Anda di halaman 1dari 217

Neurofisiologia

Corso di Fisiologia
Neurofisiologia

Enrico Colombo

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 2

Sezione I
Fisiologia dei sistemi motori

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 3

Generalità del controllo


Gli aspetti progressivamente più complessi dei compiti motori vengono specificati da
livelli via via più elevati dell’organizzazione gerarchica dei sistemi motori:
- tale organizzazione gerarchica di rappresentazioni motorie dipende dalla

motorio corrispondente organizzazione gerarchica delle informazioni sensitive


- Ad ogni livello, dal midollo spinale alla corteccia cerebrale → informazioni
sensitive progressivamente più complesse → l’organizzazione gerarchica dei
sistemi motori è lo specchio di tale organizzazione
La prova fondamentale che le varie componenti dei sistemi motori sono organizzate in
modo gerarchico → il midollo spinale isolato dal tronco encefalico e dal proencefalo è
in grado di generare alcune forme di comportamento organizzato:
I sistemi motori pianificano, coordinano ed eseguono i programmi motori
responsabili dei movimenti diretti verso uno scopo in base alle rappresentazioni - forme automatiche che comprendono
interne generate dai sistemi sensoriali: - Comportamenti ritmici: respirazione e ritmi deambulatori
- generano i movimenti trasformando segnali nervosi nella forza contrattile dei - Attività riflesse: riflesso rotuleo, tosse, ecc…
muscoli. - Tali risposte sono differenti a seconda del punto di sezione del nevrasse
- L’agilità e la destrezza riflettono la capacità dei sistemi motori di pianificare, Successivamente, è stato dimostrato che il midollo spinale contiene circuiti locali
coordinare ed eseguire i movimenti che coordinano le attività riflesse e che gli stessi circuiti partecipano anche al
- Una volta addestrati, i sistemi motori eseguono i programmi necessari in controllo dei movimenti volontari più complessi, generati dai centri superiori.
modo naturale, per alcuni aspetti addirittura automatico.
- La capacità dell’uomo di compiere movimenti fini mentre esegue compiti
cognitivi1 richiede una flessibilità e una destrezza che nessun altro animale
possiede
- La funzionalità motoria permette altresì di non compiere alcuno sforzo quando si
Organizzazione gerarchica dei sistemi
svolgono movimenti complessi, senza badare al movimento dei muscoli e degli
arti.
motori
- Il guidare un’automobile prevede una sequenza di azioni complesse, in una
precisa sequenza → non richiede sforzo intellettivo → quasi automatico. Il midollo spinale, il tronco encefalico e il
Si può dunque in definitiva affermare, che per controllare il movimento
istantaneamente non è necessario alcun processo conscio. proencefalo contengono circuiti motori
L’eleganza e la facilità di esecuzione dei movimenti normali, automatici, dipende da un progressivamente più complessi
flusso continuo di informazioni che raggiungono i sistemi motori di natura:
- visiva I sistemi motori sono in grado di eseguire ad elevata velocità e con grande
- Somatosensitiva accuratezza diversi atti motori, sia riflessi e ritmici che volontari.
- Posturale Ciò poichè nella loro organizzazione funzionale sono presenti due proprietà:
Se il flusso continuo di informazioni sensoriali fornite dai sistemi visivo, sensitivo - l’analisi delle informazioni sensoriali e dei comandi da convogliare a
somatico e vestibolare viene interrotto → perdita della capacità di esercitare un motoneuroni e a muscoli è operata da aree interconnesse tra di loro in modo
normale controllo motorio senza sforzo: gerarchico, situate in
- vista: importane per la guida dei movimenti, poichè fornisce informazioni - Midollo spinale
cognitive indispensabili riguardo a sede e forma degli oggetti - Tronco encefalico
- Sensibilità somatica: permette di mantenere una postura corretta - Proencefalo
- Apparato vestibolare: permette di mantenere l’equilibrio e l’orientamento.

1 ad esempio pensare mentre si utilizzano utensili oppure parlare mentre si cammina o si guida.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


spinal cord. Interneurons in the most medial parts of the intermediate zone of the spinal cord project to the medial motor nuclei that
control axial muscles on both sides of the body. More laterally located interneurons project only to the motor neurons that innervate
ipsilateral girdle muscles, while the most lateral ones synapse on motor neurons that innervate the most distal ipsilateral muscles
(Figure 33-13).
Neurofisiologia 4
The axons of propriospinal neurons course up and down the white matter of the spinal cord and terminate on interneurons and motor
neurons located several segments away from the cell bodies (Figure 33-13). Axons of medial propriospinal neurons run in the ventral
and medial columns. They have long axons that branch extensively; some axons extend through the entire length of the spinal cord
- Le informazioni sensoriali relative al movimento vengono analizzate a livello di Il grande numero di circuiti riflessi presenti nel midollo e nel tronco encefalico
to coordinate movements of the neck and pelvis. This organization allows the axial muscles, which are innervated from many spinal
segments, to be coordinated easily during postural adjustments.
sistemi diversi che operano in parallelo. semplifica le istruzioni che la corteccia cerebrale deve inviare ai livelli inferiori:
More laterally placed propriospinal neurons interconnect smaller numbers of segments and have less diffuse terminations. This
Il midollo spinale è il livello più basso di questa organizzazione gerarchica: - i livelli superiori, modulano i dettagli temporali di un movimento (facilitando o
explains the greater independence of action of more distal muscles, allowing a larger variety of muscle activation patterns. Although
- contiene circuiti neuronali che mediano vari riflessi e movimenti automatici di tipo shoulderinibendo) in corso
and elbow muscles di esecuzione
are used to direct the hand in reaching for objects in different directions, shoulder and elbow motions are
more stereotyped and less varied than those of the wrist and the elbow. Control of the digits requires the greatest degree of
ritmico2, quali il grattarsi o la locomozione - La selezione dei tempi di attivazione dei muscoli agonisti e antagonisti viene
differentiation. Even the movements of a single digit require highly differentiated
- Il circuito neuronale può essere P.668 operata dai circuiti spinali → non è necessario che tale coordinazione tra

- Monosinaptico: è il circuito più semplice, composto solo da un neurone agonista/antagonista sia specificata precisamente a livello superiore
and coordinated contraction of many different muscles (Chapter 38).

sensitivo primario e da un motoneurone - Gli schemi di coordinazione dei circuiti spinali sono relativamente stereotipati.
- Polisinaptici: mediano la maggior parte dei riflessi, possiedono uno o più
neuroni interposti tra il neurone sensitivo primario e il motoneurone.
Gli interneuroni e i motoneuroni ricevono anche connessioni da assoni dei centri
superiori:
- tali afferenze possono
- Modificare le risposte riflesse agli stimoli periferici → facilitano o inibiscono
differenze popolazioni di interneuroni
- Coordinano le azioni motorie attraverso tali interneuroni
- Esempio, se viene flessa un’articolazione, viene attivato un
motoneurone, e l’interneurone che ad esso è connesso inibisce il
muscolo antagonista estensore.
- Tutti i comandi motori, tuttavia, finiscono per convergere sui motoneuroni, i
cui assoni si portano ad innervare i muscoli scheletrici → via finale comune di
tutte le azioni motorie
Il livello successivo di organizzazione gerarchica è il tronco dell’encefalo:
- due sistemi di neuroni (laterale e mediale)
- ricevono afferenze dalla corteccia cerebrale e da nuclei sottocorticale
- Proiettano al midollo spinale
- Sistemi discendenti mediali: implicati nel controllo della postura e integrano
informazioni visive, vestibolari e somatosensitive
- Sistemi discendenti laterali: controllano in misura maggiore i muscoli distali
degli arti → importanti per i movimenti finalizzati, specialmente quelli della mano
e del braccio.
La corteccia costituisce il livello più elevato dell’organizzazione gerarchica del
controllo motorio:
- corteccia motoria primaria (area F1) e aree premotorie → proiettano
direttamente al midollo spinale attraverso il tratto corticospinale
- Aree premotorie → importanti per la coordinazione e la pianificazione delle
sequenze motorie complesse
- Ricevono informazioni dalle cortecce associative parietali posteriori e
prefrontali Figure 33-12 The motor systems have three levels of control—the spinal cord, brain stem, and forebrain—org
- Proiettano alla corteccia motoria primaria e al midollo spinale. both serially and in parallel. The motor areas of the cerebral cortex can influence the spinal cord either directly or thro
descending systems of the brain stem. All three levels of the motor systems receive sensory inputs and are also under th
of two independent subcortical systems: the basal ganglia and the cerebellum. (The basal ganglia and cerebellum act on
cerebral cortex through relay nuclei in the thalamus, which are omitted from the diagram for clarity.)
2 anche nel tronco encefalico son presenti simili circuiti che mediano movimenti riflessi della faccia e della bocca, attraverso i nervi cranici motori

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 5

- fibre extrafusali: attaccate ai tendini, attraverso i quali esercitano forze sui


Il cervelletto e i nuclei della base segmenti scheletrici → movimento
Altre due formazioni cerebrali partecipano alla pianificazione e all’esecuzione del - Fibre intrafusali: contenute nei fusi neuromuscolari sono i sensori di lunghezza
movimento, il cervelletto e i nuclei della base: muscolare.
- sono inseriti in circuiti a feedback che controllano le aree motorie della corteccia Il controllo nervoso dell’apparato contrattile muscolare viene esercitato attraverso i
cerebrale e del tronco encefalico motoneuroni spinali:
- Ricevono afferenze da varie aree corticali - Possono regolare tutte le variabili meccaniche in maniera indipendente
- Proiettano al talamo → dal talamo alla corteccia cerebrale - Ogni motoneurone innerva un certo numero di fibre muscolari (poche unità →
migliaia)
- Le proiezioni di queste due formazioni raggiungono regioni distinte del talamo →
contatti con diverse aree corticali - Il numero di fibre muscolari innervate da un unico neurone condiziona il
grado di finezza e precisione con la quale può essere controllato il
- Cervelletto e nuclei della base
movimento
- Non inviano significative proiezioni al midollo spinale
- Quanto più piccolo è il numero di fibre muscolari innervate da un
- Possono tuttavia influenzare l’attività di motoneuroni del tronco encefalico. assone, tanto maggiore è la precisione e la flessibilità del movimento
Il contributo specifico del cervelletto e dei nuclei della base all’azione motoria non è - Tanto più grande è il numero di fibre muscolari innervate da un solo
ancora completamente chiarito: neurone, maggiore sarà la forza sviluppata
- tuttavia è fuori di dubbio che siano necessari alla scorrevolezza di Si giunge al concetto dunque di unità motoria, data dal complesso di un
- Movimenti motoneurone e delle fibre muscolari da esso innervate.
- Atteggiamenti posturali Le caratteristiche delle unità motorie che compongono un muscolo non sono
- Lesioni di ciascuna di queste formazioni provocano l’insorgenza di omogenee, in quanto si possono distinguere tre tipi di unità motorie, in base a
manifestazioni patologiche caratteristiche: - velocità di contrazione muscolare
- Morbo di Parkinson o corea di Huntington: comparsa di movimenti - Rapidità di affaticamento
involontari, anormalità della postura, alterazioni dei processi cognitivi - Dimensione del motoneurone che va ad innervarle.
- Si sono avute prove del fatto che i Le tre unità motorie sono:
- nuclei della base → motivazione all’azione e scelta dei piani - unità FF: motoneuroni grandi, veloci e potenti, ma rapidamente soggette ad
comportamentali affaticamento
- Cervelletto → selezione delle caratteristiche temporali e coordinazione dei
- Unità SS: motoneuroni piccoli, lente, bassi livelli di forza, resistenti alla fatica
movimenti in via di svolgimento, apprendimento delle abilità motorie.
- Unità FR: caratteristiche intermedie, ovvero abbastanza veloci e resistenti alla
fatica.
I vari muscoli del corpo sono composti da diverse percentuali dei tre tipi di unità
motorie.
Sistema motorio periferico I diversi tipi di unità motorie sono attivate secondo un ordine prestabilito
SS → FR → FF
Il sistema motorio periferico è costituito da:
- Unità motorie
- Muscoli Neuroni del midollo spinale
- motoneuroni Le fibre afferenti primarie dei recettori periferici cutanei e profondi si ramificano
- Fibre afferenti di origine muscolare diffusamente, prima di stabilire connessioni con neuroni della sostanza grigia, di 4 tipi:
- interneuroni locali: assoni restano nello stesso segmento spinale o segmenti
adiacenti
Unità motoria - Neuroni propriospinali: le terminazioni assonali raggiungono segmenti spinali
lontani
I muscoli sono costituiti da due tipi di fibrocellule:

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


descending systems of the brain stem. All three levels of the motor systems receive sensory inputs and are also un
of two independent subcortical systems: the basal ganglia and the cerebellum. (The basal ganglia and cerebellum a
cerebral cortex through relay nuclei in the thalamus, which are omitted from the diagram for clarity.)
Neurofisiologia 6

- Neuroni di proiezione: gli assoni ascendono in direzione dei centri cerebrali


superiori
- Motoneuroni: gli assoni escono dal sistema nervoso centrale e vanno ad
innervare i muscoli.

Motoneuroni.
I corpi cellulari dei motoneuroni sono collocati nei nuclei motori, che formano nel
midollo spinale delle colonne longitudinali di cellule che occupano da 1 a 4 segmenti
spinali:
- sono organizzati secondo la regola prossimo-distale
- i motoneuroni che innervano i muscoli più prossimali sono mediali
- I motoneuroni che innervano i muscoli più distali sono progressivamente
posti più lateralmente.
- Tale separazione dei motoneuroni che innervano i muscoli assiali e prossimali da
quelli che innervano i muscoli distali è conservata per tutta l’estensione del
midollo spinale.

Interneuroni
Anche l’organizzazione degli interneuroni subisce ripercussioni della regola
prossimo-distale nel midollo spinale:
- interneuroni della parte più mediale della zona intermedia del midollo spinale
proiettano ai nuclei motori mediali → controllano i muscoli assiali di entrambi i
lati del corpo
- Interneuroni disposti lateralmente → proiettano ai motoneuroni → muscoli
ipsilaterali dei cingoli
- Interneuroni in posizione ancora più laterale → proiettano a motoneuroni →
muscoli ipsilaterali distali.

Neuroni propriospinali I nuclei33-13


Figure motoriThe
delmotor
midollo spinale
nuclei sonospinal
of the disposti lungo
cord due assi aalong
are arranged seconda della loro
a medial-lateral axis according to f
Gli assoni dei neuroni propriospinali ascendono e discendono nella sostanza funzione.
medial I nuclei
nuclei mediali
contain the contengono
motor neurons i motoneuroni,
innervating che
axialinnervano
muscles iofmuscoli assiali
the neck and del collo
back; among the lateral nuclei t
bianca del midollo spinale → terminano su interneuroni o motoneuroni di altri e dellaneurons
motor schiena.innervate
Nei nucleiproximal
laterali, i motoneuroni piùthe
muscles while mediali
most innervano i muscoli
lateral innervate prossimali,
distal muscles. The medial motor nucle
mentre quelli piùacross
lateraliseveral
innervano i muscoli
of distali. I nuclei
cordmotori mediali sononeurons
interconnessi
segmenti spinali: interconnected segments the spinal by propriospinal with long axons, whereas the la
tra di loro da neuroni propriospinali, dotati di assoni lunghi che attraversano numerosi
interconnected across fewer segments by propriospinal neurons with shorter axons.
- neuroni propriospinali mediali → decorrono nelle colonne mediale e ventrale, segmenti del midollo spinale, mentre i nuclei laterali sono connessi da neuroni propriospinali,
sono lunghi e le loro terminazioni si ramificano abbondantemente con assone corto, che connettono pochi segmenti spinali.
- Possono estendersi per l’intera lunghezza del midollo spinale → coordinano
movimenti del collo e della pelvi
The Brain Stem Modulates the Action of Spinal Motor Circuits
- Tale organizzazione permette che i muscoli assiali, innervati da più segmenti
The brain stem contains, in addition to the motor nuclei that regulate the facial muscles, many groups of neurons th
spinali, si contraggano in modo coordinato per mantenere la corretta
spinal gray matter. These projections were classified by the Dutch neuroanatomist Hans Kuypers into two main syst
postura
and the lateral brain stem pathways.
- Neuroni propriospinali più laterali: interconnettono un minor numero di
segmenti spinali, con connessioni topograficamente meno diffuse The medial pathways provide the basic postural control system upon which the cortical motor areas can organize m
differentiated movement. They are phylogenetically the oldest component of the descending motor systems and con
- I muscoli più distali hanno una maggiore indipendenza d’azione, quindi
major tracts: the vestibulospinal (medial and lateral), reticulospinal (medial and lateral), and tectospinal tracts. The
possono presentare schemi di attivazione molto differenti tra loro descend in the ipsilateral ventral columns of the spinal cord and terminate predominantly on interneurons and long
neurons in the ventromedial part of the intermediate zone (Figure 33-14A), thus influencing motor neurons that inn

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


muscles of the limbs. The main lateral descending pathway from the brain stem is the rubrospinal tract, which originates in the
magnocellular portion of the red nucleus in the midbrain. Rubrospinal fibers descend through the medulla to the dorsal part of the
lateral column of the spinal cord (Figure 33-14B). In
P.669
Neurofisiologia 7
cats and monkeys the rubrospinal tract is important in the control of distal limb muscles used for manipulating objects. In anthropoid
apes and humans this function is largely assumed by the corticospinal system.

Sistema motorio centrale

Tronco encefalico
Il tronco encefalico contiene,
- nuclei motori che controllano i muscoli facciali,
- molti gruppi di neuroni che proiettano alla sostanza grigia del midollo spinale,
suddivise in
- Vie mediali
- Vie laterali
Le vie mediali del tronco encefalico sono il sistema di controllo della postura:
- permettono alle aree motorie corticali di organizzare movimenti più differenziati
- Sono formate da tre tratti principali:
- Tratti vestibolospinali (mediale e laterale): è importante per il
mantenimento dell’equilibrio e della postura eretta. Regola i tono dei muscoli
antigravitari sulla base dei movimenti del capo e del suo orientamento
rispetto alla verticale gravitazionale.
- Tratti reticolospinali (mediale e laterale): regolazione del tono
muscolare, postura, locomozione. Si attiva prima dei movimenti volontari per
stabilizzare il corpo in previdenza del movimento successivo.
- Tratto tettospinale.
Figure 33-14 Medial and lateral descending pathways from the brain stem control different groups of neurons and
- Discendono nelle colonne ventrali ipsilaterali del midollo spinale different groups of muscles.

- Terminano prevalentemente su interneuroni e neuroni propriospinali lunghi della


Cervelletto
A. The main components of the medial pathways are the reticulospinal, medial and lateral vestibulospinal, and tectospinal tracts
that descend in the ventral column. These tracts terminate in the ventromedial area of the spinal gray matter.
parte ventromediale della zona intermedia → influenzano i motoneuroni
B. The main lateral pathway is the rubrospinal tract, which originates in the magnocellular portion of the red nucleus. The
- Alcuni assoni terminano direttamente sui motoneuroni, specialmente quelli
Il cervelletto è una struttura molto complessa dal punto di vista morfo-funzionale. Le
rubrospinal tract descends in the contralateral dorsolateral column and terminates in the dorsolateral area of the spinal gray matter.
che innervano muscoli assiali.
sue differenti parti contribuiscono ad aspetti diversi del controllo motorio.
Le vie laterali del tronco encefalico sono implicate maggiormente nel controllo dei
Le porzioni mediali del cervelletto controllano:
movimenti degli arti diretti ad uno scopo: The Cerebral Cortex Modulates the Action of Motor Neurons in the Brain Stem
- postura e locomozione → modulano l’attività dei sistemi reticolospinale e
- terminano sugli interneuroni della parte dorsolaterale della sostanza grigia and Spinal Cord
vestibolospinali.
spinale → influenzano i motoneuroni che controllano i muscoli distali degli arti. The ability to organize complex motor acts and execute fine movements with precision depends on control signals from the motor
areas in- the
Controllo dei movimenti
cerebral cortex. oculari descend
Cortical motor commands → influenza l’attività
in two tracts. dei nuclei
The corticobulbar fibersvestibolari e dei
control the motor nuclei in the
- La principale via discendente laterale del tronco encefalico è il tratto
circuiti del tronco encefalico responsabili della generazione dei movimenti
brain stem that move facial muscles, while the corticospinal fibers control the spinal motor neurons that innervate the trunk and limb
rubrospinale muscles. In addition, the cerebral cortex indirectly influences spinal motor activity by acting on the descending brain stem pathways.
oculari.
- Origina dalla porzione magnocellulari del nucleo rosso del mesencefalo Le porzioni
The Cerebral laterali
Cortexdel cervelletto
Acts on Spinal sonoMotor
connesseNeuronsbidirezionalmente
Both Directly (I/O)
and allaIndirectly
- Raggiunge il midollo spinale e decorre nella parte dorsale della colonna corteccia cerebrale, controllando
laterale. - pianificazione
- Controllo anticipatorio del movimento.
I circuiti cerebellari possono subire modificazioni con l’esperienza → Apprendimento
di nuovi schemi motori.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 8

- 1/3 origina dalle aree 1, 2, 3 della corteccia somatosensitiva → regolano la


Nuclei della base ritrasmissione dei segnali afferenti a livello del corno dorsale del midollo.
I nuclei della base cono connessi in maniera reciproca con le aree motorie della Le fibre corticospinale decorrono assieme alle fibre corticobulbari nel braccio
corteccia cerebrale e del tronco encefalico: posteriore della capsula interna, portandosi con esse nella parte ventrale del
mesencefalo:
- via diretta: aumentano l’eccitabilità corticale e delle strutture troncoencefaliche
→ favoriscono l’attività motoria - nel ponte si dividono in piccoli fasci che decorrono tra i vari nuclei pontini
- Via indiretta: riducono l’eccitabilità → soppressa l’attività motoria. - A livello del bulbo si riuniscono a formare la piramide bulbare
Le due azioni contrapposte esercitate dai gangli della base sulla corteccia cerebrale e - A livello della giunzione bulbo-midollare circa 3/4 delle fibre si portano
sul tronco encefalico possono avere un ruolo nella selezione degli schemi motori più controlateralmente → decussazione delle piramidi.
adatti al contesto comportamentale. - Le fibre che si incrociano discendono nella parte dorsale della colonna
Il sistema dopaminergico regola l’equilibrio tra queste due azioni esercitate dai laterale del midollo spinale (colonna dorsolaterale) → formano il tratto
nuclei della base, in favore dell’azione facilitatoria: corticospinale laterale
- nel morbo di Parkinson → deficienza del sistema dopaminergico → lentezza dei - Le fibre che non si incrociano discendono nella colonna ventrale → formano
movimenti il tratto corticospinale ventrale.
- Patologie in cui l’effetto facilitatorio dei nuclei della base è facilitato → movimenti Le suddivisioni laterale e ventrale del tratto corticospinale terminano
involontari e decontestualizzati. approssimativamente a livello delle stesse regioni della sostanza grigia del midollo
spinale in cui terminano i sistemi laterale e mediale originati dal tronco encefalico.
Il tratto corticospinale laterale proietta a:
Corteccia cerebrale - nuclei motori della parte laterale del corno ventrale
- Interneuroni della parte laterale della zona intermedia
La corteccia cerebrale invia segnali che permettono di organizzare atti motori
Il tratto corticospinale mediale proietta bilateralmente alla colonna ventromediale e
complessi ed eseguire con estrema precisione dei movimenti fini.
alla vicina zona intermedia → controllano i motoneuroni dei muscoli assiali.
I comandi motori vengono convogliati in due tratti:
- fibre corticobulbari: controllano i nuclei motori del tronco dell’encefalo, che La corteccia cerebrale agisce sui motoneuroni del
innervano i muscoli facciali
tronco dell’encefalo attraverso il tratto
- Fibre corticospinali: controllano i motoneuroni (e anche interneuroni) che
innervano i muscoli del tronco e degli arti. corticobulbare
Le fibre corticobulbari, che controllano i muscoli del capo e della faccia, terminano
La corteccia cerebrale agisce sui motoneuroni sia a livello dei nuclei motori e sensitivi (dei nervi cranici) del tronco encefalico.
direttamente che indirettamente Nell’uomo, le fibre corticobulbari stabiliscono connessioni monosinaptiche con i
motoneuroni dei nuclei motori di
Nel XIX secolo, Frisch e Hitzig scoprirono che la stimolazione della corteccia
cerebrale provoca movimenti della parte controlaterale del corpo. - trigemino
Si scoprì altresì la presenza di mappe somatotopiche del corpo nella corteccia - Facciale
frontale. - Ipoglosso.
Le aree somatotopiche della corteccia cerebrale proiettano ai corrispondenti bersagli Il nucleo motorio del trigemino e il nucleo del facciale ricevono proiezioni da entrambi
del midollo spinale, e sono: gli emisferi.
- area 4 di Brodman:area motoria primaria, a livello del giro precentrale. - I motoneuroni che innervano i muscoli della porzione superiore della faccia
- Area 6: corteccia premotoria ricevono in egual misura fibre da entrambi gli emisferi
Gli assoni dei neuroni corticospinale che proiettano al midollo spinale, decorrono - I motoneuroni che innervano i muscoli della parte inferiore della faccia ricevono
assieme nel tratto corticospinale, costituito da circa 1 milione di fibre divisibili in 3 prevalentemente fibre controlaterali
parti: - Lesioni delle fibre corticobulbari di un solo lato → paresi dei muscoli della
- 1/3 origina dal giro precentrale del lobo frontale parte inferiore controlaterale della faccia.
- 1/3 origina dall’area 6

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


In addition, lesions of the arm or leg area of motor cortex led to axonal degeneration at cervical and lumbar levels of the spinal cord,
respectively. This demonstrated that somatotopic areas project to their expected targets in the spinal cord. The primary motor cortex
lies along the precentral gyrus in Brodmann's area 4. Several other motor maps can also be defined in area 6, the premotor cortex.
(These maps and their contributions to motor control are described in Chapter 38 in the context of voluntary movement.) The axons
of cortical neurons that project to the spinal cord run together in the corticospinal tract, a massive bundle of fibers containing about 1
Neurofisiologia
million axons. About a third of these originate from the precentral gyrus of the frontal lobe. Another third originate from area 6. The
9
rest originate in areas 3, 2, and 1 in the somatic sensory cortex and regulate transmission of afferent input through the dorsal horn.

La corteccia motrice è influenzata da segnali


afferenti corticali e sottocorticali
Le principali afferenze corticali alle aree motorie provengono dalle aree associative:
- prefrontali
- Parietali
- Temporali
Tuttavia esistono anche:
- proiezioni dalla corteccia somatosensitiva primaria (aree 1, 2, 3) alla corteccia
motrice primaria
- Corpo calloso: fibre che interconnettono aree omologhe dei due emisferi. Solo
le rappresentazioni delle dita non ricevono le fibre callosali.
- Afferenze sottocorticali dal talamo
- Al talamo sono convogliati segnali provenienti dai nuclei della base e dal
cervelletto.

Movimenti riflessi, ritmici e volontari


Così come esistono modalità sensoriali diverse, si distinguono diverse categorie di
movimenti:
- riflessi
- Ritmici
- Volontari
Prima di intraprendere la trattazione di riflessi, è necessario spiegare il principio di
innervazione reciproca:
- da un recettore parte una fibra afferente, che giunge al ganglio sensitivo
- Dal ganglio sensitivo parte una fibra che va ad innervare un motoneurone o un
interneurone.
- Quando, ad esempio, da un ganglio una fibra innerva sia il motoneurone che
La corteccia cerebrale controlla direttamente i attiva un flessore che un interneurone il quale inibisce un motoneurone
motoneuroni del midollo spinale attraverso due vie dell’estensore antagonista, si ha applicazione di tale principio
discendenti. A. Tratto corticospinale ventrale (neuroni
premotori dell’area 6 e regioni dell’area 4 > terminano PRINCIPIO DI INNERVAZIONE RECIPROCA
bilateralmente nel midollo spinali e inviano collaterali alle vie Azione opposta su agonisti e antagonisti da parte di un’unica afferenza
mediali del tronco encefalico) sensitiva (attraverso interneuroni inibitori)
B. Tratto corticospinale laterale (aree 4 e 6, e aree 1, 2, 3 →
attraversa la linea mediana a livello della decussazione delle
piramidi → scende nella colonna dorsolaterale → termina nella
sostanza grigia del midollo) Movimenti riflessi
I riflessi sono schemi coordinati involontari di contrazioni e rilasciamenti muscolari,
prodotti da stimoli periferici:

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 10

- le caratteristiche spaziali e temporali delle contrazioni muscolari sono diverse,


ma dipendono dai recettori sensoriali stimolati. Attività motorie ritmiche
- Recettori muscolari → riflessi da stiramento I movimenti ritmici ripetitivi comprendono:
- Recettori cutanei → riflessi di retrazione. - masticazione
- Segno locale: fenomeno per cui i muscoli che si contraggono in risposta ad - Deglutizione
uno stimolo variano con la sede di stimolazione
- Grattamento
- Se le condizioni esterne non variano, un certo stimolo produce sempre la
- Contrazioni alternate dei flessori e degli estensori di entrambi i lati del corpo
stessa risposta
I circuiti preposti a queste attività motorie ritmiche ripetitive si trovano in:
- Intensità della risposta e seno locale dei riflessi possono tuttavia essere
modulati da meccanismi in grado di modificare i segnali che gli interneuroni - midollo spinale
e i motoneuroni ricevono dalle fibre afferenti, a seconda del contesto - Tronco encefalico (x muscoli del capo e della faccia)
comportamentale.
La comprensione dei meccanismi riflessi è importante, poichè:
- I sistemi motori utilizzano i circuiti riflessi spinali per coordinare l’attività dei Movimenti volontari
muscoli che prendono parte all’esecuzione dei movimenti volontari finalizzati
Differentemente dai riflessi, i movimenti volontari sono diretti al raggiungimento di
- L’esame dei riflessi spinali viene utilizzato in clinica per accertare l’integrità delle uno scopo specifico:
vie afferenti ed efferenti e per determinare il livello delle lesioni.
- possono essere avviati anche da eventi esterni3
Adattabilità dei riflessi - Vengono perfezionati con la pratica,
- Permette di prevedere ed evitare gli ostacoli presenti nell’ambiente
Nonostante tutti i riflessi siano normalmente stereotipati, possono essere modulati dal
SNC: - Consente di correggere le eventuali perturbazioni del corpo che questi
ostacoli possono provocare
- l’ampiezza del riflesso è aumentata o diminuita secondo necessità
comportamentali Il sistema nervoso impara a correggere le perturbazioni esterne in due modi:
- Esempio, aumentando il tono muscolare → potenziata l’ampiezza del riflesso - controllo a feedback: utilizza i segnali sensoriali che riceve normalmente per
patellare da stiramento. agire direttamente sull’arto che esegue il movimento
Alcuni adattamenti dei riflessi sono immediati, mentre altri richiedono maggior tempo - Controllo a feedforward: il sistema nervoso utilizza informazioni di una o più
→ necessitano di apprendimento e plasticità sinaptiche: modalità diverse (es vista, udito o tatto) per rilevare le perturbazioni cui sta per
andare incontro il movimento, ed attuare in maniera anticipata delle strategie,
- esempio un nuovo paio di occhiali da vista che ingrandiscono o rimpiccioliscono
sulla base dell’esperienza pregressa.
l’immagine variano il riflesso vestiboloculare
- Se le lenti ingrandiscono l’immagine → immagine retinica ingrandita →
Controllo a feedback: circuito chiuso.
maggiore velocità di spostamento di quella della testa → risposta
scompensata Nel controllo a feedback, i segnali provenienti dai recettori sono confrontati con un
segnale di riferimento (set point), che è la condizione che si desidera mantenere:
- Necessario aumentare la risposta riflessa
- la differenza tra segnale percepito e segnale di riferimento è detta segnale di
- Normalmente per tale compensazione è richiesto un tempo di ore o giorni.
errore
In alcuni casi, non solo l’ampiezza, ma anche il segno del riflesso:
- Utilizzato per regolare l’uscita motoria.
- un riflesso positivo può diventare negativo
- In un sistema a feedback negativo, l’errore calcolato produce
- viceversa immediatamente una variazione compensatoria a livello dell’uscita motoria
- Tale sistema forma un circuito chiuso, quindi l’uscita può essere modificata
cambiando il segnale di riferimento

3 ad esempio l’atto di frenare quando si vede che il semaforo diventa rosso (o accelerare quando diventa arancio)

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Reflexive and Rhythmic Movements Are Produced by Stereotyped Patterns of
Muscle Contraction
Reflexes are involuntary coordinated patterns of muscle contraction and relaxation elicited by peripheral stimuli. They are typically
Neurofisiologia
isolated in animals in which motor pathways from higher brain centers to the spinal cord have been cut (such animals are called 11
decerebrate or spinal animals depending on the level of the cut). The spatial and temporal patterns of muscle contraction vary in
different reflexes, depending on the type of sensory receptors that are stimulated. Receptors in muscles produce stretch reflexes
whereas cutaneous receptors produce withdrawal reflexes. In reflexes the particular muscles that contract in response to a stimulus
- Nel caso della regolazione automatica della temperatura di una stanza, la - In molti sistemi a feedback il guadagno viene tenuto ad un livello relativamente
vary with the site of stimulation, a phenomenon termed local sign. If external conditions remain the same, a given stimulus will elicit
temperatura
the same response ambientale
time after è rilevata
time. However, both theda un termometro,
intensity perand
of the response essere confrontata
the local basso →
sign of reflexes can be modulated by evitache le correzioni producano grandi errori se le condizioni
mechanisms con il valore
that switch thedi temperatura
patterns di riferimento
of connections of afferentspecificato nelinterneurons
fibers to spinal termostato vengono modificate
P.655 - Se la temperatura è inferiore → si accende il dispositivo di - Tuttavia, i disturbi vengono corretti lentamente, in quanto per avere la
and motor neuronsriscaldamento
depending on the context of the behavior. We consider reflexes in greater detail in Chapter 36. correzione desiderata è necessario ripetere più volte piccole correzioni.
- Se la temperatura è troppo alta → si spegne il riscaldamento Il controllo a feedback è particolarmente importante per il mantenimento della
posizione degli arti o delle forze che vengono applicate agli oggetti tenuti con le mani:
- fusi neuromuscolari4 e afferenze cutanee → forniscono segnali feedback per
l’esecuzione i questi compiti motori
- Se sono danneggiate le fibre che ritrasmettono i segnali dei meccanocettori →
mancano segnali feedback → deficit di questi compiti motori.

Controllo a feedforward: circuito aperto


I sistemi di controllo a feedforward o anticipatori agiscono prima che le
perturbazioni diventino operative:
- controllo denominato a circuito aperto5 , per mettere in risalto che i segnali
sensoriali a feedback non sono in grado di influenzare direttamente il tempo
della risposta
- Per agire correttamente, si basa su informazioni
- provenienti dagli organi di senso
- Desunte dalle esperienze pregresse.
Il controllo a feedforward impiegato ampiamente dai sistemi motori per il controllo di:
Circuito di controllo a feedback. In un sistema di controllo a feedback, il segnale proveniente
- postura
da un sensore è confrontato ad opera di un comparatore, con il segnale di riferimento (set point).
Il segnale d’errore (segnale rilevato - segnale di riferimento) è inviato ad un sistema di controllo e - Movimento
provoca una variazione proporzionale ad esso, a livello dell’uscita destinata al dispositivo
Ad esempio, quando si solleva un braccio stando in piedi, i muscoli delle gambe si
d’azione.
Ad esempio, se p necessario tener fisso l’angolo del gomito, i muscoli sono il dispositivo contraggono prima di quelli del braccio, affinché lo spostamento del centro di massa
d’azione e il gomito è il sistema da controllare: il segnale di riferimento specifica la contrazione corporea non subisca la perdita dell’equilibrio.
muscolare necessaria per mantenere costante l’angolo dell’articolazione; il segnale a feedback
Nel controllo a feedforward l’esperienza ha un ruolo fondamentale:
viene fornito da informazioni propriocettive e visive relative all’angolo assunto dall’articolazione
del gomito; la differenza tra l’angolo assunto dall’articolazione del gomito e quello del di - afferrare una palla → risposta a feedforward ad un segnale visivo
riferimento determina il grado di attivazione dei muscoli estensori e flessori
- L’informazione visiva circa la parte iniziale della traiettoria è utilizzata per
I sistemi a feedback sono caratterizzati da un guadagno: desumere
- sistema con guadagno elevato → opera in modo energico per minimizzare le - Percorso che farà
deviazioni dal livello ottimale - Tempo necessario
- Può diventare instabile se il ritardo della trasmissione dei segnali all’interno - Solo dopo che la mano colpirà la palla entreranno in gioco i sistemi a
del circuito è elevato feedback → regolano la posizione della mano.
- Ritardo di fase: ritardo tra segnali in ingresso e segnali d’uscita. - Il controllo a feedforward permette di calcolare il tempo in cui avverrà
- Se il ritardo di fase è lungo e le condizioni esterne cambiano rapidamente → l’impatto → consente la contrazione preventiva dei muscoli prima che la
correzioni a feedback possono essere esagerate palla raggiunga la mano

4meccanocettori muscolari molto sensibili


5il termine a circuito aperto è fuorviante, perché suggerisce che le azioni controllate in questo modo siano indipendenti dai segnali sensoriali. Tuttavia, affinché il controllo a feedforward funzioni, deve
basarsi su informazioni sia sensoriali che basate sull’esperienza.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


mechanisms that switch the patterns of connections of afferent fibers to spinal interneurons
P.655

and motor neurons depending on the context of the behavior. We consider reflexes in greater detail in Chapter 36.
Neurofisiologia 12

- Tale contrazione anticipatoria precede l’impatto con la palla sempre Regolazione dei movimenti volontari
dello stesso intervallo temporale → indipendentemente dall’altezza dalla
quale la palla viene vista cadere. I sistemi motori svolgono un compito opposto a quello dei sistemi sensoriali:
- Si deduce che il giocatore utilizzi l’esperienza pregressa per selezionare - elaborazione sensoriale → genera una rappresentazione interna del modo
in modo accurato il tempo di avvio della contrazione muscolare. esterno o delle condizioni in cui si trova il corpo
Dopo l’impatto con la pala, di norma, lo spostamento rapido di un muscolo evoca un - L’elaborazione motoria → inizia dalla rappresentazione interna relativa al risultato
riflesso controllato da circuiti spinali: del movimento che si desidera compiere
- il muscolo stirato si contrae L’analisi psicofisica dei processi di elaborazione sensoriale fornisce indicazioni sulle
capacità e sulle limitazioni dei sistemi sensoriali
- Il muscolo antagonista si rilascia
L’analisi psicofisica delle prestazioni motorie fornisce informazioni rilevanti sui
Tuttavia, quando si è pronti ad afferrare una palla che sta cadendo, si ha la
meccanismi attraverso i quali il sistema nervoso centrale genera i movimenti volontari.
contrazione sia del muscolo agonista sia del muscolo antagonista:
- tali contrazioni rendono più rigida l’articolazione del gomito → smorzano in via Gli studi di psicofisica hanno dimostrato che i movimenti volontari sono governati da
particolari leggi, che possono essere modificate con l’esperienza:
transitoria il movimento dell’articolazione.
1) il sistema nervoso centrale si prefigura il risultato delle azioni motorie in modo
- Sono rapidi aggiustamenti a feedback mediati da circuiti spinali.
indipendente dal tipo di effettore utilizzato e dalle modalità attraverso le quali le
azioni vengono compiute
2) Il tempo necessario per rispondere ad uno stimolo dipende dalla quantità di
informazioni che debbono essere analizzate per eseguire il compito motorio
3) La velocità di esecuzione è inversamente correlata con la loro precisione

I movimenti volontari hanno alcune caratteristiche


invarianti e sono generati da programmi motori.
Lo psicologo Donald Hebb osservò che le diverse azioni motorie hanno in comune
importanti caratteristiche, anche quando sono eseguite in modi diversi:
- ad esempio, la scrittura è pressoché la stessa, indipendentemente dalle
dimensioni delle lettere o dall’arto o segmento corporeo utilizzato per scrivere.
- Tale fenomeno viene detto equivalenza motoria
- Suggerisce che il movimento diretto ad uno scopo sia rappresentato a livello
cerebrale in una forma astratta, piuttosto che come programma motorio
L’ampiezza del movimento viene pianificata prima dell’inizio del movimento stesso →
programma motorio:
- specifica le caratteristiche spaziali del movimento e gli angoli di rotazione
Circuito di controllo a feedforward. Il controllo anticipatorio è basta su informazioni acquisite articolari
prima dell’attivazione dei sensori che forniscono il segnale a feedback. Una persona che intende - La cinematica del movimento indica collettivamente tutte queste
afferrare una palla, utilizza le informazioni visive della palla per costruirne la traiettoria successiva,
per programmare un movimento in grado di intercettarla. Tale previsione è su base esperienziale. caratteristiche
- Il programma motorio deve anche specificare le forze necessarie per ruotare le
L’atto di afferrare una palla, permette di evidenziare i 3 principi chiave del controllo articolazioni al fine di produrre il movimento che si desidera compiere →
a feed-forward del movimento: dinamica del movimento è l’insieme di queste forze.
- essenziale per l’esecuzione di azioni rapide - Il programma motorio non solo specifica le caratteristiche cinematiche e
dinamiche del movimento, ma detta anche regole sulle modalità di risposta a
- Dipende dalla capacità del sistema nervosi di predire le conseguenze di eventi
certe caratteristiche delle informazioni sensoriali
sensoriali
- Stringendo un oggetto tra indice e pollice, la forza della presa
- I meccanismi a feedforward possono modificare le azioni promosse dai
dell’oggetto e l’accelerazione della mano sono regolate in funzione di
meccanismi a feedback del midollo spinale.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 13

quanto si ritiene che sia sdrucciolevole l’oggetto e di quanto sia il suo Dall’analisi dell’effetto della scelta → ipotesi che le risposte volontarie vengano
peso presunto (feedforward) elaborate per tappe successive,
- Se l’attivazione dei recettori cutanei indica che l’oggetto può scivolare - ciascuna scelta sarebbe costituita dalla selezione della risposta appropriata tra
tra le dita → aumentata la forza di presa (feedback) le risposte alternative diverse
Il sistema nervoso scompone le azioni complesse in movimenti elementari dalle - Sono necessari intervalli temporali di 100-150 ms per elaborare un singolo bit di
caratteristiche spaziali e temporali molto stereotipate: informazione
- il movimento quasi continuo per disegnare un 8 è in realtà composto da una - È tuttavia noto che più stimoli e più risposte possano essere elaborati in
serie di segmenti di movimento di durata costane, indipendentemente dalla loro parallelo.
ampiezza. - Permette di ovviare alla lentezza dell’elaborazione seriale
- I singoli elementi spazio-temprali che compongono un movimento sono stati - L’efficienza dell’elaborazione in parallelo aumenta con l’apprendimento.
denominati elementi basilari del movimento o schemi del movimento
- Possono variare per dimensioni e durata Nei movimenti volontari, la velocità è inversamente
- Si ritiene che insieme di tali elementi basilari siano la base di correlata con la precisione
rappresentazioni nervose di azioni complesse, quali
I movimenti rapidi sono meno accurati di quelli lenti, a causa di:
- Prensione
- Scrittura - nei movimenti rapidi c’è meno tempo per la correzione a feedback.
- I movimenti più rapidi hanno una durata inferiore degli stessi tempi di
- Disegno
reazione
- Reclutamento di successive unità motrici per generare rapidi incrementi di forza,
Il tempo di reazione varia in funzione della quantità di poichè l’eccitabilità dei motoneuroni è soggetta a variazioni casuali
informazioni che vengono elaborate - Un progressivo aumento di forza può venir prodotto reclutando un numero
Il tempo di reazione, tempo che intercorre tra lo stimolo e la risposta conseguente, progressivamente minore di motoneuroni
varia in relazione a: - Quando aumenta la forza → fluttuazione del numero di motoneuroni
- quantità di informazioni che vengono elaborate dal sistema nervoso centrale reclutati → fluttuazioni maggiori di forza, quindi di velocità
nell’intervallo temporale tra stimolo e risposta - I soggetti non possono essere subito certi di quali siano le forze e i carichi che si
- Distanza che i segnali nervosi devono percorrere oppongono al movimento
- Modalità dello stimolo - Tale incertezza diminuisce con la pratica → accuratezza e velocità del
I tempi di reazione volontari sono più lunghi delle risposte riflesse evocate da stimoli movimento aumentano con l’esercizio.
equivalenti:
- la maggiore durata dei tempi di reazione delle risposte volontarie è giustificata
dal fatto che tra l’ingresso afferente e l’uscita motoria è interposto un maggior
numero di sinapsi.
- Non è possibile risalire al numero di sinapsi in base al tempo di reazione → il
tempo di sommazione delle sinapsi è molto variabile.
Il tempo di reazione è:
- più breve se il soggetto conosce già la risposta che deve dare quando
viene presentato lo stimolo
- Più lungo quando esso deve scegliere tra diverse possibili risposte
- Se sono presentati più stimoli, ciascuno dei quali implica una scelta della
risposta, il tempo di riflesso è maggiore (effetto della scelta)
- Il tempo di reazione aumenta con l’aumentare delle scelte possibili.
- Nel caso di compiti complessi → tempi di reazione di 0,5-1 s

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


external loads, and other factors that might influence the trajectory of movement.
P.663

This principle is beautifully illustrated by expert pistol shooters, who achieve accuracy by synchronizing trigger actions with their
Neurofisiologia 14
involuntary tremors. Only beginners seek to immobilize themselves when pulling the trigger.

Il tempo di reazione aumenta con l’aumento del numero di possibili scelte e diminuisce
con l’apprendimento.
A. Il tempo di reazione aumenta in modo non lineare con l’aumento de numero di risposte
alternative che il soggetto può dare.
B. Secondo questo modello tra la presentazione dello stimolo e la risposta motoria possono
essere distinte tre fasi: identificazione dello stimolo, scelta della risposta, programmazione
della risposta scelta
C. Il tempo di reazione diminuisce con l’apprendimento, perché gli stimoli diventano prevedibili.
Ciascun blocco rappresenta 10 repliche di una sequenza di 10 prove. Nel corso di ciascuna
prova, uno stimolo luminoso veniva presentato in corrispondenza di una sede tra quattro
possibili e i soggetti dovevano premere un pulsante sotto lo stimolo luminoso. In a in ciascun
blocco viene ripetuta sempre la stessa sequenza, con riduzione del tempo di reazione. In b la
posizione dello stimolo variava ad ogni prova in modo casuale, senza alcuna riduzione
significativa del tempo di reazione.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 15

Midollo spinale: pool


- l’uscita motoria comporta
- Triplice flessione dell’arto inferiore ispsilaterale
- Attivazione dei muscoli estensori dell’arto inferiore controlaterale → deve

motoneuronale e riflessi sostenere il peso del corpo


- Si veda come stimolazione ristretta → attività coordinata di motoneuroni situati
bilateralmente e in diversi segmenti midollari.

spinali In condizioni normali, le attività riflesse spinali non sono autonome, ma sottoposte al
controllo continuo di strutture sovraspinali:
- tronco dell’encefalo
- Corteccia motoria
Back

Il midollo spinale è un’importante struttura sensitiva e motoria: Il controllo dei centri superiori è esercitato attraverso vie discendenti che terminano a
36
tutti i livelli della sostanza grigia midollare:
- nella parte più ventrale della sostanza grigia
Spinal Reflexes
- comandi motori dei centri superiori agiscono solo in piccola parte direttamente
- motoneuroni α → innervano le fibre muscolari scheletriche
sui motoneuroni
- Motoneuroni γ → innervano i fusi neuromuscolari Keir Pearson
- Generalmente, l’attività delle vie discendenti agisce sugli stessi circuiti utilizzati
James Gordon
- Nella parte centro-ventrale della sostanza grigia midollare sono contenuti anche i dai riflessi spinali
DURING NORMAL MOVEMENTS the central nervous system uses information from a vast array of sensory receptors to ensure the generation of the correct pattern of muscle activity.
neuroni pregangliari delle componenti toraco-lombare e sacrale del sistema Sensory information from muscles, joints, and skin, for example, is essential for regulating movement. Without this somatosensory input, gross movements tend to be imprecise, while
tasks requiring - Permette l’invio di comandi motori relativamente semplificati.
nervoso autonomo fine coordination in the hands, such as fastening buttons, are impossible (see Chapter 33).

Il segnale
Charles inwasuscita
Sherrington among the dai
first motoneuroni α va
to recognize the importance considerato
of sensory com ilmovements.
information in regulating risultato diinfluential monograph published in 1906 he proposed that
In an
Il midollo spinale è dunque il punto di passaggio obbligato di tutti i comandi motori simple reflexes, stereotyped movements elicited by the activation of receptors in skin or muscle, are the basic units for movement. He further proposed that complex sequences of
un’integrazione
can be produced continua tra:reflexes. This view has been the guiding principle in motor physiology for much of this century. Only relatively recently has it been
diretti sia ad interagire con l’ambiente esterno che a regolare le funzioni viscerali. movements by combining simple
modified by the recognition that many coordinated movements can be produced in the absence of sensory information. For example, in a variety of species locomotor patterns can be
initiated-and
afferenze periferiche
maintained in the absence of patterned sensory input (Chapter 37). Nevertheless, the notion that reflexes play an important role in the patterning of motor activity is beyond
Le funzioni midollari di tipo sensitivo e motorio non si svolgono in modo disgiunto e doubt. The contemporary view is that reflexes are integrated with centrally generated motor commands to produce adaptive movements.

indipendente: - Afferenze centrali dirette o attraverso catene interneuronali


- le informazioni sensoriali che entrano nel midollo, possono avere differenti destini
- Smistate o ritrasmesse verso i centri superiori (vie ascendenti sensitive)
- Raggiungono, direttamente o indirettamente6 , motoneuroni o cellule
pregangliari del SNA
- Il midollo può tradurre informazioni sensoriali direttamente in risposte motorie,
elaborando processi di trasformazione sensitivo-motoria → riflessi spinali
- I riflessi spinali possono essere di tipo
- Somatomotorio: il prodotto finale dell’informazione sensoriale
determina una risposta muscolare scheletrica
- Viscerale: il risultato è una risposta che coinvolge cellule muscolari lisce
o ghiandole.
- Rappresentano le forme più automatizzate e stereotipate di integrazioni
sensitivo-motore
- Sono le più semplici attività integrative del SNC
Le risposte motorie che si possono osservare in conseguenza di attività riflesse Figure 36-1 Reflex responses are often complex and can change depending on the task.

spinali, pur essendo elementari, sono il risultato di elaborazioni relativamente A. Perturbation of one arm causes an excitatory reflex response in the contralateral elbow extensor muscle when the contralateral limb is used to prevent the body from moving forward,
but the same stimulus produces an inhibitory response in the muscle (reduced EMG) when the contralateral hand holds a filled cup. (Adapted from Marsden et al. 1981.)
complesse, che implicano integrazioni sia intrasegmentarie che intersegmentarie.
B. Loading the thumb during a rhythmic sequence of finger-to-thumb movements produces a reflex response (shaded blue area) in the muscle moving the finger as well as the loaded
Ad esempio, quando si calpesta un oggetto acuminato, si flette automaticamente la thumb muscle. The additional movement of the finger ensures that the pinching movement remains accurate. (Adapted from Cole et al. 1984.)

gamba in seguito alla stimolazione di pochi nocicettori:


P.714

In this chapter we consider the principles underlying the organization and function of reflexes, focusing on spinal reflexes. The sensory stimuli for spinal reflexes arise from receptors in
muscles, joints, and skin and the neural circuitry responsible for the motor response is entirely contained within the spinal cord. Reflexes have been viewed traditionally as automatic,
6 indirettamente: attraverso l’interposizione di uno o più interneuroni. stereotyped movements in response to stimulation of peripheral receptors. This view arose primarily from early studies on reduced animal preparations in which reflexes were examined
under a set of standard conditions. However, as investigators extended their studies to measure reflexes during normal behavior, our concept of reflexes changed substantially. We now
know that under normal conditions reflexes can be modified to adapt to the task. This flexibility allows reflexes to be smoothly incorporated into complex movements initiated by central
commands.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Reflexes Are Highly Adaptable and Control Movements in a Purposeful Manner
A good example of the adaptability of reflexes is seen when the muscles of the wrist of one arm are stretched while a subject is kneeling or standing. The muscles that are stretched
contract, but muscles in other limbs also contract to prevent a loss of balance. Interestingly, the reflex response of the elbow extensor of the opposite arm depends on the task being
performed by that arm. If the arm is used to stabilize the body (by holding the edge of a table), a large excitatory response is evoked in the elbow extensor muscles to resist the forward
Neurofisiologia 16

- corna dosali → modulazione della ritrasmissione delle informazioni


Organizzazione generale del midollo somatosensoriali ai centri superiori

spinale - Zona intermedia → intervengono sull’uscita motoria, utilizzando gli schemi


motori della circuiteria intrinseca del midollo spinale
- Motoneuroni → attivazione diretta e selettiva di specifiche popolazioni di
In linea generale, la sostanza grigia midollare può essere suddivisa in: interneuroni.
- versante sensoriale
- Versante motorio
- Zona di integrazione Interneuroni spinali
Gli interneuroni spinali trasformano il segnale in arrivo in nuovi segnali, con modalità
Suddivisioni anatomiche diverse:
- processi di integrazione a livello della zona intermedia permettono la traduzione
In ciascuna metà del midollo si distinguono tre componenti anatomiche principali: in schemi motori di
- corno dorsale: punto di ingresso delle informazioni somatosensitive, che si - comandi motori discendenti relativamente semplificati
interrompono a livello del midollo. - informazioni afferenti provenienti da zone relativamente ristrette della
- Vi sono localizzati anche i neuroni che trasmettono ai centri superiori periferia corporea
attraverso le colonne dorsali o il sistema antero-laterale - Permesso dalla presenza di circuiti nervosi preposti a tale traduzione
- Zona intermedia: interfaccia tra il versante sensitivo e quello motorio → - Formati da neuroni che in base alle proprietà funzionali e alle connessioni
attraverso questa passa il flusso delle informazioni afferenti dirette verso l’uscita possono operare in varie modalità, la trasformazione dei segnali afferenti.
motoria. Sulla base delle connessioni tra i vari elementi nervosi, si possono identificare relazioni
- Contiene diversi tipi di cellule nervose, sia eccitatorie che inibitorie → di:
permettono i riflessi spinali - Divergenza
- interneuroni spinali, quando l’assone rimane all’interno della sostanza - Convergenza
grigia e si dirama nello stesso segmento spinale o in segmenti sotto/
soprastanti
- Neuroni propriospinali hanno un assone che entra nella sostanza bianca
→ può raggiungere livelli midollari più distanti
- Zona motoneuronale: versante motorio del midollo.

Vie discendenti
Tutte le varie componenti del midollo spinale sono sottoposte ad un controllo
gerarchico dei centri superiori, attraverso le vie discendenti:
- insieme eterogeneo di varie vie nervose, con diversa origine e funzione.
- I terminali delle vie discendenti, per esempio, possono contrarre sinapsi con
- Interneuroni delle corna dorsali → effetti presinaptici sulle terminazioni
afferenti → intervengono sull’ingresso sensitivo
- Attivazione di interneuroni eccitatori o inibitori → influenzano l’attività dei
circuiti neuronali della zona intermedia
- Sinapsi sull’uscita motoneuronale.
A seconda della zona di terminazione nel midollo, le vie discendenti hanno funzioni
molto differenti:
Figure 36-5 Inhibitory interneurons play special roles in coordination of reflex actions.

A. The Ia inhibitory interneuron allows higher centers to coordinate opposing muscles at a joint through a single command. This inhibitory interneuron
stretch reflex circuits. In addition, it receives inputs from corticospinal descending axons, so that a descending signal that activates one set of muscles
Enrico Colombo - www.bluejayway.it of the antagonists. Other descending pathways make excitatory and inhibitory connections to this interneuron. When the balance of input is shifted to
inhibitory interneuron, reciprocal inhibition will be decreased and co-contraction of opposing muscles will occur.

B. Renshaw cells produce recurrent inhibition of motor neurons. These spinal interneurons are excited by collaterals from motor neurons and then inhib
This negative feedback system regulates motor neuron excitability and stabilizes firing rates. Renshaw cells also send collaterals to synergist motor neu
Neurofisiologia 17

controllare le attività riflesse:


Divergenza
- eccitando o inibendo gli interneuroni spinali → potenziano o sopprimono
Per divergenza intende la distribuzione degli effetti sinaptici di un neurone a più specifiche risposte riflesse
neuroni bersaglio:
- Alcuni interneuroni controllano l funzionalità delle vie attraverso le quali i segnali
- permette di diffondere il segnale di pochi elementi nervosi a popolazioni più periferici giungono ai motoneuroni → i centri superiori selezionano in anticipo la
vaste di neuroni → amplificazione dell’informazione risposta più opportuna da fornire agli stimoli periferici
- L’amplificazione può interessare - permettono una reazione più rapida.
- Popolazioni dello sesso segmento spinale - Medesimo controllo può essere operato anche direttamente sulle
- Neuroni propriospinali → segmenti di altri segmenti, anche a distanza. terminazioni delle fibre afferenti → attraverso connessioni presinaptiche sulle
In processi di divergenza, è giocato un ruolo di primaria importanza dagli stesse terminazioni.
interneuroni inibitori:
- producono effetti postsinaptici di tipo inibitorio in risposta ad un segnale Circuiti riverberanti
eccitatorio Oltre che organizzare i flussi di informazione in modo spaziale, le reti interneuronali
- In tal modo determinano un’inversione del tipo di segnale influiscono anche sul decorso temporale:
- Una singola afferenza eccitatoria, in tal modo, può esercitare effetti di segno - i circuiti riverberanti sono circuiti chiusi di interneuroni che ri-eccitano sé
opposto stessi, direttamente o indirettamente → effetto di amplificazione temporale dello
- Eccitatorio diretto stimolo
- Inibitorio indiretto, attraverso gli interneuroni inibitori - Tali circuiti permettono di spiegare alcune risposte riflesse midollari (es riflessi
flessori) che persistono anche dopo la cessazione dello stimolo
Gli interneuroni inibitori della sostanza grigia midollare sono suddivisi in classi, a
seconda del tipo di afferenza che li raggiunge: Alcuni di tali circuiti, son fatti in modo da produrre, in risposta a segnali tonici
eccitatori, uscite ritmiche e alternate a carico di gruppi muscolari che abbiano azioni
- afferenze di tipo Ia → interneuroni inibitori Ia
opposte:
- Interposti lungo le afferenze fusali dirette ai motoneuroni → permettono alle
- circuiti detti generatori centrali di schemi motori
fibre di tipo Ia di esercitare
- Importanti per generare attività motorie ritmiche (es locomozione)
- effetti eccitatori sui motoneuroni di un determinato muscolo
- Effetti inibitori sui muscoli antagonisti
- Tali interneuroni sono bersagli anche di afferenze sovraspinali Motoneuroni spinali
Nel passaggio di un segnale attraverso una catena di interneuroni si può avere
amplificazione dello stimolo: Tutti i comandi motori, sia spinali che sovraspinali, convergono necessariamente sui
- può avvenire quando i neuroni rispondono con frequenze di scarica molto più motoneuroni:
alte della frequenza di scarica della fibra afferente. - sono la via finale comune delle attività integrative del SNC
Ciascun motoneurone innerva un certo numero di fibre muscolari di un determinato
Convergenza muscolo → forma una unità motoria:
Per convergenza si intende l’elaborazione dei segali provenienti da diversi neuroni da - i motoneuroni che costituiscono le varie unità motorie di un certo muscolo sono
parte di un singolo neurone: disposti in stretto rapporto di contiguità → pool motoneuronale
- tutti i motoneuroni e gli interneuroni ricevono afferenze convergenti → l’attività - Nel pool, sono frammisti motoneuroni α e motoneuroni γ
dipende dalla sommazione dei potenziali postsinaptici eccitatori e - Ciascun pool ah forma di una colonna longitudinale
inibitori provenienti da fonti diverse - Può estendersi per uno o più segmenti spinali
- I segnali che convergono su un singolo neurone possono afferire da - Le famiglie di motoneuroni di muscoli sinergici possono presentare un alto
- Periferia grado di sovrapposizione spaziale
- Centri sovraspinali Nella lamina IX esiste una chiara organizzazione topografica nella disposizione delle
- Altri interneuroni. famiglie di motoneuroni, che segue 2 gradienti spaziali:
La convergenza di segnali discendenti su interneuroni, che ricevono anche segnali da
recettori sensoriali → meccanismo con il quale i centri superiori possono

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 18

- gradiente prossimo-distale: gradiente medio-laterale


- Gradiente flessori-estensori: dorso-ventrale Riflessi spinali
La suddivisione di Kuypers inizialmente è in due gruppi:
Nel corso dell’esecuzione dei movimenti, il SNC utilizza le informazioni provenienti da
- gruppo mediale: formato da famiglie di motoneuroni situate nella parte mediale
molti recettori sensitivi → permettono di generare schemi di attività motoria corretti ed
delle corna ventrali. Di grandezza omogenea su tutto il midollo, provvede
adeguati:
all’innervazione dei muscoli assiali del collo e del tronco.
- informazioni propriocettive dei muscoli, cute e articolazioni → indispensabili alla
- Gruppo laterale: presente in corrispondenza delle parti cervicali e lombari del
regolazione dei movimenti
midollo.
- Se mancassero tali segnali afferenti → movimenti semplici sarebbero
- Lateralmente al gruppo mediale → pool che innervano i muscoli dei cingoli
imprecisi, mentre sarebbe impossibile compiere movimenti complessi.
scapolari e pelvici
I riflessi sono movimenti stereotipati evocati dall’attivazione dei recettori
- A livello dei rigonfiamenti cervicale7 e lombare8 , si aggiungono famiglie di
cutanei e muscolari
motoneuroni → innervazione dei muscoli più distali degli arti.
I riflessi hanno un importante ruolo funzionale nella caratterizzazione dell’attività
Di conseguenza, in sezione di midollo a livello di un rigonfiamento cervicale o lombare,
motoria:
in senso medio-laterale, nella lamina IX si trovano:
- si ritiene che i riflessi siano integrati da comandi motori generati dal SNC, al fine
- Motoneuroni dei muscoli assiali
di produrre movimenti che possano adattarsi a condizioni ambientali diverse.
- Motoneuroni dei muscoli dei cingoli
Gli stimoli sensitivi che evocano i riflessi spinali provengono dai recettori muscolari,
- Motoneuroni dei muscoli distali articolari e cutanei:
Nel gruppo più laterale delle famiglie di motoneuroni, esiste anche il gradiente - i circuiti che mediano le risposte motorie si trovano direttamente nel midollo
flessori-estensori: spinale → attivati indipendentemente dal fenomeno percettivo
- i motoneuroni destinati ai flessori sono localizzati in posizione più dorsale - Tuttavia, tali circuiti sono connessi con le strutture superiori → in condizioni
rispetto ai motoneuroni destinati a innervare i muscoli estensori. normali, possono essere modificati in base al compito che si sta eseguendo →
Anche l’organizzazione degli interneuroni, nella zona intermedia, segue il gradiente possono essere incorporati in movimenti coerenti.
prossimale-distale:
- mediali → proiettano ai pool più mediali sia omolaterali, che controlaterali
- Intermedi → motoneuroni dei cingoli Adattabilità dei riflessi
- Laterali → motoneuroni dei muscoli distali
I riflessi sono caratterizzati da grande adattabilità, che si può osservare, ad esempio
Anche i neuroni propriospinali seguono il gradiente medio-laterale: quando i muscoli del polso di un arto sono stirati mentre si sta inginocchiati o in
- medialmente → neuroni propriospinali lunghi: assoni che possono decorrere posizione eretta:
nei cordoni anteriori per tutta la lunghezza del midollo spinale - in tali condizioni si contraggono, oltre ai muscoli stirati, anche i muscoli degli altri
- Intermedia → connettono un numero minore di segmenti spinali arti → per evitare di perdere l’equilibrio
- Lateralmente → neuroni propriospinali brevi: proiezioni molto più circoscritte - La risposta riflessa degli estensori del gomito dell’arto controlaterale dipende
Questa distinzione dei neuroni propriospinali → significato funzionale: dal compito motorio che l’arto sta eseguendo
- i muscoli assiali, attivati generalmente in maniera globale, necessitano sistemi i - Se l’arto è utilizzato per stabilizzare il corpo, per esempio appoggiato ad un
interconnessione che possano coordinarli piano → con la perturbazione si ha la contrazione degli estensori → si
- Muscoli distali → sono attivati in modo più selettivo, non necessitano di oppone alla caduta in avanti del corpo
particolare controllo. - Se tiene un oggetto in equilibrio precario (es una tazza di tè) → con la
perturbazione si ha rilasciamento dell’estensore del gomito → impedisce il
movimento della tazza.
Un altro esempio di adattabilità dei riflessi è costituito dalla contrazione riflessa rei
muscoli flessori di indice e pollice, in risposta allo stiramento dei muscoli del pollice:

7 C5-T1
8 L4-S2

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


muscles in the limb. We know that this is a spinal reflex because it persists after complete transection of the spinal cord, a condition that isolates the spinal circuits from the brain. Flexion
withdrawal is a protective reflex in which a discrete stimulus causes muscles to contract in a coordinated fashion at multiple joints. Through divergent polysynaptic reflex pathways the
sensory signal both excites motor neurons that innervate flexor muscles of the stimulated limb and inhibits motor neurons that innervate extensor muscles of the limb (Figure 36-2A).

Excitation of one group of muscles and inhibition of their antagonists is what Sherrington first called reciprocal innervation. (Antagonist muscles are those that act in the opposite
Neurofisiologia
direction of a given muscle; for example, knee extensors are the antagonists of knee flexors.) Reciprocal innervation is a key principle of motor organization and is discussed later in this 19
chapter.

Along with flexion of the stimulated limb, the reflex can produce an opposite effect in the contralateral limb, that is, excitation of extensor motor neurons and inhibition of flexor motor
neurons. This crossed-extension reflex serves to enhance postural support during withdrawal of a foot from a painful stimulus. Contraction of the extensor muscles in the opposite leg
- se ci si oppone alla flessione del pollice mentre si sta cercando di toccare
counteracts the increased load caused by lifting the stimulated limb. Thus, flexion withdrawal is a complete, albeit simple, motor act
- Si appoggia il dito indice della mano su un elettrodo, che scarica associato ad
ritmicamente la punta del pollice con quella dell’indice → risposta riflessa sia un suono
While flexion reflexes are relatively stereotyped in form, both the spatial extent and the force of muscle contraction depend on stimulus intensity (Chapter 33). Touching a stove that is
dell’indice
only slightly che moderately
hot may produce del pollice fast withdrawal only at the wrist and elbow, while touching a stove that is very hot invariably leads to- aDopo
forceful alcune
contractionprove conleading
at all joints, stimoli accoppiati → il tono è sufficiente a evocare il
to a rapid withdrawal of the entire limb. The duration of the reflex usually increases with stimulus intensity, and the contractions produced in a flexion reflex always outlast the stimulus.
- Se il pollice da solo sta eseguendo movimenti ritmici → risposta riflessa solo a
Thus, reflexes are not simply repetitions of a stereotyped movement pattern; they are modulated by properties of the stimulus.
riflesso di retrazione
livello del flessore del pollice. - La maggior parte dei soggetti, ritrae il dito, contraendo i muscoli opposti, anche
se invece del palmo poggia il dorso dell’indice sull’elettrodo →
- il riflesso condizionato in risposta al tono costituisce una risposta
comportamentale appropriata allo stimolo
In relazione a questi esempi, si illustrano tre importanti principi

Le vie riflesse lungo le quali avviene la trasmissione dei segnali sono


selezionate in base al compito motorio che si sta eseguendo
Lo stato delle vie riflesse in rapporto al compio motorio è denominato
atteggiamento funzionale
Il meccanismo attraverso il quale si forma questo atteggiamento funzionale è
sconosciuto per la maggior parte dei movimenti.

I segnali sensitivi provenienti da un’area periferica circoscritta producono


risposte riflesse di numerosi muscoli, alcuni situati anche in sedi lontane
dall’area stimolata
Tali risposte di più muscoli sono coordinate in modo tale che venga raggiunto lo
scopo che il movimento si prefigge.

I centri sovraspinali svolgono un importante ruolo funzionale nella


modulazione e nell’adattamento dei riflessi spinali, fino a produrre movimenti
di segno opposto in caso di necessità

Innervazione reciproca
Riflessi di origine cutanea
Un riflesso spinale relativamente familiare è il riflesso flessorio di retrazione:
- rapida detrazione dell’arto (contrazione dei flessori dell’arto implicato) in risposta
ad uno stimolo dolorifico
- È un riflesso di natura protettiva → uno stimolo localizzato provoca la
contrazione coordinata di parecchi muscoli, che agiscono a livello di più
articolazioni
Figure 36-2 Spinal reflexes involve coordinated contractions of numerous muscles in the limbs. Attraverso vie riflesse divergenti polisinaptiche, i segnali dello stimolo si portano
Un terzo esempio è costituito dal riflesso flessorio condizionato di retrazione:
- Attivazione dei flessori
A. Flexion and crossed-extension reflexes are mediated via polysynaptic pathways in the spinal cord. An excitatory pathway activates motor neurons supplying ipsilateral flexor muscles,
which -withdraw
si associa
the limbad unnoxious
from tonostimuli.
acustico la risposta
At the same flessoria
time, motor di retrazione
neurons supplying daextensor
contralateral uno stimolo
muscles are excited to provide support during withdrawal of the limb.
- Inibizione degli estensori.
doloroso
Inhibitory interneurons ensure that the motor neurons supplying antagonist muscles are inactive during the reflex response. (Adapted from Schmidt 1983.)

Tale fenomeno di attivazione e inattivazione dei muscoli agonisti e antagonisti, viene


B.1. Stretch reflexes are mediated by monosynaptic pathways. Ia afferent fibers from muscle spindles make excitatory connections on two sets of motor neurons: alpha motor neurons
that innervate the same (homonymous) muscle from which they arise and motor neurons that innervate synergist muscles. They also act throughinnervazione
detto reciproca.
inhibitory interneurons to inhibit the
motor neurons that innervate antagonist muscles. When a muscle is stretched the Ia afferents increase their firing rate. This leads to contraction of the same muscle and its synergists
and relaxation of the antagonist. The reflex therefore tends to counteract the stretch, enhancing the spring-like properties of the muscles. 2. The reflex nature of contractions produced
by muscle stretch is revealed by the large contraction of an extensor muscle when it is stretched compared with the small force increase after cutting the sensory afferents in the dorsal
roots. (Adapted from Liddell and Sherrington 1924.)
Enrico Colombo - www.bluejayway.it

P.716
Neurofisiologia 20

Assieme alla flessione dell’arto implicato, lo stimolo può comportare effetti opposti a
livello dell’arto controlaterale: Tipo Recettori Calibro (µm) Guaina Sensibili a
- eccitazione dei motoneuroni dei muscoli estensori
II Terminazioni 6-12 Mieliniche Lunghezza del muscolo
- Inibizione dei muscoli flessori secondarie del fuso (modesta sensibilità alla
Tale fenomeno, è detto riflesso di estensione crociata, e aumenta il sostegno neuromuscolare velocità di allungamento)
posturale sull’unica gamba che resta a terra, per controbilanciare l’aumento del
carico. III Terminazioni 2-6 Mieliniche Dolore, stimoli chimici e termici
Si veda come il riflesso flessorio di retrazione è tuttavia un atto motorio completo. nervose libere (importanti per la risposta
fisiologica all’esercizio fisico)
Nonostante i riflessi flessori siano generalmente stereotipati nella forma, sia
l’ampiezza del movimento che la forza sviluppata dipendono dall’intensità dello
IV Terminazioni 0,5-2 Amieliniche Dolore, stimoli chimici e termici
stimolo. nervose libere
In generale, la durata del riflesso aumenta con l’aumentare dell’intensità dello stimolo
e la contrazione prodotta da un riflesso flessorio persiste anche quando è cessato lo L’organizzazione delle vie riflesse del midollo spinale è stata studiata principalmente attraverso la
stimolo. stimolazione elettrica delle fibre sensitive e la registrazione delle risposte evocate nelle diverse
classi di neuroni spinali:
I riflessi, non sono solo semplici ripetizioni di uno schema motorio stereotipato, ma - tale metodo presenta alcuni vantaggi
sono modulati dalle proprietà dello stimolo. - Possibile stabilire accuratamente il tempo di attivazione delle afferente periferiche,
graduando l’intensità degli stimoli elettrici
Riflesso da stiramento - Possibile analizzare le risposte centrali evocate dalle diverse classi di fibre sensitive
Il riflesso più importante, e senza dubbio il più studiato, è il riflesso da stiramento o - Possibile attivare in modo selettivo alcune classi di recettori
riflesso miotatico: L’intensità degli stimoli elettrici necessaria per attivare una fibra sensitiva viene espressa in
funzione dell’intensità necessaria per attivare le fibre afferenti di maggiore diametro:
- prevede la contrazione di un muscolo provocata dal suo allungamento
- le fibre di diametro maggiore hanno la soglia generalmente più bassa
- Sherrington dimostrò che il riflesso necessitava di segnali afferenti al midollo - Le fibre di gruppo I sono generalmente attivate con stimoli 1 o 2 volte più elevati dello
spinale e di segnali che dal midollo spinale ritornassero ai muscoli stimolo soglia per le fibre di maggior diametro
- Il recettore → fusi neuromuscolari → rileva variazioni di lunghezza - La maggior parte delle fibre di gruppo II necessita di stimoli 2-5 volte superiori allo stimolo
soglia,
- Fibre afferenti dai fusi neuromuscolari stabiliscono connessioni eccitatorie - Le fibre di gruppo III e IV necessitano di stimoli di 10-50 volte lo stimolo soglia.
dirette con i motoneuroni α
- Oltre alla contrazione del muscolo stirato, si ha anche l’inibizione dei muscoli
antagonisti (innervazione reciproca)
Attivazione selettiva delle fibre sensitive del muscolo
Le fibre sensitive sono classificate in base al diametro: Recettori muscolari
- fibre di maggior diametro conducono potenziali d’azione più rapidamente
- Ogni classe di recettori da origine a fibre con diametro che varia di poco → la classificazione
in base al diametro permette di distinguere il tipo di recettore sensitivo da cui pro vengono Fusi neuromuscolari
- In tabella sono elencate le principali fibre sensitive provenienti dal muscolo
I fusi neuromuscolari sono dei piccoli recettori sensitivi provvisti di capsula:
Tipo Recettori Calibro (µm) Guaina Sensibili a
- forma allungata
Ia Terminazioni 12-20 Mieliniche Lunghezza e velocità di
- Situati nelle parti carnose dei muscoli
primarie del fuso variazione della lunghezza del - Funzione principale: segnalare variazioni di lunghezza del muscolo in cui si
neuromuscolare muscolo trovano
- Le variazioni di lunghezza si accompagnano a modificazioni degli angoli
Ib Organi tendinei di 12-20 Mieliniche Tensione del muscolo delle articolazioni su cui agiscono → i fusi possono essere utilizzati dal SNC
Golgi
per rilevare le posizioni relative dei diversi segmenti corporei
I fusi neuromuscolari sono costituiti da tre componenti principali:

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 21

- fibre muscolari intrafusali: fibre muscolari specializzate, la cui regione Fusi neuromuscolari
centrale non è contrattile A. Le componenti principali del fuso neuromuscolare sono
le fibre muscolari intrafusali, le terminazioni libere delle
- Terminazioni di fibre sensitive mieliniche: fibre sensitive di grande diametro
fibre sensitive e le terminazioni degli assoni dei
(fibre Ia) che innervano la regione centrale delle fibre muscolari intrafusali motoneuroni. Le fibre intrafusali sono fibre muscolari
- Terminazioni motorie mieliniche: fibre di piccolo diametro, provenienti dai specializzate. L terminazioni libere delle fibre sensitive
motoneuroni γ, che innervano le regioni polari, contrattili, delle fibre intrafusali si avvolgono a spirale attorno alla regione centrale non
contrattile delle fibre intrafusali e vengono attivate dallo
Quando le fibre muscolari intrafusali vengono stirate9 vengono stirate anche le stiramento delle fibre intrafusali stesse. I motoneuroni γ
terminazioni sensitive → aumento dell’attività di scarica: innervano le regioni polari, contrattili, delle fibre
intrafusali, la cui contrazione stira la regione centrale da
- i fusi neuromuscolari sono in parallelo con le fibre muscolari extrafusali, che sono entrambe le estremità e modifica la sensibilità delle
la massa principale del muscolo terminazioni sensitive allo stiramento del muscolo.
- Quando viene aumentata la lunghezza del muscolo → aumentata anche la
lunghezza delle fibre intrafusali → aumenta l’attività delle terminazioni sensitive
del fuso neuromuscolare
- Quando il muscolo si accorcia → il fuso neuromuscolare è privo del carico →
diminuita attività delle terminazioni sensitive.
L’innervazione motoria delle fibre muscolari intrafusali, proviene dai motoneuroni γ:
- motoneuroni di piccolo diametro
- La contrazione delle fibre intrafusali → accorciamento delle regioni polari delle
fibre muscolari → stirano la regine centrale non contrattile → aumento della
frequenza di scarica delle terminazioni sensitive
- non contribuisce allo sviluppo della forza contrattile
- I motoneuroni γ contribuiscono al meccanismo di regolazione della sensibilità
dei fusi neuromuscolari.
Quando un muscolo viene stirato, nella sua variazione di lunghezza, si distinguono
due fasi: Figure 36-3
- dinamica: periodo durante il quale la lunghezza del muscolo si modifica Si distinguono due tipi di fibre muscolari intrafusali:
A. The main components of the muscle spindle are intrafusal muscle fibers, afferent sensory fiber endings, and efferent motor fiber endings. The intrafusal fibers are
- Stazionaria: periodo in cui la nuova lunghezza del muscolo è mantenuta - fibre a sacco di nuclei: presenti circa 2-3 per fuso, possono essere
muscle fibers; their central regions are not contractile. The sensory fiber endings spiral around the central regions of the intrafusal fibers and are responsive to stretc
fibers. ulteriormente
Gamma motor neuronsdistinteinnervate
in the contractile polar regions of the intrafusal fibers. Contraction of the intrafusal fibers pulls on the central regions from both
Le caratteristiche di ciascuna componente dei fusi neuromuscolari conferiscono alle
terminazioni nervose del fuso la proprietà di rilevare separatamente gli eventi che
changes the - Fibre dinamiche
sensitivity of the sensory fiber endings to stretch. (Adapted from Hulliger 1984.)

caratterizzano le due fasi. - Fibre


B. The muscle statiche
spindle contains three types of intrafusal fibers: dynamic nuclear bag, static nuclear bag, and nuclear chain fibers. A single Ia sensory fiber innervates
of fibers, forming
- Fibre a primary
a catena disensory
nuclei:ending.
circaA5group II sensory
per fuso fiber innervates nuclear chain fibers and static bag fibers, forming a secondary sensory ending. Two t
neuromuscolare.
neurons innervate different intrafusal fibers. Dynamic gamma motor neurons innervate only dynamic bag fibers; static gamma motor neurons innervate various comb
Le terminazioni
chain and static bag sensitive sono anch’esse
fibers. (Adapted di 2 tipi:
from Boyd 1980.)
- Una sola terminazione primaria:
C. Selective stimulation of the two types of gamma motor neurons has different effects on the firing of the primary sensory endings in the spindle (the Ia fibers). Wit
stimulation - Si
theavvolge a spirale
Ia fiber shows attorno
a small dynamicalla regione
response centrale
to muscle stretch and a modest increase in steady-state firing. When a static gamma motor neuron is stimul
state response of the
- Fibra Ia fiber
di tipo Ia increases but there is a decrease in the dynamic response. When a dynamic gamma motor neuron is stimulated the dynamic response o
markedly enhanced but the steady-state response gradually returns to its original level. (Adapted from Brown and Matthews 1966.)
- Numero variabile, fino a 8, di terminazioni secondarie.
- Fibre di gruppo II
- Terminano nelle parti adiacenti della regione centrale delle fibre statiche a
sacco di nuclei e a catena di nuclei.
Anche i motoneuroni
Box 36-2 Selective γ possono essere suddivisi
Activation of Sensoryin 2 gruppi:
Fibers from Muscle
Sensory fibers are classified according to their diameter. Axons with larger diameters conduct action potentials more rapidly. Because each class of receptors gives ris
fibers with diameters within a restricted range, this method of classification distinguishes to some extent the fibers that arise from the different groups of sensory rece
9 ovvero quando al fuso viene applicato un carico o sottoposto ad una forza main groups of sensory fibers from muscle are listed in Table 36-1 (see Chapter 24 for the classification of sensory fibers from skin and joints).

The organization of reflex pathways in the spinal cord has been established primarily by electrically stimulating the sensory fibers and recording evoked responses in d
of neurons in the spinal cord. This method of activation has three advantages over natural stimulation. The timing of afferent input can be precisely established, the c
Enrico Colombo - www.bluejayway.it responses evoked by different classes of sensory fibers can be assessed by grading the strength of the electrical stimulus, and certain classes of receptors can be acti
isolation (impossible in natural conditions).
The strength of electrical stimuli required to activate a sensory fiber is measured relative to the strength required to activate the largest afferent fibers since the large
the lowest threshold for electrical activation. Thus group I fibers are usually activated over the range of one to two times the threshold of the largest afferents (with Ia
Neurofisiologia 22

- Statici → innervano le fibre a sacco di nuclei statiche e le fibre a catena di


nuclei
- Dinamici → innervano le fibre a sacco di nuclei dinamiche
Tale duplicità dell’organizzazione strutturale dei fusi neuromuscolari rispecchia la
duplicità delle loro funzioni:
- scarica statica o tonica delle terminazioni sensitive primarie e secondarie
→ informazioni sulla lunghezza del muscolo in condizioni stazionarie
- Terminazioni primarie → altamente sensibili alla velocità di stiramento →
informazioni sulla velocità del movimento. Fusi neuromuscolari
- Particolarmente sensibili alle piccole variazioni di lunghezza → forniscono Il fuso neuromuscolare contiene tre tipi
rapidamente informazioni circa variazioni inattese di lunghezza del muscolo di fibre intrafusali: fibre a sacco di
nuclei dinamiche, fibre a sacco di
- Permettono rapide risposte correttive. nuclei statiche, fibre a catena di nuclei.
Aumento di attività dei motoneuroni γ dinamici → aumento della sensibilità delle Ogni fibra afferente Ia innerva tutte e
tre i tipi di fibre intrafusali, costituendo
terminazioni primarie una terminazione primaria. Le fibre
Aumento di attività dei motoneuroni γ statici → aumento della sensibilità sia delle afferenti II innervano le fibre a catena di
terminazioni primarie che di quelle secondarie: nuclei e quelle a sacco di nuclei
statiche, costituendo le terminazioni
- può anche impedire che le terminazioni cessino di scaricare quando il muscolo secondarie. Due tipi di motoneuroni
non viene più stirato. innervano diversi tipi di fibre intrafusali:
i motoneuroni γ dinamici innervano
In definitiva, il SNC provvede a regolare in modo indipendente la sensibilità solo le fibre a sacco di nuclei
statica o dinamica delle fibre sensitive che innervano il fuso neuromuscolare. dinamiche, mentre i motoneuroni γ
statici innervano le fibre a catena di
nuclei e quelle a sacco di nuclei
statiche.

Figure 36-3

A. The main components of the muscle spindle are intrafusal muscle fibers, afferent sensory fiber endings, and efferent motor fiber endings. The intraf
muscle fibers; their central regions are not contractile. The sensory fiber endings spiral around the central regions of the intrafusal fibers and are respo
fibers. Gamma motor neurons innervate the contractile polar regions of the intrafusal fibers. Contraction of the intrafusal fibers pulls on the central reg
changes the sensitivity of the sensory fiber endings to stretch. (Adapted from Hulliger 1984.)

B. The muscle spindle contains three types of intrafusal fibers: dynamic nuclear bag, static nuclear bag, and nuclear chain fibers. A single Ia sensory f
of fibers, forming a primary sensory ending. A group II sensory fiber innervates nuclear chain fibers and static bag fibers, forming a secondary sensory
neurons innervate different intrafusal fibers. Dynamic gamma motor neurons innervate only dynamic bag fibers; static gamma motor neurons innervat
chain and static bag fibers. (Adapted from Boyd 1980.)

C. Selective stimulation of the two types of gamma motor neurons has different effects on the firing of the primary sensory endings in the spindle (the
stimulation the Ia fiber shows a small dynamic response to muscle stretch and a modest increase in steady-state firing. When a static gamma motor n
state response of the Ia fiber increases but there is a decrease in the dynamic response. When a dynamic gamma motor neuron is stimulated the dyna
markedly enhanced but the steady-state response gradually returns to its original level. (Adapted from Brown and Matthews 1966.)

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Box 36-2 Selective Activation of Sensory Fibers from Muscle
Sensory fibers are classified according to their diameter. Axons with larger diameters conduct action potentials more rapidly. Because each class of rec
Neurofisiologia 23

Informazioni
motoneuroni γ Fibre a sacco di fibre sensitive
sulla velocità del
dinamici nuclei dinamiche tipo Ia
movimento

motoneuroni γ Fibre a sacco di fibre sensitive Informazioni


statici nuclei statiche tipo Ia e tipo II sulla lunghezza
del muscolo e
motoneuroni γ Fibre a catena di fibre sensitive sulla velocità del
statici nuclei tipo Ia e tipo II movimento

Figure 36-10 Activity in the fusiform system (dynamic and static gamma motor neurons) is set at different levels for different types of behavior. During activities in
which muscle length changes slowly and predictably only static gamma motor neurons are active. Dynamic gamma motor neurons are activated during behaviors in which muscle length
may change rapidly and unpredictably. (Adapted from Prochazka et al. 1988.)

Proprioceptive signals can also contribute to the generation of motor activity during ongoing movements. This has been demonstrated in recent studies on individuals with sensory
neuropathy of the arms. These patients have abnormal reaching movements and have difficulty in accurately positioning the limb (see Chapter 33) because the lack of proprioception
results in a failure to compensate for the complex inertial properties of the human arm.

The primary function of proprioceptive reflexes in regulating voluntary movements is to adjust the motor output according to the biomechanical state of the body and limbs. This ensures
a coordinated pattern of motor activity during an evolving movement, and it provides a mechanism for compensating for the intrinsic variability of motor output.

Reflexes Involving Limb Muscles Are Mediated Through Spinal and Supraspinal Pathways
Reflexes involving the limbs are mediated by multiple pathways acting in parallel via spinal and supraspinal pathways (Figure 36-11A). Consider the response evoked by a sudden stretch
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
of a flexor muscle of the thumb. This response has two discrete components. The first, the M1 response, is generated via the monosynaptic connection of muscle spindle afferents to the
spinal motor neurons. The second response, the M2 response, is also a reflex response since its latency is shorter than the voluntary reaction time.
Neurofisiologia 24

L’organo tendineo di Golgi, è sensibile alla tensione del muscolo:


- uno stimolo efficace per l’attivazione dell’organo tendineo è la contrazione delle
fibre muscolari connesse con il fascio di fibre collagene che contiene il recettore
→ facilmente attivato durante i movimenti
Fusi neuromuscolari
- Il livello medio di attività di un gruppo di organi tendinei di Golgi di un muscolo è
La stimolazione selettiva dei due tipi di
motoneuroni γ ha effetti diversi direttamente correlato alla forza complessiva sviluppata dal muscolo nel corso
sull’attività delle terminazioni sensitive della contrazione
primarie del fuso neuromuscolare (fibre - Tale stretta correlazione tra forza e frequenza di scarica permette
Ia)
- motoneuroni γ non sono l’asserzione che l’organo tendineo di Golgi codifica in maniera
stimolati → stirando il muscolo continuativa la forza del muscolo, in caso della sua contrazione.
la fibra Ia ha una debole risposta
di scarica durante la fase
dinamica e un aumento modesto
della scarica durante la fase
statica.
- stimolato un motoneurone γ
statico → aumento della risposta
della fibra durante la fase
stazionaria, mentre la risposta
durante la fase dinamica è
globalmente diminuita
- stimolato un motoneurone γ
dinamico → aumento della
risposta della fibra durante la
fase dinamica, ma ridotta
durante la fase stazionaria.

Organi tendinei di Golgi


cle spindle are intrafusal muscle fibers, afferent sensory fiber endings, and efferent motor fiber endings. The intrafusal fibers are specialized
re not contractile. The sensory fiber endings spiral around the central regions of the intrafusal fibers and are responsive to stretch of these
vate the contractile polar regions of the intrafusal fibers. Contraction of the intrafusal fibers pulls on the central regions from both ends and Figure 36-6A When the Golgi tendon organ is stretched (usually because of contraction of the muscle), the afferent axon is
L’organo tendineo di Golgi è recettore sensitivo in corrispondenza della giunzione rate of firing increases. (Adapted from Schmidt 1983; inset adapted from Swett and Schoultz 1975.)
y fiber endings to stretch. (Adapted from Hulliger 1984.)
delle fibre muscolari con il tendine:
- èand
types of intrafusal fibers: dynamic nuclear bag, static nuclear bag, dunque
nucleardisposto in serie
chain fibers. con
A single le fibre fiber
Ia sensory muscolari scheletriche
innervates all three types
ending. A group II sensory fiber innervates nuclear chain fibers and static bag fibers, forming a secondary sensory ending. Two types of motor
- Formazione sottile, lunga circa 1 mm e larga circa
l fibers. Dynamic gamma motor neurons innervate only dynamic bag fibers; static gamma motor neurons innervate various combinations of
0,1 mm Riflesso miotatico
from Boyd 1980.) - Provvista di capsula
- Innervato da una sola fibra di tipo Ib
ypes of gamma motor neurons has different effects on the firing of the primary sensory endings in the spindle (the Ia fibers). Without gamma
Il circuito neuronale responsabile del riflesso da stiramento (o riflesso miotatico) è
- Attraversa
l dynamic response to muscle stretch and a modest increase in steady-state la capsula
firing. When a static gamma motor neuron is stimulated the steady- stato scoperto misurando la latenza della risposta evocata, stimolando le radici dorsali
es but there is a decrease in the dynamic response. When a dynamic gamma motor neuron is stimulated the dynamic response of the Ia fiber is e misurando sulle radici ventrali:
- Perde il rivestimento mielinico
tate response gradually returns to its original level. (Adapted from Brown and Matthews 1966.) - attivazione selettiva di fibre afferenti di diametro Ia → latenza inferiore a 1 ms
- Emette numerosi rami che si intrecciano con i fascetti di collagene
- Il ritardo di trasmissione dei segnali a livello di una sinapsi è 0,5-0,9 ms
- Quando l’organo tendineo è sottoposto a tensione → fibre collagene stirate →
compressione delle terminazioni nervose sulle ramificazioni → eccitate → - Di conseguenza si deduce che le fibre Ia stabiliscono connessioni dirette
aumentata scarica con i motoneuroni α → il riflesso è generato da una via monosinaptica.

tivation of Sensory Fibers from Muscle


g to their diameter. Axons with larger diameters conduct action potentials more rapidly. Because each class of receptors gives rise to afferent
ed range, this method of classification distinguishes to someEnrico
extentColombo
the fibers-that
www.bluejayway.it
arise from the different groups of sensory receptors. The
muscle are listed in Table 36-1 (see Chapter 24 for the classification of sensory fibers from skin and joints).

n the spinal cord has been established primarily by electrically stimulating the sensory fibers and recording evoked responses in different classes
Neurofisiologia 25

Le fibre Ia eccitano: - Esempio, i flessori e gli estensori del gomito si contraggono all’unisono appena
- motoneuroni che innervano il muscolo da dove proviene l’afferenza → prima di afferrare una palla.
connessioni omonime. Gli interneuroni Ia ricevono segnali sia inibitori che eccitatori da tutte le principali vie
- Muscoli che hanno azioni meccaniche simili (agonisti) → connessioni eteronime. discendenti:
- Interneuroni inibitori Ia → contraggono sinapsi con i motoneuroni dei muscoli - i centri sovraspinali modificano il rapporto tra segnali eccitatori e inibitori → in
antagonisti. questo modo possono
- Secondo il principio di innervazione reciproca: quando un muscolo viene - Ridurre l’inibizione reciproca
stirato, l’antagonista si rilascia. - Determinare una co-contrazione, controllando il grado di rigidezza
dell’articolazione

Risposta fasica e risposta tonica Cellule di Renshaw


L’attività dei motoneuroni spinali è controllata anche da un’altra importane classe di
Nel riflesso miotatico sono facilmente individuabili due componenti: interneuroni inibitori, le cellule di Renshaw:
- risposta fasica: rapido incremento di tensione muscolare, quando il muscolo - eccitate da collaterali degli assoni di motoneuroni
viene stirato
- Stabiliscono connessioni sinaptiche inibitorie con
- Scatenata solo dalle fibre Ia
- diverse popolazioni di motoneuroni
- Risposta tonica: differenza di tensione del muscolo rispetto a prima della
- Interneuroni inibitori Ia
stimolazione, dopo la stabilizzazione della risposta fasica.
Le connessioni inibitorie con i motoneuroni → sistema a feedback negativo che può
- Se l’eccitabilità motoneuronale è sufficiente, la risposta tonica può persistere
stabilizzare la frequenza di scarica dei motoneuroni stessi.
per tutta la durata dello stiramento.
Le connessioni inibitorie con gli interneuroni inibitori Ia → regolano il grado di inibizione
- Scatenata da fibre Ia e II, reciproca dei motoneuroni dei muscoli antagonisti.
Il riflesso da scarico, per le fasi finali, è composto dalla seguente sequenza di Le cellule di Renshaw ricevono numerose connessioni dalle vie discendenti:
eventi:
- distribuiscono le azioni inibitorie a gruppi di motoneuroni e interneuroni inibitori a
- riduzione del carico → diminuzione dello stiramento (accorciamento dei muscoli
seconda del compito che devono compiere
tonicamente contratti) → riduzione della scarica dei recettori da stiramento →
- Probabilmente contribuiscono a regolare la modalità della trasmissione dei
riduzione dell’azione facilitante sui motoneuroni
segnali → selezionano diverse vie che comprendono interneuroni inibitori Ia in
funzione dei movimenti.
Interneuroni inibitori Interneuroni inibitori Ib
L’innervazione reciproca è utile sia nei riflessi che nei movimenti volontari: Sugli interneuroni del midollo spinale, converge un’alta quantità di informazioni da
- il rilasciamento del muscolo antagonista nel corso dell’esecuzione dei movimenti fonti diverse.
ne aumenta la velocità e l’efficienza Gli interneuroni inibitori Ib sono un gruppo di interneuroni che ricevono segnali
Gli interneuroni inibitori Ia che sono implicati nel riflesso miotatico sono utilizzati eccitatori convergenti:
anche per coordinare le contrazioni muscolari durante l’esecuzione dei movimenti - le principali afferenze vi giungono dagli organi tendinei di Golgi.
volontari: La stimolazione delle fibre afferenti dagli organi del Golgi → inibizione (disinaptica o
- ricevono collaterali degli assoni discendenti dei neuroni della corteccia motrice trisinaptica) dei motoneuroni del muscolo omonimo (inibizione autogena).
che innervano direttamente i motoneuroni spinali L’azione mediata dalle fibre Ib è complessa, poichè gli interneuroni che la
- Semplifica il controllo dei movimenti volontari mediano ricevono anche afferenze da
- In tal modo i centri superiori non devono mandare comandi distinti ai - fibre Ia dei fusi neuromuscolari
muscoli che esercitano azioni opposte. - Fibre afferenti a bassa soglia dei recettori cutanei
L’innervazione reciproca, non è l’unica modalità di coordinazione conosciuta → co- - Afferenze dalle vie discendenti (sia eccitatorie che inibitorie)
contrazione di agonisti e antagonisti: Le fibre Ib stabiliscono connessioni diffuse con motoneuroni che innervano muscoli a
- provoca un aumento di rigidezza dell’articolazione → stabilizza l’articolazione livello di articolazioni diverse.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


becomes filled in because contraction of the intrafusal fibers keeps the central region of the spindle loaded, or under tension (Figure 36-9). Thus, an essential role of intrafusal fiber
innervation by gamma motor neurons is to prevent the spindle sensory fiber from falling silent when the muscle shortens as a result of active contraction, therefore enabling it to signal
length changes over the full range of muscle lengths.

Neurofisiologia
This mechanism maintains the spindle firing rate within an optimal range for signaling length changes, whatever the actual length of the muscle. In many voluntary movements alpha 26
motor neurons are normally activated more or less in parallel with gamma motor neurons, a pattern referred to as alpha-gamma coactivation. This results in an automatic maintenance of
sensitivity
Pare dunque che le fibre Ib provenienti dagli organi tendinei di Golgi facciano parte di In base a esperimenti sul gatto, si scoprì che ogni fibra stabilisce connessioni
In addition to the axons of the gamma motor neurons, collaterals from alpha motor neurons also innervate the intrafusal fibers. These are referred to as skeletofusimotor, or beta,
una rete riflessa spinale che regola i movimenti di tutto l’arto. eccitatorie con tutti i motoneuroni del muscolo omonimo:
efferents. A significant, though still unquantified, amount of skeletofusimotor innervation has been found in spindles in both cats and humans. These efferents provide the equivalent of
Inizialmente, agli organi tendinei di Golgi era attribuita una funzione protettiva, per
alpha-gamma coactivation; when skeletofusimotor neurons are activated, unloading of the spindle by contraction - in talofmodo, le fibre
extrafusal Iaisprovocano
fibers un’intensa
at least partially eccitazione
compensated due todel muscolo
autogena
by loading
evitare lesioni
intrafusal muscolari da tensione eccessiva:
contraction. da cui origine → amplificazione
- oggi si sa che tali recettori rivelano anche modeste variazioni della tensione del - I muscoli sinergici (eteronime) ricevono fibre per il 40-60% dei motoneuroni →
Nevertheless, the existence of a skeletofusimotor system, with its forced linkage of extrafusal and intrafusal contraction, serves to highlight the importance of the independent fusimotor
systemmuscolo
made up → forniscono
of the al SNC
gamma motor informazioni
neurons. anche
Apparently, sullo stato
mammals havedievolved
contrazione.
a mechanism that allows non efficaci come
for uncoupling quelleofdel
the control muscolo
muscle omonimo
spindles from the control of their parent
- L convergenza
muscles. di uncoupling
In principle, this afferenze dagli
wouldorgani tendinei,
allow greater da recettori
flexibility cutaneithe
in controlling e articolari
spindle output for Questo, permette
different types di trarre
of motor la conclusione che i meccanismi del riflesso da
tasks.
su interneuroni che inibiscono i motoneuroni → permette al SNC di operare un stiramento forniscono il substrato del principale meccanismo mediante il
This conclusion is supported by recordings in primary spindle afferents during a variety of natural movements in cats. The amount and type of activity in gamma motor neurons (static or
controllo della tensione durante particolari attività motorie. quale le contrazioni di muscoli possono essere combinate insieme per le
dynamic) are preset at a fairly steady level but vary according to the specific task or context. In general, both static and dynamic gamma motor neurons are set at higher levels as the
- Esempio quando si afferra un oggetto delicato. azioni motorie, sia volontarie che involontarie.
speed and difficulty of the movement increase. Unpredictable conditions, as when a cat is picked up or handled, lead to marked increases in dynamic gamma activity reflected in
- L’azione
increased spindledei segnali provenienti
responsiveness da questi
when muscles recettori →
are stretched. eccita
When gli interneuroni
an animal is performing a difficult task, such as walking across a narrow beam, high levels of both static and
inibitori
dynamic gamma Ibactivation are present
quando l’arto entra (Figure l’oggetto → ridotto il livello di
36-10).
in contatto con
contrazione del muscolo → presa idonea e delicata. Modulazione del SNC
Intensità e segno della trasmissione sinaptica a livello di vie riflesse spinali possono
essere modificati nel corso dell’esecuzione di atti comportamentali:
- nel corso del cammino, le fibre Ib producono
- Eccitazione diretta dei motoneuroni dei muscoli estensori
- Inibito il neurone disinaptico inibitorio Ib
- Quando non si ha attività motoria, le fibre afferenti Ib provenienti dai muscoli
estensori → inibizione dei muscoli estensori
Tale fenomeno è stato denominato inversione del riflesso mediato dallo stato
funzionale.
Un’altro esempio è dato dalla diminuzione dell’intensità della risposta del riflesso da
stiramento dei muscoli estensori, osservabile in un uomo, quando da freno, in
posizione eretta, passa al cammino e poi alla corsa.
In questi due esempi, segnali discendenti modificano le proprietà di
ritrasmissione delle vie riflesse spinali.

Meccanismi di modulazione tonica e dinamica


L’intensità di un riflesso può variare anche quando lo stimolo sensitivo resta costante.
La variabilità dell’intensità di risposta dipende dalla flessibilità della trasmissione
sinaptica delle vie riflesse.
Nel midollo spinale vi sono 3 sedi a livello delle quali può essere modulata l’intensità di
un riflesso spinale:
- motoneuroni α
- Interneuroni di tutti i circuiti riflessi
Connessioni divergenti - Terminazioni presinaptiche delle fibre afferenti.
Il livello di attività di fondo (tono), quindi il livello di intensità dei riflessi, di queste tre
In tutte le vie riflesse del midollo spinale, i neuroni afferenti stabiliscono connessioni
sedi può essere modificato da afferenze da:
divergenti con molti neuroni:
- neuroni dei centri superiori del SNC
- attraverso ramificazioni della branca centrale del loro assone
- Stimolazione di un piccolo numero di fibre afferenti sensitive → contrazione di un - Neuroni di altre regioni del midollo spinale.
gran numero di muscoli → risposta motoria coordinata

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 27

Aumento di eccitamento tonico dei motoneuroni α → modificazione del potenziale di Efferenze scheletro-fusimotorie (β)
membrana di queste cellule, verso la loro soglia → più facilmente attivabili da un
segnale riflesso di modesta intensità. Le fibre muscolari intrafusali possono essere innervate anche da collaterali di
motoneuroni α, dette efferenze scheletro-fusimotorie (β):
L’intensità dei riflessi può essere modulata anche in modo dinamico a seconda
del compito motorio e dello stato comportamentale in corso: - sono equivalenti alla coattivazione α-γ
- i meccanismi paiono simili a quelli della modulazione tonica - Quando i neuroni scheletro-fusimotori vengono attivati → compensazione della
variazione della diminuzione dello stiramento delle fibre intrafusali, quando il
- Però particolarmente importante è l’inibizione presinaptica delle fibre afferenti
muscolo si contrae11
primarie (Ia)
I mammiferi, tuttavia, hanno sviluppato il meccanismo dei motoneuroni γ
- Locomozione → Il livello di inibizione presinaptica è modificato in modo
probabilmente perché permette di disaccoppiare il controllo dei fusi
ritmico
neuromuscolari dal controllo dei muscoli in cui si trovano i fusi:
- Tale azione, probabilmente, modula l’intensità dei riflessi durante il cammino.
- meccanismo di disaccoppiamento → maggiore flessibilità nel controllo
dell’attività fusale, durante diversi compiti motori
Motoneuroni γ
I riflessi iniziati a seguito della stimolazione dei fusi neuromuscolari possono essere
Disaccoppiamento dei motoneuroni
modulati anche modificando il livello di attività dei motoneuroni γ:
- contrazione muscolare intensa → fuso neuromuscolare si de-tende → non è più In base al tipo di compito che il Gatto compie, in un esperimento, si può osservare
in grado di segnalare ulteriori variazioni di lunghezza del muscolo che i motoneuroni γ (statici e dinamici) sono attivati in misura maggiore con
l’aumentare di velocità e difficoltà del movimento:
- Il motoneurone γ mantiene in tensione il fuso neuromuscolare durante la
contrazione attiva del muscolo - situazioni impreviste → aumento dell’attività γ dinamica → ↑ della risposta del
fuso quando i muscoli vengono stirati
- Lo mette in condizione di rispondere a lunghezze muscolari differenti
- Locomozione semplice → aumento attività γ statica
In altre parole:
- Compiti complessi → aumento di attività γ sia statica che dinamica.
- stimolazione motoneurone α senza motoneurone γ → contrazione del muscolo
→ perdita di tensione del fuso → mancanza di stimolazione sensitiva Il SNC, modulando il rapporto tra motoneuroni γ statici e dinamici, regola in maniera
accurata la sensibilità dei fusi neuromuscolari:
- Stimolazione motoneurone α e motoneurone γ → contrazione delle fibre
intrafusali → mantenuta in tensione la regione centrale del fuso - attraverso il sistema fusimotorio
Di conseguenza, un ruolo essenziale dell’innervazione delle fibre intrafusali da parte - Permette di fornire le informazioni necessarie per la corretta esecuzione di
dei motoneuroni γ è quello di impedire che le fibre sensitive del fuso specifici atti motori.
neuromuscolare cessino di scaricare quando le fibre extrafusali si accorciano
a seguito di una contrazione attiva10 :
- le fibre Ia possono continuare a segnalare variazioni di lunghezza de muscolo in
Riflessi propriocettivi: regolazione dei
tutta la gamma delle lunghezze che esso può raggiungere. movimenti volontari e automatici
- Viene mantenuta la frequenza di scarica del fuso neuromuscolare entro un
ambito ottimale di scarica → può continuare a segnalare le variazioni di Tutti i movimenti provocano l’attivazione di recettori:
lunghezza del muscolo - muscolari
Nell’esecuzione di molti movimenti, vengono di norma attivati in parallelo sia - Articolari
motoneuroni α che motoneuroni γ → coattivazione α-γ: - Cutanei
- viene automaticamente mantenuta la sensibilità del fuso. Tali segnali sensitivi generati dai movimenti del corpo sono detti segnali
propriocettivi:
- esempio è il riflesso di Hering-Breuer: stimolati recettori da stiramento del
polmone durante l’inspirazione → passaggio all’espirazione.

10 contrazione operata dunque da un motoneurone α


11 NB: il muscolo e le fibre intrafusali si contraggono dietro il medesimo stimolo, proveniente dallo stesso motoneurone α

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 28

- Nel cammino di molti animali, si verifica una situazione simile, per cui verso il I riflessi da stiramento rinforzano i comandi motori
termine della fase di appoggio → stimolo propriocettivo → inizio fase di
oscillazione. centrali
I segnali propriocettivi possono contribuire anche alla genesi di attività motorie nel I riflessi propriocettivi → modulano l’uscita motoria durante l’esecuzione dei
corso di movimenti già avviati. movimenti, perché:
La funzione primaria dei riflessi propriocettivi nella regolazione dei movimenti volontari - generano singole risposte riflesse
è aggiustare l’uscita motoria in relazione alle condizioni biomeccaniche del - Operano in circuiti chiusi.
corpo e degli arti:
- Esempio: stiramento di un muscolo → aumento della frequenza di scarica
- permette di generare un’attività motoria coordinata nel corso dell’esecuzione dei dai fusi → contrazione ed accorciamento del muscolo
movimenti
- Tuttavia, la contrazione, con relativo accorciamento porta a → riduzione
- Permette di compensare la variabilità intrinseca dell’uscita motoria. della frequenza di scarica dei fusi → riduzione della contrazione del muscolo
→ allungamento.
Riflessi degli arti: vie spinali e sovraspinali Il circuito del riflesso miotatico è continuamente attivo → tende a mantenere la
I riflessi in cui sono coinvolti gli arti, sono mediati da vie diverse che agiscono in lunghezza del muscolo vicino a ad un valore desiderato (set point):
parallelo attraverso circuiti spinali e sovraspinali:
- è dunque un circuito a feedback → il segnale di uscita ritorna al muscolo
- improvviso stiramento del pollice → risposta stesso, diventando nuovamente segnale in ingresso
- M1: prodotta attraverso le connessioni monosinaptiche che le fibre afferenti - È un feedback negativo, poichè tende a controbilanciare o ridurre le deviazioni
del fuso stabiliscono con i motoneuroni spinali dal valore di riferimento.
- M2: risposta riflessa, osservata praticamente in tutti i muscoli. Garnit, ipotizzò correttamente che nei movimenti volontari, il valore di riferimento (set
- Nei muscoli distali, le risposte M2 sono evocate attraverso vie che point) fosse stabilito da segnali discendenti, che agiscono sia sui motoneuroni α
passano per la corteccia motoria. che sui γ:
Le risposte riflesse mediate dalla corteccia motrice e da altre formazioni sovraspinali, - la frequenza di scarica dei motoneuroni α → ad un livello tale da produrre
sono dette riflessi a circuito lungo: l’accorciamento desiderato
- la via transcorticale dei riflessi a circuito lungo è di primaria importanza nella - Frequenza di scarica dei motoneuroni γ → ad un livello in grado di provocare un
regolazione delle contrazioni dei muscoli distali accorciamento equivalente a quello delle fibre extrafusali
- Le vie rilesse subcorticali sono responsabili in larga misura della regolazione In tal modo, si possono avere due situazioni:
afferente dei muscoli prossimali. - accorciamento del muscolo è inferiore a quello richiesto dal compito motorio (es.
Carico superiore a quello previsto) → il fuso si stira → ↑ freq. scariche afferenti
Controllo prevalente
→ maggiore contrazione
Muscoli distali Via riflessa transcorticale - Accorciamento del muscolo maggiore di quanto richiesto → fuso si allenta → ↓
freq. scariche afferenti → si allenta il muscolo.
Muscoli prossimali Via riflessa subcorticale Una funzione di tale circuito monosinaptico potrebbe dunque essere di
compensazione per le alterazioni inattese dei carichi muscolari:
Tale organizzazione è in rapporto con le esigenze funzionali a cui devono fare fronte i - è dimostrato che nell’uomo i motoneuroni α e γ vengono co-attivati per
movimenti con gli arti: l’esecuzione dei movimenti volontari
- compiti in cui sono coinvolti i muscoli distali richiedono generalmente
- I motoneuroni γ sono attivati in modo sincrono con i motoneuroni α
un’accurata regolazione dei comandi volontari
Si è osservato che quando si cerca di compiere movimenti lenti a velocità costante, la
- La ritrasmissione di segnali afferenti alla corteccia motoria implicata nel controllo
traiettoria presenta piccole deviazioni di velocità rispetto a quella prescelta:
dei movimenti volontari → permette che i comandi motori possano essere
- dovuto a seconda che il muscolo aumenti o diminuisca la propria velocità di
rapidamente adattati alle esigenze dei compiti motori, man mano che vengano
accorciamento.
eseguiti.
- Funzioni motorie più automatiche (es mantenimento dell’equilibro e esecuzione - La frequenza di scarica delle fibre sensitive presenta variazioni che hanno
andamento speculare a quelle delle irregolarità della traiettoria.
di movimenti ampi del corpo) → sufficienti le vie spinali e sovraspinali.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 29

- Velocità del movimento di flessione aumenta → ↓ freq. Scarica perché il locomozione:


fuso subisce minore tensione del previsto - pressione sulla pianta del piede → effetto facilitatorio sul tono estensorio di tutto
- Velocità del movimento di flessione diminuisce → ↑ freq. Scarica delle fibre l’arto.
Ia, poichè il muscolo si accorcia più lentamente rispetto al fuso, il quale è Un’altro effetto dei meccanocettori di una determinata regione → contrazione dei
soggetto a maggiore tensione. muscoli localizzati sotto la superficie cutanea stimolata (segno locale):
- Tali informazioni sono utilizzate dal sistema nervoso per compensare le - stimolo applicato alla cute dell’addome in direzione latero-mediale →
irregolarità della traiettoria dei movimenti, attraverso l’eccitamento dei contrazione dei muscoli sottostanti,
motoneuroni α. - Stimoli cutanei, oltre a facilitare la contrazione riflessa, deprimono eccitabilità dei
In conclusione, il riflesso miotatico può fungere da servomeccanismo, ovvero da motoneuroni antagonisti
circuito a feedback, in cui: I riflessi originati dai meccanocettori cutanei sono mediati da circuiti polisinaptici.
- la variabile di uscita → lunghezza del muscolo
- Variabile di riferimento → lunghezza desiderata del muscolo
In teoria, tale meccanismo dovrebbe permettere al sistema nervosi di produrre un
movimento di una data ampiezza senza che occorra conoscere in anticipo il carico o il
peso: Riflesso flessorio
- in pratica, le vie del riflesso di stiramento non possono esercitare sui
motoneuroni un’influenza sufficiente a contrastare carichi elevati inattesi → Il riflesso flessorio prevede la retrazione brusca dell’arto, con flessione di tutte e tre
basso guadagno le articolazioni, in seguito all’applicazione di stimoli nocivi:
- Le vie del riflesso da stiramento, forniscono un meccanismo in grado di - riflesso polisinaptico in cui l’attivazione muscolare si prolunga oltre la durata
compensare solo le piccole variazioni del carico e le irregolarità intrinseche dello stimolo
alla contrazione dei muscoli. - Localizzazione dello stimolo → influenza l’organizzazione spaziale del riflesso
- Stimolo alla pianta del piede → flessione + marcata di caviglia e ginocchio
- Stimolo verso l’anca → flessione maggiore a livello dell’anca.
- movimento preciso dell’estremità dell’arto → dipende dal punto in cui è
Riflessi originati da meccanocettori applicato lo stimolo
- Stimolo della regione plantare delle dita → dorsiflessione del piede
cutanei - Stimolo della regione del tallone → flessione ventrale del piede
Considerando in dettaglio le attivazione muscolari si osserva che:
I riflessi originati da meccanocettori cutanei: - muscoli flessori prossimali: attivati in modo stereotipato dalla stimolazione di
- estremamente variabili tutta l’estremità distale dell'arto
- Dipendono molto dal contesto motorio - Muscoli distali: campi recettivi più ristretti.
Stimolazione dei meccanocettori delle dita → azioni sui muscoli di mano e polso: Nel riflesso flessorio, la flessione dell’arto stimolato si accompagna alla estensione
- i muscoli della mano possono mostrare una sequenza riflessa trifasica → E1-I1- dell’arto controlaterale corrispondente → permette:
E2 - scarico del peso corporeo sull’arto controlaterale
- L’ultima componente eccitatoria, pare di origine transcorticale. - Mantenimento dell’equilibrio
Stimolazione dell’innervazione cutanea del piede → influenza muscoli dell’arto Gli interneuroni responsabili del riflesso flessorio ricevono afferenze, indicate come
inferiore: FRA, afferenze del riflesso flessorio, da:
- risposte muscolari legate a: - nocicettori di gruppo III e IV
- livello di attivazione muscolare - Recettori cutanei
- Posizione assunta dal soggetto - Recettori muscolari e articolari di gruppo II e III
- Specifica attività motoria in cui è impegnato.
Pare che l’attività riflessa originante dai meccanocettori della cute del piede sia utile al
controllo dell’attività della muscolatura durante mantenimento della stazione eretta e

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 30

Dovuto al fatto che elementi della rete nervosa del riflesso flessorio partecipano al
circuito della locomozione:
- i movimenti locomotori sono infatti controllati da informazioni cutanee e
propriocettive generate dal movimento stesso.
La convergenza con afferenze cutanee spiega come mai il riflesso flessorio possa
essere evocato in animale/uomo con midollo sezionato anche da stimoli cutanei non
nocivi:
- in condizioni normali gli interneuroni del riflesso flessorio sono inibiti da vie
reticolo-spinali → la stimolazione tattili non può attivarli
- Tale inibizione può essere rimossa nel contesto dell’attività motoria.
Tra le efferenze cutanee che convergono sugli interneuroni del riflesso flessorio,
potrebbero esserci anche quelle provenienti dai termocettori:
- nell’uomo integro, il riscaldamento della cute facilita il riflesso flessorio prodotto
dalla stimolazione nocicettiva.
I riflessi nocicettiva, nonostante il controllo sopraspinale, a differenza dei
meccanocettori che si adattano alle esigenze dell’attività motoria, modificano
l’attività motoria in modo da poter operare la retrazione dell’arto.
Il riflesso flessorio può utilizzare anche interneuroni associati ad altri tipi di riflessi:
- le FRA possono attivare interneuroni che mediano l’inibizione crociata originante
dalle vie di gruppo Ia → inibizione dei motoneuroni estensori ipsilaterali e dei
flessori controlaterali
Le vie del riflesso flessorio, d’altro canto, possono essere utilizzate anche in altre
attività motorie riflesse:
- interneuroni che mediano l’estensione dell’arto controlaterale → attivi anche
dalla via vestibolo-spinale laterale → permette il tono posturale in relazione alla
posizione della testa nello spazio

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 31

Locomozione
- schemi ritmici di attività motoria possono essere evocati in preparati spinali
attraverso somministrazione di farmaci adrenergici.
- In gatti decelerati su una piattaforma mobile, la stimolazione elettrica di una
regione limitata del tronco encefalico può provocare movimenti locomotori.
Le prime registrazioni elettromiografiche del cammino, dimostrarono la complessità
degli schemi locomotori.
Venne messo in luce il problema di come i riflessi spinali si integrano con circuiti
La capacità di spostarsi è una caratteristica essenziale della vita animale.
intrinseci del midollo spinale, per produrre gli schemi locomotori.
Nel corso dell’evoluzione sono comparse diverse forme di locomozione (nuoto,
cammino, volo, striscio, ecc…), ma tutte hanno in comune la caratteristica di basarsi
su movimenti ritmici alternati:
- la ritmicità è un’azione motoria stereotipata, costituita da una serie ripetitiva degli
stessi movimenti Biomeccanica del cammino
- Ripetitività → permette il controllo automatico da centri del SNC a livello basso,
senza l’intervento dei centri superiori. La locomozione umana consiste in movimenti ciclici e alternati degli arti inferiori,
- la locomozione si svolge normalmente in ambienti che possono presentare durante i quali:
imprevedibili ostacoli → devono essere continuamente modificati per - ciascun arto entra in contatto con il terreno
adattare gli schemi motori stereotipati alle variazioni dell’ambiente - Sostiene per un certo periodo di tempo il peso corporeo
circostante. - Viene portato in avanti.
Lo studio del controllo nervoso della locomozione, pone dunque 2 problemi: Il cammino è suddiviso in 2 periodi:
- come gli schemi motori ritmici dei movimenti vengono generati da reti di cellule
- periodo di appoggio: periodo in cui l’arto resta a contatto con la superficie
nervose?
- Periodo di oscillazione: intervallo temporale in cui l’arto è sollevato e
- Attraverso quali meccanismi le informazioni sensoriali riescono a modificare i traslocato in avanti
movimenti locomotori in rapporto a eventi attesi e inattesi dell’ambiente
Generalmente, i movimenti degli arti inferiori sono accompagnati da movimenti
circostante?
alternati delle braccia, che hanno un rapporto di fase speculare.
Attraverso esperimenti su cani e gatti si scopre:
- stimolazione elettrica non ritmica del midollo spinale disconnesso dai centri
superiore → movimenti di locomozione con frequenza correlata all’intensità della Baricentro corporeo
corrente di stimolazione.
- Movimento passivo di un arto eseguito dallo sperimentatore → avvio di una Movimenti degli arti inferiori determinano la progressiva traslocazione del
serie di movimenti attivi di deambulazione. baricentro corporeo.
- Immediatamente dopo la sezione del midollo spinale → possono venir evocate La traiettoria durante un ciclo del passo descrive un moto paragonabile a quello di un
contrazioni ritmiche alternate nei muscoli degli arti posteriori pendolo invertito:
Da tali esperimenti si possono trarre alcune conclusioni - fase ascendente: il baricentro sale e raggiunge l’apice della traiettoria,
1) per generare gli schemi motori di base del cammino non sono necessarie decelerando
formazioni sovraspinali - La spinta degli arti inferiori fornisce energia cinetica necessaria per spostare
2) La ritmicità di base del cammino è prodotta da circuiti neuronali situati il baricentro in alto e in avanti
interamente nel midollo spinale. - Fase discendente: il moto del baricentro è accelerato in basso e in avanti.
3) I circuiti della locomozione possono essere attivati da segnali tonici
discendenti, provenienti da livelli più craniali del SNC
4) Le reti neuronali spinali che generano gli schemi motori ritmici, pur non
richiedendo l’arrivo di segnali sensitivi per l’attivazione, sono regolate
efficacemente da segnali dei propriocettori.
Successivamente, in tempi moderni, si giunse ad altre scoperte:

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 32

- Cade verso il basso in virtù del gradiente di energia potenziale accumulata - In tal modo, il piede avanza vicino al suolo, preparando l’arto a sostenere il peso
Un periodo del moto pendolare del baricentro corporeo è determinato da uno del corpo
scambio di energia cinetica con energia potenziale gravitazionale: Fase E2
- a tale scambio può contribuire anche la restituzione dell’energia elastica
Al contatto del piede con il suolo, si ha la transizione del periodo d’appoggio, durante
immagazzinata in strutture muscolo-tendinee12. il quale:
- Il recupero dell’energica meccanica, tuttavia, non è completo → parte del lavoro
- il peso del corpo viene trasferito sull’arto in estensione → flessione passiva di
muscolare viene dissipato come calore ginocchio e caviglia → ammortizzano il carico del peso del corpo
- Efficienza meccanica dei movimenti di locomozione → voltata alla massima
- I muscoli estensori, causa la flessione passiva, si contraggono in allungamento
conservazione di energia → limitazione della spesa → accumulano energia elastica
La traslocazione del baricentro corporeo, richiede inoltre alcuni meccanismi che
provvedono al mantenimento della stabilità: Fase E3
- cammino lento → baricentro mantenuto nella base d’appoggio L’energia elastica accumulata durante l’estensione eccentrica (in allungamento) dei
- Cammino veloce o corsa → equilibrio dinamico risultante dalla sommatoria di muscoli estensori e la prosecuzione dell’estensione completa di ginocchio, anca e
caviglia → spinta in avanti (propulsione).
diverse componenti, quali
- Forza di supporto, quantità di moto Considerazioni
- Forze inerziali che agiscono sul centro di massa.
La classificazione di Philippson fornisce una descrizione utile, ma semplificata, delle
caratteristiche cinematiche del passo e dei profili di attivazione muscolare.

Caratteristiche dei movimenti degli arti Occorre considerare che:


- non tutti i muscoli dell’arto inferiore agiscono esclusivamente come flessori o
inferiori estensori e la loro azione meccanica può dipendere dalla postura dell’arto
- Alcuni muscoli sono biarticolari (es quadricipite femorale) → agiscono su più
I movimenti degli arti inferiori durante il ciclo del passo, hanno caratteristiche articolazioni, quindi hanno anche modalità di attivazione più complesse.
cinematiche e modalità di attivazione muscolare peculiari ai processi di controllo
Nonostante sia possibile riconoscere uno schema generale di alternanza tra
nervoso della locomozione.
attivazione dei principali flessori e estensori → lo schema complessivo delle
attività muscolari dell’arto inferiore è più complesso.
Classificazione di Philippson
La classificazione di Philippson, basata su osservazioni del gatto, divide il ciclo di Ulteriori studi
un passo in quattro fasi:
Sulla cinematica del passo, studi più recenti hanno evidenziato che:
- fase F: fase flessoria
- nel cammino, i segmenti che compongono l’arto inferiore, oscillano avanti e
- Tre fasi di estensione dell’arto (E1, E2, E3) indietro periodicamente
Fase F - I singoli movimenti dei segmenti dell’arto non sono indipendenti tra loro →
La prima fase del ciclo del passo, segna l’inizio del periodo di oscillazione → vincolati da una covariazione.
attivazione simultanea dei muscoli flessori delle articolazioni di anca, ginocchio e - Su un grafico tridimensionale → traiettoria degli angoli dei tre segmenti
caviglia: corporei rispetto alla verticale gravitaria è rappresentata da un piano
- l’arto viene flesso e sollevato dal piano d’appoggio - La regola della covarianza è osservata in diverse forme di locomozione
Fase E1 La rilevanza funzionale di tale principio sta nella riduzione dei gradi di libertà
dell’arto che il sistema nervoso centrale deve controllare per produrre la traiettoria:
Mentre continua la flessione, sono attivati i muscoli estensori del ginocchio e della
- quindi è semplificato e ottimizzato il controllo dei movimenti di locomozione.
caviglia:
- flessione dell’articolazione dell’anca + estensione del ginocchio

12 tale fenomeno avviene prevalentemente nella corsa

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 33

Generazione di schemi motori Circuiti spinali


La ritmicità e l’automaticità del cammino fanno supporre l’esistenza di circuiti nervosi
in grado di produrre lo schema di alternanza ritmica di flessione ed estensione degli
Così come per altre funzioni motorie, è possibile individuare i vari livelli gerarchici che arti, indipendentemente da influenze esterne o comandi volontari.
sottendono diversi gradi di complessità della funzione locomotoria: La scoperta che a livello del midollo spinale sono presenti circuiti responsabili di
- circuiti spinali: generano lo schema motorio di base del passo (ritmicità e ritmicità del cammino si deve a G. Brown:
cinematica) - osserva: il midollo spinale isolato è in grado di generare raffiche ritmiche di
- Centri
reciprocal activitysuperiori: contribuiscono
in flexor and extensor in maniera
motor neurons determinante per funzioni di
(Figure 37-4A).
attività reciproche nei motoneuroni dei flessori e degli estensori, anche in
controllo,
The system che permettono
of interneurons generating theazioni qualewas found to inhibit the system of interneurons generating the extensor bursts,
flexor bursts assenza and di segnali
vice sensitivi
versa (Figure 37-
- Iniziare ofeature
4B). This organizational arrestare il cammino
is consistent with Graham Brown's notion that mutually inhibiting half-centers produce the alternating burst activity in flexor
- Deduce: le contrazioni di flessori e estensori sono controllate da 2 sistemi di
P.743
- Velocizzare/rallentare il passo in relazione ad altre situazioni neuroni, detti semi-centri, che si inibiscono reciprocamente tra loro
and extensor- Cambiare
motor neurons. The interneurons mediating the reflexes from the flexor reflex afferents have not yet been fully
direzione identified,
L’ipotesi deibutsemi
they centri
may include
è avvallata dalla somministrazione di serotonina (L-DOPA),
interneurons in the intermediate region of the gray matter in the sixth lumbar segment. Interneurons in this region of the cord produce prolonged bursts of activity
in response-toModificare lo either
brief stimuli to schema del passo
ipsilateral per superare
or contralateral un cats
FRA in spinal ostacolo, senza
treated with perdere
L-DOPA (Figure 37-4C).
assieme a piccoli stimoli elettrici su fibre afferenti cutanee e muscolari di piccolo
stabilità diametro:
- evocano raffiche di attività di lunga durata nei motoneuroni dei muscoli flessori o
in quelli dei muscoli estensori,
- La risposta flessoria o estensoria dipende dal nervo che viene stimolato
- Nervi ipsilaterali → attivati muscoli flessori
- Nervi controlaterali → attivati muscoli estensori.
Le fibre afferenti di piccolo diametro, che producono tale effetto, sono denominate
afferenze del riflesso flessorio (ARF).
Il sistema di interneuroni che:
- genera le raffiche di attività nei motoneuroni dei muscoli flessori → inibisce il
sistema degli interneuroni che genera le raffiche nei muscoli estensori
- Genera raffiche di attività nei motoneuroni degli estensori → inibisce il sistema di
interneuroni che genera le raffiche nei muscoli flessori
Tale organizzazione avvalla la tesi di Brown:
- le raffiche di attività che compaiono alternativamente in flessori e estensori sono
prodotte da semi-centri che si inibiscono reciprocamente.
- Gli interneuroni che mediano i riflessi evocati dalle afferenze del riflesso flessorio
(ARF) non sono stati ancora identificati.
Sulle reti di interneuroni che generano il ritmo locomotorio dei mammiferi si
dispongono poche informazioni.
- probabilmente sono presenti un gruppo di interneuroni localizzati nella sostanza
grigia spinale dei segmenti tra L2 e L4
Studi recenti sulla generazione del ritmo nel midollo spinale → alcuni interneuroni
ritmicamente attivi possono mantenere una depolarizzazione protratta in risposta a
deboli segnali sinaptici (potenziali di plateau):
- importante per la genesi di attività ritmiche negli invertebrati
- Probabilmente attiva anche nel midollo spinale dei mammiferi.

Figure 37-4 Elements of the central pattern generator are revealed by electrical stimulation of high-threshold cutaneous and muscle afferents
(flexor reflex afferents, FRA) in spinal cats treated with L-DOPA (L-dihydrox-yphenylalanine) and nialamide.

A. Brief stimulation of ipsilateral FRA evokes a short sequence of rhythmic activity in flexor and extensor motor neurons. (Adapted from Jankowska et al. 1967a.)
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
B. Reciprocal inhibition between interneurons in the pathways mediating long-latency reflexes from the ipsilateral and contralateral FRA. This half-center
organization of the flexor and extensor interneurons is likely the basis for central rhythm generation for stepping. MN = motor neuron.

C. Interneurons in the half-centers are located in the intermediate region of the gray matter. Delayed, long-duration bursts of activity are evoked in these
Neurofisiologia 34

- Due neuroni che si inibiscono reciprocamente possono oscillare in modo


Generatori centrali di schemi motori (CPG) alternato, se ciascuno dei due possiede un meccanismo di rimbalzo
postinibitorio
Le reti neuronali che possono generare attività motoria ritmica in assenza di segnali
sensitivi a feedback sono detti generatori centrali di schemi motori (GCS, oppure - Altri meccanismi sono
central pattern generator, CPG). - Depressione sinaptica
Un CPG è una rete neuronale capace di generare schemi ritmici di attività - Eccitamento ritardato → Ritardo con cui inizia l’attività dopo una
motoria in assenza di segnali fasici provenienti da recettori periferici. depolarizzazione
Lo schema di base dei CPG viene normalmente modificato da: - Meccanismi basati su differenze nel decorso temporale delle azioni
- afferenze sensitive provenienti da recettori periferici (cute, muscoli) sinaptiche mediate da vie poste in parallelo che interconnettono due
neuroni.
- Afferenze da altre regioni del SNC (es centri superiori)
La gran parte dei GCS produce schemi temporali complessi di attivazione di gruppi
La generazione di attività motoria ritmica ad opera dei CPG dipende da:
diversi di motoneuroni:
1) proprietà cellulari dei singoli neuroni della rete
- possibile che lo schema motorio sia suddiviso in varie fasi distinte
2) Proprietà delle giunzioni sinaptiche tra i neuroni
- Le fasi possono avere caratteristiche temporali dell’attività dei vari
3) Caratteristiche delle interconnessioni tra i neuroni motoneuroni differenti
Farmaci ad azione modulatoria, quali amine o peptidi → alterano proprietà delle - La sequenza delle diverse fasi può essere regolata ad diversi meccanismi:
cellule e delle sinapsi → fanno si che un CPG possa generare diversi tipi di schemi
- Inibizione reciproca: gli interneuroni che scaricano in fase opposta sono
motori.
usualmente accoppiati con connessioni inibitori
I GCS più semplici contengono neuroni che possono generare spontaneamente
- Velocità di recupero dell’inibizione: tale meccanismo, basato su
raffiche di attività → generatori endogeni di raffiche di attività:
differenti velocità di recupero dell’inibizione, può influenzare il tempo di avvio
- possono attivare motoneuroni relativo dell’attività di due neuroni dopo il termine dell’inibizione.
- Alcuni motoneuroni sono essi stessi dei generatori endogeni di raffiche di - Eccitamento reciproco: fa si che un gruppo di neuroni scarichi in modo
attività sincrono
- Comuni nei GCS che producono ritmi motori continui (es respirazione) - Spesso mediato da sinapsi elettriche, soprattutto quando sono
La locomozione è un comportamento episodico → necessario che i generatori necessarie rapide e intense raffiche di attività.
endogeni siano sottoposti a regolazione.
Spesso l’attività a raffica è indotta da neuromodulatori: GCS nella lampreda
- sostanze che possono anche modificare le proprietà dei neuroni in modo che Uno dei generatori centrali di schemi motori più approfonditi è quello del nuoto della
brevi depolarizzazioni generino delle depolarizzazioni persistenti (potenziali di Lampreda:
plateau)
- nuota attivando in modo alternato i motoneuroni dei due lati di ogni segmento
- Neuroni che producono potenziali plateau sono presenti in un gran numero corporeo
di GCS
- Ogni segmento corporeo ha una rete di neuroni in grado di generare l’attività
- La capacità di produrre potenziali plateau è essenziale per generare attività ritmica alternata nei motoneuroni dei due lati.
motorie ritmiche.
In processi che avviano e bloccano l’attività della ree neuronale di un lato sono
La ritmicità dei GCS non dipende sempre dalla capacità dei neuroni della rete di implicati diversi meccanismi cellulari e sinaptici.
produrre raffiche di attività o potenziali plateau:
Il principale meccanismo per l’avvio dell’attività è basato sull’apertura di recettori
- una rete neuronale semplice può generare attività ritmica se contiene dei canali NMDA, che producono potenziali plateau:
meccanismi tempo-dipendenti che possono aumentare/ridurre l’attività di alcuni
neuroni di tale rete.
- Un meccanismo è dato dal rimbalzo post-inibitorio
- Aumento transitorio dell’eccitabilità di un neurone che si manifesta alla fine
di un segnale inibitorio.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Figure 37-6 Some of the main features of the neuronal network in each body segment of the lamprey responsible for the rhythmic locomotor
pattern for swimming. Activity in each segmental network is initiated by activity in glutaminergic axons descending from the reticular formation. The
reticulospinal neurons increase the excitability of all neurons in the segmental networks by activation of both NMDA and non-NMDA receptors.

On each side of the network excitatory interneurons (E) drive the motor neurons (MN) and two classes of inhibitory interneurons (I and L). The axons of the I
interneurons cross the midline and inhibit all neurons in the contralateral half of the network, ensuring that when muscles on one side of the network are

Neurofisiologia active, muscles on the other side are silent. The L interneurons inhibit the I interneurons on the same side. (Adapted from Grillner et al. 1995.)
35

- termina l’inibizione prodotta dagli interneuroni controlaterali inibitori → nel


rimbalzo postinibitorio si aprono i recettori-canali NMDA13 → potenziale plateau
- depolarizzazione potenziata anche dall’apertura di canali Ca²⁺ sensibili a bassi
voltaggi
- L’ingresso di Ca²⁺ attraverso i recettori NMDA e del Ca²⁺ → aumento della
conduttanza K⁺ → fine dei potenziali plateau → termina l’attività di scarica
Altri due meccanismi contribuiscono alla fine dell’attività di ciascuna metà della rete
neuronale:
- sommazione delle iperpolarizzazione postume latente → diminuzione della
frequenza di scarica dei neuroni
- Eccitazione ritardata degli interneuroni L → inibiscono gli interneuroni I →
rimuovono l’inibizione della metà controlaterale della rete neuronale → inizio
dell’attività nella parte controlaterale.

Schemi motori complessi


Da esperimenti con deafferentazione, animali decerebrati, e da stimolazioni differenti
sulle fibre afferenti si giunge alla conclusione che la rete neuronale del midollo
spinale che genera gli schemi motori può produrre diversi tipi di attività Figure 37-7 A variety of motor patterns can be generated in the absence of phasic sensory signals input to the spinal cord.

ritmiche. A. Reciprocal pattern of activity recorded from flexor and extensor nerves in an immobilized spinal cat treated with L-DOPA and nialamide. G = gastrocnemius; Q
= quadriceps; ST = semitendinosus. (Adapted from Edgerton et al. 1976.)
Lo schema motorio espresso dipende da molti attori, tra cui
B. Complex motor pattern recorded from a walking decerebrate cat with deafferented hind-leg muscles. LG = lateral gastrocnemius; EDB = extensor digitorum
- segnali sovraspinali
Integrazione spinale dei segnali
brevis; IP = iliopsoas; ST = semitendinosus. (Adapted from Grillner and Zangger 1984.)

- Segnali sensitivi tonici C. Fictive motor patterns recorded in an immobilized decorticate cat when the ipsilateral and contralateral paw is squeezed. The pattern is radically altered by
changing the site of the sensory stimulus. SART = sartorius; RF = rectus femoris; ST = semitendinosus. (Adapted from Perret and Cabelguen 1980.)

- Farmaci utilizzati per avviare l’attività ritmica. afferenti.


D. In this hypothetical locomotor pattern generator the basic rhythmic pattern is produced by mutually inhibiting flexor and extensor half-centers (see Figure 37-
4B). The output from the interneurons of these half-centers drives the motor neurons via an intermediate system of interneurons (patterning network) that control
Tale flessibilità funzionale del GCS può essere spiegata ipotizzando l’esistenza di the timing of activation of different classes of motor neurons. Descending signals, drugs, or afferent signals could modify the temporal motor activity pattern by

semi-centri che si inibiscono a vicenda: altering the functioning of interneurons in the patterning network.

Il cammino normale, anche se automatico, non necessariamente è stereotipato.


- possono produrre uno schema ritmico in cui l’attività reciproca dei motoneuroni
I mammiferi utilizzano costantemente i segnali afferenti per adeguare i loro schemi
flessori si alterna con quella degli estensori
locomotori a:
- Dettagli e caratteristiche temporali degli schemi motori → sviluppati grazie
- variazioni del terreno
all’organizzazione e le proprietà di una rete interneuronali interposta tra i due
semi-centri. - Eventi inattesi
Per regolare il cammino sono utilizzati tre tipi di informazioni:
- segnali somatosensitivi di recettori muscolari e cutanei
- Segnali dall’apparato vestibolare (equilibrio)
- Segnali visivi
Si deve operare, in ambito delle afferenze somatosensitive la distinzione tra:
- propriocettori: nei muscoli e nelle articolazioni, attivati dai movimenti del corpo
→ implicati nella regolazione automatica del cammino.
- Esterocettori: situati nella cute e la loro principale funzione è di adeguare il
cammino agli stimoli esterni.

13 canali NMDA sono canali voltaggio-dipendenti che riconoscono glutammato ed hanno un’alta permeabilità ai Ca²⁺, Na⁺ e K⁺. Mediano generalmente l’EPSP tardivo. Al potenziale di riposo (-65 mV), Mg²⁺
si pone in una tasca, bloccando il canale. Quando la membrana si depolarizza, gli Mg²⁺ vengono espulsi, permettendo a Na⁺ e Ca²⁺ di entrare nella cellula.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 36

- È dimostrato, tuttavia, che i segnali afferenti cutanei forniscono importanti - L’azione eccitatoria degli organi tendinei durante il cammino è opposta a quella
informazioni a feedback riguardo i movimenti del corpo inibitoria che esercitano in assenza di movimenti locomotori → inversione del
riflesso
- Conseguenza → la fase di oscillazione non comincia
Segnali propriocettivi: ampiezza e - finché la gamba non è privata del peso dell’animale
caratteristiche temporali degli schemi del - Finché le forze esercitate dagli estensori non sono sufficientemente
diminuite14
cammino - Sottrazione del carico all’arto (il peso si sposta sull’altra gamba) → gli estensori
si accorciano → non sviluppano i livelli di forza ottimali.
I segnali afferenti somatosensitivi provenienti dagli arti → regolano il ciclo del
Oltre a regolare la transizione dalla fase di appoggio a quella di oscillazione, i segnali
passo:
feedback dei fusi neuromuscolari e degli organi tendinei di Golgi contribuiscono alla
- la frequenza del passo dipende dalla velocità con cui si muove la piattaforma genesi dell’attività a raffica dei motoneuroni dei muscoli estensori:
mobile su cui gatti decerebrati vengono fatti camminare
- nel gatto: riduzione dei segnali a feedback da tali recettori → riduce il livello di
- I segnali afferenti regolano la durata della fase di appoggio. attività degli estensori del 50%
- Quando la frequenza del passo aumenta diminuisce la fase d’appoggio - Nell’uomo: 30% dei segnali eccitatori che raggiungono i motoneuroni degli
- La fase di oscillazione rimane relativamente costante. estensori giunge da fibre Ia dei muscoli estensori stessi
Da tali osservazioni → alcuni segnali sensitivi indicano la fine della fase di appoggio → Almeno 3 vie eccitatorie ritrasmettono informazioni dalle fibre sensitive dei muscoli
facilitano l’inizio dell’oscillazione: estensori ai motoneuroni:
In gatti e cani spinali cronici: - via monosinaptica delle fibre Ia con motoneuroni dei muscoli estensori
- estensione rapida dell’articolazione → contrazione dei flessori - Via disinaptica delle fibre Ia e Ib: eccitatoria, attiva solo durante l’estensione,
- Estensione dell’articolazione del ginocchio e della caviglia → nessun effetto - Probabilmente attivata da segnali eccitatori che dal semi-centro dei muscoli
- Impedita l’estensione dell’anca → arresto del ciclo del passo dell’arto ipsilaterale estensori raggiungono i gli interneuroni di tale via.
- Movimento ritmico dell’anca → avvio della locomozione. - Via polisinaptica delle fibre Ia e Ib: comprende il semi-centro dei muscoli
In tali condizioni, l’inizio dell’attività a raffica dei motoneuroni dei flessori è sincrono estensori del generatore centrale del ritmo → regola
con l’estensione dell’anca: - Livello di attività dei muscoli estensori
- fibre afferenti che portano informazioni propriocettive dell’angolo - Durata della fase di appoggio
dell’articolazione dell’anca derivano dai fusi neuromuscolari dei flessori La regolazione continua del livello di attività dei motoneuroni nei muscoli estensori,
dell’anca attraverso questo circuito a feedback proveniente dai propriocettori:
- stiramento dei muscoli flessori dell’anca imita l’allungamento dei questi muscoli - assicura l’adeguamento automatico di forza e lunghezza dei muscoli estensori,
fino alla fine della fase di appoggio (estensione) → inibito il semi-centro dei in relazione all’applicazione/sottrazione di carichi inattesi sulla gamba
muscoli estensori → facilitato l’avvio dell’attività a raffica dei flessori durante il
cammino.
Altri segnali importanti nella regolazione del ciclo del passo giungono da:
- organi tendinei di Golgi degli estensori
- Fusi neuromuscolari dei muscoli estensori
Stimolazione elettrica di fibre afferenti provenienti da tali recettori:
- prolunga la fase di appoggio
- Riesce a ritardare l’inizio della fase di oscillazione, finché non cessa la
stimolazione.
Entrambi i tipi di afferenze sono attivi nella fase di appoggio.
Gli organi tendinei di Golgi → info sul carico applicato alla gamba.

14 ovvero fino a quando l’attività di scarica degli organi tendinei di Golgi non è diminuita, in seguito alla riduzione del peso applicato.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 37

Figure 37-9 Initiation of the swing phase of walking is controlled by feedback from Golgi tendon organs and muscle spindles in extensor muscles.
Inizio della fase di oscillazione Figure
del cammino, controllato
37-9 Initiation daswing
of the segnali a feedback
phase of walking is controlled by Vie afferentifrom
feedback dei muscoli
Golgi tendonestensori
organs che
andregolano la fase diinappoggio.
muscle spindles extensor muscles.
provenienti
A. dagli organi
Electrical stimulation tendinei
of the group Ibdi Golgi fibers
sensory e dai from
fusi ankle
neuromuscolari degliinhibits
extensor muscles estensori. Il GCS and
bursting in ipsilateral flexors è stato rappresentato
prolongs the burst in dathe
due gruppi di interneuroni (Ext e Flex) che si inibiscono
ipsilateral
extensors during walking in a A. Electrical
decerebrate cat. Thestimulation
timing of of the
flexor group
activity Ib
in sensory
Stimolazione elettrica in gatto decerebrato delle fibre sensitive di gruppo Ib provenienti dai
the fibers
contralateralfrom
leg ankle
is not extensor
altered. muscles
Stimulatinginhibits
group bursting
Ib in
afferents ipsilateral
from the flexors
extensorsand prolongs the burst in the ipsilateral
reciprocamente. I segnali a feedback dalle fibre Ia e Ib dei muscoli estensori influenzano l’attività
muscoli estensori
prevents della
the initiation of caviglia,
the swingdurante
phase, il cammino
extensors
as during
can → in
be seen inibisce
walking a l’attivazione
theinposition
decerebrate dei
cat.
of the leg flessori ipsilaterali
The timing
during of flexor
a stimulated activity
trial dei muscoli
in the
(bottom). estensori
contralateral
The arrow legattraverso
shows is not
the at3 which
vie Stimulating
altered.
point eccitatorie:
the 1. Connessioni
group monosinaptiche
Ib afferents delle
from the extensors fibre Ia
e nonphase
swing altera would
le caratteristiche
normally havetemporali
occurreddei
prevents
hadflessori
the controlaterali.
theinitiation
extensor Lanot
ofafferents
the swing stimolazione
phase, delle
as can
been stimulated. afferenze
be seen in thefrom
(Adapted position
Whelanofcon
the ileg
et al. during a stimulated
1995.)
motoneuroni trial
dei muscoli (bottom).
estensori The2.arrow
(MN) shows the
Connessioni point at which
disinaptiche the
provenienti dalle fibre
Ib provenienti dagli estensori inibisce l’inizio
swing della
phase fasenormally
would di oscillazione, come èhad
have occurred possibile vedere afferents not Ia
the extensor been
e Ibstimulated.
che diventano(Adapted
attivefrom Whelan
durante et al.
la fase di 1995.)
estensione 3. Via polisinaptica eccitatoria passate
B. Afferent
dalla pathway
posizione dellafrom extensor
gamba dellomuscles
schemaregulating
in basso.stance. The central pattern generator is represented by mutually inhibiting groups of interneurons (Ext and
attraverso gli interneuroni del generatore centrale dello schema motorio, che controllano i
Flex). Feedback from Ia and Ib afferent fibers from
B. Afferent extensor
pathway frommuscles
extensorinfluences
musclesextensor activity
regulating via The
stance. threecentral
excitatory (+) pathways: is
pattern (1) monosynaptic
muscoligenerator
estensori. represented by mutually inhibiting groups of interneurons (Ext and
connections from Ia fibers to extensor motorFeedback
Flex). neurons (MN);
from Ia(2)anddisynaptic connections
Ib afferent from
fibers from Ia and muscles
extensor Ib fibers influences
that are functional during thevia
extension phase; and pathways: (1) monosynaptic
Questeextensor activity
vie aumentano threediexcitatory
il livello attività dei(+)
motoneuroni dei muscoli estensori durante la fase di
(3) a polysynaptic excitatory pathway via the extensor
connections from Iainterneurons of the central
fibers to extensor motorpattern
neurons generator.
(MN); (2) These pathways
disynaptic increase the
connections fromlevel of activity
Ia and in extensor
appoggio, e assicurano il Ib fibers that aredella
mantenimento functional during
loro attività the extension
quando phase; and
viene applicato un carico.
motor neurons during stance and maintain extensor activity
(3) a polysynaptic when the
excitatory extensor
pathway via muscles are loaded.
the extensor interneurons of the central pattern generator. These pathways increase the level of activity in extensor
motor neurons during stance and maintain extensor activity when the extensor muscles are loaded.
Transizione nell’uomo dalla fase di appoggio alla fase di oscillazione.
Nell’uomo, esistono essenzialmente 2 tipi di afferenze propriocettive che contribuiscono a regolare
Sensory Input From the Skin Allows Stepping to Adjust to Unexpected la transizione
Obstacles tra fase di supporto e fase di oscillazione:
Sensory
Exteroceptors in the skin have a powerful influence Input From
on the central the
pattern Skin
generator forAllows Stepping
walking. One to- segnale
important function Adjust dai to
fusi Unexpected
for these receptors
neuromuscolari dei muscoli flessori prossimali
Obstacles
is to detect external
obstacles and adjust the stepping movements to avoid them. A well-studied example is the stumbling-corrective reaction - Recettori
in cats. Adi tensione
mild dei muscoli
mechanical stimulusestensori.
Exteroceptors in the skin have a powerful influence on the central pattern generator for walking. One important function for these receptors is to detect external
Il primo
applied to the dorsal part of the paw during the swing phase produces excitation of flexor motor neurons and inhibition segnale, motor
of extensor proviene dai fusi
neurons, neuromuscolari
leading to rapid dei muscoli flessori prossimali che
obstacles and adjust the stepping movements to avoid them. A well-studied example is the stumbling-corrective reaction in cats. A mild mechanical stimulus
flexion of the paw away from the stimulus and elevation of the leg in an attempt to step over the object. Because agiscono a livello
this corrective dell’articolazione
response dell’anca
is readily observed in (es ileopsoas):
applied to the dorsal part of the paw during the swing phase produces excitation of flexor motor neurons and inhibition of extensor motor neurons, leading to rapid
spinal cats, it must be produced to a large extent by circuits entirely contained within the spinal cord. - proporzionale al grado di estensione dell’arto durante la fase di supporto
flexion of the paw away from the stimulus and elevation of the leg in an attempt to step over the object. Because this corrective response is readily observed in
One of the interesting features of thespinal cats, it must bereaction
stumbling-corrective produced to a corrective
is that large extent by circuits
flexion entirely
movements arecontained - Segue
within
produced only thelothe
when schema
spinal
paw is del
cord. riflesso during
stimulated miotatico
the
- Attivazione
swing phase. An identical stimulus applied during the stance phase produces an opposite response: excitation of extensor muscles legata allo
that reinforces thestiramento
ongoing dei muscoli flessori durante la fase di supporto →
One of the interesting features of the stumbling-corrective reaction is that corrective flexion movements are dei
produced only when the paw is stimulated during the
extensor activity. This extensor action is appropriate; if a flexion reflex were produced, the animal might collapse because its aumenta l’eccitabilità
weight is being supported motoneuroni
by the limb. dei muscoli flessori → attiva la flessione dell’arto
swing phase. An identical stimulus applied during the stance phase produces an opposite response:
e l’inizio excitation of extensor muscles that reinforces the ongoing
dell’oscillazione
This is an example of a phase-dependent reflex reversal: the
extensor activity. This extensor action is appropriate; if a flexion reflex were produced, the animal might collapse because its weight is being supported by the limb.
P.750 Il secondo segnale deriva dai recettori di tensione dei muscoli estensori (organi tendinei di
This is an example of a phase-dependent reflex reversal: the
Golgi) attraverso le fibre Ib:
same stimulus will excite one group ofP.750
motor neurons during one phase of locomotion and excite the antagonist motor neurons during another phase.
- proporzionale al carico dell’arto durante la fase di supporto
same stimulus will excite one group of motor neurons during one phase of locomotion and excite the antagonist motor neurons during another phase.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 38

- Produce, attraverso vie polisinaptiche, un aumento di eccitabilità dei motoneuroni che Quando la stimolazione tattile sulla superficie plantare giunge nella fase di supporto si
innervano i muscoli estensori ha una risposta diversa:
- Esercita un feedback positivo → è tuttavia un’inversione stato-dipendente dell’azione - poggiando il piede su superficie inavvertitamente irregolare → segnali tattili →
inibitoria esercitata da questi segnali in condizioni di riposo aumento del tono estensorio dell’arto → compensa l’irregolarità della superficie
- Il significato di tale feedback positivo → assicurare tono estensorio sufficiente per tutta di supporto e conferisce maggiore stabilità.
la fase di supporto → evita il cedimento dell’arto di supporto prima che il baricentro del
corpo sia stato definitivamente trasferito all’arto controlaterale Si veda come la risposta ad un medesimo stimolo tattile possa essere differente a
L’integrazione dei segnali di natura propriocettiva da parte dei circuiti spinali permette di regolare seconda della fase del cammino.
la transizione tra le fasi di supporto e di oscillazione, assicurando che avvengano quando È un esempio di inversione di riflesso che dipende dalla fase del passo:
l’arto è:
- lo stesso stimolo esercita
- completamente esteso.
- Scaricato dal peso corporeo - Un gruppo di motoneuroni durante una fase
- Il gruppo opposto durante l’altra fase.
I circuiti spinali interpretano il flusso di informazioni afferenti e dai centri
Segnali esterocettivi superiori, traducendolo nella cinematica del passo, attraverso appropriate
sequenze di attivazione spazio-temporali dei diversi gruppi muscolari.
Anche i segnali esterocettivi contribuiscono a:
- modellare l’attività dei circuiti spinali
- Regolare lo schema del passo.
Controllo sopraspinale della
deambulazione.
I meccanismi che stanno alla base della generazione del passo sono spinali, ma il
controllo da parte dei centri superiori è indispensabile per:
- avviare la locomozione
- Adattarla alle diverse esigenze ambientali e comportamentali
Il controllo è la risultante dell’attività integrata di popolazioni neuronali di:
- tronco encefalico
- Cervelletto
- Striato
- Corteccia cerebrale
Ciascuna popolazione neuronale contribuisce ad aspetti differenti del controllo
motorio.
La regolazione sovraspinale del cammino, può essere operata da tre sistemi funzionali
distinti:
- Regione locomotoria mesencefalica: attiva il sistema locomotorio spinale e
controlla la velocità complessiva della locomozione

Se il soggetto urta inaspettatamente un ostacolo con la superficie dorsale del piede - Vie reticolospinali: conferisce maggior grado di precisione allo schema
locomotorio, in risposta a feedback provenienti dagli art
durante la fase di oscillazione:
- segnali tattili → flessione repentina dell’arto → evita di inciampare, quindi di - Sistema visivo guida i movimenti degli arti in riposta a segnali visivi.
perdere stabilità.
- Entra in gioco anche il riflesso miotatico, dei muscoli flessori, che contribuisce a
determinare la retrazione dell’arto.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


swing phase would normally have occurred had the extensor afferents not been stimulated. (Adapted from Whelan et al. 1995.)

B. Afferent pathway from extensor muscles regulating stance. The central pattern generator is represented by mutually inhibiting groups of interneurons (Ext and
Flex). Feedback from Ia and Ib afferent fibers from extensor muscles influences extensor activity via three excitatory (+) pathways: (1) monosynaptic
connections from Ia fibers to extensor motor neurons (MN); (2) disynaptic connections from Ia and Ib fibers that are functional during the extension phase; and
Neurofisiologia 39 level of activity in extensor
(3) a polysynaptic excitatory pathway via the extensor interneurons of the central pattern generator. These pathways increase the
motor neurons during stance and maintain extensor activity when the extensor muscles are loaded.

Regione locomotoria mesencefalica - Indiretto attraverso i nuclei della base, interposti tra le aree corticali e le
Sensory Input From
strutture the Skin Allows Stepping to Adjust to Unexpected Obstacles
troncoencefaliche.
La regione locomotoria mesencefalica (RLM) è una popolazione di neuroni Exteroceptors in the skin have a powerful influence on the central pattern generator for walking. One important function for these receptors is to detect external

localizzata nel tegmento del mesencefalo: I nuclei and


obstacles della base:
adjust the stepping movements to avoid them. A well-studied example is the stumbling-corrective reaction in cats. A mild mechanical stimulus
applied to the dorsal part of the paw during the swing phase produces excitation of flexor motor neurons and inhibition of extensor motor neurons, leading to rapid
- disinibiscono in parallelo l’attività dei centri locomotori e quella delle aree bulbari coinvolte
- implicata nell’avvio della deambulazione. flexion of the paw away from the stimulus and elevation of the leg in an attempt to step over the object. Because this corrective response is readily observed in
nella
spinal cats, soppressione
it must be produced todel tono
a large muscolare
extent by circuits entirely contained within the spinal cord.
- Stimolazione di quest’area mesencefalica → inizia la locomozione in animali One of-the
Coordinano l’attivazione
interesting features dei centri locomotori
of the stumbling-corrective concorrective
reaction is that una riduzione del tonoareestensorio
flexion movements degli
produced only when the paw is stimulated during the
decerebrati →identical
arti An
swing phase. facilitata faseapplied
stimulus flessoria del
during thepasso.
stance phase produces an opposite response: excitation of extensor muscles that reinforces the ongoing
extensor activity. This extensor action is appropriate; if a flexion reflex were produced, the animal might collapse because its weight is being supported by the limb.
- La frequenza dei passi (quindi la velocità del cammino), cresce Tale meccanismo contribuisce in maniera significativa ad avviare il passo dalla stazione eretta o a
This is an example of a phase-dependent reflex reversal: the
regolarne la cadenza.
proporzionalmente all’intensità di stimolazione della regione locomotoria P.750
Nel morbo di Parkinson, ove i nuclei della base sono lesi, si ha compromissione di questi due
mesencefalica. same stimulus will excite one group of motor neurons during one phase of locomotion and excite the antagonist motor neurons during another phase.
aspetti.
In base a tali osservazioni, la funzione della RLM è attuata per:
- inizio della locomozione
- Modulazione della frequenza del passo
- Transizione tra diverse forme di locomozione15
L’azione della regione locomotoria mesencefalica non si esplica direttamente sui
circuiti spinali:
- utilizza vie discendenti che originano da
- neuroni glutammatergici appartenenti alla formazione reticolare
pontobulbare
- Neuroni serotoninergici dai nuclei del rafe
- Neuroni noradrenergici del locus coeruleus.
- I terminali di queste vie rilasciano neurotrasmettitori e sostanze neuromodulatrici
in grado di promuovere l’attività ritmica dei centri generatori del cammino.
La regione locomotoria mesencefalica (RLM) è connessa inoltre con strutture nervose
più rostrali, la principale è detta regione locomotoria subtalamica, che:
- promuove l’attività deambulatoria, facilitando l’azione della RLM
Cervelletto
- Induce risposte cardiovascolari e respiratorie16 che consentono di adattare
prontamente l’organismo alle aumentate richieste metaboliche legate all’attività Il cervelletto ha un urlo di coordinazione del controllo della postura eretta con i
locomotoria movimenti di locomozione:
- Ha connessioni con - regioni mediali del verme → integrano informazioni da
- Nuclei ipotalamici - Fasci spinocerebellari: informazioni propriocettive e somatosensoriali
- Aree vasomotorie della formazione reticolare - Fascio vestibolo-cerebellare: informazioni dell’apparato vestibolare.
- Il risultato di tale integrazione produce una modulazione dell’attività dei neuroni
Aree motorie della corteccia cerebrale. vestibolo spinali e reticolo spinali → tono antigravitario adeguato alle varie
Le aree motorie della corteccia cerebrale sono strutture corticali gerarchicamente fasi del ciclo del passo.
superiori ai centri locomotori subtalamico e mesencefalico: Il cervelletto ha anche un ruolo importante in relazione ad aspetti che riguardano
- possono produrre modificazioni volontarie dello schema locomotorio. coordinazione e metrica dei movimenti locomotori:
- Esercitano un controllo - mediata dalla porzione spinale del cervelletto, composta da
- diretto sui centri locomotori - Pars intermedia della corteccia

15 nel caso del quadrupede controlla la transizione passo-trotto-galoppo, mentre nel caso dell’uomo controlla il passaggio dal cammino alla corsa.
16 aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, aumento della ventilazione

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 40

- Nucleo interposito. - Presenza di un ostacolo lungo il tragitto → necessità di informazioni visive


- Il cervelletto riceve un feedback propriocettivo riguardante riguardo
- Traiettoria del passo - all’altezza e la distanza dello ostacolo,
- Condizioni biomeccaniche degli arti durante i movimenti - velocità con cui si sta per superarlo
- Integra le informazioni propriocettive17 con informazioni relative agli schemi - A livello delle aree associative, le informazioni visive sono integrate con
motori elaborati dai centri spinali o dalle aree corticali, che giungono al informazioni propriocettive e vestibolari → programmano in maniera
cervelletto attraverso anticipatoria le modificazioni della postura e della traiettoria x evitare
- Fasci spinocerebellari ventrale e dorsale l’ostacolo.
- Vie cortico-ponto-cerebellari. Si viene dunque a creare un complesso controllo visuomotorio della
locomozione.
L’elaborazione cerebellare dei segnali propriocettivi giunti dai fasci spinocerebellari
dorsale e ventrale contribuisce a:
Controllo
- regolare la coordinazione tra i movimenti dei vari segmenti dell’arto → visuomotorio
Aree corticali motorie Aree corticali visive
garantisce traiettorie del passo stereotipati e regolari, oltre che il posizionamento
adeguato dei piedi, nelle fasi di supporto.
Assolve tale funzione modulando
- l’attività dei centri spinali, attraverso le vie:
- Rubro-spinale Nuclei della base

- Reticolo-spinale
- L’attività delle aree motorie della corteccia cerebrale, attraverso la via cerebello-
talamo-corticale.
facilitazione Regione locomotoria
Le modalità di controllo cerebellare della funzione locomotoria, sono centrali anche della fase
flessoria
ipotalamica (RLM)
per:
- processi di correzione on line della traiettoria del passo in caso di perturbazioni Attivazione/frequenza
del passo
esterne
- Programmazione di aggiustamenti anticipatori dello schema locomotorio.
Tronco dell’encefalo Cervelletto
Coordinazione
Controllo volontario e visuomotorio intersegmentaria/ regolazione
on line e anticipatoria

I centri locomotori del tronco encefalico → controllo automatico della funzione


locomotoria, attraverso modulazione dell’attività del midollo spinale.
L’avvio delle modificazioni volontarie del cammino, necessitano dell’intervento di: Midollo spinale

- aree motrici della corteccia cerebrale


- Circuiti striatali Schema del passo Segnali afferenti

- Circuiti cerebellari.
L’attività delle aree motrici: Apparato muscolo-scheletrico
- cammino automatico (es superficie pianeggiante o su un tapis roullant) → non è
molto influente
- Necessità di controllare o modificare volontariamente il camino → molto
importante
Vie cortico-spinali
e cortico-bulbari

17 le informazioni propriocettive giungono al cervelletto attraverso i fasci spinocerebellari dorsale e cuneocerebellare

Enrico Colombo - www.bluejayway.it Nuclei dei nervi cranici


Vie discendenti dal
tronco

Midollo spinale
Neurofisiologia 41

Vie discendenti motorie


Corteccia

Per vie discendenti si intende un gruppo eterogeneo di vie nervose caratterizzate dal Vie cortico-spinali
fatto di aver come bersaglio ventri nervosi situati ad un livello gerarchicamente e cortico-bulbari
Vie cortico-
inferiore: reticolari
- in massima parte originano dalla corteccia cerebrale o dal tronco encefalico
Le vie cortico-discendenti originano da specifici strati corticali e differiscono per
aree d’origine e ruolo funzionale → 3 principali categorie
Tronco encefalico
- Vie dei circuiti sottocorticali cerebellare e dei nuclei della base
- Vie di filtro e modulazione sulle afferenze alla corteccia stessa
- Vie discendenti motorie: originano da aree corticali che programmano ed Vie discendenti dal
eseguono programmi motori, destinati a giungere ai motoneuroni Nuclei dei nervi cranici tronco
Le vie originate dal tronco encefalico terminano in gran parte nel midollo spinale o
nei nuclei dei nervi cranici:
- Differiscono per origine e terminazione nella sostanza grigia midollare Midollo spinale
- Possono essere considerate come
- vie destinate al controllo della trasmissione di informazioni
somatosensoriali
- Vie destinate all’organizzazione o esecuzione di attività motorie.

Vie discendenti del tronco


Vie discendenti e sistemi motori Nel tronco encefalico sono presenti diversi nuclei che proiettano alla sostanza grigia
del midollo spinale:
- funzione di integrazione di informazioni visive e vestibolari con
Le vie discendenti motorie originano da corteccia e tronco, e rappresentano i due informazioni ascendenti somatosensoriali.
principi organizzativi fondamentali dei sistemi motori:
- L’integrazione → trasformazione sensimotoria → base delle attività riflesse del
- organizzazione gerarchica tronco
- Organizzazione in parallelo. - Coordinazione delle attività motorie relative al mantenimento e controllo della
Il tronco, attraverso le vie discendenti → controllo gerarchico sui circuiti midollari: postura
- controllo operato in parallelo da diverse vie, che differiscono tra loro per origine e - Le vie discendenti dal → vie efferenti di queste attività riflesse
sede di terminazione In base alla posizione dei neuroni di origine e delle zone di terminazione nella sostanza
La corteccia, a propria volta: grigia midollare, si possono suddividere le vie discendenti dal tronco in tre diversi
- Controlla le attività del tronco encefalico, quindi indirettamente il midollo spinale gruppi:
- In parallelo, attraverso la via piramidale può dirigere comandi motori - vie mediali
direttamente a livello midollare - Vie laterali
- La via cortico-spinale non è una componente unitaria → deve essere - Vie aminergiche
considerata come un insieme di vie discendenti che operano in parallelo nei
meccanismi di controllo motorio.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 42

Vie mediali Le vie discendenti dal tronco e le vie corticodiscendenti hanno un’organizzazione
topografica delle proprie terminazioni su motoneuroni dei nuclei dei nervi cranici →
Le vie mediali originano da strutture situate più centralmente nel tronco: analogo alla organizzazione topografica del midollo.
- coinvolte in
- Controllo di movimenti integrati del tronco e del tronco con gli arti
- Sinergie muscolari degli arti Sistema delle vie mediali
- Terminano nelle parti più mediali e ventrali del midollo spinale → motoneuroni dei
Il sistema delle vie mediali ha tre componenti principali:
muscoli assiali e prossimali e interneuroni relativi.
- vie vestibolo-spinali (laterale e mediale)
- Gli assoni hanno un alto grado di divergenza
- Vie reticolo-spinali (mediale/pontina e laterale/bulbare)
- Inviano collaterali assoniche a diversi livelli
- Via tetto-spinale
- Divergenza amplificata anche da neuroni propriospinali lunghi → connettono
segmenti spinali anche molto distanti tra loro
Vie vestibolo-spinali
Grazi a tali connessioni, le vie mediali sono adatte a controllare in modo
coordinato i muscoli assiali e prossimali in:
Fascio vestibolo-spinale laterale
- mantenimento e modifica della postura
Origine → nucleo vestibolare laterale (di Deiters)
- Esecuzione di sinergie globali degli arti.
Gli assoni scendono nel cordone anteriore ipsilaterale.
Vie laterali Terminazione → gruppi motoneuronale mediali e parte mediale della zona intermedia,
lungo tutti i segmenti del midollo spinale.
Le vie laterali originano da strutture più laterali nel tronco:
Il nucleo vestibolare laterale è bersaglio di afferenze che originano dagli organi
- terminano nella parte dorsolaterale della sostanza grigia midollare otolitici (labirinto del vestibolo):
- Influenzano i motoneuroni dei muscoli distali - la via vestibolo spinale contribuisce all’emissione di risposte motorie di tipo
- Azione più selettiva → vi sono neuroni propriospinali più brevi, con minore raggio posturale che dipendono dalla posizione statica o da eventi di accelerazione
d’azione della testa
- Sinergie motorie più ristrette - Il nucleo è sotto il controllo di centri superiori → controllo inibitore dal cervelletto.
- Controllo più preciso dell’uscita motoria. La via vestibolo spinale laterale → azione a livello motoneuronale → responsabile della
rigidità α che si osserva in animali decerebrati o decerebellati.
Vie aminergiche
Le vie aminergiche sono vie che si aggiungono ai due gruppi precedenti, che Fascio vestibolo-spinale mediale
utilizzano come mediatori chimici: Origine → nucleo vestibolare mediale
- catecolamine Decorre nel cordone anteriore
- Serotonina Termina → livelli cervicali e toracici alti su motoneuroni e interneuroni mediali del
midollo spinale.
Nuclei motori dei nervi cranici Il nucleo vestibolare mediale è bersaglio di afferenze dai canali semicircolari,
producendo, con le proprie efferenze:
Le vie discendenti del tronco terminano anche sui nuclei motori dei nervi cranici:
- riflessi vestibolo-oculari
- organizzazione simile al midollo spinale
- Risposte del tronco o del collo in relazione a spostamenti del capo.
- La maggior parte dei nuclei motori riceve terminazioni in modo simile ai nuclei
midollari che innervano i muscoli assiali
Vie reticolo-spinali
- Vero per parti del nucleo del facciale che innervano il muscolo corrugatore e
orbicolare o per il nucleo motore del trigemino Via reticolo-spinale mediale
- Altri nuclei sono analoghi a gruppi laterali del midollo. La via reticolo-spinale mediale:
- origine: formazione reticolare medio-pontina

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 43

- Decorso: cordone anteriore ipsilaterale - Decorso: dorsalmente nel cordone laterale controlaterale
- Terminazione: zone mediali della sostanza grigia - Terminazione: zone più laterali del midollo spinale
- Azione: eccitatoria a livello di motoneuroni α e γ dei muscoli assiali e prossimali - Nei rigonfiamenti cervicale e lombare → terminazioni rubro-spinali anche
di tipo estensorio. nelle zone motoneuronale più dorsolaterale, corrispondenti ai nuclei motori
La via reticolo-spinale mediale, contribuisce al mantenimento e al controllo della dei muscoli distali degli arti
postura → responsabile della rigidità γ. - Azione: controllo della muscolatura distale19

Via reticolo-spinale laterale Vie aminergiche


La via reticolo-spinale laterale:
Dal tronco encefalico originano due principali vie discendenti di tipo aminergico, che
- origine: formazione reticolare bulbare terminano diffusamente in tutto il midollo spinale:
- Decorso: cordone laterale da entrambi i lati. - via ceruleo-spinale: utilizza noradrenalina come mediatore
- Terminazione: parti mediali della sostanza grigia midollare, a tutti i livelli, ma - Origine → locus coeruleus e neuroni reticolari
anche nelle parti più laterali - Decorso → cordone laterale
- Azione: inibitoria sui muscoli estensori e eccitatoria sui flessori18 - Terminazione → midollo spinale
La sostanza reticolare, nel suo insieme, è sotto il controllo della corteccia cerebrale, - Via rafe-spinale: utilizza serotonina
attraverso le vie cortico-reticolari:
- Origine → nuclei del rafe
- la corteccia può modulare le attività riflesse del tronco con un meccanismo di
controllo a feedforward. - Decorso → cordoni laterali e anteriore
Entrambe queste vie terminano in tutta la sostanza grigia midollare → effetto
Via tetto-spinale modulatorio:
La via tetto-spinale: - via ceruleo-spinale → effetti inibitorio
- origine: strati profondi del collicolo superiore - Via rafe-spinale → effetto
- Decorso: cordone anteriore del midollo controlaterale - inibitorio sulle corna dorsali → filtra le afferenze nocicettiva
- Terminazione: segmenti cervicali - Eccitatorio sulle corna ventrali
- Azione: permette le risposte riflesse del capo e del collo in risposta a stimoli
visivi, integrati a livello del collicolo superiore.
Conclusioni
Il tronco encefalico può essere considerato una struttura che ha assunto
nell’evoluzione delle funzioni di controllo e coordinazione della muscolatura assiale e
Sistema delle vie laterali prossimale per il controllo della postura e di altre sinergie motorie.
Nei primati, tuttavia, le capacità motorie estremamente raffinate delle estremità distali
La principale via del gruppo laterale delle vie discendenti dal tronco encefalico è la via sono il risultato dello sviluppo della via cortico-spinale, gerarchicamente superiore al
rubro-spinale: tronco encefalico.
- origine: porzione magnocellulari del nucleo rosso (mesencefalo)

18 si noti che ha contributo opposto a quella della via reticolo-spinale mediale


19 tale controllo, non ha l’entità della via cortico-spinale laterale (piramidali), in quanto possiede circa 1/20 delle fibre delle vie piramidali

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 44

Via Origine Decorso Terminazione azione

Vestibolo-spinale laterale Nucleo vestibolare laterale Cordone anteriore ipsilaterale Motoneuroni mediali e parte mediale Risposte motorie posturali dipendenti
della zona intermedia del midollo da afferenze del sistema vestibolare
spinale

vestibolo-spinale mediale nucleo vestibolare mediale Cordone anteriore ipsilaterale Motoneuroni e interneuroni mediali Risposte vestibolo-oculari; risposte di
del midollo spinale a livello toracico e capo e collo in relazione a
cervicale spostamenti della testa

Reticolo-spinale mediale Formazione reticolare medio-pontina Cordone anteriore ipsilaterale Zone mediali della sostanza grigia Eccitazione dei motoneuroni α e γ
dei muscoli estensori prossimali e
assiali → Mantenimento e controllo
della postura (rigidità γ)

Reticolo-spinale laterale Formazione reticolare bulbo Cordone laterale bilateralmente Parti laterali e mediali della sostanza Opposta al precedente. Inibisce gli
grigia estensori e facilita i flessori

Tetto-spinale Strati profondi del collicolo superiore Cordone anteriore controlaterale Segmenti cervicali del midollo Risposte di capo e collo in relazione
a stimoli visivi

Via rubro-spinale Porzione magnocellulare del nucleo Cordone laterale controlaterale Zone laterali della sostanza grigia. Controllo della muscolatura degli arti
rosso Cordoni laterali cervicale e sacrale

Via ceruleo-spinale Locus coeruleus, neuroni reticolari Cordone laterale Midollo spinale Inibitorio su tutto il midollo spinale

Via rafe-spinale Nuclei del rafe Cordoni laterali e anteriore Midollo spinale Inibizione delle afferenze sensitive, a
livello delle corna dorsali. Eccitatorio
a livello delle corna ventrali

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 45

Via piramidale
La via piramidale è la più cospicua delle vie discendenti motorie:
- permette alla corteccia cerebrale di avere controllo diretto su
- Midollo spinale (via cortico-spinale)
- Nuclei dei nervi cranici (via cortico-bulbare)
- Origine: aree corticali situate davanti e dietro la scissura centrale di Rolando
- Decorso: nella sua discesa, la via piramidale attraversa
- Capsula interna: ne occupa il braccio posteriore, in cui le fibre sono
disposte secondo un ordine topografico (cortico-bulbare è posta
anteriormente, seguono le componenti cortico-spinali, in senso antero-
posteriore dalla cervicale alla sacrale)
- Peduncolo cerebrale: posizione intermedia
- Ponte: la via piramidale si frazione in fasci separati, che passano attorno ai
nuclei pontini
- Bulbo: le fibre si ritrovano tutte riunite e isolate, sulla faccia ventrale, dove
formano le piramidi bulbari20
- Decussazione: a livello della parte caudale del bulbo, si ha una
suddivisione delle fibre in
- Via cortico-spinale laterale: l’80% delle fibre decussa, portandosi
controlateralmente

Vie discendenti dalla corteccia - Via cortico-spinale mediale: 20% delle fibre che non decussano,
portandosi nel cordone anteriore ipsilaterale.
La via cortico-spinale laterale, dopo essere decussata, decorre nel cordone
La corteccia motoria dispone di due vie principali, attraverso le quali può agire in laterale del midollo spinale:
parallelo su motoneuroni della muscolatura scheletrica:
- proietta nelle parti più laterali della sostanza grigia midollare, terminando a livello
- via diretta: corrisponde alla via piramidale di
- Via indiretta: costituita da vie dirette ai nuclei del tronco (sostanza reticolare, - Corna dorsali (lamine IV e V)
nucleo rosso), che poi vengono riproiettate al midollo spinale attraverso vie
- Sostanza intermedia
discendenti
- Zone motoneuronale (lamina IX)
La via piramidale, attraverso le componenti cortico-spinale e cortico-bulbare,
consente alla corteccia motoria di controllare in modo diretto o relativamente diretto - Collaterali al nucleo rosso
l’uscita motoneuronale: La via cortico-spinale ventrale, invece, decorre nel cordone anteriore ipsilaterale
- essenziale per lo svolgimento di attività motorie qualitativamente raffinate del midollo spinale:
Le vie dirette al tronco encefalico: - proietta in tutto il midollo bilateralmente, soprattutto nelle parti mediali della
- permettono alla corteccia motoria di controllare con meccanismi di tipo sostanza grigia
anticipatorio (feedforward) le attività riflesse che si svolgono a questo livello - Ha un’ampia collateralizzazione
- Importanti nel controllo della muscolatura assiale e prossimale - Anche collaterali alla sostanza reticolare.
Le fibre cortico-bulbari, analogamente, possono distribuirsi in modo
prevalentemente sia controlaterale che bilaterale ai nuclei dei nervi cranici:

20 si rammenta, che a livello delle piramidi bulbari, l componente corticobulbare ha già abbandonato la via piramidale per raggiungere i nuclei dei nervi cranici.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 46

- Alcune sono l’equivalente del tratto cortico-spinale ventrale, in quanto si - Nucleo rosso → via cortico.rubro-spinale → ulteriore modalità di
distribuiscono bilateralmente su controllo sulla muscolatura distale da parte della corteccia motoria
- nuclei sensitivi e motori del nervo trigemino
- Componenti motorie del nucleo del nervo facciale
- Altre sono l’analogo del tratto cortico-spinale laterale, in quanto si distribuiscono
solo controlateralmente, a
- Nucleo dei nervi ipoglosso
- Motoneuroni del nervo facciale per la pare inferiore della faccia
- Tale modalità di innervazione del nucleo del nervo facciale → lesione unilaterale
della corteccia motoria o della via cortico-bulbare → paresi solo dei muscoli
inferiori della faccia.
Tale via non ha funzioni esclusivamente motorie:
- termina anche su nuclei sensitivi del tronco encefalico e sulle corna dorsali della
sostanza grigia midollare
La via piramidale non origina solo dall’area motoria primaria (area 4 di Brodmann), ma
anche da aree situate nella corteccia precentrale e postcentrale.
Le cellule che danno origine ai fasci piramidali, sono:
- Cellule piramidali giganti di Betz
- Cellule piramidali più piccole
Nella scimmia, si è dimostrato che:
- 60% delle fibre origina dalle aree motorie (aree 4 e 6)
- 40% dalle aree 1, 2, 3 ovvero dalle aree somatosensoriali primarie
Fibre piramidali di origine pre e postcentrale hanno diverse modalità di terminazione a
livello del tronco e del midollo.
Le fibre che originano a livello delle aree somatosensotoriali primarie e dall’area SII
- terminano a livello di:
- nucleo sensitivo del trigemino
- Nuclei gracile e cuneato
- Corna dorsali della sostanza grigia midollare
- Hanno dunque funzioni sensoriali → modulazione e controllo della
ritrasmissione delle informazioni somatosensoriali verso i centri superiori
Le fibre che originano dalle aree 4 e 6:
- terminano sui nuclei motori dei nervi cranici e nella sostanza grigia midollare
- Una sottopopolazione di cellule piramidali dell’area 4, corrispondente alle
cellule piramidali giganti di Betz, proietta direttamente nella lamina IX a livello
dei rigonfiamenti cervicale e lombare, nei nuclei più laterali
- Tali fibre sono la componente motoria della via piramidale → la regione di
origine corrisponde ad aree motorie primaria e supplementare
- In tali aree è sufficiente una stimolazione elettrica a bassa intensità di
corrente per evocare movimenti muscolari.
- L’area 4 può dare origine a proiezioni a

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 47

- le terminazioni raggiungono nuclei motori di muscoli distali


Funzioni motorie della via piramidale
- L’origine di queste fibre è prevalentemente nell zona più caudale della corteccia
La via piramidale è un mezzo di controllo soprattutto della muscolatura distale: motoria, dove nell’homunculus sono rappresentati i muscoli più distali.
- la proiezione è in massima parte sulle parti più laterali del midollo spinale - Connessioni monosinaptiche
(controlaterale all’area di origine)
La corteccia, in questo modo, può controllare in modo diretto e altamente selettivo
- Solo in minor misura avviene bilateralmente sulle zone più mediali delle ristrette popolazioni di motoneuroni.
Aspetto importante di tale controllo è dato dalle terminazioni dirette sulla lamina
IX del midollo spinale:
Aree precentrali e postcentrali

Aree corticali motorie

VIE PIRAMIDALI Braccio posteriore


della capsula interna

Peduncolo cerebrale,
posizione intermedia

Ponte, fibre si
separano tra i nuclei
Fibre
pontini cortico-bulbari
Nuclei motori dei
nervi cranici
Bulbo, le fibre si
riuniscono, formando
le piramidi bulbari

Via cortico-spinale Via cortico-spinale


80% 20%
laterale mediale

Cordone laterale del Cordone anteriore


midollo controlaterale ipsilaterale all’emisfero
all’emisfero d’origine di origine

Nucleo Rosso

Corna dorsali (IV, V) Bilateralmente a tutto il


zona intermedia midollo spinale
motoneuroni (IX) (prevalenza nelle parti
mediali della sostanza grigia)

Controllo diretto e altamente selettivo Controllo diretto della muscolatura,


della muscolatura, soprattutto distale soprattutto prossimale e assiale
Controllo delle afferenze sensitive ai Controllo delle afferenze sensitive ai
centri superiori centri superiori

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 48

Natura dei comandi motori discendenti - Operano in parallelo con la via piramidale nel controllo motorio → vie
extrapiramidali.
La via piramidale è formata da: Sono presenti numerose vie nervose che dalla corteccia dirigono su nuclei del tronco
- fibre mieliniche di piccolo calibro: per la maggior parte (90%), gli assoni e che non fanno parte della via cortico-bulbare. Quelle importanti per il controllo del
hanno calibro sotto i 4 µm → bassa velocità di conduzione. movimento sono:
- Fibre mieliniche di grosso calibro: piccola percentuale (circa 2%) con calibro - vie cortico-rubre: dirette al nucleo rosso magnocellulare
tra 10 e 20 µm - Vie cortico-reticolari: dirette alla formazione reticolare.
- Conduzione veloce (circa 70 m/s)
- Corrispondono alla componente cortico-motoneuronale della via piramidale Vie cortico-rubre
- Si possono identificare solo tardivamente nella maturazione postnatale Le vie cortico rubre, dirette al nucleo rosso magnocellulare:
- Il numero di fibre veloci corrisponde al numero di cellule di Betz, da cui - origine: area 4
probabilmente originano le fibre veloci - Costituzione: collaterali della via cortico-spinale laterale + fibre dirette
L’attività elettrica di una singola fibra veloce, nelle vie piramidali, è dunque la forma più specificamente al nucleo magnocellulare.
elementare di comando motorio discendente: - Funzione: via cortico-rubro-spinale per controllare, in parallelo alle vie
- l’informazione nervosa inviata al midollo spinale codifica l’attività di più piramidali, i movimenti a carico delle estremità distali
muscoli. - Responsabile del recupero parziale delle funzioni degli arti dopo lesione
- Contattano motoneuroni appartenenti a diversi muscoli selettiva della via piramidale.
- Possono contattare
- motoneuroni Vie cortico-reticolari
- Interneuroni inibitori di muscoli antagonisti → corrispondono agli La corteccia controlla la sostanza reticolare → vie reticolo spinali → muscolatura
interneuroni inibitori di tipo Ia responsabili dell’inibizione nel riflesso assiale e prossimale → controllo della postura e dei movimenti globali degli arti:
miotatico di stiramento. - il controllo gerarchico corticale agisce anche attraverso dei meccanismi di
- Una singola cellula cortico-motoneuronale può codificare sia l’attivazione di controllo a feedforward
un muscolo, che l’inibizione del suo antagonista. - La corteccia agisce con tali meccanismi anticipatori sulle strutture del tronco
Studi di correlazione tra stimolazione elettrica e elettromiografia (EMG) hanno portato - Vengono modulate le attività riflesse per il controllo tonico e fasico della
alla conclusione che: postura.
- ogni fibra cortico-spinale non termina su motoneuroni di un solo muscolo → ha La via cortico-reticolo-spinale esercita un controllo
relazioni divergenti con motoneuroni di più muscoli - tonico → provvede a mantenere il livello di attività equilibrato tra strutture
- Il numero di muscoli innervati dallo stesso neurone varia secondo il tipo di eccitanti e strutture inibenti il tono dei muscoli antigravitari
movimento controllato dal neurone. - È attiva in parallelo con la via piramidale per coordinare le attività posturali che
- Cellule corticomotoneuronali vicine tra loro hanno campi muscolari diversi. accompagnano qualsiasi esecuzione motoria
- Tale controllo, non riguarda solo un controllo della muscolatura assiale in senso
stretto → controlla sinergie complesse che coinvolgono anche gli arti.
Vie dirette a nuclei del tronco Le vie cortico-reticolari originano da regioni corticali solo parzialmente sovrapposte a
quelle di origine della via piramidale:
Le vie corticodiscendenti al tronco encefalico controllano il movimento in modo
più globale, con particolare riferimento ad attività posturali di tipo fasico e tonico. - originano da tutta l’area 6 di Brodmann, ma non dall’area 4
La via piramidale è essenziale solo per alcune specifiche capacità motorie:
- dopo lesione selettiva di tale via → una scimmia è ancora in grado di operare,
ma in modo più grossolano
Le capacità motorie sono anche dovute all’esistenza di vie nervose indirette:
- terminano su strutture del tronco → dal tronco originano vie discendenti al
midollo spinale

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 49

Controllo della postura Strategie posturali


Per mantenere l’orientamento posturale e l’equilibrio, sono realizzate delle strategie
posturali:
- volte al raggiungimento di obiettivi specifici
- Alcuni esempi possono essere
L’uomo non è consapevole, generalmente, dei processi neuromuscolari che
- Soggetto che cammina leggendo un giornale → necessario minimizzare il
controllano la postura.
movimento delle mani, degli arti e del tronco, per renderli solidali con la
Il sistema posturale, deve affrontare 3 problemi: vista,
- deve mantenere una posizione eretta stabile (equilibrio) nonostante la forza di - Soggetto che tiene in mano un bicchiere pieno → necessario mantenere la
gravità posizione della mano in asse con la verticale
- Deve generare risposte che anticipano i movimenti volontari finalizzati Un’obiettivo posturale importante può essere il controllo della posizione del corpo
- Deve adattarsi alle condizioni ambientali. nello spazio:
Il termine controllo posturale indica il controllo dell’orientamento del corpo e dei - soggetto in piedi → il corpo è allineato alla verticale, in modo che la proiezione
suoi diversi segmenti (orientamento posturale) in condizioni sia statiche che della forza di gravità rimanga all’interno della base d’appoggio.
dinamiche. - Animale, quadrupede → il tronco è mantenuto parallelo alla base d’appoggio,
Per mantenere qualsiasi posizione è necessario: mentre la lunghezza degli arti è costante
- poter sviluppare contrazione tonica della muscolatura → sviluppare dunque - Uomo eretto su piattaforma instabile → tende a controllare maggiormente la
un tono posturale. posizione della testa nello spazio, che diventa più stabile di quella del corpo →
- Correggere le deviazioni dalla posizione scelta permette di minimizzare il movimento dell’immagine sulla retina → favorita la
- Necessari sistemi sensoriali che possono segnalare tali deviazioni visione.
- Connessi a tali sistemi devono esservi delle vie riflesse che attivano delle La strategia posturale scelta, stabilisce una gerarchia tra diversi obiettivi, alcuni
risposte in grado di ripristinare la posizione originaria → riflessi posturali. secondari, sono addirittura sacrificabili.
- Mantenere l’equilibrio generando forze agenti sul centro di massa, Gli obiettivi posturali, sono realizzati largamente in maniera involontaria, attraverso dei
neutralizzando gli effetti destabilizzanti di meccanismi riflessi:
- Forze esterne che agiscono sul corpo - realizzare un obiettivo posturale → il SNC deve controllare una o più variabili
- Movimento volontario dei suo diversi segmenti. posturali
- Le variabili controllate, sono quelle che, nel tempo, mostrano variabilità
minore.
- Nel soggetto che cammina leggendo → la variabile posturale controllata è la
posizione relativa di testa, tronco e avambraccio.
- Per controllare una variabile posturale → necessari dei sistemi recettoriali che
possano informare riguardo alla variabile in questione
La rappresentazione nervosa di una variabile posturale è generalmente frutto di
un’integrazione multisensoriale:
- segnali afferenti → indicano le deviazioni dall’orientamento posturale prescelto
→ modificano l’attività muscolare in modo da ripristinare la posizione originale
- In tal modo sono inquadrati i classici riflessi posturali
- Allontanamento dalla posizione prescelta → minaccia all’equilibrio → reazioni
posturali
- Attivazioni fasiche e coordinate che interessano diversi muscoli

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 50

- Agiscono per riportare il corpo stesso in vicinanza della posizione di - Necessaria dunque un’attività tonica dei muscoli
equilibrio - Soleo
- Movimento volontario → i comandi motori centrali danno origine a modificazione - Gastrocnemio
dell’attività di muscoli che, con la loro azione, possono prevenire le conseguenze - L’attività del muscolo tibiale anteriore si registra raramente.
destabilizzanti del movimento medesimo (aggiustamenti posturali)
- Altri muscoli in cui si nota attività EMG in posizione eretta di riposo sono
- Retto femorale
- Erettori spinali lombari.

Figure 41-3 Appropriate anticipatory responses to postural disturbances can be learned. (Adapted from Nashner 1976.)
Figure 41-2 Anticipatory motor action in response to postural disturbance adapts to the behavioral context. The illustrations show the postural activity
of the gastrocnemius muscle in four behavioral contexts. (Adapted from Cordo and Nashner 1982.) A. Backward movement of the sliding platform tilts the body forward, calling for countervailing action in the stretched gastrocnemius to maintain balance. In
A. The subject stands on a firm platform and pulls on a fixed handle as soon as possible after an auditory cue. To maintain posture, backward-acting contraction of
the leg muscle (gastrocnemius) starts before the biceps begin pulling the handle. Meccanismi segmentali e soprasegmentali
successive trials the muscular response is enhanced and its latency reduced.

B. When the platform is tilted up, action by the gastrocnemius would worsen the backward body tilt. Accordingly, in successive trials the muscle's response is
B. When the chest is supported and the handle is suddenly pulled forward, there is a very early reflex response in the biceps and the gastrocnemius remains silent. decreased, with a corresponding decrease of backward sway.

Tono posturale
C. When the handle suddenly pulls the unsupported subject forward, the early biceps reflex is suppressed so that counterbalancing arm and leg muscles can act
simultaneously.
Scarica tonica delle afferenze fusali
P.820
D. Finally, when the foot support unexpectedly slides forward, tilting the subject backward, the gastrocnemius is silent (otherwise it would tilt the subject further
back) and an early biceps response is brought into play.
Un fattore molto importante per il mantenimento del tono posturale → scarica tonica
Anticipatory responses depend on feed-forward control. The central command for a voluntary limb movement is associated with a simultaneous feed-forward
IlE. tono posturale
The feed-forward and feedbackè la contrazione
components continua
of postural control. (Adapted from dei
Gahérymuscoli antigravitari:
and Massion 1981.) delle afferenze fusali gruppo Ia:
command anticipating an expected postural perturbation. Postural adjustments to unexpected disturbances depend on feedback, however. These adjustments may
be relatively simple and fast, as in the biceps stretch reflex (Figure 41-2B), but usually they are the product of complex motor reactions that are learned and
- animale bipede → il tono posturale non deve essere elevato - scarica presente anche quando i muscolo non è tonicamente contratto
released as a whole (Figure 41-2C). The interaction of feed-forward and feedback control of posture is summarized in Figure 41-2E.
P.819
- l’azione dei muscoli posturali deve contrastare solo la componente della - Aumenta quando il muscolo implicato in un compito posturale
While the basic elements of postural control are innate, they nevertheless can be greatly modified by learning. The rigid stance of the decerebrate quadruped is

Postural Control forza Can di gravità


Be Adapted diretta to tangenzialmente
Suit Specific Behaviors al centro di rotazione Tale fenomeno si verifica ad esempio, a livello del muscolo tibiale anteriore:
innate, as is the stereotyped response of a standing quadruped when it loses the support of one or more limbs. If support from diagonally opposite legs is
unexpectedly withdrawn, the decerebrate animal actively reacts by supporting itself on the other pair of legs. The advantage of this strategy is that the center of
- La componente radiale è scaricata attraverso la muscolatura scheletrica.
Anticipatory action is remarkably adaptable and varies according to behavioral demand (Figure 41-2). One can easily demonstrate the dependence of postural control
on behavioral context, or postural set. First, place the right upper arm beside the body with the forearm horizontal so that the elbow of the arm is at a right angle.
- uomo
gravity need in piedi,
not be moved, a riposo
although → ail problem
it does create muscolo tibiale anteriore
with stabilization. ha un
If an intact animal buon
is trained numero
to expect loss ofdi
support from one paw, it adopts a
quite different strategy at the time of unloading: The center of gravity is actively moved within the triangular support of the other three limbs. This action provides
- I livelli di attività EMG21the registrati
Then, while actively maintaining this posture with
nei muscoli posturali sono dunque bassi
eyes closed, try to press that forearm down with the left hand. If one suddenly releases the downward
pressure of the left hand, there is little or no movement of the right forearm. Anticipatory suppression of the right forearm flexors is synchronized with the predicted
support and afferenze di gruppo
ensures subsequent Ia tonicamente attive
postural equilibrium.

Russian - Soggetto poggia su una pedana inclinata


Pavlovian indietro
conditioning → il muscolo
that animals tibiale anteriorefeed-forward
è
without - In condizione di flies
riposo
upward. → attivate le unità motorie lente e resistenti alla fatica
removal of the left hand. Next, again with the eyes shut, have a colleague apply downward pressure on the right forearm, and then ask that it be suddenly removed
investigators in the early twentieth century used classical to show can learn anticipatory patterns of
warning. Now the right forearm

(basse fibre, con generazione di segnali più deboli). contratto → aumenta la percentuale di afferenze propriocettive attive
response. They trained animals with deafferented limbs to remove the support of one limb by actively lifting one paw in response to an auditory cue. Recordings of
postural muscle activity showed that the trained animals always appropriately activated the antigravity muscles of the other three limbs before raising the paw.

Nell’uomo, la proiezione del centro di massa sulla base appoggio cade davanti alla Later, Lew Nashner devised an ingenious way to demonstrate adaptive learning of postural control in humans. The subject stands erect on a platform, which can be

caviglia: made to slide backward without tilting or to tilt toe-up without sliding. Both maneuvers stretch the gastrocnemius. But while forward sway calls for contraction of th
muscle, backward sway calls for its relaxation. In both conditions there is clear evidence that the subject learns the appropriate response (Figure 41-3).
- la caviglia tende dunque a flettersi Figure 41-3 Appropriate anticipatory responses to postural disturbances can be learned.

A. Backward movement of the sliding platform tilts the body forward, calling for countervailing act
successive trials the muscular response is enhanced and its latency reduced.

21 EMG è l’elettromiografia, ovvero la registrazione delle variazioni di potenziale in un muscolo. B. When the platform is tilted up, action by the gastrocnemius would worsen the backward body ti
decreased, with a corresponding decrease of backward sway.

P.820
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
Anticipatory responses depend on feed-forward control. The central command for a voluntary limb
command anticipating an expected postural perturbation. Postural adjustments to unexpected distu
be relatively simple and fast, as in the biceps stretch reflex (Figure 41-2B), but usually they are th
released as a whole (Figure 41-2C). The interaction of feed-forward and feedback control of postur
Neurofisiologia 51

Vie discendenti del midollo eccitatorio


inibitorio
Il mantenimento del tono posturale dipende anche dalle vie discendenti al midollo
spinale → possono influenzare la scarica motoneuronale: Centri superiori
- particolarmente importanti sembrano le vie che giungono al midollo partendo dal Punti di sezione/lesione
tronco encefalico. 1 rigidità da decerebrazione (γ)
1 1+2 paralisi flaccida
Si ricorda che la scarica motoneuronale può essere influenzata in due modi:
3 rigidità α
- diretto: i sistemi discendenti possono modificare direttamente l’eccitabilità dei
motoneuroni α Tronco encefalico
3
- Indiretto: attraverso la modificazione dell’attività dei motoneuroni → variazione
di scarica delle afferenze propriocettive Ia → azione eccitatoria/inibitoria dei
motoneuroni α → contrazione/rilasciamento muscolare

Rigidità da decerebrazione (rigidità γ) Motoneuroni γ motoneuroni α


Esperimenti di lesione negli animali e osservazioni cliniche → indicazioni su
meccanismi nervosi che controllano il tono posturale.
afferenze di gruppo Ia Tono posturale
In mammiferi carnivori (es cane e gatto) → sezione a livello della lamina quadrigemina
del tronco encefalico produce una sindrome caratteristica, detta rigidità da
decerebrazione: Apparato muscolo-
Fuso neuromuscolare
- aumento del tono estensorio degli arti, masseterino e di quello nucale 2 scheletrico: contrazione
muscoli estensori
- La manifestazione pare esagerare il normale atteggiamento posturale22
- Se in tali condizioni gli animali vengono privati dell’innervazione sensoriale →
perdita di rigidità → paralisi flaccida.
- Si eliminano le afferenze propriocettive originanti dai fusi neuromuscolari Vie vestibolo-spinali
- La rigidità da decerebrazione, dunque, è attribuibile ad un incremento di
attività dei motoneuroni γ → detta anche rigidità γ. Le vie vestibolo-spinali sono tra sistemi tronco-encefalici principali che possono
Concludendo, si può affermare che influenzare il tono posturale:
nei mammiferi, i centri superiori esercitano un’azione inibitoria su sistemi - via vestibolo-spinale laterale (VSL)
troncoencefalici che eccitano i motoneuroni γ dei muscoli posturali. - Via vestibolo-spinale mediale (VSM)

Rigidità α Via vestibolo-spinale laterale


Osservazioni cliniche indicano che nell’uomo, la lesione della capsula interna produce La via vestibolo-spinale laterale, originata dal nucleo vestibolare laterale di Deiters:
una emiplegia controlaterale, caratterizzata da: - principalmente omolaterale
- atteggiamento flessorio arto superiore - Termina a tutti i segmenti del midollo spinale,
- Atteggiamento estensorio arto inferiore - Organizzazione somatotopica
Queste sono modificazioni croniche del tono (spasticità): - Mielomeri cervicali → rappresentati nella porzione rostroventrale del nucleo
- Non rilevate differenze tra la scarica di afferenze fusali tra emiplegici e normali → - Mielomeri lombosacrali → rappresentati in porzione dorso-caudale del
non pare associato ad aumento di attività dei motoneuroni γ nucleo
- Si ritiene che l’aumentato tono della muscolatura emiplegica → dovuto ad un - Le terminazioni dei neuroni VS possono contattare i motoneuroni di diversi
incremento di attività eccitatoria sui motoneuroni α → rigidità α. nuclei motori.

22 Osservazione fatta da Sherrington nel 1900, il primo che descrisse il fenomeno.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 52

Nel preparato decerebrato:


- lesione del nucleo di Deiters → scomparsa del tono posturale
Sistemi reticolari e monoaminergici
- Stimolazione del nucleo di Deiters → eccita i motoneuroni che innervano Le regioni bulbari ventro-caudali → inibizione polisinaptica generalizzata sui
- Muscoli estensori degli arti motoneuroni:
- Muscoli dorsali del collo - durante il sonno REM → regioni potentemente eccitate dal tegmento pontino
- Muscoli intervertebrali del tronco. dorsolaterale → sopprimono il tono posturale
- Inibiti contemporaneamente i muscoli flessori dell’arto e la muscolatura - Tali vie ponto-bulbari potrebbero essere colinergiche o glutammatergiche.
cervicale ventrale. - Nella formazione reticolare, sistemi eccitatori e inibitori del tono
- Eccita sia i motoneuroni α che i motoneuroni γ posturale non sono anatomicamente segregati → coesistono in regioni ristrette
Analisi della latenza dei potenziali eccitatori postsinaptici evocati stimolando il nucleo - Recettori per glutammato di tipo AMPA e NMDA possono essere espressi
vestibolare laterale di Deiters, mostra che gli effetti eccitatori hanno due componenti: sullo stesso neurone reticolar.
- monosinaptica I sistemi monoaminergici del tronco encefalico regolano l’eccitabilità di regioni
vastissime del cervello:
- Polisinaptica
- Locus coeruleus: da origine a fibre noradrenergiche che terminano nel corno
Gli effetti inibitori sono tutti polisinaptici.
dorsale e in quello ventrale del midollo spinale
Nel generare gli effetti eccitatori e inibitori polisinaptici, la proiezione VSL utilizza:
- Nuclei del rafe: fibre serotoninergiche con analoga distribuzione.
- gli interneuroni del riflesso flessorio che mediano l’estensione crociata
Per il sistema serotoninergico (rafe):
- Interneuroni inibitori Ia che inibiscono i motoneuroni flessori.
- non si conoscono gli effetti della sua inattivazione sul tono posturale.
Via vestibolo-spinale mediale - Attivato sia da noradrenalina che da serotonina, con la medesima azione
- Aumentano risposta eccitatoria dei motoneuroni al glutammato
La via vestibolo-spinale mediale, origina dal nucleo vestibolare mediale e da
neuroni sparsi nel nucleo laterale e discendente: - Aumentano la frequenza di scarica motoneuronale indotta dalla
depolarizzazione del motoneurone,
- discende bilateralmente nel midollo
- Depolarizzano i motoneuroni e possono generare scariche spontanee
- Termina a livello dei segmenti cervico-toracici
- Inducono o potenziano i fenomeni di bistabilità a livello motoneuronale.
- Eccita monosinapticamente motoneuroni che innervano la muscolatura
dorsale cervicale controlaterale Da dati sperimentali → inibizione reciproca tra sistemi aminergico e sistema reticolo-
- Inibisce i muscoli dorsali del collo omolaterali. spinale inibitorio:
La via vestibolo-spinale mediale, dunque, non agisce sugli arti. - attività dei neuroni LC e del rafe è massima durante la veglia e minima durante la
atonia posturale nel sonno REM
Tono posturale dei nuclei vestibolari - Attività dei neuroni reticolospinali è minima durante la veglia e raggiunge il
massimo nel sonno REM
Neuroni dei nuclei vestibolari possiedono una scarica tonica → bombardamento
continuo su motoneuroni spinali: - Episodi di atonia posturale indotti → riduzione dell’attività dei neuroni del LC e
- scarica a 40 Hz dipende dalle influenze eccitatorie del labirinto → il labirinto diminuzione del rilascio di noradrenalina e serotonina a livello troncoencefalico
sostiene il tono posturale
- Sezione del nervo VIII → ipotono ipsilaterale della muscolatura estensoria degli
arti e ipotono controlaterale della muscolatura assiale
- Deficit labirintico unilaterale non ancora compensato, infatti, provoca
- Tendenza a cadere dal lato leso
- Curvatura della colonna vertebrale, con convessità nel lato
controlaterale.
- L’ipotono può essere attribuito alla diminuzione dell’attività dei neuroni del
Nucleo vestibolare laterale sul lato leso→ disfacilitazione dei nuclei motori spinali
corrispondenti.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 53

Influenze cerebellari sul tono posturale Nelle scimmie, gli effetti delle lesioni al lobus anterior del verme sono meno evidenti rispetto ai
carnivori:
probabilmente i meccanismi corticali del controllo motorio sono più potenti → mascherano gli
In mammiferi carnivori → elione bilaterale della corteccia cerebellare del verme del effetti delle lesioni
lobus anterior → esagerazione del normale atteggiamento posturale: Producono aumento del tono posturale simile a quello nei mammiferi carnivori se vengono
- rigidità estensoria molto marcata nei quattro arti praticate lesioni al lobus anterior dopo asportazione delle aree corticali motorie o decerebrazione.
- iperestensione del collo23 e della coda Nell’uomo:
la lesione del lobus anterior → non ha effetti sul tono posturale
Tal sindrome non scompare dopo deafferentazione dell’arto → dovuta ad azione
Lesioni che interessano gli emisferi → atonia degli arti e del tronco.
diretta su motoneuroni α.
Se si distrugge il nucleo del fastigio cerebellare, struttura sotto diretto controllo
inibitorio della corteccia cerebellare vermiana del lobus anterior → diminuzione del
tono estensorio e atonia posturale.
Le connessioni che spiegano bene tale fenomeno sono tra: Controllo dell’orientamento del corpo
- corteccia cerebellare
- Nucleo fastigiale Normale atteggiamento posturale dell’uomo → posizione eretta, con asse
- Nucleo vestibolare laterale longitudinale del corpo allineato alla verticale:
Le vie cerebello vestibolari sono organizzate somatotopicamente, come quelle - strategia posturale → stabilizzare la posizione del corpo nello spazio → evitare
vestibolospinali. che la proiezione del centro di massa esca dalla base di appoggio
Le cellule di Purkinje, sono gli elementi di uscita della corteccia cerebellare: - Oscillazioni del corpo attorno alla verticale sono un continuo spostamento del
- neuroni inibitori che utilizzano GABA come neurotrasmettitore centro di pressione:
- Attività tonica → tiene a freno la scarica - Comprese in un’area estremamente limitata, inferiore al cm2.
- dei neuroni VS nel nucleo vestibolare laterale di Deiters - Maggiori in senso anteroposteriore che in senso trasversale
- Dei neuroni fastigiale - Possono essere considerate come l’espressione di meccanismi riflessi
che stabilizzano la postura, attraverso un controllo a feedback
I neuroni del nucleo del fastigium cerebellare, invece → azione tonica eccitatoria su
negativo
neuroni VS:
È possibile che a tali oscillazioni contribuiscano anche comandi motori centrali, anche
La corteccia del verme nel lobus anterior contemporaneamente inibisce e
involontari:
disfacilita i neuroni VS.
- generano un moto oscillatorio attorno alla posizione di riferimento
- Probabile che siano generati anche in maniera predittiva, sulla base di
Nucleo informazioni sensoriali → prevengono lo spostamento del centro di massa
Fastigium vestibolare
Il primo fattore che tende a stabilizzare la posizione del corpo è la stiffness intrinseca
laterale della muscolatura:
- dipende dalle proprietà del muscolo tonicamente attivo, che si comporta come
disfacilita una molla con una certa costante elastica
- Se il corpo si inclina in vanti → rotazione attorno alala caviglia → tricipite ella
sura aumenta la tensione (attivamente in quanto i riflessi che concorrono alla
stabilizzazione posturale lo fanno contrarre e passivamente ad opera della
Cellule di Purkinje
inibisce componente elastica)
L’orientamento posturale si modifica quando cambiano le forze agenti sul corpo.

23 opistotono

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 54

- i riflessi si manifestano solo nei muscoli effettivamente impegnati nel compito


Integrazione multisensoriale posturale
Il controllo sensoriale è considerato come il frutto di un’integrazione - La loro ampiezza dipende dalla possibilità di usare anche altre informazioni per il
multisensoriale, in cui intervengono i sistemi: controllo posturale.
- vestibolare La posizione del corpo e dei suoi segmenti → influenza le risposte posturali generate
dalla stimolazione dei singoli canali:
- Somatosensoriali
- le organizza garantendo l’effettiva stabilizzazione dell’orientamento posturale
- Visivo
- Nessuno dei segnali che generano riflessi posturali segnala direttamente la
Tali sistemi contribuiscono a:
posizione del tronco
- determinare una rappresentazione nervosa della posizione assunta
- Se un soggetto oscilla in avanti, guardando avanti → necessaria una
- Segnarle le deviazioni dalla rappresentazione contrazione bilaterale del muscolo tricipite surale → risposta idonea
- Generare riflessi che ripristinano la posizione a seguito di variazioni - Se un soggetto oscilla indietro, guardando lateralmente → identica
Tale integrazione → fattore di sicurezza → permette di mantenere l’orientamento stimolazione vestibolare → contrazione bilaterale del muscolo tricipite della
posturale anche in presenza di eventi patologici. sura, ma è inadeguata.
La presenza di più canali sensoriali è utile anche per risolvere ambiguità che possono - Se un soggetto si inclina in avanti, sia che guarda lateralmente o che guardi
essere associate ai singoli segnali: dritto → risposta posturale necessaria è sempre la stessa → idonea
- recettori visivi dicono che l’immagine di un oggetto si muove sulla retina
- Tuttavia, non si sa se lo spostamento è dovuto all’oggetto o all’occhio
Si possono studiare le funzioni dei diversi canali sensoriali attraverso la loro Riflessi visivi
eliminazione selettiva:
Nella maggior parte dei soggetti:
- eliminazione delle info visive
- esclusione della vista → ↑ oscillazioni del centro di pressione
- Bendando il soggetto
- Effetto stabilizzante della visione dipende da oggetti localizzati a meno di 4
- Induce lievi aumenti dell’ampiezza elle oscillazioni del centro di pressione m di distanza
- Eliminazione delle info somatosensoriali - Più potente se il campo visivo include la fovea
- Porre il soggetto su un supporto cedevole/applicando blocco ischemico alla - Accresce cm l’aumentare dell’acuità visiva
coscia
Alcuni soggetti non mostrano modificazioni della stabilità posturale passando dalla
- Con supporto cedevole → la posizione del piede è continuamente luce al buio, mentre altri sono meno oscillanti al buio rispetto che alla luce:
modificata rispetto al supporto → propriocettori segnalano posizione della
- probabilmente alcuni soggetti non utilizzano le informazioni visive per il controllo
caviglia e movimento, ma tali segnali sono inutilizzabili per rappresentare il
posturale normale.
corpo nello spazio
Campo visivo oscilla → oscilla anche la postura:
- Esclusione info visive + somatosensoriali
- nell’adulto avviene solo per frequenze inferiori a 0,3 Hz
- Rimane a disposizione solo il sistema vestibolare
- Nel bambino anche per frequenze più elevate (fino a 0,6 Hz)
- Aumento rilevante delle oscillazioni del centro di pressione, ma mantenuta
comunque la posizione eretta. Le oscillazioni posturali indotte dagli stimoli visivi sono dovute al fatto che il
movimento del campo visivo genera uno spostamento del corpo nella direzione del
- Deficit labirintico
moto medesimo:
- Mantenimento della posizione eretta sufficientemente agevole se vi sono
- associata alla percezione illusoria di un movimento del corpo in direzione
disponibili corrette informazioni propriocettive, anche senza visione.
opposta al movimento del campo visivo
- Quando sono presenti sia visione che informazioni somatosensoriali, ma i
- Sia la percezione che la risposta posturale sono prodotte dal movimento
segnali sono contrastanti → instabile
dell’immagine sulla retina
I riflessi posturali, prodotti dall’attivazione dei diversi canali sensoriali, spesso si
- La latenza della risposta è piuttosto lunga
sommano quasi linearmente come risposta sulla muscolatura posturale.
- Insorge prima della percezione del moto,
L’espressione dei riflessi posturali generati da uno specifico canale sensoriale è
strettamente legata al contesto motorio: - Probabilmente è una risposta riflessa.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 55

Spostamenti lineari e rotazionali del campo visivo → percezioni di moto


soggettivo della stessa natura → reazioni orientate nel piano di moto
- risposte posturali al movimento del campo visivo sono dotate di un elevato
grado di specificità direzionale.
- I segnali nervosi provenienti dalla retina dipendono dalla direzione del moto delle
immagini su di essa
- Vengono interpretati in base all’orientamento posturale del soggetto
- Se si fissa uno schermo in movimento davanti a sé → spostamento sul
piano frontale del tronco
- Se lo schermo è posto lateralmente → necessario ruotare la testa di 90°
circa → movimento orientato prevalentemente sul piano sagittale
- Sensazione di moto prodotta dallo spostamento del campo visivo → dipende
dalla stimolazione della periferia retinica
- La stimolazione della fovea → percezione di moto dell’ambiente e non del
soggetto.
Il SNC può interpretare info relative al movimento dell’immagine su una retina come
indicazione del movimento oggettivo
- perché in condizioni di moto uniforme → segnalato movimento solo dai recettori
retinici, in quanto quelli vestibolari non modificano la scarica.

Riflessi somatosensoriali
Le informazioni somatosensoriali che possono indicare immediatamente
l’allineamento del corpo → dagli arti inferiori:
- blocco ischemico della coscia 24 → aumento dell’instabilità posturale (almeno
con soggetto ad occhi chiusi)
- Tale operazione elimina le info propriocettive che originano dai fusi dei
muscoli che agiscono sulla caviglia.
- Blocco ischemico della caviglia → effetto molto più lieve sulla stabilità posturale.
Nel controllo posturale, le informazioni propriocettive originanti dal moto
della caviglia sembrano più importanti rispetto a quelle della pianta del piede.
Entrambi i sistemi recettoriali (piede e caviglia) sono comunque in grado di generare
risposte posturali spazialmente orientate:
- buio, vibrazione di punti specifici della pianta del piede → attiva i meccanocettori
→ segnalano sovraccarico della zona stimolata → sbandamento del corpo in
direzione opposta25
- Analoghi risultati sono stati osservati quando vibrano i tendini muscolari
- Vibrazione → aumento selettivo della scarica delle afferenze propriocettive di
Figure 41-10 Two hypotheses of adaptive adjustment in the vestibulo-ocular reflex. gruppo Ia → contrazione del muscolo medesimo → sbandamento del
A. Ito's original hypothesis proposed that the “teaching line” is represented by the climbing fiber pathway from the inferior olivary nucleuscorpo.
to Purkinje cells of the
cerebellar cortex, while the site of adaptative “learning” is in the cerebellar cortex at the synapses of vestibular parallel fibers onto the Purkinje cells. (Adapted from
Ito 1984.)

B. in
24
Thetal modo si blocca
Miles-Lisberger selettivamente
hypothesis la conduzione
proposes that lungo
the “teaching line” is le fibre sensoriali
represented di grande
by the Purkinje cell diametro, mathesisite
output, while lascia inalteratais quella
of “learning” degli
at Purkinje assoni
cell target motori
25 ad esempio, se vibra il tallone, si hastem.
sbandamento in avanti
neurons in the vestibular nuclei of the brain If the direction of gaze is properly stabilized in space by the vestibulo-ocular reflex during head rotation, the
vestibular signal of head rotation relative to space and that of the motor copy of eye motion relative to the head (conveyed in mossy fiber projections to cerebellar
cortex) should normally be equal and opposite. That is, during normal head movement the two signals cancel one another by summation at the Purkinje cell level.
Thus there would appropriately be no “teaching” signal discharged by the Purkinje cell output from the cerebellar cortex.
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
However, if the vestibulo-oculomotor output is too low for retinal image stabilization (as when first donning magnifying spectacles or in the early stages of clinical
oculomotor paresis), visual pursuit will force increased eye movement and thus increase the motor copy signal fed into the cerebellar cortex relative to that of the
opposing vestibular input. As a result the Purkinje cells now carry a difference signal that represents the relevant underperformance of the vestibulo-ocular reflex.
Neurofisiologia 56

Gli effetti della vibrazione non sono tuttavia attribuibili alla semplice contrazione del In un uomo in posizione eretta: stimolazione catodica di un labirinto → attivate le fibre
muscolo vibrato: vestibolari afferenti → sbandamento verso il lato opposto, dovuto:
- i soggetti percepiscono anche un movimento soggettivo in direzione opposta a - ad una rotazione della testa sul tronco
quello di sbandamento - Rotazione del tronco sul bacino
- Pare che le modificazioni dell’attività propriocettiva indotte dalla vibrazione → - Rotazione del bacino nello spazio
interpretate come un allungamento dei muscoli corrispondenti prodotto da un I riflessi posturali prodotti dalla stimolazione galvanica del labirinto si manifestano solo
cambiamento di posizione del corpo nello spazio quando il soggetto è attivamente coinvolto nel controllo posturale:
- Lo sbandamento in risposta a vibrazione, è dunque una risposta posturale. - possono interessare anche i muscoli dell’arto superiore, se questo è implicato
In potenza, le info propriocettive dei diversi segmenti corpore possono essere nel mantenimento dell’equilibrio
integrate → generare una rappresentazione della posizione di ogni segmento - L’estensione dei riflessi aumentano di ampiezza quando il soggetto è in piedi ad
corporeo rispetto alla base d’appoggio: occhi chiusi su una piattaforma cedevole.
- catena propriocettiva che comprende anche i muscoli del collo e i muscoli Stimolazione elettrica del nervo statoacustico (VIII):
extraoculari.
- non genera attivazione recettoriale paragonabile a quella di un movimento
- Infatti, anche la vibrazione dei muscoli della parte superiore del tronco, del collo naturale
e della muscolatura extraoculare → sbandamento.
- Lo stimolo elettrico è interpretato da parte del SNC → se viene mantenuto
fermo, il soggetto percepisce una sensazione di caduta in direzione del
Riflessi vestibolari agenti sugli arti labirinto stimolato.
- Il dato percettivo corrisponde alla natura della risposta riflessa, ovvero lo
I riflessi vestibolospinali (VS) agenti sugli arti sono stati studiati su preparato sbandamento dal lato opposto
decerebrato:
- si impongono stimoli rotazionali che spostano tutto il corpo mantenendo
costante la posizione relativa della testa e del tronco. Interazione dei riflessi vestibolari e cervicali
- Ricerche integrate dall’osservazione degli atteggiamenti posturali normali di agenti sugli arti
uomo e animali.
Oscillazione su piano: Per poter stabilizzare la posizione del corpo, è necessaria l’interazione tra:
- frontale → tono estensorio aumenta sul lato verso cui avviene la rotazione e - riflessi vestibolo-spinali (VS) prodotti in risposta all’accelerazione della testa
diminuisce sul lato opposto - Riflessi cervico-spinali (CS) prodotti dalla rotazione dl collo
- sagittale → aumento del tono estensorio degli arti anteriori durante la rotazione Il medesimo segnale vestibolare, infatti, può essere ottenuto con:
verso il basso e diminuzione quando la rotazione avviene verso l’alto. Negli arti - rotazione della testa rispetto al tronco (vedi figura d) → non sono necessari
posteriori avviene l’opposto. aggiustamenti posturali
Tali risposte appaiono adeguate a rinforzare il tono posturale sugli arti - Rotazione della testa e del tronco in modo solidale (vedi figura b) → necessario
maggiormente caricati, a seguito dello spostamento del corpo nello spazio. aumento del tono estensorio dell’arto inferiore ipsilaterale al lato di rotazione.
Nell’uomo, i riflessi VS sono difficili da evidenziare, soprattutto quando la posizione del
corpo nello spazio cambia lentamente:
- il controllo volontario della postura, può spesso oscurare i meccanismi riflessi
Si possono avere chiare modificazioni dell’attività muscolare con stimoli più dinamici
soggetto quadrupede, sottoposto ad una brusca rotazione attorno all’asse longitudinale del corpo
→ estensione degli arti sul lato verso cui avviene la rotazione e flessione sul lato opposto
Risposta non presente in soggetti che hanno perso funzionalità vestibolare.
Caduta libera → incremento bilaterale dell’attività EMG del muscolo soleo
Per assorbire l’energia di impatto
Risposta dovuta all’attivazione di recettori del sacculo → sensibili alle accelerazioni verticali
Accelerazioni lineari imposte alla testa → risposte compensatorie nel soleo o nel tibiale anteriore, a
seconda della direzione di moto.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 57

Eccitati disfacilitati

disinibiti inibiti

L’interazione dei riflessi VS e CS agenti sugli arti fa in modo che le modificazioni del
tono posturale avvengono solo quando si verifica uno spostamento effettivo del corpo
nello spazio:
- l’integrazione delle informazioni vestibolari e cervicali a livello del sistema nervoso
In figura b viene prodotto un riflesso VS → aumenta il tono estensorio sull’arto porta ad una ricostruzione della posizione del corpo nello spazio.
caricato
In figura d → rotazione della testa sul tronco e nello spazio → produce riflessi VS e Meccanismi neurofisiologici dei riflessi vestibolari e
CS che si sommano in modo quasi lineare a livello della muscolatura degli arti → cervicali
poichè hanno segno opposto → tendono ad annullarsi reciprocamente.
I riflessi posturali di origine VS e CS sugli arti → attribuibili a modificazioni di attività di
Il riflesso CS, in figura c → la testa è dritta, ma il tronco è ruotato rispetto ad essa → neuroni:
stimolazione di recettori cervicali:
- troncoencefalici
- aumento del tono estensorio sul lato opposto a quello di rotazione del collo26
- Cerebellari
- Diminuzione del tono posturale sul lato di rotazione del collo.
Tali modificazioni di attività sono indotte dai recettori cervicali e vestibolari.
I riflessi CS sono dovuti ai segmenti C1-C3 del midollo spinale. Opinione diffusa che
I riflessi CS sono profondamente diversi dal riflesso miotatico dei muscoli del collo.
siano responsabili i recettori da stiramento dei muscoli del collo.
Le informazioni vestibolari e cervicali raggiungono neuroni localizzati in:
I riflessi VS e CS producono variazioni opposte di tono anche quando sono generati
sul piano sagittale: - nucleo vestibolare laterale
- figura c → quando la testa è ruotata indietro rispetto al tronco → stimolazione - Formazione reticolare bulbare
dei recettori cervicali → tono posturale aumenta agli arti anteriori e diminuisce in Le risposte neuronali a stimolazione dei recettori vestibolari o cervicali:
quelli posteriori - generalmente sono fuori fase tra loro
- Figura d → modificazioni reciproche prodotte da una rotazione all’indietro della - Ad esempio
testa e del tronco nello spazio (vestibolare) - Durante stimoli rotazionali sul piano frontale → attività della maggior parte
- Figura e → la testa è ruotata in avanti rispetto al tronco → aumento del tono dei neuroni VS → eccitatorio su motoneuroni estensori degli arti ipsilaterali
delle zampe posteriori (es figura b precedente)
- Figura b → posizione reciproca alla e, ovvero con il tronco ruotato indietro → - Rotazioni del collo come in figura c precedente → diminuzione della scarica
aumento del tono sulle gambe posteriori. dei neuroni VS
- I neuroni vestibolo-spinali si comportano dunque come i muscoli estensori.
- I neuroni reticolospinali (inibiscono il tono posturale), invece, mostrano
risposte reciproche rispetto a neuroni VS e muscoli estensori

26 il lato di rotazione è indicato con il pallino rosso

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 58

Tali osservazioni suggeriscono che, durante i riflessi: - Ampollari → risposta proporzionale al coseno dell’angolo tra il piano del
- i motoneuroni spinali sono contemporaneamente canale semicircolare corrispondente e quello su cui avviene la rotazione.
- Eccitati e disinibiti - Riflessi CS: la specificità direzionale deriva dal fatto che la forza dello
stiramento impartito su un dato muscolo dipende dalla direzione del movimento
- Inibiti e disfacilitati
della testa sul tronco.
- Tali azioni combinate aumentano l’ampiezza della risposta riflessa.
L’organizzazione spaziale dei riflessi VS e CS agenti sugli arti è modificata
dall’orientamento posturale assunto:
- ruolo fondamentale delle informazioni cervicali → segnalano la posizione della
testa rispetto al tronco
- In genere, le informazioni propriocettive → indicano la posizione relativa dei
diversi segmenti corporei
Nell’uomo si può osservare come → direzione dello sbandamento prodotto dalla
stimolazione del labirinto dipende dalla posizione della testa in quel momento:
- stimolazione a destra con soggetto che guarda in avanti → sbanda verso sx sul
piano frontale
- Stimolazione a destra con soggetto a testa ruotata a sx → sbanda all’indietro
sul piano sagittale → attivazione bilaterale del muscolo soleo
- Se la testa ruota verso dx → sbanda in avanti e rilascia il muscolo soleo.
Il medesimo fenomeno avviene con rotazione tra tronco e bacino.
Osservazioni effettuate sul preparato decerebrato indicano che:
Tali dati indicano che la risposta posturale, per quanto data dalla stimolazione
- modificazioni dell’attività tonica di tali neuroni possono regolare l’ampiezza dei
labirintica, non dipende direttamente dal segnale vestibolare:
riflessi posturali
- Aumenta l’attività di neuroni reticolospinali inibitori → diminuzione del tono - presente una elaborazione centrale che si avvale di informazioni propriocettive
posturale + aumento della risposta riflessa agli stimoli vestibolari e cervicali - Le informazioni propriocettive permettono di integrare le informazioni vestibolari
- Inattivazione funzionale del Locus coeruleus → facilitato il tono estensorio con l’informazione circa la posizione relativa dei vari segmenti corporei.
Un identico stimolo (vestibolare, visivo o cervicale) può produrre risposte posturali
Le strutture ponto-bulbari, coinvolte nella regolazione del tono posturale durante il
diverse, in relazione all’orientamento posturale del soggetto:
ritmo sonno-veglia27 :
- deve esistere una possibilità estesa di accoppiamento tra recettori con diverse
- aumentano l’ampiezza dei riflessi posturali quando il tono diminuisce
caratteristiche direzionali e i motoneuroni che controllano i singoli muscoli
- Diminuiscono l’ampiezza dei riflessi posturali quando il tono aumenta.
- Tale accoppiamento dipende in ultima analisi dall’atteggiamento posturale.
Tutte le strutture che regolano il tono posturale, dunque, partecipano anche alle sue
- Pare che il cervelletto giochi in questo un ruolo fondamentale.
modificazioni riflesse.

Organizzazione spaziale dei riflessi vestibolari e


cervicali
I riflessi VS e i riflessi CS hanno un alto grado di organizzazione spaziale:
Controllo dell’orientamento della testa
- ogni muscolo è massimamente attivato per una particolare direzione dello
stimolo. Quando si è fermi e sull’attenti, non si può dissociare il controllo della posizione della
testa e del tronco, ma è possibile farlo in diverse condizioni di movimento o di
- Riflessi VS: la risposta dei recettori
equilibrio difficoltoso:
- Otolitici → proporzionale al coseno dell’angolo compreso tra la direzione
dello stimolo e l’asse di polarizzazione funzionale del recettore

questo sembra avvenire in virtù del fatto che quando il tono posturale è elevato, la stiffness intrinseca del muscolo è in grado di fornire maggior resistenza passiva alle variazioni di carico prodotte da
27

modificazioni della posizione del corpo nello spazio.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Vestibular stabilization of the eye relative to space allows unequivocal determination of which objects in the visual scene are fixed in space and which are moving.
The contribution of the visual system to spatial orientation can be misleading when the whole visual scene moves steadily relative to a stationary subject, as in the
familiar impression of backward movement caused by the forward motion of an adjacent train pulling out of the station. This form of optokinetic stimulation can have
a dramatic destabilizing effect on posture in the newly walking infant or an adult performing a difficult balancing task.
Neurofisiologia 59
In a well-researched form of visually generated illusion a subject is seated at the center of a concentric “optokinetic” cylinder that is rotated about the stationary
subject at constant speed in the light. At first the subject correctly perceives that the cylinder is turning relative to himself. Gradually the subject perceives himself
rotating in the opposite direction while the rotating cylinder appears to slow down. After about 30 s the subject feels as though he is rotating at constant speed
- uomo che cammina, salta e corre → nonostante il moto traslatorio orizzontale e
verticale, il piano di Francoforte 28 resta sempre vicino al piano orizzontale. Riflessi cervicocollici
relative to a stationary cylinder. This illusion, known as circular vection, is very compelling and feels just like the normal vestibular sensation of real body rotation
relative to space.

- Anche in una scimmia che salta tra i rami l’orientamento del piano di Francoforte Circular vection led to experiments with alert head-fixed monkeys in which neural activity was recorded in the brain stem vestibular nuclei during pure optokinetic
Rotazione della testa sul tronco → riflesso cervicocollico → contrazione dei
è stabile stimulation. This stimulation generates a response in the nuclei even though there is no concurrent peripheral vestibular stimulation, thus accounting for the human
muscoli stirati dal movimento:
vestibular-like illusion of circular vection described earlier. Further experiments suggested that optokinetic and vestibular peripheral inputs converged on the
- La testa, inoltre, è più stabile del corpo quando l’equilibrio su un piano è - si oppone
vestibular nuclei, as al movimento
would passivo
occur during natural della testa,
rotation of thestabilizzandone latoposizione
whole body relative rispetto
a stationary visual scene.
difficoltoso. al tronco
David Robinson first pointed out another important advantage of converging vestibular and optokinetic signals during natural rotational movement. If one suddenly
Il controllo dell’orientamento della testa sembra avere un duplice significato: Durante
starts-rotating la rotazione
relative passiva
to space at della
a constant testa
speed withsul tronco
clear vision → riflessi
of the vestibolocollico
space-stationary surrounding scene, the vestibular nuclei initially receive an accurate
- stabilizzare la testa significa rendere stabile lo sguardo e cervicocollico
peripheral agiscono
vestibular input, but in maniera
with continued rotation thesinergica.
input decays exponentially to zero, resulting in high-pass filtering of the vestibular signal (Figure 41-11).
Meanwhile, the optokinetic pathway simultaneously feeds an exponentially rising signal of similar time
- Garantire un punto di riferimento sicuro per controllare l’orientamento degli altri Quando la rotazione viene imposta a tutto il corpo:
P.829
segmenti corporei, quando non sono utilizzabili le informazioni propriocettive - il riflesso vestibolocollico fa ruotare la testa sul tronco → evoca riflessi
- Ad esempio, quando si è sospesi o non c’è contatto stabile con il supporto constant into the vestibular nuclei, resulting in low-pass filtering of the signal (Figure 41-11). In these normal circumstances the summed output of these two
cervicocollici → agiscono in modo antagonistico rispetto a quelli labirintici.
different responses to the same rotational stimulus emerges as a single constant neural signal, resulting in broad band-pass filtering of the signal (see bottom right
Alla base della stabilizzazione della posizione della testa → inerzia: - In41-11)
of Figure tale condizione → the
that represents contrazione contemporanea
actual constant dei muscoli
rotation of the subject relativecervicali
to space. dei due
In the abnormal situation of purely optokinetic stimulation the subject
- impedisce alla testa di seguire il movimento del tronco, almeno alle alte lati →
experiences aumento
a false, della rigidità
exponentially del collo. sensation of self-rotation.
rising, vestibular-like
frequenze di oscillazione.
Anche gli archi riflessi giocano un ruolo fondamentale:
- partono dai recettori vestibolari e innervano la muscolatura cervicale

Riflessi vestibolocollici
I riflessi VS possono interessare anche la muscolatura cervicale → riflessi
vestibolocollici:
- rotazione della testa sul piano di un canale semicircolare → movimento riflesso
in direzione opposta sullo stesso piano di rotazione
- Il riflesso vestibolocollico si oppone al movimento della testa che lo ha generato.
- Meccanismo adatto a stabilizzare la posizione della testa, quindi la posizione
dello sguardo
Un esempio, sono le piccole oscillazioni della testa durante la locomozione umana →
compensano i movimenti verticali della testa → permettono di mantenere il punto
Figure 41-11 Integration of vestibular and optokinetic signals in the vestibular nuclei of the brain stem. The vestibular signal is fed in through its
fissato.
inherent high-pass (first-order lea) transfer function (1). The optokinetic signal is fed back through the low-pass (first-order lag) transfer function as a summed
Le afferenze provenienti dalle ampolle, stabiliscono potenti connessioni signal of eye movement relative to the head and image slip relative to the retina. This sum represents the visual “estimate” of head movement relative to space
disinaptiche, eccitatorie e inibitorie, con i motoneuroni della muscolatura cervicale: (2), closing a positive feedback loop at the vestibular nuclei (VN). Ideally the vestibular and optokinetic signals will cancel out their individual “errors” to
reconstruct a veridical central representation of actual rotation that is independent of stimulus duration and quite different from either of the original sensory inputs,
- ampolla → nuclei vestibolari mediali (→ tratto VS mediale) → motoneuroni as indicated by the inset diagram at the bottom right of the figure. (Adapted from Wilson and Melvill Jones 1979.)
cervicali
- Afferenze ampollari di un lato Mantenimento dell’equilibrio
Circular vection can also have a powerful destabilizing effect relative to the geocentric framework. If one stands in front of a large-diameter circular disc that is
- Eccitano i motoneuroni della muscolatura cervicale dorsale controlaterale
rotating in a frontal plane about a horizontal fore-aft axis, circular vection gradually leads to a sensation of body rotation (tilt) in the direction opposite to that of the
- Inibiscono i motoneuroni dei muscoli dorsali ipsilaterali. Stimolidisc.
turning destabilizzanti → correction
In time, postural reazioni posturali cheleads
for this illusion coinvolgono numerosi
one to tilt the muscoli
whole body agenti
in the same a
direction as the turning disc, even to the point of losing one's
Quando il movimento della testa comporta un cambiamento della sua posizione livello di
balance anddiverse
falling inarticolazioni.
that direction.

rispetto alla gravità → recettori otolitici contribuiscono ai riflessi vestibolocollici → Uno dei modelli sperimentali più utilizzati per studiare tale fenomeno → slittamento
azioni disinaptiche e trisinaptiche su motoneuroni cervicali. antero-posteriore della superficie di supporto:
- attivazioni muscolari che prevengono la caduta

28 piano immaginario che passa per il margine delle orbite e i meati acustici esterni,

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 60

- Hanno latenza, nell’uomo, tra 70 e 100 ms → troppo breve per una d’appoggio diminuiscono di ampiezza.
reazione volontaria Il controllo posturale va incontro a fenomeni di apprendimento:
- Attribuibili a segnali sensoriali evocati dalla perturbazione. - perturbazione della postura in seguito a rotazione della base d’appoggio verso
- Organizzazione spazio-temporale di tali risposte → dipende dalla velocità e dalla l’alto → generati segnali propriocettivi (stiramento gastrocnemio) normalmente
direzione di spostamento della piattaforma d’appoggio associati ad una caduta in avanti
- Ogni muscolo è massimamente attivato in corrispondenza di una particolare - Le prime perturbazioni generano infatti contrazione riflessa del gastrocnemio
direzione di spostamento - Proseguendo l’attivazione del gastrocnemio diminuisce fino a scomparire
- Condizioni d’appoggio - In tale forma di apprendimento è necessario il cervelletto
- Base d’appoggio è rigida e ampia spostamento indietro → strategia - La soppressione della risposta destabilizzante non si osserva in soggetti con
della caviglia: attiva i muscoli della parte posteriore del corpo in patologie del lobus anterior cerebellare.
sequenza disto-prossimale → rotazione della caviglia → riallinea il corpo
alla verticale
- attivati i muscoli tibiale anteriore, quadricipite e Movimento volontario e aggiustamento
addominali
- Base d’appoggio ristretta e cedevole slitta indietro → strategia
posturale.
dell’anca: tronco piegato in avanti, testa ruota indietro sul tronco e la
Durante un movimento volontario, i primi muscoli che si attivano:
caviglia si estende, portando all’indietro l’arto inferiore e il bacino.
Attivazione sequenziale di muscoli del collo, addominali e quadricipiti. - non sono quelli che operano sulle articolazioni direttamente impegnate
La strategia dell’anca e quella della caviglia non sono nettamente separabili → estremi - Sono quelli che contribuiscono alla stabilizzazione posturale
di uno spettro continuo di aggiustamenti posturali. Un soggetto che tira verso di sé una maniglia che offre un po’ di resistenza:
L’esperienza è un fattore importante: - il primo muscolo che si attiva è il gastrocnemio e il bicipite femorale
- passando da una superficie ristretta a una larga, le prime risposte posturali - Solo dopo si attiva il bicipite dell’arto impegnato
mostrano ancora un grande impegno dell’anca Tale attivazione è necessaria per evitare che il soggetto cada in avanti → stabilizza il
Altri fattori che possono influenzare le risposte posturali sono: tronco:
- posizione iniziale - non si verifica quando il soggetto ha il tronco stabilizzato da un supporto
esterno e non rischia di cadere avanti
- Attività motoria al momento della perturbazione
- Istruzione data al soggetto - Tale attivazione posturale ha la stessa organizzazione disto-prossimale che
si verificano durante uno sbilanciamento reale
Le reazioni posturali che preservano l’equilibrio sono di natura riflessa:
- Un’identica sinergia motoria può essere prodotta come
- principalmente dovute all’attivazione di informazioni somatosensoriali
- Risposta riflessa ad un segnale sensoriale
- recettori da stiramento dei muscoli che agiscono sulla caviglia → ruolo
- Movimento anticipatorio nel contesto di un movimento volontario
primario
- recettori plantari → ruolo secondario Un unico comando che parte dalle strutture corticali motorie è responsabile
tanto del movimento quanto degli aggiustamenti posturali che lo precedono:
- Anche le informazioni vestibolari possono generare reazioni posturali
- quando un quadrupede alza una delle zampe anteriori → peso del corpo viene
- Soggetto sottoposto ad uno stimolo roto-traslatorio che sbilancia il soggetto
scaricato sulla zampa anteriore controlaterale e posteriore ipsilaterale
in avanti senza modificare l’angolo tra tibia e piede → bloccate le
informazioni somatosensoriali - Aggiustamento posturale che si verifica anche quando il movimento è
generato dalla stimolazione elettrica della corteccia motoria controlaterale
- Si osserva ancora l’attivazione disto-prossimale dei muscoli della parte
posteriore del corpo, anche se aumenta la latenza - Il segnale che parte dalla corteccia motoria per generare un movimento
abbastanza localizzato
- Le informazioni visive non sono in grado di produrre rapide attivazioni riflesse
- Influenza porzioni estese della muscolatura → permette il mantenimento
- Pare che non partecipano alle reazioni posturali
dell’equilibrio
- Osservato che quando il campo visivo è reso solidale con la testa →
- Probabilmente agisce con neuroni a livello del nucleo vestibolare laterale.
informazioni non possono segnalare il movimento del soggetto rispetto
all’ambiente → le attivazioni muscolari prodotte dallo slittamento della base

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


THE CEREBELLUM (Latin, little brain) constitutes only 10% of the total volume of the brain but contains more than half of all its neurons. These neurons are arranged
in a highly regular manner as repeating units, each of which is a basic circuit module. Despite its structural regularity the cerebellum is divided into several distinct
regions, each of which receives projections from different portions of the brain and spinal cord and projects to different motor systems. These features suggest that
regions of the cerebellum perform similar computational operations but on different inputs.

The cerebellum influences the motor systems by evaluating disparities between intention and action and by adjusting the operation of motor centers in the cortex and
Neurofisiologia 61
brain stem while a movement is in progress as well as during repetitions of the same movement. Three aspects of the cerebellum's organization underlie this function.
First, the cerebellum is provided with extensive information about the goals, commands, and feedback signals associated with the programming and execution of
movement. The importance of this input is evident in the fact that 40 times more axons project into the cerebellum than exit from it. Second, the output projections of
the cerebellum are focused mainly on the premotor and motor systems of the cerebral cortex and brain stem, systems that control spinal interneurons and motor
neurons directly. Third, synaptic transmission in

Cervelletto
P.833 - Riduzione del tono muscolare
the circuit modules can be modified, a feature that is crucial for motor adaptation and learning.
- Deficit dell’apprendimento motorio e di alcune funzioni cognitive.

Il cervelletto, nonostante costituisca solo il 10% di tutto il volume del cervello,


contiene più della metà dei neuroni cerebrali:
- neuroni disposti in modo estremamente regolare → ripetizione del medesimo
circuito elementare in tutto il cervelletto
- Suddiviso in varie regioni, ciascuna delle quali riceve proiezioni differenti dal
midollo o dalla corteccia e le proietta a sistemi motori differenti.
- Tutte le regioni del cervelletto svolgono le medesime operazioni
computazionali su segnali afferenti diversi.
Il cervelletto influenza i sistemi motori:
- valutando le disparità esistenti tra l’intenzione che le azioni motorie si prefiggono
e la loro esecuzione
- Regolando le operazioni dei centri motori della corteccia cerebrale e del tronco
encefalico durante l’esecuzione e la replicazione dei movimenti.
I segnali in ingresso nel cervelletto, provengono da diverse strutture pre-cerebellari,
che veicolano ogni possibile info per migliorare i movimenti
- informazioni sensoriali: direttamente dalla periferia o già elaborate da centri
sensoriali corticali o sottocorticali Figure 42-1 Gross features of the cerebellum, including the nuclei, cerebellar peduncles, lobes, folia, and fissures. (Adapted from Nieuwenhuys et al.
1988.)

- Informazioni motorie: segnali discendenti da centri motori e programmi motori A. Dorsal view. Part of the right hemisphere has been cut out to show the underlying cerebellar peduncles.

in via di elaborazione in diverse aree della corteccia B. Ventral view of the cerebellum detached from the brain stem.

- Altre informazioni: ad esempio, informazioni cognitive o emozionali


Divisione anatomo-funzionale del
C. Midsagittal section through the brain stem and cerebellum, showing the branching structures of the cerebellum.

Alla base del funzionamento del cervelletto stanno 3 aspetti della sua organizzazione
cervelletto
Removal of the cerebellum does not alter sensory thresholds or the strength of muscle contraction. Thus the cerebellum is not necessary to basic elements of

1) riceve informazioni precise sugli scopi delle azioni motorie, sui comandi motori
perception or movement. Rather, damage to the cerebellum disrupts the spatial accuracy and temporal coordination of movement. It impairs balance and reduces
muscle tone. It also markedly impairs motor learning and certain cognitive functions.

e sui segnali a feedback associati alla programmazione ed esecuzione dei In this chapter we first consider briefly the functional organization of the cerebellum into regions with different inputs and outputs. We then examine how these
regions are connected to see how information is processed within the cerebellum. Finally, we describe in detail the contributions of each region to sensorimotor
movimenti processing and the disorders that result from damage to each region.
Il cervelletto occupa la maggior parte della fossa cranica posteriore.
2) Le proiezioni efferenti del cervelletto sono dirette principalmente verso i sistemi
Costituito
The da: Has Three Functionally Distinct Regions
Cerebellum
motori e premotori della corteccia cerebrale e del tronco dell’encefalo29 The cerebellum occupies most of the posterior cranial fossa. It is composed of an outer mantle of gray matter (the cerebellar cortex), internal white matter, and three

3) La trasmissione sinaptica a livello dei moduli dei circuiti elementari può essere - corteccia: mantello esterno di sostanza grigia (corteccia cerebellare)
modificata → base per l’apprendimento e l’adattamento motorio. - Sostanza bianca: sostanza bianca all’interno della corteccia
Il cervelletto non è indispensabile per l’elaborazione degli elementi di base delle - Nuclei profondi (mediale → laterale)
percezioni e dei movimenti: - Nucleo del fastigio
- non altera le soglie sensoriali o la forza delle contrazioni muscolari - Nucleo interposito
- Le lesioni - Nucleo globoso
- alterazioni della precisione spaziale e della coordinazione temporale dei - Nucleo emboliforme
movimenti - Nucleo dentato
- Deficit dell’equilibrio

29 tutti sistemi che influenzano direttamente gli interneuroni ed i motoneuroni spinali

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 62
Nucleo
Fastigium vestibolare
laterale
Connesso con la superficie dorsale del tronco encefalico attraverso tre peduncoli - Funzioni: controllo dell’equilibrio e dei movimenti oculari
disfacilita di fibre nervose, detti peduncoli cerebellari (inferiore, medio,
simmetrici, costituiti Proprio in virtù del fatto che il lobo flocculo-nodulare controlla i movimenti oculari e
superiore): l’equilibrio del corpo è stato soprannominato vestibolocerebello.
- il peduncolo
Cellule di Purkinje superiore contiene la maggior parte delle efferenze del cervelletto
inibisce
Le efferenze del cervelletto originano tutte dai nuclei profondi:
- fanno eccezione le efferenze della porzione della corteccia del lobo flocculo-
nodulare, le quali si portano direttamente ai nuclei vestibolari laterale e mediale.
Nuclei
corteccia cerebellare
cerebellari

lobo flocculo-nodulare Nucleo vestibolare (mediale o laterale

Il cervelletto è interamente percorso da numerose convoluzioni parallele tra loro, dette


folia. Suddiviso in tre lobi da due profonde fissure trasversali
- fissura primaria: sulla superficie dorsale, separa il lobo anteriore da quello
posteriore, che compongono il corpo del cervelletto
- Fissura posterolaterale: situata in corrispondenza della superficie ventrale,
separa il corpo del cervelletto dal piccolo lobo flocculo nodulare.
Sulla superficie ventrale, il cervelletto è suddiviso in tre zone importanti dal unto di
vista funzionale:
- verme: porzione impari, mediana, rilevata tra due solchi
- Emisferi cerebellari: porzioni laterali al verme, ciascuno suddiviso in Figure 42-3 The three functional regions of the cerebellum have different inputs and outputs.

- Regione mediale
- Regione laterale
Spinocerebello
Cerebellar Circuits Consist of a Main Excitatory Loop and an Inhibitory Side-Loop
Ciascuna di queste regioni riceve afferenze da strutture diverse e proietta a diversi The cerebellar cortex is a simple three-layered structure consisting of only five types of neurons: the inhibitory stellate, basket, Purkinje, and Golgi neurons; and th
sistemi motori. Il verme è una porzione intermedia dal punto dello sviluppo filogenetico:
excitatory granule cells.

- afferenze: visive, uditive e vestibolari, somatosensitive dal capo e dalle regioni


Neurons in the Cerebellar Cortex Are Organized into Three Layers
prossimali del corpo
The outermost or molecular layer of the cerebellar cortex contains the cell bodies of two types of inhibitory inter-neurons, the stellate and basket cells, dispersed
among-the Efferenze:
excitatory axonsproietta al and
of granule cells nucleo del fastigio
the dendrites of inhibitory→ corteccia
Purkinje cerebrale,
cells, whose tronco
cell bodies lie in deeper layers (Figure 42-4). The axons of the gran
cells in this layer run parallel to the long axis of the folia and therefore are called parallel fibers. The dendrites of Purkinje neurons are oriented perpendicular to the
axons.
encefalico da cui originano i sistemi discendenti mediali che controllano
- Muscoli
Beneath the molecular prossimali
layer is del
the Purkinje cell corpo
layer, consisting of a single layer of Purkinje cell bodies. Purkinje neurons have large cell bodies (50-80 !m) and fan
like dendritic arborizations that extend upward into the molecular layer. Their axons project into the underlying white matter to the deep cerebellar or vestibular nu
- Arti
and provide the output of the cerebellar cortex. This output is entirely inhibitory and mediated by the neurotransmitter !-aminobutyric acid (GABA).

- Funzione:
The innermost postura,
or granular layer contains locomozione
a vast number (estimatede direzione dellocells
at 1011) of granule sguardo.
(so called because they appear as small and densely packed darkly
stained nuclei in histological sections) and a few larger Golgi interneurons. The mossy fibers, the major source of afferent input to the cerebellum (see below),
La regione intermedia degli emisferi, adiacente al verme:
terminate in this layer. The bulbous terminals of the mossy fibers contact granule cells and Golgi neurons in synaptic complexes called cerebellar glomeruli (Figure 4
4).
- afferenze: somatosensitive dagli arti
- Efferenze: proietta al nucleo interposito (globoso+emboliforme) → sistemi
The Purkinje Cells Receive Excitatory Input From Two Afferent Fiber Systems and Are Inhibited by
corticospinale e rubrospinale → controlla i muscoli distali di arti e dita.
Three Local Interneurons
- Funzione: controllo
main types ofdella
afferentmuscolatura eand
deiclimbing
movimenti
fibers. Bothcon parti distali degli arti.
Vestibolocerebello
The cerebellum receives two inputs, mossy fibers groups of

Poichè
P.836
il verme e la regione intermedia degli emisferi sono le uniche regioni che
ricevono
P.837 afferenze somatosensitive dal midollo spinale, sono denominati nel
Il lobo flocculo-nodulare è la porzione più antica del cervelletto: complesso
fibers form excitatoryspinocerebello.
synapses with cerebellar neurons, but the two groups terminate differently in the cerebellar cortex and produce different patterns of firing in t
Purkinje neurons.
- afferenze: fibre vestibolari primarie
- Proiezioni: direttamente ai nuclei vestibolari laterali

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 63

- i corpi cellulari di due tipi di interneuroni inibitori


Cerebro-cerebello - Cellule stellate
Le parti laterali degli emisferi sono filogeneticamente le più recenti: - Cellule a canestro
- afferenze: solo dalla corteccia cerebrale (dette cerebro-cerebello) - Assoni dei granuli, che si biforcano, a livello superficiale, formando le fibre
- Proiezioni: attraverso il nucleo dentato → corteccia motoria, premotoria e parallele, assoni che decorrono paralleli all’asse maggiore di un folium
prefrontale - Dendriti delle cellule di Purkinje, altamente ramificati, orientati
- Funzioni: pianificazione delle azioni complesse, ripetizione mentale di azioni, perpendicolarmente alle fibre parallele
valutazione conscia degli errori dei movimenti.
Strato delle cellule di Purkinje
Lo strato delle cellule del Purkinje è uno strato sottile, formato da un monostrato
di neuroni di Purkinje:
- tali grandi corpi cellulari sono disposti affiancati su un unico strato, orientati con
- Dendriti che si arborizzano verso l’alto
- Assoni che si portano profondamente verso i nuclei cerebellari.
- Le cellule di Purkinje sono inibitorie, utilizzano GABA come neurotrasmettitore.

Sistemi afferenti
Il cervelletto riceve due tipi principali di afferenze:
- fibre muscoidi
- Fibre rampicanti
Entrambe i tipi di fibre formano sinapsi eccitatorie, ma influenzano in maniera
Organizzazione dei circuiti cerebellari differente l’attività delle cellule di Purkinje.

Fibre muscoidi
Organizzazione della corteccia cerebellare Le fibre muscoidi
- originano da varie strutture, portando
La corteccia cerebellare ha una struttura semplice ed uniforme, in quanto costituita da - Informazioni sensitive dalla periferia (midollo spinale e tronco encefalico)
tre strati, contenenti solo 5 tipi di neuroni: - Informazioni dalla corteccia cerebrale
- cellule stellate (I) - Decorso: stabiliscono sinapsi con i dendriti dei granuli a livello dello strato
- Cellule a canestro (I) granulare
- Cellule di Golgi (I) - Gli assoni dei granuli si portano nello strato molecolare, biforcandosi nelle
- Cellule di Purkinje (I) fibre parallele
- Granuli (E) - Le fibre parallele decorrono per grande distanza lungo l’asse longitudinale
Gli strati della corteccia, dall’esterno all’interno sono: del folium in cui sono
- strato molecolare - Sinapsi: la sinapsi dei granuli avviene a livello delle fibre parallele, con i dendriti
delle cellule di Purkinje
- Strato delle cellule di Purkinje
Nell’Uomo, ogni cellula di Purkinje riceve afferenze perfino da un milione di granuli,
- Strato dei granuli
ciascuno dei quali riceve afferenze da un gran numero di fibre muscoidi.
Strato molecolare Fibre rampicanti
Lo strato molecolare contiene:
Le fibre rampicanti

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 64

- origine: nucleo olivare inferiore30, portando informazioni


- Somatosensitive
- Visive
- Dalla corteccia cerebrale
- Sinapsi: si avvolgono attorno al soma dei dendriti prossimali delle cellule di
Purkinje, stabilendo numerosi contatti sinaptici con ciascun neurone.
Ogni cellula di Purkinje riceve una fibra rampicante, con un rapporto di 1:1.
Di contro, ogni fibra rampicante può dare sinapsi con 1-10 cellule di Purkinje.

Figure 42-6 Synaptic organization of the basic cerebellar circuit module. Mossy and climbing fibers conv
loop through the deep nuclei. This loop is modulated by an inhibitory side-loop passing through the cerebellar co

Figure 42-4 The cerebellar cortex is organized into three layers and contains five types of neurons. A vertical section of a single cerebellar folium, in both
Circuito di base del cervelletto
inhibitory (-) connections among the cell types. Figures 42-4, 42-5, and 42-7 show the geometry of the divergen

longitudinal and transverse planes, illustrates the general organization of the cerebellar cortex. The detail of a cerebellar glomerulus in the granular layer is also
shown. A glomerulus is a clear space where the bulbous terminal of a mossy fiber makes synaptic contact with Golgi and granule cells.
Sia le fibre rampicanti che le fibre muscoidi, una volta giunte nel cervelletto, si
biforcano, per innervare sia i nuclei cerebellari sia la corteccia cerebellare.
La corteccia, a sua volta, innerva i nuclei cerebellari, tuttavia attraverso una sinapsi
inibitoria.
I neuroni dei nuclei cerebellari sono l’unica via d’uscita dal cervelletto31 .
FIG 28.2
I segnali, dunque, attraversano il cervelletto attraverso 2 vie:

30differenza sostanziale, rispetto all’origine delle fibre muscoidi, il fatto che le fibre rampicanti derivino da un solo nucleo.
31eccetto il vestibolocerebello, in cui gli assoni delle cellule di Purkinje fuoriescono per portarsi ai nuclei vestibolari laterale e mediale. Tuttavia, i neuroni dei nuclei vestibolari innervati da fibre cerebellari, si
hanno proprietà funzionali identiche ai neuroni dei nuclei cerebellari, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti come neuroni cerebellari localizzati fuori dal cervelletto

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


climbing fibers branch in the sagittal dimension to excite 10 or so Purkinje cells anterior and posterior to the branch poin
fibers and the sagittal connections of the climbing fibers thus form an orthogonal matrix.
Neurofisiologia 65

- sinapsi diretta nei nuclei → influisce direttamente sui segnali in uscita


- Sinapsi nella corteccia cerebellare → cellule di Purkinje → nuclei cerebellari
Mentre nella via più diretta tutte le sinapsi sono eccitatorie, nella via che passa per la
corteccia, si ha segnale invertito:
- le cellule di Purkinje invertono l’effetto, in quanto sono GABAergiche →
inibizione dei nuclei cerebellari.
L’effetto dei segnali in ingresso nel cervelletto su quelli in uscita può essere riassunto
come:
- immediato, ma debole effetto eccitatorio sui nuclei
- potente effetto inibitorio, ma ritardato a causa delle sinapsi che vanno
attraversate nella corteccia.
Le cellule di Purkinje e la maggioranza dei neuroni dei nuclei cerebellari hanno
un’azione di scarica spontanea:
- potenziale di riposo sopra-soglia → generano da soli i potenziali d’azione →
scaricano automaticamente
- L’effetto dei segnali sul cervelletto, schematicamente, è di
- eccitare le cellule di Purkinje → rallentano o bloccano la scarica spontanea.
Via delle fibre muscoidi
Le fibre muscoidi terminano nei glomeruli cerebellari, dove formano sinapsi
eccitatorie con i dendriti dei granuli:
- neurotrasmettitore: glutammato
Proprietà elettrofisiologie della cellula - Recettori postsinaptici: NMDA32
Fibre muscoidi e granuli sono in grado di generare potenziali d’azione ad alta
di Purkinje frequenza:
- a riposo l’attività di scarica + scarsa
Le cellule di Purkinje sono le cellule principali della corteccia cerebellare: - Scaricano con brevi scoppi di attività (burst) in seguito a stimolazioni sensoriali
- sono l’unica via d’uscita → assoni inibitori → inibiscono nuclei cerebellari I potenziali d’azione dei granuli percorrono il tratto ascendente del loro assone e
- Ricevono afferenze eccitatorie da proseguono nei due rami della fibra parallela:
- Fibre muscoidi - forniscono alle cellule di Purkinje la maggior parte delle sinapsi eccitatorie
- Fibre rampicanti - Distribuiscono
Figure 42-8 Simple l’eccitazione lungo l’asse
and complex di unrecorded
spikes folium cerebellare
intracellularly from cerebellar Purkinje cells. Complex spikes
- Sono controllate da interneuroni inibitori, che determinano nella corteccia - Un fascio di fibre parallele può depolarizzare
synapses, while simple spikes (left bracket) are produced una fila di cellule di Purkinje
by mossy fiber input. (From Martinez et al. 1971.)
- Profilo temporale degli impulsi lunga fino a qualche mm
- Distribuzione spaziale degli impulsi - Il neurotrasmettitore: glutammato.
- Recettori postsinaptici sui dendriti delle cellule di Purkinje: AMPA e mGluR1.
The activity of the Purkinje neurons is inhibited by the stellate, basket, and Golgi interneurons. The short axons of stellat
Ogni cellula di Purkinje riceve migliaia di sinapsi da fibre parallele diverse:
Purkinje cells, and the long axons of basket cells run perpendicular to the parallel fibers and form synapses with Purkinje
- la via delle fibre muscoidi-parallele-cellula di Purkinje presenta un’elevata
fiber beam (Figure 42-4). Stellate and basket cells are facilitated by parallel fibers. This arrangement—facilitation of a ce
divergenza.
surrounding cells by local input—resembles the center-surround antagonism in visual and somatosensory pathways.
- Ogni sinapsi fibra parallela-cellula di Purkinje ha un effetto piccolo → necessaria
alta sommazione spaziale e temporale per attivare una cellula di Purkinje
The Golgi cell has an elaborate dendritic tree in the overlying molecular layer. The GABA-ergic terminals of Golgi cells for
- gli effetti di una fibra parallela su una cellula di Purkinje sono duplici
cells in the glomeruli (Figure 42-4). Golgi cell firing, initiated by firing in the parallel fibers, suppresses mossy fiber excita
shorten the duration of bursts in the parallel fibers.
32

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Mossy and Climbing Fibers Encode Peripheral and Descending Informatio
Mossy and climbing fibers respond very differently to sensory stimulation and during motor activity. Spontaneous activity
simple spikes in Purkinje cells. Somatosensory, vestibular, or other sensory stimuli change the frequency of the simple sp
Neurofisiologia 66

- Depolarizzazione: risultato della sommazione dei potenziali postsinaptici


eccitatori. Effetto mediato dal legame glutammato-recettore AMPA
- Apertura canali mGluR1, se lo stimolo è intenso → entrata massiccia di Ca²⁺
nel dendrite → ulteriore depolarizzazione.
Entrami i segnali (AMPA e mGluR1) sono indispensabili per il corretto funzionamento
del cervelletto.

Via delle fibre rampicanti


L’assone di ogni neurone olivare si ramifica in 10-15 rami, ognuno dei quali forma una
fibra rampicante:
- le fibre rampicanti hanno rapporto 1:1 con le cellule di Purkinje
- I neuroni olivari hanno rapporto 10/15:1 con le cellule di Purkinje
- Tale via oliva-cellula di Purkinje → bassa divergenza → elevata specificità delle
connessioni
La fibra rampicante forma sulla cellula di Purkinje un’estesa sinapsi eccitatoria:
- agisce con il glutammato su recettori AMPA
- Sinapsi molto potente → genera un EPSP sempre molto sopra soglia
- In condizioni fisiologiche, non si osserva mail l’EPSP della fibra rampicante
isolato → associato sempre ad un breve treno di 3-5 potenziali d’azione →
formano nell’insieme un potenziale complesso.
- I potenziali semplici, invece, sonno dovuti all’attivazione spontanea delle
cellule di Purkinje, modulati dalle fibre parallele.
L’effetto delle fibre rampicanti è potentissimo, ma la frequenza di scarica è molto
bassa (1/3 Hz)
- l’effetto del potenziale complesso non si limita alla depolarizzazione → apertura
dei canali del Ca²⁺ → aumento di Ca²⁺ nei dendriti
Compaiono gravi sintomi cerebellari se è lesa la via delle cellule rampicanti. Figure 42-7 The geometry of the mossy and parallel fiber system contrasts with that of the climbing fiber system. Mossy fibers excite gra
whose parallel fibers branch transversely to excite hundreds of Purkinje cells several millimeters from the branch point, both medially and laterally. By
climbing fibers branch in the sagittal dimension to excite 10 or so Purkinje cells anterior and posterior to the branch point. The transverse connections
fibers and the sagittal connections of the climbing fibers thus form an orthogonal matrix.

Interneuroni inibitori
Gli interneuroni inibitori che intervengono nell’elaborazione dei segnalai sono:
- cellule di Golgi
- Cellule stellate
- Cellule a canestro

Cellule di Golgi
Nello strato dei granuli, gli interneuroni inibitori sono le cellule di Golgi:
- ricevono sinapsi da

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 67

- Fibre muscoidi
- Fibre parallele
Cellule stellate e cellule a canestro
- Efferenze → assone termina sui glomeruli cerebellari → IPSP sui granuli, Gli interneuroni dello strato molecolare, sono cellule stellate o cellule a canestro:
attraverso due circuiti - eccitati dalle fibre parallele
- Inibizione a feedforward: fibra muscoide, cellula di Golgi, granulo - Inibiscono le cellule di Purkinje
- Inibizione a feedback negativo: fibra muscoide-granulo-cellula di Golgi- - Cellule stellate: sinapsi asso-dendritiche
granulo
- Cellule a canestro: sinapsi asso-somatiche
- L’attività delle fibre muscoidi, dunque, eccita contemporaneamente
Tali cellule esplicano dunque un’inibizione a feedforward:
- Granuli
- le fibre parallele eccitano contemporaneamente
- Cellule di Golgi
- Cellule di Purkinje
- Produce dunque un’attivazione monosinaptica dei granuli e una loro inibizione
- Cellule stellate e cellule a canestro
disinaptica (feedforward)
- Dopo poco, le cellule inibitorie produrranno IPSP nelle cellule di Purkinje.
- Quando i granuli sono sufficientemente eccitati → la loro scarica attiva
ulteriormente le cellule di Golgi → inibizione a feedback dei granuli stessi. - L’effetto è quello di abbreviare la scarica delle cellule di Purkinje
L’effetto complessivo di questo tipo di circuito è di abbreviare la durata della È stato tuttavia dimostrato che il ruolo delle cellule stellate e cellule a canestro è quello
scarica dei granuli eccitati e distribuire l’inibizione anche ai granuli vicini: di inibizione laterale:
- eccitazione di un gruppo di granuli da parte delle fibre muscoidi → eccitazione - le cellule stellate e a canestro eccitate da un fascio di fibre parallele → inibiscono
contemporanea di le cellule di Purkinje soprattutto nei fasci adiacenti.
- Cellule di Purkinje - L’attività di un gruppo di granuli, provoca l’eccitazione di una fila di cellule di
- Cellule di Golgi Purkinje, circondata da due file di cellule di Purkinje inibite.
Il significato è probabilmente simile a quello dei sistemi sensoriali → aumentare il
- Segnale eccitatorio iniziale non è ancora inibito dalle cellule di Golgi → passa
contrasto tra le cellule eccitate e quelle circostanti.
inalterato alle cellule di Purkinje
- Cellule di Golgi, quando sono sufficientemente eccitate → iniziano ad inibire i
granuli → smorzano o ne troncano la scarica.

Fibra parallela

Cellula di Golgi Granulo

inibizione a feedforward
Fibra muscoide
inibizione a feedback

Figure 42-5 Bundles of parallel fibers, called beams, run transversely and excite the dendrites of Purkinje cells and basket cells. The basket cells then
inhibit the Purkinje cells flanking the parallel fiber beam.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Mossy fibers originate from nuclei in the spinal cord and brain stem and carry sensory information from the periphery as well as information from the cerebral cortex.
They terminate as excitatory synapses on the dendrites of granule cells in the granular layer (Figure 42-4). The axons of the granule cells (the parallel fibers) travel
long distances (up to one-third of the width of the cerebellar hemisphere) along the long axis of the cerebellar folia in the molecular layer, thus exciting large numbers
Neurofisiologia 68

- Modificando selettivamente la sinapsi di una fibra parallela → il segnale veicolato


Principi di elaborazione dei segnali in inizia ad influenzare il movimento

una microzona. - Una cellula di Purkinje riceve normalmente segnali di vari tipi da diverse fibre
parallele, ma questi hanno una scarsa influenza sui segnali di uscita
- Se alcune sinapsi s modificano (potenziamento o depressione sinaptica)
La microarchitettura della corteccia cerebellare è estremamente omogenea → ogni → il segnale specifico può iniziare ad influire sulle informazioni in uscita dal
microzona compie lo stesso tipo di elaborazione: cervelletto
- una microzona è un’unità funzionale del cervelletto
- Per apprendere un compito, la via obbligata è l’allenamento
- Anatomicamente una microzona funzionale corrisponde ad - Necessario un segnale d’errore, che indichi se il movimento è sbagliato
- un gruppo di neuroni all’interno di un nucleo cerebellare Pare che tale segnale d’errore necessario per correggere i movimenti sia dato dalle
- Una striscia sagittale di corteccia cerebellare fibre rampicanti:
- Fibre rampicanti che giungono da un gruppo di neuroni olivari - durante l’apprendimento di un compito motorio → aumentano i potenziali
- Fibre efferenti dalle cellule della stessa porzione del nucleo cerebellare complessi
Per ogni microzona esiste un circuito complementare, che compie il percorso: - Dopo l’apprendimento → 1-3 potenziali complessi al secondo.
- gruppo di neuroni dall’oliva inferiore → striscia sagittale di corteccia cerebellare Ciò che cambia è l’efficacia delle sinapsi tra le fibre parallele e le cellule di Purkinje:
→ insieme di neuroni di un nucleo cerebellare - l’efficacia delle fibre parallele nel determinare la scarica di potenziali semplici si
- I neuroni nucleari, sono di due tipi modifica per tutto il periodo in cui il movimento è fatto in modo sbagliato
- Eccitatori → proiettano ad un centro motorio - Finché è presente il segnale d’errore, sotto forma di potenziale complesso →
- GABAergici inibitori → chiudono il circuito con feedback negativo sull’oliva. modifica della efficienza sinaptica.
Per completare il quadro, è necessario osservare anche le afferenze dalle fibre Nel caso di una depressione sinaptica a livello di una fibra parallela (LTD, long term
muscoidi: depression) → minore scarica delle cellule di Purkinje → maggiore scarica dei neuroni
- fanno sinapsi con i granuli → fibre parallele del nucleo cerebellare al quale questa proietta → maggiore contributo cerebellare al
movimento:
- Le fibre parallele distribuiscono alla corteccia cerebellare segnali di varia natura
- la diminuzione della scarica è causata dalla depressione a lungo termine della
- Decorrono in direzione ortogonale rispetto alle strisce sagittali di corteccia
sinapsi fibra parallela-cellula di Purkinje
→ segnali di varia natura sono distribuiti dalle fibre parallele a più strisce
sagittali di corteccia cerebellare
Si da grande importanza ai punti in cui si ha la coincidenza di un segnale provenente Calibrazione dei riflessi
dalle fibre parallele con quello proveniente dalle fibre rampicanti.
Un compito di base dell’apprendimento cerebellare → mantenere calibrati i riflessi e i
movimenti che devono raggiungere un bersaglio.
Coordinazione visuomanuale → importanza del cervelletto nella calibrazione del
Plasticità sinaptica cerebellare e movimento:
- il soggetto deve lanciare freccette contro un bersaglio e lo sperimentatore ne
apprendimento motorio misura la distanza dal centro
- Se ad un certo punto vengono fatte indossare lenti prismatiche → piegano
I segnali forniti dal circuito collaterale cerebellare sono modificabili: lateralmente la luce → spostano a sinistra il bersaglio → l’immagine vista dal
- il cervelletto è in grado di accorgersi se un atto motorio non avviene soggetto non corrisponde al reale
esattamente → impara a modificare i propri segnali in uscita → migliora - Inizialmente le freccette sono lanciati nella direzione del proprio sguardo,
l’esecuzione motoria mancando il bersaglio
- I circuiti cerebellari sono plastici, anche nell’adulto - Poco alla volta, il soggetto impara a compensare, lanciando sempre più a
destra le freccette, finché non centra nuovamente il bersaglio
La sinapsi che ha ricevuto più attenzione → sinapsi tra fibre parallele e cellula di
Purkinje:
- il punto in cui il circuito cerebellare presenta la massima divergenza

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 69

- Togli gli occhiali → le freccette mancano di nuovo il bersaglio, ma dalla parte


Neuroni del nucleo vestibolare mediale
opposta, fino a quando, poco alla volta, il soggetto riesce a tornare a fare
segno. Attraverso i neuroni del nucleo vestibolare mediale il cervelletto controlla vari tipi di
movimenti oculari:
In tale esperimento si assiste ad una ricalibrazione del movimento della mano
rispetto all’immagine del bersaglio verso il quale lo sguardo è fisso. - riflesso vestiboloculare
In soggetti con lesioni cerebellari, la ricalibrazione non avviene → commesso sempre - Movimenti saccadici
l’errore sistematico degli occhiali, senza correggerlo - Riflesso optcinetico
- La capacità di ricalibrare tale riflesso non è diminuita, ma completamente - Movimento di inseguimento lento
abolita L’inseguimento lento è l’unico tipo di movimento completamente perso in caso di
- Tutti i movimenti, sia riflessi che volontari, sono continuamente calibrati e lesione cerebellare (flocculo).
ricalibrati grazie all’apprendimento cerebellare. Il controllo sui movimento saccadici non riguarda la loro metrica, ma la stabilizzazione
dell’occhio al termine di ogni saccade.
In caso di lesione del vestibolocerebello → deficit del riflesso vestiboloculare e del
riflesso optcinetico, con conseguenti:
Funzioni specifiche delle varie - ristagno spontaneo
- Mancanza di equilibrio.
suddivisioni cerebellari Il vestibolocerebello mantiene continuamente calibrato il riflesso vestiboloculare.

Il cervelletto, è suddiviso anatomo-funzionalmente in: Neuroni del nucleo vestibolare laterale


- vestibolocerebello: primo a comparire nell’evoluzione, corrispondente al lobo I neuroni del nucleo vestibolare laterale di Deiters, permettono al vestibolocerebello di
flocculo-nodulare, connesso ai nuclei vestibolari. influenzare le vie vestibolospinali laterale e mediale → controllano i muscoli del
- Spinocerebello: corrispondente al verme e alla parte mediale della corteccia, tronco e i muscoli antigravitari degli arti:
con organizzazione somatotopica, rappresentante la muscolatura del tronco e - il cervelletto, attraverso il nucleo vestibolare laterale controlla alcuni
della parte prossimale degli arti (verme) e dei muscoli distali degli arti (parte aggiustamenti posturali indispensabili per l’equilibrio
intermedia) In caso di lesione del vestibolocerebello:
- Verme → proietta ai nuclei fastigiale - difficoltà di equilibrio → il paziente tende a tenere i piedi più distanti per
- Parte intermedia → nuclei globoso e emboliforme (nucleo interposito) aumentare la base d’appoggio
- Cerebrocerebello: corrispondente alla parte laterale degli emisferi, è connesso - Paziente in piedi → movimenti degli arti più irregolari, con tendenza a cadere.
ampiamente con la corteccia cerebrale. Contribuisce all’elaborazione corticale di - Paziente sdraiato → nessun deficit → indice che riguarda solo i segnali
funzioni motorie e cognitive. vestibolari.

Vestibolocerebello: equilibrio del corpo e Spinocerebello: esecuzione dei movimenti


stabilizzazione oculare. Lo spinocerebello riceve numerosissime informazioni:
Il vestibolocerebello riceve segnali - tattili
- vestibolari - Propriocettive
- Visivi - Vestibolari
- Propriocettivi. - Visive
Le cellule di Purkinje del lobo flocculo-nodulare → inibizione neuroni nei nuclei - Acustiche.
- vestibolare mediale Tali segnali lo tengono informato riguardo a ciò che avviene:
- Vestibolare laterale - all’interno del corpo → propriocettori
- Alla periferia → esterocettori

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 70

- nell’ambiente esterno → recettori visivi e uditivi


- Riguardo alla posizione e i movimenti della testa rispetto alla verticale gravitaria
Cerebrocerebello: programmazione dei
→ vestibolari movimenti
Vi sono altresì segnali riguardo ai comandi motori, che giungono dalla corteccia →
informazioni predittive. Il cerebrocerebello riceve esclusivamente dalla corteccia cerebrale, da:
In base alle esperienze passate, lo spinocerebello, utilizzando questi segnali si - aree sensoriali
costruisce degli schemi interni → permettono di prevedere in anticipo e con - Aree motorie
precisione cosa avverrà durante un movimento: - Aree associative
- tale facoltà permette di calcolare l’esatto contributo da fornire ai centri Le afferenze giungono attraverso i nuclei del ponte.
motori per migliorare l’esecuzione dei movimenti. Le efferenze → nucleo dentato → nucleo ventrolaterale del talamo → aree
Verme → nucleo del fastigio → controllo delle vie discendenti del sistema premotorie e motoria primaria:
ventromediale: - contribuisce alla formazione e miglioramento dei programmi motori
- vie reticolospinali e vestibolospinali del tronco encefalico - Ha un ruolo in alcune funzioni cognitive.
- Aree della testa, del collo, del tronco e dei muscoli prossimali nell’area motoria
primaria controlaterale
Parte intermedia → nucleo interposito → controllo delle vie discendenti
dorsolaterale:
- via rubro-spinale controlaterale del tronco encefalico
- aree degli arti nell’area motoria primaria controlaterale.
Via rubrospinale e la via cortico-spinale sono crociate → il cervelletto controlla i
muscoli del lato ipsilaterale del corpo.
I neuroni dei nuclei cerebellari hanno una scarica tonica spontanea di potenziali
d’azione:
- formano sinapsi eccitatorie con le strutture motorie a cui proiettano →
mantengono un’eccitazione tonica sui motoneuroni spinali
- lesione allo spinocerebello → diminuisce l’eccitabilità spontanea ed evocata nei
motoneuroni spinali33 → ipotonia muscolare e astenia34
Lesione della parte intermedia o del nucleo interposito → mancanza di precisione dei
movimenti fatti verso un punto nello spazio → difficoltà a raggiungere un oggetto
- atassia: Movimenti multiarticolari scoordinati → anche la traiettoria diventa
curvilinea anziché rettilinea
- Dismetria: alterata l’ampiezza del movimento
- Alterate la direzione e la temporizzazione
- Tremore intenzionale: definiti tali i tentativi di correzione che portano ad
oscillazioni, soprattutto verso la fine del movimento.

33 dato il fatto che il cervelletto proietta controlateralmente nell’area motoria, ed i fasci che discendono dall’area motoria (rubro-spinale e cortico-spinale) si portano nuovamente controlateralmente, il danno
sarà ipsilaterale alla porzione di cervelletto lesa
34 astenia è usato per indicare una diminuita forza di contrazione durante il movimento.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Somatosensory Information Reaches the Spinocerebellum Through Direct and Indirect Mossy Fiber
Pathways
Cerebellar afferents from the spinal cord—mainly from somatosensory receptors—are distributed exclusively to the spinocerebellum (see Figure 42-3). Somatosensory
Neurofisiologia 71
information is conveyed to the spinocerebellum through several direct and indirect pathways.

- aumento e grande variabilità della latenza dei movimenti


- I neuroni del nucleo dentato scaricano circa 100 ms prima dell’inizio del
movimento
- Prima dell’area motoria primaria e dello spinocerebello
- È plausibile che la scarica del nucleo dentato contribuisca a dare inizio
all’attività neuronale di area motoria e spinocerebello
- L’inattivazione del nucleo dentato → ritardo dell’inizio della scarica dall’area
motoria primaria → ritardo nei movimenti
- Alterazioni e irregolarità della temporizzazione delle varie componenti del
movimento
- Evidenti nei movimenti di prensione (raggiungimento multiarticolare +
afferramento di un oggetto)
- Lesioni del cerebrocerebello → deficit completo della coordinazione e
temporizzazione dei movimenti di prensione
- Necessario pensare e iniziare separatamente ogni parte di un
movimento multiarticoalare → decomposizione del movimento
- Evidente osservando la perdita di coordinazione delle articolazioni
prossimali rispetto a quelle distali o la perdita dell’uso indipendente delle
dita della mano.

Ruolo del cerebrocerebello in funzioni cognitive


Il cerebrocerebello ha funzioni cognitive:
- lesione del cerebrocerebello → deficit anche nella sfera cognitiva, oltre alla
decomposizione del movimento:
- Difficoltà a generare un ritmo o a giudicare la velocità di un ritmo che
ascoltano
- Deficit nel distinguere suoni lunghi o brevi
- Deficit nella stima della differenza di velocità tra due oggetti
La lesione del cerebrocerebello porta anche alla difficoltà a imparare associazioni di
parole:
- controllo dell’area di Broca nell’emisfero sinistro, a seguito di una forte
attivazione del nucleo dentato di destra
Altro deficit è la discriminazione sensoriale 35
In conclusione, il cerebrocerebello partecipa all’elaborazione, anche cognitiva, di
informazioni sensoriali che richiedono una valutazione temporale e spaziale
particolarmente complessa:
Figure 42-12 Neurons in the intermediate and lateral parts of the cerebellar hemisphere project to the contralateral red nucleus and motor cortex.
- importante per la programmazione di azioni complesse o di sequenze di
Ruolo
The del zone
intermediate cerebrocerebello
(spinocerebellum) receives nella programmazione
sensory information from the limbs and controls the dorsolateral descending systems (rubrospinal and corticospinal
movimenti
tracts) acting on the ipsilateral limbs. There is a modest projection from the fastigial nucleus to the ventrolateral nucleus in the thalamus and the primary motor
motoria.
cortex. The lateral zone (cerebrocerebellum) receives cortical input via the pontine nuclei and influences the motor and premotor cortices via the ventrolateral
Il contributo
nucleus of thedel cerebrocerebello è esplicato da due tipi di deficit causati da lesione o
thalamus.
inattivazione:

P.842
35 ad esempio la difficoltà a riconoscere un oggetto con la manipolazione manuale.
Direct pathways originate from interneurons in the spinal gray matter and terminate as mossy fibers in the vermis or intermediate cortex. Two important pathways are
the ventral and dorsal spinocerebellar tracts. These pathways from spinal interneurons provide the cerebellum with somatic sensory information from the legs—
notably from muscle and joint proprioceptors—and with information about descending commands reaching the interneurons.
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
Recordings from neurons in the dorsal and ventral spinocerebellar tracts of decerebrate cats walking on a treadmill show that both systems are modulated
rhythmically and in phase with the step cycle. However, when the dorsal roots are cut, preventing spinal neurons from receiving phase-dependent peripheral
excitation, dorsal spinocerebellar neurons fall silent while ventral spinocerebellar neurons continue to be modulated. This finding demonstrates that the ventral tract
Neurofisiologia 72

Nuclei della base


- Segmento esterno
Le uscite dei nuclei della base, sono dirette principalmente verso il talamo:
- originano dal segmento interno del globus pallidus e dalla sostanza nera
reticolata
- Sono costituite da neuroni contenenti GABA → azioni inibitorie sulle strutture
La decorticazione nell’animale consente ancora il manifestarsi di una serie di attività sulle quali proiettano.
motorie complesse36 : I nuclei talamici che ricevono le fibre inibitorie inviano assoni sulle stesse regioni di
- anche l’interruzione delle vie piramidali a livello bulbare non sopprime totalmente corteccia da cui originano le proiezioni corticali dirette ai nuclei della base:
il movimento - stabiliti dei circuiti complessi (corteccia cerebrale → nuclei della base → talamo
- Anche in assenza della via corticospinale → esistono strutture sottocorticali che → corteccia)
permettono di esprimere movimenti organizzati → nuclei della base - Fibre talamo-corticali
- Funzioni eccitatorie
- Neurotrasmettitore: glutammato.
Alcune fibre uscite dal globus pallidus interno e dalla sostanza nera reticolata si
portano al nucleo peduncolopontino:
- da qui vengono proiettati verso i nuclei d’origine delle vie reticolo-spinali
- Si viene a creare contatto tra i nuclei basali con le vie reticolo-spinali → esiste
un’uscita dai nuclei della base che non coinvolge la via talamo-corticale.

Le funzioni dei nuclei della base sono complesse, e non ancora totalmente chiarite:
- non hanno solo funzioni motorie
Nell’insieme, i nuclei della base sono un sistema eterogeneo per:
- citoarchitettura
- Neurotrasmettitori coinvolti
La disposizione dei neuroni nei diversi nuclei è complessa → non ancora identificati i
circuiti neuronali con un’organizzazione ben definita.
Lo striato è formato da:
- nucleo caudato
- Putamen
La sostanza nera è composta da:
- parte compatta (neuroni dopaminergici che proiettano al corpo striato)
- Parte reticolata.
Il globus pallidus è formato, a sua volta, da:
- segmento interno

36 sono comprese: deambulazione, salto, movimenti di prensione, altre...

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Primarily because of the prominence of movement abnormalities associated with damage to the basal ganglia, they were believed to be major
components of a motor system, independent of the pyramidal (or corticospinal) motor system, the “extrapyramidal” motor system. Thus, two
different motor syndromes were
Neurofisiologia 73
P.854

distinguished: the pyramidal tract syndrome, characterized by spasticity and paralysis, and the extrapyramidal syndrome, characterized by
- Possiede cellulemuscular
glutammatergiche
rigidity, and → uniche without
proiezioni eccitatorie dei nuclei
Organizzazione anatomo-funzionale
involuntary movements, immobility paralysis.
della base.

dei nuclei della base


I nuclei della base comprendono parecchie formazioni subcorticali estensivamente
interconnesse fra di loro:
- proiezioni: corteccia cerebrale (talamo-corteccia), talamo, alcuni nuclei del
tronco encefalico
- Afferenze: corteccia cerebrale, talamo
Le 4 principali formazioni che compongono i nuclei della base sono:
- striato: nucleo caudato + putamen + striato ventrale
- Globus pallidus: diviso in interno ed esterno
- Sostanza nera: pars reticolata + pars compacta (situata in posizione dorsale)
- Nucleo subtalamico
Lo striato è suddiviso in caudato e putamen dalla capsula interna37 :
- É la principale formazione che riceve afferenze dei nuclei della base (da
corteccia, talamo e tronco encefalico)
- I suoi neuroni proiettano a
- Globus pallidus
- Sostanza nera
Il globus pallidus è disposto medialmente al putamen e lateralmente alla capsula
interna:
- suddiviso in
- Segmento interno (GPI): funzionalmente simile alla sostanza nera
reticolata (SNR), situata nel mesencefalo, mediamente alla capsula interna.
→ efferenze GABAergiche
- Segmento esterno (GPE)
Nella sostanza nera si possono individuare:
- pars reticolata (SNr): cellule dopaminergiche, contenenti neuromelanina Figure 43-1 The relationships of the basal ganglia to the major components of the motor system. The basal ganglia and the
accumulata nei lisosomi cerebellum may be viewed as key elements in two parallel reentrant systems that receive input from and return their influences to the cerebral
- Pars compacta (SNc): forma un nucleo disposto dorsalmente alla pars
reticolata, anche se lo compenetra parzialmente
Afferenze allo striato
cortex through discrete and separate portions of the ventrolateral thalamus. They also influence the brain stem and, ultimately, spinal
mechanisms.

Il nucleo subtalamico (NST) è disposto immediatamente sotto il talamo e sopra la Tutte le aree della corteccia cerebrale inviano proiezioni eccitatorie
sostanza nera: glutammatergiche
There are several reasons a zone specifiche
why this simple classification dello
is no longer striato First, we now know that, in addition to the basal ganglia and
satisfactory.
- connesso con Lo striato riceve
corticospinal anche
systems, othersegnali
parts ofeccitatori da:
the brain participate in voluntary movement. Thus, disorders of the motor nuclei of the brain stem, red
- GPI nucleus, and cerebellum also result in disturbances of movement. Second, the extrapyramidal and pyramidal systems are not truly independent
- nuclei intralaminari del talamo
but are extensively interconnected and cooperate in the control of movement. Indeed, the motor actions of the basal ganglia are mediated in
- GPE - Proiezioni dopaminergiche dal mesencefalo
- Sostanza nera - Segnali serotoninergici dai nuclei del rafe.

37 fascio di fibre bidirezionali tese tra la neocortex e il talamo.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 74

Istologicamente, lo striato è estremamente eterogeneo, sia dal punto di vista subtalamico39


anatomico che funzionale: Nel circuito che mette in connessione i nuclei della base con il talamo, dunque.
- composto da due parti distinte, con caratteristiche istologiche differenti e - via diretta: controllo a feedback positivo
recettori diversi - Via indiretta: controllo a feedback negativo.
- Matrice Tali vie, esercitano azioni opposte sui nuclei efferenti, quindi sui bersagli talamici:
- Striosomi: afferenze dalla corteccia limbica e proietta alla SNc - via diretta → disinibizione del talamo → aumento dell’attività delle proiezioni
- Nonostante nello striato sono presenti diversi tipi di cellule, il 90-95% ha talamo-corticali → facilitato il movimento
proiezione GABAergica ed è di media dimensione, dotato di spine. - Via indiretta → inibizione del talamo → inibizione ulteriore dei neuroni talamo-
- Bersaglio principale delle proiezioni corticali corticali → inibizione del movimento
- Sono normalmente silenti, salvo che durante il movimento o l’applicazione di Le vie efferenti dello striato sono influenzate in modo diverso dalle proiezioni della
stimoli periferici. SNc (dopaminergiche):
Nel primate i neuroni di medie dimensioni dotati di spine possono essere suddivisi in 2 - i recettori striatali che danno origine alle due vie hanno dei diversi recettori per la
gruppi: dopamina:
- proiettano al GPE: esprimono neuropeptidi quali encefalina e neurotensina. - Neuroni via diretta: recettori della dopamina di tipo D1, che facilitano la
- Proiettano al GPI e alla SNr: esprimono sostanza P e dinorfina. trasmissione sinaptica
Lo striato contiene anche due tipi di interneuroni locali inibitori - Neuroni via indiretta: recettori della dopamina di tipo D2, che inibiscono la
- neuroni colinergici di grandi dimensioni trasmissione sinaptica
- Cellule più piccole con somatostatina, neuropeptidi γ o ossido nitrico sintetasi - Afferenze dopaminergiche alle due vie, quindi, producono il medesimo effetto.
(NOs) - Infatti quando la via diretta è eccitata si ha l’inibizione di quella indiretta e
Questi interneuroni inibitori, hanno collaterali assonali molto sviluppate: vice versa.
- riducono l’attività dei neuroni efferenti dello striato - Riducono l’inibizione dei neuroni talamo-corticali → facilitano i movimenti
- Sono responsabili della maggior parte dell’attività tonica dello striato. corticali
- La deplezione di dopamina (es nel Morbo di Parkinson) è dunque
caratterizzata da alterazioni del movimento di tipo ipocinetico.
Proiezioni dello striato - Mancanza di attività dopaminergica a livello striatale → aumento attività
dei nuclei efferenti → aumenta l’inibizione della via talamo-corticale →
I due nuclei da cui originano le vie efferenti dei nuclei della base sono: disfacilitato il movimento.
- GPI Sono state trovate sinapsi dopaminergiche anche in:
- pallido
- SNr - Nucleo subtalamico
Questi inibiscono tonicamente i loro nuclei bersaglio nel talamo e nel tronco - Sostanza nera.
Probabilmente l’attività dopaminergica a questi livelli può modulare ulteriormente le operazioni
Pare che queste proiezioni inibitorie siano modulate da 2 vie disposte in parallelo che della via indiretta e diretta che originano dallo striato.
si portano dallo striato ai due nuclei da cui prendono origine le vie efferenti:
- via diretta: striato → GPI o SNr
- Via indiretta: striato (GABA) → GPE (GABA) → NST38 (Glu) → GPi o SNr
I neuroni dei due nuclei efferenti possiedono scarica tonica ad alta frequenza:
- attivazione della via diretta → inibiti i neuroni del GPi (normalmente attivi) →
talamo attivato → corteccia attivata
- Attivazione fasica della via indiretta → aumenta in via transitoria l’inibizione
del talamo, in quanto è aumentata la scarica eccitatoria del nucleo

38 può dare proiezioni direttamente anche alla sostanza nera reticolata


39 a titolo esemplificativo: striato (-) → GPe (-) → NST (+) → GPi (-) → talamo

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 75

Organizzazione dei circuiti paralleli


Inizialmente si pensava che i nuclei della base fossero implicati solo nel controllo del
movimento volontario:
- si pensava che talamo → corteccia fosse l’unica via d’uscita dai nuclei della
base
- Erano concepito come un filtro attraverso il quale le aree corticali potevano
iniziare il movimento volontario
Ora, tuttavia, è ampio consenso sul fatto che le interazioni dei nuclei della base con la
corteccia, contribuiscano anche ad altre forme di comportamento:
- funzioni scheletro-motorie
- Funzioni oculomotorie
- Funzioni cognitive
- Funzioni emozionali.
Alcune lesioni dei nuclei della base → effetti emozionali e cognitivi negativi:
- corea di Huntington
- Parkinson → disturbi della sfera affettiva, del comportamento e deficit cognitivi.
I nuclei della base, stabiliscono connessioni diffuse, organizzate
selettivamente in modo topografico, con:
- tutta la corteccia cerebrale
- Ippocampo
- Amigdala.
I nuclei della base sono la componente principale di un gruppo di circuiti in
parallelo che connettono il talamo e la corteccia cerebrale.
I vari circuiti sono in gran parte segregati tra loro, sia anatomicamente che
funzionalmente:
- ciascuno origina da un’area di corteccia → comprende porzioni specifiche dei
nuclei della base → proietta ad aree specifiche del talamo → ritorna alla
medesima porzioni di corteccia da cui origina
- Circuito scheletro-motorio: inizia e finisce a livello dei campi motori
precentrali (corteccia premotoria, area motoria supplementare, corteccia
motoria primaria)
- Circuito oculomotorio: inizia e ritorna a livello dei campi oculari frontale e
supplementare
- Circuiti prefrontali: a livello delle cortecce prefrontale dorsolaterale e
orbitofrontale laterale
- Circuito limbico: a livello dell’area anteriore del cingolo e della corteccia
orbitofrontale mediale.
- Ciascuna area del neocortex proietta ad una regione circoscritta dello striato →
organizzazione topografica stretta.
- Aree associative → caudato e parte rostrale del putamen
- Aree sensitivo-motorie → porzione centrale e caudale del putamen
Figure 43-3 The anatomic connections of the basal ganglia-thalamocortical circuitry, indicating the parallel direct and indirect
pathways from the striatum to the basal ganglia output nuclei. Two types of dopamine receptors (D1 and D2) are located on different
Enrico
sets ofColombo - www.bluejayway.it
output neurons in the striatum that give rise to the direct and indirect pathways. Inhibitory pathways are shown as gray arrows;
excitatory pathways, as pink arrows. GPe = external segment of the globus pallidus; GPi = internal segment of the globus pallidus; SNc =
substantia nigra pars compacta; STN = subthalamic nucleus.
Neurofisiologia 76

- Aree libiche → striato ventrale e tubercolo olfattivo. - Nuclei anteriori latero-ventrali (parte parvicellulari e magnocellulare)
Il fatto che siano circuiti segregati in parallelo che connettono i nuclei basali a - Nucleo centromediano
proiezioni talamo-corticali specifiche consente una preziosa informazione, utile Il circuito scheletro-motorio si chiude con le proiezioni dei nuclei
per: - ventrale laterale e anteirore ventrale → area motoria supplementare
- capire i diversi disturbi del movimento dati da alterazioni patologiche dei nuclei
- Nuclei anteirore latero-ventrale e ventrale laterale → corteccia premotoria
della base
- Nuclei ventrale laterale e centromediano → campi motori precentrali
- Comprendere multiformi disturbi neurologici e psichiatrici
Convergenze e integrazioni → avvengono preferenzialmente all’interno del circuito
- rare o scarse delle interconnessioni tra i vari circuiti. Il ruolo dei circuiti motori
- Ad esempio → nel circuito scheletro-motorio esistono subcircuiti relativi ai
diversi campi motori precentrali, dotati di vie distinte organizzate Studio del circuito scheletromotorio dei primati, a livello del GPi, mentre gli animali
somatotopicamente eseguono particolari compiti comportamentali:
- In ciascuno di tali subcircuiti possono essere presenti vie specifiche responsabile - presentazione di un segnale d’avvio per movimenti rapidi del braccio
di aspetti diversi dell’elaborazione motoria. - Inizialmente aumenta la scarica dei neuroni dei circuiti motori corticali
Data l’organizzazione somatotopica altamente selettiva → improbabile che esistano - In un secondo tempo → variazione dell’attività dei nuclei della base
significative convergenze tra circuiti: - Si deduce che a livelli dei circuiti che mettono in connessione i nuclei della
- tuttavia vi son prove della convergenza di diversi circuiti a livello della SNr base con le proiezioni talamo-corticali vi sia una elaborazione in serie
delle informazioni, attivata a livello corticale
- Esecuzione di un particolare atto motorio (flessione o estensione del polso)
Circuito scheletro-motorio - Aumenta l’attività spontanea dei neuroni del GPi in rapporto al movimento,
anche se talvolta diminuisce
Il circuito scheletro-motorio, nei primati, origina dalla corteccia cerebrale di:
- Neuroni con diminuzione fasica di attività → possono disinibire il nucleo
- campi motori precentrali ventrale laterale → sbloccano o facilitano i movimenti iniziati a livello
- Aree somatosensitive postcentrali corticale.
Le proiezioni corticali principali sono al putamen: - Neuroni con aumento dell’attività fasica → inibiscono altri neuroni talamo-
- importante sede di integrazioni delle informazioni relative al movimento e ai corticali → sopprimono movimenti antagonisti o altri movimenti competitivi.
segnali a feedback in rapporto all’esecuzione del movimento Si conosce poco sui meccanismi attraverso i quali i segnali correlati con il movimento
- Riceve delle vie diretta ed indiretta siano integrati a livello del GPi, ai fini del controllo delle vie
- proiezioni organizzate topograficamente dalla corteccia motrice primaria e efferenti dei nuclei della base. Esistono due ipotesi.
dalle aree premotorie 1° ipotesi. I segnali associati ad un particolare movimento sono convogliati da
- Proiezioni dalle aree somatosensitive 3a, 1, 2, 5 che si sovrappongono alle entrambe le vie (diretta e indiretta) alla stessa popolazione neuronale del GPi:
proiezioni motorie al putamen. - via indiretta → frenano i movimenti o li rendono più scorrevoli
- L’organizzazione topografica delle proiezioni dalla corteccia → i neuroni del - Via diretta → facilitano il movimento
putamen hanno un’organizzazione somatotopica. - Tale meccanismo è compatibile col ruolo dei nuclei della base nella graduazione
- Il circuito scheletromotorio può essere suddiviso in subcircuiti indipendenti dell’ampiezza e della velocità del movimento.
tra loro, ciascuno specificamente in rapporto con un particolare campo 2° ipotesi. Segnali correlati con un particolare movimento, dalla via diretta ed
motorio precentrale indiretta, sono diretti a popolazioni diverse di nuclei afferenti:
I neuroni efferenti del putamen proiettano in maniera topograficamente organizzata: - il circuito scheletromotorio, può svolgere dunque un duplice ruolo
- porzioni caudo-ventrali di GPi e GPe - Via diretta → facilita particolari caratteristiche dei movimenti volontari
- Porzioni caudo-laterali della SNr - Via indiretta → sopprime componenti antagoniste al movimento
Alla GPi e dalla SNr → proiezione topograficamente organizzata ai nuclei talamici: Altre scoperte sugli animali da esperimento sono:
- tre nuclei ventrali - l’attività di una notevole parte dei neuroni che scaricano durante al movimento
- Nucleo ventrale laterale (parte orale) dipende dalla direzione di moto dell’arto

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 77

- La scarica dei neuroni del segmento interno del globus pallidus interno è in
rapporto con l’ampiezza e la velocità dei movimenti Alterazioni dei movimenti dovute a
Il circuito scheletro-motorio non è solo implicato nell’esecuzione, ma anche nella
preparazione del movimento:
squilibri tra via diretta e indiretta
- campi motori precentrali (corteccia motoria, premotoria, motoria supplementare)
I disturbi motori dei nuclei della base si possono distinguere in:
→ presentazione di segnali che indicano la direzione di movimento del braccio
→ modificazioni della frequenza di scarica - ipocinetici (es morbo di Parkinson)
- Le variazioni dell’attività neuronale permangono fino a quando non viene dato il - Ipercinetici (es morbo di Huntington o emiballismo).
segnale d’inizio del movimento I disturbi ipocinetici sono caratterizzati da:
- Tali variazioni d’attività precedenti il movimento sono state documentate in - acinesia: incapacità di iniziare il movimento
- Putamen - Bradicinesia: riduzione di ampiezza e velocità dei movimenti volontari.
- GPi - Altri sintomi
- In tali formazioni, i neuroni danno risposte - Rigidità muscolare
- O preparatorie (set-related, correlate all’atteggiamento o posizione da - Tremore
assumere) I disturbi ipercinetici sono caratterizzati da eccessiva attività motoria, che provoca:
- O correlate all’esecuzione - discinesia: comparsa di movimenti involontari
- Tale alternatività indica → preparazione ed esecuzione sono mediate da canali di - Atetosi: movimenti lenti con torsione delle estremità
ritrasmissione diversi del circuito scheletromotorio - Corea: movimenti repentini casuali di arti e muscoli facciali
- Popolazioni di neuroni x attività set-related
- Ballismo: movimenti violenti di grande ampiezza dei segmenti prossimali
- Popolazioni di neuroni x risposte fasiche correlate all’esecuzione del degli arti
movimento.
- Distonia: posture abnormi e durature associate a movimenti più lenti
In definitiva, si può affermare dunque che eseguiti con la contrazione dei muscoli agonisti e antagonisti
Il circuito scheletromotorio è composto da diversi subcircuiti connessi con - Ipotonia: riduzione del tono muscolare
regioni distinte dei campi motori precentrali.
Entrambi gli estremi dello spettro di tali disturbi → conseguenza di alterazioni del
Tali subcircuiti hanno ruoli diversi, sia nel controllo motorio che nella patogenesi di circuito motorio che connette i nuclei della base con le proiezioni talamo-corticali:
malattie.
- necessario un adeguato bilanciamento tra via diretta e via indiretta, che dallo
striato giungono al GPi

Circuito oculomotorio - Iperattività della via indiretta → disturbi ipocinetici


- Ipoattività della via indiretta → emiballismo/corea
Il circuito oculomotorio è implicato nel controllo dei movimenti oculari saccadici:
- origina nei campi
- Oculare frontale
Morbo di Parkinson
- Motorio supplementare I sintomi caratteristici del morbo di Parkinson sono:
- Proietta nel nucleo caudato - riduzione dei movimenti spontanei
- Nucleo caudato, attraverso una via diretta e una via indiretta → porzione laterale - Acinesia
della SNr
- Bradicinesia
- SNr → campi oculari frontali + collicolo superiore
- Aumento del tono muscolare (rigidità)
Inibizione dell’attività tonica della SNr → disinibisce i neuroni efferenti degli strati
- Tremore a riposo
profondi del collicolo superiore, con attività associata ai movimenti saccadici:
Un paziente con Morbo di Parkinson presenta:
- l’inattivazione dei neuroni SNr → movimenti saccadici verso il lato controlaterale.
- andatura strascicata
- Il circuito scheletromotorio potrebbe disinibire fasicamente, in modo analogo, i
neuroni talamo-corticali, facilitando il movimento che si intende eseguire. - Postura in flessione

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 78

- Alterazioni dell’equilibrio La distruzione chirurgica del pallido in pazienti con Parkinson → ristabiliti livelli normali
- Povertà e lentezza dei movimenti di flusso ematico nelle aree motorie (motrice supplementare e premotoria):
- Espressione facciale fissa - favorita l’ipotesi che la componente pallido-talamo-corticale abbia un importante
ruolo funzionale nel movimento normale
- Tremore
- Variazioni di questa via → acinesia e bradicinesia
Il Parkinson è una malattia che si instaura per carenza di dopamina:
- dimostrata la degenerazione dei neuroni dopaminergici della SNc
- L’iniezione di L-DOPA o la somministrazione per via orale, riduce i sintomi, ma Ipoattività della via indiretta: malattie
dopo 5 anni, qualsiasi terapia non ha più efficacia.
Basandosi su un modello di primate, si è scoperta la fisiopatologia della malattia: ipercinetiche.
- perdita delle afferenze dopaminergiche verso lo striato (SNc → striato) determina
I movimenti involontari (ipercinesia) di pazienti affetti da processi patologici dei nuclei
- Aumento di attività della via indiretta (recettore per dopamina D2) della base possono essere prodotti da:
- Diminuzione dell’attività della via diretta (recettore per dopamina D1) - squilibri tra sistemi di neurotrasmettitori
- Conseguente aumento di attività del GPi → aumento dell’inibizione dei neuroni - Lesione di un nucleo.
talamo-corticali e del tegmento mesencefalico → ipocinesia.
Emiballismo, ben conosciuta → lesioni localizzate del nucleo subtalamico → sintomi:
Su scimmie trattate con MPTP (farmaco che induce parkinsonismo) attraverso
- movimenti involontari degli arti controlaterali, sia delle regioni prossimali, ma
registrazioni microelettrodiche:
anche degli arti
- dimostrato che il GPe diminuisce attività tonica, mentre l’attività tonica
- Movimenti di contorsione protratti
aumenta su GPi e NST
Esperimenti di lesione del nucleo subtalamico nella scimmia → le discinesie
- Iperattività della via indiretta (a livello del NST, non più inibito dal GPe)
compaiono quando le lesioni interessano solo il NST e lasciano intatte le strutture
- La lesione del nucleo subtalamico, in tali animali trattati con MPTP → adiacenti (pallido → talamo).
riduzione della sintomatologia
Altre informazioni sul ballismo permettono di dedurre che:
- Lesione chirurgica della regione posteriore (sensitivo-motoria) del GPi →
- nucleo subtalamico non funzionante → ridotte le scariche in uscita dal GPi →
riduce la sintomatologia in pazienti che non rispondono alla terapia
disinibizione del talamo → movimenti involontari
farmacologica
- L’aumentata scarica del talamo potrebbe essere generata
Le manifestazioni ipocinetiche del morbo di Parkinson, quindi, dipendono da un
aumento dei segnali inibitori efferenti dal GPi, causati da un aumento dei - Spontaneamente
segnali eccitatori provenienti dal NST: - In seguito a stimolazioni dalla corteccia cerebrale o da altre fonti
- acinesia e bradicinesia non sono segni negativi indotti dalla perdita di funzione
dei nuclei della base, ma segni positivi che derivano da iperattività abnorme di
strutture indenni.
- Iperattività motoria è curata riducendo o eliminando i segnali efferenti patologici. Morbo di Huntington
Riduzione della concentrazione di dopamina nel Una forma di disturbo frequentemente associata ad alterazioni funzionali dei nuclei
morbo di Parkinson della base è il morbo di Huntington:
Il modello fisiopatologico del Parkinson è confermato da saggi biochimici e PET: - colpisce uomini e donne in egual misura
- riassunzione di dopamina ridotta a livello del putamen - Interessa circa 10/100000 individui
- Assunzione del precursore F-DOPA ridotta, confermato attraverso una PET - Ha 5 principali caratteristiche
- Riduzione dell’attività sinaptica sia quando i pazienti muovono un joystick che - Ereditarietà
quando stanno fermi - Corea
- Somministrazione di agonisti della dopamina → aumento del flusso ematico - Disturbi comportamentali e psichiatrici
nell’area motoria supplementare e nella regione anteriore del giro del cingolo, - Deterioramento cognitivo (demenza)
durante l’esecuzione di compiti motori.
- Morte dopo 15-20 dall’esordio

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 79

- Generalmente colpisce tra i 30 e i 50 anni → molti pazienti hanno già figli al


specific motor signs and symptoms that occur in Parkinson disease and other diseases of the basal ganglia.
momento della diagnosi. Gene responsabile
Il gene responsabile della corea di Huntington è uno solo:
- gene autosomico dominante a penetranza incompleta, ma alta, sul cromosoma
4
- Codifica una proteina grande, detta huntingtina, con funzione non ancora
identificata
- Il primo esone contiene sequenze ripetute CAG → glutamina
- Soggetti normali → <40 CAG nel primo esone
- Soggetti malati → >40 CAG
- Forma giovanile della malattia → CAG ripetuto 70-100 volte
- Anticipazione genetica: quando le triplette superano le 40 ripetizioni,
diventano instabili → tendono ad aumentare di generazione in generazione.
- Nei topi, l’esone determinava la formazione di numerose incursioni intranucleari
composte da molecole di huntingtina → ritrovata anche nei nuclei di neuroni di
pazienti affetti dal morbo.
- In Drosophila → nell’occhio, espresso il gene mutato → degenerazione
neuronale, come nei neuroni dei pazienti affetti dal morbo di Huntington.
- In colture cellulari di neuroni striatali → neurodegenerazione attraverso apoptosi
a livello del nucleo
- L’apoptosi non è correlata con la formazione delle inclusioni intranucleari
- Huntingtina con lunghezza normale → inclusioni rare → le inclusioni dunque
possono non avere un ruolo causale nella morte cellulare della huntingtina
mutante.
- La morte avverrebbe per apoptosi
Nel morbo di Huntington, tale neurodegenerazione sembra avere inizialmente
preferenza per i neuroni striatali da cui origina la via indiretta (D2):
- riduzione dell’inibizione dei neuroni del segmento esterno del pallido → scarica
eccessiva di neuroni e inibizione dei neuroni nel nucleo subtalamico.
- Inattivazione funzionale del nucleo subtalamico → spiega i sintomi coreiformi
delle prime fasi della malattia, simili a quelli dell’emiballismo
- Rigidità e acinesia → in stato avanzato → associati alla perdita dei neuroni
striatali che proiettano al GPi (via diretta) → riduzione dell’inibizione del GPi →
aumento della scarica dei neuroni GPi verso il talamo → inibizione nuclei
talamici.
Sintomi simili si verificano anche in seguito ad alcune terapie sostitutive della
dopamina utilizzate per trattare il morbo di Parkinson:
- eccessiva inibizione dopaminergica dei neuroni dello striato → iperattività del
GPi → inibizione eccessiva del nucleo subtalamico → riduzione dei segnali
efferenti del GPi → eccessiva attivazione via talamo-corticale.

Necrosi neuronale indotta dal glutammato


Il glutammato è il principale neurotrasmettitore eccitatorio del SNC:

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 80

- eccita tutti i neuroni centrali - Dal nucleo caudato partono vie diretta e indiretta → GPi e SNr → nuclei talamici
- Presente nei terminali sinaptici a concentrazioni molto elevate (10-3 M) ventrale anteirore e dorsomediale → area prefrontale dorsolaterale
- Trasmissione sinaptica normale → aumento transitorio del glutammato - Funzioni: funzioni esecutive, che assicurano lo svolgimento di compiti cognitivi,
extracellulare → solo nello spazio sinaptico quali
- Aumento di glutammato fuori dallo spazio sinaptico → morte delle cellule - Organizzazione di risposte comportamentali
- Il glutammato agisce in maniera prolungata su recettori NMDA → ingresso - Utilizzazione di abilità verbali per soluzione di problemi
eccessivo di Ca²⁺ - Lesioni della corteccia prefrontale o di altre aree sottocorticali di tale circuito
- attivazione di calpaine (caspasi → morte cellulare), → comparsa di anormalità comportamentali correlate con tali funzioni cognitive.
- fosfolipasi A2 (acido arachidonico → eicosanoidi → infiammazione e
formazione di ROS → lesione tissutale) Circuito orbitofrontale laterale
Gli eventi tossici causati dal glutammato (eccito-tossicità da glutammato) provocano Il circuito orbitofrontale laterale:
lesioni cellulari e morte cellulare nelle lesioni cerebrali acute, come quelle in seguito a - origine → corteccia prefrontale laterale → nucleo caudato
- ictus - Dal nucleo caudato → via diretta e indiretta verso GPi e SNr → nuclei talamici →
- Convulsioni eccessive corteccia orbitofrontale
L’eccito-tossicità può contribuire alla patogenesi di malattie croniche cerebrali La corteccia orbitofrontale sembra avere un ruolo di mediazione delle risposte
degenerative: empatiche e socialmente appropriate:
- agonisti NMDA nello striato di ratto → perdite simili a quelle del morbo di - lesioni di tale area → irritabilità, labilità emozionale, incapacità di rispondere agli
Huntington stimoli sociali, mancanza di empatia
- Probabile che il gene abnorme del cromosoma 4 determini un’anomalia che - Sindrome ossessivo-compulsiva → associata ad alterazione di corteccia
provoca attivazione eccessiva dei recettori NMDA o eccessiva liberazione di prefrontale laterale.
glutammato.
Circuito della regione anteriore della corteccia del
cingolo (limbico)
Il circuito della regione anteriore della corteccia del cingolo:
Nuclei della base in processi cognitivi, - origine → parte anteriore del giro del cingolo → proietta allo striato ventrale
emotivi e comportamentali non motori - Lo striato ventrale riceve anche proiezioni limbiche da
- Ippocampo
Alcuni circuiti dei nuclei della base sono implicati in forme di comportamento non - Amigdala
motorio: - Cortecce entorinali
- originano da regioni di corteccia - Dallo striato ventrale → proiezioni al globus pallidus e alla SNr → neuroni della
- Prefrontale porzione paramediana del nucleo dorsomediale del talamo → regione anteriore
dei giro del cingolo.
- Limbica
- Funzione: ruolo nel comportamento motivato.
- Comprendono aree dei nuclei della base
- Può ritrasmettere stimoli di rinforzo ad aree diffuse dei nuclei della base e
- Striatali
della corteccia cerebrale mediante segnali dalle aree tegmentali ventrali e
- Del globus pallidus dalla SNc
- Della sostanza nera - Tali ritrasmissioni hanno un importante ruolo funzionale
nell’apprendimento procedurale.
Circuito della corteccia prefrontale dorsolaterale - Lesioni:
Il circuito della corteccia prefrontale dorsolaterale:
- Bilaterali nella regione anteriore della corteccia del cingolo → mutismo
- origina dalle aree 9 e 10 di Brodmann acinetico (carenze nella capacità di iniziare il movimento)
- Proietta alla testa del nucleo caudato

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 81

I disturbi conseguenti a disfunzioni della corteccia prefrontale e dei circuiti connessi


attraverso i nuclei della base, con le proiezioni talamo-corticali interessano le azioni
piuttosto che le percezioni o le sensazioni:
- associati sia ad intensificazione delle azioni (impulsività) che ad apatia.
- Disturbi dell’umore correlati a tali circuiti → possono variare da depressione alla
mania.
- Dopamina e serotonina → amine biogene che modulano l’attività neuronale di
tali circuiti motori → implicati nella genesi della depressione.
Da tali osservazioni su questi circuiti in parallelo dei nuclei della base, si deduce che
anche le alterazioni comportamentali potrebbero avere una genesi simile a quella
delle alterazioni motorie.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 82

Il movimento volontario
- Tali fibre originano da neuroni piramidali di Betz, nella lamina V della
corteccia cerebrale.
Si scoprì solo in seguito che un muscolo può essere attivato da più siti corticali,
ovvero ad un muscolo proiettano neuroni di più siti corticali.
L’osservazione dell’attivazione di singoli muscoli avviene raramente
I movimenti volontari differiscono per diversi aspetti dai riflessi: - le terminazioni dei singoli assoni cortico-spinali divergono → si distribuiscono a
motoneuroni che innervano diversi muscoli
- organizzati in funzione dell’esecuzione di compiti verso uno scopo
- Esperimenti sulla scimmia hanno dimostrato che i siti che influenzano i muscoli
- La risposta al medesimo stimolo può essere differente a seconda
distali sono disposti al centro di un’area più vasta, che contiene anche siti che
dell’obiettivo comportamentale
influenzano i muscoli prossimali:
- L’efficacia dei movimenti volontari aumenta con l’esperienza e l’apprendimento
- I siti disposti perifericamente all’area centrale controllano solo i muscoli
- I movimenti volontari possono essere generati da istruzioni interne. prossimali
I livelli superiori dei sistemi motori possono dissociare due aspetti di uno stimolo - Una conseguenza → I segnali provenienti da altre aree corticali che
- contenuto informativo raggiungono la corteccia motrice possono mettere in azione
- Capacità di indurre un movimento. combinazioni diverse di muscoli prossimali e distali, secondo il
A livello corticale, il contenuto informativo relativo ad uno stimolo segnala quale compito motorio
direzione o cosa fare, ma la presenza di uno stimolo non induce necessariamente un
movimento.
Aree premotorie
È possibile indurre movimenti anche mediante la stimolazione elettrica delle aree
premotorie:
Organizzazione della corteccia - corrisponde all’area 6 di Brodmann, situata anteriormente alla corteccia
motrice primaria, a livello delle superfici laterale e mediale della corteccia
cerebrale - Necessaria una stimolazione superiore rispetto a quella della corteccia motrice
primaria
Nel 1870 si scopre che stimolando diverse regioni del lobo frontale si provocano - Nel V strato sono contenuti neuroni piramidali che proiettano al midollo spinale,
movimenti muscolari dal lato opposto: ma più piccoli.
- elaborate le mappe motorie, ovvero le rappresentazioni che correlano una Nei primati sono presenti 4 aree premotorie, 2 sulla superficie mediale e 2 sulla
porzione di corteccia ad un muscolo specifico. superficie laterale
- L’area 4 di Brodmann, o giro precentrale è stata denominata corteccia motrice - aree laterali
primaria → area in cui con la minima intensità di stimolazione è possibile
- Aree premotoria laterale ventrale
evocare movimenti.
- Area premotoria laterale dorsale
- Attivazione di neuroni situati in prossimità della punta dell’elettrodo, che
stabiliscono connessioni con il midollo spinale o direttamente o attraverso - Aree mediali
interposizione di poche sinapsi. - Area motrice supplementare
Le mappe motorie mostrano una disposizione caratteristica delle aree che controllano - Area motrice del giro del cingolo
la faccia, le dita, la mano, il braccio, tronco, gamba e piede: Anche nell’uomo sono presenti aree simili, ma con dimensioni differenti e differente
- disposte ordinatamente lungo tutto il giro precentrale disposizione.
- Le aree che richiedono un controllo più fine (es dita della mano) occupano aree In ciascuna area premotoria → mappe della faccia e delle estremità:
più estese rispetto alle altre aree - diversamente dalla corteccia motrice primaria → stimolazione delle aree
- Le lesioni di una parte di area motoria, comportano la degenerazione delle fibre premotorie evoca movimenti complessi, ovvero che interessano più articolazioni
mieliniche che si portano al midollo spinale e sono simili ai movimenti coordinati di prensione e raggiungimento
- Stimolazione delle regioni mediali dell’area 6 → comparsa di movimenti bilaterali
→ implicata nella coordinazione dei movimenti di entrambi i lati

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


. Second, the effectiveness of voluntary movements improves with experience and learning. Finally,
environmental stimuli but can be generated internally. The higher levels of our motor systems can
content and its capacity to trigger a movement. In the cortex the information content of a stimulus
timulus may or may not actually initiate the appropriate movement. In reflexes these aspects of the
Neurofisiologia 83

mary motor area and several premotor areas. Each area contains populations of neurons that

Tutte le aree premotorie proiettano sia alla corteccia motoria che al midollo
spinale: Afferenze corticali e sottocorticali alle aree
- proiezioni al midollo → meno numerose di quelle della corteccia motrice
chapter we first describe the organization of the motor areas of the cerebral cortex, showing how they motorie
primaria.
ciation areas. We then examine how Tali
theseproiezioni, si sovrappongono
different motor a livello
areas control simple spinale.aspects of
and complex
- Tali connessioni monosinaptiche dirette → i neuroni premotori possono La corteccia motrice primaria riceve afferenze organizzate somatotopicamente da
controllare i movimenti indipendentemente dalla corteccia motrice primaria. 2 fonti:
- corteccia somatosensitiva primaria (aree 1, 2, 3): i neuroni della corteccia
motrice, dunque, sono dotati di campi recettivi periferici.
- Area 5: le aree 5 e 7 della corteccia parietale posteriore sono implicate
nell’integrazione di diverse modalità sensoriali, indispensabili per la pianificazione
motoria
Le aree premotorie ricevono le loro principali afferenze dalle aree 5, 7 e dall’area
46 della corteccia prefrontale:
- ciascuna area motoria riceve afferenze distinte dalle aree 5 e 7
- L’area 46 proietta principalmente all’area premotoria ventrale → memoria
operativa
- Immagazzina informazioni relative alla localizzazione spaziale degli oggetti,
solo per il tempo necessario a guidare il movimento.
Sono presenti anche ricche interconnessioni tra le aree premotorie → la memoria
operativa influenza singoli aspetti del piano motorio, mediati da zone diverse delle
aree premotorie.
Le aree premotorie e la corteccia motrice primaria ricevono afferenze anche dai
nuclei della base e dal cervelletto, attraverso vari nuclei del complesso
ventrolaterale del talamo:
- tra area sottocorticale e corticale vi sono connessioni reciproche
- Esistono numerosi circuiti cortico-sottocorticali, ciascuno dei quali fornisce
un diverso contributo al comportamento motorio

Organizzazione somatotopica plastica


L’organizzazione somatotopica della corteccia motrice non è fissa → può essere
modificata con l’apprendimento o a seguito di lesioni cerebrali:
- in seguito a denervazione di un arto → riorganizzazione della corteccia, si
espandono altre aree adiacenti
- Processo innescato dalla perdita dei segnali sensitivi provenienti dall’arto
denervato
- Ictus indotto in una scimmia scoiattolo → distrutte cellule della corteccia motrice
primaria che controllano la mano e le dita → perdita della capacità di prelevare
cibo in pozzetti piccoli e riduzione dell’area di rappresentazione della mano e
delle dita
- No riabilitazione → la zona di rappresentazione della mano scompare, si
espande la zona di rappresentazione adiacente (gomito e braccio) e viene
perso l’utilizzo della mano.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 84

- Riabilitazione → espansione della parte di corteccia rimasta indenne, che va


ad occupare una parte di corteccia devoluta al gomito e alla spalla, dopo Fibre cortico-spinali su motoneuroni: dirette
Figure 38-1 3-4 settimane.
Motor cortical areas are organized somato-topically. o indirette
- Compiti sensitivo-motori → riabilitazione dei deficit indotti da necrosi
A. Brodmann's cytoarchitectural areas in monkeys and humans.
localizzate di corteccia Le fibre corticospinali stabiliscono connessioni eccitatorie efficaci e dirette con i
B. Comparison of the somatotopic organization of the primary motor cortex in monkeys and humans. The sequence of representation
motoneuroni of body
α nel partsspinale:
midollo is similar. The ankle
Icontrol
movimenti volontari migliorano con la pratica → dovuto ad un processo di
area is medial while the face, mouth, and mastication control areas are lateral. The face and fingers in the human motor cortex have much larger
riorganizzazione
representations because corticale: - una
of the greater degree of cortical control of these areas. (Left: from Woolsey 1958; right: adapted serie
from di stimoli
Penfield corticali1950.)
and Rasmussen provoca la comparsa, a livello dei motoneuroni, di
- apprendimento di un compito motorio, con esercizio giornaliero → aumento potenziali postsinaptici eccitatori di ampiezza progressiva → potenziamento
C. Somatotopic organization of the medial and lateral motor cortex in the monkey, showing the arm and leg representations. (ArSi, arcuate sulcus, inferior limb; ArSs
graduale dell’accuratezza, fino a raggiungere un livello asintotico - Tale potenziamento permette alle scimmie di eseguire movimenti indipendenti
= arcuate sulcus, superior limb; CS = central sulcus; M1 = primary motor cortex; PMd = dorsal premotor area; PMv = ventral premotor area; PS = precentral sulcus;
SGm- =L’area deputata
superior all’esecuzione
frontal gyrus, del compito
medial wall; SMA → espansa
= supplementary rispetto
motor area; a prima
pre-SMA = presupplementary motor area;delle dita,
SPcS come precentral
= superior quello di sulcus.)
afferrare piccoli oggetti.
(From
Dum and Strick 1996.)
dell’esercizio. - Tale capacità è persa in maniera permanente dopo sezione del tatto piramidale
- Tale riorganizzazione della corteccia motoria primaria è importante per o ablazione della corteccia corrispondente
l’acquisizione e la ritenzione di altre abilità manuali. Le fibre corticospinali terminano anche su interneuroni del midollo spinale che
proiettano a loro volta su motoneuroni α:
- connessioni indirette con motoneuroni α
- Controllano più muscoli rispetto alle connessioni dirette → compiti motori che
coinvolgono più articolazioni.
Le proiezioni corticospinali hanno anche effetti inibitori:
- l’inibizione è mediata dagli interneuroni Ia, stessi che operano l’inibizione
reciproca nel riflesso miotatico
- Interneuroni Ia ricevono afferenze periferiche → sono in grado di rispondere
direttamente a variazioni dei segnali afferenti somatici durante l’esecuzione dei
movimenti
- I centri cerebrali superiori sono sollevati dal compito di governare tutti i dettagli
dei movimenti e possono utilizzare i circuiti spinali per produrre comportamenti
motori complessi.

Esecuzione dei movimenti e


adattamento alle condizioni ambientali
Evarts (1960) dimostrò che l’attività di singoli neuroni della corteccia motrice primaria
tende a variare con la flessione o l’estensione di un’articolazione:
- i singoli neuroni sono attivati in modo massimale durante il movimento di una
particolare articolazione in una specifica direzione.
- Le variazioni dell’attività neuronale iniziano circa 100 ms prima del movimento.
Figure 38-2 The motor cortex can be stimulated directly in awake humans.
- L’attività dei neuroni corticali codifica la direzione e l’intensità della
forzacortex
A. Magnetic stimulation of the motor cortex or cervical spine produces muscle contraction painlessly. Stimulation of the motor necessaria
activates theper produrrefibers
corticospinal un movimento o la variazione dell’angolo
and produces a short-latency electromyographic (EMG) response in contralateral muscles. di articolazione.
B. The traces show activation of arm and hand muscles (biceps brachii and hypothenar) when stimulation is applied Un’altra
over thescoperta fu cervical
cortex or the che l’attività dipeaks
spine. The base delle cellule della corteccia primaria
varia
occur earlier from cervical stimulation because the corticospinal impulse has less distance to travel. The point marked s ismentre
a stimulusl’animale aspetta
artifact, reflecting il segnale per compiere un movimento in una
the application
of the magnetic field pulse. (From Rothwell 1994.)
certa direzione:

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Voluntary Movement Is Organized in the Cortex

The Primary Motor Cortex Controls Simple Features of Movement


Neurofisiologia 85

- una cellula poteva modificare la propria frequenza di scarica quando compariva - suppose che il movimento in una direzione può essere determinato non dai
un segnale che dava l’istruzione su un certo movimento, che doveva partire ad singoli neuroni, ma dall’attività complessiva di una vasta popolazione di
un segnale acustico cellule nervose
- Tale attività è detta set related (correlata all’atteggiamento o posizione da - Il contributo di ogni cellula è un vettore, la cui
assumere) → è un atteggiamento di preparazione a rispondere ad uno stimolo - direzione è data dal muscolo a cui è connesso
successivo. - Intensità è data dalla frequenza di scarica
- L’intenzione a compiere un movimento modifica la scarica di alcuni neuroni della
- La somma dei vettori attivati, contribuisce a generare un vettore di
corteccia motrice alcune centinaia di ms prima che il movimento venga popolazione → le direzioni calcolate e sommate negli esperimenti
eseguito. corrispondono discretamente alla direzione del movimento globale.
Non per forza l’attività neuronale dei neuroni set related prima di un movimento è I neuroni sensibili alla direzione del movimento sono modulati in misura ampia
collegata al movimento: dalla presenza di carichi nel corso di movimenti di raggiungimento eseguiti in
- era necessario stabilire l’esistenza di una relazione di causalità tra la scarica set una particolare direzione:
related e la scarica fasica del movimento - la attività di tali neuroni dipende dalla forza necessaria per spostare l’arto
- Dimostrazione operata da Fetz e collaboratori attraverso la tecnica della risposta - Carico che si oppone → scarica aumentata
media innescata dai potenziali d’azione (spike-triggered averaging)
- Carico che facilita → scarica diminuita
- Identificarono le cellule cortico-motoneuronali (CM), ovvero quelle che
proiettano direttamente sui motoneuroni - Relazione tra frequenza di scarica dei neuroni e carichi applicati all’arto →
l’attività ehi neuroni della corteccia motoria vari a seconda
- Dimostrarono che le singole cellule CM proiettano
monosinapticamente a più di un nucleo motore, talvolta anche a - delle forze sviluppate dai muscoli
muscoli che controllano articolazioni diverse - Della direzione per il movimento di raggiungimento.
- A livello corticale, dunque, i muscoli non sono rappresentati secondo una Globalmente si può affermare che l’attività dei neuroni della corteccia motrice primaria
relazione di 1:1 dai neuroni di uscita della corteccia motrice codifica sia:
La maggior parte dei neuroni studiati da Fetz aveva un’attività di tipo fasico- - parametri di livello inferiore → forze, ecc…
tonico: - Parametri di livello superiore → traiettoria, ecc…
- scaricano ad alta frequenza nella fase dinamica del movimento Solo i parametri superiori, quali la traiettoria, la direzione, sono caratteristica
- Quando raggiunta una forza stabile tornano ad un livello tonico più basso distintiva della corteccia motrice primaria, rispetto ai motoneuroni α.
Si è dimostrato che la relazione tra forza e frequenza di scarica, in un certo
ambito di attività, è quasi lineare:
- si tratta di un ambito molto ristretto
Attivazione dalla stimolazione periferica
- La frequenza max di scarica è raggiunta anche quando sono sviluppate forze La forma più semplice di comportamento motorio controllata a livello della corteccia
piccole. motoria primaria è quella indotta direttamente da stimoli sensitivi:
- i neuroni motori corticali ricevono segnali sensitivi molto efficaci dall’arto i cui
muscoli sono sotto il suo controllo.
Codifica della direzione di moto - Solo quando il soggetto è istruito ad opporsi ad una perturbazione →
un’opposizione al movimento, che stira un muscolo → rapida risposta di
La maggior parte dei movimenti coinvolge più articolazioni → richiesta attivazione
opposizione allo stiramento, con latenza intermedia tra
sequenziale ed accurata nel tempo di molti muscoli:
- Tempo di reazione semplice
- quali aspetti del movimento sono codificati dalla corteccia motrice?
- Riflesso spinale.
- Ovvero quali neuroni controllano direttamente le caratteristiche spazio-temporali
dell’attivazione dei muscoli o codificano aspetti più globali del movimento? - Sono aggiustamenti motori rapidi mediati da circuiti transcorticale
semplici
Georgopulos riscontrò che tutti i neuroni scaricano vivacemente prima dell’inizio del
movimento e durante la sua esecuzione, con una sensibilità direzionale piuttosto - I segnali somatosensitivi raggiungono direttamente la corteccia motrice
ampia: primaria, attraverso il talamo o la corteccia somatosensitiva primaria.
- Conferisce flessibilità maggiore rispetto a quella dei riflessi spinali.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 86

La latenza di tale risposte transcorticale a circuito lungo aumentano in modo selettivo


in parecchie malattie in cui sono presenti alterazioni del movimento, mentre i riflessi
spinali si conservano inalterati.

Movimenti singoli delle dita


La corteccia motrice primaria svolge un ruolo particolare nella genesi dei
movimenti indipendenti delle dita:
- neuroni che scaricano in maniera massimale quando si muove un dito →
occupano una porzione molto vasta dell’area di corteccia che controlla i
movimenti della mano
- Meccanismo dell’attività di questi neuroni per le dita è simile a quello utilizzato
per i movimenti di raggiungimento
Le dita hanno tendini in comune → sono accoppiate meccanicamente tra loro:
- non sono anatomicamente indipendenti
- Il movimento di un solo dito comporta attivazione ed inibizione di muscoli che
agiscono su tutte le dita:
Ogni cellula cortico-motoneuronale (CM) influenza l’attività di un piccolo gruppo di
muscoli bersaglio:
- anche le cellule CM che controllano i movimenti di un solo dito possiedono
assoni che stabiliscono connessioni divergenti con più nuclei motori del midollo
spinale
- Il medesimo muscolo bersaglio può essere influenzato da più cellule CM
disposte all’interno di tutta la rappresentazione della mano
- L’attivazione delle diverse cellule dipende dal compito motorio che il muscolo
deve eseguire.
La natura del compito motorio → importante per la scelta dei neuroni di corteccia
motrice primaria che vengono utilizzati per controllare un certo muscolo:
- le cellule attivate durante una prensione di potenza con le dita differiscono da
quelle attivate da una presa di precisione e vice versa
Il fatto che l’attività di una cellula CM non sia accoppiata invariabilmente all’attivazione
del suo muscolo bersaglio → proprietà caratteristica distintiva rispetto ai motoneuroni
spinali:
- Una popolazione di cellule della corteccia motrice primaria diventa attiva solo
durante l’esecuzione di una presa di precisione → la corteccia primaria ha un
ruolo decisivo nel controllo dei movimenti indipendenti delle dita. Figure 38-8 Direct corticospinal control of motor neurons is necessary for fine control of the digits.
Alcuni neuroni motori corticali scaricano sempre più debolmente man mano che
- La presa di potenza → non richiede movimenti indipendenti delle dita → può aumenta la forza
A. A monkey deltomuscolo:
is able pick up a food morsel from a small well using the index finger and thumb.
essere controllata da vie discendenti che hanno origine sia dalla corteccia - attività correlata in maniera negativa alla forza da sviluppare.
motrice primaria che da altre regioni cerebrali B. After bilateral sectioning of the pyramidal tract the monkey can only remove food from the well by grabbing w
- Anche
HGJM. 1968. questi neuroniorganization
The functional hanno effetti
of eccitatori
the motor sui muscoli
system in thebersaglio
monkey. Brain XCI.)
- Tali vie stabiliscono connessioni ampiamente divergenti
- Scaricano solo nel corso dell’esecuzione di compiti che richiedono controllo
- Possono reclutare più muscoli per eseguire movimenti che non richiedano fine e variazioni graduali della forza
elevato grado di sinergia. Corticospinal projections also have inhibitory effects on più
spinal motor neurons. Direct recordings in monkeys and i
- Funzione di reclutamento di unità motrici accurate
that corticospinal inhibition is mediated by the Ia inhibitory interneuron, the same interneuron responsible for the
- Meccanismo utile per azioni delicate
Because these spinal interneurons receive peripheral inputs and are able to respond directly to ongoing changes
are freed from the need to manage all the details of movements and instead can use the spinal circuits as compo
subroutines of a computer program.
Enrico Colombo - www.bluejayway.it

The Primary Motor Cortex Executes Movements and Adapts Them to


experiments showing that the terminal distributions of individual corticospinal axons diverge to motor neurons innervating more than one muscle. Instead o
switchboard of muscle representations, detailed maps of monkey motor cortex suggest a concentric organization: sites influencing distal muscles are contai
center of a wider area containing sites that also influence more proximal muscles, while sites in the peripheral ring around this central area influence proxim
Neurofisiologia alone. An implication of this redundancy in muscle representation is that inputs to motor cortex 87
from other cortical areas can combine proximal and distal m
different ways in different tasks.

Conclusione
La corteccia motrice primaria, dunque, ha 2 livelli di organizzazione:
- basso livello: cellule CM controlla gruppi di muscoli che possono essere
reclutati assieme, secondo combinazioni diverse, per eseguire compiti motori
particolari
- Livello alto: sistema di controllo che permette di regolare caratteristiche più
globali del movimento.
Le relazioni tra tali due livelli organizzativi sono regolate da
- esercizio
- Apprendimento.

Aree motrici supplementare e pre-


Figure 38-4 The major inputs to the motor cortex in monkeys.

Aree premotorie A. The major inputs to the primary motor cortex. (PMd = dorsal premotor area; PMv = ventral premotor area; S1 = primary sensory cortex; SMA = supp
supplementare
motor area.)

Nonostante la sovrapposizione a livello spinale, le proiezioni delle aree premotorie B. The major inputs to the premotor areas. Dense interconnections between the premotor areas are not shown here.
Ruolo funzionale importante nell’apprendimento di sequenze di movimenti
sono molto diverse da quelle dell’area motrice primaria. distinti
Le lesioni alle aree premotorie → più gravi rispetto a quelle motorie: Le azioni motorie spesso vengono avviate da istruzioni interne:
P.760
- incapacità di integrare le informazioni visuo-spaziali nel piano cinematica - 1 sec prima dell’inizio di un movimento generato da istruzioni interne → nei
necessario per un movimento finalizzato tracciati EEG si osserva un’onda negativa nelle regioni premotorie mediali, a
- Implicate nella pianificazione del movimento Premotor Cortical
livello dell’area Areas
motrice Project to the Primary Motor Cortex and Spinal Cord
supplementare
Sono state identificate parecchie caratteristiche di base dell’organizzazione neuronale In the- late 1930s it was discovered that movements can also be elicited
Tale onda negativa è detta potenziale preparatorio by direct electrical
(o Bereitschaft stimulation of the premotor areas, Brodmann's area 6, although
potential)
inerente alla preparazione del movimento: of stimulation necessary to produce movement is greater here than in the primary motor cortex. Brodmann's area 6 lies anterior to the precentral gyrus, on
- È un segnale in rapporto all’elaborazione di un piano motorio, prima
and medial surfaces of the cortex. Like the primary motor cortex, the premotor areas contain pyramidal (output) neurons in layer V that project to the spin
1) i movimenti che iniziano da istruzioni interne → corteccia motrice dell’esecuzione delsmaller
movimento.
although the cell bodies are than those in the primary motor cortex.
supplementare La dell’area motrice supplementare è stata localizzata analizzando l’aumento del
2) Movimenti avviati da eventi sensoriali esterni → aree premotorie laterali flusso ematico cerebrale in relazione ad azioni del soggetto:
- Popolazioni diverse di neuroni di aree premotorie laterali codificano la - movimenti ripetitivi di flessione delle dita → aumento del flusso circoscritto alle
relazione intercorrente tra stimolo e risposta regioni di controllo della mano delle cortecce somatosensitiva e motrice primaria
- Area premotoria laterale dorsale → anche nell’esecuzione di compiti motori - Sequenza di movimenti delle dita → interessata anche l’area motrice
ritardati supplementare
- Area premotoria laterale ventrale → adegua l’atteggiamento della mano alla - Immaginazione di sequenze dei movimenti delle dita → aumento in un’area
forma degli oggetti da afferrare corticale disposta anteriormente all’area motrice supplementare di entrambi gli
3) La ripetizione mentale di un movimento evoca a livello delle aree corticali emisferi → area pre-supplementare
premotorie e parietali posteriori lo stesso tipo di attività evocato dal movimento Si può dedurre che:
4) Le aree premotorie attivate durante un movimento non sono sempre le stesse - le sequenze complesse di movimenti richiedono maggior grado di pianificazione
→ cambiano progressivamente, man mano che l’esecuzione si automatizza. - L’immaginazione di sequenze complesse pare richiedere il medesimo grado di
pianificazione dei movimenti eseguiti realmente
Il ruolo specifico svolto dall’area motrice supplementare nella rappresentazione interna
di sequenze di movimento è stato analizzato in un esperimento:
- registrazione da neuroni di
- Corteccia motrice primaria

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


motor cortex receive proprioceptive input from the muscles to which they project and many neurons in the hand regio
P.761

tactile stimuli applied to specific regions of the digits and palms. These so-called transcortical circuits are discussed la
Neurofisiologia 88
inputs from posterior parietal area 5. Posterior parietal areas 5 and 7 are involved in integrating multiple sensory mod

- Area motrice supplementare


- Aree premotorie laterali
- Alle scimmie veniva posta una variante di un compito ritardato specificato da
istruzioni (iniziare il compito spiegato solo dopo la presentazione di un segnale)
- Variabile 1 → tre pannelli si illuminano in una sequenza particolare e la
scimmia tocca i pannelli rispettando la sequenza
- Variabile 2 → i pannelli vengono fatti toccare secondo una sequenza
memorizzata in precedenza.
- I neuroni della corteccia motrice primaria scaricavano prima dell’inizio dei
movimenti e durante la loro esecuzione, mentre le altre aree
- Sequenza memorizzata → area motrice supplementare, prima e durante
l’esecuzione
- Sequenza risposta → scarica dei neuroni delle aree premotorie laterali.
La scarica correlata con il movimento di alcuni neuroni dell’area motrice
supplementare è specifica per una particolare sequenza di movimenti (es aprire una
maniglia)
L’area motrice supplementare pare implicata nel processo di preparazione di
sequenze di movimenti memorizzate in assenza di segnali visivi
L’afferenza principale all’area motrice supplementare → area motrice pre-
supplementare:
- proietta solo all’area motrice supplementare
- Non ha organizzazione somatotopica
- Implicata nell’apprendimento delle sequenze, a differenza dell’area motrice
supplementare, che è implicata nella definizione di programmi motori.
Probabilmente, il processo di apprendimento motorio comporta uno scambio
reciproco continuo di informazioni tra la corteccia motoria pre-supplementare e: Figure 38-5 The motor cortex receives inputs from the cerebellum via the thalamus. VLo and VLc = oral (ro
- corteccia prefrontale (area 46) nucleus; VPLo = oral portion of the ventral posterolateral nucleus; X = nucleus X.
- Altre aree corticali Aree premotorie laterali
Quando l’esecuzione del compito è diventata efficiente e accurata → esecuzione non
The premotor areas receive major inputs from areas 5 and 7 as well as from area 46 in the prefrontal cortex (Figure 3
più controllata dall’area motrice supplementare, ma dalla corteccia motrice primaria Scelta delle azioni da eseguire e alle rispettive trasformazioni sensitivo-
inputs from distinct locations in areas 5 and 7. Area 46 projects mainly to the ventral premotor area and is important
- l’attività dei neuroni dell’area motrice supplementare prima del movimento, motorie
information about the location of objects in space only long enough to guide a movement. There are also dense conne
durante l’esecuzione di un compito, dopo 12 mesi di addestramento intenso La scelta
These di una are
connections risposta motoria
thought to allowappropriata
working memory to influence specific aspects of motor planning that are med
scompare dopo lesioni alla corteccia motrice primaria → perdita dell’abilità - può dipendere da una riflessione interna
The premotor areas and primary motor cortex also receive input from the basal ganglia and cerebellum via different s
- Viene tuttavia recuperata dopo 21 giorni, ma le registrazioni rivelano l’attività 38-5).- Può comportare
The basal l’evocazione
ganglia and cerebellum di
do un’immagine mentale.
not project directly to the spinal cord.
nuovamente a livello della corteccia motrice supplementare Più spesso, le azioni motorie sono risposte ad istruzioni visive o uditive:
An important feature of the relationship between cortical areas and subcortical structures is the reciprocal nature of th
- Anche nella corteccia motrice supplementare, la rappresentazione di un - tali informazioni possono avvisare sul fatto che
to have a unique pattern of cortical and subcortical input. Thus there are many cortico-subcortical loops, each one ma
compito si modifica quando esso da nuovo diventa automatico - Deve essere eseguita subito una certa azione (p.e. semaforo rosso)
(Chapter 43).
- Il recupero della funzione, tuttavia, è un nuovo processo di apprendimento - Sta per presentarsi una situazione che richiederà l’esecuzione di un’azione
- Vi prendono parte le aree motrice supplementare e l’area motrice pre- (es semaforo giallo)
supplementare The Somatotopic Organization of the Motor Cortex Is Plastic
- La capacità di apprendere nuove risposte che accrescono il nostro
The somatotopic
grado diorganization
adattamento of thea motor cortexstimoli
particolari is not fixed but canèbe
ambientali dialtered during motor learning and following i
importanza
many experiments and clinical studies. In one study using mature rats the representation of the whiskers in the prima
fondamentale per rendere l’esecuzione dei nostri movimenti efficace ed accurata
intracortical microstimulation. The whiskers were then denervated. Electrical stimulation of the cortical region that ha
produced forelimb movement (Figure 38-6). This shift in functionality may be due to facilitation of preexisting circuits
forelimb. The change can take place in just a few hours. The loss of sensory inputs from the whiskers into the motor a
indicates that neurons influencing facial musculature are more widely distributed than is revealed by local electrical st
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
The idea that the organization of at least some mature
P.762
Neurofisiologia 89

L’attività set-related è presente prima dell’esecuzione di un movimento, a livello di: - raggiungimento: neuroni dell’area 5 (parietale) codificano la direzione del
- corteccia motrice primaria → codifica i parametri di un movimento movimento
- Corteccia motrice supplementare → codifica una successione particolare di - Scaricano dopo i neuroni dell’area premotoria dorsale, con i quali sono
risposte connessi
- Aree premotorie laterali → codifica il modo in cui stimoli visivi o di altra - Potrebbero ricevere informazioni sui movimenti in fase di svolgimento e
natura devono essere utilizzati per dirigere il movimento migliorare la pianificazione e l’esecuzione delle fasi successive dei movimenti
di raggiungimento
L’attività set-related dell’area premotoria laterale dorsale:
- Prensione: neuroni diversi dell’area premotoria laterale ventrale di scimmia
- correlata con stimoli sensoriali che non forniscono informazioni spaziali per
scaricano in rapporto alla forma degli oggetti
dirigere il movimento (es stimolo luminoso che non indica una direzione)
- Neuroni attivi durante il movimento di raggiungimento, prima che inizi la
- Implicata dunque nell’apprendimento associativo → apprendimento
prensione
dell’associazione di un particolare evento sensoriale con un certo movimento
- Alcuni neuroni sono attivi solo durante un atto di precisione, altri diventano
attivi solo quando l’atto da eseguire è un pezzo di cibo o altri sono attivati
solo in necessità di una presa di potenza.
- Sono quindi guidati da informazioni visive, dalla corteccia parietale
Raggiungimento e prensione: circuiti Figure 38-15 posteriori.
Cortical neurons that govern finger movements are distributed throughout the hand-control area of the primary motor cortex. (From

parieto-premotori Nell’area
Schieber and

neuroni
premotoria laterale ventrale sono stati scoperti neuroni particolari, detti
Hibbard 1993.)

specchio (mirror):
A. View of the frontal pole of the monkey cortex, showing the interhemispheric fissure and the lateral convexity. The colored dots and spheres represent sites of
single- neurons
scaricano quando
in the la scimmia
hand-control region ofesegue un motor
the primary movimento di prensione,
cortex from ma scaricano
which recordings were made.
Esecuzione di movimenti diretti ad uno scopo richiede un processo di anche quando l’animale osserva un’altra scimmia o lo sperimentatore che
B. A plot of each neuron's maximal activity shows that neurons that are maximally active for a particular digit or for the wrist are not grouped together but instead are
trasformazione sensitivo-motoria: eseguono
distributed throughoutil medesimo movimento
the hand-control area of the primary motor cortex. Each digit and the wrist are represented by a different color. The diameter of the sphere is
- trasformazioni di rappresentazioni sensoriali dell’ambiente in segnali di controllo proportional
Tutti i diversito the neuron's
neuroni activity
delle aree(the radii of the
parietali, white spheres
premotoria represent
laterale changes
ventrale in firing frequency of 0, 40, 80, 120, 160, and 200 spikes per second.)
o dorsale
per muscoli codificano un vocabolario dei comportamenti finalizzati, ma non codificano
Il movimento di raggiungimento è un tipico movimento finalizzato: come devono esser eseguiti.
- necessario integrare informazioni visive circa sede dell’arto e la posizione
dell’arto superiore
- Info necessarie per il corretto movimento del braccio
- I parametri del movimento di raggiungimento (ampiezza e direzione) →
dipendono dalla sede del bersaglio rispetto a
- Corpo
- Spalla
- mano
Il movimento di prensione è regolato principalmente dalla forma e dalle dimensioni
dell’oggetto
- richiede
- Separazione delle dita in maniera tale da poter contenere l’oggetto →
durante il raggiungimento dell’oggetto
- Chiusura quando l’oggetto è stretto tra le dita.
- La cinematica della prensione dipende dalla forma dell’oggetto e non dalla sua Figure 38-16 Whether an individual corticomotoneuronal (CM) cell is active depends on the motor task. The activity of a CM cell and the activity in its targe
sede. muscle are not directly related. Cumulative histograms show the activity of a single neuron during a precision grip and a power grip. During the precision grip the
neuron's activity is the same whether overall force is light or heavy and the level of electromyographic (EMG) activity in the target muscle is similar for both forces.
Le trasformazioni visuomotorie durante movimenti di raggiungimento e
During the power grip there is almost no activity in the neuron despite a greater amount of EMG activity in the muscle. Thus, even if a given motor neuron is
prensione sono mediate da canali parieto-premotori distinti, ma in parallelo monosynaptically connected to a given CM cell, their firing patterns do not have to parallel each other because the multiplicity of connections to motor neurons allows
tra loro task flexibility. (imp/s = impulses per second.) (Maier et al 1993.)

The specific role of the supplementary motor area in the internal representation of sequences of movements was examined in another experiment, in which recordings
were made from neurons in the primary motor cortex, supplementary motor area, and lateral premotor areas of monkeys while the animals performed two variations o
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
an instructed-delay task. In this type of task subjects are taught which movements to make and later given a cue telling them when to make the movements. The
monkeys in this experiment were instructed to touch three panels in a specific sequence. In one variation the instruction was visual: Three panels were lit up in a
sequence that the monkeys had to follow. In the other variation the monkeys were instructed to perform a previously memorized sequence. As expected, neurons in th
Neurofisiologia 90

Sezione II
Fisiologia dei sistemi sensoriali

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 91

Generalità dei sistemi


- dedicate: trasportano solo quella modalità
- Aspecifiche: possono trasportare segnali di tipo diverso (es dolorifico e
termico)

sensoriali Tali vie sono formate da catene di neuroni collegati in serie:


- attraversano nuclei nervosi in cui avviene un’elaborazione di segnali con
complessità crescente
- L’insieme dei recettori sensoriali e dalle catene neuronali ad essi connessi che
veicolano una modalità sensoriale (vie) è detto sistema sensoriale.
- Nell’elaborazione progressiva
La fisiologia della sensibilità studia le leggi che governano il funzionamento dei - Estratte le qualità dello stimolo (es colore di un’immagine o tono di un
sistemi che permettono all’individuo di estrarre informazioni dal mondo esterno e di suono)
elaborarle per formare sensazioni e percezioni: - I segnali subiscono processi di convergenza e divergenza → regolano
- tali sistemi costituiscono la finestra sul mondo → raccolgono dati che l’amplificazione
permettono di - Lo stimolo sensoriale originario viene trasformato in sensazione cosciente,
- rispondere con comportamenti appropriati ad una situazione poi in una percezione41.
- Sopravvivere in un ambiente mutevole I segnali sensoriali in ingresso ricevono la modulazione da vie discendenti:
- Informazioni sullo stato interno sono utilizzate da sistemi di retroazione per - possono favorirli o ostacolarli in base alla rilevanza biologica del momento
mantenere l’omeostasi dell’organismo. - Alla base di tale processo è il fenomeno dell’inibizione, con ruolo determinanti,
Le informazioni dal mondo esterno, giungono agli organi di senso in forma di energia: quali
- l’energia può avere natura - Limitare la diffusione dell’eccitazione nel sistema nervoso
- Elettromagnetica - Facilitare la discriminazione ed aumentare il contrasto tra due stimoli simili
- Meccanica (inibizione laterale)
- Termica Le percezioni (coscienti) e le informazioni dell’interno del corpo → elaborazione dal
- Chimica SNC → utilizzate nell’ambito di complessi programmi motori che generano
istantaneamente il comportamento più appropriato alla situazione ambientale.
- La forma di energia costituisce uno stimolo sensoriale → veicola informazione
ad un recettore sensoriale
- Ogni organo di senso possiede i recettori sensoriali, cellule specializzate
sensibili ad uno specifico tipo di stimolo, detto stimolo adeguato → veicola una
particolare modalità sensoriale. Fisiologia oggettiva e soggettiva
- Deve trasformare l’energia dello stimolo in un segnale nervoso elettrico →
trasduzione. I fondatori della psicologia sperimentale42 notarono presto che, nonostante i sensi
Il segnale nervoso riflette alcune caratteristiche importanti dello stimolo: differiscano tra loro nei meccanismi della ricezione, hanno in comune 3 caratteristiche:
- intensità - Uno stimolo fisico
- Tipo di stimolo - Degli eventi attraverso i quali tale stimolo è trasformato in impulsi nervosi
- Durata - Risposta a tale segnale sotto forma di percezione o esperienza cosciente della
- Localizzazione spaziale sensazione.
Il processo di rappresentazione mentale del segnale nervoso è detto codifica. Dalle osservazioni sono derivate due aree della fisiologia della sensibilità, distinte in
base al metodo di indagine:
Ogni modalità sensoriale40 viaggia lungo vie che possono essere:

40 la modalità sensoriale è il tipo di stimolo, per esempio stimolo visivo oppure acustico
41 mentre la sensazione cosciente è data dalla descrizione meramente sensoriale dell’oggetto, ovvero come esso viene veicolato nei sistemi sensoriali, la percezione consiste nell’attribuzione di significato
alla sensazione cosciente di un dato sensoriale. La sensazione cosciente di una sfera può diventare una percezione di un pallone.
42 i principali fondatori della psicologia sperimentale furono Ernest Weber, Gusta Fechner, Herman Helmholtz, Wilhelm Wundt

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 92

- fisiologia sensoriale (oggettiva)


- Psicofisica (fisiologia sensoriale soggettiva) Classificazione dei recettori sensoriali
La fisiologia sensoriale oggettiva ha per oggetto lo studio dei processi nervosi
innescati dallo stimolo: Tutti i recettori sensoriali → generano un segnale nervoso quando vengono stimolati
→ detto potenziale di recettore:
- modalità di trasduzione dello stimolo a livello recettoriale
- variazione di tipo elettrotonico del potenziale di membrana
- Caratteristiche della elaborazione successiva a livello nervoso
- Si propaga con decremento → diminuisce di ampiezza man mano che ci si
La psicofisica si interessa delle relazioni tra:
allontana dal punto di origine
- caratteristiche fisiche dello stimolo
- Differisce dal potenziale postsinaptico in quanto non è generato da un
- Attributi psichici dell’esperienza sensoriale neurotrasmettitore (sinapsi chimica) ma è generato dall’energia esterna dello
stimolo.
- Da successivamente origine ad un potenziale d’azione, che si propaga lungo il
primo neurone della catena → giunge al SNC
Classificazione dei sistemi sensoriali - Il primo neurone è detto cellula gangliare o fibra afferente primaria.
Si individuano 3 classi di recettori a seconda dei passaggi che portano all’insorgenza
Ciascuna modalità sensoriale (vista, tatto, udito, olfatto e gusto) esiste un sistema del potenziale d’azione.
sensoriale dedicato:
- oggi si aggiunge il sistema vestibolare: veicola la modalità dell’equilibrio
- Inoltre il sistema tattile è inserito in un sistema più articolato → sistema
Classe I
somatosensoriale, comprendente I recettori di classe I prevedono che il recettore è dato dalla terminazione periferica
- Tatto della fibra nervosa della cellula gangliare:
- Propriocezione - il potenziale di recettore si propaga fino ad un punto (solitamente fino al primo
- Temperatura nodo di Ranvier) dove innesca il potenziale d’azione
- Nocicezione - Potenziale d’azione e potenziale di recettore insorgono nella stessa cellula.
Un’ulteriore suddivisione del sistema somatosensoriale può prevedere le tre funzioni: - L’intero processo è nella parte periferica del neurone gangliare
- esterocezione: informazioni sensoriali provenienti dall’ambiente esterno (tatto, - Esempio
temperatura, dolore) - Terminazioni libere (nocicettori)
- Propriocezione: informazioni sulla posizione e sul movimento delle varie parti - Corpuscoli di Pacini
del corpo
- Interocezione: tutti i segnali viscerali, comprendenti anche quelli che attivano i
sismi a feedback per il controllo omeostatico dell’organismo (barocettori, Classe II
chemocettori…)
Ogni sistema sensoriale ha recettori sensoriali adatti a trasdurre uno specifico tipo di I recettori di classe II prevedono il recettore costituito da una cellula recettoriale
energia, disposti: specializzata, distinta dalla fibra afferente primaria, che vi prende contatto:
- in un unico organo di senso (vista o udito) - potenziale di recettore → liberazione di un neurotrasmettitore → potenziale
- Su un’ampia superficie corporea (tatto) postsinaptico sulla terminazione periferica del neurone gangliare
- Potenziale di recettore e potenziale d’azione insorgono in cellule diverse.
In un singolo sistema sensoriale possono essere distinte diverse qualità (dette
sottomodalità) di un’informazione sensoriale: - Esempi
- i colori, costituiscono qualità diverse dello stimolo visivo → captate da - Cellule cigliate dell’apparato vestibolare
sottopopolazioni distinte di recettori sensoriali dello stesso sistema → diversi - Cellule cigliate dell’apparato uditivo
coni, dotati di un differente pigmento visivo per assorbire lunghezze d’onda blu,
rosse, verdi)

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 93

- l’unico caso è la retina, formata da


Classe III - Coni e bastoncelli
In recettori classe III il recettore è costituito da una cellula recettoriale specializzata, - Cellule bipolari (interneuroni)
che scarica elettrotonicamente in un interneurone, il quale a sua volta propaga - Neuroni gangliari
l’impulso elettrotonico alla fibra afferente primaria, dove insorge il potenziale d’azione:

Sistema sensoriale Modalità sensoriale Energia dello stimolo Classe del recettore Tipo del recettore Classe recettoriale Localizzazione della
sensoriale sensoriale cellula gangliare

Somato-viscerale Tatto Pressione Meccanocettori Corpuscolo di Pacini Classe I Gangli delle radici dorsali
del midollo o ganglio di
Corpuscolo di Meissner Classe I Gasser del trigemino

Disco di Merkel Classe I

Recettore del follicolo Classe I


pilifero

Disco tattile Classe I

Terminazione di Ruffini Classe I

Propriocezione Spostamento Meccanocettori Fuso neuromuscolare Classe I

Organo tendineo di Golgi Classe I

Temperatura Termica Termocettore Termocettori per il caldo Classe I


o per il freddo

Nocicezione Meccanica, chimica, Meccanocettori, Nocicettori polimodali, Classe I


termica termocettori, meccanici e termici
chemocettore

Visivo Vista Luce Fotorecettore Coni, bastoncelli Classe III Cellule gangliari retiniche

Uditivo Udito Suono Meccanocettori Cellule cigliate cocleari Classe II Ganglio di Corti

Vestibolare Equilibrio Gravità, accelerazione Meccanocettori Cellule cigliate dei labirinti Classe II Ganglio di Scarpa

Olfattivo Olfatto Chimica Chemocettore Neuroni olfattivi Classe II Epitelio olfattivo

Gustativo Gusto Chimica Chemocettore Bottoni gustativi Classe II Ganglio genicolato


Ganglio petroso

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 94

Processo di trasduzione Codificazione


La trasduzione è il processo di trasformazione dell’energia dello stimolo nella La sensazione riflette aspetti molteplici dello stimolo, che si possono riassumere in
variazione di potenziale della cellula che costituisce il potenziale sensoriale: quattro attributi:
- stimolo adeguato → stimolo a cui il recettore è sensibile - modalità
- Ogni recettore è sensibile anche ad un ristretto intervallo di variazione di qualità - Intensità
dello stimolo - Durata
- Ogni recettore acustico, esempio, riconosce un determinato range di - Localizzazione
frequenze. Per poter portare così tante informazioni è necessario un codice, ovvero un’insieme
- Specificità dovuta a: di simboli che sostituiscono l’oggetto originario nella sua rappresentazione nel sistema
- caratteristiche morfologiche e chimiche della cellula nervoso
- Corredo proteico della membrana cellulare, che presenta canali ionici La modalità definisce una classe generali di stimoli in base al tipo di energia che gli
che si aprono o si chiudono in seguito a cascate di eventi causati dagli stimoli utilizzano per attivare i recettori:
stimoli - i recettori annessi alle vie centrali e alle aree cerebrali compongono i sistemi
I dettagli molecolari del processi di trasduzione non sono totalmente noti, ma pare sensoriali
che utilizzino un ristretto numero si meccanismi. - L’attività nervosa di ciascun sistema genera tipi specifici di sensazioni (vista,
udito, tatto, ecc…)
Deformazione meccanica
Una deformazione meccanica della membrana cellulare → apertura di canali cationici → ingresso La sede dello stimolo è data dall’insieme dei recettori di un sistema sensoriale che
di ioni positivi → depolarizzazione. vengono attivati:
Avviene, ad esempio, nei recettori acustici: - i recettori sono distribuiti in modo topografico → l’attività di specifici recettori ne
- cellule con ciglia di lunghezza progressivamente minore, legate tra loro all’apice segnala anche la posizione nello spazio e la sua estensione
- Flessione delle ciglia più alte → stira l’apice → deformazione meccanica della parte della
- Uno stimolo attiva contemporaneamente molti recettori → distribuzione della
membrana dove si trovano i canali.
popolazione fornisce al SNC informazioni inerenti la sensazione
Sistemi di secondi messaggeri
Talvolta, la trasduzione è più complessa e prevede un maggior numero di passaggi, con L’intensità dello stimolo è segnalata dall’ampiezza della risposta di ogni recettore,
l’intervento di secondi messaggeri. correlata all’energia dello stimolo che attiva il recettore.
Nei bastoncelli, i fotoni provocano una trasformazione isomerica della molecola di retinale → Il decorso temporale dello stimolo è definito dall’inizio e dalla fine della risposta del
distacco dell’opsina a cui è associato → attivazione della trasducina (proteina G) → attiva cGMP- recettore:
fosfodiesterasi → diminuzione della concentrazione di cGMP → chiusura dei canali Na⁺ mantenuti
aperti da cGMP → potenziale di recettore visivo (a differenza di tutti gli altri recettori, è - dipende dalla velocità con cui l’energia dello stimolo inizia ad essere efficace e
iperpolarizzante) smette di esserlo a livello del recettore.
Anche sulla membrana dei neuroni olfattivi, le molecole odorifere si legano ad un’ampia famiglia di Intensità e decorso temporale sono rappresentati dunque dalle proprietà di scarica
recettori olfattivi, accoppiati a proteina G → attivano l’adenilatociclasi → aumento cAMP →
dei neuroni attivati
apertura di canali cationici aspecifici → corrente depolarizzante
Alcune molecole odorifere, possono attivare anche la via della fosfolipasi C → PIP3 → ↑ Ca²⁺

La complessità dei meccanismi biochimici alla base del processo di trasduzione → Modalità
ampie possibilità di modulazione del processo (amplificazione o inibizione):
- il medesimo sistema stimolo sensoriale può suscitare una risposta maggiore o La legge delle energie sensoriali specifiche (legge di Müller) enuncia che
minore secondo le condizioni La codifica della modalità una proprietà della fibra sensoriale, legata al tipo
- La trasduzione è il primo dei punti di modulazione del segnale sensoriale di energia dello stimolo, in grado di stimolare un unico tipo di recettore e la
via sensoriale ad esso collegata
In altre parole ogni fibra nervosa viene attivata da un certo tipo di stimolo e stabilisce
connessioni specifiche con le formazioni del sistema nervoso centrale:
- la legge di Müller indica dunque il meccanismo per la codificazione della
modalità di uno stimolo

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 95

- Intensa pressione → apre maggior numero di canali per tempo maggiore →


Codice della linea attivata depolarizzazione di maggiore ampiezza
I recettori sono morfologicamente specializzati a trasdurre specifiche forme di energia: - La rimozione dello stimolo → elimina la deformazione meccanica → chiusura dei
- ogni recettore ha una regione anatomica specializzata, a livello della quale viene canali sensibili allo stiramento.
trasdotto lo stimolo I meccanocettori dell’orecchio presentano selettività direzionale nella risposta:
- La maggior parte dei recettori è selettiva specificamente per una sola forma di - rispondono al piegamento delle ciglia sensoriali a livello della membrana apicale
energia
- Flessione di ciglia in una direzione → depolarizzano
- Stimolo in grado di attivare un particolare recettore al livello più basso di energia
- Deflessione delle ciglia nella direzione opposta → iperpolarizzazione
è detto stimolo adeguato
I potenziali d’azione di chemocettori e fotorecettori → prodotti da secondi
La specificità della risposta dei recettori è la base per il codice della linea attivata:
messaggeri, attivati quando l’agente dello stimolo si unisce a a recettori di membrana
- meccanismo più importante di codificazione della modalità sensoriale accoppiati a proteina G:
- Un recettore è selettivo per un particolare tipo di energia → la fibra di quel
- generano modificazioni della conduttanza ionica sia nel punto stimolato che in
recettore è una linea di comunicazione per quella modalità → porta informazioni punti remoti
per quel tipo di stimolo
- Chemocettori → potenziale depolarizzante
- L’eccitamento di un particolare neurone sensoriale, sia naturalmente che
- Fotocettori → iperpolarizzazione.
artificialmente → medesima sensazione
- Il vantaggio del 2° messaggero → amplificazione.
Ogni classe di recettori sensoriali, nei primi step, stabilisce connessioni con particolari
formazioni del SNC:
- quando viene attivata una specifica formazione del SNC → sensazione
Submodalità
cosciente specifica di quella formazione (es vista) Ciascuna delle principali modalità presenta diverse qualità → submodalità, che
permettono di distinguere
- La modalità è dunque un insieme di neuroni connessi con una classe particolare
di recettori → forma un sistema sensoriale. - vista: colore, forma e movimento
- Gusto: dolce, salato, acido, amaro
Recettori umani e trasduzione - Tatto: temperatura, caratteristiche della superficie, rigidità degli oggetti
L’uomo possiede 4 classi di recettori, ciascuno sensibile principalmente ad una sola Le submodalità esistono in quanto ogni classe di recettori non è omogenea →
forma di energia dello stimolo: diversi tipi di recettori specializzati che rispondono ad una gamma ristretta
- meccanica dell’energia di uno stimolo.
- Chimica Il recettore si comporta come un filtro per una gamma ristretta di energia (larghezza
- Termica di banda):
- Elettromagnetica - i singoli fotorecettori, ad esempio → sensibili solo ad alcune lunghezze d’onda
→ piccola parte dello spettro del visibile.
I meccanocettori del sistema
- Stimolo compreso nella larghezza di banda → i recettori sono sintonizzati con
- somatosensitivo → mediano tatto, sensazioni propriocettive e senso di
uno stimolo adeguato → unico stimolo che li attiva a bassi livelli di energia
posizione delle articolazioni
- Si possono costruire delle curve di sintonizzazione per ogni recettore, che
- Orecchio → udito e senso di equilibrio
permettono di determinare la gamma di energia alla quale il recettore è sensibile,
I chemocettori → dolore, prurito, gusto, olfatto individuando la gamma elettiva.
I termocettori della cute → temperatura corporea e quella dell’ambiente/oggetti Normalmente un recettore è sensibile ad un solo tipo di energia:
I fotocettori della retina sono gli unici recettori sensibili a energia elettromagnetica. - per stimoli sufficientemente elevati, anche se di un’altro tipo di energia →
I meccanismi di trasduzione dell’energia sono diversi a seconda del tipo di stimolo attivazione dei recettori → prodotto stimolo nella modalità sensoriale del
fisico: recettore anche se prodotto da un’altro tipo di energia
- meccanocettori: deformazione fisica del tessuto, pressione meccanica → - Esempio, fosfeni: energia meccanica in un occhio (es un pugno) → vista di
apertura di canali ionici puntini colorati o altre forme
- Il potenziale di recettore depolarizzante ha meccanismo simile al EPSP
- L’ampiezza del potenziale di recettore è proporzionale all’intensità dello stimolo

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 96

- in ogni mappa, le rappresentazioni delle regioni del corpo più densamente


Distribuzione spaziale innervate occupano maggiori dimensioni
La disposizione spaziale dei recettori attivati da un stimolo contiene importanti - Rappresentazioni delle regioni meno innervate occupano dimensioni più piccole,
informazione sulle caratteristiche dello stimolo: a causa del minor numero delle afferenze che raggiungono la corteccia.
- sensibilità somatica → indica la sede e l’estensione di uno stimolo sul corpo
Udito, gusto e olfatto
- Sensibilità visiva → indica la sede di uno stimolo nel mondo esterno.
I neuroni sensoriali che mediano l’udito, il gusto e l’olfatto hanno
La consapevolezza spaziale in queste due modalità comprende 3 capacità percettive un’organizzazione spaziale che dipende dalla gamma di energia degli stimoli
- di localizzare la sede di stimolazione sul corpo o la fonte dello stimolo nello che li attivano
spazio Per l’udito e i sensi chimici (olfatto e gusto) la distribuzione spaziale dei recettori è in
- Di valutare le dimensioni e la forma degli oggetti relazione alla gamma delle energie che queste modalità codificano.
- Di rilevare i fini dettagli dello stimolo o dell’ambiente. Disposizione dei recettori acustici → in relazione con la frequenza dei suoni a cui sono
Tali capacità si fondano sulla struttura del campo ricettivo di ciascun neurone sensibili i recettori
sensoriale: - I recettori di una determinata regione vibrano più velocemente quando sono
- area della superficie ricettiva a livello della quale uno stimolo adeguato attiva la stimolati da suoni di particolare frequenza (base della coclea)
cellula - Recettori per basse frequenze → a livello dell’apice
- Posizione del campo ricettivo → importante per percezione della sede. - L’organizzazione della superficie recettoriale dell’orecchio → in relazione alla
gamma dei suoni
Sistemi somatosensitivo e visivo Per gusto e olfatto, i recettori che possiedono specifiche sensibilità chimiche sono
Nel sistema visivo e in quello somatosensitivo la risoluzione spaziale dello situati in parti diverse della superficie recettoriale (su lingua e cavità nasali)
stimolo dipende dalle proprietà dei campi ricettivi - regioni specifiche della lingua → recettori sensibili ai sali o agli zuccheri o agli
Il campo ricettivo di un neurone sensoriale che media sensazioni somatiche o visive acidi o alle basi e alle proteine
→ porta informazioni sensoriali con una valenza topografica: - Diversi cibi eccitano combinazioni specifiche di questi recettori → gusti
- campo ricettivo di un meccanocettore → regione di cute innervata direttamente caratteristici
dalle terminazioni del recettore - Distribuzione spaziale dell’attività nella popolazione di recettori → consente al
- Campo ricettivo di un fotorecettore della retina → regione del campo visivo SNC di distinguere il gusto del salato da quello del dolce o dall’amaro.
proiettata dal cristallino sulla regione retinica in cui è localizzato il fotorecettore.
Le dimensioni dello stimolo influenzano il numero di recettori stimolati:
- ogni recettore risponde solo a stimoli applicati all’interno del suo campo ricettivo Intensità della sensazione
- stimolo che agisce su un’area maggiore del campo ricettivo di un recettore →
L’intensità della sensazione dipende dall’intensità dello stimolo.
attivazione dei recettori adiacenti
La capacità dei sistemi sensoriali di avere informazioni sull’intensità è utile per:
La densità dei recettori:
- distinguere stimoli che differiscono tra loro solo per l’intensità
- a livello di una regione del corpo → determina in che misura il sistema sensoriale
- Valutare l’intensità degli stimoli
sa risolvere i dettagli degli stimoli applicati in quella regione
- Elevata densità in una popolazione di recettori di una regione periferica →
Legge di Weber-Fechner: differenza soglia
campi recettivi più piccoli → maggiore risoluzione spaziale dei dettagli
Nel 1834 Weber dimostrò che la sensibilità dei sistemi sensoriali alle differenze di
La risoluzione spaziale di un sistema sensoriale non è uniforme su tutta la
intensità dipende dall’intensità degli stimoli stessi:
superficie ricettiva:
- peso di 1 kg differisce da uno di 2 kg, ma è difficile distinguere tra 50 e 51,
- la discriminazione spaziale è elevata a livello della fovea, dove i recettori
anche se la differenza è sempre di 1 kg
sensoriali sono molto numerosi, mentre è minore in altre regioni periferiche della
retina - Matematicamente, tale affermazione, è stata espressa con la seguente
equazione
Le differenze di densità dei recettori si ripercuotono a livello del SNC → nelle mappe
del corpo prodotte dalla disposizione topografica delle afferenze: ∆S = K • S

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 97

In cui ∆S è la differenza minima di intensità tra uno stimolo S di riferimento e K è una Le caratteristiche quantitative degli stimoli sensoriali sono codificate dalla f scarica
costante. della popolazione di neuroni sensoriali attivati dagli stimoli:
Tale differenza minima di intensità è detta differenza appena percepibile o - i parametri dell’attività neuronale (durata della scarica di un neurone, numero di
differenza soglia. neuroni attivi, frequenza di scarica) codificano l’intensità e il decorso temporale.
Dalla relazione si desume che la differenza di intensità necessaria per poter Frequenza di scarica → aumenta con l’intensità dello stimolo:
discriminare uno stimolo di riferimento (differenza soglia) da un secondo stimolo - l’attività dei recettori sensoriali è funzione dell’intensità dello stimolo
aumenta con l’intensità dello stimolo. - La modificazione del potenziale di membrana del recettore è trasformato in un
Nel 1860 Fechner estese la validità della legge di Weber alla descrizione della codice digitale di impulsi → la frequenza dei potenziali d’azione diventa funzione
relazione tra: dell’ampiezza del potenziale di recettore.
- intensità dello stimolo (S) - Stimoli intensi → potenziali di recettore più ampi → frequenze di potenziali
- Intensità della sensazione percepita dal soggetto (I) d’azione più elevati
I = K log S/S0 La trasformazione dell’intensità del potenziale recettoriale in codice di frequenza è simile al
Questa è la legge di Weber-Fechner, dove: processo che regola la scarica in risposta a potenziali sinaptici:
- S0 è l’intensità soglia dello stimolo - tempo di insorgenza dei potenziali dipende dalla soglia di scarica del neurone
- Questa è condizionata dall’attività di scarica del neurone stesso
- K è una costante
- Frequenza limite di scarica → 1000 Hz → a causa del periodo refrattario assoluto di 1 ms,
Stevens, tuttavia, notò che per un’ampia gamma di intensità di stimolazione, dato dall’inattivazione dei canali Na⁺
l’intensità della sensazione viene descritta meglio da una funzione esponenziale,
La fibra nervosa genera un secondo impulso quando l’ampiezza del potenziale di
piuttosto che da una funzione logaritmica (Legge di Stevens):
recettore supera la soglia di scarica:
I = K (S-S0)n
- potenziali di recettori di ampiezza piccola → solo poco più ampi del potenziale
In alcune forme di esperienza sensoriale, quale il senso di pressione su una mano, → di riposo → generato solo al termine del periodo refrattario relativo → frequenza
relazione lineare tra intensità dello stimolo ed intensità della sua percezione → n=1. bassa
La soglia sensoriale è la più bassa intensità dello stimolo che un soggetto può - Potenziali recettoriali ampi → la soglia viene raggiunta precocemente nel periodo
percepire: refrattario relativo → frequenza maggiore
- determinata con procedimento statistico, per cui per convenzione, la soglia è Oltre ad aumentare la frequenza di scarica nei singoli neuroni sensoriali → stimoli
definita come l’intensità dello stimolo percepita in circa la metà dei casi. intensi → attivazione di maggior numero di recettori:
- È possibile determinare le soglie anche con il metodo dei limiti. - l’intensità dello stimolo è codificata anche dalla grandezza della popolazione
- Il soggetto, alla presentazione di stimoli decrescenti, riferisce quello che non recettoriale attivata
percepisce più - Codici di popolazione → dipendono dal fatto che i singoli recettori di un sistema
- Oppure con la presentazione di stimoli crescenti, riferisce quello alla quale sensoriale hanno soglie differenti
inizia la percezione. - La maggior parte dei sistemi sensoriali ha due tipi di recettori
La determinazione delle soglie è utile anche in ambito diagnostico: - Alta soglia
- aumento della soglia → processo patologico a carico dei recettori sensoriali,
- Bassa soglia
deficit della conduzione delle fibre o lesione di aree cerebrali devolute
- Quando l’intensità dello stimolo passa da un livello basso a un livello
all’elaborazione delle informazioni sensoriali
maggiore, prima sono reclutati quelli a bassa soglia, poi quelli con soglia
Le soglie possono anche essere alterate ad opera di fattori emozionali o psicologici. maggiore.
La soglia sensoriale di una modalità dipende dalla sensibilità dei recettori:
- energia soglia dipende dall’intensità minima dello stimolo che è in grado di
provocare l’insorgenza di potenziali d’azione nelle fibre sensoriali Durata delle sensazioni
Codifica dell’intensità Le proprietà temporali di uno stimolo sono codificate dalle variazioni della
L’intensità dello stimolo viene codificata dalla frequenza dei potenziali frequenza di scarica dei neuroni sensoriali:
d’azione dei nervi di senso - gli stimoli, normalmente
- Iniziano

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 98

- Aumentano di intensità - la frequenza di scarica di recettori ad adattamento rapido è proporzionale alla


- Fluttuano o restano stazionari velocità del movimento dello stimolo.
- Cessano - Cessano di scaricare quando non vi è più movimento.
- Molti recettori segnalano la velocità con cui uno stimolo aumenta o diminuisce - Trasmettono informazioni circa le modificazioni sensoriali
variando la frequenza di scarica Molti recettori sensoriali rilevano anche contrasti spaziali:
- Nel caso di una puntura con uno specillo - alcuni neuroni di tatto e visione sono particolarmente sensibili ai margini degli
- Inizialmente la scarica iniziale è proporzionale alla velocità di deformazione stimoli
della cute - Scaricano a frequenza molto più elevata quando le proprietà spaziali dello
- Durante il periodo in cui la pressione si mantiene stazionaria → la frequenza stimolo applicato nel loro campo ricettivo si modificano in modo netto
di scarica diminuisce ad un livello proporzionale all’entità dell’infossamento
- La scarica cessa quando lo specillo è levato
- I neuroni segnalano importanti proprietà degli stimoli anche quando smettono di
scaricare Principi organizzativi comuni ai diversi
Se lo stimolo persiste per alcuni minuti, senza cambiare di posizione o di intensità, la
scarica del neurone sensoriale diminuisce e la sensazione scompare: sistemi sensoriali
- processo di adattamento: diminuzione della frequenza di scarica in relazione
ad uno stimolo continuativo I vari sistemi sensoriali utilizzano codici simili per codificare proprietà della modalità/
- Tutti i recettori si adattano a stimolazione costante sede/intensità/decorso temporale degli stimoli fisici.
- Meccanismo nervoso che sta alla base dell’adattamento percettivo → I dettagli della scarica di un neurone, il quale ha già individuato la modalità sensoriale,
permette allo stimolo di non essere più cosciente. informano su:
I recettori possono adattarsi con diverse velocità. Recettori a lento adattamento: - quanta energia ha raggiunto quell’area
rispondono ad uno stimolo prolungato. Segnalano l’intensità per alcuni minuti - Quando ha cominciato ad essere applicata
- La durata dello stimolo è segnata dalla persistenza della depolarizzazione del - Quando ha finito di stimolare
recettore → genera una serie di potenziali d’azione per tutta la durata dello - Con che velocità si è modificata l’intensità dell’energia
stimolo Tutti i sistemi sensoriali, possiedono a livello centrale dei meccanismi di
- Si adattano gradualmente per la lenta inattivazione di canali Na⁺ o Ca²⁺ oppure elaborazione delle informazioni simili.
per apertura di canali K⁺ calcio-dipendenti
Alcuni recettori cessano di scaricare in risposta ad una stimolazione di intensità Integrazione
costante e sono attivi solo quando l’intensità varia (aumenta o decresce) → recettori La ricchezza dell’esperienza sensoriale non è comunicata al sistema nervoso da un
ad adattamento rapido: solo recettore o da una sola fibra nervosa, ma da una popolazione di fibre nervose:
- rispondono solo all’inizio o alla fine dello stimolo - l’attività di tutta la popolazione di neuroni sensoriali è gestita dalla miriade di
- Segnalano la frequenza o velocità dello stimolo stimoli che agiscono nel medesimo istante sui recettori
- L’adattamento dei recettori ad adattamento rapido dipende - Messaggi dei singoli recettori → integrati, mano a mano che convergono a
- La lunga durata del potenziale di recettore inattiva il meccanismo che livello dei centri di elaborazione del SNC
genera i potenziali d’azione nella fibra afferente primaria L’elaborazione in parallelo → importante nella visione:
- La struttura del recettore filtra la componente stazionaria dello stimolo → - i fotorecettori della retina ricevono simultaneamente immagini luminose che
diminuzione del segnale elettrico. cambiano continuamente
La presenza di due tipi di recettori (adattamento rapido e lento) indica un’altra - Per avere una scena visiva con senso, il sistema visivo deve
proprietà dei sistemi sensoriali: - Ricevere tutti i segnali prodotti dai singoli oggetti
- i sistemi sensoriali rilevano i contrasti tra i diversi stimoli, ovvero le - Separarli
modificazioni delle caratteristiche degli stimoli nel tempo e nello spazio - Distinguere dallo sfondo gli oggetti che suscitano interesse.
Recettori a rapido adattamento → permettono di rilevare le derivate degli stimoli che - Tra tutte le modalità sensoriali, nell’uomo, la visione è la più sviluppata.
segnalano il movimento (velocità ed accelerazione):

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Figure 21-10 Receptor morphology influences adaptation in rapidly adapting mechanoreceptors. The Pacinian corpuscle is a rapidly adapting
mechanoreceptor located in the skin, in joint capsules, and in the mesentary of the abdominal wall. The receptor consists of concentrically arranged, fluid-filled
lamellae of connective tissue that form a capsule surrounding the sensory nerve terminal. Because of this capsule, the sensory endings specialize in the detection of
Neurofisiologia
motion. 99
A. The capsule of the Pacinian corpuscle deflects steady pressure. The receptor responds with one or two action potentials at the beginning and end of a pressure
stimulus but is silent when the stimulus is constant in intensity. When a stimulus first impinges on the skin, the capsule is deformed, compressing the nerve terminal.
The pressure pulse activates stretch-sensitive channels in the nerve terminal, producing the response to stimulus onset. During steady pressure the capsule changes
Specifiche submodalità (colore azzurro, sapore della pesca, ecc…) dipendono contesto dell’attività di canali di ritrasmissione contigui.
shape, reducing stretch of the nerve membrane. The outer lamellae of the capsule are compressed, absorbing the static load and preventing the deformation from
dall’attività
being transmittedcombinata di ofpopolazioni
to the inner core the capsule anddi
therecettori sensibili
nerve terminal. a pressure
When the gamme di energie
is removed,
Anche i neuroni di ogni nucleo di ritrasmissione hanno un campo recettivo:
the capsule resumes its initial shape, and the resultant
tissue movement stimulates the nerve terminal again, producing an “off” response.
parzialmente sovrapposte: - campo recettivo di un neurone di un nucleo di ritrasmissione è dato dalla
B. Pacinian corpuscles are sensitive to vibration. Rapid movements are transmitted through the lamellae to the nerve terminal, generating a receptor potential and
- l’esperienza soggettiva di un certo colore o sapore è costruita dal sistema
action potential for each vibratory cycle. popolazione di cellule presinaptiche che convergono su di esso.
nervoso centrale integrando le informazioni trasmesse dai diversi tipi di - I campi recettivi di neuroni di ordine superiore al primo sono più grandi e
recettori. complessi
- Grandi perchè → Afferenze convergenti da parecchie centinaia di recettori,
ciascuno dotato di un campo recettivo leggermente diverso da quello dei
recettori contigui, ma parzialmente sovrapposto
- Complessi perchè → sensibili a particolari caratteristiche degli stimoli,
esempio il movimento in una particolare direzione all’interno del campo
visivo.

Trasmissione in serie
Le vie che compongono i sistemi sensoriali sono organizzate in modo seriale:
- Recettori → neuroni di primo ordine → neuroni di 2° ordine → … → ordine X
- Tali connessioni disposte in sequenza generano una particolare gerarchia
funzionale
I nuclei di ritrasmissione hanno la funzione di elaborare preliminarmente le
informazioni sensoriali e di stabilire se trasmetterle alla corteccia:
- filtrano il rumore di fondo
- Filtrano l’attività sporadica di singole fibre
- Ritrasmettono solo le sequenze ripetitive con attività ben marcata di singole fibre
sensoriali o l’attività trasmessa simultaneamente da parecchi recettori.
A livello dei nuclei di ritrasmissione, le fibre sensoriali attuano connessioni convergenti Figure 21-12 Inhibition of selected projection neurons in a sensory relay nucleus enhances the contrast between stimuli. The illustratio
inhibitory pathways in the circuitry of the dorsal column nuclei, the first relay in the system for touch. The projection (or relay) cells (brown) send t
→ permettono ai neuroni di ordine superiore di interpretare il messaggio nervoso nel
thalamus. They receive excitatory input from touch receptor axons traveling in the dorsal columns. These afferent fibers also excite inhibitory intern
that make feed-forward inhibitory connections onto adjacent projection cells. In addition, activity in the projection cells can inhibit surrounding cells
feedback connections. Finally, neurons in the cerebral cortex can modulate the firing of projection cells by distal inhibition of either the terminals of p
Enrico Colombo - www.bluejayway.it neurons or the cell bodies of projection neurons.
Neurofisiologia 100

Interneuroni inibitori
Gli interneuroni inibitori dei nuclei di ritrasmissione contribuiscono ad
accentuare il contrasto tra gli stimoli
I campi recettivi eccitatori dei neuroni di primo ordine sono uniformi.
I campi recettivi dei neuroni sensoriali di ordine superiore del sistema visivo e
somatosensitivo possiedono sia regioni eccitatorie che regioni inibitorie:
- inibizione: interneuroni inibitori dei nuclei di ritrasmissione.
- La regione inibitoria del campo recettivo è un’importante meccanismo per
aumentare il contrasto tra gli stimoli → conferisce un’ulteriore capacità di
risolvere i dettagli spaziali degli stimoli
Gli interneuroni inibitori vengono attivati da differenti circuiti:
1) fibre afferenti dai recettori o neuroni di ritrasmissione di ordine inferiore →
stabiliscono connessioni con interneuroni inibitori → questi si connettono a
neuroni di proiezione contigui nel nucleo
- inibizione a feedforward → le fibre afferenti più attive diminuiscono i
segnali efferenti dai neuroni di proiezione adiacenti meno attivi:
- strategia del tipo “chi vince prende tutto” → tra due risposte concorrenti
prevale la maggiore
2) Neuroni di proiezione del nucleo di ritrasmissione attraverso collaterali assonali
ricorrenti
- Inibizione a feedback → i neuroni di proiezione più attivi limitano l’attività
dei neuroni meno attivi
- Crea nel SNC, zone con differenti livelli di attività
- Zona centrale di neuroni molto attivi
- Anello di neuroni meno attivi
3) corteccia cerebrale → i centri cerebrali modulano il flusso di informazione
attraverso i nuclei di ritrasmissione

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


impulses. Subsequently, Zotterman and other investigators clearly established the notion of specific nerve energies articulated by Johannes Müller in
nineteenth century. This concept, as we have seen, states that morphologically distinct receptors transduce particular forms of energy and transmit t
the brain through nerve fibers dedicated to that modality. Zotterman's studies demonstrated, for example, that pain is not the result of overstimulati
Neurofisiologia 101
generalized cutaneous receptor but results from electrical activity transmitted by specific sensory receptors called nociceptors.

We begin the study of the individual sensory systems with somatic sensation, the modality that was the subject of the first electrophysiological studie
Somatic sensibility arises from information provided by a variety of receptors distributed throughout the body. Somatic sensibility has four major mod

Sistema
- Uno proietta alla periferia
discriminative touch (required to recognize the size, shape, and texture of objects and their movement across the skin), proprioception (the sense of
- L’altro
and movement proietta
of the limbsal SNC
and body), nociception (the signaling of tissue damage or chemical irritation, typically perceived as pain or itch), and tem
- Laand
(warmth funzione
cold). è determinata dalle proprietà delle terminazioni nervose.

somatosensoriale - La restante parte della fibra è detta fibra afferente primaria → ritrasmette al
Each of these modalities is mediated by a distinct system of receptors and pathways to the brain. However all share a common class of sensory neuro
P.431
midollo spinale e al tronco encefalico le info sullo stimolo.
Le terminazioni periferiche dei neuroni gangliari dorsali sono di due tipi:
dorsal root ganglion neurons. Individual dorsal root ganglion neurons respond selectively to specific types of stimuli because of morphological and mo
- terminazioni libere: mediano sensazioni dolorifiche e termiche → fibre
specialization of their peripheral terminals.
mieliniche o amieliniche a lenta conduzione (Aγ o C)
Le fibre nervose trasmettono le informazioni dai recettori modulando la frequenza di In this chapter we describe in general the sensory responseil properties of dorsal root ganglion neurons that innervate the skin and mediate the sense
- Terminazioni nervose incapsulate: mediano tatto e la propriocezione
impulsi elettrici. temperature, pain, and itch. We consider how specialization of the nerve terminals allows these receptors to sense specific forms of energy. We will le
- Rilevano stimoli che modificano o deformano la superficie recettoriale
La dottrina di Müller prevede che recettori morfologicamente differenti trasducono tipi receptors sense light touch and others pressure, and why a painful stimulus, such as burning the skin, activates small-diameter sensory nerve fibers
- Dotate
neurons with thickerdimyelinated
assoni mielinici
fibers ad
thatalta velocità
respond (fibretouch.
to light Αβ) In addition, we briefly consider nociceptors, proprioceptors, and visceral receptors
diversi di energia e trasmettono le informazioni al sistema nervoso centrale, attraverso
fibre nervose diverse a seconda della modalità sensoriale. I neurologi
discussed in distinguono
detail in later in due grandi
chapters whengruppi le sensazioni:
we consider, respectively, pain perception, voluntary movement, and the autonomic nervous system. Finall
two major anatomical pathways that convey somatosensory information to the forebrain. Understanding the anatomy of these pathways is necessary
Zotterman dimostrò che il dolore deriva dall’attività elettrica di specifici nocicettori, non - sensazioni epicritiche: aspetti fini del tatto, mediate da recettori capsulati.
why certain lesions of the spinal cord may interrupt ipsilateral sensations of touch but not pain or temperature, while contralaterally producing the op
dalla sovrastimolazione di qualsiasi recettore cutaneo. Hanno la capacità di
the next chapter, where we concentrate on touch, we will see how these afferent pathways convey somato-sensory information to the cerebral cortex
Le sensazioni somatiche insorgono a seguito dell’attivazione di diversi tipi di recettori, - Rilevare
cortex processes andi leggeri
integratescontatti degli stimoli con la cute e localizzare la sede
this information.
distribuiti su tutto il corpo. Si distinguono 4 tipi di modalità: cutanea stimolata
- tatto discriminativo: riconosce dimensioni, forma, caratteristiche della - Riconoscere stimoli vibratori, determinandone frequenza e ampiezza
superficie degli oggetti e il loro movimento sulla cute The Dorsal - AnalizzareRoot Ganglion
dettagli spaziali delleNeuron
sensazioniIs the
tattili (es Sensory Receptor
superficie degli oggetti o in the Somatic Sensory System
- Propriocezione: senso di posizione statica e di movimento degli arti e del Irrespectivediscriminazione di due punti evocati)
of modality, all somatosensory information from the limbs and trunk is conveyed by dorsal root ganglion neurons. Somatosensory inform
corpo structures- (the face, lips, la
Riconoscere oral cavity,
forma conjunctiva,
degli and dura
oggetti tenuti mater) is transmitted by the trigeminal sensory neurons, which are functionally and morp
in mano.
homologous to dorsal root ganglion neurons. As we have seen in Chapter 5, the dorsal root ganglion neuron is well suited to its two principal function
- Nocicezione: segnala il danno o l’irritazione chimica dei tessuti, percepita come - Sensazioni protopatiche: dolore e sensibilità termica (con prurito e solletico),
transduction and (2) transmission of encoded stimulus information to the central nervous system. The cell body lies in a ganglion on the dorsal root o
dolore o prurito mediate da recettori con terminazioni nervose libere
The axon has two branches, one projecting to the periphery and one projecting to the central nervous system (Figure 22-1). The terminal of the perip
- Senso termico: sensazioni di caldo o freddo the axon is- Considerate
the only portion piùofgrossolane, in quanto
the dorsal root ganglionhanno
cell thatunais soglia di stimolazione
sensitive to natural stimuli. The properties of the nerve terminal determine the sen
Ciascuna modalità → diverso sistema recettoriale e diverse vie centrali: each dorsalmaggiore
root ganglion neuron. The remainder of the peripheral branch, together with the central branch, is called the primary afferent fiber; it tra
- in comune ci sono i gangli delle radici dorsali Tale distinzione
encoded stimulus tra sensazioni
information epicritiche
to the spinal corde protopatiche
or brain stem.aiuta a spiegare le

- Rispondono selettivamente a particolari tipi di stimoli per effetto delle modificazioni che si verificano a seguito di lesioni dei nervi periferici.
particolari caratteristiche morfologiche e molecolari delle loro terminazioni
periferiche.

Neuroni dei gangli delle radici dorsali


Tutte le informazioni somatosensitive provenienti dagli arti e dal tronco → trasmesse
dai neuroni dei gangli delle radici dorsali del midollo spinale:
- le info somatosensitive provenienti dalla faccia → neuroni sensitivi trigeminali (V),
analoghi ai neuroni dei gangli delle radici dorsali
- Sono in grado di svolgere efficacemente 2 funzioni
- Trasduzione dello stimolo
- Ritrasmissione in codice delle informazioni inerenti lo stimolo al SNC
- Ciascun neurone di un ganglio radicolare ha due rami Figure 22-1 The morphology of a dorsal root ganglion cell. The cell body lies in a ganglion on the dorsal root of a spinal nerve. The axon has tw
projecting to the periphery, where its specialized terminal is sensitive to a particular form of stimulus energy, and one projecting to the central nervo

The peripheral terminals of dorsal root ganglion neurons are of two types. The terminal may be a bare nerve ending or the nerve ending may be enca
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
nonneural structure (Figure 22-2). Dorsal root ganglion neurons with encapsulated terminals mediate the somatic modalities of touch and propriocep
They sense stimuli that indent or otherwise physically deform the receptive surface. In contrast, dorsal root ganglion neurons with bare nerve ending
or thermal sensations. Mechanoreceptors and proprioceptors are innervated by dorsal root ganglion neurons with large-diameter, myelinated axons t
Stretch-sensitive free endings A# III Excess stretch or force
1 See Table 22-2.2 Pacinian corpuscles are also located in the mesentery, between layers of muscle, and on interosseous membranes.

Neurofisiologia Touch Is Mediated by Mechanoreceptors in the Skin 102


Tactile sensitivity is greatest on the hairless (glabrous) skin on the fingers, the palmar surface of the hand, the sole of the foot, and the lips
characterized by a regular array of ridges formed by folds of the epidermis. The ridges are arranged in circular patterns called fingerprints a
of mechanoreceptors. These receptors mediate the sense of touch; they are excited by indentation of the skin or by motion across its surfac

Meccanocettori della cute Meccanocettori della cute


against the hand, the skin conforms to its contours. The depth of indentation depends on the force exerted by the object on the skin as well
mechanoreceptors sense these changes in skin contour but differ morphologically in important ways that affect their physiological function (

Tutti i meccanocettori sono dotati di formazioni specializzate che circondano le


La sensibilità tattile → più sviluppata nella cute glabra (palmo di mani, pianta dei Mechanoreceptors
terminazioni nervose: Differ in Morphology and Skin Location
piedi, labbra) Virtually all mechanoreceptors have specialized end organs surrounding the nerve terminal. Although the sensitivity of these receptors to m
- la sensibilità di tali recettori è proprietà della loro membrana, ma la risposta è
- cute glabra → caratterizzata dalla presenza di impronte digitali, ovvero creste property of the nerve terminal membrane, their dynamic response to stimulation is shaped by the specialized capsule. These nonneural stru
P.433 determinata dalla proprietà della capsula → necessaria deformazione
formate da pliche dell’epidermide disposte in modo regolare, in formazioni caratteristica per la specifica capsula.
circolari, → contengono una matrice densa di meccanocettori. in particular ways in order to excite the sensory nerve. Histological and physiological studies have identified four major types of mechanorec
- Presenti
Two of these 4 tipi
receptors are principali
located in thedisuperficial
meccanocettori
layers of the della cute
skin, and two glabra
are situated in the subcutaneous tissue (see Figure 22-2). T
- Tali recettori → mediano il senso del tatto → eccitati dall’infossamento della cute receptors sense deformation of the papillary ridges in which they reside. The larger subcutaneous receptors sense deformation of a wider ar
- 2 superficiali → rilevano le deformazioni delle creste papillari in cui si trovano
o dal movimento di uno stimolo sulla superficie beyond the overlying ridges.
- 2 sottocutanei → rilevano deformazioni di aree cutanee più vaste.
- Entità dell’infossamento è proporzionale
- alla forza applicata dall’oggetto
- Alla forma dell’oggetto
Tutti i meccanocettori → rilevano modificazioni del contorno cutaneo, ma hanno
differenti caratteristiche morfologiche → differenti funzioni fisiologiche.

Figure 22-2 The location and morphology of mechanoreceptors in hairy and hairless (glabrous) skin of the human hand. Rece

Meccanocettori
Meissner's corpuscles, located in the della cute
dermal papillae; Merkelsuperficiale
superficial skin, at the junction of the dermis and epidermis, and more deeply in the dermis and subcutaneous tissue. The receptors of the
disk receptors, located between the dermal papillae; and bare nerve endings.
skin are hair receptors, Merkel's receptors (having a slightly different organization than their counterparts in the glabrous skin), and bare n
Subcutaneous receptors, beneath both glabrous and hairy skin, include Pacinian corpuscles and Ruffini endings. Nerve fibers that terminate
Corpuscoli
the skin are branched atdi Meissner
their distal terminals, innervating several nearby receptor organs; nerve fibers in the subcutaneous layer innervat
organ. The structure of the receptor organ determines its physiological function.
Il corpuscolo di Meissner è un recettore ad adattamento rapido (recettore RA),
- meccanicamente accoppiato ad un margine della cresta papillare → elevata
The two principal mechanoreceptors in the superficial layers of the skin are the Meissner's corpuscle and the Merkel disk receptor. The Meiss
sensibilità meccanica
adapting receptor, is coupled mechanically to the edge of the papillary ridge, a relationship that confers fine mechanical sensitivity. The rece
- Formazione
filled structure globulare
that encloses a stack ofpiena di epithelial
flattened liquido,cells;
chethe
contiene all’interno
sensory nerve cellule
terminal is epiteliali
entwined between the various layers of the co

appiattite
- La terminazione nervosa si avviluppa sugli strati del corpuscolo

Dischi di Merkel
I recettori
Figure 21-1 The sensory systems encode four elementary attributes of stimuli—modality, location, intensity, a disco di are
and timing—which Merkel sono recettori
manifested in ad adattamento lento (SAI):
sensation. The four attributes of sensation are illustrated in this figure for the somatosensory modality of touch.
- cellula epiteliale (di Merkel) che circonda la terminazione nervosa
A. In the human hand the submodalities of touch are sensed by four types of mechanoreceptors. Specific tactile sensations - Laoccur
cellula
whendidistinct
Merkeltypes
racchiude unaare
of receptors struttura semirigida → trasmette la tensione
activated. Firing of all four receptors produces the sensation of contact with an object. Selective activation of Merkel cells and Ruffini endings produces sensations of
sviluppata dalla cute in risposta alla compressione
steady pressure on the skin above the receptor. When the same patterns of firing occur only in Meissner's and Pacinian corpuscles, the tingling sensation of vibration
is perceived.

B. Location and other spatial properties of a stimulus are encoded by the spatial distribution of the population of activated receptors. Each receptor fires action
Enrico Colombo
potentials - www.bluejayway.it
only when the skin close to its sensory terminals is touched, ie, when a stimulus impinges on the receptor's receptive field (see Figure 21-5). The receptive
fields of mechanoreceptors—shown as red areas on the finger tip—differ in size and response to touch. Merkel cells and Meissner's corpuscles provide the most
precise localization of touch, as they have the smallest receptive fields and are also more sensitive to pressure applied by a small probe.
receptor, a slowly adapting receptor, is a small epithelial cell that surrounds the nerve terminal. The Merkel cell encloses a semirigid structure that transmits
compressing strain from the skin to the sensory nerve ending, evoking sustained, slowly adapting responses. Merkel disk receptors are normally found in clusters at
the center of the papillary ridge.

Neurofisiologia 103
The two mechanoreceptors found in the deep subcutaneous tissue are the Pacinian corpuscle and the Ruffini ending. These receptors are much larger than the Merkel
cells and Meissner's corpuscles, and less numerous. The Pacinian corpuscle is physiologically similar to the Meissner's corpuscle. It responds to rapid indentation of the
skin but not to steady pressure because of the connective tissue lamellae that surround the nerve ending (see Figure 21-10). The large capsule of this receptor is
flexibly attached to the skin, allowing the receptor to sense vibration occurring several centimeters away. These receptors are activated selectively by the common
neurological test of touching a tuning fork (oscillating at 200-300 Hz) to the skin or bony prominence. Ruffini endings are slowly adapting receptors that link the
subcutaneous tissue to folds in the skin at the joints and in the palm or to the fingernails. These receptors sense stretch of the skin or bending of the fingernails as
- Disposti a grappolo al centro della cresta papillare. - fibra afferente con campo ricettivo di un’area circolare di 2-10 mm
these stimuli compress the nerve endings. Mechanical information sensed by Ruffini endings contributes to our perception
P.434
- Le fibre nervose che innervano gli strati superficiali della cute sono attivate da
Meccanocettori del sottocute of the shape of grasped objects. The anatomical arrangement of mechanoreceptors in glabrous skin is shown in Figure 22-2.
numerosi recettori dello stesso tipo

Corpuscoli di Pacini
I corpuscoli di pacini sono fisiologicamente simili al corpuscolo di Merkel:
- rispondono all’infossamento rapido della cute,
- Recettori a rapidissimo adattamento (PC)
- Tessuto connettivale a lamelle attorno alla terminazione → non da risposta alla
pressione stazionaria
- La capsula è attaccata in maniera flessibile alla cute → stimoli vibratori, anche
applicati a alcuni cm di distanza

Recettori di Ruffini
Il recettore di Ruffini è un recettore a lento adattamento (SAII):
- mette in connessione il tessuto sottocutaneo con pliche cutanee a livello delle
articolazioni, del palmo delle mani e delle unghie
- Sensibile allo stiramento della cute o al piegamento delle unghie, in quanto
vengono compresse le sue terminazioni nervose
- Contribuisce alla percezione della forma degli oggetti

Altri meccanocettori
Figure 22-3 Mechanoreceptors in glabrous skin vary in the size and structure of their receptive fields. Each colored area on the hands indicates the
Meccanocettori simili a quelli per la cute glabra sono identificati nella cute con peli. I Al contrario, per la cute profonda, il rapporto fibra-corpuscolo recettoriale è di 1:1:
receptive field of a different sensory nerve fiber in the human median nerve. (Adapted from Johansson and Vallbo 1983.)

principali meccanocettori a rapido adattamento della cute pelosa sono:


- corpuscoli di Pacini o Ruffini sono connessi ad una fibra che serve solo loro
A. The Merkel disk receptor in the superficial skin and the subcutaneous Ruffini ending are slowly adapting receptors (see Figure 21-9A). The Merkel disk receptor has
a small, highly localized receptive field, whereas the Ruffini ending has a large field (light purple) with a central zone of maximal sensitivity (dark purple).
- recettore del follicolo pilifero: 3 classi di recettori, a seconda del pelo Depending on their location, individual Ruffini endings are excited by stretch of the skin in specific directions as indicated by arrows.
- Campi recettivi che coprono vaste aree cutanee, con confini indistinti
connesso, che differiscono per la sensibilità al movimento del pelo e per la B. The Meissner's corpuscle in the superficial skin and the subcutaneous Pacinian corpuscle are rapidly adapting receptors (see Figure 21-9B). Meissner's corpuscles
Possiedono
on the fingertips-have 2-3 mm inpunto
un’unico caldo,
receptive dove la palm
sensibilità èinmassima → punto
velocità di conduzione receptive fields averaging diameter, while fields on the average 10 mm diameter. The receptive fields of Pacinian
corpuscles cover larger continuous surfaces on the fingers or palm (light pink) but have a central zone of maximal sensitivity located directly above the receptor
(red). direttamente sopra il recettore.
- Recettore di campo: localizzato principalmente sopra le articolazioni delle dita,
- Grandi dimensioni dei campi → relazione con il grado di rilevare
C. Expanded view of the receptive fields of mechanoreceptors in the superficial and deep layers of glabrous skin. The relative sensitivity to pressure is shown as a
del polso e del gomito. Rileva lo stiramento della cute quando l’articolazione è contour map in which the most sensitive regions are indicated in red and the least sensitive areas in pale pink. Receptive fields in the superficial layers of the skin
have many points spostamento
of high sensitivity, markingmeccanico
the positions of thead unacorpuscles
Meissner's certaordistanza dal recettore.
Merkel disk receptors. Receptive fields in the deep layers have a single
flessa point of maximal sensitivity overlying the Pacinian or Ruffini receptor.

Le differenze nelle dimensioni dei campi recettivi tra recettori degli strati superficiali e
profondi
Similar sonoareimportanti
mechanoreceptors found in the hairynel definire
skin that leofproprietà
covers most the body surface.funzionali deiadapting
The principal rapidly recettori.
mechanoreceptors of the hairy skin are the

Campi recettivi
hair follicle receptor and the field receptor. Hair follicle receptors respond to hair displacement. The three separate classes of these receptors (down, guard, and

Negli strati superficiali, i corpuscoli di Meissner e Merkel, → rilevano fini differenze


tylotrich hairs) differ in sensitivity to hair movement and conduction velocity (see Table 22-1). Field receptors are located primarily over the joints of the fingers, wrist,
P.435
spaziali → informazioni da piccole aree cutanee:
and elbow. They sense skin stretch when the joint is flexed or when the skin is rubbed.
Tutti i neuroni dei gangli delle radici dorsali ritrasmettono informazioni provenienti da - diametri più piccoli delle creste delle impronte digitali → stimolati da piccolissimi
aree cutanee circoscritte: rilievi presenti su una superficie
- l’estensione delle aree cutanee dipende dalla localizzazione delle loro - Elevata risoluzione spaziale → consente fini discriminazioni tattili della superficie
terminazioni sensoriali degli oggetti
- Campo recettivo: regione dalla quale può essere eccitato un neurone Negli strati profondi (corpuscoli di pacini e Ruffini) → risoluzione grossolana:
Dimensioni e struttura dei campi recettivi sono diverse tra recettori di strati - poco adatti alla localizzazione spaziale
superficiali o profondi della cute. - Rilevano proprietà più globali degli oggetti e gli spostamenti degli stimoli a livello
Un neurone dei gangli delle radici dorsali riceve afferenze da 10-25 corpuscoli di di aree cutanee estese.
Meissner o dischi di Merkel (cute superficiale):

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 104

- Diversa nelle varie regioni del corpo


La risoluzione varia a seconda della regione - Tale diversità dipende da
corporea, in quanto la densità dei recettori - Dimensione dei campi recettivi

è differente. - Densità di innervazione periferica degli strati superficiali della cute

Le dimensioni dei campi recettivi dipendono anche dalla regione del corpo in
cui sono situati i diversi tipi di recettori: Proprietà di adattamento e soglia
- campi recettivi più piccoli → punta delle dita → risoluzione spaziale massima
Perchè 2 recettori differenti in ogni strato cutaneo con il medesimo campo recettivo →
- Campi recettivi più grandi → falangi prossimali, proprietà funzionali diverse dei diversi meccanocettori:
- Ancora più grandi → palmo della mano - ogni meccanocettore trasmette info differenti
- Anche i campi recettivi della cute fornita di peli aumentano progressivamente di Alla stimolazione tattile i meccanocettori danno risposte:
dimensioni in senso disto-prossimale.
- prolungate a lento adattamento
Variazioni delle dimensioni dei campi recettivi determinate da variazioni della
- Raffica di attività a rapido adattamento all’inizio e alla fine della stimolazione
densità dei meccanocettori nelle diverse regioni cutanee:
I recettori a lento adattamento segnalano la pressione esercitata dagli oggetti e la
- un neurone gangliare è connesso sempre al medesimo numero di recettori
loro forma, attraverso il valore medio della frequenza di scarica:
- Ciò che varia → distanza tra i recettori (minore a livello più distale)
- il numero complessivo di potenziali d’azione è proporzionale alla forza che
induce l’infossamento
- Rispondono quando cambia la posizione dello stimolo
- Cessano quando lo stimolo si arresta
- Frequenza di scarica è proporzionale alla velocità del movimento dello
stimolo
- La durata della scarica è proporzionale alla durata del movimento
- Rilevano l’impatto dello stimolo con la cute o le vibrazioni prodotte
dall’oscillazione di un oggetto..
I recettori a rapido adattamento sono stimolati anche da:
- Movimento laterale sulla cute
I meccanocettori differiscono anche per la soglia, ovvero l’intensità minima di stimolo
Figure 22-4 The distribution of receptor types in the human hand varies. The number of sensory nerve fibers innervating an area is indicated by the stippling per generare un potenziale d’azione a livello della fibra afferente:
Le dimensioni
density, dei ofcampi
with the highest density recettivi
receptors shown a livello
by the heaviest di(RA
stippling. una regione
= 5 rapidly cutanea
adapting, SA = 5 slowly contribuiscono a (RA) and
adapting.) Meissner's corpuscles
Merkel disk receptors (SA I) are the most numerous receptors; they are distributed preferentially on the distal half of the fingertip. Pacinian corpuscles (PC) and
determinare capacità
la much
Ruffini endings (SA II) are less common;di theyrilevare
are distributed la
morestimolazione di due
uniformly on the hand, showing o più punti:
little differentiation of the distal and proximal regions. The
- corpuscoli di Pacini: meccanocettori più sensibili → rilevano le piccole
fingertips are the most densely innervated region of skin in the human body, receiving approximately 300 mechanoreceptive nerve fibers per square centimeter. The
number-ofneurone
vibrazioni o spostamenti minimi della cute, provocate dallo sfregamento.
mechanoreceptive sensitivo che
fibers is reduced innerva
2
to 120/cm corpuscoli
in the proximal di toMeissner
phalanges, and 2
o recettori
50/cm in the palm. (Adapted from di Merkel
Vallbo →1978.)
and Johansson

solo info relative all’infossamento massimo. - Corpuscoli di Meissner: sensibili alle variazioni nette di forma degli oggetti
- Stimolati due punti nello stesso campo recettivo → segnalato solo (margini e angoli) e alle irregolarità delle superfici → rilevare e localizzare
Mechanoreceptors in the Superficial and Deep Layers of Skin Have Different Receptive Fields
protuberanze o creste su superfici lisce.
l’infossamento
Each individual dorsal root ganglion neuron conveysmaggiore.
sensory information from a limited area of skin determined by the location of its receptive endings. As we saw in
Chapter 21, the region of skin from which a sensory neuron is excited is called its receptive field. - Recettori di Merkel: lento adattamento, occorrono protuberanze o margini più
- Stimolati due punti in campi ricettivi di 2 neuroni diversi → segnalate
The size and structure of receptive fields differ for receptors in the superficial and deep layers of the skin. A single dorsal root ganglion cell innervating the superficial marcati
layers receives inputinformazioni
from a cluster of 10-25 suMeissner's
entrambi corpusclesi punti
or Merkel disk receptors. The afferent fiber has a receptive field that spans a small circular area
with a diameter ranging from 2 to 10 mm (Figure 22-3). These receptive fields are at least an order of magnitude greater in diameter than that of an individual
- Quando sono attivati → modificazione della frequenza di scarica →
receptor.-Therefore,
Maggiore è la
nerve fibers distanza
innervating tra punti
the superficial stimolati,
layers of the skin sample themaggiore è la probabilità
activity of many different sensory receptors ofdi oneattivare 2In
particular sort.
contrast, each nerve fiber innervating the deep layers of skin innervates a single Pacinian corpuscle or Ruffini ending. Consequently, the receptive fields of these immagine più netta dei contorni degli oggetti
distinte
receptors cover large areasfibre,
of skin, separate
and their bordersda 1 fibra
are indistinct non
(Figure attivata.
22-3). Usually, these receptive fields have a single “hot spot” where sensitivity to touch is
greatest; this point is located directly above the receptor. The large receptive fields result from the ability of these receptors to sense mechanical displacement at - Superficie piatta → scarica a bassa frequenza
- Per
some distance from the endrisolvere
organ. dettagli spaziali → necessaria la presenza di un contrasto tra
fibre
The difference in size of theattive e inattive.
receptive fields of receptors in the superficial and deep layers of the skin plays an important role in the functions of the receptors. - Superficie convessa → infossamento della cute → aumento della
Meissner's corpuscle and Merkel disk receptors in the superficial layers resolve fine spatial differences because they transmit information from a restricted area of skin.
frequenza di scarica
Capacità di risoluzione misurata in termini quantitativi:
As these receptors are smaller in diameter than the fingerprint ridges of glabrous skin, individual receptors can be stimulated by very small bumps on a surface. This
very fine spatial resolution allows humans to perform fine tactile discrimination of surface texture and to read Braille. Pacinian corpuscles and Ruffini endings in the
- Superficie concava → manca lo stimolo → no scarica
- soglia dei due punti: minima distanza percepibile tra due stimoli
deep layers resolve only coarse spatial differences. They are poorly suited for accurate spatial localization or for resolution of fine spatial detail. Mechanoreceptors
P.436
- Le risposte sono proporzionali alla superficie di curvatura degli oggetti
in the deep layers of the skin sense more global properties of objects and detect displacements from a wide area of skin.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


The temporal properties of a stimulus are encoded as changes in the frequency of sensory neuron activity. Stimuli appear, rise in intensity, fluctuate or remain steady,
and eventually disappear. Many receptors signal the rate at which the stimulus increases or decreases in
Neurofisiologia
P.424 105
intensity by rapidly changing their firing rate. For example, when a probe touches the skin, the initial spike discharge is proportional to both the speed at which the
skin is indented and the total amount of pressure (Figure 21-9A). During steady pressure the firing rate slows to a level proportional to skin indentation. Firing stops
- Modificazioni
when the probe della
is retracted. Thus, frequenza
neurons di scarica
signal important → of
properties influenzano la percezione
stimuli not only rappresenta
when they fire but also when they stop firing. la distanza e l’orientamento dei puntini.
della forma degli oggetti. - La risoluzione spaziale dei dettagli di una trama dipende dall’entità totale
dell’area innervata da ogni fibra sensitiva.
- Recettori di Merkel → risoluzione spaziale più elevata
- Corpuscoli di Meissner hanno la medesima risoluzione, ma non hanno limiti
netti come i recettori di Merkel → campi ricettivi leggermente più ampi
- Corpuscoli del Pacini → campi recettivi che includono diversi puntini della
trama superficiale → scaricano in modo continuativo → segnalano la
velocità con la quale la mano si muove
- Informazioni di natura temporale → permettono al SNC di convertire le
raffiche di potenziali d’azione al secondo in informazioni spaziali relative
al numero di puntini nella trama esplorata / cm di superficie.
Gli stimoli naturali attivano raramente un solo tipo di recettore → attivano
combinazioni diverse di meccanocettori, che segnalano in maniera sinergica:
- durante un sollevamento e riposizionamento di un oggetto, i 4 tipi di recettori
segnalano fasi diverse
- Meissner → attivi nella fase iniziale del contatto e quando l’oggetto è stato
rilasciato
- Corpuscoli di Merkel → attivi all’inizio della fase di afferramento, ma
continuano a scaricare durante la fase di contatto, segnalando la forza
Caratteristiche spaziali degli oggetti sviluppata con la presa → diminuiscono la scarica con il cessare della forza
- Corpuscoli di Pacini → sensibili alle pressioni meccaniche transitorie che si
La frequenza di scarica dei recettori a lento adattamento codifica: sviluppano alla fine e all’inizio del movimento.
- pressione - Corpuscoli di Ruffini → segnalano le forze gravitazionali che entrano in
- Forma dell’oggetto gioco.
Tuttavia,
Figure 21-9 come fa il SNC of
Measurements a decifrare
firing rates quale dei how
quantify 2 parametri è segnalato?
sensory neurons represent the intensity of stimulation over time.

- un’unico
A. Slowly adaptingrecettore non sarespond
mechanoreceptors segnalare queste
throughout due proprietà
a continuous senza
stimulus. Each ambiguità
successive trace illustrates the response to increases in the pressure applied
Le info
to the- skin; su forma
the trace below e spike recorddegli
dimensione
each oggetti
illustrates sono segnalate
the amplitude and time da popolazioni
course of the stimulus.di As the pressure increases, the total number of action
recettori stimolate da parti diverse degli oggetti Altre sensazioni somatiche
potentials discharged rises, leading to higher firing rates. The firing rate is higher at the beginning of skin contact than during steady pressure, as these receptors
also sense how rapidly pressure is applied to the skin. When the probe is removed from the skin, the spike activity ceases. (Adapted from Mountcastle et al. 1966.)
- Oggetto piccolo → focolaio di attività limitato, poiché fa scaricare ad alta
B. Rapidly adapting mechanoreceptors respond only at the beginning and end of the stimulus, signaling the rate at which the stimulus is applied or removed. The
frequenza pochi recettori adiacenti
- Oggettoburst
evokes a long-lasting di forme
of low arrotondate
frequency firing; a contatto con un’area
rapid indentation producespiù ampia
a very → risposte
brief burst
Termocezione
slope of the pressure pulse indicates the speed of skin indentation in millimeters per second; all the stimuli have the same final amplitude. Slowly applied pressure
of high frequency firing. Motion of the probe against the skin is
più deboli
signaled by both the ratesuanduna popolazione
duration of firing of più vasta diThe
this receptor. recettori
receptor is silent when the indentation is maintained at a fixed amplitude and fires again when
the probe is removed from the skin. (Adapted from Talbot et al. 1968.) Le qualità termiche degli oggetti vengono riconosciute solamente tramite il sistema
Le caratteristiche della superficie sono date anch’esse da meccanocettori:
somatosensitivo:
- distanze e orientamento degli elementi possono essere rilevate dall’uomo
- l’uomo riconosce 4 tipi di sensazioni termiche
- Nel
Although theleggere l’alfabeto
continuous firing of aBraille
sensory→ recettori
neuron di the
encodes Merkel ed of
intensity i corpuscoli
the stimulus,diif Meissner
the stimulus persists for several minutes without a change in position or
amplitude, its intensity diminishes and sensation is lost. This decrease is called adaptation. All sensory receptors adapt to constant - Freddo intenso
stimulation. Receptor adaptation is
- producono una raffica di potenziali d’azione ogni volta che un puntino entra
thought to be an important neural basis of perceptual adaptation in which a constant stimulus fades from consciousness. - Freddo
in contatto con il loro campo ricettivo
Receptors can adapt slowly or rapidly. Receptors that respond to prolonged and constant stimulation are designated slowly adapting - Caldoreceptors. These receptors are
- cessano quando il campo ricettivo si trova in presenza di uno spazio
able to signal stimulus magnitude for several minutes. The stimulus duration is signaled by persistent depolarization and generation of action potentials throughout
P.425- La scarica periodica indica la disposizione spaziale della trama dei puntini.
- Caldo intenso

Ogni
the fibra
period afferente, (Figure
of stimulation tuttavia, è stimolata
21-9A). solo da
These receptors unagradually
adapt piccolatoparte di tutta
a stimulus as a la trama:
result of slow inactivation of Na+ or Ca2+ channels by the depolarizing
- informazioni
receptor potential, or assulla trama
a result complessiva
of activation sono forniteKdall’attività
of calcium-dependent + channels. complessiva di
tutte le fibre afferenti, sia attive che inattive, la cui distribuzione
Some receptors cease firing in response to constant-amplitude stimulation and are active only when the stimulus intensity increases or decreases. These rapidly
adapting receptors respond only at the beginning and end of a stimulus, signaling the rate or velocity of stimulation (Figure 21-9B). Adaptation of rapidly adapting
receptors depends on two factors. First, in many of these receptors the prolonged depolarization of the receptor potential inactivates the spike generation mechanism
in the axon.
Enrico Second,
Colombo the receptor structure filters the steady components of the stimulus by changing shape, thus decreasing the electrical signal generated by the
- www.bluejayway.it
receptor (Figure 21-10)

The existence of two kinds of receptors—rapidly and slowly adapting sensors—shows another important principle of sensory coding. Sensory systems detect contrasts
in discrete stimuli, ie, changes in the pattern of stimulation in time and space. Rapidly adapting receptors sense the time derivatives of stimuli (velocity and
does not increase or decrease monotonically if the skin is slowly warmed or cooled. Instead, each class of thermal receptor shows
temperature. Cold receptors fire most vigorously at skin temperatures of 25°C, whereas warmth receptors are most active at 45°C
these values evoke progressively weaker responses. Therefore, individual cold and warmth receptors do not give a precise reading
Neurofisiologia same firing rate can be evoked by stimuli greater than or less than the preferred value. Rather, the code106
for skin temperature invo
of the different populations of thermal receptors and nociceptors.

- Tali sensazioni derivano dalla differenza tra la temperatura esterna dell’aria/


oggetto e la temperatura della cute, normalmente a 34°C
I recettori termici modulano la frequenza di scarica in funzione della temperatura:
- temperatura costante → attività tonica, potenziali d’azione a frequenza
costante in funzione della temperatura rilevata
- Temperatura a 34°C → recettori per il freddo e il caldo generano continuamente
potenziali d’azione a bassa frequenza (2-5 Hz)
- La frequenza di scarica in stato stazionario non aumenta o diminuisce
monotonamente quando la cute è riscaldata o raffreddata lentamente
- Ogni classe di recettori ha il picco di scarica ad una particolare temperatura
- Recettori del caldo → scarica max a 45°C
- Recettori del freddo → scarica max a 25°
- Temperature sopra o sotto tali valori → risposte progressivamente minori
I recettori di caldo e freddo → non forniscono direttamente indicazioni sulla
temperatura cutanea 43:
- la codificazione della temperatura cutanea → confronto dell’attività relativa
di diverse popolazioni di recettori termici o nocicettori
- Vi sono, come per la vista, popolazioni di recettori sensibili a gamme limitate di
bande di energia
- La percezione della temperatura → dipende dall’attività relativa di ogni
popolazione attivata
I recettori termici sono molto sensibili alle differenze tra la temperatura della cute e
quella degli oggetti con cui si viene a contatto:
- variazioni rapide della temperatura cutanea → risposte dinamiche
- Aumento della temperatura → aumento scarica dei recettori per il caldo e
diminuzione di quelli per il freddo
- Contatto prolungato → adattamento del recettore → diminuzione della
frequenza di scarica.
I recettori per il caldo rispondono proporzionalmente alla temperatura sopra i 34°C:
Figure 22-9 Skin temperature is coded by warmth receptors and cold receptors.
- per valori superiori a 45°C → intensa raffica di impulsi, poi cessano se lo stimolo
viene mantenuto A. Static temperatures. Cold receptors and warmth receptors differ in the range of steady-state temperatures to which they respo

- Superiore a 50°C → non eccitati i recettori per il caldo, ma i nocicettori → dolore Nocicettori
sensitivities. Cold receptors respond to steady-state temperatures of 5-40°C. Warmth receptors are tonically active at steady temp
receptors fire at highest rates at a skin temperature of 25°C, while warmth receptors are most active at 45°C. At the normal skin
da calore are more active than warmth receptors. (Adapted from Darian-Smith 1973.)
I recettori che rispondono a stimoli lesivi → nocicettori. Rispondono:
B. Dynamic temperatures. Both receptors are more sensitive to changes in skin temperature than to constant temperatures. Cooli
- direttamente a certi stimoli nocivi (chimici o fisici)
evokes a sharp rise in the firing rate of cold receptors and silences warmth receptors. If the cold temperature is maintained, the fi
adapt.- When
Indirettamente → intermediazione
the skin temperature is rewarmed to di
theuna o più
resting sostanze
level, liberate
cold receptors dallesilenced,
are briefly cellule whereas
dei warmth receptors
the skintessuti
produceslesi
the(mediatori delpatterns
opposite firing dolore)in warmth and cold receptors. (Adapted from Hensel 1973.)

- Istamina
- K⁺ liberati dalle cellule lese
- Bradichinina

43 la medesima frequenza di scarica può essere infatti provocata da temperature superiori o inferiori a quello ottimale

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 107

- Sostanza P e altri peptidi correlati I nocicettori termici sono eccitati da stimoli termici particolarmente intensi :
- Acidità (basso pH) - calore elevato (superiore a 45°C)
- ATP - Freddo intenso, quando diventa lesivo (inferiore a 5°C)
- Serotonina I nocicettori polimodali rispondono a diversi tipi di stimoli nocivi (meccanici, termici
- ACh o chimici):
È probabile che la maggior parte dei nocicettori siano chemocettori sensibili a - attivati da
sostanze chimiche irritanti liberate nei tessuti a causa di stimoli nocivi: - stimoli nocivi (pizzicotto, puntura, freddo)
- alcuni nocicettori rispondono all’istamina → prurito - Sostanze irritanti
- Fibre tonicamente attive quando in un tessuto c’è infiammazione, con - Non sono sensibili a stimoli meccanici lievi (strofinamento o pressione leggera
liberazione di istamina e peptidi o della presenza di sostanze chimiche (es della cute)
allergeni) - Stimolazione → dolore lento e urente
In base allo stimolo efficace, si distinguono 3 tipi di nocicettori:
- nocicettori meccanici
- Nocicettori termici Propriocettori
- Nocicettori polimodali → sensibili agli effetti lesivi degli stimoli piuttosto che alle
Per propriocezione si intende il senso di posizione e di movimento degli arti e del
proprietà fisiche. corpo, indipendente dalla vista:
- comprende due submodalità
- Senso di posizione statica degli arti
- Senso di movimento degli arti (cineseria)
- Sensazioni importanti per
- Controllo motorio
- Manipolazione di oggetti di forma e massa diverse
- Mantenimento della postura eretta
Tre tipi di meccanocettori presenti in muscoli e articolazioni:
- recettori del fuso neuromuscolare: recettori da stiramento situati nei muscoli
- Organi tendinei di Golgi: recettori localizzati nei tendini, sensibili alla tensione
- Recettori nelle capsule articolari: sensibili alla flessione o all’estensione delle
articolazioni.
Alcuni recettori sensibili alla deformazione cutanea (Ruffini, Meissner, recettori della
cute fornita di peli, recettori di campo) → informazioni di natura posturale:
- importanti per controllo dell’emissione della parola e dell’espressione facciale.

Recettori viscerali
L’uomo non ha generalmente sensazioni coscienti dai visceri, ma l’innervazione
Figure 22-11 Mechanical
I nocicettori nociceptors
meccanici are activated
richiedono by strong intensi,
stimoli meccanici stimuli and mediate
spesso sharp, pricking sensations. Pressure on the cell's receptive field with a
dolorifici: sensitiva dei visceri ha un ruolo importante nel controllo nervoso delle funzioni
blunt-tipped probe elicits no response even if the skin is indented by 2 mm (A), but the tip of a needle that punctures the skin produces a clear response (B). The
bottom- traces
attivati
in anche da oggetti
parts A and B are theaguzzi che
output of penetrano
a force nella
transducer cute,tooppure
coupled da oggetti
the stimulator. chethe skin with
Pinching vegetative:
serrated forceps (C), which is more traumatic
schiacciano
than a pin o pizzicano
prick, produces → response.
the strongest dolore puntorio
(Adapted from Perl 1968.) - Innervati da neuroni dei gangli delle radici dorsali attraverso terminazioni libere
- Frequenza di scarica direttamente proporzionale al grado di lesività degli stimoli - meccanocettori: simili a nocicettori meccanici della cute, attivati dallo
- Fibre afferenti hanno terminazioni nervose libere mieliniche → sono le fibre stiramento della muscolatura viscerale o dalla distensione di una parete di
P.443
nocicettiva a più elevata velocità di conduzione un’organo
Mechanical nociceptors require strong, often painful tactile stimuli, such as a pinch, in order to respond. They are also excited by sharp objects that penetrate,
squeeze, or pinch the skin (Figure 22-11), and therefore mediate sensations of sharp or pricking pain. Their firing rates increase with the destructiveness of
mechanical stimuli, from near-damaging to overtly destructive of the skin. The afferent fibers for mechanical nociceptors have bare nerve endings and, because they
areEnrico Colombo
myelinated, are -the
www.bluejayway.it
fastest-conducting nociceptive afferents.

Thermal nociceptors are excited by extremes of temperature as well as by strong mechanical stimuli. One group of thermal nociceptors is excited by noxious heat
(temperatures above 45°C). A second group responds to noxious cold (cooling the skin below 5°C).
type of afferent are listed in Table 22-1.

Neurofisiologia 108

- Chemocettori: importante ruolo nel monitoraggio delle funzioni viscerali → - Sclerosi multipla → degenerazione del rivestimento mielinico delle fibre di
sono la branca afferente di molti riflessi vegetativi grande diametro → riduzione di velocità di conduzione → incapacità di
trasmettere impulsi.

Velocità delle fibre afferenti


Le modalità della sensazione somatica (tatto, propriocezione, senso termico, dolore,
ecc…) sono mediate da terminazioni delle cellule dei gangli delle radici dorsali aventi
morfologia e sensibilità differenti:
- fibre di dimensioni diverse e con velocità di conduzione differente
- Meccanocettori e propriocettori → fibre mieliniche di grande diametro
- Recettori termici e nocicettori → fibre mieliniche di piccolo diametro (Aδ) o
amieliniche
- Differenze importanti → influenzano la velocità di conduzione al SNC
Le fibre di grandi dimensioni → conduzione a velocità elevata, poichè la resistenza
interna al flusso longitudinale di corrente è bassa e la distanza tra i nodi di Ranvier è
maggiore.

In clinica, la cognizione della velocità di conduzione delle fibre afferenti dei nervi
periferici è utilizzata per la diagnosi di malattie degenerative a carico di fibre afferenti:
- diabete e altre malattie → degenerazione selettiva di alcune fibre nervose →
riduzione d’ampiezza dei relativi picchi, velocità di conduzione ridotta →
capacità sensitive diminuite

Figure 22-12 Conduction velocities of peripheral nerves are measured clinically


nerve at varying intensities different populations of nerve fibers are activated. The action
summed to create the compound action potential. The example in this figure has two ma
small myelinated fibers (A!, ", and A# fibers). The conduction velocity of each fiber group
electric shock and the appearance of the neural response) by the distance along the nerv
approximately equal numbers of large- and small-diameter myelinated fibers in this nerv
amplitude of each nerve fiber is proportional to the fiber diameter. Action potentials in un
peak. (Reproduced from Gasser 1941).

The Afferent Fibers of Different Receptors Conduct Ac


The diverse modalities of somatic sensation—touch, proprioception, pain, and temperatur
differ in the morphology of their terminals and stimulus selectivity. They also differ in the
proprioceptors are innervated by large-diameter myelinated axons, whereas thermal rece
differences in fiber size are important physiologically, because they affect the speed at wh

Large fibers conduct action potentials more rapidly because the internal resistance to curr
spaced along its length (see Chapter 8). The conduction velocity of large myelinated fiber
myelinated fibers is five times the axon diameter. The factor for converting axon diamete

Box 22-2 Mapping the Innervation of the Dorsal Roots


Enrico Colombo - www.bluejayway.it
The area of skin innervated by a single dorsal root, known as a dermatome, can be ide
and observing the response of the fibers within the root. The dermatomes follow a high

Dermatomal maps are an important diagnostic tool for locating the site of injury to the
Neurofisiologia 109

Classe Tipo di recettore Gruppo di fibre Nome delle fibre modalità

Meccanocettori cutanei e Corpuscolo di Meissner Aα, β RA Strofinamento, tremolio


sottocutanei (tatto)
Disco di Merkel Aα, β LA I Pressione, caratteristiche superficiali degli oggetti

Corpuscolo di Pacini Aα, β CP Vibrazione

Corpuscolo di Ruffini Aα, β LA II Deformazione della cute

Recettori annessi a peli Aα, β G1, G2 strofinamento, tremolio


robusti e della giarda

Recettori annessi alla Aδ D Strofinamento leggero


lanugine

Recettore di campo Aα, β F Deformazione della cute

Termocettori (sensibilità Recettori per il freddo Aδ III Raffreddamento della cute (25°)
termica)
Recettori per il caldo C IV Riscaldamento della cute (45°C)

Recettori per il caldo intenso Aδ III Temperature molto elevate (>45°C)

Recettori per il freddo C IV Temperature molto basse (<5°C)


intenso

Nocicettori (dolore) Meccanici Aδ III Dolore puntorio, acuto

Termo-meccanici Aδ III Dolore urente

Termo-meccanici C IV Dolore da freddo intenso

Polimodali C IV Dolore urente, lento

Meccanocettori muscolari Terminazioni fusali primarie Aα Ia Lunghezza e velocità di allungamento dei muscoli
e scheletrici
(propriocezione9 Terminazioni fusali Aβ II Stiramento dei muscoli
secondarie

Organo tendineo di Golgi Aα Ib Contrazione dei muscoli, tensione tendinea

Meccanocettori delle capsule Aβ II Angoli articolari


articolari

Terminazioni nervose libere Aδ III Stiramenti o forze eccessive


sensibili allo stiramento

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 110

Fibre afferenti e terminazione nel Colonne dorsali-lenisco mediale: tatto e


midollo e nel bulbo propriocezione
Il ramo centrale principale44 degli assoni che mediano la sensibilità tattile e la
Dopo l’ingresso nel midollo spinale, i rami centrali dei gangli delle radici dorsali propriocezione → sale nelle colonne dorsali del midollo spinale, fino al bulbo:
conservano la stessa disposizione topografica dei recettori cutanei - nelle colonne dorsali → disposizione somatotopica
- dermatomero: area cutanea innervata dalle fibre nervose di una radice dorsale - Assoni sacrali → mediali
- Disposti in sequenza caudo-rostrale, corrispondenti all’innervazione di - Assoni che penetrano dopo → disposti più lateralmente.
regioni piedi → collo
- Segmenti spinali più craniali, le colonne dorsali si suddividono in due fasci di
- Anche le tre branche del trigemino conservano la disposizione topografica dei fibre distinti:
recettori della faccia nelle proiezioni ai nuclei trigeminali del tronco encefalico.
- Fascicolo gracile: medialmente, contiene le fibre sacrali, lombari e toracici
Nel midollo spinale, la specializzazione sensitiva dei neuroni dei gangli delle radici inferiori ipsilaterali → termina nel nucleo gracile (bulbo)
dorsali è conservata nel SNC attraverso le vie ascendenti → distinti a seconda delle
modalità somatiche: - Fascicolo cuneato: disposto più lateralmente, contiene le fibre dei
segmenti toracici superiori e cervicali → termina nel nucleo cuneato
- tatto e propriocezione: ritrasmesse direttamente al bulbo attraverso le
(bulbo)
colonne dorsali ipsilaterali.
- Informazioni della faccia e del capo → nucleo sensitivo principale del
- Informazioni termiche e dolorifiche: sinapsi a livello spinale → trasmesse al
trigemino (ponte, rostralmente ai nuclei delle colonne dorsali)
quadrante anterolaterale controlaterale, per poi ascendere per portarsi al tronco
La stretta organizzazione somatotopica delle colonne dorsali viene mantenuta per tutti
e al talamo.
i livelli di ritrasmissione:
- talamo
- Aree somatosensitive del giro postcentrale45 della corteccia cerebrale
Le informazioni sensitive dei nuclei gracile e cuneato e del nucleo sensitivo principale
del trigemino sono trasmesse al talamo (nuclei ventrale posterolaterale e ventrale
mediale)
- assoni del nucleo gracile e cuneato
- Si portano dal lato opposto del tronco (si fanno controlaterali) → nucleo
ventrale posterolaterale del talamo (VPL)
- Nell’insieme formano un fascio, detto lemnisco mediale
- Per effetto dell’incrociamento delle fibre, l’organizzazione somatotopica si
inverte → sacrali laterali e cervicali mediali
- Assoni dal nucleo sensitivo del trigemino → lemnisco trigeminale
- Decorre parallelamente al lemnisco mediale
- Informazioni tattili e propriocettive dalla faccia
- Termina nel nucleo ventrale posteromediale del talamo (VPM)
Per effetto dell’incrociamento delle fibre a livello del bulbo e del ponte:
- un emisfero riceve
Figure 22-13 The distribution of dermatomes. The 31 pairs of dorsal roots are labeled by the corresponding vertebral foramen through which the root - Informazioni sensitive dagli arti e dalla metà del tronco controlaterali
enters the spinal cord. There are 7 cervical (C), 12 thoracic (T), 5 lumbar (L), and 5 sacral (S) roots, which are numbered rostrally to caudally for each division
of the vertebral column. Note that there is no dorsal root at C1, only a ventral (or motor) root, and that the S5 dermatome located in the perianal region is not
shown. The facial skin is innervated by the three branches of the trigeminal nerve: the ophthalmic (I), maxillary (II), and mandibular (III) branches.

P.445
44 rami secondari terminano nel corno dorsale
P.446
45 aree somestesiche primarie (aree 1, 2, 3 di Brodmann)
The clinician takes advantage of the known distribution of conduction velocities of afferent fibers in peripheral nerves to diagnose diseases that result in degeneration
of the fibers. In certain conditions there is a selective loss of axons; in diabetes, for example, large sensory fibers degenerate (large-fiber neuropathy). This selective
loss is reflected in a reduction in the peak of the compound action potential (Figure 22-12), a slowing of nerve conduction, and a corresponding diminution of sensory
capacity. Similarly, in multiple sclerosis the myelin sheath of large-diameter fibers degenerates, producing slowing of nerve conduction or failure of impulse
transmission.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Afferent Fibers Conveying Different Somatic Sensory Modalities Have Distinct Terminal Patterns in
the Spinal Cord and Medulla
The topographic arrangement of receptors in the skin is preserved as the central processes of the dorsal root ganglion neurons enter the spinal cord through the dorsal
roots. The area of skin innervated by the nerve fibers comprising a dorsal root is called a dermatome. The distribution of dermatomes for all spinal segments has been
mapped by studying sensation and reflex responsiveness that remain after injury to dorsal roots (Box 22-2). Dermatomes are arranged in a caudal-rostral sequence,
P.447

P.448

ipsilateral sacral, lumbar, and lower thoracic segments. The cuneate fascicle is located laterally and contains fibers from the upper thoracic and cervical segments.
Neurofisiologia Axons in the two bundles terminate in the lower medulla in the gracile nucleus and cuneate nucleus, respectively (Figure111
22-14A). Mechanosensory information from
the face and scalp is transmitted to the principal trigeminal nucleus (Figure 22-14), which is in the pons rostral to the dorsal column nuclei.

- Nel talamo, l’organizzazione topografica si modifica, in modo che quando gli


assoni penetrano hanno organizzazione topografica medio-laterale
- Gambe laterali
- Braccia mediali
- Faccia ancora più mediale.
Nella salita, le informazioni tattili e propriocettive rimangono anatomicamente
segregate:
- colonne dorsali → assoni che trasmettono informazioni propriocettiva sono
disposti più ventralmente degli assoni delle informazioni tattili (dorsali)
- Segregazione simile presente anche a livello del midollo spinale
- Neuroni che mediano sensibilità tattile (lamine III e IV)
- Neuroni della sensibilità propriocettiva (colonna di Clarke - lamina VII, lamine
V, VI e motoneuroni nella lamina IX)

Sistema anterolaterale: sensazioni termiche


e dolorifiche
I neuroni dei gangli delle radici dorsali che mediano dolore e sensazioni termiche →
terminano a livello del corno dorsale ipsilaterale del midollo spinale:
- assoni e corpi cellulari più piccoli di quelli tattili e propriocettivi, con fibre
amieliniche per la maggior parte
- Gli assoni nella sostanza bianca si ramificano abbondantemente e terminano
nelle regioni più superficiali del corno dorsale
- Neuroni della zona marginale e della sostanza gelatinosa (lamine I e II) →
mediano stimoli dolorifici e terminci
Le fibre afferenti trigeminali con sensazioni dolorifiche e termiche di testa e faccia →
tratto spinale del trigemino → termina nel nucleo spinale del trigemino:
- la zona marginale e la sostanza gelatinosa del nucleo spinale trigeminale
ricevono informazioni nocicettiva
- La zona magnocellulare → fibre dei meccanocettori.
Anche le informazioni con stimoli dolorifici e termici inviano al talamo, attraverso una
via situata nel quadrante anterolaterale controlaterale del midollo spinale:
- sistema anterolaterale origina dai neuroni di
- Zona marginale (lamina I)
- Nucleo proprio (lamina IV)
- Strati profondi del corno dorsale (V e IV)
- Lamina intermedia (VII) Anche nel sistema anterolaterale → organizzazione somatotopica:
- Gli assoni di tali neuroni attraversano nel midollo la linea mediana → ascendono - ogni assone che si aggiunge risalendo si dispone medialmente a quelli penetrati
nella colonna anterolaterale controlaterale. più caudalmente
- Anche gli assoni trigeminali si decussano a livello del tronco encefalico → si - Segmenti sacrali → più lateralmente
uniscono alle fibre ascendenti del midollo. - Lombari → più medialmente

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 112

- Toracici e cervicali → ancora più medialmente


- Importante dal punto di vista clinico → d’aiuto nella diagnosi e nella terapia di
alcune patologie del SNC che causano dolore.
A differenza del lemnisco mediale (trasmette direttamente al talamo), il sistema
anterolaterale è costituito da vie che proiettano al talamo
- indirettamente
- Direttamente
Tale sistema è infatti costituito da tre vie ascendenti:
- tratto spinotalamico: informazioni dolorifici e termici al nucleo ventrale
posterolaterale del talamo
- Tratto spinoreticolare: contraggono sinapsi nella formazione reticolare del
bulbo e del ponte → nuclei intralaminari e posteriori del talamo e altre formazioni
diencefaliche (es ipotalamo)
- Tratto spinomesencefalico.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 113

Tatto Corteccia somatosensitiva primaria


Il piano anatomico del sistema somatosensitivo corrisponde ad un principio
organizzativo comune a tutti i sistemi sensoriali:
- informazioni sono elaborate a livello di una serie di stazioni cerebrali di
Informazioni tattili su un oggetto ritrasmissione
- Tra recettori cutanei e corteccia cerebrale → interposte solo 3 stazioni
Capacità di riconoscere esclusivamente in base al tatto gli oggetti → complessa - Meccanocettori cutanei → parte caudale del bulbo (nuclei gracile e cuneato)
funzione del sistema somatosensitivo: → talamo controlaterale nel nucleo VPL → corteccia somatosensitiva
primaria (S-I)
- tenendo un oggetto in mano si rilevano informazioni → contribuiscono a
generare la percezione coerente dell’oggetto - Meccanocettori cutanei della faccia → parte caudale del bulbo (nucleo
principale sensitivo del trigemino) → talamo controlaterale nel nucleo VPM
- Forma
→ corteccia somatosensitiva primaria (S-I)46
- Caratteristiche della superficie
La corteccia somatosensitiva primaria (S-I) è formata da 4 aree
- Dimensioni citoarchitettoniche
- Temperatura - 3a
- Peso - 3b
- Stereognosia: capacità di percepire la forma di un oggetto attraverso il tatto -1
- Risultato di capacità -2
- del sistema colonne dorsali-lemnisco mediale di ritrasmettere
Le cellule dell’area 3a e 3b → proiettano alle aree 1 e 2
informazioni sull’oggetto
Neuroni talamici inviano direttamente anche alle aree 1 e 2.
- Dei processi cognitivi del SNC di integrare queste informazioni
Tali aree hanno proprietà funzionali diverse:
L’apparato sensitivo periferico scompone l’oggetto in piccoli frammenti:
- aree 3b e 1: ricevono informazioni da recettori cutanei
- perchè una singola fibra sensitiva trasmette informazioni provenienti solo da una
- Aree 3a e 2: informazioni propriocettive dai recettori muscolari e articolari.
piccola area della superficie recettoriale
- Quando una fibra nervosa scarica un potenziale d’azione → indica il contatto del Queste aree sono molto interconnesse tra loro → nella elaborazione di ordine
superiore delle informazioni sensitive si lavora sia in serie che in parallelo.
suo territorio con uno stimolo sufficientemente intenso per la sua attivazione.
La corteccia somatosensitiva secondaria (S-II) è situata a livello del labbro
Gli oggetti eccitano diversi tipi di recettori:
superiore della scissura laterale di Silvio:
- in ogni tipo di recettore è evocata una scarica differente → segnala una
- riceve proiezioni da tutte e quattro le aree del S-I → indispensabili per il
particolare proprietà dello stimolo. Ad esempio
funzionamento corretto
- Recettori di Merkel → forma di un oggetto (grado di curvatura della
- Proietta alla corteccia dell’insula → questa proietta ad aree del lobo
superficie)
temporale
- Corpuscoli di Meissner → presenza di spigoli o curve brusche
- Importanti per la memoria tattile
- Recettori muscolari e articolari della mano → informazioni posturali
Nella corteccia parietale posteriore si trovano altre importanti aree corticali
- Le proprietà spaziali vengono elaborate da popolazioni di recettori → generano
somatosensitive (area 5 e area 7 di Brodmann):
proiezioni che formano numerose vie disposte in parallelo
- afferenze da
È compito del sistema nervoso centrale quello di costruire un’immagine coerente
- Corteccia S-I
degli oggetti sulla base di informazioni frammentarie ritrasmesse dalle vie
afferenti. - Pulvinar
- Interconnesse bilateralmente mediante il corpo calloso

46 situata nel giro postcentrale del lobo parietale, posteriormente alla scissura principale di Rolando

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 114

- Area 5: integra informazioni tattili dai meccanocettori cutanei con informazioni


propriocettive, integrando le informazioni di entrambe le mani Proprietà dei neuroni corticali
- Area 7: riceve informazioni sia visive, sia tattili e sia propriocettive → integra Tra i neuroni corticali della S-I e i recettori periferici → interposte almeno 3 sinapsi:
informazioni stereofoniche con informazioni visive.
- le risposte di tali neuroni dipendono dall’elaborazione delle informazioni che
La corteccia parietale posteriore → proietta alla corteccia motrice del lobo frontale → avviene in
ruolo funzionale nell’inizio e nella guida del movimento.
- Nuclei delle colonne dorsali
- Talamo
- Corteccia
I neuroni corticali ricevono informazioni sensitive dalla cute:
- sono sia a lento adattamento che a rapido adattamento → codificano
l’ampiezza dell’infossamento della cute o la velocità
- Ogni neurone corticale riceve afferenze dai recettori di una particolare area
cutanea → possiede un campo recettivo
- Ogni neurone corticale è definito da
- Campo recettivo
- Modalità di attivazione
Ogni punto della cute è rappresentato a livello corticale da una popolazione di neuroni
connessi con le fibre che innervano quel punto:
- toccato tale punto → eccitata la popolazione di neuroni corticali connessi ai
recettori corrispondenti → Percepito il contatto cutaneo
- Quando un punto della corteccia è stimolato elettricamente → esperienza di
sensazioni tattili a livello di una zona cutanea.
I campi recettivi dei neuroni corticali → più grandi di quelli dei neuroni delle radici
dorsali:
- neuroni corticali che ricevono afferenze da neuroni delle dita coprono aree
maggiori (es tutta la superficie del dito e le aree adiacenti)
- Il campo recettivo di un neurone nell’area 3b → circa 300-400 afferenze
meccnaocettive
- Negli ordini superiori (es S-II) → campi recettivi ancora più grandi
I campi recettivi dei neuroni corticali comprendono regioni funzionali cutanee che
vengono attivate simultaneamente dall’attività motoria:
- dimensioni, sede dei campi recettivi corticali sono modificabili da
- Esperienza
- Lesioni dei nervi sensitivi.
- Tali campi si formano nel corso dello sviluppo → conservati dall’attivazione
simultanea delle vie afferenti.
Nonostante i campi dei neuroni corticali coprano vaste aree → un singolo neurone
può discriminare fini dettagli degli stimoli → risponde in maniera ottimale alla
stimolazione del centro del campo recettivo:
Figure 23-1 The somatic sensory cortex has three major divisions: the primary and secondary somatosensory cortices and the posterior parietal
cortex. - stimolo applicato alla periferia → risposte progressivamente + deboli
- Capacità
A. The anatomical location of the three divisions of the somatic sensory cortex is seen best from a lateral perspective of the surface of the cerebral cortex. The di localizzare uno stimolo si fonda sulle informazioni fornite da
primary somatic sensory cortex (S-I) forms the most rostral portion of the parietal lobe. It covers the postcentral gyrus, beginning at the bottom of the central
sulcus and extending posteriorly to the postcentral and intraparietal sulci. The postcentral gyrus also extends into the medial wall of the hemisphere to thela
tutta popolazione di cellule eccitate
cingulate
gyrus. The posterior parietal cortex (Brodmann's areas 5 and 7) lies immediately posterior to S-I. The secondary somatic sensory cortex (S-II) is located on the
parietal operculum of the lateral sulcus (fissure of Sylvius).

B. The relationship of the S-I to the S-II cortex is illustrated in a coronal section through the cortex. The S-II cortex lies lateral to S-I, and extends laterally to the
Enrico Colombo
insular cortex, - the
forming www.bluejayway.it
superior bank of the lateral sulcus. The numbers on the section indicate Brodmann's cytoarchitectural areas.

C. S-I is subdivided into four distinct cytoarchitectonic regions (Brodmann's areas). This sagittal section illustrates the spatial relationship of these four regions to
area 5 of the posterior parietal cortex. Somatosensory input to the cortex originates from the ventral posterior lateral nucleus of the thalamus. Neurons in this
nucleus project to all areas in S-I, mainly to Brodmann's areas 3a and 3b but also to areas 1 and 2. In turn, neurons in areas 3a and 3b project to areas 1 and 2,
vertically, parallel to the stellate cell axons. The thalamocortical input is therefore relayed to a narrow vertical column of pyramidal cells whose apical dend
Neurofisiologia 115
contacted by the stellate cell axons. This means that the same information is relayed up and down through the thickness of the cortex in columnar fashion

In addition to sharing a common focal location on the skin, all of the neurons in a column usually respond to only one modality: touch, pressure, temperat
pain.-This is not surprising,
Afferenze talassicheas→
weIV
have seendithat
strato the various
cellule stellatesomatosensory
→ proiezioni modalities
verticali inare conveyed by anatomically separate pathways. The cells that m
Connessioni convergenti e divergenti a these pathways have distinctive response properties inasmuch as each pathway conveys information from a different class of receptor. Sensory receptors
direzione ella superficie → contraggono sinapsi con i dendriti dei neuroni
primary sensory neurons responsive to one submodality, such as pressure or vibration, are connected to clusters of cells in the dorsal column nuclei and th
livello dei nuclei di ritrasmissione piramidali → gli assoni dei neuroni piramidali proiettano verticalmente
that receive inputs only for that submodality. These relay neurons in turn project to modality-specific cells in the cortex.
- Le stesse informazioni vengono dunque ritrasmesse in modo colonnare, verso
Although each of the four areas of the primary somatic sensory cortex (3a, 3b, 1, and 2) receives input from all areas of the body surface, one modality te
L’aumento dell’area dei campi recettivi dei neuroni corticali è dovuto alle l’alto e verso il basso, per tutto lo spessore della corteccia.
dominate in each area. In area 3a the dominant input is from proprioceptors signaling muscle stretch. Area 3b receives input primarily from cutaneous
caratteristiche dei circuiti anatomici nei sottostanti nuclei di ritrasmissione47: Tutti i neuroni di una
mechanoreceptors. Herecolonna,
the inputsrispondono generalmente
from a discrete ad are
site on the skin una sola modalità di
- Nuclei composti da stimolazione
P.458 (tattile, pressoria, termica o dolorifica):
- neuroni di proiezione → assoni al nucleo di ritrasmissione successivo - le info relative alle varie modalità somestesiche sono trasmesse da vie
divided into two sets of columns, one each for inputs from rapidly adapting and slowly adapting receptors (Figure 23-7). In area 1 rapidly adapting cutane
della via sensitiva anatomicamente distinte → le cellule di queste vie hanno proprietà di risposta
receptors predominate, and the receptive fields of these cells are considerably larger than those of cells in area 3b, often covering several adjacent fingers
- Interneuroni → terminano a livello dei nuclei di ritrasmissione del nucleo diverse, in quanto ricevono da diversi recettori
and higher cortical areas the modality segregation is much weaker. Columns of neurons in area 2 receive convergent input from slowly and rapidly adaptin
stesso - Anche
cutaneous a livello
receptors or della submodalità
from cutaneous (es vibrazione
receptors o pressione)
and proprioceptors in thesiunderlying
ha organizzazione
muscles and joints. Thus, the receptive fields and response properti
- Le afferenze sensitive ad un nucleo di trasmissione → connessioni convergenti e neurons distinta
in areasa 1livello
and 2dei nuclei delle
represent colonne
convergent dorsali
input o del talamo
from regions → nella
of the hand corteccia
and fingers that are represented separately in areas 3a and 3b.
divergenti sono proiettate a cellule di modalità specifica.
- Ogni fibra sensitiva emette branche terminali che innervano parecchi neuroni
postsinaptici → un neurone riceve afferenze da parecchi assoni sensitivi
- Disposizione divergente dei neuroni presinaptici e convergenza su neuroni
postsinaptici → ripetuta in ogni nucleo di ritrasmissione annesso ad una via
sensitiva

Organizzazione colonnare della corteccia


La convergenza delle afferenze sensitive → aumento delle dimensioni dei campi
ricettivi ad ogni livello:
- tuttavia è conservata l’organizzazione topografica.
La corteccia è organizzata in colonne verticali, larghe circa 300-600 µm che si
estendono in tutti i 6 strati di cellule:
- tutti i neuroni di una colonna
- ricevono afferenze dalla medesima area
- Rispondono alla stessa classe di stimoli
- I campi recettivi dei neuroni di una colonna non sono del tutto identici, ma
hanno in comune il centro
- Evidente nello strato IV
- Conservate informazioni relative alla sede e alla modalità dello stimolo
- I neuroni di una colonna → modulo funzionale elementare della corteccia
cerebrale.
L’organizzazione colonnare → principio organizzativo e strutturale di tutta la corteccia
cerebrale:
- a livello corticale l’organizzazione delle connessioni intrinseche sono orientate
verticalmente (perpendicolari alla superficie corticale)
Figure 23-6 The columnar organization of cortical neurons is a consequence of the pattern of connections between neurons in different lay
cortex. (Modified from Jones 1981.)

47
A. The dendrites and axons of most cortical neurons extend vertically from the surface to white matter, forming the anatomical basis of the columnar stru
ad esempio i nuclei delle colonne dorsali o quelli situati a livello del talamo
the cortex.

B. Morphology of the relay neurons of layers III-V. Stellate neurons (small spiny cell) are located in layer IV. These neurons are the principal target of
Enrico Colombo - www.bluejayway.it thalamocortical axons. The axons of the stellate neurons project vertically toward the surface of the cortex, terminating on the apical dendrites of a narro
pyramidal cells whose somas lie in layers II, III, and V above or below them. Stellate cell axons also terminate on the basal branches of pyramidal cells in
and III. The axons of pyramidal neurons project vertically to deeper layers of the cortex and to other cortical or subcortical regions; they also send horizo
branches within the same cortical region to activate columns of neurons sharing similar physiological properties.
(PET scan), allow neurologists to image the somatotopic functioning of the cortex in individual patients. While these i
Neurofisiologia 116
microelectrode maps made in animals, they are useful diagnostic tools in clinical neurology.

Ciascuna delle 4 aree somatosensitive corticali (3a, 3b, 1, 2) riceve afferenze da tutte
le aree somatiche:
- tuttavia, in ciascuna area tende a dominare una particolare modalità
- Area 3a: afferenze dominanti dai propriocettori di stiramento dei muscoli
- Area 3b: afferenze da meccanocettori cutanei. Le afferenze formano 2 tipi
di colonne
- Colonne che ricevono da recettori a rapido adattamento
- Colonne che ricevono da recettori a lento adattamento
- Area 1: afferenze dai recettori cutanei a rapido adattamento → campi
ricettivi più grandi di quelli dell’area 3b e spesso coprono anche dita
adiacenti.
- Area 2: afferenze convergenti da recettori cutanei a lento e rapido
adattamento o da recettori cutanei e propriocettori dei muscoli e delle
articolazioni.
- A livello delle aree 1 e 2 → i campi recettivi e le proprietà di risposta dipendono
dalla convergenza delle afferenze delle diverse regioni rappresentate nelle aree
3a e 3b
Le cellule di ogni strato corticale stabiliscono connessioni con parti diverse del
sistema nervoso centrale:
- strato IV: afferenze dal talamo
- Strato VI: proietta al talamo
- Strati II e III: proiettano ad altre regioni corticali
- Strato V: proietta a formazioni sottocorticali
Le informazioni elaborate nelle colonne circa la sede degli stimoli e le loro modalità →
ritrasmesse a regioni diverse del SNC

Figure 23-7 Each region of the somatic sensory cortex receives inputs from primarily one type of recepto

A. In each of the four regions of the somatic sensory cortex—Brodmann's areas 3a, 3b, 1, and 2—inputs from one ty
organized in columns of neurons that run from the surface to the white matter. (Adapted from Kaas et al. 1981.)

B. Detail of the columnar organization of inputs from digits 2, 3, 4, and 5 in a portion of Brodmann's area 3b. Alterna
rapidly adapting (RA) and slowly adapting (SA) receptors in the superficial layers of skin. (Adapted from Sur et al. 1

C. Overlapping receptive fields from RA and SA receptors project to distinct columns of neurons in area 3b.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it Spatial Resolution in the Cortex Is Correlated With the Innervation De
The somatotopic arrangement of somatosensory inputs in the human cortex is called a homunculus; it corresponds cl
columns determined by single neuron recordings in monkeys. However, the internal representation of the body within
Neurofisiologia 117

- I dettagli delle mappe variano da un’individuo all’altro


Organizzazione somatotopica delle - Un pianista → rappresentazione maggiore delle dita
afferenze sensitive - Un tennista → rappresentazione maggiore del braccio e avambraccio

In ognuna delle 4 aree della corteccia somestesica primaria → colonne disposte a


formare una rappresentazione somatotopica completa del corpo:
- mappa centrale del corpo corrisponde ai dermatomero spinali definiti dalle fibre Affinamento della capacità di
afferenti
- Medialmente → segmenti sacrali, poi lombari risoluzione spaziale
- Lateralmente → toracico, poi cervicale
- Ancor più lateralmente → afferenze trigeminali La capacità di risoluzione spaziale viene affinata da circuiti inibitori che
riducono la diffusione dell’eccitamento
- Le mappe delle aree citoarchitettoniche adiacenti → approssimativamente
Determinare l’organizzazione funzionale delle mappe corticali → determinare quali
immagini speculari degli assi disto-prossimale e dorso-ventrale di ciascun
neuroni rispondono ad uno stimolo applicato in un punto particolare:
dermatomero
- si procede toccando la cute con uno specillo.
Se la cute è stimolata simultaneamente in più punti → rilevato che i campi recettivi
Capacità di risoluzione spaziale hanno un’organizzazione più complessa:
- stimolazione di regioni cutanee circostanti la zona eccitatoria del campo
L’homunculus è l’organizzazione somatotopica delle afferenze somatosensitive alla recettivo di un neurone → diminuzione della risposta del neurone stesso alla
corteccia cerebrale dell’uomo: stimolazione della zona eccitatoria
- mappe somatotopiche - Le afferenze dalle regioni circostanti la zona eccitatoria → effetti inibitori
- L’homunculus non è una rappresentazione topografica esatta → alcune regioni - Tali regioni del campo recettivo di un neurone corticale sono dette frange
del corpo sono più grandi (estremità e bocca), mentre altre più piccole (regioni inibitorie
prossimali)
- Distribuzione spaziale di azioni eccitatorie e inibitorie → rende più netti i
- Ogni parte del corpo → estesa in relazione alla importanza percettiva margini del picco di eccitamento a livello del SNC.
- L’estensione della mappa di una regione dipende dalla densità di Le regioni inibitorie a livello corticale sono generate da interneuroni inibitori di:
innervazione - nuclei delle colonne dorsali
- Nell’uomo, molte colonne corticali ricevono afferenze dalle mani, - Nucleo ventrale posterolaterale del talamo
specialmente dalle dita
- Corteccia
- Mani, faccia e piedi sono in grado di rilevare le proprietà degli oggetti in
Gli interneuroni inibitori dei nuclei di ritrasmissione formano circuiti che tendono a
misura molto maggiore di qualsiasi altra parte del corpo
limitare la diffusione dell’eccitamento indotta dalle connessioni divergenti:
- Le regioni prossimali → densità di innervazione minore → minore numero di
- i recettori periferici non esercitano attività autoinibitorie
neuroni corticali → minore sensibilità
- A livello del primo nucleo di ritrasmissione del sistema somatosensitivo (figura A)
- La dimensione dei campi recettivi della mano è minore di quella del braccio, e
quella del braccio è minore di quella del tronco - Le fibre afferenti inibiscono l’attività delle cellule dei nuclei delle colonne
dorsali che circondano le cellule eccitate (figura B, frangia periferica
- I grandi campi recettivi caratteristici delle regioni somatiche prossimali (bassa
inibitoria)
densità d’innervazione) → proporzionalmente più grandi ad ogni nucleo di
ritrasmissione. - L’inibizione generata dall’attività dei recettori più intensamente attivati riduce
la scarica dei neuroni eccitati di meno → strategia del tipo chi vince prende
tutto
Modifica dei campi recettivi corticali - I neuroni di proiezione più attivi limitano l’attività dei neuroni adiacenti
attraverso collaterali ricorrenti (inibizione laterale, figura C) →
Le mappe somatotopiche possono essere modificate dall’esperienza incrementano il contrasto tra cellule attive e quelle circostanti.
- la disposizione medio-laterale e rostro-caudale delle colonne resta invariata

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


How far does this fidelity of the sensory stimulus extend? Studies of cortical neurons using Braille dot patterns, or embossed letters touched by the fingers, indicate
that the signal transmitted to the cortex faithfully reproduces the stimulus features encoded by the receptors in the skin. As we saw in Chapter 22, both Merkel disk
receptors and Meissner's corpuscles transmit a faithful neural image of such patterns (see Figure 22-8). These sharp sensory images are preserved up to the first
Neurofisiologia
stage of cortical processing in area 3b of the somatic sensory cortex. Neurons in area 3b fire bursts as each line segment of a letter is scanned across the receptive 118
field and together faithfully signal its shape (Figure 23-12).

Il campo recettivo di un - 2 stimoli applicati a due punti sufficientemente distanziati instaurano a livello
neurone di ordine superiore di ogni stazione di ritrasmissione dei gradienti eccitatori di attività in due
dei nuclei delle colonne popolazioni cellulari.
dorsali presenta zone - Se gli stimoli vengono avvicinati → attività delle due popolazioni tende a
In later stages of cortical processing, however, the responses are more abstract. For example, activity in neurons in area 1 does not reproduce the shape of the
letters but instead signals specific features common to groups of letters, such as the presence of vertical or horizontal line segments. Since certain cortical neurons
eccitatorie ed inibitorie
sovrapporsi → scompare la distinzione tra i picchi
represent letter stimuli faithfully and neurons at a later stage do not, it should be possible to determine the intermediate step by which the initial representation

caratteristiche, che becomes abstracted.

contribuiscono ad aumentare - Nella zona di sovrapposizione, tuttavia, si somma anche l’inibizione prodotta da
Neurons in Higher
ciascuno Cortical→
stimolo Areas
maggiore Have Complex
inibizione Feature-Detecting
tra i due picchiProperties → l’estensione dei
le capacità di risoluzione
To produce a coherent sensation of an object the nervous system must integrate information from a large number and variety of receptors as well as the modalities
spaziale degli stimoli. picchi diandattività
of touch, proprioception, si How
temperature. riduce → rimangono
is this integration accomplished? Atspazialmente separate le due
least four factors are involved:

A. Numerosi recettori periferici P.464


popolazioni di attivate
convergono su singoli neuroni (1) The size of the receptive field becomes larger at each level of processing, so that eventually the entire object rather than a single edge is sensed by a neuron. (2)

sensitivi. Campo recettivo dato Laprofile


The capacità
of activity indi
themodellamento
active population of neurons dell’inibizione laterale
changes through the action assicura
of inhibitory networks. (3) la possibilità
At successive di processing in the
levels of sensory
cortex individual neurons respond to more complex inputs. (4) The submodalities converge on individual neurons in association cortical areas.
dalla somma dei campi dei riconoscere due stimoli come separati.
neuroni presinaptici
B. Il campo recettivo di un
neurone dei nuclei delle
colonne dorsali e dei nuclei
VPL e VPM del talamo è
rappresenta una regione
eccitatoria affiancata da una
zona di inibizione. L’aggiunta di
interneuroni inibitori riduce
l’estensione della zona di
scarica. Inibizione a
feedforward che tende a
ridurre la rappresentazione di
uno stimolo puntiforme. Limita Figure 23-11 Two-point discrimination depends on separation of the signals from each source. (Adapted from Mountcastle and Darian-Smith 1968.)
la diffusione dell’eccitazione A. Stimulation of a single point on the skin activates one population of cells in the cortex. Maximal activity is in the center of the population. These neurons are
attraverso le reti neuronali surrounded by a band of neurons whose firing rates are depressed below normal tonic levels by the actions of interneurons that form lateral inhibitory networks.

convergenti
C. La distribuzione asimmetrica
Dettagli spaziali a livello corticale
B. Stimulation of two adjacent points activates two populations of receptors, each with a peak of activity (dotted lines). Normally the convergence of the two
active populations in the central nervous system would result in a single large group of undistinguished inputs (all excitatory). However, lateral inhibitory networks
suppress excitation of the neurons between the points, sharpening the central focus and preserving the spatial clarity of the original stimulus (solid line).
degli interneuroni inibitori
genera l’inibizione laterale: I segnali ritrasmessi alla corteccia riproducono fedelmente le caratteristiche
stimolazione della parte degli stimoli inviate dai recettori:
We have seen that neurons in area 3b provide a detailed representation of the properties of an individual object such as an embossed letter. They respond to a
particular form and amount of energy at a specific location in space and together reproduce its shape. As information flows from the initial stages of cortical
superiore del campo recettivo processing toward higher-order cortical areas, specific combinations of stimuli or stimulus patterns are needed to excite individual neurons. Neurons in areas 1 and 2
- sia i recettori di Merkel che i corpuscoli di Meissner → trasmettono immagine
genera un vivace eccitamento are concerned with more abstract properties of tactile stimuli than simply the site of stimulation. These cells ignore many of the myriad details of a stimulus and

del neurone di ritrasmissione. nervosa fedele ai loro stimoli


instead detect regularities amid the confusion. Their firing patterns signal features such as the orientation of edges, the direction of motion across the skin, the
surface curvature of objects, or the spatial arrangement of repeated patterns that form textures. Feature detection is a basic principle of cortical processing that

La stimolazione della parte allows the brain to find patterns common to stimuli of a particular class.
- Tali immagini giungono conservate fino all’area 3b della corteccia
inferiore, invece, genera Experiments using alert animals have revealed a variety of feature-detection neurons in the cortex. Some cortical neurons in area 2 respond preferentially to specific
combinationssomatosensitiva
of simultaneously stimulatedprimaria
receptors. Such (1° livello di elaborazione
orientation-sensitive neurons sense the anglecorticale)
of edges contacted by the skin (Figure 23-13A). This
un’inibizione a feedforward. information is extremely important in reconstructing the shapes of objects. Other cells are direction sensitive. They respond vigorously when the skin is stroked in a
Stimolando la zona di - La
preferred direction scarica
and are diwhen
unresponsive untheneurone
same region of dell’area
skin is stroked 3b
in the riproduce
opposite direction fedelmente
(Figure 23-13B). Some laneurons
forma di2 are
in area tutto
even more

sovrapposizione si riduce la specialized, sensing the spacing or alignment of ridges in a grating when the hand is rubbed over its surface.
lo stimolo percepito (es una lettera Braille)
risposta del neurone. The ability of a cortical neuron to detect the orientation of an edge or direction of motion results from the spatial arrangement of its input neurons (Figure 23-14).
Quando
The la mano
excitatory receptive fields ofsi
themuove
input neurons→ margini
are aligned along thedelle lettere
preferred escono
axis and produce dal
a strong campo
excitatory responserecettivo
when the stimulus orientation
matches that of the receptive fields. In addition, the inhibitory receptive fields are placed to one side of the excitatory fields, suppressing inputs with the “wrong”
eccitatorio
orientation di neuroni
or approaching → direction.
from the “wrong” entrano nella frangia periferica inibitoria:
Figure 23-10 The receptive field of a higher-order neuron in the dorsal column nuclei has a characteristic pattern of excitation and inhibition that
increases spatial resolution. P.465
- la rappresentazione corticale è ulteriormente affinata dalla cessazione
The convergent projections from areas 3a and 3b onto areas 1 and 2 permit neurons in area 2 to respond

dell’attività nervosa.
Inibizione laterale
A. Many peripheral receptors converge onto a single second-order sensory neuron in the dorsal column nuclei. As asense,
the central neuron is made up of the receptive fields of all the presynaptic cells.
to other complex features, such as the shape of objects. Whereas neurons in 3b and 1 respond only to touch, and neurons in areas 3a respond only to position
consequence,
certain neurons the
respond-moreIl contrasto
in areaexcitatory
vigorously to round objects
receptive
2 have both inputs.
tra le than
raffiche
to objectsdi
field respond
These neurons of
withpotenziali
best when an object of a specific shape is grasped by the hand. Some of these cells
e gli
distinct edges, while othersintervalli silenti by→rectangular
are activated selectively riduce il disturbo
objects. As we shall seedel
below,

rumore di fondo
this information is thought to provide the necessary tactile clues for skilled movement of the fingers.

Le interazioni
B. The inibitorie
receptive field →inimportanti
of a neuron per lanuclei
the dorsal column discriminazione tattile
and in the ventral fine. nuclei of the thalamus typically has a central excitatory receptive field
posterior
surrounded
La capacità or flanked by an inhibitory
di riconoscere region. The
due stimoli addition ofuno
puntiformi, inhibitory
vicinointerneurons
all’altro è (gray) narrows the dischargeI zone.
un buon
neuroni dell’areainhibition
Feed-forward 3b → segnalano
sharpens theaccuratamente la forma delle lettere → x’ i campi
representation of a punctate stimulus by limiting the spread of excitation through convergent neural networks. On eitherricettivi side sonoof thepiù piccoliregion
excitatory dellethe lettere:
discharge
esempio:
rate is driven below the resting level by inhibition.
- i singoli segmenti di lettera sono rilevati uno per volta, man mano che
- si distinguono due stimoli quando vengono stimolate 2 distinte popolazioni
C. The asymmetric distribution of inhibitory interneurons produces lateral inhibition. In this schematic network, stimulation attraversano
in the upper portion i campi recettivi
of the receptive deifieldsingoli neuroni
cellulari
produces strong excitation of the relay neuron. Stimulation of the lower portion of the receptive field inhibits firing because the interneurons produce feed-forward
inhibition. Stimulation in the zone of overlap of excitation and inhibition reduces the responsiveness of the relay neuron to the stimulus. Lateral inhibition is
particularly important for feature detection.

Enrico
P.463
Colombo - www.bluejayway.it

The cortical representation of each letter is further sharpened by a pause in firing as the moving edges exit the excitatory receptive field and enter its inhibitory
surround. The contrast between the spike bursts and subsequent silent intervals permits the letters to stand out from the noisy background activity.
Neurofisiologia 119

- Alle regioni cutanee attivate e non attivate corrispondono colonne corticali attive - Sensibili alla direzione: rispondono solo quando la cute viene strofinata in una
o silenti. particolare direzione
A livello delle stazioni corticali successive (es area 1), le risposte diventano più vaghe: - Altri
- area 1: non riproduce la forma delle lettere, ma segnala caratteristiche comuni a
gruppi di lettere (es segmenti lineari verticali o orizzontali)

Neuroni delle aree corticali di ordine


superiore.
Per produrre la sensazione coerente di un oggetto → integrazioni di informazioni
provenienti da recettori di tipo diverso (tattili, termici, propriocettori, ecc…).
Nell’integrazione sono implicati 4 fattori:
- dimensioni dei campi recettivi diventano maggiori ad ogni livello successivo di
elaborazione → un neurone può diventare sensibile a tutto l’oggetto piuttosto
che ad una singola parte
- Il profilo dell’attività della popolazione di neuroni attivati è modificato dall’azione
di reti inibitorie.
- Nei livelli corticali successivi di elaborazione i neuroni rispondono a stimoli
progressivamente più complessi
- Le informazioni delle diverse submodalità convergono su singoli neuroni delle
aree corticali associative.
Man mano che le informazioni passano dagli stadi iniziali di elaborazione, verso le aree
corticali di ordine superiore → per eccitare i neuroni sono necessarie combinazioni
di stimoli o stimoli complessi:
- neuroni delle aree 1 e 2 → rilevano proprietà sempre più astratte degli degno
sto,Po tattili
- Ignorano la maggior parte dei dettagli di uno stimolo
- Possono estrarre gli elementi di regolarità, quali
- Margini dell’oggetto
- Direzione del movimento dello stimolo sulla cute
- Superficie di curvatura degli oggetti
- Disposizione spaziale delle proprietà superficiali
- La capacità di rilevare le caratteristiche di uno stimolo → principi base
dell’elaborazione corticale
- Permette al cervello di identificare proprietà comuni agli stimoli di tipo Figure 23-13 Feature-detection neurons in area 2 of the primary somatic sensory cortex respond to highly specific features of a stimulus. Th
particolare. examples shown here are from a macaque monkey.
La capacità di un neurone corticale di rilevare l’orientamento di un margine o la
Nell’area 2 sono stati identificati diversi tipi di neuroni corticali, che rispondono in A. This orientation-sensitive
direzione di un movimentoneuron distinguishes
dipende horizontal and
dalla disposizione verticaldei
spaziale edges pressed
neuroni daion the palm. The neuron responds vigorously when the edge is orie
quali
modo preferenziale a particolari combinazioni di recettori stimolati simultaneamente: horizontally but is nearly silent when the edge is oriented vertically. Responses to the oblique orientation are weaker than those to the horizontal position. (
riceve informazioni:
from Hyvärinen and Poranen 1978.)
- sensibili all’orientamento: rilevano angoli e margini degli oggetti
B. This direction-sensitive neuron responds most vigorously to movement across the hand toward the thumb and index finger. The neuron displays its stron
responses to motion in the radial direction (D to A and E to B); the weakest responses occur in the ulnar direction (A to D and B to E). Responses to distal
movements toward the fingers (C to F) are more vigorous than responses to proximal movements toward the wrist (F to C). The trace below each cell recor
the duration of motion and the start and end points of the path. (Adapted from Costanzo and Gardner 1980.)
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
Neurofisiologia 120

- campi recettivi eccitatori di tali neuroni sono allineati secondo un asse


preferenziale
- Se lo stimolo corrisponde al campo recettivo → scarica
- Lateralmente sono presenti dei campi recettivi inibitori → scarica soppressa
quando lo stimolo è errato.
Grazie alle proiezioni delle aree 3b e 3a alle aree 1 e 2 → neuroni dell’area 2 possono
rispondere ad altre caratteristiche complesse degli oggetti → esempio la forma:
- i neuroni di aree 3b e area 1 → rispondono a stimoli tattili
- Neuroni 3a → senso di posizione
- Alcuni neuroni dell’area 2 rispondono sia a stimoli tattili che propriocettivi →
rispondono in modo ottimale quando un oggetto di forma particolare viene
afferrato con la mano
- Alcuni rispondono più vivacemente a stimoli rotondi
- Altri più vivacemente a stimoli di margini netti
Pare che tale caratteristica → fornisce indicazioni tattili x movimenti fini delle dita.
Rilevazione della direzione del movimento e altre caratteristiche orientative complesse
→ iniziano a livello dell’area 1 → diventano più numerosi i neuroni a livello dell’area 2:
- aree implicate nella stereognosia e nella discriminazione del movimento
- Proprietà di codificare attributi complessi → derivano dall’elaborazione di
segnali afferenti più elementari.
Nella corteccia parietale posteriore (aree 5 e 7) → neuroni danno risposte
somatosensitive più complesse e sono spesso attivati da stimoli di altre
modalità:
- aree associative → ruolo funzionale nella guida sensoriale del movimento →
organizzate su basi funzionali piuttosto che topografiche
- Neuroni dall’area 5
- Alcuni ricevono informazioni da più articolazioni adiacenti o gruppi di muscoli
Figure 23-14 The spatial arrangement of presynaptic inputs to a cortical neuron determined which specif
che indicano la postura di tutta la mano o tutto il braccio
neuron.
- Altri integrano informazioni tattili e posturali → attivati in modo massimale
quando le scimmie fanno preliminarmente assumere alla mano una forma Caratteristiche degli
A. Stimuli moving across the receptive field ofstimoli
a relay neuron sono elaborate
receiving lateral inhibition (see Figure 23-10) are more
idonea ad afferrare gli oggetti stimulated first because the inhibitory responses are longer in duration than the excitatory responses. Stimuli startin

- Neuroni dell’area 7
in
actionparallelo
potentials followedin areeas distinte
by inhibition della
the stimulus moves corteccia
into the inhibitory field. Motion in the opposite directio
inhibitory postsynaptic potential evoked from the inhibitory field decreases the ability of the cell to respond when the
- Alcuni integrano informazioni tattili e visive → funzione nel processo di Particolari caratteristiche degli stimoli sono rappresentate a livello di aree corticali
coordinazione occhio-mano B. Convergence of three relay neurons with the same arrangement of excitatory and inhibitory fields confers directio
somatosensitive specifiche:
example the preferred stimulus is a horizontal bar moving downward. 1. Motion of a horizontal bar across the cortica
- Rispondono più vivacemente quando le scimmie osservano la mano - area
trace). 3b: campi
Downward motionrecettivi piccoli
of the bar → quale
produces falange
a strong di unresponse
excitatory dito è abecause
contatto con the excitatory fields of
it crosses
mentre manipola oggetti motionl’oggetto
of the bar strongly inhibits firing because it enters all three inhibitory fields first. The neuron responds poorly
- Utilizzati per controllare i movimenti guidati dalla vista. because the initial inhibition outlasts the stimulus. 2. Motion of a vertical bar across the cortical receptive field evoke
- Area 1: campi recettivi che coprono più dita → dimensioni degli oggetti
and inhibitory fields of the relay neurons simultaneously. Motion to the left and right are not distinguished in this exa
(scaricano a maggiore frequenza quando viene toccata la maggior parte del
campo recettivo, mentre a minor frequenza quando è stimolata solo una parte)
-
P.467 Area 2: caratteristiche più complesse (direzione del movimento, grado di
curvatura della superficie, orientamento dei margini, distanza tra le creste)
The somatosensory information necessary for stereognosis is processed in parallel in these areas because palpation in
- Area 5: integrazione di informazioni tattili con quelle propriocettive
several seconds. Such information is not simply relayed from point to point in the brain, as are the somatosensory ev
Instead, tactile sensory information transmitted to higher cortical areas must be compared with more recent informat
the activity that occurs simultaneously in different cortical areas is produced by events that happen at different mom
occur 20 ms after touch or movement and therefore reflect stimuli in the immediate past. The more posterior cortical
Enrico Colombo - www.bluejayway.it latencies, processing stimuli presented 30-100 ms earlier.

P.468
Neurofisiologia 121

- Area 7 (corteccia parietale posteriore): integra info tattili con info visive degli - distruzione dei neuroni dei gangli delle radici dorsali aventi assoni di grande
oggetti toccati diametro → degenerazione delle fibre afferenti mieliniche delle colonne dorsali.
Le informazioni somatosensitive per la stereognosia vengono elaborate in parallelo a - Sintomi: deficit della sensibilità tattile e del senso di posizione degli arti, ma non
livello di queste aree, deficit di natura termocettiva e nocicettiva.
- poichè la palpazione degli oggetti richiede un contatto ripetitivo protratto nel Sezione delle colonne dorsali:
tempo - provoca deficit cronici in compiti discriminativi di natura tattile
- Tali informazioni, non vengono trasmesse semplicemente da un punto all’altro, - Capacità di rilevare la direzione di movimento di uno stimolo cutaneo
ma nelle aree superiori devono essere confrontate con informazioni più precoci - Frequenza di stimoli vibratori
- L’attività presente simultaneamente in aree corticali diverse dipende da eventi - Posizione relativa di 2 stimoli cutanei
che si sono svolti in momenti diversi.
- Discriminazione di 2 punti
Le modalità e i meccanismi con cui i neuroni di aree corticali distinte interagiscono tra
- Deficit compaiono nel lato ipsilaterale alla lesione ed interessano i livelli
loro non sono del tutto noti:
sottostanti alla lesione stessa.
- dalle ricerche sulla visione → pare che il SNC può collegare tra loro le
- Oltre ai deficit sensitivi
informazioni relative alle varie caratteristiche degli stimoli attraverso al
sincronizzazione dell’attività dei neuroni appartenenti ad aree corticali diverse - Gravi distorsioni dei movimenti naturali della mano, soprattutto nel controllo
dei movimenti fini
Le lesioni sperimentali di varie aree somatosensitive della corteccia cerebrale:
Attenzione selettiva e modificazione - informazioni sulle funzioni svolte dalle diverse aree di Brodmann

dell’attività dei livelli superiori di - Rimozione totale della S-I: deficit di senso di posizione e capacità di
discriminare dimensioni, caratteristiche superficiali e forma degli oggetti. Non
elaborazione corticale scompaiono ma sono alterate la sensibilità termica e dolorifica. Deficit motori a
carico della mano.
L’attenzione selettiva può modificare l’attività dei neuroni dei livelli superiori di - Lesioni piccole a livello della zona di rappresentazione della mano dell’area
elaborazione corticale: 3b: deficit della capacità di discriminare le caratteristiche di superficie, forma e
- i neuroni della S-II non codificano le proprietà spaziali delle lettere dimensioni degli oggetti
- Le risposte dei neuroni della S-II dipendono dal contesto comportamentale o - Lesioni area 1: deficit della capacità di valutare le caratteristiche della superficie
dallo stato motivazionale. degli oggetti
Attraverso la corteccia dell’insula, la S-II → via d’ingresso al lobo temporale → regioni - Lesioni area 2: alterano la capacità di discriminare dimensioni e forma degli
del lobo temporale (specialmente l’ippocampo) sono importanti per la formazione di oggetti.
tracce di memoria. - Suffragata l’ipotesi che l’area 3b riceve informazioni sia su superficie, forma
Nei magazzini della memoria non vengono accumulati tutti i frammenti delle e dimensioni (proietta a entrambe le aree 1 e 2)
informazioni tattili che raggiungono il SNC → memorizzate solo le informazioni La S-II riceve proiezioni da tutta la S-I → ablazione della S-II → deficit nella capacità di
con significato dal punto di vista comportamentale. discriminare la forma e la superficie degli oggetti → scimmie incapaci di apprendere
nuove discriminazioni tattili basate sulla forma degli oggetti
Lesioni della corteccia parietale posteriore → manifestazioni patologiche di natura
sensitivo-motoria (es:
Lesioni delle aree somatosensitive - capacità di analizzare stimoli presentati nel campo visivo controlaterale o in
rapporto con la metà controlaterale
cerebrali - Scarsa coordinazione occhio-mano

Le lesioni traumatiche del midollo spinale e altre forme patologiche → informazioni per
le funzioni del sistema somatosensitivo.
La sifilide del Sistema Nervoso → tabe dorsale:

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 122

Il dolore
- Polimodali: attivati da stimoli meccanici intensi, stimoli chimici e termici.
Fibre C, piccolo diametro, amieliniche, con velocità di conduzione inferiore a
1 m/s
- Tre classi sono distribuite estensivamente sia nella cute che nei tessuti profondi.
Spesso operano in simbiosi.
La maggior parte dei nocicettori → terminazioni libere:
Le sensazioni dolorose sono diverse da tutte le lare modalità sensoriali:
- Meccanismo attraverso cui vengono depolarizzati non è totalmente noto
- il dolore è una submodalità della sensibilità somatica
- Probabilmente la membrana dei nocicettori contiene particolari proteine, che
- Funzione protettiva → mette in guardia dalle condizioni che arrecano danni ai
convertono energia termica, meccanica o chimica degli stimoli in potenziali
tessuti
depolarizzanti.
- Le sensazioni di dolore si presentano con caratteristiche di urgenza e
primordialità → alto contenuto emozionale nella percezione del dolore Dolore lento e dolore rapido
- Lo stimolo doloroso può inoltre essere modificato dalle condizioni esterne e Se i nocicettori polimodali e i recettori termici o meccanici sono attivati assieme, si
interne percepiscono due differenti tipi di dolori, a causa della differenza delle fibre:
Occorre distinguere tra il dolore e i meccanismi della nocicezione:
- dolore rapido: dolore iniziale, puntorio, subito dopo lo stimolo lesivo,
- la maggior parte dei tessuti possiedono recettori sensitivi specializzati, i - Dato dall’attivazione dei recettori termici o meccanici → fibre Aδ → velocità
nocicettori, attivati da stimoli lesivi periferici di conduzione elevata
- L’attivazione dei nocicettori non provoca necessariamente un’esperienza di - Dolore lento: dolore urente, che provoca senso di indolenzimento che può
dolore. diventare un vero e proprio dolore.
- Relazione tra nocicezione e percezione del dolore → la percezione è il prodotto - Dato dall’attivazione dei nocicettori polimodali → fibre C → velocità di
di elaborazione e astrazione dei segnali afferenti sensitivi operato dal SNC. conduzione lenta.
Il dolore può essere:
- persistente: caratteristico di molte condizioni patologiche Nocicettori silenti
- Cronico: sembra inutile, fa solo soffrire i pazienti I nocicettori silenti si trovano nei visceri:
Il dolore persistente può essere distinto in: - normalmente non sono attivati dagli stimoli nocivi
- nocicettivo: insorge a seguito dell’attivazione diretta dei nocicettori della cute o - Tuttavia, la soglia viene abbassata in misura considerevole dai processi
dei tessuti molli, avvertito generalmente nel corso di un processo infiammatorio infiammatori e da varie sostanze chimiche → facilmente attivabili → possono
- Neuropatico: provocato da lesioni dirette a fibre nervose periferiche o centrali, comparire
spesso presentandosi come una sensazione urente o provocata da una - Iperalgesia secondaria
stimolazione elettrica. - Sensibilizzazione centrale

Altri fattori nella percezione della sede,


dell’intensità e della qualità del dolore.
Nocicettori e fibre afferenti La stimolazione del medesimo nocicettore può produrre sensazioni diverse
- blocco delle fibre afferenti di grande diametro Αβ → percezione del dolore
Stimoli lesivi applicati alla cute o ai tessuti sottocutanei attivano diversi tipi di anormale
nocicettori: - Impossibile distinguere uno spillo da un pizzicotto o da un cubetto di
- costituiti dalle fibre periferiche dei neuroni sensitivi primari, i cui corpi sono nei ghiaccio.
gangli delle radici dorsali o nel ganglio di Gasser - Si dimostra che in condizioni normali le fibre Αβ contribuiscono alla percezione
- Esistono tre classi di nocicettori della qualità degli stimoli nocivi, anche se non vi rispondono direttamente.
- Termici: attivati a livelli estremi di temperatura (<5°C o >45°C). Fibre Aδ L’attività dei sistemi di fibre di grande diametro è anche in grado di attenuare la
mieliniche (5-30 m/s) percezione del dolore:
- Meccanici: attivati da stimoli pressori elevati. Fibre Aδ mieliniche (5-30 m/s)

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


In this chapter we discuss the basic neural events that underlie the perception of pain as well as abnormal pain states that are clinically important.

Figure 24-1 Propagation of action potentials in sensory fibers results in the perception of pain. (Modified from Fields 1987.)
Noxious Insults Activate Nociceptors
Neurofisiologia 123
A. This electrical recording from a whole nerve shows a compound action potential representing the summated action potentials of all the component axons in the nerve.
Harmful stimuli to the skin or subcutaneous tissue, such as joints or muscle, activate several classes of nociceptor terminals,
Even the
though the peripheral
nerve endings
contains mostly of primaryaxons,
nonmyelinated sensory
the major voltage deflections are produced by the relatively small number of myelinated axons. This is
neurons whose cell bodies are located in the dorsal root ganglia and trigeminal ganglia. We consider here three major classes
because of nociceptors—thermal,
action potentials mechanical,
in the population of more and
slowly conducting axons are dispersed in time, and the extracellular current generated by an action potential in a

- agitarewell
la mano pertermed
una scottatura, in via riflessa, attenua il dolore x’ stimola le
Fibre afferenti nocicettive
polymodal—as as a class silent nociceptors. nonmyelinated axon is smaller than the current generated in myelinated axons.

fibre di grande diametro B. First and second pain are carried by two different primary afferent axons. First pain is abolished by selective blockade of A! myelinated axons (middle) and second pain
Thermal nociceptors are activated by extreme temperatures (>45°C or < 5°C). They have small-diameter, thinly myelinated A! fibers that conduct signals at about 5-30 m/
by blocking C fibers (bottom).
InMechanical
s. situazioninociceptors
patologiche, l’attivazione
are activated dei nocicettori
by intensive può determinare
pressure applied la comparsa
to the skin. They also have di 2
Le fibre afferenti nocicettive terminano principalmente nel corno dorsale del midollo
situazioni dolorose anomale:
P.474
spinale
allodinia:A!ilfibers
thinly -myelinated dolore è provocato
conducting at 5-30da stimoli
m/s. innocui.
Polymodal Es toccare
nociceptors la cutebyscottata
are activated high-intensity mechanical, chemical, or thermal (both hot and cold) stimuli.
These-nociceptors have risposta
Iperalgesia: small-diameter, nonmyelinated
eccessiva C fibers
agli stimoli that conduct
dolorifici, slowly, generally
con percezione ancheat velocities of less than 1.0 m/s (Figure 24-1A).

spontanea del dolore.

Figure 24-2 Nociceptive afferent fibers terminate on projection neurons in the dorsal horn of the spinal cord. Projection neurons in lamina I receive direct input
corno
Ilfrom dorsale
myelinated può essere
(A!) nociceptive suddiviso
afferent fibers in 6input
and indirect lamine → ogni lamina
from unmyelinated riceveafferent
(C) nociceptive tipi di neuroni
fibers via stalk cell interneurons in lamina II. Lamina V
afferenti
neurons are diversi → stretta
predominately corrispondenza
of the wide dynamic-range type.organizzazione funzionale/organizzazione
They receive low-threshold input from the large-diameter myelinated fibers (A") of mech-anoreceptors as well
as both direct and indirect input from nociceptive afferent fibers (A! and C). In this figure the lamina V neuron sends a dendrite up through lamina IV, where it is contacted
anatomica:
by the terminal of an A" primary afferent. A dendrite in lamina III arising from a cell in lamina V is contacted by the axon terminal of a lamina II interneuron. (Adapted
- lamina
from Fields 1987.) I (zona marginale): presenta neuroni nocicettivi. Molti neuroni

rispondono solamente a stimoli nocivi.


These - Lamina
three classes ofIInociceptors
(zona gelatinosa):
are widely distributed contiene
in skin and nocicettori.
deep tissues and Composta in gran
often work together. For parte
example, dawhen you hit your thumb with a hammer, a sharp
“first” pain is felt immediately, followed later by a more prolonged aching, sometimes burning “second” pain (Figure 24-1B). The fast sharp pain is transmitted by A! fibers
interneuroni, eccitatori o inibitori, alcuni dei quali rispondono solo a stimoli nocivi,
that carry information from thermal and mechanical nociceptors. The slow dull pain is transmitted by C fibers that are activated by polymodal nociceptors.
mentre altri anche ad altri stimoli.
The viscera contain silent nociceptors. Normally these receptors are not activated by noxious stimulation yet their firing threshold is dramatically reduced by inflammation
and by-various
Lamine III insults.
chemical e IV: Thus,
contengono
the activation neuroni che ricevono
of silent nociceptors afferenze
may contribute monosinaptiche
to the development of secondary dahyperalgesia and central sensitization, two
syndromes fibre Αβ. later in the chapter
discussed

- Rispondono prevalentemente a stimoli non nocivi


Unlike the specialized somatosensory receptors for touch and pressure, most nociceptors are free nerve endings. The mechanism by which noxious stimuli depolarize free
sensory endings and generate action potentials is not known. The membrane of the nociceptor is thought to contain proteins that convert the thermal, mechanical, or
chemical energy- Possiedono
of noxious stimuli campi recettivielectrical
into a depolarizing piccoli,potential.
organizzati
One suchin modo
protein topografico
is the receptor for capsaicin, the active ingredient in hot peppers. The capsaicin,
or vanilloid, receptor is found exclusively in primary afferent nociceptors and mediates the pain-producing actions of capsaicin. Importantly, the receptor also responds to
noxious - heat
Laminastimuli, V: contiene
which prevalentemente
suggests that it also is a transducerneuroni ad stimuli.
of painful heat ampio spettro dinamico, che
proiettano al tronco dell’encefalo e al talamo.
Many factors in addition to the level of activity of A! and C fibers determine the location, intensity, and quality of the pain. Whereas the perception of touch or pressure is
consistent when- Afferenze monosinaptiche
touch-pressure dia stimulated,
receptors are electrically fibre Αβactivation
e Aδ of the same nociceptor can lead to different reported sensations. This can be illustrated with
a simple experiment in which a blood pressure cuff is placed around the arm and inflated above systolic pressure for about 30 minutes. This procedure produces temporary
- Afferenze
anoxia and blocks conductionda fibre C sia A#
in large-diameter dirette
and A" chefibers;attraverso interneuroni
C fibers are still eccitatori
able to conduct action che
potentials and respond to noxious stimulation. The blockage of

ricevono da fibre C
conduction occurs because these fibers have a higher metabolic demand than C fibers and, as a result, large motor axons no longer conduct impulses and the arm is
paralyzed. In
Figure 24-1 Propagation of action potentials in sensory fibers results in the perception of pain.P.475 (Modified - Afferenze
from Fieldsda strutture viscerali
1987.)

A. This electrical recording from a whole nerve shows a compound action potential representing the summated - Lamina
addition, VI: afferenze
there is no touch,
action potentials vibration, or da
of all the jointfibre afferenti
sensation
component because di grande
axonsconduction
in diametro
along
the nerve. A" sensorydai muscoli
fibers e into
that project dallethe dorsal column-medial lemniscal system is blocked.
In the absence of conduction by the A# and A" fibers, the perception of pain is not normal. For example, a pin prick, a pinch, or ice cannot be distinguished from each other.
Even though the nerve contains mostly nonmyelinated axons, the major voltage deflections are producedRather,
by thearticolazioni
relatively
each
→ rispondono
small
of these normally number a manipolazione
of myelinated
distinct stimuli now producesaxons.
non
This
burning pain. is dolorosa delle articolazioni
because action potentials in the population of more slowly conducting axons are dispersed in time, and the extracellular current generated by an action potential in a
nonmyelinated axon is smaller than the current generated in myelinated axons.

B. First and second pain are carried by two different primary afferent axons. First pain is abolished by selective blockade of A! myelinated axons (middle) and second pain
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
by blocking C fibers (bottom).
Neurofisiologia 124

- Lamine VII e VIII: molti neuroni rispondono a stimoli nocivi, con proprietà di
risposte più complesse, poichè vi sono afferenze polisinaptiche. Glutammato e neuropeptidi
- La maggior parte dei neuroni della lamina VII → rispondono a stimoli da La trasmissione tra nocicettori e neuroni del corno dorsale è mediata da sinapsi
entrambi i lati del corpo chimiche:
- Attraverso la formazione reticolare → contribuiscono a generare forme di - principale neurotrasmettitore eccitatorio delle fibre Aδ e C → glutammato
dolore diffuso
- Agisce su recettori AMPA
Dolore riferito - Provoca potenziali sinaptici rapidi nei neuroni del corno dorsale
- Le fibre afferenti nocicettive provocano l’insorgenza di potenziali d’azione anche
Il dolore riferito è una forma di dolore da lesione di un organo viscerale viene
attraverso il rilascio di mediatori proteici (neuropeptidi)
avvertito sistematicamente in altre zone della superficie corporea:
- spiegabile con la convergenza a livello della lamina V di - Sostanza P → liberata dalle fibre C in risposta a stimoli lesivi per il tessuto o
in seguito a intense stimolazioni dei nervi periferici.
- Fibre sensitive viscerali
Glutammato e neuropeptidi sono liberati assieme → azioni fisiologiche diverse, anche
- Afferenze nocicettive somatiche se agiscono in maniera coordinata nella regolazione delle proprietà di scarica dei
Pazienti con infarto miocardico, oltre al dolore toracico, possiedono dolore al braccio neuroni postsinaptici.
sinistro: - i neuropeptidi aumentano e prolungano l’azione del glutammato.
- i singoli neuroni di proiezione, nel midollo, ricevono afferenze sia dal braccio che - Non sono riassorbiti così velocemente come il glutammato → diffondono a
dal cuore. distanza dai siti di liberazione →
- I centri superiori, dunque, non riescono a discriminare la fonte delle afferenze - aumento del dolore
dolorifiche → attribuiscono erroneamente il dolore alla cute, probabilmente
- Dolore diffuso.
perchè i segnali cutanei sono dominanti.

Iperalgesia

Sensibilizzazione periferica
La sensibilizzazione è un fenomeno, per cui i nocicettori situati vicino ad un’area a
cui sono stati applicati ripetutamente stimoli lesivi (es un’infiammazione) iniziano a
rispondere a tali stimoli:
- provocata da sostanze chimiche rilasciate da cellule lesionate e dei tessuti
circostanti alla sede della lesione
- Tali sostanze sono
- Bradichinina
- Istamina
- Prostaglandine
- Leucotrieni, acetilcolina (ACh)
- Serotonina
- Sostanza P
- Ciascuna sostanza provoca un abbassamento della soglia di attivazione
dei nocicettori,
Figure 24-3 Signals from nociceptors in the viscera can be felt as pain elsewhere in the body. The source of the pain can be readily predicted from the site of
referred pain. - alcune li attivano direttamente, es l’istamina
A. Myocardial infarction and angina can be experienced as deep referred pain in the chest and left arm. (From Teodori and Galletti 1962.)

B. Convergence of visceral and somatic afferent fibers may account for referred pain. According to this hypothesis nociceptive afferent fibers from the viscera and afferents
Enrico Colombo
from specific - www.bluejayway.it
somatic areas of the periphery converge on the same projection neurons in the dorsal horn. The brain has no way of knowing the actual source of the noxious
stimulus and mistakenly identifies the sensation with the peripheral structure. (Adapted from Fields 1987.)
project through the dorsal columns of the spinal cord (together with the axons of large-diameter myelinated primary afferent fibers) and terminate in the cuneate and
gracile nuclei of the medulla.

The spinohypothalamic tract comprises the axons of neurons in laminae I, V, and VIII. It projects directly to supraspinal autonomic control centers and is thought to
Neurofisiologia
activate complex neuroendocrine and cardiovascular responses.
125

Thalamic Nuclei eRelay


- Ach, serotonina ATP →Afferent
liberati dalleInformation
cellule endotelialito the Cerebral
e piastrine lese → Cortex - modificate proprietà fisiologiche dei neuroni del corno dorsale (eccitabilità e
Severalsensibilizzano i nocicettori
nuclei in the thalamus ad altri agenti
process nociceptive (prostaglandine
chimiciTwo
information. e bradichinina)
are particularly important: proprietà
the lateral and medial nuclear biochimiche?
groups. The lateral nuclear group of the
thalamus comprises the ventroposterior medial nucleus, the ventroposterior lateral nucleus, and the posterior nucleus. These nuclei receive input via the spinothalamic
- L’aspirina ed altri analgesici non steroidei → agiscono in quanto inibiscono - Tali modifiche possono portare anche ad una diminuzione della soglia per
tract, primarily from nociceptive-specific and wide-dynamic-range neurons in laminae I and V of the dorsal horn of the spinal cord. Neurons in these nuclei
la ciclossigenasi → non prodotte prostaglandine → non rilevato dolore l’insorgenza di dolore
P.481
- La bradichinina può causare dolore attraverso
have small receptive fields, as do the spinal neurons that project to them. The lateral thalamus may therefore be mostly concerned with mediating information about the
- Attivazione
location of an injury, diretta
information usuallydiconveyed
nocicettori Aδ e C as acute pain.
to consciousness
- Aumenta la sintesi e liberazione di prostaglandine.
Ritrasmissione corticale
Le informazioni relative alle alterazioni tissutali sono ritrasmesse dal midollo spinale
attraverso 5 vie principali:
- tratto spinotalamico
- Tratto spinoreticolare
- Tratto spinomesencefalico
- Tratto cervicotalamico
- Tratto spinoipotalamico
Il tratto spinotalamico è la via nocicettiva ascendente più sviluppata del midollo
spinale:
- origine: neuroni delle lamine I e V-VII del corno dorsale
- Decorso: si portano controlaterali nel midollo → ascendono nel cordone
anterolaterale → terminano a livello talamico
- Stimolazione elettrica del tratto spinotalamico → provoca dolore
Figure 24-7 Chemical mediators can sensitize and sometimes activate nociceptors. Injury or tissue damage releases - Sezione del tratto
bradykinin → marcata riduzione
and prostaglandins, which della sensibilità dolorifica del lato
activate or sensitize nociceptors. Activation of nociceptors leads to the release of substance P and CGRP (calcitonin genecontrolaterale
related peptide).alla sezione.
Substance P acts on mast cells in
the vicinity of sensory endings to evoke degranulation and the release of histamine, which directly excites nociceptors. Substance P produces plasma extravasation and
Sensibilizzazione centrale Il tratto spinoreticolare è:
CGRP produces dilation of peripheral blood vessels; the resultant edema causes additional liberation of bradykinin. (See Table 24-1 for a list of chemicals that act on
nociceptors.) (Adapted from Lembeck and Gamse 1982 and Fields 1987.) - origine: dagli assoni di neuroni delle lamine VII e VIII
In condizioni di grave e persistente danno tissutale → scarica continua delle fibre C → - Decorso: ascende nel quadrante anterolaterale del midollo spinale ipsilaterale.
aumento progressivo della risposta dei neuroni del corno dorsale: Il tratto spinomesencefalico:
Injury to the spinothalamic tract and its targets causes a severe pain termed central pain. For example, an infarct in a small region of the ventroposterolateral thalamus can
- processo detto caricamento - origine:
produce thalamic (Dejerine-Roussy) syndrome. Patients with this syndrome often experience a spontaneous burning pain and otherassoni
abnormal deisensations
neuroni(dysesthesia)
in lamine I einV
- Deriva
regions dallawhere
of the body liberazione di glutammato
noxious stimuli normally dodanotparte
lead todelle
pain. fibre C → apertura
In addition, dei pain conditions electrical
in certain chronic - Decorso: stimulation of thenel
salgono thalamus resultsanterolaterale
quadrante in intense del midollo, proiettando a
pain. Incanali NMDAcase sensations of angina pectoris were rekindled in a patient by electrical stimulation of the thalamus. The report of the patient was so realistic that
one dramatic
the anesthesiologist thought the patient was having a heart attack. These observations emphasize that there is a change in -thalamic Sostanza grigia periacqueduttale
and cortical circuits in chronic pain
La stimolazione nociva può produrre dunque modificazioni a lungo termine nei neuroni
conditions (Box 24-1). Thus, patients who have experienced persistent pain due to injury have functionally different brains from - Formazione
those who havereticolare mesencefalica
not experienced such pain.
del corno dorsale, simili a quelle indotte nel LTP48
The medial nuclear group of the thalamus comprises the central lateral nucleus of the thalamus and the intra-laminar complex. - Nuclei parabrachiali
Its major input is from→ amigdala
neurons (sistema limbico) → implicato nella
in laminae
I recettori NMDA sono implicati anche nella genesi dell’ipereccitabilità dei neuroni del
VII and VIII of the dorsal horn. The pathway to the medial thalamus is the first spinothalamic projection to appear in the evolution componente
of mammals emozionale/affettiva
and is therefore known as
corno dorsale conseguente a lesioni tissutali → fenomeno di sensibilizzazione
the paleospinothalamic tract. This pathway is also often referred to as the spinoreticulothalamic tract because it includes polysynaptic inputs via the reticular formation of
centrale: Il tratto cervicotalamico
the brain stem. The projection from the lateral thalamus to the ventroposterior lateral and medial nuclei is most developed in primates and is therefore known also as the
neospinothalamic tract. Many neurons in the medial thalamus respond optimally
- per distinguerlo dalla sensibilizzazione periferica, che si instaura a seguitoto noxious stimuli but also have - origine:
widespread nucleo
projections cervicale
to the laterale,
basal ganglia che riceve proiezioni dai neuroni delle lamine
and many
different cortical areas. They are therefore concerned not only with processing nociceptive information but also with stimuli
dell’attivazione delle reazioni dei metaboliti dell’acido arachidonico III ethat del corno
IV activate dorsale arousal system.
a nonspecific

Tali modificazioni a lungo termine del corno dorsale costituiscono una sorta di
The Cerebral
memoria Cortex
dei segnali afferentiContributes
delle fibre C: to the Processing of Pain
Until recently most research on the central processing of pain has concentrated on the thalamus. However, pain is a complex perception that is influenced by prior
experience and by the context within which the noxious stimulus occurs. Neurons in several regions of the cerebral cortex respond selectively to nociceptive input. Some of
these neurons
48 long are located inpotenziamento
term potentiation, the somatosensory cortex
a lungo and have small receptive fields. Thus, they may not contribute to the diffuse aches that characterize most clinical
termine
pain.

Positron emission tomography (PET) imaging studies of humans also indicate that two other regions of cortex, the cingulate gyrus and the insular cortex, are involved in the
response to nociception
Enrico Colombo (Box 24-1). The cingulate gyrus is part of the limbic system and is thought to be involved in processing the emotional component of pain (Chapter
- www.bluejayway.it
Neurofisiologia 126

- Decorso: maggior parte degli assoni del tratto cervicotalamico attraversano la - Tali neuroni hanno campi recettivi piccoli, pari a quelli di cui ricevono le
linea mediana → salgono nel lemnisco mediale del tronco → nuclei proiezioni.
mesencefalici e nuclei VPL e VPM del talamo Funzione del talamo laterale → mediazione delle informazioni relative alla
Il50).tratto
The insular spinoipotalamico:
cortex receives direct projections from the medial thalamic nuclei and from the ventral and posterior medial thalamic nucleus. localizzazione della sede dello stimolo nocivo.
P.482
- origine: assoni dei neuroni delle lamine I, V, VIII
The neurons in the insular cortex process information on the internal state of the body, contributing to the autonomic component of the overall pain response. Indeed,

- Proiezioni: direttamente ai centri di controllo sovraspinali del SNA.


lesions of the insular cortex result in an unusual syndrome called asymbolia for pain. Patients with this condition perceive noxious stimuli as painful and can distinguish Gruppo nucleare mediale
sharp from dull pain but do not display appropriate emotional responses to the pain. The insular cortex may therefore integrate the sensory, affective, and cognitive
components, all of which are necessary for normal responses.
- Funzione: risposte cardiovascolari e endocrine complesse. Il gruppo nucleare mediale, che comprende:
- nucleo centrale laterale
- Complesso intralaminari
Riceve afferenze dai neuroni delle lamine VII e VIII del midollo spinale:
- molti neuroni rispondono in modo ottimale a stimoli nocivi, ma hanno proiezioni
diffuse ai nuclei della base e a numerose aree corticali
- Non sono implicati nell’elaborazione di nocicezione → forniscono informazioni
relativi agli stimoli → sistema che regola lo stato di vigilanza.

Elaborazione corticale
Il dolore è una percezione complessa, influenzata dall’esperienza pregressa e dal
contesto:
- neuroni di parecchie regioni corticali rispondono in modo selettivo ai segnali
nocicettivi
- Alcuni neuroni sono nella corteccia somatosensitiva ed hanno campi recettivi
piccoli →contribuiscono a forme di dolore persistente diffuso, che caratterizza la
maggior parte delle condizioni dolorifiche di origine patologica.
Altre due porzioni di corteccia sono implicate nella risposta agli stimoli nocicettivi:
Figure 24-8 Three of the major ascending pathways that transmit nociceptive information from the spinal cord to higher centers. The spinothalamic tract is - giro del cingolo
the most prominent ascending nociceptive pathway in the spinal cord. (Adapted from Willis 1985.)
- Corteccia dell’insula
Trasmissione alla corteccia
Pain Can Be Controlled by Central Mechanisms
Il giro del cingolo è parte del sistema limbico → elaborazione della componente
One of the most remarkable discoveries in pain research is that the brain has modulatory circuits whose main function is to regulate the perception of pain. Several
emozionale del dolore
Le informazioni
modulatory systems within thenocicettive
central nervous system sono elaborate
affect responses to noxiousda diversi
stimuli. The initial nuclei talamici.
site of modulation Due
is in the spinal
between nociceptive and nonnociceptive afferent pathways can control the transmission of nociceptive information to higher centers in the brain.
cord,gruppi
where interconnections
La corteccia dell’insula:
nucleari sono particolarmente importanti: - riceve afferenze dai nuclei talamici mediali e dai nuclei VPL e VPM del talamo
- gruppo
The Balance nucleare
of Activity laterale and Nonnociceptive Primary Afferent Fibers Can Modulate Pain:
in Nociceptive
- Elaborano informazioni relative ai visceri → Contribuiscono all’elaborazione della
The Gate Control Theory
- Gruppo nucleare mediale.
Pain is not simply a direct product of the activity of nociceptive afferent fibers but is regulated by activity in other myelinated afferents that are not directly concerned with componente vegetativa nella risposta agli stimoli dolorosi
the transmission of nociceptive informa-tion. The idea that pain results from the balance of activity in nociceptive and nonnociceptive afferents was

- Lesioni causano la perdita della componente affettiva del dolore


Gruppo nucleare laterale
P.483

formulated in the 1960s and was called the gate control theory (Figure 24-10). This theory incorporates several key observations. First, neurons of lamina V, and possibly
lamina I, receive convergent excitatory input from both nonnociceptive A!fibers and nociceptive A" and C fibers. Second, the large-diameter A! fibers inhibit the firing of - Funzione: la corteccia dell’insula dovrebbe integrare componenti sensitiva,
gruppo
Ilneurons in lamina Vnucleare laterale
by activating inhibitory interneuronsdel talamo
in lamina comprende:
II. Third, the A" and C fibers excite lamina V neurons but also inhibit the firing of the inhibitory
affettiva e cognitiva degli stimoli dolorifici.
interneurons in lamina II, which are activated by the A! fibers. Simply put, nonnociceptive afferents “close” and nociceptive afferents “open” a gate to the central

- nucleo ventrale posteromediale (VPM)


transmission of noxious input.

The gate control theory also provides a neurophysiological basis for the observation that a vibratory stimulus that selectively activates large-diameter afferents can reduce
pain. The- gate
Nucleo ventrale
control theory posterolaterale
is the rationale (VPL)
for the use of transcutaneous electrical stimulation (TENS) and dorsal column stimulation for the relief of pain. In TENS,
electrodes are used to activate large-diameter afferent fibers that overlap the area of injury and pain. Stimulation of the dorsal columns via surface electrodes presumably
relieves - Nucleo
pain posteriore
because it activates large numbers of A! fibers synchronously.

This mechanism of analgesia is topographically specific. The area of the body in which pain is regulated is linked anatomically to the segments of the spinal cord where the
Tale gruppo
nociceptive di nuclei
and nonnociceptive afferents riceve
terminate. Oneafferenze
does not shakeattraverso
the left leg to relieveilpain
tratto spinotalamico:
in the right arm.

- da neuroni nocicettivi specifici e ad ampio spettro dalle lamine I e V


Direct Electrical Stimulation of the Brain Produces Analgesia
An even more potent counterbalance to nociception has been found in experimental animals. Here stimulation of the periaqueductal gray region, the gray matter that
surrounds the third ventricle and the cerebral aqueduct, produces a profound and selective analgesia. This stimulation-produced analgesia is remarkably specific. It is not,
for example, associated with a generalized inhibition of afferent inputs. The animal still responds to touch, pressure, and temperature within the body area that is
analgesic—it simply feels less pain.

Stimulation of the periaqueductal gray matter also blocks spinally mediated withdrawal reflexes that are normally evoked by noxious stimulation. Blockade occurs because
stimulation recruits descending pathways that inhibit nociceptive neurons in the spinal cord. It also inhibits the firing of nociceptive neurons in laminae I and V. Stimulation-
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
Neurofisiologia 127

- afferenze non nocicettive → chiudono il cancello attraverso il quale vi è


Controllo centrale del dolore ritrasmissione centrale delle informazioni sulla nocicezione
- Afferenze nocicettive → aprono il cancello
Il sistema nervoso centrale ha circuiti modulatori in grado di regolare la percezione del Tale teoria fornisce anche la spiegazione fisiologica del fatto che uno stimolo vibratorio
dolore: riduce il dolore → attiva fibre afferenti di grande diametro.
- esistono parecchi sistemi modulatori dell’afferenza dolorifica L’effetto analgesico è topografico:
- Il primo sito di modulazione è a livello del midollo spinale, dove si ha la - viene alleviata la sofferenza dell’area che ha subito la lesione, anatomicamente
ritrasmissione delle informazioni. connessa con i segmenti del midollo spinale a livello della quale terminano le
afferenze nocicettive e non nocicettive

Regioni analgesiche del SNC


La stimolazione diretta di particolari regioni del SNC provoca analgesia
Un meccanismo più potente in grado di controbilanciare gli effetti dei segnali
nocicettivi è stato osservato negli animali da esperimento:
- stimolazione della sostanza grigia periacqueduttale → profonda e selettiva
analgesia (analgesia indotta dalla stimolazione)
- Molto specifica
- Non è associata con inibizione generalizzata delle vie afferenti → l’animale
risponde ancora a stimoli tattili, pressori e termici.
- L’animale prova meno dolore
- blocca i riflessi spinali di retrazione evocati da stimoli nocivi
- Perchè la stimolazione attiva delle vie discendenti che inibiscono i
neuroni nocicettivi del midollo spinale.
- Inibisce anche la scarica dei neuroni delle lamine I e V
Figure 24-10 The localized modulation of pain can be explained by the gate control hypothesis. This hypothesis focuses on the interaction of four classes of
neurons in the dorsal horn of the spinal cord: (1) nonmyelinated nociceptive afferentsI neuroni della(2)sostanza
(C fibers), grigia
myelinated periacqueduttale
nonnociceptive afferentshanno connessioni
(A! fibers), eccitatorie con:
(3) projection

Teoria del cancello - regione


neurons, and (4) inhibitory interneurons. The projection neuron is excited by both nocicep-tive
intensity of pain. The inhibitory interneuron is spontaneously active and normally inhibits del
androstro-ventrale
nonnociceptive del
the projection neuron,
bulbo,
neurons andspecialmente thesei neuroni
the balance of con serotoninergici
inputs determines
thus reducing the intensity of pain. It is excited by the
the
nucleo rafe magno
myelinated nonnociceptive afferent but inhibited albeit not directly by the nonmyelinated nociceptor. The nociceptor thus has both direct and indirect effects on the
Il dolore non è solo projection
il prodottoneuron.
dell’attività delle fibre afferenti nocicettive: - Da tale nucleo → proiezioni al midollo spinale (funicolo laterale) → inibizione dei
- regolato anche dall’attività di altre fibre afferenti mieliniche, non implicate nella neuroni delle lamine I, II, V del corno dorsale
nocicezione - Anche la stimolazione della regione rostro-ventrale del bulbo → inibizione dei
Theche
- La prima ipotesi peptides encoded
correlava by thedelle
l’attività threefibre
opioid genes are
afferenti distributede differently
nocicettive neuronisystem,
non è in the central nervous del corno dorsale. of each family are located at sites associated with
but members
stata la teoriathe processing
del cancello. or modulation of nociception. Neuronal cell bodies and axon terminals containing
Altri sistemi enkephalin and dynorphin
inibitori discendenti cheare found in thel’attività
sopprimono periaqueductal gray matter,
dei neuroni the del
nocicettivi
rostral ventral medulla, and the dorsal horn of the spinal cord, in particular in laminae I and II. !-Endorphin is confined primarily to neurons in the hypothalamus that send
Tale teoria, si basa projections
su alcune osservazioni sperimentali corno dorsale originano da:
to the periaqueductal gray region and to noradrenergic nuclei in the brain stem.
1) i neuroni della lamina V (e forse anche la I) ricevono afferenze eccitatorie sia da - locus coeruleus
In addition to the three classical opioid receptors (the !, ", and # receptors), a novel opioid-like orphan receptor has also been identified. The orphan receptor's endogenous
fibre mieliniche Αβ di grande diametro non nocicettive che da fibre Aδ e C - Altri nuclei del bulbo e del ponte.
ligand is a 17-amino-acid peptide called orphanin FQ or nociceptin (OFQ/N1-17), which resembles dynorphin. The OFQ/N1-17 receptor is expressed widely in the nervous
nocicettive.
range of otherbloccano
system, and the peptide appears to participate in the regulation of nociception and a broad discendenti
Tali vie i neuroni
physiological di proiezione
and behavioral functions. attraverso azioni inibitorie
2) Le fibre Αβ inibiscono la scarica dei neuroni della lamina V, attraverso dirette e indirette → interagiscono anche con i circuiti del corno dorsale composti
l’attivazione di interneuroni inibitori nella lamina II, da neuroni contenenti oppioidi.
3) Le fibre Aδ eActivation of Opioid
C eccitano i neuroni Receptors
della lamina by Morphine
V, ma inibiscono anche la scarica Controls Pain
degli interneuroni
Opioidinibitori attivati
receptors dalle fibre
are located Αβ. of the nervous system other than those that mediate pain and thus many of the side effects of using opioids as narcotics can be
in regions
In definitiva: understood in terms of the distribution of these receptors. For example, receptors are present in the muscles
P.487

of the bowel and the anal sphincter and account for constipation, a common side effect of the action of opiates. Receptors in the cells of the nucleus of the solitary tract in
the brain stem account for respiratory depression and cardiovascular changes.
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
understood in terms of the distribution of these receptors. For example, receptors are present in the muscles
P.487

Neurofisiologia of the bowel and the anal sphincter and account for constipation, a common side effect of the action of opiates. Receptors in the cells of the nucleus of the solitary tract in 128
the brain stem account for respiratory depression and cardiovascular changes.

Oppioidi endogeni

Peptidi oppioidi endogeni e loro recettori


Il naloxone è un’antagonista degli oppioidi, che blocca l’analgesia indotta:
- con morfina
- Con stimolazione elettrica
Ciò indica che il sistema nervoso centrale contiene dei recettori specifici per gli
oppioidi:
- identificate tre classi: µ, δ, κ
- Sono recettori accoppiati a proteine G
- Definiti in base alle proprietà di legare gli agonisti
- Recettore µ → lega alcaloidi oppioidi, come la morfina.
Per il recettore µ → affinità di legame di un’analgesico è direttamente correlato
al potere analgesico:
I recettori µ sono presenti in alta concentrazione in:
- sostanza grigia periacqueduttale
- Parte ventrale del bulbo
- lamine superficiali del corno dorsale del midollo spinale
- Altre regioni del SNC e SNP
La scoperta di recettori per oppioidi ha portato a supporre che esistano anche
oppioidi endogeni e ne sono stati identificate 3 classi:
- Encefaline
- β-endorfine
- dinorfine
Figure 24-11 A descending pathway regulates nociceptive relay neuronsI in
peptidi oppioidi
the spinal sono
cord. Theprodotti
pathway aarises
partire da midbrain
in the poliproteine precursori:gray region and
periaqueductal
projects to the nucleus raphe magnus and other serotonergic nuclei (not shown), then via the dorsolateral funiculus to the dorsal horn of the spinal cord. Additional spinal
- encefaline: leucin-encefalina e metionina-encefalina → pentapeptide prodotti
Analgesia da oppioidi
projections arise from the noradrenergic cell groups in the pons and medulla and from the nucleus paragigantocellularis, which also receives input from the periaqueductal
partendo dalla pre-encefalina
gray region. In the spinal cord these descending pathways inhibit nociceptive projection neurons through direct connections as well as through inter-neurons in the
superficial layers of the dorsal horn (see Figure 24-10). - La β-endorfina: prodotta dalla pre-oppiomelanocortina (POMC)49
Oppioidi come morfina e codeina sono potenti analgesici:
- Dinorfine: prodotte dalla pre-dinorfina.
- microiniezione di piccole quantità di morfina a livello di determinate regioni
cerebrali → inibizione della scarica dei neuroni nocicettivi del corno dorsale → Tutti gli oppioidi endogeni hanno una stessa sequenza peptidica di 4 aminoacidi: Tyr-
analgesia Gly-Gly-Phe.
- La regione più soggetta all’analgesia da oppioidi è la sostanza grigia Encefaline → recettori µ e δ
periacqueduttale Dinorfine → agonista selettiva per recettore κ
- La sezione del funicolo dorsolaterale del midollo spinale blocca l’analgesia I peptidi codificati dai tre geni per gli oppioidi sono localizzati a livello di diverse regioni
indotta dalla morfina → indica che la morfina provoca analgesia attivando nel SNC → tutte implicate nella elaborazione e modulazione della nocicezione:
vie discendenti inibitorie. - Sostanza grigia periacqueduttale → cellule con encefalina e dinorfina

49 espressa prevalentemente nella ghiandola pituitaria e da origine anche all’ACTH. Sia ACTH che β-endorfine sono rilasciate in risposta a stress

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


C. Prodynorphin gives rise to dynorphin (D8), which contains the LE sequence, and neoendorphin (N).

To minimize the side effects of systemic injection, morphine is now also administered locally into the spinal cord. The dorsal horn has a high concentration of opioid
receptors, and morphine administration inhibits the firing of dorsal horn neurons responsive to nociceptive stimuli. Indeed, intrathecal or epidural injection of morphine into
Neurofisiologia
the cerebrospinal fluid of the spinal cord subarachnoid space produces a profound and prolonged analgesia. These routes of administration are now commonly used in the 129
treatment of postoperative pain, such as the pain that sometimes follows a Caesarean section. In addition to its prolonged effect, the analgesia achieved by intrathecal
opiates is associated with minimal side effects because the drug does not diffuse far from the site of injection. Continuous infusion of morphine to the spinal cord has also
been used for the treatment of cancer pain.
- Regione rostro-ventrale del bulbo e corno distale del midollo → encefalina e
dinorfina.
superficial dorsal horn contains a high density
Controllo del dolore da parte della morfina
How does spinal administration of morphine produce its profound analgesic effects? Morphine acts by mimicking the action of the endogenous opioids in this region. The

P.488
- Ipotalamo che proietta a nuclei noradrenergici del tronco e alla sostanza grigia
of interneurons containing enkephalin and dynorphin, and the terminals of these cells lie close to the synapses between nociceptive afferents and Iprojection
recettori degli
neurons oppioidi → presenti anche in regioni diverse da quelle della
(Figure
periacqueduttale → β-endorfina
24-13A). Opioid receptors of all three classes are located on the terminals of the nociceptive afferents and on the dendrites of postsynaptic dorsalmodulazione
horn neurons del dolore → effetti collaterali dovuti all’utilizzo di narcotici:
- es recettori per morfina sono situati nella muscolatura intestinale e dello sfintere
Table 24-2 Amino Acid Sequences of Endogenous Opioid Peptides1
Name Amino acid sequence2 anale → la morfina provoca stitichezza
Leucine-enkephalin Tyr-Gly-Gly-Phe-Leu-OH
Methionine-enkephalin Tyr-Gly-Gly-Phe-Met-OH - Per minimizzare gli effetti collaterali → somministrazione sistemica locale a livello
!-Endorphin
Dynorphin
Tyr-Gly-Gly-Phe-Met-Thr-Ser-Glu-Lys-Ser-Gln-Thr-Pro-Leu-Val-Thr-Leu-Phe-Lys-Asn-Ala-Ile-Val-Lys-Asn-Ala-His-Lys-Gly-Gln-OH
Tyr-Gly-Gly-Phe-Leu-Arg-Arg-Ile-Arg-Pro-Lys-Leu-Lys-Trp-Asp-Asn-Gln-OH
del midollo spinale.
Tyr-Gly-Gly-Phe-Leu-Arg-Lys-Tyr-Pro-Lys
- Concentrazione di recettori molto elevata → la morfina inibisce la scarica dei
"-Neoendorphin
1From Fields 1987.
2 Amino acid sequence in italic is essential for action at opioid receptors.
neuroni del corno dorsale che rispondono a stimoli nocicettivi.
- L’iniezione epidurale di morfina nel liquor → analgesia profonda e prolungata
- Bassa diffusione ad altri tessuti
L’iniezione intarsiante di morfina agisce mimando l’azione degli oppioidi endogeni:
- nelle corna dorsali → gran quantità di interneuroni contenenti encefalina e
dinorfina, con terminazioni che si situano vicino alle sinapsi tra fibre afferenti e
neuroni di proiezione
- Nei dendriti dei neuroni postsinaptici e nelle fibre afferenti → molti recettori per
oppioidi, di tutte e 3 le classi
- Morfina e peptidi oppioidi modulano la trasmissione dei segnali nocicettivi
attraverso 2 meccanismi inibitori
- Inibizione postsinaptica dovuta in parte ad un aumento della conduttanza al
K⁺
- Inibizione presinaptica della liberazione di glutammato, sostanza P e altri
mediatori, attraverso meccanismi
- Indiretto → riduzione dell’ingresso di Ca²⁺ data dall’aumento di
conduttanza al K⁺
- Diretto → riduzione della conduttanza Ca²⁺
I recettori per oppioidi sono situati anche nelle terminazioni periferiche della cute, delle
articolazioni e dei muscoli:
- iniezione locale di morfina in un’articolazione → blocca il dolore, qualora non si
riesca attraverso la somministrazione sistemica
- Non è dimostrata con certezza la popolazione che rilascia oppioidi endogeni a
livello periferico, ma si suppone:
- cellule cromaffini della midollare del surrene
- Cellule del sistema immunitario, che migrano verso la sede delle lesioni.

Assuefazione e tolleranza
L’utilizzo prolungato di morfina provoca 2 problemi:
Figure 24-13 Local-circuit interneurons in the superficial dorsal horn of the spinal cord integrate descending and afferent pathways.
- tolleranza: resistenza agli effetti del farmaco → necessità di dosi sempre
maggiori.
A. Possible interactions between nociceptor afferent fibers, local interneurons, and descending fibers in the dorsal horn of the spinal cord. Nociceptive fibers terminate on
second-order spinothalamic projection neurons. Local enkephalin-containing interneurons (ENK) exert both presynaptic and postsynaptic inhibitory actions at these
synapses. Serotonergic and noradrenergic neurons in the brain stem activate the local opioid interneurons and also suppress the activity of spinothalamic projection
neurons.

B. 1. Activation of nociceptors leads to the release of glutamate and neuropeptides from sensory terminals in the superficial dorsal horn, thus depolarizing and activating
projection neurons. 2. Opiates decrease the duration of the nociceptor's action potential, probably by decreased Ca2+ influx, and thus decrease the release of transmitter
from primary afferent terminals. In addition, opiates hyperpolarize the membrane of the dorsal horn neurons by activating a K+ conductance. Stimulation of the nociceptor
Enrico
normally Colombo - www.bluejayway.it
produces a fast excitatory postsynaptic potential in the dorsal horn neuron; opiates decrease the amplitude of the postsynaptic potential.

Opiates such as morphine and opioid peptides regulate nociceptive transmission with two inhibitory actions:
Neurofisiologia 130

- Assuefazione: assillante desiderio psicologico di morfina. Normalmente, non si


verifica in pazienti che non avevano già fatto uso di oppioidi.
Ipotizzato che la tolleranza derivi da un disaccoppiamento del recettore per gli
oppioidi dalla proteina G associata:
- tuttavia, il naloxone, può accelerare la comparsa dei sintomi dell’astinenza nei
soggetti che hanno tolleranza → i recettori per gli oppioidi continuano a
funzionare anche in presenza di tolleranza, altrimenti il naloxone, privo di attività,
non dovrebbe avere alcun effetto
- La tolleranza Potrebbe allora dipendere da una risposta compensatoria, che si
oppone agli effetti degli oppioidi.

Lo stress induce analgesia


In condizioni di stress o ambientali estreme → soppresse le normali reazioni al
dolore50 per favorire comportamenti più vantaggiosi:
- lo stress può provocare sia forme di analgesia indotte dagli oppioidi che forme
indipendenti da questi
- L’analgesia da stress è bloccata dall’azione del naloxone sui recettori per gli
oppioidi solo in alcuni casi
- Il naloxone non provoca dolore, ma può aumentare la percezione
dell’intensità di dolore cronico iatrogeno,
- L’analgesia da stress è presente anche nell’uomo → soldati feriti in battaglia o
atleti che si sono lesi nel corso di manifestazioni sportive riferiscono di non
provare dolore.

50 ad esempio i riflessi di retrazione, le reazioni di fuga, l’immobilità e altre forme di comportamento di difesa

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 131

Fisiologia della visione


successiva diminuzione dell’acuità visiva.
In seguito a danno grave → cicatrice, generalmente non trasparente → tuttavia,
facilitati i trapianti in quanto non vascolarizzata (bassa reazione immunitaria)
La cornea è innervata da fibre sensitive del nervo trigemino → perdono la mielina
subito prima di entrarvi e raggiungono l’epitelio e lo stroma sotto forma di terminazioni
libere.
L’occhio umano ha una forma quasi sferica, di circa 24 mm di diametro:
- funzione → produrre un’immagine ottica su uno strato di cellule sensibili alla luce
- Agisce come una macchina fotografica: sistema di lenti trasparenti che produce Cristallino
un’immagine invertita sulla retina.
Il cristallino è una struttura avascolare sospesa dalle fibre che costituiscono la zonula
di Zinn:
- formato da
Mezzi ottici - Capsula
- Epitelio semplice (sotto la capsula, nella faccia anteriore)
Nel passaggio attraverso l’occhio, la luce percorre in serie: - Sostanza del cristallino
- cornea - In vita è trasparente, incolore ed elastico.
- Umore acqueo - Nell’anziano, il processo di indurimento finisce con interessare tutto l’organo →
perde plasticità
- Cristallino
- Corpo vitreo - Alla perdita di acqua è associata una lieve opalescenza (cataratta) che
inizia nel nucleo e diffonde nell’equatore
- La plasticità del cristallino → indispensabile per i cambiamenti di curvatura che
Cornea si hanno nell’accomodazione.
- Il nucleo è troppo rigido per parteciparvi
La cornea, strato esterno dell’occhio, ha un diametro di circa 11 mm: - Quando la rigidezza si estende agli strati superficiali, l’organo diventa tutto
- spessa circa 1 mm a livello della giunzione con la sclera e circa 0,5 mm al centro rigido → presbiopia
- Proprietà speculari → riflette gli oggetti del mondo esterno, con funzione Anche per il cristallino → scambi metaboliti con i liquidi circostanti:
diottrica. Solo nei 4 cm più centrali è perfettamente sferica - umore acqueo della camera anteriore e posteriore
- Costituita da diversi strati sovrapposti
- Epitelio corneale
- Lamina elastica anteirore di Bowman Corpo vitreo
- Sostanza propria: strato più spesso, costituisce la parte anteriore della
Il corpo vitreo è l’organo che occupa l’ampio scompartimento posteriore della cavità
tonaca fibrosa dell’occhio, rappresentando la parte sclerale della cornea. del globo oculare:
- Lamina elastica posteriore - occupa tutta la cavità dietro al cristallino, limitato dall’apparato sospensore del
- Endotelio corneale cristallino e dalla retina
- Non è vascolarizzata → scambi con l’aria, attraverso il film lacrimale o con - Costituito da sostanza incolore, trasparente, gelatinosa e vischiosa, con un
l’umore acqueo altissimo contenuto d’acqua.
- La trasparenza della cornea dipende dal Il corpo vitreo è percorso assialmente dal canale ialoideo, cilindrico e di 2 mm di
- mantenimento di una pressione intraoculare normale diametro:
- Equilibrio osmotico rispetto ai liquidi circostanti - dalla papilla del nervo ottico arriva al centro della fossa ialoidea
- Variazioni della temperatura - Pieno di liquido
- lenti mal posizionate → possono portare ad edema della cornea → maggior
dispersione della luce → comparsa di aloni attorno agli oggetti luminosi, con

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 132

- Resto dell’arteria ialoidea, che nel feto irrora il cristallino. Il deflusso uveosclerale, indipendente dalla pressione, è il 15% del deflusso
dell’umore acqueo in condizioni normali.
Il deflusso irideo, poco rilevante → assorbimento diretto da parte dell’iride.
Umore acqueo e tensione endoculare
Regolazione della produzione e del deflusso
L’umore acqueo, che riempie le due camere dell’occhio, è un liquido scorrevole
La pressione intraoculare si mantiene su livelli relativamente costanti, suggerendo la
come l’acqua, trasparente, incolore, senza elementi morfologici:
presenza di meccanismi di regolazione per l’omeostasi del sistema:
- le funzioni sono
- sistema nervoso autonomo: ruolo fondamentale.
- Ottica → costituisce parte del sistema diottrico oculare Back
- Parasimpatico → contrazione del muscolo cigliare e del muscolo sfintere
- Statica → consente, grazie alla propria pressione, il mantenimento di forma 26 dell’iride → aumentato deflusso trabecolare
e volume del globo oculare Visual Processing
- Simpatico by the Retina
- Trofica → interviene nel trofismo delle strutture avascolari (cornea e
- recettori β2 sono localizzati nell’epitelio non pigmentato dei corpi ciliari
cristallino) → fornisce anche l’ossigeno e il glucosio, allontanando CO₂ e Marc Tessier-Lavigne
→ stimolati sintetizzano cAMP → aumento della produzione di umore
acido lattico.
acqueo.
VISUAL PERCEPTION BEGINS in the retina and occurs in two stages. Light entering the cornea is projected onto the back of the eye, where it is converted into an
electrical signal by a specialized sensory organ, the retina. These signals are then sent through the optic nerve to higher centers in the brain for further processing

Produzione dell’umore acqueo Recettori α 1 localizzati a livello dei vasi e del muscolo dilatatore dell’iride
:
necessary for perception. In this chapter we describe the neural processing of visual signals in the retina. The next three chapters explain, in cell-physiological terms,
how processing in higher centers underlies the perception of form, motion, and color.

La produzione dell’umore acqueo → processi cigliari → circa 70 creste lamellari Recettori α : due localizzazioni principali (presinaptica e nei corpi cigliari). Stimolare i:
2 examination for several reasons. First, it is useful for understanding sensory transduction in general because photoreceptors in the retina are
The retina bears careful
perhaps the best understood of all sensory cells. Second, unlike other sensory structures, such as the cochlea or somatic receptors in the skin, the retina is not a
inserite nella faccia interna del corpo cigliare: - recettori presinaptici ha un forte effetto simpatico-litico → diminuzione della
peripheral organ but part of the central nervous system, and its synaptic organization is similar to that of other central neural structures. At the same time, the retina

- secrezione → trasporto unidirezionale di soluti, seguiti dall’acqua per gradiente liberazione di noradrenalina
is relatively simple compared with other brain regions. It contains only five major classes of neurons, linked in an intricate pattern of connections but with an orderly,
layered anatomical arrangement. This combination of physiological diversity and relatively simple structural organization makes the retina useful for understanding

di concentrazione osmotica → per via transcellulare e paracellulare - recettori


how information nei corpi
is processed by complexcigliari → diminuzione
neural circuits in the brain. di cAMP → diminuzione della
For these produzione dineural
reasons we describe umore acqueo
processing e incremento
in the retina di deflusso
in considerable detail. This chapter isuveovescicale
divided into two parts. In the first part we describe how photo-
- I meccanismi passivi → 25% della produzione totale → diffusione, dialisi e receptors transduce light into an electrical signal. In the second we consider how these signals are shaped by other retinal neurons before being sent to the brain and

ultrafiltrazione Dimostrati
P.508 recettori D1 per dopamina a livello dei corpi cigliari:
- I meccanismi attivi → 75% della produzione, dati dal trasporto di Na⁺ Cl⁻ acido - la stimolazione provoca un aumento di produzione dell’umore acqueo
how synaptic connections among the retinal neurons are organized to accomplish this processing. Before discussing phototransduction, however, we shall review the
organization of the retina and the basic physiological properties of the photoreceptor cells.

ascorbico, acido lattico e dalla ddp tra stroma ed epitelio.

Deflusso dell’umore acqueo


L’umore acqueo è secreto direttamente nella camera posteriore → passa nella
camera anteriore attraverso lo spazio iridolenticolare:
- regolari movimenti da parete a parete della cavità camerale e moti circolatori di
convezione termica, ascendenti davanti all’iride e discendenti verso la cornea
- L’attraversamento del trabecolato uveale avviene agevolmente, grazie
all’ampiezza dei pori a questo livello, seguendo 3 vie di deflusso
- Trabecolare
- Uveosclerale
- Irideo
Il deflusso trabecolare, pressione-dipendente → principale via di deflusso:
- a livello del trabecolato corneosclerale → pori ristretti → poco agevole
- Trabecolato cribriforme → meno permeabile → attraversato solo dopo che
Figure 26-1 Photoreceptors are located in the retina. The location of the retina within the eye is shown at left. Detail of the retina at the fovea is shown on the
l’more acqueo ha lambito lo strato endoteliale e le lamelle circostanti. right (the diagram has been simplified by eliminating lateral connections mediated by interneurons; see Figure 26-6). In most of the retina light must pass through

- Superato il trabecolato cribriforme → parete interna del canale di Schlemm → layers of nerve cells and their processes before it reaches the photoreceptors. In the center of the fovea, or foveola, these proximal neurons are shifted to the side
so that light has a direct pathway to the photoreceptors. As a result, the visual image received at the foveola is the least distorted.
probabilmente è la sede principale della fisiologica resistenza al deflusso.
Una volta attraversato il trabecolato uveale, l’umore acqueo devia lateralmente,
lungo le lamelle trabecolari, fino a giungere al tessuto uveale che riveste la faccia The Retina Contains the Eye's Receptor Sheet
interna del muscolo cigliare. The eye is designed to focus the visual image on the retina with minimal optical distortion. Light is focused by the cornea and the lens, then traverses the vitreous
humor that fills the eye cavity before reaching photoreceptors in the retina (Figure 26-1). The retina lies in front of the pigment epithelium that lines the back of the
eye. Cells in the pigment epithelium are filled with the black pigment melanin, which absorbs any light not captured by the retina. This prevents light from being
reflected off the back of the eye to the retina again (which would degrade the visual image).

Enrico Colombo - www.bluejayway.it Because the photoreceptors lie in the back of the eye, immediately in front of the pigment epithelium, all other retinal cells lie in front of the photoreceptors, closer to
the lens. Therefore, light must travel through layers of other retinal neurons before striking the photoreceptors. To allow light to reach the photoreceptors without
being absorbed or greatly scattered (which would distort the visual image), the axons of neurons in the proximal layers of the retina are unmyelinated so that these
layers of cells are relatively transparent. Moreover, in one region of the retina, the fovea, the cell bodies of the proximal retinal neurons are shifted to the side,
enabling the photoreceptors there to receive the visual image in its least distorted form (Figure 26-1). This shifting is most pronounced at the center of the fovea, the
Neurofisiologia 133

ma un cerchio:
Formazione delle immagini sulla retina - tale cerchio contribuisce a formare delle immagini fuori fuoco.
- Gli oggetti lontani appaiono sfuocati.
L’occhio è dotato di un apparato di rifrazione:
La distanza di un oggetto la cui immagine si forma esattamente sulla retina, in un
- permette di formare immagini sulla retina. paziente miope, è detta punto remoto:
- Costituito principalmente da - il reciproco della distanza tra punto remoto e occhio → entità della miopia,
- Cornea espressa in diottrie
- Cristallino Nella miopia, l’unico modo per produrre sulla retina un’immagine distinta di un
Le proprietà ottiche delle superfici rifrangenti sono date da: oggetto lontano → lenti divergenti → modificano la convergenza dei raggi di luce
- raggio di curvatura nell’occhio → sembrano originarsi alla distanza del punto remoto:
- Indice di rifrazione all’interfaccia dei mezzi che separano. - esiste una relazione semplice tra la distanza del punto remoto e la lunghezza
focale della lente correttiva
Le caratteristiche del sistema ottico nell’insieme sono date dalla somma delle singole
superfici e dalla distanza tra esse. - La lunghezza focale di una lente correttiva per la miopia deve essere negativa →
un fascio di raggi paralleli ne deve uscire divergente, per entrare nell’occhio
L’unità di misura della forza di rifrazione è la diottria → reciproco della distanza focale
come se provenisse dal punto remoto.
espressa in metri:
- 1 diottria è il potere di una lente che fa convergere i raggi paralleli ad 1 m da Ipermetropia
essa.
L’ipermetropia si instaura quando la lunghezza assiale è troppo breve rispetto alla
- Una lente più potente, che li faccia convergere a 1/2 metro → 2 diottrie.
sua lunghezza focale:
- Nell’occhio - l’immagine si forma dietro la retina, la quale intercetta i raggi prima che diventino
- Maggiore diottria → cornea → +48,2 a fuoco.
- Cristallino → 8,3 diottrie - Necessario ulteriore potere diottrico → lenti convergenti → consentono alle
immagini di oggetti lontani di formarsi sulla retina, non dietro.

Emmetropia Astigmatismo
L’occhio non è perfettamente simmetrico, ma si può individuare un’asse antero-
Un occhio normale, ad accomodazione rilassata → produce sul suo piano focale
posteriore in corrispondenza dell’asse ottico:
(circa 24 mm dopo la cornea) un oggetto posto a distanza infinita.
- linea su cui si trovano i centri di curvatura delle varie superfici diottriche
Uno stato di emmetropia è la corrispondenza della lunghezza focale della
componente ottica dell’occhio con quella del suo asse: Un piano di sezione dell’occhio che contenga tale asse è detto meridiano:
- Se la retina si trova sul piano focale → visione nitida - meridiano orizzontale → divide l’occhio in due semisfere (superiore e inferiore)
- condizione che soddisfa i requisiti per visione retinica distinta - Meridiano verticale → semisfere nasale e temporale
Gli effetti della mancata corrispondenza tra retina e piano focale: Astigmatismo → anomalia ottica in cui la curvatura di una superficie ottica (spesso
la cornea) non è la stessa in tutti i meridiani:
- miopia
- una cornea può avere una curvatura maggiore lungo il meridiano verticale → i
- Ipermetropia
raggi sul meridiano saranno rifratti di più di quelli che si trovano sul meridiano
- Astigmatismo orizzontale → un oggetto puntiforme avrà forma di ellisse, allungata.
- Si può correggere con lenti asimmetriche (astigmatiche esse stesse) che
Miopia compensino l’astigmatismo.
La miopia si forma quando il piano focale è anteriore alla retina, a causa di:
- sistema rifrattivo oculare troppo potente
- Lunghezza focale normale, ma lunghezza assiale dell’occhio troppo lunga.
Nella miopia, i raggi provenienti dall’infinito convergono nel corpo vitreo, anteriormente
alla retina → divergono nuovamente → raggiungono la retina non formando un punto,

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 134

- coni
Azione della luce sulla retina - Bastoncelli
La luce, prima di giungere alla retina, passa attraverso: La luce interagisce con i pigmenti visivi situati nei segmenti esterni dei coni e dei
- cornea bastoncelli:
- Cristallino - i pigmenti trattengono e assorbono la luce
- Corpo vitreo - Piccole molecole fotosensibili
- Fotorecettori della retina - Sono legati a proteine di membrana di grandi dimensioni.
La retina è in stretto rapporto con l’epitelio pigmentato: I fotorecettori sono in grado di ospitare molte di queste proteine di membrana, in
quanto il segmento esterno ha sviluppato un complesso sistema di dischi di
- cellule che contengono grandi quantità di melanina
membrana sovrapposti:
- Funzioni
- aumentano enormemente la superficie complessiva della membrana plasmatica,
- Assorbono la luce che non è stata trattenuta dalla retina, per evitare che si di cui sono una serie continua di invaginazioni
rifletta sulla retina stessa
- Nei bastoncelli → i dischi si separano dalla membrana citoplasmatica →
- In grado di risintetizzare i pigmenti visivi e fagocitare le estremità del diventano organuli
segmento esterno dei fotorecettori stessi.
I fotorecettori, come gli altri neuroni, non vanno incontro a mitosi:
La luce deve attraversare tutti gli altri strati della retina prima di colpire un recettore:
- segmenti esterni rinnovati continuamente
- i neuroni degli strati retinici superficiali sono però amielinici → trasparenti → non
- Nei bastoncelli i dischi crescono a partire dalla base e migrano verso
assorbono o distorcono la luce in maniera apprezzabile.
l’estremità del segmento stesso
Nella retina, esiste una regione, la fovea in cui i corpi cellulari dei neuroni degli strati
- Processo rapido (3 dischi/ora)
sovrastanti i recettori sono spostati lateralmente → immagine meno distorta:
- L’estremità del segmento esterno → si stacca e viene fagocitata dalle cellule
- disposizione particolarmente accentuata nella foveola, il centro ella fovea
dell’epitelio pigmentato
- L’uomo muove gli occhi in modo che le immagini che gli interessano cadano
- Anche i coni, rinnovano il proprio segmento esterno comunque
nelle fovee.
In posizione nasale rispetto alla fovea - papilla ottica → punto in cui le fibre del nervo
ottico lasciano la retina → non esistono fotorecettori → presente una macchia cieca Bastoncelli
nel campo visivo. I bastoncelli:
- quantità di pigmento molto maggiore dei coni → catturano maggior quantità di
luce
- Possono amplificare i segnali luminosi più dei coni → basta un solo fotone per
generare una risposta apprezzabile in un bastoncello
Il sistema dei bastoncelli presenta un elevato grado di convergenza → parecchi
bastoncelli fanno sinapsi sullo stesso interneurone (cellula bipolare)
- segnali convergenti → rinforzo reciproco → esaltazione della risposta evocata →
aumentano la capacità di rispondere a stimoli luminosi di bassa intensità.

Coni
Figure 21-3 Transduction of stimulus energy into neural activity by chemoreceptors and photoreceptors requires intracellular second messengers.
(Adapted from Shepherd 1994.)
Esistono tre tipi di coni → ciascuno con un pigmento51 visivo che risponde ad una
A.1. The olfactory hair cell is a chemoreceptor that mediates the sense of smell. The olfactory cilia on the mucosal surface bind specific odorant molecules and
banda diversa dello spettro luminoso:
Fotorecettori
depolarize the sensory nerve via a second-messenger system. The firing rate signals the concentration of odorant in the inspired air. 2. Chemoelectric transduction is
produced when the appropriate odorant binds to a receptor protein on the cell membrane, which activates G proteins linked to the receptor. Channel opening and
depolarization in olfactory receptors and certain gustatory receptors are mediated by a second messenger (cAMP) stimulated by G protein activation. 3. Receptor - il cervello elabora le informazioni relative ai colori confrontando le risposte di
currents evoked by the appropriate odorant. (Reproduced with permission from Maue and Dionne 1987).
questi tre tipi di coni
fotorecettori
IB.1. sono di due tipi:
Rod and cone photoreceptors are the sensory receptors of the retina. The outer segment of both receptors contains the photopigment rhodopsin, which changes
configuration when it absorbs light. 2. Stimulation of the chromophore by light reduces the concentration of cGMP in the cytoplasm. This hyperpolarizes the
photoreceptor by closing cation channels, decreasing the transmitter released by the photoreceptor terminals in the inner segment. 3. Receptor currents evoked by
light flashes. (Reproduced with permission from Baylor et al. 1979.)

51 i bastoncelli, invece, hanno un solo tipo di pigmento, monocromatici assoluti.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


signals from the rods are pooled in the bipolar cell and reinforce one another, strengthening the signals evoked by light in individual receptors and increasing the
The inner segment, located more proximally within the retina, contains the cell's nucleus and most of its biosynthetic machinery.
ability of the brain to detect dim lights. In contrast, fewer cones converge on each bipolar cell. In fact, cones in the foveola have small diameters, are closely spaced,
and do not converge at all; each bipolar cell receives input from a single cone. !

A synaptic terminal makes contact with the photo-receptor's target cells.

Cones Mediate Color Vision


Neurofisiologia
There are three types of cones, each containing a visual pigment that is sensitive to a different part of the light spectrum (see below). As we shall see in Chapter 29,
135
The outer segments of rods and cones are filled with light-absorbing visual pigments. Each pigment molecule comprises a small light-absorbing molecule attached to
a large membrane-spanning protein. Rods and cones can contain a remarkably large number of these membrane proteins (as many as 108 in each cell), because they
the brain obtains information about color by comparing the responses of the three types of cones. In contrast, rods contain only one type of pigment and therefore
respond in the same way to different wavelengths. have evolved an elaborate system of stacked membranous discs in their outer segments that dramatically increase the surface area of the membrane in these cells
(Figure 26-2B). These discs develop as a series of invaginations of the cell's plasma membrane, ultimately arranging themselves like a roll of pennies in a bank
Although rods outnumber cones by roughly 20 to 1, the cone system has better spatial resolution for two reasons. First, because many neighboring rods converge wrapper. In cones the discs are continuous with the plasma membrane, while in rods they pinch off from the plasma membrane and become intracellular organelles.
- Risposte veloci → distinguono stimoli presentati anche a frequenza superiore a
onto a single bipolar cell, differences in the responses of the rods are averaged out in the interneuron. Second, cones are concentrated in the fovea, where the visual
image is least distorted.
- Controlla i flussi ionici di membrana → apre il canale del Na⁺ ligando-
Like other neurons, photoreceptors do not divide, but their outer segments are constantly renewed. New discs are formed at a rapid rate; in rods about three discs
55 Hz
Like some other sensory receptors, rods and cones do not fire action potentials. Instead, they respond to light with graded changes in membrane potential. Rods
dipendente.
are synthesized every hour. Old discs are discarded at the tips of photoreceptors and removed by the phagocytotic activity of the pigment epithelial cells.

- Alresolving
contrario, i bastoncelli hanno un intervallo di assorbimento dei fotoni di
respond slowly, so that the effects of all the photons absorbed during a 100 ms interval are summed together. This helps rods detect small amounts of light, but
prevents them from light that is flickering faster Al buio → concentrazione cGMP elevata → canali Na⁺ aperti → fotorecettori in uno
Phototransduction Results From a Three-Stage Cascade of Biochemical Events in the
P.510
100 ms → sommazione dello stimolo → evidenziati stimoli luminosi di stato di depolarizzazione.
Photoreceptors
intensità molto bassa, ma con frequenza bassa (non superiore a 12 Hz)
than about 12 Hz. The response of cones is much faster; they can detect flicker up to at least 55 Hz.
Alla luce, avviene il processo di fototrasduzione, in tre stadi:
The absorption of light by visual pigments in rods and cones triggers a cascade of events that leads to a change in ionic fluxes across the plasma membrane of these
cells, and consequently a change in membrane potential. A key molecule in the cascade is the nucleotide cyclic guanosine 3°-5° monophosphate (cGMP). In rods the

- la luce attiva i pigmenti visivi


(cGMP) molecule acts as a second messenger, carrying
P.511

- Ithrough
information fotopigmenti attivati
the cytoplasm connecting stimolano
the freely floating discs,una cGMP-fosfodiesterasi
where light → riduzione
is absorbed, to the cell's plasma membrane, della
where ionic fluxes are altered. In
cones, since the discs are continuous with the plasma membrane, a cytoplasmic messenger is not necessary; nonetheless, cGMP is used in these cells in the same
concentrazione
way as in rods. Cyclic GMP controls ionic citoplasmatica delspecies
fluxes by opening a specialized cGMP of ion channels, the cGMP-gated ion channels, which allow an inward current carried
+
largely by Na ions to flow into the cell.
- Chiusura dei canali attivati dal cGMP → iperpolarizzazione dei recettori

Figure 26-2 The two types of photoreceptors, rods and cones, have similar structures. (Adapted from O'Brien 1982 and Young 1970.)

A. Both rod and cone cells have inner and outer segments connected by a cilium. The inner segment contains the cell's nucleus and most of its biosynthetic
Pigmenti visivi
machinery. The outer segment contains the light-transducing apparatus.

B. The outer segment consists of a stack of membranous discs, which contain the light-absorbing photopigments. In both types of cells these discs are formed by

Bastoncelli e coni presentano tre principali segmenti funzionali:


infolding of the plasma membrane. In rods, however, the folds pinch off from the membrane so that the discs are free-floating within the outer segment, whereas in
cones the discs remain part of the plasma membrane.

- segmento esterno: a livello della superficie esterna o distale della retina


specializzato nella fototrasduzione
- Segmento interno: nella parte più prossimale, all’interno della retina, che
contiene il nucleo della cellula e la maggior parte degli organuli.
- Terminazione sinaptica: entra in contatto con le cellule bersaglio dei
fotorecettori (interneuroni)
I segmenti esterni → elevata concentrazione di pigmenti visivi in grado di
assorbire la luce:
- ogni molecola di pigmento comprende una molecola di piccole dimensioni,
capace di assorbire la luce, legata ad una proteina di membrana di grandi
dimensioni.
- Bastoncelli e coni contengono molte di queste proteine di membrana → hanno
sviluppato un sistema di dischi membranosi sovrapposti → aumentano la
superficie della membrana. Stadio I: la luce attiva le molecole di pigmento
Il pigmento visivo dei bastoncelli è la rodopsina, costituita da:
Fototrasduzione - opsina: proteina localizzata nella membrana dei dischi
Assorbimento della luce → eventi a cascata → variazione dei flussi ionici - Retinale: derivato della vitamina A, molecola che assorbe la luce, potendo
iperpolarizzazione della membrana plasmatica. assumere 2 forme importanti
La molecola chiave è il cGMP (guanosin monofosfato ciclico), che funge da secondo - 11-cis → forma di riposo, bassamente legata alla molecola dell’opsina
messaggero citoplasmatico: - Tutto trans → forma attiva, quando la luce modifica la molecola di retinale
- convoglia l’informazione dai dischi membranosi, dove si ha assorbimento di → porta ad una modificazione dell’opsina → metarodopsina II
luce, alla membrana plasmatica, dove si ha variazione del flusso ionico La metarodopsina II è un composto instabile e in pochi minuti si scinde in:
- opsina

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


maintain the cell in a relatively depolarized state. Phototransduction then occurs in three stages: (1) Light activates visual pigments; (2) these activated
stimulate cGMP phosphodiesterase, an enzyme that reduces the concentration of cGMP in the cytoplasm; and (3) the reduction in cGMP concentration clo
cGMP-gated channels, thus hyperpolarizing the photo- receptor. We shall now examine these events step by step.

Neurofisiologia Stage 1: Light Activates Pigment Molecules in the Photoreceptors 136


In rod cells the visual pigment, rhodopsin, has two parts. The protein portion, opsin, is embedded in the
P.512

- retinale tutto-trans - Canali Na⁺ chiusi (luce intensa) → i Ca²⁺ non possono entrare → ↓ Ca²⁺ → ↓
disc membrane and does not by itself absorb light. The light-absorbing portion, retinal, is a derivative of vitamin A. Retinal can assume several different i
conformations, two of which are important in different phases of the visual cycle. In its nonactivated form rhodopsin contains the 11-cis isomer of retinal,
Il retinale tutto-trans è trasportato alle cellule dell’epitelio pigmentato → ridotto a inibizione della guaiolato ciclasi → ↑ cGMP → canali Na⁺ tornano ad aprirsi →
snugly into a binding site in the opsin molecule (Figure 26-3A).

retinolo tutto-trans (vitamina A) → retinale 11-cis → ritrasformato ai bastoncelli. cessano di inviare stimoli nervosi iperpolarizzanti.
Il retinolo deve essere per forza assunto con la dieta → indispensabile per la vista
degli umani.
Ciascuno dei 3 tipi di coni nella retina → pigmento diverso, che risponde ad una
banda di luce diversa:
- anche nei coni si ha il pigmento+opsina dei coni
- Alla base della visione tricromica.

Stadio II: riduzione del cGMP


L’attivazione delle molecole di pigmento → riduzione della concentrazione
citoplasmatica del cGMP
La concentrazione di cGMP è controllata da 2 enzimi:
Figure 26-4 Phototransduction involves the closing of cation channels in the outer segment of the photoreceptor membrane. In the absenc
- GTP guanil-ciclasi: sintesi these cation channels are kept open by intracellular cGMP and conduct an inward current, carried largely by Na+.
- cGMP-fosfodiesterasi: inattivazione, proteina adesa alla superficie dei dischi. When light strikes the photoreceptor (illustrated here by a rod cell) the cGMP-gated channels are closed by a three-step process. (1) Light is absorbed by

Al buio → cGMP fosfodiesterasi è poco attiva: activates pigment molecules (rhodopsin in rods) in the disc membrane (the green rectangle in the rhodopsin molecule represents the light-absorbing p

Adattamento alle variazioni


retinal). (2) The activated pigment stimulates a G protein (transducin in rods), which in turn activates cGMP phosphodiesterase. This enzyme catalyzes t
- concentrazione cGMP elevata breakdown of cGMP to 5c-GMP. (3) As the cGMP concentration is lowered, the cGMP-gated channels close, thereby reducing the inward current and caus
photoreceptor to hyperpolarize.
Alla luce → attivazione del pigmento → attivazione della fosfodiesterasi → idrolisi di
cGMP → ↓[cGMP]. dell’intensità della luce
Activation of rhodopsin starts with the absorption of light, which causes retinal to change from the 11-cis to the all-trans configuration (Figure 26-3B). Th
Tale processo ha un’enorme amplificazione: the only light-dependent step in vision. As a result of this conformational change, retinal no longer fits into the binding site in opsin. The opsin, therefore,

- 1 rodopsina attivata → 105 molecole di cGMP idrolizzate/secondo. Passando dalla luce al buio e vice-versa, gli occhi si devono abituare alla luce/buio più
conformational change to a semistable conformation called metarhodopsin II, which triggers the second step of phototransduction discussed below.

intensa → necessario circa 10 s.


Metarhodopsin II is unstable and splits within minutes, yielding opsin and all-trans retinal. The all-trans retinal is then transported from the rods to pigme
- Ogni molecola di rodopsina attiva centinaia di molecole regolatrici → cells, where it is reduced to all-trans retinol (vitamin A), the precursor in the synthesis of 11-cis retinal, which is transported back to the rods. All-trans re
L’adattamento avviene a seguito di:
transducina → attiva a sua volta una molecola di fosfodiesterasi. → idrolisi di a crucial compound in the visual system and, because it cannot be synthesized by humans, must be supplied in the diet. Deficiencies of vitamin A can lea

cGMP - retina
blindness and, if untreated, to a deterioration of receptor outer segments and eventually total blindness.

In the retina of primates each of the three types of cone cells contains a different pigment optimized for absorption of light in a different part of the visibl
La trasducina è membro della famiglia delle proteine G tirreniche: - Tutto l’occhio (es contrazione della pupilla, per ridurre la quantità di luce che
spectrum. As in rods, the visual pigments in cones are composed of two parts: a protein called cone opsin and a light-absorbing portion, 11-cis retinal. Ea

- la sua attivazione comporta un’interazione caratteristica con nucleotidi guanilici colpisce


cone pigment contains la retina)isoform of cone opsin that interacts with 11-cis retinal in a distinct way, causing it to be most sensitive to a particular p
a different
visible spectrum. The existence of three types of cones with different absorption characteristics underlies trivariant color vision in humans (see Chapter 2
- Nella forma inattiva è legata a GDP, mentre quando è attiva lega GTP, per poi La modificazione più importante avviene nei coni → data da un lento ritorno del
potenziale di membrana al potenziale di riposo:
idrolizzarlo. Stage 2: Activation of Pigment Molecules Reduces the Cytoplasmic Concentration of Cyclic G
- luce molto forte → chiusura dei canali attivati da cGMP → iperpolarizza i coni a
Sono due i meccanismi che terminano la risposta della luce: The activation of pigment molecules by light leads to a reduction in the cytoplasmic concentration of the second messenger cGMP. The concentration of cG
controlled-70
by twomV (potenziale
enzymes. di equilibrio
It is synthesized per
from GTP by K⁺) cyclase, and it is broken down to 5°-GMP by cGMP phosphodiesterase, a protein periph
guanylyl
- inattivazione della transducina, che idrolizza il GTP legato → inattivazione associated with the disc membrane (see Figure 26-4). The concentration of cGMP is affected by light because cGMP phosphodiesterase is itself controlled
- In tali condizioni i coni non possono più rispondere a incrementi dell’intensità
- Fosforilazione della rodopsina ad opera della opsina-chinasi → rodopsina pigments. In darkness cGMP phosphodiesterase is only weakly active, and the concentration of cGMP is therefore relatively high. Activation of pigment m
luminosa.
light leads to the activation of the phosphodiesterase,
fosforilata reagisce con una proteina regolatrice specifica, detta arrestina → P.513
inattivazione - Se la luminosità elevata di fondo si mantiene → i coni si depolarizzano
P.514
lentamente giungendo ad un potenziale tra -70 e -40 mV (potenziale di riposo):
Stadio III: chiusura de canali ionici cGMP-dipendenti e which breaks down cGMP and lowers its concentration.
- Diventano nuovamente capaci di iperpolarizzarsi in risposta a un successivo
iperpolarizzazione dei fotorecettori incremento dell’intensità luminosa.
La diminuzione della concentrazione citoplasmatica di cGMP → chiusura dei canali La
Box seconda
26-1 The modificazione
Dark Current è la desensitizzazione dei recettori:
Na⁺ attivati dal cGMP: - esposizione
In darkness two currents prolungata
predominate in aad una certa
photoreceptor. An luce
inward di fondo
current flows→ l’incremento
through minimo
cGMP-gated channels, di are confined to the photorecep
which
segment, while an outward K+ current flows through nongated K+-selective channels, which are like those of other neurons and are confined to the inn
- al buio i canali controllati dal cGMP fanno passare una corrente depolarizzante. luce in grado di evocare una variazione del potenziale di riposo aumenta con
segment. The outward current carried by the K+ channels tends to hyperpolarize the photoreceptor toward the equilibrium potential for K+ (around -70
- Alla luce → chiusura dei canali → iperpolarizzazione l’intensità della luce di fondo stessa
Entrambe tali modificazioni della risposta dei coni sono dovute alla diminuzione
Calcio e adattamento alla luce
della concentrazione dei Ca²⁺, che influenza diverse proteine.
I Ca²⁺ normalmente inibiscono la guanilato ciclasi (enzima che produce cGMP

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


its rapid inactivation.

Stage 3: The Reduction in Cyclic GMP Concentration Closes cGMP-Gated Ion Channels, Thus
Hyperpolarizing the Photoreceptor
Neurofisiologia
The light-evoked decrease in cGMP results in the closure of cGMP-gated ion channels in the photoreceptor (Figure 26-4). Cyclic GMP gates these channels by binding
137
directly to the cytoplasmic face of the channel; the channel is activated by the cooperative binding of at least three molecules of cGMP. The cGMP-gated channel in
photoreceptors was the first known example of an ion channel regulated by a cyclic nucleotide acting directly on the channel rather than through a protein kinase.
Similar channels are also present in some retinal bipolar cells (see below) and in olfactory neurons (see Chapter 32).

- attività spontanea anche al buio, modulata dalle afferenze provenienti dai diversi
Cellule gangliari: neuroni d’uscita
In the absence of a light stimulus the cGMP-gated channels conduct an inward current that tends to depolarize the photoreceptor. The light-evoked closing of
P.515

these channels reduces this current and therefore hyperpolarizes the cell (Box 26-1).
interneuroni retinici.
Afferenze ad una cellula gangliare → da gruppi di fotorecettori circonvicini localizzati in
una ristretta area di retina:
- il campo recettivo di una cellula gangliare è l’area di retina che proietta ad una
cellula gangliare.
- I campi recettivi delle cellule gangliari hanno due caratteristiche importanti:
- Sono approssimativamente circolari.
- I campi recettivi della maggior parte delle cellule gangliari si possono
dividere in due parti
- Centro: zona circolare al centro
- Periferia: parte che circonda il centro.
Le cellule gangliari danno una risposta ottimale se l’illuminazione al centro del
campo recettivo è differente da quella della periferia.
Le cellule gangliari si possono distinguere in 2 classi diverse a seconda della risposta
che forniscono a una piccola macchia luminosa proiettata nel centro del loro campo
recettivo:
- cellule gangliari centro-on: eccitate quando si proietta la luce nel centro del
campo recettivo
I neuroni di uscita dalla retina sono le cellule gangliari: - Luce applicata alla periferia del campo recettivo → inibito l’effetto prodotto
- trasmettono le proprie informazioni sotto forma di scariche di potenziali d’azione dall’illuminazione del centro.
- I loro assoni vanno a formare il nervo ottico, che proietta a - Stimolo inibitorio più efficace → anello di luce proiettato su tutta la periferia
- Talamo - Cellule gangliari centro-off: inibite dalla luce proiettata nel centro del loro
- Corpo genicolato laterale campo recettivo
- Collicolo superiore - La frequenza di scarica di queste cellule aumenta per breve tempo, subito
dopo la scomparsa dello stimolo luminoso → eccitate quando la luce viene
- Pretetto
spenta
- Altri nuclei
- Gli stimoli luminosi, sono in grado di eccitare le cellule gangliari centro-off
Tra i fotorecettori e le cellule gangliari sono interposte tre diverse classi di quando cadono sulla periferia del campo recettivo
interneuroni:
In entrambi questi tipi di cellule la risposta evocata da un anello di luce proiettato su
- cellule bipolari tutta la periferia del campo recettivo → cancella quasi completamente la risposta
- Cellule orizzontali evocata da uno stimolo luminoso proiettato nel centro del campo stesso:
- Cellule amacrine - l’illuminazione diffusa in tutto il campo → debole risposta in entrambi i tipi di
Gli interneuroni non solo trasmettono i segnali dai fotorecettori alle cellule gangliari → cellule
combinano i segnali luminosi trasmessi da numerosi fotorecettori: Non tutte le cellule gangliari hanno campi recettivi con organizzazione basata
- fanno in modo che le risposte elettriche che nascono nelle cellule gangliari sull’antagonismo centro-periferia:
dipendano in modo critico dalle caratteristiche spaziali e temporali degli stimoli - alcune cellule gangliari sono deputate al controllo dei riflessi pupillari →
luminosi che hanno colpito la retina. rispondono alle variazioni dell’illuminazione complessiva.
Le cellule centro off e centro-on sono più o meno lo stesso numero:
- ogni fotorecettore invia segnali d’uscita a cellule gangliari di entrambi i tipi
Campi recettivi delle cellule gangliari - Le cellule gangliari costituiscono due vie in parallelo per l’elaborazione
Le cellule gangliari non sono mai completamente silenti: dell’informazione visiva.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


step into a dark movie theater our eyes must adapt before we are able to see our way around. Light or dark adaptation involves many changes in the retina and eye
(such as a contraction or expansion of the pupil to reduce or increase the amount of light reaching the retina), but the two most important changes occur in cone
photoreceptors. (We describe the events occurring during light adaptation; the opposite events occur during dark adaptation.)

The first change in cones during light adaptation is the slow recovery of the membrane potential. A very bright light closes all cGMP-gated channels, hyperpolarizing
Neurofisiologia 138
the cones to -70 mV, the equilibrium potential for K+. In this state the cones cannot respond to further increases in light intensity. If this illumination is maintained,
the cones slowly depolarize to a membrane potential between -70 and -40 mV (the resting potential), and are once again capable of hyperpolarizing in response to
further increases in light intensity—the bright light is no longer blinding. The second change in cones during light adaption is the desensitization of the receptor.
During prolonged illumination by a background light, the smallest increment in light intensity capable of evoking a detectable change in membrane potential increases
Le dimensioni dei campi recettivi delle cellule gangliari variano notevolmente da una
regione della retina all’altra:
potential and desensitization—are due to a slow
Contrasti di luminosità e mutamenti rapidi
in proportion to the background intensity, in accordance with Weber's law (Chapter 21). Both changes in the responses of cones—slow recovery of the membrane

P.516-
fovea dei primati → massima acuità visiva → campi recettivi piccoli, con centro delle immagini
P.517 piccolo (0,25 mm)

- Periferia
decrease della retina
in Ca2+ concentration, → bassa
a decrease acuitàthevisiva
that affects →ofcampi
function recettivi
several proteins piùphototransduction
in the
Le cellule gangliari analizzano i contrasti di luminosità presenti nello scenario visivo,
grandi, con pathway (Box 26-2).
zone centrali di circa 1-2 mm non l’illuminazione assoluta:
- rispondono poco quando l’illuminazione è uniforme tra centro e periferia
- Rispondono meglio quando tra periferia e centro vi sono illuminazioni diverse.
La maggior parte delle informazioni utili → nei contrasti di luminosità:
- i valori assoluti di luce → poca informazione, poichè dipendono dall’intensità
della sorgente stessa
- L’antagonismo centro-periferia → adattamento funzionale utile per
evidenziare le informazioni che contano in uno scenario visivo.
Percezione di luminosità e colore degli oggetti → basato sulle informazioni relative ai
contrasti → influenzata dal contrasto tra un oggetto e il suo sfondo.
Il riconoscimento dei contrasti avviene a livello retinico:
- permette di evitare la distorsione che si ha nella ritrasmissione da una stazione
sinaptica all’altra
- Le cellule gangliari misurano esse stesse le differenze di luminosità e
trasmettono i relativi segnali
- La frequenza di scarica → info sulle differenze di illuminazione tra centro e
periferia
- L’informazione trasmessa ai centri superiori → proporzionale alle differenze
dell’intensità di illuminazione presenti in ciascun campo recettivo.
L’analisi delle informazioni separata in due vie parallele52 migliora le prestazioni del
sistema visivo:
- ogni tipo di cellula gangliare segnala in maniera ottimale → rapidi aumenti e
rapide diminuzioni del livello di illuminazione.
- Cellule centro-on: scaricano a bassa frequenza con luce attenuata →
aumento rapido della luce sul centro → aumento rapido di scarica
- Cellule centro-off: bassa frequenza di scarica con esposizione alla luce →
aumento rapido della frequenza di scarica segnala una diminuzione rapida
dell’illuminazione al centro del campo recettivo.

52 via centro-on e via centro-off

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


cytoplasmic concentration of cGMP. because it is depolarized. Light, by hyperpolarizing the cone, causes a reduction in transmitter release. The same transmitter has differe
Cones in the surround of a bipolar cell's receptive field synapse on horizontal cells. Horizontal cells do not maketwo types
direct of bipolar
synaptic cellswith
contact havethe
different
bipolarpostsynaptic
cells, receptors that gate different types of ion channels. The responses of the ganglion
determined
however. Instead, they have synapses on cones in the center of the bipolar cell's receptive field. When the surround by the inputs
is illuminated, from the bipolar
the horizontal cells. The on-center bipolar cell, which becomes depolarized by illumination of its receptive fie
cells depolarize
the on-center
the cones in the center, the opposite effect of light absorption by these cones (Figure 26-10). Whether this mechanism alone ganglion
accountscells; theantagonism
for the off-center cell shows the opposite response.
Neurofisiologia 139
between center and surround in bipolar cells is not yet known.

I segnali che provengono dai coni localizzati alla periferia del campo recettivo di
una cellula bipolare sono mediati dalle cellule orizzontali.
L’anacronismo tra centro e periferia è dato da una cellula bipolare centro-on. La cellula
orizzontale riceve un’afferenza da un cono posto alla periferia del campo recettivo della
cellula bipolare centro-on e stabilisce un contatto postsinaptico con un altro cono al
centro del campo recettivo della stessa cellula bipolare. Al buio, le cellule orizzontali
liberano neurotrasmettitore inibitorio → iperpolarizza i coni postsinaptici che controllano il
centro del campo recettivo di una cellula bipolare. Illuminazione di un cono che controlla la
periferia → iperpolarizzazione del cono → iperpolarizzazione della cellula orizzontale →
diminuisce la quantità di neurotrasmettitore inibitorio liberato dalle cellule orizzontali sui
coni postsinaptici che controllano il centro del campo recettivo → depolarizzazione dei
coni del centro del campo recettivo (effetto opposto a quello che fa la luce sui medesimi
coni) → la cellula bipolare centro-on si iperpolarizza → non scarica sulla cellula gangliare
centro-on (azione opposta della luce nel centro del campo recettivo)

Diversi tipi di cellule gangliari per diversi


Le cellule
Figure 26-9bipolari centro-on
On-center and e centro-offbipolar
off-center formano due establish
cells vie parallele aspetti dell’immagine visiva
per pathways for the signal of a single cone. Each bipolar cell makes an excitatory
parallel
l’elaborazione
connection withdei segnali che
a ganglion arrivano
cell of ad type.
the same uno stesso
When cono
the cone is hyperpolarized by light, the on-center bipolar cell is excited and the off-center bipolar cell is
Ogni cellula
inhibited. bipolare
These stabilisce
opposite anduna connessioneactions
simultaneous sinaptica
areeccitatoria conthe
initiated by unatransmitter
cellula glutamate. In the darkad
Oltre the cone releases
elaborare large amounts
informazioni relativeof
al transmitter
contrasto e alle rapide variazioni di
gangliareitdello
because stesso tipo. Quando
is depolarized. Light, bylahyperpolarizing
luce iperpolarizzathe
il cono,
cone,lacauses
cellula centro-on è in transmitter release. The same transmitter has different actions because the
a reduction
eccitata, mentre quella centro.off è inibita. Entrambe queste risposte sono dovute al illuminazione, il sistema visivo analizza anche altri aspetti, quali:
two types of bipolar cells have different postsynaptic receptors that gate different types of ion channels. The responses of the ganglion cells are largely
glutammato. Al buio, il cono libera notevoli quantità di neurotrasmettitore, poichè è - forma
determined
depolarizzato.byLathe inputs
luce, from the bipolar
iperpolarizzano il cono,cells. The on-center
determina bipolardella
una diminuzione cell,quantità
which becomes
di depolarized by illumination of its receptive field center, will depolarize
the on-center ganglion
neurotrasmettitore cells;
liberato. the off-center
Le cellule gangliari cell shows the
rispondono opposite
a seguito delleresponse.
afferenze delle - Colore
cellule bipolari. La cellula bipolare centro-on è depolarizzata dall’illuminazione del centro - Movimento
del suo campo recettivo e depolarizza la cellula gangliare centro-on. Le cellule bipolari
centro off hanno l’effetto opposto. L’elaborazione nella corteccia visiva di queste caratteristiche, avviene a carico di vie in
parallelo:
- iniziano nella retina con reti nervose di cellule gangliari poste in parallelo
- Ogni zona della retina → sottogruppi diversi funzionalmente di cellule
gangliari

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 140

- Convergono attraverso vie diverse disposte in parallelo i segnali provenienti - Convogliano informazioni. provenienti da coni localizzati a distanza, alle cellule
dai medesimi fotorecettori. bipolari
La maggior parte delle cellule gangliari dei primati sono classificate in due gruppi: - Le cellule orizzontali non trasmettono direttamente alle cellule bipolari, ma
- cellule M (magnae): tramite i coni situati al centro del campo recettivo della cellula bipolare stessa.
- Cellule P (parvae) - Anche alcune cellule amacrine trasmettono a cellule gangliari informazioni
provenienti da cellule bipolari molto lontane.
Le cellule M hanno campi recettivi grandi e danno risposte fugaci durante
l’esposizione protratta alla luce: La gran parte dei contatti sinaptici retinici sono raccolti in due strati plessiformi (a mo’
- rispondono bene a stimoli rappresentati da oggetti grandi di rete)
- Frequenza di scarica può seguire fedelmente variazioni rapide dell’intensità degli - plessiforme esterno: ha i processi dei fotorecettori, delle cellule bipolari e di
quelle orizzontali
stimoli
- Plessiforme interno: processi delle cellule bipolari, amacrine e gangliari.
- Funzione: analisi delle caratteristiche grossolane degli stimoli luminosi e del loro
movimento Le cellule bipolari → ponte tra i due strati plessiformi.
Le cellule P sono più piccole e molto più numerose: I fotorecettori rispondono alla luce con modificazioni graduali del potenziale di
- campi recettivi più piccoli membrana e non come potenziali d’azione:
- anche le cellule bipolari propagano la scarica in maniera elettrotonica
- Risposte selettive per diverse lunghezze d’onda
- Non hanno canali Na⁺ voltaggio-dipendenti
- Funzione: percezione di forma e colori. Analisi dei dettagli piccoli delle
immagine visive. - La trasmissione dipende solo dalle proprietà passive della membrana
La retina dei primati contiene anche altre cellule, che non sono né P né M: - I segnali raggiungono le terminazioni sinaptiche perchè queste cellule sono
- funzioni ignote piccole e hanno processi molto brevi.
- Uno di tali aspetti è di rilevare la luminosità globale dell’ambiente. Gli assoni delle cellule gangliari, al contrario → distanze considerevoli:
- propagano i messaggi attraverso scariche di potenziali d’azione

Antagonismo centro-periferia
Rete di interneuroni
Anche le cellule bipolari hanno campi recettivi con organizzazione basata
sull’antagonismo centro-periferia:
Tutti i tipi di interneuroni della retina (cellule orizzontali, bipolari e amacrine) →
modificano i segnali dei fotorecettori, modulando l’immagine visiva trasmessa - attivazione di coni nel centro del campo recettivo,
attraverso la retina. - Cellula bipolare centro-on → depolarizza
- Cellula bipolare centro-off → iperpolarizza

Cellule bipolari: via diretta o indiretta - attivazione di coni nella periferia del campo recettivo,
- Cellula bipolare centro-on → iperpolarizza
L’informazione visiva dai coni alle cellule gangliari può attraversare diverse vie. - Cellula bipolare centro-off → depolarizza
I coni che si trovano nel centro del campo recettivo di una cellula gangliare → in
contatto con cellule bipolari, che passano il segnale direttamente alle cellule gangliari:
- queste connessioni sono della via diretta o verticale.
Connessioni eccitatorie con le cellule
I segnali provenienti dalla periferia del campo recettivo della cellula gangliare la gangliari
raggiungono attraverso una via indiretta, che comprende:
- cellule orizzontali Le proprietà dei campi recettivi delle cellule gangliari → riflettono l’organizzazione dei
tipi di cellule bipolari a cui sono connesse:
- Qualche cellula amacrina.
Tali connessioni sono dette via laterale: - infatti, tutti i tipi di cellule bipolari (centro-on e centro-off) hanno connessioni
sinaptiche eccitatorie con le cellule gangliari corrispondenti.
- le cellule orizzontali hanno un albero dendritico molto esteso

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 141

Back

- Quando le cellule bipolari centro-on vengono depolarizzate dalla luce →


27
depolarizzano le cellule gangliari centro-on. Vie visive centrali
Central
Le risposte VisualgangliariPathways
dipendono in massima parte dagli stimoli trasmessi direttamente
dalle cellule bipolari: Il sistema visivo ha circuiti nervosi più complessi di tutti i sistemi sensoriali:
Robert H. Wurtz
Eric R. - un certo contributo viene dato anche dalle cellule amacrine:
Kandel
- nervo acustico contiene circa 30000 fibre,
- Classe di interneuroni con processi localizzati nello strato plessiforme
THE VISUAL SYSTEM HAS THE most complex neural circuitry of all the sensory systems. The auditory nerve contains about 30,000 fibers, but the optic nerve contains
- Il nervo ottico contiene più di 1 milione di fibre
over one million!interno
Most of what we know about the functional organization of the visual system is derived from experiments similar to those used to investigate the
La
somatic sensory system. The similarities of these systems allow us to identify general principles governing the transformation of sensory information in the brain as
somiglianza tra sistema somatosensitivo e sistema visivo consente di identificare
- Circaand
well as the organization 20functioning
tipi morfologicamente
of the cerebral cortex. distinti, con 8 neurotrasmettitori diversi alcuni principi di carattere generale, che regolano:
- Alcune con funzione simile alle cellule orizzontali → convogliano afferenze
In this chapter we describe the flow of visual information in two stages: first from the retina to the midbrain and thalamus, then from the thalamus to the primary - trasformazione delle informazioni sensoriali del SNC
visual cortex. We shall begin by considering how the world is projected on the retina and describe the projection of the retina to three subcortical brain areas: the
pretectal region, antagonistiche
the superior colliculus ofprovenienti
the midbrain, anddalla periferia
the lateral geniculate del campo
nucleus recettivo
of the thalamus. We shalldelle cellule
then examine - funzionamento e organizzazione della corteccia cerebrale stessa.
the pathways from the lateral
geniculate nucleus to the cortex, focusing on the different information conveyed by the magno- and parvocellular divisions of the visual pathways. Finally, we consider
gangliari. Il flusso delle informazioni avviene in due stadi successivi:
the structure and function of the initial cortical relay in the primary visual cortex in order to elucidate the first steps in the cortical processing of visual information

- Altre modellano le proprietà complesse dei campi recettivi di alcuni tipi di


necessary for perception. Chapter 28 then follows this visual processing from the primary visual cortex into two pathways to the parietal and temporal cortex.
- dalla retina al mesencefalo e al talamo
In examining thecellule gangliari,
flow of visual information come per
we shall see howesempio, leofcellule
the architecture M selettive
the cortex—specifically per l’orientamento
its modular organization—is adapted to the analysis of
information for vision. - Dal talamo alla corteccia visiva primaria.

Immagini retiniche: invertite rispetto al


campo visivo.
È utile distinguere le immagini retiniche da quelle del campo visivo.
Linea mediana come punto di riferimento → dividere la superficie retinica in:
- emiretina nasale: medialmente alla fovea
- Emiretina temporale: lateralmente alla fovea
Ciascuna emiretina può essere suddivisa in quadranti:
- dorsale (superiore)
- Ventrale (inferiore)
Il campo visivo → parte del mondo esterno captata dai due occhi senza movimenti
del capo:
- possibile dividere la metà destra e sinistra del campo visivo se entrambi gli occhi
fissano un solo punto nello spazio
- Emicampo visivo sinistro: proietta le proprie immagini su
- emiretina nasale dell’occhio sinistro
- Emiretina temporale dell’occhio destro
- emicampo visivo destro: proietta le immagini su:
- Emiretina nasale dell’occhio destro
- Emiretina temporale dell’occhio sinistro.
La luce che proviene dalla zona centrale del campo visivo → colpisce entrambi gli
occhi → forma la zona binoculare.
Figure 27-1 The visual field has both binocular and monocular zones. Light from the binocular zone strikes the retina in both eyes, whereas light Luce
from theche proviene dalla regione temporale di ciascun emicampo visivo → colpisce
monocular zone strikes the retina only in the eye on the same side. For example, light from a left monocular zone (temporal crescent) falls on only the ipsilateral
solo
nasal hemiretina and does not project upon the contralateral retina. The temporal and nasal hemiretinas are defined with respect to the fovea, the region in the
l’emiretina nasale dell’occhio omonimo (ipsilaterale) → zona monoculare:
-
center of the retina with highest acuity. The optic disc, the region where the ganglion cell axons leave the retina, is free of photoreceptors and therefore creates a
detta
gap, or blind spot, in the visual field for each eye (see Figure 27-2). While each optic nerve carries all the visual information from one eye, each optic tract carries a
anche semiluna temporale, poichè costituisce l’estremità temporale, a
complete representation of one half of the binocular zone in the visual field. Fibers from the nasal hemiretina of each eye cross to the opposite side at the optic forma di semiluna, di ciascun campo visivo.
chiasm, whereas fibers from the temporal hemiretina do not cross. In the illustration, light from the right half of the binocular zone falls on the left temporal
disco ottico è la zona della retina da cui fuoriescono gli assoni delle cellule gangliari
hemiretina and right nasal hemiretina. Axons from these hemiretinas thus contain a complete representation of the right hemifield of vision (see FigureIl27-6).

P.524
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
The Retinal Image Is an Inversion of the Visual Field
For both clinical and experimental purposes it is important to distinguish between the retinal image and the visual field. The surface of the retina is divided with
Neurofisiologia 142

- non contiene fotorecettori → insensibile alla luce → macchia cieca nella retina
- Posto medialmente ad entrambe le fovee → la luce proveniente da un punto
La retina proietta a tre diverse regioni
qualunque ella regine binoculare non può mai cadere simultaneamente su sottocorticali
entrambe le macchie cieche → non percepibile normalmente
Necessario tener presente la corrispondenza tra diverse regioni del campo visivo e le Gli assoni di tutte le cellule gangliari retiniche:
rispettive immagini retiniche → difficile per due ragioni: - confluiscono nel disco ottico → diventano mielinici → formano il nervo ottico
- il cristallino inverte le immagini → la metà superiore del campo visivo è - Nervo ottico → chiasma ottico → decussazione delle fibre nasali
proiettata nella metà inferiore della retina e vice versa - Le fibre si ricompongono dopo il chiasma → tratti ottici
- La zona binoculare di ciascun emicampo visivo proietta su parti diverse - I tratti ottici proiettano a tre principali stazioni sottocorticali:
delle due retine: un punto luminoso nella parte binoculare dell’emicampo visivo - Collicolo superiore
di destra care su
- Pretetto
- Emiretina temporale dell’occhio sinistro
- Corpo genicolato laterale
- Emiretina nasale dell’occhio destro.
Gi assoni di tutte le cellule gangliari → nervo ottico → a livello del chiasma ottico: Collicolo superiore
- le fibre nasali di ogni retina si incrociano → proiettano all’emisfero controlaterali Il collicolo superiore è una struttura costituita da strati di sostanza grigia alternati a
- Le fibre temporali delle retine non si incrociano. strati di sostanza bianca, formando il tetto del mesencefalo:
In tal modo, le fibre del chiasma ottico provenienti dalle due retine entrano a far parte Gli strati superficiali:
dei tratti ottici destro e sinistro. - ricevono afferenze
In tal modo: - dirette dalle cellule gangliari retiniche, organizzate a formare una mappa del
- le fibre provenienti dalla metà sinistra di ogni retina53 proiettano nel tratto campo visivo controlaterale
ottico sinistro → contiene una rappresentazione completa dell’emicampo - Dalla corteccia visiva
visivo destro. - proiettano attraverso il nucleo talamico del pulvinar, a larghe aree di corteccia
- le fibre provenienti dalla metà destra di ogni retina54 proiettano nel tratto cerebrale → via indiretta, che dalla retina raggiunge la corteccia cerebrale
ottico destro → contiene una rappresentazione completa dell’emicampo Gli strati profondi:
visivo sinistro.
- ricevono afferenze da
Tale separazione dell’emicampo visivo → mantenuta in tutte le proiezioni ai nuclei
- Altre regioni di corteccia, non quella visiva
visivi sottocorticali.
- Udito
- somestesia
- Possiedono la stessa mappa del campo visivo presente negli strati superficiali,
ma rispondono anche ad afferenze uditive e somatosensitive
- Le localizzazioni spaziali date da queste afferenze multisensoriale sono
allineate le une alle altre → i neuroni che rispondono all’immagine di un
uccello nel campo visivo controlaterale, risponderanno anche al cinguettio
se proviene dal medesimo punto
- I diversi tipi di informazioni sensoriali riguardanti lo stesso oggetto →
indirizzati ad una medesima porzione del collicolo superiore
- Condizioni in cui le mappe uditive e somatosensitive divergono rispetto alla
mappa visiva (es con la testa ruotata verso un lato) → modificazioni in modo
Figure 27-3 The lens of the eye projects an inverted image on the retina in the same way as a camera. (Adapted from Groves and Schlesinger 1979.)

da rispondere alla mappa visiva stessa


P.526

The Retina Projects to Subcortical Regions in the Brain


53 emiretina temporale dell’occhio sinistro + emiretina nasale dell’occhio destro
The axons of all retinal ganglion cells stream toward the optic disc, where they become myelinated and together form the bilateral optic nerves. The optic nerves from
54 emiretina temporale
each eye project to the optic dell’occhio
chiasm, where destro + each
fibers from emiretina nasale
eye destined dell’occhio
for one or the othersinistro
side of the brain are sorted out and rebundled in the bilateral optic
tracts, which project to three major subcortical targets: the pretectum, the superior colliculus, and the lateral geniculate nucleus (Figure 27-4). The following
discussion of the details of these projections, and particularly our description of cellular activity along these pathways, is based on research in monkeys whose visual
systems are similar to those of humans.
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
The Superior Colliculus Controls Saccadic Eye Movements
The superior colliculus is a structure of alternating gray cellular and white (axonal) layers lying on the roof of the midbrain. Retinal ganglion cells project directly to
Neurofisiologia 143

- Molte cellule degli starti profondi scaricano prima dell’inizio dei movimenti oculari
saccadici
- Formano una mappa del movimento saccadico rapido, allineata con la
mappa visiva
- Cellule che rispondono a stimoli presenti nel campo visivo di sx → scaricano
molto prima di un movimento saccadico a sx
- Si ritiene ce il controllo dei movimenti saccadici sia maggiormente in
relazione con afferenze cerebrali, e non ad afferenze retiniche dirette.

Area pretettale del mesencefalo


Puntando un fascio di luce in un occhio:
- risposta diretta: costrizione della pupilla dell’occhio omolaterale
- Risposta consensuale: costrizione della pupilla dell’occhio controlaterale
Il riflesso pupillare alla luce è mediato da neuroni gangliari retinici che proiettano
alla regione pretettale:
- localizzata appena rostralmente al collicolo superiore, al limite tra talamo e
mesencefalo
- Cellule dell’area pretettale → nucleo di Edinger-Westphal55 → nervi III
(oculomotore comune) → ganglio ciliare56 → muscolo sfintere costrittore della
pupilla.
Il muscolo radiale dell’iride, funzionale all’apertura dell’iride, è controllato da una via
orto-simpatica.
I riflessi pupillari hanno notevole importanza clinica → forniscono indicazioni sullo
stato funzionale delle vie afferenti ed efferenti che li determinano:
- risposta consensuale ma non risposta diretta → la branca afferente del
riflesso è indenne, mentre può esser danneggiata la branca efferente della
risposta diretta (nervo oculomotore III omolaterale)
- Nessuna risposta stimolando un occhio e tutte le risposte stimolando
l’altro → probabile lesione unilaterale del nervo ottico
- Stato di incoscienza con assenza di riflessi pupillari → lesione a carico del
mesencefalo

Figure 27-4 A simplified diagram of the projections from the retina to the visual areas of the thalamus (lateral geniculate nucleus) a
(pretectum and superior colliculus). The retinal projection to the pretectal area is important for pupillary reflexes, and the projection to the sup
55 contributes to visually guided eye movements. The projection to the lateral geniculate nucleus, and from there to the visual cortex, processes visua
contiene i neuroni pregangliari parasimpatici, situato adiacente al nucleo del nervo oculomotore (III)
56 contiene i neuroni postgangliari che innervano il muscolo sfintere costrittore della pupilla. perception.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it Many cells lying in the deeper layers of the colliculus also discharge vigorously before the onset of saccadic eye movements, those movements that
rapidly from one point in the visual scene to another. These cells form a movement map in the intermediate layers of the colliculus, and this map is
the visual map: Cells responding to stimuli in the left visual field will discharge vigorously before a leftward-directed saccade. Although the superior
direct retinal input, the control of these saccadic eye movements is thought to be determined more by the inputs from the cerebral cortex that reac
Neurofisiologia 144

recettivo:
Corpo genicolato laterale
- i campi recettivi dei neuroni del corpo genicolato sono simili a quelli delle cellule
Il corpo genicolato laterale riceve il 90% degli assoni retinici → più importante gangliari retiniche
stazione sottocorticale di trasmissione alla corteccia visiva.
- Costituiti da campi concentrici del diametro di circa 1°
Lesioni di tali afferenze → perduta la percezione visiva,
- Vi sono cellule centro-on e centro-off
- anche se è ancora possibile l’identificazione di qualche stimolo visivo e restano i
- Stimolazione del centro del campo recettivo → risposta ottimale delle cellule del
movimenti oculari diretti verso oggetti presenti nel campo visivo.
corpo genicolato laterale
- Tale visione residua, detta visione cieca → mediata alle vie visive dirette al
- Stimolazione uniforme del campo recettivo → risposta lieve
collicolo superiore.
La somiglianza delle proprietà recettive delle cellule gangliari e delle cellule del corpo
Le cellule gangliari della retina proiettano nei diversi punti del corpo genicolato laterale
genicolato laterale è dovuta a:
→ si forma una rappresentazione retinotopica della metà controlaterale del
campo visivo: - ciascun neurone del corpo genicolato laterale riceve la maggior parte delle
afferenze retiniche dagli assoni di pochissime cellule gangliari.
- la superficie della retina, non è tuttavia rappresentata in maniera uniforme → la
fovea ha una rappresentazione maggiore
- Nella fovea e zone limitrofi → alta densità di cellule gangliari (x via della
concavità l’area centrale della retina è minore di quella della sua periferia)
- Nel corpo genicolato laterale → nessuna limitazione geometrica →
distribuzione dei neuroni è uniforme.
- Quindi i neuroni provenienti dalla fovea (+ numerosi) → area maggiore nella
corteccia e nel corpo gelificato laterale.
- Fattore di amplificazione: rapporto tra l’area del corpo genicolato laterale e
l’area della retina deputate alla rappresentazione di 1° di campo visivo.
Nel corpo genicolato laterale → 6 strati di sostanza grigia separati da strati
intralaminari di fibre nervose e dendriti:
- numerati (1-6) in senso ventro-dorsale
- Gli assoni delle cellule gangliari retiniche M e P → restano separati anche nel
corpo genicolato laterale
- Strati 1, 2 → strati magnocellulari: contengono cellule grandi, ricevono da
cellule M
- Strati 3, 4, 5, 6 → strati parvicellulari: cellule piccole, ricevono afferenze
dalle cellule gangliari P della retina.
- Entrambi gli strati comprendono cellule centro-on e centro-off, come nella retina.
- Ogni strato riceve afferenze da un solo occhio
- Strati 1, 4, 6 → emiretina nasale controlaterale
- Strati 2, 3, 5 → emiretina temporale ipsilaterale.
Le afferenze provenienti da ciascun occhio restano dunque separate:
- afferenze dell’emiretina nasale controlaterale → hanno rappresentazione
completa dell’emicampo visivo controlaterale
- Afferenze dell’emiretina temporale dell’occhio ipsilaterale → solo il 90%
dell’emicampo, poichè non includono la semiluna temporale.
Figure 27-6 The lateral geniculate nucleus is the principal subcortical site for processing visual information. Inputs from the right hem

Relazione centro-periferia project to different layers of the right lateral geniculate nucleus to create a complete representation of the left visual hemifield. Similarly, fibers fro
hemiretina of each eye project to the left lateral geniculate nucleus (not shown). The temporal crescent is not represented in contralateral inputs (
Come le cellule gangliari retiniche, anche le cellule del corpo genicolato laterale hanno Layers 1 and 2 comprise the magnocellular layers; layers 3 through 6 comprise the parvocellular layers. All of these project to area 17, the primar
= contralateral input; I = ipsilateral input.)
un’organizzazione basata sull’antagonismo centro-periferia del campo

Enrico Colombo - www.bluejayway.it Magnocellular and Parvocellular Pathways Convey Different Information to the Visual Co
We have already seen that the M ganglion cells of the retina project to the magnocellular layers of the lateral geniculate nucleus and that the P gan
P.530

to the parvocellular layers. The parvocellular and magnocellular layers in turn project to separate layers of the primary visual cortex as we shall se
Neurofisiologia 145
Luminance contrast is a measure of the difference between the brightest and darkest parts of the stimulus—M cells respond when contrast is as low as 2%, whereas P
cells rarely respond to contrasts less than 10%. The M and P cells also differ in their response to spatial and temporal frequency. Spatial frequency is the number of
- difficile il riconoscimento di strutture formate dall’alternanza di strisce chiare e 10 times over a visual angle of one degree have a spatial
Via magnocellulare e parvicellulare
repetitions of a pattern over a given distance. For example, alternating light and dark bars each occurring
frequency of 10 cycles per degree. Temporal frequency is how rapidly the pattern changes over time; turning the bars of a grating on and off 10 times per second
scure con
would produce a temporal frequency of 10 Hz. The M cells tend to have lower spatial resolution and higher temporal resolution than P cells.
Gli strati magnocellulari e parvicellulari → proiettano a strati diversi della - bassa frequenza spaziale (strisce grandi)
One way to explore further the contribution of the M and P pathways is by selectively removing one or the other in a monkey and then measuring the monkey's ability
corteccia visiva primaria. - frequenza temporale elevata (illuminazione intermittente della struttura, ad
to perform a task that is thought to depend on the ablated pathway. Because the M and P cells are in different layers in the lateral geniculate nucleus, removal of a
Tale singolare separazione anatomica di cellule gangliari retiniche, cellule del corpo alta frequenza)
pathway is possible through localized chemical lesions (Figure 27-7).

genicolato e neuroni corticali visivi ha portato alla supposizione che esistano due vie - Necessario inoltre un contrasto di luminanza maggiore
parallele, distinte dal punto di vista funzionale:
- via M
- Via P

Caratteristiche dello Sensibilità delle cellule M Sensibilità delle cellule P


stimolo

Contrasto di colore No Si

Contrasto di luminanza Elevata Bassa

Frequenza spaziale Bassa Elevata

Frequenza temporale Elevata bassa

Tra la via M e la via P → differenze notevoli:


- sensibilità ai contrasti di colore
- Via P → risponde bene alle variazioni di colore, indipendentemente dalla
luminosità relativa dei colori
- Via M → debole risposta alle variazioni dei colori, quando la luminosità è
limitata

Il contrasto di luminanza: misura della differenza tra la parte più illuminata e la parte
più scura di uno stimolo:
- cellule M: rispondono anche quando il contrasto si riduce al 2%
- Cellule P: rispondono difficilmente se il contrasto è minore del 10%
Le cellule M e P differiscono anche per le risposte alle frequenze spaziali e temporali:
Figure 27-8 Visual losses after selective lesioning of the magnocellular and parvocellular layers of the lateral geniculate nucleus in monkeys. The
- frequenza spaziale → numero di volte con cui una certa struttura è replicata Si può dedurre che le vie M e P portano contributi diversi alla percezione
monkeys were trained to look at a fixation spot on a TV monitor and then grating stimuli were presented at one location in the visual field. The location was selected
nello spazio visiva:
to coincide with the part of the visual field affected by a lesion in the lateral geniculate nucleus (such as those shown in Figure 27-7). Each lesion was centered on
- Frequenza temporale: misura della rapidità con cui una struttura visiva varia - cellule
one layer P: fondamentale
that received perone
information from la visione
eye, so indei
thecolori,
test themassima importanza
eye unaffected perwas covered. On each presentation the monkeys indicated whether
by the lesion
the gratings were vertical or horizontal, and this distinction became more difficult as the luminance contrast of the gratings became very low or the spatial frequency
nel tempo discriminazioni visive con alta frequenza spaziale e basso potere risolutivo
became very high.
Le cellule M → risoluzioni spaziali minori, ma temporali maggiori delle cellule P. temporale.
A. Luminance contrast is the difference between the brightest and darkest parts of the grating. Spatial frequency is the number of light and dark bars (cycles) in the
Lesione selettiva delle cellule P: - Cellule M: massimo contributo visivo alle discriminazioni spaziali in cui è
grating per degree of visual angle. Temporal frequency (not shown) is how fast the stationary grating is turned on and off per second (Hz).
- perdita completa del senso del colore richiesto un basso potere risolutivo spaziale e alto potere risolutivo temporale.
B. Contrast sensitivity is the inverse of the lowest stimulus contrast that can be detected. Contrast sensitivity for all spatial frequencies is reduced when only the
- Difficile riconoscere stimoli luminosi con alta frequenza spaziale e bassa Non è tuttavia ancora chiara quale sia la funzione del nucleo del corpo genicolato
magnocellular (M) pathway remains after parvocellular (P) lesion. The solid blue line in B and C shows sensitivity of the normal monkey; filled circles show the
laterale:
frequenza temporale contribution of the P pathway (after M lesions) and open squares the contribution of the M pathway (after P lesions).
- solo il 10-20% delle afferenze a tale nucleo è di origine retinica
Lesione selettiva delle cellule M
- La maggioranza delle altre afferenze che proviene da
- nessun deficit visivo

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 146
C. Contrast sensitivity to a grating with low spatial frequency is reduced at lower temporal frequencies w
P cells remain.

- Formazione reticolare del tronco encefalico I neurotrasmettitori utilizzati


D. Color contrast sono: the same way as luminance contrast except that bars of different colors w
is measured
- Corteccia sensitivity
- cellule is lost when
piramidali: only the Mglutammato
eccitatorie, cells remain.o(Adapted
aspartato from Merigan and Maunsell 1993.)

- Tali connessioni sono connessioni a feedback → potrebbe avere la funzione - Cellule stellate spinose: eccitatorie, glutammato o aspartato
di controllare il flusso delle afferenze retiniche alla corteccia. - Cellule stellate lisce: inibitorie, GABA
P.531
L’informazione visiva, nella corteccia, circola da uno strato corticale all’altro, secondo
un pianoThesistematico,
effects of thesechefocal lesions
inizia nella on colorIV:
lamina vision are striking. Removal of P cells (leaving M cells alone) lea
Organizzazione della corteccia visiva explained by the color sensitivity of these cells. Lesions in the M cell layers (leaving P cells alone) do not
- dal corpo genicolato laterale, le proiezioni giungono nello strato IV su cellule
sensitivity in these cells. Selective lesions of M cells make it difficult for monkeys to perceive a pattern of
stellate spinose.
La corteccia visiva primaria è la prima stazione di ritrasmissione delle vie visive in (more widely spaced bars) and high temporal frequency (bars turned on and off at higher rates). To mak
cui le proprietà dei campi recettivi cellulari cambiano in maniera significativa rispetto a - Queste
and dark distribuiscono le informazioni
bars must be higher ricevute,
than for normal monkeys (Figure 27-8B, C). Lesions in the P cell layers pro
quelle delle cellule retiniche: - Le celluletopiramidali,
monkey discriminate attraverso collaterali
between stimuli thatdei propri
have bothassoni, integrano
high spatial l’attività
frequency (more closely spaced bars)
- detta anche area visiva 1 o area 17 di Brodmann delle cellule di strati soprastanti e sottostanti di V1
rates).

- Nominata anche corteccia striata → attraversata nel IV dalla stria di Gennari,


un fascio di sostanza bianca composto da fibre mieliniche.
La corteccia visiva primaria di un lato → afferenze solo dalla metà controlaterale del
campo visivo.
Nell’uomo, la corteccia visiva primaria, di spessore 1-2 mm, è composta da 6 strati di
cellule (I a VI):
- principale strato di ingresso → strato IV, suddiviso in 4 sottolamine
- IVA
- IVB
- IVCα
- IVCβ
- La separazione delle vie parvicellulare e magnocellulare si mantiene anche a
questo livello di elaborazione, in quanto le afferenze dalle due vie terminano in
sottolamine diverse
- Cellule M → IVCα
- Cellule P → IVCβ
Un terzo gruppo di cellule della zona intralaminare del corpo genicolato laterale, proietta negli strati
II e III della corteccia visiva:
- innerva aggregati di cellule dette blob, che svolgono funzioni particolari
- Tali cellule intralaminari, probabilmente, ricevono afferenze retiniche da popolazioni di cellule
differenti rispetto alle cellule M e cellule P.
- Probabilmente sono un’altra via che dalla retina, in parallelo alle vie P e M, giunge alla
corteccia

La corteccia contiene due classi fondamentali di neuroni:


- cellule piramidali: grandi, con lunghi dendriti provvisti di spine. Sono neuroni di
proiezione, con assoni che terminano in altre regioni di corteccia o
interconnettono localmente i neuroni di singole aree
- Cellule non piramidali: cellule piccole, di forma stellata. interneuroni locali, i cui
Figure 27-9 Each half of the visual field is represented in the contralateral primary visual corte
assoni restano nella corteccia visiva primaria. Possono essere
posterior pole of the cerebral hemisphere and lies almost exclusively on the medial surface. (In some ind
- Stellate spinose → provviste di spine sui dendriti surface.) Areas in the primary visual cortex are devoted to specific parts of the visual field, as indicated b
- Stellate lisce → senza spine below the calcarine fissure, and the lower fields above it. The striking aspect of this map is that about ha
fovea and the region just around it. This area has the greatest visual acuity.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it P.532

Thus both the response properties of single cells and the behavioral consequence of removing the cells sh
perception. The P cells are critical for color vision and are most important for vision that requires high spa
As we have seen in Chapter 17, the cortex contains two basic classes of cells. Pyramidal cells are large and have long spiny dendrites; they are projection neurons
whose axons project to other brain regions as well as
P.533
Neurofisiologia
interconnecting neurons in local areas. Nonpyramidal cells are small and stellate in shape and have dendrites that are either spiny (spiny stellate cells) or smooth
147
(smooth stellates). They are local interneurons whose axons are confined to the primary visual cortex (Figure 27-10B). The pyramidal and spiny stellate cells are
excitatory and many use glutamate or aspartate as their transmitters; the smooth stellate cells are inhibitory and many contain !-aminobutyric acid (GABA).

Tali campi recettivi rettilinei possono prendere origine dalla convergenza di molti
campi recettivi circolari se le connessioni presinaptiche provenienti dal
corpo genicolato laterale vengono fatte convergere in maniera opportuna su
singole cellule:
- le zone eccitatorie dei campi recettivi delle cellule semplici (zone on) →
afferenze di cellule centro-on del corpo genicolato laterale
- Le zone inibitorie (zone off) dei campi recettivi → afferenze delle cellule centro-off
del corpo genicolato laterale.
I campi recettivi delle cellule complesse:
- hanno dimensioni maggiori di quelli delle cellule semplici
Figure 27-10 The primary visual cortex has distinct anatomical layers, each with characteristic synaptic connections. (Adapted from Lund 1988.)
- Possiedono anch’essi un asse di orientamento specifico, ma la posizione esatta
dello stimolo nel campo recettivo non appare essenziale → esistono zone
Cellule semplici e cellule complesse
A. Most afferent fibers from the lateral geniculate nucleus terminate in layer 4. The axons of cells in the parvocellular layers (P) terminate primarily in layer 4C",
with minor inputs to 4A and 1, while the axons of cells in the magnocellular layers (M) terminate primarily in layer 4C#. Collaterals of both types of cells also eccitatorie e inibitorie ben definite
terminate in layer 6. Cells of the intralaminar regions (I) of the lateral geniculate nucleus terminate in the blob regions of layers 2 and 3.
Le cellule semplici e le cellule complesse decompongono i contorni delle
B. Several types of neurons make up the primary visual cortex. Spiny stellate and pyramidal cells, both of which have spiny dendrites, are excitatory. Smooth
- Per alcune cellule complesse, il movimento di un oggetto nel campo
immagini visive in brevi segmenti rettilinei, di diverso orientamento
stellate cells are inhibitory. Pyramidal cells project out of the cortex, whereas both types of stellate cells are local neurons.
recettivo → stimolo particolarmente efficace.
C. Conception of information flow based on anatomical connections. (LGN = lateral geniculate nucleus; MT = middle temporal area.)
I requisiti necessari per ottenere una risposta da parte delle cellule degli strati - Si è dimostrato che alcune cellule complesse ricevono afferenze significative
Inputs. Axons from M and P cells in the lateral geniculate nucleus end on spiny stellate cells in the sublayers of 4C, and these cells project axons to layer 4B or the
soprastanti
upper layers 2 and 3.e sottostanti
Axons from cells in the del IV strato
intralaminar zones of the sono molto nucleus
lateral geniculate più complessi rispetto
project directly to layers 2 and 3. a quelli che da gruppi di cellule semplici con il medesimo asse di orientamento, ma
eccitano le cellule
Intracortical connections. Axondella retina
collaterals e del
of pyramidal corpo
cells in genicolato
layers 2 and 3 project to layerlaterale:
5 pyramidal cells, whose axon collaterals project both to layer 6 campi recettivi retinici leggermente sfasati tra loro.
pyramidal cells and back to cells in layers 2 and 3. Axon collaterals of layer 6 pyramidal cells then make a loop back to layer 4C onto smooth stellate cells.

Output. - Each
le piccole macchie
layer, except for 4C, has outputs diforluce, efficaci
V1 and each a The
is different. livello
cells indella
layers 2, retina, del tocorpo
3, and 4B project genicolato,
extrastriate visual cortical areas. Cells in layer

dello strato di ingresso della corteccia IVC


5 project to the superior colliculus, the pons, and the pulvinar. Cells in layer 6 project back to the lateral geniculate nucleus and the claustrum.

- Meno efficaci in tutti gli altri strati della corteccia striata


Once afferents from the lateral geniculate nucleus enter the primary visual cortex, information flows systematically from one cortical layer to another, starting with

- Eccezione: i blob presenti negli strati superficiali


the spiny stellate cells, which predominate in layer 4. The spiny stellate cells distribute the input from the lateral geniculate nucleus to the cortex and the pyramidal
cells feed axon collaterals upward and downward to integrate activity within the layers of V1 (Figure 27-10C).

- Le cellule rispondevano in maniera ottimale a stimoli di forma rettilinea


Simple(sbarretta
and Complex Cells Decompose the Outlines of a Visual Image Into Short Line Segments of
o linea)
Various Orientations
- Tali cellule corticali, si possono distinguere in
How is the complexity of the circuitry in the cerebral cortex reflected in the response properties of cortical cells? Hubel, Wiesel, and their colleagues found that most
cells above and below layer 4 respond optimally to stimuli that are substantially more complex than those that excite cells in the retina and lateral geniculate nucleus.
- Cellule
Their most unexpected semplici
finding was that small spots of light—which are so effective in the retina, lateral geniculate nucleus, and in the input layer of the cortex
4C—are much less effective in all other layers of the visual cortex except possibly the blob regions in the superficial layers. Instead, cells respond best to stimuli that
- Cellule
have linear properties, complesse
such as a line or bar. These cells belong to two major groups, simple and complex.

Le cellule semplici forniscono la miglior risposta ad una barretta luminosa dotata di


orientamento specifico:
- una cellula che risponde bene ad una barra verticale non risponderà ad una
barretta orizzontale
- Un gruppo di cellule corticali che ricevono impulsi provenienti dallo stesso punto
della retina e hanno campi recettivi rettilinei dotati di orientamento diverso →
possono rappresentare qualsiasi asse di rotazione presente in uno stimolo
luminoso proveniente da quel punto della retina.
- Il campo recettivo delle cellule semplici possiede sia zone eccitatorie che zone
inibitorie
- Cellula che ha un campo recettivo con una zona eccitatoria rettilinea (asse
maggiore verticale) ha stimolo ottimale quando
- la retina è eccitata in quel tratto particolare, che è innervato dai recettori
che stanno nella zona eccitatoria
- Lo stimolo ha proprietà lineari adatte (non interessano la zona inibitoria)
- Lo stimolo ha un asse di orientamento specifico (in tal caso verticale) Figure 27-11 Receptive field of a simple cell in the primary visual cortex. The receptive field of a cell in the visual system is determined by recording activity
in the cell while spots and bars of light are projected onto the visual field at an appropriate distance from the fovea. The records shown here are for a single cell.
Duration of illumination is indicated by a line above each record of action potentials. (Adapted from Hubel and Wiesel 1959 and Zeki 1993.)

1. The cell's response to a bar of light is strongest if the bar of light is vertically oriented in the center of its receptive field.
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
2. Spots of light consistently elicit weak responses or no response. A small spot in the excitatory center of the field elicits only a weak excitatory response (a). A
small spot in the inhibitory area elicits a weak inhibitory response (b). Diffuse light produces no response (c).

3. By using spots of light, the excitatory or “on” areas (+) and inhibitory or “off” areas (-) can be mapped. The map of the responses reveals an elongated “on” area
Neurofisiologia 148

Convergenza progressiva
Il tipo di convergenza delle afferenze che si osserva fino alle cellule complesse,
suggerisce che:
- una cellula complessa riceva da più cellule semplici
- una cellula semplice riceva da più cellule del corpo genicolato
- Una cellula dal corpo genicolato governa l’attività di un gruppo di cellule
gangliari della retina
Ad ogni livello, una cellula ha maggiori capacità di elaborazione delle cellule del livello
inferiore
- le proprietà dello stimolo capace di attivare una cellula diventa sempre più
specifica
- Cellule gangliari della retina e cellule del corpo genicolato → rispondono ai
contrasti di luminosità.
- Attività rimodellata dalle cellule semplici e complesse della corteccia →
campi recettivi rettilinei → segmenti netti e margini precisi
- Passaggio importante per riconoscere le sagome degli oggetti.
- La semplice info sul contorno è generalmente sufficiente a riconoscere
un oggetto.
- La parte interna ed uniforme degli oggetti e le superfici di uno sfondo,
non contengono generalmente info importanti
- A livello della lamina IV in V1, le cellule semplici e complesse ricevono afferenze
sia dalle cellule M che dalle cellule P
- Probabilmente queste vie contribuiscono entrambe a costituire l’abbozzo
primitivo delle immagini, → rappresentazione approssimativa e
bidimensionale della forma e dei contorni.

Figure 27-12 The receptive fields of simple cells in the primary visual cortex are different and
and lateral geniculate nucleus.

A. Cells of the retina and lateral geniculate nucleus fall into two classes: on-center and off-center. The r
organization due to antagonistic excitatory (+) and inhibitory (-) regions.
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
B. The receptive fields of simple cells in the primary visual cortex have narrow elongated zones with eit
variety, the receptive fields of simple cells share three features: (1) specific retinal position, (2) discrete
orientation.
P.538

P.539

Neurofisiologia 2 and 3 of V1 (Figure 27-15). The cells in the blobs frequently respond to different color stimuli, and their
149 receptive fields, like those of cells in the lateral geniculate
nucleus, have no specific orientation.

Moduli funzionali della corteccia visiva


primaria
L’organizzazione dei campi recettivi, cambia da concentrica a semplice e complessa
nella corteccia visiva.
I neuroni della corteccia visiva hanno un’organizzazione colonnare, come la
corteccia somatica:
- gruppi interi di colonne vanno a costituire dei moduli funzionali, che provengono
da specifiche zone del campo visivo.

Colonne
La corteccia visiva primaria è organizzata in sottili colonne, disposte dalla superficie
piale alla sostanza bianca:
- larghezza 30-100 µm e spessore 2 mm
- Contiene uno strato IVC di cellule a campi recettivi concentrici.
- Sopra e sotto → cellule semplici, con campi recettivi e asse di orientamento
quasi identici (dette a tal proposito colonne di orientamento)
- Ogni colonna di orientamento contiene cellule complesse
- Ogni cellula complessa pare riceva connessioni dirette da cellule
semplici della stessa colonna
- Le colonne del sistema visivo, sono organizzate in modo tale da favorire le
interconnessioni tra diversi tipi di cellule locali → possibile livelli sempre più
complessi di elaborazione visiva
- Le colonna fanno in modo che le cellule corticali possano generare campi
recettivi con proprietà lineari, partendo da cellule del corpo genicolato
laterale, che rispondono in maniera ottimale a piccole macchie di luce.
Le colonne con assi di orientamento diversi sono organizzate in maniera molto
precisa, comportando uno spostamento ordinato dell’asse da una colonna a
quella successiva:
- in un tratto di corteccia di circa 1 mm → direzione preferenziale delle colonne
varia in modo tale da coprire l’intera gamma delle variazioni possibili
Lo spostamento sistematico dell’asse preferenziale, passando da una colonna alla
successiva, viene interrotto dai blob:
- formazioni cellulari di forma cilindrica, localizzati negli strati II e III di V1
- Le cellule di questi blob rispondono elettivamente a stimoli colorati
- I loro campi recettivi non hanno orientamento specifico.
Esiste anche un terzo sistema di colonne, a disposizione alternata, che analizza le
afferenze che provengono da ciascun occhio:
- colonne di dominanza oculare → disposizione ordinata di cellule che
ricevono afferenze solo da un occhio
- Grande importanza per le interazioni binoculari.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 150

Ipercolonne Connessioni orizzontali


Un’ipercolonna è un gruppo di colonne dedicato ad analizzare linee aventi ogni Nella corteccia visiva primaria sono presenti tre sistemi organizzati in senso verticale:
possibile orientamento e provenienti da singole zone dello spazio: - colonne di orientamento: neuroni che rispondono selettivamente a sbarrette
- la sequenza completa di colonne di dominanza oculare e di orientamento → luminose con uno specifico asse di orientamento
ripetute regolarmente e con precisione sulla superficie della corteccia visiva - Blob: formazioni cilindrica negli strati più superficiali, contenenti cellule che sono
primaria in relazione con l’analisi dei colori.
- Ogni ipercolonne occupa circa 1 mm2. - Colonne di dominanza oculare: ricevono afferenze dall’uno o dall’altro
La corteccia è organizzata in forma modulare: occhio.
- ciascun modulo è una finestra sul campo visivo → rappresenta solo una minima
parte del campo visivo stesso
- Esiste una miriade di finestre (ipercolonne) in grado di coprire interamente il
campo visivo
- in ogni modulo vengono analizzate tutte le informazioni di quella porzione di
campo visivo rappresentate
- Orientamento
- Interazioni binoculari
- Colore
- Movimento
Ogni modulo ha numerose efferenze che originano in strati corticali diversi:
- organizzazione analoga a quella della corteccia somatosensitiva → efferenze da
tutti gli strati salvo IVC
- Strati soprastanti IVC → proiettano ad altre aree corticali
- Strati sottostanti IVC → proiettano ad aree sottocorticali
- Cellule degli strati II e III proiettano ad aree corticali visive superiori
- Area 18 di Brodmann (V2, V3, V4)
- Attraverso il corpo calloso → connessioni con le aree corticali corrispondenti
dell’altro emisfero
Figure 27-14 Orientation cerebrale.
columns in the visual cortex of the monkey. (Courtesy of Gary Blasdel.)

A. Image of a 9 by 12 mm rectangle of cortical surface taken while the monkey viewed contours of different orientations (indicated on the right). This image was
- Cellule dello
obtained strato
through IVBand→
optical imaging proiettano
by comparing al inlobo
local changes mediotemporale
reflectance, which indicate activity. Areas(V5)
that were most active during the presentation of a
particular orientation are indicated by the color chosen to represent that orientation (bars on the right). Complementary colors were chosen to represent orthogonal
- Cellule strato
delloHence, red and V Figure
→indicate
collicolo27-16 The
superiore, ocular dominance
toponte, pulvinar. columns.
orientations.
right oblique.
green maximal activities in response horizontal and vertical, while
Tutte queste unità funzionali sono organizzate in ipercolonne, che controllano piccole
blue and yellow indicate greatest activation by left and

- Strato VI → corpo genicolato


B. Enlargement of a pinwheel-likeA.
areaThis laterale,
autoradiograph
in A. Orientations claustroof the
producing the greatest primary
activity visual
remain constant cortex
along radials, of an
extending adult
outward from amonkey aree
shows
center, but change del campo
the ocular visivo.
dominance columns as alternating white and dark (labeled and unlabeled)
continuously (through ± 18°).
Ogni stratoC. della corteccia patches
visiva ha incompiti
layer 4 probabilmente
of the cortex, below diversi the→ pialla surface. One eye of the monkey
Three-dimensional organization of orientation columns in a 1 mm ! 1 mm ! 2 mm slab of primary visual cortex underlying the square surface region depicted in
Tutti questi
was sistemi
injectedverticali → label,
with a cell comunicano l’unthe
which over l’altro attraverso
course connessioni
of 2 weeks was transported to
localizzazione
B.
di un neurone the lateral
in una geniculate
lamina nucleus ne definisce and then le across
proprietà synapses to the geniculocortical relay
orizzontali tracells, whose
cellule delloaxons
stessoterminate
strato:in layer 4 of the visual cortex. Areas of layer 4 that
receive input from the injected eye are heavily labeled and appear white; the alternating unlabeled patches receive input from the uninjected eye. In all, some 56
funzionali. - collaterali degli assoni di particolari cellule piramidali dello strato III e V danno
columns can be counted in layer 4C. The underlying white matter appears white because it contains the labeled axons of geniculate cells. (From Hubel and Wiesel
origine a gruppi di terminazioni assonali
1979.)
- decorrono per lunghi tratti, in parallelo rispetto alla disposizione degli strati e
B. The scheme of inputs to the alternating ocular dominance columns in layer 4 ofad theintervalli
primary regolari, di ampiezza
visual cortex. circa
Inputs from uguale
the a quella(C)
contralateral di and
un’ipercolonna,
ipsilateral (I) eyes
arise in different layers in the lateral geniculate nucleus (LGN), identified in Figure 27-5, and project
- Complessi reticoli to different costituiti
esagonali subdivisionsda of layer
fibre 4.
nervose che si alternano a
tratti non marcati di circa 0,5 mm
- La distanza tra cellule di ogni coppia è circa 1 mm
- Tale distanza, è la stessa che separa generalmente due formazioni a reticolo
Columnar Units Are Linked by Horizontal Connections
Figure 27-15 Organization of blobs in the visual cortex.
As we have seen, three major vertically oriented systems crossing the layers of primary visual cortex have been delineated: (1) orientation columns, which contain
A. Blobs are visible as dark patches in this photograph of a single 40"m thick layer of upper cortex that has been processed histochemically to reveal the density of
the neurons that respond selectively to light bars with specific axes of orientation; (2) blobs, peg-shaped patches in upper layers (but not layer 4) that contain cells
cytochrome oxidase, a mitochondrial enzyme involved in energy production. The heightened enzymatic activity in the blobs is thought to represent heightened neural

that are more concerned with color than orientation; and (3) ocular dominance columns, which receive inputs from one or the other eye. These units are organized
activity. The cortex was sectioned tangentially. (Courtesy of D. Ts'o, C. Gilbert, and T. Wiesel.)

B. Organization of the blobs in relation to the orientation columns. Only the upper layers of the cortex are shown with the blobs extending though these layers. The
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
blobs interrupt
into hypercolumns that monitor small areas of the visual field.
the pattern of the orientation columns.

These vertically oriented systems communicate with one another by means of horizontal connections that link cells within a layer. Axon collaterals of individual
In addition to columns of cells responsive to axis of orientation and blobs related to color processing, a third system of alternating columns processes separate inputs
pyramidal cells in layers 3 and 5 run long distances, parallel with the layers, and give rise to clusters of axon terminals at regular intervals that approximate the width
from each eye. These ocular dominance columns, which we shall consider again in Chapter 56, represent an orderly arrangement of cells that receive inputs only from
the left or right eye and are important for binocular interaction. The ocular dominance columns have been visualized using transsynaptic transport of radiolabeled
Neurofisiologia 151

- Molte di tali coppie → rispondono a stimoli con lo stesso asse di - Il principio psicofisico dell’effetto del contesto → la valutazione degli oggetti
orientamento e che si muovono nella stessa direzione. dipende dal contesto generale nel quale li vediamo
- Per esempio → cellule blob selettive per i colori sono connesse con cellule - Può essere mediato da tali connessioni orizzontali.
di altri blob con le stesse caratteristiche di risposta.

Figure 27-17 Organization of orientation columns, ocular dominance columns, and blobs in primary visual cortex.
Esistono dunque delle connessioni orizzontali tra cellule dotate di analoghe
A. An array of functional columns of cells in the visual cortex contains the neural machinery necessary to analyze a discrete region of the visual field and can be
proprietà di risposta,
thought of as a functional macontains
module. Each module appartenenti
one complete setaof colonne diverse.
orientation columns, one set of ocular dominance columns (right and left eye), and
several blobs (regions of the cortex associated with color processing). The entire visual field can be represented in the visual cortex by a regular array of such
modules.- cellule corticali con campi recettivi con lo stesso asse di orientamento sono
reciprocamente connesse da una rete nervosa a disposizione orizzontale
B. Images depicting ocular dominance columns, orientation columns, and blobs from the same region of primary visual cortex. (Courtesy of Gary Blasdel.) 1. Images
of ocular dominance columns were obtained using optical imaging and independently stimulating the left and right ocular dominance columns in a particular region.

Si può concludere che l’organizzazione funzionale della corteccia visiva si basa su due
Because neural activity decreases cortical reflectance, the subtraction of one left eye image from one right eye image produces the characteristic pattern of dark and
light bands, representing the right and left eyes respectively. 2. In this image the borders of the ocular dominance columns shown in 1 appear as black lines
sistemi
superimposeddi connessioni
on the che si columns
pattern of orientation-specific intersecano reciprocamente:
depicted in Figure 27-14. 3. The borders of the ocular dominance columns shown in 1 are superimposed
on tissue reacted for cytochrome oxidase, which visualizes the blobs. The blobs are thus seen localized in the centers of the ocular dominance columns.
- sistema verticale: formato da colonne che occupano tutti gli strati corticali
- Sistema orizzontale: connette le colonne funzionali con le medesime proprietà
di risposta.
Tali connessioni orizzontali pare che integrano informazioni che interessano la
corteccia per estensione di diversi mm:
- una cellula può esser influenzata da stimoli che cadono fuori dal campo
recettivo.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Back

28
Neurofisiologia 152
Perception of Motion, Depth, and Form

Percezione del movimento, del senso Le vie M e P si continuano in due vie di


Robert H. Wurtz
Eric R. Kandel

della profondità e delle forme elaborazione distinte


IN VISION, AS IN OTHER mental operations, we experience the world as a whole. Independent attributes—motion, depth, form, and color—are coordinated into a
single visual image. In the two previous chapters we began to consider how two parallel pathways—the magnocellular and parvocellular pathways, that extend from
the retina through the lateral geniculate nucleus of the thalamus to the primary visual (striate) cortex—might produce a coherent visual image. In this chapter we
Le vie M e P, dopo la corteccia
examine how the information from these two pathways feeds into multiple higher-order centers of visual processing in the extrastriate cortex. How do these
striata proseguono in:
Le diverse caratteristiche visive di un oggetto (movimento, forma, distanza e colore)
pathways contribute to our perception of motion, depth, form, and color? - via M → via dorsale, che si estende fino alla corteccia parietale posteriore
appaiono a noi coordinate come un’unica immagine.
- Via P In
The magnocellular (M) and parvocellular (P) pathways feed into two extrastriate cortical pathways: a dorsal pathway and a ventral pathway. viachapter
→this ventrale
we che giunge alla corteccia inferotemporale
Le vie magnocellulare
examine, e parvicellulare
in cell-biological terms, (retina →
the information processing corpo
in each genicolato
of these pathways.laterale → corteccia
Mentre un tempo indicavano che tali vie erano distinte, oggi alcune ricerche indicano
striata) producono un’immagine coerente.
checortex.
We shall first consider the perception of motion and depth, mediated in large part by the dorsal pathway to the posterior parietal non We
sonothencosì totalmente
consider the esclusive.
Tali vie siofcontinuano
perception in duemediated
contrast and contours, vie corticali
largelyextrasriate:
by the ventral pathway extending to the inferior temporal cortex. This pathway also is concerned with the
assessment of color, which we will consider in Chapter 29. Finally, we shall consider the binding problem in the visual system:Lahowprova checonveyed
information via dorsale e via ventrale svolgono funzioni separate sono presenti fino
in parallel
- via dorsale
but separate pathways is brought together into a coherent perception. dalla corteccia visiva primaria:
- Via ventrale - colorazioni specifiche per citocromo-ossidasi → formazioni scure di diametro di
circa 0,2 mm approssimativamente cilindriche, che si susseguono ad intervalli
regolari (blob)
- Localizzate negli strati II e III
- Separate da zone che assumono solo lievemente il colore (interblob)
- Presenti anche nella corteccia visiva secondaria (V2)
- Successione di strisce spesse e sottili separate da strisce pallide di
corteccia
Le vie M e P restano parzialmente separate fino in V2:
- via M strati magnocellulari del corpo genicolato laterale → strato IVCα della
corteccia striata → IVB della corteccia striata → proiezioni a
- Area mediotemporale (MT)
- Strisce spesse di V2 → area mediotemporale (MT)
- Via P: strati parvicellulari del corpo genicolato laterale → IVCβ della corteccia
striata → blob e zone interblob di V1
- Blob → strisce sottili di V2 → V4
- Interblob → strisce pallide di V2 → V4
La via M rimane anatomicamente segregata fino al nucleo mediotemporale, da dove
poi giunge alla corteccia parietale posteriore
La via P, almeno fino a V4, mantiene separate le sue diverse contingenti (blob →
strisce sottili → aree selettive in V4; interblob → strisce pallide V2 → aree selettive in
V4):
- via distinta dal corpo genicolato laterale alla corteccia inferotemporale
Tuttavia, queste due vie non paiono mutuamente esclusive:
- In V1: sia nella via parvicellulare che magnocellulare inviano afferenze ai blob
- Esistono interneuroni locali che connettono il compartimento dei blob con le
zone interblob
- In V2: la separazione tra i diversi tipi di strisce non è assoluto → esistono
connessioni reciproche.
Figure 28-1 Organization of V1 and V2. Non è chiaro, tuttavia, se vi sia uno scambio di fibre effettivo tra via P e via M o se tali
connessioni crociate servano solo a modulare l’attività di una o dell’altra via.
A. Subregions in V1 (area 17) and V2 (area 18). This section from the occipital lobe of a squirrel monkey at the border of areas 17 and 18 was reacted with
cytochrome oxidase. The cytochrome oxidase stains the blobs in V1 and the thick and thin stripes in V2. (Courtesy of M. Livingstone.)

B. Connections between V1 and V2. The blobs in V1 connect primarily to the thin stripes in V2, while the interblobs in V1 connect to interstripes in V2. Layer 4B
projects to the thick stripes in V2 and to the middle temporal area (MT). Both thin and interstripes project to V4. Thick stripes in V2 also project to MT.
Enrico Colombo - www.bluejayway.it

P.549
Neurofisiologia 153

Anche le operazioni di blocco selettivo di una delle due vie portano ad affermare che - Da una stazione all’altra cambia il tipo di elaborazione visiva
la separazione tra via M e via P è incompleta in V1. - Le funzioni delle aree corticali delle due vie sono particolarmente diverse per
Blocco selettivo delle vie M e P mette anche in evidenza il contributo relativo di quanto attiene
ciascuna di queste vie alle cortecce parietale e infratemporale: - Connessioni anatomiche
- blocco strati magnocellulari nel corpo genicolato laterale - Attività dei neuroni
- Elimina risposte di cellule MT
- Riduce la risposta di tutte le altre cellule
- Blocco strati parvicellulari Movimento delle immagini: via dorsale
- Effetti più lievi sulle cellule di MT
Il movimento di un oggetto nel campo visivo → evidenziato paragonando la posizione
- Entrambi i blocchi selettivi → riducono sempre l’attività dei neuroni di V4 che la sua immagine assume sulla retina in tempi successivi:
- Via M → afferenze prevalenti della via dorsale, che porta a MT, - la maggior parte delle cellule del sistema visivo sono molto sensibili alla
- Via P + M → afferenze entrambi per la via ventrale posizione retinica delle immagini → distinguono eventi separati nel tempo da
Si può
inferior dedurre
temporal cortex, andche:
that the M pathway becomes the dorsal pathway that extends to the posterior parietal cortex. However, the actual relationships are 10-20 ms
probably not so exclusive.

- fino
The evidence a V1 esiste
for separation of function un
of thenotevole grado
dorsal and ventral pathwaysdi separazione
begins traor striate,
in the primary visual, vie PcortexeM (V1). Staining for the mitochondrial
- La maggior parte dei neuroni dovrebbe poter ottenere tutte le informazioni
enzyme cytochrome oxidase reveals a precise and repeating pattern of dark, peg-like regions about 0.2 mm in diameter called blobs. The blobs are especially
- Nella necessarie paragonano la localizzazione di un oggetto sulla retina istante per
prominent via dorsale
in the superficial layers 2 and 3,(fino
where a MT)
they → prevalenza
are separated della
by intervening regions thatvia
stain M
lighter, the interblob
P.550 istante.
- Nella via ventrale (fino alla corteccia inferotemporale) → mescolanza di afferenze
regions. The same stain also reveals alternating thick and thin stripes separated by interstripes of little activity (Figure 28-1 in the secondary visual cortex, or V2).
Le prime prove dell’esistenza di sottoinsiemi neurali deputati all’analisi del movimento
delle due vie
giungono dalle osservazioni psicofisiche sul moto apparente:
- illusione ottica, tipo quando al buio si accendono e spengono alternativamente
sorgenti di luce ad una certa distanza
- La percezione di movimento di oggetti che non hanno mai cambiato posto porta
a pensare che posizione e movimento sono segnalati da vie diverse

Il movimento è rappresentato nell’area


mediotemporale (MT)
I neuroni della retina e del corpo genicolato laterale, nonché quelli di molte aree
corticali striate ed extrasriate → rispondono bene a macchie di luce che si muovono
attraverso i loro campi recettivi.
In V1, tuttavia vi è sensibilità alla direzione:
- cellule rispondono solo al movimento in una direzione, ma non nella direzione
opposta
- Tale sensibilità è parecchio evidente nei neuroni dello strato IVB della corteccia
striata
- Le afferenze a IVB sono dati dalla via M → non sensibile alla direzione, ma porta
Figure 28-2 The magnocellular (M) and parvocellular (P) pathways from the retina project through the lateral geniculate nucleus (LGN) to V1.
solo le afferenze grezze alle cellule corticali dotate di movimento
In conclusione l’organizzazione dell’elaborazione delle informazioni nelle aree visive
Separate pathways to the temporal and parietal cortices course through the extrastriate cortex beginning in V2. The connections shown in the figure are based on
established anatomical connections, but only selected connections are shown and many cortical areas are omitted (compare Figure 25-9). Note the cross
L’area mediotemporale (MT), area situata al bordo della corteccia parietale, è
della corteccia
connections between the two risponde ai seguenti
pathways in several criteri:
cortical areas. The parietal pathway receives input from the M pathway but only the temporal pathway receives particolarmente dedicata all’analisi del movimento:
input from both the M and P pathways. (Abbreviations: AIT = anterior inferior temporal area; CIT = central inferior temporal area; LIP = lateral intraparietal
- esistono
area; Magno due
= magnocellular principali
layers vie sensoriali
of the lateral geniculate nucleus; MST specifiche distinte
= medial superior temporal area; MT = middle temporal area; Parvo = parvocellular
- quasi tutte le cellule sono sensibili alla direzione del movimento
layers of the lateral geniculate nucleus; PIT = posterior inferior temporal area; VIP = ventral intraparietal area.) (Based on Merigan and Maunsell 1993.)
- Via dorsale → arriva alla corteccia parietale posteriore - MT possiede una mappa retinotopica del campo visivo controlaterale
- Via
Margaret Livingstone andventrale → corteccia
David Hubel identified inferotemporale
the anatomical connections between labeled regions in V1 and V2 (Figure 28-1B). They found that the P and M - I campi recettivi, tuttavia sono 10 volte più estesi di quelli della corteccia
pathways remain partially segregated through V2. The M pathway projects from the magnocellular layers of the lateral geniculate nucleus to the striate cortex, first
to layer -
4C!L’elaborazione
and then to layer 4B. Cellsche avviene
in layer in tali
4B project directly viemiddle
to the è di tipoarea
temporal gerarchico
(MT) and also to the thick stripes in V2, from which cells also project striata
to MT. Thus, a clear anatomical pathway exists from the magnocellular layers in the lateral geniculate nucleus to MT and from there to the posterior parietal cortex
(Figure 28-2). - Ciascun livello invia proiezioni robuste al livello successivo

Cells in the parvocellular layers of the lateral geniculate nucleus project to layer 4C" in the striate cortex, from which cells project to the blobs and interblobs of V1.
The blobs send a strong projection to the thin stripes in V2, whereas interblobs send a strong projection to the interstripes in V2. The thin stripe and interstripe
areas of V2 may in turn project to discrete subregions of V4, thus maintaining this separation in the P pathway into V4 and possibly on into the inferior temporal
cortex. A pathway from the P cells in the lateral geniculate nucleus
P.551
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
to the inferior temporal cortex can therefore also be identified (Figure 28-2).
type of global motion in the visual field called optic flow, which is important for a person's own movements through an environ

Cells in MT Solve the Aperture Problem


Neurofisiologia 154
We have considered the response of MT neurons to the motion of simple stimulus like an edge or a line. However,
P.554

- Le cellule con specificità direzionali analoghe sono organizzate in colonne in the everyday world complex two- and three-dimensional patterns often give rise to ambiguous or illusory perception. Consid
verticali shows three gratings moving in three directions. When viewed through a small circular aperture, all three gratings appear to m

- Ogni parte del campo visivo è rappresentata da un gruppo di colonne Il problema


observer only reports thedell’apertura
component of motion that is perpendicular to the orientation of the bars in the gratings. This phenom
problem, applies to the study of neurons as well as perception. Since most neurons in V1 and MT have relatively small receptiv
nel quale le cellule rispondono ad ogni direzione possibile del movimento in Nell’esperienza
problem quotidiana,
when an object citheir
larger than si imbatte infield
receptive sagome
moves complesse, bidimensionali
across the visual field. o
quella parte del campo visivo tridimensionali, il cui movimento può dare origine ad ambiguità o percezioni illusorie.
- Organizzazione analoga a V1
Le cellule di MT → rispondono bene al movimento di macchie o sbarrette luminose →
rilevano i contrasti di luminanza:
- alcune cellule di MT rispondono anche a forme in movimento, caratterizzate non
da differenze di luminosità, ma di struttura o colore.
- Non sono cellule selettive per il colore in quanto tale → mettono in evidenza
il movimento in quanto sensibili a margini caratterizzati da un contrasto di
colore.
- MT e la via
Figure 28-4dorsale → interessate
The illusion all’analisi
of apparent motion del movimento.
is evidence that the visual system analyzes motion in a separate pathway.
Nell’uomo → l’analisi del movimento è svolta da un’area posta nel punto di
A. Actual motion is experienced as a sequence of visual sensations, each resulting from the image falling on a different position in the retina.
congiunzione delle cortecce parietale, temporale e occipitale.
B. Apparent motion may actually be more convincing than actual motion, and is the perceptual basis for motion pictures. Thus, when two lights at positions 1 and
Un’altra 2area corticale adiacente a MT, l’area mediotemporale superiore (MTS) pare deputata a
are turned on and off at suitable intervals, we perceive a single light moving between the two points. This perceptual illusion cannot be explained by processing
analizzare tipo globale di movimento, detto flusso ottico:
of information based on different retinal positions and is therefore evidence for the existence of a special visual system for the detection of motion. (From Hochberg
- importante in quanto permette all’individuo di avere la percezione del movimento attraverso
1978.)
l’ambiente circostante
- Possiede neuroni che rispondono a stimoli visivi in movimento

Una struttura a righe che si muove in tre direzioni diverse, se viene osservata
attraverso una apertura circolare molto piccola pare muoversi nella medesima
direzione in tutti e tre i casi:
- l’osservatore riesce a rilevare solo al componente del movimento,
perpendicolare all’orientamento delle linee dell’immagine
- Tale fenomeno è detto problema dell’apertura
- La maggioranza dei neuroni di V1 e di MT → campi recettivi piccoli, soggetti al
problema dell’apertura quando devono giudicare le dimensioni di un oggetto più
grande del loro campo recettivo.
Per risolver il problema dell’apertura, i neuroni possono ricavare le info necessarie
circa il movimento attraverso il loro campo visivo in due stadi successivi:
1) i neuroni che rispondono ad assi di orientamento specifici → segnalano le
componenti del movimento perpendicolari al loro asse d orientamento
preferenziale
2) Percezione del movimento dell’intera struttura complessa → i singoli neuroni di
ordine superiore integrano le diverse componenti del moto analizzate dai
neuroni dello stadio iniziale di elaborazione.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 155

L’ipotesi dei 2 stadi successivi → saggiata sperimentalmente guardando le risposte Le informazioni codificate da neuroni di MT sono tali da determinare la valutazione
delle cellule di V1 e MT al movimento di strutture con un disegno a reticolo, risultante percettiva dell’animale in relazione alla direzione di movimento:
dalla sovrapposizione di due strutture a righe: - se si induce una modificazione della frequenza di scarica di tali neuroni →
- neuroni V1 e buona parte dei neuroni MT → mettono in evidenza la direzione del percezione del moto alterata
movimento delle singole componenti del reticolo - Stimolazione elettrica di neuroni agisce come se aggiungesse un segnale visivo
- Rispondono meglio quando le linee si muovono nella direzione per cui la costante a quello trasmesso da tutta la popolazione dei neuroni di MT
cellula è preferenzialmente selettiva La scarica di neuroni di MT sensibili alla direzione del movimento è in grado di fornire
- Non rispondono alla direzione globale dell’intero reticolo. un contributo efficace alla percezione.
- Queste cellule sono dette neuroni selettivi per le componenti della
direzione del movimento
- Il 20% circa dei neuroni MT → risponde solo al movimento globale dell’intera La visione tridimensionale
struttura → neuroni selettivi per la direzione globale.
Una delle funzioni principali del sistema visivo → conferire alle immagini retiniche
- Afferenze dalle cellule selettive per le componenti della direzione di moto. bidimensionali una valenza 3D.
Il movimento globale degli oggetti, dunque, è analizzato dai neuroni MT selettivi Gli studi psicofisici indicano che il passaggio dalla visione a 2D a quella a 3D si basa
per il movimento dell’intera struttura, in base alle afferenze dei neuroni di V1 su 2 tipi di elementi di valutazione:
e MT selettivi per le singole direzioni.
- elementi monoculari relativi alla profondità di campo
Lesioni di MT - Elementi stereoscopici basati sulla disparità binoculare
Le lesioni dell’area mediotemporale alterano selettivamente la valutazione Elementi monoculari
del movimento
Gli elementi monoculari sono in grado di creare il senso della profondità di
Lesioni chimiche ben localizzate in singole zone della mappa retinotopica di MT
campo per le lunghe distanze
- l’animale non è più in grado di valutare la velocità delle immagini in movimento
Per distanze maggiori di 30 metri → immagini retiniche dei due occhi sono
nelle regioni del campo visivo controllate dall’area lesa.
praticamente identiche:
- Non alterano i movimento oculari di inseguimento in altre regioni del campo
- ad una certa distanza siamo essenzialmente monocoli
visivo
- Ci si può rendere conto delle distanze con un occhio solo utilizzando una serie
- Non influenzano la fissazione di oggetti immobili
di elementi monoculari di profondità di campo.
Dunque l’elaborazione dei segnali visivi in MT è selettiva per i movimenti dello
Tali elementi, sono:
stimolo visivo.
- familiarità con l’oggetto: conoscere le dimensioni di un oggetto aiuta a
Lesioni alla corteccia parietale → talvolta deficit di movimenti lenti di inseguimento
valutare la distanza dall’osservatore
degli occhi:
- Interposizione: immagine di un individuo è parzialmente nascosta da quella di
- deficit comportamentale è differente da quello della lesione di MT
un’altra persona, si conclude che la persona che sta davanti è la più vicina
- Non seguono il movimento di uno stimolo bersaglio, quando questo si muove
- Prospettiva lineare: le linee parallele appaiono convergenti con la distanza.
verso il lato leso
Tanto maggiore è la convergenza, tanto maggiore è la distanza, e il nostro
- Per esempio → lesione nell’emisfero destro → difficoltà a muoversi verso sistema visivo è in grado di interpretarlo.
destra
- Dimensioni degli oggetti: se due oggetti simili hanno dimensioni diverse -< il
più piccolo è il più distante.
Percezione del movimento alterata da lesioni e
- Distribuzione delle ombre e dell’illuminazione: la distribuzione della luce e
microstimolazione di MT delle zone d’ombra contribuiscono a dare il senso di profondità.
Risultati di esperimenti indicano che lesioni di MT riducono la capacità di - Movimento di parallasse: muovendo la testa o il corpo da una parte o
percepire il movimento nel camp visivo: dall’altra, le immagini proiettate dagli oggetti nel campo visivo si muovono sulla
- le lesioni danno solo disturbi transitori → cellule selettive per la direzione di moto retina.
presenti in altre aree possono sopperire. - Gli oggetti più vicini paiono muoversi più rapidamente e in senso inverso ai
- Il recupero funzionale, tuttavia, rallenta se le lesioni interessano anche MST nostri movimenti,

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Size perspective If two similar objects appear different in size, the smaller is assumed to be more distant (Figure 28-11A). possible because the two eyes are horizontally separated (by about 6 cm in humans) so that
! objects at different distances produce slightly different images on the two retinas. This can b
Distribution of shadows and illumination Patterns of light and dark can give the impression of depth. For example, brighter shades of colors tend to be seen
from one to the other eye, any near object will appear to shift sideways.
as nearer. In painting this distribution of light and shadow is called chiaroscuro.

Neurofisiologia
P.559 156
Understanding stereopsis begins with an understanding of the simple geometry of the image
!
point falls upon corresponding points on the center of the retina in each eye (Figure 28-12).
Motion (or monocular movement) parallax. Perhaps the most important of the monocular cues, this is not a static pictorial cue and therefore does not come
to us from the study of painting. As we move our heads or bodies from side to side, the images projected by an object in the visual field move across the plane of points on which it lies is called the fixation plane. The distance of an image from the
- Gli oggetti più lontani si muovono più lentamente e nella stessa direzione dei
retina. Objects closer than the object we are looking at seem to move quickly and in the direction opposite to our own movement, whereas more distant
objects move more slowly and in the same direction as our movement (Figure 28-11B).
- Parti dell’oggetti
distance ofpiùthevicine
objecta relative
noi → sulle due
to the retinepoint.
fixation avranno proiezioni
Any point on thepiù
object that is nearer or
nostri movimenti. distanti from
sul piano orizzontale
the center of the retina. Parts of the object that are closer to us will be farther apart on
- Parti piùfarther from
distanti da us
noiwill
→ project closer
proiezioni piùtogether on the
vicine sulle duetwo retinas.
retine.
Tale differenza di posizione è detta disparità binoculare:
Clearly, the difference in position, called binocular disparity, depends on the distance of the
- dipende dalla just outside dell’oggetto
distanza the fixation plane stimulate
dal piano different points on each eye, and the multiple dispar
di fissazione
- I punti di unSurprisingly,
oggetto tridimensionale che stanno fuori
not one of the great early students dal piano di fissazione,
of optics—Euclid, Archimedes, Leonardo da
stimolano punti diversi
readily havedi ciascun occhio
discovered it with the methods available to them. Stereoscopic vision was not d
- Tali disparitàthemultiple → elementi
stereoscope. utili alla visione
Two photographs stereoscopica,
of a scene 60-65 mmche da one taken from the position
apart,
percezione di eye sees only
solidità the
degli picture taken from one position and the left eye sees only the other pictur
oggetti.

Elementi stereoscopici
Gli elementi stereoscopici creano il senso della profondità di campo per brevi
distanze
Percezione della profondità di campo per distanze inferiori a 30 metri si basa anche
sulla visione stereoscopica:
- possibile in quanto i due occhi sono posti ad una certa distanza nel piano
orizzontale (6 cm) → ciascun occhio vede il mondo da una posizione
leggermente diversa
- Oggetti posti a distanze diverse producono immagini differenti sulle due retine.
Fissando un punto, l’immagine di quel punto cade nel centro di ciascun occhio, su
punti corrispondenti delle due retine:
- punto di fissazione: il punto focale
- Piano di fissazione: piano verticale dei punti in cui giace il punto di fissazione
- Il sistema visivo calcola la distanza delle immagini rispetto al punto di fissazione
attraverso la distanza delle immagini del punto centrale nei due occhi.
- Qualsiasi punto che sia pi vicino o lontano del punto di fissazione → proietta Figure 28-12 When we fix our eyes on a point the convergence of the eyes causes
la sua immagine aa una certa distanza dal punto centrale della retina. each retina. Cues for depth are provided by points just proximal or distal to the fixation po
different parts of the retina of each eye. When the lack of correspondence is in the horizonta
disparity is perceived as a single, solid (three-dimensional) spot.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


the visual field responds better when that stimulus appears in front of the screen (referred to as a near stimulus) or whe
stimulus). There is thus an additional level of organization of information in the ocular dominance columns in V1.

Neurofisiologia 157

Information From the Two Eyes Is First Combined in the Primary Visual Cortex
Le cellule sensibili ala disparità, nelle diverse zone della corteccia visiva, utilizzano le
Analisi corticale delle informazioni dai due occhi How is stereopsis accomplished? Clearly the brain must somehow calculate the disparity between the images seen by the two eyes and then estimate distance
informazioni relative alla disparità per scopi diversi:
based on simple geometric relations. However, this cannot occur before information from the two eyes comes together, and cells in the primary visual cortex (V1)
Il SNC deve saper calcolare in qualche modo la disparità tra le immagini viste dai due - percezione
are the delsystem
first in the visual senso to di profondità
receive input from the two eyes (Chapter 27). Stereopsis, however, requires that the inputs from the two eyes be slightly
occhi e valutare la loro distanza in base a semplici considerazioni geometriche:
- Sintonizzare
different—there must begli occhi in disparity
a horizontal modo da mettere
in the a fuoco
two retinal imagesuna particolare
(Figure 28-13). Theprofondità di that certain neurons in V1 are actually selective for
important finding
- necessario che l’informazione proveniente dai due occhi confluisca in un’unica horizontal disparity was
campo
struttura → la corteccia V1 è la prima stazione del sistema visivo, in cui i singoli P.561
- Gli occhi possono esser fatti convergere o divergere in modo da mettere a
neuroni ricevono afferenze dai due occhi made in 1968 by Horace Barlow, Colin Blakemore, Peter Bishop, and Jack Pettigrew. They found that a neuron that prefers an oriented bar of light at one place in
fuoco oggetti più distanti
- X visione stereoscopica → necessarie afferenze dai due occhi leggermente the visual field responds better when that stimulus appears in front of the screen (referred to as a near stimulus) or when the stimulus is beyond the screen (a far
- Capacità
stimulus). There di additional
is thus an focalizzarelevelgli occhi su un
of organization bersaglio in→the
of information si ocular
sviluppa nei primi
dominance mesi
columns in V1.
diverse
di vita.
- Deve esservi disparità orizzontale tra le due immagini retiniche.
Alcuni neuroni di V1 sono specificamente selettivi per la disparità orizzontale delle
immagini
- tra i neuroni che rispondono ad una sbarretta luminosa con un certo asse
preferenziale di orientamento ve ne sono
- alcuni che rispondono meglio quando lo stimolo è dietro lo schermo
- Altri che rispondono meglio quando lo stimolo è davanti allo schermo
(vicino)
- Nelle colonne di dominanza oculare di V1 deve esistere un’ulteriore livello di
organizzazione delle informazioni.
Cellule sensibili alla disparità binoculare sono presenti in numerose aree corticali:
- oltre alle cellule di V1, anche alcune cellule delle aree extrasriate V2 e V3
rispondono alla disparità
- Molte cellule di MT selettive per la direzione di moto rispondono meglio a stimoli
localizzati a distanze particolari
- Piano di fissazione
- Più vicino del punto di fissazione
- Più lontano dal punto di fissazione.
Figure 28-13 Neuronal basis of stereoscopic vision. (Adapted from Ohzawa et al. 1996.)
- In MST, stazione di analisi successiva a MT, alcune cellule rispondono meglio ad
una combinazione di disparità binoculare e direzione del movimento. A. When an observer looks at point P the image P! falls on corresponding points on the retina of each eye. These images
- La direzione di moto preferita da tali cellule varia al variare della disparità zero binocular disparity. When looking at a point to the left and closer, point Q, the image Q! in the left eye falls on the

orizzontale dello stimolo. La stereopsi è una facoltà visiva


eye is separata
laterally displaced. dalla
These images have binocular disparity.

- Una cellula che risponde bene al movimento verso sinistra di uno stimolo percezione delle forme B. A cortical neuron receiving binocular inputs is maximally activated when the inputs from the two eyes have zero disp
lontano dovrebbe dare una risposta ottimale anche ad uno stimolo vicino La fusione stereoscopica delle immagini eC.laAnother cortical neuron receiving binocular inputs responds best when the inputs from the two eyes are spatially disp
percezione del senso di profondità non
che si muove verso destra sensitive to near stimuli.
richiedono il riconoscimento monoculare delle forme:
- Cellule come queste portano info che riguardano la direzione del movimento
- necessaria solo la disparità retinica.
a diversi livelli di profondità del campo. Cells sensitive to binocular disparity are found in several cortical visual areas. In addition to V1, some cells in the extrast
Si possono classificare tali neuroni della corteccia striata ed extrastriata in diverse and many direction-selective cells in MT respond best to stimuli at specific distances, either at the plane of fixation or ne
MST, the next step in the parietal pathway, fire in response to combinations of disparity and direction of motion. That is,
grandi categorie:
varies with the disparity of the stimulus. For example, a cell that responds to leftward-moving far stimuli might also resp
- tra queste vi sono cellule che sembrano essere sintonizzate per fornire la migliori These cells can convey information not only about the direction of motion but about the direction of motion at different d
Figure 28-13 Neuronal basis of stereoscopic vision. (Adapted from Ohzawa et al. 1996.)
risposta a stimoli che abbiano una particolare disparità, spesso nello stesso 11B).
piano di fissazione A. When an observer looks at point P the image P! falls on corresponding points on the retina of each eye. These images completely overlap and therefore have
Studies of cells in the striate and extrastriate cortex that respond selectively to binocular disparity fall into several broad
zero binocular disparity. When looking at a point to the left and closer, point Q, the image Q! in the left eye falls on the same point as P!, but the image in the right
- Altre cellule, forniscono la miglior risposta a stimoli di disparità diversa, localizzati respond best to stimuli at a specific disparity, frequently on the plane of fixation. Other cells respond best to stimuli at a
eye is laterally displaced. These images have binocular disparity.
o davanti al piano di fissazione o oltre questo. fixation plane (“near cells”) or beyond the plane (“far cells”) (Figure 28-14)
B. A cortical neuron receiving binocular inputs is maximally activated when the inputs from the two eyes have zero disparity as at P!.
Just as the motion information processed in MT is used both for the visual guidance of movement and for visual percepti
regions
C. Another cortical neuron receiving binocular inputs of visual
responds cortexthe
best when may use disparity
inputs information
from the two eyes arefor different
spatially purposes.
disparate Onetwo
on the useretinas
is the perception of depth, which w
(Q!); it is most
sensitive to near stimuli. aligning the eyes to focus at a particular depth in the field. The eyes rotate toward each other (convergence) to focus on
to focus on more distant objects. The ability to align the eyes develops in the first few months of life and disparity inform
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
this alignment.
Cells sensitive to binocular disparity are found in several cortical visual areas. In addition to V1, some cells in the extrastriate areas V2 and V3 respond to disparity,
and many direction-selective cells in MT respond best to stimuli at specific distances, either at the plane of fixation or nearer or farther than the plane. Some cells in
Random Dot Stereograms Separate Stereopsis From Object Vision
the pattern but in one copy the inner square of dots is positioned slightly differently from the other copy. The inner square of dots is visible only when the identical
copies of the pattern are viewed in a stereoscope. If one inner square is displaced so the two squares are closer together, in binocular view the square appears to lie
in front of the pattern. If one inner square is shifted so the two squares are further apart, the perceived square appears to lie behind the surrounding dots (Figure
Neurofisiologia
28-15). By itself, each random-dot pattern will not produce any depth clues. Only with stereoscopic vision can one see the square within the pattern. With this 158
method, Julesz demonstrated that humans can detect form based strictly on binocular disparity.

- molte cellule di V2 rispondono alla presentazione di contorni virtuali allo stesso


modo a cui rispondono ai contorni reali
- Al contrario, solo poche cellule di V1 rispondono agli stessi contorni illusori.
Si deduce che l’analisi dei contorni svolta in V2 è più sofisticata di quella fatta in V1.

Cellule di V4: forme


Inizialmente si pensava che le cellule V4 fossero deputate alla visione dei colori.
Si è scoperto, tuttavia, che rispondono a stimoli ricchi di particolari, oltre che a
orientamento di sbarrette luminose:
- alcune cellule di V4 sono sensibili a combinazioni di forme e colori.
- Ablazione di V4 → alterazione della capacità di distinguere forme e strutture, ma
resta la capacità di distinguere colori di tinta e saturazione diversa.
- Riduce la capacità degli animali di fare discriminazioni complesse di
colori,
PET dopo presentazione di stimoli colorati → aumento di attività nel giro linguale e in
quello fusiforme.
In pazienti affetti da acromatopsia (perdita della visione dei colori) → perduta la
capacità di distinguere tinte, ma resta la capacità di discriminare forme e immagini.
Pare che non sia V4 nell’Uomo la regione responsabile del riconoscimento delle
forme, ma a tale compito asservi la corteccia inferotemporale.
Figure 28-14 Different disparity profiles are found in neurons in cortical visual areas of the monkey. The curves show the responses of six different
neurons to bright bars of optimal orientation moving in the preferred direction across the receptive fields at a series of horizontal disparities. These different
disparity profiles have been observed in many areas of the monkey visual cortex. The tuned cells are more common in areas V1 and V2, especially in the region of
Riconoscimento degli oggetti dipende dalla
foveal representation, and the “near” and “far” cells are more common in MST. (After Poggio 1995.)

via ventrale, che termina nella corteccia


inferotemporale
Are there, among the disparity-sensitive neurons in the visual cortex, individual neurons that respond to a stereogram that contains no depth clues except retinal
disparity? To answer this question, Gian Poggio first located responsive cells using a bar of light as a stimulusHe then replaced the bar with a random-dot pattern
stereogram. Many of the neurons that responded to the solid figure also responded to the random-dot stereogram.
La via corticale ventrale si estende da V1 a V2 e V4, per raggiungere la corteccia
inferotemporale:
Object Vision Depends on the Ventral Pathway to the Inferior Temporal Lobe
- V2 è suddivisa in subregioni dette
The ventral cortical pathway extends from V1 through V2 to V4 and then to the inferior temporal cortex. We have already noted that V2 has subregions referred to
- Strisce
as thick stripes, spesseand interstripes and that the thin and interstripe regions project to V4. As we have indicated, the ventral pathway appears to be
thin stripes,
concerned with analysis of form and color. Here we will concentrate on the processing of form in V2, V4, and the inferior temporal cortex.
- Strisce sottili
- Strisce pallide
Cells- Lein V2 Respond
strisce to proiettano
pallide e sottili Both Illusorya V4 and Actual Contours
La via ventrale è connessa con l’analisi delletoforme
As in-V1, cells in V2 are sensitive to the orientation of stimuli, e dei
their color, and colori.
to their horizontal disparity, and they continue the analysis of contour begun by
cells in V1. Their response to contours was explored in experiments in which cells were tested for their sensitivity to certain illusory contours of the sort we

Cellule di V2
considered in Chapter 25.
P.563
Le cellule di V2 sono sensibili a:
Many cells in V2 responded to the illusory contours just as they responded to edges (Figure 28-16). In contrast, few cells in V1 responded to the same illusory
- orientamento
contours Figure
(although other experiments have shown responses of V1 cells to more limited illusory contours). These results 28-17that
suggest Many
V2 inferior temporal
carries out neurons
an analysis of respond both to form and color.

- Colore
contours at a level beyond that of V1, and they are further evidence of the progressive abstraction that occurs in each of the two pathways of the visual system.
A. Average responses for a single neuron to stimuli with different shapes. The height of each bar indicates the average dischar
- Disparità retinica stimulus. The dashed line indicates the background discharge rate.

Proseguono l’analisi delle sagome degli oggetti, che inizia in V1 B. Responses of the same neuron to colored stimuli. Discharge rates are indicated by the size of each circle. The open circle r
spikes/s. The responses are plotted on a color map with the relative location of colors, red, green, and blue given for reference
primary colors. (Adapted from Komatsu and Ideura 1993.)

Enrico Colombo - www.bluejayway.it One of the major issues in understanding the brain's analysis of complex objects is the degree to which individual cells respond
objects. Certain critical elements of faces are sufficient to activate some inferior temporal neurons. For example, instead of a fa
positioned might activate the cell (Figure 28-18). Other experiments suggest that some cells respond to facial dimensions (dista
the familiarity of the face. There is also evidence that cells responding to similar features are organized in columns.
Neurofisiologia 159

Nonostante il numero limitato, la presenza di tali neuroni inferotemporali → funzione


Riconoscimento delle facce e di altre forme connessa al riconoscimento dei volti,
complesse avviene nella corteccia inferotemporale Fino a dove la risposta delle singole cellule è legata d ogni singolo componente di uno
Osservazioni cliniche e ricerche sperimentali inducono a pensare che il stimolo complesso?
riconoscimento delle forme avvenga nella corteccia inferotemporale: - alcuni elementi fondamentali dei lineamenti di una faccia → sufficienti ad
- campo recettivo di quasi tutte le cellule comprende la regione foveale, dove vi evocare la risposta di alcuni neuroni della corteccia inferotemporale
sono le discriminazioni più fini - 2 punti e una linea, in posizione opportuna possono attivare una cellula
- Le cellule dell’area inferotemporale - Alcune cellule rispondono a certe dimensioni della faccia (es distanza tra occhi,
- non posseggono un’organizzazione retinotopica naso, ecc)
- Hanno campi recettivi molto estesi, che coprono una zona che può - Altre cellule rispondono alla familiarità delle fisionomie.
comprendere anche l’intero campo visivo.
- Tali campi recettivi possono essere in relazione con la invarianza da
posizione Attenzione visiva
- Proprietà di riconoscere le medesime caratteristiche visive
Le capacità del sistema visivo sono limitate → ogni istante, solo una parte delle infinite
indipendentemente dalla posizione nel campo visivo
informazioni di uno scenario visivo che cadono sulla retina possono venir analizzate:
- Esempio:
- solo alcune informazioni vengono usate a scopi percettivi o per generare
- movimento oculare limitato può spostare il margine movimenti
di uno stimolo dal campo recettivo del neurone V1
- Altre informazioni sono scartate
ad un altro,
Tale filtro selettivo è dato dall’attenzione visiva.
- un simile movimento sposta solo il margine,
mantenendolo nel campo recettivo di uno stesso Esperimenti sull’animale, analizzando le risposte cellulari a una macchia di luce in due
neurone della corteccia inferotemporale diverse condizioni:
- I campi recettivi molto estesi di molte regioni extrasriate (corteccia - quando l’animale aveva lo sguardo altrove, e non badava alla localizzazioni della
inferotemporale inclusa) → importanti per la capacità di riconoscere il macchia
medesimo oggetto indipendentemente dalla localizzazione. - Quando l’animale doveva fissare lo sguardo sulla macchia, eseguendo una
Afferenze principali alla corteccia inferotemporale → da V4: saccade in direzione della macchia stessa
Quando l’animale fissava la macchia:
- pare comprendere ulteriori suddivisioni funzionali
- cellule del collicolo superiore rispondevano molto vivacemente.
- come V4, pare possedere afferenze specifiche per ciascuna suddivisione.
- Le risposte di V1 variavano molto meno.
- Anche le cellule della corteccia inferotemporale sono sensibili sia alle forme che
al colore, - L’aumento di scarica non sembrava dipendere dall’attenzione selettiva, ma
connesso all’inizio del movimento oculare
- Tuttavia, l’efficacia delle risposte varia in funzione di diverse combinazioni di
forme e colori. - Nella corteccia parietale posteriore, implicata nei processi di attenzione
visiva → aumento dell’attività neuronale
Alcune cellule della corteccia inferotemporali rispondono solo ad alcuni stimoli
specifici complessi → es. Facce o mani: - si manifestava prima del movimento oculare
- cellule che rispondono alla mano → le dita sono uno stimolo visivo importante. - Si accentuava quando l’animale eseguiva un movimento saccadico
- Nn risposta se gli spazi interdigitali vengono colmati Alle cellule di V4, l’attività del neurone poteva essere elevata o assente, a seconda
che l’animale dovesse:
- La mano in toto, in ogni orientamento, evoca la stessa risposta.
- rivolgere l’attenzione a uno degli stimoli (due stimoli visivi complessi, entrambi
- Riconoscimento dei volti
nel campo recettivo di un medesimo neurone)
- Per alcuni neuroni selettivi, la visione frontale è lo stimolo + efficace
- Ignorare entrambi.
- Per altri, lo è il profilo.
L’attenzione verso uno stimolo è una scelta di uno stimolo tra i tanti presentati:
- Alcuni neuroni rispondono in maniera specifica ai lineamenti del volto,
- l’attività neuronale aumenta man mano che aumenta il numero degli stimoli che
mentre altri alle espressioni del viso.
possono essere oggetto di attenzione stessa.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 160

- Quando si passa da un oggetto all’altro → le risposte di 1/3 dei neuroni di V4 si - Are che la sincronia possa collegare assieme l’attività delle cellule che
modificano. rispondono ai diversi attributi del medesimo oggetto
- Quando la scelta è tra più oggetti → aumento dell’attività anche di V1 e V2 - Perchè il collegamento si estenda ai diversi attributi visivi dello stesso oggetto →
(stazioni iniziali) sincronizzazione della scarica neuronale deve estendersi a neuroni localizzati in
L’effetto dell’attenzione aumenta tanto maggiore è il numero delle scelte possibili tra aree corticali diversi.
gli oggetti presentati. Altri autori ancora:
Variazioni dell’attività cellulare si verificano anche quando l’attenzione si deve - la quantità di informazioni trasportata dalla via ventrale (corpo genicolato laterale
focalizzare su un oggetto particolare, non su una localizzazione dell’oggetto. → corteccia inferotemporale) è maggiore se vengono esaminate le differenze di
frequenza di scarica
- La presentazione dei diversi attributi è correlata al diverso tipo di frequenza
Collegamento del sistema visivo di scarica
- In ogni cellula, ciascun tipo di scarica rappresenti l’informazione relativa a un
Le informazioni relative al movimento, senso di profondità, forme, colori, sono singolo attributo
elaborate in aree visive diverse, e organizzate in almeno due vie corticali distinte.
- Il problema di un collegamento tra diverse cellule, ciascuna delle quali ha un
In che modo una serie di analisi indipendenti è in grado di fornire au percezione unica particolare attributo, viene meno.
e coerente con il mondo esterno?
- Tutte le cellule di diverse aree contengono alcune informazioni relative a un certo
Probabilmente, esiste un processo costruttivo che permette di ricostruire le numero di attributi, anche se ciascuna cellula può contenere comparativamente,
immagini complesse in maniera progressiva, dall’elaborazione individuale di più o meno informazioni relative a ciascun attributo, a seconda della cellula
stazioni nervose di carattere sempre più elevato. presa in esame.
Esiste una via finale comune, a livello della quale tutti i singoli elementi di una
costruzione percettiva complessa confluiscono?
- esiste un meccanismo di interazione reciproca tale da produrre costruzioni
percettive coerenti?
- Non esiste ancor una risposta al problema del collegamento del sistema visivo. La visione dei colori
Il processo associativo attraverso il quale le diverse proprietà di un oggetto
confluiscono insieme a formare una percezione coerente richiede l’attenzione: La visione dei colori → arricchimento delle nostre esperienze visive:
- ipotizzato che, nel corso di uno stadio percettivo preattenzionale, le diverse - consente di distinguere oggetti e strutture altrimenti non visibili.
proprietà di un oggetto vengano codificate in mappe di caratteristiche differenti - La visione cromatica → aggiunge qualcosa di particolare alla semplice
- L’attenzione, poi, seleziona le caratteristiche particolari di queste mappe, percezione della luminosità (bianco e nero)
collegandole assieme. - Perchè le differenze di colore risaltino, tuttavia, è necessaria la luminosità, che
Altre ricerche: definisce una percezione precisa dei diversi oggetti.
- i campi recettivi dei neuroni diventano progressivamente più grandi I colori → esperienza soggettiva legata alla composizione dello spettro di luce che
colpisce l’occhio:
- Prestare attenzione ad uno dei diversi stimoli accentua la risposta del neurone
verso lo stimolo. - l’occhio umano → lunghezze d’onda tra 400 e 700 nm
- L’attenzione pare agisca in modo da aumentare il vantaggio competitivo dello - Ogni singola lunghezza d’onda ha un colore caratteristico → definito dallo
stimolo a cui si presta attenzione, → restringe la dimensione efficace del campo spettro del visibile
visivo alla regione dove è localizzato lo stimolo stesso. - miscele di luci a lunghezze d’onda diversa → vasta gamma di colori.
- Nel campo recettivo non vi saranno più molti stimoli dotati di caratteristiche
differenti (colore e forma, ecc…) → presente un solo stimolo
- Poichè nelle dimensioni efficaci del campo ricettivo è presente un solo stimolo
→ tutte le caratteristiche collegate insieme.
Altri autori → quando un oggetto attiva una popolazione di neuroni della corteccia
visiva → tutti i neuroni entrano in oscillazione e scaricano all’unisono:
- tali oscillazioni indicano un sincronismo tra le cellule

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


P.574

Figure 29-2 The visible


wavelengths have characteristic

riflessa.
Neurofisiologia

coni Scolors.
- luminosità:
and the light-sensitive compound 11-cis retinal.

partecipano
spectrum. This iseffetto
a small part
Light drawn from

tungsteno, fluorescente, ecc…)


meno)
globale

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


of the electromagnetic
esercitato

quanto i tre tipi di coni vengon stimolati.

proprietà delle superfici

- le superfici riflettono la luce in modi diversi


spectrum,
da unspanning

Figure 29-3 Context influences the appearance of color. The crosses in the two parts of the figure are printed in the same ink (confirm this by looking at where
Figure 29-3 Context influences the appearance of color. The crosses in the two parts of the figure are printed in the same ink (confirm this by looking at where
oggetto

they are joined at the left, yet they look different because they are surrounded by different backgrounds. The perceived color in the cross tends toward the
they are joined at the left, yet they look different because they are surrounded by different backgrounds. The perceived color in the cross tends toward the
complement of the background color. (From Albers 1975.)
complement of the background color. (From Albers 1975.)
wavelengths
varies with wavelength is not the form of the electrical response but the probability that a photon will be absorbed.

su tutti

The nervous system cannot determine from the response of a particular cone whether the cone is illuminated with a weak light at a wavelength to which it is sensitive
between

The nervous system cannot determine from the response of a particular cone whether the cone is illuminated with a weak light at a wavelength to which it is sensitive
or a more intense light at a wavelength to which it is less sensitive, or even a combination of lights of several wavelengths. If we had only one type of cone (as some
Anche il contesto dello scenario, è importante per determinare i colori:
e tre

or a more intense light at a wavelength to which it is less sensitive, or even a combination of lights of several wavelengths. If we had only one type of cone (as some
rare individuals do), we would not be able to experience color. Color vision therefore requires at least two sets of photoreceptors with different spectral sensitivities.
about

rare individuals do), we would not be able to experience color. Color vision therefore requires at least two sets of photoreceptors with different spectral sensitivities.
della composizione spettrale dello sfondo contro il quale viene visto.
i tipi

A two-receptor, or dichromatic, system would generate two different signals for each wavelength. By comparing the two signals the brain could distinguish lights of
A two-receptor, or dichromatic, system would generate two different signals for each wavelength. By comparing the two signals the brain could distinguish lights of
different wavelengths. For example, if an object reflected primarily long-wavelength light, the response of the cone system sensitive to longer wavelengths would be

I colori che vediamo → giungono da luce riflessa dalla superficie degli oggetti:
400 and

different wavelengths. For example, if an object reflected primarily long-wavelength light, the response of the cone system sensitive to longer wavelengths would be

La visione dei colori mette in evidenza le


stronger than the response of the other system, and higher processing centers would interpret the object as being red or yellow. If the object reflected primarily
capacità di discriminare i colori è differente nelle varie regioni dello spettro.
il colore, tuttavia, è un aspetto dell’esperienza visiva caratterizzato da 3 attributi:

variazioni della composizione di luce che riflette (es del sole, di una lampadina al
- Saturazione: grado di diluizione di ciascuna tinta con il grigio. Dipende da

stronger than the response of the other system, and higher processing centers would interpret the object as being red or yellow. If the object reflected primarily
shorter wavelengths, it would evoke a stronger response in the short-wavelength system and the object would be seen as blue. Objects that reflect all wavelengths
In compenso → un oggetto mantiene il proprio colore anche a dispetto di notevoli
di coni

shorter wavelengths, it would evoke a stronger response in the short-wavelength system and the object would be seen as blue. Objects that reflect all wavelengths
equally are perceived as colorless (black, gray, or white, depending on the brightness of the background against which they are seen).
- l’aspetto di un oggetto può cambiare semplicemente per via del cambiamento

- Il colore di un oggetto → dipende dalle quantità relative di luce assorbita e luce


equally are perceived as colorless (black, gray, or white, depending on the brightness of the background against which they are seen).
- Tinta: espressione del grado relativo con cui gli oggetti attivano i tipi di coni. La

A two-cone system will never confuse light of one wavelength with light of any other single wavelength. However, the light reflected from real surfaces in the world
A two-cone system will never confuse light of one wavelength with light of any other single wavelength. However, the light reflected from real surfaces in the world
rarely contains just one wavelength; rather, it is usually characterized by a continuous distribution of wavelengths (Figure 29-4). A dichromatic visual system must
rarely contains just one wavelength; rather, it is usually characterized by a continuous distribution of wavelengths (Figure 29-4). A dichromatic visual system must
a hyperpolarization of the cell membrane. The absorption of a photon always results in the same electrical response, whatever the wavelength of the photon, so

represent this mixture with just two signals that arise from the photon catches in the two classes of cones. Many physically different mixtures of wavelengths could
a narrow band of wavelengths is called monochromatic Monochromatic lights are rarely seen in nature
individual cones do not transmit information about the wavelength of a light stimulus. Cones do, however, respond preferentially to particular wavelengths: What

represent this mixture with just two signals that arise from the photon catches in the two classes of cones. Many physically different mixtures of wavelengths could
Light absorption triggers the isomerization of the light-absorbing portion of retinal from the 11-cis to the all-trans form (see Chapter 26). This results ultimately in

give rise to the same two signals, so surfaces


give rise to the same two signals, so surfaces
700 nm.(iLights of different

P.575
P.575
that reflect light quite differently might appear to be the same color.
that reflect light quite differently might appear to be the same color.
gli oggetti:

superfici,
illumina l’oggetto.
tinte rosse e verdi.

della superficie

- 11-cis retinale
superfici stesse

- Proteina opsina
- Intensità luminosa

Le superfici differiscono anche per:

- dalla funzione di riflettanza


- Proprietà del sistema visivo.

- attributo costante e caratteristico


- Contenuto di lunghezze d’onda

riflettono meno luce di quelle chiare)

- Tuttavia, tale distribuzione dipende sia

per distinguere i colori


è una caratteristica fisica di un oggetto.

Figure 29-4 An object's surface reflectance function describes the fraction of incident light that its surface reflects at each wavelength. A reflectance
quanto lo sia la luce riflessa in superficie.

Figure 29-4 An object's surface reflectance function describes the fraction of incident light that its surface reflects at each wavelength. A reflectance
of 1 means that all the incident light is reflected. The pigments in natural surfaces generally have reflectance functions that vary slowly and smoothly across the
of 1 means that all the incident light is reflected. The pigments in natural surfaces generally have reflectance functions that vary slowly and smoothly across the
- Il colore percepito tuttavia dipende anche da

visible spectrum, while synthetic pigments often have a more complex structure.
che la superficie riflette, per ogni lunghezza d’onda

visible spectrum, while synthetic pigments often have a more complex structure.
A Surface reflectance functions of flowers. (1) Pale yellow gladiolus reflects little light at short wavelengths but quite uniformly reflects light at wavelengths greater
A Surface reflectance functions of flowers. (1) Pale yellow gladiolus reflects little light at short wavelengths but quite uniformly reflects light at wavelengths greater
than about 520 nm. (2) Bright orange gladiolus reflects light mostly at wavelengths greater than 580 nm. (3) Pale violet rose of Sharon reflects light at long
- Composizione spettrale della luce che riflettono.

than about 520 nm. (2) Bright orange gladiolus reflects light mostly at wavelengths greater than 580 nm. (3) Pale violet rose of Sharon reflects light at long
wavelengths and short wavelengths, but not at middle wavelengths (the yellowish-green part of the spectrum). (4) Wine-colored gladiolus reflects light at long
wavelengths and short wavelengths, but not at middle wavelengths (the yellowish-green part of the spectrum). (4) Wine-colored gladiolus reflects light at long
wavelengths and a little at short wavelengths. (From Evans 1948.)
wavelengths and a little at short wavelengths. (From Evans 1948.)
B Surface reflectance functions of human skin: (1) white skin; (2) black skin. (From Evans 1948, after Edwards and Duntley 1939.)
B Surface reflectance functions of human skin: (1) white skin; (2) black skin. (From Evans 1948, after Edwards and Duntley 1939.)
- ogni cono contiene un pigmento fotosensibile, composto da
La visione dei colori dipende dai fotorecettori del sistema dei coni:

C Surface reflectance function of light green enamel paint. The surface reflectance functions of synthetic pigments often vary less smoothly with wavelength than do
C Surface reflectance function of light green enamel paint. The surface reflectance functions of synthetic pigments often vary less smoothly with wavelength than do
distinguere le funzioni di riflettanza delle superfici stesse.

those of natural surfaces. (From Wyszecki and Stiles 1982.)


those of natural surfaces. (From Wyszecki and Stiles 1982.)
- Il sistema visivo, per poter distinguere in modo sicuro le superfici deve
- proporzione della luce incidente che essi riflettono (le superfici scure
Un pigmento è una sostanza che assorbe parte della luce e ne riflette il resto.

Esistono anche altre caratteristiche luminose che dipendono dal tipo di luce che

Necessari almeno due tipi di fotorecettori


Un oggetto, come una mela, contiene un pigmento, che le permette di avere delle

- Sono tipiche di certi oggetti, ma in generale hanno caratteri meno peculiari di

Tali proprietà sono dette funzione di riflettanza → percentuale della luce incidente
- tali caratteristiche, dette riflessi speculari → dipendono anche dall’uniformità

- dalla distribuzione spettrale dell’energia contenuta nella luce che illumina le


- Non cambia con la composizione spettrale o con l’intensità di luce incidente →

- le info disponibili sulla funzione di riflettanza → contenute nella luce riflessa delle
Tale compito può risultare complicato per via delle condizioni generali in cui si vedono
161
Neurofisiologia 162

- Assorbimento della luce → isomerizzazione retinale 11-cis a tutto-trans →


iperpolarizzazione della membrana del fotorecettore.
- L’assorbimento di un fotone determina sempre la stessa risposta,
indipendentemente dalla lunghezza d’onda
- I singoli coni non possono fornire alcuna informazione sulla lunghezza
d’onda di uno stimolo luminoso.
- Rispondono però preferenzialmente a determinate lunghezze d’onda
→ ciò che cambia con la lunghezza d’onda è la probabilità che un
fotorecettore assorba un fotone.
Un singolo cono, dunque, non può trasmettere informazioni relative alla lunghezza
d’onda degli stimoli luminosi, in quanto una stimolazione massima può essere
ottenuta:
- con una sorgente luminosa della lunghezza d’onda preferenziale
- Con una sorgente luminosa di un’altra lunghezza d’onda con un’intensità
maggiore
Si deduce che con un solo tipo di cono non si possono percepire i colori → necessari
almeno due tip di fotorecettori dotati di sensibilità spettrale diversa:
- un sistema a due recettori - dicromatico - darebbe origine a due segnali diversi
per ciascuna lunghezza d’onda
- Confrontando i due segnali il SNC potrebbe distinguere luci di lunghezza d’onda
Figure 29-5 The light reflected from a surface depends both upon th
La luce riflessa dalle superfici
illuminant. dipende
The plot sia dalla funzione
shows the spectraldi riflettanza della superficie
composition of light reflected from
diversa. che dalla composizione spettrale della sorgente luminosa.
- Gli oggetti che riflettono tutte le lunghezze d’onda → incolori (bianchi, grigi o sky
Il grafico mostra (2). The different
la composizione phases
spettrale della of daylight
luce riflessa di un vasobring about
blu illuminato daa substantial change i
neri, a seconda delle condizioni di luminosità) 1. Viva luce solare
2. Cielo uniformemente nuvoloso
Un sistema a due tipi di coni non può confondere la luce di una lunghezza d’onda con Le diverse condizioni della luce diurna comportano una notevole variazione della luce riflessa
quella di qualsiasi altra: dalla superficie.
A system that used more than two types of cones would generate more sign
- problema: la luce che viene riflessa dalle superfici nel mondo raramente
contiene una sola lunghezza d’onda appeared the same color. The normal human visual system uses three cone
- Generalmente caratterizzata da una distribuzione continua di lunghezze 3 sistemi di coni sensibili a parti diverse
people have fewer kinds of cones, and they often confuse surfaces that are
d’onda.
- Sistema dicromatico → costretto a rappresentare queste miscele di luce dello spettro visibile
Nel sistema Three-Cone Systems of the
dotato Human
di un pigmento Retina Res
con due soli segnali, dipendenti da quanti fotoni saranno catturati da
visivo, sono presenti 3 classi di coni, ciascuno
ciascuna delle due classi di coni
diverso:
- Molte lunghezze d’onda fisicamente diverse potranno dare origine ai The idea that human color vision depends on three mechanisms with broad
- coni S: pigmento sensibile alle lunghezze d’onda corte (picco max 420 nm)
medesimi segnali → superfici diverse parrebbero dello stesso colore. made explicit at the beginning of the nineteenth century by Thomas Young.
- Coni M: pigmento sensibile alle lunghezze d’onda intermedie (picco max 530
Il sistema visivo dell’uomo normale → 3 sistemi di coni. a different photopigment (Box 29-1) that gives it a distinctive spectral sens
nm)
- Coni L:P.576
pigmento sensibile alle lunghezze d’onda lunghe (picco max 560 nm)

P.577

cone, the S cone, contains a pigment most sensitive to short wavelengths in


L cone, responds best to slightly longer wavelengths. Recent measurements
nm, and the L pigment near 560 nm (Figure 29-7).

Box 29-1 The Cone Pigments


Enrico Colombo - www.bluejayway.it The three cone pigments each contain a different opsin. All three opsins a
pigments belong to the family of genes that encode rhodopsin, bacteriorh
variety of transmitter receptors that also interact with G proteins (see Ch
Although the human visual system will not generally confuse light distributions reflected from different natural surfaces, a three-valued representation leaves the
system open to confusion by artificial means. We exploit this in color reproduction systems to render a range of colors with only a small number of primary sources.
For example, in color television a wide range of colors and lightnesses is synthesized at each point in the image by varying the intensities that excite three phosphors
Neurofisiologia on the surface of the tube: one phosphor that emits long-wavelength light, one that emits middle-wavelength light, and one that emits short-wavelength light (Figure 163
29-9).

La funzione di riflettanza della maggior parte delle superfici naturali si modifica in


maniera lenta e continua a variare della lunghezza d’onda:
- la curva che descrive la riflettanza delle superfici può venir ricostruita partendo
da curve più semplici, comuni a tutte le funzioni di riflettanza. (in figura un
gruppo di 3 di tali curve)
- Riunendo, in proporzioni opportune queste tre curve elementari → possibile
ricostruire le curve di riflettanza delle superfici reali.
Figure 29-3 Context influences the appearance of color. The crosses in the two parts of the figure are printed in Unthesistema visivo con
same ink (confirm this bypochi
lookingmeccanismi
at where sensibili (2/3) dotati di sensibilità
they are joined at the left, yet they look different because they are surrounded by different backgrounds. The perceived color in tali
spettrali the cross tends toward the
da consentire al sistema di rappresentare fedelmente le curve
complement of the background color. (From Albers 1975.)
sottese, → può rappresentare l’intero ambito delle funzioni di riflettanza
spettrale delle superfici presenti in natura
Nonostante il sistema
The nervous system cannot determine from the response of a particular cone whether the cone is illuminated with a weak light at a wavelength visivo dell’uomo
to which è in grado di non confondere la distribuzione
it is sensitive
della luce
or a more intense light at a wavelength to which it is less sensitive, or even a combination of lights of several wavelengths. riflessa
If we dalle
had only one superfici
type of conenaturali:
(as some
rare individuals do), we would not be able to experience color. Color vision therefore requires at least two sets of photoreceptors with different spectral sensitivities.
- rappresentazione visiva basata su tre valori di confronto → possibili confusioni
A two-receptor, or dichromatic, system would generate two different signals for each wavelength. By comparing the two signalscon mezzi artificiali
the brain could distinguish lights of
different wavelengths. For example, if an object reflected primarily long-wavelength light, the response of the cone system sensitive to longer wavelengths would be
- Il sistema RGB degli schermi → sfrutta tale principio, permettendo di ricostruire
stronger than the response of the other system, and higher processing centers would interpret the object as being red or yellow. If the object reflected primarily
shorter wavelengths, it would evoke a stronger response in the short-wavelength system and the object would be seen asl’intera gamma
blue. Objects thatdi colori.
reflect all wavelengths
equally are perceived as colorless (black, gray, or white, depending on the brightness of the background against which they are seen).

A two-cone system will never confuse light of one wavelength with light of any other single wavelength. However, the light reflected from real surfaces in the world
rarely contains justFigure
one wavelength; rather,
29-7 Spectral it is usually
sensitivities characterized
of the byof
three classes a cones
continuous distribution
and the of wavelengths
rods. Sensitivity (Figure
varies over a large29-4). A dichromatic
range and visual
thus is shown on a system must
logarithmic scale.
Sensibilità spettrale dei tre tipi di coni e dei bastoncelli.
represent this mixture with justclasses
The different two signals that arise from
of photoreceptors the photon
are sensitive catches
to broad in the two ranges
and overlapping classesofofwavelengths.
cones. Many physically
The different
rods normally mixtures
do not of to
contribute wavelengths could
vision in daylight.
Le sensibilità variano su un ambito molto largo, pertanto sono rappresentate su scala
give rise to the same twoSchnapf
(From signals,
etso
al. surfaces
1988.)
logaritmica. Le diverse classi dei fotorecettori sono sensibili bande di lunghezza d’onda larghe e
P.575
parzialmente sovrapposte.
In condizioni
that reflect lightnormali, i bastoncelli
quite differently mightnon contribuiscono
appear alla color.
to be the same visione diurna.
La funzione di riflettanza
Signals From Cones Are Transformed Early in the Visual Pathway
di una superficie
Although the three kinds of cones can capture and represent the reflectances of natural surfaces, information would not be conveyed efficiently in a system in which
naturale comprende
each type of cone was connected to its own distinct neural pathway. This is easy to see if we consider the signals that arise in the L and M cones exposed to the kinds
of spectral distributions that characterize the samples of flowers and skin in Figure 29-4. Because the reflectance functions vary slowly across the spectrum, and the
diverse componenti.
spectral sensitivities of the L and M cones are similar over a broad spectral region, these classes of cones will generate highly correlated signals when they absorb A. Nel maggior numero dei
light from natural surfaces. The correlation between these signals and the signals from the S cones is lower, but still substantial. casi, le funzioni di
riflettanza in natura
The visual pathway could transmit information more efficiently by first removing from the cone signals possono essere
P.578 descritte attraverso tre
those parts that are shared. The simplest way to do this is to transmit the differences among signals. The best transformation would be one that yielded, for the kinds
funzioni elementari,
of visual stimuli the eye normally encounters, the smallest correlation among signals in three pathways. Given the spectral composition of the light entering the eye,
mescolate in maniera
and the spectral sensitivities of the cone photoreceptors, the best transformations are the following: opportuna. Una di
queste curve
rappresenta la
luminosità
dell’immagine, le altre
due possono
rappresentare l’entità
Figure 29-4 An object's surface reflectance function describes the fraction of incident light that its surface reflects at each wavelength. A reflectance delle variazioni della
Funzione
of di riflettanza
1 means that della
all the incident superficie
light di The
is reflected. un oggetto. Una
pigments in riflettanza
natural 1 significa
surfaces generallyche tutta
have la
reflectance functions that vary slowly and smoothly across the proporzione rosso-verde
e blu-giallo
luce incidente
visible spectrum,viene
whileriflessa.
syntheticI pigmenti
pigmentsdelle
oftensuperfici naturali
have a more hanno
complex funzioni
structure. di riflettanza che
B. Nel punto con il + è
variano in maniera graduale e continua lungo tutto lo spettro del visibile.
A Surface reflectance functions of flowers. (1) Pale yellow gladiolus reflects little light at short wavelengths but quite uniformly reflects light at wavelengths greater
A. Funzioni di riflettanza delle superfici dei fiori. 1. Gladiolo giallo pallido 2. Gladiolo arancio chiaro stata campionata la
than about 520 nm. (2) Bright orange gladiolus reflects light mostly at wavelengths greater than 580 nm. (3) Pale violet rose of Sharon reflects light at long
3. Rosa di Sharon, color violetto pallido (non riflette le lunghezze d’onda intermedie, tra giallo funzione di riflettanza
wavelengths andGladiolo
e verde) 4. short wavelengths,
color rossobut not at middle wavelengths (the yellowish-green part of the spectrum). (4) Wine-colored gladiolus reflects light at long
vino.
wavelengths
B. Funzioni and a little at della
di riflettanza short superficie
wavelengths. (From
della pelleEvans 1948.)
umana. 1. Pelle bianca. 2. Pelle nera
B Surface reflectance functions of human skin: (1) white skin; (2) black skin. (From Evans 1948, after Edwards and Duntley 1939.)

C Surface reflectance function of light green enamel paint. The surface reflectance functions of synthetic pigments often vary less smoothly with wavelength than do
those of natural surfaces. (From Wyszecki and Stiles 1982.)
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
Neurofisiologia 164

I segnali provenienti dai coni sono


trasformati fin dai primi stadi di analisi
Nonostante i tre tipi di coni siano in grado di rappresentare fedelmente le riflettanze
delle superfici naturali → l’informazione non verrebbe trasportata in modo efficiente in
un sistema in cui ogni tipo di coni fosse connesso ad una propria via nervosa distinta:
- esaminando i sistemi M e L dei coni, quando vengono esposti a distribuzioni
spettrali dei fiori o della pelle
- Poichè
- le funzioni di riflettanza variano gradualmente
- le sensibilità dei coni L e M sono assai simili in vaste regioni dello spettro
- Queste sorgenti classi di coni danno origine a segnali altamente correlati,
quando assorbono la luce che proviene da sorgenti naturali
- La correlazione tra questi segnali e quelli che nascono dai coni S è minore, ma
pur notevole.
Il sistema visivo potrebbe trasmettere le informazioni in modo più efficiente se dai
segnali che provengono dai coni sono eliminate le parti comuni:
- trasmetter direttamente le differenze tra i diversi segnali
- La trasformazione più efficiente del segnale → minor correlazione tra i segnali
trasmessi dalle tre vie per gli stimoli che l’occhio incontra normalmente.
Data la composizione spettrale della luce incidente e le sensibilità spettrali dei coni, le
migliori trasformazioni sono le seguenti:
- L+M+S: somma dei segnali delle tre classi di coni
- L-M: differenza tra i segnali di L e M
- S-LM: differenza tra il segnale dei coni S e una combinazione del segnale di
coni L e M
Le proprietà spettrali di tali meccanismi che trasformano il segnale dei coni in queste
tre modalità hanno come risultato le sensibilità spettrali illustrate nella figura
successiva:
- Hering ha per primo ipotizzato che i colori rosso, verde, giallo e blu sono
fondamentali → possibile ricostruire tutti gli altri.
- Questi colori sono correlati in coppie esclusive
- Giallo-blu
- Rosso-verde Figure 29-10 Spectral sensitivities of three “second-stage” mechanisms that can transform signals from th
Tali osservazioni lo portarono a die che la visione dipendesse da tre meccanismi di Sensibilità
A. spettrali
The spectral di tre
sensitivity of meccanismi
the achromaticdimechanism
secondo livello
(left) che trasformano
is formed by addingi segnali
signals from L and M cones (right)
opponenza: provenienti
cones. dai coni.
The spectral sensitivity curves for the components (right) are the same as those shown in Figure 29-7 but are
1) variazioni di rosso e verde → eccitato dalla luce rossa e inibito dalla luce A. Sensibilità
sensitivity del meccanismo acromatico. Dato dalla somma S+M+L
axis.
verde o vice versa B. Sensibilità spettrale del meccanismo rosso-verde. Dato dalla sottrazione L-M
BC.The
Sensibilità
spectralspettrale delofmeccanismo
sensitivity giallo-blu.
the red-green mechanism Deriva dallafrom
results sottrazione S-LM of M cone signals from L cone signa
the subtraction
2) Variazioni di giallo e blu → eccitato dalla luce blu e inibito da quella gialla that S cones contribute to this mechanism, with the same sign as L cones, although this has not been found in studies
3) Variazioni acromatiche → eccitato dalla luce e inibito dal buio. Le prime prove dei meccanismi di opponenza → registrazione dell’attività delle cellule
C The spectral sensitivity of the yellow-blue mechanism results from the subtraction of L cone and M cone signals from
orizzontali della retina dei pesci:
- si iperpolarizzano in risposta alla luce di determinate lunghezze d’onda
P.580

M cells are arranged much too sparsely to account for our capacity to resolve detail. They are important in the analysis
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
they cannot convey information about detailed spatial variations in brightness. P cells, on the other hand, are very den
are two P cells for every cone—and could easily represent the detail that we can resolve in an image. The problem is th
suited to conveying information about color than to conveying information about the lightness variations that define str
Neurofisiologia 165

- Si depolarizzano in risposta a lunghezze d’onda diverse - In realtà → organizzazione spaziale antagonista dei campi recettivi delle cellule P
Nei primati, le cellule orizzontali si comportano in maniera diversa → risposte della → permesso di trasmettere un segnale complesso che contiene
medesima polarità a luci di ogni lunghezza d’onda: informazioni riguardanti
- l’opponenza pare avvenire nelle cellule bipolari, ma non è ancora dimostrato. - Luminosità
In che modo le variazioni dei contrasti giallo-blu e rosso-verde sono convogliate nelle - Colore.
cellule gangliari? Luce sul capo recettivo di una cellula P e ne copre sia il centro che la periferia →
Esistono categorie distinte di cellule gangliari, che differiscono per caratteristiche eccitata da certe tinte e inibita da altre.
anatomiche e fisiologiche: Luce molto piccola e copre solo il centro, oppure è distribuita su tutto il campo
- cellule M recettivo, ma non altera il livello medio della luce sulla periferia → genera segnale solo
la parte centrale del campo recettivo.
- Cellule P
Tale segnale nasce da un solo tipo di coni → la cellula risponde alla luce su un largo
Nelle cellule M:
ambito di lunghezze d’onda, ma non manifesta opponenza cromatica:
- i campi recettivi hanno semplice organizzazione antagonista centro-periferia
- rispondono bene a luminosità → se l’immagine ha fini variazioni di struttura
- Alcune cellule hanno campi centro-on e altre centro-off
- Rispondono bene alle variazioni di colore → se la struttura dell’immagine è
- In entrambi i casi, sia il centro che la periferia hanno sensibilità spettrali simili
grossolana.
e di largo raggio → non trasmettono informazioni cromatiche
Il sistema visivo è in grado di produrre immagini nitide per lunghezze d’onda
- Le cellule M → segnali acromatici
intermedie e lunghe:
I colori sono trasportati quasi esclusivamente dal sistema delle cellule P:
- immagini offuscate quando riceve lunghezze d’onda corte
- sono distinguibili in due diversi sottotipi
- I coni S sono solo meno del 10% del totale
- Neuroni che ricevono dai coni S che si oppongono a un segnale misto da
- Sono del tutto assenti nel centro della fovea
coni L e M
- Le cellule gangliari che ricevono le loro afferenze sono una piccola
- Neuroni che ricevono segnali opposti da coni L e M
percentuale di cellule, diffusa uniformemente in tutta la retina.
- Cellule P → opponenza cromatica L-M e S-LM
Le cellule P in grado di trasmettere sia segnali di opponenza cromatica che segnali di
Tali sottotipi di neuroni hanno le caratteristiche necessarie per corrispondere all’ipotesi luminosità → afferenze solo dai coni L e M:
dell’opponenza di Hering: - segnali codificati da potenziali d’azione delle cellule gangliari
Variazione di luminosità. - Come i singoli coni trasmettono assieme differenze d’onda e di luminosità,
avviene così anche nelle cellule P
La maggior parte delle informazioni sui particolari delle immagini dipende dalle
- Le ambiguità nella scarica delle cellule P sono chiarite da meccanismi
variazioni di luminosità, piuttosto che dalle differenze di colore:
corticali.
- la maggior parte delle potenzialità del SNC → riservate all’analisi delle
differenze di luminosità
- La capacità di distinguere piccole differenze spaziali di luminosità è maggiore Trasformazione dei segnali relativi ai colori
della capacità di discriminare le piccole variazioni di tinte.
Le cellule M hanno disposizione troppo diffusa, da giustificare la capacità di nella corteccia visiva primaria
distinguere i particolari delle immagini:
Nella corteccia → modificazione delle informazioni dei colori più complessa rispetto a
- importanti per distinguere le immagini in movimento. quanto avviene nella retina e nel corpo genicolato laterale.
- non possono trasmettere informazioni inerenti le piccole variazioni.
Le cellule P → distribuite molto fittamente nella fovea e attorno a questa (2 cellule P Tre o più canali cromatici diversi
ogni cono presente): È comunemente accettata l’idea che esistano tre diversi meccanismi di secondo
- probabilmente adatte a raffigurare i particolari dell’immagine livello nella visione dei colori:
- Sembrano tuttavia più adatte a trasportare informazioni di colori piuttosto che - a livello più alto, tuttavia, pare che vi siano parecchi meccanismi, ciascuno con
piccole differenze di luminosità una sensibilità differente verso combinazioni limitate di colori e luminosità.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Psychophysical observations suggest that information about color is encoded in the cortex in ways more complex than in the retina and lateral geniculate nucleus.

The Cortex Contains More Than Three Chromatic Channels


Neurofisiologia 166
Although the idea that there are three “second-stage” mechanisms of color vision is now widely accepted, several lines of evidence suggest that this is a simplification
and that, at least at higher levels in the visual pathway, many mechanisms exist, each selectively sensitive to its own small domain of color and lightness. The
strongest evidence for this kind of organization comes from psychophysical experiments that show that sensitivity to particular hues is diminished after prolonged
- Esposizione
viewing of similar and prolungata a diverse
complementary tinte
hues and that→
theridotta
loss of la sensibilità
sensitivity → tale to
is confined perdita
spectral - Alcune
è regions so narrow cellule more
as to implicate dellothan
strato IVCβ
three → campi
spectrally recettivi simili a quelli delle cellule P
limitata
selective a regioni
mechanisms. spettrali
These moltodoristrette
experiments not give→ devono
a precise esistere
indication piùmany
of how di trehigher-level mechanisms might- exist,
Organizzazione concentrica
but they point firmly to more than three.
meccanismi selettivi per i colori. - Proprietà
Color is not an isolated attribute detached from other properties of an object, such as shape and movement. It is inextricably bounddiup
opponenza cromatica
with other object attributes, a
Il colore
point non è un
emphasized attributo che
by perceptual testspossa essere
that show how staccato dalleaffects
spatial context altre proprietà dell’oggetto
the appearance of colored regionsTali
(see Figuredello
29-3). WhenIVCβ
we consider the spatial
cellule strato → migliore risposta a variazioni di colore che
(es sagomaof enatural
complexities movimento):
scenes, the color of surfaces can no longer be treated simply as a three-variable problem. We know only
interessano unaa banda
little about how thedello
limitata spatialspettro visivo, coprendo tutto il campo
- legato
attributes in modo indissolubile alle caratteristiche degli oggetti recettivo:
P.582
- Il contesto spaziale → influenza notevole sulla probabilità che nello scenario - insensibili alle variazioni di luminosità
compaiono
of objects zone
influence their di colore.
color, but it seems likely, given the simple behavior of P cells, that the mechanisms responsible for the influence of context reside in the
Anche nell strato IVA → piccola percentuale di cellule con campi recettivi che hanno
cortex.
Tenendo conto che le proprietà delle cellule P siano molto elementari → meccanismi proprietà di opponenza cromatica:
relativi alle influenze spaziali e altre influenze localizzati nella corteccia. - anche negli strati di ingresso della corteccia → trasformazione del segnale che
arriva dal corpo genicolato laterale
- possibile che esistano cellule le cui proprietà cromatiche non dipendono dalla
configurazione spaziale dello stimolo visivo.
I campi recettivi degli strati più superficiali della corteccia striata hanno una struttura
più complessa:
- cellule semplici e complesse → la maggior parte rispondono bene a stimoli
acromatici
- Poche le cellule che rispondono bene alle variazioni di colore → organizzate in
modo tale da corrispondere alle caratteristiche spaziali dei campi recettivi.
- Alcune cellule che rispondono bene al colore possono essere sia semplici
che complesse.
- Altre → campi recettivi organizzati in regioni concentriche
- Centro → eccitata da alcuni colori e inibita da altri
- Periferia → inibita la risposta del centro, dietro stimolo luminoso
appartenente a larghe bande di lunghezza d’onda
- Tali neuroni sono detti a opponenza doppia.
Dalla corteccia visiva primaria emerge che il colore è solo uno dei molti aspetti delle
variazioni delle immagini a cui i neuroni sono sensibili:
- le informazioni circa il colore sono dunque codificate assieme alle informazioni
relative agli altri attributi delle immagini
È stato osservato che le formazioni dei blob contengono una percentuale elevata
di cellule ad opponenza cromatica doppia:
- i blob inviano proiezioni specifichiate aree visive superiori → buona probabilità
che esistano particolari vie corticali adibite all’analisi dei colori

Segnali relativi ai colori: corteccia


Corteccia visiva primaria: non ci sono neuroni
sensibili ad un colore particolare temporale
Cellule P → strato IVCβ e IVA della corteccia visiva primaria: V2, area visiva secondaria è la principale stazione di arrivo della corteccia primaria:
- la maggior parte delle cellule - Segmentata in strisce,
- Ottima risposta a stimoli a cromatici - Le strisce sottili ricevono afferenze soprattutto dai blob
- Brutta risposta ai colori

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 167

- proiettano a V4, che contiene molte cellule selettive per il colore degli stimoli
visivi
- V4 è considerata come un’area la cui funzione è di analizzare le informazioni
relative ai colori delle immagini visive.
Se si ammette che i neuroni ad opponenza cromatica di V1 provengono dai blob →
esiste una via corticale specializzata per l’analisi del colore:
- le informazioni che riguardano gli attributi cromatici sono limitate ad una via:
corteccia striata → V2 → V4 → lobo temporale.
- Studi sperimentali su lesioni specifiche → alterazioni della percezione dei colori,
assieme ad altri difetti nella percezione di oggetti.

Figure 29-12 Numerals embedded in this color pattern can be distinguished by people with trichromatic vision but not usually by dichromats who
are weak in red-green discriminations. (From Ishihara 1993.)

P.584

Congenital Abnormalities Take Several Forms


The study of congenital abnormalities has contributed enormously to our understanding of the mechanisms of color vision. The first major insight, well-understood in
the nineteenth century, is that some people, instead of having the three classes of receptors that characterize normal trichromatic vision, have only two. These
people, called dichromats, find it hard or impossible to distinguish some surfaces whose colors appear different to trichromats. The dichromat's problem is that every
surface reflectance function is represented by a two-value description rather than a three-value one, and this reduced description causes dichromats to confuse many
more surfaces than do trichromats. Simple tests for color-blindness exploit this fact. Figure 29-12 shows an example from the Ishihara test, in which the numerals
defined by colored dots are seen by normal trichromats, but not by most dichromats.

If a person with normal color vision fails to distinguish between two physically different surface reflectance functions, a dichromat will also fail to distinguish them.
The failure means that each class of cone gives rise to the same signal when absorbing light reflected by either surface, so the fact that the dichromat is confused by
the same surfaces that confuse a trichromat proves that the cones in the dichromat have normal pigments.
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
In principle, there could be three forms of dichromacy, corresponding to the loss of each of the three types of cones. This is in fact the case, though two kinds of
dichromacy are much more common than the third. The common forms correspond to the loss of the L cones, or the loss of the M cones, and are called protanopia
Neurofisiologia 168

Movimenti oculari Spostamento dello sguardo


Tale seconda classe di movimenti oculari → sviluppatasi solo negli animali dotati della
specializzazione retinica foveale:
- in tali specie (così nell’Uomo) l’analisi visiva dei dettagli è effettuata solo se
In assenza dei movimenti oculari, le capacità visive risulterebbero fortemente ridotte. immagine cade nella regione centrale della retina, dove è massima l’acuità visiva
(fovea)
- essenziali per permettere al sistema visivo di funzionare al massimo delle proprie
capacità - È indispensabile, per osservare le diverse parti del mondo, cambiare la direzione
dello sguardo indipendentemente dai movimenti della testa
- Resi possibili da un complesso sistema di controllo motorio, con caratteristiche
e peculiarità proprie, differenti da quelle degli altri muscoli scheletrici I movimenti dello sguardo si sono sviluppati con duplice finalità:
- movimenti saccadici: portare l’immagine più rapidamente possibile nella fovea
in relazione ad un nuovo oggetto che suscita interesse
- Movimenti lenti di inseguimento: mantenere nella fovea l’immagine di un

Significato funzionale oggetto in movimento


Un ulteriore tipo di movimento oculare, finalizzato a lasciare un oggetto nel centro
della fovea, si è sviluppato a seguito della visione binoculare:
I movimenti oculari hanno una duplice finalità:
- negli animali con occhi in posizione frontale → possibile che un’immagine cada
- stabilizzare l’immagine visiva sulla retina simultaneamente su entrambe le fovee, durante la fissazione
- Cambiare la direzione dello sguardo per mettere/mantenere nella fovea - per evitare una visione sdoppiata → movimenti di vergenza.
l’immagine di un oggetto visivo di interesse.
- Necessari per mantenere la visione binoculare di un bersaglio in avvicinamento/
allontanamento rispetto all’osservatore

Stabilizzazione visiva I movimenti saccadici o i movimenti lenti di inseguimento sono coniugati → entrambi
gli occhi compiono movimenti nella stessa direzione.
Con la posizione dell’occhio stazionaria rispetto al mondo esterno → risoluzione I movimenti di vergenza sono disgiuntivi → gli occhi si muovono in direzione opposta
spaziale del sistema di trasduzione visivo è limitata da: e talvolta con ampiezza diversa.
- densità retinica dei recettori
- Grado di convergenza delle vie visive
Se la stazionarietà dell’immagine retinica è compromessa → capacità di discriminare i
dettagli viene ridotta: Caratteristiche generali dei movimenti
- pochi gradi/secondo di scivolamento dell’immagine sulla retina → sensibile
degrado dell’acuità visiva. oculari
- Necessità di stabilizzare lo sguardo durante i movimenti della testa → indotto il
sistema oculomotore a sviluppare movimenti oculari compensatori in direzione Movimenti del globo oculare → approssimabili a rotazioni semplici attorno ad un
opposta a quella della testa. centro di rotazione situato circa 13 cm dietro l’apice corneale:
- I primi movimenti oculari evolutisi → per produrre un’efficace stabilizzazione - l’occhio è soggetto solo a minime traslazioni nella cavità orbitale
dell’occhio durante le rotazioni della testa. - Per spostamenti fino a 25° → solo 1 mm di scarto sull’asse di rotazione.
Le risposte oculari di stabilizzazione dello sguardo definiscono la prima delle due - Si considera dunque l’occhio come una sfera con diametro di 24-25 mm che
classi principali di movimenti oculari, costituita da risposte riflesse originate da: può ruotare attorno a qualsiasi asse arbitrario passante per il centro di rotazione.
- riflesso vestiboloculare: stimoli vestibolari L’orientamento del globo nell’orbita → in relazione alla posizione primaria →
- Riflesso optocinetico: stimoli visivi posizione dell’occhio quando il soggetto fissa un punto dritto di fronte a sé, con la
testa i posizione eretta.
Le deviazioni dell’occhio rispetto alla posizione primaria sono:
- movimenti orizzontali: adduzione (verso il naso) e abduzione (verso la tempia)

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


A. Lateral view of a left eye with the orbital wall cut away. The recti insert in front of the equator of the globe, so that contraction rotates the cornea toward the
muscle. The obliques insert behind the equator, and contraction rotates the cornea away from the insertion. The superior oblique muscle passes through a pulley of
bone, the trochlea, before it inserts.

Neurofisiologia B. Superior view of the left eye with the roof of the orbit cut away. The superior rectus passes over the169
superior oblique and inserts in front of it.

- Movimenti verticali: elevazione o abbassamento, quando ruota sull’asse - Si inserisce nel globo oculare posteriormente all’equatore, con decorso
latero-laterale. The Six Extraocular
posteriore e laterale Muscles Form Three Complementary Pairs
- Movimenti di torsione: quando la rotazione dell’occhio è attorno all’asse Six muscles attach to each
- Movimento: eye: four
torsione rectusl’interno,
verso muscles (superior, inferior, medial,
con componente and lateral)
verticale di and two oblique (superior and inferior). The recti originate at the apex of
the orbit and insert on the sclera, the outer coat of the eyeball, anterior to the equator of the eye (Figure 39-5).
P.786
orizzontale postero-anteriore abbassamento oculare
- Non
Torsional movements induce
do not change thespostamento
line of sight, but rotate dello sguardo
the eye around it: Intorsion rotates the top of the cornea toward the nose and extorsion rotates it Il muscolo
The obliquo
obliques approach theinferiore
eye from theè antero-medial
antagonistaaspectal superiore
and insertquasi
behindperfettamente:
the equator. Because the obliques attach behind the equator, they pull the back of
away from the nose. Torsional movements maintain the perceptual stability of vertical lines. The eye must maintain the same amount of torsion in all positions in the eye toward their insertions, tilting the pupil away. Thus the superior oblique depresses the eye and the inferior oblique elevates it. The superior oblique muscle
the orbit, or else-lines
Definiti verso l’interno se il polo superiore della cornea ruota verso il naso e
perceived as vertical in some positions of gaze would be perceived to tilt in others. Torsional movements become apparent only when they are - movimento: torsione verso l’esterno, con componente di elevazione oculare.
exaggerated by pathological processes.
travels first through a pulley (trochlea) of bone and then to the eye.
verso l’esterno in direzione opposta. - Origina: dalla parete mediale dell’orbita
The medial rectus adducts the eye; the lateral rectus abducts it. The actions of the four remaining muscles are complicated because they do not perform purely
- Decorre
vertical indietro,
or torsional rotations but a combination of the two. The proportion of torsional and vertical rotation performed by each muscle depends on the horizontal
position of the eye in the orbit (Table 39-1 and Figure 39-6).
- Inserzione: porzione infero-laterale della sclera, posteriormente al piano
equatoriale.
For all but vergence movements the two eyes are yoked together: To follow a target moving upward to the left, the left eye moves upward and away from the nose
while the right eye moves upward and toward the nose. This requires that each pair of muscles in one orbit have a functional complement in the other so that the
Mentre i movimenti orizzontali sono controllati quasi esclusivamente dai muscoli retti,
eye can rotate in the same plane, but in the opposite direction. The horizontal recti complement each other, but the vertical muscles do not. The superior oblique
per eseguire movimenti verticali e torsionali è necessario un complesso
muscle of one eye has roughly the same pulling plane as
coordinamento
P.787 degli altri 4 muscoli oculari:
- retti superiore e inferiore
the inferior rectus of the other, and the inferior oblique of one eye has the same pulling plane as the superior rectus of the other.
- Obliqui superiore e inferiore.

Figure 39-5 The origins and insertions of the extraocular muscles.

A. Lateral view of a left eye with the orbital wall cut away. The recti insert in front of the equator of the globe, so that contraction rotates the cornea toward the

Azione dei muscoli extraoculari


muscle. The obliques insert behind the equator, and contraction rotates the cornea away from the insertion. The superior oblique muscle passes through a pulley of
bone, the trochlea, before it inserts.

B. Superior view of the left eye with the roof of the orbit cut away. The superior rectus passes over the superior oblique and inserts in front of it.

Ciascun globo oculare viene messo in movimenti mediante la contrazione o


rilasciamento
The di Muscles
Six Extraocular sei muscoli:
Form Three Complementary Pairs
- l’azione combinata dei muscoli può ruotare l’occhio in qualunque direzione.
Six muscles attach to each eye: four rectus muscles (superior, inferior, medial, and lateral) and two oblique (superior and inferior). The recti originate at the apex of
the orbit and insert on the sclera, the outer coat of the eyeball, anterior to the equator of the eye (Figure 39-5).

- Sono disposti in tre coppie di muscoli antagonisti.


The obliques approach the eye from the antero-medial aspect and insert behind the equator. Because the obliques attach behind the equator, they pull the back of
the eye toward their insertions, tilting the pupil away. Thus the superior oblique depresses the eye and the inferior oblique elevates it. The superior oblique muscle
Tutti i muscoli
travels first oculari
through a pulley (trochlea) originano
of bone and thendall’anello
to the eye. tendineo di Zinn, anello fibroso situato
all’apice
The medial rectus dell’orbita,
adducts the eye; theattorno al abducts
lateral rectus forame it. Theottico:
actions of the four remaining muscles are complicated because they do not perform purely
vertical or torsional rotations but a combination of the two. The proportion of torsional and vertical rotation performed by each muscle depends on the horizontal
position -of fa eccezione
the eye il muscolo
in the orbit (Table 39-1 and Figureobliquo
39-6). inferiore.
I quattro
For

postero-anteriore
eye
muscoli
all but vergence movements the

can rotate in the same plane,fino


retti (laterale,
two eyes

but in all’inserzione
mediale,
are yoked together: To follow

tendinea
the opposite direction. The
superiore
a target movinge

nella
horizontal recti
inferiore)
upward

sclera,
complement
to the left,decorrono
the left eye moves in

anteriormente
each other,
direzione
upward

al piano
but the vertical muscles
Segnali di comando motorio dei muscoli
and away from the nose
while the right eye moves upward and toward the nose. This requires that each pair of muscles in one orbit have a functional complement in the other so that the
do not. The superior oblique

equatoriale dell’occhio:
muscle of one eye has roughly the same pulling plane as
P.787 extraoculari
- occhio
the inferior rectus of thein posizione
other, and the inferiorprimaria
oblique of one→ eye azione
has the samemeccanica
pulling plane as thedei retti
superior è ofquella
rectus the other.di tirare il

punto di inserzione sclerale verso la parte posteriore dell’orbita L’attivazione dei muscoli estrinseci dell’occhio è controllata dall’attività di motoneuroni
- Retti mediale e laterale → adduzione-abduzione oculari situati nel tronco dell’encefalo.
- Retti superiore e inferiore → elevazione-abbassamento Il muscolo retto laterale:

Il muscolo obliquo superiore decorre in maniera differente: - innervazione: nervo abducente VI


- Nucleo: nucleo abducente ipsilaterale → situato nel ponte, sotto il pavimento
- il tendine si riflette su un anello cartilagineo (troclea) sulla superficie supero-
del IV ventricolo
mediale dell’orbita
Il muscolo obliquo superiore:

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


reticular formation into the necessary velocity and position instructions to the motor neurons. The horizontal component of
Superior rectus Intorsion Elevation
Inferior rectus Extorsion Depression horizontal recti muscles, is organized in the paramedian pontine reticular formation and the rostral medulla. The vertical co
Superior oblique Depression Intorsion mesencephalic reticular formation. In each of these circuits different neurons are responsible for the step and the pulse com
Inferior oblique Elevation Extorsion
Neurofisiologia 170
Horizontal Saccades Are Generated in the Pontine Reticular Formation
Patients with brain stem lesions cannot make conjugate horizontal eye movements to the side with the lesion. Electrical sti
- innervazione: nervo trocleare IV - Quando
reticular formation la saccade
drives the eyes inèthe
nella direzione
ipsilateral opposta
direction, → componente
and chemical ad impulso
lesions destroying è in this region elimin
the cells
- Nucleo: nucleo trocleare contorlaterale → nel mesencefalo, davanti alla lamina sostituita
vestibulo-ocular dasmooth
reflex or una pausa
pursuit.dell’attività di scarica.
When the lesions → rilasciamento
are limited to the pons, thedel muscolo
effect may be limited to ipsilateral s

quadrigemina. per tutta la durata del movimento


Recall that a saccade motor signal has both pulse and step components. The neurons that give rise to the pulse component
Il nervo oculomotore comune III, che origina dal nucleo oculomotore comune - Gradino:
for horizontal mantenuta
saccades lie within un’attività di scarica
the paramedian pontinepiù elevata
reticular formation. These cells fire at a high frequency just befor
innerva i tutti gli altri muscoli: P.790 - Comando di contrazione tonica → necessario per
- retto mediale ipsilaterale - contrastare
their activity resembles le component
the pulse forze di ristoro elastico
of motor neurondell’orbita
discharge (Figure 39-10).
- Retto superiore controlaterale - Mantenere l’occhio stabilmente nella nuova posizione
- Retto inferiore ipsilaterale
- Obliquo inferiore ipsilaterale

L’attività dei motoneuroni oculari codifica sia la posizione sia la velocità dell’occhio:
- fissazione di un bersaglio: attività di scarica tonica dei motoneuroni,
proporzionale all’eccentricità della posizione oculare
- Spostamenti dello sguardo: motoneuroni presentano una modulazione fasica,
proporzionale alla velocità oculare
Non esistono neuroni specializzati per l’uno o l’altro tipo di movimento (saccadici,
vergenza, inseguimento lento, ecc…)
In un movimento saccadico di un occhio, si riscontrano:
- impulso: attività di scarica fasica ad alta frequenza
- Induce un brusco aumento della tensione muscolare → necessaria a vincere
la resistenza viscosa dei tessuti orbitali e muovere l’occhio più velocemente
possibile verso la destinazione
Figure 39-9 Motor neurons signal eye position and velocity.

A. Relation of the discharge rate of a right abducens neuron in the monkey to eye position and velocity. When the eye is p
cell is silent (position !0). As the monkey makes a rightward saccade there is a burst (D1), but in the new position (!1) th

Enrico Colombo - www.bluejayway.it to discharge. During the next saccade there is a burst (D2), and at the new position (!2) there is a tonic position-related d
saccade (D3) there is again a pulse of activity and a higher baseline discharge when the eye is at the new position (!4). W
there is a period of silence during the saccade (D4) even though the eye ends up at a position associated with a tonic disch
Neurofisiologia 171

L’ampiezza della componente tonica dell’attività motoneuronale varia in funzione - Movimenti verticali → nel mesencefalo, a livello del nucleo interstiziale di
lineare dell’eccentricità della posizione dell’occhio nell’orbita: Cajal
- ciascun motoneurone presenta una soglia di reclutamento (eccentricità alla Per un corretto funzionamento dell’integratore neuronale → necessaria la presenza
quale il neurone inizia a scaricare) e pendenza caratteristiche del vestibolocerebello, che interconnette questi nuclei.
- Nella posizione primaria → attivi più della metà dei motoneuroni, con frequenze
che superano spesso i 100 spike/s
- Quando l’occhio si sposta nella direzione di trazione del muscolo → scariche Base neurofisiologica per la genesi dei
fino a 200/300 spike/s movimenti coniugati
Da questo si possono trarre alcune considerazioni:
- mantenere fermo l’occhio → azione attiva, in cui vengono generati appropriati Eccetto i movimenti di vergenza, tutti gli altri movimenti oculari (spostamento e
livelli di attività. stabilizzazione visiva) sono coniugati:
- Maggior parte dei motoneuroni oculari scarica normalmente a frequenze - necessaria elevata coordinazione bilaterale dei muscoli extraoculari
elevatissime, senza che insorga fatica muscolare Ad esempio: abduzione di un’occhio deve accompagnarsi ad abduzione dell’occhio
Nonostante la notevole resistenza alla fatica → i muscoli extraoculari hanno una controlaterale:
velocità di contrazione molto elevata: - necessario uno stretto accoppiamento tra le attività dei muscoli retto laterale
- fusione tetanica a 350 Hz e retto mediale dell’altro lato.
Diversamente dai motoneuroni spinali, non sono sottoposti ad un controllo inibitorio - Garantito da neuroni di proiezione internucleare tra il nucleo abducente e il
ricorrente di Renshaw. nucleo oculomotore comune
- Circa la metà dei neuroni del nucleo abducente è motoneuroni → la restante
Integratore neuronale parte è data da interneuroni → inviano il proprio assone nel fascicolo
L’accurata esecuzione di un movimento oculare richiede comandi motori che longitudinale mediale → entrano nella divisione del nucleo oculomotore
codificano: controlaterale → muscolo retto mediale.
- posizione - Entrambi i tipi di neuroni dell’abducente (interneuroni e motoneuroni)
- Velocità - ricevono le stesse afferenze di ingresso
Tuttavia, nella scarica della maggior parte dei neuroni premotori e delle afferenze - Hanno proprietà di scarica molto simili
sensoriali è presente solo un segnale di velocità oculare: - Deriva il ruolo centrale che il nucleo abducente svolge nella coordinazione dei
- il riflesso vestiboloculare origina da segnali afferenti vestibolari → controllano la movimenti oculari orizzontali.
velocità angolare della testa. Tutte le strutture premotorie che controllano i movimenti coniugati → proiettano
- Neuroni delle aree corticali visive e del cervello che codificano movimenti lenti di monosinapticamente sia a motoneuroni che interneuroni del nucleo abducente:
inseguimento → combinazioni di - nuclei vestibolari
- Segnali di velocità dell’errore foveale retinico - Formazione pontina paramediana (controlla i saccadici orizzontali)
- Segnali di velocità oculare - Nucleo preposito dell’ipoglosso (integratore neuronale)
- Anche i neuroni di tipo burst nel ponte codificano la velocità oculare. I motoneuroni del retto mediale, ricevono tutte queste informazioni attraverso le
Da dove origina il segnale tonico per mantenere stabile lo sguardo in posizione proiezioni degli interneuroni del nucleo abducente:
eccentrica? - ecco perchè una lesione del nucleo abducente produce paralisi di:
- necessario un circuito nervoso che operi una sorta di integrazione matematica - Muscolo retto laterale ipsilaterale
→ convertire i segnali fasici di codifica della velocità in segnali tonici di codifica - Muscolo retto mediale controlaterale
della posizione oculare.
- Lesione del fascicolo longitudinale mediale → paresi dei soli movimenti di
- Un circuito simile esiste, ed è detto integratore neuronale. adduzione dell’occhio ipsilaterale (oftalmologia internucleare) → i motoneuroni
- movimenti orizzontali → nel nucleo preposito dell’ipoglosso del retto mediale non possono ricevere comandi motori dal nucleo abducente
- Situato medialmente al complesso vestibolare e caudalmente al nucleo I movimenti di vergenza sono risparmiati per entrambe le lesioni → nei movimenti
abducente disgiuntivi i motoneuroni del retto mediale ricevono comandi di adduzione attraverso
proiezioni alternative.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 172

Movimenti oculari di stabilizzazione Nistagmo


visiva. Le risposte riflesse vestibolari e optocinetiche non sono date da una semplice
rotazione dell’occhio in direzione opposta al movimento della testa:
Per conservare una visione nitida durante lo spostamento della testa → necessario - i movimenti oculari compensatori sono frequentemente interrotti da movimenti
ruotare gli occhi in direzione opposta al capo → stabilizza l’immagine sulla retina: rapidi di riposizionamento → riportano l’occhio verso la posizione iniziale
- tali movimenti, per essere compensatori, dovrebbero avere la medesima velocità - Tali movimenti devono impedire che l’occhio raggiunga una posizione estrema
angolare della testa → la direzione dello sguardo resterebbe perfettamente fissa nell’orbita e rimanga lì durante una rotazione prolungata della testa
su un punto dello spazio → evitato lo scivolamento dell’immagine visiva sulla - La risposta riflessa complessiva è detta nistagmo
retina. - Alternanza di movimenti lenti compensatori di stabilizzazione visiva (fasi
Tale funzione è svolta efficacemente da riflessi oculari appropriati: lente) e movimenti rapidi di ritorno verso il centro dell’orbita (fasi rapide)
- riflesso vestiboloculare: evocato dalla stimolazione di afferenze vestibolari - Le fasi rapide → caratteristiche dei movimenti saccadici, con i quali
- Riflesso optocinetico: evocato da afferenze visive condividono i circuiti neuronali nel tronco encefalico
Nella pratica clinica → nistagmo è denominato in base alla direzione in cui battono le
fasi rapide:
Riflesso vestiboloculare - nistagmo a dx → le fasi rapide muovono lo sguardo verso dx, mentre il
movimento compensatorio è verso sx
Il riflesso vestiboloculare origina dalla stimolazione indotta dai movimenti del capo
dei canali semicircolari negli organi vestibolari:
- attivazione delle afferenze vestibolari → movimenti compensatori degli occhi, Vie centrali del riflesso vestiboloculare
attraverso connessioni dirette con i motoneuroni oculari
- Nucleo vestibolare → motoneuroni oculari. Movimenti del capo → variazioni della scarica delle afferenze vestibolari dei canali
semicircolari (scarica proporzionale alla velocità di rotazione):
- i canali semicircolari dei due lati → organizzati in tre coppie complementari che
Riflesso optocinetico giacciono su piani perpendicolari tra loro
- quando uno stimolo produce l’eccitazione delle afferenze da un lato, → l’attività
Il sistema optocinetico può estrarre dalle caratteristiche complessive dei movimenti delle afferenze provenienti dal canale complanare controlaterale si riduce
delle immagini visive sulla retina (scivolamento retinico) una stima di quanto - Le afferenze dei canali semicircolari terminano principalmente nelle divisioni
velocemente e in che direzione si muove l’immagine rispetto all’occhio: mediale e superiore del complesso nucleare vestibolare pontino
- genera movimenti oculari riflessi in direzione dello spostamento dell’immagine - Da questo originano proiezioni verso i motoneuroni oculari
visiva - Tale segnale di velocità angolare → componente fasica dei comandi motori
- Tale spostamento riduce la velocità dello scivolamento retinico richiesti per generare le fasi lente compensatorie del nistagmo.
Un movimento sulla retina di ampie parti del campo visivo, normalmente, si ha solo in Canali semicircolari → nuclei vestibolari → motoneuroni oculari
concomitanza dei movimenti della testa:
- quando si verifica uno spostamento dell’occhio rispetto all’ambiente circostante Canali semicircolari orizzontali
→ associato necessariamente ad un movimento apparente del mondo visivo in Per i canali orizzontali → connessioni centrali abbastanza semplici:
direzione opposta
- movimento del capo che induce la stimolazione dei soli canali orizzontali
- Il riflesso optocinetico → contribuisce a stabilizzare l’immagine visiva durante i
(rotazione attorno ad un asse verticale) → risposta riflessa dei soli muscoli
movimenti della testa antagonisti retto mediale e retto laterale
- Una rotazione del capo verso sx provoca
- Aumento del livello di scarica nelle fibre vestibolari del canale di sx
- Diminuzione della scarica nelle fibre vestibolari del canale orizzontale dx
- Tali variazioni dei segnali afferenti inducono

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 173

- Eccitamento dei muscoli retto laterale destra e retto mediale di sinistra. - circa la metà dell’ampiezza necessaria per produrre una perfetta stabilizzazione
- Inibizione dei muscoli retto laterale di sx e retto mediale di dx. oculare durante le rotazioni della testa attorno all’asse postero-anteriore.
- Movimento globale → rotazione degli occhi verso dx, opposta alla rotazione
del capo
Il nucleo abducente ha un ruolo centrale nella coordinazione dei movimenti oculari
Vie centrali del riflesso optocinetico
coniugati: La maggior parte dei neuroni dei nuclei vestibolari modula la propria attività anche in
- i motoneuroni del muscolo retto laterale ricevono proiezioni dirette dai nuclei risposta a stimolazioni optocinetiche
vestibolari - informazioni visive giungono a nuclei vestibolari → codifica di velocità e direzione
- Eccitatorie per il nucleo controlaterale dello scivolamento retinico, a sua volta prodotto da spostamenti del capo non
- Inibitorie per il nucleo ipsilaterale compensati perfettamente dal riflesso vestiboloculare.
- I motoneuroni del retto mediale → attivati dagli interneuroni del nucleo - I nuclei vestibolari sono dunque sede di integrazione multisensoriale:
abducente controlaterale - Generano una stimola della velocità dei movimenti della testa sulla base di
- Gli assoni degli interneuroni attraversano la linea mediana e proiettano al informazioni sia vestibolari che visive.
nucleo motore controlaterale, attraverso il fascicolo longitudinale mediale. - I nuclei vestibolari non sono in grado di distinguere i due segnali (visivi o
Per generare un movimento oculare corretto, i motoneuroni devono ricevere segnali vestibolari)
proporzionali a: - Sensazioni soggettive, possono insorgere sia per rotazione del capo che a
- velocità: derivato dalle afferenze vestibolari seguito di stimolazione optocinetica
- Posizione oculare: integrazione neuronale che richiede l’intervento del nucleo Il riflesso optocinetico utilizza lo stesso circuito motorio delle risposte
preposito dell’ipoglosso (integratore neuronale) vestibolari.
- Ha forti interconnessioni con i nuclei vestibolari e manda efferenze dirette al
nucleo abducente (motoneuroni e interneuroni) Via sottocorticale
Filogeneticamente più antica → nella maggior parte dei vertebrati, la retina proietta
Canali semicircolari verticali direttamente a formazioni mesencefaliche:
Le connessioni per il riflesso vestiboloculare indotto dalla stimolazione dei canali - nucleo del tratto ottico (rostralmente al collicolo superiore)
semicircolari verticali sono molto più complesse, in quanto: - Sistema ottico accessorio
- non vi è esatta corrispondenza tra Tali nuclei:
- piani su cui giacciono le due paia di canali semicircolari verticali - variano la scarica proporzionalmente alla velocità dello scivolamento retinico
- Piani su cui agiscono le coppie antagoniste dei muscoli retti superiore/ lungo direzioni preferite.
inferiore e obliqui interno/esterno - Rispondono a stimoli che si muovono a bassa velocità
- Sia i muscoli verticali che i muscoli obliqui producono movimenti oculari con - Se la stimolazione è monoculare → preferenzialmente a movimenti temporo-
componenti sia verticali che torsionali nasali
- Necessario un coordinamento complesso di entrambe le coppie I nuclei del tratto ottico e il sistema ottico accessorio proiettano ai nuclei
muscolari vestibolari attraverso stazioni di ritrasmissione situate nel bulbo e nel ponte.
- L’esecuzione di movimenti coniugati → necessaria l’attivazione di muscoli
completamente diversi per l’occhio di dx e l’occhio di sx. Via corticale
- Dovuto alla disposizione speculare delle inserzioni muscolari delle due Nell’uomo, la componente corticale contribuisce a determinare le risposte
orbite. optocinetiche:
- Movimento di un occhio è dato dall’attivazione dei muscoli retti verticali, - aree coinvolte → aree extrasriate deputate all’analisi visiva del movimento
lo stesso movimento dell’occhio controlaterale richiede l’attivazione - Area temporale mediale (TM)
prevalente dei muscoli obliqui.
- Area temporale mediale superiore (TSM)
L’ampiezza nell’uomo della componente torsionale del riflesso vestiboloculare è
- Proiettano ai nuclei vestibolari attraverso
minore di quella delle componenti orizzontale e verticale:
- Sistema ottico accessorio

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Ordinarily there is no time for visual feedback to modify the course of the saccade; corrections to the
fatigue, drugs, or pathological states can slow saccades. Accurate saccades can be made not only to v
Neurofisiologia locations in space, and even verbal commands (“look left”). 174

- Cervelletto, attraverso proiezioni ai nuclei pontini dorsolaterale.


The Smooth Pursuit System Keeps Moving Targets on the Fov
- Determina in modo univoco le caratteristiche cinematiche del movimento
Le risposte della componente corticale sono simmetriche e seguono stimoli che si saccadico
The smooth pursuit system keeps the image of a moving target on the fovea by calculating how fast t
muovono a velocità più elevate: system principalmente
- Generato requires a moving dastimulus in order
2 strutture to calculate
nervose, the aproper
deputate eye velocity.
selezionare gli Thus, a verbal comm
Smooth pursuit movements have a maximum velocity of about 100°/s, much slower than saccades. D
- in parte mediano i movimenti di inseguimento. oggetti visivi a cui volgere lo sguardo:
P.785
Nel neonato → vie verso la corteccia visive sono ancora immature → risposte - Collicolo superiore
optocinetiche mediate da vie sottocorticali → caratteristica asimmetria -alcohol,
Campi and evenfrontali
oculari distraction
delladegrade thecerebrale.
corteccia quality of these movements.
temporonasale:
- entro i due mesi, le risposte diventano simmetriche → preponderante la via
transcorticale.
Nell’adulto, c’è solo la componente corticale.

Sistema saccadico
Le saccadi sono i movimenti oculari più frequenti nell’uomo e nei primati:
- presenti fin dalla nascita
- Osservando una scena visiva → frequenti e inconsapevoli movimento saccadici
(2-4 al secondo)
- Durante la lettura → gli occhi compiono piccoli movimenti saccadici,
inframezzati da pause di fissazione di circa 250 ms.
Durante un movimento saccadico → soppressione saccadica, ovvero ridotte le Circuito di controllo
Figure 39-2 The human saccade. saccadico
Eye position, targetnel tronco
position, and eye velocity are shown plotted
target—the traces representing eye and target positions are superimposed. Suddenly the target jump
capacità visive, dell’encefalo
later, the eye moves to bring the target back to the fovea. Note the smooth symmetric velocity profil
- impedire la fastidiosa percezione di offuscamento visivo legata al rapido orbit they are described in terms of the angle of rotation. Similarly, objects in the visual world are de
movimento degli occhi Nel tronco encefalico
viewed at arm's → presenti
length circuiti
subtends an neuronali per trasformare
angle of about il segnale
1°. A saccade from oned’errore
side of the thumb to the o
- Il mondo esterno è percepito come stazionario, nonostante il ripetersi dei in comandi motori per il movimento oculare:
movimenti saccadici - componenti orizzontali e verticali dei movimenti saccadici sono controllate da
Scopo del movimento saccadico → portare il più rapidamente possibile nella fovea due aree separate situate in
l’immagine di un’oggetto di interesse: - Ponte: coordinamento dei muscoli retti mediali e laterali
- movimenti molto stereotipati - Mesencefalo: coordinamento dei muscoli obliqui e retti verticali
- Estremamente rapidi → risultati della simultanea attivazione ad alta frequenza
dei motoneuroni oculari (impulso), Componente orizzontale dei movimenti saccadici
- Impartiscono al globo oculare la massima accelerazione possibile Il controllo per i movimenti saccadici orizzontali → nella formazione reticolare
- Velocità e durata dipendono esclusivamente dall’ampiezza del movimento paramediana (FRPP), situata tra nucleo abducente e nucleo trocleare:
che deve essere eseguito57 - stimolazione elettrica FRPP → movimenti saccadici orizzontali ipsilaterali in
- La durata è estremamente breve, solitamente inferiore al decimo di pazienti sani,
secondo. - Pazienti con lesioni di FRPP → non eseguono più movimenti saccadici
Ampiezza e direzione → derivate da informazioni retiniche che determinano la orizzontali verso il lato della lesione.
posizione rispetto alla fovea dell’oggetto di interesse: - Non è dovuto a paralisi dei muscoli oculari
- tale informazione è detta segane di errore motorio

57 non possono essere modificate volontariamente.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


pontine reticular formation.

The lateral rectus motor neurons in the pons are driven directly by medium-lead burst neurons, which
P.791

supply the burst, and the vestibular and prepositus nuclei neurons, which supply the tonic signal. The medial rectus motor neurons in the midbrain are not directly
excited by these burst and tonic neurons. Instead, the burst and tonic signals for the medial recti are first sent to a population of interneurons in the abducens
Neurofisiologia nucleus, which in turn project to motor neurons in the contralateral oculomotor nucleus through a tract that crosses the midline and ascends in the medial 175
longitudinal fasciculus (Figure 39-10A). This tract is critical for coordinating the medial lateral recti for all lateral gaze processes, and its length and vulnerability
make it clinically important.

- Tali pazienti riescono ancora a eseguire con i retti laterale e mediale i


movimenti di stabilizzazione ed inseguimento lento.

Componente verticale dei movimenti saccadici


La componente verticale dei movimenti saccadici → attività bilaterale di centri
mesencefalici, connessi tra loro attraverso al commessura posteriore, localizzati
nella sostanza reticolare, davanti al nucleo oculomotore:
- lesione bilaterale di tali centri → paralisi totale dei soli movimenti saccadici.

Centri di controllo saccadico


I centri di controllo saccadico pontino e mesencefalico sono caratterizzati da due tipi
di cellule nervose:
- neuroni burst
- Neuroni omnipause
Si descrive il nucleo pontino che controlla i movimenti orizzontali, ma anche i
movimenti verticali sono controllati da un circuito neuronale simile.
I neuroni burst sono cellule che scaricano raffiche di potenziali ad alta frequenza:
- scaricano circa 5-15 ms prima dei movimenti saccadici ipsilaterali (per la FRPP)
→ comando premotorio di codifica della velocità oculare
- Molti sono eccitatori e proiettano monosinapticamente al vicino nucleo
abducente → determinano la componente di impulso
- Altri proiettano anche al nucleo preposito dell’ipoglosso (integratore
neuronale) .→ codifica della posizione oculare → ritrasmissione al nucleo
abducente → componente a gradino.
Nella formazione reticolare caudale al nucleo abducente è presente anche un’altro
gruppo di neuroni burst, di tipo inibitorio:
- attivati dai burst eccitatori
- Inviano l’assone dall’altra parte della linea mediana → inibizione del nucleo
abducente contorlaterale e della FRPP
- Tale soppressione è necessaria per produrre il rilasciamento dei muscoli Collicolo superiore
antagonisti durante il movimento saccadico.
In posizione rostro-ventrale ai neuroni burst si trovano i neuroni omnipause: Il collicolo superiore è una lamina formata da sette strati, sulla superficie dorsale del
- attività tonica continua, che subisce una pausa d’arresto durante l’esecuzione di mesencefalo, sopra l’acquedotto di Silvio.
un movimento saccadico È suddiviso in due regioni funzionalmente separate scarsamente interconnesse:
- La pausa è strettamente correlata alla durata della scaccade - strati superficiali: vie visive extragenicolate
- Neuroni GABAergici → proiezioni inibitorie ai neuroni burst pontini e - Non direttamente coinvolti nel controllo saccadico
mesencefalici → sopprimono tonicamente l’attività di scarica - Afferenze visive sia alla retina che dalla corteccia striata
- Funzione: innesco, in quanto solo con l’arresto dell’attività omnipause è - Efferenze principali → aree corticali visive striate ed extrasriate, attraverso il
possibile produrre l’impulso che genera una saccade. pulvinar.
- Strati intermedi e profondi: regione di integrazione sensimotoria per il
controllo dei movimenti saccadici.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


active with high frequency, and this discharge is suppressed at the time of voluntary eye movemen
colliculus in the same way the omnipause cells control the pontine burst neurons: The inhibitory act
superior colliculus can drive a saccade. This suppression is mediated by inhibitory input from neuron
Neurofisiologia 176
contralateral visual field.

Le due lamine profonde costituiscono una mappa motoria topografica → ciascun


punto rappresenta un movimento saccadico di un’ampiezza e direzione caratteristica
rispetto al centro di fissazione:
- stimolazione elettrica della mappa → movimento saccadico verso una
determinata posizione, con latenza di circa 20 ms
- Se la stimolazione viene mantenuta → eseguita una seconda saccade della
stesa ampiezza e direzione, partendo dalla posizione finale della prima.
- Sulla superficie del collicolo è presene una rappresentazione topografica
dell’errore motorio relativo al punto di fissazione.
Gli strati profondi inviano proiezioni ai centri di controllo saccadico nel tronco → il
segnale d’errore lì è convertito in comando motorio:
- presente una popolazione di neuroni burst che scaricano ad alta frequenza 20
ms prima di una saccade
- Per ogni neurone, l’intensità del burst è massima per movimenti saccadici in
una particolare direzione e ampiezza e decresce quando la direzione e
l’ampiezza si discostano da quello preferito.
- A livello collicolare → la codifica è approssimativa.
- Campo di movimento58 : risposta neuronale in funzione di ampiezza e
direzione saccadica
Nonostante i singoli neuroni rispondano per un’ampia gamma di movimenti saccadici,
l’insieme di neuroni follicolari codifica in modo molto preciso ampiezza e Figure 39-11 Cortical pathways for saccadic eye movements in the monkey. The brain stem
direzione dell’errore motorio: colliculus. The colliculus receives direct excitatory projections from the frontal eye field and the late
- attraverso sommazione vettoriale → ciascun neurone contribuisce con una Separazione dei bersagli
substantia nigra. The substantia visivi
nigra is suppressed da
by the parte
caudate nucleus, which in turn is excite
componente diretta lungo la propria direzione saccadica preferita excites the colliculus and indirectly releases it from suppression by the substantia nigra by exciting

- Il vettore risultante → allineato in modo estremamente preciso con la direzione


della corteccia
areas controlling cerebrale
saccades are in purple, the intermediate supranuclear structures in blue, and the
del movimento saccadico da eseguire Krausliz.)
Numerose aree della corteccia cerebrale controllano i movimenti saccadici, le
- Tale meccanismo è detto codice di popolazione → dimostratosi valido anche principali sono:
in altri sistemi motori e sensoriali. - campi oculari frontali
Il collicolo superiore non svolge solo la funzione di fornire un segnale d’errore motorio The superior colliculus is controlled by two regions of the cerebral cortex that have overlapping but
- Corteccia
intraparietal parietale
area posterioreparietal cortex (part of Brodmann's area 7) modulates visual atte
of the posterior
ai centri del tronco encefalico, ma anche di impedire il movimento degli occhi
provides motor commands.
durante i periodi di fissazione: Campi oculari frontali
- neuroni nella parte più rostrale (neuroni di fissazione) → scaricano
IP.794
campi oculari frontali sono nell’uomo situati attorno alla parte laterale del, solco
vivacemente durante la fissazione
precentrale:
- Sopprimono efficacemente i movimenti saccadici indesiderati
- contengono neuroni che scaricano prima e durante i movimenti saccadici diretti
- Esercitano azione inibitoria sulle parti più caudali del follicolo Theverso Parietal Cortex
un’area ristretta Controls
del campo visivo Visual Attention
- Inviano proiezioni eccitatorie ai neuroni omnipause del ponte, i quali inibiscono i - Stimolazione elettricaand
dei visual
campi attention
oculari frontali → movimenti saccadici
Saccadic eye movements are closely intertwined. As seen in Figure 39-1, the co
movimenti saccadici. controlateralmente, verso il campo di movimento dei neuroni stimolati
course of that person's saccades. Certain neurons in the posterior parietal cortex that respond to vi
L’esecuzione di un movimento saccadico → necessario che oltre alla produzione di Differentemente ai neuroniindel collicolo,these
i campi oculari frontali non scaricano
of saccades. In contrast, monkeys same parietal neurons increasecon tuttiwhen
firing i the animal a
un segnale d’errore vi sia interruzione del sistema di fissazione visiva attiva: movimenti scaccadici:
when the animal uses the dimming of the peripheral cue to signal a hand movement). Thus the sign
- ottenuto attraverso la soppressione della scarica dei neuroni di fissazione - scaricano: movimenti oculari che rivestono
signal, not dependent on either a visual stimulusimportanza comportamentale
or eye movement but relevant to both. This is in d
durante il movimento saccadico.
associated only with saccades, not with saccade-free attentive behavior.

In monkeys, lesions of the posterior parietal cortex result in increases in the latency of saccades an
58 analogia con il concetto di campo recettivo nei sistemi sensoriali neglect. Monkeys with unilateral parietal lesions preferentially attend to stimuli in the contralateral
right parietal lesions, initially cause dramatic attentional deficits (Chapter 19). Patients act as if the
difficulty making eye movements into that field. Patients with Balint's syndrome, which is usually th
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
cortex, tend to see and describe only one object in their visual environment at a time. These patien
their attention from the fovea, and thus can only describe the foveal target. Even after these patien
saccades are inaccurate and they take more time to initiate contralateral saccades.
Neurofisiologia 177

- Non scaricano: saccadi automatiche che deviano lo sguardo verso stimoli visivi - i movimenti di inseguimento sono detti lenti poichè la velocità angolare
inattesi. raggiungibile dall’occhio è molto minore di quella dei movimenti saccadici (max
100°/s)
Corteccia parietale posteriore - Tale velocità diventa più bassa con
La corteccia parietale posteriore ospita molte aree essenziali per selezionare gli - Fatica
oggetti dell’attenzione visiva: - Sonnolenza
- stretta relazione tra movimenti saccadici e attenzione visiva - Alcol o farmaci
- Generalmente, l’attenzione su un oggetto è accompagnato da un L’adattamento della velocità dell’occhio a spostamenti della scena visiva and
è compito
Figure 39-2 The human saccade. Eye position, target position, eye velocity are shown plotted against time. At the beginning of
movimento saccadico di foveazione su di esso del sistematarget—the
optocinetico.traces representing eye and target positions are superimposed. Suddenly the target jumps to the right (dotted line). Almo
- Alcuni neuroni di tali aree rispondono a stimoli visivi che cadono nel proprio Quando si muove invece
later, the un bersaglio
eye moves to bring di
thepiccole
target dimensioni:
back to the fovea. Note the smooth symmetric velocity profile. Because eye movements are ro
campo recettivo solo quando costituiscono anche il bersaglio di un movimento
- ridurreorbit they are described in terms of the angle of rotation. Similarly, objects in the visual world are described by the angle of arc they su
lo scivolamento della sua immagine su una piccola porzione di retina →
saccadico
porta viewed at arm's length subtends an angle of about 1°. A saccade from one side of the thumb to the other traverses 1° of arc.
a un aumento dello scivolamento retinico del resto della scena visiva.
- Rispondono a stimoli che attraggono l’attenzione anche quando il
- Ne consegue la soppressione delle risposte optocinetiche.
movimento saccadico è volontariamente soppresso
- Lo loro scarica è correlata allo spostamento dell’attenzione visivo-
spaziale, senza implicare necessariamente l’esecuzione di un movimento
oculare.
Le aree parietali posteriori:
- forti connessioni reciproche con i campi oculari frontali
- Proiezioni verso gli strati intermedi del collicolo superiore.

Altre aree corticali


Altre aree corticali coinvolte nel controllo dei movimenti saccadici sono:
- campi oculari supplementari (nel giro frontale superiore, vicino all’area
supplementare motoria) → apprendimento ed esecuzione di saccadi
- Regione dorsolaterale della corteccia prefrontale → memorizzazione spaziale del
bersaglio saccadico
- Utile quando la saccade va eseguita con ritardo temporale alla
presentazione di uno stimolo di breve comparsa
Vie nervose centrali
I movimenti lenti di inseguimento possono considerarsi un’evoluzione dei movimenti
Movimenti lenti di inseguimento optocinetici → mediati dalle stesse vie nervose.
I movimenti lenti di inseguimento richiedono che il sistema oculare generi un comando
motorio che muova gli occhi alla stessa velocità del bersaglio:
Registrazione di movimenti oculari durante il tentativo di muovere gli occhi a velocità
- necessaria un’analisi delle proprietà cinematiche dell’oggetto sulla base di
uniforme lungo una linea o un bordo presente in una scena visiva stazionaria:
informazioni visive
- serie più o meno regolare di movimenti saccadici intervallati ad pause di
- Le informazioni sensoriali sono fornite dalle aree corticali dei lobi temporali
200-250 ms
specializzate all’analisi del movimento
- I movimenti lenti di inseguimento dunque non possono essere eseguiti
- MT (area mediotemporale)
volontariamente in assenza di un bersaglio visivo in movimento.
- MST (area temporale mediale superiore)
Scopo dei movimenti lenti di inseguimento → mantenere il bersaglio nella fovea
quando questo si sposta all’interno della scena visiva - Nell’area mediotemporale (MT) → presenti neuroni che scaricano in funzione
della velocità dello scivolamento retinico del bersaglio

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 178

- Attività tanto più ridotta quanto più accurato è il movimento oculare da


compiere
- Nell’area mediale temporale superiore (MST) → neuroni che codificano la Nuclei MT e MST
velocità assoluta del bersaglio visivo, calcolata tenendo conto sia della velocità
- dello scivolamento retinico
- Del movimento oculare
La genesi dei comandi motori richiede un circuito sottocorticale in cui il cervelletto
ha un ruolo essenziale
- informazioni sensoriali sulla velocità del bersaglio sono inviate, attraverso i nuclei pontini dorsolaterali
nuclei pontini dorsolaterali, a
- Flocculo,
- paraflocculo
- Parte posteriore del verme
- Tali proiezioni verso il ponte coinvolgono in parte anche i campi oculari frontali,
forse necessari per l’inizio del movimento di inseguimento.
Cervelletto: flocculo,
- Nel flocculo e nel verme posteriore → neuroni con scarica correlata alla velocità
verme posteriore
dell’occhio durante i movimenti lenti di inseguimento.
- Tali segnali di velocità oculare, sono inviati alle stazioni premotorie pontine,
costituite da
- Nucleo vestibolare mediale
- Formazione reticolare pontina paramediana.
- Queste, contribuiscono ad inviare segnali ai nuclei oculomotori
- Direttamente nucleo vestibolare mediale
- Attraverso l’integratore neuronale formazione reticolare pontina paramediana (PRPP)

nuclei oculomotori

Apparato muscolare occhi

Vie cortico-spinali
Figure 39-12 Pathways for smooth pursuit eye movements in the monkey. The cerebral cortex processes information about motion in the visual field and
e cortico-bulbari
sends it to the motor neurons via the dorsolateral pons, the vermis and flocculus of the cerebellum, the vestibular nuclei, and the paramedian pontine reticular
formation. The initiation signal for smooth pursuit may come in part from the frontal eye field. (Courtesy of Dr. R. J. Krausliz.)
Enrico Colombo - www.bluejayway.it

Neurons in both MT and MST calculate the velocity of the target. When the eye speeds up to match target speed, the relative speed of the target's motion on the
Eye Movements Rotate the Eye in the Orbit
To understand how the eyes move it is necessary to understand the geometry of the eye and the extraocular muscles. To a good approximation, ey
Neurofisiologia the rotation of the globe of the eye in the socket of the orbit. The eye's orientation can be179
defined by three axes of rotation—horizontal, vertical, an
intersect at the center of the eyeball, and eye movements are described as rotations around these axes.

Movimenti di vergenza
I movimenti di vergenza si sono sviluppati nelle specie dotate di visione binoculare,
in cui è necessario che un oggetto di interesse cada in entrambe le fovee:
- evita lo sdoppiamento dell’immagine (diplopia)
- Vi è in realtà una ristretta regione spaziale in cui, anche se gli oggetti proiettano
l’immagine in punti non corrispondenti delle due retine l’immagine non risulta
sdoppiata (disparità retinica).
- In tale regione il limitato grado di disparità retinica viene utilizzato dal cervello
per creare la stepposi (percezione di profondità)
- Oltre un certo limite, la disparità retinica da percezione di immagine
sdoppiata.
Quando un oggetto si avvicina all’osservatore
- in assenza di movimenti oculari la sua immagine si sposterebbe in direzione
temporale su entrambe le retine → sdoppiamento dell’immagine percepita:
- movimento disgiunto degli occhi → ruotano verso l’interno (convergenza)
- Se un oggetto si allontana, gli occhi ruotano in direzione temporale →
divergenza.
I movimenti di vergenza richiedono la coordinazione dei soli muscoli retti orizzontale
(laterale e mediale)
La maggior parte degli spostamenti dello sguardo nella scena visiva → movimenti
saccadici tra oggetti situati a distanze diverse dall’osservatore:
- se l’immagine di un nuovo bersaglio deve proiettarsi sulla fovea di entrambi gli
occhi - necessario movimento angolare diverso tra i due occhi
Per sua natura, il movimento saccadico genera movimento coniugato dei due
occhi:
- sul piano orizzontale sonno garantiti dal rigido accoppiamento dei motoneuroni
dei muscoli
- Retto laterale
- Retto mediale controlaterale
- Tale accoppiamento avviene attraverso le proiezioni internucleari tra
- Nucleo abducente
- Nucleo oculomotore comune.
La componente di vergenza → x compensare la diversa profondità del bersaglio → Figure 39-4 Vergence movements. When the eyes focus on a distant mountain, the nearer tree occupies relatively different retinal positions in
generata da un sistema completamente indipendente e sommata al is seen as a double image. When the viewer wishes to look at the tree, the vergence system must rotate each eye inward. Now the tree image occ
movimento saccadico:
- movimento più lento
Attivazione del sistema di vergenza
position on both retinas and is seen as one object, but the mountain occupies different locations on the retinas and appears double. (From Dr. F. A

- Nella formazione reticolare mesencefalica → un piccolo gruppo di neuroni Il grado di convergenza dei globi oculari → determinato dal centro di controllo della
Abduction rotates the eye away from the nose and adduction rotates the eye toward the nose. Elevation rotates the eye vertically up; depression ro
agisce da centro di controllo della vergenza vergenza in base a una stima della distanza del punto di fissazione:
- Le efferenze raggiungono i motoneuroni oculari attraverso vie indipendenti - esistono 4 segnali capaci di attivare il sistema di vergenza
da quelle del sistema saccadico.
- Disparità binoculare → vergenza fusionale

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 180

- Visione sfuocata → vergenza accomodativa - innervato dal sistema simpatico


- Fattori cognitivi derivanti dall’analisi della scena visiva → vergenza di - La midriasi è attuata attraverso il seguente arco riflesso
prossimità - Retina → nervo ottico → formazione reticolare mesencefalica → centro
- Segnale tonico dell’attivazione di base del nucleo di vergenza → vergenza ciliospinale di Budge (midollo spinale) → fibre simpatiche pregangliari →
tonica. catena simpatica latero-vertebrale → sinapsi nel ganglio cervicale superiore
Un segnale di disparità oculare → stimolo visivo proiettato in punti diversi sulle due → fibre postgangliari che attraversano i plessi cavernoso e carotideo → fibre
retine → segnale di errore → movimento di vergenza che tende a ridurre la visione del nervo oftalmico (e nervi ciliari lunghi) o altre fibre attraverso la via dei nervi
sdoppiata → vergenza fusione. ciliari brevi → muscolo dilatatore.
Una visione sfuocata, oltre a evocare l’accomodazione, può attivare il controllo della Adrenalina, efedrina, amfetamina e cocaina → midriasi per azione simpaticomimetica
vergenza: Atropina, omatropina e scopolamina → midriasi per azione simpaticolitica
- la distanza stimata è utilizzata come segnale d’errore per generare un Pilocarpina, metafonia e muscarina → miosi per azione parasimpatico-mimetica.
appropriato movimento di vergenza (vergenza accomodativa)
Anche l’attività tonica di base del centro di controllo della vergenza può fornire un Funzione dei riflessi pupillari.
segnale: Le funzioni dell’iride (diaframma pupillare) sono:
- induce una convergenza di circa 3°, misurabile in un soggetto tenuto al buio - regolazione della quantità di luce che incide sulla retina
I fattori cognitivi derivanti dalla scena visiva possono influire sulla vergenza: - Regolazione della profondità focale dell’occhio (distanza che diminuisce con
- la distanza di un oggetto osservato può essere stimata anche da indizi di natura l’aumentare dell’apertura del sistema ottico)
percettiva (es effetti prospettici o rapporti di dimensione tra gli oggetti), - Riduzione dell’aberrazione sferica e cromatica.
- Vengono interpretati in base alle esperienze pregresse → stima di profondità Per la massima efficienza → apertura molto piccola, affinché i raggi luminosi siano
(vergenza di prossimità) ristretti solo a una regione assiale:
- ridotti i circoli di diffusione

Motilità intrinseca dell’occhio Accomodazione


L’accomodazione è la proprietà di variare il potere rifrattivo del cristallino:

Riflessi pupillari - responsabile il muscolo ciliare


- Più propriamente le fibre circolari a innervazione colinergici.
L’occhio è munito di un diaframma, l’iride → variazioni di apertura variano l’intensità Contrazione delle fibre circolari → rilasciamento della zonula cigliare → il cristallino
dell’illuminazione. L’ampiezza della pupilla è regolata dall’azione di due muscoli: varia la convessità della faccia anteriore (aumenta la curvatura) → aumento del
- costrittore o sfintere della pupilla potere rifrattivo → il punto di messa a fuoco si sposta in avanti.
- Dilatatore della pupilla La variazione della convessità del cristallino:
Il muscolo costrittore della pupilla determina la miosi: - uguale su tutti i meridiani
- Innervato esclusivamente dal parasimpatico. - Sempre consensuale in entrambi gli occhi.
- Si attua attraverso il seguente arco riflesso Mediante l’accomodazione è possibile mettere a fuoco immagini che si formano su
- Retina → nervo ottico → nucleo pretettale → nucleo di Edinger-Westphal → piani anteriori o posteriori alla retina:
fibre pregangliari del nervo oculomotore (III) → sinapsi nel ganglio cigliare → - allo stato di riposo, in un occhio emmetropie, il sistema diottrico focalizza sulla
fibre postgangliari (nervi cigliari brevi) → muscolo costrittore. retina le immagini degli oggetti posti all’infinito.
Il riflesso fotomotore consensuale è la restrizione della pupilla dell’occhio non - Avvicinando l’oggetto → le immagini si formano su piani posteriori alla retina →
illuminato, a seguito di illuminazione dell’altro occhio: deterioramento della visione
- risultato dell’incrociamento di alcune fibre del nervo ottico (nel chiasma) - L’apparato di accomodazione → riporta a fuoco le immagini sulla retina,
- Tali fibre raggiungono i nuclei pretettali bilaterali → riflesso bilaterale aumentando la rifrazione del sistema diottrico.

Il muscolo dilatatore della pupilla determina la midriasi:

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 181

- Tale correzione avviene fino al punto massimo → limite preciso, oltre il


quale non è più possibile compensare.
L’accomodazione è un elemento di un complesso riflesso, il riflesso di vicinanza)
del quale fanno parte anche:
- miosi
- Convergenza
Tutti questi riflessi sono atti a ottenere la percezione chiara degli oggetti vicini:
- convergenza → porta gli assi visivi di entrambi gli occhi sul punto di fissazione
- Miosi → elimina l’eccesso i aberrazione sferica e aumenta la profondità di
campo
- Accomodazione → sposta anteriormente il punto di fuoco.
Tali tre movimenti sono tutti controllati da fibre del nervo oculomotore:
- la dissociazione di tali riflessi è solo in condizioni artificiali o patologiche.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Hearing
Neurofisiologia 182
A. J. Hudspeth

HUMAN EXPERIENCE IS enriched by our ability to distinguish a remarkable range of sounds—from the complexity of a symphony, to the warmth of a conversation, to

Apparato uditivo Fisica e psicofisica del suono.


the dull roar of the stadium. This ability depends upon the almost miraculous feats of hair cells, the receptors of the internal ear. Similar hair cells are also
responsible for our sense of equilibrium. Human hearing commences when the cochlea, the snail-shaped receptor organ of the inner ear, transduces sound energy
into electrical signals and forwards them to the brain. The cochlea, however, is not simply a passive detector. Our ability to recognize small differences in sounds
Stimoli
stems from the auditory system's capacity to distinguish among frequency components and to inform sonori
us of both the→ datipresent
tones dalla banda udibile
and their di vibrazioni
amplitudes. meccaniche
The cochlea di un mezzo
elastico
also contains cellular amplifiers that augment our auditory sensitivity and are responsible for the first che
stages of si propagano
frequency in
analysis. linea retta.
The paireduditivo
cochleas contain slightly more meccaniche
than 30,000 receptor cells. These
Natura e proprietà del mezzo di conduzione influenzano alcune caratteristiche del
hair cells carry out the process of auditory transduction: They receive mechanical inputs
L’apparato trasduce vibrazioni in sensazioni sonore.
that correspond to sounds and transduce these signals into electrical responses that can be forwarded suono:
to the brain for interpretation. Hair cells can measure motions
L’orecchio è costituito da: - velocitàDamage
of atomic dimensions and transduce stimuli ranging from static inputs to those at frequencies of tens of kilohertz. di propagazione → proporzionale
to or deterioration of hair cellsalla densità
accounts fore alla temperatura del
- apparato
most di trasmissione:
of the hearing loss in the nearlyraccoglie
30 milliongli Americans
stimoli dalwho
mondo esternowith significant deafness.
are afflicted mezzo
- Apparato di trasduzione: trasforma gli stimoli in codice neurale.
Information flows from the cochlea to the cochlear nuclei, from which signals ascend the brain stem Nell’aria, through a ilrichly
suono si propaga come
interconnected cicliche
series of compressioni
relay nuclei. The braine rarefazioni, permettendo di
Con unacomponents
stem serie di meccanismi
are essentialattivi e passibili, l’orecchio:
for localizing individuare:
- amplifica il segnale
P.591 - ampiezza dell’oscillazione pressoria: dalla massima rarefazione alla
- Compie l’analisi delle frequenze che lo compongono massima compressione. Corrisponde al contenuto di energia dello stimolo
sound sources and suppressing the effects of echoes. The auditory regions of the cerebral cortex further analyze auditory information and deconstruct complex sound
sonoro, quindi alla sua intensità
Il segnale inviato dai recettori acustici al SNC non contiene informazioni circa la
patterns such as human speech. This chapter considers the cochlea and how it achieves its remarkable performance, examines the central nervous system pathways
distribuzione spaziale
of the auditory system,deidescribes
suoni: how humans analyze sounds, and outlines various therapeutic possibilities - Frequenza: numero
for the treatment delle oscillazioni nell’unità di tempo, corrisponde all’altezza
of deafness.
o alla tonalità dello stimolo sonoro.
- tale distribuzione è calcolata in base a piccole differenze di ricezione tra le due
orecchie. - Bassa frequenza → percepita come grave
A livello corticale → elaborazione delle informazioni attraverso vari sistemi paralleli, - Alta frequenza → percepita come acuta
destinati a: - Forma dell’onda: permette di classificare i diversi tip di stimoli sonori.
- costruire la rappresentazione spaziale degli stimoli I toni puri → oscillazioni sinusoidali costituite da un’unica frequenza:
- Costruire la percezione di stimoli complessi - non presenti in natura
- Decodificare messaggi linguistici - Ampiamente utilizzati per lo studio e la valutazione della funzione uditiva
I suoni sono oscillazioni non sinusoidali ma periodiche (stessa forma d’onda che si
ripete in maniera costante):
- costituiti da diverse frequenze, tra le quali si distingue
- Fondamentale: la più bassa
- Armoniche: multipli interi della fondamentale
- Molte categorie in natura, tra cui la voce umana, sono dei suoni
I rumori sono costituiti da un’assortimento casuale di frequenze, che non mostra
alcun ordine o andamento periodico.

Misure fisiche
La misura dell’intensità degli stimoli sonori è la misura del contenuto di energia,
espressa come potenza attraverso l’unità di superficie (W/m2):
- la gamma delle intensità (I) sonore che possono essere udite e distinte è enorme
→ espressa come logaritmo del rapporto tra
- Intensità dello stimolo applicato (Ex)
- Intensità di un valore di riferimento convenzionale (Er = 10-12 W/m2).

Figure 30-1 The structure of the human ear. The external ear, especially the prominent auricle, focuses sound into the external auditory meatus. Alternating
increases and decreases in air pressure vibrate the tympanum. These vibrations are conveyed across the air-filled middle ear by three tiny, linked bones: the
malleus, the incus, and the stapes. Vibration of the stapes stimulates the cochlea, the hearing organ of the inner ear. (Adapted from Noback 1967.)

Enrico Colombo - www.bluejayway.it

The Ear Has Three Functional Parts


Neurofisiologia 183

- Data la natura del suono → più conveniente smurarne l’intensità come La prestazione dell’apparato uditivo dell’uomo non è uniforme per tutte le frequenze:
variazione pressoria o livello di pressione sonora (SPL) - sia la sensibilità che la capacità discriminativa sono costantemente migliori alle
- Il contenuto di energia di uno stimolo sonoro è proporzionale al quadrato frequenze intermedie
della pressione - Peggiorano spostandosi ai limiti della banda udibile.
- L’unità di misura della pressione sonora, il Bell (B SPL), sarà - Proprietà comune ad altri sistemi sensoriali in cui esistono regioni, come
polpastrelli o fovea, dove la capacità di discriminazione o rilevazione è maggiore.
- Associate ad una maggiore densità di recettori e ad una più ampia
rappresentazione nelle funzioni centrali.
- In cui Pr è la minima intensità udibile dall’orecchio umano per un tono puro a - Tali differenze sono dovute alla particolare funzione svolta da queste superfici
1000 Hz, ovvero 2•10-5 N/m2. sensoriali
- Correntemente, si utilizza il decimo di Bell, ovvero il decibel (dB SPL), calcolato - Nell’apparato uditivo, la superficie sensoriale è la frequenza della banda
da udibile.
- La fovea è costituita dalle frequenze più rilevanti, → nell’uomo sono quelle
intermedie, tipiche del linguaggio parlato.

Il campo di ampiezze udibili è esteso da 0 a 120-140 dB, che corrispondono a una


differenza di pressione tra il massimo e il minimo suono udibile (∆ proporzionale a
107):
- a causa della scala logaritmica → 0 dB non è assenza di suono, ma intensità
Orecchio
uguale al valore di riferimento
L’orecchio è diviso in tre regioni anatomiche:
La frequenza del suono si misura in Hertz (cicli/secondo):
- orecchio esterno
- la banda di frequenze udibili per l’uomo va da 20 a 20000 Hz
- Orecchio medio
- Orecchio interno
Misure psicofisiche. Nell’orecchio esterno e medio avviene la raccolta egli stimoli sonori, che vengono
trasmessi all’orecchio interno, dove sono trasdotti in un segnale elettrico.
Le misure psicofisiche mettono in relazione le caratteristiche fisiche di uno stimolo Si possono distinguere due apparati funzionali:
sensoriale con le sensazioni che evoca.
- apparato di trasmissione: orecchio esterno e medio
Caratteristica fondamentale dell’apparato uditivo è che la prestazione sensoriale
- Apparato di trasduzione: orecchio interno.
non è uguale per tutte le frequenze:
- ogni frequenza ha una soglia minima e una curva di risposta all’intensità
percepita. Trasmissione dello stimolo sonoro
- L’intensità di stimolazione necessaria per ottenere la minima sensazione sonora
non è uguale per tutte le frequenze → all’interno della banda udibile L’orecchio esterno è costituito da:
- Intensità soglia è più bassa tra i 1000 e 4000 Hz - padiglione auricolare → convoglia i suoni verso il meato acustico
- L’orecchio umano, nella banda dell’udibile, è più sensibile alle frequenze - Meato acustico esterno → introduce i suoni verso la membrana del timpano.
comprese tra 1000 e 4000 Hz piuttosto che ad altre frequenze. L’orecchio medio è costituito da:
- È possibile costruire una scala psicofisica di livelli di intensità di sensazione - membrana del timpano
sonora (unità di misura phon)
- Catena degli ossicini (incudine martello e staffa)
- Si ottiene una serie di curve, dette isofone, ognuna delle quali presenta un
- Muscoli
eguale livello di intensità di sensazione sonora per tutte le frequenze del
- Tensore del timpano
campo udibile.
- Stapedio
- Tutte le isofone hanno andamento simile alla curva di soglia.
L’orecchio medio svolge la funzione di adattatore di impedenza.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


P.592

is attached to the tympanic membrane; its other extreme makes a ligamentous connection to the incus, which is sim
Neurofisiologia termination of the stapes, the footplate, inserts in an opening—the oval window—in the bony 184
covering of the cochlea
their antecedents served as components of the jaw in reptilian ancestors.

Le cellule recettrici, responsabili della trasduzione, sono immerse in un ambiente


liquido, mentre lo stimolo esterno è convogliato attraverso l’aria:
- aria e acqua hanno diversa impedenza (≠ capacità di vibrare in risposta a uno
stimolo sonoro
- Gran parte dello stimolo viene riflessa all’interfaccia aria-acqua
- La funzione dell’orecchio medio, nel suo insieme, è quella di amplificare lo
stimolo sonoro, in modo che anche stimoli di bassa intensità possano essere
efficacemente trasmessi ai liquidi endolabirintici.
Al fondo del meato acustico → lo stimolo mette in vibrazione la membrana del
timpano → questa trasmette la vibrazione alla catena ossiculare:
- al termine della catena, la platina della staffa funge da pistone, spingendo in un
foro sulla faccia laterale dell’osso temporale (finestra ovale) il liquido
endolabirintico → trasmessa la vibrazione all’orecchio interno
- La catena timpano-ossicini → amplifica lo stimolo attraverso 2 meccanismi
- Catena degli ossicini → sistema di leve che incrementa l’ampiezza della
vibrazione
- Superficie della membrana del timpano è 20 volte maggiore di quella della
platina della staffa → (P=F/S) → a parità di forza, la pressione di uno stimolo
sarà 20 volte maggiore sulla staffa.
Tale meccanismo di amplificazione è regolabile attraverso i due piccoli muscoli:
- tensore del timpano: innervato da un piccolo ramo della branca mandibolare
del trigemino, si inserisce sulla testa del martello → sposta lateralmente la testa
del martello → aumenta la tensione della membrana del timpano
- Stapedio: innervato dal facciale, si inserisce sul collo della staffa → ne riduce
l’affondo nella finestra ovale.

Trasmissione dello stimolo sonoro


nell’orecchio interno
La coclea è la struttura dell’orecchio interno deputata alla trasduzione sensoriale
uditiva: Figure 30-2 The cochlea consists of three fluid-filled compartments throughout its entire length of 33 mm
- contiene un dispositivo di sensori che possono tradurre in pochi µs gli stimoli arrangement of the three ducts. The oval window, against which the stapes pushes in response to sound, communic
sonori in segnali nervosi, riproducendo fedelmente intensità e frequenza tympani is closed at its base by the round window, a thin, flexible membrane. Between these two compartments lie
whose epithelial lining includes the 16,000 hair cells surmounting the basilar membrane. (Adapted from Noback 196
- Dotata di un potente meccanismo di amplificazione attiva del segnale →
incrementa la prestazione dell’apparato uditivo in sensibilità e capacità di Anatomia funzionale della coclea
discriminare frequenze. La coclea è un canalicolo spiraliforme situato nella regione anteriore del labirinto
- Contiene 15000-16000 cellule recettrici, in una struttura piccola come un pisello osseo: Ear
Inner
- compie 2,5 giri per una lunghezza di circa 35 mm
The cochlea derives its name from the Greek cochlos, the word for snail. A human cochlea consists of slightly less tha
- All’interno,
diameter, stacked inleastrutture del labirinto
conical structure like a membranoso delimitano
snail's shell. Each cochlea is3about
scale9 mm across, or roughly the size of
bone, the -entire
Scala vestibolare:
cochlea parte
is embedded dalla
within thefinestra ovale e sale
dense structure fino
of the all’apice
temporal delThe inner and outer aspects o
bone.
connective-tissue layers,
canalicolo the endosteum
cocleare, dove, and periosteum.
attraverso l’elicottero, comunica con la scala
The interiortimpanica Contiene
of the cochlea, unlike perilinfa.
that of a snail, does not consist of a single cavity. Instead, it contains three fluid-fi
core, the modiolus (Figure 30-2). If the cochlea is examined in cross-section at any position along its spiral course, t
scala vestibuli. At the base of this chamber is the oval window, which is sealed by the footplate of the stapes. The low
tympani; it, too, has a basal aperture, the round window, which is closed by an elastic diaphragm. The scala media,
Enrico Colombo - www.bluejayway.it compartments along most of their length; the scala vestibuli and scala tympani communicate with one another at the
duct at the cochlear apex. The scala media is bounded by a pair of elastic partitions. The thin vestibular membrane (
from the scala vestibuli. The basilar membrane, which forms the partition between the scala media and the subjacen
which auditory transduction occurs.
Neurofisiologia 185

- Scala timpanica: scala che discende dall’elicottero sino alla base della attraverso la perilinfa delle scali vestibolari e timpanica → trasmessa alla scala
coclea, dove termina nella finestra rotonda, un foro dell’osso temporale media, che entra in vibrazione.
tappato da una membrana elastica. Contiene perilinfa. - Le membrane basilare e tectoria vibrano → fanno perno sul punto d’inserzione
is approximately logarithmic.
- Scala media: situata tra la scala timpanica e la scala vestibolare, contiene del modiolo
endolinfa, delimitata da 3 membrane
F. The basilar membrane performs spectral analysis of complex sounds. In this example a sound with three prominent frequencies (such as the three dominant
- Hanno punti d’inserzione diversi → compiono movimenti di scivolamento
components of human speech) excites basilar-membrane motion in three regions, each of which represents a particular frequency. Hair cells in the corresponding
- basilar-membrane
positions transduce the Membrana basilare →intolareceptor
oscillations separa dalla scala
potentials, which intimpanica reciproco
turn excite the nerve fibers that innervate these particular regions.

- Membrana di Reissner → spara dalla scala vestibolare - In tal modo trasmettono ai ciuffi delle cellule cigliate esterne e interne.
- Stria vascolare → separa dalla faccia esterna della coclea. - Il movimento dei ciuffi - riproduce ampiezza e frequenza di vibrazione
impressa dalla membrana basilare dello stimolo sonoro

L’apparato recettoriale uditivo è costituito dall’organo di Corti:


- ispessimento dell’epitelio che copre la membrana basilare, che contiene cellule
di sostegno e i recettori acustici (cellule cigliate)
- Nella coclea dei mammiferi → 2 popolazioni di cellule cigliate, a seconda della Figure 30-4 Cellular architecture of the organ of Corti in the human cochlea. Although there are differences among species, the basic plan is similar for all
mammals.
loro posizione rispetto al modiolo59:
A. The inner ear's receptor organ is the organ of Corti, an epithelial strip that surmounts the elastic basilar membrane along its 33 mm spiraling course. The organ
- Cellule cigliate esterne contains some 16,000 hair cells arrayed in four rows: a single row of inner hair cells and three of outer hair cells. The mechanically sensitive hair bundles of these
- Cellule cigliate interne receptor cells protrude into endolymph, the fluid contents of the scala media. The hair bundles of outer hair cells are attached at their tops to the lower surface of
the tectorial membrane, a gelatinous shelf that extends the full length of the basilar membrane.
- La porzione apicale delle cellule cigliate → ciuffo di stereociglia, che si
B. Detailed structure of the organ of Corti. The hair bundle of each inner cell is a linear arrangement of the cell's stereocilia, while the hair bundle of each outer hair
affaccia nel lume della scala media cell is a more elaborate, V-shaped palisade of stereocilia. The hair cells are separated and supported by phalangeal and pillar cells (see Figure 30-5A). One hair cell
- Sopra i ciuffi di stereociglia → membrana tectoria, che si articola con le has been removed from the middle row of outer hair cells so that three-dimensional aspects of the relationship between supporting cells and hair cells can be seen.
The diameter of an outer hair cell is approximately 7 !m. Empty spaces at the bases of outer hair cells are occupied by efferent nerve endings that have been
stereociglia più lunghe. omitted from the drawing.
Lo stimolo sonoro è raccolto dalla membrana del timpano → trasferito attraverso la
catena degli ossicini alla platina della staffa → trasmette la vibrazione ai liquidi
endolabirintici:
- tale vibrazione è permessa dalla membrana elastica posta sulla finestra rotonda
→ fa movimento reciproco rispetto alla staffa → la vibrazione può trasmettersi

59

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Figure 30-4 Cellular architecture of the organ of Corti in the human cochlea. Although there are differences among species, the basic plan is similar for all
mammals.

A. The inner ear's receptor organ is the organ of Corti, an epithelial strip that surmounts the elastic basilar membrane along its 33 mm spiraling course. The organ
P.597

frequency component. Moreover, each traveling wave reaches its peak excursion at the basilar-membrane position appropriate for the relevant frequency component.
Neurofisiologia
The basilar membrane thus acts as a mechanical frequency analyzer by distributing stimulus energy to the hair cells arrayed along its length according to the various 186
pure tones that make up the stimulus. In doing so, the basilar membrane's pattern of motion begins the encoding of the frequencies and intensities in a sound.

Cellule cigliate
Le cellule cigliate sono elementi epiteliali specializzati per la trasduzione
sensoriale meccanoelettrica:
- situati in regioni specifiche dell’epitelio che ricopre la superficie interna del
labirinto membranoso (es macule del acculo e dell’urticolo, creste ampollari dei
canali semicircolari, organo di Corti nella coclea)
- Forma cilindrica
- Porzione basale → poggia sugli elementi epiteliali di sostegno
- ha strutture specializzate per la trasmissione sinaptica
- prende contatto con
- i prolungamenti periferici del ganglio di Corti
- Terminazioni degli assoni efferenti provenienti dal
SNC (cellule esterne)
- La porzione apicale
- affaccia nel lume della scala media
- Sigillata da giunzioni serrate
- Le due porzioni della cellula cigliata sono esposte a differenti condizioni
ambientali
- Apicale → nell’endolinfa
- Basale → circondata da normale liquido extracellulare.
Nonostante queste caratteristiche comuni, le due popolazioni di cellule recettrici
hanno profonde differenze di:
- struttura
- Innervazione
- Funzione

Innervazione delle cellule cigliate dell’organo di Corti


Le cellule cigliate sono dotate di:
- innervazione afferente: trasmette segnali nervosi al SNC
- Innervazione efferente: proviene dal SNC → regolazione della funzione
recettoriale.
Le cellule interne ed esterne sono innervate differentemente.
Le cellule interne trasmettono l’informazioni sensoriali:
- connettono assoni mielinici, che sono i prolungamenti periferici dei neuroni di
tipo I del ganglio di Corti
- Neuroni tipo I → circa 30000 e rappresentano il 95% della popolazione
neuronale del ganglio.
- Ciascuna cellula cigliata → 10 contatti sinaptici con 10 neuroni sensoriali
- Ogni neurone sensoriale riceve sinapsi da una sola cellula.
Figure 30-3 Motion of the basilar membrane.

A. A conceptual drawing of an uncoiled cochlea displays the flow of stimulus energy. Sound vibrates the tympanum, which sets the three ossicles of the middle ear
in motion. The stapes, a piston-like bone set in the elastic oval window, produces oscillatory pressure differences that rapidly propagate along the scala vestibuli and
scala tympani. Low-frequency pressure differences are shunted through the helicotrema.

B. A further simplification of the cochlea converts the spiral organ into a linear structure and reduces the three fluid-filled compartments to two, separated by the
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
elastic basilar membrane.

C. If the basilar membrane had uniform mechanical properties along its full extent, a compression would drive the tympanum and ossicles inward, increasing the
pressure in the scala vestibuli and forcing the basilar membrane downward (top). Note that the increased pressure in the scala tympani is relieved by outward
Neurofisiologia 187

- Il numero dei prolungamenti periferici in contatto con au cellula recettrice è


maggiore nelle porzioni centrali della coclea e diminuisce verso la base e
l’apice
- L’innervazione privilegia la trasmissione di frequenze particolarmente
rilevanti.
- Innervazione efferente: dal nucleo olivare superiore ipsilaterale → gli assoni
non terminano sul recettore, ma articolano con l’elemento postsinaptico sul
prolungamento periferico del neurone del ganglio di Corti
Le cellule cigliate esterne sono in contatto con i prolungamenti periferici dei neuroni
amielinici di tipo II:
- neuroni amielinici tipo II → 5% restante dei neuroni del ganglio di corti
- Proiettano ai nuclei cocleari
- Ogni prolungamento periferico ha molte ramificazioni terminali → entra in
contatto con numerosi recettori
- Hanno un’importante innervazione efferente, che origina bilateralmente dal
nucleo olivare superiore mediale (sistema efferente mediale) → fa contatto
con la porzione basilare della cellula.
Le cellule interne → connessioni afferenti molto divergenti e dotate di molti canali di
trasmissione privati:
- innervazione efferente prende contatto solo on l’elemento postsinaptico (assone
del neurone di tipo I del ganglio di Corti)
Le cellule esterne, invece,
First, the mechanical hanno
properties connessioni
of the hair afferenti
bundle act to tune the fortemente
bundle to a particular convergenti:
frequency. The natural frequency
of a hair bundle depends upon its mechanical properties in the same way a tuning fork's resonant frequency depends

- solo i upon
5% dei neuroni del ganglio di Corti
the flexibility and mass of its tines. The flexible elements that restore a bundle to its resting upright position include
both gating springs and the actin rootlets at the stereociliary bases. Because the bundle moves through a viscous

- Possiedono tuttavia importante innervazione efferente, che termina direttamente


medium, the relevant mass in the bundle's tuning includes that of a volume of water dragged along by the moving bundle.
Viscosity also heavily dampens the motion: Although a bundle responds optimally at a particular frequency, it differs from
sul recettore.
a tuning fork in being incapable of sustained oscillation after stimulation has ceased

In many auditory organs the lengths of hair bundles vary systematically along the frequency axis of the organ. Hair cells
Tali differenze, indicano
that respond che:acoustical, vibrational, and accelerational stimuli have the longest bundles, while receptors
to low-frequency
for the highest-frequency acoustical signals have the shortest bundles. In the human cochlea, for example, an inner hair
- cellulecellinterne
responsive to→ funzione
frequencies as greatrecettoriale
as 20 kHz bears a 4 vera e propria,
!m hair bundle. conextreme
At the opposite notevoli capacità
a cell sensitive to a di
20 Hz stimuli has a bundle over 7 !m high. The systematic relation between anatomical position and the frequency to
discriminazione
which cells are mostesensitive
analisi dello
is termed stimolo
tonotopic mapping.acustico
This phenomenon is widespread in the auditory system, as we
have seen in Chapter 30.
- Cellule esterne → diversa funzione, che necessita di fine controllo centrale.
Figure 31-6 The resonant electrical response of a hair cell from the internal ear of a turtle. (From Crawford
Trasduzione meccanoelettrica delle cellule cigliate
anddell’organo
Fettiplace 1985.)
di Corti
Importante caratteristica della cellula cigliata → situata all’interfaccia tra:
A.1. When the hair bundle is deflected the hair cell's receptor potential displays sinusoidal oscillation, or ringing, at a
- endolinfa (scala media)
frequency of about 180 Hz. 2. Passing electrical current into the same hair cell through a microelectrode evokes
- Liquido extracellulare (porzione basale)
oscillation of the membrane potential at a similar frequency, an indication that the cell is tuned to a specific stimulus
L’endolinfa ha una composizione ionica particolare:
frequency by an electrical resonator.
- Le pompe Na⁺/K⁺ nelle cellule marginali della stria vascolare determinano
B. A model - alta concentrazione
of electrical di ioni K⁺in a hair cell. Positive deflection of the hair bundle or injection of current with a
resonance
microelectrode- bassaallows
concentrazione
K+ influxNa⁺that depolarizes the cell. The depolarization opens voltage-sensitive Ca2+ channels,
- Tale condizione, instaura tra endolinfa
which augment the depolarization by permitting e liquido extracellulare
Ca2+ entry. unaAsddp
Cadi2++80 mV
accumulates in the cytoplasm, however, it activ
2+ - Il potenziale+di riposo delle cellule cigliate è circa -60 mV, quindi tra l’interno
+ del
Ca - sensitive K channels, which, along with voltage-sensitive K channels, allow K+ efflux that repolarizes the cell
recettore e l’endolinfa vi sono ddp di -140 mV
Figure 31-5 A model of adaptation by hair cells. A hair bundle may be subjected to prolonged deflection in the maintain an appropriate cytoplasmic Ca2+ concentration, the Ca2+ must be sequestered and eventually pumped from
positive or negative direction. The electrical response to a positive stimulus displays an initial depolarization, followed by
a decline to a plateau and an undershoot at the cessation of the stimulus. Negative stimulation elicits a complementary cell.
response: The receptor potential largely abates during stimulation but shows a rebound at the end. Bundle movement in
response to positive stimulation increases tip link tension and opens transduction channels. As stimulation continues,
however, the tip link's upper attachment moves down the stereocilium, allowing each channel to close during adaptation.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


During negative stimulation tension is restored to the initially slack tip link by active ascent of the link's upper insertion.

P.621

Computer modeling shows that the tuning-fork mechanism tunes hair cells with free-standing hair bundles, those that are
Neurofisiologia 188

La trasduzione del segnale acustico in segnale nervoso è determinata dal ciuffo di Il ciuffo ha quindi un preciso asse di polarizzazione morfologica parallelo al
ciglia: gradiente d’altezza delle stereociglia:
- stimolo meccanico → deflessione del ciuffo → variazione della permeabilità - ciuffo in posizione di riposo → tip-link non sono completamente rilasciati →
ionica della membrana, quindi del potenziale di membrana del recettore canali di trasduzione in parte aperti
- La struttura del ciuffo differisce in cellule esterne e interne, ma il meccanismo di - Permette alla cellula recettrice di rilevare le deflessioni dirette in entrambe le
trasduzione è simile. direzioni lungo l’asse di polarizzazione
Ogni ciuffo → alcune decina di stereociglia60 che protrudono nella scala media: - Deflessione verso stereociglia più alte → depolarizzazione del recettore
- le stereociglia che compongono un ciuffo hanno diversa lunghezza → ordinate - Deflessione verso stereociglia più basse → iperpolarizzazione
in file parallele secondo l’altezza. In tal modo, il potenziale di membrana del recettore varia secondo il movimento delle
- La punta di ogni stereociglia → connessa con lo stereociglia adiacente stereociglia → riproduce fedelmente le fasi di compressione-decompressione
appartenente alla fila successiva, attraverso un filamento proteico, detto tip- dell’onda sonora, almeno fino a frequenze di alcuni Hz
link. Nella fase di compressione:
- All’estremità il tip-link è connesso con una proteina canale, detta canale di - stimolo sensoriale spinge il ciuffo verso la stereociglia più alta → apertura dei
trasduzione, inserita nella membrana della stereociglia. canali
- Il tip-link funziona come una molla → - La ddp di -140 mV tra l’interno della cellula e l’endolinfa genera un flusso di
- se viene messo in trazione la porta del canale si apre → flusso di ioni. ioni K⁺ entrante → depolarizzazione della cellula → apertura canali Ca²⁺
- Se viene rilasciato → la porta si chiude e il canale si chiude. voltaggio-dipendenti sulla membrana basolaterale → ingresso Ca²⁺ → ulteriore
depolarizzazione → rilascio di neurotrasmettitore
- La disposizione scalare delle file di stereociglia di diversa lunghezza, fa in modo
chelittle
quando il ciuffo
or no response from a si
hairflette
cell. verso la fila di stereociglia più lunghe i canale si apra, Nella fase successiva, decompressione:
mentre un movimento in direzione opposta chiude i canali di trasduzione. - lo stimolo meccanico spinge il ciuffo verso la fila delle stereociglia più basse:
- Chiusura canali di trasduzione → interrotto il flusso di ioni K⁺
- Gli ioni Ca²⁺ fluiti all’interno
- Determinano l’apertura di canali K⁺ sulla membrana basolaterale → flusso di
ioni K⁺ all’esterno61
- Ca²⁺ sono estrusi attivamente attraverso pompe ioniche sulla membrana
basale del recettore.
- Viene determinato dunque un flusso di cariche positive verso l’esterno →
iperpolarizzazione della membrana del recettore → interruzione della
trasmissione sinaptica.
Alla fine del ciclo dell’onda sonora → le stereociglia tornano in posizione di partenza
→ raggiunto il potenziale di riposo.
Le deflessioni delle stereociglia sono proporzionali a:
- quantità di neurotrasmettitore liberato → Attività dei neuroni del ganglio di corti
- Intensità dello stimolo che le ha innescate
In questo modo → il recettore misura l’intensità dello stimolo meccanico → traduce in
un preciso codice i segnali bioelettrici.
La risposta della cellula cigliata agli stimoli meccanici → dipendente dalle
caratteristiche strutturali del ciuffo. A spostamenti di pochi nm avviene una risposta → 60 dB spostano +/- 10 nm →
alta sensibilità.
- organizzazione delle file a gradiente d’altezza
- Disposizione dei tip-link, che collegano le ciglia di file adiacenti

60 rigide estroflessioni citoplasmatiche di forma cilindrica, piene di filamenti di actina


61 il potenziale della cellula è circa -60 mV, mentre il potenziale di equilibrio dei K⁺ con il LEQ normale è di -70 mV, quindi tali ioni escono passivamente

Enrico Colombo - www.bluejayway.it

Figure 31-3 A model for the mechanism of mechanoelectrical transduction by hair cells.
Neurofisiologia 189

Meccanismi attivi e passivi della funzione


cocleare
Rappresentazione tonotopica dello stimolo sonoro
della coclea
Una funzione fondamentale svolta dalla coclea è di operare l’analisi spettrale delle
frequenze che compongono lo stimolo sonoro:
- la membrana basilare è costituita da una serie di elementi capaci di risuonare
selettivamente per le diverse frequenze dello spettro udibile
- Uno stimolo sonoro produce un’onda viaggiante che si propaga lungo la
membrana basilare
- A causa delle caratteristiche meccaniche della membrana basilare → stretta e
rigida alla base e via via sempre più larga e flessibile
- le onde generate da stimoli di frequenza differente si propagano per
distanze diverse
- Frequenze differenti hanno picco di ampiezza massima in punti precisi
In tal modo le frequenze dello spettro udibile sono rappresentate in modo continuo
lungo la membrana basilare:
- porzioni basali → alte frequenze
- Porzioni apicali → basse frequenze
Secondo tale modello, la capacità di un recettore di rispondere selettivamente a una
determinata frequenza dipende esclusivamente dalla propria posizione sulla
membrana basilare.
Tuttavia → le caratteristiche delle onde viaggianti non rendono conto dell’altissima
sensibilità e capacità discriminativa dell’organo sensoriale uditivo → ipotizzati dei
meccanismi di amplificazione attiva:
- individuate delle otoemissioni acustiche → suoni prodotti dall’orecchio

Meccanismi di amplificazione del segnale sensoriale.


Primo elemento per incrementare la sensibilità e selettività → proprietà morfo-funzionali delle
stesse cellule cigliate:
- diverse caratteristiche strutturali delle cellule recettrici e dei ciuffi variano sistematicamente
lungo la membrana basilare
- In direzione base-coclea
- Aumenta la lunghezza delle cellule cigliate
- Diminuisce il numero delle ciglia
- Aumenta la lunghezza e diminuisce lo spessore delle ciglia
- Grazie a tali caratteristiche → ogni recettore può rispondere preferenzialmente ad una
determinata frequenza grazie alle proprietà morfo-funzionali intrinseche

Figure
Nella 30-6dei
coclea Hair cells in athe
mammiferi, cochlea
seguito are stimulated
dell’estensione when
del campo the basilar
udibile verso lemembrane
alte is driven up and down by differences i
the scala per
frequenze, vestibuli and
compiere scala tympani.
un’analisi adeguataBecause this motion
dello stimolo, si sonoissviluppate
accompanied
due by shearing motion between the tectorial membrane
bundles that
popolazioni link the two are deflected. This deflection initiates mechanoelectrical transduction of the stimulus. (Adapted from Miller
recettoriali:

A. When the basilar membrane is driven upward, shear between the hair cells and the tectorial membrane deflects hair bundles in t
their tall edge.
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
B. At the midpoint of an oscillation the hair bundles resume their resting position.

C. When the basilar membrane moves downward, the hair bundles are driven in the inhibitory direction.
Neurofisiologia 190

Figure 30-9 Cochlear amplification is mediated by movement of hair cells. When this isolated outer hair cell is d
cell body shortens (left). Hyperpolarization, on the other hand, causes the cell to lengthen (right). The oscillatory mot
- cellule cigliate interne → trasduzione sensoriale - Attivazione delle fibre di tale sistema → riduzione della scarica evocata da
mechanical energy that amplifies basilar-membrane motion and thus enhances the sensitivity of human hearing. (From
- Cellule cigliate esterne → amplificazione attiva uno stimolo uditivo nel nervo acustico
Le cellule cigliate esterne hanno sviluppato la capacità di contrarsi in risposta allo - Applicazione di acetilcolina in vitro → iperpolarizzazione delle cellule cigliate
stimolo: esterne → allungamento delle cellule esterne
- In vitro Cochlear - L’attivazione
Nerve Fibers delle fibreEncode
in vivo → inibisce l’eleteromotilità
Stimulus Frequency → modifica
and ilIntensity
livello
- depolarizzate → si accorciano di sensibilità di tutto l’apparato recettoriale
The acoustical sensitivity of axons in the cochlear nerve mirrors the innervation pattern of spiral ganglion cells. Each ax
- Iperpolarizzate → si allungano. Attraverso
particular il sistema
frequency efferente
of sound, laterale,frequency.
its characteristic il SNC controlla
Stimuli ofil lower
guadagno e ilfrequency
or higher livello di also evoke responses, b
attività
An axon'sdell’amplificatore
responsiveness may cocleare:
be characterized by a
- In vivo, grazie alle proprietà intrinseche e alla posizione sulla membrana basilare,
P.602- fondamentale ruolo funzionale nel filtrare le frequenze non rilevanti e
ogni cellula esterna risponde a stimoli di frequenza caratteristica con una serie di
nell’integrare l’attività e il flusso di informazioni sensoriali provenienti dalle due
contrazioni alla stessa frequenza tuning curve, which, like the curves for basilar-membrane motion or hair-cell sensitivity, is a V-shaped relation. The tun
cocleefrequencies resemble one another but are shifted along the abscissa so that their characteristic frequencie
characteristic
- La trasduzione meccanoelettrica mediata dal ciuffo di stereociglia è seguita
to the- variety
In condizioni di stimolazione
of frequencies that we canintensa
hear. - sistema efferente agisce come protezione
da un processo di trasduzione elettromeccanica
sull’apparato recettoriale.
- Le variazioni del potenziale di membrana → variazioni della lunghezza della
cellula, alla stessa frequenza dello stimolo sonoro.
- Questo è un meccanismo a feedback positivo → amplifica il movimento
della membrana basilare, soprattutto nella regione caratteristica per la frequenza
dello stimolo applicato
- Al tempo stesso aumenta
- Sensibilità
- Capacità di discriminazione in frequenza
Tale meccanismo → necessaria capacità di contrarsi a frequenze dell’ordine di decine
di kHz
- caratteristica peculiare delle cellule cigliate esterne
- Cicli a frequenze così elevate possono avvenire esclusivamente in assenza di
modificazioni di volume della cellula, ovvero di flussi d’acqua e ioni attraverso la
membrana
- Escluso che il motore possa essere ionico.
- La membra basolaterale delle cellule esterne → molte proteine fittamente
addensate, connesse a un reticolo citoscheletrica
- Si ritiene che sia questo apparato il motore molecolare della cellula →
funziona attraverso un sensore di voltaggio,
- Le variazioni del potenziale di membrana → spostamento di cariche
elettriche → modificazione conformazionale della proteina → trasmessa al
citoscheletro
- La somma dei piccoli movimenti prodotti simultaneamente da migliaia di
molecole nella membrana determina la variazione di lunghezza.
Regolazione centrale dell’amplificatore cocleare
Il funzionamento corretto del dispositivo di amplificazione cocleare richiede che la
contrazione delle cellule cigliate esterne sia finemente regolata:
- operata da sistema efferente laterale, che innerva tale popolazione
recettoriale

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


low-frequency flank.

Neurofisiologia Sound Energy Is Mechanically Amplified in the Cochlea


191
Although the task is complex, the hydrodynamic and mechanical properties of the cochlea can be represented in a mathematical model of
Modeling studies show that the inner ear faces an obstacle to efficient operation: A large portion of the energy in an acoustical stimulus m
selettività.
Analisi degli stimoli sonori lungo la via damping
works
effects of cochlear fluids on basilar-membrane motion, rather than into excitation of hair cells, which would be more efficient. Th
- All’aumentare
extraordinarilydell’intensità sonora → agree
well. Most investigators aumenta
thatl’ampiezza delof the cochlea is too great, and auditory frequency selectivity too
the sensitivity

acustica centrale the inner ear's passive


movimento della mechanical
membranaproperties.
basilare →Thus the cochlea
reclutati anche must havecon
recettori
frequenza caratteristica differente da quella dello stimolo.
some active means of amplifying sound energy.

Rispetto agli altri sistemi sensoriali, il sistema uditivo ha alcune caratteristiche peculiari
→ condizionano struttura e funzione dei centri nervosi deputati all’analisi degli stimoli
sonori:
- la superficie sensoriale non rappresenta la distribuzione degli stimoli nello spazio
esterno
- I campi recettivi dei neuroni sensoriali uditivi non rappresentano regioni spaziali,
ma frequenze
- La mappa dello spazio uditivo esterno deve essere ricostruita attraverso
meccanismi di computazione centrale, basati sull’analisi di fini differenze con cui
lo stesso stimolo giunge alle due orecchie.
Differentemente dagli altri sistemi, che sono totalmente crociati → le stazioni della
via acustica centrale ricevono proiezioni da entrambe le orecchie.

Codificazione di intensità e frequenza dei


neuroni del ganglio di Corti.
I neuroni sensitivi primari del sistema uditivo costituiscono il ganglio spirale di
Corti, che si estende lungo il modiolo della chiocciola:
- 95% dei neuroni → neuroni di tipo I
- 5% → neuroni di tipo II
I neuroni di tip I, grazie alle connessioni con le cellule cigliate interne, trasmettono
informazioni sensoriali vere e proprie al SNC:
Figure
I neuroni del 30-7
ganglio diTuning curvesalfor
Corti inviano cochlear
SNC hair cells.
l’informazione To construct
relativa ad unaaparticolare
curve, the experimenter presents sound at each frequency at incre
- ogni neurone riceve informazioni da una sola cellula recettrice interna →
risponde preferenzialmente ad una frequenza caratteristica frequenza:cell produces a criterion response, here 1 mV. The curve thus reflects the threshold of the cell for stimulation at a range of frequencies. E
a specific frequency, its characteristic (or best) frequency. The threshold rises briskly (sensitivity falls abruptly) as the stimulus frequenc
- La mappa delle frequenze che si trova sulla membrana basilare è riprodotta - soprattutto grazie al rapporto esclusivo con una sola cellula recettrice,
Pickles 1988.)
fedelmente nel ganglio spirale di Corti. localizzata in punti precisi (codice di posizione)
- Primo esempio di rappresentazione tonotopica → presente a tutti i livelli Per le basse frequenze (<4000 Hz) l’attività di questi neuroni può essere in relazione
della via acustica centrale. con la fase dello stimolo acustico
One indication that amplification occurs in the cochlea comes from measurements with sensitive laser interferometers of the basilar mem
Per determinare le proprietà funzionali di un neurone del ganglio di Corti → - a talipreparation
frequenzeis→stimulated
il potenziale
withdi recettore oscilla
low-intensity sound,riproducendo
the motion of l’andamento
the membrane is found to be highly frequency-selective. As the sound in
registrazione delle risposte evocate a stimoli di diversa intensità e frequenza: dell’onda
however, sonora
the membrane's sensitivity declines precipitously and its tuning becomes less sharp: the sensitivity of basilar-membrane motion
than 1% del
- Liberazione thatneurotrasmettitore
for 10 dB excitation.→ Interestingly, the sensitivity expected
durante la depolarizzazione → on the basis of modeling studies corresponds to that observed w
- si riscontra la minima intensità necessaria per evocare una risposta
These results suggest that the motion of the basilar membrane is augmented over 100-fold during low-intensity stimulation but that this
somministrando stimoli lungo il campo udibile - i neuroni del ganglio di Corti saranno più facilmente attivati durante la
progressively as the stimulus grows in strength.
- Il risultato è la curva tonale, dalla caratteristica forma a V depolarizzazione
- L’apice della V → frequenza alla quale la cellula risponde con la più bassa - In
Laaddition to the circumstantial
distribuzione temporale deievidence that
potenziali the inner
d’azione è ear's performance
correlata alla faserequires amplification, two observations support the idea that
P.600
sonora.
intensità di stimolazione
- Ai due lati di questo punto → la curva sale rapidamente mechanical amplifier. First, after stimulating a normal human ear with a click, an experimenter can measure the subsequent emission of o
- A intensità elevate → la curva si apre, soprattutto verso le basse frequenze sound from that ear. Each pulse includes sound in a restricted frequency band. High-frequency sounds are emitted with the smallest laten
frequency emissions occur after a delay as great as 20 ms (Figure 30-8). These so-called evoked otoacoustical emissions are not simply a
→ il neurone risponde a una banda di frequenze più ampia, perdendo
represent the emission of mechanical energy by the cochlea, triggered by acoustical stimulation.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Sound Processing Begins in the Cochlear Nuclei
Axons in the cochlear component of the eighth cranial nerve terminate in the cochlear nuclear complex, which lies at the medullo-pontine junction, medial to
inferior cerebellar peduncle (Figure 30-12). There are three major components to this structure: the dorsal cochlear nucleus and the anteroventral and poste
cochlear nuclei. Each auditory nerve fiber branches as it enters the brain stem. The ascending branch terminates in the anteroventral cochlear nucleus, while
Neurofisiologia 192organized; cells with progr
descending branch innervates both the posteroventral and dorsal cochlear nuclei. Each of the three cochlear nuclei is tonotopically
higher characteristic frequencies are arrayed in an orderly progression along one axis of the structure (Figure 30-13).

- Alle basse frequenze può capitare che le membrane basilari delle due orecchie
non vibrino in fase → differenze utilizzate per localizzare la sorgente sonora nello
spazio
- A frequenze superiori a 4000 Hz → il potenziale di recettore non è più in
grado di riprodurre l’andamento dell’onda sonora → perduta l’informazione
relativa alla fase.
Oltre a segnalare la fase, i neuroni del ganglio di Corti inviano al SNC informazioni
riguardo all’intensità dello stimolo sonoro:
- tono sostenuto nel tempo
- Brusco incremento di scarica in coincidenza dello stimolo (Burst)
- Assestamento ad un livello più basso (plateau) → costante per tutta la
durata dello stimolo.
- Durante ciascuna di queste fasi → scarica dei potenziali d’azione è in relazione
lineare con l’intensità dello stimolo.
- Un neurone del ganglio di Corti può misurare variazioni di intensità di un
ambito di circa 40 dB
- Un singolo neurone non può quindi segnalare lungo l’intera gamma delle
intensità udibili (120 dB)
- Il problema è risolto dal fatto che sono presenti 10 cellule circa con soglia di
attivazione differente che ricevono dallo stesso recettore → segnalano
ambiti di intensità differenti
- L’informazione relativa all’intensità dello stimolo non è codificata dalla
scarica di un singolo neurone, ma dall’attività globale dei diversi neuroni
connessi con la stessa cellula recettrice (codice di popolazione).

Via acustica centrale


I prolungamenti centrali dei neuroni del ganglio di Corti → nervo acustico → nuclei
cocleari ipsilaterali:
- sono la sola stazione della via acustica centrale che riceve esclusivamente
informazioni monoaurali dell’orecchio ipsilaterale.
- Da tali nuclei originano proiezioni complesse, costituite da vie parallele distinte.
La via acustica centrale comprende diversi nuclei del tronco encefalico, tra cui:
- complesso olivare superiore
- Corpo trapezoide
Le fibre ascendono poi nel lemnisco laterale fino a giungere al collicolo inferiore,
poi al corpo genicolato mediale, da qui, la proiezione talamo-corticale termina nella
corteccia, nelle aree corticali uditive, situate nel lobo temporale. Lungo la via acustica, alcuni principi funzionali sono comuni a tutti i livelli
- in tutte le stazioni vi è rappresentazione tonotopica della banda udibile
- I neuroni delle diverse stazioni sono caratterizzati da frequenze caratteristiche e
curve tonali simili a quelle dei neuroni del ganglio di Corti

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 193

- Salendo la via centrale, tuttavia, le curve tonali tendono a farsi più strette → i I nuclei cocleari contengono diversi tipi cellulari, caratterizzati dal particolare albero
neuroni rispondono sempre più esclusivamente alla propria frequenza dendritico:
caratteristica. - cellule stellate: rispondono a corrente depolarizzanti, evocando potenziali ad
- Alcuni neuroni acustici sono eccitati da stimoli della frequenza caratteristica intervalli regolari → responsabile delle risposte ritmiche.
e inibiti dalle frequenze circostanti → inibizione laterale per aumentare il - Scaricano a frequenze regolari anche in presenza di disturbi
contrasto - Poichè ogni cellula risponde ad una determinata frequenza caratteristica,
- La risposta allo stimolo sonoro è molto diversa nelle varie popolazioni di neuroni l’insieme delle cellule stellate sembra codificare le diverse frequenze in un
acustici centrali. dato stimolo uditivo.
- Alcuni scaricano come le cellule del ganglio di corti - Cellule a cespuglio: nei nuclei cocleari ventrali. Ogni cellula a cespuglio riceve
- Altri si attivano all’inizio/fine della stimolazione una o più terminazioni assonali di grandi dimensioni (bulbi terminali)
- Altri hanno pattern di attività complesse - Stimolazione elettrica → un solo potenziale d’azione → rispondano alle
- La maggior parte dei neuroni risponde a stimoli provenienti dalle due orecchie → sollecitazioni acustiche con una sola scarica all’inizio del suono.
analisi di segnali binaurali, utile per localizzare il suono nello spazio esterno. - Accurate informazioni sulla successione temporale degli stimoli acustici →
Figure 30-12 The permettono la localizzazione
central auditory pathways deglinucleus
extend from the cochlear stimoli lungo
to the auditoryl’asse orizzontale.
cortex. Postsynaptic neurons in the cochlear nucleus send
their axons to other centers in the brain via three main pathways: the dorsal acoustic stria, the intermediate acoustic stria, and the trapezoid body. The first binaural
Ilinteractions
nucleo cocleare
occur in the superiordorsale è which
olivary nucleus, organizzato
receives input viain
thestrati, come
trapezoid body. la corteccia
In particular, cerebellare:
the medial and lateral divisions of the superior olivary
nucleus are involved in the localization of sounds in space. Postsynaptic axons from the superior olivary nucleus, along with axons from the cochlear nuclei, project
- origine
to the inferior colliculus in comune
in the midbrain via the lateral lemniscus. Each lateral lemniscus contains axons relaying input from both ears. Cells in the colliculus send
their axons to the medial geniculate nucleus of the thalamus. The geniculate axons terminate in the primary auditory cortex (Brodmann's areas 41 and 42), a part of
- Letemporal
the superior cellule fusiformi
gyrus. (Adapted di1981.)
from Brodal tale nucleo → risposte sia eccitatorie che inibitorie
- La frequenza di scarica pare dipendere dalla localizzazione degli stimoli

ei and their responses to brief current pulses. A stellate cell has several dendrites that receive numerous
Nuclei cocleari
cell to brief depolarizing and hyperpolarizing current pulses are shown. Depolarizing pulses cause the cell to fire
er response. A bushy cell has a single dendritic trunk that receives a few very large synaptic terminals called
Dal nervo statoacustico (VIII) le fibre cocleari giungono nei nuclei cocleari, localizzati
d to a depolarizing current pulse with a single action potential and are therefore thought to signal the onset or
allacurrents.
ells to hyperpolarizing giunzione bulbo-pontina.
(Adapted Tale
from Oertel et complesso
al. 1988.) comprende 3 principali strutture:
- nucleo cocleare dorsale
- Nucleo cocleare antero-ventrale Figure 30-13 The representation of stimulus frequency in the three divisions of the cochlear nucleus. Stimulation with three frequencies of sound vibrates
the basilar membrane at three positions (top), exciting distinct populations of afferent nerve fibers (right, showing three fibers). The fibers project to the
- Nucleo cocleare postero-ventrale
Mediate Localization of Sound Sources Nuclei di ritrasmissione del tronco encefalico
components of the cochlear nucleus in an orderly pattern (left, showing three fibers).

Ogni fibra del nervo acustico si biforca appena entrata nel tronco:
uclei project to several nuclei at more rostral levels of the brain stem. Because of the complexity of the auditory localizzano la provenienza dei suoni
P.604

trict our attention to a few- branca ascendente


major pathways. Three → nucleogeneral
important cocleare antero-ventrale
principles emerge from considering these P.605
Gli assoni dei diversi tipi cellulari dei nuclei cocleari → proiettano a diversi nuclei nei
d in parallel pathways, each- Branca
of whichdiscendente
is dedicated to→thenucleo
analysisposteroventrale e dorsale.
of a particular feature of auditory information. The cochlear nuclei contain neurons of several types identified by their dendritic configurations. By injecting cells with dyes after characterization of their electrical
project to specific relay nuclei, so that the separation of information streams commences within the cochlear livelli più
properties, craniali
investigators del tronco
can correlate encefalico.
particular cell types with specific functions. The ventral cochlear nuclei, for example, contain two major neuronal types. The
Tutti i nuclei cocleari → organizzazione tonotopica → disposizione ordinata delle stellate cell, which has several relatively symmetrical dendrites, responds to the injection of depolarizing current with a train of regularly spaced action potentials
auditory structures on the two sides of the brain stem. Accordingly, for optimal excitation many neurons Dall’esame
(Figure di taliidentifies
30-14). This behavior complesse connessioni
stellate cells as the origin of chopper→ 3 principi
responses importanti:
to auditory inputs. Chopper cells fire at very regular rates despite noise and

e particular patternscellule rispondenti


of stimulation throughadboth
unaears.
determinata frequenza.
As a consequence, unilateral lesions along the auditory slight variations in stimulus frequency. Because each cell responds at a characteristic frequency, the ensemble of stellate cells encodes the frequencies present in a
given auditory input.
ned to one ear.
Bushy cells of the ventral cochlear nuclei are so named because each has a single, stout, modestly branched primary dendrite that is adorned with numerous fine
branchlets (Figure 30-14). A bushy cell receives one or a few massive axonal terminals, the end-bulbs, whose finger-like branches encircle the entire soma. Electrical
e most prominent output, the trapezoid body (or ventral acoustical stria), which extends at the level of the pons stimulation of a bushy cell characteristically elicits only one action potential. Consistent with this pattern of response, bushy cells are thought to respond to auditory
ateral and medial superior olives and the nucleus of the trapezoid body (see Figure 30-12). The posteroventral stimulation by firing only at a sound's onset. Such cells provide accurate information about the timing of acoustical stimuli, which is valuable for locating sound
Enrico Colombo - www.bluejayway.it sources along the azimuthal (horizontal) axis.
oid body and provides outflow to the lateral superior olive via the intermediate acoustical stria. Neurons in the
The dorsal cochlear nucleus is organized in layers, much like the cerebellar cortex. This similarity is not coincidental, for the neurons of this nucleus originate from the
level; we shall describe the projections of these cells later. same primordia as cerebellar cells. Fusiform cells in the dorsal nucleus exhibit excitatory or inhibitory responses to a broad range of stimulus frequencies. Through
their spatial firing pattern, these cells are thought to participate in locating of sound sources along the elevational (vertical) axis. Another type of
n in a readily intelligible way. The ability to localize sound P.606
Neurofisiologia 194

- le informazioni acustiche sono elaborate secondo numerose vie in parallelo, - Le proiezioni provenienti dal nucleo cocleare anteroventrale
ciascuna delle quali analizza una particolare caratteristica uditiva controlaterale si distribuiscono ordinatamente lungo una delle superficie
- I diversi tipi di cellule nei nuclei cocleari proiettano a nuclei di ritrasmissione del nucleo olivare mediale
specifici → la separazione inizia già nei nuclei cocleari. - Man mano che i potenziali d’azione evocati dalla stimolazione acustica
- Esiste una estesa serie di interazioni tra le strutture uditive localizzate ai due lati si diffondono progressivamente attraverso il nucleo stesso → potenziali
del tronco encefalico. sinaptici eccitatori in successive cellule.
- La maggior parte dei neuroni fornisce la migliore risposta eccitatoria in - L’eccitamento di uno dei due orecchi è insufficiente a superare la soglia
seguito alla stimolazione di uno dei due orecchi di eccitazione dei neuroni olivari mediali
- In alcuni casi la risposta neuronale necessita di stimolazioni bilaterali - Alcuni neuroni localizzati in una particolare posizione del nucleo,
particolari ricevono simultaneamente afferenza dall’orecchio opposto
- Raramente, in virtù di ciò, una lesione unilaterale delle vie uditive determina - Solo le cellule che ricevono afferenze simultanee dai due orecchi
deficit uditivi limitati ad un solo orecchio. raggiungono la soglia di scarica → le successive posizioni occupate
dalle cellule del nucleo olivare mediale, sono le graduali differenze
interaurali.
Nucleo cocleare anteroventrale
- Il nucleo olivare mediale contiene una mappa della localizzazione dei
Il nucleo cocleare anteroventrale è il punto di origine del fascio più cospicuo di suoni lungo l’asse azimutale.
fibre ascendenti, il corpo trapezoide → a livello del ponte innerva i tre nuclei del
complesso dell’oliva superiore:
- nucleo mediale dell’oliva superiore
- Nucleo laterale dell’oliva superiore
- Nucleo del corpo trapezoide.
Anche dal nucleo cocleare posteroventrale partono fibre per il corpo trapezoide.
Il nucleo cocleare dorsale non da proiezioni a livello pontino.

Nucleo olivare mediale (OSM)


Il nucleo olivare mediale ha una funzione specifica → possibilità di localizzare
l’origine dei suoni lungo l’asse azimutale:
- possibilità data dall’analisi dei ritardi delle informazioni acustiche
- Suoni originati da un lato del capo raggiungono precocemente l’orecchio
più vicino e dopo quello più lontano.
- Il ritardo massimo con cui un suono può raggiungere un orecchio prima
dell’altro è di circa 0,7 ms
- Tanto più il suono sarà prossimo al piano sagittale mediano e tanto più
breve sarà il ritardo interaurale.
- Grazie al nucleo olivare mediale → possibilità di distinguere ritardi interaurali
anche di 10 µs (localizzazione approssimata a qualche grado)
Figure 30-15 Model of neural circuits for measuring and encoding interaural time differences. Any of the binau
- Tale computazione dipende semplicemente dal ritardo con cui arrivano i Nucleo olivare
ipsilateral and superiore
contralateral inputs arrivelaterale (OSL)
simultaneously. Each neuron thus serves as a coincidence detector. In the mod
potenziali d’azione che devono segnalare la presenza dei suoni. Ilfunction
nucleo of olivare
the variable lengths oflaterale
superiore the incoming axons from the
è anch’esso contralateral
implicato cochlear
nell’analisi nucleus. The length of the axonal p
della
- Il suono che arriva a uno dei due orecchi è binaural neurons increases systematically along the array. Only the place of a neuron in the array determines the interau
provenienza del suono, ma valuta le differenze di intensità tra i due lati:
responds maximally. If sound were to arrive at the two ears simultaneously, neuron d in the array would be excited by c
- Trasdotto alle cellule ciliate - un suono
contralateral che delayed,
ear were raggiunge l’orecchio
neurons e, f, or più vicino
g would be alla suadepending
excited sorgente,on per proprietà
the extent dei
of the delay. The output axo
- Evoca la scarica delle fibre del VIII paio di nervi cranici → neuroni tessuti
(Adapted from del
Carrcranio, ha intensità
and Konishi 1988.) maggiore rispetto a quello che raggiunge
cocleari → nucleo mediale dell’oliva superiore l’orecchio opposto
- Anche a livello dell’orecchio controlaterale si ha lo stesso percorso dei suoni - Il nucleo OSL riceve afferenze da entrambi i nuclei cocleari:
Thus, two types of information are used to localize sounds in space. In a sense the two are complementary. Interaural tim
- Le sounds.
low-frequency proiezioni ipsilaterali
Interaural giungono
intensity cues aredirettamente
most important for high-frequency stimuli, because the head absorbs
wavelength sounds. The frequency responses of the superior olivary nuclei reflect these differences. The medial superior
low-frequency inputs, while the cells of the lateral superior olive are most sensitive to high-frequency stimuli.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it The axons from the superior olivary complex constitute the principal component of the lateral lemniscus, a
P.608

prominent tract that extends to the midbrain. The lateral lemniscus also includes the axons of cells in the contralateral do
Neurofisiologia 195

- Le proiezioni controlaterali giungono attraverso il nucleo del corpo - comprende almeno tre suddivisioni diverse, delle quali la principalmente
trapezoide. conosciuta è il nucleo principale
- I due lati → effetto antagonista - Riceve proiezioni dal nucleo centrale del collicolo inferiore
- I neuroni del OSL rispondono meglio quando l’intensità di uno stimolo - Le altre componenti sono multimodali (afferenze anche somatosensitive e visive)
sonoro che arriva ad un lato del corpo è maggiore di una certa entità Anche il nucleo principale del corpo genicolato mediale → organizzazione tonotopica:
rispetto a quello del lato opposto - neuroni che hanno la stessa frequenza caratteristica sono riuniti in uno unico
- Organizzato tonotopicamente → il tipo di attività neuronale può strato
rappresentare le differenze di intensità del suono percepite dai due orecchi, - Il nucleo consiste di un gruppo di lamine neuronali che rappresentano in
per tutta la gamma di frequenze udibili sequenza le possibili frequenze degli stimoli acustici.
Per localizzare i suoni nello spazio, sono utilizzati due diversi tipi di informazioni, per - La maggior parte delle cellule
un certo senso mutuamente complementari:
- Finemente sintonizzate alle frequenze
- differenze interaurali di tempo → per suoni di frequenza bassa
- Sensibili agli stimoli provenienti da entrambi gli orecchi.
- Elementi interaurali di intensità → più importante per stimoli di frequenza elevata.
- Molti sono ancora sensibili alle differenze interaurali di intensità e latenza.

Lemnisco laterale
Gli assoni dai nuclei del complesso dell’oliva superiore costituiscono i principali
componenti del lemnisco laterale:
- fascio di fibre nervose che si estende fino al mesencefalo
Analisi corticale delle informazioni
- Ciascun lemnisco comprende assoni delle cellule del nucleo cocleare dorsale uditive
controlaterale, giunti attraverso al stria acustica controlaterale
- La maggioranza delle fibre → collicolo inferiore (tetto del mesencefalo) Le vie ascendenti → terminano a livello della corteccia cerebrale, che possiede
diverse aree uditive, distinte sulla superficie laterale del lobo temporale:
Collicolo inferiore - proiezione più cospicua dal corpo genicolato mediale → area uditiva primaria
Il collicolo inferiore è suddivisibile in due componenti principali: (area A1 o aree 41 e 42 di Brodmann), localizzata nel giro trasverso di Esche
- porzione dorsale: 4 strati di neuroni che ricevono afferenze somatosensitive e - Contiene una rappresentazione tonotopica di tutte le frequenze
uditive → significato funzionale incerto caratteristiche
- Nucleo centrale: corpi cellulari disposti in numerosi strati. Ciascuno strato La sensibilità di stimolazione ai segnali provenienti da entrambi gli orecchi non è la
possiede cellule che simili frequenze caratteristiche stessa → suddivisione in zone alternate, con caratteristiche differenti:
- La mappa tonotopica si estende in senso ortogonale rispetto alla - colonne di sommazione: metà delle strisce, contengono neuroni eccitati dalla
disposizione dei diversi strati stimolazioni di entrambe le orecchie (cellule EE)
- Ogni strato riceve afferenze da tutti i nuclei le cui proiezioni vanno a - Colonne di soppressione: contengono neuroni eccitati dalle afferenze
costituire il lemnisco laterale62 , addensate in gruppi ipsilaterali (cellule EI), ma inibite dalla stimolazione dell’orecchio del lato opposto
Il collicolo inferiore contiene molti neuroni sensibili alle differenze di intensità e di ritardo Le colonne di sommazione e soppressione → disposte ad angolo retto rispetto
interaurali: all’asse della mappa tonotopica:
- probabilmente interessato anch’esso alla localizzazione dei suoni. - la corteccia uditiva primaria è suddivisa in colonne che nel complesso sono
in grado di rispondere ad ogni frequenza udibile e ad ogni tipo di
interazione interaurale.
Corpo genicolato mediale
L’area uditiva primaria è circondata da numerose regioni distinte, interessate all’analisi
Il corpo genicolato mediale è la stazione talamica di ritrasmissione del sistema di aspetti articolari delle informazioni uditive:
uditivo:
- probabile che la corteccia uditiva dell’uomo sia suddivisa in diverse aree
funzionali, ma non sono ancora note

62 nuclei cocleari dorsali, complesso dell’oliva superiore (OSL, OSM)

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 196

Per l’uomo, l’aspetto più importante dell’udito → analisi del linguaggio:


- i pipistrelli analizzano la localizzazione degli echi riflessi, in seguito a due tipi di
suoni emessi
- Emissioni di frequenze costanti: analoghe ai suoni che costituiscono le
vocali dell’uomo, cm componenti stabili per qualche frazione di secondo
- Emissioni di frequenze modulate: assomigliano alle consonanti, per i loro
rapidi cambiamenti di frequenza.
- Le emissioni di frequenze costanti → utilizzate per calcolare la propria velocità
nei confronti della preda (attraverso analisi del Doppler)
- Emissioni modulate in frequenza → utilizzate per valutare la distanza dalla preda.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


signals for head acceleration and how the brain integrates these signals.

The early origin of the vestibular system is seen in the outputs of the labyrinthine receptors, which flow to vestibular nuclei that occupy a prominent
position in the brain stem. As we shall learn in the next chapter, various components of the vestibular system subserve a variety of postural reflexes,
Neurofisiologia 197
including those that make possible upright, bipedal posture. Finally, through pathways involving the ocular motor nuclei and cerebellum,
P.802

Apparato vestibolare
- Direzione
the vestibular opposta
system also controls corrente
→ reflex ampullifuga.
eye movements that stabilize retinal images despite head and body motions.

Gli aspetti fondamentali della funzione vestibolare da considerare sono:


- stimoli e modalità di attivazione dei recettori vestibolari
- Disposizione spaziale dei recettori
- Informazione sensoriale veicolata dalle fibre afferenti dai canali semicircolari e
dagli organi otolitici
- Circuitazione centrale
- Plasticità vestibolare
- Percezione spaziale

Canali semicircolari
Il labirinto vestibolare è localizzato nella rocca petrosa del temporale, posteriormente
al labirinto acustico:
- costituito dalle cavità ossee di
- 3 canali semicircolari ossei
- Vestibolo a forma di cavità ovale
- Nelle cavità vi sono canali e sacchi membranosi contenenti endolinfa
- Tra le cavità e le membrane circola perilinfa.
Alle estremità anteriori ehi canali sono presenti delle dilatazioni, dette ampolle:
- contengono le creste ampollari, organi recettoriali che segnalano le
accelerazioni angolari della testa.
- Nel vestibolo si trovano i recettori otolitici (sacculo e urticolo) che rilevano le
accelerazioni rettilinee del capo.

Accelerazioni angolari
Lo stimolo dei recettori dei canali semicircolari → accelerazione angolare della
testa:
- rotazione in un lato della testa → movimento relativo63 dell’endolinfa in senso
opposto rispetto alla testa → deflessione delle creste ampollari
- Lo spostamento, secondo la direzione dell’accelerazione angolare, può avvenire:
- Direzione delle ampolle → corrente ampullipeta

63 in realtà, è la testa che si muove, solidalmente con le strutture ossee e membranose dei canali semicircolari, mentre l’endolinfa in essi contenuti resta ferma

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 198

La deflessione delle creste ampollari provoca l’eccitazione degli elementi recettoriali Circuito inibitorio internucleari
cigliati contenuti nelle creste ampollari:
La scarica dei neuroni secondari → modificata da un sistema di connessioni
- i recettori sono cellule ciliate provviste di
Figure 40-1 The vestibular labyrinth. inibitorie tra i nuclei vestibolari dei due lati:
- Stereociglia
A. Location of vestibular and cochlear divisions of the inner ear with respect to the head. - neuroni dei nuclei vestibolari ipsilaterali: stimolazione → attivati dalla rotazione
- Chinociglio. del capo
B. The- Depolarizzati quando
inner ear is divided into ilbony
movimento dell’endolinfa
and membranous provoca
labyrinths. l’avvicinamento
The bony delle by the petrous portion
labyrinth is bounded of the temporal bone. Lying
within stereociglia
this structure alis chinociglio
- Inibiscono i neuroni vestibolari controlaterali attraverso un sistema
the membranous labyrinth, which contains the organs of hearing (the cochlea) and equilibrium (the utricle, saccule, and
semicircular ducts). The space between bone and membrane is filled with perilymph, while the membranous labyrinth commissurale inibitorio GABAergico.
is filled with endolymph.
- Iperpolarizzate per movimenti in direzione opposta (allontanamento delle
Sensory cells in the utricle, saccule, and the ampullae of the semicircular ducts respond to motion of the head. (Adapted - I neuroni fromcontrolaterali
Iurato 1967.)del nucleo vestibolare
stereociglia e del chinociglio)
- Inibiti dal decremento della scarica delle fibre afferenti primarie del proprio
- Orientamento del chinociglio rispetto alle stereociglia è uguale in tutte le cellule lato
di una cresta ampollare → le cellule sono tutte eccitate o tutte inibite dallo
- Inibiti ulteriormente dalla scarica GABAergica commissurale dei neuroni
The spostamento
Vestibulardi Labyrinthuna cresta. Houses Five Receptor Organs
dell’altro lato
Gli effetti della variazione di potenziale → variazione di neurotrasmettitore rilasciato
- Questo circuito inibitorio internucleari esalta le differenze di scarica tra i due
nelle sinapsi tra cellula recettrice e terminali delle fibre afferenti primarie:
Hair Cells Transduce Mechanical Stimuli into Receptor Potentials lati.
- neurotrasmettitore: glutammato → depolarizzante.
The two vestibular labyrinths are mirror-symmetric structures within the inner ears (Figure 40-1). Each vestibular labyrinth comprises five receptor
- La frequenza di scarica dunque
organs that, complemented by those of the contralateral ear, can measure linear acceleration along any axis Tipi di cellule
and angular accelerationrecettrici
about any
axis. Linear - Depolarizzazione → aumenta
accelerations, including those produced by gravity and those resulting from body motions are detected by the utricle sono
and the
Le cellule recettrici disaccule.
due tipi:
- Iperpolarizzazione
Angular accelerations → si riduce
caused by rotation of the head or the body are measured by the semicircular canals. The receptive organs are ensheathed by
- cellule di tipo
the connective tissue that delineates the membranous labyrinth; a layer of laminar bone, the bony labyrinth, invests the membranous labyrinth and
I
Considerando i canali semicircolari orizzontali → rotazione a destra della testa:
separates it from the cancellous bone of the skull. - Cellule di tipo II
- corrente ampullipeta nel canale semicircolare dx → depolarizzazione recettori →
Le cellule di tipo I sono a forma di fiasco:
Although the labyrinth's very name betokens its geometric complexity, the fundamental organization of the five constituent receptors is not
aumento della frequenza di scarica
dauntingly complicated. In keeping with its origin from the embryonal surface ectoderm, each organ is lined with- alocalizzate continuous → apice
sheet della cresta
of epithelial
-
cells. Bycorrente ampullifuga
the action of ion pumps,nelcertain
canalecells
semicircolare sx →produce
in this epithelium iperpolarizzazione
the endolymph, →a special extracellularW fluid that bathes the apical cellular
- Fibre afferenti: fibre spesse, che avvolgono la base e il corpo della cellula
P.803 decremento della frequenza di scarica.
recettrice, formando multipli contatti sinaptici.
Tali segnali raggiungono in prevalenza i nuclei vestibolari mediale e superiore:
surfaces. Like cochlear endolymph, this fluid is rich in K+ but relatively poor in Na+ and Ca2+. A junctional complex - Sull’espansione
girdling the apex terminale
of each cellfa contatto sinaptico una fibra efferente.
- letight
includes cellule primarie
junctions separate glutammato
thatliberano → aumento
the endolymph from della
the ordinary scarica dei
extracellular neuroni
fluid, the perilymph, that surrounds the membranous labyrinth
Le cellule di tipo II sono di forma cilindrica:
secondari
and bathes a dx e diminuzione
the basolateral della scarica a sx.
epithelial surfaces.
- localizzazione → lati della cresta
- Innervazione
- Terminazione sinaptica afferente
- Una fibra afferente sottile (tipo II)
- Una fibra efferente che fa sinapsi direttamente sulla cellula recettrice.
A questa diversità strutturale e di localizzazione corrispondono diversità di:
- soglia
- Guadagno
- Adattamento delle risposte.
La frequenza di scarica di base delle fibre nervose di tipo I è
- bassa e irregolare,
- ha un comportamento fasico con notevole sensibilità all’accelerazione angolare
- Adattamento significativo.
Le fibre nervose sottili di tipo II, hanno invece:
Figure 40-2 Hair cells in the vestibular labyrinth transduce mechanical stimuli into neural signals. At the apex of each cell is a hair
- un comportamento tonico con frequenza di base maggiore e regolare
bundle in which a number of stereocilia taper in length toward a single kinocilium. The membrane potential of the receptor cell depends on the
direction in which the hair bundle is bent. Deflection toward the kinocilium causes the cell to depolarize and thus- increasesMinore sensibilità
the rate ofdinamica
firing in the
afferent fiber. Bending away from the kinocilium causes the cell to hyperpolarize, thus decreasing the afferent firing rate. (Adapted from Flock
1965.)
Enrico Colombo - www.bluejayway.it

During its development the labyrinth progresses from a simple sac to a complex of interconnected organs. However, its fundamental topological
organization persists: Each organ originates as an epithelium-lined pouch that buds from the otic cyst, and the endolymphatic spaces within the
Neurofisiologia 199

- Scarso adattamento.
Relazione temporale
Tra questi due tipi di fibre sono stati individuati anche neuroni afferenti con
La relazione temporale esistente tra l’applicazione dell’accelerazione angolare e la
caratteristiche intermedie.
scarica delle fibre afferenti:
- stimolo che muove l’endolinfa → presente solo quando cambia la velocità di
rotazione della testa (accelerazione angolare)
- L’effetto sulla cresta ampollare, tuttavia, ha un adattamento temporale diverso,
- A causa delle forze viscoso-elastiche del sistema endolinfa-cresta
- La cresta tende a spostarsi con ritardo e continua lo spostamento alcuni ms
dopo → attua una sorta di integrazione dell’energia dello stimolo
accelerativo
- La scarica di neuroni afferenti continua dopo la cessazione dello stimolo
- Per effetto dell’integrazione, in senso matematico, dell’energia dello stimolo di
accelerazione → la scarica afferente è in fase più con la velocità angolare che
con l’accelerazione.
La posizione della testa (traccia nera) varia nello spazio in modo sinusoidale → variano
ugualmente anche:
- velocità angolare (blu)
- Accelerazione angolare (rossa)
Queste oscillano sinusoidalmente, ma differiscono dalla testa per relazione temporale con
posizione, velocità.
Se si esamina il punto di:
- massima accelerazione verso destra → quando il capo cambia direzione (a)
- Massima velocità nel punto di mezzo della semisinusoide (b) → massima pendenza della
curva
- Spostamento spaziale più ampio nel punto c

Figure 40-5 The organization of the ampulla of a semicircular canal.

A. A thickened zone of epithelium, the ampullary crista, contains the hair cells. The hair bundles of the hair cells extend into a gelatinous diaphragm
called the cupula, which stretches from the crista to the roof of the ampulla.
Pare che:
- lecupula
B. The fibre fasiche, irregolari,
is displaced by the →flow
principalmente
of endolymphimplicate
when the riflessi
neihead spinali
moves. As a(riflesso
result, the hair bundles extending into the cupula are also
vestibolocervicale)
displaced.
- Le fibre toniche, regolari, → principali nel riflesso vestiboloculare
La risposta in anticipo delle fibre fasiche → utile nei sistemi motori con maggiore carico e viscosità
The vestibular
Anche labyrinths
in ambito on the
del riflesso two sides of tuttavia,
vestiboloculare, the headleare systematically
fibre arranged
irregolari hanno with
un ruolo respect to one another. The two horizontal canals thus lie in
specifico:
a common plane and hence function together (Figure 40-7). Each anterior vertical canal, in contrast, lies in the same plane as the contralateral
- partecipano alla parte della via del riflesso sottoposta a cancellazione e modulazione
posterior vertical canal.
volontaria
- La modulazione dell’attività di tali fibre fasiche irregolari sarebbe pertanto utile ad adeguare il
guadagno del riflesso vestiboloculare alle diverse necessità funzionali
Most Movements Elicit Complex Patterns of Vestibular Stimulation
Although the actions of the vestibular organs may be separated conceptually and experimentally, as may be the operation of the right and left
vestibular labyrinths, actual human movements generally elicit a complex pattern of excitation and inhibition in several receptor organs on both sides
of the body. Consider, for example, the act of rising from the driver's seat of an automobile. As one begins to swivel toward the door, both horizontal
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
semicircular canals are strongly stimulated. The simultaneous lateral movement out the car's door stimulates hair cells in both utricles in a pattern
that changes continuously as the orientation of the turning head changes with respect to the direction of bodily movement. An appropriately oriented
complement of hair cells in each of the saccules is excited, and an oppositely oriented group inhibited, by the vertical acceleration that accompanies
Neurofisiologia 200

La maggior deflessione della cresta avviene quando essa si trova nel punto B, ovvero nel
momento di massima velocità, e non nel punto di massima accelerazione.
L’attività di scarica del neurone appare dunque essere in fase con la velocità dello stimolo,
piuttosto che con l’accelerazione:
- risulta essere l’integrale dell’accelerazione
- Integrazione importante ai fini di risposte riflesse di ampiezza adeguata

Ruolo del sistema efferente


Il sistema efferente è costituito da fibre nervose che originano da alcune aree del
tronco encefalico, localizzate in:
- sostanza reticolare
- Nucleo del tetto
Tali fibre liberano acetilcolina → agiscono a livello presinaptico:
- sistema di controllo che modulerebbe l’attività afferente in condizioni particolari
di stimolazione
- Un’ipotesi → il sistema efferente è attivato durante ampi movimenti volontari del
capo, provocando eccitazione a livello dei terminali delle fibre sensitive →
incrementano la scarica spontanea dei neuroni → prevengono il silenzio in
direzione off
- In tal modo → possono ampliare l’ambito di risposta lineare e consentono di
rilevare anche notevoli variazioni rotatorie del capo.
Figure 40-9 The afferent inputs to the vestibular nuclei. The superior and medial nuclei receive input predom
canals, but also from the otolith organs, and send efferent fibers in the medial longitudinal fasciculus. The lateral

Disposizione spaziale dei canali


input from the canals and otolith organs and projects mostly in the lateral vestibulospinal tract. This nucleus is co
postural reflexes. The descending nucleus receives input predominantly from the otolith organs and projects to th
semicircolari
formation as well as the contralateral vestibular nuclei and spinal cord. (Adapted from Gacek and Lyon 1974.)

I canali semicircolari sono:


When the eyes move in space, fixed objects in the environment—for example, trees and buildings—seem to move
- anteriore
the head. The optokinetic system drives the eyes in the direction of this image motion, an eye movement which, if
- Posteriore
the image on the retina. The optokinetic reflex has the properties needed to complement the vestibulo-ocular refle
image- motion
Lateraleand it builds up slowly, so as to provide a motion signal that can take over as the vestibular signal d
vestibular and optokinetic reflexes enables rotatory nystagmus to continue in a lit environment for as long as the h
Questi sono in posizione ortogonale tra loro:
- possono rilevare le accelerazioni angolari nelle diverse direzioni dello spazio nel
modo migliore
Vestibulospinal Reflexes Are Important in Maintaining Vertical Postu
- Canale semicircolare laterale → quasi sul piano orizzontale, inclinato di 30°
How do people know when they are falling? One way is visual—they see the world move. They also know because
in alto
an angular e avanti
velocity and a deviation from its normal position relative to the force of gravity. Because the vestibular
- Canali
the visual semicircolare
system and provides anposteriore:
early warningdeviato di 56° rispetto
for derangements al pianosignals
of posture, sagittale
from the vestibular nuclei to
mediano of posture. Vestibular control of posture is discussed in Chapter 41.
in the maintenance

- Canale semicircolare anteirore: deviato di 41° dal canale anteriore.


Il canale laterale → attivato dalla corrente ampullipeta,
Central Connections of the Vestibular Apparatus Integrate Vestibular
I canali verticali → attivati dalla corrente ampullifuga.
Signals

The Vestibular Nerve Signals Head Velocity to the Vestibular Nuclei


Enrico Colombo - www.bluejayway.it
As we have seen, vestibular neurons fire tonically in the steady state and phasically in response to head movemen
otoliths respond tonically to the acceleration provided by gravity. These neurons signal the degree of tilt of the hea
innervating the semicircular canals and otolith organs correlates with the velocity of head movement. Head movem
not been extensively studied by recording from hair cells in situ, stimulation of the fibers from the brain stem has dramatic effects on the sensit
of the afferent axons from the hair cells. Stimulation decreases the excitability of some hair cells, as would be expected if activation of the effer
Neurofisiologia 201
fibers elicited inhibitory postsynaptic potentials in hair cells. In other hair cells, however, activation of the efferent fibers leads to increased
excitability, the cause of which is unknown.

Questa differenza è dovuta alla diversa disposizione del chinociglio rispetto alle Given that hair cells are essentially strain gauges, explained in Chapter 31, the key to understanding how each vestibular organ operates lies in
stereociglia. Recettori otolitici
grasping how mechanical stimuli are delivered to the constituent hair cells. Distinctive mechanical linkages account for the contrasting sensitivit
Nei movimenti, vengono attivati o inibiti in combinazione i vari canali semicircolari: the utricle and saccule, on the one hand, and the three semicircular canals, on the other.

- il modo in cui si combinano attivazioni e inibizioni dei canali → permette di Gli organi recettoriali degli otoliti sono le macule del sacculo e dell’urticolo.
riconoscere l’orientamento dello stimolo accelerativo
- Rotazione della testa sul piano frontale → attiva i canali semicircolari verticali
del lato di rotazione e inibisce gli altri
- Rotazione della testa sul piano sagittale mediano → attivi i canali
semicircolari anteriori ipsilaterali alla rotazione e inibiti i controlaterali
- Rotazione della testa sul piano orizzontale → attivi i canali semicircolari
laterali ipsilaterali al lato rotatorio e inibiti gli altri.

Canali semicircolari e riflessi


Le fibre vestibolari che provengono dai canali semicircolari raggiungono i neuroni
vestibolari di secondo ordine dei nuclei vestibolari
- superiore e mediale → riflessi vestiboloculare
- Laterale e discendente → riflessi del collo, del tronco e degli arti.
I riflessi vestiboloculare e vestibolocervicali servono a mantenere costante nello
spazio lo sguardo e la testa.

Figure 40-3 The utricle is organized to detect tilt of the head. The hair cells in the epithelium of the utricle have apical hair bundles that
project into the otolithic membrane, a gelatinous material embedded with calcium carbonate stones (otoconia). The hair bundles are polarized,

Accelerazioni rettolineari
not all cells are oriented in the same direction. The response of an individual hair cell in the utricle to a tilt of the head depends on the direction
which its hairs are bent by the gravitational force of the otoliths. When the head is tilted in the direction of the axis of polarity for a particular h
cell, that cell depolarizes and excites the afferent fiber. When the head is tilted in the opposite direction, the hair cell hyperpolarizes and inhibit
Le macule sono in grado di rilevare le accelerazioni rettolineari:
afferent fiber (see Figure 40-2). (Adapted from Iurato 1967.)
- localizzate nel sacculo e nell’urticolo
- Segnalano l’orientamento della forza di gravità rispetto alla posizione del capo
P.804→ percezione della posizione della testa rispetto alla verticale.
Costituite da un epitelio sensoriale che proietta le cigli verso la membrana otolitica
posta sulla superficie delle cellule recettrici:
The- sopra
Utricle and the
la membrana Saccule
otolitica → strato Detect
otoconiale,Linear
compostoAccelerations
di sali di calcio, con
densitàlabyrinthine
The simplest superiore aorgans
quellaaredell’endolinfa.
the utricle (or utriculus) and the saccule (or sacculus), each of which consists of an ovoidal sac of membra
labyrinth -about
Strato3 relativamente
mm in the longestlibero di muoversi
dimension. Therispetto alla base,
complement dove
of hair cellssono
in each organ is localized to a roughly elliptical patch, called the
Figure 40-10 Horizontal vestibulo-ocular reflex. macula. The collocate le cellule
human utricle recettoriali
contains about 30,000 hair cells, while the saccule contains some 16,000.
A. Counterclockwise head rotation excites the left horizontal canal, which then excites neurons that evoke rightward eye movement. One population
of first-order neurons lies in the medial vestibular nucleus (M): Its axons cross the midline and excite neurons in the right abducens nucleus (VI) The hair bundle at the apex of each hair cell extends into the endolymphatic space of the utricle or saccule, where the bundle's top is attached
and nucleus prepositus hypoglossi (P). The other population is in the lateral vestibular nucleus (L). Its axons ascend ipsilaterally in the ascending
tract of Deiters and excite neurons in the left oculomotor nucleus (III), which project in the oculomotor nerve to the left medial rectus muscle.
gelatinous sheet, the otolithic membrane, that covers the entire sensory macula (Figure 40-3). Embedded within and lying on the otolithic
Enrico
There are Colombo - www.bluejayway.it
two populations of neurons in the right abducens nucleus (VI): motor neurons that project in the abducens nerve and excite the right
membrane are fine, dense particles, the otoconia (“ear dust”); consisting of calcium carbonate in the form of the mineral calcite. Otoconia are
lateral rectus muscle and interneurons whose axons cross the midline and ascend in the left medial longitudinal fasciculus to the oculomotor
nucleus, where they excite the neurons that project to the left medial rectus muscle. These connections facilitate the rightward horizontal eye typically 0.5-10 !m long and millions of these particles fill the endolymphatic cavities of the utricle and the saccule. Because of the prominence
movement that compensates for counterclockwise head movement. The illustration also shows the superior (S) and descending (D) vestibular
nuclei, the trochlear nucleus (IV), and the nucleus prepositus hypoglossi (H).
otoconia, the utricle and saccule are named the otolithic organs.
Neurofisiologia 202

- Accelerazioni rettolineari applicate al sistema recettoriale → spostamenti


della massa otoconiale in direzione opposta rispetto alla direzione Recettori otolitici e riflessi
dell’accelerazione → spostamento delle stereociglia rispetto al chinociglio →
Le fibre afferenti dal sacculo e dall’urticolo → nuclei vestibolari laterale e
stimolazione dei recettori
discendente:
Le forze accelerative rettolineari che attivano i recettori otolitici → agiscono sulla
- i neuroni di secondo ordine entrano in contatto con i motoneuroni dei muscoli di
massa otoconiale tangenzialmente alla superficie otolitica.
- Collo
Anche nel caso del sistema otolitico, la posizione del chinociglio rispetto alle
stereociglia determina: - Torno
- direzione del vettore di polarizzazione - Arti
- Depolarizzazione o iperpolarizzazione → eccitazione/inibizione - In tal modo generano i riflessi vestibolospinali.
La macula dell’urticolo è posta orizzontalmente a livello più o meno del piano del Il sistema otolitico partecipa anche all’avvio e al completamento di risposte riflesse
canale semicircolare orizzontale: degli occhi, provocate da oscillazioni rettolineari della testa:
to vertical accelerations, of which gravity is the most ubiquitous and the most important. Certain saccular hair cells also respond to accelerations in
- le ciglia
the horizontal plane; delle sueacellule
in particular, saccule isrecettrici → verticali
sensitive to motions along the anterior-posterior axis.
- riflesso di traslazione oculare
La macula del sacculo è posta verticalmente - Riflesso di verticalità oculare
The Semicircular Canals Detect Angular Accelerations - Riflesso di convergenza oculare
- le ciglia sono orientate orizzontali.
Angular acceleration occurs whenever an object alters its rate of rotation about an axis. Our head therefore undergoes angular acceleration during
Ogniorcellula
turning haofuna
tilting motions preferenza
the head, direzionale
rotatory body movements, in relazione
and turning alla posizione
movements during del
active or passive
Degli
locomotion. The three semicircular
esempi sono le contrazioni dei muscoli antigravitari in risposta alle oscillazioni
canals of each vestibular labyrinth detect these angular accelerations and report their magnitudes and orientations to the brain.
chinociglio rispetto alle stereociglia: della testa:
The name of the semicircular canal aptly reflects its gross structure, which is a roughly semicircular tube of membranous labyrinth extending from - inclinazione del capo sul piano frontale → attivazione dei recettori otolitici
- i vettori
the utricle di polarizzazione
(Figure 40-1). in ciascuna
The term “canal” is misleading, however, macula
as the organ→isorientati in modo
actually a closed da8rilevare
tube, nearly ogni
mm in overall diameter, and filled
possibile direzione delle forze accelerative
with endolymph.
dell’urticolo della parte inclinata e inibizione degli opposti → fasci vestibolospinali
→ contrazione riflessa dei muscoli antigravitari dell’arto inferiore ipsilaterale →
- Inclinazione della testa a dx, ad esempio
Like the otolithic organs, the semicircular canals detect accelerations by means of the inertia of their internal contents. Here, however, it is the mass
of endolymph itself that responds to accelerations. Consider the simplest instance of a smoothly increasing rotatory motion, and hence a constant nessuna perdita dell’equilibrio
- La forza
angular acceleration, about an diaxis
gravità
passing → agisce tangenzialmente
perpendicularly alla superficie
through the center of a semicircular dell’urticolo
canal. As the → and faster it carries- Inclinazioni verso l’avanti → attivazione di aree discrete di recettori di sacculo e
head rotates faster
the bony and membranous labyrinths with it. Because of its inertia, however, the endolymph tends to lag behind and therefore rotates within the
sposta lateralmente verso l’esterno la massa otoconiale della macula dx
semicircular canal in a direction opposite that of the head. urticolo di entrambi i lati → contrazione riflessa dei muscoli antigravitari di
- I recettori urticolari
A cup of coffee can demonstrate the motion of endolymph del lato
in a sinistro,
semicircular sono inibiti
canal. While gently→twisting
perchè gliabout
the cup spostamenti
its vertical axis, one can ambedue gli arti inferiori
della massa otoconiale avvengono verso l’interno.
observe a particular bubble near the fluid's outer boundary. As the cup begins to turn, the coffee tends to maintain its original orientation in space
and thus counterrotates in the vessel. At the conclusion of the turning motion, when the cup decelerates, the coffee moves in the opposite direction. - Accelerazioni rettolineari verticali → attivazione recettori del sacculo - attivazione
I recettori del sacculo → sollevamento o abbassamento del corpo, con meccanismo
Fluid cannot freely move around the whole of a semicircular canal. Instead, the endolymphatic space of each canal is interrupted by a gelatinous di fibre vestibolospinali → estensione degli arti inferiori.
analogo.the cupula, that extends across the canal in its widest region, a dilatation termed the ampulla (Figure 40-5). Around most of its
diaphragm,
perimeter the cupula is attached to the epithelium lining the canal. The portion of the cupula contacting the ampullary crista, however, is less firmly
Qualsiasi
anchored; theredeviazione della testa
the cupula is penetrated by hair nello
bundlesspazio
extending può
from aessere rilevata
patch of nearly → cells.
7000 hair esistono gruppi
recettoriali capaci di rispondere selettivamente per qualsiasi posizione della testa.

Lesione di un labirinto e plasticità


vestibolare
La lesione di un labirinto → effetti motori e posturali:
- dovuti alla riduzione della scarica tonica afferente dai canali semicircolari e dagli
organi otolitici
- Immediatamente dopo la lesione compaiono stimoli tonici e dinamici a livello
posturale e oculare.
I sintomi tonici sono dati dallo sbilanciamento dell’attività tonica dei nuclei
vestibolari:
- sbilanciamento dell’attività spontanea del nucleo vestibolare del lato sano
rispetto a quello leso

Figure 40-4 The axis of mechanical sensitivity of each hair cell in the utricle is oriented toward the striola, a curved border running
across the surface of the macula. The drawing shows the resulting variation in axes (arrows)in the population of hair cells. Because of this
arrangement, tilt in any direction depolarizes some cells and hyperpolarizes others, while having no effect on a third group. (Adapted from
Spoendlin 1966.)

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


When endolymph begins to move as the result of an acceleration, this fluid presses against one surface of the cupula. Because of its flexibility the
cupula bows; the margin into which the hair bundles insert also flexes, thus stimulating the associated hair cells. Because all the hair bundles in each
semicircular canal share a common orientation, angular acceleration in one direction depolarizes hair cells and excites afferent axons, while
Neurofisiologia 203

- Vengono indotte risposte oculari e posturali → tendono a orientare occhi e


corpo verso lato leso Percezione spaziale
- Nistagmo oculare → deviazione lenta degli occhi verso il lato leso interrotta
da rapidi movimenti in direzione opposta Le informazioni sensoriali dai canali semicircolari e dai recettori otolitici → nuclei
- Testa e ronco si incurvano verso il lato della lesione → rotolamenti e vestibolari ventrale posteriore e ventrale laterale del talamo → corteccia sensitiva
movimenti circolari di maneggio primaria → corteccia parietale associativa:
- Estensione degli arti controlaterali - Intense stimolazioni vestibolari → individuata una marcata attivazione
I sintomi dinamici consistono nella riduzione dell’ampiezza delle risposte riflesse - della corteccia insulare parieto-vestibolare
degli occhi e della postura: - Dell’area 7
- data dalla perdita funzionale dell’informazione dinamica e sensoriale di un
labirinto
Una volta instauratosi il danno → compenso vestibolare → processo di plasticità Posizione del corpo
neuronale che conduce alla riduzione o alla scomparsa dei sintomi dello
Le informazioni vestibolari che raggiungono la corteccia si combinano con quelle
sbilanciamento:
propriocettive e visive → percezione globale della posizione del corpo rispetto alle
- si attenua lo sbilanciamento tonico della scarica coordinate spaziali:
- Il nistagmo e le deviazioni posturali tendono a scomparire - x equilibrio e corretta esecuzione motoria → necessario conoscere
- Rimangono i deficit dinamici, alterati per molto più tempo ad anni dalla - Esatta collocazione dei vari segmenti corporei
lesione → non recuperano
- Posizione del baricentro rispetto alla base d’appoggio e alla verticale
- Meccanismi attraverso cui si realizza il compenso vestibolare
- Posizione della linea mediana del corpo e centro del meridiano orizzontale
- processi di sostituzione sensoriale da parte di segnali propriocettivi e
- Nello spazio peripersonale (attorno al corpo)
visivi con controlli discendenti di aree cerebrali, preposte al controllo dei
segnali vestibolari - Nello spazio extrapersonale (Lontano dal corpo)
- Adattamento plastico. I segnali provenienti dai vari sistemi sensoriali sono ridondanti, ma ciascun canale ha
caratteristiche peculiari.
Anche se il compenso vestibolare pare multifattoriale e dipendere da processi che
hanno luogo in numerose aree cerebrali, si ritiene che siano necessarie le - sistema vestibolare → informazione di posizione e movimento del corpo,
modificazioni plastiche nei nuclei vestibolari permettendo di rilevare
- i neuroni secondari tendono a recuperare di per sè il livello di attività iniziale - Posizione del capo rispetto alla forza di gravità (sistema otolitico)
- Mostrano significative modificazioni della sensibilità sinaptica e - Oscillazioni della testa, sia come accelerazioni angolari (canali semicircolari)
dell’eccitabilità neuronale dopo la lesione labirintica → aumento che come eventi accelerativi rettolineari (recettori otolitici)
dell’attività tonica nei neuroni vestibolari del lato leso → ribilanciamento dei - Sistema propriocettivo → segnala gli angoli articolari e gli spostamenti dei
due lati. segmenti corporei tra loro.
- Oltre al cambio dell’eccitabilità neuronale → adattamenti plastici a livello - Segnali tattili e visivi → possono fornire indicazioni di verticalità
della trasmissione sinaptica → - Recettori cutanei rilevano l’orientamento della forza di gravità in base alla
- attivazione di recettori NMDA al glutammato, pressione esercitata dal corpo sulla pianta dei piedi.
- regolazione recettoriale in aumento - I recettori visivi forniscono elementi utili a ricostruire
- Riduzione dei recettori per GABA - il senso del sopra e del sotto
- Modulazione di recettori H3 per l’istamina - Direzione della verticale attraverso l’orientamento delle immagini
Una volta giunti al pieno compenso vestibolare → una successiva lesione del lato Diversi segnali contribuiscono alla costruzione dei riferimenti spaziali e a percepire la
sano provoca l’inversione dei segni di sbilanciamento → il lato leso precedentemente posizione del corpo nello spazio:
ha recuperato il livello di attività elevato. - il modo con cui questi si combinano può seguire
- Strategia basso→alto: dalla posizione dei piedi, fino all’individuazione della
posizione della testa

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 204

- Strategia alto→basso: dalla posizione della testa, attraverso le info


vestibolari per poi localizzare gli altri segmenti corporei.

Spostamento del corpo


Il ruolo delle afferenze vestibolari e propriocettive → nell’orientamento direzionale di un
soggetto che si muove:
- molti neuroni dell’ippocampo hanno campi recettivi sensibili alle diverse posizioni
spaziali (place cell)
- Lesione di questa area → incapacità di orientarsi ed esplorare uno spazio
nuovo
- Le afferenze vestibolari all’ippocampo → contributo rilevante a tale capacità
orientativa

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 205

SezioneFisiologia
III del sonno

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 206

Il sonno
- EMG → attività muscolare tonica con sovrapposti episodi fasici, associati a
movimenti volontari
Prima di addormentarsi, il soggetto si rilassa e chiude gli occhi:
- EEG → attività α (8-13 cicli/sec)
- Attività prevalente nelle regioni occipitali → associata al riposo delle aree
Il sonno è uno dei comportamenti umani più importanti: visive
- occupa quasi 1/3 della vita - Appena il soggetto è stimolato (ad esempio, viene richiesto di fare un calcolo,
ma sempre con gli occhi chiusi) → scompare l’onda α → l’EEG torna ad essere
- Caratteristica principale → riduzione reversibile della soglia di risposta a stimoli
irregolare, rapido e di bassa ampiezza.
esterni, associata a immobilità
- Tale scomparsa è definita reazione di arresto.
- Fenomeno universale, presente in tutte le specie → funzione essenziale

Studio del sonno Stadi del sonno


L’addormentamento è un fenomeno graduale, di progressiva disconnessione
Lo studio del sonno ha subito un impeto nel 1928 → scoperta
dall’ambiente esterno, classificato in 4 stadi:
dell’elettroencefalogramma (EEG):
- stadio 1: stadio di transizione sonno-veglia
- l’EEG cambia in maniera importante tra sonno e veglia → comparsa nel sonno
di onde ampie e lente. - Stadio 2: comparsa di complessi K e fusi del sonno dopo alcuni minuti dallo
stadio 1
- Si scoprì in seguito anche una fase di sonno profondo in cui l’EEG è simile alla
fase di veglia → fase in cui sono presenti movimenti oculari rapidi (fase REM, - Stadio 3: stadio a onde lente
and the EEG is characterized by low-voltage activity of mixed frequencies (Figure 47-1).
rapid eye novenne sleep) - Stadio 4: altro stadio a onde lente.
- Tutte le fasi del sonno in cui non è presente tale fenomeno → sonno non-
REM.

Registrazioni elettrofisiologiche
L’EEG registra l’attività sinaptica sincrona di milioni di neuroni sottostanti gli elettrodi
posizionati sul cuoio capelluto.
L’elettroculogramma (EOG), registrato da elettrodi applicati alla cute vicino alle
orbite, registra campi elettrici generati dai movimenti oculari. Stadio 1
Figure 47-1 Electroencephalogram (EEG) patterns in the stages of human sleep. Non-REM sleep has four stages. Stage 1 is characterized by a slight
slowing of the EEG, stage 2 by high-amplitude K complexes and spindles (low-amplitude clusters). Slow, high-amplitude delta waves characterize stages 3 and 4.
REM sleep is characterized by eye movements and loss of muscle tone, in conjunction with a stage 1 EEG. The higher-voltage activity in the EOG tracings during
L’elettromiogramma (EMG), con elettrodi applicati al mento → modificazioni toniche stages 3 and 4 reflects high-amplitude EEG activity in prefrontal areas rather than eye movements. EOG = electro-oculogram; EMG = electromyogram. (From

Lo stadio 1 è il passaggio dalla veglia al sonno → stadio di transizione in cui si


Rechtschaffen and Kales 1968.)
e fasiche dell’attività motoria, che correlano con le modificazioni dello stato
verificano:
comportamentale. Stage 2 is characterized by bursts of sinusoidal waves called sleep spindles (12-14 Hz) and high-voltage biphasic waves called K complexes, which occur episodically
- background
against a scomparsa dell’attività
of continuing α
low-voltage EEG activity.
Con queste registrazioni, di notte, si scopre una modificazione dei tracciati EMG,
EEG, EOG → utilizzati per distinguere tra: - Tracciato EEG con attività υ (3-7 cicli/sec)
The EEG in stage 3 shows high-amplitude, slow (0.5-2 Hz) delta waves. In stage 4 the slow-wave activity increases and dominates the EEG record. Stages 3 and 4 in
humans are sometimes called slow-wave sleep. In some animals all of non-REM sleep is called slow-wave sleep.

- veglia - Movimenti oculari rallentati


REM Sleep Is an Active Form of Sleep
- Sonno REM - Tono muscolare ridotto
In humans the EEG during REM sleep reverts to a low-voltage, mixed-frequency pattern similar to stage 1 of non-REM sleep. In some animals the EEG patterns of

neurons-resemble
Capacità diactive
rispondere a stimoli sensoriali ridotta
REM sleep and wakefulness are similar. For this reason REM sleep has also been called paradoxical sleep. Indeed, during REM sleep the discharge patterns of most
- Sonno NREM those during wakefulness. Certain neurons—those in the pons, the lateral geniculate nucleus, and the occipital cortex—actually fire in more
intense bursts during REM sleep than during wakefulness.
Durante la veglia: - Tuttavia, un soggetto svegliato, è convinto di non essersi addormentato
These intense bursts of firing generate high-voltage spike potentials in the EEG called ponto-geniculo-occipital spikes (PGO spikes), after the brain structures in which
the spikes appear most prominently. PGO spikes originate in the pontine reticular formation and propagate through the lateral geniculate nucleus to the occipital
- EEG caratterizzato da onde irregolari di bassa ampiezza e alta frequenza. cortex. Waves resembling PGO spikes can be evoked in alert subjects by abrupt stimuli, similar to those that elicit the startle response, suggesting that the
spontaneous PGO spikes of REM sleep may be generated by internal activation of the neural circuit for the startle response. PGO spikes are correlated with the bursts
- EOG → frequenti movimenti oculari volontari e ammiccamenti of eye movements in REM sleep.

Consistent with the overall increase in neural activity during REM sleep, brain temperature and metabolic rate rise; in some brain regions these levels can be equal to
or greater than those during the waking state. In contrast to the waking state, however, almost all skeletal muscle tone is lost (atonia); the skeletal muscles that
remain active are those controlling the movements of the eyes, middle ear ossicles, and diaphragm. In addition, some small, phasic twitches occur.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it During REM sleep penile erections occur regularly in men, and women show clitoral engorgement. In both sexes the pupils become highly constricted (miosis),
reflecting the high ratio of parasympathetic to sympathetic output to the pupil. Homeostatic mechanisms are attenuated: respiration is relatively unresponsive to
changes in blood CO2, and responses to heat and cold are greatly reduced or even absent. As a result, body temperature drifts toward ambient temperatures.

These observations make it clear that sleep does not easily fit a continuum from “light” to “deep” but consists of distinctive phases. Each phase is behaviorally
complex and each is the expression of a distinctive configuration of physiological mechanisms representing a
Neurofisiologia 207

- L’attività motoria può proseguire per alcuni secondi → talvolta improvvise - L’EEG presenta un’attività rapida irregolare ad alta frequenza
contrazioni muscolari, spesso accompagnate da sensazione di caduta e - Spesso con aumentata attività υ (3-7 cicli/secondo)
immagini oniriche. Il sonno REM non è suddiviso in stadi, ma si distinguono fenomeni:
In individui deprivati del sonno → frequenti i microfoni, episodi della durata di 10-15
- tonici (persistenti): includono:
secondi.
- tracciato EEG attivato
- profonda atonia dei muscoli antigravitazionali
Stadio 2 - Tono muscolare persistente nei muscoli extraoculari e nel diaframma
- Fasici (episodici): includono
Lo stadio 2 compare alcuni minuti dopo lo stadio 1: - Scosse muscolari rapide
- sul tracciato EEG mostra - Scariche irregolari di movimenti oculari
- Complessi K: onda acuta negativa di grande ampiezza seguita da un’onda
Da un punto di vista comportamentale, il sonno REM è una fase di sonno profondo:
lenta positiva
- soglia per il risveglio molto alta, quanto quella del sonno ad onde lente (sonno δ
- Fusi di sonno: oscillazioni di ampiezza crescente e decrescente con
degli stadi 3 e 4)
frequenza di 12-14 cicli/secondo
- Tuttavia, soggetti svegliati dal sonno REM → riferiscono sogni vividi e prolungati
- Movimenti oculari e tono muscolare ridotti
- Aumentata soglia per il risveglio

Stadi 3 e 4 Ciclo NREM-REM


Dopo lo stadio 2, soprattutto nella prima parte della notte → periodo di sonno Il ciclo di sonno NREM-REM nell’uomo dura 90-110 minuti e si ripete 4/5 volte in una
composto dagli stadi 3 e 4, durante i quali: notte:
- il tracciato EEG è dominato da onde lente (sonno δ o sonno profondo) - sonno a onde lente prevale nella prima fase della notte, soprattutto durante il
- Stadio 3: meno del 50% del tracciato di onde lente ogni 30 secondi primo periodo di sonno NREM, ma successivamente si riduce
- Stadio 4: più del 50% del tracciato da onde lente ogni 30 secondi - Nel corso della notte → le onde lente si attenuano → la fase di sonno REM si
- Movimenti oculari del tutto assenti allunga e diviene più ricca di attività fasiche
- Nel sonno δ la soglia di risveglio si abbassa ulteriormente - Soggetti adulti normali → percentuale di tempo trascorso nei diversi stadi di
sonno e la loro successione sono molto stabili. Un giovane adulto
- Il risveglio è accompagnato a confusione.
- 5% del sonno in stadio 1
- Attività onirica ridotta o assente.
- 50% del sonno in stadio 2
Gli occasionali complessi K dello stadio 2, le onde lente più frequenti nello stadio 3 e
le onde lente ininterrotte dello stadio 4 sono dei correlati di un fenomeno cellulare - 20-25% negli stadi 3 e 4
detto oscillazione lenta: - 20-25% in stadio REM
- interessa il potenziale di membrana delle cellule corticali - Il pattern di sonno
- Più il sonno diventa profondo, più aumenta l’oscillazione lenta. - varia considerevolmente nel corso della vita
- È associato a molte modificazioni del sistema circolatorio, endocrino e
respiratorio
Fase REM
Dopo un progressivo approfondirsi dallo stadio 2 al 4 del sonno NREM → si torna allo
stadio 2, poi si entra nella fase REM:
- presenza di movimenti oculari rapidi
- Detto anche sonno paradossale → il tracciato EEG è simile a quello della
veglia o dello stadio 1 del sonno.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 208

I neonati → 16-18 ore al giorno dormendo.


Nei primi mesi di vita → pattern non consolidato in una sola fase:
- il ciclo sonno-veglia dei neonati è di 3-5 ore
- il ciclo quieto-attivo dura circa 50 minuti
- I neonati tendono ad addormentarsi direttamente in fase attiva → 50% del loro
sonno totale.
Cambiamenti importanti del pattern di sonno → 3-5° mese d’età:
- il sonno si consolai durante la notte
- Inizia con fase NREM
- Il tracciato EEG inizia a mostrare le onde tipiche delle fase NREM e REM
dell’adulto
A 2-3 anni la durata giornaliera totale di sonno si riduce:
- la proporzione di sonno REM → verso i livelli adulti (20-25%)
- Continuano i sonnellini pomeridiani in età prescolare
- Smettono presto quando i bambini iniziano la scuola elementare
Tra 3 e 9 anni → la più alta percentuale di sonno NREM → soglie per il risveglio
particolarmente elevate:
- alta frequenza di enuresi e parasonnie legate al sonno a onde lente
(sonnambulismo e terrori notturni)
- Durante l’adolescenza il sonno a onde lente diminuisce.
La durata del sonno spesso si riduce → pare correlata a modificazioni
comportamentali e sociali, più che ad una ridotta esigenza di dormire.
Il sonno a onde lente continua a diminuire nell’età adulta → può scomparire del
tutto dopo i 60 anni.
Il sonno dell’anziano
- spesso frammentato
- Aumentano la latenza di addormentamento e risvegli notturni
- Aumentano i periodi di sonno pomeridiano
- Tendenza a trascorrere più tempo a letto, ma dormendo meno in realtà →
ridotta efficienza del sonno
- Tendenza a svegliarsi presto e sentirsi più svegli e riposati nelle ore mattutine,
piuttosto che la sera.
- La quantità di sonno REM non è ridotta negli anziani
Figure 47-2 The cycling of human sleep stages at different times of life. Childhood is broadly defined to- include
Ridottaearly adolescence,
in pazienti and “oldneurodegenerative.
con malattie age” spans the
period from the mid 50s to the early 70s. (From Zepelin 1983, by permission.)
- In tali casi vi è anche un deterioramento del ritmo circadiano sonno-veglia.
Modificazioni del sonno nel corso della vita
Whereas the posterior hypothalamus induces arousal, electrical stimulation of the anterior hypothalamus and the adjacent basal forebrain region rapidly induces sleep,
Lo sviluppo delle caratteristiche tipiche del sonno e della veglia → verso la 24°
and lesions produce a long-lasting reduction in sleep. The sleep-inducing action of these regions is thought to be mediated by GABA-ergic inhibitory neurons called the
settimana di gravidanza.
non-REM-on cells (Figure 47-3). These cells are thought to produce sleep by inhibiting the histaminergic cells in the posterior hypothalamus as well as cells of the
Durante l’ultimo trimestre di gravidanza → differenziazione tra
nucleus reticularis pontis oralis in the midbrain that mediate arousal. They are maximally active in non-REM sleep and inactive during waking and REM sleep. Many
- fase primitiva
non-REM-on cells are di sonno REM
activated →and
by heat sonno
thusattivo
may mediate the sleep-inducing effects of elevated temperature.
- Fase primitiva di sonno NREM → sonno quieto

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 209

Correlati nervosi del sonno e della Sonno NREM


Il tracciato EEG durante il sonno NREM è molto diverso da quello della veglia:
veglia - presenza di fusi del sonno e di complessi K
- Caratterizzato da onde lente.
Le fasi NREM e REM del sonno si accompagnano a modificazioni caratteristiche:
Figure 47-2 The cycling of human sleep stages at different times of life. Childhood is broadly defined to include early adolescence, and “old age” spans the
period from the mid 50s to the early 70s. (From Zepelin 1983, by permission.) La causa di queste modificazioni EEG → riduzione del rilascio di acetilcolina e
- dell’attività nervosa spontanea del rilascio di altri neuromodulatori nel talamo e nella corteccia:
- del metabolismo cerebrale
Whereas the posterior hypothalamus induces arousal, electrical stimulation of the anterior hypothalamus and the adjacent basal forebrain region rapidly induces sleep,
and lesions produce a long-lasting reduction in sleep. The sleep-inducing action of these regions is thought to be mediated by GABA-ergic inhibitory neurons called the - apertura di certi canali del potassio sulla membrana dei neuroni corticali →
non-REM-on cells (Figure 47-3). These cells are thought to produce sleep by inhibiting the histaminergic cells in the posterior hypothalamus as well as cells of the
- Della capacità di rispondere agli stimoli
nucleus reticularis pontis oralis in the midbrain that mediate arousal. They are maximally active in non-REM sleep and inactive during waking and REM sleep. Many
iperpolarizzazione della membrana
non-REM-on cells are activated by heat and thus may mediate the sleep-inducing effects of elevated temperature.
- Dell’espressione genica nel cervello - indotte correnti ioni che intrinseche che inducono un’oscillazione lenta del
potenziale della durata di circa 1 secondo.
- Tale oscillazione lenta è composta da da 2 fasi
- Down-state: iperpolarizzazione dei neuroni corticali della durata di alcune
centinaia di ms, che appare nel tracciato EEG come un’onda negativa di
grande ampiezza.
- Assenza completa di attività sinaptica nelle reti neuronali corticali
- Up-state: fase di depolarizzazione in cui i neuroni corticali scaricano a circa
40-50 cicli/secondo, come durante la veglia e il sonno REM, ma per meno
di 1 s.
- L’oscillazione lenta è presente in tutti i neuroni corticali
- Si sintonizza in tutta la corteccia attraverso connessioni cortico-corticali
- Con EEG ad alta densità (256 elettrodi) → l’oscillazione lenta si comporta
come un’onda viaggiante che attraversa ampie regioni della
Attività nervosa spontanea corteccia cerebrale.
- Negli stadi 1, 2, 3, 4, NREM → aumento progressivo del numero delle
oscillazioni lente, fino a 20/min nella fase 4
Veglia
- Indicano la profondità del sonno REM.
Il tracciato EEG della veglia (attivato) presenta attività irregolare a basso voltaggio
- Nella maggior parte dei casi → oscillazioni lente iniziano nella parte più
e alta frequenza:
anteriore del cervello, per poi propagarsi verso regioni posteriori
- la maggior parte dei neuroni della corteccia cerebrale → depolarizzata
tonicamente e vicina alla soglia di scarica del potenziale
Sonno REM
- Neuroni corticali più pronti a rispondere a piccole modificazioni
Durante il sonno REM → tracciato EEG torna ad essere attivato come nella veglia o
- Durante la veglia, anche quando si tengono gli occhi chiusi e si cerca di non
nello stadio 1 di sonno:
pensare a nulla → i pattern di attività del sistema talamo-corticale cambiano
di continuo. - la base di questa attivazione è la medesima della veglia → depolarizzazione
tonica dei neuroni talamici e corticali → dovuta alla chiusura dei canali K⁺ di
- Attività spontanea variabile e irregolare → risultato del continuo dialogo tra
tipo leakage
milioni di neuroni
- Durante il sonno REM → torna elevato il rilascio di ACh → apertura dei
- Vengono spesso sovrapposte scariche oscillatorie più organizzate,
canali K⁺
soprattutto ad alta frequenza
- In diverse regioni del cervello la scarica neuronale del sonno REM è più alta
- Attività γ: scariche oscillatorie attorno ai 40 cicli/secondo associate ad
che nella veglia.
attività cognitive.
- L’attività spontanea è caratterizzata dalla scarica neuronale sincrona a
frequenze di 40-50 cicli/s.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 210

Metabolismo cerebrale
Studi di imaging mediante PET → attività metabolica e flusso sanguigno cerebrale
sono ridotti durante il sonno NREM rispetto alla veglia:
- negli stadi 3 e 4 → attività ridotta fino al 40%
- La riduzione è dovuta allo stato di iperpolarizzazione → minore scariche di
potenziali d’azione → minore spesa energetica.
Il talamo → area cerebrale in cui l’attività è particolarmente ridotta durante il sonno
NREM:
- profonda iperpolarizzazione dei neuroni talamici durante questa fase del sonno
- Nella corteccia cerebrale, le zone più depresse sono
- Corteccia orbitofrontale
- Corteccia cingolata anteriore
- Corteccia prefrontale dorsolaterale.
- Deattivazione parziale avviene anche in
- Corteccia parietale
- Corteccia cingolata posteriore
- Corteccia temporale mediale
- Il cervelletto e i gangli della base sono anch’essi deattivati → a causa della
ridotta attività sinaptica delle aree corticali succitate.
- Non subiscono deattivazione NREM → cortecce sensoriali primarie
Nel sonno REM il flusso cerebrale e l’attività metabolica sono elevati → livelli simili a
quelli della veglia:
- in tale fase, infatti → depolarizzazione tonica e alta frequenza di scarica
neuronale
- Presenti tuttavia delle differenze tra le varie regioni cerebrali
Capacità di rispondere agli stimoli
- Aree limbiche (amigdala e corteccia paraippocampale) → più attive nel La conseguenza comportamentale più eccitante dell’addormentamento →
sonno REM che nella veglia disconnessione progressiva dal mondo esterno:
- Aree che ricevono proiezioni cospicue dall’amigdala (corteccia cingolata - la risposta agli stimoli periferici aumenta gradualmente dallo stadio 1 allo stadio
anteriore e lobulo parietale, corteccia extrastriata, ecc...) → fortemente 4 del sonno NREM e resta elevata durante il sonno REM
attivate - Vi sono diversi meccanismi che contribuiscono a questa disattivazione
- Il resto della corteccia parietale, precuneo, corteccia cingolata posteriore e - Cancello talamico
corteccia prefrontale → deattivate
- Oscillazione lenta del potenziale di membrana
Le differenze regionali tra veglia e sonno REM sono in accordo con le differenze tra:
- Spostamento dell’attenzione (fase REM)
- attività mentale di veglia
- Attività onirica (intensa in fase REM) Cancello talamico
- intensa componente emotiva (attivazione dell’amigdala e aree connesse)
Durante il sonno NREM un fattore è la chiusura del cancello talamico:
- riduzione del pensiero razionale (deattivazione della corteccia prefrontale
- addormentamento → riduzione del rilascio di ACh e altri neuromodulatori →
dorsolaterale)
iperpolarizzazione dei neuroni talamo-corticali
- Gli stimoli sensoriali, normalmente trasmessi dalla via talamo-corticale, sono
parzialmente bloccati a livello talamico

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 211

- L’iperpolarizzazione ritmica dei neuroni talamici durante i fusi del sonno → - L’altra metà aumenta durante il sonno.
efficiente nel bloccare gli stimoli in arrivo dalla periferia → impone un ritmo - Tali geni sensibili allo stato di sonno/veglia appartengono a diverse categorie
oscillatorio intrinseco che disaccoppia gli ingressi dalle uscite. funzionali
I più espressi durante la veglia codificano per proteine che aiutano il cervello a
Oscillazione lenta del potenziale di membrana far fronte alle maggiori richieste
Durante il sonno NREM, soprattutto durante gli stadi 3 e 4 → oscillazione lenta del - Energetiche (geni mitocondriali)
potenziale di membrana dei neuroni corticali: - Di attività sinaptica eccitatoria (geni legati all’attività glutammatergica)
- per centinaia di ms i neuroni corticali sono fortemente iperpolarizzati → - Di aumentato stress cellulare (HSP)
improbabile che raggiungano la soglia - Potenziamento a lungo termine (P-CREB, Arc, BDNF, ecc…)
- Tale meccanismo si somma all’inattivazione talamica Tali geni, sono indotti dal rilascio di noradrenalina da parte del locus coeruleus:
- rilascio elevato durante la veglia
Fase REM: attenzione selettiva - Basso in NREM
Durante il sonno REM, tuttavia: - Assente nella fase REM
- cancello talamico è aperto Durante il sonno, sono espressi geni coinvolti in:
- Neuroni corticali sono tonicamente depolarizzati e non mostrano oscillazioni - consolidamento/depressione delle sinapsi dopo che sono state potenziate/
lente del potenziale di membrana depresse
Durante il sonno REM, secondo un’ipotesi, vi sarebbe un’attenzione rivolta - Sintesi proteica →
all’attività intrinseca del cervello invece che agli stimoli esterni: - Movimento degli organuli intracellulari (es dalla membrana cellulare al reticolo
- il meccanismo alla base dello spostamento selettivo dell’attenzione non è molto endoplasmatico e al complesso di Golgi)
chiaro - Mantenimento delle membrane e della mielina.
- Le regioni corticali prefrontali e parietali → deattivate nel sonno REM rispetto alla Nonostante l’immobilità comportamentale, anche il sonno è caratterizzato da
veglia
- intensa attività nervosa
- Contengono aree importanti a rivolgere e mantenere l’attenzione su ciò che
- Aumentata espressione genica che può favorire funzioni cellulari specifiche
avviene nelle cortecce sensoriali
Le modificazioni di espressione molecolare avvengono anche nel cervelletto e altri
- Probabile dunque che siano ignorati gli stimoli che giungono alle cortecce
organi del SNC.
sensoriali.
- La riduzione delle cortecce parietali e prefrontali → probabilmente dovuta al
cessare della scarica, durante il sonno REM, di sistemi neuromodulatori, quali il
sistema serotoninergico del rafe dorsale.
Una serie di meccanismi nervosi, dunque, si preoccupa di isolare l’individuo che Centri nervosi che regolano il sonno e
dorme per parecchie ore al giorno:
- scopo → far dormire il cervello. la veglia
Tuttavia, stimoli intensi o con particolare significato possono svegliare l’individuo in
qualunque fase del sonno. L’alternanza sonno/veglia è regolata da due gruppi di aree cerebrali antagoniste:
- sistema reticolare attivante (RAS): favorisce la veglia, localizzato nella parte
rostrale del tronco encefalico e nell’ipotalamo posteriore.
Modificazioni molecolari - Sistema ipotalamico del sonno (HSS): favorisce il sonno, ha sede
nell’ipotalamo anteriore.
Sonno e veglia si associano anche a modificazioni molecolari dell’espressione Altre strutture sono correlate con la regolazione del sonno:
genica:
- centro per la regolazione del sonno REM, nel bulbo e nella parte dorsale del
- il 5% di tutti i geni espressi nella corteccia, varia il livello di espressione in ponte
relazione allo stato di sonno o veglia
- Orologio circadiano, nel nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo (SCN) →
- Circa metà aumentano durante la veglia influenza l’attività di

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 212

- RAS
- HSS
- Centro pontino generatore del REM
L’orologio circadiano, fa in modo che il sonno non sia frammentato, ma avvenga in un
unico periodo, nella fase più consona dei cicli di luce-buio.

Sistema reticolare attivante e veglia


Stimolazione della formazione reticolare del tronco encefalico → attivazione di un
tracciato EEG in un animale anestetizzato o addormentato:
- può interrompere le onde lente per dar luogo ad un tracciato di bassa ampiezza
e alta frequenza caratteristico della veglia
- Il RAS si estende dalla parte rostrale del ponte al mesencefalo e ipotalamo
posteriore
- Gruppi cellulari localizzati in posizione strategica → possono rilasciare in
ampie regioni del cervello neuromodulatori che favoriscono l’attivazione del
tracciato EEG
- Acetilcolina
- Istamina
- Glutammato
- Meccanismo di base attraverso cui agiscono → blocco di canali potassio
localizzati sulle membrane cellulari di neuroni corticali e talamici → consente
ai neuroni di restare in uno stato di depolarizzazione tonica → pronti a Acetilcolina, istamina, glutammato e attivazione
scaricare. EEG
Le cellule colinergiche sono localizzate in:
- proencefalo basale
- Nuclei tegmentali peduncolopontino (PPT) e laterodorsale (LDT)
Le cellule colinergiche del ponte:
- scaricano ad alta frequenza quando il tracciato EEG è attivato, ovvero
- Fase REM
- Veglia
- Riducono la scarica nel sonno NREM
- Promuovono l’attivazione corticale attraverso 2 vie → raggiungono
indirettamente la corteccia
- Via di proiezione talamica
- Via di proiezione extratalamica
La via di proiezione talamica innerva sia i nuclei specifici del talamo che i nuclei
intralaminari:
- i nuclei intralaminari scaricano a frequenze molto elevate durante veglia e REM
→ sincronizzazione della scarica corticale nelle frequenze di tipo γ

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 213

La via di proiezione extratalamica del ponte raggiunge gli altri nuclei colinergici del potenziamento a lungo termine (LTP).
proencefalo basale64: - In tal modo → ricordare i risultati delle nostre interazioni con l’ambiente.
- questi nuclei colinergici a loro volta inviano un ingresso eccitatorio a tutta la - Assenza di scarica, durante il sonno → impedisce l’espressione di questi geni,
corteccia cerebrale quando
Other neuronal machinery l’attività nervosa
important for REM sleep resides èinindipendente daloralis,
the nucleus reticularis pontis mondo esterno
which extends → permette
from the rostral dimidbrain
pons to the caudal non(Figure
47-4). Bilateral destruction of this nucleus eliminates REM sleep for extended periods. Many of the neurons in the nucleus reticular pontis oralis critical for REM sleep
- Farmaci anticolinergici (psicofarmaci) o malattia di Alzheimer → inattivazione di confondere
receive input i sogni
from cholinergic cells con
located dorsal la realtà
and lateral to them. Microinjection of the ACh agonist carbachol into the nucleus elicits extended periods of REM

tale via → sedazione, con aumento di onde lente nel tracciato EEG sleep
Il sistema noradrenergico è il principale componente del RAS che limita alla
Three classes of neurons in the nucleus reticularis pontis oralis are of particular interest. The cholinergic PGO-on cells fire in bursts to initiate PGO spikes in cells of the
- Farmaci agonisti colinergici → nicotina → attivazione corticale veglia
lateral l’attivazione
geniculate dell’espressione
nucleus. Destruction of PGO-on cells blocks the PGO spikes genica necessaria
but does not interfere per
with other aspects of REMil sleep.
potenziamento
Conversely, stimulation of this
area produces PGO spikes even in the absence of REM sleep.
I neuroni colinergici dei nuclei PPT e LDT proiettano anche all’ipotalamo posteriore, in sinaptico a lungo termine.
cui sono presenti cellule istaminergiche del nucleo tuberomammillare:
- queste proiettano all’intera corteccia → scarica a massima frequenza durante la
veglia e sono inibite durante il sonno
- Importanti nel mantenere la veglia
- Lesione del nucleo tuberomammillare (TM) → riduce la durata della veglia e
aumenta quella del sonno.
- Molti farmaci che facilitano il sonno hanno azione antistaminica.
Il gruppo cellulare più numeroso di RAS → neuroni sparsi per tutta la formazione
reticolare, che liberano glutammato:
- se si lega ai recettori metabotropici → neuromodulatore → influenza l’eccitabilità
neuronale
- Non è ancora chiaro il profilo di scarica sonno/veglia del glutammato
Il sistema colinergico è il principale componente del RAS per l’attivazione del
tracciato EEG durante la veglia e il sonno REM

Noradrenalina e attivazione genica


Altri sistemi neuromodulatori a proiezione diffusa modificano radicalmente la propria
scarica in funzione dello stato comportamentale:
Figure 47-5 A simplified model of the possible connections between the key neuronal groups that control REM sleep. These cell groups are shown on a

- Sistema noradrenergico sagittal section of the brain stem of the cat.

- Sistema serotoninergico
Serotonina, dopamina e ipocretina
During REM sleep these cell groups cause muscle tone to be turned off and the high-voltage electroencephalogram (EEG) of slow wave sleep to be replaced by the
low-voltage EEG of REM sleep. A key event in this process is the activation of GABA-ergic neurons in the pons. The reason for the activation of GABA-ergic cells is not
known. The GABA activation causes the inhibition of noradrenergic and serotonergic neurons and the activation (or disinhibition) of cholinergic neurons in the pons.
Le cellule noradrenergiche del locus coeruleus (LC):
Serotonina
Muscle tone is turned off by a descending system. The cholinergic neurons of the pons excite glutamatergic neurons in the pons. The glutamatergic neurons project
to the medulla, where they terminate on interneurons that release glycine onto motor neurons. This release of glycine hyperpolarizes the motor neurons, producing

- proiettano all’intero cervello the motor paralysis of REM sleep. Reduced release of serotonin and norepinephrine may also contribute to muscle tone reduction by disfacilitating motor neurons.

Le cellule
A pontine serotoninergiche
system with ascending connections causes thedel rafe
reduction in EEGdorsale proiettano
voltage during REM a gran
sleep. Some cholinergic cellsparte delnoncholinergic
and adjacent cervello cellsin
- Hanno scariche differenti in base a activated during REM sleep project to GABA-ergic cells in the thalamus. The release of acetylcholine by these cells blocks the burst firing mode of these neurons. It is
maniera diffusa:
the burst firing mode that produces high voltage waves in the EEG. ACh = acetylcholine; NE = norepinephrine; 5-HT = serotonin.
- REM → scarica assente
- scaricano a frequenza più elevata durante la veglia
- NREM → scarica ridotta P.942
- Bassa frequenza durante NREM
- Veglia → scarica con frequenza massima The PGO-on cells are regulated by serotonergic REM-off cells in the raphe nuclei of the brain stem. The firing of the REM-off cells during waking activity (Figure 47-3)

- Non scaricano durante REM


is thought to hyperpolarize and thereby block the burst firing of PGO-on cells. In the transition from non-REM to REM sleep the cessation of activity in the REM-off

- Lesione di questi neuroni → sedazione leggera, ma con effetto transitorio cells allows the PGO cells to begin discharging in bursts, generating PGO waves. Noradrenergic neurons in the locus ceruleus and histaminergic neurons in the
posterior hypothalamus have a pattern of activity that is similar to that of the serotonergic REM-off cells. Cessation of activity in these three cell groups may
- Tuttavia
contribute to changes in autonomic tone, EEG, and muscle tone during REM sleep.
- Il rilascio di noradrenalina in quanto tale non è sufficiente per l’attivazione.
- Cessano di scaricare → se l’animale presta attenzione ad uno stimolo
Another class of cells in the nucleus reticularis pontis oralis, the REM-waking-on cells, fire during active

Il sistema noradrenergico, tuttavia, ha un ruolo chiave nel controllo P.943


importante o prende una decisione
dell’espressione genica nel ciclo sonno-veglia: waking as well as during REM sleep (Figure 47-3) and fire at lower rates during non-REM sleep. Some of these cells project to the motor neurons in the spinal cord,

- Scaricano ad alta frequenza → quando si attuano attività motorie ripetitive.


and others project to the motor neurons that drive the extraocular muscles. The burst firing of these cells during waking mediates movements of the head, the neck,

- la scarica neuronale dei neuroni noradrenergici durante la veglia, associata a the limbs, and the eyes. Their firing during REM sleep produces rapid eye movements and muscle twitches, breaking through the concurrent inhibition of motor
neurons.

scelte comportamentali → facilita l’induzione di geni importanti per il The third class of cells in the nucleus reticularis pontis oralis, the REM-on cells, show little or no activity during waking and non-REM sleep but have high levels of
activity in REM sleep (Figure 47-3). Although few in number, these cells play a key role in REM sleep control. One subtype of these cells is GABA-ergic and is
responsible for the inhibition of activity in serotonergic and noradrenergic cells during REM sleep; another subtype, possibly glutamatergic, is responsible for the loss
of muscle tone in REM sleep.

64 nucleo basale, sostanza innominata, banda diagonale di Broca, setto Muscle tone is lost during REM sleep because motor neurons are actively inhibited. The circuitry mediating inhibition of muscle tone resides in the pons and medulla. A
small lesion within a portion of the nucleus reticularis pontis oralis critical for REM sleep releases motor activity during REM sleep. Cats with this lesion have normal
non-REM sleep episodes, but when they enter REM sleep they raise their heads, walk, and engage in a variety of vigorous motor activities. A similar syndrome can be
produced by lesions of the medial medulla.

The suppression of muscle tone in REM sleep is mediated by interconnections between several types of REM-on neurons. Abnormal activity in these neurons during
Enrico Colombo - www.bluejayway.it
Neurofisiologia 214

- La mancata attività durante il sonno REM delle cellule serotoninergiche → - ridotta stimolazione sensoriale, facilitata dalla chiusura degli occhi e da un luogo
aumento della soglia per il risveglio durante questa fase tranquillo
- Inibizione dei neuroni del RAS da parte di gruppi nervosi che costituiscono il
Dopamina HSS 66.
La dopamina agisce come neuromodulatori. I neuroni dopaminergici della Studi recenti hanno focalizzato l’importanza nell’induzione del sonno nell’ipotalamo
sostanza nera e dell’area tegmentale ventrale innervano anteriore, specificamente nell’area pretonica ventrolaterale (VLPO):
- corteccia frontale - neuroni che rilasciano GABA e guanina , che inibiscono molti dei gruppi
neuronali facenti parte del RAS
- Proencefalo basale
- I neuroni di VLPO son a loro volta inibiti dal RAS
- Strutture limbiche
L’inibizione reciproca tra il sistema RAS (promuove la veglia) e quello HSS (sonno)
I neuroni dopaminergici non variano la frequenza in funzione dello stato
tende a favorire la stabilità dei due stati comportamentali.
comportamentale.
La lesione del sistema dopaminergico, tuttavia, può ridurre la capacità di
rispondere agli stimoli:
- può accadere anche in presenza di un normale tracciato EEG di attivazione
corticale
- La dopamina ha un ruolo in motivazione e gratificazione.
- Stimolanti come amfetamine e cocaina bloccano la ricaptazione delle
monoamine (dopamina, noradrenalina e serotonina) → stato di veglia
prolungata, aumentano l’attivazione corticale e comportamentale.

Ipocretina
Il peptide ipocretina ha un ruolo anch’esso importante nel mantenere la veglia:
- implicato nella patogenesi della narcolessia65
- Prodotta da neuroni localizzati nell’ipotalamo laterale, che inviano ingressi
eccitatori a tutte le componenti del RAS
- LC
- PPT
- LDT
- Area tegmentale ventrale
- Proencefalo basale
- TM
- Particolarmente attivi durante la veglia, soprattutto con l’attività motoria.

Sistema ipotalamico del sonno


L’attività di RAS si riduce, per provocare l’addormentamento, grazie a due Sistema generatore del sonno REM
meccanismi:
Il sistema generatore del sonno REM è formato da:

65 malattia caratterizzata da eccessiva sonnolenza diurna e da perdita improvvisa del tono muscolare
66 sistema ipotalamico del sonno

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 215

Figure 47-3 The patterns of activity of key cell groups during waking and slow wave and REM sleep are illustrated in these samples of electrode
- cellule colinergiche dei nuclei PPT e LDT nella parte dorsale della giunzione
recordings from a cat. Each vertical line represents an action potential. EEG = sensorimotor electroencephalogram; EMG = dorsal neck electromyogram; EOG = - coordina e sincronizza con il ciclo delle 24h molte funzioni endocrine e molti
eye movement; LGN = lateral geniculate nucleus electrode showing ponto-geniculo-occipital (PGO) spike activity during REM sleep.
ponto-mesencefalica (facenti parte del RAS) aspetti comportamentali,
Cortical and thalamic cells. The rate of firing of cortical and thalamic cells increases slightly during non-REM sleep and again in REM sleep. These bursts are
- Altri
synchronized withgruppi di neuroni
individual waves localizzati
of the EEG (sleep nella
spindles and slow formazione reticolare pontina e bulbare.
waves). - Tra questi vi è il ciclo sonno-veglia.
Non-REM-on cells. These cells are located in the anterior hypothalamus and the basal forebrain region and participate in the generation of non-REM sleep.
Lesioni di questi gruppi cellulari → elimina il sonno REM. - Negli uomini e negli animali diurni, il SCN
REM-waking-on cells. These cells predominate in the brain stem reticular formation and are active in both waking and REM sleep. Many excite motor neurons;
I neuroni
others PPT
control the EEG. e LDT sono attivi sia nella veglia che nel sonno REM: - Attiva RAS e inibisce HSS durante la fase di luce
- producono attivazione del tracciato EEG attraverso rilascio di Acetilcolina
PGO-on cells. These pontine cells fire in high-frequency bursts before PGO waves recorded in the lateral geniculate nucleus.
- Inibisce il RAS e attiva HSS durante la fase notturna.
REM-off cells. These cells include noradrenergic, adrenergic, and serotonergic cells in the brain stem and histaminergic cells in the forebrain. Most skeletal motor
neurons have a-similar
nel pattern.
talamo - L’influenza di SCN su RAS e HSS → facilita l’addormentamento di notte, ma
- Nei nuclei colinergici del prosencefalo basale → attivano il sistema limbico e
REM-on cells. These cells are maximally active in REM sleep and are involved in various aspects of this state. rende difficile dormire di giorno o stare svegli di notte.
la corteccia cerebrale Lesione sperimentale di SCN → altera la distribuzione giornaliera dei ritmi di sonno.
P.940
- Durante la veglia, l’attivazione di PPT e LDT è associata alle altre componenti del - il sonno si presenta in brevi periodi di 1/2 ore dispersi nell’arco delle 24 ore
Non-REM RAS (sistema
Sleep noradrenergico
Is Regulated by Interacting e serotoninergico),
Sleep-Inducing and Arousal Mechanisms - Ciascuno dei 20000 neuroni del SCN ha un orologio molecolare che modifica
- Durante il sonno REM, → sistema serotoninergico e noradrenergico sono
Non-REM sleep is characterized by EEG spindles and slow waves that are produced by synchronized synaptic potentials in cortical neurons. These synchronized
synaptic potentials are generated by the rhythmic firing of thalamic relay neurons that project to the cortex. The rhythmic firing of the relay neurons is a result of the
l’eccitabilità nervosa di queste cellule con un ritmo di 24 ore.
profondamente
actions of GABA-ergic inhibitory neurons in theinibiti.
nucleus reticularis, a nucleus that forms a shell around the thalamus (Chapter 45).

- Altri neuroni del


The GABA-ergic neurons of the nucleus reticularis generate a novel type of action potential that is a key event in the sequence of membrane currents generating EEG
spindles. Calcium is admitted into the reticularis cells through voltage-sensitive membrane channels that open only when the cells are hyperpolarized. During the

- tegmento pontino dorsale attivi durante il sonno REM proiettano ai neuroni


calcium spike the cells produce a burst of action potentials. After the calcium spike the membrane currents return the cells to the hyperpolarized state, restarting the

Regolazione del sonno


process. This cycle of calcium influx followed by hyperpolarization results in rhythmic firing. The GABA released by the reticularis neurons hyperpolarizes

della formazione reticolare bulbare → inibizione tonica del tono muscolare


thalamocortical neurons, and this hyperpolarization results in a rebound low-threshold calcium spike in the thalamocortical cells. The rhythmic firing of the
thalamocortical cells (Figure 47-3) produces synchronized postsynaptic potentials in cortical neurons and it is these potentials that cause the spindle waves seen in the
durante
sleep EEG. The rhythmic firing ofilthalamic
sonno REMcells occludes the transmission of sensory information through the thalamus and the cortex.
and cortical

- Formazione reticolar pontina dorsale → scaricano a raffica durante il sonno


REM Sleep Is Regulated Primarily by Nuclei Located at the Junction of the Midbrain and Pons I sistemi RAS, HSS; generatore pontino del sonno REM e SCN interagiscono in modo
REM → fenomeni fasici
During both REM sleep and waking the EEG spindles and slow waves are blocked. During REM sleep there complicato per produrre:
P.941
- Movimenti oculari rapidi
also are PGO waves, muscle atonia, and phasic motor action. How do these events come about?
- veglia
- Contrazioni muscolari
- REM
- NREM
Si possono distinguere, dal punto di vista funzionale, 3 fattori che intervengono nella
regolazione sonno/veglia:
- fattore vigilanza
- Fattore circadiano
- Fattore omeostatico

Fattore di vigilanza
Il fattore di vigilanza consente di essere svegli e pronti a reagire in caso di
emergenza:
- può promuovere la veglia anche in piena notte e in condizioni di stanchezza
- Attivazione transitoria di RAS → liberazione dei neuromodulatori che inducono
attivazione corticale.
- Emozioni, stati d’ansia e pensieri costanti possono mantenerci svegli → azione
Figure 47-4 The major regions of the brain stem and forebrain involved in sleep control are shown in this sagittal section. Nuclei in the pontine region
critical for triggering REM sleep are shown in a coronal section through the center of the region (upper right). Stimulation of neurons in the nucleus reticularis
diretta del RAS sui circuiti limbici e neocorticali.
- Farmaci e sostanze possono aiutare a rimanere svegli
Orologio circadiano: nucleo
pontis oralis/caudalis (RPO/RPC) region produces various characteristics of REM sleep. Depending on their exact size and location, bilateral lesions within this region
completely block REM sleep or block components of REM sleep. CG = central gray; LC = locus ceruleus; LDT = lateral-dorsal tegmental nucleus; PPN =
pedunculopontine nucleus; PT = pyramidal tract; 5ME = mesencephalic nucleus of the trigeminal nerve; 7G = genu of the seventh cranial nerve; 6 = nucleus of the
- Caffeina → blocca i recettori per l’adenosina nei neuroni colinergici del
soprachiasmatico
sixth nerve.

proencefalo basale, una parte del RAS


We first consider EEG voltage reduction, the phenomenon whereby EEG spindles and slow waves are blocked. An important component of the midbrain arousal system
arises from cholinergic neurons in the midbrain and the adjacent dorsal pons (Chapter 45). Many of these cholinergic cells and cells adjacent to them are maximally
- L’adenosina si accumula durante la veglia nel prosencefalo → inibisce i
Nei mammiferi, l’orologio del ritmo circadiano è localizzato nel nucleo
active during waking and REM sleep, and their activity contributes to the blocking of the slow waves of the EEG (Figure 47-3). Acetylcholine (ACh) and other neuroni colinergici → riduce lo stato di attivazione corticale → induce
soprachiasmatico
transmitters (SCN)thedell’ipotalamo:
released by these cells depolarize
2+
GABA-ergic inhibitory neurons in the reticularis nucleus. This depolarization prevents the hyperpolarization that
sonno
activates the low-threshold Ca channels, which in turn initiate the rhythmic firing of the reticular neurons. In the absence of rhythmic firing of the reticular neurons,
the thalamocortical relay cells fire only asynchronously, and this asynchronous activity results in the low-voltage EEG characteristic of waking and REM sleep.

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 216

- Altre sostanze che influenzano il sonno e la veglia


- Melatonina
- Citochine dei processi infiammatori e infettivi → sonnolenza durante la
malattia

Fattore circadiano
Il fattore circadiano è responsabile del fatto che il sonno ha luogo nella fase della
giornata evolutivamente più adatta per la specie umana:
- l’uomo è fortemente dipendente dal sistema visivo → normale essere svegli nei
periodi di luce
- Per molti animali, è inverso
- La regolazione dell’attività di RAS e HSS da parte di SCN è responsabile del
consolidamento del sonno e della veglia nella fase più appropriata della giornata.

Fattore omeostatico
Il fattore omeostatico intende che la tendenza ad addormentarsi aumenta tanto più
si è rimasti svegli:
- più si sta svegli e più aumenta il bisogno di dormire
- Dopo una veglia prolungata → aumento dell’intensità e della durata del sonno.
- Dopo deprivazione di sonno anche di poche ore → ampiezza e prevalenza delle
onde lente aumentano notevolmente → aumento relativo degli stadi 3 e 4 Funzioni del sonno
Non sono ancora chiari i meccanismi responsabili del fattore omeostatico.
Anche la quantità di sonno REM aumenta dopo la deprivazione di sonno soprattutto Il motivo del sonno è ancora un mistero.
se la deprivazione è protratta. Può darsi che il sonno si sia evoluto dal ciclo circadiano di attività → modo sicuro per
evitare comportamenti pericolosi nelle ore meno favorevoli agli esseri viventi.
Borbely e coll.
Osserviamo alcuni fattori:
Considerando il fattore circadiano (processo C) e quello omeostatico (processo S) →
costruito un modello che può predire in modo preciso: - Un animale addormentato ha anche una soglia del risveglio aumentata →
perde la capacità di rispondere agli stimoli esterni → condizione potenzialmente
- variazioni della tendenza ad addormentarsi
pericolosa.
- Pressione di sonno nelle 24 ore.
- Il sonno è un fenomeno universale → presente in tutte le specie.
Il processo C fa in modo che la tendenza dell’uomo ad addormentarsi sia:
- Nelle specie in cui è necessaria una veglia costante, si è sviluppata una
- minima nel tardo pomeriggio strategia quale dormire con metà cervello
- Massima nell’ultima parte della notte - È un fenomeno regolato in maniera molto precisa → la deprivazione di sonno
Il processo S fa sì che la pressione di sonno induce una maggiore pressione di sonno → il sonno successivo è più lungo
- aumenti durante la veglia - Una deprivazione cronica di sonno ha effetti deleteri
- si riduca durante il sonno - Nell’Uomo si presentano irritabilità, riduzione della vigilanza e
L’addormentamento è dovuto principalmente al fattore omeostatico (S), mentre il suo deterioramento delle capacità cognitive.
mantenimento è dovuto al processo C. - Esiste una malattia genetica, dovuta alla mutazione di una proteina prionica,
l’insonnia familiare → porta a morte.
Molte ipotesi sulla funzione del sonno sono state sviluppate. Un’ipotesi soddisfacente
dovrebbe rendere conto dei seguenti fenomeni:
- il sonno implica una disconnessione parziale dell’ambiente esterno
- Deve favorire qualche processo che non può avvenire nella veglia quieta

Enrico Colombo - www.bluejayway.it


Neurofisiologia 217

- Durante il sonno il cervello è attivo più o meno quanto durante la veglia - I marker molecolari dell’acquisizione di nuove memorie sono attivi durante la
- È universale veglia
- In molte specie è composto da sonno REM e NREM → l’alternarsi del ciclo ha - Soppressione prolungata del sonno REM non ha effetti negativi sulla memoria
una funzione importante o entrambe le fasi hanno funzioni simili? - Lo sviluppo dei circuiti visivi può essere ostacolato dalla deprivazione selettiva
del sonno REM

Sonno e recupero cerebrale


Sonno e omeostasi sinaptica
Tra le ipotesi vi sono quelle che vedono il sonno come evento utile a ripristinare
qualche funzione metabolica o nel favorire la plasticità nervosa: Un’ipotesi recente prevede che il sonno mantenga l’efficacia totale delle sinapsi:
- il sonno ristora, ma cosa? - tale efficacia aumenterebbe nella veglia e ritornerebbe a valori basali nel sonno
- Facilita la conservazione dell’energia, ma questo lo fa anche la veglia quieta. → ristoro sinaptico (omeostasi)
- Il sonno può essere importante per il cervello per ripristinare, ad esempio - Sonno NREM → individuata nella maggior parte degli esperimenti, ma funzione
simile può averla anche il sonno REM
- Riserve di alcuni metaboliti cerebrali
L’ipotesi si articola in 4 punti:
- Glicogeno nelle cellule gliali
1) la veglia sarebbe associata al potenziamento di un gran numero di sinapsi in
- Recupero di attività mitocondriale
molti circuiti → consente l’apprendimento67 .
- Sintesi proteica
2) L’aumento dell’efficacia sinaptica a fine giornata casa un’aumento
- Movimento e ricircolo delle membrane dell’ampiezza delle onde lente corticali → il rafforzamento delle sinapsi favorisce
- Ricostituzione delle riserve di calcio nei depositi presinaptici e di glutammato la sincronizzazione e l’amplificazione delle oscillazioni lente del potenziale di
nelle vescicole sinaptiche. membrana delle cellule corticali
3) Le oscillazioni lente del potenziale di membrana durante il sonno NREM →
riduzione generalizzata dell’efficacia sinaptica
Sonno e memoria 1) L’alternarsi di attivazione durante l’up-state e iperpolarizzazione down-
tate → stimolo ideale per indurre depressione generalizzata di tutte le
Il sonno, può influire favorevolmente sulla memoria:
sinapsi
- il sonno notturno può favorire alcune forme di memoria
2) Nel sonno, dunque, l’efficacia sinaptica totale ritorna ai valori basali → le
- Possono esservi varie spiegazioni di tale fenomeno onde lente diminuiranno poi di ampiezza.
- La disconnessione sensoriale associata al sonno → riduce il rischio di
4) Il mantenimento dell’omeostasi sinaptica → essenziale per varie ragioni al
interferenze con il consolidamento di memorie appena acquisite funzionamento del cervello
- Premete la riattivazione off-line di circuiti nervosi attivati durante 1) L’80% del consumo energetico cerebrale serve a sostenere l’attività
l’apprendimento sinaptica → non si può potenziare le sinapsi ad libitum
Uno dei vantaggi del sonno rispetto alla veglia è che i circuiti nervosi rilevanti per 2) Poco spazio per aumentare le sinapsi → necessario un meccanismo
l’apprendimento e la memoria possono essere attivati in maniera graduale e omeostatico per evitare la saturazione delle capacità plastiche cerebrali
intercalata
3) Il down scaling delle sinapsi durante il sonno → eliminazione delle sinapsi
- può favorire l’integrazione delle nuove memorie con quelle già consolidate
più deboli, può spiegare gli effetti benefici del sonno su certe forme di
Le intense scariche nervose in alcune fasi del sonno → possono facilitare memoria.
modificazioni molecolari importanti per il consolidamento sinaptico e per allargare la
rete di associazioni.
Il sonno favorisce il consolidamento di memorie appena create o il mantenimento di
memorie già consolidate?

67 i geni per la LTP sono espressi infatti durante la veglia

Enrico Colombo - www.bluejayway.it

Anda mungkin juga menyukai