Fenomenologia dello spirito

Auto coscienza di spirito. Hegel critica l’idea che la auto coscienza possa essere considerato come
statico o semplice identità con se stessi, o come se fosse io uguale io, al contrario al sorgere è
qualcosa di dinamico e si presenta sotto forma di appetito o desiderio. Autocoscienza è attività
desiderante e lo dimostra. Hegel si giustifica alla luce del fatto che l’autocoscienza ha un duplice
oggetto il carattere appetente e la duplicità per sua natura si riferisce sia a se stesso che la realt+
esterna. La coscienza si riferisce alla realtà estera. La coscienza è riferito a una realtà esterna. Le 2
relazioni con se e la relazione con la realtà esterna dunque a qualcosa che lo nega. Per essere
identità vedendo negata l’autocoscienza nega da ciò che si sente negata. Sentendosi negata da ciò
che si sente negato solo così ripristina identità con sé. l'appetito è il mezzo che nega l’oggetto della
realtà esterna. l’appetito di un frutto. Ciò che si desidera è il frutto. Nell'autocoscienza il frutto viene
ripristinato con identità. Il vero oggetto è il ripristino dell’autocoscienza in sé e quindi non si può
accettare un oggetto diverso da me. Il ciclo senza fine in cui si altera il desiderio senza che
l’appetito possa trovare una soluzione definitiva stabile. Un modo per far soddisfare l’appetito è
rivolgersi verso un altra autocoscienza. Ognuno della autocoscienza appare all’altra come un
oggetto e l’altro come all’altro appare un corpo, ma tutti gli individui sono liberi difronte all’altro è
solo un corpo. Manca il riconoscimento e la libertà diversa non è riconosciuto dall’altro. Vogliono
essere riconosciuti come libero e indipendente e lo dimostra mettendo a rischio la propria vita. Il
riconoscimento delle autocoscienze si scontrano a rischio della vita per dimostrare la propria libertà
e indipendenza. La lotta ha come obiettivo il riconoscimento della propria vita biologica. La lotta
non deve avvenire veramente ma una deve andare fino in fondo, l’altra dovrà avere paura di morire.
La prima sarà la autocoscienza del signore e l’altra autocoscienza del servo.