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Taranto, 3 novembre 2016

Spett.le Presidenza del Consiglio dei Ministri

Oggetto: Richiesta istanze urgenti per Taranto

Sig. Presidente,
con la presente, il movimento di cittadini Tuttamialacitt intende sottoporre alla Sua attenzione i seguenti
punti in merito alla situazione ambientale, sanitariae sociale della citt di Taranto.
Le ispezioni dellIspra hanno ben evidenziato come gli impianti dellIlva di Taranto non siano a norma e le
prescrizioni pi importanti,previste nellAutorizzazione Integrata Ambientale rilasciata nel 2012, non
ottemperate. Al loro rispetto era vincolato il parere della Corte Costituzionale nella sentenza contro la
costituzionalit della Legge n. 231 del 20 dicembre 2012, la cosiddettaSalva-Ilva. Sono seguiti ulteriori nove
decreti, tutti finalizzati al solo mantenimento della produzione dello stabilimento in vista della cessione della
propriet a nuovi imprenditori,a discapito delle condizioni ambientali e di sicurezza che risultano a tuttoggi
ancora gravemente trascurate.
Tutto ci premesso, Le sottoponiamo le seguenti urgenti istanze per Taranto:

PERCHE QUANDO ERA DI PROPRIETA ILVA, IL MINISTERO SOLLECITAVA LA


MESSA IN SICUREZZA DELLE MATRICI AMBIENTALI (PER DUE VOLTE) E ORA CHE
E STATALE NON SI PROCEDE?
dar luogo alla Messa in Sicurezza dEmergenza (MISE) delle matrici ambientali compromesse
dallinquinamento industriale legato allIlva di Taranto. La stessa fu gi intimata allIlva da parte
del Ministero dellAmbiente nella Conferenza di Servizi per il rilascio dellAIA allIlva
(Autorizzazione Integrata Ambientale, per lesercizio d impianti industriali). In particolare la
Direzione Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche del Ministero dellAmbiente
scrissel11 gennaio 2011 sollecitando interventi urgentissimi ad horas: Stante gli ingiustificati
ritardi e linerzia dellazienda nelladozione dei necessari, urgenti, interventi di messa in sicurezza
della falda e/o dei suoli,si ribadisce la richiesta allazienda di adottare, ad horas, i necessari
interventi. In mancanza, si richiede al Comune lemanazione di apposita Ordinanza di diffida per
ladozione dei citati interventi a salvaguardia della salute umana e dellambiente, evidenziando che la
mancata attivazione degli interventi medesimi pu aggravare la situazione di danno ambientale gi
arrecato per linerzia dei soggetti a vario titolo interessati a cui potranno essere addebitati i relativi
oneri.
A tale intimazione si aggiunge la nota contenuta nella Proposta di Piano delle misure e delle attivit
di tutela ambientale e sanitaria del Comitato di Esperti, Giuseppe Genon, Lucia Bisceglia e Marco
Lupo del 15 settembre 2013, nella quale,a pagina 42 si legge:
Il procedimento di bonifica dellarea ILVA, che come noto ricade allinterno del Sito di Interesse
Nazionale (SIN) di Taranto, perimetrato con Decreto del Ministro dellAmbiente del 10 gennaio 2000,
ha subito un rallentamento a seguito del notevole contenzioso amministrativo, instauratosi gi a
partire dalla conferenza di servizi del 19 ottobre 2006 e proseguito da ultimo anche relativamente
alla conferenza di servizi del 3 maggio 2012, con le quali, in seguito ai risultati della
caratterizzazione, veniva richiesto allazienda, in qualit di responsabile della potenziale
contaminazione, di attuare interventi di messa in sicurezza di emergenza su suoli, falda e discariche.
Ad oggi, di fatto, il procedimento di bonifica si concretizzato quasi esclusivamente nella esecuzione
della caratterizzazione i cui risultati peraltro sono stati validati da ARPA Puglia soltanto
relativamente a terreni, acqua della falda superficiale e profonda ma non relativamente al top soil.
Non risultano eseguiti significativi interventi di bonifica e/o messa in sicurezza di emergenza ad
eccezione dei suoli di alcune aree funzionali allesercizio degli impianti.
1
Fonte:
http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio_immagini/comunicati/Ilva/Piano%20Comitato
%20Esperti.pdf

LILVA dei Riva si sempre strenuamente opposta, con numerosi ricorsi, alla realizzazione degli
interventi di messa in sicurezza di emergenza previsti e intimati.
Ora che la gestione pubblica riteniamo urgentissimo e non pi rinviabile lottemperamento del
precisoobbligo di limitare il protrarsi della contaminazione.
La questione di particolare importanza se si leggono le carte della Conferenza dei Servizi del 16
marzo 2016 collegata alla questione dei Parchi Minerali, della loro contaminazione e degli interventi
conseguenti da realizzare.In tale Conferenza dei Servizi si parla di vari superamenti delle CSC
(Concentrazioni Soglie Contaminazione) dei suoli e delle acque di falda e si richiede allILVA di
predisporre unanalisi di rischio sanitaria ai fini dellaverifica del rischio sanitario per i lavoratori
presenti nellarea oggetto di caratterizzazione e delladozione di idonee misure di prevenzione.Non
solo. La Conferenza dei Servizi chiede allILVA di adottare tutte le misure di prevenzione
finalizzate a circoscrivere, limitare la diffusione della contaminazione.
Nel verbale si legge in particolare quanto segue: Ai sensi dellart. 245, comma 2, del dlgs 152/2006,
anche il proprietario e/o il gestore dellarea, non responsabile della contaminazione, devono attivare
idonee misure di prevenzione secondo le procedure di cui allart.242 dello stesso decreto. Si tratta di
un vero e proprio obbligo di garanzia in virt del quale non impedire un evento che si ha lobbligo
giuridico di impedire equivale a cagionarlo con tutte le conseguenze di legge (art. 40 del Codice di
procedura penale).

DOVE FINISCE LACQUA DI FALDA CONTAMINATA?


AIA e obbligo di ripristino dei suoli. Il rapporto fra falda superficiale, falda profonda e mar Piccolo
molto stretto e delicato.Non si possono ignorare le interconnessioni fra quello che accade sotto
lILVA, la falda sotto il quartiere Tamburi e le direttrici di deflusso verso il mare.Evidenziamo che le
acque di falda sottostanti il Parco Minerale sono collegate al Mar Piccolo.
Dato che la legge richiede il ripristino dei suoli al momento della cessazione delle attivit, chiediamo
lattuazione della prescrizione numero 27 dellAIA e se siano state accantonate risorse per i
conseguenti interventi di bonifica, con le relative fideiussioni. O se tali adeguate fideiussioni
verranno richieste agli acquirenti a garanzia del rispetto della prescrizione numero 27 per il ripristino
dei suoli.

Fonte: http://www.isprambiente.gov.it/it/garante_aia_ilva/aia-e-controlli/tabella-riassuntiva-delle-pre
http://www.isprambiente.gov.it/it/garante_aia_ilva/aia-e-controlli/tabella-riassuntiva-delle-
prescrizioni-aia/ILVAtabellaprescrizioniriesamefinale.pdf
Si legge nella prescrizione 27 dellAIA: Si prescrive all'Azienda di indicare, entro sei mesi dal
rilascio del provvedimento di riesame dell'AIA, un cronoprogramma dettagliato che illustri le misure
gi in corso, nonch le misure programmate che l'Azienda intende adottare, al fine di evitare, ai sensi
dell'articolo 6 comma 16 lett. f) del decreto legislativo 152/2006 e s.m.i., linsorgere di qualsiasi
rischio di inquinamento delle matrici ambientali e di incidente rilevante conseguente alla cessazione
definitiva delle attivit esercitate nello stabilimento, o in parti di esso.

STIAMO CONTINUANDO A PAGARE NOI I COSTI DELLINQUINAMENTO


dar luogo allapplicazione del principio chi inquina paga.Lobbligo diventa ancora pi marcato
con il recepimento della direttiva europea 75/2010.

mettere in attoogni azione utile a scongiurare la contaminazione della catena alimentare, facendo
analizzare i prodotti agricoli che potrebbero aver assorbito agenti inquinanti attraverso la falda

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compromessa; nonch le acque ad uso umano che potrebbero essere state contaminate dalle acque di
questultima;

CONFERENZE DI SERVIZI A TARANTO E APERTE ALLA CITTADINANZA


prevedere lo spostamentodelle Conferenze di Servizi cui si fa riferimento,da Roma a Taranto e
aprirle alla partecipazione dei cittadini.A tal proposito Tuttamialacitte Giustizia per Taranto
chiedono ufficialmente di venire ammessi.

RIESAME AIA ILVA


In ragione del grave pericolo sanitario tuttora in atto e mai cessato, riteniamo non vi siano le
condizioni per continuare a produrre acciaio senza causare pericoli per la popolazione. Tale situazione
rende opportuno il riesame dellAIA concessa allIlva di Taranto, ai sensi dellart. 29-octies, in
riferimento allinquinamento prodotto dallIlva di Taranto.

PERCHE SI DICHIARA TARANTO AREA IN SITUAZIONE DI CRISI INDUSTRIALE


COMPLESSA E NON SE NE CHIEDONO POI I FONDI UE STANZIATI PROPRIO IN
QUESTI CASI?
In funzione del fatto che Taranto stata dichiarata nel 2012 area in situazione di crisi industriale
complessa, chiediamo che il Ministero per lo Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro
presentino tempestivamente allUE formale richiesta di accesso ai fondi comunitari previsti per
tali situazioni, in grado di riconvertire le competenze professionali dei lavoratori Ilva. In particolare ci
riferiamo ai fondi FEG (Fondo per ladeguamento alla Globalizzazione) e FSE (Fondo Sociale
Europeo). Ci anche in considerazione degli esuberi, da pi parti paventati e facilmente
preventivabili, che investiranno diversi lavoratori, lindomani dellingresso dei privati nel siderurgico.
Va sottolineato in proposito che la riconversione delle professionalit e il sostegno ai redditi sarebbe
di gran lunga pi conveniente rispetto alle perdite che Ilva continua a registrare, per cifre stimate in
oltre 50 milioni di euro al mese, nonch ai costi pubblici sostenuti per garantire la cassa integrazione
per migliaia di lavoratori.

BONIFICHE DEL TERRITORIO E IMPIEGO DEGLI OPERAI RIQUALIFICATI


Sottolineiamo lassoluta necessit di dar luogo alla bonifica immediata dellarea industriale e del
territorio attiguo e della falda risultati contaminati. Di procedervicon limpiego,in primis, degli
stessi operai Ilva, opportunamente formati e professionalmente riqualificati, come da punto
precedente.

Segnaliamo che le bonifiche previste al quartiere Tamburi risultano sospese da quasi un anno e
parrebbero non essere state svolte come da prescrizioni fornite dallArpa Regionale. Tali bonifiche
sono senzaltro utili, ma assolutamente palliative se effettuate, come sta avvenendo, a fonti inquinanti
attive.

Facciamo infine presente che laggravamento della situazione sanitaria e sociale che colpisce i
cittadini del territorio di Taranto tale da rendere improcrastinabile lattuazione di misure di
riconversione economica della citt, mediante interventi di salvaguardia dei redditi dei lavoratori e
sostegno a uno sviluppo economico alternativo allindustria inquinante.

Restando in attesa di un Suo cortese riscontro, chiediamo di poter aprire un contradditorio di merito ove si
ritenesse di non dar seguito alle richieste qui dettagliate. A tal fine ci rendiamo sin dora disponibili per
incontri e approfondimenti nellinteresse del territorio.
I nostri pi cordiali saluti,
iCITTADINI dei movimenti partecipativo Tuttamialacitt e Giustizia per Taranto
(seguono le 1.654 firme raccolte a sostegno delle suddette istanze)
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