Gatto nero
Ma...portano sfortuna? Molti
superstiziosi credono ancora a
simili sciocchezze...se qualcuno di
loro ci stesse leggendo...ecco una
storia che gli farà cambiare idea,
simile a quella del gatto con gli
stivali.
Dick Whittington, nel Trecento,
viveva in Inghilterra, a Londra.
Apparteneva ad una famiglia
poverissima, e ogni giorno che
passava tirare avanti diventava
sempre più difficile. La sua unica
proprietà, comprata per un penny
(moneta inglese) era un gattino
nero, dal pelo lucidissimo. Questo
gatto, formidabile cacciatore di
topi, fece la sua fortuna: si infilò
nel palazzo Reale, infestato da
topi, e riuscì a catturarli tutti. Il Re,
per riconoscenza, donò immense
ricchezze al proprietario del gatto,
e da allora Dick dimenticò miseria
e povertà.
Una bella storia, non trovate? Ed è
anche vera!
4
Black cat
Ma .. bring bad luck? Many still
believe in such superstitious
nonsense ... if
some of them here ... we were
reading a story that will change
your mind,
similar to that of Puss in Boots.
Dick Whittington, in the fourteenth
century, lived in England, London.
Belonged to a
poor family, and every passing day
became more and more keep going
difficult. Its unique properties,
bought for a penny (English coin)
was a
black kitten, hair shiny. This cat, a
formidable hunter of mice, he
his luck got into the Royal Palace,
infested with mice, and succeeded
in capturing
all. The king, out of gratitude, gave
immense wealth to the owner of
the cat, and by
Dick then forgot the misery and
poverty.
A good story, huh? It is also true!
Il gobbetto
Nella tradizione napoletana il
gobbo è considerato di buon
augurio al punto che accanto ai
classici cornetti rigorosamente di
colore rosso e di corallo, troviamo,
sempre in rosso, ogni sorte di
gobbetto.
A via Tribunali, sempre a Napoli,
ancora oggi è facile incontare un
gobbo che ripieno di biglietti del
lotto appiccicati sui vestiti, si lascia
tranquillamente toccare la gobba
in cambio di qualche moneta per
vivere.
E’ il cosidetto “scartellato” che con
il suo “scartiello” (gobba) porta
fortunaai giocatori napoletani.
6
The hunchback
In the Neapolitan tradition the
groom is considered a good omen
to the point that
addition to the traditional
croissants strictly red and coral,
are,
always red, every kind of
hunchback.
A street courts, also in Naples, is
still easy to meet from a hunchback
stuffing
of lottery tickets stuck on your
clothes, leave quietly touch
hump in exchange for some money
to live.
And ‘the so-called “scartellate”
which with its “scartiello (hump)
leads fortunaai
Neapolitans players.
Il corno
Il corno deriva dal “fallo” e nasce
nell’atmosfera magica napoletana,
ricca di superstizione e misteri.
In tempi lontani, nei riti di Priapo,
dio della fertilità, il fallo veniva
considerato importante per la sua
capacità procreativa. La stessa
cosa si verificò successivamente
nei riti di Mithra, divinità di
origine asiatica. L’unione di tanti
riti, assimilati nei misteri di Iside,
diffusi a Napoli per i contatti
esistenti con alcune colonie
alessandrine, accostarnon al “fallo”
il “cornucopio”, considerato
“paniere dell’abbondanza”,
necessario al vivere umano.
In tal modo nacque il “corno”
somigliante al “fallo” per la sua
rigidità e al “cornucopio” per la
sua forma curva e appuntita.
Il “corno” è ritenuto arma di
difesa contro la sfortuna e il
malocchio, spesso ricorrenti nella
superstizione popolare. In questi
casi, per uscire fuori dal maleficio,
bisogna protendere le mani
mostrando l’indice e il mignolo
(corna). Il gesto va ripetuto tre
volte accompagnato da leggere
grattatine sugli organi genitali.
8
The horn
The horn comes from the “foul”
and Neapolitan born magical
atmosphere, rich in superstition
and mystery.
In ancient times, the rites of
Priapus, the god of fertility, phallus
was considered important for its
procreative capacity. The same
thing occurred after the rites of
Mithra, the divinity of Asiatic
origin. The union of so many rites,
assimilated into the mysteries of
Isis, spread to Naples to existing
contacts with some Alexandrian
colonies, accostarnon to “do” the
“cornucopia”, given “basket of
abundance”, necessary for human
life.
Thus was born the “horn” like the
“foul” because of its rigidity and
“Cornucopia” for its curved shape
and pointed.
The “horn” is considered a weapon
of defense against bad luck and
evil eye, often recurring in popular
superstition. In these cases, to exit
out of the curse, we must reach out
their hands showing the index and
little fingers (horns). The gesture is
repeated three times accompanied
by light scratches on the genitals.
Il ferro di cavallo
I ferri di cavallo sono considerati
i più universali fra i portafortuna.
Una tradizione comune è che se
un ferro di cavallo viene appeso a
una porta con le estremità volte in
alto, allora porteranno fortuna. Ma
se le estremità punteranno in basso
(come nell’immagine), porteranno
sfortuna. L’origine di questa
tradizione si basa sulla leggenda
di Saint Dunstan, un fabbro che
diventò arcivescovo di Canterbury
nell’anno 959. Inchiodò un ferro
di cavallo allo zoccolo del diavolo
mentre gli era stato chiesto di
ferrare il suo cavallo. Il diavolo
fu liberato solo dopo che ebbe
promesso di non entrare mai più
in un luogo protetto da un simile
oggetto
10
The Horseshoe
The horseshoes are considered
the most universal among the
lucky. A common tradition is that
if a horseshoe is hung on a door
with the end times up, then bring
luck. But if the ends pointing
down (as in), will bring bad
luck. The origin of this tradition
is based on the legend of Saint
Dunstan, a blacksmith who became
Archbishop of Canterbury in the
year 959. Nailed a horseshoe to
the hoof of the devil when he
was asked to shoe his horse. The
devil was only released after he
promised not to ever get in a place
protected by a similar object
Fare le corna
Una delle superstizioni qui più
diffusa è quella del “malocchio”
o “iettatura”. Il malocchio
consisterebbe in un influsso
malefico che si ritiene emanato da
certi individui. In ogni paese gli
iettatori sono ben individuati e da
essi la gente cerca di tenersi alla
larga. Del resto si conosce tutta
una serie di rimedi per combattere
la maligna potenza degli iettatori.
Basterà cacciarsi in un angolo della
tasca dei granuli di salgemma, o
appendere al collo dei bambini e
delle bestie un cuoricino di stoffa
con dentro incenso, sale e fronde
d’ulivo, o procacciarsi un chiodo
od altro piccolo arnese di ferro.
Cornicini di corallo, di avorio o di
madreperla vengono comunemente
allacciati intorno al collo dei
bambini. Bisogna ricordarsi, però,
che, sin dall’antichità, le corna
erano considerate come simbolo
di buon augurio. Allora, poiché
si crede che il malocchio sia
provocato dall’augurio maligno
che emana dallo iettatore, si ricorre
alle corna che rappresentano
l’opposto, e cioè l’augurio buono.
12
Making the horns
One of the most widespread
superstition here is the “evil eye”
or “evil eye”. The evil eye would
be a evil influence believed issued
by certain individuals. In each
country, the spellcasters are well
identified and they have people try
to stay away. Moreover we know
a number of remedies to combat
the evil power of spellcasters. Just
themselves into a corner pocket
of the granules of salt, or hang on
the necks of children and animals
a little heart inside of cloth with
incense, salt and olive branches,
or procure a nail or other small
iron tool. Cornicini coral, ivory
or mother of pearl are commonly
tied around the neck of children.
We must remember, however,
that since antiquity, horns were
regarded as a symbol of good luck.
Then, since it is believed that the
evil eye is caused dall’augurio evil
emanating from the evil eye, horns
are used to represent the opposite,
namely the good wishes.
Il quadrifoglio
Il quadrifoglio è considerato,
nella cultura occidentale, un
simbolo portafortuna. Si tratta
di un’anomalia, relativamente
rara, del trifoglio bianco che
può presentare eccezionalmente
delle foglie composte da quattro
piccole foglioline. Per i Druidi il
quadrifoglio era potente contro
gli spiriti malvagi. Secondo la
leggenda, ogni foglia rappresenta
qualcosa: la prima è per la
speranza, la seconda per la fede, la
terza per l’amore e, ovviamente, la
quarta simboleggia la fortuna
14
The cloverleaf
The clover is regarded in Western
culture, a symbol of luck. This is
an anomaly, a relatively rare, white
clover leaves may exceptionally
consist of four small leaves. To
the Druids the cloverleaf was
powerful against the wicked spirits.
According to legend, each leaf
represents something: the first is
for hope, the second for faith, the
third for love and, of course, the
fourth symbol of luck
 C’è chi crede che la solitudine sia
un fardello che incupisce l’anima,
ma spesso non ci rendiamo conto
di aver tutti bisogno di essa per
rallentare il ritmo della vita e
dedicarci a noi stessi per
riflettere sul presente e non
sul passato o sul futuro.
Hermann Hesse, in questo breve
racconto, ci trasporta in quella che un racconto inedito di
era la sua felice solitudine.
Hermann Hesse
C

CM

MY

CY

CMY

MARK WONDER
EDITORE
7,50 euro
Vol. I