7,90
DAI ROMANI
AL REGNO UNITO,
LEVOLUZIONE
DELLA FORMA
DI GOVERNO
PI ANTICA
MONARCHIE
LE RAGIONI
DELLA MONARCHIA
SIMBOLI
Lincoronazione
di Carlo II Stuart
(1630-1685),
re dInghilterra,
Scozia e Irlanda.
SCALA
MONARCHIE
26
pag. 10
32
18
34
40
TEMPI MODERNI
22
INSEGNE REGALI
pag. 26
10
pag. 34
IL LATO OSCURO
MONARCHIE
GOD SAVE THE QUEEN
46
98
pag. 54
102
RINASCIMENTO INGLESE
54
108
114
IL SOLE DI FRANCIA
120
128
I PRIMI SAVOIA
134
pag. 128
pag. 140
140
BENVENUTI AL SUD
92
FEDERICO LUNICO
UNA FAVOLA
SENZA LIETO FINE
88
IL MONARCA DEUROPA
pag. 98
82
ULTIMO ATTO
74
IL NONNO DELLA
COSTITUZIONE
pag. 88
LINVENTORE
DEL MEDIOEVO
66
pag. 66
REGINA DI CUORI
60
SOVRANE DITALIA
SPECCHIO SPECCHIO
DELLE MIE BRAME
146
LETTURE
2016 Twentieth Century Fox Home Entertainment LLC. All Rights Reserved.
in edicola con
Su mondadoriperte.it trovi tutte le informazioni sulle iniziative in edicola e per lacquisto degli arretrati.
INTERVISTA
LE RAGIONI
della monarchia
Re, principi, imperatori: quando i LIBRI di storia ci
raccontano il passato, lo fanno attraverso le gesta dei sovrani.
Oggi molti REGNI non ci sono pi, ma dove la corona
resiste conserva un forte valore morale e SIMBOLICO.
Uno STORICO esperto e appassionato ci spiega perch
SUL TRONO
DI FRANCIA
La consacrazione di
Carlo X come re di
Francia (regn dal 1824
al 1830) nella Cattedrale
di Reims, in un dipinto di
Franois Grard.
GETTY IMAGES
conflitti anche sanguinosi (la guerra delle Due Rose, la decapitazione di Maria
Stuarda, quella di Carlo I, la cacciata di
Giacomo II), ma soprattutto di conquiste di diritti fondamentali, inalienabili
e inviolabili, dalla Magna Carta allHabeas corpus (il diritto, per limputato, di
conoscere la causa dellarresto: lo sanc
per prima la Magna Carta, ndr), alla costruzione di un impero civilizzatore che
and dalla Nuova Inghilterra allIndia,
allAustralia.
Catherine Middleton, duchessa di
Cambridge, moglie del principe William. sar la prima commoner che
salir sul trono negli ultimi cinCOME UN DIO
quecento anni di storia del Regno Unito. Non la sola tra i reali pi conosciuti a non avere sangue blu. Penso a
Charlene, la principessa di Monaco, a
Mary di Danimarca, a Daniel, consorte
della principessa ereditaria Vittoria di
Svezia, a Maxima in Olanda, a MetteMarit in Norvegia o Letizia in Spagna.
La condizione di nobilt di discendenza ha perso il suo valore dinastico?
No. Nei secoli il re stato investito dai
suoi pari, come il pontefice viene eletto
dai cardinali. Lascesa di borghesi a ruoli
di sovrano ladattamento odierno di un
rito antico. NellImpero romano,
dopo la sequenza delle dinastie
come del resto recita la sua Costituzione. La Spagna ebbe due repubbliche, di
breve durata. La seconda deragli nella
spaventosa guerra civile del 1936-1939.
Perci anche esponenti della sinistra, come il comunista Santiago Carrillo e il socialista Felipe Gonzlez, si riconobbero nella instaurazione della monarchia
incarnata da Juan Carlos. Senza Felipe
VI, il successore non solo dei suoi diretti
predecessori, i Borbone, ma degli Asburgo e via via risalendo, la Spagna precipiterebbe nel caos.
Qual il suo giudizio sulle monarchie extra-europee, la maggior parte
di tipo assoluto? Storiograficamente a
suo avviso possibile comunque considerare modelli cos diversi in ununica tradizione monarchica?
La monarchia romano-cristiana stata consultiva, amministrativa e costituzionale. Ha sempre presupposto la compartecipazione dei sudditi, cio di cittadini che volontariamente si sottopongono alla legge, ma non sono succubi:
sono attori della sovranit, come spieg bene Luigi Einaudi quando dichiar
perch avrebbe votato monarchia al referendum istituzionale del 2 giugno 1946
e poi fu primo presidente della Repubblica. Molte monarchie extra-europee si
basano su principi del tutto diversi, ispirati dalla identit tra confessione religiosa e sistema politico. Perci occorre evitare confusioni tra monarca quale supremo organo dello Stato e un santone.
In Medio Oriente, a causa di conflitti e terrorismo, i confini di alcuni Stati
si sono profondamente modificati. Ritiene, per i destini dellarea, rilevante il
MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE
EUROPA
UNA LUNGA
STORIA
La MONARCHIA stata la
forma di governo PI USATA
nei Paesi occidentali. E anche
OGGI che ha ceduto il passo
in molti Stati, resta la grande
protagonista del nostro PASSATO.
SACRO
PER GLI DEI
Il quadro Secolo di
Augusto: nascita di
Ges Cristo (JeanLon Grme, 1855).
Ottaviano non volle
farsi re, ma assunse
il nome di Augusto:
colui che sacro
per designazione
degli dei.
coc
pagare dai cristiani per questa concezione rivoluzionaria e destabilizzante per le
stanze del potere. Fino al 313, quando
Costantino accord loro libert di culto. Di pi: prese a partecipare direttamente agli affari della Chiesa e allontan la corona dal
paganesimo. Forte dellappoggio della grande e ramificata comunit religiosa cristiana rafforzava cos il prestigio del monarca.
Il Papa Re. Ma mentre
lImpero romano gradualmente si cristianizzava, la figura del papa assumeva via
via connotati monarchici.
Spiega il medievalista Franco Cardini:
Dal IV secolo in poi il papa inizi a ricevere progressivamente i segni della regalit. Si cominci con limperatore Graziano che, nel 380, in quanto cristiano,
si spogli del titolo di Pontifex Maximus. Gli subentr il Vescovo di Roma,
e non in qualit di capo di tutte le fedi religiose dellimpero ma quale figura
al vertice delle diocesi cristiane. E da qui
il papa cominci ad assumere qualifiche
e prerogative che erano proprie dellimperatore. A esprimere questa nuova
identit del vescovo di Roma ladozione
dei simboli esteriori del potere. Come
il manto rosso porpora che limperatore Graziano cedette al papa. Da allora il
pontefice lo ha sempre portato, anche se
nel tempo si progressivamente ridotto
sino a diventare la mozzetta, una mantellina corta chiusa sul petto da bottoni.
stato papa Francesco, lattuale pontefice,
il primo a rifiutare questultimo simbolo
monarchico, racconta Cardini.
Nella notte di Natale dellanno 800,
papa Leone III incoron il re franco Carlo Magno. Sotto legida dellinvestitura divina potevano cos rinascere lantico Impero romano dOccidente e prendere forma i primi confini dellEuropa moderna. Ma, si sa, i matrimoni di
convenienza spesso traballano e la luna
di miele fra monarchia e Chiesa non fece eccezione.
Potere temporale. La rottura del
Previlegium Octonianum, il contratto bilaterale tra Ottone I (912-973) e
papa Giovanni XII (937-964), e la nomina da parte dellimperatore di un
LImpero ROMANO
RINASCE nel Sacro
romano impero.
E CARLO MAGNO
viene incoronato
dal PAPA
LIMPERO VAL
BENE UNA MESSA
RAPPORTI
DI FAMIGLIA
a monarchia la forma di
governo pi usata in tutta la
Storia. Il potere nelle mani di
unautorit sostanzialmente (ma non
esclusivamente) monopersonale e
dura per tutta la vita del sovrano o
fino alla sua rinunzia (labdicazione).
Le monarchie europee sono sempre
state dinastiche e dunque soggette a
rigide norme di successione. Ecco le
forme principali.
ASSOLUTA: il potere politico accentrato nelle mani del sovrano che esercita in
modo diretto o indiretto, attraverso organi
dipendenti, il potere legislativo, esecutivo
e giudiziario.
COSTITUZIONALE: ebbe origine in Inghilterra a conclusione della Glorious Revolution (1688-89) dopo il lungo e drammatico
confronto tra lassolutismo monarchico in
declino e i ceti emergenti decisi a ottenere
un peso essenziale negli equilibri di potere.
Illuminati. Intorno al XVIII secolo, lIlluminismo entr inevitabilmente in conflitto con ogni forma
di tradizione politica, religiosa, sociale e morale. I grandi pensatori del
tempo si trovarono concordi contro il potere monarchico tradizionale e le nuove idee si abbatterono con
violenza sulla Francia. Ma
dalla Rivoluzione francese
usc comunque una repubblica debole, troppo fragile
per resistere alle ambizioni di Napoleone Bonaparte, generale della Francia
rivoluzionaria prima, Imperatore dei francesi poi. La caduta
di Bonaparte e il Congresso di Vienna portarono al ripristino dei sovrani
spodestati da Napoleone. Ma la lezione era passata e i governi, scossi
dagli accadimenti rivoluzionari, compresero quanto fosse per loro necessario trovare una nuova legittimazione. Dove? Nel principio divino, ovviamente, un viatico per il trono che
dopo una manciata di secoli si poteva ben rispolverare. Fu cos che il sodalizio fra trono e altare si ricostitu e
con la Santa Alleanza i sovrani di Austria, Russia e Prussia si impegnarono
a prestarsi aiuto e assistenza in nome
dei precetti del cristianesimo.
Da monarca a funzionario. Le
nuove alleanze per non tenevano
conto di un nuovo protagonista della
scena europea: le nascenti aspirazioni di libert politica e di indipendenza nazionale. E listituto monarchico
fondato su diritto storico, divino e dinastico venne definitivamente travolto a favore di una nuova legittimit di
tipo nazionale-rappresentativo. Come spiega la storica Giulia Guazzaloca, curatrice del libro Sovrani a met
(Rubbettino Editore): In questo difficile passaggio la corona perse alcuni
elementi fondanti della propria legittimit ma ne acquis dei nuovi. E il sovrano non sarebbe diventato altro, con
modalit e tappe diverse da Paese a Paese, che un funzionario dello Stato, titolare solo dei diritti e dei poteri con
cessigli dalla Costituzione.
La Rivoluzione
FRANCESE tagli la
testa al MONARCA
ma non alla
monarchia. Che riprese
pi VIVA che mai
BONAPARTE
PIGLIATUTTO
MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE
Napoleone Bonaparte
(1769-1821) nelle
vesti di re dItalia in
un dipinto di Andrea
Appiani. stato
lultimo dei sovrani
italiani a essere cinto
con la Corona Ferrea.
Francesco De Leo
Nasser Mohammed
Al-Jaber Al-Sabah
ex primo ministro
del Kuwait
Principe Alberto
di Monaco
Granduca Enrico
di Lussemburgo
Imperatore Akihito
del Giappone
Mohammed
bin Zayed
Al Nahyan
di Abu Dhabi
Alessandro II
di Jugoslavia
Re del Lesotho
Letsie III
Michele I
di Romania
Costantino II
di Grecia
Simeone II
di Bulgaria
Regina Elisabetta II
del Regno Unito
CAMERA PRESS/CONTRASTO
Principe dellArabia
Principessa Saudita Mohammed bin
Nawaf bin
Lalla Meryem
Abdulaziz Al Saud
del Marocco
Regina Margherita II
di Danimarca
Beatrice
dei Paesi Bassi
Tupou VI
Re di Tonga
Vajiralongkorn,
principe
ereditario
della Thailandia
Re di Svezia
Carlo XVI Gustavo
Bernadotte
Sultano del Brunei
Hassan Al Bolkiah
Principe Hans
Adam II
del Liechtenstein
Re dello Swaziland
Mswati III
15
DINASTIE DEUROPA
BORBONE
ASBURGO
CAPOSTIPITE IPOTETICO
CAPOSTIPITE IPOTETICO
RAMI PRINCIPALI
Borbone di Francia
Borbone di Spagna
Borbone delle Due Sicilie
Borbone di Parma
Borbone-Orlans
RAMI PRINCIPALI
Asburgo di Spagna
Asburgo dAustria
Asburgo Lorena
STORIA
STORIA
16
CAPOSTIPITE IPOTETICO
Umberto I Biancamano (ca. 980-1048),
conte di Savoia
RAMI PRINCIPALI
Il ramo originario, che vide prima i
conti, poi i duchi di Savoia e infine i re
di Sardegna, si estinse nel 1831.
Ramo Savoia-Carignano da cui ebbero
origine i Savoia-Villafranca,
i Savoia-Genova e i Savoia-Aosta.
STORIA
La dinastia, originatasi nel territorio del Regno di Borgogna tra il X
e lXI secolo, regn sullItalia dal 1861 al 1946, dopo aver guidato
il processo di unificazione nazionale. Trae nome dallomonima
regione dove inizialmente ebbe propri possedimenti, poi estesi
anche al di qua delle Alpi fino a formare uno Stato. Dopo che
lItalia divent un regno unificato nel 1861, quattro re (Vittorio
Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III e Umberto II) si succedettero sul trono, negli 85 anni che trascorsero da allora al 1946,
quando con un referendum popolare la monarchia fu sostituita
dalla repubblica.
MILLE ANNI
DI SAVOIA
Lalbero genealogico
dei Savoia, dalle
origini (Umberto I
Biancamano) agli anni
Cinquanta. A sinistra,
Amedeo VI detto il
Conte verde, a destra
Amedeo VII detto il
Conte rosso.
SCALA
SAVOIA
LE ALTRE CORONE
MONDO
18
BHUTAN
AFFARI E
TRADIZIONE
A sinistra, lo sceicco
del Kuwait col re
dellArabia Saudita.
Sotto, i sovrani della
Thailandia in una foto
di qualche anno fa.
Lei non si fa vedere in
pubblico dal 2012.
GETTY IMAGES (2)
8
5
3
12
10
15
1
11
20
18 16
14
19
13
17
28
27
25
24
23
26
Monarchia assoluta
Monarchia mista o semiparlamentare
Monarchia costituzionale o parlamentare
Stati associati a una monarchia (Commonwealth)
21
ANCORA
SUL TRONO
Nella cartina, le
monarchie di oggi,
suddivise per tipo:
Citt del Vaticano
Liechtenstein
Andorra
Monaco
Belgio
Lussemburgo
Olanda
Danimarca
Norvegia
Svezia
Spagna
Regno Unito
Arabia Saudita
Emirati Arabi
Kuwait
Qatar
Oman
Bahrein
Giordania
Marocco
Lesotho
Swaziland
Brunei
Thailandia
Cambogia
Malesia
Bhutan
Giappone
Tonga
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
29
22
SPAGNA
TEMPI
MODERNI
22
FAMIGLIA
DA COPERTINA
GETTY IMAGES
Nel giorno
dellincoronazione,
il 19 giugno 2014,
Felipe VI con la moglie
Letizia e le principesse
Leonor e Sofia.
GETTY IMAGES
Il RITORNO sul trono dei Borbone, nel 1975, non stato indolore:
diti, sta interpretando al meglio il suo ruolo di
sovrana moderna e pian piano va restituendo alla corona iberica uno smalto che sembrava
compromesso.
La coppia, che ha due figlie, Leonor, 10 anni, erede al trono, e Sofia, 9, deve rimediare ai danni dimmagine provocati da due brutti scandali. Il pi spinoso quello che coinvolge direttamente Cristina,
lInfanta di Spagna sorella di Filippo. Cristina
sospettata di evasione fiscale nellinchiesta che ha
coinvolto suo marito Inaki Urdangarin, accusato
di avere sottratto milioni di euro di fondi pubblici attraverso un ente di beneficenza. LInfanta il
primo membro della Casa Reale spagnola a sedersi
sul banco degli imputati e a rischiare una pena fino a 9 anni di carcere.
Colpo di Stato. Laltro scivolone riguarda direttamente lex re Juan Carlos, immortalato nel
2012 in immagini che lo ritraevano impegnato a
caccia di elefanti in Botswana. La sua foto col fucile in mano davanti alla carcassa di un pachiderma
appena colpito a morte stato il peggior servizio
che potesse offrire alla famiglia reale. Criticatissi24
mo dagli ambientalisti e dai media, che lo accusavano di condurre una vita da gaudente (tra laltro i
gossip sulle sue continue avventure extraconiugali
non si sono mai zittiti) mentre la Spagna correva il
rischio default, fu costretto alle scuse pubbliche. E
il 2 giugno 2014 alluscita di scena. Se Juan Carlos
ha abdicato sulla scia degli scandali, gli vanno per riconosciuti anche importanti meriti che risalgono al primo decennio del suo regno ( diventato re il 22 novembre 1975, vedi riquadro). Intanto
fu lui a guidare la transizione verso la democrazia
dopo la lunga dittatura franchista. Transizione che
raggiunse il suo apice nel 1977 con le prime elezioni democratiche dal 1936 e nellelaborazione da
parte del Parlamento del testo dellattuale Costituzione, approvata con un referendum il 6 dicembre
1978. Ma soprattutto gest con abilit il tentativo
di colpo di Stato del febbraio 1981. Mentre un folto gruppo di militari della Guardia Civil occupava la Camera dei deputati, al comando del tenente
colonnello Antonio Tejero, il re comparve in televisione, in uniforme da Capitano generale dellesercito, e richiam al loro giuramento di fedelt i mili-
PARENTI
NEI GUAI
Sopra a sinistra,
linfanta Cristina
col marito Inaki
Urdangarin, accusati
di frode fiscale. Sotto,
la foto che ha messo
nei guai Juan Carlos,
in posa davanti al suo
trofeo di caccia.
GETTY IMAGES
ANALISI
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
PRIMO UNTO
era una volta un re... Anzi, ce nerano tre: un re-sacerdote, un re-guerriero e un re-dio. Sono i modelli-base della monarchia, forse la pi antica forma di governo. Ma i volti di questo primattore della Storia sono stati in realt molti di pi.
Come si chiamasse la prima testa coronata non
si sa. Ma sappiamo che le citt nate tra il Nilo e la
Mesopotamia oltre 6mila anni fa erano governate
da sovrani. E che quel primo monarca (colui che
governa da solo, in greco) fu probabilmente uno
sciamano o un sacerdote. Lantenato dei faraoni egizi, il re Scorpione delle cronache semileggendarie della Valle del Nilo, conosceva i segreti
delle piene del fiume sacro, che sapeva prevedere
e quindi sfruttare. Il controllo sul rubinetto della
prosperit egizia gli assicur un posto in cima alla piramide sociale. Furono quelli come lui a dotarsi di una delle pi antiche e diffuse insegne del
potere: lo scettro, sotto forma di mazza o bastone di comando. Una bacchetta magica che univa terra e cielo.
Dinastie. Il re Scorpione fu anche il capostipite
di quella che alcuni egittologi chiamano dinastia
zero. E non c monarchia senza dinastia. Anche
le monarchie come le abbiamo conosciute per secoli in Occidente si basavano su rigide norme di
successione, di solito sul sistema della primogenitura, conferma Maria Antonietta Visceglia, docente di Storia moderna alla Sapienza di Roma e
autrice del libro Riti di corte e simboli della regalit (Salerno editrice). La morte del re segnava sempre un momento di incertezza. Il funerale regale
serviva proprio a designare pubblicamente il nuovo sovrano e proclamare la continuit del potere.
Lannuncio che in Francia segnava il passaggio da
un sovrano allaltro (Il re morto! Viva il re!) era
in fondo uno scongiuro contro quel vuoto di potere. Perch rimanere senza monarca era un po come rimanere senza dio.
Divini. Fu sempre tra Egitto e Mesopotamia che
il re-sacerdote fu promosso da mediatore tra uomini e divinit a dio lui stesso. Ben presto anche
tra i popoli guidati da condottieri, come gli Itti-
CERA UNA
DIO IN TERRA
ARALDO DE LUCA
ti e i Persiani, il re-guerriero delle origini fu divinizzato. E persino a Roma, dove dalla monarchia
dei primi tempi (forse di derivazione etrusca) si era
passati al governo repubblicano, si fin per premiare limperium (il diritto di comandare) ispirandosi
allesempio orientale. Il grande passo lo fece Ottaviano Augusto divinizzando Giulio Cesare nel 42
a.C. Ma il prototipo era precedente: Alessandro
Magno (356-323 a.C.). Un modello efficace perch permetteva, grazie al carisma imperiale e alle
cerimonie pubbliche, di mobilitare grandi masse.
Alessandro era in realt lerede dei tiranni greci del IV secolo a.C., che rappresentarono forse
lesperimento politico di maggiore successo dopo
la crisi delle democrazie (Atene) e delle oligarchie
(Sparta), spiega Mario Vegetti, tra i pi autorevoli storici italiani del mondo antico. Era salito al
trono come legittimo erede del re di Macedonia,
ma il suo prestigio e il suo potere derivavano dalle
conquiste militari e dallefficacia di governo. Per
rendersi accettabile ai sudditi orientali che aveva
sottomesso cerc linvestitura religiosa, presentandosi in Egitto come figlio del dio Ammone, in
Persia come re divinizzato.
Senza re? Non tutti gli Stati antichi furono per retti da sovrani. La Grecia, prima di Alessandro Magno, non conosceva regimi monarchici,
continua Vegetti. Bench la differenza fra re (legittimato dalla discendenza dinastica) e tiranno
(detentore di un potere illegale) fosse nota in et
classica, il linguaggio comune spesso non faceva
differenza fra basileus (sovrano) e tyrannos. Il monarca assoluto non vincolato dalla legge era considerato caratteristico del mondo orientale. Aristotele riteneva che tutti i sudditi del re di Persia
si trovassero in condizione di schiavit e lorrore
e il timore verso la tirannide erano cos forti che
lo stesso Pericle (V secolo a.C.) venne accusato di
comportamento dispotico da molti Ateniesi. Lo
storiografo Tucidide defin il suo regime come in
teoria una democrazia, di fatto il governo delluomo migliore. Ma Pericle dovette sempre rendere
conto dei suoi comportamenti allassemblea dei
cittadini, di cui temeva le reazioni.
VOLTA UN RE
27
MESOPOTAMICO
LESSING/CONTRASTO (2)
Statuetta di Gudea, re di
Lagash (nellattuale Iraq)
dal 2144 a.C. Tra i pi
antichi monarchi divinizzati
noti, us il titolo di
re-cittadino.
BENEDETTO
na delle pi antiche
congiure di cui si abbia
notizia risale allEgitto di
circa 4.300 anni fa. Nel mirino
cera il faraone Pepi I, che svent il pericolo. Unaltra congiura
di palazzo, tre secoli dopo,
cost la vita al suo collega
Amenemhat I, mentre Ramses
III (XII secolo a.C.) fece squar-
29
Per RAFFORZARE
le dinastie si usavano i
MATRIMONI.
Le famiglie REALI
erano tutte
IMPARENTATE
RIPESCAGGI
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
n Europa vi sono
alcuni sovrani (inclusi i Savoia, vedi
articolo Lultimo atto)
che non regnano pi
poich nel proprio
Paese cambiato
lassetto istituzionale
ma non smettono per
questo di essere re,
seppure nella condizione di non regnanti.
Il Re Michele I di
Romania (Casata di
Hohenzollern-Sigmaringen), nato nel
1921, sal sul trono
ancora bambino,
nel 1927. Dal 1930
al 1940 lasci lo
scettro al padre, poi
torn sul trono. Nel
1947 Michele venne
deposto dai comunisti e part per lesilio,
prima in Inghilterra
il re cugino della
Regina Elisabetta e
poi in Svizzera. Dopo
la caduta del regime
di Ceausescu riusc
comunque a tornare
in Romania, dove gli
30
vennero restituiti
molti dei beni sottratti. Nel 2011, gli sono
stati affidati incarichi
di rappresentanza.
Anche Re Simeone II
di Bulgaria (Casa di
Sassonia-CoburgoGotha), classe 1937,
divenne re dei Bulgari
giovanissimo, nel
1943. Regn fino al
1945; poi presero il
potere i comunisti,
che fucilarono i tre
reggenti. Nel settembre 1946 fu indetto
un referendum che
port alla proclamazione della Repubblica Popolare. Il re,
la regina madre e la
sorella partirono per
lesilio ad Alessandria
dEgitto. Successivamente, nel 1951, il re
si trasfer in Spagna.
Nel 2001 Simeone II si
present alle elezioni
bulgare e le vinse.
Govern fino al 2005.
Vive a Sofia, con la
moglie.
Il Re Costantino II
di Grecia (Casata
di SchleswigHolstein-Sonderburg-Glcksburg),
classe 1940, stato
incoronato nel 1964.
Durante linvasione
nazista fu costretto
allesilio, ma torn in
patria alla fine della
guerra. Nel 1967 ci fu
il colpo di Stato che
port la dittatura dei
Colonnelli. I rapporti
con la giunta militare
furono sempre tesi
e Costantino tent
un contro-colpo di
Stato. Il tentativo fall
e il re dovette partire
per lesilio anche se
rimase formalmente
capo dello Stato sino
al 1973, quando il generale Papadopoulos
cambi la Costituzione e instaur la
repubblica. Dal 2013
il Re tornato a vivere in Grecia.
Francesco De Leo
Davide Colombo
a figura del re
pressoch
universale. Fanno
eccezione i popoli nomadi (che pure hanno
talvolta avuto grandi
re-condottieri, come
lunno Attila e il mongolo Gengis Khan).
Oltreoceano. Nellimpero andino degli Inca
(XIII-XVI secolo) il re,
Qhapaq Inca, era considerato di origine divina
e come tale adorato.
Pi o meno nello stesso
periodo in Messico
regnava un altro im-
Un re maya di Yaxchiln
(Messico), raffigurato
come dio giaguaro.
CULTO POSTUMO
La tomba di Enrico II
dInghilterra (padre di
Riccardo Cuor di Leone).
Morto nel 1189, fu
subito venerato come
grande re.
LESSING/CONTRASTO
ra (Carlo I aveva sciolto il parlamento), la Fronda francese e la rivoluzione del 1789. Contrasti che trasformarono, alla lunga, molti regni in
monarchie parlamentari e i sovrani in semplici
capi di Stato. Eppure il mito del grande re resiste negli attributi che ancora oggi diamo al persiano Ciro il Grande, ad Alessandro e a Carlo
Magno, a Federico e a Pietro il Grande.
Modelli. Grandi erano un tempo i sovrani che diventavano modelli condivisi per i posteri, spiega lesperta. Come i re-profeti del Vecchio Testamento, i giusti David e Salomone, o
il fondatore del primo impero che un Oriente e
Occidente, Alessandro Magno. Dalle loro figure
idealizzate derivarono i tratti principali della sovranit basata sul principio di maest e sulle virt
di giustizia ed equit, ma anche (per i sovrani cristiani) sulla santit.
Conquiste militari e diplomatiche ( il caso di
Carlo V) contavano, ma la fortuna di un monarca
la faceva soprattutto una buona stampa tra i posteri. La magnificenza nellarchitettura era gi
segno di grandezza, conferma Visceglia. Ma
vantare un re santo nella propria dinastia era un
modo per sacralizzare lintera discendenza. Cos, la fama di un sovrano si costruiva dopo la sua
morte attribuendogli, in cronache e dipinti, episodi miracolosi che sconfinavano nellagiografia.
E dallagiografia alla favola del cera una volta un
ACCESSORI
INSEGNE
GLOBO
CORONA
SCETTRO
ULLSTEIN/ALINARI
BRI
DG
EM
AN
/M O
ND
AD
OR
I PO
R TF
OL
IO
LESSING/CONTRASTO
32
REGALI
Nel corso dei secoli la
monarchia ha messo
a punto un repertorio
di simboli per comunicare
ai sudditi il proprio
potere. Un codice dove
niente era casuale
TRONO
LESSING/CONTRASTO
SPADA
ERMELLINO
E PORPORA
VITA A PALAZZO
ADULATO
Lomaggio della
corte a Clodoveo II,
re dei Franchi nel
639, ad appena 5
anni, in un dipinto
dellOttocento. A
governare furono la
madre reggente e
il maggiordomo di
palazzo.
Nati con la
CORONA
35
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE
SORPRENDENTE
Enrico IV di Francia
sorpreso
dallambasciatore
di Spagna mentre
gioca con i suoi figli,
tra cui il futuro Luigi
XIII, sul trono nel
1610, a 9 anni.
MAMMINA
CARA
MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE
Maria de Medici,
reggente di Francia
dal 1600 ed
esautorata dal figlio
Luigi XIII (qui a 3
anni) nel 1617.
Il principe Baltasar
Carlo di Spagna
(6 anni) nel 1635
a cavallo di un
pony, ritratto da
Velzquez come
condottiero.
PAPA BENEDETTO IX
FERDINANDO
DASBURGO
fidati era invece affidato a sacerdoti, maestri e precettori dalle maniere spicce.
La scuola da re prevedeva lezioni di scherma,
caccia, danza, ma anche calligrafia, matematica,
storia e letteratura. Gi nel 1530 il filosofo olandese Erasmo da Rotterdam, nel suo trattato Leducazione del principe cristiano dedicato allimperatore del Sacro romano impero Carlo V (vedi articolo
nelle altre pagine), aveva fissato alcune regole rimaste valide fino al 700, che prescrivevano persino il
tipo di nutrice pi adatta ai prncipi: Neanche a
balie da poco bisogna affidare chi nato per regnare,
ra i piccoli potenti
del passato ci sono
stati anche cardinali
e persino papi. Il caso pi
controverso fu quello
di papa Benedetto IX, al
secolo Teofilatto dei Conti
di Tuscolo: secondo alcuni
storici (le fonti sulle date
non concordano) sarebbe
salito al soglio papale allet di 11-12 anni, nel 1033,
e sarebbe il pi giovane
papa della Storia.
Baby-porporati. Papa
Leone X, cio Giovanni de
Medici (1475-1521), inizi
invece la carriera ecclesiastica a 7 anni, come abate
di Montecassino e Morimondo, e a 13 era cardinale. Ferdinando dAsburgo
(1609-1641) fu invece
detto (a ragione) cardinale
PAPA LEONE X
LUIGI ANTONIO
DI BORBONE
37
RMH/ALINARI
VISITE DI STATO
Luigi XV di Francia
(in braccio) riceve la
visita dello zar Pietro
il Grande nel 1717:
aveva 7 anni.
SVAGHI DI CORTE
Linfanta di Spagna
Margherita nel
1656 con le dame
di compagnia e (a
sinistra) lautore
del quadro: Diego
Velzquez.
fratelli e fratellastri (chiamati fefs) e soprattutto disubbidiente, tanto da rifiutarsi, a 6 anni, di svolgere il rituale pasquale del lavacro dei piedi dei poveri
(Non voglio, non voglio! Hanno i piedi puzzolenti).
Per spuntarla, la governante madame de Montglat,
incaricata dal re di formare il carattere del principino nei suoi primi 7 anni di vita, le prov tutte: dallo spauracchio vivente (Per fargli paura si fa entrare
il carbonaio) al ricatto di togliergli lo status di Delfino (Si infila il suo abito al collo del paggio) fino
er secoli prncipi e
principesse si sono
vestiti fino a una
certa et pressoch allo
stesso modo. Dopo le fasce da neonati, si passava
a tunichette a tinta unita
(nera, rossa, marrone)
con spacchi ai lati o una
sorta di imbragatura per
i primi passi. Poi venivano
gonne, pizzi e scollature
(anche per i bimbi). Solo a
7 anni i maschietti abbandonavano i vestitini da
bambola e passavano a
RMH/ALINARI
39
VIZI REGALI
IL LATO
OSCURO
ALINARI
ociopatici, assassini, stupratori seriali, uxoricidi, infanticidi, pedofili, adulteri, fornicatori, incestuosi: in due parole, loschi figuri.
Non si tratta di un elenco di soggetti da studiare al corso di criminologia, n dei delinquenti famosi presenti al Museo delle cere di Madame Tussaud. quello che si potrebbe definire il curriculum
medio di una testa coronata, il cursus dis-honorum
da trascrivere nella carta didentit di molti sovrani. Peccati veniali nel migliore dei casi, ma per lo
pi reati efferati o psicopatologie gravi da ricovero
coatto. E invece molti detentori di queste agghiaccianti abitudini hanno soggiornato per tutta la vita
in regge sterminate con trattamento 5 stelle luxury, decidendo della vita e della morte dei loro sudditi. Perch un re era al di l della legge degli uomini, legibus solutus.
Dante nel De Monarchia auspicava lavvento di un
sovrano unico, al di sopra di ogni passione. Peccato
che dei loro vizi questi uomini (e donne) di potere
fossero schiavi. Lo stesso poeta ne inseriva un congruo numero nellInferno. Fra questi, la leggendaria
Semiramide, moglie di un sovrano assiro-babilonese, ospite illustre nel girone dei lussuriosi, cos innamorata del figlio da costringerlo a un rapporto incestuoso. Lbito fe licito in sua legge, dice Virgilio
a Dante; in pratica, sdogan la libidine per decreto
reale. Un mito letterario?
41
GETTY IMAGES
SCALA
TOPLESS DANTAN
42
Fidanzati in casa. A dir la verit, di incesto parla anche la Bibbia e fra i sovrani dellantico Egitto
era la norma: in quella societ lerede al trono dei
faraoni, prima di essere proclamato re, sposava solitamente sua sorella. Questo perch la successione avveniva per linea matrilineare, quindi si diventava faraoni in quanto figli della Grande sposa reale, la moglie pi importante del faraone; logico,
dunque, che non si volesse far entrare in famiglia
sangue estraneo che potesse accedere al trono. Il
sovrano, poi, poteva sposarsi quante volte voleva:
Ramses il Grande (1303-1212 a.C.) ebbe oltre cento figli da almeno 5 o 6 mogli ufficiali e altre ufficiose. Una di queste era Henutmire, che alcuni studiosi ritengono sua sorella, unaltra era Merytamen,
figlia dello stesso Ramses e della sua Sposa reale preferita, Nefertari.
Che intreccio! Anche a Nefertiti doveva essere capitato 3.400 anni fa di fare confusione tra figlimariti e figlie-nuore. La leggiadra moglie di Akhenaton, il faraone eretico, era la perla pi bella di una
famiglia dalle strane caratteristiche fisiche: un cranio
allungato simile al testone mostruoso del film Alien.
Daltra parte, le deformit non dovevano essere inusuali nelle stirpi reali, dove i matrimoni fra consanguinei erano la norma. Non era sfuggito alla regola
AKG/MONDADORI PORTFOLIO
neanche Tuntankhamon, detto Tut, il ragazzo dalla maschera doro. Il faraone fanciullo che si suppone fosse figlio di Akhenaton era, infatti, frutto
dellincesto. Ce lo dice la genetica, che ha sbrogliato
lintreccio parentale tra le mummie conservate nelle
camere sepolcrali egizie: la regina Nefertiti, che gli
egittologi hanno considerato per anni sua madre, gli
era in realt matrigna e suocera, visto che al malaticcio Tut era andata in sposa Ankhesenamon, una
delle figlie di Akhenaton, in pratica la sorellastra.
Limpero dei sensi. A Roma gli imperatori si distinguevano per un uso disinvolto del diritto di famiglia. Augusto, per esempio, aveva approvato una
legge per punire le donne colpevoli di avere rapporti fuori dal matrimonio; proprio lui, che aveva ripudiato la prima moglie, Clodia, per sposare Scribonia.
Inutile aggiungere che il princeps agognava costumi
morigerati ma poi, una moglie tira laltra, aveva ripudiato anche la seconda per impalmare la gi maritata Livia Drusilla, voluta a tutti i costi bench incinta del suo secondogenito, Druso. Domanda: non sar che il beb era frutto dei lombi augustei, e non del
legittimo consorte? Lautore latino Svetonio avanza
proprio questa ipotesi. Ma anche vero che, come
altri storici romani, scriveva un secolo dopo i fatti, e
forse ci aveva ricamato sopra. I gossipari dellantichit avevano, come molti gossipari di oggi, un secondo fine: denigrare la politica imperiale e assolutista, che aveva cancellato il ruolo del Senato (di cui
molti di loro erano fan). Nacquero cos molte delle
nefandezze che attribuiamo a Nerone. Alcune (come la faccenda dellincendio di Roma) smontate dagli storici di oggi.
Una famiglia disfunzionale. Qualche secolo
dopo, al di l delle Alpi, i rumors circondarono unal-
AL FUOCO!
Le fiaccole di Nerone,
un dipinto di fine
800. Secondo Tacito
limperatore accus
i cristiani di aver
dato alle fiamme
Roma per mettere
a tacere le voci che
accusavano lui.
Oggi sappiamo che
la brutta fama di
Nerone in buona
parte un falso
storico.
GETTY IMAGES
MEGLIO NON
PIACERGLI
Enrico VIII si
intrattiene con Anna
Bolena sotto gli
occhi della regina
Caterina dAragona
(la stessa del ritratto
sulla parete). Il
dipinto di fine 800.
La storia nota: il
re riusc a sposare
Anna, salvo farla poi
decapitare.
PASSIONI BALLERINE
la faceva al re, e fu lei a mettergli al mondo un maschio, Henry. Il bimbo fu riconosciuto, come testimonia il suo cognome Fitzroy (che in realt uno
status: deriva dal francese fils du roi e veniva attribuito ai figli naturali dei sovrani). Ma Bessie potrebbe avergli messo al mondo anche una seconda figlia
segreta, come sostiene la storica Elisabeth Norton.
Se la teoria fosse vera, sarebbe stata lei la prima in linea di successione, visto che alla morte del sovrano
Fitzroy era gi nella tomba.
Il focoso Enrico semin anche altro. Annullato il
matrimonio con Caterina, e prima di sposare Anna Bolena, si infil nel letto della di lei sorella Maria. Quando la Regina Vergine Elisabetta nemmeno era stata concepita, laltra Bolena aveva gi partorito due figli, secondo alcuni storici di schiatta
reale. Sappiamo com andata: Elisabetta sal al trono nonostante le intemperanze paterne. Quando
destino destino.
Cocottes reali. Non c dubbio, dunque, che
il potere sia lafrodisiaco supremo. Ma il tramonto
dei grandi imperi segn la crisi delle cocottes reali.
Mathilde Kschessinska sarebbe divenuta la pi grande ballerina dellImpero russo tra fine 800 e inizio
900, ma quando incontr lo zarevic Nicola, erede al
trono, stava ballando al saggio del diploma del Teatro
Marinskij di San Pietroburgo. A portare il giovane
principe al cospetto della diciassettenne era stato il
padre, limperatore Alessandro III, fedele a quellabitudine dei nobili russi di iniziare i figli allarte amatoria buttandoli fra le braccia delle danzatrici pi avvenenti. E il Teatro Marinskij, finanziato dagli zar, era
unaiuola dalla quale tutti potevano raccogliere i fiori
del piacere.
IL PICCOLO ZAR
AGK/MONDADORI PORTFOLIO
La ballerina russa
Mathilde Kschessinska
in un ritratto del 1909.
Sotto, lo zar Nicola II, di
cui la donna fu lamante.
Era abitudine degli zar
iniziare i figli allamore con
le ballerine.
Lidia Di Simone
45
OLYCOM (3)
ELISABETTA II
GOD SAVE
THE QUEEN
ieci dinastie, pi di cinquanta sovrani, 1.200 anni di vita... Il trono inglese pu vantare la storia reale pi longeva del mondo. A incarnare il senso
della corona c oggi una signora novantenne ( nata il 21 aprile 1926) che ha superato nel suo lavoro
da regina laltra mitica sovrana inglese: Vittoria. Lo
scorso 9 settembre Elisabetta superava infatti i 63
anni e 216 giorni di regno della popolarissima ava,
diventando il sovrano con la pi lunga anzianit di
servizio nella storia della Corona britannica.
Ma in perfetto stile Elisabetta, il 9 settembre scorso stato un business as usual, un giorno di lavoro come gli altri. In compagnia del marito, il principe Filippo, la regina salita a bordo di un treno a vapore,
riabilitato dopo quasi mezzo secolo, per inaugurare
la linea ferroviaria che attraversa i paesaggi scozzesi resi celebri dallo scrittore Walter Scott. La coppia
ha lasciato la stazione di Waverley a Edimburgo per
discendere verso il villaggio di Tweedbank seguendo un bucolico itinerario di 48 chilometri. Allarrivo Elisabetta ha ringraziato cos chi le aveva manda46
FOTO DI FAMIGLIA
IERI E OGGI
(Empress). Secondo calcoli del quotidiano inglese The Telegraph, Vittoria fu sovrana per 23.226 giorni, 16 ore e 23 minuti e sotto il suo regno lImpero britannico raggiunse il momento di massima
espansione: si estendeva su un quarto delle
terre emerse. In quei 64 anni il British Empire era incredibilmente accresciuto, la flotta militare e mercantile vantava il primo posto nella graduatoria mondiale e, in quellera di prosperit, sostenuta da unestrema intransigenza nella morale e nei costumi, la casa regnante era riuscita a stendere un velo
sui trascorsi poco edificanti dei precedenti sovrani.
A Elisabetta, invece, toccato traghettare il regno
negli anni della dissoluzione dellimpero. Ha firmato i decreti di indipendenza di 38 colonie per assistere alla nascita del Commonwealth britannico
(organizzazione intergovernativa degli oltre 50 Stati dellex impero). In un mondo, quello del secolo
scorso, di grandi e rapide trasformazioni, ha dovuto anche fronteggiare due sfide di non poco conto
per la monarchia: le fatiche della ricostruzione dopo
le miserie e le angosce della guerra; e le provocazioni del 68, con unintera generazione sul sentiero di
guerra contro simboli e modi del passato.
La fiaba comincia. Nel mese di ottobre del
1951, in occasione di un viaggio in Canada e negli Stati Uniti, lallora principessa Elisabetta incontr il presidente degli Stati Uniti dAmerica, Harry S. Truman, che comment dopo averla incontrata: Quando ero piccolo leggevo le storie di una
principessa fatata. Esiste davvero. Quattro mesi dopo Elisabetta diventava regina. Si trovava in
Kenya quando dovette rientrare in patria richiamata a casa dalla morte di suo padre Giorgio VI.
GETTY IMAGES
A sinistra, 1947: la
principessa sposa
Filippo, allora principe
di Grecia e Danimarca.
Labito in raso avorio,
con 10mila perle cucite
sopra. Qui a sinistra, la
regina durante
le celebrazioni del 9
settembre 2015.
OLYCOM
Guerre, incendi,
SCANDALI,
lutti e fallimenti
privati: Elisabetta
sopravvissuta a
tutto. Perch cos
fa una REGINA
DAME DI FERRO
In alto a sinistra, la
regina come capo del
Commonwealth va
in visita nel Ghana
(1961). A destra,
Elisabetta con la
premier inglese
Margaret Thatcher nel
1979, alla conferenza
del Commonwealth.
sopravvento sui sentimenti privati di re e regine (anche se, a onor del vero, il suo fu un matrimonio damore dapprincipio contrastato: non era abbastanza
titolata per un principe). Fu sempre la Regina madre
a dare coraggio alla nazione durande la guerra, decidendo di non lasciare il Paese sotto le bombe tedesche. E questo nonostante la preoccupazione per le
due figlie ancora piccole. Le bambine non possono
partire senza di me, io non posso lasciare il re e il re
non se ne andr mai, fu una delle sue frasi pi celebri e probabilmente pi apprezzate dai britannici.
Sa tutto. Ma cosa fa la regina? Intanto va detto che non possiede alcun potere diretto o assoluto.
Ma... la persona meglio informata del Regno Unito. Di pi: tra le persone pi informate dellintero
pianeta. Requisito, questo, fondamentale per svolgere le tre funzioni principali del monarca britannico: consigliare, incoraggiare e avvertire. A ricordarlo leconomista Walter Bagehot nella sua opera
English Constitution, trattato su ruolo e compiti della Corona. Una responsabilit dunque enorme, come ricorda lintellettuale britannico Anthony Burgess: Il potere della regina deriva dal suo sapere e
dalla sua autorit morale. Tutti i marted, men-
Un palazzo da favola
48
SUL TRONO
Febbraio 1952:
Elisabetta gi regina.
Lincoronazione
nellAbbazia
di Westminster
(sopra) avvenne per
il 2 giugno 1953.
E lei si allen per
giorni a portare il
peso della Corona di
santEdoardo.
GETTY IMAGES( 4)
tre il parlamento in seduta, Elisabetta riceve il capo del governo a Buckingham Palace. Non pu sostenere una determinata politica, n opporre un veto, ma pu esprimere la sua opinione. Se dunque il
primo ministro ha lautorit, la regina ha lesperienza di chi per pi di 60 anni ha letto ogni documento
governativo (solo Elisabetta, insieme al figlio Carlo
e al primo ministro, pu accedere a tutte le circolari e i rapporti dei ministeri) e ha incontrato i leader
mondiali di tutto il mondo. Non troppo tempo fa,
il primo ministro David Cameron, dopo aver sollevato una determinata questione, si sent rispondere
da Elisabetta: Sua Maest ha risolto quel problema
sette primi ministri prima di lei.
La crisi. Se per la Regina Vittoria il momento pi
difficile del suo regno fu la morte del marito, il principe Alberto (vedi articolo nelle prossime pagine), per
Elisabetta gli anni da cancellare sono stati senzaltro
il 1992 e il 1997. Nel 92 tre dei suoi figli formalizzarono la rottura del loro matrimonio: Carlo, il primogenito, si separ da Diana Spencer (ex maestrina di sangue blu sposata nel 1981); cos pure fece il
terzogenito Andrea, sposato a Sarah Ferguson; mentre la secondogenita Anna divorzi da Mark Philips.
Bocconi amari per una madre, velenosi per una regina! A peggiorare la situazione ci si mise di mezzo
la stampa, che sugli affari di cuore della famiglia reale non si mai risparmiata. Del resto la royal family
ha offerto piatti ghiotti allingordigia dei tabloid: il
triangolo Carlo-Diana-Camilla (eterna amante del
principe di Galles, oggi sua moglie), le confessioni di
Lady D, le bizzarrie e i guai finanziari di Sarah Ferguson... Sempre nel 1992 (vero annus horribilis per
la corona) prese fuoco anche la residenza di Windsor. Nel pi grande castello abitato del mondo divamp un incendio che distrusse ben nove delle sale di Stato e danneggi oltre cento ambienti. Ma il
peggio doveva ancora venire. Cinque anni dopo, il
6 settembre 1997, lAbbazia di Westminster ospitava le esequie di Lady D. I fatti sono noti. Il 31 agosto Diana, insieme al suo ultimo compagno Dodi
al-Fayed, rimase vittima di un incidente automobilistico sotto il tunnel del Pont de lAlma a Parigi. La
loro Mercedes inseguita da un cronista e da alcuni
fotografi si schiant contro un pilastro della galleria.
La prova pi dura. La morte di Diana Spencer lasci costernato il popolo britannico e attonita
la famiglia reale. Oltre a coinvolgere emotivamente
e politicamente il governo inglese e il neoeletto primo ministro Tony Blair, la tragedia mise a dura prova il protocollo di Corte e sembr travolgere la popolarit stessa della Corona. Elisabetta, erede della
tradizione vittoriana, che mal aveva tollerato la separazione di Diana da Carlo e la successiva relazione della principessa con Dodi al-Fayed, dopo lincidente mortale gest la situazione con imbarazzo.
Mentre una processione interminabile di gente comune depositava mazzi di fiori per Diana davanti ai
cancelli di Buckingham Palace e attendeva in coda,
per ore e ore, pur di firmare a St. James Palace i libri di condoglianze, Elisabetta si ritirava nel lontano castello scozzese di Balmoral. Non solo era incapace di esprimere pubblicamente il proprio cordoglio, ma rifiutava anche di far esibire la bandiera a
50
mezzasta sul Palazzo Reale, appellandosi alla tradizione che vuole che questa non venga innalzata se la
regina non presente.
Freddezza di Stato. Per la prima volta nel suo
lungo regno Elisabetta sembr subire la forza della
tradizione e del suo ruolo, che finirono per congelarne comportamenti e sentimenti. Quei valori monarchici, cos essenziali per la sovrana, sembrarono
inadeguati agli occhi degli inglesi. La tragedia di Parigi rappresent il punto pi critico per il regno di
Elisabetta. La perdita della Principessa del popolo,
come laveva definita Blair, fu cavalcata dalla stampa
per sottolineare la lontananza della regina dai suoi
sudditi. Dov la regina?, si chiedeva con un titolone in prima pagina il Sun. La tua gente sta soffrendo. Parlaci, regina, esortava il Mirror. Il Mail, da
sempre baluardo della monarchia e dellimpero, la
invitava a mettere perlomeno la bandiera a mezzasta. Persino la Bbc si un al coro. Paul Reynolds, il
corrispondente storico della televisione pubblica da
Buckingham Palace, critic aspramente la validit dei vecchi comportamenti protocollari: Credo
che ci si debbano porre molti interrogativi sul futuro della monarchia e sul suo stile, disse durante il
telegiornale. E Jon Snow, uno dei volti pi noti del
giornalismo televisivo, rincarava su Channel Four:
I Windsor sembrano estranei al dolore e allaffetto
che Londra sente per la principessa.
Discorso ai sudditi. Poi, Elisabetta usc finalmente dallimpasse. Da Buckingham Palace si comunic che la regina sarebbe rientrata a Londra, avrebbe presenziato ai funerali che sarebbero stati pubblici, come
Blair aveva pi volte consigliato (ma
non di Stato), e che la bandiera reale, nonostante la tradizione, sarebbe sventolata a mezzasta sul
pennone pi alto di Buckingham Palace. Si chiar nelloccasione che il funerale di Sta-
RITRATTO
DI FAMIGLIA
A sinistra, in alto: il
matrimonio di Carlo
e Diana il 29 luglio
1981. Sotto, Elisabetta
e la Regina madre ai
funerali di Diana.
Qui sotto, la famiglia
di William, nipote
della regina: oltre
a Kate Middleton,
George e Charlotte.
ETICHETTA
LOSPITE A DESTRA
Banchetto per
la visita di Stato
di Nicolas Sarkozy (alla
destra della regina):
Elisabetta fa gli onori di
casa. Marzo 2008.
Al cospetto di
SUA MAEST
quando salut Sua Maest con un caloroso abbraccio contravvenendo alla regola numero uno: mai toccare un monarca. Alla regola numero due, ascoltare linno nazionale in silenzio, pens invece il marito, che propose un brindisi
alzando il calice e iniziando un discorso proprio sulle prime note di God Save the Queen. Nel Regno Unito linno
si ascolta in silenzio, invece lignaro Barack continu a parlare. Elisabetta pos
il bicchiere alquanto imbarazzata, mentre il presidente continuava a tenere alto
il calice e a rivolgerlo verso la sovrana...
Il pranzo delle insidie. I guai co-
IL BANCHETTO
Elisabetta inaugura
con un discorso
di benvenuto il
banchetto in onore del
presidente irlandese
Michael D. Higgins
(aprile 2014).
a Buckingham
Palace che la
regina svolge le
sue funzioni. Ecco la
sua giornata-tipo.
7:30 Una dama apre
le tende nella camera da letto. Elisabetta
si alza e fa colazione
con pane tostato,
marmellata e una
tazza di t. Intanto
ascolta le prime
notizie da una piccola radio su Radio
4 della Bbc e d uno
sguardo ai giornali,
con il Racing Post,
popolare giornale
dedicato alle corse
dei cavalli, in cima
alla mazzetta.
10:00 Passa nel suo
studio, fa telefonate
e inizia a leggere
alcune delle molte
lettere che riceve
quotidianamente.
Se non sono previste
cerimonie ufficiali, la
maggior parte della
mattinata trascorre
alla scrivania, per
prendere visione dei
documenti governativi. Sir Christopher
Edward Wollaston
MacKenzie Geidt, il
segretario privato,
il primo visitatore a
LULTIMA TUDOR
RINASCIMENTO
INGLESE
Nella seconda met del 500
la regina ELISABETTA I
fece dellInghilterra un centro
di potere e CULTURA
54
REGINA
DEI MARI
MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE
ALINARI
Rivolta
1594-1601
Rivolta
1593-1603
Rivolta
1569-70
LINGHILTERRA
DI ELISABETTA
Rotta Invencible
armada (1588)
Spedizione inglese
in Olanda (1585)
si fece subito apprezzare per il carattere forte e saggio, il brillante intelletto e la vasta cultura (parlava
francese, italiano, spagnolo, greco e latino). Rossa
di capelli ed elegantissima, tratt senza timore con
uomini di ogni risma e ne sedusse molti, pur non
volendosi mai sposare. Il suo unico scopo, sosteneva, era quello di dedicarsi al proprio amato Paese. Non c gioiello, per quanto prezioso, che io anteponga a questaltro gioiello, afferm in proposito
nel 1601 di fronte al parlamento. Il rifiuto delle
proposte che le vennero dalle corti dEuropa che,
secondo il costume dellepoca, non erano altro che
richieste di alleanza politica fu in fondo un modo
per ribadire lindipendenza britannica, spiega Caravale. Unindipendenza che non voleva ingerenze
e che era simboleggiata proprio dal celibato della
sovrana, che le valse presto lappellativo di Regina
vergine (v. riquadro pagine seguenti): termine con
cui si alludeva a una purezza politica e religiosa.
RestauRazione anglicana. Elisabetta si occup
come prima cosa proprio di affari religiosi, emanando nel 1559 un Atto di uniformit che affermava la
superiorit della Chiesa anglicana pur garantendo la
tolleranza degli altri credo. In tempi di guerre di religione non era poco. Fu inoltre introdotto il Book
of common prayer (Libro delle preghiere comuni, un
misto di cattolicesimo e protestantesimo che deluse per lala protestante, i cosiddetti puritani). Nello stesso anno fu reintrodotto lAtto di supremazia
gi voluto da Enrico VIII nel 1534 che sanciva
il primato della regina sulla Chiesa e la non ingerenza papale. Elisabetta fu poi abile a cercare un giusto
equilibrio tra lanima anglicana e quella puritana del
Paese, dice lesperto. Non per questo mancarono i
grattacapi, a iniziare dai contrasti con la cugina-rivale Maria Stuart, sovrana di Scozia. Maria non riconosceva Elisabetta quale legittima erede al trono
in quanto, prima dellunione tra Enrico VIII e Anna Bolena, non vi era stato lannullamento papale
delle precedenti nozze regali. Sulla base di ci, nel
1559 la Stuart si autoproclam a sua volta sovrana
dInghilterra. Poi, alle prese con una serie di rivolte
capeggiate dal teologo protestante John Knox, fugg dalla Scozia cercando riparo proprio presso Elisabetta, che in tutta risposta la mise sotto chiave nella
Torre di Londra. Infine, allorch salt fuori che in
combutta con Filippo II era invischiata in cospirazioni contro la stessa Elisabetta, nel 1587 la scomoda Stuart fin sul patibolo. Quanto alla corona di
Scozia, nel 1603 (anno della scomparsa di Elisabetta) venne fusa con quella inglese dando vita a ununione formalizzata poi nel 1707 (e che oggi i separatisti scozzesi contestano).
I rapporti con la Spagna di Filippo II, padrona dei
mari e intenta ad arricchirsi con i tesori dellAmerica, risentirono invece della condanna della cattoli-
ca Stuart: da allora la rottura tra lAsburgo ed Elisabetta, colpevole peraltro di aver rifiutato una sua
proposta nuziale, divenne di fatto insanabile, spiega Caravale.
Espansionismo piratEsco. Intanto la regina si
concentr sul suo Paese, rilanciandone leconomia:
favor sia lo sviluppo agricolo (ma il crescente fenomeno delle enclosures recinzioni di terreni prima
comuni da parte di grandi proprietari penalizz i
contadini pi poveri), sia le attivit artigianali e manifatturiere. In poco tempo, grazie anche al supporto di rifugiati religiosi stranieri, sorsero imprese per
la lavorazione del vetro, della ceramica e, in particolare, dei tessuti. La regina mostr inoltre interesse
per i problemi sociali favorendo un certo miglioramento delle condizioni di lavoro. Si registr quindi un progressivo espansionismo marittimo, che ebbe quale immediata conseguenza un rapido sviluppo della cartografica, riprende Caravale. Le nuove
rotte oceaniche contribuirono poi a migliorare lattivit commerciale e mercantile (inclusa la tratta degli schiavi), anche perch lespansionismo riguard
sia lAmerica (dove il navigatore Walter Raleigh nel
1584 battezz la colonia inglese Virginia, in onore di
Elisabetta) sia lOriente, tanto che nel 1600 nacque
la Compagnia britannica delle Indie Orientali, societ con monopolio mercantile nellarea indiana.
Erano i primi passi del futuro grande Impero britannico. Primi passi assistiti, soprattutto nel Nuovo Mondo, dai corsari (tra cui lo stesso Raleigh).
Chi erano? Capitani di vascello ai quali la regina
aveva concesso patenti di corsa, lettere che li autorizzavano ad attaccare le navi straniere, spagnole
ma non solo.
Il corsaro pi celebre fu Francis Drake, insignito addirittura del titolo di cavaliere, dice Caravale.
Allinizio il suo compito era quello di riempire le
casse del regno con incursioni nelle colonie spagnole e assalti ai galeoni di ritorno in Europa, ma lui e
gli altri corsari tornarono presto utili per ostacolare lInvencible armada spagnola, grazie allutilizzo di
barche pi piccole e veloci e alla maggior conoscenza dei venti e delle correnti della Manica.
tra guErrE E complotti. Prima di scontrarsi in
mare con gli spagnoli, lInghilterra dovette per fare
i conti con altri fronti caldi, su tutti quello francese. Elisabetta appoggi infatti gli ugonotti (cos erano detti i calvinisti di Francia) perseguitati dai cattolici, e oltre a ci sostenne i calvinisti belgi in lotta
contro la Spagna. Entro i propri confini, la sovrana
sub invece nuove congiure filocattoliche una delle quali si concluse con la sua scomunica da parte di
papa Pio V, nel 1570 dalle quali usc per sempre
viva e regnante come si diceva allora. Anche per
questo spos la causa protestante e assunse posizioni anticattoliche che porteranno al massacro di
EROE NAZIONALE
57
PER SUA
MAEST
La flotta inglese
attacca lInvencible
armada, nel 1588.
Sotto: Walter Raleigh,
corsaro di Sua Maest.
MONDADORI PORTFOLIO/BRIDGEMAN
migliaia di irlandesi cattolici e, giocoforza, antispagnole. Nel 1585 invi in segreto il conte di Leicester a sostenere i rivoltosi olandesi in guerra con
la stessa Spagna, spiega Caravale. Fu proprio allora che Filippo II inizi a meditare uninvasione
dellInghilterra con la sua Armada.
Detto fatto, tra fine luglio e inizio agosto
1588 lInvencible si rivers nella Manica,
ma gi dal giorno 8 il destin favor la flotta inglese, che riusc a ostacolare la manovra nemica con laiuto fortuito di una serie di tempeste, che costrinsero gli spagnoli a disperdersi nel Mare del Nord e
lungo le coste irlandesi, dove molte navi
naufragarono.
Verso la fine. Ottenuto il dominio dei
mari, linteresse della regina torn a volgere
lo sguardo alla Francia, dove sostenne lascesa
al trono del sovrano protestante Enrico IV di Borbone (che per poi si convertir al cattolicesimo). In
parallelo, seguit ad aiutare i ribelli olandesi, senza
smettere di sventare congiure di corte (nel 1599 ne
fall una dellex favorito Robert Devereaux).
Alla fine, lo stress condusse Elisabetta alla depressione. La malinconia laccompagn fino al 24 marzo
1603, quando chiuse gli occhi sussurrando: Chiamatemi un prete: ho intenzione di morire.... Ironia
della Storia, lo scettro pass a Giacomo I, figlio della decapitata Maria di Scozia. Fu dunque uno Stuart
a porre il sigillo sullepoca dei Tudor, ereditandone
i fasti artistici.
arti in fiore. Molti pittori avevano trovato ispirazione sotto Elisabetta recuperando, per omaggiare
58
la regina-mecenate, modelli antichi di divinit: rigorosamente vergini, intoccabili e bellissime. Idealizzazioni a parte, Londra era diventata con Elisabetta
il cuore di una rivoluzione culturale che coinvolse la
musica e larchitettura (influenzata dal Rinascimento italiano) e soprattutto il mondo dello spettacolo.
Basti un nome per tutti: William Shakespeare.
Il suo teatro fuse tradizioni e generi passando dalla commedia alla tragedia, e proprio per questo seppe coinvolgere il popolino al pari degli uomini di
corte, tutti pronti a osannare compagnie come quella dei Lord Chamberlains men. Fu quella la compagnia in cui lavor lo stesso Shakespeare, divenuta poi Kings men proprio sotto Giacomo I, spiega Caravale. In breve, se il dramma rinascimentale
italiano assunse forme elitarie (piaceva solo ai nobili), quello elisabettiano, grazie anche al basso costo
dei biglietti e al pathos delle sue trame, attir invece
ogni classe sociale fungendo da strumento di coesione e di consenso. Non a caso, fra i soggetti pi popolari cerano drammi storici che esaltavano il glorioso passato inglese.
Mitizzata. Let elisabettiana fu archiviata bruscamente nel 1649, quando la rivolta dei puritani port alla soppressione (provvisoria) della monarchia
in favore della repubblica e alla chiusura dei teatri.
Ma quella stagione irripetibile della storia inglese diventer a sua volta una gloria nazionale britannica. Anche perch per trovare sul trono una donna altrettanto amata dal popolo bisogner attendere
tre secoli e una seconda Elisabetta. Quella che oggi
Illibata o soltanto
politicamente pura?
onostante le
molte proposte
di matrimonio,
Elisabetta rimase
nubile e non ebbe
eredi diretti. Il motivo
di tale scelta (anomala
per i tempi e fonte di
vari pettegolezzi sui
suoi orientamenti
sessuali) da sempre
fonte di discussioni.
Illazioni. Secondo
alcuni la regina preferiva evitare rapporti
sessuali a causa di
lesioni vaginali causate dal vaiolo, mentre
altri affermano che
fosse sterile e che non
vedeva perci alcun
senso nel maritarsi.
Tale ritrosia le valse
lappellativo di Regina
vergine, di cui lei
stessa and sempre
fiera. Sono per pochi
quelli che credono che
fosse davvero illibata,
e lostentata verginit
La luna
crescente sulla
corona ricorda
Diana, la dea
vergine della
caccia.
sarebbe semmai da
interpretare come metafora della purezza
politica e religiosa del
suo regno (la stessa
Chiesa anglicana era
considerata vergine
poich rinnovata
rispetto al cattolicesimo). Tale purezza fu
rappresentata dagli
artisti di corte ispirandosi a divinit vergini
come Diana e Astrea
(dea della giustizia),
nonch alla Madonna,
simbolo di castit per
eccellenza.
Svantaggi. La maggior parte degli storici
suggerisce che le vere
ragioni del nubilato
di Elisabetta siano
da ricercare nel fatto
che temeva di veder
limitato il suo potere
e di non poter gestire
in piena autonomia il
grande regno ereditato dal padre Enrico.
Il serpente
col rubino in bocca
rappresenta la prudenza
e la saggezza.
Larcobaleno
trasparente nella
mano destra un
simbolo di pace.
TUTTI I SEGNI
DEL POTERE
Elisabetta nel
celebre Ritratto
dellarcobaleno,
che nel 1600 ne
celebr le virt.
REGNO UNITO
GETTY IMAGES
L IMPERO
della regina
VITTORIA era
immenso, ma di
lei ricordiamo la
CUFFIETTA,
labito vedovile,
la morale puritana
imposta a tutti i
SUDDITI e un
certo GOSSIP su
un cameriere...
Regina di
CUORI
60
INNAMORATA
A sinistra, una
giovane Vittoria col
principe Alberto,
suo marito dal
1840 al 1861, anno
in cui lui mor
prematuramente.
A destra, lattendente
John Brown, il
cameriere scozzese
che, secondo
le malelingue
dellepoca, fu forse
amante della regina.
chi, come ha spiegato bene laccademico francese Jacques Chastenet: Il primo, re Giorgio III, soggetto a crisi cicliche di follia, il secondo, re Giorgio IV, un fatuo
insopportabile, il terzo, Guglielmo IV, dai modi tanto rozzi che non vi fu mai un sovrano meno rispettato.
E che dire degli zii, duchi reali? La pi rara collezione di poveracci che si possa immaginare. Con queste
premesse, allascesa al trono della giovane principessa, bassina, colorita e rotondetta, sembr spirare un
venticello di aria fresca. Tanto pi che Vittoria, come annot lei stessa, entr nel nuovo ruolo con straordinaria facilit, persino in mezzo a lord e ministri
di Stato che avevano 3-4 volte la sua et, come se fosse sul trono da sei anni, anzich sei giorni, comment
il diarista Charles Greville.
Parte del merito spett al primo ministro lord Melbourne, aristocratico e beffardo leader dei whig, cio
dei liberali, che la addestr superbamente agli altissimi compiti di regnante dInghilterra e governatore
supremo della Chiesa anglicana cui era destinata, e
per i quali leducazione ricevuta dalla sua tata, la baronessa Lehzen, uninfarinatura di storia e geografia,
ballo, inglese e francese, era carente. Basti sapere che
fino a tre anni Vittoria parlava solo tedesco.
Colpo di fulmine. A sua volta, il nuovo mentore fu gradualmente sostituito da unaltra figura maschile, addirittura abbagliante: Alberto di SassoniaCoburgo-Gotha, cugino di primo grado della giovane Vittoria, che per lui cadde letteralmente in estasi ( bello... ha grandi occhi azzurri... naso delizioso...
ALAMY
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
LUI era suo cugino, BELLO e AITANTE. Lei poco pi che una
linea mirabile, larga in spalle e sottile in vita, scriver
sul diario nellottobre 1839) tanto da chiedergli apertamente di sposarla. Cosa che fece quattro mesi dopo, il 10 febbraio 1840, nella cappella reale del palazzo di Saint James, cerimonia seguita dal banchetto di nozze a Buckingham Palace, con torta da 150
chili decorata da cupidi e cuoricini di raso. La coppia part subito dopo per un viaggio di nozze lampo
nel Castello di Windsor: Alberto al galoppo, pallido
e in uniforme tra due ali di folla esultante, e la regina al seguito in carrozza, raggiante nel suo vestito argentato trapunto di piume di raso.
Pochi giorni dopo il ritorno, la nausea premonitrice annunci la nascita della principessa reale Vittoria, Vicky, il 21 novembre successivo. Nuovamente incinta dopo soli tre mesi, la regina diede alla luce
nel 1841 lagognato erede maschio, Alberto Edoardo, Bertie, futuro re Edoardo VII, cui seguirono, al
ritmo iniziale di uno ogni 12-16 mesi: la timida Alice, detta Alix, lo schivo Alfredo, la flemmatica Ele62
na, e ancora Luisa, Arturo e gli ultimogeniti nati con il parto indolore (grazie a un fazzoletto imbevuto di cloroformio premuto sul naso, ribattezzato
lanestesia della Regina) Leopoldo, in seguito scopertosi malato di emofilia (Vittoria ne era portatrice
sana), e Beatrice, Baby, la figlia prediletta, nel 1857.
Austerit a corte. Il matrimonio fu, evidentemente, felice e fecondo, nonostante la coppia reale
avesse gusti diametralmente opposti: Alberto, spiega la scrittrice Carolly Erickson, era stato educato ai
principi del luteranesimo, non beveva e non fumava,
al fucile da caccia preferiva il pianoforte e alle dieci di
sera gi sonnecchiava sul divano. Vittoria, gaia, ma
dal piglio autoritario, petulante per natura, adorava
viaggiare e ballare tutta la notte. Comunque spos in
pieno la seriet del marito, trasformando la corte in
un modello di rispettabilit e decoro per far dimenticare gli scandali passati. Introdusse una rigida etichetta anche nella residenza secondaria di Windsor, pretendendo il profondo inchino da parte delle dame,
ALBUM DI
FAMIGLIA
Sopra, Vittoria
a 18 anni.
A sinistra,
Lord Melbourne,
il primo ministro
che la educ.
Sotto, la residenza di
Balmoral; il castello
scozzese era il buen
retiro dei sovrani.
GETTY IMAGES
Arrivano i Windsor
N
RAGAZZINA, ma seduta su un trono
IN POSA
Sopra, la regina
Vittoria ritratta da
Winterhalter (pittore
tedesco che ha
immortalato diversi
regnanti) nel 1859,
a 40 anni.
In alto a destra,
Giorgio IV, lo zio re
che mor senza figli.
on tutti sanno
che il nome
dellattuale
casa reale inglese in
origine era un altro:
Sassonia-CoburgoGotha. Il cambiamento si deve al
forte sentimento
anti-tedesco sorto
durante la Prima
guerra mondiale, che
raggiunse il suo apice nel 1917, quando
un aereo Gotha G.IV
bombard Londra.
Per far dimenticare
ai sudditi britannici
la parentela tra le
dinastie tedesca e
inglese, re Giorgio
V, figlio di Edoardo
VII e nipote della
regina Vittoria,
prese la decisione di
assumere il cognome inglese Windsor
in sostituzione di
Sassonia-CoburgoGotha, ramo minore
della millenaria
casata sassone dei
Wettin. Suscitando
con questo lironia
del cugino, il kaiser
Guglielmo, che propose di ribattezzare
63
GETTY IMAGES
MARY EVANS/SCALA
Dopo la MORTE di
Alberto si ritir dalla vita
PUBBLICA per dieci
anni e indoss il LUTTO
per il resto della VITA
della sovrana con il suo attendente, il cameriere scozzese John Brown, pi giovane di sette anni, onnipresente, attento e premuroso nel suo kilt con il tartan
degli Stuart. Lo aveva scelto lo stesso Alberto nei giorni felici di Balmoral, la regina lo nomin addirittura lord. Le rimase al fianco fino alla morte improvvisa, allet di 57 anni. Come conferma lo storico Roland Marx, si sparse la voce di un loro matrimonio segreto, si ipotizz addirittura che il vero motivo della
volontaria reclusione di Vittoria fosse una gravidanza. Allinizio del suo regno era stata chiamata ironicamente signora Melbourne per lascendente che il
primo ministro aveva esercitato su di lei, cos adesso
passava per signora Brown.
Dallironia al trionfo. Fu solo nei primi Anni 70 che Vittoria riapparve gradualmente sulla scena pubblica, guadagnando in popolarit. Il motivo
scatenante fu la vittoria elettorale del galante premier
conservatore Benjamin Disraeli (eletto nel 1868 e di
nuovo nel 1874) che, contrariamente al rivale politico William Gladstone, le suscitava immensa fiducia. La politica inglese in quegli anni cambi: dopo
il ruolo pacifista svolto dalla Corona nei decenni precedenti, salva la partecipazione alla guerra di Crimea
GENEALOGIA
Nella cartolina,
Vittoria con, in alto, il
figlio Edoardo VII e la
moglie Alessandra di
Danimarca; in basso
il nipote Giorgio V
con la consorte Mary
di Teck e il figlioletto
Edoardo VIII.
In alto a sinistra,
Vittoria e Alberto
nel 1854 in una
foto che rievoca il
loro matrimonio
(avvenuto nel 1840).
SCALA (3)
VERSIONE
NONNA
La regina Vittoria (a
sinistra) alle terme
di Aix-les-Bains, sud
della Francia, con la
figlia minore Beatrice,
generi e nipotini.
La foto del 1885.
(1853-56), dal 1870 la regina spos in pieno la politica imperialista, e il suo volto, trasfigurato da capelli bianchi, guance cascanti, occhi slavati, divent limmagine della grandiosit dellImpero britannico. Nel 1840 era finita sul primo francobollo della Storia, il famoso e raro Penny Black, ora fu ritratta
su piatti, tazze, monete e scatole di t. Nellimmaginario collettivo la regina, imparentata con quasi tutte
le famiglie regnanti europee, divenne la madre bianca e la nonna dEuropa. Furono avvolte nel trionfo e nelladorazione le sue nozze doro con il regno
(il giubileo del 21 giugno 1887) e quelle di diamante (giubileo del 22 giugno 1897), vissute su una sedia a rotelle per i postumi di una caduta, tra teste coronate, truppe coloniali e oceani di folla a cantare in
coro, spontaneamente, linno britannico Dio salvi la
come ha spiegato la
biografa americana
Carolly Erickson: Da
una parte si coprivano le gambe dei
tavoli e dei pianoforti,
perch ricordavano
quelle delle mogli, i
vestiti non lasciavano
scoperto nessun lembo di pelle (a destra,
corsetto e stivaletti di
seta, dal Victoria and
Albert Museum di
Londra), lEconomist
non parlava di pubblica igiene per evitare
termini sconvenienti
e lAccademia reale
di pittura vietava agli
allievi non sposati
i nudi femminili.
Dallaltra, il borghese che di giorno
passeggiava per la
City e frequentava i
club esclusivi, di notte
sfogava nellEast End
i pi bassi istinti. Donne nude si esibivano
sui palcoscenici dei
locali notturni, o battevano il marciapiede
nei parchi pubblici
a prezzi bassissimi.
Lo scenario ideale
per le scorribande
sanguinarie di Jack
lo Squartatore, che
nel 1888 fece cinque
vittime.
GETTY IMAGES
SCALA (2)
Costumi vittoriani
65
AKG/MONDADORI PORTFOLIO
Reliquiario con le
fattezze di Carlo
Magno conservato ad
Aquisgrana. Risale alla
met del XIV secolo.
A sinistra, il signum
(la firma) del re: il
monogramma formato
dalle consonanti di
Karolus.
Linventore del
MEDIOEVO
IN MANO SUA
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
la Francia e la Germania sono i partner principali, e in cui lItalia padana pi integrata del Mezzogiorno, la Catalogna pi del resto della Spagna, mentre la Gran Bretagna continua a esserle
in qualche misura estranea. Carlo ha inventato
anche la casa comune di rito latino, le famose radici cristiane cui si sono richiamati pi volte papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Conquistatore. Dal padre Pipino, il futuro
Carlo Magno eredit, venticinquenne, una bella
fetta di Europa Centrale. Alla morte del fratellorivale Carlomanno (771), con un colpo di mano
si annesse il suo regno. Quando mor, a 72 anni,
nell814, lasci un impero pi che doppio rispetto al regno originario. Un dominio che andava dai
Pirenei al fiume Elba, dallItalia Centrosettentrionale (Istria compresa) allUngheria fino al corso del
Danubio. I Franchi si erano imposti da tempo sugli altri popoli germanici, insediandosi in Gallia.
Quei barbari cristianizzati giganteggiavano sui loro rivali. E non solo un modo di dire.
Granduomo. Carlo Magno era un
colosso di quasi due metri (un record
per quei tempi). Merito forse dei suoi
gusti alimentari. Era un accanito consumatore di
carne (ne mangiava ogni giorno, come del resto
quasi tutti i nobili) e negli ultimi anni si ritrov a
litigare con i medici, che tentarono inutilmente di
convertirlo a una dieta a base di bolliti.
Per abbozzare il suo aspetto fisico possiamo rifarci al ritratto che dei Franchi fecero gli antichi:
rossi di capelli e con gli occhi azzurri, baffi sottili,
chiome fluenti e nuca rasata, abili a cavalcare e maneggiare la francisca, lascia da lancio che prendeva nome da loro. Erano abituati a guerreggiare
praticamente ogni estate, deliberando in assemblee
generali di primavera le campagne militari.
67
no di quel popolo che si considerava eletto incroci quello del papato, insofferente al controllo di
Bisanzio e nemico dei Longobardi (ariani). Pipino
III, salito al trono nel 751, venne consacrato re dal
papa e fu il primo unto del Signore. Linvestitura
divina, trasmessa dal vescovo di Roma, prese il posto del diritto di sangue e da allora fu il marchio di
autenticit dei re medioevali.
Un pio barbaro. Carlo interpret radicalmente la propria missione. Si credette, e fu ritenuto dai
contemporanei, un novello re Davide o, meglio
ancora, una reincarnazione di Giosu, il patriarca
che aveva condotto gli Ebrei alla Terra promessa.
Non si limit al ruolo di difensore della fede: si erse a guida morale e riformatore della Chiesa e della
societ, che sotto di lui divenne feudale a tutti gli
effetti. Si dimostr il vero capo del popolo di Dio,
dettando la linea persino al papa.
ET DELLORO
Sopra, un dipinto
ottocentesco con Carlo
Magno che attraversa
le Alpi, nel 773.
A destra, Il trionfo
della Virt sul Diavolo,
bassorilievo di un
artista della scuola
di palazzo di Carlo
Magno.
Figliolanza. Carlo,
che pare fosse molto
sensuale e passionale, ebbe 5 mogli, 6
concubine e almeno
20 figli (10 maschi
e 10 femmine). Il
primogenito, Pipino
il Gobbo, nato
come lui fuori dal
matrimonio, venne
ripudiato assieme
alla madre in quanto
erede illegittimo.
Carlo ribattezz poi
Pipino il successore designato:
Carlomanno, il
secondo figlio avuto
dalla terza moglie
(Ildegarda). Gli
ultimi tre maschi
li concep dopo i
sessanta. La sua
predilezione
and comunque
sempre alle
figlie, cui viet di
sposarsi. Il che
aliment il malevolo sospetto di
rapporti incestuosi.
IL NIPOTE
Lotario, nipote di
Carlo Magno e re
dItalia dall822
all850.
GLI UFFICI DI
RAPPRESENTANZA
G. ALBERTINI
Il complesso
comprendeva la sala
per le udienze e per i
ricevimenti.
LE RESIDENZE
ABITUALI
CENTRO DI POTERE
LESSING
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
Ad Aquisgrana, in Germania,
Carlo Magno stabil la sua
residenza. Vi costru un
maestoso palazzo, di cui
oggi resta la raffinata
cappella
Esemplare il caso italiano. Carlo super le Alpi nel 773 per soccorrere papa Adriano I, aggredito dal re longobardo Desiderio. Questo nonostante i rapporti tra Franchi e Longobardi fossero stati sempre buoni. Carlo aveva persino sposato la figlia di Desiderio, quella che Manzoni, nellAdelchi,
chiamer (inventandosi il nome) Ermengarda. Con
un lungo assedio, Carlo espugn Pavia. Dopodich
in un solo colpo sped in convento il rivale, cre lo
Stato pontificio e si fece incoronare re dItalia, indossando la Corona Ferrea longobarda.
Nemici germanici. Dal 772 il gigante franco
aveva intrapreso unaltra guerra, la pi lunga e sanguinosa: quella contro i cugini Sassoni, stanzia70
ti fra Germania del Nord e Danimarca. Dur, con varie pause, oltre 20 anni. Appena si distraeva, i vicini, capeggiati
dal re Vitichindo, si sollevavano e contrattaccavano. Carlo ricorse al pugno di ferro, giungendo fino alla pulizia etnica e alle deportazioni. Promulg una legge che li obbligava a battezzarsi e che puniva con la morte chiunque violasse precetti e sacramenti cattolici.
Altrettanto implacabile fu, nel 787, quando invase la Baviera per reprimere le fregole espansionistiche di un certo Tassilone III, alleato dei Longobardi. Fu poi la volta degli Avari, stanziati tra Croazia
e Ungheria: ne risult il pi ricco bottino della sto-
ET DELLORO
LE TERME
CAPPELLA PALATINA
Fu consacrata nell804.
Considerata un
capolavoro carolingio, la
Cappella Palatina oggi
il nucleo pi antico della
Cattedrale di Aquisgrana.
AMMINISTRAZIONE
Le altre aree
comprendevano gli
uffici amministrativi, la
guardia e la foresteria.
ROGER VIOLLET/ALINARI
AGK/MONDADORI PORTFOLIO
MAI PERDERE
LE STAFFE
SCALA
IL MOMENTO CLOU
Lorganizzazione del regno carolingio forn le basi della societ feudale medioevale.
REGNI
MARCHE
CONTEE
DIOCESI
DUCATI
Raggruppamenti di varie
contee in zone di confine.
Circoscrizioni
amministrative.
Unit territoriali
appartenenti alla Chiesa.
RE
MARCHESI
CONTI
VESCOVI
DUCHI
I figli di Carlo
(Carlo, Pipino e Ludovico
il Pio).
MISSI DOMINICI
Nominati dallimperatore, erano gli ispettori imperiali inviati nel regno (di solito un conte e un vescovo).
POTERE TOTALE
Il S LE
di Francia
arigi, 23 febbraio 1653. Nella residenza reale del Louvre in programma il Ballet de
la nuit, una specie di rave party di corte: dal
tramonto allalba saranno inscenate coreografie ispirate al mondo dellantica Grecia. Piatto
forte dellesibizione la performance del dio Apollo (protettore delle arti e cocchiere dellastro solare), interpretato per loccasione da un ragazzino abile nella danza e con un nome che pesa: Luigi XIV
di Borbone, erede designato al trono di Francia. Il
giovane indossa un appariscente costume a forma di
Sole, e per farlo ha due valide motivazioni: la prima che tale veste ben si addice al personaggio di
Apollo; la seconda, come scriver egli stesso, che
il Sole, per lo splendore che lo circonda, per la luce che
comunica agli altri astri [] per il bene che produce
ovunque [] certamente la pi viva e pi bella immagine per un grande monarca.
Re bambino. Grande, Luigi XIV lo fu veramente, conferma lo storico Roberto Moro, gi docente di Storia delle dottrine politiche allUniversit di
Milano. Soprattutto se si pensa alla capacit che ebbe di teatralizzare il proprio potere, tanto da farne
un geniale strumento di comunicazione politica.
Il genio coronato in questione era nato il 5 settembre 1638 a Saint-Germain-en-Laye, un piccolo
borgo alle porte di Parigi. Figlio di Anna dAustria
(unAsburgo) e del re francese Luigi XIII (un Borbone), alla morte di questi (il 14 maggio 1643) eredit il trono.
74
A CAVALLO
Ritratto equestre
di Re Luigi XIV
(1638-1715) di
Ren-Antoine
Houasse.
GETTY IMAGES
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
Ad avere la meglio , un
anno pi tardi, lesercito
francese. Luigi vede cos
ampliati i propri domini
sul continente.
1682 Luigi XIV ordina
allintera corte e ai
personaggi politici pi
importanti di trasferirsi
dal palazzo del Louvre
nella nuova reggia di
Versailles, una ventina
di chilometri a sud di
Parigi.
1683 Muore Maria Teresa di Spagna, moglie
di Luigi. Il sovrano si
consoler molto presto
con numerose amanti.
per merito, annoter nelle sue Memorie. Questa seconda ondata di proteste fu pi violenta della prima
e port la corte a un nuovo esilio.
Pochi mesi prima del Ballet de la nuit del 1653
era tornata la calma, ma il re fanciullo aveva ormai
in mente una sola cosa: prendere in mano le redini
del regno e raddrizzarne le sorti. Ma tra il dire e il fare cera sempre di mezzo lingombrante cardinale.
Al potere! Il 7 giugno 1654, poco prima del suo
sedicesimo compleanno, a Luigi XIV fu finalmente posta la corona in testa. Ma dovettero trascorrere ancora 7 anni affinch il nuovo re potesse davvero entrare in scena da protagonista, avverte Moro.
Facciamo due conti: 1654 pi 7 uguale 1661, ovvero
lanno di morte di Mazarino, che si spense il 9 marzo. Fu solo in quel momento che il Re Sole divenne tale, impossessandosi del regno.
Il suo assolutismo si espresse nei settori chiave.
Per risanare leconomia di una Francia sullorlo della bancarotta Luigi ingaggi leconomista Jean-Baptiste Colbert, nominato nel 1665 Controllore generale delle finanze. Questi aument le tariffe doganali per sfavorire le importazioni e incentivare lesportazione di merci francesi, usando poi il ricavato per
finanziare lindustria nazionale, posta sotto il diretto controllo della corona.
Poi il sovrano si dedic allesercito, affidandone la
riorganizzazione a Michel Le Tellier e al figlio, marchese di Louvois. Questi tolsero a nobili e signorotti
locali ogni residua competenza sulla direzione delle armate trasferendola direttamente al sovrano, il
76
LESSING/CONTRASTO
quale fece infuriare ulteriormente la nobilt francese autorizzando la promozione di tutti quei soldati che si fossero distinti in battaglia anche se privi di
titoli nobiliari. Nel suo genere, fu una rivoluzione.
La grande differenza con la politica del passato,
spiega Moro, stava nel fatto che in questo processo di accentramento del potere Luigi (cui non a caso si attribuisce la frase lo Stato sono io) era davvero il cuore di tutto: sia Colbert che i Le Tellier erano
considerati semplici dipendenti, che mai avrebbero
avuto lo stesso margine di azione concesso in passato a Richelieu e Mazarino.
Peraltro, da consumato attore qual era, il re si
divertiva a favorire ora uno ora laltro dei suoi
NOZZE
COMBINATE
Il matrimonio di Luigi
con Maria Teresa degli
Asburgo di Spagna,
avvenuto il 9 giugno
1660. In alto a sinistra,
Luigi XIV in fasce
ritratto in braccio
alla nutrice, Marie de
Longuet. A destra,
Luigi XIV in abito da
cerimonia.
il Trattato di Utrecht
assegna il Regno
di Spagna a
Filippo dAngi, suo
nipote.
1715 Il 1 settembre
Luigi XIV muore nella
sua camera da letto a
Versailles, situata nellesatto centro del palazzo. Viene sepolto nella
Basilica di Saint-Denis.
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
1685 A Fontainebleau
viene siglato un editto
che, annullando le
garanzie di libert
religiosa concesse dal
precedente Editto di
Nantes, costringe quasi
300mila protestanti
ugonotti alla fuga.
ad attenderli cera uno stile di vita privilegiato e lussuoso, cadenzato da feste e innumerevoli occasioni mondane.
Molti di loro cominciarono a fare a gara per vedersi assegnati gli alloggi pi esclusivi, ossia il pi
possibile vicini a quelli del sovrano, riprende Moro. Pian piano a Versailles si ricre una socialit urbana, con tanto di botteghe artigiane, strade affollate e curiosi di ogni tipo. Inoltre, per dare ulteriore lustro alla sua immagine, Luigi si circond di schiere di
artisti, tutti pronti a omaggiarlo con dipinti nei quali veniva spesso raffigurato con le sembianze duna
divinit, come gli imperatori ellenistici e romani.
Cerimoniosi. La rappresentazione del potere diede per il suo meglio nei cerimoniali che regolavano
la vita di corte, la famigerata etichetta. Una delle
peculiarit della monarchia francese fu quella di abbattere ogni distinzione tra privato e pubblico, trasformando ogni attivit, anche la pi intima, in un
evento, spiega la Craveri. Per farsene unidea sarebbe bastato assistere al rituale quotidiano del lever du
roi, il risveglio del re.
La cosa funzionava cos: a dare la sveglia era un
valletto che dormiva ai piedi del letto, mentre i migliori cuochi del regno si davano da fare per preparare la colazione e, poich lo spettacolo era pubblico, alcuni paggi facevano entrare nella stanza i membri della corte autorizzati. Tra di loro vi erano il gran
ciambellano e il primo cameriere, che portava scarpe
e vestiti al sovrano, che a quel punto si alzava in piedi per essere avvicinato dal maestro guardarobiere, il
quale, con laiuto di un valletto, aveva il compito di
OLTRAGGIO
AL SOLE
er rendere pi efficace
la propria rivoluzione
assolutista, Luigi XIV si
affid anche alla propaganda.
Come in seguito (e per la verit
anche prima) altri sovrani,
si fece ritrarre con la famiglia
nei panni delle divinit dellOlimpo greco-romano.
Margherita, Elisabetta
4 e Maddalena
Gastone
dOrlans
(1608-1660)
Maria
de Medici
(1575-1642)
Enrico IV
(1553-1610)
Luigi XIII
(1601-1643)
Filippo
13 (1668-1671)
Maria Teresa
12 (1667-1672)
Luigi XIV
(1638-1715)
Anna Elisabetta
(1662-1662)
11 Maria Anna
(1664-1664)
Luigi il
10 Gran Delfino
(1661-1711)
Filippo
dOrlans
(1640-1701)
Enrichetta
5 Stuart
(1644-1670)
Enrichetta
1 Maria di Francia
(1609-1669)
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
8 Maria Teresa
di Spagna
(1638-1683)
Anna dAustria
(1601-1666)
FAMIGLIA DIVINA
Maria Luisa
9 dOrlans
(1662-1689)
3
4
7
10
13
12
11
sfilargli la camicia da notte e di vestirlo. Tutte queste mansioni erano assegnate a nobili, trasformati in
questo modo in semplici maggiordomi, spiega Moro. Il risveglio era solo uno dei tanti momenti della
giornata dominati dalletichetta: ogni gesto del sovrano era infatti accompagnato da un qualche rituale, e prendervi parte era considerato un privilegio.
Tra questi privilegi cera persino quello di assistere alle funzioni fisiologiche di Luigi, aggiunge la
Craveri. Segno di quanto il sovrano stesso fosse in
fondo prigioniero di questetichetta implacabile.
Lunica consolazione sembrava essere, per il re, la frequentazione delle sue numerose amanti, in particolar modo dopo il 1683, anno di morte della moglie
Maria Teresa di Spagna.
Grandeur. A Versailles, Luigi XIV espresse la
sua idea di potere al meglio, costringendo laristocrazia in una prigione dorata e demolendo la concezione del sovrano primus inter pares. Quello che
si andava formando era invece il principio del a deo
rex, a rege lex (da Dio viene il re, dal re la legge).
80
Ma se il potere del sovrano era emanazione diretta della volont divina, allora avrebbe dovuto affermarsi anche sulla Chiesa. Detto fatto. Il re stabil che
ogni disposizione papale fosse dichiarata nulla se priva del suo consenso. Sotto la bandiera del cattolicesimo afferm la supremazia dello Stato scagliandosi
dapprima contro il giansenismo (una corrente dissidente che predicava il ritorno a un comportamento pi conforme al messaggio originario dei Vangeli) e quindi contro gli ugonotti (i protestanti dOltralpe), ai quali revoc la libert di culto concessa nel
1598 con lEditto di Nantes.
Conquistatore. Sgombrato il Paese da ogni opposizione, lunica cosa che gli rimaneva da fare era
riuscire a portare la propria luce oltre i confini francesi, riprende Moro. Luigi XIV intendeva infatti
porre la Francia al centro della politica europea, cos come egli stesso era al centro della Francia. Questi sogni di grandeur portarono il Paese a una serie
di conflitti che devastarono il morale della popolazione nonch le casse del regno. Quella di Luigi fu
ACCADEMICI
Il ministro Colbert
(vestito di nero)
presenta a Luigi XIV
i membri
dellAccademia reale
delle scienze, da
lui fondata nel 1666.
LESSING/CONTRASTO
a fede nel
miracolo fu
creata dallidea che doveva esservi
un miracolo. cos che
lo storico Marc Bloch ha
spiegato il fenomeno
dei re taumaturghi
(dal greco thama ed rgon, miracolo e opera). Erano taumaturghi
i re che (dal Medioevo
fino al XIX secolo) furono considerati in grado
di far guarire i sudditi
con limposizione delle
mani.
Guaritori. La storiografia assegna ai
Capetingi, antica casata
francese, il primato
taumaturgico.
Fu Roberto II il Pio (9721031), figlio di Ugo
Capeto (fondatore della
Matteo Liberti
Luigi IX il Santo
guarisce uno
scrofoloso,
in un dipinto
del Seicento.
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
RIVOLUZIONE
Una
FAsenza
VOLA
LIETO
FINE
A MORTE
LA STRANIERA!
ROGER-VIOLLET/ALINARI
La regina di Francia
Maria Antonietta
accompagnata
al patibolo (16 ottobre
1793). Sopra, la regina
con abiti contadini:
amava indossarli con
le amiche nel borgo
di Versailles.
RMN/ALINARI (2)
LESBICA
INFEDELE
SPREGIUDICATA
LA MACCHINA
DEL FANGO
Stampe dellepoca, di
simpatie giacobine,
ironizzavano sui
presunti vizi della
regina. A destra, Maria
Antonietta in un
ritratto della scuola
pittorica austriaca.
on hanno il
pane? Che
mangino
le brioches. Cos, nel
1775, mentre imperversava la guerra
della farina, Maria
Antonietta avrebbe
liquidato il problema
dei parigini. Ma poteva, una frase tanto
infelice, appartenere
alla sensibile Maria
Antonietta, unica fra
tutti i componenti
della famiglia reale
francese a rifiutarsi
di passare con la
carrozza sopra i campi
2 novembre 1755
Maria Antonietta nasce alla
Hofburg di Vienna, in Austria.
4 maggio 1789
Inaugurazione
degli Stati generali, ostili alla
monarchia.
13 giugno 1769
dichiarato
ufficialmente il
fidanzamento di
Maria Antonia.
21 giugno 1791
La famiglia reale
tenta la fuga, ma
riconosciuta e
arrestata.
16 maggio 1770
Sono celebrate le
nozze: diventa
delfina di Francia.
21 gennaio 1793
A Place de la
Concorde il re
giustiziato sulla
ghigliottina.
22 ottobre 1781
Nasce lerede
maschio Luigi
Giuseppe, che
muore giovane.
14 ottobre 1793
Inizia il processo alla regina,
accusata di alto
tradimento.
16 ottobre 1793
La regina viene
giustiziata sulla
ghigliottina.
LEEMAGE
LAMANTE
SVEDESE
A sinistra, il conte
Hans Axel von Fersen:
fu il presunto amante
della regina Maria
Antonietta.
MONDADORI PORTFOLIO/BRIDGEMAN
86
Eppure molte delle presunte colpe di Antoinette non erano davvero tali: pretendeva di occuparsi personalmente delleducazione dei propri figli, togliendo quel potere ai cortigiani; aveva semplificato
letichetta e la moda di Versailles; concedeva privilegi per amicizia e non per calcolo. Anche laccusa di
tramare ai danni della Francia per far contenta lAustria era infondata. Maria Antonietta veniva usata come capro espiatorio su cui scaricare i problemi
politici del re, dovuti invece allinsostenibile situazione finanziaria della corona. Le voci di feste grandiose erano lemblema dei risentimenti contro il potere
VERSO
dominante in generale, ma il loro bersaglio fu la reLA FINE
gina, afferma Fraser.
Luigi XVI e Maria
Antonietta con i loro Grano, farina e GhiGliottina. A Parigi laria cobambini, in ostaggio minci a farsi pesante. Mentre cominciavano i primi
nella reggia di
tumulti, il 4 giugno 1789 mor il delfino, il piccolo
Versailles, nel 1789.
Luigi Giuseppe. Mio figlio morto e pare che non importi a nessuno!, scrisse disperata la regina. Ed era vero: al popolo importava solo dei propri figli affamati. La presa della Bastiglia, il 14 luglio 1789, segna
lapice dei tumulti parigini e della Rivoluzione francese: la grande fortezza-prigione fu presa dassalto da
una folla scalmanata, convinta di trovare armi e pol-
DINASTIE
I PRIMI
88
AVANTI, SAVOIA!
Sotto, il reggimento
Savoia Cavalleria,
nelle divise storiche,
festeggia il suo
bicentenario (1892).
A sinistra, Umberto
I Biancamano di
Savoia (970-1048).
in unincisione del
Settecento.
riori, come altre, per dare lustro alla dinastia vantando lontane ascendenze imperiali.
Comunque siano nate le loro fortune, certo che
i signori della Maurianne avevano poco in comune coi futuri re dItalia. Non capivano litaliano: Umberto Biancamano scriveva in latino e parlava in francese, lingua ufficiale fino a met 500.
Nessuno di loro, poi, usava come stemma lo scudo
crociato sabaudo, adottato solo nel 200: il primo
simbolo araldico della dinastia era unaquila nera
su fondo oro, simile alla bandiera usata secoli dopo dallImpero austro-ungarico. Nessuno dei primi
Savoia poteva immaginare che i suoi eredi avrebbero regnato sulla Penisola. Lunico che allora aspirava a tanto era il marchese Arduino di Ivrea, che nel
1002 si incoron re dItalia, ma si attir le ire sia del
papato sia dellimpero, finendo sconfitto.
Concreti. Biancamano e parenti avevano ambizioni pi terra-terra: stavano arroccati nelle loro
valli di montagna, che davano poco lustro ma rendevano molti quattrini, perch chi passava dai valichi del Nord-Ovest doveva pagare congrui pedaggi.
Presto per gli interessi di famiglia si allargarono
a sud. Artefice della svolta fu una donna, Adelaide
di Susa (1015 ca.-1091), che nella storia sabauda
ALINARI
SAVOIA
89
BRIDGEMANART/MONDADORI PORTFOLIO
AMATO
E ODIATO
Ritratto equestre di
Eugenio di Savoia
(1663-1736): era un
militare coraggioso ed
pi famoso allestero
che in Italia.
90
conta pi del capostipite: energica e intelligente, due volte vedova, capace di apprezzare la buona musica e di tirar di spada, spos in terze nozze Oddone, figlio di Biancamano, portando in dote met Piemonte. E poich il marito mor in fretta, govern lo Stato di persona, reggente di nome
e regnante di fatto. Tu senza laiuto di un re sostieni il peso del regno, scrisse di lei il contemporaneo
Pier Damiani, futuro santo e dottore della Chiesa.
In realt il regno non era ancora tale, ma Adelaide fece di tutto perch il feudo sabaudo uscisse dal suo aureo provincialismo per affacciarsi sui
grandi scenari dEuropa: diede in sposa sua figlia
Berta allimperatore Enrico IV; poi, quando questi fu scomunicato, medi col papa perch fosse ricevuto a Canossa (1077). Fu per quellabile virago che i Savoia cominciarono a diventare italiani: il primo ad abbinare al titolo di conte di Savoia
quello di marchese di Torino fu Pietro I (1048 ca.1078), figlio di Adelaide. Ma perch la citt piemontese sostituisse la capitale originaria Chambry, dovevano passare cinque secoli: la staffetta ebbe
luogo nel 1562, per volont di Emanuele Filiberto,
celebre condottiero che combattendo per limperatore Carlo V si guadagn gloria, crediti e lepiteto di Testa di Ferro, riferito allinseparabile elmo.
Condottieri. Biancamano, Adelaide ed Emanuele Filiberto sono personaggi-simbolo dei tre
principali strumenti (rendite di posizione, matrimoni politici e servizi militari per conto terzi)
su cui i Savoia costruirono la loro carriera, che fu
lenta ma brillante: conti in origine e marchesi dal
1060, gli eredi del Biancamano diventarono duchi
nel 1416 e re nel 1458. A renderli re non fu la Sardegna ma Cipro, effimera dote di un matrimonio;
il primo re di Sardegna venne dopo: si chiamava
Vittorio Amedeo II (1666-1732) e mor agli arresti, rinchiuso dai parenti nel castello di Moncalieri.
Fra i tre strumenti, il pi usato fu larte militare.
Gli annali sabaudi traboccano di condottieri, che
spesso si guadagnarono sul campo, oltre a territori
e favori di potenti, anche nomignoli bizzarri. Qualche esempio: Amedeo I (morto attorno al 1051),
detto Coda per la folta scorta che portava sempre
con s; Amedeo VI (1334-1383) alias Conte Verde, che combatt per i bizantini; Filippo II detto
il Senza Terra (1443-1497), prima alleato e poi
nemico dei francesi; Filiberto II il Bello (14801504), che serv prima la Francia e poi lAustria;
Carlo III il Buono (1486-1553), che aiut i re
francesi a conquistare il Milanese. Il soprannome
REDUX/CONTRASTO
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
pi strano lo merit Renato (1470 ca.-1525) detto il Gran Bastardo perch era un figlio naturale del Senza Terra.
Ma nei libri di storia i posti pi importanti vanno ad altri: a Emanuele Filiberto (1528-1580), che
riconquist le terre sabaude dopo un periodo di
occupazione francese, e a Eugenio (1663-1736),
che combatt per gli Asburgo, salvando lAustria
dallinvasione turca e conquistando loro la Lombardia, che per ironia della sorte 150 anni dopo fu
la causa di due guerre tra lAustria e i Savoia. Geniale stratega e militare coraggioso, Eugenio era
anche omosessuale dichiarato, tanto che a Vienna
si present vestito da donna. Perci pass alla storia con vari soprannomi. Principe Sole per i suoi
protettori austriaci, Madame Sodomie per gli
invidiosi francesi, che ne avevano rifiutato i servigi, Eugenio fu pi popolare allestero che in Italia:
Gran Bretagna e Germania gli hanno dedicato navi da guerra, lUngheria una magnifica statua equestre davanti al palazzo reale di Budapest, e Vienna
ne ospita la tomba nel luogo pi sacro della citt,
la cattedrale di Santo Stefano.
Politica nuziale. Anche le donne ebbero un
ruolo chiave nel creare le fortune di famiglia, perch per secoli casa Savoia fu un autentico moglificio per i potenti dEuropa: la dinastia forn spose, fra gli altri, a due duchi di Milano, a un duca
di Sassonia, a un re di Spagna, a un re del Portogallo, a un re di Germania, a quattro re di Francia
e a due imperatori. Dove non arrivarono spade e
nozze suppl talvolta la fede, intesa come carriera
ecclesiastica, altro mezzo di potere. Oltre a diversi
vescovi, il curriculum del casato conta un cardinale (Maurizio, 1593-1657) e un antipapa: Amedeo
VIII il Pacifico (1383-1451), che divent Felice V e in nome della cristianit dello Stato chiuse
i sudditi ebrei nei ghetti affinch le menti dei fe-
UN ABILE
CONDOTTIERO
Emanuele Filiberto
duca di Savoia (15281580): riconquist
le terre sabaude
dopo loccupazione
francese e port la
capitale a Torino.
UNA CASA
PER EUGENIO
Sopra, la residenza
costruita nel 1723 a
Vienna per il principe
Eugenio di Savoia,
eroe della guerra
contro i Turchi.
ITALIA BORBONICA
ALINARI
Benvenuti
al SUD
SCALA
A NAPOLI
E A PARMA
MONDADORI PORTFOLIO
93
SCALA
94
DE AGOSTINI/GETTY IMAGES
SCALA
PERIODO DORO
95
LADDIO
A NAPOLI
La partenza di Carlo
III di Borbone per la
Spagna da Napoli, il
7 ottobre 1759, in un
quadro di Antonio Joli
(1700 -1777).
Sul trono italiano sal
il figlio di otto anni,
Ferdinando IV.
Gigi Di Fiore
ALINARI
96
FINALMENTE IN EDICOLA
UNA COLLEZIONE
PER VERI INTENDITORI!
Oggetti curati nei minimi dettagli a prezzi imbattibili. Mug, zaino,
cappello, orologio, T-shirt e altri prodotti ancora! In ogni uscita troverai
anche un fascicolo monografico con il poster di un personaggio!
mania
NON PERDERE
LA SECONDA USCITA
CON IL CAPPELLO
CON VISIERA
E IL FASCICOLO
POSTER
CAPPELLO +
FASCICOLO
A SOLI
9,99 *
DAL 12 APRILE
ANCORA
IN EDICOLA
LA MUG
Fronte
Retro
In edicola con
12 aprile
CAPPELLO
CON VISIERA
19 aprile
OMBRELLO
Acquista
la collezione,
registrati sul sito
e inserisci tutti i codici
che trovi
Scopri come su
sui fascicoli.
starwarsmania.
mondadoriperte.it
In collaborazione con
PARTECIPA
AL CONCORSO
VIAGGIO NELLA
GALASSIA:
VOLA A LONDRA
ED ENTRA NEL
MONDO DI
STAR WARS!
RETROSCENA
SOVRANE
L
GETTY IMAGES
98
prensiva, mai gelosa, capace di restare al proprio posto e tuttaltro che sprovveduta. Anche per questo
Vittorio Emanuele la ospit a un tiro di schioppo
dalla sua residenza ufficiale, nei castelli di Stupinigi
e del parco della Mandria, poco lontano da Torino.
E a La Petraia e a Villa Mirafiori, rispettivamente a
Firenze e a Roma, quando la capitale fu trasferita.
La Rosina condivise con lamante la buona tavola, le partite a biliardo e la passione per la caccia. E
anche una famiglia (Vittoria nacque nel 1848 ed
Emanuele nel 1851) che, per quanto atipica, rappresent sempre un punto fermo affettivo per il re. Non accamp pretese al trono, ma ottenne favori per s e per la sua parentela (nel 1858 divenne contessa di Mirafiori e di Fontanafredda). Nel 1869 il re,
gravemente malato, volle sposarla in chiesa con il rito morganatico, che la escludeva dai diritti dinastici ma garantiva linviolabilit del vincolo. E nel 1877, tre mesi prima della morte del re, arriv lunione civile.
Lamata Margherita. Se Rosina dovette combattere per tutta la vita con i detrattori, ben altra sorte tocc alla prima regina ufficiale: Margherita di Savoia. Onde venisti? Quali
a noi secoli / s mite e bella ti tramandarono? [...] / Fulgida e bionda ne ladamantina / luce del serto tu
passi, e il popolo / superbo di te si compiace, scriveva Giosu Carducci, repubblicano poi convertitosi alla monarchia, nella pi famosa tra le tante poesie a
lei dedicate (Ode alla regina, del 1878).
Almeno 250 furono i letterati che la
AMATA
FARABOLAFOTO
DITALIA
FARABOLAFOTO
o credo a un
solo bacillo. Il
bacillo della
paura. Questa la
replica della regina
Elena al medico che
la metteva in guardia
dal pericolo dei
germi, dopo che, durante la Prima guerra
mondiale, il Quirinale
fu trasformato in
100
Ospedale territoriale
n 1, per sua volont.
La suocera non fu
da meno: palazzo
Margherita divenne
lOspedale n 2.
Pietose. Margherita,
in precedenza, era
stata nel 1882 nel
Veneto inondato
dallAdige e nel 1884
a Napoli colpita
la monarchia sabauda. Si fece paladina della cultura, terreno vergine per i maschi di casa Savoia, aprendo il suo salotto agli artisti. Nelle tante visite ufficiali
in giro per lItalia, la folla accorreva per vedere e applaudire la bionda regina (di ascendenze sassoni per
parte di madre) e descritta come bellissima. Questa
bella regina, sentenzi la scrittrice Matilde Serao,
che saluta con tanta amabilit amici e nemici, monarchici e repubblicani, anche una donna che sente,
che pensa, che sa, che ascolta.
Nel 1898 lod i soldati che avevano sparato sulla
folla che manifestava contro il carovita, eppure rimase popolare. Il suo fu il nome pi diffuso tra le bambine nate a fine secolo; le furono intitolati scuole e
ospedali, ma anche una torta (a base di fecola di patate e uova), una cima nel massiccio del Monte Bianco e un rifugio sul Monte Rosa (era unappassionata alpinista ed escursionista). Margherita fu il nome
della prima rivista italiana di alta moda e di un piatto nazionale, lomonima pizza (v. riquadro nelle pagine successive).
Donna di razza. Ci vuole una bella donna,
bruna e forte per rinvigorire la razza, e la Montenegrina lo . Fu Francesco Crispi, presidente del Consiglio molto ascoltato dalla regina Margherita, a perorare la causa di Elena del Montenegro per interrompere la tradizione sabauda dei matrimoni tra consanguinei. Nata a Cetinje nel 1873, la sesta figlia del re
del Montenegro Nicola I era una giovane sana, robusta, alta; non solo rispondeva a una combinazione
di interessi (i Balcani rappresentavano una possibile
area di espansione per lItalia), ma fece anche innamorare lerede al trono dei Savoia, Vittorio Emanuele III. Le nozze con i fichi secchi (come scrisse Edo-
DEA/ALINARI
ALINARI
PERLE INDISCRETE
ALINARI
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
FULGIDA
PADRE E FIGLIO
ISTITUTO LUCE/SCALA
A sinistra, Margherita
di Savoia (1851-1926)
con il figlio Vittorio
Emanuele, futuro re,
avuto da Umberto I
nel 1869. A destra,
Vittorio Emanuele II
con lamante Rosa
Vercellana, la bela
Rosin (1833-1885),
e i figli avuti da lei:
Emanuele e Vittoria.
Gianpaolo Fissore
regina Margherita,
capace di annullare
la distanza tra corte
e sudditi. Durante
un pranzo di gala al
Quirinale, il consuocero Nicola I aveva
difficolt a disossare
il pollo con coltello e
forchetta. Margherita, per toglierlo
dallimbarazzo,
afferr il pollo con le
mani, imitata dagli
altri. Da qui il detto
la regina Margherita mangia il pollo
con le dita. Sempre
in onore della regina
ardo Scarfoglio sul Mattino di Napoli alludendo alla scarsa dote della sposa) furono linizio di ununione coronata dalla nascita di 5 figli.
Elena era tuttaltro che una parvenue: aveva studiato a Pietroburgo, conosceva il serbo, il russo e il greco, a tavola amava conversare in francese e discuteva di politica e poesia. Regina dal 1900, dopo lassassinio di Umberto I, fu meno presenzialista della suocera. Fece uneccezione il 18 dicembre 1935,
quando sal i gradini dellAltare della patria per donare la fede nuziale, legittimando la giornata della
fede voluta da Mussolini per fronteggiare le sanzioni internazionali contro lItalia. Dopo l8 settembre
1943 segu il marito in fuga da Roma verso Alessandria dEgitto. Fu linizio di un lungo esilio, nel quale fu presto raggiunta da Maria Jos del Belgio. Ma
se Elena regn per quasi mezzo secolo, Maria Jos,
moglie di Umberto II dal 1930, dovette aspettare il 9
maggio 1946 per essere incoronata. E dovette accontentarsi di passare alla Storia come regina di maggio. Il 12 giugno dello stesso anno lasci la corona:
a bela Rosin si
teneva stretto
il re dItalia
anche sfruttando il
suo eterno appetito.
Sulla loro tavola
abbondavano
cacciagione, pollo
con cipolle, lumache
e piatti della tradizione piemontese,
dai tajarin (pasta
alluovo) con tartufi
alla bagna cauda (a
base di acciughe).
Con le dita. Legato
al cibo fu anche uno
degli episodi che
resero familiare la
101
CONFRONTI
ALLE DUE
CORTI
102
SAVOIA
TOP FOTO/ALINARI
LA REGGIA
DI VITTORIO
EMANUELE...
La palazzina di
caccia a Stupinigi
(Torino). Il re amava
anche il castello
di Moncalieri.
...E QUELLA
DEL RE
FERDINANDO
La Reggia di
Caserta fu eretta
per volere di Carlo
III di Borbone,
utilizzata dal 1780
ma terminata
solo nel 1845.
BORBONE
Costituzione che concesse nel gennaio 1848, giocando danticipo sugli altri sovrani italiani, non scatur da un intimo convincimento, ma fu il frutto di
un calcolo opportunistico, volto a prevenire rivolte.
E infatti nel giro di pochi mesi quella Carta divenne
carta straccia e ogni apertura liberale fu annullata.
Ferdinando si guadagn il nomignolo di Re Bomba
dopo il cannoneggiamento ordinato per piegare la
resistenza di Messina (3-7 settembre 1848) e iniziare
la riconquista della ribelle Sicilia. Cacciati da corte i
letterati (detti con disprezzo pennaruli) e guardati
con diffidenza gli uomini di scienza (scoscienziati
se di idee liberali), il re fin per circondarsi di ministri perlopi mediocri. I processi degli anni successivi al 1850 videro alla sbarra molti intellettuali, da
Carlo Poerio a Luigi Settembrini, e si conclusero con
pene spropositate per reati dopinione (condanne a
morte commutate in alcuni casi con il carcere a vita).
ALAMY/ZPA
SAVOIA
Entrambe le dinastie avevano ORIGINI STRANIERE: francesi i
RITRATTO
DI FAMIGLIA
Vittorio Emanuele II
(anche qui sopra) in
famiglia. Dietro di lui,
il re del Portogallo,
marito di Maria Pia
di Savoia.
LA MOGLIE
FERTILE...
BORBONE
ALINARI (6)
104
SCALA/MIBAC
mondo una prole numerosa: dodici figli, di cui lultimo nato quando lei aveva superato i quarantanni.
La prima moglie di Ferdinando, Maria Cristina
di Savoia, devota al limite del bigottismo, era invece morta nel 1836, pochi giorni dopo il parto, lasciando un solo erede (Franceschiello). Fu subito avvolta da unaura di santit. Le furono attribuiti vari
miracoli e, nel 1853, la Chiesa le riconobbe lo status di venerabile. Il re, del resto, era prodigo di favori e donazioni verso le istituzioni ecclesiastiche. E
il papa era di casa alla corte borbonica. Pio IX, che
aveva trovato ospitalit nel Regno delle Due Sicilie
tra 1848 e il 1850 (durante la Repubblica romana),
aveva affermato di riconoscere la mano di nostro
Signore nei successi di Ferdinando sopra i radicali di Napoli e sui ribelli di Sicilia.
LAMATA
MARGHERITA
...E LA MOGLIE
BEATIFICATA
SAVOIA
DE A/ALINARI
e giornate-tipo di
Vittorio Emanuele
II si svolgevano
spesso nel castello reale
di Moncalieri. Pi che una
corte, la residenza sembrava una caserma.
Senza orari. Va detto per che Vittorio
Emanuele non teneva
in alcun conto orari e
protocollo. Andava e veniva a suo piacimento e
senza preavviso si recava
a Torino dai suoi ministri,
o, pi spesso, si assenta-
Sopra, Cavour e
Vittorio Emanuele II
nel 1853
a Palazzo Madama
di Torino, allora
sede del parlamento
subalpino.
NAPOLI
ADDIO
Sotto, Francesco II
di Borbone, figlio
di Ferdinando II
e ultimo re delle
Due Sicilie, nel 1861
costretto allesilio.
Di segno opposto i giudizi papali sui Savoia. Dopo la soppressione in Piemonte di vari ordini religiosi e la confisca dei beni ecclesiatici (nel 1855),
il pontefice scomunic tutti coloro i quali, nel Regno Subalpino, non esitarono a proporre, approvare, sancire i predetti decreti. La relazione con la Bela Rosin, amante e (dopo la morte della consorte nel
1855) moglie morganatica di Vittorio Emanuele,
ovvero la pratica immorale che da diversi anni tiene
la Maest Sua con donna triviale e disonorata e con
pubblico scandalo era un grave ostacolo alla riconciliazione ecclesiastica. Risultato: nellorganigramma di Casa Savoia diminuirono le caselle occupate
dal clero, anche se agli ecclesiastici rimase il compito di tenere in vita le sempre pi accidentate ma irrinunciabili relazioni con la Santa Sede.
Le corti delle due Italie, dunque, per motivi diversi avevano una statura politica provinciale. un tipo singolarissimo che fa trasalire per il suo aspetto e il
suo modo di fare , scrisse di Vittorio Emanuele la regina Vittoria, dopo averlo conosciuto nel 1855. Cavour non riusc, in quella come in altre circostanze,
a tenere a bada i modi grossolani del suo sovrano.
Per cementare lalleanza con i regni stranieri dovette
mettere in campo due figure femminili: alla contessa di Castiglione fu assegnata la missione di sedurre Napoleone III; la timida Maria Clotilde, primogenita di Vittorio Emanuele, fu sacrificata in moglie, sedicenne, a Gerolamo Bonaparte, pi vecchio di ventanni.
Diplomazia superficiale. Nel 1859, a Napoli,
lerede al trono Francesco spos invece Maria Sofia
106
BORBONE
ALINARI
DE A/SCALA
di Baviera, sorella minore di Sissi, imperatrice dAustria. Una scelta, visto quello che sarebbe accaduto
di l a poco nel Nord Italia, poco lungimirante. La
superficialit con cui Fedinando II affrontava la diplomazia dimostrata da come accolse nel 1851 le
Two letters dellinglese William Gladstone: Non voglio vederle, non conosco linglese, non mi interessano. Errore: quel duro atto daccusa, che definiva il
regno borbonico la negazione di Dio, fece il giro
del mondo accreditando una fama che andava al di
l delle colpe di Ferdinando.
Un altro duro attacco venne dal Congresso di Parigi del 1856 (seguito alla Guerra di Crimea) dove
Cavour denunci il malgoverno borbonico. Ferdinando replic nellunico modo che conosceva, dichiarandosi unico garante della tranquillit e pro-
sperit del regno. Il successivo ritiro da Napoli degli ambasciatori di Francia e Inghilterra accentu
lisolamento del Regno delle Due Sicilie che per, secondo il re, non aveva nulla da temere, protetto comera per tre quarti dallacqua salata e per un
quarto dallacqua santa.
Sul letto di morte Ferdinando fece giurare allerede, il futuro Francesco II, che avrebbe continuato a
non tener conto dellEuropa (non lo riguardava).
In quei giorni, nel maggio del 1859, le vittorie franco-piemontesi contro lAustria inauguravano la fase
del Risorgimento che avrebbe messo la corona dItalia sul capo di Vittorio Emanuele II. Il quale ancora nel 1860 giurava amicizia a Franceschiello, il
cugino napoletano.
Gianpaolo Fissore
AVANTI,
SAVOIA!
Un gruppo di ufficiali
del Savoia Cavalleria
festeggiano, nel 1892,
il bicentenario
del reggimento.
ARMATE
IN PARATA
Soldati borbonici
schierati in Piazza
Reale (oggi Piazza
del Plebiscito)
in un dipinto di
Achille Vespa.
SAVOIA
Il nonno della
COSTITUZIONE
FOTOTECA GILARDI
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
SALVATORE DI RE
le IV (senza eredi, ma affiancato dai fratelli Vittorio Emanuele e Carlo Felice). Nessuno allepoca
avrebbe scommesso un centesimo sui cugini Carignano come possibili continuatori della dinastia.
La madre di Carlo Alberto, che dopo la stagione
rivoluzionaria inaugurata dal 1789 francese si faceva chiamare cittadina Albertina, alla morte del
marito si rispos e si trasfer a Parigi, dove il piccolo crebbe tra insicurezze e solitudini, educato tra
i precetti di rigidi istitutori alle idee libertarie della capitale francese. La madre, ben introdotta alla corte di Napoleone, gli procur anche una rendita, il titolo di conte dellImpero napoleonico e il
comando (puramente onorario, vista la giovanissima et) di un reggimento di dragoni. Insieme al
titolo, Napoleone assegn al neo-conte un nuovo
stemma: un blasone da parvenu che Carlo Alberto non prese mai in considerazione, continuando
a utilizzare le tradizionali insegne sabaude.
Raddrizzato. La svolta avvenne con la caduta di Napoleone, nel 1815. A Carlo Emanuele era
succeduto Vittorio Emanuele I, che aveva quattro
figlie, mentre Carlo Felice era senza eredi. Piuttosto che abrogare lantica legge salica che impediva
alle donne Savoia di regnare, la dinastia prefer richiamare a Torino quel giovane sensibile e schivo per dargli unistruzione da re.
Nonostante il trattamento di
normalizzazione, la corte sabauda continu a diffidare, dati i suoi trascorsi libertari. Carlo
Alberto ricambi con la stessa
moneta, squadrando i dignitari
dallalto in basso. Per mitigare i
suoi sentimenti antiaustriaci, nel
1817 gli fu fatta sposare a Firenze
una principessa degli Asburgo-Lorena. Tre anni dopo nacque il primogenito Vittorio Emanuele, destinato alla
corona del futuro Regno dItalia.
Con i moti del 1821 sbocci lamore, corrisposto
solo in parte, tra gli insorti a caccia di un redentore
dItalia e quel principe in odore di modernit. Nominato reggente fra labdicazione di Vittorio Emanuele I (che non voleva concedere la Costituzione
richiesta a gran voce) e linsediamento del re designato (Carlo Felice), il principe dovette decidere
tra vecchio e nuovo, tra le suggestioni della piazza
109
di stampa, linviolabilit
del domicilio, il diritto di
propriet e soprattutto
il principio di eguaglianza, sancito dallarticolo
24 dello Statuto: tutti
i regnicoli, qualunque
sia il loro titolo o grado,
sono eguali dinanzi alla
legge. Per metterlo in
pratica il re riconobbe
a valdesi ed ebrei diritti
civili e politici, definendo per il cattolicesimo
religione di Stato.
SCALA
tto di morte
dellassolutismo in Italia, lo
Statuto Albertino ha
rappresentato per un
secolo (fino al 1948,
quando entr in vigore
la Costituzione repubblicana), la Carta fondamentale italiana.
Era una costituzione ottriata,
cio concessa
(dal francese
octroye)
DE A GOSTINI/ALINARI
Uneredit longeva
ROGER VIOLET/ALINARI
ALINARI/RMN
LA CITT BRUCIA
Le Cinque giornate
di Milano del 18-22
marzo 1848 in un
dipinto del 1855. A
lato, il proclama di
adesione di Carlo
Alberto alla rivolta
antiasburgica.
voltafaccia? Secondo Brignoli, potrebbe essere stata una risposta allatteggiamento dei liberali: Forse, paradossalmente, si sentito abbandonato dai
liberali. Sembr aver sviluppato una sorta di rancore verso di loro.
Dal 1840, per, ci fu un ulteriore rovesciamento di posizioni. Senza preavviso, Carlo Alberto avvi una politica riformista che lamb ogni aspetto
della societ e dello Stato: dal nuovo Codice civile
al primo programma ferroviario, dagli ammodernamenti di scuole, carceri e ospedali alla fondazione di musei. Sembrava pervaso da una nuova energia: fu proprio allora che si interess seriamente alla causa unitaria. Nellautunno del 1845 ricevette
persino, in colloquio segreto, il patriota Massimo
DAzeglio, di ritorno da un viaggio in Romagna
per fomentare linsurrezione. Il sovrano lo invit
alla calma, ma con un impegno: Presentandosi loccasione, la mia vita, la vita de miei figli, le mie armi, i miei tesori, il mio esercito, tutto sar speso per la
causa italiana. Cauto il commento di DAzeglio:
Queste le parole: il cuore lo vede Iddio.
Venti di rivoluzione. A scompaginare tutto
venne infine il 1848. Gli ideali di libert e uguaglianza infiammavano Parigi, Berlino, Vienna,
ma per lItalia era anche lindipendenza. Ancora una volta Carlo Alberto era diviso. Tra lambizione di grandi cose, tipica del Romanticismo, e il mondo (il suo, in fondo) della monarchia assoluta, per diritto divino. Era lennesimo rovello. Ne usc prendendo la decisione
di concedere lo Statuto Albertino (v. riquadro
nelle altre pagine). Una scelta dettata da un insieme di motivazioni: gli interessi dinastici, ma forse
111
IN PRIMA LINEA
Carlo Alberto
alla battaglia di
Pastrengo, vinta il 30
aprile 1848 contro gli
austroungarici.
Sotto, moneta del
1847 con il volto di
Carlo Alberto.
Addio. Spar nella notte in una carrozza che lo portava verso una terra, il Portogallo, che un secolo dopo anche il
suo discendente Umberto II, ultimo
re dItalia, avrebbe scelto per lesilio. Pochi mesi dopo mor a Oporto di infarto. Aveva solo 51 anni.
Se la sua storia lavesse immaginata un grande scrittore o un pittore
romantico, non sarebbe riuscita cos
bene come se la costru lui.
Ironia del destino, a salutarlo sullattenti al confine piemontese cera il conte Teodoro di Santarosa, figlio di Santorre, martire nei moti
del 1821: un omaggio che sembrava avere il sapore di una simbolica assoluzione. Come se i fantasmi dei vecchi patrioti facessero pace con la grande delusione di un tempo. Quel gigante malinconico, che si alzava alle quattro del mattino, mangiava come un passero e aveva accettato la corona
solo per senso del dovere, non fece forse tutto quel
che avrebbe potuto fare, ma se non ci fosse stato
lui, chiss Di certo, senza il suo Statuto oggi la
AISA/MONDADORI PORTFOLIO
VITTORIO
EMANUELE II
Ritratto di Vittorio
Emanuele II
(1820-1878), figlio
di Carlo Alberto
e primo re dItalia.
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
Ma fu il figlio a diventare
il primo re dItalia
LA GUERRA DEL RE
TENUTA
MILITARE
ALINARI
LULTIMO
ATTO
IN PUGNO
AGLI ALLEATI
SM STUDIO/ANSA (2)
Il re in una vignetta
della rivista satirica
francese Le rire.
In alto, il sovrano
sulla corvetta
Baionetta alla volta
di Brindisi,
il 10 settembre
1943.
115
ALINARI
SM STUDIO/ANSA
AGLI ANTIPODI
Sotto, lo schivo
Vittorio Emanuele III e
listrionico Mussolini
(qui durante
una cerimonia
ufficiale) non si
piacevano. Alla
destra del re c la
regina, Elena del
Montenegro.
A sinistra, unaltra
vignetta che
ridicolizza il re
italiano, ostaggio
degli yankee.
SCALA
A PATTI COL
VATICANO
po di elaborare il lutto, era prendere in mano le sorti dItalia. Ma gli tocc farlo.
Grane a ripetizione. Bench la documentazione sia stata epurata, limpressione che lui non fosse felice di salire al trono, conferma Paolo Colombo, docente di Storia delle istituzioni politiche allUniversit Cattolica di Milano. Tra laltro quello di
Vittorio Emanuele III non fu affatto un regno facile: si trov ad affrontare due guerre mondiali, il colonialismo, Hitler.... Di fronte a tali gatte da pelare, il re scelse di adottare la strategia di Pilato: non
ag mai di testa sua ma lasci sempre che fosse il governo a prendere le decisioni difficili. Faceva la sua
parte pi per dovere che per passione, osserva lo
storico. Pur essendo molto colto conosceva quattro lingue non era n un istrione n un gran parlatore: preferiva lasciare i riflettori ad altri.
Di sicuro non amava Hitler, n aveva simpatia per
Mussolini (che considerava un parvenu), ma segui-
va il vento: lasci quindi tutto il potere al duce, firm le leggi fascistissime del 1925-26 e, nel 1938,
le famigerate leggi razziali.
Ci che lo interessava davvero era ritirarsi nel castello di Racconigi, in Piemonte, e immergersi nella
lettura di Shakespeare o arricchire la sua collezione
di monete antiche. Nel 43, in quei giorni fatidici,
aveva gi 74 anni e aveva da tempo appeso la sciabola al chiodo. Come poteva trasformarsi di punto in
bianco nelluomo forte della situazione?
Inaffidabili. Gli eventi a cavallo dell8 settembre, se si dimenticano per un attimo le conseguenze tragiche, hanno il sapore della commedia allitaliana. Nella notte del 7, quando il generale alleato
Maxwell Taylor giunse a Roma per prendere gli ultimi accordi e verificare la disponibilit degli aeroporti (uno dei punti cardine dellarmistizio firmato
in segreto a Cassibile, in Sicilia, il 3 settembre, era la
garanzia immediata del libero uso da parte degli Alleati di tutti gli aeroporti e porti navali in territorio italiano che dovevano essere protetti dalle forze armate
italiane) rest basito: lunico preparativo messo in
atto per larrivo degli americani era un lauto pranzo.
Il generale Ambrosio, il principale interlocutore, se
ne era andato a Torino (ufficialmente per eliminare
carte compromettenti) mentre Marchesi e Carboni
(che allinizio aveva cercato di non farsi trovare) tentarono goffamente di convincerlo a rimandare lora
X perch le truppe italiane erano a corto di carburante. Taylor, che non credeva alle proprie orecchie,
chiese allora di essere condotto da Badoglio, anziano
capo del governo: questi lo accolse in pigiama, sorpreso per la visita inattesa, rinnegando tutti gli impegni presi e cercando di prendere tempo. Taylor fu
afalda, secondogenita di
Vittorio Emanuele III, l8 settembre
si trovava in Bulgaria
e fu tenuta alloscuro
di quello che stava
accadendo in Italia
(forse si temeva che
potesse parlare con il
marito, il tedesco Filippo dAssia, agli ordini
del Fhrer). Fatto sta
che in quel momento
delicato si trov a
rientrare a Roma.
Deportata. Durante il
viaggio la regina Elena
di Romania la avvis
dellarmistizio, ma Ma-
nellinfermeria dove
le venne amputato un
braccio: un intervento
lunghissimo (secondo alcuni intenzionalmente) al quale
Mafalda non sopravvisse. La sua vicenda
dimostra che in effetti
anche il re avrebbe
rischiato grosso se
fosse finito nelle mani
dei nazisti. Ma anche
che lo spostamento
a Brindisi, senza
neppure avvisare i
familiari, somigli pi
a una fuga frettolosa
che a un trasferimento
strategico.
SCALA
117
UMILIATI
UCCISO
DUE VOLTE
A sinistra, il busto di
Umberto I colpito
da un proiettile
l8 settembre: un
tedesco laveva preso
per quello di Vittorio
Emanuele III.
SM STUDIO/ANSA (4)
COPPIA
AFFIATATA
Giorgio VI (secondo
da sinistra) e la regina
madre (Elisabetta),
genitori dellattuale
sovrana, ispezionano
le zone bombardate
dai tedeschi a Londra.
alla volta di Brindisi. Fu in questa citt che il re costitu il Regno del Sud e si rese disponibile per i rapporti con gli Alleati. Ma la farsa continu: il generale Mason MacFarlane, giunto in Puglia, trov uno
staff politico impreparato sullarmistizio. Il testo definitivo fu firmato solo il 29 settembre e la guerra alla Germania sar dichiarata solo il 13 ottobre: oltre
un mese dopo larrivo a Brindisi.
Fu vera fuga? Alcuni storici ritengono che quello del sovrano sabaudo non fu, come giudicano i
pi, un atto di vigliaccheria. E che ad alimentare
quellidea fu la propaganda della Repubblica di Sal, che per legittimarsi aveva tutto linteresse a gettare discredito sul re. I filomonarchici sostengono
che si sia trattato di un trasferimento necessario per
salvare la continuit dello Stato.
Avrebbe potuto abdicare e fermarsi a Roma, lasciando che a trasferirsi fosse il figlio Umberto,
osserva Colombo. Ma soprattutto avrebbe dovu-
SCALA
IL REGNO
CONTINUA
Il re a Brindisi, in
visita ai reparti
italiani, nel
settembre del
1943.
della popolazione.
Tenne con s anche
la famiglia, con le
bambine Elisabetta
e Margaret ancora in
tenera et. Al termine
del conflitto gli inglesi
erano entusiasti di lui.
E un film del 2010 (Il
discorso del re, vincitore di quattro premi
Oscar) ne celebra con
affetto lo sforzo oratorio. Al contrario, il
Savoia non si distinse
mai per azioni o prese
di posizione coraggiose. Un po di carattere,
forse, avrebbe potuto
cambiare la Storia.
119
LASBURGO DI TUTTI
IL MONARCA
DEUROPA
LESSING/CONTRASTO (2)
Nel CINQUECENTO
si ritrov sul capo pi
di una corona. Cos
CARLO V unific
mezza Europa in nome
di DIO. E arriv anche
OLTREOCEANO
DA GIOVANE
Una scena di
battaglia su uno
scudo appartenuto
a Carlo V (a sinistra,
rappresentato in
giovane et in un
busto ligneo).
ome primo e saldo fondamento del vostro governo, dovrete sempre riconoscere che ogni vostro bene e la vostra stessa esistenza vengono dallinfinita benevolenza di Dio. E alla sua volont dovrete sottomettere i vostri desideri e i vostri atti. Non siamo di
fronte allomelia di un assistente dellAzione cattolica, diretta a un gruppo di deputati Dc degli Anni 50: la frase tratta da una lettera di un padre
al proprio figlio. E il voi non sottintende destinatari plurimi: solo una formula di cortesia, un
tempo in uso anche fra parenti stretti.
Nel caso specifico, un tempo vuol dire il 18
gennaio 1548. E il pio pap di cui parliamo era
Carlo V (1500-1558), sovrano del Sacro romano impero e detentore di altri titoli minori, come re di Spagna, re dItalia, duca di Borgogna e
arciduca dAustria. Insomma, parliamo delluomo pi potente dEuropa. Anzi del mondo, perch i suoi possedimenti spaziavano dallAsia allAfrica fino allAmerica (v. riquadro) tanto che poteva dire a buon diritto, come faceva spesso: Sul
mio impero non tramonta mai il Sole.
Potere dallalto. Ma torniamo alla lettera gi
citata, per aggiungere che fu spedita da Augusta
(Baviera) e che importante per due motivi. Il primo: il testo rivela che Carlo V, regista del pi importante tentativo di unificare lEuropa nei 12 secoli intercorsi fra Carlo Magno (vedi articolo nelle pagine precedenti) e la Ue, riteneva di agire non a
nome di se stesso, ma di Dio. Secondo motivo: sapendo di esser meno intramontabile del Sole sulle
sue terre, limperatore si preoccupava di catechizzare ben bene Filippo II, suo figlio ed erede, perch
continuasse lalleanza con lOnnipotente.
In altre occasioni Carlo era stato ancor pi
esplicito. Nel 1543, in procinto di muover guerra alla Francia, resta a integrarsi nellEuropa imperiale, aveva scritto: La mia partenza da questi
regni sta ormai avvicinandosi e ogni giorno di pi
vedo quanto sia necessaria. Infatti solo cos posso
sperare di adempiere ai compiti assegnatimi da
Dio. Nel 1548 la Francia era ormai battuta ma Carlo era ancora lontano (appunto
in Baviera) dopo aver ricevuto da Dio
un nuovo incarico: tenere docchio i
cristiani tedeschi, tentati da Lutero.
Mix genetico. Questo imperatore-messia, che si sentiva investito di tanti compiti divini, spesso definito spagnolo perch aveva la reggia a Madrid; ma in realt
era nato e cresciuto a Gand (nelle
Fiandre, oggi Belgio). E nel Dna
aveva cromosomi di mezza Europa. Spagnoli erano solo sua madre (Giovanna la Pazza) e i nonni
materni, i reyes catlicos Ferdinando dAragona e Isabella di Castiglia, sponsor di Colombo. Ma suo
padre (Filippo il Bello dAsburgo)
era nato lui pure in Belgio, da un
austriaco (Massimiliano I) e da una
borgognona (Maria la Ricca).
Non tutto, perch nelle vene di Carlo scorreva anche sangue (blu) di altra
origine, ereditato da ascendenti pi lontani: polacco (dai Plast), italiano (dai Visconti), francese (dai Valois), inglese (dai Lancaster),
tedesco (dagli Hohenstaufen). Insomma, un
potpourri genetico, che per molti versi sembrava
unEuropa unita fatta persona. Un potpourri di
cui linteressato si vantava ogni due per tre, con
121
122
SUL CAMPO
A sinistra, alcuni
particolari della
battaglia di Pavia
(1525) nel ciclo di
arazzi al Museo
di Capodimonte
(Napoli).
NEL NOME
DELLA FEDE
Unarmatura
cinquecentesca
appartenuta a Carlo
V, che sostenne di
combattere per
volere divino.
un tormentone rimasto poi celebre:Parlo spagnolo con Dio, italiano con le donne, francese con gli
uomini e tedesco con il mio cavallo.
In realt, per, il sovrano di quellimpero senza
tramonti era pi potente che poliglotta: si esprimeva bene in francese, ma nelle altre lingue era
una mezza frana. Dello spagnolo pare che avesse
una versione tutta sua, simile a quella di certi turisti nostrani, che da Ibiza allAvana pretendono
di farsi capire aggiungendo una s alle parole del
dialetto veneto. Del resto, se Carlo era cos, una
ragione laveva: re di Spagna lo era diventato solo
da maggiorenne; tutti i suoi anni pi verdi si erano dipanati tra Gand e Digione (Francia).
Ma si sa: per far carriera spesso gli avi che si vantano contano pi delle lingue che si parlano. E, come si visto, Carlo vantava un pedigree ricco di
ascendenti illustri, quindi anche di potenziali blasoni ereditari. Leredit degli Asburgo,
che era gi la dinastia pi potente dEuropa, gli spettava per linea diretta; invece il resto dellimpero gli capit per caso, perch i
casati di Castiglia, Aragona e Borgogna
si estinsero, consegnando i loro domini nelle mani del fortunato nipotino dal cognome mitteleuropeo, loro erede
indiretto.
Tutto suo. Fu cos che
Carlo divenne il pi grande
degli Asburgo. E inizi la
carriera prestissimo, a soli
sei anni. Infatti suo padre
Filippo mor anzitempo
nel 1506 e lui divent il
primo erede al trono (austriaco) di suo nonno Massimi-
LESSING/CONTRASTO (5)
e guerre antifrancesi
di Carlo V nel Nord
Italia hanno lasciato
una traccia anche nella
storia della cucina. Infatti
tradizione vuole che un
tipico e semplicissimo
piatto delle campagne
lombarde, la zuppa alla
pavese (a base di uova,
pane rosolato, formaggio
grana e brodo di carne),
sia stato inventato
durante la battaglia di
Pavia (24 febbraio 1525)
123
MONDADORI PORTFOLIO/BRIDGEMAN
L
IN TESTA
Un elmo cinquecentesco
di Carlo V che ne riproduce
parzialmente i connotati.
124
a ferocia usata in
America dai conquistadores di Carlo V nei confronti degli
indigeni, mascherata
con intenti di evangelizzazione, suscit la
reazione di un vescovo
domenicano, Bartolom de las Casas, che
nel 1542 scrisse una
Breve relazione sulla
distruzione delle Indie,
duro jaccuse contro i
coloni. Il testo colp e
GENERAZIONI
Carlo V e il fratello
e successore
Ferdinando portati
in trionfo in un
arazzo del 600.
GRAN PARATA
CONTRASTO (2)
Tenuta da torneo
dellimperatore. La
indoss a Valladolid
per la sua prima
visita in Spagna.
aveva accolto i valori morali e spirituali del cristianesimo, precisa Cardini. Tutto ci era stato
espresso da Dante nel De Monarchia e aveva trovato conferma negli scritti di Erasmo da Rotterdam.
La tesi di Dante era che lautorit del monarca
imperiale versata su di lui senza mediatori dalla fonte dellautorit universale, perifrasi che sta per Dio.
Carlo V si poneva sulla stessa linea: il suo impero era voluto dallOnnipotente e doveva includere
non solo lEuropa, ma tutto il mondo cristiano,
bypassando lo stesso papa. Come quella di Dante,
la Monarchia di Carlo aveva la M maiuscola, perch fotocopia terrena del Regno dei cieli.
Su tutti i fronti. Partendo da queste premesse, limpero dellAsburgo divent la pi grande teocrazia mai vista in Occidente, con tutte le conseguenze (bifronti) del caso: con Carlo V e suo figlio
Filippo II la fede cattolica fu il motore di tutto, dalle
esplorazioni (vedi missioni dei Gesuiti in Sud America) alle pi bieche repressioni del dissenso (tramite lInquisizione), dalla creazione di capolavori darchitettura (come il monastero dellEscorial di Madrid) ai genocidi dei
conquistadores (Hernn Corts in Messico nel 1519-21 e Francisco Pizarro in Per nel 1532-33).
Va detto che lInquisizione spagnola non fu uninvenzione di Carlo V, ma dei suoi nonni materni,
Ferdinando e Isabella. Lui si limit a usarla ed esportarla: in Sicilia, per esempio, fu lui a imporre come grande inquisitore don
Bartolomeo Sebastin,
il Torquemada dellisola. Analogamente,
i macelli connessi alla
conquista dellAmerica erano iniziati gi ai
tempi di Colombo;
ma fu limperatore
senza tramonti a
nominare Pizarro governatore del
Per e a premiare Corts
col titolo di vicer della Nuova Spagna, cio
signore del Messico.
Originale di Carlo V
fu invece lidea del Con-
cilio di Trento (1545-1563), la lunga assise di vescovi che avvi la Controriforma cattolica, risposta allo scisma protestante (1520). Bench duro con Lutero (che process e tent di far abiurare) Carlo V
capiva che il monaco ribelle non aveva tutti i torti
nellattaccare la Santa Sede; perci premeva perch
la Chiesa si facesse un esame di coscienza. Ma papa
Clemente VII faceva melina e non si pieg neanche
quando (1527) una torma di lanzichenecchi imperiali saccheggi Roma e lo costrinse a fuggire a Orvieto, travestito con gli abiti del suo maggiordomo.
Ma dice un adagio che le vie del Signore sono
infinite: in questo caso transitarono da un piatto
di Amanita phalloides, fungo velenosissimo, che nel
1534 fece passare Clemente VII a miglior vita. Pochi anni dopo il meno rigido successore Paolo III
apr il concilio. Che port a termine i suoi lavori a
singhiozzo, rispettando landamento degli impegni
bellici dellimperatore, il quale invocava un legittimo impedimento depoca: non poteva seguire
contemporaneamente le guerre e il suo concilio.
Nemici giurati. E di guerre Carlo V ne fece
molte. Eppure Cardini osserva: Dai suoi scritti emerge che secondo lui la finalit della monarchia era la pace per tutta la cristianit, considerata
fine ultimo dellattivit del sovrano e sua massima
aspirazione. Come spiegare la contraddizione? Il
diretto interessato nel 1548 rispondeva, candido:
So bene, per esperienza, che evitare la guerra non
sempre nelle possibilit di chi lo desidera, specie per
chi ha tanti e tanto grandi Stati, alcuni lontani, come Dio nella sua bont mi ha dato.
Fra i nemici che limperatore era costretto a
combattere, il pi ovvio per un messia benedetto
da Dio era lImpero ottomano. Che nel Mediterraneo era incarnato da un ammiraglio berbero, Khair
El-Din detto Barbarossa, contro cui Carlo V battagli dal 1530 al 1541, con risultati alterni nellimmediato ma con un effetto politico-militare duraturo: il radicamento a Malta dei Cavalieri di San
Giovanni, destinati a governare lisola per secoli e a
diventare i gendarmi contro gli infedeli.
Avversari storici. Aspra fu anche linimicizia
che oppose Carlo V alla Francia e al suo re Francesco I, che pure non era affatto infedele. La rivalit fra i due, causa di ben quattro guerre (tra il
1521 e il 1544), nasceva in parte da rancori personali (Francesco era un ex candidato alla corona imperiale, che Carlo aveva battuto), ma la ruggine tra
Francia e impero era pi antica: gi Massimiliano
MONDADORI PORTFOLIO/BRIDGEMAN
AISA/ALINARI
sia furono un eccesso di sicurezza e unalleanza improbabile. Leccesso fu dello stesso Carlo, che nel
1552 part alla riconquista della Lorena, occupata dai luterani. Lalleanza improbabile fu quella
che il nuovo re francese Enrico II strinse con tutti gli altri protagonisti dellepoca: il papa, i turchi
e i protestanti.
Arriv cos lanno nero di Carlo V, il 1552: la spedizione in Lorena fin davanti alle mura di Metz,
assediata inutilmente per mesi, e lalleanza francoturca port alla perdita della flotta imperiale, distrutta a Ponza. Era un doppio fallimento. Il pi
grande degli Asburgo ne prese atto e nel 1556 abdic cedendo tutte le corone al fratello Ferdinando e al figlio Filippo. Poi si ritir in un convento
di Yuste nellEstremadura (Spagna) dove rest fino alla morte. Narrano che le sue ultime parole si
ano state: Sto arrivando, Signore!.
Nino Gorio
USCITA
DI SCENA
1 ANNO
22
(4 numeri)
,90*
sconto
28
*+ 2,30 come contributo spese di spedizione, per un totale di 25,20 (IVA inclusa) invece di 31,60
ABBONATI SUBITO!
S, mi abbono per 1 anno a FOCUS STORIA COLLECTION (4 numeri) con lo sconto del 28%. Pagher solo 22,90
Spedisci il coupon a:
PRESS-DI
Servizio Abbonamenti
C/O CMP BRESCIA
25126 BRESCIA BS
+ 2,30 come contributo spese di spedizione, per un totale di 25,20 (IVA inclusa) invece di 31,60.
Cognome
Internet
Il pagamento dellabbonamento previsto in ununica soluzione con il bollettino postale che ti invieremo a casa.
Per il pagamento con carta di credito vai sul sitowww.abbonamenti.it/collection
I miei dati
Indirizzo
CAP
Vai sul sito e scopri tutte le offerte:
www.abbonamenti.it/collection Telefono
Telefono
Chiama il numero: 199.111.999*
Nome
N.
Citt
Prov.
E-mail
Acconsento a che i dati personali da me volontariamente forniti siano utilizzati da Mondadori Scienza S.p.A. e dalle Societ del Gruppo Mondadori per le finalit promozionali specificate al punto 1. dellinformativa.
SI
NO
Acconsento alla comunicazione dei miei dati personali per le finalit di cui al punto 1. dellinformativa ai soggetti terzi indicati. SI
NO
Acconsento al trattamento dei miei dati personali per finalit di profilazione per migliorare la qualit dei servizi erogati, come specificato al punto 3 dellinformativa. SI
NO
INFORMATIVA AI SENSI DELLART. 13 DEL D.LGS. 196/03 - La informiamo che la compilazione della presente pagina autorizza Mondadori Scienza S.p.A., in qualit di Titolare del Trattamento, a dare seguito alla sua richiesta.
Previo suo consenso espresso, lei autorizza luso dei suoi dati per: 1. finalit di marketing, attivit promozionali e commerciali, consentendoci di inviarle materiale pubblicitario o effettuare attivit di vendita diretta o comunicazioni
commerciali interattive su prodotti, servizi ed altre attivit di Mondadori Scienza S.p.A., delle Societ del Gruppo Mondadori e di societ terze attraverso i canali di contatto che ci ha comunicato (i.e. telefono, e-mail, fax, SMS,
mms); 2. comunicare ad altre aziende operanti nel settore editoriale, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, arredamento, telecomunicazioni, farmaceutico, finanziario, assicurativo, automobilistico, della politica e delle
organizzazioni umanitarie e benefiche per le medesime finalit di cui al punto 1. 3. utilizzare le Sue preferenze di acquisto per poter migliorare la nostra offerta ed offrirle un servizio personalizzato e di Suo gradimento. Ulteriori
informazioni sulle modalit del trattamento, sui nominativi dei co-Titolari e dei Responsabili del trattamento nonch sulle modalit di esercizio dei suoi diritti ex art. 7 Dlgs. 196/03, sono disponibili collegandosi al sito www.
abbonamenti.it/privacyscienza o scrivendo a questo indirizzo: Ufficio Privacy Servizio Abbonamenti - c/o Koin, Via Val DAvio 9- 25132 Brescia (BS) - privacy.pressdi@pressdi.it.
SOVRANI ILLUMINATI
MONDADORI PORTFOLIO/AKG
FEDERICO
LUNICO
ngelo e demone. Poeta e soldato. Riformista e ribelle. Amante dei lussi, delleleganza e della moda, ma anche del rigore
militare, della disciplina e dellausterit.
Con un occhio rivolto al futuro anticip limminente nascita degli Stati nazionali e uno al passato. In primis alle tradizioni di famiglia che lo volevano generale, prima che esteta e libero pensatore. Per
tutta la vita Federico II di Prussia (1712-1786) cerc una sintesi tra le sue due anime. Dal caos creativo di questa personalit contraddittoria nascer la
grande Prussia, madre della grande Germania, con
un codice moderno, illuminista, e una sfrenata ambizione imperialista. Leredit di Federico non infatti priva di ombre: la pi oscura ha il volto di Hitler, che lo ritenne un padre spirituale. Si dice addirittura che nel 1945, con lArmata Rossa alle porte
di Berlino, prima di suicidarsi il dittatore abbia gettato un ultimo sguardo proprio al suo ritratto. Ma si
128
GUERRIERO
E FILOSOFO
Sopra, la vittoria di
Federico il Grande
contro i russi a
Zorndorf (1758).
A destra, Federico II .
Il sovrano, amante
delle arti e della
filosofia, port avanti
lopera compiuta dal
padre e trasform la
Prussia in una grande
potenza militare.
MONDADORI PORTFOLIO/BRIDGEMAN
OLANDA
IMPERO RUSSO
OCEANO
PACIFICO
LESSING/CONTRASTO
Filippine
Sri Lanka
N. JERAN
Indonesia
SUD AMERICA
OCEANO INDIANO
Madagascar
I CO
SVEZIA
MARE
DEL NORD
GRAN BRETAGNA
A LT
Federico II e la coalizione
dei suoi nemici nella
Germania Orientale, in
Slesia, alle frontiere della
Boemia e della Polonia
(cartina a fianco). Non
a caso, a conflitto finito
si fecero due trattati
distinti, quello di Parigi e
quello di Hubertsburg. La
Francia fu la nazione che
pi risent della sconfitta,
perch vide consolidarsi
a est una nuova grande
potenza continentale, la
Prussia appunto, e perse
il dominio dei mari e il
suo impero a vantaggio
dellInghilterra.
GIAPPONE
OCEANO ATLANTICO
Deflagrazione mondiale
inston Churchill
la defin la
prima guerra
mondiale. E non aveva
torto. La Guerra dei
sette anni (1756-1763)
coinvolse infatti tutte
le principali potenze:
Gran Bretagna, Prussia,
Francia, Austria e Russia.
A differenza dei precedenti conflitti legati a
successioni dinastiche, si
combatt per il controllo
di territori.
Primato. Alla fine si affermarono la supremazia
militare della Prussia in
Europa e quella dellInghilterra sui mari. La Russia debutt nella politica
internazionale, mentre
lAustria, di fronte alla
superiorit della Prussia
inizi il suo declino. La
Francia arretr davanti
allInghilterra, che subentr nel dominio di vasti
territori extraeuropei
(Nord America e India,
conquistata definitivamente nel 1818).
Conflitti. La guerra si
svolse su due fronti
paralleli. Tra la Francia
e la Gran Bretagna sui
mari, nelle colonie e nella
Germania Occidentale
(v. cartina in alto). E tra
INGHILTERRA
FRANCIA
PORTOGALLO SPAGNA
NORD
AMERICA
RB
ALLEANZA: Austria,
Francia, Russia, Svezia,
Sassonia, Spagna
ALLEANZA:
Gran Bretagna,
Prussia, Portogallo
Aree di conflitto
IMPERO
RUSSO
MA
Impero spagnolo
Impero portoghese
Impero britannico
Impero russo
Impero francese
Impero olandese
Aree di conflitto
PRUSSIA
PRUSSIA
OCEANO ATLANTICO
FRANCIA
AUSTRIA
UNGHERIA
MAR NERO
PORTOGALLO
SPAGNA
MAR MEDITERRANEO
GRANGER/ALINARI
A sinistra, il primo
bombardamento
di Dresda del 1760
in un quadro di
Bernardo Bellotto:
la distruzione della
citt fu ordinata da
Federico II.
Sopra, il sovrano
nelle vesti di flautista
nel salone del suo
castello di Sans-Souci,
a Potsdam, presso
Berlino. Nel 1747
Johann Sebastian
Bach compose uno
dei suoi capolavori,
lOfferta musicale, su
un tema improvvisato
dallimperatore.
assistere allesecuzione. Il futuro re obbed e, dieci anni dopo, sposatosi controvoglia, eredit il comando
del Paese, gettando le basi per quella che sarebbe diventata la superpotenza tedesca: correva lanno 1740.
Obbedire con amore. La corona un cappello
che lascia passare lacqua, scrisse nelle sue memorie
il sovrano con piglio autoironico. Aggiungendo per che il principe il primo servitore e il primo magistrato dello Stato. In queste due espressioni c la sintesi del suo governo, spiega Ronald Car, docente di
Storia delle istituzioni politiche allUniversit di Macerata. Il re da un lato smetteva di essere un individuo che viveva tra i lussi della corte e portava avanti
solo gli interessi personali o di famiglia. Dallaltra diventava un uomo di Stato pronto a sacrificarsi per il
bene comune. Le conseguenze furono enormi, perch il sovrano si trasformava in un modello da seguire. A lui si doveva obbedire con amore. Si insinuava
insomma nella cultura politica tedesca il principio
dellidealizzazione del capo. Principio che Bismarck
e Hitler strumentalizzeranno a loro vantaggio.
Come tutti i despoti illuminati del 700, anche Federico II si circond di intellettuali, musicisti e pensatori. Ma, essendo figlio di suo padre, punt tutto
il suo potere sullesercito, portando avanti con successo lopera di modernizzazione e nazionalizzazione gi avviata. Con qualche novit. Rese importante il ceto nobiliare dellaristocrazia terriera stanziata
nella Prussia Orientale (gli Junker), inserendola nella
macchina dello Stato, aggiunge lo storico. Trasform i possidenti in ufficiali di carriera, dando loro un
prestigio che aumentava con il successo militare dello Stato: pi la Prussia vinceva, pi loro diventavano
importanti. Non si capirebbero le origini del mito tedesco della nazione militare, senza questa premessa.
E che la Prussia fosse diventata un regno di soldati, lo dicono i numeri: allavvento di Federico il Paese aveva 2.250.000 sudditi e manteneva sotto le armi 81.000 soldati, cio il 7% della popolazione maschile, mentre la nazione allora pi potente dEuropa, la Francia, con 20 milioni di abitanti (nove volte
quelli della Prussia) aveva un esercito grande appena
il doppio. Occasioni di mostrare i muscoli, agli ufficiali, non mancarono: una delle prime fu combattere
per unire le vulnerabili terre prussiane allora ancora
sparpagliate qua e l: il regno era infatti un potpourri
di possedimenti che dal 1600 in poi si legarono alla
dinastia degli Hohenzollern.
Protestanti contro cattolici. La prima a pagarne le spese fu Maria Teresa dAustria (vedi articolo pagine seguenti), da pochissimo a capo del cattolicissimo impero asburgico. Nel dicembre del 1740,
senza nemmeno una dichiarazione di guerra, Federico II fece il suo primo capolavoro di realpolitik invadendole, in barba ai trattati, un suo territorio: la
ricca regione della Slesia (per met abitata da protestanti). Poi guard a est, secondo un antico mantra:
Nel Medioevo per i tedeschi lest era un po come il
vecchio west per gli americani: una frontiera, un Paese immenso da colonizzare. quello che in tedesco si chiama Drang nach Osten, la spinta verso est
che fino allepoca nazista ha continuato a segnare il
131
187.000
10.000
UFFICIALI
DI CARRIERA
Federico trasform i
latifondisti nobili (Junker) in
ufficiali di carriera, vincolando
il loro successo alla gloria
militare del Paese.
CONDOTTIERO
MONDADORI PORTFOLIO/BRIDGEMAN
In alto, Federico II e
il filosofo francese
Voltaire nei corridoi
del castello di SansSouci, a Potsdam.
A destra, un dipinto
del re negli ultimi
anni di vita, quando
veniva chiamato
nonno Fritz.
PER LA GRANDE
GERMANIA
gione, a Potsdam. L Napoleone lo omagger, forte della vittoria sui prussiani a Jena: Signori, toglietevi il cappello perch se
lui fosse ancora vivo noi oggi non saremmo
qui. E che lui avesse fatto la differenza,
trasformando la Prussia in superpotenza, lo sapeva bene il cancelliere Bismarck,
che un secolo dopo cre il Secondo
Reich. Preludio al ben pi tragico
Terzo Reich nazista. Tanto bast per parlare di eredit avvelenata: assolutismo, militarismo e culto fanatico del dovere.
E se invece Federico fosse stato solo
la leggenda attorno a cui si costru lidentit germanica? La questione non
ha mai smesso di tormentare i tedeschi, nemmeno dopo lunificazione: una copertina dello Spiegel nel
1991 polemizzava con lallora cancelliere Kohl, che aveva riportato a
Potsdam le spoglie imperiali trasferite altrove durante la Seconda guerra mondiale. Titolando Il ritorno di Federico, in un sondaggio chiedeva: Federico fu responsabile di Hitler e Auschwitz?
A voi la sentenza.
Giuliana Rotondi
MONDADORI PORTFOLIO/AGK
ROGER VIOLLET/ALINARI
NONNO FRITZ
La GERMANIA nacque
dalla dinastia prussiana degli
HOHENZOLLERN, che
riun territori popolati da
diverse etnie. E dal DECLINO
dellImpero austriaco
SOVRANI ILLUMINATI
Limperatrice
dei LUMI
Q
uando prov per la prima volta una corona, fece ridere tutti: quellambto simbolo di potere, creato per teste maschili, era
troppo largo per una donna. E le scivolava sulle sopracciglia. Perci lei, durante il banchetto dellincoronazione, contro ogni protocollo si lev lingombrante diadema e lo depose sulla tavola,
tra bicchieri di tokaj e ciotole di gulash. La scena si
svolgeva il 25 giugno 1741 a Budapest: la corona era
quella di Santo Stefano, che dal 200 in poi era stata di tutti i re dUngheria.
Dopo quel primo copricapo regale, Maria Teresa dAsburgo (1717-1780) ne indoss altri: fu regina
di Boemia, di Croazia e di Slavonia; fu arciduchessa
dAustria e di Toscana nonch duchessa di Milano
e di Parma-Piacenza; ma soprattutto fu imperatrice,
cio la monarca pi potente dEuropa, cui tutti gli altri sovrani dovevano rispetto. E a sorpresa trasform
il suo impero, gi roccaforte tradizionalista, in uno
dei regimi pi avanzati della storia del continente.
Tutto ci fece dellimperatrice un mito senza se e senza ma, fin da subito. Paolo Frisi, scienziato illuminista lombardo, gi nel
134
SIGNORA
DI MILANO
SELVA/LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
Nel SETTECENTO
riform limpero
austriaco e fece di
MILANO una piccola
Parigi. E dire che
MARIA TERESA
nemmeno portava
la CORONA
SCALA
136
l dispotismo illuminato
dedic molte risorse alle
residenze reali: lo dimostrano due esempi, in Austria e in
Italia. Il primo il castello di
Schnbrunn, alla periferia di
Vienna, fondato nel 600 ma
ridisegnato nel suo aspetto
attuale fra il 1743 e il 1749
per volont di Maria Teresa. Il
secondo la reggia di Caserta,
fondata nel 1752 da Carlo III
di Borbone su disegno di Luigi
Vanvitelli. Entrambi i complessi
VITA DI CORTE
Sopra, il pranzo di
nozze tra Maria Teresa
e Francesco Stefano
di Lorena (a sinistra,
in un ritratto ufficiale)
secondo Martin van
Meytens, pittore della
corte viennese.
ALINARI
PRIMI PASSI
MUSICA E ARTE
Sopra, la Scala di
Milano, voluta da
Maria Teresa nel 1776.
Sotto, Gustavo III.
SCALA
ROGER VIOLLET/ALINARI
i pu abolire un
parlamento in
nome della libert?
Si pu fare una rivoluzione stando sul trono?
Pare che le risposte siano
due s. Cos la pensava
Gustavo III, re di Svezia
dal 1771, che super a
sinistra la stessa Maria
Teresa, azzerando il
potere dellaristocrazia
e imponendo dallalto,
e con le armi, un regime
138
si trasformata in un
indescrivibile dispotismo
aristocratico. Di qui la
paradossale lotta contro
il parlamento svedese in
nome della democrazia.
La nobilt odi il re, ma
LESSING/CONTRASTO
REGINA TRISTE
ALINARI
AUSTRIA
Specchio
specchio
delle mie
brame
FASCINO
REGALE
Elisabetta dAustria
(1837-1898) ritratta
(a sinistra) con vesti
sfarzose e il mantello
rosso foderato di
pelliccia di ermellino.
La sua bellezza era
leggendaria, come
la lunghezza dei suoi
capelli (a destra).
SCALA
141
SCALA (3)
a dare al mondo lerede maschio, fu quello di entrare il prima possibile nel suo ruolo di imperatrice.
Soltanto con il passare degli anni Sissi prese consapevolezza della sua avvenenza e delleffetto che suscitava nel marito e negli ammiratori: questo la rese pi sicura di s, e perci per tutta la vita cerc di
mantenere la sua bellezza il pi a lungo possibile. Il
grande ritrattista di teste coronate Franz Xaver Winterhalter immortal la sua grazia sulla tela, rendendola celebre: il candore della pelle, lo sguardo dolce
che sembra posarsi sullo spettatore, il capo adorno
di stelle di diamanti e il vaporoso abito bianco che
lavvolge, simile a una nuvola leggera, raffigurano
limperatrice aerea e soave come una fata delle fiabe.
Ma dietro questimmagine cerano immani sacrifici. La natura nervosa di Sissi, unita alla paura di
invecchiare e di perdere la sua figura snella, portarono limperatrice a seguire diete sempre pi rigide fino ad arrivare a bere, come riporta sua nipote Maria
Luisa Larisch-Wallersee, unorribile mistura di cinque o sei chiare duovo con sale. Durante i suoi spostamenti questo regime alimentare rimaneva invariato fin nei minimi particolari. Dal momento che
Sissi non voleva rinunciare al latte fresco neanche
142
CAVALLI ,
CHE PASSIONE!
Elisabetta in una
fotografia del 1855
(a 18 anni);
a destra, nel 1863 a
cavallo. Sissi era una
perfetta amazzone
e amava moltissimo
cavalcare, anche per
mantenere la linea.
GRUPPO
IMPERIALE
MONDADORI PORTFOLIO
Ritratto familiare
degli Asburgo:
a sinistra si nota
Francesco Giuseppe,
al centro la madre
Sofia e accanto a
lei Sissi con la figlia
Gisella e il figlio
Rodolfo in grembo.
a estrometterla dalla
Confederazione tedesca, facendole perdere
i territori del Nord e
alcuni ducati tedeschi.
Sissi, che aveva cercato
lalleanza con il cugino
Ludwig di Baviera, costretta a lasciare Vienna
e a rifugiarsi a Budapest
con i figli.
1867 incoronata
regina di Ungheria.
1868 A Budapest nasce
lultima figlia, Maria
Valeria.
1889 Il figlio Rodolfo si
suicida con lamante, la
baronessa Maria
Vetsera.
1898 Mentre passeggia
lungo il lago di Ginevra
in attesa di prendere
un battello, Sissi
aggredita a stilettate da
un anarchico italiano,
Luigi Lucheni. Le sue
vesti sono cos strette
che il sangue non esce e
limperatrice riprende a
camminare; ma muore
20 minuti dopo per
unemorragia interna.
sepolta a Vienna, nella
cripta della chiesa dei
Cappuccini, accanto al
marito e al figlio.
A VITA STRETTA
L imperatrice a 19
anni, vestita da sera, in
una litografia colorata
realizzata nel 1856 in
cui risalta il suo celebre
vitino di vespa.
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
Ritratto di Elisabetta
della pittrice ungherese
Gyula Benczur. Sissi era
anche imperatrice degli
ungheresi, che Vienna
giudicava ribelli,
ma che lei amava
(ricambiata).
IL DRAMMA
FINALE
In alto, la scena
dellassassinio di
Elisabetta sul lago
Lemano, per mano
dellanarchico italiano
Luigi Lucheni nel 1898.
A destra, larresto del
colpevole e il corpo
di Sissi portato alla
stazione di Ginevra.
noti. Sissi era profondamente affascinata dallattivit circense e dalle varie acrobazie. In diverse occasioni prese parte alla caccia alla volpe in Inghilterra,
divertendosi e rimanendo costantemente al centro
dellattenzione. E quando let la costrinse a scendere da cavallo, inizi a percorrere lunghe distanze
a piedi per mantenersi in linea. In realt queste passeggiate divennero vere e proprie prove di forza che
potevano durare anche sette, otto ore consecutive.
Le dame che accompagnavano Sissi non resistevano cos a lungo e spesso, assai doloranti, erano costrette a seguirla sedute su un carretto. Quando let impediva loro di sostenere un tale ritmo, venivano sostituite con dame pi giovani e pi resistenti.
Questa passione si acu cos tanto che Elisabetta elimin gran parte delle sedie e poltrone presenti nei
suoi appartamenti, preferendo rimanere in piedi
e camminare anche allinterno delle stesse stanze.
Diario in versi. Unaltra grande passione di Elisabetta fu la poesia. Ispirandosi al suo poeta preferito Heinrich Heine che definiva maestro, scrisse un Diario poetico in cui raccolse i suoi pensieri.
Come poetessa si sent finalmente libera di poter
esprimere se stessa e in quelle pagine confid i suoi
sentimenti pi intimi. Alcuni versi della poesia Alle
anime del futuro, scritta a Bad Ischl nel 1887, tracciano il ritratto emotivo dellimperatrice intorno
ai cinquantanni det che, ormai disillusa, abbandona ogni speranza di essere compresa. Leggendoli ci si riesce a fare unidea precisa della sua solitudine e della sua vita familiare: Solitaria vago in questo mondo, alla gioia, alla vita da tempo ho voltato
le spalle; con nessuno condivido la mia vita, mai vi
fu alcuno che mi abbia capito. [] Sono circondata
dai parenti, ma soltanto al corpo e al sangue sono vicini; dieci volte sprangata la mia interiorit e ben
chiuso ogni accesso.
Ventaglio e vesti nere. Gli ultimi anni furono molto tristi: dopo il suicidio del figlio Rodolfo,
una morte avvenuta in circostanze ancora mai del
tutto chiarite, Elisabetta perse ogni interesse per la
vita. Vestita sempre di nero, prese a viaggiare su e
gi per lEuropa senza trovare mai requie.
La bellezza ormai svanita fu celata da un ventaglio nero pronto ad aprirsi allimprovviso, per coprire quel volto ormai stanco e sofferente. La morte inaspettata, per mano di un anarchico, la liber
da un male di vivere precursore di tante storie si
mili della nostra epoca.
Ilaria Faraci
145
LETTURE
Elisabetta II
regina
Francesco De Leo
(Rubbettino)
La lunghissima vita
politica di una delle
maggiori protagoniste della storia britannica: la
regina Elisabetta II, sovrana che
detiene il record di permanenza sul trono. Il saggio, corredato da fotografie e documenti,
riporta anche una conversazione sulla regina con Giorgio
Napolitano.
Sovrani a met.
Monarchia e
legittimazione in Europa
tra Otto e Novecento
I Savoia. Novecento
anni di una dinastia
146
Italia al tempo dei Borboni, sovrani troppo spesso maltrattati dalla storiografia.
Lo Stato assoluto.
Origini e sviluppo delle
monarchie assolute
europee
Carlo V
Maria Teresa
dAustria.
Vita di
unimperatrice
Edward Crankshaw
(Mursia)
Particolareggiata biografia e
nel contempo affresco di unepoca di Maria Teresa dAustria, sovrana dalla personalit
multiforme che, seppur cattolica e conservatrice, limit i privilegi ecclesiastici e introdusse importanti riforme, facendo
inoltre di Vienna la capitale culturale dEuropa.
MONARCHIE
Mondadori Scienza S.p.A. - via Battistotti Sassi, 11/a - 20133 Milano
Codice ISSN:
2280-1456
Tutto quello che c da sapere sui Greci dItalia: misteri ed eredit delle colonie della Magna Grecia, la vita dei Sibariti, il Sud culla
del pensiero greco, la guerra contro Atene, il tiranno di Siracusa, i tesori che ci hanno lasciato. In pi: quando mangiavamo interiora
di pesce e ghiri arrosto, leroina che scal il Monte Bianco nel 1838, le sviste che hanno cambiato il corso degli eventi, il secolo
doro dellOlanda...