di ALFONSO ARCHI
Con il libro " Die hethiti;chen Gesetze "1, J. Friedrich non solo ci ha dato
una mirabile edizione critica di questo testo difficile e con una tradizione manoscritta cos complessa, ma ha avuto anche il merito di provocare una serie
d'indagini che hanno posto in parte su nuove basi la discussione sulla formazione delle Leggi ittite.
Accanto al metodo propugnato soprattutto da V. Korosec, il quale con
consequente logica riesce a determinare nel testo delle Leggi una stratificazione derivante dalle diverse fasi giuridiche in cui esso si venne formando 2,
ora l'esame linguistico e paleografico condotto da A. Kammenhuber e da
H. G. Giiterbock 3, dando per quanto possibile una cronologia dei varii manoscritti, fissa pi precisamente nel tempo la formazione del testo. Gi era
stato proposto di datare la redazione delle Leggi all'epoca di Telepinu', l'inPubblicato a Leiden, 1959.
Sull'argomento V. KOROSEC tornato pi volte, v. in particolare: Nekay pt'oblemov iz hetitskega, ZZR XXV, 1955, 26 p. (riass. inglese); Hethitica: pt'ispevek k
t'azvoju hetitskega pt'ava, Razprave IV /7, Ljubljana 1958, (riass. tedesco); Les lois hittites et leut' volution, RA 57, 1963, pp. 121-144; e in RAss s. v . Gesetze, D. {fatti . Gi
per A. GOETZE nella prima ed. di Kleinasien (1933), v. ora a p. 111 della sec. ed.; e
cfr. il tentativo di B. ROSENKRANZ, ZA NF lO, 1938, pp. 210-214.
3 A. KAMMENHUBER, BiOr XVIII, 1961, pp. 77-82; 124-127; H. G. GUTERBOCK,
JCS XV, 1961, pp. 62-78; XVI, 1962, pp. 17-23; in questo lavoro si adottano le datazioni relative date da questi due autori senza pi a loro rinviare. Sul Testo parallelo v. O. CARRUBA, VL. SOUCEK, R. STERNEMANN, ArOr 33, 1965, pp. 1-18. Ma una
giusta successione cronologica dei principali manoscritti della la serie (A, B, C, Testo
parallelo) ha dato anche V. KOROSEC seguendo i criteri sopra indicati, v. FFr p. 262 s.,
e gi in S. Z., LII Rom. Abt., 1932, p. 162 s.
A. GOETZE, AO 27, 2, 1928, p. 21 (ma vedi le perplessit in Kleinasien t p. 111
n. 4); cosi anche pi volte V. KOROSEC, v . ad es. RAss s. v. Gesetze, Bd. III. p . 291;
H . G. GUTERBOCK, JAOS, Suppl. nr. 17, 1954, p. 21.
1
55
J.
Friedrich, Staatsv.,
J. Friedrich, Staatsv.
Alfonso Archi
56
Che non si tratti in genere di un problema morfologico 9 mi sembra risulti dal fatto che il fenomeno si verifica in diversi tipi di verbi.
Verbi primari tematici:
tt
tt
v.; o 1 v.
taijazi cIv.
tjdiiijazi D 2 v.; F 1 v.; b 3 v.; T. prll. 1 v.
tajazzi B 1 v.
tjdiijazzi b 1 v.; q 1 v.
[t jd'd~Jjaizzi o 1 v.
tija- " calpestare"
tizzi A 1 v.; j 2 v.
tizzi j 1 v.
tiezzi q 4 v.; t 2 v.
tijazi a 2 v.; j 2 v.; l 1 v.
tijaizzi j 2 v.
wemija- " trtlvare "
wemizi A 1 v.
wemizzi A 7 v.
wemiezzi B 1 v.
8
KAMMENHUBER,
Hipp. Heth. p. 43, 47, 316, ave gli ampliamenti in -iia- di alcuni verbi come ans- " pulire ", warp- "lavare ", wars- "pulire ", sono spiegati come influssi luvi, o tendenza
a " normalizzare" la coniugazione in epoca tarda.
57
appat(a)rija- "sequestrare"
appat(a)rizzi A 1 v.; B 1 v. (attestato:anche appatrijazi, v. HW s. v.)
kussanija- "prendere in affitto"
kussanizzi A 2 v.; q 3 v.; t 1 v.
kusanizzi B 1 v.
kusnezzi a 2 v.
kussaniezzi B 1 v.
kussanijazi CIv.
sijattallija-, sijattarija- (sittarija-) "sigillare"
sittarizzi A 2 v.
sijattariezzi B 1 v.
sijattallijazzi . CIv.
sijattarijazi B 1 v.
turija- " aggiogare"
turizzi A 2 v.; B 1 v.; q 1 v.
turijazi B 1 v.
turijazi j 1 v.
urkija- "rintracciare"
urkijaizzi a 1 v.; q 1 v.
Si ha dunque una vocale di legamento anticamente scritta con -i-, che
tende ad essere espressa con -e-, e passa infine a -ja-; con Goetze, tutte queste
58
Alfonso Archi
grafie che possono alternare l'una con l'altra in uno stesso testo, saranno
state lette, almeno ad una certa epoca, -je- l0. Che la soluzione debba forse
essere cercata nell'uso grafico, sembra indicare il fatto che al fenomeno partecipa anche un verbo di diverso genere come ija- "fare":
izzi A 2 v.
iezi A 1 v.
iezzi B 2 v.; j 1 v.; q 1 v.
ijazi p 1 v.; T. prll. 3 v.
ijazzi T. prll. 1 v. U; 12
Scarsissimi sono i dati forniti dalle Leggi per una collocazione storica
del testo: il 55 contiene una sentenza del "padre del re" ABI LUGAL,
pronunziata innanzi al consiglio del tulijas. Ora con il termine di "padre del
re ", in una raccolta usualmente denominata Cronaca di Palazzo, (KBo III
34 = 2 BoTU 12 A pi gli altri testi raccolti dal Laroche in Cat. nn. 24 e 25),
viene indicato un illustre sovrano alla cui amministrazione della giustizia ci
si richiama, quasi a trarre maggiore autorevolezza, ricordandone attraverso
aneddoti l'esemplare condotta di governo:
10 Tunn. p. 44 n. 132 (con letto precedente), ove si postula una vocale *e. V. anche
H. KRONASSER, Etymologie, p. 461 ss. e p. 510.
11 Da confrontare anche la grafia del tema sittarija- di A e anche B, contro sijattarija- di B e C, e la 3 a perso sing. prt. iSi/J/JiS (2 BoTU 12 A I 13) dal tema iSija/J/J-?
Si veda anche un verbo di diversa formazione come suwai- " spingere "; oltre alle volte
in cui compare in formula con parnas(s)~k (A normalmente suwaizzi, e B suwaizzi),
presenta queste forme: silizzi (A 2 v.; B l v.); suwaizzi (B l v.); suwaizzi (C 2 v . ; P l v.);
suwajazi (C l v.).
a Per una datazione alta H . OTTEN crede di poter addurre il seguente elemento: il
ductus di A si differenzierebbe da quello dell'editto di Telepinu e si avvicinerebbe piuttosto a quello di KUB XXXVI 100 + KBo VII 14, testo ove viene narrata la battaglia
tra ljattusili I e le genti della citt di ljassu, e che sarebbe stato composto sotto ljattusili o meglio ancora al tempo di Mursili (H. OTTEN in H. SCHMOKEL, Kulturgeschichte
des Alten Orient, Stuttgart 1961, pp . 342, 348, 677 n. 7. Per KBo VII 14, cio 29/k, il
cui ritrovamento nello strato IVc, dunque anteriore al Grande regno, strato III, ha permesso di individuare il ductus antico, v. H . OTTEN, MDOG 86, 1953, p. 59 ss. I dati
archeologici non permettono una pi precisa datazione: R. NAUMANN, MDOG 86, 1953,
p. 21). Essendo il racconto in forma epica, ragionevole pensare che la composizione
sia avvenuta qualche tempo dopo la data dell'avvenimento, cfr. A. GOETZE, JCS IX,
1955, p. 22.
S9
60
Alfonso Archi
nella seconda serie: "Prima si faceva cos (karu kissan essir). Ed ora (kinun-a)
... " ( 101, 121, 166-167; come nella prima serie il 129) 15 (cfr. anche infra
p. 61 ss.).
Inoltre, sempre per una datazione del testo, i nomi ricordati al 54: i
guerrieri (o la gente) Manda, Sala, di Tamalkija, lj:atra, Zalpa, Tasbinija e
:ijemuwa, certo attestati anche in epoca tarda, in genere solo per l'epoca pi
antica conservano una certa importanza all'interno del regno. Le citt di
Zalpa e Tasbinija furono conquistate da lj:attusili nelle sue prime spedizioni
(KBo X 2 1 9 ss., 18 ss.) 16, il quale nel testamento politico conferma l'importanza di queste citt all'inizio dell' Antico regno: dopo aver prescritto che gli
Anziani di :ijattusa non devono rivolgere la parola al giovane Mursili, il testo
continua: " [alcuno di Kussara (?),] alcuno di lj:emmuwa, alcuno di Tamalkija,
al[cuno di Zalpa] ... " (KUB I 16 II 61 s., integrato dal Sommer, HAB
p. 8, secondo il 54).
:ijattusili I invase e vinse anche il paese di Arzawa (KBo X 2 I 22 s.),
che compare una volta nel manoscritto BaI 19, alternando con Liiija in A,
(altrimenti nei 5, 19-21, 23, tanto in A che in B sempre Liiija). Secondo
la Cronaca di Palazzo (KBo III 34 = 2 BoTU 12 A e dpll.), i cui avvenimenti
sono da datare, come si detto, all'epoca di lj:attusili, Arzawa pare essere
sotto la diretta influenza di lj:atti: "Nel paese di Arzawa c'era Nunnu di
:ijurma: l'argento [(e) l'oro] che trova(va) non consegna(va) " (I 11 s.). Informato della cosa, il " padre del re " (:ijattusili I, come si proposto sopra)
sostituisce e punisce Nunnu.
Sulle vicende di Arzawa con il paese di lj:atti c'informa l'introduzione
storica del tratto di Muwatalli con Alaksandu di Wilusa: Labarna conquist
le terre di Arzawa e Wilusa 17, poi Arzawa divenne nemica, e solo con Tutbalija e Suppiluliuma (cfr. SD fr. 141. 38 ss., JCS X, 1956, p. 68), all'inizio del
Nuovo regno, si cerc di riconquistarla 18. Mursili dovette combattervi a lungo
nel terzo anno del suo regno, per sottometterla poi l'anno successivo (v.
Goetze, AM). L'epoca in cui Arzawa insieme ad altri paesi si ribell con
successo a lj:atti fu al pi tardi quella del regno di Ammuna, l'uccisore del
padre Zidanta (v. il 21 dell'editto di Telepinu).
Non paiono del tutto convincenti gli argomenti che il Korosec adduce per
16 L'elenco dei paragrafi. in J. FRIEDRICH, HG, p. 124 s. v. ka'1u. Come nota il
FRIEDRICH, op. cito p. 104 s., quest'ultima formula viene usata ove la pena abolita
era solo, o anche, corporale. Non cos per il 92 della la serie.
15 Ma con Zalpa gi Labarna (AB! AB! LUGAL) ebbe a che fare: KBo III 38 = 2
BoTU 13'12-17; cfr. H. G. GUTERBOCK, ZA NF lO, 1938, p. 101 sS.
17 Si tratta del predecessore di ljattusili lodi questo stesso? L'ipotesi che il Labarna dell'editto di Telepinu sia ljattusili I formulata da O. R. GURNEY in Anatolia
c. 1750-1600 B. C., The Cambridge Ancient History rev. ed., voI. II, Chapter VI,
1962, p. lO s.
11 V. J. FRIEDRICH, Staatsv. Al. 2 e 3.
61
)}
)}
)}
62
Alfonso Archi
62
un montone
63 furto di un bue da tiro (GUD.APIN.LAL) " prima ... , ed ora ... "
64 cavallo da tiro (ANSU.KUR.RA
65
turijas)
diversi tipi di ovini
"lo stesso"
v.
21
Il
63
64
Alfonso Archi
e recentemente anche M. San Nicol, pur continuando a considerare la raccolta un Rechtsbuch 31, non ne esclude l'ufficialit 32.
Sarebbe non solo errato aspettarsi un prologo o magari anche un epilogo
sull'esempio dei codici mesopotamici (gli Ittiti non sono usi a ricordare al!'inizio dei documenti reali !'investitura data dalle divinit e le gloriose imprese compiute, come invece i Sumeri i Babilonesi e gli Assiri 33, e anche le maledizioni finali minacciate a chi muter il testo, sono conservate solo nelle
iscrizioni su pietra e cio nei testi geroglifici), ma si tenga pure presente che
nei testi ittiti pi antichi a volte non neppure indicata la genealogia del
sovrano loro autore: v. KBo I 16 II 1 s. (cfr. accadico I 1 s.; testamento di
:ijattusili) LU[GAL GA]L Tabarna pa[ngauwas ERfNMES-ti LU MES DUGUDasI-a] memi[st]a "Il gran re Tabarna parl agli uomini del pa[nkus e ai
DUGUD.] "; KBo III 67 I 1 (= 2 BoTU 23 C) (editto di Telepinu) [UMMA
I]Tabarna ITelePinu LUGAL GAL ... " [Cos] il gran re Tabarna Telepinu ... ".
Nella Cronaca di Palazzo poi, che formalmente pi si avvicina alle Leggi,
essendo anch'essa una raccolta, manca addirittura il nome del re: UMMA
LUGAL GAL-MA . .. "Cos il gran re ... ". Si potr dunque supporre che
per le Leggi sia stata abolita anche quest'indicazione, che inserita all'inizio del
primo paragrafo, ne avrebbe guastata la simmetria con gli altri seguenti.
Si consideri inoltre la quantit dei manoscritti e di cos diverse epoche,
non comparabile con nessun altro testo ittito, e conservati in quasi tutti gli
archivi finora scoperti in :ijattusa. I testi di cui dato il luogo di provenienza
si lasciano ordinare come segue nella tabella a pagina seguente.
31 Come gi in M. SAN NICOL, Beitrage zur Rechtsgeschichte im Bereiche der Keilsclwiftlichen Rechtsquellen, 0510 1931, p. 96 ss.
32 M. SAN NICOL, Jura III, 1952, p. 273: "La diversit delle fonti e dell'origine
formale delle norme: disposizioni di legge, diritto consuetudinario, decisioni in corte
di giustizia e formule legali, che compongono la raccolta, non esclude secondo me la
denominazione di Rechtsbuch, d'origine sia privata sia in parte o magari del tutto ufficiale ".
83 Il concetto per non era estraneo agli Ittiti, cfr. A. GOETZE, Halt. IV 7 s. (p. 30):
"E poich IStar, la mia signora, gi dapprima mi aveva promesso la regalit ... ".
Cfr. anche KBo III 4 IV 47 s. (A. GOETZE, AM p. 136). Anche il motivo dello stabilire la
giustizia si inserisce in questa tematica, cfr. per l'epilogo del CH, XXIV b 40-45: " I
grandi dei mi hanno chiamato, e io sono veramente un pastore che porta pace, il cui
scettro giusto". Per il prologo e l'epilogo del CH v. G. R. DRIVER e J. C. MILES,
BabLaws I pp. 36-41.
Edificio o area
A (l)
L (2) e P
C (6)
N+V(7)
D (8)
(9)
E (lO)
K (?) (11)
Tempio I (15)
A (16)
K/20 (27)
T
(fJ
s::
W (3)
"
"
49 (14)
B (?) (17)
"
"
50 (14)
C (?) (18)
F (19)
o'
~
\I>
".
t (4)
p..
M (20)
g-
(?) (21)
rn
.....
o
p..
~
l (22)
;-
~.
498/u (24)
.....
a=
664/u (25)
1451/ u (26)
O)
CI1
Alfonso Archi
66
(1) Sull'archivio A, un edificio non recentissimo ma usato fino alla distruzione della cittadella ittita, v. K. Bittel, MDOG 72, 1933, pp. 12-17; H. G.
Giiterbock, ibid. p. 37 ss.; K. Bittel e R. Naumann, WVDOG 63, 1952, pp. 4857; cfr. P. Neve e Th. Beran, MDOG 93, 1962, p. 15. (2) Presso A: t/9-1O,
ma v. n. 14. (3) Presso A: v/Il. (4) Presso A: v/12. (5) v/11; simile per argilla
e grafia a t (H. Otten, KBo XIV al n. 67). (6) V. K. Bittel, MDOG 75, 1937,
p. 18 ss.; K. Bittel e R. Naumann, WVDOG 63, 1952, pp. 59-61. (7) N fu
trovato in C, mentre V nella zona sud-ovest di Biiyiikkale: bb/14-15. (8) K.
Bittel, MDOG 75, 1937, p. 18 ss.; K. Bittel e R. Naumann, WVDOG 63, 1952,
pp. 61-63; H. Otten, MDOG 87, 1955, p. 14 sS.: i testi conservati in D si
giungono con altri provenienti da A; R. Naumann, Bogazkoy III, 1957,
pp. 10-13. (9) Dei due frammenti che compongono s, KBo IX 71 proviene da
D, mentre KUB XXIX 33 dal lato occidentale dell'edificio: p-r/16-17. (lO)
V. K. Bittel, Bogazkoy II (APAW 1938) pp. 17-20; K. Bittel e R. Naumann,
WVDOG 63, 1952, p. 64; P. Neve e Th. Beran, MDOG 93, 1962, p. 11. (11)
Tra E e F: g/13. (12) V. R. Naumann, Bogazkoy II (APAW 1938) pp. 2030. (13) Da macerie di scavi precedenti. (14) Da costruzioni post-ittite fuori
del Haus am Hang; KBo XII 49 sembra giungersi a L (archivio A)! (15) V. O.
Puchstein, WVDOG 19, 1912, pp. 123-126; H. G. Giiterbock, MDOG 86,
1953, p. 56 s. (16) V. H. Otten e VI. Soucek, AfO XXI, 1966, p. 1 ss. (17)
Ibid. p. 1 e n. 4. (18) Ibid. p. 1 e n. 3. (19) F3 dal magazzino 77, su cui v. R.
Naumann, Bogazkoy II (APAW 1938) pp. 31-33. (20) V. H. Otten e VI.
Soucek, op. cito p. 8 S. (21) Cos se 530/v (ibid. p. 11) si giunge ad 3 1 : V. infra
p. 82. (22) Ibid. p. 12. (23) V. H. Otten in KBo IX nella lista dei luoghi
di ritrovamento. (24) V. H. Otten e Vl. Soucek, op. cito p. lO. (25) Ibid. p. 12.
(26) Ibid. p. 9 S. (27) V. K. Bittel, MDOG 76, 1938, p. 34 ss.; K. Bittel e R.
Naumann, MDOG 77, 1939, p. 5 sS.; K. Bittel e R. Naumann, WVDOG 63,
1952, p. 99 ss.; R. Naumann, Bogazkoy III, 1957, pp. 20-23; P. Neve, MDOG
91, 1958, p. 3 sS.
stato pi volte precisato dai giuristi che nessuna raccolta di leggi dell'antichit, tranne il Corpus di Giustiniano, pu definirsi propriamente un codice, mancando in tutte la completezza della materia presa in esame 34; il
legislatore orientale, come dice bene G. Cardascia, sempre" s'est propos de
complter un statut juridique dont les grandes lignes taient bien connues. Au
lieu d'aller au gnral et a l'lmentaire, il est all au particulier et au complexe,
parce que le gnral et l'lmentaire est etabli et indiscut. "35 In realt
non c' maggior ragione di chiamare" codice" la raccolta di Hammurabi
che le Leggi ittite, anche se queste regolano una materia meno vasta. Certo
il CH costruito e ordinato in maniera assai pi esperta, come era possibile
8&
35
Op. cit. p.
KOROSEC,
ibid. p. 93.
67
UV. KOROSEC, Sistematika prve hetitske pravne zbirke, (KBo VI 3), ZZR VII, 1930,
pp. 65-75; RA 57, 1963, p. 123 S.
7 V. per R. HAASE, RIDN VII, 1960, pp . 51-54.
38 V. KOROSEC, S. Z., LII Rom. Abt., 1932, p . 161. Pi sfumato in RIDA' IV,
1957, p. 102 S.
3D Code Hittite, p. 100 s. n . l.
00 ABoT 52 per l'etichetta di una terza tavola della la serie: v. J. FRIEDRICH,
HG p. l.
.
V. ora l'elenco dei manoscritti presso H. G. GUTERBOCK, JCS XVI, 1962, p. 21 ss.,
con i seguenti aggiornamenti (cfr. VL. SOUCEK, ArOr 35, 1967, p . 272 s.): A = KBo VI
2 + 1338ju + 814jv (v. H. OTTEN e VL. SOUCEK, AfO XXI, 1966, p. 1 ss.); M = KUB
XXIX 16 + 1196jv (ibid. p. 8 ss.); L = KUB XXIX 14 + (?) KBo XII 49 (v. infra
p. 76); a = KBo VI lO + 530jv + KBo VI 20 (v. infra p. 82); l = KUB XII
15 + 266jv (v. H. OTTEN e VL. SOUCEK, op. cito p. 12).
E in pi:
la serie, 2 a tav.:
1451ju
non classificabili: KBo IX 69 (v. H. OTTEN, ZA NF 20, 1961, p. 275);
KBo XII 48; 498ju
Ila serie, non classificabile: KBo XIV 67
Frammenti non ordinabili: KBo XII 50(?) e 664ju (v. H. OTTEN e VL. SOUCEK,
op. cito p. 12).
U
J. FRIEDRICH, HG p.l.
68
Alfonso Archi
stenza: non che la seconda serie sia stata aggiunta alla prima per integrarla,
come vuole il Cuq 4Z, perch i 101-103 non completano propriamente la
trattazione riguardante il furto iniziata ai 93-97, come non basta che nei
98-100 e 105-106 si tratti di casi d'incendio per considerarli idealmente una
stessa sezione. Come noto, il legislatore ittito non opera in base a concetti
astratti (furto, danneggiamento), ma prende in considerazione piuttosto le
cose che sono oggetto dell'azione delittuosa, e in base a questo organizza la
materia, per cui secondo la logica ittita perfettamente in ordine la serie:
animali ( 57-92), edifici ( 93-100), piantagioni ( 101-113) 43.
Per V. Korosec nelle Leggi sarebbero individuabili quattro fasi (la quinta
vigente nell'ultimo periodo del Nuovo regno, sarebbe rappresentata dal Testo
parallelo) schematicamente cosi caratterizzate: l) pene estremamente severe,
formulazioni primitive, 2) vengono introdotte offerte espiatorie, 3) pene in
argento, 4) riforma".
L'evoluzione si svolta certo in questo senso, ma senza una rigida sincronia per le diverse norme; ad es. per l'omicidio di liberi e servi la pena era
fissata in capita (SAG.DU) ( 1-4), ma per l'omicidio di un mercante gi nel
manoscritto A era in argento ( 5), forse perch, pur esistendo in Anatolia
un'attivit mercantile anche su larga scala fin da tempi molto antichi, il caso
non doveva avere nella mentalit anatolica radici cosi profonde come l'omicidio di uomini dello stesso gruppo. Questo passaggio alle pene in argento
per i casi d'omicidio seguibile in parte anche attraverso il nostro testo, giungendo a compimento nel Nuovo regno, almeno all'epoca di Tutij.alija IV: si
confronti i 3 e 4 con il II (Testo parallelo) 45. I due sistemi in parte
coesistono, vigendo questo principio: per i casi pi gravi resta la forma arcaica
di risarcimento e pena, cosi per l'omicidio ( 1-4, 43, 174) 46, per il rapimento
di liberi ( 19, non per servi: 20), per il furto di animali da lavoro e da
allevamento, importantissimi per l'economia ittita ( 57-70, diversamente
i 81-86 riguardanti i suini).
Per danneggiamenti minori tanto alle persone ( 7-18) che agli animali
( 74, 77 A, B), la pena in argento (cosi gi prima della riforma, v. i 7,
9, 25; etc.), ma non sempre, soprattutto per i casi meno gravi della Raccolta,
e ci naturale per un paese ad economia esclusivamente agricola e pastorizia.
U . CUQ, tudes sur le droit babylonien les lois assyriennes et les lois hittites, Paris
1929, p. 462 s.
(3 Gli unici articoli simili tra le due serie sono il 35 e 175, ma quest'ultimo in realt
regola la posizione dei figli nati da un certo tipo d'unione (cfr. V. KOROSEC, S. Z., LI!
Rom. Abt., 1932, p. 161).
" Lett. cito in n. 2.
" V. VL. SOUCEK, OLZ LVI, 1961, p. 457 S.
" Ma per l'omicidio di liberi in territorio altrui, qualora non si trovi l'uccisore,
l'ammenda consisteva in una determinata superfice di terreno: 6 (cfr. VL. SOUCEK,
op. cito p. 459 s.); pi articolato il IV, che introduce anche ammende in argento.
69
Nella norma che stabilisce come ammenda per il furto di porcelli delle misure
di grano ( 83, 85), di arcaico, rispetto al 81 secondo il quale per il furto di
un suino ingrassato si devono versare 12 sicli, vi solo il mezzo con cui si risarcisce, ma i paragrafi sono stati certo formulati da uno stesso legislatore.
Cos perfettamente in accordo con quel tipo di societ che lavoranti assunti
per la raccolta vengano pagati in prodotti naturali ( 158); e lo stesso avviene
per l'affitto di un tiro di buoi, se per un periodo di tempo breve ( 159), ch
altrimenti si calcola in argento ( 151) 47.
Quello che qui si vuole contestare non la stratificazione del testo, attestante le differenti epoche in cui le norme si sono formate, ma che questo
processo di formazione sia avvenuto meccanicamente, aggiungendo progressivamente norme su norme e sentenze della corte reale su sentenze. La stratificazione, come dice bene G. Cardascia " tablit seulement la formation successive des normes et des institutions, non la formation alluvionnaire des
textes " 48. Il legislatore ittito dunque non ha creato dal nulla, e solo in questo
senso ha ragione A. Goetze quando dice che le Leggi non furono fatte " aus
einem Guss" 49, ma ad una sola persona o gruppo di funzionari si deve il testo
delle Leggi nella struttura e in gran parte nelle formulazioni a noi giunte,
comprese le due sezioni riguardanti le tariffe ( 176 B-186) e i crimini di
bestialit ( 187-200 A) 60.
Quando il Koschaker definiva Leggi ittite "annotazioni sul diritto"
(Aufzeichnungen iiber Recht) raccolte in diverse redazioni presso la corte
di ljattusa, e soggette a riflettere le variazioni del diritto e del pensiero giuridico (das Recht wie das Rechtsdenken), e avvertiva di conseguenza: "Wir
werden daher mit Interpolationen, Glossen beim C. hitt. in gr6sserem Umfange
zu rechnen haben, als man es bisher tat "51, estendeva al diritto ittito quel
47 Che poi in realt, soprattutto nelle campagne, i due sistemi coesistessero, probabile, come sembra suggerire questa antitesi: l'affitto di una scure viene fissato in argento ( 157), ma il prezzo d'acquisto in misure di grano ( 160-161), e ci forse per
attrazione, seguendo questi due paragrafi, come si detto, due altri ove il compenso
pure in grano. Per altri casi ove l'ammenda o il compenso non in argento v. i 106,
126, 142, 167, e le tariffe per cuoio e carni ai 185-186.
'8 RIDA3 VII, 1960, p. 40 (ma v. da p. 38 a 41), in polemica con E. NEUFELD, The
Hittite Laws, London 1951, pp. 107-110; O. R. GURNEY, The Hittites, 2 a ed., p. 88 s.;
inoltre . Cug, op. cito in n. 42, p. 462; M. SAN NICOL, op. cito in n. 31, p. 97.
,. A. GOETZE, Kleinasien 2 , p. 110.
50 Di diverso avviso V. KOROSEC, RA 57, 1963, pp. 125 e 142 S. Ambedue le sezioni sono gi nel manoscritto antico q; il 176 B segue stranamente senza linea di separazione al 176 A, di diverso contenuto (manoscritti q e j) . Un calmiere dei prezzi
comune nelle leggi dell' Asia anteriore antica, n ci sar da meravigliarsi che la pena
di morte ricorra nella Ila serie in numero elevato di volte rispetto alla la, qualora si
tenga presente che tutti i casi, esclusi due, riguardano i crimini di bestialit, per i quali
solo, anche nella Ila serie, si impiegano i due termini !;u'Ykel e !;a'Yatii'Y. Chiaramente aggiunto invece il 200 B.
51 P. KOSCHAKER, Symbolae H'Yozny IV, 1950, p. 262 S.
70
Alfonso Archi
metodo interpolazionistico da lui introdotto nelle indagini sui diritti mesopotamici, che pur avendo dato indubbi frutti nel distinguere le diverse fonti
giuridiche e nell'individuare i modelli (Vorlagen), metodologicamente e
praticamente inapplicabile alle raccolte di leggi dell'Asia anteriore antica,
come ha dimostrato a proposito delle Leggi assire G. Cardascia in un brillante
articolo 52, poich queste raccolte cuneiformi pur incorporando a volte passi
di testi antecedenti, in quanto sostanzialmente prive di alterazioni successive
alla compilazione, sono "des sources pures l), non suspectes de remaniements ".
Paradigmatica l'analisi condotta dal Koschaker, pur con molta cautela, di due articoli delle Leggi ( 28 e 29) 53: enucleato dal testo un concetto
base elementare, tutto ci che non strettamente necessario alla sua formulazione, e va contro determinati concetti giuridici, sospetto di alterazione.
Cos per il 28, tenuto presente che " die pers6nliche Haftung aus dem Eheversprechen gestattet nur den Zugriff gegen den Versprechenden, eventuell
gegen seinen Erben, nicht aber gegen Dritte", egli postula come forma originaria del paragrafo: "Se una ragazza promessa ad un uomo, un altro la
rapisce, allora i genitori risarciscono. ".
Un primo compilatore avrebbe introdotto il principio di responsabilit
solo in caso di colpa da parte dei genitori, esemplificata dal concedere ad un
terzo la donna in sposa. A questo autore, o ad un secondo, si deve la norma
che prescrive che in caso di ratto, venendo a mancare la responsabilit dei genitori, l'uomo a cui la donna era promessa, si rivalga sul rapitore. Un ultimo
redattore avrebbe poi aggiunto il 28 C, che sarebbe da considerare come una
regola generale: l'autorit pubblica interviene in modo che si adempi alla
promessa, da parte dei genitori, consegnando la ragazza al fidanzato. Ma
!'interpretazione da dare al 28 C la suggerisce il manoscritto C che offre una
versione pi esplicita; agenti sono sempre i genitori, anche se forse non soggetto grammaticale, e ci si riferisce direttamente al 28 A: "Se ai genitori
non (sembra) bene, allora la separano da colui che la rapisce".
La storia esterna delle fonti, anche qualora alla datazione sopra proposta
per la compilazione delle Leggi (epoca di tlattusili o Mursili) si preferisca
quella comune (regno di Telepinu), non permette assolutamente di accreditare questa continua e ripetuta attivit di compilatori e glossatori; e che il
Koschaker abbia giustamente visto un'interpolazione in UL !J,artar "non
(c') pena" del manoscritto j al 193, come ha confermato successivamente
la pubblicazione di q, pi antico, ove la frase manca", conferma i limiti con
cui il metodo interpolazionistico deve essere applicato.
6t RIDA" IV, 1957, pp. 53-71. V. pure in RIDA" VII, 1960, pp. 31-50, ove viene
affrontato il problema anche per le altre raccolte giuridiche.
I l Op. cit., rispettivamente alle pp. 275-278 e 260-262.
U P. KOSCHAKER, RHA II lO, 1933, p. 78 55.
71
11
LODAM.GR
" un mercante"
LODAM.GR URUUatti
"un mercante di lj:atti"
A,B
KBo XII 48
XX GiN
"20 sicli "
X GiN
" lO sicli "
A,B
XX GiN
" 20 sicli "
VI GiN
"6 sicli "
nu-us-si
"e a lui"
Alfonso Archi
72
17
18
KUR Lui[ja]
"paese di Luwija"
V. supra p. 60.
A
24
KUR URUArzauwa
"paese di Arzawa"
SA MU[.I.KAM x GiN
K.BABBARpa~l .. [SA
MU.I.KAM] L(?) 56 GiN
[K.BABBAR pai]
"per [un] anno [d x sicli d'argento] ... [per
un anno d] 50 (?) sicli
[d'argento]. "
65
51
73
38
nasta [banni]ttalwas
kartimmijantari
" e gli avversari del processo vengono a contesa"
A,L
39
tarnai
" lascia"
arba pessijazi
" rifiuta"
A,B
40
G1STUKUL-li-ma
" se per l'obbligo del G1STUKUL"
sablJan
il s. "
L (KUB XXIX 14
KBo XII 49) presenta una lezione errata; giustamente sablJan al 41 (KBo XII 49 III 14).
41
A,B
danzi
" prendono "
pianzi
" danno"
42 Viene stabilito che se una persona assoldata muore, nel caso che il
salario non sia stato pagato, si obbligati all'indennizzo: B e C, contro
A, interpolano l'ammontare del salario.
43
44 57
A,B
suwajazi-ma-an kuis
" e colui che lo spinge "
B,C
A.SA-ni
" se in un campo o nella
casa"
67
74
Alfonso Archi
piedai
" porta"
pieSsizzi
" getta"
46
47 58
51
A.S[AtJI.A saJlJban-a
" campi e (terreno
del) salJban"
salJbanas A.sAtJI.A
" campi del s. "
karpizzi
" esegua"
" faccia"
teZZ~
sahhan luzzi
"il' s. (e) il l. "
luzzi
" il l. "
A,B,G
salJban luzzi
" il s. (e) il l. "
luzzi
" il l. "
A,B,G
A.sAtJI.A_ an
" campi"
A,B
56
takSuwanzi
" dall'intraprendere"
piiuwanzi
" dall'andare"
65
A (KBo VI 2
1388 lu) d la lezione giusta: "come (la pena) del
furto di un bue d'aratro ( anche la pena) di questi (animali) la stessa."
B e F, corrotti, non danno senso 59.
71
ANSU-in
A suddivide il paragrafo.
V. H. OTTEN e VI. SOUCEK, AfO XXI, 1966, p. 5 s.
75
77, 83, 84
arnuandan
" condotta al (maschio) "
90
armandan
" gravida "
K[ARJ-izzi
" trova"
di
" prende"
81
76
Alfonso Archi
77
95
h,o
ta tamell-a
" e (in quello) di un altro"
107
a, c, h, o
b,c(?), o
ANA A.S-SU
" se qualcuno porta fuoco
nel suo campo "
a, c
nu mijandan
" e in uno in frutto"
b, q
parnassea suwaizzi
" e (lo) spinge nella sua casa "
La formula viene in genere eliminata nel Testo parallelo, tardo, e si
tenga presente che q il manoscritto pi antico di questa serie; in q segue
immediatamente la linea che separa i paragrafi. e quindi lacuna, il resto del
107 seguiva probabilmente dopo la linea.
h, o
V GiN
"5 sicli"
III GiN
" 3 sicli "
corda piuttosto con B: kartimm[ija- del XXXII, sa!JQan-a nel XXXVIII, e i XXIIXXIV, che non hanno corrispondenti in A.
Per un confronto tra il T. prll. e la la serie v. V. KOROSEC, FFr, pp. 261-272, e per
un esame linguistico del testo v. O. CARRUBA, VL. SOUCEK, R. STERNEMANN, ArOr 33,
1965, pp. 1-18.
Per la datazione del T. prll., la genealogia dello scriba data nel colofone la seguente:
" tJanikuili, lo scriba, figlio di NU.GIS.SAR, nipote di LV, grande degli scribi, nipote
di Karunuwa, l'accusatore del paese superiore, e nipote di tJanikuili, il grande pastore ".
Se LV, nonno di tJanikuili, fosse lo stesso LV che" in presenza di Anuwanza" scrive
KUB XXXV 41 (gi E. LAROCHE, prima ancora della pubblicazione di questo testo, in
Symbolae H1'ozny II, p. Il, aveva fissato l'attivit di quest'ultimo scriba verso gli ultimi
anni di Anuwanza), poich Anuwanza visse al tempo di tJattusili III e Tutgalija IV
( testimone nel decreto per Saburunuwa, KUB XXVI 43v 43, datato all'inizio del
regno di Tuthalija IV, per altro con la qualifica di " scriba" e non di "capo" SAG) ,
allora l'attivit di tJanikuili dovrebbe cadere certo non prima del regno di Arnuwanda
III (cfr. E. LAROCHE, op. cito p. 12). Ma questo secondo LV figlio di un NU.GIS.SAR
(cfr. anche KBo XIV 86 IV 15), e non probabile che il colofone del T. prll., cosi ricco
di notizie genealogiche, non ricordi anche questo antenato. Se non si tratta di un
caso di omonimia, LV figlio di NU.GIS.SAR fratello di tJanikuili, e tenuto presente
che nel colofone frammentario di KBo XIV 86 egli sembra essere contemporaneo anche
di Sippaziti, testimone anch'esso accanto ad Anuwanza nel decreto per Sagurunuwa, il
manoscritto KBo VI 4 (T. prll.) dovrebbe essere stato scritto all'epoca di Tutbalija IV.
Alfonso Archi
78
112
a, p
essuwan di ITTI LUME~
GI~TUKUL barapzi
"incomincia a compiere,
(e si) unisce agli artigiani
124
Il
a, i, l
takku tai]stianda
GI~MAR.GtD.DA[ljI.A
Il
126, 127 q e
127
Bo 2111
taiezzi
" ruba"
karap[z~l
" leva
Il
-ri andan
"tutto ci che nella casa va distrutto
146
157
Il
ZABAR
"di bronzo"
79
158
EBUR-i
EBUR eraso
q, r
SA 1TU.II.KAM
SA 1TU.1II.KAM
159
kussa(n)-sit
" il suo noleggio "
j, r
UD.1.KAM
" Se qualcuno attacca (per)
i,
r.
SA
" chi"
I, j, r
URUDUates
" se una scure "
takku
se "
Il
ZABAR
" se una scure di bronzo "
URUDUates
ser diii
sarii niii
Alfonso Archi
80
166
a]pas warasse
" e] quello raccoglie [per
s] "
b, d,
penniii
" conduce"
pedai
"porta"
j, q
ZAG-an-a / arlJan-a
"e colui che rompe il confine"
169
d, q (?)
nu tezzi
"e dice"
d
kiss[an]
" cos"
171
172
A.~-an-a
" e . . . . il campo"
i
nu
"e"
ta ki[ssan]
" e cosi"
DUMU-SU
"suo figlio"
IBILA-SU
" suo figlio maschio "
i
piii
" d "
La lezione di d errata.
173
81
j, O
180
XX GIN
X GIN
SA
SA
O,
s (?)
ANSU.KUR.RA
189
s, w
LO [-is]
"un uomo"
La parola interpolata, in armonia con le proposizioni precedenti dello
stesso paragrafo.
190
191
192
Male conservato; j presenta una norma riguardante l'eredit spettante alla moglie in caso di morte del marito; diversamente q e w:
alla morte della moglie il marito ne pu sposare la sorella 67:
193
81
V. H.
G. GUTERBOCK,
82
Alfonso Archi
195
d,
200
Suddiviso in k
D, 8
+ m,
contro j.
2'
105
4'
6'
]x[ kar-as-]zi
par-na(-as)-seJ-e-a su-wa-a-[iz-n]
lu-uk-ki-iz-z]i nu-za-kdn a
]tak-ku GI~GE~TIN[ GI~8A~H:JUR
A-NA I IZ-[Z]I
ar-sa-]i-i[z]zi
KU.BABBA]R pa-a-i
a) Segue rasura.
***
In B (e negli altri manoscritti escluso A) i paragrafi sul matrimonio sembrano essere ordinati secondo il regime patrimoniale e l'attribuzione dei figli
in caso di divorzio:
26
es JCS
et
[bid.
27
28
29-30
83
affidarsi in tutto ad esse. Val forse la pena cercare di vedere cosa vi sia di comune nelle
varie versioni partendo dal nuovo frammento KBo XII 49:
II
i-JJa-zi q a-xC
8'
]x x x DA I l[A?
lx x
SAL-an [
] NA
x ljA [
lO'
-a]n' su-wa-a-[iz-zi (... )
k ]u.us-sa-an [
12'
DUMU]MES_ja-za LV-as d[a-a-i (... )
f!
84
Alfonso Archi
85
Alfonso Archi
86
personale donato ad una istituzione (.NA,) non poteva in nessun caso essere
ceduto, si dice: "E se qualcuno del Mausoleo commette una colpa (degna)
di morte, allora egli muore, ma la sua casa (famiglia) (rimane) del Mausoleo.
Agli uomini del Mausoleo si devono offrire (donne) in sposa, ma nessuno deve
cedere un giovane (DUMU.NITA) (o) una giovane nella condizione di sposa
o di genero (andaijanni) ". Egli, in caso di mancanza di discendenza diretta
maschile, poteva diventare il capo della famiglia acquisita: 2 BoTU 23 A II
36-39 (editto di Telepinu): " Re deve diventare un principe figlio della prima
(moglie). Se un principe di primo rango non c', colui che () figlio di secondo
rango, allora egli diventi re. Ma se non c' un principe maschio, allora colei
che () principessa di primo rango, per lei un genero (antijant-) si prenda, ed
egli diventi re ".
Se fosse possibile mostrare che presso gli Ittiti, come a Nuzi, il genero
che andava a vivere presso la famiglia della sposa veniva adottato dal suocero,
allora si potrebbe accogliere la tesi che il Van Praag contrappone al David
per il matrimonio errebu assiro: vero che l'uomo abbandona la sua famiglia,
ma con l'adozione ne acquista un'altra; i figli fanno dunque parte della famiglia della donna, ma solo in quanto essa la famiglia (acquisita) dell'uomo;
si tratta sempre di un matrimonio patriarcale 83. Ci mi sembra si adatti bene
al caso individuato dal David 84. nella serie ana ittisu 3 col. IV 32 ss. Mancando documenti privati ittiti, poco sappiamo sull'adozione, ma forse possibile ipotizzarla nel caso sopra esaminato.
Per quanto riguarda il kusata, pagato da un terzo (il suocero) in vece
del genero, se il matrimonio patriarcale, allora rimangono aperte le due possibilit (arrha confirmatoria e prezzo della sposa), altrimenti l'ultima viene a
cadere.
Nel 35 il mancato versamento del k. riduce in stato di servit una libera che abbia coabitato per tre anni con un pastore o un amministratore 86;
la condizione dei figli fissata nel 175, ma resta a noi oscura. P. Koschaker
ha visto in questi paragrafi il matrimonio per USUS, ove per altro l'usus non
da intendersi come una forma di matrimonio, ma il mezzo con cui l'uomo
in un matrimonio libero (freie Ehe) acquista la manus sulla donna 86. Se cosi
8'
S.
87
, e l'argomentazione non inficiata dal fatto che il Koschaker sia partito per
le sue considerazioni dal 34 delle LA, l'interpretazione del quale gli contestata forse a ragione dal Van Praag (op. cito p. 94 s.), esistendo un usus, allora,
se possibile usare a questo proposito dei concetti romanistici 87, esisteva
anche una manus: la donna libera non diventa serva del marito, ma diventa
serva perch cade nella potest del marito e ne acquista cos lo stato sociale. Il ksata servirebbe ad acquistare la manus sulla donna, quindi vero
prezzo della sposa.
N si pu sostenere che la donna cade in stato di servit perch rapita:
ci dovrebbe verificarsi al momento stesso in cui l'uomo rifiuta di regolarizzare il matrimonio pagando il ksata (inteso come arrha confirmatoria), e uno
spazio di tre anni sembra eccessivo. D'altra parte non siamo di fronte ad un
matrimonio per ratto 88: a parte che il verbo pittenu-, causativo di piddai"correre, fuggire", vuoI dire letteralmente "far correre", e quindi si potrebbe presupporre il consenso della donna 89, il 37, stabilendo che in caso
di rapimento di una donna, se qualcuno dei rapitori viene ucciso, non dovuto
il risarcimento (" tu sei divenuto lupo") 90, mostra chiaramente come tale
ratto, serbando tutte le caratteristiche originarie, se dovesse essere inteso come
forma di matrimonio, pi che allo stato ittito meglio si converrebbe a nebbie
indogermaniche. Il rapitore, vero, poteva venire ad una composizione, come
avviene in tempi pi recenti, per i quali per sarebbe impossibile parlare di
relitti di matrimonio per ratto, restituendo innanzitutto eventuali donativi
dati alla famiglia della donna da altro uomo a questo stesso; ai genitori poi
addetto alle propriet dei templi, e in KUB XIII 8,. 2 s., insieme ai contadini
(L'O.MESAPIN.LAL), i pastori di bovi e di pecore (L'O.MESSIPAD.GUD e L'O.MESSIPAD.
UDU) sono chiamati "lavoratori" L'O.MESBEL QATI.
81 Per il concetto di propriet ad es. v. P. KOSCHAKER,
op. cito in n. 84, pp. 124126; IDEM, ZA NF 7, 1933, pp. 24-25 e n. 1.
Il non poter determinare la condizione sociale a cui appartengono il pastore e l'amministratore dei 35 e 175 la ragione per cui le norme ivi raccolte non risultano a
noi chiare. Erano essi servi oppure no, potevano esercitare una potestas o ne erano oggetti? Che un servo, nell'ordinamento ittito, potesse disporre almeno in certi casi di
beni patrimoniali (denaro, terreni: 52), risulta dalle stesse Leggi; se solo di fatto o meno, non chiaro.
88 Cosi invece V. KOROSEC, Studi Riccobono I, pp. 562-566. Contra M. DAVID,
Vorm en Wezen, pp. 38-40 n. 129; P. KOSCHAKER, op. cito in n. 86, p. 138 n. 5; cfr. E.
NEUFELD, HL, p. 145 s. Recentemente il KOROSEC, S. Z., LXXVII Rom. Abt., 1960,
p. 420 s., obietta che non essendo specificato il consenso della donna, pu trattarsi tanto
di Raub- che di Entfhiirungsehe.
8D J. FRIEDRICH, ZA NF 5, 1925, p. 55; IDEM, apud V. KOROSEC, Studi Riccobono
I, p. 563.
DO La rassegna delle interpretazioni date al paragrafo in F. IMPARATI, Le leggi ittite,
Roma 1964, p. 220 s.; preferisco intendere sardija- come persona che va in soccorso
della donna, seguendo E. H. STURTEVANT, A. GOETZE, e altri.
Alfonso Archi
88
era dato di dividere la propria figlia dal rapitore nel caso ci sembrasse a loro
opportuno ( 28) 91.
D'altra parte il 35, se in B si legge LOAGRIG na-as-ma LOSIPAD
Pi[t-t]e-[nu-z]i ku-u-sa-ta-as-si U-UL pid-da-a-iz-zi na-as. .. "... un amministratore o un pastore (soggetti) rapisce, (e) non paga per lei (la donna)
il kusata, allora essa ... ", invece A ha semplicemente ... LCJS]IPA[D
n]a-as . .. " ... un pasto[re
al]lora (la donna) ... ", e nella lacuna
non pu stare pittenuzzi 92 (cfr. ad es. questa parola in A II lO, che pure
scritta serrando i segni, e l~ fotografia in F. Hrozny, Code Hittite, Pl. V), ma
piuttosto un da-a-i "prende", che quanto sta nel 175, ove manca pure
il riferimento al kusata. Dunque A in questo luogo, e in accordo col 175,
ha semplicemente diii" prende", come pure in II 3 takku R-as SAL-na[n
diii] " se un servo [prende] una libera ", e in II 7 takku R-as GEME-an diii
" se un servo prende una serva"; B, pi recente, se mantiene nel 33 semplicemente diii (" se un servo prende una serva "), nel 32, corrispondente ad
A II 3 ss. ha takku-za R-is SAL-an D[AM-i]n diii" se un servo si prende in
mo[glie] una libera ", ove se D[AM-i]n non chiaro nella copia, per confermato dal 31, parallelo. Non possiamo per chiarire perch in B il testo sia
stato interpolato, perch si dica che il pastore e l'agricoltore rapiscono, fanno
fuggire la donna, mentre il servo" prende in moglie ".
Si consideri innanzittutto l'altra forma di matrimonio che appare chiaramente testimoniata, e cio il matrimonio libero (freie Ehe) ( 31, matrimonio tra un libero e una serva). Esso poggia su base consensuale: l'uomo e la
donna, qualificati si?-e-li-es "innamorati (?) ", "entrano (in una abitazione
comune) " anda aranzi, la donna gode del honor matrimonii (na-an-za ANA
DAM-SU diii" e la prende come sua moglie") ; esiste la comunanza dei beni
(nu-za -ir DUMUME!l ienzi " e (si formano) un patrimonio familiare e si
creano dei figli). Perch il matrimonio sia sciolto basta che venga meno la
volont dei coniugi di vivere uniti (nassu idiilauessanzi nasma-at-kan /Jarpantari " o litigano o vengono ad un accordo 93 "), " allora dividono il patrimonio a met" nu-za -ir takSan sarranzi, e i figli spettano all'uomo tranne
uno che prende la donna. Ugualmente se a contrarre matrimonio sono un
servo e una libera, oppure dei servi ( 32 e 33). Che questa forma di matrimonio sia testimoniata solo per i suddetti casi, non esclude che fosse usata
anche tra i liberi: il legislatore potrebbe aver regolato solo i casi che pi si
prestavano a controversie, soprattutto per quanto riguarda i rapporti patrimoniali, e cio ove i coniugi fossero di stato sociale differente o ambedue non
liberi (in A manca ad es. il corrispondente al 31); e d'altra parte secondo
Cosi intendo il 28 C, v. supra p. 70 .
Cosi invece J. FRIEDRICH, HG, p. 26 n. 6
.3 Per il significato di barp- seguo E. LAROCHE, :RHA XI 53, 1951, p. 64, e A.
GOETZE, JAOS 74, 1954, p. 188 s.
91
89
" P.
KOSCHAKER,
op. cito