MUSCOLO
2) La mescolanza dei compiti richiede una macchina che possa produrre lavoro
meccanico ma anche immagazzinare energia e disperderla sotto forma di
calore.
a) le cellule si contraggono;
b) gli elementi elastici si stirano;
c) il movimento seguente non e’ libero, essendo le estremita’ del ventre
bloccate dalla fissita’ degli elementi scheletrici: gli elementi elastici
del connettivo rimangono stirati e quindi
d) conservano la forza dovuta allo stiramento elastico e
e) tale forza viene trasmessa fedelmente ai tendini poiche’ le componenti
connettivali stirate sono piu’ rigide che nello stato rilasciato.
12) In tali condizioni si registra una forza applicata ai tendini, senza che la
lunghezza totale del muscolo subisca variazioni macroscopiche. Il registratore
descritto in precedenza non puo’ essere usato per registrazioni isometriche
perche’ il muscolo, appunto, non si accorcia. Si puo’ invece registrare la forza
sviluppata collegando il tendine ad un sensore di forza (strain gauge) che
traduce la stessa in un segnale di potenziale elettrico che puo’ essere
visualizzato su di un registratore elettronico o display oscillografico (FIGURA
M4).
3) Nella parte centrale del sarcomero (tra due strie Z) si trovano dei
filamenti spessi, disposti secondo un triangolo centrato nella struttura
esagonale dei filamenti sottili. Ogni filamento e’ composto da un alto
numero di molecle di miosina, una proteina filamentosa che
comprende una parte lineare allineata all’asse del filamento; questa e’
composta da due monomeri avvolti a spirale. Ad una estremita’ i due
monomeri si dividono e formano due teste globulari che sporgono
trasversalmente ai filamenti, secondo un’inclinazione che puo’ variare
(presumibilmente da 45 a 90°) in virtu’ di una parte intermedia
flessibile. Le inclinazioni delle teste sporgenti (a coppie) sono orientate
in senso opposto alle due estremita’ del filamento spesso.
4) Il PDA generato a ridosso della placca diffonde nelle vicinanze del reticolo, in
virtu’ di digitazioni trasversali della membrana plasmatica (in immagini ad
alto ingrandimento le vescicole e le digitazioni formano un’immagine detta
triade; FIGURA M7).
1) Gli archi riflessi spinali sono composti, come si è visto, dai collegamenti
interni al midollo tra vie sensitive e vie motorie.
9) Per tale ragione l’attivita’ delle fibre sensitive da stiramento si esercita anche
nell’attivare dei piccoli motoneuroni (motoneuroni γ , laterali rispetto a quelli
α ) che formano fibre di comando per le porzioni distali dei fusi, che
conservano la striatura caratteristica della presenza delle miofibrille. La
contrazione comandata delle porzioni distali dei fusi esercita sulla parte
centrale globosa un ulteriore stiramento, che funziona come stimolo dei
recettori principali (le estremita’ delle fibre sensitive) anche se il muscolo in
toto e’ in attivita’ (FIGURA M18).
10) In tal modo l’attivita’ muscolare, una volta avviata dallo stiramento passivo,
prosegue senza interruzioni avvertibili e produce un vero tono muscolare.