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leggi universali, generasse una musica perfetta per quanto inaudibile, la stessa che

CESARE MARINACCI poteva risuonare nellanimo umano, la ineffabile armonia dantesca.


In Aristotele, come gi nei testi pitagorici, si trova il termine catarsi ad indicare
Itinerari della Musica Sacra che, come unerba medica dellanima, la musica, imitando le passioni negative
delluomo, poteva liberarlo e ristabilirne lequilibrio interiore. Platone sottolineava lalto
potere che la musica poteva esercitare nella societ, riconoscendone la capacit di
La musica vibrazione dellanimo e della materia ma anche silenzio: il silenzio confuso guidare letica umana e formare il carattere, ma avvertendone anche le potenzialit
della notte dei tempi nella quale si celano misteriose origini. Su questa tematica il vivace negative di deviazione verso comportamenti puramente edonistici. Sono tesi ripercorse
dibattito del secondo Ottocento coinvolse in una complessa ricerca musicologi, da SantAgostino, il quale rappresenta un grande punto di congiungimento con la cultura
antropologi ed etnologi. Essi inseguirono la musica verso un massimo comune divisore cristiana. Anchegli, similmente alla scuola pitagorica, considera il suono come specchio
da cui scaturisse la consapevolezza delluomo verso il suono e ci li condusse fino dellarmonia matematica, ma pur ammettendo il diletto semplice dellascolto assegna il
allalba della civilt. Era nata la Musicologia comparata, lEtnomusicologia. Studiosi vero valore alla percezione razionale di tale armonia.
come Herbert Spencer o Charles Darwin ricercarono le origini della musica nelle La teoria del Big Bang accomuna suggestivamente scienza e fede: un
variazioni del linguaggio parlato provocate dalle emozioni e dagli istinti, altri come Grande Suono prima del quale il nulla e da cui il tutto. Un tuono miracoloso che dopo un
Richard Wallaschek e Karl Bucher nella scansione ritmica che poteva regolare le varie tempo paragonabile alleternit giunge ancora fino a noi, come uneco onnipresente, in
attivit lavorative e rituali, altri ancora come Fausto Torrefranca e Carl Stumpf nella forma di radiazione cosmica di fondo.
necessit di produrre segnali con la voce. Quel che convinceva i pi era il legame tanto Cos il suono? Unentit astratta, pura energia fluttuante, che non esiste di per
pi profondo quanto inconsapevole della musica, o meglio del suono, con la vita, quel s stessa, ma attraverso gli elementi nei quali si propaga e che dunque concretizza
che si cercava era cosa la poteva diversificare da questultima. nella loro consistenza materica. Allora effettivamente una vibrazione imperscrutabile
La musica nata verosimilmente come comunicazione, funzionale in ogni che dona la vita agli oggetti che sfiora. Non sorprende come, anche attraverso la
senso, per rimarcare un gesto o un evento, prima del verbo, o meglio come verbo che semplice percezione, si assegni al suono un principio dinamico e come da sempre si
vibra senza concetti attraverso le emozioni primordiali, profonda nel nostro animo per la associ a questo principio un valore simbolico e miracoloso.
profondit delle sue radici e dunque universale per quanto variegata nella sua storia e Panta rei, tutto scorre, come un ruscello, come le onde del mare, la vita
nei suoi idiomi. vibrazione, pneuma, soffio, come unaura delicata o impetuosa procella. Cosa presta
Con una visione comparata si pu certamente affermare che la musica ed il figura a queste immagini concettualmente astratte? Il loro suono, incorporeo, talvolta
sacro sono strettamente correlati fin dalla puerizia della civilt, meglio, che la si immaginario ma presente. Allora la vibrazione unemanazione soprannaturale, tanto
contempli dal punto di vista religioso o da quello scientifico, fin dallorigine del Cosmo. In pi vivifica quanto pi si avvicina allastrazione, attraverso vari gradi di percezione pur
principio era il Verbo, quindi il suono, da cui sorgono tutte le cose; non sar inatteso sempre intangibili; la vibrazione, partendo dallo stesso albore, prima sonora poi
riscontrare come in civilt lontanissime si associ ad un meraviglioso evento sonico il sonica ed inaudibile fino a diventare, nel suo massimo, luce che non ha pi occorrenza
natale delluniverso: il Verbo era Dio. Come spiega Marius Schneider, anche le dalcuna sostanza per propagarsi; interessante notare, ancora con Schneider, che il
cosmogonie indiane vedono nella creazione una divinit che canta il suo verbo, una sanscrito prevede la stessa radice per luce e suono; ergo il suono una
melodia primordiale che esplode in un tuono generatore. Per la cultura cinese il suono rappresentazione celeste, la musica il sacro.
era da principio unemanazione degli antenati, per gli indiani dAmerica il mondo era Questa interpretazione, che in qualche modo coniuga oggi scienza e
stato creato dal triplice canto del Dio e nelle popolazioni primitive era collocato sul misticismo, pu considerarsi una rilettura, con elementi attualizzati, della concezione di
gradino pi alto, come un essere superiore, chi aveva il potere e lautorit di grandi personalit come Wilhelm Heinrich Wackenroder ed Ernest Theodor Amadeus
pronunciare le formule rituali, nelle quali il suono prevaleva sulla semplice parola. La Hoffmann, i quali erano convinti di un connubio naturale tra musica e sacro anche al di
musica , dunque, una emanazione diretta di universali principi, e larmonia musicale lo l della sola prassi liturgica. Siamo in presenza di un pensiero estetico-mistico, cui in
specchio di quella cosmica. Presso i Greci, altra qualit comune a civilt diversissime, parte aderiranno i massimi filosofi romantici da Schopenhauer a Kierkegaard. Dai
poteva influire sulle umane azioni secondo una concezione che assunse il carattere di pitagorici, passando per i padri della chiesa, ed il Medioevo si collegava alla musica una
dottrina gi presso i pitagorici: lEthos. consapevolezza del trascendente per via intellettuale, invece in epoca romantica si
Lungi dallessere accostabile al moderno significato musicale del termine, transita per lintuizione subitanea, lispirazione, la musa che visita il genio predisposto
larmonia rappresentava, dello spirito come della materia, lo stato primario verso cui alla rivelazione.
tendere: armonia doveva essere tra le colonne di un tempio, armonia nel verso di un In ogni caso siamo di fronte ad un mezzo di conoscenza, di interpretazione.
poeta come nelle forme di una statua, armonia nelle movenze di un atleta come nella Appare naturale illustrare come larte dei suoni, pur allontanandosi dal prodigioso, abbia
condotta dellesistenza; si riteneva che anche il moto degli astri, regolato dalle stesse comunque assunto nella storia, anche negli aspetti pi semplici, una forte valenza
simbolica ed amplificante nelle situazioni in cui si manifestava.

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Da ornamento delle arti dunque la musica tutte le domina, libera da codifiche molto dal punto di osservazione e giungano fino a coinvolgere nellindagine il sentimento
definitive perch essa stessa primordiale regola, espressione dellarmonia necessaria stesso del Sacro. Riferire una classificazione al solo aspetto liturgico-funzionale, pur
nellordine delle realt, tanto da trascendere larte stessa, la vita e la storia proprio per la lasciando ancora enormi margini di dissertazione, semplifica il discorso.
sua presenza essenziale in esse. Il semplice connubio canto parola trovava, in principio, un suo naturale
Come per le forme di Michelangelo desidera solo dessere scoperta. equilibrio, mentre in epoca medievale la liturgia si fa pi complessa e cos la sua
sonorizzazione che spesso non coinvolge pi direttamente lassemblea diventando
Il linguaggio deriva esso stesso dalla materia sonora plasmata dallevoluzione appannaggio di specialisti. Questo fenomeno la prima avvisaglia di quanto la musica
del pensiero che associa azioni ad espressioni. Alle origini della ritualit cristiana il reclami uno spazio precipuo. Come risultato, al di la della funzione, il popolo crea un
suono ad essere protagonista, non un suono ancora organizzato e scolpito in forme, ma proprio repertorio lirico devozionale alternativo esemplificato da semplici melodie nella
giovane suono innocente e genuino che riecheggia le normali inflessioni del parlato, o forma della Lauda. Il fenomeno da un lato si pu accomunare con le melodie popolari
meglio, che si incarna in un idioma e ne rafforza alcune tonalit, la cui funzionalit era la che oggi accompagnano le manifestazioni extra liturgiche, dallaltro evidenzia una
sua ragion dessere intrinseca e nativa. distinzione, oggi molto evanescente, tra la musica in chiesa e non, in quanto le stesse
Nellepoca patristica, I-VII secolo, legittimo figurarsi un equilibrio innato tra melodie extra di oggi trovano posto anche vicino laltare, durante la celebrazione, di
gesti rituali e canto che genuinamente accomunava i fedeli nella semplicit di una parola fatto sancendo una indifferenza funzionale.
appena amplificata dalla cantillazione e dunque di una musica ancella dellorazione. Le Prima dellanno Mille assistiamo ad una codificazione sempre pi accurata del
testimonianze, pur carenti ed esclusivamente letterarie, sulla musica nelle prime canto cristiano che conosciamo universalmente come gregoriano. Il canto ufficiale della
comunit cristiane, assegnano una grande funzione edificante e sociale al canto, ed chiesa di Roma secondo la tradizione, viene trasmesso in larga parte, proprio a San
evidenziano linvito a praticarlo collettivamente, con buona disposizione danimo ed Gregorio Magno, per intercessione divina; sintende facilmente come tale repertorio
interiorit. assuma presto caratteri di sacralit ed immutabilit. Si attua invero una cristallizzazione,
Con lo sviluppo crescente della ritualit, alla semplicit originaria vengono instaurata gi ai tempi di San Gregorio, con una sorta di selezione di tutto il meglio che i
sovrapponendosi diversi elementi, in quanto una liturgia specifica richiede ambiti pi diversi riti e repertori potevano offrire.
definiti per le manifestazioni espressive che a questi devono uniformarsi. Dalla Pace Nellepoca dellalleanza Pontificio-Carolingia questa trasformazione assunse
Costantiniana del 313 si inaugura un periodo di grande fioritura del culto cristiano in significati molteplici quando allunificazione territoriale e politica, sotto comuni bandiere,
forme e repertori originali e diversi per ciascuna comunit, pur non mancando affatto segu naturalmente la ricerca di una pi profonda comunione anche culturale, spirituale
vicendevoli influenze. Si vanno precisando gli ambiti funzionali e, necessariamente, i e conseguentemente rituale. Se questo ha portato una perdita di repertori e stili diversi,
diversi stili per lacclamazione, la salmodia, la lettura che coinvolgono celebranti, per ragioni che identifichiamo nelle supposte categorie di contingenza contesto e prassi,
assemblea nonch lo spazio rituale e acustico delle nuove grandi basiliche. innegabilmente ha comunque tramandato un repertorio di per s ampiamente bastevole
Il culto si identifica indissolubilmente con il canto che par sbocciare come ad evidenziare caratteristiche di purezza, genuinit e funzionalit, non solo rituali e
amplificazione fonica del messaggio spirituale e dunque istintivamente a quello si contingenti, ma anche generatrici di benefici effetti etici, quando non addirittura fisici,
conforma. Nelluso liturgico vi diffidenza verso il suono strumentale visto come un riscontrati sperimentalmente, ed assimilabili agli esiti delle meditazioni sonorizzate dei
richiamo pagano; daltra parte solo il canto permetteva di esaltare la parola di un rito che monaci orientali.
doveva comunque essere dominato da una partecipazione intelligente e non obnubilata La monodia gregoriana porta con s una timbrica mirabilmente equilibrata nelle
nei sensi, una visione anche agostiniana. Il canto sottolinea gli accenti, anche melodici armoniche, un andamento ornato ma limpido che accompagna la pulsazione cardiaca.
nella lingua ebraica, greca e latina, prende la forma del testo sacro e si dota dunque di Possiede caratteristiche foniche e ritmiche che agiscono anche sul fisico in senso
caratteristiche specifiche, naturalmente legate al significato ed alla funzione rituale, in un simpatico, evidenziando unorigine se non celeste senzaltro provvidenziale, una
certo senso, invertendo la situazione originaria, la materia sonora si modella. benefica perch naturale manifestazione del primordiale suono; sottolineando una
Da principio si fanno strada gli argomenti pi discussi sulla liceit della musica valenza pratica e, mi si passi il conio, anche terap-e(u)tica, acutamente afferma Alfred
nel sacro; legati a contingenze, contesti e prassi sorgono quesiti che difficilmente Tomatis: quando il canto gregoriano raggiunge un grado di esecuzione ottimale[]d
trovano una risposta univoca: voce-parola o suono? Struttura poetico-musicale o libera? effetti praticamente identici in tutti coloro che lo ascoltano; il soggetto si sente
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Sentimento personale o idioma oggettivo? Semplicit per luniversalit o complessit immediatamente pi tonico e ritrova la sua verticalit.
legata alla profondit dellargomento? Si configurano questioni che riguardano gli ambiti Questa espressione del suono porta dunque effettivamente con s
di appartenenza, di competenza delle varie sfere semantiche che accomuniamo quellarmonia originale e quellequilibrio che si pu far risuonare nellanima come nel
nellespressione Musica Sacra. corpo; prosegue Tomatis: Bisognerebbe auspicare un ricorso quotidiano al canto
Cosa la musica sacra, musica di argomento genericamente religioso o gregoriano, ma sappiamo che unincomprensibile decisione della Chiesa ha sospeso
devozionale? Musica su testi sacri o che conduce il rito? Le cose possono coesistere
riunendo attivit, artigianato ed arte? Ci accorgiamo facilmente di come i temi dipendano 1
A. TOMATIS Ecouter lunivers, Editions Robert Laffont, S.A., Paris 1995, p.71

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questa modalit espressiva, cos che oggi sono rari i luoghi in cui il canto gregoriano ciascuna vocale, per notare unassoluta frammentazione testuale a vantaggio
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rapisce e sostiene il fedele nella preghiera. Ancora contingenze, contesti, prassi. dellespansione sonora. Siamo tuttavia in presenza delle prime vere figure di
Intorno al X secolo si va creando una sorta di repertorio ufficiale, stabilito e compositori, che non si limitano ad ottenere combinazioni, per cos dire improvvisate, di
pertanto poco incline a modificazioni o variazioni. Diversi sono i centri che coltivano e materiali loro forniti, ma li organizzano in strutture analoghe a quelle che reggono le
diffondono il Canto Gregoriano, fra essi spiccano i monasteri di S. Gallo, Fulda, discipline del discorso, riferendosi a canoni di simmetria classica, che gli permettono di
Einsilden, Tours, Corbie, Nonantola e Montecassino. Parallelamente, come vaghezze di sintetizzare, pur con una relativa esiguit di mezzi, delle composizioni assai efficaci.
novit, nascono una serie di espedienti e tecniche, interpolazioni conosciute Dalla forma il massimo dellidea. Appare ancora una volta chiaro che in questindagine
genericamente sotto il nome di tropature, destinate inizialmente ad essere un semplice occorra tenere in gran conto le prassi musicali coeve, il loro contesto rituale e le filosofie
ausilio mnemonico per la ritenzione di un complesso repertorio, per esempio loro sottese. La potenza sonora degli Organa di Notre Dame, enfatizzata dalle
aggiungendo un testo sillabico sotto un lungo melisma, un po come alcuni di noi riverberazioni naturali, certamente considerate, dei luoghi di destinazione
usavano da studenti intonare una melodia sotto un testo di studio per aiutarsi nella evidentemente raggiungeva un effetto di maestosa e trepidante solennit ben inscritta
memorizzazione. nel clima spirituale del XII secolo; siamo quindi in presenza di composizioni dotate di
Pi spesso tuttavia queste aggiunte, originali e consapevoli, di natura testuale o una contestuale immediatezza che successivamente si perde a vantaggio di una
musicale, pur tentando, almeno nelle intenzioni, di non intaccare la costruzione di maggiore speculazione intellettuale.
provenienza, in realt danno vita ad espressioni compositive sempre pi autonome, che Il XIV secolo rappresenta storicamente un momento di transizione anche per
spesso prendono il sopravvento sulla struttura stessa. Brani inizialmente annessi e poi la Chiesa, ci che rappresenta e la sua musica. LArs Nova con le sue raffinatezze
estrapolati come nuove creazioni si moltiplicano e si raccolgono nelle pi importanti tecniche trova nella Francia avignonese il terreno pi fertile; il processo di
forme dellepoca. LItalia appare meno coinvolta dalla grande fioritura di lirica sacra, interdipendenza testo-musica visto attraverso tecniche assai sottili, metaforiche,
partita dall800 che interess invece maggiormente larea franco-germanica. talmente nascoste che di fatto lo eludono.
Probabilmente sussisteva un pensiero pi tradizionalista e cauto rispetto a queste Pur con evidenti differenze, nel periodo bonifaciano troviamo segni di una
pratiche. Daltro canto anche questo atteggiamento rese viva la ricerca di sistemi e rinnovata creativit musicale anche in Italia, senzaltro legata alla grande fioritura
notazioni per tramandare lantico canto liturgico in numerosi centri monastici, tra cui letteraria. Nel campo devozionale, questa creativit si coagula nella citata forma della
Montecassino. lauda, una lirica monodica, germogliata sullesempio del nuovo impulso spirituale dato
L emancipazione dal terreno proprio della musica sacra si avvia in dal movimento francescano, che vivifica il canto religioso importando le forme e lo
concomitanza con lo sviluppo della musica darte, in particolare con le prime slancio melodico della contemporanea lirica profana; esempio mirabile di questa
codificazioni polifoniche, documentate gi prima dellanno mille e probabilmente di ben effusione poetico spirituale il celebre Cantico delle Creature di San Francesco.
pi antica prassi, che reclamano per il suono in s uno spazio autonomo rispetto In concreto il Duecento musicale Italiano sembra fosse orientato, sia nel campo
allufficio tradizionale. Il processo, esposto nel trattato anonimo Musica Enchiriadis, sacro che in quello profano, verso pratiche in cui si eleggesse la dulcedo
inizialmente consisteva nellaggiunta di unaltra linea melodica, parallela al canto dellespressione poetica rispetto alla subtilitas della elaborazione tecnica. Ci
originario ed omoritmica, che fornisse una ulteriore amplificazione fonica e che dunque naturalmente non significa unesclusione della pratica polifonica, che anzi viene evocata
altro non era se non una superiore forma di tropatura, ossia di aggiunta, appunto di da Dante, significativamente nel Paradiso, per la sua importanza in situazioni solenni,
esaltazione ancora del messaggio testuale. ma una preferenza, mantenuta anche nel Trecento, per forme pi immediate e,
Semplificando: il Canto Gregoriano si sviluppa come amplificazione del testo quandanche polifoniche, strettamente legate alla parola poetica che anzi raramente
sacro, cos le tropature e la polifonia nascono come naturale amplificazione del veniva concepita lontana dalla musica. Dante offr nel De vulgari eloquentia il primo
gregoriano. Il fine alto, ma in particolar modo con lespansione della pratica polifonica, saggio di poetica volgare italiana e, descrivendo la forma della canzone, sottoline
comincia a materializzarsi la direzione che prende la storia della musica e della musica come questa prevedesse una intonazione musicale affermando: Dicimus ergo quod
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sacra intorno allanno Mille. Il testo perde progressivamente la sua funzione generatrice omnis stantia ad quandam odam recipiendam armonizata est.
della forma, a vantaggio dellespressione puramente tecnico- musicale che sempre pi In Italia dunque, pur non mancando esempi di complessit contrappuntistica
tende a ricercare delle forme proprie e conseguentemente delle regole specifiche autoctona come le cacce di magister Piero, il forte legame con le forme poetiche evita il
relative allatto creativo. pi delle volte un tecnicismo esasperato a vantaggio di figure pi limpide. I contatti con il
Il processo si evidenzia con lArs Antiqua e la scuola di Notre-Dame a cavallo pensiero francese sono comunque frequenti e fecondi. Anche nella penisola si sviluppa
tra il XII e XIII secolo: basti ascoltare alcune elaborazioni polifoniche del maggior un grande interesse per la tecnica polifonica, pur restando attivit praticata pi da
esponente, Magister Perotinus, come il Sederunt Principes che sviluppa un episodio su chierici che da cortigiani. Regolari sono gli scambi tra i centri di studio italiani e stranieri,

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A. TOMATIS Ecouter lunivers, Editions Robert Laffont, S.A., Paris 1995, p.71 DANTE ALIGHIERI, De Vulgari Eloquentia, Liber secundus, X, a cura di I. Borzi, ,
Newton Compton, Roma 1993 p. 1058

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la diffusione della cultura transalpina ampiamente documentata particolarmente nel importante di questo stato di cose nonch delle ricerche musicali dellepoca. Nel XIV
settentrione. A partire dagli anni Ottanta del Duecento anche il meridione entra in secolo, in conseguenza di uno sviluppo sempre pi autonomo della tecnica musicale, si
contatto con il pensiero musicale doltralpe, ed interessante sottolineare in questo il assiste alla prima fioritura dimportantissime forme su testi sacri che tendono a
ruolo di un Papa apparentemente lontano dalle questioni musicali. Sono note le vicende, coagularsi in cicli.
non proprio amichevoli, che Bonifacio VIII ebbe con la casa di Francia. Gi da cardinale, Pur con una evidente diffidenza nei confronti delle novit arsnovistiche, proprio
come ambasciatore dello Stato della Chiesa in Francia e Inghilterra, ebbe contatti e Avignone da considerare uno dei centri pi fecondi dirradiazione musicali; di origine
contrasti con Filippo IV. Prima del celebre schiaffo ebbe modo di influenzare la lunga avignonese sono, di fatto, i due principali codici, i manoscritti di Ivrea e di Apt dai quali
contesa tra Aragonesi ed Angioini riguardo la Sicilia. Da Pontefice infine ratific risultano ben 78 sezioni polifoniche dellOrdinarium Missae, di stile vario, con
l'accordo siglato, sotto Celestino V, con il quale la Sicilia passava ai Francesi. Un gesto predominanza del complesso e poliritmico stile Mottetto e in misura minore del
di importanza anche musicale. Gi nel 1283 al seguito degli Angi giunse a Napoli il Conductus interamente originale, unitestuale ed omoritmico. Gli influssi profani pi
grande troviere e polifonista Adame de la Halle che vi rest fino alla morte e ivi compose evidenti sono riscontrabili nel cosiddetto stile cantilena, ampiamente diffuso nel
nel 1285 il Jeu de Robin et Marion, il pi importante prodotto del teatro medievale. Quattrocento, vicino alla chanson e, caratterizzato da una predominanza della voce
Il Re di Napoli Roberto I, nella prima met del 300, inoltre, si distinse come superiore, il cantus. La disposizione dei brani dellOrdinario nei codici di Ivrea e Apt
mecenate musicale, tanto da meritare la dedica di un mottetto di Philippe de Vitry, tende a raggruppare insieme le sezioni del medesimo testo anche se nessuno dei due
pioniere dellArs Nova francese, nonch lammirazione del grande musicista e teorico manoscritti presenta le sezioni a formare una Messa completa. Nonostante ci
Marchetto da Padova. Questultimo mostra in alcune composizioni, caratterizzate da lesecuzione dellintero Ordinario doveva essere consuetudine diffusa visto che sono
tecniche come lisoritmia, una chiara ascendenza francese, ed a sua volta dedic al Re giunti ai nostri giorni ben 4 cicli completi e singolari:
Roberto il Pomerium, fondamentale trattato dellArs Nova italiana.
Figlia dunque di scambievoli influenze la musica del 300 si fornisce di una
semiotica sempre pi raffinata che definisca con particolare esattezza altezze e durate Messa di Tournai. Probabilmente la pi antica, si presenta a tre
dei suoni, perde terreno la prassi della ritenzione mnemonica, tipica del repertorio voci, prevalentemente in stile simultaneo; costituita da brani che
ecclesiastico, a vantaggio di una supposta riproducibilit o per lo meno accessibilit alla si differenziano nella notazione, infatti Kyrie, Sanctus e Agnus
lettura. La musica colta cerca le sue regole di coerenza formale non pi adottano gli antichi modi ritmici, mentre il Gloria affidato alle
necessariamente nella tradizione o nella comunicativa immediata del testo bens in dei novit arsnovistiche.
legami interni propri di un codice specifico e sistemico.
Larte, ben lontana dal significato romantico del termine, sidentifica con la Messa di Tolosa. Molto simile a opere presenti nei manoscritti di
tecnica, spesso con lartificio intellettuale e simbolico, essa forgia la sua forma con il Ivrea e Apt, manca del Gloria e del Credo. Si presenta
sostegno delle discipline sorelle del quadrivium e indaga le risorse del ritmo che si fa strutturalmente nello stile cantilena tranne il Sanctus che appare
sempre pi complesso. La struttura dei brani musicali si fonda, cos come larchitettura, composito.
su principi matematico-geometrici per la costruzione di grandi e metaforiche cattedrali
sonore. Principi sovente complicatissimi che coinvolgono le regole della natura e le
simbologie numeriche per fornire elementi di equilibrio, talvolta limpidi alla superficie e Messa di Barcellona. Ogni brano si presenta con una differente
tuttavia misteriosi quanto pi si approfondisce lanalisi e la relazione di tutte le disposizione delle parti vocali o strumentali; lAgnus addirittura a
componenti: numerosi sono i brani che modellano la loro struttura sulla divina 4 voci, quasi a volere concludere con un climax.
proporzione, assioma che indica sinteticamente il naturale ritmo di crescita delle cose.
La forma pi importante e sperimentale del Trecento, il Mottetto, prevedeva pi Messa della Sorbona a Parigi. Il ciclo mostra una tendenza
voci che cantassero contemporaneamente testi diversi, talvolta in diverse lingue, sorretti innovativa: lAgnus contiene citazioni musicali del Kyrie e del
da occulte e stratificate strutture cabalistiche. In ogni caso lo spirito del tempo ad Sanctus; a riprova di un chiaro tentativo unificatore.
essere differente, in particolare oltralpe ma anche in alcune regioni del nord Italia; uno
spirito per alcuni versi maggiormente laico, per altri intellettuale e radicale ma non per
questo estraneo al sacro, esso lo interpreta in un momento di vivo dibattito tra arti Lelaborazione polifonica dellOrdinarium missae vede finalmente nella Messa
scienze e filosofie, accentuando per ancora il divario tra meditazione, che diviene di Notre Dame di Guillaume de Machaut il prototipo del genere riconducibile ad un unico
speculazione spirituale, e momento cultuale. La cattivit avignonese costringe la Chiesa autore, e la ricerca sempre pi accurata di principi costitutivi unificanti. Non abbiamo
al confronto con questo clima culturale e con problemi interni. testimonianze di regolari esecuzioni di questa complessa composizione e dunque non
Il poema satirico Roman de Fauvel, sulla corruzione del mondo medievale, possiamo verificare con certezza le sue influenze sullo scenario sacro del tempo,
redatto da Gervais de Bus durante il regno di Filippo il Bello una testimonianza tuttavia con essa inizia una fase importante per la musica darte, intesa come

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percezione di una individualit creativa e segna poi in modo evidente lassorbimento Umanesimo. Dotato di mezzi tecnici infiniti, egli tuttavia si discosta dallartificio teorico
della musica sacra nei procedimenti compositivi della musica dotta, sempre pi affidata che anzi tende a coagularsi in forme pi limpide a sostegno della significazione
a compositori ed esecutori professionisti. teologica del testo di riferimento; attratto dalla forza comunicativa della musica e del
La Messa in musica, intesa come ciclo omogeneo, nasce dunque nel XIV linguaggio indagandone anche le combinazioni timbriche. Josquin, nella sua produzione
secolo, ovviamente non la messa gregoriana, ma un prodotto nuovo, polifonico, alla cui sacra, raggiunge un culmine di densit espressiva e di universalit per la duttilit
realizzazione si procede con regole sottili, raffinate specialistiche che sar terreno di nellimpiegare mezzi e materiali in simbiosi con le urgenze prosodiche ed emozionali del
prova e di confronto per tutti i compositori. Naturalmente il dilemma su quale stile sia, testo, tanto da rappresentare la svolta tra Quattro e Cinquecento, nonch il punto di
anche in questo ambito, sacro, funzionale ed idoneo, imperversa. Una preoccupazione riferimento per le generazioni successive. Durante il XVI secolo la polifonia tende a
tanto pressante che gi nel 1296 il concilio di Grado, pi che sulla polifonia, si chiarificarsi ed ad organizzarsi in forme che giungono a maturazione con autori come
interrogava addirittura sullutilit o meno della pratica della cantillazione che rischiava di Palestrina, Victoria e Lasso, rivelandosi spesso come sottolineato dal punto di vista del
offuscare il significato delle letture. Il documento pi importante del tempo di Giovanni Donella unancella vestita in abiti regali che ancora in grado e vuol servire la parola
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XXII. Egli nel decreto Docta Sanctorum Patrum del 1325, pur ammettendo la pratica sacra; forse, pi coerentemente con linizio di questa dissertazione, il suono era di
polifonica e la specializzazione necessaria dei cantori, mette in guardia dai tecnicismi nuovo accanto alla parola, il suono era la parola.
che tendono a frammentare il testo sacro. Il riferimento alle parole di Boezio, con le quali Non poca importanza in questa evoluzione ha certamente rivestito la tempesta
si richiama ancora una volta lufficio morale della musica, pone dunque laccento sulle della riforma e la conseguente riflessione generale sul mondo cristiano espressosi,
sovrabbondanti sottigliezze compositive, sulla deformazione e labbandono dei temi anche sulla musica, con diverse declinazioni pur muovendosi dalle stesse domande.
gregoriani, sulla subalternit della parola e dunque su uneccessiva interferenza dello Huldrych Zwingli non assegna alla musica unimportanza liturgica in quanto
sviluppo tecnico astratto a scapito della funzionalit liturgica e della finalit etica. ritiene che distolga del tutto dal Verbo. Calvino, pur assumendo una posizione pi
Nei secoli XV e XVI assistiamo ad una produzione sconfinata di musica sacra, moderata, conferma una certa estraneit dal concetto di musica liturgica e pone diverse
in particolare ad opera degli autori delle cosiddette generazioni Franco-Fiamminghe, il restrizioni alluso della polifonia e degli strumenti. La Chiesa riformata tedesca, come
cui stile in un certo senso rappresentava un distillato delle particolarit arsnovistiche quella inglese, aveva invece presto riconosciuto il valore dellelemento musicale nelle
italo-francesi, filtrato dal senso armonico della polifonia britannica. Ricordiamo senzaltro celebrazioni come coinvolgente ed edificante, infatti ancora Lutero, spiritualmente vicino
i capiscuola Guillaume Dufay, Johannes Ockeghem e Josquin Desprez. Dufay tra i al pensiero agostiniano, la ritiene la pi importante tra le discipline del quadrivium per
primi conferisce alla sua produzione una caratteristica rotondit di suono che smussa le unintrinseca analogia con luniverso teologico. Affidandole senzaltro un fine didattico la
asprezze gotiche del contrappunto trecentesco, anche per influsso della scuola inglese inserisce nel processo di rinnovamento ed incoraggia la formazione di un repertorio
che da sempre prediligeva la chiarezza percettiva ed una marcata eufonia anche nelle spirituale che tenga conto delle tradizioni e della lingua locale. Nasce il corale luterano
composizioni pi complesse. Egli riserva la scrittura pi arcaizzante ed intellettuale ai che coniuga elementi classici, desunti dal gregoriano, con fattori popolari e che ben
brani di destinazione solenne come il mottetto Nuper Rosarum Flores/Terribilis est presto assume quel valore di stimolo alla creazione di forme musicali autonome rispetto
Locus Iste, mentre in molti altri casi predilige uno stile meno severo, sfiorato dalla alla tradizione cattolica. Basti pensare alla letteratura organistica sui corali o alluso che
poetica profana che, senza rinunciare allindipendenza delle linee, privilegi lafflato ne ha fatto J. S. Bach. Probabilmente uno dei motivi per cui oggi, nei paesi protestanti,
melodico ed il ruolo della voce superiore come nel Kyrie di Cambrai. Anche Dufay non laspetto musicale tenuto ancora in gran conto e proprio il fatto dessere stato
rinuncia, per richiamare le atmosfere di corte delle varie committenze, ad introdurre considerato costantemente fondante.
motivi profani in alcune composizioni sacre. Tra queste spiccano la messa Se la face ay Il Concilio di Trento pure si fa carico di unopera analitica e riformatrice dei
pale e la messa LHomme Arm sulla diffusissima ballata popolare, base di modelli e dei riti, ma la musica in realt viene toccata marginalmente, come qualcosa a
innumerevoli composizioni sacre anche per una sua attendibile interpretazione parte; un malinteso sostanziale che purtroppo si perpetrato fino ad oggi, con gli esiti
metaforica che vedeva LHomme Arm simbolo della lotta contro tutte le forze del male conosciuti, e che spesso trascura, come possono ribadire le antiche fonti, che la musica
e, nella contingenza del tempo, contro le minacce orientali. Se Dufay con il suo stile il rito.
armonico, morbido e melodico si era allontanato dal solco del mondo gregoriano, Il Concilio si faceva promotore per alcuni aspetti di una uniformazione liturgica
rendendo incrinato il recinto dello stile sacro, Ockeghem si pone maggiormente il che nella pratica musicale si tradusse nella supposta esigenza di riconsegnare la pratica
problema di ricercare allinterno della polifonia un idioma pi confacente, lontano musicale sacra alla sua funzione di amplificazione della parola, di ispirazione alla piet
dallespressione profana, concentrandosi sulla tessitura allargata delle voci e sul loro ed alla devozione, evitando dunque eccessive sottigliezze che sfociassero in
trattamento per gruppi, prediligendo un andamento melismatico di pi antica memoria e espressioni sensuali o compromettessero la partecipazione al messaggio. Nei confronti
sorreggendo una scrittura densa di suoni significati e simboli; ricchezza di mezzi al della polifonia le posizioni sono diverse, alcune pi moderate, altre estremamente
servizio dello stile. critiche e rigide come quella del vescovo di Modena, Giovanni Morone.
A Josquin dobbiamo una delle pi importanti ed influenti produzioni in cui sia
indagato il rapporto tra il linguaggio polifonico ed il testo che ci proietta in pieno 4
V.DONELLA, La musica in Chiesa, Edizioni Carrara, Bergamo 2001, p.11

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Storicamente, durante il concilio, pi che la pur cristallina Missa Papae la, presente nel terzo libro (1570) che poggia sulla scala esacordale esposta in differenti
Marcelli, sembra aver mitigato gli animi lascolto di alcuni sobri responsori del modi ; il Gloria e il Credo sono in forma omofona, mentre il Sanctus tutto una ascesa
Fiammingo Jacob de Kerle, che mostrarono una efficace conciliazione tra esigenze di scale e lultimo Agnus si presenta in forma canonica.
testuali e musicali. Giovanni Pierluigi da Palestrina, pur se non legato ad un episodio Con la Missa Papae Marcelli Palestrina inaugura un nuovo corso; egli intende
particolare che lo cita come il salvatore della polifonia in chiesa, giustamente divenuto lammonimento di Papa Marcello, creando una forma capace di esprimere tutte le
fulcro di una comprensibile idealizzazione, poich ha senzaltro avuto, pi di chiunque possibilit intellettive ed emotive celate nel testo letterario senza esacerbarlo. Dimostr
altro, il talento straordinario di unire in una copiosa produzione le risorse poetiche ed che era possibile percepire chiaramente il testo anche lavorando in contrappunto: la
espressive della polifonia alle necessit liturgiche di semplicit e chiarezza, dimostrando polifonia si presenta in modo sobrio, le melodie, nobili e profonde, sono brevi ma
come in mani sapienti e accorte le differenti esigenze non fossero necessariamente in efficaci; le sei voci si dividono in due cori alternati oppure si raggruppano in modo da far
antitesi ed anzi come la musica potesse dar forza alla spiritualit con unarte altissima scaturire diversi colori timbrici.
colta ma non arrogante. Il giusto principe che seppe coniugare Attivit, Artigianato ed Palestrina dunque si muove su un binario convergente a quello vagheggiato
Arte. dai padri conciliari ma in totale autonomia, cosa che accresce ancor pi il valore della
Palestrina nelle sue composizioni, tra cui oltre 100 messe, adotta tutte le sua opera. Dalla fine del 500, oltre al canto Gregoriano, si identificher lo stile
tecniche sino ad allora sperimentate, dal cantus firmus allimitazione canonica, dalla ecclesiastico per eccellenza proprio con la polifonia levigata della scuola palestriniana
parodia alla parafrasi al contrappunto libero. che in qualche modo riconsegna alla parola la sua forza meditativa e rituale. Linizio del
Le opere giovanili sono caratterizzate dallinfluenza franco-fiamminga, pur mito pu ritrovarsi in un trattato del 1607 di Agostino Agazzari in cui si cita la Missa
rivelando gi una costante presenza dellispirazione gregoriana. Luso del cantus firmus, Papae Marcelli come esempio perfetto di vera arte cultuale; da allora il Palestrina verr
tratto dal gregoriano o da frasi di origine profana, sobrio e rigoroso cos da far risaltare evocato ogni qualvolta si debba richiamare la felice et doro della musica sacra.
la raffinata circolazione delle voci, attorno ad unossatura centrale. In questo filone sono Il Concilio di Trento volle per quanto possibile riaffermare lunit del mondo
da menzionare senzaltro alcuni capolavori: cattolico; tra laltro lo fece attraverso la preparazione e la revisione di alcuni libri liturgici,
ma in ogni caso, come afferma Felice Rainoldi, le affermazioni tridentine sul tema
Missa Ecce Sacerdos Magnus. Sullantifona gregoriana, la cui melodia musicale finiranno per restare in una tale genericit da lasciare aperta la strada ad
si ripete attraverso tutta la composizione con le stesse parole in tutte le opinioni e prassi differenti.5 Un esempio pu trovarsi in uno dei testi chiamati in causa:
voci tranne al basso, mentre le parole della messa sono affidate alla il Coerimoniale Episcoporum che apparve nel 1600, il quale, attraverso diverse
polifonia attraverso altri temi caratterizzati da risposte e processi prescrizioni, fornisce alcune interessanti informazioni sulla liturgia musicale e sulluso
imitativi. degli strumenti; tante indicazioni danno anche le sue diverse revisioni, che giungono fino
ai nostri giorni; esse spesso ammorbidiscono i dettami originali, fornendo anche lo
Missa De Beata Virgine. Qui i temi adottati nei cantus firmi, tratti dal specchio dei tempi e delle norme locali, talvolta cos radicate, da non poter essere
Kyriale, seguono la successione dei brani gregoriani mantenendo le ignorate. Il testo accetta in genere la consuetudine. Una maggiore ortodossia si poteva
diverse modalit (Kyrie in protus, Gloria in tetrardus mentre il Credo trovare a Roma o a Milano, citt che ebbe tuttavia addirittura un suo Coerimoniale
in tritus). particolare adatto alla realt locale; altrove ancora le prassi, le personalit musicali o le
mode ebbero spesso la meglio sui principi.
Missa Ave Maria. In questa messa a sei voci, il cantus firmus Nel XVII secolo effetti rivoluzionari coinvolgono e legano a doppio filo tecniche,
affidato unicamente al secondo tenore che intona sul grado stabilito o stili, diffusione e funzioni della musica. Germogli di novit presenti gi nel 500 fioriscono
su una quinta superiore lidentica frase musicale sulle parole Ave definitivamente. Si assiste ad uno sviluppo enorme della tecnica vocale e strumentale,
Maria. Il primo Agnus a sette voci presenta un canone allunisono tra i ad una nuova codificazione dellarmonia, alla nascita dello spettacolo totale dellopera in
due bassi, il secondo, a 8 voci, mostra due canoni allunisono, uno tra i musica il cui impatto emotivo economico e sociale condiziona spesso la produzione
due soprani e laltro tra i due bassi mentre il tenor insiste con la sua artistica. La musica davvero presente ovunque, presso le corti e presso il popolo,
frase. presso i professionisti ed i dilettanti.
Il Barocco con il suo stile sensibile, emotivo, sensuale e spettacolare, coinvolge
In altre opere di questo genere, lomofonia si alterna alla polifonia e i anche il rito. Da questo periodo a momenti in cui lattenzione sar concentrata sulle
preziosismi contrappuntistici lasciano il posto ad effetti di purissima armonia. Nella caratteristiche pi funzionali, ne seguiranno altri in cui sar la particolarit secolare a
Missa ad Fugam il principe d un saggio di contrappunto imitativo e canonico; essa si prevalere, il condizionamento imposto alla musica dalle epoche, dalle forme profane e
presenta in canone doppio alla quarta, mentre il Benedictus in canone triplo come dalle mode. Nascono delle questioni pi evidenti, si comincia davvero a smarrire la
anche il terzo Agnus. IL compositore si cimenta infine con le tecniche dei suoi illustri
predecessori nella brillante e chiara Homme Arm a 5 voci e nela Missa Ut re mi fa sol 5
F. RAINOLDI, Traditio Canendi, Edizioni Liturgiche, Roma 2000, p. 335

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sensibilit di una ministerialit della musica che sempre pi spesso tende a celebrare s fronte a scelte complesse, non tanto per alte personalit, come Monteverdi, che sempre
stessa: in realt vi una diversa concezione della funzionalit legata alloccasione. riescono a trovare un certo giustificato equilibrio semantico e fenomenico ma per la
Proprio in questo periodo, tuttavia, compare chiaramente lespressione Musica numerosa parte pi artigiana.
Sacra ammettendo il bisogno di una sua definizione. Michael Praetorius la utilizza per la Continua ad essere ricercata in chiesa una certa gravitas regolatrice di
prima volta nel Syntagma Musicum, un catalogo dei generi musicali dellepoca, specchio affettato patetismo ed effetti, tuttavia pur emergendo la coscienza di una diversificazione
di una volont classificatoria seicentesca che proprio in un momento di massima di stili sacro e profano, finisce col prevalere la sperimentazione legata a vocazioni
contaminazione cercava le pur minime differenze che distinguessero un genere da un mondane. Il soggettivo prevale sulloggettivo; di frequente si assiste ad una
altro; un dibattito tanto pi controverso quando si scontrato, come di consueto, con combinazione delle diverse componenti la cui scelta da parte del compositore
prassi, contingenze e contesti. Tanta era la musica sacra gi scorsa prima che si notevolmente influenzata dalle esigenze della committenza. In definitiva ambedue le
tentasse di classificarla. La locuzione forse nasce quando la sua identit entra in crisi, principali tendenze antica e moderna trovano i loro limiti di destinazione, luna nel
quando il difficile equilibrio, raggiunto tra funzione ed espressivit, si frantuma nei rischio, dopo le vette palestriniane, di un arido accademismo a scapito della forza
contrasti e negli affetti del Barocco. In Italia due sono gli stili principali che si evocativa, laltro nelle esasperazioni effettistiche che trasformano le forme sacre in puri
contrappongono, ma pi spesso coesistono o si combinano, quello della cosiddetta brani da concerto, celebrativi non del mistero divino ma spesso unicamente della
scuola Romana, appunto palestrininana, pi tradizionale, sobrio e severo, laltro della contingenza mondana, civile o militare e del committente stesso. Si tratta di forme
scuola veneziana, che invece si caratterizza per una maggiore ricerca del colore e del sempre pi estese ed a loro volta divise in arie, duetti, terzetti, cori, che musicano come
dialogo tra numerosi gruppi vocali e strumentali nonch per una maggiore tendenza brani a s le varie frasi di del testo. Il mottetto, da raccolta meditazione sul Proprium, si
sperimentale e modernista. Nella composizione sacra e nella liturgia della Messa trova trasforma nello sfavillante Grand Motet di Lully, splendido e certo conforme alla liturgia
spazio il trattamento policorale delle voci, con o senza il continuo, definendo una tecnica de Re Sole; cos anche la giovane forma dell Oratorio ben presto si adatta alle mode.
che si preannunciava gi nello stesso Palestrina degli anni Settanta ed in Victoria; a La narrazione sacra in funzione catechetica era diffusa fin dal Medioevo, ma
Venezia questo stile trova il compimento nellopera di Andrea e Giovanni Gabrieli. nel 600, in concomitanza con lo sviluppo dellopera in musica, anche per la diffusione
Sempre pi ingegnosamente si coinvolge nella composizione e nella del sacro si ammette lenorme potere dello stile rappresentativo. LOratorio nasce come
esecuzione lo studio dello spazio architettonico, disponendo senza indugio gli arredi, raffigurazione di storie sacre senza apparato scenografico, a fini meditativi ed edificanti,
appositamente per amplificare gli effetti policorali. Non basteranno le ammonizioni della da fruire in tempo penitenziale sullonda iniziale dello spirito controriformistico; un teatro
Sacra Congregazione dei Riti, sugli abusi di tali sperimentazioni, a regolamentare una interiore che affida alla potenza del messaggio spirituale la capacita di farsi visione. Ci
prassi che raggiunge una forma assai enfatizzata nelle opere di Antonio Maria Abbatini, nondimeno alla fine del 600, cessata londa post concilare, lOratorio stesso tende a
Virgilio Mazzocchi e soprattutto di Orazio Benevoli autore dallo stile avanzato e farsi spettacolo, a rivestire un ruolo finanche di propaganda politica, di supporto
colossale al quale, non a caso, stata per lungo tempo attribuita limponente Missa allegorico ed ideologico a vicende belliche, come lOratorio politico-militare Giuditta di
Salisburgensis, in realt ben pi tarda creazione di Ignaz von Biber. Vivaldi, ed a svolgersi nei modi pi diversi, in case patrizie, in teatro.
Claudio Monteverdi rappresenta la svolta epocale di come, anche nel genere Una delle pi importanti prese di posizione ufficiale sulla musica viene nel
sacro, larte stia andando in pi direzioni. Due sono le sue composizioni esemplari: la 1749, alla vigilia dellAnno Santo, da Papa Benedetto XIV con lenciclica Annus Qui
messa parodia In illo tempore strutturata secondo le linee teorico pratiche tradizionali ed nella quale ancora si prescrivono una serie di norme precise quanto disattese. Il
il monumentale Vespro della Beata Vergine Maria, per voci e strumenti che racchiude in Pontefice del resto in una situazione di difficile equilibrio: da un lato non poteva
s molteplici influssi. Si tratta di unopera dal valore assoluto ma anomala fin nella forma rinunciare allo splendore, ed al conseguente potere suggestivo e intellettuale, ovunque
del testo adottato, una libera creazione su una trama liturgica osservata solo nelle sue acquisito anche dalla musica ecclesiastica ornata alla moda, dallaltro riconosceva
linee principali e dunque senza una destinazione rituale ordinaria o comunque ispirata lopportunit di un intervento di misura, alla luce anche della nuova coscienza
alle abitudini da sempre pi duttili dellambiente veneziano. Musica pensata per il sacro illuministica che postulando rigore e semplicit sembrava indicare una necessaria
ma dunque non esattamente liturgica. Monteverdi forse volle esprimere ancora una distinzione anche tra la cultura rituale della musica sacra e quella legata alle pi svariate
volta, come gi fatto in polemica con lArtusi, che lintenzione detta lo stile e che dunque, consuetudini sociali.
se questa decorosa, anche lo stile, pur difforme dal consueto, lo sar. Negli anni Settanta Martin Gerbert affema che il canto della chiesa aveva
La dicotomia tra chi trova necessario un linguaggio preciso ed a suo modo perso la sua semplicit da quando era stata accolta nel tempio la musica figurata,
immutabile per la musica sacra e chi, invece, ritiene maggiormente di poter utilizzare aprendo la strada a quella strumentale e a tutte quelle consuetudini, sempre pi
tutte le risorse musicali a disposizione, dalla monodia accompagnata, allo stile invadenti, che finirono per abbattere ogni barriera tra sacro e profano. Nello stesso
rappresentativo a quello concertante, per ottenere un effetto celebrativo. periodo un critico tuttaltro che reazionario come Charles Burney avvertiva la necessit
Curiosamente in un momento in cui, con le ultime tendenze e la seconda di una distinzione tra generi quando affermava io non chiamo qualunque oratorio
prattica monteverdiana, la sottolineatura del testo vista come il fine della musica, messa o mottetto moderni musica da chiesa perch le stesse composizioni con parole
proprio la parcellizzazione visuale e retorica della parola stessa pone i compositori di

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diverse starebbero bene e forse meglio su un palcoscenico. Per musica egli intende condivise e dal punto di vista musicale diede grande importanza allimpasto strumentale,
delle sobrie e dotte composizioni piuttosto che arie graziose che solletichino non rinunci alla cantabilit ma fond le sue opere su un saldo contrappunto che le
semplicemente i sensi. rendesse coese, dense e consequenziali. Pi di tutto sfrutt la forza evocativa
Quando siamo in presenza di opere alte naturalmente la discussione ha dellAnthem, forma corale portante della musica inglese. Il momento corale, nella
maggior ragione dessere ed offre anche maggiori spunti di complessa riflessione. I testi rappresentazione sacra, morale o meditativo che fosse, era molto considerato in
liturgici concedono loccasione per lespressione pi o meno enfatizzata di ogni tipo di Inghilterra, mentre in Italia attraversava una fase di stanca, dovuta proprio allindebolirsi
sentimento, ed allora ecco acuirsi ancora, in epoca appunto sensibile e sentimentale, la dello spirito controriformistico ed allestetica operistica che andava in tuttaltra direzione.
querelle tra puristi e modernisti. Il pubblico italiano mal digeriva omelie in musica alla fine di uno spettacolo, tanto che
Lopera esemplare in questo caso il sublime Stabat Mater di Pergolesi che diversi autorevoli trattati di composizione del tempo sconsigliano lintervento del coro
contrappone due tra i maggiori teorici del 700: Padre G. B. Martini e Antonio Eximeno. Il finale. Haendel ne fece il momento centrale che accomunasse virtuosismo tecnico ad
primo ritenendo, come Benedetto XIV, doversi ricercare uno stile preciso per la musica energia comunicativa ed aggregante creando il genere esemplare nel Messiah.
da chiesa, considerando in particolare laspetto tecnico, giudica pi vicina al profano Johann Sebastian Bach, pur non viaggiando come il suo grande collega, entr
lopera pergolesiana poich vi avverte elementi avvicinabili allo stile teatrale, e ancora in contatto con i maggiori stili dellepoca filtrandoli nelle sue numerose elaborazioni. Con
una volta invoca losservato contrappunto palestriniano. Antonio Eximeno viceversa una musica ritenuta inattuale per lepoca, ha saltato il suo tempo riproponendosi, come
pone laccento sul livello espressivo e sulloccasione particolare ritenendo decorosa un fiume carsico, in momenti diversissimi, dal Romanticismo alla Nuova Scuola di
lopera in questione in quanto decorosamente pensata per accrescere la solennit di un Vienna. Nelle Passioni, nelle Cantate, nelle Messe, nei Mottetti larchitettura formale di
evento esclusivo. A loro modo tutti e due avevano ragione. Lo Stabat Mater una Bach somma, egli riesce ad operare su pi strati interpretativi: la superficie unisce
straordinaria pagina musicale, per le nostre categorie dindagine pu chiamarsi certo liturgia ed atto musicale in una mirabile simmetria, vengono utilizzate risorse pi
religiosa per la sua sincerit ed efficacia spirituale, un po meno sacra e soprattutto direttamente recepibili, come le melodie corali di base, oppure le consuete figure
liturgica per una sua affinit con lidioma teatrale, per la grande estensione e per retorico-musicali, o ancora la scelta accurata di testi che forniscano una plausibile base
questioni formali che tuttavia nel rito divengono sostanziali. teologica anche eventualmente a discapito dellunit poetica. Su un altro piano lesegesi
Fino alla fine del 700 saranno queste tendenze a rincorrersi: di Benedetto semantica e simbolica mostra una profondit sconcertante, fitta di riferimenti numerici,
Marcello si disse che pur avendo per la fede un sacro entusiasmo, la sua musica sacra cabalistici, cristologici che propongono una visione sublimante. Emblematica la
appare poco liturgica poich non possiede estasi contemplativa e sembra chiedere straordinaria Messa in Si Minore, due ore di musica, opera composita dai contenuti
lapplauso. Maggiore accortezza alla finalit viene riconosciuta ad Alessandro Scarlatti e musicali e spirituali altissimi, anello di congiunzione tra la cultura cattolica e quella
cos Leo Hassler; nel 1725 lo stile polifonico puro ancora adoperato dallottimo protestante, ovviamente difficile da collocare in una liturgia ordinaria.
viennese Johan Joseph Fux che ritiene il contrappunto indispensabile base compositiva, Bach utilizza tutte le tecniche conosciute, facendo anche ricorso
pur se adattato alla dialettica del sistema tonale. allautocitazione come se volesse creare una galleria ideale del suo pensiero creativo e
La fioritura delle cosiddette Missae Breves, ossia parziali perch musicate solo delle sue norme compositive assegnando a ciascuna di loro un messaggio spirituale. La
in alcune sezioni, conferma anche la tendenza che in definitiva vede molti compositori e sua tavolozza dunque si serve di volta in volta significativamente di uno stile particolare.
soprattutto i loro committenti rinunciare a musicare per intero la Messa piuttosto che Il primo brano ad esempio utilizza il trattamento corale nel Kyrie per simboleggiare
abbandonare lo stile in voga. uninvocazione collettiva, mentre nel Christe ascoltiamo un duetto che si muove per lo
La sintesi degli ultimi due secoli appare perfettamente esemplare nella pi per terze e seste parallele, come se Cristo scendendo tra gli uomini ci prendesse per
complementarit del binomio Haendel-Bach. Il primo pu definirsi genio pi mondano: mano, una visione moderna che in qualche modo anticipa anche il Beethoven della
dotato della straordinaria capacit di sintonizzarsi sul pensiero musicale del luogo e del Missa Solemnis. Nellultimo Kyrie si torna ad una intonazione corale stavolta con uno
tempo in cui operava ed allo stesso momento di influenzare quel pensiero. Desideroso stile pi arcaico, severo e lontano per esprimere il mistero dello Spirito Santo. In alcuni
di affermarsi nel genere rappresentativo, nel periodo romano compose opere ed oratori passi umanizzati dunque si intonano delle arie nello stile della moderna cantata da
di stile italiano, mentre in Inghilterra, patria dadozione, seppe forgiare una poetica camera, mentre nelle acclamazioni del Sanctus si sfrutta lomofonia verticale, o ancora il
musicale originale e composita che affascin tanto il gusto inglese da ispirarlo per doppio coro concertante alla veneziana, nellHosanna. Le tecniche pi arcaiche, come la
generazioni. Come dimostra anche la produzione di Henry Pourcell, sia lOpera che composizione su Cantus Firmus, sono riservate alle professioni come il Credo o il
LOratorio, prodotti italiani, conoscevano non poche difficolt di ricezione oltremanica, Confiteor, mentre ai momenti pi intensamente emotivi, come lEt incarnatus ed il
per gli argomenti trattati, per questioni di verosimiglianza, per la lingua e, nel caso Crucifixus sono riservate le interpretazioni retorico pittoriche. Il tutto retto poi come
dellOratorio, per quellaura cattolica che portava dalla terra dorigine sul suolo detto da una profonda struttura teologico-speculativa dallimpressionante puntualit, una
dellInghilterra riformata. Haendel esalt la lingua nazionale, sfrutt le tematiche sacre vera firma bachiana.
Dopo la morte di Bach nella seconda met del secolo si continuarono ancora
6 per diverso tempo ad utilizzare le forme del primo Settecento come la Cantata
C.BURNEY, Viaggio musicale in Italia, a cura di E.Fubini, Torino, EDT 1979

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napoletana o la Messa concertata del tardo Barocco, caratterizzate dal nuovo gusto che ascolta e riceve il messaggio dellartista. Unopera non immediatamente funzionale,
rococ che privilegiava il melodiare aggraziato delle voci, lemergere degli strumenti e ma una professione di fede assolutamente individuale, creata abbandonando lo stile
latematica omofonia armonica a scapito degli episodi corali, non pi comunemente concertante per aderire pienamente al linguaggio sinfonico-corale dove ognuno dei
trattati polifonicamente in varie sezioni e fugati nei finali di Gloria e Credo, ma spesso brani dellOrdinario concepito come un tempo di sinfonia.
composti in stile declamatorio per liquidare rapidamente ampie zone del testo e dare Sulla scia di Beethoven i grandi romantici sono attratti da questa sorta di rito
spazio alle parti solistiche o dinsieme. Importante centro fu Salisburgo che, pur universale ed astratto pi che da un culto concreto. Anche in composizioni altamente
subendo linfluenza napoletana, continu a privilegiare il trattamento contrappuntistico. spirituali, appunto come la Missa Solemnis, il cerimoniale eucaristico offuscato dal rito
Parallelamente le forme sacre vengono coinvolte nello sviluppo formale dello stile musicale. NellOttocento si verifica, ancor pi evidente, la separazione dellaspetto
sinfonico che tende ad unificare le numerose sezioni in cui veniva frammentato il testo estetico da quello liturgico. Il testo sacro vissuto come un immenso poema da
sacro delle composizioni in forma di cantata. E opportuno ricordare Michel Haydn, il interpretare alla luce di un sentimento pi assoluto, un grande insegnamento da
quale mostr forse pi del grande Joseph una costante attenzione al testo liturgico e meditare pi che un rito verso cui porsi in maniera ancillare. Una distinzione fatta, ma
alla funzionalit rituale, cercando la massima coesione nelle sezioni pi estese dei testi la musica indicata per la funzione in realt considerata di categoria inferiore proprio
sacri. Nelle opere dei grandi classici vi dunque una novit che tenta di superare la perch di semplice corteo alla parola e non sua interprete. Tuttavia se per le opere dei
frammentazione che aveva ampliato a dismisura le singole parti dei testi sacri grandi si pu discutere sulla funzionalit o meno in realt in epoca ottocentesca il
trasformandole in tante piccole composizioni autonome. Ancora una volta si ricorre problema ben pi grave ed rappresentato dallimperare anche nelle musiche
tuttavia a regole musicali tenendo meno presente la misura cultuale. Si sviluppa la concepite per il culto di sinfonie dopera, parafrasi dalle celebri arie, ed un dilettantismo
grande messa sinfonica che fa uso del tematismo per unificare composizioni comunque diffuso che si traduce in una assoluta indifferenza verso una degna, opportuna ed anche
monumentali e abbaglianti come quelle di Mozart o Beethoven, ma pi che opere corretta composizione ed esecuzione della musica sacra. Se ne accorse proprio un
liturgiche ancora una volta altissime meditazioni personali sul mistero divino e lo stesso operista, quel Gaspare Spontini che nel 1838 rientrava in Italia dopo i trionfi in Germania
inadatte, anche solo per le proporzioni dilatate, ad essere accostate ad una della Vestale, di Fernando Cortez, per ricevere la nomina onoraria della Congregazione
celebrazione che non le veda protagoniste assolute. Mozart, spronato dal Colloredo, di Santa Cecilia. Dopo aver udito le chiese rimbombare di teatro fin dentro lo Stato
riesce nellintento di offrire proprio per il culto creazioni allo stesso tempo brillanti ma Pontificio, decise di stilare un documento di denuncia passato alla storia come Rapporto
ridotte nei tempi e quindi funzionali anche per le esigenze contingenti dellarcivescovo. sulla Musica Sacra da presentare alla Congregazione ed allo stesso Pontefice Gregorio
Sono sacre? Certamente celebrative. Questo per ribadire i concetti di prassi e contesti XVI. Lo Spontini molto duro nel denunciare linvasione di profanit dovuta ad
ideologici. Non mancano altre varianti sul tema ma in generale sempre ancora la improvvisati maestri di cappella:
tendenza musicale ad improntare anche la composizione sacra. Il Cardinale Katschtaler,
nella sua Storia della Musica Sacra,7 descrive lAve Verum di Mozart come un esempio Non contenti alcuni di loro di questo primo passo si avanzarono
di musica conforme alle esigenze rituali nella sua poetica semplicit; non altrettanto nell'orgoglio e, di semplici guidatori di musica altrui cheglino erano,
pensa delle sue messe, del Requiem o della Missa Solemnis di Beethoven vollero apparire compositori. Ed ecco invader il Sacro Luogo una
sottolineando tuttavia continuamente come il giudizio di negativit su opere inarrivabili turba di plagiarii che portarono in Chiesa di peso La Gerusalemme
dal lato musicale, si riferisca essenzialmente allaspetto liturgico. Liberata dello Zingarelli sotto le parole di un intero Gloria in excelsis;
In epoca romantica la meditazione solitaria e profondamente personale ad chi fa sentire gli Orazi e Curiazi del Cimarosa in un Vespero, e per
ispirare i compositori, non pi un committente da servire. Semmai lopera deve essere tacere gli altri errori si dovuto inorridire in udendo nei Sacri Tempi
dedicata ai posteri, al futuro, allimmortalit e come tale deve essere libera da vincoli di le pi famigerate Arie, Finali, Duetti del Rossini ne La gazza ladra,
finalit immediata. Tale il destino della Missa Solemnis, iniziata nel 1819 in vista ne L' Armida, con le parole eziandio del Tantum ergo. Tanti errori di
dellintronizzazione dellarcivescovo principe Rodolfo dAsburgo nella sede di Olmutz, musiche profane e profanatrici del Luogo Santo non potevano pi a
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ma presto liberata dalla contingenza e completata nel 1824. Con la Missa Solemnis, lungo sostenersi dai Superiori Ecclesiastici.
similmente alla grande Messa di Bach, siamo di fronte ad una liturgia cosmica,
interpretata dal quartetto di solisti che si contrappone al coro in ideale alternativa, luno Prosegue, peccando in diplomazia, accennando ad una corresponsabilit della stessa
rappresentando la coscienza dei singoli, laltro facendosi testimone dellumanit intera Roma.

[] tali e tanti esempi di profanazione de luoghi sacri colla


7 introduzione in essi della musica oscena delle opere teatrali, non ho
J.B., KATSCHTHALER, Kurze Gheischichte der Kirchenmusik, Coppenrath,
Regensburg 1893 8
CAFFARELLI, F., Il rapporto di G.Spontini intorno alla riforma della Musica Sacra,
Atti I Congresso Internazionale Studi Spontiniani,Fabriano 1954.

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affatto trovati nelle Chiese e neppure nei templi di differenti Una sintesi del pensiero ceciliano sviluppatosi nellOttocento romantico pu
Comunioni nella Germania tutta, n in Francia, n in Inghilterra, n in trovarsi nel piccolo trattato di Angelo Nasoni uscito nel 1894, nel quale il sacerdote
Elvetia, n in altri Stati, ma solo nella mia Italia, nei Stati Pontifici e milanese, importante esponente dellAssociazione Italiana Santa Cecilia, sottolinea
segnatamente in Roma, dove il pi praticato da inesperti come debbasi senzaltro cercare uno stile precipuo per la musica sacra distinguendola
principianti e da inabili e non istruiti adulti, intrusi con irregolari mezzi da quella profana negli elementi tangibili:
nella usurpata carriera del non meritato diritto di battere musiche
nelle Chiese. La funesta cagione di tanto male deriva interamente Musica Sacra, o religiosa, o ecclesiastica, o liturgica, per
dalla inveterata furiosa discordia, che divide tutti i corpi ed Istituti noi quella musica che puossi applicare alla liturgia della Chiesa
musicali di Roma, dalla discordia fra la Congregazione ed Cattolica, come parte integrale ed ornamento di essa. Tutta laltra
Accademia di S. Cecilia...e la Cappella pontificia [...] musica profana, nella quale quindi comprendiamo non solo quella
immorale per lo scopo a cui tende, o per gli effetti, che destinata a
Il compositore non vuole certo negare i progressi dellarte musicale n dotare il culto produrre, ma anche lartistica, come viene chiamata, che pu non
solo di contrite melodie ma propone: aver nulla di svenevole e voluttuoso, e tuttavia non essere per altre
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ragioni musica religiosa.
Lo sbandimento delle sinfonie d'opera che si udivano
segnatamente nellistante della consacrazione e della consumazione Cos, esaltando larte del Palestrina, egli ne ammira la volont di riferirsi a
dellAgnello immacolato nella Santa Messa []. Intendo che la canoni oggettivi: laspetto tradizionale, nellutilizzo del canto fermo, la libert ritmica che
Musica di Chiesa trasporti i popoli in estasi verso il cielo lodando il lo avvicina al canto gregoriano, ed una valenza simbolica nel trattamento delle voci che,
Signore con melodie dolci, gaie, brillanti, fervorose, animate e similmente agli uomini, si muovono liberamente, eppure si incontrano nella pi sublime
piacevoli come gli Angeli e i Serafini ci immaginiamo noi che cantino armonia volgendosi a Dio:
e suonino in Paradiso, ma non mai a guisa di baccanti e demoni che
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gridano, urlano e bestemmiano su i teatri e nellinferno. S, squisitamente bella, sovranamente artistica, perch
squisitamente e profondamente religiosa la polifonia del Palestrina,
veramente degna di essere chiamata classica! Infatti alla base
Nuovo impulso alla ricerca ed al recupero di caratteristiche pure verr melodica o vi il canto fermo, per quanto rimaneggiato, o qualche
appunto dai Movimenti Ceciliani sorti in Italia, Francia e Germania attorno al 1830. Nati melodia diatonicamente sviluppata, sempre per a ritmo libero. Il
in seno anche alla stessa rinascita dello spiritualismo nellepoca romantica e del tempo e la battuta musicale vi si segna, non per produrre od indicare
generale sentimento cattolico si proponevano di restituire dignit e rilievo alla Musica il ritmo, ma solo per tenere combinate a modo le varie parti. Le voci
sacra ed in special modo a quella legata al culto, sottraendola agli influssi ed agli si intrecciano, si seguono, si imitano colla pi grande disinvoltura; ti
eccessi che giungevano dallimperante melodramma. Sostenuto da numerosi interventi sembrerebbero tutta prima slegate, libere e sciolte luna dallaltra,
della Santa Sede il movimento giunse a diversi risultati, da un lato con lavvio di una vagolanti nellincerto; ma tu le senti di continuo congiunte, non per
scientifica restaurazione del repertorio gregoriano, sempre autenticamente indicato necessit di struttura, ma, quasi direi per loro spontanea
come fonte primaria dispirazione, dallaltro con il recupero e la rivalutazione deliberazione, in una grandiosa, mirabile consonanza armonica.
dellincensata polifonia classica. Tra le voci fuori del coro spicca quella di Hector Berlioz Cos , che noi fedeli, non per un moto dinerzia, non costretti da una
che con la sua tipica irruenza, bolla invece Palestrina come monotono e tuttaltro che da fisica necessit, ma solo perch lo vogliamo, viviamo costantemente
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imitare. Troviamo sostenitori anche tra i maggiori compositori del tempo, tra cui congiunti a Dio ed a Ges Cristo.
Bruckner e Liszt, il quale da un lato compone opere monumentali come la Granmesse,
dallaltro offre un saggio di rinuncia alla sovradimensionalit ottocentesca, scegliendo un
atteggiamento raccolto ed intimo nella Missa Choralis o nel Requiem. Numerosi sono i 10
NASONI, A.,Del carattere distintivo della musica ecclesiastica,Tipografia Serafino
tentativi di contemperare le varie esigenze che sfociano in risultati interessantissimi
seppur diversi come lispirato e particolarissimo Requiem di Gabriel Faur.
Ghezzi , Milano 1894, p.8
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NASONI, A.,Del carattere distintivo della musica ecclesiastica,Tipografia Serafino
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CAFFARELLI, F., Il rapporto di G.Spontini intorno alla riforma della Musica Sacra, Ghezzi , Milano 1894, p.33
Atti I Congresso Internazionale Studi Spontiniani,Fabriano 1954.

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associato il canto gregoriano, alla bont di forme la colta e misurata espressione
polifonica ed alla universalit il considerare i nuovi linguaggi.
Il pensiero Ceciliano appare come un elemento di rottura con lideologia Il fine primario del periodo era contrastare i gravi abusi che la pratica teatrale
soggettiva romantica, verso una ricerca di essenzialit che ponga ancora luomo al aveva portato nella musica da chiesa sovvertendo forme e moduli a favore di uno
centro, ma non le sue passioni mondane. Il riferimento continuo a Palestrina dovrebbe spettacolarismo profano. Tuttavia tra i rischi connessi con la riforma di matrice
essere fonte senzaltro di chiarificazione e mai di fraintendimento. Infatti guardando al ceciliana naturalmente vi era una interpretazione restrittiva che poteva sfociare anche
pi grande polifonista della storia si sottintende sempre come il linguaggio della musica in un atteggiamento a suo modo inquisitorio, con il paradosso che si definissero
sacra debba tuttaltro che essere banale, e dunque che la semplicit, non contrastando inadeguate opere pur alte nei contenuti, e daltro canto, per il freddo rispetto esteriore
con la ricchezza dispirazione, debba ricercarsi nel non appesantire questo linguaggio di forme e dimensioni, si giudicassero degne composizioni di scarso valore. Oggi, per
con effetti estranei o esasperati. In questo senso certamente lo intesero Liszt e tuttaltre vie, si purtroppo materializzato questo rischio ed assistiamo costantemente
Bruckner, ma quanti altri? a stravolgimenti che credo mai lassociazione ceciliana avrebbe voluto immaginare.
Il processo di ridefinizione degli ambiti di appartenenza e del recupero per Anche il Concilio Vaticano II pone laccento sullimportanza della musica
quanto possibile di una identit della musica sacra culmina con il Motu Proprio del nella celebrazione. I padri conciliari dedicarono allargomento una apposita parte della
1903 di San Pio X, documento fondamentale in cui si rivendica limportanza assoluta costituzione Sacrosantum Concilium, fondamentale documento sulla liturgia,
della musica nel culto e si rimarca anche lesigenza di una educazione alla musica. Ad assegnando alla musica uno specifico valore ancillare; essa non 'sacra' a ragione di
Angelo Nasoni fu affidata la presidenza del comitato organizzatore del primo grande un delimitato stile o repertorio, ma nella misura in cui coerente all'azione liturgica. Il
congresso nazionale dellAssociazione Santa Cecilia dopo il Motu Proprio che si svolse criterio di distinzione dalla musica profana il riferimento al testo, senza per che qui
nei giorni 6-8 luglio 1905 e che port avanti tra le altre la proposta concreta di istituire sia menzionata o sostenuta l'idea riduttiva della comprensibilit, cos come essa era
una Scuola Superiore di Musica Sacra per la formazione dei maestri ed organisti con la stata discussa nel concilio di Trento.
prospettiva di ottenere dal Ministero della Pubblica Istruzione la parificazione del titolo. Il Concilio affida alla musica sacra un nuovo compito e le imprime un ulteriore
La sua fondazione si deve allopera instancabile di quello che sar anche il indirizzo. Ponendo in evidenza l'aspetto pastorale il documento apre alle manifestazioni
suo primo preside fino alla morte, Angelo de Santi. Questi cominci ad occuparsi di popolari e a generi poetici diversi, sollecita la partecipazione attiva dellassemblea ma
musica sacra dal 1883 operando in sintonia con lAssociazione Italiana Santa Cecilia, allo stesso tempo invita alla giusta ripartizione dei ruoli, riconosce dignit liturgica alla
diventandone presidente nel 1909, e costituendo, con le sue continue riflessioni, un lingua volgare e sostiene l'adattamento della liturgia a condizioni etniche, culturali e
innegabile stimolo alla promulgazione ed allattuazione dei principi contenuti nel Motu sociologiche, invitando i compositori allaccortezza nei confronti dei fedeli; con tutto ci
Proprio. Il 5 gennaio 1911, con lufficiale Placet di Pio X vide la luce la Scuola in ogni caso tiene nuovamente a confermare la gerarchia tradizionale espressa nel Motu
Superiore di Canto Gregoriano e Musica Sacra con il seguente Collegio Accademico: Proprio.
Antonio Gaisser, docente di Teoria Gregoriana; Antonio Rella, docente di Pratica Il Concilio dunque ribadisce ancora i valori della tradizione, ma laccento su
Gregoriana; Cesare Dobici, docente di Armonia Metodica; Filippo Capocci ed Ernesto una scelta di povert pone naturalmente una serie di questioni che possono aprire la
Boezi, docenti dOrgano; Rodolfo Kanzler, docente di Storia della Musica; Ildefonso strada a prassi diverse e ripercuotersi, in senso disgregante, sulla qualit della musica
Schuster, docente di Storia della Liturgia; Antonio Minetti, docente di Cerimoniale stessa e conseguentemente, come un circolo vizioso, sulla sua capacit di partecipare
Liturgico; Angelo de Santi, docente di Legislazione Ecclesiastica; Licinio Refice allazione rituale nel suo giusto ruolo.
docente di Composizione. Partecipare non pu voler anche significare ascoltare in meditazione? spesso
Allinizio del secondo anno accademico lo stesso Pio X indirizz si tralascia che per partecipazione attiva, nei documenti conciliari, inteso anche il
allassociazione Santa Cecilia il documento Expleverunt desiderii nostri per lodare ed silenzio. La difficolt di contemperare le diverse esigenze connesse al culto pone una
incoraggiare il proseguimento delle iniziative didattiche; da allora i vescovi di tutto il concatenazione di equivoci e problemi di ibridazione che portano con s il rischio di un
mondo si affrettarono ad inviare sacerdoti e laici presso la facolt Pontificia, della quale livellamento generale in senso negativo. Quel che si attua oggi, generalmente in Italia,
ho laltissimo onore di far parte, oggi conosciuta come Pontificio Istituto di Musica nel nome della partecipazione attiva, come musica duso in chiesa credo sia sotto gli
Sacra, prediletta figlia dellAssociazione, che ancor oggi rappresenta nel mondo il frutto occhi e nei timpani di tutti, ma pare che ai fedeli non spiaccia, o forse peggio, che gli sia
davvero autentico del Motu Proprio ed il punto di riferimento per la custodia la indifferente. Allora si ripropone in termini diversi e purtroppo ad un livello pi basso ci
diffusione, il rinnovamento della Musica sacra. che aveva frenato il Concilio di Trento, il dubbio che attanagliava nel 1749 il Papa della
Nel Motu Proprio si indicano principi fondamentali cui si deve conformare la Annus Qui, Benedetto XIV: dare ai fedeli solo ci che riconoscono pur di avvicinarli o
vera musica sacra: santit, bont di forme, universalit. Si prendono ad tentare di esortarli ad apprezzare qualcosa di pi idoneo, e soprattutto oggi, pi alto? E
esempio di questo i generi principali, il Canto Gregoriano, la polifonia classica e un giusto ora per la Chiesa livellarsi sempre verso il basso o venuto il momento di
terzo stile immaginato dai ceciliani che contemperi nel rispetto dei modelli i canoni spronare nuovamente lassemblea ad elevarsi? Chiaramente la prima ipotesi pi
della musica moderna. I generi rievocano i principi generali: alla santit pu essere semplice ed immediata.

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Licinio Refice, dotato di forte temperamento e natura appassionata, nonostante
il riconoscimento da parte di Pio XII della sua lunga attivit di insegnante e artista Bibliografia essenziale
messa al servizio della Fede e della Chiesa che contribu a risollevare le sorti della
musica sacra, pure si dovette misurare con numerosi dilemmi. Cosa pi adatto: un
sentimento indefinito di devozione, un gergo qualsiasi che tutti comprendano o FRANCO BAGGIANI, San Pio X, L. Perosi e lAssociazione italiana Santa Cecilia, Ed. ETS,
lespressione sincera in un idioma personale? Pisa 2003
La Missa Cantate Domino, con la sua peculiare vicenda, storicamente CHARLES BURNEY, Viaggio musicale in Italia, a cura di E.Fubini, EDT, Torino1979
emblematica di tale situazione che tuttavia ci sembra quasi inverosimile riportata ai FILIPPO CAFFARELLI, Il rapporto di G.Spontini intorno alla riforma della Musica Sacra, Atti
nostri giorni. Quel che si permette oggi durante alcune celebrazioni, in abuso di principi, I Congresso
ma soprattutto del buon senso e del gusto, rispetto poi invece al grande repertorio Internazionale Studi Spontiniani,Fabriano 1954.
sconsigliato o ritenuto talvolta inadeguato, farebbe almeno sorridere il maestro Refice. VALENTINO DONELLA, La musica in chiesa, Ed. Carrara, Bergamo 1995
Ho unesperienza diretta: una nubenda di mia conoscenza mi ha chiesto di consigliarle VALENTINO DONELLA, Dal Pruno al melarancio, Ed. Carrara, Bergamo 1999.
un coro per il suo matrimonio. Ingenuamente le ho elencato una serie di proposte VALENTINO DONELLA, Musica e Liturgia, Ed. Carrara, Bergamo 1991
tradizionali, al che, con aria spaesata ha replicato che preferiva proprio la musica di CARL DE NYS, La musique religeuse de Mozart,Paris, Presses Universitaires de France
chiesa, quella che fanno in parrocchia, descrivendomi i coretti da spiaggia con battimani 1982
e strumentario pop che avevo malinconicamente intuito e purtroppo ordinariamente ANGELO DE SANTI, La Musica a servigio del culto cattolico, in Civilt Cattolica,XI,XII,XIII,
ascoltato; non ho potuto che rispondere di rivolgersi a dei professionisti poich il coro Roma 1888.
da me indicato non aveva quel repertorio. KARL GUSTAV FELLERER, Geschichte der Katholishen Kirchenmusik, Schwann,
Questo aneddoto farebbe sorridere probabilmente anche quellumile Rossini Dusseldorf 1939
che defin la sua sublime Piccola Messa Solenne lultimo peccato mortale della LUIGI GARBINI, Breve storia della musica sacra, Il Saggiatore, Milano 2005
vecchiaia . ECKHARD JASCHINSKI, Kleine Geschichte der Kirchenmusik, Herder, Freiburg im Breisgau
Oggi le eminenze ecclesiastiche e gli operatori liturgici hanno anche la grande 2004.
missione di rendere alla chiesa una musica veramente degna del suo compito ed alla GIOVANNI BATTISTA KATSCHTHALER, Kurze Gheischichte der Kirchenmusik, Coppenrath,
Musica Sacra il ruolo e la dignit che da sempre le spetta. Il Verbo era Dio, la musica Regensburg 1893
il sacro, il rito. CESARE MARINACCI, La musica al tempo di Bonifacio VIII, in Il Bonifacio, 2,
Benedetto XIV si occup del problema con unenciclica, Benedetto XV segu Acc.Bonifaciana, Anagni 2006
con grande cura le vicende della musica sacra e del Pontificio Istituto di Musica Sacra, FELICE RAINOLDI, Sentieri della musica sacra, Roma, Edizioni LIturgiche,1996
continuando nellopera di attuazione del Motu Proprio. Mi piace pensare che Sua santit FELICE RAINOLDI, Traditio canendi, , Edizioni LIturgiche, Roma 2000
Papa Ratzinger, notoriamente amante della grande tradizione musicale, abbia voluto MARIUSZ SCHNEIDER Il significato della Musica, Rusconi (ed Ital.), Milano 1970
dare un segnale anche in questa direzione nello scegliere il nome di Benedetto XVI. GIOVANNI TEBALDINI, La musica sacra nella storia della liturgia, Unione Tipografica
Cattolica, Macerata 1904
ALFRED TOMATIS, Ecouter lunivers, Editions Robert Laffont, S.A., Paris 1995
PAUL ZUMTHOR, La presenza della voce, Il Mulino, Bologna 1984

Itinerari della Musica Sacra


Atti del Convegno internazionale di Studi Reficiani Tofani 2007

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