La colonna
vertebrale
Impariamo ad amare
la nostra colonna vertebrale
Sede legale - Presidenza: 20121 Milano
Piazzale R. Morandi, 6 (tel. 02 40308.900)
Direzione Generale: 20162 Milano
A cura di:
Via C. Girola, 30 (tel. 02 40308.703)
Direzione Scientifica: 20148 Milano
Sara Gilardi
Barbara Conti
Via A. Capecelatro, 66 (tel. 02 40308.564)
Unit operativa di rieducazione funzionale
Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne: 20121 Milano del Centro S. Maria al Monte di Malnate
Piazzale R. Morandi, 6 (tel. 02 40308.938) - Responsabile Dott. Fabio Trecate -
Quaderno a cura
del Coordinamento dei Centri per Gravi Cerebrolesioni Acquisite
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Dal curare
al prendersi cura
Non esistono malattie, ma malati, cio un dato modo di am- Lo stile don Gnocchi passa attraverso questa modalit di cura e
malarsi proprio di ciascuno e corrispondente alla sua profonda di compartecipazione con i mondi vitali dei pazienti, primo fra tutti
individualit somatica, umorale e psicologica. La grande abilit quello familiare.
del medico quella di riuscire a comprendere, o meglio a intu- La famiglia infatti il luogo costitutivo della nostra appartenenza, sta
ire, la personalit fisiologica di ciascun paziente. al centro della vita sociale e fa consistere la nostra identit personale.
Benessere e malessere del singolo sono spesso riconducibili al vissuto
Negli anni Cinquanta del secolo scorso don Carlo Gnocchi - oggi be- familiare ed altres il contesto pi appropriato per dire una parola
ato - aveva intravisto e denunciato con queste parole la possibile de- forte, decisiva sul senso del nostro vivere, gioire, soffrire.
riva della professione sanitaria. Unaffermazione che ben sottolinea la Intervenire su di essa costituisce il primo e fondamentale atto del
sua concezione antropologica, protesa a considerare ciascun paziente prendersi cura delle persone, soprattutto se sofferenti o in condizioni
come un unicum, una parola detta da Dio una volta sola, per sem- di bisogno.
pre, che necessita perci di una cura costante e sempre rinnovata, in
funzione delle sue tappe di guarigione e di recupero. Da ci questa piccola, ma pregevole, guida per le famiglie, finalizzata
Un modo di considerare luomo e il servizio sociosanitario che esige alla gestione di persone affette da gravi cerebrolesioni. Un opusco-
un impegno terapeutico a tutto campo e lelaborazione di un sapere lo che un significativo e concreto segno di questo mandato etico-
non univoco e non parcellizzato, messo a disposizione di tutti per la metodologico, che il beato don Gnocchi ha trasmesso alla sua Opera
difesa e la promozione della vita, sempre e comunque. Una solleci- come lascito testamentario e come invito a rendere la prossimit un
tudine per il malato che investe anche le buone relazioni che devono gesto concreto e quotidiano, dove la regola il dono, leccedenza che
intercorrere tra operatore sanitario e paziente, affinch la cura riesca oltrepassa il merito.
efficace e lunit della persona ne esca rafforzata.
Ringrazio gli operatori che hanno steso questo prezioso sussidio, che
ha la ricchezza di uninformazione scientifica essenziale e il calore di
chi si sente partecipe della sofferenza dei nostri malati, veri templi di
vita e nostre reliquie.
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Prefazione
Il dolore lombare si configura sempre come una complessa esperienza della lesione di un tessuto ci pu essere laccumulo di lievi traumatismi
percettiva, che comporta disagio fisico ed emotivo: ci si riflette sulla o leffetto di un carico importante imposto per un certo periodo di
qualit di vita delle persone e sulla collettivit in termini di spesa sani- tempo o la singola applicazione di un carico di rilievo.
taria e di mancata produttivit per assenza dal lavoro. Altra notevole variabile che pu condizionare tipologia ed entit della
I dati di prevalenza sulle lombalgie fanno emergere un eccesso di in- lesione la postura stessa del rachide al momento in cui viene attuata
cidenza e prevalenza nel personale di assistenza rispetto alla popola- lapplicazione e laggravio del carico.
zione generale (17% vs 12%). Appare evidente che la questione se chinarsi o accovacciarsi diventa
Sebbene leziologia del mal di schiena sia multifattoriale, una percen- molto pi complessa se si considerano: il tipo di lesione, la distribu-
tuale variabile tra il 30 ed il 40% degli episodi lombalgici riscontrabili zione del carico, leffetto della postura sul rachide e la tolleranza del
nel personale di assistenza da attribuire a manovre di mobilizzazione rachide al cedimento.
dei pazienti. In altri termini, la questione cruciale non tanto se sia meglio chinarsi
Il problema poi particolarmente sentito nellambito delle RSA (Re- o accovacciarsi per compiere il sollevamento, ma quanto il carico da
sidenze Sanitarie Assistenziali) strutture tipo protetto, destinate ad sollevare sia stato avvicinato al corpo per evitare la flessione comple-
anziani non autosufficienti, la cui comorbilit e dipendenza sia psi- ta del rachide (che rappresenta il fattore determinante il cedimento
chica che fisica, sono tali da non consentirne una facile gestione a anulare e la protrusione posteriore del materiale nucleare del disco).
domicilio. Dal momento che non esistono esercizi ideali per tutti i soggetti,
In queste strutture lelevato carico assistenziale e la non sempre ade- in grado di sollecitare in modo efficace ed omogeneo muscoli flessori
guata preparazione del personale da un punto di vista ergonomico, ed estensori con il minor carico possibile per le articolazioni, nellela-
rende indispensabili determinate iniziative indirizzate alla prevenzione borazione degli esercizi da proporre al personale, si voluto porre
della lombalgia. laccento sullaspetto educativo e sulla resistenza.
La letteratura pi recente sullargomento raccomanda lattuazione Sono stati proposti infatti esercizi selezionati, di durata maggiore e
precoce di misure a carattere rieducativo ed ergonomiche, con lo sco- comportanti poco sforzo perch un sempre maggior numero di studi
po proprio di evitare la cronicizzazione del problema. dimostra un valore profilattico maggiore della resistenza rispetto alla
Sebbene stiano emergendo prove a sostegno di un modello di trat- forza proprio nel conferire stabilit al tronco.
tamento specifico per la lombalgia, ancora molto varia la gamma
di pratiche terapeutiche ritenute genericamente valide per il mal di
schiena ed applicate nel contesto delle cosiddette Back School. La scelta degli esercizi nasce dallesperienza ormai consolidata dei fi-
Questo dipende in parte da un iter diagnostico quasi mai omogeneo sioterapisti che operano allinterno del Centro, fiore allocchiello di
e dalle difficolt nel realizzare studi controllati sulle diverse esperienze uno dei numerosi Servizi di riabilitazione funzionale della Fondazione
messe in atto. Don Gnocchi.
Mi sia consentito di esprimere un grazie particolare alle autrici del
Pertanto, diffusa la sensazione che molti degli esercizi proposti spes- libretto, alle Dottoresse Sara Gilardi e Barbara Conti per la dedizione,
so non abbiano un fondamento scientifico preciso ed esaustivo, che la simpatia e l alta professionalit con cui hanno portato avanti lim-
ne giustifichino la scelta. pegno a loro affidato, esattamente come indicato da Don Carlo che
E, daltronde, la metodologia utile a valutare gli esercizi pi idonei desiderava fare dei suoi Centri Laboratori di ricerca, scuole protese
rimane l EMG, ma non cos semplice effettuare misurazioni elet- ad alimentare le potenzialit del mistero damore, che c nel piano
tromiografiche sui muscoli pi profondi del rachide (psoas, quadrato di Dio.
dei lombi).
Inoltre occorre tener conto del fatto che allorigine dellinsufficienza o Dott. Fabio Trecate
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Introduzione
Il mal di schiena (rachialgia), a seconda di dove si manifesta, viene
definito lombalgia a livello lombare (nella parte bassa della schiena),
dorsalgia a livello dorsale (sotto o tra le scapole) e cervicalgia a livello
cervicale (nella zona del collo).
Prima di tutto importante sapere che le cause di una rachialgia
possono essere molteplici. molto difficile fare una diagnosi precisa;
sono poche, infatti, le volte in cui si riesce a diagnosticare la causa del
dolore con certezza scientifica.
Il mal di schiena pu essere causato da fattori meccanici, fattori psico-
sociali, fattori economici, posture e movimenti scorretti, forma fisica
scadente, sovrappeso, obesit, fumo, stress e fattori psicologici.
molto importante consultare il medico e lo specialista quando il
dolore persiste, ma importante essere dei pazienti attivi perch la
terapia deve iniziare dalla nostra intenzione di reagire.
La nostra Scuola della schiena (o Back-School) una scuola attiva e
ha come obiettivo linsegnamento del corretto utilizzo della colonna.
Si prefigge, infatti, di agire sui fattori di rischio in modo da essere
efficace non solo nella cura del sintomo, ma anche nella prevenzio-
ne delle ricadute, evitando di azionare il meccanismo che provoca il
malessere.
In linea con quanto espresso dalla Carta dei Valori della Fondazione
Don Gnocchi, questo libretto intende essere un contributo nella dire-
zione di una sempre maggiore attenzione ai bisogni degli Operatori
nel loro ambito di lavoro.
Lquipe
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La colonna vertebrale
Cenni di anatomia
La colonna vertebrale, detta anche rachide, costruita dalla sovrap- Le funzioni fondamentali del rachide sono:
posizione di piccole ossa, le vertebre. sostenere come un vero pilastro il nostro organismo;
Il numero delle vertebre che costituiscono la colonna pu essere 33 proteggere il midollo spinale (che passa nel canale vertebrale).
o 34. (Fig. 1)
La sovrapposizione delle vertebre forma infatti un canale chiuso in cui
7 cervicali contenuto il midollo spinale, unimportante struttura nervosa da cui
Fig. 1
partono i nervi che raggiungono i diversi organi del nostro corpo tra
cui gli arti superiori ed inferiori.
Interposti tra una vertebra e laltra ci sono i dischi intervertebrali, una
12 dorsali struttura composta da una sostanza fluido-elastica costituita da una
parte centrale detta nucleo polposo che circondato da un anello
fibroso che lo mantiene al suo interno (Fig. 3).
5 lombari
I dischi intervertebrali rendono possibili i movimenti tra le vertebre
e sono capaci di assorbire gli urti e le pressioni a cui sottoposta la
5 sacrali (che formano losso sacro) colonna vertebrale.
4-5 coccigee (che formano il coccige)
nucleo polposo
Fig. 3
Vista posteriormente la colonna appare DIRITTA mentre, vista di pro-
filo, presenta 4 CURVE FISIOLOGICHE: anello fibroso
lordosi cervicale
cifosi dorsale
lordosi lombare
curva sacrale
Col passare degli anni il disco comincia lentamente a degenerare:
diminuisce di spessore
lordosi cervicale aumenta in larghezza (caratteristica che porta ad una diminuzione
Fig. 2
della statura dellindividuo).
curva sacrale
midollo spinale
nervo spinale
ernia discale
la cui funzione quella di sopportare ed ammortizzare le sollecita- disco intervertebrale
zioni in compressione dovute alla forza di gravit ( Fig. 2).
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La colonna vertebrale
nucleo polposo erniato consigliabile comunque rivolgersi al medico fisiatra nel caso in cui il
dolore persista, si ripresenti con una certa frequenza e sia accompa-
gnato da formicolii, perdita di forza, malessere generale, ecc
corpi vertebrali
radici nervose
disco intervertebrale
CONSIGLI PRATICI
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La colonna vertebrale
Come prevenire
il mal di schiena Quando siamo in piedi a lungo
Consigli preventivi Quando siamo costretti a stare per lungo tempo in piedi fermi im-
Il riposo notturno portante per scaricare il peso sugli arti inferiori e non sulla colonna:
mantenere gli arti inferiori leggermente divaricati (il carico uni-
Le posizioni migliori da poter utilizzare a letto sono: forme su entrambe le gambe)
supina con un eventuale cuscino sotto le ginocchia flettere alternativamente una gamba appoggiandola su un sup-
sul fianco con un eventuale cuscino tra le gambe e le ginocchia porto basso.
flesse.
prona (posizione peggiore) con un cuscino sotto la pancia per di- Quando si deve lavorare in piedi (fig. 7)
minuire liperlordosi lombare che si crea in questa posizione (fig. 6).
Non bisogna stare con la schiena curva.
necessario alzare il piano di lavoro in modo che i gomiti siano
Non esiste in realt una posizione ideale per tutti. E il dolore a guidare
flessi ad angolo retto.
la persona nella scelta della postura pi adatta alle proprie esigenze.
Appoggiare alternativamente un piede su un rialzo.
Limportante utilizzare una rete sufficientemente rigida per consen-
tire di mantenere le curve fisiologiche, un materasso che non si de- Fig. 7
no si
formi e che si accordi alla rete che lo sostiene (ideale un materasso
in lattice o ortopedico con molle insacchettate) e un cuscino che
consenta di mantenere il capo allineato al resto del corpo.
Fig. 6
Quando si stira (Fig. 8)
Evitare di tenere lasse troppo basso ma regolarlo in modo da
no tenere la schiena dritta.
Appoggiare in modo alternato un piede su un rialzo.
Eventualmente sedersi.
Evitare di stirare per pi di unora di seguito.
no
Fig. 8
no si si
si
si
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no no no
Fig. 10 Fig. 12
no si
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no si
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La colonna vertebrale
Respirazione diaframmatica:
Inspirare (tirare dentro) profondamente laria dal naso gonfiando
la pancia
Espirare (soffiare fuori) lentamente laria dalla bocca a labbra soc-
chiuse sgonfiando laddome.
no si
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9) Posizione di partenza:
13) Posizione di partenza: seduto sui talloni, palla tra le mani
4 zampe con ginocchia leggermente aperte, braccia tese a livello Flettere lentamente il tronco allungando la colonna in avanti facen-
delle spalle, fissare l apalla con i pollici do rotolare la palla
Mantenendo la schiena diritta allungare la gamba sinistra indietro Tenere il sedere appoggiato ai talloni
Estendere sollevando da terra la gamba cercando di mantenere Mantenere la posizione per 5-10 secondi
lequilibrio e senza inclinare il bacino Risalire lentamente fino alla posizione di partenza
Tenere per 5 secondi
Ripetere lesercizio con laltra gamba
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La colonna vertebrale
Esercizio di stretching
per i polsi
Dopo aver eseguito gli esercizi a 4 zampe con la palla, utile effet-
tuare un esercizio di stretching dei muscoli estensori del polso che
vengono molto sollecitati.
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La colonna vertebrale
1) Posizione di base
Seduto su uno sgabello senza braccioli e senza schienale
Mantenere la schiena diritta
Appoggiare bene i piedi al pavimento leggermente divaricati
Testa diritta e sguardo rivolto in avanti
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Appendice
ALCUNE SEMPLICI REGOLE
Informazioni e colloqui
Annotazioni I medici di reparto ricevono quotidianamente i famigliari presso lo studio medico negli orari
riportati negli avvisi affissi allingresso del reparto di degenza.
Si consiglia di approfittare degli orari di ricevimento messi a disposizione evitando di richiedere
informazioni sbrigative nellincrociare i medici ed il personale di reparto nei corridoi o in altri
spazi comuni.
Si consiglia di favorire la diffusione delle informazioni mediche allinterno della famiglia e della
cerchia degli amici. Si evita in tal modo che vengano richieste da pi parti le medesime infor-
mazioni.
Gli orari di visita sono affissi allingresso del reparti di degenza. Orari differenti possono essere
concordati, in casi selezionati, con la caposala.
Negli orari di visita, evitare assolutamente di affollare le camere di degenza, alternandosi al
capezzale del proprio congiunto.
Evitare di stazionare nei corridoi di reparto, arrecando disturbo ai pazienti ed intralciando il
lavoro degli operatori sanitari.
Utilizzare, per la salutare socializzazione, gli spazi comuni esterni al reparto.
La richiesta di certificati sanitari pu essere inoltrata alla Segreteria Medica e/o al medico di
reparto. La richiesta, salvo condizioni di particolare urgenza, verr evasa in seconda giornata.
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POLO LOMBARDIA 2
La rete tra i Centri della Fondazione Don Gnocchi Direttore: dott. Maurizio Ripamonti
Responsabile attivit sanitarie e assistenziali:
dott. Roberto Caprioli
Torino, Milano, Rovato (BS), Salice Terme (PV), Sarzana (SP), SantAngelo dei Lombardi (AV).
Da tempo la Fondazione Don Gnocchi in prima linea con numerose strutture attive sul fronte MILANO
dellassistenza a pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite (GCA) o in stato vegetativo (SV), dalla Istituto Palazzolo-Don Gnocchi
presa in carico riabilitativa fino alla fase degli esiti e del reinserimento sociale. Via Don Luigi Palazzolo 21
Un impegno quotidiano, con oltre 250 pazienti ricoverati ogni anno, una rete davanguardia
Nucleo di Accoglienza per Persone
e un elevato numero di professionisti (medici specialisti, infermieri, operatori assistenziali, fisiote-
in Stato Vegetativo
rapisti, logopedisti, psicologi, terapisti occupazionali, assistenti sociali) impegnati e coinvolti nei Responsabile medico:
percorsi di cura. dott.ssa Guya Devalle
In considerazione della complessit che comporta curare e riabilitare persone in tali condizioni, Letti dedicati: 30
dallinizio del 2009, la Fondazione Don Gnocchi ha ritenuto opportuno creare un Coordina-
Tel. 02 3970.3605 - 02 3970.3618
mento dei Centri per Gravi Cerebrolesioni Acquisite, affidato alla prof. Anna Mazzucchi,
Fax 02 3970.3602
neurologa con comprovata esperienza in questo settore della riabilitazione. Email: gdevalle@dongnocchi.it
Nei primi due anni di attivit il Coordinamento ha ottenuto importanti risultati: vengono svolte
con regolarit riunioni programmatiche a seguito delle quali nei Centri vengono condivise varie POLO LOMBARDIA 1
procedure organizzative e procedurali, strumenti di lavoro, specialisti per la formazione delle di- Direttore: dott. Diego Maltagliati
verse figure professionali, competenze per la stesura di documenti, percorsi per laggiornamento Responsabile attivit sanitarie, assistenziali
e per la ricerca (lIstituto Palazzolo di Milano inserito in alcuni studi multicentrici nazionali e socioeducative: dott. Marco Triulzi
sugli stati vegetativi; in altri Centri vengono condotte ricerche cliniche e di efficacia riabilitativa; il SALICE TERME (Pavia)
Centro di Sarzana ha contribuito attivamente alla preparazione di uno dei documenti preliminari Centro S. Maria alle Fonti
della recente Consensus Conference sulla Riabilitazione Ospedaliera delle Gravi cerebrolesioni Viale Luigi Mangiagalli 52
acquisite; il Centro di S. Angelo dei Lombardi impegnato in ricerche sulla efficacia riabilitativa).
Nucleo di Accoglienza per Persone
in Stato Vegetativo
Di seguito, le schede sintetiche di ciascuna struttura. Responsabile medico:
Tali realt si differenziano da regione a regione in base alle diverse normative locali. Liter di dott.ssa Ilaria Fontana
ciascun paziente in stato vegetativo o in stato di minima coscienza al termine del percorso riabi- Letti dedicati: 10
litativo pu essere pertanto diverso a seconda della zona di residenza.
Tel. 0383 945.611
Fax 0383 945.678
Email: info.salice@dongnocchi.it
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POLO LOMBARDIA 3 POLO PIEMONTE-LIGURIA
Direttore: dott. Tiberio Boldrini Direttore: dott. Carlo Sironi
Responsabile attivit sanitarie, assistenziali Responsabile attivit sanitarie e assistenziali:
e socioeducative: dott. Mauro Ricca dott. Giorgio Martiny
58 59
IL FONDATORE LOPERA
Nato a San Colombano al Lambro (Milano) il 25 ottobre 1902, Carlo Istituita per assicurare cura, riabilitazione e integrazione sociale ai mu-
Gnocchi viene ordinato sacerdote nel 1925. tilatini, vittime della barbarie della guerra, la Fondazione ha progressi-
Assistente doratorio per alcuni anni, poi nominato direttore spiritua- vamente ampliato nel tempo il proprio raggio dazione.
le dellIstituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Oggi nei Centri della Fondazione sono accolti, curati, assistiti:
Allo scoppiare della guerra si arruola come cappellano volontario e
parte, prima per il fronte greco-albanese, e poi - con gli alpini della pazienti con ogni forma di disabilit, per cause congenite
Tridentina - per la campagna di Russia. o per cause acquisite, dallet evolutiva allet adulta;
Nel gennaio del 43, durante limmane tragedia della ritirata del con- pazienti di ogni et che necessitano di interventi riabilitativi
tingente italiano, si salva miracolosamente. Ed in quei giorni che, di carattere ortopedico, neurologico, cardiologico, respiratorio,
assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volont, oncologico;
matura in lui lidea di realizzare una grande opera di carit, che trover
compimento, a guerra finita, nella Fondazione Pro Juventute. anziani non autosufficienti, in parte affetti da Alzheimer
Muore il 28 febbraio 1956. Lultimo suo gesto profetico la donazio- e Parkinson
ne delle cornee a due ragazzi non vedenti quando ancora in Italia il
trapianto dorgani non era regolato da apposite leggi. malati oncologici in fase terminale;
Il 25 ottobre 2009, in piazza Duomo a Milano, stato solenne- pazienti con esiti di coma e in stato vegetativo persistente
mente proclamato Beato.
Intensa, oltre a quella sanitario-riabilitativa, socio-assistenziale e socio-
educativa, lattivit di ricerca scientifica e di formazione ai pi diversi
livelli.
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LE STRUTTURE DELLA FONDAZIONE DON GNOCCHI POLI TERRITORIALI E CENTRI
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Back-School.
La colonna
vertebrale
Impariamo ad amare
la nostra colonna vertebrale
Sede legale - Presidenza: 20121 Milano
Piazzale R. Morandi, 6 (tel. 02 40308.900)
Direzione Generale: 20162 Milano
A cura di:
Via C. Girola, 30 (tel. 02 40308.703)
Direzione Scientifica: 20148 Milano
Sara Gilardi
Barbara Conti
Via A. Capecelatro, 66 (tel. 02 40308.564)
Unit operativa di rieducazione funzionale
Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne: 20121 Milano del Centro S. Maria al Monte di Malnate
Piazzale R. Morandi, 6 (tel. 02 40308.938) - Responsabile Dott. Fabio Trecate -
Quaderno a cura
del Coordinamento dei Centri per Gravi Cerebrolesioni Acquisite