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Fino alla seconda guerra mondiale era prassi di diritto internazionale ampiamente

osservata il far precedere le ostilit da una dichiarazione di guerra. Le alleanze


militari fra Stati obbligavano i firmatari a entrare nel conflitto se un altro
Stato violava la neutralit e l'integrit territoriale, invadendo i confini esterni
di uno Stato partecipante con le proprie truppe, oppure ne manifestava la volont
con una dichiarazione di guerra: i patti di mutua assistenza militare propagavano
rapidamente le dimensioni dei conflitti.

Generalmente, il conflitto armato comincia a partire da un evento specifico, il


cosiddetto casus belli: un'invasione militare, l'uccisione nemica di concittadini,
come soldati, o beneficiari dell'immunit diplomatica, come ambasciatori, capi di
Stato o reggenti. Anche incidenti diplomatici possono innescare crisi che si
risolvono in un conflitto armato, a causa di inosservanze dei protocolli
diplomatici, come non presentarsi a una convocazione o rifiutare di ricevere un
ambasciatore, ingerenze politiche sulle nomine, dichiarazioni offensive senza scuse
o smentite ufficiali degli organi di stampa ed eventuali dimissioni del
dichiarante. Preso a s, il casus belli pu essere anche non molto grave, ma la sua
importanza amplificata dalle tensioni e dagli attriti gi esistenti.

La guerra spesso si manifesta insieme a un periodo di sospensione dello Stato di


diritto nel quale il diritto e la giustizia militare si sostituiscono a tutte le
altre fonti della giurisprudenza.

Con l'avvento dell'ONU, il cui statuto condanna lo Stato aggressore e consente allo
Stato aggredito di difendersi con immediatezza, la dichiarazione di guerra
praticamente scomparsa dallo scenario internazionale. Molte Costituzioni, fra le
quali quella italiana, ammettono la guerra di sola difesa. Nessuno Stato infatti
disposto a dichiararsi aggressore con una tale procedura, mentre infiniti sono gli
appigli per dichiararsi aggredito. In definitiva lo Statuto dell'ONU, che nelle
intenzioni doveva servire a far scomparire la guerra, ha fatto invece scomparire
soltanto la dichiarazione di guerra.[senza fonte]

Secondo quanto osservato da von Clausewitz, la guerra non accesa dall'azione di


chi offende, ma dalla reazione di chi si difende: se non ci fosse reazione,
infatti, si verificherebbe un'occupazione e non un conflitto armato. Tale fu il
caso, ad esempio, dell'Anschluss, ovvero l'invasione dell'Austria da parte della
Germania nel 1938. Si ha pertanto l'inizio della guerra quando si verifica il primo
combattimento fra forze contrapposte. La guerra non si conclude per semplicemente
con la cessazione dei fatti d'arme; pi formalmente necessario che si verifichi
uno dei seguenti eventi:

un armistizio, che riguardi cio tutti i teatri e tutte le forze armate delle parti
che lo stipulano;
la resa incondizionata di una parte;
la debellatio di una parte, cio il completo annientamento delle sue forze armate,
l'occupazione totale o annessione del suo territorio e la cessazione di ogni
attivit politica anche interna.
Talora, un Paese che vuole entrare in conflitto compie azioni per provocare a
guerra l'aggressore e poter reagire, non necessariamente si inizia un conflitto con
un'occupazione militare di un territorio straniero. Dalla seconda met del XX
secolo a seguire, molte guerre sono state combattute senza essere dichiarate, con
interventi militari giustificati come aiuti a governi "fratelli" come la guerra del
Vietnam, l'invasione sovietica dell'Afghanistan, o semplicemente con un'azione
militare diretta come o guerra di Corea o l'invasione del Kuwait. A volte a queste
guerre hanno fatto seguito altre azioni ad esse collegate, come la prima guerra del
Golfo nella quale una coalizione, in forza di un mandato dell'ONU, ha schierato sul
campo un potente esercito appoggiato da forze navali ed aeree che hanno rimosso il
contingente iracheno di occupazione dal Kuwait e distrutto gran parte
dell'armamento terrestre ed aereo delle forze armate irachene disarticolandone le
unit operative ma non occupando permanentemente il territorio dell'Iraq.

In et contemporanea, nei periodi di tensione e di crisi, si soliti sviluppare


un'attivit politica e diplomatica di tutta la comunit internazionale per evitare
il conflitto: in tali periodi, le forze armate giocano un ruolo rilevante nel
dimostrare la credibilit e la determinazione dello Stato, con lo scopo deterrente
di rendere evidente all'antagonista la sproporzione fra l'obiettivo da conseguire e
il costo, sociale e materiale, di una soluzione militare. La guerra quindi pu
essere evitata quando ambedue i contendenti percepiscono questo sfavorevole
rapporto

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