Il Dialogo scritto fra gli ultimi risale al 1832. Lambientazione realistica, un quadro di vita quotidiana e cit-
tadina, nasconde un forte simbolismo, volto a far comprendere le illusioni che governano lesistenza. Il pas-
sante persona, come Leopardi, abituato a riflettere sulluomo e sul suo destino. Il venditore di calendari un
uomo comune, che non ha mai pensato, vive alla giornata e vuol vendere la sua merce perch ormai si avvi-
cina la fine dellanno. Tra i due inizia una conversazione apparentemente banale, in cui per Leopardi intro-
duce il suo pensiero sul tema. Egli afferma che nella legge naturale non rientrano n il piacere n la felicit
delluomo (per questo la vera poesia non pu che fondarsi su una poetica della sofferenza). La positivit della
vita non consiste nella felicit, che naturalmente preclusa alluomo, ma nelle illusioni volte al passato
(rimembranza) e in quelle volte al futuro (speranza); la felicit non realizzabile: anche se ama ricordare il
passato, luomo non vorrebbe che si ripetesse come lha vissuto e questo un inequivocabile segno della
negativit della vita e dellineluttabilit del dolore. Il venditore, simbolo delluomo comune, di fatto, per, non
accetta largomentazione. Come lautore sottolinea in altre sue opere (e, in particolare, nel Dialogo della
Natura e di unAnima) la consapevolezza e il sentimento della propria infelicit e della vera condizione
umana sono caratteristiche dei magnanimi.
1. Almanacchi... lunari: gli almanacchi sono i calendari 4. piacerebbegli: costruzione alla francese, in cui nellin-
che riportano le festivit e i lunari quelli che riportano le terrogativa il soggetto impersonale viene posposto al
fasi della luna. verbo.
2. Bisognano: ha bisogno di; costruzione alla latina, in cui 5. cotesti: codesti, dimostrativo che indica qualcosa o
il verbo personale: il soggetto gli almanacchi. qualcuno che si trova vicino a chi ascolta. Oggi si usano
3. di l: oltre, cio quello prima dellanno scorso. solo questo e quello; codesto in disuso.
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VENDITORE Lo credo cotesto.
PASSEGGERE N anche6 voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo7?
VENDITORE Signor no davvero, non tornerei.
PASSEGGERE Oh che vita vorreste voi dunque?
35 VENDITORE Vorrei una vita cos, come Dio me la mandasse, senza altri patti.
PASSEGGERE Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dellanno nuovo?
VENDITORE Appunto.
PASSEGGERE Cos vorrei ancor8 io se avessi a rivivere, e cos tutti. Ma questo segno che il
caso, fino a tutto questanno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno
40 dopinione che sia stato pi o di pi peso il male che gli toccato, che il bene,
se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e tutto il suo male, nes-
suno vorrebbe rinascere. Quella vita ch una cosa bella, non la vita che si cono-
sce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Collanno
nuovo, il caso incomincer a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principier
45 la vita felice9. Non vero?
VENDITORE Speriamo.
PASSEGGERE Dunque mostratemi lalmanacco pi bello che avete.
VENDITORE Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
PASSEGGERE Ecco trenta soldi.
50 VENDITORE Grazie, illustrissimo; a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
6. N anche: nemmeno, neanche. 9. Collanno... felice: con il nuovo anno, il caso comincer
7. non potendo in altro modo: non potendo vivere in a trattare bene tutti quanti e comincer la vita felice per
modo totalmente diverso. tutti. La risposta del passeggere ironica, ma il venditore
8. ancor: anche (ancora deriva da anche ora). non se ne rende conto, e risponde con una frase di circo-
stanza (Speriamo).
2 Vol. 5 - Cap. 1 - Dialogo Di un venDitore Di almanacchi e Di un passeggere ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
1a
Prova
L avoro sul testo
Comprensione del testo
A 1. Riassumi il contenuto del Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere.
2. Trascrivi in italiano moderno il Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere.
Io ho dimandato a parecchi se sarebbero stati contenti di tornare a rifare la vita passata, con
patto di rifarla n pi n meno quale la prima volta. Lho dimandato anco sovente a me stes-
so. Quanto al tornare indietro a rivivere, ed io e tutti gli altri sarebbero stati contentissimi;
ma con questo patto, nessuno [...]. Per tornare alla fanciullezza, avrebbero voluto rimettersi
ciecamente alla fortuna circa la lor vita da rifarsi, e ignorarne il modo, come signora quel
della vita che ci resta da fare [...]. Nella vita che abbiamo sperimentata e che conosciamo con
certezza, tutti abbiam provato pi male che bene; e se noi ci contentiamo ed anche deside-
riamo di vivere ancora, ci non che per lignoranza del futuro e per una illusione della spe-
ranza, senza la quale illusione o ignoranza non vorremmo pi vivere, come noi non vorrem-
mo rivivere nel modo che siamo vissuti. (1 luglio 1827)
Riflettendo sul contenuto del passo, e confrontandolo con le tesi del Dialogo di un venditore di alma-
nacchi e di un passeggere, tratta sinteticamente in circa 20 righe il seguente argomento:
Per Leopardi filosofo la felicit dipende dal caso o comunque negata alluomo?
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