La strada che conduce all'invenzione del telefono lastricata da commiserazioni per gli inventori
spogliati del frutto del loro lavoro, da lunghi processi di rivendicazione, da ingegnosi inventori
"talmente dotati" che, in un batter d'occhio, hanno approntato ottimi telefoni saltando a pi pari anni
di studio e di ricerca, nonch da scaltri individui capaci di carpire con avidit i risultati di altri
colleghi. Tra i tanti esempi di astuzia non si pu non rammentare proprio quello che vide
protagonisti gli inventoriAntonio Meucci (fig 1) e Alexander Graham Bell (fig 2).
FIG. 2
Una Compagnia, composta da influenti uomini d'affari, si formata ed intenzionata a rilevare tutti
i brevetti dei telefoni antecedenti alla data di quelli che si utilizzano oggi e che sono conosciuti sotto
il nome di Brevetti Bell, Gray ed Edison. Questa Compagnia riunisce in s numerosi ed importanti
uomini d'affari provenienti da diverse localit del paese. La zona maggiormente rappresentata e
coinvolta sembra essere quella di Cincinnati, il capitale della Societ ammonta a 5 milioni di
dollari, la sua sede a New-York e tra circa un paio di mesi comincer la sua attivit sostenendo sul
mercato un suo telefono. Sembra che l'intento principale della Compagnia sia quello di escludere
dal mercato tutti i telefoni esistenti, salvo ovviamente il loro.
Non escluso che vengano addirittura forzate le scelte delle compagnie, attraverso il pagamento di
cospicue somme di denaro, le cui comunicazioni avvengono grazie agli apparecchi Gray, Bell ed
Edison. Sembra inoltre che, grazie ad una testimonianza registrata ed esistente tra le mani della
nuova Societ - documento concludente e decisivo -, il vero inventore del telefono, il cui nome
Daniel Drowbaugh, non altri che un povero meccanico abitante i dintorni di Harrisburg (non
viene per specificato se la localit quella situata nell'Illinois, oppure nell'Oregon, o nel Nebraska
o nella Pennsylvania, n.d.a.).
FIG. 1
Cosa c' di serio in questo articolo che vuole riabilitare un malcapitato inventore proveniente da non
si sa dove e arricchito dopo essere stato tolto dalla miseria? L'operazione descritta fu un grossolano
tentativo di truffa? I soldi impegnati per comprare i brevetti sparsi per il mondo servirono realmente
a rilevare altri progetti o furono soprattutto un espediente per spaventare le compagnie Bell ed
Edison e per mettere in difficolt ed escludere dal mercato i loro brevetti?
FIG. 3
LA FIBRA OTTICA
La fibra ottica uno dei nuovi supporti trasmissivi che ha prodotto e produrr una
notevolissima evoluzione nel mondo delle telecomunicazioni.
Una fibra ottica, denominata anche guida d'onda dielettrica, si presenta come un sottile
filo di materiale dielettrico.
All'interno della fibra ottica si ha la propagazione della radiazione luminosa, anche con
percorsi di fibra non rettilinei. Questa propriet di guidare la luce stata dimostrata fin
dall'esperimento di John Tyndall nel 1870 che riusc a guidare la luce con riflessioni
successive entro uno zampillo d'acqua circondato da aria.
Successivamente:
Nel 1950 si hanno le prime applicazioni pratiche delle guide negli endoscopi e
nella strumentazione.
Tuttavia l'uso delle fibre ottiche nelle telecomunicazioni avvenuto in tempi pi recenti
per effetto di tre eventi fondamentali.
1. 1962 realizzazione del primo laser a semiconduttore ad opera dei ricercatori della
General Flectric e della IBM quasi in contemporanea.
2. 1966 studi di Kao ed Hockam su vetri a basse perdite.
3. Realizzazione di una fibra ottica per telecomunicazioni da parte della Corning
Glass con attenuazione di 20 dB/km.
Il segnale ottico viene affidato alla fibra ottica che lo trasporta verso la ricezione;
Manipolazione del segnale elettrico per compatibilit con il segnale ottico della catena di
comunicazione (modulatori e demodulatori, codificatori e decodificatori, sorgenti e
rivelatori optoelettronici).
Attenuazioni molto basse: dai 20 dB/km delle fibre anni 70 si passati ai 0,4
dB/km delle fibre attuali. Si prevedono (vedi fig. V114.5) attenuazioni dell'ordine
dei 10-4 dB/km;
100 km 3 kHz
ovvero
Attualmente per i ponti radiosi hanno valori dell'ordine di l0 (Gb/s) km; per i cavi
coassiali si hanno valori di 1(Gb/s) km.
Buona flessibilit;
Immunit ai disturbi elettromagnetici, nel senso che le fibre ottiche non ricevono
o producono disturbi.
Ottica geometrica
da rilevare subito che i risultati ottenuti applicando l'ottica geometrica sono tanto pi
precisi, quanto pi il diametro del nucleo della fibra ottica grande rispetto alla
lunghezza d'onda della radiazione luminosa che in essa si propaga.
(1)
Se un raggio "i" incide sulla superficie S, una parte "f" viene riflessa con un angolo di
riflessione eguale all'angolo di incidenza 1 ed una parte "r" viene rifratta con un angolo
di rifrazione, 2 in accordo con la relazione:
(2)
n1 sen 1 = n2 sen 2
(3)
2. Nel caso della fig. 3, essendo n1 > n2, il raggio rifratto si allontana dalla normale
alla superficie S d'incidenza.
Continuando ad aumentare 1 si arriva ad un suo valore 1L (denominato angolo limite)
in corrispondenza del quale l'angolo di rifrazione 2 = 90. Si veda la fig. 4.
(4)
Dalla fig. 4 si rileva che se il raggio incidente forma con la normale proprio l'angolo
limite, allora il raggio rifratto lambisce la superficie di separazione. Si arriva a tale
conclusione nell'ambito dell'ottica geometrica che si detto non tiene conto di alcuna
considerazione energetica. Se invece si ragiona in termini di ottica fisica, si ricava che
aumentando l'angolo 1, aumenta il contenuto energetico dell'onda riflessa a spese di
quella rifratta, in modo tale che per 1 = 1L l'onda rifratta ha un contenuto energetico
trascurabile.
Per angoli 1 > 1L si ha la cosiddetta riflessione totale: il raggio non passa nel mezzo 2
ma viene riflesso totalmente nel mezzo 1. Dalle relazioni 4 si ricava che per avere
riflessione totale deve essere n1 > n2.
Esistono tre tipi di fibre ottiche ognuna con caratteristiche costruttive diverse che
permettono la scelta della fibra ottica giusta per un determinato uso.
Come gi detto i segnali trasmessi tramite fibre ottiche sono di tipo radiante (luminoso):
evidente quindi che le informazioni da trasmettere debbano essere convertite in segnali
di tipo luminoso. La conversione svolta da particolari componenti in grado di
trasformare un segnale di tipo elettronico, in uno luminoso: tali dispositivi sono
i componenti optoelettronici.
Fibre Ottiche
Il termine luce (dal latino, lux, lucis) si riferisce alla porzione dello spettro elettromagnetico visibile
dall'occhio umano, ed approssimativamente compresa tra 400 e 700 nanometri di lunghezza
d'onda, ovvero tra 750 e 428 THz di frequenza. Questo intervallo coincide con la regione di
massima emissione da parte del sole. I limiti dello spettro visibile all'occhio umano non sono uguali
per tutte le persone, ma variano soggettivamente e possono raggiungere i 730 nanometri,
avvicinandosi agli infrarossi, e i 380 nanometri avvicinandosi agli ultravioletti. La presenza
contemporanea di tutte le lunghezze d'onda visibili in uguale quantit forma la luce bianca.
La luce, come tutte le onde elettromagnetiche, interagisce con la materia. I fenomeni pi comuni
osservabili sono: l'assorbimento, la trasmissione, la riflessione, la rifrazione e la diffrazione.
Spettro elettromagnetico
(Ordinato in base alla frequenza, ordine crescente)
Onde radio | Microonde | Radiazione terahertz | Infrarosso | Luce visibile | Ultravioletto | Raggi X |
Raggi gamma
3 Hz 30 Hz 300 Hz 3 kHz 30 kHz 300 kHz 3 MHz 30 MHz 300 MHz 3 GHz 30 GHz
30 Hz 300 Hz 3 kHz 30 kHz 300 kHz 3 MHz 30 MHz 300 MHz 3 GHz 30 GHz 300 GHz
Lo spettro visibile (o spettro ottico) quella parte dello spettro elettromagnetico che cade tra il
rosso e il violetto includendo tutti i colori percepibili dall'occhio umano. La lunghezza d'onda della
luce visibile nell'aria va indicativamente dai 380 ai 750 nm; le lunghezze d'onda corrispondenti in
altri mezzi, come l'acqua, diminuiscono proporzionalmente all'indice di rifrazione. In termini di
frequenze, lo spettro visibile varia tra i 400 e i 790 terahertz. La massima sensibilit dell'occhio la si
ha attorno ai 555 nm (540 THz), in corrispondenza del colore verde.
Le radiazioni con lunghezza d'onda minore (e quindi frequenza maggiore) sono gli ultravioletti, i
raggi x e i raggi gamma; quelle con lunghezza maggiore (e frequenza minore) sono gli infrarossi, le
microonde e le onde radio. Tutte queste radiazioni hanno la stessa natura, sono infatti tutte
composte da fotoni.
Lo spettro visibile non contiene come si pu pensare tutti
i colori che l'occhio e il cervello possono distinguere: il
marrone, il rosa, il magenta, per esempio, sono assenti, in
quanto si ottengono dalla sovrapposizione di diverse
lunghezze d'onda.
Le lunghezze d'onda visibili occupano la cosiddetta "finestra ottica", una regione dello spettro
elettromagnetico che pu attraversare indisturbata l'atmosfera della Terra (bench come noto il blu
venga diffuso pi del rosso, dando al cielo il suo colore caratteristico). Esistono anche "finestre" per
l'infrarosso vicino (NIR), medio (MIR) e lontano (FIR), ma sono aldil delle capacit umane di
percezione.
Alcune specie animali, come per esempio le api, possono "vedere" in differenti regioni dello spettro
elettromagnetico, in questo caso l'ultravioletto, per facilitare la ricerca del nettare dei fiori, i quali
cercheranno quindi di attirare gli insetti mostrandosi "invitanti" proprio a quelle lunghezze d'onda.
La luce nel vuoto viaggia sempre alla medesima velocit; in presenza di altri mezzi, viaggia ad una
velocit inferiore, e il rapporto tra le due velocit detto indice di rifrazione del mezzo. Tale indice
dipende dalla frequenza dell'onda luminosa e dal momento che la luce composta da differenti
frequenze elettromagnetiche, essa verr dispersa nel passaggio dal vuoto (o dall'aria) ad un altro
mezzo. L'acqua e il vetro sono ottimi materiali per sperimentare tale fenomeno: un prisma di vetro,
come si visto prima, rende visibile lo spettro ottico mentre l'arcobaleno l'esempio ideale della
rifrazione naturale della luce nell'acqua.
Lunghezza
I colori dello spettro Colore
d'onda
I colori dell'arcobaleno nello spettro includono tutti quei Violett
colori che sono prodotti da un raggio di luce visibile di una 380450 nm
o
precisa lunghezza d'onda (raggio monocromatico o puro).
Blu 450495 nm
Bench lo spettro sia continuo e non vi siano "salti" netti da
un colore all'altro, si possono comunque stabilire degli Verde 495570 nm
intervalli approssimati per ciascun colore
Giallo 570590 nm
Arancio
590620 nm
ne
Rosso 620750 nm
elio 1,000 036; aria in condizioni normali 1,000 292 6; anidride carbonica 1,000 45;
acqua (20 C) 1,333; vetro (tipico) da 1,5 a 1,9; diamante 2,419; silicio 3,4.
La legge di Snell una formula che descrive le modalit di rifrazione di un raggio luminoso nella
transizione tra due mezzi con indice di rifrazione diverso.
Si noti che nel caso 1 = 0 (ovvero il raggio risulta perpendicolare all'interfaccia) la soluzione 2
= 0 per qualunque valore di n1 e n2. In altri termini, un raggio che entra in un mezzo in modo
perpendicolare alla sua superficie non viene mai deviato.
Quanto detto sopra vale anche nel caso di un raggio luminoso che passa da un mezzo pi denso a
uno meno denso; la simmetria della legge di Snell mostra che gli stessi percorsi luminosi sono
validi anche nella direzione opposta.
Una regola di carattere qualitativo per determinare la direzione della rifrazione che il raggio
luminoso sempre pi vicino alla normale dal lato del mezzo pi denso.
Fibra ottica
Le fibre ottiche sono filamenti di materiali vetrosi o
polimerici, realizzati in modo da poter condurre la
luce. Sono normalmente disponibili sotto forma di
cavi.
Varie societ sono dotate di una rete capillare e proprietaria in fibra ottica. La legge impone
l'interoperabilit delle reti su doppino, non su altro mezzo trasmissivo.
Reti: la rete di Autostrade S.p.A. (che connette insegne luminose, telecamere, Telepass), la rete di
ENEL per uso interno di controllo della domanda e offerta d'energia sulla rete, RAI, BT ITALIA, la
rete GARR che collega le universit italiane, vari operatori di telefonia mobile in quanto le celle-
ripetitori sono collegate anche in fibra ottica, le reti di accesso wireless per il collegamento degli
hotspot con la rete di trasporto.
Costituzione
Diagramma di fibra ottica in single mode (SM)
1.- Core (nucleo) 8 m
2.- Cladding (mantello) 125 m
3.- Buffer 250 m
4.- Jacket 400 m
Ogni singola fibra ottica composta da due strati concentrici di materiale trasparente estremamente
puro: un nucleo cilindrico centrale, o core, ed un mantello o cladding attorno ad esso. Il core
presenta un diametro molto piccolo di circa 10 m per le Monomodali e 50m per le Multimodali,
mentre il cladding ha un diametro di circa 125 m. I due strati sono realizzati con materiali con
indice di rifrazione leggermente diverso, il cladding deve avere un indice di rifrazione minore
(tipicamente vale 1,475) rispetto al core (vale circa 1,5). Come ulteriore caratteristica il mantello
deve avere uno spessore tale da catturare e smorzare (onda evanescente) la luce che non viene
riflessa nel core.
La fibra ottica funziona come una specie di specchio tubolare. La luce che entra nel core ad un certo
angolo (angolo limite) si propaga mediante una serie di riflessioni alla superficie di separazione fra i
due materiali del core e del cladding.
All'esterno della fibra vi sono delle guaine protettive polimerica dette buffer e jacket che servono a
dare resistenza agli stress fisici e alla corrosione ed evitare il contatto fra la fibra e l'ambiente
esterno.
Diversi tipi di fibre si distinguono per diametro del core, indici di rifrazione, caratteristiche del
materiale, profilo di transizione dell'indice di rifrazione e drogaggio (aggiunta di piccole quantit di
altri materiali per modificare le caratteristiche ottiche).
Il core e il cladding della fibra ottica possono essere realizzati in silice oppure in polimeri plastici.
Silice
Le fibre vengono realizzate a partire da silice ultrapura. Nel silicio destinato alla produzione del
core viene aggiunto del germanio (sotto forma di tetracloruro di germanio) in modo da aumentarne
l'indice di rifrazione senza variarne l'attenuazione.
Nella silice destinata al cladding invece viene aggiunto del boro allo scopo di ridurne l'indice di
rifrazione.
Il principale svantaggio delle fibre ottiche realizzate in silice la loro fragilit. A causa del diametro
estremamente ridotto esse hanno anche una piccola apertura numerica (NA0.16) e sono difficili da
raccordare.
Polimeri
Queste fibre ottiche polimeriche sono molto pi facili da maneggiare rispetto alle fragili fibre
realizzate in vetro. La dimensione del core molto pi grande (1 mm) rispetto alle fibre in silice,
quindi si ha un'apertura numerica pi elevata e la possibilit di realizzare fibre multimodali.
Tuttavia questo tipo di fibre ottiche ha un'attenuazione abbastanza elevata e una scarsa resistenza
termica.
Riflessione totale interna (a) e rifrazione esterna (b) per due fasci luminosi in una fibra
ottica step-index.
Usando un paragone di ottica classica, nelle fibre ottiche avviene un fenomeno di riflessione totale
interna, per cui la discontinuit dell'indice di rifrazione tra i materiali del nucleo e del mantello
intrappola la radiazione luminosa finch questa mantiene un angolo abbastanza radente, in pratica
finch la fibra non compie curve troppo brusche.
In figura rappresentato come due raggi luminosi, cio due treni di radiazione elettromagnetica,
incidono sull'interfaccia tra nucleo e mantello all'interno della fibra ottica. Il fascio a incide con un
angolo a superiore all'angolo critico di riflessione totale e rimane intrappolato nel nucleo; il fascio
b incide con un angolo b inferiore all'angolo critico e viene rifratto nel mantello e quindi perso.
importante ricordare che in ottica si indica l'angolo tra la radiazione e la normale alla superficie,
cio 90- dove l'angolo, pi intuitivo ma pi scomodo da utilizzare, tra la radiazione e la
superficie.
La riflessione il fenomeno, governato dalla
legge della riflessione, per cui un'onda
elettromagnetica che colpisce una superficie di
separazione tra due mezzi, in parte prosegue il
suo percorso deviandolo al di l della superficie,
mentre in parte torna nella direzione da cui
proveniva. In particolare, secondo la nota legge,
detto i l'angolo di incidenza del raggio
luminoso e detto r l'angolo formato dal raggio
riflesso con la normale alla superficie, si ha che
. Se invece si chiama t l'angolo
L'angolo di incidenza del raggio blu 2
formato dal raggio rifratto con la normale alla
maggiore dell'angolo critico: il raggio di luce
superficie, secondo la legge di Snell si ha che
viene riflesso.
, detti n1 e n2 gli indici di
rifrazione dei mezzi
La riflessione totale avviene se l'angolo t raggiunge l'ampiezza di / 2, cio se non esiste pi onda
rifratta. Questo fenomeno pu avvenire nel passaggio da un mezzo pi denso a uno meno denso
(ovvero, n1 > n2) e l'angolo i tale per cui non esiste onda rifratta detto angolo critico. Quando
Quando > crit non appare alcun raggio rifratto: la luce incidente subisce una riflessione interna
totale ad opera dell'interfaccia. Si genera un'onda di superficie, o onda evanescente (leaky wave),
che decade esponenzialmente all'interno del mezzo con indice di rifrazione n2.