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2017
ag. - Lu
N.2 M

Anno LI - Periodico trimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Parma

la debolezza della violenza

Tilla Brizzolara, pf
V

Foto Quotidiano Avvenire

iolenza, parola che incute terro- Ed oggi questi fratelli ritrovati, sono
re. Eppure, come afferma il cardinal sotto attacco. Solo dal 2013 ve ne sono
Tauran (presidente del pontificio con- stati una quarantina, fra aggressioni
siglio per il dialogo interreligioso) in di cristiani e attacchi a chiese, in pra-
una intervista rilasciata sulle recenti tica un episodio al mese, con decine di
uccisioni dei cristiani in Egitto: La morti. Nel tempo di Pasqua due attac-
violenza debolezza, perch non un chi violenti: la domenica delle Palme
argomento. Un argomento, e con- alla chiesa di san Marco; poco prima
vincente, sono invece le parole di una dellAscensione ad un pullman di pel-
giovane venticinquenne del Cairo: Se legrini. Morire perch cristiani: Tutti
vivo, vivo per Lui e se muoio, muoio dobbiamo morire. Preferisco farlo
per Lui. Perch dovrei aver paura? servendo Ges. Affermazione di una
Come lei cos si esprimono i cristiani in Egitto. Tuttavia ne par- forza adamantina, pronunciata da chi ha perso amici nellat-
liamo poco. Altri attentati hanno maggior visibilit mediatica. tentato di Tanta. Questi fratelli copti stanno scrivendo, tra le
Il fatto che siano detti copti contribuisce a farceli sentire pagine dei quotidiani, parole di una tale speranza che nulla
lontani e non fratelli nella fede. pu zittire. In loro vediamo accolto lappello alla nonviolenza
Appartengono ad una piccola comunit - neppure il 10% della che papa Francesco ha lanciato ai credenti di tutto il mondo
popolazione egiziana - che fa risalire la propria nascita alla nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace 2017.
predicazione dellevangelista Marco. Controversie teologiche Vi si legge che il Vangelo dellamate i vostri nemici la magna
del IV secolo portarono al distacco dalla Chiesa di Roma, contro- charta della nonviolenza cristiana e non consiste nellarrendersi
versie sanate dal dialogo avviato con il Vaticano II sfociato, nel al male, ma nel rispondere al male con il bene, spezzando in
1988, nella firma di una Dichiarazione comune sulla cristologia. tal modo la catena dellingiustizia. La nonviolenza - ha scritto
papa Francesco - latteggiamen-
to di chi cos convinto dellamore
di Dio e della sua potenza, che
non ha paura di affrontare il male
con le sole armi dellamore e della
verit. Lamore del nemico costi-
tuisce il nucleo della rivoluzione
cristiana. Chiediamo a noi stessi,
mentre ci prendiamo qualche
pausa di riflessione estiva: Perch
dovrei avere paura? Proviamo a
ripetere con san Paolo: quando
sono debole, allora che sono
forte. Allora linerme forza della
fede che perdona, non arrende-
vole n ingenua, innescher in noi
la nonviolenza della rivoluzione
cristiana.

SOMMARIO

2 SPIRITUALIT
3 HOSPICE 10 ANNI
FICAT
4-5 UN MAGNI ICO
POLIFON
6-7 BLOC-NOTES
8 PROFILI
PICCOLE FIGLIE 1 MAG. - LUG. 2017
 100 anni: madre della
da
consolazione e provvidenza
N ella Casa Madre della Con-
gregazione, in piazzale san Gio-
vanni 7, proprio nella stanza in
cui il Fondatore don Agostino
mor nel 1891, stata allestita da
tempo una piccola cappella, per
la preghiera delle sorelle: come
un tuffo nella memoria grata. L
vi la statua di Maria, Madre di
Consolazione e Provvidenza,
venerata nella Congregazione
sotto questo titolo da quando,
100 anni fa, fu acquistata.
Era un desiderio intenso delle
prime sorelle poter avere unim-
magine che fosse signora nella
nascente comunit, le parole del
Fondatore acuivano tale attesa.
Ne rileggiamo alcune, tratte dai
suoi scritti:
A Ges per Maria Avete voi
ponderato il senso intimo, pro-
fondo di queste poche parole, di
questa concisa sentenza? Breve-
mente innanzitutto significano
che senza lopera di Maria, noi
non potremmo mai stringerci,
cuore a cuore con Ges Cristo,
Salvatore delle anime nostre, n
quaggi nellesilio, n lass nel-
la patria. Dio solo la prima ed
essenziale sorgente della grazia,
infatti dal Padre della luce che
ogni dono discende. Siamo tenuti
solo a Ges mediatore unico e
necessario tra Dio e gli uomini
per poterne essere partecipi. []
Bernardino da Siena era fervente
devoto di Maria. Non lasciava pas- di un po pi di fede di quella
sar d, tra le altre cose, senza fare che scrive, rivoltesi allimmagine
una non breve visita ad una sua le dissero:
devota immagine e senza recita- O Maria, se volete essere vera-
re la sua corona. Non si pu dire mente vestita come merita la
quanto ci tornasse caro a Maria. vostra persona, vi dovete prov-
Il desiderio di imitare un tale san- vedere; se ci sarete larga delle
to, di accondiscendere non solo ai vostre grazie, noi vi promettiamo
desideri del padre e fondatore, di far tutto per ricamarvi e farvi il
ma molto pi agli intimi impulsi vestito bianco [] Noi vi pre-
del cuore, faceva s che le poche ghiamo di unaltra cosa. Questa
e povere sorelle che dovevano casa ha bisogno di personale e
diventare focolare ardentissimo quindi vi preghiamo di cercarle il
di devozione a Maria si arrovel- personale che voi volete in casa
lassero per giungere a possedere vostra
una statua. Forse sottoscriviamo la nota di
Leggiamo il racconto, di disar- colei che ha steso la Cronaca e
mante semplicit, dalle pagine parafrasiamo: le sorelle piene di
della Cronaca inedita della Con- un po pi di fede di chi legge
gregazione sulla Madonna di ci provocano a quellaudacia, a
Consolazione e Provvidenza, anno quella biblica parresia che sa
1877: Era da tempo che le sorelle attendere da Maria ci che, alle
dellIstituto desideravano compe- nostre flebili energie e possibilit,
rare unimmagine della Madonna; non concesso.
verso la met circa del
mese di aprile 1877 ven-
ne loro fatto di trovarla
da un indoratore di Par-
ma un certo Fratti
Ci fece un poco meravi-
glia (e tutto si attribu
ad opera di Maria vo-
lendo forse essere ono-
rata nellIstituto sotto il
bellissimo titolo di Ma-
dre della Consolazione
e Provvidenza), perch
due sorelle, girarono
quasi due giorni con di-
rottissima pioggia senza
risentirne per questo
alcun malore.
Arrivata che fu la statua
nellIstituto, a parole
non si pu descrivere la
gioia di tutte, senza che
una sapesse dellaltra;
fino il direttore e fonda-
tore don Chieppi Agosti-
no, prov la stessa con-
solazione senza sapere
ci che era avvenuto
nelle altre. In seguito
le sorelle si diedero at-
torno per provvedere di
che pagarla, di che ve-
stirla Le sorelle piene
PICCOLE FIGLIE 2 MAG. - LUG. 2017
 hospice: dieci anni
mille storie
D ieci anni, mille storie. lo
slogan che ha accompagnato il
Convegno organizzato per ce-
lebrare il decennale del Centro
Cure Palliative la mattina del 29
aprile scorso.
Per lo svolgimento dellevento
non poteva essere scelto luogo
migliore dellIstituto dei Saveriani
fondato da San Guido Conforti,
dove lannuncio cristiano si fa
missione nel mondo verso i pove-
ri e i bisognosi.
Una vera e propria mission,
quella delle suore, dei medici, de-
gli operatori sanitari, dei volon-
tari dellHospice, che
coniuga professiona-
lit e umanit. Questi
aspetti, costantemente
testimoniati allinterno
dell Hospice, offrono
a pazienti e familiari
accudimento, com-
prensione e protezio-
ne in un particolare
momento di fragilit
fisica ed umana, ma
anche spirituale.
Dal primo ottobre
2007, data di entrata
in funzione della strut-
tura di via Po ad oggi,
sono stati ben 1.638 i
pazienti che sono stati
accolti nellHospice.
10 anni di cure -
come hanno osserva-
to gli organizzatori
- volte al sollievo del
dolore totale, alla
valorizzazione della
dignit e del tem-
po insieme ai propri
familiari e ai propri
cari. Oltre mille storie
umane registrate nel
nostro animo con le
loro irripetibili pecu-
liarit persone di ogni
ceto, etnia e appartenenza reli-
giosa, davvero una ricchezza in-
calcolabile di esperienza umana.
stata unoccasione per condi-
videre la propria esperienza e
rinsaldare il proprio legame col
territorio, infatti varie autorit
hanno portato il loro saluto e
riaffermato, a nome delle isti-
tuzioni, il proprio sostegno e la
propria stima per lHospice Picco-
le Figlie: il Sindaco di Parma Fe-
derico Pizzarotti, Elena Saccenti,
direttore generale dellAUSL-PR,
Massimo Fabi, direttore gene-
rale dellAzienda Ospedaliero
Universitaria, Maurizio Falzoi in
rappresentanza dellOrdine dei
Medici, Francesco Ghisoni diret-
tore dellUnit Operativa Com-
plessa Cure Palliative dellASL
(che coordina la rete delle cure
palliative sul territorio) Padre
Virginio Bebber, presidente del
lARIS (Associazione Religiosa
Istituti Socio sanitari) e Giorgio
PICCOLE FIGLIE 3 MAG. - LUG. 2017
Bordin, direttore sanitario Hospi-
tal Piccole Figlie e dellHospice.
Nella seconda parte del Con-
vegno sono intervenuti vari
relatori, coordinati da sr Tilla
Brizzolara: suor Alfonsina Mazzi,
superiora generale della Congre-
gazione Piccole Figlie sul tema
Fedelt alle origini, ha situa-
to lHospice nella mission della
Piccola Figlia, suor Erika Bucher,
medico palliativista ha illustrato,
numeri alla mano, il percorso
compiuto in dieci anni, Federica
Gardini, gi docente di bioetica
presso lUniversit di Parma, ha
illustrato il tema Letica della
cura: il modello delle cure pal-
liative, il dott. Massimo Dami-
ni, direttore medico scientifico
dellHospice ha trattato il tema
delle Cure Palliative dal punto di
vista medico, e Rossana Grossi,
psicologa, ha illustrato la mostra
fotografica intitolata: Humani-
tas. Stati dellanimo realizzata
da Barbara Anselmi
e Martina Passarella,
operatrici in Hospice.
Al culmine del Conve-
gno stata celebrata
lEucarestia di lode al
Signore, presieduta dal
Vicario Generale Don
Luigi Valentini. LHo-
spice - ha affermato il
presule nellomelia -
il luogo in cui si misura
il rapporto tra la vita e
la morte senza paura,
perch sappiamo di
portare in quel mon-
do, oggi come ieri, la
Parola della Speran-
za, dellEsodo, della
Pasqua.

Professare la gioia
Bukavu (RdC) Sabato 13 Maggio, nella
chiesa parrocchiale Saint Pierre Claver,
cinque giovani si sono consacrate al
Signore affidandosi a questa Parola:
SIGNORE, da chi andremo? Tu hai parole
di vita eterna. (Gv 6,67). Chi sono que-
ste giovani, che trovano ancora oggi la
forza di mettere tutta la loro vita nelle
UN MAGNIF
perderne nessuna: Leggere e
meditare la Parola di Dio. Vivere
la fraternit nella famiglia re-
ligiosa. Vivere la celebrazione
eucaristica e adorare Ges Cristo
nellEucaristia. Affidarsi alla Ver-
gine Maria.
Come hanno vissuto questi mo-
menti le nostre sorelle? Gioia
che supera il timore questa la
costante:
Il mio cuore pieno di una gio-
ia grande. per me loccasione di
rendere grazie al Signore che mi
ha scelta in questa famiglia delle Piccole La gioia di proclamare la formula
Figlie e di ringraziarle per avermi accol- della mia consacrazione al Signore ha
ta nonostante la mia fragilit. vinto la paura che avevo quando aspet-
Mediter sempre sulla parola del tavo il moi turno. La testimonianza di
Papa che invita a essere sempre nella queste 5 giovani, del nostro tempo,
gioia, affinch la gioia abiti in me. che abbracciano una vita che sembra
Sono nella gioia perch il Signore mi in contraddizione con le esigenze
ha scelta alla sua sequela. Gli chiedo la della vita dei giovani doggi - anche
grazia della fedelt. Grazie Signore per qui in Congo - sostiene il cammino e il
questo regalo gratuito che tu mi fai. desiderio delle giovani del gruppo vo-
Nelle tue mani metto tutto quello che cazionale Berakha che ci frequentano.
sono chiamata a fare nel tuo amore. Che la nostra famiglia religiosa, opera
Ero emozionata di gioia. Appena ho di Maria, possa crescere nellombra
finito di pronunciare la mia formula e nel mistero e estendere i suoi rami
una gioia immensa ha inondato il mio per infiammare il mondo dellamore
cuore. di Cristo!

Grandi cose ha fatto il Signore per noi

mani di Dio, come la Vergine Maria che
si affidata nella fede al progetto di
Dio? Sono: ANNA ETE, della parrocchia
di Baraka; MARTHE MWANGAZA, della
parrocchia di Bobandana; ELIZABETH
NAMWANA, della parrocchia di Boban-
dana; HORTENCE OLINGANYA, della
parrocchia di Kadutu; SIFA GILBERTE
BAHALIRE, della parrocchia di Ndosho.
La sera precedente alla professione,
con un rito semplice in comunit hanno
ricevuto labito che segno di consacra-
zione e di povert, di appartenenza alla
congregazione. Il Sabato, giorno in cui
la Chiesa, ha ricordato lanniversario di
100 anni dellapparizione della Vergine
Maria ai pastorelli di Fatima, nella gio-
ia del tempo pasquale, Anna, Marta,
Elisabetta, Hortence e Gilberta si sono
impegnate a seguire Cristo nella vita
religiosa.
Il Celebrante, don Emilio, ha loro ricor-
dato il segreto per un cammino sicuro
offrendo 4 chiavi da conservare senza
Domenica 23 aprile Parrocchia Fami-
glia di Nazareth (PR) ore 16: festa dei
cinquantesimi di professione religiosa.
Nella chiesa risuona un canto festoso:
Grandi cose ha fatto il Signore per
noi ed ora possiamo cantare lamore
che Dio ha versato su noi!.
Tutti possiamo dire di avere sperimenta-
to lamore che Dio ha versato su noi, ma
oggi al centro dellattenzione ci sono sei
suore: sr Eugenia Silingardi, sr Rosanna
Fregona, sr Celsa Fattorel, sr Rosina
Rocci, sr Lydia Fischer, sr Domenica Bar-
bieri che, in 50 anni di vita religiosa, di
questo amore ricevuto e donato hanno
unesperienza speciale!
La chiesa gremita di amici, parenti,
colleghi e conoscenti che le attendono.
Vengono da Limana, Belluno, Gordola,
Milano, Concordia, ma soprattutto da
Parma e dintorni. Entrano in chiesa in
corteo dietro la croce con la lampada
accesa.
Ma chi sono queste suore? Il celebrante,
padre Alfredo, missionario saveriano,
nellomelia dice che sono quelle che
hanno vissuto la beatitudine: Beati
coloro che pur non avendo visto cre-
deranno. Insieme queste suore, in-
fatti, hanno sommato 300 anni di vita
religiosa e certo ogni giorno si sono
presentate occasioni per vivere la fede,
forse momenti di buio, di disillusione
In fondo - ha detto il celebrante - tra la
vita matrimoniale e la vita religiosa, non
so quale sia pi ricca di sfide! []
Se queste sorelle sono qui perch
hanno custodito nel cuore licona del
costato trafitto di Ges. Forse non lo
hanno toccato, ma sentito nel cuore, s.
In Lui hanno trovato giorno dopo giorno
il loro Signore e loro Dio.
Ma lasciamo la parola a ciascuna di loro.
Sr Eugenia: orgogliosa
di essere piccola figlia
Sono contenta di avere
raggiunto questo traguar-
do, il 50 di consacrazione
religiosa e sono orgogliosa
di essere una Piccola Figlia. Ho avuto un

PICCOLE FIGLIE 4 MAG. - LUG. 2017

ICAT POLIFONICO
cammino vocazionale tortuoso e molto
difficile sono riuscita a superare le
difficolt solo grazie al sostegno e alla
guida di Madre Albina Uccia che mi ha
seguito fin da ragazza. Cos sono riuscita
ad entrare in Congregazione. Incontravo
Madre Albina quando veniva a visitare
le suore al mio paese, Novi (MO), o nei
paesi vicini o a Gordola dove lavoravo.
Infatti sono entrata in Congregazione
da l, dove operavo con gli anziani del
Solarium al fianco di sr Lorenza Pal.
In questi 50 anni di vita religiosa mi sono
sempre trovata bene sia in Italia che
in Spagna (a Manresa) e in Svizzera (a
Gordola). Il Signore mi sempre stato
vicino. Voglio dire un grazie sentito alle
mie formatrici sr Lucia Modesti, sr Libe-
ra Uccia e sr Anna Soncini ed anche un
ringraziamento particolare alle carissime
Madri sr Alba e sr Alfonsina.
Sr Rosanna:
a Te, che sei il mio Dio
O Dio, tu sei il mio Dio,
allaurora ti cerco, di Te
ha sete lanima mia, a Te
anela la mia carne, come
terra deserta arida, senzacqua Cos ti
benedir finch io viva. (Sal. 62 )
Terra arida che le Tue Mani, un giorno,
hanno plasmato. Terra arida che il Tuo
soffio di vita, ha reso tua Immagine e
Somiglianza. Terra arida che lacqua del
Battesimo ha irrorato e purificato. Terra
arida che la Tua Voce ha chiamato a vi-
vere nel solco della Tua esistenza.
Mutando: La mia debolezza in forza; la
mia fragilit in potenza; il mio peccato
in grazia; il mio dolore in gaudio; il mio
lamento in benedizione; la mia solitudi-
ne in dono.
Perch: Egli il nostro Dio, noi il popo-
lo di cui ha cura e il gregge che la sua
mano conduce. (Sal. 95 )
OGGI si sono compiuti i cinquantanni di
Consacrazione, che sono: come il gior-
no di ieri che passato giorno di grazia
e di lode in un unico Eccomi cos, come
stato per Maria, la Madre! Giorno che ci
ha avvolto tutti, come una Benedizione.
Cos ti benedir finch io viva. accolto e in modo particolare un grande
Sr Celsa: grazie allo
Sposo che mai si stanca
stato bello stare insieme
e raccontarci dopo 50 anni
la fedelt del Signore per
noi, quel grande mistero
del seguimi in cui Ges
ha fissato il suo sguardo su
di noi e passo dopo passo ha mostrato
il suo amore misericordioso e fedele nei
nostri cuori, nel cuore di ciascuna. sta-
to veramente bello insieme alle nostre
Madri fermarci due giorni a ringraziare,
pregare e condividere la nostra gioia per
portare a quanti avviciniamo la testimo-
nianza di come il Signore sia il Fedele e
come io lo ho sperimentato come Colui
che attende, richiama, abbraccia quando
mi sono fermata un pochino e non lho
riconosciuto in pieno nelle difficolt, op-
pure nelle Sorelle che Egli ha messo sul
mio cammino. Prego: Grazie Signore,
Tu sei il mio Dio, Redentore e Sposo che
non si stanca di cercarmi ogni giorno,
che mi hai fatto il grande dono di servire
le tue spose (mie sorelle) che sento di
amare pi di me stessa. Dammi ancora la
forza e la grazia di essere sempre pronta
a servirle con amore, rispetto e tanta
tenerezza.
Alla fine di questa giornata, rendo gra-
zie al Signore, alle Madri e a tutte le mie
sorelle per la loro fraternit e fiducia.
Maria Madre di Consolazione e prov-
videnza mi accompagni e mi sostenga
nel dono costante di me stessa a Dio e
a quanti ogni giorno incontrer sul mio
cammino. Amen.
Forse non sono riuscita ad esprimere pie-
namente quanto ho nel mio cuore, ma si
sa. le cose pi belle restano dentro e
non facile esprimerle a parole.
Sr Rosina: aprite il
vostro cuore a Cristo
Ricordati del cammino
che il Signore tuo Dio ti
ha fatto percorrere. (Dt
8,6) Queste parole della
Bibbia mi hanno accompagnato nei vari
momenti della mia vita.
Chi, se non Dio, ha potuto aiutare a
percorrere questi 50 anni di cammino
racchiusi e vissuti nella sua fedelt amo-
rosa e ostinata? Con il cuore traboccante
di gioia canto con Maria: Lanima mia
magnifica il Signore.
Desidero esprimere la mia gratitudine
alla mia famiglia, in particolare ai miei
genitori che hanno accolto la mia vita,
custodita e fatta crescere in un clima
di fede e di amore. La mia gratitudine
allamata famiglia religiosa che mi ha
grazie riconoscente ai fratelli e sorelle
congolesi che amo tanto, con i quali
ho condiviso, tanta, tanta ricchezza
spirituale ed umana. Il mio grazie alle
sorelle che mi hanno accompagnato
nel cammino formativo e alle sorelle
missionarie con le quali abbiamo con-
diviso gioie e sofferenze nellannuncio
del Regno.
Abbiamo meditato in questi giorni
questo brano biblico: Siate ricolme di
gioia. Il suo amore per sempre. Alle
giovani vorrei dire: non abbiate paura!
PICCOLE FIGLIE 5 MAG. - LUG. 2017
Aprite il vostro cuore a Cristo, seguite-
lo! Lui, il fedele, vi render fedeli per
sempre...perch il suo amore per
sempre.
Sr Lydia: alla scoperta
dellamore segreto
Il suo amore per sem-
pre Attraverso il profeta
Geremia, Dio fa questa
promessa al suo popolo:
Dar loro un cuore ca-
pace di conoscermi. (Ger. 24,7) Pro-
messa stupenda per il cuore umano!
Egli la realizza lungo la storia della
salvezza fino a donare il suo Unigeni-
to, lAmato.
Il tempo vissuto, 50 anni, alla ricerca
di questo Volto amoroso, alla scoperta
dellamore segreto che Dio nutre per
me e per lumanit, mi colma ora vera-
mente di gioia indicibile, di gratitudine
verso tutti coloro che ho incontrato
lungo la strada. Proprio mentre ero in
cammino una amica nella fede mi ha
consegnato questa poesia di Rainer
Maria Rilke; essa oggi ha un sapore e
un profumo di verit tutto particolare:
Dobbiamo permettere alle cose di rive-
larsi seguendo il proprio corso quieto e
indisturbato in una crescita che viene
dal profondo e che non pu essere
spinta o affrettata in nessun modo.
Ogni cosa porta in s la vita e poi la
fa nascere.[] Se vivremo le domande
per come sono forse, gradualmente,
senza accorgercene, in un giorno che
ancora non conosciamo, potremo vive-
re dentro alle risposte.
Sr Domenica:
condividere, perch il mondo creda
Meravigliose sono le tue opere, io ti
rendo lode. Grazie. Questa sponsalit,
appartenenza totale gratuita, giorno
dopo giorno diventata sempre pi co-
sciente, consapevole, condivisa. Anche
la notte con te luminosa, le tenebre
come la luce. non possedersi pi, ma
appartenere all Amore eterno che alle
spalle e di fronte mi circonda e pone su
di me la sua mano. Questa sponsali-
t condivisa nel dono quotidiano di
s...perch il mondo creda.
 vocazione:
un cammino quotidiano di abbandono
P arlare di vocazione,
mi permette di volgere
lo sguardo indietro, ricor-
dando la prima chiamata,
e avanti, verso un futuro
che, in quanto tale, nel-
le mani del Signore.
Mi chiedo spesso cosa sia
stato davvero importante
per rispondere alla vocazione di
cui il Signore mi ha fatto dono.
Credo sia stato fondamentale un
atteggiamento di apertura, al fine
di poter ascoltare e accogliere la
sua chiamata, unito al coraggio di
cambiare i miei piani per poterlo
seguire.
Lapertura non necessaria sola-
mente per una risposta iniziale ma
altrettanto fondamentale nella
risposta quotidiana. S ogni
giorno il Signore mi chiama! E ogni
giorno sono invitata a rispondere a
questa domanda: Voglio seguirlo,
Q uando il Signore chiama at-
tende soltanto una parola: S
o No, e la attende dal cuore.
normale avere paura allinizio, ma
c una certezza nel profondo che
ti d calma e gioia, qualcosa che
nessuno ti pu togliere se tu non
lo permetti.
Ho sperimentato in questo tempo
del noviziato come questo s nella sua condivisione e
si aperto man mano dentro di
me per entrare in luoghi che era-
no sconosciuti, per vedere le mie
fragilit e anche le mie grandez-
ze, per cogliere con uno sguardo
damore la mia vita, la mia storia,
il mio oggi e la grandezza e la ric-
chezza della mia nuova famiglia,
la storia dei Fondatori, delle mie
sorelle qua e nel mondo intero e
con cui condivido gli stessi sogni,
desideri e aspirazioni iniziali, os-
sia essere portatrice della buona
novella nelloggi, con tenerezza,
illuminata dal carisma
dellIncarnazione e
con lamore ardente
che sgorga dal Cuore
di Ges.
Ho chiamato allinizio
questo tempo il mio
piccolo Nazaret e
veramente lo stato
(nonostante i cambi e
le situazioni inattese),
Ilaria Rossi, novizia
oggi, concretamente?
La chiamata iniziale, con
tutte le sue emozioni,
sintreccia inevitabil-
mente con quella di ogni
giorno: il primo amore
alimenta la quotidianit
e, a sua volta, la vita di
ogni giorno incarna una
chiamata che non pu rimanere
solo ideale! In questo modo, di-
venta una risposta allamore di
Dio concretizzata nella relazione
intima con Lui, nella vita in co-
mune con le sorelle che il Signore
mi affida, e alle quali mi affida, e
nellincontro con i fratelli di cui il
Signore mi fa dono nelle distinte
attivit pastorali.
Ogni progetto di vita presuppone
uno sguardo al domani e, come
scrivevo allinizio, il futuro nelle
mani del Signore. Questo non mi
solleva dallessere responsabile
primi passi
Gilda Abarca Osorio, novizia
un luogo di incontro con
me stessa e con Colui che
mi chiama e mi parla nel
silenzio, nella meditazione
assidua della sua Parola,
nella contemplazione.
stato un tempo in cui le
mie guide sono state Ges
e Maria, attraverso la mia Mae-
stra, le mie sorelle di comunit e
i confessori. Sento che questa la
base del mio cammino, della mia
vita spirituale, comunitaria, ma si
aggiunta anche un altra ricchezza,
gli studi in Conferre (Organismo
che riunisce gli Istituti Religiosi),
corsi che sono stati un apporto
teorico alle mie conoscenze e che
sono un apoggio per continuare il
discernimento.
Credo che non sareb-
be stato lo stesso se
avessi vissuto questo
tempo da sola, non
avrei scoperto quello
che adesso vivo e rin-
grazio il Signore per
avermi dato una co-
munit formativa, una
sorella di cammino per
PICCOLE FIGLIE 6 MAG. - LUG. 2017
della mia vita ma, certamente, mi
chiede di abbandonarmi alla sua
volont senza fare troppi progetti
o, quando naturale progettare
e sognare, essere sempre pronta
a cambiare i miei sogni e progetti
per quelli che il Signore mi pone
davanti!
La parola vocazione si riempie, per
me, di tanti significati: dono rice-
vuto, risposta data, abbandono
nelle mani del Signore, desidera-
re che i suoi sogni diventino i miei
e non viceversa!
Vocazione, come dice don Tonino
Bello, una scommessa: Dio ti
affida un compito che solo tu puoi
svolgere. Tu e non altri. Un compi-
to su misura... per Lui. S, per Lui,
non per te. Pi che una missione,
sembra una scommessa. Una scom-
messa sulla tua povert.
con gioia
i momenti gioiosi e tristi,
dolci e amari, ma con lo
stesso sogno e desiderio.
Non posso dire che tutto
stato calma, gioia, pace...
perh ci sono stati anche
dei momenti amari, diffi-
cili, duri, ma tutto passa e
dopo si vede l la ricchezza
che questo ti porta. Ci mi ha aiu-
tato a conoscermi pi in profondi-
t, sapendo che un cammino di
tutta la vita, ma adesso che ho gli
strumenti necessari e anche le per-
sone adatte per non cammminare
da sola, questo mi richiede apertu-
ra e abbandono.
Lo vedo e lo sento pi concreta-
mente nella compagnia e vicinanza
di tante sorelle che conosco e che
non conosco, che pregano per me
e per tutte le giovani in formazio-
ne e le sorelle in missione. Questa
vicinanza e calore della fraternit
mi fa sentire come tra le braccia di
Maria ed un dono grandissimo.
Il noviziato un tempo di vera
e abbondante grazia, forse sul
momento non lo vedi con tanta
chiarezza, ma quando passa ti sor-
prende, e molto!
 una presenza damore
gratuito
C oncordia (MO). Siamo nella
societ dellefficienza, dove tutto
si misura nel fare e non nellessere.
Cos si valuta una persona per la
professione o il mestiere che eserci-
ta e, ancora di pi, per quanto gua-
dagna. Nella societ materialista,
ove il danaro e leconomia hanno la
precedenza su ogni altro valore, la
persona vale per quel che produce
in termini economici. Cos non ha
pi senso la presenza del malato,
si rottama il vecchio, si scartano gli
inefficienti Parlando di Suore non
possiamo, evidentemente valutare
la loro presenza in una parrocchia,
e pi in generale nella Chiesa, con i
parametri sopra accennati
Quindi cosa fanno le Suore, a
Concordia? Fanno innanzitutto le
suore.
Mostrano la loro letizia di anime
consacrate; dicono a chi le vede che
ci sono ancora persone coraggiose
che sanno fare scelte definitive per
il Signore; sono segno del Regno
di Dio che in mezzo a noi. Chi le
vede non pu non pensare a Dio
e chiedersi: Perch si sono fatte
Suore? Perch credono e amano
la mia
R allegrati, il Signore con te!
Sono convinta che il Signore fa il
camino con me, lui che mi chiama
di Don Franco Tonini
profondamente il
Signore che han-
no scelto come
sposo. Perch han-
no scelto una scala
di valori che va
contro la mentali-
t del mondo che
non le capisce,
ma, tuttavia, le
apprezza. Anche
labito un segno
forte della loro
consacrazione a Dio Se vero Tutti ammiriamo da anni la tenacia
che labito non fa il monaco (o la di suor Concetta nel servizio alla
monaca), pur sempre vero che il parrocchia: il decoro della chiesa,
vestito, latteggiamento, lo stile di lessere catechista e soprattutto la
vita, parlano di quel che sei, di quel sua dedizione ai malati per i quali
che credi. a forza di camminare si consuma-
Se quanto ho detto pu sembrare ta le ginocchia, dovendo ora, per
una premessa, io lo ritengo essen- forza, rinunciare a qualche visita o
ziale per giustificare la presenza farsi accompagnare in auto. E suor
delle Suore a Concordia. Sicura- Silvana, ultima arrivata, che tanto
mente tutti qui apprezziamo suor esempio ci d con la sua pazienza,
Anselmina per la sua bont con i il suo sorriso, la sua disponibilit.
bambini della Scuola Materna, per S, certo non sono pi giovani, ma
la sua affabilit convincente con le pregano ancora cos bene e in loro
maestre, per labilit didattica, la traspira ancora tanto la presenza di
capacit di garantire alla scuola la Dio, che non le cambierei con delle
sua caratteristica di scuola cattolica. giovani.
missione in per
Soeur Noella Habamungu Matabaro
e mi manda ai miei fratelli in Per
per condividere con loro il tesoro
che contiene il Vangelo: la gioia e
lamore.
Per me la Missione ti
spoglia della tua cultura
per abbracciarne una
nuova, e imparare un
nuovo modo di vivere,
di relazioni, di linguag-
gio perch una sfida Le suore di Huacho: sr Luigia Bonatti,
sr Noella Habamungu, sr Franca Davighi e sr Lucia Martini
per superarti
con sr Gladys, vicaria generale.
una esperienza che
ti arricchisce per il fat- della nostra parrocchia; contenta
to che conosci nuova di dare quello che ho ricevuto
cultura con tutta la sua con amore, gratuito, durante gli
ricchezza; ti spinge a incontri formativi: ritiri, giochi,
pensare in modo diver- dinamiche
so ed anche a vedere il Tutto questo rappresenta la mia
mondo sotto una diversa gioia della missione e credo che,
prospettiva. condividere con gli altri la mia
Sono molto contenta esperienza di Cristo, cercare di vi-
di condividere la mia vere uniti come fratelli, diventare
esperienza di fede con segno di vita fra i giovani con la
il popolo del Per e spe- visione della fede e della speran-
cialmente con i giovani za, sia il massimo che il Signore mi
nella pastorale giovanile poteva donare.
PICCOLE FIGLIE 7 MAG. - LUG. 2017
 SR ANTONIA PIOLI
Berceto (PR) 13.10.1916
> Parma 26.03.2017
Sr Antonia Pioli ha chiu-
so la sua vita terrena alla
veneranda et di 100
anni! Un record riservato
ad alcuni e da lei vissuto
nella gratitudine, consapevole che ogni
istante della vita un dono del Signore
da spendere per gli altri nelle modalit
pi diverse e quotidiane. Ha rispecchiato
nella sua vita la trasparenza e la semplicit
della sua terra dorigine, Berceto, paese
incastonato nei monti del parmense che
vanta un Duomo di valore storico ed arti-
stico, ed un santuario mariano S. Maria
delle grazie, cuore della piet popolare
dei bercetesi e meta di continui pellegri-
naggi. facile pensare che qui sr Antonia
sost spesso in preghiera e a Maria deve
il merito della chiamata alla vita religiosa
che coron entrando, a 18 anni, nella Con-
gregazione delle Piccole Figlie dei SS.Cuori
di Ges e Maria.
In essa spese 80 anni di vita religiosa tutta
dedita al Signore e al bene dei fratelli e
delle sorelle: potremmo definirla Suora
Servizio e Suora Pazienza come trapela
dalle testimonianze raccolte da chi ha con-
diviso parte della sua vita o le passata
accanto. Era una persona molto genero-
sa nel servire. Era la prima ad andare in
secchiaio e a farsi avanti per spazzare il
cortile, con serenit e calma (Suor Diva).
Ha servito come cuoca in varie realt:
lOspedale e lOrfanotrofio di Suzzara, le
scuole dellinfanzia di Cingia De Botti (CR),
S. Giovanni del Dosso (MN), Concordia
(MO), la Casa di riposo di Fontanelle (PR)
da 1969 al 1987, anno in cui fu trasferita
a Villa Chieppi dove ha trascorso gli ultimi
30 anni.
Anche questi sono stati anni di servizio
umile e paziente verso le sorelle a lei af-
fidate, bisognose di assistenza e di aiuto.
Era persona delicata nel servire le amma-
late e tanto paziente (Suor Pasqualina).
Sapeva stare accanto ed accudire ogni
sorella che le veniva affidata con la bont
e carit di una madre. Quando doveva ser-
vire i pasti alle pi ammalate, si prodigava
senza calcolo di tempo fino a raggiungere
lo scopo.
Il suo linguaggio era sempre positivo:
Parlava sempre bene di tutte. Posso
dire che era buona, buona, buona (Suor
Eugenia). Era persona ricca di umanit,
intelligente, amante della lettura, rifles-
siva, disponibile, pronta a tutto. Pregava
con assiduit, partecipava con entusiasmo
alle celebrazioni liturgiche ed aveva una
devozione tutta speciale per la Madonna.
I nipoti, a cui era particolarmente affe-
zionata, sottolineano la sua sincerit,
affabilit e socievolezza.
Gli ultimi anni sono stati segnati dalla
malattia e dalla perdita progressiva delle
forze. Anche questa situazione lha trova-
ta serena ed abbandonata in Dio.
SR CHIARA PEZZI
Crema (CR) 12.08.1930
> Parma 05.05.2017
Sr Chiara passata alla
casa del Padre in modo
repentino, inaspettato,
lasciando ogni sorella e
quanti la conoscevano
quasi increduli e smarriti; sembrava una
breve degenza allospedale con un rientro
certo in Comunit. Ma Dio ha disposto di-
versamente nel suo disegno imprevedibile
damore, gratuito e fedele, pi grande delle
nostre corte vedute e previsioni. Maria, nel
mese a lei dedicato, ha voluto accoglierla
donandole labito della Festa senza fine, a
lei che ha trascorso la sua vita modellando e
confezionando con tanta cura e competenza
gli abiti delle sue sorelle. Esperta in ricamo,
taglio e cucito dopo essere stata inviata in
varie case per insegnare alle ragazze nei
laboratori, dal 1969 ad oggi stata al
servizio delle suore della Congregazione,
operando nella sartoria di Casa Madre, a
Parma, sartoria che si potrebbe definire
Punto accoglienza! Per 50 anni, fino
allultimo, ha continuato a cucire abiti e veli,
senza arrendersi di fronte ai malanni che si
presentavano.
Precisa e calma, non faceva le cose in
modo approssimativo o affrettato: cercava
di modificare gli abiti delle suore in modo
che li indossassero bene, perch voleva che
le suore fossero dignitose nel vestire. Ha
confezionato anche paramenti per la sagre-
stia di Casa Madre con lo stesso amore ed
impegno (Sr A.G.).
Tanto lavoro, compiuto con amore e preci-
sione, era sostenuto da una vita di fede, da
un costante a tu per Tu con il Signore; ed
anche da una curiosit intellettuale che la
portava a frequentare la lettura con passio-
ne: Era il mio grazie per lei: un libro che
leggeva, di cui parlavamo, che condivideva,
che mi restitutiva perch fosse a disposizio-
ne di altre. Non solo agiografia, ma com-
menti alla Bibbia e storia e romanzi per
avere il polso delloggi I tuoi punti sulla
stoffa e le mie virgole sui libri: un dialogo
tra sorelle! (Sr P.B.).
Si distinta non solo per la fedelt alla
preghiera, ma anche per la povert che ha
vissuto. quanto dice sr Adelvira S. Aveva
solo camicette consumate e povere: quelle
nuove le dava, su richiesta, alle sorelle; pen-
sava prima agli altri, poi a se stessa.
Di lei testimoniano diverse sorelle: Ca-
rissima sr Chiara, siamo state nello stesso
ambiente per tanti anni non ti sei mai
smentita: sempre pronta, laboriosa, vigile,
attiva, attenta alle novit del momento e
grande comunicatrice. Al mio apparire sulla
porta intuivi subito che avevo bisogno di te
per lavori di sartoria. Tutte siamo passate
periodicamente da te: la sarta del conven-
to: novizie, suore, missionarie e ci hai sem-
pre accolto con pazienza, professionalit e
tempestivit di esecuzione. Grazie! (Sr V.F.).
Le fa eco sr Luisa Z. Ci hai sempre rive-
stite con amore, passione, precisione []
PICCOLE FIGLIE 8 MAG. - LUG. 2017
Era unabitudine troppo bella e piacevole
venirti a salutare nella tua stanza di lavoro
...anche se non sempre avevamo bisogno di
te. Il grazie che merita e sentiamo tutte di
rivolgerle il riconoscimento delle sue qua-
lit divenute stile di vita nel quotidiano .Il
tuo donarti e donare, sr Chiara, era sempre
unito ad una capacit di accoglienza e di
ascolto ogni volta che passavo da te per un
saluto, uno scambio, una richiesta; mentre
maneggiavi aghi e forbici davi spazio alla
persona e sapevi dire, subito! quando ti
chiedevo un favore. Ora la sartoria uno
spazio vuoto, ma racconta tanto di te, men-
tre ci guardi dal Paradiso, dove ti penso
intenta a confezionare preghiere per le
tue sorelle e per lumanit intera. Grazie
per sempre e per tutto, earrivederci!
(Sr C.C.).
Grazie per tutte le volte che ti sei messa in
gioco nella scelta dei tessuti adatti alla no-
stra divisa con tempo, pazienza e ostinazio-
ne per il meglio. Grazie per tutte le volte
che ti ho chiesto un segno di riconoscen-
za per persone che si erano prestate per la
nostra Famiglia religiosa, e tu estraevi dalla
tua camera capolavori di uncinetto. Grazie
per le volte che hai preparato materiale per
le sorelle delle missioni, con entusiasmo e
partecipazione. GRAZIE: ci hai voluto bene
nella silenziosa concretezza di punti, stira-
ture, fodere e C. , adesso goditi il Paradiso
(Sr V.B.). Ringraziamo Dio per tutto quello
che in lei ci ha donato.
Direttore Responsabile
Tilla Brizzolara pf
In Redazione
Angela Giubertoni pf, Domenica Guatteri pf
Hanno collaborato a questo numero
Sorelle del Congo
Ilaria Rossi
Gilda Abarca
don Franco Tonini
Noella Habamungu Matabaro pf
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Aut. Trib. di Parma n. 387 del 21.1.1986
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Traversetolo (Parma)
La Congregazione Piccole Figlie
esprime il suo pi vivo ringraziamento
a tutti coloro (e sono tanti!) che hanno
inviato offerte per il presente Giornalino,
lHospice, il Congo, il Per e le tante
necessit a cui la carit ci spinge...