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PROEMIO

1. Delle donne, dei cavalieri, delle battaglie, degli amori,


degli atti di cortesia, delle audaci imprese io canto,
che ci furono nel tempo in cui gli Arabi
attraversarono il mare dAfrica, e arrecarono tanto danno in Francia,
seguendo le ire e i furori giovanili
del loro re Agramante, il quale si vant
di poter vendicare la morte di Traiano
contro il re Carlo, imperatore romano.

Ariosto ribadisce la contaminazione tra il ciclo carolingio, tema delle armi, ed il ciclo arturiano, tema
dellamore, gi portata a termine da Boiardo. Il modello dantesco, amori e cavalieri, risulta quindi da
subito preponderante su quello virgiliano, le armi. Viene quindi presentato il tema cardine del poema e
primo filone della narrazione: parler della guerra che il re arabo Agramante porta contro Carlo Magno,
imperatore del Sacro Romano Impero, per vendicare la morte del proprio padre per mano di Orlando. A
fare da sfondo alla storia principale quindi la guerra tra Cristiani e Saraceni.

2. Nello stesso tempo, racconter di Orlando


cose che non sono state mai dette n in prosa n in rima:
che per amore, divenne completamente folle,
lui che prima era considerato uomo cos saggio;
dir queste cose se da parte di colei che mi ha quasi reso tale
e che a poco a poco consuma il mio piccolo ingegno,
me ne sar concesso a sufficienza (di ingegno)
che mi basti a finire lopera che ho promesso.

Ariosto introduce quindi il secondo filone della narrazione: la pazzia di Orlando. Propone poi
unassociazione diretta tra lui e Orlando stesso, invocando la donna da lui amata, Alessandra Benucci, per
la quale lui folle damore, perch gli consenta di proseguire il proprio lavoro.

3. Vi piaccia, generosa e nobile prole del [duca] Ercole I,


che siete ornamento e splendore del nostro tempo,
Ippolito, di gradire questo poema che vuole
e darvi solo pu il vostro umile servitore.
Il mio debito nei vostri confronti, lo posso solo
pagare in parte con le mie parole ed opere scritte;
non mi si potr accusare di darvi poco,
perch io vi dono tutto quanto posso donarvi, non ho altro.

Nelle terze ottave viene quindi inserita la dedica, le lodi della persona alla quale il poema dedicato: il
cardinale Ippolito dEste, al quale si rivolge con il termine di Erculea prole facendo riferimento al padre
di Ippolito, Ercole I dEste. Ariosto scrive con termini positivi della famiglia degli Este (e ci sara
evidente in pi punti del poema) perch cerca di riallacciare i rapporti con Ippolito, resi deboli da quando
questo gli aveva chiesto di andare con lui in Ungheria, dove nel 1517 si era traferito nel vescovato di
Agria, ma dallo scrittore aveva avuto in risposta un rifiuto.

4. Voi mi sentirete ricordare fra i pi valorosi eroi,


che mi appresto a citare lodandoli,
di quel Ruggiero che fu il vostro
e dei vostri nobili avi il capostipite.
Il suo grande valore e le sue imprese
vi far udire se mi presterete ascolto;
e le vostre profonde preoccupazioni cedano un poco,
in modo che tra loro i miei versi possano trovare spazio.

Nella quarta ottava Ariosto introduce infine il terzo ed ultimo filone della narrazione: lamore tra
Ruggiero e Bradamante, capostipiti della dinastia della famiglia dEste e quindi primi parenti del
cardinale Ippolito. Si propone quindi di esaltare il valore e le grandi imprese del cavaliere, che non
possono fare altro che dare ulteriore lustro al buon nome del cardinale.
EPISODI

Proemio Il proemio del poema Orlando Furioso contenuto nelle prime quattro ottave del Canto 1,
nelle quali Ariosto presenta i temi cardine (la guerra tra Cristiani e Pagani, le gesta di Orlando ed infine
lamore tra Ruggiero e Bradamante, capostipiti della famiglia dEste) e dedica anche la sua opera
letteraria al cardinale Ippolito dEste.

La fuga di Angelica Parte 1 e Parte 2 Lepisodio della fuga di Angelica narrato tra lottava 5 del
Canto 1 (I), prima parte, e lottava 19 del Canto 2 (II), seconda parte. Per evitare liti tra i paladini Orlando
e Rinaldo, Carlo Magno consegna la bella pagana al duca Namo di Baviera. La successiva battaglia tra
cristiani e pagani viene per vinta da questi ultimi ed Angelica approfitta della confusione per scappare.
Dopo diverse vicissitudini, la donna decide di proseguire il suo viaggio da sola per fare ritorno in patria.

Il castello dacciaio di Atlante Canto 4 (IV)- Con lanello rubato a Brunello, seguendo le indicazioni di
Marfisa, Bradamante riesce a sconfiggere il mago Atlante e ad annullare il suo incantesimo, facendo
scomparire il castello dacciaio creato come prigione per il saraceno. Ruggiero viene per nuovamente
rapito dallIppogrifo.
Rinaldo giunge intanto in Scozia e prende in carico la difesa di Ginevra.

Larrivo allisola di Alcina Canto 6 (VI)- Terminata lavventura di Ariodante e Ginevra, Ariosto torna a
raccontare nel canto 6 le vicende di Ruggiero ed in particolare il suo arrivo sullisola della maga Alcina.
Il cavaliere incontra Astolfo, trasformato in mirto dalla maga, e viene cos a sapere gli inganni a cui
potrebbe andare incontro. Nonostante gli avvertimenti, Ruggiero si lascia per comunque affascinare da
due donne e fa il suo ingresso nel regno fatato.

La fuga dallisola di Alcina Canto 7 (VII) Il mago Atlante, sempre intenzionato a salvare la vita a
Ruggiero allontanandolo da ogni conflitto, fa rapire il cavaliere pagano dal cavallo alato Ippogrifo e lo
conduce sullisola della maga Alcina. Il saraceno si innamora dellanziana maga (lei si mostra sotto falso
aspetto) e si dimentica quindi di ogni suo impegno. La maga Marfisa, rispondendo alla richiesta daiuto di
Bradamante, si reca anchessa sullisola di Alcina e riesce quindi a convincere luomo a scappare.

La storia di Olimpia e Bireno Canto 9 (IX)- Durante il suo viaggio alla disperata ricerca dellamata
Angelica, Orlando giunge ad Anversa ed accetta di soccorrere Olimpia, figlia del conte dOlanda, alla
quale il re di Frisia Cimosco aveva impedito di sposare lamato Bireno.

Il castello di Atlante Canto 12 (XII)- Orlando finisce vittima del nuovo incantesimo del mago Atlante: un
castello nel quale tenere prigioniero Ruggiero insieme ad altri cavalieri, condotti in trappola da false
visioni delloggetto dei loro desideri. Angelica libera non solo il paladino ma anche Ferra e Sacripante;
tra i tre inizia un duro scontro ed Angelica riprende la sua fuga.

La storia di Cloridano e Medoro Parte 1 e Parte 2 Lepisodio di Cloridano e Medoro inizia dallottava
146 del Canto 18 (XVIII), prima parte, e termina con lottava 16 del Canto 19 (XIX), seconda parte. I due
saraceni lasciano nella notte laccampamento pagano per dare sepoltura al loro padrone Dardinello.
Vengono per sorpresi da un gruppo di cavalieri guidati da Zerbino; Cloridano rimane ucciso mentre
Medoro viene ferito gravemente.

Le nozze di Angelica e Medoro A partire dallottava 17 del Canto 19 (XIX), viene raccontato lincontro
tra Angelica e Medoro. La ragazza si innamora perdutamente del giovane pagano ferito, lo cura, lo sposa
e decide infine di portarlo con s nel suo regno in Oriente.

La pazzia di Orlando Parte 1 e Parte 2 Lepisodio ha inizio a partire dallottava 100 del Canto 23
(XXIII), prima parte, e termina con lottava 14 del Canto 24 (XXIV), seconda parte. Il paladino giunge
sui luoghi dove Medoro ed Angelica hanno dato sfogo alla loro passione amorosa ed travolto dalla
follia: abbandona il cavallo Brigliadoro, la sua armatura, le sue armi e le sue vesti ed inizia a compiere
strage di chiunque e qualunque cosa incontri sul suo tragitto. La follia di Orlando.

Le follie di Orlando Nel Canto 29 (XXIX) vengono raccontate alcune delle folli gesta compiute da
Orlando. Il furioso paladino incontra in Spagna anche Medoro ed Angelica ed solo grazie allanello
incantato che la donna riesce a fuggirgli. La sua follia si sfogher sulla cavalla di lei.
Astolfo sulla luna Lepisodio viene narrato nel Canto 34 (XXXIV). Il paladino Astolfo raggiunge il
paradiso terrestre in sella al cavallo alato Ippogrifo e da qui viene accompagnato da San Giovanni sui
monti della Luna, dove poter ritrovare il senno perso dal paladino Orlando.

Orlando rinsavisce Lepisodio viene narrato nel Canto 39 (XXXIX). Mentre si stanno ultimando i
preparativi per limminente assalto a Biserta, giunge dal mare la nave con i prigionieri fatti da
Rodomonte. Astolfo e Dudone liberano e festeggiano lincontro con Brandimarte, Sanonetto e Oliviero.
Durante i festeggiamenti giunge per un uomo completamente nudo e provoca disordine, Orlando. I
paladini riescono ad immobilizzarlo e Astolfo gli ridona il senno recuperato sulla Luna.

La caduta di Biserta Lepisodio viene narrato nel Canto 40 (XL). Nello scontro contro Dudone, la flotta
di Agramante ha la peggio ed il re costretto a scappare insieme a re Sobrino. I due raggiungono Lipari,
dove incontrano re Gradasso, ed insieme decidono di sfidare Orlando ed altri due paladini per decidere le
sorti della guerra. Nel frattempo i cristiani guidati da Orlando ed Astolfo espugnano e saccheggiano
Biserta. Ricevuta la sfida, Orlando decide che a combattere con lui saranno Brandimarte ed Oliviero.

La battaglia finale di Lampedusa Lepisodio viene narrato nel Canto 41 (XLI). Orlando ritrova la nave
abbandonata da Ruggiero nella tempesta e si spartisce con Oliviero e Brandimarte le armi di costui. I tre
si recano quindi sullisola di Lampedusa e, dopo che Brandimarte ha tentato invano di convincere
Agramante a convertirsi, iniziano lo scontro finale con il re pagano, re Sobrino e re Gradasso. Dopo
diversi avvenimenti, Brandimarte sul punto di uccide re Agramante, quando, inaspettatamente,
sopraggiunge Gradasso che uccide il cristiano.

La vittoria di Orlando Lepisodio viene narrato nel Canto 42 (XLII). Accortosi che lamico Brandimarte
stato appena ucciso Orlando si accende dira e si scaraventa subito contro gli avversari: decapita prima
re Agramante e poi trafigge a morte re Gradasso. Corre poi dallamico morente per raccogliere le sue
ultime parole.

I funerali di Brandimarte Lepisodio viene narrato nel Canto 43 (XLIII). I funerali solenni vengono
svolti ad Agrigento e viene anche costruito un solenne mausoleo, nel quale Fiordiligi, disperata, decide di
passare il resto della sua vita. Orlando e Rinaldo portano poi a fare curare Oliviero dallo stesso eremita
che ha battezzato Ruggiero. Durante i festeggiamenti Ruggiero viene riconosciuto ed accolto
calorosamente.

Il matrimonio di Ruggiero e Bradamante Canto 46 (XLVI)- Leone rinuncia a Bradamante e convince


Ruggiero ad abbandonare lidea di lasciarsi morire. Tornano quindi insieme a Parigi per svelare lidentit
misteriosa del cavaliere che ha vinto in duello la mano della donna. Re Carlo organizza in grande stile il
matrimonio tra Ruggiero e Bradamante, ma durante la cerimonia arriva Rodomonte che accusa il cristiano
di tradimento e lo sfida a duello. Dopo un duro combattimento Ruggiero uccide il pagano.

analisi CAP. XIV 56-65

a) Mandricardo sta cercando di calmare e confortare Doralice spaventata dallimprovviso rapimento.


Gli chiede cosa conti per lei di pi al mondo: se lamore, lui la ama, se la nobilt, lui il figlio del grande
Agramente, se la ricchezza, lui il Re dei Tartari e solo Dio a lui superiore, se il valore, lo vedr presto
in combattimento.

Ascoltando queste parole Doralice infine si innamora e arrivati in un piccolo villaggio vengono ospitati da
un contadino e l passano la notte insieme.

Il mattino ripartono e lungo il viaggio giungono ad un fiume dove incontrano due cavalieri e una donzella,
ma qui la narrazione si interrompe.

b) Mandricardo: il tipico esempio di eroe saraceno, molto forte fisicamente,

altero e superbo, caratteristiche comuni a Sacripante, Gradasso e Rodomonte. Qui ci viene descritto
mentre innamorato.

Anche qui si pu captare la sua arroganza, dopo aver dimostrato la sua forza uccidendo tutto il seguito
dei servi e delle guardie di Doralice, afferma di essere il pi forte e ricco di tutti e quindi chi meglio di lui
si meriterebbe la bella Doralice.

Doralice: come per Mandricardo non sono presenti descrizioni fisiche del personaggio, ma solo stati
danimo.

La bella dama inizialmente spaventata ma dopo aver ascoltato il discorso di Mandricardo, dettatogli
direttamente da Amore, si calma e si innamora del nuovo amante.

Tutto questo ci viene narrato riprendendo il genere della pastorella, tipico componimento provenzale,
come ad esempio avviene in Rosa fresca aulentissima di Cielo DAlcamo, dove anche qui la dama in
partenza restia alla fine cede alla proposta del cavaliere.

Confrontando Doralice con le altre figure di donna presenti nellopera, si pu vedere come ella non sia
simile a nessuna, in quanto non desiderata e sempre in fuga come Angelica, non in cerca del suo
amante come Bradamante, non fedele come Isabella e non triste e sfortunata come Olimpia.

Quindi una figura unica ed utilizzata da Ariosto come personaggio di passaggio e simbolo di donna
infedele e volubile nei suoi gusti.

c) che non pur per cittadi e per castella, ma per tugurii ancora e per fenili spesso si trovan gli
uomini gentili, qui Ariosto vuole fare una critica allambiente di corte, infatti afferma che gli uomini gentili
si trovano pi spesso in campagna che nei castelli.

Questo sulla linea di quanto si diceva ad esempio nel dolce stil novo dove la nobilt danimo
non coincideva con la nobilt di nascita.

Non la prima volta che muove questa critica, in altre occasioni non ha esitato a denunciare la
corruzione della corte, ad esempio nella satira da noi letta La libert mia prima o in altri punti
dellOrlando Furioso.

Quel che fosse dipoi fatto alloscuro tra Doralice e il figlio dAgricane, a punto racontar non massicuro;
si chal giudicio di ciascun rimane.

Qui Ariosto interviene per passare avanti nella narrazione e saltare la descrizione di quegli eventi.

Entrambi gli interventi si contraddistinguono per un registro alto ma con un diverso fine e tono.

Infatti il primo ironico e teso ad una critica, il secondo un tono normale usato per far avanzare
rapidamente la narrazione.

d) Il tema dellamore uno dei temi principali dellopera.

Per Ariosto lamore porta principalmente alla pazzia, come nel caso di Orlando, ma ci sono anche altri
esempi.

Attraverso le figure femminili si possono analizzare vari esempi di amore.


Angelica lesempio di come lamore sia strano e imprevedibile.

La principessa corteggiata da tutti i pi valorosi paladini ed eroi saraceni ma alla fine si innamora di un
semplice soldato, Medoro, provocando cos la pazzia di Orlando.

Bradamante e Ruggiero sono esempio di un amore travagliato e pieno di insidie ma che alla fine si
conclude bene, come aveva deciso il fato.

Dopo aver superato tutti gli stratagemmi di Atlante che li aveva tenuti a lungo divisi alla fine riescono a
riunirsi, compiendo poi la profezia funesta e dando inizio alla stirpe degli Este.

Zerbino ed Isabella sono esempio di amore finito in tragedia, Zerbino viene infatti ferito mortalmente da
Mandricardo durante uno scontro e Isabella per il dolore decide di suicidarsi.

Fortunatamente un vecchio eremita la salva, ma purtroppo, dopo trova Rodomonte, che vuole
conquistarla e dimenticare cos Doralice che lha tradito.

Ma la dama, esempio di fedelt al marito defunto, con uno stratagemma ingegnoso si fa uccidere dal
saraceno, il quale sconvolto per ci che ha fatto, decide di rimanere a proteggere la tomba della
sfortunata.

Doralice la figura della donna infedele che tradisce Rodomonte per andare con Mandricardo.

Olimpia invece lesempio della donna tradita che sempre sofferente per la mancanza del suo
amante.

Altra riflessione quella fatta da Sacripante nel primo Canto dellopera, e cio se sia meglio cogliere
per primo la rosa e se dopo averla colta questa appassisca. Qui Ariosto risolve il tutto con lentrata in
scena di Angelica e lasciando quindi in sospeso la questione.

Quindi il sentimento dellamore che viene delineato da Ariosto un sentimento imprevedibile e molto
forte, che possiede molte sfumature diverse, capace di portare dolore o gioia a seconda dei casi.

Tra tutti le varie vicende amorose solo una finisce bene, quella tra Bradamante e Ruggiero, quello che
cio dar il via alla stirpe degli Este.

Anche se, anche qui, c una punta di tristezza, in quanto dopo poco tempo che i due erano sposati,
Ruggiero mor, come era stato detto nella profezia.

ANALISI TESTUALE ORLANDO FURIOSO, C. I, strofe 79-80-81


BREVE SUNTO: Angelica, alla vista del suo spasimante Rinaldo, supplica Sacripante di mettersi subito in
fuga insieme a lei, ma questultimo si sente disonorato nel vedere che la donna non crede alla sua capacit
di proteggerla.

PARAFRASI: Quel liquido mescolato ad un filtro magico, che trasforma in odio la passione amorosa,
rende la donna che ha visto Rinaldo subito oscura negli occhi sereni; e con una voce tremante ed un viso
triste lei supplica e scongiura Sacripante di non aspettare pi vicino quel cavaliere, ma di fuggire insieme
a lei.

In questa strofa Ariosto fa un accenno allepisodio narrato dal Boiardo nellOrlando Innamorato , in tal
modo spiega latteggiamento di ripugnanza che Angelica assume nei confronti di Rinaldo.

-Valgo dunque- disse il Saraceno (Sacripante) valgo dunque cos poco ai vostri occhi, visto che mi
credete inutile, e non capace da potervi difendere da costui? Gi avete dimenticato le battaglie
dAlbracca, e la notte in cui io, per la vostra salvezza, fui solo e nudo a proteggervi contro Agricane e
tutto il campo?

Anche qui si ha un rimando allOrlando Innamorato per quanto riguarda le battaglie dAlbracca, infatti
Sacripante si rif a questa vicenda per ricordare ad Angelica le sue qualit di guerriero.

Lei non risponde e non sa cosa fare, perch Rinaldo ormai le troppo vicino, e minaccia il Saraceno da
lontano quando vede il cavallo e quando riconosce il viso angelico che gli aveva messo in cuore la
passione amorosa. Quello che segu tra questi due superbi, voglio che sia riservato per il prossimo canto.

Nellultima strofa del canto si percepisce la tensione che sta nascendo in questo momento, sia da parte di
Angelica, che ansiosa di fuggire, sia da parte di Rinaldo, che non vuole farsi scappare, per la seconda
volta, la sua amata.

COMMENTO: Il primo canto pu essere considerato come un microcosmo, poich in esso si incontrano
i temi e le strutture narrative che sono presenti in tutto il poema. Ariosto si riallaccia allOrlando
Innamorato del Boiardo, e per questo vengono accennati episodi accaduti in precedenza, in particolare, in
queste strofe se ne trovano due: la vicenda delle due fontane, luna dellodio laltra dellamore, e quella
della battaglia di Albracca. Diverse sono le tecniche utilizzate dal poeta presenti nella parte finale del
canto:

1) lironia sia su Rinaldo, che vede il suo nemico non solo stare in compagnia di Angelica, ma anche
montare sul cavallo che stava cercando sin dallinizio del canto, sia su Sacripante che, notando che la
donna non confida nella sua protezione, cerca di dimostrare le sue capacit;

2) la circolarit dello spazio, infatti allinizio del canto Angelica a cavallo incontra come primo
personaggio Rinaldo a piedi, che alla ricerca di Baiardo, il suo destriero, e la medesima scena si ritrova
anche alla fine a conclusione di questo primo canto;

3) l angolino ariostesco negli ultimi due versi, nei quali enuncia il continuo della vicenda al canto
successivo.

CARATTERISTICHE STILISTICHE: Evidente il petrarchismo in alcune figure retoriche, come le diverse


antitesi che qui metto in evidenza:

<<odio>> e <<amorosa>>, quasi a richiamare dal punto di vista grafico, il famoso carme di Catullo.
<<sereni>> e <<oscura>>, a indicare il mutato atteggiamento di Angelica dopo aver bevuto alla fonte
dellodio.

<<appresso>> e <<lontano>>, ovvero la posizione di Rinaldo da due punti di vista differenti: della donna,
che vede sempre pi vicino il cavaliere, e del narratore, che racconta la vicenda.

Inoltre Ariosto utilizza delle formule stereotipate, dei topoi tratti dalla tradizione atti ad evidenziare il
carattere convenzionale dellamore di questi cavalieri, ma velati da una sottile ironia. Un esempio dato
da: <<langelica faccia che lamoroso incendio al cor gli ha messo>>. Qui, infatti, come Petrarca, per
mezzo di un gioco di parole, con il termine <<laura>> voleva indicare implicitamente la donna amata,
cos anche Ariosto fa uso della stessa tecnica con laggettivo <<angelica>>. Inoltre il poeta fa ricorso
allimmagine del potere distruttivo del fuoco per intendere la passione amorosa come nella tradizione
classica e petrarchesca.

Si noti la struttura chiastica delle antitesi <<odio>>, <<amorosa>>, <<sereni>> e <<oscura>>, la


climax <<vide>>, <<conobbe>> e <<riconobbe>> che rappresenta in successione i personaggi che
Rinaldo nota in quel determinato istante, lanafora <<son dunque>>, <<sono dunque>> usata da
Sacripante per richiamare lattenzione di Angelica, preoccupata a fuggire, la litote <<non buono>> per
mezzo della quale il cavaliere cerca di limitare le proprie incapacit, alcuni enjambement, o anche la
metafora <<scudo>> per indicare la protezione che il <<Saracino>> serb alla donna quando sbaragli i
nemici che erano entrati in citt.

Frequente lallitterazione della <<s>> e della <<t>>, a suggerire il turbamento e lansia determinata
dalla fuga di Angelica da Rinaldo. Inoltre in <<voce tremante>> e <<viso tristo>> si ha una perfetta
simmetria tra sostantivo e aggettivo sottolineata maggiormente dallallitterazione della <<v>> e di <<tr>>
che lascia avvertire la tensione, dovuta alla velocit di svolgimento dellazione, nonch la loro posizione,
decisamente in rilievo, poich sono collocati a met della prima delle tre strofe.

LOrlando Furioso composto in ottave, strofe di otto endecasillabi, i primi sei a rima alterna e gli ultimi due a rima
baciata. LAriosto d un contributo decisivo allottava rendendola innovativa e particolare. Da una parte lAriosto
tende ad eliminare le forme del dialetto, o meglio quelle pi volgari, tenendo per in considerazione il toscano,
dallaltra d la caccia agli inutili latinismi, utilizzati per fini puramente decorativi e artificiosi. Numerose sono, per,
le formule stereotipate del petrarchismo, per mettere in rilievo il carattere leggermente convenzionale del
linguaggio, velandolo di ironia, ad esempio nel verso 81: langelica faccia / che lamoroso incendio al cor gli ha
messo.

BREVE CONTESTUALIZZAZIONE: la figura del cavaliere in decadenza, evidente in queste strofe,


nettamente contrapposta a quegli ideali e a quel codice che era stato tanto osservato nella tradizione
cavalleresca precedente. Per questo motivo essa risulta goffa e sleale, soprattutto grazie alla tecnica
dellironia.
DIFFERENZA PULCI-BOIARDO-ARIOSTO
Il poema cavalleresco nacque nel XI e XII secolo in Francia con le Chansons De Geste e con la materia di Bretagna.
Queste forme prendevano il nome di cantari; durante il Medioevo essi restarono una forma di letteratura popolare
perch venivano cantati nelle piazze ed avevano genesi e destinazione popolari. Nel corso del Medioevo erano
venuti a meno lelemento religioso e quello epico, dove prevalevano elementi fantastici; erano storie inventate che
prendevano libero spunto dalle storie reali.
All'origine si trattava di un insieme di testi raggruppabili in tre famiglie: il ciclo bretone, quello carolingio e quello
classico.
ciclo bretone(racconta le imprese di re Art, dei cavalieri della Tavola rotonda e le vicende di Tristano e Isotta: il
ciclo di Bretagna, basato su antiche leggende celtiche.
ciclo carolingio(narra le avventure di Rolando nella guerra di Carlo Magno contro i mori, e ha dunque un
fondamento storico. Episodio centrale delle opere di questo secondo gruppo l'eroica morte del paladino
Orlando, capo della retroguardia dell'esercito di Carlo Magno nella gola di Roncisvalle, nei Pirenei (storicamente, il
fatto avvenne nel 778).
ciclo classico(rielabora alcune leggende classiche sopravvissute in forma romanzata attraverso compilazioni greco-
bizantine. Protagonisti ne sono personaggi come Enea e Alessandro Magno, e a essere raccontate sono vicende
come la guerra di Troia, anche se non mancano narrazioni di impianto mitologico.
In Italia Da un lato si svilupp la letteratura franco-veneta, che riprendeva soprattutto il ciclo carolingio assieme ai
cantari, componimenti in volgare recitati da cantastorie.

Dall'altro, e con ben maggiore consapevolezza letteraria, si svilupp la linea che ha il suo capolavoro nell'Orlando
furioso (1532) di Ludovico Ariosto. L'aveva preceduto il Morgante (1478) di Luigi Pulci, poema in ottave in cui la
materia cavalleresca carolingia un pretesto parodico, un comico rifacimento delle canzoni di gesta, funzionale
all'esercizio di un linguaggio fortemente personale.
Anche l'Orlando innamorato (1495, pubblicato postumo) di Matteo Maria Boiardo adotta una lingua composita,
un emiliano illustre che include espressioni popolari. Il contenuto del poema, per, questa volta serio:
aggrovigliate avventure tradiscono un'evidente nostalgia per un mondo ormai tramontato, interpretato da energici
eroi guerrieri.
Ariosto riprese l'argomento del suo poema l dove Boiardo, che aveva lasciato incompiuto il suo lavoro, si era
interrotto. Alcuni elementi dell'Orlando furioso sono gi presenti nell'Orlando innamorato, come la dimensione
magica e fiabesca, la centralit del tema dell'amore, il gusto per avventure intricate.

Differenze tra poema epico -cavalleresco e cantari


1. I poemi vengono scritti da letterati, non sono pi testi orali, ma sono scritti, sono fatti per la letteratura, quindi
sono molto pi elaborati.
2. Il pubblico dei poemi cortigiano; i poemi vengono prodotti e letti a corte. Hanno genesi e destinazione dlite.
3. Hanno carattere enconomiastico; vengono commissionati per elogiare il signore.
I due principali poemi sono lOrlando Innamorato di Boiardo e Il Morgante di Pulci: sono due opere molto diverse
perch Il Morgante costituisce lesito comico e sta a met tra il poema popolare medievale e quello dlite
rinascimentale, mentre lOrlando Innamorato costituisce lesito tragico e sar lantecedente dellOrlando Furioso di
Ariosto.
Il morgante
Il Morgante tratto dalla materia carolingia, un poema in ottave. Il protagonista non Orlando, ma Morgante,
un musulmano convertito al Cristianesimo, diventato scudiero di Orlando. E un gigante che vive in modo
avventuroso, usando come strumento di battaglia il battacchio di una campana. Vive in modo materiale: grandi
abbuffate, bevute, btte. Laltro protagonista Margutte, un mezzo gigante, miscredente ed astuto. Insieme
compiono molte avventure: Morgante muore per un morso di un granchio, Margutte muore di risate perch una
scimmia gli aveva rubato gli stivali.
Lopera ha una forte componente popolare. La struttura del poema non organica, lintreccio dispersivo,
intricato e gli episodi sono isolati.
I personaggi non sono approfonditi psicologicamente e sono statici. Dal punto di vista linguistico si ha una novit:
Pulci lerede della poesia comico-realista e utilizza un linguaggio espressivo.
Mentre il linguaggio dei cantari medievali era standardizzato, Pulci ne utilizza uno molto differenziato. Lopera
costruita sulla parodia: Pulci vuole parodizzare il mondo di Carlo Magno mettendolo in ridicolo e contrapponendo
la materia al linguaggio; tende a ribaltare la seriet del mondo epico.
Inoltre fin dallantichit i poemi cominciavano con linvocazione alle Muse e, nel Medioevo, con linvocazione ai
Santi. Pulci invoca Dio e i Santi in maniera parodica. Nel proemio c una contaminazione di due registri stilistici:
popolare e comico.

Lorlando innamorato
Sommariamente il testo pu essere diviso in quattro sequenze: linizio con il destinatario e lespediente del
manoscritto, la descrizione della sontuosa corte reale, aperta a tutti, lentrata in scena di Angelica e la reazione che
provoca larrivo di questa sugli invitati, soprattutto sui paladini.
La novit che inserisce il Boiardo quella di aver composto unopera creando un miscuglio di elementi
appartenenti al ciclo bretone ed a quello carolingio, per questo lautore parla di cose nove.
Rispetto a quanto accadeva nel passato il Boiardo ha voluto dare una grande importanza allamore facendolo
addirittura diventare tema portante dellopera, infatti il fatto che Orlando si innamori cos innovativo e degno di
nota che lautore cita proprio questo inaspettato cambiamento agli spettatori, con i quali vi un rapporto molto
diretto che si pu notare in alcuni dei versi iniziali.
Altra cosa degna di nota lintroduzione dellartificio del manoscritto: in questo modo si fa risalire lorigine
dellopera allarcivescovo di Reims Turpino, il quale avrebbe scritto questa storia e poi lavrebbe nascosta con il
pretesto che quelle cose sarebbero dispiaciute allo stesso Orlando.
La scena passa poi nella corte di Carlo Magno, nella quale sono presenti tutti i paladini provenienti da ogni parte
del mondo e, per il fatto che quella unoccasione speciale, vi sono addirittura i Saraceni.
Dalla descrizione del banchetto e degli invitati possono essere ritrovati tutti i valori cavallereschi ma allo stesso
tempo vediamo lentrata in scena di valori nuovi, pi legati al mondo della ragione e dello studio, che tendono ad
elevare luomo spiritualmente.
Finita questa descrizione il momento di Angelica che entra fra quattro giganti nella sala e la bellezza che
sprigiona viene subito paragonata a quella di una stella la cui luce riesce ad abbagliare ed a soverchiare le altre
seppur belle dame.Il ritorno allideale classico di bellezza chiaro ed ricorrente anche il fatto che ella, con un
solo sguardo, riesca a fare innamorare anche i pi duri di cuore.
Lapparenza per a volte inganna, infatti non appena Angelica rivolge la parola ad Orlando riusciamo a capire il
vero intento della ragazza: indebolire le forze cristiane per far s che Gradasso abbia via libera per poter
raggiungere il suo scopo. Naturalmente la visione di Angelica turba profondamente i paladini presenti i quali,
attirati dalla proposta che gli viene fatta (otterranno Angelica se batteranno suo fratello Argalia), sono ancora pi
attratti da cos immensa bellezza.
Tutti cedono alla tentazione, persino Orlando, il quale capisce che innamorarsi non una cosa adatta ad un tipo
come lui che deve invece spendere tutta la sua vita a combattere per Dio, per il re e per la patria. Tuttavia neanche
il paladino francese riesce a resistere; lunica persona che capisce il vero intento di Angelica Malagigi; un mago
cristiano che legge nel cuore della dama e vede quali sono le sue mire.
Il Boiardo ha inoltre pensato di rendere pi attuale lopera usando alcuni elementi provenienti dallambiente
toscano ed altri che risalgono al mondo pagano.
La godibilit del testo dovuta anche da altri fattori tra i quali ricordiamo le figure retoriche quali liperbole o
ancora lironia con la quale trattata lintera vicenda.
LORLANDO FURIOSO

La prima edizione formata in 40 canti e scritta nel 1515/1516 stata revisionata nel 1521, revisione di carattere
linguistico poich lopera conteneva troppe strutture.
Una seconda edizione del 1521 ed formata da 46 canti.
Infine c una terza versione del 1532, corretta e revisionata secondo i canoni della lingua che ha prevalso, cio
quella di Pietro Bembo che ha pubblicato le vulgari lingue nel 1532.
Questa terza edizione contiene novit nei contenuti perch Ariosto ha introdotto molti avvenimenti della storia
contemporanea.
La prima edizione usa una lingua cortigiana mentre la terza usa quella di Petrarca e Boccaccio
La terza edizione stata pubblicata dal figlio dellAriosto con laggiunta di cinque canti composti dal padre nel
1518/1519.

Il poema di Ariosto epico cavalleresco, scritto in ottave e attraverso le avventure dei personaggi celebra la casa
dEste.
Il poema dedicato ad Ippolito dEste; lo stesso titolo Orlando furioso indica che sono raccontate vicende del
ciclo carolingio, unite per alle avventure del ciclo bretone.
La tematica perci amorosa e Ariosto la integra alla tematica della follia (Orlando furioso per amore). Queste
tematiche sono trattate attraverso il fiabesco e il meraviglioso.
Anche la struttura dellopera tipica dei poemi cavallereschi e cio aperta. Una struttura si dice aperta quando le
vicende si snodano le une dalle altre ed lautore a decidere di porre fine alle avventure dei personaggi che per
potrebbero continuare allinfinito.

Il suo scopo quello di intrattenere il pubblico e i modelli cui si rif Ariosto sono i poemi cavallereschi medievali e i
cantari popolari. NellOrlando furioso ci sono anche reminiscenze classiche. Ariosto, in base al principio
dimitazione umanistico rinascimentale, trae per intero episodi da autori come Virgilio e Ovidio (Eneide,
Metamorfosi). Il risultato che lopera assume un rivestimento di forme classiche che per sono rielaborate
secondo la visione della vita rinascimentale. Lautore realizzando un opera originale riprende lopera di Matteo
Maria Boiardo dal punto in cui lui laveva interrotta.

La materia dellOrlando furioso la guerra tra Carlo Magno e i Saraceni (mori dAfrica); essa inizia con lassedio di
Parigi.

Nel poema dellAriosto abbiamo tre filoni narrativi che sono:


1) La guerra dei mori contro Carlo Magno
2) Amore di Orlando per Angelica e pazzia di Orlando (Angelica in continua fuga ed continuamente ricercata da
Orlando che diventer pazzo quando Angelica si sposer con Medoro. Alla fine Orlando recuperer il senno grazie
al cugino Astolfo che andr a recuperarlo sulla Luna)
3) Storia di Ruggero e Bradomante
Il terzo filone narrativo ha carattere encomiastico perch dai due personaggi sopra citati lAriosto far discendere
la casa dEste. La storia di Ruggero e Bradomante si svolge affrontando continui contrasti perch Ruggero, essendo
pagano, non poteva sposare Bradomante che era cristiana per questo alla fine Ruggero si convertir al
cristianesimo.

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