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Open Source, Free Software

e Open Format
nei processi di ricerca archeologica

Atti del III Workshop


(Padova, 8-9 maggio 2008)

a cura di

Luca Bezzi, Denis Francisci,


Piergiovanna Grossi, Damiano Lotto
Nota alledizione. Il layout di impaginazione `e opera dei curatori; `e realizzato in linguag-
gio LaTeX e si basa sul modello degli Atti dei precedenti Workshop Open Source, Free Software
e Open Format nei processi di ricerca archeologica tenutisi a Grosseto nel 2006 e a Genova nel
2007 (questultimo ancora in corso di stampa). Tutti gli interventi orali ed i posters del work-
shop sono stati pubblicati, tranne quelli di M. Landa, M. Lorenzini e L. Sanna, F. Morando.
Gli abstract in lingua inglese di E. Demetrescu, A. DAscoli e P. Forlin sono opera dei curatori.
Vista la distanza di tempo tra il convegno e la pubblicazione degli Atti e nonostante il lavoro
di aggiornamento effettuato, alcuni siti internet citati nei contributi potrebbero non risultare
pi`
u attivi o aver modificato il proprio indirizzo. I lavori segnalati come in corso di stampa (cds)
erano ancora tali alla data del 31 maggio 2012. Il logo in copertina `e opera di Luca Bezzi.

La pubblicazione degli Atti `e stata finanziata col contributo del Dipartimento dei Beni Culturali:
archeologia, storia dellarte, del cinema e della musica dellUniversit`a degli Studi di Padova.

Roma 2012, Edizioni Quasar di Severino Tognon s.r.l.


via Ajaccio 41-43, I-00198 Roma
www.edizioniquasar.it - email: qn@edizioniquasar.it

ISBN: 978-88-7140-483-7

cb Il volume ed i singoli contributi degli Atti nella versione digitale sono distribuiti con licenza
Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia; ci` o significa che il lettore `e libero di riprodurre,
distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare ed eseguire questopera,
di modificarla e di usarla per fini commerciali, a condizione che venga attribuita la paternit` a
dellopera ai curatori del volume e ai singoli autori dei contributi nei modi indicati dagli stessi
o da chi ha dato lopera in licenza.
Indice

Presentazione
Jacopo Bonetto, Giovanni Leonardi V

Introduzione
Luca Bezzi, Denis Francisci, Piergiovanna Grossi,
Damiano Lotto IX

1. RELAZIONI 1

Lanalisi archeologica degli elevati attraverso luso del free e open-source


software
Giovanni Luca Pesce 3

Reconstructing the past. Il 3D modeling nella ricerca archeologica


Filippo Stanco, Davide Tanasi, Santo Privitera 17

Elementi di metodologia per le applicazioni open source e free software nella


restituzione archeologica territoriale ed urbana. Il caso della Marrana di San
Giovanni a Roma
Emanuel Demetrescu 33

Reinterpretazione delle mappe di Google: WebGIS dinamico elementare e


formati aperti con ASP e XML
Gianluca Cantoro 43

Network solutions for the management and dissemination of the


archaeological data
Julian Bogdani, Erika Vecchietti 55

Libera circolazione di dati archeologici: il caso dello scavo di S. Vigilio di


Ossana (TN)
Nicoletta Pisu, Giuseppe Naponiello 69

Open Archaeology: i Fasti e la pubblicazione online


Helga Di Giuseppe, Elizabeth Fentress 85
IV INDICE

Libert`
a di accesso, ricerca e riserva di pubblicazione nelle scoperte
archeologiche
Maddalena Mazzoleni, Zeno Baldo 95

Trasparenza, circolazione e diritto intellettuale per il dato archeologico: un


possibile modello dalle licenze Open Source
Augusto Palombini, Andrea Schiappelli 101

Laccessibilit`
a allInformazione Territoriale: i programmi regionali e le
iniziative nazionali ed europee
Maurizio De Gennaro, Luca Zennaro 107

2. POSTER 115

Mura Bastia. Anastilosi informatica della torre di Onigo (Pederobba, Treviso)


Vladimiro Achilli, Alessandro Bezzi, Denis Bragagnolo,
Massimo Fabris, Matteo Frassine 117

Journal of Intercultural and Interdisciplinary Archaeology. JIIA Eprints


Repository: unesperienza OAI-PMH per larcheologia
Antonella DAscoli 127

Montegrotto Terme. Spatial analysis dei reperti mobili applicata alle


superfici duso della capanna pienomedievale (sec. XI-XII): metodologia e
risultati
Paolo Forlin 135

Roma citt`
a aperta. Virtual Rome e il paesaggio archeologico
di Roma sul web
Luigi Calori, Carlo Camporesi, Andrea Negri, Augusto
Palombini, Sofia Pescarin 141

Sistema GIS e strumentazione tradizionale: una soluzione possibile


Massimo Dada ` , Giuseppe Naponiello 147

Arc-Team s.n.c. open research (sharing results)


Alessandro Bezzi, Luca Bezzi, Rupert Gietl 159

Il WebGIS territoriale e di scavo di Montegrotto Terme (Padova)


Piergiovanna Grossi, Francesco Pirotti 171

Flessibilit`
a della scelta Open Source in archeologia: i casi di Villa di Villa
(TV) e Fondo Paviani (VR)
Damiano Lotto 183

Documentazione di scavo in open source: il caso di Montebelluna (TV)


Denis Francisci 187
1

RELAZIONI
Open Archaeology : i Fasti e la pubblicazione online

Helga Di Giuseppe, Elizabeth Fentress

Sommario. Fasti Online si pone nel panorama dei siti web che si occupano di
archeologia come un database multilingue, liberamente fruibile, dedicato agli
scavi archeologici in corso in Italia e in altri Paesi del Mediterraneo. Linizia-
tiva, nata nel 2003 per riprendere la tradizione Fasti Archaeologici. Annual
Bulletin of Classical Archaeology, `e curata dallAssociazione Internaziona-
le di Archeologia Classica (AIAC) in collaborazione con i Ministeri dei Beni
Culturali dei Paesi partecipanti. Archeologi di soprintendenze, universit` a,
accademie e istituti che si occupano di archeologia sono i principali fruito-
ri/attori coinvolti nel progetto e sono attualmente impegnati a costituire una
vera e propria comunit` a scientifica on-line che arricchisce quotidianamente il
database, condividendo un patrimonio di informazioni.

Abstract. Fasti Online takes its place in the panorama of archaeological web
sites as a freely accessible, multilingual database of archaeological excavations
undertaken since 2000 in Italy and other countries of the Mediterranean. Ini-
tiated in 2003 to replace the Fasti Archaeologici. Annual Bulletin of Classical
Archaeology, it is also curated by the International Association of Classical
Archaeology, in collaboration with the ministries of culture of the participat-
ing countries. It is destined for and animated by archaeologists in Cultural
Heritage agencies and universities, and has become a real on-line scientific
community, which collaborates to enrich the database with the wealth of infor-
mation at their disposal.

Fasti Online (www.fastionline.org) `e un sito web creato per fornire un


servizio di informazione sugli scavi archeologici in corso dal 2000 ad oggi in Italia e
in altri Paesi del Mediterraneo che man mano si stanno aggiungendo alliniziativa
(fig. 1). Il sito `e destinato alla comunit`a scientifica coinvolta nelle attivit`a di
ricerca archeologica e allutenza generica che ha la possibilit`a di fruire liberamente
di notizie brevi e approfondite su scavi parzialmente editi e per lo pi` u ancora non
pubblicati.
Il progetto nasce nel 2003 grazie alliniziativa dellAssociazione Internazionale
di Archeologia Classica (AIAC), sotto la direzione di Elizabeth Fentress e Andrew
Wallace Hadrill e coordinato da Helga Di Giuseppe in qualit`a di Project Manager.
Il sito `e stato disegnato dalla L P : Archaeology con sede a Londra (Guy Hunt,
Stuart Eve e Jessica Trelogan) che ne cura anche la manutenzione quotidiana.

AIAC - Associazione Internazionale di Archeologia Classica.


86 OPEN ARCHAEOLOGY : I FASTI E LA PUBBLICAZIONE ONLINE

Fig. 1. La homepage del sito Fasti Online (www.fastionline.org). A sinistra i Paesi


attualmente presenti nel progetto e le lingue utilizzabili per la consultazione del sito; a
destra le ultime cinque pubblicazioni di FOLD&R, la rivista scientifica linkata al sito; al
centro la mappa degli scavi archeologici presenti nel sito. Ultimo accesso 24/12/2010.

LAIAC `e stata responsabile dal 1946 al 1997 della pubblicazione della rivista
scientifica Fasti Archaeologici. Annual Bulletin of Classical Archaeology, che
raccoglieva notizie brevi inerenti il mondo dellarcheologia classica e tardoantica
nel Mediterraneo1.
Costi sempre maggiori e ritardi nella pubblicazione hanno spinto nel 1998
il consiglio direttivo dellAIAC ad abbandonarne ledizione per passare ad una
formula pi` u economica e maggiormente adatta alla registrazione, fruizione e dif-
fusione di una gran quantit` a di dati archeologici. A differenza della precedente
rivista e in considerazione delle metodologie di indagine attuali basate sulla ricer-
ca in siti pluristratificati e su approcci multidisciplinari, Fasti Online prende in
considerazione ogni tipo di scavo archeologico. Dal punto di vista geografico, li-
niziativa `e partita in Italia e si `e estesa allAlbania, Bulgaria, Catalogna, Croazia,
Kosovo, Macedonia, Malta, Marocco, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia e
Ucraina; contatti si stanno prendendo per inserire altri Paesi del Mediterraneo.
Attualmente tredici sono le lingue impiegate nel sito e ogni scavo viene pubblicato
in inglese e nella lingua madre del Paese che si sta consultando2.
1Peruna storia della nascita e sviluppo del progetto Di Giuseppe 2004a, Di Giuseppe
2004b, Di Giuseppe 2006, Fentress, Di Giuseppe 2004, Fentress, Di Giuseppe, Hunt
2009.
2Responsabile delle traduzioni in inglese per lItalia `
e Sally Cann.
OPEN SOURCE 87

In Italia il progetto si svolge in stretta collaborazione con il Ministero per i


Beni e le Attivit` a Culturali e con un suo organo, lICCD (Istituto Centrale per
il Catalogo e la Documentazione), che ha fornito vocabolari e layers geografici
necessari allavvio delliniziativa. Lultimo passo avanti `e rappresentato da una
convenzione recentemente firmata tra AIAC e Ministero che sancisce la trasfor-
mazione dei Fasti Online in bollettino informativo del Ministero stesso, cosa che
consentir`a di incrementare il database, gi`a molto ricco, e di conseguenza anche la
comunit` a on-line che si sta formando.
In ognuno dei Paesi entrati nel progetto tramite una lettera di agreement tra
lAIAC e i Ministeri della Cultura, si nomina un responsabile che viene formato
alla gestione della pagina amministrativa dei Fasti e che ha il compito di coor-
dinare le parti coinvolte nelle attivit`a di scavo archeologico, invitandole a darne
notizia nel sito web.
Dal punto di vista etico, un principio fondamentale degli attuali Fasti `e il peer-
to-peer, il che vuol dire che non esiste una struttura centralizzata che riempie il
database di contenuti e una massa di fruitori passivi che li usa, ma che una parte
dei fruitori `e anche attore del progetto, contribuendo con le proprie informazioni
ad arricchire il database. Per ogni informazione inserita si pu`o fruire di tutte le
altre messe a disposizione degli utenti. Nasce cos` e si sviluppa una vera comunit`a
scientifica on-line a partecipazione diretta, in cui tutti equamente possono fruire
delle informazioni prodotte dai singoli e arricchire le proprie conoscenze e le pro-
prie possibilit`a di far ricerca. Tanti pi`
u studiosi partecipano alliniziativa tanto
maggiori e complete saranno le informazioni che vi confluiranno e che potranno
essere condivise.

1. Open Source
Grazie al generoso finanziamento della fondazione Packard Humanities Insti-
tute e alla collaborazione con gli enti menzionati, `e nata dunque una banca dati
per la copertura sistematica degli scavi archeologici in corso in Italia e negli altri
Paesi facenti parte del progetto. Il database viene aggiornato quotidianamente ad
ogni nuovo arrivo di notizia e, a sette anni dallinizio del progetto, contiene 2.564
(aggiornato al 24/12/2010) scavi condotti dal 2000 ad oggi da soprintendenze,
universit`a, accademie e istituzioni italiane coinvolte nella ricerca archeologica.
Il database utilizza un software open source denominato ARK, appositamente
creato dalla L P : Archaeology per immagazzinare, elaborare e pubblicare dati
archeologici. Si tratta di un database correlato ad un GIS capace di immagazzi-
nare informazioni archeologiche che possono poi essere rielaborate attraverso una
serie di motori di ricerca e visualizzati su mappe tematiche. Per quanto riguar-
da la natura della pubblicazione, non si vuole puntare solo alle grandi scoperte,
ma si intende fornire lopportunit`a di pubblicare qualunque tipo di intervento
archeologico, dallo scavo in estensione a quello di emergenza, dando spazio a tut-
ti e lasciando alla discrezione del direttore dei lavori la scelta della formula di
pubblicazione breve o approfondita.
Il censimento delle notizie avviene tramite una semplice scheda elaborata in
Word scaricabile dal sito (sotto contatti) che prevede la registrazione di dati ana-
grafici (stato in cui si svolge lo scavo, soprintendenza che ne ha le competenze,
provincia, comune, localit` a, nome di sito e coordinate), dei dati pi`u propriamen-
te archeologici (tipo/i di evidenza rinvenuta, periodi di occupazione di un sito,
88 OPEN ARCHAEOLOGY : I FASTI E LA PUBBLICAZIONE ONLINE

Fig. 2. In contatti `e possibile scaricare la scheda di sito (Scheda di sito e norme - it)
che, una volta compilata, va mandata via mail al responsabile del Paese in cui si trova
lo scavo. Ultimo accesso 24/12/2010.

sommario sullindagine in corso), dati organizzativi e istituzionali (direttore del-


lindagine, direttore dellindagine sul campo, equipe di ricerca con competenze e
istituzioni di appartenenza, ente/i di ricerca), una bibliografia edita e in corso
di stampa e link ad altri siti web sullo scavo. Le informazioni contenute nelle
schede, da spedire via mail agli amministratori dei singoli paesi (fig. 2), vengono
riversate nel database e rese fruibili in vari modi. Le schede vengono aggiornate
dai direttori dei lavori ad ogni nuova campagna di indagine e i nuovi risultati si
sommano ai precedenti. In questo modo si ottiene un duplice vantaggio: garanti-
re la seriet`
a della notizia emessa dagli addetti ai lavori e mostrare in tempo reale
levoluzione della ricerca.

2. I motori di ricerca
Le carte di distribuzione e i dati spaziali rappresentano il cuore del sistema
Fasti, il che vuol dire che Fasti pu`o essere interrogato usando un range di pos-
sibilit`a e che i dati possono essere anche semplicemente scorsi in modo visivo.
Linterfaccia delle mappe fa uso di una combinazione di software open source
che forniscono un panorama navigabile e uno zoom (fig. 3). I dati stessi della
mappa coprono tredici Paesi europei, fornendo non solo una cartografia di base,
ma anche confini amministrativi e riferimenti topografici. Le coordinate immesse
secondo il sistema geodetico WGS84 lat/long generano le informazioni inerenti
I MOTORI DI RICERCA 89

Fig. 3. La mappa degli scavi archeologici di Fasti Online `e navigabile, interrogabile e


dotata di uno zoom. Ultimo accesso 24/12/2010.

la localizzazione dello scavo; inoltre allinterno di ogni scheda `e presente unutile


carta di riferimento che indica la localizzazione approssimativa del sito. Va detto
che di tutte le informazioni richieste dalla scheda, le uniche criptate allinterno
sono quelle relative alle coordinate. Infatti, pur essendo le informazioni di po-
sizionamento precise, queste vanno a cadere su carte dal dettaglio topografico
leggero, per cui chi non sa dove si trova il sito, non potr`a arrivarci dalle nostre
mappe. La scelta `e legata a motivi di sicurezza che interessano soprattutto alcuni
tipi di siti a rischio, come tombe e necropoli. In alcuni casi si `e scelto di tutelare
ulteriormente il sito, fornendo un posizionamento volutamente vago (ad esempio
nel comune di riferimento).
I risultati delle ricerche sono visualizzati su una mappa che fornisce allutente
unutile guida per la localizzazione dei siti trovati dal motore di ricerca. Tale
via pu`o essere usata anche per produrre semplici mappe di distribuzione dei siti.
Uno degli strumenti di ricerca pi` u importanti nella versione attuale dei Fasti `e il
box destinato alla libera ricerca (fig. 4). Il database pu`o ora essere interrogato in
un modo semplice e intuitivo usando una parola chiave, un nome di sito, comune,
provincia ecc. E ` possibile far ricerca anche usando simultaneamente molti tipi di
testo, dal nome di sito a parole contenute nel sommario o il nome della persona
coinvolta nel progetto. Questo campo di ricerca comprende anche la bibliografia
dei siti.
I dati sono ugualmente recuperabili, come in un tradizionale database, usando
un sistema di filtri nel settore dedicato alla ricerca avanzata. I filtri possono
90 OPEN ARCHAEOLOGY : I FASTI E LA PUBBLICAZIONE ONLINE

Fig. 4. Il campo della ricerca libera in Fasti Online permette di digitare qualunque
tipo di informazione: nome di un sito, provincia, comune, localit`a, direttore dei lavori,
tipo di evidenza ecc. I risultati vengono visualizzati in una lista di siti e su una mappa
geografica. Ultimo accesso 24/12/2010.

essere usati singolarmente o simultaneamente in modo da permettere allutente


di costruire complesse ricerche basate su molti criteri. Per esempio `e possibile
costruire una ricerca che comprenda un certo tipo di evidenze in una determinata
area e di un determinato periodo: es. le fornaci della regione Lombardia (fig. 5).
Va ricordato, per`o, che la ricerca mostrer`a non tutte le fornaci in Lombardia, ma
solo quelle scavate in anni recenti e che sono state mandate ai Fasti dai direttori
degli scavi.

3. La pubblicazione
Come `e a tutti noto ledizione completa di uno scavo richiede molta energia
e tempo necessario allelaborazione della gran quantit`a di dati che viene di volta
in volta prodotta. Poiche si tratta di un tempo non quantificabile, accade spesso
che gli scavi rimangano inediti o che vengano pubblicati dopo molti anni rispetto
al momento della conclusione delle indagini. Per questo Fasti sono stati concepiti
non tanto per mettere a disposizione di tutti lintero corpus dei dati archeologici
prodotti da uno scavo (sequenza stratigrafica, overlays, studio dei reperti, imma-
gini ecc.), cosa al momento riservata a singole iniziative, quanto per fornire un
livello informativo semplice - ma comunque gi`a elaborato - affinche gli archeologi
possano condividere nuovi dati senza compromettere il bisogno di sicurezza dei
siti archeologici e riconoscendo i diritti dei ricercatori a ricevere il credito dovuto
LA PUBBLICAZIONE 91

Fig. 5. La ricerca avanzata di Fasti Online permette di combinare pi` u filtri (tipo di
evidenza, regione dItalia, periodo ecc.): es. le fornaci in Lombardia. Ultimo accesso
24/12/2010.

per il loro lavoro. Alla base di questa scelta c`e una consapevolezza ben precisa,
ovvero che uno scavo archeologico ha come oggetto un patrimonio che `e dellu-
manit` a e che questo patrimonio viene indagato con soldi pubblici o comunque
con soldi che non appartengono a chi fa le indagini. Questi due principi sono pi` u
che sufficienti per giustificare la trasparenza e il dovere allinformazione e sono
ben noti a tutti coloro che operano in archeologia. Purtroppo, per`o, il dovere alla
comunicazione spesso diventa secondario rispetto alla gran quantit`a di lavoro bu-
rocratico che gli operatori del settore si trovano a dover svolgere. Ed `e proprio la
mancanza di comunicazione archeologica ad ampio raggio tra le cause che hanno
generato un fastidio generale presso la comunit`a civile, che subisce larcheologia,
con tutti i disagi che essa comporta in termini di ritardi nella conclusione delle
opere pubbliche e nel maggiore impiego di denaro rispetto a quanto preventiva-
to, piuttosto che parteciparla e sostenerla. Sarebbe possibile aggirare, almeno in
parte, lostacolo facendo leva su quella gran quantit`a di lavoro intellettuale che
viene comunque prodotta su uno scavo, che viene pagato e i cui risultati finali
confluiscono in relazioni complete destinate ad essere conservate negli archivi di
soprintendenza e di universit` a difficilmente consultabili. Fasti `e pienamente in
linea con le attuali tendenze del Ministero di rendere liberamente fruibili i dati
darchivio. Agli inizi del secolo scorso era previsto lobbligo di pubblicazione degli
scavi effettuati e una rivista come Notizie Scavi, principale fonte di tutte le nostre
ricerche, accoglieva sistematicamente notizie brevi, cos` come faceva anche Fasti
92 OPEN ARCHAEOLOGY : I FASTI E LA PUBBLICAZIONE ONLINE

Archeologici a partire dal 1946. Bisognerebbe recuperare quello spirito anche in


considerazione del fatto che le forze attualmente impegnate in archeologia sono
molto maggiori rispetto ai tempi passati. Quanti hanno recepito favorevolmente
questo invito stanno promuovendo una pubblicazione tempestiva e sistematica
degli scavi, traendone tutti i vantaggi del caso.

4. FOLD&R
Per soddisfare le esigenze di approfondimento su uno scavo specifico `e nata
anche la rivista scientifica FOLD&R (Fasti On Line Documents & Research),
linkata al sito (fig. 6). La rivista `e regolata dal sistema anglo-americano del

Fig. 6. FOLD&R (Fasti On Line Documenti e Ricerche)


la rivista scientifica linkata al sito Fasti, in cui `e possibi-
le pubblicare approfondimenti sugli scavi archeologici in
corso. Ultimo accesso 24/12/2010.

peer-review, per cui si avvale di due curatori Elizabeth Fentress e Stefano De


Caro - e di un comitato di redazione composto da specialisti di varie materie e da
rappresentanti delle istituzioni che stanno favorendo la diffusione dei Fasti Online.
I membri del comitato possono aiutare a migliorare la leggibilit`a degli articoli
BIBLIOGRAFIA 93

con suggerimenti bibliografici e richieste di approfondimento. La rivista accoglie


relazioni di scavo, ampie sintesi, studi tematici e altro; i testi vengono impaginati
dalla redazione con immagini a colori e in bianco e nero e pubblicati online in
formato PDF entro un mese dal ricevimento del materiale. FOLD&R, inoltre, `e
stato regolarmente registrato (ISSN 1828-3179) ed `e coperto da copyright come
il resto del sito. Ognuno di questi documenti contestualmente alla pubblicazione
in rete viene depositato presso la banca dati SOLAR della Biblioteca centrale
G. Marconi, appositamente creata dal CNR per le pubblicazioni online. Il
certificato di avvenuto deposito rilasciato dal CNR serve a garantire ulteriormente
lautore e la conservazione della sua opera nel tempo. La serie italiana con il 2010
`e arrivata alla sua settima annata e contiene attualmente 213 contributi relativi
ad approfondimenti di scavi in corso in varie regioni dItalia.

5. Prospettive future
Nel novembre 2007 Fasti `e arrivata alla seconda generazione, con la quale `e
stata migliorata la fruibilit`a del sito e cambiata la veste grafica. Sono prossimi
miglioramenti inerenti dettagli grafici e soprattutto la velocit`a di consultazione
del sito. Le possibilit`
a di sviluppare ulteriormente il sistema sono tuttavia ancora
moltissime in termini di aggiunte di servizi e di nuove possibilit`a di far ricerca.
Nella prossima generazione verr`a migliorata linterfaccia per gli utenti, per
cui la ricerca sar`
a ancora pi` u intuitiva e semplice. Si potranno aggiungere nuovi
campi destinati, ad esempio, ai progetti di ricognizione o ai progetti di natura
storica. Si sta anche pensando di inserire nuovi campi di ricerca, lasciando uno
spazio per le immagini e aggiungendo aree poligonali per i progetti sul campo. Lo
sviluppo dei servizi web potrebbe prevedere laccesso ad altri sistemi dal data-
base a partire da Fasti, come, ad esempio, la visualizzazione dei siti in Google
Earth.
In conclusione, se il futuro dellarcheologia `e legato alla comunicazione, non
resta che auspicare una continuit`a di partecipazione e un progressivo sviluppo del
senso civico degli archeologi.

Bibliografia
Di Giuseppe H. 2004a, Progetto Fastionline, AIACNews, 38 [maggio]. (http://
www.aiac.org/ita/Aiac_News/Archivio.html. Ultimo accesso: 10.12.2011).
Di Giuseppe H. 2004b, Progetto Fastionline. Lavori in corso, AIACNews, 39-40
[dicembre], pp. 13. (http://www.aiac.org/ita/Aiac_News/Archivio.html.
Ultimo accesso: 10.12.2011).
Di Giuseppe H. 2006, Novit` a sui FastiOnline 2006, AIACNews, 2, p. 2. (http://
www.aiac.org/ita/Aiac_News/Archivio.html. Ultimo accesso: 10.12.2011).
Fentress E., Di Giuseppe H. 2004, Dai Fasti archaeologici ai Fastionline,
Ostraka, 2004.1, pp. 129132.
Fentress E., Di Giuseppe H., Hunt G. 2009, Fasti OnLine. La comunicazione
archeologica via web, in Coralini A. (a cura di), Vesuviana. Archeologie a
confronto. Atti del Convegno Internazionale (Bologna, 14-16 gennaio 2008),
Citt`a di Castello (PG), pp. 801808.

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