Anda di halaman 1dari 158

:i- PALLI

LANELLI
.
santit
EREMI
O VER O
IL S. B R U N OB -A

CERTOSINO 3
0 T Eioi C 0 M V. 0 $ TU

D. SCIPIONE CARERI
DELLA CITT DI MELICOCC ,

Del Gran Priorato di Capti


Commenda della Sagra- Kelgione di Malta,

IN NAPOLI MDCCXLVni.
NELLA stampera DE^ MVp
CON LICENZA DE' SUBERltRl.
Digitized by Google

AOigitized by Google
I

In lode del Signor Dottor Jatra^fco , D.Sci


pione Careri Compofitore , e famoj'o
Comico della Opera Sagra di
S. Brunone Fundatore
della Certofa .

SONETTO.
Cco un Proteo nove! , bifronte Giano.
E Allievo di Efculapio , e di Avicenna $
Si. ena del Sebeco e de la Senna
Col plettro incanta armonico , e foprano a

E SCIPIONE nello Africano


coftui , !

Ch Cartago diftrulTe ; anzi fua Penna


Alza t fe i Carmi pubblico ci accenna
*n |
Elogj al Pondator Carcufano.

ht Fama iSocchi fuo , non fu badante


Co i Coturni lodar ; profeczollo
Stella lda in virt ,
non Stella errante.

Se guardi ch foftlene il Mondo in collo ,


Del Mondo Letterario , egli lo Atlante ;
'
Se riguardi fuoi Allori egli lo Apollo .

Infiggo delfuo Atnico ojfeqriiofo


fitttor di amendue U Leggi
Agodino Giffdi.

A a

Digitized by Google
Dottor Tifico 2). Scipione Cam
al Signor
reri Compoftore dell' Opera di

*
s, Brunone Fondatore
dei Cartufiani

SONETTO;
AltieraPenna tua $ famofo Auttore
L
*

Pi Certofa al Campion fcrifle le glories


Ed .^fprimendo al vivo le memorie ,
Accrebbe al gran Brunon , dovuto onore :

Concit lEftro tuo nobil furore


E in brievc epilog tante vittorie
V
Ere , r Epoche antiche an2i le Storie
A
i dotti carmi tuoi diero fplendore .

Ee Muffi Callalio Regno


Cinfer le Tempie tue d aurea corona ;
Perch cu -de lo AUor fotti ben degno .
i - '

Che un Pindaro tu fei j Fama rifuona ;


E per virt dei tuo famofo Ingegno.'
Tuccaimelicpcco fembra Elicona

BJfizonatiJftwo Servidora
Michele Palacan .

AR-

Digitized by Goog|e
A R O O M E N

V lvea nell' anno io8i . nella Citt di Pariggi


UH ftimojjjimo Dottoro , il quale per la Jngo\
lari virt , e per i'apparenata , che mojrava del-
la integrit di fua vita i e morigeratezza de co-
fiumi t era ben noto , non fola alla detta Citt >
tna pur anche , ad ogni contorno d' Europa ; cofiui
armato de Sagramenti f foliti a fedtUyhe tnojonot
fin gli fnoi giorni^ portatoji il Cadavere in Chiefot
in un alto Cataletto accompagnato y con gran pompa
da tutti Giurati , e Mobli Cittadini y con comiato
di Sacerdoti y e Religofi , nel mentre , che dalli
medemi , fi cantavano le divine preei t alle paro-
le del S. Giob ^Proferite dal Sacerdote : Refpondc
* mihi quantas nabeo iniquitaces , & peccata ; s*
alTka il morto , con fpaventevol vifo y e grida :
^ ]uRo Judicio Dei acefuatus fum y e rieafca nel-
i* ifiejjb fito ; atterriti a coti orrendo fpettacoh
gli afianti , attoniti e mutoliti per la paura y in
un pezzo : indi ripigliato lo fprito y chi ammira
/ il cafo y chi ejamina 4 a vita chi pondera laccu-
chi dubita fepellirlo : fi lafcia infepolto y fi
replicano le divine preci y il giorno feguent e y ed
alle iflejfe parole } Refponde mihi quantas habeo
iniquitaces , & peccata \ ritorna di bel nuovo
rialzarfi y o con pi Jpaventevoli grida - dice :
|ufto judicio Dei judicacus fum ; attonita tuttru,
quella gente , e sbigottita la turba y con giud zo
\ eommune y fu anche fiabUto di lafeiarlo infepoltOy
arrivato il terzo giorno e per la lunga dimora
ora gi tutto gonfio , e livido il Cadavere y e s
fchifofo i e fetido , fi ritorna ad alzare alle me-
deme parole di Giob $ Refponde mihi quanta}
habeo iniquitaces , & peccata e con pi orrihi^
le y e fpaventofo grido dijje : jufto judicio Dei
condemnacus fum ifi trafporto fuori , come inde-
gno di fepoltura il Cadavere y e tutti pitn di me-
raviglia e fiupore fuggono dal tempio y e lafciano
efpoHo a fiere ftlvagge y ed a cani /opra la nuda
terra il Cadavere y da cui gli animali domefiict
A $ fug-

Digiii^od by Gitogli
I

,

\.J . . ';1iifuggi^^itmoroJ{ t e /paventati nelle Campa-^
'
^'[
gne ^ ed in quejii s orrendi , e fpaventoj fpet-i
':

' tioli t pW nccufava la vita del Dottate , cibi


inganno y chi defedava le fue colpe chi pen^
'
tifo piangeva il fuo fallo . Bruno intanto , pen
ifpir azione divina yjt ritira in e afa , entra in^
Je ftejjo , chiama /* aggiuto divino
, s* accuf
colpevole , e peggiore del morto y cerca di riti-
rrfi a i deferti , e ruminando ci tutta la not^
te invejliga i mezzi piti opportuni per terminare
V intento ; eolia previdenza Divina s il di pi
lo vedi nelt' opera-

una
Digitized by Google
INTERLOCUTORI >
\ .
'
*

runo
B LANDOVINO. ,
. .
e Srefano^compagni
UGGIERO, ful Configlicri
CLIDORO Amante di
STELLIDAORA forella incognita
,

ORONTE Amante di Stellidaar*


DELMIRAjnante dOrODM
ARCHANGELO *
lucifero
furi
aItaROT (

EREMITA '

PAPA Urbano IL
UGON Vefcovo di Graioble
TISAFERNO Capitano del Conte .

FRANCATRIPPA NapoUtan? fervo d| Stelli-


.dCUM .

LUC&liQ Paggio

* - .A ^

a 4

Digitized by Google
. ..

E h V
AMENZA
OPERA.
A T T O I.
Se. III.
Se. VII. T Rono
Trono
d Abiflb
di Ruggiero
Se. IX. Antm del dannato fopra ufi mollro}
Angelo parla in aria, e poi ictodes
Se. XV. Spelonca deir Eremita
Se.

Se. I.
XXI.
ATTO
Tuoni y piogge , e grandinio'

Trono d Abiffd
'
II.

Se. HI.Scena di notte apparefize delle fielle :


Se.' IV. Carcere di Scllidaura .
,Se. XII Benedizione dellEremo , Nube, Sand
e Angelo che canta mentre &* incenfa
comparifeono Davide colla cedra S*
GictBattifta, S.Paulo primo Eremita.
S.Benedetto, S. Hilario incorno. alii
Eremo
Se: XVI. Stellidaura in Barca
Se. XIX. Angelo da Pellegrino , c poi vola k
S e. XX. Ombra mentre Celidoro dorme .

Se. XXI. Eftafi del S.Angelo, canta , e apparizloa


ne della fonte
Se. XXIV. Afmodeo in Barca, cade un fulmine,

Se. I.
ATTO
lafifonda con la barca .

Trono Pontificio
'
IH. ,

Se. IH. Notte


Se. V. Incanto <f Afmodeo , cuoU : grafldiiii
tamburro che vola .

Se. X.* Trono d abifib


Se. X. Lago, ed eftafi, Angelo canta In aria j
Se. XVI. Oracolo della Madre, che parla .
Se. XIX. Ruggiero in lecco bomba che porca |
lecco per aria .
Sc.Uicima Nube bianca, paradiso morte del Sj
canea
. 'iPRQa

Digitized by Coogic
V
} .

Atlante eoi Mondo in /palle forma inn P#-


ga/eo elee del mtdtjmo s

^tl, T O che da tanti , c tanti


^ Secoli tranfandati
Solenni volencicr mole s grande
Deh come , orpigro , neghitoio , e tardo
Mi veggio , e chi fard che cos fprce

mi incalza , e mi preme
con gravofo pondo
Mi d pefo maggior , che pefa un Mondo ^
fava, lo che da Battro Tils
Spiegai d'Aquila H volo
Or mi caccia e mi fprona '

Da tenebrof orrori .

Defo d'eterni , e non caduchi pnori


ifr/.Qual fufurro ftranieio
Mi rintuona all'orecchio' e pur ch'ifcoltd
Difufaco dilemma
D'infolito fragore
Ch'invita il Mondo , trionfale onore | i
Ma
che vanti. che preggli
Quelli giamai faranno ? '

chi far collui


' v
Ch'orbo delle mie glorie
Delle poffanze mie vanta altri preggi {
E con fervido zelo
Chiama per tellimon'i 1| terra e ii Cielo
Fam. Chi da fotco il hadir
Da 5 balTo declivo
Avr Zotico fenno , e rozao coro
Anima cosi fcabra
Che nelle glorie mie chiude le labfa |
^il. Sotto grave e poderofo incarco
s ;

Di pefance , e fmifuraca fittole


s
'

1 Giamai^ mi reh fianao '

Ne mai l vidder vacillir le piafi$9


Or pavido , esternante

s -
COt
.

,
4' P.. R O L O G O.
Come unannofa quercia
Sopra facra dal giel , ch*il capo inchina
SMfgo le forze mie , fcemate un tracco
M
v glomeri miei sgravare alquanto
,


veder chi mi preme I
Dimmi t che dallauge
Delle glorie e che vaflt
DaUalco polo , altri di preggi onufto
Che di pelo s fcarco
Non va qual Io nel poderofo incirco ?
/40. In qual lido arenofo ermo confine
Non rifponde al mio dir | lEco di Bruno {
E
t fol Pellegrino
Allo fonoro
llridor
Delloricalchi miei
Non ti svegli d pur dimmi chi fei f
al/ 7. E cu che parli meco
Svelami in corcpfia , qual il cuq nonie
Sto che ceco raggiono ^

Atlante mi fon Io
Wvtt Lii fama Io fono.
AtU Ma qual preggio rapp.orti

Maggior de preggi mici t ^ .

fam. Col fragor della tromba


Deftar, delio da pi remoti lidi
Ogni core ed ognalma
Per dare al vanto mio , corona 9 e palma .
Atl, Quell punto mia gloria
* mio vanto , mio onore mia vittoria.

^
lo che Tempre indefelTo
Con brigarea , coftance ^ e force
forfa
Curvai glomeri miei , dando lappoggio
A* mole pi faperba , Io fon che reggo
Luniverfo mia polla :
lo fon bafe alle sfere ed -Io foftegno
' ;Son del Globo terrea dalto Emisfero ;
's manca il mo poter , fe il mo vigore
On momento dechina
Ogni vanto' 9 ogni onor 9 ctde 9 e rovina
Tell non confelTaci
CVa| va^ilUr le piansi

Digitized by Google
PROLOGO.
tuo Talor fcemo , e maneifce i
Si refe il
^4
tU Si Ma
donde deriva
;

Quefto gran pefo , e fmfuraco iocarco I ?


Non da ce che. fuolazzi
E leggila , e fugac
Per laereo elemento

Sequilibri il tuo volo , fa aria


, al vencj>?
fm- Si che da me dipende
Calcar con dgno pi machina ecceifa
f nel grave incarco
S(*ncirai chi ci preme i

E*, che fi detta lalba


A novelli fplendori
Di Bruno d nuova gloria , nuovi onori
4
jiti. Carco di glorie ^ e di gran preggi onutto
Vi Bruno , Io nel maneggio ,

Di s graw)fo , e fmifurato pondo '

Con brfeci fol , Con coi fotteogo UQ Mondo^


'
Io fon , che trionfante ^ .

Vado delle fue glorie


perch da me fi vede
Mantenuto,!) valor de* lupi trionfi
A me dunque fi deve
Ogni onore , ogni palma ,

. .

Celebra i preggi miei fettofa Ognalma.'


JFam. Taci ed i tuo mal grado
Confetterai che di gran lunga avanfa
E vale ) pi che vero
La tromba della fama y d uo Mondo intiero;
M/, Forf non i mia pofta
Soilengo , c reggo i modo mQ le sfere {
In qua poli saggira
Queita machina ecefa i
Se crolla quetto braccio
S me 'vacilla il piede
Si vede il tutto alle sventure credei
fam. T che reale ettnfa
Non non che quella
bai fe
F da me partorita in mence Ufflaba |
Come adeflo prefumi
Che di Bruno le glorie . . v.
^ .

'
Sfai!
.

;Vv. PROLOGO.
.'S4D tue palme tuoi onori | e^^cue vitcotle;

4^//. tu come pretendi


'>t Cflerno cuoi , s me den gronori
I Alla poiTanfa mia cede ogni forza *
Qual gighantcfco ardire
Sar che me sopponga armata mano
fi t fanciulla inerme
Meco contender , voi , meco prefumi f
Non fai qual fon , qual fui '

Pende da cenni miei la vita altrui


fat. Letfer tuo da me pende , e v ch'i tratto
T ne refti fepolto
Nella tomba del nulla e al mio comando
Nel mentre ti rinferra
Spalancativi Cieli , apriti terra
amando della Fama Ji fepelltjce Atlante ,

s*afre il globo in quattro ffirti ^ e campa-


Ttftono U quattro partii del dondo y cio
V Europa /opra un Toro , fopra un^
Qamelo , Africa sk V Cocdrilh America
fopra un Leone . j
Mu. Qual forza ?
utf Qual deftino ?
A/t\ Qual fortuna l.

Am. Qual forte i


Mur. Mi fofpingc .

Af. Mi mena
Afr, Mi fcaccia fuor
Am. Fuori mi aedi , e fprofi
u. Scorgo ben
Af. Ben ravvilo
Afr. Io vedo ^
Am. Io feerno ^

Eu.Af. Ch41 mio V anto


Afr. Am. Il mio preggio
4. E* preggio eterno
Fam. Refli ognuno al mio notitf
E vinto , e perfuafo ^ ,
SIo svegliai col mio fuofl i * Vocafo.'
Eur. Qual odo i ,

V/t
Afr.

Digitized by Google
^

P R O L O G n
Qual mncuona lorecchio
Am, E qual Io fenco 'S-

Eut.Af, Strano dir


Afr.Arn. Strana voce
Eu.Af, Allaria
4* Al vento
Eu, Airatti
A i getti
^
'
Afr. Air^bico
Am. Al fembiante ^
Eu. L'Alia mi fembra
Af. E
ben lEuropa Io vedo
Affi Che TAraerica la ben Io maccorgo
Am. LEuropa , Alia rimiro Africa Io fcorgo ;;

Eat, Amazzoni gucrriare il vottro preggio


Oggi ognuno di voi , palefi e fcopr*
Eu, Al cimento
*
Af. Allarringo '
'

Afr, Anarm /

Tutti Allopra .

f&m. Sar quelto teatro


4. Quello teatro fia .

fam. Campidoglio d palme


4. Un tteccaco dallori
Tom. Tocca me la vittoria
4. A me glonori .
iTdW.Qiial vittoria, qual palma
Eu,Af. E qual preggio , qual vanto ?
Afr.Arn. Qual onor , quali glorie
Fam. Se lEco di mia tromba _
A i remoti confin , tuona e rimbomba i
'
'
Eu, Io che porto il mio grembo
'

*
Gravido di tefor

Pi che fmalto tra loro


Del mio gj;ande Brunone il fiome adoro
Af. Gravida anchio di luce

Che fe i mio continente ' *

Di gran lunga , lEuropa Africa eccede


Del merto der Cerman fonIo lerede';
Afr, Forf che nellEgitto
Non fi vidder fiorir le facre Iftorie
Don-
I

4^ PROLOGO.^
'Donde apprefeil Brinon tanto fapere
Non rifuona per tutto , anche in Arabia
Troglod'tica , e Nubia
nella Sibja e nella Barbarla
con pteggio t e con lode
Il nome di Brunon , forf non aodeS
Am.' Neirultimi recefli
Dt:lla torrida Zona
A mio favore , il nome fuo rifubna ;
f^am. E dEuropa e deirAfa in s le rive
Al l'africano lido.
DAmerica alle fponde
AI fragor di mia tromba , Eco rifpoode
Mu. Narra le glorie mie tutta la Francia
Lo dichiara Pariggi
Colonia Agrippina alma Citcade
Che Tapprefl le fafcie af fuo Natale
Fari fede pur vera
A favore mio pr lIcalia intiera
Af- Non gorgoglia nel Zago^
Tanto darene doro
Quanto crefce di Bruno il mio teforo ;

Af. Cina non tanto argento


Al fuo gravido fen chiude ed afconde
Quante grazie in me Brun fparge, edififond?*
Am, Non h il Padre di lumi

Tanti raggi tlifTufi


In ogni (piaggia e lido
Quanti nh del Germano almi fplendori
Di me ben dir fi puole
Spendere pi Brunon , che fplende il Sole :
^am. il vanto fa. mio ^
u. Saranno miei gonor
Af. Mie le vittorie . * ,

Af. Mie le palme faran


Sbn mie le glorie .
7'utti. > .

Fam. Far la tromba mia


Ch ogn* onorci ogni preggio me fi dia

N' che miei vanti >

v
Af.Am, Son vanti miei
. .

Eu,Af.l preggi di Brunone


1 Tuoi

Digitizod by Googic
4. I fiiol
PROLOGO.
trofei.
#
jraft. Svegliar per trionfare .
/'l.
tt,yf/I Trionfer narrando
jlfAm, Narrer trionfando
Fam, Del mio grande Alemanno i gefti fuo
Eujf. Dfl Germano le grazie
f.Am, Or di Bruno le glorie
Tuti.Wh eh* in tutto i feopra

FaPK A che fi bada


'
>
/

4. A che fi tarda ,
-

Tutti All opra


Far. A me fi dart gl' onori
Che qual Ibla adorata , Io fpargo i fiori
Eu.Af,; Del Germano l'mprefe;
Af.Am. Di Brunone le glorie
Eu.Af, Sono le palme mie .

3flK///.Son mie vittorie . . ,

Fam. A* me fi deve il vanto ' '


.

4. A* me safcriva
f tff. Se intoner per tutto
4. STo canter per femprc
rMi . Il viva il viva s

\ -

atto

Digitized by Google
,

frxo PRIMO.
/
*

S C E N .A PRIMA;-

9run in Catreda da Corruccio t dt-,


y^^ccfoli I t Landvino .

Ari d amati amici


Difccrpoli dilecct
Sperate forf , ch*Io
D*acnte fottgczze
Pafca le voftre menci * ah non fia vero
Muta voglia mortai , cambia pender*
Icr l'infelice morto.
Lo vedefte dannato
Che fi valfe il fapere ,
Che li giov Papplaufo *

Mentre in un punto ; oh Dio,


Per giufiizia del Ciel , cadde aHoblio T
Che pi dunque fi fpera
C
Ci
giuiUzia d'un Dio , quanto fevero , ^
perfeguita morte ,
^ con filce fuperba-
il verde dell* et , recide io erba .
Ove fon tanti Eroi
Ove di Grecia i primi f ove Talece ?

Ove Solone , Palamede , Cadmo?


Ove canti Guerrier , Duci ,
e Mnarchi?
Qve tante ricchezze , aggi , e diletti I
^
Ah eh* in un punto folo
*
Copr la fepultura:
Ogni faufto mortai pafia
,
hon dura.'
Oo fol feampo ci refta
"
Con voler fanto , e pio . .

Lafciarc il Mondo, ed' accodarci Dio;


fior dunque , e che s* afpecci
A* l^io Mondo , Dio Cari , Dio dilecct.
A ti mio Dio ricorro
'iVaoi freggi del Mondo y hor Io v'abborro.
per me v pentito
Cerr

^-
Dig : -d by C o
, , ,

, PRIMO.
Cercando nell* eremi
7

Paulo y Benedetto i Antonio llarlo ;


pianger mai Tempre ,
'/ Lacrimer fin canto
Verferan gl'occhi miei , fiumi di pianto.'
Ltnd, Maeftro , caro Duce
Sar ceco in feguirci ,
> io difaRrofe balze
Sar fermo , e coftante
D*averno a suo dfpecto
Fin eh* h vica nel core , e core ia petto
Conofeo y ah ben conofeo
Che molto v diverfo
DHcorrer fra mortali
Sotto dofcuro velo
Quel che la s , ft definito
'
in Cielo.'
Sr, Il Mondo lufinghiero
Fuggiamo Landovino
Se per lalta maggion Temo in camino.
Lan, Sar pronto in feguirti
Br. Dunque te Verbo Eterno
Lan. A te mio Redentore
Br, Offro la vita mia ,

W . Confacro il core '


'

B. In ce fpero mio Dio


i. In te foro confido
S, Al mar, d queRo Mondo
d . Al mondo infido.
B. Salvo ch*ia ce confida
L. T nocchiero
B. Timone ' * '

0 Ancora guida
.'

S C E NA II.

Cilidoro y e Sttllidaura,
Ctl. *T'* Idolatro mio bene
Stel. A Tadoro Idolo mio
' '

Ctl. E fenza temia vita y



* i

Sul. Senfa le mio fplexjdore;



Ctl. Preggiata Scellidaura. -
Sttl. Freggiato Celidoro. r

Ctli par che lalma ftn fugga ' '

B t a <
18
% Io fplro ,
ATT io moro.
o
Cel, Mi
prometti cofianza !

Ste/. Ti giuro fedelt.


Cei. Sarai mia fenza fallo

Teco far in amore


Stei.
Cel. Al tuo petto
Stei. Al tuo fen .
d * Stanza il mio core l
Cei. Refpiro all amor tuoi
Stel. Godo tuo bello
al
^ ^ ^
Cei. Sar fcoglio in amarti.
Siel. Sar vento in feguir ti.
d i. Teco dunir prometto.
Cel. Seno a fen,

Stel. Labro a Labro . .

d X E petto a petto,
*
Cel. Deh porgimi la mano / , .

Stel. Eccoti il core, ^

Off 0 me fteffo in dono


Ce/.
^Stel. Ti confacro me fteffa,
Cel. Ti fat fempre amante
Sal nell amor tuo fempre collante ,

Stel. Ed io collante , e fida ,

' Ti feguir pur fempre


In pi contraria forte ^ ^
Salda neUamor tuo fino alla morte ., .

Cf/. Rcfler confolato. .

Ve/. Mi partir contefita . . ,

Cel, Se collanza mi giuri. .


-
^
Se fedelt prometti.
Stel. .

Cel. O
preggiata mia vira.
Stel. O
mia .vita o mio core ./
, . 1
Parto .
.
'

Cel, Reflo
. ^
X Prometto a mote , amore^ parte Steli,
Vanne felice c lieta
"Tu fei di quello cor berfagJio i,.
e meta,
Io leguir fa traccia
Di te mio ben mia vita ^ .

Se qual Medufa , ahi lafib


Al tuo bel vifo }^ Io mi trafmuto in falE?.
A t

Digitized h>- ^'oogl(


P R I O. '
M ^9
Al chtaror del tuo volto \
*

Vivo , mincenerifco >

Al foco del tuo bello amata amante


Salamandra far ptrafta errante . \ ... ,

Tadorer mo bene j
*
.

Soncofiaote al tuo amore


' E con onda profufa
Seguir nuovo Afeo y nuova Aretufa

SCENA Selva .
III.
parte.

Lwfiro in trono tt AhJJo ee dorme , ^i/htodeo ,


ed Ajiarot da fuori . - \
U Dormi
.

Afm, *
^ I
- . >,
Ajl. E
non ti fvegll ?
^ ^
'
Forf perch non curi, . .
'
,

Aji. Perch forf non penfi


*
,

Afn. Alto Signor


Afi. Supremo Duce ,

X Or Sorgi . ^ .

Afm E alla pofTartza invitta ,


al tuo coraggio eterno. \

Afm. Vinci ? .

^..Non perda mai < .

4 X Regno di fofpiro 3
II ^
. i
Afn- Cada il Ciel >
.
.

.

Ad Perda un Dio
d % Piomba 1 empir.' s*apre il Dome
Jjtc Che llrepiti i dhe voci
Inuficate! io-.fento .>

chimera , o pur ombra M'


Che a Reggia Maefii , ja mente ingombrai
^ '
a dormire
_ .4
'Afn* Prence^'
-
<*

"
Aft. Signor.
' :

d X Che fai
V

Afn. Sorgi deh forgi p Sire '



Afi. Alzati mai. -
- ^

Afn, E conofci. ' * :

Erimira. " v ,
r - ^ ^
aJI. ,

'
Afn> La Maeilade effeCt - -, - ^

B X 7. Ad,
. , .

'

^^ -11
ATTO
tuo fceccro cdaco .

Aftn. Dediti
Afi, Non
dormir.
i % Svegliati o Fiuto.
lUCt E qual quiete y e qual fonno
TrovarpofsTo , glocchi veder mai ponnoi
Se nel penofo inferno
Creicoo le pene mie y fempre ioeieraog /

Aftarot , Afmodeo
*
Prencipei. /
Aji. Sire . .

huc, Qual'UrgcnaaVoccorre*. ' )


-...1

Afm. Grave aliai mio fupremo;

Aji. Gratde , che pefa molto . /v

O
Monarca dell ombre.
Afin. Sorge un vile Alemanno
per intimar battaglie al R Sataano.' '

Penfa quello fuperbo


Rubar dal fofco regno y

Con Tuoi fallaci detti


LAlme dovute a noi vili y e negletti . '
Queft un fiero y di Grido (ah rimembranaiy.
> Della fua legge iraitator pi vero
Quedo apporta rovine al oodto impero ..
atr. No
pi frenate I pianti ~ ^ .

Racquietate i lamenti ,

Non accrefcecc pene a* miei tormeaci.


E pofllbile. ornai t * . ^ r

Chnina vii cteacura y^un uomo indegt^o


Renda abbietto il mio onorylo feetao'e il ra
Girate luntverlb, e l didrugga (gBO? i

r, - E rAmcfica y e lAlia, ^ .

Vada il rutto folTopra


Cada l'Africa al fin y pera TEuropa.
Quanto fotto del globo .

D'uo immenfo Emisfero r

S dlfcerne e fi vede
^
, Puna morte commun fstirerede.- r . .
..1
Si didrugga il cieato
Mora il Ree y pera il giudq
con fuppUcio eterno ,

A P'ovi

Digitized by
.

"P R I M O. ai.
Provi ogn* un qunco vai ira d* Inferno ,

f/W. Saggio tuo dir , mio


i Duce
Andr per far fcompigllo .

Deir anime umanace ,

caddimo un tempo
fe ^

Erger mia bbelle


Al Cielo , i far cadere anche le Stelle
Scelle fummo ancor noi caddimo un tempo *

Md quel p'rifco valor de* noilri pecci .


' ^
Non manc non cadeo ,
-

'

Sorge pi forc alle cadute Anreo . >

Lue. Dunque miei cari e fidi '


v
Itene pronti ad efeguir veloci -
*
>
Qpanto punto v impofi - n.

procurate che Bruno ( ah rimembranza )


>

Cada ne voftri lacci


Dfate aftuzie , ed arti v
*
)

Tramate riffe , e fufcicate inganni - ^ :

Finche cada firunon , ne* tetri affanni


Tenta un vile plebeo '
<
.

Un uomo , un verme , un nulla ,


Torre del voftro K , feettro , e eorona
E Voi cos codardi
Siete air imprefe e neghictofi | c cardi

Campion di quella Reggia


' -
S accinga ogn uno alle rovine , all Opre
Moflra ciafeun di voi .r ..

Con far feempio fatale


Quanto pu , quanto si t quanto prevale
'
Partite ,
Afrn, Io corro |
*

*
Afi, Io volo / ' ^ ;
'
Lue. In voi ripongo (idi
Il H mio oner
mio Regno , li mia Corona
Iteda voi n accendo
, e .
' '

a. Da da noi n afpecta
noi
'
:t
'
Lue, Guerra '
v . .

'
i

a. Scragge ,

'
Tjue. Piaggello
s* ira , vendetta . i
* *
A/r. Ti veggio in fauflo- giorno

, B j aJI, Id
.

** P .R I M
O
Infaufto Cielo rivederci Io tomo
Bruno , e che fperi
E che pretendi ilolto
^y*. Sfuggir dairiri mia -
,
i

Afi' Scampar dal mio furore , u . s


Ah non
ha ver , non h< , . , .

Afi* Quefto giamai far \


*- Quell pazzia
-t/w. Fuggi pur quanto vuoi . .

Scollaci , quanto fai .



Afyn. Nelle pi cupe felvc * -

Afi Nell orridi deferti

Af^' Avr pi che ci giunga . . . v :

A^. Sapr farci palefe <


.

AJm^ Sconlgliaco , e che cerchi

Aft- Infelice , e che fperi


Cadrai ne noftri lacci , '
.
Sarai nelle mie reci
Afm. Scrapperotci in pi parti .

Aji. Sbranerocci in pi pezzi


a. Ti sveller mefcbino
Afm, Con rabia
Ad. Con furore
a. Dal petto lalina , e dalla vira il core
Afm. Verrai meco nellOrco
Aft. Sarai meco alloblio
Afm- Con tuo dolore immenfo

jfj. Con tuo tormento eterno ^ ^


4fm. A penare. 4 . .

A patir
u
r.
a.
SCENA
Sempre in eterno

Citt
,

V -./i
IV.
.
'

. OronU i e'-Delmtra , ^ :

Or. C Telle , e perch s crude


Sfere ,.e cos fpietate -

'
Or. Influille a miei danni ^

Bel. Girate II corfo miei penofi affanr.


Or. E fotte il perigeo
Bel. E l Orofeopo mio
**

r
'
Or. Sempre vivo iafcHce
BtU Ogn

Digilized by Goog
. ,.

Del. Ogn* or
PRIMO;
mlfere addita
*s

. Se f la ftella mia , ftelU crinita

Or. Con deftin pi crudele


Dei, Con difpietata forte <

Or. Cumuli a danni miei tormenti , e morte ,

Del. Ah difpietato Oronte ,

Or. Ah cruda Stellidaura^ ^ /


Del. Tadoro t e mi difcacci , .

Or. Tidolatro , e mi fuggi ^

Del. E r anima, ^ '

Or. E l mio cor '


. <. ;

d . Diliegui , e ftruggi

Vi.

Del. T fei 1* unica meta a miei deliri


Or. T centro alle mie voglie
z. Solo il tuo amor le mie fperahze
accoglie.
Del. Al rogo del tuo volto
Or. Al foco del tuo bello , , .

Del. Vivo . ,,

Or. Mincenerifco ^ ^ ,

j}e/.Qual Salamandra '


,
.

Or. Qual errante


farfalla f
Del. E far fempre reco .

Or. Teco fempr fon lo . ;

Del. Ferma .... ,

. .Coftanee ;
'
d .

Or. Ma pur piet non trovo . ,

Del. Ma merc non impetro


Or- Se pi cruda al .mio male


Del. Se fordo a*- mici tormenti .

. Son le note d* amor , fleb-li


accenti.':^
petto j
Or. Arma lusbergo il .

Del. Cingi di tempra adamantina il core


.Or. Che fe pur larco tende ^

Del. Che fe vibra lo ftral ,


^ .

d Trionfa Amore.
.
Or. Ma qual fcmbiante Io vedo / ^ j ^
Del. Qual vivo lume lo fcorgo j
V ,

Or. Ah che m aggira il core , .


. .

Del. Ah che mi muove il fcng , .


Or. Se colei , eh in orrore h jl fuq lembiante,
amante.
Del Se quel di cui , fon divenuta
B 4 Or. Fu^^'
. , .

14 PRIMO;
Or. Fuggo , per non vederli r
Dii. Retto , per vigheggiarlo
Ben dover che fnga i
Cavatier meco parli.
,

Or. Signora parli meco


.

Giamai ceco
Z>/. difcorfi
Or. Ne mai verfo di ce driiiai gl acccAci
Bel. Io parlo all aure
Or. Ed lo ragiono
SCENA a venti . .

francatrifta da Pt*entt .
.

V.

Egnure de- ft nooele Cecate


S Facice nna lemmofena
A nno povero Genciluomm , >
' "
,

.Che cadette della rota ,


.

Della carva fortuna .


S cerca e bid gente;
Cd tutte s fujute , pe ttc ferve ;
Per grazia de lo Cielo :
Mente saano accerruto , de muorco. U
Qual parlare e ditte , nfeaetace
'

Turco quanto affannato .


'
,

Pe ghioftizia de lo Cielo fono dannato


Nna parola de nnanea ;
E bi mangia chi provola
lo mmo dell* aura parte che nce corpo >
De fchiatrareme* ncuorpo de la famme
A* nobole fegnure
V Pacite caretace , ma mme pare .

Cha fite chi fpiluorce


Della fpelorceria
Che fice fgli alla pezzentera
Sciofta cornuta e che paefe chitt t
Nce crrche la lemmofena
Chi ce manna guerra, *'
alla
/
Chi dice vi zappa ,
, . , .
'

V,
Che)e buono pe galera', ,

Chi te tira nna fcoppola


i.

Chi te da no cauce nculo,'*


:r. Chi te venga , lo canchero , '
^ \
Chi te venga lo malanpQ
Ma

Digitized by poog^
, .

Malapafca te piglia ,
RIMO. zf

^Lo malati che tafferra \

pozza cacci lo fecato :


Ve puozza fcipp luocchie quanti ff:e

Chillo mmeoa cetrangola>


CheUauto fputa nfaccia i , ' .

Chi te piglia pettate, .

Nzomma no veo chi , nna cantate ,


Povero francacrippa ,
E comm*ave campare
. . Chi nno nce ncrina proprio i facecare . ..

Nce trovaffe allo manco


De fare lo roffiano
Cha cheffe
SCENA
Sttllidaura eon letttra
cale fcialano lo

,
VI.
e detto
Munao.

Mor nume fpiecato


A Quindo farai ricorrto
Per far collIdol mio ftanza
...
, e foggiorno
Celidoro mio bene
A* con puro amore
te
Confacro fpirco , fanl , anima e core .
'

F/aiee.Pe larma de vavone ,


Ca chefta eje nnammoraca ;

Siti.Quello candido foglio


Che fol nellamor tuo , brama mercede
Queffi addica la mia candida fede
Frcfir.Cdii^e laggio nfercac , *
. .

bd cha boglio Zngaro ^


4 ,

Pe nnovin venture. . . . %
SteL^ fat pi coftante " ^ .

V
Al rogo del tuo' bello amato amaac ,'

Ma ecco appunto foraftier corcefe . ,


'
^
Frewr.Segnora , che comanna .
Siti, Dimmi conofci fori? .... . . \
.
r-
Frane. Lo conofeo fenora . .

^tei. Che cola f '


^
Frane.E io chefaccio. .. ^
SteL Como fenza faperlo '
I . ^

'
Mi rifpondi di si f
^
* '
Frane.Ci che bo|va dicere ngftornb

?
'
.
. Srel.
.

ATTO
I

2
Ste/. Sai forf Celidoro .

Franc.Lo fegn Cefalofo, puh, eje amico mio;


Ste/, prendi t queiia carta ,
Ti da quello ,
porterai
E con faggia accortezza , alle fue mani
S darai quefto foglio *
franc^E chefto mm che ferve ;

Stel. Quefto te non importa . !


'

Frtfwc.Mme nce mporta fecuro :


Vofforia mme perdona ' '
'

Stel. Or gi chil vuoi fapcre , quefto nn foglio



Che ne miei caldi amori

^ Palefa del mio cor , glimmenn ardori


frdxtr.Bn buono pe cierto , a fede
'
mU
Ca te fcieglifte nnomm de judizio |
Capetano de mbroglic i
Nn roffiano fa m ufo .

Ste/. Vedi chin te confido .


Frdwc.Statence allegramente
Ste/. Spendi quelli , per ora .
Frde.Nn nce vvonno Ile cofe
!

Se ne lafcta fervire . . / i

Ste/. Ci f con fegretezza . ;

.
Frdr.De fegretezza mmo nno ne parlare ; '
i

S la trombetta della Vicaria;, '


|

Vofforia fe governa .
'
i I

Ste/.lASi dimnfii or dove vai?


,
'

\ m
JTrewc.Dove vofeia mme manna ' i

^
Ste/. E ti fovviene il nome

Frdwe.Ngors , lo nommb . :
'
_
" .

SteL Dimmi , come l chiama'.'


^ *
FfdUc.Mm n mme lallecordo^
'

Ma vafta che lo faccia . . >


^ '
Ste/.%i chiama Cclldoro . - I

Frane.Pi. fi Cefaloro ' .


!

Naccorre chi contraile' .


*
Governamette Dio ^
'
/
*
lo fpanteco pe vuje Idolo mmio'

'
Siel. Ah che crudele Amore

,

Colla fperanza, mi cqrmen^i i| -corei


, .
,
' - '' e |

Quella carta fedele


' Mefr

Digitized by Googic
.

P R I t Ov 7,
MelTaggera deiralma *
}
Quella t, fveiir
Celidoro mio bene , . >

Quanci fofFro per te tormenti , e 'pene'.


Non nutre tante fiamme ^

Ed Etna, ed il Veffuvio , <



f
. O il Caucafo gelato
' '
Soffri tanti rigori 5 '
.

Quanti chiude il mio feno , itnmenfi ardori.;.


Ma Io qual nuova Clizia '

Al fole del tuo bello ' !


Maggirer mai fempre i


.

*
Damore fuo difpetto ' ^

Kn che h vita nel core, -e core io petto

S C E . N
A * VII. '
*
Sala Reggia '

. ^
Ruggiero in trono , e ConJtgUeri .

V Edelli quanti applaufi , *

Gioflre , fette , e tornei , Napoli h fatto


Miei fidi dirvi il vero
'

Non ritrovai in Palermo ^ ^


Ove per fucccflione,

Di Baldovin fecondo,

R di Cerufalemme - ' ;

DAdelaida Madre v ^ ^

Mi fi doveva la Regai Corona ; ^


E beo che ne i governi
Di quella alma Citt , fia la riforma '

Giufto dover che fia . v-

Capua fogctta , alla potenza mia


- "
Qpel .Roberto fecondo ,
^ Che glordini difprezza , e dInnoeenaio
La fua traccia fegu diede rifiuto
,

DAnacleto alle leggi " ^ ^


Non accettando quelli <
Per legitimo Papa , <

Anzi volendo arditamente, ofare ^ '


v
Imprender larmi , e gir -

Con Innocenzo in Fifa


v '
^

Or quelli pagher lempia follia.' >

Faran le noftre polle s. '*.


, , .

At A T > T O
Le maggior
meraviglie , e (ta mio' vinco
Imparare Roberto che pi bella
(Con imprender la fpada )
del morir , che del fuggir la firada .
Narrare i vofirl fenf miei fedeli . >
Con/. 1 Se lecito mi la , dir : Signore
G 9 foggiogaftt un tracco il fiero Abrutto
Baflicata I e Puglia , ,

E d Napoli il Regno
Farmi che tua fortuna
Di glorie fitibonda
Alle difefe tue Tempre feconda .
Non purun che pofia ^
Al tuo braccio pofiente , invitto , c forte
'
Il periglio evitar , fchivar la morte
Che II Principe di Capua
Sia di Giordan fecondo il primo germe
E fieguc egli Innoceotio , ed Anacleto
Contradica Roberto or ch'egli efence '

Ti le trincee di Marte
Si dee fpiegar le militar biidiere
Sotto il carco deHelmo
Con voglie pi che pronte !

Fi che nobil fudor , ftempri la fronte ;


Ceie/1 7/, Signor fia con tua pace ^ .

Non gloria leggiera


(pugnar di Roberto il Principato
l'implacabtl alme
^
Con rigida fieretta
Provin afpra la forre
Chi non teme la vita abbia
morte. la
Si mandan le nuflratmi % e fiano intanto
Le contrarie falange , impreda al pianto
ttag, Giufio il vofiro parere
Fuor che Roberto fi ritrova in Pifa
A feguir d Innocentio , e fiato e forc?
w Chi non teme la vita , abbia la morte ^
Aurem nofeo fortuna
Ch alli noflri trofei trionfi aduna*
Quefii che s arrogante
^
S pppone i nollre leggi
'
Mtrta
. .

PRIMO.
Merta orrendo cafttgo e glache mai
,

Mi fu contraria la fortuna o avara


D* uno eferapio commune , ognaltro impara
Far che il braccio mio'poffence c force
Temano gl* AlelTandrii
Far llragge crudele
Contro di chi prefume
Violar le mie leggi
E chi s* oppone audace
Provi Io ftiegno , chi non vuol la pace ;
Con/.l. Soggeci alle rovine ^

Provin afpri rigor 1* alme mefchine


F. con quell* efemplar , ciafcuoo impara i
V.^
L offa ancora infepolti
Faran fede pur vera
Alla fortuna , c al Cielo , e fappia ogn*uno
Con fuo gran fcorno . e duolo
. '
E al fol nome di te fcn fugga volo . ,
Com/.JJ. Tri le fchiere di Giano v i

Non li
temono gl affalti. >

Ne fra
i campi di Marte - ^
Si paventa 1 Agone. . .

A
mio giudizio parmi '*

Che lian grantr di Capua eco deli armi


Rug, Andiamo o cari , e poi aefegua il rtllo.
Com/.J. a tuoi cenni c- a
o . Son pronto, e prefto
Qonf.lh Ubbidir

Bruno
SCENA
, poi
Vili.
dormo Afmodto , Angolo ,
ed Anima Ul Dannato

T' U Rettore delT etra


^
* Tu facitor fuperno' } .

porta mi dai per debellar Tinferuo ^


Vorrei dogliofo incanto
Stemprar 1 alma in lingulci il core in pianto.
In te mio Dio confido , ^
' ' Che contro il mio nemico
Polla rclifter forte ^
CrocefilTo Signore
Tu polTanta mi
dai fpirco e vigore
Dove dove vorrai , . :

Ck*
.

;o A -T T O
Ch* Io peccacor contrito
In piecofo foggiamo ,

Pianga del viver mio lorc del glorflo'


Tn mi guida e feconda
Tutti miei fenfi infermi
Quali giama! potranno .
( Mentre eh Io infermo , e laflb )
Senza te mio Signor muover un pad9 $
Tu mi rifehiara in tanto
La mente ottenebrata >
Tu da beati cori *
..

Tu fpira al petto mio celefti ardori


.
Deboli le mie forze e i fenzi frali ' *

Mi richiamano al fonno '

bench pofa e dorma


'
Sari queft alma mia' \
Pur troppo vigilante
Nell amor tuo mio Dio celefte Amaiite l
dormi fcioperaco e che prefumi >v. .

Che il cor fa vigilancet


Cos codardo e vile .
Ti moftri , e neghittofo , e credi forf
Che dannato fa quello !..

Sono falle lufinghe,


Son buggiarde apparenze, ^ ..

. Sono ciancie di volgo.


' - Noli che tormento eterno
Chi vidde mait chi mai prov 1 inferfio f
Mifero sfortunato >> t

Quel infelice morto jier fa dannato .


No e che credi o folle
,
>

E la tua gran dottrina* :


*
Aderifce lufinghe >
A* fpaventi , cetrore ? . *r , - '

Muta peoiiero ,.e nel penler f core , ^


'^Ang. Ma n
credi , e ftarai collante , e forte
E con
penfiero interno . farla in aria r

Ch dannato colui Ha all^ inferno


Mr, Che, fancafme , che larve
Che apparenze fon quelle ! T ; ..

E fuggelUoQ 4* avernq
iv-' Crc
,

primo;
Creder che non vi fia pcnofo inferno
$1

E che quei miferando


Non fnffe gi dannato , efler non puote ;
Bruno t* ccquieca e credi J cambia in anU
Eccomi qui riforco ma del dannai ,

Io fono quel che nim elTer gi morto ,

Br, Che rimiro , che veggio ,

Come pofiibil Ila, *


\
Afm. Amie,
Ang. Taci ; anzi crude! nemico Comparijce
Bruno credi a miei detti nima del dan-
Ecco r alma mefehina nato /opra un mojiro
Che nell'eterne fiamme arde , e roina .

Anim Mifero sfortunato , >


^
Per giuftizia (f un Dio fono dannato . ,

Br* A tal cafo , a tal fatto .

Stupido gi reft Io
Soccorfo aica.o del? ...
Ang, Cadi all* oblio .
.

Ed aggroppati in uno, e fpirto ed alma'


Cadete o fieri mollri , . . i
Afm. Ahi duolo! '
;

Ang. Ahi pena ! : ,


. ,>

Afm. Porto maledicendo. *. ,

'
IBt
benedetto d j.il nome eterno
Ang
Afm. Se vinfe

X, Sannient i ^

5. Tutto rinferno, ^

Br. Grazia ti rendo , .0 facitor fuperno


Se delufo rell , vinco lInferno . <

Anj, c racquieta intanto alma felice


La tua mente , e *1 penfiero ^
E* certo , c pi che vero
Efler c fra* Beaci , il Ciel predice
O* facraco Miniflro- Dio diletto, , f . ,

St laido , e non temere


. Crartigli di Saranno
.

Scaccia dallocchi il velo > , .

Mentre il perdono impetra \


Colui cha (e mi manda 4 ,e U Pio^deH'Ecri.
.. . 'AbI-
. ,

'io
tuo fcectro ciduto
ATTO .

Afm. Dediti
Afi, Non dormir.
i % Svegliati o Fiuto.
Lue E qual quiete y e qual fonno
TrovarpofsIo , groccbi veder mai poflno?
Se nel penofo inferno
Crefcoo le pene mie , fempre iaeternog /

Aftarot , Afmodeo
Prencipeu /

Aft. Sire .

Lue, Qual urgcnzaVoccorre . '


;
y. i

Afm. Grave affai mio fupremo;

Aft. Grande ,
che pefa molto
.

O Monarca dell ombre.


Afm. Sorge un vile Alemanno
per intimar battaglie al R Sataano.'
'
-
^

Penfa quello fuperbo


Rubar dal folco regno . .. -s

Con Cuoi fallaci detti


'
LAlme dovute a noi vili , e negletti . ' ,

Queft un fiero di Crillo (ah rimembranza.


. Della fua legge iroitator pi vero
Queffo apporta rovine al nodro impero .

Lue, No
pi frenate i pianti r. . -,

Racquietate i lamenti 1 ^

Noh accrefcete pene a* miei tormenti. - .. v


. poffibile. ornai . t' \ ^
Ch\ina vii cieatura ''un uomo indegno
Renda abbietto il mio onorylo fcettio e il re*
Girate runtverfo, e fi diftrugft s (C^O?
^ lAmerica e TAlia, . > -

t, Vada il tutto foffbpra


Cada l'Africa al fin , pera lEvropa.
'
Quanto lotto del globo , ; .

D'ud tmmenfo Emisfero r

S dlfcerne e .fi vede


. Duna morte commun fatiierede,- ' , v *.

Si difirugga cieato
il \
Mura il Reo pera il giuffo
con fiippUcio gterno . ^
' '
t
- a' provi

Digitized by GooJlt'
*
P- R I M O. ai.
Provi ogn* un qunco vai ira d* lofcroo ,

Saggio tuo dir , mio il Duca


Andr per far fcompigllo .
'

Deir anime umanate


'

E f caddimo un tempo-
Erger mia barelle
Al Cielo , i far cadere, anche le Stelle'.
Scelle fummo ancor noi, caddimo un tempo *
Md quel prifco. valor de' noftri petti .
- -
Non manc non cadeo ,
.

Sorge pi forco alle cadute An^eo . -



-
Lue. Dunque miei cari , e fidi '
t>

Itene pronti ad efeguir veloci *


>
Qpanto punto v impofi s.

Procurate che Bruno ( ah rimembranza )


>

Cada ne* voftri lacci


Ufaje aftuzie , ed arti ^ *

Tramate riffe , e fufcicace inganni < i .

Finche cada Brunon , ne* tetri affanni .


Tenta un vile plebeo
Un uomo , un verme , un nulla ,
Torre del voftro R , fcetrro , e eorona
E Voi cos codardi
Siete air imprefe , e neghittoff , c tardi
-
Campion di quella Reggia -

S* accinga ogn* uno alle rovine ,


all* Opre
Moflra ciafcun di voi .r ..

Con far fcempio fatale


Quanto pu ,
quanto ad , quanto prevale.
Partite , >r.\

Afm. Io corro , ^
Aji. Io volo !
' " V,
'
In voi ripongo fidi
Il mio Regno , il mio oner , la mia Corona
' Ite , e da voi n attendo .
>
'
^
'
la.Da noi , da noi n* alpe et - -

'
Lue, Guerra ^
. . . 1

i. Scragge ,


' ' v. .

Tmc. Piaggello
5. Ira, vendetta a

*
Afin. Ti veggio in fallilo giorno
. B ^ aJI. In*
P R I? M -
O
Inftufto Cielo * rivederci Io torno >

Bruno , e che fperi


.

Aft E
che pr-ecendi Aolco > ,

*^y^* Sfuggir dairirz mia ; >

Scampar dal mio furore < . i

Ah non ha ver , non ha .....


Aft' Quefto giamai far < . > .

e Quell pazzia '

Af^ Fuggi pur quanto vuoi i


. t

Jtfi. Scoftati ) quanto fai , . .

Afm. Nelle pi cupe felvc -

ft- Nell orridi deferti


Afm. Avr pi che ci giunga .... y :
'

Af. Sapr farti palefe > u

Afm^ Sconlgliato , e che cerchi


Aji. Infelice , e che fperi

^m. Cadrai ne* noftri lacci ,


'
'
,

Aft, Sarai nelle mie reci



Aftn. Scrapperocci in pi .parti . .

AJI._^ Sbranerocci in pi pezzi


<

a. Ti sveller mefehino
Afm. Con rabia
Ad. Con furore / :

X. Dal petto lalma , dalla vira il core ^


Afm. Verrai meco ncirOrco
A fi. Sarai meco alloblio
Afm Con tuo dolore immenfo '

Con tuo tormento


Aji. eterno ^ ^ -<

^
Afm..A penare.
i ;

A patir
' '

- .u
SCENA
Sempre in eterno >
i X. . .

IV. : V
Citti *-

< .. . Oront* , erDeJmira ,


*
.
*

Or. C Telle , e perch s crude

Del.'^ Sfere ,.e cos fpietate .....


Or. Influifte a miei danni 4 .

tiel. Girate il corfo miei penofi affanr.

Or. E forco il perigeo


Del. E rOrofeopo mio .
.

Or. Sempre vivo infeUce


. - V D#/. OgB*

Digitized by Gooilc
<

PRIMO;
miftrie addita
i
Dtl. Ogn* or
a. Se f la ftella mia ,
ella crinita .

Or. Con deftin pi crudele


'
jUtU Con difpietata forte
.

_
morte
Or. Cumuli a danni miei tormenti ^ e .

Del. Ah difpietato Oronte .


. . . .

Or. Ah cruda Stellidaura ^


^ .

XkL T adoro e mi difcacci


Or. Tidolatro , e mi fuggi
.

De/. E l anima , y
Or. E *1 mio cor ' ^
;
i a. 'Diliegui , e ftruggi . r
. . .

miei delira
De/. T fei Tunica meta a .

Or. T centro alle mie voglie .

mie fperanze. accoglie.


a. Solo il tuo amor
le

De/. Al rogo del tuo volto ^


Or. Al foco del tuo bello ^ ,

De/. Vivo ,
..

Or. Mincenerifco .
-

De/. Qual Salamandra '

Or. Qual farfalla errante


De/. E far fempre teco
Or'. Teco fempre
fon Io
De/. Ferma
i %. Collante ;
Or. Ma pur piet noft trovo
De/. Ma merc non impetro
Or- Se pi cruda al mio
male^
tormenti
, _
De/. Se fordo a- miei v
^

. Son note d amor , flebJf


le
inu .'r.

Or. Arma T usbergo il petto ^ ,


adamantina il core
De/. Cingi di tempra
Or. Che fe pur larco tende .

De/. Che fe vibra lo ftral , , ,


^ > 5.

s. Trionfa Amore . . . ;

Or. Ma qual fembiante Io


vedo . ,

feorgo
De/. Qual vivo lume Io ^ j.
"
Or. Ah che m aggira il
ctjre ; ,
> .

, ;
De/. Ah che mi muove il feno . , . .

Or Se colei , eh in orrore h |1 fuo fembiante.


fon diV enura amane:.
Dtl Se quel di cui ,
B 4 Or, Fu^'
. .,

X4
Or. Fuggo , per non vederla
PRIMO; *
Htl, Retto , per vagheggiarlo
Ben dover che fnga \
Cavalter meco parli.
,

Or. Signora parli meco


J}il. Giama! ceco difcorfi
Or. Ne
mal verfo di ce drizaai gl* eccoti
Io parlo all aure
t>el.
Or. Ed lo ragiono a* venti . .
SCENA
Prancatrifp da
.

V.
.

Egnure de ft nobele Cerate


S Factee nna lemmofena

A nno povero Genciluommo , v


Che cadette della rota
Della carva fortuna
S cerca e bid gente;
Cd tutte s fujuce pe tte ferve I
Per grazia de lo Cielo ;
Mente aaano ateerruto , de lo muorco.;
Qual parlare e ditte , nfeaetace
Tutto quanto affannato
Pe ghioftizia de lo Cielo y fono dannato ;
Nna parola de onanea ;
E bd mangia chi provola
lo mmo dell* aura parte che nce corpo
*

De fchiatrareme' ncuorpo , de la famme


A* nobole fegnure
i Pacice carecace , ma mme pare
^
Cha fite chi fpiluorce,
Della fpeiorceria ,*
Che fite alla pezzenteria.
figli
Sctorca cornuta e che paefe i chifto

Nce cirche la lemmofena *


'

Chi cemanna alla guerra >


Chi dice vd d zappa ,
Cheje buono pe galera
'

Chi ce tira nna fcoppola i'


'

Chi ce da no cauce nculoi'* *

,

Chi te venga , lo canchero ,
'
^
,
'
Chi te venga lo malaQnQ ;

Digitized by Google
, ,

'
*

Milapafca te piglia
R IMO. 2%
'
,lo malati che tafferra j
pozza cacci lo fecaco :
Ve puozza fcipp Tuocchie quanti fi:e.
Chillo mmena cetrangola>y
CheUauto fpuca rifaccia , ,

Chi ce piglia pettate

,
Naomma no veo chi , nna caratate ,

Povero francacrippa i ^ .

E comm'ave campare
. ; Chi nno nce ncrina proprio facecare .

Nce trovaffe allo manco


De fare lo roffiano , ,
'
.

Cha chefts
scena cale fcialano d Io

Stillidaura con letttra e detto


vi.
Munao. '

Mor nume fpetato


A Quindo farai ritorno .

Per far collldol mio danza e foggloroo.


*

Celidoro mio bene


A te con puro amore
'
Confacro fpirco fenf i anima e core .

Franc.Vt Tarma de vavonc ,


Ca chefta cje nnammoraca :

Sttl. Quello candido foglio


Che folnelTamor tuo brama mercede
Quelli addica la mia candida fede.
FrMUe.Cdtofne laggio nlercac
bd cha boglio Zingaro
*

. , . .
*
\ '

i .

Pe nnovin venture.
Stri. E fat pi coftante
^
.Tk

.
Al rogo del tuo' bello amato amiBce' '

Ma ecco appunto foraftier corcefe . *


fravr. Segner che comanna . ^
Stei. Dimmi conofe forfi .... ^

k
Frane. Lo conofeo bgnora .
'

Stei. Che cola ?


'

.
I
franc.E lo che faccio
'

. ^ V
Steh Come fenza faperlo *
.
'

Mi rifpondi di s f ''
\
.'V

Frane >C che boieva dicere ngnorn?


Srei.

Digitized by Google
. .

i6
Stel. Sai forf
ATTO
Celidoro
Frane.Lo fcgn Cefalofo , puh |
eje amico mio ;

Stel, Prendi t queAa carta ,


Ti porterai da quello ,
con raggia accortezza i alle fue mani
.fr, S darai quefto foglio t

Frane.E chcfto mm
che ferve i
'
Stel. Quefto ce non importa .

Frac.Mme ncc mporta fecuro :


Vofforia mme perdona '
>

Stel. Or gi chil vuoi fapcre , quefto an foglio


*
Che ne* miei caldi amori
Palefa del mio cor , grimmenli ardori l
frdMc.Blion buono pe cierto , a fede mi#
Ca te fcieglifte nnomm de judizio

Capotano de mbroglie , .

Nn roffiano famulo . *
* *

Stel. Vedi chin te confido .

Fr-dnc.Scatence allegramente
Spendi quelli, per ora . /
Frane.Nn nce vvonno Ile cofe
Se ne lafcia fervire . '
. ! .

Stel. Ci f con fegretezza .


Frane.Dc fegretezza mmo nno ne parlare;
' ''
S la trombetta della Vicaria;,
Vofforia fe governa
' '
Stei. Ma dimmi , or dove vai?
'

Fr^jic.Dove vofeia mme manna;


Stel. ti fovviene il nome ?
'
Frtfwe.Ngors , lo nommo .
^
Dimmi , come l chiama :
Stei,
FraweiMm n mme lallccordo^
'
'
7
Ma vafta che lo faccia . '
;
Stel.Si chiama Celidoro . .

Frane.Ak li CefaJoro *
, ' '
/
^
'
Naccorre chi contrafte'
Governamecte Dio
\
lo fpanceco pe vuje Idolo mmio.'
Stel. Ah che crndele Amore
Colla fperanza , mi egrmen^i il "core 7 ,
' '
Quella carta fedele
' Mef-

Digilizeb by Goo; Jc
8
P R' I t . O 7,
MefTiggera deiralmi

}
Quella ci,fvellr
Celidoro mio bene , .

Quanti fofFro per te tormenti , e'pene\


Non nutre tante fiamme ,
'

Ed Etna ed il Veffuvio f
. O il Caucafo gelato
'

Soffri tanti rigori 5

Quanti chiude il mio feno immenl! ardori


Ma Io qual nuova Clizia ' '

Al del tuo bello


fole
'
Maggirer mai fempre' ?
"
Damore fuo difpetto * .

. Fin che h vita nel core , e core io petto '

,S . C E N A - VII. '
*
Sala Reggia '

. ^
Ruggiero / trono , e ConJtgUeri ,

V Edelli quanti applaufi

Mici fidi dirvi il vero



.

Gioftre , fefie , e tornei , Napoli h fatto ?

Non ritrovai in Palermo


Ove per fuccefllone , - -

Di Baldovin fecondo, *

R di Gerufalemme ,

DAdelaida Madre .

Mi fi doveva la Regai Corona ; '

ben che ne i governi


Di quella alma Citt, fia la riforma
Giufto dover che fia ^ ^

Capua fogetta , alia potenza mia. ^


'
;
--- '
Qiiel .Roberto fecondo, ,,

^ Che glordini difprezza , e dInnoeenaio


La fua traccia fegu , diede rifiuto
D Anacleto alle leggi " ^

Non accettando quelli ;

Per legitirao Papa , '

Anzi volendo arditamente, ofare y ' :

I mprender larmi ,>e gir

Con Innocenzio in Pifa ^ >

Or quelli pagher lempia' follia .

Farao le nofire polle > -i

Digitized by Google
S . .

t A T . T O
e maggior meraviglie , e fa mio" vinco
Imparare Kobcrco , che pi beila
(Con imprender la fpada )
del morir , che del fuggir la ftrada .
Narrate i voftri (enfi miei fedeli . .>
Conf.l Se lecito mi (a , dir: Signore
G 9 foggiogalli un tratto il fiero Abruzxo
Bafilicata , e Puglia , ,

E di Napoli il Regno ,

Farmi che tua fortuna


Di glorie ficibonda
Alle difefe eoe , fempre feconda . - '

, Non pur 'un che pofla ;

^ Al tuo braccio poflente , invitto , c forte


11 periglio evitar , fchivar la morte
Che il Principe di Capua
Sia di Giordan fecondo il primo germe
fiegue egli Innoceoaio ed Anacleto /
Contradica Roberto , or ch*egli efente
Ti le trincee di Mane
Si dee fpiegar le militar baadiere
Sotto il carco delPelmo ^ '

Con voglie piu che pronte


F che nobil fudor , ftempri la fronte ;
I

Cmi/I//, ignor lia con tua pace .

Non gloria leggiera -

(pugnar di Roberto il Prfocipato -

E liroplacabil alme
Con rigida fierezza *

Provin afpra la forre


Chi non teme la vita abbia
morte. la
Si mandan le noilraim ^ e fiano incanto
Le contrarie falange , impreda al pianto
.

fUig, Giulio il voAro parere ^ ,

Fuor che Roberto fi ritrova in Pifa

A feguir d Innocenzio , e fiato , e forc?


M Chi non teme la vita abbia la morte

Aurem nofeo fortuna


Ch alli noflri trofei , trionfi iduna'j
Quefti che si .arrogante
S .oppone i noltrc leggi .

; '
^
'
- > Merta

/
Digitized by Googl*
.

primo;
Merta orrendo caftigo e giache mai
,

Mi fu contraria la fortuna o avara


D* uno eferapio commune ognalcro impara
,

Far che il braccio mio'polTence e force


Temano gl AleiTandrii
Far ilragge crudele <

Contro di chi prefume


'

Violar le mie leggi - .

E chi s* oppone audace


Provi lo hiegno , chi non vuol la pace

Con/.I. Soggeti alle roviue


Provin afpri rigor 1 alme mefehine
F con quell* efemplar ciafcuao impara i7
L* ofla ancora infepolci >

Faran fede pur vera


Alla fortuna , c al Cielo e fappia ogn'uno
Con fuo gran feorno , e duolo
. E al fol nome di ce feo fugga 4 volo.
Cof.JJ, Trd le febiere di Giano v>
Non fi
temono gl afialci.

Ne fra
i campi di Marce > >
Si paventa 1* Agone.
A
mio giudizio parmi
Che fian glantr di Capua eco deli* armi .
Rug. Andiamo o cari e poi sefegua il refto.
,

Conf.l. A tuoi cenni a


... Sdn pronto, . pKfto .
C///. Dbbidk

Bruno
SCENA
, poi
,

dormo Afmodoo
Vili.
, Angth %
^ *
ed Anima del Dannato ,

T V
Rettore delT etra
Tu facitor fuperno'
porta mi dai per debellar rnferno
.
*

^
i
'

Vorrei dogliofo incanto .

Stemprar 1 alma in fingulci il core in pianto.


In te mio Dio confido ,
.><Che contro il mio nemico
Polfa refifter forte f

CrocefilTo Signore

Tu pofianxami dai fpirco e vigore . ;


Dove dove vorrai ^ . ,
:

Ck*
,

P R I M o ; SI
Creder che non vi Za pcnofo inferno
E che quel miferando
Non fnHe gi dannato , effer non puote ;
Bruno t ccquieca e credi Jt cambia in ani^
Eccomi qui riforco ma del danni 9
'
Io fono quel che filmi efi'er gi morto . .

J?r. Che rimiro , che veggio ,


Come pofiibil fia.
*

^fm. Amie,
Ang. Taci j anzi crude! nemico Comparifet Va^
Bruno ccedi a miei detti nima del dan-
Ecco r alma mefehina nato /opra un mojirc
Che nelVeterne fiamme arde , e roina . v '
Anim. Mifero sfortunato ,

Per giufiizia un pio fono dannato . ^


Bft A tal cafo , a tal facto
Stupido gi refi Io
^
Soccorfo aita.o cielf
Ang. Cadi all* oblio . .

d aggroppati in unO| e fpirco ed alma


Cadete o fieri mofiri .... ''
'

Afm. Ahi duolo! '


.

Ang. Ahi pena ! . ,


Aftn. Pitto maledicendo . . . \ -

Br
tf j.il nome eterno ;
^^g
Afm. Se vinfe

1. Sannient ;

5. Tutto rinferno.
Br, Grazia ti rendo , o facitor fuperno
Se delufo refi vinco lInferno .
Amj, E c racquieta intanto alma felice '
La tua mence , e l pender
E certo , e pi che vero
Efier t fra Beaci , il Ciel predica *
O* facraco Minifiro. Dio dilett ... r
Sta faldO) e non temere* .. . .

, Glarcigli di Saranno,
.

* V .

Scaccia dallocchi il velo > ,

Mentre il perdono impetra .

Colui ch* (c mi manda 4 .e il Pio 'deHEtri


'
. Aai-
,

3 A 'T T O
Anima avventurata
Seguita ornai rincominciata imprefig
Vanne ad Ugo in Granoble
Quello con finto zelo
' Accoglieratci , alma gradita al Cielo ^
Quello il luogo taddita
Della boutade eterna , c maeftofa
Apparecchiato a i monti di Ceccofa,'

,
V dunoue vi beato
Vanne felice e lieto
Con, fervido defio
^
Vanne ad Ugone , alla Cercofa * i Did;
B, Vanne dea
Bruno , ed i che pi cardi
Anima neglitcofa ah mio Sigftore

^ T offro y e la vita in
olocaufto , e il coro
Dammi priego incanto
ci

Dolor nell* alma mia , s grocchi 11 plaaco


Vorrei che liquefatto .
Solo in lacrime amare
Verfi dallocchi miei , di pianto un maro.
Vanne &c. .
''
Sar per ubbedirti , v
'
O Meffaggier felice ^ ,

r Afpactando il mattino >

"
Sar nell efeguir pollo in.camiao; .
'

Sol nel Divino aggiuco


.v'
.
Saldo fpero , e confido '

Nel proceliofo mar , del mondo infido;


T fempiterno Amore
T mi guida, e feconda
1 J iif nel mio camino argine , e (pondi

S C E N A
IX.
Francatripba con lettera,

y
V Occa che capo
Che
tetta
cereuriello d Aleno ! -

, Mme de la mence
afeette
'
Lo nnome de fio Clillo , e quot pecofi
'
C s cofe secrcce , e fe la fgarre
. . ... iTi puoi chiangh pe muQ^cp
"
Pa CO' ft nnammora^e .

Neara^

Digitized by

. , .

P R I 0 M is
t^camblo de regali dann9 mazaate
Facimmo refleffiune
Forf tome Tallecordo
Mme pare sci fe chiamma
Cicco . Ciceocco . . . nno *

Ciccone manco mminima .

Cicrulo s , mmo cei nce fimmo '


. :

Una cofa accofs


Ah ychi avcffe magnato

'
.

Core de rendenella >

Pe avere minemoria l
S C E N A X:
Orentt e detto ,

or 'VT On foflFre il Re di l^riggia


Quel tantalo infelice
*
L nel penofo Inferno
Quanto (offro ancor io , dolore eterno
frtfwc.Fcffe chifto ; pe cierco
Segn fuffe vofcla ,

Chtllo che bao cercinflot


Or^ Foraftiero , e che bram'
Dimmi narrami il tutto ? *

Friie-Sacca vofeia qualemente . i

Songo Napoletano .

Or S certo ti conofeo .

Fram.M de Napole proprio


Arrivale i ft Paefe
Vidde^nna Donna femmefla t
'
'
>

Che chiagnendo diceva


Ah Cocopillo caoo , .
'
,


boxe , che nce faccia lo roffiano I

Or, Bene fiegui in appreffo . i

Fra Apprieflb mme decette


Multe aute parole ammorofetee ,
. >

<E mme
dette nna lettera . .
'

Or. Edove quella lettera .


Fran.Lz volite vede veccola cci (4)

Or. Ah barbera crudele ^


Queft deiramor mio y
quella la fede (kj
C Cosi,
()Lfge la lettera Celido/o mio heno rc,a firaecil
(b) Jiiraecia la Ietterai Frane, ricoglie
, . ,

14
Cosi la
atto
fed^offirv
Del morto Genitore i

Sveller io ci fapr dal pecco il coro l


Tran.Suct troppo nforfaco .


Me sbeenngni
la vorria
Segn ve foogo fchiavo
Or. Partici.
FrM.lo mm
che nc*agg!o dictre ;

Or Dilli che fon


t
palefe
Le fuc trame ed inganni
quanto opra in amor pfoofi ififanni;
'
Fran.Oti vofcia quieta t fe
Bello negozeo mprimmo i
Aggio nna bona mmano
Pe fi io Secrecario lo Ronfiano
jOr Cos cos ; fpergiura
Il tuo core , al mio amor via pi siodurg!
Si mi niegi la fede
'Barbara inganaacrice ?
Ma qual fede chls parlo
'Donna o0erv giamaii mener foldltOH
Del Mondo e falza fede
foco invidiofo
E dannofo duello i
Efelva di fuperbie
Rovina d*ogni Regno
'
Fabra di tradimenti
Ingegniera di frodi ^
Dir con egual force
' pelle univerfal i del Mondo Bsorco

Quella carta funefta t


Che lacerata in pezzi refti al fuolo
Quell* il crudcl prefaggio
Che elFendo priggioniera
Scoprirai il tuo volere i empia fircni l

quel nome ch'adori ;


Quei tradicor nemico
Lo vedrai ben collo

f Cibo de ll*a volto! nc corbi efpofto


Tanto s t'aflicutO f,
*
. fapr con fwof 4 ' , . ,
'
Svel-

Digitizf
^ Googlc
, , .^ . .

* p
Sveller idi Celdoro , al petto il core
S C E N A XI.
Celidor9 fola ,*
^T^Anto s t'affcuro
^
E fapj con furore
-
Sveller di Celdoro al petto il core ^
,

Infame , e dove fuggi , ,


O neHerte campagne ,
O neirermo confine
'
Ben fapr machinar , le tue rovine '
.
'

Ben tofto proverai ^

Quanto vai qutffto braccio,


fapr quefia fpada
Nelle vifcere tue, trovar la firada.'
Tante &c.
''
Con turbini di sdegno
Speri forf , chin calma
Cambi del petto mio ^
Lorgogliofo furore , ah non ha vero ,
Che me fompre d'apprclTo
Avrai crudel nemico ; ^
'
Tanto s taflicurot * .

mio furor,
Proverai
SCENA il

Jtfmodeo da Cavaliero , e ttt ...


cos ti giuro*
XII.

af/r.T) Luto adelfo vedrai -

*Qual fian le trame Ordire


Fortuna ti feconda o Prode Cavaliere
Ctl, 11 Ciel taiu o Cavalier cortefe.
^

^/kNomc infaufto per me , parmi , che fen|0


Te che di nubi oppred
Sotto amorofe' cure , c trame , e frodi
Si machinan quell'oggi
E quel che pi mi fpace,.e tl di fede;
' in preda d'altramante .

OroQce , Oronte ifielTo -

Si gode Stellidaura , e quel chvpegglo


Idachina contro te pi crudi inganni
'
Per toglier alla vita il ftame allanni .
CSr/. Or dunque ^ellidAira ' '

Corrilpoqde amore , al crudo Oronte!


*
C a ,
4/^"*
' ' ^
Digilized by Google
,

T " T O
A
4fm,Lo Vfdrai coiropre
E fappici guardar#
Daltre maggiori inldie.
Ce, Cielo , e pure lo (offro
Or comprendo le cifre ,

Quali contro di me (cagli quel empio


Note di sdegno e difl# ,

Tanto &c.
^^^.Suggerifcimi o Fiuto y c mia la preda
S dunque * e che ti vale
Inutil ferro al fianco

Con memorando efempio


Togli la vita , al traditore , airerapo

C*/. Ben ragion che mora


Ben dover che pera ,
E fol per mio confuolo
Giaccia dal braccio mio diftefo al fuolo*
Ardir, quello braccio
Ofer quello ferro
Trarre ad un traditore
Senfo , vita ^(piro , anima e core
J/r" .Fiuto afpetta i trionfi ,
Chio nuove trame aduno
A
far che ne i contraili*
Sotto lire f e gli (degni f

Con pi (evera forte
Reflano efpofle , alle rovine e morte ^
Ti (eguir pur (empre
Sar (pirto vagante
verf Torme tue , muovo le piance%
SCENA. XIII.
Huggero t Capitano , Caeeiottri Tromhtte,
e Tamburri .

4tB/.\^Aghi firi, orni campi, e liete erbette


^ A voi riedo , a voi torno..
In voi trovo felice , il mio foggiorCQ
'
. In traccia delle fiere ,
A
(eguitar le prede,.
Spingo anfiofo il pafTo ,
H
ili quelli rupi alpcflri .

In queltprridc (eh#
Cor-
.

.<!ofro aiielantp
K i
a feguitar le belve:
o* n
'Qui gode aura lieta,
(i

E dogni mio pender , quella la meta

Sappiatrano le fiere
Entro dofcure tane
Stali pur dira , e forte
Credo , che non potr fcampar la morte .

Caf, Stanfan voraci lupi #


Enrro pi cupi bofch , arrota il dente
Pantera pi crudele , *
,
Che fi vedr ben tofto
Al cimento feroce'
Da crudeli mafiini
Con pi rabiofo morfo
Ad arrellar , della fua vita il corfo
JCm^.Qu fi vede la preda
'Timida e sbigottita
Al piano , al cupo , allerto
Da levrieri feguita ,

Da cacciator fgridati
Or fugge
ed ora rie^i >
,

Or teme , or corre , ed ora arrella il piede


Pi felice deporto .

Ritrovar non fi puote


Quando alla taaa , alPimprovifo xlTako
Giace la preda , e da trincea nemica
AlTalita fi vede , ed in un punto
Or timida , or f^eroce ,
Or corre, or pofa, or torna al campo , or giri
docchi dintorno , e gli nemici ei mira
Or via partiamo ad ordinar le caccic ,
E fi cinga dintorno ogni forefta ;
A
SCENA
cuoi cenni Signor la mente e preda *


Eremita nella fptlonca
XIV.
.

I come mal ne villi


Con mente pi, che 'cieca
In balordo cofiume
Incauto peccacor privo d lume 9 ;
Or mifero comprendo
Quai tan le colpe y ed il mi 9 fiato emendo.
C ^ A te
. .

ATT
*

jt O
A ce confido o Gran i|o(or del eutfO'
Da ce che il cucco pende
A ce mio Redentore
Confacro in olocaufto anima e core ;
Tu rej!gi falma , e |tt governa
quefta
alma mia ,
Qiieftaiflicca
Cb'a peccar fu 9 prona
T rilchiar# la mence , e cu perdona .*

Tu da beati cori
Tu fpira al petto mio celeftl ardori
SCENA
^rumo Landovino , e dotto
t
XV.

B. C Olitudiiii amacc alpeftri monti *


Land.^ Ofcuriflime felvc

Er. Ameni poggi . '

B., Rdpra quello cor I


X. Gode queftaWa mia


E. Di folicaria vira .

2. Una quiete tranquilla.


B* Qui lore pi felici
X. Qui fpendo i|jglorni miei
J?. Palio in sante vigilie
/X. In amare aftinenze . '
r .

S. Mio Dio tu mi perdonai


X. Tu
Signore mi guida*
B. N giamai mi lafciare in abbandono *

)
,
Soccorro k X, Aita .o Ciel
Piet , perdono ->

B Ma chi colui , che geme ,


io orrida fpilonca
Sazia mena i fuoi giorni
Con anaorofo zelo
Venerando Fracel , ti guidi il Cielo

r. LiftelTo Ciel vi guida ,

Mentre che fiere a peoiceoxa intenti


Piova fopra di voi almi concenti
Ma come in quelli^ Eremi
Ti veggiamo opportuno ?
tu Quel Dio t primo principio
Da cui principia ogni principio al moro . ,

Quello qu( mi chiam ) qu| dcfiinomim


' ^ Per

-
V Dgitized by Googli
., .

P ,R I M*0; if
Ptr pianger le mie colpe ;
Vorrei pur Tempre ineanco
Soi^iri nelle labri , ali'occhi il pianto .
Le caduche ricchezze
Le pompe e i luffi , militi del Mondo,
Ogni fanfto fuperbo
Un momento diflolvc.
Ogni
qu gi cenere
cofa polT#
Br. O cibo deiratmc
bel
Lan.O dolcezza y o diletti
Br* Fratello Iddio chtamommi
d altri fei compagni!
Modi cafo Arano ,
dufi
Che dei faper * chogni Capere vano

Viveva fra di noi


In Citt di Pariggi v
Uom challalcrui giudizio
Di dottrina e di merco
Si faceva fentir troppdH^efentplare
Quefti giunfe alleftremo
Di terminar fuot luAri '

Si cantano l*efu]uie , e alle ftgrolt


Del Santo Giobe gridi ^

. . Quel cadavere alzato


Al giudizio di Dio fono accufato.
Si fofpendon l'efequie altri due giorni
. Dalli aftanti atterrici
' d al fecondo poi aUe medeme
Sacre parole , ( diee }

In tutto ftravilato -

t. Per giudizio di Dio fono dannata


r. O fuseiro futicAo 1

Da queAo o miei diletti^ '

Apprendete a feguir i ioraie di CriAo i

O cafo troppo orrendo


O
giudizio dun Dio quanc trtffieitdo
Sr A
tal cafo a tal fatto orrendo e Arafta
Kifoll io e fei meco
Abbandonare il Mondo e*^neUremi
Cercare a Dio perdon de nori falli
A Dio Bargno r escara i

C e Con
.. .. ^

401 A- T T O
i Con focof fofpir, coD pianto amartfa
it** Ah figlio figlio mio ,

Queft il vero rcgaar , fcrvire a Dio


portate s dcllocchi
Quel mifcrando cafo ,
Che li valfer , le fcienze , e le ricchezze
Sor terra fono polve
Gli ori di Mida , ed i tefor dun Crefo

Xavd* all' Eterni beni
Solleviamo le menti
L
fon veri tefor veri contenti*
Menate
i voflri giorni ,

Io folitaria vita

Per godere del Ciel, gloria infinita.


S. Ld. Dunque recane in pace .
Er. Iddio vi guida
Solitudini amate. .

& Selve gradite , e care


r, Air Eremo. *
^ A
i Deferti.

Er A
pianger le mie colpe*
a. A
i^ct^ar miei falli
Er, Tu Suf^mo Motore,
a. Tu facitore eterno
5. Mi dai foccorfo a debellar ITnferAo*
a. Gi mi parto, e in teTpero.
Er. Reifo ed in te confido
Ad abbatter Saranno.
'S. Ad atterrar 1 Oblio,

a: Refta in pace fratello*


A Dio
Er, Amici

<
;

SCNA 5*

Afrfjodeo , td
.

ijlrot
xvr.
,

^
^

Afm. P\ Al Regno dfllOblo .

Afl. Dalla Reggia di Fiuto.


Afm. Campione , invitto forte
aa. Guerriero fempre invitto.
Afm, Sorger trionfante* .

Ajk Erger mie glorie. .

jiffn.E- con faulio fuptrbo.


Aji, E coq fiera babelle
- Afm,l

* DigTtized by Googl
jT
. .

P I R M O.
Il Cielo abbatter, i. Sfido le uelle
Ciel neRiko e ci veggio
^ft. ,

Aftn, Infaufto Cicl ti- miro


Or dall ofcuro Regno
Procurai quanto vai l Ira , e Io fdegno

Aji. Alla nemica luce -

Efco nuovo Campione


Dall rebo profondo
A guerreggiare il Ci e la
terra e ilMoodp^
Afm. .Aftarot. .

Aft. Afmodeo.
Afm, Pur ti ravvifo appunto.
Aji. Pur a punto ci miro.
Afm. Forf per predar alme al Ciel gradite .
A^, Ah mio deftin fatale
Tenta un vile germano
Con orgogliofo ardire
Sfidar 1* Inferno
, alle difcfe , allire*
Afm. Da che nacque alla luce
Bruno 1 Hippocritone
Per far guerra, all* oblo
Sempre quelli tent, dunirli a-Dio.
Ma non li vaglia
i'pero

eh* ufer tante frodi


Acci 1* empio fpergiuro
Cada fotto il mo invitto , e forte
Priggioniero infelice , c reo di morte .

Afl> Reo di morte lo fpero


Soggettarlo al mio braccio invier , e fiero.
Ordir tante trame , a far che pera
Un alma al Ciel gradita , e feco ancora
Perano i fuoi compagni , e il giufto mera.
)
Afm. Dunque a che pip sind uggia
Ajl.A che safpetta?
Afm. A mover guetra -

a. A fufeitar verdetta i *
Afm penfi forf infelice ,
^
Che nell* ermi confini
Non h pi
, che ti giunga? ah che vaneggi
Infelice , c che fperi
Ordir cant* inganni , a far che peri
Afi.

Digitized by Google
. .

Mtfero i c che
ATTO
ti vanti i
Dal facitore eterno
Aver tu forza a cotitrfftar V Inferno f
Ah non ha ver non fii<
Queffo non far maL
Afm, Che tu porti la palmi.
*
AH. Che tu rcfi Invitto.
Air afl^alci pi fieri
. _
. Al fier conflitto
^m. Me Tempre in dorfo avrai ;
Afl' Me Tempre appreffo .
Aj\n, Crudel Nemico
4^. Infdiatordipace\

Afm' Sj reco alla pugna i


Aft. Io fon reco aH'agone
Afm. E vedrai infelice .
ah. e Tcorgerai a ti|0 danno.
Quanto pu
Afl. Quanto vale,
a.
SCENA
Arce , ed inganno i

rriniatriffa con poz%i di Letter


XVII.
i
e Stiildaura

^tel. r\ Unque
tanto maccerti f
Fran.^ E vero chi cea verOj anli eje verUCmo
E in prova de chefto
Veccote cca le pezae de la lettera
Ztel. Ah crudo Celidoro
Tu mi fprezzi mabborrt, ed Io t'adoro f
J-
Ma perche quell* Iniquo

Quel traditore indegno


,
Alle note dAmor cant di sdegno.
I
' Frnc. E Io che s grammaceco
Che poffa Tpecolare

Se de fdegtio . o d'amor vote cantare ,


Saccio cca nditt nfacco ^

Se nsurfaje de Unanera
Chavea de lo marmoneo la faa cera .

^ %ttl. Sorte e a quai mi condanni


Eterne pene , e rovihofi affanni
Ma come ci rifpofe
r.E

Digtized bV Googld
. , ,

P R I M O %s
Frane. E nauta vota mmo ;
Nnce faucajs lo firunzo alio nalo
Se peggiiacte de collera
Fece cale fracalfo
Parca no Rodomonte , e no Gradalo

Stei, Cos pretto mi niega


^
( Per togliermi la vita ) ^
La F che mi giur barbaro fcica S
Fran.^E io che taggio a fare
Cca pe l'ammore cujo
Cco ittb a fulo a (ulo
' Poco errale non me pgli a cauce nculo
Stel. Pattiti , /
^
Fran. Mme ne vao ;
Stel. Se meco retti'
Duolo crudel , che la mia vita arietta
F.ran, Governametre bella
te laffo fto Core
Sconcecato comm mpegno d*ammore
pe lammore tujo
Wcoppa a fe furche nce farrla lo Boia
S C'E N A XVIII.
elidoro > e detta
Stel, jD Arbaro , e cos rotto
Cel. LI E jQjj pfcHo 0 cruda*
Stel, O core di Macigno
Cel, Alma infedele. ,

Stel, Violenti la Fi
a. Rompi la Fede
Stel, Cielo , e come lo [offri .

Ceh Terra e por la ibftieae . . .

Stel, E non fcagli un baleno*


Cel. E napri il fen per devorarla a pieno
Stel, Ah ben Io lo comprendo
Cel. Ah che ben Io ravvifo.
Stel. Che il mio crude! dettino
Cel. Che la mia cruda forte .

1. Offre alle pene mie


, pene di morlUt
Stel. Crude! nume di Gnido
Cel. Cieco , e crudele amore .
'
. .
/
Stel. Con ^ue! dardo che /cocchi
' Cf/.Con
'44 T' T O
Co quel* firal che navventi.
Stel. A ferir quello petto * ;

Cel. A faeccar quell alma :


Stel. Nontendi ad altra mira.
Cel. Nofi ^ vibri unaltro ftrale-
z. A
far nel feno altrui piaga mortale
Stel. Partir fconfolta
Se d amof raggionando
*
Con flebili lamenti'
Scongiuro lafpi, e perfuado i venti.
Ce/. Rcller pi confofo
Oiache amor non afcolca
1 miei pietoli accenti
Semino
SCENAnell arene

//modeo da Cavaliere , # dette


e mieto i

XIX.
, t
venti

pei Qronte
y

da parte l
^fm. ^
^ Elldoro ancor tardi ancor fet pigro,
Forf al cor non racchiudi -
Animo gene^ofo
Togli Oronte de vivi f
qual peftifero angue
Cada dal braccio tuo vittima , e fangue .

Or. Togli Oronte devivi!


Star nafcollo ad afcoltareil tutto
Sit ceco in difefa , e di che temi',
*.
D* un neghittofo e vile .

Armati di braura
Un magnanimo cor , rifehi 'non cura
'
Or, Star pi intento , e fflb
Farmi nel fuggerir larva dabilTo .. .

Cel. Ben raggion , ben dover che mora


.Un indegno
traditore
Quanto alTaggi damor provi di fdegiio/
Or. Oronte pur lo foflri
Cel. fazio allor fon Io
Qu|pdo ad un traditore
TrfpfTar con queho ferro il core ^

Or. Arma d ufbcrgo adamantino il petto


'
E fat^, s dun Empio
Pun jrifto Cavalier , vendetta ,
efclemplo.

/t/w.Or

Digitizgd by Google
. . . .

PRIMO*
Afmodeo
Jl/fti Or trionfi
Cr/. Cinger di coftanza
Qucfto cor , qucfto petto
E corr.eronnc in fretta
Far d un traditor , fcempio e vendetta

Or. Ferma Infame , ove vai


ChIo v teco provarmi?
tl.Traditore alla pugna .
( ^ t/atton
Or. Infame all armi , (
Cel. Mentitore*
Or, Buggiardo
--
Cel. Avr core nel petto. ..

Or. Avr fpirto nel core


tl. Trionfa,
Or. Vincer . Sdegno e furore.

Afi. Cedete o Cavalieri ^

Voftra forza Uri or fi refe uguale


Vedafi or chi di voi vince , e prevale
.
*

Cel. A queir ultimo affalto ,

Or. A queftultima imprefa .

Ce/. Vedrai.
.

. Or. Scoprirai . la mia ditela .

s c E N A p:.
francntrippa > e detti

Tran, He rommore nce lloco


A cane trademiento ^

Site muorte , facite teftamiefto


Mmo fi no nce recatto
Ca faccio salaria faccio fbaratto .

Cel.Cadrai dalla mia mano


Pagherai tua follia, barbaro anfano.
.

fiate zitto
Fr. Non fe mmova nclTuno
Pace vobifeo , comrao vaggio ditto i
A chiilo commo ftace^ j'

Brutto chiappo de mpifo. ^


Afrtt. Arrogante villan , taci
non pi .
Aiuto tata mmio, no parlo chi . x
jifm. Non vuoi tacer villano^ ^ ^
O
ti far provar la ^abia ma. ^ / ^
'

Fran. No mme guarda cca moro, mamma^m*


<

.d/m. Mal nato non tacqueti

Digitized by Google
. .

"
46 ./A- T T O
Wr%, OOefuflb , e che Brutto. Stuction t$t9me
Afm. Ah nome di fpavenco. p te^/r,e gtndinu
C/.Ch< ftiani avvenimenti
Or. Ch accidenti fon quafti ! i

Fr. Che Eeromonea cje chefia f


Ce/. Fuggo .

Or. parto .
Afm, mtnvio . . Lo fdegno arietta

Fr. E cca Io che &o fulo


Ce/. Ratto .
Or. Precipitofo .

j. Io corro .
Afm. Io volo ;
Fine dtlV Atta Prima ;

ATTO SECONDO
SCENA I.

, Orefice > a Steliidaura .

Or. \>f I diijgombra d*innanti.


Stai. Fuggi dall occhi roiei,i|

Or. Fabra di tradimenti ^


* ^ Stai. Architetto dinganni
Or. Hiena Hienaerudele
Stei. Baiilifco p* rio.
Or. Moftro InLdelft
Stei.
Or. qual Hircana Tigre 2
Da
Stei. D qual Hidra vorace.
Or. Nc fucchia^ i licori.
Stei. Ne traefti alimenti
'
Or. Barbara.
Stei. Ingannatore.
^
Or. Che non conpfc , che noft fenti amore .

Moftro dall ErimantQ


^
Stei. Angue d Egitto ,

Or. Io ti fuggo . ,
St. Io t abborro.
Or. Alli fdegni
5fe/.A

Digitized by Google
I
. , . .

SECONDO. > 47
SteL A i raocor .

2. Sar coflance.
Ste, Pi non prezzo*
Or, H inr orrore .
2. Ji tuo fembiancc .
Or. Negar la ft guralli .
Stei, che pretendi
Or. Moftro dinfedelt
siti. Larva dabiflb.
Or. Sgombra daUocchi mei
Sul. Fuggo per non vederci
Or. Se vagheggio altroggetto.
Sul. Se rendo ad altra mira.
Sar nuovo Eritropio
Che mi
raggiro intorno ^
A
un vago Sol , eh* di bellezze adorno
E
contro un homo indegno
Sar Aletco crudel , moflfo di sdegno
Cri E contro &c.
Riedi o Tigre d HircanU
Torna o libico Serpe
E con infanio ardire
Con barbarie inudita
Togli il refpiro , e a quefto cor h vita.
Vibra i fulmini tuoi
O terror delle sfere altUoaahce ,
E fuperba tifea
F ,che diftefa al fuolo
Giaccia immerfa nel fangue, intrila al duolo
Moftro d ogni fierezza V
Vieni invola quell' alma
.Dal mifero mio cor fqnareiami il feno
Eatbara ingannatrice , empia Sirena .
contro
Mi denomini indegno
Perch te vagheggiai, crudele Arpia
T* Idolatrai fpergiura
'
Tadorai , dilprezzafti
D un farerraco Nume
E gli Arali e graffetti
Ma fpero a un contumace
V
. .

'

Cor di duro Macigno , .


Volgerannof i dardi
* Via pi crudi calor quaAco pi cird!
,
Ed airor non dirai
E contro &c.

SCENA
Bruno e h^ndovino di Notte,
ir.

^ ,

Dove Lai dovino

.
Alla fin di pi giorni
Spingerem noftri paffi
Stanchi al camino affaticati , e lalfi !
G' perdemmo la traccia
Gi sannubila il cielo , e fcampo alcuno
In tanca remoeczza
' Avrem di noifra vita , in cantafprezza ^
'
Itan.Grta caligine ofeura
Togli dallocchi noftri
Ogni fcampo di luce
Miferi noi mortai , chi ci conduce :
Sr, Temo chn quelli rupi * in quelli orrori
Tra q i- ftorride felve
Navedmo a reftar preda alle belve
Ma folleviam le ment s'ittginoceban
AUErerno Fattore
Primo Motore Arrefice Divin. ,
Tu fii Icorra fedele al mio camino i
Tu
d^iireccrci feanni
Salvaci in quella notes a'caoti' alFapni '

f,an.O Facitor del tutto


In quelli alpeftri monti
A
^ grave periglio
In perigliofa forte
Ci minaccian glorrori , orror di morte ,

Br, A te Rettor della Cslelle Mole.


Lan.^ te mio D>o delli ftellaci giri

Br, Olferifco me fteflo .

L/tir.lome ftelTo confacro*


Br, Faticofo y ed afflitto .
L^le AlFAnnaco , e dogUofi

Br. Bramo in te.


*
Z.j.Spcro in te -k

. Grato ripofo. Br,

DIgitized by Googli
T ,. . . .

Hf" T
SECONDO.
fii Nocchiero e guida -
.
4f
La. fii anchora ferma. .

Sr. All? fiere borafche . <

La. Al procellofo mar di quffia v'ta I


r. Piet . Comparifcono alcune
(
La) Piet mio Dio. {ftele e Ji fa giorno
Soccorro aita
Br Ma qual firifclo di luce !
La, Qual difufato lume !

Sr S la cima de i' monti.

La. S di quelli appennini.


Br Io vedo ,
La. Io miro | a fcopro !
Br, Ah che ben lo comprendo ;
La. O* quanto ben ravvib .
Br, Che fe dallatra notte
La. Che fe di notte ofoura .
a. Ci tolfe il fofco velo.
Br, Quelli fplendor e. Sono fplendor del Cielo.
Br, Graaie ci rendo Facieor del tutto
La. Ti ringraeio mio Dio boutade eterna
Br, T che fcaeci le nubi
La. T bandirci alla notte il tetro ammanco
Br, Scaccia da quello core .
La. Fuga dallalma mia.
'
Br, Penfier che mi condanna . '
>

La. Ogni velo mortai , che glocchi appanna^


Br, E dal Niblo dA verno
La. Da llA voltolo rapace .
Br. Da fuoi crudeli artigli .
La. Tu proteggi . ^
Br. T aggiuta. t. A tal perigli
Br, Ah beato chiarore.
La. Ah chiarezza choccupi tfgni fplendore ,,
Br. Io feguir la traccia .
La. Io feguir la llrifcia ,

Br, Ed ovunque ci meni '

La. E dove ci conduci .


'

' -'
Br. Pronto .

La> lo corro Anelante


Ove mIodrat > muovo le plaiite.
D SCE-
,

-atto
SCENA IV.
Stellidawa in carfirt

A Quali mi condanni
per mia erudii vectura
Barbaro Dio di Deio , empia feiavura i

Quelli fono i trionfi


Quelle le glorie tante
^
Che raccoll d*amor mifera amanca ?
Quelli fono i legami
Con quali lalme allaeciafti empio cradek
Si corrifpondi amore , alma infedele .. ,

Nbn fofiFron tante pene


Lalme col nel tormentofo oblio ^

Quanti io. chiudo nel core


Satiati a* danni miei % barbaro amore .

Ah Celidoro ingrato
Dirotti pi crudele
Spergiuro , che Tefeo
Che lafciando Arianna
Di NalTo al fiio confine , ^
Nelle fmanie damor difciolfe il crine .

Io feguir nellamarezze Olimpia


Abbandonata , e foia >

( di quel Bireno ,
i

Seguiterai le fue fierezze pino


Scellidaura Infelice ^
.

Come in un punto folo , .

In cos llrana guifi .

In ofeura priggione
,

S come rea di morte


Cangi t flato y dellin , fortuna e forte.

S C E N A ,V.
Career iero > detta *
e

A Mor dellalnla
Palei lamanti fol ,
mia ,
crudo tiranno
di llrazlo , e affanno . ^

T bench cieco' fulfi


Dn'zzafli in me , per faectarmi pieno ,

V Con pi forza ballancc


- Lo Arale farmi divenire amante.
Ma quel nume , chadoro
Via rm crudo fi rende al mio martoro,.
Ecco

Digitized by Googli
SECONDO.
Ecco. la prigionieri
5*

_
Per mio' tormento cimo
deJraminti, ^ un erario Infrno.
c. #
^e/, Muera ed ancor vivo
Ah ChAtropo crudeit
Sol per darmi pi peni
Non coaaa il fil chH viver mio cr^ienel
Car, O cara Scelldauri
N pi finghiozzi , e pianti
Se liberti deii
Libert ti prometto

labro , e petto 4 petto .


. / r^*"!**
Cielo ed a quante rciagure
Deflinafti queft'atma
Quando fia quefto mar che fti in almaf
Ma VogMo con lufnghe -

Accordarmi coftui j gradito Amico


Dallor che ti mirai
Non s che daffezzone

D fiflpatico amor , tcco mi tralTe. ^
er. Al ficuro ch mia
Ed Io da che le luei
'

Pofi fopra il tuo volto


'
Quafi farfalla errante
MI refi al foco tuo , novello Amante ,
SttU Sofferenfa mio core
Se T la fede offervi , e mi prometti
Al certo libert ; reco fon Io .
'

Car. Refpira anima mia . '

Libert ti dar, saltro non chiedi.:


SUh Io altro non attendo .
Cer. coo libero lufcio
. { Efte
Etti, Refpira anima mia .

Cer. Gode mio core. '

Etel. Mi prometti

Car. TI giuro . i. Amore amore.


Cor. Ed or non farai mia. .

SteL S^ litro bramerei queft pazzia


,
Cer. T fei di quefto cor lunica meta. '

tr/. Alle bellezze tue lalma sacquieta*


O cax9 mi i^vviene'
D z Che
.. .

Che
ATTO
heU'ufcire in fretta
Lafciai nella pVggione il faricafino .

V mi lo, prenda bello,, ( Entra ntlla


^ar. Io mincamiao . ( prigione,
Etti, Cos tratti con Dame ^
Reftane tua malor , villano Infame
far* Ah Donna mi la paghi
, Mentitrice buggiarda
Barbara Ingannatrice
Si compenfi il mio amor , mentre ci diedi
La libercade In dono
Per far libera altrui , priggione Io fono.
Ah maliziofa .volpe ^
Con frode e con iuftnghe
' Mi tramaci glinganni
Offrifti allamor mio , nojof affanni
Ah pi crudcl che Hiena
Me qual pallore incauto .

Mi richiamafti i i danni
Per togliermi alla vita , il ffame allanni
Ma ri ffego fpergiura
Mentre con queno accajo \ .

Vomitando faville
Brugget queffa porte
B poi ti Jsguir per darci morte .

Barbara ingannatrice , . \
Donna danno del Mondo , e di natura
Moftruofo portento
Di ce non nutr mai , 3
La libia , angue pi rio
Ne lAfrica raccoglie
Di te pi crudo , c dirpletaco Moffro. >

Ne pur l vidde mai


NellArabia deferta
Angue via pi crudele
Saciati a*: danni miei Donna infedele
M? Oline cha tanca fiamma , a tal cimento
Languire, e fuffocarmi in un mi fento .
Pi savanfan glardori
Pi {offerir non pollo
Gi mi manca il refpiro
Soc*
SECONDO.
Soccorro amici , aita
fi

Moro }
SCENA U
pi non pofiIo

TrAmcatriffa
perdo

,
VI.
*
vita

M pe cntte le (trace

Soago )uto de prefla , e de eorfera


Per abbofc no pane
Azz che la (a Chelleca
ScampalTe de la morte
E ghi chiagnendo tozzoli le porte*
Ma ohim che beo
'
La carcera vurofciata t
E morta Steliedaura
Creo ci nce mancarono le fpefe
Se deAe fuoco ad ufo de li Ngrefe.
Povero Francatrippa
E commo chi farraggio >

O* maccarruni Dio , a Dio formaggio*


Mm non nce nefciuno
s

Che mmofta bona cera


Mm puozzo i a bocare nna galera .
, Vetta fciorca cornuta
Fortuna sforconata , e che buo;e chiane
De (lo piezzo dAnchine
'
E chefto nce mancale
Pe fi lo compriemiento de li guaje- >
,

Mme tremmano le gamme

E fongo afcevoluco ;
Mm s borria nno Medico valente
Azz me dica neufeo -

Gii caggio ncifo a pieno -

Vecco lo recectario de Galeno ;


'

Mme la vorria sbegni


Aaz quarch*uno
Non faccia sbartone
n*ave(Te i i de pefole mprefone

E ne fceffe decreto ,
'

Che Francatrippa fubeto mpefeco 2


commo ncendiario
Naveile i fii miezzo do)e forche allaro
.

ATTO
.SCENA

VII.
Aflar$t /oh m

M *

E
Avveggio che m'xddoet
Sorr fatale
dal Regno
\ luce
erl>eo
. Sorge pi forte alle cadute AilCco>;
Suelti dairOrcheo cfioe
1 Colubri pi fleti
1 Cerafti pi crudi
A far ch^airaicnM fieno
Iftillino mio pr ^ t)of<o , e rdeao;
Ordir nuove imprefe
Inprendir mio aggmeo
Il crin dAlctco , e la corona Pluco
*
Sari. forf a vviiM
La pofTanza al mio pecco
Lardimento al mio core
.

'li'orfonon fan querio
Che neUecra (pugnai lAngeli e Dio,!
Ma che v ramihentando t

Vilipefo Aftaroc , la mie vergogne ?


Taccio Tanciche imprefe , e a novagone
-Maceingo , da4 mio Regno
Chiamo Pluco, Acheroncet d mio foftegno.'
A far chabbian lafle
I fuccelTor di Crifto
Nel Regno di Cocito ecco voi chiamo
Fidi compagni voi
Dace moro al mio pecco * .

E Meggera Zeffone ed Alctto*


MinofTo la fenteitza
Prepara contro Bruno
E Cerbero latrante
1 fuoi muggiti apprefta ;
Sarmi il centro fcompofto
Fifcbiano lHidr
Sibillano i Pitoni
Sarmino i PoHfemi-
Unici i Geriont
' Siano mio pr
Pera tutto il creato t e foccofopra
Lunw

Digilized by Googlt
.

SECONDO.
Luniverfo fcn vada
'
'
ff.

Ove sarini rinferno

Vfine 'nel
SCENA
Domo
, Ciel ricada .
il

Vili.
e poi Brmno e L'andovHO .

llg. A Ttonito j e confufo ,


Refto d qaefta vifiore


In veder fecce ftelle e fopra cucco
Una che di gran lunga
Di grairdezia , e di lume , falere eccede !
Frd i monci di Cercofa
Fabricar con fea mano'
Cofa un Dio , gran faccor , nume fovrano.
Br, Doppo tanti difafirl
Tra quelle aipellri , ed orride moncagne
per favore del Cielo, ecco in Granoble
Ad Ugone arrivammo ^

come Dio cimpofe , lui chiediamo


Grata udienza , fratello , acctochl luogo
DelUnato ci addita
.
'

A
pianger nollre colpe , in quefta vica*
Lan.Mic&ro qual c brami , io far reco
'
Al tuo faggio parer , Tempre uniforme .

Ug. Io per me nol comprendo


Cote non h che pofla ,

N umano incendimento
A baftanza fpiegar fimil portento :
T chf*il turco rimiri , ordini , e reggi.
Br. T che rertor delle celefli sfere .
^
Lom.T che motor ddli ftellaci giri.'
T
rifehiara la mence ortonebraia*
5. Scaccia da quello core .
Fuga dallalma mie. * . '
Ug. Acci polla sfuggire . .

a. Ogni vano penlero . j. Ogni folla .


Br. Ah mio Dio fommo ben , bontade eterna.
Br Lon.T illumina proteggi t governa
Dan. Granopolt ci invita.
Br. Ricorriamo ad Ugooe.'
Con piecade .

Dan. Con zelo .


Br. Se cesi voi, a. Cos comanda il Cielo.
D 4 Ma
, ,
mi\"m ' Il
^
ATT
I

O
, Ma eclcold qui punto j
Paftor devoto facro
Chiarifllino fplendor del lecol noflro
*
Io eoo altri miei fe
^ Che vendono in apprefifo a* piedi tuoi
E fotco Pombra della tua tutela
Riverenti corriamo .

Non gi modi da noi


' Ma. dal divioo impulfo per un cafo
In ^refeoza di noi , qual f fortito ,

In^itr di Parigli , qual ben fai


D*un Dottor condennato neirinferno t
Quello Urano portento
Ci
f porre in oblio*
Ogni difegno ogni
fperanaa umana
E
quel ci preme , di fervire a Dio i
Noi di comun volere
Prolliti a* piedi tuoi
Vi fupplichiamo per indrizzo al luogo
.
'
Sapendomo , che Dio
Dal celefte fuo Regno .

, . Ci mode , ci fpir , diede alcun fegno


. U/. Santifltmo fattor deUuniverfo
T che domini il tutto
Coa femplice volere
,Con qual forte dilFetto
Lodarti ornai , ringraziar ti devo }

.
Adelfo io fon licuro
Cne quelle fette ftelle
.
** Denotarmi volean detti tuoi fervi ;
Cari amici e fratelli
*
.1
_
Collanti , e lieti flati
Sul partito del qual Dio vh chiamaci.
In quanto al luogo , h ben notato il Ileo
Doppo una difadrofa e gran falica
Si giunge ad un ridotto , troppo ofenro
Pieno di flerpi * e fall , ove le nevi
Spargono dogntncorno i fuoi rigori
Ivi domina il verno ) e mai li vidde
, Odor di primavera , fior di Maggio,
Ne mai chiaror di fol j fe fulTe un raggif
Ma

Digiiizeo Zy Google |
.

Ma
SECONDO.
qualunque fi fia * tofio vedremo
57

Prefenaialmente } e giacche fctn lianehi


D*un si penofo viaggio vi fi deve
Qualche graco ripofo ; ora venite
A ftaozar meco , e poi
.

Ancora io voftro.fono
Per impetrar dal Ciclo il mio perdono % -
Br. O grata compagnia
Quanto vigore accrefce allalma mia ;
ZiOn Seguir^ Torme tue
Calcher le tue piante , e con te fteffo
Sar alTamare un Dio Tempre indefefl*
SCENA
Z/aferno fola .

iX.

Ifero ed infelice
^ Chi v feguir Torme dun cieco '
arcicro
Allo fpefib trabocca a rei difafiri , _
E fe di fdegno. avvampa
Alle rovine precipzi inciampa t
Il fine delTamanei
Ave per meta fua , lacrfme , e pianta*
O quanto vive fpenfierato , e lieto
Colui chamor non prezza
Colui eh il. Tuo goder fchifa e difpretu
,
Ed a quali miferie
Trovali Stcllidaura
Chabbandonata ibfa -

'Berfaglio della forte

Ander forf ad incontrar la morte


Ah fventurata amante }
Perch , perch crudele
Amor nume fpetato
Non fcoccafti quelTarco
Che impieg Stcllidaura - .

A ferir Celidoro
.

Dovevi ben dovevi


Con quell ifteffo dardo . , .
Che laettafti in quelli
Contro colui vibrare arco e qiiadrella
, s
foi fanciullo ^

Sei privo di raggion


, prtvp di ^ lume
Odimi
,. ..

y A , T '
T

'

OdTml io [Jtflo teto


-
Stolto colui
SCENA
Reggia*
t chh per fua euKi' Dir cicco.
X.
'

Ruggiero im fedia^ e Qvnjtgliero frim


P Armi fecondo il Ciclo
*^*Ghe la calva fortuna
'
Narri le mie vircorte ad una 'ad uM .

Gi difpoTla rannata

Gi fon Tarme rivolte
Contro il Signor di Capua
' Dico di quel Roberto^
Che volfe far partito
E in traccia dinnocentio in Fifa gicoi
Gtache la noftra legge
' Sprezx bene dovere
'
Chegli impara a fuoi danni '

A sfuggire Tinpegno
Chi la pace non v , provi lo {degno
Giacer fottq il giogo
Di fervit s dura ,

E in pi rigida forte
^Saran Talme de fuoi , nel fangue abforte.
*T che ne dici caro . .

Cea.pr.Signor la tua vicroria , e Talte imprefe


Ed a Darii ed a Ciri
Eerono i vanti lor feorno ed oltraggio }
Chi'fa chai tuo coraggio
PofTa renfter faldo ?' al tuo valore
Qual far che sopponga armata mano
Le Citt pi fuperbe i

GTalberghi fontuo:,
Chergon lor capo i contrattar co venti
AITapparir de Militari infegne
I miferi 'mortali
Immertt al fangue loro
Inteflfono al tup crin , ferro ed al^to
Piangeranno foventc '

Con fervidi fofpirir


Quelli infelici , e miferi mortali
biafmeraa Tjncforabil Parcha ,

f , . Che

igitizedjDy Googl
.

5 E C O N D/ O. ft
Che pigra e neghittosa ai tempo fcorio
,

Non arreftd delia lor vita ti corfi . ;


Al vfBcilar delle regai bantitere
Airorridi fragori
Al ftrepicar le eromW, / *

Al rauco fuon di tiinpMi' gMfrkiI


*
Timida ,*e sbigottita
Refteravvt J geme , e veda al fine
Ne cataftrof fuoi , k fiie rovine #
*n perigliok' parte t

Temeranno i mortali , i foraa un Marte


Conf.Con dilluvj di fangue
Giove dal Cielo over niKuia dal lido
Scimitto che saccinga
Juliano allarme , ad affaUr sfere k .

con voglie si pronte


Chiama difefa tua Scesope e Rroiiie

Saran fcherzoalle hamme


alle miferie lor giogo volante
.
Inefsr le campagne
'
In purpurare i fior del fangue loro
'
^er c fiir 4#' Mane Anfiteatro
y.

Capua ; e fe porto il grembo <

' Gravido di vittorie ,

Alle glorie , alle palme


Nelle loro tcmpefte io refto in .calme*
Cca/Via pi preggiati faufti^
Toffre lorbe gloria immortale.
Onde fc il Globo angufto
Non
vai pi foftener , de tuoi trionfi
grave incarco , e bene
11
Cha un Macedon guerriero
N<^|fo Mondo & daffe , e nov impero.
JCn^-Trombe folle vacrki
Con trilli ftrepitof
'
A novella cenzon , Taltae defiara
Tiapaai fielKcol
Con murmore* fonante '

In fin da lidi eoi


Svegliate d campeggiar grincllti Eroi.
Cew/Al fucilo delle fquilie

Allo
. . .

4 A
Allo ftridor fonoro
T X O,;.

scena
Pavtoca l*Indo , e satterifce

Ctlidoro fola '


il

XI.
Moro

A Con h che barbere fielle


tirannia crudele
*
a** mici danni
2>)iluifti
AUorofcopo mio oo;o(i 2flfanof
calva Dea pur volgi
* Con afSduo girar la ruota infaufta
'
Dimmi (Quando farai
Stanca di tormentarmi cruda force
Saciati rea fortuna
alle miferic mie
, mifcrie aduna

Se' is vortice fpietato


Sar fcopo al dcftin i berfaglio al faro
-
E forco il perigeo
Dogni difavcntura
Io chiamer la force
* Forf pietofa al Rn mi fpinge morte..
Dimmi , fe f glamai

Da Gangecice arene** al mar dAclance


Pi infelic di me , mifero Amante.
Ah crudo, difpietato alma di gelo
perch dallocchi tuoi r

SCENA
Non. fcorghi Egei di piamo ?
XII.
Francatrippa d Lutto .

C Hiagnite cuorvi , e revolcace nigli


Vefticeve de lutto carcarazze
Ca a muorte li fpalTe e li follazze*
* Mmo fi ca dicarraggio mmaro mene- .

Quann chi la patrona vedatrag^


Creo far ocra le nfernalc pene
lo de tanca guaje , quanno efceragglo
Povera Stelledaura
Da che ii morta cu , le mie bodella *
*
So fatte comme corda d veda ,

E la mia panza eje fatta calafcione T


Cel. Ecco il fervo fedele
Che con fuoi meiU accenti
Eccita

Digitiz.i.: by Gl^Oglt
S E C O N P O. jfr

Eccita miei dolor detta i lamsatf*


*

Oh mi fuffe concett ;

Del Tracio cantatore e plettro , c c*


Non per tirar d inacceffibi! moAce '
'

pianre f o fronde o falli , .


'

Ma per dettare folo


Col Ilei Regno , d;lle morte genti
Piecade*a miei dolori a mei tormenti
Ff, Ma vecco j a li patrone ^
motta la fa chellcta ! . ,

vufeia ftace tutto nzallanuio , .

Che guaje eje chefto e trlvolo.vattuto


feL Celidoro infelice
Nelli tartarei fogli
Con mette voci , e fofpirore note
Allor quando, chiedea lamaco bene
Trpv la gi dal Regnator d'averno
Pietade Orfeo nel difpietato Inferno. . ,

Ed Io mifero io folo
Non ho pace al mio mal^aon triega al.duolou
Sotto gravi facighe *
'

Erge Sififeo fatto, alma mefehina


Quanto linalza pi . cade . e rovina ^

^ Slega quel R di frigia ,

Quel Tantalo Infelice . onda fugace


. Scenda le abra . *e poi con miggtor pen
'
Morda fol aria , e beva folo arena
Tizio , che augel vorace'
Dal jecore immorcal nudrifee ogn ora
Ed ad eterna fame . un patto eterno
Mai renda fazio , un Avolcojo dinferno |
Son nulla quette pene a miei tormenti

Son ombra un fumo . un vento


Non vi pena maggior , del mio tormento.
Jr. E ali cormiente miei -
..

Nce ceda ogne tormieoto


Mence tt aftttcra > e nnerecata panfa
Secotcja lo pane co la ianz . i,

. Ce/. Ma fat dietro Oront? . un crudo fpicto


Ombra feguace a vendicar grolcraggi - i,

faronne eh eiala
, Con
. ,

"A T T O
Con4iliuv| s fangae
Quellanima infedele,
' Veadetca che pi carda c piu crudele . .

,Fr> E io poro fai-ralggio


Vennctta catalana

E me fcippo lo nafo co li diente


E commo a no fcoraone
Voglio farenne propo no voccne
chefta famme chaggio
La sfogo fopra d i0o
Co cale raggia , che ne jeeoo fuoco
Se fta mmano iaffcrri

SCENA
Subeco lo farcia , zuffece nccfra .
XIII.
Afmodto (U Zingara t detta .

a<yw.O EI concetto , bell opra


Salute o Foraftiero .
Fr Male juorne , e malanne a vulloria
Spicciammo fio corriefo.
^fyf.LiVidio tua fortuna
Fr. E a vofcia che nce preme ';
Afm. preme molto , s molto ,
Fr E io no saccio nieoce ,
Metopcfiopla
Di cui mi dilettai fempre io Egitto
Mi f del volto tuo
Cofiofcere il. futuro .
Fr*. Che buoje diccre mmo
Aftn.Pi\zt la fronte , e c* indovino il vero

Fr. Veccotc cca la fronte


'

Chiea un poco la cefia ,


Fr. Stongo buono .
Afrn.hXit un altro cantino .
Fr- No la finimmo chi commaggio a ftire .
A/rn.Vi bene . {acetifia il compajfi,

Fr Ah cca mme icippe iuocchie .


A/m.E iafciati offervare

Fr. Leva fio percaturo .


^yS.Ch averai gran, piacere itjfervs la frante.
Fr. E fa /chiano chianillo .

Chaje veduto io frofite;


Af.

DigilizcjJ by GoOgl
. , . .

Af.
SECONDO.
H fcopereo un bel fegno
t
Ir.. gatrda ec , ca bederaie chi megUo;
^ EOr via che si
fe mi
un grao
pretti fede
liciocfip i

Sar per dirti ^


Ogni cofa ch'a ce ha 4a foreire .
Fr. Da vero , e chefto eie buoao vofcia dooca
V nnoven ventitr , v
Af Certo queft*' ia mia
Virt che ne profeifo ; '
,

Or mi Porga la mano , indi dirocti


Lo che tavvenne , e quel fuccedcri i
Fr, E cu comm$ Io faje
Af, Se quel che leggo in fronte ^
Corrifponde alla man , avrai gran force }
Fr, Va buono me contento , vecco la mano
Oiem fongo feruco ( tkuofin il c$tufajpt,
Af. Tu che dici Tei pazzo*
Fr. Sango , fango , fango
La mano eje pertofata fongo inuorto
Af, Ignorantaccio che fei * dove il percuggio.-
Fr, Vide cca ca lo cruove . , ^

Af, Finiamola non piu ; Aarai fui fedo .


Fr. E latta perciaturo e bid
Af. Quell il Monte di Giove
Di Venere Saturno , e laltro t lupa ;
Fr. Uh quanta cofe Hanno
Af. Amici ed inimici d lueina
*
Sono Marce , c Mercurio .
Fr. Marce , Mercurio mmo , fono ccfl (Udcq"
Tantammici c ncmmic. ^
Af. Come la luna ili Ciel s nellInferno
proferpioi vien detta anche, lueina .
* '
Sotto quello Pianeta ,

F d Orofeopo tuo qtliodo nasccfti .

Or dunque ce felice
^
Dirotti , ferai amato da Signori
Fr, Gnors chefto eje lo vero .
Af. Farai gran viaggi eoa tuoonor., fei tie^.
Fr, E chefta la fcarrafte ^ '

Ca clno a mmo<, iK>n aggio vitto no callo


.1 ^* Quar.
.. . .,

4 .ATTO
Quindo larxggto ricco f

Quando c accoppierai con moglie ricca


*
Allor rimborzerai ori , ed argeaci .

J'r, Da vero o chiacchiarie

Af, Tanto mi ti dimoftra


Il Monte il primo de Pianeti
della luna, ch
Sotto di cui 1 ftanno Mercurio , e Giove .
Fr. Io no Veo ne luna ne monte
Af, Tu mai comprender puoi io eh* conofco {
Prendi moglie , or a punto
Aqucftora la luna
Si conglonge a Mercurio
Se palTa quello punto
Perdi la tua fortuna .
Fr. *Ed a cheftora mmo dove e;e la moglie ;
Af, Egli prefente
Fr. Addonca eje boflbria.
Af. Non r ai fgarrata
Fr. Io fo contento , fe tu mi fai riccQ , i

Af. Si cerco adelTo ftavvi (glie.


Il Capricorno in fegno (, prendi or ora la mo<
Fr. E moglie ,e capocuorne , no va buono
Af. Std di buon core
Ti ricevo per fpofoa
Fr. E io pe moglie
Jammo a lo Parrocchiano
pe f lo benedicite
Af. Che occorre
Wr. Commtf foceede mo lo fponzalizio :

Af. Balla dir che t voglio , e tu mi vuoi ;


Fr. No cca nce vonno le vanne pretore
Nfacce de la Chiefa
Af.E in queAa forma cu non aifrai moglie
Fr. E dauto modo cu navrai marito.
Af. E queft unaf>azzia.
Fr. Eje fpropofeto chefto, figli* mia
Se befogni lo benedicite
Co lo figno de la Croce ,
Af. Ferma , che villan vanne a mal'ora ;

Fr. O
che brutta figura
Va vat^enne all^ forca '
,

,
Brut-

Digitized by-GoogIc
. . .

"SECONDO.
Brutta janara porca.
.
6f

\
^
.

jlfrthV tnti frapparti il core


Fran.O Gic0'u majuca. \

^ya.Nome per me tremendo . <

Fran.Jesa , Santa Maria


Spirite mamma ajuto, arralTo fia
S C E N < A' XIV.

^gant Bruna % Landavino ntlU Benedson*


f T
deW Eremo , campar ifcono alcuni Santif
mentre s'ap're una Hube hiane y e lo
fpoco R tigne di Splendori .

Hr n
Ve
Uefto appunto quel luogo
Dove tutto il contorno a breve fpatio
loericato y e riftrecto
Quivi diana! io viddi ''
...

Quello lito qui appunto


In forma di corona, orno di fteil . i'

Qui terminan la vifta , orride baiee


Non a^er: , o fior , non verdi prati
erbe , .
.

Ma llcrpi i e nudi fall


Coprono il duro fuolo.
Q.U non cantano augelli , voce n fuono
Turba lorecchio, altro rumor non sode 4
Un filenfio , mia folinga
tacito
Ritirata divota , e quivi appunto ^
Fanno pompa i rigor deirapro inverno i

Colle fue fredde nevi , ed afpri giacci i


Qui noi lieti , e coreuti
Solleviamo nel Cel le noftre menti * '

Cavernofe fpelonche
Br, Safl graditi , . e cari .

L4 .Cari ed amati alberghi . '


.>

Ug. O
quanto i fenli mei . ' .
^
Br. O
quanto quello core .
Lan.O quanto lalma mia,
U/. Godono fra di voi
B.L.In voi llanzando ogni amarem oblia ..

Ug. Come tramandi o Dio ^ .

Br. Cielo , e come dilluvK.


Lan^E come piovi o Cielo ; <

Ug. Abbondassi le graaic .


'
E iBr;

Digitized by Google
. . .
1

fi A. T T O '

Vr, In nembi d concenti ^ '

4 3. Tu fai dolce ,il penar 1 B^ati i cormenti # .

Vg, Sacrofanco riftrecco.


Br. Scerpi graditi , e cari
%an.Qix t ed amati alberghi
llg. Tu mi foccorri o Ciclo .

Tu m*atta'o Signore, v

4 {* Tu fpira allalma mia > cu movi il cere ;

Vg. Accetta tti mio Dio {t* ime f tifa ,


*
Quel un peccator quale fon lo . (<)
loffre
O ftupore o da\cezt 3i(AJig.c.ta ttna cBzonetta
A cha cant godere, a tal contsntq
'
Mancare fenf miei , languir mi fento
Ang. , . , ,

Vg. O ftupore o dulccxia '

A che a canto godere , a tal centenco


*
Mancar i fenf mei languir mi lento.
Qual melodia Celefle ! /

Br. Qual Celefte fp le odore .

han.E qual lume fuperno. >

Vg. Ravvifan glocchi mei . .

4 3. Vagheggio , feerno !
Vg. Grazie a ce mio Monarca, mio Signore^.
B.L.T ringrazio mio Dio , Rcttor del tutto ,
Vg. Giache fi vede intorno
Di fulgenti fplendore , il Cielo adorno
-
Br. Giache con previo avvifo .

Si vagheggia qui ia terra un Paradifo


Vg. Cielo abiffo di luce
Prodigo di tefori
Difpenficro d grazie 5 ^ .>


Tu daliti fraganti
Spargi qui dogni torno , odor beato
Qui mpecrer perdono
i al mio peccato .

Sr. Qs*i punger mie colpe


La-
fa) Angelo canta in Ar ^ e comparfee
una^
.nube bianca , e divifa , ejee David co cetra
d'.ivorio , S. Paolo , S. Benedetto^ S. llario , t io
fpeea orno d fflendori .

_ ^
Digitized by Google
. ,

S /E C O N D O . fi
Ligrmer loffcCe ,
e fpero incanta
Verfar daUocchi mici , fiumi di pnto
La.Crt fpelonche in voi fafToft monci
> Precpitofe balze , ermo confine
Q
quanto a noi gradite , a noi s care
Stanze felici, d'un facrato Eremo
Voi fieri f c fpero in voi'
Menar de* giorni miei
Lore piangendo in dolorofi oimi
Qu elio piccioi podere ^

Che qui mirate intorno


Quello far per voi meta e ioggtorno.
Qui fi fabrchi il tempio
con maellra mano ,
con nobil lavoro , quanto io po0d
Con efacca accortezza , e diligenza '
Madoprer che rodo fi finifcai
Voi non temete intanto' o
Lorridezza del luogo ,
Ne il rigor delle nevi , errar di giace!

Con saura penitenza <


'

Voi miei diletti in Qiflo *

Fate del Crei , del Paradifo lequifio'.


Br, Santo Pallore , noi qual cu rimiri
^ Ofpiti , e Peregrin di quello Mondo ,
Che callecca c iuftoga
Noi contro Taggi fuoi ; ma folo accefi
Dallardori Celefli
Ci dichiarammo tu vita
Al Divino fervggo , e santo olTeqtiio
'
Vittima y e Sacrificio k

LanEd io caro Maeilro


'Seguit le tue norme y
R con devoto zelo
Offro me fleflo in olocauflo al Cielfkir
~Vg. Voi santi Cittadini *

In qaeftcrmo confine
Stati laidi y e collanti
Santa perfeveranza
Albergher fra voi , .
Br, Spero pianger mici falli
E z Lj0
. . . ,.

U ATTO'
**^.Penfcf fol di lagrimar l'ofFefe
Ecco in nome di quel ch Trino ed C7no,'
Ed Padre , Figliuolo , e Spirto Santo
Vi benedico or io ( li baaia in franti ,
State in pace io mi parto.
E*LTo redo. a 3 . A Dio,
Sr, Vanne , e cl colma il Ciel deremi beAi
Lan.V che ci fa Tempre propizio il Cielo
Sr, Chio picchier le porte .
X>4.Chio buffer quellufcio
Sr. Della Maggion Celefte
ZidM.DellI dorati fcanni .
A a. Per impetrar perdono a miei gran danni
Sr. Da te Fattor del tutto
/..Da ce Reccor dellEtra*
Sr, Quello cor ,
mia.
/i.Ii*alma

,
i SCENA a

Citt
. Perdono impetra*
XV,
' Orante fola i

^A Con tt crudele ,

forbice- fpietata
e ineforabil Parca

N recidi lo ffam al viver mio !

Ah , ChAtropo funefta

Non fai chai viver mio lora n'arreffa


Che mi vale il refpiro
Le lacrime pi ardenti
Verfer da queffocchi , ed infocaci
Sofpiri mander quello mio pecco
potr dirmi folo
Lungi dellamia amante
'
Un fcheretro umanaco , ombra fpirante
Voi folo. amaci falB , antri corccl
Voi rifpondete intanto
echi di piecade , al mio gran pinto
Stellidaura ove fei
Vagha luce, e fplendor deilocchi mici.
A che ne miei dolori

Alle voglie mie acerbe .


-

Fat .co giiei Jamnti , .


E muto il mate , c fofpiroff i venti
Ma
Digli i by Googic
.

S* E C O W P O; f
Mi fe mie vendette
le
ttiferbo a maggior uopo ancor che cardi |
Fuggr pur quanto vuoi barbaro fcita
Che fapr quefto ferro
Scampar nel petto tuo', mortai ferita

Tt feguir crudele .

chiamer dal difpietato abilTo


Crabicacor pi fieri
Le pi fpietace Erinne , T ^

Acci che nel tuo feno

SCENA
Stillino a danni tuoi , tofco , veleno

Deimira , e detto
XVI.
.

Dei. 'VT On fur finor badanti


Amor
barbaro amore
'Le faetcare un corei
tue quadrella, a
Ma
ecco la mia fiamma
Nella cui pira incenerifeo ed ardo
Or. Ecco colei , che gravemente aborro
De/. Oronte tu sal petto .

Non avrai cor di fera odimi , afcolta


Or. Deimira , il tempo breve .
Non permette altro affare mi perdona
Del. N ; predami lorecchio
Solo per breve fpazio .
Or. ODio , fe temerario,
Niegher di fentirla , fon fcortefe,
E fe lafcolto perdo forf il;tempo '
Delle vendette , a quai moffre la forte t
Dicami. parla todo , e non damore,
11 di cui dardo lalma mia non punge ;
Oh me felice fe ci
fuffe il vero
,

Del. Chio parli , e non damore , e di qual coll


Potr pi rilevante
Teco parlar crudele l
Se lalma hai cu ferina j aflcor le fere.
Con idinto nazio, samano eocraml^iy
Non vi Orfa pi 'cruda ,
Vipera pi fpietata ,
Pantera pi maligna', Idra pi ria,
Che da Madre 'Natura '

E I Nel
.

f ATT
Nel dolce dcirtraort i'anro ofcun^
O
.
Le piante anche loccerra
Se non ponno co rami i

Abbracciarli ben fanno


Colle radici , e a rirrovar feti vanno. \

Qual core che tu fai


Non faett quel arco
Non fer queUarciero j
Segli canto poffente ,
Chin Cielo , in mare , in terra
Arde r eonfuma , incenerifce , acterra .
Dicalo pur quel tridentato Vecchio ,
- Che nelle gelid'acque
Dun faaciul non pot fraorzar le fiamme a.

Amore appena nato


Si Campione , e giganteggia armate
fi ,

Egli bambino invero


Ma ferifce crudel , tiranno ianpiag'a }
Dicalo quanto puote il Dio di Deio
Plutone neirinferno , e Giove ia Cielo. ^
Or. Rferba a maggior uopo
Quelle tue palinodie ,

Se qual Rana loquace


Turbi lorecchia mie, refiane iti pace. :

De/. Reflane in pace ! e come


Con qual pace mi laici , empio ^rgiuro;!
Patti,, fuggi o crudele
Core di dura felce, alma infedele.
B qual fera pi ria
Nudrilce lEritnanto , Africa accoglie ?
Ti fieguo , e mi dilprezzi
Tidolatro , e mabborri , ed a che cardi
t La deftra ultrice o Giove t
Scaglia i fulmini tuoi ,

E con tremenda mano opra < fe puoi .

E. forf prevai , forza terrena


A.divinp potere,, e rfta offefo
Nume Celclhe' daflaudacia umana ?

E voi Motor Celelle


Che gli llellaci cerchi,
E i cardini girare
.Equcftorbe terreno Coft ^

Digitized by Googl^
*
.

Con
SECONDO.^
tal legge reggete , e fenza voi
n
Non fimuove pur belva
Non onda in Ocean * non foglia in relvz4
Voi cha voftro piacere i nofiri cori
Ifpirate e reggete
Movece a quel crudele
In cui filTando il guardo
Laoguifeo , c vengo meno i e pur vagheggio
Come Clizia dintorno
Di
SCENA
Ceiefii piropi il Cielo adorno*

Qtlidor fah ,
XVII.

O Ve rivolgo il palio
Celidoco infelice , ove trafeorrO
Se h in odio il viver mio , me fielfo aborro*
Furie che quello feno
Aggic^te , e quellalma
Stizzite al petto mio sdegno , e furore
. Voi difptctate Erinne e liete meco .
Alle difefe al 1*00 re
Contro linfido , e difpUcito Oronrc
Mal concepite impccfe
^
Mal fondati peneri
'Altro non partorille, v

Chaborti di rovine
Vedi troppo fuprbi
^
Altro non liete , che '
Forieri di cadute, e precipizi
Milero Celidoro
Le tue perdite aferivi
Allardimento, e l tuo db&lnp incolpa;
Ah Sventurato amante * ^

Senza oiuno foccorfo .


Lungi dogni rilloro
privo del tuo, ben , del tuo ceforb*
Come potrai drUocchi "

Stagnare il pianto , e come /

Dalliffannaco petto
Raffrenare i fofpiri , come pocraflno
.Al fin laride fauci ^

Strangolare i.fingulci, ah che mal pna


E Spe

^
'3. ,
'A ^T* T

spe^crs il grave incendio >

Smorbar Tardente foco ^ .>


Ove ogni lare , ognOccfRdi poco/


, S C E N A
XVIII.
Aflarot da VilUgrima e dttto
Aji. occafione a mio favor appreftl
Cavalier parmi alquanto
Che
turbine improvfo , agita torba
Di caufa rilevante )
11 lucido leren del tuo fembianto.
Dimmi per cortcfia
Quale il tuo nome i
Cri. E che ti vai fapere
Dun infelice e fotfennato il nome
Afl, Potr Covarti anehio , fe" cu confidi
1^. Mi fon > queUinfeltce Cclidoro .
Aji. Celidoro fet forf } ^
Ctl. A
punto io fobo
Aji. Quanto mi fpiace al certo e quante c rane
Del crudo Oronte contro te sordiro
* Egli qual angue infellonito e crudo
Contro te dimoftrofli , troppo parmi
Orgogliofo f e fuperbo
Giura di vendicare
E groltraggi, e la morte
DLStelltdaura y e contro.t sVdIrt
lo il viddi I ed io Tintcfi, ,

Ed ancor, 'die eunuco ...


Mi lia teco far , Tempre Sn aggfuto
Vendica or or fe puoi .r

'Dun fuperbo fellon , gli fdegni


Ce/. E dove * trovar poffo >
A fodiffar limpegno
Quelli y che contro me freme di fdegno {
Non troppo lungi y .q^fe ricorri in fretta
Farai dun tradicr , la tua*. vendetta
Non puf ^ieve gipria ,

Chegli dalla ^ua. mano


Da 'tua viitrice fpada .

'
Scmivlro , e ddleaec'4 terra ' ei ca^;
Impropri numi fleffi
' .
\^V
M-

by Google
, , . .

SECONDO; 7,
Alle tStcorle tue , per tuo confuolo
PorttR le palme. , e laflicarc il iuoio
O/, Vado far pur Tempre
Preflb te crudOronte ignudo fpirtOt
da quello ^to brando
Prorerai i tuo difpetto '
^

Effer la furia mia furia dAletto


jiji. Vanne malnato , inciampa
A pi Ipietaca forte
Vi pur fovvente ad incontrar la morte :

Non tabbandona mai


11 pi forte guerrier , chabbia TaTerno
'
Non h maggior Campione . .

Il Regnante dcHOrco :
Quanto pu quanto vale il braccio mio
Sallo la terra* il Ciel * glAngeli e Dio.''
Quanto f, -quanto oprai, traili daUetra'

La teraa parte alla (Iellata mole


Scemai glAngeli al Cicl , la luce al Sole*
chi far che polTa
Alla poifanza ma reffler laido l
Homo mortai che viva
Nh forza tal , chai mio potere arriva
quel Bruno fuperbo
Forf non temer gli fdeghi miei
Sar leco mefchin , novello Alcide
Contro on Anteo^., che pur ricade e forge
Cadi , riforgi , al fine
yederai , fcoprirai le tue rovine.
S C E, N A
XIX.
Selva.
Stelldaura /opra un fcoglh , r in bar ,

Ed quante fciaure
In vita mi prefervi iniqua forte
Solo farmi foffrlr pene di morte.
- Airorridi fragori ^

Dellelemento infido ,

Gela il cor , pav lalma , e rretnan loffa


Temo del mar nemico , urta , e percofla
Chi chiamer in aggluto
Chi mi foccorre Cieli , '
.
*

MIft-
.

T4 a T T O
Mifcra unt pew V .

Soc^orrtteml voi Orche, e Sa(eae


'

Ah die per mia fvetnura *

Freiiir <iira , e di tegno


ZricoTie e Glanco io veg^o
E col tridcRte infellonito ,>c crudo
Dalle Wi profonde
L*algof Duce , i rovcichlar gi io)dc .
'

'' Ah mia fi tal rovina


Quafico forte crudele, empio dlliflO
pi fpiecati difaftri
'-
Cumuli a* danni miei
Quefti sono i crionf , archi , e crofei t
Ma qual da lungi io feorgo
Naviglio che per me n*oifre<la forte
Forf fatti pietofi
Neccunno, e Nereo ( metti d l/area
Ip algofo fetier , porgono il varco { <'
Ecco gi mincammq
d al Corda dement
Conter, le mie pene ad una, ad una
Se non mi pi crudel , cieca fortuna
E ohligaiido i martiri
Difcacciando i cordogli
Spero trovi queft'dnu
.Lungi dal porto , al mar fereno , e calma .

S C .E N A
XX.

Bruni , i Landsm, .
Br. V che reggi i tua porta
Dalleterea maggoo , tutto il creato.
T che fai corooau
.t 4 Di mattitrni albori ,
:

Sorger la vagha aurora


DaliQn'efue , a ferenare U polo ; ^
Tu mi rifehiara incant, ,

Chio v le colpe mie , lavar col pianto;


JC>ajt. T che fmaiti di ftelle
'
.

Il Cielo, e fai ch gara.


. . Corrano ifioci lartrcare il fuolo
Tu reggi querta fa Ima
T fi ch i. tuoi chiarore goda quedalma.
t .
*
. iV. Io

Digitized by Googic
. . .

S E C OND Oi 75
Sr. lo che tra qu*ft rfi
L,lo tra gralpeftri tnonct. . ...
Sr. Inplorer perdono , -
. ^
La*. Spero eura atta.

Br. In te certo condo . .


Lh. In te fpero nio Dio

Br E gioire . ,

tan. E goder quanchai



reato .

Br. Piet .

lam. Mifericordia Al nk> |>0ltO


Stanze pi che felici

Alberghi amaci , e cari


. O quanto io voi refpiro *

O quanto godo in voi i .

Se ficee cori care


Se coti care fiete
Qui deftinomnoi il Cielo
'' qui mi chiama un Dio
^ A pianger i mie colpe
A lacrimar ioffefe .
, B fpero intanto ,
Br. Strugger lalma in fofpir ...>
Stemprarmi in pianto .
.
. . SCENA
Afmod. ^Eremit , e poi Am-g*9
XXI.
^

da Pellegrino , e dotti
4f****\\ Pur ti giungo , e penfi
Infelice fellone
,
Scampar dalle mie reti > ecco la tela .

Ordita , bella invero


Occafion mi sapprefta
E fpero con tuo aggiuto
A te portare i mici trionfi Fiuto
Non teme incontri , ov in favore il CWo
Afm,\ reverifeo
, cara e amata coppia .
Br, E a te buon Vecchio , fia propizio il Cielo,
^w.Nome che prefagifee i miei gran danni a,
/ Ma come foli in quefie
Orride balze , e folitari orrori
lo vi ritrovo appunto '

Forf per mia fortuna *


.% B pian-
4 *

Digitized by Google
. .

fB
E
ATTO
pianger con voi , e lagrmar dcfio ;
pcniceoce lo ver .
^.L.Ricorri a Dio .(
/f/i.Nome orrendo per me } ma pria bifogaa
Saper che glaroai porno
Lopre oiorcali riftorare i danni
^l/*Non fai che fi ricerca
AUuom predeftinatc^
La grazia temporale ,< e final gloria i
/(/m.Mz non ver che Dio ,

nelTuno.
Ripr.obafl'e
^legtNiuno meglio di te lo pu fapere
Quanti reprobi fon nel crudo averno;
jIfm.O me confufo fuperaco Inferno .
Ma fe quelli dichiara X
Voler tutti mortali, efierno falvf, ;
Se tal dottrina i vera
Dunque niun giamai , far che pera '

^g.Vuole tutti far falvi , i quai fon falvi i


Con volont di Dio antecedente
Ma non con volont , di confequente '

a(/.Refto pi che confufo.


Sr, Landovino nafcolta
Come faggio cofiui ,^difcioglie i dubj
Lav.Al ficuro ch dotto
idA Ma
dimmi perche vuole
^ all* eterne pene, altri alla gloria
Altri
Per t meriti iptte I
. .
^

A0ft4o che non fon condegne :


L* opere de mortali al bene eterno , '
Ma tutto ci proviene
Da liberalit, del Sommo bene ..

Sr. Stupifco a tal miftiere .


jtJ'. Io mi confondo ;

Dunque nulla ci giova


/ L operar meritorie .
vfvj.O bella confequenza
Ignorante , e non fai , chil gran Dio vuole
Che ninne entri in Cielo , con peccato
E previdde il rimedio a tanta colpa ,
E pw s grave errore
. i Pro-

4
Digitized by
SHCONDOi n
Propofe Ges Crifto Redentore:
4/^ Ah mio crudele inciampo ( or ti convinco
Da parte del falvando
Si ricerca alcun merto i
An^.Stolio che fei , cho detto
Che dalla fomma volenti divienr
Il dar dono ad alcun , fenaa alcun merco ,

Afcolca quel die* Io


Tutto il beh prncipal folo ;
Af- Sono ftordico al certo }
E rifpondimi a quello
Dubio 'che ti convince ;
Tu dunque fe n ammetti
Caufa della faluce , anche ne meno
Vi li ricerca a 'reprobi la caufa
. ^ Non merci dunque
peccacor 1 * inferno
il

Come Dio , dunque i. peccacor punifcc( '

Br. Che confequenza erronea ,


LaUj Aliai fallace . -

Ang.Mwt infame che fei i eh* il reprobare


Da parte dell oggetto, ha la fui caufa*
Af. Orae non s che dire .
Br, Rilponde troppo bene * --

Zan.E troppo arguto. ''

Af. E qual far la* caufa al reprobato i


Afig Ben lo fai tu , chegli 11 lhal peccato

Af, Son feoverto 5


Ma quella dannazione troppo ingiufta i

Ang. Anzi pur troppo buona -


Perche giufta
Non ti t rammenti che -
*

Prima tu fulli peccacor che Dio: >


Af. Cime confufd , e cu chi fer che canto ^
Rinovi i miei dolori , ecciti il pianto
* I >>
^ff^.Non mi conofei o llolco !
Br, Che ftrano avvenimento i
*

Iton.Qual portento ha quello *


Af, Forf quel mio nemico

Che all eterna maggione \ a folo a folo


Tralfi le flelle , e guerreggiai lo ftaolo
i

^;^.Siipcrbo e che rammenti .

Le tue vergogne quando Coo


. . .

Coft t0 tormento eterno


atto
Cadetti dU* Empireo al qupo ialerna .

Bruno non creder mai


A
fuo buggiardl detti-
Credi con fanto telo ^
.

Se a cuoi favor , fempre io favore il Cielo ,


*

Br. Q ial dobo far mia guida


Nel Cielo fol queft* alma mia confida
^a^.SefiuUa il bene oprar fuggi linganno
Del nemico infernal , del rio Sacanao .
E tu moftro d Abiflb

Palefati qual fe ,

Af. Non accrefeer tormenti , a danni miei


^tf^.Larva di flegetohte
Scopriti a tal cimento* n
^
Non' don'ar pi tormenti al mio tormento.
Br'i Soccorrimi tu' Cielo.
I iidtf.Aira mio Signore .

Br. A s fieri contratti i

Z.ea.A tal periglio , ,

a. Che peccacor fon* Io


Ang.Pi. voftro pr . qui dettinoRimi un Dio '

Br, Grazie a te .

Ldo.Grazie al Ciel

2 , Sempre in eterno

Attg. Parti .
A/. Fuggo , '
;
-

jiwg.Br.La. M* invio

AA Cado
Ctldoro
SCENA
all

t
inferno

e dopfo il ftnno affar/o


XXII.
d* m*
omhf , e imfazzijce .

oggiace a pena eterna


S Colui che d* ima valle in erto Monte
Erge Sfifeo (a[o , ognor pi greve
ad eterni Tuoi danni
Giamai fi fianca in rovinofi affaan
Ziaio che augel vorace
Del proprio cor Dudrtfce
Non h pena maggiore
Di quel tormento che cormenca amore. ,

Che d IlTvpn la ruota Pi <

. Digitizeby G;)OgI
. . ,

SECONDO. 7#
. Pi leggiera , e fugace
Gira ne mai, t mai da pace
pi fofire qiiefto cor turber force
Se son le pene mie peec di morte
Che Prometeo Irgaco
In pi* dare catene
Ha il duolo eterno , ad eternar le pene .
Tantalo che digiuno!
Siegua con pi leggiero onda fugace,
in fuggitivo fcherno
Dietro 1* efea bramata , al crudo inferno;
Son afpre pene vero.
Ma non fata maggiore
Il tormento dinferno , a quel dAmore.
Deh qual letargo opprime
Tn uno i (enfi miei
Conofeo , che mai ponno t

docchi baftanza ornai fcacciare il fondo


Madaggier , forf avr pofa , e quiete
fjnanima infelice, ' (<x)

Che fempre vive , intanto


Alle pene , i dolori , io preda, al pianto*
Che fanrafme , che larve ,
- Che tcrror , che fpavento ,
Qjieft prefaggio mio , ftrano portento
pifmaa non ci partire
Gcndolier dAcheronce , io colla guida r

Delle fide Colcrpbe


r Giunger alramo doro ^ ecco lh colto
E far facrificio a Dei
infernali,
E poi 'dalla Sibilla
Per le foci dAverno io fon guidato
Gi sapparecchia il varco , e gi la Nave
Tragitta Flegetonte .

Oh che machina eccelfa !


Oh che corre di ferro , alca e fuperb'a !
Vedi s quella Cima ^

La crudele Zefifone , che guarda


Lampio cortile*; gran palaggio invero
D*1 tartareo Regnante ; or io qui voglio

{i) Dorme TappArifee una fAUtafma, /,


9 A T t O

Reggia di pice , altare il foglio;
Anchfe taci e non occorre dirmi
Il Catalogo ornai de i Reggi Albani
lo qui non venni per fencir le ldi
Forf di Giulio Cefare , o (fAvufto
Lafciam! che fra tanto , facci dare
Al miferPalm uro fepoltura

E povero Diefebo
al
Facci curar le piaghe
Oh che tremendo fuorto
Qucft quei Can Trifauce
'
Olme falvati , falva
^

Gi fon fuori del Mondo


Ma veggio , o veder parrai
Trionfar vincitore in metro aU'armi
Ma qualarmi dicio , qual fuono afcolto!
Mifero , e dove fono , e di che parlo
' Stolto di che raggiono,
LafTo. di che fofpiro
Tra le furie damor parlo, e deliro,
A qual flato fon giunto
''Mifer come vaneggio
'

Privo di fentimento
Tra l'fmanie demoi* , raggiono al vento.
SCENA
Afatodeo da Donna
^ t Franentripfa .
XXIII.

Imme cornuta
(ciorca
1-^ Quanno maje fineranno
'
Li mal juor* >"** * averraggiq
ora de recietto
Un ,

Se da che so benuto a Ho paefe^


' Sempe la mia chianeta
"A dilluvio me
manna le defgruie^
aggiuto amici
4/?;a.Aggiuto
Soccorrete una Dama',
- Oim fono peruta . .

Freu.Che deje , che dejej


ah
ah
4/va.Ah , ^
,

Congiura , eongiura .

De i popoli lubelli

Contr9 dei i<>r padrone


. ~ . Sal*<
, , ., .

SECONDO.'
Salvami amico falva .
Ir

Fram.E a dove fono mmo ciiefte rebelle


Ca faccio falaria de carne e pelle .
Afm.lo far per giovarci * e fappi amico ,

Che al popolar tumulto,


Quei che provar la morte
Far mio figlio , il fratello , e mio conforte,
Piangi fratello piangi
Le mie dilfavventure
FrOM.Vh , uh , uh
Ma vofcia ncrofione mie fice
Afm.^oxo i ah : piangi piangi *

FrdM.Ghuj , ghuj ghuj ,

4/w.Son rafflitca Signora . .

/r^iM.Segnora fice vuje I i

Afm.Sfgnon s , di maraugurio io fono .

Fran-Ds maragurio ! arraffo fia


Me parco , no ne voglio fap cria
Afm.N ferma , dove laici una infelice .

Fran.Che bolica che faccia , ^


Aftn.Sihimi dona aggiuco
Ad una Principeffa , una Signora, '
i

Chincontrerai fortuna.
Fran.Di vero l e commo , commo ,

fm.Ttngo ed oro , ed argento ^

Per te , ci far ricco.


FrtfiC.Aviffe da dovero
De muti la mia fclorte
Ca a fino mmo
Auto non nce trovale
Che defgraz^e , che trivole , e che guaji. .

Diciteme nna cofa


Vuje veramente fice
Chella che lite ?
^ 0i.S certo fede mia, non
Diventerai felice , e confolato.
fei ingannato

Fran.E voleffe lo Cielo , ma io facq|o


Ch Napole le fdamm ,
Chi porta guardanfance
Chi v co lo manc,
Chi leva fantafiao , i

F hci-
., .

8 -Atto
Che)]avefte alia euro
n

CheU*auta a prertiiita mdda.y


vofca qua lujc tutta .faoncaota y
No faciflmo nuo quarcha nfalaca
Afm.Sc fugg da priraca
Per ifeampar ia morta ,

Da a facto
(coflofcluta .

Ratta volai , mi fon partita a un tratto


Frdv.Sorella mia non creo
Ca t finghe Segner cornmo dce.
yjm.Coms ! Dunque non credi f
Fr4.Mme pare , cka l'afpetco
Not ce lo domoftra
Ave nna facce deftrece
r.
Una vocca de ruofpo
Luocchic coflimo cefercola

La pelle cornano ciavola

Brutta che arraffo la pare,Oi^ diavola


E me dice ch*e>e fdamma. *
jifm.Sono afflitta del duolo
E parmi aver fempre nemici ai dorfo*
Fran.Gi Che ce fecotejano
Non vorria ncappare io Atra quarche liazo.
>t/i.Ferma non ci partire.
FfUt Ora vedite che locano
Co A femmena prefentofg
Sci 'mnarora de Chtf}8
Strecha.v<de Beno|lMK- tr
^/oi.Ferma il piede t*h dtto.
frae.Chi mme faccio croce,.
balordo che fai.
Frtfe.Ch nce ncappo
Che d^e che triemme {
4/rPavent^ de nemici . '
Frun.E va vattenne , e cerca ajuco e Dio

ji/m.Pih ; che n poffo .



Frart.O' che- brutta fantafna
.
Santo Antonio de lo Carmeno; *
^ffn,Vrb y fuggo ,-'ah (ventura ah rio tracollo.
Fran.V alla mal*Qra rumpeie lo cucilo.

SCE-

Digitinoci by Google
. . .

SECONDO.
SCENA XXIV.
Bruno , i Lnd^ * poi Efiaji ,

Sr,
^A Tc Kfiiar dell* lulgtoii $tr
Altitonante tersa
In t feiaprc
T ari foceoTii i gvedo otpiuja nftdQ
Xea.T ch miniiBO iilanM
Quanto hi di vago ij Mai* 4 CtTNi U
Vedi , (once)pl 9 mif
T maita mio Dio
Acci non refti biMta i
T fi cht l'alma fnUi R< gRngs A porto.
Br. T mi dai fpirfo ,e vilt
Ean.Dz re coilinta Impetro.
Br. Acci refifter poffa .

ZidM.Per debellar ringanno


Br, Del nemic infernale.
Lan.Dtl rio SaraMO
Br. T fonte dogni bene , te rieprro
Lafprezze abbraccio ogiil diletto abborto.
Io non temo t rtgori
In quelle rupi alpeftri
'
E faffol deferti ; | non mi cero
Patir tante brame
'
^

Soffrir volentieri , e fete , e fame ,


Sete via pi crudele acerba e dura
T patiii J qual k
Mio Facitor , mio Redentore , e Di9<
Da t fono glimpulfi ,
Libero non. dipende
Da me il voler , m come p* sagXAda .

T fpira , tu che mov


In piauAri doro , il Sole ^ . ^

Adorno di piropi e di fp leiidpri


Le redini del Ciel, tirano ! cqri. ( p4 f*l <#<?/*
Angelo canta in Aria . w/ mtntro canta ^

apfarfce una fonte.


Alma bella , alma felice
Godi il bD chil Ciel predice.
Un fol fguardo ed n fol rifu
Far s che tuoi tormenti

F Silo

Digitized by Google
. . .

84* A T T O
Sian dilluv; di concenti
Col s nel Paradifo
L4.Caro Maeftro anima al Ciel gradita
Proftato alle tut piante
Bacer iorme tue facrace e fante .
Br come qui mi trovo previdenza
Di liberalit fomma , e divina
In queftarido fuolo
Sgorghi fonti pi chiari i mio confuolo

T novello Mos
Dalle pietre infeconde
Sgorgar fai lacque allalme fitibonde .
T fonte dacqua viva }
Alma che fpera in te giainai n privo
Mio Facitor fupremo .

Z>ae*Mio Redentore eterno.


Br, T meta a miei deliri
l^anJX dogni mio penfier berfaglio fei
Sr. Alma chai Ciel ricorre.
> 4 if.Alra.chin Dio confida. >

Br, Trova pronto il rimedio. , ^


Lm Avr rotto laggiuto. ^

Br,0 quanto fei benegfo.


\ |

^Quaoco clemente fei.


Br, Verfo me.
aatVerfo noi
%. Indegni peccatori , e fervi tuoi.
Sr, T dalleterei giri. !

4 M.T da cerchi beaci.


Br, Che dai legge. -I

Laa.Chimperi. 1

Sr. A i moftri pi crude l del tetro averflo.


Latt.A* i feroci mattin del crudo inferno.
Br- Guida quefta mia mente.
Reggi queftalma mia.
Br. E qual Ercole invitto.
Ban.E qual novello Alcide.
Br. Contro Terneo ferpente. ^

irtw.Contro l'Hidra infernale. .


' l

a. T f 5 chio riporti.
r. Se oudrifei il mo core.
Z.a.Se I

Digitized by Googl
.

SECONDO.
Lan.Se dai forza queftalma.
8|,

Br. Al cimento
Ldff.Allagon
SCENA
i. Vittoria e palma

Citt .
XXV.
:

Orante fola.

C h'io non ti fegua crudot ^


Dal tuo petto infedele
drappi

Barbaro traditore,
Al cor fa vita , ed alla vita il core.
Chio non freni il mio duolo
E un angofciofo vivere infelice ,
Non fperar chio non fgorghi a danni tuoi
Qual fiero bafilifco
Dallaffannato feno
Pedifero malor , tofco e veleno .
Petto che fangue verfa
H il balfamo dellerbe* , io fpero aita
Allora pi funeda,
Chl tuo dame infedel la vita arreda *
Qual Atropo crudele
*
Nel fior dell'anni tuoi
Nel maturar di mille cuoi penfieri
Far che redi abforto
Semivivo e languente.
Privo dognt confuolo

SCENA
Intrifo al proprio fangue ^ e defo

Deimira , e detto
XXVI.
.
al fuolo.'^

Del, U
" Cco nuovo Eritropio-
Mi raggiro dintorno al mio bel Sole;
Oronte idolo mio,
Centro de miei deliri , { da fe.
'
,

Meta dogni mio fin , unico amore


Aconfacro , e fenfi , e vita , e core
te
Or, Ecco colei che gravemente abborro .
Per mio crudel martoro .
pel. Qned colui per cui languifco , e moro

Or. Sorte , e ancor si crudele .


Del, Fortuna ancor pietcfa .
Or, ConcrafU un difperato.
'
.. E J

Digitized by Googlc
, , , .

15 A t T d
Del. Soccorri unioflric
Or. Mi parco ,
D//. M*aVtH:illo
II Ciei tl guidi Orontt;
Or, 11 Ciel Tempre rldele
provai nelle mie peni mie querele ;
iW. Non trar si collo il pfefe
f amacor cu lei , abbi ^CM(e
Duna mifera amance
Quanco irfedel tli , M Ibn'io coftlntl*
Or. Deimira , a dirti il vero
Con tuoi mcfti accenti

Rinovi a miei dolor , pwie e triMml


Keftane con cua'pace.
Ma n ferma o mio , bene il pie Rkface.
Or* Non polTo i
Del- E chi ce l vieci f
Or. Lo sdtiib I miei pVfifleri Icbulera.
Del. Eh via . .

Or. Molto nojoll' isirmi


.- Se^fperi trovar pace in metao UarmS*
Del, Vanne barbaro ^ca
'
MUro dnminir td tballeclvfti *
'

Nelle fpume dEgno ItrO veleno


'
Da' qual Ircana Tigre
Imparafti o crudel , ranca fyretzi i
Qual portento maggiore
Raccoglie ErinAincot
Afpide pi crudele
Non ha di ce la Libia
E Tnoh a Citow appena
Moftro maggior , neHAfricina Aradt .
10 ci Aeguo , >16 tadclt) ?
E re fegdendo, ed Ktoraoito moro ;
Tu ronof mio con^'enfi
Con -dtiufati , e Urani ^ . .

Modi t < mifura


11 tuo core al mio mil ^ via pi *iadaMt
Ma so mio ben , mia Wc<
Sar nellamor cuo% Venco In
quanco pi (cacci
, Quanco

* Digmzod by Google
. . . . .

SECONDO.
QuantQpi il mio fmt>i|flc hi ca in orrore.
r

Tanto Via pi per ce , Upue il mio core .


Ti feguir piecofa*
Tadorer collante ,

Quanto ritrofo lei , t! foco amante .

SCENA ULTIMA.
Bfuno , t handovino Ji pofano a dormire f
e le

furie Ji mutane in Leoni ruggenti , Angele


'

f due Arpe firafeinano le Furie ,


e traboccano , Angele per volo ,
Br. Ifilltoli paci?
1^
Lan,^ OlcuriiTitne Iclve p
Br. O morti alpc/lri , o duri.
Lan.Ah che sanuiiarca il Cielo
Bri Ah chil del datra nube omai' l copre;
LflW.Pcnfo chaltro non sode in guefli bofchi
Br. Scimo al ro non l. /ente io quelle felve .
Lan.Che crucciare di fere ,
X. Urli di belve ,
Ma gi le fiasche membra ,
Ma gi gli feofi frali . .

'

Minvitano al ripofo, \

Mi richiamaiMO *1 fotuie . j
^ \
Madaggjo.,
Ed io maSdo*
Su di quelli cefpugli
Sotto quelli roveti. . ^

Avr per piume i faflr.


Ho per molle giuncial lolp iifia pleura . {e)
,
Br. Mio Dio ,
mio Redentive
Da fpirco allalma ia rpv/b al coxe
Che tremendi ruggiti !
Lds.Chs fremici fon quelli !

Br. Non taccerrir fa core


fjpcra '0 Lindovino
.
Nellaggiuco del del Santo ^ e Divino. ,

LanAn quel Tempre fpexio .


Br. TudellEterno Padre , ^nico piglio
Salvaci a tal cimento , a tal periglio .
Ang Non teme di rovine ,
- - F 4 Ch.
(a) ^
pofane 4 dormire efeonfi due Lteni
. . . .. ..

U A T T O
Ch Armato di virt fante ,
e divine :

Br, O fervido desio .


Lan,0 facrofanto Zelo .

Br. Chi mi fovvien .


Lan.Ch mi foccorre .
Attg.U Cielo {Angto fcend
Furie del tetro ablffo
'
Partite rofto , e fiafi voftro albergo
LEtiopia dellombre , (^/copron* i

Afm.^h mal inciampo .

Aft. Ah difpietata forte .

, e come giungi
/(/i/j.Spirituccio di luce
In opportuno a raddoppiar miei danni l
t. O
gran bont d*un Dio.
Afw.Aft.O crudelt fe il mio penfier faUio .

pi , tacete o larve .

DellEtebo pi cupo, itene a un tratto


*

Al Regno dellOblio , dove per fempre


Confinate gi fofte
Afw.khi perche mi rammenti , ^ ^
raddoppiar pi pene a miei tormenti
Non
"^^.Taci malnata beftia , e ti rinferra
Con. tuo tormento eterno
'

NeUafile pi infaufto al crudo inferno


Br. O
prodiggi del Giel , troppo ftupendi
Lan.O grazie troppo grandi . ^
^yw.Che pretendi ?;
Aft. Che cerchi ?
.

Afm.M conflittofi fcorge

Aji.Al duello fi fcopre . . ^


Afm.Se vale il mo poter. i.Vedrai collopie.


Br. O fpavento
Lan.O terrore .

ylw^.Moftri del tetro Averno


Rinferratevi al centro, ove implumafie
Baldanfofe le penne
E qualIcari audaci

Quanto via pi fuperbi


Inalzafte le piume ,' - -

'
Tanto precipitofi , ite al tracollo . .

Hanno per meta e fine


, - I voli

Digitized by Coogli
, .

i\
SECONDO.
I voli pi troppalti ,
afprc rovine
l9

^/m.Dth n pi rammentar le mie cadute,*


,

Che ben fai , che fconvolfi , e tirai meco


Sotto lombre di Zelo
La terza parte , alla Mafgion del Cielo
Guerreggiai pugnai feco , e ne vedeft
'
Un tempo ( ah ria fveniura
Quanto f ,
quanto opr la mia bravura

jfff^.Stolro ,
e di che ti preggi !
^
Forf quando volefti in Campidoglio
NeUEterea Maggione , alzare il foglio
AITor quando in un tratto ^ .

'
Guerreggiando ancor io ^ ^ ,

CrsUlaft daHEmpiro , al cieco oblio ?


jiyht.Che perci ?

Aff, Che vuoi dir ? .


*
.dw^.N minTendete?!
Cadeftf o fieri moftri
In tormentoli lai.* '. / . .

Aftn.^on v partir,
z. Non partir giama.'
Br. Aiutami Signor .i
'
C.a. Soccorro o Cielo;: .
;

'
Aftg.Forfe pretenderete ^

Menar trionfi, e racquiftar le glorie.


A/t. Ah fiera rimembranza
Ah rio cordoglio.
Atr^.E voi fervi fedeli
Non lafciate fedurvi n*
-

Dali*ofie infidiator di voftra pace*, .

Roma Roma vi chiama


Ivi Urbano vattende , ivi vinvita
Ite , e godrere al Ciel ,
gloria infinita ;

Br, Che favori Ceiefti I


Lan.O che grazie inhnite J - <

i?r.//<iM.Feliciflimo avvifo .

A/tn.Aft.lffit^o annuncio . <

Br, Grazie a te mio Signor bontade* etcrBa i


L/m.Gloric a te mio Fattore.
Atig.E voi larve dabilTo
Itene aUorcq , ov di pianto albergo ;
' '
^ Moftxl
. . .

f A t ^ O
Moftr i. del cmdo inferno
Scrafeinacc coftoro al cupo inferno ;
if/M.Ahi dolore. fiUte Aiffie eftouo
'
, t
Aft, Ahi tormento ; le due^
Br, O
che grato gioire , (furie .
'
Sr,h*-0 che contento.
.^f/n.Pa rtir beftemmiando
Maledfe per femprc
S.Zi.^n.Benisdir per fempre
Il Giudice fufemo..
4/m.4/f.PeTdir /
^
B.LA^Jlr^ct un Dio
Tnf/.Sempre in eterno - )

Ffm dell'Atte Setenio i

ATTO TjiRZO.
SCENA PRIMA.
* -
. *

Urbano in Treno Pentififie , r Cruna ;

,Si difcordi parer vertono appunto t'


Gi languifce .ia fede*
'
Vacillante miriamo. '
.

la Chiefa , ed il TroiM . c a qaal partito


Appigliarci dobbiam . ftiain iofpefi ; .
Noi chancor Conofcendo
Quanto adorna il tuo nierto, e quanta fia,
Che in te concorre Ringoiar viroude
Per urgente bifogno . abbiem crafeiefll
'

Efprcflt Ambafciadori .c
'' -

Con lettere Apoftoliche . che quanto


Prima , tu fuffi'in Roma . ove devendo

Congregare Conci; generali

riformare alcuni indotti abtifi .

Da MiniAi concrar; ' ' .

A Cattolica Eede^ giucttcammo'


Effer tu atto , e (ingoiar Soggetto - .

A riparar ca danni . e aUe cue'^'tiiafii


' '
Sian


Digitinoci by Google
. , ,

Sfall
ter
meffe roccorft
Z O*
inifortaiit
,
fi.

Di Chiefi Santa * e si Sawa Fadec


Evirare i perigli
Su gli futuri, c sanerai corfigU
Ecco a* tuoi fanti ficdi
Riverente mincbifi
Sanriflimo Fattore ^ e v fce fappia *
Chio giamai ho interpofto* akra dimora
Ma roto , d in n tratto
Letta a pena la Jetcena ApoftoKca
E fegu volentieri ogni comando *
Or pien K rivefenaa
Per efefoire , il fervido ^efo
Eccomi ad i^bedirj, pnonto fon'loi;
UnfyBruno in te ripogniamo .
Ogni nottro I^minio , itoUta ^eme ;
Tu glaffar . della Chirfa
Che vedi quali naufraga a ibnmiorfa ^
Tu qual fcakro Mocdiiery ^aardai Ferigli}
<]iial Piloea aasorra
Alle beraEcfbe ttaeiy guidala in porto
Vacillarne., e infiaochica
La veggiam quali Einxa
Duopo t che tu riduca
Ne i futuri ongrefit , a fede tanta ,

Al priftino' vigor ^ la Chefa Santa



Dovendoli alla fina
Con fervido delio , con santo Aanore
Ad uno ovile folo , un fol PaAora
Sr, Quanto da me dipende
Tutto mera foglia..
Quel ch buono, dal Ciel , da Die deriva
Ogni graaia ogni bene, <

Son rivi di quel fonte indcficiaate


Dal cui fommo voler .tutto ptrcieciie ^
Son raggi di quel Sol , d* Sok eterno
Egli con Tuoi ^Iplendori
Spini le oittre memi , move i *eoti .
Urb. Voi di nollra famegUa , in coi la cura
,
d il maneggio iid di noftra cafa
> Condimt* >al ^alaaao , cd afiEachate
Pa-
, . .

j Af; T T o
Decenti appartamenti , a Bruno in canto
Darem principio aHopre rilevanti
Per faluce deiralme
E fperandomo in Dio
Egli ci aggiuta a conculcar Toblio
*
.

lr, Dio far folo quello , ^ .

Clic a quefta mencf inferma


Dar fopa
baftante .
A
confutar dinfidiatori , il< feme
'

Di buggtarda dottrina
Dal Ciel fpero oggi aggiuto'
A
favor delia Chiefa* e che |1 nemico
Refti coafufo un d , retti abattuto .
Vrh. Andiamo o Bruno , intanto , -
Mentre cUi dal camino , e ttanco e laflfo
Bifogna radaggiarfi , accioche poi
Con pi maturo fenno ^
Con mente pi fincera
Allodar legge pi ftabile , c vera 2
Sr, Sar ne cenni tuoi Tempre uniforme *
^
E fpero in Dio , in cui fidare io foglio
Dal Nemico infernal batter lorgoglio

SCENA Citt . -
li.

da pazzo .
ttloro
Cco io giungo appunto
E Fermati o traditore.
Ove fuggi f ove vai y barbaro ^tita
Che 'me Tempre in appretto
Avrai con voglie pronte
perfido traditor sleale Oronce
V con forze fuperbe
Imporporar col fangue i fiori e lerbe .

H gi veloce iti piede


Pi del Trojan Doloae ,


E con tromba Dircea
Quel Capitan Spartano
Spaventer , fcompigliei I Mifen}
.
.

, .
Mirate ttravaganza
A prieghi di Glafone
Fece ringipvenife EfgfieJ

... Far

Digitized by Google
. .

. Far
TERZO*
fofto ch'efali
9|
. ,
Lo fpirro Anteo, chV piedi mie! ricada.'
con invitta mano
Veda quanto prevale il fierFebano
Superbo Gerione e 'con ere capi
Vuoi tu contender meco
Con un fer Briareo di cento braccia
Ti mancano le forze ,
Vedi vigpr che langue
il

Hor cadi a piedi miei vttima efangae


Mtfero , e qual 4i veggio in un fol colpo
Privato di tre capi I
Cos difteso al fuolo*^
Ben meritar (i vide
Chi vuol far guerra, e coa^r^fiare Alcide
Ma lo dallaltra parte
Sul cadavere efangue .4.

Vedendolo feonftto, ,
-

Lacrimer qual animai dEgitto


Mifero ,
e di. che parlo
Infelice ove fono
Scolto di che difeorro ,

Sh in odio il viver. mio me flelTo aborro.


Dateli per pietade
Cielo , deilino, forte

A un mfer infelice almea la morte


'
Stellidaura mia luce
Seguifti tu deir infelice Tisbe '
.

Le fue miferie e lafpre fue feiagure ;


Ma io con dura forte
Piramo fventurato , hor cado a morte ,
Ma fe morto fonIo
Come ragiono o Ciel ditemi oh Dio .
S s che morto fon , f fono un. ombra
Un fcheretro Infelice
j

Chin apparir difgombra,
Son fantafma,fon larva, un fplettro unombra.
Un (pirico incoftante
Son cadavere vivo , un ombra creante.
Ecco mi cangio in Febo , c dietro Dafne
Calcher le j(ue piante-
. Per

DIgitized by Google
.

#4 A T T ^ O '
Per abbracciar la ftifitva Aaiuc*
nia bella
|irina 11 corlb
Torna indietro o mia vka>
Berma ferma o mia fpeme
Ma tu lorda qtul alpe
Non odi il mio ianeM
CbTo fpaifo fol le mie querele 1 vento;
B le Napee qui (elo
Danno orecchio al mio piaaaoiodono il duolo.
Ah che ci giunfi al fise
Ecco e*abhracci e ti ribKo e cara
Tamai , m* abbandoaafti
Ti feguii , mi fuggi
Tadorai mi lafciafti io abbaodoeo,
d or bench crudeit
Ti cambtafti in alloro,. ( adoro .
Stringo un tronco amo un tronco* un tronco
Ove trascorro ahi U0d '

Mifero Celidoro!
Sis con miei (ofpir,col pianto mio

Far per troppo amare


Mutolo il vento , e fofpirold U mare
Giache per. mio cormeato
Bacio lariat amo lombra , e ftingo il Vento.
SCENA D Notte
lU.

Franeatr/^^a cumbatt di dentri .

A Uno
Cane marranchine
contro de tante
Noo nfe mova nnefciuno, >

Ca mio v*acddo a tutte,


Rcpara fio mandritto
Vecco fio mandeverfo
Pigliate fta fioccata,
Vi fe te pare bona fta naalata ;
T ,
piglia , tupp tappe
Tappete nauto tupp,
rQhimc s muorro ajuto
Corrile amicc micje gi s feruto;
lo non veo nefciuno , ne me lento
Dolute a quarche parte:
Nag-

Digitized by Google
.
Tr.

TERZO.
Naggo niente gnoro fu li paura
$f;

Che mai* fece ved raommene armate,


Pe chefto maggio le vrache bagnate
Songo commo no cololTo
So no piczzo d'anchione , e ayarigi^g
Paura de quarch*uno ;
Mmo befogna fare anemo
Mme mectcraggio npianta
Sto pedo ritto nnaoce
A dietro Ho finiftro
Sta sferrecchia alla mano, e caEeeoro,
Ca quanno fencarranno
Lo nommo mio , fc cacano defotco
boglio fa fracalTo
Nubvo Rog^iero s , nuovo Gndtffo,
S C,.E N A IV. .

Orante , e detta,
T> Enfi eh* Io non ci giunga
Infame Celidoro,
Ove corri , ove vai
Barbaro empio fellone,
Voglio or ora involarti
Con pi ferino (degno , alj^o ^rancore
Lalma alla vita , ed alla vita il core
Tt. Ah fio Caronte mmto
Previta de vofeia mme perdonate
Non parlava eco buje v

Or, Chio ritardi lcffefe


Ed un Barbaro feita
Permetter , che ne rimila in vira f

N no , fapr fmorzar gliacendj miei


E dEgitto qual angue
Spenger la mia fece , un mar di fanguc .
Tr, No ve nsorfate tanto , ;

Vofeia . . mmo . . lo . . chello


Gnorn . . quanno
fi.,
Jeva .. no , . manco raallecordo
,
Me
Me
tremmo commo a junco
mbroglio de paura i
^

.

Veccome comiha nafeno '


.

Vofeia , faccia che buole


V . . ,
Or.Tu

DIgitized by Google
,
- 17 --

i6 A T T O
Or. Tu che c on moz^i accenti
Or parli , or caci , ed ora afFermi i or menci
Di che ragioni o ftolco

Fr. E
ca vofcia che ammazza, (quarta, e mpeflne,
Deciteme na cosa ; lo che nce corpo
Che mme volite accidere i
Or. Vo con altri , e non ceco
Smorzar griacend} miei , chafcondo al core
Slogar la rabbia mia , lafpro rancore.
Fr Pe che ftaje nzorfato
Cca patifce lo ramale darraggtaco.
Or. Avr forza che badi
Daccoppiare alla fine
A
SCENA
cacadrofe fue ,

Afmodeo da Mago
le fue rovine

,
V.
e detti
i

D E1 penfer,bel concetto a punto io giungo


Si come zona , e cerchi /
Milurar non rralafcio ali alte sfere

con nuovo Aftrolabio


Altezza ed Orizonte
Tropici , poli
Minuti gradi e paralelli io (copro.
,

Or. Qual che preflb noi sinyia


(ia coftui ,

Alle maniere abito , al fembianct


all .
^
Foraftiero rafTembra .

Fr, E negromante . j

Af, Vera Cofmograha, minfegna ancora,


dai baffo Emisfero quanto gira
La fua circonferenza , e quanto tiene'
leghe , e miglia , c dadj .

piedi , e palli , e palmi >

Col mio faggio parer, tutti mifuro ,

Fr O poeta quanto fape


Chifto farri grammateco,
Che mefura la terra ; . .

. Irto po nnovenare ,

Se chelleta
foITe la fia

( Gommo fe dice ) biva .


Or Quelli che gran talenti
Moftra pu raddolcire i miei tormenti .

Buon

4 Digilized by Googl
, . ,


T E R Z O. 91
y Buon uom dove crafcorr ?

4A Ad ificoncrare amici. '


'

Or. Ecco me fteffo


A
tuo pr : per tuo aggiuco .

Or palme afFafcio , al mio Regnante, a Pluco,*


Anzi potr ben* Io
Mitigar lafpro duolo
Cambiar le tue amarezze, in tuo confolo.
Fr, Chifto varva dannicchio
,
'

Sape buono pe cierto . *


Or. E come puoi giamai
Tu raddolcire a pieno ,

Il cofco che racchiudo , entro il mio feno.


Amico, con tal nome , or Io t appello i
Leggo nella tua fronte
Loche ft nel tuor cuor , che s taffligg ;
Mada bando al dolor , fuga ogni naja ,
Ch*lo deiramaca , e vaga Scelldaura
Ti giuro , e ti prometto
Unire il tuo core al fuo affetto ;
Or. Ome contento , o me felice a pieno ,
Sunii il mio core ai fuo fen..
Fr. Tiene mente ca chefto
Sarr da dovcro nigro Manto
jijl Quello qui in terra ove tu hlf il guardo
Eun cerchio , che formato , e poi dtvifo
In venti due porzion , ma tutte uguali
Di quefte leva via folo una parte,
E divtfando lo che reit in tre, v
.Naverai da caduna fette part,

Ch il diametro a punto
Secondo noi Geometri ^ ,

Per proporeion di tripla fefqui Ceteima .*

Hor egli gi formato , . ,

Volgo, rivolgo", e miro


DallOrto , nciroccafo
D Oftro , a Settentrione j
Fr Chifto nciarma li viente . ,

yl/. E con quella mia verga


Battendo il duro fuolo '
,

Tre volte , e dir al fine ,

-G
Ac-

Digitized by Googic
.

.
''
A T T O *
Acci punto non errt

Scatenatevi o furie , aprici o tcrrp


E
Voi moftri dell* crebo profondo
Ufcitc in campo a campeggiare .il- Motido
Tr, Provita de vfcia
Non facice fte cofc% ^ .

Or. Taci non pi balordo , . .

Af. Bifogna aver tuo occhio


Animo generofo | e cor che foffra
fr* No ne credite niente {tfctnr mtfiri
Mmo
me ne vao mbruodo de paura .
Af. Taci non pi malnato {efeono fi mofiri
Fr, No pepetejo chi (e fuccedon tuo
*
Chino varva dannicchio {fulminiti ttmftjl

Fece lo ncantarifmo
^'O Gefufld , e che veo
Cca veo lo Zieferno , arraffo ha . ,

Af, O
nome per me Tempre
Orribile , e tremendo . ^ .

Or Che motivo ha quello


Che fulmini t che tuoni ^
Veggio a miei danni congiuriti in uno
-, Per mio dolore eterno
Terra aria acqua, fuoco cielo, e inferno.
Af. Core core Afmodeo
" '

*
Torna a feguir la preda e fpera inciampa
Nelle mie reti al fine
Congiuro a danni Tuoi nove rovine
..SCENA Sala Reggia.

VI.
p. ^ ^
Rugiero , 0 onJtgliero J, e JJ,

V oi miei diletti
Che meco

folle alle vittorie


e cari

ohuRe .


e di palme
dt glorie

A
pi nobili imprefe
Giungelle Tempre , ove Turgeoai U chicfe ;
f ^
Voi di valore t grido
. Folle ancor meco uguali ed ora duopo
.
Cha pi duri contraili^

^ In pi forte contefa
r ; Render Capua fogget:a Avcrfa accefa.'*

'

Quei*9 >
, -
-C . -,0 *

t
Digitized by^oogle
. ,

T_ _
E Rf>Z o
.4

Quei che contro di noi larme rivolfe


Forf pretefe , e di fofiPrir alfedio
*
Schifar di molce !ndie .

Schernire i rifchi , e far p<Ha di fiioco


Delle noftre forciinc / > ![.< *

^

Sia tra 1 oftc nemica
Se pretende schernire aree con arte
Delle noftre raggioni arbitro un Marte
Prima cheli campeggia
'
-
Altri di cefo filo

Le campagne mifufa^ ^
M \
'
Altri difenda la terra
i-r. A'
Altri inalza t ripari
;
Altri gira' dintorn- ampi folfati V^ u
Acci punto non'fia; ' ,
^-1
^ .

Scampo o riparo alcuno .'

Ogni mole fuperba


Alza le fue rovine, -

Crolli' gn'altotedifici^
Cadano i bforltf e
^
'
v *

Al frif^dellr^roiiibe , al fof dell'arnii

Scoprite.^" vftri icHfi o miei fedeli . ,

'
07tfJ Te 'd* ogni mert eredjcH ' ''

^ teme lIndo , e. ne paventa il moro'


E
Non , s ricca doro j.
" '
f.

Zania>ra%' Ava , Carbonai *1


'
>

E viTtamaftti* Griffa
'

D argent Cina , .o Zelin^di perle


^
, .

Quanto tu npbil germe r


Vero- tralcio dErm^V
Dincliti femidi V ", - '

Quanto riporti tu plme^^ '.c troml > i


'
Dir pur taggrada"
fe
Chognuno a piedi tuoit^ sinchip c ctdt.

CcnfJl. Ne^l^d^ Eoi tifona/^.;;^^ >


^
Iltuo preggip il yaloif^t^Sf^coroia
"
Vcrran da piu Min." 'V!i >
-


Angoli della.
gente vagabonda t

di Patria,' e :dl fede


' / .di^i
di^i inailo
^
Ogni vlriB guwriera
it -


. "'N

DIgitized by Coogle
i
,

A ^ T T o .

Ne maggiori perigli ,

Avr propizia forte,



Ch a cimenci maggior i fempre pi force ;

Proveranno infelici
E col ferro , e col fangue , e con il foco i

Che nulla giover forza o riparo


E vederanno a un tracco .

Spogliaci di difefa anche le mura


Ne contro noi verranno
Legni firanierl a riftorare
'
il danno .

Abbian con egual forte


Ncirincendio commun , commun la morte .

il voflro dir , fagacc e accorto


iLttg.
^ Lodo >1 fervido core.
Che ne i maggior perigli
l>imagnanimo ardir punto non perde ,

Di fua virt nazta napprovo i detti ;


,

Si prendano le faci ,
E fovraRi a laro il foco , e noi fra canto
Co ufberghi- di bravura
Francheggiate voi Redi alle difefe :

Fate , che maggior forza
. Nell incendio sacquilta
Scoppian pedoni , e fanti ; archi , e balRc,
*
E Capitan Gonfallonieri armati
Al flridente fragore
Di concavi Oricalchi '

Al nitrir de cavalli , '

Al ftrepofo fuon di mille trombe


k Al tocco de tamburri
Giacciono fotto il piede
E Scherani , e corfali abian le prede^
Cavalli , e Cavalieri
'
Arminf di bravura
Magnanima virt , rifchi non cura . -

Qnf.U Denra nube di polve ^ -5. .

Cuopra l infaufto fuolo ,


^E fparifca dintorno ^
AUocchi de mortai , la luce al giorno
*
Al tuo preggio al tuo vanto

' F.rga' il mondo obelifch
. a un Macedon guerriero De*;

Digitized by Go
r

V
Dcvttn novo mondo e novo Impero .
O. ,
,r
W
Meraviglie ioudite ria pi remoti
>

Angoli: della terra > -

Oderanii a i rimbombi *
Della fama terribile , e lever *
un s {crudo ipartoro;
Cada al fol nome tuo lArabo, e l Moro.
^onf.i. Alli pi fieri afiaUcV^
Cadefnno'a tuoi piedi ^

1 popoli (uperbif ; e vderanfi i

/ In un mucchio,di polve, '

Chogni^ pompa* mortai, tempo diffolve i

Atterrici gli aitanti *: '

. AI riipbombo'de'ir.armi.
Timidi-, e sbij^otti
Al cocco ^di, ti(bb^r|r fuon di trombe
Corrono J a darci maggi

Ad apporcar^mbuti ,\ *
li diVanno. anche., boi J v -?

.| arene i

P^^'arf^p :


E^r ^

sr dftlidati^jfdpp^ ^ r .

^erciti. isfbc i ',p^' f^r^o ardite*^ ..


V Corrh- grincniiatbri; a primi fcoppi



Delle bombarde , tadad grdificJ-

:^lla PalWo^ff^ V
^

d al mio foo ,

Conf.I.^ Con mcmorfit^|.efcm]^S<


Farem detradltprr^n^etj^^^^^ fc'empio

E Come
Senaa
, e con qbarl^t.
mifusa ,-.a^rt&

.
.
-

>

#> Non

Digitized by Googfc
/
}

ioi A T T O
Non fur ihor baftancc
Barbaro e crudo amore
Non fu baftance a faccrare un core f

Nume falfo , e bufgiardo

^ Ti cieco
feoperfi benlo Cupido
perch perch , crudele
Con quel dardo fcocchalU
A ferir quello feno , .
'

* Non tendelli la mira


A quel cor di macigno ,

Con voglie pi che pronte


Di oueir Inldo , e difpiecaco Orooce f
porlo perche tuoi dardi
Non han forza che balli
A palfare , a ferire , a penetrare
In un corpo di felce , alma di bronfo t
In un petto di falfo alma di ferro i
Tu vibrafti lo ftelo
A quel cor i ma fe lufbergo
ferirli
F Sol di crudelcade , e d fierezza
Non gii paU ma riternovvi indietro
Via pi crudo lo firale
A formare al mio fen , piagha mortale
Piagha mortai , che baifamo non trova
Nudrifee ogn'or queAaffannato petto.,
E chiudo nel mio feno
'
per rimedio al mal or tofeo , e veleno ;
Tefeo , e veleno , ed altro pi non trovo,
E di quefti li pafee fol colei
Che nel regno damor , vive , e campeggia,
' Ma Io mio ben , mia vita
Idolo di queAalma , lo non mi curo ^
.

Avr petto , avr core


E ancor che donna Aa
ReliAer coAance


SCENA
-
far neliamor fedele amante .

Vili.
Frdncatrippa dafpiritatOt e poi Bruno j
'
t Landovino .

DA ai Regno deir oblio


rivedere il mondo ,
.

cco fon lo
.

,
-

v' Qui

C by Googl
.
^ . .

Qui de^npmm^.:^hl(^^6e fupvio


>

Che dal
Venga qui ^iiT
Strapazzer f Wla S;
il moodo<

AfEiger i
.i,

Radoppier le^nDt^ :lpf trmeiiti g


Br> Oa me liete care '
.

Orride h>4* orrori ,


Voi che Cte >o>ci defri
In voi ftanzo ^ ymgfSrno -

,

Spendo in piatTcp i^^| l'qre del giorno.


i^.Qu piaoget ,

Qui fpero '


:

Motore il rni^H^^^t
Piet mio^ Dilj ^^lfflcitpre Io fono
'
Br, B.t'malnatT^*
Ove fuggi : * j,

Fr. Ah per mg ji

i'h -,

D^!t* f

Dar.forfe^PprmagaPTO^^
Br, LOM d^ -
Pio,** .

Fr. Dio jpb v'j;*'

Br. Taci BcttU ,

Iriomo^tq^P^g^* 9 uno

Fr.
Parti
E, fin
,
e lag
^
giiT-ffil^
,.. Parto
Che per
Br. Grazie a.^^^
L4.Grazie aT(^P
Br. Che debello JJ
i.tf.Che fracafsl^
Br. Del Maftioo
I.d.Gi del Lup^
^
Br. Abbati^ . ^

Ud. Soggioghi.
Br. Con fuo fcorn

Digitized by Googic
. . .. . ..

Lan
*04
A fuo danno;
ATT o
Sr. L* Infidiator di pace
'
. Il fcr Satanno. i

fr, Ah mamma tnia bella "


. .

E comme vi , mme veo


T SoMgo Io , o nn Io ,
Songo Iflb , 0 verbogratia i

Pe dicere lo vero , ranco bello


Mm pare , che mmo fongo ncereyriello ;
Sr. Amico .
Fr, Ngnore mio .
Sr, Cerca pier perdon ; x. Ricorri a Do
fr* Buono , e de che manera
Io co cucce le bfcioley
Co lo core vaccuro ,

Cerco perduono gi mme fo pencuco;


Sr, Quel Dio Primo Mocore
Ch cucco muove , e regge ,
Quello ci volfe far liber , e falvo
Fr' E Io ncc fongo schiavo de catena . '

Br. Ch cri in preda a Sacaiino r


Fr. Abrenuncio Sarane,
a c omnibus pompis e)us .
Abrenuncio abrcnuncto . '

Sr. Or cu con fanco amore.


Con mente pi che pia
,
Sempre corri a Ges . x. corri a Maria .
Fr. Gnorj ca.non faccio auto. . ,

Br. Et qual argine , e fponda > /


Lati. Ei qual ancora fida
Sr. Ti ripara
Jjn. T aita
Br. Nel tnar di quello Mondo.
han. In quello, mondo infido . ^ .

Sr* Ti fovvien. '

Lan, Ti foccorrc
X. Acci non relli abforto .

Br. Nelle cempefle fue ci guida in pocco


Fr* Belle parole frate , ,

Mmo li te fecocejo
'
O Santo de valore , ccrcheraggo
Sempe
. .

T
Sempe perduoqll^Ii
W'mieje t
Of. IVI
ft*^*^*
Cha naggio t^e cScharena a mare
,
' E chi che fogSe dc^iic a fie ferve
r.
Lan.Mio Dio
Pr.
Do mio

Tu
.

mi darai

pc
m bene

Zmm.Tu forteaza'm dai coftaaza


Sr, Acci force, t ei <

fvMv Acci coftance


Br. Saldo reifter
Lan. Poffa perfeverar . lofind a morte
j
Br* Io peccatore inde^jc^h
Ja. Indegno'.-, peccati
Br, Vittima ci c . Ofr il mio core;
|[,/>ii.Tu, fonte d|^^u
Br* Tu
mire
I,4M.Donami t^to ^ai
Br. Dammi a||pii|pl
Z.ti.Sciolga lal|^ aOy^iir .
.
. ;r

. Mi firugga itt ;

Fr. Ah Segnore roi- SK ,


Che mine cacc&ite.^ l farfarie]l<
lo pure epmmOij^Uutev^, .

:f Cerco metrecocis-^tairecw
Mme farraH^' lo fatto mio ,
E Tempre cer^[ 'di^rt a t>|o
Sr. Pianger fofjfi'
l*an. Sofpirti pL^
Br. Le mie. cSlpe.^
Lah.I miei fallf.
Sr. Da te. 1,
Lan.Di ce'^ni^
Sr. Amabil Kcd<
Redentore
Z.41II.MO
Br. Perdon fpro imp|rai|3^.
Lan.Spro occner pefdiMOt ^ xaAimIo PCCtt;
Fr. Vattenne nfarvil^^c V i
.

Ch-io ee fea4^^^- '

Ora chifto eje ntone ^

Cha quc nnirco


Co, di "c
'

DIgitized by Google
. . ,

M
Mme
ATTO
caccia)* de Io euorpo lo tifierfto .

S.C E N A IX.
Aftnoii , Ajkarot
, Lucifera in Tr9n$
t poi ,
i

C' Qual vanto riporto!


4/^. E qual preda acquiftat !

Afm. Al mio Monarca


Aft. Al mio Duce fupremo

4/tM.Sconfigliaco guerriero*
jtft,Avviio Campione. ,

^m.Moftro del tetro abiflio ,


4 /r Furie del folco regno
4/t.Centauri Idre , e Chimere
O
Meggera Tefifone , ed letco ;

%, . Correte a noftro aggiuto


Odimi
Afcolta . lamenti o Plut9 *
a. I
f.Che che mefti accenti
flebili fofpir ,
Odo \ che dan pi pena , a miei cormanii
*
Afwdo te Signor chiamai . >
Aft.H te Signor nel mio fallir peccai . ..
Z.c.Come
4/.Brun. . :
,Kc.Tacete emp) e codardi ^
Al mio comando e neghittofi c -tardi*
4/bi, Signor ....
I^KC.Non pi vili e .finora
'*
Qual trionfo, qual palma

Riporcafte allQblio i

Contro di Bruno , ah rimimbrihaa atroce!


Contro un verme terreno uopo che fprga
Un Monarca, un Regnante,
Se navefte finor , forza bacante ? j

Voi Campioni deUombre


Voi Guerrier delloblio , ..

Ov il voftro valor prifco , c patio ?

; Ivi pi forti Giganti


r Armati d fierezza
Vinti di un fol Pigmeo vile , ed imbcllei
Prence, mifero Prence , >

Ov il valor de tuoi .

$c guecccggiar ,.fe campeggiar , non puoii


A che
;. .

*
A che fvegliar'*'iiDpr(e ;. .*

A che tenur d lreplcar gl


'

Se non vi' un'f?ah? ffont^ '


Refifter polTa alle tattagU#
Oh mie forze . o -irti Reggo

Avvilito, c confiifo '^4 -. '

Tcfifone yendettf V.J^^


Meggera'odio ^\effrorf. -I',

Stizza nel' fietto


Tu fanitor deirorco is
Fiero Mattino , Cerbero lltr an^ ^. v^- >

Svoti pur ^ cento . ed


Al fpavo^fo.fiivO):' v.i^ -'t

Sarmino^ fierj bravura


E DrinlV e DF
F-Pitoni ,"^ -
d
Colilbri e'fBitt
^ ^
P.eftifero veln6:w|>
Spruzzino a^Bird^l fd;
i
r. .t 4^ | M

4/^*Sgnor> f> mia^hi^colpa " e- p|W


>Se cad hdlimpr^^^^ ^ - .
,<

Alle, tartaree arne , e -

Marche trno' aUi^agu^


Chil .v^^ido' : 15^ V
Alle
4//. Prence ',^ofip|gFan fu ma9
Annofi ra un.colpo^fol recil

R dSo

Uomo^
#
ur. Tartari miw^^dt :
' Ahitator de* cenefrofi I

'

Si pr-cfrara al' |^>cato


*
'

"s"
Saccinga ogowb ^leyM
Con uitkfifg^vdr^
'
>v;rJ^
>

Con corizze' imo|ntal eterni
^'
AUarriqgo, allalone
Mottri ciafcuv^ldf'vot ff^Mrtfn ardire
4^
Airimp^e, %
SBmST* allire .

Digiti^raJ by -_iiigU
^

U9 an uom di polve:

Spietati Gtioiii f e , ^
E
con furore eterno

Alle difefe mie', larnii rinferno.


'

^oi.Dunque n cke pi fi tarda ,?


.^/r. A che fi bada i
'
'

a
X.Hr.Alrimprcfe ,
'
^ym;All*aeone .

,/f/r.AlIe betiaglie ; , ,v
^
Xnc.E' contro Bruno. ( h lafib )
n. Contro, dun Alemanno. Qih .ria fventura ; )
Xnr. Sfoghi ogn'nnfol fqo cor' l. rabi atroce.
^ym.M*adOprer che cra.? -
^
'

^y>.Mingegner , ohe ci<i ^


i.c.Con aftuzie . "*
v-r:- 1. '

^fm.Con artt.
''

Con lfinghe. <

.r.F s.
.d/*.Tanto far;
^Ji. Far cotta l .

3, Che refii .
-k'fi*-

XrK.ln preda, al
4 olv<r/';> Fn pfeda< alt>iabco

.

;^^E=>N A,'

;' V
P A. Erfid-'Gflfdbfo
qual fiato infelice s, ^
;

Reducefti unAmant,,^un cor che tama?


Con far aorto^l'iiio amof, trto, tua fede.
Priggioniera melice.^^Vj
Provai dati terra, iri mare,
E* earbifii , e ^g^4^J|
E*earbifii cropefie
'..,Inr un^. pecco.

* r fuggitiy , .

In.abko nlMicii& i > - .r .^r. : .

V6 Cercando na forte , j. .vw ;


.

O pur pietofa t o che lni^,fpioga: a morte.


. 'Ma

edty Googl
.

TiB R^ o:* 0
Ma fcofi lii^ che V
V ranima ^rii# ,^le mie loci
'

Cos dclior', cv^mwt (t*afr0 il domo .


Formano a* miei doloriy na' mar dS pianto*


E cori* brame si pco^V#' i -

> Qual altra'^ceria;*.mi trifnu^to' fa, fonc#


Son ombra fuggitiva^ "^.4 * *'

Sono fpreetco fuhefto '.^ -


Soo larva * fon faBcaTmar^^a tia AuUa
'
Un berfaglio. di fato
Scherzo del niO'deftinb''^^ ^ '

Gioco della i^rinna idvida- e >f di 3


*

Ma pur con lea^p^,|k ^


Pigra dvien liTmrtVt
Per dar ulfim'otriefa^ miei dolori .

Seguir leTveftiirej^
^
Deirinfelice , , mifefa^'Arianfta r ; . :

Su rifola di pfa(ro^;% .

Sar Niobe ^mi ^cdnyertijrii3Hb^

Al
Adorato MOnari'* '..S
'
V
tu che di Iflle S^Cid fir la terra

Ornafti ,'^in'if lbl'"Wante


Tirafti faor^dat nulla
E terr' j e mife , ^ GielOif '
E'Lna; Seelf , Sole ^?.eCquefti adorai
Di lucidi ^r|f vs,e^di fpleodOtiv. >

Tu reggi noRt^*d||^fa"e-^^i^^

\
Zien.TudaUeterel (cann^di^
tcrrto Vcrbbj^lto' F^tt or e * ekrj)04
Tu a s chioVdarwSdo
^-efld
Ihfdiac'r di tae'V^.^ ^

Abbia frze cotntlf'^^


A refiftefe pgnr^fempre cftite. v-:

E alle aftozfa*i' alle 'frdi. .


Alle rr^e d iri^rini


Pofla^ menare ii^ paceg<i melf * e granni
5r. O Mafti crenil^M , '
\
Oh s*aVelfi*io piir mente ^ a
'

^ A con--
.

O
coflee,.. che Don puoc
Unantf' intefi^illainfor
Gl(^r 4i ciDca |lorfa , un {ol cooccnto .
>'
Taedii- 1** *>

Le meravirfi^dc|iiute c yifte
E feco il' T^br ^l^cra

Glalberghi'dV>ro^i V-^^fuoi Regnanti Agttftf.


Che per feepH- rntiw' f

Sud lAfia,' e'rEhropai''ah chin un trace*


In 8 la nuda arj^,'* '
. . - ; /

Veftiggio' alcun ritrova a pena .

Tu mio' Dio. belio* eternoi';'


Che nellimmnfi^"'^'''''
"
Ladricali di. ftell^ -il

Ingemmati -di -fiV ,1|a. fioil eterni'


'
Mi dai /pirto., ewijpjro'i V
Acci Talma omStTOli iV' r
E rattoniti meri^^P ^
Poteife concepir ttS^ldICem^ t<-
O
grazia (o Glpria'S. Paradifo. o DJo
Ah che a 'tautd idrc raPdileca* -

Un (l<if||lard ^ ed un 'for tifb


'

Far ai. y'^ihe -i tuoi toriftehti

'
Cola V ilncl' PftadiTd ;
(a) .

Ldo.Come ci vggid'; e miro

Vanne felice , 'a vagheggiar 1


-Empir ^
Tu che irOrbe rotante i 'tv/
Ed il: bailo ,emUfero 'ordini reggia
E in on' tiri a' tua Vglia
'

A* tuoi vaghi chiardfi' -

Con catene-damort animo i c cori.


Deh ferifei quftalma'^-- ** V ^
Con q^i dardi Vitior, ch*avvahcfc fcocchi;
"' ''
Drizza vef in la mira ,

,,-Ac-
(a) VAngelo ennU che parla tandaoino
vedi apfrejjo,.

Digitized by.Google
,

Acci che fcnipltt>MwempU^ mira, (a)


S C E - XIL A
Rugiero , ZffaferMo, $nfyi*r.o friis iftcondti
Ccciatari co tromhc'i o,. tgmhwri
^
V^Sort
U*nto vaga
pur lita , e-fo^Maata caccia.
,.<;feiicc -

Svenate in qufte (cl<^e


.
.

Reftar deVCacdlawr pi^a blve,.


Ceiy;/.pl deliaiofa ^
Locchio goder non |Wpote
QMindo aUa tana* .ibiuiacchlon i^
e tarda
Giace infelice:^ e fp*j^eraca >m^
Cea/./LGiorno pur^'uotyiic^^^^ ji
Ove donafi baptfb a4;^^ai^afd '

Ove non regna rmai /e himci^p . ,

Rug*0 che vero, dii ro


Qui fi H am^caf
Quando irir
Al'" mr
Qui fi la.
Da Icvri
D* rii -v-'i .r-

Ora- aii|i^ ,^^r at 1 al plano


Timida A -ifA

Or feri fri|j|^'..Vi >5 * J. > y !

Or veloce fi fpioge' i pindc

Ma che vedo , qual foo.^j.s . i


QueRi chaccolti in ter) ' '

r.

Colmi di santo Ztld.i iro^


Stan rivtrencl'ai^cqiHfj^lre.^iCiio
Non afilo di fer < ;,. V?;!.: ,* ,

11 declivo duoiiH)n^,v*
E fe pur tra le fclye^l,.?'^..^
Fera alluomini pare y'^aidm. ae'.,belve .

N chc queRo vdererc .

Altro non chiude , '^e terr


> Alme di Pridifo.i ascft in aerra:; .
-
Co/JJCo^9 felici e liti .


Stanaan' coftoro;in. luogo 'Santo ,, 'pio
'
^ V Tra
(a) Si profonda appiedi del Santo f e .f /Inge-
lo quf canta . ,
.

II ^.T A ^T, V O
Tri-ipUrart eremi

Ove s*aranza , e crefce


'
La'ieiiKnca del Ciclo .

Afcolta al voftrp fen , grato , e fecondo


Santi innocenti , ,abicacor del Mondo ,
on/.ff.O lieta f.o {orcuh
Coppia d*Eroi fei Ciel , santa i e btata
Zt/l O
congreflb di. Spirti' Cclefti-y
E" come fefteggianti > ^
-i

In voi regna cotanta , ;

E coftanzaS e virt beata e santa ^

'

Er/Veneraiido'fratellp , io^fopraprefo
'
Da grave Mafld refai .
'
Riverente |^.<d; mile
Vorwi (

Qui V fa . e *1 nome.
Mr, Di dziorAl e; Brano
e^orono
Daccidente jqo tracco)
Succefib gi.
Duno ftimaco afi !? tr. giorni.-
Morto , refufcic > gji^Vvl , c^dilTe
Effer egli' accutatttj^' ;/:v C-V

Al giudizio' d*uofra<^^||^pi^:d .

Ei^.O cafo fpavepvoJc


l3c/.Succeffo tro^b di
ftravaganjje^ii
Zif, Lacriteevjel i| *

T'.'
4 *

fiag.Bruno /obliai
Cos bella f ti veggio ,

In umili capanne * ^
In Ararne cos vii , giacendo in clta .
Z'/. O felici, o, contenti^'.
Voi ch'
' ibcco^ ccjpugU..^ / ;
"
Menate i voAri* gio.
giiSi .. .
-

In s afpri rigori V *' d'i* V


,.^-
Sotco le' fredde nvi , ..ardono, s cori;
ii.g.Pcr maggior voAira'quiete, e acci'frequenci
FuAfvO al fanto'^cplco , goda qui ihnanci
QueAa Chiefa', ch qui vicina alTegno
. Col
(a) U prtnde per la mane
'

Digitized by Google
, .. . .

T E^R Z O; iV
Col titol di Maria , Talcra io apprcflb
Di dono , e fol per fegdo
S. Scefano io
Di piecofo defio dono il Palazzo;
Abbi, in picco Dominio
Tu con tuoi fuccelTori
Di fpaziofi territori e > felve
Delle terre , che qui vicine or fono
Sii tu Signore , io te, laflegoo , e dono.
Br, Io che guftar defio
La folitaria vita ;
Non ho forza ballante
DefTer padron di territori , e terre .

Conf l.Grzn bont .


'

ouf,ll.Gtin virt .

JLfie.Mio Dio
Sia fatto il tuo voler fanto, e divino.
H/.6runO) v mi prometti.
Che colle terre , i territori accetti
Br. Come difpone uh Dio
Al fuo fanto voler pronto fonio ,
Jll.Aodiame , e ti raccordo
Con amorofo zelo
Che mi fii interceflbre appresoil Cielo .

Br, Sapr rimunerarti , anche riAefio


/.Quel Dio , che vede lintimo de cori ;
Quello compenfer cotanti amori
S$nf.I,0 quanto fri di voi
CeleiU feroidei
Spenderei con mio gufto i giorni miei '

onfJI.O coppia al Ciel gradita ,

Quanto con voi ci fpenderei mia vita


Zif, Compagnia dolce , e cara

SCENA
Da voi -dal Ciel la ftrada oggi simfara
Aftntdto folt ,
xm.
:

D unque la mia polianza


Efpenta al petto mio ,
la forza , c '1 valor prifco , c natio i
E
Deh come a rio cordoglio
Far ritorno alle tartaree arene
Se n*0PC* i furori , r
H
pre- A

Digitized by Google
, , .

1I4 A t O
A prtdar alme , ^ ftritUre i cori
Quanto f co* Britanni
Quanto oprai colli Argivi ,
con Michele ( ahi lafiTo )
Ad onta s del Faciror del ratto ,
Ed ora fofh-o ( alt rimvnibranM atroce )
Ingiurie , oltraggi , e fcorni (
Sventurato Campione i e che mi vale
Chiudere al pecco miOf riixuiienro ardire.
Se contro di Brunone
Le infdie non adopro i
Aduner le trame
A far dellanni fuo, coazar lo ftante,
Midoprer fin tanto , e /pero al firte
Elfcr le palme mie , le Tue rovini
Spero al regno di pianto
Colle mie forze invitte v

portar memorie alla mia* Ironie aicctc .

Scuota incanto il fuo crine


Cerbero con tre gole
A favor di Cocito
E faralli ad un tratto,
Dal Regno di fofplro
Scorno a i Fedeli , in guerreggiar lEmpiro. .

Cambierommi in pi forme '


^

Muterommi in pi guife ,
con forza baila me
Quali Proteo novel , cambio il fembante

Brigarci Polifemi
Centauri Gerioni.
Fere Bumefiri , Arpie - v
Straziate Brunone , .

le frodi ft grnganni
Siano del eorfo fuo la meta, airanoi
Afpetta dunque afpetra
Barbaro Ippocritone , .
'

Che chi tiene nel pett^


Gencrofd valore
Senialcun arma , o itelo
Non teme in guerra , a guerreggiar col Cielo*
dallinvittoAlcide ^
a :

Digitized by Google
. , . - ,

Vedrai col'
TERZOJ^
paragone
'
hj
,

Cader grAncei nel beliicofo agone


S C E A XIV.
Celdoro , e Stellidaura da Maffkiq .
Cel, C Orre
StelS^ DelUn ai. Crudele .
Cf/, Almen perch non togli
^re/.Perch non togli almeno , ,
.

C$1.Con atroce marcir


Sttl.Qox rio dolore .
Cil. Il vivere , a queft*alma. a z. Il moto al corei
Ctl. Ah mio deftin crudele
Stel.^h difpietaca force
Cel. Quanto grato faria . ,
n

^Ve/.Quanto mi faria caro


Cel. Un
vivere infelice . .

StelXJn vivere angofciofo


Cel. Terminar cella morte .
Stel,Aver fin colla morte .
a . 11 mio ripofo >

Cel, Ma tg Parcha crudele.


Stel.Ta incforabil Parcha .
Cel, perch del viver n>jo ....
^r/.A, che^di quella vita.'
Cel. Lo llame non reciui,?
Stel.Non cozzi il duro filo i
Cel. Ah
che ben* Io difeerho .
5re/.Comprendo molto bene
X, Che radoppi al mio mal lacci , e catene;
Cel. Ah difpietato Oronte '

^re/.ingrato Celidoro ^ . .

Cel. T caufa di tormenti .


<Sre/.Tu caggion del mio mal, del mio Martoro .
Cel. Ma chi coltui , che prelTo me svinvia 1
5rf/.Ch quelli , che ver me par s incamina !

Cel. Tarrclta oCavalier , dimmi chi feii


Ate non caie ov* io riyolga il pafifo ' .

T* il dird quella fpada <

Se vuoi laper qual fia, , .

Sia la tua gloria la yitcrta olia


Cel. Troppo prgogliof parm
- / H * Se
. ..

116
. Se fperi trovar
ATTO pace !n mezzo a}larmi ;
Al periglio . >

Stel.Al cimento
Cfl. Sia della noflra fo^te

SteLSi di noftra fortuna .


. Arbitro il Vento . '

CtL E pur della vittoria.


Ste.O della motte
CeL Parlaran quefti Bofch! *

SUl.Lo diran quelle felve .

tlGiache contender .
SuLSi v ceco provarmi t
Ctl. Saran quelle fpelonche .
Eco
SCENA
^r#y.Saran gl antri deferti .

OromUt Dth/iira *
XV.
t ititi
dell*

.
armi l

Del. ^ Fato rio ,


'* P'*^** O*:'**


?///. Or cadi *.

D'un* fendente ni un fine comparifee /* ratul


dilla Madre .
Pace ,
pace , miei Almidor cu fei ,
o figli

n co fei Corill quando cercando andai te figlio -

mio qui morta allor rellai


Ce/. Qual meraviglia Io Tento
Siti. Qual portento ravvilo !
Or. h accidente fia quello !
Del. Che ftranocafo afcolto 1
,

Ol.Del. E far ci pur vero { -

Or. Del. E ci pur. vero fia i


. O Cara .

. O Dolce..
Tutti. O grata /impacia .

Ce/. Tu forella l ^

Siti. Fratello !
'

Ce/. Corill mia cu lei I


Stel. Tu Almidoro !

Cel. Ah che a tanto gioire .

ite/. A cha tanto- godere*


iXel.St, lo Ipiro ) I9 morq .i;

H.Or
Digitized by Googk
, . ,

T E R- 2 O
S. Che concento I
71ut ti. Che gioia !
A.Cr/.^c. Si
baodifca ogni duol;
Tmtti Fugga ogni noia .
C/. Ma fcopriti mio bene
h braccio
, ov* io rimiri
Il Segno
eh alla culla
,

Io nolfervai , quand eri tu faogulla .


4^/^/.Eccott qucH il fegno
Contro me .
eI,St, Contro noi . %. Fugga o^hi sdegno .

C#/.Oronce mentre ii Cielo


Defiinommi fratei di Stelldaura
Devola dunque amar come forella* '

Chiama fra tanto , nel giudizio Amore,


E dirai non d quefta
Colei per cui cotanto
Porti ia preda a i fingulti, in preda al pianto,
Convien ch^L ti ian refi
E i pianti , e ''fofpiri
Con reciproca forte
Sii tu fpofo di lei
(

, fia tua contorte


Or, Celidoro , pur troppo
Sotto finte apparenze
'

|n abito ftraniero , e col fuo volto

Mi lufinga , e m arride '

Ed amote , e fortuna , '


.

d o quanto a me cara
novella m* occorfe. inafpettatai

S in diverfo soggertp
Le medeme fembianze , Io feorgb , e miroj
Se r iftelTa bellezza,
Che filmai pur perduta , or mi conviene
Con fervido defio , ridir mia cara
Con amorofo zelo,
Che le grazie d* amor piovon dal Cielo ;
^
Di grazia o Celidoro, '

Giache il nume di Gaido


A punro ci defina
Tra ^ueft orridi rupi j or di Deimira'
6en fi convien fra tinto,

^
A 3 Che

Digitized by Googie
. .

.'
-/r-

[
i8 A ^ T 't>
Chetu con puro amore
Raccolga ornai di fue belleaze t II Fofc *
Cil. Oionte quiTiro imponi '
.

Io p:onco mefbifco a cenni cuo'ii


Fedelt H prometto ,

d io non ebbi mai


N tra borafche , o calma
O di giaccio, o di ferro , il petto, e 1' alma.
di tale uguaglianza , unqua non ave
N Rj)dope le felci.
r]

N il Caucafo le nevi.
Quanto per ubedir , quanto a me cari
Son gli ftrali ^he fe Deimiri
N ama , 6mile al fuo , evv 11 mio amore
per imil ferita '

d ardo , e vengo meno


Al rogo chesaccende entr il mio fino.
Cf/. Io che d uguali ardori
Pafco ognor le mie fiamme'
Ecco me ftcffa ,

Che qual fai falla errante


Al fuoco del tuo amor , fbn, feti amante
Cel. Dunque farai pur mia.
Sar pur tua .
*
Mia luce .
IJeAMio fplendore .
Ce/. Al tuo petto .

^'/* Al tuo len . Sejtbza il mio tote .


O". Mia cara fi tarda,

a che
^

^'^e/.Mio bene a che s* induggia .'

Ricorriamo, al godete .
'
CV/. Mio fpirto .
^^e/.Anima mia -
Ce/. Mio cor.f.
^f/. Mia vita
C*e/. A i diletti .
^e/. Al godere . ^
l'ut. Amor cinvita'.
che gioje .
Or.^re/, o
che grazie^'
Ce/ Ogni duolo , _ .

Ogni pena . Tut;


Digitized by Google
. . . ,

r^0:ni tormento.
TERZO; 1^9

OnSt. F balen cbe fpario


Tmt. Fu nebU al vento *
Ce/. Al godere .

Del. Al gioire
Cel. Spirto
i)e/.ViW.
Or, Alma f
'

Stri. Core ,
X. A i diletti .

X. Al i;oder
Amore
Tutti C invita
SCENA
Rug^ierOf th dorme nel Fargliene di CWft
.

XVI.

e Bruno
Br. 17 Quante trame , e quante
Dio dal Celefte Re^o '

Vede , rimira e (copre

Delle menti perverfe infdie^ ed opre

E tu dorrai o Ruggiero ,
E come glocchi ponno
Col vicino morir , chiuderli al lonoo f
Rug. Non quella colui
Vero del Cicl feguace J
Quel turbine improvifo,
Aggira del fuo volto , il bel fereno
La cagion d^l fuo mal y mi narra a pieacc
Br. Piango Talme umanatc e (opra tutto
La tua i forgi ch.f fai
Deftati , non dormir (vegliati ornai
Se da nemici alfediato parrai
Alzati prello e da dipiglio aUarmi,.
Rug, Ol guardie
SCENA .

Citt .
XVII.

Zifaferno, Soldati^ Tamburr,' e Trombette


Zif. lgnor, dimmi qual tema
Qual terror 1 qual (pavento,
Par che tua mence incombra,
Scaccia ogni noja , ogni timor difeombra ;
Atterrito. q confufo , lo viddi Eruno-
H 4 E
Digitized by Google
.

11 A T
w wo .
E pr quanto c* addica ^
Non 8 fe fcampo avrcm di
,
toBr viti .

Z//i Soldati prefto alt*armi


Si rinforzai! le guardie
Sciano le fentinelle '

Pur troppo vigilanti.


Onde r infame genti
Siano nel fangue abforte i

Provino i tradtor , vendetta i e morte


Su coraggio foldaci
Oggi far di Marte Anfiteatro ( /^ara tms
Capua( e prova alla fine (homhajt porti vi
Nelle cadute fue, le fue rovine . ( il Ittto .
jf.
Soldati aliarmi
, fentinelle , guardie
Armaci di valore
Seguite i delinguenti , e trucidate
Queir empi traditori,
Che colpevol trovaci
impariti* a fuoi danni
Terminare col ferro , il corfo aUanni
S via fi corra in fretta
Abia in premio ogni reo la fua vendetta .
Zif, Ti feguir con quello ardir chiudo
che
Al mio petto , al mio core
Sarar compagni miei , fdegno t e furore
B fcoftvolta , e fmarrira
' Oggi fi veder la gente infida*
E col ferro , e coll* opra
Fo chogni colpa ,ied ogni Reo fi fcopra*
S e E N A XVIII.
francatrippa da Rtligiofo .
TpfOmpe , murno , grandezze , e lufl! a Dio
tNon voglio fap cria .

Chi de Po munno rfamme


Cca mmo che mapgio puoPo
Sto petacco de rnreca ,
Befogna co moleilia*
Co le mmrao legate
Li paternuoPe luonghe
-Luocchie guardanno nterfa ;
F lo ow^iato p parlile cri
Quar-r

Digitized by Google
.

Quarche pareli fconcia , arraffo


Pfcche fe fole dicere
Che onnores mutane 'mores, .

Chi non parli co femmene


Befogna ire arraffo
Cca foccede fe n qaarcJie fracaffo
Pecch fe fole dicere
Diflmilia infida figgecta
E chefta eje la primma predeca
nne befogna fi
Lio Marceneano fageto ^ .

Pecche decctte ilo proverbeo


O tempora o mmores
Se fle munno eje nno mtnaro
Fogge litcufo avaro , 4
Nuje aure Religiufe
Befogna dare fempioi ^ ,

Pecche drffe Cacone


A bove majore
Diciti arare mminico
Belle parole frate jo mmo mme creo
Ca fta dottrina .

y
Eje de abbete
1

PecchTe io fongo Annemmale V-


Commo le volBgnorie fanno
mnoo fputo fencenze
E ncefl ntuzzo a Senneca
Marco Tullio t vi nfornate
Livio vi corcate,
'i'ito
Orazeo fraceto vi mpiennete,
Demoffanc fia zitto
Q ranno parla loPatre Francarrippa.
Ognuao appila , ogne grannommo alUppa
Cca fe fio fenteraono
eh elle belle parole

Sbroccole fte profane ;


Segnore 1 ora eje tarda
Mme pare de senti lo campanicjlo
De Ilo jettare ncanna, . .

iNlo vorria lffi ii la coJlajt9|lf


'

Ci degette pannici
t
Digitized by Cuogle
ti% A
Ca fc fto iiuinfto
fravecato de vrenna
Tanto n* aje , quanto nghHcec
No reftace co vocca amara
Ammico mio re fongo icbUvo
CovernaoKccc Uje ,
Sona mm bona pe croje
SCENA
notte pe

Selva

.
XIX.
.

J^fmodto t td Ajiaft .

Af,^ Oraggio, animOt


^ ardire,o dal
Baldaniofi gaerrieri iavitt j , forca
mio Regno ^ \

Adeflfo , adeffo tempo , ,

Che queUako valor de noftri petet


Queirantica po0anf
Colla quale nell'etra
Greferciti d*un Dio faroa rivolti, |

Si difeopra , e fi *ve^ |

sabbatta quel Empio


Quel fuperbo Alemanno i *

E fe fece al mio Regno


Cruda Uragge e rovina
^
Giulio i benichal mio pi cadai e siochina

AJI. Noi che finor mgietti


Fummo ; nol niego , ad alTatir qoeftenpio
Con duplicato ardire or fche iappia,
Ch* il valor non cadeo '

Raccquifta force alle ^uec Anceo .


E faprd eh* il valor-.priko , c sazio '

Punto non-fi,(cem,
Se caddi ah rio cordoglio
Non trlafcio imprefe,
1*

Salberga a noftri cori ^


Quellancico valor eh* os tempo ( ahi lalTo ) '

^
Nelle guerre primiere , -allra quando
|

Si fconvolCer le sfere , e foctolopca- 1

'
Si vidde io unoiftance
^
Scemato di Aid gloria il Cielo Empito. -
. |

^/ht. Forf non era noii ^

Quella luce sazia


Quella iotelleccual vircudo antica 1 \

'
DigitizQd by Google
.

T E R X, O.
E quel verme terreiro
Quell* atomo di polve '

Reiteri perfuafo,
Cile cada nofc^o al ititapiterod O'cciifd

S si mio Prence.
Jift, S s mio Duce eterno
^fm. MadopreV fin tanto .
jift. Tanto m ingegno oriO*
jiftn- Che fi perda cofiui
X, Cada I al oblio .
S C E '
N A XK.
^oitio 1

Bruno goninante^ Landdv^o %


Sr, Io Dio tu che' con latita
Providenza governi il inti , vedi
10 pentito ed umile
11 Mondo ecco deteftb > *e4l>0tt
infido ^
'
In te cor fido, a te sol* lotlcpiTO.
Tu mo diletto In Crtfto
'
E compagno e fratello amato
, , 0 caro.
Non ti lafciafe mai
U Sediir dal noftro perfido netnito,
Inalza gnocchi al del , 4a mente ia DlOt
Starai eofiante , e intanto
Scaccia il duolo dal cor , 4aUocchi il ptaaco
'
punto queirempio
'

Ecco a
Giamo all* elhetno di hia vita itNidgM
ILan, Maeftro tu da Dio
Impetra perpietade
Che refifta coftarte al Mondo* e Ploro.
4/?* Bruno , e che fperi
O mentecatto , 'O flle,
Chele tue colpe , e tante
Ofiefe gravi, un Dio te le perdona ?
Ci non fard mai vero.
Credi a me , credi me cangia penfioro
Br, Come Dio , ch* infinito
Mifericordiofo non perdona I
4/m. Nmentre eh* il peccato
*di natura fua quali infinita
npfi yan temporali peniccnac t

Digitized by GJOglc
,

1*4 A T
Dico di tutti fanti, <

Se pur noo ci confondo


A
riftorare un fol peccato al Mondo ; .

Sr, Dio Padre dogni ben , d'ogni confolo


A i peccator contriti
Ci perdona a un tratto
Ogni grave peccato ogni , misfatto ,

41. Che credi alma merchina


Quella tua dannazione , c tua rovina .

r, Che fuggeftione quefta


* Dal nemico InfernaJ foccorfo o Cielo .

SCENA ULTIMA.
Angolii Paradi/o , e detti .

Redi a me
'4fm,
^
Credi a me
Aug.TiCite o larve
,

Del Tartaro infelice , itene altrve

A rinferrarvi
, o mollri in antri ofcuri

Jlfm.Ah perirne dura forte.


Fato perverfo , e rio.
a. S* a danni miei Tempre contrario un Dio.
Amg, Mollri del lofco regno
Qual fuperba arroganza
Vi fpinfe a conturbar Taltrui contenti
tu vile pigmeo
Avrai petto , avrai core
Opporti al mio coraggio al mio valore!
Vedrai a tuo mai grado
Arrogante Fanciul fpirto di luce,
Quanto pu , quanto vale
Un campione un guerriero
Del fofco Regno , e cenebrofo impero
Air opre, alle difefe
Appariran le rinomate imprefe .

S s compagno mio
. Forza , valor , coraggio ,
ft. Animo, ardire ,

^iw.All imprefe , allalTalti.


a. Aironte , all* ire . -

eh imprefe , a chaflalii
V* accingete o fuperbi
l^f*!9S ranmentacc PeU
Digitlzed by Google
. . ,

_ I I

T E^R t O . fir; -

Dftlle voftre cadute il fcr tracollo ?


Afl Ah fiere rimembranze ,

Che trafiggono , ognora il petto mio;


Caddi pur una volta , airora quando
Scon volli r Etra , e foggettai le sfere
con un cenno folo '

Guerreggiai , trionfai , vinfi lo ftulo


Ang. Ma cadetti per Tempre
Confinato nell* ombre .
Afm. Sorger nuovo Anteo =

DairabilTo profondo
A combatter
il Ciel , vincere un
Mondo
^je/. Cadrai, cadrai ben collo ^
Engclado fuperbo
S le tartaree arene ,
vedi eh* aUa fine
Sono i trionfi cuoi , le tue rovine ;
Aji. T che canto rampogni
Angeluccio del Ciel , le mie cadute)
Vderai nell*agone '

Se prevale alia tua , la mia raggione .


ifeg.N pi , taci arrogante , itene alc;ove
A* dilungarvi molri . '
. <

Afm.Am fpero di Bruno


Colla preda dellalma
Portare al regno mio , corona e palma .
,
Sr, Ajo Dio non mi lafciare in abbandono
C io toffro lalma , io olocauffo in dono;'
><g.Non temere i latrati
Del mattino infernale .
Bruno fi faldo , e con voler pi pio
* Eterno Padre , e credi a un Dio
^*''*i*

Penfi
peafa , che credi
t

Anima
fventuraca
Afm.Miero ed infelice.
Stolto come deliri
Afm,St privo di raggione ^
Privo di fen cimento,
raggioni nellaria^
a. O parli al vefiipi

Digitized by Google
. - .

.*v

A '
X '
'4 o
Amg. firafto. don cerner mai

Spera at fangue di Crifto .

jiftn.O' forfennato.
%, O vlipefo acquifto .

Amg.Oggi i^nde d^un fil la tua falute


Starai colante ,
e force acci non erra:
Credi un Dio, Creator , del Cielo e tetra.
r, Credo

^^Pcr opra dello flirto


Santo , nacque Ges
Crifto nollro Signor vero Meffia
F oaco dalla Vecglne Maria.
Sr, Credo .

Aji. L*intclletto ciTufcato ^


,

Dalla tua volont , fmil penfiero



difcaccia , e difgombra
Qual cieca frenefa t tua mence iegoml>ra^.
A/m.Come come cfTer puole
Che ha Vergine Madre ed abbia prole
Maria rcftovvi Tempre incemerata
Pria del parco , nei parco e doppo il parco.
AffM.Piu del parto il concedo , ma non ^ppo.
Amg,TiC larva d'abiiTo che Maria
F pria fancificaca ,

E dogni colpa cfence , pria che nata


'Afm,Ah difpieraca forte .

A^. Fato pervcrfo e rio.


AfmSc l mio penficr ,
. Se *1 mio penfer failio . .

,4/ffif Ravvifai *

jift. Me*] prtdiffe.


4/0i.Ch'un Romito fa guerra
per mio cordoglio eterno
Fiero perfccutur t del ciefo Inferno
'
^g.Lungi lungi da quelle
Stanfe felici , e fortunati alberghi
Itene rinferrarvi . .

Bafilifchi deirOrco
Nelle pi cupe tane ,
Delle pi cetre, e affumicate grtte
a N eh ancora preceadq .

Disif c-d by Google


j
. ., .


fe A .-i'-'-v;
in preda Intanto
:
- All eterno, penare tl duolo , al pianto .

'^Alma devota , e nta


Vieni f che Dio ti chiama
JE voi per tua vittoria
Incoroiurti deUcterna gloria .
Quanto le dure fpine
Sono pur favi Hibiei fon rofe al fine .
Veni il ciei come vago
Le portiere del ciei ci fono aperte
Anima Denedetca
lattendi il Paradifo, Iddio ca^ecta
Anima nta e pia
F ricorfo Ges .
Br. Ges Maria . / .

AngSy contento, gioire


Af.Ajisy guerrieri avviliti
Ang.Bcncdit . ;

Af./i/iMilcdii per fenipre*


Ag,Loi 3L .
Af.Aji.W punto . ,
-

AngXlht nacque
Af.Aji.Che morio

.

ali^.Per trionfar .
AjTAft.Per guerreggiar l*ablo. ( quj! canta tariat
Ang.V icni . ( cbejegue .
Aftn> Ritorno .
Ang.lo cado
^.Ala maggion del Cielo
4 ,

Af.Ajl.Ai Regno d fofpiro . .

Aug.O'/e le glorie.
Af AJi.Ove le pene , e guai
^is^.Durano eterne
Tutti non'hao fin giamai
.

Fri glorror difpido monte


Lacque vin lambendo i falS ,
E eoa freddi e lenti pa(U
Faono chiara e grata fonte.
Spunta e muore in un fol d
Ogni fiore ogni beici ,
Ma quel ben che in Cielo (li
Dura eterno , eterno s

Aria nel fecondo ejitifi .


Alma bella alma felice
Godi il ben eh il ciel predice
Un fol fguardo , e un fol tifo
Fari s che tuoi tormenti
Sian dilluwf di concenti
Coli s nel paradifo.
Aria nella morte .
Lifcia il Regno di (eripito
O* felice fortunata
Vieni alCiel * godi TEmpiro
Alma bella , alma beata .

.4

Digitized by C
. ,

Che tu con puro amore


ornai di fue bellc2ze fiore
r 1
Oionte quanto imponi
, il
'

Io pronto mefibifco a cenni


tuoi,
redelta il prometto ,
Ed io non ebbi mai
borahrbe , ocalma
O di giaccio, o di ferro
, il petto, e 1
'
alma.
A di tale uguaglianza , unqua non ave
Ne i] Rjjdope le felci, '

Ne il Caucafo le nevi,
Quanto per ubedir me cari
, quanto a
gli ftraii ^amor , che fe Deimiri
W ama , Amile al fuo , evvi il mio amore
per lmi! ierira ' ''

^
Ed ardo , e vengo meno
>

Al rogo che saccende entr il mio fino


.
iJtfmlo che d uguali ardori
Pafeo ogn'or le mie fiamnre'
Ecco me ftelTa ,
Che
qual fatfalla errante
del tuo amor , ft>n, reta amante
r,f ^
Dunque farai pur mia.
Sar pur tua .
*
Mia luce .

^^AM/o fplendore .
^e/, A] (uQpetto .
Al tuo fen . a. Stiftaa il mio tofe
ur. M, a cara
a che fi tarda ,

^tet.Mo bene a che s induggia '

.
rK'f. Ricorriamo, '
al godere .

Cel. Mio fpirto ,


'
;
Stel.Antn mia ,
Cei. Mio cor-,
De/. Mia vita . .

Ce/. A i diletti ,
De/, Al godere.^ /
'

Tilt. Amor cinvir '.

Ce/. De/, O che gioje

Or.Srel, O che grazie i



'

Ce/ De/. Ogni duolo - .


,
Or,Ste/, Ogni pena .

^
Digitized by Google
. . .. ,

TttttOgtA tormento.
TERZO. iif

Or,St. F
bilen cbc fpario
Tut. Fu nebU al vento
Ctl. Al godere
Del. Al gioire
^
Cel. Spirto
I3e/.Viu.
Or, Alma .
'

Stei. Core .

%, A i diletti .

. Al g;oder
C Amore
Tktti
SCENA
invita

Ruggiero^ cbe dorme nel Padiglione di tnf*t


.

XVI.

e Bruno .

Bt, 'n' Quante trame . e quante


Dio dai Celefte Re^o '

Vede , rimira , e (copre


Delle menti perverse infidte^ ed opre
tu dormi o Ruggiero i
E come glocchi p,onno
Col vicino morir , chiuderli al lonno 1
Rug, Non quella colui '
Vero del Gel feguace J
Quel turbine improvifo,
Aggira del fuo volto , il bel fereno
-

La cagion d^l (uo mal ( mi narra a pieno.


Sr. Piango Palme uroanate e (opra tutto
La tua i forgi ch^' fai
Deliaci . non dormir (vegliati ornai
Se da nemici affediaco parrai
Alzati prello , e da dipiglio allarmi .
Rug, Ol guardie
SCENA .

Citt .
XVII.

Zifaferno, Soldati^ Tamburri, e Trombette '

Zif.
Ignor , dimmi qual tema
Qual terror , qual (pavento,
Par che tua mence incombra,
Scaccia ogni n'oja , ogni timor difeombra ;
RH^.AteerrieO a q con(u(o , lo viddi Eruno'

H 4 E
Digitized by Googic
.

Non s , fe fcampo aviem di nofiri vita

Zif. Soldati prefto al*arini


'
Si rinforzai! le guardie
Sciano le fentinelle ^

Pur troppo vigilanti.


Onde r infame genti
Siano nel fangue abforte
Provino i tradror , vendetta , e morte i
Su coraggio foldaci
Oggi fari Marte Anfiteatro ( fpara uns
di
Capua e prova alla fine (bomba Jt portA via
j Nelle cadute fue, le fue rovine . ( il letto .
Soldati airarmi
, fentinelle , guardie
Armati di valore
Seguite, i delinguenti e trucidate ,
Queir empi traditori.
Che colpevol trovati
E imparino a fuoi danni
Terminare col ferro , il eorfo airanni
Su via fi corra in fretta
Abia in premio ogni reo la fua vendetta .
ZiJ Ti feguit con quello ardir
, che chiudo
Al mio petto , al mio core
Sarar compagni miei , fdegno
, e furore

,
E fcoftvolta , e fmarrita
Oggi fi veder la gente infidai
E col ferro , e coir opra
r ro eh^ ogni colpa ,ied. ogni Reo fi feopra*
S C E N A XVIII.
FraMcatrippa da Religiofo .
^ murno , grandezze , e lufff a Dio
** voglio fap cria .

Chi de fio munno rfamme


Oca mmo che maggio puofto
Sto petaccio de rnreca
,
Befogna co moleilia,
Co le mmno legate
.
Li paternuofte luonghe
-Luocchie guardanno nterfa ;
Fi io mo^piato
, p parlale cf4
'

Quar*r
Digitizad by Google
.

Z O njf
Quarche parola fconcia , arraffo a $
Pecche fe fole dicere
Che onnores mutane moreSi
Chi non parl co femmene
Befogna ire arraffo
Cca foccede fe n * qaarciie fracaffo
Pecch fe fole dteere
Difimilia infida figgetta
E chefta eje la primma predeca;
nne befogna f
Lio Marteneaoo faageto v

Pecche decotte ilo proverbeo


O tempora o mmores
Se fte munno eje nno mmaro
Fugge iittufo avaro , ^
Nuje aute Religiufe
Befogna dare fcmpioi \
Pecch dtffe Catone *

A bove majore
Diciti arare mminco
Belle parole frate , jo mmo name creo
Ca fta dottrina
Eje de abbete
1

PecchTe io forgo Annemmale V-


Commo le volBgnorie fanno
mmo fputo fentenze
E nce fl ntuzzo a Senneca

Marco Tullio vd nfornate


Tito Livio vd corcate
Orazeo fraceto vd mpiennete
Demoffane fia zitto
Qnaiino parla lo Patte Francatrippa.
OgnuBo appila ogne grannommo albppa
,

Cca fe no fenteranno
eh elle belle parole
Sbroccole ffe profane ;
Segnore 1* ora eje tarda
Mme pare de senti lo campaniejlo v
De Ilo jettare ncanna ,

fMo vorria lffd il la coliia;t9|9f


dejtctta pannile^ ^ v

DIgitized by Cuogle
,

No reftace co vocca amer


Ammiro mio te foago (chiavo
Covernametee (aje
Bona notte pe mm boriai pe craje
SCENA
'
.

XIX.
Selva .
jtfmodto ed Jijisro* .
Aftn,^ Oraggio, animo ardii^e dal mio Regno
^ Baldan%ofi goerricri invicti e forti \

Adelfo , adelfo tempo , ,

Che queiralco valor de noftri petti


Queirantica poflanfa
, Colla quale nelletra
Gleferciti dun Dio faroa rivolti
M dfeopra e fi Veda
sabbatta quel Empio
Quel fuperbo Alemanno \
E fe fece al mio Regno
Cruda Eragge e rovina
Giufto i ben, chai mio pi cada e siocbina

Noi che finor negletti


Fummo ; nol niego , ad aflatir qaeftempio
Con duplicato ardire or fche lappia
Cb* il valor non cadeo ^

Raccquifta forse alle ^ucc Anteo .


1 E faprd eh* il valorvpriko , c naaio
/ Punto non-fiileem.
Se caddi ah rio cordoglio
Non trlafcio 1* imprefe
Salberga a nofiri cori ^
Quellantico valor eh am tempo ( ahi lalTo )
^
Nelle guerre primiere , allora quando
Si fconvolCer le sfere , e foccofopra.
Si vidde in uno iftante
Scemato di bu gloria 11 Gelo Empir.
I non tra noi
Aftn. Forf
Quella luce nazia
Quella intelleccual virtude abctca 1
E
Digitized bi,Google
. .

E quel verme terreno


TERZO. tkf

Queir atomo di polve '

Refter perfuafo,
Che cada nofiro al feitopitern occtfo
S s mio Prence.
S s mio Duce eterno .
^fm. Madoprer fin tanto .
Tanto m ingeeno orid.
Aftn. Che fi perda coflui

a. Cada y aioblio .
S C E 'N A XX.
Dbitio I

Bruno jlgonlnante, LandvAto , e detti .


Sr, Io Dio tu che' con latita
Providenza governi i! tutto , * vedi
10 pentito ed umile
11 Mondo infido , ecco deteflo ^ *e4>0lt
In te cor fido y a te sOi* lotlcpito.
Tu mio diletto In Crifto
'
E compagno e fratelld amato , , 0 caro,
Noti ti llciafe mai
Sedar dal noftro perfido netnit,
Inalza grocchi al Ciel , la mente a Dioi,
StaraicoAante , e intinto
Scaccia il duolo dal cor , daUotchi il ptaMd.
Afm, Ecco a punto qucJl*empio ' '

Giamo all* ellreino di Aia fka tNlagM .


Maeftro tu da Dio
Impetra 'perpitade
Che refifta coftante al Mondo , e Ploro
Bruno , e che /peri
O mentecatto o folle,
Che le tue colpe e tant
O/Fefe gravi, un Dio te le perdoha T
Ci non far mai vero.
Credi a me , credi me cangia penfiet
Br Come Dio , ch infinito
Mifericordiofo non perdona f
Afrn.H mentre chil peccato
Edi natura fua quali infinrca '
>-

E P96 van temporali penitente }


tu
. .
} .

Dico d tutti fantlt <

Se pur noo ci confondo


A riftorare un fol peccato al Mondo ; .

Mr, Dio Padre d'ogni ben dogni coofolo ,

A peccator contriti
i
Ci perdona a un tratto
Ogni grave peccato ogni misfatto

41. Che credi alma mefchina


Quefta tua dannazione , c tua rovina .

u Che fuggeftione quella


* Dal nemico Infernai , foccorfo o Ciclo .

SCENA UilTIMA.
Angolit Paradifo e detti ,
Redi a me
'4/e.
Aji* ^ Oedi
Ang.Ticii^ o larve
a me
,

Del Tartaroinfelice , itene altrve


A rinferrarvi
o moftri in antri ofcuri

4/ii. Ah perente dura forte.


Af, Fato perverfo , e rio.
a. S* a danni miei Tempre contrario un Dio.
Ag, Moftri del fofco regno
Q.ual fuperba arrogante
Vi fpinfe a conturbar Taltrui concenti
4/f.E tu vile pigmeo
Avrai petto , avrai core
Opporti al mio coraggio al mio valore?
Vedrai a tuo mal grado
Arrogante Fanciul fpirto di lucei
Qu;^nco pb I quanto vale
Un campione un guerriero
Del fofco Regno , e tenebrofo impero
All opre, alle difefe
Apparirao le rinomate imprefc

S s compagno mio
. Forza , valor , coraggio ,

JIft, Animo ardire ,

>^iei.All imprefe , aliairalti.


-

%. Uonte I all* ire.


eh imprefe a ch'aflalii
V* accingete o fuperbi
199 rammentate DeU
/
Digitized by Google
. , ,

.VT
Wjj.
T b:'r * O; jiif/,-
Delle voftre cadute il fier tracollo
Ah fiere rimembranze .
>

Che trafiggono , ognora il petto mio :


Caddi pur una volta , allora quando
Sconvolfi r Etra , e foggectat le sfere t
E con un cenno folo '

Guerreggiai , trionfai , vinfi lo ftulo .

Ang. Ma cadefti per Tempre


Confinato nell ombre .
fm. Sorger nuovo Anteo
DairabilTo profondo
Acombatter il Ciel , vincere un Mondo .

^M|g. Cadrai, cadrai ben coito ^

Engelado fuperbo
S le tartaree arene ,
vedi eh* alla fine
Sono i trionfi cuoi , le tue rovine ;
Ajl. T che canto rampogni
Angeluccio del Ciel , le mie cadute;
'
Vederai nellagone
^ prevale alla tua , la mia raggione .
yfeg.N pi I taci arrogante itene alc;0Ye
'
A dilungarvi moitri . . ,

Afm.Pim fpeio di Bruno


Colla preda dellalma
Portare al regno mio, corona, e palma.

"Br. Mio Dio non mi lafciare in abbandono


Cio toffro lalma , in olocaufto 1 in dono;
Ang.Non temere i latrati
Del maitino infernale .

Bruno fi faldo , e con voler pi pio


. Credi aHEterno Padre , e credi a un Dio
Br. Credo .

AJL Penfa , peifa , che credi


Anima fventurata .

AfrM.AUcn ed infelice.
A/. Stoico come deliri
Afm.St\ privo di raggione i

Aft. Privo di fencimenco.


Afm.l^ raggioni nellaria^
. O parli al vet9^

Digitized by Google
.

A '
X -
* O
Amg. Brano, don temer mal

Spera al fangue di Crifto .

AfmXy forfennato*
%, O vlipcfo acquino .

Amg.OzS,* ^nde d*un fil la tua falate


Stard codance , e force acci non erra-
Credi un Dio. Creator , del Cielo t e tetra.
r. Credo
jtMg-Ptr opra dello flirto
Santo , nacque Cac
Crifto nollro Signor vero Meffla
F oaco dalla Vecglnc Maria.
Sr, Credo .

Lintelletto offa fcaco t


|

Dalla tua volont , fimil penfiero.


difcaccia * e dtfgombra
Qual cieca frencfa f tua mence iegombra|.
Afm .Come come eflfer puole
Che ha Vergine Madre * ed abbia prole t
AMg.Mir reftovvi Tempre tntemeraca
Pria del parco , nei parco , e doppo il parto.
AJ^jt.Ptu del parco il concedo % ma non doppo.
AmgJTiC larva d^abilTo, che Maria
F pria fantifcata ,

E dogni colpa cfente pria che nata


'Afm,Mi difpierata forte .

Aji. Fato pervcrfo e rio.


AfmSe I mio penficr ,
%. Se l mio penfier fallio .
'

Afm-Ri'vvUi * .
,

Me*l pitdiffe.
4/w.Ch*un Romito fa guerra
Per mio cordoglio eterno
Fiero perfecucur | del ciefo Inferno
'
Amg.Lfingi lungi da quefte
Stanfe felici , e fortunati alberghi . , .

Itene rinferraevi J

Bifilifchi dellOrco !

Nelle pi cupe cane ,


Delle pi tetre , e affumicate frotte . !

a. N eh ancora preceodq .
Ag^

Digitized by Google
. . . .. .

.
^ '*~V J - '

jcete moiri V it# in prdi Intanto


eterno, penare ai duolo , ai pianto .
1^''
Alma devota , e lanca
Vieni fche Dio ti chianaa
E voi per tua vittoria
Incoroiurci deiieterna gloria .
Quanto le dure fpine -

Sono pur favi Hiblei , fon rofe al fine .


Veai il cicl come vago
Le portiere del ciel ti fono aperte
Anima benedetta
lattendi il Paradifo, Iddio ca^ecM
Anima lanca e pia
F ricorfo Ges
J?r. Ges Maria . .

yiMg.O concento gioire*


Af.Aftsy guerrieri avviliti
alff^.Benedir .

Af.AfiMiiedn per feniprc* '

^^.Lora .

Af.Ajl.W punto
^MgiChe nacque

Af.Aji.Qhe morio .
>*;^.Per trionfar ,
AjlAft.Per guerreggiar Poblio. {qui Jt cauta faras
Ang.Wleai { ebejegut .
Afn. Ritorno .

Amg.lo cado *

Ang.AUi maggion del Cielo . ,

AfAji.Al Regno di lolpro .

yjwg.Ove le glorie. .
-

Af AJi.Ove le pene , e guai


^og.Durano eterne
Tutti non'han fin g amai

FINE.

%Aria

Digitized by Googlf
BIBLIOTECA
ll.a

SCAFFALE-

. PLUTEO- ]

Anda mungkin juga menyukai