cardiopatico
Vademecum
per malati e famiglie
A cura dellUnit Operativa di Riabilitazione Cardio-Respiratoria
Polo Specialistico Riabilitativo - Ospedale Criscuoli
SantAngelo dei Lombardi (AV)
Dr. Antonio Soccorso Capomolla, Medico Cardiologo - responsabile dellU.O.
Dr. Ft. Massimo Colella, Coordinatore Area Riabilitativa
Indice
Condividere la sofferenza
il primo passo terapeutico
Don Carlo Gnocchi
(da un discorso ai medici, 1954)
pag.
pag.
pag.
4
7
8
Scompenso cardiaco
pag.
11
Cardiopatia ischemica
pag.
16
I fattori di rischio
pag.
19
Colesterolo
Ipertensione
pag.
22
Trigliceridi
pag.
23
Diabete Mellito
pag.
24
La prevenzione
Uno stile di vita sano
pag.
25
Alimentazione e salute
pag.
26
pag.
29
pag.
34
La riabilitazione a domicilio
pag.
39
42
Dopo il ricovero
pag.
pag.
51
pag.
54
pag.
56
pag.
60
3
Se si riesce infatti ad infondere nel malato da riabilitare la convinzione che la sua vita interessa davvero, fino al punto che la
prossimit con il suo corpo si tramuta in comunione di spirito con
lui; se si capaci di infondere nel paziente la certezza che la sua
persona e la sua storia sono custodite e presidiate dalla speranza;
se lo si rende consapevole che lui molto di pi della sua malattia
o della sua disabilit, allora lintervento, apparentemente tecnico,
si trasforma in atto radicalmente terapeutico e in un segno di
amore, capaci non solo di accelerare la guarigione, ma anche di
trasformare il senso della stessa disabilit.
soprattutto questo il patrimonio ideale, tecnico e operativo richiesto alloperatore della Don Gnocchi, insieme alla capacit
duso e al costante aggiornamento professionale delle specifiche e
pi moderne tecniche medico-riabilitative.
soprattutto qui che il cuore deve battere!
Anche l'educazione sanitaria - dalla prevenzione alla riabilitazione
- questione di cuore.
Questi semplici ed utilissimi Quaderni - raccolti unapposita Collana - nascono proprio per stare ancor pi accanto alle persone e
alle loro famiglie in delicati momenti di fragilit, con una linea di
intervento che si snoda dalla prevenzione alla riabilitazione. Opuscoli che sono un significativo e concreto segno di questo mandato
etico-metodologico, che il beato don Gnocchi ha trasmesso alla
sua Opera come lascito testamentario e come invito a rendere la
prossimit un gesto concreto e quotidiano, ispirato dal dono pi
generoso e incondizionato.
Ringrazio "di cuore" gli operatori che hanno lavorato a questo testo, che coniuga linformazione scientifica essenziale con il calore
di chi si sente partecipe della sofferenza dei malati, veri templi di
vita e reliquie meritevoli di venerazione e di culto.
Mons. Angelo Bazzari
Presidente Fondazione Don Gnocchi
Prefazione
La riabilitazione cardiologica, secondo la definizione dellOrganizzazione Mondiale della Sanit, la somma degli interventi richiesti
per garantire le migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali, in
modo che i pazienti con cardiopatia cronica o post-acuta possano
conservare o riprendere il proprio ruolo nella societ.
La prevenzione - intesa come eventuale modifica dello stile di vita
dei soggetti a rischio di eventi cardiovascolari, oltre che corretta quantificazione del danno e ottimizzazione del protocollo farmacologico e lattenzione ai fattori di rischio cardiovascolare con le necessarie
modifiche per definire una attivit riabilitativa personalizzata, assumono un ruolo fondamentale nella governabilit clinica del paziente
cardiologico.
Una persona che subisce un intervento al cuore, e che spesso nemmeno sapeva di essere un soggetto a rischio, ha difficolt ad accettare
questo suo nuovo status ed del tutto impreparata ad affrontarlo. Di qui limportanza di affiancarlo con consigli e suggerimenti sul
comportamento da adottare per uno stile di vita corretto che possa
rallentare quello che il naturale processo dinvecchiamento dellapparato cardiovascolare.
Unitamente allattivit riabilitativa, crediamo sia indispensabile monitorare la condizione psicologica dei nostri ospiti, attraverso incontri singoli o di gruppo con lo psicologo, il quale attraverso strategie,
spesso delineate con i familiari, mira a ripristinare la fiducia nel recupero delle proprie condizioni psico-fisiche, oltre che governare i diversi
stati emotivi.
Questo opuscolo vuole offrire uno strumento di riflessione, utile per
il paziente e i suoi familiari, al fine di delineare percorsi medicoriabilitativi condivisi (sana alimentazione, attivit fisica costante,
astensione dal fumo, controllo periodico dei parametri emato-chimici
e gestione sapiente dello stress e dei carichi emotivi quotidiani) per la
migliore qualit di vita possibile.
Mauro Mattiacci
Introduzione
Il nostro cuore pompa circa 8-9.000 litri di sangue al giorno, adattandosi alle necessit dellorganismo e rallentando il ritmo quando si
a riposo, o accelerandolo durante uno sforzo. Ha pertanto bisogno
delle nostre attenzioni e delle nostre cure, per evitare malattie che ne
compromettano lefficienza.
Come ci si deve comportare?
Occorre innanzitutto evitare i cosiddetti fattori di rischio cardiovascolare: un elevato tasso di colesterolo, alti valori della pressione
arteriosa, il fumo di sigaretta, il sovrappeso e lobesit, la sedentariet, il diabete.
Per questo fondamentale la prevenzione, che in ambito cardiologico si distingue in:
prevenzione primaria, che mira a modificare lo stile di vita (le
abitudini, la dieta, lattivit fisica) di tutti i soggetti a rischio di
eventi cardiovascolari;
prevenzione secondaria, come costante e corretta attivit di
riabilitazione che si attua in tutti i soggetti che hanno avuto un
evento cardiovascolare e che mira ad una corretta quantificazione del danno, ad una ottimizzazione della terapia medica e alla
modifica dei fattori di rischio e dello stile di vita.
Il paziente
cardiopatico
Le principali patologie
Scompenso cardiaco
Che cos?
Le cause
Negli adulti le cause pi comuni sono di origine ischemica, derivano
cio dal restringimento delle arterie coronarie (malattia coronarica o
cardiopatia ischemica) che compromettono la funzione di pompa del
cuore. Tra le cause non ischemiche, le pi frequenti sono: lipertensione arteriosa non curata, il danneggiamento delle valvole cardiache,
infezioni (miocarditi, HIV) e labuso di alcool e droga.
I sintomi
I sintomi principali possono variare in base al tipo di insufficienza cardiaca.
In caso di insufficienza prevalentemente sinistra, i sintomi iniziali
derivano soprattutto dalla tendenza dei liquidi a fermarsi a livello dei
polmoni (la parte sinistra del cuore, infatti, non pi in grado di pompare tutta la quantit di sangue che le arriva). Avremo pertanto essenzialmente la dispnea (difficolt a respirare) che allinizio solitamente
si presenta in seguito a sforzi impegnativi, oppure spesso la notte. Pu
anche esserci tosse (secca e stizzosa) dovuta alla congestione a livello
dei bronchi. Per evitare che il sangue ristagni, il cuore aumenter la
frequenza dei battiti e avremo cos la tipica tachicardia.
In caso di insufficienza prevalentemente destra, invece, avremo
soprattutto sintomi legati allaccumulo di sangue a monte del cuore,
ossia in periferia, sia nei tessuti che nei vasi sanguigni venosi. I segni
iniziali principali saranno quindi ledema (accumulo dei liquidi a livello
periferico, ad esempio le caviglie tenderanno a gonfiarsi), il gonfiore
addominale, la pesantezza addominale post-prandiale e la distensione delle vene superficiali (aumento della pressione a livello del distretto venoso, con le vene del collo che appariranno gonfie e tirate).
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La diagnosi
La storia clinica ha un ruolo importante per valutare la possibile causa,
la durata nel tempo e la gravit dellinsufficienza cardiaca.
La diagnosi comprende:
anamnesi: indaga la storia clinica del paziente (pregresso infarto
o angina, ipertensione, patologia valvolare o febbre reumatica,
palpitazioni o aritmie);
esame obiettivo: verifica la presenza di segni clinici (tachicardia,
elevata pressione giugulare, alterazione battito cardiaco, soffi,
sibili/rantoli polmonari, edemi declivi o congestione epatica);
esami strumentali:
ECG, per controllare la regolarit del battito cardiaco e per
escludere eventuali patologie cardiache;
RX torace, per confermare la presenza di liquidi nei polmoni;
Ecocardiogramma, per valutare le dimensioni del cuore, lo
spessore delle pareti, la funzione delle valvole, la funzione di
pompa;
Emocromo, creatinina, azotemia, elettroliti, albumina serica,
esame delle urine, per verificare la funzione dorgano;
Prova da sforzo, per analizzare le capacit lavorative esterne;
Holter, per lanalisi del ritmo cardiaco e delle eventuali aritmie;
Scintigrafia miocardica con Tallio, per verificare, mediante analisi della perfusione, la presenza di lesioni coronariche e la funzione di pompa;
Cataterismo cardiaco dx, per valutare il profilo emodinamico
del paziente;
Cataterismo cardiaco sx, per valutare leventuale presenza di
stenosi a carico delle coronarie.
In base ai risultati della diagnosi, il medico elaborer un programma riabilitativo.
11
Il paziente
cardiopatico
La terapia medica
Sartani (antagonisti del recettore dellangiotensina II): non sembrano causare, a differenza degli ace-inibitori, tosse secca persistente e rappresentano unalternativa per i pazienti che devono
interrompere la terapia dellipertensione con gli ace-inibitori
(cardesartan, ibersartan, losartan).
Consigli
Devono essere impiegati, con cautela, nei pazienti con stenosi dellarteria renale, stenosi della valvola mitralica o aortica e nei pazienti con
cardiomiopatia ostruttiva ipertrofica.
necessario controllare la concentrazione plasmatica del potassio,
particolarmente negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale;
in questi pazienti pu essere indicato ridurre il dosaggio del sartano.
Precauzioni
Non dovrebbero essere somministrati durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza e dovrebbero essere sospesi qualora si accerti
una gravidanza.
Non dovrebbero essere somministrati a donne che allattano.
Beta-Bloccanti: migliorano la funzione diastolica ventricolare,
rallentano la frequenza cardiaca, riducono linsufficienza valvolare e la dilatazione del cuore (carvedilolo, metoprololo, bisoprololo).
Consigli
Raggiungere gradatamente il massimo dosaggio tollerato.
Rispettare lorario di somministrazione.
Controllare periodicamente la frequenza cardiaca (polso 50 bpm).
Misurare periodicamente la pressione arteriosa ( 85 mmHg).
Precauzioni
In caso di ipotensione (Pa max < 85 mmHg) evitare lassunzione,
allo stesso orario, di altri farmaci (ace-inibitori, diuretici) e controllare
la diuresi nelle 24h (potrebbe diminuire);
Avvertire il medico in caso di sintomi e segni di scompenso (tosse
da sdraiato, mancanza di fiato notturno e/o per sforzi lievi, stanchezza, gonfiore delle gambe, sudorazione).
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Il paziente
cardiopatico
Consigli
Lo scompenso cardiaco la prima causa di ospedalizzazione delle persone anziane, ma pu essere prevenuto e trattato. Accanto alla terapia farmacologica per stabilizzare la malattia e migliorare la qualit di
vita, bene prestare attenzione e adottare alcuni accorgimenti:
seguire un regime dietetico controllato, riducendo lapporto di
sale; cercare di raggiungere e mantenere il peso consigliato;
evitare il consumo di vino, birra, aperitivi, digestivi, superalcolici: a
volte piccole quantit di vino (circa mezzo bicchiere a pasto) sono
consentite, ma solo su indicazione del medico;
abolire il fumo: la prima cosa da fare per il bene della salute;
utile camminare tutti i giorni, senza tuttavia affaticarsi;
Lattivit fisica
Strumenti utili
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Il paziente
cardiopatico
Cardiopatia ischemica
Che cos?
La cardiopatia ischemica la pi comune causa di morte nei paesi industrializzati ed per tale motivo importante conoscerne le cause per
poterla prevenire. una malattia determinata da un ridotto apporto
di sangue al cuore per lostruzione o il restringimento dei vasi che
nutrono il muscolo cardiaco, il miocardio.
Le cause
I vasi che nutrono il miocardio, le coronarie, sono soggetti a un processo di irrigidimento e di deposizione di grassi sulle pareti, fenomeno
noto con il nome di aterosclerosi, che si sviluppa abitualmente con
il trascorrere degli anni.
Tale malattia si manifesta in due forme principali:
angina pectoris (i sintomi durano solo pochi minuti e sono
presenti segni clinici e strumentali di sofferenza reversibile del
miocardio)
infarto del miocardio (i segni e i sintomi permangono anche
con lassunzione di farmaci e sono presenti segni clinici e strumentali di necrosi del miocardio).
Sintomi comuni sono:
Sensazione di peso al torace
Dolore toracico comunemente sordo, irradiato al collo, alle spalle e
agli arti superiori
Sudorazione fredda
Svenimenti
Fiato corto
Nausea
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La diagnosi
La raccolta delle caratteristiche dei sintomi accusati dal paziente e i
fattori di rischio costituiscono preziose informazioni per sospettare
una cardiopatia ischemica e proseguire con ulteriori accertamenti.
La terapia
Angina Pectoris
Terapia
Farmaci che riducono il consumo Farmaci trombolitici
Farmacologica dossigeno da parte del cuore
Terapia invasiva Angioplastica coronaria
(se necessaria) By-Pass aortocoronarico
Angioplastica
Cardiochirurgia
Consigli
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Il paziente
cardiopatico
I fattori di rischio
I fattori di rischio cardiovascolare sono rappresentati da tutte quelle
condizioni proprie di ciascun individuo che aumentano la sua probabilit di avere una malattia del cuore o dei vasi.
Esistono fattori di rischio costituzionali, non modificabili.
Et: il rischio aumenta con laumentare degli anni, perch il tempo
usura la pompa cardiaca e il sistema vascolare.
Sesso: i maschi hanno un rischio cardiovascolare superiore rispetto
alle donne (in et fertile). Ci dovuto a diverse ragioni, la pi
importante leffetto protettivo esercitato dagli ormoni femminili,
gli estrogeni, su cuore e vasi. Tuttavia la probabilit di ammalarsi
nelle donne in menopausa, simile a quella degli uomini.
Familiarit: la presenza di malattie di cuore nei genitori, nei fratelli
o nei parenti stretti un po lo specchio delle proprie caratteristiche genetiche; va per sottolineato che la predisposizione ad ammalarsi pu anche non essere stata trasmessa dai propri antenati.
Esistono anche fattori di rischio modificabili, sui quali si pu agire,
adottando provvedimenti idonei che permettono di prevenire e ritardare la comparsa della malattia e di attenuarne la gravit e le conseguenze. Sono infatti le spie sul cruscotto del cuore.
Alcune di queste sono abitudini nocive di vita, altre sono invece condizioni patologiche.
Tra queste:
lipertensione arteriosa
lalto livello di colesterolo nel sangue
lalta concentrazione di trigliceridi
il diabete mellito
il fumo
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Lipertensione arteriosa
Lipertensione un fattore di rischio subdolo, perch asintomatico. La
misurazione della pressione , per, facile e alla portata di tutti e non
andrebbe omessa.
Per una corretta misurazione della pressione arteriosa occorre:
rimanere seduti per alcuni minuti in una stanza tranquilla
se c il sospetto di disturbi alla circolazione periferica, la prima volta la
misurazione va effettuata su entrambe le braccia;
durante la misurazione il bracciale deve trovarsi allaltezza del cuore.
Lo stato patologico subentra quando la pressione sistolica uguale
o maggiore a 140 e quella diastolica uguale o superiore a 90.
Nei soggetti diabetici, i limiti scendono a 130/80.
CATEGORIA PAS
Pressione arteriosa
sistolica (massima)
PAD
Pressione arteriosa
diastolica (minima)
90-99
100-109
Ipertensione di grado 3
180
110
140 <90
I sintomi
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Il paziente
cardiopatico
Le cause
Lesercizio fisico
una patologia multifattoriale e pu essere essenziale o secondaria. Lipertensione arteriosa essenziale spesso ha una predisposizione familiare.
Consigli
Esistono anzitutto alcuni accorgimenti che non prevedono luso di
farmaci e che si rivelano particolarmente utili nelle forme pi lievi:
dieta controllata
riduzione del peso
esercizio fisico regolare
abolizione del fumo e di sostanze eccitanti
pratica di eventuali tecniche di rilassamento
numero sufficiente di ore di sonno
riduzione dellapporto di sodio (sale).
La dieta
Per tenere sotto controllo la pressione alta al paziente si consiglia di:
rinunciare o ridurre il consumo di sale: non pi di 6 grammi giornalieri;
evitare le carni rosse e gli zuccheri;
consumare frutta, verdura, latte e latticini a basso contenuto di
grassi;
limitare luso di alcolici e superalcolici, anche se un bicchiere di vino
rosso ai pasti non viene negato neanche ad un soggetto iperteso;
ridurre il consumo di grassi saturi (animali) e del colesterolo, che
andrebbe a gravare ulteriormente sul cuore;
ridurre il consumo di caff;
limitare lassunzione di alcolici, mentre sono da evitare i superalcolici;
prevedere un buon apporto di calcio, consumando latte e/o yogurt
e/o latticini magri;
prevedere un buon apporto di potassio, aumentando il consumo di
frutta fresca e verdure (anche surgelate).
A una corretta alimentazione si aggiunge la perdita di peso: stato
calcolato che riducendo il peso corporeo di 10 chilogrammi si avr
una riduzione della pressione sistolica di 5-20mmHg, mentre un corretto consumo di sale ridurr la pressione di 2-8mmHg.
20
Terapia farmacologica
Quando queste misure non si rivelano sufficienti, giustificato il passaggio all'uso dei farmaci.
Tra questi ricordiamo:
Diuretici, che agiscono aumentando la quantit di urina prodotta,
riducendo cos la quantit di liquido presente nei vasi.
Beta-Bloccanti, che riducono la frequenza del cuore, la sua forza
di contrazione e a volte possono aumentare il diametro dei vasi,
meccanismo detto di vasodilatazione.
Calcioantagonisti, che hanno unazione di vasodilatazione diretta.
Ace-Inibitori, che intervenendo sui sistemi renali di regolazione
della pressione arteriosa, ne determinano l'abbassamento.
Alfa-Bloccanti, che producono indirettamente vasodilatazione.
Vasodilatatori arteriosi, che agiscono direttamente sui vasi arteriosi dilatandoli.
Agenti centrali, che agiscono sulle centraline di controllo della
pressione arteriosa, collocate a livello cerebrale.
Antiserotoninergici, che ostacolano lazione della serotonina, in
grado di aumentare i valori della pressione arteriosa.
A volte sufficiente l'uso di uno solo di questi farmaci. Nei casi pi
resistenti si ricorre ad una loro associazione.
fondamentale seguire con costanza la terapia farmacologica
prescritta dal medico.
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Il paziente
cardiopatico
Colesterolo
Trigliceridi
Per valutare la quantit di colesterolo totale presente nel sangue, occorre fare riferimento alla somma dei valori del colesterolo cattivo con
i valori del colesterolo buono.
Il colesterolo cattivo (o LDL) presente nel sangue in associazione
a una lipoproteina a bassa densit chiamata LDL, mentre il colesterolo buono (o HDL) presente, in associazione con una lipoproteina,
ad alta densit, chiamata HDL.
I valori del colesterolo LDL sono direttamente correlati al rischio
cardiovascolare; in prevenzione primaria i valori di LDL arrivano ad essere <130mg/dl, in prevenzione secondaria 70 mg/dl.
Il colesterolo HDL deve essere >35. I valori del colesterolo totale
considerati nei limiti devono essere <200 mg/dl.
Oltre al colesterolo cattivo, bisogna tener sotto controllo anche i trigliceridi. I trigliceridi sono gli elementi che formano il grasso corporeo nel
sangue e che derivano da tutte le sostanze grasse, di origine sia animale
sia vegetale come burro, olio, grasso della carne e dei salumi. Sono normalmente presenti nel sangue in un valore compreso tra 60-165 mg/
dl. Un aumento dei trigliceridi nel sangue associato ad un aumento del
rischio e della progressione della malattia aterosclerotica, specie quando
alti valori di trigliceridi sono associati a bassi livelli di colesterolo HDL.
Causa maggiore dellaumento dei trigliceridi una dieta ricca in grassi insieme alla sedentariet, al fumo, al diabete, alluso di farmaci come alcuni
diuretici e la pillola anticoncezionale. Per diminuire i livelli di trigliceridi
nel sangue bisogna ridurre i grassi nellalimentazione (meno zuccheri
semplici, pi verdure). Si consiglia di sospendere il fumo e di dedicare
parte del tempo alla cura del corpo attraverso lattivit fisica.
Per raggiungere tali risultati necessaria una dieta mirata spesso associata a farmaci ipolipimizzanti. Nella dieta, ecco i cibi consigliati e quelli da evitare.
CIBI
CIBI
No
Carni magre
C
rostacei e molluschi, caviale,
anguilla
C
arni grasse, insaccati, frattaglie,
anatra, trippa
T uorlo duovo
C
ioccolato, biscotti, merendine,
gelati alla crema
B
urro, lardo, strutto
B
evande zuccherate
CIBI
CIBI
No
Latte intero
Pane condito
Tortellini, cannelloni e pasta in busta
o surgelata
Carni grasse (agnello, gallina),
frattaglie (fegato, reni, lingua, cuore
cervella, trippa)
Pesci grassi (anguilla), cozze, vongole,
gamberi, pesci affumicati e sottolio
Insaccati
Uova fritte
Formaggi stagionati
Verdure fritte
Frutta secca e sciroppata, uva, cachi,
fichi, banane
Dolci preparati con uova, panna, burro
Margarina, strutto, lardo, burro
Vino, birra, liquori e tutte le bevande
alcoliche
23
Il paziente
cardiopatico
Diabete mellito
Il diabete mellito non-insulino dipendente - meglio conosciuto come
diabete di tipo II - quello pi diffuso in et adulta.
Nel diabete laumentato livello di glucosio nel sangue comporta alterazioni sul rivestimento dei vasi sanguigni (endotelio) che facilita la
promozione di placche aterosclerotiche.
I maggiori rischi cardiovascolari nei diabetici e la maggiore progressione dellaterosclerosi sono dovuti al fatto che il diabete anche causa
di anormalit dei grassi nel sangue, ipertensione arteriosa, nefropatia,
aumento della coagulabilit del sangue. Inoltre pu provocare, cecit,
lesioni nervose, difficolt a combattere le infezioni.
CIBI
CIBI
No
Verdure
Cereali integrali
Insaccati e salumi
Aglio, cipolla
B
urro, strutto, lardo
V
ino e bevande alcoliche
Zucchero
Un efficace controllo della glicemia uno dei principali obiettivi della
prevenzione cardiovascolare nel diabete e deve essere perseguito con la
dieta e la riduzione del peso (spesso i soggetti diabetici sono sovrappeso).
Seguire la giusta dieta alimentare per il diabetico una grande sfida.
importante anche consumare pasti ridotti pi volte al giorno, anzich tre
pasti abbondanti. Se queste misure non risultano sufficienti, bisogna ricorrere ai farmaci ipoglicemizzanti, che devono essere assunti sotto
stretta sorveglianza del medico.
Accanto a un corretto uso della terapia farmacologica e a una corretta
alimentazione, bene aggiungere un programma di attivit fisica fatta
su misura.
24
La prevenzione:
uno stile di vita sano
Modificando alcune abitudini di vita scorrette e affidandosi ai consigli del medico, possibile attuare una completa ed efficace prevenzione cardiovascolare per ridurre il rischio cardiovascolare globale.
Comportamenti da correggere
Fumo di sigaretta: aumenta notevolmente il rischio di malattie
cardiovascolari specialmente nelle arterie che irrorano il cuore.
Chi continua a fumare dopo linfarto ha una mortalit tre volte
superiore. Anche il fumo passivo dannoso alla salute.
Sovrappeso e obesit: negli individui in sovrappeso
o obesi, il cuore e i vasi devono portare sangue a una
massa corporea maggiore e sono quindi sottoposti
ad un lavoro pi faticoso; inoltre questi soggetti hanno maggiore probabilit di sviluppare iperglicemia,
diabete, ipercolesterolemia e ipertensione arteriosa.
Vita sedentaria: uno stile di vita sedentario rappresenta anchesso un fattore di rischio per malattie
cardiache. Svolgere con regolarit esercizio fisico migliora il controllo dei livelli di colesterolo, il diabete e lobesit; inoltre pu
anche ridurre il livello di pressione arteriosa in alcuni individui.
Stress: il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare pu
essere influenzato dalla risposta di ciascuno di noi allo stress. In
situazioni stressanti, infatti, si tende a mangiare e a fumare di
pi e ad avere la pressione pi alta. I soggetti pi a rischio per
eventi coronarici sono quelli che vivono in un continuo stato di
tensione emotiva, competizione ansiosa e arrivismo.
I consigli sono indirizzati non solo al cardiopatico, ma anche
ai suoi familiari, che dovranno sostenerlo nel suo nuovo stile
di vita.
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Il paziente
cardiopatico
Alimentazione e salute
Pi amido e fibre
Lalimentazione corretta prevenzione per i fattori di rischio cardiovascolari. Un'alimentazione ricca di grassi causa infatti di obesit,
ipercolesterolemia e aumento di omocisteina nel sangue e favorisce
linsorgenza di aterosclerosi e di ipertensione arteriosa.
Tenersi in forma
Consumare legumi sia freschi che secchi, anche come sostituzione del secondo piatto (pasta e fagioli, riso e piselli).
Con problemi di diabete e/o in sovrappeso fare attenzione: i legumi e le patate dovranno essere consumati in sostituzione del
pane o della pasta.
Moderare gli zuccheri
Ridurre il consumo di alimenti e di bevande dolci nella giornata.
Eliminare i dolci e i prodotti da forno che contengono uova, burro o grassi per pasticceria e cacao, di preparazione industriale.
Meglio mangiare, sempre in quantit modeste, i dolci preparati
con pochi o senza grassi saturi (burro o strutto), meglio se fatti
in casa.
Utilizzare in quantit limitata i prodotti dolci da spalmare sul
pane, come creme, miele e marmellate.
Eliminare luso di bevande zuccherate come aranciata, coca-cola,
succhi di frutta, th.
Dopo lattivit sportiva, reintegrare con semplice acqua i liquidi
perduti con la sudorazione.
Poco sale
Ridurre progressivamente luso di sale sia a tavola che in cucina.
Ridurre il consumo di insaccati, cibi in scatola, formaggi, alimenti
sotto sale.
Non fare uso di alimenti alternativi contenenti sodio (dado da
brodo, ketchup, salsa di soia, senape).
Preferire le erbe aromatiche per il condimento dei cibi.
Scegliere le linee di prodotti a basso contenuto di sale (crackers
senza sale, tonno in scatola a basso contenuto di sale).
27
Il paziente
cardiopatico
Le persone anziane devono cercare di abituarsi a bere spesso anche al di fuori dei pasti, anche senza lo stimolo della sete.
Non si deve evitare di bere per paura di sudare troppo (sudare
una fondamentale funzione fisiologica) o per paura di ingrassare
(lacqua non apporta calorie).
In alcuni stati patologici che provocano perdita di liquidi (febbre e
diarrea) lacqua deve essere reintegrata.
Latte, yougurt
e formaggio
Vegetali
Frutta
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Il paziente
cardiopatico
Prima colazione
Pranzo
Il pasto di mezzogiorno deve essere sobrio, di facile digestione ed avere un giusto equilibrio di proteine, grassi e carboidrati. Sono sufficienti, ad esempio, una piccola porzione di pasta o riso conditi con olio
d'oliva o con sugo di pomodoro fresco; un secondo di carne magra
o pesce cucinati ai ferri, alla griglia o al vapore (evitando umidi e fritti), accompagnato da un contorno di verdura condita con olio crudo
(extra-vergine d'oliva o mais o girasole o soia).
Spesso si costretti a pranzare fuori casa (mensa, ristorante, paninoteca): in questi casi bene orientarsi verso cibi confezionati semplicemente, dove il tipo di condimento utilizzato sia facilmente controllabile a vista, o condire personalmente le pietanze. Se si costretti
a consumare panini, la scelta dev'essere indirizzata verso quelli con
prosciutto crudo o speck magri, bresaola, privi di salse o formaggio,
eventualmente guarniti con insalata e pomodori.
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Il paziente
cardiopatico
Cena
Il peso corporeo
Gli spuntini
Per chi desidera fare uno spuntino o una merenda consigliabile consumare frutta fresca, spremuta o frullata, fette biscottate, crackers,
grissini, biscotti secchi (in quantit moderata) oppure latte e yogurt.
L'uso di sandwich, toast, panini, tortine e snack vari non sono dieteticamente consigliati, in quanto sono alimenti di difficile digestione,
ricchi in grassi e calorie.
32
Un metodo pi semplice per controllarsi la misurazione della circonferenza della vita: farlo in piedi, in posizione naturale (non tirare in
dentro la pancia), con un metro flessibile da sarta. Se la circonferenza
maggiore di 102 cm (uomo) oppure di 88 cm (donna) si in una
condizione patologica.
Oppure si pu consultare la tabella.
ALTEZZA
Cm
NORMALE kg
150
45-56
152
46-58
154
47-59
156
48-60
158
50-62
160
51-64
162
52-65
164
54-67
166
55-69
168
56-70
170
58-72
172
59-73
174
60-75
176
62-77
178
63-79
180
65-81
182
66-82
184
68-84
186
69-86
188
71-88
190
72-90
PESO
SOVRAPPESO kg
56-67
58-69
59-71
61-73
62-75
64-76
66-78
67-80
69-82
70-84
72-86
74-88
76-90
77-93
79-95
81-97
83-99
85-101
86-103
88-106
90-108
OBESIT kg
>67
>69
>71
>73
>75
>76
>78
>80
>62
>84
>86
>88
>90
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>95
>97
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>101
>103
>106
>108
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Il paziente
cardiopatico
Dopo il ricovero:
vademecum per il rientro a casa
Finalmente arriva anche latteso giorno delle dimissioni e si pu fare
rientro a casa. Sicuramente ci sono tanti interrogativi che riguardano
proprio il ritorno alla vita di tutti i giorni e, prima tra tutte, ci sar la
domanda: Sar tutto come prima?.
Aver subito un evento cardiovascolare (infarto, scompenso cardiaco, by-pass) non significa essere un invalido: dopo alcune
settimane la maggior parte dei pazienti riprende una vita normale. Con limpegno ad attenersi ai consigli e alle indicazioni dei medici si potranno riprendere le attivit ordinarie e ristabilire la normale
dimensione della propria quotidianit.
Di seguito cercheremo di fornire una risposta ai quesiti che pi frequentemente vengono posti dai pazienti in dimissione ai propri medici. Ovviamente per tutte le domande, anche quelle che potrebbero sembrare banali o imbarazzanti, non bisogna avere il timore
di consultare il proprio medico.
Il giorno del rientro solitamente ricco di emozioni, quindi consigliabile organizzare la giornata in modo tale da inserirci il maggior riposo
possibile. Appena arrivati a casa opportuno concedersi un pisolino.
Bisogna scegliere un abbigliamento comodo per affrontare il viaggio.
Se previsto il rientro in auto, ci si potr fermare ogni tanto per sgranchire le gambe. Se bisogna percorrere una lunga distanza preferibile
viaggiare in treno. Se il rientro previsto in aereo non c alcun problema. Il trasporto dei propri bagagli dovr essere fatto da altri.
Come lavarsi
Quando i punti di sutura sono stati tolti, si pu fare sia la doccia che il
bagno. Bisogna evitare lacqua troppo calda, perch potrebbe causare
debolezza ed ipotensione arteriosa.
La ferita chirurgica va lavata con delicatezza con acqua e sapone e
non bisogna mai spazzolarla.
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I lavori domestici
Il paziente
cardiopatico
Fare le scale
In viaggio
In linea di massima non ci sono controindicazioni nelleffettuare dei
viaggi. Basta attenersi ad alcune semplici regole.
Se il viaggio particolarmente lungo prevedere tappe intermedie
durante le quali compiere una minima attivit motoria ( sufficiente
camminare), eventualmente riposarsi.
Il viaggio deve essere confortevole (poltrone comode, aria climatizzata).
Non dimenticare di portare con s i farmaci da assumere.
Per i viaggi in montagna, non ci sono particolari problemi nel soggiornare ad altitudini inferiori a 1500 metri; per altitudini superiori
la rarefazione in ossigeno dellaria respirata potrebbe determinare
sintomi respiratori, quali fame daria, che sarebbero ancor pi marcati dagli sforzi fisici. Chi non adeguatamente preparato, deve
evitare le passeggiate in alta quota.
Per quanto riguarda i soggiorni al mare non ci sono particolari controindicazioni, se non quella di evitare le immersioni. Per una progressiva ripresa dellattivit fisica (nuoto), aspettare 30 giorni; vanno
privilegiate le localit con clima secco, evitando alti tassi di umidit.
importantissimo portare con s la propria cartella clinica o lettera
di dimissione, che contiene preziose informazioni circa la propria
storia clinica per indirizzare il personale sanitario del luogo in caso
di malessere.
Rispetto a una passeggiata, salire le scale richiede un maggior dispendio energetico. Non c fretta! Si pu salire lentamente e se ci si sente
stanchi, affannati o confusi ci si pu sedere e riposare.
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Il paziente
cardiopatico
Al lavoro
Il cardiopatico che riprende la propria attivit lavorativa deve:
programmare lattivit da svolgere intervallandola con brevi pause e
talvolta, se necessarie, applicare delle tecniche di rilassamento;
imparare a dire no a richieste di lavoro impreviste e/o eccessive;
evitare leccessivo perfezionismo;
non prendersi tutta la responsabilit sul lavoro, ma delegarne in
parte ai collaboratori.
La riabilitazione a domicilio
La riabilitazione a domicilio il proseguimento della riabilitazione cardiologica svolta in regime ospedaliero. Lobiettivo il mantenimento
dei risultati ottenuti e labolizione o la riduzione di tutti i fattori di
rischio responsabili della malattia, sia nei pazienti con esperienza di
evento cardiaco, sia in coloro che vogliono prevenirlo.
La riabilitazione cardiologia comprende tre fasi temporali di intervento:
una prima fase detta di Riabilitazione Intensiva che quella
svolta nella fase acuta e post-acuta della malattia, in pazienti a
medio-alto rischio;
una seconda fase detta di Riabilitazione Intermedia nei pazienti
a basso-medio rischio nella fase post-acuta e rivalutazione periodica a lungo termine in quelli a medio-alto rischio;
infine la terza fase detta di Riabilitazione Estensiva che corrisponde al mantenimento a lungo termine in pazienti a basso
rischio; in questa fase il paziente pu autogestire il proprio programma riabilitativo senza la necessit di un costante supporto
sanitario.
Tra gli esercizi che si possono eseguire vi sono:
la ginnastica respiratoria, che permette un pieno utilizzo dei polmoni;
gli esercizi di ginnastica callestenica al tappeto o in piedi, che permettono di migliorare la forza muscolare sfruttando il proprio
peso e la gravit durante il movimento;
attivit semplici come camminare, danzare, giardinaggio leggero,
lavoro domestico moderato, pesca, golf, bocce, ginnastica dolce
a corpo libero;
percorsi in bicicletta, sedute alla cyclette.
La quantit di sforzo che possibile effettuare determinata
dalla capacit funzionale espressa durante il test ergometrico.
Lesercizio fisico deve essere svolto a met mattinata o nel pomeriggio per almeno 30 minuti al giorno, anche intervallati nellarco della
giornata, senza affaticarsi. La durata e lintensit dellattivit fisica pu
aumentare in maniera progressiva man mano che si tollera con facilit
un determinato sforzo. Inoltre importante che qualsiasi attivit
scelta sia un momento di svago da vivere da soli o, se lo si preferisce, da condividere con amici o familiari.
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Il paziente
cardiopatico
40
41
Il paziente
cardiopatico
Eseguire la flessione
del capo (in avanti)
e mantenere la posizione
per 15 secondi.
Ripetere per almeno
altre 5 volte.
42
Inspirare profondamente
dal naso, per poter
gonfiare laddome
e portare in avanti
le braccia.
43
Il paziente
cardiopatico
Inspirare in
modo profondo
dal naso e
contemporaneamente
aprire le braccia.
Completare il
movimento portando
la palla fin sopra
la testa effettuando
3-4 secondi di apnea.
Iniziare
il movimento
di ritorno
effettuando
una espirazione
lenta e controllata
con la bocca.
Espirare dalla
bocca e riportare
le mani incrociate
al torace.
44
Effettuare una
inspirazione profonda
dal naso mentre
si sollevano
le braccia.
45
Il paziente
cardiopatico
Rinforzo muscolare
degli arti inferiori
Torsione laterale del tronco
Effettuare delle torsioni
laterali del tronco lente e
controllate inspirando
con il naso ed espirando
con la bocca.
46
...e da seduto
Da seduto, con i piedi
uniti, piegare le ginocchia
e portarle verso lesterno,
per poi riavvicinarle.
Ripetere 10 volte
il movimento.
47
Il paziente
cardiopatico
Esercizi di coordinazione
ed equilibrio
Abduzione dellanca a ginocchio esteso
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In stazione eretta
Sollevare il braccio
sinistro e il ginocchio
destro, alternando
il movimento opposto.
Ripetere 10 volte per
lato, variando anche
la velocit dei
movimenti.
Da supino
Sdraiati a terra su
un tappetino, sollevare
il ginocchio sinistro ed
afferrarlo con la mano
destra, alternando
il movimento opposto.
Ripetere 10 volte per lato.
49
Il paziente
cardiopatico
Con cerchio
Afferrare un cerchio
con entrambe le mani,
sollevare una gamba e
portarla allinterno del
cerchio.
Completare il movimento
portando il piede
in appoggio caricando
il peso sullo stesso.
Alternare lesercizio
10 volte per gamba.
1. Cyclette o Treademill
2. Cardiofrequenzimetro
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Prima di approcciarsi ad una seduta di lavoro cardiopolmonare, importante identificare il carico di lavoro da svolgere, corrispondente
alla Frequenza Cardiaca di Allenamento, che viene calcolata dal
medico tramite la Prova da Sforzo.
Tale esame informa il medico ed il fisioterapista su alcuni punti importanti:
quantificare la capacit lavorativa individuale;
identificare il livello sicuro di lavoro fisico da svolgere;
verificare nei successivi controlli gli effetti fisici indotti da una regolare attivit fisica;
determinare la frequenza cardiaca allenante.
51
Il paziente
cardiopatico
Come determinare
il carico allenante
Come eseguire
la seduta di cyclette
Alla dimissione il Fisioterapista informer il paziente che la sua frequenza allenante di 110 BPM;
Inizia la seduta
1 Step: 5 minuti senza carico...
2 Step: inserire il 1 livello di carico nella cyclette e proseguire per 5
minuti; mentre si pedala, controllare la frequenza cardiaca
sul cardiofrequenzimetro.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
4 Step: 3
livello di carico della cyclette; mantenere per 5 minuti, mentre si pedala controllare la frequenza cardiaca sul
cardiofrequenzimetro. Verificare che la frequenza cardiaca di
questo carico si avvicini alla frequenza cardiaca allenante.
Il 3 livello sar il carico allenante da raggiungere ogni volta
che si esegue la cyclette.
5 Step: a nnota sul diario dellattivit fisica il carico allenante: questo
sar il carico da impostare ogni qualvolta effettuerai la seduta
di cyclette.
6 Step: 5
minuti senza carico
7 Step: fi
ne della seduta.
52
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Il paziente
cardiopatico
Calendario
dellattivit fisica
Consigli dellquipe
54
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Il paziente
cardiopatico
Consigli dellquipe
56
Consigli dellquipe
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Il paziente
cardiopatico
POLO LOMBARDIA 1
Direttore: dott. Diego Maltagliati
Responsabile attivit sanitarie, assistenziali
e socioeducative: dott. Marco Triulzi
MILANO
Centro IRCCS "S. Maria Nascente
Via Capecelatro, 66
Dir. Scientifico: prof. Mario Clerici
Unit Operativa di Cardiologia
Riabilitativa e Servizio di Riabilitazione
Ambulatoriale Cardiologica
Resp. Medico: dott. Maurizio Ferratini
POLO LOMBARDIA 3
Direttore: dott. Tiberio Boldrini
Responsabile attivit sanitarie, assistenziali
e socioeducative: dott. Mauro Ricca
ROVATO (BS)
Centro E. Spalenza - Don Gnocchi
Largo Paolo VI
Unit Operativa Riabilitazione
Specialistica Alta Intensit
Resp. Medico: dott. Amidio Testa
Resp. Medico Servizio di Riabilitazione:
dott.ssa Silvia Galeri
58
59
PARMA
Centro S. Maria ai Servi
P.le dei Servi, 3
Unit Operativa Prevenzione
e Riabilitazione Cardiovascolare:
degenza ordinaria, day hospital,
ambulatoriale
Resp. Medico: prof. Paolo Coruzzi
POLO TOSCANA
Direttore: dott. Francesco Converti
Responsabile attivit sanitarie, assistenziali e
socio educative: dott. Francesco Converti
FIRENZE
Centro IRCCS "Don Gnocchi"
Via di Scandicci - loc. Torregalli
Dir. Scientifico: prof. Gian Franco Gensini
Unit Operativa
di Riabilitazione Cardiologica
Resp. Medico: prof. Claudio Macchi
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LOPERA
Istituita per assicurare cura, riabilitazione e integrazione sociale ai mutilatini, vittime della barbarie della guerra, la Fondazione ha progressivamente ampliato nel tempo il proprio raggio dazione.
Oggi nei Centri della Fondazione sono accolti, curati, assistiti:
Nel gennaio del 43, durante limmane tragedia della ritirata del contingente italiano, si salva miracolosamente. Ed in quei giorni che,
assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volont,
matura in lui lidea di realizzare una grande opera di carit, che trover
compimento, a guerra finita, nella Fondazione Pro Juventute.
Muore il 28 febbraio 1956. Lultimo suo gesto profetico la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti quando ancora in Italia il
trapianto dorgani non era regolato da apposite leggi.
Intense, oltre a quella sanitario-riabilitativa, socio-assistenziale e socioeducativa, sono le attivit di ricerca scientifica, di formazione ai pi
diversi livelli e di solidariet internazionale nei Paesi in via di sviluppo.
Riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico,
segnatamente per i Centri di Milano e Firenze, oggi la Fondazione Don
Gnocchi conta oltre 5400 operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali, per i quali sono approntati costanti programmi
di formazione e aggiornamento.
Le prestazioni sono erogate in regime di accreditamento con il Servizio
Sanitario Nazionale in una trentina di Centri, raggruppati in otto
Poli territoriali in nove Regioni, con 3648 posti letto di degenza
piena e day hospital.
Ogni giorno accedono alle strutture della Fondazione Don
Gnocchi quasi diecimila persone.
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Il paziente
cardiopatico
Lasciti testamentari
Per informazioni contattare il Servizio Fund Raising.
Tel. 02-40308.907
Donazioni
Conto corrente postale n 737205
Intestato a Fondazione Don Gnocchi,
p.le R. Morandi 6 - 20121 Milano
Conto corrente bancario n 100000006843
Banca prossima, filiale 05000 - Milano
IBAN: IT60E0335901600100000006843
Carta di Credito
telefonando alla Fondazione ai numeri 02-40308.900/912
o consultando il sito internet www.dongnocchi.it
Inviando un assegno non trasferibile
intestato a: Fondazione Don Gnocchi,
p.le R. Morandi, 6 - 20121 Milano
Cinque per mille
Nella dichiarazione dei redditi,
nel riquadro dedicato al sostegno delle Onlus
o in quello per la ricerca sanitaria,
indicare il codice fiscale: 04793650583
Info al sito internet 5x1000.dongnocchi.it
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