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Universit degli studi di Cagliari

Dipartimento di Ingegneria Strutturale

Corso di aggiornamento
Unit 4: PIASTRE IN C.A. E INSTABILIT

RELATORE: Ing. Daniel Meloni


daniel.meloni@unica.it

25 Giugno 2010

- NORMATIVA (D.M.2008, EC2)


NORMATIVA TECNICA ITALIANA

SUL CALCOLO E LA VERIFICA DELLE PIASTRE LE NTC SONO


ABBASTANZA VAGHE E CARENTI. POCHE SONO LE INDICAZIONI
FORNITE, PERCI IMPLICITAMENTE E D ESPLICITAMENTE SI VIENE
RIMANDATI AD ALTRI CODICI NORMATIVI O LETTERATURA
AUTOREVOLE, QUINDI P.E. ALLEUROCODICE2, O LE NORMATIVE
INGLESI.

Nel seguito verranno riportati gli unici passaggi utili al trattamento


delle piastre in c.a.

ANALISI STRUTTURALE

La Normativa d delle indicazioni generiche, che per autorizzano


alluso dei metodi di analisi sinora esposti: analisi elastica (metodo
del telaio equivalente), Strip method e Yield Line Theory (Analisi
Plastica). Nella circolare non vengono date ulteriori indicazioni utili,
se non quelle legate alla ridistribuzione plastica delle sollecitazioni.

4.1.1 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA E METODI DI ANALISI


La valutazione della sicurezza va condotta secondo i principi fondamentali ed i
metodi precisati al Cap. 2. In particolare per lanalisi strutturale, volta alla
valutazione degli effetti delle azioni, si potranno adottare i metodi seguenti:
a) analisi elastica lineare;
b) analisi plastica;
c) analisi non lineare.
(omissis)

4.1.1.1 Analisi elastica lineare


Lanalisi elastica lineare pu essere usata per valutare gli effetti delle azioni sia
per gli stati limite di esercizio sia per gli stati limite ultimi. Per la
determinazione degli effetti delle azioni, le analisi saranno effettuate
assumendo:
- sezioni interamente reagenti con rigidezze valutate riferendosi al solo
calcestruzzo;
- relazioni tensione deformazione lineari;
- valori medi del modulo delasticit.

Per la determinazione degli effetti delle deformazioni termiche, degli eventuali


cedimenti e del ritiro le analisi saranno effettuate assumendo:
- per gli stati limite ultimi, rigidezze ridotte valutate ipotizzando che le sezioni
siano fessurate (in assenza di valutazioni pi precise la rigidezza delle sezioni

1
fessurate potr essere assunta pari alla met della rigidezza delle sezioni
interamente reagenti);
- per gli stati limite di esercizio, rigidezze intermedie tra quelle delle sezioni
interamente reagenti e quelle delle sezioni fessurate.

Per le sole verifiche agli stati limite ultimi, i risultati dellanalisi elastica possono
essere modificati con una ridistribuzione dei momenti, nel rispetto
dellequilibrio e delle capacit di rotazione plastica delle sezioni dove si
localizza la ridistribuzione. In particolare la ridistribuzione non ammessa per i
pilastri e per i nodi dei telai, consentita per le travi continue e le solette,
a condizione che le sollecitazioni di flessione siano prevalenti ed i rapporti tra le
luci di campate contigue siano compresi nellintervallo 0,5-2,0. Per le travi e le
solette che soddisfano le condizioni dette la ridistribuzione dei momenti
flettenti pu effettuarsi senza esplicite verifiche in merito alla duttilit delle
membrature, purch il rapporto tra il momento dopo la ridistribuzione ed il
momento prima della ridistribuzione risulti: 1 0,70 (max 30%).
I valori di si ricavano dalle espressioni:

dove x laltezza della zona compressa ed cu definita in 4.1.2.1.2.2.

4.1.1.2 Analisi plastica


Lanalisi plastica pu essere usata per valutare gli effetti di azioni statiche e per
i soli stati limite ultimi. Al materiale si pu attribuire un diagramma tensioni-
deformazioni rigido-plastico verificando che la duttilit delle sezioni dove si
localizzano le plasticizzazioni sia sufficiente a garantire la formazione del
meccanismo previsto.
Nellanalisi si trascurano gli effetti di precedenti applicazioni del carico e si
assume un incremento monotono dellintensit delle azioni e la costanza del
rapporto tra le loro intensit cos da pervenire ad un unico moltiplicatore di
collasso. Lanalisi pu essere del primo o del secondo ordine.

4.1.1.3 Analisi non lineare


Lanalisi non lineare pu essere usata per valutare gli effetti di azioni statiche e
dinamiche, sia per gli stati limite di esercizio, sia per gli stati limite ultimi, a
condizione che siano soddisfatti lequilibrio e la congruenza.
Al materiale si pu attribuire un diagramma tensioni-deformazioni che ne
rappresenti adeguatamente il comportamento reale, verificando che le sezioni
dove si localizzano le plasticizzazioni siano in grado di sopportare allo stato
limite ultimo tutte le deformazioni non elastiche derivanti dallanalisi, tenendo
in appropriata considerazione le incertezze.
Nellanalisi si trascurano gli effetti di precedenti applicazioni del carico e si
assume un incremento monotono dellintensit delle azioni e la costanza del
rapporto tra le loro intensit. Lanalisi pu essere del primo o del secondo
ordine.

2
VERIFICHE ALLO S.L.U.

Le NTC danno delle indicazioni generali per le verifiche a flessione e


taglio ed molto scarna per quanto attiene alla verifica al
punzonamento. Per la verifica al taglio delle piastre, bisogna tenere
in considerazione le indicazioni fornite per gli elementi privi di
armatura specifica. Nella circolare non viene fornita alcuna ulteriore
indicazione.

4.1.2.1.3.1 Elementi senza armature trasversali resistenti a taglio

consentito limpiego di solai, piastre e membrature a comportamento analogo, sprovviste


di armature trasversali resistenti a taglio. La resistenza a taglio VRd di tali elementi deve
essere valutata, utilizzando formule di comprovata affidabilit, sulla base della resistenza a
trazione del calcestruzzo. La verifica di resistenza (SLU) si pone con

VRd VEd
dove VEd il valore di calcolo dello sforzo di taglio agente.

Con riferimento allelemento fessurato da momento flettente, la resistenza al taglio si


valuta con:

VRd = {0,18 k (100 1 fck )1/3 / c + 0,15cp}} bw d (vmin + 0,15 cp ) bwd

con:
k = 1 + (200/d)1/2 2;
vmin = 0,035k3/2fck1/2;
d = altezza utile della sezione (in mm);
1 = Asl /(bwd) il rapporto geometrico di armatura longitudinale ( 0,02);
cp = NEd/Ac la tensione media di compressione nella sezione ( 0,2 fcd);
bw = larghezza minima della sezione (in mm).

Nel caso di elementi in cemento armato precompresso disposti in semplice appoggio,


nelle zone non fessurate da momento flettente (con tensioni di trazione non superiori a fctd)
la resistenza pu valutarsi, in via semplificativa, con la formula:

VRd = 0,7 bw d (fctd + cp fctd )

In presenza di significativi sforzi di trazione, la resistenza a taglio del calcestruzzo da


considerarsi nulla e, in tal caso, non possibile adottare elementi sprovvisti di armatura
trasversale.

3
4.1.2.1.3.4 Verifica al punzonamento di lastre soggette a carichi concentrati

Le lastre devono essere verificate nei riguardi del punzonamento allo stato limite ultimo, in
corrispondenza dei pilastri e di carichi concentrati. In mancanza di unarmatura trasversale
appositamente dimensionata, la resistenza al punzonamento deve essere valutata,
utilizzando formule di comprovata affidabilit, sulla base della resistenza a trazione del
calcestruzzo, intendendo la sollecitazione distribuita su di un perimetro efficace di
piastra distante 2d dallimpronta caricata, con d altezza utile (media) della piastra
stessa. Nel caso in cui si disponga una apposita armatura, lintero sforzo allo stato limite
ultimo dovr essere affidato allarmatura. Nel caso di piastre di fondazione si adotteranno
opportuni adattamenti del modello sopra citato.

Le indicazioni sono molto generiche e rimandano a formule di comprovata


validit, il che mostra il carattere prestazionale di queste prescrizioni. Si fissa
per la posizione del perimetro critico in analogia a ci che previsto
dallEurocodice e dalle norme inglesi. Tutte le indicazioni riportate nel seguito
consentono luso diretto dellEC2, che verr richiamato nel seguito.

RESISTENZA AL FUOCO

4.1.13 RESISTENZA AL FUOCO


Le verifiche di resistenza al fuoco potranno eseguirsi con riferimento a UNI EN 1992-1-2,
utilizzando i coefficienti M relativi alle combinazioni eccezionali ed assumendo il
coefficiente cc pari a 1,0.

In questo caso la norma fa esplicito riferimento allEurocodice. Si richiama a


tal proposito unaltra norma italiana che fornisce preziose indicazioni per la
classificazione e il dimensionamento degli elementi strutturali che devono
mostrare resistenza (R) al carico dincendio:

D.M. 16 febbraio 2007: Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed


elementi costruttivi di opere da costruzione. (GU n. 74 del 29-3-2007- Suppl.
Ordinario n. 87).

Questa norma fornisce le indicazioni per la classificazione di resistenza al


fuoco (REI) di elementi costruttivi, portanti e non, con riferimento a metodi
analitici e tabellari.

Per i metodi analitici si fa esplicita menzione degli Eurocodici sia che sia stata
pubblicata lAppendice Nazionale o no. Nel caso di elementi strutturali di c.a.
si far riferimento a:
EN 1992-1-2 Progettazione delle strutture di calcestruzzo - Parte 1-2:
Regole generali - Progettazione strutturale contro l'incendio

4
Per i metodi tabellari da applicarsi a solai e piastre viene fornito il seguente
prospetto, in cui sono riportati spessori e copriferri minimi per garantire un
determinato livello di resistenza al fuoco:

VERIFICA DI DEFORMABILIT

4.1.2.2.2 Verifica di deformabilit


Per quanto riguarda i limiti di deformabilit, essi devono essere congruenti con le
prestazioni richieste alla struttura anche in relazione alla destinazione duso, con
riferimento alle esigenze statiche, funzionali ed estetiche.
Per quanto riguarda i valori limite, essi dovranno essere commisurati a specifiche
esigenze e potranno essere dedotti da documentazione tecnica di comprovata validit.

La Normativa Italiana non fornisce indicazioni precise e assume un carattere


puramente prestazionale, ma nella Circolare vengono dati riferimenti pi
puntuali sia per il calcolo della deformazione sia per i limiti che meglio
rispettare per garantire lo stato limite di servizio.
In particolare viene richiamato il noto metodo semplificato per la
determinazione della freccia avendo riguardo alla fase fessurata e non, ma
vengono anche forniti dei riferimenti per evitare il calcolo esplicito delle frecce
nel caso di elementi strutturali di luce < 10 m.
Lo Stato Limite di Esercizio si considera in tal caso automaticamente
verificato se vengono rispettati opportuni rapporti di snellezza =L/h
(luce/altezza di trave o soletta). Ovvero:

5
(C4.1.13)

dove fck la resistenza caratteristica a compressione del cls in MPa, e sono i rapporti
darmatura tesa e compressa, rispettivamente, As,eff ed As,calc sono, rispettivamente,
larmatura tesa effettivamente presente nella sezione pi sollecitata e larmatura di calcolo
nella stessa sezione, fyk la tensione di snervamento caratteristica dellarmatura (in MPa)
e K un coefficiente correttivo, che dipende dallo schema strutturale.

I valori da attribuire a K sono riportati in Tabella C4.1.I, insieme con i valori limite di
calcolati assumendo fck =30 MPa e il secondo fattore nellespressione di pari a 1, nel
caso di calcestruzzo molto sollecitato (=1,5%) o poco sollecitato (=0,5%).

Vengono quindi fornite alcune indicazioni specifiche di interesse per le piastre


(solette):
Per travi e piastre nervate con L>7 m, caricate da tramezzi che possano subire danni a
causa di inflessioni eccessive, i valori dati dalla (C4.1.13) devono essere moltiplicati per il
rapporto 7/L essendo L la luce di calcolo in m.
Per piastre non nervate la cui luce maggiore L ecceda 8,5 m, caricate da tramezzi che
possano subire danni a causa di inflessioni eccessive, i valori dati dalla (C4.1.13) devono
essere moltiplicati per il rapporto 8,5/L, con L in m.

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EUROCODICE 2

PER QUANTO SINORA AFFERMATO LEUROCODICE RAPPRESENTA


UN RIFERIMENTO AUTOREVOLE (E COMPLETO) PER IL CALCOLO E
LA VERIFICA DELLE PIASTRE IN C.A. ESSENDO RICHIAMATO IN
GENERALE NEL CAP.12 E SPESSO SPECIFICATAMENTE CITATO
DALLE NTC.

ANALISI STRUTTURALE

LEurocodice riprende i temi sollevati nelle NTC, ma in termini pi


concreti e operativi.

5.1.1 Requisiti generali

(1)P Lo scopo dellanalisi strutturale stabilire la distribuzione delle forze interne e dei
momenti o delle tensioni, delle deformazioni e degli spostamenti, nellintera struttura o in
una parte di essa. Unanalisi locale aggiuntiva deve essere svolta ove necessario.

Nota: Nella maggioranza dei casi normali lanalisi utilizzata per calcolare la distribuzione delle forze interne e
dei momenti; la completa verifica o dimostrazione della resistenza delle sezioni trasversali basata sugli effetti
di queste azioni interne; tuttavia, per alcuni elementi particolari, i metodi di analisi utilizzati (per esempio
lanalisi agli elementi finiti) forniscono tensioni, deformazioni e spostamenti piuttosto che forze interne e
momenti. Per utilizzare questi risultati e ottenere unappropriata verifica necessario adottare metodi
particolari.

In realt nel caso delle piastre lanalisi F.E.M. viene effettuata con
elementi formulati in termini di sforzi generalizzati, cio momenti,
tagli e azioni normali, valutati come risultanti lungo lo spessore e
per unit di lunghezza, quindi sono direttamente utilizzabili, previa
integrazione su una predeterminata lunghezza (p.e. lato
dellelemento).

(omissis)

(3) Per stati di tensione piani possibile utilizzare un metodo semplificato per il calcolo
delle armature (vedi Appendice F).

(omissis)

7
(7) Le idealizzazioni generalmente utilizzate nellanalisi sono:
- comportamento elastico lineare (vedere punto 5.4);
- comportamento elastico lineare con ridistribuzione limitata (vedere punto 5.5);
- comportamento plastico (vedere punto 5.6), comprendente la modellazione tirante-
puntone (vedere punto 5.6.4);
- comportamento non lineare (vedere punto 5.7).

(8) Negli edifici, le deformazioni delle travi e delle solette dovute al taglio e alle forze
normali possono essere trascurate se si prevede che esse siano minori del 10% di quelle
dovute alla flessione.

A tal proposito attenzione alle piastre tozze (modellazione con elementi di


piastra alla Mindlin-Reissner).

APPENDICE F
ESPRESSIONI PER IL CALCOLO DELLE ARMATURE TESE
IN STATI DI TENSIONE PIANI

(1) La presente appendice non include espressioni per il calcolo delle armature
compresse.

(2) Larmatura tesa in un elemento soggetto allo stato piano di tensioni Edx, Edy e Edxy
pu essere calcolata utilizzando il metodo mostrato qui di seguito. Si raccomanda che le
tensioni di compressione siano considerate come positive, con Edx > Edy, e che la
direzione delle armature coincida con gli assi x e y. Si raccomanda di determinare le
resistenze a trazione fornite dallarmatura mediante:

ftdx = x fyd e ftdy = y fyd


essendo x e y i rapporti geometrici di armatura, rispettivamente secondo gli assi x e y.

Nelle zone in cui Edx e Edy sono entrambi di compressione e Edx Edy > 2Edxy
non si richiede armatura di progetto. Tuttavia si raccomanda che la massima
tensione di compressione sia non maggiore di fcd;

Si richiede armatura nelle zone in cui Edy di trazione oppure Edx Edy 2Edxy.
Larmatura ottimale, indicata con lapice, e le corrispondenti tensioni sul
calcestruzzo sono determinate mediante:

o per Edx | Edxy |


ftdx = | Edxy | - Edx ftdy = | Edxy | - Edy cd = 2| Edy |

o per Edx > | Edxy |


ftdx = 0 ftdy = 2Edxy/Edx - Edy cd = Edx(1+ (Edxy/Edx) 2 )

8
Si raccomanda che la tensione del calcestruzzo, cd, sia verificata con un modello
realistico di sezioni fessurate (vedi la parte sui ponti), ma non sia generalmente maggiore
di fcd (coefficiente di riduzione della resistenza a causa del taglio).

Si ottiene larmatura minima se le direzioni delle armature coincidono con quelle


delle tensioni principali.

In altre parole:

In alternativa, nel caso generale, larmatura necessaria e la tensione nel calcestruzzo


possono essere determinate mediante:
ftdx = | Edxy |cotg - Edx (1)
ftdy = | Edxy |/ cotg - Edy (2)
cd = | Edy | (cotg +1/ cotg)
dove:
langolo della tensione principale di compressione del calcestruzzo rispetto allasse x.

Al fine di evitare fessure inaccettabili nello stato limite di esercizio e assicurare la capacit
di deformazione richiesta allo stato limite ultimo, si raccomanda che larmatura ottenuta
dalle espressioni (1) e (2) sia, in ciascuna direzione, non maggiore di due volte e non
minore di met dellarmatura determinata con le espressioni precedenti. Cio:
1ftdx ftdx 2ftdx e 1ftdy ftdy 2ftdy

Si raccomanda che larmatura sia completamente ancorata su tutti i bordi liberi, per
esempio con barre a U o simili.

9
Nella vecchia edizione dellEC2 (appendice p. 2.8.) questa prescrizione era
scritta in modo pi esplicito per le piastre e direttamente applicabile nel caso
in cui si possedessero i valori dei momenti nelle direzioni x e y (come si pu
osservare in realt le prescrizioni sono le stesse gi definite sopra):

(1) Larmatura di una piastra soggetta a un qualsiasi campo di momento pu essere


definita mediante la procedura sotto indicata.

(2) Si sceglie un sistema di assi ortogonali e si calcolano i momenti nelle direzioni di tali
assi in modo da definire i momenti per unit di lunghezza mx, my e mxy con my mx.
Larmatura disposta nelle direzioni x ed y in modo da assorbire i momenti di calcolo
ultimi mudx, mudx , mudy e mudy .
mudx e mudy sono momenti che generano trazione nella parte inferiore della piastra
mentre mudx e mudy generano trazione nella parte superiore della piastra.

(3) Per stabilire i valori dei momenti di calcolo ultimi a partire dai valori di mx, my e mxy
viene utilizzato il diagramma di flusso seguente.

(4) In alternativa a quanto indicato in (3), i momenti di calcolo richiesti possono essere
ottenuti dalle relazioni da:
mudx = m x + m xy
mudy = m y + (1 / ) m xy
m ' udx = m x + ' m xy
m ' udy = m y + (1 / ' ) m xy

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e sono coefficienti che vengono di regola scelti in modo che le equazioni diano valori
compresi tra la met e il doppio dei valori forniti da (3).
(5) La capacit di una sezione di sopportare una data combinazione di momenti
adeguata se sono soddisfatte le seguenti condizioni:

2
(mudx m x ) (mudy m y ) + m xy 0
2
(m ' udx + m x ) (m ' udy + m y ) + m xy 0
m x mudx
m y mudy
m x m ' udx
m y m ' udy

5.3 Idealizzazione della struttura


5.3.1 Modelli strutturali per lanalisi globale

(omissis)

(4) Una soletta un elemento la cui la larghezza o lunghezza minima non inferiore a 5
volte lo spessore complessivo.

(5) Una soletta soggetta prevalentemente a carichi uniformemente distribuiti pu essere


considerata portante in una sola direzione se:
- possiede due bordi liberi (non appoggiati) e sensibilmente paralleli;
- o la parte centrale di una piastra rettangolare allungata, vincolata su quattro lati, con
rapporto tra la luce maggiore e minore maggiore di 2;

(6) Nellanalisi strutturale pu non essere necessario scomporre in elementi discreti le


solette nervate o alleggerite (p.e. cassettonati), purch lala o la parte superiore strutturale
e le nervature trasversali siano dotate di adeguata rigidezza torsionale.
Tale assunzione valida se:

Il passo delle nervature non eccede 1500 mm;


Laltezza della nervatura, al di sotto dellala, non superiore a 4 volte la sua
larghezza;
Lo spessore dellala uguale o superiore al maggior valore tra 1/10 della luce netta
tra le nervature e 50 mm;
Sono presenti nervature trasversali distanti tra loro non pi di 10 volte lo spessore
totale della soletta.

Lo spessore minimo di 50 mm dellala pu essere ridotto a 40 mm nel caso di blocchi


inclusi permanentemente tra le nervature.

(omissis)

11
5.6. Analisi plastica
5.6.1 Generalit

(omissis)
(3)P Si raccomanda che lanalisi plastica sia basata sul metodo del limite inferiore (statico)
o sul metodo del limite superiore (cinematico).
(omissis)

5.6.2 Analisi plastica per travi, telai e piastre

(omissis)
(2) Si pu ritenere che la duttilit richiesta sia raggiunta senza una verifica esplicita, se
tutte le condizioni seguenti sono soddisfatte:

i) larea dellarmatura tesa limitata di modo tale che in ogni sezione:

xu/d 0,25 per classi di resistenza del calcestruzzo C50/60

xu/d 0,15 per classi di resistenza del calcestruzzo C55/67

ii) lacciaio di armatura di Classe B o C;

iii) il rapporto tra i momenti agli appoggi intermedi e i momenti in campata


indicativamente compreso tra 0,5 e 2.

(3) Si raccomanda che i pilastri siano verificati per i momenti plastici massimi che possono
essere trasmessi dagli elementi di collegamento. Per collegamenti a solette piane si
raccomanda che questi momenti siano inclusi nella verifica a punzonamento.

(4) Quando si esegue lanalisi plastica di piastre, si raccomanda di tener conto delle
armature non uniformi, delle reazioni di vincolo agli angoli e della torsione alle estremit
libere.

(5) I metodi plastici possono essere estesi alle solette non piene (nervate, cave o
alleggerite) se il loro comportamento simile a quello di una piastra piena, con particolare
riferimento agli effetti torsionali.

6.2 Taglio
6.2.1 Procedimento generale di verifica

Se, sulla base dei calcoli di progetto a taglio, non richiesta armatura a taglio, si
raccomanda di disporre comunque unarmatura minima secondo il punto 9.2.2. Questa
armatura minima pu essere omessa in elementi quali piastre (piene, nervate, cave) dove
la ripartizione trasversale dei carichi pu avvenire. Larmatura minima a taglio pu anche
essere omessa in elementi di minore importanza (per esempio architravi di luce 2 m) che
non contribuiscono in modo significativo alla resistenza e alla stabilit complessiva della
struttura.
SOSTANZIALMENTE LA VERIFICA LA STESSA RIPORTATA DALLE NTC

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6.4 Punzonamento
6.4.1 Generalit

(1)P Le regole contenute nella presente Sezione sono complementari a quelle date nel
punto 6.2 e trattano il caso di punzonamento di solette piene, solette nervate a sezione
piena sopra le colonne, e di fondazioni.

(2)P Il punzonamento pu essere determinato da un carico concentrato o da una reazione


agente su area relativamente piccola, denominata area caricata Aload di una soletta o di
una fondazione.

(3) Un modello appropriato di verifica al punzonamento allo stato limite ultimo indicato
nella figura 6.12.

a) Sezione

b) Pianta

A Sezione di base per


la verifica

B Area di verifica di
base Acont

C Perimetro di verifica
di base, u1

D Area caricata Aload

rcont Ulteriore perimetro


di verifica
= arctan(1/2) = 26,6

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4) Si raccomanda che la resistenza a taglio sia verificata lungo la faccia del pilastro e il
perimetro di verifica u1. Se richiesta unarmatura a taglio, si raccomanda che un ulteriore
perimetro di verifica uout,ef sia trovato laddove larmatura a taglio non pi richiesta.

(5) Le regole date al punto 6.4 sono formulate essenzialmente per il caso di carico
uniformemente distribuito. In casi speciali, quali fondazioni, il carico allinterno del
perimetro di verifica contribuisce alla resistenza del sistema strutturale e pu essere
sottratto nella determinazione del valore di progetto della tensione resistente al taglio-
punzonamento.

Distribuzione del carico e perimetro di verifica di base

(1) Il perimetro di verifica di base u1 pu generalmente essere collocato a una distanza


2,0d dallarea caricata e si raccomanda che sia definito come quello di minima lunghezza
(vedere figura 6.13).

Laltezza utile della soletta supposta costante e pu generalmente essere presa pari a:

dove dy e dz sono le altezze utili relative alle armature poste nelle due direzioni ortogonali.

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(2) Si raccomanda che perimetri di verifica a distanza minore di 2d siano presi in conto
se la forza concentrata equilibrata da una forte pressione (per esempio pressione del
suolo su una fondazione) o da effetti di carichi o reazioni entro una distanza 2d dalla
periferia dellarea di applicazione della forza.

(3) Per aree caricate in prossimit di aperture, se la minor distanza fra il perimetro
dellarea caricata e il bordo dellapertura non supera 6d, si ritiene inefficace la parte del
perimetro di verifica contenuta entro le due tangenti tracciate dal centro dellarea caricata
fino al contorno del foro (vedere figura).

4) Nel caso di area caricata vicina a un bordo o ad un angolo, si raccomanda che il


perimetro di verifica sia assunto come indicato nella figura, se questo d luogo a un
perimetro (escludendo i bordi liberi) minore di quello ottenuto con le regole (1) o (2) di cui
sopra.

(5) Nel caso di aree caricate situate vicino a un bordo o a un angolo, cio ad una distanza
minore di d, si raccomanda che siano disposti in ogni caso speciali armature di bordo,
vedere punto 9.3.1.4.

(6) La sezione di verifica quella definita dal perimetro di verifica e che si estende
sull'altezza utile d.
Per piastre di spessore costante, la sezione di verifica perpendicolare al piano medio
della piastra. Per piastre o fondazioni di spessore variabile, diversamente dalle fondazioni
a scalino, come altezza utile si pu assumere quella corrispondente al perimetro dell'area
caricata come mostrato nella figura seguente.

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(7) Si raccomanda che ulteriori perimetri, ui, all'interno o all'esterno dell'area di verifica di
base abbiano la stessa forma del perimetro di verifica di base.

(8) Per piastre con pilastri muniti di capitello circolare per le quali lH < 2,0hH (vedere figura
seguente), una verifica delle tensioni di taglio-punzonamento secondo il punto 6.4.3
richiesta solo sulla sezione di verifica al di l del capitello. La distanza di questa sezione
dal centro del pilastro rcont pu essere assunta come:
rcont = 2d + lH + 0,5c
dove:
lH la distanza della faccia del pilastro dal bordo del capitello;
c il diametro del pilastro circolare.

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6.4.3 Calcolo del taglio-punzonamento
(1)P Il procedimento di calcolo per il taglio-punzonamento si fonda sulle verifiche alla
faccia del pilastro e al perimetro di verifica di base u1.
Se richiesta larmatura a taglio, si raccomanda che un ulteriore perimetro di verifica uout,ef
(vedere figura 6.22) sia trovato laddove larmatura a taglio non pi richiesta. Si
definiscono le seguenti tensioni di taglio di progetto [Megapascal] lungo le sezioni di
verifica:

vRd,c il valore di progetto del taglio-punzonamento resistente di una piastra, priva di


armature per il taglio-punzonamento, lungo la sezione di verifica considerata;

vRd,cs il valore di progetto del taglio-punzonamento resistente di una piastra dotata di


armature per il taglio-punzonamento, lungo la sezione di verifica considerata.

vRd,max il valore di progetto del massimo taglio-punzonamento resistente lungo la sezione


di verifica considerata.

(2) Si raccomanda di effettuare le seguenti verifiche:

(a) lungo il perimetro del pilastro, o il perimetro dell'area caricata, si raccomanda che la
massima tensione di taglio-punzonamento non sia superata:
vEd < vRd,max

(b) L'armatura per il taglio-punzonamento non necessaria se:


vEd < vRd,c

(c) Se vEd supera il valore vRd,c per la sezione di verifica considerata, si raccomanda che
sia disposta l'armatura per il taglio-punzonamento secondo quanto indicato nel punto
6.4.5.

(3) Se la reazione dappoggio eccentrica rispetto al perimetro di verifica, si


raccomanda di assumere come tensione massima di taglio il valore:

dove:
d l'altezza utile media della piastra;
u i la lunghezza del perimetro di verifica considerato;
dato da:

dove:
u1 la lunghezza del perimetro di verifica di base;
k un coefficiente che dipende dal rapporto fra le dimensioni del pilastro c1 e c2: il suo
valore funzione delle proporzioni del momento sbilanciato trasmesso da taglio non
uniforme e da flessione e torsione(vedi prospetto dopo);
W1 corrisponde a una distribuzione di taglio come indicato nella figura seguente ed
funzione del perimetro di verifica di base u1

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dl la lunghezza infinitesima del perimetro (differenziale);
e la distanza di dl dall'asse intorno al quale agisce il momento MEd.

Per un pilastro rettangolare:

dove:
c1 la dimensione del pilastro parallela all'eccentricit del carico;
c2 la dimensione del pilastro perpendicolare all'eccentricit del carico.

Per un pilastro circolare interno,

ha l'espressione:

dove D il diametro del pilastro circolare.

18
Per un pilastro rettangolare interno, se il carico eccentrico in entrambe le direzioni,
si pu usare la seguente espressione approssimata di :

dove:
ey e ez sono le eccentricit MEd/VEd secondo gli assi y e z rispettivamente;
by e bz sono le dimensioni del perimetro di verifica (vedere figure precedenti).

Nota ey risulta da un momento intorno all'asse z e ez da un momento intorno all'asse y.

(4) Nel caso dei pilastri di bordo, in cui l'eccentricit perpendicolare al bordo della piastra
(risultante da un momento rispetto a un asse parallelo al bordo della piastra) verso
l'interno e non vi eccentricit parallela al bordo, la forza di punzonamento pu
considerarsi uniformemente distribuita lungo il perimetro di verifica u1* come
mostrato nella figura seguente

Se vi sono eccentricit in entrambe le direzioni ortogonali, pu essere determinato con la


seguente espressione:

dove:
u1 il perimetro di verifica di base (vedere figure precedenti);
u1* il perimetro di verifica di base ridotto (vedere immediatamente precedente);
epar l'eccentricit parallela al bordo della piastra prodotta da un momento rispetto a un
asse perpendicolare al bordo della piastra;
k pu essere determinato dal prospetto precedente con il rapporto c1/c2 sostituito da
c1/2c2;
W1 calcolato per il perimetro di verifica di base u1.

19
Per un pilastro rettangolare come indicato nella figura che ha preceduto

Se l'eccentricit perpendicolare al bordo della piastra rivolta non verso l'interno, si


applica l'espressione gi utilizzata:

(*)
Si raccomanda che nel calcolo di W1 l'eccentricit e sia misurata dal centro del perimetro
di verifica.

(5) Nel caso dei pilastri d'angolo, se l'eccentricit verso l'interno della piastra, si
assume che la forza di punzonamento sia uniformemente distribuita lungo il perimetro di
verifica ridotto u1*, come definito nella figura che ha preceduto (caso b). Il valore di pu
allora essere considerato come:

Se l'eccentricit verso l'esterno, si applica l'espressione (*).

(6) Per strutture la cui stabilit trasversale non dipende dal funzionamento a telaio del
complesso piastra-pilastri, e se le luci adiacenti non differiscono in lunghezza pi del 25%,
per si possono adottare valori approssimati.
Nota Valori di da adottare in uno Stato possono essere reperiti nella sua appendice
nazionale. I valori raccomandati sono dati nella figura che segue.

20
(7) Se un carico concentrato applicato a una piastra in prossimit di un sostegno a
piastra piana di un pilastro la riduzione della forza di taglio secondo i punti 6.2.2(6) e
6.2.3(8) rispettivamente non ammessa e si raccomanda di non prenderla in conto.

(8) La forza di taglio-punzonamento VEd in una piastra di fondazione pu essere ridotta a


causa dell'effetto favorevole della pressione del suolo.

(9) La componente verticale Vpd della forza di precompressione di armature inclinate che
incrociano la sezione di verifica pu essere presa in conto come azione favorevole se
pertinente.

Resistenza a punzonamento di piastre e fondazioni di pilastri prive di


armature a taglio

(1) Si raccomanda che la resistenza a punzonamento di una piastra sia verificata per la
sezione di verifica di base secondo quanto contenuto nel punto 6.4.2. La resistenza di
progetto a punzonamento [MPa] pu essere calcolata come segue:

dove:
fck espresso in Megapascal
d in mm

ly, lz sono riferiti all'acciaio teso aderente rispettivamente nelle direzioni y e z. Si


raccomanda di calcolare i valori di ly e lz come valori medi prendendo in considerazione
una larghezza di piastra pari alla larghezza del pilastro pi tre volte d su ciascun lato.

cp = (cy + cz)/2
dove:
cy, cz sono le tensioni normali (in MPa e positive se di compressione) nel calcestruzzo
della sezione critica nelle direzioni y e z:

e
NEdy , NEdz sono le forze longitudinali che agiscono sulle semi-campate adiacenti per
colonne interne e la forza longitudinale che interessa la sezione di verifica per le colonne
di bordo. La forza pu essere originata da carichi o da precompressione;

Ac l'area di calcestruzzo secondo la definizione di NEd.

21
Nota I valori di CRd,c, vmin e k1 da adottare in uno Stato possono essere reperiti nella sua
appendice nazionale. Il valore raccomandato per CRd,c 0,18/c, per vmin dato
dall'espressione gi vista per il taglio e per k1 0,1.

(2) Si raccomanda che la resistenza a punzonamento della fondazione di un pilastro sia


verificata lungo il perimetro di verifica distante non pi di 2d dal contorno del pilastro.

Nel caso di carico coassiale la forza netta applicata


VEd,red = VEd - VEd
dove:

VEd la forza tagliante applicata = = VEd,red/ud;


VEd la forza netta rivolta verso l'alto all'interno del perimetro di verifica considerato, cio
la pressione verso l'alto trasmessa dal suolo meno il peso proprio della fondazione.

dove:
a la distanza dal contorno del pilastro al perimetro di verifica considerato;
CRd,c , vmin e k sono gi stati definiti.

Per carico eccentrico:

dove k gi stato definito nel punto come appropriato e W come W1 ma riferito al


perimetro u.

22
Resistenza a punzonamento di piastre o fondazioni di pilastri munite di
armature a taglio

(1) Dove richiesta l'armatura a taglio, si raccomanda che questa sia calcolata i
conformit all'espressione seguente

vRd,cs = 0,75 vRd,c + 1,5 (d /sr) Asw fywd,ef (1/(u1d )) sin

dove:
Asw l'area di armatura a taglio a punzonamento situata su di un perimetro intorno al
pilastro [mm2];
sr il passo radiale dei perimetri dellarmatura a taglio di punzonamento [mm];
fywd,ef la resistenza di progetto efficace dell'armatura a taglio-punzonamento, pari a:

fywd,ef = 250 + 0,25 d fywd [mm];


d la media delle altezze utili nelle due direzioni ortogonali [mm];
l'angolo compreso fra l'armatura a taglio e il piano della piastra.

Se disposta una sola fila di barre piegate verso il basso, allora al rapporto d/sr = 0,67.

(2) Requisiti dettagliati di armature a taglio-punzonamento sono dati nel punto 9.4.3.

(3) In adiacenza ai pilastri la resistenza a taglio-punzonamento limitata a un valore


massimo di:

dove:
u0 per un pilastro interno u0 = sviluppo del perimetro del pilastro [mm],
per un pilastro di bordo u0 = c2 + 3d c2 + 2c1 [mm],
per un pilastro d'angolo u0 = 3d c1 + c2 [mm];
c1, c2 sono le dimensioni del pilastro;
con v e gi visti.

Nota Il valore di vRd,max da adottare in uno Stato pu essere reperito nella sua appendice
nazionale. Il valore raccomandato 0,5 vfcd.

(4) Si raccomanda che il perimetro di verifica lungo il quale l'armatura a taglio non
richiesta, uout (o uout,ef , vedere figura seguente) sia calcolato con l'espressione:

uout,ef = VEd / (vRd,c d )

Si raccomanda che il perimetro pi lontano delle armature a taglio si collochi a una


distanza non maggiore di kd all'interno di uout (o uout,ef ), con k definito dal documento di
Applicazione Nazionale e consigliato pari a 1,5.

(5) Qualora siano utilizzati come armatura a taglio prodotti con marchio, si raccomanda
che il valore di vRd,cs sia determinato con le prove in conformit al Benestare Tecnico
Europeo pertinente.

23
ARMATURE

9.3 Piastre piene

(1) La presente sezione si applica a piastre mono e bidirezionali per le quali b e leff sono
non minori di 5h (vedi definizione di soletta)

9.3.1 Armature di flessione


9.3.1.1 Generalit

(1) Per le percentuali minima e massima di armatura nella direzione principale si applicano
i punti 9.2.1.1 (1) e (3), relativi alle travi.

Nota In aggiunta alla nota 2 del punto 9.2.1.1 (1), per piastre dove esiste un basso rischio
di rottura fragile, As,min pu essere assunta pari a 1,2 volte larea richiesta nelle verifiche
allo stato limite ultimo.

(2) Nelle piastre a portanza unidirezionale si raccomanda di prevedere unarmatura


trasversale secondaria in quantit non minore del 20% dellarmatura principale.

Nelle zone in prossimit degli appoggi larmatura trasversale alle barre principali superiori
non necessaria se non presente momento flettente trasversale.

24
(3) Si raccomanda che il passo delle barre sia non maggiore di smax,slabs che pu essere
reperito nellAppendice Nazionale e d a i seguenti valori raccomandati:

- per larmatura principale smax,slabs = 3h 400 mm, essendo h laltezza totale della piastra;
- per larmatura secondaria smax,slabs = 3,5h 450 mm.

In zone con carichi concentrati o di momento massimo i precedenti valori diventano


rispettivamente:
- per larmatura principale smax,slabs = 2h 250 mm;
- per larmatura secondaria smax,slabs = 3h 400 mm.

(4) Si applicano anche le regole date nei punti 9.2.1.3 da (1) a (3), 9.2.1.4 da (1) a (3) e
9.2.1.5 da (1) a (2), ma con a l = d.

9.3.1.2 Armature delle piastre in prossimit degli appoggi

(1) In piastre semplicemente appoggiate, si raccomanda che met dellarmatura calcolata


in campata sia estesa fino agli appoggi e convenientemente ancorata in conformit a
quanto previsto per le travi.

(2) Dove si verifica una continuit parziale lungo un bordo di piastra, ma tale continuit
non considerata nel calcolo, si raccomanda che le armature superiori siano in grado di
sopportare un momento pari almeno al 25% del massimo momento agente nella campata
adiacente. Si raccomanda che queste armature si estendano almeno a 0,20 volte la
lunghezza della campata adiacente, misurata a partire dalla faccia dellappoggio. Si
raccomanda che esse siano continue su appoggi intermedi e ancorate agli appoggi di
estremit. Su un appoggio di estremit il momento resistente pu essere assunto pari al
15% del massimo momento nella campata adiacente.

9.3.1.3 Armature dangolo

(1) Se i particolari costruttivi sugli appoggi sono tali da impedire il sollevamento della
piastra in corrispondenza di un angolo, si raccomanda di prevedere una adeguata
armatura.

9.3.1.4 Armature in corrispondenza dei bordi liberi

(1) Si raccomanda che lungo un bordo libero (non appoggiato) una piastra contenga
armature longitudinali e trasversali collocate come indicato nella figura seguente.

(2) Le normali armature di una piastra sono utilizzabili come armature di bordo.

25
9.3.2 Armature a taglio
(1) Si raccomanda che una piastra in cui siano previste armature a taglio abbia spessore
almeno di 200 mm.

(2) Per la disposizione delle armature a taglio, si applicano il valore minimo e la definizione
del rapporto di armatura dati per le travi, eccetto per quanto di seguito modificato.

(3) Nelle piastre, se |VEd| 1 VRd,max, (vedere punto 6.2), le armature a taglio possono
essere realizzate esclusivamente con armature rialzate o assemblaggi a taglio.

(4) Il massimo passo longitudinale di insiemi successivi di staffe dato da:


smax = 0,75 d (1+cot)

dove:
linclinazione dellarmatura a taglio.

Il massimo passo longitudinale di barre rialzate dato da:


smax = d

(5) Si raccomanda che la massima distanza trasversale di armature a taglio sia non
maggiore di 1,5d.

9.4 Piastre senza nervature

9.4.1 Piastra in corrispondenza di pilastri interni

(1) Si raccomanda che la disposizione delle armature nella costruzione di piastre senza
nervature si basi sul comportamento nelle condizioni di esercizio. In generale ci comporta
una concentrazione di armatura sui pilastri.

(2) In corrispondenza di pilastri interni, a meno che non siano eseguiti calcoli pi rigorosi in
esercizio, si raccomanda di disporre armature di estradosso di area 0,5At entro una
larghezza pari alla somma di 0,125 volte le larghezze dei pannelli presi su ciascun lato dei
pilastri.
At rappresenta larea di armatura necessaria per sopportare lintero momento negativo
agente su una larghezza pari alla somma di due met pannelli prese su ciascun lato del
pilastro.

(3) Si raccomanda che in corrispondenza di pilastri interni siano disposte armature inferiori
(2 barre) in ogni direzione e che tali armature attraversino il pilastro.

26
9.4.2 Piastra in corrispondenza di pilastri di bordo o dangolo
(1) Si raccomanda che le armature perpendicolari a un bordo libero richieste per
trasmettere momenti flettenti dalla piastra a un pilastro di bordo o dangolo siano collocate
entro la larghezza efficace be mostrata nella figura che segue.

27
9.4.3 Armature per il taglio-punzonamento
(1) Dove sono necessarie armature per il taglio-punzonamento si raccomanda che queste
siano disposte tra larea caricata/pilastro e kd dentro il perimetro di verifica oltre il quale le
armature per il taglio non sono pi necessarie.
Si raccomanda di disporre almeno due serie perimetrali di bracci di cuciture con distanza
non maggiore di 0,75d. Si raccomanda che la distanza dei bracci delle cuciture attorno a
un perimetro non sia maggiore di 1,5d entro il primo perimetro di verifica (2d dallarea
caricata), e non maggiore di 2d per perimetri esterni al primo perimetro di verifica se si
ritiene che quella parte di perimetro contribuisca alla capacit a taglio. Per barre piegate
verso il basso disposte come nella figura b) si considera sufficiente un unico perimetro di
cuciture.

(2) Dove sono necessarie armature a taglio, larea di un braccio di cucitura (o equivalente),
Asw,min, data dallespressione:
Asw,min = (1,5 sin+ cos)/(sr st) 0,08 (9.11)
dove:
langolo compreso tra larmatura a taglio e quella principale (per esempio, per cuciture
verticali = 90 e sin = 1);
sr il passo delle cuciture per il taglio in direzione radiale;
st il passo delle cuciture per il taglio in direzione tangenziale;
fck in Megapascal.

28
Nella verifica a taglio si pu considerare la componente verticale delle sole armature di
precompressione che passano entro una distanza pari a 0,5d dal pilastro.

(3) Barre ripiegate che attraversano larea caricata o passano entro una distanza non
maggiore di 0,25d da tale area possono considerarsi come armature per il taglio-
punzonamento (vedere figura b).

(4) Si raccomanda che la distanza tra la faccia di un appoggio, o la circonferenza di


unarea caricata, e larmatura a taglio pi vicina presa in conto in progetto sia non
maggiore di d /2. Si raccomanda che tale distanza sia misurata a livello dellarmatura tesa.
Se si dispone una sola linea di barre piegate, la loro inclinazione pu essere ridotta a 30.

APPENDICE I ANALISI DI SOLETTE SENZA NERVATURE E DI MURI DI


CONTROVENTO

I.1 Solette senza nervature


I.1.1 Generalit

(1) Per le finalit della presente Sezione le solette senza nervature possono essere di
spessore costante oppure presentare capitelli (ingrossamenti sopra i pilastri).

(2) Si raccomanda che le solette senza nervature siano analizzate adottando un metodo di
analisi comprovato, quali a graticcio (in cui la soletta schematizzata come una serie di
elementi discreti collegati tra loro), con elementi finiti, con le linee di snervamento od a
telaio equivalente. Si raccomanda di adottare propriet geometriche e meccaniche
appropriate.

I.1.2 Metodo di analisi del telaio equivalente


(1) Si raccomanda di suddividere la struttura in telai longitudinali e trasversali formati da
pilastri e strisce di soletta comprese tra le linee medie di pannelli adiacenti (area delimitata
da quattro appoggi adiacenti). La rigidezza degli elementi pu essere calcolata in base alla
loro sezione intera (non fessurata).
Per carichi verticali la rigidezza pu essere basata sulla larghezza totale dei pannelli.
Per carichi orizzontali, si raccomanda di adottare il 40% di questo valore per considerare
la maggiore flessibilit dei nodi soletta/pilastro in strutture con solette senza nervature
confrontata con quella dei nodi trave/pilastro. Nellanalisi in ciascuna direzione si
raccomanda di tener conto del carico totale agente sul pannello.

(2) Si raccomanda che i momenti flettenti totali ottenuti dallanalisi siano distribuiti sulla
larghezza della soletta. Nellanalisi elastica i momenti flettenti negativi tendono a
concentrarsi in prossimit agli assi dei pilastri.

(3) Si raccomanda di considerare i pannelli suddivisi in zona su pilastri e in zona


mediana (vedere figura) e di ripartire i momenti flettenti come indicato nel prospetto
seguente.

29
(4) Se la larghezza della zona su pilastro diversa da 0,5lx come illustrato nella figura (per
esempio) e posta uguale alla larghezza dei capitelli, si raccomanda che la larghezza della
fascia centrale sia modificata di conseguenza.

(5) A meno che non siano presenti travi perimetrali adeguatamente progettate a torsione,
si raccomanda che i momenti trasferiti ai pilastri di bordo o dangolo siano limitati al
momento resistente di una sezione rettangolare pari a 0,17 be d2 fck (vedere figura gi
riportata per la definizione di be). Si raccomanda che il momento positivo nella campata di
estremit sia modificato di conseguenza.

Nota Se si adottano capitelli (drop panels) di larghezza > ly /3 le zone sui pilastri possono
essere assunte pari alla larghezza dei capitelli. Si raccomanda di modificare la larghezza
delle zone centrali di conseguenza.

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I.1.3 Disposizione irregolare dei pilastri
(1) Se, a causa dellirregolare disposizione dei pilastri, una soletta senza nervature non
pu essere ragionevolmente calcolata col metodo del telaio equivalente, si pu ricorrere
ad uno schema a graticcio o ad altri metodi elastici. In tali casi generalmente sufficiente
la seguente analisi semplificata:

i) si analizza la soletta con lintero carico, QQk + GGk, su tutte le campate;


ii) si raccomanda che i momenti flettenti in campata e sugli appoggi siano incrementati per
tener conto degli effetti delle disposizioni del carico. Ci pu essere ottenuto caricando
una campata critica (o pi campate) con QQk + GGk e il resto della soletta con GGk. Se
possono esserci variazioni significative tra i carichi permanenti relativi a campate diverse,
si raccomanda che G sia assunto pari a 1 per le campate non caricate;
iii) gli effetti di questa particolare applicazione di carico possono quindi essere applicati ad
altre campate e appoggi critici in modo analogo.

(2) Si raccomanda di applicare le limitazioni relative al trasferimento dei momenti ai pilastri


di bordo date nel punto 5.11.2.

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