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I megaliti di Aosta, sito megalitico di Saint Martin de Corlans, Guido... http://www.antiqui.it/archeoastronomia/aosta.

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I megaliti di Aosta
di Guido Cossard e Giuliano Romano

l'Astronomia n. 143 (maggio 1994) pp. 30-35

La Valle d'Aosta negli ultimi decenni ha riservato notevoli sorprese in campo archeoa
gi scritto su questa rivista del Cromlech che si trova al passo del Piccolo San Berna
testimonianze di indubbio interesse, non ancora perfettamente interpretate, si trovano n
del Passo del Gran San Bernardo. Esistono inoltre siti minori, meno noti, che per
esaminati con grande attenzione.

Il luogo di gran lunga pi importante si trova per proprio dentro la citt di Aosta. Il sito m
di Saint Martin de Corlans, stato individuato, casualmente, nel 1969, in seguito a
edilizio. L'importanza del rinvenimento apparve ben presto evidente; pertanto, al fin
eseguire lo scavo nel modo pi corretto, la Regione Valle d'Aosta dispose l'acquisto
Gli scavi sono stati lunghi e complessi e sono terminati solo nel 1990.

Se ne capisce facilmente il motivo, se si pensa che sono stati individuati ben 22 str
profondit di 6 metri, e che alcune strutture risalgono alle fasi pi antiche dell'Eneolitico.

L'area comprende numerose testimonianze megalitiche, realizzate a pi riprese. Gli a


dividono l'intera storia del sito in cinque fasi. La pi antica sembra essere quella relativa al
di una serie di grossi pali, probabilmente come parte di un tipico rito di fondazione
alcuni di essi sono infatti state ritrovate ceneri di crani d'ariete. Le date relative ad alcuni
pali, ricavate con il metodo del radiocarbonio, vanno dal 3070 a.C. al 2850 a.C.
indeterminazione di 180 anni in pi o in meno. I pali sono estremamente interessanti,
allineamento e la loro et.

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La seconda fase (circa 2600 a.C.) consistita nella realizzazione di un terreno d


estesissimo, lungo una direttrice parallela all'allineamento dei pali. Tale terreno doveva
significato rituale. Sempre in tale periodo venivano realizzati anche due allineamenti di stel

La terza fase (circa 2400 a.C.) riguarda la realizzazione di quella che forse la st
interessante del complesso: un grosso dolmen, con una piattaforma di pietre alla
piattaforma triangolare e sembra sia stata realizzata con grande attenzione. Nello stess
venivano innalzati altri dolmen, un alle couverte ed una grande tomba circolare,
recentemente stata scavata. I monumenti furono utilizzati per sepolture
Successivamente si individua una quinta fase, nella quale vengono realizzate tombe
cassetta.

La rilevanza archeoastronomica del sito non fu subito apprezzata dagli archeologi. Tutta
l'orientamento comune di tutte le principali strutture, valeva la pena di approfondir
una prima valutazione, fatta sulla pianta ed utilizzando il nord magnetico corrett
declinazione, si notavano alcune direttrici fortemente privilegiate. Era indispensabi
quindi ad un lavoro pi approfondito.

Anzitutto v' da sottolineare che il significato astronomico del sito viene ad essere
correlato con l'aspetto religioso. L'importanza dei culti astrali in Valle d'Aosta
Esistono testimonianze del culto di Giove in prossimit dei Passi del Piccolo e del G
Bernardo. In tali luoghi pare che il culto di Giove abbia sostituito quello preesistente del d
del dio Poenius o, addirittura, di Ercole, come sembrano testimoniare alcune placchet
particolare, stato rinvenuto in un sacello presso il passo del Piccolo S. Bernardo un busto
rappresentante Giove Dolicheno. N mancano tracce dei culti di Mercurio, Venere e Mar

Ma alla Luna che sono dedicati i rinvenimenti pi interessanti; tra questi da citare una

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iscrizione a Diana, che era il nome romano della Luna, da parte del funzionario imper
Myro. Ma i Romani non erano gli unici a venerare la Luna sul territorio della Valle d
nel 1961 stato rinvenuto, in Aosta, un uccello-anima, assimilato ad Iside, la divin
egizia.

Tuttavia le assimilazioni delle divinit agli astri suscitano sempre qualche dubbio.
potrebbe obiettare, l'origine del culto sicuramente astrale, ma tale significato po
secondo tempo andare perduto. In altre parole, quando ritroviamo un'ara dedicata a Di
dobbiamo intendere? Diana, come Luna, oppure la divinit Diana ormai totalmente scorr
sua precedente origine astronomica? Oppure ancora una commistione delle due cose?

Per fortuna, un reperto rinvenuto nella periferia della citt di Aosta, in regione Meyrand, ci
di rispondere con certezza a queste domande. In tal luogo, nel 1961, stato rinvenut
sacello rustico, a pianta rettangolare. Di fronte al sacello si trovava una stele ded
Non a Iside, a Diana, o ad altre divinit lunari: la stele espressamente dedicata a
come astro. Tale ara, che attualmente si trova, come le altre stele, il busto di Giove, la st
Mercurio, al Museo Sarriod de la Tour, a Saint Pierre (AO), riporta la scritta: "Montanus Lu
M S V L S". Le abbreviazioni, ben note agli archeologi, vogliono dire "Montanus Luna
S(olvit) L(ibens) M(erito) S(itus) V(ovit) L(unae) S(acro)". Si tratta quindi di un voto fa
certo Montanus, che ha sciolto il suo debito ponendo l'ara in un luogo ritenuto sacro alla Lu

Siamo sicuramente in presenza di un rinvenimento eccezionale, specie se si tiene cont


di appartenenza della stele. Infatti essa, come il sacello, risale al II secolo d.C. Sembra in
ma inequivocabilmente attestato che, nel secondo secolo dopo Cristo, in Valle d'Aos
intesa espressamente come astro, era ancora considerata una divinit.

Come s' gi detto basta una semplice occhiata alle mappe di scavo di Saint Martin de
notare subito che tutte le strutture sono orientale in modo particolare, che fa s
l'applicazione d'un criterio di tipo astronomico. Quando esistono questi sospetti, pe
questione non v' altro che intraprendere una serie di misure accurate di tutti i
orientamenti, utilizzando naturalmente metodi astronomici.

Cos stato fatto nella primavera del 1990, quando in una campagna di misure G. Roma
da G. Cossard, ha potuto determinare gli azimut astronomici di ogni allineamento rico
carta, rilevando pure, con un lungo lavoro al teodolite, il profilo di tutte le montagne che c
l'area megalitica. Purtroppo, la presenza tutto attorno all'area di numerose costruzioni ha r
difficoltosa l'elaborazione di questi dati.

Ridotte le misure, tenendo conto dei numerosi fattori di disturbo, emerso subito un

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gradevolmente sorpreso. In tutta l'area di Saint-Martin, le diverse strutture, risalenti come


al III millennio a.C., sono orientale sui punti dell'orizzonte visibile ove levavano o tramon
Sole o la Luna in certe particolari date dei loro cicli celesti. Nelle righe che seguono riass
brevemente i risultati di questa ricerca.

Allineamento di buche di palo dell'area nord

Stando ai dati ottenuti dallquipe di Franco Mezzena, che ha studiato l'area per ben ve
nella fase pi antica, all'inizio del III millennio a.C., furono scavate le numerose buche di p
trovano nella parte nord. Queste buche, non sono perfettamente allineate.

Le piccole deviazioni sono dovute probabilmente al fatto che non tutti i pali, come h
datazione con il carbonio-14, sono stati posti in opera contemporaneamente. Poich no
conoscere esattamente la successione della costruzione di queste buche, s' dovuto co
l'allineamento medio di tutta la fila; allineamento che, verso sud-ovest, punta su u
particolare del profilo di un monte.

Quando la Luna vicina alla sua minima declinazione sud, cio quando giunge alla dec
-28, essa segue nella sua traiettoria, per circa 16 gradi di azimut, il profilo della montag
fine viene quasi completamente occultata da un ostacolo naturale. Proprio in quest'ul
orientata la fila di pali.

Questo particolare fenomeno, in cui la Luna sfiorava per un cos lungo tratto la mon
manifestava ogni 18,6 anni e doveva aver destato una certa curiosit negli abitanti d
Dopotutto, in queste circostanze la Luna presentava un comportamento molto spettac
coloro che, essendo sempre a contatto con la natura, erano molto attenti ai suoi feno
giorno, per esempio, alla massima declinazione positiva descriveva un arco molto ampi
celeste, raggiungendo nel cielo di Saint Martin in quell'epoca l'altezza di 74 gradi;

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dopo, alla minima declinazione negativa, durante la notte descriveva una traiettoria
addirittura a Saint Martin quasi non la si poteva scorgere a causa delle montagne; es
allora solo per brevi istanti. Ecco spiegata dunque la ragione dell'importanza che av
l'osservazione del fenomeno dello sfioramento della montagna.

La corsa della Luna lungo il profilo della montagna pu essere stata osservata o al m
prime luci dell'alba, quando cadeva la Luna Piena in vicinanza del solstizio estivo,
tramonto del Sole all'equinozio d'autunno quando l'astro si trovava nella fase del pr
Quest'ultima occasione forse la pi probabile poich in quest'epoca dell'anno il fe
disturbato dalla luce di fondo del cielo. Il non perfetto allineamento delle buche pe
suggerire l'idea che siano state fatte varie prove per ottenere un pi preciso allineamento
voluto.

Durante la seconda fase costruttiva di Saint Martin sono state eseguite numerose arat
ora ben visibili. Naturalmente, trattandosi di arature probabilmente fatte in epoche
passando da una zona all'altra ove si trovano questi solchi si notano delle piccole d
d'orientamento. cos che in alcune zone i solchi risultano ben orientati sui punti di levata
al solstizio invernale dietro una montagna, mentre in altre parti sono diretti, con m
verso il punto ove tramontava l'astro del giorno nella stessa data.

Anche i monumenti dell'area che appartengono alla terza fase di costruzione di Saint
la meta del III millennio a.C, hanno degli orientamenti quanto mai significativi.

Il grande dolmen, la cosiddetta tomba II, ha l'asse che orientato sullo stesso pu
montagna dietro il quale scompariva la Luna alla minima declinazione, e sullo stesso
si dispongono pure le varie stele che si trovano ad est di questa tomba. Inoltre, il suo ba
che formato da un grande triangolo di massi, ha i lati che sono diretti: uno, qu
pressappoco ove levava il Sole al solstizio invernale, e l'altro quello nord, assieme alla ser
collocate a nord della tomba II, punta ove tramontava la Luna quando assumeva la sua
declinazione positiva cio 15 giorni dopo che aveva toccato la minima declinazione de
parlato poc'anzi.

Poich i due lati devono essere stati allineati contemporaneamente, quasi certamente
eseguirono l'operazione vicino al solstizio invernale: in un mattino attorno a questa data fu
l'orientamento sulla levata del Sole; successivamente, se la Luna aveva raggiunto in
sua massima declinazione si poteva allineare l'altro lato del basamento sul punto di
dell'astro dietro la montagna posta a nord-ovest rispetto all'area megalitica.

Un'alternativa a questo modo di operare pu essere stata la seguente: poich l'orient

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lato sud della piattaforma non punta proprio con grande esattezza ove levava il Sole,
parallelo ai solchi delle arature sacre che si trovano ad ovest, probabilmente i c
allinearono con maggior facilit questo lato sulla direzione delle arature che erano di per
gi orientate.

L'allineamento formato dal centro della tomba II, da quello della tomba III a cista e
poste a sud-ovest diretto invece sul tramonto del Sole al solstizio invernale. Alla quarta
costruzione dei monumenti dell'area di Saint Martin, verso la fine del III millennio risale la
in cui l'asse diretto ove sorgeva la Luna quando raggiungeva la massima declinazion
dolmen posto nella parte sud della zona, che della stessa epoca, diretto sul tram
solstizio invernale.

Nel 1990, nella zona sud dell'area megalitica stata scavata da Franco Mezzena e dal
una grande tomba il cui asse, misurato da G. Cossard, secondo le riduzioni eseguite a
di Astronomia dell'Universit di Padova diretto nella direzione ove sorgeva il Sole attorn
di maggio (oppure verso il 15 di agosto). curioso rilevare che la prima data coinci
celtica del Beltane, mentre la seconda corrisponde grosso modo alla festa del Lamas.
Celti erano numerose, circa una quarantina, ma tre erano veramente fondamentali: la
Samain, il 1 novembre, la festa di Beltane, il 1 maggio e la festa Lamas o Lugnusad
Le due feste pi importanti in assoluto erano quelle che dividevano l'anno in due par
Samain, "la met scura", e Beltane, "la met chiara". Samain vuoi dire "riunione" e
congiunzione di due anni, in giorni che non appartengono n al vecchio, n al nuovo a

Il Beltane, l'inizio della stagione chiara, era invece la festa del fuoco e dei Druidi. In tale oc
bestiame veniva fatto passare attraverso due fuochi, a fini profilattici. La tradizione di a
fuochi in date particolari si conservata in diversi Paesi europei. La festa di Lamm
all'inizio della transumanza. Ma i Celti, come noto, si stabilirono nell'Italia Settentrionale
ultimi secoli prima di Cristo (tra il quinto e il secondo); nel III millennio a.C.
v'erano tutt'altre popolazioni, probabilmente, come ipotizzano gli archeologi, di origine ana
coincidenza delle date di queste feste evidentemente potrebbe essere solo casuale
potrebbe essere che i Celti ereditarono certe tradizioni e le integrarono nella loro
seconda ipotesi valida allora si possono aprire altre nuove e interessanti pr
nell'interpretazione delle antiche festivit di questo popolo.

In archeoastronomia gli allineamenti sulla levata o il tramonto di certe brillanti st


significativi di quelli sul Sole o sulla Luna, poich la precessione degli equinozi f
rapidamente la posizione delle stelle; per questa ragione, se non si conosce con esat
dell'allineamento non si pu avere la sicurezza nell'identificazione. Bisogna inoltre

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molto probabilmente pi che certe stelle agli antichi interessavano i gruppi di stell
rivestire maggior significato specialmente in rapporto alle forme che essi ricordavano.

A Saint Martin de Corlans esistono cinque particolari allineamenti che puntano sulla
Betelgeuse a met del III millennio oppure sul tramonto di Deneb, o della costellazio
nella stessa epoca. La quantit veramente stupefacente di orientamenti a carattere as
nell'area megalitica di Aosta non deve far ritenere che l'antico popolo che abit la Valle ab
conoscenze astronomiche particolarmente profonde; come abbiamo visto, per allinea
monumenti sulla levata o il tramonto del Sole o della Luna in particolari epoche, bas
osservare attentamente alcuni semplici fenomeni. L'attenzione alla natura e alle sue
sempre stata molto viva in tutte le popolazioni preistoriche. Certo che a Saint M
essere stata una speciale connessione tra questi fenomeni celesti e i culti dei morti.

Allineare le stele, le tombe, i pali, le arature sacre con i punti dell'orizzonte sui
tramontava la Luna quando, nel suo ciclo di retrogradazione dei nodi di 18,6 anni, gi
minima o massima declinazione probabilmente era una delle pi antiche usanze pratic
preistoria, poich anche in altri luoghi, come in Sardegna, per esempio, si trovano s
abitudine. A Saint Martin questo culto della Luna deve essersi protratto per lungo te
mostrano i ritrovamenti, di cui si detto, di monumenti dedicati ad essa ancora in e
La data del solstizio invernale ha sempre rappresentato un momento del tutto particol
popolazioni preistoriche; il Sole che ormai ha raggiunto la parte terminale del suo c
segna l'inizio di un nuovo ciclo, nell'eterno ripetersi degli eventi naturali. In Italia, come
resto del mondo, sono numerosissime, specialmente nel Veneto, le testimonianze rel
allineamenti di antiche strutture sulla levata o il tramonto del Sole al solstizio invernale.

La stupenda area megalitica di Saint Martin di Corlans, la pi grande d'Italia e una


che esistono al mondo, rappresenta dunque un'ulteriore testimonianza dell'attenzion
popolazioni preistoriche portavano ai principali fenomeni astronomici.

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Allineamenti astronomici della parte nord del complesso

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Allineamenti astronomici della parte sud del complesso. A sinistra un particolare della tomba IV

Scheda autori

GUIDO COSSARD. E' nato ad Aosta nel 1958 e si laureato in Fisica a Torino nel 1986.
Matematica e Fisica al Liceo Scientifico "Brard" di Aosta. vice presidente dell
Regionale per la Ricerca, la Sperimentazione e l'Aggiornamento Educativo della Valle
Autore di alcuni libri di archeoastronomia, dal 1989 dirige la rivista Planetario.

GIULIANO ROMANO. E' nato a Treviso nel 1923. Libero docente in Astrofisica, insegna Cosm
Padova dal 1962. Da oltre trent'anni si occupa di stelle variabili, avendone scoperte
centinaia. Ha lavorato su quasar variabili, su nuclei di galassie variabili e ha iniziato una
ricerche archeoastronomiche nell'alta Italia. Da molti anni dedica buona parte della
alla divulgazione. Attualmente dirige il Planetario di Treviso.

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L'astronomia nella
Sommario tradizione culturale
armena

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