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IN QUESTO NUMERO PUBBLICHIAMO: due articoli sul tema del Congresso nazionale

11 Il dialogo all'interno della Chiesa cattolca '. Un articolo sulla unit europea
Uno sul rapporto tra intellettuali ed operai. Una cronaca della quarta sessione del
Concilio ecumenico Una relazione sul compito dei professionisti nella societ
1965 italiana Va,lutazioni della Settimana sociale e della Assemblea di Pax Romana
Il .dialogo all'interno della Chiesa
sul piano della cultura Carlo Felice Manara

La prima Commissione di studio del prossi:no CongreGso nazionale esamine'r i probleD


posti dal dialogo sul piano della impostazione generale della cultura. Il presidente della Com
missione, prat. Carlo Felice Manara, imposta con questo a.rticolo i termini della questione.
Nel prossimo numero saranno pUllbticad u.r~ico1i relativi agli argomenti delle altre Com-
missioni.

Forse, se c' un terreno particolarmente privilegiato, Ci si potr rammaricare sulla dispersione delle cono-
neI quale il dialogo ha una sua funzione in certo modo vita M
scenze scientifiche moderne: si potr compJangere la non
le , a nostro parere, il terreno della cultura. Non vogliamo esistenza {Ielle Summae che contengono tutto lo scibile uma-
iniziare in questa sede una analisi del termine "cultura", no in una sintesi superiore, in una gerarchia che parte dalla
e lo prendiamo :::ome noto nel suo significato, almeno in teologia in alto e giunge fino alle scienze particolari secon-
modo abbastanza approssimato; pensiamo invero che co- do il canone della classificazione tomistica della scienza; si
munemente si intenda per cultura quella qualit che mette potr illudersi sulla adamantina chiarezza di certi sistemi
un uomo in -condizione di avere un suo giudizio personale dell'epoca del medioevo pi vivo, e si potr rammaricarsi
sul mondo e sugli altri uomini, giudizio che non espres- sulla inesauribile problematicit dello scibile di oggi. Si
sione di una specie di originalit estrosa e mal fondata, potr infine deplorare la perdita di contatto con i primi
ma trova le sue radici nello studio e nella meditazione. In principi e la continua confusione di tutti i piani di cono-
altre parole, le conoscenze che sono state acquisite dall'uo- scenza; ma non si pu negare che la cultura moderna ha
mo di' cultura sono diventate profondamente parte del suo certi caratteri, che dobbiamo cercare di penetrare se voglia-
modo di pensare, fino a costituire un "habitus", un atteg- mo intendere non soltanto il mondo fuori della Chiesa ma
giamento che abituale non perch sia passivo, mR perch anche gli stessi problemi che gli uomini si pongono quan~
stato preso coscientemente e responsabilmente tante volte do sono dentro la Chiesa.
da incidere sulla personalit. Un carattere fondamentale il problemati-::ismo; po-
E' questo l'atteggiamento dell'intellettuale, che supera tremmo dire: iI gusto della critica, della ricerca, delb mes-
lo stadio puramente tecnico delle conoscenze per farle sa in dubbio d ogni valore che sembra a:::quisito, di una di-
entrare anche nella sua vita intima, nel suo modo generale scussione su ogni tradizione che solo qualche generazione
di porsi di fronte all'uomo, alla societ, alla storia. fa era tranquillamente accettata. E' questa una situazione
Non vorremmo insistere ulteriormente nell'analisi; vor- che porta alla esasperazione la rivoluzione che ha avuto ini-
remmo solo distinguere qui l'habitus culturale dalla defor- zio nel Rinascimento, che ha staccato la sdenza e la filoso-
mazione professionale, che spesso presente anche presso fia dalla teologia, che ha rotto l'unit gerarchica dei sapere
gli intellettuali. Con questo non vogliamo negare an~he di allora per generare quella specie di caos che noi oggi
gli apporti positivi che la pratica di una professione pu vediamo fermentare sotto i nostri occhi.
portare alla personalit, anche intellettuale, di un uomo; Tuttavia ovvio che questa lacer<.1zione ha avuto le
ma vorremmo soltanto' ricordare che talvolta una professio- sue ragioni e non tutte negative; potremo dunque partire
ne, esercitata senza molta elasticit intellettuale, rischia di dalla accettazione di fatto di questa situazione e cer:are quaw

diventare una gabbia piuttosto che uno strumento di liber- le sia la possibilit di ricosrruire qualche cosa a partire dal-
r intellettuale, -e vorremmo ribadire che, a nostro parere, lo sfacelo di oggi. Invero la lacerazione cui accenniamo non
fa cultura capacit di superare le barriere e le abitudini ha soltanto le sue radici nella irrequietezza e nella super-
della propria professione, e, al contrario, di valersi delle co- bia del pensiero umano: ha avuto an:h~ la sua radice nella
noscenze che la specializzazione e la professione confe- necessit, da parte delle scienze umane, di darsi una pro-
risce, senza ignorarle, per servirsene ai fini dell'autonomia pria indipendenza, di s:::egliersi la propria metodologia, di
del giudizio, della decisione, e dell'azione consapevole nel fare le proprie esperienze a proprie spese.
mondo. Se il tratto fondamentale della cultura moderna il
prablematicismo, non possiamo non prenderne atto cercando
di navigare in queste acque, anche se ci costa moltissimo.
Condizioni del dialogo Ogni uomo di cultura sa infatti quale difficolt ci sia certe
volte nell'accettare le impostazioni e le argomentazioni di cer-
Abbiamo descritto poco fa, sia pure con una certa ap- to pensiero reologico, che par-~ impostato esattamente sul-
prossimazione e con parole vaghe) che cosa indichiamo per lo schema dello scibile di secoli fa: una struttura che man-
cultura; naturalmente il possesso di una cultura cosiffatta tiene sempre la stessa posizione, che non pu variare che
richiede certe condizioni intellettuali, che forse vale la p:=- rimanendo simile a se stessa, variando solo per quantit ma
na di esaminare. non per qualit, o per revisione dei principi e dei metodi.
E' del tutto ovvio che la cultura di cui parliamo deve Per evitare allarmi, a questo punto) vorrei dichiarare
essere cultura nel senso moderno del termine. che non mia intenzione fare la propaganda di tutte le de-

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teriori trovate del pensiero contemporaneo: dal relativismo na volont, a poco zelo per la verit, a peccato contro lo
al modernismo; non si tratta di questo: vorrei soltanto met Spirito.
tere in evidenza il fatto che la storia cammina continua Forse twppe volte pensiamo che i rappresentanti auto
mente e che non possiamo inserirci nel mondo della cultu rizzati dello Spirito di Dio siamo noi, e che gli altri, che
ra di oggi senza fare quello sforzo che essa fa ogni giorno: non sono del nostro parere, sono semplicemente della gente
lo sforzo di verificare continuamente le ragioni del nostro che non vuole ascoltare lo Spirito; e non riflettiamo che
atteggiamento, di approfondire continuamente le basi della iorse lo Spirito ha parlato poche volte, chc forse proprio
nostra fede; per l'uomo di cultura oggi non vi possono noi siamo invece quelli che hanno soffocato in noi stessi
essere situazioni tranquille e di tutto riposo. Chi crede che la sua voce. Viene in mente la terzina dantesca
la posizione dell'uomo di fede sia una posizione di riposo
e di pigrizia si sbaglia di grosso: la vita nostra una con
Ma, vedi, molti gridan Cristo Cristo
tinua lotta contro il dubbio, lotta condotta non con il chiu
dersi e con l'ignorare le obiezioni, ma con uno sforzo ben che saranno it~ giudizio assai men prope
maggiore di esame delle obiezioni, con uno sforzo continuo a lui che tal che. non conosce Cristo
di cercare quanto di bello e di buono ci sia nel progresso Paradiso, XIX, 106
del mondo di oggi, per impadronircene, per inserirlo in
modo vitale nel nostro sistema di pensiero, per riconoscere
nel mondo quelle "verit cristiane impazzite" di cui parla Certo la verit deve venire ricercata pazientemente
Chesterton. Verit che forse sono impazzite, f:la certo ci tutti i giorni e con fatica. Lo sa lo scienziato, che spesso
rimproverano di averle las~iate scappare, e ci ritornano for vede cadere le costruzioni a cui era affezionato, che erano
se messe in evidenza molto pi di quanto non abbiamo il suo vanto, che aveva accarezzato da tempo, per effetto
curato noi di fare. , di un solo calcolo o di un solo risultato sperimentale; lo sa
lo storico, che forse vede cadere tutte le sue congetture per
In una parola si potrebbe dire che la condizione
fondamentale perch il dialogo sul piano della cultura la scoperta di un solo documento; gli esempi si potrebbero
possa avverarsi che tale cultura esista realmente; moltiplica,re, e potrebbero provare soltanto che ogni scien
questo enunciato pu forse apparire paradossale ma za veramente vissuta richiede fatica e conduce all'umilt.
giustificato dal desiderio di evitare gli atteggiamenti che Nulla di strano che tante esperienze di questo tipo abbia
hanno il carattere della staticit, della chiusura aprioristi no condotto alla sfiducia contro ogni atteggiamcnto che
ca, del rifiuto di esaminare le ragioni e le argomentazioni sia rigido, che accetti sistemi precostituiti, che si rifiuti
dell'altro; atteggiamenti che fanno venire in mente il fami di mettere in discussione tutta la catena di deduzioni, fino
gerato ragionamento di colui che bruci la biblioteca di ai primi principi. Non dobbiamo accusare un atteggiamen
Alessandria, argomentando che, se un libro era favorevole to cosiffatto come eversivo a priori o dettato da superfi
al Corano) era inutil e andava bruciato perch bastava il cialit e pertinacia.
Corano: s(' era contrario al Corano andava bruciato pro Un secondo aspetto dell'atteggiamento morale che
prio per questa ragione. Tante volte mi viene in mente che necessario per il dialogo l'umilt. Vale la pena di osser
in fondo in fondo un atteggiamento analogo assunto for vare che la umilt pu anda,re insieme con la coscienza
se da troppi cristiani. E' vero che i problemi di tutti gli del proprio valore; l'umilt non consiste nel volere igno
uomini sono ~empre gli stessi 'e che le soluzioni dei proble rare i doni che Dio ci ha fatti: l'umilt, come diceva un
mi non possono variare nei fondamenti: il Cristo venuto arguto scrittore, non l'atteggiamento delle ragazze carine
per tutti gli uomini, di tutti i tempi e di tutte le Nazioni e che ,si sforzano di credersi brutte e degli uomini intelli
le sue parole non passeranno come dice Egli stesso. Ma genti che si sforzano di credersi stupidi. Si tratta di far risa
anche vero che ogni generazione si ripropone gli stessi lirc tutti i doni che Dio ci ha dati a Lui che ce li ha dati,
problemi in modo sempre nuovo, irretita da nuove diffi e di metterli al servizio del prossimo. E' questa disponibi
colt, ha il suo modo nuovo di 'porsi i problemi vecchi, di lit, questa apertura verso tutte' le esigenze del prossimo,
soffrire per cssi, di dubitare, di sviarsi dalla verit. In que questo ritenersi al servizio e questa prontezza al servizio
sto senso ovviamente si pu parlare di continuo rinnovarsi che d la consistenza all'umilt.
della presentazione della verit alla umanit, di un conti E questo atteggiamento penso che debba essere pro
nuo dialogo anche nell'interno della Chiesa, perch questa prio dell'uomo di cultura, nel momento soprattutto in cui
fatta dagli uomini che vivono nel mondo, anche se non vuole instaurare il dialogo con i fratelli.
sono del mondo, e da questo mondo, e dalle generazioni E' chiaro che ogni volta che noi constatiamo la nostra
in cui vivono, traggono i problemi e le sofferenze. ricchezza intellettuale, a confronto con la povert altrui,
siamo tentati di compiacerci per il fatto che il prossimo
abbia bisogno di noi; nel caso specifico, per capire il mon
Carit e unlt nel dialGgG do in cui vive, per coglierne i segreti pensieri ispiratori,
per valutarne le tendenze e le correnti. In questo momen
Abbiamo visto quali siano le condizioni intellettuali to viene a proposito l'atteggiamento della vera umilt cri
perch il dialogo si verifichi sul piano della cultura; va da stiana, che consiste nel ritenersi invece RI servizio del fra
s che queste condizioni sono necessarie ma non sufficien tello, nel riconoscere in lui un essere che ha una dignit
ti. Esse vanno accompagnate, e forse precedute, da condi umana superiore ad ogni dislivello che potremmo far valere
zioni morali, da un atteggiamento che dello spirito e del con eventuali nostre maggiori conoscenze. Sempre consci
la volont prima che della mente. Forse tale atteggiamento del fatto che, come Dio ( ... ) pu far sorgere dalle pietre
potrebbe "",ere descritto in poche parole dicendo che i figli di Abramo , pu dare la sua luce, quella che vera
fatto di carit e di umilt. Di carit nella sollecitudine di mente conta e che non riguarda le cose umane, a chi vuo
vedere i bisogni, le chiusure, i problemi, i dubbi e le oscu' le. insieme con la sua grazia, proprio per umiliare i potenti
rit degli altri; di non attribuirle a pertinacia, a poca buo ed i ricchi di questo mondo.

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Dialogo tra le varie discipline un altro tipo di dialogo: il dialogo tra il sapere delle sin-
gole scienze ed il pensiero teologico.
Abbiamo visto le condizioni del dialogo e le modalit Non ho voluto parlare di dialogo tra il laicato colto ed
di esso, intellettuali e morali. Resta a domandarsi con chi il clero perch 'non voglio polarizzare in questo senso i ter-
sia da far. il dialogo sul piano dena cultura: la risposta: mini del problema.
Udialogo con tutti" appare evidentemente troppo vaga, sep- Sta di fatto tuttavia che oggi il pensiero teologico, co-
pure invitante, per dare un sostegno al discorso. me ha rilevato qualcuno con dispiacere, diventato un mo-
E' forse meglio precisare quaIi siano le circostanze sot~ nopolio del clero; anzi in certo senso diventato una
to le quali il dialogo promette di diventare il pi efficace "materia professionale" del clero; ed ovviamente quando si
possibile, ai fini che ci proponiamo, della diffusione della usa la espressione "materia professionale" non si esclude
visione cristiana consapevole del mondo e della vita, e del- anche la esistenza di Ildeformazioni professionali", come ho
l'approfondimento dei motivi razionali di accordo tra la detto anche pt.ima. Orbene la comunicazione tra le varie
Rivelazione divina ed il mondo dena cultura umana. esperienze particolari, di. cui ho parlato. dovrebbe portare
ad una comunicazione pi facile tra la impostazione abitua-
Abbiamo gi rilevato, di passaggio, la esistenza di una
le dei problemi propria al pensiero teologico e quella che
specie di frattura, di dispersione tra le varie s-pecializzazioni
appare propria della cultura moderna. Mi capitato di par-
dello scibile; questa frattura~ questa dispersione sono con-
lare in altra sede di questo argomento, e di notare che vi
seguenze ,della evoluzione storica e del progresso delle sin
sono talvolta divergenze psicologiche molto rilevanti tra
gole scienze e della frattura della gerarchia classica tra i va-
l'uno e l'altro tipo di esperienza culturale.
ri rami dello scibile, frattura la cui origine storica si po~
trebbe situare, con una certa approssimazione, nel Rina- Mi rendo ben conto del fatto che il discorso iniziato
scimento. in questo modo potrebbe portare molto lontano: invero da
un po' di tempo a questa parte si assiste ad una certa quan-
Non stiamo a dare valutazioni, almeno per il momen-
tit di prese di posizioni e di polemichette che fanno quasi
to, di questo fenomeno; vorrei soltanto dire che forse esso
ridere, se non facessero pensare: abbiamo letto coi nostri
pi deprecato di quanto non sia obbiettivamente giusto. occhi certi titoli del tipo "SIAMO MAGGIORENNI'" ed
Sta per di fatto che molti scienziati degni di questo altri che fanno pensare forse alla opportunit di prolungare
nome hanno progettato e progettano delle "unificazioni".
il periodo di minore et degli scriventi.
Questi progetti sono una specie di malattia ricorrente, e
denotano il disagio in cui ci si trova per non conoscere nul- Non c' tuttavia da negare che stiamo assistendo ad
la di ci che ricerca il vicino, per non avere una visione di un movimento di pensiero che, genericamente parlando, si
insieme 'su tutta la scienza, per sentirsi estranei a tutto ci potrebbe indicare con molta approssimazione come Uriva.
che interessa il collega. lutazione del laicato". Non voglio entrare nell'analisi pre-
cisa di questo movimento n nella sua valutazione, perch
. Ovviamen:-~ queste riunificazioni non possono essere
mi interessa qui il piano della cultura umana; e su questo
conseguite sul piano della enciclopedia; questa infatti non
piano c' da dire che, con la frantumazione dena unit del-
sapl"ebbe venire incontro alle profonde esigenze ed ai biso-
lo scibile che vlgeva nel medioevo, con l'ampliarsi a dismi-
gni che sono stati rilevati. Invece tali esigenze possono da-
sura dei campi di ricerca e di conoscenza appare chiaro
re luogo ad un primo tipo di dialogo: il dialogo interdisci-
che l'uomo di Chiesa, per quanto dotto, per quanto stu-
plinare, la comunicazione costante tra persone che hanno
dioso, non pu rendersi conto personalmente di tutto, e so-
in comune la fede e che affrontano quotidianamente il pro-
blema (non sempre di facile soluzione) della conciliazione, prattutto non pu entrare nella mentalit dell'uomo di cul-
tura di oggi con quella partecipazione e eon quella com-
anzi della convivenza vitale tra la visione del mondo che
d'lla loro dalla fede e quella che data dalla scienza. prensione che gli competerehbe solo se vivesse alla castro
zione di quella cultura "dal di dentro".
Penso che il mettere in comune le esperienze di questo
tipo possa essere di una' estrema fecondit: potrebbe infat- Invero, quella frantumazione dell'unit del sapere ha
ti portare ad una visione unitaria non dei metodi di solu- avuto come conseguenza anche una presa di coscienza di
, zione, ma dei problemi che si pongono in relazione allo una indipendenza del pensiero scientifico e filosofico dal-
'tesso problema fondamentale: la visione unitaria della pro- la teologia; sul piano psicologico quindi anche un al1onta~
pria vita religiosa, da parte dell'uomo di cultura. narsi ed un divergere dei metodi, delle mentalit, addirit-
tura dei vocabolari.
-. Si potrebbe pensare che questo primo tipo di dialo-
go, che convenzionalmente potremmo chiamare "dialogo in-
In questo campo io vedo come insostituibile il com-
pito del laico di cultura, che per la sua posizione nel mon-
terdisciplinare" tenda a risolvere un problema che in certo
do e per le sue convinzioni di cristiano posto quotidiana
senso pi ristretto di quello generale della comunicazione
mente di fronte al problema di giustificare di fronte a se
dei linguaggi e delle esperienze su tutto il fronte del sapere;
stesso la sua fede, il suo inserire della Rivelazione divina nel
ma da un altro punto di vista potrebbe portare ad approfon-
contesto della storia e delle conoscenze umane, il suo inse-
dire molto di pi le comunicazioni ed a fare avanzare effet-
rire la sua vita intellettuale e la sua cultura nella vita del-
tivamente la soluzione del problema che pi interessa: quel-
la grazia divina. Se quindi questo laico un uomo di cul-
lo della comunicazione tra il pensiero religioso ed il sapere
tura, che non permette a se stesso di essere "internamente
scientifico di tutti i campi, nel mondo di oggi.
diviso", che non tollera che la sua fede sia ad un livello
infantile mentre la sua cultura ad un livello di matura-
zione, che non tollera di ess.ere in questo senso un mostro
Dialogo tra le singole scienze e la teologia deforme, questo laico, dico, la persona pi indicata per
una comunicazione continua con il pensiero teologico; in-
Abbiamo parlato finora di un primo tipo di dialogo fatti da ritenere che difficilmente questo contatto possa es-
sul piano della cultura: il dialogo che abbiamo chiamato - sere tenuto unicamente dal clero; anzitutto per la ragione
tanto per intenderei - interdisciplinare. che abbiamo gi detto, che la collaborazione alla costru-
Tuttavia abbiamo avuto occasione di accennare al fat- zione della cultura "dall'interno" (per cosl dire), d a chi
to che questo dialogo porta, come logica evoluzione, ad compie quest'opera una conoscenza che potremmo dire -

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usurpando una nozione teologica - quasi per connatura d'insieme, organica e vitale, di cui si parlava prima a pro-
l1t. Ovviamente questa collaborazione deve essere tenuta posito del dialogo tra persone di cultura,
su un piano di maturit, senza cadere nella fossi1izzazion~ E' tuttavia chiaro che, tenendo conto della impostazio-
della deformazione professionale, di cui abbiamo parlato; ne della cultura moderna, non si pu accettare che la filo-
ma abbiamo supposto che la posizione dell'uomo di cultura sofia entri nel dialogo con una pretesa di regolazione e di
autentico sia quella che 10 fa emergere dalla pratica della dominio, come potrebbe far pensare certo atteggiamento di
sua particolare competenza e della sua professione per met- cultori di altri tempi e certe disposizioni di 'Igerarchie" che
terio in grado di conoscere e di giudicare. non erano fatte per aumentare la comprensione tra le per-
Inolt.re, da un altro punto di vista, potremmo dire sone, soprattutto quando, dalla sede teorica, venivano tra
che il clero ha tante altre e migliori cose da fare, rispetto sferite in una visione pratica dei rapporti personali.
a quella di interessarsi direttamente della cultura di que-
sto mondo: ha da dispensare la parola della Rivelazione e
da amministrare gli strumenti della grazia: ha ]a missione Dialogo tra le persone di cultura di diverse nazioni
della evangelizzazione, che non tollera, a mio parere, com-
mistioni ed evasioni. Vi infine un ultimo argomento che vorrei toccare a
Penso quindi che il dialogo continuo ed assiduo di que- proposito del dialogo sul piano della cultura: l'argomen-
sto clero con questi uomini di cultura debba rivelarsi nel to del dialogo tra persone di cultura di diverse nazioni: si
futuro come uno dei pi fecondi, per la possibilit di pe- verifica infatti un fenomeno che, anche tra i cristiani, , di-
netrazione che cosi si avrebhe dell'azione evangelica nella rei, endemico nel nostro Paese: accanto ad un provinciali-
societ umJna di oggi. Non ritengo che il laico che sia uomo smo culturale che ha strani ricorsi e risvegli, 'si dnno poi
di cultura debba pensarsi come una specie di "consulente" ventate di "moda" esotica, che investe molti campi; ,spes-
insostituibl1e; ma certo ritengo C'he questo dialogo, con la so i risultati di situazioni storiche, di diversi caratteri di
intenzione di carit e di umilt di cui si parlava, sia es- sviluppo delle nazioni e delle' varie modalit di realizzazione
senziale. del pensiero del Vangelo, vengono presi come progressi as-
soluti, e vengono fatti circolare come esperienze da trasfe-
rirsi, sic et simpliciter, tra noi.
Dialogo tra persone di cultura e uomini politici e D'altra parte, il dialogo con le altre ,comunit naziona-
tra scienziati e filosofi li appare di estrema utilit, per farci vedere come e quanto
il messaggio evangelico stato realizzato altrove; questa
Accanto al dialogo tra le scienze particolari ed il pen- comunicazione avrebbe lo scopo fondamentale di staccarci
siero teologico, vorrei ricordare qui altri due tipi di dia- da quanto tradizione supinamente accettata, per condur:i
logo: quello che dovrebbe mettere in comunicazione le a vedere l'essenziale nella nostra vita cristiana; di staccarci
persone di cultura e gli uomini politici che dichiarano di dalle forme per farci andare alla .sostanza; d farci vedere
ispirare la loro azione ai principi del cristianesimo, e quello come la fantasia di Dio infinita nel prevedere tutti i di-
tra i rappresentanti delle sdenze particolari e quelli della versi atteggiamenti che l'uomo pu assumere nel realizzare i
filosofia, valori umani e divini. Di farci infine ricercare anche i veri
E' noto che l'azione politica logora e disperde, anche valori umani, che non siano fossilizzati in una determin:1ta
gli uomini intellettualmente e spiritualmente pi dotati; ambientazione storica, ma siano realizzati nel modo pi
ritengo quindi che sia estremamente augurabile che vi sia vasto e generale concepibile.
un continuo rifornimento, per cosi dire, di idee, filtrate Ovviamente, gli uomini di cultura sono nelle condizioni
attraverso la comprensione profonda degli uomini di cultu- migliori per poter prendere quello che veramente .vivo
ra e la loro visione cristiana del mondo e della storia, af, e vitale ed assimilare in modo originale e vivo le esperien-
finch! attraverso lo scambio di esperienze ed il dialogo, si ze altrui; purch anche qui, la cultura sia anzitutto autono-
possa giungere ad un potenziamento comune delle energie, mia, sia personalit, sia indipendenza di giudizio, sia un
per gli scopi che interessano tanto i politici che gli uomini emergere dalle esperienze e dalle circostanze.
di cultura: l'inserimento del pensiero cristiano, nella sua
forma viva, nella sua forma operante, nella vita della sode-
t umana in quanto tale. Non voglio chiudere questi brevi cenni sulle condizio-
In secondo luogo vorrei toccare brevemente del dia- ni del dialogo e sui tipi di dialogo senza accennare al di-
logo tra i rappresentanti delle scienze par,ticolari e quelli battuto problema dell'inserimento delle realt umane nella
della filosofia, Non voglio entrare nella discussione (lunga visione teologica del mondo, della giusta valutazione di
ed intricata) sul senso della espressione "filosofia cristiana"~ quelli che sono autentici valori umani in una prospettiva
mi imeressa qui parlare di una filosofia o meglio un pen- religiosa, anzi cristiana,
siero filosofico che non esclude a priori la esistenza di un E' ovvio che nella misura in cui la cultura un valore
Dio personale e di una rivelazione divina; e pertanto pu autentico (e penso che almeno in certo senso questo si pos-
essere aperto anche alla accettazione di una religione posi- sa dire), nella misura in cui il dialogo si pone come comu-
tiva rivelata quale la crisriana e alla accettazione razionaie nicazione di questi valori umani, il dialogo si pu anche
di un fatto storico di questo tipo. In questo senso si pu considerare sotto ]'aspetto di un mezzo per ingrandlre la
parlare, a mio parere, di una "filosofia cristiana" ed in que- penetrazione della realt religiosa nelle realt umane, per
sto senso sappiamo che storicamente sono esistite filosofie aumentare l'apprezzamento di questi valori, in quanto sono
che ,sono state in continuit COn il pensiero teologico, spes- autentici, da parte del pensiero religioso.
so anzi facendo un corpo solo -, quasi - COn quest'ultimo. E! forse questo un mezzo per realizzare il detto di
Ritengo che il dialogo tra i cultori ddle ,cienze e quel- Paolo (I Cor, 3, 22) che ai cristiani di Corinto scriveva
li della filosofia, intesa cristianamente in questo senso, nOn Tutte le cose sono vostre . In questa prospettiva, non
possa che essere oltre modo fecondo. di appropriazione violenta, ma di rivaJorizzazione in una
Penso anzi, di pi, che soltanto un pensiero filosofico dimensione religiosa di tutti i valori autentici, anche il dia-
inteso in questo senso possa essere di aiuto a quella ~dsione logopu essere un mezzo di potente efficacia.

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