Gen 2018

go. 2017 -
N.3- 4 A

Anno LI - Periodico trimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Parma

Natale, festa dei giorni feriali Domenica Guatteri pf

giorno: la gioia e la tristezza, il pianto

ed il sorriso, il silenzio della solitudine
che abita il cuore e la confusione delle
piazze, la fatica del giorno e il riposo
della notte
Dio si impastato di questa umanit e
si unisce alla vita in ogni vita che nasce!
Andiamo dunque fino a Betlemme,
vediamo questo avvenimento, che il
Signore ci ha fatto conoscere. (Lc 2)
Avvenimento straordinario della storia:
un Bambino nato per noi! Storia.
Storia presente. Quel Bambino nasce
oggi, in ogni istante.
Come allora, chiede la complicit della
notte e del suo silenzio; cerca ancora
una stalla come rifugio e una man-
giatoia dove assaporare le sembianze
umane; guarda con occhi misericordiosi
lavvicendarsi delle persone: grandi e
piccoli, ricchi e poveri, umani e celestiali
e si sazia dei desideri umani.
Troverete un Bambino!
sceso dal cielo su questa terra ed abita
in tutto ci che umanit e debolezza.
Il popolo che camminava nelle tenebre, ha visto una grande In questi natali, cerchiamolo in tutto ci che umano, perch
luce. (Is 9) l dimora il tempo della salvezza, lo spazio dellincontro tra
Come lalba la fatica di un nuovo giorno, che nasce ed emer- Dio e luomo.
ge dal buio della notte e si lascia investire dalla luce, cos il Andiamo. Vediamo. Entriamo. Guardiamo: il Bambino l, nel
Natale! Spunta allorizzonte della vita, una nuova luce, arcoba- migrante che viene da lontano, nel vicino della porta accanto,
leno di immagini e di colori e si riveste di umanit. nel dolore e nella morte, nella disperazione e nella fame, ma
Natale: nasce la vita che abbraccia il tempo, momento della anche nel sorriso della vita, nella gioia del canto, nella speran-
nostra fragile storia, esperienza della nostra temporalit e za, nella fede, nellamore, nella bellezza e nella verit.
debolezza, porzione di una terra, che ogni giorno cade e si Il deserto ri-fiorisce e ri-nasce il Bambino, il Dio con noi,
rialza, entra ed esce, santifica ed abbraccia il nulla che contiene lEmmanuele!
il tutto. Natale: festa dei giorni feriali!
Natale: Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a
noi. (Gv 1)
Ges, il totalmente altro da noi, A tutte le nostre lettrici e
SOMMARIO si fatto il totalmente uno con
ai nostri lettori laugurio
UALIT noi. Nascendo ha preso la carne
2-3 SPIRITes sio ne di Ila ria da Maria. Cos la carne umana di scoprire il Natale ogni
- Prof
4-8 BLOCl -N OTES
Parola
divenuta la sua carne, la sua veste, giorno.
- Da Cile con la la sua tenda fra gli uomini, la sua
e il Pane Parma
- Da l Co ng o e da
verso i carceratine
dimora terrena.
Da allora ogni carne gli appartie-
Buon Natale
- Iter di formazio e sereno 2018
ALE
ne e diventa il luogo dellincontro
9 ASSOCIAZIONE LAIC con Dio. Carne la vita di ogni
10-12 PROFILI
PICCOLE FIGLIE 1 AGO. 2017 - GEN. 2018
 sei preziosa ai miei occhi Giulia Uriati

C olorno 9 settembre 2017,

Prima professione di Ilaria Rossi.
Conosco Ilaria da tanti anni or-
mai: ci ha preso per mano una
sera di dicembre, a Colorno, per
non lasciarci pi, nonostante le
nostre vite abbiano intrapreso
percorsi differenti, a volte distanti
anche migliaia di chilometri.
La sera che lho incontrata per
la prima volta si era messa in
gioco per il rilancio del gruppo
Giovanissimi dopo alcuni anni
di fatiche e di silenzio: ricordo
lemozione e lo stupore che mi
suscit lincontro con questa ra-
gazza, mai vista prima -sebbene
fosse del mio paese-, e mi colp
subito il suo entusiasmo. Gi,
perch se dovessi descrivere Ilaria
con un aggettivo, prima di tutto,
utilizzerei entusiasta.
La sua energia, la sua spinta e
la sua motivazione sono stati un
esempio importante da seguire
per noi: nonostante lincertezza
che, inevitabilmente, si fa strada
allimbocco di un nuovo percor-
so, da Ilaria ho sempre percepito
fermezza e voglia di mettersi in
gioco, dallo studio (macinava
esami alla velocit della luce!) al
periodo di noviziato in Cile, pas-
sando per la Pastorale Giovanile
e il Concilio dei Giovani.
Parlerei poi di Ilaria come di una
persona paziente. Ha imparato
ad essere paziente con i giovani
che ha visto crescere e curato con
attenzione e dedizione, nellin-
terpretare la sua vocazione alla
vita religiosa, arrivata dopo un
lungo cammino fatto anche di
curve e brusche frenate, e con se
stessa. S, perch lincontro pre-
zioso avvenuto sabato 9 settem-
bre stato preparato con cura e
affidarsi ciecamente a Lui. Allo
stesso modo, nella celebrazione
del sacramento del matrimonio,
gli sposi si donano e abbando-
nano completamente luno nelle
braccia dellaltra, in un abbraccio
che sostiene, che conforta, che
perseveranza nella fede e nella accoglie.
fiducia nel Signore, imparando E proprio il momento della pro-
anche a fare i conti con le proprie fessione dei voti, sabato, stato
fragilit quotidia- uno dei passaggi pi emozionanti
ne, in tutte le tappe e simbolici. Sentire rispondere ad
che lhanno condot- Ilaria S, lo voglio mi ha fatto
ta fino a qui. capire davvero quanto la sua
Ilaria inoltre co- scelta di vita consacrata non sia
raggiosa. Gi, per- quindi una vera rinuncia al matri-
ch ai miei occhi di monio, quanto un modo diverso
ragazza in viaggio di vivere il matrimonio.
sul cammino della Le sono stati consegnati i sim-
vita, la sua scelta boli del suo amore totalizzante
rappresenta qualco- per Cristo e della sua adesione
sa di folle: come alle Piccole Figlie, quali il velo,
quando decidi di la regola della congregazione e
lanciarti da altezze la croce, cos come tra gli sposi
impensate solo avviene lo scambio delle fedi
con un paracadute, nuziali, testimonianza tangibile
un dispositivo semplice che per del giuramento di amore eter-
ti salva la vita. Donare la propria no pronunciato davanti a Dio.
vita al Signore in maniera piena, E come ogni matrimonio che
rinunciando a tante cose che fan- si rispetti, Ilaria entrata a far
no della nostra
vita allapparen-
za normale
agli occhi degli
altri, s, una
follia. E per fare
questa follia ci
vuole coraggio. E
Ilaria lha avuto,
sapendo di non
essere mai sola.
Perch tu sei
prezioso ai miei
occhi e io ti amo
(Is 43,2) recitava
la prima lettura
della Professione.
Mai parole furo-
no pi azzeccate:
Ilaria sempre
stata in grado di
non farci senti-
re soli e di farci
sentire amati,
come lei, a sua
volta, ha impara-
to a farsi amare
e volere bene da
Ges, arrivan-
do a fidarsi e ad

PICCOLE FIGLIE 2 AGO. 2017 - GEN. 2018

parte di una nuova famiglia, che
lha accolta con grande festa. Il
Duomo di Colorno era pieno di
sorelle, pronte ad abbracciarla
e a partecipare alla sua gioia e
di tante persone che le vogliono
bene. stato un momento di con-
divisione molto bello, come anche
speciali sono stati gli attimi di pre-
parazione della celebrazione: si
respirato un clima di distensione,
di entusiasmo e di felicit vera
fra tanti giovani che aveva come
punto di convergenza la lode al
Signore anche attraverso Ilaria.
da un s offerto nel segreto
a un s proclamato con gioia
Suor Ilaria Rossi racconta la sua chiamata.
V ocazione: una risposta data
a Colui che, con creativit, amo-
re e pazienza, desidera compiere
il progetto damore che, da sem-
pre, ha pensato. Una definizione
generale ma che sento vera an-
che per me.
Avevo ventotto anni e poco a
poco cresceva la mia relazione
con il Signore. Nel frattempo, ha
iniziato a formarsi nel cuore una
domanda: Maria ha donato il
suo eccomi al Signore. Invece, a
me, il Signore cosa chiede?.
Questa domanda ha fatto s che
iniziassi un cammino di discer-
nimento, che durato circa due
anni e mezzo, fino a quando un
evento, in s apparentemente
insignificante, ha sbloccato la
situazione. In pizzeria, unamica
carissima, ora sposa e mamma,
mi confida di sentirsi chiamata
a consacrarsi al Signore, ed io le
rispondo senza pensarci troppo:
Beata te che riesci a dirlo!.
bastata quella frase, detta di
getto, per spingermi a vedere
con verit cosa davvero avevo
nel cuore: il Signore mi stava
chiamando per donarmi comple-
tamente a Lui! Avevo tutto:
casa, lavoro, indipendenza ma
il Signore mi ha chiesto di donar-
gli questo e molto di pi per
un TUTTO (Lui) incalcolabile!
Anche la domanda di fondo era
cambiata: non mi chiedevo pi
che cosa volesse il Signore da
me, ma che cosa mi stesse indi-
cando affinch fossi pienamente
Il resto lo hanno fatto il calore
della relazione su cui ha sempre
investito tanto e laffetto tangi-
bile che, nel corso degli anni, ha
seminato con gioia.
Suor Ilaria, ti auguriamo davvero
di poter iniziare questo nuovo
cammino con le stesse doti con le
quali hai saputo farti conoscere
ed amare. Il nostro cuore, traboc-
cante di felicit, si stringe al tuo
in un abbraccio simile a quello tra
la vite e il tralcio: la tua missione
sia sempre alimentata dalla linfa
dellamore e dalle potature che
felice! Non potevo trattenere
solo per me questa decisione e
non era sufficiente comunicarla
a chi mi accompagnava da un
punto di vista spirituale! Questa
risposta iniziale andava con-
divisa, prima di tutto, con il
futuro Sposo. Non dimenticher
mai quel momento: agosto 2011
- GMG di Madrid. Durante una-
dorazione eucaristica, ho detto
il mio piccolo S al Signore
promettendogli che, pur non sa-
pendo ancora come e dove, sarei
rimasta fedele.
Il Signore, sempre con la sua
pazienza e creativit, mi ha con-
dotto verso quel come e dove,
che non conoscevo, fino a inizia-
re unesperienza con i bambini
e le sorelle di Villa Santa Maria
il 10 febbraio 2012. Non credo
di esagerare quando penso che
tutto il percorso con la fami-
glia delle Piccole Figlie sia nato
sotto la protezione di madre
Anna Micheli, nata proprio il 10
febbraio!
Parlando di date, giunto infine
PICCOLE FIGLIE 3 AGO. 2017 - GEN. 2018
qualche volta saranno necessa-
rie per crescere e camminare in
Cristo, consapevole che lAgri-
coltore che raccoglie quanto di
buono la vigna produce.
La vita ci stupir con il suo di-
segno, progetto che diventer
capolavoro, basta affidarsi e
poi dice una canzone. Che
la meraviglia che si realizzata
sabato, cos impensabile anni fa,
sia per te accompagnamento,
sostegno e guida in tutti i giorni
di questa nuova vita insieme a
Cristo!
il momento importante in cui
quel s, detto in segreto da-
vanti al SS.mo oramai sei anni
fa, diventato un S al Signore
proclamato ad alta voce. Il 9 set-
tembre, ho emesso la mia pro-
fessione religiosa temporanea e
sono stata accolta nella famiglia
delle Piccole Figlie dei SS Cuori
di Ges e Maria.
Condividendo la grande gioia
per tutti i passi che il Signore
mi ha fatto e mi sta facendo
compiere, sotto la protezione
materna di Maria, madre di
Consolazione e Provvidenza, mi
affido alle preghiere delle tan-
tissime persone, che mi stanno
accompagnando e mi accom-
pagneranno, affinch rimanga
sempre innestata nella vera Vite
per potermi donare totalmente
al Signore nel servizio ai fra-
telli e nellannuncio della sua
misericordia.
colonias urbanas parroquiales
S antiago del Cile, Puente
Alto. Nella Parrocchia S. Maria
Maddalena, abbiamo accolto la
chiamata a partecipare alla mis-
sione fattaci dai nostri pastori,
su invito di Papa Francesco, ad
uscire per andare incontro
agli altri, per andare verso le
periferie dellesistenza, muoverci
noi per primi verso i nostri fratelli
e le nostre sorelle, soprattutto
quelli pi lontani, quelli che so-
no dimenticati, quelli che hanno
pi bisogno di comprensione, di
consolazione, di aiuto.
Questo il motivo per cui abbia-
mo iniziato la missione sul terri-
torio. Tutto iniziato nellestate
del 2014, quando abbiamo accol-
to la sfida, con alcuni ragazzi, di
recarci alla periferia della nostra
parrocchia, per incominciare Las
Colonias Urbanas ossia il Gr.Est.
Dopo alcuni minuti di strada la
realt che si presentava ai no-
stri occhi era cambiata: povert
estrema, bambini piccoli sporchi
che giocavano per strada, barac-
che dove sono di casa la droga e
lalcool, un cui i bambini sono le
vittime silenziose dellabbando-
no: era il Campamento Areneros,
sulle rive del rio Maipo ai confini
Patricia Quezada pf
loro capacit ed abilit. Quindi,
tra di loro e sollecitando laiuto
degli adulti, hanno creato, negli
stessi ambienti delle cappelle,
dei piccoli laboratori di cucito, di
cucina e di falegnameria, cosi da
favorire una buona autostima ve-
della nostra parrocchia, dove si nuta meno dalla segregazione e
trova la cappella San Giovanni precariet in cui vivono e mostra-
Paolo, quindi non solo periferie re una realt diversa, con nuove
geografica, ma an- opportunit, gratuitamente,
che esistenziale. perch ognuno offre il suo tempo
Proprio qui, abbia- per il bene di questi bambini.
mo iniziato lav-
ventura di annun-
ciare il vangelo, il
Dio-Amore che si
prende cura di noi
e, per una settima-
na, siamo andate
con las Colonias
Urbanas: canti, pre-
ghiere, giochi e un
buon pasto; abbia-
mo seminato spe-
ranza e mostrato
il volto di Dio, ma-
terno e misericor-
dioso ai bambini e,
di conseguenza, ai
genitori.
Per, non solo
stata una esperien- Questopera proseguita nel
za estiva: nato tempo, infatti da tre anni conti-
dagli stessi gio- nuiamo con i ragazzi della par-
vani educatori, il rocchia ad andare nei quartieri
bisogno di aiutare pi poveri a portare gioia, affetto
questi bambini con e speranza ai piccoli.
un rinforzo nellap- I ragazzi educatori (una venti-
prendimento, per- na) provengono della parrocchia
ch non falliscano nella scuola e dalla scuola superiore statale;
e per favorire lo sviluppo delle scelgono di partecipare a questa
PICCOLE FIGLIE 4 AGO. 2017 - GEN. 2018

attivit sociale che consente an-
che a loro e alle loro famiglie di
crescere nella fede.
Cos loro stessi commentano que-
sta esperienza: Carlos Sobarzo:
Per me, quella delle colonias
urbanas stata una esperienza
meravigliosa, questi bambini mi
hanno insegnato ad apprezzare
la mia famiglia, tutto ci che
ho... ma, ci che mi domando
come un bambino possa soffrire
Notizie dalla Scuola Madre Anna Eugenia
Santiago del Cile, 7 settembre
2017. La nostra scuola non pu
dimenticare il nome che la con-
traddistingue: Madre Eugenia!
Abbiamo celebrato la messa a
scuola con tutte le alunne, dalle
pi piccole alle pi grandi nel
cortile grande. stata una cele-
brazione veramente sentita. Tutta
la comunit era riunita per cele-
brare la festa della nostra beata
e patrona della scuola.
E come tradizione abbiamo be-
nedetto il pane (preparato in sac-
chetti secondo la quantit delle
alunne per classe e consegnato ad
ogni alunna delegata di pastorale,
perch lo condividessero tra tutte)
in ricordo della Beata Eugenia, la
Sorella del pane, di cui desideria-
mo essere continuatrici.
la mancanza di amore, quando
ci di cui pi ha bisogno... il
conoscere loro, mi ha fatto cre-
scere moltissimo, per cui faccio il
proposito di continuare a lavora-
re per e con loro. Olga Ligeri:
Per me, queste due settimane
sono state la migliore decisione
che ho preso. qualcosa che
ti fa uscire dalla bolla in cui
ci troviamo a vivere, facendoti
vedere una realt molto diver-
sa da quella che comunemente
guardiamo. Mi sento felice
di sapere che, anche se non
potr cambiare il mondo e
nemmeno la vita di questi
bambini, almeno avr dato
un contributo positivo pre-
stando loro attenzione con
lascolto affettuoso.
Luna Roblero: Le due set-
timane in cui sono stata con
i bambini, mi hanno fatto
valorizzare ogni cosa che
ho, ma soprattutto lamore
dei miei genitori, perch
PICCOLE FIGLIE 5 AGO. 2017 - GEN. 2018
ogni giorno, quando arrivavo
a casa mi chiedevano come era
andata e che cosa avevo fatto...
Allinizio pensavo che sarebbe
stato un disastro, ma non stato
cosi, per tutto c una soluzione,
se hai amore tutto si pu risol-
vere... ho conosciuto persone
molto belle di dentro e di fuori.
La verit che mi sento molto
felice per tutto ci che ho fatto a
questi bambini e per tutto ci che
ho ricevuto da loro.
Direttore Responsabile
Tilla Brizzolara pf
In Redazione
Angela Giubertoni pf, Domenica Guatteri pf
Hanno collaborato a questo numero
Giulia Uriati
Ilaria Rossi
Patricia Quezada pf
Monica Cognetti pf
Rosanna Fregona pf
Gladys Lorca Miranda pf
Associazione Laicale
Don Sincero Mantelli
Attilio Pignata
Amministrazione
Parma - Piazzale S. Giovanni, 7
Tel. 0521.280311
Fax 0521.235753
Aut. Trib. di Parma n. 387 del 21.1.1986
Redazione:
Parma - Piazzale S. Giovanni, 7
e-mail: tilla@pfiglie.org
Progetto grafico:
Studio Zani (Parma)
Impaginazione e Stampa
Tipografia Pubbliprint Grafica
Traversetolo (Parma)
La Congregazione Piccole Figlie
esprime il suo pi vivo ringraziamento
a tutti coloro (e sono tanti!) che hanno
inviato offerte per il presente Giornalino,
lHospice, il Congo, il Per e le tante
necessit a cui la carit ci spinge...
ERO IN CARCERE MI A
LE NOVIZIE DEL CONGO IN MISSIONE TRA I POVERI
Desidero una Chiesa povera per i
poveri. Essi hanno molto da inse-
gnarci. Cos scrive papa Francesco
al numero 198 di Evangelii Gaudium.
Sr Monica Cognetti, maestra delle
novizie in Congo, ci racconta come,
insieme con le novizie, ha fatto pro-
pria questa sollecitudine e questo in-
vito pressante insieme con le novizie
di Bukavu.
Cosa fate per i poveri come co-
munit del noviziato?
Una volta alla settimana al lune-
d andiamo dalle carcerate della
prigione centrale di Bukavu. Le
donne variano tra 30 e 40 (mentre
gli uomini sono circa 1300/1400). Si
tratta di donne mature, sui 40 anni,
ragazze ventenni e adolescenti tra i
12 e i 17 anni.
Quando le visitiamo, insegniamo
lavori femminili (uncinetto, rica-
mo, sartoria). In realt questo un
mezzo per avvicinarle, ascoltarle
e stare loro vicine in un clima di
amicizia. Le novizie le avvicinano
e liberamente, per chi vuole, vi
questa offerta di aiuto.
Nei tempi forti di Avvento e Qua-
resima, con il frutto delle rinunce
che abbiamo fatto (per esempio
digiuniamo per un pasto di venerd)
acquistiamo dei beni (vesti o cibo)
da portare in dono. Un piccolo do-
no lo diamo a tutte.
Visitiamo solo il carcere femminile,
in accordo con gli operatori degli
altri istituti religiosi, che invece pre-
valentemente fanno visita al carcere
degli uomini.
Sono felici di vedervi? C qual-
che episodio che vi ha colpito?
Le carcerate quando ci vedono da
lontano ci fanno una gran festa e
cantano di gioia. Hanno anche i loro
bambini l in carcere con loro, quelli
sotto i tre anni. Anche i bambini ci
accolgono e chiedono Mi lavi
oggi!? Allora prendiamo la
bacinella e i bambini si met-
tono in fila per essere lavati,
sono felici di questo gesto.
Portiamo noi il necessario per
il bagnetto. Dopo ligiene le
novizie li fanno giocare.
Le carcerate ed i loro bambi-
ni accolgono le suore tanto
volentieri.
Prestiamo anche un servizio
fatto di ascolto. Hanno proble-
mi a volte gravi e amano essere
ascoltate Hanno difficolt
enormi e che noi non possiamo
risolvere, ma gi il farsi vicine
per condividere il loro dolore qual-
cosa che apprezzano molto.
C mai stata qualche conver-
sione?
Una carcerata ritornata ai sa-
cramenti e unaltra ha
chiesto il battesimo,
contattando il cap-
pellano e frequentan-
do la catechesi (offer-
ta da unaltra suora
dellquipe).
C stato qualche epi-
sodio particolare che
ricordi con gioia?
Da febbraio o marzo
scorso in tutto il Congo
lo stato ha sospeso
il vitto ai carcerati.
PICCOLE FIGLIE 6 AGO. 2017 - GEN. 2018
Qualcuno (in altre carceri), perfi-
no deceduto per fame. La diocesi,
le congregazioni e gli organismi
di Bukavu hanno contribuito al-
la causa del vitto nelle prigioni.
Anche noi abbiamo rinunciato al
pasto per due volte e il corrispettivo
labbiamo devoluto per allestire un
pranzo e portarlo noi del gruppo
del noviziato alle donne. stato un
gesto molto bello, le novizie stesse
si sono organizzate per cucinare
per 40 persone. Le donne hanno
mangiato con abbondanza e con
grande gioia. Purtroppo non si pu
fare sempre per stato un piccolo
grande gesto di amore.
Visitate anche altre carceri?
A Bukavu c anche unaltra prigio-
ne lontano dal centro abitato, in
alto sulla montagna. Sono uomini
e il numero varia tra 300 e 400. L
tutto lanno soffrono la fame. Noi
andiamo solo nei tempi forti perch
la strada disagevole e se piove
il fango della strada scivoloso e
pericoloso. Purtroppo sono molto
sofferenti e bisognosi Ci fanno
molta pena.
Fate altre attivit?
Due volte al mese, sempre come
gruppo delle novizie, composto
attualmente da cinque membri, an-
diamo a visitare la gente del quar-
tiere pi povero della parrocchia di
Nguba. La parrocchia comprende 11
comunit di base.
Questi poveri vivono in capanne
di bamb e fango, perci quando
c la stagione delle piogge lacqua
entra in casa. Vivono in situazione
di grande indigenza.
Cosa fate per queste persone?
Li visitiamo e li ascoltiamo.
AVETE VISITATO
Ci sono situazioni partico-
lari?
Andiamo a casa di tre donne
anziane sole e le aiutiamo a
pulire la casa, a lavare il bu-
cato e le stoviglie. Non han-
no lacqua corrente in casa,
perci andiamo la tanica e
poi attingiamo lacqua dalla
fontana del quartiere. Le aiu-
tiamo anche nella cura delli-
giene personale, perch anche
questo aspetto importante.
Periodicamente portiamo anche del
cibo. Sono visite a domicilio a nostra
discrezione.
Queste anziane sono felicissime di
accogliere le novizie, di trovarsi la
casa pulita e di mangiare un buon
pasto di polenta di manioca
col rag. Ringraziano con
affetto ogni volta per questo
servizio che le giovani novizie
prestano con tanto amore,
come se fossero le loro nonne.
Per le Novizie quale la
gioia pi grande?
portare il cibo, perch essen-
do frutto di una loro rinuncia,
sentono la gioia di donare se
stesse e non solo le cose che
hanno. Come dice San Paolo in un
suo discorso C pi gioia nel dare
che nel ricevere.

UNA VOCE DAL CARCERE Rosanna Fregona pf

U n giorno per la prima volta
entro in un carcere, attraverso una
decina di cancelli di ferro, aprendosi
emettono un cigolio stridente e
chiudendosi, sbattono, provocando
un rumore metallico assordante che
ti penetra nellintimo e ti ferisce.
Il suono si ripercuote nei vasti e
spogli corridoi, lungo le grigie
scalinate.
La guardia mi accompagna in una
stanza, c un tavolo e due sedie di
plastica.
Attendo Marco. (no-
me di fantasia)
un giovane Italia-
no che in carcere
da alcuni anni. Qui i
giorni vissuti nellat-
tesa inerte dello
scorrere del tempo
solcano la sua esi-
stenza e le note dac-
ciaio soffocano ogni
sogno.
Da quel giorno, per
due anni faccio ritor-
no tutte le settima-
ne, perch Marco ha
chiesto il Battesimo.
Ha chiesto di essere
guidato alla fonte
della vita e di conoscere ci che lo
rende, un uomo libero.
Ascoltiamo Marco
La scelta di diventare cristiano mi
accompagner per tutta la vita e la
trasmetter ai miei figli. Penso che
credere in Ges e riuscire, a volte,
ad avere la certezza della sua esi-
stenza un dono grande. Talora gli
avvenimenti ti portano a pensare
diversamente. In certi momenti mi
sento solo, anche se avverto che Dio
fa parete della mia vita, della mia
storia. Oggi credo in Lui alla sua
grandezza, alla sua presenza nella
vita delluomo e che tutto si compie
per sua volont.
Ora sono in carcere, oso dire di es-
sere contento di essere qui, perch
qui ho avuto modo di incontrare il
Signore. S penso che il Signore ab- in un modo onesto, farmi una fami-
bia permesso tutto questo, perch glia, avere dei figli da amare e far
qui io ho potuto conoscere Dio. crescere onestamente.
Sono felice della Ora sono sereno come non lo sono
mia scelta di diven- stato mai nella mia vita, ma quan-
tare cristiano, e spe- do penso che fra non molto potr
ro di avvicinarmi uscire dal carcere, mi prende lansia.
sempre pi a Dio. Vivendo in carcere si perde il senso
Certamente sono della realt della vita, dovr abi-
ancora molto lon- tuarmi ai ritmi che si vivono fuori,
tano dal vivere il dovr piano piano ricostruirmi la
vangelo, ma con vita, ci vorr del tempo, ma con
laiuto di Dio tutto laiuto di Dio e della mia famiglia
sar possibile. sono sicuro di farcela.
Sto comprendendo
meglio limportanza Oggi Marco libero
della vita, della mia Libero dalle sbarre del carcere ma
famiglia e di tutte non da quelle di una societ che
le persone care. C costruisce attorno agli ex carcerati
una cosa importan- delle sbarre invisibili, sbarre pi
te: sto cercando di impietose delle precedenti perch
volermi pi bene penetrano nellanimo e non favo-
perch amando riscono il germe della redenzione.
noi stessi che si riesce nello stesso Lui sa che ci vuole del tempo, ma
tempo ad amare gli altri. sicuro di farcela con laiuto di Dio
Ricevere il Battesimo per me sar e della sua famiglia.
linizio di una vita NUOVA, ricostru- Sa attendere, sopporta e non si pie-
ire tutto da capo, vivere la vita con ga di fronte alle porte che si chiudo-
amore e con il pensiero rivolto al no provocando la stessa sensazione
bene, mai al male. dei cancelli del carcere.
Penso di vivere la mia vita in un Ricostruire tutto da capo ha un
modo semplice e sereno, senza chie- prezzo elevato, ma ne vale la pena.
dere molto alla vita, senza lasciarmi Marco, oggi, ha un lavoro, stima-
schiavizzare dal benessere. Trovare to, amato e felice stringe tra le sue
un lavoro che mi permetta di vivere braccia Giovanni suo figlio.

PICCOLE FIGLIE 7 AGO. 2017 - GEN. 2018

la dimensione
al servizio della
D all11 al 17 giugno scorso
si tenuto in Casa Madre il
Seminario delle formatrici
della Congregazione, con-
venute appositamente dai vari
continenti. Sono stati trat-
tati vari temi, in particolare:
Aspetti umani della relazione
a partire dal Vangelo, La
ricchezza di umanit nel cari-
sma della Congregazione e la
revisione degli strumenti con-
gregazionali per la formazione
iniziale e permanente alla luce
delle esperienze vissute nelle
varie nazioni. Hanno partecipato sei
formatrici di varia nazionalit, di cui tre
operanti in Congo (sr Pascasie, responsa-
bile delle prenovizie, Sr Monica maestra
P arma 30 settembre. Con la Gior-
nata Formativa ha avuto inizio il nostro
iter pre-Capitolare. In
realt la preparazione
al Capitolo era gi
iniziata a giugno con
lAssemblea annuale
delle Superiore.
Infatti la Commissione
Formazione Perma-
nente ha voluto for-
temente che la nostra
preparazione fosse frutto di una rifles-
sione condivisa, sinodale e cos stata.
La nostra mattinata si svolta dando il
primato alla Parola. Dopo il saluto della
relazionale
vocazione Gladys Lorca Miranda pf
delle novizie e sr Brigitte Barhame
responsabile delle Juniori) una in Cile
(sr Erika, maestra delle novizie), una in
Per (sr Katherina, responsabile delle
juniori) e una in Italia (sr
Gladys, responsabile delle
juniori). Erano presenti an-
che sr Angela, animatrice
vocazionale in Italia e la
Madre Alfonsina.
Tra gli ingredienti della
settimana la preghiera
gioiosa e polifonica nelle
varie lingue, il confronto e
la meditazione sulla Parola
di Dio, per cogliere lo stile
educativo di Ges, la parola
della Madre, lascolto di
esperti, in particolare don
Marco Uriati, psicologo e
formatore, lo scambio di
in cammino con
Madre e la preghiera
iniziale, Teresina Caffi
Missionaria Saveriana,
ci ha guidato con sag-
gezza ed esperienza
in una lettura lucida e
concreta di quella che
licona biblica del
nostro percorso: la vi-
sitazione. Maria non
fa un viaggio di piedi ma soprattutto
di cuore. In fretta non da leggere
secondo una logica mondana, ma si
tratta di quella sollecitudine che agisce
PICCOLE FIGLIE 8 AGO. 2017 - GEN. 2018
esperienze, laggiornamento delle linee
formative, la visita culturale a Firenze
per contemplare la bellezza nellarte.
stata unesperienza forte di comunione
di ideali, di sintonia di cuori nel mede-
simo carisma di Agostino Chieppi, pur
nella diversit delle culture. Abbiamo
sentito fortemente lappartenenza ad
ununica famiglia chiamata in ogni con-
tinente spendersi anche nel rapporto
con le giovani in formazione come Ges
in un servizio umile e nascosto, sempre
fiducioso e ricco di umanit.
Raccogliendo il frutto di queste gior-
nata sr Gladys afferma: Riconosciamo
con gioia e serenit che il lavoro che si
sta svolgendo per la formazione iniziale
in Congo, in Cile, in Per e in Italia
lavoro prezioso; si coglie limpegno e la
seriet che le nostre sorelle formatrici
mettono in questo servizio.
Come Congregazione abbiamo un patri-
monio umano, carismatico e spirituale
grande. Ringraziamo la Congregazione
che sempre ha investito molto sulla
formazione Ci fa gioire la convergenza
di criteri: la gradualit, lattenzione alla
persona, lamore alla chiesa locale e
universale, lattenzione per la missiona-
riet, la centralit della Parola di Dio e
lattenzione per la crescita umana della
persona.
Tutto, proprio tutto contribuisca al
bene, allannuncio del Vangelo, alla
gioia di sentirci ununica famiglia, che
diffonde attraverso una relazionalit
serena e carica di umanit, lamore dei
cuori di Ges e di Maria.
maria
perch concentra
tutte le sue energie
in qualcosa che le
sta a cuore. Subito
il contrario della
pigrizia, questo su-
bito in cui si gioca la
nostra vita, il Regno
non pu attendere.
Dopo la meditazione
guidata si data una arricchente con-
divisione in assemblea a cui ha fatto
seguito un ultimo intervento della
relatrice che ci ha rilanciato con degli
stimoli che sicuramente aiuteranno
il nostro percorso; confrontiamoci
su quello che conta, sullessenziale,
trasformiamo le sfide in opportunit.
Verso la fine della mattinata sr Gladys
ha illustrato con diapositive, liter pre-
capitolare, che ha come titolo: Maria
si alz e andmossa dallAmore,
aperta alla Gioia.
In questo ha reso manifesto sia gli
obiettivi che guidano il cammino, come
i tempi e le modalit.
Nel pomeriggio un ricco scambio - a
condivisione del lavoro fatto in ciascu-
na comunit - ha portato a compimen-
to una ricca giornata.
 vivere la
F ornovo 3-7 luglio: Esercizi Spiritua-
li. In queste giornate abbiamo vissuto
lesperienza del deserto meditando in
silenzio alla luce della Parola, immersi
nel verde delle colline parmensi, e ri-
flettendo sullenciclica di Papa Francesco
Laudato si, guidati da Padre Giancar-
lo Bruni. Papa Francesco inizia lenciclica
Laudato si ispirandosi al Cantico delle
Creature di Francesco di Assisi che ci
ricorda che la nostra casa comune an-
che come una sorella, con la quale con-
dividiamo lesistenza, e come una madre
bella che ci accoglie tra le sue braccia.
Siamo invitati tutti, cristiani e non, a
prenderci cura del creato, a prendere
consapevolezza della situazione-limite
in cui i nostri comportamenti hanno con-
dotto la nostra madre terra. Il capitolo
II centrale nellenciclica perch, attra-
verso la riflessione sulle Sacre Scritture,
si riflette in particolare sul racconto della
chiamati ad
P arma, 7-8 ottobre 2017. Si sono
incontrati presso la Casa Madre, 18
fratelli e sorelle Laiche dellAssocia-
zione per eleggere il Nuovo Consiglio
che dovr guidare lAssociazione per
il prossimo Triennio 2017/2020. Essi
sono venuti dai vari raggruppamenti
sparsi in Italia (Modena, Roma, Poten-
za) mentre questa volta mancata la
rappresentanza dei fratelli/sorelle del
Per.
I fratelli e le sorelle Laici, sono chia-
mati a partecipare al Carisma e alla
missione dellIstituto e per fare questo
e camminare secondo i tempi, come
voleva il Fondatore, ogni tre anni sin-
terrogano come portare avanti questo
desiderio. Essi, si legge nello statuto,
sono chiamati e mandati a testimo-
niare il Vangelo dellIncarnazione
vivono il carisma dellIncarnazione,
dellannuncio, dellattenzione ai fra-
vita in 3D
creazione, che suggerisce che lesisten-
za umana va vissuta in 3D, cio in tre
dimensioni perch si basa su tre relazioni
fondamentali strettamente connesse: la
relazione con Dio, quella con il prossimo
e quella con la terra. Secondo la Bibbia,
queste tre relazioni vitali sono rotte,
non solo fuori, ma anche dentro di noi.
Questa rottura il peccato.
Il sottotitolo dato allEnciclica la cura
della casa comune potrebbe aiutare a
comprendere il pensiero del Papa
Francesco. Egli non solo denuncia il
degrado che si diffuso, ma invita
tutti a prendersi cura della terra
e degli altri nella quotidianit.
Prendersi cura degli altri segno
di condivisione, di attenzione amo-
revole, di consolazione. Prendersi
cura della creazione vuol dire ca-
pire che cosa ne soffoca il respiro
vitale, cosa impedisce alla natura di
risplendere in tutta la sua bellezza.
essere una
telli, con predilezione per i pi poveri,
nelle situazioni quotidiane, anche le
pi semplici e nascoste(dallo Statuto
cap. 1, n. 2-3).
In questo cammino sono stati aiutati
nella riflessione biblica da Padre Gian-
carlo Bruni, il quale con la profondit
che gli consueta ha commentato il
Vangelo dei discepoli di Emmaus, che
PICCOLE FIGLIE 9 AGO. 2017 - GEN. 2018
Ed unazione di cui essere tutti con-
sapevoli per poter agire insieme ogni
giorno.
Luniverso opera di Dio, secondo
quanto rivela lAntico Testamento, ma
anche abitato dalla presenza di Dio,
destinato alla salvezza e alla gloria
tramite Ges, il Figlio di Dio fatto uomo.
Nella realt della creazione per Cristo,
con Cristo e in Cristo si pu comprende-
re la nostra vocazione e la vocazione di
tutto il creato che attende la redenzio-
ne e la trasfigurazione. Quindi il Padre
tramite Cristo legato fin dalla crea-
zione con questa terra e con lumanit
di cui il Figlio il primogenito. Scriveva
il nostro fondatore: Il libro del mondo
dovrebbe essere come il gran libro che
ci insegna a pregare, cio a sollevare
sempre il nostro spirito al Signore Ges
Cristo (Agostino Chieppi).
bella notizia
era stato scelto come icona biblica del
percorso.
Lassemblea guidata dalla Superiora
Generale Sr Alfonsina Mazzi, si svol-
ta in un clima fraterno e responsabile.
Il nuovo Consiglio eletto risulta cos
composto: Presidente: Antonelli Ro-
sanna (Roma); Vicepresidente: Cam-
polattano Maria Rosa (Parma); Con-
siglieri: Carnesecchi Rosalba (Roma),
Meani Simona (Novi ), e Solaini Mario
(Roma).
A loro e ad ogni Associato spetta ora
il compito di accogliere le sfide del
Vangelo della Gioia. Papa Francesco
sottolinea infatti che: la carta di iden-
tit del cristiano la gioia, la gioia del
Vangelo, la gioia di essere stati eletti
da Ges, salvati da Ges, rigenerati da
Ges; la gioia di quella speranza che
Ges ci aspetta. E anche nelle croci
e nelle sofferenze di questa vita, il
cristiano vive quella gioia,
esprimendola in un altro
modo, ovvero con la pace
che viene dalla sicurezza
che Ges ci accompagna,
con noi. Il cristiano, in-
fatti, vede crescere questa
gioia con la fiducia in Dio.
Egli sa bene che Dio lo ri-
corda, che Dio lo ama, che
Dio lo accompagna, che
Dio lo aspetta. E questa
la gioia.
 SR BRUNA PELIZZONI
S. Benedetto Po (MN) 28.04.1920
> Parma 05.06.2017
Sr Bruna ci ha lasciato nel primo
pomeriggio di marted 5 giugno
2017, allet di 91 anni, senza pre-
avviso e in modo inaspettato. Si
profilava una giornata come tutte
le altre, ma lo Sposo era l, alla
porta, ad attenderla.
Nata a S. Benedetto Po (MN) nel
1920, entrata in Congregazio-
ne allet di 30 anni, vincendo
lopposizione del padre che non
condivideva questa scelta di vita.
Si allontanata da casa, con deter-
minazione, in sella alla bicicletta,
diretta a Suzzara, dove la aspet-
tavano le Suore, prima di ripartire
per Parma.
In bicicletta andava ancora allet
di 90 anni: era, infatti, un tipo
molto libero e anche un po spre-
giudicato, non aveva mai paura di
nulla. Altra sua caratteristica era la
gioia; aveva sempre voglia di can-
tare. (Sr Claudia). Sr Tina ribadisce
che ha cantato fino allultimo
giorno e in lei era innato il senso
dellumorismo.
Con la sua affabilit sapeva con-
quistare tutti e con gli ammalati
che visitava spesso ha continuato
a tenere legami con scambio di
auguri, anche dopo la sua partenza
da Villa Minozzo. In comunit Ci
volevamo bene (Sr Anna) .
Sr Bruna ha prestato servizio
in molte scuole materne come
aiuto-cuoca e come collaboratrice
nellassistenza dei bambini; in par-
ticolare ricordiamo Noceto, Felino,
Rolo, Villa Minozzo, S. Ambrogio
di Rapallo, Suzzara e S. Secondo.
Si prestata anche per lattivit
pastorale in parrocchia. rimasta
in servizio, secondo le sue possibi-
lit, fino a 91 anni. Si realizzato
quanto profetizzato dal parroco di
Cesole, don Prospero, nel presen-
tarla alla Superiora generale: La
Bruna Pelizzoni effettivamente
una buona figliola che con la gra-
zia di Dio potr percorrere molto
cammino. Nei suoi 91 anni ha
davvero fatto tanto bene.
Della sua gioiosa bont e della sua
generosa dedizione alle Sorelle,
agli ammalati, anziani, bambini
e parrocchiani, rendiamo grazie
al Signore e la affidiamo alla sua
infinita Misericordia.
SR RITA FERRARI
Carpineti (RE) 17.06.1929
> Parma 05.08.2017
Sr Rita, nata a Carpineti (RE) nel
1929, entrata nella nostra con-
gregazione a 21 anni e, due anni
dopo, ha emesso la sua prima pro-
fessione religiosa. Nei suoi 65 anni
di professione religiosa, sr Rita ha
vissuto la propria consacrazione
prestando servizio in numerose
scuole materne, come assistente
dei bambini, disponibile a cam-
biare spesso comunit, per andare
dove cera bisogno del suo aiuto
fraterno.
In particolare ricordiamo la scuo-
la dellInfanzia di Scandiano (RE)
dove ha lavorato per 24 anni e
dove ancora molto ricordata.
Da questa comunit ricor-
da sr Tilla veniva a Parma per
gli incontri mensili del Gruppo
Samuel(vocazionale) con molto
entusiasmo e capacit di coinvol-
gere le ragazze che partecipavano
numerose. Ritornata in parrocchia
continuava a seguirle e a mantene-
re un contatto con me per confron-
tarsi sulle scelte e aggiornarsi.
Nelle comunit parrocchiali dove
vissuta ha sempre annunciato il
Vangelo della gioia anche come
catechista.
Una sorella la ricorda cos: Eri, per
i piccoli della scuola, una seconda
mamma: attenta alle loro neces-
sit, affettuosa ed esigente! Il
dialogo, con persone di ogni ceto,
ti era connaturale: una battuta, un
incoraggiamento, unattenzione
alle loro necessit, la promessa di
un ulteriore incontroe tutti era-
no contenti. Hai iniziato da piccola,
dopo la morte precoce della mam-
ma, a servire, a prenderti cura dei
tuoi fratelli (Sr V.F.)
Sr Rita sempre rimasta molto
legata ed affezionata alla sua
PICCOLE FIGLIE 10 AGO. 2017 - GEN. 2018
famiglia, ai fratelli e ai nipoti che
circondava di affetto e di premure.
Nella sua vita stata dono per tan-
te persone, vivendo in pienezza il
desiderio del Fondatore, Agostino
Chieppi: Le mie figlie dovrebbero
essere tutto amore verso i nostri
fratelli. Amore negli occhi, amore
nella dolcezza del parlare, amore
nella prontezza di far sacrifici,
amore in chiesa, amore in casa,
amore fuori, amore, amore.
Persona di alto spessore morale,
sei stata madre, amica, sorella.
Hai regalato la tua vita agli altri,
hai donato amore incondizionato.
Amavi la vita e le persone, hai re-
galato parole di conforto a tutti.
Hai pregato per gli altri senza mai
chiedere nulla per te (Mira).
Carattere forte e volitivo quando
si dovuta fermare per gli acciac-
chi, nella Comunit della Casa
Madre era organizzata e ordi-
nata nel vivere le sue giornate,
per cui era fedele alla preghiera
personale e comunitaria, ai lavori
di casa, e alle visite quotidiane al
Fondatore, alla Beata Eugenia e
alla Madonna, cos ha realizzato
la sua vocazione.
SR LIDIA MOLIN PRADEL
Goima (BL) 07.08.1939
> Parma 07.08.2017
Sr Lidia nata a Goima, provincia
di Belluno, nello stupendo scena-
rio delle Dolomiti, il 07.08.1939. I
suoi occhi e il suo cuore, da subito,
si sono persi e si sono fusi con la
tenerezza dellintenso verde, con
la vivacit dei mille colori dei fiori,
con il grigio della nuda roccia e con
lazzurro del cielo. L, si forgiato
il suo carattere di donna forte e
coraggiosa, umile e servizievole,
sempre attenta a contemplare il
bello e il buono per risalire, con il
pensiero, al Dio creatore.
L, ha scoperto ed accolto la chia-
mata del Signore a seguirlo nella
via dei consigli evangelici. entra-
ta in congregazione nel 1960, dopo
gli anni del noviziato, ha emesso
la professione religiosa: era il
02.07.1963. Conseguito il diploma
di infermiera, ha esercitato la sua
missione apostolica in varie comu-
nit. Ovunque passata ricorda-
ta per la sua premura verso ogni
persona, per la sua ferma volont
nel superare le difficolt, per il suo
dolce sorriso, frutto di un grande
spirito di preghiera, di un amore
indefesso alla sua vocazione, di
una forte devozione mariana e
di un grande attaccamento al suo
Angelo custode.
Da Misurina , dove ha vissuto un
lungo periodo a contatto con i
ragazzi ammalati di asma, cos
la ricordano: Ti sei fatta pane
per tutti, non solo perch por-
tavi la gerla del pane sulle tue
robuste spalle, durante le lunghe
passeggiate, ma perch sei stata
pane per tutti, lasciandoti man-
giare dalle molteplici richieste,
sia infermieristiche che varie i
ragazzi di allora ricordano la tua
accondiscendenza, bont, mitezza,
generosit, disponibilit e il tuo
riconoscente amore a Maria che,
nel famoso incendio avvenuto nel
1979, si bruciata Lei, nella sua
immagine, e ha salvato lIstituto.
Anche noi sorelle la ricordiamo
per la sua vita piena, realizzata nel
dono costante di s. Dopo una vita
cos intensa sr Lidia, allalba del 7
agosto 2017, ha accolto la chiama-
ta ad entrare nel Regno dei cieli.

LA SUORA DELLANGELO CUSTODE

Don Sincero Mantelli, parroco di Soragna, ha conosciuto sr Lidia fin dalla sua infanzia a Misurina e
ha sempre mantenuto una relazione significativa con lei. Cos la ricorda:
La suora dellangelo custode: la definizione non era sua, ma di un malato che aveva accudito lungo la notte.
Suor Lidia ha vegliato per notti lunghe anni, nella Casa di Cura, e sicuramente la notte della morte non lha
colta addormentata.Vegliate e pregate! Il Signore venuto a prendere la sua serva fedele durante il sonno, perch
sapeva di trovare desto il suo cuore, come quello della sposa del Cantico: Io dormo, ma il mio cuore veglia (Ct 5,2).
Suor Lidia ha vissuto la sua esistenza come uno stare davanti a Dio, ha cercato di essere una presenza presso di
Lui, al fine di intercedere per i fratelli e per le loro necessit. Ricordo che in unoccasione si rammaricava di non
aver potuto raggiungere di persona una famiglia che versava in grande difficolt. E concludeva: La preghiera, la
preghiera, sono stata loro vicina con la preghiera!.
Nata sotto una roccia - come amava ripetere - era cresciuta con lo stupore e il senso della bellezza aspra e so-
lenne della montagna. Si stupiva per il profumo di
un fiore e per il sorriso di un bambino a cui aveva
curato una piccola ferita procurata durante i giochi.
Proprio per questa sua storia gli anni passati a
Misurina, fra lincanto delle Dolomiti, erano stati
quelli pi felici, pi intonati al suo cuore e al suo
desiderio.
Suor Lidia era uninfermiera nata, sapeva prendersi
cura degli altri con sollecitudine e umanit. Aveva
sempre il malato davanti ai suoi occhi e il suo cuore
si coinvolgeva con la sua storia e il suo percorso,
specialmente nel momento delicato della sofferenza.
Nella sua malattia e sofferenza emergevano i tratti
di un percorso molto profondo fatto con gli altri ma-
lati e ora vissuta da lei stessa. Offriva continuamente e dal profondo del cuore la sua malattia vissuta in unione
a Cristo Crocifisso e sapeva condividerla.
La sera prima di andarsene aveva aiutato una sorella pi malata di lei a mangiare: infermiera fino alla fine. Se
devo pensare a Suor Lidia sicuramente la vedo vestita di bianco, come le suore che servono, e con gli scarponi
ai piedi. Guidava le gite in montagna su per sentieri e rocce con sicura dolcezza. Ti portava fuori dal sentiero
per mostrarti le stelle alpine nascoste agli sguardi distratti e ti aiutava a camminare quando il fiato ti mancava
anticipandoti con le parole la bellezza della vetta.
Un giorno mi fece una confidenza che mi colp tantissimo. Mi raccont che, dopo aver deciso di entrare nella
congregazione delle Piccole Figlie, si domandava con una certa angoscia come comunicarlo alla famiglia, in parti-
colare al padre. Dopo aver pensato molto decise di donare al genitore un crocifisso. Il padre fu sconfortato perch
comprese che la scelta era grande e voluta con radicalit e determinazione. Dopo gli anni della formazione, quando
le vide al dito lanello con la croce, segno della definitiva offerta a Cristo, fu felice e grato. La croce sintesi della
vita di suor Lidia. Ci costringe a guardare in alto e a fare la fatica di imparare a donarci: Guarderanno a Colui
che hanno trafitto (Zac 12, 10). La croce soprattutto lesperienza dolorosa vissuta in unione con lAgnello
Immolato e Trasfigurato, sacrificio spirituale santo e gradito a Dio.
Suor Lidia stata per me e penso per molti langelo, custode del sepolcro, che quotidianamente ci addita la pietra
rotolata via dalla Vita Eterna che germoglia.

PICCOLE FIGLIE 11 AGO. 2017 - GEN. 2018

 SR ROMANA PONCHIROLI
Pegognaga (MN) 30.01.1933
> Parma 01.09.2017
Sr Romana, nata a Pegognaga (MN)
nel 1933, era entrata nella nostra
congregazione allet di 29 anni,
subito dopo aver conseguito il di-
ploma di infermiera professionale
presso la scuola convitto Sacri Cuo-
ri a Parma. Ha fatto la professione
religiosa nel 1965.
Ha prestato servizio come infermie-
ra nella Casa di Cura Piccole Figlie,
poi in Svizzera, a Gordola e Locarno,
e infine a Suzzara (MN) dal 1988 al
2012. Questo il luogo e il tempo
nel quale Sr Romana ha potuto dare
il meglio di s esprimendo e colti-
vando i suoi carismi e le sue doti.
Persona vivace, attenta, cordiale era
sempre pronta a fare una corsa, pri-
ma in motorino, poi con la famosa
macchinina gialla, per portare aiuto,
materiale e spirituale, dove cera
bisogno, di notte o di giorno, senza
mezze misure. Come infermiera a
domicilio potuta entrare in tante
case, in questo modo con materna
discrezione, si relazionata con
tanta gente, di ogni et e religione.
Aveva il dono di stabilire relazioni
positive con tutti e di farli sentire
amati e capiti. Vivacit, pacatezza,
dolcezza erano la sorgente del suo
perenne sorriso. E, tanta umilt,
perch nel suo agire, nel suo do-
narsi il protagonista era il suo Si-
gnore, di cui lei era semplicemente
strumento. Sr Romana aveva lo
sguardo rasserenante, la parola con-
fortante, con gioia e contentezza
era un esempio di bont. Veloce,
veloce: stata il motore della carit,
porta a porta.
Ma quale era il segreto del suo
correre? Come Maria Dio che
ha nel cuore che la sostenta, che la
avvalora. Dio che diffonde in lei i
tesori della sua grazia, che la investe
del suo Spirito e della sua energia
Dio che le mette le ali (A. Chieppi).
La sua corsa terrena terminata
venerd, 1 settembre 2017, ora la
pensiamo in paradiso a contemplare
il volto di quel Ges che tanto ha
amato e servito nei fratelli e nelle
sorelle, confortando, consolando,
aiutando.
Delegazione AVO-SUZZARA in VISITA A VILLA CHIEPPI
Attilio Pignata
Villa Chieppi, Parma 13 ottobre 2017.
In occasione di una visita organizzata
dallAVO di Suzzara per portare un
pensiero floreale nella chiesa della
struttura (Villa Chieppi) dove ha
vissuto gli ultimi anni Suor Romana,
fondatrice assieme a Don Lino Boselli
dellAVO di Suzzara, sono state ricor-
date anche le altre suore scomparse.
Loccasione della visita ha permesso di rivedere le altre Suore che hanno lavo-
rato e dedicato una parte della loro vita allOspedale vecchio di Suzzara. Enrico
Guida, attuale presidente, ha fatto un breve excursus del bene fatto da Suor
Romana a Suzzara, in Ospedale e nelle famiglie. Il pomeriggio proseguito
risvegliando i ricordi dellOspedale vecchio, pensando a quegli anni poveri di
mezzi e strumenti ma ricchi di collaborazione, come in una grande famiglia.
SR REGINA RUBES Dio, tutto si riannoda al desiderio
Ca dAndrea (CR) 28.01.1933 degli inizi Sempre pi capisco
> Parma 25.10.2017 che Dio mi vuole bene ed io vo-
glio contraccambiare. Questo il
segreto dellamore che certamente
il Signore Ges non ha deluso, nel
presentarsi allo spuntare dellalba.
Sr Regina, infatti, ha saputo con-
traccambiare lamore ricevuto dal
Signore con la concretezza dei ge-
sti e dei servizi, non solo in ambito
Il Vangelo letto nella Messa del educativo, ma anche nei lavori pi
giorno 25 ottobre 2017 diceva: umili e pesanti per i quali era sem-
Tenetevi pronti, perch il Figlio pre disponibile. Lo testimoniano
delluomo verr nellora che non diverse sorelle: Sempre pronta,
pensate. quanto si avverato laboriosa, infaticabile, contenta di
per Sr Regina quello stesso giorno, poter essere utile (Sr Vincenzina).
quando il Signore lha chiamata Suo segreto: La fedelt alla pre-
a s improvvisamente, allalba. Sr ghiera quotidiana, la devozione
Regina per da tempo si preparava alla Madonna e la partecipazione
allincontro con lo Sposo, desidera- attiva agli incontri comunitari (Sr.
to ed atteso, fin da quando scrisse Eugenia). Un grazie particolare
nella domanda di entrare in Con- le giunge da una lettera commossa
gregazione, tanti anni fa: Sempre inviatale da Sr Vincenza, la sua
pi capisco che Dio mi vuole bene economa che tanto ha aiutato:
ed io voglio contraccambiare col Cara Sr Regina, la tua partenza
mio misero amore seguendo quella per la Casa del Padre mi ha pro-
via che Ges stesso ci ha tracciato fondamente toccata. Ho visto al
per poter poi ripetere le sue parole vivo il tuo volto e la tua persona:
Consummatum est. con la tua incredibile generosit
stato lungo il cammino per Ho rivisto la tua prontezza nel
arrivare al consummatum est: leseguire quanto ti veniva chiesto,
tante sono le scuole dellinfanzia nel silenzio e nel nascondimento e
in cui Sr Regina ha servito come non ho potuto che dirti solo: Gra-
maestra, tanti i volti di bambini, zie! Grazie davvero per quanto
di genitori, di nonni e persone va- hai fatto e ti costato fatica e
rie che ha incontrato. Ricordiamo sudore. Grazie per esserti data ed
in particolare le scuole materne esserci stata sempre quando cera
di Suzzara (MN), Noceto (PR), le bisogno. Al suo uniamo anche
scuole Sorelle Ferrari, Agostino il nostro grazie, insieme a quello
Chieppi, Casa Famiglia in Parma. affettuoso dei nipoti e parenti, a
Adesso la missione conclusa e cui voleva bene e con cui sempre
dopo 59 anni di consacrazione a ha tenuto relazioni intense.
PICCOLE FIGLIE 12 AGO. 2017 - GEN. 2018