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tic, tac, tic, tac...

i secondi scorrono, e portano via con loro i minuti, le ore, i giorni, i mesi e gli anni. E io?
Cosa faccio io? Come li spendo? Sto imparando qualcosa? Sto crescendo? Oppure resto l fermo, sempre al
solito posto, sullo stesso identico gradino.

No, questo impossibile, non faccio altro che salire. S, vero, qualche volta sono sceso, anzi, troppe volte
sono tornato indietro, ma neanche tanto consciamente...ero confuso, cieco, non mi rendevo conto di ci
che stavo facendo, subivo il presente guardando al passato e senza farmi domande concrete sul futuro.

Forse quest'ultima affermazione non poi tanto veritiera, in fondo io al futuro ci ho sempre pensato, in
modo errato e talvolta troppo ossessivo, ma una questione che non ho mai trascurato.

Ho cercato a tutti costi UN senso da dare alla mia vita, UN obiettivo da raggiungere, UNA passione sfrenata
da coltivare, UN interesse da soddisfare...<<Non capisco come facciano quelli della mia et a non avere un
obiettivo nella vita, una meta da raggiungere, poveri loro...>> dicevo, quando io ero il primo a non sapere
cosa fosse veramente meglio per me, anzi, aggravavo ancor di pi la mia situazione rispetto a quella dei
miei coetanei rincorrendo un sogno artificioso, forzato, plasmato con incudine e martello, tanto per averne
uno, che magari somigliasse al tipico sogno di un diciannovenne: una laurea che mi avrebbe permesso di
entrare nel mondo del lavoro per guadagnare denaro e metter su famiglia, che mi avrebbe dato la
possibilit di dare un futuro dignitoso ai figli e ai nipoti.

S, la mia vita era gi scritta...peccato non ne fossi io l'autore. Poi c'erano tante altre questioni, come dei
flash, delle bollicine che per pochi secondi ti seguono lungo il cammino per poi scoppiare, senza neanche
avere il tempo di potersi sedimentare nella memoria. Quell'oretta che hai passato a suonare la tua piccola
batteria quando eri bambino, era cos bello...e poi puff! I pomeriggi passati a disegnare, le passeggiate nei
boschi, le scampagnate, il mare, il pallone...poi "diventi grande", il momento esatto non si da, ma da allora
"sei diventato grande" e quindi non ti puoi permettere pi quelle cose, ora hai delle responsabilit, non
puoi pi giocare, devi darti da fare altrimenti...! Le bollicine di sapone iniziano a diminuire e lascciano il
posto alle prime palle al piede, quelle di piombo con le catene. Tu per non ti accorgi della differenza, sai
solo che quelle bollicine sembrano essere un p pi pesanti e non pi piacevoli come lo erano una volta.

Ma poco importa, ora sei un adulto! C' tempo solo per il lavoro (o studio che sia), per il dovere! Puoi
permetterti qualche hobby magari, ma non pi di tanto, se non si suda nella vita non si va da nessuna
parte! Non so se ci hai fatto caso ma sto usando frasi e affermazioni sentite e risentite, dei dogmi, non sai
chi le abbia dette la prima volta, n tantomeno il perch le abbia tirate fuori, sai per che cos e non si
discute, non c' niente da fare, chi sono io per potermi permettere di contraddirle! E fu cos che persi di
mano la tua esistenza, piano piano, senza che te ne accorgessi, hai iniziato a star male, sotto sotto, dentro
di te sapevi che qualcosa non andava, che sia l'ansia? Un morbo? Depressione? Pazzia? No, niente di tutto
questo, semplicemente avevi perso di vista te stesso, quel bambino dolce e spensierato, che faceva della
propria vita un processo continuo di ricerca e scoperta, esclusivamente secondo i PROPRI interessi, senza
contaminazioni, cresceva...

Il tuo povero te inconsapevole continuava a fare i suoi sacrifici, con la speranza di ottenere i dovuti
riconoscimenti un giorno. Devi studiare! E' per il tuo bene! Poi andrai all'universit e li studierai ancora, ti
prenderai la laurea e potrai andare a lavorare! Pu sembrare faticoso, ma alla fine avrai ci che
meriti...questo ci che hai pensato.

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