D A
'ANDHEA
Pubblico ProfeiTorc dì Filofofia , e Matematica
nel Reai Carolino Collegio dì Medina
E DIRIZZATE
al sic. cavaliere n, n.
Delle Reali Accademie di Londra Bordò , ed Upfai
,
- fc.
•>
\'-\ V
fJ
. . O . -fM .<
..-»••• . ...li
» -
>X III )§C
LETTERA I.
;
Dalla deftrutta MeJJìrtxt li aa, Febbraro
I
*783-
i
I
Amico Carissimo .
‘
, che io con mente traa-
ìfiipoffibile
I
ingrandirmi ecceffivaiiiente Tidea del Pcri-
tócolo, il Funefto Spettacolo, che tuttavia
ho lotto glioc-
t chi , mi opprime talmente il cuore, che non lafciami »cK
|lla libertà di raccogliere
i fpiriii per raziocinare pofatamen-
te. Meffina la
bella Mcffina giace qua fi tutta
,
per ter-
ra; 1 migliori fuoi Edifizj, che la
rendevano vaga, ed
lammirevole fono divenuti oggetti di
,
{pavento , e dicom-
ipaflione, ed 1 miei cari Concittadini coBfufamaBtc rico-
’ aerati fotto mal coftrutte Capanne
, languenti nella ina»
A zionc,
m IV )»(
che ci minacciano . .
4
'5
)}( V )« ì
ro, nel mentre ifteffo, che fopra il più alto delie Cafe,-
0 Palaggi, che crollavano, fiammeggiava una fubitanea^
e paffaggiera luce(i) a guihi di quei baleni, chetralucoma
fi:a le nuvole cAive , fpandendofi da per ogni dove un leg-
e
ra , che con vento inàpetuofo fra Ponente, e Maeftro , fcaricò
(opra quefti miferabili una pioggia d’ acqua , e di grandini .
Qualunque fi folle pennello di peritiffimo Dipintore,
qualunque penna di eloquente Scrittore giugncr non po-
iriano mai a colorire, e defcriverc il terrore, la coufu-
fiòne , e lo fpavento di quefti miferì Cittadini. Cercava
eiafcuno Io fcampo , e molti nel cercarlo incontrarono la
morte: altri reftaronovivi fepolti fotto li non intieramen»
te rovinati Tetti, altri pcndoloni fu le Travi, altri fu le
Soglie de’ Balconi , e delle Feoeftre , d’onde con lunghe
Scale , e con funi fcefero a ftento per feampare la vita,
ed altri infine miferamentc perirono folto il Calcinaccio , e
le Pietre , o delle proprie Abitazioni o delle Cafe , che ,
,
che illefi riniafero, procurarono in tutto il
Qiiclli
Tcfto del giorno di preparaiTi un’ afilo peli’ imminente
notte. Nelle Piazze Maggiori della Città, e nelle Pia*
aure che fuori le mura la circondano fi videro in poche
,
vn )$(
)U VI ir )$(
e
na, air altra il corto fpario di 15.
minuti: e fe bene il
giorno 7. non continuarono fu ’l piede iOelTo, ciò fu un
mal peggiore, giacche verfo le ore 22. fcoppiò tutto in i
ima volta la terribile mina, e diede 1’ ultimo crollo alla
già deflmtta Medina . Sollevodi dalla Città una denfa
nuvola di polvere, che ofcurò tutta l’aria, e fi videro le
pietre quali cozzare l'una contro l'altra, ed infrante ca*
dcre al fuolo , verificandoli in quefto , più che negli altri
precedenti Terremoti, la combinazione di tutti i moti on-
dulatorio, fuifultorio , vorticofo &c. , che ftritolarono le
muraglie, fvelfero da’ fondamenti molte fabbriche, e co'
me pefte fi foQjpt'o in un mortajo le defero al fuolo .
air impiedi nelle parti fuperiori delia Città avendo per bafe i
LET-
'
( ) che fi dà alla luce la prefente Lettera , fi di-
Oggi ,
ce che il numero de’ morti fia arrivato a foli ^17* > quello
)5C IX )$C
L E T T E R A IL
Amico Carissimo .
D opo un mefe
lazione
hanno volino
Iflorica
,
Fifica
dacché
gli
vi mia prima Lettera
fcriSi la
Amici, che io dalli fuori una re-
de’ noftri Terremoti. Io, che non
trovomi ancora in iftato
da potermi tranquillamente fiffa-
re ad una occupazione, mi fon valfo della Lettera a
feria
voi ferina li zi.Febbraro, con aggiungerle nel principio,
e nel fine qualche altra rifleffione , che poteffe fervirc a
reprimere le volgari Idee delle Genti del Paefe atterriti da
foliti funefti Prognoftici degli Aftrologt
che non fi lafciano ,
mai di credere quando l’animo è in tumulto Allorché .
fidefiruggono,e s*impic-
lungo corfo di quafi qua:-
L'ni
t2nte , e sì diverfe luminol'e dgure
s. *
ne.le Storie A \
del Mondo; nel 1783. di Crifto cade dcftrut.
ta
. .
:§( X m
ta al fuolo , mzì più riforgerà dalle fue ro-
e fallo Iddio (c
vine .
,
Mcffina che per qualuncjuc
fiafi felice combinazione
fifica ha refìftito agli urti di lami, e tanti formidabili Ter-
Il Terremoto
1169 che del
rovefeiò da cima a fon^
do la Città di Catania , .dove a teftimonianza di Ugon
Falcando (4) r^on lafcio di eila pietra {opra pietra , c fc
tutta tremare la Sicilia , e la vicina Calabria , non lenza
jgrave danno degli Edifizj , altro di male non produITe in
hdelhna, fc non fe il Mare, che tranquillo giaceafi nel
fuo Porto , fi ritirò jmprovifamente ( 5 ) dal lido , indi
rcHilucndofi fragò .con impeto contro le Muraglie della
Città , cd entrò nelle fue Porte
Nel 145^* allorché la vicina Calabria con tutto il
B.egno di Napoli furono dalli Terremoti devaftati a quel i
mai
)5: xr }$:
ni ,
e moltiilìme altre Terre, e PaeG (8) niuno danno
caggionò a MeflGiaa ficcome niuti male ella foffrì nel ì^66,
,
Magno •
ora
KìTrintìc^Terrdm,
.
XIII )$(
LÈTTERA III.
Amico Carissimo.
V
viene ad
oi lo volete,
leri, parlandovi
Uomini
ed io ubbidirò cieca raème a voftri vo-
con quella
di Lettere .
libertà Fi loiofìca,
Per il
che eoo-
pacato non cadde
Melina, poicchè o la Mina mai non ù accefe fotto i
fuoco , che
(14) L’ opinione , che i Terremoti derivino dal
fi accende nelle vifccre della Terra
fu foftenuta d’ AnaflTago-
ra, d’ Anafliroeac, dal Cardano, dall’ Agrigola,daCafrendo,
dal de» Chartes , dal Chirchcrio, c varj altri moderni
.
)§) XV )5<
riedeH'
rie dell Accademia delle Scienze
nelle m5»o-
l'anno iToi oae toS ^
,, , s
Calicene
i
fpr^ondatefi (18) , ed
Continente, le Terre abballa tefi , e
dalle fenditure della.Tcrra (19)
Sono •
Jl fuoco (cappato
dagli Autori pm accreditati
quefti Fenomeni conteftati
Repubblica delle Lctier# , aili qua-
ehc noi abbiamo nella
voler fe-
U comradirc farebbe lo ftelfo , che
il
ah averfa mtnfé
(16) M Campania Pago Nichino non Urge
fnartio terree nova vorago
apparali ambita , 0 la-
Rtcetolm m
titudineioo.eambomhis, ^
exalationtbaf tgnitis
Baglwi de Terrem. Ror». 1631.
Cronica Magno ad ann. 1665.
z.Seth
*^"o9)^Ur%cU, hM,tk>of. lib.
m XVII M I— r T. i.TyftCwnifar
D^ÀnLl'nP f
O. Angelo Rafano iJ P.
Antonio Mmafi
Conceuone D. Nicola Pacifico,,
,
, D- lenaiio Stilo
'
)$( x^m X
rie fciagure ,
fendofi per due volte non sò
dirvi fe raode-
rata o tconeiata ,
togliendo, ed aggiugnendo ciò, eh è ;
fentire la fera de’ i8. Marzo verfo l’ora i., c min. 15.,
|
W XXI
L E T T E R A fv:
3 <
IeJJììia 2 . 6 Aprile 1783,
,
Ami€0 Carissimo,
P ^
rebb.aro cd ©ffervarete, che quanto più vi avvicina
7.
,
ete
al centro , tanto più
grandi furono le rovine . Se poi am-
p lerere I aria di qu$flo Circolo con un raggiodi 100. ^
più
m'giia, voi troverete i
luoghi, ne’ quali^s’ inteferoli fcuoti-
metm di comunicazione. Ciò premefìo , io la dfcor-
fcndnA
«"'•o C, in quella prò
con la co,«ni
aane
rione dvlle ordinate
kconàa le regole conolcime nella Geo
^ 3 naetria
,
--- -
mecria fubiime C n) ,
e nel detto centro ammettenTimo una
fotterranea Caverna carica d’ alcuna materia!, die rarefatta
dal fuoco fofpendelTe , lacerale , e rompeffe gli oracoli
che incontra nel camino , che far dovrebbe per guada- :
terràneo ,
aprefi alla materia flogiftica , o vogliam direi
)§c -KKlll )K
Terremoto di Lisbona fù
Sivip^i^* 1755 danneggiata
^ ’^^dice rovinato, deffrutta
int
Arcas fenzacchè i Paeff
>mer«cd, f.ano Hati nel modo
ifteffo mal.rauati .
,
)§( XXIV
_
Or eccovi brievemente fchizzata la prima idea del
mi® riftema latorno ai Terremoti Io nelle fotterranee
.
compagnano . .
te coneaufe., che ho
tramertatehn&mé“'’mi‘fr
^
fono I Fenomeni, che ci ’
fi danno o ^ a
ai uopo confeffare
, che peffano
;cm1i;ptd^e Sa for!
)§( XXVI )§<
fopra le altre . !
LETTERA V.
Mejjìna li i o. Maggio 1783.
Amico Carissimo.
i migliori Filofofi
antichi, e moderni Demccrito .
rapportato da Seneca (24)
Jalcio fcrirto che pan terrai cencava efì , Ò* in hZc
Aqux magna vis confimi .
Epicuro prelfo lo fteflb notò
che
pars terrai vekti cohmnis
^ qmbujdam , ac piUs Mi.
t«m. Seneca Ifteffo ammette le fotterranee Caverne nella
con-
C*4) Q^^fi.natJih,^,
,
M -xxvm. w
Conchiude.. liaya^ ts^rx natura e ì multHipqus babens vacui ^
per bit raritater ‘fpiritui fertar qm ubi major inflaxit
, ^
nec
emittitur, concutit ferrar». Nane etiam &c-
Cal.flenej prebat
e poi conchiude verifirnHe ejì terrai» ex alta moveriy
Ò" Ulte SpiritMs in cavernis ingenttbus
conciai Prima di Se- .
,
ca~ ^
tuernas ejuf occulto afflata ncque aìiad /fi tn terra tremar
,
qaam in naie ionitruum
Laicio di numerare gli altri Filofofi antichi di minor
conto , ficcome laicio ancora di citarvi la turba ftermina*
Ja da' più recenti , tanto perchè sò di effere alla voftra co-
gnizione, quanto perche non hanno di fc lafc/ato un re-
ibnantc concetto preflo gli Uomini letterati . Non poflb
però padar fotto fìlenzio quelli i di cui fiftemi tanto ru-
more han fatto nelle noifre Scuole Voi troverete che
Burneto , nella fua Teoria’Sacra della Terra , non lafcia di
far parola di quelle fotterranee Caverne formatefi dalla
rottura della terisftre crolla gretolatafi per il calore del
Sole, e caduta nell’ interna voragine delle acqua, che nel
fuo centro racchiude. WiHon nella fua nuova Teoria del-
la
(2^ )
Hijì, fiat, Uh, Z, cap. gli
, a
)§( xxrx
meta dopo,
elTere (lato dal Sole bruggiato, e fcoinpagina*
to, nel nuovamente ricomporfi , non elTendo fue parli
le
della m defima gravità formarono il Corno di noftra Ter-
ra piena di differenti cavità Giovanni Wodwardo,
.
nel
Saggio della Storia naturale della Terra ammette anch*
,
Egli qwcfte Caverne formitefi nel tempo del
Dilluvio, al-
lórchè fuppone di efferfì rotta e fcompaginata la mole ,
ti ) confuatf^T'
utatt e controdett! ma so ancora rhp
; r, rr.
Se
,
m XXX )§i
l-ET-
m XXXI )5(
, JSSk.
lettera vi.
Mejfuia II Maggio 1733 .
Amico Carissimo .
Eghionon fiatavano,
‘“'""'e
di queirL/T I?
momi
la direzione'
iono nelle , efirinfran-
TOlte a fior d' acqua
VCHIO, e nell' alto fpira un
^'nuv^l'^ naarciano coi altra
Òtiello ebl r •
d'|r«zi5ne.
ofTerv^ó G è cL'° PofTo aiBcurarvi d'aver
Nuv'ol'mVrc TanT"’Mae^"‘‘?s'^“"
^ tviacitro, e Scirocco,
Hirear.Vava* ^ j T « co-n Ia
de’ Terremo^rf"^’^'* inidbl’urto'
«ella CaS ,u7ri Vn
'
deireci ì:
)§C XXXII )§<
quale rerreraott
iione iftelTa otTervarono , dietro alla
i
tmic le probabilità.
fifiche .
occulto
,
mu
Voi fapete, che i Poeti non fenzt un
in Lipari» Il Dio
u ca-
{fero pofero la Sede di Vulcano
8-
( ) Giovenale Sai. 3. T/Vgiùo lil>.
,
m xxxui
, Eulo diede ad
Uliffe raccordati da Omero, locchè
poi è divenuta una Sden^
za fondata fopra le continue OfTervazioni
, ed ampiamea^
te defcritta d Arato, e Teofrafto (a8>.
Or quefta Scien-
za di predire j Venti futuri dura
tuttavia nelle Genti dell’
Ilole Eolee, ed effendoCi dalla
noftra Accademia Pelori*
tana nel 1737* colà incaricato jl
Sacerdote D. Ignazio
Roffo valente Fifico c Matematico
, per ofTervare • de-
cSrl-/zz:zf/7,:Lz’;:
‘
«<i in lin diftorfo Fificò-
Matem del*lip*V)'
“
To« 5- p!g 7é
“^iliOpu/coli Siciliani
,
)K XXXiV )J(
tal cafo \
hj irti e f9 alcuna fc9{fa ^
nè mai i più arttichi di qmefl'
Jfola fe ne ricordano» Quando però cam'oiar devefi in Le*
Vinte ^
0 Greco ^ e Levante ^
o Sirocco y
Levante alhra fi
e
[ente jìrepito nel profionio dei Monte d' onde mandafi poco fu»
mo y
via di color cenericcio ^ e tale poi è la cenere , che ca-
de y
dileguandofi quella nt'ohia: fcoppl.i però interpellatamente
con tal vigore , e grido , eie fpejfo con qualche remnoto ci T
dà di che paventare E finalmente predice di dover cambiarfi
.
delle ore 19., .e l’altra dame vedutala fera de’ i8. Mar-
•h
L E T T E R' A VII.
Mejfinalì q. Ghigno
.1
Amico Carissimo .
.yiJtdfi*yio , per-
'pertinenti mi aveano dato il bel^ titolo di
nel pa -
chè nella relazione de’ Terremoti fatta (lampare
fato Aprile, didi che dalle fenditure della
Terra vicino il
'Molò del noftro Porto erafi veduto ufcirc del fuoco:
cir-
accurato e veggen
mentre voi mi avevate in credito d,
e mie_ rifa r'Hct
le Iftorieo Ecco dove fcoppiarono
.
,
cer
me medefimo quanto prevalgono tn '
tendo tra
quelle Idee d>
pi ed io alcune Perfone-
altri
eh: in diff.-rem i circofiancc
non fanno negli
)4( xzxnt:
Olevitano , e part«
Sebaftiani uno de’ So!
e
L 'mtfnme
T, Vin ’r •
;Or fé
finalrocnie
qucflo è un’ operare.
da
lr!e"
cn. ne T^mod'f
i remoti fi
3S ’U Fima^róua i
«a un
tura ?
offerea ouello feRomanr,
operazione . che faDeri 1° r^a;
Di grazia non m' im„
guanto ferini, giacché non
r
W
*’
J
’
P'
^ «11
“l"''’
della na-,
'
PoJàndoL/d’
a alleila pultzia/ ebe
tenetene nelltf.c«)iH«f» jetteta>-;
C5 , rie.
a
)5( XXXVIII
di poco (Spirito,
tutti i chiamando indiftintameatc Gente
quelli , che
di cervello piccolo, di animo prevenuto tutti
feniito il con-
atteffano concordemente di aver veduto , o
trario Ma che perciò
•
Dovrò io inquietarmi per quello?^
La Storia Naturale è oggi mai divenuta una Scienza di
moda. Ciafeuno pretende volerne fapere la fua porzione,
ma. poi non tutti •^uefti Prctenfori hanno t talenti , e 1«
Corte di Napoli
milton Inviato d’ Inghilterra alla noAra
in Meffina , dopo lo giro
nel fuo brieve foggiorno fatto
della Calabria Prctendefi che nei Terremoti debbanfi \c
.
che
Pallottine fcoftarfi 1 una dall' altra peli’ Elettricifmo ,
’
fin’ ora
lervato in tutti ì Terremoti, che dalli 14. Maggio
ibno accaduti , non mi è fiato pofTibile vederne 1’ effetto .
Avranno forfè anche effe 1 occulta proprietà della Bac-
’
Cet-
)}< XU )5(
a»
L E T -T E R A Vili.'
Amicò Carissimo .
A
gnaro
terraneo rimbombò, che ha preceduto
noftri Terremoti , nè mi fono
i
cd accotnpa*
,
S^e
, .
)« XLII )K
mifer» coadiiiuoe di
coloro, che fi applicano alle Ielle-
U
quali lono le uùliià , eh* ne ncaraDo-
re • ed ecco
leccatura diuna
*
Aegiungeie a tutto quefto la nuova
quindeci giorni ci ha t^riienuti ,
aenfa R-bbia , cbc per
fen^a lafciarci vedere ne il Cana-
c ci tormenta ancora,
le Colline, che circondano
le nè la vicina Calabria , nè
Blla intercetta a tal fegno i ragt
quefta deflrutta Città •
C
*
)Li TerretUori del Marzo , ed Aprile furono
Itg ulti di naa confimie nebbia •
.'t
. ,
)§)'XLIV >$<•
GIOR-
^#'"* ‘
>•)}( -.XL« IH
giornale MhTEO^lpLOmeO,
Nel lenipo de' Téìrempti d^^^ *
^ ^
*
FfJr. Terreni. i «.
Piovofo.
io Scirocco ; e Mezzogiorno gran nubi rofte •
,
21
. . .
m xLvi )i(
^
?
‘^1 ^
li òraà freddo, e vento turl>ìao/b*^
Il S\. vPiavofo , ..^ freddo
"
, . <
,
’
aj Nuvole roffe':
'
- ‘
\
24 4 Ultime (|uarto h. i 3 . jtv
*5 4 )
i5 J )
*7 ' a, ) Mauearono le OlTcrvazioar.
*» * )
Marzè
i I Terremoto alle ore 8* forte 1 e lunro; pi'oe-
, ^ , già, e ycato.
* c; .
Calmarle, c Nebbia il giorno
i la notte Mac-
Arale.
, J . i. ^ _ Luna nova h. 14. 20. Venti irregolari , e nuvole.
4 J Maeftro freddiffìmo. Térremoti, alle ©re tl.,
,
, ,
_ . alle 5,, alle 8 ly. . . \
y a Siegue ; Terremoti alle «re 14. ly. , ed alf o-
re I. di notte.
6 Venti irregolari; poi Ponente, e MacArojm-
petuofìlTimo
7 I Gran freddo, e rumore nel Mare,
8 Scirocco piovofo
9 5 Maeftro Nuvole lutee, c roffe.
.
iz 1 Nuvolofo
ly 1 Siegue Maeftro, e Ponente Terremoto ad ore .
»7
.
W xLvnr
é
3 Nuvole denfe .
'^)$(-'XLvnr )ic
•Aprile Tsrrem.
. ÌMc - 5* fecondo leggiero ad ore
pulfaiibnì ,
il
vT ,. ,
JTcrremojo ad ore i 57. , indi Scirocco freddo.
8 2 Gran caldo la manina con vento Maeltro , la
ì Nuvole con Alone intorno la Luna. Due
Terrcraoti ad ore 6
, ed alle ore 8 50.
.0 -..1 Pf* q-i-b- 51. Sereno, calmane , e caldo*
ip Sieguc Maeftro. ' - '
i
m
'
JprUeTeryem. . . - . rrr* ^ u /r
^
‘
2y Mezzigiorni Nuvolofi i ^ .
iS Siegue .
1 Calmarie di Scirocco.
2 Sieguono .' Luna nova 4 h. 17. *
.
ì.
*
-I Siegue nebbiofo . Terremoto leggiero ad; ore
3
6 con romba
. .
, 5
- - Sereno, e calmi.
6 Vento Grecale.
L 7" Calma • -i’ .
i
si pcftofo foriilTirao t t
IO Ventofo, c Nuvole. i
)K L m
Alaggio Ter rem.
to di Tramontana, e Maeftro con freddo*
Sereno . 4
*5 Sereno * .
(vitigno
1 Nuvolofo
2 Siegue con venti diTramontana, c Maedro,',
la fera freddo .
^ Nebbiofo .
LI )i(
Giugno TtneM» - . . V
'
*
Ponente, e Màsftro cott pioggia.
' '
^ • Siegtie
f
"
molto forte ,
*'
j6 Nebbiofo *
LH )5(
Giugno Terrtm
2 Terremoto leggiero alle ore (j., ed altro alle
ore 11, 50. 0 più torto Arcoraoti
«4 Nebbia , c caligine .
Siegue ,
mÓ Siegtie . .
‘
28 Siegue
I Siegue. Terremoto alle ore 15. 4j. con fot*
terraneo mugito
50 Nebbia, Tuoni, Scirocchi, e Mezzogiorno .
/
Luglio
' ' I ' 1 • Nebbia, e Pioggia.
2 Nebbia con caligine, e venti Grecali
f?
•
Siegue .
.
.
4 Siegue.
^
5 Siegue.
6 1 Siegue. Terremoto ad ore v
y. *7 Primo q. h. 2.1. 9. . i.
3 7
18
. .
iH^ioTerrer^
Traili etèree: Gran 't’^oòi .bf'fera, (Jet
gr^ifiìnw'''f^^ it;ì*uo 1’ Bn^isiero ; go;
‘‘^^riifcfn
poca pioggia . ••
\
^
u - Sieguc'nel modo ideffo •: ,
?
29
20 Poche nuvole e ‘’cal'do
,’ . .^ T '>
per tutto 1 ’
II Termo raètVo alli gneS^.
Emisfero .
24 "
La fera alle ore 24- i8.?Ua fuobq fatuo dell'
•
30 I
1 Terremoto alle ore 18. 40* di 4. Ifecondi..
’Se'irccco^turbinoIo con nebbia rara , •;?
jfsilh) -,
,
Caldo’ "è' Sciròcco tìebbio^p .-»-
* '
Siegue‘. '
' S -w .. f
D 3 :>
. . . .
m Liv
Jìgnfio Terrem.
••'j 1 Sieguc. Terosotnctro- di Farhincfatt agr. 8^»
II
33 Tuoni . M
14 Tuoni, e Pioggia.',^
35 X Terremoti alle ore j. ed alle ore ,
8.
36 Ponente, c Libeccio piovofo.
37 Siegue.
l8 Gran caldo. drv;
'
39 Ultimo quarto b. % 22. , jnuvpjofo i
xo Siegue con Maeftralc caldo ,
ai Siegue con Nuvole, roffe.
ax j Terremoto ad ore ix.
1 Terremoti ad ore ao, 30. , cd ad orè Zk. 3^.
* a4 Nebbiolo
'
«5 Siegue con caldo, c,. Sci rocco •
T* c-J : t
-
à. ->1
Settcnìh.Temm. :
. ;
Nuvole roffegglanti » ;
12 Siegue
Gran Nuvole, rumore nel mar? la noffé^
Ponente , e Lil^cfio, Lampi, f Tuom
15 Siegue con pioggi« * . ,
.
25 Sereno .
•Vi t,"
17 Nebbiofo ^ I t
^5 Scirocco, e Mezzigiorni,
25 Siegue , ,1^, •
/ .
<
’jo
. . ^
/ ^ :
,
'
,
Scirocco , e gran gorgogliare nel Gana.e.
%' -
’
Siegùei
: . Siegue o»« caldo. ii- -
^ Sereno; - *
•• - i J'
}
''
.Nebbiòlo, i-
iSiegvie con calmai ie di Maeftro scaldo •
I Terreraoto ad ore 5 4 ^* .
7
% Ponente, c Maeftro con pioggia il giorno
' '
Siegue • «Ì..V ‘
.
9 Comifcfei, e la ^pt-
jo Siegue con Tuoni , indi
'
xt grandiffimo fragore nd mare.
Luna piena
b. 18. 24* f
1 M /• 1*
33
J3 Siegue Scirocco caliginOiO
' '
34 Siegue . :
f5 Nuvolofo
j6 Scirocco c Mwìógìorno* '
Siegue . • I
'
2j
à.. è>
Mezzigiórni i c Sciròcco .
. >
22 Scirocco •
.
”
23 Siegue con Natole. -
24 Siegue piovofo .
LVii; :§([
Oitob.Torrtm
iS Terremoto ben forte con fbtterranea romba
uà ore 3. !5- di d. minuti fecondi.
29 Veoii di Ponente, c Libeccio .
‘
30 Nuvole denfe , e freddo .
31 '
Pioggia ,•
Navtmh.
1 Ponente , e Libeccio piovofo . Primo q. b . 1. 47»
2 Siegue .
‘
\ -
4 Siegue.
5 Fragore grandiflìroo nel Mare, nr
6 Siegue Ponente, e Libeccio.
7 Siegue ventofo . .
'
» Sifgue Luna piena h. 9. 31.
,
lo Siegue
21 . Gran ftrifeie nell’ Orizonte .
Fo*
, . . .
Lvm )s(
Teryem> ^
'
grandini
»
,
lampi , e tuoni .
*5 Scirocco piovofo ,
24 Luna nova h. ao, ap. , fieguc con nuvole .
25 Siegue ,
. ^ ^
2^ Siegue piovofo
27 Tramontana fredda, e fecca
28 Siegue.,
2^ Siegue .
m LIX )K
Dicemh.Terwn,
ed un terzo forte alle ore 6 di durata di .
055BH-
© S S E R V A. Z I 0 N'I
*
Wcitte nelcorfo de"' TemmQti acc&duH.
in Mejfina cheJervir pojjono di no-
, »
te ye rifchiaramento al Giornale
'
•
,
il
f
II.
III.
O Ltre
torio
comune , indizio ficuro del moto fulTuL
i! fenfo
fù il faltare dj-’l’ Acqua fuori delle Cifier*
fi
m Lxn )K
IV.
; 1
V.
VI.
e
L medefime fenditure fi
VII.
Q
Ila
uando
ofcillatorio
i Terremoti
tra Ponente e
fi fono
orizontale
fatti
, l’
fentire co '1
Impulfo par ,
Madfro
moto
che
verio Scirocco .
Vili.
^
ac-
romba , quando più,
qwan.
>$( LXIV )§C
X.
L *
Aria da qualunque vento fi
Xlw
c di
j
‘ ,.
)U LXV' )K
o di vapori ;
ma iempre
è veduta offufcata ora di leg-
fi
D a Febbraro a tutto
Luglio erano quafi coftantiilìmi
legni di vicino fcuotimento alcune nuvole, che in'
forma di lunga ftrifcia vedeanfi fermamente fchierate fu
J’Orizonte dal Levante al Mezzogiorno, quali dopo lai
caduta del Sole fi annerivano, e con altre nubi confon-
deanfi. Da Luglio ia poi, e nelli Giorni di gran Nebbia
non fi offervarono più nè fi frequentemente nè cosi dipinte
,
Qiiefi* offervazione fù da me fatta in quafi tutti i Ter-
remoti, che ne* tempi innanti fon© accaduti in MeOina ,
e particolarmente in quelli del 17^0. nel modo iftelTo
che 1 avvertì il Boccone (nel luogo citato
fogl. 10. ) in
quelli del
XIII.
XIV.
Giornale , e partieolarmen.
I « f accennati nell’ OlTervaaione r.
furoL r
cennericcio , che
reóeni i//
pentmamente akarafi tra Ponente eMaeflro, e flende-
E vafi
)§) LXV\
X V.
L a NefeWa , e la Caligine
tenne opprelTi dalli 9. Giugno, a tutti li 8. Luglio
lenza alcuna interruzione; parca vifibilmente alzarfi dalle
, che ftraordinariamente ci
XVI.
Egno di un perenne vapore fparfo nell* Aria in tutto il
) 5( hXVll )§(
XVII.
Meteore ignite, che fi videro in quelli tempi furo-
e
L no I. 11 Fuoco, che fenfibilmente fi vide
;
ufcire
E 2. Il
.,
XV II I,
nel Peloro iftelTo accadde la notte de' io. Giugno non fu-
rono diffimili di quelle inondazioni rammentate dal Pro-
copio ke Bello Gothico Uh, 4. cap, 2j* da Licofthenc nel
Cronico al f anno loli. , da Polidoro Virgilio nel Dialogo
de" Prodigj , dal Heckerraanno neltom, i.dei Problemi ^ diM'
Hareo negli Annali del Brahante , e da molti altri Scrittori
Dicefi , che il Mare in certo fito del Porto , fiali ri-
tirato repentinamente, dopo il primo fcuotimento de’y.
Febbraio alle ore 18. 48., lafciando feoperta buona parte
del fondo , c poi fiafi «iiovamente rimelTc . Ìo di qucfto
fenomeno non ho certe teflimonianzc .
XIX.
muggivano.
'
,
*
^
;
^ ^
XX
reflando affetti
i raufcoli con un fenfo di continuo fcuotiraento
, in mo-
do , che ffando placidamente a federe , o a giacerci
nel
l'etto ci feotivamo di tempo in tempo
fqnotere , e tr^ma?
re, tuttocchè niente intorno a noi fi
moveffe . Prim^ di
arrivare il Terremoto foleva a molti prevenirli Vertì-
la
gine ed a molti altri una voglia
,
inane di vomitare ,’ è
di Igravarfi il veatre .
•I
•
f
«a
.
W( ,LXX *
\r '
LETTERA STORICO-FISICA •
.
V Ot
fide un molto delicato, c fcrupolofo laveftigato-
re della Natura, ed io non mi arrifehio compro-
wettermi dalle mie Offervazioni di potervi dare quel mi-
auto conto, che voi mi ricercate intorno f Terremoti
della Calabria . Non è poco ciò , che^ ho «s fatto , fc In-
contrai la voflra approvazione per quel , che vi' fcrUC de! -
mo con
fiff
•
goglio ,
, ,
Hi LXXI )5(
,<r
•
, 'ssagggagg?'*' ,
)5( IXXIV )«
m Lxxv )$c
la
LXXVI
^ > *
i : ^ 11?
CA-^
.
CATALOGO
Del danno fofferto , e de'" Morti Je
guiti in Calabria Ulteriore .
PAESI. , MORTI
^^Atanzaro R.ovinate cafe4o. ,
ed altre fcon-
quaHate •
Stallcttì Rovinato . , 30
Bina , e Carrafa Rovinali . 80
Curiale Diftrutto. 3eo
Borgia Rovinata . 700
Amato Rovinato . 40
Majda Roṿ3ata 5 e parte fconquaGata . 100
S. Pietro di Ma/da Poche Cafe fané. 12
Scquiiiace Rovinato. io
S. Floro Rovinato , 170
Girifalco Rovinato . ipo
Bianco
3^
Diftrutto
.
Ceraci, e i^ioiCafali DiftruttJ . 210
Siierno Poco "dìftmtto . »7
Mammola Diftrutta . 2^0
Granaria Diftrutta . SÓ 0
Giojofa Poco diftrutta ^
Roccella
^
Poco diftrmia.
Caftelvctere
^
Diftrutto. ^10
Stignano Diftrutto
Stilo
jQ
Rovinato j
Martora Rovinata
. go
S. Giovanni Diftrutto
Agnana Sconquaffaia 5 € J>oco djftruUa 5 re
, . .., .. . . . . ,
LXX7III )§(
PAESI f
MORTI
Ferruzzà'no / Rovinato
33
Brugnaruro SconquaCTato . 2
Cardinale Rovinato 12
Chiaravallc Mezzo diftrutto. 2
'
Pizzo Partediftrutto,e parte feonquaffato. 8
Monteleone Diftrutto il Qiiartiere de' Forgiari
* . t
il Convento de’ PP. Paulini , il
V • *
Caftello , ed il Calino del Sig.
D. Mariano Fafari.* 14
o) Noci Sconquaffato, morta una Donna. X
>) Calabro Diftrutto 26
) S. Calogero Rovinato . ,
35
ir* ). Paravaii Sconquaftato
)’
Calimera Poco rovinata .
5
S. Pietro di Mileto Poche Cafe diftruttc. 1
Mileto Diftrutto. 14
Pifcopio Diroccato 13
La Serra e Terre di S. Bruno, ed altri pie*
coli Paefi vicini diftrutti , e la
RealCertofa defolata con laMor*
te di 5. Padri ,
e 8. Servidori in
tutto i8jj
Camparne Diroccato 21
Simbario Quali rovinato . 9
Soriano , e Spiantati, ed il Convento di S. Do-
So ria nello menico un mucchio di Pietre con
lamorte di 17. Menaci 66 y
1S. Bafile S. Barbara , S. Angelo Pizzola , ,
PAESI Moari
Torre La maggior parte delle Cafe dirute,
cd il rerto deroccata .
3
S. Onofrio -
Buona parte dirtruteo . 7
Cartel Menando Diftrutto 4 -
25
Curinga , Montcrone , e Francavilla U mag-
gior parte dirute .
Dirtrutti . 1(30
S?)Arcna,Dasà, Geriicarne, Ciano , Senciatone
^ ,
•
n O ^
1-* ’ì
Aquaro , Li rabidi , Forami ,
Dirtrutti. 2©o
Ano/a , e Condò Dirtrutti. . *
:2'5o
CaridàjS Pietro jC Garapoli dirtrutti . .
,
'
112
‘
)K LXXX )$e
. PAESI - 1 •
MORTI
I
menicani con la morte di zi.Re-
ligiotì reitando vivi 3. in tutto. 1320
S. Martino Diftrutto . 5o
Jatrinoli Spianato
Cafal Nuovo Subìflaro
. 5517 ^
Seido Rovinato .
250
S. Giorgia Diftrutta 500
Varapodi Rovinato .
550
Sitizano Diftrutto . 6ie
Coioletd Spalancato con la morte di tutta la
famiglia del Prencipe ,
ed altri , e
dopo ore 24. furono cacciati vi-
le
vi di (otto le fabbriche un Dotto-
re, ed il fecondo Genito del Pren-
ci pe. 200
Melicuccà Priorato diftrutta . 150
•
S. Anna Diftrutta 70
Sinopoli Vecchio Diftrutto . 25»
• Sinopoli Superiore Diftrutto 300
Sinopoli Inferiore Rovinato . 6$
Aquaro di Sinopoli Diftrutto 3G0
S. Procopio Diftrutto 360
S. Eufemia di Defolata coi Mon^fterio di S. B ar-
Sinopoli tolc-
.
PAESI MORTI
tolomeode’ PP- Bafìliani con la
"
morte di 12- Monaci rimafti X. in
tutto . ( , > * *
5 2
Palmi Spianato 42201
Seminara Diftrutta 2461»
Bagnara Ocfolata totafaientc . 435 ^
Scilla Poco diftrutta . Un Tremuoto di
Marc entrò dentro Terra da cir-
ca mezzo migl io con la morte del
Prencipe , e di moltiffime Per-
•fonc, che ilavano ricoverate in
Barche in tutto . 1^54
Reggio Diilrutto. 129
Vari Paefi di quella Comarca fono
rovinati , e fpecialmente S. Aga-
ta de*^Goti diftrutta con la mor-
talità di 364»
Bova Diftrutta . 60
4Ò500
AoU mandate da Calabria .
(*) Un
Sacerdote D- Filippo Cardona doppod’ effere (lato
ufeiro di fotto le fabbrichecon le Gambe rotte, e pofto fopra
una Pietra s’ accele il fuoco, e lo bruggiò vivo per non poter
avere aggiuto veruno . •
Oliveio nel piano con una Torre del Sig. Zerbi Si vid- .
l.XXXii )^(
f
>f< LXXXlIi )§i
F z «ione ,
;k Lxxxrv ){c
>n3ragssrTJft»ytvm-rtrpg?gggirr.ft:^rvy^
vente l’Alveo intero del noflro Canale dalla Torre del Faro
al Capo di Spaftevento , e più oltre per quanto potea difeer-
nerfi ; quale Fenomeno durò interpellatamente per tutto
Maggio , e porzione di Giugno , giungendo in alcune matti'-
ne allegno non folo di non più lafcfarci vedere la vicina Ca-
labria ma per due o tre ore non lafciarci dillinguere in Cit-
,
tà ,
e nelle Campagne l’un 1
’
altro alla diflanza di pochi palli
Era portata quella Nebbia da un Vento che fpirava tra ,
lì femirono Terremoti .
zi , c trovolla lattiginofa ,
e torbida , chi fi dica riguardare
l’Aria, e parvegli ripiena di vapori che rendevano pallidi i ,
te , e con defco .
vi , ; : -
^afsò quali giorno , che alcuna leggera feofla non fiafi fatta
ientire ed in fatti avendo io ( in mancanza d’ ogn'altro idru-
:
vola
)§( Lmxvii )§c
'
tìmmtmmÈmmKmummmmmmmmmmmmmmmrnmm
dei Pezzi ,
e per un rtraordiiiarfo bollore da me oflerva-to nelP
acqua del mare Seguì dopo due giorni un tcmporalcccio
1’
con lampi , tuoni , e pioggia diroitiilìma apparendo aria ri*
coperta di nuvoloni denfi , c coioriti di un giallo carico , ciac
faceva paura dopo tre altri giorni fi die a vedere Un leggic-
:
derli immuni dal danno , che gli vien, minacciato lafciar non ,
FINE.
IUTA or MESiS'AfA I3EL ftJCGKO l)r
i'òrC'- òTorire ef'ffjT f^òMerha /5 • ^ tt-é.ijfr /t/7jrofò ct^f ÓrefUtH
Mlb. w/?f ^rt ^n- ^
rief jjCt fUi
fKeariijo l^Oh.-ic’X^ttA . éfert^ArtiWtf eh d( f. Jfhò/fini}
loCh- Mtié(t^ ìC-
•
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