazione e di culto.

Mons. Angelo Bazzari
Presidente Fondazione Don Gnocchi

Prefazione
La riabilitazione cardiologica, secondo la definizione dellOrganizzazione Mondiale della Sanit, la somma degli interventi richiesti
per garantire le migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali, in
modo che i pazienti con cardiopatia cronica o post-acuta possano
conservare o riprendere il proprio ruolo nella societ.
La prevenzione - intesa come eventuale modifica dello stile di vita
dei soggetti a rischio di eventi cardiovascolari, oltre che corretta quantificazione del danno e ottimizzazione del protocollo farmacologico e lattenzione ai fattori di rischio cardiovascolare con le necessarie
modifiche per definire una attivit riabilitativa personalizzata, assumono un ruolo fondamentale nella governabilit clinica del paziente
cardiologico.
Una persona che subisce un intervento al cuore, e che spesso nemmeno sapeva di essere un soggetto a rischio, ha difficolt ad accettare
questo suo nuovo status ed del tutto impreparata ad affrontarlo. Di qui limportanza di affiancarlo con consigli e suggerimenti sul
comportamento da adottare per uno stile di vita corretto che possa
rallentare quello che il naturale processo dinvecchiamento dellapparato cardiovascolare.
Unitamente allattivit riabilitativa, crediamo sia indispensabile monitorare la condizione psicologica dei nostri ospiti, attraverso incontri singoli o di gruppo con lo psicologo, il quale attraverso strategie,
spesso delineate con i familiari, mira a ripristinare la fiducia nel recupero delle proprie condizioni psico-fisiche, oltre che governare i diversi
stati emotivi.
Questo opuscolo vuole offrire uno strumento di riflessione, utile per
il paziente e i suoi familiari, al fine di delineare percorsi medicoriabilitativi condivisi (sana alimentazione, attivit fisica costante,
astensione dal fumo, controllo periodico dei parametri emato-chimici
e gestione sapiente dello stress e dei carichi emotivi quotidiani) per la
migliore qualit di vita possibile.

Mauro Mattiacci

direttore Polo Lazio-Campania nord


Fondazione Don Carlo Gnocchi

Introduzione
Il nostro cuore pompa circa 8-9.000 litri di sangue al giorno, adattandosi alle necessit dellorganismo e rallentando il ritmo quando si
a riposo, o accelerandolo durante uno sforzo. Ha pertanto bisogno
delle nostre attenzioni e delle nostre cure, per evitare malattie che ne
compromettano lefficienza.
Come ci si deve comportare?
Occorre innanzitutto evitare i cosiddetti fattori di rischio cardiovascolare: un elevato tasso di colesterolo, alti valori della pressione
arteriosa, il fumo di sigaretta, il sovrappeso e lobesit, la sedentariet, il diabete.
Per questo fondamentale la prevenzione, che in ambito cardiologico si distingue in:
prevenzione primaria, che mira a modificare lo stile di vita (le
abitudini, la dieta, lattivit fisica) di tutti i soggetti a rischio di
eventi cardiovascolari;
prevenzione secondaria, come costante e corretta attivit di
riabilitazione che si attua in tutti i soggetti che hanno avuto un
evento cardiovascolare e che mira ad una corretta quantificazione del danno, ad una ottimizzazione della terapia medica e alla
modifica dei fattori di rischio e dello stile di vita.

Gli interventi di riabilitazione cardiologica sono essenzialmente di


tre tipi:
1.quantificazione del danno dorgano: vengono eseguiti una
serie di esami strumentali per valutare il grado di compromissione funzionale;
2.ottimizzazione terapeutica: in base alla quantificazione del
danno, si prescrivono i farmaci idonei per contrastare landamento naturale della malattia;
3.attuazione di un programma di educazione sanitaria per
far conoscere al paziente la propria malattia, i fattori di rischio
cardiovascolare, i farmaci pi utilizzati e limportanza della prevenzione secondaria delle malattie cardiache. Talvolta vengono
coinvolti anche i familiari, per educarli al monitoraggio e ai provvedimenti da adottare in caso di primo soccorso. stata ampiamente dimostrata lefficacia dellintervento educativo in persone
infartuate, operati di by-pass aorto-coronarico, in soggetti sottoposti a PTCA e anche in semplici anginosi.
Accanto allattivit fisica, per una buona ripresa, importante anche
la condizione psicologica del paziente: un impatto negativo sulla malattia si ripercuote sui risultati della terapia. Per questo motivo sono
previsti incontri singoli o di gruppo con lo psicologo, il quale - spesso
in collaborazione con i familiari del paziente - mira a ripristinare la
fiducia verso un miglioramento delle proprie condizioni e a ridurre le
ansie.
Lobiettivo di questa guida fornire ulteriori informazioni ai pazienti
per proseguire, anche dopo il ricovero, il programma riabilitativo predisposto durante il periodo di degenza nelle strutture della Fondazione Don Gnocchi.
Lquipe

Il paziente
cardiopatico

Le principali patologie
Scompenso cardiaco
Che cos?

Lo scompenso cardiaco un insieme complesso di sintomi e reazioni


fisiche provocate dallincapacit del cuore di soddisfare le esigenze
dellorganismo. Pu manifestarsi a qualsiasi et. Oltre a un insufficiente apporto di ossigeno agli organi vitali, si verifica anche un ridotto
ritorno venoso: i liquidi si accumulano nei polmoni o in altre parti del
corpo, in particolare negli arti inferiori.

Le cause
Negli adulti le cause pi comuni sono di origine ischemica, derivano
cio dal restringimento delle arterie coronarie (malattia coronarica o
cardiopatia ischemica) che compromettono la funzione di pompa del
cuore. Tra le cause non ischemiche, le pi frequenti sono: lipertensione arteriosa non curata, il danneggiamento delle valvole cardiache,
infezioni (miocarditi, HIV) e labuso di alcool e droga.

I sintomi
I sintomi principali possono variare in base al tipo di insufficienza cardiaca.
In caso di insufficienza prevalentemente sinistra, i sintomi iniziali
derivano soprattutto dalla tendenza dei liquidi a fermarsi a livello dei
polmoni (la parte sinistra del cuore, infatti, non pi in grado di pompare tutta la quantit di sangue che le arriva). Avremo pertanto essenzialmente la dispnea (difficolt a respirare) che allinizio solitamente
si presenta in seguito a sforzi impegnativi, oppure spesso la notte. Pu
anche esserci tosse (secca e stizzosa) dovuta alla congestione a livello
dei bronchi. Per evitare che il sangue ristagni, il cuore aumenter la
frequenza dei battiti e avremo cos la tipica tachicardia.
In caso di insufficienza prevalentemente destra, invece, avremo
soprattutto sintomi legati allaccumulo di sangue a monte del cuore,
ossia in periferia, sia nei tessuti che nei vasi sanguigni venosi. I segni
iniziali principali saranno quindi ledema (accumulo dei liquidi a livello
periferico, ad esempio le caviglie tenderanno a gonfiarsi), il gonfiore
addominale, la pesantezza addominale post-prandiale e la distensione delle vene superficiali (aumento della pressione a livello del distretto venoso, con le vene del collo che appariranno gonfie e tirate).
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La diagnosi
La storia clinica ha un ruolo importante per valutare la possibile causa,
la durata nel tempo e la gravit dellinsufficienza cardiaca.
La diagnosi comprende:
anamnesi: indaga la storia clinica del paziente (pregresso infarto
o angina, ipertensione, patologia valvolare o febbre reumatica,
palpitazioni o aritmie);
esame obiettivo: verifica la presenza di segni clinici (tachicardia,
elevata pressione giugulare, alterazione battito cardiaco, soffi,
sibili/rantoli polmonari, edemi declivi o congestione epatica);
esami strumentali:
ECG, per controllare la regolarit del battito cardiaco e per
escludere eventuali patologie cardiache;
RX torace, per confermare la presenza di liquidi nei polmoni;
Ecocardiogramma, per valutare le dimensioni del cuore, lo
spessore delle pareti, la funzione delle valvole, la funzione di
pompa;
Emocromo, creatinina, azotemia, elettroliti, albumina serica,
esame delle urine, per verificare la funzione dorgano;
Prova da sforzo, per analizzare le capacit lavorative esterne;
Holter, per lanalisi del ritmo cardiaco e delle eventuali aritmie;
Scintigrafia miocardica con Tallio, per verificare, mediante analisi della perfusione, la presenza di lesioni coronariche e la funzione di pompa;
Cataterismo cardiaco dx, per valutare il profilo emodinamico
del paziente;
Cataterismo cardiaco sx, per valutare leventuale presenza di
stenosi a carico delle coronarie.
In base ai risultati della diagnosi, il medico elaborer un programma riabilitativo.

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Il paziente
cardiopatico

La terapia medica

I farmaci hanno lo scopo di eliminare o ridurre i disturbi (affaticabilit,


mancanza di respiro) e allungare la vita. indispensabile, per, utilizzarli in modo corretto e assumerli sempre, anche quando ci si sente
meglio. A volte, in base allandamento della malattia, possono essere
modificati il tipo o la dose del farmaco.
Farmaci diuretici: sono indicati per alleviare sintomi in caso di
congestione venosa e polmonare o edemi (furosemide, spironolattone, amirolide cloridrato).
Consigli
Dose minima efficace.
Adattare il dosaggio in funzione delle variabili del peso corporeo
intervenute in breve tempo.
Posizione clinicostatica almeno per 1 ora dopo lassunzione.
Precauzioni
Controllare periodicamente gli elettroliti plasmatici, l'azotemia e
la creatininemia.
In caso di ipotensione evitare lassunzione, allo stesso orario, di
altri farmaci (beta bloccanti, ace-inibitori).
La dose e le variazioni sono individuali.
Ace-Inibitori: sono indicati per alleviare i sintomi e per ridurre
mortalit e morbilit; riducono linsufficienza valvolare, migliorano la funzione di pompa, riducono la dilatazione del cuore e
migliorano la qualit della vita (captopril, enalapril, ramipril).
Consigli
Raggiungere gradatamente il massimo dosaggio tollerato.
Rispettare lorario di somministrazione.
Controllare periodicamente elettroliti plasmatici, azotemia e creatininemia.
Misurare periodicamente la pressione arteriosa.
Precauzioni
Attenzione allaumento del potassio, soprattutto quando sia presente una malattia diabetica e/o insufficienza renale.
In caso di ipotensione (Pa max < 85 mmHg) evitare lassunzione,
allo stesso orario, di altri farmaci (betabloccanti, diuretici) e controllare la diuresi nelle 24h (potrebbe diminuire).
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Sartani (antagonisti del recettore dellangiotensina II): non sembrano causare, a differenza degli ace-inibitori, tosse secca persistente e rappresentano unalternativa per i pazienti che devono
interrompere la terapia dellipertensione con gli ace-inibitori
(cardesartan, ibersartan, losartan).
Consigli
Devono essere impiegati, con cautela, nei pazienti con stenosi dellarteria renale, stenosi della valvola mitralica o aortica e nei pazienti con
cardiomiopatia ostruttiva ipertrofica.
necessario controllare la concentrazione plasmatica del potassio,
particolarmente negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale;
in questi pazienti pu essere indicato ridurre il dosaggio del sartano.
Precauzioni
Non dovrebbero essere somministrati durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza e dovrebbero essere sospesi qualora si accerti
una gravidanza.
Non dovrebbero essere somministrati a donne che allattano.
Beta-Bloccanti: migliorano la funzione diastolica ventricolare,
rallentano la frequenza cardiaca, riducono linsufficienza valvolare e la dilatazione del cuore (carvedilolo, metoprololo, bisoprololo).
Consigli
Raggiungere gradatamente il massimo dosaggio tollerato.
Rispettare lorario di somministrazione.
Controllare periodicamente la frequenza cardiaca (polso 50 bpm).
Misurare periodicamente la pressione arteriosa ( 85 mmHg).
Precauzioni
In caso di ipotensione (Pa max < 85 mmHg) evitare lassunzione,
allo stesso orario, di altri farmaci (ace-inibitori, diuretici) e controllare
la diuresi nelle 24h (potrebbe diminuire);
Avvertire il medico in caso di sintomi e segni di scompenso (tosse
da sdraiato, mancanza di fiato notturno e/o per sforzi lievi, stanchezza, gonfiore delle gambe, sudorazione).

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Il paziente
cardiopatico

Anticoagulanti: servono per impedire la formazione di trombi


o per scioglierli; il rischio, in certe condizioni di scompenso cardiaco, pu aumentare notevolmente. Gli anticoagulanti, bloccando la vitamina K, rendono il sangue pi fluido.
Nitroderivati: sono utili per alleviare sintomi in pazienti che
utilizzano i farmaci di cui sopra, in particolare per alleviare dispnea (somministrazione notturna o diurna a seconda del periodo di manifestazione del sintomo).

Consigli

Lo scompenso cardiaco la prima causa di ospedalizzazione delle persone anziane, ma pu essere prevenuto e trattato. Accanto alla terapia farmacologica per stabilizzare la malattia e migliorare la qualit di
vita, bene prestare attenzione e adottare alcuni accorgimenti:
seguire un regime dietetico controllato, riducendo lapporto di
sale; cercare di raggiungere e mantenere il peso consigliato;
evitare il consumo di vino, birra, aperitivi, digestivi, superalcolici: a
volte piccole quantit di vino (circa mezzo bicchiere a pasto) sono
consentite, ma solo su indicazione del medico;
abolire il fumo: la prima cosa da fare per il bene della salute;
utile camminare tutti i giorni, senza tuttavia affaticarsi;

Lattivit fisica

Sono consigliate la cyclette e le camminate.

Strumenti utili

Vaschetta per i farmaci: aiuta ad organizzare la distribuzione dei


medicinali nella giornata (quali e quando assumerli).
Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa (sfigmomanometro): aiuta a verificare gli effetti della terapia sulla pressione.
Bilancia: la spia per verificare il rapporto terapia/liquidi.
Controllo periodico degli esami del sangue: controlla che i lavori
in corso non alterino gli elettroliti, la funzione renale ed epatica.

non dimenticare di eseguire i controlli e gli esami richiesti;


tenere sotto controllo pressione arteriosa, colesterolo e glicemia;
iniziare un programma di esercizio aerobico, inizialmente sotto
controllo medico (programma riabilitativo) e poi autogestito.

Quando necessario chiamare il medico


Quando vi un peggioramento dellaffaticabilit e/o nella mancanza di respiro (grave affanno a riposo).
Quando non si riesce pi a svolgere le normali attivit quotidiane.
Quando si verifica un aumento di peso nel giro di pochi giorni di 2-3 Kg.
Quando vi sono effetti indesiderati attribuiti a farmaci.
Quando compare o peggiora il gonfiore ai piedi, alle caviglie o ad altre parti del corpo.
Quando c necessit di aumentare il numero di cuscini per non accusare affanno o difficolt di respiro quando ci si trova in posizione supina.
Quando sembra che il cuore, che prima batteva in modo regolare, diventi molto veloce o
irregolare nei battiti.
Quando compare tosse insistente, con o senza catarro.
Quando compare febbre o un processo infettivo.
Quando si ha una minore necessit di urinare.
Quando si accusa un giramento di testa anche da sdraiato o da seduto.
Quando compare un improvviso dolore (o peso) toracico prolungato.

Nel caso il medico non sia immediatamente reperibile, telefonare al 118.


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Il paziente
cardiopatico

Cardiopatia ischemica
Che cos?
La cardiopatia ischemica la pi comune causa di morte nei paesi industrializzati ed per tale motivo importante conoscerne le cause per
poterla prevenire. una malattia determinata da un ridotto apporto
di sangue al cuore per lostruzione o il restringimento dei vasi che
nutrono il muscolo cardiaco, il miocardio.

Le cause
I vasi che nutrono il miocardio, le coronarie, sono soggetti a un processo di irrigidimento e di deposizione di grassi sulle pareti, fenomeno
noto con il nome di aterosclerosi, che si sviluppa abitualmente con
il trascorrere degli anni.
Tale malattia si manifesta in due forme principali:
angina pectoris (i sintomi durano solo pochi minuti e sono
presenti segni clinici e strumentali di sofferenza reversibile del
miocardio)
infarto del miocardio (i segni e i sintomi permangono anche
con lassunzione di farmaci e sono presenti segni clinici e strumentali di necrosi del miocardio).
Sintomi comuni sono:
Sensazione di peso al torace
Dolore toracico comunemente sordo, irradiato al collo, alle spalle e
agli arti superiori
Sudorazione fredda
Svenimenti
Fiato corto
Nausea

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La diagnosi
La raccolta delle caratteristiche dei sintomi accusati dal paziente e i
fattori di rischio costituiscono preziose informazioni per sospettare
una cardiopatia ischemica e proseguire con ulteriori accertamenti.

La terapia

Angina Pectoris

Infarto del miocardio

Terapia
Farmaci che riducono il consumo Farmaci trombolitici
Farmacologica dossigeno da parte del cuore

Terapia invasiva Angioplastica coronaria
(se necessaria) By-Pass aortocoronarico

Angioplastica
Cardiochirurgia

Consigli

La prevenzione primaria, ovvero lintervento effettuato prima che


la malattia insorga, sarebbe la migliore cura.
Quando, tuttavia, la cardiopatia ischemica comincia a dare i primi sintomi, significa che si gi sviluppata.
Per questo motivo utile intervenire su alcuni fattori di rischio
modificabili per arrestare o rallentare un possibile aggravamento della
malattia.

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Il paziente
cardiopatico

I fattori di rischio
I fattori di rischio cardiovascolare sono rappresentati da tutte quelle
condizioni proprie di ciascun individuo che aumentano la sua probabilit di avere una malattia del cuore o dei vasi.
Esistono fattori di rischio costituzionali, non modificabili.
Et: il rischio aumenta con laumentare degli anni, perch il tempo
usura la pompa cardiaca e il sistema vascolare.
Sesso: i maschi hanno un rischio cardiovascolare superiore rispetto
alle donne (in et fertile). Ci dovuto a diverse ragioni, la pi
importante leffetto protettivo esercitato dagli ormoni femminili,
gli estrogeni, su cuore e vasi. Tuttavia la probabilit di ammalarsi
nelle donne in menopausa, simile a quella degli uomini.
Familiarit: la presenza di malattie di cuore nei genitori, nei fratelli
o nei parenti stretti un po lo specchio delle proprie caratteristiche genetiche; va per sottolineato che la predisposizione ad ammalarsi pu anche non essere stata trasmessa dai propri antenati.
Esistono anche fattori di rischio modificabili, sui quali si pu agire,
adottando provvedimenti idonei che permettono di prevenire e ritardare la comparsa della malattia e di attenuarne la gravit e le conseguenze. Sono infatti le spie sul cruscotto del cuore.
Alcune di queste sono abitudini nocive di vita, altre sono invece condizioni patologiche.
Tra queste:
lipertensione arteriosa
lalto livello di colesterolo nel sangue
lalta concentrazione di trigliceridi
il diabete mellito
il fumo

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Lipertensione arteriosa
Lipertensione un fattore di rischio subdolo, perch asintomatico. La
misurazione della pressione , per, facile e alla portata di tutti e non
andrebbe omessa.
Per una corretta misurazione della pressione arteriosa occorre:
rimanere seduti per alcuni minuti in una stanza tranquilla
se c il sospetto di disturbi alla circolazione periferica, la prima volta la
misurazione va effettuata su entrambe le braccia;
durante la misurazione il bracciale deve trovarsi allaltezza del cuore.
Lo stato patologico subentra quando la pressione sistolica uguale
o maggiore a 140 e quella diastolica uguale o superiore a 90.
Nei soggetti diabetici, i limiti scendono a 130/80.
CATEGORIA PAS

Pressione arteriosa

sistolica (massima)

PAD
Pressione arteriosa
diastolica (minima)

Normale 130-139 85-89


Ipertensione di grado 1 140-159

90-99

Ipertensione di grado 2 160-179

100-109

Ipertensione di grado 3

180

110

Ipertensione sistolica isolata

140 <90

I sintomi

Non vi sono sintomi che contraddistinguono lipertensione arteriosa,


soprattutto alla sua insorgenza e se si tratta di una forma lieve.
A valori molto elevati possono corrispondere:
cefalea
sensazione di pesantezza alla testa
ronzii alle orecchie
vertigini
perdita di sangue dal naso.

19

Il paziente
cardiopatico

Le cause

Lesercizio fisico

una patologia multifattoriale e pu essere essenziale o secondaria. Lipertensione arteriosa essenziale spesso ha una predisposizione familiare.

Un esercizio fisico regolare e moderato consigliato ai soggetti


affetti da ipertensione arteriosa. Lesercizio consigliato quello di tipo
aerobico (come camminare, correre e nuotare), che riduce le resistenze vascolari e porta ad un incremento del ritorno venoso, abbassando in questo modo la pressione arteriosa.
Sono sconsigliati esercizi tipo sollevamento pesi e body building, pericolosi per soggetti ipertesi, dal momento che aumentano il carico sul
cuore e quindi la pressione.
Fermo restando che pi esercizio fisico viene praticato, meglio , per
tenere sotto controllo la pressione alta bastano circa 30 minuti di camminata al giorno, o alternativamente 20 minuti di corsa leggera, tre
volte alla settimana.

Consigli
Esistono anzitutto alcuni accorgimenti che non prevedono luso di
farmaci e che si rivelano particolarmente utili nelle forme pi lievi:
dieta controllata
riduzione del peso
esercizio fisico regolare
abolizione del fumo e di sostanze eccitanti
pratica di eventuali tecniche di rilassamento
numero sufficiente di ore di sonno
riduzione dellapporto di sodio (sale).

La dieta
Per tenere sotto controllo la pressione alta al paziente si consiglia di:
rinunciare o ridurre il consumo di sale: non pi di 6 grammi giornalieri;
evitare le carni rosse e gli zuccheri;
consumare frutta, verdura, latte e latticini a basso contenuto di
grassi;
limitare luso di alcolici e superalcolici, anche se un bicchiere di vino
rosso ai pasti non viene negato neanche ad un soggetto iperteso;
ridurre il consumo di grassi saturi (animali) e del colesterolo, che
andrebbe a gravare ulteriormente sul cuore;
ridurre il consumo di caff;
limitare lassunzione di alcolici, mentre sono da evitare i superalcolici;
prevedere un buon apporto di calcio, consumando latte e/o yogurt
e/o latticini magri;
prevedere un buon apporto di potassio, aumentando il consumo di
frutta fresca e verdure (anche surgelate).
A una corretta alimentazione si aggiunge la perdita di peso: stato
calcolato che riducendo il peso corporeo di 10 chilogrammi si avr
una riduzione della pressione sistolica di 5-20mmHg, mentre un corretto consumo di sale ridurr la pressione di 2-8mmHg.
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Terapia farmacologica
Quando queste misure non si rivelano sufficienti, giustificato il passaggio all'uso dei farmaci.
Tra questi ricordiamo:
Diuretici, che agiscono aumentando la quantit di urina prodotta,
riducendo cos la quantit di liquido presente nei vasi.
Beta-Bloccanti, che riducono la frequenza del cuore, la sua forza
di contrazione e a volte possono aumentare il diametro dei vasi,
meccanismo detto di vasodilatazione.
Calcioantagonisti, che hanno unazione di vasodilatazione diretta.
Ace-Inibitori, che intervenendo sui sistemi renali di regolazione
della pressione arteriosa, ne determinano l'abbassamento.
Alfa-Bloccanti, che producono indirettamente vasodilatazione.
Vasodilatatori arteriosi, che agiscono direttamente sui vasi arteriosi dilatandoli.
Agenti centrali, che agiscono sulle centraline di controllo della
pressione arteriosa, collocate a livello cerebrale.
Antiserotoninergici, che ostacolano lazione della serotonina, in
grado di aumentare i valori della pressione arteriosa.
A volte sufficiente l'uso di uno solo di questi farmaci. Nei casi pi
resistenti si ricorre ad una loro associazione.
fondamentale seguire con costanza la terapia farmacologica
prescritta dal medico.
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Il paziente
cardiopatico

Colesterolo

Trigliceridi

Per valutare la quantit di colesterolo totale presente nel sangue, occorre fare riferimento alla somma dei valori del colesterolo cattivo con
i valori del colesterolo buono.
Il colesterolo cattivo (o LDL) presente nel sangue in associazione
a una lipoproteina a bassa densit chiamata LDL, mentre il colesterolo buono (o HDL) presente, in associazione con una lipoproteina,
ad alta densit, chiamata HDL.
I valori del colesterolo LDL sono direttamente correlati al rischio
cardiovascolare; in prevenzione primaria i valori di LDL arrivano ad essere <130mg/dl, in prevenzione secondaria 70 mg/dl.
Il colesterolo HDL deve essere >35. I valori del colesterolo totale
considerati nei limiti devono essere <200 mg/dl.

Oltre al colesterolo cattivo, bisogna tener sotto controllo anche i trigliceridi. I trigliceridi sono gli elementi che formano il grasso corporeo nel
sangue e che derivano da tutte le sostanze grasse, di origine sia animale
sia vegetale come burro, olio, grasso della carne e dei salumi. Sono normalmente presenti nel sangue in un valore compreso tra 60-165 mg/
dl. Un aumento dei trigliceridi nel sangue associato ad un aumento del
rischio e della progressione della malattia aterosclerotica, specie quando
alti valori di trigliceridi sono associati a bassi livelli di colesterolo HDL.
Causa maggiore dellaumento dei trigliceridi una dieta ricca in grassi insieme alla sedentariet, al fumo, al diabete, alluso di farmaci come alcuni
diuretici e la pillola anticoncezionale. Per diminuire i livelli di trigliceridi
nel sangue bisogna ridurre i grassi nellalimentazione (meno zuccheri
semplici, pi verdure). Si consiglia di sospendere il fumo e di dedicare
parte del tempo alla cura del corpo attraverso lattivit fisica.

Per raggiungere tali risultati necessaria una dieta mirata spesso associata a farmaci ipolipimizzanti. Nella dieta, ecco i cibi consigliati e quelli da evitare.

CIBI

Latte scremato, acqua, caff, th.


Farina, pane, riso, pasta
Pesce ricco in omega-3: triglia,
salmone, aringa, merluzzo, sogliola

CIBI

No

L atte intero, latticini, formaggi


fermentati
P asta alluovo e tortelli freschi

Carni magre

C
 rostacei e molluschi, caviale,
anguilla

Albume o al massimo due uova intere


alla settimana

C
 arni grasse, insaccati, frattaglie,
anatra, trippa

Tutta la verdura e gli ortaggi, patate,


legumi

T uorlo duovo

Tutta la frutta, 5-6 noci due volte alla


settimana
Cacao, gelati, ghiaccioli, marmellata

C
 ioccolato, biscotti, merendine,
gelati alla crema
B
 urro, lardo, strutto
B
 evande zuccherate

Olio extra vergine di oliva, olio di oliva,


olio di semi
Vino, birra in quantit moderata
Una buona regola sta anche nella preparazione e cottura dei cibi. Per le carni e il pesce
bisogna preferire una cottura, che richieda la minima aggiunta di grassi (griglia, cartoccio,
piastra). Le verdure, invece, si consigliano crude o cotte a vapore o bollite in poca acqua.
22

CIBI

Latte parzialmente scremato


Yogurt magro bianco o alla frutta
Pane comune o integrale
Pasta o riso comuni o integrali
Polenta, gnocchi, minestre
Carni magre (vitello, petto di pollo,
cavallo, coniglio, maiale magro)
Pesci magri (merluzzo, nasello, orata,
spada, rombo)
Prosciutto crudo o cotto magro
o sgrassato, bresaola
Uova sode o alla coque
Formaggi freschi (mozzarella,
certosino, ricotta vaccina)
Tutte le verdure, fresche o cotte
Frutta fresca o cotta
Dolci senza aggiunta di grassi, miele,
marmellata, biscotti secchi
Olio extravergine di oliva, olio di oliva,
di semi di mais, di soia

CIBI

No

Latte intero
Pane condito
Tortellini, cannelloni e pasta in busta
o surgelata
Carni grasse (agnello, gallina),
frattaglie (fegato, reni, lingua, cuore
cervella, trippa)
Pesci grassi (anguilla), cozze, vongole,
gamberi, pesci affumicati e sottolio
Insaccati
Uova fritte
Formaggi stagionati
Verdure fritte
Frutta secca e sciroppata, uva, cachi,
fichi, banane
Dolci preparati con uova, panna, burro
Margarina, strutto, lardo, burro
Vino, birra, liquori e tutte le bevande
alcoliche

23

Il paziente
cardiopatico

Diabete mellito
Il diabete mellito non-insulino dipendente - meglio conosciuto come
diabete di tipo II - quello pi diffuso in et adulta.
Nel diabete laumentato livello di glucosio nel sangue comporta alterazioni sul rivestimento dei vasi sanguigni (endotelio) che facilita la
promozione di placche aterosclerotiche.
I maggiori rischi cardiovascolari nei diabetici e la maggiore progressione dellaterosclerosi sono dovuti al fatto che il diabete anche causa
di anormalit dei grassi nel sangue, ipertensione arteriosa, nefropatia,
aumento della coagulabilit del sangue. Inoltre pu provocare, cecit,
lesioni nervose, difficolt a combattere le infezioni.

CIBI

CIBI

Pesce, carni magre, legumi


Olio extravergine di oliva, di soia,
di mais

No

Frutta zuccherina: cachi, fichi, uva,


banane, mandarini, frutta sciroppata

Verdure

Frutta secca oleosa: noci, mandorle,


nocciole

Cereali integrali

Frattaglie, carni rosse, uova

Alcuni frutti: quelli a basso contenuto


di zucchero e non pi di 2-3 porzioni
al giorno come la mela indicata per la
regolazione della glicemia.

Insaccati e salumi

Aglio, cipolla

B
 urro, strutto, lardo

Acque minerali ricche di calcio

V
 ino e bevande alcoliche

Formaggi grassi (limitare il consumo


dei formaggi magri a 1-2 volte a settimana)

Zucchero
Un efficace controllo della glicemia uno dei principali obiettivi della
prevenzione cardiovascolare nel diabete e deve essere perseguito con la
dieta e la riduzione del peso (spesso i soggetti diabetici sono sovrappeso).
Seguire la giusta dieta alimentare per il diabetico una grande sfida.
importante anche consumare pasti ridotti pi volte al giorno, anzich tre
pasti abbondanti. Se queste misure non risultano sufficienti, bisogna ricorrere ai farmaci ipoglicemizzanti, che devono essere assunti sotto
stretta sorveglianza del medico.
Accanto a un corretto uso della terapia farmacologica e a una corretta
alimentazione, bene aggiungere un programma di attivit fisica fatta
su misura.
24

La prevenzione:
uno stile di vita sano
Modificando alcune abitudini di vita scorrette e affidandosi ai consigli del medico, possibile attuare una completa ed efficace prevenzione cardiovascolare per ridurre il rischio cardiovascolare globale.

Comportamenti da correggere
Fumo di sigaretta: aumenta notevolmente il rischio di malattie
cardiovascolari specialmente nelle arterie che irrorano il cuore.
Chi continua a fumare dopo linfarto ha una mortalit tre volte
superiore. Anche il fumo passivo dannoso alla salute.
Sovrappeso e obesit: negli individui in sovrappeso
o obesi, il cuore e i vasi devono portare sangue a una
massa corporea maggiore e sono quindi sottoposti
ad un lavoro pi faticoso; inoltre questi soggetti hanno maggiore probabilit di sviluppare iperglicemia,
diabete, ipercolesterolemia e ipertensione arteriosa.
Vita sedentaria: uno stile di vita sedentario rappresenta anchesso un fattore di rischio per malattie
cardiache. Svolgere con regolarit esercizio fisico migliora il controllo dei livelli di colesterolo, il diabete e lobesit; inoltre pu
anche ridurre il livello di pressione arteriosa in alcuni individui.
Stress: il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare pu
essere influenzato dalla risposta di ciascuno di noi allo stress. In
situazioni stressanti, infatti, si tende a mangiare e a fumare di
pi e ad avere la pressione pi alta. I soggetti pi a rischio per
eventi coronarici sono quelli che vivono in un continuo stato di
tensione emotiva, competizione ansiosa e arrivismo.
I consigli sono indirizzati non solo al cardiopatico, ma anche
ai suoi familiari, che dovranno sostenerlo nel suo nuovo stile
di vita.

25

Il paziente
cardiopatico

Alimentazione e salute
Pi amido e fibre
Lalimentazione corretta prevenzione per i fattori di rischio cardiovascolari. Un'alimentazione ricca di grassi causa infatti di obesit,
ipercolesterolemia e aumento di omocisteina nel sangue e favorisce
linsorgenza di aterosclerosi e di ipertensione arteriosa.

Mangiare regolarmente pane, pasta, riso e altri cereali (meglio


se integrali) in quantit moderata ed evitando di condirli troppo.

Tenersi in forma

Consumare legumi sia freschi che secchi, anche come sostituzione del secondo piatto (pasta e fagioli, riso e piselli).

 importante pesarsi almeno una volta a settimana e controllare


che il peso rientri nei limiti di norma.
Se il peso eccede i limiti, occorre consultare il medico o uno specialista per riportarlo gradualmente nella norma.
 importante muoversi di pi ogni giorno: camminare, andare in
bicicletta, svolgere alcuni piccoli lavori domestici.
Evitare le diete fai da te, perch possono essere molto dannose
per la salute.
Attenzione ai grassi
Moderare la quantit di olio usato per condire e cucinare.
Preferire cotture al cartoccio, forno al microonde, cotture a vapore.
Eliminare il consumo dei grassi di origine animale come burro,
lardo, strutto, panna.
Utilizzare grassi da condimento di origine vegetale, soprattutto
olio extravergine di oliva, olio di mais o girasole.
Usare i grassi da condimento a crudo, evitando di riutilizzare grassi ed oli gi cotti.
Mangiare spesso il pesce, soprattutto quello azzurro (sarde, sardine
e sgombri) sia fresco che surgelato (almeno 2-3 volte la settimana).
Preferire le carni magre e bianche ed eliminare il grasso visibile.
Mangiare le uova solo una volta alla settimana, tenendo in conto
anche la pasta alluovo.
Scegliere latte scremato o parzialmente scremato, ridurre drasticamente il consumo di latticini e formaggi, avendo cura di scegliere quelli pi magri e consumandone piccole porzioni non pi
di 2 volte la settimana.

Abituarsi a mangiare pi ortaggi ogni giorno e non pi di 2 porzioni di frutta fresca.

Con problemi di diabete e/o in sovrappeso fare attenzione: i legumi e le patate dovranno essere consumati in sostituzione del
pane o della pasta.
Moderare gli zuccheri
Ridurre il consumo di alimenti e di bevande dolci nella giornata.
Eliminare i dolci e i prodotti da forno che contengono uova, burro o grassi per pasticceria e cacao, di preparazione industriale.
Meglio mangiare, sempre in quantit modeste, i dolci preparati
con pochi o senza grassi saturi (burro o strutto), meglio se fatti
in casa.
Utilizzare in quantit limitata i prodotti dolci da spalmare sul
pane, come creme, miele e marmellate.
Eliminare luso di bevande zuccherate come aranciata, coca-cola,
succhi di frutta, th.
Dopo lattivit sportiva, reintegrare con semplice acqua i liquidi
perduti con la sudorazione.
Poco sale
Ridurre progressivamente luso di sale sia a tavola che in cucina.
Ridurre il consumo di insaccati, cibi in scatola, formaggi, alimenti
sotto sale.
Non fare uso di alimenti alternativi contenenti sodio (dado da
brodo, ketchup, salsa di soia, senape).
Preferire le erbe aromatiche per il condimento dei cibi.
Scegliere le linee di prodotti a basso contenuto di sale (crackers
senza sale, tonno in scatola a basso contenuto di sale).

Leggere le etichette per controllare quali e quanti grassi sono


contenuti negli alimenti.
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27

Il paziente
cardiopatico

Iter alimentare giornaliero


Bere acqua
Assecondare sempre il senso di sete, anzi cercare di anticiparlo
bevendo circa 1,5-2 litri di acqua al giorno (in assenza di problemi
di ritenzione idrica). Ricordaere che c un contenuto di liquidi
nelle minestre, nelle verdure e nella frutta.
Bere spesso e in piccole quantit, bere piano soprattutto quando
lacqua fredda.

Grassi, olio e dolci

Le persone anziane devono cercare di abituarsi a bere spesso anche al di fuori dei pasti, anche senza lo stimolo della sete.
Non si deve evitare di bere per paura di sudare troppo (sudare
una fondamentale funzione fisiologica) o per paura di ingrassare
(lacqua non apporta calorie).
In alcuni stati patologici che provocano perdita di liquidi (febbre e
diarrea) lacqua deve essere reintegrata.

Carne, pollo, pesce,


fagioli secchi,
uova e noci

Latte, yougurt
e formaggio

Lacqua aiuta il regolare funzionamento dellintestino.


ATTENZIONE: in caso di scompenso cardiaco necessario tenere
sottocchio laccumulo di liquidi, controllando attentamente ogni
due giorni il peso corporeo, la diuresi e lintroito di liquidi che
deve essere equivalente alla quantit eliminata (diuresi 24 ore).
Alcool? Meglio di no

Vegetali

Frutta

Fare attenzione alle quantit di alcool raccomandate dal medico


e comunque non superare il quarto di litro di vino per luomo e i
150 ml per la donna, esclusivamente durante i pasti.
Scegliere sempre un buon vino o una birra a bassa gradazione
alcolica.
Abolire lassunzione di alcool in caso di sovrappeso, obesit o
diabete o se con familiarit per tali malattie.

Pane, cereali, riso e pasta

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29

Il paziente
cardiopatico

Prima colazione

Pranzo

Durante il sonno notturno, l'organismo consuma le calorie del pasto


serale; al risveglio ha pertanto bisogno di rifornirsi dell'energia necessaria ad affrontare le prime attivit della giornata.

Il pasto di mezzogiorno deve essere sobrio, di facile digestione ed avere un giusto equilibrio di proteine, grassi e carboidrati. Sono sufficienti, ad esempio, una piccola porzione di pasta o riso conditi con olio
d'oliva o con sugo di pomodoro fresco; un secondo di carne magra
o pesce cucinati ai ferri, alla griglia o al vapore (evitando umidi e fritti), accompagnato da un contorno di verdura condita con olio crudo
(extra-vergine d'oliva o mais o girasole o soia).
Spesso si costretti a pranzare fuori casa (mensa, ristorante, paninoteca): in questi casi bene orientarsi verso cibi confezionati semplicemente, dove il tipo di condimento utilizzato sia facilmente controllabile a vista, o condire personalmente le pietanze. Se si costretti
a consumare panini, la scelta dev'essere indirizzata verso quelli con
prosciutto crudo o speck magri, bresaola, privi di salse o formaggio,
eventualmente guarniti con insalata e pomodori.

La prima colazione deve quindi rappresentare il


pasto principale, abbondante e ricco soprattutto
di carboidrati, quali pane tostato, fette biscottate, biscotti secchi, fiocchi di cereali (tutti preferibilmente integrali), miele, marmellata, frutta,
succhi di frutta associati ad alimenti ricchi di proteine come latte scremato o parzialmente scremato, oppure yogurt (che pu essere consumato
anche dalle persone intolleranti al lattosio).
Per addolcire bevande o tisane, si consiglia di
utilizzare miele o zucchero in quantit limitata; essendo alimenti ricchi in calorie possono,
se consumati in quantit eccessiva, contribuire
all'aumento della dislipidemia e favorire un aumento del peso corporeo.
In presenza di patologie quali obesit e diabete mellito,
sostituire zucchero e miele con dolcificanti.

Evitare aperitivi alcolici ed analcolici, bibite zuccherine, antipasti,


salumi troppo grassi, salse elaborate con grassi ed intingoli, cibi
fritti, impanati, umidi e primi piatti ricchi di grassi (es. panna, besciamella, burro), torte o dolci molto guarniti.
Sono consigliati aperitivi a base di spremute di frutta o centrifugati di verdura; antipasti a base di verdure, insalate di pesce, prosciutto crudo magro o bresaola (due o tre fette), tartine o crackers
(tre o quattro) prive di salse e guarnite con sottaceti; dolciumi tipo
crostate di frutta e sorbetti.

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31

Il paziente
cardiopatico

Cena

Il peso corporeo

La cena deve essere leggera in rapporto a una riduzione della richiesta


di energia durante il riposo serale e il sonno notturno.
Una cena equilibrata dev'essere rappresentata da una quota limitata
di carboidrati (pane, pasta, riso, patate e farinacei in genere) e pi elevata in proteine (carne, pesce, uova, formaggio) capaci di compensare
l'usura dei tessuti determinata dall'attivit organica del giorno.
I primi piatti dovranno essere in quantit modesta e conditi con pochi
grassi, meglio se costituiti da minestre o zuppe di verdura.
I secondi piatti saranno scelti tenendo conto che non mai conveniente consumare carne pi di una volta al giorno e ricordando la
necessit di aumentare il consumo di pesce; quanto al formaggio,
alimento ricco di proteine e grassi, pu rappresentare un'alternativa
se la scelta limitata a una volta la settimana e in quantit moderata.
Naturalmente la verdura, sia cotta che cruda, accompagner sempre
il secondo piatto.
Il pranzo o la cena occasionali presso amici o parenti non rappresentano, nella maggior parte dei casi, gravi errori alimentari, perch
l'alimentazione quotidiana nel corso della settimana che incide sul
mantenimento di un buono stato di salute.
Anche in questi casi bene comunque attenersi alle norme dietetiche
raccomandate.

Accanto a una corretta alimentazione importante tenere sotto


controllo il proprio peso, svolgere attivit fisica o comunque evitare la sedentariet.
Per il controllo del peso si pu fare riferimento allIMC (Indice di Massa
Corporea) il cui valore importante per stabilire se si in normopeso
con un valore pari a 25, se si in sovrappeso tra 25 e 30, se si obesi
con un valore maggiore di 30. Per calcolarlo: peso corporeo espresso
in Kg diviso laltezza in metri al quadrato.

Gli spuntini
Per chi desidera fare uno spuntino o una merenda consigliabile consumare frutta fresca, spremuta o frullata, fette biscottate, crackers,
grissini, biscotti secchi (in quantit moderata) oppure latte e yogurt.
L'uso di sandwich, toast, panini, tortine e snack vari non sono dieteticamente consigliati, in quanto sono alimenti di difficile digestione,
ricchi in grassi e calorie.
32

Un metodo pi semplice per controllarsi la misurazione della circonferenza della vita: farlo in piedi, in posizione naturale (non tirare in
dentro la pancia), con un metro flessibile da sarta. Se la circonferenza
maggiore di 102 cm (uomo) oppure di 88 cm (donna) si in una
condizione patologica.
Oppure si pu consultare la tabella.
ALTEZZA
Cm
NORMALE kg
150
45-56
152
46-58
154
47-59
156
48-60
158
50-62
160
51-64
162
52-65
164
54-67
166
55-69
168
56-70
170
58-72
172
59-73
174
60-75
176
62-77
178
63-79
180
65-81
182
66-82
184
68-84
186
69-86
188
71-88
190
72-90

PESO
SOVRAPPESO kg
56-67
58-69
59-71
61-73
62-75
64-76
66-78
67-80
69-82
70-84
72-86
74-88
76-90
77-93
79-95
81-97
83-99
85-101
86-103
88-106
90-108

OBESIT kg
>67
>69
>71
>73
>75
>76
>78
>80
>62
>84
>86
>88
>90
>93
>95
>97
>99
>101
>103
>106
>108
33

Il paziente
cardiopatico

Dopo il ricovero:
vademecum per il rientro a casa
Finalmente arriva anche latteso giorno delle dimissioni e si pu fare
rientro a casa. Sicuramente ci sono tanti interrogativi che riguardano
proprio il ritorno alla vita di tutti i giorni e, prima tra tutte, ci sar la
domanda: Sar tutto come prima?.
Aver subito un evento cardiovascolare (infarto, scompenso cardiaco, by-pass) non significa essere un invalido: dopo alcune
settimane la maggior parte dei pazienti riprende una vita normale. Con limpegno ad attenersi ai consigli e alle indicazioni dei medici si potranno riprendere le attivit ordinarie e ristabilire la normale
dimensione della propria quotidianit.
Di seguito cercheremo di fornire una risposta ai quesiti che pi frequentemente vengono posti dai pazienti in dimissione ai propri medici. Ovviamente per tutte le domande, anche quelle che potrebbero sembrare banali o imbarazzanti, non bisogna avere il timore
di consultare il proprio medico.

Come affrontare il rientro a casa

Il giorno del rientro solitamente ricco di emozioni, quindi consigliabile organizzare la giornata in modo tale da inserirci il maggior riposo
possibile. Appena arrivati a casa opportuno concedersi un pisolino.
Bisogna scegliere un abbigliamento comodo per affrontare il viaggio.
Se previsto il rientro in auto, ci si potr fermare ogni tanto per sgranchire le gambe. Se bisogna percorrere una lunga distanza preferibile
viaggiare in treno. Se il rientro previsto in aereo non c alcun problema. Il trasporto dei propri bagagli dovr essere fatto da altri.

Come lavarsi

Quando i punti di sutura sono stati tolti, si pu fare sia la doccia che il
bagno. Bisogna evitare lacqua troppo calda, perch potrebbe causare
debolezza ed ipotensione arteriosa.
La ferita chirurgica va lavata con delicatezza con acqua e sapone e
non bisogna mai spazzolarla.

34

Quando tornare a guidare lauto


Durante il primo mese dalla dimissione consigliabile evitare di guidare. Occorrono 4/6 settimane affinch lo sterno sia completamente
saldato, quindi consigliabile sedersi sul sedile posteriore, in modo
che in caso di frenate non si sbatta lo sterno contro la cintura. I lunghi
viaggi vanno evitati, ma - se proprio indispensabili - bisogna fermarsi
almeno ogni ora per fare una piccola passeggiata per migliorare la
circolazione delle gambe ed evitare che si gonfino.

I lavori domestici

Il tempo per la ripresa delle proprie attivit, quali lo svolgimento dei


lavori domestici, laccudimento dei figli e la preparazione del pranzo
per tutta la famiglia consigliato dal medico e dal fisioterapista. Il
tipo di attivit che sar possibile svolgere dipende dalla capacit funzionale espressa con il test ergometrico durante la degenza. Allatto
della dimissione sar comunque il fisioterapista ad indicare le attivit
possibili da effettuare, in base anche allattrezzatura disponibile a casa
del paziente (cyclette, treadmill).

Se le cicatrici danno fastidio

Le cicatrici sono il risultato del normale processo di guarigione del


corpo. perfettamente normale che le cicatrici abbiano un ottimo
aspetto subito dopo lintervento, ma che attraversino un periodo in
cui sembrano peggiorare: possono diventare pi rosse e pi rilevate,
ma col tempo diventeranno pi chiare e pi piatte. Lintero processo
pu richiedere dai 12 ai 18 mesi e talvolta anche di pi.
Pu capitare spesso che le cicatrici diano un senso di fastidio o un po
di dolore per diverse settimane dopo lintervento. Questo dolore se ne
va gradualmente. Un po di prurito, di bruciore lungo lincisione non
infrequente e solitamente scompare anchesso dopo un po di tempo.
Un fastidio alla cicatrice pu esser dovuto a varie cause, come i cambiamenti di tempo, la poca o troppa attivit, lessere rimasti a lungo
in una certa posizione.
Se si nota un rigonfiamento eccessivo e un dolore importante, oppure
nel caso dalla ferita fuoriesca un po di liquido, bisogna rivolgersi al
medico.
35

Il paziente
cardiopatico

Quando riprendere lattivit sessuale


Il fattore determinante lemotivit. I rapporti con il partner abituale
possono essere ripresi dopo aver svolto un test ergometrico. Rapporti
caratterizzati da forte emotivit vanno invece ripresi pi tardivamente.
Dopo un intervento a cuore aperto si pu considerare lattivit sessuale come qualsiasi altra attivit fisica, da affrontare senza preoccupazioni quando ci si sente bene e sufficientemente riposati, altrimenti
bene aspettare quando ci si sente meglio. Per quanto riguarda la gravidanza, opportuno che venga evitata fino al termine della convalescenza. In alcuni casi non consigliabile affrontare una gravidanza,
per cui sempre meglio rivolgersi al proprio medico.

Quanto tempo dedicare al riposo


Il riposo occupa un ruolo fondamentale nella fase della convalescenza. Per questo motivo sar necessario dedicare al riposo il giusto tempo. Per le prime due settimane si consigliano due riposini della durata
di 20-30 minuti ogni giorno ( sufficiente rilassarsi su una poltrona o
su un divano). consigliabile dormire 8-10 ore a notte, evitando di
fare tardi la sera, pensando di poter recuperare il giorno successivo.

Quanto e come passeggiare


Le passeggiate rappresentano un ottimo esercizio per la circolazione,
il tono muscolare, la forza e il senso di benessere generale. Inizialmente bene programmare le passeggiate ogni giorno, percorrendo la
distanza consigliata dal fisioterapista alla dimissione. Si consiglia di intervallare la passeggiata con momenti di riposo. Per evitare uno stress
eccessivo sar bene iniziare a passeggiare lungo tratti pianeggianti
evitando tratti in salita o lieve pendenza. Meglio evitare di uscire con
temperature troppo calde, con la pioggia o con il vento.

Fare le scale

Quando si ricevono visite


Una volta tornati a casa, nelle prime due settimane di convalescenza
sar meglio cercare di limitare le visite a due al giorno, poich troppe risulterebbero molto affaticanti. Abbiamo gi detto che il riposo
fondamentale, per cui non deve esserci alcun timore nel manifestare
la propria stanchezza e ad invitare gli altri a comprendere il bisogno
di riposo.

In viaggio
In linea di massima non ci sono controindicazioni nelleffettuare dei
viaggi. Basta attenersi ad alcune semplici regole.
Se il viaggio particolarmente lungo prevedere tappe intermedie
durante le quali compiere una minima attivit motoria ( sufficiente
camminare), eventualmente riposarsi.
Il viaggio deve essere confortevole (poltrone comode, aria climatizzata).
Non dimenticare di portare con s i farmaci da assumere.
Per i viaggi in montagna, non ci sono particolari problemi nel soggiornare ad altitudini inferiori a 1500 metri; per altitudini superiori
la rarefazione in ossigeno dellaria respirata potrebbe determinare
sintomi respiratori, quali fame daria, che sarebbero ancor pi marcati dagli sforzi fisici. Chi non adeguatamente preparato, deve
evitare le passeggiate in alta quota.
Per quanto riguarda i soggiorni al mare non ci sono particolari controindicazioni, se non quella di evitare le immersioni. Per una progressiva ripresa dellattivit fisica (nuoto), aspettare 30 giorni; vanno
privilegiate le localit con clima secco, evitando alti tassi di umidit.
importantissimo portare con s la propria cartella clinica o lettera
di dimissione, che contiene preziose informazioni circa la propria
storia clinica per indirizzare il personale sanitario del luogo in caso
di malessere.

Rispetto a una passeggiata, salire le scale richiede un maggior dispendio energetico. Non c fretta! Si pu salire lentamente e se ci si sente
stanchi, affannati o confusi ci si pu sedere e riposare.

36

37

Il paziente
cardiopatico

Al lavoro
Il cardiopatico che riprende la propria attivit lavorativa deve:
programmare lattivit da svolgere intervallandola con brevi pause e
talvolta, se necessarie, applicare delle tecniche di rilassamento;
imparare a dire no a richieste di lavoro impreviste e/o eccessive;
evitare leccessivo perfezionismo;
non prendersi tutta la responsabilit sul lavoro, ma delegarne in
parte ai collaboratori.

Vivere una vita serena


In linea di massima bisogna evitare tensioni emotive continue e gli
stress di una vita lavorativa troppo intensa o di una vita di relazione
troppo conflittuale.

Il ruolo dei familiari


Il ruolo della famiglia il pi importante in assoluto: fondamentale anche nel mantenimento dei principi di educazione sanitaria
di cui si gia parlato. Non bisogna dimenticare che anche i familiari
vivono il momento critico del paziente cardiopatico e possono condividerne le ansie, le incertezze, la depressione. Per questo consigliabile non criticarlo, non essere iperprotettivi, partecipare alla sua dieta
e abolire il fumo o evitare di fumare in sua presenza.

La riabilitazione a domicilio
La riabilitazione a domicilio il proseguimento della riabilitazione cardiologica svolta in regime ospedaliero. Lobiettivo il mantenimento
dei risultati ottenuti e labolizione o la riduzione di tutti i fattori di
rischio responsabili della malattia, sia nei pazienti con esperienza di
evento cardiaco, sia in coloro che vogliono prevenirlo.
La riabilitazione cardiologia comprende tre fasi temporali di intervento:
una prima fase detta di Riabilitazione Intensiva che quella
svolta nella fase acuta e post-acuta della malattia, in pazienti a
medio-alto rischio;
una seconda fase detta di Riabilitazione Intermedia nei pazienti
a basso-medio rischio nella fase post-acuta e rivalutazione periodica a lungo termine in quelli a medio-alto rischio;
infine la terza fase detta di Riabilitazione Estensiva che corrisponde al mantenimento a lungo termine in pazienti a basso
rischio; in questa fase il paziente pu autogestire il proprio programma riabilitativo senza la necessit di un costante supporto
sanitario.
Tra gli esercizi che si possono eseguire vi sono:
la ginnastica respiratoria, che permette un pieno utilizzo dei polmoni;
gli esercizi di ginnastica callestenica al tappeto o in piedi, che permettono di migliorare la forza muscolare sfruttando il proprio
peso e la gravit durante il movimento;
attivit semplici come camminare, danzare, giardinaggio leggero,
lavoro domestico moderato, pesca, golf, bocce, ginnastica dolce
a corpo libero;
percorsi in bicicletta, sedute alla cyclette.
La quantit di sforzo che possibile effettuare determinata
dalla capacit funzionale espressa durante il test ergometrico.
Lesercizio fisico deve essere svolto a met mattinata o nel pomeriggio per almeno 30 minuti al giorno, anche intervallati nellarco della
giornata, senza affaticarsi. La durata e lintensit dellattivit fisica pu
aumentare in maniera progressiva man mano che si tollera con facilit
un determinato sforzo. Inoltre importante che qualsiasi attivit
scelta sia un momento di svago da vivere da soli o, se lo si preferisce, da condividere con amici o familiari.

38

39

Il paziente
cardiopatico

Lattivit fisica a casa


Lattivit fisica deve essere continuativa nel tempo per ottenere dei risultati.
Durante la fase di lavoro (allenamento) la frequenza cardiaca non
deve superare la frequenza allenante stabilita durante il ricovero. Per il controllo della frequenza pu essere utilizzato un cardiofrequenzimetro, o pu essere controllata al polso.
Dopo la ginnastica sono consentiti una doccia o un bagno con acqua
non troppo calda, n troppo fredda.
Per effettuare lattivit allenante a casa, utile la cyclette:
va fatto un riscaldamento iniziale che prevede pedalate senza carico
per 5 minuti;
poi si inizia ad aumentare il carico in maniera progressiva tenendo
sotto controllo la frequenza cardiaca per non superare quella allenante;
si arriva al carico massimo (determinante una risposta in frequenza uguale alla frequenza allenante calcolata in base alla prova da
sforzo);
si continua per 20 minuti, mantenendo 60-65 pedalate al minuto e
cercando di non superare le 70. Se la frequenza supera quella allenante stabilita, bisogna diminuire il carico;
dopo i 20 minuti di carico bisogna pedalare altri 5-10 minuti senza
resistenza in modo da riportare gradualmente lorganismo e lapparato cardiovascolare alle condizioni
iniziali di riposo.
Progressivamente si devono aumentare i minuti della durata della seduta, poi il numero delle sedute
settimanali e infine lintensit dellallenamento.

40

Alcuni consigli pratici su quale attivit eseguire anche a casa, come


eseguirla e i parametri da rispettare.
Consigli utili
Creare un ambiente confortevole
Svolgere lattivit fisica insieme ad altri familiari
Evitare ambienti eccessivamente caldi o freddi
N
 on eseguire gli esercizi e la cyclette dopo un digiuno prolungato
E seguire lattivit fisica mediamente dopo due ore dal pasto e
preferibilmente durante la tarda mattinata e/o le ore pomeridiane
C
 ontrollare periodicamente gli esami del sangue
In caso di riduzione del fiato, incremento di peso in pochi giorni,
mancanza di fiato notturno, riduzione della diuresi, sudorazione
fredda, cardiopalmo va interrotta lattivit e occorre farsi
visitare da un medico.
Non fare attivit fisica e interrompere lo sforzo in caso di:
d
 olore al torace
a ffanno
f ebbre
p
 alpitazioni
v ertigini o giramenti di testa.

41

Il paziente
cardiopatico

Esercizi a corpo libero


Questi esercizi attivano gruppi muscolari specifici e richiedono un
basso consumo di energia. Possono essere eseguiti periodicamente o
come fase di riscaldamento alla seduta di cyclette.

Eseguire una flessione


del capo a destra e
mantenere la posizione
per 15 secondi.
Ripetere per almeno
altre 5 volte.

Eseguire una flessione


del capo a sinistra e
mantenere la posizione
per 15 secondi.
Ripetere per almeno
altre 5 volte.

Stretching tratto cervicale


Eseguire lestensione
del capo (portarlo
indietro) e mantenere
la posizione per 15
secondi.
Ripetere per almeno
altre 5 volte.

Eseguire la flessione
del capo (in avanti)
e mantenere la posizione
per 15 secondi.
Ripetere per almeno
altre 5 volte.

Ginnastica respiratoria (Ottimizzazione Diaframmatica)


Appoggiare il
palmo delle mani
alla parte inferiore
del torace.

Eseguire una rotazione


del capo a destra e
mantenere la posizione
per 15 secondi.
Ripetere per almeno
altre 5 volte.

42

Eseguire una rotazione


del capo a sinistra e
mantenere la posizione
per 15 secondi.
Ripetere per almeno
altre 5 volte.

Inspirare profondamente
dal naso, per poter
gonfiare laddome
e portare in avanti
le braccia.

Espirare dalla bocca


e riportando le mani
al torace.

43

Il paziente
cardiopatico

Espansione della gabbia toracica


Posizione di partenza:
braccia incrociate
sul torace.

Inspirare in
modo profondo
dal naso e
contemporaneamente
aprire le braccia.

Completare il
movimento portando
la palla fin sopra
la testa effettuando
3-4 secondi di apnea.

Iniziare
il movimento
di ritorno
effettuando
una espirazione
lenta e controllata
con la bocca.

Stretching del tronco


Mantenere
3-4 secondi
di apnea.

Espirare dalla
bocca e riportare
le mani incrociate
al torace.

Espansione della gabbia toracica


con estensione del tronco
Afferrare una palla a
braccia distese.

44

Effettuare una
inspirazione profonda
dal naso mentre
si sollevano
le braccia.

Lasciare scivolare le mani


lungo i fianchi
inspirando con il naso,
fino a raggiungere un
punto di tensione minima
e mantenerla per circa
3-4 secondi.
Eseguire lesercizio da
entrambe i lati per
5 volte.

Espansione della gabbia toracica con le mani


le mani dietro la nuca, allargare
incrociate dietro la nuca Incrociare
i gomiti lentamente inspirando, apnea per 3-4
secondi e ritornare alla posizione iniziale
espirando lentamente con la bocca.
Eseguire lesercizio almeno per 10 volte.

45

Il paziente
cardiopatico

Rinforzo muscolare
degli arti inferiori
Torsione laterale del tronco
Effettuare delle torsioni
laterali del tronco lente e
controllate inspirando
con il naso ed espirando
con la bocca.

Flessione dellanca e del ginocchio


in stazione eretta...
Sollevare le ginocchia
alternando la gamba
destra e la sinistra.
Eseguire il movimento
10 volte per gamba.

Estensione delle spalle a gomiti estesi con asta


Afferrare un bastone
dietro la schiena e
portarlo verso lalto
mantenendo la posizione
per 3-4 secondi. Ripetere
il movimento per 10-15
volte. (fino alla soglia del
dolore).

46

...e da seduto
Da seduto, con i piedi
uniti, piegare le ginocchia
e portarle verso lesterno,
per poi riavvicinarle.
Ripetere 10 volte
il movimento.

47

Il paziente
cardiopatico

Esercizi di coordinazione
ed equilibrio
Abduzione dellanca a ginocchio esteso

Sollevare la gamba portandola verso lesterno.


Ripetere il movimento
10 volte per gamba.

Estensione dellanca a ginocchio esteso


Portare la gamba
allindietro mantenendo
il ginocchio esteso,
mantenendo la posizione
di tensione minima
per 3-4 secondi.
Ripetere 10 volte
per gamba.

48

In stazione eretta
Sollevare il braccio
sinistro e il ginocchio
destro, alternando
il movimento opposto.
Ripetere 10 volte per
lato, variando anche
la velocit dei
movimenti.

Sollevare il braccio destro


e larto inferiore destro,
alternando il movimento
opposto.
Ripetere 10 volte per
lato, variando anche
la velocit dei
movimenti.

Da supino
Sdraiati a terra su
un tappetino, sollevare
il ginocchio sinistro ed
afferrarlo con la mano
destra, alternando
il movimento opposto.
Ripetere 10 volte per lato.

49

Il paziente
cardiopatico

Con cerchio
Afferrare un cerchio
con entrambe le mani,
sollevare una gamba e
portarla allinterno del
cerchio.

Completare il movimento
portando il piede
in appoggio caricando
il peso sullo stesso.
Alternare lesercizio
10 volte per gamba.

Sedute alla cyclette


o al treademill
Dotarsi di....

1. Cyclette o Treademill

con orologio visualizzatore


BPM (se non fornito di serie
con lattrezzo)

2. Cardiofrequenzimetro

Stretching arti inferiori


Da seduto, con gli arti
inferiori allungati, piegare
il busto cercando
di avvicinare le mani
ai piedi.
Mantenere la posizione
per 3-4 secondi per poi
ritornare nella posizione
di partenza.
Ripetere per 10 volte.

50

Prima di approcciarsi ad una seduta di lavoro cardiopolmonare, importante identificare il carico di lavoro da svolgere, corrispondente
alla Frequenza Cardiaca di Allenamento, che viene calcolata dal
medico tramite la Prova da Sforzo.
Tale esame informa il medico ed il fisioterapista su alcuni punti importanti:
quantificare la capacit lavorativa individuale;
identificare il livello sicuro di lavoro fisico da svolgere;
verificare nei successivi controlli gli effetti fisici indotti da una regolare attivit fisica;
determinare la frequenza cardiaca allenante.

51

Il paziente
cardiopatico

Come determinare
il carico allenante

Come eseguire
la seduta di cyclette

Simuliamo una seduta

DURATA DELLA SEDUTA: 55 minuti

Alla dimissione il Fisioterapista informer il paziente che la sua frequenza allenante di 110 BPM;
Inizia la seduta
1 Step: 5 minuti senza carico...
2 Step: inserire il 1 livello di carico nella cyclette e proseguire per 5
minuti; mentre si pedala, controllare la frequenza cardiaca
sul cardiofrequenzimetro.

3 Step: inserire il 2 livello di carico della cyclette e proseguire per 5


minuti; mentre si pedala controllare la frequenza cardiaca
sul cardiofrequenzimetro. E cos via, fino al

1.

5 minuti: pedalare senza carico;

2.

5 minuti: 30% del carico allenante;

3.

5 minuti: 60% del carico allenante;

4.

30 minuti: carico allenante;

5.

5 minuti: 30% del carico allenante;

6.

5 minuti: senza carico STOP!

QUANTO: TRE VOLTE LA SETTIMANA (meglio se a giorni alterni).


Per le PASSEGGIATE, la distanza verr consigliata dal Fisioterapista (in
base al test dei 6 minuti).

4 Step: 3
 livello di carico della cyclette; mantenere per 5 minuti, mentre si pedala controllare la frequenza cardiaca sul
cardiofrequenzimetro. Verificare che la frequenza cardiaca di
questo carico si avvicini alla frequenza cardiaca allenante.
Il 3 livello sar il carico allenante da raggiungere ogni volta
che si esegue la cyclette.
5 Step: a nnota sul diario dellattivit fisica il carico allenante: questo
sar il carico da impostare ogni qualvolta effettuerai la seduta
di cyclette.
6 Step: 5
 minuti senza carico

7 Step: fi
 ne della seduta.

52

53

Il paziente
cardiopatico

Calendario
dellattivit fisica

Consigli dellquipe

54

55

Il paziente
cardiopatico

Consigli dellquipe

56

Consigli dellquipe

57

Il paziente
cardiopatico

La riabilitazione cardiologica nei Centri Don Gnocchi


Il servizio svolto nei Centri della Fondazione Don Gnocchi si rivolge a pazienti affetti da malattie
cardiologiche e cardiorespiratorie acute, oppure croniche in fase di riacutizzazione: infarto miocardico acuto (dopo la fase di stabilizzazione dei parametri vitali), post-cardiochirurgia, scompenso cardiaco, patologie respiratorie croniche ad equilibrio instabile...
La finalit dell'intervento riabilitativo nella fase precoce, immediatamente post acuta, o nella
fase della riacutizzazione, mira a evitare l'insorgenza di complicanze e a garantire il miglior livello
possibile di recupero funzionale.
Il servizio prevede
l'ottimizzazione della terapia medica
l'impostazione della prevenzione secondaria mediante un'opera di educazione sanitaria e di
specifica terapia farmacologica e non farmacologica
l'impostazione di un training fisico finalizzato sia alla riduzione dell'eventuale stato di disabilit
che all'opera di prevenzione secondaria.
Di seguito, le schede sintetiche di ciascuna struttura della Fondazione dove attivo un
Servizio di Riabilitazione Cardiologica.
Tali realt si differenziano da regione a regione, in base alle diverse normative locali.

POLO LOMBARDIA 1
Direttore: dott. Diego Maltagliati
Responsabile attivit sanitarie, assistenziali
e socioeducative: dott. Marco Triulzi
MILANO
Centro IRCCS "S. Maria Nascente
Via Capecelatro, 66
Dir. Scientifico: prof. Mario Clerici
Unit Operativa di Cardiologia
Riabilitativa e Servizio di Riabilitazione
Ambulatoriale Cardiologica
Resp. Medico: dott. Maurizio Ferratini

POLO LOMBARDIA 3
Direttore: dott. Tiberio Boldrini
Responsabile attivit sanitarie, assistenziali
e socioeducative: dott. Mauro Ricca
ROVATO (BS)
Centro E. Spalenza - Don Gnocchi
Largo Paolo VI
Unit Operativa Riabilitazione
Specialistica Alta Intensit
Resp. Medico: dott. Amidio Testa
Resp. Medico Servizio di Riabilitazione:
dott.ssa Silvia Galeri

58

59

POLO EMILA ROMAGNA - MARCHE

POLO LAZIO-CAMPANIA NORD

Direttore: dott. Paolo Perucci


Responsabile attivit sanitarie, assistenziali e
socio educative: dott.ssa Giuliana Poggianti

Direttore: dott. Mauro Mattiacci


Responsabile attivit sanitarie, assistenziali
e socioeducative: dott. Fabio De Santis

PARMA
Centro S. Maria ai Servi
P.le dei Servi, 3
Unit Operativa Prevenzione
e Riabilitazione Cardiovascolare:
degenza ordinaria, day hospital,
ambulatoriale
Resp. Medico: prof. Paolo Coruzzi

SANTANGELO DEI LOMBARDI (AV)


Polo Specialistico Riabilitativo
Ospedale civile G. Criscuoli
Via Quadrivio
Unit Operativa
di Riabilitazione Cardiorespiratoria
Resp. Medico: dott. Antonio Soccorso Capomolla

POLO TOSCANA
Direttore: dott. Francesco Converti
Responsabile attivit sanitarie, assistenziali e
socio educative: dott. Francesco Converti
FIRENZE
Centro IRCCS "Don Gnocchi"
Via di Scandicci - loc. Torregalli
Dir. Scientifico: prof. Gian Franco Gensini
Unit Operativa
di Riabilitazione Cardiologica
Resp. Medico: prof. Claudio Macchi

MARINA DI MASSA (MS)


Centro "S. Maria alla Pineta"
Via Don Gnocchi, 24
Unit Operativa
di Riabilitazione Cardiorespiratoria:
Resp. Medico: dott. Mario Petrilli

60

Presidente: mons. Angelo Bazzari


Direttore Generale: dott. Gianbattista Martinelli
Direttore Scientifico: prof. Paolo Mocarelli

61

La Fondazione Don Gnocchi


IL FONDATORE

LOPERA

Nato a San Colombano al Lambro (Milano) il 25 ottobre 1902, Carlo


Gnocchi viene ordinato sacerdote nel 1925.
Assistente doratorio per alcuni anni, poi nominato direttore spirituale dellIstituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Allo scoppiare della guerra si arruola come cappellano volontario e
parte, prima per il fronte greco-albanese, e poi - con gli alpini della
Tridentina - per la campagna di Russia.

Istituita per assicurare cura, riabilitazione e integrazione sociale ai mutilatini, vittime della barbarie della guerra, la Fondazione ha progressivamente ampliato nel tempo il proprio raggio dazione.
Oggi nei Centri della Fondazione sono accolti, curati, assistiti:

Nel gennaio del 43, durante limmane tragedia della ritirata del contingente italiano, si salva miracolosamente. Ed in quei giorni che,
assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volont,
matura in lui lidea di realizzare una grande opera di carit, che trover
compimento, a guerra finita, nella Fondazione Pro Juventute.
Muore il 28 febbraio 1956. Lultimo suo gesto profetico la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti quando ancora in Italia il
trapianto dorgani non era regolato da apposite leggi.

pazienti di ogni et che necessitano di interventi riabilitativi


di carattere ortopedico, neurologico, cardiologico, respiratorio,
oncologico;

Il 25 ottobre 2009, in piazza Duomo a Milano, stato solennemente proclamato Beato.

pazienti con esiti di coma, con gravi cerebrolesioni o in stato vegetativo;

pazienti con ogni forma di disabilit, per cause congenite


o per cause acquisite, dallet evolutiva allet adulta;

anziani non autosufficienti, in parte affetti da Alzheimer


e Parkinson;
malati oncologici in fase terminale;

Intense, oltre a quella sanitario-riabilitativa, socio-assistenziale e socioeducativa, sono le attivit di ricerca scientifica, di formazione ai pi
diversi livelli e di solidariet internazionale nei Paesi in via di sviluppo.
Riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico,
segnatamente per i Centri di Milano e Firenze, oggi la Fondazione Don
Gnocchi conta oltre 5400 operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali, per i quali sono approntati costanti programmi
di formazione e aggiornamento.
Le prestazioni sono erogate in regime di accreditamento con il Servizio
Sanitario Nazionale in una trentina di Centri, raggruppati in otto
Poli territoriali in nove Regioni, con 3648 posti letto di degenza
piena e day hospital.
Ogni giorno accedono alle strutture della Fondazione Don
Gnocchi quasi diecimila persone.

62

63

LE STRUTTURE DELLA FONDAZIONE DON GNOCCHI

POLI TERRITORIALI E CENTRI

2 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS)


22 Unit di riabilitazione polifunzionale
9 Unit di riabilitazione ospedaliera
4 Unit per le gravi cerebrolesioni acquisite
1 Nucleo specializzato per stati vegetativi
7 Residenze per anziani non autosufficienti (RSA)
2 Nuclei specializzati nella cura del morbo di Alzheimer
1 Hospice per malati oncologici terminali
2 Case di Cura
34 ambulatori territoriali di riabilitazione
2 Centri di Formazione, Orientamento e Sviluppo (CeFOS)
3 Centri Diurni Integrati per anziani (CDI)
6 Centri Diurni per Disabili (CDD)
3 Residenze Sanitarie per Disabili (RSD)
1 Casa-sollievo per disabili
3.648 posti letto accreditati e operativi di degenza piena e day hospital
quasi 10.000 persone curate o assistite in media ogni giorno

In qualit di Organizzazione Non Governativa (ONG) riconosciuta dal ministero degli


Affari Esteri, la Fondazione promuove e realizza progetti a favore dei Paesi in via di sviluppo. La Don Gnocchi oggi presente in Bosnia Erzegovina, Georgia, Ecuador, Sri Lanka,
Rwanda e Sierra Leone. Ulteriori interventi sono in fase di valutazione in altre nazioni di
diversi continenti.

64

65

Il paziente
cardiopatico

PER SOSTENERE LA FONDAZIONE DON GNOCCHI

HANNO PARTECIPATO ALLA STESURA DEL QUADERNO

Lasciti testamentari
Per informazioni contattare il Servizio Fund Raising.
Tel. 02-40308.907

Responsabili Gruppo di Lavoro

Donazioni
Conto corrente postale n 737205
Intestato a Fondazione Don Gnocchi,
p.le R. Morandi 6 - 20121 Milano
Conto corrente bancario n 100000006843
Banca prossima, filiale 05000 - Milano
IBAN: IT60E0335901600100000006843
Carta di Credito
telefonando alla Fondazione ai numeri 02-40308.900/912
o consultando il sito internet www.dongnocchi.it
Inviando un assegno non trasferibile
intestato a: Fondazione Don Gnocchi,
p.le R. Morandi, 6 - 20121 Milano
Cinque per mille
Nella dichiarazione dei redditi,
nel riquadro dedicato al sostegno delle Onlus
o in quello per la ricerca sanitaria,
indicare il codice fiscale: 04793650583
Info al sito internet 5x1000.dongnocchi.it

Dott. Antonio Soccorso Capomolla,


Primario U.O. di Riabilitazione Cardio-Respiratoria
Polo Specialistico Riabilitativo - SantAngelo dei Lombardi (Av)
Fondazione Don Gnocchi
Ft. Massimo Colella,
Coordinatore Area Riabilitativa
Gruppo di Lavoro:
Armando Sturchio,
Internista (elaborazione testi)
Sara Monaco
Fisioterapista (per i testi e la sezione Esercizi A Corpo Libero)
Giuseppe Cetrulo
Fisioterapista (paziente nelle foto Esercizi A Corpo Libero)
Antonella Della Vecchia
Fisioterapista (elaborazione testi)
Vincenzo Longobardo
Studente/Tirocinante del C.d.L. in Fisioterapia della S.U.N.
(elaborazione testi ed impaginazione)
Realizzazione Grafica e Fotografica:
Giuseppe Pezzella
Studente/Tirocinante del C.d.L. in Fisioterapia della S.U.N.

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Nella stessa Collana:


Il paziente con grave cerebrolesione. Guida per le famiglie
Back-School. Impariamo ad amare la nostra colonna vertebrale
Il paziente con ictus cerebrale.
Guida per lassistenza nelle normali attivit di vita quotidiana
Ricomponiamoci.
A scuola per imparare a sentire e capire il proprio corpo

Sede legale - Presidenza: 20121 Milano


Piazzale R. Morandi, 6 (tel. 02 40308.900)
Direzione Generale: 20162 Milano
Via C. Girola, 30 (tel. 02 40308.703)
Direzione Scientifica: 20148 Milano
Via A. Capecelatro, 66 (tel. 02 40308.564)
Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne: 20121 Milano
Piazzale R. Morandi, 6 (tel. 02 40308.938)

Fondazione Don Gnocchi, 2012

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