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GLI INVENTORI

La strada che conduce all'invenzione del telefono lastricata da commiserazioni per gli inventori
spogliati del frutto del loro lavoro, da lunghi processi di rivendicazione, da ingegnosi inventori
"talmente dotati" che, in un batter d'occhio, hanno approntato ottimi telefoni saltando a pi pari anni
di studio e di ricerca, nonch da scaltri individui capaci di carpire con avidit i risultati di altri
colleghi. Tra i tanti esempi di astuzia non si pu non rammentare proprio quello che vide
protagonisti gli inventoriAntonio Meucci (fig 1) e Alexander Graham Bell (fig 2).

FIG. 2

L'americano raggir il collega italiano brevettando (1876)


un apparecchio telefonico identico a quello progettato da
Meucci, i cui stessi disegni scomparvero stranamente
tempo prima.Malgrado le sue numerose azioni
di rivendicazione, nulla o poco cambi in favore di Meucci e
da allora il nome Bell portavoce di diverse compagnie e
societ che si occupano di telecomunicazioni e di
informatica.

La filibusteria americana non si arrest a quel clamoroso


episodio ma si manifest anche in altri modi. A tale
proposito proponiamo un articolo del giornale "American
Manufacturer", che si esprimeva pi o meno cos: "E' stato
registrato al Patent Office (l'ufficio brevetti di Washington,
n.d.a.), il 22 luglio scorso (non conosciamo l'anno preciso ma crediamo possa trattarsi del 1879 o
del 1880, n.d.a.), una domanda che offre un interesse immenso, delle brillanti prospettive
economiche e, tra l'altro, pu essere considerato come soggetto di primario interesse nazionale.

Una Compagnia, composta da influenti uomini d'affari, si formata ed intenzionata a rilevare tutti
i brevetti dei telefoni antecedenti alla data di quelli che si utilizzano oggi e che sono conosciuti sotto
il nome di Brevetti Bell, Gray ed Edison. Questa Compagnia riunisce in s numerosi ed importanti
uomini d'affari provenienti da diverse localit del paese. La zona maggiormente rappresentata e
coinvolta sembra essere quella di Cincinnati, il capitale della Societ ammonta a 5 milioni di
dollari, la sua sede a New-York e tra circa un paio di mesi comincer la sua attivit sostenendo sul
mercato un suo telefono. Sembra che l'intento principale della Compagnia sia quello di escludere
dal mercato tutti i telefoni esistenti, salvo ovviamente il loro.

Non escluso che vengano addirittura forzate le scelte delle compagnie, attraverso il pagamento di
cospicue somme di denaro, le cui comunicazioni avvengono grazie agli apparecchi Gray, Bell ed
Edison. Sembra inoltre che, grazie ad una testimonianza registrata ed esistente tra le mani della
nuova Societ - documento concludente e decisivo -, il vero inventore del telefono, il cui nome
Daniel Drowbaugh, non altri che un povero meccanico abitante i dintorni di Harrisburg (non
viene per specificato se la localit quella situata nell'Illinois, oppure nell'Oregon, o nel Nebraska
o nella Pennsylvania, n.d.a.).

FIG. 1

E' stata la sua condizione di povert ad impedirgli di sfruttare la


sua invenzione. La nuova compagnia ha acquistato e possiede
tale progetto, la cui data anteriore a tutte le altre. Essa possiede
inoltre il brevetto del telefono accordato a Klemm a New York.
Un gran numero di capitalisti si sono recati a Washington per
constatare la registrazione della domanda e assicurano in maniera positiva e convincente che non
passer molto tempo che otterranno l'intero sfruttamento del telefono, non solo in questo paese ma
in tutto il mondo. Saranno anche in grado di stabilire delle linee telefoniche grazie alle quali si potr
trasmettere i messaggi affrontando costi ridotti."

Cosa c' di serio in questo articolo che vuole riabilitare un malcapitato inventore proveniente da non
si sa dove e arricchito dopo essere stato tolto dalla miseria? L'operazione descritta fu un grossolano
tentativo di truffa? I soldi impegnati per comprare i brevetti sparsi per il mondo servirono realmente
a rilevare altri progetti o furono soprattutto un espediente per spaventare le compagnie Bell ed
Edison e per mettere in difficolt ed escludere dal mercato i loro brevetti?

FIG. 3

Si pu ragionevolmente credere che la Compagnia di cui sopra sia


la stessa che invi due emissari ad Aosta il 6 febbraio 1880. I due
uomini, taliHorace H. Eldred - direttore dei telegrafi a New York -
e Max Meyer, si presentarono alla vedova Manzetti con delle
lettere di raccomandazione del signor Marsh, all'epoca Ministro
plenipotenziario degli Stati Uniti e accreditato dal Governo
Italiano. Gli americani erano infatti giunti in Europa con l'intento
di acquistare i diritti di tre inventori, tra i qualiManzetti di
Aosta(fig 3), allo scopo di far annullare i brevetti di Alexander
Graham Bell.

Con espedienti meschini riuscirono a raggirare la moglie dell'allora


defunto Manzetti nonch il fratello di questi, privando loro dei
progetti, dei prototipi e dei diritti in cambio di onore e notevoli
somme di denaro che mai arrivarono. I due americani, cercati negli
anni successivi da parenti e amici dell'inventore, risultarono irreperibili....

LA FIBRA OTTICA

Premessa ed evoluzione storica

La fibra ottica uno dei nuovi supporti trasmissivi che ha prodotto e produrr una
notevolissima evoluzione nel mondo delle telecomunicazioni.

Una fibra ottica, denominata anche guida d'onda dielettrica, si presenta come un sottile
filo di materiale dielettrico.

All'interno della fibra ottica si ha la propagazione della radiazione luminosa, anche con
percorsi di fibra non rettilinei. Questa propriet di guidare la luce stata dimostrata fin
dall'esperimento di John Tyndall nel 1870 che riusc a guidare la luce con riflessioni
successive entro uno zampillo d'acqua circondato da aria.

Successivamente:

Nel 1910 Hondros e Debye formularono la teoria della propagazione di un'onda


elettromagnetica in una guida dielettrica e lo stesso Debye afferm che si pu
trasmettere una radiazione luminosa utilizzando una guida costituita da diversi
strati di materiale trasparente ciascuno con un differente indice di rifrazione;

Nel 1950 si hanno le prime applicazioni pratiche delle guide negli endoscopi e
nella strumentazione.

Tuttavia l'uso delle fibre ottiche nelle telecomunicazioni avvenuto in tempi pi recenti
per effetto di tre eventi fondamentali.

1. 1962 realizzazione del primo laser a semiconduttore ad opera dei ricercatori della
General Flectric e della IBM quasi in contemporanea.
2. 1966 studi di Kao ed Hockam su vetri a basse perdite.
3. Realizzazione di una fibra ottica per telecomunicazioni da parte della Corning
Glass con attenuazione di 20 dB/km.

Vantaggi delle fibre ottiche

Dal 1970, un grande lavoro di ricerca e di sperimentazione svolto nelle nazioni pi


progredite scientificamente ha permesso la realizzazione di fibre ottiche di qualit
sempre migliori. Sono pertanto aumentati i vantaggi delle fibre ottiche rispetto ai
supporti trasmissivi tradizionali. quindi iniziata una graduale ma inarrestabile
sostituzione dei mezzi trasmissivi tradizionali con le fibre ottiche. Tale processo stato
facilitato anche dal continuo miglioramento delle caratteristiche dei dispositivi
optoelettronici che si affiancano alle fibre ottiche nei sistemi di telecomunicazioni a fibre
ottiche.

Fig. 1 Schema a blocchi di un sistema di telecomunicazione in fibra ottica

In fig. 1 riportato nelle sue parti principali lo schema a blocchi di un sistema di


telecomunicazioni a fibre ottiche.Nella fig. 1 si osserva che sorgente e destinatario
devono essere collegati logicamente. nel senso cio di scambiarsi messaggi. Per ottenere
questo deve attuarsi la seguente procedura:
Il messaggio di natura qualsiasi viene trasformato in segnale elettrico dal
trasduttore di trasmissione;

Il segnale elettrico viene trasformato in segnale ottico dall'apparato di


manipolazione di trasmissione che sostanzialmente una sorgente
optoelettronica (ad esempio diodo LED o diodo laser);

Il segnale ottico viene affidato alla fibra ottica che lo trasporta verso la ricezione;

Il segnale ottico viene trasformato in segnale elettrico dall'apparato di


manipolazione di ricezione che sostanzialmente un rivelatore optoelettronico (ad
esempio diodo PIN o diodo APD);

Il segnale elettrico viene trasformato nel messaggio di partenza dal trasduttore di


ricezione;

Il messaggio di partenza ricevuto dal destinatario.

Fin da ora si desiderano enumerare i principali vantaggi presentati dalle comunicazioni a


fibre ottiche:

Manipolazione del segnale elettrico per compatibilit con il segnale ottico della catena di
comunicazione (modulatori e demodulatori, codificatori e decodificatori, sorgenti e
rivelatori optoelettronici).

1. Vantaggi legati alle caratteristiche trasmissive:

Attenuazioni molto basse: dai 20 dB/km delle fibre anni 70 si passati ai 0,4
dB/km delle fibre attuali. Si prevedono (vedi fig. V114.5) attenuazioni dell'ordine
dei 10-4 dB/km;

Banda modulante molto elevata: l'aumento della banda modulante legato


all'aumento della frequenza portante. A tale riguardo importante osservare la
tabella 1 che rappresenta le zone dello spettro delle onde elettromagnetiche
interessate dai vari mezzi trasmissivi. Le fibre ottiche trasmettono su frequenze
della zona dell'infrarosso, mediamente mille volte maggiori delle frequenze extra
alte che sono le radioonde pi elevate, utilizzate nei satelliti delle ultime
generazioni. Infatti l'Italsat, satellite tutto italiano per le telecomunicazioni (1100
kg in orbita, apertura alare 21 m, capacit trasmissiva di 12 mila canali telefonici),
sperimenter sulle bande 20+30 e 40 + 60 GHz.

Sigla Lunghezza Frequenza Mezzo


d'onda( ) (f=C/ ) trasmissivo

100 km 3 kHz

VLF Very Low 10 km 30 kHz Coppia


Frequency

LF Low 1 km 300 kHz simmetrica


Frequency
MF Medium 100 m 3 MHz
Frequency
HF High 10 m 30 MHz
Frequency Cavo coassiale
VHF Very High 1m 300 MHz
Frequency
UHF Ultra High 10 cm 3 GHz
Frequency
SHF Super High 1 cm 30 GHz
Frequency
Guide donda
EHF Extra High 1 mm 300 GHz Metallica
Frequency
Infrarosso 103 m 0.3 THz

Visibile 0.7 m 428 THz Fibra ottica

Ultravioletto 0.4 m 7500 THz

10-2 m 0.03 EHz

Tabella 1 Spettro delle onde elettromagnetiche e zone di utilizzazione dei mezzi


trasmissivi.

Prodotto capacit del sistema, c, per passo di ripetizione, p (c.p.) molto


elevato. Questo parametro indica quanti bit possono essere trasmessi nellunita di
tempo e nellunita di lunghezza. Usualmente espresso in termini di (Gb/s)*km.
A tale riguardo si pu osservare il diagramma di fig. 2.
Fig. 2 Variazione nel corso degli anni del prodottoc.p.

Negli anni 90 (punto P) si arrivati a trasmettere:

800 Gb/s alla distanza di 1 km

ovvero

8 Gb/s alla distanza di 100 km.

Attualmente per i ponti radiosi hanno valori dell'ordine di l0 (Gb/s) km; per i cavi
coassiali si hanno valori di 1(Gb/s) km.

1. Vantaggi legati alle caratteristiche meccaniche:

Dimensioni e peso ridotti;

Buona flessibilit;

Buona elasticit anche se il materiale ridotto in fili molto sottili.

1. Vantaggi legati alla natura dielettrica:

Immunit ai disturbi elettromagnetici, nel senso che le fibre ottiche non ricevono
o producono disturbi.

2. Vantaggi legati al costo

In prospettiva, quando saranno pi economici i processi di lavorazione il costo


destinato a scendere molto al di sotto di quello dei cavi in rame. Infatti la materia prima
il vetro che pi comune e meno costoso del rame.

Ottica geometrica

Una trattazione rigorosa della propagazione di radiazioni luminose (che notoriamente


sono onde E.M.) nelle fibre ottiche, pu essere svolta applicando le equazioni di
Maxwell (ottica fisica). In quanto tali equazioni sono differenziali presentano infinite
soluzioni. Per trovare quella relativa al caso che si sta esaminando propagazione della
radiazione della fibra ottica, si devono imporre sulla superficie di separazione nucleo
mantello, vedi fig. 5, alcune relazioni fra i campi elettrici e magnetici. Queste relazioni
vengono denominate condizioni al contorno.

Le soluzioni relative al caso esaminato determinano possibiliandamenti o configurazioni


dei campi elettromagnetici che si propagano nella fibra ottica. A tali andamenti si d
anche il nome di modi di propagazione. In quanto tale metodo di lavoro richiederebbe un
pesante utilizzo di strumenti matematici di elevato livello, preferibile per una prima
visione generale del problema utilizzare le leggi dell'ottica geometrica. L'ottica
geometrica, al concetto di modo di propagazione sostituisce il concetto di raggio di
propagazione che la direzione in cui si propaga il campo E.M. Inoltre essa un
modello che riproduce le principali propriet della propagazione rettilinea della luce in
un mezzo omogeneo(se ha le medesime propriet in tutti i suoi punti) ed isotropo (se le
propriet intorno ad un punto, comunque scelto, sono le stesse in tutte te direzioni) e che
studia i modi di cambiamento di direzione della radiazione luminosa nel suo movimento
attraverso mezzi differenti. Tutto questo prescindendo da qualsiasi considerazione
energetica.

da rilevare subito che i risultati ottenuti applicando l'ottica geometrica sono tanto pi
precisi, quanto pi il diametro del nucleo della fibra ottica grande rispetto alla
lunghezza d'onda della radiazione luminosa che in essa si propaga.

Ragionando quindi nell'ambito dell'ottica geometrica, si pu affermare che: se un raggio


di luce monocromatica passa da un mezzo ad un altro di caratteristiche diverse, esso
subisce un cambiamento di direzione.

Il parametro fondamentale da considerare l'indice di rifrazione assoluto del mezzo che


definito come il rapporto fra la velocit della luce nel vuoto e quella nel mezzo in
esame:

n =u0/u = c/u=3 108/u

(1)

Per comprendere meglio si osservi la fig. 3, in cui S la superficie di separazione tra il


mezzo 1 (avente un indice di rifrazione assoluto n1) ed il mezzo 2 (avente un indice di
rifrazione assoluto n2) ed in cui si suppone n1 > n2, quindi u1<u2.
Fig. 3 Rifrazione e riflessione di un raggio luminoso incidente su di una superficie S di
separazione.

Se un raggio "i" incide sulla superficie S, una parte "f" viene riflessa con un angolo di
riflessione eguale all'angolo di incidenza 1 ed una parte "r" viene rifratta con un angolo
di rifrazione, 2 in accordo con la relazione:

sen 1 /sen 2= u1/u2 = n2/n1

(2)

La 2 rappresenta la legge di Snell che si pu enunciare in questo modo: se un raggio


luminoso, nella sua propagazione, incontra mezzi con differente indice di rifrazione
"n", esso viene rifratto in modo tale che:

n1 sen 1 = n2 sen 2

pertanto rimane costante il prodotto n sen .

Osservazioni sulla legge di Snell:

1. Se il mezzo 1 il vuoto, la relazione 2 diventa

sen 0 /sen 2= c /u2 = n2/n0= n2

(3)

essendo ovviamente n0 = 1; quindi l'indice di rifrazione assoluto di un mezzo


riferito al vuoto.

2. Nel caso della fig. 3, essendo n1 > n2, il raggio rifratto si allontana dalla normale
alla superficie S d'incidenza.
Continuando ad aumentare 1 si arriva ad un suo valore 1L (denominato angolo limite)
in corrispondenza del quale l'angolo di rifrazione 2 = 90. Si veda la fig. 4.

Fig. 4 Angolo limite

L'angolo limite, ricordando la relazione 2, si pu definire quantitativamente cosi:

sen 1L = n2 /n1 1L = arcsen (n2 / n1 )

(4)

Valori di tale angolo sono intorno agli 80.

Dalla fig. 4 si rileva che se il raggio incidente forma con la normale proprio l'angolo
limite, allora il raggio rifratto lambisce la superficie di separazione. Si arriva a tale
conclusione nell'ambito dell'ottica geometrica che si detto non tiene conto di alcuna
considerazione energetica. Se invece si ragiona in termini di ottica fisica, si ricava che
aumentando l'angolo 1, aumenta il contenuto energetico dell'onda riflessa a spese di
quella rifratta, in modo tale che per 1 = 1L l'onda rifratta ha un contenuto energetico
trascurabile.

Per angoli 1 > 1L si ha la cosiddetta riflessione totale: il raggio non passa nel mezzo 2
ma viene riflesso totalmente nel mezzo 1. Dalle relazioni 4 si ricava che per avere
riflessione totale deve essere n1 > n2.

Esistono tre tipi di fibre ottiche ognuna con caratteristiche costruttive diverse che
permettono la scelta della fibra ottica giusta per un determinato uso.

Fibra ottica multimodo con profilo d'indice a gradino (step index)


Fibra ottica multimodo con profilo d'indice graduale (graded index)
Fibra ottica monomodo

Come gi detto i segnali trasmessi tramite fibre ottiche sono di tipo radiante (luminoso):
evidente quindi che le informazioni da trasmettere debbano essere convertite in segnali
di tipo luminoso. La conversione svolta da particolari componenti in grado di
trasformare un segnale di tipo elettronico, in uno luminoso: tali dispositivi sono
i componenti optoelettronici.

Fibre Ottiche
Il termine luce (dal latino, lux, lucis) si riferisce alla porzione dello spettro elettromagnetico visibile
dall'occhio umano, ed approssimativamente compresa tra 400 e 700 nanometri di lunghezza
d'onda, ovvero tra 750 e 428 THz di frequenza. Questo intervallo coincide con la regione di
massima emissione da parte del sole. I limiti dello spettro visibile all'occhio umano non sono uguali
per tutte le persone, ma variano soggettivamente e possono raggiungere i 730 nanometri,
avvicinandosi agli infrarossi, e i 380 nanometri avvicinandosi agli ultravioletti. La presenza
contemporanea di tutte le lunghezze d'onda visibili in uguale quantit forma la luce bianca.

La luce, come tutte le onde elettromagnetiche, interagisce con la materia. I fenomeni pi comuni
osservabili sono: l'assorbimento, la trasmissione, la riflessione, la rifrazione e la diffrazione.

Spettro elettromagnetico
(Ordinato in base alla frequenza, ordine crescente)

Onde radio | Microonde | Radiazione terahertz | Infrarosso | Luce visibile | Ultravioletto | Raggi X |
Raggi gamma

Spettro delle onde radio

ELF SLF ULF VLF LF MF HF VHF UHF SHF EHF

3 Hz 30 Hz 300 Hz 3 kHz 30 kHz 300 kHz 3 MHz 30 MHz 300 MHz 3 GHz 30 GHz

30 Hz 300 Hz 3 kHz 30 kHz 300 kHz 3 MHz 30 MHz 300 MHz 3 GHz 30 GHz 300 GHz

Spettro visibile: Rosso | Arancione | Giallo | Verde | Ciano | Blu | Violetto

Lo spettro visibile (o spettro ottico) quella parte dello spettro elettromagnetico che cade tra il
rosso e il violetto includendo tutti i colori percepibili dall'occhio umano. La lunghezza d'onda della
luce visibile nell'aria va indicativamente dai 380 ai 750 nm; le lunghezze d'onda corrispondenti in
altri mezzi, come l'acqua, diminuiscono proporzionalmente all'indice di rifrazione. In termini di
frequenze, lo spettro visibile varia tra i 400 e i 790 terahertz. La massima sensibilit dell'occhio la si
ha attorno ai 555 nm (540 THz), in corrispondenza del colore verde.

Le radiazioni con lunghezza d'onda minore (e quindi frequenza maggiore) sono gli ultravioletti, i
raggi x e i raggi gamma; quelle con lunghezza maggiore (e frequenza minore) sono gli infrarossi, le
microonde e le onde radio. Tutte queste radiazioni hanno la stessa natura, sono infatti tutte
composte da fotoni.
Lo spettro visibile non contiene come si pu pensare tutti
i colori che l'occhio e il cervello possono distinguere: il
marrone, il rosa, il magenta, per esempio, sono assenti, in
quanto si ottengono dalla sovrapposizione di diverse
lunghezze d'onda.

Un prisma separa la luce nei colori che compongono lo spettro


visibile.

Le lunghezze d'onda visibili occupano la cosiddetta "finestra ottica", una regione dello spettro
elettromagnetico che pu attraversare indisturbata l'atmosfera della Terra (bench come noto il blu
venga diffuso pi del rosso, dando al cielo il suo colore caratteristico). Esistono anche "finestre" per
l'infrarosso vicino (NIR), medio (MIR) e lontano (FIR), ma sono aldil delle capacit umane di
percezione.

Alcune specie animali, come per esempio le api, possono "vedere" in differenti regioni dello spettro
elettromagnetico, in questo caso l'ultravioletto, per facilitare la ricerca del nettare dei fiori, i quali
cercheranno quindi di attirare gli insetti mostrandosi "invitanti" proprio a quelle lunghezze d'onda.

La luce nel vuoto viaggia sempre alla medesima velocit; in presenza di altri mezzi, viaggia ad una
velocit inferiore, e il rapporto tra le due velocit detto indice di rifrazione del mezzo. Tale indice
dipende dalla frequenza dell'onda luminosa e dal momento che la luce composta da differenti
frequenze elettromagnetiche, essa verr dispersa nel passaggio dal vuoto (o dall'aria) ad un altro
mezzo. L'acqua e il vetro sono ottimi materiali per sperimentare tale fenomeno: un prisma di vetro,
come si visto prima, rende visibile lo spettro ottico mentre l'arcobaleno l'esempio ideale della
rifrazione naturale della luce nell'acqua.

Lunghezza
I colori dello spettro Colore
d'onda
I colori dell'arcobaleno nello spettro includono tutti quei Violett
colori che sono prodotti da un raggio di luce visibile di una 380450 nm
o
precisa lunghezza d'onda (raggio monocromatico o puro).
Blu 450495 nm
Bench lo spettro sia continuo e non vi siano "salti" netti da
un colore all'altro, si possono comunque stabilire degli Verde 495570 nm
intervalli approssimati per ciascun colore
Giallo 570590 nm

Arancio
590620 nm
ne

Rosso 620750 nm

L'Indice di Rifrazione di un materiale un parametro macroscopico, solitamente indicato col


simbolo n, che rappresenta il fattore numerico per cui la velocit di propagazione di una radiazione
elettromagnetica viene rallentata, rispetto alla sua velocit nel vuoto, quando questa attraversa un
materiale.

Indice di rifrazione per alcuni materiali a =589,3 nm

elio 1,000 036; aria in condizioni normali 1,000 292 6; anidride carbonica 1,000 45;

acqua (20 C) 1,333; vetro (tipico) da 1,5 a 1,9; diamante 2,419; silicio 3,4.

La legge di Snell una formula che descrive le modalit di rifrazione di un raggio luminoso nella
transizione tra due mezzi con indice di rifrazione diverso.

La figura mostra due mezzi trasmissivi con indice di


rifrazione n1 (a sinistra) e n2 (a destra) in contatto tra
loro attraverso una superficie, che viene chiamata
interfaccia (linea verticale in figura). Nel caso n2 >
n1, la luce ha una velocit di fase pi bassa nel
secondo mezzo.

Il raggio luminoso PO proveniente dal mezzo di


sinistra colpisce l'interfaccia nel punto O. A partire
da tale punto O tracciamo una retta perpendicolare
all'interfaccia stessa, che viene chiamata normale
all'interfaccia (linea orizzontale in figura). L'angolo
tra la normale e il raggio luminoso PO viene
chiamato angolo d'incidenza, 1.
La legge di Snell fornisce la relazione tra
Il raggio attraversa l'interfaccia e prosegue nel gli angoli 1 e 2:
mezzo di destra, indicato come OQ. L'angolo che
tale raggio (rifratto) forma con la normale si chiama
angolo di rifrazione, 2.

Si noti che nel caso 1 = 0 (ovvero il raggio risulta perpendicolare all'interfaccia) la soluzione 2
= 0 per qualunque valore di n1 e n2. In altri termini, un raggio che entra in un mezzo in modo
perpendicolare alla sua superficie non viene mai deviato.

Quanto detto sopra vale anche nel caso di un raggio luminoso che passa da un mezzo pi denso a
uno meno denso; la simmetria della legge di Snell mostra che gli stessi percorsi luminosi sono
validi anche nella direzione opposta.

Una regola di carattere qualitativo per determinare la direzione della rifrazione che il raggio
luminoso sempre pi vicino alla normale dal lato del mezzo pi denso.
Fibra ottica
Le fibre ottiche sono filamenti di materiali vetrosi o
polimerici, realizzati in modo da poter condurre la
luce. Sono normalmente disponibili sotto forma di
cavi.

Sono flessibili, immuni ai disturbi elettrici ed alle


condizioni atmosferiche pi estreme, e poco sensibili a
variazioni di temperatura. Hanno un diametro di 125
micrometri (circa le dimensioni di un capello) e
pesano molto poco: una singola fibra pesa infatti circa
60 g/km, compresa la guaina che la ricopre.

Le fibre ottiche permettono di convogliare al loro interno un campo elettromagnetico di frequenza


sufficientemente alta (in genere in prossimit dell'infrarosso) con perdite estremamente limitate.
Vengono comunemente impiegate nelle telecomunicazioni anche su grandi distanze.

Il costo dei cavi in fibra ottica di qualche migliaio di euro/km.

Varie societ sono dotate di una rete capillare e proprietaria in fibra ottica. La legge impone
l'interoperabilit delle reti su doppino, non su altro mezzo trasmissivo.

Reti: la rete di Autostrade S.p.A. (che connette insegne luminose, telecamere, Telepass), la rete di
ENEL per uso interno di controllo della domanda e offerta d'energia sulla rete, RAI, BT ITALIA, la
rete GARR che collega le universit italiane, vari operatori di telefonia mobile in quanto le celle-
ripetitori sono collegate anche in fibra ottica, le reti di accesso wireless per il collegamento degli
hotspot con la rete di trasporto.

Costituzione
Diagramma di fibra ottica in single mode (SM)
1.- Core (nucleo) 8 m
2.- Cladding (mantello) 125 m
3.- Buffer 250 m
4.- Jacket 400 m

Ogni singola fibra ottica composta da due strati concentrici di materiale trasparente estremamente
puro: un nucleo cilindrico centrale, o core, ed un mantello o cladding attorno ad esso. Il core
presenta un diametro molto piccolo di circa 10 m per le Monomodali e 50m per le Multimodali,
mentre il cladding ha un diametro di circa 125 m. I due strati sono realizzati con materiali con
indice di rifrazione leggermente diverso, il cladding deve avere un indice di rifrazione minore
(tipicamente vale 1,475) rispetto al core (vale circa 1,5). Come ulteriore caratteristica il mantello
deve avere uno spessore tale da catturare e smorzare (onda evanescente) la luce che non viene
riflessa nel core.
La fibra ottica funziona come una specie di specchio tubolare. La luce che entra nel core ad un certo
angolo (angolo limite) si propaga mediante una serie di riflessioni alla superficie di separazione fra i
due materiali del core e del cladding.

All'esterno della fibra vi sono delle guaine protettive polimerica dette buffer e jacket che servono a
dare resistenza agli stress fisici e alla corrosione ed evitare il contatto fra la fibra e l'ambiente
esterno.

Diversi tipi di fibre si distinguono per diametro del core, indici di rifrazione, caratteristiche del
materiale, profilo di transizione dell'indice di rifrazione e drogaggio (aggiunta di piccole quantit di
altri materiali per modificare le caratteristiche ottiche).

Il core e il cladding della fibra ottica possono essere realizzati in silice oppure in polimeri plastici.

Silice

La fibra ottica una singola fibra di vetro.

Le fibre vengono realizzate a partire da silice ultrapura. Nel silicio destinato alla produzione del
core viene aggiunto del germanio (sotto forma di tetracloruro di germanio) in modo da aumentarne
l'indice di rifrazione senza variarne l'attenuazione.

Nella silice destinata al cladding invece viene aggiunto del boro allo scopo di ridurne l'indice di
rifrazione.

Il principale svantaggio delle fibre ottiche realizzate in silice la loro fragilit. A causa del diametro
estremamente ridotto esse hanno anche una piccola apertura numerica (NA0.16) e sono difficili da
raccordare.

Polimeri

La fibra costituita da una materia plastica.

Queste fibre ottiche polimeriche sono molto pi facili da maneggiare rispetto alle fragili fibre
realizzate in vetro. La dimensione del core molto pi grande (1 mm) rispetto alle fibre in silice,
quindi si ha un'apertura numerica pi elevata e la possibilit di realizzare fibre multimodali.
Tuttavia questo tipo di fibre ottiche ha un'attenuazione abbastanza elevata e una scarsa resistenza
termica.

L'apertura numerica, NA, AN o AN in ottica un parametro, un numero adimensionale, che


indica il massimo angolo utile al sistema per ricevere od emettere luce.
Nelle fibre ottiche l'apertura numerica indica il numero di modi in cui la luce si pu propagare
attraverso la fibra. Esso anche strettamente legato all' ampiezza del cono di accettazione.

n0 = indice di rifrazione del fluido esterno


(normalmente aria, n0=1)
n1 = indice di rifrazione del core
n2 = indice di rifrazione del cladding
Funzionamento delle fibre ottiche.

Funzionamento della fibra ottica step-index.

Riflessione totale interna (a) e rifrazione esterna (b) per due fasci luminosi in una fibra
ottica step-index.

Usando un paragone di ottica classica, nelle fibre ottiche avviene un fenomeno di riflessione totale
interna, per cui la discontinuit dell'indice di rifrazione tra i materiali del nucleo e del mantello
intrappola la radiazione luminosa finch questa mantiene un angolo abbastanza radente, in pratica
finch la fibra non compie curve troppo brusche.

In figura rappresentato come due raggi luminosi, cio due treni di radiazione elettromagnetica,
incidono sull'interfaccia tra nucleo e mantello all'interno della fibra ottica. Il fascio a incide con un
angolo a superiore all'angolo critico di riflessione totale e rimane intrappolato nel nucleo; il fascio
b incide con un angolo b inferiore all'angolo critico e viene rifratto nel mantello e quindi perso.
importante ricordare che in ottica si indica l'angolo tra la radiazione e la normale alla superficie,
cio 90- dove l'angolo, pi intuitivo ma pi scomodo da utilizzare, tra la radiazione e la
superficie.
La riflessione il fenomeno, governato dalla
legge della riflessione, per cui un'onda
elettromagnetica che colpisce una superficie di
separazione tra due mezzi, in parte prosegue il
suo percorso deviandolo al di l della superficie,
mentre in parte torna nella direzione da cui
proveniva. In particolare, secondo la nota legge,
detto i l'angolo di incidenza del raggio
luminoso e detto r l'angolo formato dal raggio
riflesso con la normale alla superficie, si ha che
. Se invece si chiama t l'angolo
L'angolo di incidenza del raggio blu 2
formato dal raggio rifratto con la normale alla
maggiore dell'angolo critico: il raggio di luce
superficie, secondo la legge di Snell si ha che
viene riflesso.
, detti n1 e n2 gli indici di
rifrazione dei mezzi

La riflessione totale avviene se l'angolo t raggiunge l'ampiezza di / 2, cio se non esiste pi onda
rifratta. Questo fenomeno pu avvenire nel passaggio da un mezzo pi denso a uno meno denso
(ovvero, n1 > n2) e l'angolo i tale per cui non esiste onda rifratta detto angolo critico. Quando

nella legge di Snell si ha e quindi:

Quando > crit non appare alcun raggio rifratto: la luce incidente subisce una riflessione interna
totale ad opera dell'interfaccia. Si genera un'onda di superficie, o onda evanescente (leaky wave),
che decade esponenzialmente all'interno del mezzo con indice di rifrazione n2.

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