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1.

Scrivere lintegrale generale dellequazione differenziale

x00 + 4x0 + 13x = 13t + 10et

e risolvere il problema di condizioni iniziali x (0) = x0 (0) = 0.

Soluzione
Lequazione caratteristica 2 + 4 + 13 ha le radici complesse 2 3i, quindi lintegrale
generale dellequazione omogenea `e

xh (t) = e2t (A cos(3t) + B sin(3t)).

Cercando una soluzione x1 (t) dellequazione x00 + 4x0 + 13x = 13t della forma x1 (t) =
at + b, si trova la soluzione
4
x1 (t) = t
13
Cercando una soluzione x2 (t) dellequazione x00 + 4x0 + 13x = 10et della forma x2 (t) =
cet , si trova la soluzione
x2 (t) = et

Per il principio di sovrapposizione lintegrale generale dellequazione data `e


4
x(t) = xh (t) + x1 (t) + x2 (t) = e2t (A cos(3t) + B sin(3t)) + t + et
13

Per trovare la soluzione che soddisfa le condizioni iniziali, calcoliamo la derivata

x0 (t) = 2e2t (A cos(3t) + B sin(3t)) + e2t (3A sin(3t) + 3B cos(3t)) + 1 et

Sostituendo t = 0 troviamo

4

x (0) = A 13 + 1


0
x (0) = 2A + 3B

9 6
da cui, imponendo x (0) = x0 (0) = 0, ricaviamo A = eB= .
13 13
Quindi la soluzione del problema di condizioni iniziali x (0) = x0 (0) = 0 `e:

9 6 4
x(t) = e2t cos(3t) sin(3t) + t + et
13 13 13
2. Determinare per quali valori di x R le serie
+
X +
X
xn sin (nx)
,
3n + 4n 3n3 + 5
n=1 n=1

convergono.

Soluzione
+
X
La serie geometrica q n converge se |q| < 1. Siccome
n=0

+
X X + n
|x|n |x|
n

3 + 4n 3
n=1 n=1

+
X xn
la serie converge assolutamente, e quindi anche semplicemente, se |x| < 3.
3n + 4n
n=1
xn xn
Se invece |x| 3, il termine generale n n non tende a zero per n +, e
3 + 4n 3
quindi la serie non converge.
Si noti che il criterio del confronto vale per le serie a termini positivi: per questo
abbiamo dovuto considerare il valore assoluto del termine generale.

Per quanto riguarda la seconda serie, osserviamo che


+
X +
X
| sin (nx) | 1

3n3 +5 3n3+5
n=1 n=1

La serie a secondo membro (che non dipende da x) converge perche 3n3 + 5 3n3 per
n +, quindi la serie data converge assolutamente per ogni valore di x.
3. Sia f : R4 R3 lineare, e sia

2 2 0 2
A = 3 1 3 0
4 0 3 1

la matrice A che la rappresenta, nelle basi canoniche di R4 ed R3 .


a) Calcolare le dimensioni dellimmagine e del nucleo di f .

0
b) Stabilire se il vettore 1 appartiene allimmagine di f .
1

Soluzione

Calcoliamo il rango di A riducendo la matrice A a scala mediante operazioni elementari


sulle righe. Dividiamo la prima riga di A per due, quindi sottraiamo 3 volte la prima
riga dalla seconda, e infine aggiungiamo 4 volte la prima riga alla terza. Otteniamo cos`


2 2 0 2 1 1 0 1 1 1 0 1
A = 3 1 3 0 0 4 3 3 0 4 3 3
4 0 3 1 0 4 3 3 0 0 0 0

(dove A B significa che B `e ottenuta da A mediante operazioni elementari sulle


righe). Lultima matrice sulla destra `e a scala con due righe non nulle, quindi il rango
di A `e 2, e
dim (Immagine di f ) = rango(A) = 2
e
dim (Nucleo di f ) = numero colonne di A rango(A) = 4 2 = 2.

Limmagine
di f coincide con lo spazio generato dalle colonne della matrice A. Il vettore
0
v = 1 `e uguale al prodotto della terza colonna di A per lo scalare 1/3, quindi
1
appartiene allimmagine.
In alternativa si pu`o procedere cos`: siccome limmagine ha dimensione due, la seconda
colonna A(2) e la quarta colonna A(4) , che sono linearmente indipendenti, formano una
base dellimmagine. Il vettore v appartiene allimmagine
(2) (4)se e solo se `e combinazione
(2) (4)
lineare di A e A , cio`e se e solo se la matrice A A v ha rango 2.
Ora
2 2 0
A(2) A(4) v = 1 0 1
0 1 1
ha rango due (per esempio perche ha determinante nullo e le prime due colonne sono
linearmente indipendenti), quindi v appartiene allimmagine.
4. Sia
3 0 7
A = k 3 4 , k R.
0 0 2

a) Stabilire per quali valori di k la matrice `e diagonalizzabile.


b) Per i valori di k per cui A `e diagonalizzabile, determinare una base di R3 formata
da autovettori di A e una matrice diagonale simile a A.

Soluzione

Usiamo il fatto che una matrice `e diagonalizzabile (nel campo dei numeri reali) se e
solo se i suoi autovalori sono tutti reali, e ciascun autovalore `e regolare, cio`e la sua
molteplicit`a algebrica coincide con la sua molteplicit`a geometrica, il che `e automatico
se la molteplicit`a algebrica `e uno (un autovalore semplice `e regolare).
Calcolando il polinomio caratteristico troviamo che, indipendentemente da k, la matrice
ha due autovalori reali, 1 = 3 con molteplicit`a algebrica 2, e 2 = 2 con molteplicit`a
algebrica 1. Quindi gli autovalori sono tutti reali, 2 `e semplice, quindi regolare, e
la matrice `e diagonalizzabile se e solo se anche 1 `e regolare. Calcoliamo quindi la
molteplicit`a geometrica di 1 :

m.g.(1 ) = dim Ker (A 3I) = 3 rango (A 3I) =



0 0 7
1 se k 6= 0
= 3 rango k 0 4 =


0 0 1 2 se k = 0

Concludiamo che la matrice `e diagonalizzabile se e solo se k = 0.


Se k = 0, la matrice `e
3 0 7
A= 0 3 4
0 0 2
Calcoliamo gli autovettori di A.
Lautospazio relativo a 1 = 3 ha equazioni

x 0
(A 3I) y = 0
z 0

Tutte e tre le equazioni sono equivalenti allequazione z = 0, quindi lautospazio relativo


a 1`e il
piano z
= 0. Come autovettori linearmente indipendenti possiamo scegliere
1 0
i= 0 ej= 1
0 0
Lautospazio relativo a 2 = 2 ha equazioni

x 0
(A 2I) y = 0
z 0
equivalenti a (
x 7z = 0
y 4z = 0

7
Scegliendo z = 1 troviamo lautovettore v = 4 .
1
In conclusione {i, j, v} `e una base di R3 formata da autovettori di A.
La matrice A, essendo diagonalizzabile, `e simile alla matrice diagonale D che ha sulla
diagonale gli autovalori di A:

3 0 0
D= 0 3 0
0 0 2

Pi`
u precisamente, se P `e la matrice che ha per colonne i tre autovettori i, j, v, si ha

P1 AP = D.

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