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UNIVERSIT DEGLI STUDI DI TORINO

DIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA

Corso di Laurea Triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche


Elaborato finale

Il sessismo
Prospettive psicosociali

Candidato Relatore
Sacco Arianna Prof.ssa Norma De Piccoli

Matricola 750313

A.A.2014/2015

0
Indice

Introduzione . .. 2

1.0 Il sessismo ambivalente 7

1.1. Sessismo e differenze culturali 12

2.0 Lazione collettiva di genere 15

3.0 La misurazione del sessismo 23

4.0 Il sessismo in ottica cross-culturale . 28

5.0 Conclusioni . 35

Bibliografia. 36

Appendice . 42

1
Introduzione

Una maggioranza di fatto tradotta in una minoranza resa oggetto di pratiche discriminatorie.
E cos che la storia racconta il modo in cui le madri di tutti i tempi furono restituite
allimmaginario collettivo da parte della cultura maschile sessista prevalente. Un identit
violata, come tutte quelle identit che non hanno potuto auto-narrarsi e auto-rappresentarsi
(Gelli,2009). Una delle prime questioni da affrontare per inquadrare le problematiche inerenti
al fenomeno del sessismo la differenza fra il significato dei termini sesso e genere. Con
il primo si intende qualcosa di biologicamente predeterminato a livello genetico e che si
struttura successivamente nei fenotipi corrispondenti al corpo di donna e quello di uomo.
Nelle relazioni sociali proprio questo aspetto dellalterit diventer poi lelemento principale
la cui salienza lo render il principale candidato nella costruzione identitaria dellaltro.
Per molto tempo, prima che lantropologa Gayle Rubin nel 1975 lo impiegasse nel suo testo
The Traffic of Women, questi termini furono usati in modo interscambiabile. Riconoscere
che il termine genere avesse tutt altra ampiezza concettuale rispetto al termine sesso e
lappello che i movimenti femministi fecero a questa dimensione semantica allinterno delle
loro rivendicazioni, introdusse una nuova chiave di lettura. La discriminazione femminile
veniva smantellata dai suoi precursori stereotipizzanti per essere interpretata da altri punti di
vista (Gelli, 2009).
Fu linizio di un percorso che integr in termini multidisciplinari la prospettiva allora
prevalente sullo status della donna. Il genere qualcosa di socialmente costruito, connesso al
contenuto simbolico delle interazioni sociali: qualcosa di cui la natura pu essere premessa,
ma che dato descrivere oltre le categorie biologiche.

2
In opposizione al paradigma innatista che spiega i comportamenti di donne e uomini
predeterminandoli in riferimento alla sola appartenenza sessuale biologica, in ottica
costruttivista si andava ponendo in risalto la necessit di considerare un vasto insieme di
elementi continuamente interconnessi per spiegare queste differenze. Cosa impedisce oggi,
ed imped in passato, che alla donna fosse riconosciuto il diritto di esigere la stessa
autonomia e indipendenza data tradizionalmente al maschio? Sono molte le cornici teoriche
che si sono occupate di analizzare le ragioni sottostanti alle differenze di genere (Gelli,
2009).
E leggendo il fenomeno dentro le trame complesse di una societ in continuo cambiamento
che il termine genere acquisisce consistenza e fluidit. L dove alla donna non sia stato
negato di esserci la sua presenza stata inscritta allinterno del logos maschile e si potuta
riprodurre solo secondo le regole di quel linguaggio (Gelli, 2009).
Quando la donna oppose a questo il suo linguaggio, si fece portatrice di significati altri
come soggetto e autore della sua parola performante. La rivendicazione del diritto di parola
nei luoghi di tradizionale appannaggio maschile si scontr da una parte con il sessismo
ostile e dallaltra con una forma non meno pericolosa, ma comunque pervasiva del
meccanismo discriminatorio che va sotto il nome di sessismo benevolo.
Furono, infatti, Glick e Fiske nel 1996 a inaugurare la nuova prospettiva circa lambivalenza
del sessismo ed a costruire strumenti adeguati a misurarne linfluenza. Ci che nelle varie
epoche ha accomunato le societ, secondo gli autori, sarebbero ruoli sanciti dalla natura e
riconfermati dalla stessa per atto di una selezione che avrebbe privilegiato quelle
caratteristiche maggiormente adattive (Glick & Fiske,1996).
Si sarebbe riprodotto cos, epoca dopo epoca, un sistema nel quale luomo ha naturale
accesso ad alcune mansioni che sono negate al genere femminile. Nonostante siano trascorse
molte epoche e la societ sia profondamente mutata, la condizione nella quale la donna si
trova non mutata. Gli stereotipi sessisti permeano ancora oggi i rapporti fra i generi in
diversi ambiti: quello del lavoro, quello familiare, partecipativo, etc.
Esso assume talvolta forme nascoste. E questo il caso del sessismo benevolo: insieme
selezionato di atteggiamenti rivolti al femminile che privilegiano quegli aspetti della donna

3
che confermano le aspettative del maschio. Meccanismo che opera a livello emotivo,
cognitivo e comportamentale, configurandosi come un processo che premia in modo sottile
tutti quei comportamenti che rientrano nello stereotipo di genere.
E questo il volto del sessismo benevolo: subdolo e condiscendente, ma pur sempre
coercitivo. Una circuizione ben congegnata, spesso inconsapevole agli stessi riproduttori di
tali atti, che enfatizza i tratti stereotipici del femminile, stigmatizzandone i contenuti.
Glick e Fiske hanno sviluppato una teoria nota come Teoria del sessismo ambivalente
che ,considera le diverse forme che pu assumere il sessismo, ovvero quello ostile e quello
benevolo.
Lo stereotipo, nella prospettiva di Glick e Fiske, opera efficacemente per il mantenimento di
quelle qualit superiori di propriet esclusiva del maschio che egli sente di dover proteggere
(Glick & Fiske, 2006). Lapplicazione di politiche e meccanismi psico-sociali intenzionati a
mantenere la donna in una marginalit silenziosa da cui ella non potesse n parlare n agire
uno dei meccanismi sociale tramite cui il sessismo si riproduce (Gelli, 2009).
Molti sono i sistemi con cui si ottenuto questo e si fatto in modo che non mutasse.
Oggi, nel post-modernismo, ci avviene in modo diverso da un tempo, ma il risultato lo
stesso. Ci si aspetta che la donna si comporti come prescritto dall insieme di norme implicite
ed esplicite connesse ad una certa immagine e se ci non avviene si attivano i meccanismi
sessisti. Per quel che riguarda gli ambiti ritenuti da sempre territorio delluno o dellaltro
sesso, queste aspettative, ancora oggi, nonostante lemancipazione femminile e una maggiore
presenza di donne nel mondo del lavoro e della politica, sostengono il permanere di
asimmetrie di potere che impediscono alle donne laccesso a posizioni di prestigio ritenute di
competenza maschile (Gelli, 2009).
Tutto questo ha radici lontane e va rintracciato primariamente nellinscrizione delle
interazioni sociali fra uomo e donna in una rete di significati pi ampi che ha riflettuto
lideologia politica e religiosa dominante. Laddove queste influenze siano state meno dirette
ed esplicite, hanno comunque operato sottilmente sui sistemi normativi traducendo la
sovrastruttura ideologica in forme cognitive e comportamenti discriminatori (Gelli, 2009).

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Rintracciamo quindi nella maternit uno delle principali connotazioni ascrivibili alla biologia
sui quali lo stereotipo di genere si formato. La cura della prole da sempre stata attribuita
ai compiti che spettano alla donna e, nonostante lemancipazione che essa ha assunto negli
ultimi decenni, non si rileva un incremento corrispettivo della quantit di tempo che i maschi
dedicano alla famiglia. Sembra piuttosto che la donna svolga sia entrambi i compiti lavorativi
e familiari, gestendo i tempi da impiegare nelluna o nellaltra attivit (Gelli, 2009).
Al coinvolgimento del maschio in ambito lavorativo, anche quando egli abbia una famiglia,
non sembra corrispondere un impegno significativo dedicato alla cura dei figli. La donna
quindi si ritrova nella situazione di dover fare una scelta importante nel caso in cui voglia
fare carriera, come ad esempio rinunciare alla maternit. Come ben evidenziato nel tema
della politica, i tempi lavorativi di ruoli prestigiosi sono modellati sulle esigenze maschili e
non tengono conto delleventuale investimento familiare (Gelli, 2009).
Questo la principale causa della scarsa presenza femminile in ruoli convenzionalmente
ritenuti di potere. Non sembra che la donna sia disposta infatti, nelleventuale prospettiva di
carriera, a ridurre quello che il tempo dedicato alla famiglia: atteggiamento che luomo
ritiene pi che normale essendo maggiormente orientato a valori quali lindipendenza,
lautonomia e il potere (Gelli, 2009).
Nei paesi dove la gender culture maggiormente orientata ai valori femminili si assistito
allapplicazione di politiche sociali e organizzative che hanno permesso alla donna la
coniugazione di questi due ambiti. In Norvegia, Svezia, e Paesi scandinavi in generale la
partecipazione femminile alla vita politica e lavorativa, anche in posizioni di prestigio, ha
raggiunto proporzioni elevate, talvolta paritarie alla partecipazione maschile (Gelli, 2009).
A questo hanno contribuito anche la messa in atto di sistemi ispirati a politiche dellequit,
volti a garantire le quote di presenza nei vari settori. In altri paesi come il Giappone, Stati
Uniti, la Gran Bretagna, lItalia la cultura maschile ha dominato la scelta di politiche poco
disponibili alla fluidit. Questa differenza riscontrabile anche fra Nord e Sud Italia come
mettono in evidenza Norma De Piccoli e Chiara Rollero in una ricerca sul sessismo in Italia
(De Piccoli, Rollero, 2010).

5
Le autrici partono dalla premessa teorica relativa ai risultati delle pi recenti ricerche volte
ad individuare se ci sono differenze effettive fra uomo e donna in termini di percezione di
efficacia, stile di leadership e intelligenza. La ricerca delle due autrici confronta le situazioni
di due regioni italiane, Sicilia e Piemonte. I risultati mostrano la compresenza di sessismo
ostile e benevolo in entrambe le regioni, con la differenza che in Sicilia queste due
dimensioni sono pi marcate rispetto al Piemonte (De Piccoli, Rollero, 2010).
Nonostante il grande afflusso nelleconomia delle donne degli ultimi decenni e la scelta di un
campione di livello culturale elevato appartenente alla nuova generazione, non si rilevano
significativi cambiamenti rispetto al passato (Glick e Fiske, 2006). Il significato che questi
dati assumono conduce alla considerazione che la civilizzazione, lallargamento dei confini
nazionali e il processo di modernizzazione non abbiano influenzato proporzionalmente le
forme culturali prevalenti.
E ancora una volta ritorna linterrogativo circa gli ambiti nei quali investire maggiormente
risorse affinch ci sia un cambiamento quantitativo, ma soprattutto qualitativo della presenza
femminile nella societ (Gelli, 2009).
E evidente che il primo passo verso il cambiamento nelle condizioni sociali della donna non
potr essere che una apertura verso laltro che realizzi il suo significato nella pienezza di una
comunicazione che includa piuttosto che escludere (Gelli, 2009).
Al fine di promuovere la trasformazione reale della condizione femminile necessario
spostare lattenzione dal paradigma della differenza a quello della somiglianza, dando
maggiore spazio a quella dimensione dellincontro dove laltro non sia pi solo oggetto di
valutazione discriminatoria, ma divenga soggetto in tutta la sua realt e complessit,
portatore di un identit da salvaguardare e rispettare (Gelli, 2009).

6
1.0
Il sessismo ambivalente

Il genere una caratteristiche principali di cui le societ si sono servite per classificare e le
persone sono primariamente portate a interiorizzare questaspetto rispetto a et, ruolo sociale
e razza, quando si trovano a valutare laltro (Fiske & Haslam, 1991; Stangor, Lynch, Duan
& Glass, 1992). Questo ne fa un importante motore di promozione dei meccanismi alla base
della stereotipizzazione.
Fenomeni come il patriarcato, la cui diffusione (Harris, 1991; Pratto, 1996) ha spostato
lattenzione su alcuni nuclei valoriali e prospettici la differenziazione biologica e la
riproduzione sessuale, sono il nutrimento dellideologia sessista e il terreno per la sua
coltivazione (Glick & Fiske, 1996). In quasi tutte le culture, donne e uomini occupano ruoli,
sia sociali che lavorativi, oggetto di differenziazione (Eagly & Wood,1999). In tutti i periodi
storici di cui sono disponibili informazioni, le donne hanno svolto ruoli sociali di status
inferiore a quelli degli uomini (Tavris & Wide, 1984).
Allo stato attuale, nonostante lemancipazione, esse si trovano a dover confrontarsi con
situazioni di molestie sul lavoro (Gutek, 1985), violenza domestica e limitazione di accesso a
posizioni di prestigio. Anche quando compaiono comportamenti cooperativistici che
sembrano migliorare la situazione, essi sono tutti focalizzati su aspetti non-agentic della
donna e su dimensioni socioemotive, per cui i tratti positivi che vengono attribuiti alla
donna la ritrae tendenzialmente piacevole ma incompetente su molti compiti (es.

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analitici), riconfermando ancora una volta lo stereotipo di genere (Mladinic, 1994; Fiske,
1998; Fiske & Al, 1999; Glick & Fiske).
Il predominio selettivo di una categoria su un'altra genera condizioni che spesso sono
accettate dai membri in posizione subordinata (Jost e Banajo, 1994). Il dominio delluomo
sulla donna crea il sessismo ostile, il quale a sua volta media lassunzione dei ruoli di genere
e interagisce con gli stereotipi diffusi. Patriarcato, differenziazione biologica e riproduzione
sessuale, si combinano fra di loro per generare diversi effetti fra cui le due forme di sessismo
ambivalente, ovvero il sessismo ostile e quello benevolo.
Il pregiudizio di genere in parte condivide con altri tipi di pregiudizio la sua natura,
esimendosene per altri aspetti. Esso si mantiene stabile nel tempo su base storico-sociale e
non perde la sua egemonia (Glick & Fiske, 1996).
Insultate e venerate (Eagly & Mladinic, 1994), le donne da sempre sono state al centro di un
ambivalenza irrisolta, nella quale il pregiudizio ha nutrito una serie di atteggiamenti
perpetuati attraverso linfluenza culturale.
Si ritiene che tale pregiudizio sia stato lo strumento principale di trasmissione, proprio sulla
base dei risultati degli studi che hanno dimostrato lesistenza del sessismo ambivalente in
popolazioni di uomini e donne. Il termine sessismo ambivalente stato impiegato nella
convinzione, supportata da dati empirici, che esso sia composto da due costrutti principali,
nei quali esistono opposti toni valutativi. Se a livello cross- culturale evidente una tendenza
generale piuttosto diffusa al predominio maschile, il legame di dipendenza che spesso si crea
fra i generi intreccia fra loro gli elementi delle due dimensioni del sessismo benevolo ed
ostile. Si crea un quadro complessivo caratterizzato da spinte reciproche e controbilancianti
fra i due tipi di sessismo. Attraverso il processo di trasmissione culturale, quelle che nascono
come credenze sessiste ad appannaggio del genere maschile a seguito di spinte motivazionali,
vengono interiorizzate e quindi adottate allo stesso modo dal genere femminile.
La ricerca di Rogers e Prentice Dunn (1981) sullambivalenza razziale dimostra proprio
questa natura ambivalente del pregiudizio, anche se, nel caso specifico della nostra tesi, si
tratta di qualcosa che assume connotati molto particolari a causa della natura delloggetto
verso cui rivolto.

8
Inoltre, a differenza delle teorie sul razzismo, la ricerca sul pregiudizio di genere se ne
distacca per vari motivi:

a) Si ritiene che gli atteggiamenti sessisti benevoli che gli uomini provano verso la donna
siano genuinamente positivi.

b) Le persone si preoccupano di apparire razzisti, ma molto meno di essere ritenuti sessisti,


anche se in entrambi i casi si tratta di discriminazione (Fiske & Stevens, 1993).

c) Alcuni autori hanno ritenuto che latteggiamento Pro-Black non sia paragonabile a quello
pro-donne, poich non sarebbe altro che una forma di simpatia per il perdente (Gaertner
& Dovidio, 1986) e quindi non genuinamente benevolo.

Le scale del sessismo si adattano ad entrambi i generi, suggerendo che non vi sono differenze
significative nei nuclei rappresentazionali di credenze possedute nei due sessi. Se le radici del
sessismo ostile e quello benevolo sorgono allinterno delle condizioni biologiche e sociali in
cui lumanit vissuta, la fonte in cui ricercare i fattori costituenti dellideologia il processo
storico e la sua evoluzione psico-sociale. Invece di guardare al pregiudizio sessista come a
qualcosa di uniforme, prendiamo atto della sua natura mettendone in evidenza la sua natura
multidimensionale. Lanalisi teorica ed empirica effettuata tramite lutilizzo della misura
convalidata del sessismo ambivalente ci restituisce un immagine del sessismo molto pi
complessa dei meccanismi che operano al suo interno.
Alcuni fra i componenti del sessismo benevolo favoriscono i meccanismi di riproduzione e
rafforzamento dei processi di stereotipizzazione. Gli autori delle ricerche in questo ambito
citati fin ora ne riconoscono alcuni principali, fra i quali si annoverano anche quelli che
Jackman (1994) descrive come le tre sottocomponenti tipiche nellespressione del sessismo
benevolo che sono descritte di seguito.

1-paternalismo protettivo

9
La donna qualcosa di fragile verso cui luomo estrinseca il suo ruolo di protezione.

2 -differenziazione di genere complementari


Il fatto che uomini e donne posseggano diverse qualit li rende pi adeguati a svolgere alcuni
compiti nei quali quindi un genere migliore dellaltro.

3 - intimit eterosessuale.
Lidea che la donna sia pi emotiva delluomo e che nellambito relazionale sia pi adatta a
soddisfare le esigenze di intimit e tenerezza.

A tale proposito Jackman (1994) fa notare come per esempio il paternalismo tipicamente
sessista risulti unespressione cavalleresca da cui le donne si sentono lusingate.
Ritraendo il genere femminile con tali caratteristiche, anche limmagine che ne deriva risulta
caricata di valenza positiva e si giustificano le disuguaglianze di genere (Glick & Fiske,
1996; Jost & Kay, 2005).
Glick e Fiske (2001) descrivono il sessismo ostile e benevola come un "incastro di credenze
che riflette un sistema di premi (sessismo benevolo) e la punizione (sessismo ostile)" (p. 117)
e "strumenti complementari di controllo, il bastone e la carota, che motivano le donne ad
accettare un sistema sessista " (p. 139).
La linea teorica inaugurata dal filone di ricerche citate non considera il sessismo benevolo
qualcosa di positivo, nonostante esso susciti connotati emotivi rassicuranti. I sentimenti
suscitati dallazione di questa forma sessista alimentano situazioni di dipendenza diadica
giustificati da ideologie sessiste velate, contribuendo a riprodurre le condizioni impari di
genere.
Tra laltro, le conseguenze a lungo termine di questo tipo degemonia ideologica, secondo
lanalisi che ne fanno Glick e Fiske (1996), possono .essere molte dannose in diversi modi:

10
1. -Inibizione delle azione collettive
2. -Giustificazione del sistema di genere.
3. Legami diadici di dipendenza soggetti a dominanza maschile mascherati.
4. -Comportamenti di condiscendenza a scopo di vantaggio personale o di posizione.
5. -Perpetuazione sottile dellideologia sessista nel tempo e nelle societ.
6. Paternalismo protettivo.
7. -Mantenimento dello status quo.
8. -Prosocialit a scopo assoggettativo.
9. -Idealizzazione della donna come meravigliosaepura

A livello storico si osserva che la tendenza delle societ verso forme di patriarcato stato
primariamente causato da fattori biologici e riproduttivi. Il dimorfismo sessuale 1 , fin F F

dallantichit, un aspetto che ha comportato una differenziazione dei ruoli lavorativi e la


possibilit riproduttiva della donna ne ha legato limmaginario e la pratica alla dimensione
materna e alle attivit di cura della prole.
Se da una parte le relazioni eterosessuali fra uomo e donna sono state, e sono tuttora, la
fonte principale di intimit ed euforia (Hatfield, 1988), in esse si insedia anche la pi grande
minaccia della violenza sulle donne (Unger & Crawford, 1992).
Associato al sessismo ostile quindi lidea che la donna impieghi larte seduttoria per
manipolare e controllare il maschio. Come la mitologia in pi occasioni ha rappresentato
nellimmaginario del maschio sessista, essa diventa Dalila, il cui potere le consente di
evirare gli uomini. Ed infatti, questa tematica sar il nucleo costituente della sottoscala del
sessismo ostile della scala ASI ideata da Glick e Fiske.

1
Il dimorfismo sessuale (dal greco "due forme) la differenza morfologica fra individui di sesso
differente appartenenti alla stessa specie .

11
1.1
Sessismo e differenze culturali

La combinazione fra le due forme di sessismo crea situazioni peculiari di miti legittimatori
(Sidanius, Pratto, Bobo, 1994), che giustificano lo status quo. La ricompensa rappresentata
dai vantaggi che si ottengono con laccettazione dei costrutti del sessismo benevolo sembra
essere un sistema efficace allo scopo di creare un plus valore attorno alla condizione in cui si
trova il genere femminile.
La stessa condizione viene interpretata in modo pi favorevole e positivo e accolta con
maggiore favore, perch garantisce protezione da tutti gli aspetti ostili del sessismo. Questo
fenomeno sarebbe molto spiccato e tanto pi insidioso nelle culture pi apertamente sessiste
ostili.
Culture e paesi, dove il sessismo benevolo opererebbe in modo pi insidioso e sottile, sono
quindi proprio quelli dove lostilit verso la donna pi forte e manifesta. Il sessismo viene
ad essere percepito da parte della donna, nelle situazioni di aperta ostilit sessista, come una
minaccia alla propria sicurezza. La scelta cade allora inevitabilmente fra accettare i vantaggi
del paternalismo o rifiutare apertamente le imposizioni maschili.
Gli uomini, in queste culture, avrebbero cio gli strumenti e il potere per incarnare una
minaccia reale (attraverso il sessismo ostile) e, al tempo stesso, sarebbero gli unici a poter
fornire una soluzione alla stessa minaccia da loro stessi incarnata (sessismo benevolo:
protezione, affetto).

12
Jackman (1994) descrive sessismo benevolo ed ostile come sistemi complemetari operanti
tramite meccanismi che inducono la donna ad assumere atteggiamenti di cooperazione nei
confronti della loro posizione di subordinazione. In societ pi egualitarie, la donna pu fare
scelte diverse e relativamente pi libere, che le consentono in egual modo di rifiutare sia il
sessismo benevolo che quello ostile. Le condizioni sociali sembrano incidere notevolmente
sul modo in cui un certo complesso di credenze viene accolto, e sui processi di elaborazione
a livello rappresentazionale dellideologia dominante (Glick, Fiske, Mladinic, Saiz, Abrams,
Masser & Al, 2000).
Sono molti gli interrogativi che nascono dallosservazione delle differenze a livello
interculturale e sul modo in cui vengono interiorizzate.
E stato rilevato che sessismo ostile e benevolo siano pervasivi attraverso le culture e nel
tempo e si completino a vicenda, pur restando due costrutti distinti, incarnando al loro interno
ideologie complementari e interagenti.
Un esempio ci fornito dalle nazioni dove il sessismo ostile pi forte nel tessuto sociale e,
per contro, genera misure di approvazione di credenze sessiste benevoli molto elevate. Le
donne che vivono dentro contesti sociali molto sessisti, respingono spesso le credenze ostili
e, allo stesso tempo, manifestano elevati livelli di acquiescenza sociale e condiscendenza
verso i costrutti sessisti benevoli (Glick & Fiske, 2000).
Andando ad analizzare landamento della variazione di disuguaglianza di genere, notiamo
che vi sono forti differenze a livello cross-culturale. La coesistenza di due versioni
contraddittorie delle donne in seno alla stessa cultura, come fanno notare Eagly e Mladinic
(1994), un paradosso sociale. Esso convive dentro al sistema discriminatorio, generando
una situazione in cui limmagine della donna al contempo svalutata in quanto
incompetente ed esaltata come figura meravigliosa. Le immagini culturali che si
protraggono dallantichit fino ai tempi moderni non sono uniformemente negative.
Virginia Woolf (1929/1981) descrive la condizione della donna rispetto al genere maschile
come quella di:

13
Uno specchio che possiede la magia e il potere delizioso di riflettere limmagine di un uomo
due volte pi grande la sua dimensione naturale (Woolf 1981, p.35).

Questo specchio, secondo lautrice, nutre lautostima del maschio e consente il nutrimento di
un canale protetto per la sua costruzione identitaria. Continua poi cercando di dare risposta a
questo fenomeno, azzardando lidea che:

Nella letteratura da sempre limmagine polarizzata della donna ha suscitato un misto di


venerazione e terrore, alternandosi fra bont celeste e depravazione infernale (Woolf,
1981, p.83).

Questo, secondo Virginia Woolf (1981) in qualche modo funzionale a quella necessit
dellamante di sentirsi felice attraverso la visione del proprio riflesso nella donna .

14
2.0
Lazione collettiva di genere.

Le differenze riscontrate a livello culturale circa le diverse forme di sessismo, e le


conseguenze che questo ha avuto sullaccesso alle risorse da parte del genere, messo bene
in evidenza da una serie di ricerche volte a far risaltare questa dimensione ed a fornire
possibili interpretazioni al fenomeno. In alcune nazioni i cambiamenti promossi a livello
sociale sono riusciti a migliorare significativamente la condizione della donna, permettendole
di acquisire un maggiore accesso a ruoli di prestigio dai quali a lungo tempo erano state
marginalizzate.
Un esempio fornito dal Rwanda, paese nato di recente e a basso sviluppo socio-economico,
nel quale la percentuale di donne in Parlamento raggiunge il 48,8%, superando gli Stati Uniti
dove la percentuale del 15,2% 2 (Gelli, 2009). Lazione collettiva da parte delle donne non
F F

sembra aver cambiato sostanzialmente la situazione nonostante che, negli ultimi decenni,
essa si sia manifestata con maggior attivismo. Questo viene interpretato alla luce degli studi
sui meccanismi tramite cui opera il sessismo benevolo e quello ostile.
Le forme di ideologia sottile hanno unaccoglienza migliore rispetto allazione ostile: se da
una parte quindi il sessismo ostile fomenta forme di resistenza collettiva da parte delle
donne , i vantaggi che ci si aspetta possa procurare un atteggiamento (consapevolmente o non
U U

consapevolmente) di maggiore accettazione dei contenuti dellideologia sessista benevola


possono diventarne cause inibitorie.
2
La confederazione internazionale del sindacato (International Trade Union Confederation) rileva che le donne hanno
accesso al 16% in meno di risorse alimentari rispetto agli uomini; Lunione interparlamentare (2008) evidenzia una
sottorappresentazione negli enti di risoluzione e in posizioni di direzione (Becker,Wright, 2011)

15
Fif.1 Expected mediation model for the relation between exposure to benevolent sexism and
collective action (Becker e Wright 2011,p.67)

Il grafico sovrastante mostra come lesposizione al sessismo benevolo moduli le tipologie di


reazione da parte di coloro che vi sono esposti.
In esso evidenziato come leffetto svolto dai sentimenti positivi che emergono
dallesposizione al sessismo benevolo si combinino al sistema di giustificazioni attivato dalla
percezione dei vantaggi che lessere donna consente, nel momento in cui si accetta
lideologia dominante sui generi e come gli effetti negativi vengano ridotti da questa
mediazione (Becker & Wright, 2011).
Lesposizione al sessismo benevolo non si limita a causare una serie di processi giustificatori
a livello di sistema, ma genera una serie di concause interrelate, ove la selezione percettiva
privilegia levidenziazione di quelli che sono i vantaggi dellesser donna in una situazione
cos strutturata.

16
La relazione che si genera fra questi due meccanismi attenua lazione collettiva. Nelle
societ occidentali gli studi che verificano il meccanismo decritto appena sopra hanno
confermato che il pacifismo di facciata del sessismo benevolo smorza lazione collettiva
femminile, e specularmente la palese oppressivit del sessismo ostile promuove lazione
rivolta al superamento della disuguaglianza sistematica fra i generi (Glick & Fiske, 1996;
Jackman, 1994).Tutto questo viene ulteriormente sostenuto, come gi rilevato in precedenza,
dalla valenza positiva che assume la connotazione emotiva legata al sessismo benevolo, terza
variabile che entra a far parte del modello oltre a quelle attitudinali.
Come si vede dal grafico, la multidimensionalit del processo ruota intorno a queste tre
variabili principali, che insieme si rafforzano vicendevolmente.

Fig.2 Expected mediation model for the relation between exposure to hostile sexism and
collective action (Becker and Wright, 2011, p.67)

17
La figura 2 mostra come lesposizione al sessismo ostile moduli il comportamento delle tre
variabili precedente in modo speculare, incrementando la possibilit di azione collettiva.
Come si vede infatti, limpatto sulla percezione del sistema e dei vantaggi personali
negativo, cos come il correlato emotivo suscitato.
Gli studi in questione si occupano di individuare quei fattori causali che possono essere alla
base di un azione collettiva, individuando alcuni mediatori principali altamente correlati, non
solo fra loro ma anche rispetto agli effetti. Essi verificano il diverso impatto che sessismo
benevolo ed ostile hanno su tali variabili mediatrici. Tali variabili mediatrici a loro volta sono
interrelate fra di loro e la relazione che intercorrono le une con le altre causa di processi
generativi di tipo diverso.
Sembrerebbe quindi che, la mancanza di azione collettiva da parte delle donne possa essere
in parte spiegata dal diverso impatto che le forme di sessismo hanno avuto sui processi
rappresentazionali.
In questo senso il sessismo benevolo viene a configurarsi come un elemento causale e
centrale nellinterpretazione dellinibizione dellazione collettiva, che il genere femminile ha
mostrato negli ultimi anni, nonostante la spinta dellemancipazione femminile crescente.
Il fatto che il sessismo benevolo susciti sentimenti positivi e atteggiamenti di maggiore
accettazione rispetto al sessismo ostile emerge da numerose ricerche che hanno indagato la
reazione del genere femminile a diversi approcci maschili. Sono stati presi in esame gli stili
ostile, benevolo e neutro per verificare rispetto a quali fra questi la donna manifestava
preferenza.
Kilianski e Rudman (1998) verificano che il profilo di un uomo sessista benevolo quando
comparato a quello di un sessista ostile, risulta pi gradevole e simpatico anche di un uomo il
cui approccio non abbia nessuna connotazione di tipo sessista (neutro).
In uno studio condotto da Moya, Glick, Exposito, De Lemus e Hart (2007), le reazioni delle
donne a una serie di giustificazioni date da maschi a seguito di una contestazione di un
praticantato, sono state migliori quando le argomentazioni che i maschi producevano a difesa
della loro opinione si basavano su giustificazioni di tipo sessista benevolo anche rispetto a
quando non stata presentata nessuna giustificazione di tipo sessista (neutro).

18
Da quanto sopra riportato, si evince quale sia il vantaggio individuale e di gruppo riportato
dal genere femminile, quando la donna ne accoglie i presupposti benevoli che fungono da
base per il mantenimento delle discriminazioni.
Quando spostiamo lattenzione sulle conseguenze che questa mediazione del sessismo
benevolo ha rispetto allazione collettiva, diventa chiaro che il vantaggio percepito in termini
collettivi group-based gioca un ruolo centrale. Considerando che lazione collettiva non
dipende necessariamente dal numero di partecipanti, ma soprattutto dal valore emotivo che
assume il risultato, proprio questo aspetto emotivo assume importanza nelle strategie
sociali rivolte alla riduzione delle disuguaglianze di genere.
Tuttavia, quando prendiamo in esame i modelli pluridimensionali, notiamo come gli effetti
del sessismo benevolo siano inibitori della reazione scatenata dai catalizzatori chiave
dellazione di gruppo, ovvero i meccanismi del sessismo ostile. Le sensazioni di ingiustizia
unite alla consapevolezza dellimmeritatezza dellasimmetria posizionale, generano emozioni
di rabbia che scatenano lazione. Tutto ci particolarmente rilevante poich la percezione
attenuata, ridotta o annullata di questi svantaggi, pu annichilire completamente la spinta
attiva verso il superamento delle disuguaglianze (Wright & Lubensky, 2009).
Sembra quindi che il sessismo ostile, e la sua natura apertamente negativa, sia lunico in
grado di mobilitare un impegno reale ed efficace in vista del superamento delle
disuguaglianze di genere (Becker & Wright, 2011).
Una riflessione importante emerge da questi risultati, snodandosi attraverso un filone di
ricerche che ha lobbiettivo di approfondire limpatto causale diretto ed indiretto sulla
probabilit che si sviluppi un azione collettiva.
Ci si chiesti quali fattori siano significativamente correlati alla variabile dipendente in
esame Parliamo nello specifico di uno studio che si occupato delleffetto moderatore della
variabile approvazione di credenze benevoli sessiste. I risultatati della ricerca hanno
confermato landamento che ci si aspettava nellipotesi di ricerca. Lesposizione al sessismo
benevolo e lapprovazione di credenze sessiste benevole, rispetto allesposizione al sessismo
ostile e rispetto alla condizione di controllo neutra, modera lazione collettiva (Becker &
Wright, 2011).

19
Come gi noto nel modello di mediazione multipla descritto precedentemente (vedi figura 1 e
2), lesposizione al sessismo benevolo modifica il modo in cui, a livello cognitivo ed
emotivo, percepito il sistema di genere, che appare in qualche modo pi giusto e
giustificato, rendendo salienti, a livello rappresentazionale, i vantaggi dellessere donna
rispetto agli svantaggi, creando uno stato mentale complessivo pi positivo.
Lunicit di questa ricerca sta nellaver incluso al suo interno un Controllo dellazione
sostanzialmente estraneo alla tematica di genere, suggerendo lidea che per rappresentare il
processo di influenza causale (Spencer & Al.,2005) dei mediatori in modo esaustivo, essi
vadano esaminati sia come effetti che come cause allinterno del processo in esame.
Le variabili mediatrici che sono state prese in considerazione nelle precedenti ricerche
sarebbero sia conseguenze che emergono dallesposizione alla variabile indipendente
sessismo benevolo, sia a loro volta cause delle azioni e degli atteggiamenti tipicamente
sessisti. Nel caso specifico dellinfluenza sulla possibilit di azione collettiva, andando a
discutere questi risultati, essa in una certa misura ridotta dall esposizione al sessismo
benevolo ma non solo. Il sessismo benevolo, a sua volta, causa unaccettazione delle
credenze sessiste benevole e questapprovazione a sua volta modera lazione collettiva.
Glick e Al. (2000) discutono questi risultati alla luce dellampiezza che il fenomeno
discriminatorio ha ancora il tutto il mondo.
Gli studi descritti riconfermano lipotesi dellinfluenza mediatrice del sistema di
giustificazione di genere sullazione collettiva (vedi figura 2).
Diversamente, lazione della seconda variabile esposizione al sessismo ostile sembra
essere lunica in grado di mobilitare azioni contrastive finalizzate alla promozione del
cambiamento sociale.
Questo lavoro molto importante perch integra le conoscenze teoriche sui meccanismi
classici attivati dallo stereotipo di genere, inquadrando la tematica allinterno di un nuovo
framework teorico.
Nella nuova prospettiva inaugurata, ci che era apparso, ad una prima analisi, un alternativa
auspicabile a ci che il sessismo ostile aveva incarnato a livello di sistema, diventa invece un
utile e raffinato strumento di perpetuazione silenziosa delle disuguaglianze e non solo. Il

20
sessismo benevolo agisce attivamente per limitare e moderare non solo lazione collettiva in
se stessa, ma anche lintenzione a livello ideativo di agire in tale direzione. In questo senso si
colloca laffermazione di Wakslak & Al. (2007) secondo cui se da una parte lideologia
promuove una spinta verso il cambiamento delle condizioni sociali, impiegata in modo
strategico e subdolo pu contribuire efficacemente a mantenere stabili determinate
condizioni nel sistema.
I sistemi di credenze adottati svolgono una funzione giustificatrice nei confronti della
perpetuazione della discriminazione cui sono fatte oggetto le donne, le quali cos, invece di
contestare apertamente queste situazioni disparitarie, tendono piuttosto ad appropriarsi delle
strutture rappresentazionali alla base dellideologia egemonica (Becker and Wright, 2011).
Jackman (1994) individua nelladulazione cooperativistica tipica delluomo sessista un sottile
sistema per nutrire lillusione reale della donna di stare usufruendo di vantaggi prestazionali,
connessi allappartenenza di genere. Questa apparenza promuove laccettazione passiva delle
condizioni diseguali nel sistema, costruendo attorno alla figura della donna immagini caricate
di valenza positiva che permettono la sopravvivenza del sistema sessista (Glick & Fiske,
1996)
Il modello di mediazione multipla che abbiamo sopra esposto e descritto attraverso la
rappresentazione grafica (figura 1 e figura 2) va ad integrare i precedenti, fornendo ipotesi di
ricerca nuove e non pretende di esserne un sostituto.
Non escludiamo la possibilit che pi modelli alternativi coesistano e si arricchiscano a
vicenda. Focalizzando lattenzione sulla promozione del cambiamento sociale, queste
ricerche mostrano un aspetto del sessismo ostile che era rimasto a lungo celato: il suo
carattere positivo. Se vero che da un lato esso pu essere impiegato come principale
strumento di imposizione, per contrastare lascesa delle donne allassunzione di posizioni di
prestigio e potere, dallaltro esso lunica forza in grado di dirigere e mobilitare lazione
collettiva femminile. Questo molto evidente dai risultati degli studi sopra citati. In questo
senso inquadriamo la tendenza femminile ad accettare il sessismo benevolo, solo fino a che
esso paventa vantaggi reali di posizione che possono essere fruiti.

21
Vescio & al. (2005) hanno dimostrato che se la reale natura della condiscendenza tipica del
sessismo benevolo viene resa palese, mettendone in luce la dimensione svalutativa che la
sottende, la risposta della donna non laccettazione, ma la rabbia. Questo risultato fa
riflettere quindi (Vescio et Al., 2005) sul potenziale che potrebbero avere interventi volti ad
aumentare il retaggio informativo circa i dinamismi di tali processi, al fine di incentivare la
possibilit di azione collettiva delle categorie soggette al pregiudizio sessista (Becker and
Wright, 2011).
Nei paesi con alto tasso di disuguaglianza di genere, questi meccanismi del sistema si
adattano in modo funzionale alle esigenze di protezione, molto sentite in queste culture
sessiste. La donna sottoposta a condizioni nelle quale il rischio per la propria incolumit e
sopravvivenza costantemente presente a livello sociale, accetta il sessismo benevolo per
assicurarsi condizioni che la proteggano e le assicurino una migliore qualit della vita.
Wright e Lubensky (2009) ritengono che gli studi sul tema del pregiudizio di genere e
dellazione collettiva, raramente sono giunte ad una visione completa del fenomeno, poich
si sono fermate ai dati parziali senza integrare le sue diverse prospettive analitiche.
Jackman (1994) invita i ricercatori a orientare la loro attenzione sui molti modi in cui i
gruppi dominanti disarmano emotivamente coloro che sono a loro subordinati(p.2).
Le teorie sul pregiudizio si sono molto spesso limitate alla sola natura ostile del sessismo. Ne
sono un esempio le scale di sessismo impiegate prima che lASI fosse creata e verificata,
nelle quali solo le tematiche inerenti al sessismo ostile sono contemplate. Pi avanti vedremo
i vantaggi che questa integrazione ha apportato in termini conoscitivi globali del problema
esaminato. Glick e Fiske (1996) hanno incluso, allinterno dei loro studi sulla distribuzione
inter-culturale del pregiudizio sessista, una scala relativa al sessismo benevolo. Le
conseguenze che questa inclusione avr sugli esperimenti, permetteranno alla ricerca di
inquadrare la tematica sotto nuovi profili prima sommersi e di mettere in luce processi
rimasti in ombra per lungo tempo.

22
3.0
La misurazione del sessismo

Per misurare il sessismo esistono diverse tipologie di misure. La maggior di queste si ispira a
Spence e Helmreich (1972), creatori dellAttitude Toward Women Scale (AWS) 3 . F F

Fino al cambiamento di prospettiva da cui sorse lipotesi di un ambivalenza fondante il


pregiudizio sessista, le scale misuravano principalmente gli atteggiamenti verso i diritti e i
ruoli assunti dalla donna (Spence & Helmreich, 1972).
In un panorama sociale dove un certo tipo di mentalit egualitaria sui generi non era ancora
entrato a far parte della cultura dominante, le prime scale atte a valutare il sessismo si
limitavano a fare confronti fra credenze tradizionaliste e egualitarismo.
In una situazione come quella attuale, dove politiche che si ispirano a principi egualitari sono
molto pi diffuse di un tempo, non ha molto senso che le scale di misura sessiste siano
costruite sugli stessi parametri che un tempo furono ritenuti validi. I ricercatori hanno quindi
rivolto lattenzione verso quegli aspetti sottili che connotano il sessismo nellepoca attuale,
strutturando su tale base due scale (Moderna scala del sessismo o Ms, Swim & Al.1995;
Scala del neo-sessismo o NS, Touglas & Al 1995. 4 ) che saranno impiegate parallelamente
F F

allAmbivalent Sexism Inventory 5 negli studi che verranno citati in seguito.


F F

Il presupposto di base di queste due scale che il pregiudizio sia un antipatia mascherata
da egualitarismo politico e sociale , allinterno di tutte quelle societ dove i valori egualitari
hanno forte presa culturale (Tavris & Wide, 1984).
Un politically correct solo in apparenza che ha lobbiettivo di travestire la vera natura del
sessismo. Sarebbe questo il volto del moderno sessismo erede del vecchio, nella cui
continuit continuano ad esistere presupposti fortemente discriminatori. Esso sarebbe il
risultato di un processo di adattamento alle esigenze di un sistema in crescita e cambiamento
3
In appendice gli items della scala
4
4 Nuclei tematici delle scale MN e NS:atteggiamenti egualitari che sono in realt travestimenti di atteggiamenti
discriminatori ; Presenza di ideologie simili agli antichi codici medioevali di cavalleria (Tavris e Wide , 1995)
5
ASI

23
continuo, dove una parit solo presunta dei generi altrettanto presumibilmente garantita da
meccanismi aleatori di facciata. Le misure che abbiamo sopra descritto non distinguono fra
componenti ostili e benevoli del sessismo, cosa che invece lASI intende primariamente fare.
Ognuna delle tre sottocomponenti della scala ASI emergenti dal processo di validazione
portatore di un insieme complesso ed ambivalente di credenze sul genere, ed costantemente
presente a livello di analisi della scala. Essi vanno riferiti a quelle caratteristiche strutturali di
fondo del patriarcato, della differenziazione biologica e del modo della riproduzione sessuale,
che Glick e Fiske (1996) individuano alla base di tutte le societ che si sono succedute
dallantichit fino ad oggi.
Gli obbiettivi che Glick e Fiske si attendono di conseguire attraverso limpiego di queste tre
sottocomponenti sono:

1-Valutare la presenza di sessismo ostile e benevolo e la variabilit con cui entrambi sono
presenti nei vari soggetti o gruppi.

2-Somministrazione dello strumento di misura self-report short facile e rapida.

Prima di considerare i risultati della ricerca che Glick e Fiske (1996) fecero per indagare le
differenze interculturali del sessismo, cerchiamo di capire i contenuti sulla cui base lASI
stato costruito e come stato successivamente validato. I sei studi di validazione effettuati
negli Stati Uniti, prendendo in considerazione la scala moderna del sessismo (MS) e la scala
del neo-sessismo (NS) (Swim et al 1995) e la old-fashioned scale 6 , hanno cercato di verificare
F F

quanto la sottoscala del sesismo ostile (HS) convergesse verso i punteggi ottenuti in queste
altre scale. L ipotesi di partenza viene cos confermata dai risultati ottenuti.

6
misura delle credenze apertamente tradizionali sulle donne

24
Linterpretazione dei dati indica anche che la sottoscala del sessismo benevolo non viene
rappresentata nelle vecchie scale, il che aumenta ulteriormente la validit nellimpiego della
scala ASI. Per quanto concerne la validit predittiva, ci si attende che le correlazioni ottenute
dallanalisi rispecchino ci che il contenuto dellASI, in base ai motivi per cui stata creata,
vuole individuare. I risultati dei tre studi sulla validit predittiva della scala ASI confermano
che:

1. I punteggi totali dellASI sono effettivamente una misura di ambivalenza (criterio su cui
stata costruita).

2. La scala ASI misura effettivamente gli atteggiamenti sessisti verso le donne.

3. Le ipotesi predittive su sessismo benevolo ed ostile, su cui gli studi di validazione si sono
basati, erano valide .

Entrambe queste due sottoscale, in pratica, si dimostrano atte a rilevare ci per cui sono state
costruite. Consideriamo ora la struttura delle due sottoscale per individuarne i nuclei tematici
principali Rispetto alla sottoscala del sessismo benevolo, quella del sessismo ostile risulta
fortemente unidimensionale.
Nonostante ci, essa incarna una notevole quantit di temi che riguardano principalmente
lostilit verso le donne e si adatta alla moderna versione del paternalismo dominativo e
della differenziazione competitiva.
Nella versione aggiornata della vecchia scala del sessismo ostile (Swim, Aikin, Halle,
Hunter, 1995), sono introdotti nuovi temi legati alle condizioni emerse nella
contemporaneit, che hanno prodotto un cambiamento nello status e nella consapevolezza
della donna.

25
In particolar modo, la crescente emancipazione femminile e le rivendicazioni di queste
ultime hanno spostato laccento da tematiche pi incentrate sulla sua presunta inferiorit a
formulazioni pi attente alla minaccia che la donna oggi incarna, nel suo tentativo di
acquisire potere.
La forza di queste due sottoscale sta nelle differenze delle tematiche affrontate e nella vastit
della gamma delle questioni prese in esame. Dentro questo percorso, quindi, vengono
individuate talune costanti che faranno poi parte dei principali temi di ciascuna scala della
ASI.
Glick e Fiske (1996) ricercano, nella continuit con cui questo fenomeno sopravvissuto, le
ragioni per spiegare la forza pervasiva del sessismo. La cornice teorica nella quale andiamo
ad inquadrare questi studi quindi la profonda ambivalenza del sessismo, rimasta a lungo
celata.
Il processo di verifica dellASI non si limitato solo a confermare la replicabilit e la validit
della scala. Ha portato alla luce una serie di risultati, dalla cui interpretazione teorica
successiva sono emersi nuovi interrogativi e nuove riflessioni sul fenomeno.
La correlazione positiva fra i due costrutti implica comunque due atteggiamenti di
valutazione differenti: in questo senso, dobbiamo inquadrare il significato di ambivalente.
Eagly & Chaiken (1993) e Thompson & Al. (1995) ci invitano a riflettere sul fatto che
proprio la natura multidimensionale degli atteggiamenti genera le differenti modalit in cui
lambivalenza sessista trova espressione.
La donna, quindi, si appropria di quei costrutti che sono alla base del sessismo e che furono
originariamente impiegati dal maschio con motivazioni tipicamente maschili. Questo, come
gi accennato in precedenza, spiega le rare eccezioni alla somiglianza nei valori, delle
correlazioni dei punteggi di uomini e donne.
Semberebbe inoltre che le credenze sessiste abbiano lapice del loro sviluppo nella tarda
adolescenza, ossia nel momento in cui gli uomini sviluppano i primi caratteri sessuali
secondari.

26
Prima delladolescenza improbabile sviluppare le spinte motivazionali (intimit
eterosessuale e dipendenza diadica) che presiedono alla successiva evoluzione delle credenze
sessiste (Maccoby, 1988).
Lincremento dellesperienza relazionale con il genere femminile e linsorgere delle
problematiche pi propriamente motivate dalle spinte pulsionali creerebbero loppurtunit
per una successiva differenziazione e specializzazione delle credenze di genere.
La transizione da strutture semplici a complesse catalizzata dal crescere della complessit
delle relazioni che i maschi intrattengono con le donne. Inoltre, la rilevanza che assume la
dimensione erotica-intima in tutto questo accelera il processo di formazione di nuclei
credenziali pi strutturati (Glick & Fiske, 1996).
Prima di passare a descrivere la ricerca che Glick e Fiske (2000) hanno condotto impiegando
lASI in ottica cross-culturale, facciamo alcune considerazioni conclusive.
Limportanza che questo strumento di misura assolve nel panorama moderno dovrebbe
essere divenuto pi chiaro, considerando che lAttitudes Toward Women Scale (AWS,
Spence, Helmrich & Stapp, 1972) stata a lungo la misura standard del sessimo nelle
ricerche precedenti.
Anche se la scala moderno-sessismo (MS) e neo-sessismo (NS) si sono rivelate molto utili
nel predire gli atteggiamenti politici di genere, resta il fatto che nessuna scala prima dellASI
si occupata dellinsidia sottile che il sessismo benevolo incarnava ed incarna tuttoggi nella
societ. Dallimpiego di questa scala ci aspettiamo che punteggi elevati in entrambi le
sottoscale siano in grado di predire risposte polarizzate da parte degli uomini verso la donna
(Glick, & Fiske, 1996).
Non si tratta quindi solo di riportare dei dati e interpretarli, ma anche e soprattutto di valutare
limpatto pragmatico che tutto ci pu avere sulla societ.

27
0B 4.0

1B Il sessismo ambivalente in ottica cross-culturale

2B Secondo Glick e Fiske (2000) il confronto crossculturale si fa necessario in questambito,


perch permette di verificare lipotesi di partenza che il pregiudizio sessista non sIa solo una
forma di antipatia, ma si esprima attraverso costrutti distinti e complementari (sessismo ostile
e sessismo benevolo), ipotizzati essere comuni a tutte le culture. Asserzioni che non hanno
ancora ricevuto una validazione empirica, perch solo andando a operare confronti nei
diversi Paesi possiamo verificarlo. Avremmo in questo modo non solo una prova realistica
che il sessismo sia composto da entrambi i costrutti, compresenti in ogni momento e
ineludibili, ma anche che essi sono sempre presenti,specialmente in situazioni dove la donna
sottomessa. Questo risultato, tra laltro, supporterebbe lidea che il sessismo benevolo sia a
tutti gli effetti una forma di sessismo.Le domande di partenza a cui la ricerca di Glick e Fiske
in ambito cross-culturale hanno tentato di dare risposta sono le seguenti:

1) Sessismo ostile e sessismo benevolo esistono e, se esistono, li troviamo in tutte le culture o


solo in alcune ?

2) La ricerca negli Stati Uniti ha riscontrato che sessismo ostile e sessismo benevolo sono
positivamente correlati allinterno del Paese. Possiamo ritenere che esse siano
reciprocamente complementari e sostenentesi?

28
3) Sessismo benevolo (BS) e sessismo ostile (HS) incarnano valenze opposte a livello di
stereotipo Possiamo affermare che HS presume un atteggiamento antagonistico verso la
donna e BS un atteggiamento pro-donne?

4) Le donne accettano pi favorevolmente il sessismo benevolo che il sessismo ostile


Possiamo ritenere che BS sia pi pronunciato dove il sessismo ostile ha pi forza?

5) Nelle diverse culture riscontriamo la presenza di entrambi i tipi di sessismo (HS e BS)
Essi creano effettivamente un sistema di giustificazioni che sostiene la disuguaglianza di
genere?

La ricerca degli autori parte con una linea teorica ben definita sulla base della quale verranno
decise le strategie della ricerca.
Gli autori somministrano la scala ASI del sessismo ambivalente in 19 paesi 7 allo scopo di F F

comprendere se, in relazione ai fenomeni culturali specifici di un Paese, esso possa


mantenere la sua validit.
Poich i componenti della scala ASI sono stati validati negli stati Uniti, possibile che essi
siano circosritti a quella cultura e pertanto non generalizzabili. Secondo gli obbiettivi della
ricerca, essi dovrebbero essere universali e compresenti in tutte le culture poich, se non
fossero culturamente pervasivi allo stesso modo, perderebbero la loro efficacia valutativa
quando impiegati in altri paesi.

7
Spagna, Danimarca,Sud Corea , Cile, Stati Uniti, Nigeria ,Germania, Brasile,Inghilterra, Turchia, Giappone, Belgio ,
Sud Africa , Australia , Botswana, Italia, Portogallo, Cuba,Colombia.
In appendice le tabelle con i risultati nei 19 paesi oggetto di studio,

29
In questultimo caso si porrebbe la necessit di creare misure culturaspecifici.
La versione dellASI a 22 items 8 stata tradotta da ricercatori di ogni paese, e
F F

successivamente somministrata nei 19 paesi scelti dagli autori della ricerca. I risultati dei
primi test analitici affettuati sui dati cos ottenuti sostengono lipotesi che i due costrutti del
sessismo ambivalente non sono specifici per gli Stati Uniti 9 , ma sono invece forme di
F F

ideologia presenti in tutte le culture.


Andiamo ora a prendere in modo pi esaustivo ci che emerge dalla ricerca comparativa
cross -culturale effettuata.
Per ciascuno dei due costrutti (sessimo ostile e sessismo benevolo) sono state confrontate le
medie in ciascuno dei Paesi oggetti di studio. I risultati mostrano, ad una prima osservazione,
che in generale i punteggi ottenuti dagli uomini nella scala del sessismo ostile sono
significativamente maggiori di quelli delle donne.
In alcuni paesi le donne hanno ottenuto un punteggio superiore agli uomini nella scala del
sessismo benevolo.
Il risultato coerente con la riflessione circa lesigenza compensativa di protezione, in paesi
fortemente sessisti o dove il sessimo incarna una minaccia reale molto sentita.
Questa situazione si verificata a Cuba e nei tre paesi africani del Botswana, Nigeria e Sud
Africa. In questi ultimi, quindi, non solo la donna ha ottenuto punteggi elevati nel sessismo
benevolo, ma ha superato in modo molto significativo il punteggio degli uomini,
caratterizzati a loro volta da punteggi di sessismo ostile medi molto pi elevati che negli altri
paesi.
In Australia, Inghilterra, Germania, Italia, Giappone, Portogallo e Turchia, i punteggi BS
degli uomini erano maggiori di quelli delle donne.
Da questi dati risulta evidente che la donna tende generalmente a rifiutare i contenuti del
sessismo ostile (non ottenendo punteggi uguali agli uomini in HS n tantomeno superiori) e
avvalla pi frequentemente il sessismo benevolo interiorizzandone i contenuti.

Come ci si aspettava, HS e BS, anche a livello nazionale, si sono dimostrati dei buoni
predittori di stereotipi negativi e positivi e inoltre, dove HS risultava molto approvato a
livello culturale, anche BS riceveva forte approvazione.

8
In appendice i 22 items della scala sessismo ambivalente di Glick e Fiske
9
LASI stato validato negli Stati Uniti.

30
Questulteriore verifica a livello cross-culturale riconferma lipotesi di partenza secondo cui
sessismo ostile e benevolo operano in modo sinergico e complementare.
Lultimo obbiettivo della ricerca mirava a verificare se il sistema di giustificazione di genere
sostiene le disuguaglianze di genere, configurandosi come variabile moderatrice degli effetti
del sessismo ostile.
Se vero che lideologia dominante crea una serie di processi compensativi, da cui
scaturiscono sistemi giustificatori che promuovono laccettazione e linteriorizzazione
dellideologia da parte di coloro che ne sono vittima, allora, nei paesi fortemente sessisti,
anche laccordo che le donne manifestano verso il sessismo, sia ostile che benevolo,
dovrebbe essere elevato.
I dati mostrano di avere un andamento correlazionale coerente con questa ipotesi.
A livello cross culturale sarebbero pi propensi ad accettare il sessismo benevolo quegli
uomini che non esprimono un forte sessismo ostile.
Impiegando come unit di confronto gli indici che il programma di Sviluppo delle Nazioni
Unite ha pubblicato nel 1998 relativi alla parit di genere a livello nazionale (Gender
Empowerment Measure o GEM 10 ; Gender Development index o GDI) 11 , i ricercatori hanno
F F F F

rilevato le correlazioni fra sessismo ostile, sessismo benevolo e questi indici nazionali. Data
la presenza di questa correlazione, gli autori hanno ritenuto che anche i costrutti del sessismo
ambivalente possano essere considerati come indici di parit di genere a livello cross-
culturale.

10
Laumento del valore dellindice GEM da riferirsi ad una proporzionale aumento della disuguaglianza nella
vita economica e politica di genere .
11
Il programma di Sviluppo delle Nazioni Unite nel 1998 pubblica due indici oggettivi relativi alla parit di
genere a livello nazionale:il GEM e il GDI. Il GDI impiega le stesse misure dellHDI ma con un punteggio
diminuito per la disuguaglianza di genere .Esso una sorta di indici delle Nazioni Unite focalizzato sulle risorse
diSviluppo Umano .La diminuzione del valore dellindice GDI da riferirsi ad un proporzionale aumento della
differenza di genere . Il GDI impiega le stesse misure dellHDI ma con un punteggio diminuito per la
disuguaglianza di genere .Esso una sorta di indici delle Nazioni Unite focalizzato sulle risorse diSviluppo
Umano .La diminuzione del valore dellindice GDI da riferirsi ad un proporzionale aumento della differenza di
genere . In appendice i nuclei tematici delle scale .

31
Tutti i dati che qui sono stati descritti mettono chiaramente in luce come il sessismo benevolo
debba essere ritenuto una parte effettiva del sessismo e non solo una sfumatura che esso
assume in alcune condizioni e contesti.
I risultati ottenuti vanno nella direzione dellipotesi che ha guidato la ricerca: il sessismo
ambivalente una caratteristica universalmente umana.
La struttura complessa del fattore ASI ha dimostrato la sua coerenza cross-culturale e la sua
capacit di indagare costrutti al tempo stesso multi-componenziali e culturalmente diffusi.
Alcune tendenze previste si sono manifestate con costanza a livello nazionale, sia pure con le
dovute differenze e le fluttuazioni del grado di sessismo. Fra queste, la preferenza che la
donna manifesta per laccettazione delle credenze sessiste benevoli rispetto a quelle ostili,
tendenza che non troviamo cos marcata presso gli uomini. Le variazioni che si osservavano
nei punteggi in HS e BS avevano struttura sistematica e prevedibile. Essi inoltre, di nazione
in nazione, apparivano correlati agli indici di parit di genere nazionale.
In linea di massima queste evidenze sono un supporto ulteriore allidea che lASI sia uno
strumento molto utile per le future ricerche che vorranno dare un volto e una soluzione alle
problematiche inerenti la discriminazione sessuale.
Attraverso i dati e la loro interpretazione possiamo forse dare delle riposte a fenomeni che,
indagati in modo sistematico, possono cos essere spiegati e descritti con uno sguardo
complessivo ed aggiornato.
I dati che emergono da questa ricerca mettono il luce il rischio sociale enorme, a livello
nazionale, che il sessismo benevolo e la giustificazione di genere incarnano, mediando
lazione collettiva e la spinta contrastiva rivolta al cambiamento.
Dai risultati nelle varie nazioni, inoltre, emersa la crescita di una evidente tendenza nella
contemporaneit atta a respingere lostilit tipicamente sessista: una caratteristica che
aumenta parallelamente alla crescita dellemancipazione femminile.
Ottenere la protezione sociale e lammirazione degli uomini diventa, in alcuni contesti, un
efficace sistema di manutenzione del sistema che incentiva laccettazione del sessismo
benevolo da parte delle donne.

32
Lostilit del gruppo dominante pu tradursi in azioni volte a danneggiare la donna,
soprattutto quando essa non si conformi ai ruoli che sono tradizionalmente sanciti dalla
cultura. Non sorprende quindi (Eagly, 1987; Jackman, 1994; Ridgeway, 1992) che le donne
scelgano volontariamente di adottare i ruoli che lideologia prescrive.
Anche Smuts (1996) e Jackman (1994) argomentano che la minaccia di aggressione fisica
del maschio a fare in modo che la donna ricerchi, nellintimit del rapporto diadico, quel
luogo fisico dove sentirsi pi sicura.
E tanto maggiore sar questa minaccia, maggiore sar lincentivo a mettere in pratica sistemi
compensatori.
Come vediamo da questi risultati, sessismo benevolo e sessismo ostile, lavorando in modo
sinergico, offrono opportunit nuove allespressione che il sessismo assume nei diversi paesi.
A tale proposito, il sessismo benevolo pu quindi prevenire o danneggiare, in modo meno
palese, i tentativi della donna di raggiungere parit e ruoli di prestigio. Il ruolo tradizionale e
la gratificazione che esso offre, sostenuto dallammirazione e dallatteggiamento positivo del
maschio benevolo, frenerebbe lo sviluppo del risentimento altrimenti causato dalla
percezione del dominio subito. Il risentimento che si nutre per lesercizio di un altro potere
subito moderato dal fatto di poter usufruire di tale potere per garantirsi la propria
protezione (Glick, Fiske, Mladinic, Saiz, Abrams & Al., 2000). Nelle societ dove le donne
accettano di conformarsi a ci che viene loro imposto senza ribellarsi, esse possono ambire a
raggiungere una buona qualit della vita, standard che viene pagato con la rinuncia ad ambire
a ruoli tipicamente maschili.
Lobbiettivo primario, al fine di promuovere un miglioramento sociale, leliminazione del
sessismo ostile. Per lo meno questo il pensiero di tutti coloro che amano pensare ad una
futura societ dove la subordinazione della donna sia solo un ricordo.
Un obbiettivo impegnativo, ampio, e difficile da realizzare. Virginia Wolf (1981) 12 ritiene che F F

si potr avere la parit di genere reale e non solo di facciata, quando il luogo della
femminilit non sar pi una occupazione protetta.

12
Adeline Virginia Woolf, nata a Londra il 25 Gennaio 1882 e morta a Rodmell il 28 Marzo 1941, stata una scrittrice e
un attivista britannica. Si attivamente impegnata nella lotta per il raggiungimento della parit di diritti fra i due sessi.

33
La resistenza verso questo tipo di cambiamento, invero, non proviene solo dagli uomini, ma
anche dalle donne stesse. Ci che il sessismo benevolo fa, nella pratica sociale, togliere le
armi a chi potrebbe impugnarle . 13 F

5.0
Conclusioni

13
Il femminismo stato il primo momento politico di critica storica alla famiglia e alla societ (Manifesto di Rivolta
femminile, luglio 1970)

34
Questa ricerca offre un supporto allidea che sessismo benevolo e ostile siano pervasivi
attraverso le culture e inoltre fornisce dati sufficienti per ripensare il pregiudizio di genere in
modo nuovo. Allimmagine del pregiudizio come antipatia si sostituisce un ampiezza di
visione nuova, che i dati nazionali confermano e rivalutano.
Il sessismo, come evidenziato dalle ricerche degli autori che se ne sono occupati, si avvale di
un sistema molto efficace di controllo e manipolazione che molte societ si stanno
attivamente impegnando a combattere.
Allo scopo di vedere sorgere una reale trasformazione della condizione della donna nel post-
modernismo, necessario impegnarsi realmente per disinnescare le vecchie categorizzazioni
e riportare alla luce una versione dellaltro pi fedele alla sua Natura e Dignit. Ci che
stato tolto alle donne stato tolto prima di tutto alla storia di tutti gli uomini, nel momento
stesso in cui si impedito che consapevolezze, visioni e linguaggi entrassero a far parte del
luogo comune di scambio relazionale, nel quale i significati e le pratiche discorsive sono
andate congiungendosi e trasformandosi (Gelli, 2009).

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5B Appendice

6B Nuclei tematici delle scale Moderno sessismo(SM) e Neo Sessismo (NS)

41
1 Atteggiamenti egualitari che sono in realt travestimenti di discriminazione
2 Presenza di ideologie simili agli antichi codici medioevali di cavalleria (Tavris & Wide,
1995)

22-Item Ambivalent Sexism Inventory

Below are a series of statements concerning men and women and their relationships in
contemporary society. Please indicate the degree to which you agree or disagree with each
statement using the scale below:

1. No matter how accomplished he is, a man is not truly complete as a person unless he has
the love of a woman.
2. Many women are actually seeking special favors, such as hiring policies that favor them
over men, under the guise of asking for equality.
3. In a disaster, women ought to be rescued before men.
4. Most women interpret innocent remarks or acts as being sexist.
5. Women are too easily offended.
6. People are not truly happy in life without being romantically involved with a member of
the other sex.
7. Feminists are seeking for women to have more power than men.
8. Many women have a quality of purity that few men possess.
9. Women should be cherished and protected by men.
10. Most women fail to appreciate fully all that men do for them.
11. Women seek to gain power by getting control over men.
12. Every man ought to have a woman whom he adores.
13. Men are incomplete without women.
14. Women exaggerate problems they have at work.
15. Once a woman gets a man to commit to her, she usually tries to put him on a tight leash.
16. When women lose to men in a fair competition, they typically complain about being
discriminated against.
17. A good woman should be set on a pedestal by her man.
18. Many women get a kick out of teasing men by seeming sexually available and then
refusing male advances.
19. Women, compared to men, tend to have a superior moral sensibility.
20. Men should be willing to sacrifice their own well being in order to provide financially for
the women in their lives.

42
21. Feminists are making unreasonable demands of men.
22. Women, as compared to men, tend to have a more refined sense of culture and good taste.

Scoring

Hostile Sexism = average of items 2, 4, 5, 7, 10, 11, 14, 15, 16, 18, 21

Benevolent Sexism = average of items 1, 3, 6, 8, 9, 12, 13, 17, 19, 20, 22

Note Copyright 2000 by Peter Glick and Susan T Fiske Items 3, 6, 7, 13, 18, and 21 are
reverse-worded in the original version of the ASI (though not in the version that appears
here). These items were eliminated from the analyses presented in this article, but in those
cases in which the nonreversed items reproduced here were used, they performed well (and
are therefore recommended for use in future cross-cultural work).

HS Hostil sexism (11 items)

Nuclei tematici

1-Le donne sfidano lautorit degli uomini e il Potere.

2-Le donne impiegano la fascinazione e il sesso per controllare e manipolare il maschio

3-Lideologia femminista una sfida al potere del maschio

BS-Benevolent sexism (11 Items)

Nuclei tematici

43
Le donne sono creature pure e gentili da collocare su un piedistallo

Le donne sono creature deboli e fragili bisognose di protezione

La donna va trattata con gentilezza per la sua natura fragile.

Attitudes Towards Women Scale (Spence, Helmrich & Stapp, 1978)


Short version

Instructions: The statements listed below describe attitudes toward the roles les of women in
society which different people have There are no right or wrong answers, only opinions You are asked
to express your feeling about each statement by indicating whether you (A) agree strongly, (B) agree
mildly, (C) disagree mildly, or (D) disagree strongly.

1.
Swearing and obscenity are more repulsive in the speech of a woman than of a man.

2.
Women should take increasing responsibility for leadership in solving the intellectual and
social problems of the day.

3.
Both husband and wife should be allowed the same grounds for divorce.

4.
Telling dirty jokes should be mostly a masculine prerogative.

5.
Intoxication among women is worse than intoxication among men.

6.
Under modern economic conditions with women being active out side the home, men should
share in household tasks such as washing dishes and doing the laundry.

44
7.
It is insulting to women to have the obey clause remain in the marriage service.

8.
There should be a strict merit system in j ob appointment and promotion without regard to
sex.

9.
A woman should be free as a man to propose marriage.

10.Women should worry less about their rights and more about becoming good wives and
mothers.

11.Women earning as much as their dates should bear equally the expense when they go out
together.

12. Women should assume their rightful place in business and all the professions along with
men.

13.A woman should not expect to go to exactly the same places or to have quite the same
freedom of action as a man.

14. Sons in a family should be given more encouragement to go to college than daughters.

15. It is ridiculous for a woman to run a locomotive and for a man to darn socks.

16. In general, the father should have greater authority than the mother in the bringing up of
children.

17. Women should be encouraged not to become sexually intimate with anyone before
marriage, even their fiancs.

18. The husband should not be favored by law over the wife in the disposal of family
property
or income.

19. Women should be concerned with their duties of childbearing and house tending rather
than with desires for professional or business careers.

45
20. The intellectual leadership of a community should be largely in the hands of men.

21. Economic and social freedom is worth far more to women than acceptance of the ideal of
femininity which has been set up by men.

22. On the average, women should be regarded as less capable of contributing to economic
production than are men.

23.There are many jobs in which men should be given preference over women in being hired
or promoted.

24. Women should be given equal opportunity with men for apprenticeship in the various
trades.

25. The modern girl is entitled to the same freedom from regulation and control that is given
to the modern boy.

In scoring the items, A=0, B=1, C=2, and D=3 excep t for the items with an asterisk where the scale is
reversed A high score indicates a pro feminist, egalitarian attitude while a low score indicates a
traditional, conservative attitude.

GEM Ambiti Valutativi (donne vs uomo)

Partecipazione alleconomia (percentuali di donne nei ruoli e quota di reddito)

46
Partecipazione alla politica (percentuale di seggi parlamentari)

GDI-Ambiti valutativi (donne vs uomini)

Longevit (speranza attesa di vita)

Conoscenza (tasso di alfabetizzazione e anni di scolarizzazione)

Standard di vita (acquisto di potere)

47
-

48
-

49

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