4 Rekons
Release (v1.0) in Copyleft(BY-ND-NC)
Chip 65C02
23/12/2017
✔ Note Legalesi.
➜ http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/
65C02 & Terminetor Magnetico
Indice
Capitolo 1: la bre ve storia narrata dal Se rgente Grave s ………………………………………………Pag.4
Capitolo 4: Il Sgt. Arcadiy Sokolov nel dramma di “Battle for Kalinka”…………………….… Pag.37 3
Appendice: Inte rvista al se rgente Grave s dall’Unive rso O ttim ista …………………………… .. Pag.42
Breve Prefazione
Quattro racconti di fantascienza sul tema delle Climate Change Wars: tre su quattro dei
contesti narrati, possono essere anche giocati sulla piattaforma ludica Bohemia Interactive
Arma, ovviamente previa programmazione ;-) dei relativi contest tattici. E’ per questa ragione
che sono indicati meticolosamente dotazioni ed armamenti dei vari protagonisti che appaiono
nei racconti.
Il primo racconto è un breve spaccato a tema delle rivolte sub-sahariane, che furono osservate
dal Sergente Graves. Egli narra il suo punto di vista dall’universo ottimista: non conosce
Guerre Puniche II perchè nel suo spaziotempo tale evento catastrofico non è mai detonato!. Al
termine del libro, una breve intervista, sul perchè l’ebook “Rocky Top“è in PAUSE e forse non
verrà mai scritto!.
Il terzo racconto di climate change wars è un breve INTERQUEL: il tenente Miles espande il suo
dramma in “Rim of Hell”, narrando ai lettori in dettaglio quello che accadde nel 2050
all’Aeroporto di Malta tra le 0:22 e le 6:30.
NEW ENTRY tra i testimoni della WWIII è il sergente dell’Armata Rossa Arcadiy Sokolov: il
militare russo parla anche l’inglese, è stato possibile tradurlo in italiano, offrendo ai lettori di
Climate Fiction Wars uno spaccato del 2050 in Siberia, durante la “Battaglia per Kalinka”.
Chip65C02
Capitolo 1
Oh, oh-oh I got a love that keeps me waiting
Oh, oh-oh I got a love that keeps me waiting
I'm a lonely boy
I'm a lonely boy
The Black Keys –The lonely boy-
- Oh!, oh!, oh!, I got a love that keeps me waiting. Oh!, oh!, oh!, I
got a love that keeps me waiting, I'm a lonely boy, I'm a lonely
boy…- il sergente Graves canticchiava tranquillo, sotto voce, il 5
ritornello dei Black Keys, mentre osservava il target dal telemetro
laser, attendendo paziente che questo fosse a tiro.
Dopo circa 1.6 secondi, la testa del guidatore del camion esplose!.
Tutto il cristallo frontale del camion era come una barriera caotica
di fratture che impedivano la visione. Sul parabrezza sfondato,
c’erano due grossi buchi, centinaia di cubetti di vetro, due cadaveri
che ingombravano l’abitacolo, in mezzo ad un mare di sangue!. 6
Dopo i primi due co lpi che erano andat i a segno, Graves osservò dal
suo mirino telescopico i rivo ltosi sub-sahariani che saltavano via,
come rane impazzite dal camion!.
- Oh!, oh!, oh!, I got a love that keeps me waiting. Oh!, oh!, oh!, I
got a love that keeps me waiting, I'm a lonely boy, I'm a lonely
boy…- il sergente Graves canticchiava ridacchiando il ritornello dei
Black Keys, mentre valutava il contesto tattico, dal suo pad tattico.
-Stoker 1, this is Reaper 3, all enemys are FUBAR, have a nice day,
over-
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Alle 6:00 sono attesi tanti altri sbarchi cartaginesi, tutta l’isola
brulicherà di questi bastardi!.
-Forse questa cosa può tornarci utile!- disse il capitano Miller che
continuò gelido – Sinchè i cartaginesi faranno il loro inferno in
paese, non s’accorgeranno di noi. Burkholder e Thomson
porteranno la barella di Meek, mentre il Sergente Freeman coprirà
l’aggiramento del paese. Dovrete girare intorno al paese, rapidi,
silenziosi, possibilmente senza ingaggiare ostili cartaginesi. Forse,
sarete costretti a liquidare alcune sentinelle a Nord del paese. Il
sergente Freeman con il suo M21 silenziato, sarà risolutivo.
Il terreno in quella zona è allo scoperto, c’è anche Luna piena!. Per
assicurarsi di poter sgusciare via, senza rimanere inchiodati dal
fuoco nemico, vi servirà un maledetto diversivo a Sud!. Questo
distoglierà i cartaginesi dal manovrare e rastrellare a Nord. L’Evac
Point rimarrebbe anche sicuro, dandovi il tempo per filarvela!.-
La buona notizie era che all’entrata del paese, quanto all’uscita del
villaggio, c’erano solo due vedette cartaginesi, tutte armate in
AK47, senza visori notturni: il resto della falange cartaginese era
probabilmente sparsa nel paesello greco?!
Erano le 1:25 quando il gruppo del tenente Miles uscì dal paese “Il
Brogli”, per iniziare a recarsi all’aeroporto. Il gruppetto dei marines
era dotato di maschere antigas, riuscì così a girare lungo i margini
del paese, restando illesi dai fumi tossici dell’incendio che ancora
divampava violento. Le grandi e rosse fiamme, divoravano qualsiasi
cosa, il calore era infernale. Per questa ragione il FireTeam fu
costretto a costeggiare i bordi dell’incendio, dato che non fu
possibile attraversare il paese, per dirigere diretti verso l’aeroporto.
C’era un fumo nero, denso, greve, tossico, mortale, non si vedeva
niente a meno di mezzo metro: uno scenario così i marines
l’avevano studiato solo a storia militare, negli scontri in Kuwait,
durante la Seconda guerra del Go lfo.
-Che stanotte non ci sarebbe stata una festa con un barbeque, birra
e ragazze in topless, ve lo avevo detto!- disse il tenente Miles che
poi aggiunse –Sono le 1:25 il nostro AAV7 salperà alle 4:45.-
All’aeroporto c’era un solo APC Stryker che per fortuna non era
stato distrutto o danneggiato in combattimento, però aveva il
serbatoio quasi vuoto. Non ci sarebbe stata benzina sufficiente per
raggiungere il porto, perché il carburante dell’APC era stato
travasato in taniche, per sostenere in combattimento un tank
Guzzler, in supporto del Terzo plotone. Poi il carburante del tank M1 31
era terminato, il tank fu disabilitato ed abbandonato, perirono
anche due dei quattro carristi, nell’abbandono del mezzo.
Il tenente Miles comunicò per radio alla USS Tarzawa che avrebbe
stivato tutti i feriti nello Stryker, il mezzo era quasi privo di
benzina, mentre i restanti 7 fucilieri, avrebbero coperto la rit irata
del veicolo. Sicuramente l’APC sarebbe rapidamente rimasto senza
benzina e non avrebbe mai raggiunto il porto!. Tuttavia a giudizio di
Miles, ci sarebbe stato tempo e modo per trasferire a mano dal
porto, varie taniche di benzina per rifornire l’APC e poi raggiungere
la USS Tarzawa.
Alle 2:05 iniziò rapido e silenz ioso, il trasbordo dei feriti, dal
caposaldo dell’aeroporto verso lo Stryker: questo era in mezzo alla
pista, immerso tra buche, ruspe abbandonate, cadaveri, detriti
d’esplosione d’ogni genere. Per risparmiare carburante, il veicolo
non fu avvicinato al caposaldo marines. Due fucilieri in copertura,
con al seguito 2 fanti che trasportavano una barella ed un ferito e
via così dicendo... Salirono a bordo dell’APC un guidatore ed un
artigliere, i quali però non accesero il motore del veico lo, sia per
non dare nell’occhio, sia per risparmiare il carburante!.
Alle 2:39 il trasbordo di tutti i 9 ferit i era terminato, l’intima
speranza del guidatore e dell’artigliere, tanto quanto dei 9 feriti che
erano stati stivati nel mezzo, era quella di riuscire a fare quanta più
strada possibile, prima di rimanere senza benzina, trasformandosi
in un grosso e facile bersaglio fisso.
Alle 2:41 l’APC Stryker che s i mosse lento, con i fari spenti, fu
centrato da tre RPG che furono lanciati dalla parte sud dell’isola. Il
mezzo esplose in una grossa nuvola di fumo scuro, nessuno ebbe 32
ad uscire dal mezzo!. Con loro rimasero a terra anche due marines
del terzo plotone che camminavano a distanza ravvicinata dal
veicolo, nel tentativo di proteggerne la manovra.
I droni Reaper, attaccarono varie posizioni nemiche che erano
arroccate in varie palazzine a Sud dell’aeroporto. Fu però
impossibile stabilire quante furono le perdite dei cartaginesi, i
sopravvissuti del terzo plotone erano solo 3 a cui aggiungere i 3
marines + il tenente Miles.
Alle 2:45 i due droni furono dirottati verso il mare, perché la USS
Tarzawa riferì che stavano arrivando nuove ondate di cartaginesi.
Ingaggiare di notte i cartaginesi sull’isola era meno efficiente di
affondare naviglio cartaginese in arrivo sull’isola. Se tutti i battelli
cartagines i avessero approdato nell’isola, la situazione per i marines
sarebbe rapidamente diventata impossibile.
I 3 marines del terzo plotone erano anche bassi con le muniz ioni,
avevano combattuto a lungo per tenere il caposaldo dell’aeroporto,
così per far restare in azione i 3 fucilieri, il machine gunner Growler,
il possente granatiere Robinson, l’infermiere Sanchez, dovettero
condividere le loro scorte di munizioni, con l’ordine di risparmiare i
colpi.
Alle 3:15 il comando della USS Tarzawa comunicò via radio che il
porto di Malta, era sotto un pesante attacco delle milizie cartaginesi
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che provenivano dal nord del paese. C’era stato uno spostamento di
truppe dalla Valletta al porto di Malta. Molt i cartaginesi filtravano da
nord, piegando ad Est, per evitare il grande incendio della cittadina
“Il Brogli”, queste truppe percorrevano lo stesso percorso del
tenente Miles, tagliando così la strada al manipolo di marines.
Il tenente Tales alle 3:20 con il suo AAV7 era salpato dal porto di
Malta, diretto verso la costa maltese che era prospiciente
l’aeroporto. Avrebbe sostato in mare dalle 3:45 e sarebbe rimasto
in attesa d’approdare a Sud dell’isola, per imbarcare i marines
superstiti!. Il rischio a cui s’esponeva il tenente Tales con il suo
AAV7 era altissimo, dato che proprio da Sud stavano arrivando
molti sciami cartaginesi. Inoltre tutta la costa Sud dell’isola di Malta
era in mano ai cartaginesi, di cui però s’ignorava dislocazione e
consistenza di truppe!.
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- Oh!, oh!, oh!, I got a love that keeps me waiting. Oh!, oh!, oh!, I
got a love that keeps me waiting, I'm a lonely boy, I'm a lonely
boy…- disse il sergente Sokolov, mentre canticchiava il ritornello del
pezzo musicale dei Black Keys, per tenere occupata la propria
mente ed alto il proprio morale.
La neve alta e gelida non era soffice, era compatta e fredda come la
morte, limitava i moviment i sul terreno, trasformando ogni passo in
una gara di triathlon!. Ogni rumore in quella landa infinita era
ovattato, come se fosse stato assopito dalle glaciali temperature
siberiane, che erano ancora proibitive in inverno. Dicevano che il
ghiaccio era sottile e che il Mar Polare Artico era facilmente
navigabile anche in inverno e primavera. Dicevano che bastavano
delle navi rompighiaccio per accompagnare le navi da guerra.
Ma nessuno delle forze di difesa, s’azzardava a mandare navi
di superficie in quelle zone!. In estate, tanti echi sonar a causa dei
ghiacci vaganti, nel mar polare libero dalla calotta polare, ed era
impossibile fare una concreta lotta antisom. Inoltre in inverno,
anche se il ghiaccio era sottile e con il rompighiaccio si poteva
navigare, i destroyer non potevano manovrare liberi, rendendoli
così facili obiettivi, per attacchi di missili da crociera gengiskani.
Il proprietario delle renne era della tribù dei ciucki, Cecenko era
vestito di pelle di renna scura, l’uomo giaceva morto sopra la sua
slitta accanto al suo AK47 bloccato dal freddo. La preziosa guida
siberiana, era morta a causa delle ferite subite, durante uno
scontro a fuoco con gli incursori gengiskani.
“Si ho capito” ho risposto, “ma c’è spazio nel mio spaziotempo per
BEEP?!”.