Facoltà di Teologia
Corso 10134
TEOLOGIA L’ E U C A R I S T I A
SACRAMENTARIA
4a P a r t e
Eucaristia
Roberto Nardin
1
2.2. Padri latini 3. Il medioevo
2.2.1. Tertulliano 3.1. L’epoca carolingia: Pascasio Radberto - Ratramno
2.2.2. Cipriano 3.2. L’inizio del II millennio: Lanfranco - Berengario
3.3. Corpus Christi verum / mysticum
2.2.3. Ambrogio
- Segno sacramentale 3.4. I Concili medievali: la trasustanziazione
- Consecratio 3.5. La pietà eucaristica
- Sacrificio 3.6. La Scolastica:
- Cancellare i peccati - Pietro Lombardo; Ugo di S. Vittore
2.2.4. Agostino - Tommaso
- Platonismo agostiniano - Bonaventura
- Dimensione cristologica 3.7. Il tardo Medioevo:
- Dimensione ecclesiologica - Teorie
- Dimensione sacrificale - Limiti
- Negazioni
7 8
4. La Riforma protestante
4.1. Lutero 7. Il concilio Vaticano II
4.2. Zwingli 7.1. Sacrosanctum concilium
4.3. Calvino - Mistero pasquale
- Partecipazione attiva
5. Il concilio di Trento - Unità della Messa
5.1. La presenza reale di Cristo nell’Eucaristia 7.2. Lumen gentium
5.2. La comunione - Eucaristia: culmen et fons
5.3. La Messa come sacrificio
7.3. Unitatis redintegratio
6. Dal concilio di Trento al concilio Vaticano II
5.1. La presenza reale di Cristo nell’Eucaristia 8. La celebrazione del sacramento
5.2. Il carattere sacrificale della celebrazione eucaristica 8.1. Paolo VI, Missale Romanum (1969)
5.3. La frequenza alla comunione eucaristica 8.2. Institutio generalis (Principi e norme per l’uso del MR)
5.4. Il movimento liturgico
5.5. La teologia dei misteri
5.6. Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947)
9 10
2
Indicazioni bibliografiche
P r e m e s s e:
- Prospettiva fenomenologica
- Terminologia
Dimensione
antropologica Aspetto
individuale
PROSPETTIVA
Dimensione
Prospettiva biblica
FENOMENOLOGICA fenomenologica (AT)
Dimensione Aspetto
sacrificale conviviale
15 16
Dimensione antropologica
Il mangiare e il bere
L’Eucaristia:
L’Eucaristia nella sua radice antropologica pone in
realtà che si inserisce evidenza il valore del nutrimento nella vita terrena,
nei suoi vari aspetti, annunciando il Vero
nell’ambito più profondo dell’esistenza umana,
nutrimento per la vera Vita.
trasfigurandolo in una tangibilità
che dice, invera e anticipa Aspetto individuale
(= nutrirsi; avere la vita)
la comunione con Dio.
Mangiare e bere
Aspetto conviviale
(= stare insieme; communio)
17 18
3
Dimensione antropologica Dimensione antropologica
Nell’aspetto conviviale
Nell’aspetto individuale
si esprime la comunione umana
permette di vivere
che si manifesta come:
e di compiere ciò che si deve fare
- Pasti sacri: mangiare carni immolate agli idoli perché possa diventare cibo
(1Cor 10,14-30)
che dà la vita
23 24
4
Eucaristia
Si dice in molti nomi
CCC 1328-1332
25 26
Eucaristia
Eucaristia Si dice in molti nomi
Si dice in molti nomi
CCC 1328-1332
CCC 1328-1332
«Frazione del pane, perché questo rito, tipico della cena
ebraica, è stato utilizzato da Gesù quando benediceva e
«Cena del Signore, (cf. 1Cor 11,20) distribuiva il pane come capo della mensa, (cf. Mt 14,19;
perché si tratta della Cena che il Signore 15,36; Mc 8,6.19) soprattutto durante l’ultima Cena (cf Mt
ha consumato con i suoi discepoli la 26,26; 1Cor 11,24). Da questo gesto i discepoli lo
vigilia della sua passione e riconosceranno dopo la sua risurrezione (cf. Lc 24,13-35),
e con tale espressione i primi cristiani designeranno le loro
dell’anticipazione della cena delle nozze assemblee eucaristiche (cf. At 2,42.46; 20,7.11). In tal
dell’Agnello (cf. Ap 19,9) nella modo intendono significare che tutti coloro che mangiano
Gerusalemme celeste». dell’unico pane spezzato, Cristo, entrano in comunione con
lui e formano in lui un solo corpo (cf. 1Cor 10,16-17)».
CCC 1329
CCC 1329 (cf. Didaché 14, 1)
27 28
Eucaristia Eucaristia
Si dice in molti nomi Si dice in molti nomi
CCC 1328-1332 CCC 1328-1332
CCC 1329
29 30
5
Eucaristia Eucaristia
Si dice in molti nomi Si dice in molti nomi
CCC 1328-1332 CCC 1328-1332
«Santa e divina liturgia, perché tutta la liturgia
«Santo sacrificio, perché attualizza l’unico della Chiesa trova il suo centro e la sua più
sacrificio di Cristo Salvatore e comprende densa espressione nella celebrazione di questo
anche l’offerta della Chiesa; o ancora santo sacramento;
sacrificio della Messa, “sacrificio di lode” (Eb è nello stesso senso che lo si chiama pure
13,15) (cf. Sal 116,13.17), sacrificio celebrazione dei santi misteri.
spirituale (cf. 1Pt 2,5), sacrificio puro (cf Ml Si parla anche del Santissimo Sacramento, in
1,11) e santo, poiché porta a compimento e quanto costituisce il sacramento dei sacramenti.
supera tutti i sacrifici dell’Antica Alleanza». Con questo nome si indicano le specie
CCC 1330 (cf. Eb 10,5.10.14) eucaristiche conservate nel tabernacolo».
CCC 1330 (cf. Fons et culmen: SC 10)
31 32
Eucaristia
Si dice in molti nomi Eucaristia
Si dice in molti nomi
CCC 1328-1332
CCC 1328-1332
«Comunione, perché, mediante questo sacramento,
ci uniamo a Cristo, il quale ci rende partecipi del suo
Corpo e del suo Sangue per formare un solo corpo «Santa Messa, perché la liturgia, nella
(cf. 1Cor 10,16-17) quale si è compiuto il mistero della
viene inoltre chiamato le cose sante (τὰ ἄγια; salvezza, si conclude con l’invio dei fedeli
sancta) (Didaché 9,5) – è il significato originale (“missio”) affinché compiano la volontà di
dell’espressione “comunione dei santi” di cui parla il Dio nella loro vita quotidiana».
Simbolo degli Apostoli –
pane degli angeli, pane del cielo, farmaco CCC 1330
d’immortalità (Ignazio di Antiochia), viatico...».
CCC 1330
33 34
Eucaristia Eucaristia
Si dice in molti nomi Si dice in molti nomi
Paolo Agostino
6
Eucaristia
Si dice in molti nomi Eucaristia nel NT
Tommaso due riferimenti fondamentali
1. Cena del Signore (1Cor 11,20)
«Sacramentum caritatis».
2. Frazione del pane (At 2,42; 20,7.11)
Tommaso, STh III, q. 73, a. 3, ad 3 [et alia]
Eucaristia nel NT
Eucaristia nel NT
1. Cena del Signore (1Cor 11,20.23-26) 2. Frazione del pane (At 2,42; 20,7.11; cf. CCC 1329)
Partecipare al mistero pasquale
Riferimento alla cena pasquale ebraica
nella “memoria” di quanto il Kyrios ha detto e fatto:
IL FONDAMENTO LA RADIC E
BIBLICO VETEROTESTAMENTARIA
41 42
7
LA RAD IC E
VETEROTESTAMENTARIA GLI EVENTI
TIPOLOGICO - EUCARISTICI
1. Gli eventi tipologico-eucaristici nell’AT
N E L L’ A T
2. La berākāh
43 44
3. Il banchetto di comunione
NT
4. La dimora di Dio
45 46
8
Evento tipologico-eucaristico dell’AT Evento tipologico-eucaristico dell’AT nel NT
1. La Pasqua di liberazione dalla schiavitù di Egitto 1. La Pasqua di liberazione dalla schiavitù di Egitto
9
Evento tipologico-eucaristico dell’AT nel NT Evento tipologico-eucaristico dell’AT nel NT
1. La Pasqua di liberazione dalla schiavitù di Egitto 1. La Pasqua di liberazione dalla schiavitù di Egitto
10
Evento tipologico-eucaristico dell’AT nel NT Evento tipologico-eucaristico dell’AT nel NT
2. Il sangue e il sacrificio dell’alleanza 2. Il sangue e il sacrificio dell’alleanza
L’ultima cena anticipa la morte di Gesù - Ancestrale indica comunione con la divinità
quale oblazione di sacrificio della croce. (1Cor 10,14-30)
La croce di Cristo
ricapitola e porta a compimento - I profeti descrivono l’alleanza messianica
tutti i precedenti sacrifici come un banchetto in cui tutti sono invitati
(Is 25,6; 55,1-3)
- A livello antropologico (Abele)
- A livello religioso (Melchisedech)
- A livello di fede biblica dell’AT (Abramo)
63 64
65 66
11
Evento tipologico-eucaristico dell’AT nel NT Eventi tipologico-eucaristici dell’AT nel NT
typos
4. Dimora di Dio (shekināh)
67 68
Is 43,22-23
71 72
12
La berākāh Berākāh
Stupore
Berākāh
Comprendere l’Eucaristia (primi atteggiamenti) Confessione
nell’orizzonte della storia della salvezza 73 74
Berākāh Berākāh
Sal 111; 113; 116-118; 135-138; 145-150 Sal 30; 46-47; 66; 68
75 76
Berākāh
Opere di Dio
Stupore
Berākāh
(primi atteggiamenti) Confessione
Opere Berākāh
di Dio
13
Opere di Dio:
La berākāh ha radici extra cultuali
- Creazione (il novum) (Sal 104)
- Redenzione (nella storia) (Sal 103; 144) Benedizione del servitore di Abramo (Gen 24,27)
Benedizione di Jetro (Es 18,10)
Berākāh
- Discendente
Sal 75,2; 115,12-15
Entra nella liturgia del tempio (Sal 106)
- Ascendente
79 80
81 82
14
Opera di Dio (AT) per eccellenza e sintetica: Esodo
- liberazione dall’Egitto Paolo/Lc in generale
εὐχαριστέω
- passaggio del mar Rosso Mt/Mc per il calice
Pane
Calice
85 86
Il NUOVO TESTAMENTO
1. L’istituzione dell’Eucaristia
1.1. Le quattro redazioni
1.2. La Cena di Gesù: un banchetto pasquale ebraico?
2. L’Eucaristia in Paolo
2.1. La comunione con il Signore
2.2. Il vincolo di unità
IL NUOVO TESTA MENTO 2.3. L’annuncio di Cristo crocifisso
2.4. Il banchetto escatologico
3. L’Eucaristia in Giovanni
3.1. La Cena di Gesù: lavanda dei piedi
3.2. L’Eucaristia: rimanere in Cristo
4. Tematiche bibliche
4.1. Cultura biblica di sfondo
4.2. Mangiare insieme
4.3. Morte e vita
87 88
A Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia B
L’ISTITUZIONE
ISTITUZIONE DELL’EUCARISTIA
DELL EUCARISTIA
Dato storico:
Triplice dimensione
La cena di Gesù
- Il tempo di Gesù
come “memoria anticipata” e “profezia in atto”
L’ultima cena di Gesù con gli apostoli prima di morire
dell’evento pasquale
15
Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia C Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia D
Mt 26,20-21.26-29 Lc 22,14-20 Mt 26,20-21.26-29 Lc 22,14-20
Mc 14,17-18.22-25 1Cor 11,23-26 Mc 14,17-18.22-25 1Cor 11,23-26
Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia E Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia F
Mt 26,20-21.26-29 Lc 22,14-20 Mt 26,20-21.26-29 Lc 22,14-20
Mc 14,17-18.22-25 1Cor 11,23-26 Mc 14,17-18.22-25 1Cor 11,23-26
Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia G Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia H
Mt 26,20-21.26-29 Lc 22,14-20 Mt 26,20-21.26-29 Lc 22,14-20
Mc 14,17-18.22-25 1Cor 11,23-26 Mc 14,17-18.22-25 1Cor 11,23-26
16
Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia I Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia L
Mt 26,20-21.26-29 Lc 22,14-20 Mt 26,20-21.26-29 Lc 22,14-20
Mc 14,17-18.22-25 1Cor 11,23-26
Mc 14,17-18.22-25 1Cor 11,23-26
Mt - Mc Pietro Paolo
«il mio sangue dell’alleanza» Gerusalemme Antiochia
Ambito semitico Ambito ellenistico
97 98
Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia
Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia
17
Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia Istituzione dell
dell’Eucaristia
Eucaristia
«Dove vuoi che andiamo a preparare Gesù muore poco prima della notte di Pasqua
perché tu possa mangiare la Pasqua?» (Gv 18,28; 19, 14.31.42)
(Mc 14,12; Mt 26,17; cf. Lc 22,8)
105 106
Ultima cena
Gv Morte di Gesù Influsso esegetico, teologico, liturgico, pastorale
(non pasquale)
enorme
107 108
18
Storicità della cronologia giovannea Storicità della cronologia giovannea
G. Ogg, The Chronology of the Last Supper, Scoperta dei rotoli di Qumran
in D.E. Nineham et al. (edd.), Historicity and Chronology in
the New Testament, SCM Press, London 1965, 75-96.
A
«Si è molto discusso fino a qualche tempo fa, ad esempio, L’Eucaristia in Paolo
sulla cronologia della passione di Gesù e sulla data
dell’ultima Cena. Qualunque sia l’interesse di queste 1Cor 10,1-5.14-22; 11,17-34
discussioni io mi domando se esse non abbiano lasciato
troppo da parte ciò che sembra in realtà l’intenzione Tema poco presente (a differenza del battesimo)
convergente dei vangeli sinottici e di san Giovanni. Poiché
non concordano sull’ultimo pasto di Gesù vuol dire che il Tratta dell’Eucaristia
problema di sapere se quest’ultimo pasto di Gesù è stato
effettivamente e letteralmente un pasto pasquale giudeo non
“costretto” dalla situazione di Corinto:
gli interessa. Ciò che vogliono dire, invece, e che dicono lecito mangiare la carne offerta agli idoli?
molto bene, ognuno a suo modo, è che la morte di Gesù
celebrata nell’Eucaristia della Chiesa è la vera Pasqua. È
a partire da qui realtà che occorre comprendere l’uso del
vocabolario pasquale della redenzione»
G. Lafont, Dio, il tempo e l’essere, Piemme, 1992, 152-153 Gli idoli non esistono, però:
non si può entrare in comunione con essi
111 112
B C
L’Eucaristia in Paolo L’Eucaristia in Paolo
1Cor 10,1-5.14-22; 11,17-34 1Cor 10,1-5.14-22; 11,17-34
113 114
19
L’Eucaristia in Paolo D L’Eucaristia in Paolo E
1Cor 10,1-5.14-22; 11,17-34 1Cor 10,1-5.14-22; 11,17-34
Chiesa Eucaristia
A εθος
B ηθος
117 118
119 120
20
L’Eucaristia in Giovanni L’Eucaristia in Giovanni
Gv 2,1-10; 6; 13; 15,1-7; 19,31-37 Gv 13
Descrizione dell’ultima cena
con la lavanda dei piedi, senza Eucaristia
2,1-10 Acqua - vino - Maria A
La lavanda presente nel banchetto pasquale ebraico
6 Rimanere in Cristo: pane B
Varianti di Gesù rispetto al banchetto ebraico:
X 13 Ultima cena - Lavanda dei piedi C - Il soggetto: non è il più giovane che lava (Giovanni)
15,1-7 Rimanere in Cristo: vite B’ ma chi presiede il banchetto (Gesù).
Primi sono ultimi, autorità come servizio
19,31-37 Acqua - sangue - Maria A’
- L’oggetto: non vengono lavate le mani
ma i piedi.
Non semplice gesto rituale-cultuale (purificazione)
Inclusione
ma servizio concreto
121 122
21
L’Eucaristia in Giovanni L’Eucaristia in Giovanni
Gv 6, 26-59 [66] Gv 6, 26-59 [66]
Aggiunta redazionale
127 128
22
Cultura biblica di sfondo D Cultura biblica di sfondo E
Ultima cena:
Ultima cena (protestanti):
1. Ricordo delle opere di Dio: esodo / le opere di Gesù
Semplice allegoria della morte prossima
2. Reso contemporaneo: pane donato, vino versato
morte in croce
3. Prepara e anticipa: Rappresentazione simbolica
venuta escatologica
Eucaristia:
1. Ricordo delle opere di Dio: ultima cena/pasqua Christi I doni non sarebbero segni “realistici”
2. Reso contemporaneo: pane donato, vino versato della morte di Gesù
Nella dinamica della rivelazione cristologica Nella vita di Gesù i momenti forti di rivelazione sono
il rivelarsi con parabole indica il Regno del Padre espressi da realtà concrete:
- Risurrezione di Lazzaro (verificabile) segno che
nell’ultima cena Gesù rivela se stesso come colui che
Gesù dà la vita (tempi messianici)
compie in pienezza la volontà del Padre, donando la
propria vita (croce) - Guarigione dello storpio (verificabile) segno che
Gesù può perdonare i peccati
- Morte in croce (verificabile) segno che Gesù può
Momento decisivo della vita di Gesù: compimento dare da mangiare il suo corpo e da bere il suo
135
sangue 136
23
Mangiare insieme C Mangiare insieme C
24
Morte e vita A Morte e vita B
(croce - risurrezione - venuta escatologica) (croce - risurrezione - venuta escatologica)
Venuta
Croce
escatologica
25
L’Eucaristia NT
151 152
153 154
26
Eucaristia (II secolo) Eucaristia (II secolo)
Rendere grazie - 1. Anamnesi
Rendere grazie - 1. Anamnesi
«1. Dopo che vi sarete saziati, così rendete grazie: 2. Ti
rendiamo grazie, Padre santo, per il tuo santo nome che hai
fatto abitare nei nostri cuori, e per la conoscenza, la fede e 1. Anamnesi (lode riconoscente): Didachè
l’immortalità che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo servo. A
te gloria nei secoli. 3. Tu, Signore onnipotente, hai creato ogni - per la redenzione (storia della salvezza)
cosa a gloria del tuo nome; hai dato agli uomini cibo e - per la salvezza in Cristo
bevanda a loro conforto, affinché ti rendano grazie; ma a noi
hai donato un cibo e una bevanda spirituali e la vita eterna - per il dono di Cristo presente
per mezzo del tuo servo. 4. Soprattutto ti rendiamo grazie
perché sei potente. A te gloria nei secoli. 5. Ricordati, Signore, - per il cibo e la bevanda per la vita eterna
della tua chiesa, di preservarla da ogni male e di renderla
perfetta nel tuo amore; santificata, raccoglila dai quattro venti - per la creazione
nel tuo regno che per lei preparasti. Perché tua è la potenza e - tensione verso l’unità della Chiesa
la gloria nei secoli. 6. Venga la grazia e passi questo mondo».
Didachè 10,1-5
157 158
27
Ippolito
Ippolito
«Ricordandoci dunque della sua morte e della
sua risurrezione, ti offriamo il pane e il calice,
rendendoti grazie, perché ci hai giudicati degni di
stare davanti a te e di servirti. Ti chiediamo di 1. Anámnesis
inviare il tuo Spirito sull’offerta della santa
Chiesa, di raccogliere nell’unità coloro che si Rendere grazie
comunicano, di colmarli dello Spirito Santo, per eucaristico: 2. Prosphorà
rinforzare la loro fede nella verità. Così vogliamo tre aspetti (offerta cultuale)
lodarti e glorificarti per mezzo del tuo Figlio, Gesù
Cristo. Per lui ti siano resi gloria ed onore, Padre e 3. Epiclesis
Figlio con lo Spirito Santo nella santa Chiesa ora e
nei secoli dei secoli. Amen».
Traditio apostolica, 4
163 164
Rendere
Eucaristia (II secolo) Convito Eucologia Cristologia
grazie
Rendere grazie
eucaristico: 2. Sacrificio
tre aspetti Comunione Offerta Corpo e sangue
Sacrificio
con Cristo (prosphorà) di Cristo
3. Benedizione
Risurrezione
Benedizione Martyria Epiclesi del credente
165 166
167 168
28
Eucaristia (II secolo) Ignazio di Antiochia
169 170
171 172
Ignazio di Antiochia
Eucaristia (II secolo)
- Eucaristia farmaco d’immortalità
«Ciascuno di voi in particolare e tutti insieme,
sorretti dalla grazia, animati da una stessa fede, e Ignazio (alla Chiesa di Efeso)
concordi in Gesù Cristo, della stirpe di Davide
secondo la carne, figlio dell’uomo e figlio di Dio, Eucaristia =
mantenetevi indissolubilmente uniti
nell’obbedienza ai vescovi e al collegio dei - Medicina per vivere sempre in Cristo Gesù
presbiteri, spezzando un unico pane, che è - Antidoto per non morire
farmaco d’immortalità, antidoto che preserva
dalla morte e assicura per sempre la vita in - È necessaria la comunione nella Chiesa
Gesù Cristo»
(Efes. 20, 2)
173 174
29
Eucaristia (II secolo) Eucaristia (II secolo)
Ignazio
Giustino (Apologia I)
L’Eucaristia non è una cosa,
ma un processo di
- Rapporto con il battesimo e la vita
identificazione con Cristo
- Analogia con l’incarnazione
F. Courth, I sacramenti, 231
- Celebrazione eucaristica
Si tratta di un processo
che avviene nella communio della Chiesa
175 176
30
Eucaristia (II secolo) Eucaristia (II secolo)
«Nel primo giorno chiamato “del sole”, si fa una Rendere grazie al Signore
riunione in uno stesso luogo di tutti quelli che Eucaristia
abitano sparsi per le città o le campagne, e (sacrificio)
vengono lette le memorie degli apostoli o gli scritti Consacrare i doni
dei profeti, finché il tempo lo consente. Quando il
lettore ha terminato, colui che è preposto alla «Noi non gli offriamo questo sacrificio
comunità, mediante un discorso, ammonisce ed per i suoi (di Dio) bisogni, ma
esorta all’imitazione di queste belle cose». - per ringraziarlo della sua potenza Creazione
- e per consacrare le offerte» Redenzione
I Apologia, 67,3-4
181 182
Ireneo (Adversus haereses) Dualismo, gnosi Ireneo (Adversus haereses) Dualismo, gnosi
31
Padri latini Padri latini
Tertulliano
Attenzione ai doni offerti (ambito pragmatico)
Carattere sacrificale dell’Eucaristia
De sacramentis Sacrificio
(Medioevo latino)
- Gregorio M. (+604) Spiritualità
Cancellare i peccati
191 192
32
Ambrogio
Ambrogio
Segno sacramentale:
corpo e sangue di Cristo, presente
De mysteriis
Corpo e sangue di Cristo sono presenti
«Vera utique caro Christi, quae crucifixa est, quae
sepulta est: vere ergo carnis illius sacramentum - oggettivamente: nel segno sacramentale
est» - non soggettivamente: nella fede di chi partecipa
«È la vera carne di Cristo, che venne crocifissa e
sepolta. È, quindi, veramente il sacramento di
quella carne».
193 194
Ambrogio Ambrogio
Consecratio: Consecratio:
parola di Cristo, ripetuta parola di Cristo, ripetuta
La consecratio è causata dalla parola di Cristo ripetuta Dato cosmologico (De sacramentis):
- parola del Signore: crea dal nulla
- parola di Cristo: trasforma la creazione
195 196
Ambrogio Ambrogio
Consecratio:
parola di Cristo, ripetuta
sacrificio Ricordo della morte di Gesù
Cambiamento causato dalla parola di Cristo:
Eucaristia
- Non cambiamento di significato (nuova funzione)
cancellare
Assumere il sacramento
Necessità i peccati
- Trasformazione reale (nuova realtà) della fede
197 198
33
Agostino
Agostino
Platonismo agostiniano
Ambrogio Identità (del sacramento)
Prospettiva liturgica: realismo
Dimensione cristologica
Ecclesiale Eucaristia
Agostino Soggetti Dimensione ecclesiologica
Antropologico
Prospettiva ecclesiologica: simbolismo Dimensione sacrificale
199 200
Agostino
Agostino
Leggere Agostino nel suo contesto
Realista (cattolici)
(ermeneutica) (Aristotele) e nell’orizzonte dei destinatari
Agostino
Simbolica (protestanti)
(Platone) Recupero di Agostino “recente”
Agostino Agostino
203 204
34
Agostino Agostino
Realista
«Nessuno mangia di quella carne Annuncio dell’Eucaristia
Realista:
senza prima essersi prostrato in adorazione» come corpo e sangue di Cristo
signum res
207 208
Celeste Terrestre
«Aliud videtur, aliud intelligitur»
Platonismo Aristotele
Realtà
agostiniano
signum res
Motivo cristologico: Eucaristia Corpo e sangue Realtà Immagine
comunione con Cristo Platone
di Cristo Prototipo Figura
Res importante
(ontologico) Copia
35
Agostino (cristologico) Agostino (ecclesiologico)
Res tantum Effetto del sacramento 2 Res tantum Effetto del sacramento 2
«Il tuo nutrimento sia la vita, la tua bevanda sia la «Una giustizia che essi presumevano dalle loro
vita; avrai la vita e la vita sussiste nella sua forze, illudendosi di poterla compiere
integrità. Allora avverrà questo, cioè, che corpo e appoggiandosi sulla propria virtù. Ora, nessuno
sangue di Cristo saranno la vita per ognuno, può adempiere la legge, senza l’aiuto della
se ciò che si riceve visibilmente nel grazia, che è il pane che discende dal cielo.
Sacramento si mangi spiritualmente, si beva Compie la legge - dice in maniera concisa
spiritualmente nella realtà propria significata. l’Apostolo, - soltanto chi ama (Rm 13, 10): chi
Abbiamo ascoltato il Signore stesso che dice: “È ama non il denaro, ma chi ama Dio; chi ama non
lo Spirito che dà la vita; la carne, invece, non la terra o il cielo, ma colui che ha fatto il cielo e la
serve a nulla. Le parole che vi ho detto sono terra. Donde attinge, l’uomo, questo amore?».
spirito e vita” (Gv 6, 54-65)».
Agostino, In Jo tr. 26,1 (comm. Gv 6,41-59)
Agostino, Sermo 131 (comm. Gv 6,54-66)
213 214
36
«“Chi mangia la mia carne e beve il mio «Ciò che vedete sopra l’altare di Dio, l’avete
sangue, dimora in me ed io in lui” (Gv 6, 57). visto anche nella notte passata; ma non avete
Mangiare questo cibo e bere questa bevanda, ancora udito che cosa sia, che cosa significhi,
vuol dire dimorare in Cristo e avere Cristo di quale grande realtà nasconda il mistero. Ciò
sempre in noi. Colui invece che non dimora che vedete è il pane e il calice: ve lo
in Cristo, e nel quale Cristo non dimora, né assicurano i vostri stessi occhi. Invece
mangia la sua carne né beve il suo sangue, secondo la fede che si deve formare in voi il
ma mangia e beve a propria condanna […]». pane è il corpo di Cristo, il calice è il
sangue di Cristo».
Agostino, In Jo tr. 26,18 (comm. Gv 6,41-59)
Agostino, Sermo 272 (Omelia ai neofiti)
217 218
37
Epoca carolingia (IX sec.)
Pascasio Radberto - Ratramno
223 224
Area culturale
franco-germanica Esiste solo ciò che è presente in re
Orizzonte ermeneutico
L’immagine, la figura, non ha in sé una vera realtà,
come nel platonismo agostiniano
225 226
- Allegoria retorica: Parola = significato nella frase Prospettiva patristica: greca e latina
(Platone, Alessandria)
Simbolico = reale
38
Epoca carolingia (IX sec.) Epoca carolingia (IX sec.)
(Pascasio Radberto - Ratramno) (Pascasio Radberto - Ratramno)
39
Inizio II millennio (XI sec.) Inizio II millennio (XI sec.)
(Lanfranco - Berengario) (Lanfranco - Berengario)
Berengario
Berengario
Scrive a Lanfranco
che è in un concilio a Roma (1050). Invitato al sinodo di Vercelli
non si presenta
La lettera di Berengario letta (pubblicamente)
Lanfranco deve esprimersi (pubblicamente)
Sinodo di Roma 1059
(sensualiter)
Il concilio scomunica di Berengario
235 236
Berengario
Veritas Figura
Lanfranco, De corpore et sanguine Domini
Corpo di Cristo storico/metastorico Eucaristia
(da Maria, crocifisso e risorto)
Berengario
Berengario
40
Inizio II millennio (XI sec.) Transustanziazione
(Lanfranco - Berengario)
Gregorio VII, sinodo di Roma 1079
Lanfranco di Pavia (+1089) «panem et vinum, quae ponitur in altari, per mysterium
sacrae orationis et verba nostri Redemptoris substantialiter
Sostanza converti in veram et propriam ac vivificantem carnem et
Corpo e sangue di Cristo sanguinem Iesu Christi Domini nostri et post consecrationem
Figure esteriori (species) Pane e vino esse verum Christi corpus [...] in veritate substantiae»
(DH 700)
243 244
Immagine
Realtà Platonismo Tommaso Ugo di S. Vittore
Figura
Prototipo agostiniano
(ontologico) Copia 1 Sacramentum tantum Species (segno) Visibile
Res Signum
Signum tantum 2 Res et sacramentum Veritas (realtà) Visibile/
Res tantum invisibile
Sacramentum
Res sacramenti
Sacr.tum tantum
Invisibile Visibile
3 Res sacramenti Virtus (potenza) Invisibile
Prima scolastica
Pietro Lombardo
1 Segno esteriore, specie visibili, sacramento in sé e per sé
(Summa Sententiarum)
Attualizzazione del sacrificio di Cristo A
2 Effetto intermedio: Presenza reale del suo corpo e sangue B
Res tantum Res et signum Signum tantum C
Incontro col Signore
Res sacramenti Res et sacramentum Sacr.tum tantum245 3 Fine del sacramento: Grazia dona
Appartenenza alla Chiesa D
41
Primo millennio Primo millennio
A
Memoria
Secondo millennio
Sacrificio di
2°e 3°momento Corpus Christi Cristo
Presenza reale
del corpo e sangue di Cristo
251 252
42
Prospettiva ieratica della celebrazione Pietà eucaristica
- Adorazione eucaristica
- Festa del Corpus Domini (1264)
Concilio Lateranense IV (1215):
comunione almeno una volta all’anno - Sottolineatura dei miracoli eucaristici
253 254
Tommaso
Deviazioni
Summa theologiae III, qq. 73-83
- Vedere l’Ostia senza fare la comunione
- Il sacrificio eucaristico «Primo, del sacramento in se stesso [q. 73]; secondo, della
sua materia [q. 74]; terzo, della sua forma [q. 78]; quarto, dei
non posto in rapporto sacramentale suoi effetti [q. 79]; quinto, di coloro che lo ricevono [q. 80];
al sacrificio di Cristo sulla croce sesto, del suo ministro [q. 82]; settimo, del suo rito [q. 83].
ma svincolato da esso Sul primo tema esamineremo:
1. Se l’Eucaristia sia un sacramento;
2. Se sia un sacramento unico o molteplice;
3. Se sia necessario per la salvezza;
Sacrificio = opera buona da compiere e da offrire a Dio 4. Le sue denominazioni;
5. La sua istituzione;
6. Le sue prefigurazioni»
STh III, q. 73, Pr.
Moltiplicazione delle Messe e degli altari
255 256
Tommaso Tommaso
Summa theologiae III, q. 73, a. 1 resp. Summa theologiae III, q. 73, a. 1 resp
Sacramento:
segno e strumento
della vita spirituale dell’essere umano
«Et ideo, sicut ad vitam spiritualem oportuit esse
Baptismum, qui est spiritualis generatio, et
«Sacramenta Ecclesiae ordinantur ad confirmationem, quae est spirituale augmentum;
subveniendum homini in vita spirituali. Vita autem ita oportuit esse sacramentum Eucharistiae,
spiritualis vitae corporali conformatur, eo quod quod est spirituale alimentum»
corporalia spiritualium similitudinem gerunt»
257 258
43
Tommaso Tommaso
Summa theologiae III, q. 73, a. 1, ad 2um Summa theologiae III, q. 73, a. 1, ad 3um
Tommaso Tommaso
«Baptismus est principium spiritualis vitae, et «quod Baptismus est sacramentum mortis et
ianua sacramentorum. Eucharistia vero est quasi passionis Christi prout homo regeneratur in
consummatio spiritualis vitae, et omnium Christo virtute passionis eius. Sed Eucharistia
sacramentorum finis, ut supra dictum est, per est sacramentum passionis Christi prout homo
sanctificationes enim omnium sacramentorum fit perficitur in unione ad Christum passum. Unde,
praeparatio ad suscipiendam vel consecrandam sicut Baptismus dicitur sacramentum fidei, quae
Eucharistiam. Et ideo perceptio Baptismi est est fundamentum spiritualis vitae; ita Eucharistia
necessaria ad inchoandam spiritualem vitam, dicitur sacramentum caritatis, quae est
perceptio autem Eucharistiae est necessaria ad vinculum perfectionis, ut dicitur Coloss. III [Col.
consummandam ipsam» 3, 14»
261 262
Tommaso Tommaso
44
Summa theologiae III, q. 73, a. 6 resp. Summa theologiae III, q. 73, a. 6 resp.
«Sed agnus paschalis quantum ad haec tria
«tria considerare possumus, scilicet id quod est
sacramentum tantum, scilicet panis et vinum; et id praefigurabat hoc sacramentum. Quantum enim
quod est res et sacramentum, scilicet corpus Christi ad primum, quia manducabatur cum panibus
verum; et id quod est res tantum, scilicet effectus azymis, [...]. Quantum vero ad secundum, quia
huius sacramenti. Quantum igitur ad id quod est immolabatur ab omni multitudine filiorum Israel
sacramentum tantum potissima figura fuit huius quartadecima luna, quod fuit figura passionis
sacramenti oblatio Melchisedech, qui obtulit panem et Christi, qui propter innocentiam dicitur agnus.
vinum. Quantum autem ad ipsum Christum passum, Quantum vero ad effectum, quia per sanguinem
qui continetur in hoc sacramento, figurae eius fuerunt agni paschalis protecti sunt filii Israel a
omnia sacrificia veteris testamenti; et praecipue devastante Angelo, et educti de Aegyptiaca
sacrificium expiationis, quod erat solemnissimum. servitute. Et quantum ad hoc, ponitur figura huius
Quantum autem ad effectum, fuit praecipua eius sacramenti praecipua agnus paschalis, quia
figura manna».
secundum omnia eam repraesentat».
265 266
Summa theologiae III, q. 74, a. 1, resp. Summa theologiae III, q. 75, a. 1, resp.
267 268
45
Summa theologiae III, qq. 79-81 Bonaventura, Breviloquium, VI, 9
«[…] dopo la consacrazione sacerdotale che ha
- Sacramento della grazia luogo pronunciando la forma orale istituita dal
- Uso di questo sacramento Signore; cioè sopra il pane: Questo è il mio
corpo; sopra il vino: Questo è il mio sangue. Con
- Ha per oggetto Cristo Signore le quali parole, pronunciate dal sacerdote con
l’intenzione di compiere [il sacramento], sono
transustanziati (transsubstantiatur) entrambi gli
elementi secondo la sostanza nel corpo e nel
Summa theologiae III, q. 82 sangue di Gesù Cristo, rimanendo le specie
sensibili, in entrambe le quali è contenuto
Ministro di questo sacramento
totalmente non in modo circoscritto, ma
sacramentalmente tutto Cristo»
271 272
46
Cosa mangerebbe un topo Cosa mangerebbe un topo
se per disavventura rodesse un’ostia consacrata? se per disavventura rodesse un’ostia consacrata?
Tommaso Bonaventura
Il topo mangia il vero corpo di Cristo, Il topo non mangia il vero corpo di Cristo,
perché gli accidenti del pane, finché restano incorrotti, perché Cristo è nelle specie
sono segno della sostanza del corpo di Cristo, per un uso unicamente umano,
e dove si trovano gli accidenti, lì si trova, questa è volontà istitutiva del memoriale conviviale;
tramite gli stessi accidenti, poiché la manducazione da parte del topo
la sostanza del Corpo di Cristo. è al di fuori di questa volontà istitutiva di Cristo,
non si può sostenere che il topo mangi il corpo di Cristo.
47
Tardo medioevo: negazioni Tardo medioevo: negazioni
Riforma protestante
Tria sola:
- Sola Scriptura
Presupposti - Sola fide
LA RIFORMA
- Sola gratia
PROTESTANTE
- Sacrificio
Rifiuto
- Presenza reale
I laici non assumano dal calice
286
48
Lutero Lutero
ciò che giustifica non è il sacramento L’uomo non può limitarsi a togliere il peccato mortale
ma la fede nel sacramento» ma occorre la fede
senza la quale l’Eucaristia non ha alcun effetto.
Lezione sulla lettera agli Ebrei (1517)
Lutero Lutero
Lutero Lutero
(La cattività babilonese della Chiesa 1520)
Lutero Transustanziazione
Eucaristia non è:
- un’opera buona da offrire a Dio (l’uomo riceve) Consustanziazione
- un sacrificio (propiziatorio o soddisfatorio)
Sostanza Sostanza
Eucaristia è:
Compresenza di pane - vino e carne - sangue di Cristo
- un dono di Dio per l’uomo, non il contrario (sacrificio)
- presenza corporale di Cristo pro nobis
49
Lutero Lutero
Volontà costitutiva di Cristo in ordine all’Eucaristia
Eucaristia, Actio liturgica è:
Actio liturgica - Ricordo della santa cena
- Memoria della passione
Unio sacramentalis
Consustanziazione Eucaristia, Actio liturgica non è:
Usus consumazione
- Rinnovo della santa cena
- Rendere presente l’unico sacrificio di Cristo
Platonismo
Sacramenti = esprimono la fede, dono dello Spirito
297 298
299 300
50
Calvino (+1564)
“Presenza reale”
303 304
Can. 1
Simbolo (signum), figura (figura) potenza (virtus)
305 306
51
Concilio di Trento (1545-1563) Concilio di Trento (1545-1563)
- XIII sessione (1551) Decr. + can. De Eucharistia - XIII sessione (1551) Decr. + can. De Eucharistia
Cap. 1 Presenza reale nell’Eucaristia (DH 1636) Cap. 1 Presenza reale nell’Eucaristia (DH 1636)
«Non vi è contraddizione tra il fatto che il Signore «Non vi è contraddizione tra il fatto:
risieda nei cieli alla destra del Padre e il fatto che, ut ipse Salvator noster semper ad dexteram Patris
tuttavia, presente sacramentalmente in molti in coelis assideat
luoghi, sia presso di noi nella sua sostanza, con iuxta modum existendi naturalem,
quel modo di esistere, che, difficile da esprimere a
parole, tuttavia possiamo comprendere con la e il fatto:
nostra mente illuminata dalla fede, come possibile et ut multis nihilominus alis locis
a Dio e che anzi dobbiamo credere sacramentaliter praesens sua substantia
fermissimamente» nobis adsit»
Zwingli Zwingli
307 308
52
Concilio di Trento (1545-1563) Concilio di Trento (1545-1563)
- XIII sessione (1551) Decr. + can. De Eucharistia - XIII sessione (1551) Decr. + can. De Eucharistia
Cap. 3 Eccellenza dell’Eucaristia (DH 1640)
Cap. 3 Eccellenza dell’Eucaristia (DH 1641)
Per le parole:
- Il corpo è sotto la specie del pane
- Il sangue sotto la specie del vino Sotto una specie
Per naturale unione e concomitanza:
e contenuto tanto quanto sotto entrambe
- Il corpo è anche sotto la specie del vino
- Il sangue e anche sotto la specie del pane
- L’anima sotto l’una e l’altra specie
- La divinità nell’unione ipostatica all’umanità
(corpo, sangue e anima)
313 314
53
Concilio di Trento (1545-1563) Concilio di Trento (1545-1563)
- XIII sessione (1551) Decr. + can. De Eucharistia - XIII sessione (1551) Decr. + can. De Eucharistia
Cap. 6 Conservare l’Eucaristia (DH 1645) Cap. 7 Preparazione necessaria (DH 1646-1647)
Riforma protestante
319 320
Cap. 8 Uso di questo sacramento (DH 1648-1649) De communione sub utraque specie et parvulorum
Can. 8
321 322
Cap. 1 Laici e chierici non celebranti Cap. 1 Laici e chierici non celebranti
non sono obbligati per disposizione divina non sono obbligati per disposizione divina
a comunicarsi sotto le due specie a comunicarsi sotto le due specie
(DH 1726-1727) (DH 1726-1727)
54
Concilio di Trento (1545-1563) Concilio di Trento (1545-1563)
- XXI sessione (1562) Decr. + can. - XXI sessione (1562) Decr. + can.
De communione sub utraque specie et parvulorum
De communione sub utraque specie et parvulorum
Cap. 2 Il potere della Chiesa
nell’amministrazione
Can. 3 «sotto la sola specie del pane del sacramento dell’Eucaristia (DH 1728)
si riceve Cristo […] tutto e integro» La Chiesa ha sempre avuto il potere di:
(DH 1733) stabilire/modificare l’amministrazione dei sacramenti
Criteri di cui tener conto:
- fatta salva la sostanza dei sacramenti
Falso che l’intenzione di Cristo fosse quella di - elementi utili per chi li riceve
obbligare alla comunione sotto le due specie: - venerazione dei sacramenti
“mangiatene e bevetene tutti” - diversità di circostanze, tempi e luoghi
325 326
Can. 2 Can. 3
327 328
329 330
55
Concilio di Trento (1545-1563) Concilio di Trento (1545-1563)
XXII sessione (1562) De ss. Missae sacrificio XXII sessione (1562) De ss. Missae sacrificio
Cap. 1 L’istituzione del sacrificio della messa Cap. 1 L’istituzione del sacrificio della messa
(DH 1739-1742) (DH 1739-1742)
«Il Signore […] «prolungandone la memoria fino alla fine del mondo
anche se si sarebbe immolato a Dio Padre e applicando la sua efficacia salvifica
una sola volta morendo sull’altare della croce […] alla remissione dei peccati quotidiani […]
poiché il suo sacerdozio offrì a Dio padre il suo corpo e il suo sangue
non doveva estinguersi con la morte (cf. Eb 7,24), sotto le specie del pane e del vino,
nell’ultima cena e sotto gli stessi simboli lo diede,
per lasciare alla chiesa, sua amata sposa, perché lo prendessero, gli Apostoli (che in quel
un sacrificio visibile (come esige la natura umana) momento costituiva sacerdoti della nuova alleanza)
con cui venisse reso presente quello cruento e comandò ad essi
che avrebbe offerto una volta per tutte sulla croce» e ai loro successori nel sacerdozio che l’offrissero»
331 332
«[…] poiché questo divino sacrificio, questo sacrificio è veramente propiziatorio (Can. 3)
che si compie alla messa, e per mezzo di esso ci accostiamo a Dio
è contenuto e immolato - contriti e pentiti, possiamo ricevere misericordia
in modo incruento lo stesso Cristo,
Necessità del sacramento della penitenza (DH 1677)
che si offerse una sola volta
in modo cruento sull’altare della croce» - trovare grazia
- essere aiutati (auxilio) al momento propizio»
335 336
56
Concilio di Trento (1545-1563) Concilio di Trento (1545-1563)
XXII sessione (1562) De ss. Missae sacrificio XXII sessione (1562) De ss. Missae sacrificio
Cap. 2 Il sacrificio visibile come mezzo di propiziazione Cap. 2 Il sacrificio visibile come mezzo di propiziazione
per vivi e defunti (DH 1743) per vivi e defunti (DH 1743)
«Placato, infatti, da questa offerta,
il Signore, concedendo la grazia «I frutti di quella oblazione (cioè di quella cruenta)
e il dono della penitenza, vengono ricevuti in abbondanza
perdona i peccati e le colpe, anche le più gravi. per mezzo di questa, incruenta. […]
Si tratta di una sola e identica vittima Essa viene offerta non solo per i peccati, le pene, […]
lo stesso Gesù la offre per il ministero dei sacerdoti, ma anche per coloro che sono morti in Cristo
egli che un giorno offrì se stesso sulla croce: e non sono ancora purificati»
diverso è solo il modo di offrirsi»
337 338
339 340
ma
57
Concilio di Trento (1545-1563) Concilio di Trento (1545-1563)
XXII sessione (1562) De ss. Missae sacrificio XXII sessione (1562) De ss. Missae sacrificio
Decretum super petitione (DH 1760)
Riforma:
Comunione sotto le due specie: affidata al Papa la Messa come sacrificio?
58
Concilio di Trento (1545-1563)
XXII sessione (1562) De ss. Missae sacrificio
Risposta Cattolica: Si consiglia di leggere,
Unità inseparabile per una visione d’insieme del Concilio di Trento,
tra sacrificio della croce e celebrazione della Messa
i restanti capitoli della sessione XXII
Ultima cena: anticipazione dell’offerta della croce
e i canoni relativi.
Messa: rende presente l’unico evento
- Ultima cena
- Croce cf. DH 1744-1759
senza ripeterlo,
ma attualizzandolo in forma sacramentale
secondo le categ.: repraesentatio, memoria, applicatio
349
Epoca post-tridentina
Presenza reale A
DAL CONCILIO DI TRENTO Temi principali
Sacrificio B
AL CONCILIO VATICANO II
- A e B sono elaborate a se stanti
- Si sottolinea l’unità (garantita da Cristo) tra:
ultima cena - croce - eucaristia
352
59
Epoca post-tridentina Epoca post-tridentina
Carattere sacrificale della celebrazione eucaristica Carattere sacrificale della celebrazione eucaristica
Sacrificio = distruzione totale della vittima Sacrificio = distruzione totale della vittima
357 358
60
Frequenza alla comunione eucaristica Frequenza alla comunione eucaristica
361 362
Pio X: Decreto Sacra Tridentina Synodus (1905) Pio X: Decreto Sacra Tridentina Synodus (1905)
DH 3375-3383 DH 3375-3383
363 364
Pio X: Decreto Sacra Tridentina Synodus (1905) Pio X: Decreto Sacra Tridentina Synodus (1905)
DH 3375
2. Situazione storica (DH 3376-3378)
1. Scopo dell’eucaristia (quotidiana):
santificazione dei fedeli (tutti, omnes) Raffreddata la pietà a causa del giansenismo
Congiunti a Dio per l’eucaristia: Non accostarsi all’eucaristia, se non molto raramente
- Reprimere ciò che allontana da Dio
- Purificare dai peccati veniali Esclusione dell’eucaristia a gruppi di persone:
- tipo di lavoro (commercianti)
- Impedire i peccati mortali
- coniugati
Non è una ricompensa per buona condotta 365 366
61
Frequenza alla comunione eucaristica Tendenza polemica protestante
367 368
Pio X
Modernismo:
Decreto Lamentabili (DH 3401-3466)
riprende le tematiche protestanti
Enciclica Pascendi (DH 3475-3500)
Contestazione di:
Ribadisce la dottrina eucaristica
in un orizzonte tomista
- Carattere sacrificale dell’eucaristia
- La presenza reale
- Il culto eucaristico fuori della messa
369 370
Eucaristia:
Ripresenta, memoriale, attuazione del mistero pasquale
da partecipare e vivere nella fede
371 372
62
La teologia dei misteri (O. Casel)
La teologia dei misteri (O. Casel)
373 374
- Accoglie le istanze primarie del movimento liturgico 2. Partecipazione dei fedeli (nn. 66-93)
377 378
63
Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947) Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947)
DH 3840 DH 3841
Liturgia =
Presenze di Cristo
Culto che il Redentore rende al Padre
- Nel sacrificio dell’altare come capo della Chiesa
- Nella persona del ministro
Culto che la società dei fedeli rende al suo Capo
- Nelle specie eucaristiche e, per mezzo di lui, al Padre
- Nei sacramenti
in breve
- Nelle lodi e nelle suppliche rivolte a Dio
Culto integrale del corpo mistico di Gesù Cristo,
cioè del capo e delle membra
379 380
Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947) Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947)
Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947) Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947)
1. Natura del sacrificio eucaristico
Azione di Cristo - Riprende il conc. di Trento
Oggettiva
nei segni
2. Partecipazione dei fedeli
Spiritualità - Importanza dell’anima (soggettivo)
(DH 3844-3846) - Auspicato il parallelismo partecipativo (cf. n. 90)
Disposizione
Soggettiva 3. Comunione eucaristica
dell’anima
- Sottolinea l’integrità del sacrificio
con la sola comunione del sacerdote
«È vero che i sacramenti e il sacrificio dell’altare hanno
un’intrinseca virtù in quanto sono azioni di Cristo stesso
- Adorazione eucaristica Non necessaria
[…] ma per avere la debita efficacia esigono le buone
la comunione dei fedeli
disposizioni dell’anima» (DH 3845)
383 384
64
Pio XII, Enciclica Mediator Dei (1947)
La liturgia emerge come ambito in cui la Chiesa Confronto con Mediator Dei
si manifesta quale sacramento
Riproposte le varie presenze di Cristo, ma esplicitando
- Liturgia come esercizio del sacerdozio di Cristo (SC 7)
- Prospettiva storico-salvifica (SC 5)
Mezzo efficace dell’intima unione con Cristo
a cui sono chiamati tutti gli uomini (cf. SC 2)
389 390
65
Sacrosanctum concilium (1963)
«Il Concilio Vaticano II ha messo in rilievo in
Confronto con Mediator Dei quasi tutti i decreti l’estrema importanza
dell’eucaristia per la Chiesa come popolo di Dio
e per i fedeli. Anche l’istanza della teologia dei
Ripresentata la partecipazione dei fedeli alla liturgia:
misteri di O. Casel, che sembrava ancora essere
- Non solo la “disposizione dell’anima”, ma tutto l’uomo stata in certo modo rinnegata dall’enciclica
Mediator Dei del 1947, è stata ampiamente accolta
- Non solo il singolo fedele, ma anche la comunità
nel linguaggio e nell’intenzione del Concilio».
- Non solo il sacerdote, ma anche l’assemblea
- Non solo la comunione spirituale, ma sacramentale J. Auer - J. Ratzinger, Il mistero dell’Eucaristia, 211
- Non ascolto soprattutto il mio cuore, ma la Parola
391 392
66
«Pertanto, come il Cristo fu inviato dal Padre, così
anch’egli ha inviato gli apostoli, ripieni di Spirito
Santo. Essi, predicando il Vangelo a tutti gli uomini, «per il compimento di quest’opera così
non dovevano limitarsi ad annunciare che il grande, con la quale viene resa a Dio una
Figlio di Dio con la sua morte e risurrezione ci ha gloria perfetta e gli uomini vengono santificati,
liberati dal potere di Satana e dalla morte e ci ha Cristo associa sempre a sé la Chiesa, sua
trasferiti nel regno del Padre, bensì dovevano sposa amatissima, la quale l’invoca come suo
anche attuare l’opera di salvezza che Signore e per mezzo di lui rende il culto
annunziavano, mediante il sacrificio e i all’eterno Padre»
SC 7
sacramenti attorno ai quali gravita tutta la vita
liturgica»
SC 6
397 398
«la liturgia è considerata come «la liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della
Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la
l’esercizio della funzione sacerdotale
sua energia. Il lavoro apostolico, infatti, è ordinato a che tutti,
di Gesù Cristo. diventati figli di Dio mediante la fede e il battesimo, si
In essa, la santificazione dell’uomo è riuniscano in assemblea, lodino Dio nella Chiesa, prendano
significata per mezzo di segni sensibili e parte al sacrificio e alla mensa del Signore. A sua volta, la
realizzata in modo proprio a ciascuno di essi; liturgia spinge i fedeli, nutriti dei “sacramenti pasquali”, a
in essa il culto pubblico integrale è esercitato vivere “in perfetta unione”; prega affinché “esprimano nella
vita quanto hanno ricevuto mediante la fede”; la
dal corpo mistico di Gesù Cristo, cioè
rinnovazione poi dell’alleanza di Dio con gli uomini
dal capo e dalle sue membra. nell’eucaristia introduce i fedeli nella pressante carità di
Perciò ogni celebrazione liturgica, Cristo e li infiamma con essa. Dalla liturgia e
in quanto opera di Cristo sacerdote particolarmente dall’eucaristia, deriva in noi, come da
e del suo corpo, che è la Chiesa, sorgente, la grazia, e si ottiene con la massima efficacia
è azione sacra per eccellenza» quella santificazione degli uomini nel Cristo e quella
SC 7 glorificazione di Dio, alla quale tendono, come a loro fine, tutte
le altre attività della Chiesa» SC 10
399
67
Sacrosanctum concilium (1963)
«Poiché nella sua Chiesa il vescovo non può
presiedere personalmente sempre e ovunque l’intero
suo gregge, deve costituire necessariamente dei gruppi Cap. II – Il Mistero eucaristico
di fedeli, tra cui hanno un posto preminente le
47: La messa e il mistero pasquale
parrocchie organizzate localmente e poste sotto la
48-49: Partecipazione attiva dei fedeli
guida di un pastore che fa le veci del vescovo: esse
infatti rappresentano in certo modo la Chiesa visibile 50: La Riforma dell’Ordo missae
stabilita su tutta la terra. Per questo motivo la vita 51: Una maggior ricchezza biblica
liturgica della parrocchia e il suo legame con il vescovo 52: L’omelia
devono essere coltivati nell’animo e nell’azione dei 53: La preghiera dei fedeli
fedeli e del clero; e bisogna fare in modo che il senso 54: La lingua volgare
della comunità parrocchiale fiorisca soprattutto nella 55: La comunione sub utraque
celebrazione comunitaria della messa domenicale» 56: L’unità della messa
SC 42 57: La concelebrazione
403 404
405 406
«[…] i fedeli cristiani […] con una comprensione La salvezza operata da Cristo è un evento (mistero)
piena dei riti e delle preghiere (per ritus et preces (ousia phisis)
id bene intelligentes, sacram actionem conscie,
pie et actuose participent), partecipino all’azione
sacra consapevolmente, piamente e attivamente,
siano istruiti nella parola di Dio, si nutrano alla
Si comunica la salvezza Nel tempo (kairos)
mensa del corpo del Signore, rendano grazie a Dio
offrendo la vittima immacolata non soltanto per le (La storia storia della salvezza)
mani del sacerdote, ma insieme con lui, imparino a
offrire se stessi, e di giorno in giorno, per mezzo di
Cristo mediatore, siano perfezionati nell’unità con
Dio e tra di loro, di modo che Dio sia finalmente Attraverso l’azione cultuale Oggi (hodie)
tutto in tutti» SC 48 (Il culto actio sacra, actio Dei)
407 408
68
Per ritus et preces
Dio
L’importanza del rito,
non inteso come ritualismo rubricale,
che tende a ridurre all’essenziale valido; Cristo
l’importanza delle preghiere Evento (mistero nella storia)
non intese come formule “magiche”,
che tendono a ridurre all’essenziale valido
ma quale azione liturgica, per ritus et preces
(actio sacra, actio Dei, opus Dei)
Culto = actio sacra (mistero cultuale)
che coinvolge tutto l’uomo
(conscie, pie, actuose)
quale risposta all’azione di Dio
409 410
L’actio sacra
coinvolge tutto l’uomo Movimento liturgico
Il Concilio Vaticano II
Pio XII Mediator Dei (1947)
Lumen gentium
69
Il Concilio Vaticano II Dimensione sacerdotale
Cristo è la profezia, la Parola di Dio (Gv) Cristo è Re dell’umanità, del cosmo e della storia
I fedeli partecipano della profezia di Cristo I fedeli partecipano della regalità di Cristo
LG 12; 35 LG 12; 36
Non divisione tra vita e missione Non divisione tra vita e realtà terrene
417 418
LG 11
419 420
70
«Affinché poi il sacrificio della messa raggiunga la
sua piena efficacia pastorale anche nella forma
Battesimo e confermazione sono orientati all’eucaristia rituale, il sacro Concilio, in vista delle messe
celebrate con partecipazione di popolo,
specialmente la domenica e i giorni di precetto,
stabilisce quanto segue:» (SC 49)
DEL SACRAMENTO
Paolo VI, Missale Romanum.
426
71
Paolo VI, Misterium fidei
(cf. Tematiche. Transustanziazione)
M AGISTERO
Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia
(cf. file nella pagina web)
428
431 432
72
SECONDA PARTE
EUCARISTIA, MISTERO DA CELEBRARE La struttura della celebrazione eucaristica [43]
Lex orandi e lex credendi [34] Unità intrinseca dell’azione liturgica [44]
Bellezza e liturgia [35] La liturgia della Parola [45]
La Celebrazione eucaristica opera del « Christus totus » L’omelia [46]
Christus totus in capite et in corpore [36] Presentazione dei doni [47]
Eucaristia e Cristo risorto [37] La preghiera eucaristica [48]
Ars celebrandi [38] Scambio della pace [49]
Il Vescovo, liturgo per eccellenza [39] Distribuzione e ricezione dell’Eucaristia [50]
Il rispetto dei libri liturgici e della ricchezza dei segni [40] Il congedo: « Ite, missa est » [51]
Arte al servizio della celebrazione [41]
Il canto liturgico [42]
433 434
435 436
TERZA PARTE
EUCARISTIA, MISTERO DA VIVERE Eucaristia, mistero da annunciare
Forma eucaristica della vita cristiana Eucaristia e missione [84]
Il culto spirituale – logiké latreía (Rm 12,1) [70] Eucaristia e testimonianza [85]
Efficacia onnicomprensiva del culto eucaristico [71] Cristo Gesù, unico Salvatore [86]
Iuxta dominicam viventes – Vivere secondo la Domenica [72] Libertà di culto [87]
Vivere il precetto festivo [73] Eucaristia, mistero da offrire al mondo
Il senso del riposo e del lavoro [74] Eucaristia, pane spezzato per la vita del mondo [88]
Assemblee domenicali in assenza di sacerdote [75] Le implicazioni sociali del Mistero eucaristico [89]
Una forma eucaristica dell’esistenza cristiana, Il cibo della verità e l’indigenza dell’uomo [90]
l’appartenenza ecclesiale [76] La dottrina sociale della Chiesa [91]
Spiritualità e cultura eucaristica [77] Santificazione del mondo e salvaguardia del creato [92]
Eucaristia ed evangelizzazione delle culture [78] Utilità di un Compendio eucaristico [93]
Eucaristia e fedeli laici [79]
Eucaristia e spiritualità sacerdotale [80] Conclusione [94]
Eucaristia e vita consacrata [81]
Eucaristia e trasformazione morale [82]
Coerenza eucaristica [83] 437 438
73
Gli studenti sono tenuti a leggere attentamente
l’esortazione apostolica postsinodale
Sacramentum caritatis (disponibile in file)
Sarà oggetto di esame
Gli studenti sono tenuti a leggere
la lettera accompagnatoria
Si consiglia la lettura di: il Motu proprio Summorum pontificum
A. Scola, L’Esortazione apostolica postsinodale (disponibile in file)
Sacramentum caritatis. Un atto di recepito dell’insegnamento
conciliare, in Rassegna di teologia 48/2 (2007) 165-180
Oppure, dello stesso autore, la presentazione
dell’Esortazione disponibile in file.
439 440
ASPETTI
ECUMENISMO
- Ecumenismo
- Aspetti liturgici
441 442
- Unità tra sacrificio della croce e sacrificio della messa Partecipazione al sacrificio di Cristo
(senza svincolare la messa, isolandola: effetti automatici) mediante la memoria riattualizzante
- Unità tra sacrificio della croce e sacrificio della messa (Documento di Lima)
(senza svincolare la messa, isolandola: effetti impossibili) Consiglio Mondiale delle Chiese (1982)
443 444
74
Eucaristia ed ecumenismo Eucaristia ed ecumenismo
- Non concelebrazione con sacerdoti non in comunione Possibile la comunione anche senza unità ecclesiale
- Non partecipazione alla comunione eucaristica
445 446
Accento Accento
- Dimensione pellegrinante cattolico protestante
- Sguardo “teo-retico” non solo storico (passato)
- Attenzione all’esperienza storica personale
- Unità della Chiesa (futuro) come dono di Dio
449 450
75
La dimensione spirituale-personale: soggettiva (A. Grillo)
452
La dimensione giuridico-disciplinare: oggettiva (A. Grillo) La dimensione liturgico-sacramentale: intersoggettiva (A. Grillo)
Una delle ultime parole che abbiamo usato nel punto precedente Tuttavia, accanto a questi due versanti - pur così diversi tra loro
- quella di compito - ci introduce anche alla seconda grande e però anche così simili nelle conseguenze - esiste anche una
esperienza della eucaristia, che potremmo chiamare giuridico- importantissima dimensione liturgico sacramentale della eucaristia.
disciplinare. Qui l’eucaristia è presa di mira e considerata come Essa affonda la sua verità nella irriducibilità della eucaristia allo
istituzione, come istituto giuridico, come struttura ecclesiale, che spazio-tempo comune. Vi è dimensione celebrativa della eucaristia in
impegna oggettivamente il singolo e che si pone (o meglio si impone) quanto venga assunta la sua simbolicità rituale come una diversa
con un tempo oggettivo, omogeneo, quasi inesorabile, rispetto alla esperienza dello spazio e del tempo. Questa è dovuto
temporalità del soggetto. Posta la oggettività della forma, della essenzialmente alla fuoriuscita della esperienza credente da una
materia, del ministro competente, ogni condizione temporale e logica della contrapposizione tra soggetto e oggetto, tra tempo
spaziale, ogni carattere contingente dell’azione risulta risucchiato in soggettivo-libero e tempo oggettivo-imposto, dando figura ad una
una atemporalità insignificante. Se nel primo modello che abbiamo dimensione dell’intersoggettivo che non può mai essere ricondotta ad
considerato, la temporalità soggettiva finiva con il risucchiare ogni un tempo come «continuum omogeneo». La rottura di questo
tempo del sacramento, ora in questo secondo caso è il tempo continuum è la caratteristica di questa prospettiva di esperienza della
oggettivo del rito a ridurre ad «adiaphoron» il tempo del soggetto. In eucaristia. Il suo «sempre» non è mai riducibile a «ripetizione
questa visione il tempo o è imposto oppure è irrilevante, ma quotidiana», bensì comporta una chiara assunzione dello statuto
comunque sottoposto anche in questo caso ad una «contabilità», ad simbolico-rituale, come modalità elementare dell’esperienza di Dio e
una «resa». dell’uomo.
453 454
TEMATICHE
- La transustanziazione
- L’Eucaristia come sacrificio La transustanziazione
- La centralità dell’Eucaristia
- La frequenza della celebrazione eucaristica
- Il culto eucaristico
- L’Eucaristia e l’iniziazione cristiana
455 456
76
Pio XII, Enciclica, Humani generis (1950) Critiche alla transustanziazione
(anni 55-70)
Difesa della Transustanziazione (DH 3891)
La critica alla transustanziazione in ambito cattolico (Nouvelle Inizio ambito olandese, poi altre aree:
Théologie) deriva dal nuovo concetto di “sostanza” elaborato
dalle scienze fisiche, per le quali sostanza = insieme di atomi J. de Baciocchi (1955)
B. Welte (1960)
Transustanziazione = antiquato concetto di sostanza J. Powers
P. Schoonemberg, s.j.
«Presenza reale nell’eucaristia = simbolismo»
E. Schillebeeckx, o.p.
trattandosi di simboli
con la consacrazione Non un significato estrinseco
ma naturale alla persona
si ha un cambiamento di
significato, funzione e fine
non tanto di essenza Coinvolgimento della totalità dell’uomo
non solo del suo intelletto
461 462
77
Critiche alla transustanziazione Critiche alla transustanziazione
463 464
78
Paolo VI, Enciclica Mysterium fidei (1965) Paolo VI, Enciclica Mysterium fidei (1965)
DH 4412 DH 4413
2. La presenza sostanziale di Cristo nell’eucaristia 3. La presenza di Cristo dopo la consacrazione
«Tale presenza si dice “reale” non per esclusione,
«Avvenuta la transustanziazione, le specie del pane e
quasi che le altre non siano “reali”, ma per
del vino senza dubbio acquistano un nuovo fine, non
antonomasia perché è anche corporale e sostanziale,
essendo più l’usuale pane […], ma il segno di una
e in forza di essa Cristo, Uomo-Dio, tutto intero si fa
cosa sacra e il segno di un alimento spirituale […]
presente [conc. di Trento, DH 1641].
acquistano nuovo significato e nuovo fine in quanto
Malamente qualcuno spiegherebbe questa forma di
contengono una nuova realtà, che giustamente
presenza immaginando il corpo di Cristo glorioso
chiamiamo ontologica. […] sotto le specie non c’è più
onnipresente; oppure riducendola ai limiti di un
quel che c’era prima […] e ciò non soltanto in base al
simbolismo, come se fosse niente altro che un segno
giudizio della fede della chiesa, ma per realtà
della spirituale presenza di Cristo e della sua intima
oggettiva»
congiunzione con i fedeli [Pio XII, Humani generis]».
469 470
471 472
Questioni soteriologiche
Questioni soteriologiche
79
Questioni soteriologiche Questioni soteriologiche
Occorre correggere l’interpretazione giuridica Sebbene in Is 53,5 vi sia punizione del servo per
della redenzione secondo la quale una i peccati altrui, in Cristo la situazione è diversa.
sostituzione di tipo penale avrebbe dato
soddisfazione a Dio per gli oltraggi ricevuti, come 1Cor 15,3: (cf. Gal 1,4; 1Cor 6,20)
se Dio avesse voluto castigare in Gesù tutti i «è morto per (ὑπέρ) i nostri peccati»
peccatori.
477 478
In favore di In favore di
A causa di A causa di
In rapporto a In rapporto a
ὑπέρ ὑπέρ
Al posto di Al posto di
80
Questioni soteriologiche Questioni soteriologiche
Questioni soteriologiche
Questioni soteriologiche
ὑπέρ
- «Morire per» (non AT tranne Is 53 e 2 Mac) - Formule di donazione
es. Rm 4,25: «venne consegnato per i nostri peccati»
es. 1Cor 15,3 «Cristo morì per i nostri peccati»
Sottolineano della morte di Gesù non tanto l’atto
Il NT (soprattutto Paolo) preferisce descrivere il senso eroico, quanto la portata salvifica dell’autoconsegna o
della morte di Cristo con la formula «morire per» della consegna da parte di Dio.
anziché inserirsi nella prospettiva dell’AT e leggerla in
senso cultuale. In questo modo si evidenzia la
differenza qualitativa tra la morte di Gesù in croce e i - Rito di espiazione (dall’analisi del vocabolario)
sacrifici espiatori compiuti sul monte Sion. Non un dio irato che vuole punire, ma il dono della
riconciliazione nel perdono dei peccati.
Distanza dal mondo greco-romano, in cui è presente la
formula «morire per» in cui indica l’accento al soggetto.
483 484
Questioni soteriologiche
L’eucaristia celebra
Nei testi eucaristici si sottolinea il sacrificio
personale di Cristo: la donazione che Gesù fa di se stesso al Padre
Questo è il mio corpo che è dato per voi. per la nostra salvezza
81
Sacrificare
Non dare a Dio qualcosa di nostro:
L’unico sacrificio è quello di Gesù sulla croce.
Dio riceve (irato da placare, dispotico da convincere)
Il soggetto dà (per avere qualcosa in cambio: perdono, premio)
Amore alla logica
Ma
Riluttanza iniziale
di Cristo
- Timore di accogliere le prospettive Eucaristia
giudaiche e pagane Contestato dalla Riforma,
sacrificio
della Chiesa ribadito dal conc. di Trento
(DH 1751-1759)
- Dal III secolo la prospettiva del sacrificio da applicare
confermato
all’eucaristia è abbondantemente presente
Conc. Vaticano II
Si tratta dell’eucaristia come celebrazione/memoria
della morte in croce di Cristo, unico sacrificio
489 490
82
Eucaristia come sacrificio
Eucaristia sacrificio della Chiesa
La centralità dell’Eucaristia
Partecipazione esistenziale
493 494
Centralità dell’Eucaristia
Motivazioni cristologiche
cristologiche Tommaso
«negli altri sacramenti Cristo è presente con la
sua grazia, nell’Eucaristia è presente in persona
Centralità come salvatore»
dell’Eucaristia antropologiche Tommaso
(Motivazioni) STh, III, q. 65, a 3
83
Frequenza della celebrazione eucaristica
La frequenza
- Dal IV sec. anche il sabato (tranne a Roma e Alessandria)
della celebrazione eucaristica
R. Taft, La frequenza dell’eucaristia nella storia, - Nel IV sec. a Gerusalemme anche mercoledì e venerdì (Egeria)
in Concilium 2 (1982) 33-53
501 502
84
Frequenza della celebrazione eucaristica Frequenza della celebrazione eucaristica
Risposte
«L’analisi della frequenza della celebrazione
eucaristica permette, dunque, di confermare che Frequenza eucaristica solo domenicale
l’unità della fede, espressa attraverso la con qualche eccezione dei giorni feriali?
pluralità delle prassi liturgiche, rappresenta un (motivazione ecumenica e carenza di sacerdoti)
elemento originario e costitutivo del cristianesimo.
Unità della fede e pluralità di prassi liturgiche Prassi liturgiche originarie (prima il IV sec.) diverse,
appare così un principio guida e un criterio lasciano libertà di scelta?
ispiratore al quale attenersi per rimanere fedeli (motivazione storica)
alla grande tradizione della Chiesa».
Prassi liturgiche originali (prima del IV sec.) solo
G. Boselli, Ritmo e frequenza della celebrazione domenicali, obbligano all’eucaristia solo domenicale?
(motivazione storica)
509 510
85
Frequenza della celebrazione eucaristica Frequenza della celebrazione eucaristica
86
Frequenza della celebrazione eucaristica Frequenza della celebrazione eucaristica
«In realtà, l’elaborazione dell’intellectus fidei – e «lasciare aperta la risposta nella determinazione della
frequenza della celebrazione eucaristica e invitano a
quindi la stessa vita liturgica della Chiesa ad esso
una ‘modalità plurale”, se così si può dire, in cui, fermo
intrinsecamente legata, stante il principio lex orandi
restando che il Dies Domini, Dies Christi, Dies
lex credendi – vede la modalità con la quale Ecclesiae e Dies hominis è la domenica, da un lato, la
accogliere l’auditus fidei non riducibile a semplice celebrazione dell’Eucaristia quotidiana ne mette in
riproposizione ‘oggettiva’ e ‘letterale’ del passato. In rilievo l’intimo rapporto con l’esperienza elementare e
altri termini, la Tradizione è viva lungo la storia della quindi con il vissuto concreto dell’uomo, d’altro lato, la
Chiesa e pur fondandosi nel momento delle origini frequenza ebdomadaria sottolinea l’assoluto e
si arricchisce continuamente. È per questa intrinseco legame della celebrazione eucaristica al
dinamicità dell’intellectus fidei che la fede può mistero pasquale e invita a una costante tensione
entrare in dialogo con le culture di tutti i tempi e di escatologica, non riducibile alla quotidianità (ma forse
tutti i luoghi» troppo lontana da essa)»
R. Nardin, La riforma liturgica alla luce del monachesimo R. Nardin, La riforma liturgica alla luce del monachesimo
517 518
L’adorazione eucaristica
521 522
87
- Momento patristico (mistagogia) Concilio Vaticano II riprende:
- Concilio di Trento:
Eucaristia (sorgente), sacramenti (fiumi) B - La centralità dell’Eucaristia (fons et culmen)
C Chiesa locale
523 524
525 526
Trattato Trattato
1a parte: storica – positiva – analitica – induttiva 2a parte: organica
Non ipotetica
Non sintetica
Non deduttiva
Trovare un principio unitario (di sintesi)
527 528
88
Trattato Trattato
Principi di sintesi
Lex orandi, lex credendi, lex vivendi
Eucaristia sacramento del sacrificio di Cristo
Lex orandi, lex credendi, lex vivendi Dialogo con la filosofia (ontologia) (Power)
529 530
Trattato
R. Jaouen (1995)
Cameroun
Rifiuto dell’ontologia
Miglio (riso)
Il sacramento perde consistenza (Lafont)
531 532
Cameroun
Eucaristia: Gesù risorto (Signore)
miglio, riso …
Miglio (riso) Eucaristia
Svincolato da cultura particolare
533 534
89
La prospettiva di Jaouen non è accettabile Unità - identità cristologica
perché occorre tener presente due principi:
535 536
537
90