Nellarticolato panorama esoterico che ha visto passare allinterno della sua Tradizione remota - e per molti versi ancora misteriosa - sapienti e studiosi della Sacra Arte (Ars Regia), un posto di rilievo spetta di diritto al grande Pietro dAbano, un autentico iniziato ai Veri. La vita di questo sapiente, versato nelle pi ascose vette dellermetismo operativo, tuttora avvolta nelle spire del mistero. Alcuni falsi documentali e le numerose leggende sorte attorno alla sua figura, hanno consegnato lo studioso alla posterit rivestendo il suo personaggio con i contorni del mito. Petrus Aponus, de Abario, Aponensis, Patavinus, Paduanus, Paduanensis nacque, a quanto consta, attorno al 1257 (per altri studiosi, invece, la data di nascita risale al 1250). Suo padre, un certo Costanzo, esercitava la professione di Notaro. Queste le scarse notizie che riguardano dAbano. Altri riferimenti li rinveniamo in uno scritto autografo dello stesso sapiente, in cui affermava di avere studiato medicina e in seguito di essersi trasferito a Costantinopoli (forse tra il 1270 e il 1290) . Successivamente apprese la lingua greca e quella araba, per mezzo delle quali fu in grado di tradurre le opere di Aristotele, di Galeno, di Averro, di Avicenna e di Alessandro di Afrodisia. Sempre grazie alla sua capacit e versatilit con le lingue antiche, ottenne la cattedra di medicina presso luniversit di Parigi nel 1300. Qui, vergher la maggior parte delle sue opere. Verso il 1307 torna a Padova per insegnare allUniversit Patavina medicina, filosofia e scienza degli astri. CONOSCENZE DALCHIMIA: LA VIA TRASMUTATIVA Pietro dAbano non era un semplice erudito, ma la sua formazione culturale travalicava il mondo profano. Note sono le sue ricerche pratiche e non solo speculative in campo alchimico, come si estrapola anche da una delle sue opere a carattere divulgativo-operativo: Conciliator differentiarum philosophorum et praecipue medicorum. Allinterno di questo scritto, infatti, sono presenti elementi sinergici che spaziano dalla medicina allastrologia, scienza indispensabile, secondo lautore, per ricercare il momento maggiormente propizio utile per la raccolta di specifiche erbe curative o per la preparazione (spagirica) di certe sostanze terapeutiche e la somministrazione delle stesse. Seguendo i dettami dellarte spagirica, apprendiamo che mediante la disgregazione (putrefazione o Nigredo), la reintegrazione e la trasmutazione si originava la creazione della nuova sostanza o corpo. Mutando lorientazione degli atomi di questo corpo in via di trasformazione, praticamente lo spagirista concretava un altro corpo (o farmaco universale). Tale processo fu denominato Opus Magnum o Grande Opera. Questultima contemplava la possibilit che una enigmatica e caotica materia prima (Materia Primigenia), deputata a una lotta cruenta tra gli opposti non ancora riuniti, fosse gradualmente elevata a uno stato di perfetta armonia, o stato salvifico. In poche parole stiamo parlando della Pietra Filosofale o Lapis Philosophorum. Lascenso alchimico parte da questa sostanza prima, un principio dal quale derivano tutte le cose: la Luce. Chiarore e calore non sono che elementi accidentali rispetto a tale principio il quale successivamente, d luogo allaria e allacqua. Lacqua, elemento commisto per eccellenza che consente di fondere in s il fisso con il volatile, il principio elementare di tutte le sostanze organiche e inorganiche. La materia elettiva per loperazione creativa-alchimica (il solve e coagula = fisso e volatile) oltre allacqua lo Zolfo, che in seguito dovr essere unito al Mercurio mediante una serie di processi trasmutativi, volti a generare la materia spirituale detta Pietra dei Saggi (Pietra Filosofale). Questa operazione si serve di un agente che viene chiamato Fuoco, ma che in realt un liquido, un acqua attraverso la quale possibile condensare la Luce Astrale. La sua fermentazione e la sua consistenza - che deve assumere la densit del miele - producono una sostanza permutativa che una volta assunta origina dei cambiamenti a livello interiore e cellulare. LA MAGIA DI PIETRO DABANO Pietro dAbano era un mago, un vero cultore della magia cerimoniale, come viene attestato nella sua opera pi celebre: Heptameron. Il Libro Magico dei Sette Spiriti (Elementa Magica Petri de Abano Philosophi 1535). La prima traduzione dal latino e relativa edizione di questo capolavoro operativo si deve al caro amico Pier Luca Pierini, fondatore delle intramontabili Edizioni Rebis di Viareggio. Sfogliando le pagine dellHeptameron non possibile non rimanere affascinati dalle cifre e dai segni relativi alle operazioni di Alta Magia che vengono descritte nel testo. Il metodo di dAbano basato sulla invocazione di determinati enti planetari (o Angeli), ciascuno legato ad un giorno della settimana corrispondente al pianeta che governa quel particolare transito e ora (Marte il marted, Giove il gioved, Mercurio il mercoled, e cos di seguito). E scritto nel libro magico dei Sette Spiriti : La natura dei cerchi magici non una sola, n sempre la stessa, ma si usa cambiare a seconda della specie degli spiriti che si devono invocare, a seconda del tempo, ossia delle stagioni, del luogo, del giorno e dellora. Si deve infatti prendere in considerazione nel costruire il cerchio, in quale tempo dellanno, in quale giorno e in quale ora si debba compiere loperazione: quali determinati spiriti si vogliono invocare, a quale pianeta e regione celeste presiedano ed inoltre quali funzioni e competenze essi abbiano. Il cerchio magico dovr essere tracciato con la spada consacrata o con un pezzo di carbone. Esso si comporr di tre cerchi concentrici, il maggiore dei quali avr nove piedi di diametro, distanti la larghezza di un palmo luno dallaltro: nel cerchio di mezzo si scriva in primo luogo il nome dellora nella quale si operi, secondo luogo il nome dellangelo che presiede allora, in terzo luogo il sigillo dellangelo dellora, quarto il nome dellangelo che governa il giorno nel quale si opera, quinto il nome dei suoi ministri. Nellambito della magia dabaniana, il cerchio non una semplice figura geometrica volta a proteggere il mago, ma un vero e proprio strumento realizzativo, una centralina da cui si dipartono le coordinate occulte necessarie per mettere in moto il rituale. Una sorta di universo in miniatura, allinterno del quale si struttura lintera operazione, un Minut Mundum in cui le gerarchie celesti sono collocate e posizionate in base a dei calcoli ben precisi, che non si affidano al caso. In effetti, questo genere di operativit risulta complessa e non alla portata di tutti i praticanti, anche quelli gi avanti nel percorso. Il lavoro da compiere minuzioso e ogni particolare va curato con attenzione. In alcuni casi, lausilio di specifici salmi, recitati prima dello scongiuro (o carme di chiamata), potenziano linvocazione e la successiva presenza dello spirito prescelto. La potenza di tale mezzo occulto ben nota a chi si cimentato a vari livelli nella pratica dei Sette Spiriti. Anche sotto il profilo fenomenico si ravvisano considerevoli apporti, ma di pi non possibile esternare. La forza insita nei diversi scongiuri dellHeptameron si avverte immediatamente e tangibilmente. Recita uno di questi: Conjuro et confirmo vos, Angeli fortes sancti et potentes, in nomine fortis metuendissimi et benedicti Adonay, Elohim, Saday, Saday, Saday, Eye, Eye, Asamie, Asarie et in nomine Adonay. Tra le amicizie importanti che il grande studioso vantava, va annoverata quella con Marco Polo. Fu lui a suggerirgli di recarsi a Costantinopoli. Altre opere di Pietro dAbano che in qualche maniera compendiavano le sue conoscenze ermetiche sono il De Venenis Eorumque Remediis, in cui si parla della potenza dei veleni e dei vari antidoti di cui servirsi; la Compilatio Physionomiae, interessante trattato sulla fisiognomica;Geomantia, studio sullarte divinatoria detta geomanzia. Spiega dAbano in questa sua opera: Geomantia si una scienza breve da conoscere per virt de er modo di Astrologia, di quelle cose quale la persona vuol operare, qual fine et successo habbiano avere, secondo che per virt naturale et influsso celeste si pu conoscere et giudicare. Et questo modo di giudicare et conoscere, sie per quattro lineamenti et figure fatte con alcuni punti, fatti con carte et inchiostro, secondo che la man del Geomante, per linflusso celeste portata, et da Dio eterno con la grazia fue governata, quale sempre nel principio della figura et interrogatione, dimandar si debbe co animo sincero et fidele. E ancora: Lucidator Dubitabilium Astronomiae e il De Motu Octavae Spherae, in cui sono contenuti elementi di astronomia e astrologia. Ma lombra dellInquisizione si stava approssimando tenebrosa presso la sua persona. Vi fu una prima accusa di eresia nei suoi confronti con ben 52 capi daccusa a suo carico. In seguito, fu prosciolto da ogni imputazione. Un secondo processo per stregoneria e negromanzia fu stroncato sul nascere dalla ferma opposizione del Comune di Padova, dove lermetista insegnava. Fu perseguitato per molti anni finch, ormai malato, abiur le sue convinzioni in favore della Chiesa e dei suoi enunciati. Dopo la sua morte, i Domenicani continuarono a infierire su di lui e, dopo avere riesumato i suoi resti mortali, li posero al rogo. Un ottimo esempio della carit cristiana promulgata dal Clero. In ogni caso, ancora oggi la fiaccola della Conoscenza accesa da Pietro dAbano rifulge luminosa indicando il Cammino. Il geniale Mago e sapiente resta tuttora uno dei maggiori uomini della sua epoca e il suo nome risplende imperituro nel firmamento ermetico-sapienziale. - Stefano Mayorca - Riproduzione Riservata