.:
pe
P(
1o
m
CC
fi5
ta
. Le prime opere in musica 1o
i1
CaviEliera di
9! quadra st*rie* > Il Seicento caratterizzato da crisi economico- qr
Basso diviola
nante sociali, conflitti e importanti trasformazioni. Le epidemie di peste e or
Ie.t rni b'
aan una testa
fernminiie tn
le carestie flagellarono tutta l'Europa decimandone Ia popolazione e
avcrio,'l::u- e provocando un periodo di stagnazione economico-demografica. ro
xelles. lt/ir,tseo
cieglli strurnertii La lunga lotta di supremazia tra le grandi potenze si concluse con n1
mu:icalt. la crisi di quelle mediterranee, l'affermazione di quelle atlantiche bI
!'llcolas Pr:;ussin, (Francia, Inghilterra, Olanda) e la nascita di nuovi modelli di vita C
c(
C(
d,
fr-
Ur
A
IT
h
la
b
v(
,OPERA
MIJSICA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL
lamo Barqoglt.
cedettero e che ne favorirono la nascita'
fr,rol. p"rt rali l'Aminta (1573) di Tasso o Il pastor fdo (1590) di Battista
Guarin. La favola pastorale era un genere teatrale che metteva in
scena vicende
aspetti tragici e
ambientate nel mondo dei pastori e in cui si mescolavano
comici coronari sempre d" ,, li"to fine. Sviluppatasi soprattutto
nell'ambiente
idealizzata
cortigiano ferrarese, era molto amata in quanto presentava una visione
dell'Arcadia,
del mondo aristocrarico, collocato in un ambiente ideale, quello
ninfe,
fuori della quoddianit" e assolutamente privo di tensioni, in cui pastori,
uomini e donne mostravano una particolare sensibilit per il canto e la poesia'
inseriti
All'interno di tragedie, commedie e favole pastorali venivano spesso
composizioni vocali
momenri musicali; oltre al caso degli intermedi in cui cori,
teatrale (+ 14:
e srrumentali venivano disposti tra un atto e l'altro dell'oPera
Mws i c a p e r fe teggiare),la musica poteva esplicare altre funzioni.
s
occasionalmente
canti o
la finzione scenica poteva richiedere che alcuni personaggi intonassero
teatrale. Oppure
ballassero o suonassero uno strumento alf interno dell'opera
venivano inseriti prologhi o commiati o, nella tragedia, interveniva
il coro a
307 :i*Xi;:i
f ,rra PER TELEBRARE: LA NAsctrA DELI]tr,PERA L,, rr,,',it, rui, !,,,ri',"",
fido" rii Guarini. cui nacquero i primi esempi di opera musicale. Nonostante il madrigale polifoni.:
fosse la forma poetico-musicale principe della musica aulica italiana dal 1>1,
al 1620 circa, la pratica delle composizioni a voce sola continu a convir-e:.
in ambito cortigiano e popolare. Abbiamo avuto modo inoltre di vedere che ,
principali teorici che operarono nella seconda met del XW secolo erano orienta:-
verso una rivalutazione della monodia, che ritenevano pi adatta ad esprimere e--
"afFetti" ossia gli stati d'animo del testo letterario. Tra i teorici, uno in particolar.
Vincenzo Galilei, aveva scritto nel 1581 11 Dialogo della musica dnticd et de"'-:
moderna (+ 13: La riflesione teorica sulla musica) in cui sosteneva la superiori:"
qt Vrncenzo Galr er aveva della monodia sulla polifonia'. Ebbene Galilei, insieme ad altri uomini di cultu:.
anche musicato per voce
come il compositore e cantante Giulio Caccini (1545-1618), lo scienziato Pier:,:
e accompagnamento di
vro e il amento del conte Strozzi, i poeti Ottavio Rinuccini (1,562'
Ugo ino tratto da l'lnferno
dantesco.
1621,) e Giovanni Battista Strozzi, era solito
frequentare la casa del conte Ciovanni
de' Bardi (1534-1612). I contemporanei
amavano chiamare camerata questo gruppo
eterogeneo di persone che si riuniva per
discutere di astrologia, letteratura, scienze
e di musica, da cui "Camerata de' Bardi"'
Su di loro ebbero una discreta infuenza
le ricerche condotte sulla musica greca
dall'umanista fiorentino Girolamo Mei
Frontespizio della I edi- (1519-1594) il quale, Pur non potendo
ziane, 1581. dellbpera di
V. Galile 'Dialogo della
partecipare alle conversazioni della
musica antica et della camerata, erain continua corrispondenza
moderna| Bologrta,
epistolare con Galilei. La rivalutazione
Civi co lt4 u seo BibI iografi co
Itlustcale. della monodia in contrapposizione con la
[::,.:.:i ; 308
%+.
MUSICA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL,OPERA
polifonia del madrigale cinquecentesco era uno dei temi discussi dai componenti
della camerata anche se non era loro esclusiva prerogativa: il ritorno alla monodia
era sentito impellente anche in altri circoli culturali.
Alcuni componenti della Camerata de' Bardi (funuccini, Caccini e de' Cavalieri)
parteciparono all'allestimento degli intermedi della comm edia La pellegrirua ma
non si impegnarono nel progetto della rappresentazione di un'opera teatrale.
Intorno al 1592 smisero di riunirsi a causa del trasferimento di Bardi a Roma.
Jacopo Corsi (1562-7602), un altro dilettante di musica e mecenare che amava
circondarsi di intellettuali, fece rappresentare in casa sua durante il carnevale del
ii9B la favola pastorale Dof", musicara da Corsi sresso e daJacopo peri (1561-
'-633). Lopera,
di cui rimane solo il libretto e qualche frammenro musicale, fu
::plicata successivamente alla corte medicea.
i.. :. Chiesa Nuova, La Rappresentatione di Anima et di Cor?o, un dramma di tiane di Anima et di Corpa,
ma con un signifcato pi
!-r. :-:enro allegorico i cui personaggi principali sono l'Anima e il Corpo. Il generco. composltore
.: ' leri, dal 15BB sovrintendente degli spettacoli e delle musiche della corte di voleva semp icernente al
udere a un'azione espressa
i :- - :ando de' Medici, si era occupato
di coordinare i meravigliosi intermedi per in musica.
3oe x:lxxi*iL
J
! *us,cn pER IELEBRARE: LA NASC]TA DELL'\PERA i I r 'r,r!,i1 \'ir sii..ir
rienze operistiche, prediligeva i soggetti attinti dalla mitologia greca e ambientati lib
nello stile della favola pastorale. Dal punto di vista metrico i personaggi si espri- fer
pr
tragico del racconto mitologico venne per modificato e conyertito nel lieto
d
fine, sicuramente pir) appropriato per Ia celebrazione di un matrimonio cos
p
importante.
SI
Lazione calata nel mondo pastorale: ci troviamo nel bel mezzo dei festeggiamenti
ti
delle nozze di Orfeo e Euridice quando Dafne annuncia che la giovane sposa l;
stata morsa da un serpente ed morta. Orfeo disperato ma Venere lo aiuta S
sulla terra e la gioia degli sposi. Il racconto mitologico aveva invece un finale
tragico (+ scheda: Fortuna del mito di Orfeo).
Dal punto di vista musicale entrambe le Euridice fanno uso della monodia
M{JSICA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL,APE
naufragio'
ll mito di Orfeo, il cantore tracio figlio di Apollo
(o del re Eagro) e ruppe l'incantesmo scongiurando l'inevitabile
musi- canto, impersonato dalla figura di Orfeo' dal
della musa Calliope che ammaliava con il potere della sua ll potere magico de
nella
ca gli uomni e amrnansiva gli anmali feroci,
attraversa com' un mito greco rtrovo vita in et umanistico-rlnascimentale
alla Favola diOrfeo di Poliziano e, abbamo vlsto' nelle prlme espe-
fllo rosso la storia della cultura occidentale dalla letteratura'
dTiziano {Orfeo e
musica, all'arte. rienze d opera musicale, oltre che ne c1pinti
della cultura gre Euridice,l 508 ca.), Tintore )' Rubens (Orfeo
uo (Orfeo,l 541 ca
La storia di Orfeo, l cui rnito s colloca agli alborl
Carracci (Orfeo
ca arcaica, tramandata prncipalmente da
Vlrgilio (Georgiche' libera Euridice datt'Ade 1636-1638), Annibale
durante i e nei celebri affreschi del Mantegna nella
libro lV) e Ovidto (Metamorfosi,libri X e Xl): Euridce' e Euridice,1597-1600)
a Mantova (1465-
festeggiamenti per le sue nozze con Orfeo, viene
morsa da un Camera degli spos del castello di S Giorgio
con la lyra o la cetra'
serpente e muore. Orfeo, dsperato, scende nellAde
e riesce' con 1474). Orfeo viene raffigurato quas sempre
che Da allora il mito dl Orfeo ha conosciuto
una straordinaria fortuna
a del suo canto, a commuovere le divinit infernali
beleza
gli concedono di riportare la giovane sposa sulla tena
A un pat- nella storia dellbpera pur subendo, nel corso dei secoli' ripensa-
del tempo Ricordia-
io per: Orfeo dovr farsi seguire da Euridce senza mai voltars' ment e modifiche a seconda delle ideologe
311,.,t.l::t::::::::Jl
*F
MUSlCx PER CELEBRARE: LA NASCTTA DELtOP|RA
3
rlo)'Orfeo e Euridice (1762), opera in tre atti di Christoph Wlli- scinare i compositori anche nel Novecento: ne) 1926 viene rap
bald Gluck su libretto di Ranieri Calzabigi, in cui viene mantenuto presentata lbpera in tre atti Malheurs d'Orphee (Le awenture
il lieto fine delle prlme opere in muslca e lbperetta Orphe aux di Orfeo) di Darius Milhaud e nel 1932 La favola d'Orfeo d\ A,l
'1858)
enfers (Orfeo all'infernq di lacques Offenbach. Quest'ulti fredo Casella, ispirata alla commedia di Poliziano. Nel 1948 viene
ma, celebre per i suoi can-can e per il valzer, presenta una visione rappresentato il bal etto Orpheus in stile neoclassico d lgor Stra
parodstica e dissacrante del mito: Orfeo, insegnante di violino, vinskij e nelle arti figurative o scultore Giacomo N4anz scolpi-
perde la moglie adultera Euridlce ed costretto (cos tutti si sce il bassorilievo Orfeo (1960).Agl anni Sessanta risale anche il
aspettano da lui) ad andarla a prendere all'inferno. Qui incon- poema a fumeltil'Orfeo di Dino Buzati in cui l'autore c propone
trer divnit infernaliche ballano ilcan una sorta di inferno contemporaneo.
Tra le opere pir recenti menzioniamo l'azone lirica Orfeo can-
J" can o che intonano la l\'4arsrgliese.
Anche nella storia dell'arte sette e tando .. . tolse (1994) d Adriano Guarnirei per un organico ca
ottocentesca Orfeo ispiro diversi arti- meristico comprendente 2i strurnenti, otre a un flauto e una chi-
st: lo scultore Antonio Canova (Orfeo e tarra elettrica in scena, in cui i personaggi diOrfeo e [uridice sono
Euridice, 177 5-177 6) e i pittori Jean-Bap- interpretati da due sopranie due mimi, contemporaneamente.
tiste Camille Coror(Orfeo guida Euridice
fuori dall'Ade,1 865), Anselm Feuerbach, Le Sirene, definite nell'Odissea nrnfe che ottenebrano i
rt:,:::::ialil: 372
@
MUSICA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL,OPE RA
- --::e la corte di Mantova si ciment nel nuovo tipo di spettacolo e cur gli
- ..:imenti di due opere di Claudio Monteverdi,l'Ot'eo e l'Ariaruna. La prima
-- ,:Dpresentata in una sala delPalazzo ducale di Mantova in occasione di una
:-:ra dell'Accademia degli Invaghiti'. Il pubbiico fu, come abbiamo visto, @ Que lo degli lnvaghti
era un sodai z o che
- r:-nuro per le ristrettezze dell'ambiente. A ciascun spettatore fu consegnata operava a Mantova da una
:.: del libretto affinch potesse seguire comodamente 1o spettacolo. II libretto cinquant na di ann. Anche
conte Str ggio era un
::. :!aro scritto da Alessandro Striggio (1573-1630), figlio del madrigalista I
invaghitoeaveva opseu
*-.
, nimo. donlmo di"Rltenuto'i
313 ;li*.ii,ri::i-fft
I
,ur,a, prs c'lrsA*;
r,A &,,AscJr,q DEr-r.'cp*A
lieto fine: un'apparizione ex machina di Apollo che porta Orfeo nel cielo. Dal
momento che la stampa della partitura (1609 a cura dello stampatore veneziano
Amadino) fu successiva alla prima rappresentazione possiamo avanzare diverse
ipotesi tra cui quella che la discesa di Apollo fosse stata rappresentara nell'alle-
stimento successivo, probabilmente nel Teatro ducale. Un fine lieto e pi spet-
tacolare si prestava maggiormente ad una rappresenrazione davanti a un grande
pubblico e in un teatro. Limpiego di grossi macchinari non sarebbe invece stara
possibile alla prima rappresentazione.
Ma vediamo Ie altre differenze tra l'Orfeo di Monteverdi e le due Euridice:
oltre alla suddivisione in atti e non pi in episodi (come nelle due Euridice)
il titolo dell'opera di Monteverdi sposta l'attenzione sul personaggio realmente
pi importante. Mentre 1I Prologo di Rinuccini si sofrermava su considerazionr
teoriche atte a giustificare il nuovo stile adottato, quello di Striggio ha la funzione
di introdurre, attrayerso il personaggio della Musica, gli spettatori alla vicenda.
Lo stile recitativo monteverdiano pir mobile ed espressivo e spesso si ar,,vale
di soluzioni assai ardite sia per quanto concerne l'andamento melodico che
armonico. Ne possiamo trovare un esempio nel recitativo della Messaggera
quando racconta ad Orfeo la morte di Euridice oppure nel lamento dei cantore.
Oltre a questo Striggio confer al libretto una maggiore drammaticit e riserv
maggiore spazio alle scene infernali che occupano il III e IV atto e nelle quali il
protagonista non pi accompagnato da Venere, ma da Speranza. Anche i brani
coraii sono nell'Otfeo pi ampi e sono concepiti come madrigali a cinque voci e
basso continuo. I cori sono posti alla fine di ogni arto e hanno, come i cori della
tragedia greca, la funzione di commentare l'accaduto. NeIl'Ewridice gli interventi
del coro erano pi brevi e generalmente le voci canravano all'unisono.
Ll#l'i,:i: ii'* -{!t:i+ ii};iiir:.j* i::,r:ij qi:ii:+i > Come nell'Euridice anche nell'Orfeo,lo
stile recitativo a volte si interrompe per dar luogo a pezzi chiusi denominati "arie" o
"canzoni". Nei primi atti, in cui si celebra la serenit. del mondo pastorale, ne sono
un esempio i due cori "Vieni Imeneo, deh vieni" e "Lasciate i monti" e "Rosa del
g
t{
'a-
=# ;l
: ::'
i x, L Lt-tLr.rtF-r
'& {P.lu**.\"Ja".
!
{
Benardo Buontalentr,
Bozzetti di scene e co-
stumi per gli intermedi
delIa "Pellegrina" Ci
Circiano Bargarqli.
:,.,1::li 314
MIJSICA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL,OPER A
@
rr.{P101
[]audlo l\4onieverd ,
315 r':li,i::.ll:.lr*illr.
;
i
f ,rra, pERCELIBRARE;TAAJASCITA DELL'opERA,il rr,,,r'.'r,,.,i,ir .5..ri,,r
I'
ha lasciato una partitura che , come era prassi nel Seicento, in parte da realizzare ((l
Cmuoro MorurrvrRor
Lasciate i monti
Abbiamo visto che Monteverdi alterna nell'Otfeo pezzi in se sressi compiuti, che
abbiamo chiamato pezzi chiusi o arie o canzoni, a sezioni in cui la versificazione
procede in maniera irregolare e il modo di cantare definito stile recitativo. Ci
soffermeremo su alcune parti dell'opera che sono rappresentative al riguardo.
Ascoltiamo il coro "Lasciate i monti", dal I atto. [J Traia51:claudioMonteverdi,loscilteinonti
da Orfeo, I atto]
I cori dei primi due atti ci trasmettono la gioia e la spensieratezza dei mitici
pastori che popolavano queste terre idealizzate. II coro "Lasciate i monti"
.:,,;,{..,#.ti 3 16
MUsICA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL
,OPERA
@
)9 caratlettzztrr i: ,il rono festoso
e da una ritmica danzante. I1 compositore
te e deiicate come Ie viole da braccio,
sceglie inolirc !:rLLi1enri dalle sonorit chiare
Ci l'arpa, il clali..rrrbalo e il flauto soprano. Sulla partitura troviamo scritto:
re uQuesro B;rllerro lr cantato al suono di cinque Viole da braccio, tre Chittaroni,
te Duoi Clar ic-mbani, un'Arpa doppia, un contrabbasso ei viola, & und Flautino
:o alla vigq.irx. :r.onda"'. @ Con questa espresslone
si vuo e rndlcare un flauto
ti Nel brano a cinque voci sezioni imitative si alternano a sezioni omoritmiche' Tra drltto soprano.
e le due stroi e a conclusione si inserisce un ritornello strumentale.
si
.o e in questi prati
o ai balli usati
leggiadro il pi rendete.
:e
! &s**Eea e fl*mpre*et#i
317 :,l,,.,lrr,ii;,iitr,,,.
.lF
MUS,CA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL'OPERA
T3
Cuuoro MorurrvrRor
Il canto di Orfeo si trova nel cuore dell'opera, al centro del III atto. Leroe sceso
nell'Ade con Speranza che per, alle rive dello Stige, lo abbandona poich impos-
sibilitata a proseguire. Alf ingresso del regno dei morti si troya scritto:
Orfeo, rimasto solo, viene accolto da Caronte, il nocchiero che trasporta i morti.
Caronte gli ricorda l'inaccessibilit di quei luoghi ai vivi ma il giovane prova con
il suo meraviglioso canto a commuovere il rude traghettatore. Ha inizio l'aria
Possente spirto.
Osserviamo dal punto di vista metrico il testo intonato prima da Caronte e poi
da Orfeo. Cosa notiamo? Entrambi sono scritti in endecasillabi ma, vedremo
pir avanti, il testo di Orfeo metricamente pi strutturato. Nl'organizzazione
metrica corrisponde anche una forma musicale in s compiuta che non
ritroviamo invece nel canto di Caronte, scritto in un recitativo molto vicino al
declamato (+ esempio 4). Il canto si modella sul testo letterario assecondandone
la punteggiatura, senza ripetizioni di parole o fioriture melodiche. Il canto
di Caronte interpretato da una voce scura, un Basso, ed accompagnato
dal suono continuo del regale, un piccolo organo da tavolo munito di pochi
registri.
Cnnorure
iMPl84-I i:r;ri,r:l
Iardio i\4onteverdl, 0 tu ch'innanti, da 0fea, I atlo.
i? e*rtt* * *l++ > Lintero dialogo tra Orfeo e Caronte racchiuso tra due
e I1,) caratterizzato dalle sonorit scure dei tromboni, dei cornetti e del regale' plzzlco tra cu a Lyra e a
di ,..r, (dagli inferi si torna sulla terra), prescriva di non suonare pi i suddetti
strumenti. A1 loro posro entreranno le sonorit pi luminose delle uviole da braccio,
organi, clavicembani, contrabbasso, et arpe, et chitaroni, et citaroni''
319
.EF
MUsrcA pER :ELEBRARE: LA NAsctTA DELy1PERA
5
La sinfonia che segue al dialogo con Caronte, quella in cui Orfeo si esibisce alla
cetra e riesce, con il suo suono soave, ad addormentare il nocchiero, presenta un L,
organico particolare. Nella partitura leggiamo tre viole da braccio, un contrabbas-
AI
so de viola da gamba tocchi pian piano. Probabilmente con questa formazione a
ia
quattro il compositore voleva imitare il suono della cetra.
di
Ascoltiamo il canto di Orfeo accompagnato da un organo di legno e un chitarrone
ST
sezrone le due parti s ipotizzato varie possibilit tra le quali ci sembra la pir plausibile quella che vede a\
riu n iscono.
nella versione ornata quella eseguita dal tenore Francesco Rasi durante la prima ese- dr
cuzione e, in quella pir semplice, lo scheletro melodico che ciascun virtuoso poteva H
a suo piacimenro ornare. Monteverdi scrisse sulla partitura che l'esecutore avrebbe 5(
dovuto scegliere una delle due versioni. Nell'incisione proposta il cantante esegue b
p
come i ritornelli strumentali. Questi ultimi si frappongono tra le terzine e ogni
5i
volta cangiano il colore timbrico: per il primo ritornello sono previsti i violini, per
A
il secondo i cornetti, per il terzo I'arpa doppia. Gli strumenti intervengono anche
U
nelle strofe di Orfeo concertando con la voce e dando luogo a suggestivi effetti di
CI
Ritratta di Con la versione ornata del canto di Orfeo il potere incantatorio della musica sem- t(
Cloudio Monteverdi.
bra aver trovaro la sua pi suggestiva manifestazione. Il senso di sospensione con- L
ferito dalf iterarsi del medesimo basso, unito alle aeree fioriture melodiche ci tra-
sporta in una sorta di dimensione atemporale. I suadenti e lunghi meiismi hanno il
porere di incantarci e di proiettarci in un'atmosfera quasi irreale che indubbiamente
ci incanta e ci seduce.
Ma vediamo quali sono le parole che accendono la fantasia creativa di Monteverdi.
Osserviamo un lunghissimo vocahzzo sulla parola "lei" che riferita a Euridice;
l'amore per la donna amata che si traduce in sinuosi e virtuosistici ornamenti.
Altre sono le parole su cui indugia l'incanto della musica: "spirto" (batt. 93), "for-
midabil" (ban. 95), "l'altra" (ban. 99), "invan" (batt. 102-104),"1'aer" (batt.l22),
"tanta" (batt. 127), "paradiso" (batt. 129).
Nell'ultima quartina Orfeo implora Caronte di aiutarlo: il canto abbandona gli
ornamenti melodici e si fa solenne e, come una preghiera, sostenuto da tre viole
da braccio e un contrabbasso di viola che suoneranno piano piano.
I tryqltryqryryryt{1
. Prova a tracciare le principali differenze tra lo stile recitativo di Caronte e il canto di Orfeo.
. lvocalizzi su alcune sillabe di Possentespirto sono casuali oppure sono giustificati dal
significato del testo?
MUSICA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL,OPER A
%
LALYRA DIORFEO di una cassa di risonanza a ciotola talvolta di provenienza animale
e la seconda di un risonatore a cassetta, La lyra era costituita da
Abbiamo visto che Orteo non incantava solo con la dolceza del- un guscio di tartaruga, la cui parte concava era chusa da una pel-
la sua voce ma anche con tl suono delia sua lyra ricevuta in dono le liscia e tesa in modo da formare una cassa armonica. Ai lati del
da Apollo. ll mto Ereco attrbuiva ad Hermes l'invenzione dello guscio venivano fissate due corna di bue o di capra, collegate in
strumento: Hermes nel suo primo giorno di vita, mentre anda- alto da una traversa in legno da cui partivano ie corde - di budello
va a caccia della sacra mandria degli di custodita da Apollo, si - che, passando sopra la cassa di risonanza, andavano a fissarsi ad
imbatt in una testuggine che brucava presso l'apertura di una un apposito ponticello, Le corde venivano pizzicate dalle mani
grotta. Uccise 'animale, ne svuoto l guscio e vi applic sui lati due nude o con un plettro.
canne sulle qua i tese sette corde di budello di agne 1o, Hermes Nel Rinascmento portava il nome lira una famiglia distrumen-
aveva ideato uno strumento, a lyra, che poteva, con il suono ti ad arco derivati dalla fidula medevale che verso la fine del
dolcissmq accompagnare la voce. Cos recilal'lnno omerico a XVil secolo furono soppiantati dalle viole. Nonostante la lira
Hermes:Tagliate cannucce a misura, della tartufa nel dos- rinascimentale fosse un
so, a parte a parte, le infisse; indi, con senno accorto, d'un strumento assai diverso
bove vi tese la pelle; poscia due bracci piant, e d'un giogo dall'antica lyra (veniva
entrambi congiunse. Sette minuge di agnella di sopra con- suonata con l'archetto),
cordi vi tese; cosi l'amabil trastullo costrutto, ne tenta col venne associata al mon-
plettro ad una ad una le sette corde; esso emise un mirabil do classico e raffigurata
suono sotto le dita1. spesso come attributo di
Apollo rimase allascinato dallo strumento musicale e propose personaggi mitologci o
uno scambio: la mandria trafugata al posto della lyra.ln un se- divinit del mondo greco
condo momento Apollo doner lo strumento a Orfeo. come Omero, Apollo, le
La /yra appartiene alla famiglia dei cordofoni insieme alla kifha- Muse.
ra, alla phorminx e al barbitos dai quali fin dali'antichit non
sempre chiaramente distinta. Per questo motivo spesso con il & Giuseppe Rosati, scrir-
termine cetra (derivato da citara) alludiamo lyra e viceversa. tori di Grecia '1, Sansoni,
alla Dos,o Do,' Apollo e Dofne. 5)5I
Fuenze,1972.
La differenza principale tra lyra e kithara che la prima dispone Roma, Gal leria Borg hese.
327 ,*d
{
3 +F
tuusrc,n pER :ELEBRARE: LA NASCITA DELL'IIERA :
Dalle lettere di Monteverdi sappiamo che l'opera venne scritta in poco rempo e n
che all'urgenza si sommarono altri problemi: la cantante che avrebbe interpretato
il ruolo della protagonista era la giovanissima Caterina Martinelli, detta la Roma- il
nina, che per si ammal di vaiolo e mor poco prima della rappresentazione. La tr
cantante era giunta a Mantova solo tredicenne ed era diventata allieva di Monte-
verdi. Alla sua morte si trov in grande fretta una sostituta, la cantante Virginia
I
Ramponi che si trovava in quel periodo a Mantova.
fi
ll lgn'lenfc ) Monteverdi amava particolar- tt
mente il Lamento,la scena in cui l'eroina si S
con due suggestivi incisi melodici che scendono sulla parola "morire". II pathos I
suggerito dal testo e dallo stato d'animo dell'eroina sono esaltati dall'impiego di (
t(rtuDin (
dissonanze tra la voce e il basso e da intervalli dissonanti come la quinta diminuita
(laudio l\4onteverdi, (nella prima frase).
Lomenra da Arionno
scta-te-ml
323 ,i,*i&-
I F*
ffuslrA pER 1ELEBRAfr:l.x /v,4scJxA sLlps*A':
5 L
-
to possediamo diverse srampe, della parte musicale dell'opera completa abbiamo
solo due manoscritti, anche in quesro caso privi del nome dell'autore. La partitura, dt
articolata in un prologo e rre atti, per molto povera per quello che concerne di
p(
le indicazioni strumentali, a differenza dell'orfeo, ad esempio. La rappresentazione
al
dell'Ofeo era stata prima di tutto un evento celebrativo, la cui memoria andava tra-
di
mandata ai posteri attraverso la stampa di una dettagliata partitura. In questo caso
Lr
invece la partitura era solo uno strumento di lavoro per gli esecurori. Ci rimangono
CI
solo la linea dei canto e quella del basso continuo. Le indicazioni strumentali sono
cl
solo per i ritornelli. La povert delie indicazioni ha indotto diversi musicisti a scriver-
ne una revisione; tra questi ricordiamo Gian Francesco Ghedini (1953), Ernst Kre-
CI
nek (1937) e Alan Curtis che ne ha recentemente curaro l'edizione critica (1 990). U
aI
il
CI
C;
quella di un uomo che zoppica, con un p ede nella vita e uno 12" Festival di Cannes e i'Oscar come miglior fi m straniero, e J.
nelia morte, era normale che giungessi ad un mito n cui la partrcolarmente interessante per la colonna sonora che diede j
vita e la morte si affrontano>;. notoriet ai rltmi del samba e dei a bossa nova. Antnio Carlos
Di diversa impostazione il film Orfeo Negro (1959) del re- Jobim compose la musica per la colonna sonora del fiim dan-
gista Marcel Camus (1912-1982), trasposizione del dramma do vita ad aicune celebri canzoni come A felicidade Frevo e
Orfeu da Conceiqdo (1955), del poeta brasiliano Vinicio O nosso amor sui testi di Vinicio de Moraes. Altrr brani come
de Moraes. Orfeo, giovane tranviere di Rio De Janeiro, can- Manha de carnaval e Samba de Orfeu furono composti da
ta e suona la chitarra rn modo mirabile al punto che si dice Luiz Bonf. Nel 1999 il regista Carlos'Cac' Diegues ne ha rea-
che sia proprio lui a far sorgere il sole ogni mattina. Durante liualo una nuova versione con le musiche di Caetano Veloso
ll carnevale incontra Euridce di cui si innamora, fatalmente la (Bahia,19Q), uno dei p popolari autori di canzoni brasiiane.
giovane donna muore per un incidente e anche Orfeo fini- Di genere musicale ancie Orfeo 9 del regista Tito Schipa
sce tragicamente. llfilm, che vinse nel 1959 la Palma dbro al figlio del famoso tenore, regista iirico, cantautore e tra
Jr.,
4
*3
i
<,,t 324
A4USICA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL,OPERA
duttore ulficiale d Bob D;,air erin rVorrison in talia. ll film ma poco nteressante come approccio moderno al mlto. Re
di genere rock, rapprese naic ne_qii Annl Settanta, uscito in centissimo, 2011, di genere drammatico, Dietro il Buio di
pochissime sale e censuraio dalla crltica, s ispra liberamente Giorgio Pressburger con Sarah Maestri, Gabriele Geri, tratto
al mito di Orleo ed Euridice, toccando argomenti scottanti, dal monologo teatrale di Claudio Magris (scrittore triestino,
dala droga al sessc lra gr interpreti frgurano gli esordienti docente alla Facolt di Lettere e Filosofia del 'Universit di
Loredana Bert e Renato Zero. Una comunt giovanile, di Trieste), racconta il viaggio d una giovane donna, Euridice,
cui fanno parte Orfeo ed Euridice, vive tranquilla in un'antica in una "Casa di Riposo"dalla quale i1 marito, uno scrittore, a
chiesetta sconsarrata, a l'isola d'Elba. llamore dei due govani vuole far uscire. ll viaggio si svolge in un'atmoslera onirica
e minaccato da uno strano personaqqio, ll Venditore di feli attraverso oscuri sotterranel, uffrci, atrii, campi nebbiosi. 1n
cit, che riesce a separare la coppia. Orfeo rcerca 1'amata, in realt si tratta di un viaggio nell'aldil, nel tentativo di
un tormentoso viaggio. Riproposto alla Mostra de Cinema uscire, grazie ad un permesso speciale, da mondo dei morti.
di Venezia 2008, che l'ha presentato come fi m di chiusura, si Orfeo "scende" nella Casa per riportare indietro la sua ama-
apprezza per la sua freschezza e come prototipo di flm rock. ta. Senza di lei non qli piir possibile vivere e scrivere. Ma
1l fi1m Orfeo (1985) de regista Claude Goretta resta inve- Euridice non vuole tornare indetro, come potrebbe con
ce sostanzialmente aderente alla trama del mito. La musi dividere con 'arnato il gelo e 'ineluttabilit della morte?
ca utilizzata quella di Claudio Monteverdi. Si tratta di un Ancora una volta il segreto de a vita e della morte, 'arte,
film opera utile per la conoscenza del famoso melodramma f immortalit e l'amore sono oggetto de l'analisi artistica.
Federico Follino fu una figura di grande rilievo alla corte dei Gonzaga. Si occupava
di redigere la relazione ufficiale di feste e cerimonie e di ideare intermezzi,
processioni, esequie ed altre manifestazioni organizzate a cotte. In occasione
delle celebrazioni del matrimonio di Francesco Gonzaga con Margherita di
Savoia pubbiic nel 1608 a Manrova la sua relazione intitolata Compendio delle
sontuose feste fatte l'anno MDCVIil nella citt di Mantoua, per le reali ruozze del
sereruissimo prirucipe d. Francesco Gonzaga con la sereruissima irufante Margherita di
Sauoia. Questo documento rappresenta una fonte preziosa soprattutto per il fatto
325 ::i:,.;i:l:ri;
che dell'Ariannd ci pervenuto solo il Lamento. Dalla descrizione di Follino,
della quale riportiamo un breve frammento riguardante la rappresen tazione
dell'Arianna, possiamo farci un'idea, olrre che dell'appararo scenografico, anche
della parte musicale delf intera opera.
Dalla lettura possiamo osservare che l'utenza delle prime opere musicali era
costituta principalmente da un pubblico selezionatissimo ed altre particolarit:
gli strumenti non erano visibili, come ai nostri giorni, ma si trovavano dietro
la scena e Follino precisa che i cantanti non furono soltanto uomini, come
nell'Otfeo, ma anche eccellenti virruose del canto.
:,.:'?1::,:,1
326
*'>
%
MUSICA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL,aPERA
r:i:...r,ll:l:iitlr:.::i.i.tirl.ir1:t:la,l
3 27 F
...-1/
orr"oo
f pr',? rcl'r8srqr: rA rASCl?x sru,opr&A,i r,',,,,i,r,,,, .5,,,,,,
voci maschili, inclusi falsettisti artificiali e ragazzi. I primi casrrarari o falsettisti naturali,
comparvero nel tardo Cinquecento, suddivisi in sopranisti e contraltisti. Per le donne le indi-
cazioni dei registri vocali entrarono nell'uso pi tardi. [...]
Levoluzione dell'arte vocale tra la seconda met" del Cinquecento e i primi del Seicento assicu-
r alla figura del cantante importanza e fascino. Tipica fu la comparsa di dilettanti, spesso di
famiglia nobile, in possesso di notevoli capacit. Profes-
sionisti erano invece i cantori delle cappelle delle basili-
che o di quelle principesche o cardinalizie. La loro cono-
scenza della musica si estendeva alla composizione. Non
di rado i ucappellani cantori erano sacerdoti. I cantori
delle cappelle principesche partecipavano ai concerti di
musiche profane tenure nei palazzi dei loro signori.
Le donne, eccettuate le suore nelle loro cappelle, era-
no escluse dalle sacre funzioni, con particolare rigore a
Roma. Sulle cantatrici di professione, anche se famose e
idoleggiate - come pure sulle attrici - grav sempre una
taccia di attivit peccaminosa. Questo anche nei casi di
contegno ineccepibile. Quindi Ie cantatrici di professio-
ne raramente sposavano uomini che non fossero a loro
volta cantori o comunque musicisti. Erano in sostanza :
qualificate come meretrices honestae, Diversa era la
situazione dei dilettanti d'origine nobile, la cui condi-
zione era di gentiluomini e dame di corte. Fra gli uomi- ll virtuoso di canto dell'opero seria
in uno caricdtura di PL. Ghezzi, Roma. Btblioteca vaticarta
ni si ebbero comunque casi di nobili stipendiati come
cantori: Jacopo Peri, che rivendicava origini patrizie per altror non chiarissime; Francesco Rasi,
atetino, presso i Conzaga di Mantova; Giulio Cesare Brancaccio, napoletano che fu al servizio
di varie corri rra le quali l'esrense di Ferrara. [...]
Allievo di Caccini fu Francesco Rasi ricordato dal Giustiniani per Ia grande estensione di te-
nore baritonale e per l'espressivit". Al servizio dei Medici nel 1593-98, pass poi a Mantova,
ma torn a Firenze nel 1600 per le esecuzioni dell'Euridice di Peri (Aminta) e del Rapimen-
to d; Cefalo di Caccini. A Mantova fu invece protagonista dell'Ofeo di Monteverdi, Teseo
dell'Arianna, Apollo della Dafne di Marco da Gagliano. Fu lodato da Marco da Gagliano per
la leggiadria del canto sfoggiata nella Dafne e da Saverio Bonini per l'eleganza, l'espressivit, la
dolcezza. La versione variata del Possente spirto dell'Otfea di Monteverdi denota un virruosismo
per l'epoca eccezionale. AIIievo di Caccini fu anche il contraltista Giovanni Gualberto Magli,
al servizio dei Medici ai primi del Seicento. Nel 1607 Ia corre di Firenze I'invio a Manrova,
dove imperson il Prologo e Proserpina nella prima esecuzione dell'Orfeo di Monteverdi. Nel
1616 fu scritturato a Berlino dall'Elettore del Brandeburgo, ma dopo il 1618 mancano sue
notizie.
Magli era un castrato. Limpiego dei castrati nel canto fu remotissimo e d'origine orientale.
Nell'Europa Occidentale i primi castrati si esibirono probabilmente in Spagna, paese mozara-
bico. Intorno al 1 560 sei casrrari apparrenevano alla cappella di Monaco di Baviera e nel 1561
gi si esibiva in Italia il castrato spagnolo Hernando Busramante. La casrrazione o orchiecto-
mia, praticata in un ragazzo, bloccava la crescita della laringe e al soggetto rimaneva una voce
bianca e acuta, con talune caratteristiche del timbro penetrant e dei ragazzL. Lorchiectomia
MUSICA PER CELEBRARE: LA NASCITA DELL,OPERA
provocava anche la comparsa di caratteri femminili: mancata crescira della barba, sviluppo
delle ghiandole mammarie, ampliamento della cassa toracica o\.vero perro carenato o ubom-
b. Ci comportava in un soggetto ben addestrato un abnorme sviluppo dei polmoni, una
singolare potenza e un'eccezionale tenuta dei fiati, senza contare che esercitazioni assidue e
rigorose favorivano abnormi doti di duttilit, dolcezzae agilit.
A volte i castrati erano a\ryenenti, in giovent e in parti femminili, come al.v'eniva specialmente
a Roma, non mancavano di seduzione. Alcuni ebbero successo con le donne, l'orchiectomia
impedendo la procreazione, ma non l'amplesso. Spesso, per, i castrati erano soggetti a invec-
chiamento precoce e obesit. Determinante, in Italia, fu il loro ingresso nelle cappelle papali.
Il gusto del tardo Cinquecento non gradiva pir le voci stridule dei ufalsettisti artificiali, [...]
ma alle donne era vietato esibirsi nelle chiese e, a Roma, anche nei luoghi pubblici, come da
ordinanza di Sisto V nel 1588. Si fece quindi ricorso ai castrati o falsettisti naturalir. Le prime
ammissioni alle cappelle papali a\ryennero in una sorta di clandestinit. I primi due sopranisti
castrati riconosciuti ulficialmente come tali furono Pietro Paolo Folignati e Girolamo Rosini,
ammessi nella cappella papale da Clemente VIII nel1599.
Esereiz
. Qualeful'apportodel polifonismonellaclassificazionedei registri vocali?
. Era diffusa la professione di cantante fra le donne?
. Perche i 'tastrati" erano tanto richiesti?
dellbpera musicale?
. Chi era Jacopo Corsi? r $.* r,0, I F * : L *_v-qg_
. Spiega cosa intendamo con 1'espressione stile recitatl- . Scegli quattro opere appartenentl a periodi storici di-
vo. versi e dedicale al mito di Orfeo. Prova a confrontarne
. Prova a ricostruire itermni della disputa tra Peri, Cacci la vicenda con quella del mito greco annotando soml
ni, de'Cavalier e Rinucc ni. glianze e differenze.
. Possiamo lrovare"pezzi chius"all'interno delle due u- . Conduci una ricerca sull'uso dei tromboni nelle scene
ridice? infernali nell'amblto del teatro dbpera,
. ln quale contesto awenne la prima rappresentazione . Opera un confronto Ira il Lamento pervenutoci
dell' Ofeo di Monteverdi? dallbpera Arianna e la versione polifonica contenuta
. Quali sono le principali differenze tra le due Euridice e rel Seito libro di modriqali.
larfeo?
. Quale ruolo hanno gii strumenti musicaii nell'Ofeo? At_T&t L'SGrfi i M gFiT: *! Vt 5i*htI E Dt,qsc0tTc
' Quali sono i motivi deile discrepanze tra il finaie del ii-
Jacopo Peri, Eurtdice.
bretto e quello della partltura dell'Orfeo?
Giulio Caccini, Euridce.
' Quale spiegazione possiamo dare alla stesura delle due
Claudio Monteverdi, Lamento di Arianna.
versioni di Possente spirto?
Claudio Monteverdi, Uncoronazione di Poppea (DYD)