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LA POLITICA: DIMENSIONE INTERNA E DIMENSIONE INTERNAZIONALE

Nel lessico comune il termine politica indica un insieme di soggetti (i politici) che
godono di una posizione privilegiata rispetto agli altri individui, nonch una serie di
azioni, decisioni, punti di vista che configura il contesto specifico nel quale si muovono
sia coloro che ne sono responsabili, sia coloro che ne subiscono le conseguenze. Nel
linguaggio scientifico il termine politica assume un connotato neutrale, designa un
oggetto di indagine e viene spesso accompagnato da aggettivi che ne precisano e al
tempo stesso ne delimitano il significato: politica interna, estera, comparata, locale e
internazionale. Ma nel linguaggio scientifico spiegare la politica significa separare i
fenomeni propriamente politici da quelli di altra natura, ordinare una serie di eventi
apparentemente sconnessi allinterno di una griglia concettuale comune, individuare le
regole che guidano quei soggetti privilegiati ecc.
1.2 AUTONOMIA
Lautonomia della politica dalle altre sfere segue due percorsi: quello storico e quello
disciplinare. Sul piano storico ci sono 4 tappe:
1.

Separazione tra potere spirituale e potere temporale: finiscono i contrasti tra


papato e impero.
2. Separazione tra politica e morale ( opera di nicolo machiavelli).
3. La separazione tra sociale e politico passa attraverso la divaricazione tra politica
ed economia, hume smith e ricardo riconoscono alla societ una sfera di
autonomia rispetto allo stato.
4. Ultima tappa lautonomia della politica nei confronti del diritto. Osservazione
di Fisichella: la rivoluzione pu essere definita come labbattimento per via
violenta dellordinamento politico esistente e linstaurazione di un nuovo
ordinamento. Il secondo esempio lo stato di eccezione: lo stato di eccezione
prevede che in situazioni di crisi lesigenza di auto-conservazione possa
determinare la sospensione dellordinamento vigente senza che la legge lo
preveda.
Sul piano disciplinare lautonomia si ha verso gli anni 50.
1.3 ESSENZA
Nella nomenclatura greca mancava unassociazione del concetto di politica con lidea
di potere. Nellautogoverno della polis la politica veniva intesa in una dimensione
esclusivamente orizzontale, solo con il principe che il termine politica acquisisce per
la prima volta quella dimensione verticale alla quale siamo abituati ad associarla oggi
e diviene mero strumento di conquista e conservazione del potere.
1.4 POLITICA E POTERE
Fin dallantichit la riflessione sulla politica sempre stata associata alle modalit di
acquisizione, distribuzione ed esercizio del potere. Lo stesso weber ha definito il potere
una causazione sociale intenzionale che indica la capacit di un attore di influire sulle
decisioni di un altro attore. Questa capacit fondata su unazione di conformit che
pu essere libera (potere persuasivo) o non libera (potere costrittivo); cos come il
potere pu essere attuale o potenziale: il potere attuale esprime direttamente la

determinazione da parte di un attore della condotta di un altro attore; il potere


potenziale si riferisce invece alla capacit di un attore di determinare la condotta di un
altro attore. Ci sono diverse situazioni di potere:

Dominio: caratterizzata da un esercizio del potere a senso unico. A controlla le


risorse salienti per B e questi non pu ottenere tali risorse da attori diversi da A.
in questo caso c una situazione di supremazia da una delle due parti.
Scambio: la relazione di interdipendenza consente a B di esercitare a sua volta
il controllo sulle risorse salienti per A, qui si pu stabilire una situazione
possibile di equilibrio tra i due soggetti.
Egemonia: qui A utilizza il proprio differenziale di potere e B volontariamente
acconsente, perch il comando considerato obbligatorio e legittimo.

In un contesto caratterizzato dalla scarsit dei mezzi a disposizione il potere viene


esercitato con il controllo delle risorse. E ci sono tre tipi di risorse:

Economiche: fondate sul possesso di beni materiali necessari


Ideologiche: (potere normativo): derivante dallinfluenza esercitata sulle
preferenze altrui da individui investiti di una certa autorit (persuasione).
Politiche (potere politico): caratterizzate dal possesso degli strumenti medianti i
quali si esercita la forza fisica, per esempio le armi (costrizione).

La dispersione e la concentrazione di queste risorse fondamentale nel rapporto tra


politica e potere. Pi c dispersione pi ci sono vantaggi in quel mercato.
I TRE LIVELLI DELLA POLITICA:
1. Macropolitica: politica globale, continentale, sede del potere lontana gli individui
contano poco e niente
2. Mesopolitica: stati nazionali e amministrazioni locali, individui contano ma
sempre in numeri grandi, sede del potere pi prossima.
3. Micropolitica: comitati, politica face to face, gli individui contano di pi ma le
decisioni che possono prendere sono limitate.
1.5 DIFFERENZE TRA POLITICA INTERNA E POLITICA INTERNAZIONALE
Il rapporto politico si caratterizza per limportanza che assume lelemento coattivo ,
cio il ricorso alla forza fisica e alle limitazioni delle libert individuali, fino allestremo
atto delluccisione. La politica interna ha un meccanismo di risoluzione pacifica dei
conflitti, ovvero le cosiddette regole del gioco, che consente a tutti i regimi politici, con
leccezione di quelli totalitari di tutelare la comunit che risiede allinterno del proprio
territorio. Il principio corporativo elimina i conflitti tra le varie categorie socioeconomiche, ristrutturandole mediante una concezione organica della societ; il
ricorso alla volont del leader nei regimi autoritari, assolve le stesse funzioni. Nelle
democrazie il principio maggioritario temperato dalle garanzie per le minoranze
attribuisce al partito o alla coalizione che vince le elezioni il diritto a gestire il potere.
Lefficacia di questi meccanismi c finch tutte le forze politiche ad essi sottoposte si
riconoscono in quelle determinate regole, ma quando non vi si riconoscono quel
sistema destinato a una disgregazione o si aprirebbe una situazione di crisi (guerra
civile) che comporterebbe a un mutamento istituzionale cio lintroduzione di un altro
meccanismo di risoluzione pacifica dei conflitti. In politica internazionale la mancanza

di un'unica autorit dotata del monopolio legittimo della forza impedisce lapplicazione
di un principio imparziale a tutela della sicurezza dei singoli stati, costringendoli
allauto-difesa. Lanarchia internazionale pone tutti gli stati in una situazione di
costante insicurezza determinata dal fatto che ognuno si sente potenzialmente
minacciato dallaltro. Questo dovuto al principio di sovranit degli stati, sancito per
la prima volta con la pace di Westfalia nel 1648. Ma la situazione di anarchia sembra
proprio essere la caratteristica pi importante della politica internazionale (politica
internazionale=politica in assenza di governo). Waltz evidenzia i diversi principi che
ordinano le parti a livello interno e a livello internazionale: nel primo caso i regimi
politici sono organizzati in modo gerarchico e le istituzioni sulle quali si fondano si
pongono in una relazione di superiorit o subordinazione; nel secondo caso le unit del
sistema si collocano in una relazione di coordinazione seguendo il principio anarchico.
Per waltz il discrimine tra politica interna e internazionale non la frequenza con la
quale si ricorre alla violenza ma il modo di gestirla.
1.6 ALLA RICERCA DI UNA DEFINIZIONE COMUNE
La definizione pi comune di politica che comprenda anche la dimensione
internazionale : la politica pu essere definita come la sfera nella quale si svolge la
competizione per lacquisizione, la distribuzione e lesercizio del potere. In un contesto
gerarchico i suoi esiti sono rappresentati da decisioni prese da un singolo attore
legittimo che vincolano lintera collettivit. In un contesto anarchico i suoi esiti sono
rappresentati da decisioni prese da uno o pi attori in posizione di egemonia, che
vincolano le altre unit del sistema internazionale nella misura in cui il loro potere
considerato legittimo.
1.8 LINFLUENZA DELLA DIMENSIONE INTERNAZIONALE SULLA DIMENSIONE INTERNA

Anarchia internazionale: la scuola neorealista afferma che la condizione


anarchica costituisce la variabile indipendente per spiegare il comportamento
degli stati nellarena internazionale: sia regimi democratici che non democratici
subiscono le conseguenze prodotte dal clima di generale insicurezza dovuto
allassenza di unautorit centrale. Questo significa che il comportamento pi o
meno aggressivo delle democrazie (stati uniti) finalizzato a conservare il
proprio potere per tutelarsi dinanzi ad eventuali attacchi e non ad estendere il
modello democratico ad altri paesi.
Configurazione del sistema internazionale: per configurazione si intende il grado
di concentrazione o dispersione del potere tra le varie unit che consente al
sistema stesso di assumere tre forme: multipolare, bipolare, unipolare.
Bipolarismo usa/urss italia nel polo occidentale.
Posizione di potenza: la posizione di potenza una diretta conseguenza della
distribuzione del potere allinterno del sistema. In base ad essa, le varie unit si
suddividono in grandi, medie e piccole potenze. Le grandi potenze ovviamente
hanno la facolt di fissare le regole del gioco alle quali tutte le altre unit
devono uniformarsi.
Interdipendenza economica: in riferimento ai condizionamenti esercitati
dalleconomia internazionale sulla politica interna, ci sono due aspetti
congiunturali: il rapporto tra interventismo statale e competizione economica
internazionale da un lato e il rapporto tra crisi economiche internazionali e

coalizioni di interessi interni dallaltro. Nel primo caso la pressione imposta dalla
competizione internazionale era un utile elemento per comprendere
lespansione del ruolo dello stato nelle societ dei paesi in via di sviluppo.
Lanalisi delle crisi internazionali muoveva invece dal presupposto che queste
modificassero gli equilibri di forza interni ai regimi politici. La crisi del 29 ad es
ha prodotto effetti devastanti nel caso tedesco, favorendo il crollo della
repubblica di Weimar; negli stati uniti nonostante il paese fosse maggiormente
colpito sul piano economico, si assistette ad un ricambio della coalizione
dominante. La teoria di wellerstein dice che laffermazione di sistemi
democratici o autoritari deve essere ricondotta alla configurazione strutturale
dei rapporti economici. Sulla scia di studi recenti si sottolineato come il
presupposto basilare sia rappresentato da una impostazione macro-oriented,
secondo la quale impossibile comprendere la politica interna se non si in
grado di spiegare la natura delle influenze tra le varie economie nazionali e la
world economy in generale.
Ruolo delle organizzazioni sovranazionali: per quanto riguarda i
condizionamenti esercitati dalle istituzioni internazionali, loggetto privilegiato
delle ricerche rappresentato dallunione europea. Sul piano economico
lintroduzione del mercato comune e della moneta unica hanno nettamente
sbilanciato il rapporto tra lue e i governi nazionali in favore della prima: i paesi
che aderiscono allarea delleuro non possono pi decidere autonomamente le
politiche monetarie e fissare i tassi di interesse; hanno lobbligo di mantenere il
bilancio in pareggio e di allineare le politiche fiscali alle direttive comunitarie.
Grado di tensione internazionale: il grado di tensione internazionale connesso
alla sfera della sicurezza e indica il livello di vulnerabilit che ciascun attore
percepisce rispetto alle minacce provenienti dallambiente internazionale, nelle
situazioni di crisi infatti la percezione delle minacce esterne pu indurre gli stati
ad accentrare il potere nelle mani dellesecutivo e a controllare sia lopposizione
che la stampa, quindi un regime democratico tender a comportarsi come un
regime autoritario in questi casi.
Guerra: la guerra porta alla nascita di un nuovo sistema internazionale e gli
effetti delle sconfitte militarsi riflettono sugli equilibri interni. I trattati che
seguono la fine di un conflitto militare fissano i principi di una nuova
distribuzione del potere allinterno del sistema. La guerra stabilisce una
gerarchia di potere allinterno del sistema e ridisegna la mappa delle
opportunit e dei vincoli posti a ciascuno stato. Una sconfitta militare pu aprire
una fase di crisi interna al regime che pu condurre al crollo e al successivo
cambiamento istituzionale.
Regimi internazionali: secondo la scuola neo-istituzionalista il ruolo dei regimi
internazionali favorisce comportamenti cooperativi tra gli stati. Questa teoria
muove dal presupposto che i regimi internazionali nascono quando due o pi
stati decidono di collaborare in un determinato settore.

1.9 LINFLUENZA DELLA DIMENSIONE INTERNA SULLA DIMENSIONE INTERNAZIONALE

Regimi politici: la teoria dei regimi politici si fonda sul presupposto che il
comportamento degli stati nellarena internazionale dipenda dalle modalit
organizzative interne. La distinzione tra stati democratici e non democratici
basilare. Le democrazie sarebbero meno propense alla guerra, in virt del ruolo

svolto dallopinione pubblica, i regimi non democratici viceversa non temono


lopinione pubblica e le forze di opposizione, non rischiano di perdere il potere a
causa di una politica estera sbagliata. Premesso che le democrazie sul piano
concreto, non sono affatto pacifiche non si sono mai fatte la guerra tra loro.
Infatti le democrazie intervengono militarmente nei confronti degli stati non
democratici allo scopo di destabilizzare i regimi ed estendere il modello
democratico; la condizione di pace democratica potrebbe garantire relazioni pi
pacifiche tra gli stati se il sistema internazionale fosse composto di sole
democrazie.
Configurazione della coalizione dominante: sebbene le democrazie condividano
una serie di valori, principi e norme universali, si differenziano tra loro in merito
a specifiche procedure istituzionali, come forma di governo e modello di
democrazia. Tali meccanismi possono fare la differenza nella gestione della
politica estera. Negli anni 70 la politica estera veniva interpretata
prevalentemente in termini di politica di partito: essa non riusciva ad essere
svincolata dagli effetti di ogni eventuale turnover. In presenza di coalizioni
ampie i governi sono generalmente portati a ridurre i rischi politici, anche a
costo di innalzare i rischi di policy. In presenza di governi monocolore o
coalizioni ristrette e coese, lesecutivo in grado di perseguire i propri obiettivi
di politica estera senza ricorrere a complesse negoziazioni; viceversa quando si
profilano coalizioni ampie ed eterogenee, i rischi politici aumentano, a scapito
dellefficienza della politica estera.
Transizioni di regime: il passaggio da un regime non democratico ad uno
democratico pu incidere sullallineamento internazionale del paese in
questione, contagia stati confinanti. Il collasso dellunione sovietica
emblematico: il cambiamento istituzionale ha modificato gli equilibri
consentendo la democratizzazione dei paesi satelliti. Spesso qui sentimenti di
nazionalismo belligerante trovano velocemente legittimit.
Consolidamento dello stato: secondo barry buzan lesito del processo di statebuilindg determina le caratteristiche del contesto internazionale nel quale gli
attori operano. In un sistema caratterizzato da stati forti , dove il processo di
state-building si concluso positivamente, gli attori sono in grado di
monopolizzare la violenza legittima e sfruttare a proprio vantaggio lalto livello
di coesione del rapporto tra istituzioni e societ civile. Nei sistemi caratterizzati
da stati deboli, dove alla scarsa coesione tra societ e istituzioni si aggiunge
lincapacit dei governi di monopolizzare la forza, la presenza di confini
contestati e il ricorso alla violenza anche sul piano interno minano la sicurezza
dello stato e alimentano la frequenza dei conflitti tra vicini bellicosi.
Scontro di civilt: secondo Huntington linterpretazione dello scenario politico
mondiale si fonda sul fattore culturale. Le identit culturali per lui corrispondono
alle civilt e sarebbe alla base dei processi di coesione e disintegrazione che
caratterizzano il panorama mondiale dopo il 1989. Nel sistema attuale, rispetto
alle civilt, Huntington li qualifica come stati guida, stati membri, stati isolati,
stati divisi, stati in bilico. La dinamica dei possibili scontri legata alla struttura
stessa delle civilt: gli allineamenti si formano in relazione alla posizione che
ciascuno stato occupa rispetto al grado di identificazione culturale. La variabile
interna dunque determinante nella spiegazione della politica internazionale,
perch la frequenza e lintensit dei conflitti sono espressione del grado di

identificazione verso il proprio raggruppamento e di incompatibilit verso


lesterno.

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