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Corso di Dinamica delle Strutture

Dispense - parte #2
A.A. 20152016
Versione 1.0.1

Indice
1 Identificazione Costitutiva
1.0.1 Modello fine: trave 1D in flessione . . . . . . . . . .
1.0.2 Modello sommario: oscillatore 0D . . . . . . . . . .
1.0.3 Problema prototipo: mensola libera . . . . . . . . .
1.1 Identificazione costitutiva compatibile . . . . . . . . . . . .
1.1.1 Identificazione costitutiva: mensola rastremata . . .
1.1.2 Identificazione costitutiva: doppio incastro . . . . . .
1.1.3 Identificazione costitutiva: telaio con traverso rigido

.
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2
2
2
3
4
7
7
9

2 Isolamento dalle vibrazioni


2.0.4 Isolamento attivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.0.5 Isolamento passivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

9
10
11

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Identificazione Costitutiva

Supponiamo di voler studiare le vibrazioni trasversali di un corpo elastico a forma di trave:


abbiamo molti modelli a disposizione, ognuno con le sue capacit`a descrittive, e ci serve un
metodo per trasferire informazioni geometriche e meccaniche da un modello fine ad un modello
sommario: lidentificazione costitutiva `e la tecnica che permette di fare ci`o; lesempio che segue
servir`a a chiarire questo importante concetto.
1.0.1

Modello fine: trave 1D in flessione

Ricordiamo qui brevemente il modello di trave flessionale 1D; nel seguito tale modello verr`
a
esaminato in dettaglio.
Corpo: lintervallo (0, L);
Cinematica: il moto `e descritto dalla funzione u(s, ) che associa ad ogni punto s della
trave e ad ogni istante di tempo uno spostamento trasversale (1 gdl). Dato il moto,
definiamo:
(s, ) = u00 (s, ) ,

u(s,
) ,

velocit`
a,

u
(s, ) ,

velocit`
a virtuale ,

incurvamento

(s,
) =
u00 (s, ) ,

incurvamento virtuale

(1)

Dinamica: lequazione di bilancio flessionale si scrive


p(s,
) = M 00 (s, ) + q(s, ) ,

pi`
u condizioni al bordo ed iniziali

(2)

dove p `e la quantit`
a di moto, M il momento flettente e q il carico distribuito per unit`a di
lunghezza.
Relazioni costitutive:
p(s, ) = (s) u(s,
) ,

M (s, ) = B(s) (s, ) = B(s) , u00 (s, ) ,

(3)

dove `e la densit`
a lineare e B la rigidezza flessionale.
Equazioni di bilancio negli spostamenti:
(s) u
(s, ) + B(s) uiv (s, ) = q(s, ) ,
u(
s, ) = u
( ) , u0 (
s, ) = (
) , s Bu

(s, ) B T

( ) , s Bt
T (
s, ) = T( ) , M (
s, ) = M
u(s, 0) = uo (s) , u(s,
0) = vo (s)
1.0.2

condizioni al bordo cinematiche;


condizioni al bordo dinamiche;

(4)

condizioni iniziali.

Modello sommario: oscillatore 0D

Il modello sommario `e il modello di oscillatore che abbiamo esaminato nei capitoli precedenti;
per comodit`
a, riportiamo qui brevemente gli aspetti principali del modello.
Corpo: un solo punto;
Cinematica: il moto `e descritto dalla funzione x( ) che associa ad ogni istante di tempo
lo spostamento del punto (1 gdl). Dato il moto, definiamo:
x(
) , velocit`a, x
( ) , velocit`a virtuale.
2

(5)

Dinamica: equazione di bilancio in assenza di smorzamento


f ine ( ) = f ela ( ) + f ext ( ) ,

pi`
u condizioni iniziali.

(6)

Relazioni costitutive:
f ine ( ) = m x
( ) ,

f ela ( ) = k x( ) ,

(7)

dove m e k sono la massa e la rigidezza delloscillatore.


Equazioni di bilancio negli spostamenti:
mx
( ) + k x( ) = f ext ( ) ,
x(0) = xo , x(0)

= vo

T ,

(8)

condizioni iniziali.

Nota la lunghezza L della trave, la sua densit`a (s) e la rigidezza flessionale B(s), quali valori
dobbiamo dare alla massa m e alla rigidezza k affinch`e il modello di oscillatore descriva adeguatamente il comportamento della trave? Tale problema pu`o essere risolto in vari modi, pi`
uo
meno accurati, e la risposta dipende dalle condizioni di carico e al contorno della trave.
1.0.3

Problema prototipo: mensola libera

Consideriamo una mensola di lunghezza L, con densit`a e rigidezza B costanti, incastrata in


s = 0 e libera in s = L; supponiamo di essere interessati al solo moto dellestremit`a libera, e
di voler descrivere questo moto con il modello di oscillatore. Il primo passo da fare consiste
nel risolvere un problema stazionario in cui allestremo libero `e imposto uno spostamento uL ;
abbiamo
B uiv (s) = 0 ,

s (0, L) ,

equazioni di bilancio;

(9)

u(0) = 0 , u0 (0) = 0 , M (L) = B u00 (L) = 0 , u(L) = uL ,

condizioni al contorno. (10)

La soluzione in termini di spostamento `e parametrizzata dallo spostamento uL e pu`o essere


scritta come prodotto di una funzione della sola s per uL , vedi Fig.(1)
u(s) =

3 L s2 s3
uL = (s) uL ,
2 L3

(s) =

3 L s2 s3
.
2 L3

(11)

La funzione (s) `e detta funzione di forma in quanto descrive la forma assunta dalla trave con
le condizioni di vincolo (45)1 , a meno dello spostamento uL ; `e immediato verificare che
(0) = 0 ,

(L) = 1 ,

[] = 1 ( `e adimensionale).

(12)

La (11) pu`o essere usata per ricavare le reazione vincolari agli estremi, ossia, la forza fo e la
coppia co allincastro e la forza fL che occorre applicare allestremo libero della trave per ottenere
lo spostamento uL :
fo = T (0) = B u000 (0) =
fL = T (L) =

B u000 (0)

3B
uL
L3

co = M (0) = B u00 (0) =

3B
= 3 uL .
L
3

3B
uL ,
L2

(13)

Il rapporto tra la forza applicata fL e lo spostamento uL che ne consegue definisce la rigidezza


equivalente k, ossia, la rigidezza che oppone la trave al moto del suo estremo
k=

fL
3B
= 3 .
uL
L

(14)

Per quanto riguarda la massa m, possiamo semplicemente usare la massa L della trave e scrivere
m = L. Il modello sommario predice per la trave una pulsazione pari a
s
r
k
3B
=
.
(15)
=
m
L4
Un controllo dimensionale rivela che la formula trovata ha dimensioni fisiche pari a 1/T
[B] = F L2 , [] = M/L ,

|3 B|
ML
1
F L2
=
= 2.
=
4
3
2
| L |
ML
M LT
T

(16)

Lidentificazione costitutiva cos` effettuata `e piuttosto rozza e stima male leffetto delle forze
dinerzia; nonostante ci`
o, questo metodo pu`o essere utile in molti casi.

uL

Figura 1: Sinistra: modello fine 1D. Linea elastica (magenta) della mensola rettilinea (nero) alla
quale `e imposto lo spostamento uL allestremo destro. Destra: modello sommario di oscillatore.
I parametri m e k vengono dedotti dal modello fine, identificando lo spostamento uL della trave
con lo spostamento x delloscillatore.

1.1

Identificazione costitutiva compatibile

Una identificazione costitutiva corretta `e basata sulle formule della potenza: si richiede che la
potenza spesa nel modello fine ed in quello sommario abbiano lo stesso valore, una volta che siano
stati identificati i moti e/o le azioni dinamiche nei due modelli. Quando vengono identificati
i moti, il metodo `e detto compatibile. Riprendiamo lesempio precedente per illustrare questo
concetto.
Potenze Modello fine:
P
P

ela

ine

potenza azioni dinerzia;

(17)

B(s) u00 (s, ) u


00 (s, ) ds ,

potenza azioni elastiche;

(18)

potenza azioni esterne.

(19)

Z
(
u(s, )) =
0

(s) u
(s, ) u
(s, ) ds ,

(
u(s, )) =

P ext (
u(s, )) =

Z
0

q(s, ) u
(s, ) ds ,
4

Potenze Modello sommario:


P ine (
x( )) = m x
( ) x
( ) ,

potenza azioni dinerzia;

(20)

P ela (
x( )) = k x( ) x
( ) ,

potenza azioni elastiche;

(21)

potenza azioni esterne.

(22)

P ext (
x( )) = f ext ( ) x
( ) ,

Identificazione compatibile: i moti nei due modelli si corrispondono secondo la relazione


(11), assunta valida anche in regime non stazionario, e ponendo uL ( ) = x( )
u(s, ) = (s) uL ( ) = (s) x( ) .

(23)

La precedente relazione `e il passo fondamentale della procedura di identificazione compatibile; da essa seguono analoghe relazioni per identificare velocit`a, velocit`a virtuale,
incurvamento, incurvamento virtuale, eccetera:
u(s,
) = (s) x(
),

u
(s, ) = (s) x
( ) ,

(s, ) = 00 (s) x( ) ,

(s,
) = 00 (s) x
( ) .
(24)

Calcoliamo le potenze spese nel modello fine usando lidentificazione tra moti (23)
P
P

ela

ine

Z
((s) x
( )) =
0

00

00

B(s) (s) x( ) (s) x


( ) ds =

(s) (s) x
( ) (s) x
( ) ds =

((s) x
( )) =

ext

Z

(s) (s) ds
0
L

Z

00

B(s) (s) ds
Z

q(s, ) (s) x
( ) ds ,

=
0

x
( ) x
( ) ; (25)

((s) x
( )) =

x( ) x
( ) ; (26)


q(s, ) (s) ds x
( ) . (27)

A questo punto, la richiesta che la potenza spesa nel modello fine ed in quello sommario abbia
lo stesso valore permette di trasferire le informazioni geometriche e materiali dal modello fine a
quello sommario
P

ine

((s) x
( )) = P

ine

(
x( ))

P ela ((s) x
( )) = P ela (
x( ))
P

ext

((s) x
( )) = P

ext

(
x( ))

ext

Z
m=

(s) (s)2 ds ;

(28)

0
L

Z
k=

B(s) 00 (s)2 ds ;

0
L

Z
( ) =

q(s, ) (s) ds .
0

Come si nota dalle (28), la funzione di forma ha il ruolo di pesare le informazioni del modello
fine. Nel caso di rigidezza e densit`
a costanti, inserendo la (11) nelle precedenti relazioni si trova:
Z
m=
0

33
(s) ds =
L ' 0.23 L ,
140
2

Z
k=
0

B 00 (s)2 ds =

3B
.
L3

(29)

Confrontando questi risultati con quelli precedenti, si vede che per la rigidezza abbiamo ottenuto
la stessa stima data dalla (14), mentre per la massa abbiamo un valore molto pi`
u basso; in
conseguenza, anche la pulsazione naturale prevista dal modello sar`a pi`
u alta
s
s
r
k
3B
3B
=
=
' 2.1
.
(30)
4
m
L 33/140
L4
Una volta che sono stati identificati i parametri costitutivi m e k, si risolve il problema delloscillatore; noto il moto x( ), si calcolano le configurazioni e le sollecitazioni predette dal modello
fine per il tramite della (11):
u(s, ) = (s) x( ) ,

linea elastica;

(31)

u0 (s, ) = 0 (s) x( ) ,

rotazione;

(32)

M (s, ) = B(s) 00 (s) x( ) ,

momento flettente;

(33)

T (s, ) = B(s) 000 (s) x( ) ,

taglio.

(34)
(35)

Osservazione 1. Le formule (28) hanno validit`a del tutto generale, ma si ricordi che se densit`
ae
rigidezza sono variabili lungo la trave non va usata la funzione di forma (11) ricavata assumendo
la trave omogenea; vedi lesempio della mensola rastremata (1.1.1).
Osservazione 2. Una stima della rigidezza equivalente k identica alla (14) pu`o essere ricavata risolvendo un problema stazionario con carico assegnato allestremo libero (invece dello
spostamento assegnato); abbiamo
B uiv (s) = 0 ,

s (0, L) ,

equazioni di bilancio;

u(0) = 0 , u0 (0) = 0 , M (L) = 0 , T (L) = B u000 (L) = f ,

(36)
condizioni al contorno. (37)

La soluzione in termini di spostamento `e parametrizzata dal carico f e pu`o essere scritta come
prodotto di una funzione della sola s per f




1 L s2 s3
1 L s2 s3
u(s) =

f = (s) f , (s) =

.
(38)
B
2
6
B
2
6
La funzione (s) non `e una funzione di forma, ma rappresenta una flessibilit`a, ossia un rapporto
tra spostamento e carico: (s) = u(s)/f ; `e immediato verificare che
(0) = 0 ,

(L) =

L3
,
3B

[] =

L
( `e linverso di una rigidezza).
F

(39)

La rigidezza equivalente `e data dalla formula


k=

1
3B
= 3 .
(L)
L

(40)

1.1.1

Identificazione costitutiva: mensola rastremata

Consideriamo una mensola rastremata di lunghezza L, con densit`a (s) e rigidezza B(s) =
Bo b s affini, incastrata in s = 0 e libera in s = L; il problema stazionario da risolvere `e il
seguente
[B(s) u00 (s)]00 = 0 ,

s (0, L) ,

equazioni di bilancio;

u(0) = 0 , u0 (0) = 0 , M (L) = B u00 (L) = 0 , u(L) = uL ,

(41)
condizioni al contorno. (42)

Anche in questo caso la soluzione in termini di spostamento `e parametrizzata dallo spostamento


uL e pu`o essere scritta come un prodotto: u(s) = (s) uL ; in questo caso, per`o, la funzione di
forma ha una rappresentazione molto pi`
u complicata
(s) =

bs(2Bo + 2bL + bs) + 2 B(L) B(s) log(Bo ) 2 (B(L) B(s) log(B(s))


bL(2Bo + 3bL) + 2 B(L)2 log(Bo ) 2 B(L)2 log(B(L))

(43)

Calcoliamo la forza che occorre applicare allestremo della trave per ottenere lo spostamento uL
f (s) = (B b s) u000 (s) f (L) =

2b3
uL ,
bL(2Bo + 3bL) + 2(Bo bL)2 log(Bo /(Bo bL)))

e la conseguente rigidezza equivalente


k=

f (L)
2 b3
=
uL
b L (2 Bo + 3 b L) + 2 (Bo b L)2 log(Bo /(Bo b L))

(44)

Usando la (28)2 si ottiene lo stesso risultato


Z
k=

B(s) 00 (s)2 ds =

2 b3
.
b L (2 Bo + 3 b L) + 2 (Bo b L)2 log(Bo /(Bo b L))

Lo sviluppo in serie di Taylor rispetto a b della precedente espressione fornisce


k=

3 Bo
3b
9 b2

+ O(b3 ) ;
L3
4 L2 80 Bo L

dunque, per b = 0 si ritrova il risultato relativo alla trave con rigidezza costante.
1.1.2

Identificazione costitutiva: doppio incastro

Un caso molto importante per le applicazioni `e la trave con doppio incastro in quanto rappresenta
il funzionamento della maggior parte dei pilastri. Consideriamo una trave di lunghezza L, con
densit`a e rigidezza B costanti, incastrata sia in s = 0 che in s = L; supponiamo di essere
interessati al solo moto dellestremit`
a L, e di voler descrivere questo moto con il modello di
oscillatore. Iniziamo a risolvere un problema stazionario in cui allestremo s = L `e imposto uno
spostamento uL ; abbiamo
B uiv (s) = 0 ,

s (0, L) ,

equazioni di bilancio;

u(0) = 0 , u0 (0) = 0 , u0 (L) = 0 , u(L) = uL ,

condizioni al contorno.

(45)
(46)

La soluzione in termini di spostamento `e come al solito parametrizzata dallo spostamento uL e


pu`o essere scritta come prodotto: (s) uL ; in questo caso abbiamo
(s) =

(3 L 2 s) s2
.
L3

(47)

Con questi vincoli avremo sia in 0 che in L reazioni vincolari di tipo forza e coppia, che rappresentano le azioni che occorre applicare allestremo della trave per realizzare lo spostamento uL
mantenendo una rotazione nulla; usando la (47) si ottiene:
12 B
uL
L3

co = M (0) = B u00 (0) =

12 B
uL ,
L3

cL = M (L) = B u00 (L) =

fo = T (0) = B u000 (0) =


fL = T (L) = B u000 (L) =

6B
uL ,
L2
(48)

6B
uL .
L2

La rigidezza equivalente k si pu`


o calcolare usando la (28), oppure, tramite il rapporto fL su uL :
Z
k=

fL
12 B
= 3 .
uL
L

(49)

13
L ' 0.37 L .
35

(50)

B 00 (s)2 ds =

Per quanto riguarda la massa m abbiamo


Z
m=

(s)2 ds =

Il modello sommario predice per la trave una pulsazione pari a


s
s
r
k
420 B
B
=
=
' 5.68
,
m
13 L4
L4

(51)

ossia, circa 3.3 volte maggiore del valore trovato per la mensola.

uL

Figura 2: Linea elastica (magenta) della trave rettilinea (nero) incastrata da entrambe i lati,
alla quale `e imposto il cedimento vincolare uL allestremo destro; la linea elastica della mensola
con lo stesso cedimento vincolare `e mostrata in blu, tratteggiato.

1.1.3

Identificazione costitutiva: telaio con traverso rigido

Lanalisi delle vibrazioni di un telaio con traverso rigido viene affrontato in prima approssimazione con le seguenti ipotesi:
1. la massa dei pilastri `e trascurabile rispetto a quella del traverso;
2. la rigidezza assiale dei pilastri `e molto maggiore di quella flessionale;
3. le deformazioni del traverso sono trascurabile rispetto a quelle dei pilastro.

Sotto queste ipotesi possiamo descrivere il moto del telaio utilizzando un solo grado di libert`a, lo
spostamento orizzontale del traverso; la massa e la rigidezza equivalente saranno la sola massa
del traverso, pi`
u un eventuale contributo dovuto ai carichi verticali, e la rigidezza flessionale dei
pilastri, considerati come travi con doppio incastro (1.1.2). Siano: L, q la luce del traverso e il
carico verticale agente su di esso (compreso il carico dovuto al peso proprio), assunto costante;
h e B laltezza e la rigidezza flessionale dei pilastri; g laccelerazione di gravit`a. Abbiamo:
di Dinamica delle Strutture. A.A. 2011-2012
45
s
qL
12 B
2
q L h3
m=
, k=2 3
T =
= 2
(52)
g
h

24 B g

x( )

EI

Figura 3: Schema del telaio con traverso rigido.

Figura224:Isolamento
Portale condalle
traverso
rigido.
vibrazioni

Formuliamo il problema dellisolamento dalle vibrazioni con lausilio dello schema di Fig.(4),
primo esempio di sistema con 2 gdl. Consideriamo due punti x1 e x2 mobili su una retta e
collegati
loro traslare
da una molla
di rigidezza k e uno
di viscosit`a c: tale sistema ha
ato il traverso
pu`otrasolo
orizzontalmente
e smorzatore
per individuarne
due gradi di libert`
a, e le sue configurazioni sono descritte dalle funzioni x1 ( ) e x2 ( ). Nella
orso del moto
`e abbiamo
suciente
il solo
solole forze
parametro
In corrispondenza
figura
indicato
interne che.
agiscono
sui punti 1 e 2: fij `e la forza agente sul
to del traverso,
alla testa
di j;ciascuno
dei fpilastri
una diforza
punto i dovuta
al punto
come ben noto
Le equazioni
bilancio per ogni punto
ji = fij .agisce
3 xi si scrivono come al solito:
12EI/a ; pertanto la forza risultante che i due pilastri esercitano

EI/a3 . Se q `e il carico per unit`


di( )lunghezza
agente
faiine
= fiin ( ) + fiext
( ) . sul
Ttraverso,
.
nel moto `e m = ql/g, essendo g laccelerazione di gravit`a.
9

(53)

f12 = c (x 2 x 1 ) + k (x2 x1 )
x1 ( )

f12

f21

x2 ( )

Figura 4: Schema di un sistema con due gradi libert`a in cui sono indicate le forze interne agenti
sui punti x1 e x2 . Il verso positivo `e il destro.
Nel nostro caso abbiamo, omettendo di indicare la dipendenza di xi da :
fiine ( ) = mi x
i ,

forza dinerzia,

f1in ( ) = f12 = c (x 2 x 1 ) + k (x2 x1 )

forza interna su x1 ,

(54)

f2in ( ) = f12 = c (x 2 x 1 ) k (x2 x1 ) forza interna su x2 .


Allora, le due equazioni di bilancio (53) si riscrivono come segue:
m1 x
1 + c ( x 1 x 2 ) + k ( x1 x2 ) = f1ext ,
m2 x
2 + c ( x 2 x 1 ) + k ( x2 x1 ) = f2ext ,

T .

(55)

Le (55) costituiscono un sistema lineare di due equazioni accoppiate tra loro: la x2 compare
nella prima equazione che descrive il moto di x1 ; analogamente, la x1 compare nella seconda
equazione. A partire da questo sistema si studiano due casi particolari di isolamento dalle
vibrazioni.
2.0.4

Isolamento attivo

Lobiettivo di un sistema di isolamento attivo `e quello di ridurre le azioni che una macchina
vibrante trasmette al suolo per il tramite del supporto. Tale problema si formula a partire dal
sistema (55) con le seguenti ipotesi:
sul punto x1 agisce una forzante armonica: f1ext = k A sin( );
il punto x2 `e vincolato a rimanere fermo: f2ext `e la reazione vincolare, ossia, lazione che il
supporto trasmette al suolo.
Sotto queste ipotesi abbiamo un solo grado di libert`a e il sistema (55) si riduce ad una coppia
di equazioni che possono essere risolte in cascata; ponendo m1 = m, x1 = x, abbiamo
mx
+ c x + k x = k A sin( ) ,
T .

c x k x = f2ext ,

(56)

Per quanto riguarda la prima equazione, il problema della risposta ad una forzante armonica `e
stato gi`a risolto e sappiamo che la soluzione particolare `e data dalla
xf ( ) = G(, ) A sin[ 3 (, )] ,
G(, ) =

X
1
=
,
A
[ (1 2 )2 + (2 )2 ]1/2

3 (, ) = /2 + arctan[(1 2 )/(2 )] .
10

(57)

Poiche siamo interessati al solo comportamento a regime, inseriamo la soluzione particolare xf


nella seconda delle (56) per calcolare la reazione vincolare f2ext
f2ext = c x f k xf ,
= A G [ c cos( 3 ) + k sin( 3 ) ]
= A G B sin( 3 4 ) ,

p
con B = k 2 + (c )2 , 4 = arctan

(58)


k
c


.

Lultima uguaglianza `e stata ottenuta utilizzando la formula trigonometrica che trasforma la


somma di seno e coseno in una sola funzione armonica opportunamente sfasata. Il parametro
importante si ottiene facendo il rapporto tra lampiezza delluscita f2ext e lampiezza dellingresso
f1ext ; tale rapporto viene chiamato coefficiente di trasmissione ed indicato con Tc . Per ottenere
unutile rappresentazione di Tc conviene esprimere lampiezza B in termini di e
p
p
p
B = k 2 + (c )2 = m 4 + (2 )2 = m 2 1 + (2 )2 .
(59)
Usando la precedente relazione, si scopre che il valore del coefficiente di trasmissione dipende
solo da e
s
|f2ext |
AGB
1 + (2 )2
Tc (, ) = ext =
=
.
(60)
|f1 |
kA
(1 2 )2 + (2 )2
Fissato un qualsiasi valore di maggiore di zero e minore di infinito, la funzione Tc (, ) vale 1
in = 0, cresce fino a raggiungere un massimo e poi decresce a zero quando va allinfinito. Il
comportamento asintotico `e riassunto dai seguenti limiti:
1
lim Tc (, ) = p
, lim Tc (, ) = 1 . (61)
0

( 2 1)2

Inoltre, il coefficiente di trasmissione vale sempre 1 in = 2, a prescindere dallo smorzamento


. La pulsazione che rende massimo il coefficiente di trasmissione ha un valore simile, ma
non uguale, alla pulsazione di risonanza r ; analogamente, il valore che rende massima la
trasmissione `e simile ma non uguale a r ; tale valore, indicato con m , dipende dal coefficiente
di smorzamento e si trova cercando gli zeri della derivata di Tc (, ) rispetto a :
s
p
p

1
1
1 + 8 2
2+
(62)
Tc (, ) = 0 m =
6= r = 1 2 2
2

lim Tc (, ) = 1 ,

lim Tc (, ) = 0 ,

La Fig.(5) mostra la funzione Tc (, ) insieme alla G(, ), per = 0.4; come si nota, i massimi
delle due curve si raggiungono per valori di leggermente diversi.
2.0.5

Isolamento passivo

Lobiettivo di un sistema di isolamento passivo `e quello di ridurre gli spostamenti trasmessi ad


una struttura dal movimento del terreno. Tale problema si formula a partire dal sistema (55)
con le seguenti ipotesi:
sul punto x1 non agisce alcuna forzante armonica: f1ext = 0;
il punto x2 si muove di moto armonico: x2 = A sin( ).
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G, Tc 2

Tc 2
G
Tc

= 0.31
= 0.4
=1
=2

Figura 5: Sinistra: Andamento del coefficiente di trasmissione Tc (, ) (blu) e del fattore di


amplificazione G(, ) (rosso) al variare di , rappresentati per = 0.4. Destra: Andamento del
coefficiente di trasmissione
Tc (, ) al variare di per diversi valori di ; tutte le curve hanno

valore 1 per = 2.
Sotto queste ipotesi abbiamo un solo grado di libert`a e il sistema (55) si riduce ad una sola
equazione; ponendo m1 = m, x1 = x abbiamo
mx
+ c (x x 2 ) + k (x x2 ) = 0 ,

con x2 ( ) = A sin( ) .

(63)

Inserendo lespressione di x2 nellequazione di bilancio, si ottiene


mx
+ c x + k x = c x 2 + k x2
= A [ c cos( ) + k sin( ) ]

(64)

= A B sin( 4 ) .
Lultima uguaglianza `e stata ottenuta utilizzando la stessa formula trigonometrica usata per la
(58). Il problema di partenza (63) `e stato ricondotto ad un problema ben noto: loscillatore con
forzante armonica di ampiezza A B; sappiamo che la soluzione particolare della (64) `e data dalla
xf ( ) =

GAB
sin( 4 3 ) .
k

(65)

In questo caso il parametro importante si ottiene facendo il rapporto tra lampiezza delluscita
x1 e lampiezza dellingresso x2 , che si scopre essere uguale al coefficiente di trasmissione gi`
a
definito in precedenza
s
|x1 |
ABG
1 + (2 )2
=
=
= Tc (, ) .
(66)
|x2 |
kA
(1 2 )2 + (2 )2
Lisolamento passivo `e uno degli argomenti cruciali dellingegneria anti-sismica; in questo caso
lo spostamento x2 rappresenta il moto del terreno dovuto ad un sisma.

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