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OSTERR. NATIONALBIBLIOTHEK

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IL REGNO
ID I N A P O L I
E DI CALABRIA,
DESCRITTO

MEDAGLIE

CON

ARRICHITO D'UNA DESCRITTIONE COMPENDIOSA

, D I Q_U E L F A M O S O R E G N O ;
ED

ILLUSTRATO DUNA SUCCINTA DICHIARATIONE


INTORNO

D A

ALLE

SU E

MAR C O

MED A GLI E

M A I E R.

E ristampato con l'Aggiunta di Nonanta eMedaglie, arrichita delle Loro


Spiegationi ed una Notizia eZAetologica delle Deit ritratte in quete
Medaglie Antiche.

TN E LITATITATA,
Appreo CHRISTIANO DI LOM,
M.

D C C

X X I I I.

A V ISO
9 L R .
z>}a>: A Decrittione del Regno di Napoli e di
%E3% Calabria, fatta con Ducento nonanta-tr

Medaglie, e la loro Dichiaratione, pro


dutta in luce dopp cinque Anni, ta
*
S>KN*
ta coi cara e ben vita ogniuno, che
|-

//

222222-2

ha indotto chi la stampo nell'Anno 177. ad accre


fcerla di Nonanta altre Medaglie , che concerna
no parimente l'Antiquit dell'iteo Regno, arrichi
ta, non folamente delle loro piegationi, ma anchora
di una breve Mytologia, non meno curioa che
utile, per cuoprire quello che intendevano gli Anti
chi, fotto la Cortecia, tanto dell'Origin quanto del
la Natura, e degli Attributi, Infegne de gli Dei
Favolofi, ritratti in quete Medaglie,aci-che mol
to pi dilettevole e perfetta queta Editione col Sup:
plimento.
-

NoTIZIA METOLOGICA.
D E L L E

D E I T A

Ritratte in qete Medaglie Antiche


<SER: Li Huomini levando gli occhi al Cielo, e confiderando
3R:NEA la maravigliola Dipofitione de l'Univero,
% %

|-

\\

hanno det

|-

##$2$ to efferv chi, con infinito Amore e Potere, e con

SSL22:}} e ne ha continua cura; e f queto chiamato DIO


**** perche Datore di tutti beni.

Ma non fi attenne pe

r ognuno empre queta Verit, perche cominciando gli h!


|-

COI11

confentire alla Dapochezza fua, e dilettaren tropp , non guardaro

no pi oltre che vedeffero con gli occhi del Corpo, e quindi prefero
occafione di credere che il Sole, la Luna, le Stelle, ed il Cielo fteff

foffero Dei, come crive Platone, che queti furon i primi adorati,

cofi da Greci, come gi innanzi loro da molte Nationi barbar : e


vuole che dal continuo Movimento che vedevano loro fare, tirando il

Nome da certa voce greca, gli chiamafero D E I. Venne poi queto


inganno crecendo in modo che molti huomini anchora furono chiama
ti DEI, e con quelli adorarono parimente alcune BESTIE ; ed
tutti erano drizzati diverfi Simulachri, come f anco fatto, non folo alle

VIRTU, ma gli V IT II anchora, dando chiafcheduno di lo


ro Nome di D I O e di NUME; quelle perche foffero preentifem
pre, e giovafero; queti perche non noceero, e fteffero lontani.
Onde f quafi infinita la Moltitudine de i D E I apprelo de gli Antichi,
perche, non folamente le Nationi, ma ciacheduna Citt, ogni Luo
co, ogni Cafa, ed ogni Perona fe ne faceva modo fuo, e ne doman
davano alcune D E I, altri D E M O N I I, altri H E R O I, ed tutti

davano Ufficii loro appropriati, e Luochi ditinti , fi come. era anco


ditinto il modo di facrificare gli uni ed gli altri.

Quella Moltitudine di D E I non f, appreffo de gli Antichi , nel


Volgo folamente , ma fr quelli anchora liquali erano timati apere
affai; perche queti, oltre certo Primo ed Unico Bene, qual diceva
no effer Caua di tutte le Cole, mettevano poi, con altra Gente, i Nu
mi di Egitto, ove erano le tante celebrate Colonne di Mercurio, tutte

piene di profunda Dottrina, e maffimamente delle cole del Cielo, feg


nata con divere Figure di Animali, di Piante, e di altre cole , lequali

furono gi in vece di Lettere: e fi legge che i Greci tolfero quelle co


fe, e le altre cienze anchora, dallo Egitto, dove, per queto, andaro
no Pitagora, Platone, Democrito , Eudoffo, ed altri, liquali diceva
no, che, come fono nella Prima Sphera del Cielo i dodeciegnidel Zodia
co, partiti in divere Figure di Amimali, cofi v ono altre tante Anime
che danno loro il Movimento e la Vita : onde venner poi confide
rarle come dodeci Dei, chiamati da loro Giove, Giunone, Nettuno,

Veta, Febo, Venere, Marte, Pallad, Mercurio, Diana, Volcano ,

e Cerer : dequali dicevano che veniva il Governo delle cole di

qua

lll.

Queti medefimi Dei furono poti etiamdi da Romani, e partiti


in fei Machi e fei Femine, detti Conenti, perche erano Configlieri

del Senato Celete, e nulla fi deliberaya enza loro, come fi vede ap


prefio di Homero, e de gli altri Poeti, liquali hanno poi detto che
non fteter tutti in Cielo i Dei de gli At, ma che la Terra e le
Ac

que, tanto de Fiumi che del Mare, ne hebbero la fua parte, e che
i Semi-dei morivano, e le Nimfe parimente; fi cheve ne furono di ogni
forte, come fi pu vedere nelli critti di Varrone. Quindi prefero oc
cafione i pi fenati tragli Poeti Gentili di fingere un Cenfore di quelli
Dei Favolofi, e dicevano ch'era Filio della Notte e del Sonno , e lo

Chiamarono M O M O , cio Riprenfore e Burlatore, perche l'in


troducevano favellare tanto licenzioamente di tutti quei Finti Numi,

che doppo haver paragonato il berlingare delle Deit Femine quello


delle Oche, ed il loro Loquacit quella delle Rane, e delle Cical,
fi burla delli pazzi Amori, delle Leccardagin, delli fantatici Ag
giutamenti loro, e dipinge tutti quei Numi pretefi nel modo fieguien
LC.

S'io diceffi che fete D E I D A D O Z ZIN A, e voi, ed io, e

quanti ne fon fra Trenta Milla che ne fogn quel pazzo di Varrone ;
s'io diceffi che tanto vale la notra Deit quanto vale una ciocca ope
nione d'huomini vani; s'io voleffi ridurvi mente la votra Origin, voi
direte fono Bave di Momo, che guifa d'Arco foriano tira empre u
gualmente gli Amici ed Nemici; non maraviglia s'egli dice males
ad ogni modo egli non fa parlar le non detrahe, ne aprir la bocca fe
non morde : ma e vi filchiaffero tal volta l'orecchie, quando tratta
n del fatto votro, in Terra, quelli huomini che hanno fale in zuc
ca, fe lentifte quello che dicono di queta votra Finta Deit ; come
fi ridono di queta tanta Moltitudine ; come fi burlano di tante e figa
glioffe Poltronerie, quante di voi tutti hanno laciato critte i Poeti ;
che Comedie fanno quando fentono cantar di voi come v'innamorate ;
come tate per Servi altrui; come fiate feriti; come toleriate mill'altre
moleti, mentre fate i Beati e l'Imortali; come fi traggono che Gio

ve habbia cacciato il Padre di feggio, e che hora trasformato in Toro,


hora in Oro, fia poto tante volte pericolo d'abbatterfi in un Orefic
che ne facefle un Anello, in un Macellaro che lo cannaffe; che Sa

turno fia tato ingannato da Rhea, con il uppofiticcio Parto; che

Apollin, privato, per non fo che fallo, della Deit, fia al fine, per
neceit, per amor profano, diventato Patore; che Hercol fia fat
to Dio, e che Euriteo, che gli commandava, fia morto, e che fiano
propinqui l'Altare d'Hercole Servo, e la Sepoltura d'Euriteo fuo Pa
drone; che Oret e Pallad, perche furono Sacrilegi, e Rubatori de
gli Dei, fiano per Dei adorati, ed loro fiano Vittime fagrificate; che

vi biogni participare il Nettar e l'Ambrofia, non Solamente Pane ,


Sileno, ed tant'altri Satiri lacivi e cornuti; che fi favoleggia effer
tati condotti in Cielo, da quel ubriacco e furioo di Bacco, ma anco
alle Simie, i Crocodilli, ed a i Becchi che l'Egitto h poti in vof

tra compagnia, e riverice pi di voi; alle Tetudini de Trogloditi,


i Serpenti de Fenici; all'Aquile de Lacedemoni; alle Colombe de Si

ri; alle Cicogne de Tefali ; i Leoni de gl'Ambraci; i Lupi de


Delfici; alle Pecole de Samij; i Draconi de gl'Albani ; ed alle Mu

telle de Thebani : che tutti infieme temiate tanto la Palude Stigia,


doppo haver giurato per quella, quafi per Nume inviolabile, pare hab
biate pena la vita contrafare; ed in omma che argomenti cavano dal
votro Numero, da i votri Cotumi, da i votri Cibi, dal votro Ti

more, dalla votra intabilit, endo che mentre vi manca il Favore, e

l'Openion degl'huomini, vi calcano i Fulmini, i Tridenti, le Lancie,

i Tirfi, le Clave, i Caducei, i Scettri, le Corone, e quanto havete di


buono: fe ne volano le Alcioni, le Colombe, i Pavoni, i Corvi, i Ci

gni, i Pichi, l'Aquile, le Fenici: fi eccano le Pioppe, l'Hedere, le


Viti, i Lauri, le Quercie, l'Ulive, i Ciprefi, i Pini: fi vivono ficuri i
Becchi, le Porche, i Cavalli, le Cerve, gl'Aini, i Cani , l'Oche, i

Galli, le Capre, i Tori: s'obliano le Baccanali, le Cereali, le Opali,


le Quirinali , le Florali , le Mercuriali : fi tralaciano gl'Holocauti ,
l'Echatombe, le Scenofegie; e fi licenziono i Laogoni, i Panthi, i Sa

lii, i Polibeti, i Softrati. Penate voi che e Apollin havefe trovato


fi duro Terreno ne i Rodioti, Ariteo ne gl'Arcadi, Bacco ne i The
bani, Diana negl'Efeij, Hercol ne i Thirinti, Giove ne i Cretefi, Ifi

negl'Egitij, Minerva negl'Athenefi, Cibele ne i Frigii, Venere ne i


Ciprii, Giunone ne i Cartaginefi, Cerer ne i Siciliani, come trov ne
i Macedonii Aleffandro, quando egli fi volle vender loro, per Figlio di
Giove, potrefte tutti di belaccordo dire, le notre Deit ono vera
mente omiglianti i Ritratti di queta Cenura di Momo: ma vediamo
hormai il Seno di quelle Cofe Allegorici, il quale fi divide in Fifico,
in Morale, ed in Teologico.
Quando le Favole dichiarano allegoricamente le Qualit delle Coe
*

Naturali, il loro eno Fifico: cofi Omero finge gli Dei combattere
infieme, che non altro che la Dicordanza tra gli Elementi, come
Nettuno opporfi Febo, cio l'Umido ed il Freddo contraftare con la
ficcit e col Calore. Quando i Poeti dicono che, nella Diviione d'el

l'Univero, Giove hebbe le Parti Ignee, Nettuno l'Acqua, e Plutone


la Terra, fimboleggiata la eparazione de gli Elementi, liquali eran
prima confuamenteuniti infieme; nell'antico Caos.
La Morala, chiamata Etica, h la ua relazione Cotumi, e per
ci, la Dicordia tra Marte e Pallad dimotra la Diffonanza tra la Ra

gione e gli Affetti. Quella di Mercurio con Diana fignifica lo tudio


per ritenere Memoria le coe, perche alla Raccordanza contraria
l'oblivione, intela per Diana, Simbolo de la Luna incostante nella ua
Luce. Ar

Argo, che tutto vede, l'Inteletto intento alla Speculazione. Mer


curio da Greci appellato Tricephalos, cio Celete, Maritimo, e
Terretre , come Maetro nelle cofe del Cielo , del Mare, e della

Terra: vero Interpretator della Fifica , della Moralit Etica , e


della Logica.

- -

Il Seno Teologico quando ne gli Scritti fi leggono i Nomi de gli


Dei Machi e delle Dee Femine, perche i Poeti fignificano co'i primi
la Virt efficiente, nelle cofe divine, e con le feconde la Potenza re

cipiente. Che Saturno devori i Figlivoli, figura del Cielo , che


genera tutte le cole, e le confuma. Gli Dei Celio, Rhea , e Satur
no, fono interpretati, il primo per l'Eenza divina, Rhea per la Vi
ta, Saturno per la Mente, i Figlivoli di Saturno per le Idee , lequali

fi come fono prodotte dalla Mente divina, cofi in effa ritornano. . .

Per finir brevemente questa Mitologia, fi deve notare che gli tr


Senfi delle Allegorie Poetice fi ritrovano qualche volta in una medefi
ma Favola, come , per eempio, in quella di Eolo, detto R de'

Venti. La ua origine che nel Mare di Napoli vi una Regione di


fette Iole, chiamata anticamente Eolia, cio Patria de' Venti, li

quali cofi impetuoamente piravano di un Monte pieno di festure, che

fembrava che voleffero portar feco tutti gli Elementi. Per tanto fin
ono i Poeti che Giove, preo configlio fopra il loro furore, gli ra
chiudeffe dentro alle Caverne di quel Monte, e gli ordinaffe per R
Eolo, il quale con fomma Podet teneffe l'Impero di loro , come

l'hanno fcritto Virgilio ed Homero, quello nella Eneide prima, e


queto nell'Odiffea decima. Orfeo antico Savio, nelle cole della Na
tura, favoleggia di Eolo, che fia Padre di dodeci Figlivoili , fei de'

quali fian Machi, e gli altri Femine: Quindi Celio interpretando la


Favola, inegna, per Eolo, intenderfi l'Anno; i Mefi per li Figlivoli,
ed apella Femine quelli della Primavera e della State; e Machi quelli
dell'Antunno e del Verno .Quella la Spiegazione Fifica: ma fi cava
parimente il Senfo Teologico di queta Allegoria, confiderando che la
Ragion Superiore dell'Huomo s'intende per Giove, e che quella co
manda alla Ragion Inferiore, fimboleggiata per Eolo, che punga ter
mine gli Appettiti innordinati , paragonati venti , che detano le
Procelle, nel Mare del notro Animo.

ll Seno Morale , l'Etica

di quella Itoria, dimotra in Eolo il Governo d'un ottimo Prencipe,


il quale, con la fu Podet, e con le Leggi, ferma i Venti , cio il
Malvaggi , affinche non turbano la Pace de Buoni. Con altro fenfo
Morale, ed ancora Fifico; i pi veraci Itorici crivono haver regnato
in quella Regione Eolo, il quale, come Huomo perito delle Scienze,
conocendo i Venti, e la Natura loro, dal Vapore Efalazione di

quel

quel Monte paccato, prediceva quel Pepoli, en fomma prudenza,


le Tempete del Mare di Napoli, e tanto la felice quanto l'infelice

Navigazione ; onde i Peeti prefere occafiane di chiamarlo R de'Ven


ti. ceov gli diverfi Senfi delle Favole, ed Allegorie Poetice de
Gentili, conforme allequali fono piegate le Medaglie Antiche eguen

ti di queto Suplimento alla precedente Decrittiene del Regno di Na:


poli, e di Calabria.

BREVISSIMO

BREVIS SIMO
&
ditutte le Medaglie Antiche Coniate nelle Citt del

R E G N O N E A P O L I TA N O
CON LE LORO

DI CHIARATIONI

In due parti fara divifo il preente trattato delle Me


daglie improntate nel Regno. nella prima fara dif:
coro delle Medaglie appartenenti alle Provincie

di Terra di Lavoro, di Principato citeriore, Capi


tanata, di Terr d'Otranto , e di Lucania,

nella

Seconda parte (perche fono in maggior numero che


quelle delle fudette Provincie) fara narrato delle
medaglie impree nella Citt di Calabria citeriore
& ulteriore.

P R I M A

P A R T E.

Delle Medaglie Appartenenti Alle Citt Delle Provincie di Terra di


Lauoro, Principato citeriore Terra d'Otranto e Bafilicata.

Rima di trattar delle Medaglie, vien a propoito di far


NY: fuccinto difcoro del Regno.
foe cof chiamato,
S in quante maniere ? Da chiprima foe habitato, e da
$ chi ignoreggiato ? Da quante Provincie Cofiante, Citt,

'

Terre e luoghi ? Quale fia il Jito di efo con la lungheffa

e largheffa ? Per fine di tutte le Citt in particolare che


anticamente batterono Medaglie, conforme vanno di prefehte in volta
per le Stampe, e Jono Citt 21. Cio Napoli, Pozzuoli, Cuma, Si
nueffa, Sefa, Minturno, Tiano, Capua, Caleno, Atella, e Nola
%

. Tutte nella Provincia di Terra di Lavoro: Nocera, Picento, Poffi


A
donia,

Succinto Difcoro del Regno di Napoli.

donia, Velia. Della Provincia di Principato citeriore Arpo. Nella Pro


vincia di Capitanata Salentino, Brindefi, Otranto, e Taranto. Nella
Provincia di Terra d'Otranto, G Metaponto nella Lucania, Bafilicata.

I Normanni doppo hauer cacciati gli Imperatori di Confiantinopoli,


dalla Paglia e Calabria, Effi refi Patroni, fi Appropriarono il Titolo

prima di Conti, e poi di Duchi, dell' una e del altra. Roberto e Rug
gieri fratelli furono i Primi: Roberto con titolo di Duca di Puglia e Ca
labria, e Ruggieri con titolo di Conte della fola Calabria. Cacciati pocia i
Saraceni dalla Sicilia, Roberto hebbe altrefi il titolo di Duca, e Rug

gjeri di conte: Viffero in fi fatta maniera l'uno e l'altro. Morto poi Ro


berto, fuccedette a lui Gillelmo figlio , a Guillelmo Ruggieri me

defimamente figlio, con cui fi eftinfe la progenie di detto Roberto.


Ruggieri fratello di detto Roberto, laciando doppo la ua morte, un altro
Ruggieri, coll iteo nome, fuo figlio, venne a uccedere non folo al detto

Ruggieri fuo Padre, ma ben anche al detto Ruggieri Giovane fuo Nipo
te, e da Conte ch'era prima venne ad effer Duca di Puglia, Calabria e Si
cilia. Non contento di queto titolo, fagli in tanto ardire, e palleggiato dall
Antipapa Anacleto fuo Cognato, nel 113o. s uurp il Titolo di Re di tut
te quefie poco dinanzi mentouate Provincie, e co egli nominar fi faceva,

ed anche fi focriveva m' privilegii da effo Conceduti , e con ardire pi


temerario volle effer nominate anche R di tutta l'Italia. Onde veniuto in
Innocentio II. e rimeo il Papa prigione, e fatta la pa
conte/a col
ce pocia fra loro, gli conferm il titolo Reale nel 1139. ma come appari/ce
dall' invetitura , il Titolo Reale f folamente dell'Iola di Sicilia : e
della Puglia e Calabria col folo titolo di Ducato.
A Ruggieri fudetto venne con la ferie del tempo a fuccedere Guillelmo

chiamato il malofiglio: A lui Guillelmoil buono altrefi figlio, per la morte


del quale s'introduje nel Regno, e Ducato, Tancredi baftardo.: ma per
efferui rimafia Cotanza fua Zia, figlia del R Ruggieri, e cofiei congiunta
in matrimonio coll' Imperatore Henrico, f la fiirpe di detto Tancredi
tolfa dal Reame, in cui entrati detto Henrico, e Contanza, generarono

Federico II. G Egli uccee nel Regno, e Ducato di Puglia e Calabria:


a Federico fujequ Corrado fuo figliuolo, G a Corrado Corradino :
eviuente lui s'intrufe nel Regno e Ducato Manfredi baftardo di detto Im

peratore Federico : e per tal effetto fommunicato Manfredi , il Papa


Clemente IV. me inveti del Reame Carlo I. Conte di Angi e di Pro
venza, l'anno 1265. e come dicono altri nel 1266. G allora propriamen

te commincio ad effer detto Regno con titolo di legitimo, fe bene foe prin
cipiato ad effer chiamato tale nel ecolo antecedente, con meno giuto Tito
lo.

Di tre maniere trovafi detto Regno notro coll' appicio coda fendo

fiato chiamato Regno di Puglia, di Sicilia, eper differenzjarfi dall'altra


Sicilia

Succinto Difcorfo del Regno di Napoli.

Jicilia, oltre al Faro, fu detta Sicilia Citeriore, come anche prentemente


fuole chiamare, il R motro Catolico, R dell' una e l'altra Sicilia: e
finalmente f detto Regno Napolitano dalla Citt di Napoli, che come
AMetropoli e pi copicia Citt, riluce pi di tutte le altre. Quindi che
Regno fu detto, doppo che vi s'introduje il R, e nel XII. Secolo hebbe
qualche principio di effere cof chiamato : ma pi propriamente facceduto
nel XIII. fecolo quando vi entr Carlo d'Angi.
-

Varie e divere furono le genti, che ne gli antichi fecoli prima di Ca


rolo Sigr. notro, vennero nel notro Regno, che di Regno allora non have
va forma, come, Aborigini, Auoni, Enotti, Pelagi, Calcidici, F
cefi, Trojani, Siculi, Tirreni, Sabini, Oppici, Greci , ed altre che

ci farebbe da dire fe haveimo a defcrivere tutte le Appuntine

delle Citta, poi del Regno: altre fm fiate governate in forma di Re


publiche: altre da loro R particolari, fino al tempo che cadute fotto il Do
minio de Romani , cofioro quando in figura di Republica vivevano, e
pocia /otto al proprio Imperatore ; moderavano la fomm del Governo.
Dagli Imperatori Romani paarano otto il dominio de gli Imperatori di
Contantinopoli e de R Gothi e Longobardi: e poi in parte de gli Impe
ratori di Germania. Alla fine ucceduti i Normanni ed a queti i Juevi,
gli Angioini e gli Arragonef, e per fine i Catigliani fotto la Cafa
d' Auftria. Queti fon di preente che Dominano a tutto il Regno, tolto
ne Benevente che f fotto il Dominio del Papa, fin dall'anno di Chrito
Io49, o pure Io77.

Era prima il Regno compoto di 6. Provincie, Cio, Campagna, Luca


nia, Valeria, Sannio, Puglia e Calabria l'antica, hoggidi chiamata Terra

d'Otranto. In tempo poi de R ampliatofi per le Conquifie d'altri Princi


pati, f divi in fette Provincie. Alpreente perpoterfi meglio Governare
da Governatori delle Provincie, fon crefcuite a XII: e/ono Terra di Lavoro,

pirma detta Campagna felice: Principato Citeriore ed Ulteriore, efonopar


te dell'antico Sannio: cof anche Abruzzi Citeriore Sulteriore, ed erano
parte della Provincia Valeria: il Contado di Molile anche Parte del San
nio. Terra d'Otranto era l'antica Calabria: Terra di Bari e Capitanata an
ticamente eran chiamate Puglia : Bafilicata detta gi Lucania : e Cala
bria Citeriore ed Ulteriore ; quella detta de Brutii, e queta la Magna

Grecia. Sono in queto Regno tr Citt, Terre, e Cafali o Villagi circa


1981.: delle quali parte ne fono in Domanio, cio Regio; eparte in Feu
do a Baroni del Regno, che aftendono al numero di circa mille, cio

67. Principi, Duchi 1oz. Marchef 148. Conti 67. el rimanente de Baroni,
tutti obligati alla difea del Regno. I loro Popoli fon Genti armigere, e
valorofe, cost in Terra come in mare, verfate in tutte le Scienze ed Arti.
Il Regno f per Armi o Inegna un numero di Gigli d'oro in Campo
A 2

azzurr0

Succinto Dicoro del Regno di Napoli.

azurro, donatagli dal R Carlo I. d'Angi, quando venne contro Man


fredi all' aquito del Regno.

Il fito del Regno ritrovafi otto il Grado 38. fino al 42. formato a
modo di Pen-Iola, e da tr Mari circondato, cio dal Tirreno, per la
parte di mezzo giorno, cominciando dal fiume Ufente vicino a Terracina

fin alcapodi Spartinente nella Calabria. Onde dell'Orientefiegue il Mar Io


nio fino al Capo d'Otranto: indi fegue il Mar Adriatico fino alfiume Tron
to. I Confiniper dentro Terra, della parte d'Occidente,fono, dal detto fiume

Tronto fino al fiume Ufente, tutti fogetti allo tato Eccleiatico. Il Cir
cuito di detto Regno di Miglia 1468. la Lungheffa , di 45o. e la Lar
gheffa di 14o. Jin qui del Regno in Commune, refia da vedere delle Citt

in particolare chan battute anticamente le Medaglie.

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BREVE DESCRITTI ONE


N A

P O

I.

s a z 9Rovafi queta Citt

NomediNapoli:fe benein altri tempiat

n fecoli Antichi in

tribuito fia cotal Nome di Napoli, vien


creduto da alcuni.DelNome di Partenope

%), il tre modi chiamata ,


Cio

rimafea Poeti lufo. Con maggior fodez


za dicono altri la fondatione primeva di
e lultimo di effi fta Napoli, che foffe tata non del Pece Si
% di prefente in vi rena, come fauoleggiarono i Poeti, ma
gore. La fondatione da una Donna favia e generofa, figlia d'
3

Palepoli , e Napoli,

diveramente fi narra , volendo

al

Eumalo R di Tara Citt della Teffa

cuni, che foffe tata da Calcidici: la glia, che vi Conduffe la 1 . Colonia. Re


quale pofci fendo tata da Cumani edificata poi da Cumani e Calcidici. In
rouinata, dalla pete travagliati cofto ogni modo che paffata foffe la fonda
ro, & hauto lOracolo dApollo, la ri tione e retauratione di detta Citt ,
fecero con maggior plendore, e l'ac egli certo che fia antichiffima, e f Cit
crebbero di Gente, chiamandola allora tfederata, Municipio e Colonia d Ro

Napoli, a Diferenza dell antica Citt


Palepoli, perche tanto fuona Napoli
quanto nuova Citt. F anche chiama

mani, & a loro oltre modo cari & ac

cetti i Napolitani, tanto in pace quanto


in guerra. Celebraronfi anticamente in
ta Partenope del Sepolcro di certa Sire detta Citt ogni cinquant' anni i Glo
na cofi nominata. Pi ftefamente e chi Ginnici: e per tal effetto impronta
con alquanta diverfita la racontano al rono nelle loro Medaglie il Minotauro
tri. I Cumani partiti da Calcida, Citt e la Vittoria, conforme appreffo ne ver
dEubon, hoor detta Nte, capi ra pi acconcio il difcorfo. ll Golfo che
tarano prima nellI fola Enacia e Piten/a la circonda a guifa, di Coppa o Taff,

**,

oggi detta Ichia & anche Procida: indi e la rende abbondante d Peci e com
paffati nel continente, fondarono Cu moda per la navigatione. St ella fituata
ma e pofci Palepoli, nellido di quel tra due Monti, luno il Vefuvo, e lal
Mare ove al preente Napoli. Chiama tro il Capo l Monte di Pauilippo :
ronla da principio Partenope (che f fi come quello di quando in quan
una delle tre Sirene) per havervi tro
vato il fuo Sepolcro. Gli altri Concitadi
ni che rimafero in Cuma, dubitando di

haver a reftar efaufti di Coloni, per

do col fuo fpeffo incendio le re


ca terrore , e danno alla Campa
gna, cofi quet altro le apporta la
falubrit dellaere, e la copia d frutti.
Pofilippo f anticamente come ancora

il frequente numero che paavano in


Napoli, allettati dal bon fito del luo adeffo, Villa di quiete e ripofo, ove gli
go, e della fertilita della Campagna, ri antichi Romani fciolti dalle cure della
Holfer, come gi fecero, di rouinar Na

poli. Quindi in castigo della Pete affal


tati e malamente travagliati , e ricorfi
all Oracolo d'Apollo, vi edificarono una
nuova Citt, detta Napoli : e cofi ri
mafero di quelle due Citt ambidue i
nomi di Palepoli e Napoli: e cancelloffi
il nome di Palepoli quando detta Citt

Republica, ritiravanfi a diporto. Ivi fi


veggono le Ville di Lucullo e Virgilio, e
le Pifcine di Cefare: ma quel che da am
miratione a tutti , e la Grotta fotto al

Monte che d il paffagio da Napoli a


Puzzuoli, commoda anche da paffar
due Carrozze, e lunga un Miglio. Da
chi foffe talmente incavata non uni

fu ricevuta nellamicitia deRomani,e con

forme de gli antiquarii il parere; volen

effi loro confederata, rimanendo il folo

do alcuni che foffe tato Luci Lucullo


B
Ca

Succinta

Spiegatione

Cavaglier Romano: ma da quello che gli

AITH z,edal lato una lettera A o A. Per

f cavare, f dalla parte del Marc al Capo

dichiaratione di quella Medaglia, fi de


ve auvertire che quafi in tutte quelle di
Napoli, anzi di alcune Citt convicine,
vi fi veggono Diana, e pi frequentato

di Pofilippo allora congiunto coll'


Iola di Nefita. Altri pi fondamente
fcriffero che foff ftato Cocceio. Il vol

go crede che foffe Virgilio il Poeta, che


per arte magica fatta l'haveffe. Del cui
errore fi rife Petraca, quando per tal
effetto venne interrogato dal R Ro
berto , mentre ambidue vi paffarono
per dentro. Appreo lintrata di detta
Grotta f fepolto il Corpo di detto
Virgilio, trafportato da Brindif, repof

il Minotauro colla fudetta Vittoria, &

ella tata Refidenza de R quando


vi feggiornavano. Al preente perparte
di loro, vifta el Vice-R per Governo di
tutto il Regno, con molti tribunali tan
to Regii quanto Eccleiatici. Tutto il

altri pochi Hieroglifici aggiunti e fva


riati: e cofi fatta detta eplicatione in
queta fola Medaglia di Diana, e di
dettoMinotaro,ervira perle altre, enza
haverli emper a ripetere. Adunque
l'efferfi Diana depinta d'una parte,cida a
fentire che quel falfo Nume foffe il tute
lare di detta Citt,& in egno di riveren
za e divotione, fcolpito nelle Medaglie
la Corona e l'Uccello che pare un'Oca,
al lato di detta Diana; quello e fimbolo
di molta gloria ; & queto che foffe pro
prio di quella Campagna, e fe fia Oca
motra la Vigilanza che teneva Diana
a biogni di quella Republica. A PT

fiore della Nobilt e d Titolati ividi

vuol dire _Artemis id eft Diana. Il Mi

to dentro un Sepolcro di Mattoni con

Lapide di Marmo, e collIcrittione. E


ritornando al dicoro dalla detta Citt,

notauro nel roverfcio, gia fi f come


lui foffe favoleggiato per figlio di Pa
e di S. Ermo. Gode il Porto chiamato fifae, Moglie di Minos R di Creta, e
di Napolitani, il molo ove capitano pocia rinferrato nel Labirinto fatto da
diverfi Legni di Guerra e di Mercantia. Dedalo, e vuol dinotare ch il Confi
Vi la Darfena nuova,fabricata dalVice glio & ogni diegno de Capitano e di
R D: Pietro Anton. d' Aragona : e chi lutta, habbi da ftare occulto come
lArenale. E popolatiffima al pari di ftava quella beftia nel Labirinto. La Vit
qual fi fia Citt dellEuropa, e divanta toria per lo pi era da gli antichi con
io di Conftantinopoli e Londra e Lis lAle in forma di bella vergine dipinta,

, fe benevada d'appreoa Pariggi. che fe ne volava per laria, e con una


Vi nel governo Spirituale l'Arcivecovo mano porgeva una Corona d'Alloro
dUlivo, e nellaltra un Ramo di Palma,e
che fuol effer fempre Cardinale.
talhora fi vedeva con la fol Corona,
come
nella preente Medaglia, tenuta

con ambe le Mani : e da Romani era


SUCCINTA
SPIEGATIONE fatta fovente col Ramo in mano, per
haverlo infegno di Vittoria, e con quel
Delle Medaglie di Napoli.
le lettere che ne portavano le novelle,
come narra il Cartario fol. 198. Al pro
prima Medaglia delle Sedeci che pofito notro. Lefferfi fcolpita la Vitto
reca fopra Napoli Golzio, ed il riafl Minotauro, vuol fignificare la Vit
Parife folamente nove, ha nel dritto toria di quei Luttatori che seffercita
Diana, con in tefta i Capelli intrecciati vano in Napoli n giochi Ginnici e nel
a guifa di Corona. Sotto al mento una le Mufiche, che ogni cinque anni fi
picciola Corona , ed addietro il Collo facevano, con gran concoro di Popoli
un Uccello,& fotto le tr Lettere Greche in detta Citt, a quali per vincere era
A PT: nel roverfcio fcolpito il Mi neceffario tener occulto ogni lor pen
notauro con la Vittoria fopra, che gli fiero. Il Delphino fotto a i piedi del To
pone una Corona d'Alloro, poi fotto ro, vuol additare la bellezza del Porto
un Pece, poi l'Icrittione N E O II O diMare di quella Citt,concio allettando
morano, e vi fon cinque Seggi. Tiene

tr Catelli cio , il Nuovo, dellOvo

L:

Delle Medaglie di Napoli.

i foraftierri a frequentarla. P. Fiore.

tifice, ol Capo regnante in quella Re

fol. 335. Col. 1. No. 2., 1a, 8. Medaglia

publica : il Trianglo per effer Com


pofto di Tre Angoli, dinota la perfettio
ne che dava la Republica a tute le

di Tarini.

La 2. Medaglia ha nel dritto la fteffa


Diana col Tripode dietro alla teta: nel

loro cofe.

roverfcio il e_Minotauro con la Vittoria

Ecco nella 5. Mcdaglia in una par

fopra, che tiene con ambedue le mani

te la medefima Diana, con dietro al

la Corona dAlloro, e con fotto fra le

Collo un piccol huomo , che tiene in

gambe due lettere Greche I z, e fotto

una mano lAfta, e nell altra un Arco,

a quete luata Icrizione greca NEQ;

e fotto al Collo quete lettere APTE


M I z. nell altra parte il folito Mino

r A IT a N, cio d Neapolitani. E

fpofta la dichiaratione fatta nell an

tauro, con fopra la Vittoria alata, e fotto

tecedente Medaglia circa Diana il


Minotauro, e Vittoria, come fi fara nel

alla pancia la lettera grecha II, e l'if


crittione greca N E .

le fequenti Medaglie. Reta deplicari

L' huomo armato in quella guifa , vuol

folamenteil Tripode del dritto; il quale

fe bene foffe inegna propria d'Apollo,


era pura confegrato a gli altri Dei, co

forfe denotare lAnimo bellicofo di quel


Capo allora Regnante, talhora chiama
to Lrtemis o Artemifio. e la lette

me dono di molta ftima. Alle perfone

ra II dira il nome dello Scultore che

degne di valore, erano altrefi donati


Tripodi, come purea lungo lo dicor
re il Cartariofol. 174 e fequente. Le due
lettere greche I z volevano forfe figni
ficare qelle lettere che ne recavano le

fece detta Medaglia.


La Medaglia 6. nel dritto rappreenta
Diana con dietro al Collo un Carcasso

pieno di Frecce, e fotto l'Icrittione gre

novelle delle novelle feguite negiuochi

ca APT E M I E. che vuol dire Diana:


nel Roverfcio il Minotauro con la Vit

Ginnici.

toria alata fopra , e fotto alla pancia

La 3a. Medaglia eprime nel drittola una lettera greca E. Reta da dichiarar
fudetta Diana, con dietro alla Tefta
un Tavolino, e di fotto un vafo: nel ro

verfcio il e_Minotauro con la Vittoria, e


fotto la Pancia un picciolo Labirinto
e

l'infcrittione

To N.

greca N E O II OAI

La Tavola col Vafo fignifica

folamente il Carcaffo ch' quel itro


mento in qui fi mettono le Freccie, per
indi cavarle quando fi viene alla bata
glia, e cofi l'accopiarfi con Diana dino
ta qualche apparechio di guerra, per la
quale anzi simplorava l'ajuto di detto

la Mena conuivale, che per occafio

Nume.

ne di feta fi faceua a Diana , & cra

detta Menfa facra. Il Labirinto piccolo

La Medaglia 7. fomigliante alle al


tre, in quanto alla Diana, nel dritto, ove

dimotra l'infegna del fudeto Minotauro,

dietro al Collo falli vedere un huomo

ove d'alle favole narrafi rinchiufo.

La Medaglia 4. ci dimotra nel dritto

con hafta o lancia, in atto d'infilzarla


allo fteffo Collo , e fotto licrizione

la medefima Diana con dietro un pic

grecha APT. nel roverfcio il Minotau

col Elefante, e di fotto lIfcrizione gre

ro con la Vittoria alata, che 'l corona, e

ca, ma principiata. A PT. nel rover

fotto alla pancia due lettere greche z

fcio il folito Minotauro con la Vittoria,

n. e fotto a queta l'icrizione greca


N E O II O AITH Altro di pi non

e fotto alla Pancia una figura triangu


lare a e lIfcrizione greca N E O II O A I
THz. LElefante per effere fra gliani

mali terretri il pi grande e forte, di


motra di quel popolo la robotezza e
enerofit. Onde n nato il prover

io, Elephantus non Capit Murem, che


fignifica un animo che fia generofo non
fi attachi a cofe vili. Quelle tre lettere
vogliono dimonftrare il nome dell Ar

vi di dichiararn che detto huomo

armato, che vorra tallora fignificar il


Duce regnante che faceffe allora guerra
defeniva: e chi foffe, verra forte efpli
cato da quelle lettere greche APT. le
altre due lettere greche forfe vorranno
additare il nome del lArtifice che la

voro detta Medaglia.

Le Medaglie 8. 9. & 1 o. fono dello


2

tefo

Succinta Spiegatione

fteffo modo, fe non che nel dritto Dell

il Toro e la Vittoria, & un Iftromento

otava, vi di pi un'Ala d'Uccello, per


dinotare il grido con che volava la
fama di qualche fatto.

a cinque punte o angoli. Nel dritto del


la Medaglia 16 lo fteffo Hebone Co

Nella Medaglia 9. al dritto vi un


Vafo, & fotto la panza del Minotauro la
lettera p.

Nella Medaglia 1o. vi fon della par


te del c_Minotauro fotto la panza = II I
della parte del volto di Diana fta fotto

ronato dalloro, con una Stella, addietro

& una icrizione greca, N IN O, e nell


altra faccia tra il Toro, con fopra la Vit
toria alata, e fotto la pancia Y, e poi
l'Icrizione greca N E O II O A ITHz
Il Parifi vi pone in vece fudetta, due
lettere greche oz. Son dichiarate cofi

il Collo A PT. dietro il Collo E m =

perche il Dio Hebone f adorato da gli

per additare i nomi del Duce e dell

antichi Napolitani in vece di Bacco ,

Artifice.

ch era di fembrante Giovanile sbarba

Nella Medaglia 11. Diana nel drit


to, con quatro Peci dattorno che pa

to, per dimotrare labbondanza d Vini


e Vitiche abbonda quel territorio; o ve

con Delfini: e nel roverfcio il Mino

ro con detto Bacco e Minotauro, vollero

tauro con la Vittoria, licrizione, & una

alludere

lettera greca , come al folito delle altre


narrate, e che fequitano apreo. I
elfini dunque fignificano il vicino

da Calcidici , e cotoro erano tati Co

Mare di quella Citt con il loro por


to, o pure lAque del Fiuime Sebeto che
la bagna tutta e l'abbevera.
Nella Medaglia 12. videfi nel dritto
Diana, con di pi un Iftromento fico
me foffe Tenaglia, e tre letterc greche

alla loro origine,


perche dicendevano da Cumani, queti
loni de gli e Athenief.
838383838383838

R '
di Pozzuoli.

A PT. nel roverfcio il Minotauro, Vit

toria Alata, e licrizione greca N E O


II O A 1T a N, & un K fotto la panza
del Minotauro,

Ozzuoli Citt Regia, chiamata an


ticamente con due nomi, cio pri

ma Dichearchi e Pofzuoli, e poi luno

Nel dritto della 13 Medaglia, vi

e l'altro Svariato : mentre non fol Due

Diana tante volte repetita, ed un Ape

carchia f detta, ma ancora Dichercha,

dietro al Collo, e nel roverfcio al foli

Dicca e Dicepoli: Pozzuoli detto la


tinamente Pafcolo e Puteola. Non con
vengono chi fundata l haveffe, poi
che Eufebio appunto il Calepino vuol
che foffero tati i Samii, in tempo che i
R Tarquini furono cacciati da Roma.
Suida ed Eugenio fol. Io8 dicono effe

to. Si potrebbe fentire per l'Ape che

quella Campagna di Napoli foffe deli


tiofa e vaga, per labondanza d fiori
in cui fogliono le Api correre , & ca
varne il Miele.

La 14 Medaglia faffi vedere con


Diana, e con non s che addietro al

Collo attacato, che pare una Sfinge fa

re tato il fondatore Diceo, figlio di


Nettuno, o pure di ERCOLE. Meglio

voleggiata da Poeti per un Motro che


proponeva diverfi Enigmi, e chinon gli

mentre crede che i Cumani l haveffe

di tutti lo dicorre il Golzio fol. 2 12.

fuoglieva l'uccideva : & anche da gli

ro edificata. Coftoro vantano la loro

fcrittori delle Cofe naturali vien repu

origine da Calcedici dellIola Eubon:

tata per una petie di Scimia.


L due ultime Medaglie che Ripor

e queti da gli Athenie, e pero im


prontavano le lor Medaglie con Apollo

ta Golzio & egli dichiara, fon quafi fo

in una parte, e nell'altra il Minotauro.

miglianti tra di loro, e differenti dalle

Q. Fabio f colui che gli cambio il


nome di Dicearchia in Pozzuoli, per
due ragioni, luna per la frequenza da
Pozzi che abonda quella Campagna :
l'altra per la puzza dellAria e del l'Ac

altre di f : perche nella 15. al dritto


fta fcolpito Hebone coronato d'alloro,
coll icrittion greca N E O II OAI
TaN,con lettera greca A. Nel roverfcio

qua

Delle Medaglie di Pozzuoli.

qua ; ftandovi fopra detta Citt la Sol


fatara. F detta Citt ampliata ed ab
bellita da gli Imperatori Settimo Severo
& Antonino; ed altrefi f Prefettura e

B REVE DES CRITTIO NE

Postia Colonia di Romani. Quel che re


co maraviglia in detta Citt f il Pon
te che vi fabrico l'Imperatore Caligola,

di Cuma.

nel Golfo di Pozzuoli all'antica Citt

P: ella fempre cofi chiamata fin del

di Baia, lungo circa 3 miglia e mezzo:


ed egli per due giorni vi camino fo
pra. Euv in quella Campagna il Lago

principio, enza altro cambiamen


te di nome: fondata da Calcidici, la pi

d'Averno con la Grotta della Sibilla

Italia in Sicilia foffero edificate: pi

Cumena che parlo ad Enea, di cui otto

ftefamente narra di Cuma la fondatio

ne verra forfe il Dicoro. F illuftratta

ne il Golz: fol. 215. Pocia che ivi f


primieramente habitata da gli Opici :
cotoro cafciati da gli Oci; e queti da
Calcidici, eglino alla fine vennero tolti

con la preenza di S. Paolo Apotolo,


come nel Capo ultimo de gli Atti Apof
tolici : e vi lafcio per primo Vecovo S.
Pierol, uno de 72 Dicipoli di Chrito,
nobilitata ancora col Martirio di S.

Gennaro Vecovo di Benevento, e dal

antica di tutte l'altre che da Greci nell

da i Tofani. Ma communamente dicefi


da detti Calcidici fondata & habitata ,

tri uoi Dicipoli. Vien governata da un

fotto la condotta di Magaffene di Cal


cidia e d Hippocle Cuman. I quali tra

Minitro Regio , non fogetta ad altri

loro accordati chi dar doveffe il nome

ne infeodata, tiene il fuo proprio Vel

a detta Citt: perche la forte tocco ad


Hippocle, egli dalla fua patria le affe
gn il nome. Altri crivono che da una
Donna pregnante, pure delle Onde
le derivaffe cotal nome, come appo il
Calepino. . Ella fita in ditanza di 3
miglia dall antica Citt di Baia & al
tretantial doppio di Pozzuoli, fotto un
ameno Cielo, bagnata da laghi fiu
mi, cio del Volturno per la parte dO
riente, e dal Granili Garigliano per
Mezzo-giorno. Nel Territorio fono i
laghi Lucrino e dAcheronte, vicino al
quale la Grotta della Sibilla Cumana
di qui fi leggono i Vaticinii. Qivi
approdato Enea doppo la rovinata

COVO.

SUCCINTA SPIEGATIONE

delle Medaglie di Pozzuoli.

L"recca
1. Medaglia di detta Citt che
Golzio di due, il Parife una
fola, tiene nel dritto Apollo Coronato
dAlloro, e'l Minotauro con la Vittoria

Alata che'l corona d'Alloro, e nella pan

cia di fotto fon due lettere greche a P

e pi otto l'Icrizzione greca II rT Eo


AIT a N _Il medemo Golzio giudica Troia, difcefe fotto la fcorta di effa Si
che quel Popolo con la fcoltura di Bac billa nell'Inferno. Vi era Porto For
co e del Minotauro, voleffero dire lor tezza grande in detta Citt : e f Co
origine, come i Napolitani di Calcidia lonia militare d Romani. I Calcidici di
e de Atene : o pure applicarfi lepli Cuma, come f detto, edificarono Na
catione che fu'l principio delle Meda poli e Pozzuoli, per dir bene riftau
ranono. Batt Cuma le fue Medaglie
glie prime di Napoli f fatta.
La 2. Medaglia della fteffa fcultu

| differenza ,

con le Muricie Paguri; Granupore, co

fe non

me fara pi inanzi veduto. Hebbe d'al

delle due lettere greche fotto la pan

torno i Monti Gauro, Meico e Faler


mo, onde fi cavano Vini iquifiti. Du

TA COIl

cia del Toro = E. che vorrano denotare

il Nome di chi l'intaglio.

ro queta Citt pi fecoli, f Vecova


le. Ultimamente venendo detta Citt

occupata, e la fua Campagna infetara


da
ladri & affaffinis i Napoli

tani

Io Succinta Spiegatione Delle Medagliedi Cuma,


tani vi andarono e la pofero in rovina,
r i fuoi Vaticinii fatti, ed in partico

di Chrito. Delle Conchiglie gia fi


togliendo il Nido al Ricovero a quei
forfanti, & auvenne otto l'anno 12o9.

fatta fopra la Dichiaratione.

Veggonfi anche di preente per Maree


per Terra le fue rovine.
BREVE DESCRITTIONE
SUCCNTA SPIE GA TIO NE

delle Medaglie di Cuma.

di Sinuea.

inuea f prima chiamata da Greci


Sinope, forfe perche haveffe origine

prima Medaglia di Cuma, fopra

da quell'altraSinope Citt del Mare Pon

la quale Golzio ne favedere quat

tico; pofcia da Romani nominata Si

tro fole, ci dimotra nel dritto la Tefta

nuea, de quali era Colonia. Era celebre

del pefce Paguro, e nel roverfcio due

per li Bagni e per li Vini, che quella


Campagna produceva: fituata non lungi

Conchiglie,conattornol'Icrizzione Kr
M AI a N.

Il Paguro altro Pece che

foffe del genere de Granchi, f fim


bolo della Prudenza e della Sapienza,

del Fiume Garigliono, negli etremi del


nuovo Latio. Le Medaglie che impron
tava erano con il Pefce Paguro e con la

poiche ufa la Prudenza a cavari da a-. Tetuggin, & anco vi era Nettuno col
doffo la Coccia,con andar quinei e quin
di fguiffante e controppo nangia, accio

ta Citt. Doppo la rovina di detta Cit

che fi rompa. Ufa la Sapienza, perche

t f fatto il

Tridente, come Nume Tutelare di det

di Mondragone.

vedendofi lui pogliato della fua Coc

Quivi in detta Citt f l'anno 3o3. radu

cia fta nafcofto, e non viene con niffun

nato il Concilio di 18o Vecovi , 3o

altro Pece a cimentarfi, per vederfi


dallarmi fue privo. Dicefiancora che
il Paguro ami la Mufica e di quella affai
fi diletta, e percio egli ami la Luna, la
quale crefcendo, egli pure crefce e fi
rende megliore. Onde volevano quei
Popoli tracio additare la loro Prudenza
e Sapienza. Le Conchiglie fon Coper
chi Sopraveti delle Murici , e per
eran da loro improntate, perdarea fen

Preti e 3 Diaconi , ove S. Marcellino

Papa, per haver rinegata la Fede chiefe


deffere guidicato, e ne riport in ris
pofta che la Prima Sede non era fotto
pofta a neffuno, in materia di giudicio.

SUCCINTA SPIEGATIO NE

tire che quel feno di Baia conteneffe


quei Peciiquifiti al apore, & utili pel

delle Medaglie di Sinuea.

colore che da effifi generava. Cofi Golz:


La 2.Medaglia che folamente rapporta
il Parife enza laltre tre , nel dritto f
Diana col Carcaffo, Coronata con ghir
landa di lauro, forfe perche quel Nu

Medaglia di Sinuea fi raporta


L dal1. Golzio
e dal Parif, & in una
faccia c' il Granchio con fotto un Pefce

roverfcio fa un Rofpo, che per habi

coll' Icrizzione greca SINYE>>ANo , e


nell altra la Teffugine con la mede
fima Icrizzione greca. Volevano con
detta Medaglia dare a fentire la loro

tare in luoghi Paludofi, da a fentire che


quella Citt foffe fra Fiumi e Laghi.

f dettfopra, nelle Medaglie prime di

me foffe Tutelare di detta Citt. Nel

Sapienza e Prudenza, dalle quali come

~ La 3 e 4 oftentano ne loro dritti

Cuma, era fimbolo il Pece Paguro, ed

la Sibilla Cumana; e ne roverfci fon

anche il Granchio , come fcrive il P.

due Conchiglie diveramente fituate,

Fiori, fol. 338. col. 2. di cui nota che

nelluna e nellaltra, coll' Icrizzione

animale fagace ftato e patiente, che

Kr M AI o N. Degna cofa lefprefione


di detta Sibilla nelle dette Medaglie,

fino ingegno. La Teffugine e fimbolo di

nel caccieggiare la Conchiglia ufi fopra


Salu

Di Sinueffa, di Sueffa,
falubrit, per adoprarfi in Medicina de
gli Attici e Tibici, poiche le fue Carni
giovano a rifrigare & a dar nutrimen
to. Puoffi dire ancora che per detti fim
boli del Granchio e Teffugine, veniffe

II

uel tempo. Hercole col Leone sbranato

f una delle fue Prodezze) di

motra che lui fuffe il Riftauratore, &


in honore di lui coniata detta Meda

glia.

fignificato il fito di quella Citt com

La 2. Medaglia nel dritto f un LA

modo per vicinarfi dal Mare, e de Bo

pollo con Ghirlanda d'Alloro, ed addie


tro una Figura con tre ga
, nel

fchi e

. La Medaglia 2 eprime da una parta la


Tefta di qualche Dio Tutelare, e nell
altra Nettuno col Tridentine opra u
na Quadrige, e con la folita ifcrizzione

greca zINYExx:ANaN. e vorra fignifi


care che quel Popolo haveffe ottenuto
qualche Vittoria navale, o che anco

Nettuno fof tenuto per loro Nume


Tutelare..

B R E VE D E SCRITTIO NE

Rovercio un huomo con due Cavalli,

in uno de quali fta fedente con un Ra

modi Palma nella palla, e fotto l'icriz


zione latina Sueano.

La 3: Medaglia rapprefenta nel dritto


lo ftesto Apollo Coronato d'Alloro, e di
dietro una Palla rotunda: nel roverfcio
il c_ZMniotauro con la Vittoria alata chel
corona dAlloro dUlivo, e di fotto

l'icrizzione greca zrEZANn.


Quafi dello fteffo modo pare la 4 ef
figiata, ma con queta diverit, che nel

Dritto fta depinto Apollo Coronato, e


di Suea,

roppa antichita vien data a detta


-- Citt: volendo alcuni moderni che

foffe edificata da Gafet figlio di No,


pure da Gomer figlio, e da Sem uo Zio
le haveffe dato

di Suea.

Er

cole poi d'alle Spagne partito l'ampli


di fabriche, per Infegna le diede il
Leone, che al prefente retiene

licriz: latina Suefano, e nel Roverfcio


il folo Toro con fotto alla pancia una
lettera greca, onde fi puo dire che la
terza foffe battuta quando detta Citt
era governata da Greci: e la quarta
quando devienne Colonia d Romani
e Latini. Le_Apollo fara tato il Nume
Tutelare di quella Republica : e che
foffe fiorita nella Poeia.

Div

enn Colonia d Romani, chiamata con

due aggiunte Suea Pematia e Suea


Aurunea. Trovanfi Medaglie che bat
teva detta Citt. Al preente Vefco
vale, fotto la Cafa Cordona foggetta nel
Dominio Temporale.
v.
-

SUCCINTA SPIEGATIONE
delle Medaglie di Suea.

BREVE DES CRITTIO NE..


di Minturno.

M: Citt bagnata dal Garigli


ano, vanta la fua antichit da gli
Aufoni, Aurunei. Quivi vicino era
il Boco e'l Tempio della Deat_Marcia
Ella f moglia del R Fauno, honorata
da quel Popolo per Dea del Lido,
Divenne anche Colonia d Roman.

ofi Golzio come Parife ripotano la

\L prima Medaglia di Suea. Nel drit


to vi il Capo diungenerofo Guerriero

Quivi Mario fi ricover per fuggir la


perfecutione di Lucio Silla. Al preente
non vi che una picciola terra col no

con Cimiero e Pennachio al Capo: e

me di Trajetto, otto la Cafa Caraffa, e

nel Roverfcio Ercole chefbrana un Leo

prima forto llPrincipe di Stigliano.

ne, con la Clava otto alle Gambe, e dal


lato l'icrizzione latina Suefano, vor

raadditare con quel Guerriero, il fon


datore di della Citt, pure il Ducedi
SUC

12.SuccintaSpiegat, delle Medaglie di Minte di Theano.


& i medefimi, e f cofi nominato dalla
Medicina, del Vaticinio, dalle Saete, e
SUCCINTA

S P I E GA TIO NIE.

dalla Mufica: e volevano i Theane/i de


motrare la Salubrita del loro Clima,

o la Peritia d loro Medici, Aftrologi,

Della Madaglia di Minturno.

M Citt,lia unica
fi raporta di detta
e nel dritto Giove Co
ronato dAlloro : e nel roverfcio pi

fulmini con le Ale, di fopra l'icrizzione


latina Minturn. E di fotto due lettere
lattine IZ. N fulmini come dice il P.

Fiore f. 341. col. prima, fi motra la Vir


tu bellica, e nellAle la fama che le ri

porta per tutto il mondo: e voleva quel


Popolo dare a fentire che dalla protet
tione del loro Giove riconoceva tutti

queti beneficii.

Guerrier e Poeti: Per la Luna e Stelle

vorra fignificare la benigna influenza d


Cieli in quella Citt.
La 2. Medaglia f vedere ncl drittouna
Faccia dun homo prode e guerriero, col
Cimiero & in effo fcolpito il Grifone:
e nel roverfcio un Gallo con un cino

fopra la Crefta; & una Stella addietro,


e l'crizzione latina vi pone Golz. TIA
NO: il Parie vi pone l'icrizzione

greca CAA ENO-. Per quel huomo


s'intende Apollo coll' Elmo : pe'l Gri
fone nell' Elmo fi pu credere la
gran Potenza di quella Republ. con
la protettione di detto Nume loro Tu

telare, come la dicorre il P. Fiore fol.

338. col. 2. e fol, 339.

'
di Theano.

heano era prima chiamato Sidicina:


da chi e quando foffe fondato ,
non fi legge nell' Hitoria. E ftata Cit
t antica, fita nella Via Appia, e che
Capua era ella di grandezza,

etta in Greco T I AN E o N. Da Ro

mani f illutrata con Titolo di Muni

cipio, e poi di Colonia militare , oltre


a Theano fudetto, leggefi un altro in Pu
glia, poco ditante di Cano/a. Le Me
daglie di Theano erano con Apollo, e
con Marte effigiate. Al prefente Cit
ta Vecovale , fotto il Dominio della
Cafa Sidonia Celi.

Il Gallo dal

Roverfcio dimotra che fia Infegna di


detto Apollo. LAcino del Grano figni
fica l'Abbondanza di quella Campagna.
La Stella vorra alludere che la Magna
Grecia fin l fi ftendeffe : e perche fal
tre volte chiamata Heperia dalla Stella

Hefpero, percio facee la Stella per In


fegna. Cofi Golz. f. 331.

B R E E 7DE R17r T1O NE


di Caleno.

ale Caleno , che fi dice in Greco

KAAENITaN, hebbe origine da

Traci e da Calao figlio di Borea e Ori

thia. Sita detta Citt tra

SUCCINTA SPIEG A T IO NE

Capua ; E ftata Colonia d Romani &


& anche Municipio. Lodafi quella
Campagna pe'l Vino generofo che pro

Delle Medaglie di Theano.

L:

Medaglia prima di Theano f


nel dritto _Apollo tutto pieno de
Raggi: e nel roverfcio la Luna con due
Corna fra i quali un Globo e due
Stelle fopra, e di fotto l'icrizzione greca
TIANa.Cofi Golz, e Parie. Apollo,

Theano e

duceva, chiamato Vino Caleno.

Il

Calepino hor dice in una parte effere de


ta Citt Calvi, & hor nell altra Cari
nola, certo che luna e l'altra fia Vefco

vale; quella foggetta alla cafa Reale,


queta alla Caa Grilla di Genoa.

il Sole ed Hebo , tutti tre fono uno


JUC

'n 3

Delle Medaglie di Caleno.

leno : nel roverfcio h il Toro Coro


nato dAlloro dalla Vittoria volante, con

fotto una lettera greca r, & linfcrittio

sUccINTA SPIEGATIONE
delle Medaglie di Caleno.

a prima delle dieci che reca Golzio,


L
addurre altre il Partfe, ha

ne latina di detta Citt.

Nella 6a. Medaglia ft fcolpito detto


Apollo col Tripode e l'Icrittione lati
n Caleno duna parte , e dall altra
il Toro con una Spiga di opra, e la fo
lita icrittione latina di detta Cit

nel dritto Apollo coronato d'Alloro,

t. Il Tripode puoffi applicare &

coll ifcrittione greca KAAENIToN.

ad e_Apollo ,

E lo Scudo per dietro. Nel Roverfcio


il Minotauro , con la Lira di fopra &

ta Medaglia, per motrar che tutti gli


Oracoli che provenivano del detto Nu

una lettera greca z. Sotto alla pancia

me, foffero veri, & a Bacco, poichil

la medema Icrittione

KA A EN I

Vino cuopre allo peo la Verit al

ToN._Vorra fignificare che quel Nu


me foffe Tutelare di detta Citt, per

ari de gli Oracoli. La Spiga motra


Abbondanza del grano che fi faceva

havere la fua Infegna nel roverfo ch

in quel Territorio, ed anche la Copia

la Lira. Del e_Minotauro ne f parlato fo

del Vino.

pra nella Medaglia prima di


La
lettera greca fignifichera il Nome dell'

di fopra la

Artefice.

che nel dritto vedefi

La 2a. Medaglia motra il medemo


Apollo coll icrittione greca KAAENo.

Ifcrittione greca KA A EN a : e nel

come

sra in

det

Con maggior differenza delle altre


7ma. Medaglia per
il Gallo coll'

roverfcio fon 6. Palle Monete.

Il

el roverfcio il Minotauro con la Vit Gallo per effer Gieroglifico della Vigi
toria Alata che'l corona d'Alloro , e la
e dellArdire, vorra dare a fenti

lettera a , e licrittione Caleno. E

puoffi efpiegare come lAntecedente con


mutarfi quel che va mutato.

re chil Capo regnante, pure tutta

vigilante ed ar

ita ad offendere & a difenderfi.

Per

3. Cofi anche fi pu piegare la 3.

le fei Palle rotonde potrebbefi dire ,

ch nel dritto tiene Apollo e lIfcrizio

che fi come la figura rotenda fia la pi

ne K A A E N H T o N e nel roverfcio

il Minotauro con detta Vittoria alata

perfetta dellaltre, cofifoffero le Genti


di quella Citt.

chil corona dAlloro , e fotto vi ft


una lettera greca K che addita il Nome

La 8a. Medaglia motra nel dritto un


Guerriero coll'
, e Pennachia pen

dell

dente: nel roverfcio un Gallo con una

La 4.Medaglia f vedere Apollo con

Stella addietro, e l'Icrittione greca

la lettera greca A, e l'Icrittione latina

KA A EN n. e vorra additare il Duce di

Caleno: nel roverfcio il Toro , con la

quella Republ. che foffe ardito e vigi

Lira fopra e due lettere greche AI: e

lante a favor della Citt : e la Stella

fotto lIcrittione latina fudetta; e fopra


tribuice la Lira. Del Toro i fatto

perche dinota la chiarezza, c fignifica


quanto egli foffe famofo & Illutre.
La 9a. Eprime anche nel dritto un

fopra dichiaratione. Le lettere greche

Guerriero con lElmo in tefta, in cui ft

dimotrano il Capo di quella Republi


ca che allora regnava, edil Nome dello
Scultore che batr dette Medaglie. Ilf

dipinto un Gallo, & di fotto un ramo

crittione latina di Caleno dimotrera ef

di ottovi l'Icrittione greca KAAE

fere detta Medaglia battuta in tempo

NIToN.Credo che voglia motarci che

ch era Colonia d Romani.

Per la 5a. Medaglia che nel dritto

quel Duce haveffe fatto qualche guerra


conardire, vigilanza echiareff,dicui n'

tiene Giove, coll' Ifcrittione latina Ca

fimbolo il Gallo, Uccello altro che

una Lira, e cofi fara Apollo a cui sat

dUlivo:Nel roverfcio Giove alato nelle

Quadrige, pure fara la Vittoria alata, e

foffe

K4

Succinta Spiegatione Delle Medaglie


Capi Compagno d'Enea e datole il No

foffe: e perche la guerra fole termi


nata con Pace, perci vi fi dipinge

me di Capua. Altri dicono dallo ftef

la Palma dell' Ulivo, come in fo

fo Enea fondata, volendola cofi chia

migliante cafo eplica il P. Fiore , fol. mata da Capo fuo Avo figlio die Affa
336. col prima, n. I. Che fi fcolpica raco. Altri vollero che foffe cofi det
poi Giave alato con la Quadriga , ta dal Falcone otto il cui Augurio f
vorra denotare che coll ajuto di lui edificata & in lingua Tocana cofi era fi foe vinto: pure foffe la Vittoria detto il Falcone. Altri perche Capua
alata per tramandarne la fama da per foffe Capo di dodeci Citt : o altri
tutto, tanto della Guerra quanto della altrimente come fi pu vedere nel Ca
Pace feguita,
lepino. Non mancano per terzi che
La ioma. Ha nel dritto un Guerrie

vogliono fondata Capua , non de Tof

re cllElmo ed un Vafo fotto a quello, cani, ne de Trojani, ma da gli Oci :


ela lettera, greca A: e nellaltra parte la i quali fabricarono Offa , e pocia Ca
Vittoria alata,conla Sferza in mani opra pua , e furono cofi chiamati da i Ser
la Biga, e lIcrittione latina KALE penti, cheivi ingran Copia fi ritrovava
NO. Si potra piegare nella forma no ; perche tanto fuona O/co quanto
che l'antecedente; e per effervi l'Icrit Serpe Scorzone. Sia come fi fia ; ella
tione latina , fi potrebbe dire che co n tempi Antichi era tra Roma e Car
tal Vittoria con Pace, foffe eguita in tagine la terza nella grandezza. Dalle
tempo che tava otto a i Romani. Pe'l guerre fatte e patite molto ne parla
Vafo che fidebbaintendere, reta a rin
tracciarfi.

no le Itorie. Prima f Prefettura d

8:{8:38:38 38383838

co. Batteva Monete in pi manie

BREVE DESCRITTIONE

in fegno di abbondanza, e Mercurio:

di Capua.

& anche la Cortina di Apollo l Mi

Romani e poi Colonia. Edifico a


Giove Capitolino un Tempio magnifi
re, & in particolare fcolpivano la Spiga

notauro , che anche delle altre Citt


T*apua f, prima Chiamata Volturno vicine fi poneva. Al preente non vi
dal vicino Fiume di tal nome, che pi l'Antica Capua che tava fituata in
luogo chra detto Sa Maria di.
paava per mezzo. In greco trovafi,
apua,
due miglia ditante dalla Nuova,
fcritto KAIITANaN. E molto con
troverfa la Fondatione di detta Citt. Capua. E venne destrutta da Genzerico
Volendo gravi Scrittori che foffe fon R de Vandali, e da Lendone, Conte di
data da Tofani, & allora chiamata Capua, reedificata. Vive fotto il Do
del R di Spagna, decorata con
Volturno : e perche i Tofani furon minio
titolo d'Archivecovato.
pocia uccii di notte da Samniti, can
giorno fuo Nome in quello di Capua ,
da Capi lor Capitano , pure dalla
Pianura della Campagna, Altri in

contrar o fcriffero che foff edificata da

Trojani. In conformatione di queto


va a propofito la Tabella di bronzori
trovata nel Sepolcro di Capi , fcritta
con lettere greche, che in fotanza di

diceva, che quando loffa di Capi fof.

SUCCINTA: SPIEGATIONE:

Delle Medagliedi Capua.

L:
1a. Medaglia riportata da Golzio
-, e dal Parife, contiene: nel dritto

fero coperte, allora un Dicendente di

Mercurio col Capello e lAla in effo col

Gurloo farebbe tato uccio : e cofi

pita, nel roverfcio una Spiga di grano

avenne, perche Guilio Cefare f ucci


f da congiurati. Ma d Trojani fon

tutta piena, e, 4 Monete. Avanti alla

datori, fcrviono alcuni che foffe tato

Mercurio colpito fi pu credere che


quel

Faccia licrittione KATI TAN n N. Per :

di Capua, di Atella e di Nola.


quelNume foffeil Tutelare didetta Cit
. t, e che foffe abondante di Moneta, e

I5

verfi raggi attorniata , come fi fcol


pice apreo a detto Parife, l'icrittio

ricca per la protettione di lui. La Spiga ne greca di fotto ATEA A AN n N. E


in quella Forma d a fentire la Fertilit per effere Giano Iventtore delle Viti e
di quella Campagna._Cofi Golz.
del Vino, volevano motrare quei Po
ia 2. dUne parte ci fve poli lAbbondaza della lor Campagna,
La M
dere le Cortine dApollo coll Ifcrit

c lutile che indine cavavano col traffi

tione greca KATILAN n N : e dell'altra

co del Vino, additato coll' efpreione


delle Monete. La Stella s'appropria a

parte la Testa del Minotauro, con quete


Monete difopra, & una lettera greca K:

Il Minotauro era lordinario

Giano.

ci vorra dare a credere la Tutela di

impronto di tutte le Citt de gli O

quel Nume a favore di detta Citt,

pici, tra quali era LAtella afcritta.

e che perle grazie di lui foe tutta ricca.


Il Minotauro limprea che fi faceva

in quai tutte le Monete de gli Opici,


tra qualiera Napoli, Pozzuoli Seffa
Calano, e Capua. Gols.

BREVE D EscRITTIONE

di Nola.

Plinio app. il Calepino,


N: fcriffe
foffe prima chiamata Sidici

BREVE DES CRITTIONE

che
na : ma altri vogliono che Teano foffi

di LAtella.

cofi detto.

Whi crive d'effer

Citt da gli

Si dice fondata da Calci

dici, e che di loro foffe Colonia. Altri

ed altri da Tiri: ma
puol darfi il Cafo, che da gli uni foff
fabricata e da altri ampliata. Eftata
narrano da

Offi edificata, e chi da gli Opici.

Egli certo che fia antica, prima Mu


nicipio d Romani, poi Prefettura &
alla fine fatta Colonia , ed hebbe le

fue Med. che diremo, coll ifcrittione

Municipio e Colonia de Romani : ed


a loro molto favorita, in tempo delle
Guerre con e Annibale. Ha battuto ancor

greca ATEA A AN o N., Da effa ha


origine la moderna Citt chiamata 4
verfa, fita tra Napoli e Capua; che la
dicono fondata l'anno 1o25. da Nor

Medaglie coll' ifcrittione greca N a


A AI o N.

Ha il fuo Vecovo, ed e

Regia, a nifuno infeudata.

Sin qui

delle Citt di Terra di Lavoro : Hor

manni, che poi fi refero patroni di tut


paffiamo a quelle della Provincia di
to il Regno & anche della Sicilia : Principato
Citeriore, che fon le fe
ove un
forfe in quello fteffo
tempo flava fabricata Atella. Al pre guenti.

fente Vecovale ed Regia nel fuo


Dominio.

SUCCINTA S PIEGA T IO NE

delle Medaglie di Nola.

SUCCINTA SPIEGATIONE
della e Medaglia di Atella.

a r. Medaglia di Nola riportata


da Gotzo e Parife, e nel dritto tie

* Tna fola Medaglia trovafi di detta


Citt, recata da Golzio e Parife,
U
e nel dritto ha Giano con due Faccie,

ne Minerva coll Elmo, ove fi vede la

e quatro Monete d'una parte: nel ro


verfcio il Minotauro cn opra una Stel
la Sole che foffe,una Croce condi

fcio il

Corona dAlloro & una Civetta di fo

pra, e du lettere unite : nel rover


Minotuaro con le fteffe lettere

, di otto e di fopra lIfcrittione


N O A A A Q. N.

D 2

Qa

16 Succinta Spiegatione delle Medaglie di Nocera,


Quafi dellifteffo modo e la 21. ma

con queto poco divario che non fi


veggono quelle due lettre , e fi pon
no dichiarare del modo che notail Car

tari, fol. 188., e feguente, ove dice che


la Civetta fia proprio Uccello di Mi
nerva, e che nel fuo Elmo vada fcolpi
to : e fignifia la Civetta il faggio e
buon Configlio dell' huomo prudente,
e perche
occhi di Minerva fon
dello teffo colore con quelli della Ci
vetta, la qale vede di notte, inten

defi che l'huomo faggio vede e conof

ce, penetra la Verit con la vifta dell'


intelletto, perche queta ft occulta ne
fi f vedere da ogniuno: e con ci vole
vano quei Cittadini ignificare la Tu
tela di quella Dea, che gli faceva au
veduti ed accorfi, come ben fi portaro
no nelle Guerre co

Romani havute.

S'UCCINTA SPIEGATIO NE

Delle Medaglie di Nocera.

L" prima Medaglia di

Nocera re
cavata da Golz e Parife , e f nel

dritto una Faccia belliflima di Donna,

con Capelli increfpati e con Corona: e


nel roverfcio una Tefta di Cavallo , e

l'Ifcrittione greca N O T K E P I N n N
La Donna fara tata qualche Dea Tute
lare di quella Citt, cio, Giunone Ar

gina, di cui ne f edificato in quella


Campagna un Tempio da Giafon, come
nota il Goltzio fopra Picento, ed anche
nefara difcoro del Cavallo, per effer

ne ftato inventore Nettuno,

&

V2

Il Minotauro come ho detto, f impron


to di tutte le Citt de gli Epici, e tra

motrando il Cartari fol. 3., e che lui


anche foffe il primo che domaffe Ca

quelli di Nola.

valli, ed infegnaffe l'arte del Cavalcare:


quindi s'appropria a Nettuno il Caval
lo , per effere lui Animale che vuol
haver
piani, aperti e fpaziofi,

B R E VE 3D ESCRITTIONE

come nel Mare ; e cofi credefi che quel


la Republica abondaffe de Cavalli.

di Nocera.

N: Citt dil il Fiume Sarno,


tra Napoli e la Cava , vantafi di
effer cofi chiamata da Nocera figlia di
Pico, R di Tocana che mori in quel

luogo,& ivi infuo Nome fond il Padre


detta Citt.

Nella 2a. vedefi pe'l dritto e Apollo,


Coronato d'Alloro, fe pure ne fia altro
Dio falfo. El Cavallo con una Tefta di
fotto , e di lato l'icrittione Nor KE

PIN n N. Puoffitrare l'epiegatione di


queta Medaglia, di quel che fi det
to nella precedente.

Trovafi una altra No

cora in Puglia , e differentiafi l'una


dell'altra, quella di Puglia chiamata

dal volgo Luceri de Saraceni , e queta


d Pagani. E tata anche Colonia d

BREVE DESCRITTIONE

Romani, e da UAnnibale nellincurioni

dItalia Rovinata. Le Medaglie di


Nocera

hanno

lIcrittione

Greca

Nor KEP IN n N. E vecovale al pre

di Picentino.

V che

fia cofi detto da

Pico Condottiero, o da Flegonte


cofi chiamato. Altri che foffe Citt di

fente: e prima tatafotto la Caa Ca


rafa , & hora del Marchefe di Catel Tirreni, oggidi chiamati Tocani, che
Rodrigo.

fino l pi oltre fi ftendevano pl


e Mare Tirreno. Ella fcolpiva alle fue
Medaglie Marte fedente con lo Scudo

e con l'Hafta e l'Icrittione greca r 1


KENTIEN n N , e la Dea Giunone,

queta Citt non al Mondo , e

C113

Delle Medaglie di Pizento, e di Poffidonia.


effa fi crede haver origine la terra
villagio detta Vicenza, vicina al Fiume

filaco, come vuole il alepino

17

pronto a combattere , cofi anche a


viver quieto: e la fudetta Medaglia fo
la anche riportata dal Parife.

&...
SUCCINTA S P I E G A TIO NE

BREVE . DESCRITTIO NE
delle Medaglie di Picento.

di Poidonia.

L: Medaglia 1. conforme nelle altre p: dicefi in Greco ,


fequenti, tiene d'una parte la Dea

e nelle

Medaglie critta II o x e 1 a o N E A

Giunone coll' Elmo l Grifo in eff


fcolpito, ed una lettera greca x. e dall
altra Marte fedente con l'Hafta in una
mano, e con lo Scudo nellaltra e l'El

mo in Capo, fedente fopra un Giuppo


ne di ferro e lIfcrizzione greca fi 1
KENTIEN o N. La Spiegatione quef
ta, perche i Picentini hebbero la lorori
gine di Marte udetto : e per effervi
anche in quelle Campagne edificato

T A N & in latino chiamato Peto. Cit


t gia maritima nel Golfo di Aropoli,
ove anche il nome fi conferva; fabricata

da Dorienfi, o per dir Meglio da Sibarif,


i quali cacciati da Lucani, queti ven
nero pocia tolti da Romani, e de gli
ftefli Romani f Colonia & amiciffima.

Lodata per la falubrata dell'Aere, e per


l'abondanza delle Rofe, e per la produt
tione de i Frutti due volte l'anno.

Le

un fontuofo Tempio in Honor della

Medaglie che faceva erano con limpron

Dea Giunone Argiva di Giafone, co


me narra il Golz. Per facevano quei
Popoli luno e l'altro Nume nelle loro
Medaglie. Volendo motrare che fof.

to di Nettuno e del Toro che fi facrifi


cava. Venne ditrutta da fondamenti

fero lorTutelari: la lettera z dimotra


tal hora il Nome dello Scultore.

Del medefimo modo fi potra piegare

'

l'anno 92 o. da Saraceni: e delle fue re

liquie f edificata la Citt di Capaccio


Vefcovale. E fignoreggiata prefente
mente dalla Cafa. . . . . o pure fara

Regia.

la 2 , che tiene Giunone d' una parte


coll' Elmo in Capo : e dellaltra Mar

te fedente coll' Elmo in Capo, con


Hafta in Mano, e lo Scudo, volendo
motrare lAnimo Guerriero di quella

SUCCINTA S P I E G A TIO NE

Gente.
|

delle Medaglie di Poffidonia.


La 3. alquanto fvariata dalle fu
dette, perche nel dritto va dipinta
Giunone, in fembiante vago e con leg
giadra Capigliatura, e dattorno qua
tro lettere greche r II A A. Nel Ro

L:porta
prima Medaglia delle feichequir
il Golz.
tutte facevano

Nettuno el Toro Cavallo, come In

fegna di lui , ha nel dritto Nettuno

verfcio Marte fedente coll' Elmo in Ca

con una Fafia che gli pende dalle Spal

o, e con lo Scudo in un Braccio , e

le per fopra le Braccia: el Tridente in


una mano: e l'altra fopra un Piedeffal

'Hafta nella mano, in atto di combat


tere e l'icrizzione greca IIIKENTIE
NaN. Che Giunone fia in quella for
ma dipinta, vuol motrare qualche Vit
toria riportata, e li Delfni vogliono fig
nificare che foffetato per Mare: lelette
re greche forfe efprimeranno il loro
Capo e lo Scultore della Medaglia.
Marte poi fedente & in atto di com
battere, vorra motrare che fi come fta
:

lo: nel Roverfcio un Toro collicrizzio

ne greca II o 2 E 1A 0 N E A. Si fcolpice
Nettuno da quella Citt per motrar
la lor origine da Nettuno, el Nome di
lui,che tantovale in greco Po z E A o N A

quanto in Latino

La Facia

el Piedetallo non fo che volcffero figni


ficare : il Toro fi fcolpice , per caufa
che a lui era folito acrificarfi, comefara
E

detto

Succinta Spiegatione delle Medaglie di Velia.

detto opra le Medaglie di Reggio.


Nella steffa conformit fi pu fpie

gare la 2 . Medagliachetiene nel dritto,

fi fotto la Condotta di Fili/?ione, in

tempo del R Tarquinio: I quali cap


pati dalla Tirania d'Arpago, paffaro

ome opraNettuno col Tridente e Fafia

no in Corfica: indi ritornando in die

enza il Piede/tallo, ma con la fola ifcriz

tro; approdarono in Regio di Calabria

zione II O X E I. e nell'altra il Toro col

&alla fine edificarono detta Citt. Col

resto dell icrizzione.

Nella 3a. pe'l dritto e pe'l roverfcio


vedefi Nettuno col Tridente e con le

Fafcie dalle pale pendente come fopra,


e tre lettere greche dell' una e dell
altra: eio, r o z, ne vipoffo dire altro
di quanto ho infinuato fopra nella
prima Medaglia.

tempo f fatta Colonia de Romani, &

impront , Medaglie con Pallade or


nata d'altri Segni. E tata Vecovale :
e rimafe rovinata enza faperfi il Tem
po. Dicono ch ella foffe fituata in

quel luogo vicino al Capo della Lico


/a, ove fi dice al preente Caffel della
Bruca. Speditigia dalle Citt di Princi

La 4. Medaglia fi riporta, ma fola dal


Part/?ancora, con una Tefta di Caval
Ao nel dritto e l'icrizzione Greca princi

pato Citteriore,la ragion vuole che parlia

piata II o X E I: e nel rovercio un Qua

& la fequente.

mo di quelle della Provincia di Capita


nata; dove una fola batt Medaglie

drato con dentro una Vite con le Uve,

e di poi un altro Quadrato e licrizzione


greca dattorno II O = E1A ONE ATAN.
Pel Cavallo vuol alluderfi a Nettu

SUCCINTA S PIEGA TIO NIE.

no come Ritrovator di lui, e f detto

Delle Madaglie di Velia.

nella 1a. Medaglia di Nocera. Per la


Vite coll' Uve puoffi congerturare l'a
bondanza delle Vigne e del Vino, che
fi producevano in quella Campagna ,
forfe in fito Quadrato diftinta.
La 5. Medaglia f nel dritto Nettuno

D:
fon le Medaglie di detta
Citt , che reca il Golz. & una

col Tridente e Scudo, e di un lato un


Ramo di Lauro, e la mezza icrizzione:

dica, la quale ha l'Elmo con Ghirlanda

nel roverfcio el Toro con altro Rama di


Lauro e la met di detta icrizzione
initiale II o X E I A.

Nel roverfcio e un Leone che afferra

La 6. Medaglia porta nel dritto come

fola il Parie... La 1. delle quali h


nel dritto Pallade Minerva che fi

d'Alloro , e vi fta fcolpito il Grifo.


to un Cervo fta uccidendolo, con opra
l'icrizzione greca T E A H T a N. E di

al folito , . Nettuno col Tridente im

fotto una letterra M. Vi fi fcolpice Pal.


lade, per effere da quel Popolo riverita

pugnato & un Ramo dAllora col Frutto

& adorata per loro Tutelare. Chepoi

dietro al piede , & avanti tre lettere


II o x : nel roverfcio il Toro con fopra
le fteff lettere, e di fotto a piedi una
Conchiglia e Frutto di Mare.

habbia l'Elmo nel Capo col Grifo, mo


ftra la Potenza delle Genti, che fi re

fero terribilia gli altri, come in cafofo


migliante il P. Fiore fol. 339. la 37.
Medaglia de Bretii.

Il Leone che

Uccide il Cervo vorra additare il valore

di quel Popolo . che in alcuno com


C R

battimento haveffe vinto.

La lettera

M vorra fignificare el Duce regnante


di Velia, Elea.

lo Scultore che la conio; e per effer

fempre quai detto Leone efpreffo nelle

E:
f ful principio chiamata , dal
vicino Fonte o Fiume che foffe dital

Medaglie di Velia credefi che foffe


per Inegna, e vorra motrare lArdire

Nome ; in poi cangio Nome in quello

ed il Valore di detta Gente.

di Velia. Ella venne fondata da Face

La 2. Medaglia fomigliantealla pri


2.

Delle Medaglie di Velia.


ma perche ha nel dritto Pallade coll'
Elmo, ma con queta diverit che in
vece del Grifo vifta fcolpito il Pegafo
e due lettere I E. Nel Roverfcio il
Leone che fbrana un Cervo e l'icriz

zione greca T E A H E o N. Quindi


che della fteffa maniera fi potra dichia
rare , con foggiungervi folamente la

fpiegatione del di pi. Il Pegafo, come

il P. Fiore fol. 339. col. 2. N.

I9
fotto liferizzione r e A H T a N. Leffere

Pallade Dea del Sapere Coronata queta


Volta enza Grifo e Pegafo ma con fo
lo Elmo e Ghirlanda d'_Alloro, vorra

additare che quel Popolo doppo Ri


pofo e le Guerre, foffe verlato nella

Poeia. Le tre gambe dinoteranno il Sito


della Citt delTerritorio, che foffe in

quella Forma, come la teffa inegna faffi

1.

nella Sicilia, e fi dichiara dall Inveges.

fignifica la Fama nacente della Virt:


e mentre qui fta f la Pallade Galeata,

d'una parte, e nell' Elmo di lei e fcol

ci da a fentire la Salubrit di detta Citt


nacente della lor bellica Virt. Le

lettere decritte nello fteffo Elmo vor

ranno motrare il Nome di qualche ce


lebre di quella Citt.
La 3. Medaglia ha nel dritto detta
Pallade con l'Elmo in Capo, & in effo
il Cavallo Pegafo : nel rovercio il Leone
con fopra licrizzione greca T E A H

La 7. Medaglia colpita con Pallade


pito la Sfinge: dell altra parte vi il
Leone con un Delfno di opra e due
piccole cofe . I. D'ambe le parti e
non fo che fiano, di fotto l'icrizzione

Greca r e A H T a N. . Per la Sfinge fi


pu fentire lArgutia di quei Popol in
proporre Examini a coloro che vi ca

;;

come dichiara il Calepino,


e'l Delfino fi pu fentire che quella

T o N e di otto pare che foffe un Ramo

Citt foffe maritima, con ottimo Porto

di Vite , e due lettere grece luna

commodo a naviganti.

d'una parte laltra dall altra. Il Caval


lo Pegao come f poco dinanzi fpie

La 8. Medaglia faffi vedere con Miner


va, e lElmo & in effofcolpito un Del

gato: vuol fignificare laVirt bellica, la Jino d'una parte , e nell'altra il repetito
Vite dinotera la Pretiofit de Vini in
Leone con fopra un Tridente, & un

quel Territorio. Le lettere greche

fegno 4. I. duna parte, e l'altro dall

motreranno il Nome del Regnante,

altra in detto Tridente, e con otto

dello Scultore.

l'icrizzione greca T E A H T a N. E con

La 4. Medaglia fvedere nel dritto la


Pallade con lElmo c Caval Pegao,
con la lettera X. e'l f gia piegata: nel
Roverfcio il folito Leone con opra un
Iftromento bellico & in punta una

fuppore fempre la piegatione fatta di


detta Minervae del Leone , Infegne di
quelle Republiche, poffiamo credere

che pe1Delfino e per lo Tridente Infegna


di Nettuno, che quella Citt foffe mariti

Mezza-Luna, e fotto licrizzione greca

ma e con buon Porto commodo a paf

T E AH r a N.

fagieri.

Il Leone fi detto, che

foffe infegna di quella Citt.


Nella 5a. Medaglia vedefi pe'l drit
to, la pi volta nominata Pallade con
l'Elmo el Pegazo in effo fcolpito Pe'l
Roverfcio apparice il confueto Leone,
confopraun Iftromento Mathematico a
cinque Angoli, e duelettere I, altre

Nella 9a. euvi Pallade nel dritto

cofe che foffero , luna duna parte e


laltra dell'altra, e licrizzione di fotto
T E A H T a N, e vorra tal ora motrare

che foffero quei Popoli intendenti di


tal Meftiere Arte liberale.

con l'Elmo, & in effo colpita una


Sfinge piegata poco dinanzi, nella 7.
Medaglia, & alcune lettere greche che
per la debile virt, non ho potuto le
gere: nel Roverfcio il folito Leone,

che divora un Serpe, o altro anima

letto che foffe , con fopra la Vittoria


enza Ale , ma con una Facia & un

fegno avanti che pare la lettera greca


4 & un I addietro, e di fotto la icriz
zione T E A H T a N. Vorra dare a fen

d'Alloro e dall'altta il frequentato Leo:

tire, che quel Paefe foffe habitato da


Serpi, contro de quali quei Cittadini
ne haveero fatto ftrage con la Vitto

ne con tre Gambe e Triangolo, e di

ria: e le lettere dimotrano il Nome del

Ecco la 6.Medagliain cui Pallade fi


vede d'ua parte coll' Elmo e Ghirlanda,

E 2

|-

zo Succinta SpiegationeDelle Medaglie di Arpo.


Capo Regnante, dello Scultore.

Q*********N*****/%*/*%N/N&*/
a
ZX
|||

***3****3*
* >*3 >
$%$%$
v 2
v
N

A2 s 27 s 2 SN 2
*

Viene la X. con la Stella

Palla

de nel dritto, con lElmo vagamente.

fcolpito, nel roverfcio il Leone che


divra un Animale , e di fopra la

SUCCINTA SPIEG A T IONE


%Delle

Medaglie di

Arpo.

Civetta con le folite lettere p I. di fotto

la folita icrizzione T E A T o N. e puoffi


piegare a fomiglianza dellantecedente.
Per la Civetta che fi appropria a Pal

a 1. Medaglia delle quatro efpreffe


da Golz. f nel fuo dritto Cerere

lade per l'ajuto della quale fi otteneff

con la Spiga in tefta & un Vafo addie


tro al Collo, e licrizzione greca A P

ogni Vittoria.

II A N o N.

La XI. Medaglia contiene nel drit


to Pallade , con lElmo e Ghirlanda
dAlloro , ove fta fcolpita la Civetta ;

Uccello proprio di tal Nume : nel


roverfcio il confueto Leone con fopra

una Spiga caricata dacini di grano, e


le folite lettere greche . I. di fotto
alla pancia la lettera greca r e l'icriz
zione rAHran , per la Sfinge, fupota
la Dichiratione delle altre cofe nelle

precedenti Medaglie fi dimotra l'U


berta di quella Compagna nel Fromento.

Nel roverfcio un Cavallo

Baldanzofo, una Stella fopra; di fotto


certe lettere greche a A = or e fotto a
queto l'Elmo. Cerere fara Nume di
quel Popolo, e con la Spiga da a fen
tire la Fertilit di quelle Campagne di
Puglia copiofe di fromento. Il Ca
vallo el Cimiero fon fegni di Virt
Bellicofa, quale oftentano con la Dif=
cendenza di Diomede , che con altri

epugnarono Troia , e poi paffati in


Puglia fi refe Patrone d'alcune Cit

t che gli fecero refiftenza. La Stella

. Nella XII Medaglia vedefi nel dritto

dinota Chiarezza del loro Nome, e

la medefima Pallade, con una Scuffia,

la Protettione del Cielo. Le letteregre

ed addietro un A, Triangolo: nel ro


verfcio la Civetta che fi pofa opra un

che , dinotano talora il Nome di co

Ramo d'Alloro e'l Triangolo a innanzi


licrizzione mezza di TEAH. E dalle fu

La 2a. Medaglia dipinta con Cerere


nel dritto, & una Spiga in Capo, &

dette Medaglie per innanzi dichiarate

un altra addietro , e licrizzione greca

puoffi venire in Cognitione di queta


Medaglia che voleffe fignificare.

A P II A N n N : nel Roverfcio il Cavallo

edentro una Stella con pi raggi del fo


lito, e di fottoleletteregreche A Aro r.
Ela dichiaratione fatta nella precedente
Medaglia potra fervire per la prefente.

BREVE

D E S C R ITTIO NE

lui che la prefente Medaglia fece.

che falta con fopra la Luna Corniculata,

di Arpo.

Che vifiano Spighe dimotra fopra-abon

A: f primieramente chiama
ta, e poi Arpo, fondata da Dio

dante Fertilit della Campagna. Il Ca


vallo Virt Bellica con l'ajuto de
Cieli. Le lettere greche fignificano il

mede, doppola Rovina di Troja e doppo

Nome dell Intagliatore , del Duce

laciato il Regno de gli Etoli, in me


moria de quali batte le fue Medaglie

di quel Tempo.

col Signale ch era Infegna di detti

Giove venerando , con Barba e Corona

Etoli.

Corfe co Romani la fortuna de

de_Alloro in tefta, e con un Iftromento

Puglefi. Le Rovine di detta Citt fi

addietro , fomigliante al Fulmine &


alcune Lettere greche come le paflate

motrano in quel luogo che di preente


fi nomina la Fofia, o pi tofto Arpo.
Dalla Provincia paffaremo alle Citt
della Provincia di Terra dOtranto ,
alla fudetta vicina e confino.

La Medaglia 3", rapprefenta nel dritto

AA=or,che vorranno forfe additare qual


che Duce della Republica. Nel roverfcio
un Cignale, con fopra uno Spiedo di Cac
cia e licrizzione greca A P II A N a N. Il

Cignale, come narra Golz, era Inegna


de

Delle Medaglie di Salentino.


de gli Etoli # donde vantano la loro
origine quei Popoli:
La Medaglia 4; motra d'una parte il
Cavallo che f opra dichiarato con

2 i

Paefe, vero Menapio Pencetio, che


con Enotro habitarono quelle Regio
ni. Le lettete greche eprimono tal
hora il Nome dello Scultore ed altro.

la folita icrizzione A P II A N n N : e
nell altra il Toro con le folite lettere

La 2 . Medaglia tiene nel dritto la


teta d'un Huomo con Barba e Capel

a A = or: e vorra motrarci l'Uberta di

lo , ed un Tridente addietro : e nel

quel Territorio.

roverfcio Nettuno col Tridente, & una

Facia dalle braccia pendente, e tre let


tere greche fra le Gambe defcritte, cio
E m o. E vorrano dimotrare luna e

B R E VE

DESCRITTIO NE

l'altra figura il loroantico Fondatore, e


Nettuno il loro Tutelare.

di Salentino.

utta quella Regione nello Stretto


di Brindif fino a Tarento f
chiamata Salentino & in greco z A
AANTINON. e ancora Japigia e Cala
bria.?apigia venne detta da Japige Figlio
di

#
3

greche dichiarano il Nome di chi han


no tal hora imprea la Medeglia ful
principio che f anticamente fatta.
833383833333838
B R E VE D E SCRITTIO NE

di Brindifo.

e f illutre per tredeci Citt che allo


ra conteneva.

E le lettere

E vi era un Famofo

Tempio confegrato alla Dea Minerva,


ove paffarono con Enea i Troiani ; &
alla teffa Minerva, per honnore bat

terono Medaglie. Ivi era il Pramon


torio Salentino, oggi detto Cpo di
Leuca di Sta. Maria come nota il

Calepino.

N:

queta Citt fondata da


Crete partiti doppo la prefa del

la loro Citt fatta da Tefeo, venne poi


occupata da gli Etoli fotto la Condot
ta di Diomede. E queti furono cac
ciati da Pugleff. Venne cofi chiamata
dalla fomiglienza del Capo Cervino
che cofi in lingua Meffpia fona
va. Calepino & il Padre Andr. Hor. della
Ionica nell hitor. di detta Citt. Vo

SUCCINTA

SPIEGATIO NE

delle e Medaglie di Salentino.

gliono altri che foffe fondata da Brento,


Figlio di Ercole. F celebre pe'l fuo
Porto, e per la Via LAppia, che da
Roma fi ftendeva fin a quella Citt:
laquale anche f Colonia de Romani.

ue Medaglie ne reca il Golzio, &

Ha improntato le Medaglie che fono

Minerva con Elmo in Capo di Pigne


e Crefie con intorno quatro Delfni :

fomiglianti a quelle di COII1C


fara detto nel proprio luogo. Sta fo
getta nello Spirituale all Archivecovo,
e nel Temporale governata da un Mi
niftro Regio.

una fola Parife ch e la fequente,

forma
nel dritto la Tefta della Dea
e

e nel roverfcio un Huomo a Cavallo e

eon fotto le letteregreche T E A. e coll'


Ifcrizzione z A A N T I o a N. Facevano

quei Popoli Minerva , per effervi in


quelle parti un Famofo Tempio dedi
cato alla detta Dea, come narra Golz.

I Delfni vorranno fignificare lAbbon


danza dellAque di Mare per Ter
ra.

LHuomo a Cavallo dimotra che

foffa qualche Nume Tutelare di quel

SUCCINTA

SPIEGATIONE

Delle Medaglie di Brindifio.


altre Medaglie il Golzio ne
D:rapporta
, & una fola
il

22 Succinta Spiegatione delle Medaglie di Otranto,


Parife, ed la fequente. Nel dritto
della quale fi giudica che foffe Ercole ,

ne' Givochi Vittorioa.

per coprirfi la Tefta con la Pelle del

e la Fertilit del Territorio.

Leone.

Per La Cor

nucopia fi potra additare l'Abbondanza


Per la

Nel Roverfcio vi un Huo

Clava, Infegna d'Ercole, fi pu figni

mo portato da un Delphino, & in una


mano tiene un picciolo Delfino, e nell
altra la Lira , e l'Icrizzione greca

ficare la Fortezza di detta Gente. Che

B P E N A H > I N O N.

Per tal

Hitomo

Cavalcato opra il Delfino, il Golzio va

poi con Lettere Latine foffe lIcriz


zione di detta Citt defcritta , fi pu
giudicare effere detta Medaglia fatta in
tempo che tava fotto i Romani.

facendo diveri guidicii indovinatorii,


che foffe Tara Figlio di Nettuno fon

$2:$:$

dator di Tarento, Falanto, di cui fi

dice che in certo Naufragio foffe tato


preo dal Delphino , e da lui falvato ;
per dimotrare l'Origine di quei Cittadini Brindefini da quelli di Tarento,

BREVE

DES CR
di Otranto.

onde cacciati furono ricevuti nella Cit

olto poco c' da dire di tal Citt,

tadinanza, e Republica di Brindifi.Quin


di fi cava che nell efpiegatione delle
Medaglie, ogni uno fi f lecito d'in
dovinarle come gli pare, Pel Delfino
fi pu credere effer Simbolo chin quel

per non faperfi la fua Fondatione,


fe bene foffe creduta Colonia de Cretef;

c ne meno filegge che foffe tata de Ro


mani Municipio, Colonia; onde pi

la Citt vi foffe buon Porto di Mare,

comodoa Naviganti, come fi leggenell

rata. Una fola Medaglia fi rapporta con


Nettuno in una parte , ed el Tridente

Itoria,

Per la Lira fi f concetto che

nellaltra, con alcuni Delfni. Gode di

quei Popoli foffero Mufici, e Suona

prefente del Titolo d'Arcivecovo , e


d'effere fottopota al Re di Spagna.

tori di Lira.

tofto fi fofpetta che foffe Citt confede

La 2. Medaglia motra nel fuo


Dritto un Huomo venerando, con Bar

ba, col Tridente addietro, e tre Globi


SUCCINTA

S P I E GA TIO NE

Monete che foffero, e quattro Let


tere Greche, Latine, cio, M. BIT.

della Medaglia di Otranto.

Nel Roverfcio un Huomo altrefi Ca

valcato opra un Delfino; ma con queto


divario dell antecedente Medaglia :
perche in una mano tiene la Vittoria
_Alata, e cotei la Corona d'Alloro, e

nell altra il Cornucopia , & addiettro


e per fopra il Delfino , una Clava , e
lIfccrizzione Latina principata non
finita, cio, B R U N.

U:
la Medaglia di detta Cit
t, raportata dal folo Golzio, e
dal Pari, e nel Dritto fi crede ehe
foffe Nettuno, coll Ifcrizzione Greca
T A P Q N T I N Q N , e nel Roverfcio un

gran Tridente Infegna propria di


Nettuno ; con due Delfini dalle bande.

Altra dichia

E vorr fignificare che quella Citta,

razione non f darci che nel dritto fia

come Maritima taffe fotto la Tutela

Nettuno, col Tridente fua inegna ,

di Nettuno; e che godeffe buon Por


to, fignificato da i due Delfni. Il Pa
rife porta detta Medaglia fopra Taren

e che foffe Tutelare di quella


Maritima.

Per li tre Globi non f

che penfare. Per le Lettere Latine il

to , con annotarvi la defcrizzione di

Nome di colui che invent la Meda

quella Citt.
glia. Nel Roverfcio fi pu credere
colui che f narrato nella prima Me
daglia. Per la Vittoria in mani, pu
fi penfare che quella Gente foffe ftata

in qualche Combattimento , pure


BRE

Et delle

Medaglie di Tarento.

23

delle Citt di Terra di Otranto, con fare

in tanto paflgio a quelle della Luca

R 'C R

nia, doppo haver piegato le Medaglie


di queta, che fono le fequenti.

di Tarento.
l Nome di Tarento affai controver

SUCCUNTA

SPIEGATIONE

fo onde fia provenuto; mentre voglio


no alcuni che derivi da Tar, Taran

delle Medaglie di Tarento.

to, figlio di Nettnno, pure del Fiu


me di tal Nome: vero della voce fa

bina Tirento, che ignifica Molle, per


che iv nafcono le Noci e fe Lane mor

bidiffime pi di tutte le altre.

E con

olzio rapporra opra detta Citt


Medaglie 18. Il Parife una fola,

chil Golzio la pone colllIcrizzione


d'Otranto, come poco dinanzi f det

come negli Scrittori cittati fi pu leg

to. Le Medaglie di Tarento hanno


gran fomiglianza con quelle di Brindi,

gete ; venendo attribuita adalcuni Cre

e poco divario vi occorre; e per lo pi

tefi, che con c_Minos paffati in Sicilia,


ind paffarono in detto Luogo. Altri
differo da Lacedemonii, vero da gli
Eraclidi edificata. Il parere pi rice

tutte fon della fteffa meniera, nelle For

troverfa la Fondaziane di detta Citt,

vuto fi che dal detto Tar, Ta


ranto foffe fondata, e da lui fortitone

il Nome; e poi da Laconi, vero da


Partenii fotto la condotta di Falanto

accrefciuta , con haver prima cacciati


da quella i Cittadini proprii. Ella
tata Citt celebratiffima della Magna
Grecia, e potentifima che malamente
travagli con le Guerre i Romani, fe
bene da loro foffe poi debilitata, efpo
gliata degli haveri, ed anche fatta po

me di due Peronnagi, che v fi fcolpi


cono: d'un Huomo che fede fopra un

Delfino , & dell'altro fopra un Cavallo ;


e per ci, la Spiegazione che fi far di

effe due, nelle prime Medaglie, fervi


ra per le altre fuffequenti, enza ripe
terfi la fteffa cofa: una fola fi pieghe
ra quel di pi che t fcolpito in una,
nell'altra Medaglia.
La Prima Medaglia ha dunque nel

Dritto un Huomo Cavallo, /opra un

Sta dentro un Gol

Delfino, con un Elmo nelle mani , e


l'Icrizzione Greca TAP A z, e tre Let
tere Greche fotto, cio, KAA. Nel
Roverfcio un Huomo Cavallo, con

fo fituata , e dicefi Golfo di Tarento.


Quiv era una Piazza amplifima, col

"Elmo in Tefta, & la Lancia in Mano,


& due altre al Lato, e fta difpofto a

Coloffo di Giove, fatto di Bronzo; la

la Lutta, e di fotto tre Lettere Greche,

cui grandezza andava da prezzo a quel

cio, LA A.

fci loro Colonia.

di Rodi.

Vi era il famofo Tempio di

Ercole, & di lui Simulacro diisquiito


lavoro , trafportato da Romani in
Campidoglio, hor nominato Capitolio.
Adorava Nettuno per fuo Nume Tu
telare , in memoria di Tar figlia di
lui. Impronto Medaglie in diverema
niere, che faranno cui otto rapporta

te, & anche fpiegate. Ucirono di det

Ecco lafteffa dichiarazio

ne che f fatta fopra, nella Medaglia

Prima di Brindifo; e per l'Huomo opra


il Delfno, meglio intendere Taran
to che Tar, mentre Taranto f colui

che opra la Schina del Delfuo f del

Naufragio fcampato. Si potrebbe an


che dire che foe Tar per l'Icrizzio
ne del di lui Nome, & anche pe'l Del
fino di fotto, che per effere Segno A

ta Citt Huomini Illuftri, e fra gli a alri

quatico, fovente vien prefo per Nettu

Riluce

no Dio del Mare, e di lui f figlio Ta

ancora a tempi notri, & Regia, e


decorata della Dignit Archivecovale.

r, P. Fiore. fol. 334 col. 2. N. 1.

Potra baftare il difcoro fin hora fatto

Porto, in quella Citt fita al Mare. /El

Acheta amiciimo di Platone.

pure vorra fignificare la Comodit del


F 2

70

24. Succinta Spiegatione delle Medaglie di Tarento.


mo vorra motrare Apparechio alla Gu

Delfino f preo e falvato; e nelle ma

erra. Sia dunque luno , fia l'altro ,

ni tiene un Cerchio, con due Linee Cur

cio Tara che f, il Fondatore di Ta

ve, e lIfcrizzione Greca Taras, che

ranto , Falanto il Condottiere delle

dimotra la fteffa Citt ; e due altre


Lettere Greche z. P. per indicare il

Colonie in detta Citt, ambi due van

no appropriati bene nell'uua e nell'altra


Faccia delle Medaglie di detta Citt.
Quando nel Dritto fi dice effere Tara,

nel Roverfcio fi pu credere che foffe


Falanto; e quando Falanto nel Dritto,
Tar nel Rovercio, per effere l'un e
laltro creduti Guerrieri: pure, per
Tar, Taras, fi debbe intendere quel
Popolo di Tarento, il Duce regnan
te in effo, conforme pi verr in ac
concioalla dichiarazione. Le tre Lettere

replicate nel Dritto e nes Roverfcio,


potranno dire l'Inventore della Meda
glia, conforme nelle fepuenti. l'Huo
mofeprail Cavallo in atto di combatte

Nome dello Scultore Antico. Nel Ro


verfcio l'altro Huomo Armato con lEl

mo in Tefta, & con la Lancia ha feri


to e protrato un Huomo gi Cadente:
e vorr motrare quando f debellato
Ope da Tarenteni, come pi ftefamente
raconta Golzio.

La 5. Medaglia al folito rapprefenta


l'Huomo fopra il Delfino, e l'Onde del
Mare, con la Vittoria in mano Alata,
tenente una Ghirlanda dAlloro , e
nell'altta tiene due Lancie unite, e nel
mezzo uno Scudo, condue Lettere Gre
che 1. a. & attorno lIfcrizzione Gre

ca Taras. Per queti fegni fi pu cre

re, motrera la Guerra fatta da Taren


teni , e nell'antiche Itorie dedotte,

doppo il Combattimento fatto. Nel

& del Golzio narrate in fuccinto.

Roverfcio fon due Huomini Cavalcati

dere la Vittoria ottenuta da Tarentini,

La 2. Medaglia della fteffa manie

fopra due Cavalli, in atto di cmbat

ra, cio, l'Huomo fopra il Delfino, con


la Clava in una mano, per denotar la
Fortezza, e con uno Rampazzo d'Uva,
per motrare la Copia del Vino che fi
faceva in quel Pae. Il Serpe Alato

tere, che motrano la Lutta di effi uni


tamente fatta ; & attorno fono le Let
tere Greche z H N o p I A A, che dino

addita la Prudenza: lIfcrizzione Greca

Taras, fignifica il Nome. Nellaltra


parte l'Huomo Cavalcato fopra il Ca
vallo, con due Lancie e Scudo in pro

tano qualche Nome.


Nella 6. vedefi la folita Figura dell
Huomo Cavalcato fopra il Delfino, te
nendo il Tridente fu la Spalla dritta,
e della mano finitra il Clipeo, dentro
il quale figurato un Cavallo Marino,

cinto di Combattimento, con tre Let

e di otto un Gambero, Langofia, e

tere Greche An P , e due fopra x n ,

l'Icrizzione Greca Taras, e due Let


tere Latine N E. Nel Roverfcio un
Huomo Caualcato che tira con la Clava
Due Lettere
e due Lancie al lato.

per accennare il Nome dello Scultore.


La 3. Medaglia efprime nel Dritto
l'Huomo fopra il Delfino, che tiene uno
Scudo nelle mani, come f fopra nella

1, Medaglia piegato, e la folita Icriz

Greche indicano forfe il Nome, e fono


. .

zione Taras; e due Stelle, luna addie

Siegue la 7. coll' Huomo che paredi

tro, l'altra dianzi; per motrare la dop


pia chiarezza di quella Citt famofa e
potente. Nel Roverfcio l'Huomo

fcendere del Delfino fopra lOnde, col

Cavalcato fopra il Cavallo, che con u


na Lanci i percuote a Terra, e con due

vorr dimotrare la Scienza Matemati

altre nel Cinto ; vorra alludere che hab

bia il Nemico percoffo. Le Lettere

to la Scorta dArchimede. Nel Ro


verfcio vedefi l'Huomo Scavalcato da

Greche AT A motrano il Nome di chi


f il Coni.

Cavallo, con la Lancia & con lo Scu

La 4. fala fteffa Figura del Huomo fo


pra il Delfino, e opra l'Onde del Ma

re, per motrare Falanto, quando del

Tridente in una mano, e con nell'altta

una Figura Clipeo circolare, il quale


ca che profeava quella Republica, fot

do, per denotare che foffe gi finito


il Combattimento.

La Lettera dir

il Nome.

Vedefi nel Dritto dell' 8. lo ftesto


Huomo

Delle Medaglie di Tarento.

25

Huomo Cavalcato fopra il Delfino, te

ce Mathematiche di quel Popolo am

nente in una mano il Tridente, e nell

maetrato da Archimede.

altra un picciolo Delfino, e d'una par

l'Icrizzione TAPAz, e di fopra tre

te un Granchio marino, che dinota la

Sagacit con cui f la Caccia e l'If

Lettere Greche II o A, r o A. l'Huo


mo a Cavallo, con una Corona d'Allo

crizzione Greca Taras, e due Lettere

ro nella mano , due Lettere Greche

Latine N E. Nel Roverfcio un Huo


mo a Cavallo, con la Lancia e Braccio

z n, e cinque di fotto M EYMH.


Vi fiegue la Medaglia XIII*. in cui,

fiefo, e fopra la Vittoria _Alata, con

nel Dritto sofferva l'Huomo fopra il


Delfno, e nella mano il Tredente, coll'

la Corona che le pone opra il Capo di


lui. Di fotto un fegno EK, che non

i fotto

Ifcrizzione addietro TAPA x , e di

fi fa dicernere ; e tre Lettre ka A.

tre Lettere Greche r Az.

Nel Ro

Al folit fignificano il Nome di ghi

vercio l'Huomo a Cavallo, e nella def

haveffe formato la Medaglia.

tra una Corona d'Alloro: difotto quef

La 9.portala fteffa Figura dell'Huo


mo opra il Delfino, con una Facia in

te Lettre Greche APE e Az , e due

fopra z A , , che fignificano il Trepolo

un braccio, e col Tridente nell'altro:

del quale fi detto atltrove.

al quale vedefi una Civetta ch' Sim


bolo di Properit: Nell'Armi di fot

La Medaglia XIVa. tiene nel dritto

Nel Rover

l'Huomo fopra il Delfino, con la Cor


mucopia in una mano , e nell altra uns

fcio fta effigiato l'Huomo a Cavallo,

Frutto di Mare, che fara Chicciola,

con una Corona in una mano, ch figni


fica Vittoria. Allincontro di dietro due

Lumaca Marina, per l'Abondanza,


tanto per Mare quanto per Terra, fi

Lettre Greche z y, che additano qual

nificata con detti Simboli : ed una

che Nome. Di otto altre Lettere Gre

ertola addietro, che forfe dimoftre

to l'Icrizzione T A R. A z.

ch .

ra che abbondi quel Paefe di tali Anima:

La Medaglia X. da a vedere nel

li, come la Puglia di Tarantole. Di

Dritto lHuomo fopra il Delfino, con


un Peche in una mano, che pare il C t
pricorno: nellaltra il Tridente, e una
Ala NB. pare del lato, e l'Icrizzione

fotto lIfcrizzione T AP A E.
Nel
Roverfcio lHuomo a Cavallo con
una Corona d'Alloro nella mano: dila
to due Lettere Greche z n, che addi

T A R. A z.

tano qualche Nome: di fotto altre Let

Nel Roverfcio l'Huomo

a Cavallo, ma Ignudio, che tiene non


fo che in mano : Di otto fono quete

tere Greche, cio, x o x. O EN Hz.

Lettere Greche E Y KA A Hz.

to l'Huomo fopra il Delfino, col Tri

La Medaglia XI. ha l'Huomo nel


Dritto fopra il Delfino e l'Onde: in una

dente in mano, ed un Peffe (che non


fo) di Mare , ed una Conchiglio, per

La Medaglia XVa ci motra pe'l drit

mano il Tridente, e nellaltra uua Lu

denotare quanto frutuofo fia di Peci

maca di Mare come pare, e tre Lettere

quel Mare.

Greche T A R : addietro una Torre

Huomo fedente, Appogiato ful Baffone,

con figura di opra d'una Tefta, e due

con una Conchiglia, in mano , ed il

Lettre Greche A z.

Piede detro fopra una Prora di Nave,

Nel Roverfcio

Nel Roverfcio vi un

lHuomo a Cavallo, con la Palma &

e l'Icrizzione conueta di TAPAz,


, tanto nel Dritto quanto nel Roverfcio.
gno di qualche Vittoria riportata. Di
La Medaglia XVI, eprime nel Drit
la Vittoria Alata ch el corona, in fe

fotto quete Lettere Greche APITo,

to il medefimo Huomo opra il Delfino,

e fotto altre KP AT Hz.

col Tridente in una mano, e nellaltra

Nella XII.a. fi f vedere, nel Dritto

lo fteffo Huomo opra il Delfino, & in

un Pece di Mare, e l'Icrizzione TA


PAz.

Nel Roverfcio vedefi fola una

una mano un Frutto di Mare, con la

Conchiglia di Mare, e vogliono figni

Coccia e due Figure Matematiche d'am

ficare l'Abbandonza de' Pelci in detto

be la parti, per dimotrare forfe le Scien

Mare.
G

La

26 Succinta Spiegatione delle Medagliedi Metaponto


: L Medaglia. XVIIa f vedere nel

ta folo a vedere delle Medaglie battu

Dritto una Conna con Capelli intreccia

te da queta Citt, che fono le fcquen

ti, e Fetuccia di fopra, ed il Pendente


nellOrechi, e fignificera qualche Dca

[1.

Tutelare di quei Popoli, . Le Lettre


Greche Er, additano qualche Nome.
Nel Roverfcio l'Huomo fopra il Del
fino, con le Gambe fopra le Cofie aper

SUCCINTA SPIEGA TIO NE

Dele Medaglie di Metaponto.

te, ed in una mano tiene la Clava,

fegno di Prodezza, e nell'altra

Herbe

di Mare, che altro foffe ; e l'Icriz


.zione TAPA E.

La Medaglia XVIIIa eprime Er


cole che affaltato dal Leone gli mina
ceia con la ... Clava & una Clava con

Arco infieme d'une parte, e l'Ifcrizzio


Vorra alludere alla De

ne TAP Ax.

Odeci fono le Medaglie che rap


porta il Golzio, ed una fola il Pa
ri/ , che fara la 2a. Nella prima ve
defi pe'l Dritto, Cerere, con varie Spi

ghe in Teffa, e nel Roverfcio una Spi


ga grande, con un Vafo; e l'Icrizzio
ne Greca M E T A II.

E nel Dritto la

vozione che haveva quella Gente ad

Lettera A che indica qualche Nome;

Ercole, in honore del quale gli have

e tanto la Figura del Dritto, quanto

va edificatoun fontuofo Tempio. Nell

del Roverfcio ci dimotrano la Fertili

altra parte fara Apollo, Coronato d'Allo


ro, a cui invi quella: Citt varic po

t di quella Campagna.
La Medaglia 24. anche del Parie re

glie doppo certa Vittoria havuta come

cata, f nel Dritto ancora Cerere con le

Golzio narra. . Il Delfino che fi figura


innanzi motrera il Porto di quel Ma

Spige nel Capo, e due Lettere Greche


x r, e nel Roverfcio una Spigagrande,

re, in detta Citt.

con un Grillo, e lIfcrizzione M ET A.


Et additano; come fi detto, la U


%s :: :: :: :** * * * * * * * * Z : *
|v.
1 * * * * &
* -

bert di quel Territorio. . Refta da

.BR E VE DESCRITTIONE

fara forfe il Danno che vi recava tal

vedere il Grillo, el fuo fignificato, che


Animaletto.

.V. t , ma comunemente fi dice che

* La 3". Medaglia f nel Drltto Cere


re con tre Spighe in Tefta ; e nel Ro
verfcio una Spiga grande, e duna parte
un certo Itromento , altra Cofa che

foffe fondata da Pilii, otto la Scorta

non fo, e dellaltro lIfcrizzione M E

di Metaponto.
...

. .. .

. . . .

>

Aria fi tiene lOrigine di cotal Cit

di Nefiore , doppo la rovina di Troia. --. T A II , e fi fpiega come la prima in


Haveva detta Citt un famofo Teatro

quanto a Cerere e la Spiga.

con Piazza , ed in effo. lAltare con la

La 4. Medailla tiene nel Dritto L4

Statua di Apollo. Eravi ancora un

pollo Coronato d'Alloro ; nel Roverfcio


il Tripode, d'una parte, e la Spiga dell

famofo. Tempio della Dea Giunone fof.


tentato di vinti Colonne de Viti, cd
anche l'Altare della Dea Minerva. Fu

altra, ed in mezzo lIfcrizzione M E

rono in detta Citt coniate Medaglie ;


con diverfi Gieroglifici, da dichiararfi

di Golzio lItoria. F fatta detta Meda

apreo. Si rfe Illutre ed Eterna con

Nume, doppo haverfi per Dono invia


to una Meffe d'Oro. Il Tripode In

Pittagora che l'aggreg alla fua Citta


dinanza, ed alla fine ivi mori.

Quan

do foffe detta Citt rovinata non fi ha

memoria, fe non del Sito oggidi chia


mato di Pellicoro.

E baftera il Difcorfo . .

fin hora fotto delle Citt fudette, e ref


*

TA II.

E come narra pi ftefamente

glia per motrar la Riverenza a quel

egna d'Apollo. La Spiga motra la


Fertilit de Camp ; e lIfcrizzione la
Citt, come in ogni Medaglia.
. Nella 5._Medaglia vedefi un Guer
riero con l'Elmo in Testa, ed una Maf:
cella

Delle Medaglie di Metaponto.


rella con i Denti, cofi d'una parte. Nell

27
Cicala, per dinotare l'Etate lo Stre

altra una Spiga grande & del Ramo in

pito che in quella Campagna fi fentiva

f , una Clava con tre Lettere Greche


fotto, cio, HXI, e lIfcrizzione ME

di tal Animaletto.

TAII. Quel Guerriero fignifica il Duce di


quel tempo, che fatto haveffe qualche

La Medaglia 9. nel Dritto motra

l'Imagine d'un Guerriero, forfe il Capo


Regnante di quella Republica, e l'A.

Prodezza, con levar alcuna Mafella. Le

mo in Teta. Nel Rovercio una Spi

Lettere indicano il Nome. La Spiga


motra la Fertilit, e la Clava qualche

ga con un Ucello nel Ramo di effa; e

Atto bellicofo.
Della fteffa maniera nella 6a. Meda

potra fentire come le paffate.


Nella X. vedefi pe'l Dritto una Ci

glia fi f vedere un Guerriero con lEl

vetta fpr un Ramo ; e nel Rovercio


una Spiga, e di fopra il Ramo il Ca

mo in Capo , ed alcune Lettere Gre


che H PA KA E 1A a N. Nel Rover

fcio la folita Spiga, con un Ucello nel

l'Icrizzione folita di dett Citt: e fi

duceo; e l'Icrizzione M ET A II La Ci
vetta s'appropria a Pallade, in honor

Ramo, e fotto due Lettere AH. l'If


crizzione M ET A II: e nella fteffa con

della quale f da quei Popoli fabricato

formit pufi piegare come la prece

doppo certa ftrage fatta de Grci, co


me dice Golzio. La Spiga denota la

dente

Nella 7a. vedefi al Dritto una Tafia


di Guerriero con Barba , e coll Elma,
e mezzo Scolpito un Huomo Marino,

con Coda nel fine di Pece, di Serpe,


ed addietro una Figura rotonda e tre
Cerchi. . Nel Roverfcio due Spighe,
ed una Cicala nel Ramo d'una di quel
le. Del medemo modo fi pu fpiega
re che le due antecedenti , e per la
Cicala fi potra fentire l'Et, nel cui
tempo comparifce, che voleffe figni
ficare il Danno che cagionano alle
de.

La Medagla 8". altrefi effigiata

un fontuofo Tempio , per placarla


Fertilit della Campagna.

Il Caduceo

Infegna di Mercurio, e fequentemen


te di Pace talhora fatta doppo qualche
Guerra.
Nella Medaglia XI.vedefi pe'lDrit
to Pallade con un LAla in Testa. For
fe vorra demotrare la Devozione di
quella Citt al detto Nume. Nel Ro

verfcio appare una Croce formata da


tre Tofie , Frutti di Mare , e del
Caduceo , con lIcrizzione d'Intorno
M E TA,

Nellultima pare pe'l Dritto un El.


mo folo a guifa di Mafcherone, e nel

con un Guerriero che in Tefta ha l'El

Rovercio una Croces e ne gli Angoli

mo fcolpito con un Cavallo Marino di

quattro Lettere M ET A: denotanti


dett Citt, la quale Croce fta dentro

due Piedi, e Coda Ritorta , e vi fono


Lettere Greche davanti, cio, H P A
KA E I A o N. Nel Roverfcio fi fanno

un Circolo circondato d'intorno da di

verfi Frutti, Cofcie di Mare.

vedere due Spihge , ed in un Ramo la

Il Fine delle Medaglie


del Regno di Napoli.

PARTE

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S U C C I N T A

S P I E G A T I O NE

DELLE MEDAGLIE AGGIUNTE A QUELLE


D I

N A P O L I.

recate
le Sedeci Medaglie Antiche,
da Golzio fopra Napoli ,

laquale muove l'huomini ad haver gli

Dieci altre Sono tate nuovamente fcuo

Entufiafmi poetici, e che, per tanto,

l'Hedera h in fe certa virt occulta ;

perte , tr lequali la Decima fettima lhanno data parimente alle Mue co


rappreenta , nel dritto, Hebone Co me Bacco ed Hebone. Scrive Ma
ronato d'Hedera, con i Capelli riglie crobio, nel primo delle Saturnali, che
vati fino alla vertice del Capo, e lega la Hedera data Bacco motrava do
ti modo di Beretta : e nel roverfcio vere gli huomini, co i lacci della pa

la mezza parte anteriori dun Centau tienza legare lire e i furori, come quef
ro barbato, che fi tiene chinato col ta Pianta lega e cinge ounque nace.
inocchio detro, ed alza l'altro , per Diodoro infegna che nelle facre Ceri
evarfi diritto, havendo di fopra l'If monie gli Antichi facevano pi conto

critione greca NEOHOAITaN ; e nel della Hedera che della Vite, perche
mezzo della Pancia troncata , queta tutte le Stagioni ha le foglie verdi ,
fillaba ME.
onde i Napolitani davano ad intender,
La piegatione di queta Medaglia fi che la Campagna loro ftava fempre
cava dellufanza chera tr gli Antichi verdeggiante, e produceva molte Viti,
|

Napolitani d'adorare Hebone, in vece


di Bacco, figurandolo di fembrante
giovanile sbarbato, e coronato di He
dera, perchera il Dio de i Convivii
allegro e giocndo. Quindi s'intende
la natura del Vino, il quale fimboleg
giavano i Poeti , non folamente otto

feconde in Vini generofi, d quali fi


doveva ufar temperatamente, per non
sfrenar le Paffioni humane. Il Centau

ro barbato un altro fimbolo delliftef


fo Bacco, non giovane ma invecchia
to, per motrar ch'l troppo bere affret
ta la vecchiaia, e che i decrepiti beo
il Nome di Bacco , ma anche di Co no affai, per riporfi l'humida naturale

mo e di Hebone , come lo defcrive


Filoftrato; e davano ad intender che

ch'hanno diffipato mentre erano giova


ni. In queto propofito, fcrive Mu

quello f creduto il ritrovatore di quel fonio, che non folamente furono date
fucco, motrando mortali , gi da le Corna Bacco, ma che f egli an
principio, come fi havevano da racco chora da alcuni Poeti chiamato Toro;

gliere l'Uve dalle Vitti e primerne il perche finfero le favole che Giove, mu
vino tanto grato ed utile chi tempe tato in Serpente , giaccffe con Profer
ramente lua. Hanno poi anchora gli pina, fua Figlivola , laquale per ci ,
Antichi dato quel Dio la Inventione fatta grande, partori poi Bacco in for
delle Ghirlande e Corone di Hedera.

ma di Toro; quind beevano gli Anti

Onde Alleffandro Magno volendolo

chi con Vafi fatti di Corno , e ne ufa

imitare, quando ritorn Vincitore del vano ne i Sacrificii del medemo Dio,
la India, fece chel fuo Effercito tutto

del quale Filoftrato dice anco che Co


mo facendo un lieto Convivio, nel

fi corono di Hedera. Queta Pianta f


data Bacco per molte ragioni, come haveva bevuto tropp, fi che umbria
ne hanno critto molti.

Feto vuole

chatofi non poteva ftar in piedi, e lac

che ci foffe perche egli cofi giovane cio cader una facella ardente, chei te
fempre, come quella empre verde : neva nella man deftra, e gi era anda
vero, perche, come ella lega tutto ta cofi gi , che hauverebbe brucciato
ci che fi appiglia, cofi il Vino lega il Piede di Bacco, fe piegato non l'ha
parte. Queto acciden
le humane menti. Plutarco dice che veffe in

div. If

tC

Succinta Spigatione

te rapprefentato per la Gamba n numerofo Popolo ; conciofia che il


curvata del Centauro, il-quale haven Papavero motri, e fignifichi le Citt,
do la Sillaba ME nella Pancia tronca perche ha i Capi cofi intagliati in ci
ta, dimotra effer il Simbolo di Bacco ma come fono le mura di quelle , e
che li Greci chiamavano M E e U M

tiene in fe raccolte un numero grande

NATOS, diffegnato per ME, che di minuti grani, come gran numero di
fono le due prime lettere di quel fuo Perone fta infieme unito nelle Citt.
Nome, derivato di ME e U, che vuol Per il Minotauro impronto nel rover
dire Vinolento: ma la mezza parte del fcio dellifteffa Medaglia , fi da ad in
uo Corpo fiminuita, per demotrare tender chil Bue era la pi grata Vit
la Temperanza nelli Convivii, ove lu tima che fi deffe ad Apollo, onde i
fo del Vino fi riducce alla via di mez Cariti , ed altri Popoli della Grecia
zo. Tutte quelle piegationi potranno gliene dedicarono nelle Citt loro prin
fervire per intender il fenfo di molte cipali, come f Napoli. Paufania, nel
altre Medaglie fequenti , per lequali lultimo Libro, crede che quelle Genti
non fara neceario di repetere quete volefero motrar, in quel modo, ch'
Dichiarationi.
allora havendo fcacciati gli Barbari ,
La 18a. Medaglia rappreenta , nel potevano liberamente coltivar la Ter
dritto, Latona, havendo i fuoi Capel ra , e raccoglierne i Frutti , e che il
li radunati fu'l Capo , ed un Rama Bue motrava queto fovente : onde
d'Ulivo attorno del Fronte, ed i Pen

Plutarco crivendo che Thefeo fece

denti d'Orecchio fomiglievoli al fiore mettere il Tauro fu gli Denari del fuo
di Papavero , ed un picciolo fole die tempo, ne rende queta raggione ch'
tro del Collo. Nel roverfcio, fi vede egli volle, per quel Simbolo, ricordare
il Minotauro colla Vittoria alata opra, uoi Popoli, ed eccitarli coltivare
che li tiene, della man deflra, una Co

la Terra.

Altri Itorici hanno detto

rona d'Alloro alzata fu'l Capo, in mez che f adorato il Tauro da Greci per
che Ofiri cofi ordin con Ifide fua Mo

zo delle Corna , tenendolo, della fi

niftra, per l'Orecchio: , Quel Mino glie, parendoli che quella Betia lo
tauro fta in piedi full'Icrittione NEO meritaffe, per lutile grande che ne
r O AIT Hz, ed ha folpite, opra la tranno i mortali, tanto alla coltivatio
Pancia, quete due lettere Iz. Il Ri ne della Terra, quanto in altri lavori.

Quella piegatione fi cava parimente


foff molto riverita in quella Citt di delle due lettere. Iz , impruntate fotto
Napoli; e perche le favole hanno det la Pancia di quel Toro , gi-che fono
tratto di Latona ci da fentire chella

to che Diana, ucita chella f del ven


tre di Latona, fua Madre , le fi volto

le initiali del Nome I:I cio Ifide co

fi fparfe il nome fuo in modo che f

tutta fuc
cinta, motrando di correre via velo

ronata dalla Vittoria alata. Queta de


fubito, e tutta nella e deftra , l'ajuto motra la Fama che gli Antichi fecero
partorire il Fratello Apollo , quind Dea, e dipinfero in forma di Donna,
vetita di

fottile , &

adrata quafi per tutto, ed hebbe Tem


pi, Altari e Simulacri, ne quali fi ve cemente, e per meglio rapreentare la
deva anche Apollo Simboleggiato nel fua velocit, le aggiunfero l'ali , come
Sole poto dietro quella Dea, corona la decrive Virgilio, nel quarto libro del
ta d'livo, il quale f fegno della Pa l'Eneid. La medema coronando il Mi
ce e Concordia. Le diedero il Papa notauro, Simbolo della Felicit, e te
vero ne Pendenti dell'orecchi, per de nendolo per l'Orecchio, da ad inten
motrare la moltitudine delle Anime le dere ch'ella non fugiva delle mani de'
uali evano credute habitare nell'Orbe Napolitani ; percherano empre dili
unare della fua Filia, quai che quel genti, e folleciti ne loro fatti , onde

foffe una gran Citt tutta piena di confeuivano moltonore e vantaggio.


La

delle Medaglie di Napoli.

31

La Medaglia 19a. dimotra, nel drit cigliato da una Facia pendente, verfo
to, Diana, con i Capelli intrecciati la punta frondofa di quel Corno , e
guifa di Corona, ed arricciati fu'l Fron l'Icrittione N E On OA IT o N, par
te e dietro il Collo.

Nel roverfcio, il

tita nelli fuoi lati paralleli. In tal mo

Minotauro con la Vittoria alata fopra, do v fi fcolpiva Pallade, per effer da


che tiene una Corona di Lauro nella quel Popolo riverita come loro Tute
mano deftra, ed il Corno fenetro di lare. Per il fuo Elmo quafi tutto co
quel Tauro coll'altra mano : vi poi perto, e le Saette del fuo Arco chiufe
fotto l'Icrittione greca N E O II O. nella Faretra , volevano additare che
AIT Hz. Queta Medaglia e molte vivevano in ripofo fenza guerra; e per
altre de' Napolirani, havendo parimen il Cornucopia frondofo, nel rovercio,
te il Ritratto di Diana improntato, fe demotravano che la Poefia fioriva tr
ne puol inferire ch'ella f riverita co loro , fotto la protezzione di quella
me Tutelare di quei Popoli , e che Dea del fapere, e che godevano anche
per il Minotauro , e la Vittoria alata di tutte le dovitie fimboleggiate per
portandoli fu'l Capo la Corona di Lau quel Corno chiamate d'Amaltea, per
ro, fignificavano le cofe gi dichiarate che dicono le favole, che la Madre di
nellantecedente Medaglia, ove quelle Giove Horcio, per camparlo dellavo
due effigie non hanno altra diferenza race golo di Saturno , havendolo dato
di quete ultime, fe non che la Mano in guardia due Ninfe, in Creta, no
della Vittoria che tiene lorecchio di

minate luna Amalta, laltra Meliffa ,

quel Tauro , impugna queto per il


Corno, per dimotrare la forza , ed il

quete lo nodrirono di mele , e del


latre di una loro Capra, che amavano
affai, ed allaquale avenne un di, che,
per digratia, ella fi ruppe un Corno,
ad un Arbore, con grandiffimo difpia

valore
de Luttatori di quella Republi
ca, che seffercitavano n Gvochi Gin
- nci, mentre che i Popoli facevano la
Cultura di quella Terra di Lavoro, an
che fimboleggiata per lifteffo Gieroglifo.
La 2o. ha l'Effigie d'Apollo, nel drit
to, coll'Icrittione abbreviata NEOTI.
cio di Napoli; e nel roverfcio la Tef.
ta dun Lione arricciato, e guardando
in faccia direttamente, per motrare la
forza e la vigilanza di quella Gente
valorofa, ed attenta fempre alla con
fervatione fua, come quel Animale che
mai non dorme enza tener glOcchi
aperti. S'intende, per Apollo nel drit
to, che la virt del Sole, attribuita

chere delle Nimfe, che ne furono do

lenti oltra modo , ne potendo fare al

tro, lo empirono di diverfi fiorie frut


ti, ed adornatolo tutto di belle fron

di, lo prefentarono Giove, il-quale


l'hebbe molto caro, e volle, che, per
honore della fua Nutrice, ei foffe fem

pre fegno di Abundanza, onde lo chia


marono Corno di Dovitia , del quale
diffe Ferecide, come riferifce Appol
lodore, la virt effere tale , che dava

copioamente tutto quello che gli huo


mini potevano defiderare , tanto da

quel Nume, rendeva il Terreno di Na


poli molto fertile, l'Aria fana , e ren

mangiare quanto da bere.

deva anche la Concordia durabile tr

bone coronato di Lauro, ed havendo

quei Popoli, e quanto haveano di uti


le e di grato le Mufe guidate da quel
Dio , non folamente quiv ma anche
per lUnivero.
La 21a. rapreenta, nel dritto, Pal
lade coll'Elmo in Capo , quafi tutto
cinto di Capelli intrecciati , e l'Arco
colla Faretra chiua dietro le fpalle.

la lettera B, dietro del collo.

Nel roverfcia il Corno d'Amaltea, vin

un Pampino, fotto l'Icrittione NEO

La 224. rappreenta, nel dritto, He


Si ve

de, nel roverfcio, una Lira con un Ra

mo dUlivo, d'una parte, e dell'altra


un Cono in forma di Pino, attorniato

d'Alloro, nella parte inferiore pofta


fouvra un Pie-detallo , ed ornato di

Perle nel giro della parte fuperiore. V


poi ancora un Corno d'Ariete , con
H 2

Succinta Spiegatione

I O A IT o N. Si trova la fpiegatione rappreentate nelle favole di queti


del Ritratto di Hebone nellanteceden Ghieroglifi.

La 23, h, nel dritto, Apollo coro


te Medaglia decima fettima di queto
nato
d'lloro, e nel roverfcio, le Cor
fuplimento, e non reta qui da dire al
tine di quel Dio, coll'Ifcrittione abbre
na di Hedera, che li f data in quella viata, NEOTIO : cio di Napoli. Si

tro fe non che, nel luoco della Coro

Effigic, fi vede coronato d'Alloro in da qu ad intendere la Tutela di quel


queta, per demotrare le Vittorie da Nume, in favore de' Napolitani, e che
lui riportate, ed il uo Valore diffigna come il fuo Trepiede ed Oracolo, in
to per il carattere B, junto qu al uo Delfo, era il pi celebre e riverito, co
Imprnto, per abbreviatura della diz fi anche foffe quella Natione; ma da
zione greca BAzIAEYz, laquale figni notare che quel Trepiede colle fue
fica alcuno illutre ed eccellente. Per Cortine furono anche confegrate Gio
la Lira del roverfcio, sintende la Con ve, Cerere e Proferpina , che furono

cordia de' Napolitani , gi che le fue parimente Tutelari di queta Republi


corde, facendo una fuavilima Armo

C3.

La 24 ha, nell'uno e l'altro lato, i


vo, junto quella, fignifica la Pace medemi Ghieroglifi che fono dichiara
della-quale godevano; e per demotra ti nell'antecedente Medaglia 22a. eccet
nia, ne fono il Simbolo, come l'Uli
re che l'havevano fodamente ftabilita ,

tuato il Corno d'Ariete col Pampino,

nel vincer loro Nemici, additarono il

ed il Ramo dUlivo, nel roverfcio, mu

Pie-deftallo, che foftenne un Frutto di

tati in un Capo di Tauro, posto ai


Culmine del Cono fomiglievole ad un

Pino, attorniato di Lauro e di Perle.

F dicato quel Arbore Pan, Dio del Frutto di Pino , che non ha bifogno
li Armenti, facendogliene Ghirlande, d'altra piegatione che di quella del Mi

perche le favole dicono

che f mutata,

notauro e di Api, fatta quavanti, per

in quella forma di Legno, una Giova le Medaglie 18 e 19. bn che fi po


ne detta Piti, da lui amata grandemen trebbe ancora dire che il Bue era la
t. Trovafi anche critto da Pompo pi grata. Vittima che fi deffe ad A
nio Mela, al propoito di queto Frut pollo, come fcrive Paufania, nel libro
to Piramidale, che Giove Hammonio
era riverito in un Simulacro Conico,

ornato di Perle ed altre gemme , dal


quale i Sacerdoti intendevano certi rif
ponfi, di ci che defideravano fapere.
Queta Dichiaratione viene confirmata,
per il Corno dAriete , poto fotto il
Pie-detallo, gi che Ovidio, feguitan
do le favole, dice , che , quando i
Dei del Cielo fuggironodalla furia dGi
ganti, Giove , per maggiore ua ficu
rezza, fi cangio in Arieti, e per tanto,

fettimo, dicendo che nell'Achaia il fi

mulacro di quel Dio teneva un piede


ful Telchio d'un Bue, per non lafciar
lo campare, come quello che fi f ru

bato da Mercurio, tr gli Armenti di

Laomedonte, fecondole finzioni d'Ho


mero e dAlcea.

La 25a, h, nel dritto, Apollo co


ronato di Lauro, come nell'anteceden

te Medaglia 22. fi trova piegato. Qu


fi vede, nel roverfcio , la parte ante

riore dun Minotauro monocorno, col


l'Ifcrittione AIO: fotto di lui , ed un
na di Montone. Eadditato qu un Pam Delfino ftesto nel pazio ch ovra la
pino della Vite conegrata Bacco fua fchiena. Queto fimulacro del Mi
perche fi favoleggia che la Ninfa Sta notauro era portato in alcune Bandiere
phile, amata da lui, f cangiata in quel de Romani, per motrare che'l confi
alcuni de fuoi Simulacri hanno le Cor

Arbore, molto fertile nel Terreno di

glio del Capitano; ed ogni fuo difeg

Napoli. Eccov lOpulenza, le Forze , no , cofi ha da ftare occulto, come


la Felicit e la Politica di quella Gen ftava quella Betia nel Labirinto di
te che s'uniformava tutt le cofe

Minos R di Creta. S'intendeva

CINC

Delle Medagli di Cuma.


ch, per quel Bue Cornuto , Bacco , ro, e la rende molto fertile, ferpeg
gi che da Poeti f chiamato a IO giando vagamente daila Puglia fino al
NY E I Oz, e che lifteffo Nome fi Mare, dietro il Golfo di Napoli, do
trova qui abbreviato , per le fue tr ve la ficurezza del Porto fi trova qui

lettere initiali AIO: Motravano 3. per rappreentata dal Delfino ftante ovra
quel Simbolo, s'abondanza de' Vini la chiena del Minotauro ; per il che
nella Campagna di Napoli , fertilizata fcrive Platone, che Nettuno Dio del
dal Fiume Volturno , ancora rappre Mare , haveva per Compagne cento
2

fentato da quel Tauro, conformemen

Nereide che edevano s altretanti Del

te all'ufo degli antichi Greci; perche il fini. Vedevafi anche buona partedel
la compagnia di Nettuno in un fuo
Servio, come il mugliare de i Buoi ; Tempio, nel Paefe di Corinto, come
o-vero perche le Ripe de i Fiumi fo recita Paufania , nel libro fecondo ,
mormorio dellonde fi fa fentire, dice

no tal volta incurvate guifa di Cor perciche egli, con Anfitrite ua mo


na. Si legge appreo di Feto Pom glie, tava f un Carro ove era anco

ad un Delfino, e,
peio, e di Eliano, che le Statue de i Palemone appogiato
bafe che fofteneva il
Fiumi, lequali da prima erano enza nel mezzo della
alcuna forma , furono pofcia fatte Carro , era intagliato il Mare e Vene
uia di Bue cornuto : ma , per non

re, che ne uciva fuori accompagnata

effer che la mezza parte anteriore dun da belliffime Nereide, portate da Del

Toro in queta Medaglia, fi f alluio fini, onde fi cavano levarie fignificatio


ne alla favola di Aci , gi mutato in ni degli Ghieroglifi di queta Medaglia.
La 26a. h nel dritto, e la
Fiume, quando Polifemio gli hebbe

gittato qul Saffo che lo chiaccio tut

Vittoria fenza ali , tenendo la sferzza

to. Scrive Ovidio, nel libro 13. del in mani, dietro al Capo di quella Dea.
le Metamorfofi, che Galatea diceva di Il Minotauro nel roverfcio , colla

lui, che fubito aparve opra l'acque fin Vittoria alata , portando con le due
alla Cintura, mutato in maggior statu mani la Corona di Lauro fovra di lui, ed
ra, col Capo cornuto: e quando, nel colpita, fottola ua pancia, una
lottavo delle Metamorfofi , Achelao coll'Ifcrittone NEoIIGAITHz. Diana ed
raconta Thefeo il rumore che ei fe alcuni de fuoi Simbolieffendo gia piega

ce con Hercole, per Deianira, non ha ti nell'antecedente Medaglia 19a. ed an


due Corna, come gli altri, ma unofo che il Minotauro, con la Vittoria alata,
lamente, perche l'altro gli f rotto da coronandolo di Lauro, non reta qu
Hercole, fecondo le favole, e pieno di altro da demotrare che la fignificatio

diverfi fiori e frutti, donato quelli di ne di queta Vittoria, laquale non ha

Etolia, che poi lo chiamarono Corno fe folite ali, ma una sferzza nelle ma
di Dovitia.

F cofi finto, come reci ni, per dar ad intender che portava la

ta Diodoro, perche Hercole, con non fama di quella Republica , favorita da

poca fatica, torfe un Ramo di quel

Diana, non meno velocemente colla

Fiume, dal fuo primo corfo , e lo ri fua. Quardriga che quando lei volava ,

volto in altra parte , laquale per l'ac per fpargerla nel mondo. A che fi
aggiugnere che gli Athenefi tene
que che v pargeva fopra, alle volte, puol
vano la fenza ali come fi

queto Fiume , col rivoltato Ramor


divenne frutifera

modo.

E per legge nel primo libro di Paufania, ac

ci i Fiumi fono defcritti diveramente cich'ella non fe ne volaffe via.

da Poeti, liquali riguardano tallhora


alla qualit delle acque di quelli , e al
corfo loro, e tallhora alla natura del
Paee, per loquale paffano , come il
Volturno che bagna la Terra di Lavo

Dico

no alcuni Anticarii che queta piccio


la effigie di donna, non ha una sferza,
ma un fcettro in mano, dal quale na
fcono frutti, e ch'ella il Simbolo del

la Concordia: ed queta dichiaratro

Succinta Spiegatione
34.
ne aggiugne Aritide , , nell'Oratione deci Giudici, eletti nelle fette preci
fatta quei di Rodo, ch'ella cefe gi pue Citt del Grecia, e poi in tutti
di Cicl in Terra, per bonta dei Dei, gli Stati di quella Natione ; ed allora
Filippo R di Macedonia hebbe , da
con certo ordine, imperoche per coftei quei Giudici, la facolta di federe nel
fono coltivati i Campi, ciafchedumo la loro Ragunanza, e che la fua Voce
ficuramente poiede quel che fuo ; foffevi timata per due uffragi , come
da coftei fono governate le Citt, fo quella de li Foceni. Per l'Ulivo nel
no fatte e conervate le liette Nozze; circuito di queto roverfcio , voleva,
e nodriti ed ammaetrati i Figliuoli. liftefio R Amphition , dare ad in
acciche le cofe de i mortali andaffeno

L'Ape otto la pancia del Minotauro:

tendere, che la Dea Tutelare del fuo

era un Simbolo dellAbundanza dei

Regno era Minerva , gi che gli f


Miele e della Cera , in quel Paee : quel Arbore confegrato, da gli anti
ove le Campagne fono fiorite in ogni chi , come proprio lei, perchella ne

flagione, per alimentar quella pecie

f ritrovatrice, come lo riferice Vir

di Mofche, delle quali Miagro era Dio, gilio, nel primo della Georgica , ed

in quella Terra della Grecia, come lo

anche la Favola della Contefa che f

f nella Libia il Dio Anchora, e pari tra lei e Nettuno, opra il poffeffo di
Athene s ove Herodoto crive, che

mente Belzebut nella Giudea, ove il

fuo Simulacro era tutto fregiato di Minerva fece nacere, all'hora, il me


Moche.

defimo Ulivo, nella Fortezza di quel


le Citt, e che abbrufcio inieme con

$$$

ella, ridotta in ceneri da Perfi; ma che

lo fteffo di anche rigermogli , e creb


SUCCINTA SPIEGATIONE

be all'altezza di due cubiti.

Dicono

l'Interpreti che f cofi finto, perche


d'una Medaglia
di
C U aggiunta
M A. quelle
q

Minerva f la prima che motraffe il


modo di fpremere l'Oglio dalla Ulive,
ed anco perche non fi pu acquitare
A Medaglia 5a. che fi vede qui , le fcienze fenza frequente tudio, e
novamente coperta, oltre quelle lunghe vigilie. Onde fi legge che pur
di Golzio e di Parife , gi piegate , in Athene f dicata queta Dea una
dimotra, nel dritto, la Sibilla Cuma Lucerna dOro, laquale ardeva di con
na, fomiglievole al Ritratto che di lei tinuo, A propoito di che , raconta
fatto nell'antecedenti 3a. e quarta , Paufania, nel fecondo libro, che ap
colla dchiaratione de fuoi Vaticinii, preffo di Corinti, havendo Epopeo
tanto celebri nella Grecia, ed altrov: per certa Vittoria, fatto un Tempio
ma il roverfcio di queta tutto mar Minerva, la preg che motraffe qual
ginato di due rami dUlivo , ed in che egno di haverlo caro; e che fubi
mezzo del loro circuito fta un Cavallo

to quivi dinanzi al dedicato Tempio,

balzandofo , che riguarda lIfcrittione fpicci fuori della Terra un Rampollio


KYM A I o N, cio di Cuma; ed ha

d'Ulivo : il che pare confermato per

un P, fottola pancia, e quet'altra If. la Lettera P, foppota qu alla pancia


crittione AM o IKTY a N , otto le

d'un Cavallo, gia ch'ella la prima

gambe. Queta ultima Icrittione mof. della vocegreca PA A AMN Oz, che
tra che fi deve intender del Filio di

fignifica un Ramo germogliante: mafe

Deucalion e di Pyrrha , chiamato . alcuno voleffe che lifteflo P foe ad


A M PHICTION, che f il terzo dattato quel Cavallo, feglitrovara pa

R di Athene, ed il primo ititutore rimente convenevole, poiche la voce

di quel celeberrimo Tribunale di do greca PEMB a , comminciando per


"

il

. . . . .35
delle
Medagli
di
Napoli.
dando
l'Icrittione
latina
SGESANO.
il medeimo P, prime energicament
|-

il corfo vago d'un Cavallo balzandofo, Il Minotauro nel roverfcio, colla


come lo rappreenta queto Simulacro, Vittoria alata, che , d'una mano, lo
cd anco londeggiante moto de i flutti corona d'Ulivo, e dell'altro lo tratten

del Mare. Eccov dunque la fua pie ne per il corno ; e fi vede la lettera
gatione metaforica. Virgilio, nel prin r., fotto la pancia di quel Toro. La
cipio della fua agricoltora dice , che fpiegatione di queto Simulacro coro
Nettuno percotendo la terra, col Tri nato, e ritenuto dalla Vittoria alata ,
dente, ne fece ufcire un feroce Cava'
lo : Il che vuole Servio che fia ftato

fi trova nell'antecedenta Medaglia 19.


di Napoli, e quella d'Apollo nelle 22,

finto, per motrare, con queto Ani- , e 24 , dellifteffa Citt.

Non refta
dunque da dichiarare qu altro che la
le acque del Mare; Onde furono det lettera r del roverfeio, e l'Ifcrittione,
ti i Cavalli effere anche fotto la guar latina, pofta nel dritto. Onde fi puo
dia di Catore e Polluce, perche le lo dire che f battuta queta Medaglia
male, il veloce e frequente moto del

ro flelle fono velociffime. Altri han


no detto che f dato Nettuno il ri

quando la detta Citt non era gover


nata da Greci foli , ne da Romani ,

trovamento del Cavallo, perche quel come fe lei foffe Colonia loro : ma nel
Animale vuole havere luochi piani , tempo ch'ella f fmembrata da fucce.
aperti c patiofi, che fono beniflimo fori di Carolo Magno, e fpartita tr

rappreentati dal Mare. Diodora fcri

loro ed i Greci, che da Sarrazini furo

ve che Nettuno f il primo che doma no cacciati delle maggior parte di quel
fe Cavalli, ed infegnaffe l'Arte del ca Stato , nel decimo fecolo, cd all'ora
valcare. A tutto ci aggiugne Paufa quei Barbari ne furono poffefati da

nia, che Ope motr Saturno di ha Guichardo Roberto, Duca di Calabria


vere fatto un Cavallino, quando par e di Puglia, nel principio del fecolo
tori Nettuno..
foffe poi il mo undecimo : il che vien ignificato per
tivo di fare lintagliatura di queto Ca il r ch la prima lettera del Nome di
vallo nelle Medaglie di Cuma, fi puo quel Principe, il quale f il primo R
cavare dall'Itoria di Caligula Im Normanno di Napoli; e perche non
peradore , quando lui cavalco mae era ucito da Greci, ma da latini vol
tofamente sonde del Mare, nel Gol le che i loro caratteri foffero impiegati
fo di Cuma, fieguito della Cavaleria nellIcrittione di questa Citt, da loro
di fua Armata ,
maragvilio chiamata S U E SSA PEMATI A.

fo Ponte, foftenuto dalle Barche flut

tuanti chel fece applicare nel pazio di

quatro migli , & latricare da Cuma fi


no Pozzolo, come fi truova ripporta

S'UCC IN TA S P I E GATIONE

to da Suetonio, ed anche da Dio Caf


fio.

D'una Medaglia aggiunta quelle di


N O LA.

A 3a. Medaglia di queta Citt h


SUCC INTA SPIEGATIONE

Pallade nel dritto, con una Ac


conciatura di Coma, ed un Pendente

d'Orecchio , raffomigliante al Trefo


glio. Il Minotauro fi vede nel rover
cio, colla Vittoria alata opra che li
Medaglia, a. di queta Citt , porge la Corona in mezzo delle Cor
rappreenta, nel dritto, l'Effigie na 2 e fi leg , fotto le fue gambe,

D'une Medaglia aggiunta quelle di


SU ESSA.

L"

d'Apollo, coronato d'Alloro, e guar

PIGH

reca N o A A ION,

N O L A.

Succinta Spiegatione
La dichiaratione di

tra Marte, e li da quel Elmo tutto


queto Animale ; e del fuo Corona dorato; perche lingegno dell'huomo
mento, non e diffimile da quelle gi accorto, ed armato di faggi configli ,
fatte nellantecedenti Medaglie 18, e. facilmente fi difende da ci che fia per

26, di Napoli : ma , per intender il fargli male, e tutto rifplende nelle bel

fnfo dell'Effigie di Pallad, pofta qu, le e degne opere che f. Si d anco


nel dritto, le favole finfero chella uc ad intendere, per l'ifteffo Elmo dora
cideffe, di fua mano, Pallante ferocif to, ch'ella fovente tolta per lo divi

fimo Gigante, dal quale vollero ch'el no plendore che rifchiara gli humani
le foffe poi datta Pallad, havendola, intelletti, e donde viene ogni pruden
per queto fatta d'armi , rappreentata za e fapere. Quete dichiaraioni fi

di faccia quafi virile, ed effai fevera trovano confirmate dalle figure, tanto
nello apetto. Lifteffa Dea f da prin del Gallo, quanto della tella, pofte
cipio cognominata Tritonia, da certa nel roverfcio, gi che fono Simboli di

Pallud della Libia, di queto nome , qualche Guerra fatta con ardire, vigi
perch'ella f prima veduta quiv, e lanza, e chiarezza, non meno che di
fatta Tutelare dalla Sapienza, Simbo qualche Vittoria riportata da Latini,

leggiata negli tr fogli deuoi Penden


ti; perche tr cofe principali hanno
da fare lhuomini faggi, cio, giudi

care drittamente, configliare bene,

come s'inferice dellifteffo Gallo che


canta, vero l'Icrittione latina.

sSe$e><3$e><esSegSeeg$o4es

cd operare con giutitia : overamente,


perche tr fono le parti della fapienza, SUCCINTA S PIEGATIONE
conofcere le cofe prefenti, prevedere

che hanno da venire,

e ricor

Delle e Medaglie aggiunte uelle di

arfi delle paffate. Lafcio le altre ra


gioni che potrebbero convenire que.

CAL EN O.

ta Medaglia, fendo che, quelle gi

L"h,Medaglia
II a. di queta Citt,
nel dritto Apollo, coronato

dette qu, baftano perintender il Sim


bolo di queta Dea.

di Lauro, l'Icrittione greca KA

A EN IT a N.

Il Minotauro pare

caminante, nel roverfcio, con la Lir

fu'l dorfo, e la lettera fotto la pan


SUCCINTA SPIEGATIONE cia , ed anco la medema Icrittione

Dana Medaglia aggiunta quelle di


E ANO.

L^motra
Medaglia 3 a. di queta Citt,
, nel dritto, Minerva ,

KAA EN IT a N otto , le gambe.


Quete due Icrittioni greche motrano

che f battuta la preente Medaglia


quando non era quella Citt di Cale

no fatta Colonia de'Romani ; ed al


l'hora per ttelare fuo Nume riveriva
coll'Elmo e Pennachia pendente : e Apollo, quale tr li Greci non era al
nel roverfcio fta un Gallo cantante , tro che'l Sole, ed Hebo, cofi nomina

che tiene le Ali mezzo-aperte davanti to dalla Medecina , dal Vaticinio, e


l'Icrittione latina TI A N O, ed una dalla Mufica. Volevano parimente de

tella addietro.

Minerva f colpita motrare; nel roverfcio, per la Lira

qu per effere da quei Cittadini riveri portata dal Toro, la peritia de Poeti
ta come loro Tutelare; e per farvede Calenici, e la fertilit del loro Clima:
re ch'erano potenti: la fcolpivano col il che vien anche dichiarato per la let

l'Elmo in capo. Homero la dipigne tera , otto la pancia del Toro, gi


in forma di vallorofa guerriera, qun ch'ella la prima della voce greca A
do la f andare ad ajutare i Grecicon rHMA che fignifica l'abbondanza
d'ogni

:
3

delle Medagli di Napoli.

37

acque, perche quelle de i fonti e de i


d'ogni forte d'alimento,
e di paftu
..
. .
. . . .
fiumi fona dolci, le maritime fono fal

TA.

La 12 a. nel dritto h il Capo duna fe ed amare, e quelle de i laghi non


Mufa, ceronata dUlivo, e lIfcrittio fono amare, ne affai dolci e grate al
ne KA A E N a avanti ' la faccia, ed guto. La Facia chel tiene voltuta
un Fulmin, dietro la teta.

Nel ro

opra le braccia, demotra le Vele del

vercio, fi vede una Lira di quattro le Navi , governate dalle fue mani.

corde, fopra del Minotauro viaggian Il Simulacr del Tauro caminante, fi


te, come nell'antecedente Medaglia.

trova

IP nell'antecedente Meda

La felct di Caleno fi motra qu de glia 18. di Napoli. . . . . . .

rivata da fuoi Guerrieri, rppreentati


nel Fulmine, e da fuoi Poeti, fignifi
cati nella Mufa, d'una part, e nella
Lira del roverfcio, pofta s'ul Toro ,

per Simboleggiare luberta : ma la Li.


ra di queta Medaglia non h pi di
quattro corde, perche li Poeti dando
le cofi Mercurio, ed al fole, 'mof.
tran le quattro - tagioni dellano ,

|-

|-

a.

'
*

9se-sse-sese-ses$4
svcc1NTA
SPIEGATIONE
S . * J, 2
-'
.

Delle, CMedaglie aggiunte quelle di:

"", "", "VELIA.

L^ Medaglia 13 a h,

caggionate dal moto folare, e le quat- L. Mnerva coll'Elmo ,

nel dritto,

quale

tr cofe ritrovate da Mercurio, cio

st colpito un Griffoi, e nel rovrcio

la Mufica, la Geometria, "la Paletra,

un Lione, havendo gli piedi d'inanzi

e le Lettere, come fi legge apprefo appoggiat ad una Rupe, e la lettera


|-

di Platone, e

di Paunia.

***
* 5-

***

:34

. . r

A fui doro; e quet'altra doppia KE


fott la panca, pi baffo lIcrittio:
ne YE '' Dea Mnerva

havendo l'Elmo col Griffo nel capo ,

svccNTA SPIEGATIONE
D'una Medaglia aggiunta

: PossIDONIA.'"

di :

motra il valor e la potenza di quella

Gente di Velia, non meno terribile

fuoi Nemici che la forza d'un Lione,


appoggiato
Rocc, uperiore
| quella d'ognifulla
altro nimale felvatico e

: A Medaglia 7" di queta Citt f, feroce. Quindi cdc , fovra quel

L nel dritto, Nettuno ignudo, con

Lione, pofta

la

'

una Facia che li pende dalle palle A: per demotrare gli fatt di Guerra

Marte, chiamato da Grec:


per opra le braccia, ed il Tridente tribuiti
A
PHx
, donde quella lettera fai |
alzato nella mano fenetra, e lIfcrit
Nome
abbreviato,
gi ch'ella la fia
tione abbreviata II O E I : cio Poffi
donia fotto la deftra fi vede poi un initiale. La fillab I

E denota le mol

Toro nel roverco, collitella Icrit te forze di quel Leone, fimbolo della
tione del dalle cin Gente di Velia, pcrche ufano queta
que prime lettere del Nome greco di particola gli Greci, pr fignificare og
uefa. Citt, havendo la fua origin ni forta di potenza; e ne formano il

Nettuno, il quale riyeriva , fcol verbo KE, per dire fragnere ed at


ndolo, come fi vede qu munito del tcrrare,, , , . . . . . "
ridente, e d'una Fafta, per dar ad

La 14 a. f veder, d'una parte ,

intender che da quello, feggeva, l'onde Minerva coll'Elmo in capo, ed in es


del Mare, negli trGolfi de Mediter so colpito il Griffo, ed anche la let
raneo, come dice Filotrato. Altri tera , il mento di quella Dea.

, dell'altra un Lione ca
voglione che fignifichi; per le fue tr Vi
denti, punte , le tr nature delle minante, ed un Pentagono tellare di
f

38

Succinta Spiegatione

fopra; in mezzo delle due lettre I. fi


legge poi fotto le fue gambe lIfcrit
tione TY E A HT a N. LEffigie di
Minerva non effendo qu differente
da quella dell'antecedente Medaglia,
refta folamente dichiarare che quel

un Leone viaggiante, fovra l'Ifcrittic


ne YE A HT a N, e nel patio fupe
riore fono tr Gambe dhuomo, con
neffe ad un Circolo , in mezzo delle

lettere I , fpiegate nell'antecedente


Medaglia, ed anche il Ritratto di Mi

Leone paffeggiante rappreenta la for nerva, che non havendo qu il Griffo


za ed il moto del fole, il quale ferti fovra l'Elmo, demotra il ripofe e la
lizza non folamente la Terra, ma ren

pace di quel Popolo. Le tr Gambe


quel Circolo contigue, feno l'Emble
qu demotrato, per la tella 'pentago ma del Tempo, nel rotare che fanno
nica, cofi fpiegata da Vincenzo Car le celeti Sfere, e per ci quete tr
tari, parlando d'Eculapio, nel Trat Gambe fono voltate diveramente, in
tato delle Imagini de i Dei de gli An tal modo che luna motra il te
tichi : ov dice chc fi f il fegno della prefente, laltra il paffato, e la terza
falute in forma di Pentagono , com quello ch d'avenire. Onde s'inferif.
poto dalle bafi di cinque triangoli cir ce che, nefatti uoi , erano quelli di
confcritti, come fi vede nelle Meda Velia, in ogni tempo fagaci.
de anco lAria falubre, come fi vede

glie di Antioco, del quale fi legge

La 16 a.

lifteffa Miner

che facendo guerra, altre fiate, contra


i Galati, e trovandofi mal partito
vide, fine di haver vifto, per fare
animo oldati, Aleffandro Magno ,

va, con una Scuffia, ed dietro un A,

che li porgeva queto fcgno, dicendo


gli che lo doveffe dare foldati, e fa
re che lo portaffero doff, e che ref

nel fuo doro la mezza Icrittione


Y E A H : cio Velia. Minerva colla

Triangolo. Nel roverfcio appare


una Civett , che tiene i piedi ovra
un ramo dUlivo, avanti fei eretto, e

Scuffia enza Elmo, demotra che non

terebbe Vincitore, come f poi, di era tempo di guerra , ma di pace ,


guerra. Le lettere ed I, nel quando f battuta queta Medaglia ,

dritto e nel rovercio, hanno due fen

nella quale il a, effendo la lettera ini

fi, gi che fono le prime del Nome tiale del Nome greco a EATOz , fi
* INTIz, cio Carro, ed anche di gnifica i Libri di tutte le cienze infe
I A OCTET E, filio di Peano , e gnato da quella Dea , come lo dice
Compagno fedele 'di Ercole, nel fe Plutarco, dove tratta dell'imperfezzio
polcro del quale cuopri le Arme che ne de i difcorfi. Quelliftesto vocabu
refero i Greci, per affediare Troia. lo fignifica parimente le Dieci Tabule
er il Nome del Carro, fi puol inten delle Leggi Romane : ed alcuni vo
der quello di Bellona, la quale f a glion che non fia la lettera Delta, ma
dorata per Dea delle guerre ; e per la figura d'un Triangolo , per motra
tanto la fingono, i Poeti, Auriga di re geometricamente la forma del Re
Marte , e come riferice Statio, nel

gno di Sicilia, il quale de Geografi

fettimo della Thebaid , ella regge , veramente cofi defcritto.

La

con fanguinofa mano, i feroci deftrie pofta qu nel roverfcio , , lUcello


ri, e batte e sferza, mentre che Mi proprio di Minerva, e da lei tanto a
nerva motra laccorto provedimento, mato che l'h quai empre feco : di
il buon governo, ed il faggio configlio, che vogliono i Poeti effere la raggione,
che ufano i prudenti e valorofi Capi che , in Athene Citt cara queta
tani, nel guerreggeare.
Dea, opra tutte l'altre, (come motra

La 15 a. motra parimente Miner


va, nel dritto, col fuo Elmo e Pen

nachia fenza Griffo : e dell'altra parte,

il Nome ch'ella hebbe comune con

e lo Studio delle Scienze ,

elle bone Arti che quiv fiorirono


tutt

Delle Medagli di Napoli.


tutte gi gran tempo, ) f copia gran fino, pi caro che tutti gli altri pefci
de. di queti ucelli , onde nacque il
Proverbio di portare Civette ad A
thene , per quelli che vogliono dare
altrui quello di che egli h grande a
bundanza. Per la Civetta dunque s'in
tende il faggio e buon Configlio del
l'huomo prudente, come fi legge ap
preffo di Giutino , narrando chuna

Nettuno : onde fcrive Higino che


tutte le ftatue di quel Nume ne mete
vano uno; forfe perche, fecondo Elia

no, cofi fono i Delfini R de i pefci,


come fono i Leoni delle fere, e le A

quile de gli ucelli. Qu dunque il Del


fino, Pefce di Nettuno, con Miner

va , perche ambi infieme hebbero il


governo di Athene, per ordine di Gio
portava Hierone, la prima volta che ve ; e quind Stampavano gli Athenefi,
gli, ancora giovinetto, and alla guer ed alcuni altri Greci, nelle loro mone
ra , f interpretato chei farebbi di te, il Capo di Minerva da un lato , e
Configlio molto accorto, e f vero , d'al altro il Tridente, overo il Delfino,
per che divent R di Siracufa , ben infegne di quel Dio, come fi vede in
che foffe nato di baffo luoco. Addi queta Medaglia; e lo chiamavano R,
tano anche i Poeti che gli occhi di Mi ed Minerva davano nome di Civile,
Civett effendo volata s lhafta che

nerva fono d'un medefimo colore con

e di Urbana, per far intendere che


quelli della Civett, laquale v vedde befogni governare le Citt pacificamen
beniffimo la notte: ond s'intende che

Phuomo faggio vede, e conoce le co

te, e con prudenza.

La 19 a. anco fimile alla preceden

fe quantunque fiano difficili ed oc te , eccettuato il Delfino, in vece del


culte; e che, levatofi dell'animo il ve

quale tampata una piga , caricata


do delle menzogne, penetra alla Veri d'Acini enza grano, con due caratteri
t, con la vifta dell'intelletto : perche greci AH , nel dritto , ed un r nel
queta fta occulta , ne fi lacia vedere roverfcio, oltra le folite lettere o I,

ad ognuno, ma folamente da quelli delle fudette Medaglie. S'intende per


che, nel giorno e nella notte , la cer labbreviatura A H, il vocabulo A
can colla Lucerna del tudio, quiv e H P , che vuol dire l'Acino delle
rappreentata per il ramo dUlivo che fpighe, e per il r, la dizzione r A IA,

tiene queta Civett, Simboleggiando che fignifica la Terra, e cofi giuntc


che fi cava l'olio di quel Arbore , per infieme dichiaravano la fterelit delle
fotentare la Luce.

biade, ch'era traordinariamente acca

La 17a, h Minerva, nel dritto, fi. duta nel Terreno di quella Regione,
mile all'antecedente; ma la Civett del quando f battuta queta Medaglia.
roverfcio enza Ulivo, e tiene le A

La 29 a. non h pur anco altri Sim


boli
differenti da quelli della 18. ch'un
li aperte, in atto di batterfe, per igni

ficare la graviffima nimit fr lei la Grapolo d'Uva penderite nel pazio


Cornacchia, difcacciata da Minerva ,

fuperiore del roverfcio, per motrare

rche havendola fatta diventare ucel

la Copia del Vino che producevano le


o di bella giovane, che f prima per Vite, in quel Paefe.
diffenderla dalla forza di Nettuno, che GB GGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGG
inamorato di lei , le correva dietro ,
ful lito del Mare, e la tenne al uo fer S'UCC IN TA STP IEGA TIO NE

vitio, fin che accus le figlivole di Ce


crope; come fi legge nelle favole circa
quel Cafo.

Delle Medaglia aggiunta quelle di


R O.

La 18a, non diffimile dalla 14a gi


fpiegata , fe non che , nel luoco del

A_5 a. h, nel dritto, l'Effigie di

Pentagono tellare fi vede qu un Del

Giove barbato, e molto vecchio,


K 2

col

4O

Succinta Spiegatione

col Capo enza orecchie, cinto d'una pieno. Quelli che per queto Dio in
Corona di Lauro. Il rovercio fve tendono il Sole, Padre e Signore di tut
dere un lignale tante ull'Ifcrittione te le cofe, fra li quali Macrobio,
APILANN, cio di Arpo. Queto nel primo di Saturnali, dicono cheifuoi
Animale non pare irfuto, ma nulladi raggi, che hendon fin gi in terra,
meno colla fettola del dorfo tutta ar

richita, ed havendo una Hafta Lan


eia di bataglia , come vogliono al
cuni, Anticarii un piedo di caccia ,
nel pazio uperiore. Tanta riputa

fono intefi per la proliffa barba dellif.


teflo. Nume, rappreentato qui enza
orecche, come f gi un fuo Simula
cro in Creta, mentovato da Plutarco,
nel libro d'Ifide, per mftrare che, ch

tione acquit Giove appreo de gli opra gli altri, ed h da governar


Antichi, cacciato chegli hebbe Satur gli, non dee dare orecchia ci che
no fuo Padre del regno del Cielo, co gli vien detto ne pi volere udire
me raccontano le favole, che da tutti

questo che quello; nequello che quef.

f in grandiffima riverenza havuto, ed


anche creduto il maggiore di tutti gli
altri Dei. Per la quale cofa gli pofc
ro molti Tempii, e ne fecero diverfi

to, ma tare cofi fermo, e faldo, che

dal dritto non parta mai, per l'altrui


parole. Il Cignale nel
rovercio, era, come riferice Golzio,

Simulacri, chiamandolo R dellUni Inegna de gli Etoli, dondo la Gente

verfo, come che tutto foffe in uo po di queta Citt d'Arpo, dice haver
tere. , Lo - differo anchora Ottimo e tratto la fua origine. L'isteo Anima
Maffimo, con ci foffe che tutt, per le f, da gli Antichi, facrificato Ce.
la fua bot, voleffe giovare e far be rere come. Vittima fua propria, tan

ne , potendolo per la maggioranza to in quella Terra, quante nella Rea.


fua, che andava fopra tutti gli altri. gione di Metaponto, perche credeya.

E dal giovare dicei che ei f chiama- . n che gli piacefie di vederfi morire
to Giove da Latini, fi come appreo dinanzi il fuo nimico; il quale, non
de Greci hebbe un Nome qual mof, folamente guafta le gi nafciute biade,
tra va che da lui veniffe la Vita tut Ima rivoltando anchora, col grifo, li
te le cofe. Perci lo pofero i Platoni feminati campi, v trovare fin-fot.
ci per l'anima del mondo, e lo credet terra il grano, lo divora. Perche
tero anchora alcuni quella divina men foffero poi date le hafte alle tatue de i
te, che h produtto e governa lUni Pei, come in questa Medaglia five

verfo. Di quella fatto h, la defcrit de, Giutino ne rende la ragione, di


tione Iamblico, parlando delli mifte cendo che gi neprimi tempi gli R
rii dellEgitto, Per tanto Seneca nel Portavano una hafte, in vece del Dia
le quetioni naturali fcriffe, che non dema, e della Infegna regale, e chal
hanno creduto gli Antichi pi faggi , lora gli huomini, non havendo altre

che Giove foffe quale fi vede nel Cam, statue de i Dei che le hafte, s'inchi
pidoglio , e negli altri Tempii , col navano quete, e le adoravano rive
Fulmine in mano, ma che per lui in rentemente: ma che cominciando, poi
tefero un'animo e pirito cutode e ret fare gli Dei in forma humana, non
tore della grand machina del Mondo,

| modo fuo,

pi le hafte, ma le statue humane:

e che perci, dorarono.; nondimeno aper, ervare


li fi confaceva ogni Nome, fi che puranco la memoria della religionean
o potevano dimandare Fato, Provi fica aggiunfero poi le hafte li Simu
denza, Natura, e cofi creduto effere lacri de i Dei. uando Anchie 2
in tutti i luoghi, ed empire dife ogni presto. di Virgilio nel feto del, Eni
cofa , come dice Virgilio nell'Egloga de, motra ad Enea la fua progenie,
terza, Del fommo Giove l'Univero che h da venire, comincia da un gio
VAI}C

Delle Medaglie di Napoli.

..

4. I

vane che fta appogiato ad una hafta ; f sforzo per chinarfi, demotrava che
e quiv Servio nota che l'hafta app gli Aditi della luglia erano difficili, e
gli Antichi f honorato premio quei tanto anguti che non potevano entrar
liquali vincendo il nemico in vi gli nemici enza fare molti sforci ,
ataglia, havano cominciato motra come fi legge appreo di Plutarco, e
re il fuo valore. E queto parimente vien anche confirmato dalla Icrittione
dice che lhafta da gli Antichi f fti II Y A H , potaqu fotto quel. Toro,
mata pi di tutte le altre arme ; chel la quale vuol dire una Porta, entra
la f fegno di maggioranza e dimpe ta anguta, e fi puol cotanto bene in
ro, e che perci era donata gli huo tender che fignifichi la Puglia, da Gre

mini valorofi : che le cofe vendute in

ci chiamata II Y A A I.

publico erano venduite allhafta, e che

i Cartaginefi volendo la guerra con 8$8383838383838


Romani, mandarono loro una hafta.
SUCCINTA SPIEGA TIONE
Riferice Suida effere ftata una ufanza

in Athene, che quando era portato al


^

la fepoltura uno che foffe tato ammaz

Delle Medaglie aggiunta quelle di

zato, i parenti che l'accompagnavano,

TA R E N T O.

facevano andar con lui una hafta,

che ve la piantavano capo della fepol


tura, facendo queto modo certo chi

A Medaglia 19 . h, nel dritto ,

un Huomo che cavalca un Delfi


lhaveva ammazzato, che non farebbe no ; ed havendo l'Elmo in capo, por
fenza vendetta. Si che l'hafta fu fti ta fulla mano deftra la Vittoria enza

mata da gli Antichi affai , ed app Ali, che li porge una Corona di Lau
quelli f infegna molto notabile. On ro ; e nell'altra mano, quel Huome
de non maraviglia che la defero fo tiene a'zato un Corno di Dovizia, dal
vente alle facre Statoe.
La 6 a. nel uo dritto h un Caval
-

quale efce una Fiamma, nelluogo ove

fi vedone fiori e frutti in quello d'A

lo goloppante, e l'Icrittione A PII A maltea, e otto l'ifteffo Delfino fi leg


N n Y di Arpo, partita fopra e fotto ge fcolpital'Icrittione greca TAPA .
di lui. Nel rovercio fi vede un Toro Il roverfcio h un Giovane nudo, e
che f sforzo per chinarfi , havendo cavalcando un Deftriero non fellato ,
fotto la pancia lIfcrittoine greca II F ma generofo. Queto Adolecente
A H.

Queto Cavallo faltante era for tiene il braccio detro alzato e la ma

fi l'Emblema della virt billicofa di

uella Gente difcenduta di Diomede,

fi refe patrone d'alcune Citt della

no stefa. Dietro del uo capo fi ved


de il carattere greco H, e fr legambe
del Cavallo lIcrittione s a T EN Hz.

Puglia, dove retano ancora le rovine


Per tal Huomo, cavalcato fopra il
d'Arpo. Qu da notare che gli Gre Delfino, molti Anticarii fi fanno leci
ci Antichi non cercavano l Vittoria to d'indovinare come gli pare, volen
dal vero Dio Eterno, ma da Marte , do alcn che fia Taras, figlio di Net

facrificandogli quel Cavallo che nel tuno, Fondatore di queta Citt, chia
coro foffe tato vincitore, per motra mata da lui Tarento; altri dicono ef
re che da lui riconocevano la Vitto

fer Falanto, di cui fi trova nelle Ifto

ria : benche dicano alcuni , che quel


lo fi faceva per punire la velocit, del
la quale altra cofa non che meglio
ajuti chi fugge, e per dare ad inten
ere che non bifogna perare nel fug

trebbe verifimilmente anco piegare di


Nettuno, che motra, per il cavalca

gire. La piegatione di quel Toro che

re fu'l Delfino, la ficurezza del Porto

rie che caduto nel Mare, f preo dal


Delfino, e da lui portato f la fchina,

fin che camp del naufragio. Si pot

di

-- ...*

42

Succinta Spiegatione

di queta Citt. Il fuo Nome; nelle no detra la Vittoria, fenza Ali, che li
Annali, fi f fortito di quel Filio Ma porge una Corona di Lauro; e nellal
rino detto T A PA > , onde vien in

tra mano quel huomo tiene alzato un

terpretata l'ifteffa Icrittione greca qui Corno di Dovizia, dal quale effe una
v tampata. La dichiaratione della Fiamma, nel luogo ov fi vedono fio
Vittoria fenza Ali, porgendo la Co ri e frutti in quello dAmaltea: fotto

l'ifteffe Delfino fi legge fcolpita l'Icrit


nell'antecedente Medaglia 26 a. di Na tione greca TAPA . Il roverfcio h
poli. Il roverfcio 'di queta prefente, un Giovane nudo , e cavalcando un
f vedere il trigefimo feto R di Ma Deftriero non fellato, ma generofo.

rona di Lauro, tata da noi fatta ,

cedonia, nominato Softenes, come fi Queto Giovane tiene la deftra alzata,

legge nell'Icritione greca fcolpita fotto ed h il carattere H dietro del capo, e


le gambe del Cavallo, in queti carat l'Icrittione E a TEN H x fr le gam
teri z a TEN Hz. Il gran valore di
quel Guerriero , nel combattere gli
Gauli, f timato degno di tanta ri
munerazzione, che gli dieder il Re
gno, nell'anno 474. dopp la fonda
tione di Roma, e perche mori nel 45.

be del Cavallo. La fpiegatione della


Medaglia 19a. di queta citt puol ad

giorno del fuo governo, la fua Caval

diferenza che non havendo l'Elmo in

datarfi queta.
La 2 o.a. motra, nel dritto, un Del
fino cavalcato da un Huomo , come

nell'antecedente Medaglia, con queta

catura non ha fella ne lui habito, ma capo, tiene un Vafo militare, in vece

della Vittoria , nel quale ponevano i


cibi, ed altre cofe neceffarie quelli
che
andavano far guerra, come fi leg
ed il piede alzato, per fimboleggiare
le Paffioni fregalatate, le quali furono ge apreo di Eutymio e di Aritofane,
empre da queto R moderate, per i quali dicono chera fatto di vinchi ,
che dopp la ua giovent fino al ter e chiamato da Greci rY A IO z. La
mino ultimo della fua vita , non fie lettera P, fcolpita fotto quel Delfino,
guito mai gli cattivi piaceri; onde te motra challora fi guerreggiava contro
nendo inalzato il braccio detro, la i Romani, gi ch'ella il carattereini
mano tela, coll'indice allongato, mof. tiale del loro Nome. Il Cavallo del
tra di baddare tutto. La Fiamma rovercio porta una Donna, e non un
che sinalza dal Corno di Dovizia mol Giovane, come la precedente ftampa.
to bene fignifica il calore che produce, Queta Femina havendo i Capelli ar
are giovane poliato, frenando un

indomito, che tiene la coda

e f nafcere tutte le cofe della terra ,

ricciati, e portando una Corona di


con lequali, nella Grecia ed altrov, giunco marino, fignifica la Madre di
adoravano gli Dei, ne pareva che foffe Nettuno, la quale da Greci f nomi
elemento il quale meglio rappreentaf. nata A M 4 YT PIT E, donde la pri
fe la purit, ed il non morire mai de ma vocale A, fi veddequ fotto la pan

gli Numi che la vivace Fiamma , e

cia del fuo Cavallo.

La 2 1a. f vedere Nettuno fullifteffo


per ci non era fatto Sacrificio alcuno
Delfino
dell'antecedente , coll'ifteffa
enza Fuoco. Quete dichiarationi
potranno fervire per le undeci Meda Corona della fua Madre, e lIfcrittio
glie fuffequenti Citt, ref. ne principiata A Y: che vuol dire Li
tando folamente da piegare quel di curgo , il quale hebbe la Nemea in
pi che nell'una l'altra parte di effe fpartimento tr gli Argiri, e f Legif
trovaremo fcolpito.
latore de i Lacedemonij, molto famo

La Medaglia 19 a. h nel dritto un fo nella Famlia di Proclo, e reftaura


huomo che cavalca un Delfino ed ha tore delli Giuochi Olympici, nell'an

vendo l'Elmo in capo, porta fulla ma no 3oo. dopp l'affedio di Troia.

*
#

delle Medaglie di Napoli.


Simulacro cavalcando nel roverfcio ,

43

una Facella ardente, e teneva un Ar

porta in mano il Ciembal d'Ifid, che co nella deftra. Pu queta medema,


allegeriff molto la pena della violenza fecondo la Spiegatione di Paufania, nel
che le era fatta, come cantan foven ottavo libro, Simboleggiare la Luna,
te i Poeti , e ne fcrive anco Plinio ,

che di notte lucendo , f la corta

quai che quel rumore non laciaffe paf


- fare il mormorio de glincanti alle orec
chie della Luna, e per ci non havef.
fer poi forza contra di lei. Altri han
no voluto che queto Ciembol, chia

viandanti , e per ci era dalli Arcadii


b fu'l monte Palatino, f detta Not
ticula. L'Huomo che cavalca, nel ro

mato da gli Antichi Siftro, donde fi

verfcio di queta Medaglia, h l'Elmo

legge qu prima fillaba greca Y :


motri il fuono che f la Luna , nel gi
rare de gli Orbi celefti : onde Celio
Calcagnino riferifce, che , per queti
due Circoli, fignificavano che la parte
del Mondo che fi genera, e fi corrom
pe ft fotto il Globo della Luna , ov

chiamata Diana Scorta e Duce ; fi co

me in Roma, nel Tempio chella heb

in capo, ed il Corpo tutto coperto da


un Scudo radiante, con due Lancie al

lato, ed un H. fotto la pancia del Ca

vallo. Queta lettera la prima del

Nome greco HA IO z, cio del Sole;


onde s'intende che queto Simulacro
era il Simbolo della virt di quel Pia
le cofe tutte fi mutan, fecondo il mo neta, havendo i Raggi del fuo Scudo
all'acutezza delle lancie , e
vimento de gli Elementi, fimboleggia
ti per il Circolo interiore, mentre che a ua forza demotrata per l'Elmo ,
quelle del Firmamento, efente di cor con un Scorpione di fovra, che punge
rozzione, fono rappreentate dal Cir dalla coda, come fe foffe la punta du

colo efteriore.

Per lIfcrittione I

na fiamma.

A O KA Hz, ftampata fotto il Caval

La 234. h Nettuno ignudo , nel

lo, sintende il Poeta cofi nominato ,

dritto, e cavalcato ful Delfino , colla

il quale era Comico, e nato in Gre


cia, dalla Sorella di Echylo, nel tem
po d'Euripide. Da quello furon com
pofte varie Fabule mentovate dalli An

Clava in mano, ed il Tridente poto

tichi.

coll'Elmo e Pennachia in capo, qua

verticalmente dietro il braccio finitro,


e lIfcrittione i o, avanti la mano deftra.

Nel rovercio un Guerriero cavallo ,

La 22a, motra parimente Amphi fi tutto coperto d'un Scudo rottundo,


trite cavalcata ful Delfino, come nell

con due Lancie ful fianco , e l'Icrit

antecedente, zoa. collIfcrittione prin tione KA A forto le gambe di quel


cipiata del fuo Nome A N o: ma quef. Cavallo, e la lettera A avanti il fuo
ta tiene un Grapol d'Uva nella mano capo. La Spiegatione di Nettuno cofi
deftra, ed una Face ardente nella finif nudo, e quella del fuo Tridente , fo
tra, per dare ad intendere , con quel no tate da noi fatte nell'antecedente
Racemo, l'abbondanza de i Vini, nel Medaglia 7a di Poffidonia. La Clava
Paefe di Tarento, e con queta Facola f da gli Antichi pota nella deftra di
accefa, che f
propria di Dia Hercole, che motra defiderio di fa
na , motravan che queta Dea era pere e di prudenza, con la quale fin
lapportatrice della Luce , nafcenti fero le favole chegli amazzaffe il fero
fanciulli, perche porgeva loro ajuto ad Draco, e portaffe via tr pomi ch'ei

ucire del ventre della Madre : onde


Marco Tullio crivendo contra Verre,

teneva nella finitra mano ; ed eran

prima guardati da quello, perche fu

diffegna un Simulacro di Diana, da lui per l'appetito fenfuale ; e da quello


rapito nella Sicilia in queta foggia : liber le tr potenze dell'Anima , or

Era giovane di faccia , e di virginale nandole di virt, e di opere honete.


apetto, e nella finitra mano portava Queto vien parimente fignificato per
2

le

Succinta Spiegatione
le tr parti, eparate guifa di coro pancia del fuo Cavallo. La fignifica
ne, nel manico del Tridente poto qu
dietro la Clava. Queta f offerta e
dicata Mercurio , nel paefe di Co
rinto, ed era di Ulivo falvatico. L'If.

tione di queto fi puo cavare dalla di

chiratione fatta nell'antecedente Meda


glia 2 1a. e per quella d'Apollo , nel
dritto, sintende che come quel Dio,

crittione greca IO , il Nome della col fuo Oracolo in Delfo, era pe'l
figlia d'Inacho e d'Ifimene , la quale Mondo, il pi celebre e riverito, co-.
effendo amata da Jove, queto la mu fi anche era la Republica di Tarento,
to in Vacca, per conervarfela : mal fenza che foffe neceffario di farne al
Icrittione, nella preente Meda
grado di Giunone; ma queta Dea, da cuna
lia.
ei gelola, dopp haverla-gli domanda:
-

La 25.a. f vedere , nel dritto , un

ta, ne diedde la guardia ad Argo , il

quale f da Mercurio uccifo , benche


mand una Vefpa quella Vacca, che

Huomo coronato fovra un cavallo ga


loppante, e portando unaltra Corona,
con un Lepre di ovra , nella mano
deftra, e le lettere IB N , e poi lIf

la fece tanto errare , che finalmente

crittione K A A AIK PAT Hz, fotto

haveffe cento occhi. Giunone da quef


to fatto effendo furioamente adirata,

ella e precipit nel Mare, da lei chia le gambe di quel cavallo. Nel rover
mato lonico, come fi legge nel Libro

primo delle Metamorphofi d'Ovidio,


c nelle Itorie di Paufanias.

L'Elmo

e le Lancie dell'Huomo cavallo, fo


no dichiarate nell'antecedente Meda

glia 22a ma lo Scudo di queta Guer


riero non radiante come quello che

rappreenta il Sole, mentre queto un

fcio , fi vede l'Huomo cavalcando il


Delfino, ed havendo un altro Pece,
ed il Tridente al folito delle altre Me
dagli di queta Citt , coll'Icrittione
N.E., oltra quella di TAPA z , gi
fpiegata: ma l'additione fatta qui del
la Syllaba N E, motra che foffe il No
me accorciato della Provincia chiamata

N E M E A, laquale Licurgo hebbe in


fpartimento,
nel Peloponefe , ov fu
dit, Simboleggiata dal picciolo Del
Simbolo della Luna, e della ua umi

fino tampato nel mezzo dell'iteo Scu

ron iftituiti i Givochi in honore di

do circolare, come il Dico rottundo

pedi gli Acheenfi di confederarfi con

Hercole, per conervare la memoria


della fua grandiffima imprefa , quando
hebbe affogato quel Leone terribile, e
di grandezza molto paventevole, nel
la Sylva detta N E M E A. Icrit
tione tampata nel dritto, motra chil
R cavalcando coronato , foffe il me
defimo al quale KA A A IKPAT E x,

Perfe R di Macedonia.

cio Cailicrates, quivi nominato, ha

di queta Pianeta.

LIcrittione ab

breviata KA A : vuol dire K A A A I

KP AT Hz, greco di nattione, mol

to pregiato nell'Achaia, e tanto valo


rof nel guerreggiare, che ottopofela
fua Patria allImpero Romano, ed im
La Virt

bellica di queto Guerriero vien de veva ottome la fua Patria , fignifi


motrata qu per la lettera. A 3 pofta cata per la Corona portata nella deftra

vero il petto del fuo Cavallo furiofo , di queto R , effigiato come fe foffe

gi che queto A, principia il Nome

Giove Servatore.

Laltra Icrittione

A PHz, ch quello di Marte, donde IBN, h le tr prime lettere del No


fi forma la voce APHT E , ufitata da

me greco di Giunone , timata da gli

Greci, per efprimere la Forza de li Antichi per Dea delle Dovitie , e de


combattenti , nel Campo di Marzo,

i Regni, onde vien motrata la felicit

di quel R. Le fue Amicitie fono


rappreentate qu dal Lepre tenudo vi
nel roverfcio un Huomo cavalcando vo, per farne gratiffimo acrifitio ve
nudo, ed havendo un Delfino fotto la nere, gi che lei molta bene fi con
cio del Dio delle Battaglie.
La 24a, porta, nel dritto Apollo, e

faccia,

Delle Medaglie di Napoli.

45

dente; ed il roverfcio non differente

faccia , lattando li figliuoli nati, men


tre che tuttavia simpregna, fi che par dal 2 5 a. eccettuate una Focola , una
turice tutti i tempi , come fcrive Foglia di Dittamo, e lIfcrittione abbre
Plino, dicendo ancora che credettero viata IA:ftampataqunell'una e nellal
alcuni che la carne di quel Animale tra parte di queta Medaglia, additan
faceflo pi bello affai, e pi gratioo , do il Nome di 4 IA O CT ET E, Fi
che non era prima; chi ne mangiava: lio di Peano, e Compagno fedele di
onde Aleffandro Severo ufandone fuo

Hercol, come l'havemo piegato nel


la Medaglia 14 a. di Velia. La Faco
motteggi, come crive Lampridio ; la ardente f data Lucina, per mof.
vente, f chi , con alcuni Verfi, lo
dicendo che, ben chei foff firo di
|

! 4

:
;

trare che queta Dea era l'apportatrice

razza, non era maraviglia che foffe della luce nafcenti fanciulli, per la
bello, e gratiotiofo, perche la carne qual cofa i Greci le davan lherba di
del Lepre ch'ei mangiava volontieri lo Dittamo, che pofta fotto alle donne,
faceva tale.

La 26 a. h, nel dritto, come la


22 a. l'Huomo cavallo, con due La
ncie al lato, ed una la mano deftra,

quando ftan per partorire, giova lo


ro affai , e per-tanto fe ne vede qui
una foglia
La 28a. imil all'antecedente, ec

che fi trova Spiegata nella Medaglia cettuata la Facola , la Foglia, e l'If.


5 a antecedente di Arpo, e non refta crittione di Filotete, havendo queta,
qu altro da palefare che lIfcrittione nel dritto, la fyllab rr, cioe rY M
decurtata r Y : cio r Y M N O x , N O x , che ignifica Nudo, come
che fignifica Nudo, e per-tanto queto l'havemo gi detto, perche queta Ef
Cavaliere pare enza Vetito alcuno, figie non vetita. Il Nome greco
collElmo folo in Capo. Se voleffe a E IN O KP AT Ez, che fi legge
qualche Itorio che le due lettere r Y: quiv quello di Dinocrate, Architet
fian le prime del vocabulo rY MN I to Atenienfe, molto celbr, il quale
K Oz, allora sintendera che queto fece cotrurre la Citt Allefandrina, e
Guerriere foffe efcrcitato nelli Givochi

retaurare il famofiffimo Tempio di

Gymnici e Martiali, itituiti da Ro

Diana in Efefo.

mani. Il Simulacro del rovercio, ca

La 29 a. motra, nel dritto, l'Huo

valcando un Delfino , e portando la

mo cavalcando, come nella 22 a. e nel

Vittoria alata, con una Corona , un

roverfcio quello della 25 a. con un Ca


ne, in vece del Pece di quell'altra , e

Corno dAmaltea, ed un Fulmin ,

non h bifogno d'altre dichiarationi che


di quelle fatte da noi, nelle Medaglie
18 a. e 2 1 a di Napoli, e nella 18 a.
di Caleno. Si vede qu, di pi, lIf

l'Icrittione za T : cio z n T E N E x,

crittione rO AY , formata dal verbo

lomeo Sgomentato da Brenno, il qua

ch' il Nome di Softhenes R di Ma

cedonia, nellanno 474 doppo la fon


datione di Roma , e Succefore di To

greco r OA n, che vuol dire gemere , le devat la Grecia, ed havendo cen


ed anco deplorare, e sintende in que to cinquanta due mille Soldati , del
to Ritratto, della lamentatione fatta lArmata Gaulefe, f ammazzato nel

r la morte d'un Fanciullo, il quale la Focidia, mentre che voleva depre


da fua Madre, f lafciato in preda dare il Tempio richiffimo di Delfo. Il
Nemici, per vincerli, come fara di Cane che fi vede qu, f dato in com
chiarato tefamente nella Medaglia pagnia Marte, come fcrive Paufani
3o a feguente di queta Citt.
a; perche havendo egli tanto buon
La 27 a. f vedere, nel dritto , un occhio che vi vede di notte, cofi han
Huomo cavallo, con tr Lancie ,

no da vedere affai gli accorti Capita


come quelle della Medaglia 2 a. prece ni , accioche non cafchin nelle occul
M

[C

46

Succinta Spiegatione

te infidie de nimici : vero perche combatteva contra loro , nellifteffo


la natura ua rapace, facendo volon luoge ove quella Donna haveva poto
tieri fangue, come fa quel Dio delle. quel Fanciullo : la paura urprefe per
Guerre. La voce rY , ftampata in allora talmente gli Arcadieni , che
fugirono, e non potendo fcapare dalla
quefto , piegata nella

Medaglia, ed il Nome APIz T a N ftrage, restarono gomentati. Dopp


poto qu fotto le gambe del Cavallo quel tempo gli Eleenfi aggregarono
quello di Aritone, R di Lacede quel Fanciullo al numero de i loro
monia, che f il decimo terzo della Dei, nominandolo S OS I POL IS,

ftirpe reale degli Euripontidi. ... Alcuni che vuol dire Confervatore della Cit
voglion che fia Arifteo, Figlio dA t, fecondo la relatione fattane da Pau
polline, rappreentato dal Parafole che fania. Queto medemo Nome fi tro
fi vede qui Simile alla Sfera celete, va anche dato Giove, in alcune If
illuminata da quel Pianeta plendante torie. Le due lettere N K, fignifica
per tutto il Mondo. Si poul anco ad no, per abbreviatura N I CA NAPO,
dattare queta figura l'uanza di quel cio Nicandro , R di Lacedemonia,
li della Fenicia, che metevan certa
f l'ottavo della tirpe Euryponti
d.
materia chiaccita e tonda, in capo ad
La 312. h, nel dritto, Taranto
una Verga, e quella adoravan per la

Effigie del fole, come lo riferifce Alef


fandro napolitano, nel Libro quarto,
al Capitolo decimo.
La 3o a. rappreenta, nel dritto, un
Fanciullo ignudo, ed equitando, che
tiene per le orecchie fuo Defteiero, il
quale h, fotto la pancia, quete due
lettere greche, NK. Il roverfcio f
vedere unaltra Effigie, col Tridente,
come quella che fi trova piegata nella
25 a. Medaglia precedente, ed anco
nella 26 a. per il Simulacro della Vit
toria alata, e portando la Corona di
Lauro : ma fi legge di pe in queta
il Nome greco e decurtato A PIx :

coll'Elmo e Pennachia in tefta , ed a

vanti la fua faccia queta Ifcrittione


T A PANT IN n N , cio di Taran

to, Citt fundata da Taranto Figlio di


Nettuno, come l'havemo dichiarato,

nella Medaglia 19a. di queta medema


Citt. Il roverfcio f vedere quel Fan
ciullo gi fpiegato nell'antecedente 3oa.
con le tr lettere N I K : che fono le

prime dell'ifteff R Nicandro, pari


mente nominato in quella come in

queta ; nella quale il Fancillo SO


SI PO L IS conduce un Carro tratto

da due Delfini, de i quali le briglie


fono nelle fue mani. Leggefi ancoche

anche dichiarato nellantecedente 29 a.

furono cari gli Delfini pi di tutti gli


Non reta dunque altro da dire che altri pec Nettuno , onde Higino
dellEffigie pota qu nel dritto. Quef. fcrive che tutte le fue Statoe ne met
to

Fanciullo era un Nume adorato

tevano uno in mano , come fi vedde

dalli Eleenfi dopp certa Vittoria da


loro ottenuta fovra gli Arcadienfi, per
il Potento eguente. Una Donna ve
muta nel Campo delli Eleenfi , quan
do eran s'ul punto di cominciare la
Bataglia, contro gli Arcadienfi, pro
mife quelli di dargli ajuto ficuro.
Queta Femina teneva nelle braccia

nelle Medaglie, precedenti 27a, e 28a


vero fotto i predi , come nella 24a.
ed in molte altre di queta Citt, nel
le quali, portando il Tridente, caval
ca un Delfino. Scrive Platone che Net

tuno era accompagnato da cento Ne


reide , lequali fedevano s altretanti
Delfini , in quel grandiffimo Tempio
un Fanciullo, e lo mette terra, fubi confecrato quel Dio appreffo de gli
to chauvicinarono gli Arcadienfi, e Atlantici , ed in quello di Corinto ,

dando full'inimici, tefta, abbaf.

come recita Paufania, nel Libro fecon

ata, vedero un enorme ferpente che do; e chegli con Anfiteite fua

M:
1I2V3

delle Medaglie di Napoli.


tava s un Carro, ove era anco PA te.

47

La dichiaratione della Spiga fi pu

L E M O N E Fanciullo, appogiato cavare da quella che havemo fatta cir


due Delfini, tenendone le briglie, co ca il roverfcio della Medaglia 19a. di
me vogliono alcune che fia rapreenta Velia, e per tanto, fi deve intendere
to nella prefente Medaglia, in vece di qui della fertilit del terreno di Meta
SO SI POLIS, il che parendo affai ponto, e maffimamente dell'abondan
verifimele, non fara da noi rifutato; za de i fuoi grani, che fi trova pari
anzi riconofciamo che dallifteffa Effi mente rappreenta dalle grandiffime
gie fi pu cavare, tanto queta quanto Spighe, negli roverfci delle Medaglie
l'altra opinione.
feguenti, fino alla vigefima feconda di
queta Citt ; nelle quali fi legge la
fua Ifcrittione greca, hora pi , hora
meno decurtata, con alcune altre let

SUcCINTA SPIEGATIONE

Delle

M: aggiunta quelle

di

tere , che piegaremo nell'occorenza


loro , enza ripettere le dichiarationi
fatte nella prefente, ove fono queti
tr caratteri, A M I : che principiano

la voce greca AM IA A A , fignifican


do il Combattimento foftenuto per ri

A 13. f, nel dritto, un Guerrie portare la Vittoria diffgnata dalla Cla


ro collElmo in teta , alzato in va dirizzata fovra quel motto.
La 14. non diffimile dalla prece
forma di Mafchera , ed il Capo dun
Ucello dietro al collo. Nell'altra par dente, fe non in un Fulmine, poto
te , vedefi una Spiga grande, e del ra fovra il ramo della Spiga. Non pare
mo in s una Clava, fotto laquale fo che altra Infegna fia pl propria Gio
no le tr lettere A M I : e nel limbo
finitro lIfcrittione accorciata M E

ve del Fulmine , benche lo deffero i


Romani, comc crive Plinio, al Dio

TA II: cio di Metaponto. Quel Guer Sumano ancora, il quale era il mede
riero pu fignificare il Duce di quel fimo che Plutone; ma quello folamen
tempo, che fatto haveffe qualche pro te che veniva la notte, perche il Ful

dezza grandiffima, fimboleggiata per mine de d era di Giove. Li Ethrufci


la Clava pofta nel rovercio: fi potreb antichiffimi offervatori di quete cofe ,
be ancora inferire dellifteffa Effigiebar

vollero che anco Minerva e Vulcano

buta, chella foffe il ritratto di Giove, parimente piegaffero il Fulmine, col

da noi fpiegato, nella Medaglia quinta quale fi legge che quella-Dea abbrufcio
di Arpo, motrandolo enza lElmo che gi l'armata de i Greci. Onde Virgi
fi vede in queta, col Capo dunA lio, nel primo dell'Eneide, f cofi di
quila , nel dritto, e la Clava nel ro re Giunone, sdegnata fr e medefi

verfci, lequali econdo l'opinione di ma, per non poter fare il male che
Porfirio, e di Suida , fignificano le voleva ad Enea, ed gli altri Troja

Vittorie di quel Dio, fuperiori tutta ni, quando, dopo la rouina di Troja,
la gente del Cielo, come l'Aquila
tutti gli uccelli, & chegli cofi h fog
gette tutte le cofe , come fe , per ra
gione di Vittoria, fe le haveffe acquif
tate, e governate modo fuo. Onde
viene che, per lo pi, non fanno in

andavano in Italia: H Pallade potu


to vendicarfi de Greci , ed abbrufciar

le Navi loro, piegando fopra quelle,


di ua mano, da l'alte nubi il Fulmine
di Giove.

Diccvano che i Fulmini

lanciati da gli altri Dei erano bianchi


tendere gli huomini la caua delle mu o negri; ma roffo era quello che veni
tationi di quete , ne del bene e del va dalla mano di Giove, come riferif
male che, fr mortali, fi cangia foven ce Acrone; Da-che vengono farfi lc
2

tr

A8
Succinta Spiegatione
tr forti de i Fulmini pofte da Arifto- micizia che f tr quelle due Nazioni.
La 16. rappreenta Minerva, col
tele, delle quali una cofi chiara e
penetrante, che f gli miracoli che fi l'Elmo ed un Pennachia pendente, fot
leggono troppo grandi, come che paf to al quale fta fcolpito un Grifo. Quef
fando , fi bee il vino tutto, in una ta Effigie fi trova da noi dichiarata nel

botte, enza laciare fegno di havere le Medaglie 13, e 15, di Velia.


La 173. porta, nel dritto , un Capo
tocco la botte: che fonde l'argento, ed

ogni altro metallo, che trova nelle ca di Buffalo, e nel roverfcio la Spiga
f, enza puto offendere queta: che grande, gi batevolemente propalata ;

ancora Cerere ,

Martia femina romana eftinfe il parto,

ben-che

che haveva encora nel ventre, ed lei

l'Et, come la difegna brevemente O

non fece alcun male: che ammazza le

vidio nel Libro fecondo delle Meta

perfone, ne fi vede che habbi tocco morfofi, quando defcrive il feggio re


je veti, che hanno in torno, ed altri gale di Febo, dicendo che v era coro
fimili. Queta forta di Fulmine viene nata di fiori la Primavera; la nuda Ef.

di Minerva, che nacque del capo di ta cinta di Spighe il crine ; lAutunno


Giove, e perci la pi purgata , e tinto i pi duna fpremuta; e lInverno
pi fotile parte del fuoco , e fara la aggiacciato horrido e trifto. Il Capo
bianca.

Laltra abbrucia ci che tro

di Buffalo motra le cofe che fteamen

va, e queta fia la roa, mandata dal te havemo dichiarate, nelle Medaglie
la mano di Giove.

La terza che h

18, 19, 22 , di Napoli , ed in oltre

i dellhumido, e del groffo, non ab quel Buffalo, cio Bue felvatico che

, ma tigne folamente ; e per mangi le fchiacciate cherano prete


ci la differo negra, e la diedero Vol ad un Sacrificio di Giove, app gli
cano, minitro di queto notro fuoco Athenefi , di che sdegnato uno che
tutto fumofo. Per lequali cofe hanno quiv era prefente , parendogli che
i Poeti chiamato il Fulmine Trifulco , quella Beftia foffe tata tropp prefon
come che ferifca in tr modi, e dipin tuofa, diede di piglio ad una fcure, e
gefi parimente con tr punte, e tr fu

luccife,

| la Tefta ,

e fe ne

rono i Ciclopi che lo fabricavano, co fuggi via fubito ; come crive Suida.
me fi legge nellitoria di Volcano.
Onde gli Romani prefero occafione di
La 15a. f vedere Cerere con una reiterare quel Sacrificio; come raccon
Spiga in Tefta, chc da noi fara Spie ta Paufania, nel primo Libro , dicen
gata nelle Medaglie 17a e 19a, fequen do che mettevano un poco di farro,
ti. Il carattere X, poto qu, nel ro e di frumento, mefcolati infieme , s
verfcio , con due Spighe , motra la l'Altare di Giove; ed il Buffalo deft
doppia abundanza d'alimento e di paf nato al Sacrificio , accotandofi lan
tura, nel tempo che gli Atenefi face dava mangiare, all'hora veniva uno
vano la guerra contro quelli di Chio, de i Sacerdoti, chiamato, da Greci,
nel Mare Egeo, come fi trova ncl Ti Buffono, per queto ufficio, e dava di
meo di Platone ; ed anco riferito in una fcure fu'l Capo quel Bue felva
alcune altre Itorie, che queti iffolari

tico, laciandolo decollato , come fi

erano tanto odiati da quella gente, che vede nella preente figura.
ogni volta che trovavano qualche falfo
La 28a, come la quatordecima di
Danaro, coniavano s queto il carat queta medema Citt, eccettuato un
tere X, improntato nella prefente Me Leonerto, nel dritto, con lIfcrittione
daglia , che per queto da Greci era A EY KI > II O x, intorno al capo del
chiamata XI B A HA O N , ov il X ,

Guerriero barbato, en un Uccellino

e la prima lettera di quella voce, fer fu'l ramo della Spiga intagliata nel ro
vendo ad eternare il ricordo della ne vercio. Il Leone era poto da gli
An

delle Medaglie di Napoli.

49

Antichi otto il giogo della Dea Ope, per ci f riverita come Dea. Onde
per motrare che come quel Animale ,

f la fua Statoa fatta in forma di Ma

ben-che fia R de gli altri Quadrupe trona, con ghirlande di piche in ca


di , ftava foggetto queta Divinit ; po, e con pendenti dorecchie di pa
Gran Madre della Terra, i Signori del pavero, perche queto fegno di fer
Mondo parimente fono affoggettati alle tilit. Queta Dea f anche creduta di
leggi della natura , e che cofi hanno havere dato le Leggi , inanzi tutti
effi bifogno dell'ajuto della Terra, co gli altri Numi, perche doppo che f
me la Plebe da loro governata. LIf trovato l'uo del grano, laciarono gli
crittione A EYK I x O fignifica un huomini, con lc ghiande , quella pri
Pefce havendo il Capo molto groffo , ma vita tutta rozza, e quafi ferina, e
e chiamato da Latini Muglio, il quale ragunatifi infieme, fecero le Citt, e
motra forfe emblematicamente il buon

viffero pocia civilmente, facendo giuf


Capo del Guerriero qui effigiato , e titia fecondo quelle Leggi, tabilite per
che tato foff molto valente quando caftigare i fcelerati, e per far prope
combatteva fu'l Mare figurato da quel rare gli virtuofi, rappreentati dalger

Pece degno d'offervazione quato al me frondofo, nacente dalla Terra, fo


uo Capo. L'Uccello polato fu'l ramo vra laquale fi vede qu eretto un Col

della Spiga , nell'altra parte di queta tellaccio , in forma di Spadone, nel


Medaglia, un Picchio, col quale di roverfcio, per fignificare la punizione
pingefi alle volte Marte, onde f chia
mato Picchio Martio , come che pro
prio foffe di quel Dio, o fia perche co
me queto Uccellino percotendo , col
forte becco, il duro rovere ; lo cava,
cofi con le fpeffe batterie ; i guerrieri

che, dalla giutitia vendicativa, devo


no fubire gli rei , e malfattori. L'If.
crittione A A I: la prima fyllaba del

la voce greca a A IO z , a A I
MON , che fignifica un Nume,
Dea, havendo il genio bono, ma for

tanto battono le mura delle Citt, che midabile Nemici fuoi , il che molto
fi fanno ftrada per forza , da poterv bene vien qu addattato queta Le
entrare dentro : overo perche queto gilatrice.
La 2oa, motra Cecere, nel dritto,
Volatile era offervato molto negli Au
una Mitra doneca , e nel rover
con
gurii, alliquali pare che i Soldati pon

gano mente affai; anzi cofi v attende fcio una Spiga ramofa, col carattere
va ogniuno anticamente , che non pa greco , Queti Simboli non hanno
revano fapere fare cofa alcuna , , o pu altra fignificatione che quelli dell'ante
blica, o privata, fe non ne pigliavano cedente proxima stampa, fe non che la

prima Augurio, in qualche modo.


La 19a. f Cerere, nel dritto con

lettera o, effendo la prima della voce


greca ArHM A , dichiara l'abbon

due Spighe in teta, e Pendenti d'orec danza d'ogni forte di Frutti , nel ter
chie, col fuo Vezzo di perle , e ylf reno di queta Citt.
La 21a. fa vedere, nel dritto , l'Ef.
crittione a AI: La Spiga del roverfcio
h fu'l ramo un Scimitara, con un Ger

figie di Mida orecchiuto, col Capo

me vicino quella groffa Spada , fta

dentro un Corno, e coronato di vite.

bilita ovra lEmisfero fuperiore della Nel roverfci fi vede la folita grande
Terra. Cerere f timata la prima che Spiga, fimbolo d'ubert per i grani.

motraffe di feminare il grano : racco: Queto Mida f R della Frigia , il


glierlo, macinarlo , e farne Pane alli quale volendo gi intendere alcuna co
mortali, che inanzi vivevano di her

fa, non troppo manifeta gli huomi


ni, fece la caccia un pezzo ad un Si

be, e di ghiande ; come lo riferifce


Virgilio, nel primo della Georgica, e lelo , e lo prefe finalmente all'odore
del
N

*
-

*-

----- :

5o

Succinta Spiegatione

delvino, ch'eglilargamente pare; in


certo fonte, qual Pauania fcrive che

@@

fuoi tempi era, per queto, . anchora

B R E VE DE SCRITTIO NE

motrato. Intendono alcuni , per il


Corno, l'audacia che dalvino cauata

D .

chi ne beve affai; perche Theopom

po crive, e prova, da molti tetimo Queta Citt, e le quattro eguenti, non


nij, che ufarono gli Antichi le Corna
fi trovano mentavate da Golzio , ne
d i Buoi , in vece di Vafi per bere:
da Parife, tr le precedenti del Re
altri vogliono che per il Corno s'inten gno di Napoli, ne manco le loro Me
dino certi pochi capelli che dal capo
daglie, qui fotto, da noi aggiunte.
fcendevano gi, come di notri yeg:
Eate f, da Greci, edificata, fo
giamo havere i Sacerdoti Armeni ; i
quali ovra la fronte

ed alla nucca ,

vra un Monticello, vicino al Fiu

fono rafi: ma Diodoro crive, con ma

me Pecario, nel Regno di Napoli, in

jore verifimilitudine, che ci era per: quella Provincia hoggi chiamata . A


che Bacco f il primo che motrafie bruzzo Citeriore , non lontano de i
mortali come havevano da giugnere i termini dell'Ulteriore, gia che la fua
Buoi , e mettergli all'aratro ... e con diftanza, dal Golfo di Venetia , fo

queti coltivare i Campi, Quelle opi lamente di quattro mille paffi geome
nioni varie fi trovano radunate nella trici. Queta Citt f anticamente fot

prefente Figura , ov il

Corno ferve

d'Elmo, ela Vite di Corona queto

to il Dominio delli Muracinienfi, e ne


fece anco menzione Silvio Italico, nel

R Orecchiuto, perche, nel primo fuo Libro ottavo, dicendo , Corfinum


Libro delle Metamorfofi d'Ovidio , fi populos, magnumque TEATE trade

legge che l'ifteffo Mida, havendo pre

bat. Ella f illuftrata da Romani, con

ferito il Canto di Pan , quello d'A titolo di Municipio , e dall'ifteffi no


polline, queto gli diede l'Orecchie minata Theatea , e poi finalmente da
dAfino, cio molto lunghe, come fo moderni Italiani detta Citt, ed anco
no qu rappreentate nel fuo Bufto.
Civitt di Chieti. Ella grande, po
La 22a, fimile alla vegefima di polata e Metropoli di quella Provincia,

queta Citt, eccettuati gli Pendenti


dorecchie, gi Spiegati mella decima
nona precedente queta ; ma non il
fiore e'un Giglio qu poto ful ramo
della grande Spiga , nel roverfcio.
Queti Fiori erano dicati , appo delli

e decorata dal titolo dArchivecovato.


Dallifteffa Citt fortirono il Nome fuo

i Chierici Regolari chiamati Theatini,


perche la loro prima iftitutione f fta
bilita in quella Metropoli, da Joanne

Pietro Caraffa, nel tempo che lui ne


Antichi, Flora, cofi nominata per ra Archivecovo , il quale divento fi
che la riverivano come Dea de i Fio
nalmente fummo Pontefice, fovrano

ri, tr gli quali ponevano il Giglio nel minato Paulo Quarto.

primo luogo, e credevano ch'ella ha


veffe cura, non folamente di tutte le 838383838383838
Piante , ma ancora de i verdi Prati,
maffimamente nel terreno di queta SUCCINTA SPIEGATIONE

Citt, ov fono fempre fioriti.


D'una e Medaglia di
.

U: folo Medaglia di detta Citt


venuta fin'adeo alla cognizione
, s.
nof

delle Medaglie di Napoli.


$

5I

noftra,havendo,nel dritto, Minerva col

l'Elmo guifa di Mafchera in Capo,

40g$0-06$e> 03$ePog$e osse os$o403

ed un Pennacchio con i Capilli pen


denti.

Si vede , nel reverfcio , una

' R

Civetta tante fovra cinque Palle o Cir

coli, ed havendo dietro il dorfo lIf

Di Luceria.

crittione T I AT I, cio di queta Cit


t, altre volte cofi nominata. La Spie

F da Lucerini fondata queta Citt,

gatione di queta Effigie di Minerva fi

nel Regno di Napoli, in quella


trova da noi fatta nella Medaglia 33. di Provincia hoggi detta Capitanata. Quei

Teano, e quella della Civetta nella 16a.

Lucerini furono cofi nominati da certo

di Velia: reta dunque da dire qu fo

Lucero Condutore loro, verfo la Citt

lamente la fignificatione delli cinque di Roma, quando ella hebbe, da Ro


Circoli fottopoti queto Ucello di molo, le Immunit riferite da Plutar
cato Minerva. Il egno della falute co, nella Vita di quel R, figlio di
facevafi, da gli Antichi, in forma di Rhea, nel trigefimo terzo fecolo dop
cinque fuperficie, di Pentago, co po la Creatione del Mondo , come fi
me fi vede nelle Medaglie di Antio puol inferive dal Libro primo di Tit
co , nelle quali fono icritte cinque to Livio. Alcuni vogliono che fia quef
lettere greche, in vece di queti cinque to Nome derivato della voce Lucus
Circoli, ed anco cinque latine, cio che ignifica i Bochi e le felve chera
SA L U S, che vuol dire la fanit, e no nel terreno di queta Citt, il che
le greche fono Yr EIA, havendo la non negaremo, gi che bafta di fape
meda fignificatione , perche, formano re che la Colonia di queti Lucerini f
il Nome della Figlivola di Efculapio, fpartita dalle due altre Trib del Po
chiamata Higeia, laquale f adorata polo Romano, chiamate, l'una, Ram
infieme col uo Padre, Nume della

mene da Romolo, e l'altra Tatienfe da


Queita d Lu

Medecina, e per tanto con lui pofero Tatio R d Sabini.


fovente la Statoa di coftei , come fi

cerini f molto agguerrita, in-fino che

legge nel econdo Libro di Paufania , la viciffitudine di molte cofe, havendo


mentovato da noi circa queto Penta pi volte mutato il fuo Governo Civi
gono, nell'antecedente Medaglia 14a. le, la Metropoli di quella Gente, cio
di Velia, ove l'origine di queta Figu Luceria , preentamente fatta Vefco
ra pi ftefamente dichiarata : ma ; vale, fi trova nel Dominio della Serc

per effer qu feparati l'uni dall'altri niflima Caf Imperiale dAuftria.


queti Circoli vogliono alcuni Itorici
che diano ad intendere le cinque Cit

t della Regione d'Italia perci detta


Pentapoli, dalla voce greca II ENTE,
che fignifica cinque, e dal nome II O

S'U C C IN TA S P I EGA TI ON E

A I Oz, ce vuol dire Citt, il che noi

D'una Medaglia di

ifteffi troviamo effer mol verifime, gia

ch'erano all'hora in quella Pentapoli


Ancona, Omo, Piaura, Arimini , e

Vocona , bene rappreentate da que


cinque Circoli.

LUCE R I A.

N: dritto di queta Medaglia,

fin

qu da nifuno mentovata, five


de il Capo dun Huomo feroce, co
perto dalla Pelle d'una Tefta di Leo
ne : e nel roverfcio una Colonna Bel

lica vicina ad unaltra p grande , la


2

quale

52

Succinta Spiegatione

quale compota di cinque parti fignificate dall'Arco improntato nel ro


frondofe , guifa di Capitelli , verfcio della prefente Medaglia. Per
con lIfcrittione L U C E R I A , tanti gloriofiflimi fatti di cotui narrar
cio di Luceria, fr quella Colonna ti, f chiamato Domatore de Motri ,
ed un Arco per faettare, munito di e diede materia farne divere imagi
Corda. Il Capo di quel Huomo ruf ni; ma, perche non fono pi brutti ,
tico, era quello di Hercole , il ne pi fpaventevoli Motri, ne Tiran
le tr gli Antichi f il Simbolo di For ni pi crudeli, fr i mortali, de i Vi
tezza, e la Pelle d'un Capo di Leone, tii dell'animo, hanno alcuni detto che
coprendo la Tefta di quel fortiffimo la Fortezza di Hercole f dellAnimo,
Lottatore , motrava non folamente uo non dal Corpo, con laquale ei fupero
potere maragvilioo , nel quarciare le tutti quelli appetiti difordinati, liqua
mafcelle ad un terribile Leone , ve li ribelli alla ragione, come ferociffimi
ro nel affogharlo , ma anco il valore Motri, turbano l'huomo del continuo,
d Lucerini, con alcun ecceflo , igni e lo travagliono: Ed queto propofi
ficato dalla corgiurzione di quelli due te, Suida fcrive, che, per demotrare,
Simboli. Troppo lungo farebbe di gli Antichi , che Hercole f grande
re di tutti gli altri gloriofi fatti che fi amatore di Prudenza, e di Virt , lo
raccontano di quel Nume, come che, dipinfero coperto duna Pelle di Leo
picciolo bambino, trozzi con le ma ne, che ignifica la grandezza e gene
ni due Serpenti, andatigli alla culla:e, rofita dell'Animo. La Colonna qua
fatto pi grande, tagli le tete che drilatera , dirizzata nel roverfcio di
rinacevano quale haveva gli piedi di queta Medaglia, ed affottigliata verfo
metallo , e le corna d'oro, la pigli, e la cima, era il Simbolo di quella non
lammazzi: che tia vedere alcuni fe molta grande, laquale da Romani f
rociflimi Cavalli, che mangiano un R, pofta davanti il Tempio di Bellona, e
poto loro dinanti da lui : , che fe ne chiamata Colonna Bellica, perche, de

porti in collo un fero Cinghiale : che liberato che havevano di fare alcune
meni legato uno paventevole Toro , Guerra , quella andava l'uno de i
che pirava fuoco: che fi ftringa fopra Confoli, doppo havere aperto il Tem
il petto un Gigante, e lo faccia mori
re: che ammazzi un horribile Drago ,
e levi degli horti delle Heperide li
Pomi doro che da quelle crano guar
dati: che metta le pale foftenere i
Cielo : che ammazzi un R il-quale

pio di Giano, e quindi lanciava una

fo Armento di Buoi: che uccida di

che effi havevano di movere la Guer

hafta, vero la parte ove era il Popolo


nemico; ed intendevafi che allora fof.

fe, comme diremmo noi, gridata la


Guerra. Mandavano poi fubito
queti un facerdote, ci deputato,
heveva tr Corpi, e ne meni un grof il-quale quiv narrava le giute cagioni

nanzi da pelonca un terribile Ladro ra ; da poi piegava unhafta ne Cam


ne, che pirava fumo e fiamma dalla pi de nimici: il che pare qui dallAr
bocca: che fi tiri dietro un Cerbero

co colla fua corda enza freccia, per

con tr tefte, da lui incatenato : che demotrare ch'ella era gettata quando

diftrugga molti potentiffimi Tiranni :


che tirando lArco, ammazzi , lAquila
che divorava il fegato di Prometheo ,
legato ad un alto monte ; e che ferif

f battuta queta Medaglia. L'altra


Colonna frondofa, pi grande che la

Bellica, fi vede formata qu da cinque


parti, guila di Capitelli, Corone,

ca, con le faette in aria', certi Uccelli per rappreentare gli cinque Givochi

tanto grandi, che ftendendo lali, to che fi facevano publicamente, da Gre


glievano la luce del Sole al Mondo. ci s cio, il Corfo, la Piaftrella, il

Quete due ultime prodezze vengono Dardo, la Lutta, ed il-Salto. Tutti


1Il

delle Medaglie di Napoli.


infieme erano detti Pentathli, dalla

voce greca II ENTE, cinque, e dal

53

in Germania, in Italia , ed in Frans


cia, ov da Meroeo ad Aetas, Gene

nome A e A O x , combattimento; il

rale de Romani, gli furono uccifi du


quale f poi da Latini chiamato (Ruin cento mille huomini , nell'anno 45o,
quertio, che fignifica cinque Zuffe : doppo la fondatione di Roma. Quella
Bataglie ; per ogniuna delle quali ftraga grandilima , sforzo gli Hunni
vi erano Premii ditributi, con Palme ovraviventi, e dalla Francia fcampati,
e Corone, quelli ch'erano Vincito ritornare nella Pannonia , ov fof
ri in quei Certami : ond le cinque tenerono molte guerre, fin che da Sci
Riconpenfe fi trovano rappreentate thij furono cacciati : alche aggiugne

dalli cinque pezzi delle Corone che


formano queta Colonna.

Ammiano Marcellino, che mentre f

da quei Hunni foggiogato il Paefe di


Friuli, in Italia, reftavano continua
mente Cavallo , ed armati , man

iando ; dormendo, e negoziando ,


B R E VE DE SCRITTIO NE

fenza defcendere mai dalla loro Ca

dicono ch'ella f edificata dagli Hun:

valcatura. La fudetta Udina da quei


Barbari cotrutta, e poi da varii Prin
cipi occupata, divento finalmente Me
tropoli della Patria di Friuli , ed ho
norata dal titolo Patriarchale, doppo
la rovina d'Aquilea, ed hoggi e fotto
il Dominio della Republica di Vene

ni, ben-che alcuni l'attribuicano i

Z1a.

Di Hyrina, e dUdina.

I celebre Magino, ed altri Geogra


fi, parlando di queta Citt d'Ita
lia, fituata nella Provincia di Friuli,

Duchi dAuftria. Quelle opinioni di


verfe, fono forfi venute dal vario No

me improntato nelle Medaglie attri


buite, da quei Itorici , all'ifteffa Cit

t ; non auvedendoi che nellIfcrit SUCCINTA SPIEGATIONE

tione della Medaglia feconda, qu fot


to prodotta, fi legge Y A IN A , e

Delle Medaglie dHyrina, d'Udina.

non YPI NA , come fi vede nella

prima eguente, cio Hyrina , e nell

L: Medaglie di

quete Citt fono

due, non mentovate da Golzio,


altra Udina. Quella e un Borgo da
ne
da
Parife. Si vede; nel dritto del
Latini chiamato Hyria, nel Regno di

Napoli, verfo la cota della Capitana la prima, l'Effigie di Minerva, coro


ta , non lontano di Vietro , e dal
Golfo di Rodia , nominato dalleti

nata di Lauro, ed hauendo i Capelli

dovuta alla Gente Hunnia , non refta

Y PIN A fu'l doro.

crotoglianti fotto l'Elmo in tefta, con


mologia di quel Borgo Synus Hyrias, un Pennachio pendente da quello, en
al-quale fi deve aggiudicare la feconda anche una Civett ull'ifteffo ramo di
Medaglia feguente ; ma la prima pro Lauro. fta , nel reverfcio , il Mino
pria della Citt d'Hyrina ; ed haven tauro caminante di humano fembiante,
do gi detto che la ua origine fi trova barbuto e monocorno, collIcrittione
Si trova da noi

da dichiarare altro fe non che quei Spiegato quel Rtratto di Minerva, in


Popoli venuti da contorni delli Palu quattro altre precedenti Medaglie, che
di Meotidi , ufcirono dalla loro Pa fono la 3a. di Teano,la 13a,la 14a., e la
tria, e fermatifi nella Pannonia , col
R loro Attila , ovranominato Fla

15a,di Velia.La Civetta effendo Uccello

proprio di quella Dea, parimente dichi

fuo Ramo di Lauro, nelle


gello di Dio, furono da lui condotti arata, col

Me

Succinta Spie
Medaglie 16a, e 17a, dell'ifteffe Citt di
Velia.

ominio del Summo Pontefice Ro

mano, ed h la Sedia dun Vecovo.

La Medaglia feconda qu prodotta,


come s'ella foffe d'Hyrina, non in
alcuna parte diflimile da quella prima,

ogseogo.sSe><bsesSe><osesSe><eg$o>

eccetto l'Icrittione fua , havendo Y

SUCC INTA SPIEGATIO NE

AINA, cioUdina in vece d'Hyrina:

e per tanto farebbe uperfluo di farne

d'una Medaglia di Axur.

qu difcoro particolare, oltra quello


gi fatto nell'antecedente Articolo, fo

vra il Borgo d'Udina.


838383838383838

On havemo , fin hora , potuto


feuoprire che lunica prefente
Medaglia concernente queta Citt ,
ed havendo Pallad, nel dritto, col

l'Elmo in Capo, guifa di Mafchera,


B REVE D E SCRITTIO NE
di A XUR.

ed un Pennachio nel fuo culmine.

Il

roverfcio f vedere un Gallo, il qua


le canta , tenendo le Ali aperte , ed

h una grande Stella dietro al capo,


A Volfchi fi crede fondata anti ed avanti da lui queta Ifcrittione gre

camente queta Citt, nel Latio, ca AX U R , cio di LAxur. Miner

hoggi detto Campagna di Roma. La va cofi effigiata, col fuo Elmo e Pen
nominarono primieramente Anxur dal nachio duna parte, ed un Gallo can

la particola greca A NE I ... e dalla

tante dallaltra, fi trova ftefamente di

voce XI P OY , che vuol dire enza

chiarata nella terza precedente Meda

Rafore, perche v era riverito Giove, glia di Teano: reta dunque da pie
in un Simulacro enza Barba, come lo gare folamente la Stella radiante die
riferifce Servio. F poi accorciato quel tro quel volatile dometico. Alcuni
Nome, in queto di LAxur, fin che vogliono che lei fia il Simbolo della
da Italiani pi moderni venne detta Luce intelletuale e Vigilanza che de
Turracina, per-che , nel fuo terrcno vono havere i Prencipi , nel governo
alcuni Monticelli fono fatti guia di degli Stati loro: ma tr le altre pie
Torre, fecondo la defcrittione dell'I gationi, fatene da Mitologici, fi tro

tenerario, contenuta in queti due va interpretata per il governo , l'in


verfi, cio, Mane novo impoitum fco fluenza di qualche Divinit fupuerio
pulis candentibus Auxur, ( Turracina re al Mondo fublunare, overo per lA
alio nunc nomine dicitur) inde. Hoggi nima dalcuno Prencipe , ed anco per
quel vocabolo latino volgarmente la Vita dun huomo vigilantiffimo in
interpretato Terracina. _. Si legge nel ogni tempo. Ci pare non dimeno pi
terzo Libro di Titto Livio , che gli verifimile ch'ella fignifichi una della
fudetti Volfchi, havendo gettati da Deit rappreentate da gli Antichi fot

questa Citt i fondamenti , fotenero to li nomi, ed il corfo de i Pianeti, e


molte bataglie da Romani , e furono forfe la Corona di Giunone, cofi ra,
fuperati da Licinio Confule , nel an diante in una Medaglia dell'Imperado
no 257. di Roma, e poi vinti da Quin re Nerva, motrando la fortuna e chia
to Capitolino, nel 316. ed anche dal rezza de Romani, mentre che lui re
Dittatore Pothumio Tuberto , nel geva quel Popolo.
323. Pochi fono prefentemente gli ha
bitatori di queta Citt, per-che non
v l'aria falubre, quantunque fia fer
tile fuo terreno , il quale foggiace al
BRE

delle Medaglie di Napoli.


|
BREVE DES CRITTIONE
di S_AEfrnia,

55

ed h titolo d'Evecovado, dependen


te dallArchivecovo di Capua. Il fuo
terreno abundantiffimo in ogni forte
di grani e di frutti , havendo ancora
molti Cani duna grandezza tanto e
norme chella diede cagione Poeti di

fignere cherano della femente del Ca

I'; fito di queta Citt nel Conta

ne di Rame, fabricato da Volcano ,


come lh detto Polluce , nel Libro

do di Moli/a , detto anticamente


Moloia, che divento poi una delle quinto della fua Itoria. Tutte quelle
Provincie lequali hoggi formano il particolarit batano per la cognitione
Regno di Napoli. Ella f da greci della fudetta Citt.
chiamata A I X E N IN O, ch un no

me derivato da quello della Parca A I gSe> 03So ag$e 6$$6sesSe>Seo3


> A , fignificando la Dea del Fato ,

perche molto famofa f quella Citt,


per lIndovina Sennone,
di A

S UVC CINTA SPIEGATIONE

chemon; onde vien anco il Cognome


greco di lei E NINO, preceduto
dall'Articolo A I, il quale giunto al

d'una e Medaglia di e AEfernia.

L. Ritratto d'Apollo, coronato di

medemo fovranome, forma lIfcritto

Lauro , con la ua belliffima Co

ne A Ix EN IN O, cio di c_Efr
nia. Quella Fata Sennone haveva due
figlij, tanto cattivi , che da Hercole
furono vincigliati, conformemente al
la Predizzione di quella Maga , e poi
trasformati in Simie, con i Cercopi,
come fi legge nclla Favola feconda del
Libro decimo quarto delle Metamor

ma, fi vede, nel dritto di queta Me


daglia, e l'Icrittione A Ix E NINO,

fofi d'Ovidio, ed anche nel Dizziona

laba del nome di Nicandro , R di

rio Itorico di Suida. Il Contado del

Lacedemonia, e uccefore del famofo

cio di fernia. Il Minotauro vian


dante nel roverfcio, con la Vittoria
alata, coronandolo dalla deftra , e te

nendolo per un corno dalla finitra.


Le due lettere N I fono colpite otto
la ua pancia, e formano la prima fil

la fudetta Citt f da principio fotto la Legilatore Licurgo. Queto Nican


Dominazzione di Moloffo, figlio di dro f lottavo Mr della ftirpe
Pirrho e dAndromacha, e poi fog

Euripontida. Havemo gi parlato di

giogato da molti altri Dominatori, tr quel R nella piegatione delle Meda


quali furono gli Opichi detti Aufoni, glie 3o. e 31a di Tarento . L'Effigie

gli Ofchi, gli Cumani , gli Tufchi , dApollo , e quella del Minotauro ,
gli Romani, gli Normanni, e final colla Vittoria alata , e le Corone di
mente otto i varii Prencipi che han quello e di queta, fono anche da noi
no poffeduto il Regno di Napoli. El tate , baftanza dichiarate, nella quin

la foggiace preentamente al Dominio ta precedente Medaglia di Sueffa.


dell'Auguta Cafa Imperiale d'Autria,

Il Fine delle Medagliedel


aggiunte quelle di Napoli.

P A R T E

S E C O N D A.

BREVE DESCRITTIONE
D E L L A

C A L A B R I A,
C

NI

LA SUCCINTA SPIEGATIONE

DI TUTTE LE MEDAGLIE ANTICHE


Attinenti alle fue
DIVERSE REPUBLICHE E CITTA,

Conforme lo tato Antico e Preente.


/

T:$ ER dar compito aggio di tutte le Medaglie riportate da

Golzio, dal Parie , e dal Padre Giouanni di Crepano

Capucino,
{%%

e7Moderno Chronifia, conveniente di fare


4 una Decrizzione di tutta la Calabria, conforme allo Sta
to Antico e Preente.

:*

Ed in fi fatta maniera, ritorna

*S*^&** a propoito narrare prima tutti i Nomi con cui in diverst

tempi fiata ella chiamata: Addurre ancora gli Habitatori di effa, che
gli uni fm ucceduti a gli altri , ed anche coloro che diveramente l'han
dominata: Far menzione anche del Jito, della Lunghefja e del Circuito

di effa; e di Termini che la circondano da ogni intorno. E per dar Prin


cipio all' Opera, dir che quella hoggi chiamata Calabria. F ne e
coli antecedenti nominata Achenazza, da Achenaz Promepote di No,
come pi avanti fara veduto. Cotal Venuta fara facceduta ver gli

Anni del e7Mondo 181o. E quella poi che prima era detta Achenazza,
cambio Nome in Aufonia, e cotal Nome f a tutta la Calabria commune.
Enotria venne poi detta con la Venuta che fecero gli Arcadii, cio,
Enotro, e Paucenzio, Figli di Licaone, negli Anni del Mondo 2229:
~

Breve Defcrittione

e cacciati gli Aufoni pi dentro all'Italia, chiamaronla Enotria.


Chonia f nell'anno vegnente detta , ma non f per tutta, fe non
certa parte di detta Calabria, cio, dal Capo Lacinio fino a Metaponto,
e coloro che habitavano eranoglifie Enotri, e poca diveritaf tragli uni
e gli altri, cio, tra gli Enotri e Choni.
Italia venne ucceivamente nominata da un tal Italo, cui, ancorche molti

Scrittori creduto haveero Forefiere, egli tuttavia f del medefimo San


gue Enotrio, e di Calabria, e per effere lui d'Ingegno ollevato e Potente,

volle che difineo l'antico Nome d Enotra, chiamata foe Italia, e ucce
dette circa gli Anni del Mondo 23oo.. E quel Solo fra-mezzo tra i daoi
Golfi di Santa Eufemia e di Squillaci, venne primieramente nominato
Italia: indi in poi fi fiefe non folo in Calabria, ma ben anche fino all' Al

pi, come prentainente vien cof chiamata tutta l'Italia.

Morgetia venne nel corfo de gli Anni detta, e proprio nel 235o, del
nuovo Regnante Morgeti, Filio d'Italo. Poe cotui la fua Jede in
Morgeto, Citt da lui fondata, onde deriva la Terra di San Giorgio,

come dicono i Croniti, e tutto quel Tratto di Paee fino a Reggio, f


cost detto, e gli Habitanti chiamati Morgeti, Morganti.

Sicilia f col tratto del tempo nominata da Siculi, per il foggiorno da


ef fatto, circa gli Anni 24 oo, de quali benche detto haveero alcuni
effere fiati Foretieri, il Moderno Cronita, vuol che foero gli fief Au
foni , od Enotri della fiea Calabria, che facevano la loro dimora ver
f le parti di Crotone, Dicendenti da Sicolo, Figlio Fratello di det
to Italo.

Japigia nominata venne appreo da Japige Figlio di Dedalo, cheve


muto da Creta, fond una Citta nell Capo Catinio: indi in poi volle
che tutto quel Paee da Squillace a Tarento, detto foe Japigia. Sara
ci auvenuto circa gli Anni 26oo, quantumque alcuni dicano pi doppo.
Bretia f poi chiamata la Calabria nofira da Bretio, Brento, Figlio
di Ercole, il quale capitato nella Parte Septentrionale di detta Calabria,
di l al Fiume Lanneta, ove hoggi la Terra di Santa Eufemia, f ac

colto da quelle Genti, e per loro R acclamato circa gli Anni 276o ,
pocco doppo. Dicono altri che cotal Nome folje premieramente fiato nella
Citt di Coenza, fondata gi da gli Auoni, e da gli Enotri accreciu

ta, da detta Citt fi foe fiee nel rimanente di Calabria.


Magna Grecia principio a chiamare da gli Arcadi, Enotri, chefu
rono gi Greci.

Cofioro creciutivi, e pi di Numero e di Potenza, maf.

fimamente con la Venuta de Trojani, doppo le Ruine di Troia, me gli


Anni 1816, e con la Scuola di Pittagora, nel 3464, vollero che foje
detta Magna Grecia; la quale principiava dalla Parte Orientale di Cala
bria, dal Capo di Leucopetra fino a Metaponto, a Tarento.
Ulti

Della Calabria.

Ultimamente f chiamata Calabria, non folo per caggiome della Vici


manza dell'Antica Calabria, ch'era ne Secoli andati la Terra d'Otranto,

e per la ftretezza del Paee, paarono quelle Genti nella notra, hoggidi
detta Calabria, con mutarle i Nomi di Magna Grecia e di Bretia, in quel
lo de la loro Provincia: fe bene in queto non fi accordi il Moderno Chro

nifta, il quale vuol che ci ucceduto folje in tempo dell'Imperatore Con


ftantino, quando pa da Roma in Contantinopoli, vero gli Anni di
Chrito 324: E volendo ripligiare l'Antiquo Nome di Auonia, in quan
to al fignificato, le diero Nome di Calabria, per che l'uno e l'altro figni
ficano Abondanza di Ogni Bene.
Vi reconobero alcuni altri Nomi, cio, Mefapia, Eperia, Saturnia,
e Salentino. Il primo Nome olamente apropriato all' Antica Cala
bria, ch' la Terra di Otranto; come alla Puglia quello di Peucentia.
Eperia f detta della Stella Occidentale Epero. Saturnia vuol dire Pae
fe di Ripofo, e non venne detto dagli Habitatori. Salentino f quella Par
te intornoa Crotone, e cof, vaglia il Vero. Tutti quelli Nomi non furono
Univerfali, ma chinell nua chi nell'altra Parte: chipi tempo, chimenovi
durarono; anzi che nell' Itorie i pi frequenti Nomi della Calabria fono
ati Auonia, Enotria, Italia, Sicilia, Magna-Grecia, Bretia, e Calabria.

Tutto ci detto fia per quel che petta a i Nomi della Calabria: Reta

da vedere di coloro che venuti foero nella Calabria. Il primo fi crede


di effere fiato Acanez Achanez come vuolo la Tradizione, e narranoan
che le Itorie, San Girolamo, Giofepe Hebreo, Eufebio, Ifidora, il P.
Saliano, ed altri citati dal P. Fiore nelle fue Croniche di Calabria, Par

te 1. Cap. 3. . 1. fol. 66. fe bene non mancaero de gli altri che dicefero
Giavan havere habitato in dette Parti di Calabria.

Altri ch' Elia , ed

altri che Cetimo foe tato colui da cui gli Italiani provenuti fofero : ed
altri dicono Tubal: ma come f detto Alcanez tato il primo ad habitare
mella Calabria.

Egli era Figlio di Gomer; Gomer di Giafet, e Giafet

di No. NI Poteri di detto Acanez furono ful principio chiamati Aca


nezzi, e pot cangiarono Nome, e furono chiamati Auoni: e cofi la pri
ma Populatione che fi annido in Calabria fiata di detti Auoni, chia
mati da altri Aramei, Aborigini.

Vennero apreo nella Calabria gli Enotri, verfo gli Anni del Mondo
2229., Chiamanstancora Arcadi, per effere venuti dell'Arcadia, e fu
rono due Fratelli, l'un detto Paucontio e l'altro Enotro, Figlii ambidue
di Licaone, e fondaron cofioro divere Habitationi nella Calabria.

Sueguironno ne gli Anni del AMondo 2816, doppo le Rovine di Troia,


altri Greci, che ritornando Vittorioi, afaltati dafiere Tempefia, paa
rono nella Calabria, ove parte di loro fondarono Luoghi, e parte popola

rono di Gente altre Citt. Queti fono confufi da gli Scrittoni co Focefi,
fe bene altri gli diffinguano.

4-

Breve Defcrittione

Succedetero degli altri ad habitare la Calabria, come gli Achei , negli


Anni del Mondo 3179, I Mefieni, e Calcidici nel 3222, I Lacedemo
ni nel 3285, e v furono dell'altre Genti, come gli Illirici, Milefii, Sa

mi, ed Ateniefi. Col progreo del tempo vi paarono della Lucania i


Brutii, in numero di 5o, pur di 5oo , che riempirono e dominarono
quafi tntta la Calabria.

Per fine, i Romani con le varie Colonie , e Municipii popolarono in


gran parte detta Calabria. Tutte quete Populationi fucceero prima la
Nafcit di chrifto, doppo la quale, otto le Condotte de loro Principi
Dominanti, vi venner Normanni, Suevi, Francefi, Aragonefi, e Spa

gnoli. Vi gionfero anche i Giudei negli Anni di Chrito 12oo, e 1492:


e finalmente gli Albanefi, doppo la morte di Giorgio Catrioto, commu
memente chiamato Scondenberg.

Queti fin hora narrati, fono flati coloro che in diverfi tempi, e con
tratti fucceivi han popolato e foggiornato nella Calabria. Refia a vedere
chi fano fiati quelli che l'han Dominata. Je fia vero il Catalogo che va
in volta per alcuni Itorici de i R d'Italia, cotoro credibile che l'havef
fero fignoregiata de quali foljo poi il Giogo; tutta la Calabria fi divie

in varie Republiche, governandoi da fe , pure da altri R letivi; e


Quatro furono le Republiche principali di detta Calabria, cio, la Regina,
Locree, Crotonele, e Sabaritica; a quefia fuccedette la Turina, ed alla

medefima la Republicha de' Brutii, che poe il fuo Seggio in Coenza, e

fi refe Patrona di tutte le altre, e domin qua a tutta la Calabria. Vi


furono delle altre Republiche, oltre alle narrate, ma di minor conto, e
tutte quefie batterono Medaglie, come pi avanti fara veduto. Cadde alla
fine Calabria/otto al Giogo de Romani, quando eglinoinforma di Republica

f.gouvernarono: e poia gli Imperatori Romani, e fujeguentemente a quei


di Contantinopoli: e pocia a Normanni, a Suevi, ad Angioini, Fran
cefi, a gli Aragonefi, che preentamente la tengonootto el loro Dominio.
Refia del Sito di Calabria, laquale per effere ella fituata negli Etremi d'I
talia, fia ella collocatafotto al Polo Artico, per la diflanza del 36. Grado,
fino al 46. Da parte di Terra vero l'Occidente, fia la Lucania, alprefen
te detta Bafilicata; da Mezzo-Giorno la bagnail Mar Tirreno, el Ionio da

parte di Oriente, ed anche di Settentrione; venendo in coffatta maniera ad


effere come Pen-Iola: fi come tutta l'Italia, di qui parte: il Circuito di

effa conforme alparere degli accreditat Croniti, di Miglie 73o. E queto


vaglia per il Sito della Calabria in genere.

Calando col Dicoro fu'l particolare , Sedeci Citt, con le loro Repu

bliche che vanno compref preentemente otto la Calabria furono che diero all'
Improntole Medaglie, conforme alli fopra accennati Itorici, cio, Reg
gio, Locri, Crotone, Sibari, Thurio, Bretia, Pandofi , Temea, Ti
rina, Mamerto, Hipponio, Caulonia,Carcinio, Scillatio, Petelia, Siberena.
B R E VE

BREVED
D I

SR
E

}}<xS Uefta f la Citt tr


:FNA) tutte le altre la pi
AVA Antica, in cui Asta
# # nez: ,

SUCCINTA

7A Pronipote di No,
};) capitato foffe, e f
2"

SPIEGATIONE

Afghanez,

Nomi Greci , conforme nelle Meda

delle Medaglie di Reggio.


Prima Medaglia di Reggio vien
effigiata
con Nettuno, col Tridente

glie di detta Citt trovafi improntata,

Vibrante , e nel Dritto il Toro, con

cio, P H r H N n N e II o E E A o N E A ,

l'Icrizzione II o x e a o N E A.
La Seconda al contrario nel Drirto

Reginon f detta in occafione che pri


ma la Calabria e la Sicilia facevano un

ha Nettuno enza Tridente , con parte

folo Continente; e poi l'una dellaltra

di detta Ifcrizzione. La Dichiaratione

eparatafi a forza de Terremuoti, fi


caggion quella Rottura , e rimafe la
Sicilia Iola , e confequentemente da

tal Apertura venne cofi chiamata in

queta, per che fendo Nettuno Iddio

del Mare, e l'Infegna di lui il Triden


te, vuol alludere che la Sciffura fegui
ta tra Reggio e la Sicilia, fof eguita

Greco Reginom, come fcrivono altri


Rigi e Rigomi. Venne anche chiama
ta Po/idonia e Nettunia , perche Sa

per opera di effo lui ; e per haverlo


propitio , edificato gli foffe un Tem
pio, ed impoto a Reggio cotal Nome
turno Figlio di Nettuno accreciuta l'ha Podonia, che vuol dire Citt Poffe
veffe, fignificando lo teo luna e l'al duta da Nettuno. Il Toro per effere
tra voce: perche cofi foffe detta da Animal fiero, f appropriato Nettu
_Antioco, doppo quella eparatione, mo, a cui f fatta la Solennit col Sa
attribuendola a Nettuno Dio del Ma
crificio de' Tori , per denotare che
re ; in honore del quale f fatto eri quella Rottura feguita foffe con Fero

gere un Tempio. F anche detta Fi

cia, e fenza danno di detta Citt.

b, quando rovinata da Dionigio Pri


mo, f reftaurata da Dionigio Secondo,
Figlio di lui. Finalmente f chiamata

quafi fogmilianti, con queto divario

La Terza e la Quarta fon tra loro

Reggio Giulia, perche Giulio Cefare

che la Prima ha nel Dritto il Toro , e


perfopra IIo : nel Roverfcio Nettuno,

retaurata l'haveffe, doppo le rovine

con innanzi E 1 E N n, e dietro alle

fatte da Pompeo. La Fondatione di


Reggio e attribuita da Chroniti ad A
fehanez, Pronipote di No, verfo gli
Anni del Mondo 182o, ma conforme
nelle Itorie fi legge, f fatta da Cal
cidici, paffati da Calcidia (hoggi det
to Negroponte) in quella Riviera. El
la al preente pica per la prima Citt,
ed Regia , e decorata col Titolo

Spalle un Ramo di Granato. La Secon

Arcivecovale.

da , quai lifteffa, e folamente dif


ferente nel Ramo di detto Granato, in

cui vedefi apefo il fuo Frutto Aperto:


in ambedue le Faccie il folo principio
del Nome di detta Citt II o z: Quef.
te fon le loro Effigie, ecco le Dichia

rationi. Perche il Pomo Granato, fe


bene fia bello mentre intiero, molto

pi vago e bello quando fi vede la


cero e pezzato; poiche allora demo.
tra i fuoi Grani come tanti Rubini:

quindi con ci fi dimotra che Reggio"

dalla

Succinta Spiegatione

dalla opra accenata Sciffura non pati


danno alcuno, ma pi tofto ne aquif.
t fplendore e vaghezza.

La Quinta motra Giove fnza Co


roma, nel fuo Dritto, e nel Roverfcio

Effulapio Sedente, con la Grcca Ifcriz


zione P H T H N n N ', cio de' Reggini.

Rapito da alcuno che forfe gli minac


ciava Guerra.

La Medaglia Ottava portava nel Drit


to la Luna

nel Roverfcio Giove

che tava a federe fopra una Pietra,


appogiato ad un Haffa , con la folita
Ifcrizzione P H T 1 N n N.

Giove co

Vuol darci a fentire che retrovandofi

Sedente ed appoggiato, non pu altto

Reggio da Morbo Petilentiale afflitto,


e fupplicato Giove al focorfo, il con
nobe fdegnato , e per ci fenza Co

fignificare che Apparechi di Bataglia:


la Luna Bicorne Efferciti Doppi; onde

fi cava come fopra, che Giove minac

ciato fubitamente fi apparechio alla Di

Sedente, per non effere pronto al Ri

fefa, quantunque venuto non fufle alte

medio. Onde cofi afflitto Reggio, f

Armi.

roma.

Il medefimo addita

battere detta Moneta, forfe affin din

Si rappreenta nella Nona Medaglia

calorire i Cittadini per porgere pi cal


de Suppliche; e la indovino, come fa
vedere la fequente Medaglia.
Nella Sexta Medaglia vedefi il me
defimo Giove con la Tefta fol Coronata
di Alloro, pur dUlivo: nel Rover
cio Igia Figlia d'Efeulapio, cio la Sa
lute, che tien nella deftra un Serpe dal
Capo fofpefo , e con la finitra la fua

Giove in una Faccia, e nell altra Mi


nerva, con una Corona di Fiori in ma
no , e con lIfcrizzione P H r 1 N a N.

Coda, e di un lato l'Icrizzione Greca


P H r 1 N n N.

Si dichiara brevemente

Minerva Figliuola di Giove fignifica la


fua Gioventu. I Fiori fon Gieroglifico
dellArti delle quali Minerva fi favo
leggia l'Inventrice : e cofi Giove ac
coppiato con c_Minerva , ci da ad in

tendere che la Republica di Reggio,


non folo era felice per l'Accortezza del

fuo Giove , cio de fuoi Regnanti,


in tal forma, per che rittrovandofi
Reggio dal
afflitto, e por
giutogli Prieghi fl principio il rittro
v Sordo: quindi battla fudetta Quin
ta Medaglia , chavendolo pocia rit

trovato Liberatore, batt la prefen


te ; mentre Giove fi rappreenta Co

ronato di Alloro , per effere lui tato


Condottiere dEfferciti, pure con la
Corona d'Ulivo pet effere Simbolo di
Libert : e meglio fi motra col Serpe
nel Rovecio, tenuto fofpefo da Igia,

Figliola d'Estulapio ch la Dea Salu


te , ed il Serpe viene cnfegrato alla
Salute, fe ben fi poteTe dichiarare in
altra maniera.

quanto per quella di Minerva, e delle


fue Arti che fiorivano in detta Citt.

Ffi vedere nella Medaglia Decima


pe'l Dritto Mercurio con una Bura nel
la deftra e nella finitra il Caduceo:

nel Roverfcio Cafore e Polluce, con


l'Icrizzione P H T I N an. Per Dichia

ratione di detta Medaglia dire potrafi,

che quando Mercurio favoleggiato per


Inventore dellArte di Mercantor, e
per tal effetto creduto il Dio delle Ri

chezze, per ci daglifi la Bura ,

per

Simbolo del Guadogno folito farfi ne


i Traffichi. Il Caduceo Simbolo dell

Eloquenza e Detrezzanecearie a Mer

Vedefinel Dritto della Medaglia Set

canti Quindi fi addita il celebre Mer


cato che fi faceva in detta Citt. - Vi

tima Giove, e nel Roverfcio Proferpi

fi accopiano Cafore e Polluce, perdi

na, con la fola Iferizzione P H r 1 N o N.

motrare che fomiglianti Numi fofro

Vollero gli Antichi Reggeni ignificare


che fi come Proferpina da Plutone Ra

Tutelari a tuttigli Meeni, che furono

pita, f lontana dalla fua Caf in Sici

laciano le altre Spiegationi.


LUndecima Medaglia ha nel Dritro

lia, cofi venne a coglier Fiori nella Ca


fimboleggiato
labria , non cofi

in Proferpina, che tando f gli occhi


paterni di Giove , non poteva effere

reputati Concittadini de Reggini Si


Cafore e Polluce, con Capelli tn Tefta,

e con una Stella di fopra: nel Rover


fcio um Soldato Vincitore che butta fu
lAl

Delle Medaglie di Reggio.


lAltare una Tazza di Vino, ed al fo
lito lIcrizzione Greca

PHT IN n N:

e meritamente fcolpivano i Reggini co


tale Medaglie, perche Confederatl co'
Locreff, contro li Crotoniati, implora
rono lAjuto de Spartani ; e cotoro
non potendo , loro perfuafero ad im
plorare l'Ajuto di detti Cafore e Pollu
ce, come anche effi medefimi fecero: e

7
divotione ardentiffima a fudetti Dei.
-

Per quel che tocca dell Accopiamento


in dette Medaglie. Hora del Trepiede,
hora dell LArco e Saette fe ne dicorra

appreo.
La Medaglia Decima Sexta fta fcol

pita nel Dritto con Apollo abbraciato


col Tauro, e la olita Icrizzione PH

r 1 N n N ; e nel Roverfcio un Serpe con

non f vana cotale Imploratione, per

una Saetta che gli trafiggegli occhi dall

che venuti a fronte gli Effrciti, i due

una a l'altra parte.

Numi Caftore e Polluce furono veduti


affefi fopra duoi bianchiffimi Cavalli ; e
rimafero vinti detti Crotoniati. , Dipin
gefi il Soldato Vincitore per Simbolo del

perche il Lauro Pianta maffimamente

ne gli occhi vuol fignificare che Apollo


anche Fanciullo uccife il Serpe Pitone,

Puofi dichiariare,

appropriata ad Apollo: il Serpe trafitto

Sourano Commandante della Militia,

e cofi detta Medaglia venne ordinata ad

il quale vinfe con lAjuto di detti Dii;

honor di Apollo, in congiuntura della

e viene dimotrato nel Vino roverciato

fua Feta.

fu lAltare, per Simbolo di Sarcificio.

Vengono in ordine due altre Meda

Nella Duodecima Medaglia, al Drito

glie. Nell una ch la preente, cio,


la Decima Settima , corgefi Apollo

fono imprefiCafore e Polluce: nel Ro


verfcio Diana , con Apollo, e l'Icriz
zione P H r 1 N n N.

La Dichiaratione

delluna e dellaltra Medaglia, in quanto

coll Arco in mano,

in atto di far

Caccia: ed addietro la Faccia di Febo,


cio del Sole, con Chioma riccia, e

a gli Dei Cafore e Polluce, cofta da fplendente, e con fotto al Collo l'If.
quanto fi detto fopra: e per quel che
tocca a Diana ed e Apollo, fi caver la
loro Dichiaratione dalle fuffequenti Me
daglie.

La Medaglia Quatordecimavedefi fcol


pita con Lpollo e Diana nel Dritto;

e nel Roverfcio un Trepiede, con la fo


lita Ifctizzione.

Nel Dritto della Medaglia Quindeci


ma fono gli fteffi Numi di Apollo e

CT1ZZ1O11C P H T I N Q N,

Nellaltra, cio la Decima Ottava,

di una parte Apollo folo, e dell'altra


la Ruota del Sole, con l'icrizzione PH
r H N n N. Vengono ambe due cofi di

chiarate , perche Apollo e Febo fono i


medefimi; e volleroi Reggini con ci di
motrare, la Salubrit del loro Aere,
pure la Peritia de loro Medici.

E diffegnata la Medaglia Decima No

Diana ; e nell'altra Faccia l'Arco con


le Saette, con la medefima Icrizzione

na col Sole nel Dritto , e con lo fteff

P H r 1 N n N.

Si dichiarano ambe due

di Leone , e con lIfcrizzione P H r 1

in queta maniera , perche tolto via


Orefie, in Pena del materno Homicidio,
e detituto di ogni Rimedio, ricore all'
Oracolo di Delfo, dal quale mandato

N n N ; e per intendere queto torna a


anza di Leone, per dinotare la di lui

al Tempio di Proferpina Ipponiate; qui

Fortezza.

nel Roverfcio, ma con Faccia e Corpo


propoito la Pittura che gli Egittii efpo
nevano in publico del Sole in Sembi
Il medefimo vollero figni

vi li venne commandato che gir dovef

ficare i Reggini, perche il Sole, nello

fe in Reggio a portar le Imagini di e4

ro Territorio , con la fua Poffanza,

pollo e di Diana; e che nel viaggio la

tagiona prima di ogni altro Paefe le

vandofi in fette Fiumi recuperarebbe la

Biade, ed i Frutti.

Salute, come pur a punto li uccee.


Giunto in detta Citt, e depoitati ivi

In queta Medaglia Vige/ima, veggia


mo nel

: di

i Simulacri d'i Numi , loro edific un

Leone, e nel Dritto Venere, col Pomo

Tempio magnifico, e celabraronfi Fefte

alla deftra, ed alla finitra lIfcrizzione

Sole
uperbe ; onde nacque in quella Citt P H rB1 N2a N. Epiegafi perche ilfcol

Succinta Spiegatione

La Medaglia XXVI, porta nel Drit

fcolpito con Divia di Leone era Simbo


lo della Vigilanza che reideva ne Com

to il Sembiante d'un Huomo Crudele,

mandanti allavanzo di quella Republi

con lIfcrizzione P H T I N n N ,

e nel

Per Vennere col Pomo nella def

Roverfcio una Donna Appogiata in un

tra, fi denotta la Vittoria data da Pa

Scudo con la Siniftra, e con la Deftra

ride a Venere, in contefa havuta con le

la Vittoria Alata, che pone in Tefta

Dee Giunone e Pallade : e cofi vole

la Corona: volendo fignificare l'Huomo


Crudele, Anapila, dopporovinata Reg
gio. La Donna Pallade che motra

ca.

vano i Reggini dimotrare che la loro


Citt fuffe la pi reguardevole fra tutte.
La Medaglia XXI, vedefi di una
parte con la Tefta di Leone, con fotto
alle Maccelle le tre prime Lettere Gre
che della Citt, e nellaltra una Pian
ta d'Herba, con due altre Lettre Gre

che PH.

dhaver combattuto con Prudenza e Va

lore. La Vittoria in quel modo figni


ficara che dal fuo Arbitrio pendono le
altrui Vittorie.

Euvi nella Medaglia XXVII. pe'l

Si piega perche fendo il

fuo Dritto un Huomo Gloriofo, tratto in

Leone fimbolo della Terra , vuol ad

un Carroa due Cavalli, e nel Rovercio

ditare che la Terra nella Campagna di

una Lepre, coll' Icrizzione PHriNaN;


e vien per effa fignificato Anafila Ti
ranno di Reggio, doppo la Vittoriaper
lui ottenuta nellOlimpio, e perche del

Reggio fempre fia feconda e verde,


come la dimotra lHerba poco alzata
da Terra.

Seguitan tre altre Medaglie , che


tutte infieme faran dichiarate, in ordi

ne alla vigefima feconda, ove nel Dritto


una Mufa Coronata di LAlloro, ed in

la Calabria egli il primo trafport in Si


cilia tali Animaletti.

La Medaglia XXVIII, contiene uno

Sparviere che fbrana un Ucello, coll'

fronte leggefi P H r 1 N a N. Nel Ro Ifcrizzione P H T 1 N n N d'una parte, e


verfcio un Leone con la Faccia rivolta

dell altra il e_Minotauro, con una Stel

a Terra.

parte la Lira con lIfcrizzione P Hr H

la di opra, e fopra a quella una Coro


na Reale, replicando la fteffa Icrizzio
ne , ed appartiene allo fteffo Anafila

N n N ed un Leone Sedente. . .

che rinov l'Arte di cacciagiare con tal

Nella XXIIII, faffi a vedre di una


Nella XXIV , fta nel Dritto il Ca

po di una Mufa , e nel Roverfcio una


Lira, con l'Icrizzione P H T HN n N, e
per Dichiaratione di tutte le tre, volle

Ucello.

Pel Minotauro volle motrare

la doppia Signoria che lofteffo Anafila


haveva di Reggio e di Meina , come
anche ladditono la Corona e la Stella.

ro i Reggini ignificare le Glorie de lo

Spicca nel Dritto della Medaglia

ro Poeti, poiche la Lira e la Cedra fo


no Itromenti Mufici, quella ritrovata

XXIX, Giunone con in fronte lIfcriz


zione P H T I N n N , e nel Roverfcio
una Cicala ; e dacci ad intendere che

da Mercurio, e queta da Apollo. Giuf.


ta le Favole la Lira f datta ad Orfeo,
onde ne provennero i Poeti Lirici; mor
to Orfeo, tolfero le Mufe la Lira e re

f battuta ad honore di detta Dea cele

catala nel Cielo, la transformarono in

bratiffima in quella Citt. La Cicala


per effere mutula in quel Paefe, dinota
la qualit del Caldo, che pi tofto deb

Stella.

ba farfi col Cuore che con la Bocca.

La Medaglia XXV, e fcolpita nel

Ven la Medaglia XXX, impronta

Dritto con una Lira ed il Cornucopia

ta con Marte nel Dritto, e nel Rover

d'una parte, e dellaltra P H r 1 N an;


e nel Roverfcio la Mufa Coronata d'Al

do in mano ; e d'attorno lIcrizzione

loro, ed una Lira. Volevano ignificare


la Felicit di Reggio, che deriva da fuoi

fcio la Vittoria e Minerva con uno Scu

PH T I N n N.

Motrafi con tal Impron

f, e l'Ubert del Paee Simboleggiata

to la Vittora ripportata da alcuni Guer


rieri di Reggio raffomiglianti a Marte:
ma perche detta Vittoria f parta pi

nel Cornucopia.

tofto dalla Prudenza che dal Valore,

Poeti, fignificati nelle Lire e nelle Mu

per

Delle Medaglie di Reggio.

per ci v f dipinta Minerva cen lo

il Cartari fol. 28 , ne parla.

Scudo in mano, e non con lHasta, per

effer feguita detta Vittoria a Difea e

implicanza fe voleffimo credere altro


Nume ; poiche il Tripode viene ad altri

non ad Offefa.

Numi afcritto, come lo fteffo Cartari,

Ne fara

La Medaglia XXXI, reca d'una par

fol. 175, ne parla. LHafta altro If

te Giano con due Faccie ; dallaltra un

tromento che foffe fi addita la Difefa,

Huomo Sedente, con un Hafta in ma

mentre fta a federe.

no, e dun canto il Tripode, e dell al

La Medaglia XXXII. ha nel Drit


to' Apollo Coronato d'Alloro, ed avan

tro lIfcrizzione P H r 1 N n N.

Tab. 25. n. 9. e Parife.


modo dichiarare.

Golzio

Puofi in tal

F cotume antico

ti l'Icrizzione P H r 1 N n N , e dietro
alla Tefta un Iftromento detto Plettro,

dimprontarfi nelle Monete Giano, per


effer lui ftato il primo che cacci fuori
la Moneta di Rame , come fcriffe A
theneo, appreo il P. Fiore , fol. 325.
col. I. n. Cofi veggonfi molte Meda
glie della Grecia, Italia, e Sicilia, col
di lui Impronto. Molte fon le raggio
ni perche con due Faccie Giano fi ra
preenti; delle quali il Cartari fol. 21 ,
perche per Giano intendino alcuni il So
le, il quale apre il D con la Mattina,
il chiude con la Sera. Altri il Tempo

col quale fi fonava la Lira, ed una Let


tera di opra K. Nel Roverfcio la

che cofta del Paffato e Futuro.


Altri
lAnno. Altri il Mondo. Plutarco vuol

me f Anafeale , ( altri fcrivono Ana


file ) Dionigi, altro, a cui era d'al
lora fogetto Reggio: pure dimotrera

depinto Giano con due Faccie, per


che foffe Genio del Paee R appo

Faccia di Leone, Golz. Tab. 26. n. 4.


D'Apollo Coronato fi fempre parlato
nelle antedette Medaglie, cofi dell' If
crizzione. La Lettera Greca K ,
vorra dire ffefamente in Greco kaka
Aos , cio, R della Sicania, come

congetturando piega il Golzio, nelle

fue Tavole di quete note fingolari, per

additare deffer cotal Medaglia battuta


in tempo di qualche R di Sicilia, co

il Nome dell Trtefice che la coni.

fe il vivere rozzo ferino in dometi

Per la Faccia di Leone che voglia figni


ficare, ne f parlatofopra nella Dichia

co e civile.

ratione della Medaglia XXI. come an

quelle Genti, perche cangiato havef.


Altri vogliono che le due

Faccie di Giano motrimo la Prudenza

de Saggi R, e de gli Accorti Prenci


pi, perche oltre le cofe prefenti debbo

no prevedere alle cofe dauvenire: e ref:


tringendo il tutto al Cafo notro, f da
Reggini depinto Giano in tal Sembian
za, per motrar l'Origine della Mo
neta di lui , perche lo haveffero per
loro Dio Tutelare, e che a fomiglianza

che il P. Fiore, fol. 3 19. Tab. 1.

La Medaglia XXXIII, porta nel


Dritto Cafore e Polluxe con due Stelle
fopra i Capelli; nel Roverfcio Mercu
rio col Capello Alato, ed in una mano
tiene il Caduceo, e nell'altra una Hafta,

a di fotto un Altare, con Fuoco acceo,


e l'Ifcrizzione P H r 1 N n N , Parife, m.

. La Spiegatione dital Medaglia puo

delle Auvetudeffe di effo, era la loro Re

fi prendere dellaltra fatta nella Meda

publica governata. Quel Huomo Se


dente chi fuffe , per lo Trepiede che gli
fta avanti, faffi credere Apollo, come
altro Tutelare di quel Popolo, tanto

glia X, dalla quale altro divario non fi

pi che credefi per l'Oracolo di lui foffe

vede, fe non che detto Altare, che

fia con ardenti fiamme, pure fuman


te : e non vuol altro fignificare fe non
che i frequenti Sacrificii che allora fi

lui effer fcrati i Cittadini, come pie

facevano a Mercurio, per la frequente


Devotione di quei Popoli. Inveges, p.

ga Golzio, nel Dicoro di

1. f. 215. el P. Fiore 349 Col. 1.

iv quella Colonia menata, e che pera

fe ben veder fi facee con la Barba,

La Medaglia XXXIV, ha nel Drit

contro il cotume di lui, facendofi per


lo pi Sharbato, tuttavia pure fi vede

to Giove Coronato dAlloro; nel Rover

fcolpito qualche volta Barbato, come

fcio Pallade che della Sinitra tiene lo


ScudoG l'Hafta, e dell altra porge

(9

Succinta Spiegatione

Corona coll' l'Icrizzione ph r 1 N a N.


Parie n. 5. . La Dichiaratione della
preente fi pu raccogliere dalle altre

Citt Vecovale, fotto la Caza Grimal.


da.

* antecedenti, enza replicare altro.

La Medaglia XXXV , porta nel


Dritto, un Giovane, con Capello, ed

SUCCINTA SPIEGATIONE

al lato l'Ifcuizzione P H r 1 N a N. Nel


Roverfcio Giove Barbato, con Corona

delle Medaglie di Locri.

d'Alloro. Parife n. 6. Per Giove fi


potra leggere fopra. Pel Giovane figu
rato nel Dritto, fi potra intendere Mer

curio, Apollo Tutelare de Reggini,


pure il Capo di quella Republica Re
gnante: tal era il Figlio d'Anaftile.
La Medaglia XXXVI, tiene nel

A Medaglia Prima di Locri rappre


L:
nel Dritto Giove Sedente , e
nella finitra un' Aquila, e nella Deftra
un Hafta con il Cornucopia al lato , e
lIfcrizzione A O KP o N, nel Roverfcio

due Tefie di vaghiffimi Giovani con


lt, e opra chiafcuno una Stella. Per pie
loro : nel Rovecio Eculapia Sedente, gatione delle Medaglie Locrefi auvertir
col Baftone nelle mani, ed a detto Baffo fi d, che lAquila in effe fia frequen
me attortigliato il Serpente, e l'Icrizzio te, perche combattendo i Locrefi e Reg
ne P H T I N a N. Parif n. 7. Potrafi ginini con quei di Crotone, nel Fiume
la prefente Medaglia dichiarare del mo Sagra, hoggi detto _Alaro, unAquila
Dritto Giove Barbato, con Corona dAl

do che f fatto nella VI.

f veduta in lor favore ; e la medeima

La Medaglia XXXVIII, porta nel


Dritto la Tefta d'un Guerriero, con lEl

ne rec la Nuova, lo teffo Giorno in

mo la Vittoria Alata, coll' Icrizzone

dimezzata in due parti P H T I N n N


Parif, n. 13. Il Guerriero fara ftato
qualche Duce Regnante in quel tempo:
la Donna Pallade, di cui opra.
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Aya

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RRE VE DE SC R 1 TT ION E
di Locri.

Athene, Sparta, ed altrove. Quindi i


Locrefi ne frequentarono nelleloro Me

daglie detta Aquila , ufandola anche


preentemente nel Sigillo. Ed accof.
tandoci alla Dichiaratione particolare
delle fudette Medaglie, fi fcolpice lA
quila con Giove, come Ucello a lui con
ecrato, e che prefaggio delle Vitto
rie. Vi fi dipingono detta Aquila nel
la Sinitra e l'Hafta nella Detra, per
dinotare che quella Vittoria di fopra
accennata, non foffe tata tanto effetto

dell Hafia quanto dell' Aquila, coll'

L Ocri (onde ha dipendenza Gerace)

ajuto del Cielo, per effere tati i Locre

JL trovafi detto in Grco A O KP o N,

Diverfamente

fi minori di numero a comparatione de'


Crotoniati. Il Cornucopia vuol motare

nelle Itorie fi legge fondato, mentrefi

la Felicit che ne provenne da cotal

attribuice la di lui Fondationea Locre

fi, Ozoli, Popoli di UAcaia, fotto la


Condotta d'Evante, dAjace Oileo,

Vittoria: E per quel che tocca a i due


Giovanetti, vengono fignificati Caffore,
e Poluce , che in detta Bataglia furono

loro R, doppo la Guerra Trojana. In

veduti.

come nelle Medaglie.

altre lftorie fi narra che i Locrefi Nari

La Medagla Seconda ha nel Dritto

tii fotto detto Copitano Evante fonda

Giove col Falmine in mano, dentro ad

to lo haveffero. Era prima fito nel Ca

un Campo pieno di Frutti, e col Cornu

po di Bruzzana, chiamato allora Pro


montorio Zefirio , per laqual caggione

copia, e lIfcrizzione A O KP o N: nel

tutti i Locreff, nelle antiche Itorie, eran

gli antichi Locrefi oltre all'Aquila acco


piare con Giove i Fulmini, per motrar

detti Epizefirii.

Gerace al preente

Roverfcio Cafore e Polluce.

Vollero

Delle Medaglie di Locri.


la Potenza con cui vinfero in detta Ba

taglia i Crotoniati.
La Medaglia Terza motra d'unapar
te l_Aquila, cheftringe con gli artigli

Simbolidi Fulmine, edi Caduceo, voleva


no i Locreff motrare il gran Poter lo
ro fignificato col Fulmine , e l'Arbitrio
di dar Tregua e Pace, col Segnb che

tre Fulmini, al lato un Ramo d'Alloro,

facevano del Caduceo.

al petto quete Lettere Greche, A. T.

La Medaglia Sittima tiene nel Drit


to lo fteffo Giove, e nel Rovercio il

e lIfcrizzione A O KP o N.

Nel altra

va Proferpina con Teda accea. Perfua


Dichiaratione dicefi che i Fulmini fo
vente s'attachino allAquila, per Sim
bolo di Guerra.

I tre Fulmini motra

Corno d'Amaltea , con

l'Icrizzione

A O KP o N. Volendo i Locrefi , con


tal Medaglia dare ad intendere la Ri

no la triplicata Potenze c'ha Giove nel

verenza e Divotione c'havevano a Gio


ve da cui riconofcevano lAbondanza e

Cielo, nella Terra, e nel Mare. ll Tau

la Fertilit della Republica fignificata

ro motra la Vittoria riprtata da Lo

con detto Corno.

creff.

Le due Lettere A. T. dinotano

Ecco nella Medaglia Ottavo effigia

il Nome del Duce che f detta Medaglia


fcolpire, pure lArtifice che la form.
Proferpina colla Teda accea fignifica le

to, nel Dritto, detto Giove; e nel Ro


vercio la Tefta di Diana Coronata di

grande Fete che fi celebrarono in Lo


cri doppo quella Vittoria, in honor di
detta Dea loro Tutelare.

La Medaglia Quarta tiene nel Dritto


un Giovane Sbarbato ; e nel Roverfcio

Fiori, con lIcrizzione A O KP o N. Vu

ol fignificare , Diana Coronata, lan


tica cotumanza delle Donne Locref,
che ne giorni pi fetivi dellAnno, an
davano di Fiori Coronate.

lAquila, con fotto a piedi il Fulmine,


e con un Ramo di Palme fit le palle,
con un Ala a guifa di Braccio, e l'If.

Le fequenti Medaglie han quafi tut


te lImpronto di Minerva , e fra
le altre la Nona con queta Dea , e
l'Elmo in Capo nel Dritto; nel Rover

crizzione A OKP o N.

fcio una Corona, con dentro al Cer

Gi fi detto

di fopra dell'Aquila col Tauro. Il Ful

chio una Spada, e per fopra una

mine Simbolo di Guerra, e la Palma

Statera, collIcrizzione A O KP o N : e

di Vittoria. Il Giovane Sbarbato igni


fica Giove, Apollo , pure il Con
dottiere dell' Effercito Locref contro i

f detta Medaglia battuta in honor di

Crotonefi.

Zeleuco, gran Legilatore di quel tem


po, che per dar credito alle fue Leg
gi, le finfe dettade da Minerva.

La

con Giove nel Dritto , e nl Rover

Spada allude alla maniera del morire


fatto de Zeleuco, per effer lui intrato

fcio l_Aquila con un triplicato Fulmine,

in Senato Armato , contra la forma

La Medaglia Quinta va improntata


nel Dorfo, e ne Piedi una Lepre, con

delle fue Leggi.

lIcrizzione Greca AoKPan, Benfi che

il Zelo della Giutitia, con cui non la

La Statera motra

i noftri Cronifti Bario e Marafioti vifo

perdon detto Legilatore, n afe, ne

fcrivono con lafciare i Fulmini, & in

al fuo. Figliulo.

vece dellAquila vi pongono il Falcone.


Mafia lAquila, fia il Falcone, comun

della di lui Gloria acquitata con tante


Operationi.

La Corona fegno

que ella fi fia, f battuta detta Meda

Ci rapreenta la Medaglia X, in u

glia in auvenimento della Guerra

na parte Minerva, e nell'altra una Don

co Reggini, che nulla temevano; e per

na fedente, con una Pianella nella De

ci vi fi mettano Fulmin dietro alle

fpalle; e la Lepre cui non teme l'A

ftra, e con una Tazza di Vino nella


Siniftra, e lIfcrizzione A O KP a N. La

uil a.

medefima vuol alludere affo teffo Ze

La Medaglia Sexta rapreenta nel


Dritto la Tefta di Giove , con lIcriz
zione A o KP a N, e nel Roverfcio Un

Fulmine con un Caduceo.

Con queti

leuco, creduto da molti per la Dea


c_Minerva. La Donna in quclla for
ma fignifica due fue Leggi concer
nenti l'Honet delle Donne , cio,
2

che

I2

Succinta Spiegatione

che non vadano fuor di Cafa ; fendo


ne fimbolo la Pianella che tiene nelle

Zefirio, loro rimafe, come nella pre

Mani, e non ne Piedi, e che s'aften

fente Medaglia, il Nome de Zephirii.


Per quel che tocca alla Dichiaratione

gano di ber Vino, che fi motra nella

dell'UAquila che sbrana la Lepre, fi puol

Tazza del Vino fuor delle Labra.

cavare da quella fatta opra nella V.

La Medaglia XI. ci offerifce, nel

Medaglia. Il Tripode Inegna d'UA

Dritto, Minerva ; e nel Roverfcio il

Cavallo Pegao , e lIfcrizzione A o

pollo, mentre a lui f confagrato, e fi


come Apollo col fuo Tripode il pi

KP o N.

riverito del Mondo, cofi foffe la Re

Per detto Cavallo fi vien fi

gnificata la Fama, che vollero i Locre


fi intendere come nafcente della lor

Virt Bellica, fimbolegiata nel Fulmi


me.

publica de Locref.

P. Fiore. Fol. 352.

Col. 2. pi ftefamente.

La Medaglia XV. ha nel Dritto

Volendo con ci alludere che lAr

Giove Barbato , e Coronato d'Alloro,

te Militare non tanto proveniva della


Forza del Braccio quanto della Pru
denza di Minerva, pur da Zeleuco
lor Legilatore.
La Medaglia XII. va fcolpita nel

collIfcrizzione A O KP o N: nel Rover

Dritto con Bellona ; e nel Roverfcio


Cerere Dritta con una Stella, el Cor
no dAmaltea, e lIfcrizzione AOKPQN :

e meritamente fi accopia luna Dea con

l'altra, volendo fignificare che oltre all'


Arme poderofe, ombreggiate in Bel
lona, valeffero anche i Locrefi nelle Leg
gi, e nellAbondanza , ignificate per
Cecere, che fi reputa per Inventrice
delle Leggi, e delle Biade. . Il Cornu
copia dimotra lAbondanza del vivere,
che proviene dall'Offervanza delle Leg
gi. La Stella Simbolo di Chiarez
za, con cui silluftrava detta Citt per
la Fama nellArmi, nelle Leggi, e nell'
Abondanza.

fcio lAquila che sbrana la Lepre , e


di fopra vi pare un Fulmine. Golz. N.

7. Con leggerfi le fuperiori Medaglie


di Locri, fi pu gi interpretare la pre
fente ; poiche lAquila come Regina
di tutti gli Ucelli, appropriata a Gio
ve; cof anche i Folgori: Volendo con

che e loro vin


cero i Crotoniati Nemici , lottennero
ci additare i

col favore di Giove, il quale non folo

gli detin favorevole lAquila, ma an


cora i Fulmini della fua Potenza.

La Medaglia XVI. porta nel Dritto

l'Aquila, con otto la Lepre, e l'Icriz


zione dintorno A O KP o N : nel Ro
verfcio un Fulmine col Caduceo da un

lato,

e dall'altro la medefima Icriz

zione A O KP o N.

Golzio. N. 9. La Di

chiaratione di tuttiqueti Simboli appa


re da quelle fatte fopra, ed in partico

La Medaglia XIII. ha nel Dritto

lare nelle Medaglie V. e VI. ove fifpie

Marte in atto di combattere con la

ga l'Accopiatura del Fulmine col Cadu


ceo; poi che nel Fulmine fi dava a co

Spada e con lo Scudo ; nel Roverfcio


Minerva con l'Elmo in Capo, e lIfcriz
zione A O KP o N : e con effa venivano

nofcere la gran Potenza de Locrecoll


Armi; e nel Caduceo la Tregua e la Pa

a fignificare i Locref, che non potevano

ce che tava in loro Arbitri.

lodevolmente maneggiar l'Armi, figni:


La Medaglia XVII. reca, nel fuo Drit
ficate per Marte Combattente, fe non col to, Giove Coronato d'Alloro, e quete
Sapere e con la Prdenza , di cui

Lettere Greche N E o K. Nel Rover

fimbolo Minerva.

fcio una Donno Sedente, con duoi Basto

La Medaglia XIV. ci prefenta nel ni d'una parte , e lo Scudo deli'altra:


Dritto un UAquila che fmembra una V f una altra Donna che f egno di

Lepre : nel Roverfcio un Tripode , e metter la Corona allaltra Donna; di


dintorno lInfcrizzione Greca ZE PYP I

otto l'Icrizzion AOK P o N, e del l'altra

E o N, e l'uno e l'altro dentro ad un


Cerchio, Corona compofta di Frondi.

parte quete Lettere P a M. A. NE. Golz,

Ta, 27. N. 2. Di Giove fi pi volte

Golz. Tpb. 26. N. 5. Per haver i Lo Parlato nallaltre Medrglie. Le Let


crefi habitato prima nel Promontoio tere Greche forfe vogliono additare il
No

Delle Medaglie di Crotone.


Nome del Regnante d'allora.

I3

La Don

dell'Arcipelago, fondato lo haveffe. Al

na fedente forfe dimotra Pallad di cui


fopra: l'altra in piedi tallora la Vittoria
che la corona, per dir meglio luna

tri Hitorici voglion che Mistelo foffe


tato il Fondatore. Il Calepino fcrive
Diomede per Fondatore di Crotone.
LAutore de Fragmenti Etrusthi vuole
che i Pelai lo haveffero edificato. Sia

fara Bellona e laltra Cerere.

Le altre

Lettere Greche voranno forfe fignifica


re il Nome di colui chimpront dctta

chi fi fia il Fondatore, tata ella Gran

Medaglia.

Citt adornata di Republica, e nume

La Medaglia XVIII. tiene nel Drit

rofa di Gente, e Nido di Filofofi , e

to Giove Barbato, con Corona d'Alloro,

fra gli altri di Pitagora. Al preente


Regia, e Vecovale.

e l'Icrizzione A O KP o N: nel Rover


fcio un Fulmine in mezzo del Caduceo

e del Cornucopia. Parie. Tab. 4. No.


3. Pi alto Giove tato mentovato,
e non accade altro.

DellAccopiamen

SUCC INTA

SPIEGATIONE

to del Fulmine col Caduceo , fi difcorfo nella Medaglia XVI.

Il Cornu

copia dimotra l'Ubert della Campagna


di Locri , tanto in Guerra quanto in
Pace.

La Medaglia XIX. ha nel Dritto la


Tefta d'un Guerriero con l'Elmo e Pen
nachia: nel Roverfcio il Cornucopia, la
Stella a lato e lIcrizzione A O KP n N

di fotto. Parie. col. I. No. 4. Il


Guerriero fara il Duce di quel tempo,

in cui f batruta detta Medaglia. Il


Cornucopia dinota l'Abondanza de Vini
in quella Citt, defcritta di fopra.

La

Stella motra la Chiarezza del Nome e


della Fama della medefima.

A Medaglia Prima di detta Citt ha


nel Dritto lImpronto dun Huomo
Feroce,con la Pelle del Leonese nel Rover
fcio la Civetta,con lIfcrizzione KPOTa
NI A TAN, de Crotoniati. LHuomo

con la Pelle del Leone dimotra Ercole,


che anche di detta Citt f lItitutores
e nella Piazza Majore gli Antichi ne
tenevano la Statua; e gli confecrarono
Tempii. La Civetta Simbolo di Prof
perit, nellArmi.

La Medaglia Seconda dimotra pe'l


Dritto una Tefta di Donna, con Beret

La Medaglia XX. efprime nel Drit

tino tempetato di Perle, ed il Vezzo al

to l'Aquila che sbrana una Lepre, coll'

Collo, e nel Roverfcio Ercole diffefo fo


pra una Pelle di Leone, ignudo, appog

Ifcrizzione A O KP a N dintorno: nel


Roverfcio un Fulmine con la fteffa If

gtato ful Gomito finitro; e nella Deftra

crizzione. Parife. Sopra citato N. 5.


Gi fi f che l'Aqula fia Inegna di Gio

un Vaf, con fopra un Arco , e la Cla

ve , e col favore di lui fi refe quella

le nel Roverfcio non folo simpronta


qui con la Pelle del Leone, ma ben an

Gente Vittoriofa de Nemici , affititi

dallAquila , come fopra.


.

delle Medaglie di Crotone.

Il Fulmine

dinota la lor Potenza e Bravura nel


Combattimento fatto.
-

va, con lIfcrizzione KR OT.

Erco

che con il Vafo, l'Arco e la Clava. Per


la Donna alcuni intendono Giunone,

laquale infieme con Ercole, faranno Tu


telari di detta Citt.

Nel Dritto della Terza Medaglia fi

vede Ercole Ignudo ed un piede che gli


BREVE DES CRITTIO NE
di Crotone.

pende; nel Capo la Pelle del Leone, ed


appogiato fu la Clava, coll' Icrizzione
Greca K PO T : e nel Roverfcio Mi

nerva, con l'Elmo in Tefta.

Medaglie fcrivefi in Greco


N:
KP o Ta N ATAN, forfe perche
Crotone huomo della Samotracia, Iola

Da indi

tio cotal Medaglia di Guerra , che al


lora fi preparava , in cui non farebbe
mancato Ercole con la Forza, ne c_Mi
D

2U

Succinta Spiegatione

I4
nerva con la Prudenza.

Nella Quinta Medaglia, chenel Drit


to porta la Tefta d'Ercole, con le Spo
glie del Leone, e con un Ramo di Pal
me di fotto, e nel Roverfcio una Co

Nella Medaglia XI. fi fa vedere una


Tefta a due Faccie, con fotto una Stel
la. Dellaltra parte fi vede una Nave
Brucciante, in cui fi attravera un Fiu
me, con quete Lettere Latine C. F. F.

lonna con Dico d'una parte, ed una N. In effa Medaglia la Tefta con due
Mezza dellaltra, e lIfcrizzione Gre Faccie dimotra Giano, che per il buon
ca KP oT a NIATAN. Vuol fignifi Governo riguarda il paffato e lauveni
care Milone Crotoniato , quando a fo re ; e f ftampata per le Vittorie otte

miglianza di Ercole and nella Guerra


contro Sibariti e trionf.

Il Dico

nute contro de i Sibariti : merce alla


Nave Brucciante ed al Fiume chefe lat

Simbolo della Vittoria che Milone ri

traverfa , poi-che ottenuta da Croto

port ne' Giuochi Qlimpici, e la Colon


na rappreenta quella che tando nella

niati la Vittoria, in Campagna aperta,

Scuola di Pittagora , per rovinare egli

brucciarono , e pocia vi roverfciero il

la tratenne.

vicno Fiume , e l'additano le Parole


tronche C. F. F. N. che fignificano

corfero infuriati dentro Sibari , e lab.

La Medaglia Sefta faffi vedere fcol


pita nel Dritto con un bel Giovane, che, Civitas, Flamma, Flumine, Natans.
fi crede LApollo, e nel Roverfcio il

La Medaglie XIIa. ha nel Dritto la

Trepiede, coll'Ifcrizzione. KPOTONIA


TAN. A queta fomigliante la fetti

e Vaghi, col Capello in Tefta : nel Ro

ma che altrefi ha nel Dritto Apollo; e

vercio Ercole Sedente, addietro la Pel

nel Rovercio una Citt , coll' Icriz


zione KP OT a NIATAN.
Furono

le del Leone, con una e Mano poggiata,

ambe due quete Medaglie battute ad


honor d'Apollo , molto celebrato da

torno lIfcrizzione kPoroNoz. Golz.

Faccia d'una Donna, con Capilli Ricci

con l'altra tiene un Vafo otto cui il


Trepiede, e di fopra la Clava, e d'at

quella Republica. Il Trepiede nell'una


Infegna propria di detto Apollo; e la

Tab. 28. N. 8. Nel Dritto fara Giu


none Lacinia a cui f fabricato un Tem

Citt nellaltra fignifica Crotone, fotto

pio famoo in quella Contrada.

la Protezzione di quel falfo Nume.

le f il Riftauratore e Fondatore di

Seguitano due altre medefime, cio


lOttava con Giunone Lacinia nel Drit

to, e nel Roverfcio la Mazza, Cla


va, coll Iferizzione K P o T n.
La IX. motra nel Dritto un Cava

Erco

quella Citt. La Pelle del Leone e la


Clava fono proprie Infegne di Ercole,
come anche il Vao da bere. P. Fiore,
fol. 323. col. I. No. 1. fopra la Meda

glia 2...d Crotone.

il Tripode sappro

vercio detta Giunone, coll' Icrizzione

pria ad _Apollo.
La Medaglia XIIIa, porta nel Drit

KP o T a N 1 AT A N : alludendo detta

to la fteffa Dea Lacinia, ma con una

Medaglia alla Devozione che detta Cit


che con cele

Scafa nel Capo: nel Roverfcio Ercole


Sedente fopra la Pelle del Leone, con

bre Tempio fi venerava nel Capo La

la Clava in una mano, e col Vafo dell'

gliere con l'Elmo in Capo ; e nel Ro

t portava a
cinio.

Dea,

La Clava Infegna d'Ercole

altra che verfadell'UAqua, con l'Icriz

che fond detta Citt. Il Cavagliere

zione k Por n N I AT N.

Simbolo di Crotone.

28. N. 9. Parie. Tab. 3. No. 2. Nel


la Medaglia antecedente fi fatta la Di

Nella X. fi rappreenta nel Dritto un


Aquila , con un Ramo di Palma : nel

Golz. Tab.

chiaratione che vale per la preente.


Che fia Ercole Sedente , appogiato ful

Roverfcio un Trepiede coll' Icrizzione


k P o T o N I A T A N. LAquila Sim
1bolo di Giove. Il Trepiede ancor che
foffe Infegna di Apollo, pu efferlo an

Gombifo, vuol fignificare che quella fof.


fe Republica Libera, per Beneficio di

che e di Giove, e di Cerere, e di Pro


ferpina, che furono Tutelari di detta

pra citato.
La Medaglia XIVa. motra nel Drit

Citt.

detto Ercole enza fatica. P. Fiore, fo

[O

Delle Medaglie di Sibari.

I5

to una Domna, con Capilli ben accon


ci, e con Capelletto Ingemmato, attor

haveero edificato, preo al Fiume Si


bari , ed inde impoto gli haveffero il

no lIfcrizzione kPora NIATAN.

Nome di Sibari.

Nel

Roverfcio Ercole opra la Pelle del Leo


me Sedente: e in una mano un Vafo , e
fopra detto Vao l'Arco e la Clava.
Golz. No. 1o. Non giova ripeter fem
pre lo fteffo, fapendofi bene ch'una fia

Crebbe detta Citt

a tal fegno, che domin a quatro forte

di Gente vicine, ed a vinti-cinque


Citt: e nella Guerra moffa da Croto

neficacci in Bataglia Trenta mille Fan


ti; e da medefimi Nemici rimafero dis

la Dea Lacinia, e l'altro Ercole con le

fatti, e defolata la Citt , e dalle loro

fue Inegne, come fopra nella Meda

rcliquie f edificato Thurio.

glia 2. opra Crotone.


La Medaglia XVa ha nel Dritto A

pollo Coronato d'Alloro : nel Roverfcio


il Trepiede ; al lato un Ramo di Lauro

UCC ' G

fvoltato, con l'Icrizzione Greca KPO.


Golz. Tab. 29. No. 1. Nelle Medaglie
6. & 7. f dichiarato o Apollo, a cui sap

propriano il Trepiede el Lauro.


La Medaglia XVI. rece tanto nel
Dritto quanto nel Roverfcio il Trepiede,
e le tre Lettre Greche KPO.

Golz.

delle Medaglie di Sibari.


A Medaglia Prima motra , nel
Dritto, Pallade con l'Elmo in Ca

po , e fopra l'Elmo Tritone, Dio Ma


rino: e nel Roverfcio il Toro con avan

Tab. 29. No. 12: e vuol motrare detta


Citt la vehemente Devozione che a

ti all' altro un Vafo che Sparge ,

quel Nume Tutelare portava.

e l'Icrizzione z H B A P Hz.

La Medaglia XVII. porta nel Drit


to un Bue con certa Corona in un Pi:

nel Roverfcio la Tefta e Pelle del Leo


mc, fopra la Clava: l'Icrizzione MI
L O d'una parte, e dellaltra kPoroN.

Parife. Tab. 4. N. 9. Il Bue da a fen


tire la Fertilit del Paefe, e con quella
oftiene la Corona in tutte le Guerre che
tiene a Piedi. Nel Roverfcio fi de

motrano i Fondatori di detta Citt,

cio Crotone che fil primo, come nell


Ifcrizzione, Ercole con le Infegne fue
della Clava e Pelle del Leone:

ti ad un Pi una Canna Verde, ed avan

e Mi

lone che illuftr dett Citt, con tante

Prodezze nelle Guerre e Battaglie fatte.

Per buon

intendimento delle Medaglie di Siba


ritie d'iThurini, da quella Originari, fi
ha da fapere che quai tutte havevano

del Toro: per che ambe due

uete Republiche prefero il loro Nome


el Fiume Sibari , e della Fonte Thu
ria; e per ci ufarono il Toro Simbolo

dell' Acque , per lo Camino che fan


Tortuofo e Sonoro.

Al Toro s'acco

piava Pallade e Minerva, per efferelei


ftata lInventrice di tutte

ed

fcendendo alla Dichiarazione partico


lare di detta Medaglia, diremo chil To

ro fignifica Sibari dalla Somiglianza del


Fiume onde prefe il Nome : la Canna
Verde sattribuice altrefi al Fiume Tri

tone, el Vao dellAcqua Spargente an


cora a Pallade , per effere Inventrice
B E E 7DESCRIT TIO NE

dell Arti.

Quindi fi conjettura che

con l'Impronto di detta Medaglia foffe


-

di Sibari.

Sibari ricco di tutte le Arti , fe bene

non mancaff che altrimente la pieghi.


Rovafi nelle Medaglie fcritto in

La Medaglia Seconda ha nel Dritto

Greco z H B A P Hz, e diveramen

il Capo di Pallade coll' Elmo , e nel


Roverfcio il Toro, col Capo rivolto in

te fi legge la Fondatione , mentre fi


narra che i Trizenii, otto la Condotta
Figlio di Ajace Locro ; pure
di
gli Achei fotto Ifalicio loro Capo, lo

dietro ; e vuol denotare che quella Re


publica , fignificata il Toro, fi fuff
fempre avanzata nella Signoria, con la
D 2

Pia

****

I6

Succinta Spiegatione

Piacevolezza, tenendo fempre il Capo


rivolto a fianchi , cio, alle proprie
forfe : e quantunque fi dipinga Palla.
de coll Armi, non per quelle furono
offenfive, come farebbe lHafta, ma di

fenfive, fignificate coll' Elmo Coronato.


Somigliante a la fudetta queta Ter
za , che di una parte ha Pallade coll'
Elmo in Capo, e dellaltra il folo Capo

rion fignificata. . Trovafi con altri No


mi chiamato, cio, Copia, Malaca, e
Thurio Novo.

F edificato, come f

detto, doppo la Deftruzzione di Siba


ri. F Citt Vocovale , ed al prefen
te una fimplice Terra, fotto-pota al
la Caa Spinella, nel Temporale, e cir
ca lo Spitituale allArcivecovo di Rof
/ano.

del Toro, ed un Granchio, coll Ifcriz


zione Gteca tronca H B A : e f tal

Medaglia impref in Honore di qual


che Capitano di Effercito , che vinfe,

UINTA

? 1E A17TIO NE

non tanto con la Forza quanto coll Ar


te, come fuol fare il Granchio.

delle Medaglie di Thurio.

Si fcolpice la Medaglia Quarta con


una Corona d'Alloro di una parte , e
con dentro a quella una Civetta, e di
fopra l'Ifcrizzione H B A : e nellaltra
un Vao acconcio, come per lavarfi le

A Medaglia Prima di Thurio tiene


fcolpita, nella prima fafcia, Palla
de coll' Elmo in Capo, ed un Delfino fo
pra, ed al canto un Tridente, collIcriz

mani.

La Civetta Simbolo dellAc

zione Greca e o P 1 o N, cio, di Tho

cortezza; ma per effere dentro alla Co


rona d'Alloro, ch Infegna propria de'
Poeti,vienne a fimboleggiare lEminenza

rini : nell' altra il Pece Polpe; e gia fi

della

Sibarita.

Il Vao dinota

qualche Fonte Sacro alle Muf.

La Medaglia Quinta ha nel Dritto

Pallade con l'Elmo e Pennachie, e qua


tro Palle a dietro : nel Rovercio un

accenn opra per che fi fcolpice il To


ro e Pallade, per che queta f Simbo
lo della Bellica Virt , e per lOrigine
di Athene in cui era celebre il Culto di

questa Dea.

Il Toro ignifica anco la

medefima Virt Bellica. Onde venen


do alla Dichiarazione di detta Meda

Cornucopia , con altre tante Palle , e


lIfcrizzione co II H A. Queta Meda
appartiene pi tofto a Thurio, che
f anche cognominato Copia che in det
ta Medaglia fi porta per fua Icrizzio

glia; il Delfino per effere Segno Aqua

ne, che a Sibari, come lo nota il Gol

Volevano dare a fentire "I Thurii che

zio. Tab. 35. No. 2.

foffero Bellicofi per Mare e per Terra.


Il Polpo ignifica che gli UAcqui fonofer
mi, per-che quando una volta sattacca
allo Scoglio non fe ne detacca pi.
La Medaglia Seconda fta epre d'u
na parte con Pallade e l'Elmo, da cui

Tanto luna co

me laltra hebbe per fua Tutelare Pal


lade. Il Cornucopia fignifica la Fertilit

di quella Campagna.

Retano a pie

garfi le Palle fudette.

tico , Simbolo del Mare, e fovente

prefo per Nettuno Dio del Mare: tan


to pi che vi fcolpito il Tridente, ed
accopiati infieme Pallade e Nettuno.

efce un Tritone, fe bene altri dicano che

BREVE

del mezzo in f motri l'Effigie d'un


Huomo, e del mezzo in gi quella di
Peste con una Coda tortuofa. Dallaltra

DE SCRITTIO NE
di Thurio.

C: vedremo pi innanzi,

parte un Toro , con fotto una Lancia,

e otto queta un Peste, e lIfcrizzione

nelle
\L Medaglie fi legge critto eoPHoN,

e o P I o N, e due Lettere e p. Si ere

ed in Latino Thurio, Thurium e Thu

Succeffo di Vittoria riportata in Mare,

rii, cofi detto della vicina Fonte Turia;

additata con la Lancia e col Tritone Dio

pure della Fortezza col vocabulo Thu

Masino ; el Pece fotto la Lancia,

de battuta detta Medaglia per qualche

|
|
-

motra

Delle Medaglie di Thurio.

motra che foffe tata dentro a qualche

che E y e A. Con tal Medaglia credefi

Porto di Nemici ; onde a quel Popo


lo ne deriv gran fama, per quelle due
Lettere aggiunte all' Icrizzione.

che i Thurii accennar voleffero la loro

Eccovi, nel Dritto della Terza Me

Fama gloriofa , fimbolegiata nel Caval


Pegafo, che proveniva della preta ma

daglia, Pallade coll' Elmo, e di opra

turit de loro Configli, ignificata per


l'Ancora , con lentezza perfettionati.

una Corona Reale: nel Roverfcio il To

Ha-fi nel Dritto dellOttava Meda

ro Caminante, e fotto un Pece coll If

glia, Pallade coll' Elmo, e nel Rover

crizzione e o P I o N.

Vuol detta Me

fcio il Toro, coll Ifcrizzione eoP1aN ;

daglia fignificare che i Thurii s'haveffe

e di fotto an Delfino, e di fuori la Let

| ro meritata la Corona col ben fervirfi

tera Greca E.

Volevano con detta

dell Armi, operando pi tofto che

Medaglia fignificare l Bellezza del Por

parlando : di che fon Simbolo il Toro

to di Mare che alettava i Foreftieri a

Caminante, ed il Pece ch naturalmen

frequentarlo.

te mutolo.

Nella Medaglia Nona , nel Dritto

pel Dritto Pallad ancora con l'Elmo,

v' anche Pallade Coronata d'Ulivo ; e


nel Roverfcio il Toro, coll Ifcrizzione

e di fopra una Ala di Civetta: Nel Ro


verfcio un Toro, e di fopra una Donna

eo P I o N, e fuor de i piedi la Lettera


Grecha T, e di fotto un Peste. Gi

che tiene in una mano un Ramo di Pal

fi f che lUlivo a Pallad confecrato,

ma, e nellaltra una Corona fofpefa , e

e che fi Simbolo hor di Vittoria, hor

di fotto lIfcrizzione e o P I o N.

di Pace: e cofi detta Medaglia pu fig


nificare qualche Imprefa feguita in Ma

Nella Medaglia Quarta faffi vedere

Si

judica battuta detta Medaglia in auve


nimento di qualche Vittoria riportata,
che vien motrata della Donna, quale per
effer feguita non men con la Forza,
inteffa nella Pallad, che colla Saviezza
rauvifata nellAla della Civetta.

La Medaglia Quinta va fcolpita con


detta Pallad Coronata d'Ulivo, inuna

parte, e dellaltra un Mezzo-Toro, con


la prima Lettera di Thurio, cio, e. Si
penfa che fuffe fcolpita in auvenimen
to di qualche Guerra terminata con la
Pace.

La Medaglia Sefa ha , nel Dritto,


Pallad con l'Elmo, e fopra quello il
Caval Pegao, con la Coda tortuoa: nel
Roverfcio il Toro , e ne piedi la Let
tera Greca s, e di fopra eopion. Vuol
additare col Caval Pegao la Fama naf
cente della Bellica Virt di Thurii, e

la Lettera = il Nome de lArtefice,

del Duce della Republica ; pure il


numero di Dieci, per effer quel Popo

re, di cui Simbolo il Peste.

Per la

Lettera T, pu fignificareil Nome dell'


Artefice, ' Capo della Republica.

La Decima Medaglia ci preenta,


nella prima faccia, il Capo di Clandri
d, pure della Vittoria , e nellaltra
un Trofeo, cio, duoi Scudi ed un Giup
pone Militare. Il Trofeo Simbolo di

Feta Ovale, per qualche Vittoria ot


tenuta, come forfe far contro Brutii,

coll ajuto di Clandrid.

Vien in fine la Medaglia Undecima


che rappreenta, nel fuo Dritto, Palla
de con l'Elmo in Capo, ed in effo fcol
pito il Tritone : nel Roverfcio il Toro

Cadente, con fotto un Peste, e di fo


pra lIfcrizzione e o P 1 o N. Golz. Tab.

29. N. 6. e Parife. Tab. 5. No. 2. Puoffi


trare la Spiegazione della preente Me
daglia da quelle fatte fopra Thurio, e
particolarmente fopra la Seconda e la
Nona.

lo raccolto da divere Genti collettizie,

e poi difpofte in Dieci Trib.


La Medglia Settima anche fi rap
prefenta , nel Dritto, Pallad Galea
ta, con fopra il Pegafo: nel Roverfcio
il Toro, con fotto un Ancora, e l'If.

crizzione e o P I m N , e le Lettere Gre

BRE.

Succinta Spiegatione

I8

Testa di Bue, ed in mezzo BP ET, e


& s &&

BREVE

D Esc RITTIO NE

di Bretia, Coenza.

fotto T I ON, cio, de Bretit: nel Ro

verfcio il Capo di Palla de coperto du


na Coppa di Granchio , della quale ef
cono cinque Piedi di Granchii.
Poco diffomigliante la Seconda, per
che nel Dritto Pallade , coll Elmo

N:
Medaglie fempre leggefi Co
/enza critta fotto Nome di Bre
tia, fe bene non ftefamente, ma prin
cipiata B R ET : e poi con alquanta
mutatione fi legge Brutia , ma cotal
Nome non folo viene appropriato alla
fola Citt, ma ben anche a tutta la Re

gione di attorno ; della quale ella fu


fempre Capo, e Metropoli, come pre

in Capo, a guifa di Coppa di Granchio:


nel Roverfcio un Granchio col Capo di

Toro. Volevano queti Popoli mostra


re che nelle loro Conquite foffero Sa
gaci ed Ingegnofi, e nelle Fatiche Pa
tienti, col fegno di detto Granchio, Bue,
e Toro. Li cinque Piedi del Granchio,
fe bene egli ne habbia Otto, fono fore
Simbolo di cinque Conquite: e queto

fentemente fi conerva. Credefi da nof

vaglia per Dichiaratione delluna e l'al

tri Croniti fondata da gli e Aufni,


cio, da Poteri di Asthanaz , e pocia
da gli Enotri poduta. Altri penfano

tra Medaglia.

che gli Emotri foffero Fondatori, e che

La Terza Medaglia pare haver, nel


Dritto, un Capo di Guerriero Prode, e
di fopra lUcello Grifone: nel Roverfcio

i Brutii di Lucania occupata l'haveffero.


Altri che Brentio Bretio, Figlio di
Ercole, prima la Detruttione di Troia,

la Vittoria Alata, il Corno di Amaltea,

lhaveff edificata , e da lui fore otte

Il Capo del Guerriero dimotra qualche

nuto il Nome di Bretia.

Altri che

Capitano Duce de Bretii : ma per

Bretia Regina foe la Fondatrice: ma


per accordare tutti queti dipareri,

che va unito col Grifone , per queto


volevano i Bretii motrare la loro gran

riefce a propofito dire che gli Aufni

Potenza , e divenuti Terribili a Vici

foffero tati i primi Fondatori, e gli al


tri gi narrati Habitatori , che lhavef.

toria Alata unito il Corno di Amaltea,

fero accreciuta di Gente ; ed i Brutii di

vien fignificata lAbondanza e Felicit

Lucania vi haveero cotituto il loro

di vivere.

Seggio ; e fondata la Republica, fe be


ne con poca durata; e domin a quafi

Trofeo, e nel Martello fi motra l'Epu


gnatione de Popoli.

un Trofeo, cio ditoi Scudi c_Militari,


ed un Martello, con lIcrizzione BPET.

ni, ed a Lontani : e perche alla Vit


Li Trionfi fon ignificati nel

Dogni modo che

Nel Dritto della Quarta Medaglia fi

fucceduto foffe, clla tata fempre Ca


po di tutta la Calabria, e Regia, e mai
foggetta, come preentemente fi con

vede una Tiffa di Guerriero, col Grifone


mell Elmo, e nel Roverfcio Pallade con

ferva, ove refiede il Governatore della

vtta, cd hor la Lira, ed hor la Lan


terna; con le Lettere Greche B R. ET.

tutta la Calabria-

Provincia, e lArchivecovo che la go


verna nello Spirituale.

Lancia e Scudo, ed appreo la Ci


Pel Guerriero fi denota il Duce della

Republica. Per Pallad armata di Lan


cia e Scudo, fi raffigura la Fortezza de'
Bretii, dotata di tre Prerogative, Sa
vezza , , fimboleggiata nella Civetta ;

SUCCINTA SPIEGATIONE

Concordia di voleri , motrata nella

r:

S"

|-

) .

-7

Lira; e Prevedimento del futuro, figni


delle Medaglie di Bretia.

ficato nella Lanterna.

La Medaglia Quinta hafcolpito, nel

A Medaglia Prima, nel Dritto ef Dritto, Giove opra un Carro, col Ful
prime un Granchio, con fopra una

mine nelle mani, fe bene Aldrovandi vi


ag

Delle Medaglie di Bretia.


le, ed un Aquila otto a piedi de Ca

9
non mancavano Fulmini da caftigare i
Rei, cofi a loro non farebbero mancati

valli e lIcrizzione B PET : nel Ro

n l'Ardire , n la Forza per punire li

vercio era la Vittoria. Le Medaglie


con le Bighe per effere folite dimpron

Nemici. LIncude Simbolo di gene


rofa Refiftenza ; il Martello per che bat
te , e non toglie, Smbolo del Tra
vaglio , e cofi effi fe potevano effere

aggiunge la Briglia , ed un Scettro Rea

tarfi in auvenimento di Giuochi , di


Guerra, di Vittoria , di Triomfi,

cofi nella prefente, con vederfi Giove


fulminante, e la Vittoria contrepofta.

Combattuti , mai venivano pero Ab

LAquila otto a piedi de' Cavalli vuol

La Medaglia Nona motra Giove nel

motraci il Diprezo gi de Romani


fconfitti, abandonati, in tempo dAn

Drirto, e lAquila nel Roverfcio, con


la Stella fopra : fe bene altri v aggiun

nibale,

gono il Folgore a piedi ; el Cornucopia

La Medaglia Sfia fimile la Quin


ta, con queta differenza che nel Drit
to la Carozza Biga con la Vittoria

con lIcrizzione BPET, nel lato. N

_Alata, e di fotto lIcrizzione BPET;

e di fopra il Campo: nel Roverfcio L4

pollo Coronato: con effo fignificata la


Vittoria de' Giuochi Sacri, foliti farfi

in honore de gli Dei: e detta Vittoria


fara ottenuta da Bretii ne' Giuochi Pi

thii , che fi celbravano in honor di

Apollo.

batuti.

Fulmini fi mostra la Virt Bellica; nel


la Stella l Chiarezza della Fama; e
nel Cornucopia lAbondanza delle Cofe:
e per tutto queto volevano fignificare
la poderofa Protezzione del lor Giove,

da cui ricognocevano ogni Bene.


La Medaglia Decima porta , nel
Dritto lAquila tante fopra una Corona,
e Giove Ignudo in piedi, appogiato col
Braccio ad un Hafta, e col Pi calcante

La Medaglia Settima fa vedere, nel


Dritto , la Vittoria con la Parola Gre
cha B PET ; e nel Roverfcio Giove

BPET. Nel Roverfcio un Capo d'Huo

Ignudo , con Fulmini in una mano , e


con lo Scettro nellaltra ; all uno de

una Cigala.

un Capitello di Colonna, e lIfcrizzione


mo, con lo Scettero , e dietro al Collo

L'Aquila che fta fopra la

toria, dalla quale ne fiano a Bretii pro

Corona , par che foff Gieroglfico di


Fermezza di Dominio, per Beneficio
di Giove, pure di qualche eccellente
Guerrierofcolpito in quella forma, con
l'Hafia che v , pi con lArte che con

venuti molti Beni ; mentre la Vittoria

la Forza vinto haveffe.

lati il Cornucopia, e nellaltro una Stel


la. Si giudica detta Medaglia effer fta
ta coniata in Argomento di celebre Vit

La Cicala di

in effa fcolpita chiaro Simbolo per li

motra la Copia di quelli Animaletti nel

Beni da effa provenuti, fara tata qual


che nuova Signoria, ombreggiata nello

Pae de Bretii.

Scettro, e lAbondanza de Vini, inte

Giove con unAnimaluccio, Cicala for

La Medaglia XIa, ha , nel Dritto,

fa nel Cornucopia, e Chiarezza di No

fe _Ape: nel Roverfcio Giove, che

me, fimboleggiata nella Stella.


Dritto, e nel Roverfcio lAquila acom

con la Senetra tiene alzata l'Hafa , e


con la Deftra fi appogia al proprio Fi
anco; cd a Piedi un Cepuglio , ed al

pagnata con qualche Iftromento della

lato una Corona d'Alloro con un Aaui

La Medaglia Ottava ha Giove nel


Fucina di Vulcano , cio, con Mar

la opra, e lIcrizzione al lato detro

tello, Incude, Tenaglie, e lIfcriz

B PET.

zione B PET: ed chiaro nelle Fa


vole che Giove e Vulcano foffero Fratel

Reggio, Citt de Brutii le Cicale fiano

La Cicala Simbolo che in

muttle ; ma fe fia Ape fignifica che il

li, e fi haveffero divifo l'Imperio, l'u


no ritenendo il Cielo , e laltro l'Infer
no; con che Vulcano haveffe fempre a

ordinario.

fabricare Fulmini a Giove: onde vo

verfi portato al Dominio; e l'Aquila di

levano queti Popoli che fi comea Giove

motra la Velocit.

Mele foffe fervito a Bretii per Cibo


Giove fituato in quella for

ma addita effer loro poco cotato lha


E 2

La

2O

Succinta Spiegatione

La Medaglia XII. ha, per l'una par


te Giove, e per l'altra Marte con lo Scu
do, Lancia, e nello Scudo un Lampo,
con la Greca Parola BPET.

-Vuol

fignificare la Virt Bellica de Bretii,


cofi nell' offendere fignificata nella Lan
cia di Marte, come nel diffendere ad
ditata nello Scudo ; tanto che lo teflo
diffenderfi fia vibrar Fulmini d'Offefa.

La Medaglia XIII. reca leffigie an

vetta.

Col Capo dErcole dimoftra

lOrigine de Bretii , per effer derivat


da Brento Figlio dErcole.
La Medaglia XVIIa. nel Dritto tiene
ancor Ercole come di fopra , coll ag

giunta della_e_Mazza Clava e nell'


altra parte Pallade fola, come nella Fi
gura precedente; ma nella Dichiarazio
ne v nota Pallad ormata, hor di Scu
do e Lancia, hor di Lancia e Fulmiue

che di c_Marte, nel Dritto, col Velo in

coll Icrizzione B P E T.

Capo, e la Lancia, e Vestito Militare,

cole fi dimotra lOrigine de Bretii ; e

Nell Er

mani: nel Roverfcio motra il Ca

la lor Fortezza Militare, nell imprefe

po della Vittoria Alata, coll' Icrizzio

difficili: nella Pallad la Prudenza nel

ne B PET.

Maneggio delle Armi.

Marte Velato voleva fig

nificare che i Bretii nel combattere non

Nella Figura della Medaglia XVIII.

teneffero Pericolo, e cofi combattendo

fi vide folo Giunone , con la Farfalla,

fempre la Vittoria foffe per loro ; di

come la pone il P. Fiori, nella ua Di

pingendofi Alata come Simbolo delloro


gran Nome, e forfe nel Maneggio dell'

chiarazione ; e nel Roverfcio Nettuno

Armi.

tra hora il Capo dun Toro , hora un .

La Medaglia XIVa. tiene, nel Drit


to, lAquila col Fulmine, con la Lira ;

darci a fentire la Guerra fatta da Brutii

e nel Roverfcio un altra Lira, coll' If


crizzione B PET. Volevano i Bretii

fignificare che loro foffero empre pron


ti a portarfi con gli altri della fteffa ma
niera che cotoro con effi loro , tanto

nel Bene quanto nel Male ; tanto in

col Tridente nella Deftra, e nella Sini

Cancro.

Si dichiara cofi perche vorra

contro Thurini che gli vinfero per Mare.


La Medaglia XIX", nel Dritto, ci
prefenta Giove , e nel Roverfcio l'A

quila , con una Figura . Mathemati


ca. Cotal Medaglia ci da a penfare
che i Brutii, collAjuto di Giove e della

Guerra quanto in Pace. Il Fulmine

fua _Aquila, fi raffermafero ne Dom

Simbolo di Guerra e di Male, e la Ce

nii e Signorie.
La Medaglia XXa. porta, nel Drit

dra di Concordia e di Bene.

La Medaglia XVa c fa vedere, nel


Dritto l'Aquila con le Ali diffefe, e con
una Tromba, un Delfno, e lIfcrizzio

to , Giove Coronato d'Alloro , con la

de B PET : nel Roverfcio Pallad con

pra, il Cornucopia a lato e lIfcrizzione

l'Elmo, e opra quello un Pegafo. La


Tromba per effere Simbolo di Guerra;

ve f. Tutelare de Bretii , e da efli ri

il Delfino Simbolo di Mare e di Cele

verito, e nelle loro Medagiie impron

rit, volfero quei Popoli darci ad in

tato. LAquila ed i Fulmini ono In


fegne di detto Nume, con cui voleva

tendere qualche Fatto d'Armi Mariti


mo, con molta Fama dellor Nome, di

che Simbolo il Pegafo f l'Elmo di


Pallad.

Nella Medaglia XVIa. pe'l Dritto


vedefi Pallad, con lo Scudo e con

Spiga addietro: nel Roverfcio lAqui


la co Fulmini a Piedi , una Stella fo
BPETTHON.

Golz. Tab. 24. No. 1. Gio

no i Bretii dare a fentire la loro Poten


za e Valore formadibili a tutti. La

Spiga e'l Cornucopia additano la Ferti


lit di quel Territorio Bretio che ne for
mavano lIfcrizzione.

La Stella mof

l'Hafta, e dinanzi una Civetta, con le

tra la Chiarezza del loro Nome da per

Ale diftefe ;

tUlttO.

e di dietro lIfcrizzione

BPET. Nel Roverfcio il Capo d'Er


cole con la Pelle di Leone. Pallad fig
nifica la Virt Bellica regolata dalla Sa

La Medaglia XXI". ha, nel Dritto,


lo fteff Giove Coronato d'Alloro, e lui
dentro ad una Corona fatta di Frondi:

viezza e Prudenza, fignificata nella Ci- . nel Roverfcio l'Aquila co Fulmini a


Pie

Delle Medaglie di Bretia.


Piedi; la Lira d'una parte, e l'Icriz

parte, e dell'altra l'Icrizzione BP ET

zione Greca B P E T r 1 a N. Golz. Tab.

Giove f, come fi detto,

T I m N. Golz. No. 7. Con la Scultu


ra che facevano i Brerii dErcole , vo

uno de Tutelaria Bretii che loro dava

levano additare la lor Origine da E

fempre Vittorie, fignificate con la Co

levano dare a fentire che i Bretii foffe

cole, per mezzo di Bretio Figlio di lui,


e Fondatore della Citt Bretia, hoggi
Coenza. La Pelle del Leone l'in
fegna di Ercole. Pallad f Tutelare
de Bretii, come fi pi volte veduto.
Lo Scudo e Lancia fono Infegne attri
buite a detta. Pallad. Lo Sparviere
per effer Ucello Rapace denotale Con
quifte da loro fatte, per tutta la Cala

ro pronti a vivere in Guerra ed in Pa

bria di tante Citt.

24. N. 2.

romache vfcolpice.

LAquilaed i Ful

mini motrano, come anche tato nar

rato, la loro Potenza, mentre fon pro


prie Infegne di Giove. La Lira In
fegna d'Apollo, ed anche Simbolo di

Concordia e di Pace ; e cofi accopiata


co Fulmini, Simboli di Guerra, vo

ce , come i Nemici lo voleffero.

2I

P.

La Medaglia XXV, porta, nel Drit

Fiore. Fol. 342. col. 2. N. 1. nella Me

to, un Guerriero con l'Elmo in Tefta,

daglia 14. di Bretii.


La Medaglia XXII. reca, nel Drit
to Giunone con una Mitra Domesta
nel Capo, e fopra quella una Luna Bi
corna, e dietro il Cornucopia, ed innan
zi quete Lettere Greche N 1 K a N: nel

ed in effo fcolpito il Grifone, e tuttifon


dentro ad un Cerchio di Frondi: nel Ro

Roverfcio Giove co Fulmini in una ma

verfcio Pallad con Lancia e Scudo, la

Lira d'una parte, e lIfcrizzione BPET


T1 a N.

Golz. No. 8. Il Guerriero fara.

il Duce di quel tempo Dominante.


LElmo motra Prontezza di Guerra in

no , e lo Scetto nellaltra il Cornucopia

lui. Il Grifone come f opra piegato,

duna parte, e lIfcrizzione BPETTI on.


Tutelare de Bretii e la Luna Bicorna

nella 3a. Medaglia de Brutii del P. Fio


re. Fol. 329. No. 6, cutodice loro, e
fieramente combatte contro gli v Arie

in Tefta di lei vorra motrar la gran

napi che a truppe uniti vengono a ra

Golz. Tab. 24. N. 4. Giunone f Dea


Potenza , come fanno i Turchi , che

pirlo : da ci ne vienne lintendimento

per Inegna hanno Lune Bicorne. Il


Cornucopia dinotala Fertilit della Cam
pagna: quelle Lettere Greche NIkaN,
forfe efprimono il Nome di quel Capo
Regnante allora, lArtefice che la co

di fi formidabile Potenza de Brutii a

ni.

to la Vittoria e Alata : nel Roverfcio

Giove, altro Tutelare co Fulmi

guardare il proprio , e diffenderlo di

qualumque Affalitore.

Pallad gi s

detto che fuffe laltro Nume Tutelare.

La Medaglia XXIVa. ha, nel Drit

ni, Scettro, Cornucopia, voleva addi

Marte con una mano in Tefta , e coll"

tare che, non tanto Giunone quantolui,


foffe quello che dava Poter a Bretii,

altra tiene una Facia in Braccio, e la

Dominio ed Abondanza con Divitie.

La Medaglia XXIII. motra, nel

Lancia , ed appreo v fta un Ser


pe, con la Lettera M , e lIcrizzione
BP E T T 1 a N.

Golz. No. 9. Gi fi f

Dritto, lo teffo Giove col Fulmine di

dall' Itoria il corfo delle Conquite

dietro :

nel Roverfcio Marte combat

fatte da Bretii , con l'ajuto della Vit

tente, con Lancia e Scudo, ed in effo


Lettera Greca o, e lIfcrizzione BPET

toria a loro propitia e Tutelare. Marte


fopra detto f colui che a quei Popoli
favoreggio in tante Imprefe. La Let

T 1 o N. Golz. No. 5. Con queto che

tera M. dimotra tal hora il Nome del

f detto fopra nella Medaglia 15. de'

Incifore della Medaglia.

fcolpito un altro Fulmine di fotto la

Bretii, fi potra fentire quet'altra.

La Medaglia XXIV. ha, nel Drit


to,

Ercole con la Pelle del Leone in

Tefta ; nel Roverfcio Pallad con lo


Scudo e Lancia, e lo Sparviere d'una

La Medagla XXVII. tiene , nel


Dritto, un Guerriero con l'Elmo in Te

fta, & in effo il Grifone, e di fotto un


Fulmine: nel Roverfcio la Vittoria L4.
lata

done la Corona fopra un Giup

pone

Succinta Spiegatione

22

pone di Ferro, con lo Scudo d'una parte

altro Animaletto che fia, credefi

e Lancia dell'altra, e fotto lo Scudo

fcolpito per dimotrare la Bellezza del


la Campagna fiorita. Nettuno col Tri
dente fignifica la Commodit de Porti
in quel Mare: el Bue lAbbondanza di
cotali Betie, tanto per le Carni, che

Aun'Ancora.

Vi lIfcrizzione B P ET

r Ian , & una Lettera doppia , cio


xB. Golz, N. 1o. Del Guerriero fi po
tra vedere fopra, nella Medaglia_29.

La Vittoria in quel modo imprea f

fomminitrano al vivere , quanto per

vedere che in tanto vinto haveffero i

la Cultura de Terreni.

Bretii in quanto a Frza di Braccio Ar

per effer Animale aftuto a far la Cac

mato haveffero combattuto.

cia, dimoftra l'Accortezza de Bretii a

Quella

Lettera doppia par che foffe un Beta


Greco con un Kappa rovenciato , e
forfe motrera

il Nome

dell'Artc

fice.

Il Granchio,

far Conquite.
La Medagllia XXXI. tiene , nel
Dritto, la # LAlata, con Capil
li Ben intrecciati : nel Roverfcio un

La Madaglia XXVIII. ha , nel


Dritto, la Tefta di Donna Coronata

Huomo che con una mano fi pone in

d'Alloro, ed addietio un picciolo Mar

Jia ed una Palla, e dun lato la Lettera

Tefta un Ceto, e coll'altra tiene lHa

tello: nel Roverfcio la Vittoria e Alata

II , dellaltro lIcrizzione B P E T T I

fopra una Biga , che con una mano

a N. Parife N. 1o. Per la Vittoria fi


da a fentire la Properit de Bretii nel,
le Bataglie, che fempre loro riucivano
con le Vittorie. Per l'Huomo in quel

sfrza i Cavalli, e con l'altra tiene i

e di otto vi lIfcrizzione BPET

T1an. Golz. Tab. 25. N. 1. La Donna


io dimotrala Cotanza di quella Gente,

la forma fcolpito , fi vorra dare a


fentire qualche Capo di Republica,
il quale dopp haver felicitamente com

che, a Forza di Martello haveficro fu


peratala Durezza de Nemici. La Kit

battuto con l'Hafta, fi foffe arrichito di


fpoglie. La Lettera II Greca, demotra

#oria in quel modo imprea vorra addi


tare, che fe gli haveste favoriti e pro
tetti, accaduto foffe per mezzo delle

il Nome di lui.

Dritto, e Apollo Coronato d'Alloro, e

loro Fatiche bene impiegate.

la Lira addietro: nel Rovercio un Huo

fara , Pallad Giunone, Nume Tu

telare, traglialtri deBretii. Nel Martel

La Medaglia XXIX: ha, nel Drit

to, Giove Coronato d'Alloro, ed addie

La Medaglia XXXII. porta, nel


mo fopra il Carro, che con una mano
tiene una Sferza, e con laltra il Fre

tro il Fulmine: nel Roverfcio l'Aquila


con fotto a'Piedi i Fulmiui, il Caduceo,
c PIfcrizzione BPETTI ON. Pari N.

no, ed euvi lIfcrizzione B P ET T 1 o N.

4. La piegatione di detta Medaglia fi

Pompa con cui qualche Capo Regnan


te di quella Republica, foff ritornato,

pu trarre daquelle di fopra, nelle Me


daglie 25. e

Parie. N. 12. Potrafi penfare, per


detto Huomo affi/o fil Carro, la felice

26 de Bretti.

ed LApollo che l'haveffe favorito come

a Medaglia XXX: motra ; nel


Dritto, una Donna col Kelo in Capo,
e dietro al Collo un Kafo, con opra
un Ape, altro Animaletto che fia:

Tutelare. La Lira, per effere Segno di


Letitia, dinotera

quel

Popolo.

La Medaglia XXXIIIa, ha , nel

nel Roverfcio Nettuno col Tridente in

Dritto, l' Aquila con Ramo di Palma

una mano, e di otto al Pi la Tefta di


an Bue; a lato di Nettuno un Gran

a Piedi: nel Roverfcio il Trepiede. Pa


rife Tab. 8. N. 2. Per effer lAquila

chio, e dell'altro l'Icrizzione B P E T


r 1 a N. Parif. N. 9. Si pu conget

lo, faranno congietture di efferfi detta

turare che la Donna foffe Giunone

pure Diana, e chil Kaf foe quello


in cui da Gentili fi facrificaffe. L_Ape

Simbolo di Giove, il Trepiede d'_Apol


Medaglia battuta in tempo di qual
che Bataglia che foffe riucita fotto
gli Aupicii di detti Numi, onde fi
fuffe

Delle Medaglie di Pandoftea.


fustero ottenute

le Palme della Vitto

23.
vercio un Guerriero a Cavallo , che
con Lancia ferice un altro a Terrabat

7f4a

tuto, armato queto di Scudo e Lancia,

*******************

e l'crizzione NIKIAz. Golz. Tab. 25.


N. 5. e Parie. N. 1. e come credo Gol.

RREVE D Esc RITTIONE

zio Fol. 351. l'uno tiene che fia Giove,

di Pandoffea.

l'altro che foffe il Cavalier Nicia, che


protrato havee qualche Luttore,
Combattitore in qualche Zuffa: ma io

Andoffea f Citt famofa, fondata


da gli Enotri, onde divenne Me

credo che voleffe denotare il R Alef.

tropoli e Regia di loro , in cui foggi

fandro che nel Fiume Acheronte, onde


i Themefani furono anche chiamati A

ornarono prima le Rovine di Troja;

cherontini, f uccifo, conforme all'Ifto

e per effer ella bagnata dal Fiume A

ria raccontata da Strabone.

cheronte (hoggi detto Compagnano) o


vef Aleandro R d'Epiro, uccifo da
Lucani; quindi che i Pandoni pi

to, una Teta di Donna con Mitra Do

nefa in Tefta; e con Pendente nellO

volte furono chiamati Acherontini. Di

rechie , e l'Icrizzione Greca a k E

La stuarta Medaglia ha, nel Drit

eff ha Origine una picciola Terra det

P Q N T AN: nel Roverfcio un Caprone

ta Catel-Franco, efitente nella Deocefi

colco per Terra, con la medefima Icriz

di Cofanza, fotto la Cafa Serfale.

zione. Golz. N, 9. e Parie. N. z. Per


quella Dnna, nel Dritto, Golzio. Fol.

SUCCINTA SPIEGATIONE

25I, congettura che foffe qualche Dea


Tutelare di quella Citt, come Giuno
ne Minerva; per lo Caprone ne par

Delle Medaglie di Pandofiea.

lando detto Golzio, pi cofe dimotra,


1. perche la Capra come che leccando

l'Ulivo lo rende Sterile, a Minerva fi

A Prima Medaglia dell'Antica Pau:

facrificava, per effer attribuito l'Ulivo

va fcolpita con Apollo ne!


L:
Rovrcio. Coimpreione di tal

alla teffa. 2. Per dinotare la Diligenza

Medaglia fi congettura poterfi dire:


che, fi come Apollo col fuo Tripode ed
Oracolo in Delfo, foffe pe'l Mondo il

rono de R di Macedonia e d'Epiro


havute in gran honore a fegno che
Carano Primo R loro, onde tutti gli

pi celebre e riverito, cofi anche folle

altri hebbero Origine fino a detto CA

a loro Republica, fenza farfi altra If


crizzione della Medaglia.
La Seconda Medaglia ha, nel Dritto,un
Guerriero con lElmo e Pennachia penden

di tale Animale. 3. Perche le Capre fu

le/andro, quando pa ad occupare la


Citt Edea , vi men un Gregge di
Capre, come per Oracolo: e per dimo
ftrare gli Acherontini d'haver nel loro

te: nel Rovecio un altro Huomo, con Co

Paee uccifo detto Aleffandro, vi bat

roma differente dell'ordinarie, e lIfcriz


zione Greca II A N A a s I. E a N nell'una

tevano il Caprone nelle Medaglie.

e laltre parte. , Golz, Tab. 23. N. 19.


Sar detta Medaglia battuta fotto qual
che Capo di quei Popoli che fatto
hayeffe qualche Prodezza fingolare.
L'altro Huomo con quella Corona far A
pollo Tutelare.
La Terza Medaglia ha, nel Dritto,

di

emefa onde deriva la Terra chia

Giove Coronato d'Alloro , e dintorno

l'Icrizzione AK EP a N T A N: nel Ro

Temefa.

mata Malveto, finot prima Pand:


Temefa, della Diocei di S. Mar
2

24

Succinta Spiegat, delle Medagliedi Temefa.

co, nella Calabria Citeriore. Era pri


ma Citt Maritima, e nelle Medaglie
fcritta in Greco T E M Ez e o N, e pi
communemente critta in Latino Temp

fito delle paffate , per che ivi vedefi


Dritto, e qui Sedente con lAlloro, vuol
denotare che allora foffe Combattente,
ed hora Vittorioo.

fa e Temefa. F fondata da gli Aufo


ni, e pocia da gli Etoli Compagni di
Itante habitata. Gli Etoli furono poi
da Brutii cacciati, ed i Brutii dAn
mibale, e da Romani abbatuti.

BREVE DEscrittro Ne
di Tirina.

SUCC INTA

SPIEGATIONE

C:
nelle Medaglie fi legge in
Greco fcritta T E P H N n N , e da
effa ha Origine la Terra Maritima chia

delle Medaglie di Temefa.

mata Nocera, credefi edificata da Cro

tonef, e f di effi Colonia.


A Prima Medaglia di detta Citt
va improntata, nel Dritto, con un
Tempio, e nel mezzo un Idolo; e nel

53535353538

Roverfcio un Soldato, coll'Icrizzione


SUCCINTA

S P I GA TIO NIE

Greca T E M E z a N. Venne tal Me

daglia imprefa in memoria di quel Au


venimento narato dellItorie, perche
Ulie approdato nelle Maremme di quel
Paefe, un fuo Compagno Polito volle

delle Medaglie di Tirina.


A Medaglia Prima ha , nel fuo

sforzar una Donzlla , ed infuriatofi


in

Dritto, Sirena Ligea con la Corona


:::
: nel Roverfcio la Vittoria A.

quel Popolo l'uccife: fi di ad infetare


tutto quel Territorio, con penfiero

lata Sedente/opra una Sede, con una Co

di lafciar quel Popolo in abandono la

rona nella Deftra, e nella Snitra un


Ranno dUlivo, e l'Ifcrizzione T E P H N.

Citt; ma ricoro all'Oracolo, gli f


rifpofto che ogni Anno dar dovee u
na Vergine, e fopragiunto il di , ed
Eutimo Locree invaghitofi delfa Gio
vane, sofferfe di voler cimentarfi col

In tutte le Medaglie di detta Citt,


quafi fempae vedei Ligea Sirena, e fi
la Citt, e per fegno che foffe
ibera fi raffigura con la Corona in Te

Demonio, fe gli foffe data per Spofa

fia. La Vittoria Sedente motra che fof.

la Donzella: accettata l'offerta quel Po


polo, egli azzuffatofi col Demonio lo

fe ferma, con l' Ale aperte per fare da


pertutto ribombar la Fama. La Coro

vinfe , e rimae libera la Donzella.

na di Fiori e l'Ulivo motrano che la

Quindi il Tempio coll'Idolo fono il De


monio che rapicce la Vergine ed il loco

Vittoria foffe pacifica , enza Sangue

ove fi offeriva tal Tributo.

feguita.

Il Soldato

La Medaglia Seconda poco diffe

Polito Compagno dUlie, pi tofto

rente della precedente, perche dove in


quella la. Vittoria teneva alla finitra
l'Ulivo, qui tiene un Caduceo, coll'I
fcrizzione T E P H N, e per effer il Ca

Eutimo.

La Medaglia Secondo ha il Tempio


con lIdolo in una parte, e dall'altra un
Soldato Sedente, fopra un Trofeo Ca
. rozza, con Corona d'Alloro in Tefta ed

duceo Simbolo dell'Ambaciate, e pero

in una mano, e lo Scettro nell'altra, e tre

Vittoria fuffe pacifica , enza fangue,

altri Rami dUlivefondalati, e lIfcriz

a Mercurio conlegrato , fi cava che la


rche terminata con Ambaciata.

zione eEMEZEen. Parife. Tab. 2.N. 3 .


La Medaglia Terza ha pure, nel
Queta f piegata nellantecedente. Dritto, la Sirena Ligea, ed ad un lato

Che poi il Soldato fi fcolpice all'oppo

la Tromba e nell'altro la Lira : nel


Ro

Delle Medaglie di Tirina.


Roverfcio la Vittoria Alata, che con
una mano tienc una Corona di Fiori, e

con laltra Laquila, e lIcrizzione 1 E

25

La Medaglia Ottava ha, nel Rover


fcio la Vittoria e Alata , Sedente opra

Ancor che la Tromba fia Sim

un Pi d'Efallo, col Braccio fiefo , e


nell'altra mano il Caduceo pofato in det

bolo di Guerra e la Lira di Pace, tut

to Pi d'Efallo, e lIcrizzione T E P I

tavia fi ponno ben accopiare per due


forti di Poefia, luna grande nella Trom
ba e l'altra dolce nella Lira , quali
in quel tempo fiorivano in detta Citt.

N A 1 a N. Golz. N. 4. A detto fteffo


modo puofi far la Dichiarazione con
quelle delle gi dette.

P H N.

La Medaglia Quarta ci prefenta a gli


occhi,nelDritto, la Sirena Ligea Coronata
d_Alloro , coll'Ifcrizzione T E P H N E
ON ; e nel Roverfcio una Tefta di Leo

me ; con che fi vien ignificato che i


Tirini foffero fioriti, e nella Poefia, e

nel Valore: nella Poefia perche Ligea


Sirena fa-fi vedere Coronata d'Alloro, e
la Sirena Simbolo del Canto, ed il

Lauro Simbolo de Poeti, confegrato


ad Apollo Dio de Poeti: nel Valore
per la Tefta del Leone , ch Simbolo
della Fortezza.

La Medaglia Quinta motra , nel

La Medaglia Nona ha, nel Dritto,


Ligea con Capilli vaghi, e dietro al
collo T E P I NA I o N : nel Roverfcio

la Vittoria Sedente, che tiene uno Spar


viere. Golz. Tab. 23. N. 5. Non oc
corre ripetere la Dichiarazione altre vol
te fatta, per effere quafi tutte le Me
daglie di Tirina fomiglianti. Refta fo
lo a vedere perche Tirina faceffe le

tre Gambe; lequali per effere Infegna


propria della Sicilia, chiamata un tem
po Trinacria, da i Tre Promontorii che

in quella fono , come narra lInveges.


Parte 1. Fol. 297. Golzio nelle Meda

glie di Sicilia.

Onde vedendofi de

Dritto, la fteffa Sirena con una Cedra


in mani, fi come voleffe fuonare e can

fcritto fuor di Sicilia, nelle Citt di

tare: e nel Roverfcio la Tefta d'Apollo

zio che dette Citt, foffero fogette

Coronato d'Alloro , con una Lira , e

alla fteffa Sicilia, pure amiche con


federate. Lo Sparviere per effer Ucello
di Rapina, dimoftra che quella Repu
blica andaffe a qualche Conquita.
La Medaglia Decima motra , nel
Dritto Ligea con vaghi Capilli, e l'I

con lIfcrizzione T E P H N n N, e con ef

fa fi motra leminente Poefia di quella


Citt, mentre tanto la Cedra della Si

rena quanto la Lira d'Apollo fon Gie


roglifici di Poeia.
La Medaglia Sesta, nel fuo Dritto,
motra _Apollo Coronato, lIcrizzione

Velia e Tirina, va penfando detto Gol

fcrizzione T E R I N A I o N: nel Rover

fcio la Vittoria Sedente col Caduce ap

T E P H N ; e nel Roverfcio il Sole cir

P in terra. Golz. N. 7.

condato di Raggi : e con tal Medaglia


fi dava a fentire lAbondanza di quella
Citt nelle Richezze, perche fi come
il Sole produce nelle Vifcere della Ter
ra l'Oro; ed Apollo Coronato d'Oro Sim

a Medaglia Undecima fa, nel Drit


to, detta Ligea con vaghi Capilli , e

bolo delle Richezze, cofi detta Citt

fopra un

fuffe tutta Oro.

una Corona.

La Medaglia Settima porta, nel Drit


to, Ligea Sirena dentro una Corona

lIcrizzione T E P I NA I m N dell'altra:

nel Roverfcio la Vittoria Alata Sedem

te , con Braccio fiefo, e l'altro pofato


e di fotto vi pare

:4

Parife N. 3. La Spiega

tione di queta, e della precedente, fi

puo fare con le altre paflate.

dAlloro, d'Ulivo: nel Roverfcio la

Vittoria _Alata, Sedente fopra un Vafo


grande rivolto, ed in una mano tiene la
Corona, e nellaltra il Caduceo, e lI
fcrizzione Greca T E P I N A I o N.Golz.

Tab. 23. N. 3. Con queto f auverti


to qui nella Ie II Medaglia per piegar
fi la prefente.
G

BRE:

26 Succinta Spiegatione delle Medagliedi Mamerto,


za, di qui e Simbolo il Gallo.

La

Stella motra la Chiarezza del loro


Nome.

B RE VE

DESCRITTIONE

La Medaglia Terza ha, nel Dritto,


un Gallo e lIfcrizzione MAMEP. BPET.
Nel Roverfcio un altro Gallo, con die

di Mamerto.

tro un Batone e di opra ana Palma,


... I

amerto in Greco detto, nelle Me:


daglie, M A M E P T I N n N , non fi

legge nell' Itorie chi lo

fondaffe ; fe

bhe faceste nell'Infegne Dio (Marte:


Del detto Mamerto ha Origine la Citt
di Martirano ch Vecovale , fogetta

I Galli Stiz

e di otto la Corazza.

zati lun
Duelifti,
lia, che
emici,

contra l'altro , Simbolo di


e vorra motrare detta Meda
fendo i Mamertini sfidati da
tanto manc che sauviliffero

ma che pronti accetando la Disfida,


combattuto haveffero, ed anche vinto,

nel Temporale alla Caa Aquina.

come addita la Palma.


La

"

Qnarta motra, nel

Dritto la Tefta d'un Feroce Giovane,

SUCC IN TA SPIEGATIONE

con dietro un Frutto, ele Lettere Gre

che AP E a E: nel Roverfcio un' Aqui


la col Fulmine fotto , e lIfcrizzione

delle Medaglie di Mamerto.

B PET : e fi lacia nella Figura di det

A Medaglia Prima motra nel ta Medaglia M A M EP. Il Giovane


Dritto, Imagine di Giove e nel Marte come vien additato dalle Let
Roverfcio quella di Marte, con lo Seu tere Greche AP E a E, che lo fignifica
do ed Haffa, in atto di

combattere, e

n.

Il Frutto come dice _Aldrovandi,

l'Icrizzione Greca M A M E P T. BP E T.

Noce di Peca, che ne abonda quel

Prima di dichiarare in particolare detta

Paefe , e ferve a varii ufi di Guerra.

Medaglia, fi ha da upporre che per


ditinguerfi le Medaglie Mamertime dal

L'Aquila con Fulmini ignificano Giove

tre di Martirano fi nota M A M E PT I

pure Marte, de qualiambiduoi furo


no quei Popoli divoti.
La Mcdaglia Quinta tiene, nel Drit
to, Marte con lHafta, che tiene per

na N B P e r r 1 a N, onde hanno Ori

la Briglia un feroce Cavallo, e nel Ro

gine quelle di Meina, Veng

hora

verfcio _Apollo, coll' Icrizzione MA

la Dichiaratione di detta Medaglia

MEP. BPET. Per effere il cavallo

laquale f improntata da Mamertimi in

Simbolo de' Cartaginef tenuto fotto la


Briglia di Marte, denota che da Ma

le Mffine, in effe fi trova la

Parola

Greca M A M E P T 1 N n N , e nelle nof

honore di Charte, da cui traffer il


Nome, e la Bellica Virt; e vi acco
piaron Giove, per effere queto Padre
di Marte.

La Medaglia Seconda , nel Dritto,

mertini foffero tenuti a Freno i Carta

ginef, quando fotto Anibale vi paffaro


no... LApollo denota che fotto la Tu
tela di lui fatto haveffero Refiftenza.

fa vedere Marte Ignudo, con l'Elmoin

Nel Dritto della Seta Medaglia, ve

Capo, ed in una mano tiene la Lancia,

defi ancora Marte Sedente, fopra d'un

e nell'altra la Spada , e di forto una

Trofeo appogiato, ed un Scudo, e nel

Corazza ed un Scudo : nel Roverfcio


un Gallo con una Stella, e l'Ifcrizzione
M A M E P. B P e r. Con Marte Ignudo
che tiene lArmi offenive in Mani , e
le Difenive come battute a terra VO
lendo i Mamertini darea fentire la loro
Bravura nel combattere, fenza perico
lo d'Offefa , mediante la loro Vigilan

le mani la Lancia, e nel Capo l'Elmo :


nel Roverfcio Apollo. Credefi detta

Medaglia battuta in Tempio di Pace e


di Quiete, come lo denota Marte Se
dente.

Seguitano tre altre Medaglie , tutte


tre battute in Honor di Giove, e della
Reverenza a lui havuta, e cofi nella
Set

Delle Medaglie d'Hipponio, o Valentia,

27

Settima, al Dritto, Giove, ed

lo nel Roverfcio, con llfcrizzione

La Medaglia Ottava ha, nel Dritto, BREVE D Esc RITT1oNE

M E PT. BP E T.

anche improntato un Giove, e nel Ro


verfcio il Toro, coll' Icrizzione MA

d'Hipponio, Valentia.

M E PT. B PET.

Nella Nona Giove duna parte , e

nell'altra lAquila con Fulmini a'Piedi,

H#::
f cofi detto da Hipponio
Hocef, che fi crede il Fondatore:

e l'Icrizzione M A M E PT. B PET:

quantunque altri dican effer fondato

e per Dichiaratione delle fudette tre,

da Locreff, e pofcia da Brutii poedu

bafta dire che fuffero battute in Hono

to, cui da Romani tolto, venne detto

re di quel falfo Nume.

Valentia ; e delluna, e dellaltra ma

La Medaglia Decima. ha, nel Drit


to, Giove Coronato d'Alloro, con al lato

il Pentagono: nel Roverfcio Marte con

niera nelle Medaglie critto. Da lui


ha lOrigine la Citt di Monte-leone,
dominata dalla Famiglia Pignatella.

Lancia in una mano, ed in atto di vi

brare; e nellaltra lo Scudo, e la Let


tera Greca II, e lIcrizzione M A M E P

T 1 N a N. Golz. Tab. 27. N. 4. Giove


f Tutelare come fi detto fopra. Il

SUC CINTA SPIEGATIONE

Pentagono egno di Salute, per ritro


varfi ben fituata quella Citt: Marte

delle Medaglie d'Hipponio Valentia.

l'altro Tutelare di detta Citt.

La

Lettera II Greca, indica il Nome ,

del Regnante, di colui che colpita


haveva la Medaglia.

La Medaglia Undecima porta , nel


Dritto, Apollo Coronato d'Alloro , ed
addietro la Lira: nel Roverfcio Marte

A Medaglia Prima porta, nel Drit


to, Proferoina, con una Mitra Don

nefa fu'l Capo , e nel Roverfcio due


Cornucopie , coll Ifcrizzione Latina
V A L ENTIA.

Fu battuta in con

Sedente fopra un Scudo e Giuppone Mi

formit al celebre Tempio di Proferpi


na, in quella Citt. La Mitra ci da

litare, con Lancia in una mano, e la


Lettera Greca II, e lIfcrizzione M. A

ad intendere che tal era di lei il Simu

M EP T 1 N n N. Golz. N. 5.

La Di

Simbolo di Paefe abondante di Frutti,

chiaratione della prefente fi pu cavare


di quella di fopra, nel N. 6.
La Medaglia Duodecima reca , nel
Dritto, Apollo Coronato d'Alloro, el
Tripode dietro alla Testa: nel Roverfcio

e Fiori : e per effere raddoppiato, di


motra Ecceffo in tal genere.

lacro in quel Tempio. Il Cornucopia

Nel Dritto della Seconda Medaglia,


f-fi vedere Ercole ; e nel Roverfcio
due Clave, coll Ifcrizziono VALEN

Marte in Piedi, con l'Hafta in una ma

no , e fotto a quella lo Scudo ; nellal


tra il Baftone ed ad un lato l'Icrizzio

fere tato il

ne M. AM E P r 1 N n N , e dell' altra la
Lettera II Greca. Golz. N. 7. La

Dichiaratione costa qual debba effere


dall antecedenti.

Ercole

Fortezza:

la Clava fua propria Infegna, per ef.

fuo

mirabile Potere ; raddoppiato motra


Ecceffo : e con ci vollero gli
miati motrar la lor Fortezza. in confor

mit al Nome fteffo di VALENTIA,

che f aggiunto all'antico Nome dHip


onio, Vibone.
Vedefi, nel Dritto della Terza Me

daglia Giove; e nel Roverfcio il Folgo


r : coll Ifcrizzione VALENTIA:

e vuol fignificarc la Devotione a cotal


G 2

Dio;

28

Succinta Spiegatione

Dio; e fignificare la lor Bellica Virt

Proferpina con Mitra Donefa , e la

nel Folgore, pronti ad ogni ripentaglio

Lettera S: nel Roverfcio due Cornuco

di Guerra.

pie unite , una Stella , e la Lettera S

La Quarta fa-fi vedere, nel Dritto,

con Pallad Minerva ; e nel Rover

duna parte ; e dell altra Icrizzione


V ALE NTI A. Golz. No. 5. Pro

fcio la Civetta, con lIcrizzione V A

Jerpina, per la Vagezza di quella Cam

LE NTI A : e vuol fignificare il Sa


pere di quella Citt, per effere Simbo
li di ci c_Wlinerva , pure Pallad

pagna , vi and, come ve n favolleg


giato, a coglier Fiori , come f detto
nella Prima Medaglia. Le due Corn
copie denotano la molta Fertilit di quel

con la fua Civetta.

Vedefi, nel Dritto della Quinta Me

Territorio.

La Stella la Chiarezza.

daglia, Apollo; e ncl Roverfcio la Li

del Nome; e la Lcttera S il Nome di

ra; coll' Icrizzione V A L E N T I A;

chi haveffe fatto l'Impronto della Me


daglia.

e con efla fi pu additare l'Emincnza


della Poea Hipponef; mentre cofi A
pollo come la Lira fono Simbolo de
Poti.

La Medaglia Sefa f, nel Dritto, la

R '

Testa d'una Donna , con la Chioma le


gata, e col Foccio di opra; e nel Ro

di Caulonia.

verfcio il Cornucopia, una Facia lega


ta ; il Caduceo con la Greca Icrizzio

ne I P P o N 1 a N. Luna e l'altra parte


di detta Medaglia fono Simboli dell'
Abondanza grande, in quella Campa
gna. Il Caduceo Simbolo di Pace
e di Guerra, per additare quel Popolo
effere, tanto in Guerra quanto in Pace,
degno dogni Vanto.

a Medaglia Settima ha, nel Drit


to, Giove Coronato dAlloro ; nel Ro

verfcio, il Folgore, col Capo d'un Pe/


ce d'una parte, e dell altra lIcrizzio
ne V A L E N T I A; e tanto nel Drit

to quanto nel Roverfcio un tal egno


cofi II. Golz. Tab. 35. No. 3. La
Dichiaratione fatta opra, nella 3a. Me
daglia, fervea
Pe'l Peste fi pu
dire quanto foffe Pefcofa quella Rivie
ra di Valentia. Il egno reta da pie
garfi, e fignifica forfeil Nome del Reg
gitore, dello Scultore della Medaglia.
La Medaglia Ottava ha, nel Dritto,
il apo d'Ercole, con la Pelle del Leo

me, e tre Globi Palle addietro : nel


Roverfeio due Clave unite all inf , e

Lla f, nelle Medaglie defcritta


K A Y A n N I A T A N , fcritta altri

mente Aulonia e Vallonia , fondata da

gli Achei doppo Troia gi rovinata,


al parere di Strabon.

Altri crivono da

Crotonefi. Ella f una delle quattro


Citt principali della Magna Crecia.
Da effa, fe fia vero, dipende la Terra
di Caffl-vetro, Caffel-vetere , figno
reggiata dalla Caa Carafa.

SUCCINTA

S P I E GA TIO NE

delle Medaglie di Caulonia.


A Prima Medaglia porta, nel Drit
to, Giove in atto di vibrare il Ful

mine; e nel Roverfcio un Ramo di Pi


anta, che fi crede di Lauro, di Dit
tamo, coll' Icrizzione Greca kao AoH

T A N. Leffer accopiato il Fulmine di


Giove ed il Ramo della Pianta , ci da

dellaltra parte lIfcrizzione VALEN


TIA Golz. N. 4. Per la piegatione
fi pu vedere quella della 24. Medaglia

a fentire che quella Citt foe , tanto


in Pace quanto in Guerra", celebr.
La Medaglia Seconda ha, nel Dritto,
lAquila, con Ganimede fotto lAli, ed

d'Hipponio.

una Facia d'Oro a Piedi: nel Rover

tre Globi d'una parte con unAla , e

La Medaglia Nona ha , nel Dritto,

fcio Giove che fiede opra una Palla,


col

Delle Medaglie di Caulonia & di Carcinio.

29

col Fulmine, e l'Ifrizzone kan AirN.

La Medaglia Sefta ha, nel Dritto lo

La Dichiaratione fi crede che per Gani

fteffo Giove co Fulmini, e otto il Cer


vetto , e lIfcrizzione K A Y A a N 1 A

mede venga fignificato Dicone Caccia


tore famoo, che, perfuafo da Siracu
fani fi dichiar loro Cittadino , e cofi

T A N : nel Rovercio un Cervo con


fotfo la Lettera Greccr II che nel mez

venne rapito alla propria Patria. Gio


ve col Folgore motra il giuto riffenti
mento di quel Popolo , il quale gli

zo delle fue gambe ha la Lettera A, ed


un Ramo de Alloro, pure di Detta

ruppe la Statua, e volle che non fuffe

tere Greche K A Y. Golz. Tab. 28. No.

fuo Cittadino.

to, Giove col Fulmine : nel Roverfcio

I. Per la Spiegatione di Giove in quel


modo efpreffo, mi rimetto all'antece
dente Medaglia Dichiarata. Quel Se

un Cervo con fopra un Vafo da bere,

gno formato di due Lettere unite, fa

e lIfcrizzione K A n. A o N. Vuol di
motrare il lacrimevole Succeo di Cre

ra forfe un Caratere Antico che de

La Medaglia Terza reca , nel Drit

fo vaghiffimo Giovane e Cacciatore,


che feguendo un Cervo, ambiduoi fiat

mo d'una parte, e dellaltra quete Let

nota il Nome dello Scultore.

La Medaglia Settima porta, nel Drit


to, lo fteff Giove co Fulmini, ed il

tuffarono nel Fiume Sagra , e vi rima

Cervetto con l'Icrizzine principiata di

fero affogati ; e cofi l'Effigie del Dritto

detta Citt , cio, KA YA : nel Ro


verfcio il confueto Cervo, ed un Ramo

Crefo che feguita il Cervo, e nel Ro


il Fiume.
La Medaglia
eprime , nel
Dritto, Giove in Piedi Ignudo co Ful
mini in una mano, e duoi fottopenden
verfcio il

fignifica

dUlivo con

la medefima Icrizzione

principiata. Golz. No. 2.

ti dall altra , ed al lato un Iftromento


formato d'una Croce e dun Mezzo Cher
. cto intorno al Centro di effa: nel Ro

verfcio un Cervo con fopra lIfcrizzione


di Carcinio.

K A Y A n N I AT A N.

Golz. Tab. 27.

No. 9. Per piegare Giove coFulmini,

veggafi la Prima Medaglia ; per l'altre


cofe, mentre non f difcernerle, non

poffo dichiararle. . Del Cervo vedafi


nella Terza Medaglia.

Rova-fi grecamente fcritto nelle


Medaglie K A P K I N I o N, onde
deriva Setriano, pure Stilo ; ne dall'
Itorie fi ha pi che tanto.

La Quinta Medaglia , nel Dritto;


f lo ftesto Giove in Piedi Ignudo, co
Fulmini in una mano, e laltra ftefa fo

pra un Cervietto; e le tre

Lettere Gre-.

SUCCINTA

SPIEGATIO NE

che KAY : nel Roverfcio un Cervo,

con fopra alla Schiena un Vafo, e lIf

Delle Medaglie di Carcinio.

crizzione K A Y A 0 N I A T A N, ed una

Figura fotto la Pancia, fomigliante al


la Lettera Greca o Golz. N.1o. Per Gio
ve co Fulmini che menaccia di lancia

re, puoffi dire la gran Tutela chemof

P:tateMedaglie
fon di tal Citt ripor
dal Golzio, e dal Parife, la
fciate dal P. Fiore, forfe per Difmen
ticanza, lequali fon quafi tra loro fo

tra dhavere contro Nemici, a favore

miglianti, come le due chefaranno qui

di quella Citt, che f per Infegna il

TCCACC.

Cervo, e lIfcrizzione principiata. Del


Cervo col Vafo fi potra leggere nella
Terza Medaglia. La Lettera Greca di

La Prima ha, nel Dritto, una Tefta


di Donna Coronata ; e nel Rovercio

noter il Nome di chi havefe battuta

fotto il Trepiede col Fuoco acceo ; e

la Medaglia.

nella Deftra i Fulmini , e l'Icrizzio

Giove con l_Aquila nella Sinitra, e di

InC

3o Succint. Spiegat. della Medaglia di Scillatio.


ne K A P K 1 N 1 a N.

Vuol motrare

K Y A A A T 1 a N. Con tal Medaglia

l'impronto di queto che quella Citt

motrano li Scillaccioti dhaver la loro

havee per uoi Tutelari Giunone e Gio


ve, che pure heveffe i Fulmini, l'e4
uila edil Tripode, che nonobtante che
fia Infegna d'_Apollo, fi fuole anche at

Dicendenza da c_Marte R di Traeia,

fcolpito nel Dritto: e con la Nave


Roftrata, vollero fignificare lArte Ma

tribuire a Giove.

pa del loro Ardire e Coraggio.

rinarefca, con cui potevano far Pom

La Medaglia Seconda ha parimente


nel Dritto, una Teta di Donna, con

la Mitra opra laquale pendono Capil:


li richi , e tre Fiocchi fiottano opra di
effa: nel Rovercio un Huomo con la

B REVE DES CRITTIO NE

Sinistrae/a, e nella Deftra tiene i Ful

di Petelia.

min:, e fotto la Seneftra vi lIcriz


zione K AP K I N I o N.

Si congettura

EllImpronto delle Medaglie tro

er mancanza delle Notitie che non fi

vafi fcritto ftefamente II E T E

di tal citt, che tanto quella

Donna fuffe tata Dea Tutelare, quan

to Giove, come f detto nella Dichia

ratione della precedente Medaglia, ed


anche in quella di Golzio , Tab. 28.
No. 4.

A H a N.

Vien creduta fondata da gli

_Mufoni e da gli Enotri ; per dir me


glio da Filottete. Da effa credono al
cuni haver Dipendenza Polica/Bro,
Belcaffro, Strongoli.

SUCCINTA SPIEGATIONE
B RE E 7DE CR 17 TIO NE

delle Medaglie di Petelia.


di Scillatio.

Iverfi fono i pareri circa la Fon


datione di queta Citt, volendo
alcuni che gli UAuoni, pure gli Eno
tri fondata lhaveffero : altri dicono

Ulie doppo la Rovina di Troia : altri


vogliono che gli Atenief, fotto la
Condotta di Menetreo loro R. Al

A Medaglia Prima ha , nel fuo


Dritto, Giove Coronato d'o_Allo

ro, e nel Roverfcio la Figuradello fief:


fo Ignuda, col Fulmine, in una mano,
e con lo Scettro nell'altra, ed al lato
il Caduceo coll lfcrizzione Greca II E
T E A H a N , cio, de Petelini. Per

effer il Fulmine Simbolo di Guerra,


.
il Dominio Temporale della Ca demostra effere ftata quella debilmente
mannegiata, e portataal fine, con l'O
fa Borgia.
pera di Solenne Ambaciata, di cui n'
Segno il Caduceo; cd anche con uo au
vantagio, come lAlloro nel Capo, e lo
refente Citt Maritima, Vefcovale,

Scettro nella Deftra di Giove lor Tute


SUCCINTA

W PIE GA TIO NE

lare ladditano.

La Medaglia Seconda , nel Dritto,


della Medaglia di Scillatio.

f vedere lo teffo Giove Coronato d'Al


loro, con tal differenza che nella Def.

UN:
la Medaglia di detta Cit
t, che nel Dritto tiene una Tef

tra porta il Folgore, e nella Sinitra lo

ta col Cimiero & Pennachie: nel Ro

verfcio f picare Cerere, coll' Icriz

Scettro, ed a canto una Stella: nel Ro

verfcio una Nave con . fia di Peche

zione II E T E A.

per I/prome, , e l'Ifcrzzione Greca

niera poto, motra Guerra longa e fie

Il Giove in quella ma
Ta

Succinta Spiegat, delle Medaglie di Petelia.


ra, ma terminata alla fine a favor e
Petelini, e di ci n Segno la Corona
ne Capo, e con molta loro Fama, di
cui n' Simbolo la Stella. Cerere per

31.

che poi fi vegga di Stelle Coronato, nel


la preente Medaglia, fi pu entire in
due man ere; la prima, perche antica
mente in Honor di Bacco coronavanfi

effere lInventrire del Grano, e dellal

i Sacerdoti di Frondi ed Uve ; la fecon

tre Biade , dimoftra la Copia de Vi

da, perche fendo la Corona di Stelle,

veri che facilitarono la Vittoria; e co

motra che foffe Corona Sacra.

fi anche fi dichiara la fequente.


La Medaglia Terza, nel Dritto f

La Medaglia Ottava rappreenta,


nel Dritto , Apollo Coronato d'Ellera:
nel Roverfcio una Ghittara, confopra

anche veder Giove d'Alloro Coronato;


e nel Roverfcio la Vittoria Alata, con
la Palma in mano, e coll' Icrizzione

una Corona dAlloro, e l'Icrizzione


TI E T E A.

LEllera il Lauro e la Ghit

II E T E A.

tara fono Impronti d'Apollo: Quindi

Nella Quarta vedefi, pe'l Dritto,


il medefimo-Giove: il Trepiede nel Ro

che la prefente Medaglia non rechi

. verfcio, coll' Icrizzione II ET E A. An

feco altro che la Riverenza e Divotio

ne de Petelini ad Apollo.

cor che il Trepiede fi dia ad LApollo,


tuttavia fi anche datto a Giove, ma

pero d'Oro; volendo denotare che lac

cennata Vittoria riportata fuffe per Be

R .

neficio di Giove, come in rendimento

di gratie per quella.

di Siberena.

La Medaglia Quintamotra, nel Dri


to, Bacco Coronato di Viti: nel Ro
verfcio e Apollo con Ghirlanda d'Oro,

pure dEllera, e lIcrizzione II E


T E A., Per effer Bacco il primo Inven
tore del Vino, da a fentire la Fertili

t delle Vigne Peteline. . Apollo Coro


nato d'Ellera, per effer fempre queta
verde, fimbolo di perpetuit. Vo
lendo con ci alludere che da Cerere

efprefanell'altre delle fudette Medaglie,


e da Bacco fuffe per derivare la Ferti

Iberena, altrimente fcritta nelle Me

daglie z E B E P I N n N , edificata da
gli Enotri, oggi detta Santa Severina;
Citt Arcivecovale.
Ecco-ci al Fine delle Citt di Cala

bria , fecondo l'Ordine accennato , e

non reta pi cha dar qui in breve la


noftra Dichiaratione delle Medaglie
di queta Citt, conforme alla Narra
tione fatta dal noftro Cronifta Moder

no, il P. Fiore.

lit della Campagna, e delle Vigne.


La Medaglia Sefta ha lo fteffo Bac
co, ed un Grappo d'Uva in mani, nel
Dritto; e nel

{{

v le_Altare

fumante, e lIfcrizzione II ET E A. Bac

SU C C INTA

SPIEGATIONE

co per effer ftato Inventore delle Viti,

e dellUve, vuol alludere la gran Co


pia d'i Vini in Petelia. L'_Altare fu
mante f connocere che a quello Alta

re alcuno fuffe deftinato, con frequen


te Sacrificio.

Delle Medaglie di Siberena.


Prima , nel Dritto,
L:conMedaglia
Minerva che tiene e l'Elmo in

Capo, ed in effo impreo un Delfino:

La Medaglia Settima fi vede , nel

nel Roverfcio una Civetta con Rami

Dritto, col medefimo Bacco e l'Uva

d'Ulivo; ed a canto un Vao d'Oglio,

in mani: nel Roverfcio, una Teta con

con lIfcrizzione Greca z E B E P H N n N.

intorno Stelle, e lIfcrizzione II ET E A.


Lo teffo Bacco nelluna e laltra Fac

Crvetta, fiano Simboli di Minerva ,

cia, e per Bacco con l'Uva fi defcrit


to nell' antecedente Medaglia di fopra :

di Pallad, per effer lei tata Inven


trice dell'Ulivo e dell'Oglio, e per con

E gia noto che l'Ulivo, l'Oglio, e la

H 2

fe

32 Succinta Spiegat, delle Medaglie di Siberena.


fequenza dellArti fimbolegiate nella

contro di quelli ella haveffe vibrato la

Civetta: e cofi f detta Medaglia bat

Faretra delle fue Armi.

tuta in Segno di Riverenza a detto

La Medaglia Quarta fi vedere, nel

Nume; e cofi anche ci perfevera nelle


Campagne di detta Citt preentemente

Dritto, Diana, e nel Roverfeio Ippo

lAbbondanza dellUlive.

Il Delfino

nell'Elmo di Pallad Simbolo di Ma

re Fiumi, per effer quella Citt vi


cina al celebre Fiume Neto.

La Medaglia feconda ha, nel Drit

lito fuo Amante , coll Ifcrizzine


z E B H P. Con la Dichiaratione fatta

nella precedente Medaglia, fi puol in


tender la prefente , perche detta Citt
raffigurandofi in Diana, Libera di Ser
vit, vi fara ftato qualcheduno, come

to , Diana; e nel Rovercio lArco con


la Faretra, e lIcrizzione z E B H P. La

Ippolito, che affettato haveffe di fog

Spiegatione fi pu cavare dell'altre Me


daglie fomiglianti a queta, che fono
gi dichiarate, ed anche della fequen

tendimento delluna e dell'altra.

IC.

La Medaglia Terza motra, nel Drit


to, Diana, con la Faretra, e nel Ro
verfcio un Cervo, coll Ifcrizzione foli
ta z E. BH P. Per la Dichiarazione dam

giogarla, fe bene confeguito non ne


haveffe il fuo Intento; ma ofcuro l'In

La Medaglia Quinta compare , nel


fuo Dritto, con la fteffa di Diana ; e nel
Roverfcio Atlante inclinato a terra,

che prende un Pomo d'Oro, con fopra,


l'Icrizzione E BH P. Puofi congettu
rare, fe pure la Congettura fia vera,

bedue, fi congettura che quella Citt,


a fomiglianza di Diana, foffe bramo
fa di conervarfi Vergine, cio libera
dogni fervit di Vaffalagio ; quantun

ch'i Sibereni , comaltri fcrivono i Se


bariti, tratti dallOro, come Atlante fi

que non vi foffero mancati di coloro

falli.

ch'haveffero affettato il Dominio e

quete Materie.

I L

favoleggia, e dalle Promeffe di qualche


Peronagio alletati, fi foffero refi Vaf

ci reta altro da dire fopra

F I N E

Delle Medaglie di Calabria.

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33

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S U C C I N T A

S P I E G A T I O N E

DELLE MEDAGLIE AGGIUNTE A QUELLE DI REGGIO.


Nella Calabria. Tabula 17.
I A 38a, h , nel dritto, un Capo
L
con due Faccie dhuomo, voltate
luna all'oppofito dell'altra. Il rover
fcio f vedere una Perfona fedente fo

pra un Scabello, con Lancia nella ma


no finitra , alzata davanti la lettera

greca II. ed un Trepiede verfo i ginoc


chi coperti da una Tonia abaffata. Si
legge dietro di lei l'Icrittione PHr I
o N, cio di Reggio. Quel huo
mo bifronte rappreenta Giano, com
pagno di Saturno, perche le , Itorie
dicono che ambi regnarono infieme
qualche tempo in Italia ; e Macrobio
fcrive, nel Libro primo de Saturnali ,
che Giano f il primo che quiv co

per queto lo fecero con due Faccie ,


motrando che non h bifogno il Sole
di rivolgerfi indietro per vedere luna,
e l'altra parte del Mondo. Motrano
ancora quelle due Faccie il Tempo che
tuttavia viene, e quello che gia paf
fato, perci l'una giovane, e lal
tra di maggior et. Plutarco ne
Problemi dice chelle motrano che

Giano foff Genio del paee , overo


R appreo di quelle antichiffime gen
ti, cangiando il loro vivere rozzo e
ferino, in dometico e civile , tirando
di una in altra la forma e l'ordine del

la vita humana. Altri vogliono che


le due Faccie di quel Nume motrino

minciaffe far il facri Tempii , per la Prudenza de i faggi R , e de gli


honore de i Dei, e che ordinaffe il

accorti Prencpi, liquali oltre che fan


modo di facrificare quelli. Onde lui no difporre del preente, con ottimo
f poi parimente come Dio adorato, configlio, hanno la Faccia davanti an
e come ritrovatore de i Sacrificii, u cora perche veggono di lontano, e fan
favano queta cerimonia che non fa no conocere le cofe prima che fiano ;
crificavano mai
Antichi Romani , e l'hanno parimente di dietro, perche
qual fi voglia Dio; che non lo chia tengono mente le paffate, fi che tut
maffero lui prima. F fatto queto to vegono, e non deve ad effi effer oc
ancora perche credettero che Giano culta alcuna di quelle cofe che fanno
fteffe del continuo alle Porte del Cie di biogno al bon governo de i Popo
lo, di modo che non potevano i pre li. Dicevano i Romani che lifteffa
ghi de i mortali paffare gli altri Dei Effigie era non folamente il Simbolo
s'egli non dava loro la entrata. Pen della divina fapienza, che fa tutto, ma
favano che due erano quelle Porte del anche quello dellAnima humana , la
Cielo, luna dell'Oriente, per laquale quale fecondo l'opinione de i Platoni
entra il Sole, quando viene dare la ci h due Lumi ; luna naturale fuo
Luce alettondo; l'altra dell'Occidente, proprio; e nato con lei, vedendo con

per laquale egli efce; quando d luo: queto fe fteffa, e conocendo le cofe
co alla notte. Chi dunque intende il del Mondo: laltro divino ed infuo
Sole per Giano , come f Macrobio , dalla bont di Dio, con la fcorta del
nel Lbro gi detto , lo crede havere quale el'a sinalza al Cielo , e quiv

la guardia delle Porte del Cielo , per contempla le cofe divine. Potrebenfi
che l'entrare cd ufcire lui libero. E

dire delle altre cofe affai , delle due


I

Faci

Succinta Spiegatione
Fafcie di Giano, guardando ambe le Vergini Vetali alla quale era data
Porte del fuo Tempio, quando f fat queita cura. Quindi l'hanno rappre
to da Numa, per rappreentare la Pa fentata cofi fedente in queta Meda
c mntre che restavano ferrate, e la

glia, coll'hafta in mano alzata, e tan


Gerra nella loro apertura ; onde f to grande che la fua punta uperiore
detto Patulcio e Clufio, da due voci ortre paffa il limbo di queta ftampa,
latine, che fignificano quella ufanza, ed allongafi nell'Aere, L'Hafta cofi
oflervata da Romani, con certa lege,
come fcrive Plutarco, di che molto

rande motrava che la forza della Pru

tanta

che pu far male altrui,

fono le ragioni fcritte da Ovidio, nel etiandio di lontano, e che penetra ogni
Libro primo de Fati, ma per_hora durezza di tutte le pi difficili cofe,

diremo queta folamente , che Giano e fovente fi leva tanto alto, che va
da molti f creduto effere il Cielo , fin al Cielo. Onde Claudiano fece
come anco vuole Marco Tullio , il l'hafta di Pallade tanto lunga ed alta,

quale aggiranofi intorno, e cauando che pafava le nuvole : Ed Homero,


e i congiungimenti, de gli afperti , nel primo dell'Odiffea, efprimendo
Palla
ed altre poitioni elle Stelle, donde anchor meglio queto fi

fiamo inclinati molte delle operatio d, chiamata fovente Minerva, vo


n che faciamo ; e perci fi dice fo lendo andare Telemaco, per met
vente che molte mutationi delle coe

tergli in animo , che vadi cer

humane vengono dal Cielo , fr le care Uliffe fuo Padre, fi mette


quali fi pu mettere la Pace e la Guer piedi gli dorati talari di Mercurio, ne
ra. Queto f il miterio di aprire e porta eco altro che rhafta. L'Effigie
a Dea f anco rapreentata in
no, come fe la Guerra e la Pace tate una Medaglia di Vitellio, nella quale
foffero nella fua Potenza , ed ambe lei tiene la finitra alta appogiata ad
cuoperte dagli ecchi del fuo Bifronte un'hafa dritta , e a queta parte
divino e celete. La Perona fedente, nuda fin otto la mamella, edh ad
ferrare quel ferto Tempio i Gia

di

nel rovercio, con una Lancia alzata tra mano appogiata al defro
nella mano finitra Pallade, cofi no chio, pi elevato dell'altro. F a

minata dalla voce greca II A AH , che

l'ifteff Pallad cognominata

stignifica Combattimento, perche lefa

inerva Trittonia, perche tr fono

vole finfero, ch'ella uccideffe i fua le parti della fapienza ch'ella inegna

mano Pallante, ferociffimo Gigante ; va, cio ricordarfi delle cofe paffate,

il che fi vede qui epreo dal caratte conocere le preenti, e prevedere


re greco II, il quale il primo del No
me di lei, e

quelle che hanno da venire. Quindi

: quello di Pallante. Al

gli diedero il Trefpolo che fi vede


cuni altri dicono chella f coi chia qu d'avanti lei non Diffinile da quel
mata dal verbo greco II AAA o, che lo d'Apollo. Queto era una Tavole
vuol dire lanciare, movere e crollare, ta foftenuta da tr piedi, ed havendo
perche la fua Statoa era fatta in guifa un pertugio nel mezzo, perche vi fe
che pareva crollare l'hafta eretta nella deffe f quella giovane che dava gli
finitra di lei, come nel Palladio, o facri riponfi, pfcia che era ripiena

Simulacro di legno di queta Dea, il dello pirito enrufiaftico, il quale fi


quale veramente da fe la vibrava, e andava cacciare in corpo, per di fot
movendo gli occhi , f creduto effere to; e perci vollero alcuni chel Tripo

difcefo di Cielo, ed eraguardato cofi de , foff tmo fcanno confagrato


fecretamente, ovra un Scabello reale,

qualche Nume , perche quafi tutti

che non toccarlo, ma ne anche pote gli Dei hebbero Oracli, ciachedumo
vano altri vederlo, che quella delle il fuo. Potiamo dunque porro questo
per

di Calabria.

delle
per fegno di Verit; perche l'Oracolo

che veniva da lui era creduta dire fem

35

Monti in Delo,

per ajutare
atona partorire , e che quindi fi

pre il vero. Onde riferice Atheneo fparfe poi il nome fuo, in modo che
che dicevano gli Antichi parlare dal adorata quafi per tutto, ed hebbe
Tripode ognuno che diceste cofe ve Tempii , Altari e Simulacri , come

gli altri Dei; innanzi alli quali bifog

TC.

La Medaglia 39 a. h, nel dritto, n ch'ella foe, pofcia che gli ajutava


Apollo coronato di Lauro, ed avanti nacere : e cofi pare che 'intendef
lIcrittione P Hr I N n N ,

cio di

un Licio Poeta, il quale, come rife

Reggio, e dietro al collo una Pianta

rifce Paulania, in certi hinni, che lui

d'Herba granita. Si vede, nel roverf. fece queta Dea, la diffe effere ftata
cio, il Capo d'un Leone irfuto. Ha fino innanzi Saturno, e li diede cer
vemo fatta tefamente la dichiaratione

ti nomi per i quali fi potrebbe anco

d'Apollo coronato d'Alloro, nellan facilmente credere che lei foffe tata
tecedenti Medaglie 2o.a. e 23 a. di Na una delle Parche, gi che quelle have
poli, ed anco nella 5. di Sueffa, e vano parimente che fare affai nel naf.
nella 11 a. di Caleno. Il Capo di cimento humano : ma ta quelle opi
Leone con il pelo arricciato, vuol ad noni divere ci pare molto piu verifi
ditare che nella campagna di Reggio, mile ambi due li Ritratti di queta
la Terra fia feconda, comela dimotra

Medaglia furono accopiati perche tol

parimente la Pianta molto granita die to via Oreste in pena del maternoho=
tre queta Effigie d'Appollo._Le al micidio, ricore all'Oracolo di Delfo,
tre ignificatione di quella Testa d dal qude mandato al Tempio di Pro
Leone , fono dedutte nella fudetta erpina Ipponate, quiv li venne com
mandato che :
andare in Reg
Medaglia 29 a. di Napoli.
La 4 a. Medaglia h, nel dritto, la gio portar de Imagini di Apollo e
congiunzione di due Tete humane, di Diana, e che nel viaggio lavandofi
coronate di Lauro; e nel roverfcio

in sette Fiumi, ricuperarebbe la falu

un gran Trepolo e trefoli, coll'Icrit te , come pur punto gli fuccfle.


tione folita di Reggio, cio P Ar I Giunto in quella cd ivi depo

Fratell Apollo, perche hanno detro

gnifico, e celebraronfi Feste


Onde nacque in queta Citt la cagio
ne i inieme le Teste" di

le favole che Diana effendo chiamata

quei due Numi ovra le fue Medaglie

e di
No N, d'una parte, e d'allaltra il ca fitariqueti Ritratti, di
rattere X, con quatro Circoli. Que Diana, loro edifico un Tempio ma

te due Effigie di riglievo intagliate ,


fono quella di Diana giunta al uo

dalle donne, nei parti, fotto il nome e di rappreentare nel royercio , il


di Lucina, ufcita che lei f del ventre

Tripode d'Apollo, per dare ad inten

di Latoma fua Madre, fi volt ubito, dere che da quel Nume f adempito
e tutta nella e deftra l'ajut parto 'Oracolo fovra mentovato. Il carat

rire quel uo fratello Apollo, come tere greco X., fignifica l'accordo ed
che la pregaero di ucire col Nume Harmonia delle cofe unite l'una allal
fuo dare loro l'ajuto chella diede tra, conformamente al dire di Suidas
i alla Madre, con le proprie mani. ed anche la fimilianza di qualfivogla

f intefa Diana

folamente , fotto
il nome di Lucina, ma Giunone an

Quaternario, nel quale l'ultimo h la


medema relazione co'i primo, come

chora, come fi vede nella ua imagi il fecondo h con il terzo, e tutiqua


ne. Ed alcuni hanno detto che non tro reciprocamente rr di loro : il che
f quella, ne queta, ma che f cer fi trova infegnato da Hermogenes, nel
greca; onde fi puo cava
ta femina laquale venne fin da gli Hi la fua

.
2

rC

6
Succinta Spiegatione
: che gli quattro Circoli poti otto rono dette Figliuole di Giove e della
quel fudetto Carattere X, fignificano Memoria, e propri Numi de Poeti,
le quattro Stagioni diciafcheduno An e dalle Mufica : perche chi h buono
no folare, che reultano dal corfo di itelletto e gran memoria, facilmente

quel Pianeta, quando va girando fr dventa dotto in quello che applica


li due Tropichi, nella Zona torrida, lanimo, e facendone peo di belli,

artita dal Circolo

equinotiale, ove e vaghi componimenti, detto have


i trova l'Apageo del fole, rappreen re favorevoli le Mufe , fatte da gli
tato da quella fua imagine alzata in Antichi giovani di faccia, e molto
mezzo di due altre, fovra queto Tri belle, vetite guifa di vaghe Nimfe,

pode, motrando anche gli due fol con diverfi ftromenti in mano, fecon
tidij, nelle due altre Imagini folari, do le divere inventioni che davano
che fono collocate di rimpetto alle ciafcheduna di loro , come da noi
fuperiori etremit dell'ifteffo Trepie ftato qui davant piegato. Le coro
di.
navano poi di varii fiori, e di diver

La Medaglia 41 a. porta , nel drit

fe frondi ed alle volte anchora con

to , l'Effigie d'una Mufa , coronata ghirlande di Palma, come quella del


dun ramo die Palma, ed havendo i la prefente Medaglia, perche le Pie
Capelli pendenti ovra una Mitra don
nefca. Il roverfcio f vedere una Li

ride e le Sirene havendole sfidate

cantare, furono pofcia vinte da quelle,

ra di nove Corde con lIfcrittione gre come dicono le favole. Fu opinione de


ca PHr I d'una parte, e N o N d'al Platonici che ogni Cielo h la fua Mu
laltra, lequali fillabe unite infieme fan fa, chiamata alle volte da loro Sirena,

no il Nome di queta Citt di Reg perche foaviimamente canta, che fi ri


ferice al dolce fuono degli OrbiCelef
tratto di quetas Mufa fendo fatto con ti, li quali fono nove, quante apunto
la Lira nel roverfcio, rappreenta Era fono le Mufe, f detto che Apollo
gio, poto nel caro genitivo. Il Ri

to, gi che Virgilio, in certi fuoi ver Capo e Guida di quete, ed con lo
fi che tanno fra gli opuculi lui at ro fempre, come nel Tempio, qual
tribuiti dice che la Lira di Erato,
come la Cetra di Therpicore, la

dice Paufania che f dedicata loro

quel paee, ordin poi, come Paula

le Science tutte , fono come annodate

nia nel nono Libro crive, che foffe


ro nove le Mufe, e diede loro i no

do bella danza in giro guidate d'Apol

commune , cio ad Apollo ed alle


Hitoria di Clio, la Tragedia di Mcl. Mufe. Haveva anche Apollo in ma
pomene, la Comedia di Thalia, gli no una Lira di nove corde , rappre
tromenti da fiato di Euterpe, lAf fentata nel roverfcio di queta mede
trologia di Urania, la Retorica di Po ma ftampa, per motrare la foaviffima
linnia , i Componimenti heroici di Harmonia che fanno quei nove Cieli,
Calliope, e che tutta li virt loro vic movendoi con quella proportione che
ne di Apollo, il quale tando in mezo pi fi confa ciafcheduno di loro, la
di quete nove Mufe abbraccia tutto. quale viene dal Sole , perche queto
Quete Mufe da principi non furono ftando nel mezo di quelli, come rife
nominate pi di tr, ed erano i nomi rifce Macrobi , nel primo Libro di
tali nella greca lingua , che nella nof. Saturnali, tutti da legge, fi che van
tra fignificano Meditatione, Memo no tofto e tardi , fecondo che da lui
ria e Canzone Ma Pierio di Macedo hanno pi o manco vigore. E per mof
nia, da cui hebbe nome un Monte di trare gli Antiche che le Arti liberali e
infieme, dipingevano le Mufe menan

mi da Virgilio qui ovra dichiarati, che lo, ch quel lume fuperiore, il quale
hanno ricevuto pofcia empre. Fu illuftra l'humano intelleto , e diffonde
per

delle Medaglie di Calabria.

$7

per tutto lUniverfo la vit fua, ond turno, dalla quale ritorn vincitore.
f chiamato Cuore del Mondo , e Onde f poi finto, che nella guerra
lHarmonia di lui rappreentata da contra gli Giganti l'Aquila minitrava
quella ifteffa Lira della prefente Me le Arme Giove ; e perci la dipin
daglia, battuta da Regginini per figni gono fovente che, porta il Fulmine
ficare le Glorie de loro Poeti Lirici, con gli artigli: overo perche fi legge,
e la Felicit di Reggio derivata da lo che di tutti gli Uccelli lAquila ola
ro, e delle Arti delle Mufe.

ficura dalla faetta del Cielo, e per

tanto fi vede qu un Fulmine davanti


<osSo> $e>Se-0368Se>Se> 03-08-06 lei dal quale non e toccata, ne manco
fpaventata. Trovafi anchora Giove ,

s vccINTA SPIEGATIONE

come lo fece Fidia gli Elei, e lo


dcfcrive Paufania,

d'una e Medaglia aggiunta quelle di


Locri.

nel Libro feto ,

con una Corona in capo, fatta a fo

glie di Ulivo, come queta della pre


ente Medaglia, che i Croniti Bario

A 2 1a. Medaglia di queta Citt h, e Marafioti credono foffe battuta in


nel dritto Giove barbuto, e co auvenimento della Guerra coReggini

ronato di Ulivo, con l1fcrittione AO che nulla temevano.

KPaN , che vuol dire di Locri.

Nel

roverfcio fta improntata una Aquila


tenendo un Lepre roverfciato fottogli

fuoi artigli, ed un Fulmine davanti

S UVC C IN TA S P I EGA TI ON E

lei. Queta Figura di Giove molto


vecchio e coronato , fenza Armi ne

D:Mig gi

Fulmine , fi pu vedere piegata da


noi, nell'antecedente quinta Medaglia

Crotone.

di Arpo; al che additaremo che Sene


ca, nelle Quetioni Naturali criffe ,

A Medaglia 18 a. di queta Citt


porta, nel dritto, la Tefta d'Er
che non hanno creduto gli Antichi pi cole, coperda dalle Spoglie del Leo

faggi, che Giove foffe, quale fi vede ne, con lIcrittione K PO : ch' la
nel Campidoglio , col. Fulmine in prima fillaba di K PO T a N I A
mano ; ma che per lui intefero un T A N. cio di Crotone , laquale
Animo, ed un pirito Cutode e Ret parimente accorciata ;, nelle Medaglic
tore dellUniverfo , che habbi fatto

feguenti delliftelfa Citt, eccettuato

queta gran Machina del Mondo , e la 23. e nel roverfcio di ciacheduna


la governi modo fuo, e per motra di quelle fi vede improntato un gran
re che lui il primo e ultimo di tutte Trepiede, come quello del roverfcio
le cofe, la fecero cofi barbuto, e co di queta, notato dalle lettere greche
ronato come Ottimo e Maffimo tr n Y. lequali formano la prima fillaba

gli altri Numi lui fotto poti, come della voce II Y A H, che da Homero
quel Lepre roverciato dall'Aquila , metaphoricamente tribuita al Sole, fa
in queta Medaglia. Poche fono quel cedo il uo corfo nel Cielo, per dar
le Statoe di Giove, alle - quila non

ad intendere che queto Trepiede era

fia aggiunta l'Aquila, in qualche mo dicato ad Apollo, come fi puol infe


do, come Uccello proprio di lui: per rire dallIlliade de lifteffo Poeta , e
che, econdo che riferice Lattantio, dalla fua Odyffea. Scrive Pauania ,

ei piglio d'ella buon augurio di vitto nellultimo Libro , che delle molte
ria, quando gli apparve gi , metre Statoe cherano in Delfo, vene furono
che andava certa guerra, contra Sa due che tenevano ambe il Trepiede ,
K

luna

38

Succinta Spiegatione

luna d'Apollo, e l'altra di Herole , l'uo h ottenuto

che fiano chianiati

Lebeti gli uni e gli altri, e vuole che


quelli
da fuoco foffero per fealdare
tro : perche furono gia per venirne
come che fe lo voleffero tor lun lal

alle mani tranamente , come fi legge acqua, e gli altri come Tazze o Vafi

appre di Cicerone, nel terzo della

da vino.

Ma foffero come fi voleff,

natura di Dei; ma che Latona e Dia dicevano gli Antichi parlare dal Tri
na, cherano quiv parimente , pare pode ognuno che diceste coe vere,
vano mitigare l'ira d'Apollo, e Miner e che per questo Bacco parimente
va quella di Hercole: e che ci f co hebbe il Tripode chera come una
fi finto, perche adirato Hercole gia Tazza, conciofia che il vino cuopra una volta chei non puote havere cer

fovente la verit delle cofe, non me

ta rifpofta dall'Oracolo, tolfe il Tri no che gli Oracoli de i Dei, perch


pode, e fe lo port via, ma che tor quai ciacheduno hebbe il fuo. Quin
nato in budna poi , lo refe, ed hebb di fi trovano baftanza piegati gli
per ci dall'Oracolo quello che di fei altri Trepiedi delle Medagli fe
mandava. La forma di quel Tripode guenti di queta Gitt.
La 19 a. rappreenta , , nel dritt6
dal quale veniva l'Oracolo ftata da
noi piegata nell'antecedente Medaglia unAquila fovra un ramo di Lauro, e
382. di Reggio ; e per tanto non ci nel roverfcio la lettera a, co' Trepie
reta qu altro da dichiarare fe non le de gi dichiarato, il quale puol efre,

altre figure ed ufanze di certi Trepie

di Giove, e di Cerere, e di Profer

di che gli Antichi chiamarono cofi pina, come di Apollo, gi che fur
percherano vafi di Metallo da tre pie no parimente Tutelari dell'ifteffa Cit
di, che loro erano come hoggi fono t, ma lAquila e fimbolo proprio di
noi i Paivoli, ed altri vafi da cucina,

Giove motrando le Vittorie di Reg.

liquali Homero f che fiano di due gini col Lauro, foftenendo lAquila,
forti, e ne chiama una, come diremo

e nominato da Greci a A 4 N H, il

noi da fuoco, l'altra fenza fuoco: per

che fi vede qu brevemente indicato

che queti erano tenuti nelle Cafe, e

dalla lettera a ch la prima di quel

ne Tempij folo per ornamento , cd Nome greco.


La zo 4. non h altra differenza dal
erano perci offerti alli Dei, come
dono di molta tima; ed alle perfone l'antecedente, che in una Craticola

degne, di valore, erano parimente


donati. Onde Virgilio, nel quinto ,
gli mette fr gli honorati doni e pre
mij che Enea apparecchia ne givochi

pofta d'avanti il Tripode, nel dritto ,


per far vedere che non era quello del

da lui fatti, in honore del Padre An

unaltra fimile Craticolo fi vede col

chife. Furono quelli forfe che gli ha


veva gi donati Heleno infieme con
altri preenti di gran valore, quando
parti da lui : ben che Virgilio, nel

Tripode dell'ultima Medaglia di quef


ta Citta, e per tanto baftara la pre
fente dichiaratione per l'intelligenza di

terzo dell'Eneide , gli chiami quiv


Lebeti, con voce greca, e Servio vo
glia che queti foffero come Bacini da
dare acqua alle mani , dicendo che
non pareva conveniente donare tale
Peronaggio, quale era Enea, vafi da

l'Oracolo di qualche Dio, ma uno di


quelli da fuoco qu fovra fpiegati, ed

quell'altra.

La 21 a. ha parimente il Tripode
nel roverfcio e lAquila nel dritta ,
con queta differenza ch'ella tiene
artigli ovrala Tefta dun Cervo ha

vendo le fue Corna. Queto Animale

Ma Atheneo riferendo la

f il pi grato che haveffe Diana, cb.


me fi vede quando, per havere Aga

ditintione de i Tripodi fatta da Ho

mennone ammazzato un Cervo, ella

Cucina.

mero, come ho detto, afficura che fi degn fi fattamente contra i Greci,


C

",

delle Medaglie di Calabria.

39

e fece loro tanto di male in Aulide ,

taccendo h da confiderare le coe

che f deliberato di placarla col fan


gue di colui che l'haveva offefa, facri
ficandole Ifigenia fua figlivola : ed era
il Sacrificio in punto, quando Diana,
moff piet della giovane , la fece
fubito parire , rimettendo una Cerva
in uo luogo, con laquale fecero i Gre
ci lordinato Sacrificio, e placarono la

molto bene, prima che ne raggioni,

Dea.

Gli Antichi la domandavano

Dea della Caccia, e differo che le e


rano raccomandate le Selve ed i Bof

chi , perche lei quvi fi effrcitava ,


nelle caccie, fuggendo la converfatio
ne de gli huomini, per meglio guar
dare la virginit: e per ci f fatta in
forma di Nimfa tutta fuccinta con
l'arco in mano, e la faretra piena di
quadrella al fianco, fecondo la defcrit

e dirne poi quello che bifogna fola


mente.

Il che voleva motrare la Sta

toa di queta Dea, che fu appreffo


deMeffenij, laquale fecondo che Pau
fania la decrive, nel Libro quarto,
teneva una Cornacchia legata, come
ch'el parlare habbi da effere ritenuto
dall'huomo faggio, chei lo poffa al
lentare , e ftringere fecondo che fi
prefenta loccafione, e che ricerca il
bifogno.
La 23 a. fa vedere , nel dritto il
Capo dApollo, coronato di Lauro,

come nelle Medaglie 2o.a. e 23 a. di


Napoli, e nella 5 5. di Sueffa, e nella
11 a. di Caleno, ed in quella di ler

nia qu fovra ftefamente dichiarate ,


come ancora lIfcrittione della prefn
do Libro del rubamento di Proferpi te Citta di KPT n N I AT AN, che
tione fattan da Claudiano, nel fecon

ha.

Cofi hanno finto le favole, per

vuol dire Crotone. Ma reta qu da

che come ftto il nome di Apollo, f fpiegare il Simolacro della Domna ig


adorato il Sole, parimente f adorata nuda, e pofta nel dritto, quafi feden
la Luna fotto il nome di coftei, chia te colle Cofcie aperte fovra un Len
mata Diana, quafi Deviana, perche la zuolo, come fe lei voleffe partorire ,
Luna devia dal dritto fentiero della

tenedo un Serpe bicipite nelle mani ,

Eclittica , ehe tiene fempre il Sole ,

e convolgendo il dorfo dell'ifteffa Fe =


mina,
fimolacro rapprefenta

non alteimenti che vadano i cacciato

fi fovente per devie trade eguitando Cerere fatta cofi bizzaramente per fig
le fere. Gli Poeti danno anche Dia

nificare la Terra piana e larga, pro

na un Carro tirato da bianchiffimi .duttrice d'ogni cofe, per la virtu oc


Cervi, come f Claudiano , nel ter

culta che hanno gli fementi di germo

zo Panegirico, in lode di Stilicone ;


e dicefiche pofero queta Dea fu'l Car
ro tirato da quei velociimi animali,
per motrare la fua velocit, concio
fia ehe la Luna f in pochiffimo tem
po il fuo giro, come quella chc h

gliare e li Animali di generare fecon

lorbe minore delle altre Pianete.

il fimbolo del buon Demonio, con

do le divere loro fpecie e forme, tr


lequali moftrando queta Donna, con
le coccie aperte e le bracchia ftefe, la

grandezza della Terra, il ferpente


convoluto e bicipite, attraverfandola,

La 21 a. porta, nel dritto una Cor fervatore di tutto, perche la Terra


ncchia, con un Legame intorno alle comprende, con la virtu ua quel pi

fue ali aperte, ed il folito Tripode nel

rito che la vivifica e nodrice.

Per

roverfcio. coll'Icritione accorciata di

tanto i Greci tenevano che li ferpenti

queta Citt. La Cornacchia cofi legata foffero di natura divina, vedendo che
un fimbolo del tacere fuoi tempi,

queti , non coll'ajuto delle membra


efteriori, come fanno gli altri anima
fe quel Uccello garrulo eloquace, per li, ma folo dallo pirito, e vivacit
che non dee lhuomo prudente perde loro mofli , vanno velociffimamente ,
re tempo in molte parole vane ma e con prefezza mirabile torcono e ri

come motra Minerva , cacciando da

K 2

Succinta Spiegatione
4O
torcono il corpo in divere manicre parte, verfo le fpoglie del Leone. Il
oltre che vivono lunghilimo tcmpo roverfcio e fimile quello dell'antece
perche depongono la vecchiaia infic: dente Medaglia vigefima, da noi gi
me con la poglia che mutano, e cofi fpiegata , concernente queta Citt.
fatti giovani di nuovo , paiono non Ma per la dichiarazione retante di
potere mai morire da loro ftefli, fe Hercole rapprefentato qu con varii.
forfe non fono uccifi. Ma queto cr Simboli da auvertire che benche le
pente di Cerere f cofi finto: perche, molte cofe che fi legono di lui, fiano
come dice Heiodo, nella Iola Sala

tate fatte da divere perone di quef.

mina era un Serpente gi di fmifurata


grandezza, il-quale difertava tutto

to medemo nome , fono attribuite


nondimeno tutte ad un folo , che f

quel paee, ma cacciato pocia quindi riverito come Dio. Apollodore fcri
da Euriloco, fe ne paffo in Eleui , e ve che lifteffo Nume f armato ,
quai che per ua falvczza foe fugito quando per la difea de Thebe com
Cerere, quiv dopo fe ne ftete fem batte contra gli Minci, e che haven
pr nel uo Tempio , come fuo mi do imparato di tirar lArco da Eurito,
niftro e fervente. Onde fi legge che hebbe da poi gli trali d'Apollo, da
l'Imperadore Antonino 2 per tetimo Mercurio la pada , da Volcano la
nio della bonta fua, volle effere fatto Corazza , da Minerva il Manto la

uno di quelli che intravenivano gli Hafta e le Saette, ma che dal. Leone
miterii Eleufini, tanto occulti che non che lui affogo hebbe le Spoglie, e ta
fi poteva fapere che foffero quelle mi glio da e teo e fece egli ua Mazza
terioe cole , e pareva effere peccato nella Selva Nemea. Hanno poi detto
grande cercare di intendere la ragione le favole che il fole don un gran Va
di quelle cerimonie, di apere che fo da bere queto Hercole, col qua
fofro , quelle facre Imagini. . Onde le egli paff il Mare , come riferice
Macrobi, nel primo Libro opra il Atheneo : e Macrobio nel Libro quin

Sogno di Scipione recita , di Nume to, linterpreta che foffe una forte di
nio filofofo , il quale , come troppo Nave, detta Scifo; onde non ufarono

curioo invetigatore di queti facri poi altro Vafo mai ne fuoi facrificij :
miterii, e divolgandogli, che vide in e Virgilio nel Libro ottavo, parlan
Sogno le Dee di Eleui tarfi come do delle cerimonie di Hercole, cele
Meretrici , in loco publico , efpote brate da Evandro, quando Enea an
nude qualunque haveffe voluto pi d lui, dice, che il facro Scifo in

gliarfi piacere: di che lui f marayi gombrava le mani ad cTo Evandro ;


gliato grandemente, ed havendo di il che motra la grandezza di detto
mandato la cagione di tanta impudi
ciia, gli f da quelle Dee adirate rif:
poto, che ci era venuto da lui , il
quale te haveva tolte per forza da gli

Vafo, col quale in mano f fatto Her

cole alle volte, per la favola ch'io


diffi, overo per motrar ch'egli f gran

bevitore. come recita Atheneo. Quin


cculti luochi, e mee in publico cofi di vollero forfe anco motrare quelli,
nude.
chc nel paefe di Corinto, in certa fua

La Medaglia 24.a. fafi vedere fcol Capella, fecero un giovinetto che gli

pita, nel dritto con Hercole fedente porgeva bere.

Eccol i fondamenti
opra la Pelle del Leone, ed havendo delle varie coe rappreentate nel drit
il braccio finitro alzato colla mano

to di queta Medaglia, che alcuni vo

appogiata ad una Lancia, e l'altra ma gliono havere canto del Trepiede,


no teza che tiene una pianta , fotto nel roverfcio, l'ifteffo Vafo di Herco

laquale un Vafo, come anco la Fa le fatto guifa di Navicella, come


retra ed un Arco da faettare nell'altra

quella d'Ifide , fignificando la virt


del

delle Medaglie di Calabria.


della Luna, e che la Pianta alzata nel

4. I

che nel luogo dun Grifo, fi vede qu

la mano di Hercole, nell'altra parte una Sirena, ed in vece dellAfta e del


di queta Medaglia, fia l'herba chia l'Icrittione II Y A H, nel roverfcio del
mata Abrotano, laquale finfero i Poe Toro, quai cadente, un Pece ftefo

ti effer anco portata da Ifide, nel fuo horifontalmente pare fotto quel Toro,
Ritratto per rappreentare la Virtu e fi lege fovra di lui x o T, con la fo
del Sole, nell'Efigie d'Apollo indi lita lfcrittione e Y PI a N, di Turio.
cato qui dal fuo Trepiede , accompa Quelle tr prime lettere formano lini

gnato da quella. Navicella , onde la zio del Nome di Softhenes, R di Ma


fpiegatione puol anco bene addattafi cedonia , e fucceffore di Ptolomeo.
al roverfcio dell'antecedente Medaglia L'impronto del Toro cofi cadente,
vigefima qui queta medema Citt.
motra che queta Republica de Turio
prefe il fuo nome della Fonte Thuria

donde lAcqua , per lo camina che f


tortuofo e fonoro, haveva per Simbo
S'UCC INTA SPIEGATIO NE lo un Toro, come l'hanno pur anche
havuto diverfi Fiumi. Queta Meda
Delle Medaglie aggiunte quelle di glia verifimilmente f battuta per qual
Turio.
che Vittoria riportata in Mare, den
tro qualche_Porto d'i nemici, igni
a 12a. fa vedere, nel dritto , la ficato per il Pece ftefo qui nel roverf
Tefta di Minerva, havendo lEl

cio, e per la Sirena improntata nel


dritto, fovra lElmo di Minerva. Per

mo, nel quale un Grifo fta fcolpito ;


ed un Pennacchio pendente, fovra i dare meglio ad intendere quel Simbo
capelli di quella Dea. Il fimolacro lo mi pare neceffario di offervare che
dun Toro che fa forza per chinarfi , le Favole, parlando delle Sirene, rac
nel roverfcio, con una Lancia di

contano che hanno il vifo di Donna,

bataglia, ed il carattere X fotto i pie

cd il reto del Corpo anchora; fe non

di, e la lettera A in mezzo dellegam

che dal mezzo in giu diventano Pef

be dinanzi. Due lfcrittioni fono tam

che. Dicono chelle furono tr Figliuo

pate nel limbo fuperiore, cio 2 e Y le di Acheloo e di Calliope Mufa;


delle quali luna cantava, l'altra fona
fignifica una entrata angufta, come va di Piva, di Flauto, come vogli

R. I o N, di Turio, e II Y A H, che

erano gli aditi della Puglia, piegati da


noi, colla Figura d'un fimile Toro ,
nell'antecedente Medaglia feta di Ar

am dire : la terza di Lira; e tuttein


fieme facevano un cofi foave concer
to, che facilmente tiravano i miferi

, ed anco il Ritratto di Minerva ,


ed il fuo Elmo, con Pennacchio e Gri
fo, nella terza di Teano, e nella de

naviganti rompere in certi fcogli del

cima terza di Velia. Per la lettera A ,

quale paffando perl, fece legare fe al

la Sicilia , ov elle habitavano : Ma

che vedendofi prezzate da Uliffe, il

della nave, ed i compagni


ch' la prima della voce A PETH, lalbero
fuoi fece chiudere le orecchie, conce

sintende la virt bellica, il R Agi


des di Lacedemona Minerva chia
mat da Greci A e E N A. LAfta di

ra, accioche non le udiffero : fi gitta


rono in Mare diperate : e f all'hora

guerra parimente dichiarata nella

forfe che divertarono Peche del mezo

quinta di Arpo, ed il carattere X, in gi. Suida riferice che quelle Sire


nella quadragefima di Reggio.

ne , cofi rappreentate nelle Favole;

La 13a, h, nel dritto Minerva col in vero furon certi Scogli, tra gli
fuo Elmo Pennacchio , con queta quali le onde del Mare facevano un
mormorio, che i naviganti
differenza dalla profima antecedente cofi foave
[Tat
L

42

tione
Succinta Spiega
Grifo nellElmo ornato da Pennacchio

tratt dalla dolcezza del fuona, vo

lontieri pafavano per l, ov mifera: pendente; e nel roverfcio fta Pallade


mente perivano poi. Ma Scogli Pef: con Lancia e Scudo fotto alquale
ci como diffi che foffero le Sirene, baf

il Capo dun Toro, e dietro quella

ta che fono cofa in tutto finta, onde Dea legei l'Icrittione B P E T

vogliono alcuni che per loro fia intefa T I m N, cio di Bretia. Vogliono
la bellezza, la lafcivia, e gli alletta i Croniti che per tal Guerriero mol
menti delle meretrici, che accotatefi to vecchio sintenda Brentio altrimen

te detto Bretio, riputato Figlio di Er


viganti, liquali vinti dalle piacevolez cole fondatore di queta Citt , poco

alle navi cantando addormentafero i na

ze di quelle rapaci donne, chiudono tempo avanti la deftruttione di Troia.


gli occhi dell'intelletto, fi che elle poi Il Grifo che fi vede nel fudetto Elmo,
ne fanno ricca preda, e quai fe gli di non e beftia ne uccello, ma participa
Ma Xenofonte al contrario di quelle e di queti, perche h il Ca
ha voluto che le Sirene fiano cofa pia po di Aquila, e le Ali , ed Lione
cevole e virtuofa, percioche narrando nel reto. Trovanfi queti animale fe
gli detti e fatti di Socrate, crive ch'el ri e terribili, fe pure non folo favolo
le cantavano folo le vere lodi di colo fi , come nel libro decimo, gli crede
ro che ne erano degni , efaltando in Plinio, nella Scithia, ov guardano le
quelle le virt; e che perci appreffo miniere delloro, come fcrive Dionifio
di Homero cantarno di Uliffe chegli Afro, fi che gli Arimafpi, gente di
vorano.

era degno di effere lodato fommamen quel paee, non lo ponno raccogliere
te , perche era ornamento grande fenza gran pericolo ; e perci guerra

tutti i Greci; e che queti erano gli in quafi continua fr loro. Onde fi pu
canti, ed i foavi accenti,con li-qualitira conofcere quale guardia debba havere
vano fe gli huomini virtuofi, perche ciafcheduno del proprio ingegno, ac
queti udendolodare la virt,che amano chioche non venghino gli Arimati ,
tanto,cercano di accotarfi ogni volta pi

cio che cercano de dovizie, ad invo

quella, e facilmente e volontieri van largliele. Volevano i Bretii motrare


no dietro al dolce canto del lodatore.

in queta Effigie di Pallade che foffero

Per queto forfe f che , come fcrive fagaci nelle loro conquite, e forti co
Aritotele, nelle cofo maravigliofe del me sinferifce dalla fua Lancia, ed an
Mondo, in certe Iole, chiamata del co patienti nelle fatiche delle quali era
le Sirene, pofte fr i termini della Ita il fimbolo la Teta di quel Toro, pof
lia, elle hebbero Tempii ed altari, e taqu nel roverfcio.

furono da quelle genti ladorate con

La 35a. motra, nel dritto, Giuno

molta folennita ; ed erano i Nomi lo

ne con una Mitra doneca e dietro al

ro Partenope, Leucofia, e Ligia.

collo una pigha e d'innanzi lIfcrit


tione N IK a N; nel roverfcio Giove
nudo con tr Fulmini nella mano def

tra, ed una Torcio ardente nella fi


SU C C IN TA SPIEGATIONE

Delle Medaglie aggiunte quelle di

niftra, fovra un Cornucopia, e dellal


tra parte la Luna bicorna, collIcrit
tione greca di Bretia, cio BPET
TIm N. Giunone f Tutelare de' Bre

Bretia.

tii, ed havendo una pigha vuol mof


trare la fertilita del terreno di quella

L^vedere,
34a. Medaglia di queta Citt f
nel dritto, una Tefta di

Citt. LIfcrittione greca N IK a N


quella del Nome
del Com

Guerriero prode e barbuto, con un battente famofiimo detto N

delle Medaglie di Calabria.

che pi volte riport il premio ne i accrecimento alle cofe. Queto


givochi della Grecia , e perci gli f mo e nuovo afpetto era da gli Anti
eretta una Statua, nellIola di Taffo ,

chi motrato con vefti bianche e dora

cffndo nel Mare Egeo. Doppo la di

te, che metevano intorno al fuo fu


mulacro, e con la Face accea che il

lui morte, qualcuno effendoi accota

to quella Statua per sferzarla , fubi medefimo haveva in mano, come quel
to lei cadendo fovra effo luccide.

la che tiene Giove nella preente Me

figli di quel defunto moverono, lite daglia. Laltra quando h gi la me


contra queto Simulacro , il quale f ta di tutto il lume, e f queta mot
condannato al bando , e gettato nel rata con la Cefta, nella quale porta
lArcipelago, conformemente alla Leg vano le fue cofe facre; perche mentre
gi di Dracone Athenienfe, dal quale che v crefcende il lume della Luna,
furono determinat li gaftigi etiamdi ogni di pi fi maturano i frutti che fi
contra le cofe inanimate. Qualche raccogliono po con le Cefte. La ter

tempo doppo gli habitanti di quella

za nellintero lume di effa, motrato

Ito'o trovandoi afflitti di qualche

con veti che havevano del foco. Ma

fucntura, colfultarono lOracolo, dal

ritredando al fuo nome di Hecate,

quale f loro rifpoto, che per liber bifogna fapere ch'ella f adorata f i
arfene dovevano riftabilire quella tatua Crocicchi delle vie, ove le facrificava
nel fuo primo tato ed honore, il che no del pane, e delle altre cofe , ne
fecer, havendola fatta percare, eder ceffarie al vivere, portandole quivi o
gere nel luogo detinatoli, ove f poi gni Mefe; lequali erano pocia levate
molto riverita, come fi trova fcritto vi da poverelli, e dimandavafi queta
da Suida. Giove nel roverfcio coFul
mini e Torcia ardente dava fentire

la gran potenza de Bretii, ed il valo


re loro formidabile tutti.

La fpiga

la Cena di Hecate , come riferice


Suida.

La Medaglia 36a, h nel dritto come


nel roverfcio i fimulacro di Giove nu

duna parte ed il Cornucopia dall'altra, do, e tenendo duna parte il Fulmine


motravano la fertilit di quel Terri ditruco, e dallaltra la Torcia arden
torio.

La Luna bicorna, e variando

te , con la folita Icrittione Greca


BPETTION, cio di Bretia , ed un

le fue faccie f cofi rappreentata da


Orfeo, volendo lui in queto modo Cornucopia fimile quello dell'ante
far vedere gli variati afpetti che di fe cedentc Medaglia 35a. della quale il ro
h quella, e la virtu di lei che hfor verfcio da noi tefamente piegata ,
za , non folamente in Cielo, ove la
chiamano Luna, ma anco in Terra ,

puol dar ad intendere baftanza tutti

li Simboli di queta.
La 37a, h nel dritto il Capo di Pal
ferno, ove la dimandano Proferpina lade, coperto duna coppa di Grancio,
ed Hecate, perch'ella creduta cen della quale efcono cinque Gambe dell
dere in quei luoghi tutto quel tempo ifteffo rettile. Il roverfcio contene un
che noi ft nafcofta. Le quali cofe altro Grancio fimile quello del drit
da Eufebio, nel Libro della Prepara to, con l'Ifcrittione BPETTIaNfpar
tione Evangelica, fono cofi efpofte. E tita in mezzo di due gambe alzate, e
chiamata la Luna Hecate e Triforme fotto li fuoi altri piedi. LEffigie di
per le varie figure ch'ella motra nel Pallad endo gi dichiarata nelle Me
corpo fuo, fecondo che pi meno fi daglie 2 ta, di Napoli e 3a. di Nola,
ove la dicono Diana, e fin gi nellIn

trova effere difcofta dal Sole : onde

diremo folamente che la natura del

fono parimente tr le virt fue ; l'una Grancio, qu nell'una e laltra parte


quando commincia motrare il lu fcolpito, motra che gli Bretii erano
che li altri po
me mortali, porgendo con queto pi fagaci ed
L 2
poli

44.

Succinta Spiegatione

poli della Grecia, benche non foffero ta di lei, e cinque dell'altra parte, co
me sono le dieci gambe di queto Gran
fpartite in cinque Piedi nell'uno e
cio,
habitanti nell Acaia. Il che rappre
fentavano dalli cinque Piedi di queto laltro de i fianchi di queto rettile.
La 39, h, nel dritto, Giove bar
Grancio, gi che tutti li rettili di quef
ta pecie ne hanno fempre otto: ma buto , e dietro alla fua Tefta qualche
tanto numerofi come queti , altri

la piegatione loro fara pi Stefamente Itromento della fucina di Vulcano. Nel


fatta nella Medaglia fequente.

roverfcio l'Aguila guardando dietro

La 38a, motra l'ifteffa Effigie di Pal ovfonole quattro letteregrecheBPET,


lad, col Grancio guifa di Elmo ed avanti quattro altre, cio T1 a N.
fulla Tefta ; e nel roverfcio un Gran le quali giunte alle prime formano il
cio come quello della precedente_Me nome di Bretia. Per queto Ritratto

daglia 37 : ma queto della Dea Palla volerano i Bretii motrare la Protezzio


d h un ferpente auvolto, nel mezzo ne del loro Giove, per il quale Vul.
uperiore della fua squamma pertan
to additaremo qui, oltre la Spiegatione
gi da noi fata nella Medaglia 23. di
Crotone, per quei Serpenti cherano
ftimatieffer di natura divina, che di tr

cano fuo Fratello, Imperadoro del

l'Inferno; mentre che lui regnava nel


Cielo, gli dava queta Arma, fabrica

ta da fuoi Ciclopi, guifa di Saetta,


forata nella punta, come fe foffe rite

belliffime forelle, chiamato le Gorgone, nuta per la difea di quella gente,


da certe Iole di fimil nome, ov elle

non per offendere gli altri Popoli.

habitavano, Medufa f la pi bella,


ed haveva i Capelli d'oro, come fi
legge nelle favole, ond inamoratofene
Nettuno, giacque con lei, nel Tem
po di Pallad, laquale per ci fdegna
ta grandemente, fece diventare Me
dufa, di bella piacevole chella era
prima da vedere, tutta paventevole
ed horribile , cangiandole gli dorati

L'Aquila effendo il volatile proprio


dell'ifteffo Giove, fignifica, col fuo

apo, rivolto in dietro, che quella


Republica confiderava empre le cofe

d'avenire, per non effere fovragiunta,


pigliata all'improvifo, mentre ch'ella

avanzava nella Signoria da lei poedu


ta in tempo di pace.

La 40. ha parimente, nel dritto,

Crini in brutti Serpenti: ma non po Giove coronato di Lauro, ed un Ful


tendo il mondo fopportare cofi trano min dietro la teta. Marte nudo fta
Motro, Perfeo luccife, e ne diedo il nel roverfcio, cn una Lancia e Scu

Capo Pallad, che lo porto poi fem do, nel quale fcolpito pare un Lam
pre con i fuoi ferpenti , nell'Elmo, po... ed avanti lui un Capo di Bue,
nel Scudo. Quando Homere fache

collIcrittione

, cio di

quella Dea s'arma per andare contra Bretia, dietro quel Nume. La Vir
gli Trojani, dice che lei circondata t bellica de Bretii rappreentata
di horribile fpavento, e che, oltro al qu nel offendere dalla Lancia di Mar
Capo di Medufa con Serpenti , vi te, e dal Fulmine di Giove, coronato
dentro ancora l'animofo ardire , la fi dlloro, perche fi Bretii havevano
cura fortezza, e le paventeuoli mi ripportata qualche Vittoria, nel tempo
naccie. Quindi. fi puol inferire che

che f battuta queta Madaglia, e non

gli Piedi uncinati e ftorti del Grancio era pi bifogno del Fulmin poto die
arricciato fovra queto Capo di Palla tro Giove: ma retava loro ancora
d, rappreentano li ferpenti della lo Scudo di Marte per diffenderfi, ed il

Lampo ch un Folgore paventevole,


di fcaglioi Serpi , come fi legge ap col Valore demotrato dal Capo di Bue,
preo di Apollodoro , il quale dice colpito fotto il ginocchio di Marte
ch'erano cinque d'una parte della Tef nudo acci che fi vedeffe la ua forza
Teta di Medufa, ch'era tutto involto

naturale, junta all'artificio delle fua


*

Armi

delle Medaglie di Calabria.


Armi, e del fuo Elmo in Tefta.

45

me nuova fpofa. Onde furono poi ce

La 41a. motra, nel dritto, l'Effigie lebrati , da gli Antichi, alcuni di di


vecchio, coro

e
folita di Giove molto
nato di Lauro, havendo un Futo di

fefta, per memoria di queta favola,

con unAncora in mezzo dell'Ifcrittio

altro non che lo ftemperamento de

laquale come riferife Eufebio, inter


Quercia dietro al Capo , e lAquila preta Plutarco, in queto modo. La
tenendo le Ali aperte, nel roverfcio , difcordia nata tra Giunone e Giove,
ne bipartita di queta Citt , detta gli elementi, dal quale viene la def
B PETT I o N , La piegatione di truttione delle cofe , fi come per la
Giove e della fua Aquila in atto di vo

temperie, per certa proportione che

lare fi pu cavare dalla Medaglia 393. fia tr quelli, nafcono le medefime co

dell'ifteffa Bretia, qu fovra da noi def. fe, e fi confervano. Se Giunone h


crita. Reta dunque vedere folamen dunque ci, la natura humida e ven

te quale fia la fignificatione del Trun tofa che va fopra Giove, ne fi f


co di Quercia, nel dritto, e dellAn conto di lui, e lo pezza, tante fono
cora nel roverfcio delle preenti figure. le piogge che allagano la terra, come
Ne i primi tempi dop il diluvio gli f gi una volta, nel paefe delle Boe
huomini da bene habitavano otto le

tia, che ando tutto forto alle acque, e


Quercie, come fi legge appreo di Pli quando furono po queta date gi, e
nio, e quelle havevano in vece difan rimafe la terra coperta, finfero le fa
ti Numi, e di facrati Tempij, perche vole che foffero rappacificati infieme
le Quercie davano loro ghiande, onde Giove e Giunone, la quale fquarcian

vivevano, e gli coprivano dalle piog do i veli , fece che f vifta la Statua

gie, e dalle altre ingiurie de i tempi. della Quercia, perche dicono ch'ella
A ci fimile quello che riferifca Lu f il primo Arbore che puntaffe fuori
cano, che nella Gallia Narbonele , della terra. Le Ancore che motrano
quelli della Maffilia adoravano ne i la ficurezza de i Porti , non fono co
confecrati Bochi, enza fimulocro al me queta della preente Medaglia ,

cuno, gli alti Tronchi, non altrimen havendo un forame vicino alla punta
te che e in quelli haveffero creduto anteriore della medema Ancora , per
fignificare la chiarezza trafparente
l'Acqua di molti Rufcelli correnti
in
ando
ne
fe
Giove, parti da lui, e
nelle vie di queta Citt.
Eubea, ed egli pure la voleva plaare,
La 42a. f vedere, nel dritto, Cere
e farla ritornare, ma non fapendo in re havendo una Spica fovra il dinanzi
che modo, ne dimand configlio Cit del Capo, ed attorcigliata da Capelli
herone, all'hora quiv Signore, ilqua di quella Dea, che fono pendenti ver
le gli diffe che faceffe fare una Statua fo unaltra Spiga molto granita. Il ro
effere i divini Numi, Le favole dico
no che Giunone adiratafi una volta con

di Quercia, e la portafle in volta co vecio porta un Grancio fimile quel

perta, fi ce non foffe vifta, fingendo li delle Medaglie 37 e 38a, di queta


la una giovane, che di nuovo fi have: medema Citt , colla ua Iftrittione
fe fatta fpofa. Cofi fece Giove, e finfe bipartita: il che fenfo batanza pie
di mettere allordinele nuove nozze,per gato qu fovra, non neceario di fa

la quale cofa, Giunone, che ci intefo re altra dichiarazione di queto Gran


ritorn ubito, ed accotatafi al carro , cio, ne del Ritratto di Cerere , affai

ov credeva che foffe nacota la nuova da noi squittinato, nell'antecedenti

fpofa, tutta piena di gelofia e difde Medaglie 17a, e 19 di Metaponto,


gno, fquarci gli

che la

copri per demotrare le qualit di queta

vano , e trovandola una Statua di Dea, e la doppia abundanza di grani

Quercia, fe ne rallegr affai, e rappa e di paftura, nel terreno di Bretia.


cificofi con Giove, e con lui ftete co

La

46

Succinta Spiegatione

La 43a, rappreenta, nel dritto; Mi: pito col fuo Fulmine dietro di lui ; e
nerva c'l fuo Elmo, guila di Maf
chera, nel Capo , ed in effo una
Sphinge, lanciandofi in alto : e poi
nel roverfcio un Aquila volante che
porta un Fulmin trifulco nelli arti
gli, ed h dietro di fe un Scimitara

Marte nudo con Lancia , Scudo e

Lampo, nel roverfcio, havendo anco


ra lIcrittione folita di Brettia, ed una
Civetta vero il piede finitro dell'iftef
fo Marte. Le figure delluna e dell'al
tra parte di queta Medaglia fono tal
con un Germe otto lui , ed avanti mente fimili quelle delle Medaglia
nel limbo , il Nome greco B P E T 4Ca. precedente della medema Citt,
TI a N , ch quello di Bretia. La che non ci pare neceffario di farne qu

Dichiaratione di queto Ritratto di altra dichiaratione ; ma di avifare fo


Minerva fi pu vedere da noi fatta lamente che in vece dun Capo di Bue
nella Medaglia 3a. di Teano , e nella poto in quella fufficientemente piega
15.a. di Velia ; ov non havendo data ta, fi vede in queta una Civett mol

la Spiegatione della Sphinge pofta qui to ftefamente con le varie fi


nell'Elmo di queta Dea mafcherata : gnificationi fue, nell'antecedente Me
diremo che da quello gli coperfero il daglia 16a di Velia.
La 45. motra, nel dritto, il Capo
Capo , per darci ad intendere , che

l'huomo prudente non ifcuopre fempre dErcole coperto da quella Spoglia del
tutto quello che s; non manifeta ad Leone che f da lui affogato, come
ognuno il fuo configlio, ne parla fem l'havemo gi detto; nella Spiegatione
pre in modo che fi intefo di tutti , della Medaglia di Luceria. Il rover
ma da chi folamente fimile lui, fe fcio di queta f vedere ancora Marte
condo che gli affari lo ricercano ; fi vetito ed armato di Lancia e di Scu
che le fue parole gli altri poi paiono do, come fi trova dichiarato nell'ante
fimili gl'intricati detti della Sphinge. cedente Medaglia 34a. di queta me
Donde f che in certa parte dello E dema Citt, ove fi legge lIfteffa If.
gitto pofero inanzi al Tempio di Mi crittione greca , B P ETT I a N , di
nerva, che f adorata quiv, e credu Brettia. . Il carattere X junto qu alla

ta Ifid, la Sphinge, ben che fi legga

Lancia di Marte fi trova da noi inter

anco , che ci f fatto per motrare pretato nella Medaglia.4o", di Reggio,


che le cofe della Religione hanno da e l'altro carattcrc, h , poto alla ban
tare nafcofte fotta facri miterii , in da di quel altro, il Nome Simbolico
modo che non fiano intefe dal volgo, della Pianeta di Saturno. La Clava di
pi che foffero intefi gli enimmi della Ercole fcolpita qui nella parte inferio
Sphinge. L'Aquila di queto roverfcio re del dritto , narrata quanto bafta
non diferente di quella delle meda nel difcoro notro, fovra la Medaglia
glie 39.a. e 414. di queta medema Cit precedente vigefima terza di Tarento.
t, fe non ch'ella porta il Fulmine,
La 468. rappreenta, nel dritto Gio

che gli Antichi hanno poto folamente ve nudo, con tr Fulmini nella mano
Giove, tal volta in mano , e dalal detra , ed un Baftone nella finitra ,
tra piedi, hora l'Aquila gliele ponta vicino al quale il Corno di Amal
appreo col becco, hora con gli arti tea; ed una Stella in mezzo de i pie

gli, come fi vede nella prefente Stam di di quel Dio, con l'Icrittione folita

BP ETT I o N , cio di Bretia, die


pa. La Spiegatione del Scimitara
qu fovra la pianta dietro quella Aqui tro di lui. Il Ritratto dApollo coro
la, tata fatta da noi tefamente, nel nato di Lauro, fi vede nel roverfcio ,
lantccedente

ponto.

Medaglia

19a. di Meta

fimile quello della undecima Meda

glia di Caleno, affai qu fovra piega

La44a, h, nel dritto, Giove fcol to, per l'intelligenza di queto, come
dIl CC

delle Medaglie di.Calabria.

47

anco la preente Figura di Giove, con fomigliante queta, che fe gli puo
fuo Fulmin , e Cornucopia in tutto addattare la loro dichiaratione.

pari al Simulacro ed altre cofe da noi


La 498, anco fcolpita nel dritto ;
chiarite nella Medaglia 35a di queta come la precedente 48a, rappreentan
Citt, eccettuato il Baftone poto nel

do Giove coronato ua barba e fuo Ful

la finitra mano della prefente Figura, min, come fi vedono in quella ; poi
in vece della Torcia che fi vede nellal anche nel roverfcio l'Aquila col Ful

tra, e la grande Stella di queto, che min, il Cornucopia, e l'Icrittione,


pare fatta per rappreentare una For enza diffimilitudine tr queti Simbo
tezza circondata e munita da nove li, e quelli della fudetta Medaglia, fe
Bationi, cherano forfi le Parete del non che ful Corno di Dovizia poto
l'antica Bretia , overo li Raggi della
Pianeta che gli Atronomi chiamano
Giove, laquale pi alta e pi gran
de affai che le altre. Additaremo qui

qu, fi vede un Grancio che non h

che nel preente Simulacro lui ta nu


do, per dare ad intendere che la virt
divina fi manifeta alle pirituali intel
ligenze, e l'ifteffo Nume h un Scet

glia 38a. di queta medema Citt, la

pi di otto gambe, concifia he tutti

gli rettili di queta pecie ne habbiano


fedeci, come l'havemo gi notato, qui
alle Spiegationi gi fatte circa Giove , fovra, nella Spiegatione della Meda

quale volendo rapprefentare le fue


conquite vittorie, nel tempo che f
battuta la preente Medaglia , fece
tr nella finitra mano , perche da colpire queto Grancio , co'l fudetto

queta parte del corpo il membro numero di gambe ed artigli , uguale

principale, cio il Cuore , dal quale quello delle Citt o Provincie da loro
vengono gli fpiriti, che poi fi pargo foggiogate,
no per tutto il corpo : e cofi il Mon
do ha la virt da Dio, il quale come

R la dipena e governa modo fuo.


La 47a h la folita Effigie di Giove
molto vecchio, nel dritto, come l'ha

SUcc 1NTA SPIEGATIONE

vemo gi pi volte decritto , e l'A


quila stante con Fulmin e Cornuco
pia, nel roverfcio , non e

D'una Medaglia aggiunta quelle di


Temea.

differente

da quella rapprefentata nella dichiara


tione della precedente Medaglia 41. di
queta Citt, fe non la tella radiante

L"

Medaglia 34. di queta Citt

fcolpito f vedere il Ritratto dun

vero la teta di lei , motra quanto Giovane havendo i Capelli invogliati


foffe ftefa e viibile la Gloria de Bre

da un Beretta faciata llintorno della

tii, acquitata dalle fue armi; come da Tefta, e vicino al fuo collo due lette

tanti folgori, e da loro Dovitie in re greche fono ragunate in un folo ca


rattere quafi fimile ad un che foffe
queto Cornucopia motrate.
La 484. porta il folito Capo di Gio mezzo circolare. Il roverfcio h la
ve barbuto, coronato, ed hauend il

Teta d'un Leone, ftendendo la Lin

Fulmin ditro di lui , con la ua A gua fuori della gola , molto aperta ,

quila nel roverfcio , un altro Fulmin motrando i denti , d havendo l'If


nelli Artigli, ed il Corno di Amaltea, crittione greca T E ME E n N , bi
collIfcrittione bipartita BPETTION. partita ful grugno e fotto il collo.
ch il Nome di Bretia, poto nel cafo

Queto Ritratto fcolpito nel dritto.

genetivo , come fi legge nelle altre rappreenta Eutimo che le favole di


Medaglie di queta Citt, tr le quali cono efferfi azzuffato col Demnio ,
la 4oa, e la 47a. precedenti fono tanto che fiMdi2 ad infetare tutto il territorio
di

Succinta Spiegatione

che Polito
# questa Citt , doppooccio
da Ter
compagno d'Uliff vf

tro la Tefta, a noi defcritta quanto


bafta, nell'antecedenti Medaglie di Bre

nefi, adirti contra lui , per cagione tia, nlle quali fi puol ancora trovare
d'una Donzella sforzata dal fudetto

la Spiegatione de gli altri duc Ritratti

Polito, nelle Maremme di queto Pae


fe, ov l'ifteffo Eutimo fece tanti sfor
zi di valore contra quel cattivo Ge
nio, che ne reto vincitore, liberando

dell'itello Giove fcolpiti nel dritto


delle feguenti Medaglie d'Hipponio, e
di Valentia. Il roverfcio di queta f
vedere la Vittoria alata , porgendo la
Corona di Lauro della mano deftra,
nel mezzo dell'Ifcrittione greca M A

certa Vergine detinatagli per tributo ,


laquale f poi data per pola queto
Luttatore generofiimo , e la preente ME PTIN n N, che fignifica di Ma
Medaglia f battuta al fuo honore: con merto, e tenendo un Ramo di Palma
il di lui Nome junto quelli dUlie nella Sinitra. Claudiano quando lau
e di Polito, nel Carattere formato dal
li mifchiati lineamenti delle Lettere,
U A , E U , II O. cio U LISSE ,
EU TIMO, POLITO. Il Leo

da Stilicone defcrive la Vittoria vetita

di trofei, e di molti ornamenti teffuti


doro, con la verde Palma in mano

e le Ali gli homeri , lequali mostra

ne furibundo con le Mafcelle grandif no gl'incerti uccei delle guerre: con


fimamente uperte, demotra che foffe ciofia che fovente la Vittoria pare ef:
molto vorace quel fudetto Demonio e fere dall'una parte, e fi volta poi fu
che f tanto liffe fcortucciato dalla bito dall'altra, ed al vincitore accrefce

morte del fuo compagno Polito cru forza, e fallo vivere lungamente nella
delmente sbrandelato da Temei , che

memoria de poteri: fi come la Palma

voleva deftruggerli da capo fine, Le fi rinforza contra ogni peo, che le fia
favole dicono che sdegnata la Madre poto opra, ne fi corrompe il uo le
de i Dei contra Hippomane ed Ata gno, come gli altri , e le fue foglie
lanta, perche, enza rifpetto del fuo tano verdi lungo tempo: ma perche il
Nume, giacquero inieme in una fel fine delle guerre dubiofo, f chia
va, lei confecrata, gli fece diventa mata la Vittoria Dea commune , co
. re Leoni, e volle che dapoi tiraffero il me che lei fia nel mezzo , e fi accoti
coronare chi meglio la s tirare
fuo carro. Tr tutti gli animali il Leo

ne ferociffimo, ma Plinio dice che

la Leonza di pi feroce animo anco

ra, e pi crudele affai: e perci que $o> $ 493$ 43$43$e$$o4g$e>


ta fece Archefilao per efprimere me
glio la forza de gli affetti amorofi. Il S'UCCINTA SPIEGA TIO NE
che puol molto bene quel
fudetto amore sfrenato del giovane D'una Medaglia aggiunta quelli di
Polito.
Valentia.

|
SUCC INTA SPIEGATIONE

Io, Medaglia di queta Citt,


L"altre
volte detta Hipponio , ed
nel dritto,

anco Valentia, f vedere


D'una Medaglia aggiunta quelle di Giove molto vecchio e coronato di
Mamerto.

Lauro, come l'havemo detto nell'ante

cedente Medaglia di Mamerto, e pie


A 13a. motra , nel dritto Giove gato in quelle di Bretia, talmente che
barbuto, e coronato fenza fulmi non e neceffario di farne qui altra re
ne alcuno, ma con il fuo Pianeta dic petizione. Nel roverfcio cinque teli
dop

delle Medaglie di Calabria.


doppiamente faettati, ciafcheduno nel
le fue punte , fono legati guifa di
Fafcietto, vannuti le mezzo da quat
tro Ali uperte, con un Pece cavar

49

havendo un Affe nel mezzo , laquale


attraverfando le linee loro , ne forma

quattro Rettangoli, talmente uniti da

due Diagonali , che fembrano poter

dino, ed il retante della fua Schina

girare fovra quel Affe, come fe foffe


aggiuntagli nella parte finitra di quel ro due Rote. Nel limbo di queto
l'Icrittione greca
roverfcio, e nell'altra il Nome di que roverfcio fi

1:

ta Citt , detta V A L E N T I A.

II ET HA IN n N , che ignifica di Pe
telia. Queta Effigie di
nudo,
col fuo Fulmin e Scettro, non e dif

Quella Fardelina di Saette cofi Alate,


e pugnenti da due bande per volare
infieme , e trapaffare velocemente in fimile dalla 46. di Bretia, qui fovra

ogni parte, come fe foffero vibrate da da noi baftanza dichiarata , ed anco


Giove fulminante, fignificavano la ra la Figura di quattro Triangoli pofta

gunanza delle forze di queta Gente , qu per far vedere che le quattro Stag
pronta ad ogni ripentaglio di guerra , gioni dellAnno, chiafche dune di tre
e tanto bellicola che non temeva d'alcu Mefi, prodotte dal moto del Solo, gi
na parte uoi nemici; quantunque fof rando nel Cielo, ov gli Antichi cre
fero numeroe le loro Armate fulla devano effer l'Imperio del fummo
Terra nel Mare, ov quei Nemici Giove, dependevano dal fuo volere e
erano rapprefentati da quel Scavardi commando : perche ordinava i fuoi
no, che gli Naturaliti chiamano Ven circuiti nel Zodiaco, d un Tropico
tre di Pece, Tefta di Serpente, Cau fino all'altro, rapprefentati dalle Bafi
da di Dardo.
della fudetta Figura, che motra pari
-

mente lobliquit del moto Solare ,


S'UCC INTA S P I EGA TIO N E

nelle fue revolutioni, fopra le altre li


nee di queti Triangoli, quadripartiti
da dodeci line, correpondenti al nu
mero de i Mefi dellAnno Solare.

D'una Medaglia aggiunta quelle di


Petelta.

Ci pare anco utile di additare qui,


per l'ultima perfezzione di quete Spie
gationi, che Seneca dice, nel fecondo

nelMedaglia
9a. di queta Citt h,
drifto la Tefta di Giove, bar

Libro delle Quetioni naturali , che il


dare Giove il Fulmin trifulco, co

buta e coronata di Lauro, come negli me quello della prefente Medaglia, f


altri Ritratti dell'ifteffo Nume , ftefa finto da gli Antichi, per frenare la te
mente da noi piegati, nelle Medaglie merita de fuperbi ignoranti, li qualifi
precedenti , fcolpite da Bretii , colla farebono dati licentioamente ad ogni
fua Effigie, per laquale farebbe uper forte di malvagit , fe non haveflero
fluo di fare qu altre dichiarazioni, temuto qualch'uno che eccedeffe ogni

di repettere le altre cofe gi della fue humana forza. Per impaurire dunque
Statue, e de i loro varii Simboli , nel quelli che non fapevano far bene, fe

l'antecedenti Medaglie affai palefati. non per timore, f detto che Giove,
Non ci refla dunque altra Spiegatione fupremo giudice delle attioni humane
da fare, che per il roverfcio della pre tava loro fopra, con la deftra armata
fente Medaglia, nel quale Giove t del fulmine. Ne lo faetava egli per
nudo , co'l uo Fulmine alzato dalla fempre di fuo volere folamente, ma
mano detra, ed un Baftone reale nel

col configlio de gli altri Dei; ed era

la finitra preentato dal brachio ftee ; graviimo all'hora, ed apportatore di


e poi otto l'altro fcolpita fi vede una molti mali , fi come era leggiero , e
figura mathematica, di due Triangoli, motrava che l'ira di Giove fi poteva
pla

5o
Succinta Spiegatione
placare facilmente , quando non vin cordandofi che

Giove non fi fida del

traveniva il Configlio celete. Da queto fuo giudicio folo, quando h da man


dare qualche grave male al mondo , e
dicendo che come Giove fupremo R che non per altro f detto che de i ful
de i Dei giova e manda del bene mini da lui mandati, alcuni eranogra
mortali , enza dimandarne laltrui con vi e perniciofi, ed alcuni levi e di po
figlio, ma non vuole far loro male, fe co male, fe non per dare ad intendere
prima non ne h il configlio de gli al cui tocca di caftigare gli humani erro
tri Numi; cofi fr noi gli R e li altri ri, che non h da fulminare contra
Seneca forma un documento morale,

Signori dovrebbono ,. prima che far tutti ad un medefimo modo, ne mof


male altrui, per caftigo, per qual trarfi egualmente terribile ad ogni
che altra cagione, penarvi molto fo

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pra , ed haverne buon configlio, ri

Il fine delle Medaglie aggiunte


quelli di Calabria.


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