Il Comitato Consultivo dellASP di Messina, in collaborazione con il Tribunale Diritti del Malato
di Cittadinanzattiva, sulla base delle numerose consultazioni si propone di tracciare un quadro
sintetico sullattuale assetto della rete ospedaliera in provincia di Messina, con un particolare Focus
sui Presidi Ospedalieri dellASP.
Il presente contributo ha lobiettivo di accrescere linformazione e la corresponsabilit dei
cittadini, la possibilit di monitorare e prendere parte attiva nelle decisioni che riguardano la
Salute.
Sviluppo del sistema integrato Le funzioni ospedaliere, attraverso il modello Hub and Spoke,
prevedono il collegamento tra un centro di riferimento e pi centri periferici per attivit che, in base
alla loro complessit, vengono distribuite tra le varie sedi garantendo lomogeneit dei modelli
tecnico-professionali, lutilizzo di equipe integrate e percorsi assistenziali ben definiti.
Riteniamo, quindi, utile fornire dati oggettivi ai cittadini e agli operatori che in questi mesi hanno
comunicato allo Sportello della Salute del CCA numerose osservazioni e suggerimenti sulle tante
criticit del sistema delle reti sanitarie sia ospedaliere che territoriali.
In totale i posti letto vengono ridotti di 71 unit. Le unit operative complesse risultano ridotte di
4 unit e quelle semplici aumentate di 29.
2
Il Presidio Ospedaliero di Taormina, con un bacino di utenza di 58.063 abitanti, stato
classificato DEA di l livello. Ampliando i parametri normativi, evidentemente si tenuto conto che
lOspedale S. Vincenzo rappresenta un riferimento di eccellenza non solo per la Sicilia ma anche
per la vicina Calabria.
Nellincontro tra lAssessore regionale e i Comitati Consultivi si appreso che la Cardiochirurgia
pediatrica, programmata presso lOspedale dei Bambini G. Di Cristina con 14 posti letto e 2 unit
operative, sar mantenuta anche a Taormina, in seguito alla Convenzione con la Regione Calabria, in
fase di definizione.
Il buon funzionamento, la consolidata esperienza e leccellenza in diversi settori suggeriscono di
sviluppare e potenziare questa struttura, anche sostenendo lo sviluppo del modello di BREAST UNIT
nellottica di offrire un trattamento di qualit delle patologie neoplastiche, come previsto dalle linee
guida europee.
3
LOspedale Quasi Riunito di Patti-SantAgata-Mistretta, con un bacino di utenza di 138.442
abitanti, nel 2016 ha effettuato complessivamente 10.474 ricoveri ordinari e in DH. Tale attivit
evidenzia limportanza e la funzionalit di queste strutture anche rispetto alla loro collocazione
geografica della zona tirrenicanebroidea.
Ha lasciato perplessi la classificazione di Presidio di base adottata per gli Ospedali di Patti e di
SantAgata, in quanto non corrisponde allattuale assetto organizzativo e funzionale dei due Presidi.
Il Tribunale Diritti del Malato di Patti suggerisce, formalizzando le opportune deroghe, di riunire le
3 strutture in SPOKE (DEA di I livello) mantenendo la possibilit di far parte della rete dellIMA,
dello STROKE e della rete delle nascite; ci anche per la vasta estensione territoriale, la marginalit
e la notevole incidenza di patologie cardiovascolari e neurologiche, come previsto per lambito
territoriale di Milazzo-Barcellona-Lipari.
Tale ipotesi, pur con le necessarie rimodulazioni e integrazioni sulla base degli indicatori demografici,
dei dati epidemiologici, dei flussi sui volumi di attivit e sulleffettiva mobilit dellutenza,
supportata anche dai dati sui ricoveri, ordinari e in Day hospital (tabella B), che mettono in evidenza
lomogeneit dei 3 ambiti territoriali: Taormina con 8.447 ricoveri, Milazzo-Barcellona-Lipari con
9.668 e Patti-SantAgata-Mistretta che supera i 10 mila ricoveri.
Riflessioni conclusive
La Rete Emergenza Urgenza nella provincia messinese rappresenta un modello di eccellenza e
costituisce il presupposto alla base della rimodulazione della Rete ospedaliera. Il sistema dintervento
delle reti tempo-dipendenti IMA per linfarto, STROKE per lictus, e STEM e STAN per il trasporto
materno e neonatale critico, nel nostro territorio ha riscontrato successi nell80% dei casi.
In sede di riunione lAssessore Regionale ha confermato le postazioni del 118 con un possibile
incremento dei mezzi e un programma di ambulanze anche con rianimatore a bordo. Considerato che
la rete dellEmergenza Urgenza con ambulanze attrezzate e medico a bordo rappresenta linnovazione
strategica per la salute dei cittadini, proponiamo per tutto lambito provinciale un incremento delle
ambulanze attrezzate e con medico a bordo.
4
Il Comitato Consultivo ribadisce con forza che il riordino della rete ospedaliera implica
necessariamente la riorganizzazione e il potenziamento dellassistenza territoriale finalizzata a
garantire unofferta sanitaria adeguata ai reali bisogni di salute della popolazione. necessaria
lapertura di nuovi ambulatori a livello distrettuale e lincremento di servizi specialistici
(reumatologia, diabetologia, ecc.) potendo contare anche su funzionali apparecchiature
elettromedicali diagnostiche (ecografo, ecodoppler, ad es.).
Occorre ancora sottolineare che il disegno di riforma, a fronte di una razionalizzazione e
rimodulazione della rete di offerta ospedaliera, dovrebbe puntare, in primis, alla riqualificazione della
rete dei servizi distrettuali. Il Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) non stato pensato come
nuova impalcatura bens come modello gestionale della rete dei servizi che integra e mette in
collegamento, in una organizzazione a rete, i punti di offerta ed i professionisti che concorrono
allerogazione dellassistenza.
Occorre, tuttavia, superare la concezione ospedalocentrica, la difesa dei posti letto e lidea che
preferibile avere un ospedale anche piccolo ma sotto casa. Occorrerebbe, invece, portare lospedale
in casa valorizzando esperienze positive, investendo in assistenza domiciliare, diagnostica
domiciliare, continuit assistenziale, medicina di gruppo, aggregazioni territoriali funzionali (AFT).
Infine, non ci soddisfa la proposta dellAssessore, in sede di riunione, di assegnare ai presidi
pubblici sola una parte dei 387 posti letto non ancora programmati. E ancora sembra che le strutture
private siano state facilitate nella programmazione della nuova rete ospedaliera; eppure il Decreto
Balduzzi stabilisce che la riduzione a carico delle strutture pubbliche al 50% e laltro 50% a carico
delle strutture private.