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GEOTECNICA

LEZIONE 12
CARICO LIMITE DELLE FONDAZIONI

Ing. Alessandra Nocilla

SCOPO E TIPOLOGIA DELLE FONDAZIONI

Trasferire tutte le forze che agiscono su una struttura (compreso il suo peso) sul terreno.
CLASSIFICAZIONE DELLE FONDAZIONI IN FUNZIONE DEL MECCANISMO DEL TRASFERIMENTO

SUPERFICIALI DIRETTE: il
carico viene trasmesso al
terreno con la pressione
normale sotto il piano di posa
senza intervento di attrito
laterale (o quando questo
considerato trascurabile)

PROFONDE - INDIRETTE: il carico viene


trasmesso al terreno prevalentemente
con il contributo dellattrito laterale
che si sviluppa lungo il fusto della
fondazione. Vi anche il contributo
della pressione normale alla base sotto
il piano di posa.
p.c.

INTERMEDIE: il carico viene


trasmesso al terreno in
entrambe le modalit.

p.c.

p.c.
D

D
D
Pali:
D/B >10
B
Plinti, trave continua, platea:
D/B <4

B
B

Pozzi e cassoni: 4 D/B 10 2

SCOPO E TIPOLOGIA DELLE FONDAZIONI

Il sistema di fondazioni deve garantire che il carico trasmesso in fondazione:

1. Non porti a rottura il terreno sottostante

2. Non induca cedimenti eccessivi che compromettano la funzionalit della


struttura sovrastante

3. Non produca fenomeni di instabilit generale

4. Non induca stati di sollecitazione nella struttura di fondazione incompatibili con


la resistenza dei materiali

FONDAZIONI SUPERFICIALI

FONDAZIONI SUPERFICIALI-DIRETTE

PLINTO

TRAVE CONTINUA
(detta anche
rovescia)
Sotto muro
portante

TRAVE CONTINUA
(detta anche
rovescia)
Sotto pilastri

A PLATEA
tutta la struttura e le altre forze agenti
vengono sopportate da una soletta che
ricopre lintera area occupata dalla
costruzione
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PROGETTO delle FONDAZIONI SUPERFICIALI


SCELTA DELLA TIPOLOGIA DI FONDAZIONE
assegnazione di massima
DIMENSIONI

VERIFICHE
Occorre verificare che con i
carichi di esercizio non si
verifichi il collasso.

SLU

SLE
Si determina

Occorre verificare che con i


cedimenti (sia totali che
differenziali) siano compatibili con i
cedimenti ammissibili.

CARICO MASSIMO AMMISSIBILE

CEDIMENTO DEL TERRENO

Carico che possibile trasmettere, in sicurezza, al


terreno con la fondazione ipotizzata. Se unaliquota
del carico limite non necessariamente la pressione
ammissibile costituisce un valore compatibile con la
funzionalit della sovrastruttura. Non solo SLU ma
anche SLE. capacit portante.

Non sono i carichi sulla fondazione a determinarli ma la


distribuzione delle sollecitazioni trasmesse dal terreno.
La distribuzione di tali sollecitazioni dipende anche
dalla sovrastruttura (rigidaessibile) e va determinata
mediante un analisi dellINTERAZIONE TERRENOSTRUTTURA.

NB: Occorre inoltre verificare che le sollecitazioni indotte nella struttura di fondazione dai carichi esterni applicati
e dalle pressioni di contatto trasmesse al terreno siano compatibili con le caratteristiche di resistenza dei
materiali impiegati. Le verifiche vanno fatte anche per la struttura. Non detto che gli stati limite di rottura del
terreno corrispondano a stati limite della struttura e viceversa.
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DEFINIZIONI DEL CARICO APPLICATO

DEFINIZIONI

Carico limite qlim o qf : Carico che provoca cedimenti


rapidamente crescenti e talvolta catastrofici per la fondazione.
qa

Capacit portante qb: Carico corrispondente al ginocchio.


ql

Carico legato alla rottura locale ql: Carico corrispondente


allinsorgere di fenomeni di rottura locale. Per questo carico la
curva comincia a discostarsi dal tratto rettilineo.

qb

ql qb < qlim
!
qlim

Carico ammissibile: Carico in sicurezza, nel tratto rettilineo. Pu


essere determinato dal valore della capacit portante o dal
valore del carico limite.
Carico di esercizio q o qes: Carico effettivamente applicato al
terreno sul piano di fondazione.

Definizione del carico limite unitario e di altri


significativi valori della pressione applicata.

Per ogni fondazione esiste un valore del carico applicato,


denominato capacit portante, per il quale i cedimenti
cominciano a diventare importanti e prevedibili con difficolt.

Il carico di esercizio deve essere minore della capacit portante con un margine di sicurezza adeguato che salvaguardi
dalle incertezze. In generale si assume come capacit portante il carico al ginocchio della curva tensioni deformazioni,
corrispondente alla rottura locale. Il carico limite costituisce lestremo superiore per la capacit portante.
7
qlim o qf

DETERMINAZIONE del CARICO LIMITE


SLU

qLIM (unitario)
Carico che provoca la rottura nel terreno
per fenomeni di scorrimento per taglio

QLIM (totale)

Lanalisi del problema va articolata:

MECCANISMI DI ROTTURA
in base ai quali si ha il
raggiungimento del carico limite

DETERMINAZIONE TEORICA DEL qLIM


nel caso di mezzo ideale

APPLICAZIONE AI TERRENI COESIVI


delle soluzioni teoriche

APPLICAZIONE AI TERRENI INCOERENTI


delle soluzioni teoriche
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MECCANISMI DI ROTTURA
SLU
ROTTURA GENERALE
Superfici di scorrimento bene definite
fino al piano campagna. Collasso di tipo
fragile. Senza vincoli particolari
comporta unevidente rotazione della
fondazione.
ROTTURA LOCALE
Meccanismo di tipo intermedio. In
presenza di materiale poco consistente,
sotto determinate condizioni, si verifica
la formazione di superfici di
scorrimento che terminano allinterno
della massa di terreno.
PUNZONAMENTO
Governata dalla compressibilit del
terreno sottostante la fondazione.
Formazione di piani di taglio verticali
lungo il perimetro. Comportamento
incrudente senza ben definito punto di
collasso.

Curve carico-cedimenti e zone di rottura in terreno costituito da sabbia con prove su modello
fisico. (a) Sabbia densa. (b) Sabbia mediamente densa. (c) Sabbia con grado di addensamento
molto basso. (da Vesic, 1963).

Il tipo di rottura che si pu sviluppare dipende da molti fattori; in linea di massima sembra che dipenda dalla
compressibilit relativa del terreno in relazione alle condizioni geometriche e di carico.
9
I meccanismi di rottura possono verificarsi anche per le argille.

MECCANISMI DI ROTTURA
SLU

Campo degli spostamenti e zone di rottura al momento del collasso generale per taglio nel terreno
di
fondazione di un plinto (terreno simulato con barrette tonde)
10

MECCANISMI DI ROTTURA
SLU

Si pu osservare che nel caso di


terreno sabbioso di elevata
densit relativa, una fondazione
superficiale arriva al collasso per
rottura generale, mentre la
stessa fondazione pu arrivare
al collasso per punzonamento se
posta su sabbia sciolta o molto
sciolta.
Inoltre, una fondazione su
sabbia densa arriva a rottura
seguendo un meccanismo di
rottura generale se posta in
superficie o a profondit relative
D/B modeste, mentre si ha una
rottura per punzonamento se la
profondit del piano di posa
elevata.
Meccanismi di rottura delle fondazioni superficiali su sabbie (Vecic, 1963; De Beer, 1967)
11

MECCANISMI DI ROTTURA
SLU
Affrontiamo in prima approssimazione unanalisi alla Rankine. Ipotizziamo di applicare un carico q, essendo il carico non
uniforme sul piano orizzontale lo stato tensionale non manterr le direzioni delle tensioni principali.
In corrispondenza allasse di simmetria in unarea poco estesa, lo stato di tensione
iniziale :

q
45

+ /2

v = z
h = K 0 z

Quando applichiamo il carico q si modificano tutte le componenti di tensione;


immaginando che la tensione verticale subisca un incremento sostanziale mentre
quella orizzontale si mantenga pressoch costante , lelemento considerato subisce un
deformazione tipica della condizione attiva, in cui la tensione verticale si incrementa e
rimane tensione principale maggiore. Si ha il raggiungimento dello stato limite attivo
allaumentare di q (cerchio rosso):

ha = K a z 2c K a

ha 45 + /2

Dal polo delle tensioni otteniamo


l inclinazione delle 2 superfici
principali di rottura (45+ /2)

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MECCANISMI DI ROTTURA
SLU

v = z
h = K 0 z

Considerando un elemento a destra, al di fuori


dellimpronta di carico, possiamo considerare in
approssimazione una condizione per la quale
lincremento di q determina a questa distanza un
incremento di h senza aumento di v. Si raggiunge
quindi, allincremento di q, la condizione di spinta
passiva, in cui la tensione orizzontale diventa tensione
principale maggiore.

45- /2

ha
3

45 /2

hp = K p z + 2c K p
hp

Dal polo delle tensioni otteniamo linclinazione


delle 2 superfici principali di rottura (45+ /2)

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MODELLO SEMPLICE PER L


INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI CHE CONTRIBUISCONO ALLA STABILITA
SLU
ANALISI APPROSSIMATA (sul cinematismo di rottura e sul
comportamento del terreno) che aiuta a mettere in luce i
fattori che influenzano il qlim.
CUNEO RST: a sinistra, condizione di spinta attiva. La spinta
agente su ST :

ha = ( z + qlim ) K a 2c K a

1
PA = H 2 K a + H qlim K a 2 c H K a
2

PA

PP

CUNEO ZST: a destra, condizione di spinta passiva. La spinta


agente su ST :

hp = ( z + q ) K p + 2c K p
1
PP = H 2 K p + H q K p + 2c H K p
2

EQUILIBRIO: eguagliano PA=PP

1
qlim = H p 1 + 2c
2
Ka

1
qlim = BN + c N c + qN q
2

K p + Ka
Ka

+q

Kp
Ka

ed essendo

H=

B
2

1
Ka

In cui si posto
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SLU

MODELLO SEMPLICE PER L


INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI CHE CONTRIBUISCONO ALLA STABILITA

IN TERMINI EFFICACI

1
q 'lim = H
2

Kp

1 + 2c
K
a

ovver
o

1
q 'lim = ' BN + c N c + q ' N q
2

PA

K p + Ka
Ka

+ q

Kp
Ka

(*)

PP

Esprime il contributo delle forze di


attrito dovute al peso proprio del
terreno interno alla superficie di
scorrimento.

Esprime il contributo
delle forze di coesione
agenti
lungo
la
superficie di rottura

Definisce l effetto
stabilizzante
del
sovraccarico agente ai
lati della fondazione

FATTORI DI CARICO LIMITE Ng, Nc e Nq: la loro espressione risulta legata alle assunzioni inerenti la superficie di rottura.
Nel caso semplificato preso in esame risultano sottostimati con conseguente sottostima di qlim. Ad ogni modo la
struttura della formula, anche in ipotesi di superfici di scorrimento pi realistiche, rimane la stessa (*).
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CARICO LIMITE
SLU

SOLUZIONI RIGOROSE: dovrebbero soddisfare sia lequazioni di campo che i legami costuvi operazione
complessa. Non sono disponibili soluzioni esatte che considerino la contemporanea presenza dei tre fattori legati
a , c e q.
SOLUZIONI ESATTE: Sono state ricavate solo in considerando situazioni semplici e considerando separatamente il
contributo dei 3 fattori.

PRINCIPALI SOLUZIONI TEORICHE PER IL CALCOLO DEL CARICO qlim


PRANDTL (1921)

TERZAGHI (1943)

Entrambe le soluzioni sono proposte per fondazione nastriforme (problema


piano) utilizzando il metodo dellequilibrio limite e sono riferite al terreno
considerato come MEZZO CONTINUO, OMOGENEO e ISOTROPO, con
comportamento RIGIDO PERFETTAMENTE PLASTICO e per il quale vale il
criterio di rottura alla MOHR-COULOMB.

IPOTESI: assenza di attrito


fra fondazione e terreno
sottostante.

IPOTESI: presenza di attrito


fra fondazione e terreno
sottostante.

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MECCANISMI DI ROTTURA
SLU
Queste analisi qualitative ci dicono che facendo crescere sufficientemente
il carico, ad un certa profondit del sottosuolo, si perviene a condizioni di
equilibrio nel campo della rottura. Ci sono zone dove viene verificata la
condizione di spinta attiva (zone di spinta attiva) e, contemporaneamente
zone dove viene verificata la condizione di spinta passiva (zone di spinta
passiva). Per garantire un passaggio graduale tra queste due situazioni si
pu immaginare che ci sia una zona di transizione.

PRANDTL (1921)
Individuazione e schematizzazione delle 3 zone.

ha 453 + /2 1

per simmetria esiste


anche da questa parte.

45 /2

hp

superficie di rottura: arco di


spirale logaritmica.
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PRANDTL (1921)
SLU
Si ricava la soluzione isolando i vari contributi

q0 = q = D

arco di spirale logaritmica

Schema di Prandtl per il calcolo del carico limite

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PRANDTL (1921)
SLU
SOLUZIONE 1 (PRANDTL)
HP

1)

terreno privo di peso = 0; c 0 e 0

2)

assenza di sovraccarico laterale (fondazione su piano campagna) q = x D = 0

3)

fondazione nastriforme L = .

METODO UTILIZZATO: delle caratteristiche. Ha consentito di ricavare le zone di rottura di cui si gi riferito.

q'lim = c Nc

I. Condizione di spinta
attiva, in assenza di
attrito
terreno
fondazione langolo Y
pari a 45 + /2

dove

III. Condizione di spinta passiva,


langolo formato da DE con il piano
orizzontale pari a 45 - /2
II. Zona di
transizione,
detta di taglio
radiale.

La curva CD, descritta da una spirale


logaritmica, ha polo in B e equazione:
R0 = BC 19
con
R = R e tan
0

PRANDTL (1921)
SLU

SOLUZIONE 2 (PRANDTL, 1921, REISSNER, 1924)


HP

1)

terreno privo di peso = 0 e di coesione c=0, ma 0

2)

presenza di sovraccarico laterale q = x D 0

3)

fondazione nastriforme L = .

q'lim = q Nq

dove

SOLUZIONE 3 (PRANDTL, 1921)


HP

1)

terreno con peso 0 con c=0, ma 0

2)

assenza di sovraccarico laterale q = x D = 0

3)

fondazione nastriforme L = .

q'lim =

1
B N
2
20

TERZAGHI (1943)
SLU
SOLUZIONE di TERZAGHI

HP

1)

Piano di fondazione e piano campagna orizzontali, terreno con peso 0 con c0, e 0

2)

presenza di sovraccarico laterale q = x D 0

3)

fondazione nastriforme L = .

4)

carico centrato in fondazione e attrito fondazione-terreno con angolo Y tale che: Y =

q 'lim

1
= ' BN + c N c + q ' N q
2

Schema di Terzaghi per il calcolo del carico limite

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TERZAGHI (1943)
SLU
Sono stati considerati separatamente i contributi dovuti al peso proprio del terreno (), alla coesione (c) e al
sovraccarico q.

q 'lim

1
= ' BN + c N c + q ' N q
2

(*)

dove N, Nc e Nq dipendono da e dalla forma della superficie di rottura considerata; sono determinabili secondo la
tabella e i grafici della soluzione di Terzaghi. Tale soluzione (*) da considerarsi approssimata anche perch le tre
componenti sono stata calcolate separatamente e con riferimento a superfici di scorrimento diverse fra loro, perch
non lecito sovrapporre gli effetti. Tuttavia, non avendo a disposizione una soluzione esatta che consideri
correttamente la presenza contemporanea di tutti i fattori, e dato che la suddetta sovrapposizione porta a risultati
cautelativi, tale soluzione viene impiegata correntemente.

NB. CND = Si osservi che se si pone = u =0 (CND) dal diagramma risulta:


N =0, Nq =1 e Nc =5,7

ovvero il qlim diventa:

qlim = 5, 70 Cu + D

22

FATTORI DI CARICO LIMITE Nc, Nq, N


SLU
N, Nc e Nq sono quantit adimensionali, detti coefficienti di carico limite (o di capacit
portante). Per i fattori Nc e Nq esistono equazioni teoriche, mentre per il fattore N, che tiene
conto dellinfluenza del peso del terreno, la determinazione richiede un procedimento numerico
per successivi tentativi da cui derivano solo formule empiriche che approssimano la soluzione.
Per i fattori di Nc e Nq, si registra un accordo
sostanziale fra le soluzioni proposte fra i vari
autori. In genere si fa riferimento alle
espressioni ricavate da Prandtl (1921) e
Reissner (1924):

Per il fattore N si ha una certa dispersione di


valori fra le proposte dei vari autori. Si fa
spesso riferimento alla soluzione di Caquot e
Kerisel
(1953)
approssimabile
con
unespressione del tipo (Vesic, 1973):

' tg '
Nq = tg + e
4 2
2

Nc = ( Nq 1) cotg '
N = 2 ( Nq +1) tg '

N, Nc e Nq crescono rapidamente con


langolo di attrito.

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CARICO LIMITE: SOLUZIONE BRINCH-HANSEN (1970)


SLU

HP

Determinata per
sovrapposizione.

1)

Piano di fondazione e piano campagna inclinati, ad una certa profondit, terreno con peso
0 con c0, e 0

2)

presenza di sovraccarico laterale q = x D 0

3)

fondazione non nastriforme.

4)

carico inclinato

1
q'lim = ' BN s i b g + c Ncscdcicbcgc + q' Nqsqdqiqbqgq
2

sc, sq, s = fattori di forma della fondazione


ic, iq, i = fattori correttivi che tengono conto dellinclinazione del carico
bc, bq, b = fattori correttivi che tengono conto dellinclinazione della base della fondazione
gc, gq, g = fattori correttivi che tengono conto dellinclinazione del piano campagna
dc, dq, (d=1) = fattori correttivi che tengono conto della profondit del piano di posa
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CARICO LIMITE: SOLUZIONE BRINCH-HANSEN (1970)


SLU

Eccentricit

Eccentricit della risultante dei carichi parzializzazione dellarea di base. La parte


di fondazione pi lontana dal carico non contribuisce al carico limite. La larghezza B
da inserire nellequazione B (Meyerhof, 1953): B ' = B 2e

Fondazione circolare

Fondazione nastriformi

Se in una fondazione
rettangolare vi una
doppia eccentricit si
riduce sia B che L.

B' = B 2eB
L ' = L 2eL

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CARICO LIMITE: SOLUZIONE BRINCH-HANSEN (1970)


SLU
Le fondazioni reali non sono nastriformi e hanno dimensioni in pianta
confrontabili, il carico limite quindi influenzato da questi effetti di
bordo. Si introducono quindi i coefficienti correttivi sc, sq e sg che
possono essere valutati secondo le espressioni proposte da Vesic
(1975).

Forma

RETTANGOLARE

B' Nq
sc = 1+
L ' Nc
sq = 1+

B'
tan
L'

B'
s = 1 0, 4
L'

CIRCOLARE O QUADRATA
I fattori sc e sq, rispettivamente
associati alla coesione e
sovraccarico laterale q, sono
maggiori di 1 poich anche il
terreno
alle
estremit
longitudinali della fondazione
contribuisce al carico limite.

Il fattore sq, associato peso


proprio
del
terreno
di
fondazione, minore di 1 a
causa del minore confinamento
del terreno alle estremit.

sc = 1+

Nq
Nc

sq = 1+ tan
s = 0, 6

Nelle espressioni proposte, in


assenza di eccentricit, B= B e L =L.
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CARICO LIMITE: SOLUZIONE BRINCH-HANSEN (1970)


SLU
Da applicare a qNq: Effetto stabilizzante del terreno agente ai
bordi della fondazione (q).
q

Effetto della profondit del piano di posa

Da applicare cNc: Effetto stabilizzante dovuto alla resistenza al


taglio che si mobilita nel tratto di superficie nel tratto D
(segmento FG). Spesso non se ne tiene conto, perch il terreno
rimosso, poco addensato e di scarse caratteristiche di
resistenza.

q
Soluzione proposta da Vesic (1975) in CND o CD.

dc

Valore di
= 0
CND

> 0
CD

D
1
B'
D
>1
B'

1+ 0, 4

D
B'

D
1+ 0, 4 arctan
B'

dq

1 dq
Nc tan

dq

D
2 D
1
1+ 2 tan (1 sen )
B'
B'
D

> 1 1+ 2 tan (1 sen ) 2 arctan D
B'
B'

1
27

CARICO LIMITE: SOLUZIONE BRINCH-HANSEN (1970)

SLU

Il valore del qlim influenzato dal


rapporto H/V, dalla direzione
della risultante e dalla forma
della fondazione.

Effetto dellinclinazione del carico

Soluzione proposta da Vesic (1975) in CND (argille) o CD (argille e sabbie)

Valore di

ic

iq

=0

Argilla CND
c>
>0 > 0
Argilla CD
c=
= 0
Sabbia CD

28

CARICO LIMITE: SOLUZIONE BRINCH-HANSEN (1970)


SLU

Effetto dellinclinazione della base della fondazione


HP: fondazione nastriforme

L esigenza di assorbire forti azioni orizzontali


suggerisce talvolta il ricorso a fondazioni con la base
inclinata. La soluzione esatta adottata stata
ottenuta da BrinchHansen (1970). Le espressioni
riportate sono valide per angoli < 45.

bc = bq

1 bq
N c tan

bq = (1 tan )2
b = bq

Effetto dellinclinazione del piano campagna

Assunto empiricamente

Ricavato in modo analogo al fattore di inclinazione. La soluzione


presentata quella ottenuta da BrinchHansen (1970)

HP: fondazione nastriforme

gc = gq

1 gq
N c tan

g q = (1 tan ) 2

g = g q

Assunto empiricamente
29

CARICO LIMITE IN TERRENI COESIVI


SLU

CND

c =Cu
= u =0

CD

c = c
=

CARICO LIMITE IN TERRENI INCOERENTI

CD

c = c generalmente = 0
=

CND

Solo in presenza di carichi dinamici!

30

CARICO LIMITE IN PRESENZA DI FALDA


SLU

1
qlim = 2 ' BN + c N c + [ 1 (D a ) + 1a ] N q + w a
2

caso

caso

Se d =0 (falda coincidente con il


piano della fondazione) basta porre
nella espressione sopra a = 0

caso

Se d B la presenza della
falda pu essere trascurata.

Se d < B la presenza della falda influenza il valore di g2 da inserire nei calcoli che
dovr essere interpolazione lineare dei due casi precedenti. Si porr cio:

qlim =

1
d

'
+
(

'
)
BN + c N c + 1 D N q
2
2
2
2
B

31

FONDAZIONI PROFONDE

32

PALI DI FONDAZIONE
I pali di fondazione sono degli elementi strutturali in grado di trasferire il carico, applicato alla loro sommit,
agli strati di terreno pi profondi e in generale pi resistenti.
MOTIVI POSSBILI

-Impossibilit di realizzare fondazioni dirette per le scadenti caratteristiche del terreno superficiale.
-Necessit di limitare i cedimenti
-Necessit di riportare i carichi a profondit non interessate da fenomeni di erosione (es: alveo dei fiumi)
-Necessit di assorbire carichi orizzontali
-Realizzazione a largo delle coste
-Rinforzo di strutture esistenti mediante sottofondazione
FATTORI DA CONSIDERARE
-Cedimenti totali e differenziali tollerabili
-Caratteristiche meccanica del terreno e falda
-Accessibilit e posizione del sito in funzione degli effetti che scavi, vibrazioni e abbassamenti di falda possono
produrre
-Condizioni geologiche (eventuali problematiche dellarea come eventi sismici, subsidenza, smottamenti)
-Tempi a disposizione
-Incertezze, rischi e costi.

33

PALI DI FONDAZIONE
I pali di fondazione sono classificati in base ai criteri diversi.
TIPOLOGIA materiale

PALI in LEGNO

PALI in CALCESTRUZZO
prefabbricati

PALI in CALCESTRUZZO
gettati in opera

PALI in ACCIAIO

TIPOLOGIA dimensioni

PALI di PICCOLO DIAMETRO


d 25 cm

PALI di MEDIO DIAMETRO


30cm d 60 cm

PALI di GRANDE DIAMETRO


d 80 cm

34

PALI DI FONDAZIONE
I pali di fondazione sono classificati in base ai criteri diversi. La classificazione pi utilizzata quella relativa alla modalit
esecutiva che consente di analizzare il comportamento di un palo in presenza di un dato sistema di sollecitazioni.
Con asportazione di
terreno
Generalmente
in argille

PALI TRIVELLATI

TIPOLOGIA
modalit esecutive

PALI ad ELICA
CONTINUA

Modalit: si realizza un foro e lo si riempie


successivamente con il materiale del palo, il foro pu
essere rivestito o usare altri accorgimenti per evitare il
collasso (fango bentonitico).
Momento critico: lo scavo. Per argille consistenti, per le
quali a BT non ho timore del collasso posso considerare di
fare pali anche di diametro maggiore.
Modifiche dello stato tensionale: richiede lasportazione
di un volume uguale al volume del palo che verr
costruito. Questa operazione, anche se effettuata con le
tecnologie pi appropriate, comporta una riduzione dello
stato tensionale iniziale ripristinato solo o in parte
durante la fase di getto del cls.
ARGILLA NC
ARGILLA OC
Molto comprimibile.
Rammollimento lungo le
Pericolo: attrito
pareti del foto, riduzione
negativo!
resistenza al taglio laterale.

Senza asportazione di
terreno
PALI
BATTUTI

Generalmente in
sabbie

Modalit: il palo prefabbricato, viene infisso in sito.


Momento critico: la battitura.
addensamento del terreno in sede.

Comporta

un

Modifiche dello stato tensionale: la battitura, comporta


un aumento dello stato tensionale iniziale e variazione
delle caratteristiche meccaniche
ARGILLA NC
Marcata riduzione delle
tensioni orizzontali efficaci
durante l infissione (per
effetto delle u, durante la
fase successiva si ha un
parziale ripristino delle
condizioni
iniziali.
Per
terreni molto comprimibili,
pericolo di attrito negativo.

SABBIA
Marcato aumento delle
tensioni
orizzontali
efficaci
durante
l infissione e della
resistenza al taglio per il
terreno
circostante.
Effetto positivo.
35

PALI DI FONDAZIONE
PALI BATTUTI

ARGILLA NC

SABBIA

36

PALI DI FONDAZIONE
CONFRONTO

37

PALI DI FONDAZIONE
TIPOLOGIA
modalit esecutive

Principali tipi di pali di fondazione


(da Fondazioni, C. Viggiani. Ed. Hevelius)

38

PALI DI FONDAZIONE
MODALIT ESECUTIVE

PALI BATTUTI

Pali battuti prefabbricati


39

PALI DI FONDAZIONE
MODALIT ESECUTIVE

PALI BATTUTI

Palo Franki. (Palo battuto gettato in opera)


40

PALI TRIVELLATI

PALI DI FONDAZIONE

MODALIT ESECUTIVE

Fasi di realizzazione di un palo trivellato con uso


di fanghi bentonitici per il sostegno del foro
41

CARICO LIMITE DEI PALI

SLU

Le difficolt associate alla previsione teorica del comportamento dei palio sono da ricercarsi nei seguenti aspetti (in
parte generali e legati alla Meccanica dei Terreni e in parte specifici per i pali)
-Modifica delle caratteristiche del terreno dovute allinstallazione del palo
-Complicato comportamento del terreno (elasto-plastico, viscoso, anisotropo)
-Natura multifase del terreno
Il palo un corpo cilindrico che oppone resistenza alla penetrazione nel terreno
mediante tensioni tangenziali di attrito e/o di aderenza sulla superficie laterale e tensioni
di compressione alla base. Oltre un certo valore del carico gli scorrimenti relativi tra la
superficie laterale del palo e il terreno circostante sono tali da avere prodotto la
completa mobilitazione delle tensioni tangenziali dinterfaccia, mentre vi ancora un
margine di crescita delle tensioni di compressione alla base. Se indichiamo con QS la
risultante delle tensioni di attrito e/o di aderenza laterale e con Qb la risultante delle
tensioni di compressione alla base, quanto sopra detto comporta che, il carico applicato
sulla sommit del palo inizialmente equilibrato solo da QS. Allaumentare del carico
applicato, QS cresce e si sposta verso il basso fino a che non cresce pi (e semmai
decresce), ma aumenta QP, fino alle condizioni di equilibrio ultime.
Completa mobilitazione della resistenza laterale (QS): per spostamenti del palo di 6-10
mm Completa mobilitazione della resistenza di punta (Qb): per spostamenti pari a circa
l8% del diametro per pali infissi e pari a circa il 25% del diametro per pali trivellati.
Il carico limite per carico verticale di un palo isolato pu essere valutata:
- con formule statiche,
- con formule dinamiche,
- dai risultati di prove penetrometriche statiche e dinamiche,
- dai risultati di prove di carico.

Qb
Schema per il calcolo del
carico limite del singolo palo.
42

SLU

CARICO LIMITE DEI PALI

FORMULE STATICHE

La stima del carico limite per carico verticale di un palo isolato QLIM mediante formule statiche ottenuta valutando i
VALORI MASSIMI MOBILIZZABILI, in condizioni di equilibrio limite, della resistenza laterale QS e di quella di punta Qb:

Qlim + WP = Qb + QS
Questa condizione impossibile, perch gli stati limite non si raggiungono mai allo
stesso momento. Ad ogni modo, si calcolano i contributi indipendentemente e si
sommano con un principio di sovrapposizione degli effetti a cui dovr poi
necessariamente applicarsi un coefficiente di sicurezza che tenga conto delloperazione
non rigorsosa effettuata.
HP:
- il carico limite del sistema palo terreno condizionato dalla resistenza del terreno e
non da quella del palo;
- il palo un corpo cilindrico rigido;
- i termini di carico limite per attrito e/o aderenza laterale QS e di carico limite di punta
Qb non si influenzano reciprocamente e possono essere determinati separatamente.

Qb

PRESENZA DI PIU
STRATI: si far riferimento per semplicit ad un terreno di fondazione omogeneo. In realt un
palo di fondazione attraversa spesso strati di diversa natura, o comunque con propriet geotecniche variabili con
la profondit, per cui il carico limite dovr essere valutato per sommatoria dei contributi dei differenti strati.
43

SLU

HP: c0, 0

CARICO LIMITE DEI PALI

FORMULE STATICHE

La stima del carico limite per carico verticale di un palo isolato QLIM mediante formule statiche in terreno con
coesione e attrito:

Qlim + WP = qb Ab + qs As

qs = c + K v0 tan

qb = cNc + qo N q
Lespressione derivata dalla
formula trinomia per il carico
limite delle fondazioni superficiali
dove si trascura il termine con N
perch di apporto trascurabile
rispetto agli altri 2.

In genere si utilizza solo uno


dei due addendi, a seconda
del tipo di terreno (infatti se
coesivo in CND c = Cu e =u
o incoerenti dove c =0).

Da Mohr Coulomb in cui a (fattore


di adesione) dipende dai terreni
considerati,
dalle
modalit
esecutive e dal materiale stesso
del palo, langolo di attrito
palo-terreno e K il coefficiente di
spinta

Ab = Area di base del palo


As= Area laterale del palo
WT= peso del palo (spesso viene trascurato)
44

CARICO LIMITE DEI PALI

SLU

Qb nelle FORMULE STATICHE


per TERRENI COESIVI

La stima del carico limite per carico verticale di un palo isolato QLIM mediante formule statiche in terreno coesivo:

Qlim + WP = qb Ab + qs As
CD

qb = cNc + qo Nq

CND

qb = Cu N c + qo
Per =u=0
Nq= 1

Nc e Nq vanno determinati per


il valore di 0 relativi al
terreno considerato.

Nc =9.
E se D la profondit della
punta del palo al piano
campagna:

qb = 9 Cu + D
ARGILLE NC: scelta semplice. Curva incrudente tensioni-deformazioni.
ARGILLE OC: scelta complessa. Curva dilatante tensioni-deformazioni.
Fenomeni di rottura progressiva. Occorre fare riferimento a risultati di
prove di carico su piastra o cu va scelto fra il minore dei valorei ottenuti
in laboratorio o con una riduzione pari a 0.75 Cu.
45

CARICO LIMITE DEI PALI

SLU

Qs nelle FORMULE STATICHE


per TERRENI COESIVI

Qlim + WP = qb Ab + qs As
CD

CND

METODO

METODO

q s = Cu
LAGI
suggerisce
i
seguenti valori di e Cu:

qs = K v0 tan = v0
HP: u dissipate
Rottura confinata a zona poco
spessa (CD lecite)
Componente coesiva trascurabile
per il rammollimento
Tensione orizzontale
tensione verticale.
Argille NC

legata

Argille OC

Quale valore di K ?
Approccio empirico, altri autori suggeriscono altri valori.
Viggiani (1999) suggerisce una distinzione tra pali battuti e pali
trivellati.

Palo trivellato K<K0


Palo battuto K>K0

46

CARICO LIMITE DEI PALI


SLU
Quale valore di
?

METODO

CD (controllare)

Qs nelle FORMULE STATICHE


per TERRENI COESIVI

qs = K v0 tan = v0

Palo trivellato K<K0

Se non linstallazione
non influisce K=K0
Argille NC

Argille OC

= K 0 tan cv
Per valori di
20< cv
<30

0,24 < < 0,29

qs = 0,25 v0

PALI
BATTUTI

qs = 0,3 v0

PALI
BATTUTI

PALI
TRIVELLATI

valori di dispersi

K (OC) = K 0

( NC)

OCR

I valori di K sono superiori


(da dati sperimentali). Se si
usa il calcolo di K su indicato
si
sta
comunque
in
sicurezza. In alternativa, per
argille leggermente OC si
pu utilizzare lespressione:

= 0,3 OCR

Profondit media dell


argilla (m)

K 0 = 1 sen cv
= cv

PALI
TRIVELLATI

Palo battuto K>K0

qs (kN/m2)

=0,8

= 0,8

47

SLU

HP: c
=0, 0

CARICO LIMITE DEI PALI

Qb nelle FORMULE STATICHE


per TERRENI INCOERENTI

La stima del carico limite per carico verticale di un palo isolato QLIM mediante formule statiche in terreno incoerente:

Qlim + WP = qb Ab + qs As
qb = qo N q = v0 N q
Nq dipende dalle caratteristiche
meccaniche del materiale e dalla
profondit relativa raggiunta (L/D).
E fortemente influenzato dalle
modalit esecutive.

Valori di Nq proposti in
letteratura a seconda del
meccanismo di rottura .
Vesic (1967)

48

SLU

CARICO LIMITE DEI PALI

HP: c
=0, 0

Qb nelle FORMULE STATICHE


per TERRENI INCOERENTI

Come si pu notare la dispersione dei valori molto alta e crescente


con il valore dellangolo di resistenza al taglio. A titolo di esempio per

= 35
i valori di Nq proposti dai vari Autori sono compresi tra 55 e
500.
Inoltre molto incerta la scelta del valore di calcolo di
, sia perch
la messa in opera del palo altera le propriet meccaniche del terreno
sia perch la stima di in terreni incoerenti indiretta e affidata a
prove in sito, sia infine perch il valore di dipende anche dallo
stato tensionale a rottura. In genere si fa riferimento alla curva di Nq
proposta da Berezantzev, che una delle pi cautelative, ed relativa
ad un angolo di resistenza al taglio di progetto,d, ridotto rispetto al
valore di picco stimato.

' = d
PALI
TRIVELLATI

'd = 3

Berezanzentzev (1962)

PALI
BATTUTI

'd =

+ 40
2
49

SLU

CARICO LIMITE DEI PALI

HP: c
=0, 0

Qb nelle FORMULE STATICHE


per TERRENI INCOERENTI

La forte incertezza associata alla stima del


carico limite i punta per pali trivellati di
grande diametro non condiziona molto il
calcolo perch le scelte progettuali sono
piuttosto condizionate dai cedimenti
ammissibili piuttosto che dalla rottura del
sistema palo-terreno, che si manifesta
come gi detto, per cedimenti dellordine
del 25% del diametro.
pertanto opportuno riferirsi
condizione limite di esercizio
SLE

alla

ovvero di un carico limite alla punta del


palo cui corrisponde un cedimento
dellordine del 6%-10% del Diametro del
palo, utilizzando un valore di Nq* inferiore
a Nq e corrispondente allinsorgere delle
prime deformazioni plastiche alla punta.

In corrispondenza all insorgere


deformazioni plastiche alla punta.

di

Berezantzev (1962). Pali trivellati di


grande diametro per diverse profondit
relative.

SLU

HP: c
=0, 0

CARICO LIMITE DEI PALI

Qs nelle FORMULE STATICHE


per TERRENI INCOERENTI

La stima del carico limite per carico verticale di un palo isolato QLIM mediante formule statiche in terreno
incoerente:

Qlim + WP = qb Ab + qs As
METODO
Il valore di K dipende dalla densit relativa della sabbia e dal
metodo di istallazione del palo, dalla profondit dello strato e
dalla sua posizione rispetto al punta. Per l
angolo di attrito
si dovrebbe far riferimento al valore cv (da determinare in
laboratorio in funzione di ).

qs = K v0 tan = v0

Nelle raccomandazioni AGI sono indicati i valori di K e di tan per pali di medio diametro:

51

CARICO LIMITE DEI PALI IN GRUPPO

SLU

Tranne che per pali di grande diametro, la fondazione quasi sempre costituita da un gruppo di pali:
CEDIMENTO DEL GRUPPO > CEDIMENTO DEL SINGOLO
CARICO LIMITE DEL GRUPPO SOMMA CARICO LIMITE DEI SINGOLI

FATTORE DI EFFICIENZA : rapporto tra il carico di collasso della palificata e la somma dei contributi di ogni
singolo palo.
dipende:
-dallinterasse della palificata
-dal diametro dei singoli pali,

2d < i < 4d

i > 8d

0,6 < efficienza < 0,8

ecienza1

Se i pali sono collegati da un plinto di fondazione vanno fatte altre valutazioni, nel caso in cui il plinto
interagisca o no con il terreno di fondazione.
52

NORMATIVA

53

VERIFICHE DI STABILITA

CARICO LIMITE

VECCHIA NORMATIVA
D.M. 11/03/1988

Qlim
3
Qes
Pa
Wm

Wt

?
?

Qlim
2
Qes

54

VERIFICHE DI STABILITA

NTC 2008

COEFFICIENTI PARZIALI (A1, A2, M1, M2)

55

FONDAZIONI DIRETTE

NTC 2008

CARICO LIMITE
Fondazioni Superficiali 6.4.1 - 6.4.2

56

FONDAZIONI DIRETTE

CARICO LIMITE

NTC 2008

Fondazioni Superficiali 6.4.1 - 6.4.2. SLU

GEO

SIMILE ALLA VERIFICA TIPO D.M. 88


Esempio carico limite:
FSDM2008 = A1 x R3 = gG x gR =
= 1,3 x 2,3 = 2,99 3,0 = FSDM88

57

OPERE DI SOSTEGNO
SCORRIMENTO

CARICO LIMITE

GEO

Almeno uno dei seguenti approcci:


Approccio 1:
-combinazione 1: (A1+M1+R1) STR
-combinazione 2: (A2+M2+R2) GEO
Approccio 2:
(A1+M1+R3)

STABILITA
GLOBALE

RIBALTAMENTO

GEO

NTC 2008

EQU
EQU+M2
Non coinvolge la mobilitazione
della resistenza del terreno di
fondazione. Equilibrio di un corpo
rigido

GEO
Approccio 1:
-combinazione 2: (A2+M2+R2)

Approccio analogo alla vecchia


normativa DM88

58

PALI
Fondazioni su Pali 6.4.3
Tipologie di palo:

Pali infissi

Pali trivellati

Pali ad elica continua

NTC 2008
Sollecitazioni:

Carichi assiali di compressione

Carichi assiali di trazione

Carichi trasversali

Spostamenti del terreno (attrito negativo)

59

PALI
Fondazioni su Pali 6.4.3

NTC 2008

M1(Circolare 2/02/2009, n. 617)


La resistenza del sistema geotecnico
SEMPRE calcolata a partire dai parametri
geotecnici caratteristici

Con riferimento a condizioni di carico assiale, il valore di progetto della resistenza Rd si ottiene a partire dal valore
caratteristico Rk applicando i R

60

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