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Di Paesi&Città

FATTI • PROBLEMI • PERSONE Nelle foto, a destra la festa


dei vietnamiti a trent’anni
dall’arrivo in Italia; nel resto
della pagina, immagini
del salvataggio dei boat-
people da parte della marina
militare italiana.

BOAT-PEOPLE SONO PASSATI 30 ANNI DA QUANDO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI VIETNAMITI FUGGIRONO DAL LORO PAESE SU PICCOLE IMBARCAZIONI

Accolti dall’Italia: ancora oggi ringraziano


Alla deriva nell’oceano furono salvati dalla nostra marina militare
navigazione, i malesi ci

E
ra il 20 agosto 1979, centinaia di migliaia di persone a
quando a Venezia tentare di raggiungere gli stati vicini: abbandonarono in mezzo
attraccarono le navi Thailandia, Malesia, Indonesia, all’oceano». Per giorni i profughi
dell’ottavo gruppo navale: Filippine... In tanti tentarono la fuga rimasero alla deriva, travolti dalle
la Vittorio Veneto, l’Andrea Doria con piccoli battelli e imbarcazioni di tempeste e ignorati anche dai
e la Stromboli. Tornavano dalla fortuna. Molti annegarono; per chi ce mercantili e dai pescherecci, finché
prima missione italiana all’estero la faceva la prospettiva era nel cielo non comparvero gli
del dopoguerra, quella che ancora rappresentata da campi profughi elicotteri della Vittorio Veneto,
oggi è la navigazione senza scalo fatiscenti. Ma anche questa piccola l’ammiraglia italiana. La fine di un
più lunga della storia della nostra speranza, talvolta, veniva negata: incubo e l’inizio di una nuova vita.
marina militare; a bordo, oltre «Sono scappata dal Vietnam insieme Oggi, a trent’anni da quella tragica
all’equipaggio, c’erano 907 ai miei familiari – ricorda oggi la vicenda, la comunità vietnamita ha
profughi vietnamiti. signora To Cam Hoa, residente a organizzato una festa per ricordare
Il mondo era ancora diviso in Breda Di Piave (Treviso) e quei momenti e per ringraziare
blocchi, quando si iniziò a parlare del rappresentante della comunità ancora una volta la nuova patria:
dramma dei boat-people; da pochi vietnamita in Italia – Eravamo dodici l’Italia. La manifestazione si è svolta il
anni il regime comunista del Vietnam persone, tra cui un nonno e una 22 agosto a Jesolo, sede di uno dei
del nord era riuscito a conquistare bisnonna, oltre a tre bambini. Una primi centri di raccolta, e ha
tutto il paese sconfiggendo gli volta sbarcati in Malesia fummo coinvolto anche i componenti degli
americani, senza che questo però cacciati con brutalità: la nostra e altre equipaggi che parteciparono alla
significasse la fine delle violenza. La quattro barche furono legate a una missione, i volontari della Croce
guerra con la Cambogia di Pol Pot e grande nave che ci condusse al largo. rossa italiana e della Caritas e gli
soprattutto la spaventosa campagna Solo nella mia imbarcazione eravamo italiani che hanno voluto partecipare.
di repressione interna spinsero infatti in 128. Dopo una notte di pagina di Daniele Mont D’Arpizio

■ Trent’anni fa l’arrivo dei nerale dell’Italia, fu eccezio- situazioni tremende: fami- mediatore culturale, per ne tra gente comune, istitu-
profughi scatenò una vera e nale; ricevemmo molte of- glie divise, spesso con i conto della Caritas e della zioni, Caritas e Croce ros-
propria gara di solidarietà, ferte non solo di denaro, ma bambini piccoli e gli anziani Croce rossa italiana e d’ac- sa». Un grande successo,
seguita passo passo dalla Di- anche di case e di posti di rimasti in Vietnam – conti- cordo con le istituzioni loca- che pure ha lasciato l’amaro
fesa del popolo. In quei lavoro. E poi ricordo il pri- nua don Brunello – Accetta- li». Anche per Tap il ricordo in bocca agli organizzatori:
giorni Padova era la centrale mo Tet, il capodanno viet- rono subito anche i lavori di quegli anni rimane indi- «Avevamo avvertito tutti i
operativa dei soccorsi per namita, che festeggiammo a più umili; ricordo uno di lo- menticabile: «Fu una soddi- giornali e le televisioni, ep-
tutto il Triveneto. Don Gino Tencarola: italiani e vietna- ro, un importante leader po- sfazione poter mettere a pure nessuno è venuto, nes-
Brunello era segretario del- miti insieme, una festa bel- litico che era stato nei cam- frutto gli studi a favore della suno ne ha parlato. Sembra
la Caritas diocesana e si lissima». pi di rieducazione, che si mia gente». quasi che ci si disinteressi
trovò ad affrontare in prima I profughi mostrarono gran- adattò a fare l’operaio in un Lorenzo Nguyen Hoc Tap della nostra gratitudine per
persona la situazione: «La de dignità e capacità di inte- caseificio a Vigonovo. Le ha l’impressione che di viet- l’Italia. È un po’ triste».
reazione della città, e in ge- grarsi. «Alcuni venivano da persone furono presto rias- namiti in Italia ne siano ri- Alla domanda se questo di-
sorbite dalla comunità: non masti pochi: «Molti sono an- pende dal clima politico di
ci furono problemi». dati negli Stati Uniti, in oggi To Cam Hoa risponde
Sono passati trent’anni ma da diversi anni. Oggi vive Francia, Canada e Australia, quasi sdegnata: «Non è no-
in don Gino Brunello il ri- assieme alla moglie, italiana, dove avevano parenti. In 3- stra volontà fare polemica
cordo di quei giorni è anco- nel territorio della parroc- 400 cattolici vietnamiti ci politica, ma solo ringraziare
ra vivo: «Un giorno i profu- chia della Santissima Trinità ritroviamo a Roma ogni an- l’Italia, che ci ha salvato».
ghi mi consegnarono una a Padova, dov’è conosciuto no. Ancora oggi i miei con- Anche il paragone con i
“onorificenza” fatta da loro e stimato da tutti. «In quel nazionali sono riconoscenti boat-people di oggi non
stessi: una medaglia di legno periodo studiavo all’univer- agli italiani per l’accoglienza sembra convincere l’espo-
con sopra scritto il mio no- sità di Padova – racconta che hanno ricevuto; diversi nente vietnamita: «Noi era-
me. La conservo ancora, è oggi Tap – ho subito pensato di loro si convertirono an- vamo profughi politici: fug-
stato un gesto che mi ha che poteva esserci bisogno che al cattolicesimo». givamo dalla dittatura per
commosso profondamente. di me e mi sono offerto co- To Cam Hoa all’epoca dello raggiungere la libertà, non
I bambini, con il loro italia- me interprete alla Croce sbarco aveva diciotto anni per cercare un lavoro. Ep-
no stentato, mi chiamavano rossa. Vittorio Veneto, Tre- ed era su una delle navi che pure nei media oggi si parla
papà». viso, e poi Reggio Emilia, attraccarono a Venezia; solo di immigrati, facendo
Quando vide in televisione Bologna, Belluno, Milano, donna battagliera e volitiva, di tutta l’erba un fascio.
che molti suoi connazionali Parma... tra il 1979 e il 1983 è stata tra gli organizzatori Trovo davvero una forzatu-
erano stati sbarcati a Vene- ho girato l’Italia per visitare della festa che si è tenuta a ra accostare la nostra situa-
zia, Lorenzo Nguyen Hoc i miei connazionali e per Jesolo: «È stato meraviglio- zione con l’immigrazione di
Tap si trovava in Italia già aiutarli come interprete e so, sono venute 500 perso- oggi».

D O N E L I A F E R R O - PA S T O R A L E D E I M I G R A N T I

Difficile paragonare i profughi del ’79 con gli immigrati attuali


“nome comune” di immi-

D
on Elia Ferro è dal 2002 miti e quella dei boat-people di grammazione dei flussi
delegato per la pastorale oggi, quali le affinità? più proclamata che effetti- grati si trovino regolari
dei migranti della dioce- «È oggettivamente difficile fare un va e quindi con un’acco- (più dell’80 per cento o
si di Padova, dopo anni paragone, i contesti sono molto glienza e un inserimento quattro su cinque), irrego-
di apostolato tra i nostri emigrati diversi. Allora si trattava di centi- più faticosi». lari, clandestini, rifugiati,
in Belgio. naia di persone per tutta l’Italia, Sull’immigrazione poi ci si richiedenti asilo, presenti
Cosa ricorda della tragedia dei molte delle quali colte e “resisten- lascia spesso confinare e per motivi umanitari, turi-
boat people? ti” al sistema comunista; guardate imprigionare dalle scarse sti... L’amalgama è facile e,
«In quel momento ero in Belgio, a favorevolmente dal mondo occi- e orientate informazioni per alcuni, comodo!
Charleroi: del problema, che ave- dentale e quindi sostenute dal- che sono diffuse e... dalle Invece, se si vuole capire
va una risonanza mondiale, se ne l’opinione pubblica. Il loro inseri- molte che sono taciute. la situazione e risolverla,
parlava in tutta Europa. Trent’an- mento nel territorio fu diffuso e, Spesso la discussione si bisogna avere il coraggio di
ni fa, non dimentichiamolo, c’era- in qualche modo, programmato. ferma su temi “orientati” distinguere e di provare a
no la “cortina di ferro”, la “cortina Caritas, Croce rossa e altri mani- come il respingimento e il sbrogliare una matassa:
di bambù” e la guerra fredda. Ri- festarono poi una straordinaria in- reato di clandestinità: tutti l’immigrazione è sempre
cordo molto bene l’arrivo di tanti traprendenza nella gestione della argomenti che meritano più voluminosa e comples-
vietnamiti anche in Belgio, ospita- situazione». approfondimento e buon senso. giati politici, una minima parte sa. Oggi, poi, nei nostri paesi il be-
ti da parrocchie, movimenti e fa- E oggi? Ma che non colgono la realtà del ma qualificata; e quella orientata nessere è più diffuso e... più dife-
miglie, perfino da alcuni conventi. «Oggi non si tratta più di migliaia fenomeno immigratorio nella sua dalla criminalità, una esigua mi- so. Forse anche troppo.
L’accoglienza era il frutto di una di profughi politici, ma di milioni complessità. noranza. Purtroppo nell’informa- Magari ci fossero, oggi come
vera e propria mobilitazione col- di persone in cerca di lavoro; in Ci sono, ad esempio, diverse filie- zione e nell’opinione pubblica, le trent’anni fa, il sostegno dell’opi-
lettiva». una situazione di crisi economica re di immigrazione: quella mag- tre filiere vengono messe sullo nione pubblica, l’impegno dei poli-
Quali sono le differenze tra la generalizzata e in un contesto in- gioritaria diretta alla ricerca di la- stesso piano. tici, la comprensione diffusa e il
situazione dei profughi vietna- ternazionale difficile; con una pro- voro; poi quella costituita dai rifu- Sappiamo ancora come sotto il concorso internazionale.

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