TEMPLARI A BOLOGNA
delle loro ricchezze e dei beni. LArcivescovo per intervenne allinizio del processo locale, sul finire del 1309, ordinando che i beni dellOrdine fossero consegnati ai vicari arcivescovili. Egli infatti era
a capo della Commissione pontificia per
lAlta Italia di cui facevano parte anche
frate Giovanni, arcivescovo di Pisa e i Vescovi di Firenze, Lotterio della Tosa, e di
19
Ex Magione
templare e
chiesa di S.
Caterina in
Strada Maggiore.
20
che avevano confessato per timore della tortura, se avevano poi ritirato quella confessione oppure se non avevano
osato ritirarla per timore di nuove torture, purch ci risultasse certo.
3. I beni dellOrdine dovevano restare allo stesso Ordine, se la maggioranza dei
Templari fosse risultata innocente.
4. Quanto ai colpevoli, dopo il pentimento, dovevano espiare la pena entro lo
stesso Ordine(6).
LArcivescovo consegn ai Cavalieri una
lettera che i frati dovevano consegnare
successivamente ai vescovi, per procedere
alla purgazione dai peccati, eventualmente commessi, con laiuto di almeno sette
testimoni di fede cattolica. Il 26 giugno
1311 infatti il frate bolognese Bartolomeo
Tencarari, in ottemperanza alle disposizioni di Rinaldo di Concorezzo, si present
al vescovo di Bologna Uberto dichiarando
la sua ortodossia e assoluta innocenza.
Ben dodici persone, tra cui otto ecclesiastici, si presentarono a deporre a suo favore.
Una sentenza rivoluzionaria, quella
ravennate, che provoc la reazione del
papa Clemente V il quale il 27 giugno
1311 scrisse ai propri commissari dellAlta Italia, per rimproverarli di negligenza
nellinchiesta e del mancato uso della
tortura. Larcivescovo di Pisa si adegu
alle indicazioni del Papa, Larcivescovo
Rinaldo, per tutta risposta, diede avvio
ai preparativi per recarsi al Concilio di
Vienne.
Papa Clemente V, per quanto possibile, tent di conseguenza di estromettere
larcivescovo di Ravenna dalle decisioni
prese nel Concilio di Vienne. Non venne
fatto sedere alla destra del Papa, come da
antico diritto, bens insieme ai cardinali e
agli arcivescovi. Inoltre a capo della Commissione conciliare per lesame dei verbali
processuali, nomin il Patriarca dAquileia, che nellinchiesta italiana era subordinato allo stesso Rinaldo. Infine, per il
trasferimento dei numerosi beni templari
allOrdine di S. Giovanni nella stessa provincia ravennate, non deleg pi larcive-
21
22
23
24
AAra 12575
Pag.VIII.
25
26
Mappa dei
terreni e delle
case a Bologna
citt.
27
poi, nelle ultime pagine, elencare gli immobili di loro propriet nella citt di Bologna.
Curiosamente tutti i terreni citati e le
case possedute si collocano nel quadrante est-nord-est della Provincia bolognese e lo stesso dicasi delle case possedute
tutte nella zona est della citt di Bologna. Per ogni terreno ci sono forniti i 4
confini siano essi fiumi, strade pubbliche o altri terreni posseduti da persone
o comunit.
I terreni identificati sono in maggioranza nellattuale localit di Marano (di
Castenaso) con 15 terreni, inoltre a Russi (di San Lazzaro di Savena) con 5 terreni, Idice (di San Lazzaro di Savena) con
3 terreni, Castel de Britti (di San Lazzaro di Savena) con 1 terreno, Ozzano con
2 terreni, Varignana con 1 terreno, le
varie localit di Medicina con 6 terreni,
Vigorso (di Budrio) con 4 terreni, infine
Sesto(nel Comune di Pianoro) con 2 terreni e C dei Fabbri (nel Comune di Bentivoglio), 1 a Quarto di Granarolo, Castel
S. Pietro con 1 terreno, Galliera con 1
terreno.
Vi sono inoltre nella Guardia bolognese, cio nel territorio vicino alla Citt di
allora e ora in gran parte allinterno del
Comune di Bologna, 3 terreni in localit Fossolo, 3 nella zona fra S. Egidio e
S. Sisto, 2 nei pressi di SantHomobono sulla via Emilia nei pressi degli Alemanni.
Allinterno della Citt di Bologna del
XIV secolo sono identificate molte propriet di case e terreni di cui le pi importanti
attorno alla Magione di Strada Maggiore
(civico 80 e 82 attuali) con 8 case e terreni
tra Vicolo Malgrado e Strada Maggiore, 1
nei pressi di Via San Vitale, 1 nei pressi di
Via S. Donato 2 nei pressi di Via S. Stefano e la Chiesa di S. Giuliano e 3 tra via S.
Stefano e via Castiglione.
Lapprossmativo totale delle tornature in possesso dei Templari a Bologna e
contado di 303 tornature a prevalente
arativo,21 a prevalente vigneto,69 a prevalente orto e 18 tornature con prevalen-
28
Mappa dei
terreni nella
Provincia di
Bologna.
29
(1) Ortalli G., Alle origini della Cronachistica Bolognese: il Chronicon Bononiense o Cronaca lolliniana, Villa, Citt di Castello (Pg), 1999, p. 47.
(2) Dondarini R, Bologna medievale, Patron, Bologna,
2003, p. 233.
(3) Tutti gli Uomini del Cardinale, Atti del Convegno,
cit, p. 99 e ss.
(4) Poli M., Accade a Bologna, Bologna, Costa, 2005,
pp. 27 e ss.
(5) A.A.Ra., 8011, in Tarlazzi A., Appendice ai Monumenti ravennati dei secoli di mezzo del conte M. Fantuzzi, 1-2, Ravenna 1869, vol. 1, p. 624.
(6) Tutti gli Uomini del Cardinale, Atti del Convegno,
cit, pp. 101 e ss.
(7) Pasquali Alidosi Nicol Li Cavalieri bolognesi di
tutte le religioni et ordini, Bologna, 1616.
(13) Il termine precettore (praeceptor o praceptor) significa procuratore, capo, maestro delle precettorie
(domus) o magioni dei cavalieri Templari e Ospitalieri site nelle varie Province. Il termine con il passare
del tempo viene sostituito da Commendatario, con
analogo significato.
(14) Guidicini G., Cose notabili della Citt di Bologna,
ossia Storia cronologica de suoi stabili sacri pubblici e privati(riproduzione anastatica), Sala Bolognese,
Forni 1972, vol. III, pp. 13 e ss.
(15) Pini A.I., Gli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme a Bologna nel XII-XIII secolo: prime ricerche,
in Riviera di Levante tra Emilia e Toscana, GenovaChiavari-Rapallo 2001, p. 389 e ss.
(16) ASBo, Fondo Demaniale S.M. del Tempio, b.
19/2098.
(11) A.A.Ra., 8011, in Tarlazzi A., Appendice ai Monumenti ravennati dei secoli di mezzo del conte M. Fantuzzi, cit., vol. 1 p. 624.
30
(20) Caravita R. Rinaldo da Concorezzo arcivescovo di Ravenna al tempo di Dante-VII centenario della
nascita di Dante L.S. Olschki, Firenze 1964.