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Universit IUAV di Venezia

Clasa

Corso di Restauro
A.A. 2012 - 2013

prof. Paolo Faccio


coll. arch. Paola Scaramuzza

Le tecniche costruttive veneziane


Lezione n. 6 Le tecniche costruttive veneziane
Danneggiamento di finestra gotica
Gli edifici veneziani
Schema strutturale bizantino e tardo
bizantino
Andamento dei solai

Muri portanti

Schema strutturale tardo bizantino e


gotico trecentesco

Schema strutturale gotico


quattrocentesco

Tratto da P. Maretto Ledilizia gotica veneziana. 1960


STUDIO DI FONDAZIONE VENEZIANA
Fondazioni di palazzo
Ducale
Rappresentazione di fondazione veneziana

Muro di spina

Fondazioni dirette Schema di funzionamento


Palificate delledificio veneziano
Il sistema fondazionale degli edifici veneziani
SCHEMA DEL SISTEMA FONDAZIONALE

BRICK MASONRY

PROTECTION PLASTER

ISTRIAN STONE BLOCKS


SOLUZIONI TECNICHE
"CADENA"
1. PALI IN LEGNO
2. MADRIERI = TAVOLE IN LEGNO "CADENA"

3. BLOCCHI IN PIETRA DISTRIA


4. CADENE = CORSI CONTINUI E " CO
MU
PASSANTI DI BLOCCHI IN PIETRA NM
"CADENA"
AR
DISTRIA IN O
"
5. INTONACO DI PROTEZIONE
"TERA DA SAVON"
6. TERA DA SAVON = ARGILLA
IMPERMEABILE

"MADIERI"

WOODEN PILES

slide 60/71
S. Basilio Venezia
Pali di costipamento Palafitta profonda in larice o rovere di lunghezza di
circa 4- 5 m e diametro 25 - 30 cm
Lo spazio tra i pali saturato con scaglie e scapoli di pietra
dIstria mescolati con calcetruzzo
Pali di ontano di Madrieri a formare lo zateron:
lunghezza pari m. 1,00 panconi larice o olmo
Cadena in pietra dIstria legata con cemento composto da due parti di calce
e una di pozzolana Tratto da A. Sagredo Sulle consorterie delle arti edificative in Venezia , Venezia 1856
Danneggiamenti derivanti da cedimenti fondali

Fondazione muro interno Danneggiamento per


cedimento del muro di spina
Danneggiamenti delle fondazioni

Distacco delle lastre lapidee


corsaroli- collocate a protezione
del paramento in laterizio

Muratura in laterizio
Danneggiamenti delle
fondazioni
disgregazione del giunto e
alveolizzazione e erosione dei
blocchi in laterizio

Danneggiamento della fondazione a seguito


di un iniziale dilavamento del giunto e
successivo degrado dellapparato fittile

Danneggiamento per
realizzazione scarichi
acque reflue
Danneggiamenti delle
fondazioni

Fenomeni di erosione delle strutture


murarie di fondazione
Danneggiamenti delle
fondazioni

Scopertura della palificazione per lavori


di manutenzione dei canali

La messa in luce dei pali lignei


espone il materiale agli agenti
degradanti del materiale
Principali cause del danno

Erosione della muratura basamentale per dilavamento


del giunto
Erosione per divagazione mareale
Cicli gelo e disgelo
Scopertura temporanea dei pali di fondazione
Modifica sistema di smaltimento delle acque reflue
Variazioni delle condizioni di carico derivanti da
modifiche della verticalit delle murature
Variazioni destinazioni duso
Murature : danneggiamenti
caratteristici

Carenza di collegamento tra i


muri di spina e di facciata

Landamento dei quadri


fessurativi indica una rotazione
della facciata verso lesterno
Murature

Carenze di collegamento tra murature


Murature

Disconnessione tra pareti e sconnessione muraria


Fessurazione per eccesso di carico
e riduzione di sezione muraria con
concentrazione del carico
- Alterazione del funzionamento strutturale degli edifici veneziani, il sistema fondazionale

CONSEGUENZE STRUTTURALI
FATTORI DI ALTERAZIONE
W 2nd FLOOR
1. AUMENTO DEL LIVELLO DEL MARE
2nd LEVEL

2. ABBASSAMENTO DEL TERRENO DI FONDAZIONE

W 2nd WALL

W 1st FLOOR

1st LEVEL

RESULTANT
OF THE WEIGHTS

W 1st WALL

GROUND LEVEL
"CO
MU
NM
AR
INO
"
INCREASE

W 2nd FLOOR

2nd LEVEL

W 2nd WALL

W 1st FLOOR
" CO
MU
NM 1st LEVEL
AR
INO
" RESULTANT
W 1st WALL
OF THE WEIGHTS

EFFETTI DELLALTERAZIONE GROUND LEVEL

RIDUZIONE DELLO SPESSORE DEL MURO ALLA BASE


slide 61/71
Fessurazioni per eccesso di carico
verticale e cedimento del muro di spina

Probabile andamento
dellabbassamento
Accostamento delle murature senza legature
trasversali

Disposizione dei blocchi in orizzontale e


verticale
Danneggiamento a
causa delleterogeneit
della muratura

Muratura a pi strati
Ingobbamento dei paramenti
murari per instabilit
Muratura in altinelle, mattoni di piccola
dimensione che erano usati
prevalentemente fino al 300
Murature divisorie

Tramezze in legno, grisiole e


intonaco

Cantinella, listello in
legno di abete o di
larice

Grisiola in canna
palustre

G. A. Rusconi 1590
Parete in scorzoni

Parete in cantinelle
Intonaci

Coccio pesto, frammenti di


rottami di laterizio mattoni o
coppi- usati come inerte per gli
intonaci o i pavimenti a terrazzo
Marmorino, intonaco costituito
da calce e polvere di marmo,
generalmente steso su strato di
coccio pesto
Regalzier, particolare intonaco
lavorato a stilo e tinteggiato a
simulare un paramento laterizio
Regalzier, finto ammattonato dipinto a fresco su intonaco
monostrato, usato con grande diffusione nel Medioevo. A partire
dal XIV secolo al classico ammattonato rosso con fugatura bianca
si affiancano soluzioni pi elaborate bicrome con laterizi disposti a
losanga.
REGALZIER

Epoca: dal XII secolo (lacerti indviduati nel corso


di campagne di scavo archeologico) fino alla fine
del XV secolo nell'edilizia ecclesiastica, pubblica e
nelle grandi fabbriche civili abitative; fino a buona
parte del il XVI secolo nell'edilizia residenziale
minore.
Descrizione: L'intonaco a regalzier riproduce
l'aspetto di una cortina laterizia.
Palazzo Cavalli a San Luca,
lacerto di decorazione bicroma
Monocromo

Epoca: dalle fabbriche pi antiche al XVI secolo.


Descrizione: Strato unico sottilissimo (1- 3 mm ) di malta a base di calce e sabbia
fine, uniformemente colorato a fresco con tinta rosso mattone.

Esempi:
Fasce decorate

Epoca: dal XIV al XV secolo.


Descrizione: Strato di intonaco, di norma
associato al regalzier, decorato ad affresco con
decorazioni floreali, geometriche o riproducente
inserti di marmi pregiati.
Le fasce orizzontali, sottogronda e/o
corrispondenti alle quote di divisione dei piani, di
solito sono perimetrate da sottili bande
policrome, bianche, rosse, verdi o nere. Talvolta
le fasce riproducono modanature architettoniche
e, quando ornate di girali e racemi vegetali
monocromi stagliati su fondo rosso, tendono a
riprodurre gli ornati in bassorilievo presenti su
qualche fabbrica maggiore.
VENEZIA, SAN MARCO, CALLE DELLA BISSA.
Intonaco dipinto a paraste e motivi architettonici
con specchiature ad imitazione di un rivestimento di lastre di pavonazzetto toscano.
Fine XV-inizi XVI secolo
STUCCO, TERRAZZO O TERRAZZETTO Intonaco a marmorino

Classe di intonaci, caratterizzati dalla presenza di cariche (frammenti lapidei o


laterizi) prodotte artificialmente, dalla lunga lavorazione e dai trattamenti finali a
base di olii o saponata e cera. I marmorini, tesi a imprimere alle ossature laterizie
laspetto di muraglie lapidee, appaiono negli ultimi decenni del XV secolo e
perdurano fino ad oggi.
Marmorino bianco [C1]

Epoca: dalla fine del XV.


Descrizione: Definiti stucchi o terrazzetti nelle carte e documenti dei secoli XVI-
XVIII ed ora noti col nome di marmorini, sono intonaci composti da calce e frammenti
di materiale lapideo artificalmente prodotto (a Venezia quasi sempre costituiti da
pietra dIstria. Caratterizzati da una grande accuratezza desecuzione e dai
trattamenti finali a base di olio di lino o di sapone e cera cui erano sottoposti, i
marmorini appaiono in citt in parallelo col diffondersi del nuovo linguaggio della
rinascenza e del classicismo architettonico. La ragione della rapida affermazione e
immensa fortuna che conosceranno nei secoli seguenti va individuata nella capacit
dei marmorini di evocare talvolta di imitare pedissequamente aspetto e
consistenza del materiale lapideo.
Il marmorino viene realizzato ad unico strato per tutto il XVI e per parte del XVII
secolo, poi appare di norma applicato su uno strato preparatorio di coccio pesto.
perch la cotta hora che si ha trovato il
stucco se istuccher e, come si vede, tal
stucco si converte in sasso perch
fatto di sasso Alvise Cornaro, 1560 circa
Marmorino di coccio pesto

Epoca: dalla fine del XV alla fine del


XVIII secolo.
Descrizione: Intonaco di finitura
avente le stesse caratteristiche del
marmorino bianco per lavorazione e
trattamenti finali, ma realizzato con
impasto di calce e frammenti di
laterizio (di norma ricavati dalla
frantumazione di coppi vecchi).
Limpasto del marmorino di coccio
pesto di sovente appare realizzato
con laggiunta di rade scagliette
lapidee.

:
Sottofondo di coccio pesto

Epoca: Dal XVII secolo ad oggi.


Descrizione: Strato di di sottofondo, preparatorio
alla stesura finale del marmorino, realizzato con
impasto di calce e coccio pesto in frammenti di
granulometria variabile.
Palazzo Foscarini ai Carmini
Solai e pavimenti
Francesco Sansovino Venetia Nobilissima et singolare
descritta in XII libri..Venezia 1581

Le travature per la spessezza dei legnami, mettendonsi un pieno e un vuoto,


rendendo agli occhi altrui grato diletto oltre che utile per la fortezza, perch
sostengono ogni gran peso: e nel caminare i palchi non tremano
Susano..duna certa materia che si chiama terrazzo, la qual dura per lungo
tempo e vaghissima allocchio, e polita. Essa si fa con calcina, e con tegoli, o
mattoni ben pesti, e si incorpora insieme. Vi si aggiunge una parte di scaglia di
sasso istriano polverizzato, e questa mistura alquanto soda si distende sul suolo
di tavole ben fitto con chiodi, acciocch non si torca, e resista al tempo. Indi con
ferri fatti a posta, si batte si calca per qualche giorno. Et spianato ogni cosa e
indurito ugualmente, vi si metta sopra unaltra mano, o coperta di detta materia,
nella quale si incorpora o cinapro o color rosso. Et poi riposato per qualche
giorno se gli da lolio di lino, col quale il terrazzo prende il lustro per si fatta
maniera, che luomo pu specchiarvisi dentro
- Elementi portanti orizzontali degli edifici veneziani
SOLAIO CON TRAVI IN LEGNO SOLAI VOLTATI

"TERRAZZO" "TERRAZZO"

WOODEN BOARDS WOODEN BOARDS

WOODEN BEAMS WOODEN BEAMS

WOODEN FRAME

REED MAT

REMA
PLASTER

ORDITURA DEI SOLAI E DISTRIBUZIONE DEI CARICHI SUI MURI PERIMETRALI

SOLUZIONI TECNICHE
1. SOLAI IN LEGNO
2. ASSENZA DI AZIONI ORIZZONTALI
3. DISPOSIZIONE DEI SOLAI

slide 59/71
Schema di funzionamento nodo
muro solaio
Solaio alla Sansovino
Trave principale

Tavolato

Regolo dipinto
La pietrificazione dellarchitettura
Particolari di solai

Sfilamento delle teste dalla muratura


I legamenti costruttivi: catene, ritegni, fiube
2. MECCANISMI DI DANNO MATERICO E CONSEGUENZE STRUTTURALI

FATTORI DI ALTERAZIONE CONSEGUENZE STRUTTURALI

1. UMIDITA DI RISALITA
2. PIOGGIA BATTENTE

W 1st FLOOR W 1st FLOOR W 1st FLOOR

2nd wall 2nd wall 2nd wall

1st wall 1st wall 1st wall

building 1 building 2 building 3 building 4

DRIVING RAIN CHANNEL

CHANNEL
building 1 building 2 building 3 building 4
RISING DAMP

CHANNEL

EFFETTI DELLALTERAZIONE
DEGRADO DELLE TRAVI IN LEGNO
RIDUZIONE DELLAREA DI CONTATTO CON IL MURO
Particolare di capochiave e fiuba

fiuba
2. MECCANISMI DI DANNO MATERICO E CONSEGUENZE STRUTTURALI

FATTORI DI ALTERAZIONE
1. UMIDITA DI RISALITA
2. PIOGGIA BATTENTE

CONSEGUENZE STRUTTURALI

DRIVING RAIN
RISING DAMP

NOT GUARANTED

EFFETTI DELLALTERAZIONE
RIDUZIONE DELLE PROPRIETA MECCANICHE DELLA MURATURA
OSSIDAZIONE DEI TIRANTI METALLICI
Legature metalliche e
capochiave
Il terrazzo alla veneziana : descrizione degli strati
Sottofondo , disposto sopra il tavolato ha uno spessore variabile da 10 a 20 cm,
composto da cotto frantumato ( vecchi mattoni o coppi) e una minore parte di
pietrisco, mescolati con calce spenta nel rapporto di 4:1 e acqua.
Coperta o coprifondo formato da uno strato di mattoni o coppi macinati mescolati con
calce rapporto 3:1 stesa a cazzuola con spessore di 2 4 cm. Il materiale ha una
colorazione rosacea
Stabilitura, ultimo strato del terrazzo con spessore che varia in funzione della
dimensione del seminato, ordinariamente tra i 1 e 2 cm. E particolare malta
composta da calce spenta e polvere di marmo con rapporto 2:1
Semina, posa a mano di scaglie di marmo sulla stabilitura, aventi dimensioni variabili
tra i 5 e 40 mm
Rullatura e battitura, si inserisce meccanicamente la semina allinterno della
stabilitura , loperazione avviene contemporaneamente alla battitura che liscia e
livella
Lisciatura e levigatura, operazione manuale di eliminazione delle asperit con
cazzuola accompagnata da una levigatura con pietra arenaria
Stuccatura e lucidatura, eseguita a mano con stucco in pasta composto da calce e
polvere fine di cotto. La lucidatura viene eseguita dopo lavaggio con olio di lino cotto
Stesa del coprifondo o coperta, che viene
completata mediante ripetuta battitura per
lassorbimento lento dellacqua che dopo
due o tre giorni pu ricevere la stabilitura

Livellazione della
coperta

Foto tratta da A. Crovato i pavimenti alla veneziana ed Grafi


Treviso 1999
Stesa della stabilitura,
allimpasto possono essere
aggiunte terre colorate

Foto tratta da A. Crovato i pavimenti alla veneziana ed Grafi


Treviso 1999
Posa del granulato o semina,
composta da granulato di unica
dimensione o varia pezzatura dal
colore vivace. La qualit del
pavimento dipende dalla
regolarit della semina che deve
essere eseguita porgendo il lato
liscio.

Foto tratta da A. Crovato i pavimenti alla veneziana ed Grafi


Treviso 1999
Rullatura, operazione che
continua sino al
raggiungimento di un
impasto compatto, tanto da
renderlo apparentemente
tuttuno con la stabilitura

Battitura che rende il


terrazzo ancora fresco
omogeneo a ancorato
alla sottostante stabilitura

Foto tratta da A. Crovato i pavimenti alla veneziana ed Grafi


Treviso 1999
Trascinata eseguita con lorso, prima
levigatura eseguita con il terrazzo
ancora fresco. Lorso un attrezzo
dotato allestremit di una pietra
molare.

Foto tratta da A. Crovato i pavimenti alla veneziana ed Grafi


Treviso 1999
Lisciatura e levigatura

Foto tratta da A. Crovato i pavimenti alla veneziana ed Grafi


Treviso 1999
Spalmatura dellolio

Foto tratta da A. Crovato i pavimenti alla veneziana ed Grafi


Treviso 1999
Pastellone

Sottofondo di cocciopesto e rottami di pietra impastati con calce


spenta, spessore 10 20 cm
Strato di coperta di 1 2 cm di polvere di cocciopesto a grana
grossa e pietrisco, impastati con calce spenta rapporto 3:1.
Strato di pasta finale composto da impasto di polvere di marmo
granulosa o polvere di mattone macinato detta granziolina. La
colorazione classica e rossa ottenuta con la miscelazione di polvere
di rosso cinabro o gialla ottenuta con la miscelazione della terra di
Siena. Un raro colore verde era ottenuto con la miscelazione di una
terra verde di Treviso.
Esempio di pavimento a pastellone
BARBACANI
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

REALIZZAZIONE DI PROTOTIPI DI EDIFICIO PRESSO IL


LABORATORIO DEL CFMEA DI FOSSALTA DI PORTOGRUARO
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

SEZIONE 7 7

SEZIONE 1 1 SEZIONE 2 2

3.0
10.0 11.0
1.0
m2-26 m2-26 10.0
m2-25 m2-25 35.0
m2-24 m2-24
m2-23 m2-23
m2-22 m2-22
m2-21 m2-21
m2-20 m2-20
m2-19 m2-19
m2-18 m2-18
m2-17 m2-17
m2-16 m2-16
m2-15 m2-15
167.0
m2-14 m2-14
182.0
m2-13 m2-13

PROTOTIPO 1
m2-12 m2-12
m2-11 m2-11
m2-10 m2-10
m2-9 m2-9
m2-8 m2-8
m2-7 m2-7
m2-6 m2-6
m2-5 m2-5
m2-4 m2-4
m2-3 m2-3
m2-2 m2-2 3.0
10.0 12.0
m2-1 m2-1
2.0
m1-30 m1-30 10.0
300.0 35.0 12.0
m1-29 m1-29
324.0 m1-28 m1-28
m1-27 m1-27
m1-26 m1-26
m1-25 m1-25
m1-24 m1-24
1 2 3 4 m1-23
m1-22
m1-23
m1-22
m1-21 m1-21 ZEPPE IN LEGNO
m1-20 m1-20
m1-19
m1-18
m1-19
m1-18
SOTTO TRAVE
7 7 m1-17
m1-16
m1-17
m1-16
208.0
m1-15 m1-15
196.0
m1-14 m1-14

SEZIONE 6 6 m1-13
m1-12
m1-11
m1-13
m1-12
m1-11
m1-10 m1-10
m1-9 m1-9
m1-8 m1-8
m1-7 m1-7
m1-6 m1-6
m1-5 m1-5
m1-4 m1-4
m1-3 m1-3
m1-2 m1-2
m1-1 m1-1
p12 b-3
b-2 18.0
b-3
b-2 18.0
p11 b-1 b-1

285.0 285.0

6 6

SEZIONE 3 3 SEZIONE 4 4

3.0
10.0 11.0
1.0
m2-26 10.0 m2-26
m2-25 35.0 m2-25
t1 t8 m2-24
m2-23
m2-24
m2-23
m2-22 m2-22
m2-21 m2-21
248.0 m2-20 m2-20
324.0 m2-19 m2-19
m2-18 m2-18
m2-17 m2-17
m2-16 m2-16
m2-15 m2-15
167.0
5 5 m2-14
m2-13
m2-14
m2-13
182.0
m2-12 m2-12
m2-11 m2-11
m2-10 m2-10
m2-9 m2-9
m2-8 m2-8
m2-7 m2-7
m2-6 m2-6
1 2 3 4 m2-5
m2-4
m2-5
m2-4
m2-3 m2-3
m2-2 3.0 m2-2
10.0 12.0
m2-1 m2-1
2.0

SEZIONE 5 5
m1-30
m1-29
m1-28
m1-27
10.0 35.0 12.0
m1-30
m1-29
m1-28
m1-27
m1-26 m1-26
m1-25 m1-25
m1-24 m1-24
t1 m1-23
m1-22
m1-23
m1-22
m1-21 m1-21
m1-20 m1-20
96.5 m1-19 m1-19
t2 m1-18 m1-18
m1-17 m1-17
m1-16 m1-16
m1-15 m1-15 208.0
196.0
t3 m1-14
m1-13
m1-14
m1-13
m1-12 m1-12
m1-11 m1-11
m1-10 m1-10
t4 m1-9 m1-9
m1-8 m1-8
92.0 m1-7 m1-7
m1-6 m1-6
t5 m1-5
m1-4
m1-5
m1-4
m1-3
m1-2
m1-3
m1-2
d1 d2 d3 d4
m1-1 m1-1
t6 b-3 b-3
b-2 18.0 b-2 18.0
b-1 b-1
64.0
t7 96.5 92.0 64.0 32.5 32.5 64.0 92.0 96.5

t8 32.5
ZEPPE IN LEGNO
13.0 25.0 13.0 248.0 13.0 25.0 13.0
ALLA BASE
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

SEZIONE 7 7

SEZIONE 1 1 SEZIONE 2 2

3.0
10.0 11.0
1.0
m2-26 m2-26 10.0
m2-25 m2-25 35.0
m2-24 m2-24
m2-23 m2-23
m2-22 m2-22
m2-21 m2-21
m2-20 m2-20
m2-19 m2-19
m2-18 m2-18
m2-17 m2-17

PROTOTIPO 2
m2-16 m2-16
154.0
m2-15 m2-15
m2-14 m2-14
182.0
m2-13 m2-13
m2-12 m2-12
m2-11 m2-11
m2-10 m2-10
m2-9 m2-9
m2-8 m2-8
m2-7 m2-7
m2-6 m2-6
m2-5 m2-5
m2-4 m2-4
13.0
300.0 m2-3 m2-3
m2-2 m2-2 3.0
324.0 10.0
m2-1 m2-1 12.0
2.0
m1-30 m1-30 10.0 35.0 12.0
m1-29 m1-29
m1-28 m1-28
1 2 3 4 m1-27
m1-26
m1-27
m1-26
m1-25 m1-25
m1-24 m1-24
m1-23 m1-23
m1-22 m1-22

7 7 m1-21 m1-21 ZEPPE IN LEGNO


m1-20 m1-20
m1-19
m1-18
m1-19
m1-18
SOTTO TRAVE
SEZIONE 6 6 m1-17
m1-16
m1-15
m1-14
208.0
m1-17
m1-16
m1-15
m1-14
196.0
m1-13 m1-13
m1-12 m1-12
m1-11 m1-11
m1-10 m1-10
m1-9 m1-9
m1-8 m1-8
m1-7 m1-7
m1-6 m1-6
p12 m1-5 m1-5
p11 m1-4
m1-3
m1-4
m1-3
m1-2 m1-2
m1-1 m1-1
b-3 b-3
b-2 18.0 b-2 18.0
b-1 b-1
6 6
285.0 285.0

SEZIONE 3 3 SEZIONE 4 4

t1 t8 10.0
3.0
11.0
1.0
m2-26 10.0 m2-26
m2-25 35.0 m2-25
248.0 m2-24 m2-24
324.0 m2-23 m2-23
m2-22 m2-22
m2-21 m2-21
m2-20 m2-20
m2-19 m2-19

5 5 m2-18
m2-17
m2-18
m2-17
m2-16 m2-16
m2-15 154.0 m2-15
m2-14 m2-14
182.0
m2-13 m2-13
m2-12 m2-12
m2-11 m2-11
m2-10 m2-10
1 2 3 4 m2-9
m2-8
m2-9
m2-8
m2-7 m2-7
m2-6 m2-6
m2-5 m2-5

SEZIONE 5 5
m2-4
m2-3
m2-2
m2-1
10.0
13.0
3.0
12.0
m2-4
m2-3
m2-2
m2-1
2.0
m1-30 10.0 m1-30
35.0 12.0
m1-29 m1-29
m1-28 m1-28
t1 m1-27
m1-26
m1-27
m1-26
m1-25 m1-25
m1-24 m1-24
96.5
m1-23 m1-23
t2 m1-22 m1-22
m1-21 m1-21
m1-20 m1-20
m1-19 m1-19
t3 m1-18
m1-17
m1-18
m1-17
m1-16 m1-16
m1-15 m1-15 208.0
196.0
m1-14 m1-14
t4 m1-13 m1-13
m1-12 m1-12
92.0 m1-11 m1-11
m1-10 m1-10
t5 m1-9
m1-8
m1-9
m1-8
m1-7 m1-7
m1-6 m1-6
m1-5 m1-5
t6 m1-4 m1-4
m1-3
m1-2
m1-3
m1-2
d1 d2 d3 d4
64.0
t7 m1-1
b-3
m1-1
b-3
b-2 18.0 b-2 18.0
b-1 b-1

t8 32.5
96.5 92.0 64.0 32.5 32.5 64.0 92.0 96.5

13.0 25.0 13.0 248.0 13.0 25.0 13.0

ZEPPE IN LEGNO
ALLA BASE
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

ACCORGIMENTI COSTRUTTIVI

PROTOTIPO N.2 (SOLAIO SENZA TERRAZZO)

1 FONDAZIONI
a b c

28 1
27
26
25 2
24
23
3
22
21
20 4
19
18
17 5
16
15
14 6
13
12 7
11
10
9 8
8
7
6
5
4
3
2
1
32 1
31
30
29 2
28
27
3
26
25
24 4
23
22
21 5
20
19
18 6
17
16 7
15
14
13 8
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1

a
b
c INSERIMENTO DI ZEPPE E SPEZZONI DI TRAVI IN LEGNO IN POSIZIONE CENTRALE E TERMINALE

2 MURATURA SETTI
PROTOTIPO N.2 (SOLAIO SENZA TERRAZZO)

28 1
27
26
25 2
24
23
3
22
21
20 4
19
18
17 5
16
15
14 6
13
12 7
11
10
9 8
8
7
6
5
4

MATTONI PIENI,
3
2
1
32 1
31
30
29 2
28
27
3
26
25
24 4
23
22
21 5
20
19
18 6
17

MALTA BASTARDA
16 7
15
14
13 8
12
11
10

2
9
8
7
6
5
4
3
2
1

FACILMENTE RIMOVIBILE DAI GIUNTI


VALUTAZIONE SPERIMENTALE
PROTOTIPO N.2 (SOLAIO SENZA TERRAZZO)

ACCORGIMENTI COSTRUTTIVI

28 1
27
26
25 2
24

3
23
3
22

SOLAIO PIANO TERRA


21
20 4
19
18
17 5
16
15
14 6
13
12 7
11
10
9 8
8

3
7
6
5
4
3
2
1
32 1
31
30
29 2
28
27
3
26
25
24 4
23
22
21 5
20
19
18 6
17
16 7
15
14
13 8
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1

INSERIMENTO DI ZEPPE IN LEGNO


IN CORRISPONDENZA DEL NODO
MURATURA-SOLAIO
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

ACCORGIMENTI COSTRUTTIVI

PROTOTIPO N.2 (SOLAIO SENZA TERRAZZO)

4 SOLAIO PRIMO PIANO

28
27
26
25
1

2
4
24
23
3
22
21
20 4
19
18
17 5
16
15
14 6
13
12 7
11
10
9 8
8
7
6
5
4
3
2
1
32 1
31
30
29 2
28
27
3
26
25
24 4
23
22
21 5
20
19
18 6
17
16 7
15
14
13 8
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1

TRAVI IN SEMPLICE APPOGGIO


VALUTAZIONE SPERIMENTALE

STEP 0
Configurazione modello: modello integro
Carichi: modello scarico
Rilevatori: 8 trasduttori verticali, 4 deformometri sulla muratura
Si tarano i rilevatori
STEP 1
Configurazione modello: modello integro
Carichi: p11 , p21 di entit 100kg/m2
Rilevatori: 8 trasduttori verticali, 4 deformometri sulla muratura
Si misurano gli abbassamenti delle travi del primo solaio e le deformazioni della muratura
STEP 2
Configurazione modello: modello integro
Carichi: p11 , p21 di entit 200kg/m2
Carichi: Rilevatori: 8 trasduttori verticali, 4 deformometri sulla muratura
Si misurano gli abbassamenti delle travi del primo solaio e le deformazioni della muratura
STEP 3
Configurazione modello: modello integro
Carichi: p11 , p21 di entit 300kg/m2
Carichi: Rilevatori: 8 trasduttori verticali, 4 deformometri sulla muratura
Si misurano gli abbassamenti delle travi del primo solaio e le deformazioni della muratura
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

STEP 4
Configurazione modello: modello con erosione giunti al piede murario
Carichi: p11 , p21 di entit 300kg/m2
Carichi: Rilevatori: 8 trasduttori verticali, 4 deformometri sulla muratura
Si misurano gli abbassamenti delle travi del primo solaio e le deformazioni della muratura
STEP 5
Configurazione modello: tolte le zeppe di appoggio sul muro delle 2 travi centrali del primo
solaio
Carichi: p11 , p21, p12 crescente da 0 a 2000 kg
Rilevatori: 8 trasduttori verticali, 4 deformometri sulla muratura
Si misurano gli abbassamenti delle travi del primo solaio e le deformazioni della muratura
STEP 6
Configurazione modello: eliminazione zeppe lignee in fondazione in posizione centrale
Carichi: p11 , p21, p12 crescente da 0 a 2000 kg
Rilevatori: 8 trasduttori verticali, 4 deformometri sulla muratura
Si misurano gli abbassamenti delle travi del primo solaio e le deformazioni della muratura
STEP 7
Configurazione modello: eliminazione zeppe lignee in fondazione in posizione terminale
Carichi: p11 , p21, p12 crescente da 0 a 2000 kg
Rilevatori: 8 trasduttori verticali, 4 deformometri sulla muratura
Si misurano gli abbassamenti delle travi del primo solaio e le deformazioni della muratura
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

SET-UP DI PROVA RILIEVO DEGLI SPOSTAMENTI RELATIVI

TRASDUTTORI SU ASTE TELESCOPICHE PER IL RILIEVO DELLABBASSAMENTO DELLE TRAVI DEL PRIMO SOLAIO

DEFORMOMETRI INSERITI NELLO SPESSORE DEL PIEDE MURARIO PER IL RILIEVO DELLO SCHIACCIAMENTO
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

SET-UP DI PROVA CARICAMENTO DEL PRIMO SOLAIO

APPLICAZIONE DI CARICO DISTRIBUITO DI 100-200 E 300 KG/M2 COSTITUITO DA SACCHI DI SABBIA

APPLICAZIONE DI CARICO CONCENTRATO DI ENTITA CRESCENTE MEDIANTE MARTINETTO OLEODINAMICO


VINCOLATO A TERRA ED ALLE DUE TRAVI CENTRALI DEL SOLAIO
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

ESECUZIONE DELLA PROVA MODIFICHE DELLA STRUTTURA

SCARNITURA DEI GIUNTI DI MALTA IN CORRISPONDENZA


DEL PIEDE MURARIO

ELIMINAZIONE DELLE ZEPPE LIGNEE DI APPOGGIO


DELLE DUE TRAVI CENTRALI DEL PRIMO SOLAIO

ELIMINAZIONE DELLE ZEPPE LIGNEE DI APPOGGIO


DELLA FONDAZIONE
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

ABBASSAMENTI TRAVI DEL PRIMO SOLAIO PER I DUE PROTOTIPI

CARICO DISTRIBUITO DI 3kN/m2 FORZA CONCENTRATA CRESCENTE DA 0 A 20kN

PROTOTIPO CON SOLO TAVOLATO PROTOTIPO CON TERRAZZO


EROSIONE DEI GIUNTI AL PIEDE MURARIO EROSIONE GIUNTI AL PIEDE MURARIO
0 0

0kN

-5 -5

2kN

-10 -10
0kN
abbassamento (mm)

abbassamento (MM)
2kN
4kN
6kN
-15 8kN -15
10kN
12kN
14kN
-20 16kN -20
18kN
20kN

-25 -25

-30 -30
1 2 3 4 5 6 7 8 1 2 3 4 5 6 7 8
numero trave numero trave
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

ABBASSAMENTI TRAVI DEL PRIMO SOLAIO PER I DUE PROTOTIPI

CARICO DISTRIBUITO DI 3kN/m2 FORZA CONCENTRATA CRESCENTE DA 0 A 20kN

PROTOTIPO CON SOLO TAVOLATO PROTOTIPO CON TERRAZZO


EROSIONE GIUNTI ED ELIMINAZIONE ZEPPE DUE TRAVI CENTRALI EROSIONE GIUNTI AL PIEDE MURARIO, ELIMINAZIONE ZEPPE DUE TRAVI CENTRALI
0 0

0kN

-5 -5
20kN

-10 -10
0kN

abbassamento (mm)
abbassamento (mm)

2kN
4kN
6kN
-15 -15
8kN
10kN
12kN
14kN
-20 16kN -20
18kN

20kN
-25 -25

-30 -30
1 2 3 4 5 6 7 8 1 2 3 4 5 6 7 8
numero trave numero trave
VALUTAZIONE SPERIMENTALE

ABBASSAMENTI TRAVI DEL PRIMO SOLAIO PER I DUE PROTOTIPI

CARICO DISTRIBUITO DI 3kN/m2 FORZA CONCENTRATA CRESCENTE DA 0 A 20kN

PROTOTIPO CON SOLO TAVOLATO PROTOTIPO CON TERRAZZO


EROSIONE GIUNTI AL PIEDE MURARIO, ELIMINAZIONE ZEPPE DUE TRAVI CENTRALI, EROSIONE GIUNTI AL PIEDE MURARIO, ELIMINAZIONE ZEPPE DUE TRAVI CENTRALI,
ELIMINAZIONE ZEPPE IN FONDAZIONE ELIMINAZIONE ZEPPE IN FONDAZIONE
0 0

0kN

-5 -5
20kN

-10 -10
0kN

abbassamento (mm)
abbassamento (mm)

2kN
4kN
6kN
-15 8kN
-15
10kN
12kN
14kN
-20 16kN -20
18kN
20kN

-25 -25

-30 -30
1 2 3 4 5 6 7 8 1 2 3 4 5 6 7 8
numero trave numero trave
Meccanismi di danno ipotizzati
Le coperture
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