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La scuola atletica

Gli antichi storici ci hanno lasciato tanti scritti dai quali si evince la gloria degli
atleti crotoniati nelle diverse gare olimpiche della Magna Grecia. La prestanza fisica e l
armonico sviluppo fisico-psichico dei crotoniati , sono da collegare alla fusione tra le
popolazioni indigene e gli achei, alla forza necessaria, che dovevano avere gli uomini per
affrontare le fatiche indispensabili per lo sviluppo del territorio, allaria salubre che si
respirava in questi luoghi, ad una vita morale ancestrale, dettata anche dagli insegnamenti
pitagorici, ad una sana alimentazione, da ci i famosi detti Nihil Crotone salubrius,
Niente pi salubre di Crotone, e, come affermava Strabone lultimo dei Crotoniati vale il
migliore dei greci. Tale detto precedette quello di Erodoto quando celebrava la fama dei
medici crotoniati I medici di Crotone sono i primi del mondo, secondi quelli di Cirene.Teocrito
nel IV Idillio affermava che tra tutte le citt dItalia, Crotone eccelleva per la sua potenza e
per tutte quelle virt che rendono felice un popolo. Come affermava Cicerone i crotonesi
sopravanzavano di molto gli altri nella forza fisica e nel valore e con somma lode riportarono in
Patria molte vittorie nellagone ginnico. Gli allenamenti , come afferma il Ciaceri ,
richiedevano il ricorso alligiene e ad una sana nutrizione e che stabiliva il giusto
equilibrio . Ci lascia supporre che proprio da Crotone nasce il principio che paragona
latletismo ad una scienza medica ecco perch la venuta di Pitagora abbia potuto giovare
alla prosperit dellatletismo di Crotone dando vigoroso impulso con la sua impronta
morale che lo distingueva : perfetta sanit di anima e corpo.
Poche notizie si hanno invece sulla istituzione e sul funzionamento di una scuola
Atletica crotoniate. Dalle tante vittorie conseguite dagli atleti crotoniati, primo Milone, si
desume che a Crotone doveva esserci una vera scuola e che questa doveva esistere gi
prima della venuta del grande Pitagora. Ma nessuno storico ha scritto dellesistenza di
tale palestra, ci si chiede dove potesse sorgere questa scuola o famosa palestra crotoniate ,
che allenasse gli atleti , esiste per, un documento , si tratta di un poemetto greco dal titolo
I palestritiche alcuni attribuiscono a Riano ( 1 sec. A. C.), altri a Partenio ( 2 sec. a.C.)
che indica il luogo dove sorgeva la scuola atletica, .secondo tale documento le attivit
ginniche si svolgevano in una palestra sita ai piedi dellacropoli ( oggi Castello Carlo V),
esposta verso a nord verso Neto .
La Palestra o Gynnasium era anche una scuola di cultura. Secondo la descrizione che ne fa
Vitruvio in De architectura la palestra era costituita da un Peristilio ( cortile) di forma
quadrata o rettangolare , uno Stadio con portici e colonnati semplici e doppi a secondo
dei lati , conteneva anche un bagno freddo Lutron il elae thesium per conservare lolio
utilizzato per le frizioni degli atleti, e la concamerata sudatis. Attorno stavano le Esedre
munite di sedili, dove i rettori insegnavano. Nella palestra cera anche la stanza dei sacchi
di cuoio per le esercitazioni al pugilatoCoriceum, un serbatoio di acqua calda per lavarsi,
Calida lavatio . In onore degli Dei, a Crotone si svolgevano feste, giochi ginnici e atletici,

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come avveniva a Metaponto nel V secolo, prima dellarrivo di Pitagora . Da queste
palestre uscivano quei campioni famosi in tutta la Magna Grecia.
Le tante vittorie conseguite dagli atleti crotoniati, ci fanno dedurre che una scuola
atletica, come quella medica, doveva esistere ed erano famose ancor prima della venuta a
Crotone di Pitagora. Infatti, il primo tra gli atleti crotoniati vincitore alle Olimpiadi del 672
a.C. ( si svolgevano ogni 4 anni) fu Daippos, che vinse nel Pugilato e Plauto nel 704 a.C. quasi
due secoli prima della nascita di Pitagora, e proprio perch questa nostra citt era gloriosa
e famosa, Pitagora la scelse per fondare la sua scuola italica . Accanto a Daippos ci furono
tanti altri vincitori come Gauchia,(588) Eratostene,(576) Ippostrato,( 564) Diogneto, Isomaco ,
Timasiteo ed altri ancora. La citt di Crotone, infatti, era gi famosa, per questo Pitagora la
scelse quale sede della scuola Pitagorica. Gauchia era talmente invincibile nel pugilato
che, come si diceva, neanche Polluce o Ercole sarebbero stati capaci di sostenere una
partita di pugilato. Era talmente forte che lo si paragova ad un eroe divinizzato. la
supremazia di Crotone fu tanta che in una stessa Olimpiade vinsero in tutte le discipline.
La capacit fisica e psicologia degli atleti, molto probabilmente, da attribuire alla famosa
scuola medico-igienica crotoniate, che seguiva gli atleti, e che trovava pieno
riconoscimento nel principio alcmeonico dellequilibrio tra nutrizione e prestanza fisica .
Da Crotone part il principio che latletismo fosse supportato dalla scienza medica, lo
stesso Pitagora diede maggiore impulso a tale teoria : mente sana in corpo sano. Gli
atleti crotoniati si esercitavano, oltre che nel pugilato, anche nella corsa, nella lotta, nel
lancio del disco, nel giavellotto ecc.. soprattutto si distinsero nel pancrazio (specie di lotta
libera) di cui Milone fu un grande campione. Gli atleti crotoniati sbalordirono il mondo
greco. Alcuni furono famosissimi e vinsero varie volte nei giochi olimpici, istmici e nemi:
come Astilo, Filippo di Butacide, Isomaco, Lenimo, ecc..in questa epoca sorsero a Crotone
tante palestre per i pugili, per i tiratori della lancia e del disco, campi recitanti per
lesercitazione dei lottatori La fama della scuola atletica Cotoniate non fu rappresentata
solo da Milone ma da altri atleti dei quali parleremo in seguito: La supremazia di Crotone
era tale che in una stessa olimpiade i sette vincitori erano tutti crotoniati.
Comunque, la storia ci tramanda un lungo elenco di atleti famosi dei quali diamo i relativi
nomi: Antoneone, Leonimo, Egone, Faillo, Timositeo, Glauco, Isomaco, Formione, Filippo,
Butacide, Milone Agea, Egilo, Antinedonte, Aston, Briante, Astilo, Bulogora, Dimante,
lppostrato, Itanco, Milias, Friciade, Rodippo, Teanore, Tineo, Timasiteo, Diogeneto, Icco,
Crisone, Ismacho Ed a questo, elenco dovremo aggiungerne altri cittavicine come come
Isomaco, Tisicrate, Eutimo da Locri ( che divenne leroe della leggenda di Temesa),
Aggesidamo di Locri (le cui vittorie furono cantate da Pindaro), Periero di Terina, Dicone
di Caulonia, Isidoro, Damone, Dionosidoro, Arignoto, Clancia, Smicrina (352), Mjs (336),
Pologreggio che fu anche gran capitano Crotoniate.
Nel periodo di Pitagora sorsero a Crotone altre palestre per le specifiche attivit: pugilato,
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campi per la corsa, per tiratori di lancia , completi di spogliatoi per vestirsi e spalmarsi il
corpo di olio e polveri profumate .
Milone Il massimo esponente della Scuola Atletica , il pi famoso di tutti fu Milone
figlio del cotoniate di purosangue Diotimos, divenuto poi pitagorico. Di Lui si diceva che
aveva appena dieci anni quando vinse la prima gara di lotta nel 540 a.C., dieci anni prima
della venuta di Pitagora , ottenne sei vittorie a Olimpia, sette nei giochi pitici, dieci negli
istmici, nove nei nemei. I giochi istmici si celebravano a Corinto, in onore di Poseidone
(Dio del mare); i giochi nemei si celebravano nella valle di Nemea; e i giochi pitici si
celebrano ogni quattro anni a Delfi, in onore di Apollo ( Pizio). Fu il primo atleta a
ricevere una corona olimpionica. Sulla forza di Milone si raccontavano fatti straordinari. Fu
il pi forte e robusto tra gli atleti crotoniati, primo tra i discepoli di Pitagora, nonch suo
genero avendo sposato la figlia Mya . Apprendiamo dagli storici che fu il comandante del
potente esercito che sconfisse e distrusse nel 511a.C. Sibari. Dionigi dAlicarnasso scrive
che Milone fu anche un famosissimo filosofo e fu il primo a ricevere la corona ad Olimpia,
sappiamo anche dagli storici che ebbe eretta una statua ad Olimpia, opera dello scultore
cotoniate Dameas, ed unaltra statua posta nello Heranion lacinio di Crotone. Si dice che
tale statua fu distrutta dal popolo crotonese indignato quando Milone si alle con il
tiranno di Siracusa e si trasfer in quella citt. Di lui si dice che fren la caduta delledificio
della scuola , sorreggendo una colonna che stava per crollare con la sola forza di una
mano, finch tutti riuscirono a fuggire e mettersi in salvo, poi fugg anche lui e ledificio
croll. Durante i giochi a Olimpia uccise un toro con il pugno della mano destra, se lo
caric sulla spalla e lo trasport nello stadio , poi se lo mangi tutto. Guid lesercito
crotoniate nella guerra contro Sibari, riuscendo a sconfiggere i sibariti. Come racconta
Diogene Laerzio e tanti illustri scrittori , mor tragicamente. Un giorno, percorrendo, i
boschi della Sila, vide un enorme tronco di quercia parzialmente spaccato; il taglialegna
non avendo ultimato il lavoro, gli aveva lasciato infisso il cuneo. Milone mise le mani nel
tronco ancora verde per allargare la fenditura, ma il cuneo cadde e il tronco si rinchiuse
imprigionando le mani delleroe, che poco dopo, fu sbranato dai lupi.
Astilo crotoniate Fu un atleta e filosofo di grande valore e anche filsofo, uno dei
migliori vincitori dei giochi olimpici, ne vinse tre di seguito. In ricordo della sua prima
vittoria alle olimpiadi nel 488a. C. lo scultore reggino Pitagora fece una statua che fu eretta
nel santuario di Hera Lacinia in Crotone. Si racconta che Astilo avesse rinunciato alla
cittadinanza di Crotone per assumere quella di Siracusa, i crotonesi indignati per tale
offesa, fecero abbattere la statua, si ritirarono dalle olimpiade, per far oscurare le
Olimpiadi greche, e istituirono altri giochi ai quali parteciparono i greci dItalia, di Sicilia e
di altre regioni amiche. Nelle occasioni dei giochi furono coniate monete con effige di corse
di cavalli, per come racconta il grande scrittore crotonese Angelo Vaccaro in Kroton, ma i
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contadini che trovarono le monete non li consegnarono al museo, per cui non stato
possibile ricostruire dettagliatamente la storia.
Filippo il Bello Fu un guerriero atleta di elevata statura ed eccezionale prestanza fisica,
ritenuto il pi bello tra tutti gli ellenici. Nacque a Crotone nel VI secolo a. C. Secondo
quanto tramandato dagli storici , i crotoniati vinsero tredici su ventisei Olimpiadi. Aveva
sposato la figlia del Tiranno di Sibari, Telis. Quando scoppi la guerra contro Sibari,
Filippo abbandon Sibari temendo che il feroce Telis, non lavrebbe risparmiato e invece di
tornare a Crotone, temendo anche qui la sua incolumit, prese parte alla spedizione contro
la Sicilia, dopo essersi distinto per il suo valore, mor in battaglia .
Egone Atleta pastore crotoniate, dotato di una forza pari a quella di Ercole, gli storici ci
tramandano che spesso andava in montagna, abbatteva un toro alla volta e li portava in
dono alla sua amata
Leonino Forte atleta crotoniate, prese parte alla sfortunata battaglia del Sagracontro i
locresi, di lui se ne occuparono Strabone, Cicerone, Plutarco , Giustino e Pausania. Il suo
nome legato alla sfortunata battaglia del Sagra. La leggenda afferma che Leonino fu
ferito da Aiace,tradizionale re dei Locresi, apparso come un fantasma durante la battaglia.
Ferito consult lOracolo di Delfo,la Pitia lo consigli a recarsi nellisola di Leucea, dove
nessuno mai era approdato. Qui incontr Achille ed Elena , questa gli consigli di andare
da Stesicoro per avvertirlo che la cecit da cui era affetto, era un castigo deglidei a causa
degli indecorosi versi da lui scritti. Leonino ubbid , guar e anche Stesicoro riacquist la
vista. Questa la leggenda, ma storicamente comprovata lesistenza di Leonino.
Formione Formione aveva eccezionale prestanza fisica, bello daspetto e brillante
guerriero. Fu comandante delle truppe nella sfortunata battaglia del Sagra contro i
locresi, dove rimase ferito. Secondo la leggenda, per la sua ferita inguaribile, consult
loracolo di Delfo e la Pitia gli disse di consultare un medico di Sparta, che sarebbe stato il
primo uomo che avesse incontrato per la strada e lo avesse invitato a cena. Entrato in citt
incontro un uomo di bellaspetto che lo invit a cena a casa sua. Questuomo lo guar
mediante la raschiatura della punta della lancia.
Faillo Nacque a Crotone e visse nel VI secolo A.C. famoso atleta , vinse tre volte nelle
Olimpiadi di Delfo nei giochi pitici. A Delfo gli fu eretta una statua per la sua bravura,
nellepigrafe posta sotto la sua statua era scritto che saltasse 55 piedi e lanciasse il disco a
95 passi. Partecip volontariamente e a sue spese alla Battaglia di Salamina contro i
Persiani, vincendo Dario, lultimo re di Persia, salv la Grecia , per questo ricevette in
dono, una nave carica di bottino. Prova dellesistenza di quest atleta ci stata fornita dal
ritrovamento tra larea di capo Colonna e larea di Capo Rizzuto, di un ceppo arenario a
forma di parallelepipedo, contrassegnato sui lati da una epigrafe in caratteri achei cos

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tradotto dal Soprintendente Prof. Jacopo Sacro a Giove Milichios, Faillo eresse fu
ritenuto il primo nella corsa armata.

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