x = r cos ,
y = r sin ,
z = r
r2 = h2 0
v02 = r02 02
e dunque
r2 = h2 0 = hv0 .
Sostituendo nella seconda equazione otteniamo
g 1 h2 v02
r = + .
2 2 r3
1
Poiche z = r avremo inoltre
g 1 h2 v02
z = + .
2 2 z3
che sono le equazioni di un punto materiale sulla semiretta z 0 soggetto al potenziale
efficace
g 1 h2 v02
Uef f = z + .
2 4 z2
Il caso v0 = 0 e banale. Il punto scende fino a raggiungere il vertice del cono. Assumeremo
v0 6= 0. In tal caso il grafico approssimato del potenziale presenta un unico minimo (per
2 2 13
h v0
z > 0 che e la regione che ci interessa) in z = g
, e tende a + per z 0+ e z +.
Il moto e dunque sempre periodico in z e oscillera tra i punti z = zmin , zmax in cui lenergia
E del sistema ridotto soddisfa
E = Uef f (z).
Analizziamo piu nel dettaglio tali punti. La costante E puo essere scritta come funzione di
h e v0 :
1 g 1
E = z02 + Uef f (t = 0) = h + v02 .
2 2 4
Dunque i punti z = zmin , zmax si ottengono risolvendo il sistema
g 1 h2 v02 g 1
z+ = h + v02
2 4 z 2 2 4
che puo essere scritto nella forma
g 1 (h + z) 2
(z h) v0 = 0.
2 4 z2
e per 0 < v02 < hg i ruoli si scambiano. Cio significa che, nel primo caso il punto, posto1
inizialmente ad unaquota di z = h, salira fino a raggiungere, prima di ridiscendere, la quota
v02 + v04 +8v02 hg
massima a z = 4g
; nel secondo caso il punto, posto inizialmente ad una quota di
1
Ovvero, date le condizioni iniziali z(0) = h, z(0) = 0.
2
v02 + v 4 +8v 2 hg
z = h, prima di risalire, scendera fino ad una quota minima di z = 0
4g
0
. Vi e infine
2
un terzo caso corrispondente a v0 = hg in cui il punto si mantiene sempre alla stessa quota
z = h che coincide con il punto in cui il potenziale efficace ha un minimo. Questa analisi e
in accordo con il fatto che dallequazione
g 1 h2 v02
z = + .
2 2 z3
segue che il valore dellaccelerazione z allistante iniziale e pari a
g v2 1 2
z(t = 0) = + 0 = (v hg).
2 2h 2h 0
Essa e positiva (il punto sale) quando v02 > hg, negativa (il punto scende) quando 0 < v02 <
hg, nulla quando v02 = hg.