Estratto da:
Pmrno
TRJFONE
Nel mese di marzo del 1992 una TV privata abruzzese (Rete Otto)
propose nella trasmissione Aut-Aut un servizio sul gergo giovanile,
con !'attenzione rivolta in particolare al modo di esprimersi dei ragazzi
di Pescara. Nel corso del programma fu letto un singolare monologo in
slang pescarese, una sorta di ironico compendio dei pi notevoli tic linguistici (e non solo linguistici) diffusi tra i giovani del capoluogo medioadriatico.
Trattandosi in sostanza di un testo paraletterario, riconducibile al
grande filone delle parodie linguistiche, la spinta ad accentuare i colori
naturalmente molto forte; va detto tuttavia che nel caso specifico l'ipercaratterizzazione consiste nell'addensamento dei materiali piuttosto
che nel loro travisamento. L'autore del pezzo, un giovane laureato pescarese, esercita il suo virtuosismo nell'accumulo abnorme di dati linguistici reali: da un sondaggio eseguito su un campione di circa 100 studenti risulta, come vedremo, che le parole e le locuzioni presenti nel monologo sono effettivamente conosciute e usate dai ragazzi di Pescara. Alla
prova dei fatti, insomma, il brano dimostra un buon livello di attendibilit documentaria (nel senso che si precisato).
2. Il testo del monologo in slang pescarese
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PIETRO TRIFONE
trippa. Io sono un tipo troppo preciso, non li sopporto i bucomani, perch somigliano ai pigri.
[2] S, i pigri, quelli vestiti osceni, che guidano da tosti, ma sgommano da un angolo ali' altro di un quartiere sfigato, perch in
centro non se li caca nessuno. Si ingarrano solo con le teppone,
si accoppiano fra ramarri: le belle sbarbine che se la tirano,
quelle precise che vestono di classe non se le impolperanno
mai.
[8] Non questione di fare i buffi, nemmeno i soliti bluffi, gli intrecci te li devi risparmiare; meglio fare il tranquillo. Esci con
una che non se la ricrede, non dico una cozza, o uno scafandro,
un cofano che poco ci manca il parabrezza, ma una smandra
ben carrozzata, che di faccia al limite ci metti un cuscino. Ti
fai una bella pomiciatina, te la coltivi per una smanettata come
si deve, entro!' anno possibihnente. Non te la sventrerai mai, al
IL
LIN(;UA<~~GIO
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limite ti si vogliono fare solo le cozze, non sei del tutto sfigato,
ti stai infilando in una situazione negativa. La tipa magari non
l'ha mai formattata nessuno; il che molto peggio.
[9] La preda ti piglia la mano, quel mezzo fango non ti si scolla pi
di dosso, ti sta a togliere la vita, insomma fa la piattola, speri
che arrivi un pigro e se la svolti. Tu gliela regali, basta che se
la pigli subito.
[ 1O] Le fai brutto un paio di volte, quella sta sempre pi persa; le fai
bruttissimo e quella se ne va in coma. Allora la smostri di pelli,
cambi il cuscino ogni sera, se no te ne vai in acido, te la ingroppi a sangue. Stai sempre schizzato, l'hai sframicata e martoriata.
[11] Ma quella si vuole coppare, si sottomessa, sta sempre pi
convinta. Ha promesso di farsi una plastica, appena mette i soldi da parte si spara pure il silicone: a quel punto o ti impicchi o
te la sposi e resti smerdato.
[12] Allora la svolta delle svolte: ti fingi tossico, cannato sino alle
midolla. Che non ti buchi, purtroppo ti si legge in faccia; ma
dici che ti fai gli acidi, i trip a manetta, anzi ti spari le piste e
le contropiste. Sniffi dalla mattina alla sera, ma non abbocca,
perch la roba costa troppo e tu hai sempre i soldi contati. Allora, lo giuri, ti cali, stai sempre flippato e smascelli come un
asino, stai prima alcolico, poi mandi gi i cristi e le madonne.
Altro che ubriaco come una seccia, roba che ti impasticchi
alla grande, cilindretti, piastrine, confetti, micropunte, colombine, ottagonali e trippetti.
[ 13] Ci ha quasi creduto: allora vuole calarsi anche lei; le dici che
per entrare nel giro roba tosta, ma tosta.
[14] Non fare il povero, per sbarazzarti della squinzia e trovarti una
bella smandroppata devi appoggiare la moneta.
[15] Un'ansia senza fine, roba da stare scimmiati, ma prima o poi ti
passa. Prendi una topona da sturbo a ore, ti ci fai vedere ad
attrezzare e la fai avvelenare di gelosia. Avr un minimo di orgoglio: non dico che abbia le palle, che quelle non ce l'hai nemmeno tu, sar cazzuta, le scatta ladrenalina e l'orgoglio, magari
ti piantai magari.
[16] Ma insomma, mannaggia sabato e la Maiella maiala, sembra
che non ci siano storie. Niente, devi atteggiarti, devi fare il sostenuto, poi improvvisamente fai il megateppone, finch quella
234
PIETRO TRIFONE:
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acidi 12, bucarsi 12, bucomane 1, calarsi l, 12, cannato 12, andare in coma 10, flippato 12, impasticcarsi 12, intripparsi 1, peromane 1, piste e contropiste 12, roba 12, sballane 5, schizzato 1, 5, 10, scimmiato 15, sniffare
12, ipararsi 11, 12, svolta 12 con svoltare 3, 6, 9 e svolta/ore 4, tossico 5,
12, trip 12. Un piccolo pezzo di bravura l'elenco di sette diversi tipi di
pasticche: cilindretti, piastrine, confetti; micropunte, colombine, ottagonali e trippetti 12. In paragone, ha un rilievo alquanto limitato la rappresentanza dei gerghi tradizionali, che del resto rimandano a scenari molto
diversi da quelli con cui i giovani di oggi, specie se acculturati, si trovano
pi spesso in contatto. Il linguaggio della malavita d il suo contributo
con due voci romanesche ormai largamente diffuse, sgamare 5 e suolare
6; rimandano alle parlate dei gruppi marginali anche pigro 1, 2, 6, 9 e
smicciare 5. Proviene invece dal gergo delle caserme imboscarsi 6, parola
che si peraltro acclimata molto bene nella stessa lingua nazionale.
Vi sono poi i gergalismi endogeni, vale a dire le innovazioni che si
sviluppano in determinate circostanze all'interno degli stessi gruppi giovanili. Si tratta di elementi che per la loro natura occasionale e "generazionale" sono pi soggetti di altri a logorarsi, ad essere accantonati ed
eventualmente sostituiti. Alcuni di questi elementi riflettono la tendenza
all'intensificazione espressiva propria del linguaggio giovanile: allucinante 4, lupo 4, mezzo fango 9, osceno 2, a sangue 10, sframicare 10, smostrare 10, .1plendido e spendiduccia 4, teppone 2 e megateppone 16, topona da
sturbo 15, sventrare 8. Un modulo caratteristico la ripresa in chiave
iperbolica o scherzosa di un tecnicismo: le scatta l'adrenalina 15, stare
alcolico 12, attrezzare 4, 15, ben carrozzata 8, un cofano che poco ci manca
il parabrezza 8,formattare 8, operativo 4, 5, andare in paranoia 6, scafan
dro 8, stare tecnici 5. Due vocaboli emblematici del linguaggio giovanile
sono giusto 5 e preciso 1, 2, 4; si noti che entrambi i termini fanno riferimento all'integrazione del singolo nel gruppo. Nel nostro testo compaiono vari altri "giovanilismi", in parte gi noti da tempo e in parte
pi nuovi: appeso 16, bluffo 8, buffo 8, stare convinto 11, fare la giohba
7, alla grande 12, intrecciarsi 4 e intreccio 8, a ore 15, perso 10, povero 14,
ricredersela 8, ri/regare 6, sgommare 2, squinzia 14, tirarsela 2, tosto 2, 13,
tranquillo 8, a tremila 17, troppo l, vasca 3.
Tra le diverse fonti a cui il linguaggio giovanile solitamente attinge,
una posizione tutt'altro che trascurabile occupata dal dialetto, specie
nei centri in cui esso conserva una maggiore vitalit. L'elemento linguistico locale pu essere utilizzato non solo a fini espressivi o ludici, ma
anche come fattore di rinforzo dell'identit di gruppo. Occorre in tal
senso tener presente, oltre ali' ovvio valore affettivo del dialetto, la fon-
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PIETRO TRIFONE
zione quasi gergale che il localismo finisce spesso con l'assumere una
volta introdotto in un contesto fondamentalmente italiano. n monologo
pescarese presenta vari inserti di chiara marca regionale: andare in cascetta 6, copparsi 11, coppino 7, una frega 4, ingarrarsi 2, 6, intommare
7, mao/a 7, mazzate 7, mazzulare 7, ubriaco come una seaia 12, sframicare
10. Ricorre pi volte l'uso di stare per 'essere': stare tecnici 5, stai teso 6,
stai schizzato 10, sta convinta 11, stai flippato 12, stai alcolico 12, stare
scimmiati 15.
La fondamentale cifra stilistica del nostro testo in definitiva ravvisabile proprio nell'effetto straniante prodotto dal!' accavallarsi tumultuo
so dei diversi registri, con una particolare predilezione per quelli pi coloriti e carnali, atti a fornire un buon supporto espressivo alle strategie
allucinanti e alle maole infinite di un immaginario picaresco, al cui centro tornano di nuovo a campeggiare, ma solo per uno scoperto gioco caricaturale, i vecchi screditati trofei della virilit.
4. Glossario
Raccolgo in un'unica lista alfabetica le pi caratteristiche voci e locuzioni presenti nel monologo, con i relativi significati 3 .
abbottare 7 'riempire, gonfiare'.
acido 10 andare in a. 'precipitare in uno stato di alterazione mentale
simile a quello provocato dalle droghe allucnogene'; 12 farsi gli a. 'assumere droghe allucinogene, in particolare LSD'.
alcolico 12 'ubriaco'.
allucinante 4 'incredibile, pazzesco'.
andare in acido, in cascetta, in coma, in paranoia v. acido, cascetta
corna, paranoia.
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PJETRC) 17<.IFCJNE
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PIE11W TRIFONE
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f,, ma t,
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PIETRO TRIFONE
Uno dei quesiti mirava a sondare il punto di vista del campione riguardo al grado di standardizzazione di alcune variet d'italiano: Ritieni che sappia parlare meglio la lingua italiana un milanese, un romano o
un napoletano?. Il 60% degli studenti fornisce una risposta favorevole
al parlante milanese, solo il 6% opta per il parlante romano, mentre il
parlante napoletano non raccoglie alcuna preferenza. Sembra quindi
che i giovani pescaresi confermino i risultati dell'indagine svolta alcuni
~
Cfr.
BANn-SoBREHO
243
anni fa da Nora Galli de' Paratesi, secondo cui Milano il centro italiano pi standardizzato, quello in cui la lingua nazionale si diffusa e af5
fermata pi solidamente . S noti peraltro che nel nostro caso la domanda rivolta agli intervistati non includeva Firenze tra le possibili opzioni,
6
accanto a Milano, Roma e Napoli Occorre inoltre sottolineare che,
pur di fronte alla richiesta di un'indicazione netta, una parte notevole
del campione (34 % ) preferisce astenersi, o porre i tre parlanti-tipo sullo
stesso piano, o affermare che la discriminante non geolinguistica ma
socioculturale: emergono cio atteggiamenti di comprensibile indecisione, di tollerante policentrismo, di consapevole problematicit, riconducibili tutti (e in particolare gli ultimi due) ad una tendenza alla "rilassatezza" che l'impostazione della domanda non prevedeva n incoraggiava.
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PIEJRO TR!FONE
" Parlare <li voci giovanili~> certamente n1proprio se ci si riferisce alle singole parole e locuzioni, 1na acquista un certo senso se si considera invece il particolare an1algan1a che esse realizzano nel loro insien1e.
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~.,.ingarrarsi
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PIETRO TRIFONE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
14.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
imbranato
rifregare
sbianco
schioffare
secchione
cazziata
filone
coppare
una frega
ricredersela
fregno
fuori di coccia
imboscarsi
arrapato
lecchino
andare in cascetta
incartarsi
allucinante
schizzato
95
95
95
95
95
94
94
93
93
93
92
92
92
90
90
89
89
86
85
schioffare
secchione
filone
rifregare
sbianco
imbranato
coppare
ricredersela
cazziata
una frega
gasato
andare in cascetta
incartarsi
fregno
fuori di coccia
imboscarsi
lecchino
ingarrato
arrapato
95
92
91
89
87
84
82
82
81
81
80
79
76
74
74
73
69
65
62
20,
2L
22,
23,
24.
25,
26.
27,
28.
29.
30.
3L
.32.
3 3,
34,
35,
tosto
sballo
gasato
troppo (+ agg,J
coppino
paranoia
ingarrato
tecchio
sgamare
ammorbare
giusto
tordacone
svolta
seccia
maola
intommare
85
84
82
79
77
77
75
73
72
69
69
67
65
64
51
46
schizzato
troppo (+ agg.)
allucinante
paranoia
coppmo
tosto
ammorbare
seccta
tordacone
sgan1are
maola
svolta
tecchio
sballo
giusto
intomrnare
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60
58
52
52
48
45
43
42
40
37
36
33
33
29
25
22
Nel complesso il sondaggio attesta la notevole diffusione tra i giovani di Pescara del materiale lessicale in esame: si noti infatti che la met
del nostro campione conosce tutte le voci proposte e dichiara di usarne i
due terzi 9 , Un altro dato interessante riguarda l'influsso delle condizioni
ambientali sulle scelte linguistiche: non a caso la parola con lo share pi
alto risultata schiaffare 'andare male a scuola, in un'interrogazione e
simili ' (100% sia di conoscenza che di uso) 10 , seguita a brevissima distanza da altre due voci strettamente connesse con la vita studentesca
come secchzne e filone, I lemmi per i quali si registra il pi forte divario
tra conoscenza e uso sono sballo (88% di conoscenza contro 31 'X, di
uso) e giusto (73% di conoscenza contro 26% di uso), Per quanto riguarda sballo appare significativa l'osservazione di una studentessa sedicenne, secondo cui la voce (cito testualmente) disusa. Si pu in effetti ipotizzare una fase di transizione generazionale, in cui la competenza attiva di una certa parola (nella fattispecie sballo) in declino presso i
ragazzi pi giovani, che continuano per a possedere un'ampia competenza passiva di quella stessa parola, appresa dai loro compagni pi
grandi, Il rilievo sembra applicabile, almeno in parte, anche a giusto;
ma in questo caso occorre tener presente che si tratta di una parola
9
1ll Una ragazza del liceo classico fon1iscc il seguente cscn1pio: Tio schioffato a
greco, con la relativa glossa: lio fatto n1ale il con1pito di greco.
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PIETRO TRIFONE
"pompata)) dai mass-media, in particolare da trasmissioni televisive come Drive in: si spiega cos la vasta conoscenza del termine, alla quale
probabilmente non ha mai corrisposto un' altrettanto vasto uso reale,
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Nell'ultima parte del questionario si chiedeva agli studenti di indicare altre voci del linguaggio giovanile o anche parole della lingua comune
usate con valori speciali, corredandole possibilmente di una definizione
e di un esempio. Anche in questo caso i ragazzi hanno dato in generale
una prova di notevole disponibilit; direi anzi che hanno mostrato spesso un certo compiacimento nel fare sfoggio delle proprie cognizioni linguistiche. Naturalmente parecchie delle voci e locuzioni segnalate hanno
un carattere occasiouale ed estemporaneo; ma a non poche altre unit
ii Vari studenti del campione pescarese attribuiscono a sgarnare il significato di 'andare via, scappare, tagliare Ia corda'.
250
PIEJRO TRIFONE
12 Quasi tutti i regionalismi del nostro elenco sono registrati in DAM; per i significati si fatto sen1pre riferin1ento alle indicazioni degli studenti.
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n Nell'uso locale palletta sta per 'farn1aco in compressa' (cfr. DAM, vol. Il, p.
1405).
14 Nel linguaggio dci giovani pescaresi 1100 se1nbra molto frequente il ricorso a forestierismi: aggiungo alle voci gi segnalate stare out 'essere fuori di s, sragionare' e la
locuzione scherzosa je n'estfais pas une seige 'non ho fatto una sega, non ho fatto niente'.
252
PIETRO TRIFONE
9. Considerazioni finali
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