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Massimiliano Bonavoglia
Il concetto di verit fra teoria e prassi
in Martin Heidegger ()

Prefazione di
Silvio Bolognini
Copyright MMXIII
ARACNE editrice S.r.l.

www.aracneeditrice.it
info@aracneeditrice.it

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Roma
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I edizione: dicembre
Indice

Premessa

Prefazione

Introduzione

Capitolo I
Heidegger e la logica: tra antipsicologismo e antilogicismo
.. Dallottica antipsicologista alluscita dallo pseudoproblema della
realt del mondo, .. Il logicismo e i neokantiani, .. Elabora-
zione della effettivit, .. Prime conclusioni, .. Primi riflessi
eticopratici della effettivit, .

Capitolo II
La dimensione originaria: etica e pratica esistenziale
.. Heidegger e il Medioevo: lo sguardo alla Scolastica con gli occhi di
Dilthey, .. Le origini cristiane della effettivit: letica patristica e
la pratica filosofica, .. Ripercussioni etiche della pratica esisten-
ziale, .. Motivazioni paolinoagostiniane per un nuovo concetto
di verit: la sfera pratica, .. Leffettivit come base per la ricerca
fenomenologica: la presenza di Husserl nella pratica filosofica, .

Capitolo III
Scoprimento, schiudimento, aperturit
.. Dallanalitica dellesserci alla circolarit della verit dellesserci,
.. La verit prelogica dell in quanto ermeneutico, .. Il concetto
di adaequatio: opposizione o derivazione dalla svelatezza?, .. La
pratica della verit tratta dalla mondanit, .


Indice

Capitolo IV
Il concetto di verit a ridosso della svolta: tra filosofia teoretica e
filosofia pratica
.. Lessenza della verit e la verit dellessenza, .. La libert
come essenza della verit: la dimensione etica e lagire, .. Falsit
del coprimento e tensione ontologica dellanima, .. Alcune
considerazioni critiche: verit storica o verit soggettiva?, .

Capitolo V
La trasformazione della verit attraverso la svolta
.. Il prevalere del nascondimento come carattere della verit e il pro-
blema dellevidenza nel ribaltamento della prospettiva, .. Conclu-
sione, .

Abbreviazioni delle opere heideggeriane analizzate


Premessa

Il presente studio tiene conto delle opere heideggeriane anteriori alla


svolta e cerca di integrarvi, laddove sia possibile, le principali ricer-
che degli interpreti del suo pensiero. Ci ha reso il ricorso alle note
piuttosto frequente e ce ne scusiamo da subito. Abbiamo cercato di
attenerci quasi esclusivamente al pensiero di Heidegger nel testo, e di
riportare in parallelo le principali esposizioni degli interpreti in nota.
Data la dibattuta quesitone della traducibilit di Heidegger e della
controversa resa in italiano di alcuni termini e locuzioni, abbiamo
talvolta riportato il testo originale in nota, ove poter facilitare il con-
trollo da parte del Lettore, della scelta lessicale compiuta, indicando
se sia stata variata la nostra traduzione rispetto a quella in commercio,
laddove ve ne sia una. In questo modo si pu ovviare alla impossi-
bilit, per veti editoriali imposti dalla Klostermann, di fruire di una
traduzione in italiano con testo a fronte, alla quale sarebbe bastato
far riferimento per la verifica. Le note in cui riportiamo invece il
pensiero degli studiosi, per non appesantire ulteriormente la lettura,
non riportano il testo originale quando ne esiste traduzione italiana,
salvo i casi in cui contengano parole chiave.


Prefazione

Il presente volume esprime il desiderio di elaborare nellopera hei-


deggeriana a ridosso della svolta il concetto di verit, nella relazione
indissolubile tra teoresi e prassi. Lautore passa in rassegna sia le ope-
re heideggeriane del periodo pi sistematicamente produttivo del
suo filosofare, sia le maggiori monografie e studi sul suo pensiero.
Ne confronta le tesi e ne ricava i contenuti nel raffronto con lanno-
so problema della realt del mondo esterno, definito da Heidegger
pseudoproblema, dellorizzonte dellevidenza logica, della questione
della storicit dellessere umano che si interroga sul proprio essere,
mantenendo uno sguardo anche critico nei confronti del filosofo stu-
diato. Ne deriva una raccolta e disamina del pensiero di Heidegger
che pu essere utile alla comprensione di un linguaggio che cerca
nuove espressioni per i temi pi antichi e centrali della storia della
filosofia, lorizzonte della verit, la questione ontologica e la fusione
di teoresi e prassi. Da Heidegger in poi si parla di esserci, di verit
come non negazione, di nascondimento come orizzonte fondamen-
tale della dimensione intramondana, da cui scaturisce lagire umano
anche e in funzione del postmodernismo che deve fare i conti con
la caduta dei valori e langoscia dellesistere. Nel presente lavoro si
trovano validi ausili per laccesso al filosofare del padre del concetto di
Dasein, che forse il maggior filosofo del Novecento. Il testo seguito
in parallelo dal corpo note aiuta a scorrere le opere heideggeriane e
i maggiori autori che se ne occupano in calce. Ne deriva un concet-
to di verit che riunifica originariamente prassi e teoresi, pensiero e
azione, elaborazione teorica e comportamento pratico, gettando le
basi per una nuova fondazione della sfera della responsabilit umana
del proprio agire e del diritto. Lessere umano nella concezione hei-
deggeriana dellesserci riconsegnato a se stesso a cominciare proprio
essere, e di qui, a tutta le sua declinazioni. Il raggio di responsabilit
dellindividuo si amplia immensamente nel momento in cui si scopre
Nullpunkt della prospettiva sul mondo, ragione per cui Heidegger


Prefazione

non ha mai elaborato unetica. Nel presente volume, vengono altres


scrutate le implicazioni giuridiche, etiche e pratiche dellarbitrariet
della scelta dei valori da parte dellesserci, che dopo la caduta della
metafisica, il suo superamento e il confronto col nichilismo, devono
essere rielaborate a partire da un concetto di verit che si d per lo pi
negativamente. Lautore non si tira indietro dal prendere posizione nei
confronti di questioni dibattute e ampiamente discusse dalla letteratu-
ra sul filosofo tedesco, nel contempo tuttavia mantiene quella distanza
dai temi trattati, che mostra il primario intento di mostrare i costrutti
teorici nella formulazione pi originale che ne diede Heidegger.

Silvio B
Universit degli Studi eCampus
Introduzione

Cercheremo in questo lavoro di ricostruire la formazione e la carat-


terizzazione del concetto di verit in Martin Heidegger a partire dai
suoi primi scritti sino al corso universitario che tenne a Friburgo nel
semestre invernale / dedicato alla Essenza della verit. Abbia-
mo scelto di attenerci quasi esclusivamente a questo periodo (fatto
salvo per qualche corso successivo a quella data dedicato al concetto
di verit, a fronte della quantit di corsi, seminari, parti di lezioni
semestrali, paragrafi di testi pubblicati, conferenze, recensioni e quan-
taltro a disposizione di chi volesse accostarsi al problema della verit
in Heidegger, che maggiormente si concentrano in quegli anni. Vi
si aggiunge la quasi totalit delle monografie redatte dalla letteratu-
ra critica e interpretativa, dedicate al tema della verit in Heidegger
che affrontano soprattutto il periodo anteriore alla svolta, la quale va
collocata, per chi ne riconosce la sussistenza, proprio nel .
Accanto a questa ragione bibliografica si aggiunge un rilievo me-
todologico: Heidegger afferma spesso di non cercare la sistematicit
(Grndlichkeit) nel suo filosofare, eppure la sua produzione si pu
definire come una incessante ricerca di fondamento (Grund) quindi
una sorta di rifiuto della filosofia tradizionale e nel contempo una sua
continua rivitalizzazione, maggiormente presente nel periodo che
abbiamo scelto di considerare. Nel ripercorrere gli studi heideggeriani
dallinizio assistiamo al loro imbattersi nel rapporto della filosofia con
la logica, sul terreno della fenomenologia husserliana de visu, e su
quello, meno manifesto, della presa di posizione in rapporto al pro-
blema della realt del mondo esterno. Per risolvere le eterne questioni
della filosofia Heidegger intende percorrere nuove strade (Wege). Le
indicazioni che ci vengono da queste sue opere sono alquanto desta-
bilizzanti. Bisogna tornare allinizio della filosofia, sia nel senso che
vanno riaffrontati gli antichi, sia nel senso che bisogna rifrequentare
lincipit della speculazione filosofica, questa volta cercando di dimenti-
care ci che gi sappiamo di loro per provare a rivivere lesperienza


Il concetto di verit fra teoria e prassi in Martin Heidegger

del pensare. Ci che abbiamo gi appreso dagli antichi non pu che


frenarci dal comprenderli, cos come ci che gi conosciamo o cre-
diamo di conoscere, della verit e del suo configurarsi, non pu che
occultarne il fenomeno originario.
La ricerca del novum non sta nel cosa, ma nel come della ricer-
ca stessa, dunque la filosofia non deve sondare nuovi orizzonti ma
tornare ai propri problemi principali e principiali per cercare di dar
corpo alle proprie scoperte che non dicono nulla di nuovo ma ci ri-
collocano nella disposizione che segn linizio del pensiero scoprente.
Il tema della verit in Heidegger appartiene al nucleo delle questioni
fondamentali (essere, tempo, libert) che hanno caratterizzato costan-
temente il suo incedere speculativo, rispetto alle quali non si mai
discostato, e verso le quali ha sempre cercato laccesso pi originario.
Il pensiero di Martin Heidegger ha profondamente influenzato la
nostra epoca, leco del suo vocabolario, luso di certe locuzioni, oggi
udibile in espressioni di filosofi, psicologi, scienziati e persino nella
rclame della pubblicit televisiva. Lungi dallessere esaurito in tutte
le sue possibilit di sviluppo, il suo pensiero tanto presente quanto
oscuro nelle risposte che lascia intravvedere alle domande che pone:
prime fra tutte la questione ontologica. Ecco perch il supporto delle
interpretazioni ad un tempo necessario e fuorviante: Heidegger
sicuramente uno degli autori pi studiati del nostro secolo, il numero
di recensioni, articoli, monografie e confronti speculativi ne mostra
lattualit pi che mai fervente.
Abbiamo cercato di districarci alla meglio, raccapezzandoci come fa
lesserci nellorientarsi nel mondo, tra le interpretazioni e le presenta-
zioni non sempre concordi del suo pensiero, e quanto ci sovviene dalla
lettura diretta dei suoi testi, in un linguaggio spesso appassionante, a
volte ostico, altre volte apparentemente immediato per il ricorso a ter-
mini provenienti dal linguaggio comune, che per sono spesso investiti
di un significato nuovo, dato pi dal wie, che dal was del loro uso.

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