Studi sulla
commedia attica
Unter der Schirmherrschaft der
Autonomen Region Trentino Sdtirol
Introduzione7
Bernhard Zimmermann
Aktuelle Tendenzen der Komdienforschung11
Giuseppe Mastromarco
Aristofane e le Termopili21
Giuseppe Zanetto
Forme e tipologie del comico in Aristofane 39
Michele Napolitano
Alcune riflessioni sui finali di Aristofane81
Christian Orth
Vier- und mehrsilbige Wrter in den iambischen Trimetern von
Aristophanes Acharnern103
Marco Duranti
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di
Aristofane129
Piero Totaro
Onomast komoiden nella parodo lirica del Pluto di Aristofane163
Claudio Bevegni
Aristofane in Poliziano181
S. Douglas Olson
On the Fragments of Eupolis Taxiarchoi201
Giovanni Ceschi
Intertestualit in Ermippo: parodia e lessico specialistico215
Felice Stama
Per unanalisi della cosiddetta Comoedia Dukiana
(Com.Adesp. fr. 1146 K.A.)261
Abstract:
This article provides an analysis of Eccl. 730-745, where a citizen loyal to the new
womens regime, in alienating his objects in favour of the community, personifies
them and addresses them as if they were the personnel involved in the procession of
the Panathenaea. The analysis is aimed at understanding the function of the objects
personification in this scene against the backdrop of the employment of this device in
ancient Greek comedy. I first show that the parody of public rites by means of daily
objects is a typical feature of comic literature. I then distinguish the different types
of object-personification within Greek comedy. This was probably a common comic
device, employed in order to trigger hilarity in the audience. However, in Crates frag-
ment 16 K.-A. it is used seriously, as moving objects can free men from the necessity
of working. In Aristophanes, on the contrary, no serious message is to be found in
personification. Finally, I examine the following scene in Eccl., where the loyal citizen
is confronted by a sceptical one, who declares that he will not alienate his belongings.
The sceptic does not personify objects, and the contrast between the two views on the
objects expresses the different political positions of the two characters.
In the conclusions, I explore the implications of this contrast between the two charac-
ters on the general issue of utopia in the Eccl.
Keywords:
personification, automatos bios, utopia
1
I manoscritti non aiutano a identificare il Cittadino leale. La prima ipotesi, adottata ad es.
da Vetta 1989, che si tratti di un personaggio anonimo come sicuramente il Cittadino
scettico e si basa sul parallelo con le scene giambiche o farsesche delle altre comme-
die aristofaniche, nelle quali, a parte il protagonista, figurano personaggi mai apparsi in
precedenza. La seconda ipotesi, accolta da Ussher 1973, identifica il cittadino leale con
Cremete, un personaggio che ha gi dimostrato un atteggiamento favorevole al nuovo re-
gime. La terza ipotesi, sostenuta da Sommerstein 2007 e da Capra 2010, chiama in causa
il vicino di casa di Blepiro, e si basa sul fatto che il vicino, ai vv. 728-729, ha dichiarato
lintenzione di consegnare i propri beni. Tale circostanza rende in effetti probabile che il
personaggio che entra in scena al v. 730 dopo il canto corale sia il vicino.
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 131
commedia forse senza precedenti. I paralleli con altri passi, della commedia
greca, di altri generi e di altre epoche letterarie, sono finalizzati non solo a
contribuire allesegesi della scena delle Ecclesiazuse, ma anche a fornire spunti
per quella ricognizione pi sistematica del ruolo degli oggetti nella comme-
dia e nella letteratura che non dovr ancora a lungo mancare.
Vieni qui, mia bella setaccia3, prima delle mie cose a uscire di casa, a far da canefora
tutta imbellettata, tu che mi hai vuotato tanti sacchi di farina! Ma dov quella che
porta la poltrona? Pentola, esci e vieni qui, per Zeus, tutta nera, neanche avessi
cotto la tintura con cui Lisicrate si annerisce i capelli! Mettiti vicino a lei, vieni qui,
parrucchiera. Porta qui quella brocca, portatore di brocca, qui dico. E tu, esci e vieni
qui, citareda, tu che nel cuore della notte, con il tuo canto mattutino, mi hai svegliato
tante volte per lassemblea. Venga avanti il portatore di catino: disponi i favi di mie-
le, mettici vicino i ramoscelli, porta fuori i due tripodi e lampolla. Lasciate perdere
i pentolini e la marmaglia!
2
Le traduzioni dal greco sono sempre originali.
3
La necessit di mantenere il genere femminile degli oggetti menzionati (cf. infra, par. 6)
richiede una piccola forzatura dellitaliano.
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 133
Non c dubbio che le suppellettili sono portate dai servi, ai quali il padrone
si rivolge congiuntamente al v. 745 (): i due si alternano nel portare
in scena, uno dopo laltro, gli oggetti nominati, ma spesso il padrone rivolge
direttamente a questi ultimi lordine di uscire di casa, personificandoli.
La teoria delle suppellettili compone una parodia della processione ateniese
delle Panatenee, istoriata, come noto, anche nel fregio del Partenone4.
opportuno passare in rassegna gli oggetti menzionati5. Il nome del primo,
(730), un hapax, composto da e , a indicare un
grosso setaccio per separare la farina dalla crusca: per laccostamento alla
figura della canefora sfruttata la somiglianza tra il biancore delle canefore,
dato dalla cipria, e il biancore del setaccio infarinato6.
4
Lordine in cui sono citate le figure processionali in Aristofane non coincide perfettamente
con quello del fregio del Partenone: ad esempio, gli , che nella rappresenta-
zione scultorea precedono e musicisti, in Aristofane li seguono. Al riguardo
commenta per Vetta 1989, ad 730-745, (n)on c motivo di pensare che lUomo I turbi
lordine tradizionale; proprio la continua presenza di indicazioni spaziali nelle direttive
impartite ai servi lascia presumere un assetto identico allordine processionale, pur nel
disordine di fornitura degli oggetti. Sul confronto tra lordine processionale nel fregio
del Partenone e le informazioni contenute nelle fonti letterarie, cf. Rotroff 1977; Simon
1983, 58-67; Jenkins 1994; Stevenson 2003. Per una trattazione generale sulle Panatenee
cf. Deubner 1932, 22-35; Brelich 1969, 314-348; Neils 1992.
5
Sparkes (1962) offre unutile rassegna degli strumenti di cucina nellantichit: cf. pp. 125
(), 126-127 (), 129-130 (), 130 (). Le tavole finali danno la pos-
sibilit di vedere come apparivano questi oggetti. Si veda anche Pots and pans 1977, in
particolare le immagini sulla .
6
Cf. il fr. 25 K.-A. dagli Dei di Ermippo: /
. Lo scolio a Eccl. 730a informa che era nome di schiava (
), e spiega la successiva affermazione del padrone (tu che mi hai vuotato tanti sac-
chi di farina) come un riferimento ai furti perpetrati dalla schiava stessa (733 (:)
). non altrove attestato come nome personale, ma quandanche fosse
esistito, non costringe a interpretare questi versi nel senso dello scolio. Si argomenter che
lassociazione piuttosto con una figura filiale; i molti sacchi versati possono essere visti
nellottica del legame quotidiano con il padrone, cos stretto da poter essere assimilato
a unintima parentela (cf. infra, par. 6): lidea di Sommerstein 2007, ad 733 che la frase
alluda, in metafora, alle spese esose sostenute per permettere alla figlia di fare da canefora
134 Marco Duranti
Aristofane non offre elementi decisivi: vero che, come nota Sommerstein 2007, ad 738,
lappellativo di rivolto allo schiavo maschio e non alloggetto (designato
come ), ma anche vero che nel verso successivo compare una femmi-
na, laddove ci aspetteremmo un musico maschio (cf. infra, p. 141): la libera inventiva del
comico sconsiglia di trarre dal testo indicazioni cogenti.
11
3-4. , /
. La precisazione che la ha svegliato il padrone fa
riferimento a un noto nomos di Terpandro, denominato appunto (cf. Ach. 16, Eq.
1279).
12
La presenza dei nel fregio del Partenone dubbia: sia nel fregio Nord che in
quello Sud di fronte ai carri compare un gruppo di anziani, ma non c traccia di ramo-
scelli. Brommer 1977, 32-33 ritiene che fossero pitturati, mentre Rotroff 1977, 381 ipotizza
che siano semplici cittadini e Simon 1983, 62 che si tratti di magistrati (cf. Stevenson 2003,
253-254).
13
I tripodi sono al duale: nel fregio Est del Partenone sono ritratte (trentunesima e trenta-
duesima figura partendo dallangolo Sud) due portatrici di sedie, direttamente di fronte
alla sacerdotessa di Atena (per la complessa identificazione cf. Simon 1983, 67-69), ma la
posizione di preminenza non si accorda con quella marginale in cui i tripodi compaiono
nelle Eccl., e le donne del fregio non portano tripodi, bens sedie. dunque probabilmente
necessario rinunciare a spiegare perch compaiano proprio due tripodi.
136 Marco Duranti
14
Nel fregio del Partenone figurano, nellordine, tre , quattro ,
quattro flautisti, quattro citaredi, sedici anziani forse identificabili con gli (ma
cf. nota 12). Le Panatenee sono una delle due feste (laltra la Pythais) per cui docu-
mentata, anche epigraficamente, la presenza di pi canefore (cf. Brelich 1969, 282-283).
Secondo Sommerstein (ad 732) nel fregio Est del Partenone, allangolo con il fregio Nord,
sarebbe rappresentato un gruppo di canefore; a rigore si pu per considerare canefora
solo la giovane che guida il gruppo (figura numero 50 del fregio Est letto da Sud) e ha
consegnato il lunico che appare nel fregio nelle mani di un ministro del culto
(cf. Simon 1983, 60).
15
Nella tragedia greca si pu trovare una forma di risemantizzazione di oggetti usati in ceri-
monie religiose, ma di ben altro segno: non un abbassamento parodico, bens uno spost-
amento delloggetto dalla sfera del sacrificio animale alla sfera dellomicidio (cf. Burkert
2010, 151 la tragedia greca ha circonfuso quasi di regola le scene, che le sono proprie, di
terribile violenza e di necessaria rovina, con la metafora del sacrificio animale). Ad esem-
pio, nellElettra euripidea il coltello usato per il sacrificio del toro rivolto da Oreste contro
Egisto (El. 774-858), grazie allambivalenza del coltello, che pu essere quotidianamente
usato per il sacrificio, ma anche adoperato contro un altro uomo. Non va sottovalutata
la percezione, da parte degli antichi, del ruolo degli attributi scenici in tragedia, se vero
che non solo Aristofane fa la parodia del loro utilizzo da parte di Euripide in una scena
degli Acarnesi (393-489), ma Platone Comico vi dedica unintera commedia, dal titolo
appunto di requisiti scenici (frr. 136-142 K.-A.), dove erano irrisi i tragici Stenelo,
Morsimo e Melanzio, e anche Euripide. Il fr. 142 sembra infatti prendere di mira lentrata
in scena di Elettra nellomonima tragedia euripidea (55 ss.) con una : probabilmente
si sottolinea lincongruit delloggetto rispetto a un personaggio tragico (cf. Zimmermann
2011, 433 die Verletzung des Decorum der tragischen Kunst). Nella scena degli Acarnesi
Euripide preso in giro tramite gli oggetti quotidiani: sono menzionati tra laltro un ce-
stello (), una ciotolina (), un pentolino () (tutti diminutivi,
a enfatizzare la piccolezza degli oggetti e conseguentemente del teatro euripideo). Nellago-
ne delle Rane Euripide rivendica proprio di aver introdotto in tragedia la vita quotidiana
e di aver insegnato agli ateniesi ad amministrare meglio la casa, cosicch ora chiedono
conto ai servi delluso degli oggetti. La domanda (983), rivolta al servo,
ricorda non casualmente la commedia (cf. proprio Eccl. 734 e Crat. fr. 16,8 citato infra, pp.
141-142): ci che per Euripide un vanto invece da parte di Aristofane che parla per
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 137
18
Le valutazioni qui esposte concordano con quelle di Wilkins 2000, 1 Comedy manipu-
lates these things: it puts their nature under the spot light the material fabric of a clay
pot, the texture of a fish head and explores their places in the social and religious world:
a barley cake may be part of a poor mans meal, or of a rich mans meal in another social
context, or a fan offering to a god in another.
19
Cos Horn 1970, 67: Man darf nicht vergessen, da trotz aller komischen Vermutung des
Themas doch der handfeste politische Rat an die Athener, Frieden zu machen, ber den
Drama schwebt. Dieser Frieden wird mit einer seiner angenehmsten Seiten, dem Festefei-
ern, in Dikaiopolis Dionysosfest [] auch den im Theater versammelten Athenern von
Augen gestellt. Sie sollen durch dieses Genrebild des Friedens quasi verfhrt werden.
20
Cf. Torchio 2001, ad 1119-1209 La personificazione della ricchezza aggregata allintera
comunit cittadina, come gli ambasciatori erano aggregati al focolare comune della citt
con un rito simile a quello in uso per gli schiavi recentemente acquistati e per le nuove
spose []. Linsediamento finale del dio nellopistodomo del tempio di Atena pu inoltre
fare riferimento anche a un rito di espulsione della fame attestato (seppure per Cheronea
e per unepoca pi tarda) da Plut., Quaest. conv. VI 8,1. La scena analizzata anche in
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 139
Solo alcuni oggetti presenti sulla scena delle Eccl. vengono personificati: si
distinguono in quanto vengono loro rivolti ordini diretti in forma imperati-
va (es. 730 , 734 , 737 , (),
739 () ... ) e sono la (730), la - (734), la
(737), la (739). Non sono invece personificati
Horn 1970, 71-74. Il dio Pluto, che nellesodo non pronuncia alcuna battuta, sar stato
rappresentato da una comparsa o da un manichino
21
Cf. schol. Pl. 1197 Chantrya.
22
Il gioco di parole di Cremilo si basa sul duplice significato del greco , che indica non
solo una vecchia, ma anche la pellicola grinzosa che si forma sulla superficie dei liquidi in
ebollizione (cf. schol. Pl. 1206b).
23
Ha ragione Horn 1970, 71 nel giudicare la scena processionale del Pluto im Gegensatz zu
Dikaiopolis Umzug nicht anders denn als Parodie einer Prozession.
140 Marco Duranti
24
Le fonti non connettono la alla cerimonia delle Panatenee. Da Pax 948 sappiamo
che il conteneva legumi (), il coltello per il sacrificio (), e le bende
(). Dalla parodia delle Dionisie rurali negli Acarnesi si capisce che per quel rito
i legumi erano contenuti in una (248) e che, a quanto pare, il conteneva
anche un mestolo, chiamato (245) usato per versare i legumi sopra una focac-
cia (cf. Olson 2002, ad 241, 245-6). Nelle Panatenee, invece, il conteneva legumi
crudi, che venivano gettati sulla vittima sacrificale, sullaltare e per terra (come avveniva
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 141
(A.) ,
;
(B.) .
(B.) ;( .)
, ,
, . , .
, . ; .
, . .
, . .
;
in ogni rito di sacrificio, come quello offerto da Nestore in Od. III 430 ss. (cf. Burkert
1981, 23-24). Sui riti sacrificali cf. anche Van Straten 1995. Su caratteristiche e funzioni
del cf. Shelp 1975, Van Straten 1995, 162-164.
142 Marco Duranti
(A) Ma quindi nessuno avr pi uno schiavo o una schiava, ma un vecchio dovr
servirsi da solo?
(B) Certo che no! Far s che tutte le cose si muovano da sole (A) E agli uomini che
gliene viene?
(B) Ognuno degli oggetti si presenter non appena lo chiamano: stenditi vicino
a me, tavola! su, fatti da sola. Impasta, cestello! Versa, coppa! Dov la tazza? Vai
a lavarti da sola. Monta, focaccia. La pentola dovrebbe versare le bietole. Pesce,
cammina! ma non sono ancora cotto dallaltro lato e che aspetti a girarti, a
cospargerti di sale e ungerti dolio?
25
Si veda la discussione in Bonanno 1972, 86-9; Pellegrino 2000, 79.
26
Il motivo dellautomatos bios ampiamente studiato dalla critica: per una introduzione con
riferimenti bibliografici cf. Pellegrino 2000, 23-30.
27
Se si percorresse lipotesi di una realizzazione scenica, bisognerebbe pensare a comparse
travestite da oggetti, come si pensato per le Vespe (cf. infra, pp. 143 ss.); una messa
in scena di oggetti inanimati tramite servi contraddirebbe le parole del personaggio e
cancellerebbe lutopia. Tuttavia, lalto numero di oggetti e soprattutto le azioni che agli
oggetti vengono richieste renderebbero difficoltosa la traduzione in atti scenici; ancora
pi difficile pensare a una messa in scena per il frammento successivo (17 K.-A.), che, nella
medesima commedia e nella medesima atmosfera utopica, vagheggia la creazione di una
sorta di terme automatiche in cui fluisca incessantemente lacqua del mare, andando dal
basso verso lalto: meglio pensare, per entrambi i frammenti, a una mera presentazione
a voce. Anche gli aspetti linguistici concorrono a escludere una realizzazione scenica: da
entrambi i frammenti sono assenti deittici come il che ricorre insistente nelle Eccl.
(730, 734, 737, 738, 739) o verbi che indichino chiaramente un movimento in scena, come
l di Eccl. 739.
28
Nel fr. 17 K.-A. lacqua a parlare (5 ).
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 143
Per il passo delle Vespe che contiene il processo contro il cane Labete, accu-
sato di aver divorato il formaggio (Vesp. 764-1008) stata supposta unaltra
modalit di personificazione: la presentazione scenica degli oggetti come
comparse mute. Questa scena, analogamente a quella delle Eccl., mostra la
parodia di un rito pubblico per mezzo di oggetti quotidiani: le urne sono so-
stituite dalle ciotole (854 ...855 ), la clessidra dal pitale
(858-9)30, i testimoni sono sostituiti da una teoria di utensili personificati. La
messa in scena prevede non solo la personificazione di oggetti, ma anche
quella di animali: compaiono infatti due cani, laccusato e laccusatore.
da osservare che solo laccusatore parla, mentre laccusato, pur chiamato a
difendersi, tace (944): solo il cane accusatore dunque impersonato da un
attore, mentre il cane accusato potrebbe essere o una comparsa, o un cane
vero, o un pupazzo con le sembianze di un cane. Nelle ultime due ipotesi si
configura, analogamente alle Eccl., una forma di contrasto tra le parole dei
personaggi e ci che il pubblico vede sulla scena. Bdelicleone sollecita anche
il cane accusato a parlare, in quanto si aspetta che, come il cane accusatore,
sia dotato di parola (944); ma nella realt laccusato, che sia pupazzo o ani-
male, non pu parlare. Il pubblico nella condizione di interpretare il silen-
zio del cane accusato come una limitazione oggettiva, mentre Filocleone vi
29
Lutopia ambientata nel passato ad esempio nei Pluti di Cratino, dove (fr. 176 K.-A.) si
fa riferimento allet di Crono, e negli Anfizioni di Teleclide (fr. 1); nel futuro nel frammen-
to di Cratete riportato e nel successivo fr. 17 K.-A. Per quanto riguarda la dislocazione
spaziale, i Pluti erano forse ambientati a Sparta, come si evincerebbe dal fr. 175 K.-A. (cf.
Ceccarelli 1996, 114-115); i Minatori di Ferecrate (fr. 113) erano ambientati nelloltretom-
ba; i Persiani del medesimo autore in Persia; le Sirene di Nicofone erano invece collocate nel
mondo fantastico dellOdissea.
30
MacDowell 1971 ad loc. nota che when it [scil. il pitale] is full, the case will have lasted
long enough: aggiungerei che labbondante produzione di urina da parte di Filocleone,
che irrita Bdelicleone al v. 940, pu essere vista come un segno dellimpazienza del primo
per una rapida fine del processo, che egli vorrebbe concludere con una pregiudiziale con-
danna.
144 Marco Duranti
, ,
. ,
.
.
Grattugia, sali sulla tribuna e parla forte, dato che eri la dispensiera. Rispondi chia-
ramente: quello ch ti davano lo grattugiavi per i soldati? Dice di s.
31
Ci si aspetterebbe chiamati a testimoniare ma il verbo sostituito da
scaldati, una parola pi adatta agli utensili di cucina. Dobree emenda
, ma i codici sono concordi su e lemendazione spegne
un efficace aprosdoketon.
32
Griffith 1988 individua il criterio di scelta nei doppi sensi sessuali di questi oggetti, ma la
possibilit di tale connotazione incerta per alcuni, e soprattutto non se ne vede la rile-
vanza nel contesto del processo.
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 145
(A.), ; ; ;
(B.)
.
33
Ringrazio il Prof. Douglas Olson per avermi dato la possibilit di prendere visione della
versione provvisoria del suo commento alle Vespe, di prossima uscita per la Oxford Uni-
versity Press.
34
Sul problema delle caratteristiche della statua della Pace cf. Olson 1998, xliii-xliv.
146 Marco Duranti
-
,
,
,
,
.
35
In Il. 18,373-377 si dice che i tripodi di Efesto erano dotati di ali che consentivano a
essi di entrare autonomamente (376 ) nei consessi degli dei. Le prodigiose sta-
tue di Dedalo compaiono anche in altre commedie, e lo stesso Aristotele in De Anima
I,3,406b17-19 cita (oltre a Democrito fr. 104 DK) il commediografo Filippo (fr. 1 K.-A.), il
quale dice che Dedalo aveva dato vita alla sua statua lignea di Afrodite versandoci den-
tro argento fuso; il verbo utilizzato da Aristotele () sembra implicare che Filippo non
portasse in scena una statua personificata, ma si limitasse a una personificazione verbale.
Un altro esempio Crat. fr. 75 K.-A., dove figurano due personaggi: il primo riferisce che
una statua di bronzo corsa via (4 ); il secondo, con atteggiamento
forse scettico, chiede in risposta se era una statua di Dedalo, o se qualcuno lha rubata
(4-5 / ). Dal frammento di Cratino non si
capisce se la personificazione fosse attuata scenicamente, ma la frase del personaggio A
sembrerebbe avere poco senso se non si fosse visto qualcosa in scena.
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 147
36
Nellanalizzare il fr. 16 di Cratete, Carrire 1979, 259-60 segnala che la concezione comica
dello schiavo-strumento precorre (annonce) le idee espresse da Aristotele.
148 Marco Duranti
(CR.) ;
(PR.) .
37
Cf. Ath., Deipn. VI 267e
. Negli Anfizioni di Telecrate
i servi non lavorano e giocano a dadi (fr. 1,14 K.-A.); nei Selvaggi di Ferecrate si rievoca
una societ primitiva nella quale non esistevano schiavi e le mansioni domestiche erano
svolte dalle donne (fr. 10 K.-A.). A queste commedie vanno accostati i Persiani dello stesso
Ferecrate, dove (fr. 137 K.-A.) si sottolinea linutilit del lavoro umano, in particolare dei
coltivatori, quando cibi e bevande scorreranno come fiumi o pioggia. Per una introduzi-
one alla tematica dellabolizione della schiavit in commedia cf. Pellegrino 2000, 25-27.
Sarebbe tuttavia sbagliato attribuire alla commedia un intento polemico nei confronti de-
llistituzione della schiavit (come Vogt 1971): Carrire 1979, 73 osserva che labolizione
della schiavit non fu mai tema principale di una commedia, e Bertelli 1985, 893 chiarisce
che [c]i da cui si vogliono liberare questi sogni gastronomici di una popolazione abituata
alle ristrettezze economiche, alla vita parca, al duro lavoro dei campi, non la fastidiosa
schiavit fastidiosa per chi poteva permettersela con larghezza di mezzi ma il lavoro
e la povert: se poi la liberazione dal lavoro implicava anche labolizione della schiavit
tanto meglio, ma in primo luogo lassenza di schiavi assunta a significare che luomo
finalmente libero dalla necessit del lavoro, della fatica quotidiana. Bertelli aggiunge
(894): si potrebbe pensare che attraverso il sogno dellautomatos bios e della physis automate i
rispettivi autori intendessero adeguare per via miracolosa e mitico-fantastica lo stato delle
insoddisfatte classi povere al bios epi Kronou di cui godevano le classi ricche nella storia
proprio grazie allesistenza della schiavit.
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 149
. []
,
, .
. ;
. , , , ,
,
.
. .
SERVO. [...] Quando il mio padrone diventato upupa, preg che anchio diventas-
si uccello, per avere un servitore a disposizione.
PISETERO. E che, un uccello ha bisogno di un servitore?
SE. No, solo lui, perch prima era uomo. A volte gli viene voglia di mangiare acci-
ughe de Falero, e io prendo una coppa e corro a cercargli le acciughe. Poi vuole una
zuppa, occorrono cucchiaio e pentola, e io corro a cercare il cucchiaio.
PI. Questo proprio un uccello corridore!
38
La definizione di servus currens comunemente impiegata nellambito del teatro latino
per indicare il servo che entra in scena trafelato a portare non tanto oggetti, quanto una
notizia (le caratteristiche del servus currens si trovano delineate in C. Weissmann, De servi
currentis persona apud comicos romanos, diss. Gissae 1911).
150 Marco Duranti
porterebbe allimpossibilit di servirsi del lavoro servile, che a sua volta co-
stringerebbe, paradossalmente, a reintrodurre il lavoro libero39.
La presenza degli schiavi nella processione delle Eccl. dunque coerente con
la sottolineatura della necessit della schiavit in questa e in altre commedie
di Aristofane: non c spazio per un autonomo movimento delle cose n per
un affrancamento degli schiavi.
Mette conto osservare che i frammenti di Cratete sono gli unici, tra quelli
conservati, a soffermarsi sullautomatos bios degli oggetti, mentre negli altri
frammenti a carattere utopico si sottolinea piuttosto il movimento dei cibi.
Si pu ritenere che il commediografo si avvalga di quello che doveva essere
un repertorio di comicit basata sulla personificazione verbale degli oggetti
a fini di riso40, che nelle commedie conservate sfruttato, oltre che nelle
Eccl., in un interessante frammento della Nemea di Teopompo (fr. 33 K.-
A.)41. Queste scene prevedevano tra laltro che lattore chiamasse in sce-
na gli oggetti; una gag che, pur senza personificazione, richiamata anche
nellagone delle Rane (983 ;). Cratete compie loperazione
di riorientare questo gioco comico nel senso di un effettivo, magico potere di
movimentazione delle cose: la personificazione viene cos ad assumere una
funzione seria, quale condizione per la liberazione dal lavoro.
Il fine perseguito da Cratete, ovvero il coinvolgimento del pubblico nel
sogno utopico, assente in Aristofane: nel passo delle Eccl. c solo una
scena comica, che non ricerca leffetto di far identificare il pubblico con il
personaggio.
Vale la pena di spendere ancora alcune parole sul nesso oggetto-servo.
Come si visto, nelle Eccl. la personificazione degli oggetti oscillante, e il
padrone si rivolge ora ad essi, ora agli schiavi. Si pu considerare che, per la
39
Sulla presa di distanza di Aristofane dalle commedie utopiche cf. Vogt 1971, 23-24, Gar-
land 1982, 146.
40
Che la chiamata in scena degli oggetti fosse una comune risorsa comica, volta a far ridere,
afferma anche schol. Eccl. 734b: ( , ) ,
.
41
Nel frammento uno schiavo, di nome Spinther offre una coppa di vino a una compagna
di schiavit, Theolyte, con il secondo fine ma dichiarato (8) di conquistarla. Nei vv.
1-4 lo schiavo personifica la coppa: la prima frase rivolta a essa ( ) molto
vicina allesordio della battuta del cittadino leale nelle Eccl. (730). Ma nel caso di Teopom-
po non possibile capire quale tipo di azione scenica sia espressa dalle parole: forse lo
schiavo si avvicina alla coppa, forse ce lha gi in mano. In questo frammento comunque
la personificazione della coppa sembra funzionale a concentrare lattenzione su di essa per
la funzione di Galeotto damore che avr a breve, come nella cinematografia si focalizza la
telecamera su un oggetto che avr una qualche rilevanza nel corso del film.
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 151
42
Cf. Bechtel 1902, 117-124; Bechtel 1917, 600-607; LGPN. Si pu citare un curioso paralle-
lo moderno per la connessione oggetto-schiavo: nel film di Walt Disney La bella e la bestia
(Beauty und the Beast) un maleficio ha trasformato in oggetti i servi di casa (candelabro,
teiera, tazza). Il cartone animato fornisce pi di un esempio di automatos bios degli og-
getti: Albini 1997, 27 ricorda la magica confezione dellabito di Cenerentola e laltrettanto
magico lavaggio delle stoviglie nella Spada nella roccia.
43
Il codice Ambrosiano G 82sup. tramanda il nome di Citrio per il personaggio che prende
la parola al v. 720a. Cf. Leo 1885, ad 720 originem eius [] videtur esse.
152 Marco Duranti
1. il ruolo direttivo del pater familias, che impartisce ordini di movimento o di posizi-
onamento di oggetti ai membri della processione, stabilisce lordine di sfilata e la
distribuzione spaziale
Imperativi di movimento: Eccl. 730 , 734 , 737 , 737 (), 739
, 742 .
Ach. 242 , 257 , 262 .
Imperativi di posizionamento oggetti: Eccl. 738 , 743 , , 744
.
Ach. 243 , 244 , 245 , 254 , 259-260
/ .
Ordine di sfilata: Eccl. 731
Ach. 242 , 260 , 261
Distribuzione nello spazio: Eccl. 730=734=737=738=739 , 731
(provenienza), 737 , 739 , 743 .
Ach. 245 .
Si noti che nelle Ecclesiazuse le indicazioni spaziali sono pi insistite che negli Acarnesi.
Ci pu indicare, come interpreta Vetta (cf. supra, n. 4) che gli oggetti escono di
casa disordinatamente e si dispongono lasciando buchi, che vengono gradualmente
riempiti dagli oggetti che escono successivamente, grazie alle direttive del padrone.
Si osserva anche che le Eccl. contengono pi imperativi di movimento e meno di
posizionamento degli oggetti. chiaro che questi ultimi non possono essere rivolti
agli oggetti personificati, e non stupisce trovarli solo quando il padrone si rivolge ai
servi. Il relativo accumulo ai vv. 743-744 coincide con il momento in cui finiscono le
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 153
personificazioni e accelera il ritmo di menzione degli oggetti, che tra laltro rivestono
un ruolo sempre minore nella processione (fino ad arrivare alla folla);
Lemozione e laffetto sono evidenti anche nei commenti rivolti dal capofamiglia ai
membri della processione: nelle Eccl. alla - (733), alla -
(735-736), alla (740-1); negli Ach. alla figlia-
(254-256).
44
Ach. 248-249 / , 251-2 /
, 261 , 267
. Il riferimento ai membri della famiglia (249
) non accompagnato un deittico di prima persona.
154 Marco Duranti
45
Cos Henderson 1996, 235 n. 109 [t]his parade of utensils a new kind of civic festival
aptly symbolizes the new replacement of the polis by the household; recall the womens
conversion (described in the previous scene) of the polis governmental apparatus into
dining-hall and kitchens. Ma maggiore accentuazione deve ricevere la scelta di riprodurre
specificamente il corteo panatenaico e le sue implicazioni.
46
Cf. Shelp 1975, 18, 70 n. 97; Maurizio 1998 analizza il rapporto tra la processione pana-
tenaica e il contesto politico-sociale della democrazia ateniese.
47
Cf. ibid., 18, 70 nn. 93-94.
48
Cf. ibid., 20 Der Vater einer Kanephore erfhrt eine ffentliche Belobigung und erhlt ei-
nen Efeukranz. Er wird durch das Korbtragen seiner Tochter mit den Curatores pompae
gleichgestellt. Cf. anche 71 n. 118.
49
Cf. ibid., 18, 69 n. 87.
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 155
50
In Lys. 646-647 il coro vanta di aver svolto la caneforia come coronamento di un percorso
di servizio alla citt (Arreforie, compito di cuocere le focacce offerte alla dea, Brauronia;
cf. Sommerstein 1990, ad. 642-647), quando ormai era ; Lawler 1964, 109 si
spinge a dire che la caneforia era ambita dalle giovani ateniesi come oggi il primo premio
a un concorso di bellezza. Maurizio 1998, 314 osserva che le numerose storie nelle quali
le canefore sono corteggiate o addirittura rapite (elencate in n. 101 p. 420) indicate that
Panathenaic marching was a coming-of-age ritual in which young (elite) woman announ-
ced their eligibility for marriage. Anche in Ach. 254-256, quando Diceopoli immagina la
fortuna del futuro marito della figlia canefora, sembra pensare a lei come a una ragazza
ormai da marito. Questo e altri passi sono analizzati da Brul 1987, 287-323, il quale ugu-
almente scrive che durante la processione le canefore se trouvent brusquement plonges
dans lespace masculin de lAgora [] Ansi, peu peu, derrire le rituel religieux apparat
la fonction sociale du services des filles: il sagit de mettre en prsence des spectateurs
masculins avec une classe dge de jeunes filles, la fleur de la cit (308).
156 Marco Duranti
zata delle cose, da cui possano trasparire il peculiare rapporto di ognuna con
il padrone, ma solo per una menzione in forma generica e collettiva (
appunto). La relazione delluomo con le sue propriet si configura nei ter-
mini della fatica per procurarsele (750 ), un
rapporto di dominio verso oggetti passivi, non certo di affetto, e che implica
un moto di orgoglio di segno opposto a quello del Cittadino onesto: non per
la funzione pubblica che le cose rivestiranno, emancipandosi dal padrone,
bens per la propria attivit di appropriazione, che legittima il mantenimento
in ambito privato e la non condivisione con gli altri.
In questo contesto non in alcun modo pensabile una personificazione, che
implicherebbe un rapporto umano, familiare, con le cose.
Di pari passo con la mancata personificazione, il Cittadino scettico abbassa
gli oggetti che il Cittadino leale aveva innalzato. Vedendo la teoria di sup-
pellettili, lo Scettico formula infatti tre ipotesi interpretative: un trasloco,
un trasferimento degli oggetti al banco dei pegni o unasta fallimentare. Si
noti come egli circoscriva e perfezioni gradualmente la sua interpretazione.
Le prime due ipotesi sono suscitate dalla vista del gran numero di oggetti,
collettivamente denominati (753 );
quando per il personaggio si accorge che gli oggetti sono disposti in fila
(756 ) immagina una processione ()
verso lasta fallimentare. Cos interpreta Sommerstein (2007, ad 755):
Since the dissident is trying to make sense of what he sees by associating it with
something that commonly happens (or happened before the revolution) in ordinary
life, we should probably deduce that when goods were displayed by sale by public
auction [] they were often put out in a long row on a table or board, and that such
a display was called procession (pompe).
51
Cf. Bmer 1952: In Omero la parola significa scorta, pu essere usata anche in cont-
esto religioso, ma non ha il significato di processione; Pindaro appare a met tra questo
significato pi generico e quello pi specifico di processione. In et classica il termine
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 157
7. Conclusioni
percepito come proprio del culto, con poche eccezioni: corteo di accompagnamento a
un personaggio illustre, corteo funebre, corteo nuziale. Per quanto riguarda il sintagma
, tutte le 14 occorrenze di nella letteratura dalle origini al IV secolo sono
di ambito religioso (la costruzione usata anche da Diceopoli in Ach. 248-249): il sintagma
sembra anzi essere la formula consueta a indicare lallestimento di una processione (sulla
e sullespressione cf. anche Burkert 2010, 218-221).
52
Philoch. FgrH 328 F 64 ; Xen. Hippar. II 1
.
158 Marco Duranti
sione che la scena processionale delle Eccl. non contenga quella forte carica
di immedesimazione con il personaggio e con le sue istanze che invece
ben presente nella processione degli Acarnesi. La trasformazione in figure
processionali rischia anzi di apparire un investimento eccessivo per oggetti
tanto modesti, e del resto il Cittadino leale fa cessare autonomamente le per-
sonificazione gi al v. 742, ancor prima che lo Scettico entri in scena. Se poi
vero, come argomentato nel quinto paragrafo, che lapostrofe agli oggetti
costituiva un consueto espediente per far ridere in commedia, con ogni
probabilit questo lunico effetto che il personaggio ottiene.
Se dunque non richiede al pubblico di identificarsi con il personaggio, la sce-
na processionale delle Eccl. sembra pi affine a quella del resto cronologi-
camente pi vicina del Pluto. In entrambe le tragedie lintento di imbastire
una cerimonia solenne stride con linadeguatezza dei mezzi: difficilmente
una canefora impersonata da una vecchia grinzosa o da un setaccio per la
farina potr essere presa sul serio.
Daltra parte si pu osservare che sia la scena processionale, sia il successi-
vo confronto tra i due Cittadini mantengono un carattere enigmatico, nella
misura in cui il pubblico non univocamente indirizzato verso luna o laltra
posizione ideologica. Ma il punto che proprio tale incertezza impedisce di
accogliere serenamente il progetto utopico. Lutopia della commedia antica
prometteva lappagamento di ogni desiderio e la piena realizzazione dei so-
gni pi irreali del pubblico, tanto pi irreali in quanto buona parte di esso
era costituito da individui di modesta condizione sociale. Una tale iperbolica
utopia non pu tollerare contestazioni: il solo dubbio la distrugge. Con-
sapevoli della fragilit della loro creazione, i commediografi la mettevano
volentieri al sicuro in una dimensione spazio-temporale separata.
Lutopia di Aristofane, al contrario, vorrebbe realizzarsi nellimmediatezza
dello spazio e del tempo scenico; ma nel momento in cui calata nellat-
tualit, e promette di rivoluzionarla eliminando ogni forma di povert e
ingiustizia, rischia paradossalmente di apparire ancor meno reale dei sogni
di evasione53. E se nei roboanti finali delle commedie aristofanee lutopia
53
Bertelli 1982, 528 osserva come Aristofane ridimensioni liperbolico appagamento pro-
messo dalle commedie utopiche nel finale del Pluto: [l]a parabola utopica di Aristofane si
conclude l dove la commedia arcaica aveva iniziato la sua evasione dal reale, nel sogno di
una ricchezza miracolosamente concessa dagli dei: ma la forte componente popolaresca di
irruente appagamento dei desideri repressi, che caratterizzava lutopia popolare del Paese
di Cuccagna in Cratino, Ferecrate, Cratete e gli altri, nellultima commedia aristofanesca
ha perso ogni vigore e si stempera in una vaga malinconia nellorizzonte limitato delle
piccole passioni .
Automatos bios? La personificazione degli oggetti nelle Ecclesiazuse di Aristofane 159
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