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CORSO
DELL’ AVVOCATO

GAETANO MARRE
PROFESSORE DI DIRITTO COMMERCIALE NELLA R.

UNIVERSITÀ DI GENOVA

SECONDA EDIZIONE FIORENTINA

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FIRENZE
PRESSO FRATICELLI E C.

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AVVISO

li Corso di Diritto Commerciale che presento al Pubblico, c quello stesso che

ho dettato ai miei scolari in questa R. Università, ma riordinato e ampliato.

Dalla lingua latina, in cui dai R. Regolamenti mi era prescritto di scriverlo,

ho creduto opportuno di trasportarlo in lingua italiana per maggior comodo


dei giovani destinati al commercio, cui la lingua latina suol essere meno

familiare che agli studenti di legge. In questo Corso, mi sono studiato di


esporre con tutta la possibile chiarezza le disposizioni del Codice di Commercio,

in rigore tra noi, <f indagarne lo spirito, e di additarne lo scopo; e siccome

le leggi che riguardano particolarmente i Negozianti, sono leggi speciali,


leggi di supplemento, o di eccezione, che si riferiscono alle regole generali

di diritto comune e le confermano in ciò che non è da esse eccettuato; cori ho


creduto dover mio di premettere le disposizioni fondamentali di diritto civile

ogni volta che potevano servire di spiegazione alle disposizioni <T eccezione

del diritto commerciale. Ho letto le opere degli autori più rinomati che hanno

trattato delle materie che formano t oggetto di questo Corso, ne ho scelto le

utili osservazioni, e le ho distribuite in succinto ove cadevano in acconcio; si

può dire perciò che nell'opera mia è passata la sostanza di molte opere, e

se non posso darmi vanto di aver aggiunto cose nuove, posso almeno lusingarmi
di aver acquistato alcun titolo alla gratitudine della gioventù desiderosa
d’ intraprendere lo studio della legislazione commerciale, risparmiandole la
fatica di svolgere grossi volumi, che metterebbero a troppo dura prova la

sua costanza.

GAETANO MARRÈ.

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©EMI© r

1. Fu sempre costume in ogni disciplina, di prima indagar l’origine, e il pro-


gresso di ciò che ne forma l' oggetto, per poter meglio poi conoscerne le cagioni, e
trattandosi di leggi sempre si suole rimontare alle più antiche perchè le più recenti da
quelle ricevono per lo piu spiegazione e chiarezza. Per la qual cosa ho giudicato op-
portuno di premettere alle mie lezioni di Giurisprudenza Mercantile un prospetto
dei progressi del Commercio e della Navigazione, e di accennare i fonti da cui le
odierne leggi mercantili sono derivate.
2. La natura facendo agli uomini de’ suoi doni una inuguale distribuzione, parca
che avesse alle diverse loro società stabiliti confini insuperabili : i fiumi e i mari.
Ma Dio tanta diede acutezza e forza all’ ingegno umano che la natura stessa presso-
ché in poter suo seppe ridurre. La navigazione e il commercio ogni adito apersero
alla cupidigia degli uomini più non vi furono terre inaccessibili, e tutte le genti si
:

collegarono e strinsero fra di loro per mezzo di vicendevoli comunicazioni.


3. Ne’ primi tempi, ne’ quali il genere umano era ancora, per così dir, nell’infan-
zia, in quella che i poeti dipoi chiamarono età dell'oro, quando ogni cosa era co-
mune, e ciascuno pascevasi del miele che le quercie stillavano, e del latte che trae-
vasi dalle poppe che offrivano spontanee le mansuete pecorelle, non v’ era nè biso-
gno, nè idea di commercio (1), e non possiamo desumerne l’origine che dal tempo,
in cui fu introdotto e stabilito il diritto di proprietà, il commercio ha dovuto consi-
stere a principio nella semplice permutazione, e l’ occhio solo era giudice del valor
delle cose, considerata la loro specie, e la lor quantità. Si squarciarono le viscere
della terra, e vi si scoprirono i metani, s’ inventò la stadera, e il valor delle eose fu
determinato dal peso e dalla misura (2).
*- Crescendo a dismisura il genere umano, le permutazioni che dapprima si face-
vano soltanto fra i sodi della medesima comunità, gradatamente si estesero alle tri-
bù vicine, e poi anche a lontane genti. Dopo l'invenzione delle monete d’oro, d’ar-
gento, o di rame, subentrò in luogo della permutazione la compra e vendita (3),

(0 „ Nondum caeruleas pinus contempserat undas,


„ Effusili» venlis pniebueratque sinura.
„ Nec vagus ignotìs repeleas compendia terne
„ Presserai externa «avita merce ratei». ,

„ Ipsne niella dabaat qaercns, ntroque t e re ut U


„ Obvi.i secaris uberi lictis ovea.
TibuU. lib. i. Eleg. 1.
(i) Vepgasi Goguet Orig. drs lois, des arls «c. voi. » part. a livr.
\ c/iap. t.
LO » Origo emendi, vemlendique a permuUiiouibuj eoepit Olita eaim non ita

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6 ‘PROEMIO ,

L’oro e l’argento, per convenzione de' popoli, lu ridotto in pezzetti informi, su cui
fu impressa l' immagine o di una loro divinità, o quella del loro principe, o alcun
emblema delle imprese delle loro città, o altra cifra, e impronta, che ne indicasse il
peso e il valore, e a questi pezzetti di oro o d' argento fu dato il nome di denaro.
Con questo mezzo, le società o popolazioni si procuravano una dall’altra ciò che
mancava ai loro bisogni, al loro comodo, al loro piacere. 11 denaro divenne la merce
universale, e universalmente si dava in cambio d’ogni altra merce.
5. L’invenzione della moneta è antichissima. Altri dicono che primi a batter mo-
neta furono gli Assirii, altri i Lidii (1). Diodoro narra, che i falsi monctarii si puni-
vano in Egitto col taglio d’ ambe le mani. Abramo pagò quattrocento sicli per ave-,
re il campo, ov’era la spelonca che aveva a se destinata e alla sua famiglia per
tomba, e altri simili esempii ci sono somministrati dalla sacra Genesi, ma se quel-
l’oro c quell’ argento di cui fa menzione, portasse impronta di moneta, è incerto.
6. Il commercio terrestre ha certamente preceduto il marittimo, e non v’ è chi ne
dubiti, ma chi può annoverare gli oslaculi frapposti alle reciproche comunicazioni
fra gli abitatori di contrade rimote? Quanti vani tentativi hanno dovuto esser fatti, e
quante fatiche hanno dovuto costare prima di vincerli! Come impararono gli uomini
a domar gli animali, e a far si che docili sottomettessero il denso ai gravi pesi delle
merci, per poi quà e là trasportarli a beneplacito del condottiero ? Come seppe a se
aprire la strada e ai cavalli e ai cameli, per le valli dirupate e i gioghi scoscesi del-
lemontagne? Come erger ponti sui fiumi, e costruir carri, e altri arnesi a lungo viag-
gio opportuni ? Come osò avventurarsi per inospiti deserti ? Ma se ci fa maraviglia
sigrande il progresso del commercio terrestre, quale non dovrà farcene il commercio
marittimo? Dall’ aver veduto le legna galleggiar sull' acque d'un fiume, venne la
prima idea della navigazione.
7. L’ardente cacciatore, che inseguiva la belva fuggiasca, mal soffrendo che il fiume
gl’impedisse di raggiungerla nell' altra sponda ove nuotando avea trovato lo scampo^
incavalo il tronco di un’ albero, e a quello avventuratosi, tragittò il fiume e diede la
prima idea della navigazione (2). Fatta sui fiumi la prova, ebbero gli uomini ardi-
mento di esporsi al mare, e dapprima un angusto informe veicolo si fabbricarono^
poi, dalla esperienza addottrinati, meglio per gradi impararono a costruirlo, e sempre
più fur solleciti di condurlo a perfezione (3).
8. Allorché si considera quanto grande sia la distanza che passa fra la prima pic-
cola navicella, su cui un sol uomo all’opposta spondadi un fiume fu trasportato, alla
torreggiarne nave che valicando sicura l’ immenso oceano, reca a lidi rimotissimi
uomini, e merci, armi ed armati, e siva indagando come, coll' ajuto della esperienza
e del tempo, l’ umano ingegno abbia potuto giungere a tanto, la mente attonita si
smarrisce e vien meno.
9. 1 Fenicj ebboro primi il vanto di scorrere i mari: Mosè, Omero, Virgilio fan-
no menzione della potenza e delle ricchezze da Sidone acquistate per mez-
zo della navigazione. Le navi di Sidone e di Tiro essendo trascorse al di

„ erat numrous, neque aliud merx, alimi piactium vocabatur; sed tmusquisque secun-
„ dam necessitatela temporum ac rerum, utilibus inutili» permulabanl: quqniam ple-
„ rumque evenit, ut quod alteri superest, alteri desit. Sed quia non facile, ncc semper

„ concurrebat, ut cum tu haberes quod ego desiderarera, invicem ego liaberem quou tu
„ acciperc velles: electa materia est cujus puhlica ac perpetua estimatio difficultatibus
„ perni utatiunum, aequalitate quanlitatis subvetiirct, eaque materia forma publica per-
„ cussa, usum dominiumque non tam ex substantia praebat, quam ex quantitate: nec
„ ultra merx utruraque est, sed alterum praetium vocatur. n L. \Jf. de contrah. empi.
(i) Erodoto.
(a) Tunc alnos primom fiovii sensere cavata».
Virg. Georg.
(3) Navigia atque agri culluras, moenia, leges,
Usus et impiglile simul experentia mentis
Faullalim docuit pedetentim progredientes.
Iaerei de Iter. Nat. lib. S,
.

.gle
PROEMIO 7
là dello stretto di fiibilterra, occuparono i lidi occidentali della Spagna e dell’ Affri-
ca, e gli stessi Feniq, nel medesimo tempo, fattisi dominatori del Golfo Arabico, dalle
feracissime regioni dell'India, e dalle orientali spiaggie dell’ Affrica, trasportavano,
senza che alcuno vi ostasse, quanto trovavano di più prezioso.
Gli Ebrei che rimiravano con guardocupido le ricchezzesomministrate alla vi-
cina Tiro dall’ India, vinti, sotto il prospero regno di Salomone, gl’ Idumei, fatta al-
leanza con lram re di Tiro, allestirono una flotta, di cui affidarono il governo ai Fe-
nicj, e dal mar rosso pervennero fino a Tarsi ed Ofir, ma la natia loro indole, la lo-
ro religione, e i disastri cui fu soggetto il regno d’israelle, li distolsero dal commercio
e dalla navigazione cui erano dai loro re frequentemente incitati.
10. La fertilità del suolo, la dolcezza del clima, e l’abbondanza delle vettovaglie
arrestò la cupidigia degli Egiziani. Concorse ad allontanarli dalla navigazione il loro
superstizioso abbonimento del mare, che riguardavano come simbolo di Tifone, im-
placabil nemico di Osiride. Sesostri, quel celebre re d’Egitto che con una flotta di
quattrocento navi aveva occupato le spiaggie del mare Indiano, e intrapreso un ca-
nale per cui dal mar rosso le navi potessero condursi al Nilo, si adoperò con ogni
mezzo onde svellere dagli animi degli Egiziani le false opinioni, ed eccitarli ad imi-
tare i Fenicii rivolgendosi al commercio e alla navigazione, ma le dovizie che il
proprio paese loro offeriva, scemarono in loro l’ avidità di procacciarsene maggiori
altrove.
11. Lo spirito commerciale dei Fenicii si trasfuse in lutto il suo pieno vigore nei
Cartaginesi loro discendenti: questi lasciando ai Fenicii l'esclusivo dominio del mar
rosso, e il libero possedimento del commercio orientale, rivolsero le prore all'occi-
dente e al settentrione, e dalle colonne d’Èrcole, per lo stretto di Gibilterra, che
.primi i Fenicii varcarono, oltrepassati di gran lunga i confini che i Tirii padri avean
tocchi, non i lidi lutti della Spagna soltanto, ma quelli ancor delle Gallie visitarono,
e penetrarono nella Britannia.
12. Rare volte le navi de’ Greci si videro veleggiare oltre il giro del mare Medi-
terraneo. Gli Ateniesi, ne’primi lor tempi, avevano disprezzata la mercatura e la
navigazione, ma poi conoscendo la necessità di una flotta, con ogni sforzo mirarono
all’impero del mare, non tanto per proteggere ed accrescere il trasporto delle mer-
canzie, quanto per dominare il continente.
13. Floro chiama Corinto, il decoro della Grecia; Corinto capo dell'Istmo cui die-
•de il nome, posta fra due mari, l’ Ionio e l’ Egeo, quasi a spettacolo, con due porti,

uno de' quali all'Asia guardava, c l’altro all’Italia, era l’emporio più splendido, e il

luogo più d’ ogni altro opportuno per formar centro di comunicazione mercantile
fra le più rimote opposte genti ; ma i Corintii non ebber mai vanto di navigatori.
14. Per lo contrario le lodi dei Rodii risuonarono per tutto il mondo. Rodi, al dir
di Strabone, superava un tempo tutte le altre città nella magnificenza del porto,
nelle strade, nelle mura, e ne' pubblici, e privati edifizii. Le savie sue leggi, e la sua
perizia nell’ arte di navigare la resero, e per molti anni la conservarono arbitra del
mare che purgò dai pirati.
15. Nulladimeno tanto l’arte nautica di que’ tempi era lungi da quella de’ giorni
nostri, quanto la più antica navicella da una grossa nave da guerra d' oggidì. Nella
stale soltanto, gli antichi si arrischiavano a far vela, benché sotto il cielo più mite,
cioè in quel solo intervallo che passa fra'I mese che i Greci chiamavano munichion,

e il boedronUon che corrispondono


ai nostri mesi di Marzo e d’Oltobre. Per sei me-
si, lenavi stavano oziose in porto, e quando ne uscivano, andavano sempre radendo
la spiaggia perigliosa, nimium premendo lilltu iniquum c dovendo costeggiar terre
,

sinuose, non giungevano al loro destino che dopo interminabili ravvolgimenti. Era
nota agli antichi la forza magnetica attrattiva, non la direttiva, o convertiva, e Pli-
nio, Lucrezio, Claudiano esaltano bensì le prerogative della calamita, ma non si
trova cenno della sua virtù d'indicare il polo (1). La navigazione antica priva della

(*) ,t Quid lapidò; rigore pigri ui? Ecce sensus, mainisene triboli «Hi (natura). Quid
H ferri duritia pugnacius ? Scd cedit, et patitur mores; trahilurnaraquea magnete tipi-
8 PROEMIO
guida magnetica, prenderà norma dagli astri (l),c se questi erano coperti dalie nu-
vole, gettava V ancora in qualche sono aspettando che ricomparissero.
16. Ritardava pure i progressi della navigazione la troppa imperfetta geografica
cognizione del nostro globo, ma grandemente l’ ampliò fra i Greci Alessandro colle
sue spedizioni nell’Oriente, e additò nuove terre al commercio esploratore. Avendo
distrutto Tiro, e soggiogato l'Egitto, fabbricò all’ imboccatura del Nilo una città che
decorò del suo nome. Alessandria stando da un lato sul Mediterraneo, ed essendo
vicina al golfo Arabico, dall’altro dettava leggi al commercio dell'Oriente e dell’Oc-
cidente, e tenne fra tutte le città mercantili del mondo il primo posto finché pel
capo di Buona Speranza non fu aperto ai naviganti un nuovo sentiero.
17. L’indole de’ Romani, la loro educazione militare, e lo spirito delle loro leggi
tendente a fame un popolo di guerrieri, li ritraeva dalle mercantili intraprese, e
non cercarono la gloria sul mare che per rintuzzare l’orgoglio dell’ emula Cartagi-
ne, ed abbatterne la possanza, valendosi di quelle medesime discipline che l’avcano
resa superba e formidabile. Rovesciata Cartagine dai fondamenti, espugnala la Gre-
cia e l’Egitto, indegno riputarono di un cittadino Romano l’arricchirsi col traffico.
Allo sparir della libertà, sparirono pure a poco a poco l’arroganza e i severi costu-
mi con lei, ma il commercio e la navigazione non furono a Roma in gran pregio
mai. Roma era l’emporio di tutte le cose che potevano somministrar le provincie;
la navigazione non essendo nè dalla rivalità delle vicine genti inceppata, nè dalle
ostili depredazioni interrotta, nè da iniquo proibizioni limitata, ma libera, e a tutti
concessa, era aperto alle merci d’ogni specie ogni varco antico, e Roma capitale del
mondo, e sede dell'Impero, gratuitamente godevasi il frutto dell’ industria del gene-
re umano.
18. Appena Roma in preda si diede al lusso, c i Romani incominciarono ad as-
saporar le delizie dell’Oriente, il commercio coll'India per mezzo dell’Egitto acqui-
stò maggior forza e moto, ed essendo piò frequente il tragitto alle spiaggie Indiane,
i navigatori vennero in cognizione di certi venti, che nel mar che divide l’Affrica
dall’India, spirano egualmente costanti, per sei mesi da oriente, e per gli altri sei
da occidente. Un certo Ippalo, piloto di nave Egizia che avea notato il periodo di
que’ venti, fu il primo che ai naviganti additasse per l'alto mare la via (2) e appro-
dò al porto di Musiride. 1 Romani però poc’ oltre spinsero i progressi della naviga-

„ de, domilrixque illa rerum omnium materia ad inane nescio quid currit, atque ut pro-

„ pius venit, leneturque et complexu haeret Plin. Hist. Nat. lib. 36. cap. j6.
assisti!,

„ Annulus ipse sequatur, eatque ita corpore loto.


» ***.**’. .***
„ Quod facit, et sequitur donec pervenit ad ipsum

„ Jam lapiderò, caecisque in eo compagibus haesil etc.


Lucret. de Rer. Nat. lib. 6 in fin.
„ Lapis est cognomine magnes
„ Decolor, obscurus, vilis: non ille repexam
„ Caesariem Regum, nec candida virginis ornai
„ Colla, nec insigni splendei per cingula murili;
„ Sed nova si nigri videas miracula sivi,
„ Tunc pulchros stiperei cultus, et quidquid Eois
„ Indi litoribus rubra scrutantur in alga etc.
Claudian. Epigr. de Magnete.
() Clavumque aifixus, et haercns
„ Nusquam amittebat, oculosque sub astra tenebat.
/ Virg. JEneid. lib. 3 veri. 85a.
„ Ducunt instabiles sidera certa rates.
Tibull. lib. i eleg. 9 veri. io.
(») „ Primus Hyppalus gubernator animadverso emporiorum sita, ac maris figura,
„ invenit navigationem per altum mare eo tempore quo spirant ex Oceano apad nos
„ Etesiae, in indico vero mari Libonotus. „ Arian. in ptrip. mar. Eryt.

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PROEMIO 9

zione; il navigatore toccò appena quella parte dell’ Indie che chiamasi ora Jìltoral
Ma labariro, c il viaggiatore non oltrepassò le rive del Gange.
19. La troppo e inesatta cognizione che aveano i Greci e i Romani del
ristretta,
globo abitabile per poter dilatare i confini del commercio e della navigazione, fu
molto ingrandita e perfezionata dall'ingegno sagace del filosofo Tolomeo: ma gii
turbato il cielo, con aspetto minaccioso annunziava l’orrenda tempesta che al colos-
so dell’ Impero Romano sovrastava per abbatterlo ed atterrarlo già le provincie :

pressoché tutte erano da civili discordie lacerate, quando una fatale ambizione, e
non so qual cieca smania incitò Costantino a dare altra sede aU'Impero. Questo av-
venimento, nulla di memorabile arrecò al commercio, se non che Costantinopoli
per la favorevole sua posizione, e per l'incoraggiamento che le davano gl'imperatori
di Oriente, sali al rango delle citta mercantili di prima classe.
20. Finalmente suonò l’ultim’ora dell’Impero Romano: innumerevoli torme di
barbari fecer alto ai confini, e traboccarono poi qual torrente traendo seco stragi e
rovine. In questo orribile sconvolgimento affogarono, per cosi dire, le arti, le scienze
e le scoperte de’ Romani interamente, e fu ridotta l'Europa a una seconda infanzia.
21. Mente’ era in si gran combustione l’Europa, rimase Costantinopoli sola ille-
sa, e impedi che il commercio colle rimote nazioni cessasse. Le dovizie dell’ Indie
Orientali furono trasportate a Costantinopoli, sebbene per tortuoso ed arduo sentie-
ro, atteso che gli Arabi chiudeano il varco d' Alessandria.
22. Incominciò frattanto l’ Europa a risorgere prime furono le città d’Italia, con
:

magnanimo esempio, a ricuperare la libertà, e si fecero padrone del mare. Fu rista-


bilito il commercio colle genti straniere; Costantinopoli era l’emporio degl’italiani,
i quali, per amor del guadagno, dissimulando le ingiurie degl’ infedeli, approdarono

di nuovo in Alessandria, e per facile e dritta via le merci Indiane a Costantinopoli


tragittarono. Da questa sorgente derivarono le ricchezze, per cui con maestosi tem-
pli e palagi la fronte umile un tempo, sovr’ il mare elevarono Venezia, Genova e
Pisa, e fu allora forse che Genova nostra ottenne, a suo vanto, il titolo di superba,
23. Era pur tuttavia timida e incerta la navigazione, e il piloto, senz’altra norma
ed aiuto che l’ inspezione della maggiore e minore orsa, quando le tenebre quelle
medesime stelle allo sguardo involavano, era costretto a vagar palpitando, a rischio
di smarrirsi, e d’ incappare negli scogli, e nelle sirti, finché la bussola, maestra, e
fedcl guida, non venne, come chi mostra a dito, ad accennare ai nocchieri il polo
artico. Questa maravigliosa scoperta, di cui è dovuto l’onore a Flavio Gioia d’Amal-
fi (1), rese ai naviganti soggetto il mare in tutta la sua immensità, e colla scorta

dell’ ago magnetico, di giorno, di notte, al chiaro sole, o al ciel nuvoloso, osarono
invadere e tentare gli sterminati campi dell’Oceano, e a strade affatto ignote affi-
darsi (2).
24. l.’ago magnetico schiuse l’adito a oppi parte del globo terrestre e mostrò l’A-
_
sia e l’Affrica intera, delle quali pochi lidi appena si conoscevano, e l’America, di
cui perfin l’ esistenza era grave soggetto di controversia. I Portoghesi per mari da-
gli antichi non valicati mai, verso Oriente, a lontanissime spiaggie approdarono, e
si copersero di gloria. Verso Occidente, fra tutti il primo, il Ligure Colombo, con

(i) V. Flaminius Venanson, de F invention de la Boussole Ifauligue, Ifaples 1 8o8.Ve-


nauson ha rivendicato in favore degl’italiani la gloria di questa scoperta che Azuni
con una sua dissertazione {sur F origine de la Bussole volle attribuire ai Francesi,
)
(a) Erra chi dice
Che natura ponesse all’ uom confine
Di vaste acque marine,
Se gli diè mente onde lor freno imporre,
E dall’alta pendice
*
Insegnogji a guidare
l gran tronchi sul mare.
Parini.
2

Digitizc
10 PROEMIO
ardimento che farà Io stupore di tutti i secoli, si affidò intrepido con poche navi al
mare in cerca di nuove terre, c scoperse le isole poste nel Golfo Americano, Cuba e
Spani ola. Spalancate una volta le porte d'America, fu facile discoprirla interamen-
te. Questa nuova parte del mondo forni materia, onde l’ Europa, l'Asia c l’ Affrica,
per mezzo del commercio con vicendevoli comunicazioni, fra di loro strettamente si
eollegassero, ma l’Europa fu moderatrice ed arbitra del commercio dell’Asia, del-
l’Affrica e dell’America, e l’Inghilterra, la Francia e l’Olanda regolarono il com-
mercio d’Europa. A questi cenni sull'origine e i progressi del commercio e della
navigazione, alcuni ne aggiungerò per indicar le sorgenti, onde scaturì la giurispru-
denza mercantile.
25. Non v’ ha dubbio che le antiche nazioni date al commercio e alla navigazio-
ne abbiano avuto leggi particolari tendenti a rassicurare e ad accrescere la naviga-
zione e il commercio, e molte vcrisimilmente ne pubblicarono i Fenicii e i Cartagi-
nesi, ma non v’ha storico che ne parli. Non possiam dunque additare come prima
sorgente della marittima giurisprudenza che le leggi Rodie, siano elleno state pro-
mulgate quando Giosafatte regnava in Giudea, scttant’anni dopo Salomone, come
v’è chi pretende, o in altro tempo. I Romani le conobbero forse quando questi te-
muti isolani staccatisi dalla lega di Filippo re di Macedonia e di Mitridate, si col-
legarono con loro che si preparavano alla conquista dell'Oriente. Le leggi maritti-
me dei Rodii furono a Roma ricevute: benché non incise come le leggi greche,
sulle dodici tavole, benché non proposte nell’ albo del pretore, e benché i Giudici
non fossero astretti a conformarvi le loro sentenze pure tanto furono venerate, che
;

serbando il loro nome originario, i Giureconsulti nelle loro risposte aveano per nor-
ma la legge Rodia de jactu. Sono esaltate da Strabene e da Cicerone (1), e ne par-
lano i Giureconsulti Servio, Labeone, Ofilio, Alfeno, Varrone, e Sabino, ma fu Au-
gusto il primo che diede loro la sanzione romana.
26. Augusto volle che le leggi Rodie fossero osservate come la legge Giulia pro-
mulgata da lui (2); c l’Imperatore Antonino, essendo stata a lui sottoposta una con-
troversia, rispose che doveva essere decisa secondo la legge Rodia, sola regolatrice
delle controversie marittime, ogni volta che non si trovava in opposizione colle leg-
gi romane, perchè così Augusto avea stabilito prima di lui.
27. La legge 9 del digesto ad legem Rhndiam de jactu ha dato luogo a dispute
senza fine per decidere se Augusto sanzionò le leggi Rodie unicamente in quella
parte che riguarda il getto in mare delle mercanzie nell’ imminente pericolo di
naufragio, o anche in ciò che riguarda gli altri marittimi accidenti, qualora non
siano contrarie alle leggi Romane, e se le leggi nautiche di Giustiniano oltre le re-
gistrate sotto il titolo della legge Rodia de jactu, siano tutte ricavate dalle antiche
leggi Rodie ma noi lascicrcm queste dispute agli eruditi.
;

28. E’ insorto pur non leggiero conflitto fra i più gravi moderni Giureconsulti
sulla raccolta di leggi marittime che porta il titolo di Leggi Rodie, pubblicata la
prima volta colle stampe in Basilea, nell’anno 1561 da Simone Scardio. Furono
queste lungamente considerate anche da uomini di gran fama, come le prime leggi
marittime, forse ingannati da un nome tanto rispettato dall' antichità, ma oggidì si
riguardano come a|N)crife, c si credono opera di alcuni Greci, i quali immaginaro-
no di chiamarle Leggi Rodie per accreditarle.
29. L’ instituzione commerciale più antica in Roma fu la creazione dei Prefetti
dell' Annona, cui diede occasione la provvista de’ grani che si traevano a principio

(i) „ Adrairanda vero etiam est [parlando di Rodi), praeclara legum constltutio, et

„ òbscrvatio, diligeusque cura lum reliquarum rcipoblicae p irlitim, tura maxime re-
„ rum navalium, qua factum ut multo tempore mari dominala sii, ac piaedones ex eo
„ amoverit „ Strab. lib. 14.

„ Rliodiorum usque ad noslram memoriam disciplina navalis et gloria remansit. „


Cic. prò. leg. Manli.
[>) L. 9 .ff. ad leg. Rhodiam de jactu.
s

PROEMIO II
dopo le guerre puniche, poi dall’E-
dalla Sicilia e dalla Sardegna, indi dall’ Affrica
gitto sotto primi Imperatori, e finalmente da Marsiglia, e dalle Gallie nel decadi-
i

mento dell'Impero, e soltanto nell’anno 259 di Roma fu stabilito il collegio de'mer-


canti ove si radunavano presso il tempio di Mercurio, e chiamavasi collegio de’Mer-
curiali, forse perchè i Romani riguardavano quel Dio come il protettor del commer-
cio (1).
30. Prima che fossero conosciute le leggi Rodie, il Pretore avea proveduto alle
querele dei passeggieri contro i nocchieri e gli osti, gente allora vilissima, col suo
editto, Nauta e, cuupones, ut recepta restiluant, e accordò agli alloggiati e passeggie-
ri l’ azione de renpto, e un' altra ex quasi delieto, per cui erano tenuti al doppio

della perdita o del furto commesso nella nave, o nell' osteria.


31. Delle A ari e dei marinari, si parla per la prima volta nel lib. 4 tit. 9 delle
Pandette. Al principio del libro 14 del digesto, si trova il titolo de exereitoria actio-
ne relativo ai contratti marittimi. Al titolo secondo abbiamo la legge Rodia de ja-
ctu, ed è quanto le Pandette hanno conservato delle leggi Rodie. Nel libro 22 al
titolo de nautico foenore si tratta dell’ usura nautica che si permette maggior di
ogni altra, attesi rischi marittimi cui si assoggetta quei che impresta il denaro,
i

assai più frequenti di quelli cui l'esporrebbe un contralto di terra. AI titolo 5 del
libro 44, Furti adrersus nautas, caupanes, stabulario », con una sola legge, Ulpiano
provvede nei casi di quei privati delitti, o furti che si commettono nelle navi e che
in oggi si chiamano baratterie. Il titolo 9 di questo medesimo libro, dispone de incen-
dio, ruina, naufragio, rate, nave expugnata.
32. Teodosio II Imperatore ebbe cura di conservare, e potrebbe dirsi, di salvare
la Romana Giurisprudenza di cui si perdette a Roma quasi perfin la memoria dopo
che Onorio avendo trasferito la sede dell’Impero a Ravenna per passarvi i suoi gior-
ni nell' infingardaggine, ebbe lasciato che il re de’Goti Alarico s'impadronisse di
Ruma e di tutta Italia, e il Codice Teodosiano di cui abbiamo un bel commentario
del celebre Gotofredo, non fu abrogato che da quello di Giustiniano, in cui sono ri-
fuse le leggi marittime che conteneva, ad eccezione del titolo 17 del lib. 12 o legge
unica de Lutoriis Danuvi, o Danniti relativa al numero dei navigli destinati a
guardare confini del territorio, il titolo 20 del libro 14, o legge unica de praetio
i

piscis che fissava il prezzo del pesce, c il titolo 22 de saccaris portus Romae ove
con altra legge unica era accordato alla compagnia de’ saccar/ il privilegio di tra-
sportare esclusivamente le mercanzie de' particolari dal porto distante diciolto mi-
glia da Roma ove si serbava il grano venuto dalle provincie, per trasportarlo poi
ne'sacchi alla Capitale, alla di cui provvista era destinato.
33. Anche il Codice di Giustiniano è sparso di leggi nautiche. Nel digesto è spie-
gata la natura dell’ azione esercitoria nel codice in una sola legge si parla di que-
:

sta azione, al titolo de inslitoria et exereitoria acliane, e Cujaccio, ne' suoi Paratilii,
confronta queste due azioni, e nota la loro analogia e le loro differenze. Le leggi del
digesto e del codice che trattano de nautico foenore contengono disposizioni confor-
mi. Le cinque leggi che formano il titolo de haereditatibu;. decurionum, naricula-
riorum, coliortalium, militium, et fabricensium, si riferiscono ciascuna ad uno di
questi oggetti in particolare, e prescrivono che se alcuno di questi muore intestalo,
non sia chiamato all' credila il listo, ma talvolta certe date persone, certe date com-
pagnie. o corpi morali. Il titolo de nariculariis, seu naucleris publicas species tran-
sporta ut ibu conlien sei leggi che stabiliscono i privilegii e le obbligazioni, i delitti,
e le pene che riguardano i navicellai, o padroni di navigli che formavano ancora ai
tempi di Giustiniano una specie di corpo o collegio incaricalo di tragittare bensì le
robe de* particolari, ma obbligati pure a ricevere a bordo, per parte delle ammini-

(i) ,, l't vos in vostrisToltis mcrcinioniis,


„ Emundis, veudtmdisque me laelum lucris
„ Olficere, atipie adjurare in rebus omnibus eie.
Fiaut in .JmpLitr. Proto e. Htrcttrius.

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s s

12 PROEMIO
strazioni provinciali, grano, olio, orzo, vino, denaro, per trasportarlo alla città, o ai
campi militari. Nel titolo de praediis et omnibus rebus nariculariorum si determina
la natura dell’ ipoteca tacita o espressa cui rimanevano affetti in favore del fisco i
beni de’ navicellai, che nel tempo delle provvisioni dell' annona e del trasporto delle
pubbliche derrate, facevano un accordo col fisco, e co’suoi ministri per cui si obbli-
gavano a condurle al loro destino. I titoli de Minibus non excusandis, nc quid oneri
publico imponatur, de nautis Tiberini contengono leggi tendenti ad assicurarsi che
non mancherebbero navigli per trasportare il grano dell'annona, c altri oggetti a
Roma, come pure anni e soldati all’ annata, perchè in tali circostanze i condottieri
di navi, e i navicellai per ischermirscne si allontanavano, o allegavano privilegi!.
Non è necessario indicare il soggetto del titolo de Naufragio, poiché anche al titolo
de Classici è parlato di cose simili.
34. Nella Novella 106 si approvano gli usi introdotti, per cui poteva estendersi
dal creditore l' usura nautica oltre il dodici per cento, eh' era l’ usura centesima le-
gittimata dalle leggi nei contratti marittimi, ma Giustiniano colla Novella 110,
abrogando le disposizioni della 106, proibisce che sotto qualunque pretesto si pat-
tuisca interesse marittimo al di là del dodici per cento.
35. L’Autentica Navigia, c la Costituzione dell' Imperatore Federico, de Statutis
et Conslitulionibus cantra Ecclesiac libertatem editis tollendis, posta nel Codice sot-
to il titolo de Furtis, dispone che tutte le navi e merci di commercianti, in caso di
tempesta, o d’altro disastro, che approdassero in qualunque siasi luogo dell’Impero,
rimarranno di piena proprietà di coloro cui prima dell'avvenimento appartenevano,
purché non siano riconosciuti nemici dell’ Imperatore o pirati.
36. Le Leggi e Costituzioni marittime comprese nelle cosi dette Basiliche pubbli-
cate dall’ Imperator Basilio furono ricavate dal Codice di Giustiniano, e dal Digesto.
Quelle, che si trovano fi-a le altre che vi aggiunse Leone VI meritano ancora qual-
che riguardo. La Costituzione 56 revoca la legge 13 $ 7 del Digesto de injuriis et
famasis libellis in cui è specificata l' azione contro il proprietario di un terreno, si-
,

tuato lungo il mare, se voleva opporsi alla pesca ai confini del medesimo, e stabili-
sce similmente che ogni proprietario legittimo di terreni limitrofi al mare possa
proibir di pescare a quella riva, senza il suo consenso. La Costituzione 57 prescrive
a quale distanza debbano reciprocamente fissar le loro stazioni i pescatori, e la de-
termina a 365 passi romani. La Costituzione 64 annulla la Legge 3 del Digesto ad
L. Comeliam de sicariis. che condannava alla pena di morte coloro che celavano
merci, o roba salvata dal naufragio, e la commuta in una multa del quadruplo del
valore. La Costituzione 102 dispone che se alcuno desidera fissar per la pesca una
stazione, e non ha terreno sufficiente, possa obbligare il suo vicino ad entrare con
lui in società, cedendogli lo spazio che gli manca. Finalmente la 103 stabilisce che
nel caso di una simile società, colui che ha ceduto una piccola parte di terreno di-
vida per egual porzione il guadagno con quello che ne ha ceduto una parte mag-
giore; perchè in questo caso il guadagno non è prodotto dalla maggiore o minor
porzione di terreno, ma dall’industria, e dalle fatiche dei pescatori, e ciò per esclu-
dere la nota regola che il guadagno deve dividersi fra i sodi in ragione del capitale
posto da ciascheduno in società.
37. Dopo le leggi Greche e le Romane, non nc sono pervenute fino a noi altre nè
piò celebri, nè più antiche di quelle che si contengono nella a tutti nota Raccolta
che porta il nome di Consolato del mare. Il Consolato del mare è stato osservato da
tutte le nazioni commercianti d’ Europa come legge comune e invariabile, fatta pcT
mantenere la semplicità e la buona fede del commercio fra tutte (1). I suoi giusta-
mente vantati regolamenti non hanno altra base che la ragione e le consuetudini, e
abbracciano tuttociò che riguarda la navigazione, e i contralti marittimi, e vi si vc-

(r) Vinn. ad Pecliium in L. i ff: ad. I. Rhod. Casareg. de Com. et Mere. disc 4 n.
.

14. Targa Fonder. Marit. cap. 96 § 3.

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PROEMIO 13

de qual debba essere la condotta del Capitano o padron di nave verso i suoi mari-
nari, verso i passeggieri. verso i proprietarii del bastimento e delle merci, e quali
siano le loro vicendevoli obbligazioni.
38. Si maravigliano gli eruditi dell’ incertezza del tempo, in cui comparve questa
preziosa compilazione, di coloro che ne furono gli autori, e della nazione che la pub-
blicò sotto il titolo di Consolato del mare, titolo sotto cui ottenne si grande autori-
tà, e, senza che alcuna legge gli abbia data una sanzione obbligatoria, fu rispettata
in tutto il mondo per la sola eccellenza delle disposizioni che in se racchiude. Vin-

nio (1) dice che fu fatta al tempo di S. Luigi Re di Francia. Grozio e Marquardo (2)
credono che fece composta d’ordine degli antichi Re d’ Aragona, e ricavata dalle an-
tiche Costituzioni degl’ Imperatori Greci, di quei di Germania, dei Re di Francia,
di Siria, di Cipro, di .Maiorca e Minorca, e delle Repubbliche di Venezia e di Geno-
va. Targa e Casaregio pretendono che sia opera degli antichi Re d'Aragona, che fos-
se scritta nella loro lingua, e che accettata poi dalle nazioni di Europa più commer-
cianti, tradotta fu da ciascuna nella sua propria. Azuni, fondato sull’ autorità di Co-
stantino Gactani, Abate Benedettino (3), attribuisce ai Pisani l’onore di essere stati
i primi promulgatoci di queste leggi marittime, di averle riunite in un Codice, di

averle propagate in Italia, da cui poscia passarono a tutte le nazioni marittime sot-
to il titolo di Consolato del mare, che se le appropriarono e servirono di norma co-
mune in tutti gli affari di commercio marittimo.
39. Amalfi, città un tempo famosa per la sua popolazione, per le sue ricchezze,
pel Rorido suo commercio, e per la sua incessante navigazione nel Mediterraneo,
AmalQ, eh' ebbe la gloria di produr l' inventore della bussola, pubblicò una vantata
giurisprudenza navale col nome di Tavola Amalfitana, ma s' ignora l’ epoca, in cui
questa Tavola fu composta, sono ignote le leggi che conteneva, e non si sa nemme-
no in qual tempo fosse in vigore in Amalfi.
40. Le nazioni, tuttoché uniformatesi alla legislazione universale, si diedero poiuna
legislazione marittima particolare conforme alle loro usanze e alla loro propria co-
stituzione, desumendone però i principii fondamentali dall'antico Diritto del mare.
La Regina Eleonora, Duchessa di Guienna, ritornata dal suo viaggio di Terra San-
ta, nel duodecimo secolo ordinò la collezione delle sentenze e decisioni marittime
d’Occidente, e le diede il titolo di Ruolo d’Olerone, dall’Isola situata presso le coste
di quella Provincia, affinchè servissero di norma nel giudicare sulle controversie re-
lative alla navigazione c al commercio marittimo. Riccardo I Re d' Inghilterra e
Duca di Guienna adottò questa collezione, cui erano state aggiunte altre diverse de-
cisioni relative alla marina mercantile, serbandole il titolo di Ruolo, o Giudicato
tTOlerone. Cleirac ha compreso il cosi detto Giudicato iT Olerone nella prima parte
della sua Compilazione, c ne ha fatto un ottimo Commentario, ma non vi si fa mot-
to nè del contratto d' assicurazione, nè di quello di cambio marittimo.
41 . Comparvero poi le Leggi di Wisìmy, che furono accettate nella loro origine
da tutte le nazioni settentrionali, cioè fin dal secolo duodecimo, in cui sembra che
questo Codice marittimo abbia cominciato ad essere in vigore. In esso all' art. 45,
benché alla sfuggita, si parla del contratto di cambio marittimo, e all’ art. 63 di
cauzioni stipulate per le navi, e ciò basta per rendere manifesto l'errore di alcuni
Autori che affermano non essere stato conosciuto il contratto d'assicurazione ma-
rittima prima del secolo decimoquinto.
42. Sul finire del secolo decimoseslo furono promulgale le leggi marittime del-
l’Ansa Teutonica, conosciute sotto il nome di Jus Hanscaticum marifimum, e sono
Inserite nell’ Opera di Kuricke intitolata Ad Jus maritimum Hanscaticum.
43. Fra i principali monumenti della gloria di Lodovico XIV ,
si annoverano

(i) Vinn. ad Pechium in L.ff. ad l. Rhod. de factu.


(a) Grot. de jure belli et pacis lib. 3 cap. i § 6 in Allegat.n. 6. Marquard. de jure
mere. cap. 5 n. 3p.

(3) Azuni, Origine et progrès du droit et de la le'gislal. marit. art j.


14 PROEMIO
l'Ordinazione del Commercio. pubblicata nell’anno 1673. e V Ordinai ione di Mari-
na pubblicata nel 1681. La Francia non aveva altra legislazione marittima sua pro-
pria, che quella ch’era compresa nella compilazione conosciuta sotto il titolo di Gui-
done del mare, ma sotto il regno di Lodovico XIV un ministro immortale, il gran
Colbert, che aveva gettato i primi fondamenti della riccheiza commerciale della
Francia, dopo aver incoraggiata e diretta l’ industria di quella nazione verso le arti
(ino a quel tempo quasi neglette, verso le marittime spedizioni che pareano riser-
vate a’ suoi vicini, verso le vaste operazioni coi due mondi, di cui l'Olanda c l’In-
ghilterra avevano acquistato l’arbitrio, non contento di aver dato ai principii gene-
rali del commercio lo sviluppo necessario, pensò anche a rendere familiari ai com-
mercianti i principii fondamentali della professione di cui voleva promoverc i van-
taggi, c accelerare i progressi, c diede al commercio interno e al marittimo una le-
gislazione civile opportuna e corrispondente a tutti i loro bisogni.
Le due citale ordinazioni furono il frutto felice delle meditazioni dei più dotti
Giureconsulti di Francia, e dell’esperienza de' negozianti più rinomati, ricavate da-
gli antichi fonti della Giurisprudenza mercantile, cioè dal diritto Greco e Romano,
dal Consolato del mare, dalle Leggi d’ Olcron, e di Wisbuy, dal Guidone del mare,
e da altri celebri statuti particolari, e fondate sopra immutabili principii nascenti
dalla natura delle cose medesime cui si riferiscono.
44. Ma essendosi poi raddoppiata quasi la superficie del territorio francese, essen-
dosi riuniti al popolo francese altri popoli diversi, e fra le grandi politiche vicende,
essendosi mutati i costumi nazionali in generale, c questa mutazione avendo intro-
dotto grandi cambiamenti nei costumi commerciali in particolare, si riconobbe la
somma importanza di ridurre a un sistema comune le consuetudini e li statuti del-
l’ antica Francia, e dei paesi diversi, che concorrevano a formare con essa un
solo Impero si riconobbe nel medesimo tempo la somma importanza di formare
:

una legislazione, che avesse per base principii riconosciuti da tutte le nazioni com-
i

mercianti, e che fosse concorde colle grandi abitudini commerciali, che abbracciano
e si tengono soggetti i due mondi (1).
Con questa mira fu compilato il Codice di Commercio Francese ed essendomi
proposto di esporre un Corso di Giurisprudenza mercantile, ne farò conoscere le di-
sposizioni, seguendo l'ordine con cui furono promulgate. Le mie lezioni saranno di-
vise in quattro parti. Nella prima tratterò del Commercio in generale. Nella seconda
del Commercio marittimo. Nella terza dei fallimenti. Nella quarta della procedura.

(i) V. Discorso proferito al Corpo Legislativo dall'Oratore del governo Regnami


de Saint-Jean-d* Angelv, sul progetto del Codice di Commercio.

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CORSO
DI

PARTE PRIMA
DEL COMMERCIO IN GENERALE.

TITOLO PRIMO
de’ commercianti.

46. L«c leggi dirette a favorire il com- nella matricola de' commercianti; 2. che
mercio hanno stabilito una prticolare egli n’eserciti la professione: 3. che l’e-
giurisdizione pi commercianti, e hanno 48. egli stesso
serciti non per mezzo d’altri;
loro accordato molti privilegii assogget- 4. che abbia fatto parecchie operazioni
tandoli a molti doveri ; è dunque neces- commerciali; 5. che nell’esercizio del
sario primieramente d’indicare i con- suo commercio abbia impiegata la mag-
trassegni, ai qualii commercianti si pos- gior parte della sua fortuna. Cicerone di-
sono diseemere dagli altri cittadini. ce (5) che il traffico è vile quando non
47. Si chiamano commercianti coloro, mira che a un tenue prolitto, ma ben
che sono intenti a far guadagno portan- degno di lode quando l’intrapresa è gran-
do fuori le cose che tra noi abbondano, de ed abbondante, pelando da ogni par-
e arrecandoci quelle, delle quali abbiamo te molte mercanzie pr distribuirle al
scarsezza (1). Commerciante ,
secondo pubblico con fedeltà, e senza inganno.
Stracca (2), è colui che negoziando, per Il Codice di Commercio (6) chia-

fare un guadagno lecito, frequentemente ma Commerciatiti coloro, i quali fanno


permuta o compra mercanzie per esitar- operazioni di commercio, e ne forma-
le, ma non a minuto, nè cambiata la loro no la professione loro abituale. Oggidì
forma; e questa deiinizione è da Mar- che a tulli è concesso di liberamente
qnardo approvala ed esomata (3). Affin- commerciare, che i collegii de' mercanti
chè taluno possa considerarsi come vero sono sciolti, nè v’ è bisogno di ma-
commerciante, Ansaldo (4) crede neces- tricola pr essere ammessi all’ esercizio
sari! cinque requisiti: 1. che sia scritto della mercatura ; oggidì che è tolta ogni

(i)Sigon. de antiq. jur. civ. Rum. lih. a (4) Ausald. de comm. et rnercat. disc. gen.
cap. io: Hfercatores autem appello, </ui ii.f ». 65 .

rebus quibus abundemus, exportandis , et ( 5) Cic, de olliciis lib. 1. Mercatura si


Us, quibus egemus, inveherulis quuestu/n tennis est, sotMda pittando est-, si magna
facìunt. et copiosa, multa undique ap/torlans , mul-
(a) Stracca, de mercatura pari, i, n. 4. ti eque sine imilitate impar tiens, non est

(3 Marquard. de jur. rnercat. lib. 1, cap. admodtan vituperanda.


7, ». 7 et seqq. {fi)
Ari. 1.

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16 DIRITTO COMMERCIALE
'1 negoziante
differenza fra c il mercante, 51. Chiunque può esercitare la pro-
e chiunque può col denaro altrui oommcr- fcssione di commerciante, purché voglia
ciare, la dclinizione data dal Codice di osservare tuttociò che le leggi e i regola-
Commercio c più precisa c accurata di menti relativi al commercio prescrivono,
tutte le altre. Anche i minori e le donne maritate pos-

49. Qualche operazione di rommer- sono esercitare la mercatura per conto


ciò non basta (1) per potersi dir catti- proprio, e godere dei privilegi! dipen-
merciante, e godere dei privilegi e di- denti dalla professione di commerciante,
ritti annessi ad una tal qualità. E neces- e rimaner soggetti alle leggi commercia-
sario esser commerciante di professione, li. purché le condizioni richieste dal Co-

ed esercitarla abitualmente. Vi sono al- dice di Commercio siano adempite,


cune operazioni commerciali, per cui 52. Tanto secondo la nuova giurispru-
chiunquc riman soggetto alla giurisdi- denza, quanto secondo l’antica, i coa-
zione commerciale, ma i veri commer- tratti dei minori e delle donne maritate,
cianti soltanto sono sottoposti alle obbli- fatti senza le debite autorità, possono

gazioni e leggi particolari della natu- dirsi claudicanti, perchè tali persone, se
ra di quelle che riguardano i libri da te- il loro interesse lo esige, obbligano bensì

nersi, ì fallimenti, ec.. Coiivicn dunque tutti gli altri contraenti che siano capa-
distinguere le operazioni, che costitui- ci, ma esse non rimangono efficacemen-

scono il vero commerciante, da quelle, te obbligate (2). La legge romana, di-


che inducono semplicemente una diver- stinguendo i pupilli dai minori di 25
sa giurisdizione. anni, dichiara civilmente nulli nel loro
50. Le operazioni di commercio altre principio i contratti di quelli, e rescindi-
sono dichiarate tali di loro natura, altre bili, mediante la restituzione in intiero,
tali sireputano, avuto riguardo alle per- le obbligazioni di questi (3). Circa poi
sone che le fanno. Qui s’apre il cam|io a alle donne, finché durò in Roma la per-
un’indagine importante, che ha la sua petua tutela delle femmine, ninna di lo-
sede nella parte quarta, ove si tratta del- ro o fanciulla,o vedova, o maritata pote-
la competenza dei tribunali di commer- va efficacemente obbligarsi senza l’auto-
cio, c perciò basterà per ora indicare le rità del proprio tutore (4). Abolita dal-
operazioni espressamente dichiarate dal T interpretazione della legge Papia la tu-
Codice, come producenti la qualità di tela fondata sul sesso, tutte le donne fu-
commerciante che ne formano
in coloro, rono parificale ai maschi per la rapacità
la loro professione abituale. Queste sono di contrattare, ad eccezione della malle-
1. le compre di derrate e merci affine di vadoria riprovata dal senatusconsulto Vel.
rivenderle, sia in natura, sia dopo averle leiano, riferito da Ulpiano (5). Nel siste-
lavorate e poste in opera, o foss’ anche ma della giurisprudenza nuova, o la don-
per affittarne l’uso semplicemente; 2. qua- na non maritata è minore d’anni 21, e
lunque impresa di manifatture, di com- lasua incapacità di contrattare nasce non
missione, di trasporto per terra o per ma dal difetto di età o è ma-
dal sesso, :

acqua, costruzione di bastimenti per la non può contrattare senza l’ au-


ritata, e
navigazione interna o esterna, compa- marito o del giudice: o final-
torità del
gnia d’assicurazione, ec. ec.; 3. qualun- mente è maggiore c non maritata ( sia
que impresa di somministranze, di agen- pur vedova o fanciulla), ed è abilitata a
zie, banchi d’affari, stabilimenti di ven- poter contrattare egualmente che gli uo-
dite all'incanto, di spettacoli pubblici; mini, non esclusa la mallevadoria. In or-
4. qualunque operazione di cambio, ban- dine però all’autorità maritale, si osservi,
ca, e senseria. che questa non è un semplice esercizio

(i) Una mercanlianonpteit mercatorem. puberes ioi ,jff. de verb. oblig,, lit. ff de
sci professio et cxercitium. Rot. Gen. de min. per tot. V. Huber. praelecl. ad Inst .
mercatura. de conte § a et seqq.
.

(a) Cod. civ. art. aa5 i ia5. L. Julianus (4) V. Heinecc. de perp. foemin. tut.
i3, § Sì quis ag. de act. empi, et veni. (5) L. et primo a, § i, ff. ad S. C. Vel-
(3) L. obligari 43. ff. de oblig. et act.L. lejan.

I
PARTE PRIMA 17
della dipendenza che deve la moglie al madre, 0 tacitamente per effetto del ma-
marito, ma insieme è un atto di tutela e trimonio, e vollero poi che fosse special-
dì protezione, in conseguenza di che se mente autorizzato a commerciare 0 dal
il contratto della moglie ridondasse in padre, 0 dalla madre in caso di morte,
profitto del solo marito, come se ella vo- interdizione, o assenza del padre, 0 di al-
lesse restare mallevadricc per lui, sareb- tra impossibilità nel medesimo di mani-
be necessaria V autorità del giudice ( 1 ). festare la sua volontà, 0 in mancanza del
53 Al difetto di età si supplisce per
.
padre e della madre, per deliberazione
mezzo della emancipazione. Il minore del Consiglio di famiglia, ratificata dal
emancipato acquista la facoltà di ammi- tribunale civile. Potrebbe perciò il pa-
nistrare i suoi' beni, e di far contratti an- dre, 0 la madre o il Consiglio di famiglia
che senza l’ intervento o il consenso al- acconsentire alla emancipazione di un
trui, ma
però circoscritta da certi limiti; minore, senza che se ne dovesse dedurre
le nozze,secondo il Codice civile, indu- la conseguenza che hanno voluto perciò
cono l’emancipazione di pien diritto (2). autorizzarlo ad esercitare il commercio ;
.

L’ emancipazione può farsi dal padre, ed richiedendosi per questo un’autorità spe-
in mancanza, dalla madre con una di- ciale. Finalmente quest’atto di autorità

chiarazione innanzi al Giudice di Pace dev’essere trascritto in un registro della


assistito dal suo cancelliere, quando il fi- cancelleria del tribunale di commercio
glio abbia compiti i 15 anni, come in del luogo ove il minore intende di fissa-

mancanza di ambidue può farsi dal Con- re il suo domicilio, c in mancanza, del
siglio di famiglia, se il minore ha com- tribunale civile, è affisso in un quadro
piti gli anni diciotto ( 3 ). esposto nella sala d’ udienza del medesi-
54 L Ordinanza
. ’ del 1673 permette- mo tribunale (6). Non si dice per quan-
va minore emancipato di commercia-
al to tempo debba rimanervi ; ma sembra
re (4), ma per essere commerciante con- doversi ammettere la durata di un anno
veniva che ne avesse imparata l’arte in per l’ analogia di questo caso con quello
qualche collegio di mercanti, e non si del contratto di matrimonio, in cui è de-
concedeva l’emancipazione prima dell’e- terminato lo spazio di un anno ( 7 ). Da
tà di venti anni. Il Codice civile dispo- ciòne deriva che tutte le operazioni, seb-
ne che il minore emancipato, che fa un ben commerciali, che fossero fatte prima
commercio, sia riputato maggiore per i adempimento di quest’ ultima con-
dell’
a questo commercio (5 ); ma
fatti relativi dizione, sarebbero riguardate come ope-
i compilatori del Codice di Commercio, razioni di un minore non commercian-
prevedendo i perieoli cui può trovarsi te, e regolate dalle disposizioni del Codi-
esposto un giovinetto inesperto, conside- ce civile.
rando quanto sia più difficile e pericolo- 55 Adempite che siano tutte queste
so l’ esercizio della mercatura che l’ am- formalità,il minore commerciante e con-

ministrazione di un patrimonio, e quan- siderato maggiore (8) quanto agl’ impe-


to di gran lunga più gravi ed estese sia- gni da lui contratti per fatto del suo com-
no le facoltà, che necessariamente compe- mercio, 0 del suo mestiere, giacché que-
tono a un commerciante, di quelle che le sta disposizione é applicabile ano^e agli
leggi accordano al minore semplicemen- artigiani (
9 ), ed ecco la differenza fra il

te emancipato, vollero che per essere com- minore semplicemente emancipato, e il


merciante il minore non solamente fosse minor commerciante. Il primo può far
emancipato, ma in età di diciotto anni contratti validamente anche per oggetti
compiti, benché fosse stato emancipato di mercatura, ma non può disporre che
prima o espressamente dal padre o dalla della rendita de’suoi beni; non può nem-

(i) Quartieri, Giur. compar. ìib. 3 , tit. ao. Cod. di comm. art. 67. Pardessus,
(7)
() Cod. civ. art. 476. Coursdc Jurispr. comm.parl. 1 , tit. a, cap.
( 3 ) Cod. civ, art. 477, 478. 1, scct. 1, n. 58 .

(4) Ordonn. 1673, tit. i, art. 6, (8) Cod. di comm. art. a.


( 5) A r t. 487. (9) Delvincourt, Inst. comm. Not. à la
() Cod. di comm. art. 1 1. pag. 3 , n. x.
3
13 DIRITTO COMMERCIALE
meno esigere i suoi crediti senza l'assi- potrebb’ essere restituito in intiero; come
stenza di un curatore incaricato d'invigi- se, per esempio, si fosse reso mallevadore

lare affinché i capitali esalti siano di nuo- di un mercante, benché per compra o
vo impiegati non può prendere denari
: vendita di mercanzie, e benché il fatto per
a mutuo senza l'autorità del Consiglio di cui avesse data la sua mallevadoria non
famiglia: le sue obbligazioni, in caso che avesse col suo proprio commercio affini-
siano eccedenti, sono riducibili (1): non tà o relazione. Lo stesso potrebbe dirsi di
è soggetto all’ esecuzione personale nem- obbligazioni che non fossero mercantili
meno per cagion di lettere di cambio, di loro natura esclusivamente, come un
perchè, non essendo consideralo com- biglietto a ordine, una lettera di cambio,
merciante, egli dipende dalle leggi civili, un conto corrente; c qui cade pur la que-
che proibiscono l’esecuzione personale stione che fa Locrc a proposito dell’ ipo-
contro i minori (2). 11 secondo per lo con- teca de' stabili del minore commerciante,
trario, cioè il minor commerciante, non se, non potendosi questi obbligare che

solamente può far tutte quelle operazio- per fatti del suo commercio, la prova di
ni che si permettono al primo in forza questa circostanza essenziale alla sua va-
dell'emancipazione, ma può anche sotto- lidità debba farsi dal creditore, ma quan-
mettersi all' esecuzione personale, e vi è tunque egli risponda affermativamente,
soggetto di fatto per tutte le operazioni pure sembra tolto ogni dubbio per la ne-
del suo commercio : ha la facoltà d' ipo- gativa, e i'error suo è reso manifesto dal-
tecare i può altresì a-
suoi beni stabili, e l’ art. 638 del codice di commercio, il
iienarli, purché siano osservate le forma- quale decide che in generale tutte le ob-
lità il Calice civile prescrive (3), cioè
che bligazioni di un commerciante si presu-
ottenuta prima l’ autorità dal Consiglio mono fatte per suo commercio, e da cui
di famiglia per motivo di assoluta neces- risulta che, in dubbio, la prova è addos-
sità, o di vantaggio evidente, e l’omolo- sata a colui che pretende il contrario (5).
gazione di questa determinazione dal Giu- 57. La donna maritata per obbligarsi
dice, e facendo la vendita all’ asta pub- validamente ha bisogno ogni volta del-
blica dopo una triplice pubblicazione. T autorità 0 assistenza di suo marito (6).
Queste disposizioni sono applicabili an- Allorché la donna maritata è commer-
che ai minori che non formano del com- ciante, o, secondo la denominazione del-
mercio la loro professione abituale, per la legge, mercantata pubblica, si sup-
tutti i fatti dichiarati fatti di commercio pone che abbia ricevuto un’ autorità ge-
dagli art. 632, 633 (4), e perciò il mino- nerale per tutti gli atti del suo commercio,
re, dopo aver osservate le surriferite for- perchè non essendo necessario che questa
malità, sebbene egli faccia una sola ope- sia data espressamente e in iscritto, se il
razione di commercio, anche per questa marito non può ignorar eh’ essa eserciti
sola sarà considerato maggiore, e come la mercatura, e non le contradice, si pre-
tale sarà soggetto alla giurisdizione dei sume che vi acconsenta, e l’autorizzi a
tribunali di commercio, e alla esecuzione fare generalmente tutto ciò che è neces-
personale, sario per il buon esito del suo commer-
56. da notarsi che gli effetti dell'au- cio. In questo caso, il consenso tacito si
£ deduce dalle circostanze. Non basta però
torizzazione data al minore emancipato
per abilitarlo a commerciare si limitano per considerar come pubblica mercantes-
al suo proprio commercio, rimanendo e- sa la donna maritata, che venda pubbli-
gli per le obbligazioni contratte relativa- camente a minuto le mercanzie del suo
mente a un commercio appartenente ad marito, e che sia solita sottoscrivere gli
altri, e separato dal suo, soggetto sempre atti di commercio del medesimo, s’egli è
alle disposizioni del codice civile, e per commerciante, perchè in tal caso non
queste obbligazioni, in caso di lesione, veste che la qualità di commesso o man-

(i) Cod.civ. art. 481, 483, 484. (5) Delvincotirt, fast. comm. lfot. à la
(a) Cod. civ. art. 2064- pag. 4, Pardessus, Court de Jurispr. comm.
(3) Coti. civ. art. 457 e seg. pari. 1, tic. 2, cap. 1, sect. 3, art. 71.

(4) Cod. di comm. art. a, 6, 3. (6) Cod. civ. art. 217.


PARTE PRIMA 19

datario di suo marito, il quale allora può hilisce indefinitamente per la moglie
rimanere obbligato por i contralti de’suoi che vuol darsi alla mercatura, la necessi-
commessi o mandatarii gli atti di com-
: tà del consenso di suo marito, ma non
mercio da lei sottoscritti hanno fona e toglie l'autorità maritale: sarà dunque
vigore propler bonam fidem, come atti revocabile. Non dice che la moglie non
dello stesso marito, ma non si obbliga; e può divenir mercantessa pubblica senza
se dichiarasse espressamente di voler es- il consenso di suo marito, ma che non

sere tenuta di proprio, rimarrebbe obbli- può essere : deve dunque cessar di esser
gata soltanto qualora le fosse stata data tale quando il marito cessa di voler che
a quest’ effetto una speciale autorità, e tale ella sia (4). Sebbene però alla moglie
non diverrebbe che mallevadrice di suo in generale non competa il diritto d’ im-
marito. Se poi, non essendovi solita, sot- pugnar questa revoca, 0 di riclamare per
toscrivesse atti di commercio di suo ma- l'autorità che le fosse negata, pure se fos-
rito, ed egli o non l’ avesse per ciasche- se giudizialmente separata dal marito po-
duno autorizzata, o non vi fosse interve- trebbe ricorrere ai tribunali per costrin-
nuto, sarebbero nulli, ma non di pien gerlo a manifestarne i molivi, e a ritrat-
diritto, perchè il solo marito, e la moglie, tarsi qualora non fossero ragionevoli.
ed i loro eredi possono opporre questa Quanto
60. ai terzi, siccome la revoca del-
nullità. Nell’ applicazione però di que- l' autorità può essere da loro ignorata, 0
st’ultimo principio non si deve fornire fatta collusivamente, e dolosamente, così,
un pretesto alla mala fede. Se persone non essendo fissata dalla legge una nor-
mal caute avessero fatte operazioni mer- ma, appartiene ai tribunali il determi-
cantili con una donna maritala, e non narne gli effetti, avuto riguardo alle cir-
autorizzata da marito, e si fossero ingan-
1 costanze, all’equità, c alla buona fede
nate credendola pubblica mercantessa, co- delle parti (5).
stei non potrebbe opporre la nullità di Codice civile non permette al
Il

quelle che le fossero dannose, lasciando marito di dare a sua moglie nemmeno
in vigore le profittevoli, perchè tutte del col contratto di matrimonio una genera-
pari intraprese nella qualità di commer- le autorità per l' alienazione de’suoi beni
ciante, che sarebbe indivisibile (1). stabili (6), ma il Codice di commercio ha
58. Affinchè una donna maritata pos- formalmente derogato a queste disposi-
sa considerarsi come pubblica mercantes- zioni. e la donna maritata, quando possa
sa, si richiede eh' ella abbia l’ età di di- considerarsi come pubblica mercantessa,
ciott' anni compiti, necessaria al minore non solo può ipotecarli, ma senza specia-
per essere commerciante, e eh’ ella eser- le 0 nuova autorizzazione alienarli, e sen-
citi pubblicamente, e col consenso di suo za formalità (7). Si eccettua però il caso,
marito un commercio separato da quello in cui sia maritata secondo il regolamen-
di quest’ultimo (2): la legge però dice to dotale, perche allora beni dotali non
i

separato,
(3) ma non diverso, c ne viene la sono alienabili che nei casi determinati,
conseguenza che una donna separata di e nelle forme prescritte dal Codice civi-
beni potrà essere interessata particolar- le (8). Questi casi sono: la riserva di alie-
mente in un' impresa mercantile, in cui nare inserta nel con tratto dotale, ola per-
suo marito sia pure interessato, c ciascu- missione dei tribunali, che n’abbiano ri-
no vi eserciti i suoi diritti, e ne divida il conosciuta e dichiarata la necessità per
profitto come farebbero due estranei, ed le cause gravissime specificate, come sa-
esser considerata, per questo commercio, rebbe quella di liberar la moglie 0 il ma-
come pubblica mercantessa (31. rito dalle carceri, ec., altrimenti dopo il
59. Il Codice di commercio (art. 4) sta- matrimonio si potrebbero cambiare le

ti) Pardessus ìoc. cit.n. 70. Cod. ciò. art. (4) Locré, Esprit du Code de comm.
1 1»5. V. Delvincourt Inst. comm. Sot. de art. 4.
la pag. 4, n. a. (5) Pardessus ìoc. cit. n. 6».
(a) Cod. di comtn. art. 4. (6) Cod. civ. art. a»3. «538.
Pardessus loe. cit. sect. », n. 63 in (7) Art. 7.
fn. (8) Cod. civ. art. i355 e scg.
23 DIRITTO COMMERCIALE
convenzioni dotali contro il disposto del marito, cosi non è giusto eh’ egli sia te-
medesimo Codice Le due fami-
civile (1). nuto per le obbligazioni ch’ella sola con-
glie scegliendo il reggimento dotale han- trae ;
ma se è soltanto esclusa la comu-
no voluto che lo stabile costituito in dote nione siccome il marito conserva il
(5),
non fosse alienabile nè pure colla specia- diritto di amministrare beni della mo-
i

le autorità del marito (2), e sarebbe stra- glie, e di appropriarsene i frutti, cosi, per
no che potesse poi farsene l’ alienazione quanto questi si reputano a lui devoluti

con una semplice autorità generale ad e- per sostenere i pesi del matrimonio, e per
sercitare il commercio, molto piò che quanto il lucro proveniente da operazio-
questa autorità potrebb' essere simula- ni mercantili debba essere considerato co-
ta (3). Nel resto la moglie, s’ella è mer- me frutto di beni, nulladimeno il marito
cantessa pubblica, può senza autorità del pel dritto che ha di percepir tutto il mo-
marito, come abbiam detto, ipotecare, im- bile della moglie, di cui è formata una
pegnare ed alienare i suoi beni stabili, e parte del suo commercio, rimane pure
rendersi obbligata per quanto concerne obbligato verso i creditori di lei, salve le
il suo negozio (4) anzi rende obbligato
: sue ragioni per essere indennizzato al ces-
altresì il suo marito, se vi è comunione sar del commercio, o allo sciogliersi del
fra di essi; il marito si reputa socio della matrimonio.
moglie, ed è anche soggetto all' esecuzio- 61. Fra le ampie facoltà che sono at-
ne personale per i contratti della moglie, tribuite alla donna maritata, pubblica
perchè il lucro mercantile divenendo co- mercantessa, non è compresa quella di
mune, e potendo egli disporre della co- stare in giudizio senz’ esserv i autorizzata
munione a suo beneplacito, ragion vuole dal marito o dal giudice. Il Codice civile
che, siccome egli ne percepisce l’ emolu- formalmente lo proibisce (6), e il Codice
mento, debba soggiacerne anche agli one- di commercio non deroga a questa proi-
ri. Se non vi è comunione, convien di- bizione. Non è tolto per altro alla moglie
stinguere se sono separati di beni, o se
: il prepa-
diritto di far atti stragiudiziali
la moglie ha beni parafemali, siccome a ratorii o conservatorii, e nemmeno di
lei appartiene e si fa suo proprio tutto ciò spedir citazioni, purché il marito poi l’au-

che guadagna, o ne ritrae, durante il suo torizzi, o l’assista innanzi al giudice (7).
matrimonio, senza che v' abbia diritto il 62. Sottomettendosi alle condizioni dal-

(i) Cod. civ. art. 1395 . e non può eseguirsi che entro un termine
() Cod. civ. ari. 1 554. molto breve, ed egualmente fatale. ( Del-
(3) Delvincourt, Inst. comm. noi. de lo vincourt , Instit. comm. Noi. F. à la pag.
pag. 4 n. 7. 4 .). L'opinione di Delvincourt mi sembra
( 4 ) Cod. di comm. giustissima, anzi secondo il principio sopra
art. 5.

(5) Delvincourt loc. eie. n. 5. stabilito, che nonè tolto a Ila moglie il dirit-
( ) Cod.
civ. art. 21 5. to nemmeno di spedir citazioni, la propo-
Pardessus loc. cit. n. 69.
(7) sta questione sarebbe vana, perchè il pro-
Nota. Delvincourt si propone la que- testo appartiene al giudizio molto meno
stione, se la moglie, pubblica mercantessa, di una citazione, non potendo il protesto
possa fare un protesto senza essere autoriz- riguardarsi che come un alto conservatorio
Stare in giudi-
zata, e tiene l’affermativa. e insieme preparatorio ; ma se dovesse in-
zio, dic’egli, significa fare un atto che con- tendersi lo stare in giudizio come l’inten-
d uce a una sentenza. Il protesto non è un de Delvincourt, sarebbe falso il nostro
di questi atti, perchè è poi necessaria la principio appoggiato all'autorità di Par-
dimanda per conseguir pagamento (Cod. di dessus, perchè la citazione è un atto che
comm. art. i65) altronde il motivo prin-
; conduce a una sentenza; non v’è però giudi-
determinato il legislatore a
cipale, che ha zio finché manca una delle tre persone che
permettere, che la moglie, mercantessa lo compongono, e manca il reo finché col-
pubblica, possa obbligarsi senza autorizza- la sua comparsa non ha contestata la lite,
zione, fu la celerità che le operazioni di o finché non si è reso contumace: dunque
commercio esigono, incompatibile colla lo stare in giudizio significa bensì fare un
necessità di essere autorizzata. Non vi è atto che conduce a una sentenza dopo la
alto cui questomotivo si applichi più for- contestazione della lite, o la contumacia
temente del protesto, che e un atto fatale, del reo, ma non prima.

VjOOQle
PARTE PRIMA 21
la legge prescritte, chiunque può eserci- va in causa propria, e a tutti è tolta la
tare la mercatura, ma questa regola sof- facoltà di testificare in re propria; così
fre limitazione. Disdice, come non con- dichiararono gl’imperatori Valente, Gra-
veniente al loro officio, alle persone co- ziano, e Valentiniano (4). Come dunque
stituite nelle primarie dignità dello Stato, potrebbe meritar fede un mercante pro-
agli ecclesiastici, ai giudici, c anche agli ducendo una scrittura formata a suo be-
avvocati, e, come nociva alla mercatura neplacito, nel silenzio del suo gabinetto?
medesima, è proibita espressamente agli Qual differenza fra raffermare un suo
agenti di cambio, o sensali (1), ma le ob- credito colla bocca, e raffermarlo con
bligazioni commerciali contratte da loro, privata scrittura? Parve di tanta forza
conservano quello stato di validità, che questo argomento a Donello c a Visscn-
sarebbe loro attribuito senza questa proi- bacio (5) che riputarono il preteso privi-
bizione,rimanendo soggetti i contravven- legio dei mercanti, un errore spacciato
tori alle pene proferite dagli statuti e re- dai pratici, e altamente inveirono contro
golamenti. questa dottrina volgare. Cresce l'argo-
mento se si ridette che nemmeno il Fi-
sco può cavar prova di un suo credito
TITOLO II. dai semplici suoi registri, come si rileva
dal rescritto dell’Imperator Galieno (6),
DE* LIBRI DI COMMERCIO. e nessuno si persuaderà che le leggi Ro-
mane abbiano accordato ai mercanti un
63. Fra i privilegii che sono stati con- privilegio che negarono al Fisco.
cessi ai commercianti , merita di essere 64. Nulladimeno.sta in fatto che negli
principalmente annoverato quello di am- antichissimi tempi di Roma, i Romani
mettere i loro libri, quando siano ben te- piena fede prestavano agli scritti e libri
nuti, a far semipiena prova in giudizio an- de'commercianti, e il dotto Eineccio di-
che in favore di chi gli ha scritti. Quasi mostra come quell' antico diritto rina-
tutti i Giureconsulti attribuiscono questo cque dall’ interpretazione delle leggi Ro-
privilegio a un’antichissima consuetudi- mane, e per quasi tutta l’ Europa si pro-
ne, divenuta comune a molti popoli, non pagò col commercio. Coloro che facean
al diritto Romano, e fra questi per citar- traffico in Roma, 0 nelle provincic, co-
ne alcuni de’ pii» distinti, Gailio, Tulde- stumavano di notare accuratamente il
no, Marquardo , Struvin, Ubero (2). Se- dato c il ricevuto: il creditore in presenza

condo i principii del diritto Romano, si del debitore, trascriveva nel suo libro di
presta fede bensì alle scritture de’ privati conti, il denaro, il nome del debitore, la
contro lo scrivente, ma non già in suo cagione del debito, e le altre circostanze:
favore, qualor non siano da altre evi- lo stesso faceva il debitore alla presenza

denti dimostrazioni avvalorale (3). Non del creditore, e se, fatto il confronto di

meriterebbe fede alcuna in giudizio un questi libri, si trovavano conformi, face-


mercante, per quanto avesse fama di pro- vano piena prova (7). Questo modo di
bità specchiata c incorrotta, qualvolta si provare chiamavasi expensilalio. Ce ne
offrisse testimonio in giudizio a far pro- assicura Aulo Gellio parlando di una cau-

li) Cod. di conno. art. 85. probat. Vissenb. ad L. S sequ. Cod. de


(a) Gail. //i. 3 Observ. cap. ao, Tulden. probat.
ad tit. Cod. de fide ,
Marquard. de
iastr. (6) Exemplo perniciosurn est, ut ei scri-
jur. mere. 9 § 17, Struv. Exere.
lib. 3 cap. pturae credatur, qua unusquisque sibi all-
a8 § a5. Huber. Praelect. adJf. lib. aa tit. nolatione propria debitorem cvnstituit, un-
b § 19-
L. 6 C. de proba!.
, f
de neque scurii, ncque aliuni quenilibet ,
(3) ex sui v subnotationibus debiti probatia-
(4) i
io Cod. de teslibus. Omnibus — nem praebere nportet. L. 7 Cod.de probat.
in re propria dicendi testimonii faculta- (7) Salinai. de JKod. Usur. cap. XI
tem jura submoverunt: Brisson. de Form. Pop. Rom. solemn. lib.

(5) Donel. Comment ad L. 6 Cod. de ri.

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, .

2-2 DIRITTO COMMERCIALE


sa pecuniaria cui egli era come giudice ve. c tenevano di tutto accuratissima nota
intervenuto (t). Cicerone in diverse ora- ne’ loro libri, cui dai Romani si attribui-
zioni, e specialmente in quella prò Q. va il privilegio di far piena prova in giu-
Roscio contro C. Fannio (2). Questa pro- dizio, non solo contro di loro, ma anche
va però come necessaria csigcvasi da una in loro favore. Di fatto, il Giureconsulto
persona che avesse dato o ricevuto dana- Caio (6) dice: argentarius, rationes edere
ro cavato dalla sua cassa particolare, ma jubetur, ncc intere.il cum
ipso agatur,an
gli argenlarii desumevano la prova di de- cum tertio, c inutilmente, osserva Einec-
bito e credito dai loro libri di conti, sen- cio, il Pretore avrebbe costretto l’ argen-
za che dovesse farsene con altri il con- tario a produrre contro il terzo i suoi
fronto. I pagamenti e le riscossioni sole- libri, se col meritar fede, al terzo non
vano farsi dagli argentante questi ferma- avessero potuto nuocere. Che i libri degli
vano i conti di ciascheduno. Quando ta- argentarii fossero dalle leggi ammessi a
luno riceveva denaro, si diceva pemniam far fede in giudizio, si riconosce maggior-
scribcre, quando lo restituiva, pemniam mente dall' essere stato attribuito questo
rtscrilere e queste scritture chiamavansi
, privilegio anche ai nummularj, ossia mi-
mensae raliimet cui si prestava intera nistri degli argentarii,o piccoli argenta-
fede, perchè sembrava invcrisimile che rii, (7) come Giureconsulto Pao-
attesta il

l’argentario avesse potuto inserir ne’ suoi lo (8). E che il loro ministero non fosse
libri in grazia d’ altri una falsità, riguar- uffizio pubblico, (publieum officium) si
dandosi il suo negoziato come avente una rileva da non esser proibito nemmeno ai
causa pubblica (3). servi di esercitarlo (9).
65. Tuttociò secondo l' antico diritto 66. Quanto agli altri commercianti,
Romano. Non minor fede prestavasi ai andata in disuso la prova antica per ex-
libri degli argentarii, secondo il Diritto pensilalionem, di cui abbiamo parlato,
Giustinianeo. Il loro negoziato riguarda- che risultava dal confronto de’ libri del
vasi come avente una causa pubblica, creditore c del debitore, fu introdotta la
non già perchè fosse uffizio o ministero massima che se diligentemente nelle loro
pubblico, o fossero eglino eletti pubbli- scritture trovavasi notato il dare e rove-
camente o dal popolo, come ha creduto re, potevano queste indurre almeno quel-
Accursio (4) confutato da Pancirolo (5), la che chiamiamo prova semipiena, ma
ma perchè con pubblica autorità vende- dipendeva daH'arbilrio del giudice, il qua-
vano all' incanto, davano danari ad usu- le ponderate le circostanze, l’ammetteva,
ra, pagavano per altri, fidavano a pro- o la rigettava (10). I Glossatori da diverse
prio rischio somme da trasportarsi altro- leggi trassero argomenti onde stabilir l’o-

(ì) Geli. lib. XTrT Noci, attic. cap. a. (3) Cic. prò Q. Roscio cap. 1 Solent fere
.

Petebatur apud me, die’ egli, pecunia quae dicere, qui per tabulas hominis honesti
dicebatur data mimerataque, sed qui pe- (parla degli argenlarii) pecuniam expen-
tebat, neque tabulis, neque testibus id fa- sarn tulerunt: egone talem virum corrum-
ctum docebat. E poco dopo Is unde pe- — pere potuit, ut mei caussa falsum in codi-
tebatur cum suis multis patronis clami- cem referret.
tabat, probari apud me debere pecuniam (4) Accurs. ad l. 9 § a ff. de edend.
datam consuetis modis, expensilatione, (5) Pancirol. Far. lect. lib. 1 cap. 3a.
mensae rationibus, chirographi exhibitio- L. io pr.ff. de edend.
(6)
ne, tabularum obsignatione, testium inter- Cujac. lib. io Observ. cap. 14.
(7)
cessione. (8) 9 § aff. de edend. — et ipsi, sicut
(a) Cic. prò Q. Roscio cap. i . — Quod argentarii, rationes confciunt, accipiunl
ti ille (dice Cicerone) suas proferì tabu- pecuniam , et erogant per partes : quorum
las, proferì suas quoque Roscius : erit in proludo scriptum , codicibusque eorunt
illius tabulis hoc nomea .- at in hujus non maxime continetur, et frequentissime ad
erit. —
e poco dopo — Si tabulas C. Fan- fdem eorum decurritur
nius accepti et expensi proferì suas, in (9) L. 4 § 3 ff. de edend.
suam rem, suo arbitratu scriptas, quomi- (10) Menoch. de arbitr. judic. qu. casa
nus secundum illum judicelis, non recuso. xeni.
Idem in Ver. /. cap. 34.

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PARTE PRIMA 23
pinione che i libri dei commercianti ben sono tre : il libro giornale, quello degli
tenuti, cui dallo scrivente fosse supplito inventarli, e Nel libro
il copia-lettere.
col giuramento, meritavano piena fede: giornale dev'essere registralo di giorno
l’avevano difesa alcuni Dottori prima del in giorno tutlociò che si deve a lui, e tut-
secolo decimo terzo, la fecero sua nel se- tociò ch'egli deve ad altri, le contratta-
colo decimo quarto, Bartolo, Baldo, Pie- zioni, spedizioni, accettazioni, girate di
tro De-Fcrrari ed altri (1): al rinascere lettere di cambio, o altre simili scritte
del diritto Romano in Italia, fu dalle cat- commerciali, anche le girate, perchè que-
tedre promulgata come conforme all'equi- ste possono formar gran parte del passivo

tà e alla ragione. Questo privilegio attri- di un decotto, e se non sono inscritte nei
buito ai commercianti, fu dalle leggi Mu- libri da lui tenuti, se ne trova difficil-
nicipali delle diverse città, col fiorir del mente altrove la traccia, e generalmente
commercio, riconosciuto e confermato, fu tutto ciò che il commerciante riceve o
compreso negli statuti di Venezia, di Bo- paga a qualunque sia titolo anche estra-
logna, di Firenze, di Padova, di Roma, e neo al commercio da lui esercitato, il

non v’è statuto, in cui non se ne incon- prezzo, per esempio, di una casa che ven-
trino i che nel medio
vestigli. Gl'Italiani de o compra, quanto perviene in lui per
evo, trasportavano nelle Gallie, in Ger- eredità, successione, o altro titolo, e an-
mania, e alle più rimote genti, le merci che la dote della moglie, perchè altri-
che traevano dall’Oriente, dall’Egitto, dal- menti, in caso di fallimento, nella impos-
l’Affrica, diffuseroquesto privilegio inqua- sibilità di giustificare f impiego del de-
si tutta l’Europa, (2) e si è conservato li- naro di cui è manifesto l’introito, po-
no ai giorni nostri, benché non eguale trebbe coprire con simulazione di dote
dappertutto, ma in alcuni luoghi più este- la bancarotta, e sottrarre ai creditori il
so, in altri più limitato. Scaccia (3) per suo attivo. Il giornale deve altresì com-

dimostrarne l’ equità e ragionevolezza, di- prendere il fitto di casa, il salario degli


ce che siccome i mercanti danno spesso e impiegati, e anche le spese domestiche,
ricevono a credenza, e contrattando con ma può dispensarsi dal farsene ogni gior-
tante diverse persone, sarebbe loro gra- no minuto
il dettaglio, e basta che al fin
vosissimo il procurarsi da ciascheduna un d'ogni mese vi scriva qual somma gli
chirografo, o altra prova diversa da quel- costò in quello il mantenimento della sua
la che può ricavarsi dai loro libri; cosi famiglia, senza specificarne ad uno ad
deve intendersi che abbiano un tacito man- uno gli oggetti.
dato di scrivere il dato e il ricevuto, per 68. Il commerciante deve ogni anno
cui debba prestarsi fede ai loro libri, e formare privatamente senza intervento
Marquardo (4) riflette che il negar fede di notaio, o d' alcun uffiziale ministeria-
ai libri sarebbe lo stesso che metter sos- le, l’inventario di tutti i suoi beni mobili
sopra il commercio, e rimovere molti ne- e immobili, e di tutti i suoi debili e cre-
gozianti dall’ esercitarlo. Vengo al Codice diti, deve poi sottoscriverlo, e di anno in
di Commercio. anno copiarlo su d’ un registro speciale
67. Ogni commerciante, cioè chiun- che chiamasi libro dcgCInrcntarii. Deve
que, per sua professione abituale, è soli- copiare egualmente sopra un registro par-
to far atti considerati atti di commercio, ticolare le lettere eh’ egli manda ed è ob-
è in obbligo di avere alcuni libri, dai qua- bligalo semplicemente a formare un fa-
li appariscano tutte le sue mercantili ope- scicolo di quelle eh’ egli riceve. Questi
razioni. e non conformandosi a questa libridevono essere numerati e affogliali.
disposizione di legge può essere processa- firmali c muniti del visto o da uno dei
to come doloso bancarottiere (5). I libri Giudici del Tribunale di Commercio,
che la legge richiede indispensabilmente, ovvero dal Sindaco, o da un aggiunto

(i) Bartol. ad I. admonendi Zi ff.de ju- (3) Scacc. de jad. ceni. ciò. lib. a cup.
retur., Bald. ad eamdem I. admonendi. 1 1 /i. 129 1 3o.
Ferrar, in proci, aur. pag. 186 n. 6. .(4) Marquurd. de Jur. Mercat. lib. 3
(a) V. Heinecc. de libr. mercat. foro ced. cap. 9 n. 30
Esercii. XV. § 6 ad 18. (5) Coti, di Comm. art. 594.
1 ,
t

f.

2* DIRITTO COMMERCIALE
nel modo consueto, e senza spese. Il li- che il negozio fu sciolto, e gli facesse
bro giornale e quello degl’ Inventarli de- giudizialmente intimar di produrle; se
vono essere inoltre firmati dai medesimi, Tizio si scusasse dicendo, che non le ha
e muniti del vitto, una volta in ogni conservate, e Sempronio invece le pre-
anno (
1 ). sentasse trascritte nel suo copia-lettere
69. Questi libri fanno conoscere le e fosse per mezzo di quelle giustilicata la
convenzioni stipulate fra negozianti, e le sua asserzione, non v’ ha dubbio che
loro vicendevoli obbligazioni, c manife- mancando altronde una concludente pro-
stano in caso di fallimento ai creditori va in contrario, Sempronio dovrebb’ es-
la condotta e lo stato del loro debitore. sere assoluto dalla dimanda di Tizio (2).
Il libro degli inventari offre al negozian- I negozianti che si distinguono pfcr la lo-
te che dee tenerlo, il prospetto delle sue ro accuratezza, conservano oltre le let-
facoltà, onde proporzioni a quelle il suo tere che ricevono, riunendole in un fasci-
commercio, e dovendosi formar 1 * inven- colo, anche le ricevute, i conti di compra
tario e registrarsi nel libro a ciò destina- e vendita, le fatture, le lettere di cambio,
to, entro l'anno, egli può spesso conosce- i biglietti ec., onde l’esattezza dei libri

re lo stato de' suoi affari, e frenare in sia dalle scritte originali ben dimostrata.
tempo l’impeto che lo trasporta a rovi- II copia-lettere non può essere riguarda-
nose intraprese, e mutare o moderare le to che come un registro ausiliario, e i
sue speculazioni, prima che ne sia irre- negozianti tengono molti di questi regi-
parabile il danno. Il Regolamento Fran- stri servono essi a verificare le partico-
:

cese dell’anno 1673 prescriveva pure larità e le clausole delle convenzioni che
r annuale inventario, ma non il registro; si fanno per mezzo di lettere, dai nego-
e il menante di mala fede prevedendo zianti, ma lo stato degli affari ultimati si
imminente il suo fallimento, poteva ri- rileva per l'intiero dal libro giornale che
fare a suo modo gl’ inventarii di molti necessariamente contien elementi da gli
anni precedenti, e in tal guisa nascon- cui si compongono tutti gli altri, e pre-
dere ai creditori le cagioni vere che lo senta la somma di tutte le operazioni :
avevano reso decotto: ma i compilatori non è sperabile che nella copia delle let-
del Codice di Commercio provvidamen- tere non isfugga qualche inesattezza, 0
te stabilirono che gl’ inventarii dovessero qualcheduna, anche involontariamente
copiarsi successivamente, d’ anno in an- non ne sia dimenticata in fine poco è :

no, in un libro particolare senza alcun temibile 1 ’ alterazione del copia-lettere,


vano, numerato, affngliato e firmato, perchè questa sarebbe facilmente scoper-
perchè con questa cautela è impossibile ta dalle lettere originali che rimangono
alterarlo, per sottrarsi alle disposizioni fra le mani de’corrispondenti: perciò non
degli articoli 386 e 594. Il copia-lettere è stato creduto nè conveniente nè neces-
può giovar molto al medesimo negozian- sario 1 assoggettare il copia-lettere alla

te, non solamente perchè in quello può formalità richiesta dall' art. 10 per il li-

tosto precisamente riconoscere il tenore bro-giornale, e per quello degl’ Inventa-


delle commissioni che ha date a questo, rli (3).
o a quello fra' suoi corrispondenti; ma 70. L'obbligo d’aver questi libri es-
perchè da quello può dipendere lo scio- sendo imposto indistintamente a ogni
glimento di molte difficoltà, qualora in- commerciante di professione, non può
sorgano controversie, e anche la decisione dispensarsene il eommerciante a minuto,

di queste innanzi ai Tribunali-Per esem- per quanto sembri nell’ impossibilità di


pio, se Tizio dimandasse a Sempronio adempirlo. S’egli fa i suoi affari a denaro
l’esecuzione di un negozio concertato e contante siccome non può rendersi de-
.

conchiuso fra loro, e Sempronio lo ricu- cotto , cosi poco importa eh’ egli abbia
sasse, aggiungendo che dalle lettere da libri, quantunque anche senz’esservi ob-

lui spedite al medesimo Tizio risulta, bligata, ogni persona prudente tenga re-

(i) Cod. di Comm. art. 9 io 1 . (3) Locrè à r art. io Delvincourt note


(a) Locré à Vart. 8 Delvincourt noi. à
. à la pag. 8 . n. 4 .

la pag. 8 n. a.
»

PARTE PRIMA 25
gistro dì ciò che vende giornalmente o dice di Commercio, il quale ne ha dato
compra, e del danaro che spende o rice- espressamente il comando.
ve ; ma se in parte egli compra a respiro 72. Vuole il Codice che i libri da esso
e vende a credenza, il suo proprio inte- prescritti, non solo siano sottoposti alle
resse al pari della legge richiede un libro suaccennate formalità, ma siano tenuti per
in cui scriva ciò che compra a respiro, ordine di data, senza intemizioni, lacu-
saper quando scadono i pagamenti che ne, nè trasposizioni in margine (2), af-
deve fare, e ciò che vende a credenza finchè un negoziante di mala fede non
per esigere ciò che gli è dovuto dai com- possa all’ occorrenza nascondere le sue
pratori. La semplicità e la modicità del frodi, empiendo i vani con vendite, com-
suo commercio, fa si che il tenere i libri pre, 0 pagamenti simulati, 0 aggiunger-
dalla legge prescritti poco talento richie- vene dirimpetto. Perciò lutto dev’essere
da e poca fatica (1). scritto continuamente, e di seguito, e il
71. Ogni casa di commercio ben or- negoziante che ha venduto a credenza
dinala, ha sempre tenuto parecchi libri, una mercanzia, e al tempo stabilito ne
c i principali sono : il libro giornale, ed riceve il prezzo o il rimanente del prez-
è quello in cui sogliono i negozianti scri- zo, non deve notare il pagamento che
vere giornalmente tutti gli affari, ed ope- gli vicn fatto, sul suo giornale, in mar-
razioni del loro commercio a misura che gine, accanto alla linea, 0 linee che rife-
si presentano, e il nuovo Codice per quel- riscono la vendita, ma fa duopo che ne
lo che imperiosamente prescrive, non ha faccia un articolo a parte nell’ordine del-
fatto che accrescerneil rigore, e aggiun- la data, non della vendita, ma del paga-
gere alcune formalità per impedire che mento. Sempre è stato richiesto che i li-
non venga poi alterato. Oltre di questo, bri di commercio fossero bene e regolar-
il libro di debito e credito, chiamato mente tenuti, anzi i diversi Governi con
gran libro, o libro maestro, ed è quello particolari statuti hanno talvolta prescrit-
che contiene i conti correnti aperti da un ta la forma c il metodo con cui si debba-
negoziante ad un altro con cui ha intra- no tenere i libri mercantili, affinché pos-
preso qualche negozio, c da un Iato si sano meritar fede. Questo oggetto non è
portano in debito le vendite fatte, le let- sfuggito alla savia previdenza delle R.
/
tere di cambio, e biglietti forniti a ognun Costituzioni del Piemonte (3); è stalo or-
di quelli cui si riferisce particolarmente dinato (4) che quanto venisse scritto nei
l' articolo ; e dall' altro si portano in cre- libri mercantili non possa mai essere ra-
dito i pagamenti fatti da quello stesso, schiato, e occorrendo di doversi emendar
indicando il numero del libro giornale qualche errore, possa bensì cancellarsi lo
ove ogni somministrazione, e ogni paga- scritto, ma in modo che resti tuttavia in-
mento è registrato per ordine di date ; il telligibile. E per contenere i negozianti
libro di cassa ove il negoziante scrive da nei limiti della buona fede, fu pure ordi-
un lato le partite di denaro che riceve, e nato che riconoscendosi nei loro libri de-
dall’ altra quelle che paga. Il codice di scritto un genere 0 qualità di mercanzia
commercio dichiara che questi libri non invece di un altro, a pregiudizio del com-
sono indispensabili, e ciò significa che pratore, oppure annotato il prezzo come
non sono di assoluta necessità, ma non pattuito quando noi fosse, 0 alterato il
possono supplire al libro giornale, al li- convenuto, 0 esistente ancora in debito
bro degli inventarli, e al copia-lettere che 0 una partita già pagata, incorrano nella,
ogni commerciante è obbligato a tenere pena del quadruplo, e quando vi concor-
nel modo dalla legge prescritto, perchè ra il dolo, che vi sia luogo anche a pena
sebbene potesse dirsi che il regolamento corporale, avuto riguardo alle circostan-
del 1673 ne dava soltanto il consiglio, ze del caso. Non merita fede una scrittu-
pure non potrebite dirsi lo stesso del Co- ra su cui cada sospetto (5), e qualora sia

fi) Locré à P art. 8. not. i, (4) Loc. cit. §. 7.


(>) Cod. di Comm. art. 8, 9, io. 5 Leg. uh Cod. de Edict. D. Adr.
( )
(3) R. Costi!, lib. 1 tit. 16 cap, 4 a toll.
$ 1
3 4 e seg.
4

ed by Google
26 DIRITTO COMMERCIALE
stato riconosciuto errore nelle partite di ce suppletorio che possa domandare
il ,

un libro, conto, o altro: qualora un libro egli stessoper completare la prova imper-
mercantile apparisca alterato nelle parti- fetta,che nasce dai suoi libri. Bigot in-
te in esso contenute, o interlineato, o apo- terpretando le parole dell'art. 1329 ,point
stillato,o vi si riconoscano cancellature de preuve per 1’ abolizione totale della
e raschiature, non avrà più forza in giudi- passata consuetudine, non riconosce nei
zio per provar contro un terzo (1). libri del mercante verun primordio di
73. Il codice di commercio obbliga i prova, ed abilita lo scrivente alla dela-
negozianti a conservar per dicci anni i zione del suo giuramento decisorio. Al-
libri prescritti, e la mira del legislatore l’ incontro Mallevine riflettendo che si

fu d’ impedire le frodi (2). Non v’ha dub- può questo giuramento deferire sopra qua-
bio che i probi negozianti, per essere in lunque specie di contestazione, sebbene
grado ad ogni evento di far comparire in manchi ogni principio di prova (art 1538
tutta la sua limpidezza la loro buona fe- 1360), e che l’art. 1329 se avesse inteso
de, gelosamente custodiranno tutti i loro di parlare di questo, non v’era bisogno
registri piu antichi, e coloro, che tali non che ne facesse una speciale preservazione,
sono, avranno un freno dall' obbligo di supplisce alle parole pnint de preuve, al-
dover custodirli almeno per dicci anni, cuna prova, aggiungendo entière, intiera,
perchè si troveranno nella impossibilità c crede che sia rimesso alla prudenza del
75.
di trafugar quelli, dai quali potesse desu- giudice il deferire al mercante di cono-
mersi la prova della loro fròde o negli- sciuta probità il giuramento suppletorio
genza, per cui sarebbero esposti ad esser impugnate siano
nel caso che le partite
convinti di bancarotta semplice, o dolosa. La corte di Cassazione di
verisimili (6).
74. La consuetudine generale invalsa ha deciso (7) che chi reclama
Parigi però
in Europa, come abbiamo già detto, at- una somma eccedente 150 franchi, e non
tribuiva ai libri dei mercanti, tenuti in produce che le partite de’ suoi libri, non
regola, il privilegio di far prova anche in può domandare il giuramento suppletorio.
favore dello scrivente per le partite riguar- 11 codice di commercio dichiara,
danti suo commercio ma non dapper-
il che i libri mercantili tenuti in regola
tutto egualmente, giacché in qualche par- possano essere ammessi dal giudice per
te avevano indefinita fede in giudizio, in far prova tra’ commercianti, in fatto di
altre era limitata o ristretta fino a una commercio (8). Non v’ha dubbio che que-
certa somma (3). Secondo le R. Costitu- sta disposizione non si estenda ai libri,
zioni del Piemonte i libri mercantili te- che il negoziante è solito tenere, ma tie-
nuti nella forma da esse stabilita fanno ne soltanto se vuole, perchè qui il codice
soltanto una semipiena prova in giudizio parla de’ libri mercantili indistintamen-
contro i debitori per il corso d'anni cin- te, » libri di commercio-, laddove al seguen-
que, da principiare dalla data delle parti- te articolo 13, parlando de’libri prescritti,
te ivi registrate (4). Il Codice civile non e d’obbligo, dice formalmente (9) : 1 libri
accorda ai libri de’ mercanti il privilegio che gV individui esercenti la mercatura
della prova, ma preserva la forza del giu- sono in obbligo di tenere all' art. 12 di-
:

ramento (5). Data questa preservazione, ce: « libri regolarmente tenuti e all’ art, ;

insorge il dubbio se in caso di contesta- 13 parla del difetto di formalità, e le pri-


zione debba intendersi preservato al mer- me espressioni si applicano a qualunque
cante il giuramento decisorio, che egli specie di libri, mentre le seconde non so-
possa deferire al preteso debitore, o inve- no applicabili che ai libri voluti dalla leg-

(i) Rot. Florent. decis. aa n. 8 tom. g. R. Costi t. lib. 2 tit. 16 cap. 4 § 9 e io.
(4)
Thes. Ombros. decis. 38 n. 35 tom. i decis. Cod. civ. art. i3ag.
(5)
18 n. i3, 41 tom. g. Card. De-Luca de cre- Miltcville Analis. art. i 32 q.
(6)
dit. disc. 78 n. 1. Genua de scrip. priv. Corte di Cass.iz. Decis. de' a Stag-
(7)
lib. 4 tit. de libr. mercat. n. 86. Ansald. de gio 1810 presso Sirey.
comm. disc. gener. n. 140 et seg. (8) Cod. di Comm. art. la.
(a) Cod. di Comm. art. 11. (9) Cod. di Comm. art. i 3 .

(3) Ansald. de comm. disc.gen. n. 94.


PARTE PRIMA 27
ge.Questa diversa maniera di esprimersi fessione consista nell’esercizio della mer-
mostra evidentemente che l’art. 15 sta- catura, e non basta ancora che la qua-
bilisce una regola generale per tutti i li- lità de’collitiganti sia in questo modo de-
bri ordinariamente tenuti dai negozianti. terminata, ma è necessario che l’ oggetto
I soliti libri in sostanza si riducono a un della contestazione sia un fatto di com-
solo, cioè al libro giornale, poiché il gran- mercio. I libri mercantili di un negozian-
libro, il libro di cassa, c altri se ve n’ha, te non saranno ammessi a far prova ch’e-
sono ricavati dal libro giornale, e non gli ha venduto a un altro negoziante una
fanno che presentare in ordine gli ogget- casa, 0 uno stabile, perchè questa vendi-
ti, che sono in esso misti e confusi, ma ta, in senso della legge, non è un fatto di
servono a dar cognizioni e schiarimenti, commercio. Un mercante di vino compra
che nel libro giornale talvolta mancano, da un mercante di panni un taglio di
e può anche accadere che qualche fatto panno per farsi un abito, o maggior quan-
sia stato innocentemente omesso in quel- tità per vestire i suoi figli, 0 il mercante
lo, e si trovi in questi. Perciò, sebbene per di panni compra daU’altro il vino che gli
attestare una operazione, il libro giornale è necessario pel consumo domestico, i li-
basti, e non vi sia più bisogno di ricorre- bri mercantili del venditore non saranno
re agli altri, pure si corroborano a vicen- ammessi a far prova, perchè in questo ca-
da e si convalidano, ed è giusto che tutti so il compratore non opera come com-
riconoscendosi tenuti colla dovuta accu- merciante, ma come un semplice parti-
ratezza, tutti si ammettano a far prova. colare (1).
76. Giova riflettere che il legislatore 78. Quanto si è detto dell’ ammissibi-
non disse, che i libri mercantili regolar- lità de’ libri mercantili a far prova, è ap-
mente tenuti faranno prova in giudizio, plicabile soltanto al caso, in cui lo scri-
ma semplicemente che possono assere am- vente voglia desumerne una prova in suo
messi dai giudici a far prova, e in tal mo- favore. I libri mercantili voluti dalla leg-
do non prescrivendo ai tribunali alcuna ge, per cuinon saranno state osservate le
regola di rigore, abbandonò alla loro co- formalità prescritte, non solamente non
scienza il decidere se meritino piena fe- potranno essere presentati in giudizio, nè
de, o se, per quanto non difettosi, pur non far fede in favore di coloro che gli avran-
debbano valutarsi, e altresì lasciò loro no tenuti (2), ma costoro in caso di falli-
l'arbitrio di ammettere se stimano gli mento potranno essere altresì dichiarati
uni o gli altri, secondo la diversità delle bancarottieri semplici, e anche dolosi,
circostanze. Non v’era dunque motivo di quando abbiano che possano
difetti tali,
limitar l' ammissione ai libri d’ obbligo, indurre sospetto di frode (3); faranno pe-
tanto più che il rigore nuovo e le nuove rò piena prova contro di loro tanto que-
formalità non furono, come chiaramente sti, quanto gli altri libri, siano essi 0 no,
apparisce, dal legislatore dirette ad assi- ben tenuti, perchè restano in questa par-
curarsi di più della lealtà e buona fede te in vigore le leggi comuni anche pe’ne-
dello scrivente, ma bensì a impedire che il gozianti, e le consuetudini antiche.
mercante prossimo al fallimento non gli 79. È massima generale che qualun-
alterasse,o all’ occorrenza non li rinno- que semplice calcolo 0 scrittura ha forza
vasse, che l'esperienza aveva dimostra-
il di provare contro colui che n’ è l’autore,
to non difficile, stando all’antica consue- quantunque le partite in essa contenute
tudine. apparissero scritturate da terza perso-
77. Per essere ammessi a far pro- na (4), e’i libri scritturati da un compli-
va non basta che i libri mercantili sia- mentario di una ragione di negozio, alla
no regolarmente tenuti, ma fa duopo di cui firma si suol dar piena fede ad ef-
che la contestazione penda fra commer- fetto di obbligar gli altri socii della me-
cianti, cioè fra persone, di cui la pro- desima, hanno forza di provare contro i

fi) Delvincourt not. de la pag. g n. S (4) Ansald. disc. gen. n. 148, Casareg.
et 6. de comm. disc. aso n. ai.
(a) Cod. di Comm. art. i 3 . Rot. Florent. decis. a 5 n. a 6 tom. 4
(3) Cod. di Comm. art. 587, 5 g 3 , 594. Thes. Oiubros.
28 DIRUTO COMMERCIALE
preponenti approvatoci delta di lui perso- ti e corredo, 0 riconoscendosi difettosi nel-
na, e per conseguenza contro la stessa ra- le date e nelle scritturazioni, ne sia so-
gione cui appartengono i libri ( 1 ). Chiun- spetta la fede, c ne vacilli in giudizio la
que però accetta in parte le partite scrit- prova in favore di chi li scrisse ( 4 ). Os-
turate inun libro mercantile, non potrà serva però Eineccio che in alcuni casi
più impugnare le altre che avessero con- non dovranno ammettersi i libri di un
nessione, e dipendenza dalle prime, co- decotto a far prova nemmeno contro il
sicché non potrà rigettare le partite in medesimo decotto.se non concorrono cir-
debito quando abbia riconosciute quelle costanze che allontanino il sospetto di
postevi in credito provenienti da una me- frode, perche potrebbe darsi che avesse
desima causa, conto, e negoziazione (2). scritto partite a suo debito, a danno di
Il Codice Civile uniformandosi alle mas- veri creditori, e adduce per esempio, se
sime che trovò introdotte, stabili che i li- avesse notato una dote troppo vistosa ri-
bri mercantili facessero prova contro i cevuta dalla moglie, 0 somme avute ad
mercanti, a condizione però che quello il imprestito. 0 pagategli da parenti 0 ami-
quale vuol trar profitto da questo mezzo ci, perchè la confessione deve nuocere a

di prova non pretenda di scinderne il chi l’ ha fatta, ma non ai terzi ( 5 ).


contenuto, ma accetti anche le partite 80 L’obbligo imposto ai negozianti di
.

contrariò alla sua pretensione 3 ). Il Co- (


giustificare la loro condotta per mezzo
dice di Commercio non ha derogato a de' libri mercantili, e la prova che fanno
questa disposizione, ed entrambi si con- contro di loro, suppone il diritto di esi-
ciliano egregiamente: questo provvede al gerne la produzione 0 esibizione. Bis in-
caso, in cui dai libri mercantili, lo scri- terimitur qui suo gladio perit : è un' an-
vente voglia ricavare una prova in suo tico proverbio, ed è cosa dura il dover tol-
favore, e il Codice Civile si riferisce al lerare che il mio avversario prenda per
caso, in cui una persona terza, commer- combattermi le armi in casa mia (6): pu-
ciante, o no, voglia opporli allo scriven- re specialmente fra’ negozianti, per con-
te per conseguenza, potrà chiunque per
:
suetudine antica e generale, è invalso che
liberarsi da un debito, oda altra qualun- non abbia a negarsi
l'esibizione de’ libri
que obbligazione appoggiarsi ai libri del nè all’attore nè al reo che la richiede e
mercante con cui è nata questione, e per in caso di rifiuto, chi la ricusa vi sia co-
mezzo di essi farla risolvere dai Tribuna- stretto dal Giudice (7); deve però concor-
li,benché una delle parti non sia com- rervi una giusta causa, cioè che l’ attore
merciante, o non si tratti di mercantile non abbia altro mezzo di provare la sua
operazione. Allora cessa la disposizione intenzione, 0' di corroborare e rendere più
facoltativa attribuita ai Giudici dal Co- vigorosa la prova già addotta, e viceversa
dice di Commercio suben-
(art 13 ), e che il reo non possa in altro modo giu-
trando la disposizione assoluta del Codi- stificare la sua eccezione. Allora i nego-
ce Civile (art. 1330 ) non si può negar zianti sono tenuti non solo alla esibizio-
l'ammissione dei libri alla prova, ancor- ne de' loro libri di negozio, ma ben an-
ché essendo libri di un negoziante fallito che a quella di qualunque altra scrittu-
che n'ebbe l’uso anche nel tempo della ra, e perfino de’ libri di privata memo-
decozione, e mancando dei soliti requisì- ria (8). Inoltre siccome rendendo osten-

Rota Genuens.de mercat. decis 1 7 5


(i) n. 3o et seq. Ansald. de comm. disc. geni
n. 4. Ansald. de comm. disc. 5 i. n. 4. Ca- n. i3i.
saregg. de comici- disc. 3 o n.8a e segg. ( 5)
Heinecc. loc. cit. § ai.
de cred. cap. a tit. S n. aoaa
(a) Gait, (6) L. de min. 1 o § tormenta {f. de quaest.
et seqq. Ansald. de comm. disc. gen. n. 1 5o et I. minas grane 1 1 Cod. de test.
i5i, i 5 a. De Hevia comm. terreste, cap. (7) Gnit .de cred. cap. a n. io., Genua
a 3 n. 7. de script, prie. lib. 4 tit. de libr. mere,
(
3 ) Cod. Civ. art.
53 o. 1 pari, 1 n. 69. Casareg. de comm. disc. io*
(4) Heinecc. de libr. mercat. for. cedent. «. 4, 5, 07, et 87.
$ i3, 19, ao. Card. De- Luca de cred. disc. Leg. 3 § 9 ff, ad exhib. L. a. /. 6 § 8
(8)
78/1. 16. Roccus de decot. mercat. not. io Cod. de edend. Ansald. disc. 72 n. 14, 16
.

PARTE PRIMA 29
sibili i libri di un negoziante, si può re- cura nel tempo stesso di togliere i prete-
car grave danno a lui, e talvolta anche sti di abusare delle sue disposizioni per

ad altri negozianti e cittadini palesando investigare il segreto degli affari dei ne-
le loro operazioni e lo stato de’loro affari, gozianti, delle loro corrispondenze, e delle
sogliono i Tribunali, prendendo norma loro speculazioni. Non ha permesso che
dal Diritto Romano, ordinare l'esibizione si nieghi l’esibizione de’libri mercantili,

de’libri, in quella parte soltanto che con- ma ha determinato i soli casi, nei quali
cerne la dimanda, o su cui cade fra le poteva competere il diritto di farseli co-
parti la controversia (1). municare per poterli svolgere ed esami-
SI. Secondo le R. Costituzioni del Pie- nare a beneplacito, c ha dichiarato che
monte i proprietarii de’libri non possono la comunicazione de’libri e invenlarii non
astringersi a dar comunicazione nè del potrà essere ordinata in giudizio che per
libro giornale, nè del libro maestro che fatto di successione, di comunione, divi-
nei casi di successione, società, sciogli- sione di società, e in caso di fallimento (5).
mento di essa, o di fallimento, e negli al- Ragion vuole che il coerede pienamente
tri vogliono che basti la deposizione del- conosca lo stato dell' eredità che gli è in
T autentico estratto delle partite dei me- parte devoluta, c nè egli nè la moglie che
desimi che formano il soggetto della ha col marito comuni i beni, nè il socio
disputa, e l’esibizione de’ libri nel loro nel doversi ripartire le perdite e gli utili,
originale al Giudice, qualora cosi venga nè i creditori nel riconoscimento da farsi

da lui ordinato (2). del patrimonio del comun debitore decot-


82. Può darsi che un negoziante abbia to, possono discutere e definire i loro in-
i suoi libri in un luogo, il suo domicilio teressi senza di essi. In questi casi è ne-
in un altro, e che sia convenuto in un
)
cessario di scorrerli per intiero, ma quan-
luogo diverso da quello ov’ è seguita la do nel corso di una lite, per terminare
sua amministrazione ; ed allora non sa- una contestazione basta un estratto, la
rà obbligato a farne l’ esibizione fuori del legge permette al giudice di ordinare sol-
luogo ove esistono, e la parte che la ri- tanto che siano presentati, non deposita-
chiede, dovrà, se vuol profittarne, farli ti,per aver copia di ciò che riguarda l’og-
trasportare a sue spese c pericolo, nel luo- getto su cui le parti contendono-, e può
go della contestazione (3). All’ esibizione ordinarlo, anche d’officio, ossia di propria
de’libri è tenuto anche l’erede del nego- autorità, nel caso in cui lo creda oppor-
ziante all' istanza di chiunque abbia in- tuno per accertare la verità, benché al-
teresse di richiederla: se sono diversi gli cuna delle parti non lo richieda (6). Fi-
eredi, o possiede un solo, questo solo
li nalmente, se l’ attore, o il reo si offre a
deve essere costretto ad esibirli, o tutti prestar fede ai libri del suo avversario, c
gli hanno in cornane e tutti dovranno es- questi ne ricusa la presentazione, può il

servi obbligati (4). Il Codice di Commer- giudice proporre il giuramento all’altro (7)
cio mirando ad assicurare la buona fede perchè qualora non vi siano circostanze
nel commercio, e a prevenire le frodi, vol- che scusino il renitente, c rendano sospet-
le che ad ogni evento potesse tosto chiara to chi domanda la presentazione, in favor
apparir dai libri di un negoziante la si- di questo nasce una presunzione di pro-
tuazione, e la di lui condotta, ma ebbe bità, e in quello di mala fede.

dischi n. 3, la. Genua de script, prie. lib. de mercat. decis. 98 n. 4. Ab. Ecclesia,
4 tit. de libr. mercat. n. 20 et 54. Gait. de observ. furens. part. 1 oh se re. 5 i n. 34
cred. cap. 2 n. 1086. et 35.
(1) Leg. io § 2 ff.de edendo. L. \ff. de (4) Ansald. de comm. disc. 66 n. 8 et 9
Jide instrum. Leg. 2 Cod. de alim. pupill. disc. 7.3 n. 1 o, 1 7 leg. 6 § 1 et l. 9 § 1 ff.de
praestand. et l. a § 1 Cod. quando et qui- edend. leg. 3 § 3 Jf. comodati leg. 63 § 4
bus quarta pars deb. Genua de script, pria,
ff. prò socio.
lib. 4 tit. an mercatores n. 5g. 5 Cod. di conni), ari. 14.
( )

(2) R. Costituzioni lib. 2 tit. 1 6 cap. 4 § 1 1 (6) Cod. di comm. art. i 5 ivi Locré.
3 ^Leg. 4
( § iff.de edemi. Rot.Geuuetis. (7 ) òrt. >
7 -
30 DIRITTO COMMERCIALE
getto di trame un comune profitto lecito
e onesto.
TITOLO III. 85. La legge Romana divideva la so-
%
cietà in universale, comprensiva di tutti
DELLE SOCIETÀ DI COMMERCIO. i beni presenti e futuri dei socii prove-
nienti da qualunque causa di acquisto(2);
83. 1 Romani avvezzi a torsi coU’armi in generale che abbracciava soltanto i
c ad appropriarsi coi diritti che si arro- prodotti d’ogni industria di ciascun so-
gano i vincitori, ciò che le genti al loro cio, non gli acquisti provenienti dal mero
impero soggette, per mezzo del commer- benefìzio della fortuna (3), e in singolare
cio si compartivano, della mercatura non costituita sopra una data specie d’ indu-
curanti, credettero che con poche leggi stria, di negozio, di traffico (4). Il Codice
prese dai Rodii, ed aggiunte al corpo del- Civile abolita ne’ suoi effetti la vera so-
la loro civile giurisprudenza, le contro- cietà universale de' Romani, meno che
versie mercantili potessero sciogliersi, e fra coniugi, ritiene lo stesso vocabolo
i

perciò, nel corpo del diritto Romano, le alquanto limitalo nella sua forza e divide
società de’ mercanti non sono distinte da la società in universale e particolare (5).
quelle d’ogni altro cittadino, e sono rego- La società universale alquanto diversa
late dai principii regolatori delle altre pri- ne' suoi effetti dalla Romana, può essere
vate società. Fu supplito alle leggi Roma- di due specie, cioè 1. di tutti 1 beni pre-
ne dagli statuti particolari delle diverse senti: 2. di tutti i lucri (6). La prima
nazioni, e tìnalmmte Codice di Com-
il rende comune tutti beni mobili e sta- i

mercio determinò con accuratezza la dif- bili appartenenti ai rispettivi soci nel
ferenza fra le une e le altre, non sola- momento della sua stipulazione, come
mente quanto alla loro forma c alla loro può rendere comuni per patto espresso
durata, ma altresì quanto ai diritti e ai tutti i lucri futuri, menochi gli acquisti
doveri dei socii. Nulladimeno le leggi per successione, per donazione, 0 per le-
nuove derogatorie delle antiche, non es- gato, dei quali non si può comunicare
sendo che altrettante eccezioni al diritto alla società che il godimento, nonostante
comune, si riferiscono alle leggi antiche qualsivoglia convenzione in contrario (7).
in ciò che riguarda i principii generali, Si eccettuano però gli sposi, i quali pos-
e a quelle, ove non sono contrarie, riman- sono convenire tra loro prima del matri-
gono soggetti anche i mercanti. Il Codice monio una vera comunione universale,
di Commercio dichiara che il contralto che comprenda tutti i loro beni mobilie
di società, fra i mercanti, è regolato dal stabili, presenti, e futuri, qualunque pos-
diritto civile, dalle leggi particolari del sa essere il titolo del loro acquisto (8).
commercio, e dalle convenzioni delle par- La seconda rende comuni i mobili dei
ti (1); è dunque necessario di conoscere contraenti, i frutti degli stabili, e i pro-

non solo le disposizioni del Codice di dotti dell'industria di ciascheduno (9).


commercio che sono particolari ai mer- La semplice stipulazione di una società
canti, ma ancora le disposizioni del di- universale, senza altra spiegazione, non
ritto civile che sono comuni ai mercanti importa che questa seconda, e in ciò con-
e ad ogni altro cittadino. cordano in parte la nuova legge, e la
84. La società in genere, è un con- legge Romana (10). La società partico-
tratto consensuale, per cui due o più lare, simile alla Romana, abbraccia 0 al-
persone convengono di mettere in comu- cune cose particolari, 0 il prodotto di
ne o denaro o beni o industria, all’ og- qualche specifica operazione, arte, 0 pro-

(i) Cod. di Comm. art. 18 . 6 ) Cod. Civ. art.


( >836.
(a) L. ea vero 3 § i ff. prò socio. Cod. Civ. art.
(7 ) 1837 .

(3) L. coìri societatern 7 e segg.ff. end. 8 ) Cod. Civ. art.


( 1497 , t5a6, 1837 .

(4) L. societates 5 pr , l. curri duobus 5a


. Cod. Civ. art.
(9) i838.
§ curri duo
5 JjT. eod. (10) Cod. Civ. art. i83g. L. coivi società-
(5) Cod. Civ. art. i835. lem 7 Jf. prò socio.

’gle
PARTE PRIMA 31
fessione (1), e da ciò si rileva che le so- cietà in nome
collettivo, in riguardo agli
cietà mercantili, sono comprese nel nu- altri, inaccomandita. La terza è quella
mero delle società particolari. Non per che indicata mediante la semplice desi-
questo però è proibito a due negozianti gnazione dell’ oggetto della sua impresa,
di stipulare tra loro una società univer- non esiste sotto una ragione e non pre-
sale, giacche la società essendo un con- senta il nome di alcun socio, e per conse-
tratto correspettivo, può validamente sti- guenza i suoi socii sono tutti riputati ac-
pularsi tra tutte quelle persone che non comandatarii, e non sono esposti che al
sono dalla legge dichiarate incapaci di pericolo di perdere il capitale che hanno
potersi obbligare (2). A fronte di questa somministrato. La quarta è la riunione
massima generale riflettendo il legislato- passeggierà di due 0 più negozianti (7),
re, che le società universali potrebbero o società di commercio all’oggetto d’in-
facilmente servir di pretesto per masche- traprendere in comune, unicamente una
rare col loro velo una proibita donazio- 0 più operazioni mercantili determina-
ne, dichiara (3), che ninna società uni- te (8).
versale può aver luogo tra quelle persone 87. La società essendo un contratto
che sono incapaci di poter donare o rice- consensuale (9) non ha bisogno di veru-
vere l’una daU'altra, ed alle quali sia vie- na forma particolare per esistere: nulla-
tato di avvantaggiarsi reciprocamente in dimeno, stando al Codice civile, e rite-
pregiudizio dei diritti di altre persone. nendo la distinzione legale tra la validità
Sarà dunque valida la società universale di un atto e la prova di esso, qualunque
86.
stipulata tra due negozianti cui non si società dev’essere stipulata in iscritto,
possa opporre questa incapacità, e in qualora ecceda nel suo capitale la somma
questo caso, la loro società mercantile, di ISA franchi; anzi la prova testimo-
soffrirà bensì la sorte della società prin- niale non è mai ammessa nè contro nè
cipale in quanto ne fa parte, ma in quan- oltre il contenuto dell’atto di società,
to costituisce una società mercantile, il quantunque si trattasse di una somma
contratto sarà soggetto a tutte le dispo- minore(IO). Perciò dalla disposizione del
sizioni riguardanti le società mercan- Codice Civile che esige la scrittura per
tili (4). le società che oltrepassano nel loro ca-
Quattro sono le società mercanti- pitale la somma suaccennata, si deduce
li, 1. La società in nome collettivo. 2. La che nel nuovo sistema sono implicita-
società in accomandila. 3. La società a- mente proscritte quelle tacite società che
nonima. 4. La società in partecipazione. si facevano emergere dalla comunione dei

La prima è formata da due o più perso- treni o della mensa, e che erano altret-
(1)
ne che trafficano insieme a comune pe- tante sorgenti di liti nell’antica giuri-
ricolo, sotto il nome di uno o più di loro, sprudenza (11). Per regola generale basta
ossia sotto una ditta o ragione sociale (5). la scritta privata, ma trattandosi di so-
La seconda si forma tra uno o più socii, cietà che si il defun-
asserisse passata tra
mallevadori e solidali, in riguardo ai ter- to ed uno de’ suoi eredi, sarebbe necessa-
zi, e uno o più socii semplici sommini- ria la prova per atto autentico, all’effetto
stratori di fondi, che diconsi arcomanda- di liberar questo dalla collazione degli
tarii o socii in accomandita (6). Se sono utili in vantaggio degli altri coeredi (12).
più i socii mallevadori e solidali, è diret- 88. Le società in nome collettivo de-
ta sotto un nome sociale che deve ne- vono essere stabilite per atto pubblico :

cessariamente esser quello d’uno o più lo possono essere anche per privata scrit-
de’ medesimi, e in riguardo a loro è so- tura, ma in questo caso devono farsi tan-

Cod.Civ. art. 1 841. e segg.X. Quar- (6) Cod. di Comra. art. a3.
tieri Giur. comp. lib. 3 tit. 26 sei. ir». (7) Cod. di Conno, ari. 29, 3o.
(2) Cod. Civ. art. ioa3. (8) Cod. di Corani, art. 47, 48.
(3) Cod. Civ. art. 1840. {9) Pr. Inst. de oblig. ex consens.
(4) Locré, toc. cit. noi. alT ari. 18 n. 4 (10I C. C. ari. 1834.
5 (i 1) Mallevine d. art. 1834.
'

Cod. Comm.
(5) di art. ao. (u) Cod. Civ. art. 854.
1

R-2 DIRITTO COMMERCIALE


ti originali quanti sono 1 sodi, e ogni o- cictà ha più stabilimenti di commercio
riginale deve indicare il numero degli situati in diversi cireondarii, la consegna,
originali che furono fatti; altrimenti quel- la trascrizione, e pubblicazione di tale e-
l'atto sarebbe nullo (1). Senza una simile saranno fatte al Tribunale di Com-
stratto,
precauzione, una delle parti potrebbe co- mercio di ciascun circondario.
stringer l’altra a seguire il contratto, ed 90. Queste formalità sono state pre-
essa potrebbe impunemente deluderlo. scritte in favore dei terzi, affinchè potes-
Suppongasi che tre siano i soeii, c un so- sero prontamente conoscere le clausole
lo P originale: egli è certo che il deposi- che possono interessarli, e che i socii da
tario dell’ unica scritta privata, potreblie cui l’alto fu stipulato,non potessero più
negare il contratto di società, e che gli allegare, dopo averlo sottoscritto, che ne
altri non avrebbero alcun mezzo di pro- ignoravano il contenuto; quindi lo scrit-
vargliene la esistenza. Potrebbe seguir lo to nelle società di commercio, non essen-
stesso, qualora l'originale unico fosse po- do richiesto come solennità, ma bensì co-
sto nelle mani di un terzo, perchè da que- me prova, la legge ha soggiunto che que-
sto terzo dipenderebbe il favorire una ste formalilà saranno osservate sotto pena
delle parti produccndo o sopprimendo di nullità per gl'interessati, ma che la
l'atto di società. Similmente se nella scrit- mancanza una di esse non potrà esse-
di
ta medesima non fosse fatta menzione del re promossa dai socii contro di un ter-
numero degli originali, il socio di mala zo (4). L’estratto deve contenere: 1. i no-
fede sopprimerebbe il suo originale, e di- mi, cognomi, qualità ed abitazione dei
manderebbe la nullità dell’alto, allegan- socii. 2. La ditta o ragione della società ;
do il pretesto che non ne furono fatti tan- ed è qui da notarsi che i soli nomi dei
ti originali, quanti erano i socii. È da no- socii possono indicare la ragione sociale (5).
tarsi che se una delle parti avrà eseguita Prima del Codice si costumava di ritene-
la convenzione, sarà in lui cessato il di- re le antiche ditte 0 ragioni tociali an-
ritto di opporre perfino o dimandare la che dopo la morte dei loro fondatori, o
nullità della scrittura che la contiene (2). per rispetto della loro memoria, 0 per darsi
E pur da notarsi che questa nullità ren- vanto di lunga stabilità, 0 per assicurarsi
de vano l’atto, o scrittura, perchè la legge della continuata comunicazione dei loro
non permette di fame la prova per mezzo corrispondenti, e si vedevano case di com-
di testimonii, ma non distrugge la con- mercio intraprendere operazioni sotto un
venzione: che questa nullità riguarda i nome divenuto immaginario. 0 sotto quel-
socii, ma non i terzi, i quali possono pro- lo di un morto, di cui l'eredità non pote-
vare la società con tutti i mezzi legali. va essere obbligata. Le nuove leggi hanno
Dacché la società in nome collettivo de- tolto un simile abuso, per cui più d’ un
v’ essere stabilita per pubblica o privata creditore è rimasto effettivamente ingan-
scrittura, ne viene di conseguenza l’ap- nato, fidandosi a un credito apparente e
plicazione alla medesima dei sopraccitato supposto, e ha troncato le controversie
(3) 1834 del Codice Civile cui è confor-
art. che da ciò spesso insorgevano. Siccome
me l’art. 41 del Codice di Commercio. nelle società comuni non vi è indicazio-
89. L’ estratto dell’ atto di società (3), ne di veruna ragione; cosi non vi è biso-
sottoscritto dai notari, se autentico, o dai gno che il pubblico sappia i veri nomi
socii se è privato, dev’essere consegnato dei socii. 3. Le clausole straordinarie re-
entro lo spazio di quindici giorni dalla lative alla firma, e all’ amministrazione ;
sua data, alla Cancelleria del Tribunale come se, per esempio, si fosse detto nel
di Commercio del circondario, in cui la contratto di società, che uno solo, o più
ditta sociale è stabilita, per essere trascrit- socii soltanto avrebbero la facoltà di agi-
to nel registro, ed affìsso pel corso di tre re, amministrare, e firmare per la socie-
mesi nella sala delle udienze ; e se la so- tà, e in questo caso, i nomi, cognomi ec.

(i)Cod.diComm.art.3g.Cod. Civ. art. (4 )


Cod. di Comm. art. 42 .

i3a5. (5) Cod. di Corniti. art. ai.


(*) Cod. Civ. art. i3a5. (6) Codice di Commercioart. 3y, 4 , 4a
Cod. di Comm. art. 42 .
43, 44-
PARTE PRIMA 33
del socio o dei sodi muniti di facoltà vi governo anonima prima di es-
la società

devono essere accuratamente indicati, e sere ma dev’essere approvato


stabilita,

nc vedremo poi la ragione. A. L'epoca, in altresì con cui si stabilisce, e l'atto


l' atto
cui la società deve aver principio, e quel- di approvazione del governo, affisso con
la, in cuideve terminare. quello di società pel medesimo spazio di
91, Per la società in accomandita si tempo (4). Si è pur voluto che l’alto co-
richiedono le medesime formalità che so- stitutivo della societàanonima fosse in
no prescritte per la società in nome col- autentica forma, non in privata scrittu-
lettivo, salve le seguenti differenze. 1. L'e- ra, perchè tanti essendo i sodi quante le
stratto affissonon deve indicare i nomi azioni, e non potendosene per la loro mol-
de'socii accomandatarii. 2. Deve enun- tiplicità,e anche per non essere conosciu-
ciar T ammontare delle somme provviste te, formare altrettanti originali, se ne po-
o a provvedersi per azioni in accomandi- trebbero altrimenti con facilità variare le
ta. 3. Se è per privato chirografo, basta condizioni. È qui a proposito di osserva-
che sia sottoscritto dai sodi risponsabili, re che le società comuni non sono sog-
e che hanno nome nella società (1). L’es- gette ad alcuna pubblicazione.
senza della società in accomandita consi- 93. La società in participazione non
ste nella certezza che i sodi accomanda- è soggetta ad alcuna delle formalità che
tarii resteranno sconosciuti, e se in qualche la legge prescrive per le altre. Essendo
caso, o sotto qualche pretesto dovessero per natura sua di breve durata, può for-
palesarsene i nomi, sarebbe distrutta. La marsi anche verbalmente, e se è negata,
confidenza del pubblico si determina dai se nc può desumere la prova dai libri,
capitali della società, e poco importa il dalla corrispondenza, e anche dall’esame
non saper da chi siano somministrati, di testimoni^ se il Tribunale giudica op-
quando coloro che li somministrano, si portuno di ammetterli a deporre (5).
obbligano soltanto fino alla somma di Quando però fosse stata costituita, non
essi e non al di là. verbalmente, ma per pubblica, 0 privata
92. Non può costituirsi alcuna società scrittura, la prova testimoniale non po-
anonima senza 1' approvazione del Go- trebb’ essere ammessa nè contro l’atto,
verno (2). Una società che si forma per nè per provar cose non comprese nell'at-
mezzo d'azioni interessa l'ordine pubbli- to medesimo.
co, e siccome le intraprese di questa spe- 94. Qualunque società comincia 0 al
me, sono spesse volle altrettanti lacci che tempo destinato dalle parti, o, in man-
si tendono alla credulità de’ciltadini; cosi canza di destinazione, al momento del
è stato riconosciuto necessario l’interven- contratto, e dura, 0 per tutto il tempo con-
to della pubblica autorità per esaminarne venuto, 0 quanto dura 1’affare contempla-
l'origine, e calcolarne le operazioni, onde, to, o la vita di tutti socii, 0 la concorde
i

per essere mal combinate, non siano ra- volontà di ciascuno (6).
gion di rovina della fortuna degli azioni- 95. La società è fondata sulla speran-
sti, e degli amministratori, e non giun- za probabile di un onesto guadagno re-
gano perfino ad alterare, per quanto mo- partitole tra i contraenti in grazia delle
mentaneamente, il credito generale, e la rispettive comunicazioni di ciascheduno.
pubblica tranquillità (3). Questa vigilan- Si dice onesto guadagno, perchè una so-
za previene ogni disordine, e l'esperienza cietà stabilita ex gr. ,
per far contrabban-
de' tempi addietro ha suggerito le dispo- do, sarebbe nulla in faccia alla legge (7).
sizioni del Codice di Commercio, per cui I contraenti possono ripartir fra di loro
non solamente dev'essere approvata dal gli utili e i danni in quella proporzione

(i) Cod. di Comm. art. 37. (6) Si malejicii societàs coita sit, constai
(*) Loeré Espr. da Cod. de Comm. art. nullam esse societatem : generaliter enim
37 . traditur, rerum in/tonestarum nullam esse
(I) Cod. di Comm. art. 37, 40. Societatem L. 5 ff. prò socio.
(4) Cod di Comm. art. 49. (7) C. C. art. i 853 .

(5) C. C. art. 1843 e segg.


5
31 DIRITTO COMMERCIALE
che stimano conveniente (1), ma è proi- ilregolamento, per parte del riebrrente
bita quella che chiamasi società Leoni- abbia ricevuto un principio d’esecuzione,
na, in cni uno si attribuisca il guadagno, o siano passati tre mesi dal giorno che
e l’altro soffra soltanto il danno (1), e nul- n’ ebbe notizia. Qualora il riparto fosse
la sarebbe la convenzione, o patto, per rimesso ad un terzo, e questi o non vo-
cui uno o più socii godrebbero gli utili lesse. 0 non potesse formare il richiesto
nella loro totalità: siccome nulla egual- regolamento, potrebbe insorgere il dub-
mente quella che liberasse le somme o bio, se debba presumersi in questo caso
altri oggetti posti in comune da uno o più che l’intenzione delle parti fu di supplir-
socii, c formanti parte del capitale della vi per mezzo di periti, o se debbano ri-
società (2). Nel primo caso, ancorché al partirsi gli utili, come se nel contratto
socio cui fossero attribuiti gli utili per in- non vi fosse stipulazione di sorte alcuna
tiero, fossero addossati per intiero anche per questo oggetto, ma sembra più con-
i danni; pure la società sarebbe distrutta forme ai principii il riguardar come non
nella sua essenza perchè non v i sarebbe pi ù
,
apposta la convenzione. Se poi dal terzo
interesse comune e però nulla una tal
: fosse stato fissato il riparto degli utili,
convenzione, ma non il contratto di so- senza parlar delle perdite, allora dovreb-
cietà, il quale si regola come se nulla fosse be riputarsi fissato per le perdite un re-
stato determinato sulla divisione degli golamento conforme a quello degli uti-
utili e dei danni e spetta la sua parte a
: li (S).

ciascuno de’socii in proporzione della par- 97. Quando la scrittura di società non
te ch’egli ha nel capitale comune, secon- determina la parte di ciascun socio nei
do la regola, di cui parleremo in appres- guadagni e nelle perdite, i socii prendo-
so. Nel secondo caso, sembra a prima vi- no parte nei guadagni, ciascuno in pro-
sta, che la legge faccia una eccezione in porzione del proprio capitale (6), e per
favore del socio d’ industria, perchè egli togliere le controversie frequenti nella pas-
non avendo porzione alcuna nel capitale sata giurisprudenza (7) sopra la valuta
della società, non corre il rischio di alcu- da darsiall’ opera del socio che non ha

na contribuzione alle perdite, ma, se un conferita che la propria industria, in fac-


momento vede ch’egli real-
si rifletta, si cia ai socii il Codice Civile
capitalisti,
mente vi contribuisce, perchè perde il stabilisce (8) che nel silenzio dei con-
frutto della propria industria per tutto il traenti il valore dell’ industria si debba
tempo della durata della società (3). parificare al capitale di quello fra i socii,
96. È
permesso ai socii di alterar l’e- che abbia messo il meno. Ma è d’ uopo
guaglianza che per regola dovrebbe re- distinguere la parte di capitale che il so-
gnare tra loro, o per meglio dir di fissar- cio mette in comune, dagl’ imprestiti, e
ne la misura a loro talento con una con- anticipazioni che può, e talvolta si obbli-
venzione speciale (4), ma questa non de- ga a fare alla società, per cui stipula che
(7)
ve togliere a veruno di essi la speranza società gliene
la (8) pagherà i frutti, 0 che
/
almeno di qualche lucro. Si può anche questi ogni anno formeranno a vantag-
rimettere il riparlo degli utili all’arbitrio gio di lui un nuovo capitale fruttifero.
di uno de'socii o di un terzo, ed allora il Talvolta è stabilito che i socii potranno
regolamento fatto, a norma della conven- avere conti correnti, e talvolta è loro im-
zione deve osservarsi, e quando non sia posta ('obbligazione di avere »'» conto cor-
evidentemente contrario all’ equità, non rente obbligato una somma determinata
può essere impugnato, e non v’ è luogo a nell'atto di società in questi casi, a que-
:

ricorso nemmeno in questo caso, quando sto riguardo, non figurano che come cre-

Fedro, L. i fav. 5, L.
(i) si non fuerit (5) § 3 In5tit.de Societ. Delvincourt not.
5 knsl.ff. prò socio. de la pag. 1 3 n. 5 6.
(a) Cod. Civ. art i855. (6) C. C. art. i853. L. si societatem 6 /.

(3) Delvincourt. not.à la pag. i3 n. a 3. quid enim 80 ff. prò socio.


(4) § i Inst. de Societ V. Viun. Quaest.select. Ub. 1 cap. 54.
C. C. i855, Leg. si non fuerit 39 § D. art. i853.
Aristo a ff. prò socio.
PARTE PRIMA 33

ditori della società. Vi è qualche caso, in utensili valutati una data somma ; al-
cui alla parte primitiva di capitale, con- lora queste cose periscono a danno della
vien aggiungere ciò che il socio ha avu- società che sarà sempre obbligala, scio-
to occasione di pagare per la società, e il gliendosi, a restituirne
il valore, perchè

deciderne dipende dalle circostanze. Do- ne divenne usofruttuaria sotto questa im-
po aver veduto come legittimamente si plicita condizione (5). Il socio industrio-
costituiscano le diverse specie di società, so deve apportare alia società interamen-
100.
parleremo dei vicendevoli doveri e dirit- te l’ industria che ne forma l’ oggetto, e
ti dei sodi. renderle conto d’ogni guadagno che aves-
98. Il socio deve apportare alla socie- se fatto impiegandola altrove (6).
tà, ciò che le ha promesso (1). Avendo Ai doveri dei socii, convien ag-
promesso denaro, non solamente sarà te- giungere quello di render conto alla so-
nuto ad apportare la somma che deve, ma cietà dei pagamenti ricevuti dai suoi de-
gl'interessi ancora che incominciano a bitori (7), poiché ogni socio ha diritto di
decorrere di pien diritto, senza che vi sia esigere e quietanzare. Può accadere che un
bisogno d’ instanza, dal giorno in cui ne socio sia, per suo conto particolare, cre-
scadeva il pagamento, e lo stesso dicasi ditore di una persona debitrice della so-
delle somme da lui prese nella cassa so- cietà, e che le due somme siano egual-
ciale e convertite in proprio uso, oltre la mente esigibili, e allora il socio deve im-
rifusione dei danni che per mancanza di putare sui due crediti proporzionatamente
queste avesse sofferti la società, o per a- ciò che riceve, c se il suo credito è di sei-
verle impedito ex gr. di estinguere una sua cento lire, ex. gr. e quello della società
,

obbligazione, o di condurre a fine una di 300 ; ricevendo cento cinquanta lire,


operazione che avrebbe prodotto un lu- ne deve imputar cento sul credito pro-
cro maggiore del frutto del denaro (2). prio, e cinquanta sopra quello della so-
99. Se ha messo in comune, non dena- cietà, ancorché avesse fatta menzione del
ro, ma un altro oggetto corporale, come solo suo credito nella ricevuta, perchè
stabili, o merci, deve prestarne alla socie- non deve anteporre il proprio interesse a
tà l’evizione come venditore al com-
il quello della società. Questa regola sup-
pratore (3). Se il socio ha data la proprie- pone che il debitore non ne abbia danno,
tà degli oggetti corporali, periscono que- perchè se taluno ha più debiti, e il paga-
sti a danno della società che ne divenne mento per tutti non basta, egli ha diritto
padrona. Se non ne ha dato che il godi- di dichiarare qual de'suoi debiti intenda
mento, o sono cose che coll’uso non si di pagar per intiero (8), Supposta una
consumano, come gli stabili, e i diritti tale dichiarazione, convien pur distin-
incorporali, e la proprietà loro rimanen- guere se il debitore ha imputato il de-
:

do al socio, periscono a suo danno (A), ma bito ch'era per lui più urgente di estin-
ne perisce per la società il godimento. Se guere, per esempio, un debito per cui era
la perdita proviene da una causa che sia soggetto all’esecuzione personale, egli è
nata dopo la società, e non dal fatto del certo che vale l'imputazione, perchè la
socio, o sono cose che si consumano, co- legge istessa la induce senza che le parti
me i commestibili, o si deteriorano col- l’abbiano stipulata (9). Ma se i debiti so-
T uso, come i mobili, o sono destinate ad no di egual natura, e il debitore ha im-
essere vendute, come
mercanzie recate
le putato il debito particolare del socio, si
alla società per il suo commercio, o Anal- può allora facilmente presumere la con-
mente sono state messe in comune die- nivenza, e l’ imputazione si farà sui due
tro la stima, come il godimento de' suoi crediti, senza che il debitore possa doler-

(i) Cod. Civ. art. 1845. (5) Cod. Civ. art. i83i. L. si id 58 ff.
(a) Cod. Civ. art. 1846. L. Socium 60 prò socio.
pr.ff prò socio L. 1 § ff.de usar. L. a-
,
1
(6) Cod. Civ. art. 1847. L. itdilio 45 §
ditio 43 § et cum a ff. de acquir. vel amiti, et cum a ff. de acquir. vel amiti, posses.
posses- (7) Cod. Civ.arf. 1848, de L. aditio.
si) Cod. Civ. art. i845. 8 Cod. Civ. art. i»53.
( )

(4)
Cod. Civ. art. i85i. ( 9 ) Cod. Civ. art. ia56.
36 DIRITTO COMMERCIALE
sene (1). Se, per lo contrario, il socio ha delle cose necessarie alla società (5). Uno
fatto la ricevuta per intiero conto della de' sodi non può fare innovazioni sopra
società, nulla può pretendere per se, per- gl'immobili dipendenti dalla società an-
chè non può rivocare il fatto proprio, e corché le pretenda vantaggiose alla stes-

gli è proibito bensì di avvantaggiarsi con sa, se gli altri sodi non vi acconsenta-
danno della società, ma non di avvantag- no (6); questa disposizione però non è
giare la società con suo pregiudizio. Per applicabile al socio eletto amministrato-
la medesima ragione, se un socio ha ri- re. È in facoltà di ciascuno dei sodi, di

cevuto pagamento per la sua parte da un associarsi, senza il consenso degli altri,
debitore della società, che si trovi poscia una terza persona relativamente alla por-
nella impossibilità di pagare il resto, la zione ch’egli ha nella società, ma non
parte che il socio ha ricevuta, fosse pur può, senza tale consenso, ammetterla nel-
minore di quella che a lui sarebbe dovu- la società, ancorché ne abbia l'ammini-
ta, deve comunicarsi alla società, non o- strazione (7); perciò questa terza persona
stante la L. si Tìtius 62 ff.
prò socio, la non deve render conto che al socio a cui
quale sembra fissare un principio contra- si unisce, e non può esercitare azioni di-

rio (2). Finalmente se uno de' sodi ha rette che contro di lui. Un socio ha azio-
venduto lucrosamente la sua porzione ne contro la società, non solo per la re-
delle mercanzie della società, la vendita stituzione de' capitali sborsati a di lei
s’intende fatta non per lui solo, ma per conto, ma ancora per le obbligazioni con-
conto della società intera. tratte di buona fede, per gli affari socia-
f 01 Ogni socio è tenuto a rifare i dan-
. li, e per i rischi inseparabili dalla sua

ni cagionati alla società per propria col- amministrazione (8). S’egli avesse preso
pa, come per esempio, se avesse lasciato denaro ad imprestilo per la società, se a-
deteriorare i beni comuni, mentre poteva vesse comprato 0 venduto per essa, o fat-
impedirlo, o non le avesse procuralo un to eseguir lavori, ragion vuole che il peso
profitto che dipendeva da lui di ottenere. di queste operazioni sia sopportato da
Nè avrebbe egli diritto di compensar que- tutti i sodi. Se dopo avere intrapreso un
sti danni cogli utili recati alla società col- viaggio per la società, cammin facendo,
la propria industria, perchè questa per fu assalito dai ladri che lo ferirono e spo-
lui era un debito, o quand' anche non a- gliarono, se ciò non accadde per sua col-
vesse cagionato il danno, avrebbe dovuto pa 0 negligenza, gli è dovuta un’ inden-
procurar gli utili (3). Questi sono i dove- nità, per le spese di guarigione e pel fur-
ri dei sodi in qualunque specie di socie- to, ma quanto alle cose rubate, non ha
tà. Quanto ai diritti, ecco le regole stabi- diritto di pretendere che l’indennità per
lite egualmente dal Codice civile. quelle che gli erano necessarie pel viag-
102. Ciascuno, se non vi è patto con- gio, perchè per le altre non si può dir che
trario, può servirsi delle cose appartenen- abbia corso un rischio inseparabile dalla
ti alla società,purché le impieghi secon- sua amministrazione.
do la loro destinazione fissata dall’uso, c 103. Dovendo la società restituire al
non se ne serva contro l' interesse della socio i capitali sborsati a di lei conto, do-
società, o in modo che impedisca a’ suoi vrà pagarne anche gl' interessi, e qui na-
sodi di servirsene secondo il loro dirit- sce la questione, se il socio possa ripeter-
to (4). Ciascun socio ha diritto di obbli- li dal giorno in cui fece lo sborso dei
gare ì consocii a contribuire con esso al- capitali. Siccome il socio che ammini-
le spese occorrenti per la conservazione stra è ilvero mandatario della socie-

(i) Delvincourt, Instit. noi. de la pag. rustic. L. an unus uff. si servit. vinàio.
>9 n. i. L. Sabinus 98 comm. divid.
() Cod. Civ. art, 1849. (7) Ibid. art. i86t;L. qui admittitur 19
Cod. Civ. art. i85o.
(3) e seg.ff. prò socio, L. consilii 47 § 1 ff de
(4) Cod. Civ. art. i5g h. cum duobus reg. jur.
5a § item Mela i3 ff. prò socio. (8) Cod Civ. art. i5», L. prò socio 38 §
(5) Id. j. L. cum duobus 5* § si quis i5, h. si,
() Id. d. L. std si 97ff. de servii. praed. unius 67, § si quid 9ff. prò socio.
PARTE PRIMA 37

là (1), cosi ogni dubbio sembra tolto dal- to verso del creditore per la metà, ma gli
rarticok) 2001 del ('«dice Civile, il quale competerà il regresso conira l’altro socio,
stabilisce che il mandante deve corrispon- e se nella stipulazione la sua parte nel
dere al mandatario gl’interessi delle som- passivo fu specialmente ristretta alla sua
me da lui anticipate, dal giorno del com- parte nell'attivo, egli non sarà tenuto al
provato pagamento delle medesime, c sic- di là di questa (4).

come il Codice medesimo all'articolo 1846 103. Conosciute le disposizioni del Co-
dichiara che per le somme che avesse dice Civfle circa i vicendevoli doveri, e
prese dalla cassa sociale, il socio, come diritti de’socii, e il modo con cui si ob-
abbiamo già detto, resta ipso ju re e sen- bligano e possono obbligare la società in
za bisogno d’ istanza, debitore degl' inte- faccia ai terzi,- nelle società comuni, rie-
ressi di tali somme dal giorno che le ha sce facile il ben conoscere le differenze
ritirate per suo particolare vantaggio, co- introdotte dal Codice di Commercio nel-
si sembra giusto, per diritto di reciproci- le società mercantili. Esso, quanto alle
tà, di accordare al socio che ha impiega- obbligazioni dei socii in faccia ai terzi,
ti suoi capitali a vantaggio della società,
i deroga espressamente alle riferite dispo-
gl’ interessi dal giorno della comprovata sizioni del Codice Civile, e stabilisce che
anticipazione (2). Questi sono doveri e i socii in nome collettivo indicati nel con-

diritti che appartengono ai socii di qua- tratto di società, sono solidali per tutti
lunque società, ma la grave sostanziai gl’ impegni della società medesima, an-

differenza fra le società comuni, e mer- corché un solo de' socii abbia firmato,
cantili, consiste nel modo con cui può un purché la Arma sia stata fatta esprimen-
socio obbligarsi, c rimanere obbligato in do il nome 0 ditta sociale (5). Negli affa-
faccia ai terzi, obbligare l’intera società, ricomunifra cittadini, la solidalità non si
e quindi ciascun de’ suoi socii sebbene presume, e fa duopo che sia stipulata e-
ignari delle sue contrattazioni, e ricever spressamente, o indotta dalla legge (6),
denaro della società liberandone egli solo ma negli affari di Commercio, la cosa è
i debitori. diversa, e se due negozianti sottoscrivono
104. Accennerò le regole stabilite dal insieme una carta, o comprano generi, e
Còdice Civile per le società comuni sulle mercanzie in comune, s’ intendono soli-
obbligazioni dei socii in riguardo ai ter- dalmente obbligati, ancorché non vi sia
zi. 1.Nella società, escluse quelle di com- veramente società fra di loro (7). Nella
mercio, uno de’ socii non può obbligare società in nome collettivo, tutti gli asso-
non gliene hanno data
gli altri, se questi ciati sono debitori solidali di ciò che de-
la facoltà, quantunque la stipulazione vo la società, e un debito contratto da uno
esprìma, che l'obbligazione fu contratta produce azione contro ciaschedun altro
per conto sociale, eccetto il caso, in cui come se ciaschedun altro vi fosse interve-
la cosa siasi convertita in vantaggio del- nuto o vi avesse acconsentito, purché sia
la società. 2. 1 socii non sono obbligati stato contratto esprimendo la ditta socia-
solidalmente per i debiti sociali, a meno le. Anzi tutti i socii sono anche solidali

che non abbiano espressamente stipulata pertuttociòchcèdovutoallasocietà.quan.


Io solidalità(3j. 3. 1 socii sono obbligati ver- to si a per dimandarne, e riceverne il paga-
so il creditore con cui hanno contratta- mento, e liberare il debitore 0 debitori,
to, ciascuno, per una somma, o parte e- potendo questi a piacer loro prescieglicre
guale, ancorché uno di essi abbia in so- uno tra socii, cui pagare il loro debito per
cietà una porzione minore, perciò se due intiero, qualora da un altro non sia stala
saranno i socii, e uno avrà un terzo sol- già pel medesimo credito intentata l'azio-
tanto nell’attivo, nulladimeno sarà tenu- ne (8). Ma non sono queste le sole ope-

ti) L. 67 § a ff. prò socio, Say»ty, Pare- (6) Cod. Civ. art. tao».
re io e 5 o. (7) Jousse, Saviirj (Parere 61). Arg. L.
(a) V. Del v incourt, not. de lapag. 17 n. 3. 4 ff prò socio che dice Socictas miri po-
3 Cod. Civ. art. i»oa.
( ) tisi re.
( 4 ) Ibid. art. i86a, i 863 , 1864. (8) Cod. Civ. art. 1198, 18 59.
(5) Cod. di Comm. art. a».
38 DIRITTO COMMERCIALE
razioni perle quali il Codice di Commercio 0 se gli altri si oppongono a operazione
ha dichiarata ne'socii \asnlidalità , giacché non consumata (4). Se nel contratto di
ha voluto estenderla a qualunque specie di società sono stati costituiti amministra-
obbligazione, il che comprende non solo tori particolari, la loro nomina contiene
la facoltà di contrar debiti a carico della implicitamente la rinunzia degli altri al
società, e di quietanzare i debitori comuni, potere speciale che loro competerebbe di
ma quella altresì di promettere, di com- pien diritto, nelle società in nome collet-
prare e di vendere, di far sicurtà e simili. tivo, per obbligare i loro socii, e alla fa-
106. In somma, la firma sociale, nella coltà di amministrare le cose sociali: gl»
società in nome collettivo, importa la mal- amministratori costituiti possono soli ri-
levadoria solidale e generale di tutti i cevere i pagamenti, e liberare validamen-
sodi, e questa è assoluta fra di loro, atti- te i debitori, e la firma di qualunque al-
va e passiva: sono soggetti per questa al- tro sodo, per quanto fatta esprimendo
l’esecuzione personale, e rimangono ob- il nome o ditta sociale, non sarebbe ca-

bligati nella loro totalità i loro beni pre- pace a produrre a carico della società la
senti e futuri, non ostante qualunque benché menoma obbligazione. Anche il
distinzione o riserva fosse stata da un so- socio amministratore per obbligare la so-
cio stipulata nel contratto di società di cietà, deve sottoscriversi esprimendo ta
non poter essere costretto a somministrar ditta sociale, ma questa condizione fu
cosa alcuna oltre la sua determinata por- imposta, dice J nasse (5) affinchè il socio
zione, o di aver libera nella cassa sociale possa prendere denaro ad imprestito per
alcuna somma. E qui cade in acconcio 1 suoi affari particolari, senza obbligare

di accennare che i creditori particolari di solidalmente i suoi consocii a restituirlo.


un socio, non hanno alcun diritto nè so- Ora si vede la ragione per cui la legge ha
pra ciò che possiede la società, nè sulla voluto (6) che nell' estratto da affìggersi
porzione del suo debitore, e molto meno nella sala delle udienze del Tribunale di
e loro lecito di sequestrarla presso i de- 108.
Commercio fosse aggiunta l’ indicazione
tentori delle proprietà sociali (I). Allor- di coloro fra' socii che sono autorizzati a
ché sarà divisa la società, e la porzione di dirigere, amministrare e firmare per la
quel socio sarà liquidata, potranno essi società. In tal guisa il pubblico non può
presentarsi, e farsela aggiudicare, e in ca- rimanere ingannato, e i debitori della so-
so di fallimento non saranno ammessi al cietà non pagano che ai socii amministra-
concorso coi creditori della società sulla tori che possono soli validamente quie-
massa sociale, ma conseguiranno paga- tanzarli.
mento dopo questi sulla parte del loro Circa l'amministrazione delle co-
debitore se qualche cosa sopravanzerà. I se sociali, sono stabilite altresì le seguen-
fondi sociali non sono afTctti nemmeno ti regole generali. l.Se l’amministratore
dall'ipoteca legale che appartiene alla è stato costituito nel contratto di società,
moglie del socio, neppur nel caso in cui può fare, non ostante l’opposizione degli
la dote sia stata versata nella cassa so- altri socii, tuttigli atti che dipendono

ciale (2). dalla sua amministrazione, perchè si pre-

107. Quanto però è detto riguarda


si sume che non abbia acconsentito alla so-
il caso, in cui non vi siano convenzioni cietà che sotto questa condizione; nulla-
per cui siano stati nominati uno o piò dimcno se amministrasse con frode, e
socii amministratori particolari; perchè mirasse al vantaggia proprio od’ altri con
allora ogni socio ha il diritto di ammini- pregiudizio della società, gli altri socii
strare come procuratore presunto della potrebbero far annullare le sue operazio-
società (3), ma cessa questa presunzione, ni. Se il mandato gli fu conferito nel con-
se è stato costituito un amministratore, tratto di società, non gli può essere rivc-

(i) Corte di Parigi i J giugno 1807. S, (3) C. C. art. 1 859.


7. 7*9- (4) Id. art. cil.
(a) Id. a5 marzo 1811 S. 11, a, 4a8 V. (5) Jousse not. 3 tur Tart. 7 tit. 4 de
Eni. Vinceas- Le gii l. Comm. /far. 4 cfi. a r Ordon. de 1673.
5 6. 7- (6) Cod. di Comm. art, 43.

f
PARTE PRIMA 39

rato finché dura la società, senza un mo- una confidenza, che gli negherebbe, se
tivo legittimo: se è stato costituito poste- non fosse da questa apparenza indotto in
riormente, il suo mandato è rivocabile errore.
come quello d' ogni altro procuratore (1). 110. Il socio accomandatario non può
Se sono più gli amministratori special- adoperarsi per gli affari della società nè
mente costituiti, ognuno può agire senza anche in forza di procura (8), e in pena,
il consenso degli altri, quando non sia s’egli trasgredisce questo divieto, si con-
stato convenuto diversamente (2). Chi sidera come socio indefinitamente malle-
non è amministratore o espresso o pre- vadore e solidale Questo rigore fu
(9J.
sunto, non può nè alienare, nè obbligare dimostrato necessario dalla esperienza,
veruna cosa sociale quantunque mobi- perchè si sono vedute frequentemente le
le (3); qualora però si tratti di società più pericolose e ardite intraprese formar-
mercantili, ciò deve intendersi degli uten- si dolosamente sotto il nome di un solo,

sili, ed oggetti destinati ad attivare la nullo ed oscuro amministratore, cui fin-


medesima società, e non delle mercanzie, gevasi dai veri interessati di somministra-
perchè la società si forma appunto per re una modica somma in accomandita,
109.
vender queste in comune e a comune ed essi intraprendevano, e dirigevano
profitto, e il diritto di fame smercio è tutte quante le operazioni. Se la specu-
compreso nella prima delle facoltà che lazione avea felice successo, di costoro
l’art. 1859 n. 1 del Codice Civile accorda erano tutti gli utili; se infausto era l’esi-
a ciaschedun socio to, altra perdita non soffrivano che quel-
(4J.
Nella società in accomandita non la di un piccolo capitale, e spesso nessu-
vi può esser mai solidalità attiva, perchè na, perchè nè pur questo aveano effetti-
vi sono necessariamente amministratori, vamente contribuito, e in caso di falli-
e se questi sono più d’uno, la società mento, salva rimaneva la loro fortuna e
quanto a loro, è in nome collettivo, e la loro riputazione. E da osservarsi che
quanto ai semplici somministratori di la proibizione di operare non compren-
fondi, la società è in accomandita (5). 1 de laproibizione d'intervenire, e con-
sodi accomandatarii non fanno che con- correre alle deliberazioni generali della
non sono soggetti fuorché alla
tribuire, c società, e trattandosi di far un’operazio-
perdita del capitale che hamio comuni- ne, o di contrarre un impegno fa anzi
cato, o dovevano comunicare (6) e per duopo. che l’ accomandatario vi concor-
la medesima intrapresa esistono, senza ra, e deve concorrervi almeno col suo
confondersi, due società differenti, cia- consenso, giacché noi potrebbe in altro
scuna delle quali produce diversi effetti: modo (10). È stato pur deciso che le ac-
i sodi in nome collettivo sono solidal- cennate disposizioni degli art. 27, e 28
mente e indefinitamente obbligati, e i non s' applicano alle operazioni commer-
sodi in accomandita non si obbligano ciali che la causa in accomandita può
mai che fino all’ ammontate della loro fare per suo conto coi socii accomanda-
parte. Ecco pur la ragione per cui la leg- tarii, e viceversa.
ge proibisce di comprendere il nome del 111. Il capitale della società anonima
socio accomandatario nella ditta sociale, dev’ esser diviso in azioni necessariaman-
ohe deve sempre e necessariamente espri- te, 0 porzioni d’azioni di egual valore (11 ),
mere il nome di uno o più sodi malleva- ed è questa divisione in azioni che ne
dori e solidali (7), perchè allora il pub- costituisce l’essenza. In questo modo es-
blico potrebbe crederlo indefinitamente sa produce il vantaggio di associare an-
mallevadore delle obbligazioni della so- che le piccole fortune ai grandi intra-
cietà, e gli accorderebbe un credito, e prendimenti. Anche il capitale della so-

(t)Ibid. art. i856. (7) Ibid. art. « 5 .


(a) Ibid. art. «857 e se 88- (8) Cod. di Comm. art. 27.
( 3 ) Ibid. art. «86o. (9) Ibid. art. 28.
(4 ) boere not. alt art. 43 del Cod. di C. (10) V. Locré à T art. 27.
(5) Cod.
di Cornilo, art. 34. (i 1)Cod. di Comm. art. 34
(0) Ibid. art. aC.

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,

*0 DIRITTO COMMERCIALE
cictà in accomandita può similmente es- loro mandato, e qualora non ne abbiano
ser diviso in azioni o porzioni d’azioni ecceduti i limiti, non sono soggetti a ve-

trasmissibili ai terzi a beneplacito del runa personale responsabilità in faccia ai


proprietario, senza che dalla divisione terzi, per i debiti della società
(3), giac-
possa risultarne veruna deroga alle re- ché si reputa che contrattino con loro
gole stabilite per questa speciedi società. come organi della società medesima in
L' azione può essere stabilita sotto la for- nome e per conto di cui agiscono. Non
ma di un obbligo al possessore, e in que- rimangono obbligati in faccia ai terzi se
sto caso la trasmissione si fa col rimet- non quando contrattano con loro in no-
tere l’obbligo stesso. Ma se la proprietà me proprio, per quanto si tratti di affari
delle azioniè stabilita dall’inscrizione della società, e non sono tenuti in faccia
ne’ registri della società , in questo caso alla società se non in quella guisa che
la trasmissione si fa col mezzo della di- ogni mandatario è tenuto in faccia at
chiarazione della cessione inscritta nei mandante.
registri, firmata da chi la fa, ovvero da 112. La società in participazione è
un suo procuratore (1). Per questa con- diversa dalle altre tre società mercantili.
formità, qualora nella società in acco- Essa per lo piò si prefigge una o più ope-
mandita si divida il capitale in azioni razioni determinate c momentanee, qua-
sembra eh’ essa rientri nella società ano- li spedite che siano, termina di pien di-

nima, e si possano insieme confondere, ritto (). Ogni socio, in questa specie di
ma molle sono le loro differenze. Nella società agisce a parte, sotto il suo proprio,
prima, come già si è detto, vi dev' essere nome personale: lutti sono obhligati a
necessariamente uno o più socii che diri- render conto reciprocamente degli utili
gano, e hanno tutti i loro beni obbligati e delle perdite, e a divider tra loro gli u-
per la società, c l’altro o gli altri non so- ni e le altre. Talvolta un solo tra' socii è
no tenuti al di là di quel capitale che destinato a comprare in suo nome proprio
contribuiscono; nella seconda non vi so- una quantità di merci per poi rivenderlo
no che socii accomandatarii, e non v'è a comun danno e profitto. In tutti i casi,
ragione o ditta sociale perchè i socii ne i venditori e i compratori riconoscono
sono esclusi; non v'è indicazione del no- unicamente la persona con cui hanno
me de’ socii, eia società è conosciuta sol- contrattato, e contro di cui, come sola ob-
tanto per l’oggetto della intrapresa per bligata, possono intentare le loro azioni
cui è formata: perciò si dice, la compa- unicamente. Ecco la ragione per cui le so-
gnia delle Indie, la tanca di Francia, cietà in participazione, non avendoeffetto
la camera delle Assicurazioni, perciò che fra socii, c non potendo nè nuocere
non essendovenc alcuno mallevadore per nè giovare ai terzi, non sono state assog-
gli altri, è indifferente che siano o nò gettate alle formalità che il Codice dì
conosciuti: ognun ritrae il suo diritto Commercio ha prescritte per le altre. Se
dall'azione che possiede, e se ne priva potessero aver effetto anche in faccia ai
vendendola. Nella prima l’accomanda- terzi, non sarebbero state certamente di-
tario che s’ ingerisce negli affari della so- spensate da ugni specie di pubblicità.
cietà, diventa socio indefinitamente mal- 113. Abbiamo veduto quali sono le
levadore e solidale, e basta il solo suo diverse spade di società, come si costitui-
fatto a renderlo tale. Nella seconda il so- scano. e quali ne siano gli effetti, resta a
cio che dirige ? amministra è considera- vedersi come si sciolgano. La società fi-
to come un mandatario che non abbia nisce 1. Per lo spirare del tempo, percui
vcrun interesse nella medesima società. fu contratta, e se alcuno dei socii preten-
Essa è amministrata da mandatarii re- de che sia stata prolungata al di là del
vocabili. siano socii o non socii, salariati tempo determinato, non può provar la
o gratuiti, a piacimento degli azionisti (2): prorogazione che per mezzo di scrittura
non sono garanti che dell’esecuzione del rivestita delle medesime forme del con-

(i) Cod. di Comm. art. 38. (3) Ibid. art. 3z.


(*} Ibid. art. 3i. (4) Ibid. art. 48. Cod.Civ. art. i865.
PARTE PRIMA 41
tratto di società (t). 2 Pel compimento de della persona, di cui s’ignora dagli al-
del negozio per cui fu stabilita (2). 3. Per tri socii se l’erede sarà egualmente forni-

l’estinzione della cosa che ne formava il to quìa qui societalem cimtrahit, dice 1!
soggetto: se il soggetto della società era testo, certam pmonam sibi e ligitici ec-
il carico di una nave c la nave è perita, cettua soltanto la società formata tra piò
la società è sciolta : può darsi però che appaltatori delle pubbliche rendite (5).
perisca soltanto la porzione di un socio (31, Siccome però l’erede del socio nella pri-
e qui fa duopo distinguere ; o la cosa di vata società succede nel lucro e nel dan-
cui uno dei socii ha promesso di mettere no che dipende dalle operazioni anteriori
in comunione la proprietà perisce prima alla morte del defunto ; cosi gli permet-
che sia stata realmente conferita, e ciò teva di ultimare con buona fede quelle
produce lo scioglimento della società in che dal defunto erano state incomincia-
riguardo di tutti i socii, perchè si è for- te (fi): bensì la stessa legge Romana am-
mata sotto la condizione che tutti appor- metteva il patto, che non ostante la mor-
terebbero il loro capitale, c se uno manca, te di alcuno tra i socii, durasse la socie-
non verificandosi la condizione, svanisce tà tra superstiti (7). 11 Codice Civile che
i

il contratto; o perisce dopo che dal socio è conforme alla legge Romana nello sta-
fu conferita, c siccome da quel momento bilire il principio che per la morte di
la società ne divenne padrona irrevoca- alcuno tra i socii la società finisca per
bile; cosi perisce a suo danno, e non v'è tutti gli altri, scostandosi da quella (8),
motivo per cui non debba continuare in ammette non solo questo secondo patto,
riguardo delle altre cose che nc formano ma indistintamente anche il primo.
il capitale comune. Se poi fu posto in co- 115. Nel caso in cui la società, dopo
munione il solo godimento, c la proprie- la morte di un socio, continui tra i sodi
tà è rimasta presso del socio, siccome il superstiti, si fa la divisione del patrimo-
capitale del socio consiste nei frutti che nio sociale nello stato in cui era la socie-
produce la cosa comunicata; cosi, nel ca- tà quando il socio è morto, c ciò che a lui
so, in cui perisca la cosa di cui la società sarebbe toccato si riparte fra i suoi ere-
percepisce i frutti, s’ intende che il socio di,i quali non hanno diritti ulteriori],
non conferisca il suo capitale, e in qua- quando non provengano necessariamente
lunque tempo la estinzione accada, si di- dalle operazioni eseguite prima della mor-
scioglic la società. 4. Per la morte di al- te del loro autore, come se, per esempio,
cuno dei socii o naturale o civile (4). fosse stata noleggiata una nave per an-
114. La legge Romana recedendo dal- data e ritorno, e un socio morisse duran-
la massima che l' crede succede in tutte te il viaggio, perchè allora gli credi divi-

le obbligazioni e dirittiche aveva il de- derebbero l’ utile e il danno, come l’ a-


funto, non solo esclude gli eredi dalla con- vrebbe diviso il defunto. Si potrebbe
tinuazione nella società, di cui facea parte dubitare se ignorandosi la morte di un
il loro autore, ma riguarda come ripu- socio, e i socii viventi continuando ad am-
gnante alla natura della società, e dichia- ministrare come se la società sussistesse,
ra nullo anche il patto inserito a princi- si debbano riputar valide le loro opera-
pio nella convenzione sociale, che l'eredo zioni, ma secondo la giurisprudenza ro-
debba prendervi il luogo del morto, per- mana, il dubbio è sciolto, perchè la socie-
chè nella società si contempla o l’indu- tà si considera come continuata (9), e
stria, e perizia, o la probità c la buona fe- sembra pur che lo sia secondo il nuovo

(t) Ibid art. 1866, arg. L. actione 65 § $ idem 9 , L. adeo 5g l. verum 63 § ult. L.
itein si 6 ff. prò socio. actione 65 § morte 9 h. tit.
(a) Ibid. art. i865, § item si 6 Insiti, (5) L. adeo morte 5g pr. ff. prò socio,
il. tit., dici. L. 65 $ item si aiicujus 10 ff. L. nano potest 3 5 ff. eoa.
prò socio. (6) L. hueres socii 40 ff. eod.
(3) Ibid. art. i865, 1867 . L. veruni 63 (7 )
D. L. actione 65 § morte 9 eod.
§ ult.ff. prò socio. (
8 ) Cod. Civ. art. 1868 .

Ibid. art. i865. Instit.


(4) $ solvitur 3 ( 9 ) L. actione 65 § item si aiicujus, io
§ item 8 ., L. nano 35. , L. cttm duobus 5a ff. prò socio.
6
4-2 DIRUTO COMMERCIALE
Codice Civile, il quale nel caso analogo ferito Ioscioglimento (5). È fissata, per
del mandatario che ignora la morte del esempio, la compra di una quantità di
mandante, o una delle altre cause che merci, e un socio, prese tutte le cognizio-
fanno cessare il mandato, stabilisce che ni opportune, s’avvede che può farne egli
ciò che ha fatto in questa ignoranza, è solo, deludendo gli altri, l’acquisto, e aver
valido (1). 5. Per l’interdizione o falli- tutto il lucro : rinuncia alla società, c da-

mento, perchè l’interdetto si può conside- tane l'opportuna notizia fa per suo conto
rare per la società come morto, e il falli- particolare la compra. Questa rinunzia
to non può ispirarle nè fiducia, nè sicu- come fatta di mala fede può essere an-
rezza (2). 6. Per la volontà espressa da nullata, e il rinunciante costretto a divi-
uno o più socii di non voler continuare dere Se fu intrapreso un negozio
gli utili.
la società. La legge romana riguardando dalla società che non potrebbe condursi
come contrario aita natura della società a fine senza l' industria, o il capitale di
che un socio sia ritenuto in comunione uno de’socii che propone la sua rinunzia,
contro sua voglia, e volendo prevenire i egli è obbligato a sospendere la sua ri-
litigii che dalia comunione forzata nasce- nunzia, come fatta a contrattempo fin-
rebbero, ha derogato alle massime da es- ché sia terminato il negozio, quantunque
sa stabilite sullo scioglimento delle obbli- l'interesse proprio esiga che non sia ritar-
gazioni (31, e ha concesso che possa far- data, semper enim non id quod privatim
sene lo scioglimento anche col dissenso interest unius ex sociis, servati solet.sed
di un solo, quantunque sia stato conve- quod societali expedit (6),
nuto a principio che debba durare perpe- 117. Se si tratta di una società di cui
tuamente, e che non sia lecito ad alcun sia stato fissato il termine, le nuove leggi
socio di separarsene senza che gli altri non permettono a uno dc'socii di doman-
acconscntauo, purché la rinunzia non si darne lo scioglimento prima che sia spi-
faccia dolosamente, o in tempo non op- rato il termine stabilito, se non quando
portuno, o nell’assenza degli altri socii (4). vi fossero giusti molivi, come nel caso
1 16. 11 Codice Civile ha modificato que- che uno de’ socii mancasse ai suoi impe-
sta teoria, e ha stabilito primieramente gni, o che una malattia abituale lo ren-
che lo scioglimento della società per vo- desse inabile per gli affari sociali, o in
lontà di una delle parti abbia luogo sol- altri casiconsimili di cui lascia all' arbi-
tanto in quelle società, la durala delle trio del Giudice di determinare la legitti-
quali sia senza limite, e per effettuarsi, mità c gravezza (7).
la
vuole che la rinunzia sia notificata a tutti 118. Abbiamo sopra osservato che la
i socii. Basterà dunque che siasi omesso società dopo il termine per cui fu stabi-
di notificarla a uno tra loro, perchè pos- lita, può essere prorogata, e in questo ca-
sa dirsi che duri la società come prima, so l’atto di proroga, trattandosi di società
non solo in riguardo a questo socio, ma mercantile, ossia pubblico o privato, de-
del pari in riguardo a quelli cui la rinun- ve essere, come l’atto primitivo, trasmes-
zia fu notificala. Vuole inoltre che la ri- so alla cancelleria del Tribunale di Com-
nunzia sia fatta di buona fede, e non a mercio, trascritto, ed affisso, e tutte de-
contrattempo, e dichiara che non è fatta vono osservarsi le solennità che la legge
di buona fede quando il socio rinunzia prescrive per quello. Lo stesso dicasi nel
per appropriarsi in particolare il guada- caso, in cui dopo la morte di un socio fos-
gno che i socii si erano proposti di otte- se continuata la società cogli eredi, giac-
nere in comune, e a contrattempo quan- ché dovrebbe essere annunziata nelle so-
do la cosa non è più intiera, e che l’ in- lite legali forme la morte del socio, e coi
teresse della società esige che ne sia dif- nomi degli eredi, affinchè i terzi, creden-

(i) Cod. Civ. art. aooS. te L. societatem prò socio, 5 ma-


(?) Ibid. ari. i865. net autem Instit. de societ.
(3) L. 5 Col. de oblig. et action., L. 3 (5) Cod. Civ. art. 1869, 1870.
Coi. de re scimi, rendi! (6) D Leg. actione 65 § 5 ff. prò socio.

(7) Art. 1871.


PARTE PREVIA 43
do di trattare col socio che è morto non in cui la società cesserebbe, ma questo
trattassero ignari coi suoi eredi, i quali termine dev’esscr certo e invariabile, per-
forse non ispirano loro cgual fiducia; nel chè se dipendesse da una condizione che
caso, in cui sia convenuto che dopo la potesse verificarsi senza che terzi ne i

rinunzia di un socio la società sussista co- fossero informati, allora la dichiarazione


gli altri, dev’essere pubblicata la rinun- dei sodi si renderebbe, come negli altri
zia ; nel caso in cui fosse aggiunta al con- casi, indispensabile. Non osservata questa
tratto di società qualche nuova clausola, formalità, si riguarda la società, in favo-
questa deve rendersi nota al pubblico in re dei terzi, come tuttavia sussistente, e
egual modo. Se vi fossero clausole anti- non gioverebbe ai socii l’opporre che la
che, apposte a principio, le quali si rife- società era sciolta, per sottrarsi all'adem-
rissero a tempo futuro, o dipendessero da pimento di quelle obbligazioni che sareb-
condizioni casuali, basterà farle affiggere bero state considerate come obbligazioni
al momento in cui prendono vigore, o si sociali se fosse stata nel suo vigore la so-
verifica la condizione (1), come, per e- cietà.
sempio, se fosse stato pattuito in una so- 20. Rare volte accade che al momen-
i

cietà formata fra Tizio e Sempronio, che to in cui si discioglie una società, il suo
il figlio di Tizio, dopo tre anni, avrà in- stato di debito e credito chiaro apparisca
teresse nella società per una terza parte, e preciso in modo, che non abbiano a
contribuendo una terza parte dei capitali. insorgere contestazioni, o non vi siano o-
Finalmente per qualsivoglia stipulazione perazioni a verificarsi, e bilancii a for-
nuova sono indispensabili le solennità marsi, perciò si rende per lo più necessa-
medesime che la legge ha volute per la ria quella che chiamano liquidazione , pa-
prima convenzione sociale. Se una man- rola dì cui chiunque abbia un’idea di
ca, il Codice (2) ha pronunziata la pena commercio, comprende il significato.
di nullità ; per i sodi però, come abbia- 121. Uno o più liquidatori possono es-
mo detto sopra, e non per i terzi, dimo- sere nominati o nel contratto di società,
doché i terzi possono opporre la nullità o d’accordo, allo sciogliersi della medesi-
contro i sodi, non i sodi contro i terzi; ma, e in caso di discordia, a giudizio d’ar-
per conseguenza, qualunque fatto o cam- bitri, che sono, come diremo in seguito,
biamento sia seguito, se doveva annun- soli giudici delle contestazioni fra i socii.
ziarsi, e non fu annunziato, si avrà, in È necessario che consti legalmente di
ciò che riguarda il favore dei terzi, come questa nomina, affinchè i terzi possano
non avvenuto. essere a riconoscerla, c quelli
costretti
119. Siccome nel caso, in cui rima- specialmente che sono debitori sappiano
nendo ex jure sciolta una società mer- a chi pagare validamente; perciò nelle
cantile, si voglia che duri tuttavia come circolari che si scrivono per annunziare
prima, è necessario che i sodi ne faccia- lo scioglimento d'una società, non si tra-
no legalmente constare per mezzo di una lascia mai di far conoscere ai corrispon-
loro dichiarazione cosi è pur necessario
; denti qual sia il liquidatore, c si usa la
nel caso in cui debba intendersi termina- cautela medesima che si richiede nella
ta, che al pubblico si renda noto il suo dichiarazione di scioglimento di una so-
scioglimento, per mezzo di una simile di- cietà, che secondo ciò che è prescritto dal
chiarazione, qualunque ne sia il motivo, Codice di commercio (art. 46), si affigge
o lo scioglimento accada di pien diritto, nella sala d’udienza del Tribunale.
o dopo la dimanda proposta da uno o più 122. Sono addossate al liquidatore le
sodi. Questa dichiarazione dev'essere pur obbligazioni di un mandatario, e la sua
fattasecondo le formalità prescritte dagli risponsabilità è simile a quella di un so-
43 e 44 del Codice di com-
articoli 42, cio incaricato dell’ amministrazione. Da
mercio già da noi sopra indicate. Si ec- ciò si rileva la necessità di far precedere
cettua il caso, in cui nel contratto di so- all'esercizio dellesue funzioni un’ inven-
cietà pubblicato nel modo che la legge tario di tutto l’attivo e di tutto il passivo.
prescrive, fosse stata determinata l’epoca Egli esige le somme dovute alla società,

(0 Savary Par. II. Li\>. I. chap. II. (a) Cod. di Comm. art. 43.
4i DIRITTO COMMERCIALE
e vende le merci per estinguere i debiti operazioni si fanno come nella divisione
verso i terzi, e verso i socii che hanno di una eredità, cioè, 1 la deduzione dei
-

conti correnti liberi, ed obbligati; fa po- debiti, 2. le prededuzioni pattuite, 3. la


scia il riparto di ciò che sopravanza, de- divisione del prodotto netto in altrettan-
dotte le spese, fra tutti i socii, nella pro- te parti quanti sono i co-dividenti, 4. l'e-
porzione della parte che spetta a ciascu- strazione a sorte delle parti formate. A
no. Egli è rivestito di tutte le facoltà che questo proposito, è insorta una speciosa
competevano alla società intera, o ai socii questione fra i dottori: un sociocomuni-
cui era affidata l’amministrazione, e gli cò la sua porzione di capitale in denaro,
compete il diritto di transigere, di com- e l'altro invece di denaro pose in comu-
promettere, di sceglier arbitri, senz’esse- ne l’industria: allo scioglimento della
re costretto, in ogni circostanza im|>or- società, si verifica non essere risultato dal-
tante, a radunare i socii, e chieder loro le operazioni mercantili fatte, nè perdita,
poteri speciali, altrimenti la liquidazione nè guadagno, e si domanda, se al socio
attraversata da moltiplici non prevedute d'industria compela il diritto di dividere
difficoltà riescirehbe impossibile. il capitale, o fondo della società, mentre,

123. Queste massime, tra i commer- ciò supposto, ne avverrebbe una inegua-
cianti, sono stabilite da una consuetudi- glianza, perchè il socio che diede il dena-
ne generalmente riconosciuta, e non si ro ne perderebbe la metà, e ne acquiste-
contrastano, ma stando al rigore della rebbe la metà l’altro in tal guisa vi sa-
:

legge, la Corte di Cassazione di Francia rebbe danno per uno. e profitto per l’al-
ha deciso, che il liquidatore, nelle con- tro. Stipmann riporta le opinioni contra-
troversie coi terzi, ancorché autorizzato rie (4), e crede che possano egregiamente
a transigere, non può elegger arbitri, sen- conciliarsi colla distinzione fatta da Gra-
za un espresso mandato speciale (1). E zio (5). Imperciocché, dice Grazio, o si
questa giurisprudenza è fondata sull'ar- comunica l’opera coll’uso soltanto del de-
ticolo 1989 del Codice Civile, il quale di- naro. «1 allora, siccome il capitale peri-
ce che „ la facoltà di transigere non com- sce a danno del padrone, cosi rimane an-
prende quella di compromettere. „ A que- che salvo a suo vantaggio : o l’opera si
sta disposizione si contrappone il princi- comunica col dominio del denaro, e al-
pio egualmente ammesso, che le regole lora chi presta l’opera divicn partecipe
delle società civili non si applicano alle del capitale. Nel primo caso l’opera non
mercantili che nel caso, in cui non siano si riguarda come l’equivalente del capi-
contrarie alle consuetudini commercia- tale, ma del rischio di perderlo, e del lu-
li (2). cro che si spera di ricavarne : invece nel

121. Dopo lo scioglimento della socie- secondo, il prezzo dell’opera si considera,

tà, le cose comuni si dividono fra i socii in certo modo, come aggiunto al capita-
nello stesso modo, nell’ i stessa forma, e se- le, e chi presta l’opera, in ragione del suo

condo gli stessi prìncipi! che il Oidice valore, ha parte nel capitale, e ciò che si
Civile ha stabiliti per la divisione dell’e- è detto dell'opera, deve intendersi altresì
redità fra i coeredi (3], Si forma la mas- dei travagli, e dei rischii della navigazio-
sa del patrimonio sociale, e si divide in ne e simili.
attiva, e passiva: nella prima si compren- 125. Il Codice di Commercio, affinchè
dono i crediti della società contro ciascu- possano prontamente conciliarsi le diffe-
no dei socii, come per esempio, se alcun renze insorte fra i socii, e troncarsi ogni
di loro avesse preso denaro nella cassa so- dissidio appena nato, sottrasse le loro con-
ciale : nell’ altra ciò che deve ad ogni so- testazioni alla cognizione de’Tribunali or-
cio la società come se alcuno fosse in cre- dinarii, c ordinò che fossero terminate a
dito per anticipazioni o spese fatte per giudizio d’arbitri eletti o dai socii stessi,
essa. Formata che sia la massa, quattro o dal Tribunale di Commercio ex officio,

(i) Corte di Cassazione, i5 Feb. i8ia (3) Cod. Civ. art. 187»
S. li, i, i3. (4) Slipmann Jas marit. cap. un. a5
(a) V. Emile Vincens. Lcgislat. Comm. ad 35.
Lio. 4 eh. 5 $ 3 e 4. (5) De Jure B.etP.A’à. icap. u§a4 n. a
PARTE PRIMA 45
qualora i sodi contendenti ricusino di corso contro il liquidatore che ha riuniti
eleggerli; prescrisse uno speciale procedi- nelle mani tutti i capitali della società, e
mento da osservarsi innanzi agli arbitri, dee con questi far fronte a tutti i debiti.
.efinalmente dichiarò che le azioni tutte
contro i sodi, contro le vedove dei sodi,
o gli eredi, e aventi causa dai sodi, dopo
TITOLO IV.
10 scioglimento della società nello spazio
di cinque anni, s’intenderebbero prescrit- DELL! SEPARAZIONE DE’ BENI.
te. Questa disposizione però non è appli-
cabile ai sodi liquidatori, o come pure comuni che hanno sta-
127. Alle leggi
11Chiamano stralciarli, ai quali è com- bilitoil modo di procedere alla separa-

messo T incarico di terminare gli affari zione de’ beni ordinata dal Giudice, il
della società disciolta, e per farsi luogo a Codice di Commercio aggiunge alcune
questa prescrizione, non solamente è ne- particolari disposizioni relative al mer-
cessario che il contratto di società, in cui cante che contrae matrimonio, e al cit-
ne è stato fissato il termine, oppure la tadino che dopo aver contratto il matri-
dichiarazione del suo scioglimento, sia monio diventa mercante. Esso prescrive
resa pubblica nel modo indicato da-
126.
stata che qualsivoglia contratto di matrimonio
gliart 42, 43, 44, 46 del Codice mede- tra sposi, l’uno de’quali sia commercian-
simo, ma altresì che dopo questa pubbli- te, sia reso pubblico entro lo spazio di un
cazione, nessuna istanza giudiziale sia mese, dal giorno in cui fu stipulato, e ne
stata fatta, giacché in questo caso la pre- indica il modo (3). Le disposizioni di que-
scrizione sarebbe stata interrotta (1). sto titolo tendono ad impedire che i ne-
Una tal prescrizione non estingue gozianti di buona fede non rimangano
le azioni che hanno i sodi, gli uni con- ingannati da un vano prestigio d’opulen-
tro degli altri, per le quali sono necessa- za, giacché può succedere che taluno am-
ri! i trent’anni. Non vi sono soggetti i mi- mogliandosi con una donna ricca, fìnga
nori, e cessa nel caso del fallimento della comunione dei beni con essa, e trovando-
società (2). L’interesse generale del com- si vicino a fallire deluda i suoi creditori

mercio richiedeva questa disposizione, 0 con una concertata separazione, o colla


perchè se la proprietà d'ogni socio doves- dichiarazione di aver contralto matrimo-
se rimanere incerta per lo spazio di tren- nio sotto il regolamento dotale.
t’anni, ed egli dovesse trovarsi esposto a
vedere i suoi beni per tanto tempo so-
praccarichi d’iscrizioni anche per ì debi-
TITOLO V.
ti del suo consocio, e perciò nell’impossi-
bilità di ottener credito, ognuno rifuggi- DEI SENSALI.
rebbe dalle società di commercio perevitar
gli accennati effetti della solidalità per 128. Quei che fra due 0 più persone
trentanni prolungata fra i sodi. Nè i cre- intente a conchiudere un negoziato mer-
ditori hanno motivo ragionevole di doler- cantile s’intromette a spianare le difficol-
sene, perche il termine di cinque anni, tà che le tengono sospese 0 discordi, e ne
avendo essi avuto legale avviso dello scio- concilia le differenze, si chiama in latino
glimento della società, per mezzo degli Proxenela, Pararius, Conciliator; in ita-
affìssi, è piò che bastante per abilitarli a liano, Mediatore, Sensale ; in francese,
far, se non altro, atti giudiziali che inter- Agenl de change, e Courtier.
rompano il corso della prescrizione, e 129. Il sensale tratta, esorta, persuade,
quando non l’abbiano evitata, il che non ma non conchiude; presta un semplice
può accadere senza loro colpa o negligen- uffizio, non fa però le parti di un man-
za, la legge ha provveduto nondimeno al datario, e a lui pel negoziato, che procu-
loro interesse, lasciando loro libero il ri- rò di agevolare, non può imputarsi di

{•) Cod. di Comm. art. Si, ad 65. (3) Cod. di Comm. art. 67 a 70.
(a) Locré à t art. 64.

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.

46 DIRITTO COMMERCIALE
regola che il dolo (1). Secondo il diritto ro- actum ridetur cum aliquid remanti pe-
mano, i sensali si ammettono come tc- ra gtiulum „ perciò, distinguendo i casi ;
stimonii a far fede dei contratti o nego- o il negoziato è rimasto imperfetto per

ziati ai quali intervennero (2) se l’una e colpa del mediatore, e la senseria non si
l'altra parte acconsente. In questo caso, deve; 0 per colpa delle parti, e non di ra-
possono essere costretti a testificare, e il do accade che maliziosamente i mercan-
loro attestato fa piena prova (3); allorché ti fingano di pentirsi e recedere dal con-
non si ammettono come testimonii, non tratto per fraudare di ciò che a lui spetta
sipresta fede nè pure ai loro libri, per la il sensale che avea preparati e disposti gli

massima, che non si riceve lo scritto di animi: allora non può negarsi, senza in-
coloro di cui non fa prova la viva voce giustizia, la senseria, molto piò che l’uf-
confermata dal giuramento (4). fìzio del sensale consiste nel trattare e con-
130. Il sensale presta il suo ministero ciliare, non già nel conchiudere; 0 final-
per ottenerne una ricompensa, e ha per- mente dopo che fu per opera del
l’affare
ciò diritto di domandare la sua mercede, sensale preparato e conchiuso, per qual-
la quale o è convenuta, o regolata dalla che non preveduto accidente si scioglie,
132.
legge, o indotta dall’ uso, o stabilita dal 0 n’è impedita l'esecuzione, c la ragione
Giudice proporzionatamente alla qualità persuade naturalmente che il sensale può
ilcH’affare di cui fu trattato, e alla fatica dimandare la senseria, perchè questa è
e al tempo impiegatovi dal sensale (5). ricompensa della fatica, e si concede in
Questa mercede non è dovuta se non do- vista della fatica (10).
po che il negoziato è conchiuso (6), ed è Siccome a tutti è lecito di far
a carico d'ambe le parti, a meno che non quello che dalle leggi non è proibito; sic-
sia stato convenuto diversamente, o il come a nessuno le antiche leggi comuni
sensale non sia intervenuto che a richie- proibivano l'ufRzio di sensale; cosi, po-
sta diuna sola. In dubbio, ambe le parti teva ciascuno intraprenderlo ed eserci-
pagano la mercede, perchè l’ uffizio del tarlo, ma
l’ esperienza dimostrò che so-

sensale è diretto al vantaggio dell’una e vente buoni ed onesti commercianti e-


i

dell’altra (7). Non si deve mercede al sen- rano con astuzia e con frode nelle mer-
sale che abbia operato malamente, con cantili operazioni allucinati e circonve-
dolo, perchè sarebbe assurdo che dovesse nuti, e fu perciò riconosciuta la necessi-
conseguir premio della sua frode (8). tà di circoscrivere il numero de’ sensali,
131. Il sensale non ha diritto alla mer- di esiger da loro opportune cautele, e di
cede, dice Voct, allorché il contratto è fame dipendere la nomina dal Principe,
assolutamente nullo, o rimane imperfet- 0 dai Magistrati, affinchè ne cada la scel-
to, benché molta ma inutil pena siasi da- ta sopra persone di non dubbia probità.
ta per condurre il negoziato a buon fine, Perciò in tutta l’Europa fu introdotta la
compensando cosi remolumenlo perduto consuetudine, per cui al sensale eletto le-
con quello che altre volte acquisto quasi gittimamente, e matricolato, che avea
senza fatica (9). Sembra però che questa giurato e data sicurtà di bene e fedel-
opinione ripugni alla equità, non essen- mente esercitare il suo ministero, si pre-
do sempre vero il principio che „ nihtl stava fede in tutto ciò che nel suo libro

(i ) Z. a fi'. de proxenetis. Stracca de de jure mercat. lib. 1 cap. 3 n. 58, Stracca


proxen. pari. 3 n. i, a, 3 et n. ao ad *7. de proxenet. pari, ult.partic. 3 n. 3 GibaU
(a) Novell. 90 cap. quoniam 8- lin, de univers. negot. tom. 1 cap. 3 art. 4

(3) Voet ad Pand. lib. aa tit. 3 de testi- per tot.

bus, n. 8. (6) L. qui pendentem ff".


de negot. gestii
(4) Illorum scriptum non recipitur quo- L. final. de proxenet.
rum viva vox jurejurando firmata non pro- (7) Stracca, ult. part. 1 n. 14, 16.
ba t, cap. de testibus in 6 decret. si vero
1 (8) Stracca toc. cit.. n. 1
tale aliquid, Authent. de instrum. caut. (9) foet ad Pand. lib. 5o tit. n de prò.
(5) Z. 1 et 3 fi. de prò xen. I. 1 5 ff. de xen.
prescript, verb. 1 7 fi. et 1 1 Cod. manda ti.
. . (10) Stracca, de proxen. part. I. a n. 9
Domai Lois Civ. sect. a § a, Marquard. ad 61.
PARTE PRIMA 47
era registrato, come a notaro pubblico (1). trui (7). Gli agenti di cambio hanno pure
133. Non si permette al sensale d' in- ildiritto di fare, unitamente ai sensali di
tervenire in questa qualità nella conci- mercanzie, i negoziati e la senseria delle
liazione di un contratto, in cui egli ab- vendite o compre di paste metalliche, ma
136.
bia interesse come mercante, perchè in spetta loro soltanto l'esclusivo diritto di
questo caso, fa in qualche modo le veci stabilirne il corso (8).
di due persone nel medesimo tempo, il Ai soli sensali di mercanzie ap-
che ripugna (2). Sono pure esclusi da partiene il diritto di trattare le compre e
questo uffìzio i mercanti falliti che Mar- le vendite delle merci, di stabilirne il cor-
quardo (3) chiama Demasippi redivivi, so; a loro spetta il an-
diritto di trattare
prendendo questo nome da quel Dema- che i negoziati di paste metalliche uni-
sippo di cui parla Orazio (4): tamente agli agenti di cambio, ma lo sta-
bilirne il corso, è riserbato a questi ulti-
„ Poslquam omnis res mea Janum
mi (9).
„ Adme&iumtracta est, aliena negolia gero 137. 1 sensali d’assicurazione, nego-
„ Excursus propriis. ziano i contratti d’assicurazione, li ridu-
134.Queste regole invalse in quasi cono in iscritto unitamente ai notari,
tutta l’Europa sono dal Codice di Com- fanno fede delle loro sottoscrizioni negli
mercio confermate e ampliate. Esso di- atti, in cui si contengono, chiamati po-

vide i sensali in classi, e ne distribuisce lizze, c inoltre certificano il ragguaglio dei


gli uffizii secondo le diverse specie di ne- premii per tutti i viaggi di mare o fiumi.
gozianti, separando gli uni dagli altri. Vi 138. I sensali interpetri o locatori di
sono i sensali o agenti di cambio, i sen- navi fanno la senseria de’ noleggi, e han-
sali di assicurazioni, i sensali interpreti e no soli il diritto di stabilire il corso dei
locatori di navi, e i sensali di trasporto noli. Essi, e non altri, se insorgono con-
per terra e per acqua (5). troversie e sono promosse innanzi ai Tri-
135. Gli agenti di cambio istituiti nel bunali, traducono le dichiarazioni, con-
modo prescritto dalla legge hanno soli il tratti di noleggio, polizze di carico, ed
diritto di fare negoziati di effetti pub-
i ogni atto di commercio prodotto in giu-
blici, ed altri che possono esser notati, stizia. Inoltre servono d’ interpetri a tutti

(
cótes ); di fare per altrui conto i nego- gli stranieri, ai padroni di nave, mercan-
ziati di lettere di cambio o biglietti, e ti, equipaggi de' bastimenti, e altra gente

d’ altre carte commerciabili qualunque di mare, non solo negli affari contenzio-
siansi, e stabilirne il corso esclusivamen- si, ma quando altresì occorrono dichiara-

te (6). Delvincourt adduce la ragione per zioni da farsi alle dogane, 0 innanzi ad
cui parlando di effetti pubblici, il Codice altra pubblica autorità, e questo pure è
non dice per conto altrui, come parlando loro diritto esclusivo.
di lettere di cambio, o biglietti, ed è per- 139. 1 sensali sono eletti dal Princi-
chè i primi non sono negoziabili che per pe (10). La forma delle elezioni, o il loro
mezzo cambio, e non è con-
di agenti di numero, c le condizioni cui devono as-
cesso di negoziarli da per se stessi nep- soggettarsi, sono determinate da leggi, 0
pure a quelli cui appartengono; e. le let- decreti particolari.
tere di cambio, biglietti, o altri effetti di 140. in ogni città commerciante suol
commercio, possono essere direttamente esservi un luogo, in cui si riuniscono, sotto
negoziati per conto proprio dal proprie- T autorità del Governo i commercianti, i

tario: non v’è però che un agente di cam- capitani di nave, gli agenti di cambio, e
bio che possa negoziarli per conto al- i sensali. Questo luogo di riunione si

(i) Mascariì. de probat. conclus. 1040 (4) Horat. serm. lib. 2 sat. 3.
per tot. Genita de script, pria, de libr.pro- (5) Cod. di Comm. art. 76, 77.
xenet. n. io. Targa, Ponderazioni marit- (6) Cod. di Corani, art. 76.
time cap. 88. (7) Delvincourt. Hot. de la page 45 n. i.
(a) Stracca, de proxenet. pari. 4. (8) Cod. di Corani, art. 76.
(3) Marquard. de mercat. lib. 1 cap. 8 (9) Ibid. art. 78.
n. 6. (10) Cod. di Comm. art. 75.

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48 DIRITTO COMMERCIALE
chiama Borsa di Commercio. È questo il ciate. 1. Non può essere sensale il decot-

centro di tutti gli affari mercantili. Vi si to, se non è riabilitalo (3). 2. È ingiunto
vendono merci all’ ingrosso, vi si noleg- ai sensali di tenere come i mercanti, un
giano bastimenti, vi si negoziano le ren- libro, in cui accuratamente sia registrato
dite sullo stato, e le scritte private, come tuttociò che concerne le senserie da essi
lettere di cambio, biglietti, azioni, e si- fatte (4). I sensali non possono farsi mal-
mili. Il vantaggio di queste riunioni è levadori della esecuzione dei negoziati a
sommo. Vi s’ incontra chi vuoi comprare cui sono intervenuti (5). E proibito ai
e chi vuol vendere, chi vuol caricar mer- sensali il mercanteggiare (6) nè a nome
canzie per paesi lontani, e chi ha basti- proprio, nè coprendosi col nome altrui
menti per trasportarle, chi va in cerca di Quanto al modo di eleggere i sensali , e
chi le assicuri, e chi è pronto ad assicu- alla tariffa delle senserie si attendono le
rarle; vi si stabilisce il corso degli effetti leggi municipali, e le consuetudini.
pubblici, vi si determinano i prezzi delle
derrate, i noli, i prendi; vi si rileva, os-

servando la loro condotta, e i loro nego- TITOLO VI,


ziati, la confidenza che meritano propor-
zionatamente fra di loro i mercanti, e DEI COMMISSIONATI,
l'occhio vigilante dell’autorità pubblica
che sovrasta, impedisce che l’ordine non 143. Chiamasi da noi Commissionato,
sia turbato e che il ben pubblico non sia dai Francesi Ctmmittionaire, quei che,
leso. a suo nome proprio, 0 a nome sociale,
141. La medesima persona, qualora opera per conto altrui (7), 0 egli compri,
nel suo decreto di nomina il Governo o riceva, 0 faccia spedire, o vendere mer-
gliene conceda la facoltà, può esercitarle canzie per conto di un negoziante, o ri-
funzioni di agente di cambio, di sensale scuota per lui denaro o lo paghi, 0 fac-
di mercanzie, o d’ assicurazioni, c di sen- cia altre cose simili, e negoziante che
il

sale interprete o locatore di navi (1). Ben- diede la commissione chiamasi commit-
ché le funzioni d’agente di cambio e di tente. Non solo i negozianti sogliono com-
sensale siano affatto diverse, e richiedano prare, vendere, permutare le mercanzie
diverse cognizioni, e diversi studi; pure per commissioni che si danno a vicenda,
non si richiede per le une e le altre tal ma ve nc sono moltissimi che tutto per
profondità di sapere, per cui un sol uomo altri fanno, e nulla intraprendono per
non sia da tanto, c questa accumulazione conto proprio, c a proprio rischio. Que-
si rende necessaria nelle piccole città, ove sto si chiama commercio di commissione .
non occorrono affari bastanti per occupar 144. È da notarsi la differenza essen-
separatamente agenti di cambio c sensa- ziale che passa fra ’l mandatario e il com-
li. Però la legge fa un’eccezione quanto missionato. 11 mandatario opera in nome
ai sensali di trasporto per terra e per a- del mandante, e commissionato in suo
il

cqua. Essi hanno soli il diritto, di far nei proprio nome, per conto del committen-
paesi ove sono stabiliti, la senseria dei te. 11 mandante, se non vi c patto espres-

trasporli per terra c per acqua; ma non so diverso non è obbligato a pagare al
possono in verun caso, nè sotto pretesto mandatario che le anticipazioni; il com-
alcuno, esercitar le funzioni di sensali di mittente, anche non essendovi alcun pat-
mercanzie, di assicurazioni, e di sensali to, deve al commissionato quella che i

locatori di navi (2). commercianti chiamano provvisione, e il


142. Le regole generali dell’uffizio del Codice commissione (8). 11 mandato è per
sensale, secondo il Gidicc di Commercio, natura sua gratuito, ma la commissione
sono conformi alle antiche sopra enun- è sempre interessata (9), e s’ intende sii—

(i) Cod. di Coram. art. 8i. (6) Ibid. art. 85 .

(a) Cod. di Comm. art. 8». (7) Cod. di Comm. art. 91.

(3 ) 83
Ibid. art. . (8) Ibid. art. 181.
(4) Ibid. art.84. (9) Cod. Civ. art. 19, 86-
5 Ibid. art. 86.
( )

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PARTE PRIMA 43
pillata una tacita convemione per cui ta- niale, ferme rimangono le regole stabili-
luno obbliga a far per un altro alcuna
si te in riguardo ai contratti,e alle- obbliga-
cosa, e questi si obbliga a pagargli una zioni convenzionali in genere (S). Può es-
proporzionata retribuzione secondo la ser tacita l'acccttazione del mandato, e
consuetudine del paese. Siccome però il risultar dalla sua esecuzione.
commissionato non è mai che un man- 1 48. Le leggi antiche e le nuove riguar-

datario, e il committente un mandante-, dano il mandato come di sua natura gra-

cosà furono a loro applicate le regole dei tuito 6 ma le leggi nuove non si oppon-
( ),

mandato, aggiungendovi le modificazioni gono a che sia pattuito un salario (7). La


che richiedeva il commercio. Fu dunque lealtà e l'amicizia servono di base al man-
stabilito che i doveri e i diritti del com- dato, e nulla presso i Romani più inde-
missionato che opera a nome di un com- gno riputat asi, non dirò del dolo, ma an-
mittente fossero quelli che sono determi- che della sola negligenza nell’cseguirlo (8).
nati dal Codice Civile lib. 3 lit. 13 (1): per- Di qui sono derivati i doveri inviolabili
ciò prima di far parola della commistione che le leggi impongono al mandatario
propriamente detta, giova, anzi è neces- verso il mandante.
sario, di accennare almeno le regole prin- 149. Colui che riceve un mandato per
cipali che le leggi comuni stabilirono pel mezzo di lettera e tace, s’intende che l’ab-
mandato in generale. bia accettato, e se non lo eseguisce è te-
145. Il mandato è un per cui si
atto, nuto alla rifazione dei danni e interes-
dà ad uno qualche cosa
le facoltà di fare mandatario deve attenersi a tutte
si (9). 11

in nome e per interesse del mandante, e le qualità del mandato, e nulla gli è le-
diventa contratto allorché il mandatario cito nè di aggiungere nè di togliere alla
espressamente o tacitamente lo accetta ( 2 ). forma, e all’ordine che gli fu dato, perciò
1 46. Siccome chi opera per mezzo d’al- il mandato a vendere e a comprare non

tri si considera come se avesse fatto da è adempito col trasmettere il denaro, e il


se medesimo; cosi ciò che fa il mandata- mandato a vendere le mercanzie, non si
rio, purché non oltrepassi i confini del estende a permutarle ( 10 ), come pure la
suo mandato, si riguarda come fatto dal facoltà di transigere non comprende quel-
mandante medesimo (3). la di compromettere in altri.

147. Il mandato può essere etpretsn e 150. K celebre la contesa insorta tra
tacito, cioè può indursi da parole espres- 1 Sabiniani, eProculciani nel caso di
i

se, c dal silenzio o dalla ratifica (4); può un mandatario cui era stato ordinato di
farsi per mezzo d'atto pubblico, di scrit- comprare uno stabile a un prezzo deter-
tura privata, o anche per lettera, e ver- minato, ed egli lo avea comprato a un
balmente, ma quanto alla prova testimo- prezzo maggiore. I Sabiniani spingevano

ni) Cod. di Comm. art. 9 ». turpis liaec culpa est, quod duas rts san-
() Cod. Civ. art. 1984. ctissimas violai, amicitiam et fdem, nani
(3) L. ti quis 7 $ ult. ff~.de Jurisd. h. 1 ncque mandai quisquam fere, nisi amico;
$ iff.de eo per quem factum eie. L. ti in- ncque credit nisi ei quem fi delem putat.
ter a 1 pr.ff de pignor. et hfpatii. Perditissimi est igitur hominis, simula
(4) § alt. Instit. de mand. L. 1 § 18 ff. f
et amicitiam dissolvere, et altere eum qui
maràl. L. 60 ff. de R. J. laesus non esset, nisi credidisset. Cic. prò
(5) Cod. Civ. art. ig83. Sext. Rose. n. 38, 3g.
() § ult. Instit. de mand. L. 1 in Jin.ff. In Plauto, dice Carino a Demifo suo padre:
manti. Strepe ex te audivi, pater ,
(7) Cod. Civ. art. 1989. Rei mundatae omnes sapientes primum
(8) In privatis rebus si quis rem mon- praevorti decet.
datura non modo rnalitiosius gessisset sui Plaut. in mercat. ad. a Se. 3 vers. 4».
quaestus, aut cornmodi caussa , veruni (9) L. si mandatvro aa $ sicut, L. 27 §
elioni negligenlius,eum majores sumtnum quarti primum a ff. mandali.
udmisitse dedecus existirnabant. Ilaque (10) Rat. Genuens. de Mercat. decis- 9. *
mandati constitutum est judicium non rni- 7 e 14 Cod. Civ. art. 1989.
nus turpe quarti furti Ergo ideirco
. . .

JOgle
5!) DIRITTO COMMERCIALE
tant'oltre il rigore che negavano al man- grazia del solo mandante, in grazia del
datario ogni azione. 1 Proculciani gliel'ac- mandante e del mandatario, in grazia del
cordavano fino alla somma che nel man- solo mandatario, e facendone, secondo la
dato era stala prescritta, e questa più
gli diversità dei casi, l’applicazione (7).
benigna opinione ha prevalso (1); ma è 152. Il Codice Civile non fa distinzio-
stato sempre ritenuto il principio gene- ne tra i gradi di colpa, e stabilisce unica-
rale il mandatario non debba ecce-
che mente la massima che il mandatario è
dere i suo mandato. Nulladi-
limiti del risponsabilc non solamente per il dolo, ma
mcno mandatario trovandosi nel bivio
il anche par le colpa commesse nell' esecu-
o di dover oltrepassare confini del suo i zione del mandato, e altra norma non
mandato, o di dover lasciare imperfetto prescrive al giudice, al cui arbitrio rima-
il negozio a lui affidato, dovrà piuttosto ne abbandonata la facoltà di apprezzarla,
badare alla probabile volontà del man- che quella di applicar meno rigorosamen-
dante che alla lettera del mandato, e se te la responsabilità in riguardo alle col-
per l’adempimento del mandato, saranno pe, al mandatario, il mandato di cui è gra-
indispensabili altri atti cui non si esten- tuito, che a colui che riceve una merce-
de la facoltà ricevuta, o sarà necessario de (8).
variare il modo dell’esecuzione, c se non 153. II mandatario deve render conto
potrà darne avviso opportuno al mandan- del suo operato. Egli è anche risponsabi-
te, non dovrà riguardar che al complesso le per colui che ha sostituito nella sua
delle circostanze, e da queste prenderà incombenza. 1. Quando non gli fi accor-
consiglio per non perdere, aspettando nuo- data la fa oltà d sostituire alcuno. 2. Quan-
i

vi mandati, o spiegazioni, l’occasione fa- do una tale facoltà gli fu concessa senza
vorevole di condur l’affare a buon fine (2). indicazione della persona, e che quella
E qui subentrano le altre massime, che che ha eletta era notoriamente incapace
il mandatario facendo l'equivalente non e insolvibile: in lutti i casi può il man-
eccede limiti del mandato (3), e che è
i dante direttamente agire contro la perso-
lecito al mandatario di oltrepassare i con- na che fu sostituita dal suo mandata-
fini del suo mandato, purché faccia la rio (9).
condizione del mandante migliore, non 154. Quando in un solo atto si sono
deteriore (4). costituiti più procuratori 0 mandatarii,
1 SI. Non v’ha dubbio che il mandata- non sono obbligati in solido, se non fu
rio non sia tenuto alla prestazione del do- espresso (10). Questa regola è contraria al
lo, e anche alla rifazione dei danni cagio- diritto Romano che attribuisce al man-
nati dalla sua negligenza, ma le leggi Ro- dante l'azione miniali contro tutti i man-
mane sono discordi nel determinare il datarii in solido (11). Per lo contrario
grado di colpa che gli è imputabile. Sem- quando più persone per un affare comu-
bra che alcune assoggettino il procurato- ne hanno costituito un mandatario, cia-

re alla sola prestazione del dolo, e della scuno è tenuto in solido verso il manda-
colpa lata che pareggiasi al dolo (5): al- tario per tutti gli effetti del mandato (12).
tre lo vogliono sottoposto alla prestazione La legge Romana stabiliva egualmente
della colpa lieve (%)\ altre anche a quella che in questo caso competesse al manda-
della lievissima. I Dottori si studiano di tario l’azione solidale contro ciascuno
conciliare distinguendo il mandato in de’suoi committenti (13). Il Codice Civi-

(
i
)
L. prue te rea 3, L. seti Proculus 4, L. (6) L. contractus i3 ff. de reg. Jur.'
rogatus 33 ff. manti. (7) V. Everard. OlLon. ad § 1 1 Jnstit.de
(a) Viu. Inslit. de mani. §8 n. a. Stand.
(3) L. tilt. § ult.ff. mandai. (8) Cod. Civ. art. 199».
(4) L. a, § 1 1 ff. de acquir. vel amiti, (9) Cod. Civ. art. 1994.
hacred. Casareg. de Comm. Disc. 224 n.3q. (10) Ibid. art. 1993.
(5) L. si procuralo/em b§ult^ L. idem- (1 1)L. Co § a ff. mani, vel contea.
que io pr. L. si fitlejussor 'itj pr. man- (ia) Art. 200 a.
ff".
dati, L. naturalis 5 § sed si
4 pr. ff. de (1 3 ) L. 59 $ 3ff mani.
praescript. veri
.

PARTE PRIMA 81

leapprovando questa decisione e riget- riginale della procura, se fu spedita in


tando l’altra, sembra in conflitto con se minuta, o la copia, se è stata conservata
medesimo; è però tolta l'apparente con- in minuta. Ma la revoca notificata al man-
tradizione dai motivi addotti dal legisla- datario, non può opporsi ai terzi, i quali
tore,, perchè s’cgli è giusto che in un at- ignorando la revoca stessa hanno agito
„ to di officiosità che spesso è gratuito, con esso, salvo al mandante il regresso
„ colui che lo presta abbia un’azione so- contro il mandatario. La revoca tacita è
„ lidale contro quelli che ritraggono dal quella che si fa costituendo un nuovo
„ mandato un vantaggio comune, altrct- procuratore pel medesimo affare: non ha
„ tanto sarchi* ingiusto di aggravarlo in però forza se non dal giorno in cui ne fu
„ riguardo a loro del fatto altrui, senza data al primo la legale notizia.
„ una convenzione espressa, e i due casi 158. La rinunzia del mandatario deve
„ sono tanto diversi, che la loro differen- essere notificata al mandante, il quale ha
„ za non permette di argomentare dal- diritto all'indennità se ne risente pregiu-

„ l’uno all’altro (1). „ dizio. Se, per esempio, si trattasse di af-


155. Il mandatario deve restituire al fare che non ammettesse ritardo, o so-
mandante le somme riscosse mediante spensione, e mancasse il tempo di costi-
questa sua qualità, e se le ha convertite tuirne un altro invece del rinunciante, o
in uso proprio, ne deve pagar gl’interessi non potesse il mandante esser pronto ad
dal momento in cui se l'è appropriate, operare egli stesso, 0 perchè lontano, 0
ma gl’interessi del reliqualo noh decor- perchè impedito da altre occupazioni, 0
rono che dal giorno dell'incorsa mora (2). da malattia, 0 da cagione consimile, il
156. 11 mandante è tenuto a eseguire danno che risentirebbe dall’ abbandono,
in riguardo ai terzi le obbligazioni con- dovrebbe rifondersi dal mandatario: è pe-
tratte per lui dal mandatario, purché que- rò eccettuato il caso, in cui questi sia
sti siasi ristretto nei limili del suo man- nell' impossibilità di continuare nell'eser-
dato se gli ha oltrepassati, il mandante
: cizio del mandato, senza soffrire egli stes-
non può esservi obbligato che in forza di so un considerevole pregiudizio. Si dice
una espressa o tacita ratificazione. Deve considerevole, perchè se tale non fosse, non
rimborsare il mandatario delle sue spese gli sarebbe lecito di lasciar l' affare, por-
e anticipazioni, farlo indenne delle per- che avendo diritto all'indennità per le
dite sofferte Cui diede causa il mandato, perdite che gliene cagionerebbe l’ esecu-
e pagargli anche gl' interessi delle som- zione (4), non potrebbe dolersi d'esser co-
me a lui anticipate dal giorno in cui fu- stretto a ultimarlo. È valido ciò che fa il
rono fatte le anticipazioni, oltre il salario mandatario nel tempo che ignora la mor-
allorché fu promesso (3). te del mandante, o una delle altre cause
157. Il mandato si estingue: per la re- perla quale cessa il mandato, e le obbli-
voca della procura, per la rinunzia del gazioni contratte dal mandatario hanno
mandatario, per la morte o naturale, o esecuzione, in lutti i premessi casi, ri-
civile, per l'interdizione, o per il prossi- guardo ai terzi che sono in buona fede.
mo fallimento tanto del mandante che In caso di morte del mandatario, i suoi
del mandatario. La revoca può essere e- credi devono darne avviso al mandante,
spressa o tacita: l'espressa è quella che e provvedere frattanto a ciò che richieg-
si notifica. II mandante può quando vuo- gono le circostanze (5).
le rivocar la procura, c costringere, ove 159. Abbiamo indicate le regole prin-
siavi lungo, il mandatario a restituirgli la cipali delmandato puro c semplice, co-
scrittura privata in cui è contenuta, e Po- nosciuto dal diritto civile: ora vedremo

lo Motifis. $ Mondatura tt Instit. de Marul. L. ri’


(") Col. Civ. 1993 1996. L. idemque mandavero 22 § fin. L. sane 23 e seq.JJT.
10 § Si prneurator 3 fi'. mand. marni. § itera si 1 a Inst. de Mand. L. inter
(3) Cod. Civ. art. 1998, 1999, 2000, caussas 26 pr. L. si praecedente 58 pr. L.
2001 si quis alieni 27 § morte Jf. mand. L. vero
(4) Cod. Civ. art. 2000. procuratori 1 2 § sed et si 2 ff.de solut.
(5) V. Cod. Civ. art. 2oo3 fino a 20:0,

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52 DIRITTO COMMERCIALE
quelle che riguardano particolarmente il missione, qualora gli siano spedite mer-
mandato mercantile che tra i negozianti canzie per venderle, o fame altr’uso, non
chiamasi commistione, dì cui a principio deve perciò lasciarle in abbandono, nè ri-
accennammo la differenza. mandarle, ma bensì, fatte le opportune
160. (.'anima del commercio è la ce- proteste, invigilare a che siano ben depo-
lerità, e il segreto: un ritardo anche bre- sitate
162.e custodite, e si esporrebbe pure, fa-
vissimo, un ostacolo per quanto leggiero cendo diversamente, al risarcimento del
che s’attraversi, può far perdere la più danno c interesse (1).
bella occasione, c far mancare l’operazio- Abbiamo detto che la commissio-
ne meglio combinata, e più profittevole. ne è sempre interessata, e che il commit-
Colui che contratta con taluno com^ pro- tente, quando non
vi sia patto contrario,

curatore di un altro, deve ben assicurarsi s’intende tacitamente obbligato a pagare


della validità, e dei limili del mandato; al commissionato una retribuzione pro-
la prudenza vuol che verifichi i poteri di porzionata: questa in due modi è fissata,
lui, e prenda le cognizioni opportune per e diversi ne sono gli effetti uno si chia- :

non rimanere ingannato, ma il negozian- ma del credere, e l’altro semplice commit-


te che spesso deve conchiudere sul mo- sione. Allorché il commissionato riceve
mento una compra, una vendita, o altro un del credere, si fa garante dei debitori,
simile affare, non ha tempo per queste il doppio del-
e la retribuzione suol essere
indagini. Dipende sovente il buon esito Allorché riceve una semplice com-
l'altra.

di un negozio dall' ignorarsi per conto di missione, non si rende risponsabile della
chi s’ intraprende, e se chi agisce per al- persona con cui ha negozialo, c neppure
tri, fosse costretto, a ogni trattato, di pa- per le dilazioni accordate, purché non gli
lesar la persona, per cui agisce, il com- si possa imputare imprudenza ocolpa (2).

mercio sarebbe inceppato o sconvolto. Sic- 165. Vi sono commissionati di più spe-
come mandatario, a’termini del diritto
il cie: altri si dicono commissionati com-
civile, agisce per conto, e a nome di chi pratori, incaricati di comprar merci per
gliene diede la facoltà, ed obbliga perciò conto de’ negozianti ; altri
commissionati
il mandante senza rimaner egli personal- venditori, incaricati di ricever le merci,
mente obbligalo; cosi dall'esercizio del e di venderle per conto de’ proprietarii.
semplice mandato ne risulterebbero gl'in- Alcuni sono incaricati di ricever lettere
dicati inconvenienti, ma a questi porge di cambio per procurarne l'acccttazione
riparo la commissione. Il commissiona- e il pagamento alla scadenza, e spedire
to opera bensì per conto altrui, ma in no- ildenaro ai loro committenti, 0 impie-
me proprio : chi contratta con lui, non garlo secondo gli ordini ricevuti ; alcuni
conosce che lui, riguarda lui come suo nelle città mercantili, esercitano l'uffìzio
vero obbligato, ed egli lo è di fatto, ma di ricevere le merci, per poi caricarle so-
ritiene in faccia al suo committente i suoi pra carri, 0 bastimenti, c spedirle al loro
diritti di mandatario per conseguir la do- destino; altri finalmente incaricati di far
vuta indennità. trasportar mercanzie per terra 0 per acqua.
161. Il commissionato può ricusare la Nulla di nuovo il Codice di Commercia
commissione che gli viene addossatala ha stabilito intorno a queste diverse spe-
deve dare al più presto possibile avviso cie di commissionati, e ha lasciato in vi-
del suo rifiuto al committente, perchè se gore consuetudini mercantili soltanto
le :

tace oltre il tempo necessario o solito a ha indicate accuratamente le obbligazio-


rispondere, può essere condannalo dai ni degl’ inlraprenditori di trasporto sulle
Tribunali al rifacimento del danno e in- uali rimaneva ancora incertezza edissi-
teresse qual mandatario che non abbia io, e ha introdotto in favore dei com-
eseguito, o abbia mal eseguito il manda- missionati venditori un privilegio som-
to ricevuto, c nel caso stesso, in cui è sol- mamente vantaggioso al commercio. Ci
lecitoad informare il committente che faremo strada a riferire questa disposi-
non vuole, o non può accettare la coni- zione accennando i principali doveri pre-

ti) Pardessus Court de De. Comm. par. ti) Pardessus lac.’jùt. a. 56i.
a tit. 8 chap. i n. 559 .
PARTE PRIMA 53
scritti dallaconsuetudine tanto ai com- depositario ; egli deve aver cura altresi che
missionati venditori di merci, quanto ai siano debitamente caricate e spedite, e
commissionati compratori. nel caso di colpevole negligenza è pur te-
164. Il commissionato incaricato di nuto al danno e interesse.
comprar merci per conto altrui, figura 168. Il commissionato incaricato di
in faccia al venditore qual vero compra- venderle, qual mandatario salariato, de-
tore per conto proprio, e ne contrae le ve far, quando le riceve, tutte le necessa-
obbligaiioni anche personali ; c in faccia rie manifestazioni o dichiarazioni, dar
al suo committente, ligura in certo modo cauzioni, pagar dazii, c pubblici dritti,
storne venditore in quanto si rende ri- accertarsi che le merci siano ben condi-
sponsabile della qualità e quantità delle zionate, e non abbiano sofferto in viaggio
cose comprate e della loro spedizione: de- diminuzione o avaria. Deve invigilare a
ve dunque nella scelta usar quella dili- che scaricandole ne’suoi magazzini, siano
genza che userebbe per se medesimo. posate in modo che non siano soggette a
165. Se il commissionato, deviando deterioramento, e siano segregate da quel-
dalle istruzioni ricevute, compra merci le che potrebbero col loro contatto gua-
di qualità o specie diversa, e il commit- starle, o viziarle, o per la loro vicinanza
tente le ricusa, egli è obbligato a ripigliar- cagionar loro altro pregiudizio acciden-
sele ; se vi fu eccesso soltanto nel prezzo, tale. Il rischio che le merci possono cor-

acconsentendo a soffrire la perdita del di rere nel trasportarle dal luogo ov'crano,
più, può costringere il committente a ri- a quello ove devono essere riposte, è tut-
ceverle al prezzo di compra che da lui fu to a carico dello spedizioniere, ma depo-
prescritto. sitate che siano nel luogo dello scarica-
166. fe regola di diritto civile che nes- mento determinato dall'uso, o dalla con-
suno può comprare per se medesimo, nem- venzione, quel medesimo rischio è a
meno per mezzo di persona interposta, e carico del commissionato, e si presume
perciò non è lecito all' instilore incarica- ch'egli le abbia ricevute quali furono a
to di vendere ciò che appartiene al pre- lui annunziate, dimodoché sarà malleva-
ponente, di comprarlo egli stesso, ne al dore d’ogni perdita o avaria ch'egli avrà
tutore incaricato di vender cose che ap- trascuralo di far riconoscere e verificare,
partengono al pupillo (i), ma i negozian- qualora non provi che fu anteriore alla
ti cui fu commessa la compra di merci consegna, o cagionata da forza maggiore,
della specie di quelle delle quali sono pro- o non possa allegare altra causa legittima.
prietarii, sogliono consegnare o spedire 169. Se il commissionato può accor-
le merci proprie, come se, facendo le veci gersi c temere che le merci, per la loro
di mandatarii, le avessero comprate da qualità soggette a perire, vanno a perder-
altri, e non s’ intende che abbiano con- si o tutte o porzione di esse prima di tro-
travvenuto al mandato (2): però sogliono var chi le compri al prezzo indicato, de-
anche prima di spedirle, renderne consa- ve subito darne avviso al suo committen-
pevole il committente. Se il commissio- te, c se il pericolo non ammette ritardo,
nato comprerà per se le merci che dovea deve ricorrere al Giudice, affinché per
comprare pel committente, questi offeren- mezzo di periti, sia riconosciuto lo stato
dogliene il prezzo, potrà costringerlo a loro, e gli sia concessa la facoltà di ven-
restituirgliele (3). derle al miglior prezzo possibile.
167. Finché le merci comprate non so- 170. Se una mercanzia perisce per una
no fuori de’magazzini del venditore per mancanza qualunque mal-
siasi di cui sia
essere trasportate al loro destino, ossia levadore il commissionato, egli deve pa-
ch’esserimangano in magazzini ove il garne il maggior prezzo a cui le mercan-
commissionato possa esercitare la sua vi- medesima specie e qualità si
zie della
gilanza, ossia ch'egli le faccia entrar nei compravano nel tempo in cui era incari-
suoi proprii, egli n’è mallevadore come il cato di venderle. Non si dice al prezzo

(0 L. si in empitone 34 § ult. ff.de con- (s) Casareg. de commerc. disc. i io n. 34


trah. emp. L. et qui sub io Cod. de distraci, il Cambista istruito, cap. 8 n. i e segg.
pign. Cod. Civ. uri. iSijG. (3) Casareg. disc. 56 n. ad 1 5.m
Si DIRITTO COMMERCIALE
proscritto dal proprietario, perchè' talvol- del Codice di Commercio sono d’altra spe-
ta potrebb’esserc ingiusto. cie : si tratta di somme pagate anticipa-
171. Se il commissionato che vende le tamente dal commissionato al commit-
merci, ne ottiene un prezzo maggiore di tente, cui la legge figura sia fatto un
quello che fu determinalo dal commit- imprestito mediante pegnodelle mercan-
il

tente, non gli è lecito di ritenersene il di zie. È pur da notarsi che secondo le re-
più che ne ha ricavato, ma sarebbe col- gole di diritto civile, il creditore non può
pevole se di tutto non gliene rendesse e- godere del privilegio, se non è possessore
satto conto. commissionato non può
Il del pegno. Per lo contrario, nel caso no-
vendere a respiro se il committente non stro, la legge si contenta di una tradizio-
glien’ha data la facoltà, o se non ha se- ne finta, per mezzo di lettere di vettura,
guitato l’uso del luogo del contratto, cui o polizza di carico (3). Affinché però il
dal committente non gli fu proibito d'u- commissionato incaricato di vendere le
niformarsi. Senza di ciò, può egli esser mercanzie (tossa godere del privilegio di
costretto a pagar subito il prezzo pattui- rimborsarsi sul loro valore delle anticipa-
to, sin za che il committente abbia ad zioni fatte al committente, e degli inte-
aspettare che scadano i termini accordati ressi e spese, è necessario primieramen-
al compratore. In tal caso però, se il com- te che quelle mercanzie siano state poste
missionato vendendo a respiro, ottenne a di lui disposizione, o ne’ suoi magazzi-
un prezzo maggiore di quello che gli era ni, o in un luogo di pubblico deposito, o
stato indirato per la vendita a pronto con- almeno che per mezzo di lettera di vettu-
tante, e il committente non approva il ra, o polizza di carico, sia dimostrato che
contratto, il commissionato avrà diritto glien'c stata fatta la spedizione. In secon-
di ritenersi il di più del prezzo indica- do luogo che il padrone delle mercanzie,
to (1). e il commissionato non abitino nel me-
172. Abbiamo già dettochc il mandan- desimo luogo, perchè in questo caso, le
te deve serbare indenne il mandatario anticipazioni fatte dal commissionato sa-
da qualunque spesa abbia sofferta per a- rebbero riguardate come un semplice im-
dempire il mandato perciò se dal man-
;
prestilo mediante un pegno, e andrebbe-
datario furono fatte anticipazioni di de- ro soggette alle disposizioni del fodiccci-
naro a terze persone per conto del man- vilc, il quale all’art. 2071. stabilisce che

dante, questi c tenuto a restituirgliele, il privilegio, o diritto di farsi pagare sul-


ma le leggi civili non accordano a ogni la cosa pignorata, con prelazione agli al-
mandatario un privilegio sui mobili. Com- tri creditori, non ha luogo che quando vi
pete bensì al creditore il privilegio sul è un atto pubblico, o privata scrittura de-
pegno che ha nelle mani, e ciò in vigor bitamente registrata chc.rontenga la di-
2073 del Cod. Civ. Il Codice di
dell’arL chiarazione. non solamente della somma
Commercio per agevolare le operazioni dovuta, ma pur della specie e natura del-
mercantili, per procurare al committente le cose date in pegno, o che vi sia annes-

nna porzione del prezzo delle mercanzie so uno stato della Ioni qualità, peso, e mi-
Spedite in paese lontano prima che nc sia sura. Queste disposizioni non hanno al-

seguita la vendita, ha concesso al com- tra mira fuori di quella di impedire, in

missionato a vendere, un privilegio im- caso di fallimento, che un debitore di

portante sulle medesime, quello cioè di mala fede non s’accordi con alcuni de’suoi
essere preferito sul loro valore a qualun- creditori veri o finti, per defraudare |a
que altro creditore, per la rimborsazione massa de’creditori medesimi. Il privilegio
delle somme anticipate, degli interessi e di cui si tratta, favorisce le commissioni,
delle spese (2). che sono al commercio di una grandissi-
173. Le dispouzioni del Codice Civile ma utilità; ma il motivo di utilità non
non si applicano che alle anticipazioni fat- sussisteche per i negozianti lontani, ]

te dal mandatario per pagare a persone quali hanno bisogno di avere persone di
terze per conto del mandante, ma quelle confidenza nei luoghi ove fanno spedi-

(i) V. Pardessus loc. de. part. i tit. 8 (?) Cod. di Comm. art. g3.
ehiip. a e 3. (3 ) Cod. di Comm. art. g3.
PARTE PRIMA SS
zioni di mercanzie, ma cessa quando il vi è, il nome c il domicilio del vetturale,

commissionato e il padrone delle mer- il nome e domicilio della persona cui


il

canzie fanno la loro dimora nel medesi- sono indirizzate le mercanzie, la qualità
mo luogo, ancorché le mercanzie siano e il peso 0 la mole degli oggetti da tra-
peposte c consegnale nei magazzini del sportarsi, coll’ indicazione in margine
commissionalo, perchè il proprietario del- delle marche o numeri degli oggetti me-
le mercanzie può custodirle ne’ magazzi- desimi, termine entro di cui dev’esse-
il

ni proprii, c in caso diverso, non v’è ra- re effettuato il trasporto, c finalmente il

gione, per cui debba concedersi fra i pre- prezzo della vettura, c la diminuzione da
senti, il privilegio che riguarda unica- fa'sene, qualora il trasporto sia ritarda-
mente i lontani. to (4). La lettera di vettura forma con-
174. Se le merci furono vendute c ri- tratto egualmente per la persona cui le
messe per conto del committente, il com- mercanzie furono indirizzale, ed è sotto-
missionato prende srl prodotto della ven- scritta da chi le spedisce, 0 dal commis-
dilail rimborso dell' ammontare delle sionato.
sue anticipazioni interessi, e spese, a
, 176. Mancando la data, 0 alcun’ altra
preferenza dei creditori del committen- delle riferite enunciazioni,non potrà dirsi
te (1). Si considerano dunque due casi, nulla la lettera di vettura, perchè la leg-
uno allorché le merci sono realmente, o ge noi dice, e neppure nel caso in cui le
si reputa che siano a disposizione del omissioni portassero l’ impossibilità di co-
commissionato (2); l’altro in cui più non noscere le cose da trasportarsi, e le con-
vi sono. Nel primo.il commissionato può dizioni essenziali del trasporto, sembra
vendere le mercanzie, c pagarsi da se me- che si possa ricusare di prestar fede alla
desimo; nel secondo riceve il pagamento medesima lettera, purché col mezzo della
del suo credito dalla mano del compra- perizia, 0 con quello della consuetudine
tore. vi sia modo di supplire.
175. Ora parleremo dei commissionali 177. Tutto è lasciato al prudente ar-
dei trasporli per terra e per acqua in bitrio del Giudice, e si può affermare sol-

particolare. Commissionati per i trasporti tanto che non v’è prova ammissibile con-
sono coloro che assumono l’ incarico di tro le enunciazioni della lettera di vettu-
far, quando occorre, trasportar mercan- ra, e che se alcuna enunciazione neces-
zie per terra, o per acqua. Nel trasporto saria è omessa, 0 si trova oscura, il du!>-
di mercanzie distinguono ordinaria-
si bio dovrà spiegarsi contro colui che ha
mente quattro persone: lo spedizioniere spedito la rolla (5).
che manda le mercanzie; il commissio- 178. È principio generale in materia
nalo di trasporlo che s' incarica di farle di merci 0 altri oggetti, che appena usci-
trasportare; il vetturale che trasporta, e ti dal magazzino del venditore, 0 di chi
il consegnatario a cui syno indirizzate. li spedisce, viaggiano a rischio e pericolo
Quando lo spedizioniere tratta diretta- della persona cui appartengono, salvo il

mente col vetturale, il contratto è un so- regresso contro il commissionato ed il

lo, ma quando tratta con un commissio- vetturale incaricato del trasporto, insie-
nato, ve ne sono due, uno che segue fra me, o separatamente (6). Qui la legge si
lo spedizioniere e il commissionato, d’al- riferisce anche al caso in cui la scelta del
tro fra il commissionato c il vetturale, ma commissionato, 0 del vetturale, fu fatta
in ambo i casi il contratto si forma per dal venditore, e chiaramente apparisce
mezzo della lettera di vettura (3). I vet- quanto sia giusta, riflettendo, che il com-
turali per acqua ordinariamente si chia- pratore poteva egli stesso scegliere il com-
mano barcaiuoli, e per terra,
i vetturali missionalo, u il vetturale, o stipular che
carrettieri. La lettera di vettura si conse- la tradizione degli oggetti acquistati gli
gna al vetturale, e deve esprimere: il no- sarebbe fatta a! suo domicilio. Fc non lo
me e il domicilio del commissionato, se ha fatto, si suppone che siasi rimesso in

(i) CoJ. di Comm. art. 94. (4) Cod. di Comm. art. io*.
(a) Ihid. art. g3. (<>) Pardessus toc. cit. n. 53g.
(3) Cod. di Comm. art. 101. (6) Cod. di Comm. art. 100.

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56 DIRITTO COMMERCIALE
questo al venditore, il quale è riguarda- qualche sostanza nociva; se ne rubassero
come suo mandatario,
lo per tale effetto qualche porzione.
e per conseguenza non può essergli im- '
182. Compete al commissionato 0 al
putabile che la colpa o negligenza com- vetturale un privilegio sugli oggetti tra-
messa nello scegliere il commissionato, o sportati per ottenere il rimborso del prez-

il vetturale. zo di vettura, e delle spese accessorie^),


179. La lettera di vettura forma un e il vetturale ha diritto di ritenerli presso
contratto da cui rimane obbligato anche di se fino al conseguito pagamento, per-
il consegnatario in quanto egli non può chè dopo aver lasciato che gli escano dal-
ritiracele mercanzie senza adempire le le mani, non ha più la facoltà di farsi
condizioni che nella lettera si trovano ammettere ad escludere, valendosi del
registrate, perciò deve pagare ilprezzo privilegio, gli altri creditori del proprie-
convenuta, e le altre spese necessarie, co- tario delle mercanzie. In forza di questa
me i diritti di pedaggio, o riparazioni ca- privilegio, colla permissione del Giudice,
gionate da qualche vizio della cosa, o da egli ha il diritto di far vendere gii oggetti
forza maggiore, qualora però si conse- trasportati fino alla somma che gli è do-
gnino in buono stato, c nel termine pre- vuta, ma se il consegnatario ricusa di ri-

luso nella lettera di vettura. ceverli, ed è insorta costestazionc sulle


180. Il commissionato e il vetturale, avarìe o altri fatti che riguardano la mal-
quanto sia per la custodia e la conserva- levadoria del vetturale, siccome facendo-
zione degli oggetti a loro affidati, sono si il pagamento per mezzo della vendita
soggetti alle obbligazioni degli albergato- delle mercanzie, non si potrebbe poi ri-
ri, e sene fanno egualmente mallevado- conoscere la loro deteriorazione, ne com-
ri, dimodoché se non vi sono patti incon- pensare la dovuta indennità col ritenere
trario, sono a carico loro le perdite e le il salario; cosi convien prima, in tal ca-

avarie, se non provano che queste furono so, verificarne,e determinarne lo stato
cagionate da caso fortuito, forza maggio- per mezzo di periti nominati dal Presi-
re, o vizio della cosa, e in questa parte, dente del Tribunale di Commercio, 0 in
non solamente sono tenuti del fatto pro- mancanza di lui dal Giudice ordinario, e
prio, ma di quello ancora de' loro dome- può essere ordinato il deposito 0 seque-
stici c preposti, e anche de'forestieri che stro dei medesimi oggetti a spese di chi
ricevettero nella carrozza, o nella barca (1). di diritto, finché abbia fine la contesta-
181. Appena gli oggetti da trasportar- zione (3).
si sono consegnati al vetturale, incomin- 183. 1 commissionati e vetturali non
cia in lui l’ obbligazione di restituirli nel- solamente sono tenuti per le perdite e a-
lo stato in cui sono: ogni colpa è a suo varie, ma sono garanti altresì dell’arri-
carico, e la presunzione è contro di lui. vo delle merci entro il termine espresso
Se soffrirono alcun danno, ed egli si scu- nella lettera dà vettura, salvo il caso del-
sa allegando o la forza maggiore, o il vi- la forza maggiore legalmente comprova-
zio della cosa, a lui tocea il provarlo, non to (4). Nella lettera di vettura, per solito,

al proprietario. Il vetturale può esser te- si stipula,che in caso di ritardo, il prez-


nuto anche del caso fortuito, allorché zo di trasporto sarà diminuito, e, d'or-
l’accidente ebbe luogo per una sua man- dinario, questa diminuzione è di ip
canza anteriore; se, per esempio, senza erzo.
averne avuto l'ordine o la facoltà, viag- 184. Se il commissionato è convenuto
giò in tempo di notte, e fu assalito dai in giudizio egli solo, ha sempre il regres-
ladri, egli è obbligato a rifare la perdita. so contro il vetturale: è però possìbile che
In certi casi è punito anche criminal- sia tenuto egli solo, come sarebbe, per
mente, come se vetturali, e barcaiuoli,
i esempio, nel caso in cui l’avaria 0 il ri-
o i loro preposti alterassero i vini,o altra tardo provengano dal suo proprio fatto.
specie di liquido, o mercanzia loro affi- Sono imposte al commissionato alcune
data per trasportarsi; se vi mescolassero particolari obbligazioni. Egli dee

(0 Cod. di Comm. ari. 98, 10J, (


3) Cod. di Comm. ari. 106.

(7) C. C. art. 2102. (4) Cod. di Comm. art. 9;, 104.

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PARTE PRIMA 57
strare in un suo libro giornale la dichia- azione contro il vetturale (5), a meno che
razione della qualità c quantità delle mer- i deterioramenti non prevenissero da fro-

ci, c se n' è richiesto, anche del loro va- de, o infedeltà, perche allora cesserebbe
lore (I). Egli è in obbligo di copiare la questa eccezione, e non correrebbe altro
187.
lettera di vettura sopra un registro affo- termine a prescrivere, che quello che si
gliato. numerato, e firmalo, senza inter- ammette per i delitti ordinarli (6).
vallo ed interruzione (2). Le disposizioni di questo titolò
185. Non può sempre eseguirsi un tra- del Codice di Commercio sono comuni
sporto di merci per mezzo di un sol vet- anche ai padroni di naviglio, impresari!
turale,caltri fa duopo impiegarne affinché di diligenze, e vetture pubbliche (7), «
giungano al loro destino : in tal caso, il sono conformi a quelle del Codice Civile,
commissionato è costretto a corrisponde- I.ib. 3 tit. 8 capit. 5 Sez. 2, se non che

re con altri della medesima professione, il Cod. Civ. all’art. 1784 imponendo ai
i quali ricevono le merci dal vetturale cui vetturali l'obbligazionc di rifare il danno
furono consegnate per trasportarle non cagionato alle merci, risalva loro l’ecce-
oltreun dato luogo, lo pagano, e succes- zione della forza maggiore, 0 caso fortui-
sivamente un nuovo commissionato a un to, e il Codice di Commercio per compi-

nuovo vetturale le aflida, e della loro ri- mento di giustizia, vi aggiunge quella
spedizione si prende cura. Il primo com- del vizio della cosa consegnata. Le dispo-
missionato è mallevadore di quanto vie- .
sizioni del Codice Civile sono conformi a
ne operato dal commissionalo intermedio quelle del diritto romano sotto il titolo
a cui egli dirige le merci (3). dei Digesti, nautae, caupones et stab. etc.
186, Le azioni che nascono dalla ri- 188.11 Codice di Commercio non par-
spunsahilità del commissionato vetturale la dell’azione inslitoria, ma siccome fra
per motivo della perdita, o dell’avaria del- negozianti accade freauentemente che
le merci, sono prescritte dopo sei mesi per abbia a promoversi ; eoa opportuno sem-
le spedizioni fatte nell’ interno dei regi bra, anzi necessario di accennare i prin-
dopo un anno per le fatte all’este-
stati, e cipii di diritto romano, c le consuetudini
ro,ma il termine di questa prescrizione da cui è regolata.
diversamente si calcola secondo l’oggetto 189. I Latini chiamavano imtitore
diverso dell’azione. 0 si tratta di perdita, (
institor ) la persona che dai negozianti
e si richiedono gli oggetti affidati al vet- oggidì chiamasi fattore, preposto, incari-
turale perchè al tempo prefisso non giun- cato di amministrare un ramo qualun-
sero al loro destino, e il termine corre que di commercio, di regolare un’impre-
dal giorno in cui dovea essere effettuato sa mercantile, una manifattura, e quan-
il trasporto ; ò si tratta di avarie sofferte to alle sue vicendevoli obbligazioni col-
dalle merci arrivate, c termine corre il committente si riguarda come un locator
dal giorno della consegna (4). In quest'ul- d’opere, o come un mandatario. Dai con-
timo caso, si suppone che chi ha ricevu- tratti ch’egli stipula con terze persone na-
to le merci abbia fatto verificare c com- sce in favor di questenon solamente un'a-
provare queste avarie, o nell’ atto del ri- zione personale contro di lui, ma del pari-
cevimento, s'erano visibili, o in un breve contro il suo committente, il quale rima-
termine determinalo dall’uso, se non era- ne obbligato con lui, e se più sono i com-
no a un tratto verificabili, perchè se ha mittenti, ciascuno è tenuto solidalmente,
ricevute le merci e ha pagalo il prezzo purché i contratti abbiano per oggetto il
della vettura, queste due circostanze u- negozio cui fu preposto (8), ancorché al-
nite, senza precedente reclamo o protesta, cun di loro non siavi intervenuto, e que-
sono Iiastanti ad estinguere qualunque sta dalle leggi romane diccsi azione in-

(i) U. Art. 96.* (6) Cod. di Comm. art. 108. Pardessus


(a) Cod. di Comm. art. 10». toc. cit. n. 543.
(3) Cod. di Comm. art. 99. (7) Cod. di Comm. art. 1807.
(4) Id. art. 108. (8) L. Quicumgue L. Sed pupit-
5 § 1 1

f5) Id. art. jj»3. lus n § conditio 5 L. habebat |3 % utt.L.


Utjf. de insti!, act.
8
SS DIRITTO COMMERCIALE
stilo ia (adio institoria). Non importa nc risulti danno agli eredi, convicn con-
che l’ institore sia preposto dal padrone o chiuderc che gli eredi debbano assumere
da un suo procuratore (i), che sia ma- le obbligazioni. Se il fatto deU’instilore è
schio o femmina, maggiore o minore, posteriore all’accettazione dell’eredità, l’e-
perchè se ilpreponente è malaccorto nel- rede ordinariamente è tenuto, finché non
lo scegliere, la colpa è sua. L'azione dei abbia rivocato all' institore il mandato, e
terzi contro di lui sarà la stessa, ed egli, resa pubblica questa revoca (6).
ancorché l'institore sia un minore, o una 191. È da notarsi che l'azione instito-
donna non autorizzata dal suo marito, ria non si dà contro il committente, se
nulladimeno a lui si estenderanno egual- questi dall'epoca in cui costituì l' instito-
mente le obbligazioni eh’ essa avrà con- re che col suo fatto diede luogo all’azio-
tralte per causa del suo ufficio (2) ; sarà ne, non era egli stesso capace di obbli-
però pregiudicata l'azione sua contro il garsi, perchè se in quel tempo era minore,
medesimo institore, e siccome il minore l'azione contro di lui non sarebbe ammis-
e la donna maritata non possono obbli- sibile, a meno che fin d'allora non fosse-
garsi senza l' adempimento delle condi- ro stale da lui adempite le condizioni e
90.
rioni prescritte dalle leggi che li riguar- formalità richieste dal Codice di Commer-
dano: così mancando queste non compe- cio per essere riputalo maggiore altri- ;

te al committente azione alcuna contro menti non sarebbe tenuto dei fatti del-
di loro, che quutenus locupletiate» fadi l'institore,se non quatenu s locupletine fa-
tunl (3). Quando è notorio che taluno am- dus end (7).
ministra, o dirige una manifattura, o un 192. Convien dunque distinguere il ca-
ramo di commercio per conto di un ne- so, in cui l’eredità del committente pas-
goziante, tutto ciò ch'egli opera intra fi- si a un crede minore, e quello, in cuil’in-
ne s praepoiitionis, obbliga il negoziante stitorc sia stato costituito da un minore.
come se fosse da lui stesso operato. Nel primo, si suppone che quello, della di
1 Si domanda.se il committente es- cui eredità si tratta, abbia costituito l'in-
sendo morto, per i fatti dell’ institore po- stitore validamente, e perciò siasi obbli-
steriori alla sua morte, rimangano obbli- gato a ratificare ed eseguire tutti gli im-
gati gli eredi, e si risponde affermativa- pegni dcH'insLitore medesimo. In tal gui-
mente non solo nel caso, in cui coloro che sa, questa obbligazione fa parte degli o-
contrattarono coll’institore ignoravano la neri della eredità e l’erede accettando l’e-
morte del committente, ma in quello an- redità accetta gli oneri, e la sua minorità
cora in cui le due parti ne fossero state non lo dispensa dal sottomeltervisi. Nel
consapevoli, e perfino quando gli eredi secondo, l’ institore essendo stato nana-
fossero minori (4). Il profitto della gestio- mente costituito da un minore incapace
ne proseguita appartiene tutto agli eredi: di obbligarsi, non si può presumere in [lui
è dunque giusto che debbano sopportare ]' obbligazione di eseguire gli impegni
anche gli oneri. Anche negli affari me- dell’institore, e non è tenuto se non in
ramente civili, il mandatario è tenuto a ragione del profitto che ne ha ricavato,
compire la cosa incominciata al momen- di cui deve constare. Questa conseguenza
to della morte del mandante, allorché non è fondata sul principio di diritto natu-
si può differire senza pericolo (5), e que- rale che nemo debet locupletasi cum alie-
sta massima si applica facilmente e con na jadura (8).
piò ragione agli affari di commercio, per- 193. Affinchè il committente sia sog-
chè si può rare volte senza pregiudizio so- getto alle obbligazioni dell'institore, con-
spendere una operazione mercantile già vien che siano stipulate o contratte dal-
in corso, e se l'institore è costretto a con- l’ institore medesimo, e non da altri che

tinuarla, affinchè dall'interromperla non T institore avesse sostituito in luogo

(i) L. Quicumque 5 § uh. L. 6 ff\eod. (5) Cod. Civ. art. 1991.


(») L. 7 $ i, 3 eod., Cod. Civ.ort. 1990. (6) L. 1 1 end.
( 3)
Cod. Cir. art. iSia, 1990. (;) L. 9, io, i\Jf. % 1 eod.
(4) L. 1 - ff. P
de insùt. acl. Voet ad and. (8) V. Delvincourl noi. dt la pagt 6a
de instit. n. 3. ». |.
PARTE PRIMA 59
suo (1). La legge dice che a lui non si la, si obbliga per compredi ferro, orarne,
estendono, a meno che non le abbia rati- o cose simili, il padrone non è tenuto.
ficate, e perciò decide implicitamente che 196. Se prende denaro ad
l' institore
senza la sua ratifica, sono per lui vanecd imprestito, non rimane obbligato il pa-
inefficaci. È però da notarsi che alla per- drone se non quando nell' instromento,
sona che contrattò col sostituto non com- o scrittura, è espressa la causa per cui
pete propriamente l’azione institoria con- lo prese, e la causa effettivamente pro-

tro il committente, ma essa può eserci- viene dal negozio cui fu preposto (5): ma
tarla contro l’ inslitore, il quale diventa se queste due circostanze sussistono, an-
verso di lei, committente in ciò che ri- corché l’ institore abbia distratto il dena-
guarda il suo sostituto (2). Qui diversifi- ro o labbia impiegato in oggetti suoi par-
cano tra loro l'azione institoria e l' eser- ticolari, pure il padrone sani tenuto de- :

citoria, perchè questa si dà contro l’eser- bel libi imputare cvr totem praeposve-

citore, o armatore della nave per l'esecu- rit (6). Convicn sempre eccettuare il caso

zione delle obbligazioni che contrasse non di frode. Se, per esempio, ('institore aves-
il solo capitano, ma quello ancora che il se presa ad imprestilo una somma evi-
capitano ha sostituito a se medesimo. Di- dentemente eccessiva, e maggiore di quel-
remo in altro luogo la ragione di una tal la che per la causa nel contratto indicata,
pifferenza. era necessaria, nascerebbe allora un’in-
194. È pur da notarsi che l' obbliga- dizio di collusione fra il mutuante e l’in-
zione del padrone essendo accessoria al- stitore, e il Giudice potrebbe negare al
l’obbligazionc principale dcU’institore, se primo ogni regresso contro il padrone (7).
questa si estingue, svanisce pur l’altra, 197. Il padrone rimane obbligato pel
ma sussistendo quella dell’ institore, l’al- fatto dell'institore, o abbia questi con-
tra del padrone è solidale, e si distingue trattato a nome suo proprio, o a nome
dalla semplice fidejussione. Se il padrone del padrone medesimo, ma nei due casi
potesse riguardarsi come semplice fide- vi sono alcune differenze. Se l’institore
iussore, potrebbe opporre ai terzi che ri- contrattò a nome proprio, egli rimase ob-
clamassero contro di lui l'esecuzione del- bligato come debitor principale, e il pa-
le obbligazioni dell’ institore, il benefizio drone nel tempo stesso come debitore ac-
dcU'ricus girne (3); potrebbe cioè, osser- cessorio (8) ; ma se ha contrattato a no-
vando certe formalità che la legge pre- me e qual procurator del padrone, l’ob-
scrive, esiger da loro che prima escutes- bligazionc è una sola, e si reputa che il
sero i beni debitor
dell’ institore come padrone abbia contrattato egli solo per
principale, ed essi non potrebbero rivol- mezzo del suo institore, il quale non è
gersi di nuovo a lui che nel caso d’insuf- tenuto in alcun modo (9). Si domanda
ficienza de' beni medesimi. Siccome però nel primo caso, se il padrone potrebbe a
si reputa che l’ intero profitto delle ope- vicenda esigere dai terzi, direttamente e a
razioni dell'institore vada al padrone; co- nome proprio, l’ esecuzione dei contratti
siè giusto che il padrone sostenga il pe- che hanno stipulati col suo institore. Le
so delle obbligazioni dell' institore come leggi romane decidevano che noi poteva
se le avesse contratte egli stesso. silicio ju re, ma che bensì ex aequitate
195. Accennammo già che l’azione in- dovea concedetegli l’azione, qualora l'in-
stitoria risulta soltanto da quelle obbliga- stitore fosse insolvibile (10), e non vi ha
zioni dell’institore che si riferiscono a quel dubbio ebe questa decisione non debba
ramo di commercio che gli è confidato, essere ammessa nel diritto nostro. Abbiam
intra fina praepositiimis (4) ; perciò se detto, direttamente, e a nome proprio,
l’institore preposto a una fabbrica di te- perchè non vi poteva esser disputa sulla

(i) L. 7 ff. de insù:, ad. (6) L. t § g eod.


(a) Paul, sentent. HI), i Ut. 8 L. 7 in princ. et § 3 eod.
$ ult. (7)
(3) Novell. 4 cap. i., Cod. Civ. art. aon (8) L. 1 7 J 1 Jf de Itisi, ad.

• * e S8- (9) Jj. 30 eod.


(4) L. 5 $ wjf.de instit. ad. (10) L. 3 eod.
(5) Zi. i
$ 8 ff.de exerc. ad.
4

.
•* '

60 DIRITTO COMMERCIALE
facoltà che Competeva al padrone suppo- 202. L'azione inslitòria è stata intro-
sto, nel caso nostro, creditore del suo in- dotta per favorire il commercio, ed ha
stitore, di esercitare con questa qualità per base l'equità, e il consenso presentò
tutti i diritti del suo debitore, vestendone del padrone, perchè si presume che colui
la persona (1), ma vi sarebbe questa dif- che prepone un altro a un negozio, 0 al-

ferenza, che se il padrone non agisse che tra mercantile operazione, gli dia tutte le

vestendo la persona del suo institore, sa- facoltà necessarie per condurlo a buon
rebbe pareggiato ad ogni altro creditore, fine, e ritraendonc come già osservammo,
e in caso di fallimento, sarebbe obbligato tutti i vantaggi, egli è giusto che ne so-
a venire a contribuzione; invece s’egli stenga i pesi (8).
agisce direttamente e a suo proprio nome, 203. Abbiamo detto a principio, thè,
si appropria tutto l'utile delazione, e non secondo le leggi Romane, se più sono i

è costretto a dividerlo cogli altri credito- padroni, ciascuno è tenuto solidalmente


ri (
2 ). per le operazioni dell’ institore (9), e con
198. Se r institore contratta a suo no- più di ragione dee dirsi secondo le nostri;
me proprio, per farsi luogo all'azione in- leggi mercantili, perchè fra noi, più ne-
stitoria, convien, come abbiamo già det- gozianti che intraprendono insieme una
to, che l’obbligazione riguardi il negozio operazione di commercio, si presumono
cui l’ institore presiede, ma se contralta sodi, e i sodi sono tenuti generalmente
qual procuratore, egli obbliga il padrone, in solido per tutti gl’ impegni relativi al-
qualunque sia la natura c la causa del- la società (10).
Tobbligazione, purché però non abbia ec-
ceduto confini del suo mandato.
.
i

199. È da notarsi finalmente che il TITOLO VII.


padrone è tenuto civilmente anche per i i

delitti o quasi delitti commessi dal suo DELLE COMPRE E VENDITE.


institore nell'esercizio delle funzioni a lui
che l’ uffizio d’ institore si
affidate (3), e 204. In materia di commercio, si fa
reputa permanente anche dopo la revoca, la prova delle compre e vendile, 1. per
nel caso in cui sia probabile che alla per- mezzo di scrittura pubblica ; 2. di scrit-
sona con cui è stato contrattato, non ab- tura privata, la quale non solo dev'esse-
201.
bia potuto giungere la notizia di questa re sottoscritta dalle parti, ma ne devono
revoca {). quante sono le'
esser fatti tanti originali,
\ 200. L'institore può esser tacito e pre- persone interessate, e deve esser fatta in
sunto, e colui che intraprese un negozio, ciascuno menzione espressa del loro nu-
ed esercita pubblicamente l'uffizio d’ in- mero, sotto pena di nullità ; 3. di conto
stitore e il padrone lo sa e non gli con- approvato di un agente 0 sensale, debita-
tradice, o è creduto institore dal pubbli- mente dalle parti sottoscritto che i Fran-
co, tale dee riputarsi, benché non siavi cesi chiamano Bordereau. In alcuni pae-
convenzione espressa (S). si ilsensale aveva ed ha la fede pubblica,
La scienza del padrone si deduce e l’estratto del suo libro avvalorato dal
dalla notorietà, (perchè si presume che suo giuramento faceva piena prova in
ciascun sappia ciò che è noto pubblica- giudizio, senz’altra formalità, ma il Codi-
mente nella città) (6) altrimenti si direb- ce di commercio non gli attribuisce alcun
be ignoranza supina, che non si ammet- effetto se non è sottoscritto dai contraen-
te (7). ti, e trattandosi di una vendita verbale,

(i) C. C. art. 1 t66. L. Regula $ Quid enim ff. de jur.


(7)
(i) Delvincourt not. à la pag. 64 «. t. et fact. ignor.
(3) L. 5, § Sff. de I.hit . act. Cod. Civ. (8) L. 1 .ff. de instit. act. .
,

ari. 1384. (9) L. i3 § a eod.


(10) Voet ad Pandect.de instit. ad.
L. v.
(4) $ a, 3 eod.
1 1

(5) Rota Genuens. de Mercal. decis. 1 Delvincourt Instit. Conun. tivr: i Ut. S
n. 3, 39. eh. 3.
(6) L. ti tu petitus, Cod. de peric. tal.

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PARTE PRIMA 61
« di quella di cui egli solo tenne registro clausola cui si possono dar due sensi, de-

al suo libro, il sensale non è che un te- ve intendersi in quello per cui può essa
stimonio, c alla sua deposizione il Giudi- avere qualche effetto, piuttosto che in
ce accorda maggiore o minor peso secon- quello con cui non ne potrebbe produrre
do la diversità delle circostanze; 4. delle alcuno (6); ciò che è ambiguo s'mterprc-
alture accettate. Se il venditore ha fatta ta da ciò che si pratica nel paese dove si
{a tradizione della cosa venduta, e ha pre- è stipulato il contralto (7); in dubbio l'ob-
sentata la fattura, ossia stato, in cui noli bligazione s’ interpreta contro colui che
il prezzo, c le condizioni della somma da ha stipulato, c in favore di quello che ha
pagarsi, e il compratore ai piedi di quel- contratta l'obbligazione (8) ; 6. dei libri
la confessa la consegna, e l'approva, non delle parti, e per mezzo di testimoni^ al-
può desiderarsi documento migliore, e lorché Tribunale crederà che debbansi
il
'•
non si richiede un doppio originale, per- ammettere.
chè la fattura accettata che ritorna alle 203. -Già parlammo dei libri dei com-
mani'del venditore, un’altra ne suppone mercianti, c quanto alla prova testimo-
rilasciata al compratore della cosa vendu- niale, essa dipende dalla prudenza del
ta ; 5. del carteggio. Allorché in una let- Giudice, c non dev’essere ammessa, nep-
tera si trova la richiesta o l’offcrla di una pure per accertare le compre e le vendi-
merce con indicazione precisa della qua- te, se non quando mancano i documenti
lità, e prezzo, c nella risposta l'accettazio- di cui fa menzione il Codice di Commer-
ne delle condizioni proposte, risulta da cio. Vinccns cita due decisioni, una della-
queste lettere sottoscritte, quando ben si Corte di Cassazione di Francia, e l’altra
accordano insieme, un consenso recipro- della Corte di Parigi (9), colle quali è sta-
co, per cui diventa inutile ogni altra pro- ta negata questa prova nella medesima
va. Se il tenore delle lettere, non essendo causa, in via civile, e in via criminale.
bastantemente accurato, inducesse am- Risultava una vendita pura e semplice dà
biguità o dubbiezza, converrebbe ricor- si voleva provare per
fatture accettate, e
rere alle regole d' interpretazione propo- mezzo di testiraonii che quella vendita
ste dal Codice Civile al Giudice come nor- era stata sottouna condizione sospensi-
ma della sua coscienza. Converrebbe in- va, che riserbava al compratore il diritto
dagare qual fosse stata l' intenzione delle di ritrattarsi.Fu considerato che i docu-
parti contraenti, anzi che attenersi al sen- menti prodotti erano chiari, c distinti, e
so letterale delle parole (1), dare a cia- che per attaccarli sarebbe stato necessario
scuna delle clausole il senso che risulta un principio di prova scritta, 0 una suf-
dall'atto intero (2); quando si trova espres- ficiente presunzione di dolo, e di frode.
so un caso ad oggetto di spiegare un' ob- Era stato principalmente giudicato che
bligazione,
(3) non si deve presumere che con per far ammettere testimoni! contro un
(4) non
ciò siasi voluto escludere i casi espres- contratto di vendita che dicevasi frodo-
(5)
si, ai quali, a’ termini di ragione, può lento, non si doveva cominciar dalla via
estendersi obbligazione medesima (3) ;
l’ criminale, ma era duopo sospender l’in-
nei contratti si devono avere per apposte dagine del preteso delitto finché non fos-
le clausole che sono di uso ancorché non se proferita sentenza sulla vendita in via
siano espresse (4) ; per quanto siano ge- civile, giacché senza cautela, col pretesto
nerali i termini coi quali si è espressa una che delitti si provano per mezzo di te-
i

convenzione, essa non comprende che le stimonii, si farebbero sentir testiraonii .

cose*sopra le quali apparisce che le parti anche contro i diritti piu certi ed assevc-,
si siano proposte di contrattare (3) una ; rati.

(x) Cod. Civ. art. it56. (8) ld. art. 1 16».


(a) Id. art. I i6l. (9) Causa Fusi, per la vendita di un
Id. art. x 164. zaffiro. Decis. delia Corte di Cassazio-
Cod. Civ. art. i 160. ne, 3x Ottobre 18 11 e della Corte di Pa-
Id. arf. 1 i«i. rigi, 11Luglio i8ia- •$. ia, 1, 1 3, a, a 5.
(6) Id. ar . , 57. Ein. Vincens Legisl. Cornmerc. livr. 7 eh.
'-) Id. iut. u 59. 4 § 5.
6*2 DIRITTO COMMERCIALE
presso Romani accadeva che si pagasse
i

una sommadi denaro a taluno in un luogo,


TITOLO Vili. affinchè ne facesse pagare l’equivalente in
un altro, ma non era questo il contratto Uà
DELLA CAMBIALE, DEL BIGLIETTO A ORDINE, cambio che è tanto in uso fra noi. Cice-
E DELLA PRESCRIZIONE. rone volendo mandar suo figlio a fare i

suoi studi in Alene, per evitare il traspor-


206. Le cambiali non sono che una to del denaro di cui egli avea di bisogno,
specie di simbolo che serve a raccoman- pregò Attico amico suo di cercargli qual-
dare l'esecuzione del contratto di cam- che persona che avesse ad esigere qualche
bio ( 1 ), perciò ragion d’ordine vuole, che somma in Atene giacché egli avrebbe
,

prima di parlare delle cambiali e del loro pagato a lei questo denaro in Roma, ed
corso, qualche cosa io premetta dell’ori- essa potrebbe incaricarsi di fame pagare
gine e natura del contratto di cambio. altrettanto in Atene a suo figlio (5), ma
207. Camòirt.camfciare.campjare, pres- questa operazione si faceva per mezzo di
so gli antichi, era lo stesso che permuta- semplici mandati, non già di lettere di
re ne venne il vocabolo cambium che
: cambio. Cicerone incaricava la perso-
significava specialmente permuta di de- na di Roma che dovea ricever dena-
naro, c quello di camptor, in greco, cof- ro in Atene, di far pagare in Atene que-
lybitla trapelila, ossia colui che esercita
, sto denaro a suo figlio, e la persona di
il negozio monetario, e poi, secondo le Roma scriveva al suo debitore di Atene,
diversità dell’ufiìzio di cambista con al- e lo incaricava di pagarlo al figlio di Ci-
tri nomi, fu chiamato mentarius,mensu- cerone. L’ uso però delle lettere di cambio
lariut, argentarius, nummarius, nummu- ai Romani era ignoto affatto; ne abbiamo
larius (2 ). I nummularii, o cnllybistae la prova nella medesima legislazione Ro-
permutavano la moneta d'argento in mo- mana, ove si parla di quel contratto che
neta d’oro, o alcune specie di moneta a- essi chiamarono nauticum foenut, e cpiTi-
bolila e rigettata in una provincia con sponde al nostro cambio marittimo, e ce
altra specie nuovamente colà introdotta n' assicurano specialmente i Giureconsul-
e ricevuta, e ciò che dalla somma ecce- ti Papiniano ( 6 ), e Affricano (7) colle
deva, e in certa guisa presso il nummo- loro risposte sui casi, e sulle dispute alle
lario deperiva, era detto collibo (3), e Sve- quali potevano essere esposti i servi spe-

tonio chiama collibo una specie di con- diti da coloro che avevano somministrato
sumo o dell’argento nel permu-
dell’oro 208. somma a interesse ai mercanti che
alcuna
tarlo (4). Oggidì corrisponde al collibo, trafficavano per mare, affinchè accompa-
il lucro che il cambista ritrae dal con- gnassero il debitore ove cessava il risico»
tratto di cambio, e prende parimente il e ove esitava le sue mercanzie per esige-
nome di cambio. I nummolarii avevano re dal medesimo la somma imprestata, l'u-
le loro botteghe nel foro, ove sui loro ban- sura,o sia l' interesse pattuito, e in un la
chi riponevano le monete, le permutava- mercede del servo medesimo, lochè non
no, le compravano, le vendevano, e que- sisarebbe fatto, con accrescimento di
sta permuta chiamasi dai dottori cambio pericoli e di spesa, se fossero state cono-
naie , ossia marmale, ben diverso da quel- sciute ed in uso le lettere di cambio.

la che porta il nome di «ambio locale-, Il cambio che i dottori chiamano


mercantile, traietlixio, per cui si permu- locale, manuale, trajectitium, che regge
ta il denaro per mezzo di lettere e dato ai tempi nostri il commercio universale,
in un luogo si un altro. Del cam-
riceve in Ò un contratto per cui taluno promette o
bio reale o traiettizio non troviamo vesti- paga ad un altro una data somma, e que-
gio nel diritto Romano. Talvolta bensì sti si obbliga consegnargli un ricapito, per

(i) Stipman. Jus Marii. part. 4 cap. (3) Cic. 5 Vtrr. n. i8t.
8 n. 41 .
( 4 ) Svel. in Aug. cap. 4 .
(a) V. Scaccia Traci, de Cambiis per tot- (5) Epist. ad Alt. 24 Xll XP ri.
Sipon. de antig. Jur. Civ. Roman, lib. » (
6 ) L. interest 4 ff. de Ifaut.faen,
ni/iil
cup. | I. (7 )
L. trajectitiue ff. de oblig. et act.
PARTE PRIMI 63
mezzo di cui riceve la somma equiva- nosciuto ai Romani, e il vanto di averlo
lente, da una terza persona, in un dato inventato deve accordarsi ai moderni (I).
luogo, e dentro il termine pattuito. Il ri- 211. Altri credono che inventori del
capito che riceve chi paga la somma èia cambio locale siano stati gli Ebrei quan-
lettera di cambio che perfeziona il con- do esuli dalla Francia sotto il Re Dago-
tralto, e da cui ne dipende l'esecuzione. bcrto l, nell’anno 610 si rifugiarono in
209. 1 vantaggi che l' uso delle cam- Lombardia, e con lettere sommamente la-
biali procura al commercio sono indici- coniche, per mezzo di viaggiatori, richia-
bili. Non solamente toglie le molteplici marono il denaro presso gli amici loro
difficoltà, e il gravissimo dispendio del depositato; altri che i Fiorentini di fa-
materiale trasporto dell'oro e dell’argen- zion Guelfa, scacciati dalla loro patria, e
to; non solamente lo sottrae per terra al passati in Francia immaginarono questo
pericolo de’ ladri, e per mare a quel dei mezzo di farsi trasmettere il prezzo o la
pirati, ma rendendo sicuri e pronti ipa- rendita de’Ioro beni (2). Eineccio pensa
gamenti fa si che possono moltiplicarsi che il cambio locale non era ignoto agli

« rapidamente effettuarsi le operazioni antichi sebben diverso dal nostro; che


mercantili d' ogni specie, molte delle qua- sia stato praticato dai Greci e dai Roma-
li pel ritardo nella comunicazione del de- ni, e generalmente dalle nazioni maritti-
naro, o sarebbe imponibile d’ intrapren- me; che perù i Longobardi che facean
dere, o poco lucrose riescirebbero, o vane. traffico in lontani lidi, gli abbiano pri-
i

Tizio ha bisogno di aver 10000 franchi mi data la forma che ai tempi nostri con-
a Parigi: sborsa egual somma a Sempro- serva. Che le lettere di cambio siano in-
nio cui siano dovuti diecimila franchi a venzione italiana, egli lo desume dall’es-
Parigi da Caio, e Sempronio gli conse- sere i vocaboli che ne costituis ono la
gna ì' opportuna cambiale diretta al suo forinola legale, quasi tutti di conio ita-
debitore: la lettera di cambio va per la liano, come tratta, valuta, avvito, conto,
210.al corrispondente di Tizio, il quale
posta uro, a viltà ec. (3). Nullasi può dir di

riscuote i diecimila franchi, e ne fa l'uso certo, se non che l’ uso delle cambiali nel
convenuto tra loro. In tal guisa si evita secolo decimo quarto, era già introdotto
il trasporto della moneta da Genova a in Italia, e ce lo prova un decreto del Se-
Parigi che avrebbe dovuto far Tizio, e nel nato Veneto di quel tempo, su questa
tempo stesso quello che avrebbe dovuto materia, riportato da Niccolò De-Passeri,
fame da Parigi a Genova, Caio debitor di nella sua opera, De icript.priv. (4).
Sempronio. 212. Quattro persone sogliono concor-
Ma il principale vantaggio della rere al negoziato della cambiale: Tizio
cambiale secondo Eineccio, consiste, non che dà la lettera in Genova, p. e., per
tanto nella strettissima obbligazione che Napoli, csi chiama il traente (tireur)-,

da essa, qualora sia concepita nella forma Sempronio che ne paga il valore e la
prescritta, risulta, quanto nel suo rigo- manda a Napoli ore desidera di disporre
roso e pronto adempimento, giacché ri- del suo denaro, e si chiama il prenditore,
conosciuta che sia la lettera, non si am- o remittente ( preneur , donneur de va-
mette più l’eccezione del denaro non nu- leur ); Caio incaricato in Napoli di pre-
merato, nè v’è più luogo a promovere sentarla, e si chiama il portatore, o pre-
questioni d’ alta indagine, o a mettere in tentante ( portewr ); Sejo destinato a pa-
campo alcun sotterfugio, ma il debitore garla in Napoli, e si chiama l’ accettante,
si chiude in carcere finché non l’abbia o trattario (acceplcur, tire'). La somma
interamente pagata. Il cambio locale ri- che forma l’oggetto della lettera di cam-
dotto a questi termini fu certamente SCO- bio, se si riguarda il traente, ha il nome

(i) Heinecc. Exercit.Xl de Fitiis'Jfcgot. (3) Heinecc, Exeràt.cit. $ 5. Elem.jur.


Calighisi, seu Camb. cap. i § Camb. cap. i
§ 8 .

(a) De Rubeis ffist. Lugli. D.tpuy Ltltr. (4 ) Nic. de Passei ibns de script, prie,
de C/iang. eh. 1 n. 5, BaMasjeroni, leggi e Hb. 3.

costumi dei cambio, Pref. n. 6 .


..,,

61 DIRITTO COMMERCIALE
«litraila ; se si riguarda il prenditore, ha con un semplice ordine di pagare posto a
quello di rimessa (remile). Tre persone tergo della cambiale, e da ciò questa ces-
solamente alle volte intervengono nel sione o sostituzione prende il nomed’in-
cambio, e ciò accade p. e., in questo ca- dossamenlo. f,a persóna in favor di cui
so. Tizio vuol andar da Genova a Roma; fu apposto V ordine, diventa vera proprie-
paga ad un negoziante Genovese una taria della lettera, e può cederla in egual
somma, e ne riceve la cambiale corrispon- modo: il secondo cessionario può far Io
dente che presenta poi egli stesso al ne- stesso, e in tal guisa per molte mani può
goziante Romano cui è diretta, e questi, trapassare il cambio moltiplicandosi in-
avendola accettata, alla sua scadenza la definitamente gl' indossatori. Questo si
paga. Se l’ accettante o trattario fosse in chiamo propriamente giro, benché gira,
Roma institorc del negoziante Genovese, e girala si chiami ogni indossamento.
potrebbe dirsi che il negozio cambiario 215. Inoltre, in questo contratto co-
passò fra due sole persone; nulladimeno me in qualunque altro si ammette mal-
se nc figurano sempre quattro, perchè levadoria per la sua esecuzione, e posso-
sebbene Tizio faccia le veci di remitten- no intervenirvi persone che si facciano:
te e di presentante, e cosi due persone mallevadrici del pagamento della lettera
riunisca: sebben Sempronio riceva il prez- di cambio alta sua scadenza, benché non.
zo della cambiale, ed egli stesso ne sia sia stata mai loro proprietà. Questa è
pagatore; pure due persone in ciascun di quella cauzione che chiamasi avvallo.
loro si considerano, e due a vicenda si re- 216. Molte dispute sono insorte fra i
putano secondo la diversità delle circo- Giureconsulti sulla natura del contratto
stanze, cosa di cui non sono rari gli e- che forma il negozio cambiario: altri pre-
sempii nella Giurisprudenza (1). Vi sono tesero che dovesse riferirsi alla permuta,;
talvolta più traenti, e si obbliga ciascuna altri al mutuo, altri al deposito, altri alla
solidalmente verso il remittente, benché locazione e conduzione, altri al mandato,,
una sola sia la cambiale, e talvolta più e altri finalmente al contratto di compra
remittenti ricevono una cambiale sola,, e vendita (2), ma si comprende facilmen-
facendo tutti le veci di un solo. te che un negozio cui tante persone in-i
213. Altre persone possono aver par- tervengono, ed era ignoto ai Romani,
te in questo negozio oltre le quattro che non può ridursi a una convenzione uni-;
per natura sua richiede. Il traente può ca, e prender norma dai principiidei di-
aver motivo di temere che il trattario, os- ritto Romano; che invece è formato da
sia la persona incaricata di pagar la let- convenzioni diverse, analoghe bensì ai
tera faccia difficoltà di accettarla q pa- contratti determinati dal diritto Romano,
garla, e allora nella medesima lettera in- non però ad essi pienamente conformi, co-
dica un’altra persona, la quale venendo, me più saggiamente osservarono Schifi e
come dicono, tn ajuto, pagherà al biso- Stipman (3).
gno, cioè, mancando, o ricusando la pri- 217. Eineccio combatte l’opinione di
ma; ed ecco una quinta persona che fi- coloro che fanno del contratto di cambio
gura nel negozio cambiario, una specie di contratto innominato, e di
214. Nella circolazione rapida e facile quelli che vi riconoscono aleuno dei con-
della cambiale, consiste, come accennam- tratti nominati del diritto Romano, ma.
mo, il vantaggio principale del cambio: è eglidisgiunge la prima convenzione, quel-
stato perciò stabilito che il padrone della la cioè che passa fra il remittente e il •

lettera, potrebbe a suo beneplacito, in un traente , che riguarda come principale,


modo semplicissimo, o trasferirne, ceden- dalle due ultime che considera come me-
dola ad altri, la proprietà, o sostituirne no principali c accessorie, perchè non
un altro che in di lui nome n’esiga il va- tanto servono alla perfezione del nego-
lore. Questa cessione o sostituzione si fa ziato, quanto alla sua consumazione cd

(i)Stipman. Jus Marti, part. 4 cap. 8 (a) V. Raphael De-Turri de Camb . quoti,
n. i5 Dupuy, I.ettr. de Ch.ckap, 4 § i c), 20 67 n. 8 et seqq. ,

Heiuècc. Ext reti. cil. §8 et seqq. (3) Schifi. Extrdt. ad Pand. 3a $ «a. ,

Stipman. loc. cit. § 4».


PARTE PRIMA 65
esecuzione, c sostien che la prima è un stanziai differenza della distanza defuo-
contratto letterale, non già quello di di- ghi che può verificarsi anche nella com-
ritto Romano, inventato da Giustiniano, pra e vendita, ma sarebbe meramente ac-
ma di specie unica, introdotto dai costu- cidentale,mentre nel cambio è assoluta-
mi, oltreil diritto Civile, e stabilisce co- mente necessaria, e ne costituisce l'essen-
me principal fondamento della sua opi- za, dimodoché se la cambiale non fosse

nione che il remittente e il traente non da pagarsi in un luogo diverso da quello


si obbligano che in forza della lettera di in cui ne fu dato il valore, e il pagamen-
cambio, nè si può dire che vi sia contrat- to dovesse farsi nel luo$o medesimo, non
to di cambio, finché la lettera non sia vi sarebbe piò contratto di cambio. È
consegnata, e questa essendo ricevuta, dunque forza ripetere che indarno si cer-
non competa subito a chi l'acquistò, l’a- cherebbe nel diritto Romano una seda
zione per esigere, all’ordine suo, in altro opportuna per collocarvi il negozio cam-
paese, il promesso denaro. Confessa quel biario, perchè sebbene le convenzioni che
dotto Giureconsulto che non si osserva nel contiene, siano ad alcune antiche c già
cambio tuttociò che pel contralto lettera- note somiglianti ed affini pure non so- ,

le è prescritto da Giustiniano, ma osserva no coeguali e conformi. Nè cosa strana


che le formalità non adempite apparten- è questa, perchè molti modi di obbligar-
gono alla natura del contratto, non però si inventarono i posteri cui, neppur per

alla sostanza. sogno, pensarono Romani, come sono,


i

218. Dopo tanto forense dissidio, rac- dice Eineccio, i contratti feudali, l’ assi-
colti, per cosi dire, i voli, sembra che il curazione, il vitalizio, la soccida, la lot-
maggior numero dei Dottori, nel nego- teria cc. ; su i quali se Papiniano risusci-
ziato cambiario distingua, non un solo, tasse e fosse consultato, dovrebbe pur con-
ma tre contratti : la compra e vendita fra fessare essergli necessario di andare di
iltraente e chi acquista la lettera di cam- nuovo a scuola (4). E
siccome tutte le
bio; il mandato fra il traente e il tratta- genti marittime sono generalmente con-
rio;
e un contratto, da cui nasce un' ob- cordi sugli essenziali requisiti del nego-
bligazione conforme a quella che dicesi zio cambiario, e in ogni emporio di com-
dai dottori de constituta pecunia (1), fra mercio ha cgual forma ed eguale adem-
il trattario che accetta, c il presentante. pimento; cosi, o le moderne leggi si at-
I tre requisiti che costituiscono l'essenza tendono nel rimanente, o se mancano, vi
del contratto di compra e vendita (2), supplisce l'uso e la consuetudine, e in
cioè il consenso, la cosa e il presso, con- quelle cose soltanto che nella convenzio-
corrono pure nel cambio, se non che nel ne cambiaria si trovano conformi agli al-
cambio, oppone Eineccio, non si restitui- tri contrattasi prende norma dal diritto
sce cosa per denaro, ma denaro per de- comune,
naro ; ma si risponde che il denaro può
riguardarsi come mercanzia, ed essere sog- 838X0111
getto di vendita, perchè il denaro può sof-
frire aumento e decremento, perchè le
DELLE LETTERE DI CAMBIO
monete nei diversi paesi hanno un di-
verso valore, e ricevono una diversa va- S I.

riabile stima, perchè la moneta è com- Della forma delle Lettere di Cambio.
presa fra gli effetti mobili (3). Si replica
però anche a queste e slmili ragioni, che 219. Dopo ciò che abbiam detto del-
per quanto nel cambio il denaro da un l’origine e della natura del contratto di
iato si riguardi come prezzo, e dall'altro cambio, passiamo a indicar la forma del-
come mercanzia, pure vi è sempre la so- la cambiale con cui si eseguisce.

(1) L. Si prò alieno i Cod. de Const. pe- 4 n. il et seqq. Diiptiv, leltr. de chang.chap.
cunia. 3 § i 8 «f segg.
(a) L. i L. poeta convento, L. nec emplio Baldasseroni, leggi e costumi del cam-
pr.ff de contra/i. empi. bio, pari. i art. 3 n. 4 .

(2) Sc iccia de Comm. et Carni, quaest. (4 )


Heiuecc .Elem. Jur. Camb.cap. 3. §5.
9
.

61 DIRITTO COMMERCIALE
230. Abbiamo accennati i vantaggi terebbe ai Tribunali la facoltà di deci-
della lettera di cambio, e questi risulta- derne. avendo in vista le circostanze e la
no dalla facilità, dalla celerità con cui buona fede cui si appoggia il commer-
supplisce al trasporto del denaro da un cio. Delvincmtrl crede che dalle parole
luogo a un altro: perciò le leggi volendo della legge sommo da pagani , risulti
favorire il commercio, accordarono alla una lettera di cambio non possa es-
che223.
lettera dicambio privilegii straordinarii, sere stipulata pagabile che in denaro con-
ma se la non è pagabile in un
lettera tante (3).
luogo diverso da quello in cui ne fu som- Non è necessario di cercare il mo-
ministrato il valore, i privilegii cessano, tivo,per cui è prescritto che nella cam-
perchè ne manca il fondamento. Con- biale debba enunciarsi il nome di chi
f ien dunque primieramente che la cam- deve pagarla, ma si fa luogo alla questio-
biale sia tratta da un luogo sopra d'un ne, se il traente possa far tratta sopra se
altro, altrimenti perde la qualità di cam- medesimo. Detvincourt sostiene Taffer-
biale, e si risolve in un semplice manda- mativa, quando però siavi rimessa dei
to, cui piò non sono applicabili le dispo- denaro da luogo a luogo, ed allega in
sizioni che riguardano le cambiali, la suo favore una sentenza della Corte di
cui forinola è stabilita dalla consuetudi- Cassazione del 1 Maggio 1809, e l’auto-
ne: la legge vuole che esprima, 1. Il luo- rità del Du-puv (4). Per lo contrario il

go, l’anno, il mese, il giorno in cui fu Pardessus dice che il traente non può in-

scritta. 2. La somma da pagarsi. 3. Il dicar se medesimo come quello che pa-


nome del trattario. 4. Il giorno e il luo- gherà il valore della lettera, perchè la
go in cui dovrà farsene il pagamento. legge avendo fissate regole diverse pel
5. Se fu somministrata in effettivo, in traente e pel trattario, distinguendo 1’ u-
mercanzie, in conto, o in qualunque al- no dall’altro, e rendendo il primo malle-
tro modo. 6. S’è all’ordine di un terzo o vadore del rifiuto, o mancanza d'accctta-
del traente medesimo. 7. Se è prima, se- zione, 0 pagamento, di cui egli aveva in-
conda, terza, quarta cc. (1). Ora andre- caricato il secondo, era questa una prova
mo indagando i motivi di questi requisiti. che il legislatore ha necessariamente in-
221. Se non si sa in qual luogo la let- teso che questa doppia qualità non si tro-
tera di cambio fu scritta, è impossibile verebbe riunita nella medesima perso-
di riconoscere se fu tratta da un luogo na (5). Inoltre soggiunge, che ripugna
sopra d’un altro, e d'accertarsi se è vera che taluno scriva a se stesso e diasi un
lettera di cambio al l'effetto di goderne i mandato, e riunisca le reciproche obbli-
privilegi!. Tacendo T anno, il mese, il gazioni del mandante e del mandatario;
giorno, si potrebbe nascondere T incapa- che sotto le forme di una lettera di cam-
cità d'obbligarsi in colui che la sotto- bio, non potrebbe mai ravvisarsi in quel-
scrisse, e potrcbb'anche farsi sospetto il l’atto, che un biglietto semplice, o uno

creditore di un traente vicino al falli- de'cosl detti pagherò, di cui parleremo a


mento (2). suo luogo, e nel caso che la lettera fosse
222. Se non fosse indicata la somma pagabile da luogo a luogo, sarebbe una
da pagarsi, la cambiale sarebbe vana, ma rimessa di denaro, gli effetti di cui non
si è disputato se debba esserlo a piene sarebbero quelli di una cambiale. Final-
lettere, o basti in cifre. La prudenza sug- mente conchiude che vi potrebb’ essere
gerisce la somma a piene lettere, ma non una modificazione solamente quando un
perciò nel silenzio della legge, sembra socio di una casa di commercio facesse
che questo difetto possa render nulla ed tratta a suo nome proprio sopra la sua
inutile la cambiale. In ogni caso compe- società, perchè in questo caso vi sarebbe

Cod. di Comm. art. no.


(i) (3) Detvincourt not. à la pag. qS n. a.
L' Editto di Francia del 1673 non
(a) (4) Du-Puv Art. des lettr. de change eh. 4
esigeva la menzione della data nella lettera (5) Decis. della Corte di Cassazione di
di cambio: questa mancanza era riguar- Francia del 1 therrn. an. 1 1. Journ. de Ju-

data come una semplice irregolarità c/te ,


rispr. de la Cour de Cassai, p. 36$.
non la rendeu nulla.
-

PARTE PRIMA 67
differenza di persone, e differenza fra l’in- dimenticata l’epoca del pagamento, sa-
teresse particolare, e l’interesse comune rebbe pagabile immediatamente, o alme-
di queste medesime persone (1). Ad onta no dopo il termine necessario per trasfe-
di queste ragioni ci sembra da seguitarsi rirsi al luogo del pagamento, in ragione

piuttosto l'opinione di Delvincourt, per- di un giorno per due miriametrì e mez-


chè la qualità essenziale della lettera di zo, argomentando da ciò che il Codicedi
cambio è che siavi rimessa di denaro da Commercio dispone agli art. I22e 165(3).
luogo a luogo, e abbiamo stabilitosi nu- L’enunciazione del luogo tende a impe-
mero 212, fondati sull'autorità di Stip- dire che sotto la forma di un contratto di
man, di E neccio, e di Du-Puy, che tal-
i cambio, non se ne stipuli un altro: era
volta due sole persone possono interve- perciò indispensabile, affinchè la lettera
nire nel contratto di cambio. Supponga- somministrasse la prova che la somma
siche una società mercantile formata in fu data in un luogo per esser poi ricevu-
Genova abbia uno stabilimento di com- ta in un altro, mettendo in grado di ve-
mercio in Roma, diretto o da alcuno fra rificare in qual luogo fu sottoscritta, e
i socii, oda un institore, sotto il medesi- sopra qual luogo fu tratta.
mo nome della sua ragion sociale. La ca- 225. Se il valore della cambiale non
sa di Genova e quella di Roma non co- fosse stato somministrato, non vi sarebbe
stituiscono che una sola casa comune, e contratto di cambio, ma un semplice con-
la casa di Genova non potrà dare una tratto di mutuo il traente avrebbe fatto
:

cambiale a pagarsi dalla casa di Roma? un imprestito al prenditore, e perciò la


Eppure in questo caso il traente fa tratta legge ha voluto che risulti dalla cambia-
sopra di se medesimo. Il nome di chi de- le medesima l’effettivo pagamento del
ve pagar la lettera è precisamente indi- suo valore per evitare le frodi. La men-
cato, come vuol la legge, non ne risulta zione fatta del valore della lettera riguar-
inconveniente o danno nè a chi acquista davasi un tempo come utile bensì, ma
il primo la lettera, nè ai giratarii cui ne non come necessaria ( 4 ); era fatta alme-
trapassa la proprietà, e le due case di com- no poco precisamente colle parole valuta
mercio, benché una sola sia la società, e avuta, valuta intesa, valuta in me mede-
comune l'interesse, figurano due persone timo. In oggi, secondo le nuove leggi, fa
distinte, e vicendevolmente il traente e duopo esprimere la qualità specifica del
il trattario, cosa dalla legge non proibi- valore somministrato. „ I mercanti vici-
ta. Sembra dunque dimostrato che alme- „ ni a far bancarotta, dice Pothier, pos-
no nell'addotto esempio, e in altri simi- „ sessori di lettere di cambio che porta
li, il traente può far tratta sopra di se me- „ vano semplicemente, valuta avuta, e per
desimo. „ le quali non avevano dato che i loro
224. L’ enunciazione nella lettera di „ biglietti, ne facevano la vigilia del lo-
cambio del giorno e del luogo in cui de- „ ro fallimento, la girata a persone affi-
ve effettuarsi il pagamento, si rende ne- „ date per riceverle sotto il loro nome, e
cessaria, perchè altrimenti mancherebbe „ facevano perdere la valuta a chi le avea
al portatore della lettera ogni mezzo on- „ rilasciate (5). „ Le parole valuta avuta
de farsela pagare. Il Codice Civile (2) per- non bastano, perchè non esprimono in
mette al Giudice di fissare il termine di che consista il valore ricevuto. Le parole
un pagamento quando le parti non l’han- valuta in me medesimo significano che
no determinato, ma questa disposizione il traente è ereditar del trattario, e che
non sarebbe conciliabile colle disposizio- intende che la somma della lettera paga-
ni del Codice di Commercio che prescri- ta vada in isconto del credito suo, ma
vono le diligenze da farsi a difetto di pa- non adeguano l'oggetto della legge, per-
gamento. Cosi dice il Pardessus, ma Del- chè non indicano che il prenditore abbia
vincourt pensa invece che se fosse stata data alcuna valuta. Alcuni autori aromet-

(i) Pardessus du Contr. et des Ixttres de (3) Pardessus Tratte' du contr. et des lettr.
chnnge n. 83. Id. Court de Dr. Comm. n. de ch.n. ng. Del v ine. nol.de la pag. j5 n. 5.
335. (4)
Heinecc. Exeràt. cit. § *3.
(a) Cod. Civ. art. igoo. (5) Pothier n. 34.
63 DIRITTO COMMERCIALE
tono come valide le parole valuta intesa, medesimo, non pini dirsi lettera di cam-
ma sono generalmente proscritte. La re- bio, quantunque accettata, finché il traen-
gola generale, dice Pardessus (1), consiste te ad altri non l’abbia ceduta, e consti
in che la materia del cambio sia una som- che dal giratario ne ha ricevuto il valo-
ma da pagarsi in un luogo diverso da re, perchè mancava prima il concorso di
quello in cui la lettera è sottoscritta, ma due volontà per formare il contratto, e
la legge non limita nè la qualità del va- la sola girata reca alla lettera di cambio
lore, nè il modo con cui dev'essere dal la sua perfezione.
prenditore somministrato: può dunque 228. È antico l’uso fra i negozianti di
fra le parti, questo valore essere inteso moltiplicare il numero delle cambiali, ed
senz'altra specificazione. Delvincourt in- è stala introdotta, e stabilita dal diritto
vece riflette che siccome le parole valuta cambiario l’obbligazione nel traente di
intesa, null'altro significano se non che dare la prima, la seconda, e qualche vol-
il valore non è stato somministrato , cosi ta la terza, la quarta, e la quinta lettera
portano con se medesime la prova della al prenditore medesimo, e ciò per como-
loro inefficacia (2). Sono sufficienti le do del remittente, o presentante, il qua-
espressioni valuta avuta in contanti, per- le non potrebbe mandar sollecitamente

chè, secondo l’uso, s’intende in oro e ar- la cambiale alla piazza, e luogo ove di-

gento, e i negozianti frequentemente si mora il trattario per assicurarsi dell’ac-


valgono della espressione, valuta in con- cettazione, e cavarne profitto negoziando-
to, ed eccone il significato: colui che mi la in un’altra, qualora non ne avesse che

dà la lettera cambia il denaro ch’egli mi un unico esemplare. Oltre di che la cam-


fa ricevere nel luogo ove la lettera è di- biale spedita per farla accettare, per qual-
retta, con quello che qui mi deve, e di che disordine di posta, o per qualche di-
cui qui mi obbligo a tenergli conto (3). sgrazia accaduta in viaggio al corriere,
In altri termini, il traente deduce nel suo potrebbe perdersi, 0 essere intercetta, e
conto col prenditore, la somma della let- colla moltiplicità degli esemplari è prov-
tera dalla somma chejdeve al medesimo veduto agl’ inconvenienti che ne verreb-
prenditore (4). bero con un solo. Siccome però la cam-
226. Per lo più la cambiale è all’ordi- biale è sempre unica, perciò è necessario
ne di un terzo che ne paga il valore, e che ogni esemplare sia concepito esatta-
che è nominato nel contesto, c può esse- mente nei medesimi termini, e siano di-
sere anche all’ordine del traente medesi- stinte soltanto pel loro ordine numerico
mo. Pothier figura il caso, in cui fosse che la legge vuol che si esprima: per que-
fatta menzione della persona che diede sta prima . . . per questa seconda ... ec.
il valore, senza esprimere a chi sarebbe altrimenti il trattario ingannato da qual-
pagabile, e pensa che si debba presume- che differenza, potrebbe accettarle tutte
re che il traente abbia inteso che fosse e pagarle, a danno del traente che sareb-
pagabile alla persona da cui dichiarò di be costretto a rimborsarlo (5); se non che
averne avuto il valore, ma è troppo chia- dandosi il secondo, il terzo, il quarto, o
ra la disposizione dcll’art. 110 del Codi- ulteriore esemplare, il traente aggiunge
ce di Commercio per non rigettare il pa- la condizione che non sia stata accettata
rer di Pothier fondato suH’anlica legisla- la prima, o la seconda, e successivamen-
zione in questa parte abrogata. In questo te la prima 0 seconda non essendo (6).
:

caso chi ne diede il valore non potrà va- 229. Se la legge ha voluto che ogni
lersi di questa scrittura che come di un esemplare fosse distinto coll’ indicazione
semplice mandato senza poterlo trasmet- di primo, secondo, o terzo, chiaro ne ap-
tere all’ordine d’altra persona. parisce il motivo, perchè altrimenti, per
227. La lettera all’ordine del traente quanto siano tutti perfettamente confor-

(i) Pardessus Traile du contr. et des. (5) L. licei § eaobìigatio.Xj. qui proprio,
leltr. de eh. n. 84. § itein cantraJf mandati et L. 1 Cod end .

(a) Delvincourt not. a ù la pag. 74. (6) Heinevc. E.'tm. Jur. Camb. cap 4
(3) Polhier n. io. $ io.
(4) Delvincourt not de la pag. 74 n. 5.

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1 ,

PARTE PRIMA '69

mi, il trattario potrebbe credere che vi la distanza, sarà quindi lecito, per esem-
fossero due, tre,o più cambiali della me- pio, di far tratta da un villaggio a una
desima somma, sottoscritte dal raedesi- vicinissima città, e la legge potrà eluder-
mo traente, in favor del medesimo pren- si facilmente. E da notarsi che il Codice

ditore, e accettarle c pagarle tutte, men- -invece dell’espressione, da una città ad


tre il traente non avrebbe ricevuto che il un'altra, da una piana ad un’altra, fece
valor di una sola. uso della parola lunga, come più ampia
230. Può accadere che formati più perchè il contratto di cambio non essen-
esemplari di una cambiale, siasi omessa do permesso ai soli veri commercianti, a
nel primo una di quelle enunciazioni es- quelli cioè che fanno la professione abi-
senziali che la legge prescrive, e si do- tuale di esercitar atti di commercio, ma
manda se per supplire a questo difetto, essendo esteso anehe ai non commercian-
si possa aggiungere nella seconda, c in ti, non potrebbero questi valersene che

tal guisa il vizio sia riparato. Savary e rare volte se dovessero far tratta soltanto
Polhier (1) rispondono affermativamen- da una città, 0 piazza di commercio, a
te, e nessuna disposizione del Codice di un'altra, c altri inconvenienti ne nasce-
233.
Commercio sembra contraria a questo ri- rebbero che si evitano, senza che la legge
medio. riesca vana, perchè spetta ai Tribunali la
231. Una cambiale può esser tratta so- facoltà di giudicare dalle circostanze se
pra una persona, e pagabile al domicilio le parti hanno avuto intenzione di elu-

di un’altra. Può anche esser tratta per derla.


ordine e conto di un terzo (2). Nel primo Il contratto di cambio è proprio
caso, siccome il denaro che deve servire de’negozianti, e le lettere di cambio go-
a pagarla si reputa preesistente nel luogo dono privilegi! straordinarii pe’ vantaggi
ove è diretta, ed in quello deve eseguirsi che recano alcommercio, ma molto sono
il pagamento, cosi poco importa che il profittevoli anche agli altri cittadini, cui
trattario ne faccia l’accettazione nel luo- frequenti occasioni occorrono di valerse-
go medesimo ove traente e il trattario
il ne, o, se intraprendono viaggi, o se han-
egualmente dimorano. Nel secondo, non no a spedir denaro, e far pagamenti fuo-
vai che il traente dichiari di far tratta ri del loro paese, perciò il contratto di
per ordine e conto di una terza persona; cambio è stato reso comune anche alle
ma fa duopo che faccia constar del man- persone che non esercitano abitualmente
date o della ratifica, senza di che divien la professione di commercianti, purcliè
egli solo e immediato traente, e negan- siano capaci di far contratti, e sono quin-
dosi il pagamento, egli che si rese mal- di soggette, per quello che riguarda il
levadore del fatto altrui, ne sopporta le pagamento della cambiale, alla giurisdi-
conseguenze, come meglio diremo in ap- zione de’Tribunali di commercio, e alla
presso. V.' esecuzione personale (4). Per provvedere
_ _
232. Talvolta nulla manca di ciò che però aH’imbecillità del sesso e dell’età, fu-
la legge vuol che si esprima nella lettera rono stabilite dal Codice di Commercili
di cambio, ma o è finto il nome di alcu- alcune eccezioni. È stato dichiarato pri-
no de’contracnti, o la qualità, o il domi- mieramente che le mogli e figlie non ne-
cilio,o il luogo in cui la lettera è scritta, gozianti 0 mercantesse pubbliche, non
o quello in cui deve pagarsi, cd allora la potranno stipular contratto di cambio, e
legge considerando il finto come non ap- che la loro firma sopra cambiali, non va-
posto, riguarda le pretese cambiali come le, rispetto a loro, che come semplice pro-

«empiici promesse, e le priva dei privile- messa (5)'. In secondo luogo che la cam-
gii accordati alle vere lettere di cambio (3}s biale sottoscritta da un minore non com-
Non v’è contratto vero di cambio se non merciante, è nulla, rispetto a lui, salvi i
ri è rimessa da un luogo a un altro, ma diritti delle {sarti, in conformità dell'art.
la legge non ha fissato qual debba essere 1312 del Codice Civile (6). È da notarsi

(i) Savarv Parere gS. Pothier n. 37 . (4 )


Cod. di Coram. art. i63.
(a) C d. di Cumm. art 1 1 , (51 I<1. art. 1 13.
- (3) Id. ari. in. (
6 ) Id. art. 114 .
70 DIRITTO COMMERCIALE
la differenza che passa fra queste due spe- priarselo, ed arricchirsi a spese altrui. Se
cie d'incapacità, giacché quella dei mi- l'incapace ha ricevuto la somma della
nori rende nulla ì'obbligazione, e quella lettera di cambio o in qualità di traente,
delle donne non fa che modificarne gli o di accettante, o d'indossante, può scher-
Precide il
effetti. legislatore che un mi- mirsi usando del suo privilegio, dalle sue
nore emancipato, dicendosi negoziante, obbligazioni, ma la persona che gli ha
poteva eludere la disposizione dell’art. pagato il denaro 0 come prezzo, o come
1124 de) Codice Civile che gli proibisce provvisione della lettera, avrà diritto di
di prendere denaro a mutuo, o di obbli- domandare la restituzione, provando che
garsi, e sottoscrivendo lettere di cambio lo ha convertito in suo profitto. Locrè(l)
simulate, coprir cosi obbligazioni usura- sembra d'opinione che se l'incapace è il
rie, prodotto di gioco o mal costume, e traente, la lettera di cambio, quando non
lo dichiarò incapace di sottoscrivere let- sia accettata, è nulla affatto, e come let-
tere di cambio, quando non abbia adem- tera di cambio non
vai neppure rispetto
pite le condizioni prescritte dal Codice al giratario ; ma
Dclvincourt opportuna-
di Commercio all'art. 2, per essere com- mente che sebbene fra il traente
riflette
merciante veramente. Lo stesso legislato- e il prenditore non siavi contratto di cam-
re accordando alle donne, maggiori di bio, pure un secondo contratto di cambio
età, sebbene non commercianti, la facoltà si formafra il prenditore e il giratario,
di obbligarsi generalmente, non dovea un il primo e il secondo gira-
terzo fra
loro negar assolutamente quella di sotto- tario. e successivamente, e se questi con-
scrivere le cambiali, ma
per sottrarle ai tratti, come
si suppone, sono passati (Va

periodi cui le esponeva il contratto di persone capaci, non si vede ragione, per
cambio, ha deciso soltanto che la loro Or- cui debba dirsi che rispetto a loro, que-
ma non vale che come semplice promes- sti contratti non siano in pieno vigore,
sa. L'art. 114 del Codice di Commercio come sembra che dal contesto dei citati
non parla che dei minori, ma fa duopo articoli chiaramente apparisca (2).
234.
comprendervi anche gl'interdetti e le per- 235. Se l’ incapace ha ricevuto la let-
sone altresì cui (li dato un consiglio giu- tera di cambio in qualità di prenditore,
diziario, perchè il Codice Civile, art, 509 potrà farsi restituire dal traente il valore
parifica l’ interdetto al minore, c all'art. che ne ha pagato, ma se egli ritiene an-
502 dichiara egualmente nulli gli atti che cora la lettera, il traente, per via d’ecce-
non potevano farsi senza l’assistenza del zione, avrà diritto di richiamarla o di ,

consiglio giudiziario, come quelli di un farsi rimborsar del denaro proveniente


interdetto. dalla cambiale e convertito in suo pro-
La nullità del contratto di cam- fitto, 0 l' abbia ricevuto dal trattario, 0
bio è stabilita soltanto rispetto agl' inca- dal prenditore susseguente, cui egli abbia
paci, e in favor loro; le altre persone in- trasferito l’ ordine della lettera, perchè il
tervenute al negozio cambiario non pos- primo che ha trasmessa la cambiale al-
sono ritrarne vantaggio alcuno, e la lettera l'incapace, rimanendo mallevadore dei
di cambio conserva per loro il suo pieno susseguenti prenditori, si trova surrogato
vigore, ma rimangono loro salvi i diritti legalmente nei loro diritti.
in conformità dell'art. 1312 del Codice 236. Abbiano detto che la incapacità
Civile, e perciò se il minore avrà conver- delle donne non rende nulla la loro ob-
tito in suo profitto il denaro percepito bligazione, ma ne modifica soltanto gli
dalla lettera di cambio, potrà essere co- effetti:dunque la lettera di cambio sot-
stretto a restituirlo; in via civile però toscritta da loro è un titolo contro di esse
soltanto, perché cessa per lui la giurisdi- come contro qualunque altro che la sot-
zione de’ tribunali di commercio. Non si toscrisse, ma non le rende soggette ai
è radicata, è vero, nell’incapace, obbliga, Tribunali di commercio, non ali’ esecu-
zione di sorte alcuna, ma se trasse van- zione personale, non alle disposizioni del
taggio dal negozio cambiario, sarebbe in- Codice di Commercio. Si osservi però che
giusto che impunemente potesse appro- se la donna è maritata, e non pubblica

di/ Lucrò, /tot. <) l'art, s 1 3 et 114. (»} Dclvincourt not. de Ut pag. jo «. 4,

ile
PARTE PRIMA 71

mercantessa, se non fu autorizzata dal la riceve, e frattanto fallisce, non ha il


marito o dal giudice, la sua firma sopra traente azione veruna contro il mandan-
la lettera di cambio è adatto nulla, e non te, perchè accordando respiro al manda-
vale neppure come semplice promessa ( 1 ). tario, ha corsa per questo la fede di lui,
257. Dopo aver veduto qual dehba es- e deve imputare a se, trattandosi di com-
sere la forma delle cambiali, parleremo missione da eseguirsi a pronto contante,
primieramente dei doveri del traente e di non aver, senza dilazione, esatto il
del prenditore. prezzo, e per la regola che il mandatario
238. Convenuto il cambio, il traente quando eccede i limiti del mandato non
è obbligato a dar la cambiale, e il pren- obbliga la persona del suo principale, ma
ditore a pagarne il prezzo, ma talvolta o soltanto la sua (
6 ). Compete però al da-
il traente non sottoscrive subito la cam- tore della lettera il diritto di rivendicar-
biale, o il prenditore, dopo averla rice- la, in qualunque mano si trovi, purché
vuta,non ne paga subito il prezzo. Nel non ne sia stata fatta girata 0 cessione a
primo caso, o fu accordata una dilazione titolo oneroso, dimodoché il possessore ne
al prenditore, e il traente deve consegnar sia divenuto padrone mediante il paga-
la cambiale ancorché non ne sia stalo mento del cambio, 0 non gli sia stata ce-
sborsato il valore, nè si ammette il dub- duta in conto del credito suo, perchè al-
bio che il prenditore non sia solvibile, lora il datore non avrebbe potuto rima-
perchè non si può recedere dalla fiducia nere che un semplice creditore del pren-
una volta manifestata; o non fu pattuita ditore fallilo, e potrebbe invece rivocare
dilazione,nè v’ è, come in alcune città, al trattario il mandato di estinguere la
consuetudine che la conceda, e allora cambiale, se la girata o trasmissione non
trattandosi di contratto sinallagmatico, fosse fatta che a un semplice adetto del
non può il prenditore richiedere la cam- mandante o del mandatario, non a titolo
biale se non ne offre il valore (2). Nel oneroso. Che se il mandante fu tardo a
secondo caso, il traente ha l’ esecuzione far pervenire al mandatario il denaro de-
pronta contro il prenditore che è in mora, stinato all' acquisto della cambiale, non

ed altra eccezione non è lecito opporgli v’ha dubbio che sarebbe egli pure obbli-
«he quella della compensazione (3). Anzi gato verso il traente, non tanto in forza
al traente compete sulla lettera di cambio dell' azione che spetta al mandatario (7),
il privilegio concesso al venditore sulla ma altresì per aver questi sottoscritta la
cosa venduta di cui non per anco ebbe lettera di cambio a contemplazione del
il prezzo (4). mandante, il quale perciò si è reso egli
239. Se il remittente oppone la com- pure mallevadore del pagamento del prez-
pensazione, ma il traente ricusa di rico- zo (8). Tosto che il contratto di cambio è
noscerla, e insorge lite, il giudice ordina passato fra il traente e il remittente, non
il deposito del valore della cambiale, e sipuò sciogliere senza che vi acconsen-
sommariamente, anzi, per così dir, su tano entrambi, e se il remittente avesse
due piedi, tronca la controversia. Si ri- perduto, fosse pur senza colpa sua, la
corre del pari al mezzo termine del de- lettera di cambio, il traente ad altro non
posito, allorché la fortuna del traente o è tenuto che a dargliene un secondo e-
del remittente cambiò d’ aspetto, o corre semplare. Qualora poi dal traente si ac-
voce alla piazza che il traente è vicino a consentisse allo scioglimento del contrat-
fallire (5). to, egli non potrebb' essere costretto a re-
240. Se alcuno fu incaricato da un ter- stituire il valore della cambiale che pas-
zo di acquistare una lettera di cambio sato il tempo necessario per dare avviso
per conto di lui, ed avendone avuto il al trattario che il contratto è rimasto sciol-
prezzo, non lo paga al momento in cui to, affinchè non paghi la lettera, se gli

(i) Delvincourt not. à la pag. 70 n. 5. ( 6 ) L. procurator qui prò evietione, 67


(a) Pothier n. 60 61 . Jf. de procurator.
(3) B.ildassei oni Pari. 1 art. 8 .
(7) L. itera qui proprio § itera cantra (f.

(4)
Polhicr n. 33. mand. L. 1 Cod. eod.
(5) Bdliljuieroni art. io. (8) Baldasie rulli art. 1 5, n. 8 e ttg.
72 DIRITTO COMMERCIALE
sarà presentata, e il tempo necessario per e le spese di ritomodella lettera protesta-
averne risposta (1). ta per questo difetto, pesano sul traen-
241. Il contratto fra il traente e il pren- te (4). .

ditore non solamente non può sciogliersi 243. E dovere del remittente di esser
senza che l’ uno e l'altro vi acconsenta, sollecito nel procurare che la cambiale
ma non può neppure variarsi. 11 prendi- pervenga alpresentante al piò presto pos-
tore non può costringere il traente a va- sibile, altrimenti a lui tocca di rifare ogni
riare il luogo, e la persona, c a dirigerla danno clic possa nascere dalla sua negli-
invece ad un altro luogo, o a una perso- genza (3). Il mandatario che appena ha
na diversa da quella cui fu diretta, an- potuto, non ha eseguito il mandato, si
corché del medesimo luogo; ma se i cam- reputa in mora [Gf, può accadere che ri-
biamenti richiesti non interessano che il tardandosi la trasmissione, frattanto la
prenditore, e non riguardano nè punto fortuna del traente riceva gran crollo, e
nè poco il traente, questi non può ne- il trattario che più presto avreblie di buon

garli, per quel primo principio di natu- grado accolto la lettera, ricusi poi di ac-
rale equità che ci obbliga a far per gli cettarla (7). Non mancano autori i quali
altri ciò che loro giova e non nuoce a noi. sostengono che basta la presentazione
Tizio, per esempio, era mio corrisponden- della lettera poco prima del tempo della
te in Napoli, c ora in sua vece c mio core scadenza (8). Il traente si fa mallevadore
rispondente Sempronio: se domando al del pagamento della lettera verso il pren-
traente che mi diede una lettera di cam- ditore ed i suoi giratarii, giacché la ces-
bio sopra Napoli, all’ ordine di Tizio, un sione che nasce dal contratto di cambio,
altra lettera all' ordine di Sempronio, egli è, come dicono, prò solrendo, non prò so-
non )può negarmela, perchè per lui è lo luto (9) e produce un’obbligazione eguale
stesso che sia all'ordine di Sempronio o a quella che risulta dalla L. 56 ff. de prae-
di Tizio (2). script. verb. „In qua actione id venie I,
242. Appena consegnata al prenditore non ut reddas quod acceperis, sed ut da-
la lettera di cambio, e talvolta anche pri- mntris mihi quanti interest mea illud de
ma, il traente scrive al trattario per in- quo convenit acci per*, vel si meum reci-
formarlo della tratta che ha fatta sopra pere velini, repetatur quod datura est ;
di lui, c precisamente gl’ indica il giorno quasi ob rem datam re non secuta „ (10).
della data, la somma, il tempo della sca- Quindi il traente, se la cambiale non è
denza, il luogo ove devesi estinguere, e pagata alla sua scadenza, è obbligato ver-
la persona all'ordine di cui fu fatta (3). so il prenditore o a tutti i danni e inte-
Questa è quella che chiamasi lettera d'av- ressi, o alla restituzione, a scelta di que-

viso, di cui fu introdotto l' uso per impe- st' ultimo, di quanto fu dato per la cam-

dire le frodi alle quali perla moitiplicità, biale medesima.


e la celerità delle operazioni mercantili,
e per la buona fede con cui trattano gli sn.
affari, si trovano esposti i negozianti.
Tanto si è radicato il costume delle let- Della provvisione.
tere d' avviso che è divenuto una precisa
obbligazione del traente di trasmetterle 244. Il contratto di cambio ha per og-
al trattario, ed è stabilita la massima che getto di far pagare in un dato luogo una
mancando la lettora d’avviso, il trattario somma dalla persona indicata nella cam-
non è obbligato ad accettar la cambiale, biale, che si chiama trattario: è dunque

(i) Polhier n. 77. (6) jXj. si quis alicui 27; § quijf. mani.
(a) Polhier 11. 78. (7) Du-Puj, ari. des lettr. de changecap.

(3) Turre de Cambiis disp. a quaest. I U§ >•

prolegomena § 11. Scaccia, de comm. et Heinecc. Ine. cit.


(8)
Carnb. § 1 quaest. 5 n. 77 et seq. Frank, (9) Ansald. de comm. disc. a
n. 37, a8.
instit.jur. camb. lib. 1 sect. a tit. 7 § 1 . Casaregi, il cambista istruito cap. 5 n. 3
(4 Sacary,PerJait négot.Lio. 3 chap. io et de corniti, di se. 5 1 n. 8.

(5) Heinecc. eleni- jur.camb. cup. 4§ a a (10) Potbier n. 6a.


PARTE PRIMA 73

necessario che presso di lui questa som- sona per cui la sottoscrisse, egli non è te-
ma esista, e all’esistenza di questa som- nuto che a far constare del suo mandato.
ma, la legge ha dato il nome di piwrt- 246. A questo proposito, Dclvincourt
tione. Affinchè vi sia provvisione, deve riproduce un’antica questione: se il trat-
il traente somministrare al trattario il tario, non avendo provvisione, e non vo-

denaro corrispondente (1), ma la lettera lendo ingerirsi negli affari del terzo per
di cambio si considera come legittima, conto di cui la lettera fu sottoscritta, di-
ancorché non vi sia provvisione al mo- chiara che l'accetta, 0 la paga per conto
mento in cui è sottoscritta, purché si tro- del traente immediato, abbia un'azione
vi fatta al momento della scadenza, ossia contro quest’ultimo. Nasce motivo di du-
che245.
il traente abbia somministrato il de- bitare da che il traente per conto altrui
naro, ossia che il trattario abbia accetta- non può essere costretto al rimborso, pur-
to la lettera, anche prima di riceverlo, e ché faccia constar del mandato. Non può
senza essere debitore di lui. dunque la sola dichiarazione dell’accet-
Abbiamo veduto che la cambiale tante, imporre al traente un' obbligazio-
può esser tratta anche per conto ed ordi- ne, e far nascere contro di lui un’azione
ne di un terzo, e se il mandato sussiste che faccettante non aveva". Pothier (4) se-
veramente o sopravvien la ratifica, il man- guitando l’opinione di Scaccia sostiene
dante, il quale è il vero traente, è tenuto l’afTerntativa, perchè, sebbene al tratta-
a fare la provvisione nel luogo in cui de- rio, il quale non ha accettato il mandato

ve seguire il pagamento, ma chi la sotto- nc'suoi veri termini, non competa l’azio-
scrisse per lui, resta sempre personalmen- ne mandati contraria pure non gli si
,

te obbligato (2). Questa disposizione è de- può negare l’azione negotinrum gestorum,
rogatoria delle regole ordinarie del man- quale competerebbe a chi avesse pagata
dato, secondo le quali il mandatario che la cambiale per far onore al traente: per-
operò in nome del suo principale, non è chè pagandola, egli ha fatto cosa utile al
obbligato in verun modo, allorché non traente, negolia utililcr gestii, liberando-
ha ecceduto i limiti del mandato, anzi se lo dalla somma che importava la lettera,
fece conoscere la sua facoltà, non è tenu- e di cui era personalmente debitore verso
to neppure di quel che fece oltre il pre- il portatore della lettera, c togliendogli la
scritto nel mandato medesimo (3). Ma il spesa e il fastidio di un ritorno. Altron-
Codice di Commercio introdusse questa de,che una lettera protestata per non pa-
eccezione per sottrarre i possessori di let- gamento possa essere estinta da chiun-
tere di cambio alle frodi e ai sotterfugii, que per fare onore al traente, o ad alcu-
e spetta al traente immediato, a quello no degl’ indossanti, e che chi la paga, in
cioè che sottoscrive la lettera per un al- questo caso, sia surrogato nei diritti del
tro, d’assicurarsi che il mandante ha fat- portatore, è principio dal Codice di Com-
ta nel luogo del pagamento la necessaria mercio riconosciuto, e stabilito (5): per-
provvisione. Oltre di che può darsi che il ciò è forza decidere che, nel caso propo-
terzo, per conto di cui la cambiale è trat- sto, l’accettante avrà un'azione diretta
ta, non sia conosciuto nella piazza ove è contro il traente per essere rimborsato (6).
spedita. Fa dtiopo però distinguere fra 247. S'intende che il trattario abbia
l'obhligazione dì chi sottoscrive la cam- provvisione, se alla scadenza della cam-
biale per conto di un terzo, rispetto al biale, è debitor del traente, 0 di colui per
trattario, c rispetto al prenditore, e ai gl- conto del quale fu tratta, di una somma
ratarii, perchè in faccia a questi egli re- per k> meno eguale all’ importare della
sta personalmente come il mandante mal- cambiale (7). Si domanda se debba inten-
levadore del pagamento, ma in faccia al dersi lo stesso quando per debito e cre-
trattario, se nella lettera nominò la per- dito vicendevole si fa luogo alla compen-

fi) Cod di Comm. art. n5, di Cod. di Comm. art. 1 58, 1 5g.
(a) Cod. di Comm. art. 1 15, (6) Delvincouii, noi. à la pag. 78 n. v.
(3) Cod. Civ. art. 1997. (7) Cod. di Comm. art. 116.
(4) Pothier n. 116.
10

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TI DIRITTO COMMERCIALE
sazione, ma il dubbio è tolto dall’art. 1290 valore, e al rimborso d’ogni danno e in-
del Codice Civile, perchè la compensa- teresse (4). In questa parte il Codice di
zione facendosi di pien diritto, in forza Commercio deroga al Codice Civile, il
della sola legge, anche ignari essendone quale agli art. 1094,1695 dispone che il
i debitori, e i debiti alternamente si estin- cedente non si fa mallevadore del debito-
guono fino alla rispettiva concorrente lo- re, se non lo dichiara espressamente; e

ro quantità, nel momento in cui ne segue qualora lo esprima, la sua mallevadoria


lo scontro. E dunque manifesto che in non si estende al tempo avvenire, ma è
questo caso manca la provvisione, per- ristretta al presente, cioè all'attuale sol-
chè il trattario, cui compete la compen- vibilità, qualora pure il cedente non al>-
sazione, cessa di essere debitore. bia espressamente stipulato che si fa mal-
218. Il trattario che accetta la lettera levadore anche della futura solvibilità.
dicambio confessa implicitamente di aver Convien riflettere però che la girata del-
provvisione, o almeno si presume che la lettera di cambio non importa una
l’abbia, c rispetto ai giratarii l'accettazio- semplice cessione, ma un nuovo contrat-
ne tien luogo di prova. Se la provvisione to di cambio, per cui l’ indossante assu-
è negata, rimane a carico del traente di me tutte le obbligazioni alle quali è astret-
provare che il trattario avea prov visione to il traente, di cui egli veste la qualità.

alla scadenza, e quest’obbligo sussiste an- Il prenditore girando la lettera, ne rice-


corché la lettera sia stata accettata; altri- ve il valore, e in tal guisa costituendosi
menti è mallevadore del pagamento, ben- Principal debitore, se la lettera non è pa-
ché il protesto sia stato levato dopo il gata, egli restituisce al giratario 0 cessio-
termine prefisso (1).I1 traente ricevette il nario la somma, e lo rimborsa d'ogni dan-
valore della cambiale sotto la condizione no e spesa (5).
di farne pagare al presentante, in un tem- 250. Il prenditore se acquista la lette-
po c in un luogo determinato, l’equiva- ra di cambio come semplice mandatario,
lente, e siccome a lui toccava il sommi- non è soggetto ad alcuua obbligazione,
nistrarlo, e nessuno può allegare ignoran- purché sia scritta a favor del mandante,
za del fatto proprio; cosi è giusto che siagli perchè siccome egli non ne diviene pro-
addossata la prova dell’adempimento del- prietario, nè può cederla ad altri a titolo,
la sua obbligazione, e sia tenuto al rim- come dicono, oneroso ; cosi non cadono
borso. Se il traente avesse fatto provvi- sopra di lui le conseguenze del non pa-
sione, e si fosse perduta, non per colpa, gamento (6).
ma per un caso fortuito qualunque, egli 251. La prova che la lettera di cambio
non sarebbe perciò liberato dall'obbligo non fu accettata, risulta dal protesto che
di rinnovarla, per la massima che in- ,. s’interpone, e si chiama protesto di non
cendium aere alieno non exuit debito- accettazione (7). Notificato il protesto, l’in-
rem (2), attesa la differenza fra la cosa dossante e il traente sono obbligati a pre-
certa che una forza maggiore distrugge star mallevadorìa del pagamento alla sca-
o rapisce, e la quantità del denaro (3j. denza 0 a far la restituzione della somma
portata dalla cambiale colle spese di pro-
Sin. testo, e di ricambio. II mallevadore però
tanto del traeute quanto degl’ indossanti
Dell' Accettazione non è solidale che per quello in favor di
cui presta cauzione (8). Il prenditore acqui-
219. Se il trattario non accetta la let- stò la cambiale fidando nell’accettazione,
tera di cambio, o dopo averla accettata, e se rimane deluso, è pur giusto che il
il traente e gl' in-
ricusa poi di pagarla, dator della lettera , 0 il cessionario
dossanti sono obbligati a restituirne il 10 assicuri della dovutagli indennità

(i)Cod. di Comm. art. 117. a e 7. Casireg. de Commerc. disc. 55 n. 5


(a) L. 1 1 Cod. si certuni petatur. 11 Cambista istruito cap. 4 n. 5 o.
( 3 ) Pothier des
obligat. n. 63». 6 Casaro», disc. Sin. ai. Camb. istr.
( )

(4) Cod. di Comm. art. 118. cap. 3 n. 103 e segg.


(
5 ) Hcinecc. Edera, jur. carni, cap. 6 § (7I Cod di Comm. art. 119.
(8) Id. art. lao.

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. s ,

PARTE PRIMA
(1) e che il mallevadore sia solidale col me- sima ed irrevocabile, e si riferisce non
desimo traente o cedente, affinchè a norma solamente al dehitor principale, ed al
del Gius Comune, non possa opporre il presentante, ma altresì a tutti quelli che
beneficio della esecuzione. hanno interesse nel negozio cambiario (6).
252. Abbiamodistinlonel negozio cam- Per ischermirsi dall’obbligo di pagare alla
biario tre convenzioni la prima è prin- : scadenza, non può allegare il trattario
cipale fra il traente e il remittente, e di ch’egli accettò per errore; che il traente
questa abbiamo parlato; ora anderemo non gli hà tramandata la provvisione, e
investigando la natura di quelle, per cui che poi ha fallito; eh' egli non era che
zi perfeziona e si conduce al suo pieno un semplice commissionato, e non ha in-
effetto. 11 contratto che si verifica fra il teso di accettare che in questa qualità,
traente e il trattario, è un vero mandato non mai a nome proprio; tutti questi mo-
de sottenda pecunia (2). Siccome però tivi non sarebbero ammissibili, perchè il

nessuno può costringersi contro sua vo- trattario contrasse l’ obbligazione col por-
glia ad accettare il mandalo; cosi nem- tator della lettera, ed essendo estranei a
meno può esser costretto ad accettar suo questo e al proprietario della lettera me-
malgrado il cambio. desima, non possono giovare al debitore
233. Fra’ negozianti, quello che per ra- per liberarlo. Ma se il trattario, cui non
gion di commercio contrae un debito li- fu fatta provvisione, fu indotto ad accet-
quido, s'intende che abbia tacitamente tar la lettera per dolo del portatore, 0 del
acconsentito a che il creditore faccia trat- proprietario della lettera, in tal caso, il

ta sopra di lui per una somma corrispon- trattario coll’eccezione del dolo potrebbe
dente alla somma del suo debito, e se ri- respingere il presentante, perchè la frode
cusa di pagarla, è tenuto non solo a rifar non deve recar profitto a chi ne fu auto-
1* interesse, ma i danni ancora, cioè alle re, quantunque l’autordeldoloequeiche
spese di protesto, ricambio ec. come se indusse in errore il trattario, fosse stato
avesse dato il suo espresso consenso al non il proprietario della lettera, ma un
cambio, per quella regola di diritto che, semplice adietto ad esigerne il pagamen-
in contraclibus tacite veniunt quae suiti to, perchè il dolo di un procuratore e

morii et consuetudini (3). Questa con- mandatario può essere opposto al suo com-
suetudine conforme a) Cod. di Comm. (*), mittente (7).
ha forza di legge; lo stesso dicasi di un 255. Il Codice di Commercio ha tolto
Banchiere il quale abbia già dal traente due questioni che si facevano prima che

ricevuto un fondo destinato ad estingue- fosse in vigore: quella cioè, se l’accettan-


re lettere di cambio, perchè avendo egli te cui non era stata somministrata anco-
già tacitamente accettato il mandato, non ra la provvisione, e non sapea che il traen-
gli è più lecito di ricusare l'acèettazione te fosse decotto, potesse schermirsi dal
e il pagamento delle cambiali. pagamento, allegando che se gli fosse
25i. Il trattario accettandola cambia- stato noto il fallimento, non avreblie ac-
le si costituisce a nome proprio, debitore cettato; l’altra se dovesse attribuirsi dolo
del presentante per la somma che fu dal al presentante, il quale conscio della mu-
traente nella lettera espressa, c questa tazione di stato del traente, 1' occultò
al
obbligazione, come abbiamo accennato a trattario, affinché non gli negasse di ac-
-
principio, per comune consenso de Dot- cettar la cambiale. Queste due dispute in
tori, si reputa conforme a quella di cui oggi svaniscono, perchè il Codice di Com-

parla il Testo nella L. si prn alieno (5) mercio (8) ha stabilito che l’accettante
§ 1 de constil. pecun. È perciò elficacis- non può svincolarsi dalla sua accetta-

(i) Polhier Dii Contrai de change n.ys. ci Heineec. Elem. Jur. Camb. cap. 3
(a) Pothier n. 91 § «a-
(3) Id. n. ga. (;) L. 5 § i de dal. et mer.cxcept. M.ir-
(4) Cod. di Comm. art. 1 16. quard. de mere. lib. 3 cap. un. 43. Ca-
(5) Casareg. de Comm. disc. 53 n. t. sa reg. il cambista istruito cap. 5 $ 3g.
Baldasseroni pari. 1, art. 3 n. 10. Pothier, da contr. de Change n. 118.
(8) Cod. di Comm. art. ih.

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76 DIRITTO COMMERCIALE
l'ione quantunque il traente, prima ch’e- per propria colpa: mandator debet refen-
gli avesse accettato, avesse fallito, e non dere mandatario quidquid ei inculpabi-
fosse pervenuto a sua cognizione il falli- iiter abest ex causa mandati, come lo

mento. Anche ne’tempi addietro, cessava stesso Pothier insegna nelle sue Pandet-
ogni controversia quando il trattario era te Giustinianee (7). Ora il di più pagato

dcbitor del traente, e nessun dubitava che dall’accettante, oltre la somma vera, è
non dovesse pagarsi la lettera accettata, una spesa cui ha dato luogo il mandato,
perche in questo caso, mancando al trat- senza che possa attribuirsi alla colpa del
tario il diritto di rivolgersi contro il traen- mandatario: dunque il traente deve rim-
te per essere reintegrato, manca la causa, borsar l’accettante anche di questo, ri-
per cui avrebbe potuto negare il paga- manendo a lui per ripeterlo salva l’azio-
mento (1). ne condirlin indebiti che compete al me-
256. Tutti o quasi lutti i Dottori esclu- desimo accettante contro il portatore del-
dono dal cambio l’eccezione del denaro la lettera falsificata. Pothier sostenitore
non numerato, quando almeno non sia dell'opinione contraria, premette la di-
provata immediatamente (2). Se però un stinzione fra le spese che fa il mandata-
negoziante fa tratta per conto di una ter- rio ex causa mandati, e quelle che fa non
za persona, e non ne riceve il fondo cor- ex causa mandali, sed tantum occasio-
rispondente, potendo avvisarne in tempo ne mandati, distinzione fondata sulla leg-
il trattario, compete a questi il diritto di ge 26 § 7 del Digesto mand. e cosi la
respingere coll’eccezione del denaro non spiega. Se taluno incarica un altro di re-
numeralo il mero procuratore di colui carsi a visitare una terra in vendita, do-
che prese o si fece girar la cambiale, e vrà pagare a questo le spese del viaggio,
non ne pagò nel debito tempo il valore il salario degli operai che dovettero assi-

convenuto (3). stere alla visita, e cose simili, perchè so-


257. Il mandante deve rendere inden- no spese fatte per l’esecuzione del man-
ne il mandatario: perciò l’accettante, pa- dato, ex causa mandati ma s’egli, cam-
:

gata la lettera di cambio, quando non mèi facendo, è assalito dai ladri, e lo
abbia prima ricevuto il denaro, ha dirit- spogliano, la perdita da lui sofferta non
to di esigerlo in qualità di mandatario, potrò comprendersi fra le spese del viag-
dal traente, insicm colle usure (4). Ma se gio, e non potrò essere costretto il man-
ingannato da un falsificatore della cam- dante a rimborsargliene il valore, perchè
biale, che variò le sillabe, pagò maggior non la soffri ex causa mandati, per l’e-
somma di quella che dal traente fu scrit- secuzione del mandato, ma soltanto occa-
ta, a carico di chi sarà il danno? ^que- sione mandati, c non l’avrebbe sofferta,
stione è proposta da Scaccia (5) e riferita è vero, senza il mandato, perchè non a-
da Pothier (6); si suppone che la falsifi- vrebbe intrapreso quel viaggio, ma non
cazione sia tale che qualunque persona è che un semplice caso fortuito non pre-
avveduta ed intelligente abbia potuto ri- veduto, di cui non si può dire che il man-
manervi ingannata, e Scaccia decide che dante sia obbligato a rendere indenne il
l'accettante ha diritto di ripcteredal traen- mandatario „ Non omnia quae im pensa-
te il di piò che ha pagato oltre la vera nti non fuit, mandatoci imputabili velati
somma enunciata nella cambiale. opi- V qund spolialus sii a lalronibus. , . . Nam
nione di Scaccia può sostenersi colle se- haec magie casibus quam mandalo im-
guenti ragioni. Secondo le regole del man- putari oportel (8). Applicando questi prin-
dato, il mandante si obbliga a rifare al Pothier riguarda il
cipii alla questione,
mandatario tutte le spese alle quali il pagamento del di più che non portava la
mandato avrà dato luogo, purché il man- lettera di cambio non come fatto ex cau-
datario non abbia speso più del dovere sa mandati, ma soltanto occasione man-

(l) Baldasseroni pari, a, art. ia, e i3 (5) Scaccia de Comm. § a, gloss. i5>
per tot. quaest. i.

(a) He'mecc.Elem.Jur. Carni. cap. 3 § io. (6) Pothier n.gg.


(3) Baldasseroni puri, i art. 1 1 . (r) li], Pand. Just. tit. mand.n. 55 etseq.
(4) Heinecc. cap. 3 § 1 3. (8) L. 1 6 § 6 ff. mandai.
.

PARTE PRIMA 77
dati, e la falsificazione che indusse in er- non ha potuto essere in colpa, perchè non
rore il trattario come un caso fortuito che ha potuto impedire che un falsicatore con-
non fu nè poteva essere preveduto, e le traffacesse il suo carattere e la sua fir-

conseguenze di cui non potevano cader ma (1). Oggidì rare volte accadono simi-

sul traente, perche non si può dir ch’egli li inconvenienti, perchè le cambiali si
abbia voluto mai assoggettarvisi. Sembra annunziano colla precedente lettera di av-
che la decisione di Scaccia debba restrin- viso senza di cui non suole il trattario, e
gersi al caso in cui fu il traente che die- non è in obbligo d’accettarle. Vedremo in
de luogo alla falsificazione della cambia- qual modo, le lettere di cambio debbano
le, come se, per esempio egli avesse scrit- accettarsi.
to in cifre numeriche la somma da pa- 258. L’accettazione è la promessa fat-
garsi che suole scriversi in lettere, e che ta dal trattario al presentante di pagare
fosse stata alterata coll’ aggiungervi un la somma scritta nella lettera di cambio
zero, perchè allora il traente sarebbe te- alla sua scadenza. Le obbligazioni si pcr-
nnto a rimborsare il trattario. Deve per- fezionano col solo consenso nei contretti
ciò conchiudersi che il traente non può di compra e vendita, di locazione e con-
essere costretto a rifare alcun danno se duzione, di società di mandato, c basta
non quando per colpa sua o del suo com- che il consenso sia prestalo col fatto o col-
messo si fece luogo allafalsificazioncche le parole, e anche tacitamente, senza che
scrivendo la lettera colle debite precau- per renderlo efficace sia necessaria scrit-
zioni sarebbe stata prevenuta o impedita. tura di sorte alcuna, non servendo essa
E ancorché il traente avesse trascurato di che di mezzo onde provare ciò che è sta-
prendere tutte le precauzioni opportune, to conchiuso 0 pattuito (2). Si deduce da
se il trattario ben osservando la lettera questo principio, che l' accettazione di
avrebbe potuto accorgersi della falsifica- una lettera di cambio può esser fatta an-
zione, non avrà diritto di ripetere il di che tacitamente, e che il trattario, il qua-
piò che avrà indebitamente pagato, per- le ha ritenuta la cambiale per qualche
chè deve imputare a se stesso di non aver tempo senza allegar cosa alcuna cóntro
ben esaminata la lettera. Per ultimo, se di essa, l’abbia accettata, perchè chi fece
il falsificatore si fabbricò per intero la let- in tal modo, si reputa avere acconsenti-
tera di cambio, c seppe con tal arte imi- to, e approvato tuttociò che contiene, e
tare il carattere del traente che ognuno, rinunciato al suo diritto di rigettarla (3).
per quanto accorto e sagace, vi sarebbe È stato però stabilito dalle leggi Munici-
rimasto ingannato, non per questo do- pali delle Nazioni pressoché tutte, che
vrebbe il traente rimborsare il trattario l’accettazione delle lettere di cambio deb-
del denaro che quest'ultimo pagò per ba farsi espressamente, e in iscritto. Il
estinguerla, perchè se un negoziante, p. e., Codice di commercio prescrive che l'ac-
diede commissione a un banchiere di ac- cettazione si esprima colla parola accet-
cettare in genere, e di pagare le lettere di to, e che sia sottoscritta (t); anche l’e-

cambio delle quali farebbe tratta sopra di ditto di Francia del 1673 (5) voleva che
lui, questo mandato generale non com- l’accettazione si facesse in iscritto, ma
prende che le lettere di cambio formate c senz’altra mira che quella di escludere la
sottoscritte da lui, nè può estendersi alla prova testimoniale: la scrittura si richie-
falsa lettera che fosse fabbricata in suo deva per la prova dell’ accettazione, non
nome. V’ è pure gran differenza fra que- per la sostanza; perciò se il trattario avea
sto caso e il precedente, perchè in quello promesso verbalmente al presentante di
il traente può essere redarguito per non pagarla alla scadenza, quest’accettazione
aver usato precauzione bastante ad esclu- verbale non era nulla, c anche dopo il

dere la falsificazione, ma in questo egli Codice di Commercio pensano alcuni con

Scaccia Ibid. (3) Arg. I. si flius «6 ff. de SC. Maced .


(i)
(a) L. consensu a ff.de acl. et ob/ig. I. Baldusseroni pari a, art. 3 per tot.
pactum quoti bona fide 1 7 eod. de pactis. (4) Cod. di Comm. art. laa.
(5) Baldasseroni Ut. 5. art. a.

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DIRUTO COMMERCIALE
Pothier (I), che se l’aceettazione è nega- un luogo diversoda quelloove l’ accettante
ta, non si può supplire allo scritto coi te- risiede, I’ accettazione deve indicare
stimonii, ma se dall'accettante è confes- domicilio ove deve farsene il pagamento,
il

sata, questi non può schermirsi dal pa- e devono eseguirsi lediligenze che la leg-
gamento allegando il pretesto che non ge prescrive (6) ; nè questo, come preten-
l’ha accettata in iscritto : ami sul fatto de lagnai (7), può riguardarsi come un
della sua accettazione, gli si può deferire mero consiglio, perchè talvolta è indi-
il giuramento (2). spensabile. Se dovrà essere presentata la
259. La forma d’accettazione indicata lettera a un trattario che risieda,
|v e., in
dal Codice non si riguarda neppure co- Parigi, per esser poi pagata alla scaden-
me sacramentale in modo che rimanga- za, da una terza persona, a Versailles,
no proscritti i termini equivalenti, ma converrà che nell’ accettazione sia indi-
converrebbe usarla se non fosse altro per cato il domicilio di questa terza persona
evitare le dispute che potrebbero insor- a Versailles, affinché il portatore posa
gere per sapere se termini sono o no e-
i
presentarvi si ad ottenere il pagamcnto.e
quivalenti. L’equità però deve prevalere fare le diligenze opportune. Mancando
al vano rispetto dovuto alle parole,
e la questa indicazione, la lettera potrà dirsi
buona fede non deve permettere che si non accettata, e vi sarà luogo a protesto{8).
rigetti l’accettazione pel solo
motivo di 263. Abbiam già detto che l’accetta-
essere concepita in un modo che la legge
zione dipende dalla libera volontà del
suggerì piuttosto come un esempio, che
trattario, perchè non è egli che un man-
come una formola da cui non fosse leci- datario del traente: dovrebbe dunque con-
to di recedere (3).
chiudersi che il trattariopuò accettar pu-
260. In generale, non è necessario che
ramente, e semplicemente, con aggiun-
all’accettazione si aggiunga la data, per-
gervi clausole, e sotto condizione, ma il
chè se la lettera deve pagarsi a giorno
fkidice di Commercio rigetta l'accella-
determinato, più prestoopiù tardi che se ne zione condizionale; permette però di re-
faccia l’accettazione, quello della
sua sca- stringere ad una somma minore la som-
denza non varia. Non così quando il gior-
ma portata dalla lettera. Non sarà dun-
no della scadenza è indeterminato, cioè que valida l’accettazione fatta sotto una
la lettera, p. e. è a più giorni vista,
, per- condizione qualunque siasi , anzi sarà
chè allora, siccome dalla data dell’ accet-
riguardata come un vero rifiuto, e darà
tazione risulta quella della presentazio-
luogo al protesto come se fosse stata ne-
ne; cosi dalla data dell’ accettazione,
co- gata affatto. Se poi sarà ristretta a mi-
mincia a correre il termine della scaden-
nor somma, avrà il suo pieno effetto per
za; ma se manca la data dell’ accettazio- questa, e sarà dovere del presentante di
ne, il terminedella scadenza comincia dal- far protestare pel rimanente il pre-
(9);
la data della lettera medesima
(4). sentante non potrà ricusare l' acccttazio-
261. Si domanda se l’ accettazione pos- ne ristretta a minor somma, perchè non
sa esser fatta validamente per mezzo
di gli cagiona alcun pregiudizio,
e se, per
scrittura separata dalla cambiale, e si
ri- caso qualcheduno gliene risultasse, avrà
sponde affermativamente, perchè la legge tutto al più, diritto al rifacimento (10).
non vi si oppone, ma la cosa diverrebbe 264. L’accettazione deve procurare al
più incomoda, perchè 1’ accettazione
do- presentante un'azione diretta cui non
vrebbe circolar colla lettera, la sostanza
possa essere opposta eccezione alcuna non
di cui dovrebbe esservi riportata
(5). proveniente dal fatto proprio del presen-
262. Quando la lettera è pagabile in tante medesimo.

(«) Pothier n. 43 .
(fi) Cod. di Comm. art. i»3.
(1) Delvincourl, noi. 1 pag. 89 Pardessus Locré alT art. ta 3
(7) .
du con Ir. et lette, de àhange n. 147.
,
(8) Delvincourl not. de la pag. 89 n. 5.
3 ) Pardessus toc, cit. n. 149.
(
(9) Cod. di Comm. art. 124.
(<) taxi, di Comm. art, iaa.
(10) Delvincourl not. de la page 90
Locré art. laa adnot.
( 5) a. Delrincourt
ù la pag. 89 n. 1.

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PARTE PRIMA 79
265. L’ accettazione per una somma rio potesse opporre al giratario la com-
minore di quelle che fu enunciata nella pensazione per un suo credito contro il
lettera di cambio non si riguarda come prenditore, ma supposero che il presen-
condizionale, perchè ha il suo pieno ef- tante, ultimo proprietario della lettera, 0
fetto per la somma determinata dall'ac- sia egli stesso prenditore, 0 un giratario,
cettante, e gli assicura per questa il pri- fosse il debitore di una somma eguale a
vilegio. Non lo c quella neppure cui l'ac- quella che fosse portala dalla lettera me-
cettante aggiunga la dichiarazione di non desima, e allora è lecito al trattario di
aver avuto provvisione alcuna, di non compensare anche col giratario, perchè
essere debitore, o di accettare riserh,ri- il rifiuto del pagamento reale proviene

dosi tutti i suoi diritti contro il traente, dal fatto proprio di quest’ultimo, e non
perchè questa dichiarazione si riferisce al può essere imputato al traente, nè ai gi-
solo traente, e rispetto af presentante è ranti, perchè questi non sono malleva-
pura, semplice, ed irrevocabile (1). dori delle particolari contestazioni che
266. La Serra e Pothier figurano il insorgono fra l’accettante e il presentante.
caso che il trattario sia creditore del pro- Ridotta la proposizione dei citati autori
prietario della lettera di cambio, e che il ai suoi veri termini, le osservazioni di
pagamento del suo credito di una som- Dclvincourt diventano inopportune: nè
ma liquida scada al tempo della scaden- può dirsi anticipatamente acconsentita
za della lettera medesima: egli accetta la compensazione, perchè il trattario ac-
per pagare a se medesima, il che secon- cettando in quel modo non fa che mani-
do l’uso mercantile, significa ch’egli in- festare la sua intenzione, c se il presen-
tende di compensare la somma portata tante crede che sia malfondata, ha il di-
dalla lettera con quella che gli è dovu- ritto d’ impugnarla.
ta: Questi due Autori sostengono che il 267. Similmente, dice Pothier, seguen-
rifiuto del pagamento reale procedendo do la Serra, se un creditore del proprie-
dal proprio del presentante, non
fatto tario della lettera di cambio, prima del-
può dar luogo a vcrun ricorso contro il 1’ accettazione sequestrare
avesse fatto
traente (2). Dclvincourt, dopo una lunga nelle mani del trattario la somma che al-
serie d’ osservazioni, conchiude che il si- la scadenza sarebbe dovutala lettera po-
stema di questi autori, tutto al più po- trebb’ essere accettata per pagarsi a chi
trebbe ammettersi, quando la lettera al sarà per giustizia ordinata, c il proprie-
momento che si presenta all’ accettazio- tario non può dolersi, perchè a questa re-
ne, fosse ancora nelle mani del prendi- strizione dà luogo il suo fatto proprio (ij.
tore, c anche allora vi sarebbe difficoltà, Queste maniere d’ accettare anche oggi-
perchè il pagamento della lettera di cam- dì si riguardano come valide, perchè non
bio non potendo esser fatto prima della sca. derogano ai principii del Codice di Com-
denza. e prima che ne sia venuto il tempo, mercio, il quale non impedisce la com-
non può costringersi il creditore ad accon- pensazione.
sentire alla compensazione; se la lettera è 268. È costnme fra i negozianti di la-
stata girata, siccome è divenuta proprietà sciare nelle mani del trattario la lettera
del giratario, così la compensazione non di cambio per uno spazio di tempo, acciò
può essergli opposta che per un debito possa confrontarla con quella d’ avviso,
suo proprio (3). Ma sembra che Delvin- prenderne nota, e risolversi ad accettar-
court attribuisca ai citati Autori una o- la, e questo suol essere di ventiquattro
pinione diversa da quella che hanno ma- ore. La Serra pensava che la ritenzione
nifestata: essi non intesero che il tratta- della lettera oltre questo termine equi-

ti) Pardessus, n. i5\. „ à mai merne, ponrvii que ma créince


(a) La Serra c/iap. 8, Polhicr, n, 47. „ soit d’ime somme liquide, qu’elle soit
„ ivi „ Ce n’ est point une acceptation con- „échueoudoÌYeéchoirautemsdelecbèance
„ ditionclle, lmsqii'étantcréancier du prò- „ de la lettre.
„ prietaire ile la lettre de chance, je mels (3) Delvincotrt not. de page 89 n. 8.

„ au bas de celle lettre, accepté pour payer (4) Pothier. La Serra, toc. cit.
, c

80 DIRITTO COMMERCIALE
valeva all’ accettazione (1). Pothier per lo il contratto in questo caso, non c perfetto.
contrario,non credea che dovesse dar luo- lavolontà del trattariodi accetta re nonèir-
go che al rifacimento dei danni (2), e il revocabilc linchènon è dichiarata al pre-
Codice di Commercio ha seguitato questa sentante colla restituzione della lettera ac-
ultima opinione. È dunque stabilito che cettata; cosi prima di questa dichiarazio-
la cambiale dev’ essere accettata alla pre- ne, il trattario può pentirsi, c depennar

sentazione, o al più tardi, fra le venti- la già fatta accettazione. Sarebbe valida
quattr'ore dalla presentazione medesima, l' accettazione, se il presentante potesse
e se in questo termine non è restituita, provare che la lettera di cambio accettata
accettata, o no, chi l’ ha ritenuta è sog- gli era stata restituita, ed essendogli stata
getto a pagar danni e interessi al posses- poi presa 0 rubata, ne fu depennata l’ac-
sore (3). Grande è il divario fra le con- cettazione.
seguenze che ne verrebbero se la riten-
zione equivalesse all’ accettazione, e quel- S IV.
le che [tossono derivarne dall'ammesso
sistema, perchè se colui che ritiene la ìklV acceUasirme per onordi firma.
lettera è supposto accettante, può essere,
come vedremo, direttamente obbligato 270. Se il trattario ricusa di accettar
a pagare alla scadenza, anche prima che la lettera di cambio a lui diretta, il pre-
il presentante si rivolga al traente e ai sentante deve farne seguire il protesto, di
giranti, dimodoché sebbene il traente fos- cui parleremo in appresso; in questo ca-
se stato decotto allorché fu tratta la let- so una terza persona, protestata che sia
tera, pure sarebbe costretto a pagarla (-4); la lettera, può spontanea offerirsi ad ac-
se invece chi ritiene la lettera non è te- cettarla in favor del traente, 0 di alcuno
nuto che al rifacimento dei danni, tocca dei giranti, come dicono per onor di fir-

al presentante il giustificarli, a provar ma Colui che accetta c paga per 0-


(7).
p.e., che la ritenzione è stata causa ch'e- nor di firma è surrogato di
pien diritto
gli non abbia potuto ricorrere contro il al presentante, e a lui competono tutti i
traente e i giranti per ottener cauzione dirittied azioni che competono a questo
del pagamento alla scadenza, e che in contro il traente e i giranti, ma convicn
questo frattempo hanno fallito. Ma se che per mezzo del protesto sia prima sta-
sono solvibili, o se già, quando la lettera bilito che la lettera non sarà nè accedu-
fu presentata all' acccttazione, era acca- ta, nè pagata dal trattario, perchè altri-

duto il fallimento; siccome allora la riten- menti T acccttazione di una terza perso-
zione non avreblie recato pregiudizio al na non potrebb’ essere considerata ebe
presentante; cosi egli non ha ricorso al- come unaspecie d 'avvallo, di cui pure si
cuno ad esercitare contro il trattario che parlerà (8).Pardessus crede che al trattario

ha ritenuto la lettera medesima (5). cui si presenta la lettera di cambio per

269. Si è disputato se debba riputarsi l’ non debba esser lecito di


accettazione,
validamente rivocata l’ accettazione fatta accettarla per onor di firma, perchè fari.
da un trattario in casa di cui fu lasciata 126 del Codice di Commercio non am-
la lettera di cambio, per aver egli prima mette che i ferzi, (peut etre acctptcepar
di restituirla, depennata la medesima ac- un firn) ed è molto diverso dall’ art. 158
ccttazione. Pothier (6) seguitando l'opi- relativo al pagamento per onor di firma,
nione di Du-Puy, sostiene l’ affermativa, il quale vi ammette chiunque senza di-

fondato sulla ragione che non basta il con- stinzione (toule pcrsrmne). In fatto, dice
corso delle volontà performare un contrat- ogli, seil trattario vuol accettare e riser-

to in questo caso, ma fa duopo che le parti bare i suoi diritti contro il traente, 0 per-
reciprocamente se le dichiarino; e siccome chè non ebbe provvisione, 0 per tutt’ al-

(i) La Svrr.i Cap. X. (6) Polhier n. 44.


(a) Pothier n. 46. (7Ì In francese, par intervention.
(3) Coil. di Comm. art n5. (8) Heinecc. Eiem. jur. camb. cap. 5 i
X4) Cod. di Comm. art. m. 9, not. Pothier n. 14. Pardessus toc, cit.s.
45) Delvincourt noi. de la pag. 89 n. 7. i3g.
PARTE PRIMA 81
tro motivo, basta l' accettazione sua mo- ne a tutti note le ragioni, si può anche
tivata, e questa non di diritto al presen- attribuire a motivi poco onorevoli pel me-
tante di esercitare il suo ricorso in gua- desimo traente, e da ciò venne f uso fra
rentia,come nel caso di accettazione per i negozianti di accorrere ad accettare ed

onor di firma se poi, non accetta in tal


: estinguere le tratte dc’loro amici che fos-
guisa, o se tali sono le sue riserve che sero da qualche trattario rifiutate, ma ol-
rendano l'accettazione condizionale, e da tre P impulso dell'amicizia, anche il lu-
non ammettersi, allora vi è rifiuto, nè cro ha contribuito a introdurre quest’ u-
può constarne senza il protesto, e l'accet- so, perchè chi paga per onordi firma, non
tazione può farsi soltanto da un terzo. solamente subentra nei diritti del pre-
Sembra però che questa incapacità del sentante, c ricupera la somma pagata e
trattariodebba intendersi rispetto al traen- le spese, ma su di essa percepisce la prm -
te, perchè lo stesso Pardessus nel suo cor- visinne (3).
so di diritto commerciale (n. 384) dice 272. È massima universalmente rice-
che nè anche il trattario può accettar per vuta in tutte le piazze di commercio, che
onor di firma, in favor dei giranti, per- il presentante, il quale rappresenta 0 il

chè non avendo avuto da loro il manda- traente, 0 un girante, e n’e il procurato-
to d'accettare, egli non è, rispetto a loro, re, sebben, come dicono, in cosa propria,
che un terzo. Dclvincourt sostiene cho non possa ricusare la volontaria accetta-
anche il trattario può accettare per onor zione di un terzo per l’onore della firma
di firma, e adduce l’esempio di uno che di alcuno dei compresi nella lettera, per-
non avesse fondi appartenenti al traente, chè questi fa cosa utile al traente, o gi-
ma bensì ad alcuno dei giranti ; allora rante, c il presentante ha cosi due obbli-
accetterà la cambiale per onor di que- gati verso di lui invece di un solo (4).
st'ultimo, dopo aver ricusato di accettar- Accade talvolta che piò persone si offro-
la per conto del traente, e dopo aver la- no ad accettare una cambiale per onore
sciato die segua il protesto; e se la paga, di firma, ed è pur massima universalmen-
•"egli avrà il regresso non solo contro il te ricevuta che debba darsi la preferenza
traente, ma contro il girante per cui ac- a colui che colla sua onoranza viene a li-
cetta, e contro i giranti che lo precedet- berare un maggior numero d'interessati,
tero, mentre se l’avesse accettata pura- o d'obbligati al pagamento di quella let-
mente e semplicemente, non avrebbe po- tera, e perciò se alcuno si presenterà ad
tuto ricorrere che contro il traente, e tutti accettare per far onore alla firma dì quel-
i giranti sarebbero rimasti sciolti dalla lo perconto di cui la cambiale è fatta,
loro obbligazione, perchè rispetto a loro deve essere preferito a qualunque altre,
271.
l’accettazione pura e semplice stabilisce concorrente, perchè tutti gl'interessati
la prova della provvisione (1). L’ accetta- nella cambiale medesima, hanno azione
zione per onor di firma dev’essere sotto- contro di quello, e sopra di lui andreb-
scritta,
(3) come l'accettazione ordinaria, e bero a posarsi tutte le azioni, e tutti i
pel motivo medesimo. Dev’ esserne fatta danni per i diversi ritorni come princi-
menzione nel protesto, ma la dichiara- pale obbligato (3).
zione del notare che Tizio p. e. ha accet- 273. L’accellanle per onor di firma è
tato per onor di firma, non basterebbe e obbligato a notificare senza ritardo la sua
non produrrebbe alcun effetto, se Tizio accettazione a colui ch’egli volle onora-
non avesse sottoscritto faccetta zione (2). re, altrimenti sarebbe a suo carico il ri-
Oltre il danno che deriva a un facimento dei danni ed interessi (6), per-
traente dal rifiuto che fa il trattario di chè il negatinrum gettar deve fare tutto-
accettare la lettera di cambio, ne rimane ciò che f interesse di quello per cui s’in-
anche leso il decoro, perchè non essendo- terpone, esige, e se questi è il traente, è

ti) Cod. di Comm. art. 117. Dclvincourt (4) Arg. I. si tutor 1


5 ff. de administ.
not. de la page ga n. a. et per tot.
(a) Pardessus toc. cit. n. 385. (5) Balda», part. a art. aa, n. a, 9, art.
Heinecc. E
Uni. Jur, Camb. c. 6 $ 9. %3 per tot.
(6) Cod. di Comm. art. lag.
11
82 DIRITTO COMMERCIALE
suo interesse che sappia che fu dal trat-
tario negata l'accettazione, per sommini- •

$ V.
••
strargli la provvisione necessaria se gli ii
» •
ir,**» :

mancava, e s’egli è un girante, affinchè Della Scadenza.


possa prendere contro il traente, e i gi-
1
'ti -*.,«< I, jil. • io ,
**> : ; M » -
,

ranti che lo precedono, le sue misure, ed 276. Scade la lettera di cambio quan-
esiger da loro la cauzione di cui parla do spira il termine stabilito pel suo pa-
120.
l'articolo gamento: i negozianti sogliono esprimer-
274. Il Codice di Commercio conserva lo nella lettera medesima ne’seguenti mo-
espressamente al presentante tutti i suoi di. A vizia, ed allora è pagabile tostoche
diritti verso il traente, e i giranti, e non è presentata. A uno o più giorni, a uno
vuole che risenta alcun pregiudizio dal- o più meri, a uno o più usi vista, ed al-
l’accettazione per onor di firma (1), la lora il termine a pagarsi comincia a de-
quale perciò sembra inutile, e non vi ha correre dopo il giorno dell’accettazione,
dubbio che lo e in diritto, ma è quasi o dopo quello del protesto per la nota re-
sempre utilissima in fatto, perchè se l’ac- gola che diet termini non rnmputntur in
cettante per onor di firma e solvibile, il termino (4). A uno o più giorni, a uno o
presentante avendo in lui una cauziono più mesi, a usto o più usi data, e allora
bastante, non ricorre per ottener quella il tempo del pagamento si desume dal
che avrebbe diritto di esigere. Se poi l’ac- giorno in cui la lettera fu sottoscritta. A
cettante per onor di firma non è atto a giorno fisso o determinato, e allora il pa-
ispirar confidenza, non è giusto ch'egli gamento scade in quel giorno medesimo
debba acquietarsi all’accettazione di un che fu indicato nella lettera. Finalmente,
uom di niun conto, il quale può anche in fiera, e allora o la fiera dura un sol
frodolentementeofferirsi per impedireche giorno,* il pagamento deve farsi in quel
il portatore della lettera non faccia con- giorno: odura piò giorni, e la lettara è
tro il traente e i giranti il ricorso che gli pagabile nel giorno che precede la chio-
compete. Il traente indicò un mandata- sa della fiera medesima. Il termine in-
rio, e promise di procurare al portator trodotto dalla consuetudine, che gl’ita-
della lettera l’accettazione di questo, e liani esprimono colla parola uso, e i Fran-
non (Fan altro: non può dunque supplire cesi colla parola «rance, non è uniforme
alla sua prima obbligazione con una ac- in tutte le piazze di commercio, ma’ fra
cettazione arbitraria, e per conseguenza noi è lo spazio di trema giorni , i quali
è giusta la regola che non ostante l’accct- cominciano a decorrere il giorno dopo
tazione per onor di firma, il portatore della data della lettera di cambio. Il na-
della lettera di cambio conservi i diritti mero dei giorni d’ogni mese è fissato se-
che gli dò il protesto di non accettazio-' condo calendario Gregoriano. Sono abo-
il

ne, quello cioè di esigere o cauzione, o lite tutte ledilazioni di grazia, di fetore,
rimborso anticipato dal traente e dai gi- d’uso, o di consuetudine, che altre volte
ranti.' s’intendevano accordate pel pagamento'
275. Reso pubblico il fallimento del delle lettere di cambio (5).
traente, non è più lecito accettar le sue
lettere di 'cambio neppure per onore di’ $ VI.
firma, perchè riputandosi egli morto ci- . :• - •. V .

vilmente, non può aver chi lo rappresen- Della Girata.


ti nè qual procuratore, nè qual negotio-

rtm gestor, per la ragione che nemo pini 277. Ciascuno ordinariamente può fe-

furi* ad alium tram ferra poteri, quam dere il sno diritto ad un altro, e anche la

ipse hnbet (2), e non deve farsi migliore proprietà della lettera di cambio, ossia il

la condizione del presentante con pregiu- diritto d'esigerne il pagamento può ce-

dizio degli altri creditori (3). dersi : questa cessione chiamasi girala, e

"
(i) Iti. art. n8. (4) Polhirt* n. i3.
(•>) Ij. rumo 4 de reg. jur. (5) Cod. di Comra. art. iag a‘135.
(3) Baldasseroni loc. cit. art. 35.
PARTE PRIMA. I $3
indossamenlo, perchè si scrìve alle spalle iota il cessionario non l’ avrebbe ottenu-
•della medesima lettera. La girata può es- ta che per collusione, 0 per una tarda
ser fatta per trasferirò la proprietà della compensazione. Serve pnre per verifica-
lettera di cambio nel giratario che ne re se la girata fu fatta dopo la scadenza
paga il valore, o per indurre un sempli- della lettera, perchè in questo caso, se-
ce mandato ad esigere. La legge ha de- condo Savary, non avrebbe potuto tra-
terminato la forma di cui dev’essere ri- sferir la proprietà, e sarebbe un semplice
vestita la prima specie di girata o indos- mandato ad esigere in nome e per conto
samene, e a questa è. dato il nome di dell’ indossante (3). Savary pensa che una
regolare-, e se v’è difetto, l’ indossa men- lettera di cambio scaduta, non è piè ne-
to, per analogia, dicesi irregolare, e allo» goziabile (4). Questa massima è general-

ra il giratario non è che un procuratore mente riconosciuta, ma Delvincourt os-


ordinario, e il girante non cessa di esser serva (a) che sebbene potesse dirsi che la
padrone ,(1). girala dopo la scadenza non trasmette
278. È necessario che l’ indossamento la proprietà rispetto ai terzi, e nemmeno
regolare sia scritto nella lettera medesi- rispetto al debitor della lettera; pure,
280.
ma, perchè se fosse fatto per chirografo quanto al medesimo girante, se la girata
separato, o per inslromento innanzi a un è regolare, e vi si annunzia che ne fu pa-
notaro, sarebbe soggetto alle regole di di- gato il valore, egli non avrebbe diritto di
ritto comune (2); il cessionario come nel- rivendicare la lettera come se tuttavia ne
le cessioni ordinarie, colla semplice ces- fosse proprietario.
sione, non diverrebbe proprietario che ri- Dalla data può risultare che la
spetto al cedente, e per dare alla cessione girata è stala fatta nei dieci giorni che
il medesimo efTctto contro il debitore ed hanno preceduto il fallimento, ed allora
i terzi, sarebbe indispensabile la formale per parte del fallito sì presume frodolosa,
significazione. Invece per una disposizio- ma non per questo è nulla rispetto al pos-
ne particolare per le lettere di cambio, sessore se non è provato che anche per
fondata sulla loro rapida circolazione, parte di lui vi era frode (6). Ma se la gi-
per essere destinate ad essere traman- rata fosse senza data, e il girante si ren-
date frequentemente da un luogo a un al- desse decotto, quand’ è che la girata do-
tro, quello in favor di cui sta scritto l'or- vrebbe presumersi fatta? Savary sostiene
dine, subentra di pien diritto, per l’ ef- che dovrebbe presumersi fatta dopo il fal-
fetto del solo indossamento, in tutti i di- limento, salvo il diritto al giratario di
ritti ed azioni dell' indossante, senza che provare il contrario. Il girante e il gira-
vi sia bisogno di significar la cessione nè tario sono entrambi in colpa, e devono
al trattarionè ad altri. perciò esser posti nella posizione per loro
279. La girata o indossamento rego- men favorevole. Sembra ebe alla man-
lare contiene un secondo contratto di canza della data dell’ indossamento po-
cambio passato fra il girante e il girata- trebbe supplire quella di un avvallo po-
rio, in modo, che ogni girante divien sto in calce dell indossamento medesimo,

traente , rispetto a quello in favor del 0 quella di un protesto di non accetta-


quale fa la girata: dunque ragion vuole zione, fatto alla richiesta di quello cui fu
che per l’ indossamento si esigano le for- passato l'ordine con un indossamento
malità richieste per la lettera di cam- senza data, perchè la girata avendo do-
bio. La prima èia data, e questa serve per vuto precedere l’avvallo, e il protesto non

far conoscere, in caso di fallimento, se fu avendo potuto esser fatto prima della gi-
legittima la cessione, ose fu fatta in tem- rata, la data dcU’avvallo e del protesto
po in cui già cedente era privo della
il ne assicura una alla girata; ma diversa-
facoltà di dispor de’ suoi beni, perchè al- mente la sentono Savary e Pothier (7),

ti) ld. art. log. Corte di Cassazione di Francia nel giorno


(») Cod. Civ. art. 1690, 1691. at, Nov. i8ai.

( 3) Savary Parere 30 .
( 5)
Delvincourt art. 79 n. 1.
(i) È stato deciso il contrario dalla (
6 ) Cod. di Comm. art. 443.
(j) Savary Parere 16. Pothier n. 3 g.
t

84 DIRITTO COMMERCIALE
perchè l' indossamento non essendo stato sopra. Le forinole ut tupra, ut retro, non
fatto validamente a principio per man- sono sostituite alla data espressa per (ir

canza della data ohe è una delle forma- economia di tempo giacché poco la diti

lità prescritte dalla legge, e non avendo ne ma per forza d'abitudine pro-
richiede,
potuto perniò trasferire la proprietà della cedente da un resto d’uso de’tempi anti-
lettera di cambio a quello cui fu passato chi, in cui alle lettere e agli atti scritti
l'ordine, l'indossante che ha conservato la in lingua volgare si apponeva la data ig
proprietà della lettera, non può più es- latino. Nulladimeno la Corte di Cassazio-
serne spogliato dall'avvallo o dal protesto ne di Francia ha dichiarato irregolari at
che sono atti nei quali egli non ebbe par- cune girate, nelle quali erano state pra-
te. La data riconosciuta necessaria per ticate quelle formolc (3), e Vincens ri-
impedire le frodi, sarebbe inutile se non guarda questa come una lezione strana-

fosse fedele, perciò la legge ne ha gua- mente severa, non potendo cader dubbio
rentito la sincerità sufficientemente, e sul significato della parola ut supra, po-

quanto potea, proibendo l’antidata, sotto sta nel luogo ove si scrive la data, in no
pena di falso (1). indossamento compito nel rimanente, e
281. In fatto però questa proibizione in cui quelle parole non potevano essere
non può percuotere che colui il quale inserite con verun’altra intenzione. Sem-
avendo in mano una lettera di cambio, bra283.
che in questo caso, debba applicarsi
inserisse nell’indossamento una falsa da- la regola di diritto comune che deve at-
ta, con piena cognizione, e a mal fine per tribuirsi alle parole il senso, per cui pro-
nascondere l’origine del suo possesso, ducono qualche effetto, piuttosto che quel-
giacché essendo riconosciuta la facoltà di lo con cui non potrebbero produrne al-
riempire il vuoto di una girata in bian- cuno.
co, a beneplacito, ed essendo necessario Giacché qui cade in acconcio di

di apporvi una data qualunque per ren- parlare della girata in bianco, è da no-
derla regolare, accade ogni giorno che vi tarsi che è proibita dal diritto comune
si scriva una data a capriccio. di tutti i paesi, e non produce azione ve-

282. Abbiamo detto che la prima for- runa finché non vi sia scritto il nomedi
malità voluta dalla legge per costituire quello in favore di cui è fatta, ma non si
un indossamento regolare è la data, e da cerca per mano di chi sia riempito il vuo-
questa non si può prescindere. Vincens (2) to, e quand’anche il fosse da quell’ iste-

riporta un esempio di una interpretazio- so che, negoziata la lettera, divien gira-

ne eccessivamente rigorosa riguardante tario, sarebbe pur valida, purché conte-

questa formalità. In alcune città marit- nesse tutte le formalità dalla legge ri-

time, quando una scritta commerciale chieste (4). Che dovrebbe dirsi, nel caso,
passa nel medesimo giorno in due mani, in cui la lettera fu consegnata con uni
la data del secondo indossamento, suol girata in bianco, se vi fosse la prova che
esprimersi colle parole ut supra, e s’ in- tutte le enunciazioni volute dall’art. 137
tende che si riferiscano alla data scritta vi sono state aggiunte posteriormente
nel primo. Similmente, quando alcuno Pardessus (S) esamina questa questione,
negozia una cambiale creata nel medesi- e adduce prima le ragioni, per le quali
mo giorno, all’ordine suo, appone a tergo potrebbe sostenersene la nullità, cioè, che
l’indossamento suo che è il primo, colle la legge ha inteso che le formalità pre-
parole ut retro, invece della data espres- scritte per render valida la girata, sia»
sa, riportandosi in tal guisa a quella che apposte al momento in cui la girata, si

si trova debitamente indicata nel corpo sottoscrive, che la girata essendo l'opera

della lettera, e ciò equivale alle parole del girante, egli solo può crearla perfetta:

che si usano negli atti civili : nel detto che lasciando la parte interessata arbitra
giorno, ovvero, nell’anno e giorno come di render compito, e capace di assicurar-

Cod. di Comm. art i3g.


(i) li) S,ivitry tom. a Parere 8, Pothier
Vincens toc. cit. $ 18.
(?) n. 40.
3
( )
Corte di Cassaz. ?3 Giugno 1817 (3) Pardessus toc. cit. n. 116, 117-
S. 1 8, i, 6o

'og!
PARTE PRIMA 85

ne la proprietà, un atto che nello stato razione, da cui la legge fa dipendere la


suo d’ini perfezione quando fu sottoscritto validità di una cessione ridotta a una
e accettato, non era fatto per trasmette- vana formalità ma si vede che il legisla-
;

re questa proprietà, si viola la regola di tore non reputa proprietario della lettera
tuttii contratti; ma si risponde in so- di cambio, se non quello che l’ebbe a ti-
stanza, die chi ha dato la girata in bian- tolo oneroso, e ne pagò realmente il va-
co sapeva che il possessore, tale essendo lore, e quando fra negozianti si disputa
l'uso in commercio, poteva riempirne il sulla proprietà di una cambiale, si do-

ruoto a suo piacimento, ed ha perciò im- manda soltanto se pervenne in chi la pos-
plicitamente acconsentilo all'obbligazio- siede a titolo oneroso, e le eccezioni sul-
ne che ne risulterebbe, e il rigor dc’prin- la data, dell' indossamento, 0 sul modo
cipii è mitigato dall’interesse mercanti- con cui la valuta fu espressa, sono riguar-
le, il quale non soffre che le operazioni date come legali sottigliezze e cavilli (2).
de’negozianti siano inceppate. Quei che 285. In Genova, e in altre città marit-
per mezzo di sensale, o agente di cam- time, si fa la girata delle lettere negozia-
bio vende una cambiale, non può sapere te, usando le parole „ valuta cambiata. „

chi ne sarà il compratore, e non può an- La lettera si consegna prima di riceverne
ticipatamente applicar l’ordine al nome di il pagamento, ed allora non sussiste che

quello: molti inconvenienti potrebbe por- il contratto di cambio, ed è sottintesa la

tare la perdita del tempo necessario per cer- promessa di pagarla, perciò si dice valu-
care, a negozio finito, quello che ha fatta ta cambiala, non avuta in contanti, 0 al-
la girata in bianco affinchè riempia il tro. Quando dipoi si fa il pagamento, il

vuoto colle formalità che la legge prescri- datore della cambiale rilascia una quie-
ve, e si
284. può francamente concbiudere che tanza separata del prezzo che riceve, e
nè il girante nè i suoi creditori hanno di- questa quietanza fa sì che la valuta cam-
ritto di rivendicare una lettera di cam- biata equivalga a valuta aiuta In con-
bio uscita dalle sue mani colla girata in tanti. Riflette però Vincens (3) che il
bianco, munita della sua sola sottoscri- prenditore della lettera coll'espressione
zione, pel solo motivo che il vuoto n’è valuta cambiata, tosto che l’ha nelle ma-
stato riempito posteriormente non da ni, può disporne a suo profitto ancorché
quello da cui fu sottoscritta (1). non l’abbia ancora pagata e se non la pa-
Oltre la data, l’indossamento de- ga, e di nuovo la gira, se il nuovo girata-
ve esprimere la qualità e l’importare del- rio non è più debitore del prezzo, non può
la valuta che fu data in pagamento della essergli ridomandata, e sebbene il prezzo
cessione, e il nome di quello a cui la ces- fosse ancora dovuto, pure gli altri credi-
sione è fatta, o a cui è passato l’ordine, tori potrebbero opporsi alla rivendicazio-
il che significa lo stesso. E siccome, dal- ne ene volesse farne il proprietario ante-

l’art. 110 del Codice di Commercio que- cedente.


sta medesima condizione è prescritta per 286. Abbiamo accennato che la girata
cambio; così le medesime os-
la lettera di deve pure esprimere il nome di quello a
servazioni da noi fatte per la lettera di cui l'ordine 4 passato, e l’omissione di
cambio, sono applicabili alla girata, e tra- esso sarebbe insanabile. Non vi sarebbe
lascieremo di ripeterle inutilmente. Sup- indossamento neppure irregolare, nessu-
pongasi però che una girata in bianco na procura.^ se il nome del procuratore
abbia circolato, c che quello nelle mani mancasse. È da notarsi che in un man-
di cui rimane, ignori, qual valuta prece- dato, 0 procura.il mandante è libero d'in-
dentemente è passata, se alcuna ne pas- serire, 0 di omettere la facoltà di sosti-
sò realmente, come potrà riempirne il tuire. Se dunque il girante vuol trasferi-
vuoto? Dirà egli „ valuta arata in ron- re soltanto nei giratario la facoltà di esi-
zatiti. in mercanzie, in conto? Ve ne scri- gere l'importare della lettera di cambio,
verà una alla cieca, e indovini o nò, po- secondo l’uso mercantile, si prevale della
co importa. Ecco dunque un'altra dichia- formola: E
per me pagherete a Tizio,

• (i) V. Heinecc. rxtreit. DeXI vitiis (a) Vincens live. 8 eh. 4 § u.


negot. collrb. ve I camb. cap. a § *7. ( 3 ) Vincens toc. cit. eh. 1 § so.
86 DIRITTO COMMERCIALE
senza aggiungere valuta avuta in coniati- perciò non si Teputa che un semplice pro-
li, o altro simile, c se vuol che possa so- curatore, possa trasmettere la proprietà
stituirsi altra persona, scrive in vece: „ e della lettera medesima per mezzo dii una
per me pagherete a Tizio o a suo ordi- girata regolare. Pothier (3) decide che la
ne. „ In questo caso, Tizio, e la persona girala difettosa fatta in favor suo non
da lui sostituita, non essendo che sempli- avendo potuto trasmettere in lui la pro-
ci mandalarii, devono render conto al gi- prietà della lettera di cambio, egli non
rante della somma di cui ricevettero il può trasmetterla in un altro. Delvin-
pagamento. Ma se fosse detto „ pagate a court (4) per lo contrario, sostiene l’affer-
Tizio valuta avuta in contatiti „ altri vo- mativa, per la ragione che la legge dice
gliono che il cessionario non possa ordi- semplicemente, che la girata difettosa
nare il pagamento a profitto di un altro, equivale a una procura, senza determi-
se non c stato espresso „ pagate attardi- nare i contini delle facoltà che s'intendo-
ne suo, perchè quando il Codice dice che no concesse ad un simile procuratore; e
la girata enuncierà il nome di quello al- siccome la lettera di cambio è destinata
l'ordine di cui è passato, suppone, dicon ad essere negoziata, cosi facilmente si
essi, la necessità dell'ordine. Altri invece può presumere la facoltà nel procuratore
sostengono bensì che la lettera non avreb- di negoziarla, salva la facoltà nel girante
be potuto trasmettersi se in origine non di farsi restituire da chi l’ha negoziata il
fosse stata scritta attardine, ma che per valore che ne ha ricevuto. Potrebbe an-
passar da un girante a un altro, la clau- che aggiungersi che la girata regolare che
sola dell'ordine è superflua (1). fa questo procuratore è il compimento di
287. Abbiam veduto quali siano le for- 289.del suo mandante ch'era difettosa,
quella
malità prescritte dalla Legge per costi- e poco importa che un acquirente riceva
tuire un indossnmanto regolare, c quando la lettera di cambio dal proprietario o dal
siano adempite, il giratario può in cgual suo procuratore, e che il prezzo ne sia
modo trasferire ad altri la proprietà del- stato pagato al primo, o a quello che è
la lettera di cambio acquistata da lui, ri- stato da luì obbligato a riceverlo per suo
spetto alla quale egli divien secondo gi- conto.
rante, e cosi di seguito. Tutte queste ces- Non è qui fuor di proposito di
sioni ulteriori hanno ilmedesimo effet- osservare, che le lettere di cambio, o le
to, c producono i medesimi ricorsi ed loro girate chevengono dall'estero, posso-
gzioni, talmente che l'ultimo giratario.se no con alcuna forinola
trovarsi concepite
la cambiale non è dal trattario accettata o clausola diversa da quelle che sono vo-
o pagata, non solo ha diritto di conveni- lute dalle nostre leggi, e nasce la questio-
te solidalmente il traente, ma tutti i gi- na se debbano considerarsi come se fosse-
ranti anteriori. Invece, se per difetto di ro state scritte secondo l’ uso nostro. Si
alcuna delle richieste formalità, la girata risponde, che quanto alla forma, si ri-
è imperfetta o irregolare, siccome si ri- guarda come valida quella che è confor-
duce ad un semplice ordine o mandato, me agli usi del paese, in cui fu scritta la
e non trasferisce nel giratario nè la pro- lettera, e in ciò che concerne il pagamen-
prietà della lettera di cambio, nè le azio- to e gli altri effetti, si osservano le, leggi
ni che ne risultano (2) ; cosi la somma del paese, in cui deve pagarsi (5). E sta-
portata dalla lettera di cambio può esse- to deciso in Francia che una lettera di
re sequestrata nelle mani del trattario dai cambio tratta da paese straniero sopra
creditori del girante, senza che il porta- Parigi, a due mesi di data, in tempo in
tore vi possa contraddire, e può anche il cui era in vigore il calendario decadano,

trattario opporre al portatore la compen- e prendeva la data da un giorno del ca-


sazione del debito del girante. lendario gregoriano, perchè in quel pae-
288. Si domanda se quello in favor di se non si conosceva il decadano, è rima-
cui fu fatta una girata difettosa, e che sta scaduta nel giorno sessantesimo, se-

(i) Potbier n. 4i, 4». Dclvinconrt. Not. de la pag. 79/1.8.


(4)
(i) Cod. di Comm. ort.i38 (5) Savary Parere Si, Corte di Treveri.
(3) Id. art. 1 38. a8 Aprile 1809.
PARTE PRIMA 87
condo il calcolo decadano, e il protestò scer forza alla lettera medesima. L’accet-
non è stato valido che prendendo norma tante deve mantenere la sua promessa di
dal decadano. Lo stesso dicasi delle lettere pagar la lettera di cambio ancorché non
dicamhio o girate che da Genova, ex. gr., ne abhia ricevuto dal traente il valore, 0
vanno a paese straniero. I diritti e le ob- l'abbia accettala senza provvisione per
bligazioni del possessore di una cambiale fargli onore, perchè la sua accettazione
sopra un forestiere saranno regolate in ha tolto al portatore il diritto di esigere
Genova fra lui ed i suoi mallevadori, altre sicurezze, e sono state fatte ulterio-
a norma degli statuti sulla scadenza, sui ri girate per la confidenza ispirata dalla
giorni di grazia, sui protesti del paese, in sua firma. Ne viene la conseguenza, che
cui la lettera dev’essere pagata, e un pro- in caso di non pagamento, il portatore
testo levato in paese straniero, nel giorno può incominciare, a sua scelta, a far va-
che sarebbe stalo della vera scadenza in lere le azioni che gli competono 0 contro
Genova ma non lo era nel paese del pa- l’ accettante, o contro il traente, o contro

gamento, sarebbe un protesto nullo, c i giranti, o rivolgersi contro tutti a un


inefficace anche rispetto al traente e al tempo, poiché ciascuno è obbligato verso
girataij Genovesi. Rimane il dubbio se
. di lui.
una girata senza data procedente da un
paese ove la legge non esige questa for- vili.
S
malità, potrebbe dirsi regolare o nò in
Genova, ossia, se in questa omissione Deir avvallo.
debba considerarsi la (orma, o l’ effetto,
lai giurisprudenza sul dubbio proposto 291 . Talvolta all’ obbligazione cam-
è incerta, ma i negozianti generalmente biaria si aggiunge una mallevadoria di
credono che tutte le girate fatto in paese piò, e questa chiamasi Avvallo; può pre-
stranieronel modo che si costuma in quel- starsi in una scrittura separata dalla let-
lo, quanto
trasferiscano la proprietà. Se tera di cambio, e nella lettera medesima.
alla forma delle cambiali, e delle girate, Nasceva dalla prima un’ obbligazione co-
è valida quella del paese da cui procedo- mune rn subsidiurn pel caso in cui o il
no, mi sembra che il dubbio svanisca, per- traente o il girante non fosse solvibile: in
chè nel caso addotto, la forma della gira- forza della seconda, il mallevadore or*
ta è valida in Genova anche senza data, tenuto principalmente, in solido, fossero
e se la forma della girata non ha vizio, 0 no solvibili gli altri coobbligati ( 3 ). Il
la girata è regolare (1). Codice di Commercio almlisce questa di-
stinzione, e vuol che il mallevadore sia
S VII. tenuto al pari del traente, 0 de’ giranti,
senz' alcuna differenza, o tale si costitui-
Delf obbligazione solidale. sca per separata scrittura, o nella lettera
di cambio, qualora fra le parti non sia
290 Tutti quelli che hanno sottoscrit- convenuto diversamente ().
ta, accettata, o giratauna lettera di cam- 292 V
nvrallo può essere ristretto a
.

bio, ne sono solidalmente mallevadori (2). una sola porzione della somma da pagar-
Iltraente è tenuto a guarentirne il paga- si: chi lo presta può pattuire che non
mento, finché il mandato ch’egli diede di vuol essere soggetto all'esecuzione per-
pagarla nonèadempito.e lo sono con lui sonale, e che la sua mallevadoria non ab-
tutti quelli che hanno acceduto alla sua bia a durare oltre un dato termine; può
obbligazione. K tenuto il girante che ne prestarla per nno fra i principali obbli-
ha ricevuto il prezzo, benché altri vi sia- gati, e per tutti; per l’accettazione sol-
no che guarentiscano, perchè la loro
la tanto, ed allora si riferisce al traente e ai
obbligazione verso il presentante ha per giranti, non all' accettante, di cuinon è
mira di accrescergli sicurezza, ediaccre- nota ancora l’ obbligazione; per l'accet-
'
1 . • U» .1 “
,v : 1
1 ;

(i) V. Vincens. /gp. Camb. Cap.


cit.
§ 20. 3) Heinecc. Etern. Jur. i

} (
(’) Cod. di Comm. art. 140-
1

§ 26 27.
(4) Cod. di Comm. art. Ho Hi.
Ì i* »
88 DIRITTO COMMERCIALE
(azione e il pagamento, ed allora si esten- perchè al mallevadore competono contai
de all’accettante, il quale per l' accetta- il creditore tutte quante le eccezioni che
zione divenne anch’egli debitor princi- appartengono o sono ineren-
al debitore,
pale. Egli dev’essere convenuto in giu- ti al debitoAltre qui cadono disposi-
(3).
dizio entro il medesimo termine che è zioni di diritto comune, cioè che il mal-
prescritto per gli altri obbligali, e se non levadore il quale paga pel debitor prin-
e mallevador che d’ un solo, sono appli- cipale, ha il suo regresso contro di lui an-
cabili a lui le regole stabilite per quello: corché fosse ignaro della prestata malle-
perciò la mallevadoria per l’accettante vadoria, c questo regresso non si limita
dura cinque anni, e prestata ai giranti ces- al capitale, ma si estende alle usure, alle
sa tostochè questi rimangono liberati, al spese, ai danni e interessi (4). Se sonocoo-
termine ordinario. Se riguarda il traen- venuti piò debitori solidali, per la mede-
te non giova al mallevadore la caduca* sima e sola causa, chi fu mallevadore per
zione del presentante, al medesimo ter- tutti ha regresso contro ciascuno per con-
mine, se non quando vi è prova eh' era seguir la restituzione di ciò che ha paga-
stata fatta la provvisione. L’ avvallo sa- to (5).
rebbe nullo se fosse dato da persona in-
capace dell’obbligazione cambiaria. s IX-
293. Il Codice di Commercio non in-
dica per F avvallo forma alcuna precisa: Del pagamento delle lettere di cambio.
si suole esprimere colle parole „ per ar-

raffo „ accompagnate dalla sottoscrizio- 293. Una cambiale dev’ essere pagata
ne, e la sola sottoscrizione è bastante a nella moneta dalla medesima indicata [Gj.

indurlo.Per evitar T incertezza, e ogni È un principio generale che il creditore


equivoco, se F avvallo è dato pel traente, non può essere costretto a ricevere una
il mallevadore si sottoscrive in calce del- cosa diversa da quella che gli è dovuta,
la cambiale sotto la Arma del traente quantunque la cosa offerta fosse eguale
medesimo; se per un girante sotto la gi- ed anche maggiore (7). Se dunque il

rata, se per l’accettante sotto l’accetta- traente avrà espresso che la lettera sari

zione.Ha questo di particolare F avvalla pagata in un dato numero di piastre, mo-


che chi lo presta, ancorché non 6Ìa nè neta straniera, il trattario che l'accettà,
mercante ne banchiere di professione, è sarà tenuto a pagarla in questa specie di
soggetto all’esecuzione personale come moneta, c non in altra. Egli accettando-
il traente, il girante, e l’accettante, di la, si dichiarò depositario di piastre, o

cui si rese mallevadore, e non gli è lecito promise di averle pronte alla scadenza, c
di opporre le eccezioni di discussione, e non si libera offrendo l’equivalente. Nuf
di divisione, che sono accordate ai malie, ladimeno alcuni commentatori del Codi-
vadori ordinarli (1). ce di Commercio sostengono che questa
294. Nel rimanente si fa luogo alle re- disposizione non debba intendersi a tut-
gole di diritto comune, cioè: se un mal- to rigore, e che il trattario pagando jn
levadore di questa specie si obbligò per moneta del suo paese il giusto valore del-
errore, per una somma maggiore di quel- la moneta forestiera, secondo il cono
la che e scritto nella lettera, non sarà del cambio, non sia lecito al portatore di
vana la sua obbligazione, ma sarà ridot- ricusare il pagamento, e di protestare (8),
ta alla quantità dell’ obbligazione princi, ma questa opinione sembra contraria al
pale (2) ; se
per aver trascurato il proto? testo del Codice, e potrebbe ammettersi
sto, il presentante perde il suo diritto, soltanto allorché la lettera esprime non
competono a lui le eccezioni che potreb- una specie di moneta reale ed esistente
bero competere al traente e ai giranti ; ma una somma di moneta forestiera, im-

Heinecc. Elein. Jur. Carni. Cap.


(i) (5) Id. art. ji3o.
C § i o Noi. Pothier n. t a 3. (6) Cod. di Comm. art. 143.
(a) God. Civ, ari ai 36. , (7) Cod. Civ. art. ia43.
(3) Id. Art. aia8. (85 V. Locré art 143. Delvincourt noi,

Ì4) CwJ, un. i\i9, 4e la pag 94 n. 5. Pardessus n. *81,


t

PARTE PRIMA 89

mammaria, come fiorini d’ Augusta, o creditore, rimanga sciolto dalla sua obbli-
d’ Olanda. gazione, mentre vero creditore avrebbe
il

296. Si domanda se le cambiali possa- forse potuto scoprir la frode, e denunciar-


no pagarsi prima della scadenia, e il dub- la.Oltre di che i pagamenti anticipati
bio nasce dacché può darsi che il remit- essendo rari fra negozianti, la precipita-

tente. il quale non ne abbia ancora pa- zione di chi paga prima della scadenza,
gato il preaio al traente, in questo frat- fa presumere il dolo. Se dunque il trat-

tempo fallisca, e che il traente prima della tario pagherà alla scadenza sarà liberato
scadenza, c cosi in tempo abile, possa evi- anche nel caso, in cui non paghi al vero
tare ogni danno, rivocando al trattario il proprietario, e se questi pretenderà che
mandato di pagare. I Dottori distingue- il pagamento sia stato fatto con dolo, 0

vano: o il tempo nelle lettere di cambio, almeno per effetto d’estrema negligenza
come nelle obbligazioni ordinarie, è ap- nel debitore, dovrà provarlo ; e se paghe-
posto in favore del debitore, e gli è lecito rà prima della scadenza, sorgendo conte-
di pagare anticipatamente, pel noto prin- stazione, sarà egli attore a provare di aver
cipio che ognuno può rinunziare al pro- pagato al vero proprietario.
prio beneficio ; o è in favore del credito- 298. Qui cadono in acconcio alcune
re, o d’entrambi, e non potrà il creditore questioni che si proponevano prima del
costringersi ad accettare il denaro contro Codice di Commercio, e si possono ecci-
sua voglia, ma s’egli acconsente, cessa tar di nuovo, ma facilmente si risolvono.
ogni disputa. Nè può il traente opporre Non faremo che accennarle. Un accettan-
al trattario la revocabilità del mandato, te, venuto il tempo della scadenza, non

perchè se, per mezzo della girata, fu ce- avendo avuto alcuna opposizione, paga
duta la proprietà della lettera di cambio, ingannato, una lettera di cambio a un
il mandato è irrevocabile; e quantunque ladro, il quale, dopo averla trafugata, si
se ne faccia il pagamento a un adietto, attribuisce il nome del vero proprietario

o a un procuratore prima della scadenza, 0 portatore. Secondo le regole di diritto


pure, siccome il dominio del denaro pas- comune, l’accettante non ha regresso con-
sa immediatamente al giratario che co- tro il traente per essere rimborsato, e non
stituì l' adietto o procuratore; cosi, ben- gli compete l'azione mandati contraria,
ché quest’ultimo fallisca, nulladimeno il perchè non fece quanto gli fu ordinato, e
trattario che paga di buona fede, resta li- fu sua colpa se trascurò di accertarsi del-
berato, e seco se la prenda chi scelse un la persona del presentante (4). 11 paga-
procurator non idoneo ( 1 ). mento dev 'esser fatto al creditore, 0 a per-
297. Chi paga una cambiale prima sona abilitala a riceverlo dal creditore
della scadenza, paga a suo rischio ( 2 medesimo, «dal giudice, 0 dalla legge (5).
J.
Chi paga, senza che gli sia fatta opposi- 299. Ma se il diritto comune dovesse
zione alla scadenza, si presume valida- mantenersi nel suo rigore, il corso delle
mente liberato (3). Queste sono le regole lettere di cambio sarebbe frequentemen-
stabilite dal Codice di Commercio, e non te e con frode, interrotto, e ne svanirebbe
ben si conciliano colle opinioni degli an- il vantaggio, il quale dipende dalla cele-

tichi Giureconsulti. Eglino supponevano rità e dalla certezza del pagamento. Per
che il tempo fosse apposto anche nelle sottrarsi al pericolo di pagare ad un falso
lettere di cambio, in favore del debitore, creditore converrebbe che un banchiere
affinchè potesse preparare il denaro pel potesse conoscere tutte le firme delle let-
pagamento, e sembra invece che le nuove tere di cambio che girando di città in
leggi lo riguardino come apposto in fa- città passano per tante mani, e ritornano
vore del creditore, e reputino cosa non sopraccariche, per cosi dire, d'ignoti no-
giusta che chi paga, per quanto di buona mi, e si presentano per esser panate alla
fede, prima della scadenza, ad un falso scadenza, senza dar luogo a verificar nem-
v
(0 Stracca de decoct. pare. 3 $ 3a in fin. (3) Id. art. 145.
BaMasteroni pare. 3 ari. 17. Casaregi cainb. (4) Scaccia § 2 gloss. 5 n. 341. Potliiei'
ittr. cap. 3 n. 58, 96. n. 104.
(a) Cod, di Comm. art, 144 , (5) Cod. Civ. art. ia3<).
12

¥ * '
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wgle
90 DIRITTO COMMERCIALE
meno la firma e la persona del presen- mane in sospeso, finché non sia fatta l'in-
tante, e nella moltiplicità degli afTarì una chiesta di falso (
2 ).
scrupolosa diligenza è impossibile. Si è 301. Rare volte però accadono oggidì
dunque creduto bastevole che l'accettan- casi simili,perchè le falsificazioni delle
te sia conscio della sottoscrizione del cambiali, sono impedite dalle lettere d’av-
traente, c della propria accettazione in viso che si fanno precedere per generale
modo, che non gli possa cader dubbio consuetudine, come abbiamo osservato al
sulla loro veracità, per poter egli, pagan- n. 242, e sono rese difficili dalla foratola
do alla scadenza, riputarsi assoluto dalla mercantile con cui le lettere di cambio
sua obbligazione, e se fu rubata la lette- sogliono essere concepite.
ra di cambio deve dolersi di se medesimo 302. Abbiamo parlalo sopra al n. 23o
300.
colui che essendone il padrone, non ne delle enunciazioni che la legge richiede,
fu vigilante custode, o non fu sollecito e non sarà inopportuno d'indicare anche
-abbastanza nel darne avviso al trattario la formola mercantile. In cima si pone la

proibendogli di pagarla. data. Genova (exgr.) 4 Ottobre 1821 ; al-


Quando la lettera di cambio è in- calini lato accanto alla data, la somma
teramente falsificata, e non v’c di vero nè in cifre numeriche. Per L. 4332 f.
b. e
pur la firma, il cambio è nullo e lo ab- se la lettera è il primo originale, o un
biamo dimostrato al n. 237 (1),masi do- duplicato, parimente in cifre: 1,2 ec.,
manda se il reo convenuto che opponedi benché questa indicazione sia compresa
non averla, neppure per sogno, nè sotto- nel corpo della lettera. S’ incomincia poi
scritta, nè data, debba ammettersi subito coll’enunciare il termine della scadenza,
a far la prova della falsità. In questo c si- per esempio — A quindici giorni vista,
mili casi, si distingue: o il vizio è visibi- 0 a sei mesi data ec. pagate, 0 compia- ,

le. e sospende la condanna del preteso


si cetevi di pagare per questa ... (se è sta-
debitore, o si richiede alta indagine, e to dato più d’uno esemplare) prima, o
trattandosi non di giudizio ordinario, ma seconda, terza, ec. (3) di cambio allordi-
di giudizio meramente esecutivo si fa ne, 0 allordine S. P. di N. N. (4) (cioè
luogo alla sentenza. Eineccio riferisce il della persona che deve ricevere o far ri-
caso di un Ebreo che aveva dolosamente cevere la lettera) la somma di lire quat-
strappata da un libro mercantile la pri- tro mila trecento cinquanta due moneta
ma pagina, in cui era scritto il nome del di Genova fuori banco, (non in cifre, ma
mercante, e ne aveva formata a carico in lettere intere) valuta, o valuta avuta,
del medesimo una lettera di cambio, ma in contanti, 0 in conto ec., e si esprime
tanto in questo, quanto in altri casi che talvolta anche in qual conto dev’ esser
adduce, è d’avviso che si debba pure di- portala e si dice — che passerete in con-
stinguere o chi oppone la falsità non ha
: to ec. Sotto il corpo della lettera, dal lato
pronta altra prova che il suo giuramen- sinistro si pone il nome della persona cui

to, e non giova, per la facilità con cui gli è diretta, cioè del trattario, al Sig. N. N.,
uomini malvagi si rendono spergiuri ; o Napoli,c dall'altro, cioè dal destro, la fir-
vi sono indizii che inducano giusto so- ma del traente Pietro N.
spetto di falsità, e l'azione cambiaria ri- 303. Per i chirografi, o scritture pri-

(i) L. ao Coi. defide Jnstr. Novell. y3 giungere: S. V. che significa senza procu-
cap. ). ra; pagate .... all ordine S. P. ma que-
(a)Heinecc. Loc. cit. § n, i3, 14 . sta clausola è superflua, perchè quando si

(3) Siaggiunge sulla seconda, come già dice all’ ordine, non s’ intende soltanto che
si è detto sopra, pagate .... la prima non la lettera possa pagarsi alla persona nomi-
essendolo , ma è slato giudicato che questa nata, ma a chiunque essa ordinerà che si

non ègiunta indispensabile e che dall'o- paghi e cosi successivamente, c appartiene


missione di questa formalità non può de- all'essenza della lettera di cambio, di esse-
dursi che ogni esemplare formi una nuova re con una semplice girata trasmissibile
lettera da pagarsi. Vincens loc. cit. livr. 8 ad altri senza che siavi alcuu bisogno di
eh. 1 J 6 not n. 3. procura. Vincens, loc. cit. § 9 .

( 4 ) In
Italia si usa generalmente di ag-

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PARTE PRIMA 91
vate civili, che non sono Tonnate per ma- mento, prende marito, la lettera non può
no di chi si obbliga, ma soltanto sotto- più pagarsi validamente che a suo mari-
scritte, Codice Civile richiede, sotto pena
il to, ma se l’accettante che non conosceva

di nullità, che il sottoscrivente vi aggiun- 10 stato di questa donna, ha pagato di


ga in lettere intere, di suo carattere: Buo- buona fede, il suo debito è estinto,
no per la somma di L ; questa perchè sebbene sia riconosciuto il prin-
precauzione salutare, che rende più diffi- cipio che chi contratta con qualcheduno
cili le falsitìcazioui, molto giova anche debba essere informato della di lui con-
nelle lettere di cambio i negozianti pe-
: dizione, pure il banchiere obbligato a
rò sono dispensati dall'usarla, c lo stesso pagar la lettera nel giorno medesimo in
Codice Civile ha espressamente derogato cui gli si presenta, non ha nè tempo nè
per loro a quella sua disposizione (1). agio bastevole per indagare lo stato del
301. Si rifletta che le cifre numeriche portatore prima di pagare, e il marito è
poste in cima della cambiale servono co- in colpa per aver trascurato di ritirar
me semplice nota, e perciò se, per qual- dalle mani della moglie la lettera, o per
che sbaglio, si trova la somma in cifre non aver reso il trattario consapevole del-
diversa da quella che fu espressa nel cor- le sue nozze. Potrebbe però il banchiere
po della cambiale medesima in lettere in- o imprudentemente, 0 anche di mala fe-
tere, si presta fede a quest’ultima, e que- de, pagare ad un falso creditore, c sembra
sta sola fa prova. È da notarsi altresì che contrario all'equità il negare al vero cre-

trovandosi differente la somma portata ditore l'azione che secondo il rigore del
Buono, in lettere intere, (quando la
dal305. diritto comune gli competerebbe: perciò
sopra indicata precauzione sia praticata) 11 Codice di Commercio, il quale si mo-

da quella che fu enunciata nel corpo del- stra favorevole al debitore che paga alla
la cambiale, l'obbligazione s'intende con- scadenza, induce bensì a suo favore una
tratta per la somma minore; è però sal- presunzione di validità, ma non lo assol-
vo il diritto di provare in qual delle due ve dalla collusione, o dalla inescusabile
sia caduto lo sbaglio (2). negligenza, e soltanto trasferisce nel cre-
Rimane pagamento
a parlare del ditore querelante, il carico della prova.
di cambiali fatto a un minore, a una don- II Giudice pondera le circostanze, e de-
na maritata, a un interdetto. Non è va- cide.
lido il pagamento fatto al creditore, se 307. Il possessore di una lettera di cam-
uesti fosse incapace a riceverlo, eccetto bio non può essere costretto a riceverne
3te il debitore provi la versione della co- il pagamento prima della scadenza (6).
sa pagata in vantaggio del creditore (3); Secondo il diritto comune il termine si
se però la cambiale fu scritta all’ordine presume sempre stipulato in favore del
un minore, il trattario che paga al mi-
di 306. debitore, quando non risulti dalla stipu-
nore, è liberato rispetto al traente, in for- lazione o dalle circostanze, che siasi con-
za della regola di diritto che pagare per venuto egualmente in favore del credito-
ordine di un altro, è lo stesso che pagare re (7). Ma secondo il Codice di Commer-
a lui stesso (4). Nulladimeno, se il mino- cio, s’ intende prefisso nelle lettere di cam-
re scialacqua il denaro, e non è giustifi- bio il termine al pagamento non meno in
cato che ne abbia fatto un utile impiego, favore del creditore che del debitore, per-
compete al minore la restituzione in in- chè importa al creditore, per le sue mer-
tiero contro il traente cui si è obbligato cantili operazioni di avere il denaro non
nel chirografo a dare il prezzo della cam- solamente in un dato luogo, ma anche in
biale (5). un dato giorno, e perciò deve pagarsi co-
Se la donna non maritata, pro- me a lui piacque di stabilire.
prietaria di una lettera di cambio, nel- 308. Il poitalore di una lettera di cam-
l’intervallo fra l' accettazione e il paga- bio, n’è il proprietario presunto, ed a lui

fi) Cod. Civ. art. i3 (5) Polhicr n. 166.


(a) Cod. Civ.art. 1437. (6) C01I. ili Comm. art, 146.
(3) Id. art. 1*41. (7) Cod. Civ. art. 1178.
(4) L, 189^1 de irg. Jur,
92 DIRITTO COMMERCIALE
deve pagarsi; anzi il pagamento è sem- 310. Quanto alle lettere di cambio per-
pre valido, o si faccia sulla prima, o sul- dute, ecco le regole stabilite. Se la lette-
la seconda, terza, quarta ec. purché si di- ra di cambio si è perduta prima di esse-
ca ncU'esemplarc pagato, che il pagamen- re accettata, il presentante può dimanda-
to fatto sopra questo, annulla gli altri (1), re il pagamento sopra una seconda, terza,
ma è pur necessario che l'esemplare su quarta, cc. (5) senza dar cauzione, per-
cui si paga, sia quello in cui dal tratta- chè il trattario non si è obbligato a pa-
rio fu scritta la sua accettazione, altri- garla ad alcuno in particolare, e sopra
menti egli non è liberato rispetto al ter- qualunque esemplare egli paghi, si sup-
zo che sia portatore dell’esemplare accet- pone ch’egli accetti la lettera sopra quell*,
tato (2) perchè il contratto fra il trattario e si può dire con verità ch'egli paga so-
e il portatore si forma per mezzo dell'ac- pra l’esemplare accettalo. Se l'acccttazio-
ccttazione. Chi paga imprudentemente in ne si trova sopra l'esemplare perduto, an-
talguisa può trovarsi' costretto a pagar corché presenti una seconda, terza, quar-
due volte, perchè sellitene colui che già ta cc. pure non può esigere il pagamento
ottenne il pagamento non possa presen- se non in forza dell’ordinanza del Giudice
309.
tarsi la seconda volta ad esigerlo; pure e dando cauzione (6), perchè in questo
s’egli con frode ha girata, o ceduta la let- caso il trattario è irrevocabilmente ob-
tera a un terzo sopra l’esemplare che por- bligato a pagare al portatore dell’esem-
ta l’accettazione, il pagamento al cessio- plare in cui sta scritta la sua accettazione,
nario non può negarsi. cioè a quello cui può essere stato girato
La lettera di cambio dev’essere 0 ceduto l’esemplare acceltato, e perciò
irremissibilmente pagata alla sua scaden- era giusto di aggiungere sicurezze all'ac-
za, e per assicurarne il principale vantag- cettante per sottrarlo alle frodi.
gio che consiste nella rapidità della sua 311. Se colui che ha perdutola lettera
circolazione e nella certezza di trovar di cambio, accettata, o non accettala che
pronto il denaro nel giorno prefisso, il fosse, non ebbe che quel primo, e solo e-
Codice di Commercio dichiara che in due semplare, può non ostante dimandarne il
soli casi potrà farsi opposizione al paga- pagamento, c ottenerlo per ordinanza del
mento, quando cioè la lettera siasi smar- Giudice, dando mallevadore e facendo la
rita, e quando sia sopraggiunto il falli- prova del suo titolo per mezzo de’suoi li-
mento di colui che n’era il possessore (3). bri (7), e sebbene il Codice di Commercio
In questo modo si prevengono le frodi di per quesla prova, non accenni che libri, i

un accettante di mala fede che facilmen- per timor delle frodi, pure non proibisce
te potrebbe suscitar contro se medesimo al Giudice di ammetter quella che po-
opposizioni per mezzo di persone che con trebbe risultare dal suo carteggio (8), an-
lui colludessero, e gli procurassero pre- zi se la lettera gli venne dall' estero, egli

testi almen pensano


di ritardo. Alcuni deve aggiungere ai libri il carteggio di
che le si allude dal Codi-
opposizioni, cui coloro da cui ricevette la lettera medesi-
ce, siano quelle sole che fossero fatte pri- ma. Il Giudice può negare la richiesta
ma della sradenza, e che il pagamento ordinanza: che farà in questo raso il pro-
di una lettera di cambio scaduta possa es- prietario della lettera smarrita? L'obbli-
sere impedito da un sequestro, ma que- go suo sarà quello di formare un atto di
st'opinione è rigettata, e' non sembra nep- protesta (9). Il presentante è un manda-
pure ammissibile l’opposizione del traen- tario del traente: deve dunque adempire
te che non abbia ricevuto ancora il prez- il mandato al tempo che gli è prescritto,

zo della cambiale, nel raso in cui non e perciò presentarsi ancorché non muni-
fosse stata negoziata, benchèdiversamen- to di facoltà sufficiente, verificare lo stato
tc giudicassero la Serra e Savary (4). e la disposizione del debitore, e dare av-

(0 Cod. di Comm. art. 147. 15) Cod. dì Comm. apt. 1 iyo.

,
(a) Id. art. 148. (6) Id. art. 1 5«.
(V) Cod. di Comm. art. 145. (7) Cod. di Comm. art. «5a.
(4) La Serra Ch. 0 Savary Parere ioa.
. f8) Locrc a rari. 1 53.
V. Delvincourt no/, de la pag. <j3 n. t. (9) Cod di Comm. art. 1 55.
PARTE PRIMA 93
viso al traente del pagamento non fatto. dicati dagli articoli151 e 152 del Codi-
Per meno di quest'atto di protesta, il pro- ce estingue dopo tre anni (2), qualora
si

prietario della cambiale smarrita non po- in questo frattempo nessuna dimanda, o
trà esercitare l’azione che gli competereb- nessun atto giuridico sia stato fatto; e
be nei casi ordinarli, ma (dice la legge) questa disposizione presenta una singola-
conserverò t suoi diritti. Se il Giudice non rità, che si spiega difficilmente, perchè
ha trovato le sue prove hastevoli, egli avrà egli è certo che colui che ha ricevuto in-
41 vantaggio di non perdere la malleva- debitamente il pagamento di una lettera,
doria dei coobligati al pagamento della può esssere per cinque anni (come vedre-
lettera di cambio, mentre egli si va pro- mo in appresso) convenuto in giudizio e
curando l'esemplare, che gli manca, e che condannato alla restituzione, e che per
gli è necessario. Quest'atto da formarsi in cinque anni il portatore dell'esemplare
caso di negato pagamento, si chiama dal della lettera accettato, può costringere
Codice, atto di protetta , per distinguerlo Faccettante a pagarlo; sembra perciò non
dal protetto, il quale suppone la presen- conforme alla giustizia che liberando il
tazione del titolo, e deve contenerne la mallevadore dopo tre anni, si tolga al-
copia testuale: deve peri» esser fatto nella l’accettante la sicurezza che gli era stata
forma del protesto, meno la trascrizione data, e senza di cui egli non avrebbe po-
della lettera, delle girate, ec. tuto essere condannato al pagamento.
312. Se non fu dato a principio che un Egli per due anni rimane senza guaren-
solo esemplare della lettera di cambio e ti, e non ha regresso che contro la per-
il portatore è l'acquirente originario, egli sona cui è stato costretto a pagare. Lo
314.
può rivolgersi al traente, il quale è obbli- stesso disponeva l'Ordinanza di Francia
gato a dargli il nuovo esemplare di cui del 1673 (3), e sembra che legislatorii

ha bisogno per farsi pagare, ma se il por- abbiano abbreviato questo termine, af-
tatore è divenuto proprietario per via di finchè per la lunghezza del tempo, i ne-
girata, deve rivolgersi all’ultimo girante. gozianti non fossero distolti dal prestarsi
Il nuovo esemplare dev’ esser simile al a vicenda l’uffizio di mallevadore.
primo originale, e portar le medesime gi- Abbiamo la regola generale che
rate sotto la propria loro data. In questo il creditore non può essere obbligato a
caso, il portatore si rivolgerebbe invano ricevere un a rotilo, e questa non soffre
al traente, da cuinon sarebbe altronde che due limitazioni, cioè 1. nel caso in
neppure conosciuto. K stabilito che cia- cui dal mallevadore si possa opporre il
scuno debba ricorrere al suo girante (1), benefizio della divisione, 2. nel caso in
e questi al precedente, finché si arrivi al cui si tratti degli eredi del debitore di
traente, il quale fa, e consegna al primo una obbligazione divisibile. Fuori di que-
prenditore l’esemplare richiesto: questo sti casinon è permesso al Giudice di co-
prenditore ne fa la girata sotto il giosno stringere il creditore a ricevere un paga-
in cui fu fatta in origine, e lo trasmette mento parziale, ma solo prendendo in
al suo cessionario che fa lo stesso, c cosi considerazione le circostanze del debito-
ridiscendendo finché si giunga al porta- re, può concedergli una discreta proroga,
tore che dee farne uso, il quale perciò è nel caso che non vi sia tra le parti con-
soggetto a tutte le spese di carteggio, e venzione in contrario (4). Anzi, secondo
d’altro, e il girante immediato deve pre- l’antica Giurisprudenza commerciale, il
stargli il suo nome, quando si renda ne- portatore che accettava il pagamento par-
cessario l’uffizio del Giudice, o adoperar- ziale di una lettera di cambio, perdeva
si diligentemente affinché di buon grado, il regresso contro i giranti per la somma

se è possibile, sia provveduto del neces- che rimaneva a pagarsi, perchè presume-
sario esemplare. vasi che avesse implicitamente rinunzia-
313. La mallevadoria richiesta nei due to all'azione che ali competeva contro di
casi della lettera di cambio smarrita, Sil- lui ; il Codice di Commercio, per lo con-

fi) Cod. di Comm. art. 1 54. ( 4) L. tutor. 4i


§ i ff. de usar., Cod.
(a) Col. di Comm. art. i5*. Ciò. art. i» 44 . V. Quartieri Giurìsp. com-
(3) Tir 5 art. *o. parata n. 3g5 pot. 4.
94 DIRITTO COMMERCIALE
trario, ha stabilito che trattandosi di let- te deroga al diritto comune.il quale per-
tere di cambio, il presentante non possa mette bensì che un terzo che non ha in-
ricusare T« conto offerto dall’accettante, teresse nella dimissione del debito, paghi
e per questo a conto, cessa l'obhligazione per estiuguerlo, ma vuole, o che paghi in
del traente, e dc'giranti, con obbligo allo nome del debitore, o se paga a nome pro-
stesso presentante di protestare pel rima- prio, che non abbia subingresso nei di-
nente (1). Nel tempo stesso proibisce ai ritti del creditore (4). Questa deroga A

Giudici di accordar dilazione di sorta al- stata fatta in favor del commercio per im-
cuna al pagamento di una cambiale. Nel pegnar gli amici del traente e dei giran-
caso delpagamento parziale, la lettera di ti a far onore alle loro firme, e a sostene-

cambio, o accettata sia, o no, resta nelle re il decoro della mercatura, ma non deve
mani del presentante ed è per lui un ti- avere il suo effetto, se non è certo che la
tolo necessario onde esercitare l’azione lettera di cambio del trattario non sarà
sua contro il traente, c i giranti per farsi pagata, e ciò non può risultare che dal
rimborsare della somma che il trattario protesto. La legge ha voluto altresì che
doveva pagare, e non ha pagata. Il trat- chi paga sia nominato nel protesto, e che
tario non ha bisogno che d’una quietan- da questo alto o da altro consecutivo ap-
za a suo scarico, e questa, sottoscritta se- parisca pagamento eseguito, c se in
il

paratamente dal presentante, riunita ad questo modo non ne consta, non si fa luo-
un atto pubblico qual'è il protesto, in cui go al subingresso. Se la cambiale fosse
la lettera di cambio è trascritta, è per pagala, non da un terzo, ma da alcuna
lui più che bastante. fra le persone obbligate a pagarla, o mal-
levadrici del pagamento, il difettodi pro-
s x. testo non impedirebbe il subingresso, per-
chè abbiamo il principio di diritto co-
Del pagamento per onor di firma. mune, che la surroga si fa di pien diritto,
a vantaggio di colui che essendo ob-
315. Il Codice all’ acccttazione dello bligato con altri o per altri al pagamen-
cambiali per onor di firma, non ammet- 317.debito, aveva interesse di soddisfar-
to del
te che i terzi, ma chiunque può pagarle, lo (5). Se fosse pagata da un terzo, pri-
pel traente, o per alcuno dei giranti ( 2), ma del protesto, Delvincourt è d’avviso,
Egli, come già si è detto parlando dell’ac- che si dovrebbe presumer pagata a scari-
ccttazione, di pien diritto è surrogato alle co dell'accettante; che i giranti sarebbero
azioni del presentante, verso quello fra liberati, e anche il traente, qualora aves-
gli obbligati, per cui dichiara di pagare, se fornita la provvisione; e che il terzo
c verso gli obbligati che lo precedettero, pagatore, per la sua indennità, avrebbe
ed è soggetto per conservar questo suo azione unicamente contro l’accettante ( 6 ).
regresso all’osservanza delle medesimefor- Quando il trattario paga la lette-
malità (3). Havvi però questa differenza ra di cambio, non solo rimangono libe-
fra il presentante, e colui che paga per rati i giranti, ma lo stesso traente, pur-
onor di firma per un girante, che a) pri- ché abbia fatta provvisione; ma quando
mo, se non è pagato, compete il regresso è pagata per onor di firma, se il pagamen-
contro il traente, e contro tutti i giranti, to è fatto per conto del traente rimangono
e il secondo non può rivolgersi che cpn- liberali i giranti i perchè il traente, es-
tro i giranti posteriori a quello per cui sendo loro mallevadore non può esercita-
ha pagato, perche il pagamento si repu- re azione alcuna contro di essi; se è fatto
ta fatto, per sua mano, da quel girante per conto di un girante sono liberali tutti
medesimp, e produttivo della liberazione i giranti posteriori perchè ogni girante
;

dei giranti che a lui succedettero, è riputato traente rispetto ai giranti che
316. Al pagamento deve precedere il vengono dopo senza altra differenza fuo-
protesto, perché il Codice in questa parT ri di quella di non essere obbligato a far-

(l) Cod, d* Cotoni, art. i5Q. ti) Cod. Civ. art. a»35,
(a) Cpd. di Comm. ari. t$ 8 r
(5) Cod. Ciy. art. i»5i n. 3.
\ì) 14- »rfr f
(C) Delvincourt, not tfe lapag. 97 fi, I,
1

PARTE PRIMA 95
constare della provvisione. La legge vuo- 319. „ Il termine è di otto mesi per la
le, che il trattario che ricusò di accettare, „ cambiale tratta dalle scale del levante,
essendovi più concorrenti, sia preferito a „ e dalle coste settentrionali dell'Affrica
tutti gli altri, ma deve intendersi, qua- „ sulle possessioni Europee della Francia,
lora voglia puramente e semplicemente „ e reciprocamente dal continente e dalle
adempire il mandato del traente, perchè se „ isole dell'Europa sopra gli stabilimenti
si offre in favor di im girante, potrà pre- „ francesi alle scale del levante, ed alle
tendere la preferenza a liberazioni egua- „ coste settentrionali dell'Aurica. Il ter-
li,ma se concorre un altro che liberi un „ mine è di un anno per le cambiali tratte
maggior numero di obbligati, il trattario „ dalle coste occidentali dell'Affrica fino
dovrà cedere a questo, perchè vi sarebbe „ al capo di Buona Speranza inclusiva-
contradizkme al principio.che chi li Itera „ mente. Egli è pure di un anno per le
un maggior numero di obbligati, dev'es- „ cambiali tratte dal continente, e dalle
sere preferito. Sarà dunque per questo „ isole dell’Indie Occidentali sopra le pos-
principio, già sopra accennato, preferito „ sessioni Europee della Francia, cviccn-
a tutti colui che si presenti a pagar pel „ devolmente dal continente, e dalle Isole
traente, poi quello che concorre per il „ dell’Europa sulle possessioni francesi, o
primo girante, indi quello che offre pa- „ stabilimenti francesi alle coste occiden-
gamento per il secondo girante, e cosi „ tali dell'Aurica, al continente ed all’ I-
318.
successivamente. „ sole delle Indie occidentali. I termini
„ sovr’accennati di otto mesi, di un anno,
S XI. „ e di due anni vengono duplicali in tem-
„ po di guerra marittima. „
Dei diritti e dei doveri del presentante. 320. È dunque evidente che se il pos-
sessore di una lettera di cambio non la
Il Codice ha stabilito un termine presenta entro il termine dalla leggesta-

entro del quale il possessore della lettera bilito, perde


regresso contro i suoi mal-
il

di cambiodebba dimandarne il pagamen- levadori, in caso di non pagamento. S’e-


to, o l'accettazione, e questo è più o meno gli vuol esercitare questo regresso contro
lungo secondo la distanza del luogo da iltraente e i giranti, deve esigere il pa-
cui è tratta, a quello ove dev'essere estin- gamento della lettera nel giorno della
ta. Abbiam già detto che il traente, i gi- scadenza, e se è negato, far che risulti al-
ranti, e quant'altri sottoscrissero la lettera l'indomani il rifiuto da un atto che chia-
sono obbligati in solidum pel pagamento masi protesto per mancanza di pagamen-
della medesima, e se dipendesse dalla vo- to (1). Se questo giorno, è giorno di feria
lontà del possessore il presentarla anche legale, il protesto si fa nel di che segue.
dopo un lungo spazio di tempo, siccome Ciò s’intende per le lettere pagabili ove
gli sarebbe lecito differire anche per più il Codice è in vigore, perche se devono

anni, cosi per più anni in sospeso e viva pagarsi in paese straniero, egli è chiaro
rimarrebbe, con loro pregiudizio e peri- che fa duo[>o uniformarsi, quanto al pro-
colo, la loro obbligazione, il che ripugna testo, alla legge o alla consuetudine che
all' equità. Ecco dunque ciò che è pre- ha forza in quello.
scritto. „ Il possessore di una cambiale 321. La ragione per cui tanta solleci-
„ tratta dal continente, o dalle Isole del- tudine si richiede nel presentante per esi-
„ l'Europa, e pagabile nelle possessioni gere alla scadenza, senza ritardo, il paga-
„ Europee della Francia cosi a vista co- mento della cambiale, efame seguire il
„ me a uno o più giorni, o mesi, o usi di protesto, nasce dacché egli non gode sol-
„ vista, deve domandarne il pagamento tanto dei diritti di creditore, ma è sog-
„ o l'accettazione nel corso di sei mesi getto ai doveri del mandatario di cui fa
„ dalla sua data sotto pena di perdere il le veci.E principio di diritto comune che
„ suo regresso verso i giranti, ed anche ss Dùlus est quii nnlit persegui gvnd per-
„ verso il traente se quest'ultimo ha fatto segui potest , aut si quii non exe gerii gitoti
„ provvisione. „ erigere potest ( 2 ), e siccome i negozianti,

(i) Cod. di Comm. art. 1 6 , t6i. (a) L. dolus 44 ff. mandati rei contea.
n DIRITTO COMMERCIALE
dice Casaregi, oggi sono solvibili, e do- to, il protesto dev' esser fatto all' ultimo
mani nò; cosi molto maggior diligenza domicilio del defunto.
.negli affari mercantili è necessaria che 324. Si domanda se, dichiarato il fal-
negli altri, specialmente se si tratta di limento del trattario, e divenuto pubblico
cambi (1); perciò il presentante che o e notorio prima della scadenza della cam-
concede dilazione all’accettante o è ne- biale, il presentante debba tuttavia farne
gligente nel chiedere il pagamento, pren- eseguire il protesto? Lo scopo di quest'at-
de egli sopra di se ogni pericolo, e soffre to non è che quello d’ informare il traente
il danno (2). e i giranti che fu negato il pagamen-
322. La legge vuole il protesto con tal to: essendo pubblico e notorio il fallimen-
rigore che il presentante non può dispen- to del trattario, il traente e i giranti saia-
sarsene, benché abbia già protestato per no che la lettera non sarà pagata; è dun-
mancanza di accettazione, o sia morto o que superfluo il protesto. Sebbene questa
fallilo il trattario (3). Se è morto, sembra conseguenza sembri legittima; pure Po-
che il protesto debba farsi al domicilio thicr seguendo il parere di Savary decide
del defunto, e intimato agli eredi, o rap- che il protesto è indispensabile, e che il
presentanti di N
N. nel sua domicilio ec. proprietario della cambiale, omettendo
Lo stesso dicasi nel caso, in cui gli eredi questo, e la denuncia del medesimo, per-
fossero ignoti. In somma, il protesto non derebbe i suoi diritti di guarentia, per-
può essere supplito con alcun altr'atto chè alle formalità stabilite dalle leggi per
fuori dell'atto di protesta di cui abbiamo dare ad alcuno cognizione di qualche
parlato sopra, nel caso in cui la lettera fatto, non si supplisce coll’ equivalen-
di cambio siasi smarrita. Accade talvolta te ;
perchè per quanto il fallimento
,

che il trattario ricusa di accettare perchè del trattario sia pubblico, non è impossi-
il traente non è stato sollecito a sommi- bile che il traente ei giranti lo ignorino;
nistrargli denaro pel pagamento, ed
il e perchè non vedendo il protesto, hanno
avendolo poi, prima della scadenza, rice- potuto immaginare che il proprietario
vuto, paga, e siccome gli obbligati in so- della cambiale abbia trovato qualche mez-
lution verso il presentante, e colui che zo per farsela pagare (6).
dopo l’ accettazione negata, essendosi di- 325. Si domanda, se una lettera di cam-
mandata cauzione, si costituì mallevado- bio possa negoziarsi dopo il fallimento
re, non sono tenuti al rimborso finché, dell’ accettante, e si risponde afferma-
scaduta la lettera, non risulta il negato tivamente, perchè si considera come sca-
pagamento; cosi convien sempre che il duta rispetto all’accettante; ma non ri-
presentante domandi il pagamento alla spetto al traente e ai giranti, i quali sono
scadenza, per potere, in caso di rifiuto, tenuti soltanto, quando ne siano richie-
esercitar le azioni che gli competono (4), sti, a dar cauzione pel pagamento alla

323, Può accadere che essendo morto scadenza (7). Quando però colui che ha
il trattario prima che la lettera sia sca- negoziato la lettera era informato, o do-
duta, gli eredi oppongano al presentante veva essere informato del fallimento, egli
esser eglino ancora entro il termine loro si riputava obbligato a cautelarne il pa-
concesso dalle leggi a deliberare di ac- gamento per cinque anni, ancorché non
cettare o ripudiare l’eredità, ed essendo vi fosse nè protesto, nè denuncia (8), e
incerti ancora, adducano questo motivo Delvincourt crede che oggidì lo stesso po-
per sospenderne il pagamento; ma que- trebbe decidersi (9) in forza degli articoli
sta opposizione deve riguardarsi come un 1266 del Codice Civile, e 365, e 366 del
vero rifiuto, e il protesto si rende indi- -Codice di Commercio.
spensabile (5). Similmente se il trattario 326. Il protesto abilita il presentante
non ha lasciato eredi nel luogo ove è mor- ad esercitare le azioni che gli competo-

1.

{) Casareg. disc. 54 n. 18, 30. (6) Savary Parere 45, Potbier n. 14 7. .

(u) L. per ic ulum Uff. si certum pel, (7) Cod. di Comm. ari. 448. r ,

(J) Cod. (li Comm. art. i63. , (8) Savary, Parere 69.
(4) V, Delvincourt not. de la pag. 99, (9)
Delvincourt, not. de la pag. 98,11, 5,
(5) Potbicr «1 *4#.

.gie
PARTE PRIMA 97
do, o separatamente contro il traente e dizio, ingrado di ricorrere contrai giran-
ciascun dei giranti, o contro i giranti e ti che hanno preceduto, ed egli non può
lo
il traente insieme, e fornisce il medesimo esercitare questo ricorso se non che facen-
diritto a ciascun dei giranti posteriori do notificare il protesto, nè può farlo no-
contro gli anteriorì,e contro il traente (1). tificare se non è a lui medesimo notifica-
A libiamo veduto che i giranti e il traente to. Osserva poi Delvincourt (3) la diffe-
rimangono solidalmente obbligati tino renza fra il protesto, e la citazione di cui
all'estinzione della cambiale, senza gode- si tratta,perchè la citazione non può es-
re del benefizio della divisione. Pertanto ser data che alla richiesta del proprieta-
ogni qualvolta la lettera di cambio ritor- rio della lettera, e il protesto può esser
na protestata, si fa luogo al regresso con- non pro-
fatto alla richiesta del portatore,
tro tutti coloro che la sottoscrissero, e il prietario, ma semplice adietto, come di-
proprietario della cambiale protestata può cono, al pagamento, per cui la girata non
tutti chiamarli innanzi al medesimo Tri- vale che come procura.
bunale, in un solo processo, per esser tutti 329. Per la considerazione che le ob-
con una sola sentenza condannati a ren- bligazioni de'negozianti non devono ri-
derlo indenne. manere per lungo tempo sospese, il Codi-
327. Si è fatta la questione, se il pos- ce di Commercio ha fissato, secondo la
sessore di una cambiale, di cui siano fal- distanza de’luoghi, alcuni termini fatali,
liti il traente, il trattario, e i giranti possa entro di cui vuol che s' introduca il giu-
concorrere ai riparti di tutti questi obbli- dizio, e sono i seguenti.
gati, ed è stalo deciso che può farsi col- 330. Se la lettera di cambio dovea pa-
locare nella distribuzione dei beni di cia- garsi nel territorio continentale di Fran-
scun di loro per l'intera somma di cui è cia in Europa, la citazione deve eseguir-
creditore, ma tosto che avrà ricevuto un si entro il termine di quindici giorni che

riparto sulla totalità del credito sul pa- si computano dal giorno del protesto, quel-

trimonio di uno degli obbligati, non po- lo non compreso ; se il reo convenuto è
trà ricevere il riparto sopra il patrimonio domiciliato alla distanza di cinque mi-
di un altro obbligato se non che per quella riametri (dicci leghe) dal luogo ove la let-
somma di cui rimane allo scoperto, e per tera di cambio doveva pagarsi, e se di-
ottenere il benefizio di concorrere a tutti mora a una distanza maggiore, questo
i patrimonii delle persone obbligate alla termine è accresciuto di un giorno per
soddisfazione della stessa cambiale, è ne- due miriametri c mezzo, oltre i cinque.
cessario che nel ricevere il primo, e i suc- 331. Se la lettera di cambio tratta dal-
cessivi riparti, dichiari di volersi riserva- la Francia, dovea pagarsi fuori del terri-
re tutte c singole le sue ragioni contro gli torio Francese continentale in Europa.il
altri obbligati, perche il debito di uno es- traente e i giranti che risiedono in Fran-
sendo quello di lutti, ricevendo il posses- cia devono essere convenuti entro i ter-
sore della lettera il saldo della medesima mini seguenti, cioè: di due mesi per le
da uno dei debitori, verrebbe senza que- lettere da pagarsi in Corsica, nell’isola
sta cautela a liberar tutti gli altri (2). dell’Elba e di Capraja, in Inghilterra c
328. Il possessore della lettera di cam- negli stati limitrofi della Francia. Di
bio protestata esercita il suo regresso con- quattro mesi per le lettere da pagarsi ne-
tro quello o quelli che vuol chiamare in gli altri stati d’Europa. Di sei mesi per
guarcntia facendo loro notificare il pro- quelle ch'crano da pagarsi alle scale del
testo; e non ottenendo il rimborso, facen- Levante e sulle coste settentrionali del-
doli citare a comparire in giudizio, e l’uno l'Affrica. Di un anno per quelle che do-
e l'altro di questi due atti sembra assolu- vevano pagarsi alle coste occidentali del-
tamente necessario nè la denunzia del
;
compreso il Capo di Buo-
l’Affrica fino e
protesto può esser supplita dalla citazio- na speranza.e nelle Indie Occidentali; e di
ne, perchè lo scopo della denunzia è di due anni per quelle ch'crano da pagarsi
mettere il girante che è convenuto in giu- nelle Indie Orientali. Questi termini de-

(i) Cod. di Comm. art. 164. (3) Delvincourt qof, de la pag. 100 n- 4.
(a) Balilasseroni, par/. 3 ar(, 1 3 0. 7 e rfg.
13
98 DIRITTO COMMERCIALE
vono essere osservati nelle medesime pro- tivamente al giudizio da promoversi do-
porzioni pel regresso contro i traenti e i po che una lettera di cambio è stata pro-
giranti che risiedono nelle possessioni testata per mancanza di pagamento ,
Francesi situate fuori dell’Europa. I ter- passeremo a svilupparle mostrandole vi-
mini di sei mesi, di un anno, e di due cendevoli azioni ed eccezioni del porta-
anni, sono raddoppiati in tempo di guer- tore, e dei coobbligati a guarentirlo.
ra marittima (1). 337. Abbiam già dettò che il portatore
332. Se il portatore della lettera eser- della lettera di cambio protestata, deve,
cita il suo regresso nel medesimo tempo nel termine dalla legge prescritto, notifi-
contro il traente e i giranti, gode rispetto care il protesto, e questa notificazione che
» ciascun di loro, del termine sopra sta- deve contenerne la copia, non può esser
bilito. fatta legalmente che per atto giudiziario:
333. Ciascuno dei giranti ha diritto di eppure i negozianti sogliono confidenzial-
il medesimo regresso o indivi-
esercitare mente spedirla per mezzo della posta. Per-
dualmente o collettivamente nel medesi- ciò non sarà inutile avvertirli che se il
mo termine. Il termine rispetto a loro, debitore di mala fede negherà di averla
corre dall'indomani della citazione in ricevuta, lasciando spirare il termine il
giudizio. portatore sarà vittima della sua fidanza,
334. Spirati che siano termini soprai e per quanto possa convincerlo di aver
indicati per la presentazione della cam- avute e ritenute le carte inviategli, nul-
biale a vista, ovvero ad uno o piò giorni, ladimeno i suoi diritti contro gli altri
0 mesi, o usi di vista, per il protesto in coobligati saranno perduti. Si costuma
mancanza di pagamento, e per promo- altresì quando non si conosce direttamen-
vere l’azione in guarentia, il possessore te chi è tenuto al rimborso, o se ne diffi-
dalla cambiale perde ogni diritto contro da, di unir la cambiale protestata e il
1 giranti. I giranti, spirati i termini so- protesto alla rivalsa, e d' incaricare il
pra descritti, perdono similmente ogni prenditore di questa rivalsa di presentar
azione in guarentia, per quanto spetta a tutto insieme, e di far notificare il pro-
ciascuno di essi, verso i loro cedenti. testo, se il debitore non si presta di buon
335. 11 possessore, c i giranti perdono grado al rimborso ; ma in tal caso si ri-
egualmente loro diritti, rispetto al traen-
i chiede sollecitudine, affinchè se il ce-
te medesimo, se questi prova che vi era dente crede di aver eccezioni che lo sot-
provvisione
336. alla scadenza della cambiale. traggano alfobbligo di pagare, e riman-
Il possessore, in tal caso, non conserva da i titoli, il termine fatale frattanto non

l'azione fuorché verso il trattario. Nuila- si consumi, e manchi il tempo per ispe-
dimcno gli effetti della perdita di diritto dirli nuovamente colla notificazione for-
cessano in qualunque caso in favore del male. e la citazione (4).
portatore contro il traente, o contro quel- 338. V’è pur chi crede che il portatore
lo fra i giranti che ha ricevuto per mezzo non possa stravolgere l’ordine senza per-
di conto, compensazione, o altrimenti, i dere i suoi diritti contro quelli che lascia
fondi destinati al pagamento della cam- dietro, e che rivolgendosi contro il traen-
biale (21. te s' intendano da lui liberati i giranti,
Indipendentemente dalle forma- 0 gl’ inferiori per essersi rivolto contro i
lità prescritte per intentare l’azione in rimi è però questo un errore che non
:

guarentia. il possessore d' una cambiale a fondamento, perchè il portatore ha la


protestata per mancanza dipagamento scelta di perseguitare piuttosto l'unoche
può, mediante permissione del giudi-
la per essere l’azione sua solidale, ed
l’altro,
ce. sequestrare, per misura conservatoria, avendo incominciato ad esercitare il suo
gli effetti mobili del traente, accettanti, ricorso contro diuno.può abbandonarlo,
e giranti (3). Dopo aver trascritte le di- e introdurlo contro di un altro. 11 prote-
sposizioni del Codice di Commercio rela- sto fatto prima della scadenza della let-

(i) Cud. di Comm. art. 65 i ,


,66. (
3 ) IJ. art. 17».
(a) Cod, di Comm. art. 167, 168, 169, (4) V. Em. Vincens toc eit. eh. 8 $ 4.
170, 171.
PARTE PRIMA 99
tera di cambio, non vale, perchè a’ ter- ge per fame constare, e di conformarsi
mini dell’art. 146 del Codice, non può poi a quanto la legge medesima ulterior-
domandarsi il pagamento anticipatamen- mente prescrive. Se il portatore è negli-
te, e fino alla scadenza non si può dir che gente, decade dai suoi diritti di guaren-
vi sia rifiuto. Al possessore della cambia- tia, ed è giustamente punito. Quand'egli

le, benché decaduto dai suoi diritti con- si rivolga contro il traente, può questi

tro il traente e giranti, rimangono salve opporgli la negligenza, ma questa ecce-


le azioni contro il trattario, perchè, come zione suppone che non sia stato egli stesso
rilevasi dall’art. 170, rispetto al trattario, contravventore al contratto facendo tro-
la lettera non è soggetta alle formalità vare dal canto suo la provvisione al luo-
prescritte rispetto ai giranti. Si può di- go indicalo. S'egli ha mancato a questo
mandare il pagamento di una lettera di suo rigoroso dovere, egli ha dato invece
cambio alla scadenza, ancorché prima non di una lettera di cambio una carta illu-
sia stata presentata all’accettazione. Colui soria, ericevendone il prezzo senza far
che paga s’ intende che abbia accettato. passare alle mani del trattario l'equiva-
Se fu accettata, l'accettante si costituì de- lente, si può dir che ha commessa una
bitore diretto del portatore per la somma vera truffa:il ritardo 0 la mancanza del

espressa nella medesima (t),e non può a protesto non ha potuto nuocergli, e la ne-
questi opporre che le eccezioni nascenti gligenza del portatore non ha potuto far-
dalla irregolarità della dimanda, e dal gli perdere una somma che non esisteva;
protesto fatto non al tempo debito, non sarebbe perciò una ingiustizia il dichia-
al luogo, o alla persona determinata dalla rarlo decaduto dai suoi diritti di regresso
legge, o dalla convenzione, e simili, ma contro di lui. Dunque, se non v’è prov-
non la mancanza del protesto (2), nè le visione, il traente non può opporre la ca-
eccezioni stabilite cogli articoli 16$ e se- ducazione, ancorché la lettera sia stata
guenti del Codice di Commercio che non, accettata, perchè l'accettazione, come ab-
10 riguardano. Se la lettera non fu accet- biamo veduto, stabilisce la prova della
tata, il portatore non agirà contro il trat- provvisione soltanto in favor dei giranti,
tario come un creditore diretto, perchè e pel traente n on fa che supporla, perciò
questi non contrasse con lui alcuna ob- se è negata, a lui spetta il provar che esi-
bligazione, ma come un cessionario, ossia steva, e non basterebbe per questa prova
un mandatario in causa propria, e il de- che il traente fosse creditor del trattario,
bitore potrà bensì opporgli tutte quelle perchè se il portatore provasse che questi
eccezioni che gli competerebbero contro alla scadenza della lettera non era tolvi-
11 creditore, ma il portatore, in forza dei bile, siriguarderebbe sempre la provvi-
diritti acquistati dal traente (3), provan- sione come non fatta (4). Dalla prova della
do che il trattario avea provvisione, ben- provvisione sono dispensati i giranti, ma
ché non abbia accettata la lettera, nulla- e da notarsi che non compete neppure a
dimeno potrà costringerlo a pagare, ed loro questo benefizio se non quando la
egli non potrà opporre che la prescrizione lettera è accettata, perchè per loro a sta-
di cinque anni, di cui parleremo in ap- bilirne la prova basta l'accettazione, ma
presso. se non è accettata, non possono opporre
339. Dal contratto di cambio nasce al portatore la caducazione, senza provare
l’obbligazione nel traente di far trovare anch’essi la provvisione, ed è colpa loro
il denaro alla scadenza nel luogo ove de- se prima di far la girala del la lettera non
v’essere pagata la lettera, e il traente si ne procurarono l’accettazione, o non eser-
famallevadore dell'esistenza di questo de- citarono in caso di rifiuto il ricorso che
naro. Nel portatore nasce ('obbligazione la legge loro accordava (5).
di presentarsi alla scadenza al luogo in- 340.11 traente non può godere del bc-
dicato, di adempire in caso di non paga- nelìzio accordalo ai giranti, neppure quan-
mento, tutte le formalità volute dalla leg- do la lettera è tratta all’ordine di lui me-

(i) Heinecc. Ehm. jur. Caini, cap. 6 li) C. C. art. 1 166.


$ 5 c 9. (4) Pardessus n. 376.
(a) Potluer n. 159. (5) Cod. Civ. art. 169.
100 DIRITTO COMMERCIALE
dcsimo, e girata a profitto di un terzo, nato dagli articoli 163 e 166 del Codice,
perchè il giro da lui fatto non serve che ma non se ne può conchiudere, come al-
a supplire all'indicazione che avrebbe do- cuni hanno erroneamente pensato, che al
vuto fare nella stessa lettera di cambio portatore, spirato, dopo il protesto, il ter-
della persona a profitto di cui è tratta, c mine a ricorrere contro il suo cedente, sia

non toglie che non debba esser egli uni- lecito poi di far citare a comparire in giu-
camente riputato come traente, e in que- dizio il traente, 0 un girante anteriore, e
sta qualità soggetto all’azione indefi- pretendere contro di lui tante quindicine
nita del portatore, qualora abbia trala- di giorni, coll'aggiunta di un giorno per
sciato di far provvisione. Ciascun girante cinque mirametri, quante ogni girante
chiamato in guarentia esercita il suo re- intermedio ne avrebbe avuto contro il gi-
gresso contro il trattario, contro il suo rante che lo precedette. I termini non pos-
cedente, contro tutti i giranti che lo han- sono accumularsi. Il portatore, per esem-
no preceduto, e contro il traente qual pio, che cita a comparire in giudizio il gi-
mallevadore, in forza dell' art. 118 del- rante che precede quello da cui egli ha
l’accettazione, e del pagamento della cam- ricevuto la lettera, non può giovarsi del
biale, e siccome per l’ esercizio di questo termine ch’egli avrebbe avuto contro il
Regresso, ogni girante è considerato come suo proprio girante, e poi, oltre di questo,
il vero portatore, egli ha le medesime azio- del termine che quest’ultimo avrebbe avu-
ni, è soggetto medesime eccezioni,
alle to contro il girante che lo ha preceduto,
e si applicano a lui le medesime regole, ma gli compete quel solo che la legge ha
perchè derivano dai medesimi principii. determinato rispetto a lui e al girante
341. Abbiamo veduto che pel girante eh’ egli chiama in giudizio.

(1), il termine a chiamare in causa il tra- 343. Suppongasi ora il caso, di cui già
ente, o igiranti anteriori, non corre che si un cenno parlando del pagamento
è fatto
dall’indomani della citazione che gli è sta- delle lettere di cambio, che o la lettera di
ta data a comparire in giudizio, e perciò cui fu domandata l’ estinzione sia falsa
uesta citazione è il fondamento della sua in origine, o che ne sia stato falsificato
imanda in guarentia, nè può introdurla alcun ordine: se il portatore è di buona
finché non sia passalo pel portatore l’ul- fede, e il trattario avvedutosi della falsi-
timo giorno del termine utile, e questa tà. 0 non l’accetta, o dopo averla accet-
regola nasce dacché, fatta la denunzia del tata ricusa di pagarla, il portatore ha il

protesto, durante questo termine, può se- suo regresso contro il suo girante, questi
guire il rimborso, e la sola citazione che contro il girante che l'ha preceduto, e suc-
può esser data separatamente, e nell’ ul- cessivamente fino all’autore della falsità.
timo giorno del termine utile, è la vera Anche una lettera falsa in origine, ma
prova che la lettera non è stata rimbor- presunta vera, può essere negoziata di buo-
sata, e che il portatore vuol perseguitare na fede. Il portatore non è tenuto che a
il girante. L’ eccezione della caducazione conoscer vera la firmadel suo cedente (2),
(de'chénnce) può essere opposta anche ai e ogni girante è mallevadore del suo girata-
minori non negozianti, e agl’ interdetti, rio, non solodel pagamento, ma della verità
in qualunque modo fossero divenuti pro- della lettera, e se questa, vera in origine, è
prietarii di una lettera di cambio, e non trasmessa per mezzo di un ordine falso, i
rimarrebbero loro salve leragioni che con- giranti posteriori fra di loro, in mancanza
tro i loro tutori, o altri loro legali ammi- di pagamento, sono obbligati al rimbor-
nistratori. so,e colui che ha ricevuto immediata-
342. Abbiamo veduto che la legge at- mente 0 la falsa lettera, 0 l’ordine falso,
tribuisce al proprietario della lettera di paga la pena della sua imprudenza, se l'au-
I cambio la facolta di esercitare le azioni tore della falsità è insolvibile.
sue collettivamente contro il traente e i 344. la ragione per cui è stabilito dal
giranti, e che, qualora voglia valersi di Codice all’art. 171 che il traente, o quel-
questo diritto, la legge gli accorda, rispet- lo fra i giranti che ha ricevuto, in conto ,
to a ciascun di loro, il termine determi- 0 per compensazione, o in altro modo, e

(i) Id. 0.378.' (1) Delv incourt not. d la png. z 88 n. 1.


,

PARTE PRIMA 101

iti qualunque tempo i fondi destinati al scritto, e di protestarla, soffrirne doves-


pagamento della lettera di cambio, non se danno il portatore 0 il traente. Il
il

possa opporre al portatore la negligenza Codice di Commercio nulla determina


che lo fa decadere da’suoi diritti, è chia- e lascia alla sagacità del Giudice la cura
ra, perché questa non gli ha cagionato d’ indagare se, nei diversi casi, tali furo-
alcun danno, ma trattandosi di un fatto no le circostanze che le eccezioni di for-
personale, non può qui applicarsi il prin- za maggiore meritino di essere accolte,
cipio della solidalità fra il traente, e i gi- per non aprir l'adito a contestazioni che
ranti verso il portatore della cambiale, e possano, contro l’indole del negoziato
l’eccezione della caducazione rimane il- cambiario, ritardarne il compimento. Nel
lesa quanto agli altri, contro dei quali il boiler della guerra tra la Francia e la Spa-
fatto di uno non può far rivivere un'azio- gna, l’ indicata quistione fu sottoposta alla
ne già tolta dalla legge. decisione del nostro Tribunale di Com-
345. Abbiamo già detto che il datar mercio, e quantunque i Tribunali di
tf arraffo è solidalmente obbligato, in Francia quasi tutti avessero giudicato in
mancanza di pagamento della lettera di favor del traente, esso invece proferì sen-
cambio, come il traente e i giranti: è tenza favorevole al portatore, e questa
dunque giusto ch’egli abbia i medesimi sentenza fu confermata dalla Corte di
mezzi di difesa, e perciò gli competono Cassazione di Parigi. Si diceva per parte
contro il portatore della lettera le mede- del portatore, che il presentante è tenuto
sime eccezioni. alle diligenze, ma se gli fu impossibile di
346. Finalmente il trattario essendo il adempire i doveri che la legge gl’ impo-
mandatario del traente, siccome è obbli- ne, i suoi vani tentativi non gli si pos-
gato a rendergli conto dell’esecuzione sono imputare a mancanza, perchè nes-
del mandato: cosi questi è pure obbligato suno è obbligato all'impossibile. Diceva-
a renderlo indenne dal pregiudizio che si per parte del traente, che questo era

gli ha cagionato, s’egli pagò senza che un caso fortuito; che la cosa perisce al
gli sia stata latta provvisione, ancorché padrone; che il presentante, venuto il
le formalità richieste dalla legge non sia- giorno della scadenza, diventa padrone
no state osservate, e abbia pagato entro del denaro che il traente aveva riposto
il termine dei cinque anni (1). nelle mani del trattario pel pagamento
347. Oltre al regresso giudiziale con- della lettera di cambio, giacché compete
tro i mallevadori della lettera, compete al presentante il diritto di esigerlo; che il

al portatore (2) il diritto di sequestrare contratto dicambio somiglia, come os-


per misura conservatoria, le cose mobili servammo, al contratto di compra e ven-
dei traenti, giranti, e accettanti, e ciò fu dita; ma se ben si considera la natura
stabilito, affinchè nella inevitabile len- della cessione cambiaria, si riconoscerà
tezza della processura, o insorgendo con- che questa è, come dicono i pratici, prò
testazioni,il portatore non perda la sicu- tolrendo , non prò soluto, e importa piut-
rezza di essere rimborsato, ma ciò non tosto un mandato che il traente dà, e
toglie che chi soffre il sequestro, non pos- il prenditore accetta, ad esigere in al-

sa contro quest'atto opporre eccezioni, e tro luogo il denaro che non cessa di
formar diroande incidenti per farlo di- appartenere al cedente; e perciò sem-
chiarar nullo, per farlo rimovere, e anche bra doversi conchiudere che sta nelle
per far condannare il sequestrante nelle mani del trattario a rischio del medesimo
spese, se vi sono legali e giusti motivi (3). cedente, dimodoché venendo per falli-
348. Vi è stata gran quistione, se una mento o per altro infortunio a mancare,
forza maggiore avendo posto il portatore il cessionario 0 presentante per potersi
della lettera nella impossibilità di presen- rivolgere contro il cedente, non ha che a

tarla entro il termine dalla legge pre- far constare delle diligenze (4). Abbiamo

fi) Pardessus Pari, i Chap. 6 Secl. a § (3) J ousse Obseiv. suri art. t a da tit. 5,
a od 7. sur T Edit de 1673.
(a) Cod. di Comm. ari. 173. (4) Card, de Lue. de cred et deb. disc.
64 n. to.
102 DIRITTO COMMERCIALE
parlato dell'ohbligo di protestare la lettera ser fatto da due Notari, 0 da un Notaro
di cambio tanto quando il trattario ricusa e due testimonii, o da un attuario e due
di accettarla, quanto quando egli ricusa lestimonii, c per semplice chirografo sa-
di farne il pagamento: ora vedremo in rebbe nullo (6). I Notari e gli attuarii so-
qual modo il protesto debba esser fatto. no tenuti, sotto pena di destituzione.dan-
ni, spese, ed interessi verso le parti, di
S xii. lasciar copia esatta de' protesti, e d' in-
scriverli per intiero,giorno per giorno, e
Del protesto. per ordine di date, sopra un registro par-
ticolare, affoglialo [paraphf] firmato, e
349. TI protesto è un atto, con cui, non tenuto secondo le forme prescritte per i

essendo accettata o pagata la lettera di repertorii. Gli originali degli atti di pro-
cambio, il possessore della medesima si testo si mandano per la posta, c questa
riserva contro il traente, e gli altri coob- disposizione è diretta a prevenire gl’ in-
bligati ogni suo diritto, per evitare ogni convenienti che nascerebbero, se si smar-
danno (1). Quest'atto induce la prova del rissero, come accade talvolta. È prescritto
rifiuto dell'accettazione, o del pagamento, in Francia che i repertorii siano visti, af-
c quella delle diligenze (2). 11 protesto per fogliati, e firmati dal Presidente, o, in sua
mancanza d'accettazione non libera il vece, da un altro giudice del Tribunale
presentante dall'obhligo del protesto di Civile del luogo ove risiede il notaro, o
non pagamento, a meno che nell’inter- l’attuario, e contengano la data, la natu-
vallo, non gli sia stalo dal traente, o da ra, e la specie dell'atto, il nome delle par-
alcuno dei giranti restituito il valore della ti, e la relazione del registro (7).
lettera di cambio. 11 protesto abilita il 350.11 protesto per mancanza d’accet-
possessore della lettera di cambio ad eser- tazione 0 di pagamento contiene la tra-
citare l'azione sua contro suoi malleva-
i scrizione letterale della lettera di cambio,
dori per conseguir la restituzione della delle girate, e delle raccomandazioni che
somma principale espressa nella medesi- vi sono indicate. Talvolta nella cambiale
ma, e insiem gl’ interessi, le spese di pro- il il trattario, cui è
traente indica, oltre
testo e di notificazione del protesto, cogli diretta, altre persone per accettarla e pa-
interessi della somma a cui ascendono garla al bisogno (8), cioè qualora il trat-
queste s|iese. È da notarsi che questi non tario ricusi, e il Codice colla parola rac-
decorrono che dal giorno della domanda comandazioni intende parlar di queste.
giudiziale, ma quelli della somma prin- 351. Il protesto contiene pure l'intima-
cipale incominciano a esser dovuti dal zione del pagamento dell' importare della
giorno del protesto (3). Qui si deroga al cambiale, ed enuncia s’era presente o as-
principio di diritto comune, che gli in- sente colui che doveva pagare, il riGuto
teressi di una somma di denaro non sono del pagamento, motivi, se ne sono ad-
i

dovuti che dal giorno della domanda (4), dotti, la firma del ricusante. 0 la sua di-
e il protesto non è una domanda; ma que- chiarazione che non vuole o non può sot-
sta eccezione è stata introdotta per favo- toscrivere (9).
rire il Commercio, e per la considerazione 352. Il protesto dev’ esser fatto al do-
che trattandosi di lettera di cambio, il micilio di colui che doveva pagacela let-
possessore avea diritto di contare sul ri- tera di cambio, 0 all'ultimo suo domici-
cevimento del suo capitale a giorno fis- lio conosciuto; al domicilio delle persone

so (5). Il protesto può esser fatto non solo indicate nella lettera di cambio per pa-
alla richiesta del proprietario della cam- garla al bisogno ; al domicilio della per-
biale, ma anche del portatore, a nome e sona che l’ha accettata per onor di tìrma,
come procuratore del proprietario. Dev’es- e tuttociò con un solo e medesimo atto.

(i) Frank. Jnst. Jur.Camb. Lib. i Seat. (5) Delvincoiirt, not. de la pag. 99 it. 9.

4 Ut. i § 3. (
6 ) Cod. di Comm. art. 173.

(j) Casareg. Il camb. islr. cap. fi § ao, 1 1. (7) Iriid. art. 176.
(1) Cod. di Comm. art. 184, i85. (8) Loi da ai Ventose an II.
C, C. art. il 53. (9) Cod. di Comm. art. 174,
(4 )
o

PARTE PRIMA 103


Quando sia fatta nna falsa indicazione di veniunt ea quae sunt morie et consuetu-
domicilio.il protesto dev’essere preceduto dini t in regione, in qua conlrahitur (6).
da un atto di perquisizione (1).
353. Non si può supplire in verun mo- S XIII.
do al protesto, fuorché nel caso preveduto 355.
daHart. 150 in cui la cambiale siasi smar- Del Ricambio.
rita (2); alcuni altri ne proponevano gli
scrittori di diritto commerciale, nei quali Abbiamo già detto che il traente
sembra inutile il protesto, come quando e i giranti sono mallevadori del paga-
il trattario è morto, o è notorio il suofal- mento della lettera di cambio, perciò se
limento, o già il traente, o i suoi coob- il trattario ricusa di farlo, sono tenuti a
bligati ebbero per mezzo di lettere la no- rendere indenne il presentante col rim-
tizia del negato pagamento, e colle loro borsarlo della somma che gli si doveva
risposte confessarono di averla avuta (3), pagare, e delle spese e danni cui va sog-
ma si è già da noi sopra osservato, che getto per cagione del pagamento negato.
anche in questi casi il protesto è indispen- Fra i danni si annovera il ricambio (7).
sabile, e il Codice tronca ogni disputa; Per saper che cos’è questo ricambio, dice
abbiamo però veduloaltresi che il traente Pothier (8), convien osservare che il pre-
non può al presentante opporre il difetto sentante può nel caso di negato paga-
di protesto allorché non vi sono nella let- mento della cambiale, dopo aver fatto il
tera di cambio altri obbligati, e il trat- suo protesto, prendere da un banchiere
tario non era creditore, perché, sicco- del luogo
) ove la lettera dovea pagarsi, una
me il fallimento del trattario non gli somma di denaro eguile a quella che
può nuocere; cosi nè pure la notizia porla la lettera non estinta, e dare a que-
del negato pagamento gli giova, e lo sto banchiere invece del denaro che riceve
stesso deve dirsi del girante, e remit- da lui, una lettera di cambio di questa
tente, che non abbia pagato il valore della somma, tratta a vista sopra colui che gli
cambiale, giacché non avendo eglino al- aveva fornita la somma, o sopra qualche
cun regresso contro il loro autore, non altra persona.
soffrono neppure dalla mancanza del pro- 359. Se per aver questo denaro dando
testo alcun danno (4). invece questa lettera, egli ha pagato a
354. La forma del protesto sopraindi- questo banchiere un diritto di cambio,
cata non è dappertutto la stessa, ma nelle perchè allora sovrabbondavano le lettere
cose essenziali va d'accordo colle consue- al denaro, questo diritto di cambio ch’e-
tudini delle altre nazioni se fosse diver- : gli ha pagato al banchiere per aver il de-
ga, avrebbe luogo la regola già da noi ac- naro di cui aveva di bisogno, è ciò che
cennata che si seguono le consuetudini chiamasi ricambio, di cui dev’essere rein-
del luogo ove la cambiale dovea pagarsi, tegrato da chi gli ha fornito la lettera di
per l’altra regola, che trattandosi di so- cui gli è stato negato il pagamento (9).
lennità e di formule d’atti, si osserva la 357. Il ricambio si fa per mezzo della
legge del luogo ove l' atto è formato. Si rivalsa 0 ritratta, e questa è la nuova let-
dica lo stesso del tempo, in cui deve de- tera di cambio di cui parla Pothier, la
nunciarsi il protesto, perchè il contratto quale può essere presa dal presentante
di cambio si repnta stipulato nel luogo della lettera protestata sopra il traente,
del pagamento per la massima di diritto sopra alcuno degl' indossanti. Per mezzo
comune: rimira risse unusquisque in loco della nuova lettera egli si rimborsa del
intelligitur, in quo ut solreret se obliga- capitale della prima, delle spese, e del
rit (5), e per quell’altra : in contraclibus nuovo cambio che paga, ossia del ricam-

(0 Id. art. 174. (5 Z. ff. de oblig. et act.

(») Id. art. iy5. (6) Pothier n. 1 55 .


(
3 'j
Cara ree. de Comm. dite. Si n. 46 et (7) Cod. di Comm. art. 177, 178.
seqq. Ilcambista instruito cap. 6 .a. 46 et (8) Pothier n. 64.
teqq (9) Heinecc. Elern. jur eamb. cap. IT
(4) Casareg. loc. eie. $ 43 ad 46.
<0* DIRITTO COMMERCIALE
bin. Questo nuovo cambio varia secondo cento per i pagamenti più prossimi, ascen-
le circostanze,ed è regolato dal corso del da a sessanta lire, cinque soldi, e dieci
cambio del luogo ove la cambiale doveva denari. Tutte queste somme unite insie-
essere pagata sopra quello da cui fu trat- me fanno lire 4080. 2. 6. della qual som-
ta, quando la rivalsa è presa sopra il traen- ma farà una lettera per il ritorno della let-
te;
ed è regolato dal corso del luogo ove tera protestata. „
la lettera doveva essere pagata sopra il 360. Il conto di ritorno esprime il no-
luogo ove è stata rimessa, o negoziala me della persona sulla quale è presa la
Hall' indossante, quando la rivalsa è presa rivalsa, e il prezzo del cambio al quale
sopra di questo (1). Questa disposizione è negoziata. La legge vuole che sia cer-
è fondata sul principio che la differenza tificato da un agente di cambio, perchè
o almeno la proporzione fra il cambio del si tratta di addossarlo e di farlo rimbor-
luogo ove si fece la tratta, e quello del sare da persone che non sono presenti, e
luogo ove doveva pagarsi avendo servito il solo mezzo d’ impedire che non aves-
di norma per la convenzione col traente, sero a sopportare un cambio ingiusto c
doveva pure servir di norma per la rival- lesivo, era quello di riferirsi al cambio
sa nel caso d'inadempimento, c siccome della piazza. Siccome però non in tutte
il girante si considera come un vero traen- le città sono stabiliti agenti di cambio;
te; così pel medesimo principio, non deve cosi per supplirvi, in questo caso, il conto
per lui considerarsi il luogo ov’ebbe ori- di ritorno dev’essere certificato da due
gine la tratta, ma il luogo della cessione commercianti (5). Non si dice però da chi
ossia della sua convenzione. debbano essere scelti; e sedotti, 0 ingan-
358. Prima delle nuove leggi, si dispu- nati, potrebbero impunemente certificare
tava, se il presentante dovesse rivalersi un corso arbitrario comunque sia, egli
;

direttamente sopra il traente, e non so- è certo che mancando i certificati d'agenti
pra il girante da cui gli fu ceduta la let- di cambio, o di commercianti, non è più
tera, per evitare il danno dei diversi ri- dovuto alcun ricambio così la legge ha
:

cambi, ma questa disputa è tolta dal Co- stabilito espressamente (6). In caso di fro-
dice di Commercio, il quale lascia al de, la parte lesa avrebbe aperta la via per
presentante l'arbitrio di prendere la sua giustificarla innanzi ai Tribunali. Potreb-
rivalsa contro chi stima. be darsi che il luogo ove si prende la ri-
359. La rivalsa è accompagnata da un valsa non fosse piazza mercantile, e per-
conto di ritorno (2). Il conto di ritorno ciò non vi si potesse determinare in verun
comprende il capitale della lettera di cam- modo il corso del cambio, ed allora tutti
bio protestata,le spese di protesto, ed al- gli autori si accordano a dire, che con-
tre spese legittime, come sarebbero, di verrebbe regolarlo secondo il corso del
commissione, di banca, senseria, bollo e cambio della piazza più vicina.
porti di lettere (3). La nuova lettera è 361. Il conto di ritorno è accompagna-
formata dal capitale della prima e da to dalla cambiale protestata, dal protesto
tutte queste spese: eccone un esempio 0 da una copia dell'atto di protrato (7).
cavato da Du-Puy (4). „ Supponiamo Abbiam detto che il portatore di una let-
dic’egli, che la lettera di cambio, prote- tera di cambio ha un’azione solidale con-
stata per mancanza di pagamento, fosse tro tutti quelli che sottoscrissero la lettera
di lire 4000 tratta da Lione e pagabile di cambio, ma egli non può prendere la
in Parigi ; che le spese del protesto siano rivalsa che sopra un di loro, perchè il Co-
una lira e dieci soldi; che la provvisione dice non permette che si facciano più conti
a un terzo per cento, sia lire 13. 6. 8; di ritorno sopra la medesima lettera, e
•che la senseria a un ottavo per cento im- non è lecito al primo, sopra cui è presa la
porti cinque lire, e che il prezzo del nuo- rivalsa, dopo averla estinta, di prenderne
vo cambio, ossia ricambio, a mezzo per un’altra sul suo mallevadore, e a questi

(i) Cod. di Comm. art. 179. (5) Cod. di Comm. art. 181.
(a) Cod. di Comm, art 180. . (6) Cod. di Comm. art. j86,
(3) li). 181. (7) Id. art. i8j.
(4) Du-Pujr Lettres de chance cap. 1
5 $ 8-
,

PARTE PRIMA 103


sopra quello che gli succede, in modo che compreso nel suo conto di ritorno non
il traente contro cui si verrà poi, paghi solamente il ricambio che paga per la
l’importare dell’ultima: il conto di ritor- nuova tratta, ma quello ancora che ha
no è unico, è il solo per tutti, ed è il pri- già pagato. Il danno dei ricambii non a-
mo conto, quello cioè che è formato se- vrebbe avuto luogo se il traente avesse
condo il corso del luogo ove la lettera do- adempita l’obbligazionc che contratta col
veva pagarsi sopra quello donde fu trat- prenditore della lettera di fargli pagar
ta questo, se la rivalsa è presa sopra uno
:
l' importare della medesima nel luogo in

degl’ indossanti, è da loro successivamen- essa indicato egli è dunque il vero au-
:

te rimborsato, e per ultimo dal traente (t): tore di questo danno, e sembra ingiusto
perciò la legge vuole che la rivalsa presa che non abbia a rifarlo interamente.
sopra uno degl’ indossanti sia accompa- 362. Il legislatore ha formato egli pu-
gnata anche da un certificato che dimo- re questo raziocinio ma gli è sembrata
;

stri il corso del cambio del luogo ove la severità soverchia quella di far sopportare
lettera di cambio dovca pagarsi, sul luo- al traente tuttii ricambii. „ tutto rigo- A
go da cui fu tratta (2). Da ciò derivache re,dice l’orator del Governo (4), si sa- .
ogni indossante sopporta il suo ricambio rebbe potuto considerar che il traente ab-
individuale senza poterlo ripetere contro bandonando alla circolazione delcommer-
il suo cedente, nè contro il traente, perchè cio una lettera a ordine, aveva dato in-
i ricambii non possono essere accumula- dubitatamente la facoltà indefinita di ne-
ti, e ciascun girante non dee sopportarne goziarla in tutti i luoghi ; che i ricambii
che un solo, come pure il traente (3). Que- non sono cagionati che dall’aver egli man-
sta disposizione lascia esposto un indos- cato non facendo i fondi alla scadenza, »
sante a pagare un conto di ritorno di una perciò far cadere sopra lui solo il peso di
somma più grave di quella che avrà di- tutti i ricambii accumulati. Ma se, tutto
ritto di esigere dal suo mallevadore. Un ben considerato, non sarebbe questa che
esempio lo dimostrerà chiaramente. Una mera giustizia, questa giustizia è sem-
lettera di cambio tratta da Genova sopra brata troppo severa, e siccome ogn’ indos-
Livorno, è girata a un negoziante di Na- sante ha realmente profittato pel suo ,

poli, e questi la spedisce a Livorno ad es- proprio interesse, della facoltà di nego-
sere estinta: non si paga, ed è protestata. ziare in tutti i luoghi per lui opportuni ;
D corso del cambio di Livorno, sopra Na- così è stato stimato che vi sarebbe mag-
poli è ad un per cento di perdita quel : gior proporzione, moderazione, ed anche
di Livorno sopra Genova è al pari. Il ne- equità in quella diversa disposizione, che
goziante di Napoli prende la sua rivalsa è conforme altronde all’uso più generale
sopra il suo cedente al ragguaglio del cor- del commercio d’Europa, come alla no-
so del cambio di Livorno, ove la lettera stra antica Ordinanza. „
doveva essere pagata, sopra Napoli ove fu 363. Rimane dunque fermo il princi-
_
ceduta, e la rivalsa è accompagnata dal pio che l'ohbligazione del traente si ri-
certificato del corso del cambio di Livor- duce a far pagare la lettera nel luogo cui
no, luogo del pagamento, sopra Genova fu destinata, e qualora ne sia negato il
luogo della tratta, uniformandosi al pre- pagamento, a rimborsarne al presentante
scritto dal Codice. Il girante paga la ri- la somma nel luogo in cui ne fece la tra-
valsa, e si rivale sopra il traente di Ge- dizione, col ricambio da quello a questo
nova, ma non può farsi rimborsare della unicamente. La tratta fu, per esempio, da
perdita del cambio dir Livorno sopra Na- Genova a Napoli, il traente deve far pa-
polida lui sofferta, perchèrispettoal traen- gare la lettera a Napoli se non si paga,
:

te il ricambio dev'essere regolato secondo egli deve rimborsare in Genova la som-


il corso del cambio di Livorno sopra Ge- ma della lettera e il solo ricambio di Na-
nova. Per rendere indenne il girante che poli sopra Genova. Se nell’ intervallo, la
pagò la rivalsa, converrebbe che fosse lettera è negoziata in diverse piazze, non

(i) Cod. di Comm. art. iSa, Begourn nella


(l) Il Consigliere di Sialo
(a) Id. art. 181. scdnU del Corpo Legislativo di Francia
(3) Id. art, i83. de' a Settembre 180-,
14
106 DIRITTO COMMERCIALE
può esserlo che per l'inleresse e al rischio lettera fosse stata protestata, il traente

di quelli che la negoziano, e il giro non sarebbe stato tenuto, verso la persona a
varia nè accresce l’obbligazione del traen- cui era stala fornita, del ricambio di Lio-
te. Suppongasi che la medesima lettera ne sopra Amsterdam, e di quello d’Am-
diretta da Tizio di Genova a Sempronio sterdam sopra Parigi, essendo questa una
di Napoli, all'ordine di Cajo di Livorno, conseguenza dell’accordo formato fra di
sia stata girata inLivorno a Mevio di Ro- loro. Lo stesso dicasi del caso in cui la
ma, e da questi a Seio di Napoli; che la facoltà di negoziare è indefinita, perchè
lettera sia protestata e che ciascuno pren- allora saranno dovuti dal traente tanti
da la sua rivalsa, la legge dice (1) che ricambii quanti sono i diversi luoghi sa
non vi sarà per tutti che un solo conto cui la lettera è stata negoziala (6). „

di ritorno, ma non un solo ricambio; di- 365. Dal citato articolo si rileva che
chiara unicamente (2) che i ricambiinon altre volte, quando il commercio di ban-
potranno accumularsi, e siccome vi do- ca era ancor nell'infanzia, il remittente
vranno essere tre ricambii; così Sejo pren- non poteva negoziare la lettera in una
# dendo la sua rivalsa, si farà rimborsare piazza terza senza ottener dal traente
da Mevio il ricambio di Napoli sopra Ro- un’autorizzazione speciale, ma oggidì
ma, Mevio il ricambio di Napoli sopra questa autorizzazione si reputa sotl’ inte-
Livorno, e Caio il suo ricambio di Napoli sa, e compete di pien diritto, nè v’ è chi
364.
sopra Genova. Tutto ciò pel principio sta- s’immagini che nella lettera, per farla
bilito che Tizio traente non è obbligato girare, vi sia bisogno di scrivere la per-
a pagare le spese dei negozianti interme- missione del suo traente. Oggidì T ecce-
dii, c per quello altre volte accennato, che zione dell’Ordinanza sarebbe regola ge-
il girante, eccettuando ciò che è disposto nerale, perchè il caso particolare dell’ec-
sulla provvisione, è un vero traente (3). cezione, è divenuto caso generale, e il
È però da notarsi che il Codice Codice per essere conforme all’Ordinanza,
in questa parte non c conforme all’Ordi- avrebbe dovuto stabilire che. siccome s’in-
nanza di Francia del 1673, per quanto i tende concessa dal traente la facoltà in-
suoi Estensori 1’ abbiano immaginato, definita di negoziare la lettera; così dev’e-
perchè l'Ordinanza decideva bensì, come gli, se non è pagata, sopportare tutti i ri-

il Codice, che il traente non dovesse sop- cambii (7).


portare che il ricambio unico del luogo 366. Omettendo le vane dispute, egli
ov'era stata fatta la tradizione della lette- è certo che le nuove leggi non permetto-
ra, e non quello degli altri luoghi ove era no che siano accumulati i ricambii e che
stata negoziata (4), ma questa regola ces- il possessore di una cambiale protestata

sava nel caso in cui dal traentefosse stata non potrà farsi rimborsar del ricambio
accordata la facoltà di negoziarla, giac- che secondo il corso del luogo ove dovea
ché dichiarava espressamente (5) „ che il pagarsi, sopra quello ove fu scritta, e se
ricambio sarebbe dovuto dal traente delle non vi è commercio ordinario, è regolato
lettere negoziate per i luoghi ove la fa- fra ledue piazze, secondo il corso del luo-
coltà di negoziare era data dalle lette- go piò vicino.
re, e per tutti gli altri , se la facoltà 367. Talvolta in questo caso, dice Del-
di negoziare era indefinita, e per tutti vincourt, piò ricambii dovranno essere
i luoghi. „ Su di ciò è tolto ogni dub- accordati al possessore di una cambiale.
bio dalla maniera con cui Jousse nello Pietroburgo, egli dice, non ha cambio re-
spiegarlo, si esprime Quindi, egli dice, golato sopra Parigi, e il cambio si fa pel
in una tratta di Parigi sopra Lione, se il mezzo di Amburgo: da ciò ne deriva che
traente dava la facoltà, per mezzo della il portatore di una lettera protestata di
lettera, o di un avviso particolare, di di- Parigi sopra Pietroburgo, può rivalersi
sporne v. gr. per Amsterdam, e questa con una lettera di Pietroburgo sopra Am-
. i

(i) Cod. diComm. art. 18». ie) Jousse, Comment. sur. rari. 6 tit. 6.
(a) Id. art. i83. pag. 143.
(3) V. Delvincourt/iof.à lapng. aSn.3. (7) V. Emile Vincens, Legislat. Com-
(4

Ordinanza del 1673 tit. 6. art. 5. mer. Liv. 8 eh. 7. § 7.
(5) Id. tit. 6 art. 6.
: PARTE PRIMA 107
burgo, e se non è pagata, rivalersi di nuo- tere di cambio, ma fa duopo ben distin-
vo con una seconda di Amburgo, sopra guere queste due specie di recapiti com-
Parigi, ed allora può per conseguenza merciali, perchè producono diversi im-
esigere due ricambii. Deve però il porta- portanti effetti. La lettera di cambio si
torc.comegiustamente osserva Du.Puy (1), reputa alto di commercio per ogni sorta
facendo tratta da Pietroburgo sopra Am- di persone, e perciò il traente, gl’ indos-

burgo, avvisarne il traente, o quello su santi, l’accettante, il dator d’ avvallo col

cui prende la rivalsa, a (Tinche provveda solo fatto di sottoscriverla si assoggettano


in Ambnrgo il denaro pel pagamento del- alla giurisdizione dei Tribunali di Com-
ia prima lettera, onde evitare il ricambio mercio, e alla esecuzione personale, an-
di Amburgo sopra Parigi. corché non esercitino la professione di
368. Cessa la regola dcU'unico ricam- commercianti, ma il biglietto a ordine
bio quando
la cambiale è stata data, e ac- non è riputato atto di commercio che ri-
dovea pagarsi ih estero ove si
cettata, c spetto a quelli che lo sottoscrissero aven-
permette di accumulare i ricambii, ben- do qualità di commercianti,
o quando è
ché sia girata in luogo ove Taccumulazio- sottoscritto per motivo di operazioni di
nc dei ricambii è proibita, per la ragione commercio, traffico, cambio, banca, o sen-
che T indossamento è un accessorio del- seria, dimodoché s’ egli è sottoscritto da
l'obhligazione principale, e si osservano, un negoziante per altari di commercio,
come già sopra si è detto, le leggi del luo- gli sono applicabili le disposizioni che
go ove nasce l’obhligazione cambiaria, e sono comuni alle lettere di cambio, e ai
ove deve avere il suo adempimento. Cosi biglietti a ordine, e se è sottoscritto da
è stato deciso dalla Corte Imperiale di persona che non sia negoziante, e non
Genova nella Causa De-Lucchi, Fossati, abbia per causa un fatto riguardato come
e Polleri, li 18 Agosto 1811. atto di commercio, rientra nella classe
369. L’interesse del capitale della cam- delle semplici promesse, ed è regolato
biale protestata per mancanza di paga- dalle leggi puramente civili; quindi ne
mento è dovuto dal giorno del protesto. viene che in questo caso, non è soggetto
L’ interesse delle spese di protesto, ricam- che alla preserizionc di treni’ anni; che
bio e altre spese legittime, non è dovuto T indossamento non ne trasferisce la pro-
che dal giorno della domanda in giudi- prietà; che gl' interessi non ne corrono
zio (
2). che dal giorno della domanda cc.
371. Si maschera non di rado il sem-
S XIV. plice mutuo colla forma della lettera di
cambio, e il creditore non negoziante che
Dei Biglietti a ordine, ossia Pagherò. ha imprestato denaro per oggetti estranei
al commercio, cerca in tal guisa di vin-
370. La rimessa da un luogo ad un al- colare il suo debitore colla minaccia del-
tro costituisce l’essenza del contratto di l’esecuzione personale, di cui la legge
cambio, di cui la lettera di cambio è l'e- riserva il rigore alle obbligazioni mer-
secuzione per mezzo della lettera di cam-
: cantili, ma Codice di Commercio di-
il

bio si sborsa una somma di denaro, o se chiara all'articolo


1 12 che la lettera di
ne consegna il valore in un luogo per cambio simulata non avrà forza che co-
riceverlo in un altro : per mezzo del bi- me semplice promessa, e qui cade in ac-
glietto a ordine o pagherò, chi lo sotto- concio di aggiungere qualche cosa a ciò
scrive si obbliga a pagare egli stesso, do- che abbiam detto parlando di questa di-
po un dato tempo, una somma di dena- sposizione.
ro, ad un altro da cui confessa di averla 372. La lettera di cambio simulata,
ricevuta, o di averne avuto il valore, o fra negozianti, ancorché si riguardi come
alla persona cui ne avrà fatta la girata a semplice promessa nulla perde del suo
tergo del biglietto medesimo. Questa è la vigore, ma fra particolari se non le ha
principal differenza che passa fra i bi- datocausa un’operazione mercantile non
glietti a ordine, ossia pagherò, e le let- è che un debito puramente civile. Sup-

(i) Du-Puy la Serra chap. XV. (a) Cod. di Comm. art. 184 , 1 85.
103 DIRITTO COMMERCIALE
pongasi che sia stata girata, e che i gira- na che lo sottoscrive trae sopra se mede-
tariisiano di buona fede, a questi non reputavano essenzialmente
sima-, altri lo
può nuocere la simulazione. Il possessore diverso. Dicevano i primi, che nel bigliet-

di un titolo in buona forma non dere to a domicilio si trova la rimessa di luo-

perdere i privilegii che ha creduto di a- go a luogo che costituisce T essenza del


cquistare. Sarà bensì lecito al debitore di contratto di cambio, e che la differenza
opporre al primo creditore o a quelli che consiste soltanto netl’andar esente dall’ac-
furono di connivenza con lui la simula- cettazione,ma che questa si fa implici-
zione che ordirono insieme per eluder la tamente, perché chi sottoscrive il bigliet-
legge, ma questa non dovrà servir d’ ar- to è quello stesso che deve pagarlo; che
me contro il portatore che non ebbe parte non è necessario che le quattro persone
nella collusione immaginata per ingan- che figurano nel negozio cambiario, v'in-
nare. Questa è regola fissata in Francia, tervengano tutte realmente, ma basta che
dopo la decisione della Corte di Cassa- vi si trovino virtualmente , e in questa
zione de’ 26 Dicembre 18U8, la quale di- guisa tutte quattro ravvisano nel bi-
si

chiarando semplice promessa una lettera glietto a domicilio; traente e T accet-


il

di cambio simulata, anche rispetto al pos- tante si riuniscono nella persona di chi
sessore che n'era giratario, soltanto per- lo sottoscrive, e il prenditore e il presen-
chè, sebben terzo portatore, nulladimeno tante in quella di chi ne paga il prezzo o
era stato partecipe della frode, in tal gui- valuta. Dicevano i secondi che non v'è
sa venne a decidere in favore del posses- lettera di cambio se non v’ è un debitore
sore di buona fede (i). diverso dal traente, il quale non è tenuto
373. Il biglietto di cambio è andato in se non quando questo debitore indicato
disuso, e il Codice non ne parla. Conte- da Ini, non paga, e nel biglietto a domi-
neva questo una obbligazione, che dopo cilionon v'è che un solo debitore il quale
la convenzione di cambio una delle parti deve pagare egli solo, e che non si può
faceva all’ altra, quando o il prenditore ri- riunire in una sola persona il traente e
cevendo la cambiale si riserba un termi- Faccettante, perchè la legge non ricono-
ne a pagarne il valore, o il traente riceven- sce come lettere di cambio se non quelle,
done anticipatamente il valore promet- in cui una persona fa tratta sopra di un
teva di consegnare la lettera dopo un da- altra, ed esclude cosi la somiglianza dei
to tempo. V era reciprocità di biglietto biglietti a domicilio colle lettere di cam-
uando era egualmente convenuta una bio (3). Ma
Emilio Vincens pretende sta-
ilazione per la consegna della lettera e bilita l’opinione deiprimi dalla Corte di
pel pagamento del prezzo. Cassazione di Francia colla decisione del
374. Il Codice non fa menzione nep- 1 Maggio 1809 (4). Dice bensì eh’ essa
pure del biglietto a domicilio, di quello aveva deciso che i biglietti a domicilio
cioè che un negoziante sottoscrive nel luo- non potevano paragonarsi alla lettera di
go ove abita, e promette di pagare la som- cambio in modo che dal protesto ritarda-
ma convenuta in un altro; un negozian- to si deducessero le medesime caducazio-
te Genovese, per esempio, sottoscrive in ni, ma che sembrava non intendesse con
Genova la promessa di pagare una som- questo che di rigettare la pretensione di
ma a Livorno, Pothier lo difinisce un bi- far dipendere la guarentia del sottoscrit-
glietto, per cui mi obbligo di pagare a tore dall’esistenza de’suoi fondi al domi-
voi, o a chi avrà l’ordine vostro, una data cilio indicato. Non v’ha dubbio, soggiun-
somma in un dato luogo per mezzo del ge egli, che il traente deve rimanere ob-
mio corrispondente, invece di quella, o bligato qualunque cosa accaduta sia della
della valuta che ho ricevuto da voi, o provvisione ch’egli ha potuto fare al do-
che devo ricevere (2). Alcuni hanno ri- micilio. Evvi pure una decisione che ha
guardato il biglietto a domicilio come dichiarato nullo il protesto fatto nel me-
ima vera lettera di cambio che la perso- desimo giorno della scadenza all’ abita-

fi) Collect. de Sirey n. 9 pari. 1 181.' li) Pothier n. zìi.


V. F.m. Vincen* Legisl. comm. lire. 8 ehap. (3) Pothier n. 464, 465.

li $ 3. (4) Sirey 9, i, 174.


PARTE PRIMA 109
sione del debitore, e non al domicilio in- e perchè moltiplicando gli esemplari, si
dicato ove dichiarò di aver fatto i fon- darebbe diritto a diversi portatori di esi-
di (1). Del biglietto a domicilio non si fa gere più volle il medesimo debito. Cosi
menzione nel Codice, ma fra negozianti sembra che debba intendersi l’ articolo
c tuttora in uso. Non si parla neppure del 187 del Codice di Commercio (4).
biglietto al portatore, ma pur si riguarda 377. Benché la legge non accordi al-
come negoziabile , e si presume eh' egli cun privilegio ai mandati, e alle lettere
appartenga al detentore finché non con- di credito; pure essendo molto in uso fra
sti che fu da lui semplicemente ritrova- negozianti, non sarà inutile farne parola.
to, o che lo rubò (2). Il mandato è un biglietto con cui una

375 II biglietto a ordine è il solo che persona invita un' altra a pagare a una
sia nominato dal Codice di Commercio, terza una data somma: egli e concepito
il quale dichiara applicabili a questo tut- nellaforma della lettera di cambio, e sa-
te le sue disposizioni relative alla lettera rebbe una vera lettera di cambio, se tut-
di cambio in ciò che concerne la scaden- te le condizioni volute dall’art. 110 del
za, l’indossamcnto, la solidalità, ['avvolto, Codice di Commercio, vi fossero adempi-
il pagamento, il pagamento per onor di te. Se quello cui è diretto il mandato,

firma, i doveri e i diritti del portatore, il non è debitore, può ricusar d’ accettarlo,
ricambio cogl’interessi. Il biglietto a or- ma se lo accetta, è obbligato a pagarlo-,
376.
dine deve aver la data, esprimere la som- chiunque sottoscrive un atto, da cui ri-
ma da pagarsi, il nome di quello all' or- sulta una sua obbligazione, è tenuto all’a-
dine di cui è sottoscritto, l'epoca del pa- dempimento, salvo il caso di errore so-
gamento, e la valuta fornita in denaro, o stanziale o di dolo. Se quello cui è diret-
in mercanzia, in conto, o in altro mo- to il mandato, è debitore, non può ricu-
do (3). sarne il pagamento, perchè l’ordine di
Facendo il confronto fra le lette- pagare a colui che presenta il mandato
ra di cambio e il biglietto a ordine, è da fa si che quest’ ultimo sia posto in luogo
osservarsi che il sottoscrittore dell’ uno, munito di tutte le fa-
del creditore, e sia
tiene luogo nel medesimo tempo di traen- coltà necessarie per esercitare le azioni
te e accettante dell’ altra, perciò, attesa che competerebbero al creditore medesi-
la riunione di queste due qualità nel bi- mo; ma l’accettazione del mandato cui
glietto a ordine, non sono applicabi- uò essere costretto se la som ma indicata
li regole sull’accettazione, sul prote-
le esigibile, non induce gli effetti dell’ ac-
sto per mancanza d’accettazione, e sulla cettazione della lettera di cambio, e non
provvisione, e di fatti il Codice non le impedisce i sequestri, 0 le opposizioni dei
dichiara comuni ai biglietti a ordine; ma creditori del mandante, come nel caso
da questa esclusione deriva altresì la con- della lettera dicambio, in cui consegnata
seguenza che il protesto facendosi al do- dal traente la lettera a quello all’ordine
micilio
(3) del sottoscrittore, non è necessa- di cui fu scritta, i creditori del traente
ria poi alcuna notizia, e che non v’è ter- non possono sequestrare la somma che
mine fatale per convenirlo in giudizio. l’ accettante si è obbligato di pagar pel
11 ricambio non può darsi che fra gfin- traente.
dossanti, allorché il biglietto è stalo gi- 378. A qualunque 0 di paga-
titolo,
rato da una piazza in un’ altra, e nel ca- mento o d’ imprestito diasi un mandato,
so in cui fosse smarrito, il creditore non chi lo riceve è un mandatario, e si forma
può esigerne, come della lettera di cam- fra quello che lo dà, e quello al quale de^
bio,un altro esemplare, perchè al bigliet- ve pagarsi, un contratto, per cui questi
toquando è sottoscritto, nulla più man- siobbliga a fare ciò che farebbe lo stesso
ca, e la firma equivale all' accettazione, creditore (5); non può dunque dispensar-

(i) Corte di Cassazione di Francia, de- (3) Cod. di Comm. art. 187, 188.
risione del 3i Luglio 1817 S. 18, t, (4) Emile Vinceus toc. cit.
§ 7.
*99- (5) Merlin Quest, de droit. V. Protet.
V. Emi le Vincens, Legiti. comm. live pag. 3-ja.
8 chap. 1
1 $ 5, 6.
HO DIRITTO COMMERCIALE
si dalle opportune diligenze per essere dicalo da chi se la procura, e gli dà I’in—
pagato. Da ciò ne segue che se la perso- carico di pagare alla persona che gli no-
na cui era diretto il mandato, ed era de- mina, il denaro che Ono
gii richiederà,
bitrice del mandanle.odeiiositaria de'suoi alla concorrenza della somma determina-
capitali, diventa non solvente nel tempo ta. Qualche volta un viaggiatore ottiene
in cui dal portatore del mandato gli si che questa lettera, a guisa di circolare,
doveva richiedere il pagamento, e questi sia diretta a corrispondenti di città di-
tacque, il suo silenzio lo assoggetta al ri- verse: allora egli riceve a suo beneplaci-
facimento dei danni e interessi, e secon- to. proporzionatamente, la porzione della
do le circostanze, può essere condannato somma che gli occorre ad ogni fermata,
a rifarlo. Se però la persona cui fu diret- finché il suo credito rimanga estinto.
to il mandato, è solvente, il portatore tra- 380. Per lo più le lettere di credito non
scurando di presentarsi al giorno indica- sono pagabili che alla persona per cui so-
to, non perde perciò i suoi diritti, e s’egli no scritte, e possono bensì rimettersi a
ebbe il mandato in pagamento, finché una persona per accreditarne un’altra, ma
non ha ricevuto la somma, può sempre per se medesime non sono titoli negozia-
il suo debitore, perchè
rivolgersi contro bili. Il possessore di una lettera di credi-
il mandato non ha rinunziato
accettando to è in libertà di farne 0 non farne uso,
nè fatta novazione (1). Se
ai suoi diritti, e se la persona cui fu diretta, ricusa di
presentòmandato, e gli fu negato il pa-
il accettarla, non può costringervela, e non
gamento, non ha facoltà di convenire in è obbligato a far constar del rifiuto. Il
giudizio, qual mallevadore, il mandante, banchiere che la consegna percepisce un
perchè un mandato non godedei privile- diritto di commissione, c un altro a loro
gi! di una lettera di cambio, o di un bi- profitto ne ritengono i corrispondenti in
glietto a ordine. proporzione del denaro che sborsano (2).
^ Ora diremo qualche cosa delie let-
tere di credito, o credenziali, che hanno : S XV.
smolta analogìa coi mandati.
, 379. Il viaggiatore ha bisogno di de- Del modo con cui le obbligazioni del
naro, ma non sa precisamente quanto do- contratto di cambio ti estinguono.
vrà spendere, e in qual giorno, o se più
presto o piò tardi, e desidera di poterlo 381. Le obbligazioni del contratto di
aver pronto quando gli occorre, alla pri- cambio si estinguono: 1. col pagamento,
ma richiesta a misura che gli è necessa- 2. colla novazione, 3. colla remissione del
rio, non anticipato, nè ritardato. Talvol- debito, 4. colla compensazione, 5. colla
ta un negoziante intraprende un afTare confusione, 6. colla prescrizione. Abbia-
d’esito incerto, per cui gli è necessario in mo parlato del pagamento: parleremo in
un dato luogo un rapitale quando l'affa- breve degli altri modi.
re gli riesca, e gli è inutile se rimane de- 382. I,a novazione è la trasfusione di
lusi) nelle sue speranze : in questi casi la una obbligazione in un’altra mediante
lettera dicambio non è totalmente op- l'estinzione della prima (3). I Romani di-
portuna, perchè in essa evvi un termine videvano la novazione in necessaria, e vo-
ad esigerne il pagamento, che non si può lontaria: la prima nasceva dalla conte-
far piò breve, nè lasciar correre senza ri- stazione della lite, e la seconda dal con-
schio, e il possessore della medesima de- senso delle parti che avessero inteso di
ve esigere la somma intera, benché non estinguere la precedente obbligazione per
abbia bisogno che di una porzione, o non sostituirne una nuova (4). Se si cangiava
abbia occasione di valersene che a poco la persona del debitore dicevasi con dele-
a poco, e si preferisce la lettera di credito, gazione (5); se ferme stanti le medesime
la quale è una lettera che un banchiere persone, si mutava soltanto del il titolo

dirige al suo corrispondente del luogo in- primo debitore, si diceva senza delega-

(i) Pothier ». 119. Heiaeoc. Elem. jur. (3) Ulpian. de noaat.


I. 1 jff.

Cit/nb. (4) L. omnes zff.de noaat.


(a) V. Yiucens tirr. 9 c/iap 1. L. delegatio 1
1 Jff.
eod .
PARTE PRIMA Ili

Storte (I). Sarebbe qui fuori di proposito 383. Prima di Giustiniano ogni ab-
il parlare della novazione necessaria, e benchè piccola alterazione del debito pre-
non farò che accennare i principii che ri- cedente bastava perchè i Giureconsulti
guardano la novazione volontaria. Que- rispondessero per la novazione, La /. alt.
sta può farsi in tre maniere, cioè: 1. Quan- Cod. de nomi corresse essenzialmente
. ,

do ferme stanti le originarie persone del questo punto di Giurisprudenza, e volle


debitore e del creditore, si estingue un che la novazione mai non s’intendesse
debito precedente, e se ne sostituisce uno seguita se inon avessero spe-
contraenti
nuovo. 2. Quando un nuovo debitore che cialmente abolita la prima obbligazione,
i Romani chiamavano espromissore, vie- esprimendo che volevano preferirle la se-
ne sostituito al primo, che resta liberato conda.! dottori successivi rilleltendo, che
anche senza saperlo. 3. Quando al primo alterati i requisiti sostanziali di un con-
creditore che s‘ intende saldato, ne viene tratto, doveva questo necessariamente
sostituito uno nuovo a caricodel medesi- cangiarsi in un altro, ammisero la nova-
mo debitore (2). zione, anche indipendentemente dall'e-
383. Questa terza specie di novazione spressa volontà delle parti, tutte le volte
è ben diversa dalla cessione di un credi- che la seconda obbligazione si fosse tro-
to. Colla cessione non si altera la perso- vata incompatibile colla prima. Il Codice
na del creditore, presso cui sempre re- Civile lascia al prudente arbitrio del Giu-
stano le azioni dirette, in conseguenza di dice decidere se dal complesso delle
il

chc.lungi da ogni novazione estintiva del circostanze risulti 0 no chiaramente la


primo debito e suoi accessori!, il cessio- volontà di novare (7).
nario non si reputa un nuovo creditore, 386. Quanto ahbiam detto della nova-
ma solo in lui si ravvisa il carattere di zione si applica al credito di una lettera
procuratore in rem propriom autorizza- di cambio, come a tutti gli altri, e se il

to ad esigere in nome del creditore (sub- portatore della lettera, invece di eserci-
itene per proprio conto il credito a lui ce- tare il suo ricorso, 0 valersi del suo dirit-
duto); con questa novazione al contrario to, si è contentato di una nuova obbliga-
il debitore resta pienamente liberato in zione sottoscritta dall’ accettante, sussis-
faccia al primo creditore, e suscita un tendo questa, svanisce quella che risulta-
muovo debito in favore del secondo. La va della lettera di cambio, e il traente e
cessione per conseguenza non esige l’in- gl’indossanti rimangono liberati, ancor-
tervento e consenso del debitore: que-
il ché non siano spirati ancora termini, i

sta novazione non può farsi senza di lui. entro cui compete il ricorso di guarentia.
384. la novazione è un nuovo con- Stabilito però il principio che la novazio-
tratto: perciò affinchè possa dirsi seguita ne non si presume, e che deve risultar
è necessario che le persone tra le quali chiaramente dall'alto, facile divenuta il
s’intende che segua, siano capaci di con- decidere la questione proposta da Scac-
trarre (3). la novazione non si presu- cia. e da Polhier in un caso che può ri-
me (4): perciò fa duopo che la volontà di dursi ai seguenti termini. Tizio prende
novarc risulti chiaramente dall’atto: quin- da Sempronio una cambiale pagabile da
di la semplice indicazione, fatta dal cre- Caio, e invece dell’accettazione, ricevo
ditore. o dal debitore, della persona che da Caio un'altra cambiale pagabile da Se-
debba pagare o ricevere, mai non impor- io, il quale ricusa di accettarla. Accade
ta novazione (5), come non l’ importa la frattanto il fallimento di Caio, e Tizio, do-
semplice delegazione di un nuovo debi- po aver osservato quanto le leggi com-
tore, se il creditore non ha espressamen- merciali prescrivono , si rivolge contro
te liberato il primo (6). Sempronio per essere rimborsato. Scac -

(i) § praelerea 3 Instit. quib. mod. ext. (5) Cod. Civ. art 1*57.
oblifi. (6) Id. art. 197.3.
(») G. C. ari. i»ji, 1974. (7)
!' Voet ad Pund. tir de novmt. n. 3.
(3) Cod. di Comm. art. 197». V. M.ilevil. analvs. C. C. art. 1973, V.
(4) Id. ari. 1973. Quartieri Giur. Comp. lib. 3 tit. 3o tei. 4-
112 DIRUTO COMMERCIALE
eia (1) pretende che possa da Sempronio privata che contenga il titolo originale
opporsi la novazione Potkier (2) so-
: di un credito, fatta dal creditore al debi-
stiene il contrario, perchè s’intende che tore, fa prova della liberazione, e questa
Tizio abbia accettata da Caio la cambiale modo di estinguere le obbligazioni, che
condizionalmente, in luogo e vece della chiamasi rimessa, estingue il debito ri-
prima, nel caso soltanto, in cui la nuova sultante dalle lettere di cambio come qua-
cambiale fosse pagata, e mancando que- lunque altro debito (7). E altresì regola
sta condizione, la prima lettera riacquis- che la rimessa non ha effetto senza il con-
ta l'antico vigore. La decisione di Po- corso delle volontà del creditore che la fa,
thier, dopo le nuove leggi, non ammette e del debitore che l’accetta. Se dunque il
contrasto. È chiaro del pari che il posses- possessore di una lettera di cambio rimet-
sore di una lettera di cambio non pagata, terà il debito che ne risulta per mezzo di
il quale dopo aver ottenuta la condanna carteggio, ritenendo presso di se la lette-
del suo debitore, fa tratta sopra di lui per ra, e poi girerà la lettera medesima a un
la somma risultante dalla sentenza, o sen- terzo da cui ne avrà ricevuto il valore, il
za aver ottenuta condanna, dirige al suo debitore non potrà opporre a questi la ri-
debitore un'altra lettera invece della scadu. messa, perchè leconvenzioni contenute
la, non fa novazione, qualora espressa- in private scritture, contro i terzi non ha n-
mente non abbia dichiarata la volontà di no effetto ( 6 ), c perchè secondo i principi»
«orare, benché la pensi diversamente Sa- del negoziato delle lettere di cambio, se
mry (3), e si può dire soltanto che i di- il possessore dopo aver apposta sulla let-

o dalla prima lettera, o dalla


ritti risultanti tera la sua quietanza, la cede a un altro,
sentenza cui diede occasione, non potreb- ancorché non vi possa essere sospetto di
bero essereesercitati se non dopo che fos- antidata, la quietanza del possessore pre-
se constato, per mezzo del protesto, del cedente non frappone ostacolo a che il
rifiuto del pagamento della seconda (4). possessore nuovo conseguisca il pagamen-
La sentenza, ossia condanna ottenuta dal to; anzi, se faccettante per far constare
possessore di una lettera di cambio non che il debito gli fu rimesso, presentasse
induce novazione, ma gli fornisce un nuo- la lettera scritta dall'indossante, questa si
vo titolo contro la parte condannata, il potrebbe riguardar come un atto di ma-
quale è soggetto alla prescrizione ordina- lafede, perchè se il creditore che la scris-
ria di trent’anni, e non alla prescrizione se avesse avuto intenzione di liberare H
di cinque anni, di cui parleremo (5), Af- suo debitore, gli avebbe consegnato il ti-
finchè il portatore della lettera di cambio tolo originario del credito, cioè la lettera
possa esercitare il suo regresso contro i di cambio colla sua quietanza (
8). Lostesso
suoi mallevadori, è necessario che usi le dicasi della remissione fótta per chirogra-
diligenze, e proceda contro il suo debito- fo, 0 per istromcnto rogato da pubblico
re nel modo prescritto dal Codice di Com- notare, perchè non a tutti può esser no-
mercio, il che accordando al suo debito- to, e le lettere di cambio tenendo luogo

re una dilazione, non può eseguire: se di moneta è necessario che ognuno possa
usa le diligenze, o procede, ma poi ac- acquistarle con egual confidenza (9) ; co-
corda la dilazione, nuoce ai diritti de’suoi lui però che fu costretto a pagare, ha di-
mallevadori ch’egli non può ledere: per- ritto di rivolgersi contro quello che non
ciò la dilazione, se questi o l’ ignorano, o ostante l’estinzione del debito, girò la let-
non vi acconsentono, è una novazione che tera di cambia, perchè la scrittura priva-
gli scioglie perfettamente da qualunque ta non opponibile a un terzo, fa piena fe-
obbligazione verso di lui. de contro chi n’è l’autore, e avrebbe que-
387. E regola di diritto comune che sto dirittoancorché la remissione fosse
la spontanea tradizione di una scrittura fattaper donazione, perchè il donante è

(i) Scaccia $ a Gloss. 5. Quest, 8 n, 344 (5) Polhier n. zoz.


et sega. (6) Cod. Civ. art. i»8i.
(a) Pothier n. 189 .
(7 ) Cod. Civ. art. i3a8,
(3) Savary, parere 5g. (8) Locré de la prescript, notions gdne'r.
(4 )
Pardessus, n. 38i. (9 )
Pardessus n. 3o6.

lg le
PARTE PRIMA 113
mallevadore di ciò che ha donato (
1 ). Se non può mettere in conto cos’al-
bkr, cosi
l'accettante fosse morto prima di ricever cuna a carico del traente che è suo man-
la lettera del possessore della cambiale, in dante, secondo la regola ss Sciendum ett
cui questi gli scriveva che gli faceva non plut fidejtuiorcm eontequi debere
la remissione del debito risultante dal- mandati judicio quam quod tolverit (6).
la medesima, la remissione riman sen- Pothier poi dimanda, se la remissione
za eflettor ancorché colla lettera fosse fatta dal possessore della lettera di cam-
spedita pur la cambiale, e sarebbe egual- bio all'accettante dopo il protesto, sottrag-
mente vana, se prima che l’accettante ga il traente e gl’ indossanti alle azioni
ricevesse la lettera, il possessore della let- cui diede luogo il protesto, e risponde che
tera di cambio fosse morto, osi fosse pen- la reùiissione, se è reale, estinguendo il

tito (2). debito, libera tutti gli obbligati a pagar-


388 . Se la remissione è fatta all'accet- lo, ma
se è personale, li libera soltanto
tante, l'obbligazionc cambiaria svanisce, nel caso, in cui dal traente sia fatta prov-
e lutti quelli che sottoscrissero la lettera visione, perchè altrimenti competerebbe
di cambio rimangono liberati, o sia fatta al traente e agli indossanti il regresso
pima del protesto, o dopo, perchè tolto contro 1' accettante medesimo, ed egli
il debito, non vi sono più debitori nè mal- non goderebbe della remissione ottenu-
levadori. Si fa la questione se la remis- ta. Nel caso in cui non vi sia provvisio-
sione del debito che risulta dalla lettera ne, l'accettante è liberato, ma il possesso-
di cambio, debba o no andare a profitto re della lettera di cambio può intentare
del traente, ma Polhier la decide con una l’azione che gli compete, contro il traen-
distinzione ricavata dalla ì. 10 1} A"- « te, perchè quest' azione, non potendo il
S (f.
mand. ( 3 ). traente rivolgersi contro l'accettante cui
389 . Convien premettere un’ altra di- non ha somministralo il denaro per pa-
stinzione. La remissione può essere reale gare la lettera, non può ripercuotere l’ac-
e personale: la reale è quella che toglie cettante medesimo e render vana la re-
l’ obbligazione principale e il debito in missione a lui falla. Nell’uno e nell’altro
genere questa libera tutti gli obbligali
: caso però, gl’ indossanti rimangono libe-
in solido la personale è quella che si fa
: rati, perchè o vi sia provvisione 0 non vi
soltanto a riguardo di uno fra gli obbli- sia, non essendo obbligato che il solo
gati, e non libera che questo, e coloro cui traente a fornire i fondi all’accellante, se
competerebbe il regresso contro di lui se il possessore della lettera di cambio in-
non fosse liberato (*}. Se il creditore della tentasse contro di loro le sue azioni, que-
lettera di cambio, dice Pothier primiera- ste ricaderebbcro sull' accettante da cui
mente (5 ), ne ha fatta la remissione all'ac- debbono essere rimborsati, e non gli gio-
cettante in ricompensa dei servigii che verebbe la remissione ( 7).
gli aveva resi, e in questo raso, essendosi 390 La remissione dev’essere volonta-
.

fatta compensazione del debito colla ri- ria.Se dunque il proprietario di una let-
compensa dal creditore almeno natural- tera di cambio avrà dovuto rimettere una
mente dovuta, s’ intende che l’accettante porzione del suo credito all’accettante de-
abbia pagato la somma portata dalla let- cotto in forza di un accordo cui la mag-
tera di cambio, e può ripeterla actione giorità legale de' creditori abbia accon-
mandali contraria dal traente, di cui egli sentito, non avrà perduto perciò il diritto
è mandatario ma se la remissione è pu-
[ di domandare il rimanente tino alla som-
ramente gratuita, siccome non può ripu- ma totale, al traente, e agl’ indossanti (8).
tarsi che l'accettante abbia pagato cos’al- 391 La remissione personale
. fatta al
cuna per l’estinzione della lettera di cam- traente, se non vi è provvisione, libera

(i) Pothier toc. dt. (6) L. »6 § K ff. mand. Pothier n. 177.


(a) Id. n. 178. traile' des obligat. n. 43o.
(3)
Id. toc. cit. Pothier n. 1 78.
(7)
(4) Locré toc. ci'. (8) Pothier n. 1 79.
(
5) Polhier loc. cit,
13
tu DIRITTO COMMERCIALE
anche l'accettante, perchè se il proprieta- debiti a vicenda si estinguono nel punto

rio della lettera di cambio che la fece, per- istesso in cui s’ incontrano lino alla ri-
seguita l’accettante, questi si rivolge con- spettiva loro quantità (4). La compensa-
tro il traente per ricuperare la somma zione soltanto fra due debiti di de-
si fa

che ha dovuto pagare. Se vi è provvisio- naro, o d’altra cosa fungibile, egualmen-


ne, faccettante che ha nelle mani la som- te liquidi cd esigibili (5).
ma che deve servire al pagamento non è 393. Si è lungamente disputato se po-
liberato, perchè accettando la lettera si è tea farsi compensazione di due crediti da
costituito debitore principale del proprie- pagarsi in due luoghi diversi, ma è stati

tario in solido col traente, e perciò la li- tolta dal Codice Civile (6), il quale ha
berazione del traente non induce la’ sua, dichiarato che potrà opporsi la compen-
perchè la liberazione personale di un de- sazione ancorché il pagamento dcH’uno
bitore in solido non induce quella de’suoi e deH’ altro credito non debba farsi nel
co-debitori (1). Se il proprietario della medesimo luogo, dedotte però le spere
lettera di cambio ha ricevuto la lettera del trasporto del denaro in luogo diver-
da un indossante, la remissione de! de- so (7).
bito fatta da lui al traente libera gli in- 394. La compensazione equivalendosi
dossanti, perchè se 'a questi ne fosse di- pagamento, ne viene la conseguenza che
mandato il pagamento, competerebbe lo- nelle lettere di cambio non si opera
ro il ricorso contro il traente per essere se non dopo che sono scadute, perchè sic-
rimborsati. La remissione personale fatta come non si possono pagar prima; cosi
dal proprietario della lettera di cambio neppure possono compensarsi (8). Il che
all’ indossante che glie l’ ha ceduta, non non può dirsi de’biglietli a ordine, 0 pa-
libera nè gl’ indossanti che lo precedette- gherò, perchè al debitore è lecito offrirne
ro. nè T accettante, nè il traente, perchè, ilpagamento anche prima del tempo
sebbene si tratti della medesima somma, prefisso (9).
pure egli ha contro queste diverse perso- 395. La compensazione non si fa necw.
ne altrettanti diversi crediti, e può fare sariamente ma dipende dalla volontà di
la remissione di uno e ritenere gli al- chi ha diritto di opporla, il quale, essen-
tri (2). Finalmente, la remissione perso- do questa una eccezione personale, vi può
nale fatta al dator d’ avvallo non libera espressamente, e anche tacitamente ri-
quello di cui si rese mallevadore perchè nunciare. Per la qual cosa il debitoredo-
la liberazione del mallevadore non indu- po avere acconsentito alla cessione fatta
ce quella del debitor principale (3). dal suo creditore dei diritti che a questi
392. 11 debito risultante dalla lettera competevano contro di lui, ad un altro,
di cambio si estingue per mezzo della non
(7)
potrà poi opporre al cessionario li
compensazione in tutto o in parte, allor- compensazione che avrebbe potuto pri-
ché il debitore si trova creditore del pro- ma opporre al cedente (IO). E siccome
prietario della lettera, o di egual somma, il debitor solidale non può prevalersi dei
o di una maggiore, o anche di una mino- diritti riguardanti unicamente la per-
re. Le lettere di cambio in ciò che riguar- sona del suo coobbligato (11); cosi do-
da la compensazione, sono soggette alle po il protesto per negato pagamento, il
regole di diritto comune. La compensa- traente e gl’ indossanti non possono pre-
zione si fa ipto jure, per solo vigor di leg- valersi del benefizio della compensazio-
ge, anche non consapevoli i debitori : i ne riguardante uno fra gl’ indossanti,

(1) Id. R. i8i Traile dei obli», n. 38 1 . •xiff.de compensat. I. mutuum a § 1 fi-

(2) Pothier n. i 83 Cod. Civ. art. 1234 ,


. de reb. cred
ij8i. (6) Cod. Civ. art. 1 296.

(
Cod.
3) Civ. art. ia8j. t- i5 ff de compensat.
(4) Cod. Civ. art. 1 x 90 ì, \ e seqq. ff. (8) Pothier n. i85.
de comp. § In bonae Jidei 3 o Instit. tit. (9) Locré not. ge'ne'r. toc. cìt.
de action. (10) Cod. Civ. n. ngi.
( 5)
Cod,Civ. art. 1291 /. 1 cum militi (11) Cod. Civ. art. 1208.
16 princ.l. in rem suam 18 $ 1, /. idquod

Google
PARTE PRIMA 115

qualora a questi non piaccia di allegarla, là di debitore e creditore concorrono nel-


perchè il debitore solidale nudamente op- la persona dell’ accettante, rimangono li-
pone la compensazione di ciò che deve il berati il traente, gl' indossanti, e i mal-
creditore ad uno de’ suoi co-debitori (1). levadori, perchè il contratto di cambio
Per lo contrario, se la compensazione si op- svanisce, ma il traente che non ha fatta
pone da quello in favore di cui si è ope- provvisione, può essere convenuto detto-
rata; siccome abbiam dello che essa equi- ne mandati a pagare all' accettante la
vale al pagamento; cosi falta in favore di somma espressa ncHa lettera di cambio
uno de’ co-debitori, il debito rimane e- che avrebbe dovuto somministratali per
stinto perchè fatto il pagamento da uno, estinguere il debito. Se la confusione si
gli altri debitori tolidali rimangono sciol- fa nella persona deltraente, l'accettante,
tida qualunque obbligazione (2).Nulla- gl’ indossanti, e i mallevadori sonosciol-
dimeno dal principio che la compensa- li da ogni loro obbligazione, ma se fu fat-
zione equivale al pagamento, ne viene la ta provvisione, il traente ripete dall’ac-
conseguenza che l’indossante da cui fu op- cettante la somma somministrata per l'e-
posta, conserva il suo regresso controgl'in- stinzione della cambiale. Se uno fra gl’in-
dossanti che lo precedettero, e contro il dossanli succede nei diritti del presentan-
traente che non fece provvisione, eiltraen- te, la confusione giova agli indossanti po-

te, se fece provvisione, esercita il suo re- steriori che avrebbero regresso contro di
gresso contro l’ accettante, non però mai, lui, ma non agli anteriori, nè all’accet-
nè in un caso, nè nell’altro, contro gl’in- tante, nè al traente che sono suoi malle-
dossanti; perchè nessuno dei coobligati in vadori ; finalmente la confusione che si
solido si costituisce suo mallevadore, ma opera nella persona del mallevadore, scio-
egli bensì è mallevadore di tutti. I datori glie bensì l'accessorio contratto di malle-
d'avvallo, ed altri, che secondo le disposi- vadoria, ma la lettera di cambio tutta
zioni del Codice (31, si costituiscono mal- conservala sua efficacia rispetto all' ac-
levadori, quando siano convenuti in giu- cettante, al traente, c agl’ indossanti, per-
dizio,possono opporre al creditore la com- chè la confusione che accade nel malle-
pensazione jttre proprio, c a loro compete vadore non toglie la principale obbliga-
quel regresso medesimo che potrebbero zione (8).
intentare se avessero effettivamente pa- 397. Qualunque azione relativa alla
gato, ed oppongono altresì validamente la lettera dicambio, 0 biglietti a ordine,
compensazione di ciò che deve il creditore ossia pagherò sottoscritti da negozianti,
a) debitor principale (4). perchè quantun- mercanti, 0 banchieri, o per fatti di com-
que la compensazione sia una eccezione mercio benché da persone che non fecero
personale, pure inerendo essa al credito del commercio la loro professione abitua-
in modo che rimanga estinto, fra quelle rimane prescritta pel corso di cinque
le, (6)

si annovera che il mallevadore può alle- anni cominciando dal giorno del prote-
gar contro il creditore (5). Per lo contra- sto 0 dell' ultima istanza giuridica, se non
rio il principal debitore non ha diritto di vi fu condanna, o se il debito non fu ri-
opporre la compensazione di ciò che è do- conosciuto con atto 0 scrittura separata.
vuto al mallevadore (6). Nulladimcno i pretesi debitori, quando
396. Ogni qualvolta nella medesima dovranno affermare con
sia loro richiesto,
persona concorrono le qualità di debitore giuramento, di non più essere debitori;
e di creditore, ne nasce quella che chia- similmente le loro vedove, eredi, o suc-
mano eonfutùme, e questa toglie l’una e cessori che credono con buona fede, nul-
l’ altra obbligazione (7): rimane a veder- la più essere dovuto (9). Questa disposi-
si in qual modo per la confusione si tol- zione è fondata sul principio che le ob-
ga V obbligazione cambiaria. Se le quali- bigazioni mercantili non devono rima-

() Id. art. 1309. \Id. art. i?94*



(3) Id. art. 1 aoo. (7) Id m art. i3oo.
(j) Cod- di Comm. art. t5i, i5*. (8) Cod. Civ. art. i3oi,
(4) Cod. Cìt. art. 1394. (9)
Cod di Coraro. art. 189.

(5) Id. art. 3o3tì.


116 DIRITTO COMMERCIALE
ner lungamente in sospeso, affinchè la thier (5) pone il caso che il possessore di
celerità delle operazioni non sia rallen- una lettera di cambio, dopo il protesto,
398.
tata, e non diminuisca la confidenza nel- abbia data una dimanda contro faccet-
T intraprenderle. tante 0 il traente per ottener la condanna
L’Ordinanza del 1673 (1) avea al pagamento, e che non essendo stato
stabilita la prescrizione di cinque anni proseguito il giudizio, l'istanza sia di-
per le cambiali e i biglietti di cambio in chiarata perenta, e decide che il corso
questi termini: „ Tutte le lettere e bi- della prescrizione debba dirsi incomin-
„ cambio saranno riputati e-
glietti di ciato non dal giorno della dimanda, ma
„ dopo cinque anni di cessazione
stinti dal giorno del protesto, e che l'atto di di-
„ domanda, o d’ instanza a contare dal
di manda essendo stato dichiarato perento,
„ giorno dopo la scadenza, o protesto, o dev'essere considerato come non avvenu-
„ ultimo atto giudiziario. „ La maniera to, e per conseguenza non può aver pro-

con cui si esprime il Codice di Commer- dotto verun effetto, nè aver interrotta la
cio (2) ha certamente un senso più este- prescrizione di cinque anni, perchè l’ ul-
so; le parole „ qualunque azione relativa timo allo giudiciale, di cui la legge par-
alle letìert di cambio o biglietti a ordi- la, deve intendersi un atto sussistente e

ne „ fanno sparire ogni difficoltà sulle non perento.


questioni proposte da Polhier (3): se colla 399. Se non vi fosse stato protesto, la
prescrizione di cinque anni sia tolta l'a- prescrizione de’cinque anni cominciereb-
zione che compete all’accettante che ha be a correre dal giorno della scadenza (6);
pagato la lettera di cambio, contro il la legge noi dice, ma il buon senso ce ne
traente che non gli ha somministrato il persuade. Era espresso nell’ Ordinanza
denaro per estinguerla, e viceversa; se col- del 1673,, a contare dall'indomani della
la prescrizione di cinque anni sia tolta teadenza „ e non può non ammettersi
al traente che è stalo costretto a pagare dopo il Codice, il quale ampliò non re-

la lettera di cambio ritornata in protesto, strinse la disposizione che introduceva


l'azione che gli competeva contro l’accet- per le obbligazioni cambiarie la prescri-
tante che la lasciò protestare, benché aves- zione dei cinque anni. Pothier (7) propo-
se ricevuto la somma necessaria per la ne il caso di una lettera a vista che non
sua estinzione. Quanto alla prima, Po- sia stata protestata e conchiude che per
thier si accosta all’opinione di Savary (4), questa la prescrizione dei cinque anni
che sta per la negativa, e quanto alla se- deve correre dal giorno in cui ha potuto
conda dopo aver esposto ciò che si può essere presentata, perchè un debito è sca-
dire per una parte e per l’altra, rimane duto dal momento in cui se ne può fare
indeciso, ma siccome, in ambi i casi, si la riscossione, e la lettera di cambio
tratta di azione relativa a una lettera di a vista può essere riscossa tostochè può
cambio, giacché senza la lettera di cam- essere presentata.
bio, queU’azione non sarebbe nata, e qua- 400. Il Codice di Commercio esclude
lunque azione relativa alla lettera di cam- la prescrizione dei cinque anni, quando
bio, secondoCodice di Commercio, è
il vi fu condanna (8), perchè allora la pre-
soggetta alla prescrizionedi cinque anni; scrizione non cade più sulla lettera di
cosi non sembra che possa per questa farsi cambio, ma sulla sentenza, e perciò dura
luogo alla prescrizione di trenta. Il Codi- trent’anni. Che si dirà dunque nel caso,
ce di Commercio, conforme in questo al- in cui una sentenza proferita in contuma-
l’Ordinanza del 1673, stabilisce che la cia, divenne nulla, perchè ex. gr. non fu
prescrizione di cinque anni corre dall’ul- eseguila secondo l’ordine giudiciario Fran-
timo atto giudiziario, ma se questo è nul- cese, entro il termine di sei mesi? Vin-
lo, si dovrà riputare come non fatto. Po- cens (9) pensa che debba escludere la pre-

(i) Ord. da i 6?3 tit. 5 art. al. (6) Cotte di Cassazione di Francia lì
(i) Cod. di Cornai, art i8g. Apr. 1818 S. 18, 1, i 54 .

(ì) Pothier n. 199, aoo. (7) Pothier n. 198.


(4) Savary Parere 7». (8) Cod. di Comm. art. 189.
(5) Pothier n. aoi. (9) Vincens lib. 8 eh. 1 o $ 3 .
PARTE PRIMA f 17

scrizione dei cinque anni, e aprire il cor- tervenuta, dovrebbe escludere questa pre-
so a quella di trenta, fondato sulla consi- scrizione. Ma se dobbiamo ri tenere il prin-
derazione che la prescrizione essendo un cipio stabilito da Pothier, che quando la
favore che la legge accorda alla presun- legge parla d'ultima istanza convien in-
zione di un pagamento non provato, essa tendere di un' istanza sussistente, perchè
non dev'essere estesa al di là de'termini un alto nullo si riguarda come non fatto,
dei quali è scritta. Quella dei cinque an- e non può produrre effetto veruno, dovre-
ni, dic’egli, è accordata, quando non vi mo pur dire lo stesso della condanna •
sia stata condanna- se la sentenza è in- sentenza rimasta nulla ed inefficace.

v.
FTfE DELLA PARTE PRIMA.
s

PARTE SECONDA
DEL DIRITTO COMMERCIALE MARITTIMO.

TITOLO PRIMO
DELLE NAVI.

1 . La libera navigazione fu riguarda- dai medesimi fonti. Furono queste rica-


la sempre come un diritto comune al ge- vate dalla celebre ordinanza del 1681, in
nere umano, e la facoltà di approdare a cui si trovano riunite le antiche leggi ri-
qualunque lido come conseguenza neces- montando fino alle leggi Rodie inserite
saria di questo diritto (l).Nulladimeno i nel3.Codice Giustinianeo, come rilevasi fa-
Principi estesero anche sovra i mari la cendo confronto delle leggi attuali sul
il

loro autorità, c se li divisero, prescrissero Gettilo col titolo de lege Rhodia de jaetu.
limiti al corso delle navi, e quelle che gli La Legislazione marittima nelle sue parti
oltrepassarono furono prese e vendute (2). essenziali, è confermata dalla esperienza
Sono celebri le questioni sull’ impero e di un gran numero di secoli, e ha potuto
dominio del mare pomposamente discus- passar fino a noi, direm quasi, stabile e
se da gravissimi Giureconsulti, da Gro- compita, perchè il commercio marittimo
zio, da Seldeno, da Pufendorfio, da Ube- offrìsempre le medesime circostanze, le
ro, da Gotofredo, da Tomasio, da Binker- medesime vicende, e gli esempii de’me-
soechio.eda altri, ma non credo opportuno desimi casi fortuiti, il che non può dirsi
di risuscitarle, perchèson fatte per risol- del commercio di terra, avuto riguardo
versi colla forza e colle armi, piuttosto ai suoi progressi, e alla varietà delle sue
che colle parole e cogli argomenti, ed ec- comunicazioni.
cedono la giurisdizione de’Tribunali. Io Fra i piò bei monumenti del secolo
mi occuperà soltanto di quelle che posso- di Luigi XIV si annovera giustamente la
no insorgere dalle convenzioni deprivati Ordinanza della Marina del 1681, dive-
cui diede causa la navigazione, e avrò cu- nuta assai presto il diritto comune ma-
ra di esporre c dilucidare i principii di rittimo d’Europa. Essa comprendeva tut-
legislazione che servono a deciderle. tociò ch’era relativo al commercio, e alla
2. Le nuove leggi marittime sono ge- navigazione, c lo sottoponeva alla giuri-
neralmente conformi non solo alle ante- sdizione di alcune particolari autorità.
riori di Francia, ma pure a quelle degli Dopo le vicende politiche della Francia,
altri popoli d'Europa, le quali derivano essendosi variato l’ordine giudiziario, gli

(i) Qund genus hoc hominum, quaeque Seneca de benef. lib. 4 n. 1 3 1 , Instit. de rer.
hunc tam barbara morem \ divis. § I
,
L nemo igiturff. eod., L.
. mer-
Permittit patria? hospitio prohibemur catore Cod. de Com , Grol. de jure belli,
arenai. lib. a cap. 3 $ g.
Vino, i Enrid. (a) Dividimi quoque inter sete demen-
Littusqut rogamus ta potente S. Ambrogio lib. 5 Errar,
lnnocuum, et cunclis undamque auramque cap. 3.
patentati.
Vni;. ; Eneid,

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PARTE PRIMA 119

estensori del Codice di Commercio, per cataratti hanno la loro inanizione nel
conformarsi al nuovo sistema di Giuri- Consolatodel mare, ove sono anche stabili-
sprudenza, separarono le materie, e le al- te molte cose intorno ai costruttori, c par-
tribuzioni ch'erano state confuse nell’Or- tecipi (S); ma sulla fabbricazione delle
dinanza della marina, e staccandone ciò navi, ogni paese ha i suoi particolari re-
che appartiene all' amministrazione, alla colamenti, e nel nostro, le azioni e le ob-
polisia al diritto pubblico, conservarono
,
bligazioni dei costruttori di navi, sono
soltanto i principii concernenti i contratti determinate dal Codice Civile (6). Le na-
marittimi, senza osar d’ introdurre altri vi, benché annoverate fra le cose mobili,

cambiamenti fuori di quelli che i cam- sono vincolate al paga mento dei debiti del
biamenti progressivi del commercio e dei venditore, e di quelli specialmente che
costumi, o una più pronta giustizia par- la legge dichiara privilegiati (7). Il pri-
ve loro che avessero resi opportuni, o in- vilegio è un diritto che la qualità del cre-
dispensahili(1). Le disposizioni dell' Or- dito attribuisce ad un creditore per esse-
dinanza del 1681 furono trasfuse nel Co- re preferito agli altri creditori, anche ipo-
dice di Commercio marittimo, e sebbene tecarii (8), ma non tutti sono privilegiati
talvolta essendo espresse in termini dif- nel medesimo grado, e anche tra loro.al-
ferenti,o distribuite, e collocate in altr’or- coni possono essere preferiti agli altri ;
dine, sembri a prima vista che presenti- perciò se sono privilegiati in diverso gra-
no un senso diverso; pure, insorgendo do, la preferenza viene regolala secondo le
controversie, alle disposizioni del Codice diverse qualità de’privilegii: se sono pri-
di Commercio deve comunemente attri- vilegiali net medesimo grado, sono pagati
buirsi il senso medesimo ebe fu dato a in proporzione eguale (9).
quelle dell' Ordinanza, quand' erano in 6. Il Codice di Commercio enumerale
vigore, perchè non si può ignorare che diverse specie di crediti che hanno privi-
fu intenzione de’ nuovi Legislatori di con- legio sulle navi, stabilisce l’ordine con cui
servarle, e di egual peso riputar si deb- devono essere sperimentati, e il modo con
bono anche oggidì le interpretazioni dei cuifaduopochenesiafattalaprova,dichia-
suoi celebri antichi commentatori. rando che quelli i quali sono collocati
4. 1 vasi navigabili sono di più specie, nel medesimo numero, devono essere ri-
e portano diversi nomi, per cui sidistin- putati d' egual natura, e pagati, qualora

gue la loro capacità, e la diversa lorofor- il prezzo della nave non basti ad estin-
ma. Il nome di nave e di vascello è ge- guerli, in egual proporzione (10).
nerico, e il Codice sotto il nome di nave 7. Hanno privilegio. 1. Le spese giu-
(narire) comprende tutti i vasi navigabili diciali ed altre fatte per effettuare la ven-
grandi o piccoli, destinati pel traffico mer- dita, eper la distribuzione de! prezzo. De-
cantile, aggiungendo e a/tri òasfimcn/i di vrà constare di queste spese dalle note
mare (et autres bdiimeru de mer ) per di- autenticate dai tribunali competenti,
notare che non intende di escluderne al- 2. Il diritto di pilotaggio, portata,
cuno (2), e si serve pure nel medesimo cola, legatura di nave, scalo, e auliscalo,
senso del nome generico vascello (3). e si addurranno in prova le quietanze le-
5. A ogni persona ò lecito fabbricar na- gali dei ricevitori,
vi per suo conto, o per altri, e le leggi ac- guardiano e spese
3. Gli stipendi del
cordarono privilegii ai fabbricanti, e agli di guardia del bastimento dal giorno de!
operai che sono impiegati nella costru- suo ingresso nel porto fino a quel della
zion delle navi (4). I maestri d’ ascia e vendita.

(i) V.Discorsi al Corpo Lesisi, del (5) Consol. de! Mare cap. So, Si, 5a.
Cons. di Stato Bégouene Corvetto degli 8 (6) Cixl. Civ. Lib. 3 pari, a tit. 8 cap. 3
Settembre 1807. sei. 3, degli appalti e dei collimi.
(a) Codice di Commerc. art. 190. (j) Cod. di Comm.
art. 190.
(3) Id. art. 35o, 35i, 356. (8) Cod. Civ. art. aoq5.
(4) L. 1 Cod. de Navig. non excus., L. (9) Id. 0096.
|5 § qui ff. de vacai, muri. pubi. (io) Cod. di Comm. art. 191, 198.
120 DIRITTO COMMERCIALE
4. La pigione de' maganini, in cui piegati alla costruzione, ma questo privi-
sono depositati gli altreui ed arredi del- legionon compete che nel caso in cui In
la nave. nave non abbia fatto ancora alcun viag-
5. Le spese di mantenimento della gio: un altro in luogo di questo, seta na-
nave, de’ suoi attrezzi, ed arredi, dall’ul- ve ha già veleggiato, se ne concede perle
timo suo viaggio fino all'ingresso nel por- somme dovute ai creditori per provviste,
to. I tre crediti precedenti si giustificano lavori, mano d'opera, per racconciamento,
per mezzo di registri riconosciuti dal pre- vettovaglie, armamento, e allestimento
sidente del Tribunale di commercio. prima della partenza della nave, e la pro-
6. Gli stipendii, ed affitti del capi- va dovrà farsene per mezzo di note, fat-
tano, e d’altra gente d’equipaggio, im- ture, o registri muniti del vitto del capi-
piegata nell’ultimo viaggio. Se ne fa {vo- tano, e approvati dall’ armatore, copia
ta per mezzo de' ruoli d'armamento o de' quali sarà trasmessa alla cancelleria
disarmamento, riconosciuti, negli uffizii del Tribunale di Commercio prima detti
d'inscrizione marittima. È da notarsi, partenza della nave, o al più tardi, fri
che se, dentro un anno, terminato il viag- giorni dieci, dopo che sarà partita.
gio, questo credito non ì giudizialmente 9. Le somme date a cambio marit-
dimandato, s' intende prescritta ogni a- timo sullo scafo, chiglia, attrezzi ed arre-
zione che competeva al creditore (1). di. per racconciamento, vettovaglie, ar-
7. Le somme imprestate al capitano mamento, ed allestimento, prima della
pei bisogni della nave durante l' ultimo partenza della nave, e ne dovrà constare
viaggio, ed il rimborso del prezzo delle per instromenti in autentica forma, o scrit-
merci da lui vendute per lo stessoogget- ture private, gelle quali sarà depositata la
to. Se ne forma la prova coi registri copia, o il duplicato alla cancelleria del
riconosciuti dal capitano, convalidati dai Tribunale di Commercio, nel termine di
processi verbali comprovanti la necessiti giorni dieci dalla loro data.
degl’ imprestiti, e delle vendite, e sotto- 10. La somma de'premii d’assicura-
scritti dal capitano e dai principali del- zioni fatte sopra lo scafo, chiglia, attras-
l'equipaggio. I creditori però, per questi si, armamento, ed equi-
arredi, e sopra
titoli, non vengono in concorrenza come paggio della nave, dovuti dopo T ultimo
gli altri, e contro il comune principio che viaggio, e questi premii devono risultare
prior in tempore potior in jurc, l’ ultimo dalle polizze, e dai libri de’sensali d’assi-
creditore è preferito agli anteriori. Se fu- curazione.
rono fatti più imprestiti, o più vendite, 11.1 danni e interessi dovutisi noleg-
in tempi diversi, ma durante sempre il leggiatori per mancanza di conseguano-
medesimo viaggio, si segue nel rimborsar ne delle mercanzie da essi caricate, e pel
i creditori l’ordine inverso dell’anteriorità, rimborso delle avarie sofferte per le me-
e l’ultimo esclude il penultimo, questi il desime mercanzie per colpa del capitano
precedente, rimontando cosi fino al pri- o dell'equipaggio, e questi sono determi-
mo imprestito e alla prima vendita. La nati dalle sentenze, o dai lodi degli ar-
ragione di questa singolarità si desume bitri.
dalla presunzione che se fosse mancato il 12. Gli enunciati privilegi! si estin-
denaro per le ultime spese .necessarie, la guono colla vendita giudiciale della nave-
nave o non avrebbe potuto continuare il fatta nel modo che i) Codice di Commer-
suo viaggio, o non sarebbe arrivata a buon -
ciò prescrive, anche in certi casi, dopo la
porto, e la legge Romana accorda all’ ul- vendita volontaria.
timo creditore la preferenza, quia talvan 8. Secondo le leggi romane potevano
fteit pignoriì causarti (2 ). esser soggetti a ipoteca indistintamente
8. Le somme dovute al venditore, ai gli stabili e i mobili del debitore (3). Se-
provveditori, c agli operai che furono im- condo le nuove leggi comuni, i mobili

Cod. di Comm. art, 433.


(i) Z. rtt hypotheca S $ i Z. et quae i5 pr. .

Z. 5 et 6 Ut. qui potior etc. V. Lo- ff. de pignor, et hypot/t. Z. Pomponius * e


(»)
ccun. de jur. Morii, lib. 3 rap. a n. i, 3. *0 qu\bus causis etc ,

l'J) $ itero $er\’ianq 5 Insiti, tit. de ad.


PARTE SECONDA 121

del debitore, servono di guarentia pel pa- l’acquirente le spedizioni; cosi Qno a que-
gamento dovuto ai creditori (intanto che sto momento, sembra che la nave debba
li possiede, ma tosto che gli ha venduti rimanere affetta anche per i debiti con-
diventano libera proprietà di chi ne fece dopo la vendita (4).
tratti

l'acquisto, e i creditori non hanno diritto 10. Si può vendere l’intera nave, e se
di perseguitarli, neppure quando sono ac- ne può vendere una sola porzione. Si può
cessorii, e fanno parte di uno stabile ipo- vendere quando è in porto, e quando è
tecato (1). Il Codice di Commercio quan- in viaggio, ma se si fa la vendita volon-
to alle navi, benché annoverate fra mo- i taria di una nave in viaggio, questa non
bili, ha espressamente derogato al prin- reca verun pregiudizio ai creditori del
cipio di nuovo diritto comune, che mo- i venditore, dei quali la nave o il suo va-

bili sono esenti da ogni ipoteca, (meublet lore non cessa (Tesser pegno, e loro com-
n'rmt pnint de «urte) ed ha introdotta que- pete il diritto d’ impugnare la rendita
sta distinzione avuto riguardo all’impor- per causa di frode, se lo credono oppor-
tanza delle navi, c altri bastimenti di ma- tuno, e di farla sequestrare e vendere (5).
re, che spesso è eguale a quella di uno 11. Affinchè per la vendita volontaria
9.
stabile :
possono dunque, per regola gene- si estinguano i diritti dei creditori, è ne-
rale, i creditori perseguitare la nave an- cessario che la nave, dopo la vendita, ab-
corché posseduta da un terzo cui dal loro bia fatto mare in nome cd
un viaggio in
debitore ne sia stata fatta la vendila, sen- a rischio dcll'acquistatorc, e che non vi
za che possa allegare l'allro principio di siano opposizioni per parte dei creditori
diritto comune nuovo, che quanto ai mo- del venditore (6). L’opposizione dev'esse-

bili, il possesso equivale al titolo (posses- re legalmente notilicala, e non basterà


sinn raul titre). Ora vedremo come per la che lo sia semplicemente al venditore,
vendita giudiciale le navi rientrino nella ma dovrà esserlo all’acquistalore, c que-
classe delle altre cose mobili, e quando st’obbligosi desume dal Codice Civile, il

vi rientrino dopo la vendita volontaria. quale parlando delle cagioni che inter-
La vendita volontaria deve risultare rompono la prescrizione, vuol che la ci-
da scrittura autentica, o privata (2), per- tazione giudiciale, e il sequestro siano
chè, sebbene, essendo questo un contrat- intimati alla persona cui s’intende impe-
anche ver-
to consensuale, possa stipularsi dir di prescrivere (7). L’opposizione del
balmente, ed aver pieno effetto fra i con- creditore del venditore della nave equi-
traenti che lo confessano pure, se fosse ;
vale a un sequestro, e ilviaggio è il mo-
negato, non se ne potrebbe far prova per do di prescrivere il dominio della nave
mezzo di testimonii, e non potrebbe mai medesima. In parità di caso, è applicabi-
nuocere ai diritti dei terzi. Se risulta da le il medesimo principio di legge, e ri-

pubblico instromento, ossia da un atto guardando l’opposizione come un seque-


autentico, siccome la sua data è certa; cosi stro, ne viene anche la conseguenza che
ai creditori posteriori alla vendita non l’opposizione non vale che per chi l’ha fat-
compete sulla nave venduta alcun dirit- ta (8), dimodoché se questi la toglie, il
to ;
perchè appena stipulato il contratto, dominio della nave diventa irrevocabile
ne passò il dominio all' acquistatore (3), nell'acquistatore, in quella guisa che le-
e il venditore essendo rimasto privo d’o- vato il sequestro, rimane libera nel se-
gni diritto, nessuno potè trasferirne dopo questratario la facoltà di pagare. Contro
ad altri, nemo plus juris in alium tran- i creditori che tacquero stanno i princi-
sferre poteri quam ipse habet. Ma se ri- pii di diritto comune. Jura viqilanlibus
sulta da scrittura privala; siccome per prosunt. Res inter alios aetae, aliit nottue
loro non ha data certa che dal momento, nocere ncque prodesse possunt. Se però il
in cui sono state rilasciate in nome del- compratore invece di pagare i debiti del

ti) Coil. Civ. art. ai 18, ai 19. (5) Cod. di Comm. art. ig5, 19G.
(a) Cod di Comm. arU ig5. (6) Id. art. ig5,
(3) Cod. Civ. art. n38, 1 583. Cod. Civ. art. a»44-
(7)
(4) V. Delvincourt, noi. à la pag, ia6. (8) V. Valin Comm. sur TOrdonn.de la

n. 4 . Marine art. a (ir. io lib. a.


IG
124 DIRITTO COMMERCIATE
venditore; « liberarsi dalle opposizioni, i crediti privilegiati rimangono estinti (4),
preferisce di restituirgli la nave;in questo ma il favor del commercio ha richiesta
caso risolvendosi la vendita, la nave si una eccezione. Allorché il bastimento è
considera come se mai non fosse stata pronto a far vela non può pili essere se-
venduta, e ridivien pegno come prima an- questrato se non che per debiti contratti
che di quei creditori che non fecero op- pel viaggio ch'egli intraprende, c anche
posizione (1). iu questo caso può liberarsi dal sequestro
12. Tre sono i casi; incui si reputa che dando cauzione (5). Si dice che il basti-
una nave abbia fatto un viaggio in ma- mento è pronto a far vela quando il ca-
re. 1. Quando consta che è partita da un pitano è munito delie /spedizioni oppor-
15.
porlo, ed è entrata in un altro, trenta gior- tune al suo viaggio, cioè del suo ruolo
ni sua partenza. 2. Quando non
dopo la d'equipaggio, del suo permesso di parti-
è giunta in un altro porto, ma sono tra- re, delie carte di Dogana riguardanti il

scorsi più di sessanta giorni dalla sua suo caricamento, dei processi verbali di
partenza fino al suo ritorno nel porto da visita ec.
cui era partita. 3. Quando la nave essen- le formalità che si richiedono per
do partita per intraprendere un viaggio la vendita giudiciale, sono le seguenti.
di lungo corso, dopo la sua partenza, so- Convien far precedere l' ingiunzione al
no trascorsi più di sessanta giorni. Si dico- pagamento, in forza di un titolo esecuti-
no viaggi di lungo corso, quelli che si fan- vo, c questa dev'essere notificata alla per-
no alle Indie Orientali, ed Occidentali, al sona. 0 al domicilio del padrone della na-
mar Pacifico, al Canada, a Terra nuova, ve-: basta però che sia fatta ai capitano,
Groenlandia, e alle altre coste ed Isole quando si tratti di un credito privilegia-
dell’America Meridionale e Settentriona- to del numero di quelli che sono stati so-
le. alle Isole Azorc. alle Canarie, a Made- pra descritti. VentiquaUr’ore dopo l'in-
ra, e in tutte le coste e paesi situati al- giunzione. al più presto, si procede al se-
l'Oceano, al di là degli stretti di Gibilter- questro. Nel processo verbale di sequestro
ra e del Sund (2). l’usciere esprime: i nomi, la professione,
13. Nella vendita della nave s’intendo- l’abitazione del sequestrante, il luogo ove
no compresi gli attrezzi che i Francesi siede il Tribunale innanzi a cui la vendi-
chiamano cioè la scafa, le ancore, ta deve effettuarsi, e ove è legata la nave
gli alberi, i cordaggi, le vele.ealtri simi- sotto sequestro. Il Codioenon dice se deb-

li oggetti che non sono parte integrante ba intendersi; il Tribunale Civile, o quel
della nave, ma ne formano il corredo in- di Commercio, ma non ri ba dubbio che
dispensabile per allestirla, e metterla in debba intendersi il Tribunale Civile (6),
islato di navigare (3). perchè gli accesso- perchè i Tribunali di Commercio, secon-
rii tacitamente si uniscono alla cosa ven- do la procedura Francese, non possono
i

duta ibenchè non si esprimano. occuparsi ddt' esecuzione delle loro sen-
:
. '!•>•: T • i
tenze: innanzi a loro non si ammettono
causidici (arauài) (7), cd è prescritto che
titolo ii. nella pubblicazione debba indicarsi il no-
- .- i i . : .
,• . .'!•• 1
me del Causidico dell’ instante {8). Espri-
- i DEL SEQUESTRO E DELLA VENDITA me similmente in forza di qual titolo, e
DELLE NAVI.
>
. per qual somma si fa il sequestro, e il
>• < i
.
'
'
i- nome, ta qualità e la capacità del basti-
14. Qualunque hastimentodi mare può mento. Specifica e descrive le scialuppe,
essere giudicialmente sequestrato e ven- armi e provvi-
sciatte, attrezzi, stoviglie,
duto, e osservate che siano le formalità sioni da bocca, e da guerra, e stabilisce
delle quali parleremo in appresso, anche un guardiano. Notisi che questi oggetti,

(i) Valin, ibid. (6) Avviso del Consiglio di Stato , ap-


{*) Cod. di Cornili, art. 177. provatoli 1 7 Moggio 1809 Bollettino 4391'.

(S) L. de. evict. (7) Cod. di Proced. art. 442 e 6*7.


(4) Cod. di Comm. art. 197. (8) Cod. di Comm. art. 104.
(5) Id. art. ai 5.

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PARTE SECONDA 123
benché non fossero àpecificatì, e descritti} dopo il termine d’otto giorni intieri, e

pure, secondo la pratica, s' intenderebbe- questo termine incomincia dalla signifi-
ro compresi nel sequestro, come assolu- cazione del sequestro. Deve però prece-
tamente necessarii alla nav igazione, com- dere la pubblicazione sulla spiaggia, per
presa la scafa, come pensa Emerigon il) lo spazio di tre giorni consecutivi, col
contro il parere di Valin ( 2 ), il quale si cartello all’albero maestro, o in mancanza,-
fonda sulla L. 29 jf. de instimelo vel in- in altro luogovisibile del bastimento, edal-
«frumento legalo, ove si dice che =
Sca- la porta del tribunale. La vendita si fa in-
pila navi non est instrumentum navis. nanzi a un giudico delegato d’ufficio, e all’
16. Se il proprietario della nave seque- incanto, fino alla estinzione dei fuochi (6)j
strata dimora nel circondario del Tribu- 19. Se la portata del bastimento da-
nale, il sequestrante deve fargli signifi- vendersi oltrepassa le dieci tonnellate, si
care, nello spazio di tre giorni, copia del fanno tre gride 0 pubblicazioni degli og-
processo verbale di sequestro, e farlo ci- getti in vendita, di seguito, ossia, senza
tare avanti il Tribunale, affinchè si trovi interruzione, d’otto in otto giorni, alla
presente alla vendita. S’egli abita fuori borsa ossia nel recinto ove si radunano i

del circondario, le significazioni e cita- negozianti, e sulla principale piazza pub-


zioni si fanno a lui nella presenza del ca- blica del luogo ove sta legato il bastimen-
pitano, o, in assenza di questo, nella per- to; sene deve inserire l'avviso in uno dei-
sona che rappresenta il capitano o il pro- fogli pubblici, stampati nel luogo, in cui
prietario, e il termine a comparire è ac- siede il Tribunale innanzi a cui pende
cresciuto di un giorno in ragione della l' instanza pel sequestro, e se non vi sono

distanza di due mirametri e mezzo dal fogli pubblici, l' avviso è inserito in uno
domicilio del detto proprietario (3). S’e- di quelli che si stampano nel dipartimen-
gli è straniero, o fuori di Francia, le ci- to, 0 provincia. Ne’due giorni che succe-
tazioni e significazioni si fanno nel mo- dono a ciascuna grida, e pubblicazione,
do prescritto dal Codice di procedura ci- si appongono pubblici cartelli all' albero
vile (4). Così dispone il Codice di Com- maestro del bastimento sequestrato, alla
mercio, ma fuori di Francia, si osservano porta principale del tribunale, innanzi a
i regolamenti che sono in vigore ne’ di- cui si procede, sulla piazza pubblica, sul-
versi paesi. la spiaggia del porto, in cui sta legato il
17. La legge
richiede maggiori o mi- bastimento, e alla Borsa.
nori solennità per la vendita di una na- 20. Le gride, 0 pubblicazioni, e car-
ve, secondo la sua maggiore o minore telli debbono esprimere; il nome, la profes-
capacità, e il calcolo che si fa per deter- sione, e abitazione dell'attore, i titoli in
minarla è quello che i Francesi chiama- forza de'quali egli agisce, la somma che
no jaugeage, e gl’italiani stata. Vi sono gli è dovuta, l’elezione di domicilio da
nei porti i periti destinati per eseguir lui fatta nel luogo in cui siede il tribu-
questa operazione, con cui si stabilisce la nale, e quello in cui si trova ancorato il
portata della nave che in francese è detta bastimento, e se è allestito, o per allestir-
tonnage du navire, dal vocabolo tonneau, si, quello del capitano, la portata, il luo-
da cui è venuto l’ italiano tonnellata, os- go ov’ è giacente, 0 ondeggiante, il nome
sia moggia, mina, ed è questa la misura del causidico, 0 procuratore dell'attore, il
comune introdotta per fissare lo spazio di primo prezzo d’estimo, e i giorni delle
un bastimento ed il peso del caricamento udienze, nelle quali verranno ricevute le
che può essergli imposto (5). offerte. Dopo ciascuna grida, il Giudice
18. Se dunque il bastimento su cui ca- riceve le offerte, la prima volta nel gior-
de il sequestro è della portata di dieci no indicalo dal cartello, la seconda e la
tonnellate, o meno, l’aggiudicazione si fa terza ne'giomi fissati nelle sue ordina n-

(0 Emerigon des Assurances chap. 6 (4) Cod. di Proced. Civ. art. 69. 1

sect. 7 . Sul modo con cui sì misura la capa-


(5)
(a) Valin, loco cit. fari, a Ut. 4 lib. t. cità di una nave, V Em. Vincens, eh. i §
(3) Due mirametrisono cingue leghe di C tom. 3 pag. 1 14 nel. n. 1.
Francia, ossia circa dieci miglia ed un S07.
(6) Coti, di Cornili, art.
ottavo di Piemonte,
12 * DIRITTO COMMERCIALE
re; al terzo incanto, egli aggiudica il ba- creditore del loro valore alla partici pacio-
stimento maggior offerente senz' altre
al ne del denaro pagato dall'aggiudicatario.
formalità ; può accordare però se lo sti- Questa è una eccezione alla regola gene-
ma opportuno, una, o al più due dilazio- comune, per cui può sem-
rale di diritto
ni, di otto giorni ciascuna, e queste sono pre il padrone rivendicar ciò che è suo, e
pubblicate, ed affìsse (1). secondo questa, potrebbe pretenderlo in
21. Grande o piccola sia la portata del natura, ma invece non gli è concesso di
bastimento, l’aggiudicatario è obbligato ottenere che la quota proporzionale del
a pagare il prezzo della sua aggiudicazio- prezzo (4).
ne nel termine di ventiquattr’ore, o di 24. È accordato all’instante per la sepa-
depositarlo alla Cancelleria del Tribunale razione, il termine di tre giorni a produr
di Commercio, sotto pena di esservi astret- le prove, tre giorni competono per impu-
to coll’esecuzione personale. Fa maravi- gnarle, e vi si ammettono il sequestrato,
glia come facendosi la vendita e la distri- e sequestrante. Passati questi termini,
il

buzione del denaro presso il tribunale ci- la causa è portata all’udienza sopra una
vile, debba farsi la consegna del prezzo semplice citazione (5). Nasce il dubbio
presso il tribunale di Commercio, ma con- se, facendosi luogo ad appello dalla sen-
vien credere che il motivo di questa di- tenza del Tribunale nella causa di sepa-
sposizione sia stato quello di far evitare razione, debba sospendersi o no l’aggiu-
le spese, e di dare alle operazioni una mag- dicazione, finché la lite sia terminata de-
giore celerità (2). finitivamente il Codice non lo dice, ma
:

22. Non effettuandosi il pagamento o sembra che debba sott’ intendersi, perchè
la consegna, sarà la nave posta di nuovo altrimenti si correrebbe il rischio di ven-
in vendita, e aggiudicata tre giorni dopo dere la roba altrui.
la nuova pubblicazione, e cartello unico 25. Fatta che sia l’ aggiudicazione, i
come spese d'incanto a carico dell’aggiu- creditori pretendenti hanno tre giorni per
dicatario, ossia, come i Francesi dicono, opporsi al rilascio del prezzo; Questo ter-
ò la folle enchtre del medesimo, il quale mine è di rigore, e quando non ne abbia-
sarà egualmente astretto con esecuzione no profittato, sono esclusi dalla distribu-
personale, al pagamento di quel di meno zione ancorché fossero minori 0 interdet-
che colla seconda vendita si sarà potuto ti. I creditori che entro lo spazio dei tre

ottenere, avuto riguardo al prezzo della giorni non hanno fatto opposizione, non
prima, oltre i danni, gl'interessi, e le spe- hanno diritto di pretendere a verun com-
se (3). penso, ed è questa una conseguenza della
23. Nel corpo della nave in vendita celeritàche si esige nelle operazioni. È
possono essere confusi attrezzi o altri og- chiaro però che la perdita della loro azio-
getti che appartengano a terza persona, ne è indotta soltanto per l’ interesse degli
e non al proprietario della medesima : altri creditori, sequestrato non può
e il

quei che ne sono i padroni, avvertiti dal- goderne. Per la qual cosa pagati che sia-
la pubblicità
(3) legale, del sequestro.e delle no i creditori che si opposero, se rimane
dilazioni assegnate per l'aggiudicazione, denaro ancora, non se ne farà la distribu-
possono comparire, e richiamare affinchè zione al sequestrato in pregiudizio di co-
siano separali. Le loro dimande però de- loro che pure si sono opposti, sebben tar-

vono essere presentate alla cancelleria del di (6). Cosi pensa Delvmcourt. Se gli op-
tribunale prima che sia fatta l'aggiudica- ponenti, dopo l’ intimazione ricevuta dal
zione; e formate dopo di essa, non annul- creditore attore, non produrranno alla
lano la vendita degli oggetti che si vo- Cancelleria i loro titoli, entro i successivi
gliono rivendicare, ma si convertono di tre giorni, perderanno egualmente ogni
pien diritto in opposizione alla distribu- loro diritto, e spirato questo termine st
zione. del prezzo, cioè, il proprietario che farà la collocazione dei creditori che avran-
dimanda la separazione è ammesso come no osservato ciò che la legge prescrive,

(i) Cod. di Comm. art. ao5, ao 6 , 307 .


(4 )
Id. arf. aio.

(*} Id. art. aog. (5) Cod. di Coram. art. ut.


Cod. di Comm. art. aog. (6 ) Delvincourt, noi. à la pag. z 33 n. 3.
PARTE SECONDA 123

ponendo ciascuno nel medesimo tempo paggio, stabilire il nolo, e cose simili, ciò

al suo rango, tanto pel capitale, quanto dipende dal parere della maggior parte,
per gl'interessi e spese, i privilegiati nel- la quale anche essendo molti i proprieta-

l’ordine stabilito dall'articolo 191, e gli rii, può consistere in un solo, purch'egli

altri a prò rata de’loro crediti, e il dena- abbia nella nave un interesse che ne su-
ro sari! tra loro in tal guisa distribuito. peri la metà del valore.

11 creditore sequestrante nulla potrà pre- 27. La minor parte dissenziente potrà
tendere pel giudizio da lui solo introdot- essere costretta a contribuire alle spese

to, e sebbene questo siasi reso comune, e anche di quelle operazioni sopra indicate
profittevole a tutti gli altri creditori co- che non approva, e avrebbe voluto impe-
nosciuti, o ignoti; pure egli occuperà uni- dire. Se sarà stato deciso il viaggio, e la

camente il suo posto secondo la qualità nave avrà bisogno di riparazioni, o man-
del suo credito, senz’altro rimborso. Se cherà delle provvisioni necessarie, la mi-
pagati i creditori, sarà rimasto qualche norità proporzionatamente dovrà fornire
residuo libero di danaro, cioè se sarà ri- il denaro opportuno, affinchè sia ristora-

masto qualche residuo, e non vi saranno ta, allestita, e posta alla vela, come pure

iù neppure creditori, i quali o tardi ab- farà le anticipazioni solite per la parten-
iano presentato le loro opposizioni, o nel za, e qualora ricusi, 0 sia renitente, il

tempo prescritto non abbiano prodotti i Tribunale autorizza l’ imprestito a cam-


loro titoli alla Cancelleria, quel residuo bio marittimo della porzione dei ricusan-
sarà rilascialo al debitore già proprieta- ti, e rimane per questo obbligata la loro

rio del bastimento (t). parte nella proprietà (3). L’esposto prin-
cipio è contrario all'assioma di diritto co-
mune in pari causa, potior est causa pro-
TITOLO IH. hibentit, confermato dal Codice Civile (4),
per cui anche un solo fra i condomini ha
DEI PROPRIET ARII DI NAVE. il diritto di opporsi alle innovazioni sulla

cosa comune, ma il Codice di Commer-


26 Una nave può essere posseduta da cio vi ha derogato per favorire le società
più proprietarii, e in questo caso si for- d’interesse nelle navi, che sono indispen-
ma tra loro una società diversa da tutte sabili, specialmente trattandosi di navi-
le altre anche mercantili: in tutto ciò che gazione che chiamano di lungo corso, po-
riguarda l’ interesse comune, la maggior tendosi da un solo rare volte supplire alle
parte decide, e il suo parere dev’essere se- grandi spese che esige, e per togliere gli
guitato dagli altri. La maggior parte pe- ostacoli che si potrebbero frapporre alle
rò non consiste nel numero dei proprie- operazioni marittime dal cattivo umore
tarii, ma in quello dei rappresentanti più di un solo socio, stando alle massime di
della metà del dominio della nave, ossia diritto comune (5).
di quelli che hanno nella nave una por- 28. Nelle operazioni che non riguarda-
zione d' interesse che eccede la metà del no l’interesse comune, la maggior parte
valore della medesima (2). Se dunque si più non astringe la minor parte a sotto-
dovrà determinare il viaggio da intra- mettersi alle sue deliberazioni. La mag-
prendersi, far la elezione del Capitano, gior parte non può decidere che si faccia
fissare il suo salario, e quello dell' equi- la compra, e la spedizione di un carica-

(i) Cod. di Comm. art. aia, n3, 114. da essi a proporzione del numero de'cara-
(a) Le porzioni d' interesse de' partecipi ti della participazione, dando ogni carato
nella Nave tra noi si chiamano carati: il un voto, e dove concorrono tredici in venti-
carato è la ventiquattresima parte delton- quattro, s'intende deliberato salvo patti in
eia, e si Jigura che la Nave consista in contrario „ Targa Fonder. Marit. cap. io
ventiquattro carati, e il nostro Targa chia- in fine.
ramente si esprime al nostro proposito, (3) V. Cod. di Comm. art. #33.
dicendo, che „ le deliberazioni delle cose (4) Cod. Civ. art. tS5g.
attenenti alla Nave, si fanno dalla mag- Delvincourt, noi. de la pag.
(5) 1
19 n. 1.
gior parte non del numero de'partecipi, ma
126 DIRITTO COMMERCIALE
mento ognuno prov-
di merci: in questo confermato dal Codice Civile che nemo :

vede alproprio particolare interesse. Va- invita s in comunione manere cogitar 3),
(
lin (1) riferisce il caso di una contesta- ma il Codice di Commercio ha derogato
zione promossa dal proprietario di tre anche a questo per i motivi medesimi pre-
quarti di una nave, il quale non avendo ccdcntemente accennati, e ha stabilito che
potuto indurre il proprietario dell’altro la licitazione, 0 vendita della naveall’in-
quarto a concorrere alia compra di un ca- canto, quando non sia stato convenuto
rico, sostenne che avendo il diritto di da- diversamente per iscritto, non potrà es-
re alla nave la proposta destinazione, ave- sere accordata se non ad istanza de’ pro-
va pur quello di caricarla fino a tre quarti prictarii formanti, uniti insieme, la metà
senza pagar nolo, e dipendeva dal coin- del totale della nave medesima (4).
teressato o il caricarla per un quarto, o
il cavarne quel partito, che meglio sti-

mava dandolo a nolo. La causa restò in- TITOLO IV.


decisa ma oggidì non si farebbe più questa
,

disputa. Il proprietario dei tre quarti della DEL CAPITA.NO.


nave non potrebbe costringer l'altro nè a ca-
ricare a modosuo, nè a caricare comunque, 30. Il governo della nave è affidato al
jterchc la qualità di caricatore è diversa Capitano, cui si danno diversi nomi se-
e distinta da quella di proprietario, e l'in- condo la qualità del bastimento cui pre-
teresse comune dei proprietarii non è che siede,edei viaggi ch’egli intraprende. Ca-
quello di far sì che la nave sia in istato pitano è propriamente chiamato quei che
di poter navigare. L’interesse comune ri- comanda nei viaggi di gran cabotaggio-
chiede è vero, che il caricamento si fac- quei che fa i viaggi di piccolo cabota ggio
cia compito, ma la maggiorità può farlo sichiama dai Francesi maestro (maitre),
per conto proprio, o per conto di altri dagli Italiani patron, opadron da padro-
estranei, cui ha diritto di dar la nave a neggiare, e questa nome in Francia è ri-
nolo senza che la minorità, essendo il servato generalmente ai condottieri di bat-
noleggio compreso fra gli oggetti d’ inte- telli nei fiumi, e di barchette nei porti.

resse comune, glielo possa impedire. Del Nel Mediterraneo però suol estendersi, ad
29. la nave c una proprietà indivisa,
resto, imitazione degli Italiani, anche ai mae-
non se’ne può disporre che prò indiviso, stri de’ piccoli bastimenti (5). Noi faremo
e la maggiorità può bensì caricarne, o uso della parola Capitano nel significato
darne a nolo la totalità, ma se un quarto generico anche senza distinzione di Capi-
è rimasto vuoto, siccome non poteva co- tano, Maestro, 0 Padrone.
stringere il proprietario per un quarto a 31. Il Capitano è costituito dal proprie-
riempirlo , non può neppure obbligarlo, tario, e se più sono i proprictarj, dalla mag-
dirò cosi, a rincantucciarsi, e negargli la giorità formata come si è detto, avuto ri-
sua porzione del nolo dei tre quarti di guardo all’ interesse nella nave. 11 proprie-
caricamento. Era questa T opinione di tario, 0 armatore è civilmente mallevado-
Valin, ed è pur quella dei moderni com- re pei fatti del Capitano in tuttociò che
mentatori del Codice di Commercio (2). è attinente alla nave, e alla sua spedizio-
È pure assioma di diritto comune ne (6), e non si libera dalla sua risponsa-

sur T art. 3
(i) Valin, tit. 8 lib. a de di cui parlerà in al'ro luogo. Il grande
si
T Ordonn. de la Marine. e piccolo cabotaggio suol esserfissato dai
(a) V. Deh incourt, toc. cit. n. 3. Emi le particolari regolamenti, ma in generale, il
Vincens, legisl. comm. lib. la chap. 3 § 17. piccolo cabotaggio comprende i viaggi Jra
(3) Cod. Civ. art. 81 5. due porti dell Oceano, o fini due /torti del ,

(4) Cod. di Comm. art. aio. Mediterraneo, e quando si passa da un


(5) La parola Cabotaggio, o Capolaggio mare alt altro, il viaggio è di gran cabth
significa propriamente navigazione di capo faggio.
in capo o di porto in porto sempre costeg- (ti) Armatore (armateur) parola usata,

giu ndo, senza allontanarsi da terra, ed è frequentemente dal Codice di Commercio


diversa dalla navigazione di lungo corso corrisponde alt esercitar della legge Ilo,
. PARTE SECONDA 127

bilità che (Vendo Valibanrloro della nave, ancora che procedono da colpa cprevar:-
edel nolo, C pero necessario distinguere: cazionc; anzi e pure tenuto in quanto
.o il fatto del Capitano ebbe per oggetto alla nave, per il ristoro d'ogni danno ri-
l’utilità della nave, e il Capitano contras- sultante a terze persone per ogni misfatto
se obbligazione che il bisogno urgente esi- commesso in nave, o per conto di essa
geva, e siccome in questo caso si reputa dalla marineria, perchè anche la scelta
che abbia agito il proprietario stesso, va- de'marinari è un fatto attincnlealla nave,
lendosi del ministero del Capitano, perchè e riguardante la sua spedizione, e deve
egli stesso avrebbe contratte quelle me- invigilare affinchè si arrotino solo perso-
desime obbligazioni, se fosse stato presen- ne fidate, c da bene, non truffatori, per-
te: così l'abbandono della nave e del no- chè chi si serve di mala gente è in col-
lo lo assolve dall’ adempirle (1). Questa pa (3).
conseguenza è fondata sulla massima che 32. Nelle navi armate in guerra è più
in questo raso il Capitano ba diritto di difficile alla gente che ne forma l’equi-
rivolgersi contro il proprietario per farsi paggio di commettere cattive azioni, e
indennizzare, e perciò si fa luogo all’azio- molto più difficile ai proprietarii di pre-
ne esercitoria direttamente contro lo stes- vederle e di prevenirle: perciò la legge, in
so proprietario in solidum. O il fatto e le favore dei proprietarii di navi armate in
obbligazioni del Capitano provengono da guerra. fa una eccezione, e dichiara, che
colpa, o prevaricazione nell’esercizio delle non sono risponsabili dei delitti e ruberie
sue funzioni, e allora il proprietario ab- commesse in mare dalla gente di guerra
bandonando la nave, e il nolo, è sciolto che sta sulle loro navi, o dalla marineria,
da qualunque risponsabilità, perchè in che sino alla concorrenza della somma,
questo caso non competerebbe al Capitano per cui avranno prestato cauzione, pur-
vermi regresso contro il proprietario, e non ché non ne siano partecipi, o compli-
si farebbe luogo contro quest' ultimo al- ci (*).

l'azione esercitoria fuorché fino alla con- 33. Secondo gli usi marittimi antichi,
correnza della nave e del nolo (2). Pre- colui ch’era stalo eletto per Capitano di
messa questa distinzione, resta il princi- una nave, ed era in possesso del suo uffi-
pio generale che la risponsabilità del pro- zio, cominciando ad esercitarlo, non po-
prietario o armatore si estende a tutti i teva essere rimosso dal suo posto finche
fatti del Capitano e sotto questo vocabolo non avesse fatto ragionevole viaggio; tan-
fatti s’intendono comprese non solamente to più se di già l’aveva noleggiato, do-
le obbligazioni da lui contratte per i bi- vendosi aspettare che avesse terminatola
sogni, e pcT l’utilità della nave, ma quelle sua condotta. Quando insorgeva qualche

mona. Esercitare ab exercendo si dice (3) Targa loc. cil. n. 1 6.

(4) Cod.dì Comm. art. 916, 917.


quello che ha la totale amministrazione del-
la nave, e prepone gli ufficiali e ministri, In Francia per ogni nave armata in
o sia lo stesso proprietario che la faccia guerra, o in guerra e mercanzia, si presta
navigare per conto proprio o un altro a
, una cauzione che , dalC art. 90 del regola-
cui dal proprietario sia stata concessa. mento sulla corsa del 9 pratile an. 1 1 era .

L' esercitone resta obbligato per ogni de- stata portata a ìq, 000 fr-, se !' equipaggio,
bito contratto dal capitario il quale, come
, compresovi lo stato maggiore, è di 1 5o uo-
£uo mandatario, in quelle cose che sono mini, o meno; se eccede questo numero, è
attinènti alla nave o alla sua navigazione difr. 74,000. L'oggetto principale di que-
V obbliga in modo che quello che costui o- sta cauzione è di assicurare il pagamento
pera o fa come capitano, si ha come fatto dei danni e interessi attribuiti dal Consi-
Ha lui. L. i ff. de exercit act., L. i § Ma- glio delle prede ai bastimenti neutrali per
gistrum, L. a. Targa Ponderai. Maritti- causa o di arresto illegale, o di una dila-
me, cap. io ». i, 5, 6. pidazione fatto in mare, e di assicurare
(i) Valin, sur C art. a. tit. 8 liv. a Or- similmente i diritti della marineria, è quel-
dono. de la marine. li degl invalidi della maiina per quel tan-
(a) V. Dolvincourt, not. de la pag. i5o to che loro spetta nelle prede.
n. 1.

Google
128 DIRUTO COMMERCIALE
controversia,si provvedeva di un Tenen- nave esca dal porto, ma dopo altresì che
te,o aggiunto, salvo fellonia che reso lo ha incominciato il suo viaggio, e lo và
avesse indegno. Due ragioni ne adduce proseguendo, senza che debba rendergli
Targa la prima, perchè esso è procura-
: ragione del dato congedo, 0 prestargli ve-
tore legale dei proprietarii, e come tale è runa indennità ; s’ intende sempre quan-
riconosciuto anche dalle nuove leggi. Il do diversamente non sia stato convenuto
mandato procuratorio non si può rivoca- per iscritto. Questa disposizione deroga-
re che re integra, neppure spirando per toria del diritto comune deve essere stata
morte de' Principali, se non terminata suggerita dalla esperienza che mostrò es-
l’amministrazione, e questa giurispru- servi rasi, nei quali fa duopo cambiar Ca-
denza non è variala; l’amministrazione pitano immediatamente, e se fosse frap-
del Capitanoche è in viaggio, ochelo intra- posto ritardo, o si dovesse giustificare
prende, non può dirsi terminata che al il motivo legittimo del congedo, ne risul-

suo ritorno; dunque, conchiude Targa, terebbe gravissimo danno irreparabile; al-
non si può rimuovere se non allora. La tronde non sembra che abbia a temersene
seconda, perchè egli, dopo aver accettata abuso, perchè all'armatore non v’c cosa
questa carica, non la può più ricusare, nè che stia veramente a cuore, quanto il con-
può più abbandonare il posto fino al ri- servare un buon Capitano s’ebbe la sorte
torno, ovvero terminato il tempo accor- di averlo, e non si può presumere che sen-
dalo, altrimenti commette fellonia, e il Co- za gravi motivi abbia a congedarlo.
dice di Commercio riconosce egualmente 35. Se la nave appartiene a più perso-

l'esecuzione del mandato del Capitano di ne, c il Capitano era egli pure condomi-
nave come forzata, e il Capitano che si no. 0 partecipe, può, se vuole, staccarsi
obbligò a fare un viaggio, se noi compi- dalla società, perchè la legge glie n’ha la-
sce, incorre nella pena del pagamento di sciato l’arbitrio, non essendo ragionevole
tutti i danni, spese, e interessi all’arma- ch'egli sia costretto a rimanere contro sua
tore, c ai noleggiatori (1). Notisi che il voglia in comunione con gente da cui ha
viaggio non s'intende compito quando la ricevuto una specie d’affronto. Allora può
nave è arrivata al suo destino, ma quan- esigere da chi lo ri move, che si addossi

do è ritornata nel porto da cui è partita, la sua porzione della nave, pagandoglie-
salvi patti; perciò se la nave sarà partita
i ne il prezzo al dir di periti eletti d'accor-
34.
da Genova per Odessa, ex. gr. non s’in- ,
do, 0 d'officio (4). Se i partecipi nel con-
tenderà compito il viaggio finché non sa- gedarlo non furono unanimi, e la sola
rà ritornala a Genova, e non basta, fin- maggior parte decise, potranno essere co-
ché non sarà scaricata, e legata a terra, stretti ad assumersi la porzione del Capi-

se il proprietario vuol farla entrare nel tano quc'soli che lo congedarono, ma que-
porto, o le sarà dato un posto sicuro se sta diventa propria di loro, e gli altri che
vorrà farla ristoppare, e il Capitano non non hanno acconsentito all’acquisto, nul-
potrà abbandonarla prima, senza esporsi la hanno a pretendere di essa (5).

alla pena surriferita (2). Gli obblighi, di- 36. Cessano le funzioni di Capitano
ce Targa, devono essere reciproci, e de- colla perdita della nave; col terminarsi
vono essere osservati del pari da chi lo del viaggio ch’era stato specialmente de-
prepose (3). terminato, e coll'aggiudicazione fatta giu-
In vece il Codice di Commercio, dicialincnte dopo il sequestro, e in questo
conforme in questo all’Ordinanza della caso ha diritto all'indennità, quando però
Marina, derogando agli antichi usi marit- sia stata espressamente pattuita (6).
timi, e nulla curando le accennate mas- 37. Il Capitano presiede al governo del-
sime, ha concessa al proprietario, o ar- la nave.Comincieremo dallo stabilire per
matore rimuovere
della nave, la facoltà di massima generale, ch’egli può fare tutta
il Capitano, non solamente prima che la ciò che giudica necessario per condurre

(i) Cod. di Coram. art. a38. (4) Cod. di Comm. art. a 18, 019.
(a) Valin su gli art. a e 4. tit. 7. ìib. a (5) Valin aW art 4 tit. 8 lib. a deir Ord.
deil'Ordin. della Marina. di M.
(3) Targa, toc. cit., da I n. 33 al 38, (6) Cod. di Comm. art. ao8.
PARTE SECONDA 129

la nave e il caricamento a buon porto, ed 40. Si è già detto che il proprietario,


è tenuto non solo pel dolo, e la colpa la- o armatore, preponendo il Capitano al go-
ta, nell'esercizio delle sue funzioni, ma verno della nave, s'intende che abbia ac-
anche per la colpa Itve (1), e secondo il consentito anticipatamente a tutte le ob-
diritto Romano anche alla colpa leniti- bligazioni contralte da quest’ultimo per
ma (2), nè può addurre altra scusa che la salvar la nave e condurla a buon porto,
forza maggiore. Non essendo che un sem- e non v’ha dubbio che i terzi per tali ob-
plice mandatario preposto alla nave, que- bligazioni non abbiano diritto di rivol-
sta non può da lui acquistarsi per via di gersi contro l'armatore come loro princi-
prescrizione (3). Parleremo dei diritti e pale obbligato, ma questa regola eh’ esca
doveri del Capitano prima della parten- dai limiti del diritto comune, non sem-
za, durante il viaggio e al ritorno. bra applicabile che nei casi, in cui la na-
38. Il Capitano, cui la cura principale ve si trova in bisogno urgente, ed è im-
della nave è affidata, e deve necessaria- possibile, il che spesso accade, di procu-
mente valersi per l'esercizio delle sue fun- rarsi il consenso dell'armatore. Se dunque
zioni dell’opera e ministero de’subaltcrni, l'armatore è presente, le operazioni del
ha egli solo la facoltà di eleggerli, c da Capitano per esser valide dovranno essere
lui solo si fa la scelta de'marinari, e del- dall’armatore riconosciute, ed approvate.
l’altra gente d'equipaggio, perchè la sua 41. Targa, a’termini del cap. 236 del
sicurezza, la sua risponsabililà, e il man- Consolato del mare, esamina la questione
tenimento dell’ordine, e della disciplina, se il Capitano possa obbligare gli eserci-
richiedono in lui egualmente questa fa- tori proprii oltre la nave, benché per co-
coltà; ma se il proprietario o armatore si se ad essa attinenti, particolarmente per
trova nel medesimo luogo ove l'equipag- denari a cambio marittimo sopra corpo
gio si forma, il Capitano deve concertarsi e noli, nel proprio luogo dove sono pro- i

con lui (4), e per quanto egli abbia il mag- prietarii o esercitoli, senza il consenso
giore'- interesse nel procurarsi marinari loro, e conchiudendo per la opinione af-
idonei quanto è possibile, e la sua perspi- fermativa, dice essere osservanza da per
cacia in discernerli debba riputarsi mag- tulio, che il Capitano può obbligar la na-
giore di quella di qualunque altro; pure ve. ed esercitori, o presenti in luogo del-
è ragionevole e giusto, che l’armatore, al- F obbligo, o assenti. Soggiunge, che quan-
meno ne sia inteso, e non sia discorde, do pur dovesse procedere la opinione
perchè sono entrambi tenuti, il primo in negativa, si dovrà prendere quando ilCam-
ciò che riguarda il loro ministero, e l’o- bista, o Prestatore sa chi sono gli Eserci-
pera loro, il secondo pe'quasi delitti che tori, e sa che sono in luogo, e vuole ave-
si commettessero nella nave. re ancor essi obbligati non solo realmen-
39. Per uso antico, il Capitano era ob- te, ma altresì personalmente alla rata
bligato, 'nell' atto della sua elezione, di delle loro parlicipazioni, non già quando
promettere, giurare, e dare sicurtà di eser- si contenta della sola obbligazione reale
citar la sua carica bene, fedelmente, c con della nave, e suoi accessorii, e della per-
diligenza, e difendere la nave coi suoi at- sonale soltanto del Capitano, perchè al-
tinenti. per se e sua gente, a tutto suo lora è incongruo cercar essi Partecipi. Il
potere, Gno all'ultimo fiato di vita, e di contrario, a termini dello stesso capito-
rendere a chi si deve, buono, vero, e rea- lo 236 del Consolato del mare, sostiene,
le conto di viaggio in viaggio (51. Queste combattendo Targa, negando 1’ allegala
formalità non sono prescritte dalle leggi osservanza, Giovanni Antonio Morchio,
nuove, ma sempre, ancorché non fossero dottissimo nostro Giureconsulto Genove-
pattuite, sussistono pel Capitano le me- se (6), e dimostra che ciò che Targa dice
desime obbligazioni, perche sono ineren- procedere secondo la comune osservanza,
ti alla sua carica. non procede che secondo il diritto comu-

(i) ld. art. 991 »3o,


, (5) Tnrgn, loe. àt. cap. la n. 14 , .5.
(•>) Casareg. de comm. disc. i3 n. 69 , 83 . 16) f'ot. redd. anno 1716 Hagistr. Con-
.

(3) Cod. di Corani, art. 43q. seiv, maris in causa Dodeii et Perat.
(4 )
Id- art. 993.
17
s

130 DIRITTO COMMERCIALE


ne, per cui nelle cose attinenti alla nave, Commercio, giacché i noleggi sempre sf
il Capitano legittimamente contratta ed trattano col Capitano, senza ch’egli deb-
obbliga gli Esercitoci, quando però vi con- ba giustificare consenso de' Proprieta-
il

corrano quattro requisiti di AtTricano(l),


i rii (5). Nel caso poi chela nave sia stata
cioè l.,chc quando si fa l'impreslito, siavi già noleggiata col consenso dei proprie-
il bisogno della nave, o debba risarcirsi ; tarii, c che alcun di loro ricusasse di con-

2. , che il
Prestatore sappia che T impre- tribuire alle spese necessarie per la sua
stilo ha per oggetto il bisogno o risarci- navigazione, può il Capitano, ventiquat-
mento della nave-, 3., che la somma im- tro ore dopo aver fatta intimazione ai re-
42,
prestala non sia molto maggiore di quella nitenti di somministrare la rata che loro
che è necessaria pel fine cui deve servi- spetta, e coll' intervento dell'autorità del
re; 4., che sia stata imprestata in quel Giudice, prender denaro a cambio marit-
luogo ove si credea che potesse procurarsi timo per conto loro, sulla porzione per
dò che alla nave facea di bisogno. cui sono partecipi nella nave (6), ancor-
Le nuove leggi proibiscono espres- ché uniti insieme formassero la maggior
samente al Capitano nel luogo ove sono parte, perchè poteva non esser costretta
i proprietarii, o persone che li rappresen- a noleggiare, ma dopo il noleggio è ob-
tino, di dare a nolo la nave, di fyrla rat- bligata a contribuire alle spese, avuto ri-
toppare, di comprar vele, cordaggi, o si- guardo principalmente al noto principio
mili attrezzi, e di prendere per questi og- che la nave è fatta per navigare navi :

getti, sopra corpo, denaro a cambio ma- enim ad hoc paratur ut naviget (7).
rittimo, e anche a semplice mutuo, senza 43. Ogni altro imprestito a cambio ma-
che gliene sia data la facoltà speciale da rittimo fatto dal Capitano per altro og-
loro (2). Quanto al noleggio, Emerigon è getto, nel luogo ove sono 1 proprietarii
di parere che l’ effetto della proibizione della nave, senza la loro autentica appro-
non debba stendersi ai terzi, ma farsi sen- vazione (8), 0 senza che sian essi inter-
tire soltanto al quale come
Capitano, il venuti al contratto, non dà nè azione, nè
contravventore, quando si facesse luogo privilegio al prestatore, che sulla porzio-
a indennità in suo favore, in questo caso ne che lo stesso Capitano può avere nella
non la potrebbe pretendere, ma T atto è nave 0 nel nolo (9). Questa disposizione
valido, perchè i terzi che contrattano col è conforme alle antiche leggi maritti-
Capitano di buona fede, non sono obbli- me(10):se però si giustificherà che il Ca-
gati a informarsi dell’ intenzione dei pro- pitano ha impiegato utilmente il denaro
prietarii, dei quali si presume il consen- preso ad imprestilo nel provvedere ai bi-
so (3). Per lo contrario. Valin pretende sogni della nave, e ha fatto spese neces-
che mancando la facoltà speciale dei pro- sarie che sarebbero state a carico degli
prietarii, quando si trovano essi e il Ca- armatori, in questo caso contro costoro
pitano nel medesimo luogo, il noleggio competerà l'azione de in rem verso (11).
sia nullo assolutamente (4); ma il parere 44. Prima di partire, anzi prima di
di Emerigon sembra più conforme allo prender carico, il Capitano è obbligato a
spirito del Codice, e all'uso generale del far visitare la nave nel modo prescritto

( I )
Lucius in fin. ff. de exerc. ad.
/. leur conscntement. Delvincourt crede che
() Cod. di Comm. art. in questo articolo la parola authentique
(3) F.merig. du contr. à la grosse eh. 4 debba intendersi per espresse, formelle,
Sect. 3 § a. non vedendosi la ragione per cui esigereb-
Valin sur Fart. a tit. \ livr. 3.
(4) be un atto autentico perchè uno scritto pri-
,

Delvincourt not. de la pag. 148 n. t.


(5) vato è sufficiente, salvo Fobbligo della ri-
() Cod.
di Corani, art. a33, 3aa. cognizione della firma, qualora ne fosse
(7) L. ia § 1 ff. de usuf. et quemad. E- contestata la verità. Delvincourt not. de la
merigou du contrai à la grosse, chap. 4 pag. 149 n. 1 .

sect. 4 § 3. (9) Cod. di Comm. art. 3qi.

(8) Cod. di Comm- art. 3ai. Nola. // te- (10) V. Emerigon loc.cit.ch. 4 sect. 3 n. 1.
sto dice sans authentique:
l’ aulorisation Vinn. ad l. 1 ff.de exercit. ad. Noce
(1 1)
V Ordinanza della Marina diceva s.ms de navibus, not. 17 Casareg. disc. 71 n. io.
.

PARTE SECONDA 131


dai regolamenti : questa visita si fa per stare quali siano le cose che deve conse-
mezzo di periti, i quali verificano se pub gnare, e non può esigerne il nolo da chi
comodamente navigare, e se è provv«lu- E vero che se il carico non è
le riceve.
la di tutto ciò che le può essere nccessa- ragguardevole, e specialmente nel piccolo
avuto riguardo alla sua qualità, e alla
l'io, cabotaggio, per lo più non si distenda
lunghezza del viaggio: questa visita è rin- contratto di noleggio, ma si consegna al
novata al ritorno, affinchè si possano giu- Patrone una fattura, o nota della roba
stificare le avarie sopravvenute nel de- caricata, e se il caricamento va per conto
oorso del viaggio, provenienti da fortuna di un terzo, si rimette al Patrone una let-
di mare, o da vizio intrinseco del basti- tera di vettura diretta a quel terzo, in
mento. Se ne distende processo verbale, cui si numerano gli oggetti, e la somma
si deposita alla Cancelleria del Tribunale pattuita pel nolo. È vero parimente che
di Commercio, e ne è rilasciala copia al se il carico appartenesse allo stesso pro-
Capitano (t). prietario della nave, non
potrebbe pre-si

45. In tempo di guerra, come in tem- tendere che il Capitano esibisse il con-
po di pace, è necessario che in qualun- tratto di noleggio, ma neppure in questo
que occorrenza si possa giustificare la per- si può prescindere dalla polizza di carico,
tinenza della nave, e del carico; che ognu- e per mezzo detratto di proprietà del ba-
no possa riconoscer le mercanzie che gli stimento sarà facile di accertare che il ca-
sono inviate; che apparisca del pagamento rico appartiene al proprietario (3), ma
dei dazii, e che sia ben accertato che non tutte queste cautele sono necessarie per
sono state caricate mercanzie proibite, e impedire che il (Capitano imbarchi mer-
perciò il Codice ha indicate le carte che canzie di contrabbando, o spettanti a
il Capitano deve indispensabilmente ave-1 un negoziante che sia suddito di potenza
re a bordo. Questa necessità si fa mag- in guerra, e dia luogo a che la nave di-
giormente sentire in tempo di guerra, per- venga preda legittima. Si richiede final-
chè se il Capitano non è munito dei do- mente che il Capitano ahbia a bordo il
cumenti richiesti per gli oggetti sopra ac- processo verbale di visita, per le ragioni
cennati. vien dichiarato di buona preda, già dette, e le quietanze di pagamento, e
ed egli in questo caso sarebbe risponsabi- bollette delle dogane. Dirò cosa siano quo-
le delle conseguenze che ne risulterebbe- ste bollette chiamate dai Francesi acquiti
ro verso i proprietartì-della nave, verso i à eautiem. Le mercanzie per uscire dal
caricatori, e verso gli assicuratori. Deve porto sogliono pagare un dazio, e questo
dunque tener nella nave il documento che e più forte se vanno all’estero. Il carica-
dimostra quali ne sono i proprielarii: l'at- tore, per pagar meno, potrebbe dichiara-
lo che dicesi di francisaiione, ossia che re maliziosamente che le destina per un
prova essere il bastimento proprietà na- porto nazionale, e farle poi trasportare a
zionale, cioè francese, o inglese, o sardo; un porto straniero, perciò, affine di pre-
il ruolo d’equipaggio, cioè il catalogo di venir questa frode, la dogana esige una
tutte le persone imbarcate, coll'indicazio- cauzione, per cui se il caricatore che di-
ne delle loro qualità ec.: la polizza di ca- chiarò di spedire la roba a un porto na-
rico, e il contratto di noleggio, perchè zionale, non giustifica entro un dato ler-
senza queste carte, specialmente in tem- mine, o la perdita delle mercanzie, o Tar-
po di guerra, la nave correrebbe il rischio rivo al porto dichiarato, il suo malleva-
di essere predala, ancorché neutrale; e dorè è astretto a pagare il di più che è
l’ordinanza della marina (2) dichiara buo- dovuto pel tragitto all’estero, e la carta
na preda il bastimento, in cui non sia di permissione che, mediante cauzione,
stato trovato nè contratto di noleggio, nè ladogana rilascia, è quella che i Francesi
polizza di carico, nè fattura. Oltre di che chiamano acquit à caution.
il Capitano senza di esse non può far con- 46. Il Consolato del mare prescrive al

(i) Cod. di Comm. art. a a 5. F. D'tcìiia- presso Emeri^on, des assurances, eh. 1 1
ra .ione del re di Francia concernente le sect. 4 § a
assicurazioni, del «7 Agosto 1779 art -
(*) Ord. de la Mar, tir.des prises art. 6.
(3) Savary Parere 90.
.

132 DIRITTO COMMERCIALE


Capitano che deve rendere buono, vero, 49.risarcisce
e ne il danno ai partecipi nella
c reai conto di viaggio in viaggio, T ob- nave, o, nelle merci e robe caricate (3).

bligo di tener buona scrittura, c ne indi- È proibito al Capitano di caricar


ca la forma. Targa, parlando dello scri- sulla nave mercanzie di qualunque spe-
vano di nave, dice che deve tener tre libri: qualunque pretèsto
cie per conto proprio,
fl primo è il Cartulario propriamente det- ne adduca, senza la permissione dell' ar-

to, nel quale devesi notare il debito e cre- matore, e senza pagarne il nolo, salvi i
dito, introito ed esito, utili, e danni; nel patti in contrario. Secondo il Consolato
secondo, che si chiama del Manifesto, si del mare*(4) era concesso al marinaro
tien nota di tutto quello che s’imbarca d’ introdurre e tener la sua cassa in ma-
e poi si disbarca, nell’ imbarcare indebi- re: ilNocchiero ossia Conlramaestro, ut-
tando la nave di ciò che entra, e seguito fiziale deputato dai proprietarii, che va-

10 sbarco disdebitandola ; il terzo libro si niva in ordine dopo il Capitano e suo Te-
tiene per notarvi ogni occorrenza gior- nente, ne determinava ad arbitrio la ra-
nale, deliberazioni , e tutto ciò che so- gionevole grandezza, e in quella, in ogni
stanzialmente occorre per l’amministra- viaggio, il marinaro poteva riporre ciò

zione e reggimento del negozio della na- che a lui piaceva, e anche merci, purché

ve, e si denomina Giornale, ossia Ma- non fossero di rilievo, e il loro valsente
nuale, perchè giornalmente fa d’uopo a- non avesse ecceduto quello del salario
verlo alle mani. che avrebbe guadagnato, e trasportarle
47. Questo insigne Pratico indica il senza pagar nolo, ben inteso che ciò fa-
modo con cui ciascuno dei tre libri deve cesse per conto proprio, e non d’ altri, e
essere tenuto, P accuratezza che vi si ri- se le provvedesse entro il termine di sei
chiede, il rigore con cui devono essere giorni dopo stivata la nave. Questa fran-
custoditi, l’obbligo di esibirli ad ogni chigia denominavasi portata de' marina-
mandato di Giudice, e la prova che fanno ri, ossia canterata, così detta dal peso del

in giudizio (1). Aggiunge in fine che lo cantaro, e se il Capitano ricusava di per-


scrivano di nave è obbligato a tenere un mettere che la portassero, doveva loro
protocollo, nel quale per ordine siano in- bonificare il nolo, e T utile (5). Quest’uso
filzati i ricapiti e le scritture attinenti è stato abrogato in Francia dall’Ordinan-
alla nave, inqualunque occasione, e da za della marina, e alla marineria non è
chiunque egli le ritiri, con sua iscrizione piò lecito di caricar mercanzie per quan-
al di fuori. to sieno di poca quantità e valore senza
48. Il Codice di Commercio dirigendo- pagarne il nolo, se non vi è accordo col-
si al solo Capitano, come rappresentante l’ armatore, e in questo caso, se il mari-
egli solo la nave, al di cui governo pre- naio, cui per patto gli è accordato il tra-
siede, gl’ impone l’ obbligo di averea bor- sporto, 0 come dicono il porto permesso
do oltre le carte sopra descritte, un re- (le port permis) non si prevale del suo

gistro affogliato. e firmato da uno dei diritto, non può cederlo ad altri, nè pre-

Giudici del Tribunale di Commercio, o tendere per questa franchigia verun com-
dal Sindaco, (Maire) o aggiunto, nei luo- penso (6). Nulladimeno, per tolleranza
ghi ove manca il Tribunale di Commer- marittima, si permette anche oggidì al
cio. Sono da notarsi in questo registrale Capitano, e marinari, oltre la cassa che
deliberazioni che saranno prese durante non è compresa nella proibizione di ca-
11 viaggio, l’introito, e l’esito concernen- ricar mercanzie, di trasportare senza pa-
te la nave, insomma tutto ciò eh' è atti- gamento di nolo, le mercanzie che posso-
nente al suo ministero, e al rendimento no capire nella loro cassa (7), eccettuato-
di conti, cui è, o può essere tenuto (2). Se ne, secondo T uso odierno, il caso dell'ar-
non adempisce i sopra riferiti doveri, o- mamento in corso pel timore che avendo
gni disgraziato accidente è a suo rischio, nella cassa effetti preziosi, il Capitano

(i) Targa loc. cit. cap. XIV (5) Targa, loc. cit. cap. XVII. n. 6.
(i) Cod. di Comm. art. 224. (6) Ordonn. de la marine, art. 1 lie. 4 tit.

(3) Id. art. aa8. 3 Valili, sul medesimo articolo.

(4) Consolato del mare cap. i3o. (7) Valin, loc. cit.
.

PARTE SECONDA 133

non sia meno intrepido nel combatte- ga, 0 nella sua lavoreria, benché separata
re^). dalla sua casa (6), e conchiude che non
,

SO. fregola di diritto Romanochc il cre- si possono arrestare i marinari nella loro

ditore può far arrestare il suo debitore nave, perchè la nave è la loro casa o la
fuggiasco o sospetto di fuga, anzi può ar- loro lavoreria (7). Cosi ragiona Emerigon,
restarlo di propria autorità, e questa mas- masiccome in oggi per i nuovi regolamen-
sima è dai Dottori universalmente rico- tid’ordine giudiciale, non è più la casa del
nosciuta (2), ma per favorire la naviga- debitore un asilo inviolabile; siccome col-
tone, derogando alle leggi comuni, è l'intervento dell’autorità del Giudice, e in
stato accordato dalle leggi marittime al forza di un suo decreto, il debitore può
Capitano, e alle persone che compongono essere arrestato au<fhe in sua casa di abi-
il suo equipaggio il singoiar privilegio di tazione; cosi, riflette Delvincourt, la ra-
non poter essere arrestate per debiti ci- gione addotta da Emerigon non è più di
vili, quando sono a bordo, o sugli schifi alcun peso, e affinché il Capitano o Ma-
per trasferirsi alla nave, pronta a far ve- rinaro non possa essere arrestato, non ba-
la. Sono eccettuati i debiti civili contrat- sterà, crede egli, che trovisi a bordo, ma
ti per quel medesimo viaggio ch'egli è in sarà pur necessario che la nave sia pronta
procinto d'incominciare, come sarebbe a far vela.
per alimenti somministrati al Capitano, 51. È da notarsi che il privilegio di
o alla sua marineria per ordine suo, ma cui si tratta è meramente personale, e non
neppure per questi possono essere arre- si estende al delitto, 0 alle spese prove-

stati se prestano cauzione. Così dispone nienti da processo, o sentenza in materia


il Codice di Commercio, e cosi disponeva criminale; potrà perciò il creditore, in
l’Ordinanza della Marina (3), e quan- qualunque caso, esercitare le azioni sue
tunque l’ uno, e F altra dicano pronta a sopra tutti i beni del Capitano, e anche
far vela (preì à faire virile), il che sem- sulle merci già caricate, ch’egli può se-
bra dinotare, che quando la nave è ozio- questrare, e fardisbarcare,pagandone pe-
sa nel porto, e nulla è stabilito pel viag- ro la metà del nolo (8), ad eccezione del-
gio, non si faccia luogo al privilegio; pu- la cassa che contiene il corredo del me-

re Emerigon crede illimitata questa fran- desimo Capitano, o persona dell’equipag-


chigia, c che il Capitano e la sua gente gio, perchè in tal guisa gli si potrebbe
di mare non possano essere arrestati nella indirettamente impedire di navigare (9).
nave, neppure quando semplicemente vi 52. Appena la nave è ben calafatata,
dimorano, o vi lavorano, fondato sul prin- & munita degli attrezzi opportuni, e prov-
cipio, che nessuno per debiti civili, può veduta d’ ogni cosa attinente alla naviga-
essere estratto dalla sua casa di abitazio- zione, e alla difesa, non è più lecito al
ne (4). Egli osserva che si chiama casa Capitano di ritardar la partenza. Abbiam
ogni luogo ove per solito si abita (5); che detto ch'egli nell'esercizio delle sue fun-
nessuno può esser preso nella sua botte- zioni, è tenuto, non solo del dolo, e della

fi) Dclvincourt, not. à la pag. 139 n. t. niae continentur; hoc perfugium est ita
(i) Fugicntem debitorem, autadfugam sanctum omnibus, ut inde abripi neminem
paratura capere propria auctoritate.
licei possit. Cic. prò domo sua cap. 4 1
Ncque requi ritur fuga, sed
ut sit in ipsa (5) Appellalione domus, habitationem
sufficit si se praeparat ad fugam. Gloss. quoque significaci palam est. £. 8 § 1 ff.
ad l. 1 4 ff. de pign. et hypoth. ad I. Corneliam de adult. etc.
Cod. di Comm. art. a 3 1, Ordonn, de
(3) (6) Arg. I. 5 § 5ff. de injur. et fam.lib.
laMar. art. n
tit. i livr. a.
(7) Pecch. De jure sistendi cap. 6 n. 3.
Nemo de domo sua exlrahi debel l.
(4) Straccila de naaibus, part. a n. 5. CaepolU
i olff dereg. juris, I. 1 8, 1 9 et a 1 (f. de de sera. urb. praed. cap. 1 1 n. 7. V. Ème-
in jus eoe., I. il ff. de injur. § iinst.eod , rigon Des assurances eh. io sect. 7 $ 3
/. 1
1 J 7 ff
de furtis. Quid est sanctiut (8) Cod. di Comm. art 19:.
quid Omni religione munitius, quam domar (9) Valin suirart. 14 tit. 1 lib. I, Or din.
uniuscuiusque civium?Hic araefiicfocijùc della Marina.
dii penates, lue sacra, religiones, caererno-
134 DIRITTO COMMERCIALE
ma anche della colpa leve, ed
53. lata,
colpa ruolò non è sufficiente; se non si valse al
ora accennerò alcuni esempli. bisogno de' piloti cottieri, o locateti, (có-
Se spira propizio il vento, e lo in- lte™ ou lamancurs), egli è in colpa, e, se
vita a far vela, il Capitano che non ne ne segue danno, va per conto di lui (7).
proGtta, è in colpa, e non lo assolve che 54. Ne’ luoghi pericolosi, dice Targa,
il motivo di malattia.o altro legittimo im- v. g. nel transito del Faro di Messina, e
pedimento (1). Se si affida al mare aciel in tanti altri posti consueti, dove sono i
turbalo, e minaccioso (2), se non è in per- piloti particolari di que’ posti, egli è in
sona sulla nave nei passaggi più difficili, obbligo di prenderne uno, che gli serva
come 1" ingresso, e l' uscita dai porti, sia- per quel transito, per quanto esso Capi-
no di mare, o di fiumi (3), se potendo tano, o il suo Piloto, fosse di quello più
prender cammino più sicuro, incautamen- esperto: convenendo che faccia come fan-
te si arrischia per guadi fallaci, e perico- no gli altri (8). Emerigon lo riguarda
losi (4); se intoppa in uno scoglio che a- come disobbligato, allorché luoghi ove
i

Vrebte potuto evitare; se non prevede ciò approda sono a lui noli (9J perfettamente.
che avrebbe dovuto prevedere, egli è per- 55. Il Capitano è tenuto per la cattiva
sonalmente risponsabile d’ogni sinistro, condotta de’ marinari, eanchede'passeg-
e d’ogni danno che accade, sebben la sua gieri (IO); ma è sciolto da qualunque ob-
colpa semplicemente provenga da inespe- bligazione, se non fu egli in colpa asso-
rienza, o da ignoranza dell' arte sua (5). lutamente, purché, se vi fu danno, egli
Se non prese savorra bastante; se stivò in faccia la prova di non averlo potuto im-
luogo umido, o rada umida, o pose ai lati pedire (11). Per quanto sia grave il peri-
del bastimento la roba sottile, e facile a colo che sovrasta, non gli è mai lecito di
guastarsi, o vicino all'albero, o alla sen- abbandonare la nave senza aver prima
tina, o ai portelli, ovvero boccaporti, in- consultato gli ufiziali, c anche i princi-
vece della roba grossolana; in somma se pali marinari del suo equipaggio, e deve
non collocò ogni cosa nei luoghi oppor- far quanto può po' salvare, e portar seco
tuni, e colle precauzioni che si sogliono il denaro, e gli oggetti o mercanzie di
praticare per far buona stiva; se non tie- maggior pregio, sotto pena di pagare di
ne la nave provvista di gatti, acciò topi i proprio, ma se questi oggetti, o mercan-
non rodano e guastino le merci, soggia- zie salvate periscono poi per caso fortuito,
ce al danno (6); se la marineria che ar- egli cessa di esserne mallevadore (12).

fi) L. 6 Cod. de Navicul. /. a § 8 ff. Si gliar la testa, senza intervento di giudice


quis caution. I. io ad leg. Rhod. de jactu. Veruno, e questa pena gli è pure inflitta
() L. 1 3 ff. de locat., /. 36 § i ff. de rei dal giudicato d’Olerone, la quale era degna
(7)
vindic. Stracca de naulis, part. 3 n.n.Rocc. dice Emerigon {loc. cit.), dellabarbarie
de nautis, noi. 56. de’nostri padri. In oggi i piloti ignoranti
(3) Cod. di Comm. art. 237, 338. o disattenti sono condannati al rifacimen-
(4) Per insidiosa loca iturus, l. 4 ffde to de’danni, spese, e interessi. Targa cap. 1 5:
mortis caus. donai. Si recto navigatione (8) Targa cap la.
relieta, litora devia sectatus, l. 7 Cod. de
(9) Emerigon loc. cit.
Navicul, nec loco quidem navigli servato, l. (10) Factum non solum nautarum prete-
3 Cod. de naut.foen. Stracca de nautis part. sta t, sed etiam vectorum. L. nau-
« § 1 ff.
3 n. 6, i5, 19, 3a. Stipmatm part. 4 cap. tae etc.
to n. aio. Locenn. lib. t Cap. 7 n. 3. Ca- (1 1) Emerigon, loc. cit. sect. 6. Delvin-
sareg. disc. s3 n. 71. court, noi. de la pag. 140 n. 3. Quanto al-
(5) V. Emerigon, des assurances c/j. 13 le facoltà del capitano per mantener nella
sect. 4 § 1 e sect. 1 3 § a. nave il buon ordine e la subordinazione, e

() V. Targa loc. cit. cap. 37, a8. ai delitti die si commettono nella nave dal-
Nota. Il Consolato del ilare, cap. la gente di mare, o da'passeggieri. V. Or-
347, decide che se il piloto costiere che si donn. de la Marine tit. 1 lib. a e ivi. Valili,
assume il carico di dirigere il bastimento, Stipmann part. 4 cap. 19, 30. Locenn. lib.
è poi trovato incapace, è in arbitrio del pa- 3 cap. 4 Targa cap. 13, 17.
drone col consenso del comunale della na- fi a) Cod. di Comm. art. 341.
ve, di fargli in pena della sua temerità, ta-

/
,

PARTE SECONDA 135

56. Può accadere eh’ egli debba lasciar partenevano, ragguagliato a! prezzo cor-
la nave per ragion di malattia, o per altro rente per le mercanzie della medesima
fonoso accidente, e che sia in luogo do- qualità, nel luogo del discaricamento del-
ve non sono gli Esercitori: in tal caso, la nave, al tempo dell'arrivo, deducen-
quando non abbia Luogotenente, ha la donc il nolo intero (5).
facoltà di surrogare un; altro in suo luo- 59. Era accordata al Capitano la me-
go, il quale faccia le sue veci, finché dura desima facoltà dall'Ordinanza di Mari-
l’impedimento che lo trattien fuori, quan- na (6) ma non si esigeva intervento di
do pure vi fossero patti di non poter sur- alcuna autorità, e bastava che fossero con-
rogare, per essere caso forzoso, e non ri- sultati il contramaestro e il Piloto, e che
mane obbligato pel fatto del surrogato, questi nel giornale facessero fede della
purché abbia eletto persona idonea, e necessità deir imprestilo , della vendita
non gli si possa rimproverar mala fede, o e dell’ impiego. Le nuove leggi hanno
imprudenza (1). voluto maggiormente prevenirne l’abu-
57. Il Capitano non può vender la na- so, e osservate le formalità che prescrivo-
ve senza che ne abbia avuta dal proprie- no, il prestatore non sarà obbligato, per
tario la facoltà speciale. Si eccettua il ca- rivolgere contro il proprietario della nave
so, in cui fosse riconosciuta inabile a na- la sua azione, di giustificare la necessità
vigare, ma ne deve constar legalmente, dell’ imprestito, che è già legalmente giu-
ed allora il consenso del proprietario si stificata, come si dovrebbe se così noi fos-
presume, perchè fa ciò che il proprietario se (7). Del resto quelle formalità non es-
farebbe se fosse presente (2). sendo prescritte sotto pena veruna, sono
58. Siccome gli Esercitori sono mal- bensì opportune per dar prova della buo-
levadori del Capitano per tutti i fatti di na condotta del Capitano verso i suoi ar-
lui, attinenti alla nave e alla navigazio- matori, ma non interessano i terzi, cui
ne, cosi ricadono sopra di loro le obbli- basta l’ obbligazione del Capitano per es-
gazioni da lui contralte coi terzi che gli sere in diritto di esigere dagli armatori
abbiano somministrato o denaro, o vive- il il cambio marittimo (8).
capitale e
ri, o altro che gli era necessario pel viag- 60. Si presentano a questo proposito
gio. Di questa massima si è già fatta men- alcune questioni. Si domanda se il capi-
zione parlando di nave non ancora posta tano possa rilasciare al prestatore lettere
alla vela (3), ma ora che si suppone intra- di cambio sui suoi armatori per la som-
preso il viaggio, occorre di richiamarla. ma corrispondente all' imprestito? Sicco-
Il Codice di Commercio (4) stabilisce che me l’ Ordinanza della Marina non parla
essendovi necessità di ristorazione, o di che d’ imprestito sul corpo della nave, di
compra di vettovaglie, il Capitano facen- pegno, e di vendita di mercanzie; così E-
done constare per mezzo di processo ver- merigon s' attiene alla negativa, e appog-
bale sottoscritto dai principali dell’ equi- gia la sua opinione a parecchie autorità
paggio, può, autorizzato che sia, in Fran- e decisioni, adducendo per motivo la dif-
cia dal T ribunale di Commercio del luo- ferenza fra il cambio marittimo, e la let-
go, e in difetto del Giudice di Pace, e in tera di cambio per cui se perisce la nave,
paese estero dal Console Francese, o in il prestatore a cambio marittimo perde
difetto, dal magistrato del luogo, prende- ogni azione, ma il portatore della cam-
re denaro a imprestito sopra corpo della biale conserva i suoi diritti, e può tutta-
nave, vendere o pignorare mercanzie fino via sperimentarli (9), ma V articolo 298 del
alla concorrenza del bisogno, di cui con- Codice di Commercio tronca ogni dispu-
sta. Se sono state vendute mercanzie, se ta. perchè da questo risulta, che se la na-
ne deve pagare il prezzo a coloro cui ap- ve siperde dopo che il capitano per i bi.

(i) V. Targa, loe. cit. n. a 5, *6. (6) OrdOnn. de la Marine, art. 19 tit. 1

(a) Cod. di Comm. art. 137. livr. a.

(3 ) IVum. <0. (7) L. 7 ff. de e.xercit. act.


(4) Cod. di Comm. art. a 34, *98. (V)\.\Wn,suirOrdin. della Morirla toc .cit.
( 5) Cod. di Comm. art. a 34 , *98. (9) Emerigon, du contrai à la grosse
cit. 4 sect. 1
1 § S.
1

136 DIRITTO COMMERCIALE


sogni della medesima, avrà fatta la ven- elude l' opinione di Emerigon. Resta
dita di mercanzie, sarà obbligato a ren- dunque la regola, che se il capitano, os-
derne conto in ragione del prezzo che ne servato quanto prescrive il Codice all'ar*.
avrà ricavato, e perciò i proprictarii della 234 , invece di prender denaro a cambio
nave non rimarranno liberati dall’ ob- marittimo, lo prende a imprestilo puro*
bligo di rimborsare i proprictarii delle semplice per mezzo di lettere di cambio
.

mercanzie vendute. E dunque vana la 0 colla vendita di una porzione del carico,
distinzione di Emerigon.c la sua opinio- l'abbandono della nave e del nolo non li-
ne dev’ essere rigettata. Può dunque il bera il proprietario. Il prestatore conserve-
capitano prender denaro a cambio ma- rà l'azione che gli compete anche nel caso
rittimo, e ad imprestito puro e semplice; che il proprietario abbia proibito al ca-
ed è costume, in quest’ultimo caso, che pitano di fare qualunque imprestito, per-
faccia tratta per la somma ricevuta sul- chè il terzo di buona fede può ignorare la
l’armatore, affinché possa prepararsi a proibizione, e questa, quando a lui con-
rimborsarla, o unirla al valor della nave, sta legalmente dell'oggetto 0 della neces-
c farla assicurare, se stima. sità dell' imprestilo, non gli può nuoce-
61 . Si dimanda parimente se i pro- re 4 ).
(
_
prictarii rimangono soggetti all' obbligo 63 Si domanda infine se il capitano
di rimborsare l’ imprestilo puro e sem- sia personalmente obbligato verso i pre-
plice anche quando abbandonano la na- statori, o caricatori delle mercanzie che
i

ve c il nolo. Emcrigon fondalo sull’or- ha vendute. Il Commissionato che pro-


dinanza Francese (copiata dal Codice) mette, stipula, o agisce nella sua qualità
sostiene la negativa. In quella, e in que- di preposto, non è che un semplice mini-
sto (1) si dice che il proprietario coll’ab- stro ed esecutore, ed esibendo il suo man-
bandono della nave e del nolo, si libera dato, 0 la ratifica, è sciolto da qualunque
dalla risponsabilità, e non si aggiunge al- obbligazione ( 5 ); ma Emerigon dice che
cuna eccezione o risalva, nè si ,fa distin- l’uso, il quale, trattandosi di commercio,
zione fra l’ imprestilo puro e semplice, e prevale alla teoria di diritto,è contea,
il cambio marittimo. Su di ciò Emerigon rio (6), e riporla due decisioni del Parla-
cita una folla di decisioni, ebe, nel caso mento d'Aix, da cui è stabilito il princi-
della perdita della nave, hanno dichiaralo pio che, nel commercio marittimo, colui
esenti li proprictarii dall' obbligo di pa- che contratta per conio d’altri, rimane
gar le lettere di cambio dei loro capitani, egli pure obbligato. Nulladimcno lo stesso
allorché non le avevano essi accettate Emerigon ( 7 ), parlando di denaro preso dal
prima della perdila, o non avevano data capitano a cambio mariltimopei bisogni
al capitano la facoltà di far tratta sopra della nave, distingue il caso in cui questi
di loro a risparmio di maggiori usure ha obbligalo i suoi beni e la sua persona.
marittime; ma diversamente la pensa Va- da quello, in cui ha contrattalo sempli-
lin
(
2 ). Egli crede che questa regola sia cemente nella sua qualità di capitano, e,
bensì applicabile quanto ai danni cagio- nel primo caso, conchiude che rimane
nali dal fatto del capitano a lui solo im- personalmente obbligato, ancorché abbia
putabili, ma non quanto agl' imprestiti enunciata la sua qualità, ma non nel se-
per i bisogni della nave, purché consti condo. Soggiunge, che l'Ordinanza non
legalmente della loro necessità, c Pothier assoggetta il capitano a pagare a nome
segue l'opinione di Valin ( 3 ). proprio il denaro preso a cambio marit-

62 Il Codice al cit. art. 298 decide an-


. timo, se non quando l'imprestito fu fatto
che questa seconda controversia, ed es- nel luogo istcsso ov’erano i proprictarii,

(i) Ordonn.de In Mar. art. tg Ut. i lib. > 1. Ansald. dito. 3 o n. 1 5 , 28, 29. Stracca
a. Cod. di Comm. art. ufi. Emerigon Gloss. 1 n. 1 5 . Fabcr Dejin G il. 1. Coti,
.

toc. cit. de cit.


(i) Valin, tur T Ordonn. de la Mar. (6) Emerigon, des assurancet chap. 5
toc. cit. sect. 3 $ 2.
(1) Pothier, de la diarie partie n. 34, (7) Emerigon, du contrai à la grosse
(4) Arg. I. i /jT. de exeroi/, net. eh. 4 sect. 12 § 3,
(,">) C.isareg. dite. in. io disc. 3; n. 7
,

PARTE SECONDA 137


senza il loro consenso, o quando prese- quatenus pecuniae tutte peperei/, ma è
ro denaro ad imprestito senza necessi- noto il principio che —
nemo potetì fieri
tà (1). Siccome il Codice di Commercio, locupletior curri aliena jactura ; non può
in questa parte, è conforme all’Ordinan- dunque defraudare i caricatori del dena-
za della Marina; cosi potranno ammet- ro ricavato dalle loro mercanzie che avreb-
tersi oggidì le medesime distinzioni, le be dovuto trar dal suo scrigno, se non
quali sono altresì confermate dall'artico- fossero state vendute. Essi fecero al Capi-
lo 236 del Codice, in cui si dichiara che tano un imprestito forzoso, e il sopravve-
il capitano, se avrà preso senza necessità nuto naufragio non ha potuto liberarlo
denaro ad imprestito, sopra corpo, vetto- dall’obbligo di restituire, per l'altro prin-
vaglie, o corredo della nave, pignorato, o cipio che —incendiarti aere alieno non
venduto mercanzie, o vettovaglie, o avrà cruit debitnrem. —
Quanto al prezzo, i
portato ne'suoi conti avarie, o finte spe- proprietari! delle mercanzie vendute non
se, sarà mallevadore verso gli armatori e possono dolersi ricevendo quello della ven-
personalmente obbligato al rimborso del dita, e nulla più, perchè senza la rendita,
denaro, o al pagamento degli oggetti, ri- avrebbero perduto ogni cosa, e quanto al
64.
manendo inoltre esposto all’azione crimi- nolo, il Codice non dice che debba pre-
nale, se vi cade. Nei casi specificati in valersi in ragione del viaggio, proporzio-
questo articolo, il Codice vuole che il ca- natamente, ma deve sottintendersi, per-
pitano rimanga personalmente obbliga- chè siccome arrivando la nave a buon
to dunque suppone che generalmente ne-
: porto si deve il nolo intero, attesa la sup-
gli altri casi, noi sia, perchè l'eccezione posizione che le mercanzie siansi vendu-
conferma la regola in contrario. te al luogo dello scaricamento ove sareb-
Abbiamo detto che quando la na- bero arrivate senza la vendita anteriore ;
ve arriva a buon porto, i caricatori delle così non avendo più luogo questa suppo-
mercanzie vendute devono essere rimbor- sizione quando la nave è perita, non può
sati del loro prezzo al ragguaglio del prez- neppure riguardarsi come dovuto il nolo
zo delle mercanzie della medesima qua- pel viaggio che non hanno e non si puù
lità, corrente nel luogo dello scaricamen- supporre che abbiano fatto al di là del
to, al tempo del l’arrivo, prelevatone il nolo luogo della vendita (4).
intero (2). Se la nave si perde, i caricatori 65. Se durante il viaggio, mancano i
non hannodiritto di essere rimborsati che viveri, il Capitano prende consiglio dai
del prezzo ricavato dalla vendila, dedotto principali del suo equipaggio, e colla loro
però soltanto quel nolo che sarebbe stato approvazione può costringere coloro che
dovuto pel viaggio, fino al luogo ove sono nc hanno, a mettere i loro proprii in co-
state vendute, non fino al luogo dello sca- mune, coH’obbligo di pagarne a questi il
ricamento (3). Perchè mai, dirà taluno, valore (5y e non vi può essere disposizio-
se la nave è perita, c anche allorquando ne più giusta, perchè fondata sul diritto
si è perduto il carico intero, deve pagarsi suprema della ne-
naturale, e sulla legge
il prezzo delle merci vendute prima, le cessità.Ripugna alla ragione che in una
quali sarebbero pure perite colle altre se comitiva, altri muoiano di fame, e altri
non ne fosse stata fatta la vendita? Pa- abbiano viveri oltre il bisogno.
recchie ragioni potrebbero addursi, ma la 66. In generale, al Capitano, se il tem-
principale mi semhra questa Se il capi- : po non minaccia burrasca, 0 non l’ inse-
tano, astretto dalla necessità di trovar de- gue nemico, non è lecito di deviare,
il

naro, per provvedere ai bisogni urgenti entrando in un porto cui non era diretto,
della nave, avesse fatto tratta sul proprie- ma se vi è sforzalo, deve, se il porto è
tario o pignorato gli attrezzi, esso avreb- francese, manifestarne i motivi ai Presi-
be dovuto, anche dopo il naufragio poste- dente del Tribunale di Commercio del
riore, pagar questo debito, per la vendita luogo, o se manca, al Giudice di pace del
delle mercanzie, fartus est locupletior cantone; se c porto straniero, la dichiara-

(t) Ordonn. de la Marine art. ij et a o (3) Id. art. 198.


tit. du capitaine. (4) Delvincurt not. de lapage 141.
(a) Cod. di Comm. art. > 34 . (5) Cod. di Comm. art. 149 .

18
-

138 DIRITTO COMMERCIALE


zione dev’esscr fatta al Console di Fran- prova contraria: è però decisivo contro
cia, e non essendovi, al magistrato del il Capitano, ed egli nulla può aggiunger-

luogo (
1 ). Appena
il può, è in obbligo di vi, ne dire di non aver esposte tutte le

ripigliare suo viaggio. il circostanze importanti della sua naviga-


67 Se la nave fa naufragio e il Capi-
. zione, nè ritrattarlo o smentirlo in alcu-
tano si salva, o solo, o con porzione del na parte ( 4 ), perchè dicendo di aver tra-
suo equipaggio, egli è obbligato a presen- dita la verità, caverebbe partito dalla sua
tarsi innanzi al giudice del luogo, o non turpitudine, e allegando nuovi accidenti
essendovune, innanzi a qualunque altra farebbe supporre l’ignoranza del fatto
autorità civile, e a farle il suo rappor- proprio ( 3 ), il che ripugna. Se la nave ar-
to (2) facendolo verificare, se è possibile, riva a buon porlo, il Capitano è obbliga-
e levandone copia. Il rapporto deve enun- to, appena gettata l'ancora, e perciò an-

ciare il luogo e il tempo della partenza,


: che in rada (6), fra le ventiqualtr’ore do-
la via tenuta dalla nave, gli accidenti cui po il suo arrivo, a far apporre il visto al
fu esposta i disordini accaduti in essa, e suo registro, e a fare il suo rapporto nel
quelli principalmente che furono cagion modo sopra indicato ( 7 ), affinchè o na-
del naufragio, finalmente le notabili cir- zionale egli sia, o straniero, si sappia a
costanze tutte del viaggio. La persona che qual nazione appartenga, donde viene, se
riceve il rapporto, lo verifica per mezzo le sue carte sono a dovere, ciò che nel
dell’interrogatorio che dà alla gente del- viaggio gli è accaduto, i pericoli che ha
l’equipaggio. e se è possibile, anche ai incontrati ec. , cose tutte di cui ogni ben
viandanti, giacche la sola asserzione del regolato governo vuol essere informato
Capitano non basta a provare il sinistro. prima di ricevere ne’suoi porti un basti-
Il Capitano deve far seguire la verifica- mento. rapporto dev’esser fatto alla can-
Il

zione del suo rapporto innanzi a quel me- celleria avanti il Presidente del Tribuna-

desimo giudice, o altra autorità che lo ha le di Commercio, e non essendovi, innan-


ricevuto, perchè sarebbe cosa mostruosa zi al Giudice di pace del circondario, (per
che egli facesse il suo consolato in un luo- noi, al giudice di mandamento) il quale
go, e producesse i suoi testimonii in un è obbligato a trasmetterlo subito al Tri-
altro, ma vi sono circostanze che portano bunale di Commercio più vicino. Nell'u-
talvolta la necessità di procedere diversa- no e nell’altro caso, il rapporto si deposi-
mente. Una
nave, per esempio, fa naufra- ta alla cancelleria del Tribunale (8). Se
gio, egli si salva,ma il suo equipaggio è il capitano approda a un porto straniero,

disperso; il Capitano
fa il suo consolato si fa il rapporto al console di Francia,

nel primo porto, in cui gli riesce di ap- (per noi, al console Sardo) il quale al par-
prodare, ma non v'è chi possa verificarlo. tire del Capitano, rilascia un certificato
Egli ritorna al porto da cui era partito, comprovante il tempo dell’arrivo e della
e vi ritrova alcuni de’ suoi marinari; non partenza, come pure lo stato e la qualità
v’ha dubbio che, in questo caso, non pos- del caricamento ( 9 ).
sa far verificare in quello il suo consolato 68. Abbiano detto che il rapporto fatto
precedente ( 3 ). Il rapporto quando è fat- nella debita forma fa prova, ma s’intende
to nella debita forma, è un documento quando sia verificato, perchè in caso di-
autentico cui si presta fede generalmen- verso, farà prova bensì contro il Capita-

te, ma è concesso agl’interessati di far no, ma non contro i terzi, eccettuato il

(i) Id. art. 245. catores, nomea recipit. Casareg. disc. a n. 3.


(i) Nota. Nel Mediterraneo, i rapportisi (
3) Emerigon des assurances chap. 14
chiamano Consolati, e invece difare il suo sect. a § g.
rapporto, si dice fare il suo Consolato, e (4) Valiti sur F art. 7 tit. ro livr. 1 de
pii si dà questo nome, perchè in Italia si fa- r ord. de la Marine.
ceva innanzi al Magistrato del Consolato ( 5)
Emerigon toc. cit.

del mare, e in Levante si fa innanzi ai Con- (6) Valin, loc. cit. art. 4.
soli delle rispettive nazioni: Consultus a (7) Cod. di Comm. art. 243.
Consulibtis retineri solitis in portibus, vel (8) Cod. di Comm. art. 243.
maritirnis emporiis per nationes vel mer (9) Id. art. 244.
0

PARTE SECONDA 139


caso di naufragio, quando egli solo ha 1. la qualità e quantità degli oggetti ca-
potuto salvarsi, ed è giunto egli solo al ricati, 2.nome del caricatore, e sotto
il

luogo ove ha fatto il suo rapporto (1). E questo nome generico si comprendono
proibito al Capitana di scaricare alcuna anche gli armatori se a loro appartengo-
mercanzia se prima non ha fatto il suo no le mercanzie, 3. il nome 0 l’indirizzo
rapporto, e il solo caso d’imminente pe- della persona cui gli oggetti sono spedi-
ricolo può scusarlo, e se manca, la legge ti, 4. il nome, e il domicilio del Capitano,

vuole che in pena, si proceda contro di 5. il nome, la specie, e le tonnellate della


Ini, (senza però dir come, nè su quale in- nave, 6. il luogo della partenza, e quello
stanza), in via straordinaria (2). della sua destinazione, 7. il nolo pattui-
69. Talvolta il Capitano è l’agente de- to. Inoltre devono apporsi in margine lo

gli armatori, incaricato di comprar mer- marche e i numeri degli oggetti da tra-
canzie in paese estero, per conto loro, e sportarsi, ma di questi non fa d’uopo
formarne il carico della nave : in questo enunciare che la qualità generica , aler-
caso, trovandosi in un porto straniero, o tia e apparente e la quantità delle balle
,

delle colonie Francesi, e avendo caricate 0 fusti (6). Basterà dir tela , per e-
le merci per ritornarsene in Francia, gli sempio, senza esprimere la qualità speci-
è prescritto dalla legge di spedire ai pro- fica di lino, 0 di cotone, e il Capitano
prietarii o ai loro procuratori, prima del- quando egli presenti il medesimo nume-
la partenza, un conto della sua agenzia, ro di botti o balle ben condizionate, e col-
firmato da quale siano descritte
lui, nel la medesima marca, è sgravato (fogni ri-
le somme il nome e
prese ad imprestito, sponsabilità, se non è provato che furono
il luogo ove abitano i prestatori, lo stato aperte; non hanno effetto contro di lui
del caricamento e il prezzo delle mercan- le indicazioni della qualità, 0 quantità
zie che lo compongono (3). La mira della specifica apposte nella polizza di carico,
legge è non solo di far sì che i proprietà- se non è provato che furono verificate in
rii possano prepararsi a compiere le ob- sua presenza, e la clausola che per Io più
bligazioni contratte per loro dal Capita- suole aggiungersi dai Capitani che dice
no, e a cogliere l’opportunità di disporre azere, toglie ogni disputa, e vale a libe-
delle mercanzie che si tragittano per con- rarli da qualunque molestia (7). Sebbe-
to loro, ma quella pure di prevenire le ne, anche questa clausola è inutile, per-
72.
frodi, giacché potrebbe il Capitano riven- chè, 0 le mercanzie furono date al Capi-
dere le mercanzie durante il viaggio, ed tano allo scoperto, 0 furono misurate, o
altre sostituirvene, far contratti di cam- pesate in sua presenza, ed ha potuto ve-
bio marittimo con antidate ec. rificarne la qualità specifica, la misura e
70. Abbiamo parlato fin qui delle ob- il peso, e allora egli è mallevadore anche

bligazioni del Capitano verso gli Eserci- per la loro specifica qualità e quantità,
toci o Armatori: accenneremo ora quelle senza che gli giovi la clausola ; o le rice-
che contrae verso i noleggiatori o carica- vette semplicemente in balle e in fusti, e
tori. anche senza la clausola, se non v’è so-
71. D navaiuolo, dice Targa, sempre è spetto di frode, è sciolto da ogni obbligo
tenuto restituire a chi spetta ogni cosa, consegnando il medesimo numero di balle
che sia introdotta in nave, tale
quale in 0 fusti ben condizionati.
essa fu ricevuta Capitano è malle-
(4). Il La polizza di carico può essere a
vadore delle mercanzie che si è incarica- ordine, al portatore , a persona nomina-
to di trasportare, e il primo obbligo suo ta,e quindi se ne può far la girata a un
è quello di presentarne una ricevuta che terzo (8). Qui nasce la questione, se la
chiamasi polizza di carico [ connaùse- girata 0 indossamento della polizza di ca-
menl) (5). In questa si deve esprimere rico abbia l'efficacia della girata delle let-

(i) hi. art. 947. (6) Valili, art. 1 tic. des chartes-parties
(1) Coti, di Comm. art. 948. Polliier, contrats marilimes n. 17.
(3) Id. art. a35. (7) Einei igoo, eh. 1 1 scct. 3 § a des <ts-
(4) Targa, cap. a8 n. I, surances.
(5) Cod. di Comm. art. iva, (8) Cod. di Coroni. art. *81, »8a.
41
«a*

no DIRITTO COMMERCIALE
tcrc di cambio, e trasferisca la proprietà te si desume la prova del caricamento,
delle mercanzie che vi sono descritte. ch'egli è tenuto di giustitìcarc, soprattut-
Emerigon (1) sostiene, che queste cessio- to in caso di assicurazione, quando vi è
ni deferiscono al cessionario un semplice perdita o avaria, lino per colui al quale
jus ad rem che gli attribuisce la facoltà sono indirizzate le mercanzie, affinchè
di domandare la tradizione degli oggetti sappia quali cose deve ripetere. Uno pel
indicali, senza metterlo neiretfeltivo pos- Capitano, affinchè sappia a chi ne deve
sesso della cosa medesima, e perciò tin- far la consegna. Uno finalmente per l’ar-
che non gliene sia fatta la tradizione rea- matore del bastimento, affinchè sappia
le in un tempo utile, non ha il portatore ciò che a lui spetta pel nolo, e possa ag-
della polizza di carico che un azione per- giustare i suoi conti col Capitano. 1 quat-
sonale che c subordinata ai diritti del tro originali devono essere sottoscritti dal
terzo. Dice inoltre che la polizza di cari- caricatore e dal Capitano, entro le venti-
co non è mai come car-
stata considerata qualtr’ore dopo il caricamento (7). Il ca-
ta negoziabile, e conchiude che una si- ricatore è obbligato a rimcttercal Capitano
mile cessione non potrebbe nuocere nè al nel medesimo leonine le ricevute rilasciate
privilegio del venditor primitivo cui non dalla Dogana del pagamento delle imposte
fosse stato pagato il prezzo, nè a quello sulle mercanzie caricate, e le bollette di
del prestatore a cambio marittimo, nè alla cui abbiamo indicato l’oggetto al 11 . 45. Il
massa dc'creditori, ma le ragioni di que- Codice ha fissatoquesto termine non in fa-
sto autore non sono oggidì di alcun pe- vore soltanto del caricatore, ma ancora del
so: non la prima, perchè la tradizione Capitano per dargli il tempo di verificare
non è più necessaria per trasferire la pro- se tutti gli oggetti indicati nella polizza di
prietà (2). Non la seconda, perchè il Co- carico sono stati effettivamente introdotti
dice di Commercio al citato articolo, sta- nella nave, e lo ha fissato assai breve,
bilisce appunto che la polizza di carico è per non ritardar la partenza. Emerigon
carta negoziabile. Quanto al venditore, e Valin (
8 ), riguardandolo come apposto
svanisce il suo privilegio al momento in unicamente in favor del caricatore, sosten-
cui l’acquirente divenne possessore dcl- nero che questi anche prima delle venti-
l’oggetto venduto (3). Quanto alla massa quattr’ore poteva costringere il Capitano
dc’creditori, essa non può che invocare le a sottoscriverli, ma osserva Delvincourt (9)
disposizioni del titolo dei fallimenti in ciò che l'articolo del Codice di Commercio,
che riguarda gli atti traslativi di proprie- di cui si tratta. è concepito diversamente
tà eseguiti dopo il fallimento, o in tem- da quello dell Ordinanza della Marina, e

po molto prossimo alla sua apertura (4). sembra stabilito il termine tanto in favore
Rimane il privilegio del creditore che im- del Capitano,quanto del caricatore; perciò
prestò sopra gli oggetti indicati nella po- al caricatorenon è lecito di abbreviarlo.
lizza di carico, c Valin pretende (5) che 74. Valin, Pothicr, Emerigon si accor-
la vendita lino alla concorrenza delle som- dano a dire che la polizza di carico può
me imprestate, è nulla, perchè il debito- supplire al contratto di noleggio, ma non
re essendosi spogliato della proprietà de- questo a quella, perchè può accadere che
gli oggetti obbligati aU’imprestilo (ino a taluno prometta bensì di caricare una
questa concorrenza, ha venduto per mez- quantità di mercanzie, ma poi 0 non fac-
zo della girata della polizza di carico, ciò cia il caricamento, o non lo faccia che in
che non era più suo ( 6 ). parte. 11 contratto di noleggio è assoluta-
73. Qualunque polizza di carico è fatta mente necessario per costringere il no-
in quattro originali almeno; uno pel ca- leggiatore a caricare, e il Capitano a ri-
ricatore, perchè da questa principalmcn- cevere, ma la polizza di carico ne prova

() Emerigou, loc. cit. § 8 .


(8) V. Delvincourt not. de la pag. 1 5 n a.
.

Cod. Civ. art. 1


(a) i38. (7 )
Cod. di Cornm. art. a8a.
(3) Cod. di Comm. art. 577. ( 8)
Valin, loc. eil. art. 4 tit. a livr. 3.

(4) Cod. di Comm. art. 44» e seg. Emerigon dei asturancet, chap. 1 sect.
(4) Valin sur T art
, 3 Ut. io Iw. » de 3§ a.
V ord. de la Starine. (9 ) Delvincourt, not. de la pag. 145 n. 8 .

le
i

1
PARTE SECONDA Ili

l’esecuzione. Il Capitano, se può, è tenuto a tutti i caricatori, che fa le veci per loro
a presentare il contralto di noleggio, ma di polizza di carico, e di contratto di no-
se manca, la polizza di carico lo presup- leggio, e produce i medisimi effetti (2).
pone e non si può dirtriewerso lo stesso. Talvolta si rimettono al Capitano in pro-

Abbiamo già osservato che la gente di cinto di far vela robe da poco, 0 piccoli
mare non può, sotto alcuna denomina- involti contentandosi che egli ne faccia
zione o pretesto, caricare sulla nave che nota sul libro di bordo (3).
la sua cassa, ma se l’ armatore acconsen- Emerigon dice, che la polizza di ca-
te, cessa la proibizione. In questo caso, rico è un documento autentico, perchè si
se il Capitano è proprietario di una por- sottoscrive dal Capitano, il quale in que-
zione del carico, sembrerà che per que- sta parte è officiale pubblico; Valin dice
sta, la polizza di carico non sia necessa- che la polizza di carico è il documento
ria, perch’egli ha in custodia la cosa pro- neramente provante, e che nulla ammet-
pria, e non può obbligarsi ad essere suo te contro il suo tenore (4). Fa fede non

proprio mallevadore; ma vi sono molte solo fra il Capitano e il mercante carica-


Circostanze, in cui è necessario far prove tore, ma del pari contro gli assicuratori
della quantità e qualità degli oggetti in- ed altre persone; deve intendersi però
trodotti nella nave per mezzo di qualche quando concorsero a formarla, e per que-
documento, il quale non lasci luogo a du- sto motivo l’assicuratore che non v’ebbe
bitare che vi erano al momento della par- parte, ha diritto d’impugnarla, c con ogni
tenza, e il solo documento, da cui possa specie di prov a far constar della frode (5),
risultare incontrastabile questa prova, è se vi è.
la polizza di carico. Fra le circostanze, in 76. La polizza di carico dev'essere for-
cui si richiede, vi sono quelle che abbia- mata, non semplicemente sottoscritta dal
mo sopra accennate, cioè quando si pre- Capitano, 0 dal caricatore, o da un loro
tenda indennità pel gettito, o quando l'as- commesso, perchè se il tenore della me-
sicuratore è chiamato in giudizio in caso desima è scritto da mano straniera si può
di perdita ec. (1). La polizza di carico per sospettare che dopo la sottoscrizione, nel-
gli oggetti introdotti dal Capitano, per la rapidità con cui sogliono sbrigarsi gli
evitare ogni possibilità di frode, si sotto- affari marittimi, siasi fatta alla medesi-
scrive in sua vece, da due fra i principa- ma qualche aggiunta ; ma può darsi an-
li del suo equipaggio, e sembra che do- che il caso che gli originali non siano
vrebbe praticarsi lo stesso rispettivamen- perfettamente conformi, e allora fa prova
te a un caricatore che sia prossimo pa- l'originale che è nelle mani del Capitano,
rente di lui, perchè se non si presta fede se è scritto di carattere del caricatore, o
alla polizza di carico per gli oggetti ap- del suo commesso, e quello del caricato-
partenenti al Capitano, quand’è firmata re 0 ricevitore, se è scritto di carattere del
da lui, nondovrà neppure prestar fe-
si Capitano (6). Osserva Emerigon (7) che
de alla polizza di carico da lui rilasciata questo caso è moralmente impossibile,
ai suoi parenti, se pur non è da qualche perchè si costuma di formar te polizzedi
altra prova suppletiva avvalorata. carico di carattere del mercante, 0 del
75. Benché non si possa supplire alta suo commesso, e alla vigilia della parten-
polizza di rarico permezzo d’al tro docu- za si presentano al Capitano che tutte le
mento, pure l'uso ha eccettuato i carica- sottoscrive; se però accadesse che non vi
menti sopra piccole barche, o piccoli ba- fosse diversità solamente di qualchcenun-
stimenti, c quanto abbiam detto, non con- ciativa, ma i due originali fossero fra di
cerne i padroni di questi che per lo più loro in opposizione, ne insorgerebbe que-
non sanno nè leggere, nè scrivere, e per stione difficile a sciogliersi. Allora, dico
essi basta una lettera di vettura comune Delvincourt (8), se la contestazione fosse

(i) Cod. di Conno, art. 344, 4 i5. (5) Cod. di Comm. art. 384. Emerigon
(?) Valin, toc. cit. art. i tit. i liv. 3. des assur. eh- • 1 sect. 3 § 3 et 5.
(3) Cod. di Comm. art. 4 ao. (6) Cod di Comm art. a84-

(4) Valin, toc. cit. art. 57. (7) Emerigon, toc. cit. $ 6.

(8) Delvincourt, not. a lapag. 146 n. 3.

r\
.

142 DIRITTO COMMERCIALE


fra il Capitano,e il caricatore, converreb- gato a pagarne il valore al prezzo corren-
be attenersi alla polizza di carico che fos- te nel luogo dello scaricamento, preleva-
se nelle mani del reo convenuto, pel prin- tone il nolo intiero. Se la roba è avariata,
cipio che favoraliliores sunt rei quam egli paga danni e interessi, e può scusar-
actorcs. Se fosse con un terzo, ex gr. co- lo soltanto la prova della forza maggiore.
gli assicuratori, si dovrebbe agire come Egli deve adempire perla custodia e con-
se non vi fosse polizza di carico, e obbli- segna della roba iutrodotta nella nave, le
gare il caricatore a supplirvi con altri do- medesime obbligazioni cui va soggetto il
cumenti, come sarebbero le fatture, le ri- vetturale, e di cui si è parlato al n. 181,
cevute dei pagamenti fatti alle dogane, P. 1.(5) e la sua vigilanza dev’essere egua-
gli attestati delle persone d’equipaggio e le a quella che userebbe il medesimo pro-
simili. Pardessus (1) termina più presto prietario.
la disputa dicendo che i tribunali non 78. Quando il Capitano naviga a pro-
77.
potrebbero decidere che secondo le fitto comune sul carico, gli è proibito
circostanze, e finalmente col deferire il espressamente di far traffico o commer-
giuramento a quella fra le parti che pre- cio per conto proprio tanto sul bastimen-
sumesse aver sottoscritto per errore una to di cui ha il governo, quanto sopra qua-
enunciazione, f inesattezza della quale di- lunque altro, e se trasgredisce questa proi-
verrebbe ad essa pregiudizievole. bizione, da cui non può essere liberato
Dopo aver parlato della polizza di che in forza di una convenzione contra-
carico e della sua necessità, passo all’ob- ria, le mercanzie introdotte da lui sono
bligo del Capitano d’ invigilare alla con- confiscate a profitto degli altri interessa-
servazione della roba introdotta nella na- ti (6). Questa proibizione s’ intende fatta
ve. Egli, diceTarga (2), salvo sinistro, è quando il Capitano ha formato società coi

tenuto a diligentemente custodirla, cque- caricatori per poi fra loro ripartirsi gli
st'obbligo incomincia dal momento in utili i danni che risulteranno dal cari-
e
cui è stata da lui ricevuta, e dura sino a camento, non già quando naviga a prò-
che, giunto al luogo della sua destinazio- fitto comune per ripartirsi i guadagni e
ne, l’abbia riposta a terra (3). Deve collo- la perdita fra lui ed il suo equipaggio,
carla sotto coperta, e se si dannifica per perchè allora può introdur nella nave le
averla lasciata sopra coperta, ancorché il mercanzie che vuole, purché ne paghi e-
danno sia cagionato per caso fortuito, egli gli quel nolo che uno straniero paghereb-

è soggetto al rifacimento, eccettuati due be, tutto riportando alla massa senza pre-
casi, cioè quello della navigazione di pic- tendere 0 appropriarsi la benché menoma
colo cabotaggio, e l’altro del consenso da- cosa, perche allora promuove il vantag-
to in iscritto dal caricatore (4). stata È gio della società.
fissata questa antichissima regola perchè 79. Valin (7) estende questa proibizio-
le mercanzie sopra coperta sono esposte ne anche a un socio ordinario che fosse
agl'insulti delmare, e perchè quello spa- armatore della nave, e sostiene che con-
zio dev’esser libero, affinchè i marinari travvenendovi, anche da lui s’incontre-
possano senza intoppo esercitarvi il loro rebbe la pena della confisca, ma Delvin-
ufficio per la buona navigazione. Il Capi- court (8) si oppone a Valin per la ragione
tano arrivato a buon porto deve far la che la confisca è una pena, c che le dis-
consegna di tutta la roba indicata nella posizioni penali non si estendono da un
polizza di carico, e il Commissionato cui caso a un altro. Egli pensa che l' arma-
l’avrà consegnata dovrà rimettergliene la tore, come qualunque altro socio, trattan-
ricevuta, sotto pena del rifacimento dei dosi di viaggio acomune profitto sul ca-
danni, spese, e interessi, compresi quelli rico, introducendo separatamente mer-
che gli avrà cagionati il ritardo. Se qual- canzie nella nave, sarebbe obbligato a
che oggetto manca, il capitano è obbli- mettere i soci a parte degli utili senza

(
i
)
Pardessus, cours de Dr. Com. n. 7 3o (5) Comm. art. io 3 104
V..Cod. di ,
ec
(s) Targa, cap. 28 n. 1. (6) Cod. di Comm. art. 3 ag, 340.
(3) Cod. Civ. art. 1783. (7) Valin, /oc. est. art. 38.
(4) Cod. di Comru. art. 329. (8) Delviucourl, noi. detapag. 146.0.8,
,

PARTE SECONDA m
aver diritto di farli proporzionatamente superiore sino al minimo garzone, e nel
soggiacere ai danni che da questa opera- suo legale significato, marinaro è quello
zione fossero risultati. Sembra giusta l’op- che serve alla nave, 0 vi è impiegalo per
posizione di Delvincourt al parere di Va- farla navigare (2). Le persone che servo-
lin, perchè la legge stabilisce la pena del- no sulla nave, considerate collettivamen-
la confisca nominatamente contro il solo te si chiamano propriamente gente di

Capitano, e quanto all’ opinione sua, po- mare, e sotto questa denominazione si
trebbe dirsi, avvalorandola, che essendo comprende anche il Capitano; se si con-

comune ai socii il guadagno risultante siderano come separate dal Capitanoeda


dal carico della nave, dev’ esserlo anche lui dipendenti, si chiamano gente o per-
quello che proviene dalle merci separa- sone delT equipaggio (3). Questo titolo del
tamente introdotte da uno de’socii, le Codice riguarda la marineria relativa-
quali ne formano parte, c non dev’ essere mente all' accordo che si conchiude fra
comune la perdita perchè fu cagionata da essa e l’ armatore, 0 direttamente, o per
un fatto, per cui non v’ era nè facoltà, nè mezzo del Capitano, per servir sulla na-
consenso degli altri socii, e un socio, sen- ve; questo accordo chiamasi arrotamento,
za esservi autorizzato potrà fare bensì e le sue condizioni, compresovi il Capi-
una operazione che rechi vantaggio alla tano, 0 si stabiliscono particolarmente, 0
società, ma non una che rechi danno. sono determinate dal ruolo dell’equipag-
80. La ragione per cui la legge proi- gio che si forma dall' amministrazione
bisce al Capitano di caricare oggetti di della marina (4). Ciò che sopra (n. SO)
qualunque specie anche sopra bastimen- abbiam detto del Capitano che, quando
to diverso da quello su cui comanda, si la uave è pronta a far vela, non può es-
è, ch'egli altrimenti nuocerebbe alla so- sere arrestato per debiti civili, nè intro-
cietà, perchè apportando al medesimo dur per suo conto nella nave mercanzie
luogo una maggior quantità di mercanzie, senza il consenso dell’armatore, è appli-

farebbe ribassare il prezzo loro, e perchè cabile egualmente alla marineria, ossia
avrebbe più cura c vigilanza per gli og- gente dell'equipaggio (5).
getti suoi proprii, che per quelli della so- 83. L’ arrolamento de’ marinari può
cietà. essere di quattro specie, 1. al viaggio,
81. Il commissionato che riceve dal ed è quando il marinaro, mediante una
Capitano le mercanzie tragittate, senza somma determinata, si obbliga a presta-
alcuna .'protesta trascorso l’ anno dopo
, re l’opera sua nella nave per un viaggio
l’arrivo, non è più ammesso a querelarsi intero, qualunque ne sia la durata. 2. al
delle avarie, e dimandare rifacimento di mese, quando si obbliga mediante una
danni, e ogni azione del caricatore con- somma da pagarglisi mensual mente fin-
tro il Capitano relativa alla consegna del- ché dura il viaggio. 3., agli utili, 0 come
le mercanzie, un’anno dopo l’arrivo, è i francesi dicono, au profit, quando, in-

prescritta, salvo il caso in cui vi sia po- vece di salario, è pattuito, che egli avrà
lizza, obbligazione, saldo di conti, o in- la sua porzione negli utili proporzionata
timazione giudiciale (1). al suo grado, e questo dicesi viaggiare a
parte, 4. , al nolo, quando invece di sa-
lario, egli ha come abhiam detto degli
TITOLO V. utili, la sua porzione del nolo che il viag-
gio avrà fruttato. Le prime due specie di
deli 'arrolamento e degli stipendi dei arrolamento sono veri contratti di loca-
MARINAR, E PERSONE DELL’ EQUIPAGGIO. zione d'opere, e le seconde possono chia-
marsi contratti di società.
82. Il nome di marinaro, dice Targa, 84. Abbiamo veduto che la nave è ipo-
comprende sotto di se ogni persona che tecata per privilegio al pagamento del sa-
si eserciti nella professione nautica, dal lario de'marinari. qualunque sia il loro

Cod. di Corara. art. 433 , 434.


(t)
, (3 ) Pardessus, n. 667.
Torca, cap 17 L. 1. § a ff. nautae
(s)
(4) Cod. di Comm. art. » 5 o.
caupstab. L. 1 § a ff. de pubi, et vectig.
.
(
5) Cod. di Comm. art. a 3 i.

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Hi DIRITTO COMMERCIALE
grado (1), e lo è più particolarmente an- va il viaggio prefisso; perciò è necessario
cora in riguardo al nolo; anzi non v’è veder quali siano i loro diritti. Questi casi
credito che possa aversi! di questo la pre- sono sette. 1. annullamento del viaggio.
ferenza (2). È però necessario distingue- 2. ritardo, abbreviazione, o prolungazio-
re quanto al nolo; o questo dai caricatori ne. 3. predamento, o frattura, o naufra-
è stato pagato, o è dovuto ancora; se i gio. 4. cattività. S. licenziamento. 6. ma-
caricatori hanno pagato al Capitano pel lattia. 7. morte.
trasporto delle loro mercanzie tutlociò che
avevano pattuito, sono sciolti da ogni ob- SI.
bligo e ai marinari, cui non è lecito mo-
lestarli, non rimane che il dirittodi eser- Annullamento del viaggio.
citare le loro azioni contro il Capitano; se
Ilnolo è ancor nelle mani dei caricatori, 87. L’annullamento del viaggio può
quando i marinari abbiano sospetta la essere cagionato da forza maggiore, o dal
buona fede del Capitano, possono fame fatto deU’armatore, del Capitano, o del
seguire ilsequestro prima che sia paga- noleggiatore: può seguir prima e dopo la
to (3). Emerigon parlando dei contratti partenza della nave, perciò si divide in
di noleggio, nei quali il Capitano, in ca- volontario, e forzoso Se è volontario per-
so di contravvenzione ai patti, siasi sotto- che l’armatore rinuncia alla spedizione
posto alla pena di esser privato della metà divisata, o risolve di non più continuarla
0 porzione del nolo, osserva che questa dopo averla intrapresa, ancorché la deter-
pena convenzionale non può nuocere ai minazione provenga dal fatto del Capita-
marinari, perchè hanno riguardato come no, o del noleggiatore, convicn distingue-
loro garante la nave stessa, ed ignorava- re; o il viaggio è annullato prima, o dopo

no ciò ch’era stato convenuto tra il Capi- la partenza; se prima, i marinari arrotati
tano e il mercante. Il privilegio dei ma- a viaggio, o a mese, sono pagati per le
rinari è di diritto pubblico, essendo d'in- giornate impiegate in allestire la nave e
teresse pubblico che i marinari non siano non sono obbligati a restituire le antici-
defraudati dei loro salarii, e il loro privi- pazioni ricevute, qualunque ne sia la
legio è anteriore a quello dei caricatori: somma: se nulla hanno ricevuto, si deve
hanno diritto perciò di esercitarlo sul no- pagar loro un mese di salario, ancorché
lo, prima che sia da una pena conven- dall' annullamento del viaggio non risen-
zionale assorbito o dimezzato, lasciando tano alcun pregiudizio, avendo pronto,
che i caricatori facciano valere le loro ex. gr. un altro arrotamento.
azioni contro la persona e beni del Capi- Se il viaggio è annullato dopo la
tano contravventore (4). partenza, i marinari arrotati a viaggio
83. L'azione dei marinari pel paga- sono pagati per intero della somma che
mento qualunque tito-
del loro salario, a era stata loro promessa, e gli arrolati a
lo sia dovuto, e qualunque sia la specie mese, sono pagati per tutto il tempo che
dell'arrolamento, è prescritta un anno hanno servito, e per tutta indennità, ri-
dopo finito il viaggio, quando non vi sia cevono la metà de’ salarii che avrebbero
polizza, saldo di conti, o giudiciale inti- ottenuto se il viaggio fosse stato compi-
mazione (5). to, in ragione della rimanente presunta
86. 1 viaggi di mare possono essere an- durata del medesimo. Inoltre e dovuta
che per cagioni non prevedute, o che non agli uni c agli altri una condotta di ri-
dipendano dalla volontà de'naviganti, ab- torno fino al luogo della partenza. Per
breviali, o prolungati, e può accadere che condotta di ritorno s’ intendono spese e
1 marinari abbiano prestata l’opera loro alimenti, ma quest’ obbligo cessa quando
per un tempo maggioreo minoredi quel- il Capitano, gl'interessati, o l'autorità pub-

lo ch'era stato convenuto, o che richiede- blica, hanno loro procurato l'imbarco

(i) Id. ari. gt. (4) Emerigon, des Controls à la grosse>


(a) Cod. di Comm. art *71. Pardessus, chap. 4. stet. i3 § s.
n. li 73. (5) Cod. di Comm. art. 433,
(3) Valin, art. 1 9 Ut. 4 Iw. 3.

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PARTE SECONDA «5
sopra altra nave che gli conduca al me- il locatore, qualunque ne sia la cagione,
desimo luogo, È però da notarsi che que- non gli ha
fatto goder la cosa locata (2)
st’imbarco deve esser loro procurato co- cosi per questo principio di diritto civile,
me marinari, perchè se dovessero ritornar non e dovuto ai marinari, a viaggio rot-
come passeggicri non potrebbe loro ne- to prima della partenza, verun salario, o
garsi la condotta di ritorno. Nel medesi- stipendio. S’erano arrolati agli utili, o al
mo caso di annullato arrotamento volon- nolo, non possono pretendere neppure che
tario quando è cagionato dal fatto dei ca- loro paghino le giornate, perchè il loro
si

ricatori, o noleggiatori, i marinari arrotati arrotamento essendo, come abbiamo ac-


agli utili, o al nolo, dividono le indenni- cennato, una specie di società, essi come
tà che sono aggiudicate alla nave, e la socii si assoggettarono ad ogni risico. Al-
divisione vien fatta fra la gente dell'equi- lorché l'annullamento forzoso accade du-
paggio e l'armatore, osservata quella me- rante il viaggio, i marinari sono pagati
desima proporzione che serve di norma in ragione del tempo, in cui hanno pre-
le partecipazioni degli utili e del no- stato la loro opera; per gli arrotati a me-
ta tutti i casi, i marinari possono eser- se, è facile determinare ciò che loro spet-
citare la loro azione contro il Capitano o ta ; per gli arrolati a viaggio, convien che
l’armatore, senza essere obbligati a ri- per mezzo di periti si decida, quale sa-
correre contro i caricatori che per lo più rebbe stata l'ordinaria durata del viaggio
essi non conoscono. Se il viaggio è proposto, ed essendo stabilita la somma
stato annullato per fatto dei caricato- pel viaggio intero, è pur facile riconosce-
ri, il Capitano e l’armatore hanno con- re qual partita debba dedursene corrispon-
tro questi il loro regresso, ma se è dente ai tempo che ancora si richiedeva
stato annullato per fatto loro proprio, so- pel compimento del viaggio medesimo (3).
no essi tenuti soli all' indennità dovuta
ai marinari (1). SU.
88. L’annullamento è forzoso, o cagio-
nalo da forza maggiore, quando, per esem- Del ritardo, abbreviazione,
pio un principe proibisce la partenza di o allungamento di viaggio.
tutte, o di alcune navi che si ritrovano
ne’ porti de’ suoi dominii, appartengano 89. Non sempre pel decreto del prin-
esse ai suoi sudditi, o a stranieri per im- cipe, ossiaimbargo, si fa luogo all'annul-
pedir le comunicazioni co'suoi nemici, o lamcnlo del viaggio, perchè talvolta è
per servirsene in esecuzione di qualche cosi presto rivocatu, che l’armatore non
suo particolare disegno, c questa proibi- ha rinunziato ancora alla spedizione in-
zione o decreto di principe, si chiama cominciata, e allora segue una semplice
imbar go. E forzoso del pari l’arrolamento, sospensione, ossia ritardo, o talvolta la
quando è interdetto il commercio col pae- nave è sequestrata dai venti contrarii in
se a cui la nave è diretta, come quando un un porto inlermedio.ovela ritiene il ti-
governo proibisce ai suoi sudditi di en- mor del nemico, la necessità di ristoro, o
trare in certi porti stranieri, o non per- altre simili cagioni. Talvolta il ritardo
mette ai sudditi di un'altra potenza di proviene da fatto e colpa dell' armatore,
entrare in quelli cui esso impera. Nel ca- del Capitano, o dei caricatori. In caso di
so in cui l'annullamento forzoso del viag- ritardo forzoso sel'arrolamentoèaf viag-
gio accada prima della partenza, se i ma- gio, non ne cambia, nè ne modifica i patti,
rinari furono arrotati a viaggio o a mete, ma se è a mese, finché il viaggio rimane
non possono pretendere che di farsi pagar sospeso, lo stipendio de’marinari non cor-
le giornale ch’essi impiegarono per alle- re che per metà ; perchè in questo frat-
stire la nave, perchè il loro arrotamento tempo prestano servizio assai meno atti-
essendo, come abbiam detto, una specie vo. In caso di ritardo volontario, il sala-
di locazione di opere, siccome dal con- rio a mese non so lire riduci mento, e ai
duttore la mercede non è dovuta quando marinari arrolati al viaggio è dovuta una

(0 Cod. di Comm. art. aia, a5j, (3) Cod. di Comm. art a53, 45;, aJ4.
(a) Cod. Civ. art. i jaa.
19

jogle
146 DIRITTO COMMERCIALE
proporzionale indennità. Quando si fa lo
scaricamento della nave in un luogo pii» S HI.
vicino di quello a cui era diretta, si dice
abbreviazione di viaggio. Si dice allun- Predamento, frattura, o naufragio.
gato il viaggio, o prende una
quando si

direzione piu lunga di quella che si do- 90. Si dice predata una nave quando
vrebbe scegliere, e si chiama cambiar di cade in poter di un nemico, il quale se
strada; o la nave è diretta, c guidata a n’impadronisce per toglierla al legittimo
un luogo di sbarco diverso da quello che proprietario. Il predamento pon fine al
fu stabilito nella convenzione, il che di- viaggio per cui si arrolarono i marinari,
cesi cambiar di viaggio, se però questo ma se vien fatto di ripigliare la nave, e
cambiamento fece durare di più la pre- ciò si chiama ritemsa ( reeoutsc ) o se è
stazione dell’opera de’marinari. Nel caso rilasciata come cattiva preda, non è an-
di abbreviazione che non da forza mag- nullamento. ma semplice ritardo. Si di-
giore, ma da altra cagione provenga, lo stingue la frattura dal naufragio. La frat-
stipendio nell'arrolamento al viaggio non tura è una conseguenza del naufragio. La
è diminuito, e per conseguenza lo sarà frattura è assoluta o parziaria. L’assolu-
proporzionatamente nel caso che l'abbia ta è quando la nave urtando in uno sco-
cagionato una forza maggiore. Nel caso glio, si rompe, si annichila, e divien pre-
di allungamento se non è conseguenza
, da deH'onde: La parziaria è quando per
di forza maggiore, lo stipendio fissato al l'urto in un corpo straniero, riceve una
viaggio è accresciuto in ragione dell’ ac- vena d'acqua. Il naufragio è di due spe-
crescimento dell’opera che i marinari cie la prima è quando la nave è som-
:

avranno prestata ; se è l’ effetto di forza mersa, m modo che non rimane di essa
maggiore, nulla di più i marinari potran- vestigio alcuno sulla superfìcie del mare:
no pretendere, perché si reputa che siansi La seconda è quando la nave che urtò
assoggettati a simili vicende (1). Quando nella spiaggia, aprì l’adito all’acqua del
l’arrolamcnto è agli utili, o al nolo, non mare che riempì la sua cavità senza far-
è dovuta nè pel ritardo, nè per rallunga- la totalmente sparire (5).
mento cagionato da forza maggiore, veru- Nel caso di predamento, frattura, o
na indennità, perchè essendo socii corro- naufragio, i marinari, allorché la nave, e
no la medesima sorte dell’armatore, e nep- le mercanzie sono interamente perdute,
pure possono pretendere il pagamento del- noi! possono pretendere alcun salario, ma
le loro giornate ma se fu allungato, o
; non sono obbligati a restituire le antici-
ritardato il viaggio per fatto o colpa del- pazioni (6). La nave e le mercanzie ser-
l’armatore, del Capitano, o dei caricatori, vono di pegno ai marinari pel consegui-
in questo caso i marinari hanno i mede- mento del loro stipendio, e secondo le re-
simi diritti che loro competono, allorché il gole di diritto civile, se il pegno perisce,
viaggio è annullato (2).Sembra peròdover- il creditore perde bensì l’azione reale, ma

si considerare come forza maggiore non sussiste quella che risulta dall’ obbliga-
solo la necessità in cui si trova il Capita- zione, per cui gli fu dato il pegno. E sta-
no di approdare a un porto più lontano, to qui derogato a queste regole comuni
quando quello cui era diretta la nave, è per interessar maggiormente i marinari
bloccato (3), ma altresì quella di appro- a fare ogni sforzo onde salvare la nave e
darvi per evitare l’incontro del nemico, le mercanzie, e non restituiscono le an-
per salvarsi dal naufragio, per ristorare ticipazioni, perchè s’ intendono guada-
la nave, per provvedersi di viveri, o di gnate a qualunque evento, e perchè so-
acqua, o per mettere a terra ammalati gliono essere consumate prima della par-
che sarebbe pericoloso tenere a bordo (4). tenza (7).

(i) Cod. di Comm. art. »55, a56. (51 Emerigon, dei aitar ances eh.i a sect.
(a) Id art. a 5 j. ia § i.
(i) Id. art. (6)
Cod. di Cotnm. art. a58.
(4) Pardessus n. 688. ( 7 ) Delvincourt,
not. da lapag. 157 n. 1 .

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-

PARTE SECONDA 147

92. Se qualche porzione della nave è 9S. È pur da notarsi il caso in cui la
salva, i marinari hanno diritto di conse- nave dopo essere arrivati al porto di sua
guir pagamento del loro stipendio scadu- destinazione, perisce al ritorno, e si fa la

to sopra gli avanzi della nave che hanno questione: se i marinari abbiano diritto
salvata.Il Consolato del mare voleva che di conseguir pagamento dei loro salarii
se fosse rimasto un solo chiodo dovessero sul nolo di andata. Valin (5) sostiene, che
pagarsene i salarii ai marinari, ma que- nulla possono pretendere, perchè il nolo
sto diritto non appartiene che agli arro- di andata essendo per lo più sufficiente
tati al viaggio, e al mete, esclusi gli al- per pagare ai marinari l'intero stipendio,
come vedremo.
tri, se lo ottenessero, cesserebbe in loro ogni
93. Se questi avanzi non bastano, e vi interesse di conservare la nave. Eineri-
sono mercanzie poste in salvo, il nolo di gon (6) per lo contrario è d’ avviso, che
queste supplisce pel pagamento dello sti- il nolo già dalla nave guadagnato andan-

pendio de’ marinari, c lo stesso dicasi, do, sia rimasto affetto al pagamento del
quando la nave è perduta assolutamente, salario dei marinari. Entrambi ragiona-
ma le mercanzie sono conservate (1). La no a termini dell’ Ordinanza di mari-
legge dice che i marinari sono pagati in na ( T) cui è conforme il Codice di Com-
sussidio, sul nolo {ile soni payés subsi mercio. Valin dice che la disposizione
diairemenl sur le fret), e Delvincourt (fi) dell' Ordinanza essendo generale, nulla
giudiziosamente fa osservar l'importanza può aggiugnersi al testo della legge. E-
della parola subsidiairement, perchè da merigon risponde, che appunto perchè la
questa rilevasi, che il nolo non è toccato, disposizione è generale non deve ammet-
se non quando non sono rimasti della tersi alcuna distinzione, e siccome f Or-
nave nè pure gli avanzi, o questi non ba- dinanza (8) parla di nave e di nolo, sen-
stano per pagare i salarii. Può darsi che za distinguere, e l’ipoteca privilegiata
l’armatore non sia proprietario della na- che si accorda ai marinari pel loro sti-
ve, c in questo caso specialmente è nota- pendio abbraccia la nave e il nolo; cosi
bile la conseguenza della diversità dell'ap- T ipoteca essendo di natura sua in Ma
plicazione dell' indicato principio. loto, et tota in qualibel parte, comunque
94. Abbiam detto che sono esclusi da la nave perisca, se una parte di nolo è
questa regola gli arrotati agli utili, e al salva, questa deve servire a pagare i sa-
nolo, che si considerano come sodi, per- larii. Pardessus (9) decide, che, se in un
chè per i primi, se fu infelice l’esito del- viaggio, per esempio, per andare a Lisbo-
la navigazione, se vi fu perdita e non pro- na, e ritornare, la nave non perisce che
fitto, manca il fondamento della loro azio- al ritorno; siccome il nolo delle mercan-
ne, e i secondi, se il nolo è perduto, nul- zie tragittate a Lisbona è guadagnato, e
la possono pretendere sopra cièche resta, l'armatore lo ha ricevuto, o ha diritto di
e nè pur sugli avanzi della nave, consi- esigerlo, e quando sia caricatore, egli stes-
stendo nel solo nolo il capitale di cui so- so n’ è debitore: cosi come nolo acquista-
no partecipi; se non è perduto affatto il to, e perciò pegno della gente di mare, de-
nolo, ma se ne deve una porzione, la di- v’essere impiegato a pagarla fino alla con-
vidono proporzionatamente col Capita- correnza dovuta. Invece Delvincourt (10),
no (3), e supponendo che sia stala pat- sembrandogli che Valin troppo accordi
tuita per lutti i marinari, a viaggio com- alla considerazione che i marinari ab-
pito, la metà del nolo, a loro non può biano ad essere interessati a salvare la na-
spettare che la metà di quello che il Ca- ve, ed Emerigon sia troppo attaccato al
pitano riceve in ragione del viaggio più rigor de’principii, vorrebbe che fossero
o meno inoltrato (4). conciliati decidendo, che nel caso propo-

(i) Cod. <li Comm. art. a5g. (7) Ordonn. de la Starine, tic. detenga-
() Drlvincuiirl not. de la pag. 457 n. 5. gemens.
(3) Cod. di Comm. art. atìo. (8) Id. art. 17.
(4) Delvincourt, Ibid. n. 8. (g) Pardessus n. 681 in fin.
(4) Valin, art. 8 du lorer des matelots. (io) Deh incorni, not. de la pag. 1 5G «. G.
() Frocr des assur.chap. 1 7 sect. 1 1 § a
H8 DIRUTO COMMERCIALE
sto,i marinari non potessero pretendere gio non avanzo rimane
assoluto, qualche
che la metà dei loro salarii. Delvincourt della nave, o qualche porzione di mer-
pensa che dovrebbe ammettersi questa re- canzie, si 1 marinari abbia-
presume che
gola per analogia dell’ art. 356 che avre- no loro sforzi per salvare an-
fatto tutti i

mo ad esaminare al titolo delle assicura- che la nave, c si può dire che hanno a-
zioni, ma per analogia nient'altro parmi dempita la condizione apposta dalla leg-
che potrebbe conchiudersi senon che sic- ge al pagamento dei loro salarii, ma non
come nel caso di quell’ articolo, la quan- si può dire lo stesso nel caso in cui na-

tità delle merci essendo minore di quella vigando a buon vento, furono da prospe-
di cui l’ si era addossato il
assicuratore ra sorte guidati al porto di destinazione.
pericolo, e per cui era stato convenuto il Per queste riflessioni non pago dell’opi-
97.
premio, deve pur questo proporzionata- nione di Emerigon, nè del mezzo termi-
mente diminuire; cosi allorquando mi- ne conciliatore di Delvincourt, mi atter-
96.
nore è l’opera di quella che marinari
i rei più di buongrado all’opinione di Va-
si erano obbligati a prestare, devono pu- lin, per quanto troppo severa apparisca e
re proporzionatamente diminuirsi loro i meno equa.
salarii; ma le opposte opinioni di Eme- Ritornando donde partimmo, ripe-
rigon e di Valin non possono conciliarsi teremo che i marinari a viaggio e a mese
collo stabilire questo principio. devono essere pagati del loro stipendio
La legge marittima per impegnare sugli avanzi della nave, e sulle mercanzie
i marinari a fare ogni sforzo onde non che hanno salvate, ma si prelevano pri-
perisca la nave, accorda loro bensì un ma le spese per estrarre dal mare, o dalla
privilegio sulla nave e sul nolo per i loro sabbia gli uni e le altre, e metterle a ter-
salarii, ma ne fa dipendere il consegui- ra in sicuro, e la mercede dovuta ai ma-
mento dalla conservazione della nave me- rinari per le giornate che v’ impiegaro-
desima, e deroga cosi ai principii ordi- no (1). Queste spese, c questa mercede si
narli sul pegno con questa mira. Dunque, chiamano dai francesi frais de sauvetage,
se il viaggio è di andata e ritorno, i ma- spese di ricuperazione, e sono privilegiate
rinari non hanno diritto di esser pagati più dei salari quia salvarti fecerunt pi-
dei loro salari finché non è ricondotta gnori* causata, e perchè il privilegio an-
salva la nave nel porto da cui è partita, e teriore a tutti sopra una cosa, è quello
se perisce prima di entrarvi, quantunque delle spese fatte per la sua conservazio-
abbia ormai compito il viaggio, pure non ne Non' godono di questo privilegio
(2).
sono dovuti i salarii, perchè la condizio- i marinari che hanno ricusato di affati-
98.
ne annessa al loro pagamento non è adem- carsi per questo oggetto (3). Si pagano le
pita. Se i marinari dovessero pagarsi sul giornate separatamente, perche il fatto
nolo guadagnato all'andata, conservino o del naufragio annulla l’arrolamento, e
nò la nave al ritomo, la legge sarebbe l'opera prestata dopo il naufragio non vi
impunemente delusa, e l'opinione di Va- è compresa, e si pagano anche gli arrotati
lin è fondata sopra questa considerazio- agli utili e al nolo col medesimo privi-
ne. Potrebbe obiettarsi che perita la nave, legio.
se ve ne sono avanzi salvali, i marinari
si pagano sopra quelli; c se non bastano, S IV.
supplisce il nolo delle mercanzie pari-
mente salvate, e che le mercanzie con- Cattività.
dotte a buon porto al luogo ove la nave
era diretta, possono riguardarsi come
mercanzie salvate,ma potrebbe anche ri- Se i pirati entrano nella nave, ne
spondersi che non sono salvate nel senso portano via gli oggetti che stimano, e fra
della legge. Allorché nel caso di naufra- questi qualche marinaro (4), a lui si pa-

gi Cod. di Comm. art. 961. (


3 ) Valin, toc. cit. art. 9.
(9) Cod. Civ. art. 910 L. 6 ff. qui po-
, (4) Nota. Si suppone che la nave non sii
tior etc.

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PARTE SECONDA 149
gano i suoi salarii fino al giorno in cui è
stalo preso, ma nulla può domandare pel S V.
suo riscatto (1). Se invece andò fuori, o
in mare.o a terra per incarico riguardan- Licemiamento.
te la nave e fu preso e fatto schiavo, egli
ha diritto al salario intero, c oltre di que- 100. Per una regola che non ha ecce-
sto a un'indennità pel suo riscatto, allor- zione, marinaro non può essere licen-
il

ché la nave arriva a buon porto (2), e ziato in paese straniero, per quanto il ca-
questo diritto gli compete senza distin- pitano abbia una giusta causa di dimet-
zione, di qualunque specie sia l’arrola- terlo (7); e questa proibizione è fondata
mento. Gli arrolati a mete per quanti ,
sopra motivi d'interesse pubblico, e di
mesi durerà il viaggio, per altrettanti sa- umanità che ognuno può facilmente rav-
ranno pagati. Quei che lo furono agli uti- visare. Nulladimeno.se un marinaro fos-
li o alla parte sopra un bastimento arma- se a tal segno rivoltuoso.e incorreggibile
,99.
to in corsa, avranno gli uni la loro par- che la sua presenza potesse riguardarsi
tecipazione negli utili risultati dalla ven- come pericolosa, V Ordinanza francese
dita del carico, e gli altri la loro parte del 1784 accorda al Capitano la facoltà,
nelle prede che saranno fatte dalla loro non di abbandonarlo, ma di riporlo nelle
cattività in poi, e per tutto il tempo che mani dell'agente diplomatico. 0 altro in-
doveva durare il loro arrolamento. caricato di proteggere il commercio della
L’ indennità è di seicento franchi, sua nazione in quel paese straniero (8); ma
e per questa è obbligata la sola nave, in mancanza d’uopo
di questo, fareblte
quando l’incarico dato al marinaro ri- ricondurlo, e Capitano farebbe uso per
il

guardava la nave unicamente; è obbliga- reprimerlo di tutta la sua autorità. Nei


ta la nave cd il caricamento quando l’in- paesi soggetti alla dominazione del suo
carico riguardava la nave ed il caricamen- sovrano, il Capitano può licenziare il ma-
to (3). Nè l’Ordinanza di Marina, nè il rinaro,anche prima della partenza, ma
Codice di Commercio parlano del caso in siccome la chiusura del molo forma, co-
cui l' incarico riguardasse il solo carica- me ahbiam sopra osservato, il contratto
mento. Valin (4) adduce per motivo che fra il Capitano, e il marinaro; cosi que-
può farsi bensì qualche cosa per la nave sti, dopo che il ruolo è chiuso, non può

che sia distinta e indipendente dal cari- essere congedato senza giusto motivo. Al
camento, ma non si può immaginar ca- marinaro però è addossata la prova che
so, in cui l'opera che si presta al carica- il motivo non era giusto, perchè sempre

mento, non si debba intendere prestata si presume valido e legittimo, quando il

anche alla nave. Delvincourt (5) dice che marinaro non giiutifichi il contrario.
questo caso può darsi, come quando fosse 101. Motivo legittimo di licenziamen-
mandato un marinaro a un porto vicino to s'intende quello che proviene dal fatto
per informarsi e saper se tale, o tal’altra del marinaro, come sarebbe, la sua inca T
mercanzia è vendibile in quel paese, op- parità, l'indole sua violenta, la colpevole
pure se vi si potrebbe comprare, e allora sua condotta, e in questi casi, Delvincourt
crede che l' indennità sia dovuta dai soli crede che al marinaro licenziato prima
proprielarii del carico. Quanto alla riscos- della partenza non sia dovuta che la mer-
sione di questa indennità, e al modod'im- cede per le sue giornate, e a viaggio in-
piegarla, il Codice si rimette al Governo cominciato, il salario pel tempo in cui
cui lascia la cura di determinarlo nel re- ha servito, senza veruna spesa di ritorno.
golamento da formarsi pel riscatto degli Se fu licenziato senza motivo legittimo,
schiavi (6). prima del viaggio incominciato, la legge

predata perchè altrimente il marinaro non (4) Valin art. 17 des lorers des matelots-
potrebbe pretendere alcun salario. ( 5 ) Delvincourt, noi. de la pag. i 58 n. 4.
(t) Cod. di Comm. art. 166. (6) Cod. di Comm. art. a6g.
(a) /fi. art. 267. (7) Id. art. 570.
( 3 ) Id. art. 168, *69. (8) Ordonn. du 3 1 oct. 1784 art. 1 5 Ut. 14.

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150 DIRITTO COMMERCIALE
vuole rhc gli si paghi un'indennità cor- tinaggio 0 rissa, c con più di ragione s’ ci-
rispondente alla terza parte del pattuito gli è stato ferito mentre prestava l' opera

stipendio: strido jure gli sarebbe dovuta sua per la nave: in questi casi è curato e
la totalità (1), perche se il contratto non medicato a spese della nave, ma se è sta-
fu eseguito, non fu sua colpa, ma questa to ferito combattendo contro i nemici e i

indennità fu riguardata come sufficiente, pirati, egli è curalo a spese della nave c
perchè è facile al marinaro trovare im- del carico, perchè ha combattuto per la
piego sopra altra nave. Se fu licenziato salvezza comune. Se essendo disceso a
durante il viaggio, egli ha diritto di pre- terra senza permissione fu ferito, egli do-
tendere intero il salario, e le spese di ri. vrà farsi curare c medicare a proprie spe-
torno, perchè un altro impiego non è fa- se,e sarà lecito altresì al Capitano, ( pur-
cile a trovarsi. In tutti i casi l'indennità ché non sia in paese estero, attesa la di-
dovuta si paga dalCapilano.il quale non sposizione dell’art. 270) di licenziarlo,
ha diritto di farsi rimborsare dall’ arma- senza ch’egli possa pretendere i suoi sa-
tore, se non quando la licenza fosse data, larii che a ragione del tempo ch’egli ba
essendo essi nel medesimo luogo, di co- servito (6).
mune concerto (2). 104. Nasce il dubbio se per licenziare
102. Può essere licenziato il marinaro ilmarinaro possa bastare l’ esser disceso
allorché durante il viaggio la nave è di- a terra senza permissione, o se sia neces-
chiarata inabile a navigare, c può altresì saria l'altra circostanza, che sia ferito.
egli stesso licenziarsi allorché il Capitano Valin (7). di cui Delvincourt seguila l’o-
giunto al porto a cui era stato diretto il pinione (8), crede che la prima circostan-
viaggio, vuol prolungarlo, come se fosse za sia sufficiente, ma nel modo con cui
stato stabilito da Genova per S. Domin- la legge si esprime, sembra che richieda
go, e il Capitano volesse protrarlo a Fila- anche la seconda.
delfia. Nel primo caso, Valin è d’avvi-
so (3) che il marinaro possa dimandare i * S VII.
salarii scaduti, c le spese di ritorno, ma
soltanto sul valore della nave e sul nolo. Morte.
Nel secondo, lo stesso Valin (4) riguarda
V obbligazione che il Capitano vorrebbe 105. Gli eredi del marinaro che è mor-
imporre al marinaro, se questi ricusa, e to per la difesa della nave, o sia rimasto
l’altro persiste, come un licenziamento ucciso combattendo, 0 anche esercitando
senza legittima causa, ma siccome il sa- soltanto l' uffizio suo nel maneggio delle
lario da Genova a S. Domingo quando vele (9), hanno diritto di ripetere il di
restò licenziato il marinaro era guada- lui stipendio nella sua località, e per lut-
gnato; cosi la indennità si riduce a ciò to il viaggio, ma però qualora la navear-
che manca al salario intero, e alle spese rivi a buon porto, perchè abbiano veduto
di ritorno, nè ad altro è tenuto il Capita- che quando si perde la nave col carico.il
no (5). marinaro non può pretendere alcun sa-
lario, e non può spettare agli credi ciò

S vi. che non sarebbe dovuto al defunto se fos-


se vivo. Se muore il marinaro natural-
Malattia. mente. 0 non per la difesa della nave, cd
era arrotato a mesata, sono dovuti agli e-
103. Al marinaro, che mentre la nave redi di lui salarii fino al giorno della di
i

è in viaggio si ammala, è pagato il sala- lui morte; s'egli era arrotato a viaggio,
rio anche pel tempo della malattia, pur- n'è dovuta la metà quando è morto an-
ché questa non sia conseguenza di liber- dando, e sono dovuti per intero, se muore

ili t. 38 Jf. locati. (6) Cod. di Comm. art. 969, 963, 964.
(9) Cod. di Comm. art. *70. (7; Valin, art. 1 9 des loytrs des matelots.
(3) Valin art. io des loytrs des matelots (8) Delvincourt, not. de la pag. 1 59n.fi.
(4) Id art. 4 des matelots. (9) Valin art. 5 des loycrs des matelots ,
(i) Delvincourt, not. de la pag. t58.
,

PARTE SECONDA 1S1

al ritorno. Qui la legge suppone che sia un carico di alcuna cosa o di più cose a
pattuita una somma unica per andata e viaggio intrapreso, ovvero accordato col
ritorno, come per lo più si pratica, ma se noleggiatore. Nel primo caso, gli utili del
fosse arrotato il marinaro per l’andata tiaggio appartengono tutti al medesimo
soltanto, sembra fuor d’ogni dubbio che noleggiatore, e, dentro i limiti del tempo
i salarii, cpm’è d' avviso Pothier (1), deb- accordato, la nave rosta per tutto suo con-
bano pagarsi nella loro totalità. Se il ma- to, ed a sua disposizione, benché non sot-

rinaro arfolato agli utili o al nolo, muo- tentri in luogo degli esercilori di essa.
re dopo che già incominciato è il viaggio, Nel secondo si affitta a chi carica tanto
la sua parte è dovuta per intiero (2). sito in nave quanto ne corrisponde alla
capacità di quella roba che vi si introdu-
ce, e ai passeggieri si affitta la comodità
TITOLO VI. ed il transito (5).
108. Quando il noleggio è di tutta la
DEI NOLEGGI. nave a mesata, il nolo è fissato in ragio-
ne di tanto per ogni mese che dura il
106. Ilcontratto di noleggio propria- viaggio; e incomincia a correre dal gior-
mente non è altro che di locazione e con- no in cui la nave è posta alla vela, fino
duzione, per cui si concede a taluno una a quello in cui le merci sono consegnate
nave o parte di essa, all’ effetto di tra- a terra, o come francesi dicono, misesà
i

sportar mercanzie sopra la medesima a quai (6).


un luogo determinato, per una certa som- 109. Se il noleggio non è della nave
ma. Quello che dà la nave in noleggio, è intera, cioè non per tutta la sua capacità
locatore, quello che la riceve, è condut- e portata, lo che si dice per aversionem,

tore, e la mercede, ossia nolo che paga, è vel uno praetio, ma di una parte, i modi
la pigione (3). 1 francesi chiamano que- con cui suol farsi sono tre: alla tonellata
sto contratto charte-partie, nome formato (au tonneau), al quintale (au quintal), a
dalle due parole latine charta partita, e cottimo ( à forfait). Il noleggio alla tonel-
dall’antica costumanza, per cui si taglia- lata si dice quando è stabilito il nolo a
va in due il chirografo o carta che con- ragione di tanto per ogni tonellata, cioè
teneva gli accordi delle parti. Ciascuna per ogni spazio di quarantadue piedi cu-
ne serbava presso di se la metà, e poi si bi, che le mercanzie occuperanno nella
riunivano per verificarne l’ identità (*). nave, al quintale in ragione di tanto per
Si usano le parole affretemenl e fret, sul- ogni quintale che le mercanzie da intro-
l’ oceano, e nolissement e nolis, sul me- dursi peseranno, a cottimo, quando è sta-
diterraneo. Si fa derivare il vocabolo fret bilito il nolo pel tragitto di una certa
dal latino fretum ossia stretto, o braccio quantità di mercanzie, ne sia o no indi-
di mare, e nolis da naulura che significa cato il peso e il valore. Il noleggio può
la pigione della nave pel trasporto delle farsi ancora puramente e semplicemente,
mercanzie o de’ passeggieri. Freteur corri- e, come dicono, a colletta (a cueilletle): si di-
sponde a locatore, lorator, affrettar a con- ce fatto puramente e semplicemente quan-
duttore. conduclor. do è il tempo delia partenza; e co-
fissato
107. Il noleggio può essere generale, e loro quali hanno noleggiata la nave
i

particolare, ossia, può essere tutto per con- hanno diritto di esigere dal Capitano che
to del noleggiatore, il quale prenda per parta entro il termine stabilito, abbia egli

una certa somma, tutta la nave in con- compito il caricamento, o rimanga alcun
dotta, o per viaggio determinato, o per vuoto a riempirsi, purché ostacolo non si
tempo prefisso, o a mesata, e può farsi per frapponga di forza maggiore; si dice fatto

(i) Pothier, Louage des matelots, n. iga. (4) Yalin, tit. des chartes-parties, Eme-
(a) Cod. di Comm. art. a65. rigo», des assur. eh. 1 1 sect. 3 § 1.
(3) Targa, cap. a 5 a. i,a.Stypmann.,/x>rl. (5) V. Targa al detto rap a5 Valili art.
4 cap. 10 a. 5, boriche, quaest. 7, Stracca 1 e 5 dell Ordinanza di Francia tit. du
de navibus, part. 4 n. 7. Pothier, contrats fret ou nolis.
maritimes a. 3. (6) Cod. di Comm. art. 075.
IP
'-Ir

152 DIRITTO COMMERCIALE


quando vi si sottintende la con-
a colletta, 112 £ del pari necessario di saper
.

dizione risolutiva che se it Capitano en- quante siano le tonnellate, perchè se il


tro un tempo determinato, altri noleggia- Capitano ha dichiarata una portata mi-
tori non troverà che compiscano il cari- nore della vera, è tenuto ai danni e in-
ro, o all’ incirca, egli avrà l'arbitrio di an- teressi verso il noleggiatore ( 6 ); se è mag-
nullare il contratto. Il carico si riguarda giore. convien distinguere: 0 è stata no-
come alCincirca compito, quando arriva leggiata tutta la nave, e non si deve ac-
ai tre quarti o presso a poco 1 ). (
crescere il nolo; o è stata noleggiata al
110. Del contratto di noleggio deve quintale, o alla tonnellata, e il nolo deve
constare per pubblica o privata scrittura, essere proporzionato alle tonnellate e ai
e se si fa per chirografo senza doppio ori- quintali (7). Se la portata che dichiarò
ginale come
legge civile richiede ( 2 ),
la non eccede la quarantesima parte sopra
non sembra che per questo solo motivo la portata effettiva, o se quantunque ine-
giudicandosi in materia di commercio ex satta, la sua dichiarazione è conforme al
acquo et inno, debba essere dichiarato certificato di stasa, il divario non gli è
nullo (3). E siccome è un contratto con- imputabile, perche si presume di buona
sensuale della natura di quello di loca- fede.
zione c conduzione, c perciò non richie- 113. bclvincourt ( 8 ) propone il caso,
de scrittura che per la prova; cosi essen- in cui dal Capitano sia stata noleggiata
do negato, potrà provarsi per mezzo di tutta la nave, e noleggiandola alla tonel-
testimoni!, o colla produzione dei libri lata, 0 al quintale, ne abbia assegnato un
dei contraenti, e dovrà essere eseguito. numero di quintali, odi tonellatcche non
Anzi pei viaggi assai brevi di piccoli ba- vi può rapire; o, similmente, abbia fatto
stimenti, non
suol farsi noleggio forma- bensì una dichiarazione precisa, ma no-
le, ma vi supplisce una fattura del cari- leggiandola a collctta, siasi impegnato a
co, o se è diretto a una terza persona, una prendere una quantità di merci maggio-
lettera di vettura per esso, la quale serve re di quella che può portare il bastimen-
di titolo comune (4); e abbiamo sopra os- to, e sulla questione chi debba essere pre-
servalo che la polizza di carico può sup- ferito nel caricamento, è d’ avviso che i
plire al noleggio, sebbene non questo a primi che hanno caricato le mercanzie
quella. ve le debbano ritenere e rimanere in pos-
111. La scrittura di noleggio deve sesso (9). Allo scoprimento della frode.se
esprimere come sia denominata la nave, nessuno ha caricato, egli crede che quelli
c a quante tendiate ascenda la sua por- i quali furono i primi a contrattare deb-

tata. Non si deve ignorare su qual nave bano essere preferiti agli altri, e questi
il capitano sia per fare il tragitto, ed egli possano pretendere soltanto i danni e in-
non ha diritto di caricar mercanzie sopra teressi. Questa opinione è conforme ai
bastimento diverso da quello, di cui si principii di diritto comune.
convenne fra le parti, se non quando dal- Ili. Nella scrittura di noleggio deve
le avarie sopraggiunte nel decorso del essere notato il nome del Capitano, e
viaggio, la nave è stata cosi malconcia quello del locaLorc c del noleggiatore, il

che non v’è più modo di ristorarla. In modo del noleggio, il luogo e il tempo
questo caso il Capitano può c deve no- determinato pel caricamento e per lo sca-
leggiarne un’altra per proseguire la navi- ricamento, e se nel contratto non ne fu
gazione (5). parlato, si prende norma dall’ uso dei di-

(i) Valin, art. i da fret. Codice Civile „ ivi „ Se la cosa che taluno
() Goti. Civ. art. i3a5. ,,si è obbligalo di dare o di consegnare a

(3) Delvineourt not. de la pag. 179 n. 1. „ due persone successivamente, è puramen


(4) V. Cod. di Comm. art. 101. „ te molnliare , quella fra di esse cui ne fu
(5) Id. art. *73, ag6. „ dato il possesso reale sarà all’ altra pre-
() Id. art. 189, „ ferita, e resterà proprietaria, ancorché il

(7) Pothier de
la charte-partie , n. 44 . „ suo titolo sia posteriore di data, purché
(8) Delvinrourt, noe. dela.pag. 176 n. 3, „ il possesso sia di buona fede. „
(9)
Argom. ricevuto dall’ art. 1141 del
r ¥

PARTE SECONDA 153


ersi paesi. Spirato il termine o conve- sua opinione è conforme ai principii di
nuto o consueto, il Capitano può aspetta- dirittocomune che reggono il contratto
re ancora, e domandare danni c interessi di società. La somma di capello e cappa
per ritardo, o partir subito, e se parte su- è certamente un accessorio del nolo il :

bito, con carico non compito, può diman- Codice non ne parla, e lo confonde col no-
dare il nolo intero, o la metà secondo le lo: dunque sembra che ogni qualvolta l'e-
circostanze (1). Possono del pari i carica- quipaggio deve avere la sua partecipazio-
tori o costringere il Capitano a partire, o ne nel nolo, debita averla anche injquesta.
115.
farsi pagare dauni e Interessi, o anche di- 116. Finalmente il contratto di noleg-
chiarato sciolto il contratto colla condan- gio deve esprimere 1 'accordala indennità
na ai danni e interessi. pel caso di tardanza, ossia quelle spese
Dev’essere indicato il nolo. Si co- che in linguaggio marittimo sono chia-
stuma di attribuire al capitano una mo- mate stallìe o sovrastallìe ( 6 ). Stallia si
dica somma, ossia diritto che chiamasi dice a stando, c signiGca il trattenimen-
di capello o cappa, ed è una retribuzio- to volontario o forzoso della nave in un
ne che si riguarda come dovuta prò bona porto, che può provenire o dal Capitano
custodia. Nell'Oceano suol essere del 10 in ricevere il carico, o dal noleggiatore

per cento, nel Mediterraneo del 5, a rag- in darglielo, in pregiudiziodell’unoodel-


guaglio del nolo. Se questa è stipulata l'altro rispettivamente. Quando le stallìe
espressamente a suo vantaggio, appartie- sono accordate con patti, o procedono da
ne al Capitano, altrimenti spelta ai pro- usi, non da disposizione di legge, si dico-
prietarii, o al noleggiatore dì tutta la na- no regolari quando sono cagionate da
:

ve, e qui insorge la quistione se il Capi- non preveduti accidenti, e non indotte
tano debba ripartirla coll' equipaggio, dai patti o dagli usi sono irregolari. Le
quando naviga a comune participazione prime si dividono in ordinarie e straor-
del nolo da ricavarsi, e Valin (9) sostiene dinarie. Le ordinarie limitale o dai patti
il contrario, ma da Emeri-
lui dissente o dagli usi, non si compensano, a diffe-
gon (3) fondato sulle regole generali che renza delle straordinarie che si pagano.
tutti gli utili procedenti dalla cosa socia- L’indennità per le stallie irregolari di-
le vengono in divisione: universa exquac- pendono dall'arbitrio del giudice, il qua-
slu trentuni (41, e che ogni quadagno che le prudentemente le regola e le determi-
il socio fa nell'esercizio delle sue funzioni na, ponderati gli accidenti, il luogo e il

di socio, è comune. Abbiamo detto che tempo ove sopravvennero, e le circostan-


quando i marinari sono arrolati al nolo ze che gli accompagnarono.
e si dice anche alla parte) si costituisce 1 17. Nei contratti di noleggio suol far-
Ìra di loro una specie di società, e anche si menzione del numero de' giorni di
il Capitano si reputa socio come ciascun al- stallìe, distinguendoli in giorni, o corren-
tro del suo equipaggio il diritto di ca-
: ti o
utili, ovvero in giorni di caricamen-
pello e cappa provicn dal noleggio, e fa to,o scaricamento. 1 giorni correnti sono
parte del nolo ; deve dunque entrare nel- quelli che corrono di momento in mo-
la massa comune. Emerigon soggiunge, mento, di giorno in giorno, tanto feriati,
che la dottrina di Valin deve intendersi quanto festivi, e mai non rimangono so-
pel caso, in cui l' equipaggio abbia, con spesi. Gli utili sono quelli, nc’quali si può
patto espresso, acconsentito a che il Ca- caricare, eccettuate le feste di precetto, co-
pitano si approprii la somma di capello mandate dalla S. Chiesa o dal Principe,
e cappa a titolo di antiparte. Targa (5) di- nelle quali non si spediscono mercanzie,
ce che spettano al Capitano gli emolu- perchè sospendono ogni lavoro. Gli utili,
menti incerti di mance, ma Emerigon pre- che diconsi di caricamento o di scarica-
tende che anche questi (se si tratta di mento sono lutti giorni, nei quali, non
i

viaggio a parte ) debbano dividersi, e la essendo nè feriali, nè festivi, non è impe-

(i) Cod. di Comm. art. a 88 .


ti) -f. prò socio.
(i) Valin. art. 3 des chartes-parties. (5) Targa cap. la n. 41 .

(3) Emerigon des assurances eh. 1 3 sect. (6) Co»! di Comm. Srt. 7-4 ,

i j 5.
20
134 DIRITTO COMMERCIALE
diio per fortuna di
118. mare o pioggia, di ca- da soffrire la sua porzione di pregiudizio,
ricare e scaricare di fatto (i). ad arbitrio del giudice (4). Oggidì il ter-
Il numero dei giorni di stallie fu mine pel caricamento, e discaricamento,
diversamente fissato dati’ uso in diversi non essendo fissato dal contratto, suol es-
tempi .enei diversi paesi marittimi; e sic- sere generalmente di giorni quindici con-
come abbiam detto che quando nel con- tinui. Oltre il già detto, possono le parti
tratto di noleggio non è determinato il aggiungere nella scrittura di noleggio tut-
tempo pel caricamento, e per lo scarica- te le condizioniche stimano opportune,
mento, si prende norma dall'uso; cosi non quando non siano contrarie nè alle leg-
essendovi per questo oggetto una regola gi, nè ai buoni costumi, nè all'essenza del
generale e uniforme, convien attenersi a contratto medesimo.
ciò che si pratica nel luogo da cui parte 119. Per l’esecuzione del contratto di
la nave, e in quello a cui è diretta ed noleggio rimangono obbligati a vantag-
approda. Troviam nel Codice Teodosiano gio del caricatore, gli attrezzi, il corredo
una legge (2) che obbligava il proprieta- della nave, e il nolo, e a vantaggio del
rio delle merci a farle scaricare nel ter- locatore, le mercanzie caricate. Se il ca-
mine di dieci giorni dopo che la nave ricatore domanda rifacimento di danni e
fosse arrivata al suo destino, ma avuto interessi per mercanzie non consegnate,
riguardo alle feste, il termine dello scari- 0 danneggiate per colpa del Capitano, 0
camento fu fissato a quindici giorni al dell'equipaggio, il caricatore non ha sol-
più, e furono chiamati giorni della tavo- tanto obbligata la nave, ma gli compete
la,e dello scarico; non si doveva però aspet- un privilegio (5); se lo domanda per ne-
tare lo scaricamento pel pagamento del gato caricamento, 0 per ritardata, o pre-
nolo, il quale era prescritto entro il termi- cipitosa partenza, il suo diritto è uguale
ne di otto giorni. È stato poi stabilito, ne’ a quello degli altri creditori del proprie-
tempi posteriori, che qualora un proprie- tario, c cessa il privilegio.
tario di merci non compisca il suo carico 120. Primo dovere del locatore è quel-
entro il termine prefisso, sia tenuto il Capi- lo di procurare al noleggiatore il promes-
tano della nave ad aspettare altri quin- so comodo nella nave. Se tutta fu noleg-
dici giorni (quali si dicono di soprastal- giata, compete al noleggiatore il diritto di
lìe) perchè lo stesso caricatore si assume occuparla tutta, e senza ch’egli vi accon-
tutte le spese del prolungato trattenimen- senta, non può il locatore caricarvi sopra
to, a giudizio di periti; e qualora neppure altre merci, ancorché fossero di sua pro-
entro questo termine caricasse, debba pa- prietà, e se altre ne fossero caricate senza
gare tutto il nolo oltre le spese del ca- rendernelo consapevole, il nolo ne spette-
gionato ritardo maggiore (3). Targa dice, rebbe al noleggiatore, cui sarebbe tenuto
die in questo porto di Genova, ed altri a pagarlo (6). Questa regola ha luogo
d'Italia se si tratta di barca d'ordinaria anche nel caso, in cui dal noleggiatore non
portata sogliono accordarsi pel carico e si compisse il caricamento, ma il locatore

discarico, d' inverno, da otto fino a dieci può esigere ch’egli introduca tante mer-
giorni continui, purché ve ne siano stati canzie quante bastano per mettere in cau-
almeno la metà d’utili, e di estate un po- to il nolo. Così, dice Pothicr(7), al di cui

co meno. Alle navi un maggior numero parere sembra che corrisponda in caso ana-
se ne concede a proporzione della loro logo, la disposizione del Codice Civile (8),
qualità, e di quella dei carichi da pren- per cui finquilino può essere costretto a
dere, o da sbarcare, avuto riguardo agl'im- fornir la casa di mobili sufficienti ad as-
pedimenti accidentali, dei quali, non in- sicurarne la pigione.
tervenendovi colpa, una parte e l’altra ha 121. Se la nave non fu noleggiata che

(i) Targa, cap. 38 n. a, 3, 4, 9, io. (4) Targa, toc. eie. n. 5.


(al Cod. Theod. Ij. 8 de naoiculariis. (5) Cod. di Cornai, art, 191/1, r r.

(3) Giudicato <T Olenon, art. a 1 Ordi-


.
(6) Coti, di Comm. art. a 34.
nanza di WisbuY, art. 34 Consolato del
.
(7) Pothier, de la charte-parti* n. *4.
mare cap. «o3. Ordinanza dell’ Ansa Teu- (8) Cod. Civ. art. 1 1 38.
tonica, art. a.

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PARTE SECONDA 15S


in parte, per esempio, alla tonellata, oal ticro, sogliono gl’ interessati nel carica-
quintale, il diritto del noleggiatore è li- mento, porre in nave una persona di lor
mitato a occupar quello spazio che gli è confidenza che chiamasi sopraccarico, cd
necessario per collocarvi quel numero di è questo il vicegerente in nave di colui
tonellalc, o di quintali che fu pattuito; al a cui spetta il carico, ed è preposto dal
locatore appartiene il di più, e può dis- medesimo o per la custodia o per l’ am-
porne come a lui piace. Qualora dunque ministrazione della di lui roba. Convien
siano state introdotte mercanzie nella na- che sia denunziata al Capitano l'autorità
ve non manifestate al Capitano.il locato- concessa al sopraccarico, o che sia espres-
re ha 1 d ri tto di farle ri porre a terra,
i i
q ua n- sa nel contralto di noleggio, o in altra
do si trovi ancora nel luogo del carica- scrittura passata collo stesso Capitano, e
mento, o di esigerne il maggior nolo che se non è limitata alla pura custodia, e a
sarà pagato in quel luogo medesimo per dare soltanto, e a ricevere le merci racco-
le mercanzie della medesima specie, e mandategli, è la stessa che ha il proprie-
della medesima qualità (1). Quando però tario della roba caricata, è un procurato-
la nave è in viaggio, non gli è lecito di re con mandato cum libera, c si conside-
metterle a terra in un porto di ricovero, ra come un’institore di negozio cui si
purché non siano un sopraccarico peri- deve riferire la giurisprudenza rapporta-
coloso pel bastimento. In questo caso, non ta nella parte prima di questo Corso (2).
solo è concesso al Capitano di sgravarse- Non potrà pero mai variare le conven-
ne nel primo porto ove approda, (e deve zioni stipulate tra i suoi principali, e il

fare ogni sforzo per tragittarvele, e depo- Capitano della nave circa il viaggio intra-
sitarle in mani sicure) ma se il pericolo preso, nè farlo prolungare, 0 abbreviare,
è grave, osservate tutte le formalità pre- 0 cambiare, quando non gliene sia stata
scritte pel gettito, può anche gettarle in accordata speciale ed espressa facoltà (3).
mare, senza soggiacere per questo a ve- Quando in nave vi è un sopraccarico, la
runa contribuzione. gente di essa non è tenuta nè del danneg-
122. 11 locatore è obbligato a traspor- giamento, nè della mancanza delle merci
tare le mercanzie ricevute al loro desti- in quella esistenti, quando l’uno e l’altra
no, cioè al luogo indicato nel contralto, non provengano per causa della nave,
perchè questo è il fine, per cui deve far 0 della gente, 0 da frode, perchè sono
godere al noleggiatore del comodo della a cura del sopraccarico, ed egli solo, ec-
nave. Quando però il noleggiatore pren- cettuatine questi casi, n’è risponsabi-
de tutta la nave in condotta siccome il ,
le (4).
Capitano suol' essere nominato da lui, 123. Se. prima della partenza, il com-
cosi, non v’ha dubbio che in tal caso, il mercio col paese cui la nave era destina-
locatore è sgravato da ogni risponsabili- ta, è interdetto, il contratto di noleggio
tà. Anticamente il negoziante andava egli rimane sciolto, senza che le parti debba-
stesso a fare il suo traffico, e s’ imbarcava no prestarsi a vicenda veruna indennità,
colla sua paeotiglia, ma ciò in oggi di ma le spese di caricamento e scaricamen-
rado accade, e ben più frequentemente, to spettano al noleggiatore (5). Il com-
quando la nave ha caricato, ed è in pro- mercio è interdetto, o per dichiarazione
cinto di partire, quantunque parta senza di guerra, o per rappresaglie, 0 per proi-
carico, ma sia diretta a prenderne un’in- bizione di far traffico in un dato luogo,

(i) Cod. di Comra. art. aga. Nota. Par- questa distinzione, ed è noto il principio,
dessus toc. cit. n. 709 fa una distinzione, e che ubi /ex non distinguit, nec nos distin-
dice ebe se le merci non manifestate al Ca- guere debemus.
pitano furono introdotte dalcaricature, po- (a) Parte I tit. 6 n. 108 e seg.
trà il locatore esigerne un nolo eguale a (3) L. qui Rumar taa %Jf. de verb. si
quello che fu stabilito nel contratto di no- gnif. Stracca de navigai, n. 11, 1 a, Rotte,
leggio, e se furono introdotte da un terzo, de nuvióus et nuuto noi. 46 Targa Pen-
,
.

il maggior nolo che sarà pagato nel luogo derai. marie, cap \o n. 6, 7.
della partenza per le mercanzie della me- (4) Targa, loc. cit. a. 5.
desima natura, ma il citalo articolo non fa (5) Cod. di Conino art. a >9.

\
m DIRITTO COMMERCIALE
o per motivo di peste (1), e l'interdizione preferito sulle merci del suo carico, a qusr-
del commercio procedente da forza mag- lunque creditore; questo privilegio però
giore, non essendo imputabile ad alcuno non gli è concesso che per quindici gior-
de’contraenti non è giusto che per lo scio- ni, da quello della consegnazione, e sotto
glimento del contratto, alcuno abbia a la condizione che non siano passate in
soggiacere al risarcimento di danni e in- terza mano (7). La seconda, e questa è
teressi a favor dell’altro (2). Ma se l’ in- comune anche al caricatore per la oon-
terdizione fosse con un paese diverso da segnazionc delle merci, che ogni azi<£
quello a cui sarebbe stala diretta la nave, ne pel pagamento del nolo è prescrit-
quantunque la navigazione si renda per ta dopo un anno decorso senza al-
ciò pericolosa, siccome la sopravvegnen- cun atto giudiciale, e questo termine
za di una guerra, e i pericoli ai quali incomincia appena compito il viaggio.se
espone potevano dalle parti essere preve- pure nell’ intervallo, non vi fu cedola, ob-
duti ;
cosi non le assolvono dalle loro vi- bligazione, o saldo di conti (8).
cendevoli obbligazioni (3), e da Emeri- 126. Dalla prima regola ns deriva che
gon, la guerra, in questo caso, si parago- il Capitano è preferito anche al venditore

na agli scogli e alle tempeste (4). Se l’in- non ancora pagato, e al vero proprietario
tejjlizione del commercio sopravviene cui le merci introdotte nella nave fossero
quando la nave è già in cammino, allora state ruttate. Il venditore può aver diritto
ilCapitano, ouando non abbia un'ordine in caso di fallimento del compratore, alla
contrario, può retrocedere col suo carica- rivendicazione degli oggetti venduti, dei
mento, ma non gli è dovuto che il nolo quali per anco non ebbe il prezzo, ma ve-
di andata, ancorché un solo nolo sia sta- dremo a suo luogo, che per essere annes-
to stabilito per andata e ritorno (5). Se il so ad esercitar quest’azione dovrebbe pa-
porto per cui la nave è destinata, è bloc- gar le spese di nolo, vettura, commissio-
cato, il Capitano, se non ha ordini contra- ni, assicurazione, e simili, o rimborsarne
rii, deve approdare a unode’ porti più vicini la somma quando fossero state di già pa-
della medesima potenza, non bloccato (6). gate. Si reputa che il capitano abbia pat-
124. Dovendo il locatore, come abbiam tuito il nolo a riguardo delle mercanzie,
detto, far godere al noleggiatore tutto il non della persona cui apparteneva no, e
comodo della nave, ne viene per conse- che il trasporto, il di cui prezzo è il nolo,
guenza che debba mettere a terra le mer- ne abbia accresciuto il vero valore; deve
canzie quando sono arrivate al loro de- perciò soddisfarlo anche il vero proprie-
stino, e consegnarle a chi ha il carico di tario cui fossero state rubate. Il Capitano
riceverle. Qui cadono le osservazioni fatte è preferito anche alla pubblica azienda per
ai numero 122, pel caso in cui la nave i daz], e altre simili esazioni, perchè non

essendo noleggiata nella sua totalità, il sarebbero dovute, e non se ne potrebbe


Capitano fosse stato eletto dal noleggia- pretendere il pagamento, se non fosse sta-
tore, o siavi un sopraccarico, to fatto il trasporto delle mercanzie.

12a. L’obbligazione principale del no- 127. Se il Capitano, dopo aver conse-
leggiatore è quella di pagare il nolo pattui- gnate le mercanzie senza esigerne il nolo,
to, ma questa varia secondo i diversi casi; ha lasciato scorrere ancora quindici gior-
perciò vedremo qual sia, quando le merci senza legalmente domandarlo, e il con-
arrivano senza ritardo al loro destino, segnatario ha venduto o dato in pegno le
quando vi arrivano, ma con ritardo, e fi- mercanzie, il suo privilegio cessa, come
nalmente quando non vi arrivano. Pre- abbiamo detto, non essendo giusto che sia-
metteremo due regole generaliria prima, no tolte a colui che le ha di buona fede
che pel nolo e le avarie, il Capitano è acquistate 0 ricevute: non perde però l'a-

(i) Valiti, art. itit.de l engagement dei (4) Emerigon des assur. eh. ia sect.
matelots. 3 j § a.
(a) Pothier, Traile' des ehartes-parties. (
5 ) Coil. di Coraro. art. 399.
B. 98. (6) Id art. 379.
(
3) Pothier loc. cit. n. 99. (7) Cod. di Coram. art. a 5o.
(8) Id art. 347.

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PARTE SECONDA 137
rione, e può esercitarla, quando non ri- ha luogo quando il nolo è dimandato per
manga prescritta, come puro abbiamo os^ via di eccezione. Il Capitano, per esem-
serrato, secondo la disposizione dell’ art pio, durante il viaggio, ha venduto por-
433 (1). Egli non può dolersi, perchè, seb- zione delle mercanzie spettanti al carica-
bene, appena giunta la nave al suo desti- tore, ma per il soprappiù è dovuta una
no, possa essere talvolta in dovere di sca- somma per nolo : il caricatore domanda
ricare le merci al più presto possibile, spe- di essere rimborsato del prezzo delle mer-
cialmente dopo un lungo tragitto, e non canzie vendute, e il Capitano oppone la
gli sia lecito ritenerle allegando per mo- compensazione del nolo: in questo caso,
tivail non pagamento del nolo (2); pure, in qualunque tempo sia formata la do-
quando gli sia sospetto il consegnatario, manda dal caricatore, l’eccezione del Ca-
è in sua facoltà di richiedere che ne sia pitano è valevole, essendo massima gene-
fatto il deposito presso alcun’allra perso- rale applicabile ad ogni speciedi prescri-
na, finché non gli sia pagato il nolo e zione, che per esser disciolti dall’obbliga-
ogni altra spesa dovuta dal noleggiatore, zione: temporalia ad agendum perpetua
e se fu incauto al segno di lasciarsele por- ai excipiendum.
tar via senz’altra sicurezza, e tacendo per 130. Ritornando alla prima regola, in-
quindici giorni, lasciò che il consegnata- dicheremo il modo con cui può il Capi-
rio ne facesse in quell’ intervallo la ven- tano esercitare il suo privilegio pel nolo.
dita. o in altro modo ne disponesse, la Può esser fatto il caricamento di diverse
colpa è sua, ma è da notarsi che la legge specie di mercanzie comprendendole in
dice —
Se non sono passate a mani ter- una sola polizza di carico, e fissando per
ze —
perciò se fossero state bensì vendu- ciascuna specie un maggiore, 0 minor
te, ma non ne fosse fatta la tradizione, nolo, e può essere formata per ciascuna
egli potrebbe ancora esercitare il suo pri- specie, una particolare c separata polizza
vilegio, e se entro quindici giorni ne di carico. Nel primo caso, il privilegio si
avesse fatto seguire il sequestro, il suo esercita collettivamente, e se una porzio-
privilegio rimarrebbe perpetuato oltre ne delle merci è passata a mani terze,
questo termine, perchè actiones tempore dal prezzo di quelle che rimangono si
inclusae, litis conteslatione perpetuante. preleva il nolo per intero, compreso quel-
128. Emerigon (3) antepone le spese lo della porzione alienata, ancorché siano
di scaricamento, vettura, e magazzinag- di specie diversa, eper ciascuna sia stato
gio delle merci, al nolo del Capitano, fon- pattuito un nolo diverso, perchè la tota-
dato sulla legge romana (4), ma questa lità delle mercanzie è colpita dal privile-
non sembra conciliabile colla legge no- gio, quale è lotum in toto, et totum fo-
il

quale si esprime colle parole


stra, la il — toni in qualibel parte. Nel secondo caso,
Capitano è preferito, pel suo nolo ec. Le — essendovi più polizze diverse, il privile-
Capitaine est preféré pouf sont frel eie. gio perduto sulle mercanzie comprese in
Quanto al magazzinaggio, siccome il pro- una, non ripercuote quelle che furono
prietario del magazzino ritiene le merci; comprese in un’altra, ancorché sia stalo
cosi possono considerarsi come passate in proporzionatamente pattuito un egual
mano terza, c il magazzinaggio può aver nolo, e il privilegio sarà esercitato priva-
la preferenza sul nolo, ma quanto alle tivamente, e separatamente sulla roba
spese di caricamento e di vettura, potreb- compresa in ciascuna delle polizze di ca-
bero soltanto venire in concorso, per la rico. Un esempio chiarirà questa teoria.
considerazione che formano 'parte del Tizio ha caricato una partita di zucche-
trasporto. ro, e una |«rtila d’ indaco sulla medesi-
128. La regola che l’azione del Capi- ma nave. 11 nolo fu pattuito per le due
tano pel pagamento del nolo, dopo un specie di derrate, a venti lire al quintale,
anno di silenzio, rimaue prescritta, non ovvero, a venti lire pel zucchero, e per

(i) Cod. di Comm. arf. h3. (4) L. 6 § a ff. qui potior. in pign. Si
(») Cod. Civ. art. 1783. met ces borreorum, vel arene, vel vtetume
(3) Emerigon, du contrai à la grosse jumtntvrurn debetur , /tic potentior crii.
c/t. 4 sect. 1
1 § 3.
)

138 DIRUTO COMMERCIALE


l'indaco a quindici. Giunta la
nave a di cui si faccia il trasporto da lontani
buon Capitano, consegna il ca-
porto, il paesi in tempo di guerra marittima, pa-
rico senza esigere il nolo, e prima de’quin- gando un altissimo premio d'assicurazio-
ilici giorni, il consegnatario fa la vendita ne, se arriva a pace fatta, diminuisce di
e tradizione dell'indaco. Per conoscere prezzo, senza ricevere deterioramento, in
in qual modo il Capitano eserciterà il suo qualunque stato siano le mercanzie, e
privilegio, convien distinguere: olo zuc- qualunque, all'arrivo loro, ne sia il prez-
chero e l’ indaco furono compresi nella zo, la legge non permette che il locatore,
medesima polizza di carico, e il privile- non essendo in colpa, sia leso ne'suoi di-
gio essendo radicato sull'uno e sull’altro ritti. Se però si trattasse di liquidi posti
per intiero, il Capitano eserciterà l’azione in botti, c tanto avessero gocciolato, che
sua pel nolo intiero sullo zucchero, cioè le botti fossero rimaste vuoteoquasi vuo-
anche pel nolo dell'indaco; o vi fu poliz- te, allora com|icte al caricatore la facoltà
za di carico separata e distinta per l’in- di far l'abbandono delle medesime botti,
daco, e il privilegio del Capitano essendo invece di pagare il nolo che per quelle
perduto per l'indaco passato a mani ter- sarebbe dovuto (4). Questa eccezione non
ze, egli non potrà esercitare l’azione sua sarebbe ammessa nel caso in cui le fiotti
che sullo zucchero, pel nolo particolare fossero rimesse piene, ma il vino, p. e.
dello zucchero stesso, e non avrà pel nolo fosse inacidito, e l’olio fosse divenuto ran-
dell'indaco che la semplice azione perso- cido, perchè il debito del nolo dipende
nale contro Tizio caricatore (1). dalla condizione che sarà fatto il traspor-
131. Premesse queste regole generali, to, e deve pagarsi, quatenut muvere vc~
vediamo qual sia l’azione del locatore pel bendi functu» fuerit mnr/ister. Si vede
pagamento del nolo, quando le mercan- chiara la ragione per cui nel primo caso
zie sono arrivate senza ritardo al loro de- deve pagarsi l' intero nolo, e non già nel
stino. In questo caso è dovuto l’intero secondo; perchè nel primo caso il locato-
nolo, che suol pagarsi al Capitano, senza re ha iirocurato il trasporto degli oggetti
che possa il caricatore, per qualsivoglia che gli furono affidati, ed essendo giunti
motivo, dimandarne la diminuzione, qua- al loro destino, non gli si devono im-
lora non abbiano sofferto avaria |>cr col- putare gli accidenti di forza maggiore per
pa del Capitano (2). Il caricatore non può cui si trovano deteriorati, e anche di niun
sciogliersi dall'obbligazione di pagare il valore. Nel secondo, il locatore non ha
nolo, neppure offerendosi a far l’ abban- effettuato il trasporto, perchè gli è stato
dono delle mercanzie, per quanto ne sia affidato l’olio, o il vino, o quell’ altra so-
diminuito il prezzo, o siano ridotte in stanza liquida ch’era contenuta nelle bot-
cattivo stato, foss’anche per caso fortuito, ti. e non essendo giunte al loro destino

e perciò molto meno per un vizio intrin- che(5)le Imiti, le quali non n’erano che l’ac-
seco. La legge parla della diminuzione cessorio, non si può dire ch’egli abbia
del prezzo, c del deterioramento, e Det- adempito la condizione per cui fu pattui-
vincourt ne fa osservare la differenza (3). to il nolo, e perciò il nolo non è dovuto,
La diminuzione di prezzo nasce dalle cir- e soltanto in compensazione del trasporto
costanze, e non dipende dallo stalo della delle botti vuote o quasi vuote, la legge
cosa. Il deterioramento procede da un ac- ha voluto che almeno se ne facesse l’ab-
cidente sopravvenuto alla cosa che ne al- bandono (0). Sparisce cosi l’apparente con-
tera la sostanza, o la qualità una cosa : tradizione fra l’articolo 302 del Codice,
non può molto soffi ir deterioramento sen- in cui si dichiara che non è dovuto nolo

za che se ne diminuisca il prezzo, ma può per mercanzie perdute a ragion di nau-


le
diminuirsene il prezzo ancorché non ab- fragio, 0 di arenamento della nave, 0 pre-
bia sofferto deterioramento. Una derrata date da corsari, 0 prese da nemici, e

(i) Delvincourt, not.de la pag. z 83, V Polhicr, de la charte-partie n.


Pardessus n. gfi». 5g, fio. Pardessus, Court de Dr. Comm.
p Cod.
(
di Comm. art. 309. n. 718. Delvincourt noi. de la pag. 184
(3) Delvincourt, noi. de la pag 184 n 6 n 1,

(4) Cod. di Cuni tu. ait, 3io.


.

PARTE SECONDA 159


l’art. llOdi cui si traila, conlradizione un accidente non preveduto, non se ne
che appariva egualmente nell’ Editto di tien conto. Può derivare il ritardo dal
Francia del 1681 (1) che è stato copiato fatto del noleggiatore, prima della par-
in questa parte, dal Codice di Commercio. tenza, se p. e., introdusse nella nave mer-
332. Il Capitano ha diritto di farsi pa- canzie proibite, e per questo motivo la
gare il nolo tostochè ha messo a terra le nave fu trattenuta ; durante il viaggio se
mercanzie, non prima non può dunque : in tempo di guerra ha caricato oggetti di
il non pagamento del nolo servirgli di contrabbando di guerra per trasportarli
pretesto per ritenerle nella nave. Quando a un porto che sia sotto il dominio di al-
gli sia sospetto il consegnatario, perchè cuna delle potenze gareggianti al tem- ;

dubita della sua buona fede, o della sua po dello scaricamento, se ha caricato mer-
solvibilità, può soltanto dimandare men- canzie delle quali sia proibita l’interdi-
tre si fa lo scaricamento, come abbiamo zione nel paese a cui fu diretta la nave,
sopra accennato, che ne venga dal Tri- e perciò non fu concesso di scaricarle, o
bunale del luogo ove è la nave, ordinalo furono confiscate (7). Sembra però che
il deposito in mano di un terzo, finché il debba supporsi che il Capitano ignorasse
nolo gli sia pagato (2). che fossero mercanzie proibite. In tutti
133. Se il consegnatario ricusa di rice- questi casi, le spese cagionate dal ritardo
vere le mercanzie, il Capitano può farsi devono pagarsi dal noleggiatore, cui non
autorizzare dal Giudice a vendere la quan- compete neppure il diritto di rivalersi
tità corrispondente alla somma che gli è contro il suo assicuratore, salvo quanto
dovuta, e far ordinare che il soprappiò si dirà in appresso al titolo delle Assicu-
sia depositato, risalvandogli il suo ricor- razioni, relativamente al contrabbando.
so contro il caricatore, pel caso d'insuffi- 136. Il ritardo può procedere dal fatto
cienza (3). Se il consegnatario riceve le del Capitano: alla partenza, quando non
mercanzie, abbiamo pure veduto, che de- salpò prima che spirasse il termine con-
ve darne, qualora il Capitano la richieda, venuto, 0 fu negligente nel procurarsi le
la ricevuta, altrimenti è tenuto a danni, carte necessarie per mettersi alla vela; du-
spese e interessi (4). rante il viaggio, se fece scalo senza che
134. Quando la nave è noleggiata per la necessità ve lo costringesse, se fu arre-
andata e ritorno, è dovuto l’intero nolo, stato perchè gli mancavano i documenti
e il caricatore non può sminuirne il prez- richiesti, onde rendere legittima la sua
zo sotto pretesto che il locatore non ba navigazione; all' arrivo, se tralascia di
caricato al ritorno quanto doveva, o è ri- adempir subito le formalità che le leggi
tornato a vuoto. Se il noleggiatore non del paese prescrivono per essere autoriz-
è concorso a compire il carico, e il Capi- zato a scaricar prontamente. In tutti que-
tano vi ha supplito con mercanzie d'altri, sti casi il noleggiatore può pretendere il

o proprie, il noleggiatore è tenuto bensì rifacimento dei danni, spese c interessi, i


al pagamento del nolo intero, ma deve quali consistono non solamente nella per-
prelevarsi a suo vantaggio il nolo delle dita che il ritardo gli fece sopportar per
mercanzie caricate dal Capitano pel com- la vendita delle mercanzie, ma altresì e
pimento, perchè a questo riguardo il Ca- con piò di ragione, le avarie cagionate al
pitano si reputa procuratore o fattore del carico dal ritardo. 1 periti nel determina-
noleggiatore (5). re qual somma debba pagarsi per danni
135. Quando il viaggio è ritardato, le e interessi, devono avere in considerazio-
conseguenze del ritardo pesano sopra ne le circostanze (8).
quella delle parti che col fatto proprio 137. Il ritardo può provenire dalla ne-
n' è stata cagione (6), e se provenne da cessità di rattoppare la nave. Convien di-

(i) Ordonn. de 1681, art. iS et 16 da (6)Cod. di Coram. art. agg, tgS.


fret. (7) Slijmi.mn. ad jus marit.cup. io pari.
(a) Cod. di Comm. art 3o6. ^ n. aag. Stracca de naMus part. 3 n. *5
(3) Cod. di Comm. art. 3oS. (8) V'alin, art. to live. 3 de COrd. de
(Z) Id. art. a83. la Marine.
(S) Delvincourt not. de la pag. 1840. 7.
160 DIRITTO COMMERCIALE
stinguere le diverse cagioni che possono condizione del Capitano, opinava che la
indurre questa necessità. Cairimin facen- legge non dovesse prendersi, come si dice,
do può darsi che la nave sia danneggiata alla lettera, e invece se le dovesse dare
dalla tempesta, o dalla scossa del mare una interpretazione che trasformasse l’ob-
agitalo, o tocchi uno scoglio, o strisci in bligo di noleggiare un’altra nave in una
secca, o soffra altro simile accidente, e semplice facoltà, per cui rimanesse la
allora dovendosi risarcire, e il ritardo es- scelta al medesimo dì contentarsi della
sendo cagionato da forza maggiore, o caso porzione di nolo proporzionata al viag-
fortuito, nè il Capitano riman perciò mal- gio fatto, o di assumersi l’obbligo impo-
levador del noleggiatore, nè questi di sto dall'Ordinanza; egli si appoggiava alle
quello: è dunque giusto che il noleggia- Ordinanze precedenti, al parere di molti
tore aspetti che la nave sia rattoppata, o autori, e alla pratica. Non sembra però
paghi T intero nolo, perchè il viaggio es- che a fronte dell’ articolo 296 del Codice
sendo incominciato, non ha diritto di of- di Commercio, l'opinione di Valin possa
frirne la sola metà (1). Diversamente con- più in oggi aver forza, perchè il nostro
verrebbe conchiudere se il rattoppamento articolo si esprime colle parole il Ca- —
dovesse farsi prima della partenza, per- pitano è tenuto —
le Capitaine est tenu —
chè allora, o questa necessità provien dal e se la disposizione fosse facoltativa, di-
cattivo stato della nave, e non solo è le- rebbe invece — il Capitano potrà le —
cito al noleggiatore di fare il suo carica- Capitaine pourra.— Questa disposizione
mento sopra altra nave, ma può esigere è confermata all'articolo 391.
dal Capitono danni e interessi, o provie- 140. Emerigon confuta l'opinione di
ne da caso fortuito, ed egli può ripigliarsi Valin, e di Polhier (4) che ha seguitato
le sue mercanzie, pagando il nolo, o la Valin, e dice che la dottrina di questi due
metà del nolo secondo le circostanze (2). autori sarebbe buona, se il caricatore fos-
138. La necessità del rattoppamento se presente, o almeno a portata di procu-
può portar seco quella di scaricare la na- rarsi egli stesso un’altra nave, se l'ac- ma
ve per poi ricaricarla, e siccome questa cidente è sopravvenuto in paese lontano
necessità è una conseguenza della pri- ove i caricatori non possono dare i loro
ma; siccome il Capitano o proprietario ordini nè direttamente, nè per mezzo di
della nave non è tenuto in questo caso commissionato, siccome il Capitano è
di alcuna guarenzia verso il noleggiato- mallevadore per tutte le mercanzie intro-
re, o d’altronde il proprietario ben più di dotte al suo bordo, delle quali è in ob-
lui rimane aggravato da questo acciden- bligo di render conto; siccome deve fare
te, non tanto perchè sopra lui solo cado- ciò che si presumo che farebbero i cari-
no le spese del rattoppamento, quanto, catori se fossero presenti: cosi non gli è
perchè sono a suo carico, per tutto quel abbandonare le mercanzie in pae-
lecito di
tempo, gli alimenti e i salarii della mari- se lontano, mentre potrebbe trasportarle
neria, cosi è pur giusto che il caricamen- sopra altra nave al luogo della loro de-
to e il ricaricamento sia fatto a spese del stinazionr; ma se dobbiamo attenerci al
noleggiatore. testo della legge attuale, neppur l'indica-
139. Ma la nave può essere sdruscita ta distinzione si può approvare.
in modo che non sia possibile di rasset- 141. Capitano prima di cominciare
Il

tarla, ed allora il Capitano è obbligato a il rattoppamento deve far visitare la na-

noleggiarne un’altra, e se non ne trova, ve: i periti ne giudicano, e se dalla loro


non gli è dovuto il nolo che in propor- relazione risulta che non v’è modo, oche
zione del viaggio che ha fatto. Cosi pur troppo vi vorrebbe, o troppo tempo con-
disponeva V Ordinanza del 1681, sebbe- verrebbe impiegare per risarcirla, in que-
ne in termini meno chiari ed estesi (3), sto solo caso il Capitano è obbligato a
ma Valin cui sembrava troppo dura la noleggiamo un'altra.

(i) Cod. di Comm. art. 996. (4) V. Valin art. 1 1 tit. da fret. V. Po-
(») Cod. di Comm. art. 988, 991. thier traile' des c/mrtes-parties, n. 68. V.
(3) Ordonn. de la marine, lia. 3 tit. 3 Eroerigon des assurancet c/t. 19 secf. ;tl
»rt- 11. § 6 .
;
PARTE SECONDA 161

1 42. Fa d* che i mercanti


uopo altresì tritato, che a’ mercanti caricatori debba
caricatori accettino la nave surrogata che addossarsi di più del nolo pattuito a
il

offre loro il Capitano, perchè se presenta principio, qualora non siavi eccesso nella
sicurezza minore della prima, o se due ne stipulazione del nolo della nave surroga-
sono offerte inferiori a quella che avreb- ta, perchè allora nascerebbe la presun-

bero scelta, essi hanno diritto di ricusar- zione, che il Capitano avesse sacrificalo

la. Neppure possono essere costretti ad gl’interessi dei mercanti caricatori, senza
acconsentire che le loro mercanzie siano l’approvazione dei quali non gli è con-
trasportate al loro destino sopra battelli cesso di aggravare la loro sorte. Emeri-
o gabarre, ancorché il Capitano si assog- gon (5) per lo contrario, riguardando il
gettasse a qualunque pericolo cui potes- Capitano da una parte come obbligato a
sero trovarsi esposte; tanto più che in noleggiare un’ altra nave, riguarda dal-
questo potrebb’ essere disapprovato dai l’altra il di più del nolo come a carico del-
proprietarii della nave, per aver oltrepas- la mercanzia e degli assicuralori.e sostiene
sati i limiti del suo mandato. E siccome die si deve presumere che il Capitano ha

in simili circostanze, nascendo lite, peri- operato di buona fede e meglio ch’egli ha
coloso diverrebbe sommamente 1' indu- potuto. Se il locatore abusando delle cir-
gio , cosi è costume di risolvere il con- costanze, ha esatto una promessa di nolo
tratto di noleggio, pagando il nolo al Ca- eccessivo, evvi rimedio e si può ridurre
pitano in proporzione del viaggio che ha a' suoi giusti termini, ma, se il Capitano
fatto, e il caso di non aver trovato una non è complice della frode, non si fa luo-
nave accettevole ai caricatori, si parifica go a perseguitarlo. Si tratta di un caso
a quello, in cui non ne sia stata trovata fortuito, e non se ne deve addossare il
alcuna. Se la trova, v’è chi pretende che peso al Capitano, già gravato abbastanza
il Capitano sia tenuto a noleggiarla a sue dalla perdita della sua nave, ma bensì ai
spese, ancorché debba pagare al di là di proprietarii delle mercanzie. Egli fa le
quanto ancora gli resterebbe a guadagna- veci di un mandatario incaricato di no-
re colla prima nave (1). Cosi fu deciso dal leggiare un'altra nave; gii compete dun-
144.
Tribunale dell' Ammiragliato di Marsi- que l'azione contraria del mandato, qua-
glia (2), ma Emerigon non approva quel- terna libi abeti ex cauta mandati (6). I.a
la sentenza, e dice che sarchile stata ri- controversia è decisa in favore del Capi-
formata, se il Capitano avesse interposto tano dall'articolo 393 del Codice di Com-
appello (3). mercio, il quale dichiara che il di più
143. Si propone il caso che il Capita- del nolo rimane a carico degli assicura-
no sia stato costretto a noleggiar la nave tori,che è quanto dire, a carico dei pro-
surrogala a un prezzo che, proporzionata- prietarii delle mercanzie.
mente, ecceda il nolo pattuito a principio Per lo contrario se la nave era in
per la prima. Per esempio, il primo no- cattivo stato al momento di mettersi alla
leggio è stato stipulato a dieci lire il quin- vela, prima della partenza, 0 si cagiona
tale. Allorché la nave è stata dichiarata un semplice ritardo, e il Capitano è te-
inabile a navigare, il viaggio era fatto nuto a rifarne il danno al noleggiatore ;
per metà. Il Capitano trova un'altra na- o la nave si è resa innavigabile, ed è im-
ve, ma non può averla che al prezzo di sei possibile noleggiarne un'altra, e il Capi-
lire il quintale. Si domanda, se potrà tano, oltre i danni e interessi che paga,
sempre domandarne al caricatore soltan- perde anche il nolo (7). Il contratto di
to dieci, o esigerne undici. Valin (4), par- noleggio è sinallagmatico, produce obbli-
tendo dal suo sistema, per cui non vuole gazioni reciproche, e ciascuno è tenuto
che il Capitano possa costringersi a no- del fatto proprio. Il Capitano doveva for-
leggiare un' altra nave, dice come indù- nire al noleggiatore una buona nave, e

(i) Delaporte, Pandectes francaiset. (4) Valili, toc. cit.


Code de Comm. du fret, ou nolis , ari. ag6, (5) Emerigon, /oc. cit.
tom. » pag. 47. (6) Delvincourt, noi. de la pag. 1 8 5 n. 5.
(a) Semema 3o Luglio 1 748.
de' (7) Cod. di Corani, art. «95, *9;.
(3) V. Emerigou, /oc. cit. in fin.
21
16-2 DIRUTO COMMERCIALE
sótto questa intrinseca sostanziai condi- se del mare, la marineria sregolata può
zione fu pattuito. Egli si fece mallevado- scompigliarle: per sottrarle ai pericoli, il
re dello stato della nave e della certezza caricatore le scarica con animo di ricari-
che avrebbe potuto effettuare il viaggio carle, c Capitano non ha diritto di op-
il

per cui fu noleggiata. Nè gli gioverebbe porscgli, nòdi esigerne pel discaricamen-
perciò di allegare ignoranza del difetto to veruna cauzione; deve però il carica-
della nave medesima, o il contrapporre tore tostochè gli è dato l’avviso che il
ilcertificato di visita eseguito come pre- viaggio si ripiglia, o introdurle di nuovo
scrive il Codice all’ articolo 225, perchè nella nave, o rendere indenne il Capita-
l’ignoranza esclude bensì la prevaricazio- no pagandogli le spese del ritardo se non
ne dolosa, ma non assolve dalla respon- è pronto a caricare, 0 la metà del nolo se
sabilità, e il certificato di visita impedi- non carica.
sce la presunzione del difetto preesisten- 146. Valin (6) adduce un caso, in cui
te che, in caso diverso, vi sarebbe, c crede che il noleggio si sciolga sena' ob-
farebbe pesare sopra di lui tutti gli acci- bligo nc per una, nè per l’altra parte di
denti, ma non priva il caricatore del di- rifar danni e interessi, ed è quando il ca-
ritto di essere ammesso a far prova che ricatore, benché abbia ritirato le sue mer-
la nave era in cattivo stato al momento canzie per timor che notabilmente dete-
della partenza, perchè la visita della na- riorassero; pure le sue cure non valsero a
ve non cade che sulle sue parti esterne, impedire che non siansi guaste in modo
145.
e non si fanno le operazioni che sareb- che non può sperar più di cavarne un di-
bero necessarie per discoprirne i difetti screto prezzo, come se si trattasse di frut-
interni e nascosti. dotto commentatore
11 ta, di aranci, o di castagne. Questo caso
Valin fece il primo questa osservazio- può paragonarsi all’interdizione assoluta,
ne (1) che sembra conforme alle massime perchè produce il medesimo effetto, e
del Oidicc Civile (2). sembra che vi si debba applicar la mede-
Quando la partenza della nave è sima regola. Ma se fossero mercanzie coi
per qualche tempo sospesa da una forza altre della medesima specie si potessero
maggiore, il contratto di noleggio si man- in quel luogo facilmente sostituire, come
tiene, e le parti costrette ad aspettar che vino, acquavite, zucchero, c simili, allora
cessi l’ostacolo, non possono domandarsi non si potrebbe ammettere l'indicala ec-
a vicenda rifacimento di danni, perchè cezione.
nessuna è in colpa (3). Milita questa re- 147. La nave può essere, per decreto
gola tanto nel caso in cui la nave sia ri- di alcun Principe, arrestata, in un porto
tenuta prima di mettersi alla vela, quan- ove siasi durante il viaggio ricoverata, e
to in quello, in cui, dopo la partenza, è qui cadrebbe in acconcio di notare la dif-
sequestrata in un porto, ove ha dovuto ferenza fra l’arresto, e il predamento, ma
cammin facendo, approdare (4). È però ne parleremo al titolo delle Assicurazio-
sue spese il
lecito al caricatore, di fare a ni. Allora, se la nave è noleggiata a me-
discaricamento delle sue mercanzie, con se, non è dovuto alcun nolo, se a viaggio,
patto di ricaricarle, o di rendere indenne il nolo non si accresce (7), ma gli ali-

il Capitano (5). Questa facoltà che negli menti, e il salario della marineria, sono
stessi precisi termini del Codice, era pu- come abbiamo già detto sopra, riputati
re concessa dall'Ordinanza della Marina, avarie.
non nuoce Capitano, perchè tutto si
al 148. Questa disposizione copiata pre-
fa alle spese del caricatore, e può molto cisamente dall’Ordinanza della Marina
giovare a questo, anzi talvolta essergli ne- del 1682, sembra contraria ai principii
cessaria. Le mercanzie, per la loro qua- rigorosi di stretto diritto, perchè pel de-
lità. possono essere soggette a guastarsi, creto del Principe che arresta la nave, il
rimangono esposte inutilmente alle scos- contratto non si discioglie, e siccome nè

(i) Valin, art. io du fret. (5) Cod. di Comm. art. «78.


(a) Cod Ci v. art. i-ar. (6) Valin, art. 9 des chartes-partits
(3) Cod. di Comm. art. *77. (7) Cod. di Comm. art. 3oo.
(4) Valin, art. 8.

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PARTE SECONDA 163


il proprietario della nave, o il Capitano no arrivate al loro destino. Se il noleg-
che lo rappresenta, nè il noleggiatore so- giatore ha caricato una quantità di mer-
no mallevadori uno verso dell’ altro di canzie minore di quella che il contratto
questo accidente ; così non dovrebbe ac- di noleggio esprime, è dovuto il nolo per
crescersi il nolo pattuito a viaggio, nè l’intera quantità espressa. Valin osserva
prestarsi indennità, e dovrebbe correre che il Capitano per essere autorizzalo ad

senza interruzione il nolo pattuito a me- esigere il nolo intero, deve prima delia
se, rimanendo così a carico di ciascuno partenza mettere in mora il noleggiatore,
dei contraenti, per la sua parte, le conse- intimandogli di compire il promesso ca-
guenze dell’evento non preveduto. Ma fu ricamento, ed aver ottenuto dal giudice
osservato che attenendosi a questi prin- di mettersi alla vela. Soggiunge altresì
cipii, i caricatori obbligati a pagare il che si richiede ch’egli sia partito senza
nolo, senza limite, nel caso del noleggio che mercanti gli abbiano sommini-
altri
a mese, sarebbero stati esposti a perdere stratouna quantità di merci bastante a
tutto il loro carico, e il proprietario pri- compire il carico della sua nave, perchè
vato d’ogni indennità, nel caso del noleg- la legge gli attribuisce l’ intero nolo a ti-
gio a viaggio, sarebbe stato esposto al ri- tolo d’ indennità, nella supposizione che
schio di veder tutto il nolo assorbito dal- una parte della sua nave rimanga vuota:
la spesa degli alimenti e salarii della senza di ciò, siccome egli non risente ve-
marineria perciò fu preso il mezzo ter-
;
run pregiudizio, così non ha titolo nè di-
mine, o temperamento di obbligare i no- ritto di pretendere che il rifacimento del-
leggiatori a contribuire pel mantenimen- le spese cagionategli dal ritardo (2). Altri
to e pel salario de’marinari. riputati ava- distinguono o le mercanzie ricevute da
:

rie, cioè avaria grossa e comune, a cui altri mercanti importano un nolo egua-
tutti debbono prender parte. Non si tien le,o maggiore di quello che fu pattuito
conto del ritardo cagionato da’venti con- col noleggiatore, ed ha luogo la regola di
trarii e da calme, o da altri marittimi Valin: o si paga per quelle un solo nolo
avvenimenti ordinarii, perchè s' intende inferiore, e il noleggiatore deve supplire
che ognuno siasi assoggettato a correrne al difetto (3).
il rischio, altrimenti ad ogni viaggio al- 151. Se il noleggiatore, prima della
quanto prolungato, insorgerebbero dispu- partenza, nulla ha caricato, egli ha dalla
Ma lo stesso non si può
te interminabili. legge la facoltà di rompere il viaggio a
dire dell’arresto della nave per decreto condizione però che paghi la metà del
di Principe, ed essendo questo un avve- nolo di tuttociò eh' egli avrebbe dovuto
nimento straordinario, procedente da non introdur nella nave. Lo stesso dicasi quan-
preveduta causa maggiore, di cui nè il do prima della partenza, avendo caricato
Capitano, nè il caricatore si sono assog- a colletto, ritira le sue mercanzie: però
gettati a correre il rischio, era giusto che paga inoltre non solamente le spese del
il danno fosse comune, e non v'è ragione discaricamento, ma quelle altresì del ri-
di farlo pesare più sopra dell'uno che so- carimento degli oggetti che fu necessario
pra dell'altro. di rimovcre dal loro posto, c le spese del
149. Una regola diversa è stabilita ritardo cagionato al Capitano dal mede-
quando il ritardo è cagionato prima del- simo discaricamento, non però di quello
la partenza, perchè allora non corre il che provenne dalla ricerca d’altre mer-
salario demarinari che forma il dispen- canzie, perchè per questo è reso indenne
dio maggiore, e siccome il viaggio non Goll'accordalagti metà di nolo (4).
ebbe ancora cominciamento, così ognun 152. La facoltà concessa al noleggiato-
vede che non può supporsi veruna perdi- re di ritirare le mercanzie prima della
ta comune alla nave e
merci ( 1 ).
alle partenza, fu espressamente ristretta dal
150. Parecchie distinzioni sono neces- Codice al caso in cui sia fatto il carica-
sarie per determinar quando e come è mento a colletto, e fuori di questo, quan-
dovuto il nolo, allorché le merci non so- tunque sia fatto al quintale, a lonellate,

(0 Valin, art. 8 des loyersdes matflqlf (3) Delvincourt, not. à la pag. 187 n. 1 .

(a) Id. /oc. cit. Cod. di Comi»- art agi.


, (4 )
%

16» DIRITTO COMMERCIALE


o in appalto, (à forfait ) pur non vale, e 155. Abbiam veduto che il Capitano
la ragione per cui non fu estesa agli altri pel suo nolo, è preferito ad ogni altro cre-
modi di caricamento, procede da una spe- ditore per quindici giorni dopo la conse-
cie di reciprocità ch'egli era giusto di sta- gna, sulle mercanzie del suo carico, qua-
bilire fra il Capitano, e il caricatore, per- lora non siano passate in terza mano (4).
chè se, trattandosi di caricamento a col- e si domanda se gli competa quel privi-
letto, sarebbe stato lecito al Capitano, legio in tutti i casi, in cui è dovuta la
quando non avesse trovato di che compi- metà del nolo, pel pagamento di questa
re il carico della sua nave, di ricusare le sua indennità? Valin risponde di nò (5),
mercanzie; cosi dovrà del pari esser leci- perchè trattandosi di una indennità pu-
to al caricatore di rompere il viaggio sen- ra e semplice, essa non può produrre che
za pagare il nolo intero da lui pattuito (1). un'azione meramente personale, e non
Oltre di che nel caso del caricamento a mai un ju in re.
colletto , la condizione del Capitano è mi- 156. Se il noleggiatore ritira le sue mer-
gliore assai che negli altri, perchè non canzie quando la naveè in cammino, egli
essendo obbligato a partire a giorno fis- deve pagare T intero nolo, e le spese del-
so,ma solamente quando ha trovato mer- la traslocazione delle altre merci cagio-
canzie sufficienti a riempire il vuoto del- nala dal discaricamento ; perchè non si
la sua nave, o poco manca, può senza dif- può presumere che il Capitano trovi pron-
ficoltà trovare un'altro caricatore; per to un’altro carico a sua disposizione: in
10 contrario, quella del caricatore a col- questo caso, Delvincourt crede (6) che il
perchè egli si espone al
letto è peggiore, privilegio accennato pel pagamento del
un vano caricamento, e la
rischio di fare nolo possa competere al Capitano, almeno
legge ha perciò stabilito una specie di per la porzione di nolo dovuto in propor-
compensazione (2). zione del progresso del viaggio, perchè il

1 53. È da notarsi che la metà del no- trasporto accresce il valore delle mercan-
lo, di cui è parlato, essendo dovuta a
si zie, e il trasporto, nel caso nostro, è già
titolo d’indennità, pel ritardo che induce in parte effettuato, a differenza del viag-
11 ritirare le mercanzie, benché non ade- gio rotto prima della partenza, perchè al-
gui il pregiudizio che talvolta può risen- lora le mercanzie rimangono nel mede-
tirne il Capitano, pure non può egli pre- simo stato, e nel medesimo luogo.
tendere altro al di là, trattandosi di una 1 57. Il caricatore non è obbligato a ren-

specie di appallo, e similmente diventa der conto al Capitano dei motivi che lo
sua la meta del nolo in maniera che il ca- inducono a ritirare le sue mercanzie, ma
ricatore non può mai ricuperarla, ancor- basta per autorizzarvelo, la sua semplice
ché il Capitano trovasse poi mercanzie per volontà. Che s’ egli avesse ragioni solide
compire il suo carico (3). procedenti dal fatto del Capitano, come
154. Riassumendo le diverse disposi- sarebbe se la nave logora per la sua vetu-
zioni del Codice a questo proposito, sem- stà non fosse piò atta a continuare il viag-
bra che ne resulti: che il noleggiatore che gio intrapreso, e un'altra non ne trovas-
se a sostituirvi, se mutasse strada, o pro-
-
nulla ha caricato, può rompere il viaggio,
pagando la metà del nolo in qualunque lungasse il viaggio faeendo tcalo, senza
modo sìa noleggiala la nave, e che aven- averne prima avvertito il caricatore, al-
do caricato a colletto può similmente ri- lora non solamente potrebbe questi riti-
tirare le sue mercanzie, pagando la metà rare le sue mercanzie, ma inoltre avreb-
del nolo e insieme le spese di caricamen- be diritto di domandar danni, spese, e
to, discaricamento e traslocazione. Se la interessi (7).
nave è noleggiata diversamente, egli de- 158. Abbiam già veduto che quando
ve T intero nolo, e le sole spese di tra- avvenga che sia interdetto il commercio
slocazione delle altre merci. col paese cui la nave è diretta, e il Capi-

(i) Locré, ari. 391. (5) Valin art. a4 du fret.


(a) Dclvincourt, noi. de lapag. 187 n. 4. (6) Delvincourt, loc. cit. n. 5.

(3) ld. toc. cit. n. 3. (7) Cod. dì Comm. art. 093.


(4) Cod. di Comm. art. 307.

le
?
PARTE SECONDA 163
lanosi trovi nella necessità di ritornarse- ciò permettersi se non altro per impedire
ne col suo carico, il nolo è dovuto per le prevaricazioni, cui la certezza del nolo
l'andata soltanto, quantunque la medesi- guadagnato potrebbe incitare il Capita-
ma nave sia stata noleggiata per andata no (5). Se il Capitano può ricevere il nolo
e ritorno (1). Questo è un caso fortuito di anticipatamente, c stipulare che non po-
cui non può essere mallevadore il noleg- trà essere costretto a restituirlo neppur
giatore, e si fa una specie di compensa- nel caso in cui si perda il caricamento,
zione del danno cagionato dal non pre- egli non avrà più il medesimo interesse
veduto accidente, fra lui, e il Capitano. per la conservazione delle mercanzie, nò
Dalle parole del Codice, benché la nave sarà più sollecito egualmente a star guar-
eia stala noleggiata per andata e ritor- dingo. onde evitare i pericoli, e siccome
no ( quoiqve le vaisseau ait iti offre té è proibito (e lo vedremo in appresso) per
pour faltèe et le retour ), nasce la conse- questo motivo, di assicurare il nolo non
guenza, che se la nave fu noleggiata per guadagnato ancora ; cosi per togliere il
l’andata soltanto, sideve nulladimcno il medesimo inconveniente sembra che do-
nolo intero, perchè il viario essendo in- vesse pure approvarsi l’ osservazione di
cominciato, e procedendone l’interrompi- Valin, e sopprimere la restrizione dell’
mento da una cagione straordinaria, e Ordinanza della marina, ma nuovi le- i

non dai pericoli marittimi ordinari!, non 161.


gislatori 1* hanno conservata, forse perchè

può regolarsi il nolo sulla norma dei pensarono che questa clausola dipende
progressi del viaggio (2). dalla libera volontà del caricatore, il qua-
159. Allorché le mercanzie sono inte- lenon indurrassi a stipularla se il vantag-
ramente perdute, o perchè naufragò la gio che accorda non sarà ben corrispon-
nave, o diede in secca, o furono dai pira- dente a quello che gli procura.
ti rapite, o divennero preda deU'inimico, Quando si fa il riscatto del carico
siccome gli oggetti per cui era dovuto il preso dall’ inimico, 0 le mercanzie, dopo
nolo più non esistono, e non si possono il naufragio, sono salvate,il nolo del Ca-

trasportare al loro destino; cosi ragion pitano è pagato lino al luogo del preda-
vuole che il danno essendo cagionato da mento o del naufragio (6), ma rarissime
caso fortuito, cada sul proprietario, e per- volte questa disposizione è applicabile. Se
ciò il caricatore soffre la perdita delle sue il nemico trae seco la nave, il nolo non è

mercanzie, e il Capitano quella del nolo. dovuto. Se è riscattata, il Capitano è tenu-


Non dovendosi il nolo che pel trasporto to a proseguire il cammino, perchè quan-
delle mercanzie, è pur giusto che non ef- tunque fosse danneggiata, se può rattop-
fettuandosi il trasporto, si restituisca dal parsi, non può rompere il viaggio, altri-
Capitano il nolo che gli fu per questo an- menti dovrebbe pagare ai noleggiatori
ticipato (3), perchè sarebbe cosa dura che danni e interessi, senza pretendere alcun
il caricatore dovesse pagare il nolo per le nolo. Se furono date mercanzie pel riscat-
mercanzie che ha perdute. to, glien’è dovuto l’intero nolo, perchè
160. È però lecito di pattuire il con- si attribuisce loro il valore che avrebbero
trario, ma parecchi autori disapprovano avuto nel luogo del discaricamento (7);
questa clausola, e la considerano come non si può dunque immaginare che il
illegittima (4). Valin dice che sarebbe co- caso in cui sia seguito il combattimento
me se la legge non avesse stabilito alcu- non lungi dal lido, che la nave malcon-
na regola, perchè ogni qualvolta si paga cia, abbia dovuto ricoverarsi in un porto
il nolo anticipato, non si tralascia mai vicino, che ivi sia stata dichiarata inabi-
di stipulare che s’ intenderà guadagnato, le a navigare, e che al Capitano sia stato
qualunque cosa succeda, e non dovrebbe impossibile di sostituirlene un’altra (8).

(i) Cod. di Coram. art. 399.


( 5)
Valin, art. 18 tit. da fret,
(a) Valin, ntif Orditi, della Mar. loc.cit. (6) Cod. di Comm. art. 339, 340.
( 3 ) Cnd.'di Comm. art. 349. (7) Argom. ricarato dalC art. 3 o 4 del
(4) Kuricke quaest. 34 Locenn. de jur.
, - Cod. di Comrn.
morii. lib. 3 cap. 6 n. u. Stracca de nari- (8) Delvincourt, noi. de la page 188 n. 4.
bus, pari. 3 n. 34.
,

106 DIRITTO COMMERCIALE


16*2. AI Capitano che conduce le mer- medesimo nolo, coi proprielarii delle mer-
canzie predate, e riscattale al loro desti- canzie gettate e ricuperate, alle avarie che
no appartiene il nolo intero, ma in que- queste medesime mercanzie hanno sof-
sto caso contribuisce al riscatto al prora- ferto pel gettito (4).
ta della metà della nave e del nolo. Il di 165. Se le mercanzie sono state vendu-
più della contribuzione si fa sulle merci, te per provvedere ai bisogni urgenti delta
stimate al prezzo corrente nel luogo del nave, siccome il caricatore ha diritto di
discaricamenlo, dedotte le spese che i ca- esigerne il prezzo che ne avrebbe potuto
ricatori furono costretti a fare. I salarii ricavare nel luogo del discaricamento;
dei marinari sono esenti da questa con- così è obbligato del pari a pagarne l'inte-
tribuzione (1). ro nolo.
163. Valin osserva che il caricatore
non può ricusar di ricaricare le merci sal-
vate, altrimenti dovrebbe pagare l’ intero TITOLO VII.
nolo ; se però fossero avariate in modo
che non fosse possibile rimbarcarle senza DELLE AY ASIE.
venirne al riparo, il Capitano sarebbe in
ohbligo di aspettare, o dovrebbe conten- Dovendosi nei titoli seguenti appli-
tarsi di un nolo proporzionato al progres- care frequentemente i principi! che ri-
so del viaggio (2). guardano le avarie, ho creduto opportu-
164. Ecco come si regola il nolo quan- no di dame anticipata la esposizione.
do il caricatore ha diritto a una inden-
nità per le mercanzie perdute. Se le mer- CAPITOLO I.

canzie sono state gettate in mare per sal-


dezza comune, facendosi luogo a contri- Delle avarie in generale.
buzione in favor del caricatore, ed essen-
do stimate le mercanzie al prezzo corren- 166. Qualunque spesa straordinaria
te nel luogo del discaricamento, deve pa- fatta per la nave,e le mercanzie, unita-
garsi il nolo intero, ma questo pure è sog- mente, e separatamente; qualunque dan-
getto a contribuzione, cioè la somma del no che accade alla nave ed alle mercan-
nolo di queste mercanzie è compresa nel- zie dopo il loro caricamento, e partenza
la somma, per la di cui metà il Capitano fino ai loro ritorno e scaricamento, chia-
deve contribuire al pagamento degli og- masi avaria. Questa definizione data dal
getti gettati. Se dopo nave è il gettito, la Codice di Commercio, è conforme a quel-
perita, e nulla è rimasto salvo, siccome la dell'ordinanza della Marina (5), e in
non si fa luogo a contribuzione; così nep- termini presso a poco eguali è definita
pure è dovuto il nolo; se visono mercan- dalle leggi di tutte le nazioni marittime.
zie salvate, essendovi contribuzione, vi è Si è cercata finora invano Tetimologia di
pur nolo da pagarsi, ma soggetto a con- questo vocaltolo, generalmente usitato,
tribuzione. Se dopo il gettito è perita la ma non si trova, dice Emerigon, e non
nave con tutto il suo carico, ma gli og- si troverà forse mai (6). Alcuni autori

getti gettati si ricuperarono,


il nolo si de- pretendono che derivi da voce greca, al-
ve in proporzione del progresso del tri da ebraica, altri la desumono dal la-

viaggio al momento del gettito. Così la tino habeo dall' italiano avaro, dal fran-
pensa Valin (3), ma sembra a Delvin- cese haire, dal tedesco haveu, ec. ma nul-
court che converrebbe insieme decidere la essendovi su questo punto di ben chia-
che il Capitano contribqirà per questo rito, c inutile trattenervisi (7).

(i) Cod. di Comm. art. 3 o 4 . (7) V. Locenn. de far. marit. lib. a eap.
(a) Valin, art. ai du fret. 8 n. 1. Vino, in Pekium ad leg. Jthod.
(3)
Valin, art. i 3 du fret. Kuricke ad Jus Hans tit. 8, Marquard.
(4)
Delvincourt, tot. de la pag. 189. n. t. cap. 4 n- 4. Targa cap. 60. Casareg.
lib. 3
5 Cod. di Comm. art. 397. Ordia. del
( ) de Comm. disc. 9 n. 5 . Baidasseroni, del/q
1 liH i art. \ tit. des avarjes. assicur, marit. T. 3 tit. 1 num, a.
(fi)F.merigon, des assur, eh. 1 a sect. 39 § 4

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PARTE SECONDA 167


167. È da osservarsi che sebbene il nione, o non rimane a ciascuno che la
Codice dica qualunque spesa straordina- rassegnazione alla disgrazia che lo per-
ria, pure queste parole non devono pren- cuote, In somma i casi fortuiti toccano
dersi nel senso loro più esteso, perchè vi ciascheduno in particolare, i sacrificii vo-
sono alcune spese, le quali, a tutto rigore, lontari! sono comuni, e nel sinistro, cioè
non possono chiamarsi ordinarie, e non nel caso di perdile irreparabili, chi «afra,
si reputano avarie. Per esempio, la spesa salva (3).
di nuove vettovaglie cagionata dal viaggio 170. Il Codiceesprime.esviluppa que-
prolungato senza necessità, è una spesa ste massime universalmente riconosciute,
straordinaria, e non si reputa avaria; i c dopo aver data la definizione dell’ava-
dazii pagati dal Capitano per l’ ingresso, ria, divide in due classi le avarie, cioè in
che non era necessario, in un porto, sono grosse o comuni, e in semplici, o parti-
una spesa straordinaria, e non si reputa colari. Tutte le spese straordinarie fatte
avaria (I). in seguito di deliberazioni motivate, e
168. Il Codice stabilisce la regola per tutti idanni volontariamente sofferti per
le avarie, qualora non sia stato diversa- il bene e la salvezza comune della nave
mente convenuto (2) fra le parti ; non ne e delle merci, dopo il caricamento e la
viene perù la conseguenza che le parti partenza, fino al ritorno e discaricamen-
possano variar la natura delle avarie, ma to. sono avarie grosse o comuni, e si chia-
soltanto che sarà loro lecito di pattuire mano grosse, perchè devono esser pagate
che una delle parti piuttosto che l’ altra dal grosso o universalità della nave e del
soffrirà il peso di tale o tal’ altra avaria. caricamento. Tutte le spese fatte per la
Per esempio gli assicuratori potranno ad- sola nave, o per le sole merci, e il danno
dossarsi alcune avarie cui la legge non li qualunque sia che loro avviene in parti-
rende soggetti. colare, ma non per salvamento comune,
169. Vi sono sulle avarie alcune rego- sono avarie semplici o particolari e si
le generali universalmente riconosciute chiamano semplici, perchè cadono sem-
1. La nave viaggia a spese dell' armato- plicemente, e unicamente, sulla cosa che
re, e il nolo che ne ritrae, gli serve di le ha sofferte, particolari, perchè si pa-
compensamento per le spese ordinarie gano in particolare dai proprictarii della
del viaggio; il carico non vi contribuisce cosa che cagiona le spese, o è danneg-
in verun modo. 2. Il corredo, e le prov- giata.
viste della nave devono fornirsi dall’ ar- 171. Per intendere gli autori antichi
matore, e se nel corso del viaggio, o per di diritto mercantile, convien conoscere
caso fortuito, o per effetto di trascuratezza le diverse distinzioni che fanno delle ava-
nell' allestirla, nuove provvistesi rendono rie, ma è da notarsi che la differenza con-
indispensabili, in questa spesa, il carico siste soltanto nelle parole, c la sostanza
non ha parte. 3. Ciascuna cosa sostiene è la medesima in lutti. Alcuni distinguo-
il peso dei meri accidenti che la percuo- no le avarie in comuni e grosse: chia-
tono, e non v’ è comunione di perdita mano avaria comune le spese d i pilotag-
uando non vi fu confusione di proprietà. gio, d’ ancoraggio, di conroio di rimor-
. Il fatto dell’uomo, che in seguilo di una chiamento, di guidaggio e simili; queste
delibazione, opera per la salvezza comu- spese cadono sulle merci, e non sulla na-
ne e tutte le conseguenze anche accidentali ve (4); chiamano avaria grossa, le per-
di queste deliberate operazioni vanno a dite e le spese fatte per evitare un peri-
comun vantaggio e danno di tutte le pro- colo.A queste contribuisce la nave e il ca-
prietà pericolanti. S. Se contro il caso rico.Kuricke, e Lubeck chiamano le pri-
fortuito sono vani gli sforzi, e la delibe- me, avarie impropriamente dette, le se-
razione non salva la nave, cessa la comu- conde propriamente dette (5).

(i) Del vincolili, not. de la pag. i56n. 6. L. Rhodiam, Casareg. disc. 45 n. 17. Mar-
(a) Coil. di Comm. art. 248. quard. lib. 3 cap. 4 n. 1 1 m.

(3) Vincens, Lia. 1 a c/i. 9 § 1. (5) Lubeck, de aaariis, toc. cit. Kuricke,
(4) Lubeck, cap. 1 n. 6. Wcitsen, § 4 e jus Hans, loc cit. V. Emerigon, des assu-
5- Kuricke tit. 8 n. 3. Vinn. L. 1 ff. ad rances, eh. la sect. 3g § 3.

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1GS DIRITTO COMMERCIALE
172. Targa distingue le avarie in ordi- degl’interessati, e che preceda una ra-
narie c straordinarie. Chiama avaria or- gionata deliberazione, perchè se le spe-
dinaria, il regalo che per consuetudine si se o i danni fossero cagionali da caso for-

la al Capitano da chi ha la roba in nave, tuito, l’avaria sarebbe semplice, e soppor-


per la buona custodia; Casaregio la chia- tata dalla cosa che avesse sofferto il dan-
ma avaria impropria (1). Divide l'avaria no, o data occasione alla spesa, e qualora
straordinaria in fatale, volontaria, c mis- non si dovesse consultare precedentemen-
ti. Fatale si dice quando per furia di ven- te, se la salvezza comune esiga o nò l’o-

ti si squarciano le vele, si stroscia un'al- perazione da cui deve nascere l'avaria,


bero, si apre una fessura per cui si intro- sarebbero frequenti le frodi. Un Capita-
duce l'acqua, e si dannilicano le merci, no, per esempio, che vede una gomena
0 seguono accidenti cui l’ umana previ- presso a strapparsi, o un albero presso a
denza non può riparare, f’ofonta ria, quan- frangersi per infuriar del ventoedei flutti,
do s' imbattono diverse navi in un porto volontariamente la tronchereblie.e la rom-
lontano per caricare, e si costuma prin- perebbe, e farebbe sopportar dalle merci la
cipalmente al Brasile, e ne’ porti di le- loro parte dell'avaria, mentre alla sola na-
vante, ove Capitani pernondannilìcar-
i ve dovrcbb'essere addossala. L'accennata
si l'un l’altro ne’ noli, e nel carico, di co- deliberazione, in Italia, si chiama Germi-
mune consenso, o per mezzo di sensali n amento, ed è fatta dal Capitano di nave,
accordano i noli sopra ogni qualità di dice Targa, approvata dai mercanti se vi
merci da caricarsi, c si riportano il carico, sono, 0 non essendovene, dalla maggior
sopra del quale stabiliscono una rimu- parte della gente di mare. Si delibera
nerazione in favor di una o più delle stes- d' incontrar volontariamente un pericolo
se navi per farle acconsentire all'accordo. rimoto, e danno minore per evitarne un
Questa si denomina avaria deir Indie, la maggiore più prossimo, e di doversi poi
quale dice Emerigon, è un vero mono- ripartire il danno del perduto o guasto
polio. L'avaria mista è la perdita o la sopra il salvato (3), si mette in comune
174.
spesa cui volontariamente si soggiace la nave c le mercanzie, tanquam in unum
quando s'inciampa in un infortunio, per germen, e il danno è risarcito dal totale
evitarlo. Targa fa menzione di altre ava- come se appartenesse ad un sola
rie all’ uso Inglese, ed Olandese, che con-
sistono in un regalo che si fa al Capitano CAPITOLO IL
pi ogni ricco collo che conduce, e final-
mente di quella cui dà il nome di avaria Delle avarie comuni.
grossa, e dice esser quando alcun vascel-
lo si trattiene deliberatamente in un por- Sono avarie comuni (4): 1.Le co-
lo o sotto fortezza qualche tempo per i- se date ai corsali, ai pirati o altri per con-
schivarc incontro di Corsali, o nemici, e venzione ed a titolo di riscatto del la nave,
salvare il vascello ed carico (2). Ma nel-
il e delle mercanzie. Talvolta il nemicodo-
le due classi d’ avarie stabilite dal Codi- po aver predato una nave, invece d’ im-
ce di Commercio, tutte si comprendono padronirsene totalmente, e far l'equipag-
le diverse specie d' avaria che si trovano gio prigioniero, viene a patti, e il Capi-
distinte dagli scrittori di Diritto maritti- tano. sentito il parere dei mercanti, se ve
mo, e la loro dottrina si riduce in sostan- ne sono, o non essendovene, quello della
za, alle regole determinate dalla nuova sua gente di nave, conviene col corsale,
legislazione. pirata, o almeno di una certa somma di
173. Affinchè le spese straordinarie, e denaro o di una certa quantità di vetto-
1 danni sofferti possano riguardarsi come vaglie o mercanzie per essere rilasciato,
avarie grosse o comuni, è necessario che c ottenere la libertà di continuare il suo
risultino dall'intenzione, c dalla volontà viaggio. Questo si chiama riscatto, e per

(i) Casareg. disc. 45 n. 18, „ Ciascun secondo sè dice e argomenta,


(») V. Targa, cap. 60. „ Ma tutti egual timor preme, e sgomenta.
(i) V. Targa, cap. 76- ÀlUOSTQ.

„ bono a consulta Jal padron ridotti, (4) Cod. di Comm. art. 400.
Il • #

PARTE SECONDA 169

10 più si forma una scrittura, in duplica- mente, e taluno riscatta egli solo le pro-
to, che ne contiene le condizioni, e in prie mercanzie, sopra di lui cade il peso
alcuni casi diventa una specie di salva- dell'avaria che è semplice e non comune.
guardia contro altri predatori della me- Ma si propone il caso, in cui dopo la con-
desima potenza. Si costuma altresì di da- venzione col predatore, la nave perisca, e
re in ostaggio uno degli ufficiali della na- si domanda se si debba tener conto delle

ve predata, per sicurezza del pagamento. mercanzie che furono date per liberar la
Le somme di denaro, le vettovaglie, le nave. Sembra che Valin (7) sia d’opinio-
mercanzie che furono prezzo del riscatto ne, che le sole mercanzie salvate dal nau-
sono dichiara te avaria comune, perchè ser- fragio posteriore debbano contribuire al
virono a impedire che la nave e il carico riscatto. Invece Delvincourt (8), non ve-
non cadessero in mano ai nemici (1). An- dendo alcuna differenza fra questo caso
zi, dato che sia un ostaggio, l’indennità e quello dclfart. 298 crede che dovreb-
C.Ilo pii ò do.i i.f A puro avaria Comune (2),
-I
hesi per analogia decidere, che in questo
Talvolta il Capitano con astuzia fa crede- SI (1CVC UMICI CAMIUJ cgudlincillc «Ielle QOCO

re al predatore che tutto il carico non è date al predatore per convenzione, però
proprietà nemica, e in questo caso, le soltanto pel valore che avevano al mo-
merci di proprietà nemica conservate così mento in cui furon date, per la ragione
devono contribuire per quelle che furono che se il Corsale invece di accettare le
confiscate (3). In somma, se la nave è ri- mercanzie, 0 altri oggetti, avesse voluto
messa in libertà, tutte le spese fatte di denaro, e il Capitano fosse stato costretto
buona fede per ottenerne il rilascio en- a prenderne (non a cambio marittimo, ma
trano nella classe delle avarie comuni (4). ad imprestito puro e semplice] il soprav-
Si è fatta più volte la questione, se, la veniente naufragio non lo scioglierebbe
nave essendo stata predata, e condotta in dall’obbligazione risultante dal mutuo.
un porto, ed essendovi rimasto sopra l’e- Altra quistione. Se dopo il riscatto, es-
quipaggio per custodirla, e farla dichia- sendo sopravvenute avarie comuni, deb-
rare cattiva preda, entrassero in avaria bano contribuirvi le cose date per accor-
grossa non solamente le spese del ricorso do, ma si risponde negativamente, argo-
intentato, ma i salarii altresì, e il dispen- mentando dalla massima stabilita dal
dio che costà l'equipaggio nel tempo in Codice (9) che le cose gettate, non contri-
cui la nave rimase in sequestro, e in buiscono in verun caso ai danni che le
Francia fu sempre decisoaffcrmativamcn- mercanzie salvate hanno sofferti dopo il
te (5). gettito.
175. Se il corsale, o pirata, senza ve- 176. 2. Formano avaria grossa o co-
nire a patti, porta via dalla nave gli og- mune le mercanzie gettate in mare per
getti che più gli aggradano, e lascia il salvar la nave. 11 gettito è un rimedio
rimanente, allora è caso fortuito, e per- estremo suggerito dalla ncccssità{10),per
ciò avaria semplice, che è sopportata dal evitare il naufragio. Per sottrarsi a un
proprietario degli oggetti predati o ruba- mal più grave imminente, si elegge il
ti (è). È pur da notarsi che se non si fa minore. È un'operazione volontaria, ma
11 riscatto della nave e delle merci unita- si annovera fra i casi fatali e forzosi, per-

li) Ordonn. de la Marine, art. fìtti, dei der assur. gloss. 7 § 4, Casareg. disc. 46
aoaries, art. ao tit. du fret L. a § 3 Jf. , num. 62.
de Leg. Rhod. — ih.— Si navis a piratis (4) Emerigon, des. assurances eh. 1»
redempta sti,nmnes contribueredebenl.Coa- sect. 1
2 § 9.
solatodel mare, cap. >27 228, aige 287,, (5) Emerigon loc. cit. sect. 22 et 43.
Liibeck cap. 2 n. (3, io, Veylsen et Gloss. § (6) L. 2 § 3 Jf. de Leg. Rhod.
l5. Locenn. lib. 9 cap. 8 n. 5. Targa, cap. (7) Valin, art. 6 de r aoaries.
77 n. 3. Casareg. disc. 46 n. 22, 27, 72, 7 }. (8) Delvincourt, noi de la pag. i63.
(2) Vino, ad L. 2 $ 3 Jf. de Leg. Rhod. (9) Cod. di Comm. art. 425.
Locenn. lib. 2 cap. 8 n. 16, Casareg. disc. (10) Removendi communis periculi cau-
46 num. 27 et 72. sa, L. 3 Jf. de Leg. Rhod.
(3) Stracca de nautis pari. 5 § 5. Jd.
22
170 DIRITTO COMMERCIATE
chò la causa da cui ha origine è violenta, dire che in scssnnt'anni di pratiche ma-
c cosi, dice Targa (1), è una volontà vio- rittime, e ne aveva vedute in gran quan-
lentata dal? accidente del pericolo. Il Co- tità, non si ricorda che di quattro in cin-

dice ha indicato i casi nei quali il getti- que esempi di gettito regolare, ed inognun
i

to è avaria comune, e sono la burrasca, di questi ri è stato da criticare, perchè


0 la caccia del nemico (2 ), ma la voce sono paniti troppo premeditati (5): per-
burrasca è presa nel suo più lato senso, ciò il gettito si è presunto sempre irrego-
179.
e significa tutti gli effetti dell’ infuriare lare, „ mercium jactus semper novercali
dei venti, e dell' imperversare dell’ onde m aris fortunae imputatur ( 6 ), ed è stato
che mettono la nave in pericolo (3). L’Or- chiamato semi-naufragio (7).
dinanza della marina comprendeva me- i Nel caso del gettito regolare, tut-
desimi casi, e aggiungeva, o dei pirati (4), te le leggi marittime hanno richiesto una
ma non v’ha dubbio che nel Codice non precedente deliberazione ( 8 ), ma in quel-
debba sottintendersi, perchè il pirata che lo del Erettilo ir re nolano, ogni regola fc
In iraw pvi i mpa vii ulltrMniC, 6
'
vana (9). Nulladimeno sembra che il Co-
certamente un nemico. dice esiga che il Capitano prenda il pare-
177. Al gettito deve precedere una de- re dei caricatori e dei principali dell’equi-
liberazione, e la legge vuole che si pren- ggio, qualunque sia la circostanza. Non
da prima il parere degl’ interessati nel rtenuto a distenderne la deliberazione
carico, se ve ne sono sulla nave, e dei che quando può ( 10 ), cioè quando è svani-
principali dell’equipaggio. Se vi è con- to il pericolo, ma deve far precedere in
trasto, deve prevaler l’opinione del Capi- tutti i come il po-
casi la deliberazione, e
tano, e dei principali dell'equipaggio, an- trà in quello del gettito irregolare, che
corché fosse maggiore il numero dei mer- chiamasi appunto irregolare, quando è
canti caricatori, e questi fosser tutti di impossibile ogni precedente deliberazio-
contrario sentimento, perchè il desiderio ne? Locré per salvar gli Estensori del
di conservare le loro merci potrebbe farli Codice di Commercio da una evidente
travedere, e farsi che non acconsentano contraddizione, dice che è forza credere,
almezzo forse unico di salvare la nave, o che in ciò non fecero bastevole rifles-
mezzo della di cui necessità non vi può sione, 0 che hanno voluto esigere una de-
essere miglior giudice dell’ equipaggio, liberazione nelle forme prescritte dal-
per la sua maggior esperienza, e cognizio- l’art. 410 nel solo caso del gettito regolare,
180.
ne del bastimento. e che la cosi detta deliberazione, nel ca-
178. Ma talvolta il pericolo che sovra- so del gettito irregolare, non dev’ essere
sta è si urgente, che un istante decide, un anteriore dibattimento sulla neces-
ed è forza di prender consiglio dalle cir- sità del gettito, ma una dichiarazione
costanze, nè vi è tempo di ventre a con- del Capitano, testificata dalla gente di
sulta; perciò fu distinto il gettito in re- mare, e dai caricatori, i quali spie-
golare, che nostro Targa chiama pia-
il gano tutte le circostanze enunciate nel-
no, e inirregolare. Il primo è quello che T art. 412 ;
delle quali parleremo fra po-
si fa per prevenire il pericolo, che sovra- ol ( 11 ).
sta bensì, ma non coglie ancora ; il se- Codice ha dato una norma sul
Il
condo è quando la burrasca sopraggiun- gettito, eha dichiarato che prime a esser
ge impensatamente qual lampo, che non gettate debbano essere le cose meno ne-
dà adito a preconoscenza alcuna, ed ognu- cessarie, le più pesanti, e quelle di minor
no getta ciò che gli viene alle mani. Targa pregio, poi le mercanzie del primo ponte,

Targa cap. 58.


(1) (7) Casareg. ibid n. 28 et 3o disc. 47
Cod. di Corani, art. 4 to.
( 2) n. 3 disc. 65 n. 4, Targa, cap. 58, 59.
Locré, art. 410
(3) .
(8) Eraerigon, des assurances eh. la
(4) Ordonn. de la Marine, tit. du jet., arti sect. 40 $ 3.
1 par tempète, ou par citasse <T ennemis, cap. 58. Casareg.
(g) Targa, disc. 19
ou de mrates. n. 14 , disc. a5 n. 3o.
(5) Targa, cap. 59 § 3. (io) Cod. di Cornili, art. 412 .

( 6) Mi rq u arti. Lib. 2 cap. 3 n. 56. Casa- •


( 11 ) Locré art. 410 .

reg. disc. 43 n. ài-


PARTE SECONDA 171
e deve intendersi il ponte inferiore (1), a rere del maggior numero. A voti eguali,
scelta del Capitano, e col parere dei prin- il voto del Capitano prepondera; ma que-
cipali equipaggio (2). Dall' ultima
dell’ non fu approvato. La questio-
sto articolo
parte di questa disposizione sembra risul- ne però non è nuova. Valin,eKuricke(6)
tante, che il parere degl' interessati nel sostengono che il Capitano operando, o
carico non debba chiedersi fuorché per risolvendo qualche cosa contro il parere
decidere, se vi sarà gettito, o no, e non comune, si rende responsabile di tutti i
già per determinar quali cose dovranno danni che possono emergere. Una tal dot-
gettarsi, perchè l’ interesse personale po- trina non sembra esatta ad Emerigon,
trebbe eccitar contrasto, e mentre ferve perchè, dic'cgli, si tratta qui di una sen-
la disputa, la nave sarebbe esposta a pe- tenza di un Tribunale, in cui si contano
rire (3). La legge ripone principalmente i voti, ma non si pesano. Questo celebre

la sua conlidenza nel Capitano, ma non autore seguita la dottrina del nostro Ca-
gli sarà lecito perciò operare dispotica- saregio (7), il quale riguarda il Capitano
mente qui : la parola scelta è sinonimo al suo bórdo, come padrone, obbligato
di prudenza. 11 Capitano invigila, affin- bensì a prender parere, ma non costretto
chè il gettito si faccia, per quanto è pos- dalla legge a sottomettervisi ciecamente,
sibile, senza disordine e confusione: Egli se il parere è cattivo, 0 se nelle circostan-
non tien consiglio coi principali dell’e- ze, in cui si trova, gli sembra tale (8).
quipaggio sopra ogni oggetto da gettarsi, 182. Dopo la norma data dal Codice
ma gli consulta sul modo di eseguire il per far gettito, sottoposta alla prudenza
gettito deliberato. La legge esigendo il del Capitano e dei principali dell' equi-
parere dei principali deir equipaggio, non paggio, diviene inutile la questione che si
considera che coloro, i quali in simili cir- faceva dai Dottori, argomentando dalle
costanze, sono in grado di deliberare, e legislazioni precedenti se colui che fa il
:

per conseguenza si escludono i mozzi di gettito debba incominciar dalla roba sua
nave, e i novizii, ma non i provetti ma- propria, e venir poi alla roba altrui, tan-
rinari, benché non siano ufficiali di ma- to piò che il diritto di contribuzione es-
rina (4). sendo eguale per tutti, come vedremo, è
181. Abbiamo già detto che quando pure eguale la sorte degli interessati. Le
fra gli interessati nel carico chiamati
a supposte leggi Greche attribuite ai Ro-
deliberare sul gettito, da un lato, e il Ca- dò (9) stabilivano che il gettito dovesse
pitano, e i principali dell'equipaggio dal- cominciarsi dal mercante caricatore. 11
l'altro, siavi diversità d’ opinioni, quella Consolato del Mare (10) proibiva al Capi-
di questi deve prevalere, e seguitarsi, ma tano d'intraprendere il gettito, prima che
se il Capitano si trovasse in opposizione dai mercanti alcun oggetto fosse gettato,
coi principali dell'equipàggio, a quale dei ma queste disposizioni non furono poi
due contrarii pareri dovrebbe darsi la osservate (11). 11 Codice indicando come
preferenza? Locré (5) dice che la Corte di prime a doversi gettare le cose di mag-
Appello di Renncs che avea presentata gior peso, e di minor pregio, si è confor-
questa questione, proponeva di deciderla mato all'opinione degli scrittori di dirit-
col seguente articolo „ Se la diversità di to marittimo più rinomati, c all'Ordinan-
parere si trova fra il Capitano e i prin- za della marina (12). L’Ordinanza indica
cipali dell’equipaggio, si seguiterà il pa- primieramente gli utensili della nave, e

li) Delvincourt, not. de la pag. i63 n. a. (9) Leg. Rhod. cap. 38.
() Cod. di Comm. art. 411. (10) Consolato del Mare, cap. 93,97, »8i.
(3) Delvìncourt, not. de la pag. 1 53 n. 3. (11) liurickc/wg. 771, Casareg. sul cap.
(4) Valin art. 1 tit. 8 livr. 3. 93 del Consolato del mare.
(5) Locré toc. cit. (n) Kurieke, tit. 8 art. 4, Locenn. Lib.
() Valio, art. i5 tit. du Capitaine, Ku- a cap. 7 n. 4. Lubeck, cap. 3 n. 5, Targa,
ricke, art. 19 n. 4. cap- 5g n. 4. Marquard. lib. 3 cap, 4 n. «8.
(7) Casareg. Disc. ma. 1 5. Casareg. disc. 4 i ri. a 9, Ordonu- de la
(8) Emerigou des assurances eh. ia$ect. Marine, tit. du jet. art. 3.

4 $ 5 sect. 40 $ 3.
172 DIRITTO COMMERCIALE
sotto questo vocabolo si comprendono le mare(3).Il Codice nondice innanzi a quale
gomene, stromenli di cucina, e l'arti-
gli autoritàil Capitano debba fare la ratifica

glieria, ma il Codice nulla specifica, e an- ingiuntagli, ma non vi è motivo di dubi-


che quanto a quest’ordine da tenersi nel tare ch'egli non debba seguire quella me-
gettito, convien riferirsi al gettito regola- desima traccia che gli è prescritta dal-
re, o al caso in cui sia praticabile, per- l’art. 24S (4).

chè nell’ irregolare, non essendovi il più 184. Alcuni oggetti possono essere get-
delle volte tempo a deliberare, non vi è tati senza che ne risulti avaria comune,
neppur tempo a sciogliere, e ognuno getta e sono quelli, per cui non v’ è polizza di
ciò che gli viene alle mani (1). carico, nè dichiarazione del Capitano, e
183. Appena passato il pericolo.il Ca- quelli che furono caricatori sopra coper-
pitano è obbligato a ridurre in scritto la ta, salvo il ricorso dei caricali contro il

deliberazione del gettito, esprimendone i Capitano (5). In questi due casi, gli og-
motivi, e specificando non solamente gli getti, quando sono gettati, non sono pa-

oggetti gettati, ma quelli ancora che per gati, cquando sono salvati, contribuiscono,
cagione del gettito rimasero dannificati. come vedremo in appresso. Quanto al pri-

L’Ordinanza della marina attribuiva que- mo caso, convien che gli oggetti dei qua-
sto ufficio allo scrivano, o a chi ne faceva li si tratta, siano stati di furto introdotti

le veci, e nelle navi mercantili, in man- nelle nave, senza che Capitano siasene
il

canza di esso, o d’altri in luogo suo, lo avveduto, perchè se gli ha osservati, e ne


esercitavail Capitano, o maestro, ma dal ha percepito il maggior nolo valendosi del
Codice di Commercio questo incarico è diritto che gli compete (n. 121), la di-
raccomandato al Capitano: egli solo può chiarazione fattane da lui al suo libro di
distendere la scrittura di deliberazione, e bordo equivale alla polizza di carico. Se
se fosse non da lui formata, ma da un sono stati gettati cofani o casse contenenti
altro qualunque, non avrebbe autentici- roba, per cui non si esige polizza di cari-
tà. Quest’atto dev’essere sottoscritto dai co, coloro ai quali appartenevano, hanno
deliberanti, o far menzione delle cagioni dovuto mostrarla prima che fosser gettate:
per cui fu loro impedito di sottoscriverlo, altrimenti non possono dimandar la con-
e nel primo porto cui la nave approderà, tribuizione per le cose che non sono state
fra le ventiquattr’ore delfarrivo, è obbli- vedute o manifestate. Sempre però questa
gato a ratificare i fatti che nella scrittu- massima deve intendersi nel caso di get-
ra di deliberazione sono enunciati (2). La tito regolare, e anche allora sembra che

legge si aspetti che la na-


non vuole che ognun debba starsene all'asserzione del-
ve sia giunta al luogo del discaricamen- l’onesto passeggiere, perchè quando i na-
to per prevenire le frodi che potrebbero viganti sono ridotti alla estremità di far
commettersi dal Capitano, c dall’equipag- gettito, non v’c certamente nè comodo nè

gio, facendo clandestinamente cavar dal- tempo di esaminare ciò che quei cofani,
la nave una porzione di mercanzie, per o casse racchiudono, e il Giudice, se in-
poi dar ad intendere che furono gettate in sorge lite, si determina avuto riguardo

(r) Giovenale Sat. i» oers. 3o rappre- Precipitare voìens edam pulcherrima.


senta il suo amico Catullo in procinto di Il Cielo non si placa, c la tempesta raddop-

perir naufrago. La nave è ormai a metà pia d’impeto. È forza troncar l’albero:
piena d’acqua. La scenza del vecchio piloto malum ferro surnmittere. Coi raggi del

è vana: si capitola, per cosi dire, coi venti. sole rinasce la speranza della vita. Spes
.... Nulìam prudentia cani vitaecum sole redit. Rimaneva alla nave
Bectoris conferve! opera; decidere jaclu una vela a prua, e coll’ ajuto di questa pro-
Caepit cura venti s. segue il suo viaggio.

Cresce il pericolo. Catullo grida: gettate (a) Cod. di Cbmra. art. 419, 41 3 .

(3) Delvincourt, not. de lapag. r63


n. 4:
tatto ciò che è mio, e vuol che si lancino
in mare anche gli effetti suoi più preziosi. (4) V. sopra, n. 66.
Fundite quae me a sani, dicebat, cuncta (5) Cod. di Comm. art. 490, 4«i.
CatuUus,
1

PARTE SECONDA 173


alla circostanza, e come quando er. gr. è 0 gli alberi rotti, 0 troncati, le ancore, e
stato rubato un baule in una locanda (1). altri effetti abbandonati (6), purché tutto
Quanto al secondo caso, convien eccet- si faccia volontariamente, c per la salvez-
tuarne il piccolo cabotaggio, perchè per za comune, giacché, se non vi fosse inter-
consuetudine, nelle barche, o piccoli ba- vento del fatto d’uomo, l'avaria sareb-
.
stimenti che vanno di porlo in porto, si be semplice e la sola nave dovrebbe con-
caricano le mercanzie indistintamente sot- tribuirvi. Se però sovrastava il nemico, 0
to il ponte e sopra coperta. Così pensava il naufragio, c facendo forza di vele per

Valin 2 ); per ( lo contrario, osserva Eme- evitarlo, si son rotti gli alberi, e squar-
rigon ( 3 ) che la consuetudine può discol- ciate le vele, siccome il fallo che diede
pare il Capitano verso i proprietarii degli luogo all'accidente era volontario, c avea
effetti gettati, ma non già per far com- mira alla salvezza comune; così dovrà
prendere in avaria grossa o comune le riputarsi avaria grossa. Qui cade pure
mercanzie collocate sopra coperta senza quanto abbiam detto (n. 178 e scg.) sul-
il consenso degli altri caricatori. La proi- la deliberazione voluta dalla legge nel
bizione di caricar mercanzie sopra coper- caso del gettito ( 7 ).
ta è fondata sopra due motivi; il primo, 187 5 1 medicinali, le cure, gli ali-
.

che impediscono di ben manovrare, il se- menti della marineria che fu ferita com-
condo, che sono un’ eccedente della vera battendo in difesa della nave, sono avaria
portata della nave, e non si caricano so- comune e nella parola marinarle, si com-
pra coperta se non perchè non possono prendono qui, gli officiali, il Capitano, e
capir nella stiva, la quale è piena. Se so- anche i passeggieri che abbiano preso le
no gettate, si presume che lo siano per armi a richiesta del Capitano. Se le feri-
disgomberare il ponte, affinchè la mano- te furono ri|M>rtate combattendo, 0 mano-
vra possa farsi liberamente, e per toglie- vrando, mentre la nave sosteneva il con-
re alla nave un peso, che oltrepassava la flitto, avendo il ferito esposta la vita per
sua portata, e sebbene il gettito possa dir- la comune salvezza, è pur giusto che sia
si fatto per la salvezza comune; pure sic- medicato, assistito, e nodrito a comuni
come non sarebbe stato forse necessario, spese. Si fa la quislione, se il danno sof-
se le mercanzie caricale sopra coperta non nave nel combattimento for-
ferto dalla
avessero prodotto, o accresciuto il perico- mi avaria comune e semplice. Valin e
lo della nave; cosi, benché il danno ab- Pothier lo riputarono avaria comune (8).
bia per cagione, o per occasione la salvez- Emerigon, consultato rispose, e giudice
za comune; pure non è giusto che gli al- decise ch'era avaria semplice ( 9 ). La pri-
tri caricatori contribuiscano a risarcirlo. ma opinione sembra a Dclvincourt più
L’ Ordinanza della marina non faceva al- conforme all'equità (10), perchè lo stesso
cuna distinzione, ma per il piccolo cabo- Emerigon (11 (riconosce la massima, che
taggio non fu osservata, e il Codice ha tol- ildanno sofferto per sottrarsi colla fuga
to ogni disputa eccettuandolo espressa- ài nemico, è avaria comune, e non si ve-
mente ( 4 ). de motivo di decidere che il danno sofferto
1 85 3. danni cagionati dal gettito al-
. per combattere il nemico, è avaria semplice.
le mercanzie rimaste a bordo, e i danni Emerigon chiama rincontro de’ nemici
cagionati alla nave facendo il gettito, o una fortuna di mare come lo scoglio, e la
estraendo le mercanzie, si annoverano fra tempesta. Se per trarsi da questi cattivi
le avarie comuni ( 5 ). > passi, il Capitano fa gettito, o qualche al-
186 4 Similmente
. . lo sono le gomene, tra operazione volontaria e necessaria

(i) Emerigon, des assurances eh. la (7) Cod. di Comm. art. 410, 4ia, 4i3.
stet. 41 § 8. Delvincourt. not. de la pag. 164 a. 1.
() Valin, art. i 3 tit du jet. (8) Valin, art. 6 des avaries, Pothier,

( 3)
Emerigon, loc. cit. § 3 . des avarie s n. 144.
(4) Cod. di Comm. art. aag. (9) Emerigon, des assurances, eh. la
5 Jd. art.
( ) 400, 4*6. sect. 4: § 8.

() Id. art. 400. (10) Delvincourt, not. delapag. 164 n. 3 .

(11) Emerigon, loc. cit. § 7.


174 DIRITTO COMMERCIALE


che gli cagioni un danno utile, questo prevalgono alla ragione c le impongono
sarà riputalo avaria grossa ; e qui riferi- silenzio — Quando alcun vascello, dice
sce la distinzione frail danno fatto ab Targa (3), c assalilo da nemici, e si di-
intra, deliralo, cd eseguito da coloro fende, e dovuto il consumo, e non il dan-
che sono nella nave, e il danno sofferto no, se ne seguisse, per ristorarlo, perchè
ab extra che proviene di fuori, e fu ca- ancora se qualche merce il dannificasse
gionato dalla forza della tempesta, o dal- combattendo, non se gli ristora il danno,
l'urto nello scoglio, o dal cannone del ne- il che si ricava dagli usi.
mico. Il primo è avaria comune: il se- 188. C. Gli stipcndii e gli alimenti dei
condo è avaria semplice, perchè, dice Eme- marinari lìnchè dura l'arresto quando la
rsoli, è puramente fatale, c la sua opi- nave è trattenuta in viaggio per ordine
nione è fondata sull'autorità degli antichi di una potenza, sono avarie comuni, e lo
scrittori di legislazione marittima, e so- stesso dicasi della nave predata, e poi ri-
pri quella specialmente dei rispettabili lasciata, o entrata in un porlo, e ivi di-
nostri Targa c Casaregi (1). L'opinione morante per fuggir dal nemico. Lo sono
contraria potreblie dimostrarsi più con- pure gli stipcndii, e alimenti de’ marina-
forme all'equità, perchè il danno cagiona- ri, finché siano terminale le riparazioni

to dal cannone del nemico potrà dirsi pu- dei danni volontariamente sofferti per la
ramente fatale, quando il nemico volen- salvezza comune; qualora perù la nave
do prevenire o la resistenza o la fuga vi- sia noleggiata a mese. Si dice volonta-
bra i suoi colpi, e danneggia la nave che riamente, e perciò se i danni fossero for-
non essendo forte quanto basta per oppor- tuiti, le spese di stallia sarebbero avaria
si e difendersi, cede senza rispondere, ma semplice, e in questo il Codice ha segui-
quando è deliberato il combattimento, tato la legge Rodia, recedendo dall’antica
rincontro è fatale, ma il danno cui s’e- giurisprudenza francese.
spone, come conseguenza del combatti- 189. Nella legge sesta dei Digesti ad
mento, è volontario, ed utile, perchè vi si legem Rliodiam, si propone il caso di una
espone per la salvezza comune. Nel caso nave diretta ad Ostia, cui cammin facen-
del gettito, quando nel trambusto della do, un colpo di fulmine bruciò gli attrez-
manovra, e nell’agitarsi dei (lutti, sono zi, l’albero e l’antenna. Cosi mal ridotta
tagliate le gomene, o portate via le an- si ricoverò nel porto d'Ippona (4) per ras-
tenne, quando gettando cannoni in ma- settarsi, e postasi poi di nuovo alla vela,
re, o altra roba di peso, legnami che ri-
i condusse l' intero carico illeso al suo de-
vestono di fuori bordi di una nave, ri-
i stino. Interrogato il giureconsulto Giulia-
mangono danneggiati, niun dubita che no, se i caricatori erano tenuti a contri-
queste pure non siano avarie comuni, buire al danno della nave, ed al suo rac-
benché non siano nè contemplate, nè conciamento, rispose che nulla doveva-
espresse nella deliberazione, oper meglio no (S).
dire, benché nulla di tutto ciò sia stato 190. Emerigon riferisce che la Giuri-
fatto a bella posta (2), c la ragione diflì- sprudenza francese era contraria alla leg-
cilmcntc ritroverà fra i due casi una so- go sopracitata, e che tutti gli Ammira-
stanziai differenza; ma la massima di gliati del Regno erano soliti decidere con-
Emerigon è fondata sugli usi, e gli usi formemen te a quella Giurisprudenza. Per-

(i) Targa, cap. 77 n. 5 , Casareg. disc,ir et antenna Hipponam delata est: ibi-
46 n. 43. gue tumultuariis armamentis ad presene
(a) Valin, art. 14 tir. 3 comparalis ( tumultuariis cioè, in fretta)
tit. 8, Locré, ,

art. 4aa, Hostiam navigarti, et otuts integrum per-


(3) Targa, loc. cit. tulit Quaesitam est, an ii quorum onus
:

(4) /pinna è cittì marittima di Numi- futi, nuutae prò damno conferre debent ?
di. 1, nobilitala specialmente dal vescovato Respondit (Giuliano) non debere. Hunc
di S. Agostino, ed c poi stata chiamata enim sumpturn inslruendae magie navis,
Bona. quatti conservandaruin rnereium gratta
(5) Ifavis adversa, tempestate depressa, factum esset. L- ò jf ad Legem ffhodiam
icln fulminis deustis anmimentis, et orbo-
1 ,

t. .

PARTE SECONDA 173

ciò, quando una nave malconcia dalla sono avaria comune. 8. Le spese fatte per
tempesta, e resa inabile a continuare il rimettere la nave a galla dopoché si fece
suo viaggio, senza pericolo di naufraga- investire per evitare la perdita totale o il

re, si ricoverava nel primo porto per es- predamento: e in questa classe si com-
sere rattoppata, le spese del discaricamen- prendono anche le spese fatte per ripara-
to, e ricaricamento, gli stipendii, e gli ali- re il danno sofferto dalla nave pereffetto
menti dell’equipaggio per tutto il tempo dell’investimento che accadde per la me-
della dimora, sicomprendevano nell’ava- desima causa.
ria grossa, o comune, ma non vi si am-
mettevano le spese di racconciamento, nè CAPITOLO ni.
I . :

il costo delle riparazioni, nè il prezzo de-


gli alberi, vele, c altri attrezzi comprati, Dell' Avaria Semplice.
quando però fosse stato eccesso nel vaio-
re (Il questi oggetti, u per c»ctc rari gii 199. Abbiamo data (n. 161.) la defi-
operai, o per carestia di legnami, attrez- nizione dell’avaria semplice o particolare;
zi, e altri materiali, il soprappiù del prez- ora indicheremo i danni e spese che si

zo entrava in avaria grossa. La ragione comprendono nella classe delle avarie


di questa regola opposta a quella della semplici, e sono fra le altre, le seguenti.
legge romana si desumeva da che se la 1. 1 danni cagionati alle mercanzie da
nave sbattuta dalla tempesta non fosse un loro vizio intrinseco, dalla tempista,
stataracconciata nel luogo dove gettò dal predamento, dal naufragio, dall’ in-
l’ancora, sarebbe rimasta inabile a navi- vestimento (1). Sono avaria semplice an-
gare, con grave pregiudizio del carico, e che i danni cagionati alla nave, e quelli
perciò si trattava di spesa fatta pel bene, che procedono dal vizio o cattivo stato
e solventi comune (1). Oggidì l’avaria della nave. Quando però si tratti d' inve-
grossa nell'esposto caso non s’ induce se stimento per salvare la nave, ex. gr. al-
non quando il danno utile al carico, è lorché si fa investire, perchè non le ri-
stato sofferto volontariamente, e si richie- mane altro scampo da un corsale da cui
de altresì che la nave sia noleggiata a è inseguita, l'avaria è grossa, o comune.
mese. Eccone i motivi. Quando la nave 193. 2. Sono avaria semplice i danni
è noleggiata a viaggio, è pattuito un no- sofferti dalle mercanzie per colpa del Ca-
lo unico, e come abbiamo detto sopra pitano, perchè non ha ben chiusi i boc-
n. 89, i marinari debbono prestare l’ope- caporti o non ha ben legata la nave col
ra loro finché il viaggio sia terminato, canapo, o non si è provveduto di oppor-
perciò anche nel tempo in cui la nave è tuni ghinda ggi, ossia cavi, o per altri ac-
trattenuta, senza poter pretendere accre- cidenti, cui la trascuratezza del Capitano
scimento. 11 Capitano colla stipulazione o dell’equipaggio diede occasione. In que-
di un prezzo unico, si addossò tutti i ri- sto caso, è salvo al caricatore il regresso
schi!, e ha dovuto prevedere anche que- contro Capitano, la nave, e il nolo (S).
il

sto. Per lo contrario, se il nolo è a mese Contro Capitano, perchè non solamen-
il

siccome il Capitano nel tempo, in cui la te egli è tenuto del fatto proprio, ma di
nave è trattenuta non riceve nolo (2); co- quello ancora dell’equipaggio, di cui fu
si non è obbligato a far prestare ai suoi sua la scelta; contro la nave e il nolo, per-
marinari, in questo intervallo, servigio chè in forza dell’azione esercitoria, i pro-
alcuno, e perciò in questo caso, gli sti- prietarii della nave essendo insieme cre-
pendii, e gli alimenti sono riputati ava- sono anche responsabili dei
ditori del nolo,
ria comune (3). fatti delCapitano. Dclvincourt indica la
191. 7. Le spese del discaricamento per ragione per cui la legge invece di dire
alleggerire la nave, allorché la tempesta contro il Capitano, la nave e il nolo, non

o il nemico che incalza rendono necessa- ha detto semplicemente contro il Capita-


rio rifugio in un porto, o in un fiume,
il no c i proprictarii.ed è perchè questi co-

(i) Emerigon, des assurances c/iap. 1 1 (3) Delvincoort not. de la pag. 17 a n.a.
tect. 4
§ 6. (4) Cod. di Cornni. art. 3oo.
(>) Cod. di Comm. art. ìoo. (5) Id. art. a5o.

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v*
)

176 DIRITTO COMMERCIALE


me abbiamo non sono
osservato (n.31.), tuto esserne prevedute; così sembra gius-
tenuti (
1 ), che fino
concorrenza del-
alla to che per queste si faccia una eccezio-
la nave, e del nolo, c facendo l’ abbando- ne (5). La regola generale per tutte le ava-
no dell' uno, e dell' altra, rimangono sciol- rie semplici si è che le sopporta e le pa-
196.
ti da qualunque obbligazione per questo ga il proprietario della cosa che ha sof-

titolo (2). Da quanto si è detto deriva la ferto danno, o cagionato la spesa ( 6 ).


il

conseguenza, che le spese fatte per salvare Vi sono alcune spese di naviga-
le mercanzie nei due casi summentovati zione che si presumono anticipatamente
sono pure avaria semplice, ed è da notarsi prevedute e comprese nella somma pat-
che la responsabilità della nave, e del no- tuita pel nolo, e per consuetudine mer-
lo è solidale, e il caricatore può rivolger- cantile, esse non entrano nel calcolo d'a-
si, a sua scelta, contro il Capitano, contro varia: perciò la legge conformandosi al-
i proprietarii della nave, e contro quei l' uso ha dichiarato che non sono avarie,

fra i caricatori, che non hanno ancora ma complioi opooo a oarioo della narc{7).
pagato il nolo senza perdere pel suo ri- Eccone l'enumerazione. 1. Le spese del
corso contro di uno il diritto di ricorrere lavoro de’piloti locatieri. [iMmenage). Que-
contro gli altri (3), c può anche pagarsi sti che i francesi chiamano f.amaneurs,

col nolo di cui egli stesso è debitore (4). gl’inglesi Locmen, con piccoli bastimen-
194. 3. La perdita delle gomene, an- ti o barchette vanno innanzi a una nave

core, vele, alberi, cordami, ec. cagionata che sia per entrare in un porto, in un fiu-
da tempesta, o altra fortuna di mare, co- me per tirarla, il che dai marinari dice-
me pure le spese dell’ aver dovuto appro- si, aliare, ne dirigono il corso, c le fanno

dare, o venire a riva, per la perdita acci- schivare gli scogli. 2 . le spese distrasci-
dentale dei mentovati oggetti, o per vet- nar la nave sull' acqua coll’ ajuto di
tovagliare, o per metter toppa a una fes- una corda che talvolta è tirata da uo-
sura o spaccatura per cui s' introduceva mini che sono alla riva, talvolta da bar-
l'acqua, tuttociò è avaria semplice che chette che vanno a remi, e talvolta lo
sopporta la nave. stesso equipaggio della nave la tira sopra
195. 4. Gli alimenti e stipendii della un cordame attaccato a un punto fisso.
marineria finché dura l’arresto della na- Questa operazione da noi si chiama ri-

ve per decreto diprincipe, pubblicatodo- morchio, dai francesi, tornge: accade an-
po il cominciamento del viaggio, finché che di farla in alto mare, cd è allora che
durano le riparazioni da farsi alla nave, i francesi più comunemente, invece di
allorché è noleggiata a viaggio, non o toner, dicono remarquer. 3. La mercede
mese, e abbiamo veduto sopra (n. 89.) dei piloti costieri, detti pure locatieri, la-
K la ragione di questa differenza. Simil- maneurs, i quali vanno a bordo della na-
mente gli stipendii, e alimenti della ma- ve per farla entrar cautamente nei porti,
rineria finche dura la quarantena, in qua- o farnela uscire, e di questi abbiam già
lunque modo la nave sia noleggiata. Per fatto menzione (n. 53). 4. Ciò che si paga,
questo caso non si ammette la distinzio- pel congedo, ossia permissione di mette-
ne tra il noleggio a viaggio, o il noleg- re alla vela che si concede da chi presie-
gio a mese, forse perchè le spese di qua- de all'amministrazione del porto. 5. Il
rantena s' intendono prevedute, e compre- dazio di visita, cd è la retribuzione che
se nel nolo, lo che non può dirsi delle spe- esigono gl' incaricati di far la visita, e av-
se di stallia cagionate da caso fortuito, ma verare lo stalo della nave. 6 . Il costo del
se, per esempio, la nave provien da un Consolato, ossia relazione che deve fare
porto ove domina un' insolita malattia il Capitano nel porto di sua destinazione

contagiosa, sarà pure soggetta alla qua- ove arriva, c negli altri ove, prima di
rantena, e siccome trattandosi d’acciden- giungervi, approda. 7. L’imposta delle
te straordinario, le spese non hanno po- bolli ( lonnes pel mantenimento delle bot-

(i) Cod. di Comm. art. aiS. ( 3)


Delvincourl, not.de lapag. 171 n, 3 .

(a) Delvincourl, not. de la pag. 171 n. a. (6) Cod. di Comm. art. 404.
3 Locré, art. 40 5
( )
.
(7) Id. art. 406.
(4) Cod. Civ. art. iao 3 , iao 5 .
PARTE SECONDA 177
ti vuote riposte sopra i scogli, o strati di ma il Codice le mette a carico della sola
sabbia , per fame accorti i naviganti. nave.
8. Quella similmente per certi segni alle 197. Vè
un accidente marittimo che
«avi, affinchè scansino gli scogli, e le sec- essendo diverso dagli altri, è perciò de-
che. A questi segni i francesi danno il terminato da regole, che gli sono proprie.
nome di halite», parola che equivale a Questo è Vabbordaggio, ossia scontro di
quella di lonnes, ma le si attribuisce un due navi tra loro. Se lo scontro di due
senso più esteso, perchè significa tut- navi è cagionato da fortuna di mare, sen-
tociò che serve a dinotare il sentiero. za che alcun v'abbia colpa, è avaria sem-
9. L’ancoraggio, cioè la gabella che si plice (3), e ognun soffre il danno che gli
paga per ottenere la permissione di get- toccò, senza potersi rivolgere uno contro
tar l’ancora (1). La parola ancoraggio dell'altro per avere indennità, non solo
significa altresì un luogo ove le navi pos- allorché il danno proviene immediata-
sono dar fondo senza pericolo. Si riguar- mente da caso fortuito, ma del pari al-
dano come della medesima specie alcuni lorché provenne da un fatto cui diede
altri tributi nautici, come sarebbero quelli causa il caso fortuito; se, per esempio,
che si pagano pel mantenimento de' fuo- una nave, non avendo altro mezzo di
chi, fanali, o lanterne, per legare le navi scampar dal naufragio, taglia le gomene
in un porto, per la quarantena ec. e an- di un'altra,non è tenuta al rifacimen-
che i dazii sulle mercanzie. Tutte le spe- to (4). Se lo scontro avvenne per la colpa
se sopraindicate, quando sono conseguen- di uno de'Capitani, paga il danno chi ne
za ordinaria della navigazione, non si re- fu la cagione (5), e Io paga tutto egli so-
putano avarie, ma se fossero straordinarie, lo, anche quando l'accidente ha cagiona-
cioè cagionate da fortuna di mare, diver- ta la perdita totale della nave che rice-
rebbero tali, e spese che fa
le il Capitano vette lo scontro (6). Col Capitano sono
rimanendo in un porto o in un fiume, obbligati in solido 1 proprietarii della na-
ove il timore di predamento o naufragio ve che diede l'urto, fino alla concorrenza
lo fece entrare, per aspettar che il peri- però della nave medesima, e del nolo (7).
colo sia svanito, e poi ripigliare il suo Quando lo scontro non può imputarsi al
viaggio diventano avaria comune, e sono caso, e vi fu colpa, ma non si può avve-
implicitamente contemplate, per identità rare da quale delle due navi la colpa sia
di ragione nelPart. 400. n. 7, 8. Per pre- derivata, allora le due navi pagano i dan-
venire i contrasti che potrebbero nascere ni comuni per eguale porzione. Questa è
da questa distinzione, si costuma di ag- la regola osservata in Francia, ma in al-
giungere per queste al nolo, da qualun- cuni altri paesi è stabilita la ripartigione
que causa provengano, un tanto per cen- proporzionata al valore rispettivo delle
to, e il Capitano s’intende compensato: navi. Quando è incerta la causa dell’ ab-
questa compensazione ordinariamente pel bordaggio. si deve presumere il caso for-
cabotaggio, è il dieci per cento del nolo (2). tuito (8), e la presunzione deve aver for-
L'Ordinanza della marina metteva le spe- za finché non sia provalo il contrario, ma
se di locateria, di rimorchio, e di pilotag- può esservi la prova che l'abbordaggio
gio, per un terzo a carico della nave, e non è stato fortuito, e non potersi rico-
per due terzi a carico delle mercanzie. noscere quale dei due Capitani ne fu ca-

(1) Val in art. il de T amiral. pham, damnum miài dedit: guaesitum


(2) Delvincourt not. à la pag. 172 n. 14. est, guae aedo mi/d competerei ? Et aie

( 3 ) Nota. Il Codice di Commercio ha Proculus, si in potestate nautarum fuit,


corretto in questo l’Ordinanza del 1681 ne id deciderei, et culpa eorum factum
che ripartiva il danno per eguale porzione sit, Le gè Aquilia cum naulis agendum.
fra le due navi, sulla considerazione che dieta L. 29 § 2, 3 , 4 ,Jf. ad L. Aquil.
il caso è fortuito puramente, c chi lo ca- (6) Corte di Cassazione di Francia 5 mes-
gionò non è in colpa. sidoro, anno i 3 $ 7, 2, 56 1.
(4) L. »9 § 3 ff. ad L. AqtliUam. (7) Cod. di Comm. art. 296.
5 Si naais tua impacia in meam scu-
( ) (8 )
Valin, toc. cil. art. 57.
23

Digitai >gle
178 DIRITTO COMMERCIALE
gionc, ed allora il danno dovrà sempr'es- ve vi resta uncinata, il danno deve rifar-

sere sopportato dalle


198. due navi a porzioni si dalla prima. 12. La nave lasciata senza
eguali. guardia si presume quella che ha inve-
Vi sono alcune regole per decide- È in colpa il Capitano
stito nell’altra. 13.
re quale delle due navi può essere in col- che in tempo di notte, particolarmente
pa, e in succinto le riferirò. 1. Allorché buia, naviga senza fanale alzato (2).
due navi si presentano per entrare in un 199. Si c parlato finora del danno del-
porto di accesso difficile, la più lontana la nave, ma dall'abbordaggio può risul-
deve aspettare che la più vicina sia den- tare anche il danno delle mercanzie, e si
tro, e le abbia lasciato libero il passo. Pos- domanda chi sia tenuto al rifacimento.
ato l’ incontro, il danno sarà imputato al- La questione si scioglie assai presto ram-
l'ultima venuta, perche si presume che mentando i principii sopra indicati. O
poteva schivarlo, qualora non vi sia pro- l’abbordaggio è seguito per colpa del Ca-
va in contrario. 2. La minore deve sem- pitano, e ai caricatori compete per le
pre cedere alla maggiore, ed essere la pri- mercanzie quell'azione medesima che si
ma a discostarsi, e amainare minore si : attribuisce ai proprietarii della nave dan-
può intendere in tre modi cioè, minore; neggiata ; o l’abbordaggio è fortuito, ed
di corpo, minore di forze, minore d’inse- essendo avaria semplice, la sopporta il
gna. 3. Se fosse carica soverchiamente, padrone della casa che l'ha sofferta; o non
perchè da questo ancora si può presume- si può discernere qual dei due Capitani

re che sia proceduto l’abbocca mento.4. el- N abbia cagionato l’abbordaggio, e anche in
l’entrare, o nell'uscire dal porto, bordeg- questo caso abbiam già detto che l’abbor-
giandosi, o con venti laterali, la nave che daggio si presume fortuito, e perciò ava-
esce di porto, o di terra, maggiore o mi- ria semplice. Questo principio generale in
nore che sia, deve cedere a quella che caso di dubbio, soffre eccezione per moti-
entra, ovvero che si atterra, e questa de- vi di polizia soltanto applicabili alle navi,
ve ancora discostarsi da quella, perchè e resta in tutto il suo vigore per le mer-
chi esce di porto, o da terra, è in vento, canzie (3). Oltre di che si osserva che le
che altrimenti non escirebbe, echi entra, mercanzie non possono assoggettarsi a
10 incontra; come pure quella che rende contribuire, perchè non essendovi deli-
11 bordo deve scostarsi da quella che lo berazione, non fatto d' uomo per la sal-
prende (1). 5. La nave che si mette alla vezza di tutti, neppur vi può essere ava-
vaia di notte, se accade incontro, ha la ria comune; che la colpa dell' abbordaggi o
presunzione contro di se. 6. La nave che non potendo procedere dalle mercanzie,
corre a piene vele, deve rifare il danno sarebbe ingiusto anche per questa ragio-
che cagiona a quella che essendo alla cap- ne, che per un’accidente, di cui la cagio-
pa non può discostarsi. 7. La nave che fu ne è incerta, contribuissero alla ripara-
la seconda a uscire si reputa che abbia zione, e troppo rigoroso che le navi ne
investito quella che usci la prima. 8. La sopportassero le conseguenze verso le mer-
nave che in porto o non serba la distan- canzie,mentre queste non contribuiscono
za prescritta, o si postò malamente, deve alla riparazione. Sembra dunque stabilito,
pagare il danno di cui fu cagione. 9. Lo che le avarie delle sole due navi debbano
stesso dicasi di quella che fu legata non i loro proprietarii, e che quel-
ripartirsi fra
agli anelli, e non al luogo a ciò destina- le delle mercanzie, considerate come ava-
to. 10. Similmente quella che fu mal le- rie semplici, siano sopportate da coloro
ga ta.ocon gomene insufficienti. 1 1. Quan- cui le medesime mercanzie danneggiate
do la nave, essendo all’ancora, non è sta- appartengono (4).
to gettato il segnale per far conoscere il 200. Tanto nel caso in cui l’abbordag-
luogo ov’ è l'ancora stessa, se un’altra na- gio accadde per colpa di uno dei due Ca-

(i) Targa, cap 53. le assicurazioni, Tom. a parte 5 tit. 8 n.


(a) Bynkersoeek, Quaest. jur. pria. ìib. a 7 e seg.
4 cap. a a V. Emerigon, des assurances (3) Delvinconrt, not.de la pag. 173 n. 1.
eh. la sect. <4 § aa. V. Baldasseroni del- (4) Valin, d. art. io des aoaries. Eme-
rigon loc. cit. § 4.

°gle
PARTE SECONDA 179
pitani,quanto in quello in cui è incerto var dal naufragio la nave, e dopo che fu
a qual di loro debba imputarsi, la som- effettivamente salvata, fu predata, e in
ma del danno è determinata per mezio fine liberata, v’è contribuzione per la ra-
di periti a questo effetto nominati (1), e gione medesima, per cui, se il gettito sal-
la legje ha prefisso un termine a recla- va la nave, c la nave poi, continuando il
marne il pagamento. Questo termine, se suo viaggio si perde, gli oggetti salvati
l'accidente accadde in luogo ove il Capi- contribuiscono (3). Quando il gettito ha
tano ha potuto introdurre il suo ricorso, salvata la nave, nasce in favore del pro-
è di ventiquattr’ore, e se entro questo ter- prietario della roba gettata un diritto d’in-
mine non vi fu reclamo, l’azione s'inten- dennità sulle mercanzie rimaste salve,
de estinta. È pur nullo o vano il recla- che un nuovo accidente che sopravvenga
mo se entro un mese successivo non gli e faccia perir la nave, non può distrug-
tien dietro la formale domanda in giudi- gere, perchè questo è straniero al primo,
zio. Se il Capitano al momento dell’ ab- e perchè il diritto acquistato non dipen-
bordaggio, era in alto mare, il termine de da veruna condizione. Ho detto un
non corre contro di lui che dal momento nuovo accidente, perchè se la perdita del-
del suo arrivo o del suo discaricamento; e la nave accadesse bensì dopo qualche trat-

s’egli era a poca distanza dal porto da cui to di tempo, ma pur fosse una conseguen-
procedeva, non fu in obbligo d’interrom- za del primo, non potrebbe dirsi che il
pere il suo viaggio, e ritornare (2). Si do- gettito ha salvata la nave. Se, per esem-
manda il motivo per cui, nel caso d’ab- pio, la nave, dopo il gettito, ha galleggia-
bordaggio, e simili, si accorda un cosi to ancora per alcune ore, e poi è colata a
breve termine a intentare l’azione per in- fondo, questo non è un accidente nuovo
dennità, e si risponde che la legge ha vo- o diverso da quello, per cui si fece il get-
luto impedire che non si attribuissero poi tito, e non si può conchiudere che le mer-

all'abbordaggio, altri danni avvenuti per canzie rimaste salve, siano state salvate
cagione d’altri accidenti che dovrebbero dal gettito, e perciò debbano contribuire.
essere a carico del Capitano, o dell’arma- Nulladimeno le mercanzie scampate dal
tore. nuovo disastro si apprezzano quanto val-
gono nello stato in cui si trovano, e dal
CAPITOLO TV. loro valore si sottraggono le spese che co-
stò la ricuperazione loro, [sauvetagc) per-
Della Contribuzione alle avarie comuni. chè senza di queste per nessuno sarebbe-
ro state conservate.
201. Si fa luogo a contribuzione ogni 202. Talvolta all’ingresso di un porto,
volta che le avarie furono cagionate con o di un fiume, si estrae dalla nave una
intenzione di salvare la nave, e l’ hanno porzione di mercanzie, quali sulla scafa,
salvata effettivamente, perchè si presume o sopra battelli, si spediscono a terra per
che senza il gettito si sarebbe perduta la comodo del proprietario, o arrivata che
nave col carico; ma se la nave perisce, la sia la nave al porto cui era destinata,
presunzione cessa, tutto diventa avaria si discaricano, perchè la navefatropp’ac-
semplice, e non sono obbligati a contri- qua, e siccome non fanno piò parte del
buire neppure i proprietarii delle mercan- caricamento, perciò se periscono, il solo
zie salvate, perchè non furono salvate dal caricatore delle medesime ne soffre il dan-
gettito. Similmente, se il gettito fu fatto no. Talvolta l’unico scopo di questa ope-
per fuggir da un corsale, e non ostante razione è quello di alleggerire la nave per
sia predata la nave da quel corsale me- evitare il naufragio, opredamenlo, e
il

desimo, non si fa luogo a contribuzione, siccome non furono traslocate che per co-
ancorché la nave o trovi scampo dipoi, o mune salvezza, cosi la nave e gli altri og-
da un bastimento della sua nazione sia getti che sì salvarono con questo mezzo,
liberata. Ma se il gettito fu fatto per sal- se esse periscono, devono contribuire ari-

fi) Cod. di Comm. art. 407. (3) Cod. di Comm. art. 424, e ivi Lo-
fi) Locrè à rari. 435, Valio, art. 8 tir. ere.
ut «V. 3.
1

180 DIRITTO COMMERCIALE


pararne la perdita, ossia se ne riparte il sportarono sui battelli, e che non si fa
danno fra la nave, nella proporzione che luogo a contribuzione che quando la na-
indicheremo fra poco, e l’ intero carica- ve è salva, principio ricavato dalla legge
mento, in cui si comprendono anche le Rodia (5), e quando accade naufragio,
mercanzie che si traslocarono sui battel- re* perii domino, e tutto diventa avaria
li. Questa regola rimonta alla legge Ro- semplice ( 6 ).
dia, ed è ripetuta da tutti gli autori di 203. Allorché si fa getto, il proprieta-
diritto mercantile marittimo. In questo rio delle mercanzie gettate in mare non
caso, le mercanzie poste nella scafa, o perde i suoi diritti sopra di esse: egli non
ne'battellì che i francesi chiamano alleges, ha rinunziato al dominio loro, perchè se
sono considerate come se fossero state get- ne privò forzatamente, e coll'animo lo
tate in mare per salvar la nave, e il resto ritenne. Non possono dunque divenir pro-
del carico (
1 ). prie del primo occupante, e quando rie-
203. Si domanda se la contribuzione sca di ricuperarle, ritornano al loro pa-
debba estendersi anche al valor dei bat- drone. Allora svanisce il motivo della
telli su cui le merci perdute erano state compensazione, e non è lecito al proprie-
riposte, e si distingue: o colle mercanzie tario delle mercanzie gettate in mare di
è perita la scafa della nave che le traspor- ritenere ciò che nc ha ricevuto a questo
tava, e l'avaria è comune ( 2 ), o i battelli titolo, perchè avrebbe due volle il valore
periti colle mercanzie appartenevano a delle sue robe. La perdita ch’egli fa si ri-
terzi che li fornirono mediante un nolo, duce alle spese delta loro ricuperazione,
e per questi non v’è contribuzione, per- e al danno del loro deterioramento cagio-
chè il nolo si riguarda come prezzo del nato dal getto, e per questa sola gli si
pericolo cui gli avevano esposti (3). deve T indennità. Nel caso della ricupe-
204. Diverso è il caso, in cui, all’ in- zione della roba gettata in mare, le leggi
gresso in un porto, o in un Piume, volen- Romane non ammettevano contribuzio-
do alleggerire una nave per evitare il nau- ne, e s'era già stata fatta, doveva resti-
fragio, o il predamento, si collocarono tuirsi denaroa questo titolo ricevuto (7).
il

mercanzie nella scafa, o in battelli, e que- In Genova, se dopo il getto, 0 sinistro,


sti arrivarono a salvamento, ma la nave per cui era stata fatta contribuzione, ri-
peri col resto del carico, perchè allora gli cupcravasi alcuna cosa, non si restituiva
non so-
oggetti posti nei battelli e salvati al primo padrone, ma si vendeva all' in-
no soggetti a veruna contribuzione (4). A canto, e se ne ripartiva il ricavato, lira,
prima vista può sembrar giusto che le soldo, e denaro, a tutti coloro che aveva-
mercanzie traslocate nei battelli per la no contribuito al pagamento delle cose
salvezza comune contribuiscano alla per- gettate per la salvezza comune ( 8 ). Il Co-
dita della nave e della roba che vi era ri- dice di Commercio stabilisce che quando
masta. perchè non hanno cessato di far le mercanzie gettate in mare sono ricu-
parte del carico, ma convien riflettere che perate dai loro padroni, non si fa luogo a
la perdita della nave non ha contribuito contribuzione che pel deterioramento ca-
al salvamento delle mercanzie che si tra- gionato dal getto, e per le spese di rieu-

fi) Proinde tanquam si jnrtumfactum 5 Leg. 4 /T de Leg. Rhodia


( ) —
quia ja-
esset. L. iff. de Leg. R/iod., Peck. et Vino. ctus in tributum, nave salva, venie.
ad d. Legem pag. »4a, Stracca de navibus Emerigon, des assurances loc. cit.
(8) V.
pari, a n. 19, Kuricke pag. 781, Locenn. Si res quae jactae sunt, apparuerint,
(7)
lib. a cap. 8 n. 6. Weitsen et Gloss § 17, exoneratur collatio. Quod si jam contribu-
Roccus, de navibus not. ai, Casareg. disc. tio facta sii, tunc hi, qui solverint, agent

46 n. ag. Emerigon, des assuranoes, eh. 1 ex locato cum magistro, ut is ex conducto


experiatur, et quod exegerit, reddat. L. 1
(a) Vinn. ad Leg. b ff. de L. Rhod.pag. % qff.de Leg. Rhodia.
Peckius etVinnius
* 45 Weitsen, § 1 7. Casareg. disc. 46 n. 3 1.
. ad d. L. pag. uZq. Kuricke, tit. 8 art. 4 n.
(3)
Quia Dominus barcae incrcedem sti- 3 Locenn. lib. a cap. 8 n. iH.Lubeck cap.
.

pulatus est, Casareg. loc.cit. 5 n. 4. Rocc. de navibus n. 97.


(4) Cod. di Comm. art. 417 . (8) Targa, cap. 7 7. Casarag. disc. 46 n. 3 a.
s

PARTE SECONDA 181


pernione ; se è già eseguila la contribu- il di cui testo preso nel suo stretto senso
lione, sono tenuti a riportare a! Capitano, letterale implicherebbe contradizione coi
e agli interessati, il soprappiù che hanno principii del Codice medesimo stabiliti
ricevuto (1). Questa disposizione è copia- per la contribuzione (6).

ta dall’Ordinanza del 1681 (2). É da no- 206. Dal principio che l’avaria non può
tarsi che per venire alla contribuzione, farluogo a contribuzione se non ha gio-
si forma prima di tutto, come vedremo, vato per la salvezza comune, deriva la
uno stato delle perdite e dei danni, e se conseguenza che se la nave si perde, o
ne fa il rìpartimento sugli oggetti salva- diventa inabile a navigare, non compete
ti, sugli oggetti gettati, e sulla metà del- al proprietario azione veruna contro i ca-
la nave c del nolo, dimodoché ilpadrone ricatori per costringerli a pagarne il va-
degli oggetti gettati contribuisce al rim- lore (7), perchè le mercanzie non servono
borso del loro proprio valore in quella alla nave di guarentia. Se però l’ immi-
guisa che vi contribuiscono i padroni de- nente naufragio, per esempio, costringes-
gli oggetti salvati. Se ciò non fosse, i pa- se il Capitano a troncar gli alberi, e la
droni degli oggetti gettati nulla perde- nave divenendo incapaceli governo, ur-
rebbero, e i padroni degli oggetti salvati tasse negli scogli che avrebbe potuto evi-
perderebbero la loro parte nella contribu- tare se avesse avuto i suoi alberi, in questo
zione (3), perciò nel caso della ricupera- caso e simili sembra giusto che il dan-
zione, il padrone che per mezzo della con- no della nave si consideri come avaria co-
tribuzione fu rimborsato del prezzo inte- mune, perchè fu conseguenza di un’ope-
ro degli oggetti gettati, avendovi contri- razione fatta per la salvezza comune.
buito egli stesso, e fatta confusione sopra 207. Tutta la roba salvata per effetto
di se di una parte di questo prezzo, deve del getto, o dell’avaria deve contribuire
anche aver la sua parte nella somma al pagamento della roba gettala, perduta,
ch'egli deve riportare in massa (4); con o deteriorata, e delle spese fatte per la
questo mezzo, il netto prodotto degli og- salvezza comune. Questo è il principio
getti ricuperati, si distribuisce, lira, sol- generale che serve di norma quando si

do, e denaro, fra tutti gl'intcressati, e nel tratta di contribuzione (8).Valin osserva
loro numero è compreso anche il padrone che le bagaglie de’marinari gettate godo-
della roba ricuperata (5). In altri ter- no della contribuzione senz’ esservi sog-
mini essi deducono ciò che i padroni gette, perchè non si possono stimare più
della roba ricuperata hanno ricevuto nel- del loro valore reale, e perciò subentra la
la contribuzione, le spese della ricupera- regola del diritto Romano (9).
zione, e prezzo dei danni cagionati dal
il 208. Perciò 1. contribuisce la nave, e
getto, e i padroni della roba ricuperata, contribuisce similmente il nolo, perchè
prendono cogli altri nel ripartimento del- se la nave fosse perita col suo caricamen-
la restante somma da loro restituita, la to. sarebbe svanito il diritto di pretende-
parte che si figura pagata da loro come re il nolo; siccome però la nave nel viag-
contribuenti. Tale è lo spirito dell’art. 429, gio si logora, e il Capitano è costretto a

(i) Cod. di Comm. art. 4ag. nel luogo cui erano dirette, se fossero stale
(a) Ord. del 1681 art. in tit.dufret. conservate come vedremo. Polhier, cout rat
(3) Secondo il diritto Romano l'azione maritimes n. i3o. Emerigon des assu-
in contribuzione non competeva cbecontro rances eh. a sect. 4 a $ io.
{padroni delle mercanzie salvate, e non (4) Polhier, contrats maritimes n. t36.
contro i padroni delle mercanzie gettate. (5) Emerigon des assurances eh. la se-
i. n ff.de Lege Rhodia. Ma l’Ordinanza et. 43 § 8.
di Francia, e il Codice di Commercio non (6) Delvincourt, not. de la pag. 166 n. 7.
sono in opposizione col Diritto Romano (7) Cod. di Comm. art. 415.
che in apparenza, perchè comprendono (8) Placuit omnes quorum interfuisset
bensì la roba gettata nel calcolo di ripar- jacturam fieri, conferre oportere. L. a § a
timento, ma vogliono che se ne faccia la fi. de Leg. Rhodia.
stima non al prezzo della compra, ma al (g) Valin, art. 1 1 tit. du jet.
prezzo che se ne sarebbe potuto ottenere

gk
182 DIRITTO COMMERCIALE
sospendere per vittuaglie, e stipendii dei per parte loro nella contribuzione, e si
marinari ; siccome il nolo non è che una deduce dal prezzo che ricevono delle lo-
specie di compensazione pel deteriora- ro mercanzie (5). Fingasi che la contri-
mento della nave, e di rappresentativo buzione sia di 10 per 100. che il val-
delle spese che cagiona il viaggio, cosi sente delle mercanzie gettate sia di 2000
per non imporre ingiustamente ai pro- lire, e che quello delle bagaglie sia 200
prictarii della nave un peso doppio, la lire, il marinaro riceverà le intere sue
legge ha stabilito che abbiano a contri- 200 lire, e il padrone delle mercanzie
buire soltanto per la metà della nave e gettate non ne riceverà che 1800, perchè
del nolo, non per la loro totalità (1). il primo non contribuisce, e il secondo

209. 2. Contribuiscono le mercanzie paga per le sue proprie mercanzie lire


salvate, e in generale si potrebbe ripetere 200 che formano la sua parte nella con-
la regola, che tuttodì) che è salvato dal tribuzione.
getto deve contribuire al pagamento del 210. Fra le eccezioni all' antichissima
valore delle cose gettate,ma vi sono al- regola sopra stabilita, la legge Rodia non
cune eccezioni. Non contribuiscono le ammette che persona degli uomini li-
la
provigioni da guerra c da bocca che ser- perchè un uomo li-
beri, ( capita libera)
vono per la nave, perché formano la ma- bero non ha prezzo (6), e le cose destinate
teria e lo stromento della salvezza comu- a consumarsi nel viaggio, come la vittua-
ne, e sono destinate ad alimentar l'equi- glia, perchè è necessaria ad alimentare
paggio, e a difender la nave (2). Poco tutti coloro che sono a bordo, ma com-
im|)orta che le provigioni di bocca appar- prende nella contribuzione le vesti d’ogni
tengano alla nave, o ai passeggierà per- passeggierò e anche l’anello che gli an-
che basta che siano nella nave destinate tichi portavano in dito (7). Casaregio non
a consumarsi facendo il viaggio (3), e eccettua che gli abili ordinar» (8). L’Or-
convien distìnguerle dai grani, vini, e dinanza di Francia (9) non parla delle
cose simili introdotte nella nave, non per bagaglie de’passcggieri, e si limita a quel-
essere consumate, ma come mercanzie le de’marinari (hardes des matelots). Il
che si trasportano da un luogo in un' al- Codice che ha copiata la medesima dis-
tro (4). Neppure contribuiscono le ba- posizionenon ne fa motto e sottrae alla
gagli della gente di mare, ossia del Ca- contribuzione soltanto les hardes des gens
pitano, degli Uftziali, e dc’marinari, per- de C equipage (10); sembra dunque che
ché suppone che abbiano pagato di
si le bagaglie de’passeggieri debbano esser
persona quanto basta, o combattendo, o soggette alla regola di diritto comune, e
manovrando. Se però le stesse provigioni contribuire. Nulladimeno Emerigon di-
e bagaglie fecero parte del getto, se ne ce (11) non aver mai veduto che siansi
paga il valore per contribuzione, e cosi comprese nella contribuzione nè le vesti
1 proprietari di queste nulla perdono, che aveva indosso il passeggierò, nè le
mentre
(7) i proprìetarii delle mercanzie get- sue gioie, nè il denaro che avea nella borsa,
tate essendo obbligati anch’essia contri- nè le sue casse e bagaglie, perchè tuttociò
buire, perdono ciò che debbono pagare si considera come l’ accessorio della sua

Cod. di Comm. art. 417.


(i) aestimationem fieri oporteat? Et omnium
() Si qua componendo causa imposìta oisum est.

Jorent, quo in numero essenl cibaria, (non (8) Casareg. disc. 45 n. 7 . Festi menta
veniunt in trihutum) L. 9 § a ff. de Leg. vero et vestes quae carpari applicantur, a*
Rhod. Ibiq. Finn. pag. 114. Kuricke, Ut. liaque quae ordinario illius culmi et ami-
8 art. 4 n. 1. Locenn. lib. 9 cap 8 n. 11. 0lui inserviunt, in avaria non veniunt, ex-
Casareg. disc. 45 n. 7. eeptis semper monilibus cimeliis, lapillis,
,

(3) Pothier, contrats marit. n. 190, 19 5. auro, et argento, et annulis.


(4) Domat, Ho. 9 tit. 9 n. 8 . (9) Ordonn. de la Marine art. 1 1 tit du
(5) Cod. di Comm. art. 419. jet.

( )
Leg. 9 § 9 ff. de Leg. Rhodia. (10) Cod. di Comm. art. 419.
Ibid. Duaren. ad d. leg. cap. i3. An (1 1) Emerigon , des assur. eh. 1 9 sect. 49
et vestimentorum cuiusque et annu!or\im $«•
. )

PARTE SECONDA m
persona. Soggiunge però che in caso di perchè in ciò che le riguarda, non furono
controversia non crede che sarebbe lecito osservati i regolamenti, e la pena della
al Giudicedi allontanarsi dalla disposizio- contravvenzione, quando sono salvate non
ne della legge, perchè i mercanti e i pas- deve cader sui padroni delle cose gettate.
seggieri non godono del privilegio conces- La seconda; che gli stipendii de' marina-
so ai marinari, e se le loro casse e bagaglie ri non sono soggetti mai a contribuzio-
quando sono gettate in mare per la sal- ne. L’ Ordinanza di Francia esentava
vezza comune devono esser pagate per espressamente dalla contribuzione pel get-
contribuzione, non si vede ragione, per to, e da ogni altra avaria, gli stipendii

cui, serimangonoconservale,abbiano es- de’ marinari (2). per ricompensarli dei ser-
si ad esimersi dal contribuire al getto del- vizi staordinarii prestati in occasione del-
la roba altrui, e debba alterarsi, a loro ri- P occorso accidente, ma gli obbligava a
guardo, la reciprocità della regola genera- contribuire al riscatto (3), perchè il ri-
le. Cosi pensava Pothier (l),il quale decide scatto non è un’ avaria propriamente
che i passeggeri per le loro bagaglie e gio- detta, e si riguardava come convenien-
ie sono tenuti a contribuire, benché non te che sopportassero la pena di non aver
siano d'aggravio alla nave, perchè furono vinto il nemico, e di esser rimasti sua pre-
loro conservate dal getto. Sembra altresì da (4). Il Codice ha copiato bensì la dis-
che dagli accennati principii derivi la con- posizione dell'Ordinanza in ciò che ri-
seguenza che l’eccezione introdotta in fa- guarda le munizioni da guerra e da boc-
vore dei marinari per le bagaglie loro, deb- e le bagaglie de’ marinari, ma ne ha
ca,213.
ba estendersi bensì anche alla cassa in cui tolto la parola stipendii ( loyert (5): per
sono rinchiuse, ma non alla paccotiglia, lo contrario nel caso di riscatto esenta
ossia al così detto dai Francesi port per- dalla contribuzione espressamente (6)
itili, comune siano pur
e che alla legge gli stipendii. Si dovrà forse intendere

soggette mercanzie che il proprietario


le che nel caso del getto ve gli abbia assog-
permette ai medesimi d’ imbarcare senza gettali?
pagamento di nolo. Nel caso del getto, si può presu-
211. La roba gettata deve contribuire mere che la nave e il carico siano rima-
bensì come la salvata, ma solamente pel non solo pel getto ma altresì per
sti salvi,

getto, e per le avarie anteriori, non già le fatiche staordinarie della gente di ma-
per le posteriori al getto, ancorché poi fos- re nell’ effettuarlo, e per questo motivo
se ricuperata, qualora, il che non si può l’Ordinanza le preservò dalla contribu-
supporre, noi sia stata per effetto dell’a- zione. Nel caso di riscatto, le fatiche del-
varia posteriore, e siccome non fu conser- l’ equipaggio non hanno certamente con-

vata da questa così cessa il motivo per


,
tribuito alla salvezza comune, perchè
cui dovrebbe contribuire. al solo riscatto è dovuta, anzi siccome il
212. Per determinar quali cose debba- riscatto ha salvato anche gli stipendii del-
no contribuire, fa d’uopo richiamarla re- la marineria, che nulla, in caso di pre-
(3) generale, che se una cosa fu salvata
gola damelo, possono pretendere; così pote-
dal getto, ciò basta perché contribuisca, va trovarsi giusto che entrassero in con-
salve le mentovate eccezioni. Due osser- tribuzione. Ma se il Codice spinse il fa-
vazioni rimangono a farsi ancora. La pri- vore pei marinari più oltre che l’Ordinan-
ma, che le mercanzie, al pagamento delle za, e sottrasse i loro stipendii alla contri-
quali non v' è obbligato di contribuire buzione, anche nel caso del riscatto, deve
quando sono gettate, non vanno esenti pur credersi che gli abbia eccettuati an-
dalla contribuzione quando sono salva- che nel caso del getto. Così pensò il Tri-
te. Non si pagano quando sono gettate, bunato, e così pensa Delvincourt (7).

(t) Pothier, contrats maritimet n. n5. (4) Emerigon, loc. cit. § 7.


— La raison est que c' est le jet qui teur (5) Cod. di Comro. art. 4<9-
les a conserves. (6) Id. art. 3o4-
(a) Ordonn de Marine loc. cit. art.
la 1 1 (7) Delvincourt, not. de la pag. 177 n. 4.
Id. art. io tit. des engagement.
.

184 DIRITTO COMMERCIALE


CAPITOLO V. in tal caso documenti, di cui deve il Ca-
pitano portar seco la copia per produrli
Del modo con cui si procede a suo sgravio verso i proprietarii, se l’a-
alla contribuzione. varia è semplice, e a carico loro, e per far-
li servir di base al regolamento, 0 calco-

214. Si procede alta contribuzione nel lo dell'avaria comune, se il danno è di quel-


luogo in cui dev’ esser fatto il discarica- li che vi devono contribuire.
mento (1). Se la nave è sdruscita in mo- 215. Ovunque si faccia la verifìcazio-
do che il viaggio debba terminarsi nel luo- ne,si procede sulT istanza del Capitano (2),
go ove si trova ancorata, la contribuzio- e il Codice prescrive che in Francia v’in-
ne si regola in quello, qualora però non tervenga ('autorità del Tribunaledi Com-
si trovi altra nave per trasportare il cari- mercio, 0 del giudice di pace, se non v’è
co al suo destino, altrimenti non potreb- Tribunale, e in paese straniero l’ autorità
be farsi l'operazione fuorché nel porto ove del Console di Francia, 0 mancando que-
,

il carico era diretto. Si suppone che il Ca- sto, del Magistrato del paese. I periti so-
pitano, e le persone delle quali ha richies- no eletti da queste autorità; prestano giu-
to il parere, abbiano posta a registro la ramento prima di operare (3); sono in-
deliberazione che a principio non fu caricati di riconoscere il danno, e di re-
che verbale, per cui fu risoluto, in mezzo golarne il ripartimento, quando possa
al pericolo, il getto, o altra misura per la farsi nel medesimo luogo; e il regolamen-
salvezza comune; che al primo porlo ove to si rende esecutorio da que' medesimi
approdò la nave sia stato sollecito il Capi- magistrati, che interposero la loro auto-
tano di affermare i fatti che provocarono rità per la verificazione. In questi casi si
la deliberazione, e di presentar la sua gen- presta, perchè cosi vuole la necessità, una
te di bordo a confermare col loro attesta- fede ai giudici ed uffiziali forestieri, che
to la sua relazione e abbia preso dal Ma- in altri non sarebbe loro accordata. Pos-
gistrato a cui ha fatta la sua dichiarazio- sono però formar soggetto di contestazio-
ne, la copia autentica di questi atti che ne innanzi ai Tribunali, tanto le perizie
sono i documenti fondamentali da esibir- e i calcoli dell’avaria fatti in Francia,
si nel luogo ove si deve procedere al re- quanto i calcoli dell' avaria fatti in paese
golamento della contribuzione. Se per ca- straniero, e può impugnarsi la loro omo-
gion del sinistro accaduto, le mercanzie logazione ed esecuzione (41. Il Codice non
sono bagnate, o sopravvenne qualche al- ha parlato delle persone ctie debbono es-
tro inconveniente per cui si renda ne- ser chiamate ad assistere a queste opera-
cessario il discaricamento per impedire o zioni, ma se nel luogo ove si fanno, ve ne
riparare i danni, e poi caricar di nuovo, sono che vi siano interessate, si citano ad
lo stato di ciò che si estrae dalla nave de- intervenirvi, e per lo più si elegge un cu-
ve pure verificarsi in quel medesimo luo- ratore destinato ad invigilare agl’inte-
go. Se lo stato della roba estratta è tale, ressi degli assenti noti, 0 ignoti che sia-
che trasportandola più oltre, soffrirebbe no, tanto per loro, quanto per gli assicu-
un maggior deterioramento, il Capitano ratori che possono avere. Il calcolo della
ricorre ai Tribunali, dimanda che ne sia avaria fatto stragiudizialmente, e all’a-
fatta legalmente la visita, e qualora le cir- michevole, non è obbligatorio che per co-
costanze lo esigano, ne sia ordinata la ven- loro, i quali vi hanno aderito (5). Fatto
dita per conto de’ suoi padroni, o carica- che sia coll'autorità di un giudice com-
tori. Gli atti di perizia e di vendita sono petente il ripartimento, e dichiarato ese-

(i) Cod. di Comm. art. 414. Casareg. catori particolari, perchè per essere ascol-
dite. 46 n. 64. Roccus u. 96. Kuricke tit. tato dal Giudice, basta giustificare il pro-
8 art. 1 prio i nteresse. V. Cmcrigou, loc. dt. stet.
(9) Il Codice dice, sulF istanza del Ca- 43 § 4 -

pitano (à la diligence du Capitaine). Ma 3 Cod. di


( )
Comm. art. 416.
se egli trascurasse di domandar la contri- (4) Vincens, Legist. Comm. livr. »,
buzione, potreob’ essere in vece sua richie- Comm. morii, c/t. io § 1.

sta tanto dagli armatori, quanto dai curii


(
5 ) Ejnerigou, loc. cit.
1

PARTE SECONDA 183


tutorio, il Capitano e l’equipaggio hanno dacché secondo le leggi Romane le mer-
per tuttodì), di cui ciascun contribuente canzie gettate non entrano in contribu-
e debitore, un privilegio sulle merci, e sul zione, e secondo l' Ordinanza di Francia
prezzo che se ne ricava (i); ma se il Ca- e il Codice contribuiscono come le salva-
pitano consegna le mercanzie, e riceve il te (n. 203); le leggi Romane consideraro-
nolo, senza intimare entro il termine di no che ai padroni delle cose perdute do-
ventiquattrore protesta veruna, o se, do- vca bastare di essere indenni senza pre-
po la sua protesta legalmente intimata, tendere al lucro, e l’aumento di prezzo
lascia trascorrere un mese, senza intro- delle cose salvate, accresceva la guaren-
durre, coll'opportuno libello, o domanda, zia per la riparazione del danno (6); ma
il suo giudizio, svanisce ogni azione re- le cose perdute essendo in oggi soggette
lativa alla contribuzione, o anche al pa- a contribuzione come le salvate, egli è
gamento delle somme dovute in forza di giusto che se ne faccia la stima nel me-
una contribuzione (2), e non solo rimane desimo modo (7).
estinta pel Capitano, ma per tutti, c per- 217. In diversi paesi era ed è tuttavia
ciò quella pur che compete ai caricatori osservato l’uso di far l’estimo secondo il
ai quali è dovuta indennità, contro i ca- costo del paese dell' imbarco, quando il
ricatori obbligati a prestarla. Questa con- sinistro è seguito prima che la nave giun-
seguenza che sembra strana, deriva dal gesse alla metà del viaggio, e se e seguito
216.
principio che il Capitano è il mandatario più oltre si fa secondo il prezzo comune
Scaricatori, e il fatto del Capitano si re- che si ha nel paese ove la nave era di-
puta fatto dei caricatori, ai quali, se non retta (8).
ottengono il pagamento che loro è dovu- 218. Si deduce dall’estimo delle cose
to, rimane salva contro di lui l’azione soggette a contribuzione il nolo, peivhè
mandali. questo altrimenti contribuirebbe due vol-
Le leggi Romane stabiliscono che te, e si deducono i dazii pagati, e le altro
la stima della roba gettata debba farsi spese, perchè ne diminuiscono il valore.
avuto riguardo a quanto è costata, senza La qualità degli oggetti gettati si rileva
esaminare se avrebbe o no potuto vender- dalle polizze di carico, e anche dalle fat-
si a maggior prezzo, ma chela roba salva- ture se ve ne sono (9), e perciò quando
ta debba stimarsi, non avuto riguardo a non si può bastantemente desumere dal-
quanto costò nella compra, ma bensì a le polizze di carico, si presentano le fat-
quanto può esser pagata nella vendita (3). mancando queste, alcun altro docu-
ture, e
L’Ordinanza della marina (4), c il Codi- mento che supplisca, e si può esigere al-
ce (5) stabilirono invece che della roba tresì la ratificazione del mercante cari-
gettata e danneggiata, egualmente che catore.
della roba salvata, debba verificarsi il 219. Verificate che siano le perdite e i
valore secondo il prezzo corrente per le danni, e formatone il prospetto, i periti
cose della medesima specie e qualità, nel ne riportano la somma, lira soldo e de-
luogo del discaricamento. La ragione di naro, sulle robe gettate, e salvate, e sulla
questa differenza nasce principalmente metà della nave e del nolo (10); quanto al-

(1 ) Cod. di Comm. art. 458. (8) Targa cap. 77, Weytsen et Gloss. § la.
(2) Id. art. 435, 436. Locenn. lib. rt cap. 8 n. 8.Vinn./oc.cif.Ca-
(Ì)L. ? § ijf.de Leg.Rhod. — ivi — Nec sareg. disc. i n. 1 34 disc. 46 n. 46 e 79.
,

ad rem pertinet, bue quae amissae sunt,


si (9) Cod. di Comm. art. 4 5 Ordonn. .

pluris venire potuerunt. Sed iit bis rebus de la Marine, art. 8 tit. du fret. Ibi Valin.
quarum nomine conferendum est, aestima - (io) Cod. di Comm. art. 4 1 7. Ordonn de
tio debet baberi non quanti emptae sunt, la Marine, loc. cit. art. 7 .L. 4 § 2 Jf. de
sed quanti venire pos sunt. leg. R badia. —
Conferei debet praetio pre-
li) Ordonn. de la Marine artic. 6 tit. du senti rerum Jaclurae summam prò re-
. . .
1

fret. rum praetio distribuì oportet. L. 2 Jf. eod.


5 Cod. di Coram. art. 41 5
( )
. Locenn. lib. 2 cap. 8 n. 8. Roccus, resp. 26
(ti) Cujac. Faber, Vinn ad. d. §. n.i.
(7) Emerigon, loc. cit. § 5. ^

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.

186 DIRITTO COMMERCIALE


lemercanzie, o altri oggetti, il riparti- no, quando sono perdute 0 danneggiate,
mcnto, se furono gettati, si fa in propor- in proporzione della loro qualità e valore
zione del valore che avrebbero avuto nel effettivo, e quando sono salvate, contri-

luogo del discaricamento, qualora fossero buiscono, secondo la qualità e il valore


rimasti salvi ed illesi ; se rimasero salvi che nelle polizze di carico ad esse fu dato.
e non pregiudicati, in proporzione del lo- Questa regola è fondala sul motivo, che
ro valore attuale ; se furon salvi, ma sof- al proprietario non è lecito d’ impugnare
frirono deterioramento, convien distin- la polizza di carico, perchè impugnereb-

guere: o il deterioramento è avaria sem- be il fatto proprio, e sarebbe lo stesso che


plice, e siha riguardo al valore attuale, pretendere di aver voluto commettere una
o provien da avaria comune, e siccome è furfanteria. Nel primo caso, osta il prin-

compreso fra le perdite c danni da rim- i cipio che, rumo auditor munti turpiludi-
borsarsi per mezzo della contribuzione; nem allegane, nel secondo quell'altro che,
cosi la stima si fa in proporzione del va- nemo ex delieto suo debet consequi emo-
lore che avrebbero, se non fossero dete- lumentnm (3).
riorati. Quanto alla metà della nave, per 221. Il pagamento delle avarie si esige
quanto esplicatamele,
la legge noi dica dal Capitano, il quale è il procuratore
pure deve intendersi che si faccia il ripar- legittimo di tutti gl’interessati nella nave
timento secondo il valore che aveva pri- e nel carico, non però mallevadore per
ma di mettersi alla vela, perchè se non si quelli che non possono pagare (A). La
apprezzasse la nave se non quanto vale porzione di questi si riparte su gii al-
dopo essere giunta al luogo cui era di- tri (5). A questo proposito, si domanda

retta, contribuirebbe per la totalità del se il Capitano debba far provvisoriamen-


suo valore, e almeno per la metà del no- te sequestrare le mercanzie degli obbli-
lo, rimanendo l’altra per abbandonarsi al gati a contribuire, ma si risponde che non
Capitano come indennità degli stipendii sarebbe in colpa se non quando gli fosse
dei marinari ch’egli in caso di naufragio stato intimato di far procedere al seque-
non avrebbe pagati (1). Sarebbe questa stro provvisorio, e avesse senza giusto mo-
un’ ingiustizia, perchè una metà della na- tivo ricusato (6). L’Ordinanza di Fran-
va si reputa perduta pel suo consumo cia (7) dichiarava bensì che nel caso in
proveniente dal viaggio (2). cui gli obbligati a contribuire ricusasse-
220. Allorché nella polizza di carico è ro di pagar la loro tangente, il Capitano
stata variata la qualità delle mercanzie avrebbe potuto, per sicurezza della contri-
gettate o salvate, o nelle fatture trova
si buzione, ritenere e anche far vendere col-
alterato il loro valore, ecco la regola sta- l’ intervento del giudice, le loro merci fino

bilita per punire la frode. Se la qualità o alla concorrenza del loro debito, ma non
il valore che è stato loro attribuito è in- glien’ imponeva il dovere, e Valin osserva
feriore, o minore del vero, quando sono non esservi esempio che in caso simile
perdute,si tien conto dcll’una o dell'altro siansi fatti sequestri. Emerigon (8) appog-
quale apparisce dalle polizze di carico, o giato all'autorità di diversi autori, e an-
dalle fatture, e contribuiscono, quando che alla pratica, dice che si potrebbe, se-
sono salvate, a norma del loro valore ef- condo la qualità delle persone, qualora i
fettivo. Per lo contrario se le cose gettate cmsegnalarii fossore sospetti, prima di
o salvate furono descritte come di qualità far la consegna delle mercanzie salvate,
superiore, o di valore eccedente, si paga- esiger da loro una guarenzia.

fi) Delvincourt, not. de ìapag. i6g n. 6. mnium qui in nave fuerunt. Vinn. ad d-
(a) Delvincourt V. not. de la pag. 167 jteg. liti. c. Locenn. lib. a cap. Un. la.

n. 1. (6) Servius respondit ex locato agere


(J) Id de la pag. 1 70.
not. curn magistro navis debere, ut caeterorum
(4) Si quis ex vectonbus solvendo non sit, vectorurn rnerces retineat, donec portionrm
hoc detrimentum magistri navis non crii: damai praestent d. L. a § 1
JVec tnim Jortunas cuiusque nauta create- (7) Ordonuance de la Marine, art. ai
re dehet. L a § 3 ff. de Leg. Rhod. du jet.
[ 5) Hoc detrimentum est commune o- (8) Emerigon, loc. cit. § 7.
PARTE SECONDA 187
222. Non v'ha dubbio che il miglior nave, ancore di riserva, e avarie
modo di far ben capire le sovr'esposlc re- cagionate dall’apertura fatta per
gole,non sia quello di presentar qualche facilitare il getto ,
cinque mila
esempio che ne ponga sott’occhio l’appli- lire L. 5000
cazione, e perciò uno ne trascrivo estrat- 2. Getto di mercanzie spet-
to dal Pardessus, in cui sono riuniti i casi tanti a Girolamo, dedotto il nolo

principali che sono stati sopra indicati (2). che devono, dieci mila lire. . „ 10000
Si finge che la nave Y Enrico Quarto, 3. Getto di nove caratelli di
partita da Bordeaux il 25 Aprile per la vino di Bordeaux, spettanti ad
Martinicca, sia stata colta da una tempe- Andrea, i quali benché i vini
sta per cui convenne far getto, non sola- della qualità che avevano quan-
mente di mercanzie, ma di oggetti altre- do furono caricati si vendevano
sì appartenenti alla nave. qui 1200 lire il caratello, pure è
la necessità del riparo dei danni e stato riconosciuto, che per vuo-
perdite cagionate dalla tempesta, e dal tamente e avaria proveniente da
getto ha costretto il Capitano a dar fondo vizio della cosa, valgono 50 lire
allaCotogna ove la nave è entrata il 28 di meno, ed a ciò unendo la de-
Aprile e vi è rimasta ancorata fino al 28 duzione di 150 lire di nolo, si
Maggio, e in quel giorno si è rimessa in riducono a 1000 tire, e fanno in
cammino. tutto novemila lire. . . . „ 9000
Il 10 Giugno, è stata assalita da un 4. Prezzo di dieci balleditela
Corsalc.Dopo due ore di combattimento in appartenenti a Simone, che fan-
cui Pietro, uffiziolo di marina, è rimasto no parte di cinquanta ch'egli ne
ucciso, e Luigi marinaro ferito da un'ar- avea caricate; queste balle es-
me da fuoco, per il qual colpo è morto sendo state bagnate per colpa
dopo venti giorni di malattia, la nave, del Capitano, il quale non avea
quasi priva d'ogni mezzo di resistenza, si chiusi boccaporti, aveano per-
i

è resa al corsale, e questi l' ha poi rila- duto un quarto del loro valore,
sciata per accordo, facendo consistere il ma siccome il caricatore ha di-
prezzo del riscatto in mercanzie. ritto alla sua indennità; cosi sa-
Il 21 giugno, la nave continuando ranno considerate come se non
1. viaggio, ba distinto un corsale che
il suo avessero sofferto avaria veruna e
l’ inseguiva con prospero vento. Il caso perciò sono stimate secondo le
parca disperato: fu posto lo schifo in ma- basi che sono state verificate,
re per salvar ciò che si poteva, ma cam- fatta la deduzione del nolo, quat-
biò il vento, e il Capitano ebbe qualche tro mila cinquecento lire. . „ 4500
speranza di salvarsi facendo forza di ve- 5. Avarie sofferte dalle mer-
le. Tutte di fatto le spiegò, convenne ab- canzie di Giacomo, in occasione
bandonare Io schifo, perchè il tempo non del getto, due mila cinquecento
permetteva di ripigliarlo, e la nave effet- lire. 2500
tivamente scampò dal corsale, ma il 6. Getto di quaranta balle di
furor del vento squarciò due vele, e rup- panno, di spettanza di Renalo,
pe un' albero. le quali benché valgano 30000
Dopo tanti accidenti, la nave alfin lire secondo la loro vera qualità,
giunse alla Martinicca, ed ecco il calcolo pure non sono valutate qui se-
d'avaria che potea formarsi. condo la qualità stata loroattri-
buita nella polizza di carico che
Tavola ielle perdite per cui ti fa luogo per venticinque mila lire. . „ 25000
alla contribuzione. 7. Getto di otto barili di Zuc-
chero, metà di sedici apparte-
Getto durante la tempesta,
degli utensili da cucina della Somma e segue L. 56000

(i) Pardessus, Court de Droit Commer-


cial, num. 748.

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,

188 DIRITTO COMMERCIATE


Riporto L. 56000 Riporto L. 269000
ncnti a Enrico i quali benché nel luogo oveha dato fondo, due-
appariscano del valore di 15000 cento venticinque lire. . . „ 225
lire secondo la qualità falsamen- 15. Spese di cura e medici-
te indicata nella polizza di cari- nali, solamente nella malattia
co;pure non sono portati qu\ se- di Giacomo, marinaro, morto per
condo la loro vera qualità che cagion della sua ferita, cui nes-
per dicci mila lire. . . . „ 10000 suno è stato sostituito, duecen-
8. Il getto di un barile di ta- to lire 200
bacco, parte di un caricamento 16. Schifo abbandonato nella
di sei barili spettanti a Giulia- fuga del 21 Maggio, due mila L „ 2000
no, che sono stati caricati sopra 17. Albero rotto e vele sforza-
coperta, entra qui per . . „ memoria te nella medesima occasione,
9. Perdita delle munizioni da mille lire „ 1000
guerra e da bocca gettate, mille 18. Spese di perizia e del pre-
lire „ 1000 sente calcolo, cinquecento set-
10. Per l’albero, che pcrcsse- tantacinque lire. . . . . „ 575
re stalo in parte rotto dalla bur-
rasca, faceva piegar la nave e Totale delle perdite L. 273000
perciò convenne tagliarlo affat-
Cose soggette a contribuzione.
to, non apprezzandolo che quan-
to valeva nello stato suo di frat- 1. La Nave, sti-
tura, mille lire „ 1000 mata cento diecimila
11. Stipendii e alimenti della lire; la sua metà for-
gente di mare nella stallia alla ma cinquantacinque
Corogna, mille lire. . . „ . 1000 mila lire. . . L. 55000
12. Settantacinquc caratelli 2. Il nolo di tutti
di vino di Bordeaux, spettanti a gli oggetti che lo de-
Giovanni, dati a titolo di aggiu- vono calcolato a nor-
stamento, apprezzati a norma ma dei contratti di
delle qualità indicate nella po- noleggio, e delle po-
lizza di carico, al prezzo corren- lizze d i carico esibite,
te nel paese, in ragione di mille cinquantasettc mila
duecento lire il caratello, per seicento lire; La me-
cui deducendo pel nolo due cen- tà èdivent’ottomila
to lire per caratello, forma la ottocento lire . ,, 28800
somma di settantacinque mi- 3. La somma dei
la lire 75000 danni e perdite che
ha
93000
13. Gioielli, oreficerie, e altri sofferte la nave,
lavori d’ oro e d’argento apparte- come è stato detto
nenti a Niccolò, dati per aggiu- nella descrizione del-
stamento, stimati, fatte le dovu- le perdite, art. 1,10,
te deduzioni, cento venticinque 16, 17, l’art. 9 ri-
mila lire 125000 guardante le muni-
14. Stipendii di Pietro, ufi- zioni, e gli art. 1 1 e
ziale di marina, ucciso nel com- 14, riguardanti i sti-
battimento, decorsi dal 10 Giu- pendii della gente di
gno fino al 24 Luglio, giorno in mare non dovendo
cui gli stipendii dell’ altre per- entrare in contribu-
sone d’equipaggio, sono pure zione, nove mila due- .

'
cessati; que' stipendii sono stati cento lire. . . „ 9200
portati in avaria pel motivo che 4. Girolamo, per
il Capitano ne ha preso un'altro le sue mercanzie get-

Somma e segue L. 269000 Somma e segue L. 93000

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,

PARTE SECONDA 189


Riporto L. 93000 Riporto L. 297500
late, apprezzate die- 9. Trenta caratelli
ci mila lire .
. » 10000 di zucchero, rimasti
5. Ventidue cara- altri sedici caricati
telli e mezzo di vi- da Enrico, portati
no appartenenti ad secondo la qualità e-
Andrea essendo sta- sagerata da lui mede-
ti gettati gli altri, sti- simo enunciala nel-
mati ventidue mila le polizze di carico,
cinquecento lire. „ 22500 per 15 mila lire. „ 15000 1

Più il prezzo del- Più, l’estimazione


la stima dei nove che della perdita degli
sono stati gettati, co- 31500 otto altri secondo il
> 25000
me è detto all’art. 3 loro semplice vero
del prospetto delle valore, come all’art.7
perdite, 9 mila lire. „ 9000 della tavola delle per-
6. Quaranta bal- dite, dieci mila lire.,, 10000 /

le di tela spettanti a 10. Cinque cara-


Smime, resto di cin- telli di tabacco, ca-
quanta, essendo stato ricatida Giuliano
gettato il rimanente, sopra coperta che ,

stimate 18 mila 1. „ 18000 devono contribuire,


Più la slimadi die- benché nulla siagli
ci che sono state get- stato pagato pel re-
tate portate all’art. 4 22500 sto che fu gettalo, va-
nella tavola delle per- mila cin-
lutati sette
dite, quattro mila quecento lire. „ .
7500
cinquecento lire. „ 4500 1 1. Prezzo di vini
7. La stima di appartenenti a Gio-
venticinque balle di vanni che formano
pannoappartenentia l’art. 12 del quadro
Renalo, come all’art. delle perdite, settan-
6 della tavola delle tacinque mila lire „
75000
perdite, 25 mila 1. „ 25000 12. Prezzo delle
Più, le rimanenti mercanzie d’ orefice-
quaranta balle stima- 78000 ria appartenenti a
te in ragione della lo- Niccolò , formanti
ro qualità superiore, l’art. 13 della tavola

cinquantatremilal.,, 53000 delle perdite, cento


8. Le mercanzie di venticinque milal.,, 125000
Giacomo, stimate se- 13. Mercanzie di
condo le polizze di Guglielmo stimate
carico e le fatture, sedici mila lire . „ 16000
venti mila lire, nello
stato in cui le hanno Totale L. 546000
ridotte le avarie ca-
gionate dalgelto, ses- La tavola delle perdite sofferte dai di-
santa mila lire. . „ 60000 versi accidenti che sono accaduti alla na-
Più, la stimazione ve, monta a 273000 lire; l’estimazione
di questa avaria che di tuttociò che deve soggiacere alla con-
62500
forma l’ art. 5 delle tribuzione, è di 546000 lire; perciò da
perdite due mila cin- ciascuna di queste cose si contribuisce
quecento lire. . „ 2500 pel 50 0/0 del suo valore cioè:

Tot. L. 297500

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190 DIRITTO COMMERCIALE
La nave, per 50 0/0 di 93000 1. che fanno L. 46500
Girolamo, per 50 0/0 di 10000 1. che fanno M 5000
Andrea, per 50 0/0 di 31500 1. che fanno tt 15750
Simone, per 50 0/0 di 22500 1. che fanno »* 11250
Renato, per 50 0/0 di 78000 1. che fanno »• 39000
Giacomo, per 50 0/0 di 62500 1. che fanno >» 31250
Enrico, per 50 0/0 di 25000 1. che fanno 12500
Giuliano, per 50 0/0 di 7500 1. che fanno » 3750
Giovanni, per 50 0/0 di 75000 1. che fanno tf
37500
Niccolò, per 50 0/0 di 125000 1. che fanno »»
62500
Guglielmo, per 50 0/0 di 16000 L che fanno „ 8000

Totale L. 273000

Gli obbligati a contribuire che non confusione sulle 25000 che gli sono do-
hanno sofferto alcuna perdita nè avaria vute per le perdite sofferte, e versa il so-
comune, o che non hanno diritto di pre- prappiù di 14000 lire nella massa delle
tendere indennità, pagheranno la loro contribuzioni effettive.
tangente di contribuzione senza veruna Giacomo che deve contribuire per
deduzione. 31250 confusione delle lire 2500
lire, fa

Quelli che hanno sofferto perdite ed che gli sono dovute per le perdite, e paga
avarie comuni, faranno prima confusio- il di più di 28750 da comprendere nella
ne, fino alla concorrente somma della lo- massa delle contribuzioni effettive.
ro tangente di contribuzione, e pagheran- La contribuzione di Enrico dev’es-
no, o preleveranno il soprappiù, a norma sere di lire 12500, e perciò farà confusio-
di quanto sopravanzerà tanto dalla loro ne di lire dieci mila equivalente del va-
tangente di contribuzione quanto dal va- lore di ciò cheha perduto, e verserà nella
lor delle perdite e avarie che avranno sof- massa delle contribuzioni 2500 lire.
ferte. Giuliano pagherà per intero la sua
Perciò, la nave che negli art. 1., 10, contribuzione di lire 3750, perchè non
15, 16,17 della massa delle perdite e del- può contrapporre deduzione veruna.
le avarie comuni, è creditrice di 9200 li- Giovanni farà confusione, fino al do-
re, farà prima confusione sulle 46500 che vuto concorso, della somma di lire 37500
formano la sua tangente di contribuzio- cui ascende la sua contribuzione sopra le
ne, e pagherà il soprappiù nella somma 75000 che gli spettano, e preleverà
lire
di 37300 lire. 37500 lire sulle altre contribuzioni.
La tangente della contribuzione di Niccolò, che è tenuto a contribuire
Girolamo, essendo di 5000 lire, e il valore per lire 62500 farà confusione di questa
delle avarie sofferte da lui per cagione del somma sulle lire 125000, che gli si de-
getto di tutte le sue mercanzie, essendo vono, e sarà pagato del rimanente sulle
di 10000 lire, farà la confusione fino alla contribuzioni effettive.
concorrente somma dovuta, e preleverà Guglielmo, la contribuzione di cui è
5000 lire dalla massa delle contribuzioni di lire 8000, ne sborsa l’ intera somma.
effettive. Il valore delle perdite e avarie della
Andrea che deve per contribuzione roba non soggetta a contribuzione deve
15750 lire, ne fa la confusione con le esser tolto altresi per intero sulla massa
9000 lire che gli spettano per avarie co- delle contribuzioni; sarà perciò pagata
muni, e sborserà le restanti lire 6750. sopra questa massa, per gli stipendii del-
Simone che deve 11250 lire per la le persone di equipaggio, art. 1 1 e 1 4 del-
sua parte di contribuzione, fa confusione la tavola delle perdite, la somma di lire
di queste sopra le 4500 lire dovutegli per 1225, e per la perdita delle munizioni da
le sue perdite, e versa il soprappiù di lire guerra e da bocca, art. 9 delle perdite,
6750 nelle contribuzioni effettive. mille lire. Le spese di perizia, ascendenti
Senato che per la sua tangente di a lire 575 vi saranno prelevate egual-
contribuzione è debitore di 39000 lire, fa mente.

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PARTE SECONDA 191

Queste contribuzioni effettive so- re è di origine molto antica. I Regola-


no: menti moderni ne hanno variata la for-
La tiare per trentasetle mila ma, 0 hanno aggiunto qualche modifica-
trecento lire I.. 37300 zione, ma nella sostanza è quello stesso
Andrea per sei mila settecen- che i Romani chiamavano nauticum foe-
to cinquanta lire. . . . . „ 6730 nut. di cui trattano i titoli del Digesto e
Simone per sei mila sette del Codice, De nautico fornare. Trajecti-
cento cinquanta lire . . . „ 6730 tiapecunia era il denaro chctragittavasi
Renalo per quattordici mi- oltre mare per essere impiegato a vantag-
la lire 14000 gio del prenditore e a rischio del dato-
Giacomo per vent’olto mila re (2). In Fiandra, e sulle coste delBalti-
settecento cinquanta lire. . „ 28730 tico, il cambio marittimo si chiama Bo-
Enrico per due mila cinque- merte, in Inghilterra Bottami], ma si fan-
cento lire 2300 no alcune distinzioni. Quando il denaro
Giuliano per tre mila sette- è dato sopra corpo c attrezzi, se la nave
cento cinquanta lire. . . „ . 3750 ritoma a salvamento, essa è obbligata, e
Gu(?/iefmo por otto mila lire.,, 8000 losono i suoi accessorii pel denaro rice-
vuto ad imprestilo, come la persona del
Totale 107800 renditore, e questo dicesi propriamente
P'ottomrj-, quando l’ imprestito non è fat-
lo prelevazioni effettive saranno come to propriamente sopra corpo, ma sopra
siè detto. mercanzie caricate, che di loro natura de-
Girolamo, cinque mila Lire. 5000 vono essere vendute 0 permutate nel de-
Gioitami, trentasette mila corso del viaggio.il solo prenditore è per-
cinquecento lire „ 37300 _
sonalmente tenuto per la esecuzione del
Niccolò sessantadue mila
,
contratto, e questo dicesi respondenlia-, è
cinquecento lire 62500 chiamato foenuc nauticum o usura ma-
Munizioni, mille lire. . „ 1000 rittima, quando è data una somma di de-
Slipmdii, mille d ucento ven- naro a un mercante per essere impiegata
ticinque lire 1225 in un traffico lucroso, a condizione di
Spece di perizia, cinquecen- rimborsarla con interessi straordinarii,
to settantacinque lire. . . „ 575 qualora un prefisso specifico viaggio sia
compito felicemente (3). Il contratto di
Totale L. 107800 cambio marittimo è chiamato dai france-
sià la grosse arenture, 0 soltanto à la
La somma delle contribuzioni effet- grosse per brevità, perchè il datore espo-
somma il suo denaro aH mu en<ttm del mare,
,
tive essendo eguale alla delle ef- ne ,

fettive prelevazioni, ne risulta che il pre- e contribuisce alle grosse avarìe, e si di-
cedente calcolo d'avaria è esatto (
1 ). ce anche à retour de voyage, perchè il
datore ordinariamente corre i ris 'hii ma-
rittimi fino a che la nave non torni sal-
TITOLO Vili. va (4).
224. Il cambio marittimo è un con-
DEL CONTE ATTO DI CAMBIO MABITTIM0. tratto per cui un contraente che chiama-
si datore e nel Diritto Romano creditore,

223. Il contratto di cambio marittimo dà una somma di denaro ad imprestilo


tanto frequente nelle Città e paesi di ma- all’altro che chiamasi prenditore, sopra

fi) Pardessus, Cours de Drnit Com mer- di forma, o piuttosto di riforma, è moder-
eiai, num. 748 . no —Targa, cap. 3a n. 5;
(a) L. \Jf. de naut foen. V. Emerigon, (3) Ludtoow-Uolt, Shipping, and na.ù-
des contrats àia grosse eh. 1 sect. 1 /,'(>- . — gation Lnws, par t. a eh. 3 pag. 419, 4 an.
rigine di questo contratto è molto antica, (4) Valin, tom. 1 pag. a Pothier,/». 1 des
perciò di essa ne fanno espressa menzione contrats à la grosse c/t. 1 sect. a § a.
le leggi tanto civili quanto canoniche, ma

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- 192 DIRITTO COMMERCIALE
oggetti esposti ai rischii del mare, a con- chè nel mutuo semplice gl’interessi so-
dizione che se per accidenti marittimi si no determinati dalla legge, 0 dall’uso
perdono in tutto o in parte, o sono dete- il contralto di cambio
fra negozianti, e
riorati, datore perde il suo denaro, e
il marittimo ammette interessi indefiniti;
non ricupera che il prezzo che dai mede- ec.(7). Non come società, perchè in que-
simi si può ricavare, e se arrivano a sal- sto contratto non è comune nè il lucro,
vamento, non solo ripiglia il suo capita- nè il danno. Non come assicurazione per
le, ma ottiene il premio altresì, o gl’inte- le di fferenzeche rileveremo in seguito (8).
ressi pattuiti, abbenchè eccedano il corso 227. Questo contratto è reale, perchè
legale, e ordinario. Questa definizione è non è perfetto se non si fa la tradizione
conforme a quelle che si trovano in tutti della somma pattuita. È unilaterale, per-
gli autori (1). chè il solo prenditore rimane obbligato,
225. Nei tempi addietro la Decretale non datore; d' interesse reciproco, e la
il

Aariganti(2) ha dato luogo a gran di- definizione lo dimostra. Aleatorio, per-


sputa, e alcuni autori hanno preteso, ch’es- chè si corre la sorte, e può accadere che

sa dichiari questo contratto usurario-, al- il datore non abbia a dimandare nè ca-
tri lo reputano usurario in faro extemo, pitale, nè utili. Parleremo della sostanza
ma non in foro conscientiae; altri final- del contralto di cambio marittimo, della
mente troncano il nodo aggiungendo al sua forma, e delle obbligazioni che pro-
testo della decretale la negativa, c invece duce.
di usurarius est censendus, leggono usu- CAPITOLO L
raritis noncensendus. In oggi questo
est
contratto è riconosciuto lecito, e onesto Della sostanza del contratto di cambio
da tutti i Giureconsulti, e da tutti i tri- marittimo.
bunali, principalmente per la considera-
zione che il premio, o cambio marittimo 228. Dalla definizione del contratto di
uon è quell’usura che consiste nell'esige- cambio marittimo risulta chiaramente
re alcuna cosa al di là della somma data, che quattro cose vi si richiedono, oltre
per ricompensa del semplice imprestilo, il consenso 1. una somma data ad im-

ma il prezzo de’ rischi che si assunse il prestilo. 2. Una 0 più cose su cui l’ im-
datore, sgravandone il prenditore (3). prestito sia costituito. 3. 1 rischi cui sono
226. Il contratto di cambio marittimo, esposte, e che il datore si assume. 4. Gl’in-
dice Pothier, è diverso da tutti gli altri teressi straordinarii, oltre il capitale in
contratti, e ne forma una specie partico- caso di salvo arrivo.
lare (4); non si può dunque riguarda- 229. A cambio marittimo suol darsi
re nè come mutuo, nè come società, denaro, ma potrebbero darsi anche altri
nè come assicurazione. Non come mu- oggetti, 0 mercanzie, purché fossero di
tuo, perchè il pericolo del denaro nel quelle quae, pontiere, numero, et mensu~
semplice imprestito, spetta al prendito- ra Constant, et quae usu consumuntur (9);
re (5), e il denaro a cambio marittimo è il prezzo però che se ne può ricavare, e

a rischio del datore, perchè nel semplice non la loro realità, è quel che forma la
imprestito, gl' interessi non sono dovuti materia del contratto. Se fossero d'altra
che in forza della stipulazione (6); per- specie, converrebbe che fosse data al pren-

ii) Sti pmann, pori. 4 cap. a n. i 3


, Ku- 3 V. Emerigon loc. cit. eh. 1 sect. a §
( )
riche, Jus Hans. tit. 6. Locenn. lib. cap. 3 Baldasseroni, del camb.marit.tit. 1 cap.
.

6 n. a, WoltT il suo GIoss. § 680,681, Tar- 1 n. i 3 , 14.


ga, cap. 3 a n. 6. Blackston, eh. 3 o toni. 3 (4) Pothier, da contrai de pret marit.
pag. 374, Pothier, du pret « la grosse n. narri 6.
1. Ludlow-Holt toc. cit. ( 5) L. il Cod. si certum petatur.
(a) Cap. 1 9 extr. de usuris —, Navigan- (6) Paul. Seni. lib. a tit. 14, ibiq.Cujac.
ti vel eunti ad nundinus certam mutuans (7) Pothier, n. a.
pecuniae quantitatem prò eo quod suscipit (8) Emerigon, loc. cit. sect. 4.
in se periculum, recepturus ali quid ultra (g) L. a %Jf. de reb. cred.
Sorte/n, usurarius est censendus.

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. 1

PARTE SECONDA 193


dilore espressamente la libera facoltà di sulla nave indicata nel contratto medesi-
disporne ed egli non fosse in obbligo di mo (3)
restituirle in natura; altrimenti, se non 232. La legge dice, sulla totalità di
gliene fosse accordato che l’uso, siccome questi oggetti congiuntamente 0 sopra
non ne diverrebbe padrone, cosi non sa- una parie di ciascun di essi (4), e per-
rebbe questo un mutuo, ma una locazio- ciò, sulla medesima nave possono costi-
ne (1). tuirsi diversi imprestiti, e se fosse preso
230. Non si può costituire cambio ma- denaro a cambio marittimo, per esempio,
rittimo se non sulle cose che sono del sopra una parte del carico, o della pacco-
prenditore, e ch’egli corre il rischio di tiglia, peldatore non resterebbe obbliga-
perdere, perchè questo contratto non può ta che quella parte degli oggetti indica-
mai un mezzo di guada-
essere per lui ti, 0 dei loro ritorni, e in caso di naufra-
gnare, ma soltanto di non perdere. Si può gio, il prenditore verrebbe in concorso col

dunque prender denaro a cambio marit- datore sugli oggetti salvati (5).
timo sopra corpo (sur le carpe et quitte 233. Si può dunque prendere denaro a
du navire)-, sopra attrezzi, e corredi, cioè cambio marittimo, anche unitamente, so-
sopra alberi, vele, cordami, verghe, girel- pra corpo, accessorii, e mercanzie, 0 co-
le, c altri utensili della nave; sopra l’ar- me i francesi dicono, tur carpe et facultés
roamento, e la vittuaglia. L’ armamento purché il prenditore abbia interesse negli
comprende i cannoni, le munizioni, le uni e nelle altre ,, Quando, dice Targa,
anticipazioni all'equipaggio, e tutte le il Capitano, o esercitoti imbarcano robe,

altre spese fatte fino alla partenza: la vit- e merci di proprio conto, puntino pren-
tuaglia comprende tutte le munizioni da derne alCuno e alCattro modo giuntamen-
bocca. L’uso, quanto alle navi mercantili, te; perchè hanno la disposizione delt una
non ammette distinzione fra l’armamen- e C altra materia, e chi li dà ha ipoteca
e il corpo, non formando il corpo che
to, pià ampia (6), Casaregio esamina la qui-
un medesimo tutto co’suoi accessorii, ma stione, se le parole per denari dati a cam-
basta che si dica, denaro dati sul carpo, bio sopra la nate, debbano riferirsi sol-
perchè si estenda il privilegio egualmen- tanto al corpo della nave, oppure anche
te sugli attrezzi, e corredo, sulle armi c allemercanzie, e in regola generale, non
vittuaglia (2). E però in arbitrio del da- riguardano che il corpo della nave, per-
tore di far dei diversi oggetti la divisione che in duìno sub continente non compre-
che più gli aggrada. hendilur contentum, ma questa regola sof-
231. Si può prender denaro a cambio fre eccezione quando le circostanze fanno
marittimo sulle mercanzie, o come noi presumere che le parti ebbero intenzione
diciamo, sapra roba e merci, c i francesi di estenderle anche alle mercanzie, per-
lo chiamano prét sur facultés. In questo ciò Casaregio conchiude che la parola na-
caso rimangono obbligate non solo le mer- te, secondo i diversi casi, può essere in-
canzie caricate nella nave al momento tesa tanto pel contenente, quanto pel con-
della partenza, ma quelle altresì che nel- tenuto, e soggiunge che i giudici devono
la medesima s’ introducono lungo il viag- interpretar le parole del contralto nel sen-
gio, per conto del prenditore; se il con- so conforme alla volontà delle parti (7).
tratto è di entrata e sortita, sono obbligali 234. Siccome il contralto di cambio
anche i ritorni , purché siano caricati marittimo per l’indole sua particolare

(i) Pardessus, toc. cit. n. q5g. — Il con- (


1) Emerigon, toc. cit. eh. 5 sect. 1 $ 1 .

tratto di cambio marittimo non deve esse- (3) Emerigon, toc. cit. § a.
re confuso neppure con quello per cui ta- (4)
Cod. di Comm. art. 3,5.
luno affida a una persona di mare una de- (5) li.
terminata quantità di mercanzie per ven- (6)
Tare», cap. 3a n. j.
derle con partecipazione negli utili, rima- {7 )
Casareg. disc. 63 n. 1 , ja PCpresilo
nendo al datore il rischio cui sono esposte. navis dupliciter poteri interpretali, scilket
Le regole di questo contratto posson veder- prò continente, aliquando prò contento, et
si presso Valin art. a des Loyers de s ma- edam prò mtreibus. V. disc. izj.
ttini s.
25
.

tOi DIRITTO COMMERCIALE


esige un pegno presente e certo, soggetto nell’esempio addotto, l’armatore poteva
allo sola sorte di perire o d' essere dete- esigere, giunto a Cadice i quattro soldi,
riorato da' marittimi accidenti; cosi non c la riscossione da lui dipendeva perchè
si può permettere di costituirlo sopra il fermarvisi era in arbitrio suo: dunque
prodotti casuali. Questo è il motivo prin- i quattro soldi erano guadagnati. Egli
cipale. per cui nonsi puòprenderedenaro colla mira di accrescerli aggiungendovi
a cambio marittimo nè sopra il nolo da quel soldo di più che solo gli rimane a
farsi, nè sopra gli utili che si sperano dal- guadagnarsi, se vuole, facendo il tragitto
le mercanzie. Quanto al nolo, Valinosser- da Cadice a Marsiglia, espone il suo di-
va (1 che il datore
)
sarebbe alla discrezione ritto certo al pericolo di essere perduto
del prenditore, il quale ben poco più avreb- per le vicende della navigazione, ed è
be a cuore 1' acquisto di un nolo, di cui questo appunto ciò che si fa prendendo
non potrebbe poi profittare, c non sarebbe denaro a cambio marittimo. Xulladime-
interessato alla conservazione del carica- no si può replicare a difesa dell'opinione
mento. Diversamente si dovrebbe con- di Emerigon, che due furono i noli pat-
chiudere se si tratlassedi nolo già guada- tuiti, a scelta dell'armatore, quello di
gnato, ancorché il pagamento di questo quattro soldi nel caso del discaricamento
nolo dipendesse dall’adempimento di una al primo porto d'Europa, e quello di cin-
condizione. Ecco un'esempio. Un Capita- que nel caso dell’arrivo della nave a Mar-
no in tempo di guerra, carica a S. Do- siglia. L'armatore ha scelto il nolo di cin-
mingo una quantità di zuccheri a quat- que soldi a più lungo viaggio: ha dunque
tro soldi la libbra di nolo, recati che sia- rinunziato a quello dei quattro, ed è lo
no primo porto d’Europa; e a cinque
al stesso come se non fosse mai stato alter-
soldi, se lenave arriva a Marsiglia. L’ar- nativamente pattuito, (-'opinione di Eme-
matore dimorante a Bordeaux, riceve av- rigon prende forza maggiore oggidì, per-
viso che la nave è entrata a Cadice. Egli chè il Codice non ha ripetuto l’articolo
avrebbe potuto far discaricare a Cadice, della dichiarazione del 1 779: e sembra che
ed esigere il nolo di quattro soldi, ma in- nel caso proposto debba decidersi che il

vece spedisce l' ordine di andare fino a Capitano non poteva prendere denaro a
Marsiglia. Si domanda se egli possa nel cambio marittimo sul nolo che avrebbe
medesimo tempo prender denaro a cam- potuto esigere a Cadice.
bio marittimo sul nolo che avreblie po- 233. Si propone un altro esempio. L a
tuto esigere a Gì di ce o farselo assicurare. mia nave è stimata 30090 lire, ed essen-
Emerigon (2) risponde di no, perchè i do pronta a far vela per le Indie orienta-
quattro soldi di nolo, non erano guada- li, ne pattuisco il nolo di 50000 lire da

gnati a Cadice se non condizionatamente pagarsi anticipatamente, a condizione che


nel caso in cui vi si facesse il discarica- s’ intenderà che sia guadagnato a qualun-
mento, e perciò la condizione essendo que evento. Prendo da un’ altra persoua
mancata, il nolo di quattro soldi è rima- 50000 lire a cambio marittimo sopra
sto(3)
nella classe del nolo da farsi. Di fatto, corpo. Perisce la nave, e si domanda, se
se la nave fosse perita col carico, ne! suo mi sia lecito di ritenere a profitto mio le
tragetto da Cadice a Marsiglia, l’armato- cinquantamila che ho ricevuto pel
lire
re non avrebbe potuto esigere neppure i nolo. Emerigon sostiene che io devo re-
quattro soldi. Delvincourt (3) dice, che stituire la somma presa ad imprestito col-
sembra deciso il contrario dall'art. 6 del- le usure terrestri (5). Delvincourt la pen-
la dichiarazione de Re di Francia de’ 17 sa diversamente (6). Il primo sembra ap-
agosto 1779 sulle assicurazioni, la qua- poggiarsi sulla nullità del contratto, per-
le, fra negozianti, è interpretata in que- chè l’ imprestito fatto sulla mia nave, di
sto senso, e lo stesso Emerigon ne con- cui già, per mezzo del nolo, avea ricevu-
viene (A); ma si può altresi osservare che, to il valore, fu fatto sopra una cosa che

(i) Valin, art. 4 du contrai à la grosse. (4) Emerigon, ìoc. cit. § 3.


(a) Emerigon, des assurances eh 8 sect. (5) Emeaigon, des Controls à la grosse
8§ 3. chap. S sect. a § i.
Delvincourt, noi. de lagag. ig3 n. 6. (6) Delvincourt, toc. di.
PARTE SECONDA 193
non poteva più correre verun rischio. Il mo addotte parlando del nolo da farsi, e
secondo dice che, l' imprestilo è valido, degli utili sperati delle mercanzie, ma per
perchè ho guadagnato bensì cinquanta- altre considerazioni altresì d’ interesse
mila lire di nolo, ma non è men vero pubblico, per ovviare la diserzione e la- ,

ch’io non abbia perduta la nave: ho dun- sciare ai marinari minori mezzi di liber-
que corso un rischio, e per la validità del tinaggio. Il contratto sarebbe nullo, e in
contratto, ciò basta. pena della disubbidienza alla legge, il
236. Quanto alle mercanzie, cade in datore non avrebbe neppure il diritto di
acconcio la medesima distinzione, cioè fra sequestrare gli stipendii per farsi resti-
gli utili guadagnati, e gli utili da sperar- tuire il denaro dato ad imprestilo.
si. È proibito ì’ imprestilo a cambio ma- 237. 1 rischi che nel contratto aleato-
rittimo sugli utili che le mercanzie pro- rio di cambio marittimo si assume il da-
durranno, giunte che siano al luogo della tore, sono tutti casi fortuiti, marittimi, e
loro destinazione, ma se queste mercan- non di terra, per effetto dei quali la cosa
zie, terminato il viaggio di andata, si pos- si perde, 0 si deteriora, e per conseguen-
sono vendere a un prezzo maggiore di za pesano sopra di lui le avarie di ogni
quello della loro compra, gli utili che ri- specie anche semplici quando non vi sia
sultano secondo la nuova valutazione, so- patto contrario. Sono eccettuati i cali di
no guadagnati, e si può su di essi
utili prezzo, le diminuzioni, e le perdite pro-
prender denaro a cambio marittimo. Il cedenti da vizio inerente alla cosa, e i
Capitano di una nave, per esempio, di- danni che provengono dal fatto del pren-
retta a S. Domingo, vende il carico che ditore (4). Tuttociò richiede uno svilup-
costò 30000 lire, e ne ritrae colà un pro- po, e lo daremo brevemente.
litto, per cui ne riporta un carico al ri- 238. Il rischio marittimo dev’essere es-
torno che vale il doppio ; non v’ ha dub- senzialmente a carico del datore: pericu-
bio che l’armatore può prendere a S. Do- lo crediloris (5). Casi fortuiti sono quelli
mingo 30000 lire a cambio marittimo che procedono da mare, corsaro, e fuoco,
sopra il di più del valor primitivo, per- e che possono cagionare la perdita intera
chè questi sono utili guadagnati, e certi: della cosa su cui è costituito l’imprestito,
per lo contrario, gli utili che si sperano nel tempo e luogo determinato ;6). Se la
sono incerti, non hanno nè tìsica consi- perdita non è intera, ma della metà, per
stenza, nè luogo proprio nella nave, e esempio, o di un terzo, il contratto è ri-
perciò non è permesso l'imprcstito sopra ducibile in proporzione e il datore non
di essi (1). In caso di contravvenzione a la sopporta che lino alla concorrenza di
queste disposizioni, il datore non ha di- cièche manca: qualunque stipulazione
ritto che al rimborso del capitale, senza contraria, dice Valin (7), sarebbe usura-
interessi (2); il prenditore è obbligato a ria. e perciò nulla. Siccome il rischio è
restituire il capitale ancorché vi sia per- requisito sostanziale di questo contratto;
dita intera, e datore perde non solo il
il cosi è nullo il patto, che il datore non sia
premio, o profitto marittimo, ancorché la soggetto alle avarie comuni, perchè to-
nave sia giunta a salvamento, ma il sem- glierebbe il risico: perciò il patio contra-

plice interesse ancora del suo denaro; in rio non può cadere che sulle avarie sem-
tal guisa le parli che sono in colpa en- plici. Non cosi ncll’assieurazione, in cui
trambe, sono pure entrambe punite. Dal colla clausola franco d'avaria può stipu-
Codice di Commercio è tolta affatto la fa- larsiche l’assicuratore non sarà soggetto
coltà di dar denaro a cambio marittimo neppure alle avarie comuni, ad eccezione
sugli stipendii, o viaggi de’ marinari (3), di alcuni casi di sinistro maggiore, e ve-
non solamente per le ragioni che alibia- dremo, al titolo seguente, la ragione che

(i) Emerigon, toc. cit. $ a, Pothier,


~~
( 5)
L. 1 345 {f. de naut.foen. L. i a 4.
num. 14 . Cod. cod. Polhier n. 16, C.isareg. dir. tiri. a.
(a) Cod. di Comm. art. 3 18. Polhier, «. 16 Casaieg. disc. 14 n. a.
(6)
(
3) Id. art. 319. à fare. 11, Pothier, n. 47.
(7) Valiti,
(4 )
Cod. di Comm. art. 326 , 33o. Baldusseroni, del carnUo murritUmo, Ut.
7 n. 8 t 9.

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196 Diurno COMMERCIALE
iliquesta differenza danno gli autori. Sta- fosse l'effetto di colpi di vento, 0 di mare,
bilitoil principio che per la natura del capaci di nuocere al miglior bastimento
contratto di cambio marittimo, il datore e anche di danneggiarlo, perchè sarebbe
è necessariamente soggetto alle avarie co- questa la causa occasionale, non la causa
muni, ne vien la conseguenza ch'egli è efficiente del sinistro. Vizio della roercan.
tenuto a rendere indenne il prenditore zia: questo può provenire o dalla sua
per ogni danno: egli però subentra in tal qualità, o dalla deteriorazione cui può
caso ne’diritli di lui procedenti dalla con- essere naturalmente soggetta, come i ba-
tribuzione. Quando l'avaria è sofferta da rili d'acquavite o d'olio che colano, le
cose diverse da quelle su cui c costituito seterie, i panni, le pelli che sono rose dal-
l'imprestilo, il datore è obbligato a pa- le tignole. Generalmente il colo o dimi-
gare, a scarico del prenditore, la somma nuzione ordinaria, nei viaggi di lungo
per cui quest’ultimo è tenuto a contri- corso, è calcolato per l’ acquavite, vini,
buire al pagamento dell'avaria, quando oli, e altri liquori, a 12 0 15 per 100, per

però la somma data ad imprestilo corri- i zuccheri greggi, a 13, 0 14, per gl’in-
sponda a lutto l’ interesse che il prendi- dachi di 10 a 20, secondo che sono ca-
tore ha nel caricamento, perchè se è mi- ricati più 0 meno asciutti. Nei viaggi del
nore, la contribuzione proporzionatamen- gran cabotaggio, il colo ordinario de’ li-
te si riparte fra il datore c il prenditore quori è di 3, 0 4 per cento, e nel piccolo
a norma dei loro rispettivi interessi, co- cabotaggio non è calcolato che 2, o 3
me vedremo ordinato fra gli assicuratori, per 100 (5). Insorgendo controversia fra’l
e gli assicurati, non essendovi ragion ve- datore, e il prenditore sulla cagione dei
runa di differenza (1). In tal guisa, sic- danni, ed essendo incerto se provengano
come il datore paga la parte del prendi- da fortuna di mare, 0 da vizio della cosa,
tore nella contribuzione; cosi per que- e perciò in qual classe d’avarie debbano
st'ultimo è lo stesso come se non vi fosse comprendersi, convien osservare la qua-
avaria, perciò è manifesto che il prendi- lità della cosa medesima: se questa dì
241.
tore è tenuto in tal caso, a restituire al sua natura è soggetta a guastarsi 0 a con-
datore il capitale ricevuto, col premio, o sumarsi, in generale, si presume che il
profitto pattuito (2). danno provenga da un vizio proprio, a
239. L’Ordinanza di Francia facca sop- tocca al prenditore la prova della fortuna
portare l’avaria semplice al prenditore, di mare. Se non è cosa soggetta di sua
qualora non fosse stipulato diversamen- natura a deteriorarsi cosi, tocca al datore
te (3), ma Val in osserva che il patto espres- a provare il vizio che ne ha cagionato il
so in contrario non solca mancar mai, danno (6).
perciò il Codice conformandosi all'uso Sarebbe assurdo che il datore fos-
mercantile, lo ha trasformato in legge, se garante del danno cagionato dal fatto
mettendo l’avaria semplice a carico del proprio del prenditore, e se vi fosse sti-
datore, invece del prenditore, qualora non pulazione
(5) contraria, si rigetterebbe come
vi sia patto espresso in contrario. Non si illusoria, dolosa, e contraria al buon co-
parla del caso, in cui la somma data ad stume. Se dunque egli avrà caricato sul-
imprestilo è minore del valsente della co- la nave, mercanzie di contrabbando, e
sa ipotecata che ha sofferto avaria sem- saranno confiscate, a nulla per queste sa-
plice, ma ragion vuole che il danno sia rà tenuto il datore, purché fra le parti
proporzionatamente diviso fra il datore, non sianvi altri patti, 0 non fosse noto al
e il prenditore, come si è detto parlando datore che le mercanzie sulle quali cade
dell'avaria comune (4). l’ imprestilo, sono destinate a una intro-
240. Veniamo alle avarie che pesano duzione di contrabbando, 0 possono esse-
sul prenditore. Vizio che è proprio della re considerate da alcuna delle potenze
cosa ipotecata: come se la nave fosse pe- belligeranti come contrabbando di guer-
rita per vetustà, quantunque la perdita ra, perchè in questo caso si giudichereb-

(i) Cod. di Comm. ari. 3 jt. (4) Delvincourt, toc. ài.


(Y) Delvincourt, noi. de la pag. 19411. 1. T*ardesstu, Coursde Dr.Com.n. 776.
(3) Ordonn. de U Marine, art. 16 h. I. (6) Id toc. ài. n. 777.

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PARTE SECONDA 197
be eh’ egli avesse assunto anche il rischio te, incendiate, egli èscioltoda qualunque
della confisca (1). Delvincourt osserva a obbligazione.
questo proposito (2), che fra le parti può 245. Non v’è contratto di cambio ma-
stipularsi, che il datore si assume il ri- rittimo fino al giorno, in cui s’incomin-
schio delia confisca intimata dalle leggi cia a correre il rischio (4), perciò se il

di un paese straniero, ma non di quella prenditore consuma il denaro in terra,


che fosse ordinala dalle leggi del proprio, prima di esporlo ai pericoli del mare, il
atteso il principio che convenlio cantra le- contratto non è più di cambio marittimo,
ges non ralet. benché sia come tale qualificato nella
242. Il datore non sopporta i danni ca- scrittura (5). Il tempo dei rischii suol es-
gionati dal capitano, o dall’ equipaggio, sere determinato dalle parti nel contrat-
se non v’è un’espressa stipulazione che to, ed allora la convenzione serve di nor-
ve lo assoggetti, e se le merci furono mal ma. Se per caso fortuito, il viaggio è rot-
collocate, o accadde alcun sinistro per to prima che sia cominciato il rischio, il
imperizia loro, o per loro malizia, il solo capitale dato ad imprestilo può essere ri-
prenditore ne soffre gli effetti: gli com- domandato, e secondo il diritto Romano,
pete però l’azione al rifacimento dei dan- si fa luogo all'azione che si chiama con-

ni c interessi contro il Capitano. Sebbene dictio causa data, causa non sequoia, ov-
però sia giusta questa regola facendone vero a quel che dicesi, come in materia
V applicazione al prenditore quando il d'assicurazione, storno. Il prenditore però
Capitano fu da lui preposto direttamente, non è tenuto a pagare il cambio maritti-
come nel caso, in cui l' imprestilo fu co- mo, ma soltanto gl’interessi ordinarii.
stituito sulla nave, o sulle mercanzie che Emerigon dice che questi interessi non
appartengono all’armatore; pur tale a pri- decorreranno, se non dal giorno della mo-
ma vista non sembra in quello, in cui ra giudiciale (6). Delvincourt trova che
l’ imprestito fu fatto sopra mercanzie spet- questa opinione è contraria all’equità,
tanti a semplici caricatori; ma convien perchèil datore può ignorar per un tem-

riflettere che quando un caricatore intro- po anche lungo il rompimento del viag-

duce nella nave le sue mercanzie, si pre- gio, e perquesto motivo non farà la do-
sume che costituisca suo mandatario il manda. Sarcbbedunque più giusto a parer
Capitano per tragittarle, custodirle e di- suo, che gl’ interessi dovessero decorrere
fenderle (3). dal giorno del fatto imprestito (7).
243. Accade che alcune mercanzie, per 246. Seviaggio è rotto dopo che già
il

esempio, in tempo di guerra, hanno un ebbe principio il rischio, e non v’è spe-
prezzo alto, il quale concbiudendosi la ranza di riassumerlo, il datore ha diritto
pace, notabilmente ribassa, ma l’ invili- di conseguir pagamento del suo capitale,
mento delle merci cagionato dalla pace del cambio marittimo e degli accessorii,
sopraggiunta dopo che già correvano i sopra la totalità delle robe su cui fece l'im-
rischi, non può nuocere al datore, per- prestito (8).
chè non è prodotto da un avvenimento, 247. Rare volte accade che nel contrat-
per cui rimanga il datore obbligato. Al to di cambio marittimo, come pure nella
titolo delle assicurazioni parleremo più polizza di assicurazione, si tralasci di spe-
diffusamente degli accidenti marittimi. cificar quali rischii il datore prende so-
244. Finalmente il datore non essendo pra di se, ma se nulla su di ciò fu stipu-
tenuto che pe’ rischi di mare, toslochè le lato, i rischii quanto
nave, attrezzi, alla
mercanzie sono estratte dalla nave, e po- apparato, vittuaglia s'intendono comin-
sate a terra, siano pur queste sàccheggia- ciati dal giorno in cui la nave si mise alla

(i) Pardessus Ibid. traiectitia, L. 1 ff. de naut. Jben., Emeri-


(ì) Delvincourt not. de la pa%. 194 n. 3. gon, eh. 1 scct. 3.

(3) Pardessus, loc. cit. c. 775. (6) Emerigon» eh. 1 1 sect. 3 § a.


(4) Ex
ea die periculum special ad era- (7) Delfincoort, not. de la pag. 194 n. 6.
dìtorern L. iff.de naut. foen. (8) Emerigon, loc. cit.
(5) Si eodern loci consumante, non crii
198 DIHITTO COMMERCIALE
vela, fino al giorno in cui diede fondo, o il premio fu stabilito, come dicono i fran-

fu legala nel porlo o luogo di sua desìi- cesi,à prime liée, per andata e ritorno,
nazione quanto alle merci, dal giorno in
;
l'Ordinanza e il Codice, allorché non si-
cui furono introdotte nella nave, o nelle fa luogo al ritorno, accordano all’assicura-
gabarre per esservi trasportate, fino al
,
tore, come vedremo, soli due terzi di pre-
giorno in cui sono poste a terra (1). Que- mio : si domanda se questa disposizione,

sta disposizione è conforme alla giurispru- per l'affinità che i due contratti hanno
denza universale, e possiamo conchiude- fra di loro,debba intendersi estesa anche
re, che appena decorre il rischio, s’inten- al cambio marittimo benché la legge noi
de lucrato il premio o profitto marittimo, dica. Valin, Pothier, Emerigon (-V) sono
che quando la nave non ha fatto vela sic- per l'affermativa, ed Emerigon aggiunge
come il rischio non è decorso, cosi non altresì che la giurisprudenza vuol che il
sono dovuti che gli interessi di terra, e cambio marittimo sia, per intiero, aggiu-
che quando le merci sono poste a terra, dicato anche nel caso, in cui non vi sia

il rischio è terminato. Rimane a spiegar- ritorno;


premette però che non deve far
si qual debba intendersi per porto o luo- maraviglia che l’Ordinanza abbia omesso
go di destinazione, se quello da cui la di spiegarsi su di ciò parlando del cam-
nave è partita, o quello cui era diretta. bio marittimo, perchè forse ha supposto
I,' imprestilo può esser fatto per la sola che l’ imprestito non si farebbe se non pel
andata, e per il solo ritorno, ed allora il tragitto, e desidera che una nuova legge
porto a cui la nave è diretta, e quello a supplisca al vuoto che lascia il silenzio
cui ritorna, può essere egualmente luogo della precedente. Delvincourt manifesta
di destinazione, e l'uno e l'altro può dirsi un’opinione diversa da quella di questi
viaggio intero, giacche si chiama cosi per tre Giureconsulti, fondato sulla differen-
distinguerlo dal viaggio per un tempo li- za che passa fra l'assicnratorc e il datore
mitato. Emerigon seguitando Pothier (2) a cambio marittimo. Questi, egli dice, an-
dice che il viaggio per andata e ritorno è ticipa i suoi denari, e nulla riceve fino al”

più analogo alla natura del contratto di ritorno; dall’altro nulla si anticipa, e si

cambio marittimo, il quale chiamasi an. riceve un premio. Nulla perde l'assicura-
che contralto a ritorno di viaggio, e alla tore,perchè la diminuzione del terzo del
pratica giornaliera, c che non essendo de- premio, non è che una diminuzione del
lerminato nella convenzione il lempodel suo profitto: egli che assicurò a 12 per 100
rischio è più ragionevole la presunzione per S. Domingo, per andata e ritorno,
che il rischio finisca quando la naveè ri- avrebbe assicurato del pari a otto per cen-
tornata al porto o luogo da cui è partita; to pel solo tragitto, e non dovendo fare
ma l'Ordinanza di Francia, e il Codice anticipazioni,mentre assicurava per uno,
fanno comprendere assai chiaramente (3) poteva assicurar per un altro, ma il da-
che nè l’imprestito, nè l’assicurazione, es- tore a cambio marittimo anticipa il suo
sendovi identità di ragione per un con- capitale, e siccome non può stendere firn-
tratto e per l' altro, valgono per andata prestito al di là di questo, e perciò la
c ritorno, se dalle parti non fu espressa- somma che ha data ad uno, gl'impedisce
mente dichiarato, e in dubbio si deve di dare a un altro che caricando al ritor-
presumere che sia viaggio intero il tra- no gli faccia lucrare il cambio nella sua
gitto della nave dal luogo da cui parte al totalità; cosi egli può dir conragioneche
luogo ov’è diretta, o essa vada, o essa ri- la sua mira ed intenzione, imprestando,
torni: in altri termini, l’andata, quando fu quella di conseguirlo non decimato, ma
non v'è stipulazione contraria, vale per intero, e il fatto del caricatore non può
un viaggio, e il ritorno per un altro. privarlo di quegli utili, la speranza dei
218. In caso d’assicurazione, quando quali gl' impedì di contrattar con altre

(i) Cod. di Comm, art. 3a8. (3) Ordonn. de la marine, art. i3 A. t.

(») Emerigon, eh. 3 seri, i $ t, Pothier, Cod. di Comm. art. 33tì.


n. 33. (4) Valin, Sur i art. i5- Pothier, n. 41,
Emerigon, c/t. 3 secl. a e eh. 8 sect. 1
§ a.
PARTE SECONDA 199
persone, e di ottenerli da loro (1). Alle nè all’uno nè all' altro di recederne a
osservazioni di Delvincourt, altre se ne tempo inopportuno; nel secondo, ben-
possono contrapporre che sembrano di ché il tempo prefisso sia terminato, se il
qualche peso. 11 premio ncll'assicurazio- viaggio non c compito, il risico sempre
ne, è il prezzo del pericolo, e sopra que- corre fino al ritorno, e si paga l’emolu-
sto principio non può cader disputa. 11 mento alla rata del tempo, perchè il viag-
premio, o profitto nel contratto di cam- gio è lo scopo c fine principale del con-
bio marittimo, è pure il prezzo del peri- tratto. e tempo ne
il Le
è l'accessorio.
colo, altrimenti sarebbe un contratto usu- un porto di scalo, non in-
stallie fatte in
rario ed illecito. Il premio nell’uno e nel- terrompono il corso del tempo limitato,
l’altro è proporzionato ai rischi che la perchè la nave anche in quella sua per-
cosa assicurata, o quella su cui si dà de- manenza, forzosa, o volontaria che sia,
naro ad imprestito deve correre. Se per può perir per fortuna di mare (3).
l’andata sarebbe pattuito il dieci, per l'an- 250. Emerigon parla di alcuni contrat-
data, e ritorno sarà pattuito il venti, nel- ti di cambio marittimo da lui veduti, e

l'uno c nell'altro contralto; dunque la ra- gli spiega.Fu pattuito per andata e ri-
gione d’equità, per cui non correndosi i torno da un dato luogo il cambio del 12
rischii che per metà nell’ assicurazione, per cento pel viaggio non eccedente sei
se ne diminuisce di un terzo il premio, mei ed a provata pel soprappià: ciò si-
deve prevalere egualmente nel cambio gnifica, die’ egli.che se il viaggio dura
marittimo. È certamente più dura la con- meno di sei mesi, il datore avrà guada-
dizione del datore a cambio marittimo gnato primi dodici per cento di cambio;
i

di quella dell’assicuratore, ma se si con- se dura di piò, il cambio sarà proporzio-


fronta la tenuità del premio che in circo- natamente accresciuto; ma se la nave pe-
stanze eguali percepisce questi, cogli risce, nel corso del viaggio, in qualunque
straordinarii interessi che a quello si at- tempo, o nei primi sei mesi, o dopo, il
tribuiscono, apparisce vana la differenza datore non avrà nè capitale, nè cambio
allegata da Delvincourt. La legge tare, ma marittimo di sorta alcuna. Fu stipulato
se in parità di caso e di ragione le dispo- un contratto di cambio marittimo, per
sizioni riguardanti l'assicuratore possono un viaggio di andata c ritorno, al 2 per
applicarsi al datore di denaro a cambio non si de-
cento al mese. In questo caso,
marittimo, sembra che nella proposta qui- ve il cambio che a viaggio finito, ed è
stione si possa conchiudere che mancan- guadagnato in proporzione della sua du-
do il debba ridurre ai due terzi
ritorno, si rata, ma se perisce la nave, il datore nul-
proporzionati il cambio marittimo come la potrà pretendere. Finalmente propone
il premio d’assicurazione. il caso, in cui fu data una somma pel

249. Abbiam detto che quando il tem- viaggio intero, al 12 per cento per i pri-
po dei rischii è determinato nella con- mi sci mesi, e fu aggiunto il patto che i
venzione; questa, nelle controversie che primi sei mesi di cambio sarebbero gua-
insorgono, deve servir di norma. Le parti dagnati ancorché la nave fosse perita
però talvolta, inseriscono alcuni patti che dipoi. La nave si perde dopo questo tem-
presentano ambiguità, ed allora, non es- po, si domanda se il datore può riclama-

sendo preveduti dalla legge, si spiegano re il cambio dei primi sci mesi. Egli ri-
secondo i prinripii generali. Il tempo dei sponde che il patto era illecito, perchè se

rischii può essere illimitato senza desi- il cambio è un’ accessorio inseparabile
gnazione di viaggio, e limitalo indican- dal principale, deve intendersi perduto
do il viaggio da farsi. Nel primo caso, di- col capitaleanche il cambio, e l'azione
ce Targa (2) che il debitore, purché ab- sembra priva d'appoggio, ma soggiunge
bia già fatto alcun viaggio, può restitui- che nel suo paese si ammette il con-
re il capitale coll'utile decorso, ogni volta trario, e giustifica quest’ uso con due
che vuole ; e anche il creditore può csempii. Primo esempio. Nei primi sei
sciogliere il contratto, ma non è lecito mesi, la nave è arrivata in America, c

(il Delvincourt, noi. de la pag. 194 n. 6 (3) Slipmann, pari. 4 cap. a n. 80 .

(a) Targa, cap. 33.


200 DIRITTO COMMERCIALE
ha fatto alcuni piccoli viaggi nel mediter- non approva certamente una simile sti-
raneo, e cogli ha potuto il
utili ricavati, pulazione, perchè dice che è un mezzo
prenditore, per mezzo di lettere di cam- immaginato dai datori usurai per com-
bio, o in altro modo, pagare i primi sei pensarsi nel caso, in cui la nave non ri-
mesi. Se non ha voluto adempire, po- tornasse nel tempo ordinario; ma Eme-
tendo la sua obbligazione, vi dev' essere rigon osserva (A) che non può riguardarsi
costretto, ancorché dopo sia sopravvenuto come proibito raccrcscimentodel cambio
il perchè devono distinguersi due
sinistro, marittimo, tosto che questo cambio di-
viaggi, il primo dal luogo della primitiva mde dall'arbitrio de’ contraenti ai quali
partenza lino a quello, in cui poteva im- rlecito di pattuirlo maggiore 0 minore,
piegare una porzione de' suoi profitti nel a loro beneplacito.
pagamento del cambio de' primi sei mesi 231. Il Codice, parlando dell'assicura-
scaduti: il secondo, che chiama una spe- zione (o), provvede pel caso, in cui non
cie di rinnovamento o continuazione del si avesse nuova della nave, e nulla dispo-
contralto, da questo luogo a quello ove ne pel caso istesso, trattandosi di cambio
peri la nave. Secondo esempio. Dopo i marittimo, ma egli era inutile, attesa la
primi sei mesi, seguitando il caso prece- disparità che si osserva a questo riguardo
dente, la nave perisce, prima che il pren- fra un contralto e l’ altro. Nel contratto
ditore, scaduto il primo termine, abbia di cambio marittimo, il prenditore è
approdato ad alcun luogo, ove potesse quello che ha nelle mani, il datore è at-
far tratta per la somma dovuta, e in que- tore, e nulla può dimandare se non prova
sto caso egli crede che il prenditore sia che la nave ritornò a salvamento. Nella
sciolto da ogni sua obbligazione. In fatto, assicurazione, l'assicurato non ha nulla,
egli soggiunge, un' affiliamolo è sgravalo e nulla può dimandare se non prova che
dal pagamento dell' affitto di un fondo la nave è perduta. Ecco il motivo, dice
che fu portato via dal torrente e nulla Delvincourt (6), per cui trattandosi di
qtrodusse (1). Emerigon cavò queste re- assicurazione la legge ha dovuto stabilire
gole dal nostro Targa, il quale parlando un termine, dopo del quale la mancanza
del contratto di cambio marittimo a tem- di nuova facesse presumere la perdita.
po determinato, ovvero a beneplacito, col Valin (7) dice che la nave di cui piò non
patto che l' utile sia guadagnato ogni tre si seppe nuova, si presume perita entro il

o quattro mesi, senza che sia stato stabi- termine limitato, qualora il datore non
lito il modo del pagamento di quell’uti- provi il contrario.
le, decide che se dopo lo scadimento, il 252. Dal tempo dei rischi!, passiamo
debitore sarà ritornato per sorte al posto , al luogo. Questo, 0 si considera il viag-
dm’ è il ,
questo detto utile non
creditore gio, e se il cambio fu convenuto per un
corre pià risico, e quello è in mora, e sot- viaggio espresso nel contratto, e la nave
tentra l'interesse in terra. Il simile pro- ne fa un altro, o facendo il medesimo
cede, se avesse tocco in parte dove potes- viaggio cambia di strada, e fa tuttociò
se cautamente lasciarlo, e rimetterlo: per senza necessità, il datore cessa di essere
altro,non essendo tal utile ancor disunito soggetto ai rischii; o si considera la nave
dal capitale, ne continua il cambista il medesima su cui devono essere caricale
risico come del medesimo capitale (2). le mercanzie ipotecate al cambio maritti-
Valin (3) riferisce un'altro modo di dar mo, giacché essa pure può riguardarsi
denaro a cambio marittimo, cioè stipu- come luogo dei rischii, e se le ne fu so-
lando che «e (la nave) non fosse arrivata stituita un’ altra, e le mercanzie furono
entro un certo tempo, f interesse sarebbe caricate sopra un bastimento diverso da
pagato a ragione di un mezzo per cento quello che fu indicato nel contratto, il
al mese, tanto del capitale, quanto del datore è sgravato dei rischii. qualora non
profitto marittimo. Questo Giureconsulto si giustifichi legalmente che una forza

(i) Emerigon. eh. 8 sect. 3 § i, (5) Cod. di Comm. art. 3j5.


(») Targa, cap. 33 noi. 14. (6) Delvinconrl, noi. de lapag. igSn.s
(3) Valin, tur f art. a h. I. (7) Valin, art. i3 li, t.

14) Emerigon, toc. rii.


§ 1,
PARTE SECONDA 201
maggiore costrinse a cambiare la nave (1 ). che sottoscrive il contralto, e rischia di
Si presume che il datore non abbia volu- perderlo per intiero.
to prendere sopra di se altri rischii fuori
di quello che la roba su cui è fatto l' im- CAPITOLO IL
253. correrà colla nave, su cui fu di-
prestilo
chiarato nel contratto che fu, o doveva Della forma del contratto di cambio
essere caricata. marittimo.
Finalmente, la sostanza del con-
tratto dicambio marittimo consiste nel- 254. Il contratto di cambio marittimo
T interesse straordinario per cui dal da- può essere stipulalo per alto notariale, e
tore si il pericolo. Presso i Ro-
assume per privata scrittura. Sarebbe valido an-
mani, il denaro traiettizio potea ricevere che fatto verbalmente, ma siccome non
un interesse indefinito (2). Sembra che trebb’essere registrato, cosi non godreb-
Giustiniano abbia voluto ridurlo a un privilegio; e se fosse negato, non se ne
centesimo, cioè a uno per cento al me- potrebbe dar prova per mezzo di testini 0-
se (3). Ai tempi nostri, siccome il cambio nii (6).
marittimo è un contratto molto diverso 255. Deve contenere i nomi del datore
da quellodel denaro traiettizio, a danno e del prenditore. La somma, o cosa fun-
del creditore-, cosi per universale consue- gibile che fu data ad imprestilo, e quella
tudine è lasciato in arbitrio delle parti lo che fu pattuita pel profitto marittimo. Si
stabilirne la quantità, la quale suol esse- domanda qual profitto potrebbe preten-
re maggiore o minore secondo le circo- dere il datore se le parti si fossero dimen-
stanze e la diversità de’ viaggi che s' in- ticate di pattuirlo? Stracca (7) sostiene
traprendono. Il nostro Targa (4) decide che sarebbe dovuto soltanto l’interesse di
che quando si patteggia un utile esorbi- terra. Emerigon pensa (8) che trattando-
tante sopra qualche capitale di cambio si di un contratto di buona fede, l'equità
marittimo, il giudice lo può moderare e richieda che si supplisca alle omissioni
ridurre a termini di ragione; ma l’ecces- procedenti da errore, 0 inavvertenza, e che
so è difficile a provarsi per la varietà dei in tal caso per impedir che il contatto non
pericoli che si assumono dal creditore, e sia claudicante a profitto del prenditore,
non può prescrivere una regola unifor-
si mentre il datore soggiace ai rischi, dev’es-
me. Può far maraviglia che il profitto o sere regolato secondo il corso della piaz-
premio (che pur tale si chiama) di cam- za, avuto riguardo al tempo e al luogo, in
bio marittimo, che si stipula caso di m cui
(9)fu stipulato il contratto. Ludlow-Holt
salvo arrivo, ecceda, d’ordinario, della dopo aver riferita l’opinione di Emerigon,
metà il premio d’assicurazione, ma sarà dice che secondo le leggi d’Inghilterra, e
chiaro ilmotivo di questa differenza se la pratica de' tribunali inglesi in verun
si rifletterà, come osserva Baldasseroni (5) caso si supplirebbe all’omissione nè con
che il tempo e lo sborso inno i due ogget- una ampia e generale interpretazione della
ti sommamente considerati nel commercio. natura del contratto, nè colla prova del-
L'assicuratore non paga che molto tempo l’uso de’commerciauti (9).
dopo l'accaduto sinistro, mentre il datore 256. Deve contenere l’indicazione del-
del denaro a cambio marittimo si spoglia le cose sulle quali è costituito l’impresli-
del suo capitale nel momento medesimo to. Valin (10) la credeva necessaria, e il

(i) Cod. di Comm. art. 334. Lndlow-Holt, Schipping, and nari-


(s) Paul. seni. lib. a tit. 14. gation Laws.part. 3 chap. 3 pag. 437. din-
(3) IVove/l. 1 06, 1 1 o. don 1830. —- Jfhat is ambigous may, in-
Targa, cap. 33 not. 19.
(4) deed, be explained by cvidence out of thè
(5j Baldasseroni, deI contratto di cam- contrari, bui no new obli gations must be in-
bio marittimo tit. 7. n. i. Jerred , or reasuned uut by a commentary
(6) Delvinconrt, not. de la pag. 171 n. 1. thè con traci — itsef.
(7) Stracca, introd. de assur. n. 34. (to) Valili, sur l' art. 3 h. t.

(8) Emerigon, c/i. 3 sect . t § 3.

26

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202 DIRITTO COMMERCIALE
Codice la vuole, ma dall'Ordinanza della chiaverebbero nullo il contratto. Se do-
marina non era prescritta. Savary(i) non vessero entrare di contrabbando in paese
riguarda coinè valido un chirografo, o straniero, o appartenessero a sudditi di
biglietto concepito in questi termini — pa- potenze in guerra, se il prenditore avesse
gherò in tal giorno una tal lomma, va-
, acconsentito a che le mercanzie fossero
luta avuta a cambio marittimo — a me- collocate sopra coperta, per cui venendo
no che non vi fosse altronde la prova, che il caso del getto, non sarebbero pagate, il

una somma era stata efTeltivamentedala prenditore non potrebbe celar queste cir-
ad imprestilo per essere impiegata al rat- costanze al datore, perchè ogni reticenza
toppamento di una tal nave, o all’acqui- tendente a sminuire l’opinione del risico,
sto di un tal carico. È però da notarsi che è severamente interdetta (4).
il Codice richiede soltanto una indicazio- 259. Dev’essere espresso il nome della
ne generale che esprima se l'imprestito è nave e del Capitano: la specificazione del
fatto sopra corpo, o sopra roba e merci di nome della nave è il mezzo con cui se ne
una tal nave. Se nelle espressioni vi fosse fìssa l' identità, e si prevengono le frodi,
ambiguità o difetto, ma dalle circostanze sebben per lo scambio di nome, se alla
potesse arguirsi qual fu veramente la co- nave ne fu dato un altro, e i contraenti,
sa sottoposta all' imprestilo, non sarebbe non essendone informali le diedero il pro-
per questo nullo il contratto. Se fosse det- cedente, non vi sia nullità, ma vi sono
to che si prendeva denaro a cambio ma- più classi di bastimenti che tutte abbia-
rittimo sopra una tal nave, rimarrebbe il mo comprese nel vocabolo nare, e altri
dubbio se fosse fatto T imprestilo sul cor- hanno la denominazione di brick , cutter,
po della nave, o sulle mercanzie, ma que- altri di brigantini , di pinchi, di tarlane,
sto sarcbte sciolto, se vi fosse la prova di filuche, di barche, c l’errore sulla qua-
ch'egli aveva interesse nel carico, ma non lità del bastimento è di maggiore impor-

ne aveva alcuno sulla nave, perchè sareb- tanza, perchè il più forte resiste ai peri-
be manifesto ch’egli ha voluto obbligar coli più lungamente che il debole. Si può
la rolla caricata c non la nave (2). costituire il cambio marittimo anche so-
257. Se fosse stato, per esempio, costi- pra cose le quali al momento dell'impre-
tuito il cambio sopra una quantità di fa- slito non appartengono al prenditore, co-
rina, c fosse stato invece caricato grano; me se fosse stato accordato che il Capita-
sopra lane, e fossero stati caricati panni, no avesse la facoltà di fare scalo ovunque
siccome il grano convcrtito in farina, la stimerebbe opportuno, di scaricarvi mer-
lana convertita in panni formano specie canzie, di sostituirvene altre, a condizio-
nuove, cosi è lo stesso come se il grano ne che sarebbero egualmente sottoposte
e la lana non fossero stati caricati, e il all’ imprestito, e in tal caso convien indi-

contratto non è valido. Non si direbbe lo care la nave almeno, c il Capitano, per
stesso del grano indicato in sacchi, e col- riconoscere le ignote mercanzie delle quali
locato sciolto e a mucchio nella nave, per- il datore si assunse il risico (a). Quanto

chè non v’ è cambiamento (3). al Capitano, siccome può essere variato,


258. Le mercanzie sottoposte all’ im- cosi volendo scansar le dispute, si aggiun-
prestilo devono essere indicate in modo ge all’ indicazione del nome, o altro per
che possa accertarsene T identità, e ben lui, e queste parole, per uso mercantile,
qualificate, affinchè sappia il datore, se non sogliono mai tralasciarsi. L'omissio-
per natura loro sono soggette a deteriora- ne del nome del Capitano, lungi dal ren-
mento o diminuzione, come, per esempio, der nullo il contratto, farebbe presumere
a colo, altrimenti non sarebbe tenuto alle che il datore avesse lasciato al prendito-
perdite. Se fossero destinale a essere in- re l’arbitrio di sceglierlo, e anche di can-
trodotte nel paese per frode, o contrab- giarlo a sua voglia, senza che il datore
bando, tribunali di quello riguardereb-
i v’abbia a concorrere (6).
bero come illecita la convenzione, e di- 260. La legge impone che nel contrat-

fi) S.ivarv, Parere 57. ti Id. n. 791, 79».


(7) Pardessus,/!. 791. (5) Pardessus n. 791.
(3) fd. (63 Id. 795.
PARTE SECONDA 203
to si esprima, per qual viaggio, per qual stito, ma cade pur qui la questione, se
parte di viaggio, o per qual tempo l’i nn- sia dovuto quest’ interesse anche sulla
prestito è fatto. Ciò prova che si può sti- somma del profitto marittimo. Pothier
pulare che i rischi non si corrano dal da- dice di no (6), perchè sarebbe questo in-
tore per V intera durata del viaggio che teresse d’ interesse (7), 0anatocismo che
il prenditore intraprende. Essendo stabi- le leggi proibiscono. Emerigon afferma
lito il viaggio, per esempio, per Odessa, che giurisprudenza francese è contra-
la

si può stipulare che debban corrersi i ri- ria, che non v’è più disputa, ma non tro-
schi soltanto fino ai Dardanelli, o entro va legge cui possa dirsi appoggiata. Per
un termine indicato. In questo caso, se difenderla, ecco le ragioni che si adduco-
la nave arriva ai Dardanelli, o non le ac- no. Il cambio, 0 interesse marittimo, è
cade sinistro prima che spiri quel termi- il prezzo del pericolo, periculi praelium,

ne, il prenditore deve restituire il capi- non è che un accrescimento di pericolo,


tale ricevuto col pattuito profitto marit- e questa è l’espressione della legge (8), è
timo, qualunque cosa succeda poi. un soprappiù di capitale, augmentum sor-
261. Presso Romani, quando il de-
i tir, e non facendo più che un sol tutto

naro traiettizio non era dato che per una capitale


col263. medesimo, e divenendo que-
parte del viaggio, era molto in uso, per sto un tutto indivisibile, dece produrre
motivo della mancanza di comunicazio- interessi, senza distinzione. Quali sotti-
ni di far imbarcare uno schiavo, affinchè, gliezze! esclama Emerigon e spera che
giunta che fosse la nave al luogo ove il un giorno questa giurisprudenza, pun-
creditore doveva essere sgravato dei ri- tellala super apices juris, sarà riformata.
schi, esigesse il capitale, e l’ usura nau- La scrittura d’ imprestilo a cam-
tica, e si stipulava una pena pecuniaria bio marittimo può esser fatta a ordine (9),
contro il prenditore che fosse in mora di ed allora è negoziabile per via di girata.
adempire la sua obbligazione (1). La pe- Può esser anche fatta al portatore, perchè
na stipulata era guadagnata tosto che il concorrono i motivi medesimi, per cui la
termine era scaduto, a meno che nessu- legge permette che si faccia al portatore
no si fosse presentato a ricevere il paga- la polizza di carico. Cosi ha deciso la Cor-
mento (2), c questa pena medesima si te di Cassazione di Francia (10), e in tal
confondeva coll’interesse di terra, al di caso, è trasmissibile egualmente per via
là del quale nulla era lecito di esigere (3). di girala, e anche per semplice tradizio-
262. Finalmente nella scrittura di cam- ne. Al giratario o portatore non si può
bio marittimo dev’essere fissato il tempo opporre la compensazione che potrebbe
della restituzione del capitale col pattui- opporsi al primitivo creditore, perchè il
to profitto (b). Abbiamo già detto che giratario 0 portatore si considera come se
quando questo è stipulato a un tanto al l’avesse egli medesimo stipulato a princi-
mese, e il prenditore non paga al tempo pio. Non cosi, qualora il bigliettodi cam-
convenuto, il profitto cessa coi risichi, e bio marittimo non fosse fatto a ordine,
il prenditore deve l’interesse di terra, dal perchè il portatore non sarebbe in que-
giorno della dimanda, anzi da quella della sto caso che un cessionario semplice cui
semplice mora, ipsojure senza che vi sia
,
non competerebbe un diritto maggiore di
bisogno di una dimanda giudiciale (5) quello del suo cedente, e dovrebbe dirsi
benché sembri più conforme all’equità lo stesso, qualora non vi fossero le espres-
che decorra dal giorno del fatto impre- sioni, valuta avuta in contanti, 0 inmer-

(i) L. 4 § iff. de naut.foen. L. i3 ff. lib. 1 cap. 6 n. 1 1 Targa cap. 33 n. ». WoMT


.

de oblig. et act. L. isa decerb. oblig. § 680. Emerigon c/iap. 3 sect. 4 § 1.


(a) L. i 8 et gff de naut.foen. L. »3ff. (6) Polhier, n. 5i.
de oblig. et act. (7) Emerigon, loc. cit. § 1 .

(3) D. L. 4 § tff. de naut.foen. (8) L. 5 § i ff.


de naut. foen.
(4) Coti, di Corniti' art. 3i i. (9) Cod. di Comm. art. 3i3.
Discusso pericolo , majus ìegitima
(5) (10) Cour de Cassalion, arret du *7 fé-
usura non deorbitile. L. iff.de nautic.foen. arie r 1810.
Slvpmann. pari. 4 cap. in 19; Laccuo.
.

20* DIRITTO COMMERCIALE


eanzie. perchè in questo caso la girata ad imprestito, ma si può dire altresì con
non riputerebbe cne un semplice man-
si verità ch’egli riceve lo sgravio del rischio
dato ad esigere. Colui che acquista un ch’egli correva di perdere il suo medesi-
biglietto di cambio marittimo a ordine, mo Deve dunque guarentire il
capitale.
e ne paga la valuta, ne divien padrone capitale, perchè lo ha ricevuto dal porta-
assoluto, sopra di lui pesano i risichi ma- tore, e deve guarentire il profitto, perchè
rittimi, c gli spetta il profitto nautico. questo è il prezzo del risico di cui è sta-
Questo negoziato produce i medesimi ef- to sgravato, e che il portatore ha preso
fetti, e le medesime azioni per la guaren- sopra di se.
ti che derivano dagli altri effetti di com- 265. La legge volendo prevenire le fro-
mercio. eccettuatone il profitto maritti- di che potrebbero ordirsi fingendo con-
mo, cui la guarenti non si estende, se tratti di cambio marittimo, e coprendo
non quandofu stipulataespressamentc(l). colla loro forma imprestiti semplici di
26*. Se al ritorno, finito il viaggio, il somme per cui non avrebbero i datori a
prenditore è impossibilitato a pagare, il correre alcun risico, 0dando ai medesim i
portatore del biglietto ha diritto di eser- una falsa data, ha voluto che i contratti
citare l’azione di guarenti contro il gi- di cambio marittimo stipulati in paese
rante, come si costuma per gli altri bi- nazionale, 0 sian fatti per atto autentico,
glietti a ordine,e Casaregio egregiamente o per semplice privata scrittura, siano
lo dimostra (2), ma pel capitale soltanto, registrati alla Cancelleria del Tribunale
per la spesa di protesto, e per gl’ interessi di Commercio entro termine di dieci
il

di terra, non già pel profitto marittimo. giorni, e aggiungendo una disposizione
Emerigon adduce la ragione che la gira- che non trova nell'Ordinanza di Fran-
si

ta non è una mallevadoria, ma riferisce cia, ma che è stata suggerita da Valin (5),
Locré (3) che la Corte di Appello di Ren- stabilisce che mancando questa registra-
ncs faceva a questo proposito il seguente tura, il datore perderà il suo privilegio (6).

dilemma. O la girata non è una malle- Un negoziante di mala fede, alla vigilia
vadoria, e non può dar luogo a guarentia del fallimento, potrebbe fare biglietti di
nè pel capitale, nè pel profitto maritti- cambio marittimo, con antidata, a pro-
mo. il quale non è che un accessorio di fitto di persone con cui fosse inteso, le
questo; o può dar luogo a guarentia. e de- quali acquisterebbero un privilegio, e si
ve produrla pel capitale, e pel profitto troverebbero preferite ai creditori legitti-
marittimo, perchè l'accessorio segue la mi, ma la necessità di farli registrare im-
natura del suo principale. I Legislatori pedisce l’abuso ; il contratto si conserva
ammettendo hanno consi-
la restrizione, m tutto l’originario vigore fra il prendi-
derato, che l’ indossante è bensì malleva- tore e il datore, ma non può nuocere ai

dore, ma lo dev’ essere solamente di ciò terzi. Se T imprestilo c fatto in paese stra-
ch'egli ha ricevuto, e non avendo ricevu- niero, il datore incorse egualmente la
to che il capitale non dev’essere obbliga- perdita del privilegio.se non fa precedere
to a guarentire che questo, e sarebbe in- un processo-verbaìe, sottoscritto dai prin-
giusto di farlo guarentire 25 o 30 per cipali dell’equipaggio da cui resulti che
cento di profitto marittimo che non rice- T imprestito era necessario, e non ottiene
ve. Delvincourl () risponde che la girata inoltre che v’intervenga l'autorità del
può farsi nel decorso del viaggio, e a ri- Console della sua nazione, 0 mancando
sico incominciato, ed allora il datore, ne- egli, quella del Magistrato del luogo
(7J.
goziando il suo biglietto prima del ritor- 266. Nel contratto di cambio maritti-
no. si sgrava di tutti i risichi, e questi mo, si possono inserire i patti particolari
sono trasferiti nel giratario. In tal guisa, che i contraenti desiderano, anche schi-
egli non solamente riceve il capitale dato vando la taccia di usuraio, e vi si posso-

(i) Cod. di Comm. art. 3 14. (4) Delvincourt, noi. de la pag. 1 07 n. 1 1


(a) Casareg. disc. 55. — hnbetur regres- (5) Valin, art. 1 dts contr. à la grosse.

tus contro girantem ut valutam per eum (6) Cod. di Comm. art. 3t».
rteeptam, restituat, n. a. (7) Id. art. *34-
(3) Lucro, art. 3 14.

ìoogle
PARTE SECONDA 205
no riunire altre specie di contratti (1). ditore non puòpretcnderealcun salario (6).
Emerigon (2) riferisce, alcuni giudicati Non v’è fra 1* implicita e f accomenda
per267.
mostrar gli esempii di questa riu- altra differenza se non quella che chi am-
nione. ministra prende un tanto per cento fisso,
Vi sono alcuni contratti di socie- e pattuito a principio, sull'utile ricavato
tà nautica che non debbono confondersi dal capitale della medesima impictta.
con quello di cambio marittimo, benché
sembrino al medesimo affini. Sono tanto CAPITOLO III.
conosciuti in Italia, e specialmente in Ge-
nova, i contratti di colonna, di accomen- Delle obbligazioni che produce il
da, c d’implicita che non so trattenermi contratto di cambio marittimo.
dal fame un cenno. Col contratto di co-
lonna, di cui fa menzione il Consolato del 268. Il prenditore non è obbligato a
mare,(3), si forma una società particolare pagare che nel caso di salvo arrivo, e non
del padrone dì una nave, e i suoi mari- può dirsi che vi sia salvo arrivo quando
nari, con uno o più mercanti, per un viag- le robe su cui fu costituito T imprestito,
gio determinato: il padrone concorre col- 0 perirono, 0 furono deteriorate, purché
la nave e suoi accessorii-, i marinari col- il deterioramento non sia imputabile nè

l’opera, fatica, ed industria loro; i mer- a vizio proprio, nè a colpa del prendito-
canti con effetti apprezzati, o denaro: il re, 0 di coloro della colpa dei quali il pren-
padrone deve farne il trasporto, se sono ditore è mallevadore (7). Gli avvenimen-
effetti, per esitarli, se è denaro, per im- ti 0 casi fortuiti marittimi che cagiona-

piegarlo in compra di merci, a utile, dan- rono il danno, e dei quali dal prenditore
no, e risico comune al ritorno ove sono
: si corse il sempre quelli
rischio, (esclusi
i mercanti, si fa la ripartizione dell’utile di terra) si chiamano fortuna di mare, o
secondo patti (4). Lo statuto di Genova
i sinistro, e si distinguono in sinistro mag-
aveva un capitolo particolare delle Acco- giore, e sinistro minore: il primoèquan-
merule e impieUe (5). L’Accomandante affi- do l’avvenimento cagiona la perdita in-
da aW’Accomendatario robe o denari per tera, 0 quasi intera, il secondo quando ne
tragettarsi oltre mare per fame traffico diminuisce la quantità, la qualità 0 il
a profitto comune, c poi, riportato che valore, e nel secondo il danno prende il
siane il prodotto, dividersene l’utile fra di nome di avaria. Il sinistro maggiore 0
loro, nel modo pattuito. L’ accordo però colpisce la nave, o le mercanzie. I casi
dev’essere fatto in modo che non vi s'in- principali di sinistro maggiore quanto
troduca società, e in ciò consiste l’essenza alla nave, sono quando ov'è naufragio,
dell’ Accomenda, perchè sebbene per la o la nave si rompe, o si rende inabile a
partecipazione delfutile, l'accomendata- proseguir la navigazione e in questi, se
rio, e l’accomendante appariscano sodi ; sopravvengono nel tempo e luogo de’risi-
pure veramente noi sono, perchè nella so- chi, il prenditore è liberato da ogni sua
cietà, il dominio delle cose esposte divien obbligazione, e non rimane al daLore di-
comune, e deve ognuno, se si perdono, ritto veruno che sugli avanzi della nave
sentirne il danno, ma nell’accomenda, il ch'egli può perseguitare contro chiunque
datore corre rischio di perdere il suo ca- ne 0 farsene restituire
fosse depositario,
pitale, il prenditore la fatica ed opera sua, il prezzo che se ne fosse ricavato.
e se il prodotto non oltrepassa il valore 269. Lo stesso dicasi delle mercanzie,
originario del capitale, questo prodotto per le quali si considera come sinistro
dev’essere restituito al datore, e il pren- maggiore qualunque accidente che ne ren-

(0 Casareg. disc. aoi n. 3. —


in con- (3)Consolato del mare, cap. 144 .

tradii mutui, citra ullam tabem usura- Targa, cap. 36, 37


(4 )
.

cium , concorrere, cel accumulaci possimi (5)Statuto di Genova, Lib. 4 cap. |3.
olii contractus, seu poeta, durnmodo justa 6 ) Rota Gen. de Mercat. decis. 3 o n io
(
et licita sint. Et prout similiter seguitar et segg. Targa, cap. 34, a 5, Casareg. disc.
in cambio maritino ec. ag n. 4 no et segg.
(a) Emerigon, eh. S, sect. 4. (7)
Cod. di Comm. art. 3a5, 3a6, 3i 7
206 DIRITTO COMMERCIALE
da impossibile il trasporlo al luogo di lo- l'esistenza del risico spelta al prenditore,
ro destinazione, perciò quando la nave dichiara altresì non essere necessario che
su cui furono caricate più non regge al sia fatta in specie, ossia, non essere neces-
mare, e il Capitano non trova altra nave sario che egli provi di aver trasportato
per caricarvele dopo averle poste a terra, sulla denaro ricevuto ad impre-
nave il

questo caso equivale a quello del naufra- monete medesime, o di averlo


stilo, nelle
gio, e tutti i sinistri sopraggiunti dopo impiegato nella compra di tali altre spe-
questo disraricamento, percuotono il da- cificate mercanzie, caricate poi sulla na-
tore. Nei casi di sinistro minore.il pren- ve, ma richiedersi unicamente ch'egli fac-
ditore è sgravato della sua obbligazione cia constare dell’esistenza di un rischio
proporzionatamente alla perdita eh' egli nella nave, se non supcriore, corrispon-
soffre, e abbiamo veduto come e quando dente almeno al capitale ricevuto a cam-
il datore sopporta il peso delle avarie. bio (4), perchè poco importa che il con-
270. Convien però ritenere il principio tratto sia stato adempito colla medesima
sopra accennato, che l' imprestito a cam- identica specie, polendosi adempire con
bio marittimo non può mai servir di mez- altra equivalente (5).
zo al prenditore per guadagnare, ma sol- 271. Dal fin qui detto apparisce che
tanto di non perdere, e da questo ne de- non è permesso dalle vigenti leggi di pren-
riva la conseguenza ch’egli non può essere dere denaro a cambio marittimo per mo-
liberato daU'obbligazione di restituire la do di scommessa, la quale si verifica ogni
somma totale, se non giustifica che al mo- qualvolta è somministrato un capitale, e
mento del sinistro esistevano sulla nave, n’è pattuita la restituzione in una mag-
introdotte per conto suo, robe equivalenti gior somma dipendentemente da un qual-
nel loro prezzo al Capitale preso ad im- che evento. In questo modo si può pal-
prestilo, oppure il denaro stesso perchè liare un contratto usurario, perciò dai Dot-
può averlo portato seco, per valersene lun- tori è generalmente riprovato, e proi-
go il viaggio nel far compra di mercan- bito dagli statuti delle diverse nazioni
zie. Questa prova si fa come nel caso di marittime, ma è stato introdotto in Italia,
assicurazione, e ne parleremo al titolo se- ove in molte piazze, e anche in Ge-
guente (1). li Codice esigendo questa pro- nova, è in uso la clausola vuoto per pie-
va dal prenditore tronca la questione che no, ossia il patto che se la nave arriva fe-
già fu grave, se il prenditore che volca liccmenteal portodi sua destinazione, deb.
sottrarsi alla restituzione del capitale ri- ba pagarsi al datore il capitale col premio
cevuto, potea dal datore essere astretto a ancorché non vi sia stata caricata mer-
giustilicar l’esistenza del risico sulla na- canzia veruna, e nel caso contrario, il
ve, nel tempo in cui fu sinistrata. Targa prenditore sarà sciolto da qualunque ob-
dice di aver sostenuta più volte la nega- bligazione. Questa clausola significa che
tiva (2). Casaregio sostiene l'affermativa, il contralto è fondato interamente sul fan-
e dice che dal nostro antico Magistrato sto arrivo, o sulla perdita della nave, sen-
de’ conservatori del mare fu deciso sem- za bisogno di altra prova di risico.In F ran-
pre contro il prenditore, e che l'esistenza cia la clausola vuoto per pieno fu sempre
del risico non si deve presumere, ma pro- proscritta come contraria all'essenza del
vare dal prenditore, perchè nelle coscche contratto di cambio marittimo, per cui
stabiliscono l’ intenzione dell’attore, ossia convien che denaro sia impiegato in co-
il

il fondamento dell’azione, la prova pre- se esposte ai pericoli del mare. È oppor-


suntiva non giova, ma si esige la prova tuno di veder come si giustifica dai Giu-
vera (3). Noi pure abbiam detto che la reconsulti Italiani per poi decidere se pos-
prova del salvo arrivo della nave dee far- sa conciliarsi colle leggi vigenti.
si dal datore, e la prova del sinistro dal 27 1 . Si fa questa disputa principalmen-
prenditore per la medesima ragione. Men- te a termini di assicurazione, e si appi i-

tre Casaregio stabilisce che la prova del- cano i medesimi principii al cambio ma-

fi) Cml. di Comm. art. 3tg. , (4) Casaregio disc. 6a n. 14.


(a) Targa al d. cnp. 33 not 8 n. 1 5, |6. (5) Card. De- Luca, de cred. disc. iti
(3) Casaregio, disc. 14 n. iC, 17. num. t|.
PARTE SECONDA 207
E prenditore, ed è per lo più il
ritti mo. si deve moderare. Dunque la clausola vuo-
Capitano della nave, riceve il denaro per to per pieno fu riguardata come valida
impiegarlo in mercanzie: dunque è in ob- ed efficace soltanto nel caso, in cui talu-
bligo di caricarle, e se non fa il carica- no, per esempio, avesse pigliato cento ad
mento, per impedire il pregiudizio del da- imprestito, e non avesse caricalo che pel
tore, e punire il prenditore che non adem- valore di cinquanta, maliziosamente, per
pì la sua obbligazione si devono riputar defraudare il datore, ma il Codice ha vo-

caricate, perchè la sua promessa è in vi- luto appunto prevenir questo abuso, e
gore, benché manchi il rischio (1). Anche punirne l’autore: ha supplito alle prece-
lo statuto di Genova de securitatibus esi- denti legislazioni, e anche all’Ordinanza
geva che le cose assicurate fossero real- della marina (6), ed ha così adeguato lo
mente esposte ai rischi (2), nulladimeno scopo, che in Italia specialmente si pro-
Casaregio sostiene che il patto che s’indu- ponevano le parti colla clausola vuoto per
ce per mezzo della clausola vuoto per pie- pieno dunque deve essere abolita, alme-
;

no è lecito, e valido, e non muta la natu- no come inutile.


ra del contratto; perchè vi si deve sott’in- 273. Il Codice ha stabilito che mancan-'
tendere, ancorché non siavi espresso (3). do la prova della preesistenza del risico,
Sembra però che oggidì fra noi, la clausola se vi fu frode per parte del prenditore, al
vuoto per pieno debba rigettarsi, tosto che tempo del contralto, l’imprcstito può es-
la legge prescrive assolutamente, a carico sere dichiarato nullo per intero, ad istan-
del prenditore, la prova dcH'esistenza del za del datore, non del prenditore, perchè
risico, ed espressamente dispone pel caso, la legge ha voluto provvedere all’interes-
in cui la nave vada o ritorni vuota, o non se del primo, e doveva perciò lasciargli la
siano caricate dal prenditore le mercan- facoltà d’ intentare l’azione che gli conce-
zie nella quantità corrispondente all’im- deva, o di non valersene, c perchè il se-
prestito. Quando la legge tace, ragioni d’e- condo non può allegare la frode commes-
quità possono conciliar con essa per mezzo sa da lui. „ Nemo ex delieto suo debet
de’ principii generali applicati a un ca- consegui actionem,, Non v'ha dubbio che
so non preveduto anche certi usi che sem- in caso di salvo arrivo il datore, per non

brano a prima vista contrarii, ma quan- perdere il profitto marittimo, si guarde-


do la legge ha stabilite regole certe in un rà dal proporre la nullità del contratto,
caso espresso fa duopo sottomettervisi. ( e la dimanderà in caso di sinistro per
citati autori convengono che se per una poter esigere la restituzione del si» capi-
giusta causa, non dipendente da lui, fos- tale, ma il prenditore non può dolersi,
se stato impedito al prenditore di carica- perchè questa è pena della sua frode, che
re, o andando, o venendo, le mercan- si suppone provata dal datore. Dichiara-

zie, non potrebbe egli allora costringersi ta che sia la frode, il prenditore è tenuto
a pagare il cambio marittimo (4) „ Se a restituire al datore il suo capitale inte-
per torte il ricevitore, diceTarga (5) non ro, perchè non è valido il contratto nep-
potesse per alcuno accidente forzoso far pure fino alla concorrenza del valore del
impiego alcuno, ovvero navigare, non è carico, ma è nullo interamente, e questa
dovuto Futile accordato, perchè si accordò restituzione deve farsi quantunque siasi
a quelle contemplazioni, ed in ogni caso perduta la nave, o sia stata predata, sen-

(i) Stracc. de assecurat. gìos.Sn.gresp. mediate, vel immediate, principaliter, vel


ad fin. — cum per assecuratum steterit indircele.
qua minus merces in Ffavim immiserit.pe- (3) Casareg. d. disc. 6 a n. 3, a 6 . — Cum
rinde haberì debet ac si immisisset, et li- enim istud pacturn sii de natura dicti cam-
cet cesset periculum, non tamen causa pro- bii, imo cum semper in eodem cambio, istud

missionis cessai. tacite inesse intelligatur. BaMasscroni, del


(a) Stat. Geo. de Secarti. — Securilates cambio marittimo tit. 4 n. 24 .

non possunt fieri prò se, ncque prò aliis, (4)


Stracca, toc. cit. Casareg. d. disc. 6 a
nisi extei risicum, ori in mercibus, vel in num. 4 5.

navigiis, vel in rebus quibusvis assecuratis (5) Targa, cap. 33 not. 3 n. 5.

(6) Locré art. 3 1 5.

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208 DIRITTO COMMERCIALE
za però che vi debba aggiungere il pro- di Emerigon. Nel caso proposto, fa d’uo-
fitto marittimo, perchè questo è prezzo po scordarsi il contratto di cambio ma-
del pericolo, praetium perieuli (1), e se rittimo, perchè dichiarato nullo, e rite-
ildatore non corse risico, non può esiger nendo la massima, che rimane, secondo
premio. Ecco il principio con cui la clau- la legge, un mutuo semplice, consideran-
sola ruoto per pieno sembra in aperta dolo come tale fin da principio, convien
contradizione. Si dirà che neppure nel giudicare quali ne sarebbero stati gli ef-
caso di salvo arrivo il datore ha corso al- fetti, e siccome egli è fuor di dubbio, che

cun risico, ma in questo siccome il dato- avrebbe prodotto l’ interesse di terra;così


re non allega la nullità, e il prenditore sembra che l’ interesse di terra non deb-
non può allegarla ; così reputandosi che ba negarsi, perchè la legge non lo impo-
il contratto sia stato valido sempre, si re- ne quando si tratta di mutuo semplice, e
puta del pari che il datore sia stato sem- non ripugna alla equità.
pre soggetto al risico. Invece, nel caso di 275 Conosciuta la disposizione della
.

sinistro, il datore facendo giudicare che legge, se ne possono confrontare gli effetti
non v' è stato mai contratto di cambio ma- con quelli del patto vuoto per pieno. Nel
rittimo fa giudicare altresì ini plicitamcn- caso di salvo arrivo sono i medesimi, e
te ch’egli non ha corso alcun rischio, res
judicata prò ventate habetur, e l’appa-
il patto è inutile. Baldasseroni

che ben esaminandolo, non contiene al-


0
dice,

rente contratto di cambio marittimo si tro, se non che il prenditore, «i obbliga a


riduce a un contratto di (2) mutuo sem- restituire la sorte e a pagare l’ interesse
plice. marittimo, al suo felice arrivo, senza ec-
274 Rimane . la questione.se il datore, cezione alcuna, eziandio che riconducesse
quale in caso di sinistro, per non aver la nave vuota, e in questo è conforme
corso rischio non può pretendere agl’ in- alla legge, colla sola differenza ch’egli
teressi marittimi, abbia diritto di recla- acconsente a ciò cui la legge, in pena
mare quelli di terra. Valin sostiene la ne- della frode Io astringerebbe; rispondo pe-
gativa ( 3 ), perchè il prenditore è punito rò che altro non contiene pel caso di feli-
abbastanza colla perdita che soffre, e il ce arrivo, ma pel caso di perdita della
datore dev’esser contento di aver ricupe- nave, contiene implicitamente, che il
rato il suo capitale che avrebbe perduto prenditore sarà sciolto da ogni obbliga-
se il prenditore fosse stato di buona fede: zione e non dovrà restituire neppur la
oltre di che trattandosi di pena, non è le- sorte q uantunque consti che la nave quan-
cito estenderla, e la legge non pronuncia do è perita, era vuota; il contratto si con-
che quella della restituzione del capitale. sidera come di cambio marittimo anche
Emerigon la sente diversamente ( 4 ) per supposta la non preesistenza del risico,
la ragione che il contratto essendo di- ed è tolta al datore l’azione d’ impugnar-
chiarato nullo, attesa la frode del prendi- ne la validità. Tutto questo è contrario a
tore, si ricade perciò nella disposizione ciò che la legge dispone, e alla natura del
del diritto comune che fa correre gl’inte- contratto di cambio marittimo. Si ripi-
ressi di terra. Delvincourt (
5) s’attiene al glierà. che la legge provvede in favor del
parere di Valin, perchè la legge qui non datore; che la nullità del cambio marit-
prescrive, come nel caso in cui non v’ è timo dipende dalla volontà del datore, al-
frode (6), l’interesse di terra, e perchè il la di cui sola istanza, non d’altri, può es-
prenditore che guadagna il suo capitale sere dichiarata, (sur la demandt du prf-
che avrebbe perduto, non può lagnarsi di feur); e siccome ognuno può rinunziare al
soffrir pregiudizio; per conseguenza gl'in- tuo beneficio, e il datore può tacitamen-
teressi non possono esser dovuti nè in te rinunziare all’azione che la legge gli
forza di legge, nè in forza di equità. Io concede. omettendo d’intenlarla: così po-
però non saprei staccarmi dall’opinione trà pure implicitamente rinunziarvi colla

(i) L. iff.d* naut.foen. ( 5)


Delvincourt loc. cit.
(a) Delvincourt, not. de la pag. 199 n. 4, (
6 ) Cod. di Comm. art. 317.
( 3)
Valin, art. a, A. t. (7) Baldasseroni, d. Ut. 4 n. 24.
(4) Emerigon, A. t. eh, 0 sect. a § a.
. -

PARTE SECONDA 209


clausola vuoto per pieno ; ma si repliche- ta dellanave; nericò se ha fatto assicu-
rà che la mira della legge non fu soltan- rare,deve manifestare facendo, abbandono,
to di favorire il datore, ma principalmen- le somme prese a cambio marittimo (2),
te di prevenire un abuso, anzi un delitto, e se tralasciò maliziosamente di manife-
giacché taluno, secondo l'esempio già pro- starle, in pena della frode, compete al da-
posto, prenderebbe ad imprestilo cento, ed tore razione di nullità del contratto, e il

essendo certo che, atteso il patto, il dato- prenditore è tenuto » restituirle. Dalla
re non esigerà da lui la prova della pree- manifestazione inesatta nasce la presun-
sistenza del rischio, (mentre senza quel zione di diritto, che l'assicurato sia in do-
patto, deve sempre temere che intenti lo, ma la frode non si ammette se non è
l'azione che gli compete, perchè non è ve- provata, perchè l’omissione può essere in-
risimile che voglia perdere il suo capita- nocente, come quando la manifestazione
le, potendolo ricuperare), non carichereb- è fatta,non dal principale, ma dal com-
be che pel valore di cinquanta, o poi fa- missionato, ec. (3).
rebbe perire il carico per guadagnare cosi 277. Se non v’e frode il contratto è va-
cinquanta gratuitamente. £ dunque di- lido fino alla concorrenza del valore delle
mostrato che il patto moto per pieno è robe su cui l' imprestito è costituito (4),
contrario alla legge, perchè serve a pro- ma è necessario che siano state introdot-
durre un’ incitamento alla prevaricazione te nella nave, perchè se non v’è rischio,
che la legge ha voluto togliere; è inutile, non vi può essere contralto di cambio
276.
come abbiamo veduto, in quanto si rife- marittimo. Se non vi fu rischio, ossia se
risce al caso del felice arrivo, ed illecito lerobe non furono caricate, il contratto
in quanto si riferisce al caso della perdi- è annullato, e si fa luogo allo storno (ri
ta della nave. Deve dunque essere sban- stoume), cioè alla restituzione del denaro
dito dal contratto di cambio marittimo, ricevuto ad imprestilo, col solo interesse
o se vi si trova, dichiararsi di niun effetto. di terra, ancorché la deficienza del carico
Ritornando alle regole stabilite provenga dal fallo del prenditore, poten-
dal Codice, è nullo egualmente il con- dosi questo caso parificare a quello del-
tratto di cambio marittimo, quando il fart. 349, ove è stabilito che pel rompi-
prenditore fece assicurare, ed essendo ac- mento del viaggio prima della partenza
caduto sinistro maggiore, egli nel far l’ab- della nave, anche pel fatto dell' assicura-
bandono, tralasciò dolosamente di mani- to, si annulla l'assicurazione, e l’assicu-
festare il denaro a cambio marittimo. In ratore riceve a titolo d’ indennità, mezzo
tal caso è tenuto a restituire il capitale per cento della somma assicurata. Questo
ricevuto, ancorché la nave siasi perduta, articolo è fondato sul principio, comune
o sia stata predata (1). Per ben chiarire al cambio marittimo, che non vi può es-
questa disposizione, che riguarda il van- sere assicurazione, se non vi sono risichi,
taggio del datore, convien premettere, che a cui la cosa assicurata sia esposta (5).
è proibito al prenditore di far assicurare 278. Se vi fu rischio, ossia se le robe
le somme prese ad imprestito, perchè non furono caricate, affinchè fino alla loro con-
può temer di perdere il denaro preso a correnza il contralto abbia effetto, fa d’uo-
cambio marittimo, per cui si assume il po che se ne faccia la stima, e a questa
datore ogni rischio, e se fosse concesso al deve servir di base il prezzo corrente nel
prenditore di farlo assicurare, avrebbe luogo del caricamento, e non quello che
motivo egli stesso di desiderare la perdi- avrebbero arrivate che fossero a buon por-

ti) Cod. di Comm. art. 38o. re è tenuto a far la caricazione, e ad impie-


(a) Comm, art. 345.
Cod. di gare in uso della nave il denaro che pren-
' (3)Delvincourt, not. de la pag. 399 n. 5. de per bisogni della nave; se non lo fa,
i

(4)Cod. di Comm. art. 419. il datore esige il pagamento del cambio


(5) In Italia non si ammetteva lo storno marittimo come se fatta l'avesse, seni’ es-
del contratto di cambio marittimo per man- ser tenuto in alcun modo a giustificar la
canza di rischio, se non quando il viaggio caricazione, e l’ impiego suddetto. Baldas-
era stalo rotto per forza maggiore prima seroni, Del cambio marittimo, tit. 8 natii 1 ti.

del rischio cominciato; il prenditore allo-


27

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210 DIRITTO COMMERCIALE
to, nel luogo della loro destinazione, per- sicuratorc (4), ma ciò nel solo caso, in cui
chè non si può prendere denaro a cambio sia mancato il caricamento per colpa del
marittimo sull'utile sperato (i). Per mez- prenditore „ qui aurati manqué de char-
zo della stima si verifica il valore che so- ger par sa faute „ Emerigon (5) dice che
pravanza la somma dclfimprestito. Per è giusto, ma soggiunge che se la roba non
quello delle mercanzie o rote caricate, il fosse stata caricala per impedimento ca-
contratto è valido, e si paga proporziona- gionato da forza maggiore, non si potreb-
tamente, o si perde il profitto marittimo be pretendere che la restituzione del ca-
per quello che manca ad eguagliare la dale cogl’interessi di terra,eDelvincourt
somma dell' imprestilo; il contratto è nul- d'avviso che sia questa la sola indenni-
lo, e si restituisce il capitale corrispon- tà dovuta anche nel caso proposto da Va-
dente, o la nave sia giunta felicemente, o lin (6). La legge altro non ne prescrive,
siasi perduta. Quando vi è buona fede per quando non vi è frode; dunque, 0 il cari-
parte del prenditore, anchequesti può im- camento sia mancato per effetto di forza
pugnare il contratto, e il datore non può maggiore, 0 anche per semplice colpa del
281.
dimandarne l'annullazione nella sua to- prenditore, non sono dovuti, oltre il ca-
talità come quando vi è frode, ma può pitale,che gl' interessi di terra ,. ubi lex
l'uno e l'altro dimandarla soltanto inquel- non distingui/, nec no» distinguere debe-
la parte, per cui non può sussistere come mus „ e non si può accrescere il rigor del-
contratto di cambio marittimo. la legge.
279. Quando il prenditore ò di buona Aggiungerò due questioni. Pri-
fede, qualunque pena gli fosse imposta ma: suppongasi, che il contralto di cam-
sarebbe ingiusta; nulladimeno il Codice bio marittimo contenesse la clausola di
lo obbliga a pagar l’ interesse del denaro fare scalo, perchè senza di essa l’appro-
che deve restituire, al corso della piazza. dar volontario di una nave a un porto in-
Osserva però opportunamente Locré (2) termedio, 0 altrove, libera il datore da
che non e obbligato a pagarlo come pena, ogni rischio posteriore. Tizio carica sulla
ma perchè egli ebbe a sua disposizione il nave indicata una quantità di mercanzie
denaro, e ha potuto ritrarne lucro, e il del valor di lire ventimila, c prende a
datore non potè metterlo a profitto, per- cambio marittimo sopra le medesime la
chè nc fu privo. La sua buona fede non somma di lire diecimila. Il Capitano, cosi
deve certamente assoggettare il prendito- portando gli ordini avuti, sbarca nel cor-
re a una pena, ma neppur deve fornirgli so del viaggio, per esempio, la metà delle
un mezzo di avvantaggiarsi con discapi- mercanzie caricate del valore di lire die-
to del datore: è dunque giusto che paghi cimila proseguendo poi la navigazione,
:

l’ interesse di terra, e ragion vuole che la nave perisce. Si domanda, se il pren-


sia dovuto dal giorno in cui ricevette il ditore è sciolto da ogni obbligazione, 0 se
soprappiù del valore delle rote caricate, deve restituire diecimila lire, perchè la
fino al giorno in cui lo restituisce. metà delle mercanzie del valore di dieci-
280. Abbiam detto che il prenditore mila lire, è rimasta salva. Valin, Pothier,
non può far assicurare il denaro ricevuto Emerigon (7), che fanno questa questio-
a cambio marittimo, perchè per lui non ne, sono d’accordo nel decidere, che il da-
è soggetto a rischio, ma questo non si tore non può pretendere cosa alcuna. Ec-
estende al datore, perchè corre il rischio co i principii su cui la loro opinione ì
di perdere il suo capitale. Valin (3) so- appoggiata. Furono comuni i risichi al
stiene che se, valendosi del suo diritto, lo datore e al prenditore, ma soltanto per
fece assicurare, potrà esigere dal prendi- una circostanza accidentale, avendo sul
tore, oltre gl' interessi, anche il mezzo per carico un eguale interesse, non per effet-
cento ch'egli è obbligato a pagare all'as- to del contratto, o perchè vi fosse tra loro

(i) Cod. di Comm. art. 3i8. (6) Delvìncoart, noi. de la pag. 199 n. 6-
(») Locré, art. it-j. (7) Valin, art. 36 des assurances, Pothier,
(3) Valin, art. 1 S h t. n. 8 h. t. Emerigon, chap. n sect. a $ 3
(4) Cod. di Comm. art. 349. b.t.

(5) Emerigon, eh. 6 sect. 1. $ 3 h. t.

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PARTE SECONDA 211


alcuna società, perciò poteva il prendito- danno ha ridotto robe alla metà, o a
le

re a suo beneplacito separare l’ interesse un terzo del loro il datore non po-
valore,
proprio da quello del datore sbarcando la trà esigere che la metà, o un terzo della
metà delle mercanzie del valore di lire somma data ad imprestilo; e se accade
diecimila, ove meglio stimava, lasciando naufragio, o altro sinistro maggiore, co-
che il datore corresse il rischio dell'altra me predamento, arrcnamento con frattu-
metà. Il prenditore, il quale non è obbli- ra, o la nave si rese inetta alla navigazio-
gato a mettere in rischio mercanzie, o ro- ne, o fu arrestata da potenza straniera,
ba qualunque oltre il valore corrispon- casi tutti in cui questa regola dev’essere
dente al denaro preso ad imprestito, può applicala, il pagamento delle somme pre-
volontariamente accrescere il pegno of- se ad imprestilo è ridotto al valore di
284.
ferto al datore, ma questo accrescimento quelle fra le robe, sulle quali fu costitui-

non è irrevocabile, e s'egli pone a terra to il cambio marittimo, e che furono sal-

le mercanzie che in valore passano la vate, dedotte le spese, che costò il loro
concorrenza del denaro preso a cambio salvamento (4).
marittimo, il datore non ha diritto di do- Qui cadono alcune quistioni. Fu
lersene. Il datore non soggiace alle fortu- data a cambio marittimo la somma di li-
ne di mare che per le mercanzie che si re 15000 sopra un carico di 20000, che
trovavano nella nave quando accadde il il prenditore aveva nella nave,c il valore

sinistro (1); dunque non deve neppure della totalità delle robe salvate dal nau-
ottenere profitto per quelle che nel corso fragio, non ascende che a lire 4000. La
della navigazione furono sbarcate (2). somma di lire 15000 formava i trequar-
282. Seconda questione. Furono falli ti del carico, e si dimanda, se il contrat-

successivamente sul medesimo carico di- to debba intendersi ristretto alla somma
versi imprestiti acambio marittimo che di lire 3000 unicamente che forma i tre
insieme riuniti n’eccedono il valore. Si quarti delle robe salvate, o alla somma
dimanda come debbano regolarsi, e si ri- di lire 4000 che forma la loro totalità,
sponde che sono validi i primi, ossia gli ossia, se il cambio maritti-
contratto di
anteriori fino alla concorrenza del valore mo senza restrizione, i suoi
tutti conservi,
del carico. Furono fatti per esempio, tre effetti sopra tutte le robe salvate, o se la
imprestiti, uno di tremila lire, e due al- perdita debba proporzionatamente ripar-
tri di duemila : il carico è del valore di tirsi fra il datore e il prenditore. Valin

sole tremila In questo caso, sarà va-


lire. risponde (5), che in questo caso, al pren-
lido il primo imprestito, e gli altri due ditore torca la perdita sopra il quarto che
nulli (3). aveva libero nel carico, e di cui corse i
283. Dopo aver parlato del cambio ma- rischii, perchè non solamente sarebbe con-
rittimo alla partenza della nave, e nel trario a tutti i principii che il creditore
corso del viaggio, rimangono a indicarsi venisse a contribuzione collo stesso debi-
le regole stabilite nel caso, in cui le robe tore sulla roba che appartiene a quest’ul-
sulle quali fu costituito,sono arrivate o timo, ma sarehl>e molto più ingiusto ac-
senza danno, o deteriorate. Nel primo ca- cordare questo diritto al debitore, men-
so, il prenditore è obbligato a restituire tre la legge lo nega all’assicuratore cui
la somm a ricevuta ad imprestito, e a pa- certamente è piò favorevole. Pothier com-
gare di piò il profitto marittimo pattui- batte questa opinione (6), e stabilisce che
to. Nel secondo il datore deve sopportare quando l'imprcstito è fatto sopra robe, il

una perdita proporzionata alla deteriora- valor delle quali supera la somma data a
zione delle robe, deteriorazione che s’in- cambio marittimo, il contralto, in caso di
tende sempre cagionata da caso fortuito, naufragio, o d’ altro simile accidente,
e da caso fortuito marittimo: perciò se il dev'essere ridotto al valore della totalità

Suscipiens periculum prò ìis solarti


(i) (3) Oeivincourt, noi. de la pag. 199 n. 8
ttnetur, quae tempore periculi, aut naufra- (4) Coti, di Comm. art. 317.
ga, in nati fuerunt. Lorenn.lib. a cap. Sn.~. (5) Valin, art. a A. t.
(a) V. Eracrigo», dei assurances chap. (6) Pothier, n. 49 A. t.
1 7 sect. 8 $ a.
212 DIRITTO COMMERCIATE
delle robe del carico che sono state salva- mento del sinistro, la totalità del carico;
te, non al valore soltanto di una porzione che fino a quel tempo, il rischio della to-
corrispondente alla somma, che il pren- talità del carico si correva dal datore per
ditore ha ricevuta. Pothier fa sentire la tre quarti, e per un quarto dal prendito-
gran differenza che passa fra l’assicura- re, e che la comunione de' rischi, che
zione e il cambio marittimo relativamen- quest'ultimo polca far cessare scarican-
te alle robe salvate. Quando si fa assicu- do prima del sinistro le mercanzie, essen-
rare una somma determinala sopra un do continuata,la decisione di Valin sem-

carico che valga di più: per esempio, la bra più conforme ai principii. Ma si può
somma di 150Òp lire come nel caso pro- replicare a Delvincourt, che, trattandosi
posto, sopra un carico del valore di li- di assicurazione, non essendo assicurati
re 20000, il carico non è assicurato che che i tre quarti, indeterminatamente, cia-
sopra i tre quarti, altrimenti vi sarebbe scun oggetto del carico è assicurato per
contraddizione, e dovendosi far l’ abban- tre quarti, laddove trattandosi di cambio
dono, siccome il mercante non è tenuto marittimo essendo assegnalo in pegno al
d'ahbandonar, se non quanto fu assicu- datore il carie» intero, ogni oggetto è ipo-
rato: cosi non deve farsi abbandono che tecato per intiero, e perciò prenditore il

per tre quarti. Ma quando si prende de- deve restituire la somma corrispondente al
naro a cambio marittimo, siccome la leg- valore della roba salvata fino alla concor-
ge proibisce bensì di costruire il cambio renza del debito.
sopra robe di un valor superiore, e sulla 285. Diversamente si dovrebbe decide-
totalità del carico; così l' imprestito non re, se il carico fosse stato diviso, o non ne
implica contraddizione, e non offende la fosse stata sottoposta all’ imprestilo che
giustizia, se nell' addotto esempio non fu una sola porzione, come se, nel proposto-
che di lire 15000. e fu costituito sopra esempio, l’ imprestilo non fosse stato co-
lire 20000; deve dunque il contratto, in stituito che sopra una quantità di mer-
caso di naufragio, essere ridotto al valore canzie del valore di lire 15000, eie rima-
di ciò che rimane, e non proporzionata- nenti appartenessero al prenditore; inque-
mente alla somma del fatto imprestilo. sto caso il datore non potrebbe pretende-
Abbiamo veduto sopra che quando il va- re che il capitale corrispondente, e pro-
lor del carico è maggior della somma im- porzionato ai tre quarti, e sulle robe sal-
prestata sopra di esso, e l’eccedente fu vate del valore di lire quattromila vi sa-
scaricato nel viaggio.se poi la nave peri- rebbe contribuzione fra ’l datore e il pren-
sce, il datore soffre la perdita intera, e nul- ditore, per ciascuno proporzionatamente,
la può pretendere sulle mercanzie scari- avuto riguardo al syo interesse nel carico,
cate, purché sulla nave, al momento del perchè, se il datore potesse prendersi la
sinistro, ne sia rimasta una quantità egua- totalità delle lire quattromila, ne verreb-
le alla somma imprestata, e sembra che be, che sarebbe stata soggetta all’ impre-
per la medesima ragione, il datore possa stito la totalità del carico, mentre soli tre
riclamare la totalità della sommaristret- quarti gliene furono assoggettati, il che

ta al valore delle mercanzie salvate, sen- ripugna (2).


za che il prenditore possa ritenerne por- 286. Suppongasi che il cambio marit-
zione pel soprappiù che era stato da lui timo sia stato costituito sopra robe e mer-
caricato. Nulladimeno Delvincourt (1), ci, (sur facultty, e che sia perita la nave,
approvando il parere di Valin crede che ma mercanzie obbligate all’ impresti-
le
il datore non abbia diritto di esigere che o che siano state
to siano rimaste salve,
la somma proporzionata corrispondente precedentemente sbarcate, o che la na-
alla somma dell’ imprestilo che, nel caso ve sia dichiarata inabile a proseguir
nostro, sarebbe di tre quarti, perchè non la navigazione: in questi casi, convien
vi ha dubbio che vi fu comunione; che distinguere: 0 le mercanzie salvate si
questa poteva sciogliersi, ma non fu sciol- caricarono poi sovra altra nave, e arriva-
ta, per essersi trovata nella nave, al mo- rono a buon porto, e al datore è addossata

ti) Delvincourt, errata, et addii, à la (a) Locré, art. 37.


not. de la pag. too n. a.

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1

PARTE SECONDA 213


la deteriorazione soltanto, chela perdita e anche dopo delcaricodi
la perdila totale
ilcambiamento di nave hanno potuto ca- 3000 lire, il prenditore sarebbe tenuto a
gionare; o non fu possibile di trovare al- pagare seicento lire (3). Sembra dunque
tra nave, e il prenditore è sciolto da ogni principio da stabilirsi che l’avaria deve
sua obbligazione, rendendo conto del da- imputarsi alla somma del capitale, e del
e dell'avuto, o come i francesi dicono
to 287. profitto riuniti.
de riere à maitre, delle mercanzie salva- 288. fi stato anche mosso dubbio, se il
te (1). prenditore fosse tenuto a pagare il pro-
Si domanda, se nel caso di ava- fitto marittimo in proporzione delle robe
ria semplicemente, questa debba impu- salvate. Pothier rispose negativamente (4),
tarsi al capitaledato ad imprestilo per di- perche l'Ordinanza di Francia dice Sa- —
minuire dell'equivalente il profitto marit- ranno ... i contratti di cambio maritti-
timo, o se debba imputarsi alla somma mo ridotti al calore degli effetti talrati.
del capitale e del profitto riuniti. Ecco un Dicendo t contralti, si devono intendere
esempio. Furono prese 3000 lire a cam- tutte le obbligazioni che in loro si racchiu-
bio marittimo e pattuito un profitlodi 20 dono, e siccome vi si racchiude tanto quel-
per cento. Vi è avaria per 600 lire rido- la di pagare il profitto marittimo, quanto
manda se il prenditore imputandola alla l’altra di restituire il capitale ricevuto ad
somma totale del capitale e del profitto imprestilo; cosi tanto l’unaquanto l’altra
riuniti, che, arrivando la nave a salva- deve intendersi ridotta al valore degli ef-
mento, sarebbe di lire 3600, rimanga de- fetti salvati. Si osserva però che il Còdice
bitore ancora di lire 3000, o se imputan- di Commercio si esprime diversamente.
dola al solo capitale imprestato che era di Non dice che il contratto, ma che il pa-
lire 3000, debba ridursi questo a lire 2400, gamento delle somme ricevute ad impres-
e il profitto marittimo a lire 480, e riman- tilo sarà ridotto al valore degli effetti sal-
ga debitore ancora di sole lire 2880. Va- vati, e stando scrupolosamente al testo, si
lin (2) tiene la prima opinione, e cita an- potrebbe sostenere che restringe soltanto
che una sentenza dell'Ammiragliato di l’obbligazione di restituire il capitale, sen-
Marsiglia, proferita in relazione di Eme- za estinguer quella di pagare il profitto
rigon. Egli adduce per motivo che l’ im- almeno proporzionatamente al valore de-
putazione non deve farsi che dopo il gior- gli effetti salvati. Ma rifiettendo che lo
no, in cui fu datore posto in mora di
il spirito del Codice di Commercio è perfet-
contribuire, e perciò il cambio marittimo tamente conforme a quello dell’Ordinan-
fino a quel punto ha continuato a corre- za del 1681, oonvien conchiudere che es-
re sul piede del capitale. Invece Dclvin- so concede al datore il valore delle mer-
courl sostiene, che le avarie diminuiscono, canzie rimaste salve, in estinzione d’ogni
per l'equivalente loro quantità il capitale obbligo del prenditore, c che il primo nulla
dell' imprestito ipsojure, e diminuiscono ha diritto di pretendere oltre il valore del-
per conseguenza anche la somma del pro- le medesime (5).
fitto marittimo, ossia degli interessi. Egli 289. È da notarsi che nei casi di sinis-
ragiona cosi: Nell’ imprestito a cambio tro maggiore sovr’accennati, il contratto
marittimo, le robe su cui è costituito rap- per la perdita delle robe su cui fu costi-
presentano la somma imprestata, e il pro- tuito il cambio marittimo diviene nullo,
fitto marittimo in modo che se vi è per- ma questa nullità non altera la sua sos-
dita intera, non è piò dovuto nè capitale, tanza, scioglie unicamente il prenditore
nè profitto; dunque se vi è sola perdita dalla sua personale obbligazione, e pro-
di una parte, questa deve percuotere, nel- duce in parte gli effetti dell’abbandono
la medesima proporzione, il capitale, e il nell'assicurazione.Non rimane al datore
profitto. Dal sistema di Valin risultereb- che l'azione reale sulle robe salvate,
be l’assurdità, che, nell’esempio allegato, e l’ azione negai torum gestorum con-

fi) V. Emerigon, eh. 1 sect. i A. t. Del- (3) Delvincoiirt, toc. est.


vincourt, noi. de la pag. *99 n. a. (4) Pothier, n. 48.
(
a) Valin, art. 16 k. I. (5) Locré, art. 3*7 noi. a.
21 * DIRITTO COMMERCIALE
tro chiunque ne fu T amministrato- buona fede sopra corpo per i bisogni ur-
re (1). genti della nave, ancorché prima dimet-
290. Il datore, per tultociò che ha di- tersi alla vela sia stata sequestrata, e per-
ritto di pretendere, ha un privilegiosulle ciò siasi rotto il viaggio, perchè si presu-
robe su cui fu costituito l' imprestilo, e me che la nave sia stata rattoppata, equi-
10 esercita nell’ordine stabilito dal Codi- paggiata ec. con questo denaro. In que-
ce (2). Ne abbiamo parlato al primo tito- sto caso, egli potrà pretendere soltanto
lo di questa parte seconda (n. 7), e ora gl' interessi di terra e non il profitto ma-
non faremo che indicare gli oggetti sui rittimo, ma gli competerà il privilegio
quali compete questo privilegio. sul corpo (5).
291. Il datore per esser pagato del ca- 292. Quando sono parecchi impre-
vi
pitale dato ad imprestilo, e del profitto stiti successivi sull'oggetto medesimo, è

marittimo, quando egli diede il denaro, preferito sempre l’ultimo, perchè si pre-
come dicesi, sopra corpo, esercita il suo sume esser quello che ha contribuito a
privilegio sopra la nave, attrezzi, appara- salvare il pegno comune, talvam fecit pi-
to, vittuaglia, e armamento, e quando gnori! causam (6). Sono però eccettuati
diede il denaro sopra roba, e merci, lo gl’ imprestiti fatti sul medesimo carico
esercita egualmente sul carico. Se l' im- prima della partenza, i quali prendono
prestilo è fatto sopra un oggetto partico- tutti la medesima data della partenza e
lare della nave, o del carico, o sopra una perciò vengono in concorso, c nessuno è
porzione una, o dell’ altro, il privile-
dell' preferito, perchè non può dire che uno
si
gio non vale che per quell'oggetto, o per abbia contribuito a salvare il pegno del-
quella porzione determinata (3). Quanto l’altro (7). Avrà dunque, per la medesi-
sia giusto questo privilegio, facilmente si ma ragione, la preferenza l’imprestilo
rileva riflettendo, che il datore acquista per l'ultimo viaggio sopra quello che fos-
sulla cosa, su cui si costituisce l’ impre- se fatto pel viaggio precedente, ancorché
stilo, una specie di diritto dipegno.eche nell’ intraprendere il secondo viaggio, sia
V imprestilo abilitò l'armatore a fare in- stato detto, che sono state lasciate le som-
traprendere il viaggio alla nave, o a com- me per continuare, o rinnovare il primo
pirne il carico; e sebbene sia proibito di imprestito.
prender denaro a cambio marittimo sul 293. Similmente ha la preferenza l’im-
nolo da farsi; pure non è meno giusto che prestito fatto nel corso del viaggio so-
11 gode il datore, si esten-
privilegio, di cui pra quello che fu fatto prima della par-
da al nolo fatto, perchè fu guadagnato tenza. purché sia fatto per i bisogni ar-
dalla nave pignorata all’imprestito, e l'ac- genti della nave, perchè l'ultimo sem-
cessorio deve seguir la sorte del princi- pre è preferito (8). Non gioverebbe l’ im-
pale (4). Lo stesso dicesi del nolo guada- prestito per accrescere il carico e non
gnato anticipatamente, prima della par- sarebbe preferito, ma verrebbe in concor-
tenza della nave. Il datore a cambio ma- so con quelli che furono fatti prima della
rittimo sopra corpo, viene in concorso coi partenza, perchè non potrebbe dirsi che
legnaiuoli, calafatli e operai. Il datore a talvam fecit pignorit causam.
cambio marittimo sul carico, non può te- 29*. Emerigon (9) sostiene che l’ im-
mer di trovarsi in concorso che col ven- prestilo fatto dopo la partenza della nave
ditore delle mercanzie. Affinchè il datore nel luogo della partenza, non produce in
abbia diritto di esercitar questo privile- favor del creditore nè diritto reale, nè pri-
gio, basta che il denaro sia stato dato di vilegio, perchè i grandi privilegii accor-

(i) Emerigon, eh. ri pr.et sect. a $ i gi! effetti salvati. Dclvineourt, not. de la
li. t. pag. 2oo n. 3.
(i) Cod. di Comra. art. ,gt, 192. (5) Emerigon, eh. «» sect. 2 $ a, A. t.

(3) Cod. di Comra. art. 320. (6) L. 6/f. qui potior in pign.
(4) Pi. Da ciò deriva la conseguenza che, (7) Delvincoiirt, loc. cit.
in caso di naufragio, rimanendo salvo il (8) Cod. di Comm. art. 343.
carico, il prenditore per essere sciolto dal- ( 9)
Emerigon, eh. 5 sect. 3.
T impresi ilo, deve abbandonare il nolo de-

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PARTE SECONDA 215
dati al contratto di cambio marittimo senza pregiudizio però di quei creditori,
tendono a procurare più facilmente agli che secondo la disposizione dell’art. 191,
armatori il denaro necessario per far usci- godessero di un privilegio, per cui doves-
re la nave dal porto, ma quando la nave sero avere la preferenza. Il datore a cam-
ha fatto vela, è adempito l’oggello del bio marittimo, dall’Ordinanza del 1681
privilegio, e non è più necessario di ac- era preferito all'assicuratore (5), ma il Co-
cordarlo. Non può dirsi veramente Ira- dice si è conformato all’opinione di Va-
iettizio il denaro dato ad imprestito do- lin, che disapprovava questa preferenza.
po la partenza della nave, perchè non ha Quando nel medesimo tempo è valida
servito all’acquisto delle mercanzie, le l'assicurazione, e il cambio marittimo sul

quali erano già esposte ai rischii del ma- medesimo oggetto, questo è proporziona-
re (1). Diversamente la pensa Valin (2), tamente pignorato al datore, e all’assicu-
il quale dice che o l' imprestito sia fatto ratore; è dunque giusto che in caso di
prima o dopo la partenza della nave, ciò sinistro, concorrano sul prodotto delle ro-
poco importa, perchè si presume sempre be salvate, a lira soldo e denaro. Fingasi,
che il denaro sia stato utilmente impie- per esempio, un carico del valore di 20000
gato per la roba che già corre il rischio, lire: il proprietario ha preso sopra questo
o per pagare un residuo di prezzo della carico 1 5000 lire a cambio marittimo, che
roba medesima, o per rimborsare le spese ha fatto assicurare per una somma di li-
necessarie per metterla alla vela, e sem- re 5000. datore avrà i tre quarti del
Il

bra che debba preferirsi la opinione di prodotto delle robe salvate, e resterà l’al-
Valin, perchè nel Codice non v’è disposi- tro quarto all’assicuratore, perchè per tre
zione che proibisca simili imprestiti, e or- quarti furono pignorati al primo, e per
dinariamente può farsi ed è lecito tutto- un quarto al secondo.
ciò che la legge non proibisce. 297. Ogni azione risultante da un con-
295. Abbiamo veduto che il Capitano cambio marittimo, è prescritta
tratto di
osservando le formalità che la legge pre- dopo cinque anni, cominciando a contar
scrive ha la facoltà di prendere, durante dalla data del contratto, se, in questo spa-
il viaggio, denaro a cambio marittimo, e zio di tempo, non vi fu cedola, obbliga-
l’armatore ancorché lo ignori, è soggetto zione, saldo di conti, o intimazione giu-
in questo caso, alle medesime obbligazio- dicale (6).
ni come se avesse stipulato egli medesimo,
in persona, l’ imprestito (3).
296. È proibito di far assicurare le ro- TITOLO IX.
be sulle quali fu costituito il cambio ma-
rittimo, ma se la somma d’ imprestilo è dell’ assicurazione.
inferiore al valor della roba su cui fu fat-
to,il prenditore può far assicurare il so- 298. Il contratto e perfino il vocabolo
prappiù, e in questo caso, quando l’ im- di assicurazione era ignoto agli antichi(7).
prestito e l'assicurazione cadono sulla me- Al tempo della seconda guerra Punica,
desima nave, o sul medesimo carico, e vi dovendosi trasportare nella Spagna le prov-
sia naufragio, il prodotto della roba sal- visioni da guerra, e da bocca necessarie
vata si divide a lira soldo e denaro, fra '1 all’esercito Romano, fu stipulato che il
datore pel suo capitale unicamente, e l'as- danno, o perdita, che fosse cagionata dai
sicuratore per le somme assicurate (4), nemici, o dalle tempeste, sarebbe soppor-

ti) Traiectitiaea pecunia est quae trans Cod. di Comm. art. 35i.
(4)
mare vehitur . sed ridendum, an tnerces
. . Ord. del 1681 art. 18, e ivi Valin.
(5)
ex ea comparatae in ea causa habentur; Cod. di Comm. art. 433, 434.
(6)
et interest, utrum etiam ipsae periculo cre- Vox adsecuratiosis non prisci, sed
(7)
ditorie navigent; tane enim traiectitia pe- recentioris aevi est, quo quidam Neoteri-
cunia L. i ff. de naut fien.
fit. corum adsecu rare prò SEC uro a r ACCHE
Valin art. 1 6 de la saisie.
(») V. dicere coeperunt. Kuricke, Diatr. de assi-
^ del Capitana V. Voto di G. A.
(3) Tic. curai. in pr.
Marchio presso Casaregio, disc. 71.

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216 DIRITTO COMMERCIALE


lata dalla Repubblica (I). Cicerone vo- fatte nei tempi successivi da altri, s'inse-
lendo ritornare dal suo proconsolato cer- riva la clausola, che dovettero avere la
cava persone che si facessero garanti del medesima forza ed effetto di quelle che ti
trasporto del denaro incassato da lui, af- facevano già nella strada de' Lombar-
finchè nè egli, nè la pubblica azienda, ne di 7 ).
(

corressero il rischio ( 2 ). L’ Imperatore 299 Senza più trattenermi a indagare


.

Claudio propose ai mercanti di assumersi l’incerta origine del contratto di assicu-


il danno che fosse loro arrecato dalle tem- razione 0 a cercarne i vestigli in alcune
peste ( 3 ), ma nel primo caso, la pubblica ora inusitate convenzioni de’ tempi anti-
guarentia non induce il contratto d’assi- chi, 0 ad esaminar l’opinione di coloro
curazione, per cui l'assicuralore si assu- che il credono moderna invenzione, ba-

me il pericolo, e rassicurato si obbliga a sterà osservare che la forma attuale di


pagargliene il prezzo, ossia premio-, nel questo contratto, e la maniera d’ inten-
secondo, gl’ interpreti più sagaci non rav- derne i patti provien dalle costumanze
visano in quelle persone, che o appalta- delle città commercianti, non dalle rego-
tori che s’incaricavano del trasporto sot- le del diritto Romano, e non farò che ac-
to la loro mallevadoria, o colibisti, ossia cennarne i vantaggi evidenti, per cui fu
banchieri che si obbligavano a pagare a riguardato come uno de'più considerabili
Roma denaro che nelle mani lorover-
il ed importanti che l' ingegno umano ab-
savasi in Asia; e nel terzo, volle Claudio bia immaginati. Egli si è per così dir sol-

colla sua generosità promovere il ben pub- levato sopra tutti gli altri contratti ma-
blico, a differenza dell'assicuratore odier- rittimi per la vastità delle sue combina-
no, la mira di cui è diretta al suo privato zioni, per la bellezza de’ teoremi, che lo
guadagno, e all’accrescimento del suo pa- determinano, e per l' infinità de’casi, cui
trimonio (*). Emerigon ( 5 ) riguarda il può farsene P applicazione. Colla guida
contratto di assicurazione come esistente dell’ ago magnetico poteva il nocchiero
anche presso Romani, quantunque sot-
i valicare impavido l' immenso Oceano, e
to una forma comune e generica. Altri tragittar sopra fragil naviglio ai più lon-
credono che ne sia venuta l' inspirazione tani lidi del globo terrestre l’ intrepido
:

prima agli Ebrei scacciati dalla Francia navigatore poteva eccitare l'avido mercan-
sotto il regno di Filippo Augusto, e ne te, cui nuove terre offrivano produzioni

sia poi passato l’uso ai Guelfi, ed ai Ghi- preziose ignote a noi, a intraprendere spe-
bellini alternatamente costretti ad espa- culazioni inaudite, ma facea d'uopo e-
triare (6). Gl’Inglesi credono che il con- sporre a pericoli innumerevoli, cospicue
tratto di assicurazione sia stato introdot- somme, e lo raffrenava il timore che ri-
to fra loro, da più secoli, da alcuni Ita- manessero a un tratto sepolte colla nau-
liani, quali dalla Lombardia passarono
i fraga nave le sue belle speranze. Il cal-
a stabilirsi in Anversa, e in Londra, ed colo delle probabilità gli mostrava P in-
erano soliti radunarsi in Londra, nella costanza degli elementi, e dette-stagioni,
piazza ove oggidì è la strada de'Lombar- la varietà dei mari, dei porti e delle spiag-
di, (Lombardslreet) per concertare i loro ge, la difficoltà dei guadi, la forza delle
affari di commercio, in un edilìzio chia- correnti, l’impeto delle tempeste, lo scon-
mato Pamn-House, o Lombari. La prova tro delle secche, e degli scogli, le scorre-
che furono primi e soli negoziatori d'as-
i rie de’ pirati, l’indole dei popoli ne’ paesi
sicurazione si deduce dacché nelle polizze ove doveva approdar la nave, la politica

(i) Ut quae in naves imposuissent, ab (7) Windham Beawea, Lex mercatoria


hostium, tempestatisve vi, publico pericolo Rediviva, of Insurancet,pag. a6i — anas

essent. Liv. Lib. a 3 cap. 41. they mere then thè sole negotialors in in-
() Cic. Epist. ad Fornii, lib. a Ep. 17. turances, thè Policies made by others in
( 3)
Svet. in vita CI audii, cap. 8. after timer had a clause inserted, that
(4) K urici e, lue. cit. TBOSE LATTEE OHES SBOULD HATE AS
(5)Emerigon des assurances eh. 1 § f. mucb ronca, ahd bffects, as tbose ron-
() Sjvarv, Dietim,1, de Comm. E. assu- beelt bade ih lobbaed-stbeet.
runce.
PARTE SECONDA 217
de’governi, la guerra che fra diverse na- ti400 navi non ne perisce ordinariamen-
zioni poteva accendersi inaspettata, e le te che una sola, egli può con Gducia scom-
non prevedute marittime ostilità. mettere due contro cento, come la lotte-
300. Non vi sia rischio che ti faccia ria cui accorrono i giuocatori a mille, a
spavento, disse l'assicuratore al mercan- mille, mentre tanto pochi sogliono esser-
te, gli assumo in me tutti. Si allestisca il vi fortunati, può arrischiare di pagar piò
naviglio, introduci nello stesso ciò che ti migliaia per un che riceve.
aggrada, per quanto prezioso sia, sfida 302. Il contratto di assicurazione, dice
pure il furore dei venti, e dei flutti, gli Targa (1), non è altro che un’assunzione
scogli, le guerre, i pirati. Se le tue spe- de'pericoli sopra la roba altrui. Molle spe-
dizioni non arrivano a buon porto, le tue cie vi possono essere di assicurazione, e
perdite saranno da me riparate, io mi fa- Pothier fa menzione di una compagnia
rò tuo mallevadore, e sarai da me reso di assicuratori stabilita in Parigi che, me-
indenne d’ogni tuo danno; se ti arride diante una certa somma guarentiva ipro-
fortuna, in contraccambio non mi dovrai prietarii delle case dal pericolo del fuoco;
che una piccola, o mediocre porzione de- ve n'hanno di simili anche oggidì (2), ma
gli utili che avrai conseguiti. Non parlò noi parliamo di quella che è piò impor-
invano l’assicuratore. La certezza di ri- tante, e usilata, dell’assicurazione marit-
cuperare il suo capitale nel caso d’ infe- tima. Questa è un contratto, per cui uno
lice successo armò di coraggio il mercan- de'contraenti si assume i rischii di mare
te, si moltiplicò il numero delle navi pic- che deve correre una nave 0 le mercanzie
cole, e grandi, non vi fu guado che non che vi sono, o devono esservi introdotte,
fosse frequentemente tentato, la prosperi- e promette all'altro contraente l' inden-
tà privata e pubblica prese un vigor nuo- nità per una certa somma che gli dà, o
vo, le produzioni sovrabbondanti de’ di- si obbliga a dargli in contraccambio (3).
versi, e piò rimoti paesi rapidamente pas- Il contraente che si assume i rischii si
sarono a immense distanze, da un popolo chiama assicuratore, l’altro, in favore di
a un altro, c il contratto di assicurazio- cui gli assume è l’assicurato, la somma
ne essendo divenuto il sostegno del com- che l'assicurato dà, 0 deve dare all’assicu-
mercio marittimo, tutte le nazioni si por- ratore, si chiama premio di assicurazione
sero per cosi dire, vicendevolmente la Iprémie W assurance) e la scrittura, in cui
mano. e registralo il contratto, polizza di assi-
301. Farà maraviglia a chi non ha co- curazione. L’assicurazione chiamasi an-
gnizione bastante di questo ramo impor- che aversio periculi, e queste parole si-
tantissimo di commercio che si trovino gnificano che l'assicuratore prende sopra
persone le quali vogliano assumersi tanti di se il pericolo che corrono in mare le
rischi per un piccolo premio, e riguarde- cose assicurate (4).
rà come temerario l’assicuratore, e come 303. Alcuni Giureconsulti hanno pre-
un rovinoso giuoco d'azzardo l’assicura- teso che il contratto di assicurazione, co-

zione, e tale effettivamente sarebbe, se me abbiamo veduto dal contratto di cam-


grande non fosse il numero dei concor- bio, debba aggregarsi ad alcuno dei rico-
renti a far assicurare le loro navi, ole lo- nosciuti dalle leggi Romane; altri alla
ro merci, ma nella moltiplicità delle as- compra e vendita, altri alla locazione, e
sicurazioni il profitto dell’assicuratore è conduzione, altri al mandato, altri alla
certo, come quello della lotteria, ed es- società. Targa lo riguarda come un con-
sendo provato dall’esperienza che in 300, tratto innominato do ut des (5) cioè, io

(i) Targa, c ap. 5a § i. (4) Assecuratio est conventio de rebus tuto


(a) Pothier, du contr. d' assurance , n. 3. aliunce transferendis prò certo proemio, seu
(3) V. Grot. de Jur. belli et pacis lib. a aversio periculi, Stypmann. pari. 4 cap. 7
cap. i a § 3 n 8,Kuricke, diati db. de arrecar.
. n. a6». —
Aversio periculi ita dieta, t/uni
pag. 8ag. Rocc de assecur. not. i. Stracca, aliquis alterius periculum in mari aver su fri
eod. in introd. n. 46, Marquard. lib. a cap. it, aut in se recipit, Locenn. lib. a cap. S
i3 n. 8 Pothier, des assur.n 4. Emerito», n. 1 .

dee ass eh. 1 observ. gen- (5) Targa loc, cit.

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218 DIRITTO COMMERCIALE
li do un tanto, perchè occorrendomi tini- plicano a uno di questi contratti, si ap-
tiro fatale tu mi dia il valsente del dan- plicano pure all’altro. C mo però da no-
no. Pothier (1) lo raffigura al contralto di tarsi due principali differenze. La prima
compra e vendita. Gli assicuratori sono i che l’assicuratore guadagna sempre il pre-
venditori; rassicurato è il compratore; il mio d'assicurazione: perciò, se accade si-
discarico de'rischii ai quali è esposta la nistro, e non è pagato il premio, egli ha
cosa assicurala equivale alla cosa vendu- diritto di prelevarlo dalla somma assicu-
ta; il premio che rassicurato paga, o si paga tanto di meno. Il datore
rata, ossia
obbliga di pagare all'assicuratore, è il a cambio marittimo, se accade sinistro,
prezzo di questa vendita. perde denaro dato ad imprestilo, e non
il

301. Il contratto di assicurazione, qua- può pretendere verun profitto. La se-


lunque si voglia che ne sia l’origine, non conda differenza è quella che il datore
ha cominciato a essere in uso nella forma sborsa anticipatamente il denaro, e l'as-
attuale, e sotto questo nome, che verso il sicuratore non solo non anticipa cosa al-
decimoquarto.o decimo quinto secolo, ed cuna, ma per lo più esige il premio, mo-
ha caratteri suoi proprii che lo distinguo- tivo per cui sempre, in eguali circostan-
no dai contratti che sono regolati dal di- ze, il profitto marittimo è maggiore del
ritto Romano. Se vi si trova con quelli premio di assicurazione.
qualche somiglianza o analogia, questa 306. Il contratto di assicurazione ò con-
è troppo lontana per poterlo confonder sensuale, perchè appena le parti sono d’ac-
con essi, o paragonarlo ad alcun di loro, cordo sulla somma da pagarsi all'assicu-
e potrei qui ripetere le osservazioni fatte ratore in premio de’rischii che si assu-
sui contratto di cambio (2). Corvino do- me, contratto è perfetto. È vero che
il

po aver passate in rivista le diverse opi- l'obbligazione degli assicuratori c condi-


nioni de’Dollori (3) dice che il contratto zionale, perchè dipende da un accidente
di assicurazione è un contratto nomina- di forza maggiore, per cui periscano le
to, distinto dagli altri contratti avente cose assicurate, o soffrano danno, ma non
un' indole, e qualità sue proprie, come c in poter loro di desisterne, e se si verifica
prima di lui avea detto Stipmanno (4), l’accidente, la condizione dev’essere adem -
ed Emerigon lo chiama un contratto tale pila (5).Dipende altresì dal fatto dell’as-
quale è stato creato dalla natura delle sicurato, perchè se per qualche impedi-
cose. Quantunque però i patti che lo mento, o perchè gli piace di rompere il
compongono debbano interpretarsi prin- viaggio, non sono caricate le mercanzie,
cipalmente prendendo norma dagli usi 0 la nave assicurata non parte, il contrat-
delle città mercantili; pure concorrono a to di assicurazione si rescinde. In questo
regolarlo i principi! generali del diritto caso, si domanda, se rassicurato perda il
civile, ossia dellaragione scritta. premio, ancorché il rischio non sia co-
305. Qui cominceremo a osservare la minciato. Alcuni autori distinguono: 0
grande affinità che vi è fra il cambio ma- svanisce l'assicurazione per fatto dell'as-
rittimo e l'assicurazione. 11 datore può sicurato, e l’assicuratore non solamente
paragonarsi all’assicuratore l’uno e l’al- : non è tenuto a restituire il premio, ma gli
tro si assume i rischi marittimi. Il pren-
i compete il diritto di esigerne il pagamen-
ditore può paragonarsi all’ assicurato il ; to; o qualche impedimento, 0 causa de-
profitto marittimo che uno promette, e terminata impedisce che non si faccia il
il premio d’assicurazione che paga, o pro- caricamento, o che la nave non parta, e
mette 1’ altro, sono prezzo del pericolo il premio non è dovuto, e l’assicuratore

egualmente: perciò i principii che si ap- si può costringere a restituirlo (6). Altri

(i) Pothier n. 5. (4) Stipraann, de Jur. marit. pari. 4 cap.


(a) Fort, i n. ai 8. 1 n. a3;. Emerigon, des assurances, eh. 1
(?) Nos dicimus cum Stipmanno, asse- sect 2.
eurationem esse contractum nominatimi , (5) Pothier, des assur. n. 5.
pactis suis a reliquorum contractuum na- (6) Stracca de assecur. Gloss. 8 n. 6,
tura discretis, constatitela. Corvin. de nau- Locenn. lib. 1 cap. 5 n. 16, Rocc. de asse-

fragio, pag. 9».


.

PARTE SECONDA 219


per Io contrario sostengono, che ogni qual- parole,quanto l’intenzione de' contraen-
volta prima della partenza della nave, si ti,benché non espressa chiaramente ab-
rompa il viaggio, l'assicuratore è obbliga- bastanza, o adequatamenlc, ma il con-
to a restituire il premio se lo ha ricevu- tratto d’assicurazione, essendo, per cosi
to (1), e il Codice aderisce a questi ultimi dire, straniero al diritto Romano, non
accordandoall’assicura tore soltanto il mez. deve questo servir di norma nel fissarne
zo per cento della somma assicurata, a le regole, enon gli si può applicar la di-
titolo d’indennità anche rompendosi il stinzione dello stretto gius e della buona
viaggio per fatto dell'assicurato (2). fede. Non v' ha dubbio che le parole del-
307. Il contratto di assicurazione è ri- la polizza di assicurazione non debbano
nallagmatico, ossia bilaterale, perchè pro- essere scrupolosamente ponderate, ed in-
duce obbligazioni reciproche, e sebbene tese nel senso loro proprio, e che da quel-
rassicurato possa renderlo inutilenon met- le non sia proibito staccarsi, e in questo
tendo in rischio le merci, o la nave, pure il contratto può dirsi stridi juris (4), ma
non può pel medesimo rischio farsi assi- siccome nel contratto di assicurazione
curare da un altro assicuratore, e non può deve regnare la buona fede; cosi ogni ca-
rinunziare al patto d'assicurazione senza villo, o sottigliezza di diritto dev’esserne
rinunziare al viaggiochc il contratto avea sbandita, e dar luogo all'equità che è l'a-
per oggetto: con questo contratto non si nima del commercio. Targa dice che l’ob~
stipula che 1'assicurato metterà la sua ro- bligo dell assicuratore è stridi juris, e
ba in rischio, ma che se ve la mette, ne giustamente stabilisce che non ti pud
sarà guarentito, e pagherà il prezzo della estendere da un corpo a un altro reai-
guarenzia. 310.distinto (5); ma nell’interpretare le
mente
308. Il contratto di assicurazione de- clausole del contratto, se v’ è ambiguità,
v’essere annoverato fra gli aleatori, non devono considerarsi le circostanze, e gli
fra i confutativi, perchè ambe le parti cor- usi del luogo ove si fa l’assicurazione, e
rono un rischio, perchè può accadere che spiegar l’intenzione delle parti in un modo
l’assicuratore ricevail premio e nulla ab- conforme a questi, ancorché secondo il

bia a dare, e perchè il premio ch’egli ri- diritto comune dovesse dirsi l’opposto (6).
ceve non è l'equivalente di un'altra cosa Se vi fosse lesione enormissima
ch’egli dà, o si obbliga a dare, ma il prez- nel contratto di assicurazione, potrebbe
zo del rischio che si assume, il che forma egli rescindersi ? 1 dottori che lo parago-
il vero carattere d’un contratto aleato- nano al contratto di compra e vendita am-
rio (3). mettono la rescissione per causa di lesio-
309. Si è disputato se questo contralto ne, e fra questi Casaregio (7), ma gene-
sia di quelli che secondo il diritto Roma- ralmente si sostiene il contrario. Il pre-

no chiamansi strini jurit, i quali non am- mio d’assicurazione è maggiore o minore
mettono che una rigorosa letterale inter- secondo le circostanze, e secondo i peri-
pretazione, o di quelli che chiamansi bo- coli piò o meno gravi, e prossimi come :

nae /idei, nell’ interpretazione dei quali si potrà dunque determinare quando, e
si riguarda non tanto il nudo senso delle fino a qual grado vi sia lesione (8)? Il

eur. not. il, Casareg. de comm. disc. i n. nae Jldei et ideo requiritur in ilio bona fi.
43 , Si et 1 8 2 disc. fri n. 4. des, non dolus, non fraus, sed scium aequi,
(1) V. Emerigon, eh. 16 sect. 1 h. t. tas, quae est anima commereii; et prati
(1) Cod, di Comm. art. 349. candus non est cum juris apicibus et rigo,
l) Potbier, n. 8. Emerigou eh. 1 sect. ribus .... Ex
stylo oel consuetudine, et
Ì *• praxi, iste contractus debet explicari, licei
(4) Rote, de assecur. not. 18 et 61 Stj- . cuntrarium de jure dicendum esset. Casa,
pmann. part. 4 cap. 7 n. 4ao. Rot Genuae reg. elise. n. a et n. 7.
1

de mere. dee. ioa n. 5 et 139 n. 5 Mar- .


(7) Id. loc. cit. n. 6.
quard. lih. a cap. i 3 n. 44, 4 5 Gasar eg.disc.
.
(8) Slvpmann. part. 4 cap. 7 n. 717, Va-
1 n. 1 et n. 107. lili art. 3 A. t. Pelhier n. 8a. Emerigo»,
(S) Targa, cap. 5 a n. 8. eh. 1 sect. 6.
(6) Iste conlractus assecurationis estbo-
.

220 DIRITTO COMMERCIALE


premio è prezzo del pencolo, e gli esti- messa (4). Queste pero erano distinte da
matori di questo sono i contraenti. Se caratteri e regole particolari, e quando
fosse pattuito un premio veramente ecces- 1'assicurato non avea nella polizza espres-
sivo o straordinario a giudizio di tutti, samente dichiarato che intendeva di far
allora vi sarebbe dolo o frode, e il con- assicurare una cosa che non era a suo ri-
tratto sarebbe nullo perciò sembra che
: schio, cioè di fare una scommessa, se Ve-
il contratto di assicurazione non possa ra la prova che non era stato fatto cari-
rescindersi per causa di lesione. Volendo camento ancorché fosse stato dispensato
esporre i principi! regolatori di questo dall’obbligo di giustificarlo, non si soste-
contratto, vedremo come abbiamo fatto neva il contratto, nè come vera e propria
pel cambio marittimo, quali sono le cose assicurazione, perchè ne mancava la ma-
che lo costituiscono, ossia ne formano la teria, nè come scommessa, perchè ne man-
sostanza; qual ne sia la forma, e quali cava la forma. Vera poi gran differenza
obbligazioni produca. Dalla definizione fra la vera assicurazione e la scommessa,
si rileva che tre cose sono necessarie af- perchè trattandosi della prima, non si do-
finchè possa dirsi che sussiste un vero veva l’ indennità che in ragione delle mer-
contratto d’assicurazione. 1. Li cosa oco- canzie caricate e perdute, ma trattandosi
se da assicurarsi. 2. I rischii cui è, o della seconda, si doveva tutta la somma
dev’essere sottoposta. 3. Il premio di assi- assicurata, ancorché le mercanzie non si
curazione. fossero perdute che in parte o vi fosse ec-
311. Tutti gli autori parlano di un’as- cesso della somma assicurata sul valore
sicurazione che chiamano impropria, ed delle mercanzie, deducendo unicamente
unicamente consiste nella condizione del il valore delle mercanzie ricuperate a cre-
sinistro, senz’obbligo per rassicurato di dito dell’assicuratore. Siccome nel con-
far la prova rigorosa di verun rischio. Non tratto di scommessa si stipulava una data
sipuò concepire assicurazione vera senza somma qualunque sinistrai non
in caso di
una cosa di cui si assumano i rischii. Ep- la stima 0 il valore delle mercanzie cari-

pure nella maggior parte delle città di cate ; cosi era dovuta tutta la somma, per-
commmercio erano ne'tempi addietro in- chè dai contraenti si avea riguardo al si-
trodotte e tollerate le assicurazioni che in nistro, e non alle mercanzie (5). Gli abusi
Italia si chiamano ruoto per pieno per ria infiniti, e talvolta i delitti, cui la scom-
di scommessa, e contratto di scommessa, messa applicata marittimi apri-
ai rischii
che appunto si dicevano assicurazioni im- va l’adito, fecero riguardare questo con-
proprie, perchè non avevano di assicura- tratto come nocivo al commercio e alla
zione che il nome (1): sono tollerate an- buona morale ; la speranza dell’assicura-
cora nel regno di Napoli, in Toscana, e to ossia di quello che scommette per la
lo erano anticamente anche in Francia. perdita è fondata unicamente sull’altrui
La stipulazione : se una tal nave arrive- rovina, sulla perdita della nave o delle
rà dall’Asia, ti darò una tal somma e vi- mercanzie che sono l’oggetto della scom-
ceversa era nota ai romani, e permessa messa (6); perciò nella maggior parte del-
dalle leggi (2). Dacché le scommesse, per le città di commercio, il contratto di scom-
se medesime sono lecite (3), quando one-. messa fu proibito. Lo fu dal regolamento
sto ne sia l'oggetto, e non sian fatte con d'Amsterdam, dallo statuto di Genova, da
frode o sorpresa, hanno conchiuso che do- uno statuto di Giorgio li in Inghilterra,
vevano considerarsi come legittime an- dall’Ordinanza del 1681 in Francia (7).
che le assicurazioni per modo di scom- Il Codice Civile proibisce ogni specie di

(i) De Luca de credito, disc. 1 1 1 n. 4, 5, (4) V. Stracca de mercatura, pari. 4 § 8.


Casareg. disc. 7 n. 5. (5) Casareg. disc. 7 n. 6 ad 9.
(a) Si navis ex Asia venerit — L. 63 ff. odieux quoti se mit dans
(6) Il serait
de verb. oblig., dare spondes si navis non lecas de de sirer tu perte et un vais seau.
venit — 1 29 fT. eod. V avidité du gain est capable de produire
(3) L. a et 3 ff. de aleat., L. 1 7 § %ff. des perfidie s t/u' imporle de pre'venir. Urne-
de presciipt. verb., L. 5-, 63, 108, lag de rigori eh. i sect. 1 § 1
verb. obligat.
§ 4 et 6 Inst. eod. (7) V. Emerigon, toc. or, Casareg. disc.

tizei
PARTE SECONDA •221
scommessa che non sia moderata, o non tima la nuova assicurazione (4). Emeri-
abbia per oggetto un giuoco d’esercizio (1). gon osserva che se il Capitano, durante il
Il Codice di Commercio ha confermato in viaggio, prende denaro a cambio marit-
questa parte tutte le disposizioni dell’Or- timo, il datore ha diritto di farlo assicu-
dinanza del 1681. Noi non parleremo che rare: nel nostro caso, l'armatore raffigura
della vera, c propria assicurazione, che ildatore; e si reputa che abbia fatto l’im-
non può sussistere senza che si faccia as- prestito a semedesimo: può dunque pro-
sicurar qualche cosa, il valore di cui cor- curarsene l'assicurazione. Ma si potrebbe
risponda alla somma
che, in caso di sini- rispondere che il datore ha diritto di far
stro, l'assicuralore è tenuto a pagare. assicurare la somma data ad imprestilo,
perchè corre il rischio di perderla, e se l’ar-
CAPITOLO L matore non corre alcun rischio, il parago-
ne non corre. Suppongasi però che una
Delle cose che possono essere soggetto nave stimata 40000 lire sia stata assicura-
del contratto d'assicurazione. ta per egual somma, e danneggiata poi
per fortuna di mare, il rattoppamento ab-
312. L’oggetto dell’assicurazione è di bia costato lire 6000; se arriva a buon por-
riparare i danni e le perdite cagionate dal- to, l’armatore coll’azione d’avaria si farà
le vicende marittime: si può dunque sta- bensì rimborsare dall'assicuratore di que-
bilire come regola generale, che possono ste lire 6000, ma se la nave si perde, l’ar-
farsi assicurare tutte le cose che sono espo- matore non potrà mai ripeteredal suo as-
ste alle vicende marittime. L'assicurazio- sicuratore che lire 40000; dunque per le
ne, per rassicurato, non può esser mezzo lire 6000 egli corre il rischio, e la vera
di lucrare, ma unicamente di non perde- cagione per cui si deve approvar l’opinio-
re; si può dunque stabilire come altra re- ne di Valin e di Emerigon, è perchè, in
gola generale, che non si può far assicu- caso di sinistro, l’armatore correndo il ris-
rare se non ciò che abbiamo e corriamo chio di perdere le spese staordinarie pos-
ilrischio di perdere. sono queste divenir materia di una nuo-
313. Risulta dalla prima che si può far va assicurazione (5).
assicurare il corpo, e chiglia, come dico- 314. Assicurandosi corpo e chiglia del-
no della nave, vuota o carica, armata o la nave, l’assicuratore dev’essere informa-
non armata, sola o accompagnata (2). to, se è vuota o piena, perchè cosi può giu-
L’Ordinanza della marina permetteva di dicare del maggiore 0 minor pericolo che
far assicurazione prima, o durante, il viag- si assume. Se la nave è vuota meglio re-

gio (3), e il Codice non lo proibisce. Fin- siste all’ira del mare, e più facilmente sfug-
gasi che durante il viaggio, il Capitano ge al nemico. Il nolo, venendo il caso del-
abbia fatto spese straordinarie per la na- l’abbandono, è dovuto all'assicuratore, e
ve, si domanda se l’armatore possa farlo anche per questo motivo gli giova saper
assicurare. Sembra che la quistione di- se la nave è vuota o piena. In casodi guer-
penda dal riconoscere se queste abbiano ra, la nave armata, o non armata, è cir-
accresciuto, o no il valore della nave. Se costanza importante. Sola, 0 in compa-
furono cagionate da fortuna di mare o gnia. Se la nave ha una scorta, i rischi
servirono per provveder vittuaglia man- ai quali è esposta, sono minori, ed ecco il
cante, o per riparare gli attrezzi dete- motivodi queste distinzioni chefa la legge.
riorati naturalmente, non si vede mo- 315. Gli attrezzi e corredo della nave
tivo, a prima vista, di farle assicurare, sono materia d'assicurazione, tarmamen-
perchè o sono rimborsate dall'assicurato- to, la vittuvaglia, le somme dato a cam-
re, 0 sono prese sul nolo; nulladimeno Va- bio marittimo, le mercanzie che formano
lin ed Emerigon riguardano come legit- il carico, e generalmente qualunque altra

4, 7, i3, i5, Blakstone cA. 3o tom. 3 pag. 3 Ordoon- del 1681 art. 7 A. t.
( )

379, Baldasseroni, pari. 1 tit. i,n. it,e seg. (4) Valin, art. 19 da Capitaine, Emeri-
pari. 3 tit. 5 n. 45 Azuni, V. assicuratila. gon, eh. 8 sect. 6 § a.
(1) Cod. Civ. art. 1965, 1966, 1967. 5 Delvincourt, not. de la pag. ao 5 n. 1.
( )

(a) Cod. di Comm art. 334.


222 DIRITTO COMMERCIALE
roba di cui possa farsi la stima in dena- che avessero caricati, qualora nella poliz-
ro ( 1 ). Quando l’assicurazione è fatta so- za non vi fosse dichiarazione espressa che
pra corpo, attrezzi, e corredo della nave, intendevano di far assicurare la totalità (
7 ),
vi s'intende compresa anche la scafa, per- e questa dichiarazione neppur bastava a
.
chè è necessaria assolutamente alla navi- sottrarli al rischio del decimo, nel caso in
gazione (2 ), benché dalle leggi Romane cui fossero nella nave.o anche non essen-
per la compra e vendita, e per la riven- dovi imbarcati ne fossero i proprietari. In
dicazione si consideri come cosa distinta Italia non vi fu mai questa proibizione (8),
e separata ( 3 }. In Londra, e a Livorno, nel- ed è stata dal Codice tolta anche in Fran-
la polizza si suol esprimere sopra cor-— cia, sullaconsiderazione che i caricatori
po, attrezzi, corredo, armamento ec. ma nel lucro che possono ricavar dalle mer-
riflette Emerigon chequestespecifìcazio- canzie giunte a buon porto, hanno ba-
ni sono superflue perchè basta il dire che stante stimolo ad invigilare alla salvezza
si assicura sul corpo, e s’intende assicura- delle medesime.
toanche sugli accessorii ( 4 ). 318 Non potendosi far assicurar che
Fra gli oggetti di assicurazione si an- quali si può determinare il
le cose delle
noverano anche le somme date a cam- prezzo in denaro, nasce la questione se
bio marittimo, perchè se la cosa su cui fu la vita di un uomo libero possa essere ma-
costituito l'imprestito perisce per caso for- teria di assicurazione. In Italia, e in In-
tuito marittimo, il datore, come abbiamo ghilterra, secondo le antiche leggi. 0 co-
già detto, corre il rischio di perdere il suo stumanze, sono le assicurazioni delle per-
capitale. sone ( 9 ), ma sono riguardate come assi-
316 Quando l’assicurazione è fatta so-
.
curazioni improprie, 0 scommesse, e sono
pra robe, e merci, che Francesi chiama-
i proibite in Olanda, e in molti altri pae-
no assuranre sur facultés, non s’intendo- si 10 ). In Francia erano proibite anche
(

no ordinariamente assicurate che le mer- prima dell'Ordinanza della marina (11 ). La


canzie caricate prima della partenza del- vita dell'uomo non ha prezzo, non è og-
la nave, ma se nella polizza vi è la clau- getto di commercio, è cosa odiosa che la
sola che permette al Capitano di fare sca- morte divenga materia di una specula-
lo, ossia di approdare ai porti intermedi^ zione mercantile, e convenzioni simili
0 per discaricarne porzione, o altre rice- sono di tristo augurio, e possono anche
verne, allora le mercanzie caricate duran- fornir occasione al delitto. Nulladimeno
te il viaggio, s'intendono comprese nel- Pardessus si affatica a giustificarle, per-
T assicurazione ( 5 ). chè crede che in Francia non vi sia veru-
317 . Le Ordinanze, e i Regolamenti na legge che non le permetta. Egli dice
di alcune città marittime proibiscono di che non v'è somma con cui possa com-
far assicurare la totalità della roba che si prarsi la vita d’un uomo, ma che lo sco-
espone alle vicende del mare, e lo scopo po dell’assicurazione è di riparare il dan-
di questa proibizione fu d’impedire le fro- no chela morte di un uomo cagiona; ch’e-
di de’Capitani, e d’interessare personal- gli è inutileesaminare se la vita possa
mente rassicurato alla conservazione del- essereo no venduta, giacché basta chela
la nave c degli effetti che sono nella me- sua perdita produca un danno di cui pos-
desima collocati (6).L’Ordinanzadel 1681 sa farsi la stima in denaro, e su di ciò non
stabiliva che gli assicurati sempre corre- puòcaderdisputa. L'assicuratore non com-
rebbero il rischio del decimo degli effetti pra le cose assicurate. Se è tolta la vita a

(i) Cod. di Comm. art. 334 . (6) Baldasseroni, part. 3 tit. 7.


(i) Kuricke, quaest. 3 Locenn. IU>. S cap.
.
(7) Ordinanza del 1681 art. 18, 19 A. t.

1 n. io. Targa, cap. Si n. 5 Emerigon, ih.. (8) Casureg. disc. 1 n J*.


6, sect. 7 $ ì. Baldasseroui, part. 3 tit. 7 (9) Rocr., noi. 47, 74, Scaccia de cambiir
n. 19. $ 1 quaest. in. 1 3 3 Blackstone, cA. 3 o/om,
.

( 3)
L. gff. de instruct. leg. L. KKff. de 3 pag. 377.
tviclionibus. (10) Slypmann, part. 4 cap. 7 n. 076, ,

(4) Emerigon, eh io sect. a, et loc. cit. (u)Guidonde la mer eh. 16 art. 5 Or- .

5 Id., loc. cit. sect. 1 § 5 .


( )
domi de la marine, art. io A. t.
PARTE SECONDA 223
una persona, i suoi eredi hanno contro l’o- bensì, ma in generale, perchè i negri so-
micida l'azione per costringerlo a risarci- no uomini, e la giurisprudenza Romana
re danni e interessi. La rendita vitalizia
i non ha potuto privarli diquesta qua-
dovrebbe riputarsi più odiosa dell'assicu- lità (2).

razione della vita, ma questa non può dar 319. La vita de'negri può essere ogget-
occasione al delitto, perchè l’assicuratore è to di assicurazione, perche sussistendo an-
interessalo a desiderar che rassicurato vi- cora questo obbrobrioso commercio, è ap-
va, e non v’è fondamento di presumere prezzabile in denaro. In caso di tratta,
che nè questi divenga perciò suicida, nè gli assicuratori sono obbligati per qua-
i suoi eredi per l' avidità di guadagnar lunque sinistro, ad eccezione della morte
l’assicurazione attentino ai suoi giorni ; naturale, o del suicidio cagionato dalla
per lo contrario il debitore della rendita disperazione, perchè la prima non è un
vitalizia ha interesse di desiderare che il caso fortuito marittimo, e il secondo può
suo creditore muoia. Ecco le principali ra- attribuirsi ai cattivi trattamenti del pa-
gioni sviluppate da Pardessus per dimo- drone, o alla sua trascuratezza, o a vizio
strar che anche in oggi è permesso di far della cosa (3) ; se un negro muore anne-
assicurare la vita di un’uomo libero, e le gato in una tempesta, se è ucciso in un
avvalora con due sentenze proferite quan- combattimento, la perdita è imputabile
do era ancora in vigor l’Ordinanza, da cui all’assicuratore. Si è disputato se a questi
era testualmente proibito, entrambe dal 10 sia pure la morte violenta per effetto
Consiglio del Re, una de’ 3 Novembre della ribellione degli schiavi, ed è stato
1787, e l’altra de'27 Lug. 1788(1). Sem- deciso che la ribellione de’ negri è una
brami però che gli argomenti di Pardes- fortuna di mare di cui l'assicuratore sop-
sus presto cadano, se si rifletta che il ri- porta le conseguenze ().
facimento cagionato dalla perdita della vi- 320. Si può assicurar non la vita, ma
ta è la conseguenza o anche lo scopo, se la libertà degli uomini, perchè non la
si vuole, dell'assicurazione, ma la vitan’è prima è apprezzabile in denaro, ma la se-
l’oggetto, ossia la materia, e se la vita non conda ; perciò i navigatori potranno sti-
ha prezzo, non si può su di essa costituir pulare che nel caso, in cui fossero fatti

l’assicurazione, perchè la legge indican- prigionieri, o schiavi, l’assicuratore sarà


do cose che si possono far assicurare di-
le obbligato a pagare una somma determi-
ce —L'assicurazione può aver per og- nata, o a riscattarli ; anzi coloro che ri-
getto ec. —
L'assurance peut avoir pour scattano gli schiavi ne’paesi barbareschi,
objet ec. —
Quando si assicura la nave, possono far assicurar le persone riscatta-
la mira del contratto è di obbligar l’assi- te, ossia convenir che nel caso, in cui que-
curatore a pagarne il prezzo, se invece di ste persone fossero prese, o perissero per
giungere a salvamento soffre sinistro, e si fortuna di mare, l’assicuratore sarà tenu-
perde, ma l’oggetto dell’assicurazione è la to a rimborsarli del prezzo che costò loro
nave. Il Codice volle proibire l’assicura- 11 riscatto, perchè cosi non si assicura la

zione della vita degli uomini liberi, non persona, ma la sua libertà, ossia il prezza»
quella degli schiavi della Ghinea, e dichia- del suo riscatto (5), e la somma pattuita
rando che potevano esser soggetto d'assi- è dovuta dal momento istesso, in cui la
curazione tutte le cose apprezzabili in de- persona fatta schiava, o prigioniera dai
naro, si espresse più accuratamente del- pirati ha perduto la sua libertà (6). Ma
l’Ordinanza, che proibiva nominatamen- se lo schiavo, o prigioniero, è fuggito, o se
te di far assicurare la vita degli uomini è morto prima del riscatto, o se è preso dai

(i) Pardessus, Court de Droit Comm. Conseil (T Etat au Corps Eegislatif dite,
ss. 836. tur les assurancet.
(») „ L’Ordonnanee défendant en géné- (3) Cod. di Comm. art. 339.
„ ral l’assurance sur la vie des hommes, (4) Valin, art. 1 1, 1 5 A. t. Pothier, n. 66.
„ paraissait, ou supposer que les nègrea ne Eraerigon eh. 19 sect. io.

„ l'étaient pas, oupmscrire l’ assuntore sur (5) Ordonn. de la Marine art. 9, 1 1. Po-
„ leur vie.La réduction du projet écarte thier, n. 99 et 3o.
„ tout équivoque. — Corvetto, Orateurdu (6) Targa, cap. Ss noi. so.

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T

22* DIRITTO COMMERCIALE


barbareschi, ed essendo in poter loro, ed data produce l'azione al pagamento della
in vera schiavitù, dai cristiani fu poi ri- somma assicurata, ancorché la nave sia
pigliato, dovrà pagarsi la somma assicu- subito rilasciala, ma è da notarsi, che
rata ? Pothier risponde affermativamente, rassicurato non può intentarla contro l’as-
e dice che nel secondo caso è dovuta ai sicuratore, se non fa l'abbandono della
di lui eredi (1). Targa tìngendo il terzo rolla assicurata, e così egli non perde, ma
caso dice che nè più nè meno si paga la non guadagna (5). Quanto è vero il prin-
somma assicurata , perchè avendo perso cipio cui ci richiama Delvincourt, altret-
commessa la stipulazione (2 ).
la libertà, è tanto lo sono quelli sui quali si fondano
Emcrigon la pensa così egualmente quan- Targa, Pothier, Emerigon: come togliere
do nella polizza fu specificata la somma questo conflitto? A me sembra che la
che doveva servire al riscatto, perchè se questione debba risolversi, considerando
la condizione che dipendeva da un avve- che questo contratto partecipa molto più-
nimento o da un fatto è adempita una della scommessa che della vera e propria
volta, si riguarda come adempita per sem- assicurazione, perchè il valore della cosa
pre, sufficit condictionem ertitisse ( 3 ); ma assicurata (nel caso nostro, la libertà del-
quando la libertà fu assicurata senza spe- le persone equivale al presso del riscatto)
cificare alcuna somma, e lo schiavo o non può essere che arbitrario, 0 incerto,
prigioniero è stato condotto in luogo sco- e non può mai farsene l’abbandono. Non
nosciuto, o i predatori ricusano di resti- si può dire che non sia lecita l’assicura-
tuirlo, o è morto, egli sostiene con Po- zione delle persone, perchè abbiamo so-
thier che gli assicuratori nulla devono pra dimostrano che è dalla legge autoriz-
pagare, perchè il riscatto fu l’oggetto del- zata: convien dunque conchiudere che
la loro obbligazione e ne divenne im- contien patti i quali sono eccezioni alla
possibile adempimento. Da questa ob-
l’ regola; ma non l’alterano, perchè se ne
bligazione, dice Pothier, non può nascere trovano di questa specie nelle polizze, di-
azione trasmissibile agli eredi dello schia- ce Emerigon ( 6), e non v’è regola, per
vo, o prigioniero, perchè il fatto della re- quanto generale sia che secondo la diver-
denzione è personale a quello verso di cui sità delle circostanze, non soffra eccezioni.
si obbligarono gli assicuratori eccettua- : Queste sospendono la forza della regola
to il caso, in cui gli assicuratori fossero nel caso eccettuato, ma non ne
diminui-
stati posti in mora di eseguire la loro ob- scono l’autorità negli altri casi che con-
bligazione, e di riscattare lo schiavo, quan- cordano colla regola medesima.
do ancora poteano redimerlo, perchè la 321. Emerigon ritenendo sempre lo
mora convertendo l'obbligazione loro in stesso tema, stabilisce che gli assicurato-
obbligazione di danni e interessi, e per- ri trovandosi nell'assoluta impossibilità
ciò in obbligazione di una somma di de- di riscattare lo schiavo, non sono obbli-
naro, l’azione che ne nasce nè per fuga, gati a restituire il premio, qualora non

nè per morte rimane estinta (*). Delvin- sia stato promesso sotto la special condi-
court pretende che nel caso proposto, gli zione dell’effettivo riscatto, perchè sotto
assicuratori nulla siano tenuti a pagare il pretesto d’un avvenimento non preve-

neppur quando fu specificata la somma duto, non è lecito di recedere dal senso
se non è seguito effettivamente il riscat- proprio delle parole del contratto di assi-
to, perchè rassicurato otterrebbe un pro- curazione, contro la dottrina di Pothier,
fitto certo,contro il principio fondamen- il quale dice che se fu promessa una som-

tale in materia d'assicurazione, che que-


*
ma di denaro a Tizio, a condizione che
sto contratto non può mai essere per l’as- nel termine di un anno accordi al suo
sicurato un mezzo di guadagnare, ma di schiavo la libertà, e questi muoia prima
non perdere unicamente. Nel caso del che l’anno spiri, la somma non è dovuta,
predamento, il solo fatto della nave pre- perchè nel contratto la morte anticipata

(i) Polbier, n. 174 . (5) Delvincourt, not. de la pag, so]


(a) Targa, cap. 5a n ig. n. 8 .
(3) Emerigon, eh. 8 sta. a § 3, (6) Emerigon, eh. 8 h. t-

(4 )
Pothier, loc est.
.
- *
- yur--' r

PARTE SECONDA 223


non fu preveduta, e net dubbio l’interpre- bareschi, gli assicuratori non sono obbli-
tazione deve farsi sempre contro colui in gati a pagare un secondo riscatto.
favor del quale fu stipulata l'obbligazio- 323. Non è necessario che gli oggetti
ne. Similmente quando la libertà fu assi- dei quali è permessa l'assicurazione, sia-
curata senza specilìcazionc di somma e no assicurati nella loro totalità, ma in
sidomanda dal predatore una somma esor- tutto possono farsi assicurare, e in parte,
bitante. Emerigon pretende, che gli assi- insieme e separatamente. Parlando del
curatori siano obbligati a pagarla, perchè cambio marittimo, abbiamo
contralto di
per la natura del contratto di assicurazio- osservato n. 230, che l’imprestito fatto so-
ne, gli assicuratori si sono assoggettati a pra corpo, s’intende anche fatto sopra gli
tutta l’estensione del rischio generico, e accessorii della nave,non già sopra il ca-
le modilìcazioni non servirebbero, che a rico, equesta regola è comune all’assicu-
vulnerare il contratto e a render tutto ar- razione, ma nasce la questione, se facen-
bitrario, contro l’opinione di Pothier, il dosi sopra la nave, e sopra le mercanzie,
quale dice, che sono debitori soltanto del- sopra corpo, e sopra robe, e merci, 0 co-
la somma cui hanno potuto prevedere, che me i Francesi dicono, sur corps et faeul-
ascenderebbe il più alto prezzo del riscat- tés,si debbano intendere assicurate in

to dello schiavo, avuto riguardo alla sua massa la nave e le mercanzie, o separata-
qualità, perchè le obbligazioni, che na- mente, per metà la nave, e per metà le
scono dalle convenzioni, sono fondatesela merci. Emerigon riporta il caso di un'as-
volontà della persona, che le ha contrat- sicurazione sur corps et facultés: rassicu-
te, e gli assicuratori non hanno voluto ratonon avea caricato mercanzie di ve-
obbligarsi in infinitum (1). Si direbbe che runa specie, ma egli aveva sul corpo della
qui Emerigon ha voluto riguardar l’assi- nave un'interesse equivalente alia som-
curazione come un contrattodi stretto gius, ma assicurata. Se si riguardava l’assicu-
mentre se vi fosse luogo alla distinzione razione come divisa, era nulla, perchè per
del diritto Romano, dovrebbe piuttosto, la metà relativa alle mercanzie mancava
qual contralto mercantile, aggregarsi, co- il ma egli rispose che la nave e
rischio,
me abbiamo sopra osservato, ai contratti lemercanzie formavano un sol tutto, e
di buona fede, e c'insegna egli stesso, con- che l’obbligazione degli assicuratori era
formandosi alla dottrina de' più celebri solidalmente costituita sopra l’uno e l’al-
autori, che in questo contratto devono tro oggetto (4). Quando l’assicurazione è
322.
conciliarsi le parole coll'intenzione dei fatta congiuntamente, e per la medesima
contraenti, che la scrittura nulla può pro- somma, la nave e le mercanzie non for-
durre al di là della loro intenzione, e che mano che una sola massa (5), e la mede-
ilgiudice, ne’casi ambigui, ha l' autorità sima regola avrebbe luogo, ancorché fos-
di determinarsi dai lumi, che l’equità le- se detto nella polizza tanto sopra corpo,
gale, il diritto comune, la qualità dell’ob- guanto sopra robe, e merci, perchè, (ri-
bligazione, e le circostanze della causa flette lo stesso autore) la scelta che con-
possono suggerirgli (2). Sembra dunque verrebbe attribuire all’assicurato di rivoli
più giusta, e da seguitarsi l’opinione di gere, secondo le occorrenze, il rischio
Pothier di quella di Emerigon. dell’assicuratore o sulla nave, 0 sulle
Abbiamo sopra accennato, che la mercanzie, sarebbe odiosa, e aprirebbe
condizione che consiste in un avvenimen- l’adito a mille frodi.
to, o in un fatto, adempita una volta ben- 324. Può farsi l’assicurazione in tem-
ché l’effetto dell’adempimento non duri, po di pace e in tempo di guerra, prima
pure l’obbligazionc cui fu già soddisfatto e dopo la partenza della nave, per andata
non si rinnova (3): perciò se lo schiavo, c ritorno, 0 per l’una solamente e non per
dopo il riscatto, è preso di nuovo dai bar- l’altro, per qualunque viaggio e traspor-

fi) Emerigon. 8 sect. » § 4 h. t. Po-


eli. eisse obligationi, licei adimplementi non
thier, n. 1 75 A1 . Traiti des Migations, n. duret cffcctus. Casareg. disc. 3 n. 28.
'1

ai 3 et 164. (4) Emerigon, eh. 16 sect. 5 A. t.


(») Emerigon, eh. sect. 5 § i h.t.
1 5 Id. eh. 1 o sect. 1
( )

( 3)
Qui semel iuiplevit, dicitur satisfe-
29

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226 DIRITTO COMMERCIALE
tazioni per mare, Rami, e canali naviga- andata e ritorno, si dice dai Francesi, à
bili (1). Se guerra
al partir della nave, la prime liée, perchè l’ andata e il ritorno

è dichiarata alla potenza cui l'armatore è sono legali, e non formano che un sol
soggetto,o si prevede, gli assicuratori han- viaggio. Se è fatta in una polizza per l’an-
no giusto motivo di esigere un premio data, e in altra pel ritorno, si considera-
maggiore, perchè maggiore è il pericolo no due viaggi. Nel primo caso l'assicura-
die si assumono, non avendo a temere il zione è una sola, e pesano sull’assicura-
mare soltanto, ma di piò l'inimico: se pe- tore i rischi dal momento in cui la nave

rò, intrapreso che sia già il viaggio, o siè posta alla vela fino al suo ritorno al
sottoscritta sopraggiunge la
la polizza, porto da cui è partita; nel secondo, vi
guerra o la pace, il premio è quello sem- sono due assicurazioni, e finiscono per
pre che fu stipulato; non si accresce per l'assicuratore i rischi della prima al mo-
la guerra, e per la pace non si ribassa (2), mento in cui la nave gettò l’ ancora nel
quando non vi sia patto: perciò gli assi- porto di destinazione: cominciano per la
curatori prevedendo la guerra, sogliono seconda i rischi dal momento in cui la
stipulare l’aumento del premio in quel ca- nave si è posta alla vela dal porto di de-

so, dichiarandone la proporzione, e gli as- stinazione, e finiscono al suo ritorno nel
sicurati prevedendo la pace, pattuiscono porto della partenza. Nel primo caso, il
la diminuzione del premio, qualora du- danno del-
sinistro accaduto al ritorno è a
rante il viaggio la pace si faccia. Una giu- l’assicuratore come se fosse accaduto al-
sta guerra dev’essere preceduta da una so- ne sia mai sgravato
l'andata, senza ch'egli
lenne dichiarazione (3). Questa è massi- neppur quando resta nel porto di desti-
ma stabilita da Grazio, da Pufendorfio, nazione, c nel secondo, se accade il sini-
da Burlamachio, da Vatel, e da quanti stro dopo rarrivo, prima che la nave parta
scrissero sul diritto delle genti, e fu sem- per ritornare, è a danno deirassicurato.
pre religiosamente osservata dai Greci, Quando nella polizza i contraenti non si
dai Romani, e anche nei tempi delle cro- sono spiegati, l’assicurazione non s’inten-
ciate, e posteriori. Merita di essere ram- de fatta, che per l’andata (6), perchè in
memorata la celebre sfida del temerario dubbio si deve ammettere l'interpreta-
Argante, uno degli ambasciatori del Sol- zione favorevole al debitore, e qui l’assi-
dano di Egitto, descritta dal Tasso (4); curatore si considera come debitore. Con-
ma in oggi sogliono i principi dichiarar formi a questo principio sembrano le di-
la guerra pubblicando dalla loro reggia sposizioni degli articoli 328 e 341 del
un manifesto, e spesso si fanno precedere Codice, e in questo il cambio marittimo

le ostilità, dimodoché è stato stabilito il e l’assicurazione vanno di pari passo.


principio, che sebbene quanto al diritto 326. Si domanda se quando l'assicura-
delle genti non possano riputarsi legitti- zione fu fatta per un viaggio, e si faccia
me le ostilità finché la guerra non sia di- il viaggio assicurato dopo averne fatto
chiarata, pure, quanto al diritto privato, prima un altro, l’assicurazione sia valida,
convicn attenersi al fatto, e quando vi so- o nulla, e si risponde che è nulla, perchè
no ostilità vi è guerra (5). s’intende fatta l’assicurazione del primo
326. Quando l'assicurazione è fatta per viaggio che la nave intraprenderà (7), e

(i) Cod. di Comm. art. 335. „ Spiegò qael crudo il seno,e’l manto scosse,
(a) Valin, sur Fort, a h. t. „ Ed a guerra mortai, disse, vi sfido;
(3) Nullurn bel lu m justum, nisi quod „ E ’1 disse in atto si feroce ed empio,
aut rebus repetitis geratur, aut dtnuncia- „Cbe parveaprirdiGiano il chiuso tempio.
tum ante sii et indictum. Cic. de o[fic. lib. Tasso, Canto n ott. 90.
I cap. i.
Sdegnati i capi dell’esercito cristiano
(4) (5) Pothier, n. 80. Valin, art. 7. Eroeri-
per modi arroganti con cui egli offriva
i gon, eh. 8 sect. 3 h t. 1

la scelta della pace,o della guerra: guerra, (6) Valin, art. 7. Pothier n. 6a. h. t.

tatti esclamarono, senza aspettar la risposta (7) Qui assecurat prò viaggio navis,in-
del loro generale, e Argante teiìigitur de primo; ut qui vendit uvas vi-
PARTE SECONDA 227
se lanave è in cammino, s' intende del 35 dell’Ordinanza della marina,
l’articolo
viaggio cominciato, non di quello che farà riguardata come strana e di niun uso, e
dopo (t). ha ritenuto quella dell’articolo 34 che
327. Il Codice permette le assicurazioni corrisponde all’ articolo 363 del Codice
a tempo limitato, e le permetteva anche medesimo, in cui è stabilito che se l' as-
l'Ordinanza della marina; ma ordinaria- sicurazione è fatta per un tempo limitalo,
mentenon si costumano che per la pace, l'assicuratore spirato quel tempo è libero,
e la corsa (2). Talvolta nella polizza si e l' assicurato può far assicurare i nuovi
omette di far menzione del viaggio, dicen- rischi. O l' assicurazione è fatta per un
do soltanto che una tal nave è stata assi- tempo limitato, 0 per un viaggio intero,
curata, per esempio, per sei mesi, ed allo- e nei due casi il termine dei rischii è e-
ra essa può andare, e venire, durante quel spresso. L’assicuratore non può essere ob-
termine, o rimanere in porto, far vela, bligato ad oltrepassare i limiti stabiliti
ritornare, e trattenersi come piace all’ ar- nella polizza, e spirato il tempo dei ri-
matore (3); allora spirato il termine pre- schi, e cessata la sua guarentia (9). Nel-
fisso l'assicuratore e libero affatto (4} e il l’articolo 335
Codice non fa, che con-
il

premio gli è definitivamente dovuto an- trapporre l’assicurazione per un tempo


corché la navigazione fosse stata, dopo limitato a quella del viaggio intero: non
che la nave si pose alla vela, ritardata ha dunque inteso di conservare la dispo-
dalle tempeste, o dal timordel nemico (5), sizione dell’Ordinanza, e convien con-
ma T assicuratore è tenuto per tutti i si- chiudere che il rischio finisce sempre col
nistri accaduti in tutti i viaggi fatti nel tempo prefisso, vi sia 0 no indicazione di
tempo determinato (6). Quando è fatta viaggio (10).
menzione del viaggio, non finiscono per 328. La seconda regola generale sta-
l’assicuratore i rischii col finire del tem- bilita (n. 312), che non può farsi assicu-
po limitato, ma soltanto col finire del rare, se non ciò che si possiede, e si corre
viaggio intero, a condizione però che se il rischio di perdere, è fondata sul già no-
ilviaggio dura oltre il tempo limitato, non può
to principio, che l'assicurazione
sarà il premio accresciuto in proporzione, esser mai per rassicurato un mezzo di
e se il viaggio dura meno, l’assicuratore guadagnare, ma unicamente di non per-
non sarà obbligato a far veruna restitu- dere, e in ciò l’assicurazione è parificata
zione (7), perchè in questo caso la limi- al cambio marittimo. Le assicurazioni
tazione del tempo si considera come sti- furono inventate e introdotte per met-
pulata a vantaggio, ossia in favor de’soli tere in cauto i mercanti dalle vicende del
assicuratori, i quali temendo o preveden- mare: l'assicuratore si obbliga a riparare
do il prolungamento del viaggio oltre il la loro perdita, e si fa suo mallevadore:
consueto, non vollero già distruggere il siccome il mallevadore non può valida-
patto principale, per cui si assunsero i mente obbligarsi a pagar più di quello
rischi dell’ intero viaggio, ma limitare il cui sarebbe tenuto il debitor principa-
tempo colla mira di accrescere in questo le (11), e deve bastare al creditor di non
caso il loro proGtto (8). 11 Codice di com- perdere; cosi sarebbe ingiusto, e contra-
mercio ha soppresso la disposizione del- rio alla natura del contratto d' assicura-

ridarii fructuanlis bis in anno, intelligi- ci?/ navis adirne peraget itum vel reditum
tur de primo fructu; etpromittens alii/uid suum.
reaptare, intelligitur prò prima vice tan- (5) Emerigon, eh. i3 sect. 1.
tum. Rol. Gen. decis. a 5 n. 3 dee. 63 n. 5, (6) Pothier, n. 62.
Locenn. lib. a cap. 5. Targa, cap. 5» nof. 8 (7) Ordonn.de la marine art. 35 h. t.

Casareg. disc. i n. 70. Casareg. disc. 1 n. 128. Potbier n. 62.


(1) Emerigon, chap. t6 sect. \ „ (8) Polhier, toc. cit. Emerigon, eh. i3
(a) Onlonn. de la marine, Valin, art. 7 sect. a.
h. t.
(9) V. Locré art. 36J.
(3) Casareg. disc. 1 n. 227. (10) Delvìncourt, no/' de la pag. a 06
(4) Id. disc. 67 n. 3 1 — Adveniente. n. 4.
tempore praejixo, assecuratio expirat, li- (1 1) L, 8 § iff de Jidejuss.
228 DIRUTO COMMERCIALE
zione, che l’ assicurato non contento di quistioneche Emerigon chiama ardua,
ottenere l’indennità per le perdite e i dan- e dice di averla egli decisa in qualità di
ni che soffre, volesse anche ricavar lucro arbitro nel 1759. Se possa farsi la riassi-
dal danno, che soffrono gli assicuratori curazione della totalità della somma as-
per lui (1). Vediamo quali conseguenze sicurata senza dedurne il premio. Valin
derivino dalla seconda regola sovr* ac- sostiene che per la medesima ragione, per
cennata. cui non è lecito di far assicurare il pro-
329. Abbiam detto che non vi può es- fitto nel cambio marittimo, non è lecito

sere assicurazione se non vi c cosa espo- di far assicurare il premio nell’assicura-


sta ai rischii ; non può dunque farsi luo- zione (6). L’assicuratore non corre mai
go a una seconda assicurazione di un ca- rischio di perderlo, perchè gli è dovuto
rico assicurato, per parte di colui, che già quando la nave giunge a buon porto co-
10 fece assicurare, perchè il carico per lui me quando è sommersa. Conforme è l'o-
non corre più rischii (2). Questi pesano pinione di Pothier (7), perchè, dic’egli, il

sull’assicuratore, ed a lui è lecito perciò premio non è una perdita ch’egli corre
di sgravarsene facendo assicurare da altri rischio di fare nel caso che la nave si per-
quel medesimo carico, che fu da lui assi- da, ma un lucro mancato. Più chiara di-
curato, e non importa a qual premio (3). verrà la quistione ponendola in altri ter-
L'assicuratore ingannato o pentito, se vi mini: si domanda, se l’assicuratore di
concorresse l'assicurato, potrebbe liberarsi una somma, ex. gr. di 10000 lire, al 10
facilmente dal risico, desistendo, e facen- per cento, avendo a ricevere dall’assicu-
do constare della desistenza per mezzo di ratore un premio di mille lire, possa, o
un atto che i Francesi chiamano avenant, no far assicurare soltanto la somma di
11quale significa che le parti d’accordo, 9000 lire. Si risponde che in questo ca-
correndo [adrenant) un tal giorno, hanno so la riassicurazione può farsi della som-
corretto, modificato, o annullato la poliz- ma totale delle lire 10000, perchè l'as-
za d’assicurazione già fatta (4), ma se l'as- sicuratore non deducendo il premio non
sicurato non acconsente, il contratto non fa che trasmettere intero al riassicurato-
sipuò sciogliere. La legge però gli som- re l’ alimento della sua assicurazione, e
ministra il rimedio della riassicurazione, seil primo si appropria il premio che gli

e concede pure all’assicurato la facoltà ha promesso 1'assicurato, non utilizza,


come vedremo, di recedere dall'assicura- perchè paga quello che egli promette al
zione rompendo il viaggio, e pagando al- riassicuratore. Vi può essere differenza
l’assicuratore il mezzo per cento della som- fra i due premii, ma il contratto è valido

ma assicurata. sempre, perchè se il premio della riassi-


330. La riassicurazione è un contratto curazione è maggiore, il primo assicura-
nuovo, distinto affatto dal primo (perchè tore è in perdita, e se è minore, gliene
il primo sussiste quale fu concepito, sen- risulta un’utile bensì, ma un’utile non
za novazione, nè alterazione) che non ri- procedente nè dalla prospera nè dall' in-
guarda nè punto nè poco l'assicurato, e fausta navigazione. Suppongasi invece,
per cui l’assicuratore rovescia, per così dir, che il primo assicuratore, oltre la somma
sopra un altro i rischii marittimi de’quali da lui assicurata, faccia assicurare anche
si era reso mallevadore, e per i quali nul- il premio 0 i premii de'premii convenuti

ladimeno resta obbligato tuttavia versoli col ri assicuratore, egli allora non cede più
primo assicurato. L’assicuratore è un mal- il risico primitivo, e non trasferisce nel

levadore che si provvede di un malleva- riassicuratore il primo contratto, ma fa

dore, per esserne egli stesso guarentito, una nuova assicurazione contraria ai prin-
fidejussor fideiussori» (5). Insorge qui la cipii che abbiamo stabiliti, perchè facen-

(i) Assecurator non quaeril lucrum, sed (3) Id art. 34».


agii ne in damno sit. Stracca, de assecur. (4) Emerigon, eh. » sect. 5 § 3.
glos. ao n. 4. — In materia di assicura- (5) Id-, eh. 8 sect. 14, Roc. noi. 1». Ca-
tone ... si ha riguardo al puro danno sareg. disc. 1 n. 67.

non all utile che si perde. — Targa, cap. 66. (6) Valin, art. ao;
(a) Cod. di Comm. art. 359. (7) Pothier, n. 35.
PARTE SECONDA 229

do riassicurare non solamente la somma schio si ottien lucro colla perdita della ro-
assicurata senza deduzione del premio, che ba assicurata, essendo contraria alla na-
ha ricevuto o deve ricevere, ma il valore tura del contratto di assicurazione, non
premio che deve dare egli stes-
altresì del può riguardarsi come permessa dalla leg-
so,o anche dc’prcmii de’ piemii, non v’ha ge, perchè metterebbe la legge in con-
si

dubbio ch'egli deve utilizzare nella per- traddizione con se medesima, e perciò
dita delle cose assicurate. sembra che l’opinione di Valin e di Po-
Esempio. Ho assicurato una somma thier debba anteporsi a quella di Eme-
di lire 30000, al premio di 20 per cento, rigon.
la faccio riassicurare al medesimo premio 331. Qui cade in acconcio di mostrar
di 20 per cento, e di più i premii dc’pre- come possa 1'assicurato far assicurare il
mii, e perciò il mio capitale, compresi i valore del premio ch’egli ha promesso al-
premii, ascende a 37500 lire; se la nave l’assicuratore, ossia il costo dell'assicura-
si perde, deducendo 7500 lire, riceverò in- zione (3). Mi faccio assicurare un carico
tere lire 30000, che dovrò pagare al mio che vale 50000 lire, al dieci per cento: il

assicurato, e mi riterrò 6000 lire, che for- premio è 5000 lire Non posso far assicu-
mano il premio intero della mia assicu- rare il medesimo carico da un secondo as-
razione. Dunque la riassicurazione sarà sicuratore perchè non ne corro più il risi-

stata un mezzo per me di guadagnare co, ma potrò farmi assicurare il premio,


6000 lire, per le quali non ho corso alcun perchè se accade sinistro l’assicuratore mi
risico. È vero, che se la nave arriva a buon pagherà bensì 50000 lire, ma da queste
porto avrò il danno di 1500 lire, perchè dedurrà le lire 5000 di premio, ole riter-
dal mio assicurato non riceverò che lire rà se le avrò anticipatamente pagate. Fa-
6000, e dovrò pagarne al mio riassicura- cendole assicurare, il secondo assicurato-
tore 7500, ma la perdila delle 1500 non re pagherà per me il premio di 5000 lire,
dipendeva dai rischii marittimi, cui la leg- ed io avrò salvo l'intero valor del mio ca-
ge vuole che sia esposta la cosa assicura- rico perduto.
ta. Dunque la somma assicurata potrà va- 332. Il premio ch’io prometto a chi as-
lidamente riassicurarsi nella sua totalità sicura il premio da me già promesso, chia-

senza deduzione di premio, ma nella rias- masi premio di premio, e anche questo
sicurazione non sarà lecito di aggiungere può farsi nuovamente assicurare in infi-
il premio, o i premii de’prcmii, e sembra, nito. Ritenendo l'esempio proposto al nu-
che debba spiegarsi così l’opinione di Va- mero precedente, in caso di perdita, rice-
lin, e di Pothier. A questa oppone Eme- verò sole lire 45000 pel mio carico che
rigon (1) una sentenza del Parlamento me n’è costato 50000, perchè da ques-
d’Àix de’18 giugno 1772, e il suo proprio te l’assicuratore dedurrà le lire 5009 di
parere contrario fondato sulla considera- premio: egli non può mai perdere, e sof-
zione che la legge è generale, e permette frirò lo sbilancio di questa somma. Per
di far riassicurare gli effetti assicurati evitarlo, faccio assicurare da un'altro que-
assurés) (2) senza aggiungere, che
(effets sto premio di 5000 lire, egualmente al 10
debbano dedursi da questi medesimi ef- per cento, cioè pel premio di 500 lire, e
fetti i premii ricevuti o stipulati, ma ri- m caso di perdita, il mio sbilancio non
sponderem noi: se la legge non si esprime sarà che di lirecinquecento. Voglio in ca-
che in termini generali, e non parla di so di sinistro salvare anche queste, e me
premii, se questi non furono compresi nel- le faccioassicurare da un terzo pagando
la prima assicurazione, non potranno ag- >1premiodi 50 lire. Mi faccio assicurare da
giungersi nella riassicurazione. Il premio un quarto le 50 lire pagandone 5 di pre-
della prima assicurazione non è in peri- mio. da un quinto le cinque lire pagan-
colo, perchè l’assicuratore lo riceve dall’as- do 50 centesimi, ed cinquanta centesi-
i

sicuralo a qualunque evento: dunque la mi da un sesto cui dovrò il premiodi cin-


riassicurazione di questo premio, per cui que. Se accade sinistro, il mio primo as-
dal secondo assicurato, senza correre il ri- sicuratole riparerà la mia perdita, secon-

(i) Emerigon, eh. 8 sect. 14. di Comm. art. 34».


(a) Ordonn. de la marine, art. 10. Cod. (3) Cod. di Comm. art. 341.
230 DIRITTO COMMERCIALE
do le regole che spiegheremo in seguito, 333. Sembra ripugnante, che F assicu-
ed io gli pagherò il premio di 5000 lire rato faccia assicurare il premio dell’assi-
che gli ho promesso, ma ne sarò rimbor- curatore medesimo della sua nave, o delle
sato dal secondo, pagandogliene pel suo sue mercanzie, perchè, in caso di disa-
premio 500; dimanderò poi al terzo que- stro, l'assicuratore dovendolo restituire,
ste 500 colla deduzione di 50; al quarto non avrebbe ricompensa di sorte alcuna,
le 50, ed egli ne riterrà 5, al quinto le 5 mentre il premio dev'essere il prezzo dei
ed egli avrà 50 centesimi; al sesto i cin- pericolo, e la legge vuole che il premio
quanta centesimi e serberà per se il pre- che paga l’ assicurato, e il pericolo che si
mio di 5 centesimi che sarà l'unico mio assumono gli assicuratori, siano due cor-
disavanzo. relativi inseparabili l’ uno dall'altro; ma
Se le mie mercanzie sono condotte è ordinario )' uso di far assicurare nella
a buon porto, pagherò il premio di 5000 medesima polizza la roba, e il premio
lire, e i premii de’premii che formano li- dell'assicurazione. Se si riflette, che que-
re 555, 55 centesimi, somma assai mag- sta specie di assicurazione contiene due
giore di quella, che avrei pagata, se ,non contratti distinti; che nella medesima
avessi fatto assicurare premio, e il pre-
il persona materiale figurano due assicura-
mio de' premii (1). Ognun vede la diffe- tori diversi, uno degli effetti assicurati, e
renza tra l'assicurazione de’premii fatta l’altro del premio; che questo raddoppia-
dall'assicurato, e la riassicurazione degli mento di persone non è raro in affari di
effetti assicurati, e de' premii , fatta dal- commercio, perchè io posso far tratta so-
l' assicuratore, di cui abbiamo ragionato pra me medesimo, e all'ordine mio, e
al numero precedente.premio nella
Il posso vendere a me medesimo le mercan-
prima è un debito dell'assicurato, e forma zie del mio committente, svanisce ogni
parte delle spese, che costano le mercan- apparente incompatibilità, e nulla vi si
zie, quali venderebbe a più caro prezzo trova di contrario nè alla legge, nè alla
essendo assicurate, che se noi fossero, e natura del contratto (2). V'è qui diffe-
questo debito fu fatto per la spedizione, renza tra il cambio marittimo e l’assicu-
il successo della quale dipende dalle vi- razione: il datore a cambio marittimo
cende del mare. Nella seconda, il premio non può far assicurare il suo capitale dal
promesso dall’ assicurato è per l’ assicu- prenditore perchè in questa guisa si elu-
ratore un oggetto disgiunto dalle mercan- derebbe la legge, e si farebbe un’ impre-
zie, nè può dirsi esposto ai rischi! marit- stilo usurario mascherato.
timi, perchè l’assicuratore noi perde mai. 334. Siccome l’ assicurazione del pre-
Nella prima, se giunge il carico a buon mio nella medesima polizza è un con-
porlo, non può dirsi che l’ assicurato pa- tratto distinto da quella della naveodel-
gando il premio, soffra una perdita, per- le mercanzie; oosl non si presume, ma
chè trova una compensazione negli utili dev'essere espressa: vi sono però ce rie clau-
maggiori, che ricava dalla vendita delle sole mercantili, per cui si sottintende, e
sue mercanzie, ma non è per lui un gua- queste si spiegano secondo l’uso dei diver-
dagno; invece se il carico si perde, egli si paesi marittimi senza star attaccati ri-
perde la somma promessa, perchè l’assi- gorosamente al significato letterale delle
curator la deduce dalla somma assicurata. parole: vi assicuriamo, dicono gli assicu-
Nella riassicurazione, se il carico è salvo, ratori all’ assicurato, di farvi assicurar
l'assicuratore non soffre una perdita, ma per intero il premio, e il premio del pre-
riman privo del guadagno ch’egli spera- mio „ prendendo queste espressioni nel
va, e se il carico è perduto, egli ottiene si direbbe chel’assicura-
loro senso vero,
un lucro reale senza aver corso rischio zione del premio non è stipulata, eppure
veruno. Ecco dunque ad evidenza dimo- uesta clausola ha il medesimo effetto
strato. che il premio può esser materia 3he avrebbe se gli assicuratori avessero
di assicurazione, ma non di riassicura- detto ch'eglino stessi assicuravano il pre-
zione. > mio e il premio del premio (3).

(i> Pardessus, n. 83g. Delvinoourt, not. de la pag. »o 6 ,


(3)
(a) Emerigan, eh- 8 sta. n § *. Pardessus, n. 841 .
PARTE SECONDA 231
335. Àbbiam veduto che 1'assicurato dere, deriva pure la conseguenza, che ogni
non può far assicurare un’ altra volta le contratto di assicurazione, o riassicurazio-
cose assicurate, perchè se l’assicuratore è ne, quando è fatto per una somma che
solvibile. egli non corre più rischiodi per- superi il valore delle mercanzie caricate,
derle, ma corre il rischio bensì che dive- è nullo a vantaggio del solo assicuratore,
nuto l’assicuratorc insolvibile, in caso di se vi è la prova che vi fu dolo per parte
sinistro non ne ripari la perdita, e perciò dell’assicurato (5). Qui non si considera
l’Ordinanza permetteva, in questo caso il prezzo di affezione, ma il valore reale;

unicamente, di far assicurare la solvibili- basta però che vi fosse, quando accadde
tà del primo assicuratore (1), ma queste il sinistro, e gli assicuratori non possono
assicurazioni non eranoche semplici gua- ricusar di pagare prendendo motivo dac-
rente della persona che non sono più in ché le merci non furono tutte caricate nel
uso oggidì che all’occasione di fallimento. luogo della partenza, ma porzione di esse
Il Codice di Commercio non offre alcuna lo fu in un porto intermedio, purché sia
disposizione che corrisponda a quella del- stata stipulata la clausola di fare scalo.
l’Ordinanza, ma stabilisce che se rassicu- Casaregio (6) stabilisce come regola gene-
rato, o l’assicuratore divien decotto, si fa rale che l’assicurazione fatta sulle mer-
luogo a dimandare o l' annullazione del canzie che dovevano caricarsi in un luo-
contratto, o una guarentia (2), ed allora go, e sono state caricate in un altro, è nul-
la massa dei creditori suol dare la gua- la, ma questa regola ( molto dubbia, dice
rentia per impedire che non si rompa il Emerigon, considerata in se stessa) è sog-
contratto. Il secondo assicuratore che as- getta a eccezione, quando si trova inse-
sicura la solvibilità del primo, accede al- rita nella polizza la clausola di fare sca-
l’obbligazione di questo, ma da essa non lo,e l’assicurazione è legittima, non sola-
lo scioglie, e non sono debitori correi, ma mente per le mercanzie caricate nel luogo
l'assicuratore della solvibilità, è debitore da cui la nave è partita, ma per quel-
sotto la condizione, se il primo non paga. le ancora che furono caricate nel porto,
Valin e Pothier hanno preteso che come 0 nei porti ov’è, durante il viaggio, ap-
gli altri mallevadori, goda del benefizio prodata (7). Quando dice scalo, échelle, e-
della discussione, e abbia diritto di oppor- scale, s’intendono i porti ove la nave tocca
lo (3), ma osserva Emerigon che questi per discaricar porzione delle mercanzie 0
autori non hanno badato che questo be- per riceverle (8). Senza quella clausola
nefizio innanzi ai tribunali mercantili l’ingresso volontario in un porto inter-
non è conosciuto, perchè apicesjuris re- medio farebbe terminare il risico, e gua-
spicit (4). dagnare il premio aU’assicuralore (9). L’as-
sicuratore non è obbligato a guarentire
CAPITOLO II. ciò che non corse risico, e siccome non può
esservi vendita senza la cosa venduta co- ,

Della nullità dettassicurazione, si non può esservi assicurazione senza la


e dello storno. cosa assicurata. Se vi è eccedenza nella
somma di assicurazione, è viziato il con-
336. Dalla sovraccennata seconda re- tratto, ma questa dev'essere giustificata,
gola generale che non si può far assicu- e non può esserlo se non è verificato il
rare se non quel che si ha. e si corre ri- valore degli effetti assicurati, e la prova
schio di perdere, fondata sul principio che del loro valore dev’essere somministrata
non dev’essere per rassi-
l'assicurazione da colui che li fece assicurare, perch’egli
curato un mezzo di acquistare, ma uni- è quello che, in caso di sinistro, ne diman-
camente di conservare, ossia di non per- da all’assicuratore il pagamento. Il valore

ii) Ordonn. de la marine, art io. (7) Pothier, n. 63. Emerigon, eh. 1 3 sect.
() Cod. di Comm. art. 336. »S «
(3) Valin, art. io. Pothier, n. 33. (8) V. Cleirac, Guidon de la mer, eh. a
(0 Casa reg. (lise. 68 n. 1 4 e molti altri. art. i.
(5) Cod. di Comm. art. 3Si. (9) Cod. di Comm. art. 35i.
() Casaregio, disc. 1 n. ioS.
. .

23-2 DIRITTO COMMERCIALE


degli oggetti assicurati dovrebb’essere in- so conformemente alla sovr’acccnnata di-
dicato nella polizza, c rare volte si omet- stinzione, e per egual motivo anche l’al-
te, masebbene sembri che l'Ordinanza tro principio di Valin (5) stabilito prima
della marina in alcuni casi lo prescrives- di lui dal Guidone del mare (6), che per
se, pure non prescrivendolo a pena di nul- procedere ad una nuova stima, sia neces-
lità, Pothier, seguitando Valin, fu di pa- sario che Yeccedenza nella prima sia di
rere che ne parlasse enunciativamente sol- un quarto almeno.
tanto, ed Emerigon non lo reputa neces- 337. Se la polizza di assicurazione non
sario. Egli è certo che l'Ordinanza suppo- contiene il valore, o stima degli effetti
neva, e il Codice di Commercio suppone assicurali, siccome il prezzo delle cose va-
che spesso manchi nella polizza l’indica- ria secondo la diversità delle circostanze,
zione degli effetti assicurati (1). Se il va- e del luogo e del tempo, in cui se ne fa la
lore è contenuto nella polizza, si presume stima; cosi fa d'uopo sapere a qual tem-
giusto (2), ma è riservato agli assicurato- po, c a qual luogo deve riguardarsi per
ri il diritto di far la prova contraria, e Po- verificare il valore delle cose assicurate, e
thier riprova il patto che i contraenti deb- poterne anche riconoscere il valore che
bano starsene aita stima fatta nella po- ho chiamalo reale, e contrapporlo al va-
lizza, patto usitalo in molte città marit- lore che dicesi d’affezione, a cui qui non
time, perchè, dic’egli, tende a permettere si ma di ciò parleremo in appres-
attende,
le frodi che si commettono con false sti- so. Per ora supponiamo che sia provata
me, contro il principio che „ conventio ne nell'assicurazione, 0 riassicurazione l'ec-
dolus praestetur, rata non est (3). „ Sem- cedenza della somma assicurata sulle mer-
bra però che debba farsi una distinzione. canzie caricate: conviene accertarsi da che
0 il valore degli effetti che formano la proceda, se da errore o malizia, se l’assi-
materiadcU'assieurazionefuindicatosem- curatore fece assicurare il soprappiù con
plicemcnlc dall'assicurato, o ne fu d’ac- piena cognizione del loro valore, 0 per
cordo convenuta la stima fra ì contraen- ignoranza, giacché nel dubbio, si presu-
primo caso gli assicuratori potran-
ti; nel me che l’abbia fatto di buona fede e spet-
no sempre far sentire i loro ridami, e ta agli assicuratori che allegano la frode
provar che la stima espressa nella polizza il giustificarla (7). Provato che sia il do-

oltrepassa il valor vero dei medesimi ef- lo, è nullo il contratto, ma soltanto in ciò
perchè l'uso, e la velocità con cui so-
fetti, che riguarda rassicurato, eu e'garde à tas-
gliono sbrigarsi gli affari marittimi, al sare seulement, perchè questa disposizio-
momento non permetto-
di sottoscrivere, ne fu introdotta in favore dcll'assicurato-
no di verificare. Nel secondo, non sarà lo- rc. L’Ordinanza della marina (8) in caso
ro lecito d' impugnare il patto che stipu- di frode per parte dell’assicurato, oltre
larono coll'assicurato, se non quando pos- l’annullazione del contratto stabiliva la
sono opporre una prova del dolo, o della pena della confisca delle mercanzie, ma
frode. Cosi pensa Emerigon appoggiato questa pena polea ferire i creditori del-
all'autorità di Valin, c a una sentenza l'assicurato, e ricader potea sullo stesso
proferita dall’Ammiragliato di Marsiglia assicuratore che privava del pegno del
nell'anno 1764 che dichiara irrefragabi- premio, mentre la nullità assoluta del con-
le il patto di cui si disputa, perchè am- tratto gli toglieva il premio, e col premio
mettendo querela s'introdurchbero le re- ogni indennità. 11 Codice di Commercio
lazioni dc’pcriti, e le prove testimoniali, meno severo non parlò di confisca, e di-
e in tal guisa si aprirebbe l'adito a mille chiarò nullo il contratto al solo effetto di
litigi (4), c sembra che debba essere inte- sgravar l'assicuratore dai risichi, lascian-

(ì) Ordonn. de
la marine art. 8, e ivi
(3) L. 1 commod. Pothier, n. i5g.
7 (f.
Valin, Id.art. 64, Pothier, n. 1 la, Emerigon Emerigon, eh. 9 sect. 1 ad 6.
(4) V.
c/i.
g sect. 3, Cod. di Comm. art. 336 e 33g. (5) Valin, art. 8.
(a) Stante conventionali taxa, fundata (6) Guidon de la mer, eh. a art. »
est intenlio actoris De Luca de cred. disc. (7) Pothier n. 78.
108 n i3. Casareg. disc. > n. 4 7. Valjp (8) Ordonn. de la marine, art. aa.
art. 64.
PARTE SECONDA 233
do all’assicurato l'obbligo del pagamento tre furono gli assicuratori; uno mi ha
del premio, senza liberare quest'ultimo promesso la metà, gli altri due, ciascuno,
dall'azione criminale, che può essere, se un quarto, e fattane la stima dopo il con-
le il comportano, contro di lui
circostanze tratto, si trova che il valor delie mercan-
dall'assicuratore intentata ; è
però da no- zie non ascende che alla somma di lire
tarsi che non sarà mai lecito, o si prenda 45000; non si annulla perciò il contrat-

la via criminale, o la via civile, di esi- to, ma si riduce: non ha però esecuzione
gere altra indennità che una somma egua- che per una parte della somma assicura-
le a quella del premio (1). ta, e per questa cessa l'obbligazione di
338. Abbiamo veduto n.273 una con- pagare il premio, anzi se fu pagato, dev’es-
simile disposizione in favor del datore di sere restituito. Questa restituzione, dice
denaro a cambio marittimo, ma fra l' ar- Pothier, in termine di marina, si chiama
ticolo 316 del Codice, e il 357 che riguar- risloume, ossia storno (2). Nell' addotto
da l’ assicurazione, passa una differenza esempio, se la nave perisce, l’assicurazio-
che non è inopportuno di osservare. Si di- ne delle lire 60000 sarà ridotta alla som-
ce nel primo che l'imprestito può essere ma di lire 45000, l’assicuratore della me-
dichiarato nullo a richiesta del datore: tà non dovrà pagare che lire 22500, c cia-
Vtmprunl .petti éIre dérlarè nul, à la
. . scuno degli altri due che assicurarono per
demandi du prèleur „ si dice nel secon- un quarto, lire 11250, ma l'assicurazione
do che un contratto di assicurazione, o di essendo ridotta ai soli trequarti della som-
riassicurazione è nullo in ciò che riguar- ma assicurata, gli assicuratori non po-
da l’assicuratosolamente: est nul à V égard tranno ritener che i tre quarti del premio,
de fassuré seutement. „ Dalla diversità e se l’avranno già ricevuto per intiero, do-
delle espressioni risulta un diverso effet- vranno far la restituzione dell’altro quar-
to, perchè nel primo caso, il contratto sus- to. Siccome però il contratto non ha ese-

siste tinche il datore non ne dimanda cuzione per questo quarto, perchè rassicu-
l'annullazione, nel secondo, il contralto rato ha fatto una stima erronea delle
è nullo di pien diritto, e non v'è bisogno mercanzie caricate, e fu egli quello che
che l’assicuratore lo faccia dichiarar nullo diede causa al riducimento; cosi per le
dal giudice. 11 motivodi questa differenza lire 15000, ossia pel quarto, di cui furo-
evidentemente apparisce quando si ridet- no scemate le lire 60000, sarà pagato al-
ta, che il datore può aver interesse che il l’assicuratore un mezzo per cento, ossia
contralto di cambio marittimo si conservi lire75 per modo di danni c interessi. Cosi
nello stato di validità, e l’assicuratore in ve- decisero l’Ordinanza della marina, ed il
ce non rimanendo mai privo, per l’onnulla- Codice (3). Ho parlato del caso, in cui v’è
zione,di alcuno di quei vantaggi che avreb- una sola polizza, e un solo contratto d’as-
be conseguito se non fosse nullo, non può sicurazione, benché sottoscritto da piò as-
aver interesse che sia mantenuto valido. sicuratori, ma se vi fossero più polizze, e
339. Se non vi è dolo nell’eccedenza, cosi piò contratti, la conseguenza sareb-
per parte dell’assicurato, il contratto è be diversa. Nel caso addotto, non essen-
valido Ano alla concorrenza delle mercan- dovi che una polizza, la legge sappone
zie caricate, secondo la stima fatta, o con- che gli assicuratori siansi obbligati simul-
venuta, e questo è il caso dello «tomo, o taneamente, benché nel modo con cui si
rùtoume. Feci assicurare un mio carico, eostuma di sottoscrivere, siansi difalto ob-
di buona fede, per mezzo di una sola po- bligati successivamente, e stabilisce una
lizza per la somma di sessantamila lire; diminuzione proporzionale, cioè prescri-

(i) Locré, art. 358 n. ». ed è appunto ciò che si fa nel camhio ma-
(a) Pothier, n. i83. SulP etimologia del rittimo, quando eccede la somma d’ impre-
Vocabolo s'orno. V. Emerigon, di. 16 No- stilo, e nell'assicurazione, la somma assicu-
ta. Per qualunque motivo si rescinda la po- rata: si fa tornar indietro il rischio da U'rc-
lizza di assicurazione si dice storno, ristour- cedeuza, e ciò si esprime dicendo, vi è stor-
ne, ed è chiaro che questa è voce Italiana, no, a ristourne.
che gli stranieri si appropriarono. Stornare, {3) Ordonn. de la Mar. , art. *3, Cod. di
in italiano, significa,_/àr tornare indietro. Coma», art. 358.
30
234 DIIUTTO COMMERCIALE
ve che, se accade sinistro, ciascheduno assicurata per venticinquemila; sarà dun-
contribuisca alla perdila in proporzione que per tre quinti ridotta la terza polizza,
della somma da lui assicurala. e per tre quinti, per la medesima ragione,
340. Siccome si può lar assicurare sol- sarà ridotto il suo premio; in caso di per-
tanto ciò che si corre rischio di perdere ; dita totale, il primo assicuratore pagherà
cosi non si può far assicurare due volle per intiero la somma di lire 13000, il se-
la medesima cosa, ma se in una polizza condo la somma di lire 20000, e il terzo
si facesse assicurare un carico colla clau- non sarà tenuto a pagar che quella di li-
sola franco d’avarie, per cui s'intende che re 10000 cui ascende il valor del residuo
t'assiruralore sia tenuto soltanto dei sini- del carico assicurato; in caso di perdita
strimaggiori (1), potrebbe poi farsi assi- di una parte, p. e., della metà odi «n ter-
curare in un'altra polizza il medesimo zo delle robe assicurale, ilprimo assicura-
carico per tutte le avarie che non sono tore pagherà la metà o il terzo delle lire
considerale come sinistri maggiori. Se pe- quindicimila, il secondo la metà, o il ter-
rò l’assicurazione sarà fatta in più polizze, zo delle lire ventimila, c il terzo, la metà
senza frode, pel medesimo carico, e dal o il terzo delle lire diecimila cui fu ridot-
primo contratto rimanga assicurato il va- ta la sua assicurazione. Contro la regola
lore intero della roba caricata, quel solo sopraindicata, non si potrà opporre l’in-
contratto sussisterà, le altre polizze saran- certezza della data, quando le polizze sian
no annullate, e gli altri assicuratori, fuori fatte per privata scrittura, perchè l’artico-
di ogni rischio, restituiranno il premio ri- lo 1328 del Codice Civile non si applica
tenendo soltanto il mezzo per cento della agli affari mercantili cui presiede l’equi-
somma assicurata, a titolo d'indennità (2). tà e la buona ne potrebbe al-
fede, e se
Se il primo contratto non basta per gua- ronde ricavare data certa dai registri
la
rentire il valore intero della roba assicu- de’scnsali, e dai libri de’negozianti ; non
rata, laseconda polizza sussisterà tino alla si potrebbe opporre neppure linsolvibilità

concorrenza del soprappiù.esenon basta de’primi assicuratori, perchè un fatto


la seconda, resterà in egual modo in vi- estraneo ai secondi, 1’ obbligazione dei
gore la terza, e lo stesso dicasi delle se- quali era nulla ab initio, non potea farla
guenti. Se poi la somma di tutte le poliz- rivivere (4);e il nostro Targa dice (5), eòa
ze non oltrepassa il valore della roba as- non ri ha riguardo se alcuno dei primi
sicurata, gli assicuratori, nel caso, in firmati avesse fallito.
cui se nc perda una parte, saranno tolti 341. Per giudicare se il contratto di as-
alla perdita proporzionatamente soggetti, sicurazione sia valido, e sino a qual con-
contribuendovi in ragione del loro inte- correnza può farsi luogo allo storno, di due
resse, ciascheduno lira, soldo, e denaro (3). cose è necessario di accertarsi, del carica-
Esempio, lln mercante fece assicurare per mento, e della roba caricata, e comincie-
mezzo di più polizze, o più contratti, il remo dall'indieare come si stabilisce la
suo carico, cioè in una polizza quindici- prova del primo. Il caricamento si giu-
mila lire, in una seconda ventimila lire, stifica per lo più presentando la polizza
in una terza venticinquemila: le tre po- di carico, e questa sola basta; vi sono pe-
lizzcfannola somma disessantamilalire.e rò altre scritture opportune, come le fat-
si trova che il valore del carico non ascende ture, gli spacci delle dogane, le lettere
che a lirequarantacinqucmila.Pcrlcdue d’avviso del caricatore, le testificazioni
prime polizze non v’è eccedenza, e perciò dell'equipaggio, e simili, ma presa ciascu-
sussisteranno pcrintiero:la terza trascen- na separatamente, non farebbe prova egua-
de sola di tre quinti, perchè non rimane- le a quella che s'induce dalla polizza di

vano ad assicurarsi che diecimila lire, c fu carico. L’assicuratore può far la prova con-

(i) Cod. di Comm. art. 409. Targa cap. 5a nnt. 9. Casareg. disc. 1 n. 89.
(») Ordonn.de la Marine, art. 14, Cod. di Pothier, n. 77.Emerigonc/i. 16.ferf.4n. 3.
Comm. art. 358. (4) Delvincourt, not.de lapag. 107 num.
(3) Ordonn. ile la Marine, art. uS e ivi 9, 10.
Valili. Cod. di Comm. art. 359, 36o, Ku- (5) Targa, cap. 5» n. 9.
ricke, diat. n. 5. Locenn. lib. a cap. 5 n. 5,
PARTE SECONDA 238
traria (1), ossia può provar che la polizza l'incarico è dell’assicurato, e la legge di-
di carico è falsa, o alterata, ma non
è le- chiara il modo di adempirlo. Il valore
cito all'assicurato di fare un'egual prova delle mercanzie può essere giustificato o
perchè la polizza dj carico è opera sua, e da un’estratto del libro del caricatore, o
turno itudilur turpitudine m
luam alle- dalle fatture dei mercanti da cui ha com-
gans. Parlando della polizza di carico, prate le mercanzie medesime, e si ha ri-
abbiam detto che la sottoscrivono soltanto guardo al valore che avevano nel luogo
il caricatore ed il Capitano, e siccome nel del loro caricamento (4), non in quello
caso in cui le mercanzie fossero caricate della loro destinazione, perchè l’ assicu-
per conto del Capitano, la polizza di ca- razione del lucro sperato,è proibita. Sem-
rico sarebbe un titolo che formerebbe egli bra però che la medesima regola non con-
solo per se medesimo, e da lui dipende- venga alla nave, perchè il trasporlo ac-
rebbe in caso di sinistro il sopprimer la cresce il valore delle mercanzie, ma de-
vera, e a quella sostituirne una falsa da teriora la nave. Valin osserva che la legge
cui maggiore apparisse la quantità e il non distingue, perchè suppone il valor
valore delle robe caricate ; cosi la legge della nave determinato sempre nella po-
ha voluto che la polizza di carico per le lizza, e ben rare volle accade che non sia-
mercanzie appartenenti al Capitano non vi inserito (5), ma quando noi vi fosse,
sia sottoscritta da lui, ma da due primi l’assicuratore non ne risente svantaggio,
ufìziali dell’equipaggio, e che di più il perchè 0 in caso di sinistro maggiore, si
Capitano faccia constar della compra de- fa luogo all'abbandono, (di cui parlere-
gli effetti assicurati (2). mo), e rassicurato deve abbandonare an-
3i2. È stato preveduto altresì che fa- che il nolo guadagnalo dalla nave, che
cendosi tragetto di mercanzie da paese rappresenta la deteriorazione cagionatale
straniero dal Capitano, dalla gente dell'e- dal viaggio (6); 0 l’ assicurato si contenta
quipaggio, o da passeggieri, se fossero as- della semplice azione d’ avaria, c allora,
sicurate in Francia, potrebbero intender- siccome l’ assicuratore è obbligato unica-
sela fra di loro, e alterare, o mutare la mente a pagar la somma necessaria per
polizza di carico, secondole circostanze; vo- far che la nave possa rimettersi alla ve-
lendo perciò impedire la collusione, è sta- la; cosi il maggiore 0 minor valore non

to ordinato che un esemplare della poliz- gli nuoce, nè giova. Se al tempo del ca-
za di carico, sia lasciato nel luogo ove si ricamento, le mercanzie dall'assicurato
fa il caricamento, nelle mani del Conso- erauo state acquistale molto tempo prima,
le francese; se non ve n'ha, in mano di ed egli ha potuto farle assicurare al prez-
un ragguardevole negoziante francese, o zo nuovo, forma la sua fattura secondo
se questo manca, in quelle del magistra- questo, e gli assicuratori dovranno star-
to del luogo (3). Da ciò nasce la neces- sene, qualora non vogliano che si proce-
sità per gli assicurati di prendere copia da, per mezzo di periti, alla stima secon-
autentica di quell’ atto di deposito, per- do il pretto corrente al tempo e luogo del
chè senza la prova di esso, gli assicura- caricamento, ma l'assicurato non potrà
tori potrebbero schermirsi dal pagamen- essere costretto a esibire nè i conti di com-
to della somma di assicurazione. pra, nè i suoi libri (7). Le spese necessa-
343. Abbiamo parlato del valore del- rie per condurre a bordo le mercanzie, le
la roba caricata quando è indicato nella tasse pagate pel caricamento, come i di-
polizza di assicurazione, e in questo caso, ritti di dogana, e simili, accrescono il
se l’ assicuratore, cui per averla sempli- loro valore, ma le spese che costa la sti-
cemente sottoscritta, non è tolto d’ im- ma pesano ad ogni evento sull'assicurato,
pugnarne la stima, pretende che siavi perchè sua è la colpa, se non ebbe la pre-
falsità, o esagerazione, dev’egli farne la cauzione d’ inserir nella polizza la stima
prova; ma se dalla polizza non ne consta, degli effetti caricati. L'assicuratore può

(0 Cod. di Comm. art. 384. (4) Id. art. 33g.


(1)Cod. di Comm. art. 344, Ordonn. de (5 )
Valin. art. 64.
la Marine, art. 61. (6) Cori, di Comm. art. 386.

(3)Cod. di Comm. art. 34S. t;) Emerigou, eh. 9 stet. 4 $ a-


)

236 DIRITTO COMMERCIALE


far sempre la prova contraria, e impugnar re: io vi vendo la mia mercanzia per
le prove dell’assicurato, ma se dimanda a mille corri, e per altri mille voi mi ven-
fronte di queste, una nuova stima, sem- dete lo schiavo. Basta ridurre, dice Eme-
bra giusto che se la prima è riconosciuta rigon, la moneta affirjcana, o asiatica in
fedele, egli debba rimborsare rassicurato moneta di Francia, per determinare la
delle spese della seconda, come in casi somma che mi è permesso di far assicu-
consimili prescrivono le leggi comuni (!]. rare di uscita da Congo, 0 dalle isole Mal-
344. Il Consolato del mare (2) e il Gui- dive (7). Il Codice di Commercio ha rin-
done del mare (3) aveano preveduto il novata la disposizione dell' Ordinan-
caso, in cui fosse fatta assicurazione di za (8).
mercanzie acquistate da selvaggi in pae- 345. Contro il principio fondamenta-
se ove fosse ignoto il denaro, c non si traf- le in materia di assicurazione che non si
ficasse che facendo baratto, permutandole può far assicurare per una somma ecce-
con mercanzie, p. e. de'paesi nostri. L’Or- dente il valore degli effetti assicurali, si
dinanza della marina lo ha preveduto era introdotto in Francia un abuso, ca-
egualmente (4), ed ha ricavato da quelli gione di mille frodi, che in caso di sini-
la disposizione, per cui è stabilito che le stro* arricchiva rassicurato colla rovina
mercanzie ricevute in cambio, saranno dell'assicuratore. La moneta delle isole
stimate di un valore eguale a quello che Francesi d’America, vale un terzo meno
avevano nel luogo della partenza le mer- di quella di Francia. Un mercante per
canzie date ai selvaggi per aver le loro conto di cui si caricava alla Martinicca
in permutazione, aggiungendovi le spese una quantità di caffè del valoredi 10000
che il trasporto delle medesime ha cagio- lire, apprezzato in moneta di quell’isola,

nato fino al luogo ove furono permutate, 10 faceva assicurare a Marsiglia per 10000
cioè i dazii, il nolo, le stallie, lo scarica- lire, e in caso di sinistro, rassicuralo co-

manto ec. Non essendo conosciuta nel stringeva gli assicuratori a pagarli 10000
luogo del caricamento delle mercanzie lire,cioè un terzo di più del suo veroca-
ricevute in cambio, ed assicurate, alcuna pitale: la dichiarazione del 17 agosto 1779
specie di moneta, sarebbe stato impossi- corresse questo disordine, e il Codice con-

bile di verificare il valore che avevano formandovisi letteralmente, stabilisce che


nel luogo e nel tempo del caricamento, e qualunque effetto, il prezzo di cui sia sti-
vi è stato supplito in questo modo. Va- pulato nel contratto in moneta forestiera,
lin (5) riguarda come inutile questa di- è valutalo al prezzo che la moneta stipu-
sposizione dell'Ordinanza, perchè non v’è lata vale in moneta di Francia secondo
ormai più paese, benché da selvaggi abi- 11 suo corso al tempo in cui la polizza è

tato, in cui sia sconosciuto il denaro, o sottoscritta (9). Fu però presto immagi-
non si faccia traffico per mezzo di qual- nato il mezzo di eludere la legge, facen-
che specie di moneta ideale, o segno che do assicurare in moneta di Francia le mer-
rappresenti mercanzie. Nella Ghinea
le canzie per la somma della compra in mo-
stessa, ove in prezzodei negri, o della pol- neta delle isole, colla clausola, che a tanto
vere d'oro non si riceve denaro, ma bensì ascendeva la somma, fattane la stima di
altra roba, per mezzo dei corri (6) si con- consensodelle parti „ Ho attualmentesotto
frontano le cose che si danno, c quelle che „ gli occhi, dice Emerigon, una polizza di
si ricevono, e questo non è più baratto, „ assicurazionefatta in aprile 1782, la qua-
ma doppia vendita. La mia mercanzia „ le porta „ che f assicuratore tjiustifkherA ,
corrisponde a 1000 corri, ossia è stimata colla sola polizza di carico, il caricato di
1000 corri, e il vostro negro è stimato al- tanti carratelli di zucchero valutati, di
tri 1000 corri, e voi cambiate il vostro ne- comune accordo fra le parti, 36000 lire
gro colla mia mercanzia, che è quanto di- tomesi „ mentre secondo la fattura non

(i) V. Cod. Civ. art. 17.6. (6) Conchiglia che serve di moneta alle

Consolato del Mare, cap. 346. Indie Orientali.
( 3 ) Guidon de
la Mer, eh. a art. i 3 eh. (7) Emerigon eh. 9 sect. 7.
>5 art. i 5 ,
(8) Cod. di Comm. art. 340.

(4) Ordonn. de la marine, art. 65. (9) Déclaration dui7 Aout 1779 art, 11.

( 5) Valili, art. 65 . Cod. di Comm. art. 338 .

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PARTE SECONDA 237

„ sono costati, che 36000 lire, denaro rassicurato che giudice puòdedurre dal-
il

„ delle isole ;
esclusa per
la fattura è stata le circostauze, comenella polizza di cui
„ patto, (
par tacconi des partici ) come se parla Emerigon, in cui fu ristretta la pro-
„ un tale accordo fosse legittimo.' Alcuni va del valor delle mercanzie alia polizza
„ de’nostri negozianti, soggiunge Emeri- di carico esclusane la fattura da cui risul-

„ gon, pretendono che gli assicuratori sa- tava il suo minor prezzo, e come se con-
„ ranno obbligati in caso di perdita, a pa- stasse che le balle indicate furono dichia-

„ gare l' intera somma assicurata senza rate ripiene d' indaco dall' assicurato, e
la moneta delle Isole contenevano in vece altro genere molto-
„ poter convertire
„ in moneta tornese perchè dicono che
,
meno prezioso: perche nel primo caso,
„ le mercanzie sono state stimate dalla l'assicurato si rese bensì mallevadore del-

„ polizza, secondo la facoltà concessa dal- la stima che ha potuto essere involonta-

„ l'Ordinanza. „ riamente, e per errore esagerata, ma non


346. Le disposizioni dell’ Ordinanza può intendersi che l’assicuratore sottoscri-
della marina sono trasfuse nel Codice di vendo la polizza, l'abbia irrevocabilmente
Commercio, e si possono oggidì rinnova- riconosciuta; e nel secondo fu stabilita la
re le medesime dispute, ma se si facesse stima da entrambi, ne nacque la vicen-
valere una polizza formata nei termini di devole obbligazione di riconoscerla, ad
quella di cui parla il citato autore, si po- ogni evento, come leale, e fedele, e l’as-
trebbe opporre dall’assicuratore, in caso sicuratore non può rendere inulilequesla
di perdita, che la stima fatta di comune obbligazione che si deve presumere aver
consenso non giova all'assicurato, perchè egli stipulata ben informato, e con piena
l’esclusione della fattura tendeva ad elu- cognizione di causa, se non giustifica che
dere la legge, e presentando la fattura per parte dell’assicurato vi fu dolo, o fro-
chiaro apparirebbe il dolo e la frode. de, essendo questo l’unico mezzo d’impu-
Quando vi è frode, supposizione, o falsi- gnarla cui non ha potuto validamente ri-
ficazione, l'assicuratore può far procedere nunziare, e non s’intende che abbia rinun-
alla verificazione, o alla nuova stima del ziato. Non si può negare che il patto di
valor delle robe assicurate (1), e nulla ed starsene alla stima convenuta nella poliz-
illecita dovrebbe riputarsi qualunque za, non sia pericoloso; cioè che non si pos-
clausola espressa nella polizza, per cui le sa facilmente violar la legge e trasformar
parti avessero rinunziato a dimandare l'assicurazione propria in una scommes-
una nuova stima, anche nel caso, in cui sa, perchè 1’assicurato può facilmente in-
prima vi fu do-
fosse giustificato che nella durre l’assicuratore ad appagarsi, e a ri-
lo o frode, perchè non è lecito rinunziare conoscere nel polizza come giusta una
al dolo. Abbiamo
sopra difeso il patto che stima esagerata, e la prova del dolo es-
i debbano starsene alla stima
contratti sendo molto difficile, l’inganno potrà or-
fatta nella polizza, perchè a noi sembra dirsi a man salva, ma egli è opportuno
bensì pericoloso, ma non illecito. E sic- di rammentare che la buona fede è l’ani-
come passa gTan differenza fra il caso in ma del commercio, che le leggi hanno ri-
cui la stima fu soltanto indicata nella po- chiesto nelle contrattazioni mercantili,
lizza dell'assicurato, e quello in cui fu ris- minori cautele e formalità, sulla conside-
pettivamente convenuta, cosi crediamo razione che la buona fede fra negozianti
che basti nel primo che l’assicuratore per rendevate inutili, e il soverchio timor de-
far ordinare una nuova stima alleghi l'ec- gli abusi incepperebbe le operazioni, il
cesso nella stima anteriore, pretenda cioè buon successo delle quali per lo più dipen-
p. e. che l'assicurato, quantunque di buo- de dalla loro celerità. Si confrontino gli
na fede, abbia apprezzato 10000 lire un art. 136, 157, 138, e si vedrà che la legge
carico che ne valeva soltanto 8000, e non concede all’assicuratore la facoltà di
questo è il dolo che da’Romani chiama- far procedere a una nuova stima, se non
vasi dolus reipsa, per cui si fa luogo allo fa prova che vi fu frode in quella che fu
storno; ma che nel secondo sia necessario convenuta nella polizza. Locré riferisce
che sia giustificata la frode personale del- che la Girle di appello di Agen pensando

(i) Cod. di Comm. art. 336.


5

238 DIRITTO COMMERCIALE


che la legge (art. 336) avesse voluto con- circostanze straordinarie,il premiodi as-

tentarsi del totpetto di frode, aveva pro- sicurazione si riduce a una modica som-
posto che alla parole in caso di frode, ol- ma, e il profitto nel cambio marittimo è
ire, ne fossero sostituite che togli essere sempre esorbitante, ma questo è permes-
ogni dubbio sull'intenzione del Legislato- so avuto riguardo soltanto al risico a cui
re, ma non si tenne conto di questa os- si assoggetta il datore di perdere il suo
servazione, perchè il permettere alt assi- capitale in caso di naufragio, e altre for-
curatore di far valere un semplice sospet- tune di mare. Se facendo assicurare que-
to di frode, sarebbe lo stesso che autoriz- stomedesimo capitale, egli si mette al co-
zarlo a far rinnovare la verificazione a perto da questo pericolo, svanisce il prin-
suo beneplacito (1). Nulladimeno Deivin- cipio su cui è fondata la legittimità del
co urt sostiene che il solo errore nella sti- profitto marittimo, e sotto il pretesto di
ma basta perchè l'assicuratore possa di- una modica somma pagata come premio
mandarne una nuova. Egli adduce per fon- d'assicurazione, avrà diritto di esigere,
damento della sua opinione, che in forza quando la nave arrivi a buon porto, un
dell'articolo 358 quando il valore del ca- profitto di 12, 20, e anche 30 per cento.
rico è minore della somma d’assicurazio- Questa osservazione potrebbe farci riguar-
ne, benché non nè dolo, nè frode
vi sia dar come illecita l’assicurazione de) capi-'
per parte dell'assicurato, può farsi luogo tale dato a cambio marittimo, qualunque
allo storno, e cita il parere di Pothier, e ne sia l’assicuratore, ma egli è certo che
di Emerigon da noi sopra indicato n. 337 la legge la permette, perchè si è limitala
dichiarando che gli sembra conforme al- a proibir quella del profitto marittimo
l’equità che dev’essere le base di tutte la come vedremo, e tutti gli autori su di ciò
decisioni in materia di commercio. Sog- sono unanimi quando l’assicurazione è
giunge poi che vi sono alcuni quali pre- i fatta da un terzo, non dal medesimo pren-
tendono che l'articolo 358 si riferisca sol- ditore, perchè allora il contratto di cam-
tanto al caso in cui non vi sia valutazio- bio marittimo non è alterato nè punto,
ne fatta nella polizza, c cosi sembra an- nè poco, e non v’è ombra nè di usura, nè
che a noi, ma riguarda questo sistema co- di patto illecito (3). Se la nave ritorna a
me sorgente di enormi abusi (2). salvamento, il datore ha il suo capitale e
347. Ritorniamo alle regole generali il cambio marittimo, ma è in perdita del

o massime sopra stabilite per conoscere premio, ossia costo dell’assicurazione; se


quali cose non possono formare oggetto la nave perisce, egli è privo del cambio
di assicurazione. Non si può far assicura- marittimo e ricupera bensì dall’assicura-
re ciò che non si corre rischio di perdere; tore il suo capitale, ma colla deduzione
dunque il prenditore a cambio maritti- del premio. Casaregio chiama questa una
mo non può far assicurare le robe ipote- specie di riassicurazione, per mezzo della
tecate all’ imprestilo che si suppongono quale il datore si scarica sopra un terzo
acquistate col denaro ricevuto, perchè piò dei rischi marittimi ch’egli avea preso so-
non sono a suo rischio, ma a quello del pra di se a riguardo del prenditore (4).
il quale come abbiam ved uto n. 31
datore, 348. Non si corre rischio di perdere ciò
può far assicurare il capitale imprestato, che non si ha, quantunque si speri di
perchè corre il rischio di perderlo. È da averlo: dunque non può farsi assicurare.
notarsi però. che se il datore facesse assi- Per questo principio, il Capitano non può
curare il suo capitale dal suo medesimo far assicurare il nolo delle mercanzie che
prenditore, l'assicurazione sarebbe nulla, sono caricate nella sua nave, e questo no-
perchè fra di loro più non vi sarebbe un lo è quel che i Francesi chiamano frét à
contratto di cambio marittimo, ma un’u- faire. Il nolo che spera di guadagnare, è
sura mascherata. Quando non vi sono un utile incerto, perchè dipende dalle vi-

(i) Locré art. 336. Pothier, n. 3 3 et 44, Emerigon, eh. 8 sect.


(») Delvincourt, not. de lapag. non. i. i.§3.
(3) Casti re?, disc. 70 n. i5, 1 fi dire. 1*7, (4) Casa regio, dite. i5, n. 1, disc. 1*7
Ansali!- de Comm. disc.-a n. 5. Scaccia, dr num. *1.
cambile, quaest. 1 n. 5o3, Valin, art. 17,
PARTE SECONDA 239
cendc della navigazione, di cui dev’essere eh’ erano stati invitati a comunicare il

il prezzo: non può dunque essere materia parer loro sul progetto del Codice, sedotti
di assicurazione. È proibito di farlo assi- dall'esempio dell’Inghilterra, dell' Italia e
curare anche pel motivo, che il Capitano di altri paesi ov’era permesso di far assi-
sicuro di non poter piò perdere il nolo, curare anche il nolo a farsi, l’utile spera-
sarà meno sollecito nel vegliar sulla sorte to, il profitto mariltimoec. dimandavano
della nave e delle mercanzie: ne delur che fosse permesso anche in Francia. Era-
oceano ad delinquendum (i ), ma la ragio- no questi i tribunali o consigli di com-
ne vera è che non corre alcun rischio (2). mercio di Bordeaux, di Nantes, di Roche-
Per questa principalmente è proibito al fort. e al loro desiderio aderiva la Corte
caricatore di far assicurare l'utile che spe- di Cassazione, la quale diceva che in ciò
ra di ricavar dalle sue mercanzie traspor- conveniva starsene all’opinione de’nego-
tate che siano al loro destino; al datore a zianti, e che non era buona politica ob-
cambio marittimo il profitto straordina- bligar de’ Francesi a procacciarsi dagli
rio pattuito, e alla gente di mare il suo stranieri delle assicurazioni che non pos-
stipendio (3). In questi casi l'assicurazio- sono ottenere in Francia. Ma gli estenso-
ne non cade sopra un oggetto certo e de- ri del Codice, dopo maturo esame, hanno
terminato che sia sulla nave, ma sopra riconosciuto, che quelle assicurazioni ben
un credito condizionale dipendente dalle poco vantaggio offrivano, e inconvenienti
vicende della navigazione. Se la nave, ole in gran numero: perciò fermi si manten-
mercanzie periscono, il nolo che dovea nero nel sistema dell'Ordinanza, eie proi-
maturare, l'utile sperato, il profitto ma- birono, fondati sul già da noi ripetuto
rittimo, e gli sti pendìi, non può dirsi pro- principio, che l’assicurazione non dev'es-
priamente che siano una perdita, perchè ser mezzo di acquistare, ma
351.
di conser-
non si può dir perduto ciò che non s’eb- vare, di non perdere, ma non di lucrare.
be, ma piuttosto la privazione di un gua-
dagno cui mirava il Capitano, il carica- CAPITOLO in.
tore, il datore a cambio marittimo, il ma-
rinaro non è una perdila che fanno, è
: Dei risehii ai quali dev'essere soggetta
un lucro che loro manca (4). la cosa assicurata.
349. Allorché la legge dice che il nolo
a farsi non può essere materia di assicu- Per costituire la vera assicurazio-
razione, intende parlar di quello che non ne non basta la cosa che ne formi la ma-
è dovuto se non all’arrivo della nave; può teria, ma è necessario che la cosa sia sot-
darsi che fra il noleggiatore e il mercante toposta a un rischio, e che questo sia di tal
sia pattuito, che il nolo sarà pagato, a qua- natura che il guadagno o la perdita per

lunque evento, giunga la nave a buon una parte, o per l’altra dipenda dalla sor-
porto, o perisca; ma neppure in questo te. Abbiamo parlato delle cose che posso-
caso potrà esser materia di assicurazione no o non possono essere oggetto dell’as-
per parte del Capitano o dell’armatore, sicurazione: ora parleremo dei risehii. Dal
perchè non corre alcunjriscbio; potrà ben- principio che non vi può essere assicura-
sì farlo assicurare il mercante, o caricato- zione senza che vi sia rischio, cui la cosa
re, che fa assicurare il suo carico, perchè si trovi esposta, e che l’assicuratore pren-

se il carico si perde, egli perde le spese, e da sopra di se, deriva la conseguenza che
correndone il rischio, corre pure il rischio se il viaggio è rotto prima della partenza
della perdita di questo nolo (5) che ne fa della nave, ancorché si rompa pel fatto
parte. dell’assicurato, pure l'assicurazione è an-
350. Mentre in Francia si preparava nullata; ma in questo raso la legge accor-
la nuova legislazione marittima, alcuni da all’assicuratore, a titolo d' indennità,
fra i tribunali o consigli di commercio il mezzo per cento della somma assicu-

( «) Cleirac, sur le Guidon de la mer, eh. ri V. sopra n. *3o fino al a33. Coti, di
(S art. i. Comm. art.
347 .

(t) Valin art. if, Pothier n. 36. (4) Pothier n. 36.


(5) Pothier loc. eit.

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f ) ,

210 DIRITTO COMMERCIALE


rata (1). Emerigon, parlando delle contro- hanno bisogno di essere dimostrate, e
versie che insorgono intorno al senso vero sono riconosciute da tutti gli scrittori
delle clausole, che si trovano inserite nelle da tutti i tribunali.
polizze, e della difficoltà di accertarsi della 352. Ho creduto opportuno di accen-
vera intenzione delle parti sulla natura, nar qui le precedenti distinzioni, perchè
il luogo, e il tempo de'rischii, stabilisce il Codice, parlando (art. 349) del rompi-

come principio essenziale per tutto con- mento del viaggio, dice avanl le depart,
ciliare colla disposizione delle leggi, e la prima della partenza, e non prima del
natura delle cose, che assicurazione con- rischio incominciato, delle quali espres-
cerne il solo viaggio che è indicato nella sioni è chiara la differenza eppure non
;

polizza, e raccomanda di distinguere il di rado accade che si faccia luogo all’ap-

viaggio assicurato dal viaggio della nave, plicazione dell'articolo di cui si tratta an-
e di non considerare il viaggio che fa la che dopo la partenza della nave, prima
nave, se non per confrontarlo col viaggio però che il rischio abbia avuto principio;
indicato nella polizza (
2 ). Il viaggio della e che si rompa il viaggio prima della par-
nave è il tragitto che la nave fa o deve tenza della nave senza che l'articolo 349
fare da un luogo aU'altro, e sebbene il possa applicarsi. Il viaggio della nave
viaggio sia un solo, pure può effettuarsi comincia dal momento in cui la nave si
per traccie o vie diverse. Si chiama viag- mette alla vela. Il viaggio assicurato non
gio assicuralo quello, che è indicato nel comincia che dal momento, in cui l'assi-
contratto come quel viaggio che deve es- curatore è soggetto al rischio. Il viaggio
ser fatto dalla nave, e che è l’oggetto del- assicurato è indipendente dal viaggio del-
l'assicurazione. Talvolta nelle spedizioni la nave, è un nome di diritto, dice Casa-
è determinato un viaggio, e la nave ne regio, e il suo principio e il suo fine è de-
fa un altro: alcuni che fanno questa di- terminato dagli estremi che la mente delle
stinzione chiamano il primo viaggio le- parti gli diedero; cioè dal termine agno,
gale, il secondo viaggio reale. Questi due da cui comincia a correre il rischio per
viaggi devono concordare col viaggio as- conto degli assicuratori, e dal termine ad
sicurato, il quale dev'essere effettuato per quem, fino a cui deve continuare, e ces-
la via designata nella polizza, o per la so- sar poscia di essere a carico loro (3). Quan-
lita, o per una delle solite se parecchie ve do non v’è patto in contrario, 11 viaggio
ne sono, e non ne fu alcuna specificata- assicurato c quello della nave, allorché
mente prescritta. Se spedizioni della
le l'assicurazione è fatta sul corpo, incomin-
nave sono per un dato viaggio, e il con- ciano nel medesimo momento, c allorché
tralto di assicurazione ne indica un al- è fatta sopra robe e merci ( surfacultés il
tro, evvi falsadesignazione di viaggio. Se viaggio assicurato comincia prima del
la designazione del viaggio, al momento viaggio della nave, perchè appena le mer-
del contratto, è conforme al viaggio assi- canzie sono caricate sopra le barche o ga-
curato e poi o forzosamente, o volontaria- barre per essere trasportate al bordo della
mente, prima che il rischio abbia avuto nave, 1 rischi sono a carico degli assicu-
principio, l'interessato prende spedizioni ratori, come fra poco vedremo. È però
per un altro viaggio, evvi in ciascuno di lecito ai contraenti di derogare a questa
questi due casi, rompimento di viaggio, regola generale. Una nave per esempio,
perchè il viaggio assicurato non concorda parte da Genova per Cadice, e di là per
col viaggio legale della nave: il contralta Lisbona. Il carico è assicurato prima del-
non ha effetto, e si devo pagare il meno la partenza, ma è stipulato fra le parti,
per cento agl: assicuratori per diritto di che l’assicurazione s’intenderà fatta uni-
stomo. Le premesse proposizioni nascenti camente pel tragitto da Cadice a Lisbona,
dalla medesima definizione, e dall’in- li viaggio della nave è incominciato al
dole del contratto d’assicurazione, non momento in cui si è posta alla vela da

(i) God. di Comm, art. 349. tens in individua destinalione intelleetus,


(?) Emerigon, eh. i3 Rocco not. 18 ita ut ab ea, et ab extremis destinatis, ad
et 5 a, determinandum ejusdem initium et Jìnern

(3) Fiaggium est nomea furie, consis- gual{/icetur, Casareg. disc. 67 n. 5.

zed loogle
PARTE SECONDA 241

Genova, ma il viaggio assicurato non inco- sto viaggio era stato rotto. Si confondono
mincia che dal momento, in cui esce da Ca- spesso il viaggio rotto, 0 la falsa designa-

dice. Se la nave ritorna da Cadice diretta- zione del viaggio col viaggio abbreviato:
mente a Genova o prosegue altrove il suo il viaggio abbrevialo suppone il viaggio

viaggio, ma tralascia di andarea Lisbona, il deliberato e cominciato. Si fa l'assicurazio-


viaggio assicurato si considera come rotto ne di un viaggio da Genova a Lisbona ;
prima, che per gii assicuratori abbia avuto l'assicurato prende le sue spedizioni per
principioil rischio.esi fa luogo all’art.349 Lisbona, ma essendo in cammino, crede
quantunque il viaggio siasi rotto dopo la per lui piò conveniente di terminare il
partenza della nave da Genova ove fu stipu- suo viaggio a Cadice questo è viaggio
:

pulata l'assicurazione (1). Talvolta la nave abbreviato. Ma se l'assicurato, 0 non prese


prolungai) suoviaggiooltre i limili prefis- le spedizioni per Lisbona, o dopo averle
sinella polizza senza perù aver devia todal-
, prese rinunziò a quel viaggio prima che
la sua destinazione, e talvolta io termina il rischio avesse principio, c prese invece

prima di giungere al luogo ove era di- spedizioni per Cadice, questo è il caso
retta : rassicurato non può a carico degli della falsa designazione, o rompimento di
assicuratori allungare il viaggio, perchè viaggio di cui parla il citato articolo 349,
non può accrescere i rischi che corrono, Anche Emerigon che stabilisce questa re-
ma può abbreviarlo, perchè può dimi- gola, riferisce alcune sentenze che servo-
nuirli se cosi a lui piace. Si è disputato no a convalidarla (4), ma una ben più re-
se la nave, avendo cambiato bensì desti- cente e precisa proferita dal tribunale di
nazione, ma essendosi tenuta entro i li- commercio di Marsiglia nel giorno 23 gen-
miti del viaggio assicurato, anzi avendo- naio 1808, la renderà piò facile e chia-
ne fatto uno piò breve, dovesse questo ri- ra (5). Diversi mercanti di Marsiglia ave-
putarsi viaggio abbreviato soltanto, e vano caricato mercanzie sulla tiluca no-
perciò a rischio degli assicuratori, oppure stro Signora del Carmine del patron
viaggio rotto, e perciò a rischio dell'assi- Giacopello che proponevasi di andar da
curato. ed è stato deciso, che dovea per Marsiglia a Napoli, e le avevano fatte as-
essersi mutata destinazione, riguardar co- sicurare altri per Livorno, altri per Civita-
me viaggio rotto, e compreso nella dispo- vecchia, altri per Napoli ov’erano destina-
sizione dell'Ordinanza della marina cui le. Patron Giacopellinon prese spedizioni
è conforme quella del Codice (2). Casare- che per Lcrici; alcuni caricatori riclama-
gio dopo aver detto, che quando la desti- rono contro di lui ed ottennero di poter
nazione della nave è mutata, il viaggio è ritirare la roba da essi caricata, altri la
rotto, e l'assicurazione è nulla, ancorché lasciarono a bordo, ma contro di questi
la nave si trattenga entro i limiti del ricorsero gli assicuratori per far dichia-
viaggio designato (3), riporta una senten- rar nulla l’ assicurazione. I caricatori ri-
za della Rota di Genova che avvalora que- sposero, che per certi suoi motivi partico-
sto principio. Ecco il fatto. Era stata sot- lariPatron Giacopelli aveva dovuto pren-
toscritta un'assicurazione per un viaggio dere spedizioni lino a Cerici solamente,
da Genova ad Alicante, e di ritorno a Ge- ma che la mira sua, e la loro era sempre
nova. La nave invece di prendere le sue rivolta a Livorno, Civitavecchia, e Napo-
spedizioni per Alicante, le prese per Bar- li, e giunto a Cerici il Patron Giacopelli

cellona, ove arrivò, e scaricò le sue mer- intendeva di prendere nuove spedizioni
canzie. Al suo ritorno fu presa dai nemici. per Napoli, e che in ogni caso, se la nave
La Rota di Genova assolvette gli assicu- terminasse il suo viaggio a Cerici, sareb-
ratori dal pagamento della perdita, ben- be viaggio abbreviato, e la legge permet-
ché la nave fosse stata presa entro i li- te di abbreviare il viaggio. Ecco la sen-
miti del viaggio assicurato, perchè que- tenza: „ Il Tribunale considerando in —
(i) Delvincoorl not. de la pag. sia intra limitts itineris destinati, naris se
not. i. contineat. —
(a) Ordonn. de la Marine, art. ì<j h. t. (4) Emerigon. eh. i3 secl. n.
Cod. di Comm art. 349. (5) V. Estrangin, supple'ment à Pothier
(3) Casareg. disc. 67 a. ai — ttiamsi des assur. eh. 5 § 3. .

31
(

212 DIRITTO COMMERCIALE


„ fallo, che il viaggio assicurato per mez- che gli assicuratori nè debbano restituir
„ zo delle polizze, è da Marsiglia a Li- premio, nè pretendere indennità, perchè
„ vorno, Civitavecchia e Napoli e che , il viaggio assicurato può incominciare
„ nella spedizione rilasciata dallamari- prima di quello della nave.
„ na, il viaggio non è determinato che 35i. La disposizione del Codice, che
„ da Marsilia a Cerici, e non a Livorno, lascia l'assicuralo in libertà di annullare
„ Civitavecchia, e Napoli, porli designati il contratto di assicurazione rompendo il

„ nelle polizze d’assicurazione, „ viaggio prima della partenza della nave,


„ Che non essendovi identità fra il è contraria al principio, che contractus
„ viaggio assicurato, c quello che fu e- sunt ab inilio vnluntatis, el ex post facto
„ nunciato nella spedizione, risulta che necessitati*, ma il favor del commercio la

„ il viaggio assicurato è rotto , e che richiedeva. Un avvenimento non preve-


„ dunque si fa luogo alla nullità dell'as- duto, un avviso inaspettato può determi-
„ sicurazione, e al pagamento del mezzo nare un negoziante ad abbandonare una
„ per cento per diritto di storno. „ speculazione ritirando le sue mercanzie
Per questi motivi „ il Tribunale di- benché già caricate ed assicurate, e se in
i,
chiara nulle e non avvenute e come questo caso, dovesse in pena pagare il pre-
„ tali annulla tutte le assicurazioni di mio all'assicuratore, le assicurazioni sa-
„ cui si tratta, scioglie le parti dalle loro rebbero meno pronte e frequenti e ne ver-
„ obbligazioni, e condanna gli assicurati rebbe un danno gravissimo al commercio.
„ al pagamento del mezzo per cento per Il legislatore ha considerato, che non può
„ diritto di storno agli assicuratori. „ dolersi l’assicuratore, perchè non avendo
353. Nei casi sopra esposti e altri simi- corso rischio, nè anticipato denaro, nè
li,gli assicuratori sono obbligati a resti- sofferto pregiudizio di sorte alcuna, ma
tuire il premio, e a contentarsi dell' in- soltanto qualche leggiero incomodo, era
dennità stabilita dalla legge, perchè il compensato esuberantemente col mezzo
viaggio s’ intende rotto prima della par- per cento che riceve a titolo d'indennità;
tenza della nave, e prima che abbia avu- e non può dolersi l'assicurato, perchè os-
to principio il rischio. Se il rompimento serva Locré (i), se l’assicurazione fu sopra
del viaggio fosse accaduto per quella, o corpo, il viaggio potrà rompersi 0 perchè
per altra ragione bensì prima della par- la nave non regge alla navigazione, ed
tenza della nave, ma a rischio già inco- egli è in colpa, 0 perchè caricatori man-
i

minciato, gli assicuratori non potrebbero cano alla promessa d'introdurre nella na-
esser costretti alla restituzione del pre- ve mercanzie, e 1 'assicurato riceve il nolo
mio. Se p. e., l’assicurazione essendo fat- come se il caricamento fosse compito 2
J;
ta sopra robe, e merci, ( sur facultés ) le se l’assicurazione fu sopra robe e merci,
mercanzie caricate sopra barche, o ga- il viaggio dell’assicurato potrà rompersi
barre per essere trasportate alla nave, o 0 perchè il venditore delle mercanzie non
fossero poi dal caricatore pentito ricon- glie le ha consegnate, o perchè la nave
dotte in porto, o fosse rotto il viaggio, il non è in grado di mettersi alla vela, ed
premio sarebbe dovuto, perchè le mer- egli è reso indenne dal suo venditore (3),
canzie caricate sopra le barche o gabarre o dal Capitano ( 4 ). Pothier sostiene ( 5 )
erano a rischio degli assicuratori, e per- che il mezzo per cento non è dovuto quan-
ciò il viaggio fu rotto a rischio già inco- do la non esecuzione del contralto da tut-
minciato. Per la medesima ragione, se l'as- ta altra causa proviene che dal fatto del-
sicurazione fosse stata fatta sopra corpo, l'assicurato, e crede che se il fuoco del
c fosse stato stipulato che i rischi comin- cielo abbrucia la nave prima della par-
cierebbero al momento in cui la nave tenza, e impedisce in tal guisa che il
avesse carico, il viaggio può esser rotto contratto di assicurazione sia eseguito,
prima della partenza della nave, e farsi 1'assicurato nulla deve. Per lo contrario
luogo all'annullazione del contratto senza Emerigon ( 6 crede che Pothier s' ingan-
)

u S\

(i) Locré, art. 349 . (4 )


Cod. di Coram. art. agi.
(a) Cod. di Comm. art. 288. ( 5) Pothier, n. 181.
(3)
Cod. Civ. art. 1611. ( 6) Emerigon eh. 16 sect. 6 .
PARTE SECONDA 243
ria,perché le parole dell' Ordinanza (co- schio. Gli assicuratori nell’andata guada-
piale dal Codice di Commercio) ménte gnarono la metà del premio: perchè se il
par le fati des atntrit, anche per fallo ritorno manca, perchè mancano le mer-
degli asticurati, dinotino che il mezzo canzie, restituiscono un solo terzo, e non
per cento è dovuto tanto nel caso che il l'altra metà del premio che cessa di esser
rompimento del viaggio proceda dal fatto dovuta ? Pothier risponde, che ritengono
quanto da qualunque al-
dell'assicurato, quel di più come compensazione dei dan-
tra cagione. Cosi dopo Emerigon sono ni e interessi provenienti dal non adem-
state intese quelle parole, es' intendono pimento del contratto d' assicurazione.
generalmeute cosi dopo il Codice. La leg- Emerigon crede che debba applicarsi
ge non entrò in distinzioni, e stabili la l’art. 6 dell'Ordinanza cui corrisponde
regola semplice e generale che ogni qual- l'art. 356 del Codice, anche all'assicura-

volta è stornato il contratto, gli assicurati zione della nave, ma la sua opinione sem-
debbano pagare il mezzo per cento agli bra evidentemente contraria al testo della
assicuratori. Le parole méme par le fall legge che dice — Si fatturance a pour
de fatturi, anche per fatto deWastieura- objet dee marchandiset, e anche allo spi-
to, sono ampliative, e non limitative o rito della legge per la differenza notabile
restrittive, e intendendole nel senso gram- che passa fra i due casi, perchè quando
maticale cui si attiene Emerigon, si chiu- l'assicurazione è fatta sulle mercanzie, la
de la porta a molte liti che susciterebbe nave può ritornare, e la cosa assicurala
il dubbio se il rompimento del viaggio non esistere che in parte, perchè il cari-
provenga dal fatto dell’assicurato, o da camento non fu compito, ma quando l’as-
forza maggiore. sicurazione è fatta sul corpo della nave,
355. Dalla regola fondamentale del la cosa assicurata al ritomo della nave,
contratto di assicurazione, che il premio esiste sempre in tutto, e non può manca-
è il prezzo de’ rischi, e che non può mai re; per conseguenza: 0 ritorna e il premio
esser dovuto premio quando i rischi non intero è dovuto, perchè sono corsi i rischi
si corrono, n’è pur venuta la disposizio- per 1’intero viaggio; o non ritorna perchè
ne, che quando l’oggetto dell'assicurazio- il Capitano non avendo trovato mercan-

ne è il carico di una nave per andata e zie pel ritorno, ha dovuto intraprendere
ritorno, e la nave giuntasi suo primo de- altro viaggio, o per altro motivo proce-
stino, ritorna poi vuota, o con incompiu- dente dal fallo dell’assicurato, ed allora
to caricamento, il diritto dell’assicuratore 1’assicurato medesimo pose fine ai rischi
si riduce ai due terzi proporzionali del e l'assicuratore guadagnò il premio sen-
premio pattuito.se fra le parti non è sta- za veruna diminuzione (3). Può darsi an-
to convenuto diversamente (1). Questo è cora che la nave non ritorni perchè da
il caso dell'assicurazione che i francesi, fortuna di mare, 0 da vetustà fu resa inetta
come gii sopra abbiamo accennato, chia- alla navigazione, ma nel primo caso, si
mano à prime liie, a premio legato, per- tratta di un rischio marittimo, di cui gli
ché allora sono riuniti due premii in un assicuratori sono tenuti (4); nel secondo,
solo, e due viaggi, quello cioè di andata e ildanno è dell’assicurato, e l'assicuratore
quello di ritorno che formano e si conside- guadagna l’intero premio, perchè comin-
rano un viaggio solo. Questa è una ecce- ciò a correre i rischi (5).
zione al principio, che il premio è dovuto 356. La disposizione del Codice di cui
per intiero e irrevocabilmente (2), tosto parliamo riguarda unicamente le assicu-
che gli assicuratori hanno incominciato razioni di mercanzie, e il caso di ritorno,

a correre i rischi degli effetti assicurati, o senza carico, o con carico incompiuto,
ed è fondata sulla considerazione, che se perchè se la nave perisce andando, l’assi-
la nave ritoma senza carico, non si può curatore soffre la perdila, e paga la som-
dire che pel ritorno gli assicuratori ab- ma assicurata, ma ritiene il premio nella
biano incominciato a correre alcun ri- sua totali
|{9 Ritornando la nave vuota,

fi) Cod. di Comm. art. J56. (4 ) Id. 36g.


(») Valin, art. 37 . Pothier «. i85. (5) Id. 3Si, 35».
(3) Cod. di Comm. art. 35i.
244 DIRITTO COMMERCIALE
]’ assicuratore ritiene, o riceve soli due favor dell’assicurato, contro il rigore di

terzi delpremio; se il carico è mancante, diritto che vuol dovuto l’ intero premio
ecco caso iu cui sono dovuti all'assicu-
il tostochè gli assicuratori cominciarono a
ratore i due terzi proporzionali del pre- correre il rischio, e dev’esscr lecito all’as-
mio pattuito. Ma, come si determinano? sicurato di rinunziare al terzo del premio
Se non si facesse verun caricamento, l'as- che a tutto rigore non si dovrebbe resti-
sicuratore sarebbe obbligato a restituire tuire, perchè è lecito a chiunque di rinun-
un terzo del premio: questo terzo è dun- ziare al suo benefìzio. Convicn riflettere
uc premio di ritorno nella sua totali-
il altresì legge parlando di nave che
che la

S i quando il contratto rimane inadempi- torna vuota, non distingue le cagioni per
to del tutto: quando è eseguito in parte, cui non si fece il caricamento, 0 se per
si detrae dal medesimo terzo una porzio- forza maggiore l’assicuratore ne fu impe-
neproporzionata a quella che manca dalla dito, o se, per motivi procedenti da lui
somma assicurata, c per cui pel ritorno, medesimo, ed è questa una ragione di più
il contratto di assicurazione non ha avuto per credere che abbia lasciate le parti in
esecuzione. Esempio. Feci assicurare un piena libertà di accordarsi, secondo le
carico del valore di lire 20000 al cinque , circostanze, e anche di pattuire che l’ as-
per cento, per andata c ritorno, e il pre- sicuratore non sarà mai costretto alla re-
mio ascendeva a lire 1000 che pagai subi- stituzione del premio ( 1 ).
to agli assicuratori, ma il mio carico di
ritorno fu solamente del valore di 15000 CAPITOLO IV.
lire: se nulla fosse stato caricato, gli assi-
curatori avrebbero dovuto restituirmi un Dell assicurazione fatta dopo il sinistro
terzo del premio, cioè 333 lire, e soldi 8; 0 dopo il salvo arrivo.
da questo terzo si deve dedurre la porzio-
ne proporzionata a ciò che manca al to- 357. Dal principio, che non si può con-
tale della somma assicurata, e siccome ciò cepire assicurazione senza rischio cui una
che manca è un quarto; cosi sarà dedotto cosa sia realmente esposta, deriva la con-
un quarto dalle lire 333. 8 ., e gli assiou- seguenza, che se la cosa che si fece assi-
ratori mi faranno la restituzione di due- curare al momento del contratto più non
cento cinquanta lire. La legge infine ag- esiste, benché l'assicurato ne ignori la
giunge —
quando non tri sia convenzio- perdita, il contrattodi assicurazione dev’es.

ne contraria —
»' il n'y a convention con- ser nullo, perchè manca la cosa che n'è
traire. —
Da ciò chiaramente si rileva che la materia, come è nullo il contratto di
le parti possono, in caso di ritorno senza vendita, quando al tempo del contratto
carico, o con un carico imperfetto, stipu- più non esiste la cosa venduta, benché le
lare che sarà fatta una restituzione mag- parti lo ignorino ( 2 ). Nulladimeno le leggi
giore o minore del terzo, o del terzo pro- di tutti i paesi marittimi stabilirono la
porzionale, ed Emerigon sostiene che la massima, che non è necessario, che al mo-
legge permette anche di pattuire che non mento in cui la polizza è sottoscritta, la
sarà fatta veruna restituzione, contro il cosa che forma l’oggetto dell’assicurazio-
sentimento di Valin, il quale pretende ne sia veramente tuttavia esposta al ri-
che non si possa stipulare senon chel’as- chio, ma basta che i contraenti lo credano,
sicuratore riceverà una somma minore e la loro buona fede tien luogo della rea-
dei due terzi, perchè la stipulazione che lità del pericolo; la legge, anche nel caso,
riceverà una somma maggiore, sarebbe in cui la nave sia giunta a buon porto, 0
contraria ai principii riconosciuti in que- sia perita, Unge, o suppone che corra an-
sta materia, e all'equità naturale. L’opi- cora le vicende del mare, purché i con-
nione Emerigon sembra preferibile a
d’ traenti siano in eguale incertezza della
quella di Valin, perchè non si può dubi- sua sorte; l'arrivo, o la perdita si reputa
tare che la legge non abbiatdfjsposto in accaduta al momento soltanto in cui le

(i) V. Valin, art. 6 Pothier.n. 188, i8g


. not. de la pag. ita n. g.
Emerigon, eh. 3 sect. i $ 4 . Delvincourt (a) L. i 5 et L. 57 ff. de contr. empi-
PARTE SECONDA 2i5
parti n'ebbero la notizia (1), e l’assicura- del contratto dopo un termine proporzio-
zionc è valida. nato alla distanza del luogo della perdita
358. Se la perdita era nota all'assicu- 0 dell' arrivo. Questo termine in tutti i
rato, se l’assicuratore al momento in cui paesi era presso a poco lo stesso. Secon-
sottoscrisse la polizza, sapea che la nave do lo Statuto di Genova era di due mi-
era giunta a salvamento, l’assicurazione glia per ogni ora; secondo l’Ordinanza di
è nulla, e questa nullità potrà opporsi dal- Francia era di una lega e mezza; secondo
l’assicuratore per non pagare la somma 1 capitoli di Barcellona era stato fissato a

assicurata, e dall'assicurato per liberarsi tre miglia, ma sembra che la differenza


dal pagamento del premio, ma come si nascesse dalla misura del miglio e della
farà la prova di questa cognizione positi- lega. Si conoscono in Francia leghe più
va? Se fosse stata facile, nè l'assicurato lunghe, c più brevi, e si presumeva che
avrebbe richiesta l’assicurazione, nè l'as- l’Ordinanza intendesse parlar della lega
sicuratore avrebbe sottoscritto la polizza di posta, o di Parigi, di 2000 tese (4). Il
per timore di essere scoperto, ed essendo Consolato del mare, e Kuricke computa-
difficile, non può ricavarsi chedaconget- no tre miglia per ciascuna lega (5). La
ture, da indizii, e dal complesso delle cir- difficoltà maggiore consisteva nello sta-
costanze, motivo per cui lo stabilirla deve bilire il luogo da cui doveva incominciar-
dipendere necessariamente dall’ arbitrio si a formare il computo della distanza,
del giudice. Una regola precisa per de- perchè frequentemente i sinistri accadono
terminar questa prova è impossibile (2). in alto mare, ed in luoghi lontani, e per-
ma sono altronde in questa materia cosi ciò manca il punto fisso, da cui dovreb-
facili le frodi che le nazioni marittime e besi prender norma. 11 Regolamento di
commercianti per impedirle, hanno, co- Amsterdam, e il Guidone del mare com-
me di concerto, introdotto una presun- putano la lega e mezza per ora dal luogo
zione juris et de jure del dolo contro ras- stesso, in cui è accaduto il sinistro (6),
sicurato, e contro l’assicuratore, ogni vol- ma Consolato del mare non computa
il

ta che è stato possibile che al momento in che dal primo luogo di terra ove è giun-
cui la polizza fu sottoscritta, abbiano avu- ta la nuova: cioè in tale parte che nuota
to cognizione della perdita della nave o si possa sapere per terra, senza passare
del salvo arrivo(3). Quantunque non possa per mare; lo Statuto di Genova stabilisce
provarsi che lo abbiano saputo, basta che egualmente che debba computarsi dal
abbiano potuto saperlo, perchè in forza luogo ove arrivò la prima nuova, ed è
di questa presunzione legale, si considera questo l'unanime sentimento di tutti i
come nota la perdita, o l’arrivo nel luogo dottori italiani (7). L’Ordinanza della ma-

(i) Ut contractus assecurationis justus (3) Casareg disc. ai 5 n. 6. Rocc. not. 5i.
sit, necesse est ut eocntus rei quae as se-
,
Scaccia, § 1
gloss. t n. 160. Marquard. lib.

curatur, incertus sit, saìtem comparatione 1 cap. t3 n. 3o. Potbier. n. ai.


notitiae , quam ulerque contrahentium ea (4) Emerigon, eh. 1 5 sect. 4.
de re habet. Etenirn ulerque contrahentium Consolato del mare, edii. di
(5) ine- V
lucro et damno esse debet expositus, ut zia, cap. 19. — Ciascuna lega per ora, cioè
contractus justus sit. Periculum censetur per tutte tre miglia, un ora. Kuricke, n.
tale quale bona fide aestimatur. Molina, 4 tris rnilliariae in horam computando.
de just, et jur. disp. Soq n. 4. Rola Geo. (6) Regolamento d'Amsterdam, art. it.
decis. 42 n. 8. Targa, cap. 52 not. 16. Ca- Gonion <ìe la mer, eh. 4.
sareg. disc. 1 n. 12. Valin, art. 38 h. t. Po- (7) Consolato del mare, toc. cit. Statuto
thier, n. 1 a, 46. Kmcrigon, eh. 1 5 secl. a. di Genova, lib. 4 cap. 17. Targa, cap. 5a
(a) Probatur 'dieta notitia casus sini- not. 16 — ivi —. se il sinistro è seguito in

stri per conjecturas, praesumptiones et alto si computa due miglia Cora da quel
indicia. Sufficiunt letres et semiplenae pro-
,
posto di terra ferma, ore prima d'ogni al-
bationes. Sunt judici arbitrariue. Rocc. not. tro giunse V awiso, sino al luogo ove furo-
78 Rola Gen. de mere, decis. 36 n. 3 et 1 1, no fatte le assicurazioni. Casareg. disc. 6
decis. 4a n. 1. Stracca, gloss. »j a. 6. Va- n. la et 22 disc. 2i5 n. 7 et
9 Scaccia, t ,
llo, art. 40 h. t. Emerigon, eh. i5 secl. 3. gloss. 1 n. i65. Rocc. not. 84.
246 DIRITTO COMMERCIALE
rina computa la lega e mézza dal lungo schio cui tuttóra soggiace la còsa assicu-
della perdita, esembra escludere il tem- rata, non se ne potrebbero far che prima
peramento del Consolalo del mare, e del- della partenza, o al ritorno, e quasi mai
lo Statuto di Genova; ma Emerigon (11 durante il viaggio, per timor di vederle
dice che in Francia la giurisprudenza e poi annullate. Per impedire le frodi tan-
sempre stata di computare la lega e mez- to facili a ordirsi, e tanto difficili a pro-
za, dal primo porto di terra ferma, ove varsi, nuovi Legislatori hanno pur do-
i

la notizia è stata recata, e cita parecchie vuto ammettere la scienza, o cognizione


sentenze che hanno cosi deciso. Il Codice de ju-
possibile, e la presunzione jurit et
di Commercio ha troncato ogni disputa: re introdotta dalle precedenti Legislazio-
ha tolto quella delle diverse specie di le- ni. Può accader che un mercante abbia
ha determinato che la lega e
ga, perche notizia della perdita della sua nave per
mezza forma tre quarti di miriametro via straordinaria, esì pronta, che a nes-
misura riconosciuta, e invariabile: ha tol- sun altro abbia potuto penetrare; egli, si-
to pur quella del punto fisso da cui si curo che l’assicuratore non potrò mai far
deve partir per computar la distanza, per- prova di questa sua cognizione, corre a
chè se la perdita è accaduta in alto mare, farla assicurare,e l’ inganno trionfa colla
chiaramente decide che debba computarsi rovina dell'assicuratore. Questi casi oggi-
dal luogo di terra ferma ove se n'è avuta dì non sarebbero rari, perchè è divenuta
la prima notizia, altrimenti non avrebbe rara la buona fede fra gli uomini; ma la
ammessa l'alternativa, dal luogo dell’ar- presunzione che rassicurato, al momen-
rivo, o della perdila della nave, o dal to del contratto, ha saputo la perdita de-
luogo, ove è arrivala la prima notizia (2). gli effetti assicurali, perchè basta ch'egli
IlCodice aggiunge venia pregiudizio del- abbia potuto saperla, gli ha fatti divenire
le olire prove, e ciò significa che se la quasi impossibili.
parte interessata a far annullar l'assicu- 360. È stato soggetto di disputa il tem-
razione, non può valersi della presunzio- po da cui si deve computar la lega per
ne legale, perchè dopo il sinistro o l’arri- ora, attesa la difficoltò di particolarizzare
vo non passò il tempo che la legge ha sta- a qual ora del giorno è accaduta la perdi-
bilito per indurla, ad essa è lecito di ab- ta, e aqual ora del giorno era stata fatta
bandonar la possibile e presunta scienza, l’assicurazione. Quando si sapeva il gior-
c di allegar le prove, se ne ha, che il suo no, ma non l'ora precisa, il Guidon del
avversario, al tempo del contratto avea mare indicava pel sinistro, e pel contrat-
cognizione dell'avvenimento, perchè se la to l’ ora di mezzo giorno (4). ma Pothier

legge ammette la presunzione, molto più trova più ragionevole che in tal caso non
ammette la prova, e questa, come abbia- s'incominci a computar che dall’indoma-
mo veduto, potrò farsi anche per mezzo ni, perchè è possibile che il sinistro sia ac-
di congetture e d'indizii, perchè ai tratta caduto nelf ultim'ora del giorno, e perla
frode (3).
di (3) medesima ragione, quando non fu espres-
359. Mentre il Codice annulla esplica- sa nella scrittura l’ora del giorno in cui
tamente le assicurazioni fatte dopo che fu stipulato il contratto, le ore di questo
l’arrivo o la perdita era nota, o poteva giorno non si devono computar che da
esserlo alle parti, implicitamente dichiara quella, in aui gli assicuratori sogliono a-
valide quelle che furono fatte dalle parti prire il loro uffizio, perchè è possibile che
cui l'avvenimento era ignoto. Deroga ò al contratto sia stato stipulato appena aper-
vero in tal guisa ai principii fondamenta- to l’uffizio (5), ma il Codice di Commer-
li del contratto d'assicurazione, ma colla cio avendo prescritto che la polizza di as-
mira di maggiormente promoverlo, e di sicurazione esprima (6) se l'assicurazione
favorireil commercio. Se non si potessero è fatta prima o dopo mezzo giorno, ha
far assicurazioni senza la certezza del ri- implicitamente deciso che la lega e mezza

ti) Emerigon, loc. ài. (4) Guidon de U mer, eh. «.

(») Cod. di Comm. art. 336. (5) Pothier, n. *».


Valia, ari. 3g. Emerigon, chap. li (6) Cod, di Conno, art. 33a.
sect. 3.
PARTE SECONDA 247
sidebba computar dall’ora di mezzo gior- perdita era arrivata alla distanza che la
no, o dalla line del giorno. Tutti concor- legge determina; e rassicurato è tenuto
dano nel dire che questo tempo si computa a provare soltanto che la nave ha termi-
de momento in momentum, e che v si com- i nato il suo v i aggio, eche dall'ora dell’arrivo
prendono le ore di notte come quelle del all’ora in cui fu sottoscritto il contratto
giorno (t ), perciò se consta dell’ora precisa, passò lo spazio di tempo dalla legge sta-
in cui la pulizza fu sottoscritta, il compu- bilito. Questa è una presunzione, come
to eomincerà non dal mezzogiorno, o dal- dicono, juris et de jure, e secondo i prin-
la fin del giorno, ma da questa ora. Una cipi! tanto dell’antica, quanto della nuo-
nave, per esempio, è perita il piimo Ago- va giurisprudenza, rigetta ogni prova in
sto, e il luogo ove accade il sinistro, è di- contrario; perciò se l’assicuratore si offe-

stante da Genova ove fu assicurala, trenta risse aprovare ch’egli ignorava l'arrivo,
leghe. La polizza d'assicurazione fu sotto- e rassicurato la perdita, nè l’uno, nè l’al-
scritta nella mattina del giorno 2 Agosto tro sarebbe ascoltato. Se fosse una presun-
verso le dieci, e il sinistro era accaduto zione di quelle che si chiamano /tirò,
alle ore due pomeridiane del giorno pri- quella delle parti che l'opponesse, non po-
mo, ossia, il sinistro avea preceduto di trebbe impedire che il suo avversario ten-
venti ore il contratto, e il contratto è tasse di escluderla colla prova. Emerigon
nullo, ma sarebbe valido se fosse stato sti- riporta alcune sentenze proferite contro
pulato verso le ore nove. l’assicurato, il quale intendeva provare
364.
361. Suppongasi che nelle polizze non ch'era impossibile che gli fosse pervenu-
sia stato indicato che il giorno, la norma ta, al momento della sottoscrizione della
data dal Codice non serve, perchè rimane polizza, la notizia del disastro, ed alle-
incerto se sia stata sottoscritta prima del gava motivi di strade rese impraticabili,
mezzo giornoodopo; in questo caso, la pre- di corso di poste interrotto, e di altri fatti
sunzione dovrà dipendere dall'uso, e sic- e circostanze (2).
come non si costuma di sottoscrivere con- Il rigore però della presunzione
tratto nelle ore della notte; sembra che la della possibile scienza non toglie ai con-
polizza debba presumersi sottoscritta al traenti la facoltà di derogarvi, e s'inten-
finir del giorno, perchè in dubbio sempre de che abbiano derogato, quando nella
vi
si deve ammettere la supposizione più polizza fu inserita la clausola a buona 0
moderata. cattiva nuova, e l’altra che pur è in uso,
362. Il momento dell’arrivo non può ma non significa nè più, nè meno, rinun-
essere incerto, perchè si rileva dalla rela- ciando alla lega e mezza per ora, che
zione che in forza dell’ art. 242 del Codi- corrispondono alla clausola francese tur
ce, il Capitano è obbligatoa fare ventiquat- bonnes ou maumites nouvellet. Questa
tro ore dopo. Non lo è neppure il momento clausola ormai divenuta di stile di tutte
della perdita, perchè quando alcuni del- le polizze di assicurazione, è stata intro-
l’equipaggio trovarono scampo è espresso dotta, per togliere le controversie moiti-
nella relazione prescritta dall’art. 246, e si plici, e spinose, e le migliaia di liti, che
può anche giustificar per mezzo dei loro facea nascere la lega e mezza per ora ;
esami. Non v' è che il caso in cui tutti pe- essa produce l'effetto che non è più lecito
rirono, e allora, mancando ogni mezzo di opporre nè all'assicuratore, nè all'assicu-
verificarlo, non si può computareche dal- rato la semplice presunzione, e non si an-
l'ora e dal luogo in cui se n’ebbe la pri- nulla il contratto se non quando vi è pro-
ma notizia. va che aU'assicuratore era noto l'arrivo,
363. L’assicuratore che vuol prevalersi all’assicurato la perdita (3), prima che la
della presunzione legale è dispensato da polizza fosse sottoscritta. Questa prova
ogni altra prova fuori di quella, che al può farsi per mezzo di scritture, e di te-
momento in cui fu sottoscritta la polizza stimoni, c si può anche deferire alla par-
la nave era perita, e la nuova della sua te contraria il giuramento (4).

(i) Fothier, n. ai. Casareg, disc. 6 n (4) Valin, art. 40. Pothier n. 14. Locrè
(a) Emerigon, eh. 1 1 feci. 4. lib. a cap. S n. 8. Targa cap. 5 2 . n 1;. Ca-

(3) Cod. di CÓfiim. art. 36;. sa reg. disc. i5 n. i5i disc. 6 n. », 8 et 41.

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218 DIRITTO COMMERCIALE
365. Quando il contratto di assicura- „ nell’ assicurato, al momento del contrat-
zione è annullato per la presunzione le- „ to, s' egli per sottrarsi alla pena del dop-
gale ricavata dalla lega e mezza per ora, „ pio premio, dicesse che l'ignorava, non
mancando la clausola sopracitata, la nul- „ sarebbe ascoltato. „ L'opinione di Valin
lità non induce pena, perchè la frode non non ha appoggio, ma neppure il tempe-
è provata, e la prova che poteva sapere ramento di Pothier sembra giusto, perchè,
non è prova che sapesse l’ accaduto ; ma qualunque tempo sia scorso dopo la per-
se la scienza è, non presunta, ma prova- dita, rassicurato poteva ignorarla, e l’i-
ta effettivamente, allora non solamente gnoranza dell' assicuratore che sottoscris-
ilcontratto è nullo, ma il contraente di se la polizza fa nascere la presunzione che
mala fede è sottoposto a una pena pecu- anche l’ assicurato l’ ignorasse davvero,

niaria, cioè al pagamento di un doppio perchè le noti zie delle perdite, appena per-
premio s’egli è rassicurato, c a quello di vengono a una piazza di commercio, si dif-
una doppia somma del premio pattuito, fondono colla celerità del lampo, e se le
s’egli è rassicuralorc. Cosi dispone il Co- sanno gli assicurati, le sanno pure gli as-
dice di Commercio (1), e vuole altresì che sicuratori. Dunque l'intervallo di cui par-
la parteconvinta di frode sia perseguita- la Pothier, che troppo lungo vi è stato fra
ta correzionalmente come rea di furto e la perdita e la sottoscrizione della polizza,
di truffa.L'Ordinanza del 1681 stabiliva non potrà mai servir che di mera e sem-
soltanto il pagamento del doppio pre- plice presunzione, e non di prova, c sic-
mio (2), e rimaneva incerto se si facesse come il pagamento del doppio premio, è

luogo puni-
alla via straordinaria per far la pena del dolo, che dev'essere legai men-
re la frode. Valin cui sembrava troppo te provato; cosi non è dovuto, perchè man-
leggiera la pena del doppio premio, vo- ca la prova.
lendo conciliare la legge colla giustizia, 366. Pothier sostiene che debba essere
opinava che questa riferivasi al caso in condannato alla pena del doppio premio
cui la polizza era annullata per effetto 1’assicurato cui l'assicuratore, mancando
della presunzione legale, e che quando ogni altra prova, abbia deferito il giura-
v’era prova di frode c azione criminale, mento sulla scienza della perdita al mo-
non dovea prendersi norma dall'Ordi- mento del contratto, e rassicuralo abbia
nanza, ma dalle leggi penali (3). Questa ricusato di prenderla Questo Insigne Giu-
opinione fu vittoriosamente combattuta reconsulto, fondato sulla L. 38 jf. de Ju-
da Pothier, seguitato poi da Emerigon (4). rejur. „ Manifestae turpitudinis et eon-
Osserva Pothier che l'Ordinanza dichia- fessionis est notte jurare „ pretende che
rando nullo il contratto di assicurazione il rifiuto del giuramento, equivalga alla

per la presunta notizia, non fa menzione confessione del dolo commesso dall'assi-
di pena, e non la infligge che nel caso in curato contrattando, e siccome non v'è
cui sia provata la frode; (l'Ordinanza di- prova più perfetta del dolo, che la confes-
(3) en ras de preuve, e lo stesso dice il
ceva sione di chi lo ha commesso cosi essen- :

Codice) che la presunzione, in senso del- dovi in questo caso la prova richiesta dal-
la legge, deve intendersi equivalente alla l’Ordinanza, conchiude che l’assicurato
prova positiva per indurre bensì la nulli- deve soffrir la pena che l’Ordinanza me-
tà del contratto, ma non mai per inflig- desima ha stabilita (5). Da lui dissente
gere la pena di un dolo che dev'essere pro- Emerigon (6). Egli pensa che l’assicura-
vato con prove indubitabili :dnlus non ni- to, 0 l'assicuratore che nega di giurare,
ni ex perspicuis indiciis probari debet: deve considerarsi come semplicemente de-
Pothier perè soggiunge „ Badate nulla- caduto dal benefizio dell’assicurazione,
„ dimeno che se fosse passato dopo la per- perchè il rifiuto del giuramento non è
„ dita della nave un tempo tale che aves- una prova positiva di frode. Può darsi,
„ se reso inverisimile affatto l' ignoranza dic'egli, che la cosa non siasi saputa che

(i) Cod. di Comm, art. 36g. V. Locre. (4) Pothier, n. 34. Emerigon, eh. li
(*! Ord. del 1681 art. 41 A. t. seat. 7.
Valin, art. 38 et 4t, (5) Pothier, n. 16.
(li) Emerigon, eh. 1 5 sect. ti.

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4
. V
*•
;

V
PARTE SECONDA 249
per metà, e nel dubbio, a costo di perde- e strascinato dall' interesse del suo ami-
re,non si giura. Qui cade il principio di co (2).
Potbier istesso, che deve bastare questa 368. Valin (3) cita una sentenza del
prova presuntiva, o intendersi bensì vale- parlamento d’Àix proferita nel mese di
vole a indun-e l'annullazione della poliz- Maggio 1744, con cui fu dichiarata vali-
za, ma non a inferir la pena del dolo che da l’assicurazione stipulala da un com-
deve essere provato con prove indubita- missionalo di buona fede, quantunque al
367.
bili. Quante persone di timorata coscien- suo committente al momento del contrat-
za che rabbrividiscono alla sola idea di to, fosse nota la perdita delle robe assicu-
giuramento! rate, ma osserva Pothier che questa de-
Frequentemente si fanno assicu- cisione dev’essere ristretta al caso, in cui
razioni per mezzo di commissionato, e in le robe si fecero assicurare da un commis-
paese lontano, perciò si affacciano diversi sionato senza che ne fosse consapevole il
casi, e diverse questioni : vedremo in bre- committente, e senza un ordine speciale,
ve come si risolvono. La legge non di- ma in forza soltanto di facoltà generali
stingue fra la scienza positiva, e la scien- che lo costituivano amministratore degli
za presunta, o i principii sovra stabiliti affari del medesimo committente, e non
sulla possibile scienza, si applicano al com- si poteva imputar dolo nè all'uno, nè al-
missionato, come si applicherebbero al l’altro, ma se il committente avesse dato
committente se avesse egli stesso stipula- l’ordine di far assicurare specificatamen-
to il contratto nel luogo ove fu firmata le te le robe perdute, conscio della perdita
polizza (11. Se il committente, allorché già seguita, la buona fede del commissio-
diede l’ordine di far assicurare, ignorava nato non gioverebbe, e il dolo del pro-
il sinistro, ma il commissionato ne avea prietario renderebbe nullo il contratto,
notizia quando fu stipulato il contratto, perchè siccome si reputa che abbia con-
l’assicurazione è nulla, eil committente trattato egli stesso pel ministero del suo
per quanto sia di buona fede non può ri- commissionato; turni is qui mandai ipte
cavar profitto dal dolo commesso dal suo facete ridetur così egli stesso col suo dolo
:
;

procuratore. Questa decisione evidente- induce la nullità e trae sopra di se la pe-


mente giusta nel caso della scienza posi- na che la legge pronuncia (4).
tiva, e provata, può sembrare contraria 369. Può darsi che appena spedito l’or-
all'equità nel caso della scienza presunta, dine al commissionalo di far assicurare
in cui non vi sia rinunzia alla lega e mez- la nave, o le mercanzie, giunga la noti-
za per ora, perchè il commissionato non zia della loro perdita, e nasce il dubbio,
avendo motivo d’interesse proprio che lo se il proprietario appena l’ha ricevuta,
spinga a commettere il dolo, si deve pre- debba spedirne la revoca dell’ordine, e
sumere che contratti con buona fede, ma impedire così l’assicurazione. Dicono al-
Casaregi, ragionando sullo Statuto di Ge- cuni che non v’è legge che imponga que-
nova, de securit. § securitates farlae, cui st’obbligo al proprietario della roba assi-
è conforme in ciò l’editto di Francia, so- curata, che l’interessato non deve vegliare
stiene che anche in questo caso il con- a suo pregiudizio, c che se l’ordine fu spe-
tratto è nullo, perchè la legge è generale, dilo prima della notizia della perdita, è
non fa distinzione di persone, nè di con- di buona fede, ciò basta ; ma sembra in-
to proprio, o altrui, e mirando a preveni- vece che sia dovere del proprietario, tosto
re le frodi, non deve intendersi ristretta ch’egli è informato della perdita, di dar-
al caso, in cui consta che fu commessa la ne avviso suo corrispondente, e se ta-
al
frode, ma estendersi a tutti quelli, nei ce, c dal giorno in cui ne fu consapevole
quali potea commettersi. Emerigon che a quello in cui fu fatta l'assicurazione,
aderisce ai motivi di Casaregi, aggiunge passi) tanto tempo quanto tostava per
che il commissionato, benché non abbia l’arrivo del conlr'ordine prima che fosse
interesse proprio, pure può esser sedotto firmata la polizza, s' abbia a considerar

(i) Casareg. dite. 8. (3 ) Valin, art. 41.


(a) Casa reg. loc. eie. Emerigon, eh. i5 (4) Pothier, n. ao.
tect. 8.
32
230 DIRITTO COMMERCIALE
come nuRo il contratto. L’ opinione dei missionato autore del dolo (2), e lo stesso
contradittori a questa regola non solo è dicasi del tutore che in questa sua qua-
contraria ai principii su cui è fondato il lità fece assicurare gli effetti del suo mi-

contratto d' assicurazione e il mandato, nore, che sapeva, al momento del con-

ma alla buona fede che è l’anima del com- tratto, esser già periti. Se v’è prova del
mercio, e al buon costume. Casaregio, e dolo del tutore, sarà nulla l’assicurazione,
Valin parificano il caso, in cui dal com- e se il minore avrà ricevuto la somma
mittente reso consapevole della perdita assicurata, sarà costretto a restituirla, an-
dopo che già l’ordine di far assicurare era corché essendo passata per lui alle mani
spedito, e non fu trasmesso in tempo il del tutore, egli da questo, divenuto insol-
contr'ordine per impedir l’assicurazione, vibile, non abbia speranza di ricuperarla.
mentre il poteva, a quello in cui al com- Secondo i principii del diritto romano, è
mittente, al tempo del mandato, era già concesso di opporre al minore il dolo che
noto il sinistro, e l’autorità di que- il suo tutore ha commesso contrattando

sti due gravi Giureconsulti ci dispen- per lui (3), ma ciò s’intende relativamen-
sa da ogni ulteriore ragionamento (1). te alla nullità del contratto, c resta salva
Il silenzio del committente che informa- la massima che chi fu autor della frode,
to della perdita, potea dame avviso al ne debba egli solo soffrir la pena, c l’as-
commissionato prima che la polizza fos- sicuratore non avrà diritto di pretendere
se sottoscritta, è una frale manifesta, e il doppio premio dal minore, perchè
è pe-
non deve indurre soltanto la nullità del na del dolo, e il minore non avendolo com-
contratto, ma farlo soggiacere alla pena messo, non dovrà sopportarla.
del doppio premio, qualora dalle circo- 371. Ma quand’è che potrà dirsi pro-
stanze non si rilevi che quel silenzio non vata nell’assicuratore, o nell'assicurato,
fu serbato per pravità d’ intenzione, ma al tempo del contratto, la scienza del sal-
unicamente per trascuratezza e dimenti- vo arrivo o del sinistro ? Basterà egli il
canza cui la nullità del contralto sarebbe timore, o il giusto motivo di temer che la
ammenda bastevole. nave siasi perduta? Quando la frode non
370. È massima generalmente rico- è provata, qualunque incertezza basta per
nosciuta che in tutti i casi la pena della convalidar l'assicurazione (4). La notizia
frode dove cadere sopra colui che ne fu dell’arrivo o della perdita deve esser vera,
l’ autore, perciò, sebbene il committente certa, legittima, idonea (5). L'ordinanza
di buona fede perda il diritto di diman- della marina si esprimeva colle parole:
dare la somma assicurata, e debba resti- Se f assicuratore e rassicurato SAPE-
tuirla, se la ricevette; pure l’ assicuratore VANO (6). Altra cosa, dice Valin (7), i
non può intentare contro di lui F azione saper la perdita di una nave, e altra tosa

al pagamento del doppio premio, ma per esservi motivo, e giusto motivo di temere.
questa [tona deve rivolgersi contro il com- Il Codice di Commercio ba ritenuto la pa-

f 1 ) Quando de tempore mandati scien- DRE, ET QITIL NE L' AIT PAS


za aderat in mandante , vel quando domi- FAIT — Valiu, art. 40.
nus licei ignorans de tempore mandati, fi) Casareg, disc. g, Valin, art. 40, Po-
passus inde fuerit sequi contracium quem thier, n. 1 8, 1 9, 10.
ad/tuc pro/ùbere potuisset, quia iste casus (3) L. 4 § i3, et § 14 ff. de doli et met.
SIMILIS EST illi quando scientia ade- txcept.
rat in domino, de tempore mandali Casa- (4) Emerieon, eh. i5 sect. 3.
reg. disc. g n. 14. — Si le commissionaire ( 5) Rota Gen. decis. 41 n. 5 — Notitiam -

ignorali V evenement, f assurance est bon- intel/igirnus de vera, certa, legi lima, idonea
ne, quoique le commettant le sut, mais cela notitia.
ne peut s' entendre que du cas ou le com- (6) ! assureur et V assuré SA-
Si
mettant ignorait tout de meme TEvenement, VAIENT. Orilonn. de la marine, art. 40.
lors de la date de son ordre pour assurer, (7) Autre chose est de SAVOIE laper-
autrement laJraude serait manifeste; DE te d' un navire, et autre chose est d' avo ir
MEME S' IL A ÉTÉ INFORME A lieu, et meme un juste sujet de crainte.
TEMS POUR REEOQUER L' OR-

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PARTE SECONDA 251


rola sapeva (1). Sarà dunque necessario sua malvagità, meno è verisimile, e più
di provar matematicamente nell’assicura- merita castigo, meno di leggieri si deve
to o nell'assicuratore la scienza della per- riconoscere giustiticata l’ accusa. Sulla
ditao dell’arrivo? Basterà provar ch'egli a- semplice presunzione dedotta dalla pub-
veva la certezza morale, ma le presunzioni blica notorietà, deve il giudice esser cau-
non sono prove, e come si farà la prova del- to anche nell'annullare soltanto l’assicu-
la certezza morale? Indubbio si deve ere- razione quando l’assicuralore e Tassicu-
derc checolui che fa assicurare ignori la rato erano in grado egualmente di essere
perdita, e che colui che assicura ignori l’ar- informali della perdita, o dell'arrivo, pe»-
rivo (2), ma siccome la prova di questa cer- che la buona fede che in uno è certa, di-
tezza dipende dal concorso di migliaia di vien credibile anche neH’altro. e se uno
circostanze, ed era impossibile di stabilir ignorava la perdita benché notoria, ra-
sudi essa una regola generale; cosi unani- gion vuol che si creda possibile almeno
mi i Dottori conchiudono che fa d'uopo che l'ignorasse anche l'allro. Emerigon (7)
abbandonarla all'arbitrio del Giudice, il riporta parecchie sentenze, alcune delle
quale potrà desumerla anche da presun- quali o pel concorso di circostanze che
zioni, da congetture, e da indizii (3). somministravano congetture e indizii di
372. Fra le presunzioni, sembra che frode, o per la provata pubblica notorie-
alcuna non ve ne sia più legittima della tà, supponendo nota la perdita o l'arrivo
pubblica notorietà, e si può riguardare all’assicurato, o all' assicuratore, al mo-
come principio generale che quando la mento dell’ assicurazione, dichiararono
perdita delle robe assicurate era pubbli- nullo il contratto o proferirono anche la
ca, ossia n'era fra i negozianti divulgata condanna alla pena del doppio premio;
la notizia, e segnata mante si sapeva alla altre che rigettarono la supposizione della
Borsa, al momento in cui fu fatta Tassi- notizia o annullarono soltanto l’assicura-
curazione, o fu dato l’ordine di farla, si zione senza condannare alla pena. Po-
deve credere che la sapesse anche Tassi- thier (8) una ne riferisce molto notabile,
Abbiamo la massima di diritto
curato. Un certo Wouf fece assicurare per conto
romano che nessuno si suppone ignaro di due negozianti di Gand, a buona o cal-
di ciò che è noto a tutti nella città ove tira notizia, dalla Camera d'assicurazio-
egli abita (4). L'abitante in una Città si ne di Parigi 47000 lire sulla nave il

deve presumere che sappia ciò che in Principe Carto già perita. Gli assicuratori
quella notoriamente succede (5). Secondo convenuti innanzi alTAmmiragliato del
lo Statuto di Genova era sufficiente la no- Palazzo opposero e provarono che la gas-
ima per famam legitime probatam (6). setta d" Amsterdam che annunziava la per-
Nulladimeno questa sola presunzione non dita della nave, era stata pubblicata nGanif
dev’essere bastevole a stabilire la mala fin dalla mattina del giorno in cui dai ne-
fede, e senza il concorso d’altre circostan- goziantidiGandera stato scritto a Wouf
ze che l’avvalorino, siccome non può equi- per dargli Tordinedi far assicurare. L'Am-
valere a una prova positiva; cosi non può miragliato nel giorno 20 Settembre 1758
essere fondata sopra di essa la condanna dichiarò nulla l'assicurazione, e condan-
alla pena del doppio premio. Un mcrcan- nò gli assicurati al pagamento del dop-
te che è consapevole della perdita delle pio premio, e questa sentenza fu confer-
sue merci, e le fa assicurare, è reodi una mata dal Parlamento di Parigi, nel gior-
frode abbominevole, ma più grave è la no 29 Agosto 1762. Si congetturò che i

(t) Cod. di Comm. art. 36q. — sur la (4) Quid enim si omnes in civitate sciant
preuve que Passare SAVAIT la perle, ou quod i/le solus ignorata L. 9 § a et 3 de
C assureur tarrivee du navire. jur. et faci' ignor.
(a) Casareg. dite. 6 n. io, Potbier, n. i3. (5) Casareg. Cambista istruito, cap. 1
(3) Rocc. noe. 78, Rota Gen. decis. 36 n. si.
n. 3, n, decis. 4» n. 1, Stracca, gloss. 37 (6) Statut. Gen.de securitatibus § Se-
n. 6, De-Luca, de credito, disc. 109, n. a, curitates.
3, Gisareg, disc. 1 n. i5, disc. 6 n. 3g, 5i, (7) Emerigon, eh. i5 sect. 3.
Valin, art. 40. (8) Pothier, n. »5.
232 DIRITTO COMMERCIALE
due negozianti dopo aver letto la perdila di ogni perdita o danno accaduto in ma-
della nave nella gazzetta, corsero a scri- re, in qualunque modo, e per qualunque
vere per dar l’ordine di far assicurare, e cagione tragga origine dal mare, e per
la loro frode parve manifesta. Questo è ri- valermi delle parole del nostro Targa (1)
guardato come un esempio di rigore e se- occorra in mare o da mare. Il Codice di
verità. Emerigon, che riporta pure que- Commercio dichiara (2) che „ sono a ri-
sta sentenza, ne cita un altro di som- „ schio degli assicuratori tutte le perdite
ma indulgenza, e dice che nel 1781 fu „ e danni che accadono agli assicurati,
consultato sopra un’ assicurazione fatta „ per cagion di tempesta, naufragio, ar-
in Marsiglia sopra merci di una nave che „ rcnamenlo, abbordaggio fortuito, cam-
già da otto giorni era arrivata nel porto „ biamento forzoso di strada, di viaggio
della medesima città. V’era la rinuncia „ o di nave, gettito, fuoco, predamento,
alla lega e mezza per ora, e l'assicurato- „ saccheggio, arresto per ordine di potcn-
re pretendeva dovuto il premio, perchè „ za, dichiarazione di guerra, rappresaglie
quando fu firmala la polizza, egli non „ (aggiunge) e generalmente di tutte le
sapeva il ritorno della nave, e perchè le „ altre fortune di mare „ mostrando cosi
mercanzie non essendo state ancora di- che rigetta ogni restrizione, giacché per
scaricate, egli era tuttavia mallevadore, fortuna di mare, in materia di assicura-
pe’ rischii cui rimanevano esposte. Eme- zione s'intendono tutte le perdite e tutti
rigon si dichiarò contrario all'assicurato- i danni che succedono in mare per caso

re. I rischii delle mercanzie di una nave fortuito. È da notarsi che siccome alle
nel porto di sua destinazione non furono perdite, e ai danni può aver dato causa
mai materia per se medesimi di una ma- la salvezza comune; cosi possono essere

rittima assicurazione, e non si poteva am- in parte riparati dalla contribuzione ; in


mettere senza ripugnanza, in quel caso, questo caso, sussiste bensì ('obbligazione
un assicuratore a profittar dell’errore su- degli assieuratori, ma subentrano in luo-
pinn di un incauto cittadino, lasciando go dell'assicurato, ed esercitano i suoi di-
sussistere un contratto, da cui ogni appa- ritti nella contribuzione medesima. È pur
renza di frode dev’essere diligentemente da notarsi rhe se ('assicurato caricò una
sbandita; eppure l’assicurazione fu sti- quantità di mercanzie della medesima
mata valida. So che molli negoziatiti, sog- specie, e non ne fece assicurare che una
giunge egli, non sono del mio parere, e porzione, o se le mercanzie di diversi as-
tono stato accertato, che in caso simile, sicuratori sono confuse, e non è possibile
era stato pagato il premio, ma persisto distinguerle, ciascuno sopporterà propor-
contutlociò nella mia opinione. zionatamente l’avaria che hanno soffer-
ta (3). L’ assicurato per esempio, caricò
CAPITOLO V. cento barili di vino, e ne fece assicurare
cinquanta: dieci perirono; l'assicuratore
Dei rischii che assume 1Assicuraiore.
pagherà il valore di cinque, e lo stesso
373. Dai principii sopra esposti deriva dicasi dei diversi assicuratori.
che non vi è contratto d'assicurazione, se 374. Fra le diverse fortune di mare
la cosa assicurata non corre i rischii del enumerate dal Codice, sono compresi gli
mare : l’assicurato che gli aveva sopra di abbordaggi. Abbiamo parlato di questo
se per modo di dire, se ne spoglia, c ne accidente marittimo al n. 197 e 198, e
veste l'assicuratore, il quale si pone in dei tre casi preveduti dalla legge. L’ ab-
luogo di lui, e a questa essenzial condi- bordaggio può essere puramente fortuito;
zione esige il premio. Egli è certo che può esser fatto per colpa di un de’Capi-
colui che si fa assicurare, intende liberarsi tani, e vipuò esser dubbio nelle sue ca-
da ogni rischio, da qualunque parte pro- gioni. Quest' ultimo caso non era sta-
ceda, purché sia rischio marittimo, perciò to contemplato dall'Ordinanza del 1681,
possiamo premettere come regola gene- e Delvincourt (4) crede che debba in-
rale, che l’assicuratore si fa mallevadore tendersi quando è certo bensì chel’ab-

(i) Targa, cap. 5» n. ». (3) Casareg. disc. i n. 104.

(») Cod. di Cornai' art. 3So. (4) Delvincourt, not. à la pag. 17» n. 9.
;

PARTE SECONDA 253


borda ggio non è stato fortuito, ma non provarlo. Quanto al cambiamento di na-
si sa a colpa di quale de’ due Capi- ve, s’ intende allorché, per esempio, la na-

tani attribuirlo. Ammettendo questa in- ve che portava le merci assicurate, dopo
terpretazione, il danno che è ripartilo fra aver sostenuto l’impeto della tempesta, en-
le due navi, non ricadrebbe sull’assicura- tra sdrucita in un porto, e non potendo
tore, ma il dubbio sulle cagioni dell' ab- più reggere alla navigazione, le mercan-
bordaggio non toglie la presunzione del- zie assicurate si scaricano su d’un' altra; le
l’avvenimento fortuito, e sembrami invece spese di caricamento sull'altra nave sono
che sebbene il Codice chiami l’abbordag- un danno che sopportano gli assicuratori.
gio nel primo caso, avvenimento pura- 376. In caso di gettito: 0 le robe assi-
mente fortuito, per distinguerlo dal terzo, curate sono gettate, e rassicurato può far-
pure nel terzo, in cui v’ ha dubbio sulle ne l'abbandono all'assicuratore, il quale
cagioni dell’ abbordaggio, non T abbia è obbligato a pagargli l’intera somma as-
escluso assolutamente dalla classe degli sicurala, prendendo il posto dell’assicu-
avvenimenti fortuiti, perchè la colpa non rato nella contribuizione, ossia facendosi
si presume, e l’avvenimento deve riputarsi pagare la sommache sarebbe dovuta al-
fortuito finche non è provato il contrario. l’assicurato. O le robe assicurate sono sal-
Dunque se non apparisce nè che sia stato ve, e l’assicuratore deve rendere indenne
cagionato da forza maggiore, nè che sia na- rassicurato per la sua parte che paga nella
to per colpa del Capitano, si deve nel dub- contribuzione. Rispettivamente agli as-
bio considerar come avvenimento fortuito, sicuratori, il regolamento d'avaria non
0 fortuna di mare, a carico dell’assicura- dovrebbe servir di base, perchè si fa l’e-
tore. Può darsi che sia certa la colpa di stimazione delle mercanzie fra gli assicu-
uno de’due Capitani, e difficile disccmcre rati e gli assicuratori avuto riguardo al
qual sia il colpevole: in questo caso si tempo e al luogo del caricamento, non vo-
osserva se fu mancato a certe regole sta- lendo la legge che il lucro sperato possa
bilite dalle leggi ed usi marittimi da noi essere materia di assicurazione, e invece,
accennate al n. 198, e chi ne fu trasgres- nel regolamento di avaria, l'estimazione
sore si considera come autore del danno, delle cose gettate e salvate si fa secondo
ma375.
l’abbordaggio sempre deve presumer- il prezzo corrente nel luogo del discari-

si fortuito rispettivamente agli assicura- camento. In pratica però il regolamento


tori, quando non fu cagionato dal Capi- d'avaria serve di base anche a riguardo
tano della nave su cui fu fatta l’assicura- degli assicuratori, i quali, dice Emeri-
zione, e ancorché di questo fosse la colpa, gon ( 2 ), in ciò non sono pregiudicati, per-
dovrebbero pure essere tenuti al danno chè l’aumento proporzionato che si dà
quando si fossero costituiti mallevadori agli effetti gettati e agli effetti salvati,
anche per la baratteria del Capitano, salvo opera una giusta bilancia.
il loro regresso contro chi di ragione ( 1 ). 377. Prima di proseguire, osservando
Il Codice ha detto cambiamenti come gli avvenimenti marittimi specifi-
forzosi di strada, di viaggio e di nave, e cati dal Codice percuotano gli assicura-
ha supplito cosi alla poca esatezza del- tori, fa d' uopo che io rammemori nei
l'Ordinanza del 1681 (art. 26) cui man- suoi veri termini la premessa regola ge-
cava questa parola necessaria per indicare nerale. Essa comprende tutte le perdite
1 cambiamenti che sono a carico degli as- e i danni che possono sopraggiungere in
sicuratori, quelli cioè cui costringono i mare agli oggetti assicurati, procedenti
venti contrari, o il giusto timor di nau- in qualunque modo dal mare, ma si de-
fragio, di arenamento, o di cader nelle ve intendere che sopravvengano per caso
roani dell’ inimico, non già i volontarii, fortuito, e forza maggiore e da ciò sca-
come vedremo. La necessità di questi cam- turiscono due altre regole generali che
biamenti non si presume, perchè resulta sono due generali eccezioni, t. L’assicu-
da un fatto precedente, ed e massima non ratore non è tenuto nè dei falli nè della
controversa che chi allega un fatto deve colpa dell' assicurato (3). Sono riputati

(i) Delvincourt, not. de la pag.ziS n. 3. (3) Cod.di Comm. art. 35i.


(a) Btaerigon, eh. n sect. 44 § ».
25+ DIRITTO COMMERCIALE
{alti, e colpa dell'assicurato anche i fatti mente suscitato nello stivamento delle
e la colpa de' suoi preposti diretti o indi- medesime. +. La nave può prender fuoco
retti, e quelli primieramente del Capita- per colpa del Capitano o del suo equi-
no e del suo equipaggio in tultociò che paggio. Per decidere quando in questi
concerne la navigazione, perchè sono a i danni rimangano a ca-
casi la perdita e
questo riguardo i preposti diretti o indi- rico degli assicuratori, fa duopo verifica-
retti tanto del proprietario quanto dei ca- re, se furono casi fortuiti, o se devono ri-
ricatori, e sarebbe contrario ai principii putarsi cagionali da fatti, e colpa dell’as-
di ragione e di diritto naturaleche l’ as- sicurato, o de' suoi preposti.Nel primo
sicuratore si facesse mallevadore dell' as- caso,nessuno dubiterà che il fuoco del
sicurato per le perdite e i danni, di cui cielonon sia un avvenimento fortuito:
V assicurato
stesso fosse stato autore di- neppure potrà dubitarsi che lo siano i
rettamente o indirettamente per mezzo cannoni e le bombe dell' inimico, se pur
de' suoi preposti. 2. L’assicuratore non non fosse provato che il Capitano poteva,
è tenuto del vizio e della qualità natura- e doveva evitarle o sottrarvisi (3): sarà
le della cosa assicurata, e non è a carico dunque la perdita e il danno a carico de-
suo la perdita c il calo che ne deriva (1), gli assicuratori. Nel secondo caso, l’ in-
perchè può dirsi in qualche modo fatto cendio non può dirsi fatto del Capitano,
anche questo dell’assicurato che fece scel- perchè fu indotto a bruciar la nave da un
ta di ruba di sua natura soggetta a per- motivo legittimo, e perchè non bruciata,
dita o a calo, e la cagione del danno i sarebbe stata egualmente perduta (4). Gli
anteriore ed estranea al fatto e agli avve- antichi riputavano atto eroico quello di
nimenti della navigazione. Anche queste perir sulla nave per non arrendersi al ne-
eccezioni generali hanno le loro partico- mico: in oggi questo delirio si riconosce
lari eccezioni, e in certi casi le parti pos- contrario al diritto divino, al diritto na-
sono stipulare condizioni derogatorie, ma turale, e alla retta ragione (5); ma è ge-
non ho accennalo per ora se non quanto neralmente stabilito che il Capitano, il
era necessario per mostrare l’applicazio- quale non può più resistere debba bru-
ne della prima regola generale nei casi ciare o affondar la nave per privarne il
degli avvenimenti marittimi specificati nemico, purché possa farlo salvando il
dal Codice, a carico degli assicuratori. suo equipaggio. Questa regola si estende
Vedremo il resto a luogo opportuno. al Capitano di una nave mercantile che sia
378. Targa dice, che il caso d’ incen- ridotta al medesimo estremo pericolo.e lo
dio per guanto sia fatale come tutti gli stesso dicasi dell’ incendio fatto per ordi-
altri (sinistri); però quando non consti ne de' superiori in tempo di peste. Anche
deir origine, si attribuisce a qualche col- in tal caso gli assicuratori sono obbligati
pa(3)(2); ma questo sinistro annoverato fra a sopportare il ed Emerigon ri-
sinistro,
i fatali, può accadere in diversi modi, che ferisce parecchie sentenze di Parlamenti
10 riduco ai seguenti. 1, La nave può es- di Francia che cosi giudicarono (6). Quan-
sere colta dal fulmine, e può appiccarvisi to al terzo, abbiam già detto che gli assi-
11 fuoco in un combattimento. 2. La na- curatori non sono tenuti pc'danni proce-
ve può essere incendiata per deliberazio- denti dal vizio della cosa assicurata, e qui
ne ed ordine del Capitano colla sola mira la perdita e il danno è conseguenza del
d' impedir che non cada nelle mani del» vizio della cosa, perchè non sarebbe nato
l' inimico, o per giusto timor di peste. l’ incendio dal riscaldamento delle mer-

3- Può dar cagione all’ incendio la qua- canzie, se queste non fossero state di quel-
lità delle mercanzie pel calore natural- la specie che per naturale loro qualità,

(») Id. art. 35a. gon eh. i» sect. 17 § 1 , Baldasseroni, par».


(a) Targa, cap. 65. 5 tit. 8 n. 3.
L navis adversaff. ad £ P/iod. de (4) Polhicr, n. 53.
jactu. Stracca deassur. gloss. 18. Targa, (5) Kuricke, quaest, *9, Locenn: lib. 3
cap. 56, 65, Scaccia, de comm.quaest. t n. cap. 8. Valin, art. 36 tit du Capitatile,
i35, Valin art. a6, Pòthier, n. 53. Emeri- Pufertdorf, lib. 8 cap. a $ 4
(6) Emerigon, eh. 1» sect. 17.
e

PARTE SECONDA 255


fermentando, suscitano un grado di calo- tori guadagnano il premio, e cessa la loro
re che giunge lino ad accenderle. Sul mallevadoria; lo stesso dicasi del Capita-
quarto non cade disputa, perchè l’assicu- no che dopo un allontanamento forzoso,
ratore non paga danni accaduti per col-
i potendo raggiungere la sua scorta, noi
pa dell’assicurato, o de’suoi preposti. fa ;
ma se nulla fu pattuito, gli assicura-
379. Il predamento o giusto o ingiu- tori non possono dolersi che il Capitano,
sto sia, sempre è a carico dell'assicurato- abbandonando il convoglio, abbia fatto
re, perchè sempre è una fortuna di mare, uso della naturale sua libertà (5).
e l’assicuratore è tenuto per tutte le for- 380. Sinistro fatale di seconda specie,
tune di mare (1). In cato di depredazio- il nostro Targa chiama la depredazione

ne (Talcun vascello, dice Targa (2), o di che vien fatta ad alcuno delli di lui effet-
roba in quello esistente estratta da depre- ti violentemente per via di corsaria, o pi-

danti in tutto, o in parte, nè più nè meno ratica, caso principalissimo fra li fortuiti,
è tenuto l'assicuratore quando la depre- la quale si commette in mare, in porto, o
dazione è fatta da amici, ovvero da non in ispiaggia, a distinzione della de preda-
dichiarali nemici, come quando è fatta zione che si fa in terra, per ria di botti-
da nemici proprii, e dichiarati, poiché ni, o di rapine. Tutti gli scrittori di le-
chiunque depreda un altro è corsale, e si gislazione marittima sono concordi nel
fa nemico. Se però il Capitano di una na- liguardar la pirateria come sinistro fata-
ve mercantile con temerario ardimento le,e nel metterla a carico dell’assicurato-
avesse osato affrontarsi con un corsale di re (6). Sisuppone però sempre che non vi
cui avrebbe potuto evitare rincontro, gli sia colpa del Capitano, perchè s’egli ha
assicuratori sarebbero sciolti dalla loro potuto o dovuto evitare i pirati.se non ha
obbligazione (3). Potrà opporsi egualmen- preveduto il pericolo di cui avrebbe po-
te che un Capitano armato in guerra, co- tuto guardarsi, la mallevadoria dell’ assi-
stretto a combattere, invece di tutta spie- curatore non vi si estende (7). Il Codice
gar sua forza, ha ceduto anzi tempo,
la conformandosi all’ Ordinanza del 1681
si è arreso vilmente; ma come potrà de- comprende fra le perdite e i danni che so-
terminarsi a qual grado egli poteva e do- no a carico dell’ assicuratore anche quelli
veva spingere la resistenza, o la difesa ? che sono cagionati par le pillage, parola
Pothicr dice che dai Tribunali non si am- che in generale significa bottino, saccheg-
metterebbe la prova della viltà, e codar- gio, o ruberia fatta in mare da pirati, o dai
dia del Capitano, e che se il Capitano si ladri di altra specie, e si distingue dal pre-
è arreso, si deve presumere che non ha damento, perchè è fatta da semplici parti-
potuto fare altrimenti (4). Alle volte non autorizzati a corseggiare, ossia
colari
una nave divien preda dell'Inimico per non muniti di patenti che francesi chia- i

essersi allontanata dalla sua scorta, e in mano lettres de marque (8). Il furto com-
questo caso convicn distinguere ; o la se- messo in mare con violenza a mano ar-
parazione, ed allontanamento fu cagiona- mata, cade sotto la parola pillage, e l’as-
to da forza maggiore, e non v’ è caso in sicura tor n’è garante, ma se è furto sem-
cui l’assicuratore non sia tenuto ; o l’ al- plice, si presume, finché non sia provato
lontanamento fu volontario, econvien di- il contrario, che sia seguito per colpa del

stinguere ancora Se nella polizza era il


: Capitano, o dell’equipaggio (9), e l’assicu-
patto che la nave dovesse navigar sotto ratore è sgravato d’ogni obbligazione (10).
scorta, il solo staccarsene è un fatto che Secondo i principii del diritto Romano.il
rompe il viaggio assicuralo, gli assicura- furto semplice [furlum
)
non ècasofortui-

(i) Pothier, n. Si. (6) Stipmann. pari. 4 cap. 7 n. 3 ti, et


(a) Targa, cap 5 a. not. 6, Rocc. not. 41, 3 a 3 Rocc. not. 41 elèi, Scaccia, §
.
1 quaest.
Si, 55 64, 66 Rot. Gen .decis.
, . 101. Valin 1 n. i 35 Targa cap. 61
.

art. a 6 , 46. Emerigon,


eh. ia sect. 18, 19.
(7)
( 3) Rocc. not. ii, Santerna, pare. 3 n. 67. (8) Deltincourt, not. de la pag. 2i5n.8-
(4) Pothier, n 54. (9) Cod. Civ. art. 1784.
( 5) Emerigon eh. 1 a sect. 1
8 § 3. (10) Rocc. not. i% i%.
,

256 DIRITTO COMMERCIALE


to,perchè colla vigilanza poteva essere costanza del luogo non è quella che ca-
prevenuto (1), e il furto accompagnato da ratterizza nè l’uno nè l’altro, perché dice
violenza (latrocinium) è considerato come Targa (8), ti commette la predatone con
sinistro fatale, perchè non
poteva nè
si appropriarsi il depredato ; all' incontro
prevedere, nè impedire (2). Pothier figu- con la forza di Principe si causa un trat-
ra il caso che nel naufragio di una nave, tenimento dannoso , ma però con fine di
i flutti abbiano gettato alla spiaggia le restituire la cosa trattenuta, o di pagar
robe assicurate, e che i ladri se le abbia- il di lei prezzo. Se il nemico s’impadro-

no portate via; egli dice che la perdita nirà in un porto di una nave che l’igno-
di queste robe è una fortuna di mareche ranza del Capitano, 0 un caso fortuito vi
deve pesare sugli assicuratori, ed Emeri- spinge, questo, per la qualità del luogo,
gon sottoscrive a questa decisione, per- non potrà dirsi arresto di Principe, ma
chè, osserva egli, dal naufragio ne vien sarà predamento, benché la preda non sia
Tabi andono, per cui le robe naufragate Qualunque cosa
stata fatta in alto mare.
divengono proprie degli assicuratori, e succeda poi, l’avvenimento non cambia
allora subentra la regola re* perii domi- il predamento in arresto, e l’arresto in

no (3). predamento. Se la nave fu predata come


381 Suol confondersi F arresto di Prin-
. nemica, o perchè le circostanze la fecero
cipe coW'imbargo o embargo e da esso considerar come tale, e fu poi restituita
non si distingue se non in quanto V im- perche fu giudicata cattiva preda 0 si ri-
bargo, che in lingua spagnola significa conobbe proprietà di un neutrale, 0 per
sequestro , si prende al proposito nostro altro motivo non soggetta a confisca, non
per la generale proibizione di permettere perciò l'atto di occupazione, relativamen-
a verun bastimento di uscirdal porto fino te all'assicuratore, cessa di aver il carat-
a nuovo ordine, c si dice arresto di Prin- tere di predamento. Similmente se un
cipe tanto questa, quanto la proibizione Governo che fece catturare la nave, 0 il
particolare, che può non essere imbargo, carico per pubblica necessità, senza mira
ma per l’uno e per l’altro procede la me- ostile, non restituisce, o non paga il prez-
desima giurisprudenza (4). L'arresto di zo, l'inadempimento di queste sue obbli-
una nave o di un carico assicurato può gazioni non fa che sempre non sia arresto
esser fatto d'ordine di Principe per causa di Principe: non manca di essere sinistro
di guerra, c comprende le rappresaglie, di questa specie, dice pur Targa, e non
e anche l'arresto de' neutrali; per causa rapina di mare, regolandosi ognicosate-
di contrariando, o violazione di diritti; c ondo il fine, pel quale si opera, almeno
per causa di necessiti della nave, e del apparentemente. La regola che tutte le
carico per il serviziodcl Principe chel’ar- perdite e i danni cagionati in mare dal-
resta (5). Arresto di Principe significa l'at- l’arresto di Principe, sono a carico del-
to di un Principe amico, che per necessi- l'assicuratore, stabilita dall’Ordinanza del-
pubblica, e
ti (5) senza fatto di guerra, arre- la marina, e confermata dal Codice, è al-
sta qualche nave, o tutte le navi che si tresì ripetuta da tutti gli autori, e tutti
trovano in un porto o rada di sua domi- concordemente dicono che l’arresto di
nazione (6). Pothier ripone la differenza Principe non altera in verun modo il con-
fra l’arTesto e il prodamento, in che il tratto di assicurazione (9). Parlando del-
predamento di una nave si fa in alto ma- l’arresto del Principe, supponiamo gene-
re,e l'arresto in un porto o rada (7), ma ralmente che sia seguito dopo l’incomin-
questa distinzione è falsa, perchè la cir- ciamento del viaggio, perchè prima gli

() Cujac. ad L. i Cod. de locai, et g art. 6 et 1 3. Ordonn. de la marine, tit des

conduci. Lette, de Morgue, art. 1 .

() Golofr. ad L. Sa § U ff", prò socio. (7)


Pothier, n. 56.
(3) Pothier, n. 55 Emerigon, eh. i5, (
8 ) Targa, cap. 66 .

,sect. ig.
( 9)
Stipmann. Jus marit. cap 3, pari. 4
U) Émerlgon, eh. ti sect. 3o. n. 3a4, Locenn de Jure marit. Ub. 3 cap _
Baldasseroni, pari. 5 Ut. u n. la. 5 n. 5, Kuriche, Diatriba de assicurai. § lì-
() Guidon de la raer, eh. 7. art. 6, eh.

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r.

PARTE SECONDA 2S7


assicuratori non hanno potuto correre ro- assicuratori, anzi se ne fossero stati con-
run rischio: è però necessario distinguere; sapevoli apertamente, potrebbero, come
o si tratta delia nave, attrezzi, corredo é complici, essere anch’essi perseguitati e
villuaglia, e il tempo dei rischii, come puniti, e l’assicurazione è assolutamente
abbiam già detto al titolo del cambio ma- nulla (5) ; o è contrabbando proibito uni-
rittimo, comincia a correre dal momento camente dalle leggi straniere, e gli assi-
in cui la nave si è posta alla vela, e dura curatori ne furono informati, e allora è
finché abbia gettato l’ancora nel porto di valida l’assicurazione, e cadono su di lo-
sua destinazione, e vi sta col suo canapo ro gli effetti della confisca (6); non soho
legata; o si tratta delle mercanzie, e il però mallevadori delle perdite e danni che
tempo de’ rischii incomincia tosto che so- derivano dalla confisca per colpa dell’as-
no introdotte nella nave, o nelle- gabarre sicurato, del Capitano, 0 de’ marinari, 0
per trasportarvisi, e dura fino a che sia- per non pagamento de’dazii, e soliti di-
no poste a terra nel luogo a ciò destina- ritti, o per mancanza di que’ricapiti di

to (1). cui nav igando è necessario di essere pre-


382. Vedremo a carico di chi siano le muniti (7).
perdite e danni provenienti dalla confi-
i 383. Una dichiarazione di guerra che
sca, e non farò che accennar le massime sopravvenga, espone la nave e il carico a
eneralmcnte riconosciute. 0 la confisca maggiori e non preveduti pericoli, eppu-
ingiusta, e gli assicuratori ne sono te- re la legge assoggettò l’assicuratore anche
nuti in qualunque caso la sentenza in-
: a questi, benché il contratto siasi stipu-
giusta è annoverata fra i casi fortuiti (2). lalo in tempodi pace, e quando non v’e-
Se dunque il Tribunale del luogo ove fu ra apparenza, e non si temeva che fosse
condotta la nave predata, pronuncia una turbata. La dichiarazione di guerra, o in-
ingiusta confisca, gli assicuratori ne sof- terdizione di commercio col paese cui la
frono gli effetti. 0 la confisca è giusta, e nave é diretta, annulla, come abbiam ve-
gli assicuratori non sono tenuti se non duto, il contralto di noleggio, e rompe il
quando è fatta per ordine di una potenza viaggio, e annulla l’assicurazione, se il
straniera, ed avevano cognizione della viaggio non fu incominciato, ma per lo
circostanza da cui è provocata. Se v’era contrario, s’ebbe principio il rischio, il si-
simulazione, e l’assicurato ne fece miste- Qui ca-
nistro è a carico dell’assicuratore.
ro, gli assicuratori non sono obbligati (3); de in acconcio l’osservazione da noi fatta
frequentemente però nelle polizze si tro- sopra, (n. 324) che una giusta guerra do-
va inserita la clausola per conto di chi vrebb 'essere preceduta da una solenne di-
spetta, e questa in tempo di guerra è suf- chiarazione, ma che spesso si fanno pre-
ficiente per indicare agli assicuratori che cedere le ostilità, e perciò, al proposito
gli effetti assicurati non appartengono a nostro, la guerra deve intendersi dichia-
un neutrale, ma bensì à un suddito delle rata quando vi sono ostilità. Si dicono
potenze belligeranti. In questo caso, se rappresaglie, quando una potenza conce-
la frode è scoperta, se v’ è predamento, o de ai suoi sudditi la facoltà di persegui-
confisca, gli assicuratori, cui non era igno- tare, e prendersi i bastimenti di un’altra
ta la simulazione, ne sopportano il pe- potenza, da cui pretende di aver ricevuto
so (4). Quando la confisca fu per causa di un affronto, o un torto qualunque, senza
contrabbando, o questo era proibito dalle poter ottenere riparazione. Si conferisce
leggi patrie, e non è mai a carico degli questa facoltà per mezzo di patenti che

(i) Cod. di Comm. are. 341. (6) Rocc. not. 3 1 . Targa, cap. 71. V. E-
(a) L. a § ff".
sì tjuis caution-, L. 3». § tnerigon, eh. 8 sect. 5, e un suo Consulto
t8 ^. prò socio, Scaccia, guaest. 1 n 137. riportato da Valin, dopo il suo commenta-

(3) Loceno. lib. a tit. 5 n. 7, Casareg. rio suir articolo 49 dell' Ordinanza della
disc. 1 n. 55 e t65. Valin, art. 49. Marina.
(4) Valin, art 48, Emerigon, eh. 13, sect. (7) Rocc. not. ai et 98, Marquard. lib. 3
ao § a. cap. lì n. 36. Casaregio disc. 64. n. zi.
(5) Stracca, gloss. 5 n. 3.
33

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258 DIRITTO COMMERCIALE
chiamano lettere di marca, e il caso di al coperto l'assicuratore dal gettito rego-
queste rappresaglie somiglia quello di una lare, da quello cioè che si opera senza
dichiarazione di guerra (1). confusione mentre il naufragio sovrasta
384. Il Codice dopo aver annoverati i bensì, ma può prevenirsi ancora perchè
rischi principali cui sono esposti gli assi- preveduto, non già dal gettito irregolare,
curatori termina colle parole generiche che si fa al momento di affondarsi e pe-
tutte le altre fortune di mare, che pur si rire. Di questo che chiamano mezzo nau-
trovano nell'Ordinanza della marina, e fragio, i Giureconsulti riguardano
citati
qifestc comprendono tutti i casi straordi- come mallevadori gli assicuratori, per la
narii di forza maggiore, che in mare pos- natura del contratto, e per l’interesse che
sono cagionare o la perdita delle cose as- hanno a che la nave sia salva (3). In Fran-
sicurate, o alcun danno alle medesime, o cia, ov'era introdotta la clausola franco
a loro riguardo, e sono a carico degli as- d'avaria, non si ammettevano distinzio-
sicuratori, salve le restrizioni talora in- ni, e la clausolainduceva una esclusione
dotte dalla legge, e talora dai contraenti. universale, perchè era invalsa la massima
Fin qui si è parlato a termini del diritto che le clausole inserite nelle polizze d’as-
comune, e si sono esposte le regole ed ec- sicurazione dovevano intendersi rigoro-
cezioni generali, ma la legge permette al- samente, e assolutamente, nello stretto
le parti diformare speciali accordi, e d'in- senso delle parole usate dai contraenti, e
serir nelle polizze pattio clausole che di- la difficoltà di decidere se il gettito fosse
minuiscano i rischi degli assicuratori, o stato regolare, o irregolare, se l’avaria fos-
gli accrescano. Per diminuirli è stata in- se considerevole 0 modica, apriva indu-
trodotta la clausola che chiamano franco bitatamente l’adito a nuove liti (4). Il
d'avaria, c questa può essere generale, e Codice toglie ogni disputa, c la clausola
l'assicuratore, in tal caso, è libero dal ri- franco d'avaria che altro fondamento non
schio d’ogni avaria tanto semplice quan- aveva che l’uso, è ora legittimata, e spie-
to comune, ad eccezione di quelle, per gata, e rimane stabilita la massima che
cui può farsi luogo all'abbandono (2), e porta esclusione per l’assicuratore d’ogni
può essere speciale, come quando nella avaria comune 0 particolare, eccettuato-
polizza si eccettua un rischio, c si espri- nei casi di predamento.di naufragio cer-
me colle parole franco da un tal rischio, to, o presunto, d’investimento con frattu-
ed allora l’assicuratore è tenuto per lutti ra, d'innavigabilità per fortuna di mare,
i rischi, eccettuato quello che nella polizza di arresto per parte di una potenza stra-
fu preveduto ed espresso. In Genova, e in niera, e finalmente di perdita, o deterio-
altre parti d'Italia, si costumava di ap- ramento di tre quarti, almeno, degli ef-
porre nelle polizze di assicurazione esclu- fetti assicurali (5). Questa clausola non
so getto e avaria, e avea lo scopo di far piaceva a Valin. 0 almeno la trovava esor-
cessare i litigi che ogni giorno insorgeva- bitante, quando fosse stata applicata ad
no per le avarie sofferte dai piccoli basti- altri viaggi fuori di quelli del piccolo ca-
menti impiegati specialmente al traspor- botaggio (6) per due ragioni egualmente
to dicommestibili. Che questa ne sia forti, una, perchè distrugge in gran parte

stata l’origine si rileva dal Targa, e dal la sostanza del contratto di assicurazio-
Casaregio, i quali ne ristringono l’effetto ne, e l’altra perchè serve d’eccitamento al
ai piccoli danni, e al gettito di poca im- delitto, incitai ad delinquendum. Di fat-
portanza. —
Bene spesso, dice Targa, si to: fìngasi che una nave assicurata con
fanno delle assicurazioni con esclusione questa clausola dia in secca, ma median-
di avaria e gettito, e ciò quando sono per te gran diligenza e fatica possa rimetter-
lo pisi sopra corpo, e noli, orvero sopra si a galla, il Capitano non si darà certa-
alcun carico di vettovaglie-, — mettevano mente questa pena straordinaria per riu-

(i) Valin, Tìaite' des prises, eh. ao n. t. (4) Emerigon, eh. 11 sect. 45. V. B j Udis-
Pothier, n. 6i. Emcrigon, eh. ia sect. 36. se roni, Deile assicurazioni torri, a part. 5
(a) Cod. di Comm. art. 409. tit. 7 § 19, e Delle avarie, tom. 3 til. 8.
(3) Targa, cap. 5a not. 18. Casaregio (5) Cod. di Comm. art. 409.
disc. 47 n. 4 et seq. (6) Valin, art. 47.

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5

PARTE SECONDA 259


scirri, perchè se rialza la nave, cessa in dell’ equipaggio, ma non della baratteria
lui l’azione contro gli assicuratori: per propriamente detta, che vi si limila alla
lo contrario, se ha
rimane arrenata, egli frode. In Inghilterra si attribuisce alla
la scelta, d' intentar l’azione d’avarie, o parola baratteria un significato più ri-
di far l’abbandono, come meglio vedremo strettoche altrove, e per baratteria non
a suo luogo. s'intende che la frode del Capitano odel-
385. Per accrescere i rischi dell'assicu- F equipaggio contro il proprietario, dimo-
razione s'inserisce nella polizza la clau- doché se il proprietario, 0 il locatore della
sola che l’assicuratore sarà tenuto per la nave che lo rappresenta, è complice di
baratteria del padrone (1). Questa clau- qualche trama ordita a danno dei cari-
sola oggi è compresa in quad tutte le po- catori, 0 degli assicurati, questo delitto
lizze, ed è in uso in tutte le piazze, ben- non si chiama non dispensa
baratteria, e
ché in alcune i suoi effetti siano più o l’assicuratore dal pagamento della perdita.
meno Baratteria è parola barbara
estesi. Un proprietario di nave e
Capitano fu- il

di cui non si conosce l'etimologia, c si- rono condannati criminalmente in Fran-


gnifica propriamente la prevaricazione cia per aver sottoscritto false polizze di
del Capitano nell'esercizio del suo mini- carico, per aver cambiata la direzione del
stero, nè tale può dirsi quando non è ac- viaggio, c per aver trafugato, e venduto
compagnata dal dolo, e dalla frode (2). mercanzie a loro profitto, e i giudici d’In-
Lo Statuto di Genova distingueva la ba- ghilterra decisero che questo caso non era
ratteria dalla semplice colpa, e dichiara- baratteria verso gli assicuratori (7). È pe-
va gli assicuratori garanti di questa, non rò vero che generalmente sotto il nome
della prima (3). La baratteria c un delit- di baratteria si sono per l' addietro com-

to, e perciò non presume, come la col-


si prese, e si comprendono oggidì tutte le
pa, ma da chi !'a!]cga dev'essere conclu- specie, non di dolo soltanto, e di frode,
dentemente, e rigorosamente provata (4). ma di semplice imprudenza, di trascura-
Esempii di baratteria propriamente detta tezza, e d' imperizia, non solamente del
sono il Capitano che fugge colla nave e
: Capitano ma anche del semplice equipag-
mercanzie assicurate con animo delibe- gio. L’ assicuratore dichiarando voler es-
rato di defraudare gl’ interessati; il Capi- sere tenuto per la baratteria del padrone
tano che collude coi nemici, e per dena- assume in se tutti i rischi cui le mercan-
ro da loro avuto a questo One, cagiona zie vanno soggette, sia per delitto, sia per
con arte la perdita della nave e delle colpa di chi presiede, governa, e dirige la
mercanzie; il Capitano che volontaria- nave, e rimborsa i caricatori di tutte le
mente e dolosamente muta viaggio per perdite e danni che ne procedono: è ben-
usurparsi le mercanzie ec. (5). Abbiamo sì vero ancora eh’ egli subentra di pien

riferito gli esempii di colpa, al titolo diritto alle azioni loro tanto contro il Ca-
del Capitano, n. 53. Il nostro Targa di- pitano. quanto contro l’armatore, con que-
ce che la baratteria in altro non conti- sta differenza che se v’è delitto, 0 dolo,
ile che in una ditpotizione fatta fraudo- potranno gli assicuratori perseguitare
lentemente di una cosa fidata diver- l’ autore della baratteria dolosa anche cri-
tamente daW ordine dato, da ehi la fi- mina Imente, e se vi fu colpa semplice-
dò, alienandola, o appropriandola (6), e mente non competerà loro che l'azione
in Genova gli assicuratori s’ intendevano civile per farsi indenni di tutto ciò che
risponsabili della colpa del Capitano, e avranno dovuto pagareai mercanti (8). Con

(i) Cod. di Comm. art. 353. et seqt). V. Baidasseroni, pari. 5 Ut. 1 n. 3-j.

(a) Casareg. disc. i n. 77, dite, io n. 7, Targa, cap. 74.


(6)
disc. 14 1
!

n. a. Targa, c. 74. Stracca, gloss.ìi. (7) Park, A


systerne of thè law of ma-
Gen. § Assecuratores non te-
(3) Statuì. rine insurances, chap. 5. London 1809,
neantur. Targa, cap. 56, 65, 70, 74. Casa- pag. ili.
reg. disc. 1 n. ia4- (8) Guidon de la mer, eh. 5 art. 6 eh.
(4) Casareg. disc. 1 n. 80 disc. aa5 n. 9 art. 1 et 8. Valin, art. a8. Pothier, n. 65.
99. Stracca, gloss. 3i n. 5. Emerigon, eh. ia sect. 3 $ 1. Baldasseroni,
(5) Rocca, Disp. Jur. select. cap. 97 a. 1 lo c. cit. n. 4.

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260 DIRUTO COMMERCIALE
questa clausola derogatoria del diritto co- ria del padrone, non avrà effetto (6), ma
mune, cessa in parte la regola generale, sarà valida ed e dica ce, ancorché l'arma-
per cui gli assicuratori non sono tenuti, tore sia rassicurato, e il Capitano sia scel-
che dei casi fortuiti , o come dicono, di to da foss'anchc suo tìglio ( 7 ). Eme-
lui,

forza maggiore, e sarà quindi a carico rigon la crede nulla (8), perchè l’armató-
loro, per esempio, anche l’ incendio della re essendo tenuto egli medesimo per i
nave cui si appiccò il fuoco per colpa del fattidel Capitano, potrebbe poi l’assicu-
Capitano, o dell’ equipaggio ; anche il fur- ratore esercitare l’azione sua contro di lui,
to semplice, senza violenza, o presunto; ed abbiamo il principio che eum quem de

anche la confisca per mercanzia dei ne- avictione tenet actio, eumdem agentem re-
cessari! ricapiti ; anche i danni sofferti dal- pellit exceptio ,ma sembra mal fondata
le mercanzie, perchè il Capitano mal cau- questa opinione. Primieramente l’Ordi-
to non si curò che gli sportelli fossero ben nanza. all’articolo 28 cui è conforme l'ar-
,

serrati, o ben legato il bastimento con ticolo 353 del Codice, permute di stipu-
buone gomene, ed opportuni cordami, e lare che l’assicuratore prenderà sopra di
simili. Resta però in loro trasfusa l’azio- se la baratteria del padrone, senza distin-
ne ex conducto che compete ai mercanti guere se il Capitano è, o no, scelto dal-
contro il Capitano, o padrone pel traspor- l’armatore: può l’assicuratore addossarsi
to delle loro merci, e l’azione esercitoria i fatti di coloro in generale che furono

contro l’armatore da cui fu preposto, il preposti alla nave dall'assicurato, ed Emc-


quale ha pure una simile azione contro rigon sostiene questo patto contro il pa-
il Capitano stesso che s’ incaricò del go- rere di Valin, il quale afferma „ che non
verno della nave (t). „ v’è clausola che possa validamente far
386 Gli assicuratori non pagano i
. „ gravitare sugli assicuratori i danni che
danni che provengono dal vizio della co- „ accadono per fatto 0 colpa dei prepo-
sa assicurata, o dall'intrinseca sua natu- „ sfi, agenti, o fattori dell' assicurato. „
ra (2), perchè, per la natura del contrat- Emerigon prima di approvare il patto ri-
to, non sono a carico loro che quelli i gettato da Valin, dice, che tOrdinanza
quali derivano da casi fortuiti. Questi pe- considera il Capitano e i marinari come
sano sull'assicurato come, trattandosi di i preposti dell'assicurato, quando decide

cambio marittimo, abbiamo veduto che che C assicuratore non sarà tenuto delle
pesano sul prenditore ( 3 ), ma gli assicu- perdite avvenute per colpa loro ( 9 ), eppu-
ratori possono assoggetlarvisi per patto re permette che per mezzo di una clau-
espresso. La clausola che non è lecito loro sola particolare se ne faccia mallevadore.
di aggiungere è quella di esser tenuti del In secondo luogo, egli è vero che l'arma-
fatto dell’assicurato da cui la legge gli tore è tenuto pe’fatti del Capitano in fac-
assolve; egli è evidente , dice Pothicr, che cia ai terzi cui questi cagionò danno, ma
io non posso validamente pattuir con ta- da ciò non viene la conseguenza eh’ egli
luno ch'egli prenderà sopra di se le man- non possa farsi guarentir dalle perdite
canze che commetterò io stesso ( 4 ). Que- che cagionar potranno a lui medesimo i
sto patto sarebbe contrario al buon co- fatti del Capitano. L’assicuratore promet-

stume, c non tengono i patti che invitano te una vera mallevadoria della buona con-
a delinquere ( 5 ). Se dunque rassicurato dotta del Capitano, ed egli per questa non
sarà il Capitano stesso della nave, la clau- ha certamente regresso contro l’assicura-
sola di voler essere tenuti della baratte- to (10).

fi) Polhier, n. 64. > ( 5 ) Parta non sunt servando quae ad

(9) Cod. di Comm. art. 33 a. detinquendum invitane. L. 5 § 1 ffde pace,


(3)
V. sopra n. » 36 . dotai.
(4) Polhier, n. 65 . Scaccia, $ 1 guaest. (6) Valin, art. 98. Potbier, n, 65. Casa-
1 n. t 54 Lorenn. Uh. 9 cap. 5
. n. 5 et io. reg. disc. 66.
Stracca de assecurat. gloss. 3 1 n. Casa- 4. (7) Polhier, loc. cit.
teg. disc. 1 n. - 5 , 76. Rocc.no<. 99. L. cuoi (8 ) Emerigon, eh. 19 sect. 3 § 9 .

praponas 3 C. de naut.fotnort. L. 97 § 3
.
(9) Emerigon, eh. la sect. 9 §,9,
ff de pactis. (10) Delviucourt, not.de la n. 3 .

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387. PARTE SECONDA 261
Sarà facile risolvere tutte le que- prova è assoluto, non sarà più lecito a
stioni che a questo proposito insorgeran- un’altro di tradurlo in giudizio pel me-
no, purché si rammenti, che sotto il no- desimo fatto, perchè si tratta dell'onor
me di baratteria non s'intende che la suo e del suo stato; e in simili casi, sen-
prevaricazione, o colpa commessa dal Ca- tenzio prò ventate habetur
(6).
pitano nell’esercizio del suo ministero, e 388 Abbiamo veduto a
. quali rischii
nella sua qualità di Capitano, e perciò si esponga l’assicuratore, ma egli non ne
gli assicuratori che si fecero garanti per sopporta il peso se non in quanto rassi-
la baratteria del padrone, se per sua col- curato rigorosamente s’attiene ai termi-
pa si perde la paccotiglia, per esempio ni della polizza di assicurazione. Se pel
affidata a lui, non sono mallevadori di fatto dell’ assicurato si muta strada, viag-
questa perdita perchè egli figura in ciò gio, o naviglio, cessa la guarentia dell’as-
nella qualità di commissionato (1); che sicuratore, e quando egli abbia già inco-
per massima generale, è addossata agli minciato a correre i rischi, guadagna il
assicuratori ogni perdita o danno accadu- premio come se gli effetti assicurati fos-
to in mare per fatto dc'passeggieri, e an- sero giunti a salvamento al loro desti-
che per colpa de’piloti costieri, quando al no (6). La medesima regola si applica al
Capitano alcun rimprovero non possa far- (aso, in cui l’ assicurato manda la nave
si assolutamente, perchè la legge non ec- in un luogo che è bensì sulla strada me-
cettua che le perdite c i danni cagionali desima che nella polizza fu in-
di quello
dal Capitano, e dai marinari, che la ba- dicato, ma
più lontano, e l'assicurazione
ratteria dev'essere concludentemente pro- non resta nel suo pieno vigore se non
vata, poiché, se la marineria, per esem- quando il viaggio si fa soltanto più bre-
pio, si solleva, e ricusa di continuar il suo ve (7 ). Queste disposizioni apronol’adito
viaggio, è necessaria la prova, che pro- a frequenti difficoltà, e controversie, per-
venne il disordine da mancanza di disci- ciò è necessario che siano ben chiarite.
plina (2), e se marinari per timor di
i 389 . Il viaggio della nave è il tragitto
naufragio, o del nemico ricusano di ub- che fa 0 deve fare da un luogo a un’ al-
bidire al Capitano, questa non può dirsi tro, lastrada è il corso 0 la traccia che
baratteria, ma deve comprendersi fra le tiene per effettuare il tragitto; la polizza
fortune di mare: il giusto timor del indica il viaggio che deve farsi come
pencolo, è una specie di violenza, e quello che forma l'oggetto dell'assicura-
un caso fortuito (3). Similmente, se zione, e questo si chiama viaggio assicu-
nella polizza non fu fatta menzione di rato. Un viaggio può farsi per diverse
baratteria, e lanave non ritorna, l’ assi- strade; per eseguire il viaggio assicuratiO,
curatore potrà allegare che si è perduta si deve scegliere la strada indicata nel a
per colpa del Capitano, ma egli avrà l’o- polizza, e se questa non fu notata, seguir
nere della prova. La baratteria in dubbio l’ ordinaria, e usitata, ovvero
una fra le
non si presume (4), e il Capitano accusa- usitate se più ve ne sono. V’è cambia-
to di baratteria propriamente detta da mcntb di strada quando la nave è diretta
uno fra gl' interessati, se per difetto di bensì verso il luogo di sua destinazione

(i) Casareg. disc. i n. 75, 76. ta dal dolo, distinguendola dalla colpa, a
(q) Nota. La diserzione è sempre barat- termini dello Statuto di Genova, il quale
teria. dichiarava gli assicuratori non tenuti del-
(
3 ) Targa, cap. 69. Casareg. disc. a 3 n. la baratteria, mentre si consideravano co-
84 Emerigon eh. in sect. 7. me garanti della col|ia.
(4 ) Baratteriae Crimea numquam est L. liff. de statu hominum. — Hate
( 5)
praesumendurrt, sed concludentissime pru- sementiti, tamgua/n super statu curri legi-
bandum. Casareg. disc. 1 n. 80, disc. aa 5 timis oppositoribus semel prolala,fncit jut
n. 99, disc.aa6 n. 6. Stracca gloss. 3 i n. erga omnes coaequale habentes interes-
S Savarv, parere 60. Ritengasi ciò che ab- se — Ausald. disc. 70 n. 21. Casareg. disc.
biamo sopra osservato (a. 385 ) che Casare- 1 n. Si. Emerigon, eh. a. sect. a
1
§ 4.
gio e Targa parlano della baratteria pro- (6) Cod. di Comm. art. 35i.
priamente detta, che è sempre accompagna- (7) li. art. 364-

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262 DIRITTO COMMERCIALE
indicato nella polizia, ma non vi va per tratti di buona fede, ciò che è d'uso si sot-
la via ordinaria, e conosciuta per esser tintende, ea quae sunt morie et consuetu-
quella che suol tenersi relativamente al dini» in bonae /idei judiciis venire de-
viaggio assicurato. Se la mutazione di bent (2). Ma Emerigon virilmente im-
strada o cammino si fa imperversando il pugna questa opinione, sostenendo che
vento, per evitare uno scoglio, o fuggir sarebbe una vera licenza il sottintendere
dal nemico, o per altra fortuna di mare, totalmente nella polizza dei patti che non
il contratto non perde la sua efficacia, e vi si trovano. Quantoal giusto signilìcato
i rischii degli assicuratori cessano unica- della medesima clausola è generalmente
mente quando la mutazione di strada è riconosciuto che questa stipulazione espri-
fatta per ordine dell’ assicurato, o per fat- me la facoltà concessa al Capitano di far
to del Capitano senza che alcuna fortuna stazione nei dilTerenti porti che sono sul-
di mare la renda necessaria (1). La mu- la linea ch’egli deve percorrere per arri-
tazione volontaria di cammino basta a vare al termine del viaggio assicurato (3).
metter fine ai rischii, perchè non è leci- Si distingue la semplice clausola permes-
to all' assicurato di accrescerli, nè di va- so di fare scalo, da quella aggiunta a que-
riarli,ancorché la mutazione non fosse sta. di navigare a diritta e sinistra, e di
d'aggravio all’ assicuratore. Il solo anco- deviare. La prima autorizza il Capitano
rarsi che faccia la nave in un porto in- soltanto ad ancorarsi nei porti che si tro-
termedio, quantunque sia sul cammino, vano immediatamente sulla strada: la
se non v’è spinta dalla tempesta, dal ne- seconda gli permette anche di allontanar-
mico che insegue, odaaltra circostanza di si dal cammino ordinario, e di andare a
forza maggiore, terminaci rischio, e fa lu- gettar l' ancora in un porto che sia fuori
crare il premio all'assicuratore*, ma sic- di strada, senza però sviare interamen-
come questo rigore portava inciampo e te,e prendendo una via meno retta, ma
molestia alla navigazione, e suscitava liti senza ritornare indietro, e senza perder
frequenti fra gli assicuratori, e gli assicu- di vista lamela a cui tende. V’è muta-
rati; cosi per togliere questo intoppo, e zione di viaggio, quando è mutata la de-
queste dispute, fu introdotto l’ uso d’ in- stinazione (4). Per determinare qual sia
serir nella polizza la clausola permes- — il viaggio, si considerano i due punti
so di fare tcalo —
che è divenuta di sti- estremi, quello da cui parte la nave, e
le, e suol anche esprimersi con parole più quello a cui deve arrivare, e la linea, per
ampie ed estensive come quelle di navi- cui la nave materialmente passa entro lo
gare a dritta e a sinistra, di andare e ri- spazio che separa due estremi, è la strada
i

tornare, di navigare innanti e indietro a o eammisìo. È da notarsi che la clausola,


destra e a sinistra a piacimento del pa- permesso di fare scalo, o anche di devia-
drone. —
Questa clausola attribuisce al re o retrocedere, importa bensì la facoltà
Capitano la facoltà di ancorarsi in quel di mutare strada, o cammino, ma non
porto che incontra nel suo cammino, e mai di mutar viaggio, cosicché se la nave
non ha più a temere che si costringa a deviasse in modo che potesse dirsi muta-
provare di esservi stato indotto dalla ne- to il viaggio, il contratto rimarrebbe sciol-
cessità. Questa clausola essendo, come ab- to,e ancorché poi si rimettesse nel cammi-
biam detto, divenuta di stile, alcuni han- no indicato nella polizza, pure i soprav-
no preteso, che se per trascuratezza di un vegnenti rischi non sarebbero per questo
notan), o sensale fu omessa, vi si possa a carico degli assicuratori. Il rigore di
supplire, fondati sulla regola che nei con- questa regola cessa nel casodeil’assicura-

Rooc. noi. Sa 53 K ariete, diatrib.


(i) .
(4) Rocc. not. a 0. Casareg. disc. 67 n.
ri Loceim. lib. a cap. 5 n. io Casareg.
9. >4- — itiutari viaggium lune dicitur quan-
disc. 1 n. 68 et 69 disc. i34 n. 1. do primam principnlem destinationem ma-
(a) § a uff. de aedi/il. edict.
3 1 gir ir r navis non sequitur; utpote quod na-
(3) Casareg. disc. 1 n. i3i disc. 67 n. vis cum onere, et cura primis vecturis ad
a 5 Stypmano. pari. 4 cap. 7 n. 413. Strac-
. locum destinatum amplius non intendat
ca, gloss. 14 n. 3 Devic. § 74. Valin, art. ire.
»q. Polhier, n. q3.
PARTE SECONDA 263
rione fatta atempo c non a viaggio, in to la nave surrogata è di peggior quali-
cui suol concedersi al Capitano la facoltà tà (4). Nulladimeno questa opinione è ri-
di navigare come a lui piace entro un cer- gettata, ed è ricevuta la contraria fonda-
to spazio di mare, ed allora non si ha ta sulla considerazione che gli assicuratori
riguardo al luogo ove accade il sinistro, non sono obbligati ad aver fiducia di una
ma si verifica unicamente, se accade nel nave benché più grossa e più forte di
tempo che le parti prefissero, poiché s’in- quella che nella polizza fu indicata; che
tende che il bastimento possa liberamente le variazioni arbitrarie non possono esse-
andare, caricare, discaricare in qualsivo- re convalidate che dal loro consenso, o
glia luogo o porto che sia entro d limile dalla forza irresistibile delle circostanze,
circoscritto, badando al tempo e non al e che le cose sostanziali del contratto de-
viaggio, a differenza delle assicurazioni vono essere letteralmente eseguite (5).
che si fanno a viaggio determinato (1). Molto meno si ammette il principio de-
390. Affinchè per mutazione di nave, dotto dalle medesime leggi romane che il
cominciati che siano i rischi, gli assicu- Capitano della nave è liberato da qualun-
ratori sgravati rimangano da ulterior gua- que danno, allorché la nave surrogata
renti, è necessario che sia fatta senza il egualmente che la prima sono totalmen-
loro consenso, e senza necessità, il che si te perdute, ti utraque navi s perijt, perchè
presume fino a prova contraria, ma se la cosa sarebbe, nella nave indicata, egual-

l’assicurato proverà che la nave scon- mente perita (6). benché a questa dottri-
quassata dalla tempesta, dall' arenamen- na non manchino fautori (7). Pothier de-
to,o dal combattimento o da altra for- cide che il contrailo di assicurazione è
tuna di mare divenne inabile a conti- sciolto di pien diritto tostochè una delle
nuare la sua navigazione, e che il Capi- parli si stacca dalla legge del contralto
tano fu costretto a sostituirlene un’altra caricando le mercanzie sopra una nave
per caricarvi le mercanzie, gli assicura- diversa da quella su cui dovevano essere
tori non saranno dispensati dai rischi, caricate. — Questa è la regola non con-
tinche le mercanzie non siano trasporta- troversa relativamente agli assicuratori,
te al luogo ove ne deve esser fatto lo sbar- ma Valin crede che non debba estendersi
co (2). Se per lo contrario manca la pro- ai caricatori.— Nave per nave, dic'egli (8),
va della necessità della mutazione, cessa per loro dev’essere lo stesso, quando sono
ogni loro mallevadoria, quantunque fosse perite entrambe. Avrebbero perduto egual-
provato, che la nave in cui furono traslo- mente ogni cosa, ancorché non vi fosse
cate le mercanzie era migliore assai della stata mutazione di nave. Ma Emcri- —
prima. Le leggi romane, nel caso in cui gon non si arrende a questo avviso che
le mercanzie siano trasferite sopra altra in parte (9), nel caso cioè, in cui pel ca-
nave senza necessità, condannano il Ca- ricatore non siavi assicurazione, perchè
pitano, se la nave perisce, ai danni, e in- allora la colpa del Capitano non nuoce, c
teressi (3), ma però quando sia nave peg- nulla si oppone al disposto del diritto co-
gior della prima, in navem deteriorem, ed mune, ma se il si fece assicu-
caricatore
alcuni antichi, fra quali il nostro Casa-
i rare, siccome per la mutazione della nave,
regio, sostengono che gli assicuratori non il contratto ipsojure essendo risoluto, e
vanno esenti dal rischio se non in quan- la sorte delle due navi essendo divenuta

173 n. 34. Rota Gen.


(i) Casareg. disc. (5) Peck. in d. L io ff. de Lege Rha-
decis. 83 n. 6. Baldasseroni, delle assicu- dia. Stipulami, par!. 4 tit. 7 n. 2-5. Ku-
razioni marittime part. 4 ti'. 5 n. 7 toni. 2. ricke, tit. 3 art. 19 n. 6.
(a) Stracca, gloss. 8 n. 4. Rocc. rwt.aSet (6) D. L. £. 14. § \ff, depositi.
io.

90. Casareg. disc. 1 n. 34 et i33.Santerna, (7) Mornac, in L. io Jf. de Lege' Rito-


part. 3 n. 35, Sti p man, part. 4 cap. 7 n. dia. Santerna, part. 3 n. 35. Casareg. disc.
190 294. Kuricke, Diatr. n. 11. Locenn. 1 n. 35 disc. 226 n. 38. De Slev. part. i

lib. 2 cap 5. Pothier, n 5i 68, cap. 14 n. 23.


(3) L. 1 0 § \ ff.de Lege Rhodia. (8) Valin, art. 9 tit. du Capitaine.
(4) Casareg. disc. 1 n. 33. Rocc. noi. 5 7. (9) Emerigon, eh. 12 sect. 16 $ 4.
Stracca de naal. art. 3 n io.

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26* DIRITTO COMMERCIALE
estranea e indifferente agli assicuratori, me ben diverse ne sono le conseguenze ;
egli è privo dell’azione che gli compete- così è necessaria una norma per distin-
rebbe contro di loro; così è giusto che guerli accuratamente. Per esecuzione del
salvo gli rimanga il regresso contro il contratto, convien che il viaggio che la

Capitano che è in colpa per essersi volon- nave effettivamente eseguisce, ossia viag-
tariamente staccato dal patto dell'assicu- gio reale, e il viaggio determinalo dalle
zione. Dicendo che per mutazione di nave spedizioni chiamalo anche viaggio lega-
si scioglie il contratto, supponiam sempre le, concordino col viaggio indicato dalla

che si faccia senza necessità, ma quando polizza, ossia col viaggio assicurato. Se
è giustificata dalla necessità, convicn an- dopo che fu convenuto un viaggio, prima
che distinguere: o questa è prodotta da che il rischio sia cominciato, si prendono

fortuna di marc.oda qualunque caso na- le spedizioni per un altro, siamo nel caso
turale o fortuito, per cui, senza perder del viaggio rotto. Il viaggio è abbrevialo
tempo, abbia a porsi il carico in salvo o quando il viaggio reale, e il viaggio le-
in parte, ed allora la mutazionedella na- gale concordano bensì col viaggio assicu-
ve essendo sempre vantaggiosa agli assi- rato, ma la nave destinata a un luogo più
curatori, è giusto che pesino sopra di loro lontano termina il viaggio in un luogo
le conseguenze di un fatto che diretta- più vicino. Terminandosi il viaggio ab-
mente li riguarda, ancorché ne fossero breviandolo, si termina il rischio, ma non
ignari o la necessità non è assoluta in
;
può dirsi viaggio abbreviato se non quan-
modo cly: non ammetta dilazione, ma la- do il viaggio fu deliberato, e incomincia-
scia tempo a determinarsi con maturità, to. Tizio si fece assicurare da Genova a

ed allora, se la distanza dei luoghi, e le Lisbona ; prese le sue spedizioni per Li-
circostanze permettono che il Capitano o sbona, e poi essendo in cammino, credet-
altri che rappresentino gli assicurati ne te opportuno di terminare il suo viaggio
rendano consapevoli gli assicuratori, sem- a Cadice. Ecco il viaggio abbreviato
bra che prima di mutar nave debba ricer- (voyagc rarcourci). Ma se Tizio non ha
carsi il loro consenso. Di questa seconda preso spedizioni per Lisbona, 0 se, dopo
specie è la necessità che nasce quando se- averle prese, ha rinunziato al viaggio,
gue l'arresto della nave per forza superio- prima che fosse incominciato il rischio,
re; quando la nave è stata presa da qual- in questo caso, il viaggio c rotto, il con-
che potenza in guerra, e le mercanzie ri- tratto é nullo, e non applicabile al viag-
lasciate o riscattate; quando rompendosi gio fatto perfino a Cadice, benché sulla
la pace fra due nazioni, la nave che si strada di Lisbona. L'assicuratore non può
trova in paese straniero al tempo della dimandare il premio all'assicurato, per-
dichiarazione di guerra, non potendo con- chè non vi fu viaggio da Genova a Lisbo-
tinuare il suo viaggio senza esporsi alle na, e le spedizioni prese da quest' ultimo
conseguenze della guerra, si rende indi- provano che la sua intenzione non fu mai
spensabile il discaricamento delle mer- di andare in quel porto, perciò non es-
canzie che vi sono introdotte, e il proprie- sendovi mai stato viaggio assicurato, o
tario non può farle trasportare al loro de- essendo rotto, non gli sarà dovuto che il
stino senza mutar bastimento ( 1 ). mezzo per cento come diritto di storno.
391. L'assicurato può far correre meno L’assicurato non potrà in caso di perdita
rischi all'assicuratore, ma non è in suo domandare all'assicuratore la somma as-
Intere di accrescergli: potrà dunque ab- sicurata, perchè non esistendo il viaggio,
breviare il viaggio, ma non prolungarlo non v'è contratto, nè obbligazione, nè per
al di là del termine indicalo nella poliz- una nè per l’altra parte. Nè giova che il
za, benché per ristesso cammino, ed ecco luogo per cui furono prese le spedizioni
la ragione, per cui nel primo caso l'assi- sia più vicino, e sul cammino del luogo
curazione ha il suo pieno ed intero effet- di destinazione indicato nelle polizze, per-
to, non già nel secondo. Si confonde non chè ciò non esclude che non vi sia rinun-
rare volte il viaggio prolungato, e il viag- zia al viaggio assicurato.
gio abbreviato col viaggio rotto, e sicco- 392. A questo proposito Casarogio (2)

(i) B ildasseroni, delle assic. marittime (3) Casareg. disc. 67 .

pari, a tih 3 n. :6 e 17,


PARTE SECONDA 265
riferisceuna decisione della Rota nostra fra il viaggio assicurato, e quello ch’era
di Genova che conferma questo principio. enunciato nelle spedizioni, ne risultava
Niccolò Marana aveva assicurato un cer- che il viaggio assicurato era rotto.
to Ramoina per un viaggio da Genova 393. Alcuni autori sostengono che nel
ad Alicante, e di ritorno a Genova. Il caso, in cui, per effetto di forza maggio-
Capitano invece di prendere le sue spe- re, le mercanzie caricate sono riposte a
dizioni per Alicante, le prese per Barcel- terra nel luogo stesso del caricemento,
lona, ove giunse, e scaricò le sue mer- senza fatto, nè colpa dell'assicurato, il
canzie. Al suo ritorno, la nave fu predata premio non è dovuto (2), ma osserva Eme-
dagli armatori francesi, e l'assicuratore rigon (3), che questa regola potrebbe am-
fu dalla Rota assoluto dal pagare la per- mettersi quando vi fosse un patto speciale
dita, benché la nave fosse stata predata che il rischio sulle robe e merci non aves-
entro i limiti del viaggio assicuralo, per- se a correre che dal momento in cui la
chè questo viaggio era stato rotto. Altre nave sarebbe posta alla vela ; ma nul-
si

decisioni riport a Emerigon (1), per dimo- la essendo su di ciò stipulato dai contraen-
strare che le spedizioni essendo per un ti, rimane esclusa dalla legge. L’ordinan-

luogo diverso dal convenuto, l'assicura- za del 1681, cui su di ciò è conforme il
zione è nulla, etiamsi intra limites na tu'» Codice, disponeva che il corso del rischio,
te contineat. Una più recente possiam ci- quanto alle mercanzie s’intendeva inco-
tarne proferita dal Tribunale di Marsiglia minciato dal momento in cui erano in-
nel giorno 23 gennaio 1808. Il padron trodotte nella nave, o caricate nelle ga-
Giacopello che comandava la fìluca No- barre per introdurvele (4). Se però le mer-
stra Signora del Carmine, proponendosi canzie furono poste a terra per necessità,
di andar da Marsiglia a Napoli, aveva e poi di nuovo caricate sulla medesima
preso mercanzie da diversi per Livorno, nave, ritorna in vigore l’assicurazione, e
Civitavecchia e Napoli, e i caricatori si lo stesso dicasi ancorché fossero collocate
erano fatti assicurare ciascuno pel luogo in una nave diversa quando la prima fosse
della destinazione delle sue mercanzie. stata presa per servigio del Re, o per essere
Il Capitano prese spedizioni per Iberici, divenuta, per fortuna di mare, inabile alla
luogo più vicino a Marsiglia di quelli del- navigazione. Per i medesimi principi!, se,
le diverse destinazioni delle mercanzie. dopo aver cominciato il viaggio la nave
Gli assicuratori introdussero giudizio con- ritorna volontariamente al luogo donde
tro i caricatori per far dichi arar nulla l'as- era partita, il viaggio s'intende abbrevia*
sicurazi one; i caricatori si difesero dicen- to; se per fortuna di mare, e si rimette
do che il padrone, per suoi particolari mo- alla vela, l’assicurazione ripigli il suo
tivi, non prese le sue spedizioni che per corso (5). Se dopo il forzoso ritorno, è trat-
Lerici, ma con intenzione di prender colà tenuta nel porto da forra maggiore, nè
spedizioni nuove per Napoli, dimodoché può riprendere il viaggio interrotto, dice
nè egli, nè essi avevano mai perduto di Casaregio, che il premio è dovuto soltan-
vista il viaggio assicurato, e che del re- to in proporzione del viaggio che aveva
sto, se dovesse dirsiterminato il suo viag- ma questa regola non si conci-
fatto (6),
gio a Lerici, sarebbe viaggio abbreviato. liacoll’Ordinanza del 1687, nè col Codi-
Nulladimeno il Tribunale dichiarò nulle ce che stabiliscono dovuto il premio in-
le assicurazioni, e condannò gli assicura- tero tosto che è cominciato il rischio, cioè
ti a pagare agli assicuratori il mezzo per quanto alla nave, tostochè è uscita dal
cento per diritto di storno, perchè il viag- porto, e quanto alle mere anzio, tosto che
gio non essendo determinato che da Mar- sono caricate nei battelli, o gabarre de-
siglia a Lerici , e non essendovi identità stinale a trasportarle nella nave medesi-

(i) Emerigon, eh. 16 sect. n. à la grosse, art. 1 3. Cod. di Comm. art.

(*) Kuricke, diatr. n. i. Rocc. not. i5. 3a8.


Santerna pari. 3 n. »a. Casareg. disc. i n. (5) Emerigon, ibid.
5i disc. 6» n. 5. (6) Casareg. disc. r n. 5o. Praetium —
(3) Emerigon, eh. iS sect za. • assecurationis ad ratam itineris et peri-
(4) Ordinanza della marina, tit. des contr. culi reducitur,
34
, .

266 DIRITTO COMMERCIATE


ma per esservi introdotte. La diminuzione il viaggio assicurato non avrebbe mai avu-
del premio potrebbe pretendersi solamen- to principio, e sarebbe caso di storno, os-
te, qualora fosse fissato il premio in ra- sia di annullamento dell’assicurazione,
gione di tanto al giorno o di tanto al me- senza premio, salva l’ indennità del mez-
se, finche durerebbe il viaggio. Ritornan- zo per cento; di questo annullamento,
do ai principii stabiliti, convicn ritenere competerebbe la dimanda anche all'assi-
ciò che si è detto, che per la validità del- curato, perchè potrebbe dirsi che il viag-
l'assicurazione, fa d'uopo che vi sia con- gio era stato rotto (2). Cade qui la que-
formità non solamente del viaggio reale, stione proposta al titolo del cambio marit-
ma altresì del viaggio legale col viaggio timo (n. 281), quando fu fatta assicura-
assicurato, e per conseguenza non potreb- zione per una somma minore del valore
be aver effetto ulteriore, nè farsi rivivere del carico : le mercanzie caricate erano,
il contratto allorché è nullo per esser par- per esempio, del valore di lire 12000, e
tita la nave per una destinazione diversa il Capitano cui era permesso di fare sca-

da quella che fu indicata nella polizza, lo, ne scaricò due terzi, cioè il valore di

quantunque il luogo della destinazione lire 8000 in un porto intermedio; prose-


fosse bensì fuori del cammino del viaggio guendo il viaggio, la nave perisce. Si di-
assicurato, ma poi lo ripigliasse, o fosse manda se l'assicuratore sia tenuto a rim-
in questo cammino medesimo, e più vi- borsare P intera somma di lire 4000, o il

cino luogo della partenza, o s’inoltrasse


al solo terzo di queste proporzionatamente
fino al luogo della destinazione del viag- al valore intero del carico. Siccome
prin- i

gio assicurato. Non si deve dunque in- cipi! allegati parlando del cambio marit-
tendere per viaggio abbreviato quello che timo, sono applicabili egualmente all'as-
fa la nave, dopo aver prese, alla partenza, sicurazione; cosi, per analogia, conchiude-
le sue spedizioni per un luogo più vicino remo con Valin, Pothier, ed Emerigon,
a quello che fu indicato nella polizza, per- che l'assicuratore è obbligato a pagare la
che, in questo caso, il viaggio assicurato somma assicurata nella sua totalità, per-
è rotto, e si fa luogo allo storno (1), ma chè per lui deve bastare che al momento
bensì quello, in cui la nave è discaricata del sinistro vi sia nella nave un valore
in un porto semplicemente riguardato che corrisponda alla somma assicurala.
come luogo di scalo, o quando cammin 395. Dopo aver parlato del caso, in cui
facendo la nave è trattenuta per ordine sia fatta mutazione di cammino, di viag-
•R qualche potenza, la quale s'impadro-. gio, 0 di nave, passiamo a quello, in cui
niscM e | carico, e ne paga il valore, e in l’assicurazione fu fatta separatamente per
casi constili. mercanzie da caricarsi supra navi diverse
39t. Quarvlo il viaggio assicurato eb- e nominate. Per esempio, è stata assicu-
be principio, e la nave arrivata che sia rata la somma di 60000 lire sopra |le navi
fino all’altura del luogo indicato nella po- A. B. C. convien distinguere o l'assicu- :
,

lizza, è spedita a un porto più lonlano.il ratore prestò in generale la sua guarentia
viaggio dicesi prolungato. Se, per esem- per 60000 lire, valore delle mercanzie da
pio, la nave è assicurata per Barcellona, caricarsi sulle tre navi, e l'assicurato può
e il Capitano giunto all’altura di quel ripartirle sopra ciascuna a suo beneplaci-
porto, mette alla vela per Alicante, ces- to, cioè per 25000 sulla nave A., per 20000
sano immediatamente i rischii dell’ assi- sulla nave B. per 15000 sulla nave C.
,

curatore, e guadagna il premio. Se la nave perchè l'assicuratore lasciò libero l'assicu-


fosse perita prima, egli dovrebbe pagar la rato di regolare il caricamento a suo mo-
somma assicurata, ancorché l'assicurato- do, e può riunir anche le mercanzìe in
re provasse che l’ intenzione del Capitano due sole nari, perchè tutte furono dall’as-
•era di prolungare il suo viaggio fino al sicuratore accettate, e non si fa mutazio-
porto d’ Alicante. Si suppone però che le ne (3); similmente se sarà detto nella po-
spedizioni siano state prese per Barcello- lizza, topra tale o la taTaltra nave il ri- ,

na, perchè se invece fossero per Alicante, schio sarà consolidato in quella, in cui

(i) Emerigon, cA. i3 sect. n. (3) Locré, ari. 36l.


(9) Cod. di Comm. art. 349.
.

PARTE SECONDA 267


saranno caricate; o nella poiina è speci- una sola gabarra per essere trasportate a
ficata la somma assicurata sopra ciascu- bordo, e la gabarra perisce. Egli decide
na delle tre navi, e risulta, per esempio, che sarà tenuto solamente fino alla più
che le mercanzie dovevano esservi ripar- alta somma assicurata in una delle navi.
tite per eguale porzione, cioè per 20000 Valin è di parere che debba invece sof-
sulla nave A. ,
e per altrettante sulla na- frirne la perdita nella sua totalità, perchè
ve B, e similmente sulla nave C., se l'as- conveniva trasportarle, dice egli, a bordo
sicurato le avrà ripartite nel modo che di ciascuna nave, e paca importa che sia-
abhiam detto sopra, e si perda la nave A., no state caricate in un solo battello (3).
l’assicuratore non dovrà pagare che lire Emerigon soggiunge, che sembra per lo
20000, e cosi altre 20000 per la perdita contrario che molto importi all'assicura-
della nave B. , e 20000 per quella delia tore il quale ha preso rischio sopra basti-
nave C. Se le avrà divise fra le due navi menti diversi, che il suo rischio non sia
A. e B. caricando sopra la nave A. per riunito in una sola scialuppa, ma con-
lire 40000, e sulla nave B per lire 20000, chiude poi, che se mai questo caso si pre-
rassicura tore non dovrà che lire 20000 per sentasse, il parere da seguitarsi sarebbe

la perdita della nave A e altre lire 20000 quello di Valin (4). Delvincourt si allon-
per la perdita della nave B. Finalmente tana dall’opinione di questi due Giure-
se nella nave A rassicurato avrà riu- consulti sul rinesso, che la disposizione
nite tutte le mercanzie, cioè tutta la som- dell'art. 361, di cui si tratta, essendo di
ma di lire 60000 che formava la totalità strettissimo diritto, e non potendosi am-
dell’assicurazione, per la perdita della na- pliare, siccome parla di vascelli, e non di
ve A non potrà esigere dall’assicuratore gabarre, cioè di bastimenti fatti per tra-
che la somma di lire 20000. Questa re- sportar mercanzie alia loro definitiva de-
gola è stabilita anche nel caso che tutte stinazione; cosi non si può estendere alle
le navi periscano, e 1' assicuratore deve gabarre; ma sembrami che gli si possa
restituire il premio del soprappiù, dedu- rispondere, che l'articolo 361 non si rife-

cendone il mezzo per cento perciò che in risce che al caso in cui le mercanzie sono
ciascuna nave mancava il carico che ras- a bordo, e non sono state ripartite in di-
sicuralo avea promesso di collocarvi (1). versi bastimenti nel modo indicato nella
Quando fra più navi, in cui dovevano es- polizza, e perciò non è applicabile al caso
sere ripartite le mercanzie, ne fu caricata in cui sono nelle gabarre per esservi tra-
una sola, per le altre l'assicurazione è sportate: ciò posto, se nella polizza nulla
nulla per mancanza di carico, e la nulli- fu stipulato circa il trasporlo, non si po-
tà può essere dimandata egualmente dal- trà sottintendere l’obbligazione di farlo
l'assicurato, se tutte giunsero a buon por- in altrettante gabarre quanti sono i ba-
to, e dall’assicuratore se tutte perirono: stimenti nei quali devono essere divise, e
il motivo poi dell’accennate disposizioni sarà in arbitrio dell’assicurato d' impie-
si desume dal principio riconosciuto da garvi una gabarra sola, se basta, o più.
tutti gli autori, che l’assicurazione è «/ri- Se questa perisce, la perdita nella sua to-
di perù, e perciò le stipulazioni relative talità dovrà essere a carico degli assicu-
ai rischii sono totalmente di rigore, e che ratori pel noto principio, che per l’assicu-
basta la violazione di una sola per far si ratore, quanto alle mercanzie, incomin-
che il contratto rimanga annullato di ciarono a correre i rischii dal momento
pien diritto nella misura della contrav- in cui furono introdotte nelle gabarre per
venzione dal momento in cui rassicurato essere trasferite a bordo.
fu trasgressore. 397. Abbiam veduto quali sono i ri-
396. Il Qui don del mare (2) propone schii dell’assicuratore: vediamo il tempo,
la questione, se l’assicuratore sia tenuto in cui cominciano, e finiscono. Per lo più
della perdita delle mercanzie assicurate il tempo de’rischii è fissato dalla polizza,
nel caso, in cui, essendo destinate ad es- e talvolta è convenuto per un viaggio in-
sere ripartite in più navi, furono poste in tero, talvolta per una parte del viaggio,

(i) Cod. di Comm. art. 3fii, e ivi Locré. (3) Valin, art. 3».
(-) G u idoli de li mer, eh. 1 3 art. t (4 ) Emerigon, eh. 6 scct. 6.
268 DIRITTO COMMERCIALE
c talvolta per un tempo limitato. Quan- rava, benché durando meno, il premio
do il viaggio è compilo, o una parte del non dovesse soffrire diminuzione (5j; ma
viaggio è fatta, o termine prefisso espi-
il gli estensori del Codice rigettarono come
da ogni sua
rato, l'assicuratore è sciolto inutile questa disposizione, osservando,
obbligazione, e rassicurato può farsi assi- che l’assicurazione o è fatta per un tempo
curare per nuovi rischii (1). L'assicura- limitalo, o pel viaggio intero, e nei due
zione per un tempo limitalosuol farsi per casi il termine dei rischii è espresso, e
gli armamenti a fine di corseggiare, e non si può costringere l'assicuratore ad
per la pesca. In questa per lo più non si oltrepassare i limiti, che nel contratto sor
fa menzione di viaggio, c la guarentia no prcGssi (6), perciò, tanto nel caso, in
dell'assicuratore serve per tutti i viaggi cui sia stato nella polizza indicato il viag-
che fa la nave nel tempo determinato cui gio, quanto in quello, in cui vcrun cen-
solo si bada, dimodoché vada la nave, e no non ne fu fatto, il viaggio Gnisce al
ritorni al luogo della partenza per rimet- linir del tempo prescritto.
tersi poi alla vela, o scorra il mare a drit- 399. Negli armamenti in corso, le as-
ta, o a sinistra, l’assicurazione non è in- sicurazioni sogliono farsi per il tempo e
terrotta mai, c qualunque sinistro soprav- termine di tanti giorni di corsa effettivi a
venga, l’assicuratore ne sopporta le con- cordare dal giorno e ora che il corsaro
seguenze, e sembra possano dirsi a lui ha messo 0 metterà alla vela, e in questo
addossati anche i sinistri accaduti alla caso non si contano i giorni, in cui il ba-
nave nelle sue diverse stazioni nel porto stimento è all'ancora. Il Capitano perciò
della partenza. Questa specie d’assicura- deve tener nota esatta di questi giorni nel
zione essendo in qualche modo indipen- suo giornale, senza scordarsi il rapporto
dente dal viaggio, per l’assicuratore s’ in- eh' egli è in obbligo di fare in tutti i luo-
tende finito il viaggio al momento in cui ghi ove approda. Xulladimeno, se per for-
spira il tempo di cui le parti convennero, tuna di marcii bastimento perisse in una
ancorché la nave sia tuttora incammino fermata, l'assicuratore pagherebbe la per-
per andata o ritorno (2), anzi si reputa dita, perchè dice, Emerigon (7), la stallia
398.
valido il patto che il premio dovrà pa- sospende il tempo prefìsso nella polizza
garsi a mese anticipatamente, a pena di ma non i rischii, non essendo alterata mai
decadenza, e basta che il mese di premio l’assicurazione, e s’ intende convenuto fra
non sia pagato anticipatamente, secondo le parti che tulli gli accidenti saranno a
la stipulazione, perchè cessi di correre il carico dell'assicuratore per tutto il tempo
rischio a carico dell’assicuratore, e non che il corsaro impiegherà nel far tanti
compete all'assicurato purgazione di mo- giorni di corso quanti ne furono nella po-
ra (3). lizza determinati.
Secondo l’Ordinanza della Mari- 400. Allorché nella polizza non si fece
na (4), quando era prefisso il tempo, ma menzione del tempo dei rischii, si osser-
era indicato il viaggio, senz'altro patto, i va pel contratto di assicurazione la rego-
rischi correvano per l'assicuratore duran- la stessa che è stabilita pel contratto di
te l’intero viaggio, compresi i posteriori cambio marittimo (8), cioè quanto alla
alla spirazione del tempo limitato, perchè nave, attrezzi, corredo, armamento e vit-
la limitazione del tempo ripulavasi appo- ruvaglia, incomincia dal giorno, in cui la
sta in favore dell’assicuratore, non all’ef- nave ha fatto vela, e termina nel giorno
fetto che allo spirar del tempo per lui ces- in cui diede fondo, e fu legata nel porto
sassero i rischi, ma bensì all’effetto che 0 luogo di sua destinazione; quanto alle
se il viaggio prolungavasi oltre quel ter- mercanzie, incomincia dal giorno in cui
mine, fosse il premio proporzionatamen- sono state introdotte nella nave, 0 nelle
te accresciuto pel di più che il viaggio du- gabarre, per esservi trasferite, c termina

(i) Cod. di Corom. art. 363. (5) Polhier, n. 611.


(i) Casaregio, disc. i num. i>; disc. 67 (
6 ) Locre.arf. 363, V. sopra n. 3n tom. 1
num. 3t. ( 7 ) Emerigon, eh. i3 sect. : § 3.

(3) Emerigon, eh. i3 sect. 1


$ 1 .
(8) Cod. di Comm. art. 341.
(4) Ordonu. de la marine, art. 3S.
PARTE SECONDA 269

nel giorno in coi sono poste a terra giun- in tutto, o in parte caricate, si fa luogo

te che siano al luogo di loro destinazio- allo storno, esiccome quando é rimasta
ne (1). Questa regola non si verifica sola- a terra la mercanzia, gli assienratori de-
mente per le mercanzie che si caricano vono restituire il premio; cosi per quella
nel porto o luogo della partenza della non prestano guarentia. Gli 89 negri non
nave, ma similmente per quelle che devo- potevano divenire alimento dell'assicura-
no essere caricate nei diversi porti di sca- zione se non per essere stati imbarcati, e
lo, ove è permesso alla nave, cammin fa- noi furono: dunque per loro caducò l'as-
cendo, di ancorarsi: gli assicuratori che sicurazione. Si potrebbe replicare ad Eme-
le hanno assicurate insieme a quelle che rigon, che il rischio di terra, nel caso pro-
furono caricate al momento della partenza, posto, era una conseguenza necessaria del
non ne corrono i rischii tinche non souo rischio di mare, che il suo ragionamento
introdotte nella nave o nelle gabarre, ben- avrebbe forza se si trattasse di robe ru-
ché la nave sia per riceverle in porto, e bate in terra, durante la tempesta da cui
sien pronte per questa loro destinazione fosse ritardato il caricamento, perchè al-
(2). E questo il caso della clausola per- lora la vera causa immediata della per-
messo di fare scalo, già sopra spiegata dita sarebbe il furto, e la tempesta non
n. 389, per cui è anche certa la massima, ne sarebbe che la causa occasionale, ma
che se il Capitano approda a un porto in- in questo la causa unica, e immediata
termedio, vende in quello una porzione del l'abbandono dei negri fu la tempesta ;
del carico, e compra altre mercanzie che egli però prevenne la difficoltà, e ricono-
sostituisce alle vendute, queste sono sur- scendo che l’aver salpato era stata la ra-
rogate alle prime, e gli assicuratori ne gion della perdita, soggiunge. Mai» que-
corrono i rischii comedi quelleche rima- ste materia si bada ai danni che proce-
sero nella nave (3), tosto che furono ca- dono EXREIPSA. Ora, Tacer salpato
ricate, non già finché sono a terra. Eme- non area fatto perir la cosa; non ne area
rigon riferisce un caso, su cui fu consul- alterato la sostanza, e ciò basta a far sì
tato (4), di una nave spedita in Ghinea che gli assicuratori non ne siano garan-
per far la tratta de’negri assicurata insiem ti. Si vede che la circostanza che fa pro-

col suo carico. Mentre si effettuava il ca- pendere Emerigon in favore degli assicu-
ricamento sopravvenne tempesta per cui ratori è quella di non essere stati gli 89
fu forza salpare improvvisamente. Erano negri ancora imbarcati, e perciò di non
già imbarcati 65 negri, e 89 ne rimane- aver potuto formare oggetto dell'assicu-
vano a terra; la nave perdute tre ancore, razione, per non essere stati sottoposti ai
e per timor di perire, lasciata la quarta, rischii; converrebbe dunque conchiudere
e la scialuppa, abbandonati gli 89 negri diversamente nel caso, in cui fossero sta-
sul lido, prese il largo e fece vela per ti sbarcati in un luogo di scalo, ove, per
5. Domingo. Si dimandava se gli assicu- esempio, la nave si fosse ancorata, per
ratori che si fecero mallevadori del cari- essere rattoppala, c, per fortuna di mare,
co, lo fossero pur degli 89 negri perduti. avesse dovuto d’improvviso salpare la-
Emerigon rispose eh 'erano tenuti bensì a sciandoli in abbandono a terra, al mo-
pagare valor delle gomene, delle anco-
il mento in cui stavano per imbarcarsi (5).
re e della scialuppa, ma non quello dei 401. Quand’è che il rischio dovrà ri-
negri abbandonati. I motivi del suo pa- putarsi finito, se nella polizza non fu
rere, dedotti dalla disposizione del dirit- prescritto alcun termine? Pothier rispon-
to comune, furono: che gli 89 negri non de con un esempio ( 6 ). Erano stati assi-
.eran mai stati esposti ai rischii di mare, curati in Parigi ncllanno 1753 i ritorni
e gli assicuratori non sono
tenuti che pei di una nave arrivala a fiucnos-Ayres, al
rischii marittimi, e per le sole perdite ac- fin dell'anno 1751, valutati 8000 lire,
cadute in mare; che quando per qualsi- sopra una, o piò navi, dal loro caricamen-
voglia accidente, le mercanzie non sono to a Bucnos-Ayres fino al loro arrivo a

(0 Cod. di Comm. art. 3»8. (4) Id. eh. i» sect. 47 , § a.


[*) Pothier, n. 63. (5) Delvincourt, noi. de la pag.n&if. 3.
(3) Emerigon, eh. «3 sect. 8 § ». (6) Pothier, ». 63.
270 DIRITTO COMMERCIALE
Cadice, o altro porto di Spagna. L'assicu- mio di assicurazione. Abbiamo già del.
rato in Febbraio 1753 fece la sua dichia- io. che il premio è il prezzo del pericolo,

razione che gli era arrivata una parte dei praetium periculi, ossia ciò che l'assi-
suoi ritorni per una somma di 740 lire, curato promette in corrispondenza dei
e un’altra ne fece in marzo successivo per pericoli, che l'assicuratore assume: la
la somma di 445 lire e 15 soldi. Nulla maggiore o minor somma dipende dalla
piò si seppe da quel tempo, e in dicem- volontà de'contraenti, e dev’essere fissa-
bre 1764, gli assicuratori chiamarono in la nella polizza. Si è fatta la questione,
giudizio l'assicurato a veder dichiarare se, il contratto essendosi stipulato in tem-
che i rischii erano terminati. L’assicura- po di pace, ed essendo poi sopravvenuta
to sostenne, che aspettava ancora una la guerra, gli assicuratori siano fondati a
parte de'suoi ritorni, c che gli assicurato- dimandare un’aumento di premio, ma
ri ne correvano i rischii, perchè nè la po- è massima generalmente stabilita, che se
lizza nè la legge limitavano il tempo, in non vi è patto, e la polizza è pura e sem-
cui avrebbero dovuto essere caricati, ma plice, non si deve aumento di sorta al-
in maggio dell'anno 1765, l'Ammiraglia- cuna. L’ assicurazione è un contratto
to dichiarò, che il tempo dei rischii era aleatorio, l'assicuratore assume tutti i
finito. Fu interposto appello da questa rischii ai quali può essere esposta la cosa
sentenza, ma non si tardò a desisterne, e assicurata, nel numero di questi sono
ne fu poi nel successivo mese di settem- certamente comprese le vicende della
bre, in altro caso eguale, proferita un'al- guerra e della pace, l' assicuratore potea
tra simile. I motivi di queste sentenze, prevederle, benché in apparenza lontane,
comunicati a Pothierda un di que' giu- e stipulare un’ aumento o specificato, o
dici, furono che, se il tempo della durata generico del premio, c so non ne valutò
dei rischii dei ritorni assicurati, non fos- tempo del contratto, men-
la probabilità al
se limitato arbitrio judicis, gli assicura- erano ancora incerte, o inaspettate, non
tr’

tori sarebbero ogni giorno ingannati, per- può prevalersene dopo che si avverarono,
chè un negoziante di mala fede nell’igno- anche pel principio che ne’ contratti si
ranza in cui sono gli assicuratori di ciò considera il prezzo delle cose che ne fu-
che egli riceve, dopo aver avuto la tota- rono l'oggetto al momento della stipula-
lità dei ritorni, potrebbe far valere l’assi- zione, e non dopo. Se dopo la vendila, il
curazione sopra mercanzie perdute, dan- prezzo della cosa venduta è raddoppiato,
do falsamente ad intendere, che formano o triplicato, non per questo il venditore
parte dei ritorni assicurati. Sembra però, ha diritto di farsi pagare dal compratore
che in simili casi dovrebbe assegnarsi un una maggior somma. Pothier parla di al-
termine all’assicurato prima di dichiara- cune sentenze dell’ Ammiragliatodi Pari-
re ch’egli è decaduto, e non fu concesso gi (1), che accordarono agli assicuratori un
nell' esempio addotto da Pothier, forse aumento di premio proporzionato all’au-
perche tanto tempo era trascorso dalla mento dei rischii cagionati dalle ostilità
sottoscrizione della polizza al giorno in degl'inglesi contro i Francesi nell’anno
cui gli assicuratori dimandarono che fos- 1755, benché le polizze fatte in tempo di
sero dichiarati per loro finiti i rischii, che pace fossero pure c semplici, e non vi fos-
rendeva inverisimili altri ritorni, e ma- se alcuna clausola di aumento di premio
nifesta appariva la mala fede dell’assicu- in caso di sopravvegnenza di guerra, ma
rato, che voleva far credere di averne an- questa giurisprudenza fu riguardata anche
cora a riceverne una porzione. allora da tutti gli altri Tribunali come con-
traria ai principii del contrattodi assicura-
CAPITOLO VI. zione, agli usi di tutte lecittà di commercio,
(2). Sarebbe stata forse conforme
erigettata
Pel Premio d'Asticuratione.
all'equitàuna legge che avesse ordina-
402. Abbiamo avuto già nei capitoli to Vaumento del premio pel caso di so-
precedenti occasione di parlare del pre- pravvegnenza di guerra, e la diminuzio-

ti) Pothier, n. 83. ni V. Valin, art ». Emerigon, eh. J


ttCt. 4 . > ;
I
e

PARTE SECONDA 271

ne per quello della soprawegoenza di pa- conforme a questa sentenza, in cui si


ce, mantenendo però nei due casi la reci- che la clausola in caso di di-
stabiliva,
procità, contro il sentimento di Valinche chiarazione di guerra in una polizza sot-
non trova ragioni per la diminuzione, al- toscritta dopo le ostilità di fatto, non ha
lorché sopravvien la pace, e contro quello potuto intendersi, che di una dichiara-
di Pothicr che non ne trova se accade guer- zione effettiva, ma Pothicr cita invece
ra giustamente riprovati da Emerigon (1), una sentenza del Parlamento di Parigi
ma Sparti possono supplire al difetto del- de’9 agosto 1756, che condannò rassicu-
la legge, e in fattosi vede frequentemente rato a pagar l’aumento del premio (5), 0
nelle polizze stipulato l'aumento o la di- lo stesso Emerigon cita la sentenza del
minuzione del premio, in caso dì soprav- Parlamento d' Aix de' 12 marzo 1739 che
vegnenza della guerra, o della pace. riformò quella degli 8 marzo 1758, di
403. Nulla su di ciò fu disposto dal- cui egli aveva estesi i motivi, e su cui si
l’Ordinanza del 1681, ma il Codice pre- fonda Valin (6). In queste decisioni, i Giu-
scrive che se in una polizza fatta in tem- dici riguardarono piuttosto alla intenzione
po di pace, fu preveduto il caso di guerra, delle parti, e allo scopo della condizione,
e fu stipulato per questo caso un'aumento che al senso letterale della clausola. Le
di premio, senza determinarne la quota, parti non ebbero in vista che il rischio
ne sarà fissata la somma dai Tribunali, nascente dallo stato di guerra, e siccome
avuto riguardo ai rischii, alle circostan- un fatto ostile può essere disapprovato dal-
ze, e alle stipulazioni del contratto (2). la potenza in nome di cui fu commesso,
Questa disposizione conferma il principio, e non aver conseguenze; cosi deve presu-
di cui si c parlalo che se non vi c patto, mersi che l'intenzione delle parti sia sta-
non vi può essere nè aumento, nè dimi- la quella di pattuire un aumento di pre-
nuzione di premio, ma da questo patto mio nel caso, in cui le ostilità continuas-
insorgono spesso difficoltà, e controversie. sero, e se a principio erano ambigue,
Si affaccia primieramente la questione prendessero poscia il carattere di un vero
se s’ intenda avverato il caso di guerra stato di guerra. Si può dunque fissar la
soltanto quando la guerra è dichiarata, e massima, che la condizione di aumento
abbiam già detto (3) che siccome in oggi di premio in caso di guerra, di dichiara-
alla dichiarazione di guerra, sogliono pre- zione di guerra , 0 altri termini equiva-
cedere le ostilità ; cosi quando vi sono osti- lenti, è verificata col primo atto di ostili-
lità, vi è guerra. Il dubbio rimane sciolto tà accompagnato 0 no da dichiarazione
se la polizza fu sottoscritta in tempo di di guerra, accaduto sia prima o dopo la
pace, mase lo fu dopo che già i fatti ostili sottoscrizione della polizza, purché abbia
erano accaduti, e noti, e la dichiarazione prodotto un vero stalo di guerra, il qua-
di guerra non sopravvenne che dopo la le in certa guisa si ritrotrae a quel non
consumazione del rischio, come dovrà in- piò incerto primo atto ostile.
tendersi la clausola dell' aumento del pre- 404. È pur pacifica 1' altra massima,
mio in caso di guerra, in caso di dichia- che la condizione dell' aumento del pre-
sione di guerra? Sembra che non debba mio ha effetto in tutti i mari, dal giorno
essere intesa, che pel caso di una solenne della dichiarazione di guerra, 0 del pri-
dichiarazione di guerra, perchè il caso di mo atto di ostilità che costituisce lo stato
una condizione dev’essere un caso futuro, di guerra, in qualunque mare succeda.
il semplice caso delle ostilità cominciate, e Emerigon riporla parecchie sentenze (7)
note prima della sottoscrizione della poliz- dalle quali si rileva che nella guerra del
za, non erano un caso fortuito. Cosi la pensa 1755 enstato introdotto bensì un siste-
Valin (4) appoggiato a una sentenza del- ma contrario, ed era stato fissato il prin-
l'Ammiragliato di Marsiglia degli 8 mar- cipio dei rischii in ciascun mare dal gior-,
zo 17S8 e a un consulto di Emerigon no soltanto delle ostilità commesse in

(i) Valin, art. 7. Fothicr, n. 86, Emeri- (4) Valin, art. 3.


gon, eh. ì sect 4. (5) Pothier, n. 85.
(1) Cod. di Comm. art. 343. (6) Emerigon, eh. 3 sect. 5.
(3) N. 3»4- Pari, fl.pag. 243. (7) Emerigon, toc. cil.
272 DIRITTO COMMERCIALE
quello, eche questo sistema si era rinno- „ eia che il 3 fruttidoro successivo, e
valo in occasione della guerra del 1779; „ perciò ha navigato tre mesi e sei giorni
ma fu rigettato dal Parlamento e dal Con- „ durante la guerra;
siglio.., È dunque soggiunge
stato deciso, „ Considerando che la Corte d’Appel-
„ poi lo stesso autore, nella maniera piti „ lo di Bordeaux applicando a questi fatti
„ solenne, che il patto di aumento di pre- „ riconosciuti la clausola della polizza di
„ mio, in caso di guerra, è viviticato dal „ assicurazione, c giudicando che la guer-
„ momento della prima ostilità caratte- ,, ra è stata
dichiarata mentre conlinua-
„ senza distinzione dei luoghi. „
rizzata, „ vano i rischi!, non ha violato nè le leg-
Il medesimo principio è stato consacrato „ gi marittime, nè il contratto di assicu-
in Francia da moltissime decisioni di Tri- „ razione, la Corte di Cassazione riget-
bunali c Corti d' Appello, duranti le ulti- „ ta É dunque regola stabile, che
me guerre fra l’Inghilterra e la Francia: la clausola chiaramente espressa di au-
una sola per ben chiarirlo ne citerò ri- mento di premio in caso di sopravvenien-
portala da Merlin nel suo repertorio di za di guerra, ha il suo effetto in tutti i
giurisprudenza, proferita dalla Corte d’Ap- luoghi, e nel medesimo momento in cui
pello di Bordeaux nel giorno 26 marzo ebbe principio la prima ostilità, benché
1806, confermata dalla Corte di Cassazio- sia chiaro, che in ciascuno non ha potuto
ne nel giorno 28 Gennaio 1807 (1). Una arrivare la notizia se non progressivamen-
nave denominata Cóle <T or era stata as- te, e da uno all’altro. La cosa, in certi casi
sicurata a Bordeaux per un viaggio da può sembrar dura, dice Emcrigon (2), ma
Brest a Pondicheri, e Chandernegcr al il ben pubblico esige che siavi una regola

premio del i per cento, da portarsi al 25 Fissa la quale prevenga i litigi.


in caso di sopravvegnenza di guerra. La 405. Nel caso della citata decisione del-
nave arrivò a Pondicheri il 24 messidoro la Corte d’Appello di Bordeaux, l’aumento
anno 12, e di là, in seguito d’avviso se- di premio in caso di sopravvenienza di
greto ricevuto dal Gen. Linois, salpò to- guerra era Fissato dal contratto al 25.
sto, e retrogradò all’ Isola di Francia ove Quando v’è una simile stipulazione s’in-
approdò il 3 fruttidoro successivo. La tende che gli assicuratori e gli assicurati
guerra allora già si era manifestata fra non abbiano preso di mira che l'evento
l’Inghilterra e la Francia, e gli assicura- dello stato di guerra, senza distinguere il
tori dimandarono l'aumento del premio. viaggio più 0 meno avanzalo, perciò ve-
Gli assicurati opponevano chela naveera rilicata che sia la condizione prima che
giunta a Pondicheri, eh’ essi dicevano es- il rischio sia terminato,il premio pattui-

sere il termine del viaggio assicurato, an- to è dovuto per intiero, 0 la nave abbia
che Tino all’Isola di Francia fin dove gli fatto il viaggio nella sua totalità durante

assicuratori prorogarono il viaggio, prima sempre lo stato di guerra, 0 non l' abbia
che nei mari delle Indie si risentissero gli fatto che in parte. 0 fosse pure al momen-
effetti della guerra, ma innanzi al Tri- to di giungere al suo destino, al momen-
bunale di Commercio la causa fu vinta to, in cui la prima ostilità fu commessa:
dagli assicuratori. La Corte di Appello di ma come dovrà tassarsi l'aumento allorché
Bordeaux nel giorno 26 marzo 1806 con- nella stipulazione non ne fu determinata
fermò la sentenza de' primi giudici, e la la somma ? Il Codice indicò una norma
Corte di Cassazione cui ricorsero gli as- ai Tribunali cui diresse le parti, e affidò
sicurati, nel giorno 28 gennaio 1807 pro- l'incarico di prescriverne la quota certa,
ferì la seguente decisione. „ Consideran- ma quj si affacciano moltiplici le diffi-
„ do che è stato riconosciuto in fatto che coltà. E stato disputato se si debba l'au-
„ la dichiarazione di guerra per parte del mento di premio sulle navi neutrali. Sono
„ governo Inglese ha avuto luogo il 27 riguardati come sinonimi i vocaboli guer-
„ floreale, anno undccimo, che la nave la ra e rappresaglie, ma vi è pur differenza.
„ Cóle d'or non è arrivata a Pondicheri Primieramente, le rappresaglie per lo più
„ che il 24 messidoro, e all’ Isola di Fran- non succedono che per parte della potenza

ti) Merlin, Kepert. de Jurispr., au mot Emcrigon, 3 seti.


(1 ) 5.
c/i.

police d'ass. n. 4 pag. *90 et suio.


.

PARTE SECONDA 273


offesa, la quale accorda a que’fra suoi appena uscita dal porto della
ostili fosse
sudditi, le navi dei quali furono prese o partenza, e l’altra fosse per entrare nel
arrestate da suddito d' altri stati, lettere porto di sua destinazione, ma questo si-
di marea, per cui hanno la facoltà di farsi stema è stato riprovato generalmente.
indenni di ciò che fu loro tolto ingiusta- Ragion voleva che gli arbitri, i periti, i
mente; in secondo luogo le rappresaglie Tribunali non avessero altra base che l’in-
sono esercitate soltanto contro 1 nemiche tenzione dei contraenti , e le circostanze,
non percuotono neutrali; ma la guerra
i e determinassero il premio quale tassato
estendendo la licenza militare ad offen- l’ avrebbero le parti stesse, qualora aves-

dere e molestare il nemico in qualunque sero voluto o potuto pattuirlo. Al momen-


maniera secondo il fine che la suprema to del contratto, informati della soprav-
autorità si è proposto, in caso di vera guer- venienza di guerra, gli, assicurati e gli as-
ra, è anche lecito impedire, che altri po- sicuratori avrebbero certamente propor-
poli neutrali ed amici-non aiutino e ren- zionato il premio all' avanzamento della
dano di miglior condizione in qualsivo- nave, e ai tre quarti, alla metà, al terzo,
glia modo il nemico, ed opporsi al traspor- al quarto del viaggio da effettuarsi in
to delle cose a lui dirette (1). Sembra tempo dei rischi maggiori. Per un viag-
dunque, che le semplici rappresaglie, non gio da Genova a Lisbona, informati che
debbano produrre aumento di premio, so- alla sopravvenienza della guerra la nave
pra le navi neutrali, ma la vera guerra, o era giunta a Cadice, non avrebbero tassato
le rappresaglie allorché l’ inducono, non l’aumento del premio che da Cadice a Li-
fosse che pel solo effetto di arrestare ciò che sbona, perciò gli arbitri e i Tribunali non
è invialo al nemico, e d’i mpedime l'ingres- hanno dovuto aver in considerazione mai
so nel suo territorio, sicché la clausola che il viaggio rimanente dal luogo in cui
d’aumento di premio deve estendersi an- trovavasi la nave al momento della soprav-
che ai bastimenti neutrali (2). Così è stato venienza della guerra Gno al luogo del
giudicato dai Tribunali, e in Francia, fra suo arrivo, e applicare a questo viaggio
gli altri, dalla Corte di Marsiglia, il 18 parziale fatto intempo di guerra, un pre-
ventoso an. 12(17 marzo 1804) nella cau- mio di guerra relativo al corso della piazza
sa Councler e assicuratori, e motivi fu-
i per un tal viaggio. Se la nave era diretta
rono, che la clausola essendo espressa in da Genova a Lisbona, e alla sopravvenien-
termini generali comprendeva anche i ba- za della guerra trovavasi a Cadice, o alle
stimenti neutrali;che la clausola tendeva alture di Cadice, hanno dovuto Gssare il
a far goder gli assicuratori di un maggior premio che davasi da Cadice a Lisbona ;
premio in ragione del rischio maggiore se da Buenos-Ayres a Genova, ed era pa-
che avrebbero corso; che la guerra espo- rimente a Cadice o alle alture di Cadice
ne le navi neutrali a rischi piò gravi, ad quando sopravvenne lo stato di guerra.il
arresti di Principe, a visite che attraver- premio, che dopo la cognizione avuta
sano la navigazione, a predamenti che della guerra solea darsi in Genova, per un
giusti, o non giusti, fanno luogo all'ab- viaggio da Cadice a Genova. Questi prin-
bandono ec. cipii formarono i motivi della decisione
406. Resta a determinarsi qual norma della Corte d’ Appello d’Aix de'16 florea-
debba seguirsi nel tassar V aumento del le an. 13 ( . .
. 1805 ) nella causa del
premio. Gli assicuratori hanno preteso Sig. Chapelier contro gli assicuratori, con
che doveva essere eguale in qualunque cui fu riformata una sentenza d’arbitri.
punto del viaggio si fosse trovata la nave Era stata fatta un’ assicurazione aMarsi-
al momento della sopravvenienza della glia per andata da Marsiglia al Capo Fran-
guerra, c perciò che due navi, assicurate, cese, e ritorno a Marsiglia, a 4 per cento
per esempio, per un viaggio da Genova per l’ intero viaggio, e colla clausola, che
a Odessa, dovevano pagare il medesimo in caso di sopravvenienza di guerra il
premio, quantunque una ai primi fatti premio sarebbe tassato da comuni amici.

(i) Binkersoeck, Quaett. Jur. pub.part. (a) V. Baldasseroni, part. i til. io n- 53


i cap. uGaliani.dci doveri de' Principi e tegg.
neutrali, parte a capitolo i numero ta.
35
274 DIRITTO COMMERCIALE
La nave parti dal Capo Francese al mo- si è detto relativamente all* aumento del
mento della sopravvenienza della guer- premio per sopravvenienza di guerra, si
ra, e fu presa immediatamente. Gli assi- applica alla diminuzione per sopravve-
curatori non negarono il pagamento della nienza di pace, per ragione di reciprocità,
perdita, ma dimandarono che fosse tas- e in oggi sono troncate le dispute dal Co-
sato il premio. Gli arbitri fecero ascen- dice, il quale avendo preveduto il caso
dere l'aumento del premio al 67 e 1/2 della clausola d’ aumento di premio, ha
per cento, premio che presso a poco equi- consacrati i principii riconoscuti prece-
valeva a quello che in Marsiglia si dava dentemente dai Tribunali, e prescrivendo
pel viaggio di andata e ritorno di una na- ai Tribunali cui diede l'incarico di fissar
ve partita dopo la sopravvenienza della la quota, di aver riguardo nel regolarla,
guerra. La Corte d’ Appello ridusse il pre- ai rischii, alle circostanze, e alle stipula-
mio reclamato dagli assicuratori a 40 per zioni di ogni piazza d' assicurazione, ha
cento, e non credo inopportuno accennare chiaramente stabilito che debba prendersi
i principali motivi su cui quella sentenza di mira unicamente il viaggio parziale
è appoggiata. „ Primieramente considerò, fatto dalla nave durante lo stato di guer-

„ che il premio condizionale era conve- ra, graduando il premio secondo i gradi

„ nuto soltanto per i casi incerti, e preve- del maggior rischio, e prendendo per ba-
„ duti della guerra, e per i rischi che po- se il premio che dopo la sopravvenienza
„ teva far correre al viaggio assicurato. della guerra si esige degli assicuratori nel
„ Che questi rischi potendo incomin- luogo ove fu fatta l’ assicurazione.
„ dare più presto o più tardi, ed essere più
„ o meno considerabili, era giusto di cai- CAPITOLO VII.
„ colare secondo le circostanze, e le com- Della forma del contrailo di
„ binazioni che possono comportare la Assicurazione.
„ somma del premio.e proporzionarla alla
„ gravezza e alla durala degli avvenimenti 407. Il contratto di assicurazione de-
„ ehe danno luogo all' aumento .... v’ essere ridotto in iscritto, e può esser fat-
„ Che confidando questa operazione, to per semplice chirografo (2). Tutti gli
ri (ad
arbitri periti) egli era evidente che autori si accordano a dire che la scrittura
„ le parti hanno inteso che il premio fos- non è richiesta per la validità della sti-
„ se determinato sui pericoli reali, che la pulazione, ma per la prova : tutti esclu-
„ nave assicurata avrebbe potuto correre dono la prova testimoniale, dimodoché
„ nel suo viaggio, e regolarla sulla loro se taluno pretendesse che Tizio, per esem-
„ durata, e sulla loro gravezza ; che se la pio, si fosse reso assicuratore di tali mer-
„ cosa fosse stata diversa, avrebbero elle- canzie, e adducesse testimonii per giu-
„ no stesse fissalo il premio, osi sarebbe- stificarlo, non sarebbero ascoltati. Pothier
„ ro riferite per tassarlo al corso delle as- però sostiene che in caso di negativa, po-
„ sicurazioni fatte alla piazza pel caso trebbe deferirsi il giuramento deciso-
„ della guerra. rio: (3) egli in ciò seguita Valin.il quale
„ Chenave la Cometa avea fatto
la va più oltre e ammette la prova testimo-
„ la metà suo viaggio senza avercor-
del niale, purché l’ assicurazione non ecceda
„ so alcun rischio di guerra, che non vi la somma di 100 lire, senza riflettere, che

„ era stata esposta che dopo la sua par- se la prova testimoniale potesseaver luogo
„ tenza dal Capo, e che sarebbe stato con- per questa somma, dovrebbe ammettersi
„ tro tutti i principi di giustizia, d’accor- per qualunque altra maggiore, perchè ne-
„ dare agli assicuratori il medesimo pre- gli affari di commercio, anche secondo l'Or-

„ mio che avrebbero ottenuto se le ostilità dinanza della Marina, è tolta ogni distin-
„ fossero cominciate durante il suo viag- zione di somma, a differenza delle mate-
„ gio d’ andata da Marsiglia (1 ). „ Quanto rie puramente civili (4). Invece Emerigon,

(i) V. Estrangin, supplemenl au tratte (3) Polhier, n. gg.


des as sur. de Pothier, eh. 3. ( 4)
Ordin. della Mar. art. 54. Emerigon.
(ì) Ordin. della Mar. art. a. Cod. di eh. a sect. 4 .
Comm. art. 343.

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PARTE SECONDA 275
a'termini dell’ Ordinanza, conchiude che „ dichiarazionedi guerra, rappresaglie, ed
non si può nè deferire il giuramento de- „ in generale da tutte le fortune di maro,
cisorio a colui che nega l’ assicurazione „ a tenore del Codice di Commercio tito-
verbale nè costringerlo a rispondere ca- „ lo delle assicurazioni, e conformemente
tegoricamente, nè ammettere la’prova te- „ agli altri patti e condizioni sotto
stimoniale, qualunque ne sia il pretesto, „ espresse. „
o modicità della somma, o il principio
la 409. È stato riprovato l' uso di queste
di prova scritta (1), e sebbene in quest’ul- formule stampate (5), per gli abusi che
timo caso, siavi alcun moderno scrittore talvolta ne derivano, ma pure è rimasto
che l'ammetta (2), pure l'opinione di Eme- sempre in vigore in tutte le città di com-
rigon mi sembra più conformealla lettera mercio marittimo, anzi fu ed è tuttora in
e allo spirito della legge. L'Ordinanza di- pregio perchè agevola ed accelera le ope-
ceva — il contratto sarà ridotto in iscrit- razioni mercantili, e presenta agli assicu-
to. — Dunque la legge voleva che vi fos- ratori e agli assicurati, in modo invaria-
se scrittura, e il contratto non poteva ri- che
bile, riunite le principali obbligazioni
guardarsi come prefetto, se non v’cra scrit- loro derivano dal contratto. Secondo la
tura, ossia quella che chiamasi polizza costumanza più generale, colui che vuol
d’assicurazione, sottoscritta, la quale sola farsi assicurare, affida aun notare, o a un
fissa e caratterizza la volontà delle par- sensale, la nota deU’oggcttodeU'assicura-
ti (3). Il tuono con cui si esprime il Codice zione e di tutte le clausole e condizioni
parmi anche più assoluto di quello del- che intende di stipulare. Il notare o sen-
l’Ordinanza —
il contratto di assicura- sale prende la polizza stampata, ne riem-
zione è ridotto in iscritto dunque se — pie il vano secondo la volontà manifesta-
non è scritto, la legge noi riconosce. Sen- tagli dall’assicurato, la presenta agli assi-
za questo rigore, chi non vede gli abusi, curatori, e ognuno di questi, vedute le con-
e i litigi che ne verrebbero? dizioni preposte, accetta, o riusca, e se
408. La forma delle polizze di assicu- accetta, scrive di proprio pugno la somma
razione suol esser varia secondo le diverse per cui si rende assicuratore, sottoscrive
piazze di commercio. Da tempo immemo- e si ritira. Segue lo stesso per gli altri
rabile si è costumalo di stampare in un finché l'assicurato sia posto a coperto del
foglio volante un modello che contiene le rischio come desidera, o finché alcuno più
clausole principali, e lascia un vano che non vi sia che si presti a sottoscrivere. Al-
si riempie a mano dalle parti coi patti lora il notare o sensale chiude la polizza
che piace loro di aggiungervi, derogando senza che sianvi presenti nè gli assicura-
alle clausole stampale, o modificandole. tori nè l' assicurato, la trascrive nel suo
Si possono vedere in Emerigon (4), gli registro, e la consegna, per lo più in ori-
esempii di forinole diverse: quella che in ginale, all’ assicurato- Talvolta, ma suol
oggi si costuma in Genova è la seguente: essere per oggetti di poca importanza, e
„ Nel nome di Dio quando ve un solo, o picco! numero d’as-
., In virtù della presente privata scrit- sicuratori che tutto assumano il rischio,

,, tura da valere come instrumento pub- le parti si accordano direttamente fra di


„ blico, ognuno di noi sottoscritti assi- loro, senza intervenuto, o ministero nè di

„ cura per le somme e per il premio che notare, nè di sensale, e la polizza sotto-
„ rispettivamente esprimerà colla propria scritta dagli assicuratori resta nelle mani
„ firma, alla persona, o persone sotto in- dell'assicurato, senza che da altri sia sot-
„ dicale, gli effetti descritti appiedi della toscritta, o trascritta in verun registro.

„ presente, da ogni rischio di tempesta, Anche per alto notariale può farsi l’ as-
„ naufragio, arenamento, urto fortuito, sicurazione, e in paese straniero si fa in-
„ cangiamenti forzali di rotta, di viaggio, nanzi al Cancelliere del Consolato, Sem-
„ e di vascello, da getto, fuoco, preda, sac- bra che quest'atto, il quale induce obbli-
„ cheggio, arresto per ordine di potenza, gazioni reciproche, dovrebb’essere custodi-

(i) Emerigon, ibid. ti Emerigon, eh. a seci. 3.


(a) Pardessus, n. B6a. (5) V. Polhier, n. io3.
(3) Rcquiritur ad existtntiam assicura-
notiis. Ruricke, Dìatr. de assur.
,

276 DIRITTO COMMERCIALE


to da notare, o dal Cancelliere che lo riceve, quando egli la sottoscrisse, e non fu riem-
e se è fatto in forma di chirografo , do- pito che dopo, perchè fu complice dell'a-
vrebbe aversene un doppio originale, ma buso di cui si duole, e di cui risente le
invece, come è detto, si costuma di la-
si conseguenze. Emerigon ha gridato con-
sciar l' unico originale della polizza d’as- tro questo abuso, ma senza speranza che
sicurazione nelle mani dell' assicurato, e fosse tolto (4).
gli assicuratori ricevono dal sensale una 411. Il contratto di assicurazione deve
nota da lui sottoscritta che contiene la portar la data del giorno in cui fu sotto-
qualità dei rischi, e il ragguaglio del pre- scritto, e la dichiarazione s'era prima o
mio; se però questa non corrisponde col dopo il mezzo giorno. Emerigon si lagna,

tenor della polizza, e v'è differenza, si pre- a questo proposito, di un abuso forse più
sta fede alla polizza (1). Un assicuratodi grave di quello che abbiam «opra indi-
mala fede, potrebbe in caso di salvo arri- cato, introdotto in Marsiglia (5). I no tari,
vo, negare il premio dovuto ancora, oc- e sensali non ricevendo che progressiva-
cultando la polizza che ha nelle mani, mente le sottoscrizioni degli assicuratori
ma l’estratto del libro del sensale baste- e questi non presentandosi, 0 non accet-
rebbe all’ assicuratore per avvalorare i tando sempre le proposizioni dell’assicu-
suoi diritti (2). La difficoltà sussisterebbe rato, senza ritardo, uno dopo T altro, ac-
qualora all’atto non fosse intervenuto sen- cadeva spesso, che dopo essere stata sotto-
sale, ma in questi casi gli assicuratori de- scritta la polizza da uno, ed esservi appo-
vono premunirsi contro la mala fede del- sta la data da quello, all'indomani, e nei
l’assicurato con cui direttamente contrat- giorni seguenti, altri la sottoscrivevano
tano, ed esiger da lui o il premio, o un semplicemente. Il notaro 0 sensale per

biglietto,
)
o un doppio originale, benché compir la somma prescritta cercava un
non vi sia legge che prescriva queste cau- maggior numero di sottoscrittori, e tal-
tele. volta una settimana e anche un mese
,

410. La polizza di assicurazione non trascorreva prima ch’egli ottenesse l’in-


dere contenere alcun vano (3). La regola tento. Infine certificava e chiudeva la po-
è ottima, tende' a prevenire le falsità, e lizza ripetendo la data della prima sotto-
quanto sia utile ognuno il vede, ma ri- scrizione, e si riputava che tutti gli assi-
mane per lo più senza effetto, perchè, curatori avessero sottoscritto nello stesso
specialmente nelle principali città di com- giorno. Da questo scandalo nascevano li-
mercio marittimo, accade che nella mol- tigi a mille, ma tal era la forza dell’abi-
tiplicità degli affari, gli assicuratori os- tudine che nè la Camera di commercio,
servano la nota che gli presenta il sensale nè la pubblica autorità era riuscita a ri-
sul rovescio della polizza stampata, in cui mediarvi. Quest’ abuso non poteva rim-
sono accennati i nomi dell'assicurato, proverarsi ad altre primarie città marit-
della nave, dei luoghi di partenza, e di time, ove gli assicuratori alla loro sotto-
arrivo ec. e le principali condizioni pro- scrizione aggiungono ciascuno la data (6),
poste, indi fidandosi a lui si sottoscrivo- 0 gli uffìziali pubblici che ricevono le
no lasciando un vano fra la forinola stam- assicurazioni, vi appongono diverse date,
pata, e la loro sottoscrizione, e il sensale le quali dinotano il tempo in cui ciascu-
Io riempie a suo comodo; l’ assicuratore no ha sottoscritto, come a Livorno, a Lon-
non rare volte trova poi nel corpo del- dra ec, ed è questa la data che il Codice
l’atto stipulazioni cui non ha inteso mai di Commercio prescrive. La legge non ha
di acconsentire, e cui non avrebbe sotto- voluto certamente permettere agli assicu-
scritto se non si fosse fidato al sensale ratori e agli assicurati, ai notaci, e ai sen-
incaricato dell’ assicurazione, ma la po- sali di coprire le assicurazioni fatte a da-
lizza, insorgendo controversia, si presen- te diverse, coll’enunciazione di una falsa
ta senza alcun vano, e T assicuratore non data, perchè ogni polizza può contener
può far la prova che il vano esisteva più contratti 0 avuto riguardo alle diver-

(i) Eraerigon eh. a sect. 4 § 7. (4) Emerigon, eh. 1 sect. 4 $ 5, 6.


(a) Cod, di Comm. art. tgi. (
5) Eraerigon, eh. 3 sect. 4 $ 1.
(3 Cod. di Comm. art. 33 a. (6) Baldasseroni, pari. 1 tit. 8 n. io e seg.

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PARTE SECONDA 277

sità delle mercanzie, o al Tanaglio del troverei fuor di regola che il notare stes-
premio, o ai diversi assicuratori, ciascu- so, o sensale primo giorno
certificasse nel
no dei quali esprime separatamente la le sottoscrizioni ricevute in quello, enun-
somma per cui assicura. Ogni sottoscri- ciandone la data, e dichiarando se le ha
zione forma un contratto particolare; dun- ricevute prima o dopo mezzo giorno, e
que ogni sottoscrizione dev'essere datata. cosi ne’ seguenti, ogni giorno, e in ogni
Gli assicuratori, dice Baldasseroni, non parte del giorno, ma o dagli assicuratori,
sono correi (
1) relativamente all'assicu- o dal notare, o sensale, egli è certo che
rato, in modo che uno corrisponda per ogni sottoscrizione, ossia ogni contratto
T altro, ma quante vi sono sottoscrizioni, deve rapportarsi alla sua data. L'enun-
tanti separati contratti s’intendono sti- ciazione se fu sottoscritto prima o dopo il
pulati, ciascuno dei quali produce la sua mezzo giorno, non è per se stessa neces-
rispettiva azione o eccezione che può non saria alla validità del contratto, e omessa
essere comune a tutti. Ogni sottoscrizio- che sia noi rende nullo, ma in tal caso l’as-
ne, dice Emerigon, forma un contratto sicurazionesi considera come fatta dopo il

perfetto racchiuso fra le altre sottoscri- mezzo giorno, siccome, in generale, la da-
zioni nel medesimo instromcnto. Appena ta delmese senza indicazione del gior-
l’

l'assicuratore ha sottoscritto la polizza, no, si riferisce all'ultimo giorno del mese.

l’ assicurato è investito del suo diritto, 412. Talvolta piò persone assicurano
e la sottoscrizione diventa irrevocabile, una nave, o un carico in comune, e in
nè la polizza di assicurazione già fatta questo caso la loro obbligazione è solida-
può in verun modo correggersi, nè mo- le. ma per lo piò ciascuno si obbliga do-

dificarsi, se le parti d'accordo non vi con- po dell' altro, e separatamente segue una

corrono. Quando però sono concordi le serie di particolari sottoscrizioni, come


volontà, si annulla, o si varia il contrat- abbiam detto, e non di rado con clausole
to, per mezzo di uno scritto che i Fran- differenti.Queste sottoscrizioni dovreb-
cesi chiamano avenanl , di cui già si è bero essere accompagnate ciascuna dalla
parlate (2). Si fa la questione se l'assicu- loro data, ma non sempre lo sono, ed al-
ratore finché tiene in mano la penna e lora quelle che non hanno data si presu-
la polizza, possa pentirsi, e scancellare la mono fatte nel medesimo giorno di quel-
sua sottoscrizione appena fatta, o mino- la, di cui la data succedeimmediatamen-
rare la somma, per cui si è assunto il ri- te. Tizio, per esempio, assicura un carico
schio, ed Emerigon la risolve negativa- per 2000 lire, sottoscrive, e appone la da-
mente. La data per ogni contratto è ne- ta del 1 Febbraio 1823; vien dopo Sem-
cessaria, perchè nei casi specialmente, in pronio, assicura per altre lire 2000 , sot-
cui l’assicurazione eccede il valor degli toscrive, e non data; sopravvien Caio,
effetti sottoposti al rischio, facendosi luo- assicura per lire 3000, c data il 6 Feb-
go allo storno, è impossibile discernere braio: si dovrà presumere che Sempronio
altrimenti, quali sono gli ultimi assicu- abbia sottoscritto il 6 Febbraio. Diversi
ratori, e il Codice ha prescritto altresì la assicuratori si presentano, e sottoscrivono
dichiarazione se il contratto fu stipulato senza data; il notare o sensale chiude la
prima, o dopo il mezzo giorno, affinchè polizz| il 15 Febbraio: le ultime sotto-
si possa piò facilmente scoprir la frode scrizioni s' intendono fatte in quel gior-
nel caso, in cui V assicurazione fu fatta no. Similmente, se un' assicuratore scrive
dopo che già era nota la perdita o il salvo sopra la sua sottoscrizione qualche clau-
arrivo della nave. Siccome la polizza me- sola derogatoria a quelle che sono inserite
desima può contener piò contratti, e que- nel corpo della pii izza, s' intende che gli
sti non possono stipularsi in un tempo; assicuratori che sottoscrivono dopo di lui,
cosi essendo prescritta la data per cia- benché non ne facciano verun cenno,
scheduno, sembra che l’assicuratore stes- abbiano sottoscritto colle medesime mo-
so la debba esprimere, mentre si sotto- dificazioni (3). Qui cade l'avvertimento
scrive, ma la legge noi dice, e perciò non del nostro Targa (4), il quale raccoman-

(i) Baldasseroni, loc. cit. (3) Valin,or/. 3. Eraerig. eh. a stet. 4 § a


(ì) Emerigon loc. cit. $ 3, 45 .
(4) Targa, cap. 5a noi. 33.
278 DIRITTO COMMERCIALE
da agli assicuratori di ben aprir gli oc* ni che la polizza deve contenere ma per ,

chi. perchè i precedenti sottoscrittori po- ben determinare il motivo, convien pre-

trebbero essere come i delfini, i quali mettere la regola generale saggiamente


saltano per far saltar gli altri Ponde- — da esso stabilita che qualunque reticenza
rar te i firmati postino ettere delfini da anche innocente, qualunque falsa dichia-
indurre altri. — razione per parte dell' assicurato, sebben
413. Non essendovi legge che Io proi- cada sopra cose ch’egli non era obbligato
bisca, la polizza di assicurazione può a dichiarare, qualunque differenza fra la
esser fatta, come dicono, a ordine; in polizza, ossia contratto di assicurazione,
questo caso l’assicuratore si obbliga a c la polizza di carico tendente a diminuir
pagar la somma assicurata a colui che l’opinione de) rischio, 0 a mutarne il
gliela presenterà, trasferita nella forma soggetto, annulla l' assicurazione, quan-
della girata, o indossamelo, e si applica tunque siadimostrato che non avrebbe
•Rassicurazione ciò che abbiam detto del influito nè punto nè poco sul danno, o
cambio marittimo num. 263, 264: può es- sulla perdita della roba assicurata (2). È
ser fatta altresì colla semplice clausola, giusto, evidentemente giusto, che l'assi-
pagabile al portatore, ma questa è peri- curatore, quale assume un rischio, sap-
il

colosa. Una polizza può smarrirsi, può pia precisamente fin dove questo rischio
per effetto di circostanze diverse trovarsi si estenda, eal momento del contratto l’as-
in mano di persona capace di abusarsene. sicurato deve fargliene conoscere tutte le
L portatore esigerà la somma assicurata, circostanze, e se l’assicuratore si pone in
e il proprietario non saprà come ricla- luogo suo dev’ esserne informalo al par
mare. Un fallito vorrà deludere i suoi di lui. Un sensale facendo assicurare un
creditori, o favorirne uno a preferenza bastimento già partito, avea dichiarato
degli altri, consegnerà o a questo, o a un non essere in mare che da quattro o cin-
terzo una polizza da esigere, ed essendo que giorni, e fu provato ch’era uscito dal
verbalmente trasferita, senza sottoscrizio- porto da undici giornij: fu predato, e la
ne e senza data, sarà impossibile scoprir la Corte di Bordeaux dichiarò nulla l’assi-
frode. La moltiplicità delle assicurazioni curazione (3). La medesima Corte però
che si fanno nelle principali città di com- in altro caso dichiarò valido il contratto,
mercio marittimo, e il più delle volte per e secondo la disposizione del Codice a-

commissione, e la necessaria celerità delle vrebbe dovuto annullarlo. Il furore della


operazioni, esigono che la polizza di as- tempesta avea spinta negli scogli una
sicurazione possa trasmettersi e negoziar- nave, e si era spezzata. Gli assicuratori
si colla facilità con cui si trasmette e ne- dimandavano la nullità del loro contral-
gozia qualunque altro titolo mercantile, to, perchè si erano avveduti che prima
ma converrebbe sbandire la clausola pa- della partenza della nave si era omessa
gabile al portatore, e attenersi soltanto la visita che doveva precedere per verifi-

alla polizza colla clausola pagabile a or- carne lo stato, ma fu giudicato che questa
dine come nel contratto di cambio marit- dimenticanza non meritava riguardo, per-
timo, trasferibile per mezzo di girata, con chè l’avvenimento per cui la nave era
data, e sottoscrizione, giacché in tal guisa si perita non avea che far col suo stato alla
eviterebbero molti inconvenienti ed abusi. partenza (4), e a Vincens (5) questa de-
414, Abbiamo veduto quali sono le cisionesembra giustissima, Denchè si al-
forme dell’ assicurazione che chiamano lontani dalla severità della disposizione
esterne, quelle cioè che danno l'essere al dell’ art. 348, di cui egli non approva la

contratto, e vedrem ora quelle che chia- seconda parte che riguarda come troppo
mansi interne, dalle quali derivano le vi- favorevole agli assicuratori. Se la nave,
cendevoli obbligazioni delle parti (1). Il die’ egli, è perita per naufragio, 0 per fuo-

Codice enumera una serie d’enunciazio- co del cielo, non si vede ragione per aprir

(i) Kuricke, Diatr. de Assecur. (4)


Cour de Bordeaux, i5 Mano 1806
(a) Cod. di Comm. art. 348. S. 6, a,933.
(3) Corte di Bordeaux, 4 fruttidoro an. (X) Viucens, Le giti. Comm. livr. 1* ck.
8 <S. I, a, 6 q 3. lì § 1 et note.
PARTE SECONDA J79

loro la via, onde sottrarsi all’adempimen- ragrafo su cui cade l’aspra censura di
to della loro obbligazione col protesto Vincens, potevano prevenirsi le speciose
che in seguilo si è scoperta alcuna irre- dispute di cui si era inteso qualche volta
golarità nella polizza di carico. Volendo il rimbombo nelle sale dei Tribunali di
provvedere all' indennità degli assicura- Commercio. È dunque nata in Francia,
tori, doveva limitarsi al danno realeda non venuta d'Italia la disposizione del-
loro sofferto, e volendo stabilire una pe- l’art. 348, e fu provocata dalla mira di

na, non doveva oltrepassare ciò che è pu- prevenire le sottigliezze degli argomenti
nibile, ne agguagliare la differenza fra la degli assicuratori di mala fede, non Ita-
polizza di carico, e il contratto, che può liani certamente, ma Francesi. Vincens
essere puramente accidentale, e senz’om- trova giusto che l’assicuratore che pren-
bra di frode, alla reticenza e alla falsa de sopra di se i rischi! dell'assicurato, ne
dichiarazione, anche quando la differenza sia consapevole, e li conosca, al momento
non abbia influito sul danno o la perdita del contratto, esattamente,quanto il me-
deir oggetto assicurato. Egli soggiunge, desimo assicurato, e dicendo poi che gli
che invece poteva autorizzarsi l'assicura- è impossibile di approvare la seconda
tore venuto in cognizione di questa dif- parte dell'articolo di cui si tratta, la quale
ferenza prima dell' avvenimento, e ignaro e una conseguenza immediata e necessa-
de’ suoi effetti, a protestare, nel dubbio, ria della regola generale stabilità nella
contro la validità dell'assicurazione. Vin- prima, si mette in conlradizione con se
cens coraggiosamente afferma che la di- medesimo. L'assicuratore ha diritto di
sposizione dell’articolo 348 del Codice conoscere il rischio in tutta la sua esten-
è venuta <t Italia, ove gli assicuratori sione: se vi è diversità fra il rischio vero,
brillano più qualche volta per la sotti- e il rischio quale dall' assicurato si rap-
glie zzategli argomenti, che per la buo- non vi è consenso reciproco in
presenta,
na fede nelt adempimento delle obbliga- un medesimo oggetto e perciò non v'è
zioni, ma
questa meschina ingiuria lan- contratto. Il rischio è sostanza dell’assi-
ciata a capriccio contro gl’ Italiani ricade curazione, e l’ errore nella sostanza della
sull’ autor suo. La sottigliezza degli ar- cosa annulla il consenso.' Se non vi è
gomenti può riferirsi alla interpretazione contratto, poco importa per l’ assicurato-
di un testo oscuro o equivoco, ma non re che la nave perisca per un accidente
all’ applicazione di una legge come que- diverso da quello cui si riferisce la reti-
sta limpida e chiara. L'articolo fu giusti- cenza o la falsa dichiarazione: egli è sem-
ficato al Corpo Legislativo Francese da pre autorizzato a rispondere, ch'egli ha
un'Italiano che onorò Genova sua patria, assicurato un tal rischio, e che questo
l’Italia, e la Francia stessa, e di cui fu rischio non fu mai esistente (1). Ritor-
ammirala la rara integrità c rettitudine, nando alla premessa regola, termineremo
quanto l' ingegno e il sapere, ma il Con- con osservare che se nella polizza l’ assi-
sigliere di Stato Corvetto non fu che l'O- curato avesse fatta qualche insolita di-
ratore e l'organo del governo; non aveva chiarazione, e questa fosse falsa, purché
egli ricavato quell' articolo nè dagli Sta- avesse potuto determinare l'opinione del-
tuti di Genova, nè da altro fonte italiano, l’assicuratore , annullerebbe l’assicura-
ma lo avea ricevuto dal Consiglio di Sta- zione, e non gli gioverebbe scusarsi col
to cui gli estensori del Codice lo avevano dire ch'era questa una dichiarazione esu-
proposto, ed avevano dichiarato che seb- berante che gli era lecito di omettere.
ben fosse nuovo per se medesimo, pure Nelle polizze di assicurazione, non si esi-
non dovea considerarsi come un’aggiun- ge l’ enunciazione del numero d’uomini
ta all'Ordinanza del 1681 ma piuttosto e di cannoni, ma se questa enunciazione
come il Sommario de' principi! che dal- fu fatta, ed era falsa, l'assicurazione è
l’Ordinanza erano stati consacrati. Fu nulla, e qui cade in acconcio la regola
approvato questo articolo, perchè l’espe- expressa nocent, non expressa non no-
rienza avea dimostrato, che principal- cent (2). Non v’ ha dubbio che il diritto
mente colla disposizione del secondo pa- di riclamare la nullità dell' assicurazione

Corvetto, Disc. au Corps Legislatif L. 195 reg. jur. Emerigon, eh.


ff. de
ti) (i)
sur le liyr. a tu. g e io du Code de Comm, 6 tect. 4.
280 DIRITTO COMMERCIALE
per questo motivo competa al solo assi- della persóna che fa assicurare, ma di
curatore, perchè sarebbe assurdo che l’as- più. se è proprietario 0 commissionato, e
sicurato in caso di salvo arrivo potesse il Codice ha copiata testualmente. Po-
l’

ricavar dal suo dolo, o dalla sua colpa trà dunque il commissionato tacere il no-
una eccezione per sottrarsi al pagamento me del suo committente, e stipulare in
del premio. Ora sarà facile render ragio- nome proprio come suol farsi quando il

ne della maggior parte delle enunciazioni committente lo prescrive affinchè non si


che il Codice vuol che sian fatte nella po- divulghino suoi affari (1), ma sembra
i

lizza di assicurazione. ohe la legge voglia che manifesti la sua


415. Si deve esprimere il nome ed il qualità; eppure Emerigon (2) dopo aver
domicilio della persona che fa assicurare, riportate le parole dell’Ordinanza, sostie-
e se egli è proprietario, o commissiona- ne che l’Ordinanza non l’obbliga a in-
to. Abbiamo veduto (n. 311) che l’assi- dicare la sua qualità di commissionato,
curazione impropria, ossia per scommes- e sistema di Emerigon è giustificato e
il

sa, erageneralmente riprovata dalla mag- confermato dall’uso. Egli può stipular
gior parte delle nazioni commercianti clausole generali, per cui l’ assicurazione
come contraria alla buona morale, e co- possa applicarsi a qualsivoglia proprietario
me sorgente d'abusi infiniti, ed è prin- delle robe assicurate, perchè la legge non
cipio fondamentale in questa materia, che comanda che sia nella polizza espresso il
l’assicurazione non è legittima, se l'assi- nome del vero assicurato, ma soltanto
curato, o la persona interessata nell’as- della persona che fa assicurare.
sicurazione, non ha un’oggetto reale sot- 416. L’ importanza del segreto negli
toposto al rischio. La rosa assicurata può affari di commercio, ha introdotto e reso
appartenere a un nemico, ed è proibito frequente il per conto <f altri, il quale in

di assicurarla ancorché fosse caricata so- diversi modi si enuncia ed è vario secon-
pra bastimento neutrale, se v’ è prova che do i diversi paesi, siccome poò esser vario
le parti non ignoravano che apparteneva il significato che l’uso nei diversi paesi
a un nemico. La roba del suddito di una gli attribuisce. Emerigon, e dopo di lui
potenza belligerante è apertamente espo- Baldasseroni (3) notarono che in Italia in
sta a essere depredata , e quella di un quattro maniere sogliono stipularsi le as-
neutrale corre minor pericolo. Come si sicurazioni per conto d’altri, e come di-
potrà riconoscere se l’assicurazione non cesi per procura. La prima colla clauso-
e che una semplice scommessa senza ve- la per se e per conio di chi spella ; la se-
rificar che rassicurato è il vero proprie- conda quando si fa puramente e semplice-
tario della roba assicurata, o il commis- mente assicurare perla personache nomi-
sionalo del vero proprietario.il quale per nerà; la terza per sé 0 per la persona che
mezzo del commissionato diventa il vero nominerà; la quarta tanto per se quanto
assicurato, quanto agli effetti dell’assi- per la persona da nominarsi. La prima
curazione? Come potrà l’assicuratore ac- clausola comprende nell’ assicurazione
certarsi che rassicurato è nemico o neu- qualunque persona abbia interesse nelle
trale, se non conosce qual sia la persona robe assicurate come se a quella fosse
interessata nell’ assicurazione? Se taluno stata fatta direttamente, benché nella po-
che esprime il suo nome si fa assicurare lizza non sia nominata, e tende a evitare
per suo proprio conto, s'intende ch'egli le dispute sul dominio degli oggetti assi-
sia il proprietario della roba assicurata; curali. e a impedir che si scopra a chi
se si fa assicurare percontodi Ttzio. s’in- appartengano, e a profitto di quali nego-
tende che Tizio sia il proprietario e che zianti si trasportino in paese straniero;
la persona intervenuta nell’assicurazione ma se il vero assicurato vuol godere del
abbia stipulato per commissione. Anche benefizio dell’assicurazione, è neccsario
l’Ordinanza della Marina esigeva che si che siaviuna polizza di carico relativa
esprimesse nella polizza non solo il nome alla medesima assicurazione, fatta in

(i) Casareg. disc. 5 n. 95, disc. tfli n. (9) Emerigon, eh. 3 sect. 1 .

94 disc. 56 n. 19 Ansali!, disc. 3o n. 39. (3) Emerigon, eh. 1 1 sect, 4. Baldassero-


Stracca, de odicelo, art. 1 a n. 1 , 3. ni, pari 9 Ut. 7 n. 1 .
PARTE SECONDA 281

nome suo. Tizio, per esempio, fa assicurar nova era nulla, perchè lo Statuto Ge-
20000 lire perse o per conto di chi spetta. novese ( 5 ) esigeva che il nome dell’assicu-
Non essendo che un semplice commis- rato si specificasse nella polizza, ma secon-
sionato che si fece assicurare per ordi- do la legislazione francese, c per massima
ne di Sempronio, rimette la polizza a generalmente riconosciuta, non si richie-
Sempronio, e questi, se accade sinistro, che il nome di chi si fa assicurare. L’assi-
presentando una polizza di carico da cui curazione fatta per se, o per la persona da
si rileva che avea caricato per conto suo nominarsi è valida, e lo stipulare nomi-
sulla nave una quantità di mercanzie del nando la persona non esce dal contratto,
valore di 20000 lire, avrà diritto di recla- perchè in lui fu radicata a principio (6).
mare il benefizio dell’assicurazione, e ba- Lo stesso dicasi dell’assicurazione fatta
sta che la polizza di carico si riferisca e tanto per se, quanto per la persona da
si adatti alla polizza d'assicurazione im- nominarsi, che ai tempi di Casaregio era
plicatamente, senza che sia necessaria una in Genova la clausola più usitata ( 7 ). Le
regola in forma specifica ( 1 ). Per far com- maniere di esprimere il per conto possono
prendere quando possa dirsi che siavi re- essere moltiplici, perchè dipendono dalla
lazione implicita fra la polizza di carico volontà de’ contraenti, e dalla diversità
e la polizza di assicurazione, riferiremo delle circostanze nelle quali si trovano,
altri esempii che Emerigon adduce della o delle loro mire. Poco importa che il per
clausola per conto. Talvolta a questa se conto sia enunciato sotto un nome fittizio,
n’aggiunge una nuova —
per conto di purché vi sia relazione, almeno implicità,
chi spetta, o altro qualunque per conto fra la polizza d’assicurazione c la polizza
enuncialo nella polizza di carico 11 — di carico, e non vi sia frode (8). Ho veduto,
portatore dell'assicurazione, in caso di si- dice Emerigon ( 9 ), delle assicurazioni fat-
nistro, per esigere pagamento della per-
il te per conto di una tal marca inserita
dita, non ha che una polizza
a presentare nella polizza di carico. Esse denotano un
di carico di mercanzie di un valore rela- carico mascherato, e sono valide, purché,
tivo alla somma assicurata, perchè vi è non vi sia frode. Un’assicurazione fu fatta
relazione implicita fra le due polizze, e per conto di Tizio, e qualunque altro cui
poco importa che siano state nominata- spella, e si domanda se gli assicuratori,
mente caricate per conto di una persona in caso di sinistro, siano obbligati a pa-
determinata. —
Per qualunque conto pos- gare la perdila al portatore delia polizza
sa essere. —
Il portatore dell’assicurazio- d’ assicurazioneche presenta una polizza
ne non ha che a esibire una polizza di di carico di mercanzie di un valore bensì
carico di valore relativo delle mercanzie, relativo alla somma assicurata, ma cari-
sebben caricate per conto di Tizio o di cate pel conto soltanto del medesimo por-
Sempronio ( 2),— Per conto di Tizio o tatore, e Stracca, e Casaregio rispondono
d’altri a cui spetti. —
Non importa che che sono tenuti al paga-
gli assicuratori
nella polizza di carico Tizio non abbia mento ( 10 ). Se l’assicurazione è fatta per
nome ( 3 ). conio mio 0 di Tizio, basta che la polizza
417 L’assicurazione fatta puramente e
. di carico sia formata per me solo, 0 per
semplicemente per la persona da nomi- il solo Tizio ( 11 ).

narsi, è valida secondo principii di diritto,


i 418 Quanto si è detto della clausola
.

dice Casaregio ( 4 ); osserva poiché inòe- per conto è appoggialo alla massima che

(i) Emerigon, toc. cit. Valin, art. 3 e6i. (9) Emerigon, eh. 1 1 sect. 4.
() Stracca, gloss. 7. Casareg.Vtfxc. 4n. 8. (10) In favorabilibus persona loquentis
(3) Rocc. not. 94. comprehenditur in generali sermone, cum
(4) Casareg. disc. 5 n. 5 e n. a 5. prima charitas a se ipso incipiat. Stracca,
(5) Statuì. Gen. de securitatibus § 1. gloss. >0 n. 8. Casareg, disc. 1 n. 146.
() Casareg. disc. 5 n. a6. Rocc. not. 45. (1 1) Ubi verbo conjuacta nonsunt, su ffi-
(7) In Gcnuensi emporio frequentior. cit alter utrum esse factum. Leg. 1 io $ 3
Casareg. /oc cit. n. a 7. de reg. jur.
ff.
(8) Stipulami, pari. 4 cap. 7 n. 3go.
Stracca, gloss. 7. Rocc. not. 46.
30
282 DIRITTO COMMERCIALE
gli assicuratori non hanno
op- diritto di porto può far cadere il pagamento del
porre all’ non era pa-
assicurato eh’ egli premio sul vero assicurato con esibire il
drone della roba assicurata, e che deve mandato da lui ricevuto, sottomettendosi
loro bastare che la polizza di assicurazio- anche nella prima ipotesi, ,alla pena dei
ne sia conforme alla polizza di carico, e danni, e interessi proporzionati alla per-
che vi sia nella nave un alimento che dita (4), per mezzo di sotterfugi, odi raggi-
corrisponda al rischio assunto (lj. Cessa ri anticipati. D’altronde l’enunciazione

però questa massima quando vi e frode. di cui si tratta non è ordinata sotto pena

Abbiamo fin qui seguitalo il sistema di di nullità, perchè, un’ omissione di tal
Emcrigon, il quale, non crede necessaria natura essendo facile a commettersi, spe-
l'enunciazione della qualità di commis- cialmente in una scrittura privata, questa
sionato. Vincens è sorpreso che questo severità sarebbe troppo nociva al com-
celebre autore cosi la senta, mentre la mercio, e perciò, non essendo espressa la
richiede 1’ Ordinanza del 1681 che il , qualità con cui fu stipulata l’assicurazio-
Codice ha conservata ,(2), ma sembrami ne, il giudice dovrà desumerla dalle cir-
che la dottrina d' Emerigon, che è con- costanze. Emerigon sostiene che non è
forme all’uso, possa conciliarsi colla re- necessaria l’enunciazione della qualità di
gola stabilita dall'Ordinanza e dal Codi- commissionato, nella persona che si fa
ce. La regola, per cui è prescritto di c- assicurare per conto d’altrui, perchè se
sprimere se chi si fa assicurare stipula taluno si fa assicurare e non indica verun
come proprietario o come commiseinna-
,
per conto, si presume che abbia stipulato
to, non può avere altro scopo, dice Vin- per se, e nella sua qualità di proprieta-
ccns, fuori di quello di vcriticarc, se chi rio; se vi è il per conto, si presume che
profitta dell’ assicurazione vi ha o no un abbia stipulato unicamente in qualità di
vero interesse diretto, o indiretto, ma in- commissionato (5), e sembrami che l’uso
vece la legge tende a prevenire le frodi, e la dottrina di Emerigon si concilino
c le dispute fra il commissionato e il com- perfettamente colla legge, perchè se nella
mittente (3). Locré ne adduce un esem- simulazione del per conto, si deve sottin-
pio nel caso, in cui due negozianti, senza tendere, e si sottintende di fatto la qua-
esser socii, abbiano caricato ciascuno per lità di commissionato, il per conto è l’e-
la somma di 60000
lire, che uno voglia quivalente dell’ enunciazione, che si ren-
far assicurare suo carico, e l’ altro nò,
il de perciò inutile allatto. Aggiungasi che
che il primo dia commissione al secondo la legge qui parla dell’ assicuralo relati-
di stipular l’ assicurazione per lui, e che vamente all’assicuratore, e in ogni caso,
questi faccia nelle polizze apporre il suo come vedremo, l’interesse dell’assicura-
nome, senza dir che contratta in qualità tore è salvo.
di commissionato. Se perisce il carico, è 419. Chiunque si fece assicurare per
in mano del commissionato d’appropriar- conto di chi spetta è tenuto a pagare il

si il benefizio dell’ assicurazione, pagando premio, purché vi sia sulla nave un ali-
ilpremio senza riclamarlo dal suo com- mento che corrisponda alla assicurazione,
mittente; se invece il carico arriva a buon nè gli gioverà il dire ch’egli non è nè

(i) Santerna, parte 4 n. 48. Rot. Gemme „ ction aver l’ intention d’ une loi ancien-
decis. 5 n. 11. Rocc. not. 46. Stipmann. „ ne, et rccemment renouvelée, et qu'il
part. 4 n. 4 o 3 Stracca, gloss io n. 5 An-
. .
„ permei de toumer les assurancesen sim-
sald. disc. 11 n. i 3 Valin art. 61..
„ pie gageure contre le principe universel-
(1) „ Ou’il me soit méme perraij de di- „ lement reconnu, et sententi par Emeri-
„ re qu’il fait un conlre-sens dans la loi „ gon, autant que par toutautredocteur „
„ moderne, si la doctrine d’ Emerigon re- Vincens Legisl. comm. livr. la eh. la § 6’
„ ste admise. Je suis très loin de souhaiter 3 Locré, art. 33 a n. 8.
( )

„ d’ introduire dans l’éxécution du con- (4) Cod. Civ. art. 1991, e art. 1 149.
trai d’assurancedesdilficultés et des’sub- ( 5 ) Casareg. disc. 4
a. a e io disc. 175

„ tilités que f usage et la bonne foi Fran- n. aa. Stracca, de assecurat. gloss. io n.

„ caise n’y appellent |>as; mais il est cer- 17. Emerigon, eh. 5 sect. 1 eh. 11 sect. 4
„ tain que cel usage est icien conlradi- § 4 -

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PARTE SECONDA 283
proprietario nè commissionato de’ pro- l’altro. Ciò che si dice dell’ assicuralo
prictarii della nave o del carico, che non conviene pel medesimo principio all’ assi-
aveva da que’ proprielarii ordine veruno curatore. Quanto agli assicuratori, il com-
di far assicurare, che le mercanzie cari- missionalo si confonde col committente,
cate non sono quelle ch'egli ebbe inten- e non forma con lui, per cosi dire, che
zione di far assicurare, che non fu effet- una persona medesima. S’egli si fece as-
tuato il caricamento che doveva essere sicurare per conto d’altri, ed è porta-
1’ oggetto della sua assicurazione, o alle- tore della polizza, può far l’abbandono, e
gare altre simili scuse, perchè da un pro- dimandare il pagamento della perdita a
prietario, o da un commissionato dipen- nome proprio, ma è soggetto alle mede-
derebbe l’ intendersela per tacer l’ ordine, sime obbligazioni che sono addossate al
nel caso di salvo arrivo, o produrlo in proprietario, 0 committente; deve render
caso di perdita-, fu sua colpa se stipulò conio all’assicuratore degli oggetti salva-
una clausola generale senza accertarsi ti, e restituirli se sono in sua mano, e se

che il suo committente, o egli stesso avea a lui competeva contro l’assicuratore l’a-
sulla nave un’ alimento che equivaleva zione difetta, compete a questi contro di
alla somma assicurata, e l’assicuratore esso l’azione contraria, per diritto di re-
ha per se la presunzione che tutte le mer- ciprocità. Emerigon conchiude (5) che
canzie caricate siano comprese nell’ assi- „ la parola si fa assicurare per conto di
curazione. Se però vi fossero mercanzie „ è un termine tecnico, il quale si-
assicurate con altre polizze, d’ordine e „ gnifiea che il nominato nella polizza
per conto altrui, da altri assicuratori an- „ rende a se personale il contratto, e tanto
che posteriormente, nè vi fosse prova di „ personale quanto se avesse detto che fa-
mala fede, dovrebbero dedursi, e il valor „ ceva assicurare tanto per se medesimo
delle rimanenti non equivalendo alla „ quanto per conto del suocommittente. „
somma della prima assicurazione, rassi- 420. La clausola per conto di chi spetta
curato potrebbe proporre lo storno, ma è stata introdotta specialmente per na-
resta sempre fermo il principio che se scondere ai nemici la proprietà degli ef-
v’è un alimento, che equivalga all’assi- fetti ostili, caricati sopra una nave neu-
curazione, colui che si fece assicurare per trale. £ stata lungamente dibattuta la
conto di chi spetta, non può sottrarsi al questione, se sotto questa clausola deb-
pagamento del premio. Egli solo è tenuto, bano intendersi compresi anche i sudditi
e secondo l’ uso del commercio l’ assicu- di potenza in guerra, allorché di questa
ratore si rivolge al commissionato per ot- simulazione gli assicuratori non furono
tenerlo (l).Si dimanda se all’assicurato- resi in verun modo consapevoli. Ancorché
re competa egualmente l’azione di farsi non sia lecito, per massima generale, al-
pagare dal committente; Casaregio ri- l’ assicuratore di opporre all’ assicurato il

sponde affermativamente e indistinta- difetto di proprietà; pure se furon fatte


mente (2). Emerigon distinguerò il com- assicurare sotto nome di un neutrale, mer-
mittente è ancora debitore del premio, canzie che appartengano a un suddito di
e l’ assicuratore avrà l’ azione utile con- una potenza belligerante, e siano depre-
tro di lui, o avea già pagato il premio al date, cessa la massima, perchè vi fu do-
suo commissionalo, e l’ assicuratore non lo (6). Se la Francia e la Spagna fossero
avrà che l’azione diretta contro questi, in guerra, e un Genovese facesse assicu-
perchè il committente ha pagato di buo- rar mercanzie senza manifestare che il
na fede, e l’ assicuratore non doveva far suo committente è uno Spagnuolo; sicco-
credito al commissionato (3), ma Locré me questa dichiarazione era necessaria
seguita l’opinione di Casaregio, perchè per far conoscere il maggior rischio all’as-
essendo entrambi creditori solidali (4), sicuratore, cosi questi, in caso di sinistro
l’azione diretta compete contro l’ uno e potrebbe dimandare la nullità dell’assicu-

(i) Valin, art. 3 . Pothier, n. 98. 1197, iao 3 , Locré


(4) Cod. Civ. art.
i) Gasare». disc. S n. a6. art. 33 a.
Ì 3 ) Emerigon, eh. 5 sect. 4. (5) Emerigon, toc. cit.
$ 4.

!fi) Sanlerna, pari. 5 n. 1 1 et stqqJ


1

284 DIRITTO COMMERCIALE


razione, ancorché la reticenza non avesse che non è necessario inserir nella polizza
influito sulla perdita, e la nave invece di la clausola che il per conto è simulato, e

esser depredala, fosse perita, per esempio, basta che l’assicurazione sia stata fatta
per arrenamento, o naufragio, allegando per conto di chi spelta, e seguitando Va-
che se avesse saputo che le mercanzie ap- lin, attribuisce a questa clausola generica
partenevano a un suddito di potenza in in tempo di guerra l'effetto di dinotare
guerra, egli non avrebbe assicurato (1). agli assicuratori che T assicurazione non
Si potrebbe dire che gli assicuratori ac- si faceva per robe che appartenessero ve-
cettando la clausola per conto di chi spet- ramente a un neutrale (4). In Italia que-
ta sono tenuti alle conseguenze del con- sta massima avea cessato di esser soggetto
tratto, principalmente, perchè assumendo di controversia dopo la decisione della
il rischio delle mercanzie, qualunque sia Rota Fiorentina degli 1 1 Settembre 1744
la persona cui appartengono, per loro è lo confermata in Giugno 1746, nella causa
stesso (2), mala differenza fra un proprie- promossa in Livorno, in occasione della
tario e T altro, nel caso nostro è tale, che guerra dichiarata nell'anno 1742 dal Re
assoggettandoli a un rischio tanto mag- di Francia al Bey di Tunis. Quella deci-
giore, potrebbe dirsi altresì che si estende sione è appoggiata, non tanto al senso
la loro obbligazione al di là della loro in- amplissimo delle parole per conto di chi
tenzione, il che sarebbe irragionevole e spetta, secondo l’uso comune del favella-
ingiusto. Nulladimeno l’uso ha general- re, quanto alla pratica mercantile asseve-
mente il più ampio significato
attribuito rata da una folla di negozianti di Livorno,
alle parole per conto di chi spetta, per cui di Genova, c di Venezia (5).
si vuol che comprendano qualsivoglia per- 421. Giova l’indicazione del domicilio
sona, di qualsivoglia paese, o condizione, per facilitar l’esercizio dei diritti che na-
ancorché suddita di potenza attualmente scono dal contratto, e può talvolta divenir
in guerra, senza che sia necessaria ve- essenziale. Se, per esempio, l’assicurazio-
run’ altra dichiarazione. Valin afferma ne fosse fatta per conto di Tizio, e Tizio
che la clausola per conto di chi spetta in- fosse domiciliato presso una nazione bel-
serita nella polizza in tempo di guerra, se ligerante, non sarebltc lecito di occultar
non fu dichiaralo il per conto neutrale, si questa circostanza all'assicuratore, perchè
estende indnbitamente anche ai sudditi influisce sull' opinione del rischio, e lo
delle potenze belligeranti (3). Emerigon accresce, e perciò dev’essere dichiarata (6).
riferisce la costumanza Francese di farle 422. La Legge prescrive T indicazione
assicurazioni per un Francese, colla clau- del nome della nave, e il vero suo scopo
sola che la polizza di carico sarà concepi- è quello d’ impedire che gli assicuratori
ta per conto di un neutrale, c in tal caso, non siano ingannati colla surrogazione di
egli è certo che gli assicuratori sono ris- una nave invece di un’ altra. Questa pre-
ponsabili della perdita, quando le robe as- cisa indicazione è necessaria per togliere,
sicurate caddero in mano del nemico per e prevenir le difficoltà nell’adempimento
depredazione o confisca. Soggiunge poi, del(6)
contratto in caso di sinistro, e per far

(>) Delvincourt nor. de lapag. a 19 n. to. „ di averla, e ancorché colui che si fa in


(a) Rocc. not. 94. „ questa guisa assicurare sia di una nazio-
(3) Valin, art. 48. „ ne, o paese che goda la pace, e questa è
(4) Emerigon eh. 1 a sect. 20, § a. eh. 1
,, stata, ed è l’ intelligenza e la forza che

sect. 4 $ 4. „ ha avuto, ed ha fra i negozianti, e quelli


(5) Le attestazioni prodotte nella causa „ che assicurano, e si fanno assicurare, la
sono concepite cosi „ Attestiamo ec. che la „ detta clausola ec. ,, Liburnen. Assecura-
„ clausola per se, e per conto di chi spetta, tionum, 1 1 Settembre 1744, avanti Bisiar-
„ che comunemente si appone nelle scritte rini. Rota Fiorentina nel Tesoro Ombro-

„ di sicurtà, abbraccia e comprende chiun- siano, tom. 6 dee. 36 n. 3 1 e segg. confer-


que aver possa interesse nell’ effetto as- mata in Giugno 1746. V. Baldasserooi,
sicurato, che ne abbia ordinala l’assicu- delle assicaraùoni. pari, a, tit. 6 n. 1 8 e
„ razione, benché suddito di Potenze che segg. tom. i.
„ abbiano guerra aperta, o siano in grado Emerigon, eh. 2 sect. 7 § 1.

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PATITE SECONDA 285

«mescere all’ assicuratore al momento che ze che non ci sono ben note, ma sarà sem-
si stipula, il grado del rischio che assume, pre vero, che quando il nome della nave
potendo esser molto maggiore, o minore è espresso, diventa parte essenziale del
secondo la diversità della nave. Se nella contralto di assicurazione, e la falsa de-
polizza non è indicata la nave, non per nominazione v’ induce ambiguità, e lo
questo è nulla l’assicurazione, ma s’ in- altera. Il mezzo termine di prender norma
tenderà che l’assicuratore avendo sotto- dalle circostanze, quando l’errorncl nome
scritto senza richiedere che fosse indicata, della nave non impedisce di riconoscere
abbia lasciato all’assicurato la scelta del l’identità dell’oggetto assicurato, molti-
bastimento (1). Se v’è errorre, la nullità plica le incertezze, c apre l’adito alle liti,

non è indotta che da quello chediminui- c sembra contrario alla disposizione del-
scc l’idea del rischio, perchè vizia il con- l’articolo348 del Codice. È dovere di chi
tralto. Se volendo far assicurare il carico si fa assicurare di mostrar l’oggetto dell’as-
che ho sulla nave S. Giacomo, faccio as- sicurazione in un modo chiaro ed esatto,
sicurar quello, per errore, che ho sulla e se gli s'imputa l'errore, non può dolersi,
nave S. Giorgio, l’assicurazione è nulla, perchè da lui dipendeva il prevenirlo. 11
perchè gli assicuratori non corrono i ri- principio che error nominit non attendi-
schii della nave S. Giorgio, su cui non è tur quando de re constai, è fatto per le co-
il mio carico, nè quelli della nave S. Gia- se che, prescindendo dal nome, hanno una
como non nominata nella polizza, su cui consistenza certa, invariabile, su cui non
non hanno avuto intenzione di assicurar- può commettersi sbaglio: si vende, per
lo, ma l' errore che non serve a determi- esempio, una terra, se n'indica il proprie-
nar l’opinione del rischio, e non impedi- tario, la qualità, l’estensione, i confini, e
sce di riconoscere l’ identità della nave, i confinanti, cose tutte che il compratore

non nuoce: tale è l’errore nella denomi- dichiara di aver vedute, o verificate, ed
nazione, su cui tutti gli autori convengono in questo caso, se un error di nome sfug-
che non si deve sofisticare (2). Che im- ge nella scrittura, sarà giustamente deciso,
porta il nome distintivo ed accidentale va- che questo non nuoce al contratto, perchè
riato, quando è certo che la nave è la non toglie l’ identità dell’ oggetto delta
stessa, enon vi fu inganno? Le leggi, di- vendita, ma se parliam di navi, la cosa è
ce Emerigon, non sono state fatte per le ben diversa: è possibile che due ve ne sia-
parole, ma per le cose, e le parole non so- no che abbiano il medesimo padrone, e-

no necessarie, quando la cosa è capi- gual carico, mercanzie d’eguale specie,


ta (3). Per convalidar l’opinione che l’er- d’egual qualità, c partano dal medesimo
rore del nome non è un vizio essenziale porto, e siano dirette al medesimo luogo
in una polizza di assicurazione, Valin, di destinazione, senza che per distingue-
Pothier, Emerigon citano una decisione re una nave dall' altra, e per riconoscere
del Parlamento d’Aix, del 2 Maggio 1750, la nave da lui assicurata, abbia l'assicu-
che dichiarò valido il contratto quantun- ratore altro sicuro contrassegno che il
que il bastimento su cui era il carico as- nome. Negli altri contralti le parti stipu-
sicurato si chiamasse il brigantino le Hm lano con piena cognizione di causa, dopo
heurevr, e nella polizza non fosse stato aver veduto ed esaminato l’oggetto della
indicato che sotto il nome del brigantino stipulazione, una è informata quanto l’a’-
Fheureux, ma simili esempii sono fallaci, tra, ma in questo, l'assicuratore conosce
e non si potrà mai raccomandare abba- soltanto ciò che è piaciuto all’assicurato
stanza all'assicurato la precisione e l’ac- di fargli conoscere, e siccomeil nome del-

curatezza. Forse la decisione del Parla- la nave è il principal contrassegno del


mento d'Aix fu determinata da circostan- rischio che l'assicuratore assume, e l'er-

33» n. g.
(i) liocré, ari. Tfeque vero quidquam opus est ver-
(3)
(») Errar nominis alicujus navis non bis cum ea res cujus causa verbo quaesita
attenditur , quando ex aliis circumstantiis sunt , intelligatur. Cicerone prò Cascina,
constai de navis identitate. Casareg. disc. cap. 18.
t n. i5g. Valin, art. 3. Pothier n. io5, E-

merigon, eh. 6 sect. i et ».

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)

286 DIRITTO COMMERCIALE


rore nel nome è dei più gravi ; cosi non mento d'Aix, nel giorno 10 Maggio 1780
vi dovrebb’ essere scusa per rassicuralo Ognun vede quanto sia giusta e regolare
che commette una negligenza cheè trop- questa decisione; una mutazione di nome
po grande per potersi presumere innocen- fatta di buona fede, e suggerita da circo-
te. Nulladimeuo la diversità nel nome può stanze che nuocer non possono ai diritti
essere talvolta scusabile, quando cioè pro- delie parli, non è motivo per sciogliere ho
viene dalla inavvertenza di un commis- contratto, e la notificazione fattane per par-
sionato, o di un sensale, o il nome origi- te dell'assicurato, appena gli fu nota, non
nario in una lingua è trasportato inesat- lasciava pretesto veruno all’ assicuratore.
tamente in un’altra, o v'è difetto di or- 423. Non basta esprimere nella polizza
tografia, o per una imperiosa non preve- il nome della nave, ma convicn anche
duta circostanza fu cambiato il nome alla enunciarne la qualità. La parola nate
nave. Emerigon riporta un’ esempio di comprende nel suo generico significato le-
questo ultimo caso (I). Il Sig. Ledere di gale, qualunque specie di bastimento (3),
S. Maio aveva fatto allestire la nave la ma nei contratti le parole devono essere
Porta, Capitano Roger, diretta alla Nuo- intese nel significato comune e ordina-
va Inghilterra; avendo saputo che gl’in- rio ricevuto nel paese ove si fa la stipu-
glesi con cui la Francia era in guerra, lazione (4), e nel contratto di assicurazio-
avevano la lista delle navi pronte a far ne i vocaboli vascello, nave, barca, bat-
vela da S. Maio, credette opportuno, per tello devono intendersi secondo il signi-
deluderli di mutar nome alla nave e al ficato che loro attribuiscono abitualmente
Capitano, e prese spedizioni nuove, in cui i naviganti, i negozianti, gli assicuratori
la nave la Porla fu chiamata il Celare e ec. La legge non prescrive l' indicazione
il Capitano Roger Laioumerie. 11 Sig. Le- della qualità della nave, sotto pena di
dere aveva dato ordine al Sig. Duhamel omessa, siccome ri-
nullità, e perciò se fu
e Hagueìlon, di farla assicurare a Marsi- guardava vantaggio dell’ assicuratore,
il

glia, e questi ignorando la mutazionedel cosi dovrà presumersi che egli abbia ri-
nome, fecero far l' assicurazione sulla na- nunciato a questo suo benefizio, e abbia
ve la Porta, Capitano Roger. Avvisati poi lasciato libera all'assicurato la scelta del
della mutazione, presentarono agli assi- bastimento, ma se vi fu errore, e la diver-
curatori un avenant (2) che li rendea con- sa qualità diminuiva l’idea del rischio, è
sapevoli del fatto. Il Sig. Rollanti, altro di viziato il contratto, e rassicurato può far
essi, ricusò di sottoscrivere, e pretese non annullare 1' assicurazione (5). General-
dover correre il rischio che sulla prima mente i vocaboli vascello, o nave dinota-
denominazione, rinnnziando al premio, no un bastimento a tre alberi, e questoè
e considerando il rischio come non av- piò forte, e più atto a resistere alle vicen-
venuto per lui, attesa la mutazione del de del mare che una tartana, o una barca,
nome. L’Ammiragliato di Marsiglia de- e se nella polizza si troverà indicato un
cise che il rischio continuava sulla nave vascello, 0 una nave, mentre il bastimen-
di cui era stato mutato il nome. Poco do- to assicurato non era che una tartana, o
po venne la notizia della depredazione, fu una barca, e non avrà che due alberi o
notificata al Sig. Rolland, egli si appellò un solo, questo errore, ancorché non sia
dalla sentenza proferita dall’Ammiraglia- provata la frode, basterà per indurre la
to, ma questa fu confermala dal Parla- nullità del contratto (6). Se però l’assicu-

(i) Emerigon, eh. 6 rece. i. fà) L. fl


ff. de evie! , Stracca de navibur
Abbiamo già detto che quello
(a) Nota. part. 3 n. 9. Pothier, der obligat. n. 91
che Francesi chiamano avenant, è un at-
i e teg.
to, ilquale porta che correndo ( advenant (5) Locré, art. 33a n. 9.
un tal giorno, le parti hanno corretta, a (6) Arrecuratio mercium vehendarum
modificata, o anche annullata la polizza di per navern non capii mercer, quae trant-
assicurazione. mittuntur per fregatam, vel barcam, ex
(3) L. i § 6 de exercit. act., Gisareg,
ff. differentiae rottone, percutiente rubrlan-
dire, i n. 39. Stracca, de navibur, pari. 1 tiarn voluntatir, quia riempe magie tuta
n. 3, Stipulami, par!. 3 cap. 1 n. 8. sit navigalio curri una, quam cum altera
PARTE SECONDA 287
razione sari fatta sopra nn bastimento er- la direzione a chi loro meglio piacerà
roneamente qoaliticato bensì vascello o senza domandarne il consenso agli assi-
nave, ma di una portata c di una costru- curatori (4). Questa clausola è stata anti-
zione equivalente alla portata e costruzio- camente introdotta per evitare le contro-
ne ordinaria di un vascello, o nave a tre versie, e per comodo degli assicurati, i
alberi,benché due soli ne abbia, oppure la quali talvolta si affrettano a far assicura-
differenza della qualità non porti divario re prima di aver pronte le mercanzie da
nella natura, e nella estensione del ri- si astengono dal cari-
caricarsi, e talvolta
schio, l'assicurazione dovrà essere man- care prima di aver trovato assicuratori,
tenuta. Su di ciò Emerigon riporta ima cosicché non di rado sopravvengono con-
sentenza del Parlamento d’ Aix, de’ 17 trattempi che gli obbligano a prevalersi
Giugno 1763 che dichiarò valida un'as- di una nave diversa da quella cui aveva-
sicurazione fatta sopra un bastimento no rivolto pensiero a principio. Presso
il

qualificato pinco, menlr' era una polac- tutte le nazioni è altresì generalmente in
ca (1). uso l' assicurazione tu qualunque nave 0,
424. La scelta del Capitano piò o me- come dicono, in quovis, senza indicare
no abile può accrescere I’ opinione del nè il Capitano, nè la nave, ed è stata per-
rischio: deve dunque esser nota all'assi- messa dalle leggi pel caso, in cui si aspet-
curatore, e se il Capitano è nominato tano dai negozianti mercanzie comprate
nella polizza,non può variarsi senza il per conto loro in paesi lontanissimi, e non
consenso del medesimo assicuratore, per- sipuò sapere sopra qual nave saranno ca-
chè si presume eh’ egli abbia sottoscritto ricate.La permetteva 1' Ordinanza del
colla condizione governo della na-
che il 1 681 , e la permette il Codice facendo una
ve sia confidato a quello e non ad altri. eccezione all'articolo 332 (5), ma la rife-
La variazione non può farsi che nel corso risce ai caricamenti fatti negli scali del
del viaggio e in caso di necessità (2) : di- Levante, sulle coste d’ Affrica, e altre par-
versamente l’ assicuratore può far annul- ti del mondo, per l’ Europa non sembra:

lare il perchè può dire che


contratto, però che debbano intendersi esclusi i viag-
se avesse saputo che un’altro avrebbe gi di lungo corso d’ Europa in Europa,
il comando della nave, egli non avreb- perchè non vi sono motivi di escluder-
be assicurato. Siccome però i rischi! li (6). Il Codice seguitando l’Ordinanza

possono essere ampliati quando cosi pia- che aveva pur seguito il Guidon del ma-
ce alle parti di stipulare, e gli assicura- re, prescrive che facendosi l’assicurazione
tori, dice Pothier (3), possono assumerli senza indicar nè il nome della nave nè
su d'un vascello, qualunque ne sia il quello del Capitano, debba esprimersi al-
Capitano; così possono lasciarne libera meno nella polizza il nome della persona
la scelta all’ assicurato, o tacitamente o- a cui la spedizione è diretta, e a cui de-
mettendosene il nome, perchè non esi- v’essere consegnata. Questa precauzione
gendo che si esprima nella polizza, s’in- tende a far riconoscere l’ identità dell’n-
tenderà che abbiano riconosciuto qualsi- limento del rischio, ma il Codice per fa-
voglia ne sia prescelto, o espressamente cilitar le assicurazioni, va piò oltre del
apponendovi la clausola o chi per lui ta- Guidon del mare, e dell’Ordinanza, e per-
ra, perchè in forza di questa è permesso mette di far assicurare anche senza I* in-
agli assicurati, o agli armatori della na- dicazione del consegnatario, purché le
ve, anche prima che parta, di affidarne parti ne convengano nella polizza; anzi

specie navis. De-Luca de credito, disc. 108 ta. Le mercanzie di Genova che vengono
n. S, Casareg. disc. 6 b. 27. di Levante, dirette a Genova, facendo la
(1) Emerigon, eh. 6. sect. 3. quarantena in un luogo distante sessanta
(2) Emerigon, eh. 7 sect. 3. miglia da questa città, e in cui la nave che
(3) Pothier, n 106 le ha portate, non aspetta per ricaricarle,
(4) Brillasse roni, part. 2 tit. 4 n. 6. tutte le assicurazioni di Levante per Ge-
(5) Ordonn. de li Marine, art. 4 h. t. nova si fanno fino al Lazzeretto, sopra na-
Cod. di Coroni, art. 337. ve nominata, e in quovis dal Lazzeretto a
(6) Vinceni, li». 12 eh. 12 § — ivi —No- Genova.

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288 DIRITTO COMMERCIALE


dispensa pur dall’ esprimere di qual na- „ si deve ristringere o a tempo fisso, o a
tura c di quale specie sono le mercanzie. „ viaggio determinato, ed ancora in va-
IlCodice con questa disposizione, dice Lo* „ scelto determinato; e sebbene delle vol-
cré (1),non ha fatto che convertire in leg- „ te, quantunque raro, si fa fit quovit:
ge P uso divenuto già universale, per a- „ però questa assicurazione è impropria,
prir libero il corso alle assicurazioni tanto „ ed è da disperati, e se tu ne fai, 0 toc-
necessarie al sostegno del commercio ma- „ chi assai, a rivederci a Noli, come era
rittimo. Un negoziante riceve avviso da „ proverbio quivi, quando se necostuma-
un paese lontano che è stata comprata, o „ vano (3). Ritornando alle regole gene-
sta per comprarsi una qualità di mercan- rali, e ai casi ordinari!, quantunque secon-
zie destinate per lui, e che gli saranno do l'antica giurisprudenza non fosse ne-
spedite sul primo bastimento pronto a far cessario scrupoleggiare nelle enunciazion i,
vela, e siccome è possibile che siano im- perchè l’errore anche in circostanze che
barcate assai presto, ed arrivino a buon accrescevano il rischio, come la differen-
porto, o periscano prima ch’egli abbia no- za sulla qualità della nave, quando non
tizia del loro caricamento; così egli si af- aveva recalo danno, motivo sufficiente
fretta a farle assicurare, perchè aspettando non ripulavasi di annullar l’assicurazio-
teme di non essere in tempo ma come ; ne, pure in oggi che il Codice annulla il
può saper con qual nave, c con qual Ca- contratto per qualunque differenza nelle
pitano ne sarà fatto il trasporto? Come dichiarazioni, benché non abbiano influi-
indicarne precisamente la natura, e la spe- to sul danno 0 la perdita, l’esattezza più
cie? Come esser certo che a lui, e non ad rigorosa non potrà mai dirsi soverchia.
altri per suo conto saranno dirette, o con- La diversità di bandiera dev’essere com-
segnate, e che il porto per cui è destinata presa fra le più notabili circostanze, e
la nave è questo c non un’altro? Ecco la può grandemente accrescere l'opinione
necessità di far eccezione alle regole ge- del rischio, perciò non dev’essere occul-
nerali per non privare il negoziante che tata; anzi trattandosi di Capitano è opi-
si trova in simili circostanze, del bene- nione comune che sebbene la polizza por-
fizio dell' assicurazione. Dice Valin (2), ti la clausola, 0 chi per lui, e l’ assicura-

mentre osserva che si può derogare alla to, 0 l'armatore abbiano dall’assicurato-
disposizione dell’ Ordinanza che volca re la facoltà di variarlo a loro piacimen-
fosse nella polizzanominato il consegna- to; pure si debba sempre far cadere la>
tario, che quando è incerto l’ indirizzo nuova scelta sopra un nazionale, e se fu
sotto cui saranno caricate nel paese lon- eletto d'altra nazione, sia nullo il con-
tano le mercanzie, basterà per l'assicura- tratto. molto più, se, in tempo di guerra
to la prova eh’ erano per suo conto, seb- fosse suddito di potenza belligerante (4).
ben caricale sotto T indirizzo altrui, e Il Codice non parla all’ art. 332 della na-
soggiunge, che per prevenire le frodi si zionalità della nave, ma supplisce a que-
deve esprimere nella polizza precisamen- sto l’ articolo 348, ed esige, se non espres-
te la parte del mondo, in cui devono es- samente, almeno implicatamente la ma-
sere caricate. Ognun però vede quanto nifestazione che la nave è proprietà
la forma di assicurazione sopra qualun- straniera, di nazione in guerra, 0 neu-
que nave, in quovis, molto più aggiun- trale: una falsa qualificazione di questa
gendovi, qualunque eia la natura e la specie, benché non vi fosse dolo nè frode,
specie delle mercanzie , e a chiunque fia- non otteneva scusa, neppur secondo l’an-
ti o indirizzate, è pericolosa. Targa chia- tica giurisprudenza, e il contralto era
ma impropria l’ assicurazione in quovis, nullo per difetto di consenso, per parto
e si spiega così. „ L'assicurazione propria degli assicuratori (S).

(i) Locré art. 337. (5) Nota. Park, il quale pubblicò la sua
(a) Valin, art. 4 h. t. opera parecchi anni prima della compila-
(3) Targa, cap. Sa noi. 4, zione del Codice di Commercio, riferisce
(4) Ansald. disc. 68 u. 6. Emerigon, eh. diversi esempi di polizze annullate a Lon-

7 sect. 3. Baldasseroni, pari. 3 tit. 4 /120 dra per false dichiarazioni, benché la dif-
e se8- ferenza non avesse infinito sulla perdita
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PARTE SECONDA 289


425. É prescritta i’ enunciazione del go della partenza, poco imporla, perchè
luogo ove le mercanzie sono itale, o de- da quello non incominciala mallevadoria
vono mere caricale. Nelle polizze di as- degli assicuratori (1), ma se v’è inesat-
sicurazione si suol esprimere piuttosto il tezza nell' indicazione del luogo del ca-
luogo della partenza che il luogo del cari- ricamento, se la falsa dichiarazione dimi-
camento, ma convien distinguere l’uno nuisce l' idea del rischio, o ne varia l'og-
dall'altro. Il rischio sulle mercanzie corre getto, è nulla l’assicurazione (2). Nclta
dal momento in cui le mercanzie sono ca- polizza deve esprimersi altresì da qual
ricate, e non da quello, in cui la nave è porlo la nave ha dovuto, 0 deve partire,
partita, e il caricamento può essere poste- ed è circostanza importante per determi-
riore alla partenza della nave. Questa può nare qual sia e fin dove si estenda il ri-
venire da un luogo molto più lontano di schio che forma l’oggetto dell’assicurazio-
quello da cui deve incominciare il viag- ne; f porti o rade, in cui la nave deve ca-
gio asiicurato. In un viaggio assicurato, ricare, 0 scaricare ... « luoghi, in cui
per esempio da Genova a Napoli, la na- deve entrare, perchè abbiamo osservato
ve può prendere il carico a Genova luo- (n. 389) che quando senza permissione
go della partenza e può prenderlo a Li- data nella polizza, o senza necessità, la
vorno, purché nella polizza sia concessa la nave entra in un porto, anche non fuori
facoltà di entrare in quel porto; in tal del suo vero cammino, il viaggio è termi-
caso il luogo ove il rischio determinato nato, e abbiamo spiegato la clausola di
dalla polizza ebbe principio, è Livorno. fare scalo, con cui può sottrarsi rassicu-
Se v’è sbaglio nell'enunciazione del luo- rato al rigore di questa regola (3). Nei

delle robe assicurate; uno fra questi di na- thè contrae t is ANNULLED, because thè
ve dichiarata neutrale, e l'altro di nave di- some which thè underwri-
risk is not thè
chiarata Portoghese, mentre tali non era- Park A sisteme of thè law
ter intended V.
no: la prima era perita in burrasca, (by thè of marine insurances, chap. X. thè six
force of winds and ttormy weather, wre- Édit. London 1809 pag. a 4 5, 146.
cked, cast away and sunk in thè seas) eie (1) Emcrigon, eh. i3 sect. 7, 8.
mercanzie nella seconda si erano perdute (1) Assecuratio facta super mercibus
per ben altre cagioni, (although thè goods onerandis in uno loco, si onerarne fuerint
mere loft by a different perii) e le sentenze in alio, non valet assecuratio, et assecura-
non furono fondate sul dolo, o la frode, ma tores non teneantur, si casus sinister con-
sul difetto di consenso per cui la polizza tigerit. Casareg. disc. 1 n. io 5 , 106, 107,
non ebbe mai principio di validità ( and 108.
that this vitialed thè policy ab imito). Era (3) Nota. Non credo inutile aggiungere
dunque in vigore in Inghilterra la dispo- a quanto è detto n. 389 i motivi di una
si
sizione della seconda parte dell’ art. 348 sentenza del Tribunale di Marsiglia, de’io
del Codice di Commercio che al Sig Vin- fiorile anno t3, nei quali sono epilogate
cens è impossibile di approvare, sa olio pri- le facoltà che colla clausola, permesso di
ma che dall'Italia fosse recata in Francia, fare scalo s’ intendono accordate.
ed era fondata sui principii medesimi che „ Che nell' uso del Commercio, e se-
l’in allora Consigliere di Stato Corvetto „ conilo la dottrina di tutti gli autori e la
espose al Corpo Legislativo. Concealcmcnt „ più costante giurisprudenza, la clausola
of circumstances vitiates all contracts, „ permesso di far scalo è tutta a vantag-
iipon thè principales of naturai law. Insu- „ gio dell’ assicurato. „
rance is a contraci of speculation. The „ Che per effetto di questa clausola,
facts upon which thè nsk is to be compu- „ 1'assicuralo può render utile e lucrosa la
ted. He, far thè most part within thè kno- » sua speculazione, e intraprendere opera-
wledge of :he in uned only. The underwri- „ zioni di maggiore importanza. „
ter must therefore rely upon him for all „ Che una tal clausola attribuisce in-
necessary information; and must trust to „ dubilatamente all’ assicurato il diritto di
him, that he will conceal nothing, so as to „ praticare, nel corso del viaggio, uno o
moke him form a wrong estimate, If a „ più scali, per far vendere, permutare il
WITHOUT ANY
ffflSTAICE happen, „ suo carico, e rinnovarlo a maggior suo
FHAUDVLEST flfTENTfQN stili , „ profitto. „

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290 DIRUTO COMMERCIALE


viaggi che chiamano di caravana, si fan- non coniato, le perle, c le pietre preziose,
no dal Capitano diversi piccoli viaggi, senza far distinzione (2). È però indispen-
perchè egli si noleggia per un porto, sca- sabile l’ indicazione speciale nella polizza

rica in quello, poi si noleggia per un' al- di quelle cose che sono per natura loro
tro, e fa lo stesso, continuando così fin- soggette a deteriorazione o a diminuzio-
ché ritorni al porto da cui è partito, ma ne, come le granaglie, i sali, e le mercan-
tutti questi piccoli viaggi non formano, zie che scolano, altrimenti gli assicuratori
quanto all’ assicurazione, che un’ unico non sono tenuti a rifare il danno o la per-
viaggio. dita di queste derrate, a meno che lo stes-
426. Fa duopo indicar nella polizza la so assicurato, al momento della stipula-
qualità e il valore, o la stima delle merci zione, non fosse ignaro egli stesso della
che si fanno assicurare, ma basterà il dire natura del carico (3). È necessario indicar
che si fa assicurare una determinata som- questa qualità di mercanzie, perchè ac-
ma sopra robe e merci, e in tal caso, pur- cresce il rischio; e anche allorquando è
ché in caso di sinistro, al momento che indicata, siccome vi è sempre uno scolo
accade, esistano sulla nave mercanzie di naturale, così non tutto va in conto degli
un valore equivalente alla somma di as- assicuratori, e non si può dimandare il
sicurazione, per conto dell'assicurato, l’a- rimborso della diminuzione, se questa
ver omessa questa enunciazione non vizia non eccede la quantità dall' uso mercan-
il contratto. Si è fatta la questione, se il tile determinata. Lo scolo, o diminuzione
nome generico di merci comprenda an- ordinaria, pei viaggi di lungo corso, si
che il denaro, le gemme, gli anelli, e si- suppone, per le acquavite, vini, olii, e al-
mili ; Rocco citando Santerna stabilisce (1) tri liquori, da 12 a 15 per 100; per i zuc-

che vi sono compresi, qualora siano desti- cheri greggi, da 13 a 14; per gl' indachi,
nati a esser venduti, o ad essere impiegati da IO a 20, secondo che sono stati caricati
nella compra d’ altre mercanzie, ma ge- più o meno asciutti. Nei viaggi di gran
neralmente si considerano come mercan- cabotaggio, lo scolo ordinario dei liquori
zie anche l’oro e l’argento, coniato, o è stimato di 3 o 4 per cento; e nei viaggi

„ Che l’eserciziodiquestodirittopor- non vi fu autorizzato da una disposizione

„ ta seco quello di combinar tutti i mezzi particolare della polizza.


„ opportuni di conseguire l'intento. „ (
i) Assecurans merces in talem navent

„ Che perciò è lecito di concepire il ìmmissas intelligitur assecurare pecu


„ progetto di terminare il viaggio in un niam, aurum, argentum, gemmar, mari
„ luogo di scalo, facendo ivi seguir la ven- garitas, et annulos in dieta nave existen-
„ dila del suo carico senza rinnovarlo; far tes, quae omnia appellatione mercium in

„ tentativi per effettuar questa vendita; o- navem immissarum, c omprehenduntur, li-


„ perare con questa mira, abbandonar poi cei expressa non fuissent. Santerna de-
„ questo progetto, e rimettere in viaggio clorai quod si pecuniae margaritae et an-
„ la nave pel luogo ove doveva aver com- nali erant destinati ad vendeadum, vel
„ pimento il viaggio assicnrato. „ mercandum alias merces, lune appellatio-
„ Che può anche far soggiornar la ne mercium veniunt, et in assecuratione
„ nave, al solo scopo di conoscere se in altre comprehenduntur, et loco mercium 1tabetv
„ piazze potrebbe cavar dal suo carico mi- tur: vocat dictas res merces, cam occasio-
„ glior partito, e operare, e regolarsi in ne earum habeat locum contributio, sicut
ri modo conforme a questo fine. „
aliarum reram, ne in istis assecurationi-
„ Finalmente che può del pari conce- bus mercatorum potius apices juris,quam
„ pire il progetto di spedir la nave a tut- veritas observari videantur: et tandem ,
„ t’ altro destino /òhe quello del viaggio quia large comprehenduntur omnes res,
„ assicurato, c perciò far tutti i passi, e i quae sunt destinatae ad negoliandum, et
„ tentativi opportuni. „ facit etiam,quod confi scotio mercium na-
La Corte di Appello di Rouen con vis extcnditur etiam ad pecuniam nume-
sàia sentenza de’ iR Aprile 1806 decise che ratam. Roceus, not. iq.
— La facoltà difare scalo non comprende (a) Park, eh. pag. »5.
quella di tornare addietro, se il Capitano (1) Cod. di Comm. art. 355, -
,

PARTE SECONDA 291


di piccolo cabotaggio soltanto di 2 o 3 , to, perchè si pagava al momento incoisi
per cento ( 1 ). Se lo scolo reale oltrepassa sottoscriveva la polizza, ma può pagarsi
quello che l'uso accorda, sembra giusto anche al ritorno della nave, o si deduce,
che gli assicuratori siano tenuti non di in caso di sinistro, dalla somma assicura-
tutto, ma della quantità soltanto che ec- la sogliono anche rilasciarsi biglietti di
;

cede (2). premio, invece di sborsar denaro, e questi


27 . Nella polizza dev’essere espresso provano che l'assicuratore ha conceduto
il tempo in cui devono i rischii comincia- all'assicurato una dilazione al pagamento,
re e finire. Il tempo c i luoghi dei rischii ma rimane tuttavia creditore. Nasce però
sono determinati dall’ indicazione del vi- la disputa se portino novazione, e sva-
aggio assicurato; il tempo dei rischii è nisca il privilegio dell’assicuratore. Pa-
quello che si richiede per effettuarlo, cioè gato il premio, in caso di salvo arrivo, la

per arrivare dal luogo della partenza a perdita in caso di sinistro, l'assicuratore
quello della destinazione, come abbiam cancella la sua sottoscrizione, ma se ac-
veduto al n. 400 . 11 tempo dei rischii non cetta dall’ assicurato un biglietto di pre-
si determina quasi mai che nei viaggi di mio, sia cancellata, o nò la polizza, dal
caravana, nelle spedizioni per la corsa, nuovo documento non risulta un nuovo
per la pesca, e simili, ed è opportuno di contratto, perchè nè la dilazione accorda-
(issarlo in questi, perchè non hanno de- ta al debitore, nè la nuda reiterazione del
stinazionc certa, e rassicurato può prò- titolo, produce novazione ( 3 ), e l’assicu-
lungarli e variarli secondo le mire sue par- ratore conserva pel pagamento del bigliet.
ticolari. Ordinariamente per i rischii di to di premio quel privilegio medesimo
questa specie, si prefìggono i luoghi, o trai- che avrebbe avuto pel pagamento del pre-
ti di mare ove il bastimento dovrà navi- mio ( 4 ).NulladimenoDelvincourt(5 ero- )

gare o fermarsi, e si pattuisce un premio de necessario per questo effetto, che la


fisso per un tempo limitato, o un premio polizza esprima quietanza di un biglietto,
di tanto al mese. perchè, dic’egli, se la quietanza fosse pu-
28 . Si deve enunciare nella polizza ra e semplice, vi sarebbe novazione, e il
la gommo fino alla concorrenza della privilegio sarebbe perduto ; ma la sua opi-
quale l falla f assicurazione, Nulladi- nionc non si concilia coi premessi prin-
meno l' assicuratore può stipulare che pa- cipii, esembra eh' egli abbia applicalo ai
gherà, quando accada sinistro, il valore biglietti dipremio, la massima limitala
della roba assicurata secondo la stima che da Emerigon ai biglietti per perdita di
pe sarà come pure assicurando la
fatta; assicurazione (6). Abbiamo osservato che
libertà di una persona può pattuire che il premio si può pagare anche al ritorno

pagherà la somma necessaria al riscatto, della nave, ma nella polizza deve dichia-
ma se la somma di assicurazione si di- rarsi che si accorda la dilazione. Se non
chiara anticipatamente, ognun vede che vi è patto in contrario, il premio dev’ es-
si evitano molti inconvenienti, e contrasti, sere pagato al momento della stipulazio-
29 Il premio d’assicurazione. Di que-
. ne: questa è regola da tutti i dottori rico-
sto abbiamo parlato al Cap. 6. Abbiamo nosciuta ( 7 ) e fondata sul diritto comu-
già detto che il premio d'assicurazione ne (8). 11 Consolalo del Mare decide che
chiamasi prima, da primo, primo di tut- le assicurazioni non avranno efficacia, o

(i) V. Valin, art. 3 pavée par la eancellation de la


i h.t. „ présumée
(a) Pothier, n. 66- Emerigon, eh. n „ signature; et cette presomption doit an-
sect. 9 § a.
„ neantir l'hypolhèipie toujours regardée
(3 ) Pothier, det obligations n. 5g4. „ de mauvais oeil daas un concours de
(4) Emerigon, eh. ìsect.g,ch. 18 sect. 4. „ creancieré, „
( 5 ) Delvincourt, noi. de lapag. aai n. 3. (7) Stipulano, part. 4 cap. 7 n. 359,
/ -
Emerigon, eh. 18 sect. 4. „ Il en
(6) V. Pothier, n. 191.
„ est autrement des billets de prime, alien- (8) la omnibus obligationibus in quibu s
„ du que la prime continue d’étre due en dies non ponilur, presenti die debetur. L.
„ verta du titre primilif qui est existant; 14 ff.de jurejur § Inst. de veri, obìig-
„ mais pour ce qui est de la perle, elle est

lized t ioogle
2!)2 DIRITTO COMMERCIALE
valore, finche non ne sia slato pagato in- un contratto d’assicurazione di cui requi-
teramente prezzo (1); anzi nulle si re-
il sito essenziale è il premio.
putano, per parie dell’ assicurato, s’cgli 430. Si enunceirà nella polizza la sotto-
non paga il premio (2),; ma l’ uso in di- missione al giudizio d' arbitri , in caso di
verse piazze di commercio ha disposto al- contestazione, se fu pattuita. La sottomis-
trimenti, e l’uso fa tacere il diritto comu- sione agli arbitri è dunque facoltativa,
ne (3). Il nostro Targa però approva alcune cioè dipende dalla volontà delle parti, a
leggi antiche Genovesi, secondo il tenore differenza del caso di società mercantile,
delle quali „ non vaglionole assicurazio- in cui è forzosa. E
generalmente, dice il

„ ni, solo se chi assicura,è pagato prima Codice, tutte le altre condizioni fra le par-
„ dc’costi delle istesse assicurazioni; il che ti accordate. È dunque lecito ai contra-
egli, ac- enti d'inserir nella polizza tutte le clausole
„ procede con molta ragione, dice
„ ciocche, occorrendo caso di riscuotere le e i palli che vogliono, canchedi derogare
somme assicurate, non nascano contro- alle disposizioni del Codice, purché non

versic sopra la validità loro, c perciò siano proibitive, come, per esempio, quel-

„ nella firma si esprime essere paga- le dell’Articolo347, c non alterino l’es-
„ to. „ (4) Generalmente il premio si pa- senza del contralto, come, per esempio,
ga in denaro contante, ma può consistere quelle che distruggono il rischio. È da no-
anche in altro, e non
è proibito di stipu- tarsi che nella polizza di assicurazione,
lare, per esempio, che se la nave arriva a non si ammette prova testimoniale per far

buon porto, l’ assicuratore avrà una por- che consti d'altre condizioni nella mede-
zione degli utili prodotti dalla cosa assi- sima non espresse, perchè ogni qualvolta
curata, e se si perde ne pagherà il valor i contraenti si sono spiegati, si deve pre-

primitivo nella sua totalità. Questo patto sumere che abbiano pienamente, e senza
aggiunge al contratto di assicurazione alcuna riserva, dichiarata la loro intenzio-
quello di società; la cosa caricata forma ne, e sarebbe il permettere questa prova
la parte di uno dc’socii, c il pericolofor- 10 stesso che somministrare un mezzo al-

ma quella dell' altro (5). Emerigon dice la mala fede di sconvolgere il tenor della
che Pothicr ha colto veramente nel segno polizza medesima, eccettuatone soltanto
per far conoscere lo spirito del contratto 11 caso, in cui vi fosse un principio di pro-

di assicurazione, allorché stabilisce che è va scritta (8). Valin dice (9)chela polizza
d’essenza di questo contratto che vi sia è carta negoziabile come un biglietto a
qualche cosa che l’ assicurato dà, o si ob- ordine, e può esser anche negoziata co-
bliga di dare all’assicuratore per prezzo me un biglietto pagabile al portatore.
dei rischii che assume; ma non c, sog- Egli ne deduce la conseguenza chealces-
giunge Emerigon, assolutamente neces- sionario passa di pien diritto l’ assicura-
sario, che questo qualche cosa consista zione a danno di tutti i creditori del ce-
in denaro (6). Siccome non vi può esser dente (10). Di ciò non fanno parola nè
vendita senza prezzo, nè locazione senza l'Ordinanza, nè il Codice, ma siccome il
mercede, e noleggio senza nolo; cosi senza Codice permette i biglietti di cambio ma-
premio, o esplicitamente.o implicitamente rittimo a ordine e al portatore; cosi sem-
stipulato,non vi può essere assicurazione. bra che anche oggidì possano farsi le po-
Se taluno assume il pericolo di un’ altro lizze d’ assicurazione a ordine (li): com-
senza pattuir prezzo, farà una promessa peteranno però sempre agli assicuratori
gratuita, o una donazione (7), ma non contro il portatore tutte quelle eccezio-

(i) Consolato del mare, art. 355. ni Emerigon, eh. 3 sect. io, Pothier,
(a) Rocc. not. 83, liuricke, diatr. n. 1 5. nurn. Si.
Casareg. disc. i. n. 1 38. (7) Lessius, lib. a cap. a8 n. a4 Giballin,
(3) Marquard. a cap. i3 n. 16.
lib. lib. 4 cap. 11.
(4) Targa, cap. 5a
not. a4. (8) Coll. Civ. art. 1347. Locré, art. 33i
(51 Quod de opera dici tur, idem et de n. 17.
labore et pericolo micigattoni s et similibus (9) Valin, art. 3 A. t.

intelligi debet. Vinn. § a Inst. de socie- (10) V. Emerigon,eh. 18 sect a $ 4-


n.S.
tate. (11) Delvincourt, not.de la pag. ia3
PARTE SECONDA 293

ni che potrebbero opporre all’assicu- creditori per la totalità della somma as-
rato (I). sicurala. Egli dovrà soggiacere alla di-
minuzione del suo capitale, ma si doman-
CAPITOLO Vili. da. se non avendo ancora pagato il pre-
mio, possa pretendere che sia questo si-
Delle obbligazioni che nascono dal milmente diminuito, e Delvincourt ri-
contratto di asticvrazione. sponde di si (5). Lalla somma assicurata
si deduce la somma del premio, ossia se

431. L’assicurato deve pagare il premio ne fa di pien diritto la compensazione,


pattuito, e pagarlo al momento in cui la e la diminuzione cade sul rimanente. La
polizza è sottocritta, quando non siagli somma assicurata era, per esempio, di
accordata dilazione. Se l’assicuratore non 20,000 lire, il premio di 1000. La perdi-
corre alcun rischio, il premio non è dovuto. ta nel fallimento è di 50 per cento; si de-
Quando il contratto e annullato, eia nul- duce il premio dalle 20,000 lire, e resta-
lità può essere dimandata d’ambe le parti, no lire 19,000; rassicuralo viene in con-
come nei casi degli articoli 349 359 ec., corso, e ne riceve 9,500. Fra le obbliga-
cessa l'obbligazione di pagare il premio, zioni dell’assicurato vi è pur quella di
ma l’assicuratore ha diritto di esigere un comunicare entro il termine di tre giorni
mezzo per cento della somma assicurata, all’ assicuratore qualunque notizia gli
a titolo d'indennità. Appena cominciano a pervenga degli accidenti per cui si potes-
correre i rischii, l’assicuratore acquista il se intentare azione contro il medesimo (
6),
premio, quantunque sia stato reso più e la legge gliel’ impose per mettere in
breve, e anche brevissimo il viaggio (2).É grado l’ assicuratore d’ impedire 0 riparar
però eccettuato il caso, in cui l’assicurazio- le sue perdite, se è possibile; e sebbene per
ne sia stala fatta a premio legato, ossia l’ assicurato che tace non abbia prefissa
per andata e ritorno, e non siasi effettua, pena veruna, pure non v’ha dubbio che
to il ritorno, giacché allora l’assicuratore qualora fosse provato che il suo silenzio
non può pretendere che i due terzi del fu di pregiudizio all’assicuratore, questi
premio (3). È pure eccettuato il caso del avrebbe diritto al rifacimento, perchè l’i-
fallimento dell’assicuratore, o dell’assi- nosservanza di qualunque obbligazione
curato, perchè l’assicurazione allora è assoggetta chi doveva adempirla ai danni
annullata di pien diritto, ma l’ uno e l’al- e interessi (7). L'obbligazione dell' assi-
tro rispettivamente possono dimandare curatore è condizionale; egli non è debi-
10 scioglimento del contratto (4), o una tore che nel caso di perdita, o di deterio-
idonea cauzione. Questo è un breve com- razione dell'oggetto assicurato, nel caso
pendio delle regole già sopra riferite. Se cioè di sinistre maggiore, 0 di avaria. Il

11 fallito è rassicurato, la scelta appar- sinistro maggiore non gli dà soltanto il

tiene ai creditori, perchè l’assicuratore diritto all’ indennità, ma quello altresì,


che ha la sicurezza del premio non può a sua scelta, di rinunziare alla proprietà
sottrarsi all’ obbligazione contratta. Se è di ciò che rimane, 0 può rimaner salvo,
fallito l’assicuratore, prima che sia ter- delle robe assicurate, e di esigere dall’as-
minato il rischio, e si scioglie il contrat- sicuratore la somma assicurata, come so
to, rassicurato quando abbia pagato il tutto fosse perito. Può dunque l' assicu-
premio, può dimandarne la restituzione. rato esercitare il suo ricorso contro l’assi-
Se accadde il sinistro, o terminò il rischio, ratore. in caso di sinistro maggiore, o
prima che all’ assicurato fosse noto il fal- colf abbandono, o coll'azione d’ arano.
limento dell’assicuratore, egli non diman- Prima di parlare di questo ricorso è op-
derà lo scioglimento del contralto, giac- portuno di richiamare alla memoria, che
ché il dimandarlo o nò sta in lui, ma tutte le azioni procedenti dalla polizza di
preferirà di esser collocato nel ruolo dei assicurazione sono prescritte dopo cinque

(i) Eraerigon, loc. cit. $ a. (51 Delvincourt, noi. de lapag. 1*4 n. 1,

• (») Cod. di Cornili, art. 35 1, 364. (6) Cod. di Comm. art. 374.
(3) Id. art. 356. (7) Locré, art. I74 n. 7 .

4 ) Id. art. 346.

sogle
994 DIRITTO COMMERCIALE
anni, e che questo termine comincia dal ziate trattenute dai pervenire al luogo
giorno in cui fu stipulato il contratto, convenuto, 0 nel tempo parimente con-
qualora in questo frattempo non vi sia venuto. Egli soggiunge, che é stato fissa-
stata cedola, obbligazione,conto appro- to da lutti i Tribunali marittimi deli Eu-
vato, o intcrpcilazione giudiciale (1), e ropa doversi tenere per sinistro allorché
che ogni azione contro l'assicurazione ri- il danno eccede la metà del valore delta
mane estinta, se la roba assicurata fu ri- cosa assicurala, ma la giurisprudenza in
cevuta, e nel termine di ventiquattr'ore Francia avea stabilita una regola ben di-
non intimata protesta, o introdotto
fu versa, anche prima della promulgazione
giudizio dopo la protesta, entro il termi- del Codice di Commercio. Ecco la dispo-
ne di un mese (2). sizione dell'Ordinanza. „ L’abbandono
,, non potrà esser fatto che in caso di

CAPITOLO IX. „ preda mento, naufragio, frattura, arrena-


„ mento, arresto di principe, 0 perdita

DtlF abbandono, ossia rinunzia „ intero degli effetti assicurati, e ogni al-
alV incetta. „ tro danno non sarà riputato che avaria,
„ la quale sarà regolata fra gli assicura-
„ tori e gli assicurati, in proporzione del
432 . È stato riguardalo sempre come „ loro interesse (6). „ Pothier non fa na-
princìpio fondamentale in materia di as- scere l' azione d’abbandono che dalla per-
sicurazione, che questo contratto non de- dita totale, o quasi totale degli effetti as-
ve servire all'assicurato per far guadagno, sicurati, e considera icasi enumerati dal-
ma soltanto per evitare il danno, e la l'Ordinanza come esempii di cagioni or-
perdita. Questo è un contratto d’ inden- dinarie di questa perdita, dimodoché,
nità, e l'assicurato non può dimandare secondo la sua opinione, la dimanda del
la somma assicurata come se tutto fosse pagamento della somma assicurata in ca-
perduto, e ritenere gli avanzi rimasti sal- so di naufragio, o arrenamento non si
vi, perchè ne trarrebbe un lucro che gli deve ammettere, se non hanno cagionato
è negato dalla legge. £ dunque l’abban- la perdita totale. 0 quasi totale, e se gli
dono, o rinuncia all’ incetta d’antica o- effetti assicurati furono in gran parte sal-
rigine quanto il contratto d’assicurazio- vati, non compete all’ assicurato che il

ne, e dalle leggi marittime di ogni na- diritto all’indennità come di semplice
zione è definito nello stesso modo. L' as- avaria (
7); ma invece Emerigon (8) so-
sicurato cede e rilascia all’assicuratore stiene contrario, e dimostra che ognun
il

ciò che rimane della nave o merci assi- dei sei casi enumerati dall' Ordinanza è
curate, e ogni suo diritto, nome, ragione, indipendente dall'altro, e che il sesto
ed azione di proprietà che avea sulla me- della perdila intera non si riferisce in ve-
desima, a condizione che questi pagherà run modo ai cinque primi. Egli distin-
l’intera somma di assicurazione, entro il gue la perdita legale dalla perdita reale:
termine, o accordato nella polizza, o de- la prima è un nome di diritto, la seconda
terminato dalla legge ( 3 ). è la privazione assoluta delle cose assi-
433 . Primieramente convien conoscere curate. Nei cinque primi casi, la perdita
in quali casi può farsi abbandona Bal- intera è presunta dalla legge, e questa
dasseroni li riduce a due ( 4 ). L’uno è presunzione essendo jurit et de jure apre
quando vi è perdila intera, o quasi to- {' adito all’ abbandono. Nel sesto, per in-
tale, l'altro quando in forza di sinistro tentale l’azione è necessaria la perdita
chiamato maggiore ( 3 ), le mercanzie sono totale ed effettiva. Il Codice di Commer-

(i) Cod. di Comm. art. 43 », 434. no alla cosa assicurata: sinistro maggiore
(») ld. art. 435 , 436 . quello che ne cagiona la perdita totale o
( 3)
Cod. di Coram. art. 378, 385 . tenda a cagionarla. V. Emerigon, eh. ta 0
(4) Balda sse reni, delle assicur. pari. 6 eh. is sect. 39 § 9.
tit. 7 n. 1. (6) Ordinanza della marina, art. 4 fi b.t.

( 5) Nota. Sinistro minore propriamente {7) Pothier, n. 119.


si dice quello che cagiona un semplice dan- (8) Emerigon, eh. 1 7 sect. ».
, e

PARTE SECONDA 295

ciò (1) è conformò all’Ordinanza, ed enu- o deteriorazione reale che apre l'adito
mera i medesimi sei casi con alcune mo- all’ abbandono, ma la qualità di sinistro,

dificazioni, per cui non v’è più luogo a perchè in questo solo caso il Codice fissò
dubitare che non abbiano a riguardarsi il grado della perdita, 0 deteriorazione,

come indipendenti, e distinti uno dall'al- non in quelli. ., Il Legislatore, dice Locré,
tro, e aggiunge il settimo, quello cioè „ si è occupato del caso, in cui v’è per-
dell’ arresto per parte del governo, a viag- „ dita totale, 0 quasi totale, e ne ha fatto
gio incominciato. A' termini dell’Ordi- „ una cagione diretta di abbandono, per
nanza era insorta la questione, se le pa- „ le circostanze che non ha specificale,
role perdila intera dovevano intendersi, „ perchè non era possibile di prevederle
o nò nel rigoroso senso loro letterale. Po- „ tutte. Quando la legge stessa ha in tal
thier (2), seguitando Valin, dice ebe non „ modo regolati gli effetti di questo av-
devono intendersi rigorosamente e troppo „ venimento, non è possibile di attribuir-
letteralmente, e che v’è perdita intera „ lene altri: fa d'uopo invece contenersi
non solamente quando le mercanzie sono „ entro i limiti che il testo ha descritti,
tutte, o quasi tutte prese ,
o sommerse, „ e da ciò conchiudere che il naufragio,
ma pur quando rimaste salve nella nave, „ il prcdamenlo ec. sono cagioni assolute

o poste in salvo a terra, sono deteriorate „ di abbandono, qualunque sia la perdita


in modo che il loro valore è scemato più „ effettiva che ne risulta (7). „
della melò, perchè secondo l' uso ordina- 434. È da tutti riconosciuto che l’a-
rio di favellare, quando le mercanzie han- zione d'avaria è meno gravosa per l’assi-
no sofferto un danno tanto considerabile, curatore che l’abbandono, e perciò la
si dicono mercanzie perdute. Valin (3) legge ha determinati, e ristretti i casi,
si era fondato sul Guidon del Mare (41 nei quali rassicurato può farlo: questi
il quale ammette l’abbandono quando non possono ampliarsi edescludonoqua-
l’avaria eccede la metà delle mercanzie, lunque altro. Se una forza maggiore, in
o il danno è tale che il loro valore corri- circostanze diverse da quelle che sono
sponde appena alla somma del nolo, o indicate dall’ art. 369 del Codice, impe-
poco più. Emerigon vigorosamente com- disse il trasporto delle mercanzie al loro
batte questa opinione, e s’attiene alla destino, se, per esempio, nel corso del
lettera, e al rigore deltesto dell’Ordinan- viaggio per bisogno pubblico, fossero pre-
za, e non riconosce perdita intera, se non se,non ostilmente, e ne fosse pagato un
quando vi è perdita assoluta, e nulla è prezzo qualunque, rassicurato potrebbe
salvo, e dice che se un carico di lana intentare bensì l’azione d’avaria per farsi
fosse trovato quali tutto calcinato, un rimborsare di quel di più che valevano,
carico di grano fosse quoti tutto gettato, ma non avrebbe diritto di far l’abbando-
o quasi tutto fradicio, la sola esistenza di no (8). Baldasseroni cita alcune decisioni
alcune particelle della cosa conservata della Rota Fiorentina, e una della Rota
nella loro essenza e natura basterebbe a diGenova, dalle quali fu ammessa la ri-
togliere all’assicurato l’azione d’abban- nunzia all’incetta non ostante che si pro-
dono, e se nella polizza vi fosse la clau- vasse in salvo il capitale assicurato, uni-
sola franco d’avaria, resterebbe privo d’o- camente per la mancanza dell’arrivo di
gni indennità (5). Il Codice di Commer- esse (9), e sono notabili i termini della
cio ha tolto la questione dichiarando che prima proferita dalla Rota Fiorentina nel
in caio di perdita o deteriorazione degli giorno 25 Febbraio 1780. „ Quando le
effetti assicurati, l’abbandono può esser „ merci o non giungono dentro il termi-
fatto se la deteriorazione o la perdita và „ ne convenuto, 0 nel luogo destinato,
almeno ai tre quarti (6), e chiaramente si «qualunque sia la causa, purché non
vede che negli altri casi non è la perdita, „ dipenda dalla colpa dell'assicurato me-

(i) Cod di Comm. art. 369. te) Cod. di Coram. art. 36g.
(») Pothier, iz. 191. (7) Locré, art. S69 not. a n. 3.
c (3) Valin, art. <6 h. t. (8) Pardessus, Court de Dr. Comm.
(4) Guidon de la mer, eh. 7 art. «. n. 8g3.
(5) Emerigon, eh. ij sect. a § 6. (g) Balda sseroui, pari. 6 Ut 7 n. 9.
:

296 DIRITTO COMMERCIALE


„ desiano, o non sia stata eccettuata nel- mercanzie, dal giorno m
cui sono stale
„l’apoca di assicurazione. „ l’am- Ma introdotte nella nave, 0 nelle gabarre per
piezza della regola che la Rota Fiorentina ma gli articoli 328 e
esservi trasportate;
stabilisce non potrebbe oggidì conciliarsi 341 non fissano il tempo dei
del Codice
col Codice di Commercio, il quale dichia- rischii se non quanto alle avarie: il tem-
ra che, ad eccezione dei casi di forza po dell'abbandono non incomincia che
maggiore determinati nella precedente dal giorno della partenza, perchè l’abban-
disposizione dell’articolo 369, tutti gli dono che può essere rovinoso per gli as-
altridanni sono riputati araria (1). L’ab- sicuratori, essendo un rimedio straordi-
bandono essendo più incomodo per l’ as- nario,non doveva essere troppofacilmente
sicuratore che l'azione di avaria, sembra accordato per non arrestar gli assicuratori
che a questi avrebbe dovuto darsi la scel- che sono il sostegno del commercio ma-
ta, ma non compete, in forza di legge, rittimo. D’altronde, se rassicurato desidera
che all’assicurato. La legge dice l'abban- una più ampia guarentia, le parti posso-
dono può esser fatto chi deve farlo? L'as- no derogare a questa disposizione, e se
sicurato. Dunque è per lui puramente non gli basta l'indennità per mezzo del-
facoltativo. Pardessus (2) osserva che la l’azione d'avaria, che in caso di perdita
scelta dovrebb'essere lasciata all'assicu- totale equivarrebbe all’abbandono, pos-
ratore, il quale è debitore, qualora l’ab- sono stipular l’abbandono medesimo, per-
bandono, o l’azione d’avaria fossero mo- chè la legge ha determinato i diritti delle
di di liberazione, ma siccome sono modi parti quando mancano i patti particolari;
con cui l’assicurato sperimenta il suo ma se le cagioni d’abbandono furono am-
credito; cosi la scelta appartiene all' assi- pliate,0 ristrette, o modificate, purché le
curato, e non
può dubitare che questa
si condizioni aggiunte nulla abbiano che
scelta non gli
sia dalla legge attribuita, sia contrario, nè all’essenza del contralto,
perchè nei casi stessi, in cui lo autorizza nè alla giustizia, devono essere adempite,
a far l' abbandono, gli riserba la facoltà e i diritti legali cedono ai diritti conven-
di rinunziare a questo diritto, e di atte- zionali (S). Se Emerigon riconosceva, e
nersi alla semplice azione di avaria, an- ammetteva questo principio a’ termini
che quando nella polizza di assicurazione dell'Ordinanza che si esprimeva con pa-
è espressa la clausola, franco d'avaria (3). role proibitive. — NON POTRÀ’ t ab-
Fra i casi determinati, alcuni ve ne sono bandono esser fatto (n« pourra,) tanto
che non aprono la via dell' abbandono più potremo, anzi dovremo riconoscerlo,
che dopo un termine prefisso, altri per ed ammetterlo noi dopo il Codice che si
cui si richiedono alcune solennità, ed al- esprime colle parole permissive. L’ab- —
tri di cui convien esaminare le circostan- bandono degli effetti assicurati ES- PUÒ
ze per giudicar se comportano abbandono SER PATTO (6). -
tanto della nave, quanto delle mercanzie. 435. Caso di predamento: regola gene-
Parleremo di ciascun caso paratamente, rale: ne nasce subito l'azione d’abban-
e frattanto premettiamo la regola gene- dono, perchè subito nasce la presunzione
rale, che l’abbandono non puòesserfatto della perdita totale, e benché poi sia ripi-
prima dell'incominciamento del viag- gliata la nave, o abbandonala dal preda-
gio (4), e questa regola comprende tanto tore, 0 giusto, 0 ingiusto sia il predamen-
la nave, quanto le mercanzie. Abbiamo to, 0 vi sia speranza direstituzione.onò,
veduto che quando nel contratto di cam- non si l’ abbandono, nè si
esclude ritar-
bio marittimo, o di assicurazione, non ò da La Rota di Genova ba deciso più
(7).
stato determinato il tempo dei rischii, volte ohe quantunque la nave predata
corre per la nave e suoi accessorii dal fosse stata restituita all' antico padrone,
giorno in cui è posta alla vela, e per le e fosse giunta al luogo di sua destinazio-

(i) Cod. di Comm. <wr. 371, (6) Locré, art. 36g not. 4.
(a) Pardessus, toc. cit. (7) Valiti, art. 46. Polhier n. 118. E-
(i) Cod. di Comm. art. 409. merigon, eh. 17 scct. ». Locré, art.

(4} Cod. di Comm. art. 3;o. n. J.

(5) Eraeriggn, eh. 1 7 scct. * $ 7,

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,

PARTE SECONDA 297


nc, pure gli 'assicuratori erano tenuti a malore, e non si possono aspettar gli or-
pagare la somma assicurata (1), ma Tar- dini; in tali circostanze, assicurato oil I'

ga si attiene al diritto comune, secondo Capitano che ne diviene man-


fa le veci,
la disposizione del quale, dice egli, si ha datario necessario dell’assicuratore, è di
che lutto quello che facilmente e riduci- lui procurator nato, dice Valin, e a di
bile al primo stato, deve regolarsi come lui spese c rischio procura di ricuperare
se vi fosse (2), e Casaregio, Rocco, ed al- gli effetti assicurati, c deve fare ciò che
tri sostengono che la nave essendo dal- farebbero gli stessi assicuratori (6j. Tosto
l' antico padrone ricuperata, a nulla più che l' assicurato ha ricevuto notizia del
sono obbligati gli assicuratori che a pa- predamento deve darne avviso all'assi-
gare il danno realmente sofferto (3). E- curatore entro il termine di tre giorni, e
merigon manifesta un’opinione conforme volendo affrettare il pagamento della som-
a quella di questi autori, ma confessa che ma di assicurazione, gli è anche lecito,
la giurisprudenza Franceseè contraria^). col medesimo atto di notificazione, 0 di
11 Codice di Commercio, incasodipreda- far abbandono intimando all’assicura-
l'

mento, quando vi sia riscatto, stabilisce, tore di pagar la somma assicurata nel ter-
come vedremo, che se l’ assicuratore ac- mine prefisso nel contratto, 0 di riservar-
cetta l’accordo, non si fa luogo all'abban- si di far l’abbandono entro i termini fis-

dono. Pardessus, dopo aver osservato che sati dalla legge (7). Fingasi che il preda-
il predamento non è un fatto, che per se tore siasi contentato di una somma di
medesimo produca sempre, immediata- denaro, 0 di lettere di cambio all’ordine
mente, la perdita intieru effettiva, e dopo suo, e abbia rilasciato la nave all’antico
aver indicati i diversi modi con cui la padrone, l'assicurato, se non ha potuto
nave può essere ripigliata, o ricuperata, spedire l'avviso alfassicuratore, può sen-
conchiude che se, „ dopo il predamento z’essere obbligato ad aspettarne gli ordi-
„ di una cosa assicurata, un’avvenimento ni, riscattar la preda. In tal caso egli è
„ qualsivoglia fa eh' essa ritorni in poter tenuto di notificare al più presto possibi-
„ dell’assicurato, egli non può più dichia- le all’ assicuratore l’ accordo fatto (8) e ,

„ rare che ne fa l’abbandono, e se egli ha l’ assicuratore entro il termine di venti-


pagato qualche cosa per ottenerla, gli è quattr’ ore, dal momento in cui n’ ebbe
riserbata l'azione d’avaria per farsela rim- la notificazione,
è tenuto a dichiarare se
borsare (5], ma non vedo su qual fonda- vuol prendere per conto suo l’accordo, o
mento egli stabilisca una regola generale rinunciarvi. Se l’assicuratore accetta rac-
contraria a quella che abbiamo sopra ri- cordo, deve subito, 0 nel termine pattuito
ferita. nella convenzione conchiusa dal predato-
436. Predata che sia la nave, non è re coll’ assicurato, [ause termes de la con-
fempre facile di avvertir 1’ assicuratore vention.) e proporzionatamente all’ inte-
dell’ accaduto sinistro, ed egli per lo più resse eh’ egli ha sulla nave, contribuire
sitrova nella impossibilità di prendere le al pagamento del convenuto riscatto, e per
determinazioni che il proprio interesse lui prosegue il rischio del viaggio a’ ter-
richiede ; spesse volte il predatore è di- mini del contralto di assicurazione. Se
sposto a lasciar libera la nave, qualora o dichiara che non intende di accettar l’ac-
gl' si paghi una somma in denaro con- cordo, egli è tenuto a pagare la somma
tante, o in lettere di cambio tratte all’ar- assicurata, e nulla può pretendere degli

(i) Sufficit semel extitisse conditionem (i) Targa, cap. 54.


edam quod postea sequatur redemptio cum , (3) Casareg. disc. 17. Rocc. not. 34 e 68.
per talem recuperationem non potuerit (4) Emerigon, eh. la sect. 18 $ 4.
praejudicare, nec Jacere aliquod darnnum (5) Pardessus, n. 894 .

d. Thomae, (assicurato) qui propter d. ca- (6) V. Ordin. della Marina art 45, Si,
pturam acquisioerat jus contro assecura- 56. Valin, art. 45. Cod. di Comm. art.
tores quod ab eo afferri non potuit: Rota 38i, 388 e 3g5.
Genuen. decis. ioi n. a et per tot. Balducc. (7) Cod. di Comm. art. 374, 378.
decis. Rotar Genuen. decis io n. 4 5 sub (8) ld. art. 3g5,
tit. de assecural. et dee. il,

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298 Diluirò COMMERCIALE
cfleUi riscattati dall assicurato. Quando dunque il diritto di far l’abbandono na-
entro il termine di ventiquattr’ ore non sceimmediatamente dal fatto del preda-
abbia notificata all’assicurato la scella, si mento, e l’ assicurato non lo perde, nè
presume ch’egli ricusi di profittar del- l'assicuratore lo impedice, ma il primo
1 accordo. Questa è la disposizione del in favor del secondo rinunzia volonta-
Codiceli) conforme a quella dell’Ordi- riamente, facendo il riscatto, al suo di-
hanza della Marina. ritto,a condizione che questi accetti l'ae-
437. La legge ha preveduto il caso, in cordo, e che lo rimborsi del prezzo del
cui l’ assicurato abbia potuto dar avviso riscatto come di una spesa straordinaria
del predamento all'assicuratore, e quello a suo carico. Si potrebbe dir che l'assi-
in cui questo avviso sia stato impossibi- curatore, in caso di riscatto, impedisce
le: nel primo, il riscatto può farsi dal l’abbandono, qualora l’accordo si facesse
medesimo assicuratore, ed egli profittan- da lui direttamente, 0 in seguito d'or-
do dell'accordo diventa compratore e pro- dine suo, ed egli potesse costringere ras-
prietario della cosa, in proporzione del sicurato a ripigliarsi la roba rilasciata dal
suo interesse, ma non può dispensarsi dal predatore, ma nel nostro caso, egli com-
pagamento somma assicurala; nel
della pra, come abbiamo osservato, e non ri-
secondo, la legge autorizza l’ assicurato a scatta, opera come semplice particolare,
far le veci dell’ assicuratore e a trattar col non come assicuratore, c non gli è lecito,
corsale o nemico, siccome l’assicu- ma per liberarsi dalla sua obbligazione, di
ratore non avendo dato ordine veruno, restituire all'assicurato gli effetti ricupe-
può ricusar l’accordo; cosi l’ assicurato rati. Sulle conseguenze del riscatto, l’Or-
non tratta coattivamente, ma volontaria- dinanza non si esprimeva con chiarezza
mente, e Codice dichiara che può ri-
il bastante; essa diceva che l'assicuratore il
trattare (2), ma non che vi sia tenuto: quale aveva accettato per se 1’ accordo,
egli tratta condizionatamente per conto era tenuto a correre i ritchii del ritorno.
proprio, e privandosi dell'azione che gli Pothier (6). riconoscendo il principio che
competeva, la trasferisce nell’assicurato- la proprietà degli effetti rilasciati ritor-
re, contentandosi di ridurre il fatto del nava all’ assicurato, ne deduceva la con-
predamento che è caso di sinistro, ossia seguenza, che i rischii continuavano a
di perdita, come abhiam veduto, al caso correre a carico dell’ assicuratore, e che
d’avaria (3). Delvincourt dice che l’arti- in caso di sinistro, al ritorno, egli non
colo 396 decide espressamente, che in ca- potea detrar dalla somma assicurata, il
so di riscatto, il fatto solo del predamento prezzo del riscatto, 0 la somma che avea
non apre l’adito all’abbandono, perchè pagato per ottenerlo. Emerigon confuta-
l’assicuratore, accettando l’accordo, lo può va Pothier (7), considerando l’assicuratore
impedire (A), ma questa proposizione non come compratore, e padrone della roba
mi sembra fondata. Appena predata la di cui aveva pagato ilriscatto.esosteneva
nave, l’abbandono dipende dalla volontà che l’assicuratore come rivestito dei diritti
dell’assicurato, il quale ha la scelta, e può dell'antico proprietario, poteva farla assi-
preferirlo all’azione d’avaria; notificato curare per conto proprio, 0 ne correva i
che sia l’abbandono, e accettato, o giu- rischii di ritorno, ch’egli riguardava come
dicato valido, l’ assicuratore non può di- nuovi rischii che egli correva, non come
/ spensarsi dal pagamento della somma as- assicuratore, ma come padrone* perchè
sicurata (5); la legge autorizza rassicu- l’accordo era di suo profitto; ma il Codice
rato a fare il riscatto quando non ha potuto ha ritenuto il parer di Pothier, giacché
dar l’ avviso in tempo all’assicuratore, ma stabilisce che l’assicuratore continua a
non ve lo costringe, e lo lascia libero di correre il rischio del viaggio , e per tron-
trattare, o di non trattare, col predatore; care ogni disputa aggiunge, confarme-

Cod. di Comm. ari. 3g6. Ordonn.


(i) li) Delvincourt, not. de la pag. aatìn.a.
de 68 art. 66 h. t.
1 1 (5) Cod. di Comm. art. 385.
(a) Cod. di Comm. art. 374. (6) Pothier, n. 1 35.
(3) V. Locié, art. 396. Emcrigon, eh. (;) Emerigon, toc. cit.

lì sect. ai § 6.

,OOgl
PARTE SECONDA £99
mente al contratto di assicurazione. Dun- dice pure Emerigon (3). La prima quando
que, accettato che sia l'accordo, si riani- la nave è sommersa, e non ne rimane
ma l’assicurazione, rinasce l’antica gua- vestigio permanente sulla superficie del
renti, e l'assicuratore corre i medesimi mare, l’ altra quando la nave che investi
rischii che correa prima del predamento, nella spiaggia, schiuse un varco all’acqua
perchè la proprietà della cosa riscattata del mare che ne riempi la cavità, senza
rimane all’ assicurato. Conchiuderemo che sparisca assolutamente. Questi si
oon un esempio. Tizio fece assicurare il presumono accidenti fatali, e se gli assi-
suo carico per 50,000 lire, e fu preso: il curatori non provano che furono cagio-
corsale o nemico lo rilascia, contentan- nati dalla colpa del Capitano , ne sono
dosi pel riscatto, di 25,000 lire. Tizio no- mallevadori (4), e si fa luogo all’abban-
ti lira l'accordo a Sempronio assicuratore: dono, ancorché la nave riempita d’acqua,
e questi lo ricusa, e Tizio pagherà le poi si vuotasse, e riuscisse di rimetterla

25.000 lire di riscatto, ma farà l’abban- a galla, perchè il solo fatto del naufragio

dono, e Sempronio dovrà pagargli le lire basta a produrre l’ azione.


50.000 che sono la somma d'assicurazio- 439. Arrenamento con frattura. Po-
ne; o Sempronio accetta perse il riscatto, thier ed Emerigon (5) distinguono la
e dovrà rimborsare a Tizio le lire 25,000 frattura in assoluta, e particolare. L’as-
che ne furono il prezzo; si vivifica l’assi- soluta è quella che cagiona la distruzione
curazione, e la nave prosegue il viaggio del naviglio: la particolare, quella che fa
a rischio di Sempronio a tenor della po- entrar l’ acqua, ma è riparabile. La frat-

lizza.Se il carico arriva a buon porto, tura di qualche parte accessoria della na-
l’ non sarà in discapito che
assicuratore ve che lascia illeso il corpo, 0 la lesione
di 25,000 lire invece di 50,000 che a- del corpo che non fa che entri l’acqoa,
vrebbe dovuto pagamele ricusando rac- non fu mai riputata frattura nel senso
cordo, avesse lasciato aperto l’adito all’ab- della legge.Accade arrenamento quando
bandono; se si perde, pagherà la somma la nave spinta a una spiaggia 0 a una
di 50,000 lire assicurate, come se non vi secca ove non avvi acqua sufficiente, toc-
fosse stato riscatto. ca il fondo, e non può più navigare. Tal-
438. Caso di naufragio. Abbiamo ac- volta l’ arrenamento porla seco frattura,
cennato al n. 90. ciò che s’ intende per e talvolta no; talvolta la nave arrenata, 0
naufragio c frattura che i Francesi chia- con frattura, 0 senza frattura, può rimet-
mano naufrago e bris, ed ora importa tersi a galla, o colle sole forze dell’ equi-
d'indicare precisamente il significato di paggio, 0 coll’aiuto di forze straniere, e
questi vocaboli. L’etimologia della paro- talvolta essendo impossibile di rialzarla,
la naufragio si desume dalla frattura è d’ uopo ridurla in pezzi nel luogo me-
della nave, perchè sebbene si dia naufra- desimo ove si trova. L’Ordinanza (6) fa-
gio senza frattura, e frattura senza nau- ceva due casi diversi dell’ arrenamento e
fragio, pure ordinariamente la frattura della frattura e parca che in ciascuno
,

è cagion del naufragio, o conseguenza ammettesse abbandono, ma la giurispru-


— dicilur naufragium quasi navis fra- denza, in caso di frattura, volea che vi
ctura A NA VE ET
FRAGO; quia ple- fosse sommcrgimcntoecosì la trasforma-
rumi/ue navis frangitur dum naufra giura va in naufragio (7): bastava però per e-
palilur (1). Le leggi civili parlano di due sercitar quest’azione in caso di arrena-
specie di naufragio, uno quando la nave mcnlo che la nave che avea dato in secca,
dal naufragio è gettata al lido, l’altro non potesse riporsi a galla colle sole forze
uando è ricoperta, e sommersa dall'on- dell’ equipaggio, e quando era necessario
e (2).Vi sono due specie di naufragio, il soccorso straniero, si facea luogo all’ab-

(i) Accurs. in L. i Cod. de naufr. 143 e disc. aa6 n. a5. Locenn. lib. 1 cap.
(a) Naufragio navis expulsa ad litus. 7 n. 3.
!.. i — obruta i>el submer-
Cod. de naufr. (5) Pothier, n. no. Emerigon, eh. la
sa fluctibtts navi L. 3 e 5 Cod. eod. sect. 11 r i3.
(3) Ertierigon, eh. in sect. li, (6)Ordonn. de 1681 art. 46.
Targa, cap. 57. Casareg. disc.
C4) 1 n. (7) Valin, art. 46. Emerigon, toc. cit.
SUO DIRITTO COMMERCIALE
bandono, immediatamente, ancorché la gio, il carico non si salva quasi mai che
nave rimessa a galla proseguisse il tra- in cattivo stato, e quindi si fa l’abban-
getto lino al luogo di sua destinazione. dono, c anche delle mercanzie, benché in
Questo sistema di giurisprudenza fu mo- tutto o in parte salvate, perchè in tali
dificato dalla dichiarazione del 1779, che circostanzeun regolamento di avaria non
per l’abbandono richiedeva, nel tempo servirebbe che a produr liti (5).
stesso, arrena mento c frattura, distinguen- 440. Nel caso di naufragio, e arrena-
do lanave dalle mercanzie, per cui l’ab- mento con frattura.Tassicurato deve come
bandono, in caso di arrenamento, era le- in quello di predamenlo, darne avviso
cito solamente quando non polca trovar- all’assicuratore, e può fargli l'abbandono
si altra nave per tragettarle al loro de- nello stesso modo; ma deve altresì rassi-
stino. Il Codice ha corretto l’Ordinanza, curato, senza pregiudizio dell'abbandono
cd esige per l’abbandono che siavi con- da farsi a suo tempo e luogo, adoperarsi
giuntamente, arrenamento e frattura; an- in ricuperare gli avanzi della nave e del-
zi questo concorso non basta sempre, per- le merci, e l’assicuratore lo rifà delle spe-
chè se la nave data in secca può essere, se che costò il recupero, fino alla concorren-
per quanto arrenala c rolla, rimessa a za del valore degli effetti salvati 16). L’Or-
galla, riparala e posta in grado di con-
, dinanza diceva —
l’assicurato potràado-
tinuare ad incamminarsi alla sua desti- pcrarsi pel ricupero: il Codice dice — l'as-
nazione, l’abbandono non può esser fat- sicurato deve, e converte la semplice facol-
to (1); se la nave arrenata senza frattura, tà in rigorosa obbligazione: sarebbe ingiu-
non può essere smossa, o, se rotta, senza sto che le cure dell’assicurato, il quale può
essere arrenata, non potrò rattopparsi, a- considerarsi come un negntiorum gettar,

rrà bensì luogo l’abbandono, ma a titolo ridondassero in di lui danno, perciò non
di innavigabilità, e l’abbandono delle perde verun dritto, e ciò che spende gli è
mercanzie si farà secondo le regole pre- rimborsato sulla semplice sua parola,
scritte nel caso di trattenimento per de- perchè se dovesse farne constare, il più
creto di Principe, di cui parleremo fra delle volte sarebbe in perdita, ma se ol-
poco. Quando era concesso T abbandono trepassasero il valore degli effetti salvati,

per arrenamento, e frattura, a' termini troppo dura sarebbe la condizione dell’as-
dell’Ordinanza, ancorché il carico fosse sicuratore, e la legge commiserandolo, gli
salvo, o non deteriorato in gran parte, non ha concesso di potersene litio rare abban-
si dovea far distinzione fra la nave, e le donando all’assicurato gli effetti medesi-
mercanzie: cosi decide Emerigon: ma Va- mi. La negligenza 0 indolenza nel procu-
lin sostiene il contrario, confessando che rare il ricuperodegliavanzidel naufragio,
l’uso è opposto alla sua opinione (2). Lo potrebb’esscre considerata come colpevole,
stesso dir si potrebbe secondo il Codice, e l’assicuratore avrebbe azione al paga-
ma siccome parlando d’ innavigabilità, il mento dei danni, e interessi; purebè il
Codice non ammette abbandono delle Capitano non l'abbia trascurato, perchè
mercanzie, se non quando il Capitano avrebbe costato spese maggiori di quelle
non ha potuto ritrovar altra nave su cui che avrebbe potuto ripetere (7), ma non
ricaricarle per essere tragetlate al luogo potrebbe servirgli di pretesto per negare la
della loro destinazione (3); cosi argomen- somma assicurata; egli dovrebbe pagarla, e
tando da questa’ disposizione, Delvin- riclamar poi. Cosi decide Delvincourt (8)
court (4) limita il sentimento di Emeri- argomentando dall'articolo 3R4, il quale,
gon al caso, in cui dal Capitano non siasi mentre ammette l'assicuratore alla con-
potuto ritrovare altra nave. Riflette però tro prova dei fatti allegali dall'assicurato
Pardessus che nei casi sopra indicati, c nei casi di sinistro, dichiara che questa
da lui compresi sotto la parola naufra- ammissione non sospende le condanne

(i) Cod. di Comm. art. 38g. (5) Pardessus, n. 896.


(») Valin, a/t. 46. Emerigon, cA. 17 (6) Cod. di Comm. art. 38 1.

sect. a § 5. (7)
Locré, art. 38 1 .

*’*
(3) Cod. di Comm. art. 394. (8) Delvincourt, not. de la pag-
(4) Delvincourt, not. à la pag. aa6 n. 4. num. 1.
I

PARTE SECONDA 301

dclt assicuratore al pagamento provviso- del benefizio della assicurazione come se


rio della somma assicurala. il sinistro fosse provato, se l'assicurato

441. La nave può esser perita in aito dovesse provare in qual tempo è accadu-
mare, e ignorarsi: in tal caso l'assicurato to il sinistro che ignora, la legge ema-
perderebbe la guarcntia di cui ha pagalo il nata in favor suo sarebbe vana, e contra-
prezzo, ossia non potrebbe profittarne, ma dittoria.Nel dubbio, dice Valin (6), si
la legge dopo un tempo che determina, reputa perito il vascello dal giorno in cui
presume questa presunzione
la perdita, e disparve, o dalle ultime notizie che se
equivale alla prova del caso sinistro (1). n’ ebbero, come nel caso dell’ assente che

Perindur questa presunzione è necessario si suppone morto dal giorno dell’assenza.


solamente che rassicurato, dopo quel tem- Quanto alle notizie, non v’ha dubbio che
po, non ne abbia avuto notizia. Basta che debbano esser vere o verisimili, non va-
rassicurato affermi di non averne avuto ghe, e indeterminate, del resto poco im-
per poter notificar l'abbandono, e diman- porta che siano pervenute piuttosto al-
dare la somma assicurata, el'assicuratore che all’assicuratore, o a qua-
l'assicurato,

può contrapporre o l'eccezione che altri lunque altro, e dal giorno della partenza,
ne seppero qualche cosa, o che quando la o dalle ultime nuove corre il tempo entro
perdita della nave è accaduta, era già spi- cui si presume la perdita, benché l'assi-
rato il termine prefìsso nella polizza, ma curazione sia fatta dopo la partenza della
glien'èaddossata la prova —
incumbilonus nave. Lo spazio di tempo su cui è fondata
probandi et qui dicit —
reus excipendo la presunzione della perdila, è di un'anno

actor (2). Targa (3) dice „ che quando per i viaggi ordinar», e di due per quelli
fit

„ si facessero assicurazioni a tempo deter- di lungo corso (7). Questa presunzione e-


quivalendo prova del sinistro, si do-
„ minato, e il vascello assicurato
si affo- alla
comprendesse manda, dopo spazio di tempo che
„ gasse in altura, e non si se Io
possa far assicurar la nave che
„ questo sinistro da altro, che o dalla J’inducc, si

fram- riguarda come perita. Casaregio rico-


„ lunghezza del tempo, o da alcun si

„ mento, o altro contrassegno ... in tal ;


nosce la massima contraria, ma l’esclude

„ caso, sebbene chi vuol scuodere ha da nel caso, in cui l’ assicuratore sia dall’as-

„ provare il sinistro ed il tempo come suo sicurato espressamente avvertito della

„ fondamento, però in tali casi si è


preso mancanza di nuova da tanto tempo (8).
„ la strada di dividere. „ Casaregio (4) at- Con questa dichiarazione, non è impedito,
tribuisce all’assicurato l’onere di provare dice Emerigon, di far assicurare la nave,
che il sinistro accadde in tempo in cui l'as- perchè non si ha della perdita che una
sicuratore era esposto per anco al rischio. presunzione legale (9), ma crede che l’ab-
Emcrigon cita due decisioni del Parla- bandono non potrebbe esser fatto agli as-
mento d’Aix de’10, e 20 Giugno 1747 dopo un’ annoodue, a con-
sicuratori che
proferite in senso di Casaregio, ma sog- tar dalla dola delt assicurazione. Egli
giunge che nel 1740 furono cassate dal non adduce la ragione, ma chiaramente
Consiglio di Stato (5). Se la legge induce si vede, perchè se fosse lecito di farsi as-
la presunzione del sinistro dalla mancan- sicurare dopo la già nata legai presunzio-
za assoluta di notizia della nave entro lo ne della perdita, non vi sarchile piò rischio,
spazio di tempo che determina, cappona e l’assicuratore stipulerebbe nella certezza
trascorso che sia può l’ assicurato godere di dover pagare indispensabilmente la

(i) Orditi, della Marina, art 58. Cod. di Cod. di Corara. art. 375.
(7)
Corniti, art. 3-5. (8) Assecuratio non subsistit si sit facta
() Potliier, n. ia3, 124. postquam nullum mincium habealur de
(3) Targa, cap. 5a noi. ai. navi, et transactum fuerit tantum tempo-
(4) Casareg. disc. a n. 8. —
quando tent- ris spatium, quod inverisimile sit, quod
pus est de substantia, vel fundamentum de ea ni/iil comperturn sit.nisi assecurator
intentionis, lune debet praecise et determi- eo nomine rnonitus, nihilominus assecu-
nate probari. — rationem in se recipiat. Casareg. disc. i
(5) Emerigon eh. 14 sect. 4. n. t53.

() V. Valin, art. 58. (9) Emerigon, eh. 14 sect. 4 $ 8.

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302 DIRITTO COMMERCIALE
somma assicurata: potrebbe rassicurato va (4). Altra questione. Io mi feci assicu-
far l'abbandono, e il ritorno della nave rare con una polizza, per sei mesi dal
non sarebbe pretesto valevole per sottrarsi giorno della partenza della nave, c mi feci
al pagamento (1). D'altronde la legge sup- poi assicurare con una seconda polizza per
pone che nello spazio di tempo determi- i rischii successivi d’altri sei mesi, dopo
nato, la cosa che presume perduta, sia sta- i primi spirali; non s’ebbe notizia della
ta assicurata, e la sua mira è quella di far nave dopo la sua partenza, o l'ultima che
sì che l'assicurato che paga il premio possa se n'ebbe fu prima, benché di poco, che
godere del benefizio dell'assicurazione, ma spirassero i primi sei mesi; si domanda,
se non vi è contratto, non vi è presunzio- se la perdita debba cadere sui primi, o
ne a danno di chi non è assicuratore, e sui secondi assicuratori, e si risponde, sui
questa non può nascere per l’assicuratore primi, perchè la presunta perdila rimonta
che dopo la sottoscrizione della polizza. al giorno della partenza, o dell’ ultima
442. Trascorso che sia dal giorno della notizia, e nel caso nostro per conseguenza,
partenza della nave, o da quello delle ul- al tempo assicurato colla prima polizza.
time notizie, il tempo dalla legge deter- Se vi fosse prova che la nave era perita
minato, il naufragio si considera come mentre ancora duravano i rischii assunti
provato, basta che rassicurato affermi di dai primi assicuratori, la seconda assicu-
non aver avuto nuova, o ulteriori nuove razione sarebbe nulla, e siccome la pre-
della nave, per far l’ abbandono, e l’assi- sunzione di cui si tratta, equivale alla pro-
curatore, come abbiamo accennato, può va; così deve produrre medesimi effetti,
i

esser costretto a pagar la somma d’ assi- e perciò convien decidere che i primi as-
curazione, ancorché la nave ritorni; que- sicuratori sono tenuti a pagar la somma
sta regola comprende il caso anche dcl- assicurata, e per i secondi si fa luogo allo
l’ assicurazione a termine limitato. L’as- storno. Ma come si concilia questa con-
sicuralo, anche in questo, per esercitare clusione colla disposizione che determina
l’azione che gli compete, deve aspettar che il tempo necessario per far presumere la
spirino i termini dalla legge medesima perdita? II Codice ha espressamente di-
il Codice colle sue nuove di-
stabiliti, e chiarato che nel caso di un’assicurazione
sposizioni (2) ha fissalo un punto di dirit- fatta per un tempo limitato ancorché il
to che l'Ordinanza aveva lasciato indeciso. termine dei rischii sia spirato prima di
Essa aveva bensì determinato dopo qual quello che si richiede per poter presume-
termine l'assicurato avrebbe potuto agire, re accaduto il naufragio, pure si presume
ma non quello entro cui sarebbe obbligato che la nave sia perita net tempo dell’ as-
a far l'abbandono, e sarebbe, non facen- sicurazione; 1’ assicurato però non può
dolo, decaduto dal suo diritto. Valin ri- esercitare le azioni sue contro l’assicura-
flettendo che per autorizzare l’assicurato tore finché non siano spirati i termini di
a far abbandono, lo spazio di tempo tra- uno. o due anni, fissati per indurre la pre-
scorso senza notizie della nave, tien luogo sunzione (5).
(3) notizia della perdita,
della o per meglio 443. Innavigatnlità per fortuna di
dire, equivale alla piena certezza della per- mare. Dev'essere assoluta, altrimenti non
dita, ronchiuse che l'assicuralo, nel caso dì diritto all'abbandono, e se la nave
della presunzione della perdita, era astret- benché arrenata può essere rimessa a
to ad esercitare le azioni sue contro gli galla, rattoppala e resa idonea per la con-
assicuratori, entro termini medesimi che
i tinuazione del viaggio, non compete al-
avea prescritti l'Ordinanza quando vi era T assicurato contro l’assicuratore che fa-
notizia della perdita, sotto la medesima zione di farsi rimborsare le spese, e in-
pena rimaner decaduto dai suoi dirit-
di dennizzare per le avarie cagionate dal-
ti L’uso era conforme all'opinione di
(3). farrenamento (6). Emerigon definisce
Valin, e questa opinione è stata dal Co- T innavigabilitàvera e propria: „ Una
dice convertita in disposizione legislati- „ degradazione assoluta, o un difetto che

vi Cod. di Comm. art. 385. (4) Locré, art. 376.


(a) Cod. di Comm. art. 3?5, 373. (5) Cod. di Coinm. ari 376.
Valiti, art. 58. (6) Id. art. 38g.

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.

PARTE SECONDA 303


„ non ha rimedio di alcuna delle parti quale riporta una decisione della Rota
„ essenziali della nave, senza delle quali Fiorentina de'31 Luglio 1726 che riget-
„ non può sussistere come tale, nè aiiein- tò la dimanda dell’ abbandono, perchè
„ pire 1' oggetto della sua destinazio- la nave era stata bensì dichiarata inna-

„ ne (1). „ Questo stato della nave può vigabile, ma rimaneva il dubbio, se tale
provenire o dal logorarsi che fa natural- fosse divenuta per l’ infuriar de'venti con-
mente, o da un intrinseco suo vizio, o trarii, o per vizio proprio cd inerente, e
da qualche fortuna di mare. L'assicura- porre alla Rota che il caso d' innaviga-
tore non presta la sua guarentia che nel bilità dovesse piuttosto attribuirsi al vi-
terzo caso (2). L’Ordinanza del 1681 a- zio proprio. In questa decisione è stabi-
veva omesso d’ inserire specificatamente lito che, in dubbio, tutto il danno deve
fra casi di abbandono quello delfinna-
i
presumersi derivato dalla cagione più
vigabilità, ma la giurisprudenza ve lo antica, originale, certa, ed intrinseca della
comprendeva, perchè gli autori lo para- fragilità, e vetustà della nave, e che la
gonavano a quello di vero naufragio, e sola possibilità che il sinistro sia prove-
in fatto, quando la nave è divenuta inet- nuto dal vizio intrinseco rende inefficace
ta alla navigazione, come naviglio piò la prova fondata sulla sopraggiunta bur-
non esiste, e come tale è perduta intera- rasca. Se bastasse che la nave fosse giu-
mente. Quando per far che la nave sia dicata innavigabile, un armatore di mala
resa di nuovo navigabile è necessario , fede potrebbe mettere in mare un vecchio
impiegar tante spese, e tanto tempo che naviglio di cui fisserebbe nella polizza il
basterebbe a rifabbricarne un’altra;quan- valore come se fosse nuovo, e colla clau-
do raccomodamento è disastroso, lungo, sola, che ne è stata concordata la stima
e dispendioso, e che abbia piti forma di cogli assicuratori, per non dar luogo a
rinnomzione, che di riparazione a giu- che sia rinnovata, purché potesse reggere
dizio de' periti, anche allora la nave si a una parte di viaggio, farlo poi con qual-
reputa interamente perduta (3). Siccome che pretesto, 0 alla prima burrasca, ap-
però non la semplice innarigabilità, ma prodare a un porto intermedio, e là, per
quella che fu cagionata da fortuna di mezzo di perizia, ottenuta dal giudice
mare attribuisce sola all’ assicurato la fa- una dichiarazione d’ innavigabilità, con
coltà di fare abbandono; cosi pel princi- questo titolo, costringere gli assicuratori
pio che qui fundat se in disposinone qua- a pagargliene il prezzo determinato, e
lificata, debel probare dispositionem et con esso comprarne, 0 farsene fabbricare
qualitalem, egli deve giustificare che pro- un nuovo. Per evitare simili abusi, era
venne da fortuna di mare, ed escludere la necessario di seguitare il sistema di Ca-
cagione di vetustà, e vizio intrinseco. saregio, della Rota Fiorentina, e di Va-
„ Se poi seguisse tale infortunio, dice lin, ma cosi non la pensava Emerigon,
„ Targa (4), che o per tempesta grave o perchè dicea che avrebbe incontrato gravi
„ per incendio, o per combattimento o difficoltà nella pratica, atteso che le circo-
„ per altro accidente impensato si ridu- stanze variano in infinito, e le regole pi il
„ cesse la nave a’ termini d’ innavigahi- semplici sono sempre le migliori in ma-
„ lilà non riducibile allo stato da potersi teria di commercio (7). Secondo l’opinio-
„ più navigare, allora non si è piò nei ne di Emerigorwbaslavache il caso d’in-
„ termini di avaria, ma di sinistro fata- navigabilità si («se verificato in viaggio,
„ le „ La prova dunque di alcuna di per far presumere che procedeva da for-
queste cagioni, per farsi luogo all’abhan- tuna di mare, e l'onere della prova che
dono, è indispensabile, e la presunzione proveniva da vizio intrinseco, era addos-
è sempre che il cattivo stato della nave sato agli assicuratori, ma la dichiarazio-
proceda dal suo vizio intrinseco (5). Que- ne del 1779 diretta a reprimere gli abusi
sta è pur la dottrina di Casaregio (6), il che nascevano da questa giurisprudenza,

(i) Emerigoti, eh. i3 sect. 38. (51 Valin, art. a8 e 46.


(a) Cod. di Comm. art 35o, 35a (6) Casaree. disc. 143 n. 34, »6, 36.
(3) Targa, cap. 54. Emerigoti, eh. 1 a sect. 38.
(7)
(4) Targa, cap. 60.

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304 D1IUTT0 COMMERCIALE
e posteriore alle sentenze riportate da E- comunque arrenata sia, si fa luogoall'ab-
mcrigon, sembra stabilire un sistema bandono per caso d'innavigabilità. Il Co-
contrai io al suo. Esso obbliga Capitani
i dice non ha folto l' obbligazione di pro-
a far visitare le loro navi prima della vare che la fortuna di mare fu cagione
partenza, e al ritorno, e non accorda agli dell' innavigabilità; anzi assoggetta l'as-
assicurati il diritto di far abbandono, se sicuralo a provare la perdita, cioè a prodar
non presentano processi verbali di visita:
i la prova del fatto da cui deriva l'azione di

dunque, dice Emcrigon, sussistendo que- abbandono, e in questo caso, il fatto essendo
sti processi verbali di visita è legalmente f innavigabilità per fortuna di mare, ras-
certo „ che la nave che mette alla vela, sicurato deve provare questa innavigabi-
come vuol la legge, cioè
„ è in buono stato di navigazione, e da lilà, qualificata

„ ciò segue che, se nel corso del viaggio, per fortuna di mare. Il Codice non espri-
„ diventa innavigabile, questo accidente me, nei termini della dichiarazione del
„ dev' essere presunto fatale a meno
, 1779, che dopo la prova esibita dall’as-
che gli assicuratori non provino il sicurato, il giudice del luogo ove la nave
„ contrario „ ma la dichiarazione, sup- si trova, debba condannarla in conse-

posta l’esistenza dei processi verbali, apre guenza, ma suppone una consimile pro-
V adito all’ abbandono qualora," dopo la nuncia dicendo se la nave è stala dichia-
partenza, la nave sia divenuta innaviga- rata innavigabile, l'assicurato ec. (3).
bileper fortuna di mare, e sia stata con- Quanto alla visita della nave, il Codice ha
dannala in conseguenza (1). I processi rinnovato in termini presso a poco equi-
verbali non adeguano lo scopo della leg- valenti la disposizione della dichiarazione
ge che volendo frenare la mala fede, esige del 1779 (4), ma sebbene e quella e que-
espressamente per l’abbandono, che l’in- sto possano averla ordinata come un mez-
navigabilità sia cagionata da fortuna di zo di giustificare (come abbiam detto al
mare, perchè i periti, quantunque speri- n. 44), le avarie sopravvenute nel decor-
mentali, attenti, e probi, non possono ri- so del viaggio, provenienti 0 da fortuna
levar che i difetti apparenti della nave, di mare, o da vizio intrinseco del basti-
non i reconditi, e celati nelle sue parti mento, pure essendo questa una prova
interne, che poi si manifestano in cam- fallace, cinadequata, e da questa sola non
mino; non è dunque vcrisimile che la leg- potendosi concludentemente argomentare
ge siasi contentata della semplice presun- che la nave si rese innavigabile, per sola
zione che se ne può desumere, e nonab- fortuna di mare, perciò sembra fuor di
bia voluto una prova diretta della verifi- dubbio che rassicurato debba aggiunge-
cata condizione da cui fa dipendere il re ai processi verbali di visita una prova
diritto di abbandono, e la richiede rico- diretta che escluda l’ innavigabilità per
nosciuta dal giudice, il quale deve dichia- intrinseco occulto vizio che i periti anche
rare non solamente che la nave è innavi- probi, sperimentati ed attenti non hanno
gabile, ma che talee divenuta perfortuna potuto discernere prima della partenza (5).
di mare (condamné en consequence). Il Per quanto però le ragioni allegateci sem-
Codice similmente comprende fra i casi brinoconvincenti.dobbiam confessare che
di abbandono f innatigabililà specifican- l'opinione di Emerigon è anche oggidì
do la circostanza per fortuna di mare, e generalmente ricevuta, e che dalla visita
siccome nega quest’azio* quando la na- si desume la presunzione legale che l’in-

ve può essere rimessa a galla, rattoppata, navigabilità sia stala cagionata da fortu-
e posta in grado di continuareil suo viag- na di mare, salvo rimanendo all’assicu-
gio (2); cosi ex contrariis possiano argo- ratore il diritto di provare il contrario.
mentare che quando la nave è divenuta Qualora la nave non fosse stata visitata
inabile a proseguire la sua navigazione prima della partenza, e non fosse giusti-

per fortuna di mare, irreparabilmente, ficato in tal guisa ch'ella era in buono

(i) Dichiarazione del 1779, art. 1, a, (4) Id. art. za 5.


3,4- (5) V. Estrungin, supplement à Pothier
(a) Cod. di Con;m. ar(. 389. eh. 4.

(3) Cod. di Comm. art. 390.


PARTE SECONDA 303
stato, la presunzione sarebbe invece che te il viaggio, era divenuta innavigabile

l’innavigabìlità provenne da vizio ante- per caso fortuito, c senza colpa del Capi-
riore (1). tano, questi era scioltoda ogni dovere (3),
414. Nel caso di assoluta innavigabi- ma Emerigon sostiene che l'Ordinanza
lità, convien distinguere l’assicurazione della Marina imponeva l'obbligazione for-
fatta sulla nave, da quella che fu fatta sul male Capitano di noleggiare un’altra
al
carico. Nel primo caso, siccome l’ assicu- nave, contro il parere di Valin, e di Po-

ratore si era fatto mallevadore deH’arrivo thier, i quali hanno preteso ch'egli non
a salvamento della nave, e di questo non fosse precisamente, e assolutamente tenu-
v' è più speranza, così 1’ assicurato può to, ma soltanto se voleva guadagnare l’in-
far l' abbandono anche coll' atto medesi- tero nolo (6). 11 Codice di Commercio non
mo di notitìcazione che c tenuto a fare ammette dìsputa: le Capitoline est tenu,

del sinistro nel termine di tre giorni dopo il Capitano è tenuto (7). Se il Capitano
la notizia ricevuta (2). Nel secondo, non riesce a sostituire un’ altra nave alla pri-
solamente dev’essere dichiarata l’innavi- ma innavigabile, l’ assicuratore non cessa
gabdilà, ma non può l’abbandono effet- di correre i rischi del carico Uno all’ ar-
tuarsi, se prima non è spirato il termine rivo suo, e al suo discaricamento; inoltre
dalla legge preiìsso, e il Capitano non ab- a lui toccano la avarie, le spese di disca-
bia potuto trovar altra nave su cui rica- ricamento, magazzinaggio, rimbarco, so-
ricare le mercanzie per condurle al luogo prappiù di nolo, e tutte le altre spese fatte
di loro destinazione, perchè non si tratta per salvare le mercanzie, purché tutto ciò
dell'arrivo della nave, ma di quello delle non ecceda la somma assicurata (8). Ri-
mercanzie, non essendo considerala in tengasi, che rinnavigabìlità della nave
questo caso la nave che come mezzo di dev’ esserer assoluta anche per potersi far
trasporto; e se la legge, per favorirgli as- luogo a mutazione, ma, benché in circo-
sicuratori, proibisce di mutarlo senza ne- stanze diverse fosse riparabile; pure se il
cessità, ora comanda che un altro, quan- Capitano si trova senza denaro, senza cre-
do sia possibile, al primo se ne sostitui- dito e senza altri mezzi per ridur la sua
sca,onde possano evitar l’abbandono, c il nave in stato di navigare, questo caso devo
Capitano è obbligato a usare ogni diligen- riguardarsi come fortuna di mare (9), e
za per procurarselo, a spese e rischio pe- fatale. Ritengasi purechel'innavigabilità
rò dell’ assicuratore (3). L’assicurato non dellanave dev’essere dichiarata giudizial-
può far abbandono del carico se non dopo mente. Una navepartitada Marsiglia per
sei mesi, dal giorno della notificazione andare alla Martinicca, giunta sdruscita
dell' innavigabilità, quando la nave si tro- a Gibilterra, fattane la visita dai periti,
va nei man d' Europa, nel Mediterraneo, fu giudicata inabile, se non era riparata,
o nel Baltico, e di un’ anno se trovasi in a compire il suo viaggio, e ritornata a
mari più lontani. Questi termini sono ri- stento a Marsiglia gli assicurati inten-
,

dotti a un quarto nel caso, in cui le mer- tarono l'azione d’abbandono, ma gli as-
canzie caricate, siano in pericolo di peri- sicuratori risposero, che i Giudici di Gi-
re (4). 11 Capitano, in questo frattempo, bilterra non avevano pronunziata l’inna-
(e con lui gli assicurati se sono presenti, vigabililà.e che il timor del sinistro non
anche gli assicuratori, se il possono) han- è il sinistro, e la dimanda degli assicu-
no cura di procacciarsi un’altra nave, an- rati fu rigettata (10). Invece, una nave,
zi il Capitano, come abbiamo accennato, che approdata alla Martinicca era stata
ne ha l’obbligo positivo, Secondo l'antica dichiarata innavigabile, per la troppo
nostra giurisprudenza, se la nave, duran- grave spesa che la sua riparazione o-

(7) Cod. di Comm- art.


ti) Pardessus, n. 897. • 3gi Nota. Della .

() Cod- di Comm. art. Ì91, 3ga, 3g3. obbligazione del Capitano di noleggiare ini
(3) Cod. di Comm. art. 391, 3gs, 3g3. altra nave, abbiamo parlato dal n. i3g fi-
(4) Id. art. 387. no al n. 1 44-
(5) Vinn. ad L. io § tff. de leg. Rhod. (8) Cod. di Comm. art 393. art. 35o.

() Valili, art.1 1. Pothier, charte panie Val in, art. 46. Pothier, n. 1 to-
(9)
n- 68. Emerigon, eh. sect. 16 § 6, lto) Emerigon, c/i 1 1 sect. 38 § 8,

39
.

308 DIRITTO COMMERCIALE


irebbe toltalo, fu venduta, e il compra- proprietà senza renderlo indenne, e gli

tore, essendo riuscito a rattopparla, la fe- compete l'azione di abbandono, negli ri-
ce partir per Caienna e ritornò sana e
,
ceve prezzo degli effetti assicurati, e nul-
il

salva a Marsiglia. Nulladimeno, fu deciso la più gli resta a pretendere dagli assicura-
che l'abbandono fattone agli assicuratori tori. Fa però duopo che il prezzo sia giu-
era valido, e questi furono condannati a sto, perchè se fosse lesivo, gli assicuratori
pagar le somme assicurate, perchè l’inna- sarebbero tenuti a supplirvi. Non potrà
vigabilità si presume (luche non è impu- dirsi lesivo se corrisponde a quello che
gnata la sentenza che l’ha dichiarata, rassicurato avrebbe avuto nel luogo di
benché vi sian prove che la nave poteva destinazione delle sue mercanzie, ose cor-
essere riparata, e anche ha navigato do- risponde al prezzo che costarono nel luo-
po le riparazioni fattevi dal compratore. go della partenza, aggiuntevi le spese di
Nel caso addotto non era impugnala, e caricamento, di nolo, di premio di assicu-
non poteva impugnarsi la pronuncia dei razione ec. pel noto principio che lo scopo
giudici della Martinicca, perchè la cosa dell'assicurazione è di guarentire bensì
non era più nello stato di prima, e d’al- dalla perdita l'assicurato, ma non mai di
tronde era possibile che la spesa eccessi- fargliconseguir lucro (2).
va, necessaria dapprima per le riparazio- 446. Vi può essere arresto per contrab-
ni, fosse poi divenuta minore in seguito bando, e già ne abbiamo parlato al n. 241
di posteriori emergenze (1). Ho riportato 0 il contrabbando è relativo allo stato di
questi due esempii, perchè gli ho creduti guerra, e l’ autore di esso considerandosi
opportuni a chiarire le regole esposte pre- come nemico, la cattura dell’ oggetto di
cedentemente. contrabbando è un vero predamento. Oè
445. Arresto per ordine di una poten- quel che dicesi contrabbando civile, e non
za. Abbiamo già parlato dell’arresto di può chiamarsi nè predamento, nè arresto
Principe, o imbarco n. 147. Ora importa di principe, ma è un caso particolare che
di veder come si distingue dal predamen- la non ha posto nel numero dei si-
legge
to. Quando un principe amico, o quello nistri maggiori, enon può entrarvi se non
stesso di cui rassicurato è suddito, arre- come perdita. Abbiamo
perdita, 0 quasi
sta uno o più bastimenti per pubblica ne- osservato n. 382 che è legale e obbliga-
cessità con intenzione di restituire, o di toria l’assicurazione di oggetti di contrab-
pagare tanto la nave, quanto le mercan- bando proibito, non dalle leggi patrie, ma
zie, allora si dice arresto di principe: quan- da quelle di paese straniero, purché gli

do un nemico s’impadronisce della nave assicuratori siano informati del contrab-


e del carico per appropriarsela, si dice pre- bando, 0 vi siano nella polizza clausole
damento. Quando l’ arresto della nave è suffieenti per indicarlo (3), se furono ma
fatto da un nemico, benché poi sia resti- presi, rassicurato non può far considera-
tuito. e ne sia qualsivoglia il motivo '.pu- re questo accidente come caso di perdita
re conserva sempre relativamente all* as- intera, o quasi intera, se prima non è pro-
sicuratore il carattere di un predamento. ferita sentenza di confisca, perchè da que-
Per lo contrario, non vi sarà mai che ar- sta sola è determinata la perdita. Nasce
resto di principe,quando un governo fece dunque il diritto di far abbandono, da
arrestar la nave conanimo di restituirla, questa sentenza, e non prima; dunque,
o pagarla, quantunque poi non la resti- dice Emerigon (4), questo è un rischio di
tuisca,nè la paghi. È necessario di rico- terra che ha preso sopra di se l’ assicura-
noscere se v’è semplice arresto di princi- tore, ma sembra evidente che invece il
pe,o predamento, perchè questo fa luogo sinistro nasca dalla cattura, per cui ne
immediatamente all'abbandono, non già vien poi la sentenza, e l’assicuratore è te-
l'arresto di principe, e convien pure di- nuto in quanto la cattura è fatta in mare :

stinguere. 0 all' assicurato è tolta la sua se le mercanzie fossero stale catturate do-

(i) Emerigon, loc. cit.


§ 7. (3) Valin, art. 49. Emerigon, eh. 8 sect.

(») Valin, art. 49. Emerigon, chap. 13 5 eh- 11. sect. 8 eh 11 sect. 1 1.
sect 33. BaM isso loui, pari. 5 ut. n n. (4) Emerigon, eh. 9 sect. 7.
/ 38 r 3®
;

PARTE SECONDA 307


po che ne fu fatto lo sbarco, benché fosse ha potuto essere troppo vile, ma per de-
slata proferita sentenza di confisca, pure terminare la quantità perduta, si deve
l' assicuratore sai ebbe sciolto dalla sua ob- avere unicamente riguardo al numero,
bligazione. al peso, e alla misura, e per accertarsi
447. In caso di arresto per parte di po- della vera deteriorazione per fortuna di
tenza, rassicurato deve dame avviso nel mare, qual deve essere, dedurne quella
termine di tre giorni, da quello in cui primieramente che ha potuto provenire
n'ebbe la notizia, e questa è un’aggiunta da intrinseco difetto, o dal fatto o colpa
fatta all’Ordinanza che non ne prescrive- dell' assicurato, e di coloro che lo rappre-
va veruno e per far l' abbandono, è ne-
, sentano, perchè non devono pesare sul-
cessario che siano spirati i termini asse- l’ assicuratore, e stimarne poscia il valore

gnati pel caso d' innavigabilità. Questi qual sarebbe, se non fosse accaduto sini-
termini corrono dal giorno, in cui fu no- stro, e qual è nello stato cui si trova ri-
tificato l’arresto all’assicuratore. In que- dotta dalla marittima vicenda che pro-
sto intervallo, 1’ assicuratore è tenuto a duce l’ azione di abbandono. Fatto il con-
tentar tutti i mezzi che possono essere in fronto del valore delle mercanzie nel pri-
sua mano per ottener che sia tolto l’arre- mo, e nel secondo aspetto, la differenza
sto: se gli è accordato il rilascio, potrà costituirà la perdita o deteriorazione che
intentar l’azione d’avaria contro l'assicu- il sinistro avrà cagionata. Se invece la

ratore per farsi rifare il danno sofferto, stima fosse fondata sul confronto del
qualora le mercanzie siano deteriorate, prezzo di compra, col prezzo di vendita,
0 diminuite di prezzo, e potrà dimanda- potrebbe, in certi casi, farsi luogo all'ab-
re indennizzazione anche per cagion dei bandono per motivo di perdita o dete-
,

ritardo. L’assicuratore, può se vuole, con- riorazione di tre quarti, quantunque la


correre coll’assicurato al conseguimento mercanzia, da fortuna di mare, non aves-
dello stesso (ine. se sofferto alterazione veruna. II Codice

448. Perdita o deteriorazione delle dice, perdita o deteriorazione degli ef-


mercanzie. Per l’abbandono, il Codice fetti asticurati dunque si deve intendere
non esige che vi sia perdita intera, ma della perdita o deteriorazione materiale
quasi intera, e determina ciò ch’era in- cagionata dalla tempesta, o da altro di
certo, facendo riguardar come tale la per- que’ marittimi accidenti, per cui si fa
dita o deteriorazione degli effetti assicu- luogo all'abbandono, e non vi si può
rati che arriva ai tre quarti. Sono tolte comprendere
449. nè pagamento di nolo, nè
così le tante dispute che insorgevano dal- premio di assicurazione, nè altra spesa,
la diversa maniera di spiegare le dispo- perchè questa non ha potuto cagionar
sizioni dell’Ordinanza, la quale non per- perdita, nè deteriorazione dell'oggetto
metteva abbandono che nel caso in cui assicurato. Anche in questo caso di ab-
vi fosse perdita intera ed è troncato il
, bandono, l’ assicurato deve renderne con-
corso a mille litigi. Nulladimeno, affin- sapevole l' assicuratore nel termine di tre
chè la malizia, e la frode rimanga delusa, giorni da quello della ricevuta notizia, e
è necessario di ben comprendere come può far l'abbandono per mezzo dell’atto
debba esser fatta la stima per verificare medesimo di notificazione.
1 gradi della perdita o deteriorazione. Se Il Codice ha prefisso all' assicu-

una mercanzia, o per la cattiva sua qua- rato il tempo entro cui può far l'abban-
lità o per mutate circostanze durante
le dono, e questo è piò lungo o piò breve
il viaggio, è divenuta di minore, o mag- in ragione della lontananza maggiore o
gior pregio nè il suo valore diminuito
, minore dei luoghi, ove il sinistro è acca-
deve considerarsi a danno degli assicu- duto. La legge concede un tempo con-
ratori, nè il suo valore accresciuto entra- gruo, affinchè l’ assicurato possa ben ac-
re in bilancia a loro profitto. Fa dunque certarsi del fatto, c non perda il suo di-
d' uopo esaminare la perdita o la dete- ritto tardando ad esercitarlo per volere
riorazione dell' oggetto assicurato in se prima riconoscere se vere o false furono
medesimo, non secondo il prezzo che o non faccia precipi-
le notizie ricevute,
costò nella compra, che ha potuto essere tosamente |l’ abbandono, e perda egli i
troppo caro, e quello della vendita che vantaggi della sua spedizione trasferen-
308 DIRUTO COMMERCIALE
doli nell’ assicuratore, nel caso in cui la i termini che sono prescritti pel caso di
nuova del sinistro sia falsa; ma astringe arresto di principe: se non è valido l’uno,
altresì e limitatempo affinchè, dopo
il sarà valido l’ altro. Seconda. L’ articolo
un lungo intervallo, non riesca impossi- 387 del Codice stabilisce il termine pri-
bile, o troppo difficile all'assicuratore il ma di cui, nel caso di arresto, l’abban-
procacciarsi le prove che avrebbe prima dono non può esser fatto, ma non quello
potuto opporre all’assicurato che differì dopo di cui cessa nell’assicurato il diritto
fodolentemente a dimandargli l' intera di farlo: qual sarà dunque? V'è tale ana-
somma di assicurazione. La legge non ob- logia fra il caso d' innavigabilità, e l’ar-
bliga rassicurato ad aspettare, per far che sembra doversi ammettere la
resto,
l’abbandono, che spiri il tempo determi- medesima regola per entrambi, e siccome
nato, ma spirato che sia, gli toglie il di- pel caso d'innavigabililà, i termini pre-
ritto di farlo. Questo tempo è di sci mesi fissi dall’ artic. 373 non corrono che dal
quando la perdita è accaduta ne’ porti, o giorno in cui è spirato il termine asse-
littorali d’ Europa, o d’ Asia, e d’ Affrica gnato al Capitano per procacciarsi un’al-
nel Mediterraneo, o in caso di predamen- tra nave; cosi, nel caso di arresto. dovre-
to, quando la nave è stata condotta in mo conchiudere che non corrono se non
uno de’ porti o littorali sovr’ indicati; di dal giorno in cui è spirato il termine con-
un anno, quando la perdita è accaduta, cesso per conseguire il rilascio (3). Final-
o la preda è stata condotta alle colonie mente nel caso di naufragio presunto, dal
delle Indie occidentali, alle isole Azore, giorno in cui è spirato il termine richie-
Canarie, Madera, e altre isole, e spiagge sto dalla legge per indurre la presunzio-
occidentali d’ Affrica, c orientali d’Ame- ne, e siccome s' ignora il luogo della per-
rica, e di due anni quando la perdita è dita, e il termine per l'abbandono, secon-
accaduta, o la preda condotta in tutte le do la maggiore, 0 minor lontananza, non
altre parti del mondo (l).Queste dilazio- può regolarsi come negli altri casi ; cosi,
ni non incominciano che dal giorno, in 0 si ebbe nuova della nave dopo la parten-
calirassicurato avrebbe potuto far l’ ab- za, e le ultime notizie, equivalendo, come
bandono, c perciò nei casi di predamenlo, abtiiam detto sopra, alla certezza della
naufragio assoluto, arrenamento con rot- perdita, si dovrà supporre perduta la na-
tura, perdita o deteriorazione di trequar- ve nel luogo ove si seppe ch’era arrivata,
ti delle mercanzie, non corrono che dal 0 non se n’ebbe nuova, e si riguarderà co-
giorno della ricevuta notizia. Lo stesso me perduta nel luogo medesimo della par-
dicasi del caso d' innavigabilità, quando tenza ().
fu assicurata la nave, giacché, se fossero •iaO. Dopo aver veduto in quali casi
assicurate le mercanzie, non corre la di- compete all’assicurato l'azione d’abban-
lazione perentoria che dal giorno, in cui dono, c quando egli possa 0 debba inten-
è spirata quella che è data al Capitano tarla, vedremo ciò che si richiede affinchè
per provvedersi di un’altra nave (2). Nel l’abbandono sia fatto validamente. Ab-
(3)
caso di arresto di principe insorgono due biam già detto che l'assicurato rinunzian-
difficoltà; ecco la prima. Si fa da una na- do, come dicono, all’ incetta, trasferisce
ve da guerra l’arresto di una nave mer- agli assicuratori tutti i suoi diritti, ragio-

cantile in alto mare, e l’ assicurato è in- ni, ed azioni sulla roba caricata. L’essen-
certo se sarà poi rilasciata o no. Frattanto za dell' abbandono consiste nella trasla-
si può dubitare se quella cattura abbia a zione della proprietà (5). Da questo prin-
riputarsi arreslodi principe,opredamen- cipio deriva la conseguenza che l’abban-
to, e nei due casi, le dilazioni pfer l' ab- dono dev’essere puro e semplice, e non
bandono sono diverse: qual partilo dovrà condizionale, perchè altrimenti non tra-
prendere l'assicurato? Il più sicuro sarà sferirebbe la proprietà. Se dunque io fa-
quello di far l’abbandono come nel caso cessiP abbandono della mia nave predata,
di predamento, e di rinnovarlo poi, entro apponendovi la condizione che se fosse

(i) Cod. di Comm. art. 373. (4) V. Valin, art. 58. Locré, art. 376 §
(a) 1d. un. 394. 4. Delvincourt noi. de la pag. a34 n. a.
Delviucourl, net. de la pag. a34 n. 1 (5) Valin, art. 60.

1
. ,

PARTE SECONDA 309


restituita, ritornerebbe ad esser mia, ed due polizze, ritenendo le altre, a meno che
io renderei agii assicuratori la somma che dal contesto di entrambe le polizze, 0 dalle
mi avessero pagata coi l'abbandono
frutti, circostanze non apparisca, che l’ una era
sarebbe nullo (t), e non potrebbe ammet- compimento dell’altra, e unite insieme
tersi dal Giudice. L'Ordinanza della ma- non formavano che una sola assicurazio-
rina non esigeva che l’ intimazione del- ne, perchè in tutti i contratti, l’intenzio-
P abbandono per la traslazione della pro- ne dei contraenti decide (7). Lo stesso di-
prietà negli assicuratori (2), c l’abbandono casi se feci assicurare separatamente, per
fatto validamente, era irrevocabile, ma il una somma distinta, benché in una sola
Codice richiede che sia intimato, e accet- polizza, una quantità di zucchero, e una
tato, o dichiarato valido. Allora, quan- quantità d'indaco, perchè potrò far l’ab-
tunque la nave o predata, dopo il rilascio, bandono dello zucchero, e serbar l’indaco,
o dichiarata innavigabile, dopo il rattop- o viceversa. Finalmente, se colla medesi-
pamento, o presunta perduta, dopo il tem- ma polizza feci assicurare la nave, e il ca-
po che indusse la presunzione della per- rico, 0 , in altri termini, l’assicurazione
dita, ricomparisca, il suo ritorno, per qual- fu fatta sopra corpo e merci, (sur corpi et
sivoglia motivo, non può mai servir di factilUs) convien distinguere: 0 la nave
pretesto all’ assicuratore per sottrarsi al fu assicurata per una somma diversa da
pagamento della somma assicurata (3). quella delle mercanzie, e potrò in caso di
L’abbandono non s' intende fatto che per sinistro maggiore, serbar le une per me,
gli effetti assicurati, ma tutti li deve com- rinunciando 1’ altra all’ assicuratore ; 0
prendere (4), perchè il contratto di assi- confusamente, e per una somma unica
curazione essendo individua, non ammet- feci assicurar tutto, e allora non potrò far
te divisione veruna (5), e sarebbe ingiusto l’abbandono della nave naufragata, senza
che avendo fatto assicurare una quantità farlo altresì delle mercanzie salvate (8).
di mercanzie, ne ritenessi per me alcune, Quando si parla di abbandono, sempre
e abbandonassi le altre all' assicuratore, s’ intende degli effetti che si trovano sul-

ma convicn riconoscere, se unico fu il con- la nave al momento che accadde il sini-


tratto, o se piòne furono stipulati, benché stro, perchè se I’ assicurato, quando la
fra le persone medesime. Se con una sola polizza contiene la clausola di fare scalo,
polizza avrò fatto assicurare, per esempio, discarica lungo il viaggio, una porzione
una quantità di zucchero per dieci mila delle mercanzie assicurate, il rischio si
lire, non potrò ritenere le casse, o barili consolida in quelle che sono rimaste a
salvati, e rinunziare ai perduti ; se, colla bordo, e le sbarcate non sono sottoposte
medesima polizza avrò fatto assicurare all’abbandono. Abbiamo in altri luoghi
una quantità di zucchero, e un'altra d'in- osservato che il discaricamento fatto nel
daco, non potrò ristringere l’ abbandono corso del viaggio non muta la condizio-
allo zucchero, o all' indaco, a mia scelta, ne degli assicuratori, e che a loro deve
\

secondo le circostanze, ma l’uno c l’altro bastare, che al momento del sinistro esi-
dovrò rilasciare, o contentarmi dell’azio- sta nella nave l’alimento dell’assicura-
ne d’avaria che pur mi compete (6). Se zione. 0 le mercanzie rimaste adeguano
invece, due furono le polizze, c in una la somma assicurata, e fattone l’abban-
feci assicurare cinquanta casse di zucche- dono sono tenuti a pagarla per intiero,
ro, e altre cinquanta in un’altra, benché quantunque alta partenza ne sia stata
per egual somma, con egual premio, e coi caricata una maggior quantità; 0 il valor
medesimi assicuratori; pure in caso di degli effetti assicurali, al momento che
sinistro, mi sarà lecito di fare l' abbandono accade il naufragio, è minore della som-
di quelle che feci assicurare con una delle ma d’assicurazione, e l’ assicuratore cui

(0 Valin, art. 47. Emerigon, cA. 1 7 sect. (6) De Luoo, de crett. disc 108 n. [ I
« § ». i Casareg. disc. 1 n. 100. Valin, ibid. Po-
(») Ordinanza della Marina, art. 60. a thier, n. 1 3 1 . >

(3) Cod. di Coram. art. 385. (7) Locré, art. 37».


(4) ld. art. 37». (8) Emerigon, eh. 17 net. 8
$ 1.
(5) Valin, art. 47.

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7 t 7

310 DIRITTO COMMERCIALE


no sarà fatto 1* abbandono sarà obbligato ma lucro acquistato, che delle mercanzie
a pagare soltanto la somma corrispon- comprate colle 30000 lire di prolilto ras-
dente alla loro stima (1). Esempio. Fu sicurato aveva la libera proprietà, poteva
assicurato alla partenza un carico del va- disporne a suo beneplacito, poteva farle
lore di 60000 lire, per egual somma, col- assicurare, e se noi fece, divenne, per cosi
la clausola di fare scalo. Il premio era di dire, suo proprio assicuratore, e dovevano
cinque per cento e non fu pagato. Fu , fra lui ripartirsi e l’assicuratore, propor-
scaricata in un porto intermedio una zionatamente al rispettivo interesse di
quantità di mercanzie del valore di 20000 ognun di loro (
2 ).
lire ossia un terzo, e il rischio per gli as- 451. Il nolodeile mercanzie salvate an-
sicuratori si ridusse a 40000 lire, ossia a corché sia stato pagato anticipatamente,
due terzi: perciò, proseguendo il viaggio si deve comprendere nell'abbandono della
la nave, l'assicuralo non fa l' abbandono nave, e spetta egualmente all’assicurato-
che dei due terzi, c non può pretendere re, senza pregiudizio dei diritti dei datori
che due terzi della som-
dall' assicuratore a cambio marittimo, di quello dei mari-
ma d’assicurazione, dedotto l'intero pre- nari per il loro salario, e delle spese fatte
mio di 3000 lire, cioè la somma di lire nel corso del viaggio (3). Questa disposi-
37000. Se invece di avere sbarcato un zione è giustificata dai principii genera-
terzo delle mercanzie caricate, rassicura- li, che i noli sono l’ accessorio, e i frutti
to ne avesse, alla partenza introdotto civili della nave (4), e che l’accessorio
nella nave un terzo di meno, si farebbe del fa parte del pegno medesimo.
pegno
luogo allo storno per la somma di 20000 Ma nolo fosse stato pagato anticipa-
se il

lire, e l’assicuratore non dovrebbe pagar tamente col patto che in caso di sinistro,
che 40000 lire, deducendo sulla somma il Capitano non potrebb' essere costretto

di 40000 lire l' intero premio del cinque a restituirlo, anche allora l’assicuratore
per cento, ossia 2000 lire, e il mezzo per avrebbe diritto di riclamarlo? Non v’ ha
cento sopra 20000 lire, cioè, 100 lire; in dubbio, perchè l’accordo del caricatore
tutto, lire37900. Se non sarà stato assi- col Capitano, essendo re» inler alio» acta,
ma una parte, un
curalo il carico intero, non gli può nuocere; anzi, se il nolo pat-
quarto, per esempio, o un terzo, non v’ha tuito, e pagato colla clausola di non re-
dubbio che l’abbandono sarà del quarto, stituzione in caso di sinistro, per questo
o del terzo, non dell'intero, e rassicu- motivo fosse più modico, l'assicuratore
rato, e l’assicuratore divideranno fra loro potrebbe pretenderlo al ragguaglio di
gli effetti rimasti salvi, proporzionata- quello che secondo l’uso mercantile si
mente. Si è proposto il caso di un carico paga per simili oggetti , non secondo la
spedito dalla Francia in America: l’inte- convenzione (5}. L' abbandono compren-
ro carico, alla partenza, era stato assicu- der deve anche il nolo delle mercanzie
rato, andata e ritorno per la somma di scaricate durante il viaggio, perchè l’ab-
30000 lire.c dalla vendita lucrosa che ne bandono ha un effetto retroattivo, la na-
fu fatta, ne risultò un capitale, per cui al vigazione è considerata come se fosse
ritorno il carico non era più del valore stata fatta a principio per conto dell’ as-
di sole 30000 lire, ma bensì di 60000; sicuratore, e a lui perciò appartengono i
pori la nave, ma per metà le mercanzie noli nella loro totalità (
6 ). Il patto che il
si salvarono, e si è dimandato se l'assi- nolo, in caso di sinistro, non farà parte
curato era tenuto a far l'abbandono di dell'abbandono, sarebbe illecito, perchè
tutto ciò ch'era rimasto salvo, ma si è tende a far dell’assicurazione un mezzo
risposto, che non era obbligato di abban- di far guadagno, ed è contrario all'essen-
donarne che la sola metà, perchè le 30000 za di questo contratto: sarebbe permesso,
lire guadagnate non erano lucro sperato, benché in opposizione ai principii gene-

(i) Emerigon, toc. cit. t. rea fructus civile s annumerantur Rocc. de


(a) Valio, art 47. . Emerigon, eh. 1 sect. navibus, noi. 63, Stipaci tm, pari. 4 ri/.' io
i3 $ 1 . ». 2 .
(3) Cod. di Comm. art. 386. (5) Valin, art. i5.
(4) f'ecturae navis inter accessione , (6 )
Emerigon, eh. 1 sect. 9 .
,

PARTE SECONDA 311

rali, secondo la dichiarazione del Re di „ rischio, e della di lui qualità, c quan-


Francia de’ 17 Agosto 1779, la quale de- „ tità, valuta, ed importanza, e di esso,
cideva che il nolo non faceva parte del- „ e di tutto ciò che si corre, debba star-
l'abbandono, ma il Codice non ne parla, „ sene e credere ad ogni semplice detto
e deve intendersi abrogata. I datori a „ con giuramento di detto.... ovvero di
cambio marittimo sono privilegati sul „ persona legittima per esso, e non dovrà
nolo, e sul corpo della nave, ma concor- „ circa ciò esser bisogno di maggior pro-
rono cogli assicuratori, quanto sia per il „ va. „ Lo stesso ripete Scaccia (5). Valin
loro capitale, perchè nel caso di sinistro, riguarda questo come illecito, perchè ten-
il profitto marittimo non è dovuto. I ma- de a far degenerare l'assicurazione in
rinari per i loro salarii, sono privilegiati scommessa (6),e lo rigetta come contrario
sulla nave, e sul nolo, ma non concorro- all’ Ordinanza, cui non crede permesso di
no, e sono i primi ad esser pagati. Si pre- derogare, perchè si tratta di una condizio-
sume che le spese abbiano accresciuto il ne essenziale per convalidar rassicurazio-
valor della nave, e vengono dopo i salarii ne. Pothier non ravvisa nella dispensa dal-
de'marinari, immediatamente (1). la prova del valore del carico altro motivo
452. Non vi può essere assicurazione che quello d'ingannar gli assicuratori (7).
legittima, quando il valore degli effetti Emerigon sostiene il contrario, perchè la
che l'assicurato ha sulla nave non ade- clausola, di cui si tratta, non dispensa dal \
gua la somma di assicurazione. Non si caricare effettivamente le mercanzie di un
può fare abbandono fuor che nei casi di valore corrispondente alla somma assicu-
sinistro maggiore indicati dalla legge. Da rata, ma induce soltanto l’ obbligazione,
questi principii che abbiamo preceden- di starsene, quanto alla prova, alla affer-
temente stabiliti deriva in conseguenza mazione dell’assicurato, e nulla in questo
che l’ assicurato per fare abbandono deve v’è di illegale, tanto piò che l’assicura-
far prova del caricamento, e del sini- torequando gli sìa domandato il paga-
stro (2).Non si dimanda la prova della mento della perdita, può costringere ras-
nave, perchè, dice Valin, è un oggetto rea- sicurato a giurare che al momento del si-
le e non ne ha bisogno: può solamente mercanzie assicurate esistevano
nistro, le
cader contrasto sulla stima che potrebbe realmente nella nave. Si vedono in pratica
esser dichiarata nella polizza al di là del mille casi, dice il medesimo autore, in cui
suo giusto valore, sebbene Emerigon ri- è impossibile, 0 almeno molto difficile di
ferisca un caso, in cui fu provato che la aver prove che facciano constare del ca -
nave indicala nella polizza non esiste- ricamento degli effetti di cui si ricerca
va(3)
(3). È necessaria la prova del valore 1* assicurazione, e converrebbe, se fosse
del carico fino alla concorrenza della indispensabile di giustificarlo, astenersi
somma assicurata. Si domanda, se nella dal farli assicurare: cosa che ridondereb-
polizza possa pattuirsi che rassicurato be in grave pregiudizio del commercio (8).
non sarà tenuto a dar giustificazione di L’opinione di Emerigon è generalmente
quanto ha caricato. Gli autori nostri
egli preferita a quella di Valin: si eccettua pe-
italiani approvano questo patto anche rò il caso del fallimento dell’ assicurato,
parlando dell' assicurazione propria, non perchè allora, nonostante il patto, si può
di scommessa (4). Nella foratola riportata rigettare il giuramento, ed esigere la prova
dal nostro Targa si dice „ del suddetto del caricamento (9).

(i) Cod di Comm. art. 3ao, 33 1, 371, verbo cum juramento absque aìigua alia
*9' »• 6, 7- fide seu probatione facienda. Scaccia, § 1
Cod. di Comm. art. 383. guaest. i n. 71.
(3) Valin, art. 56, Emerigon, eh 11 sect. (6) Valin, art. 57. Sii"
1 § a. (7) Pothier, a. 144.
(4) Casaree;, disc. 1 n. 13, 48, dire, io, (8) Emerigon, eh. 1 1 sect. 8.
n. 7 a, 136, Rot. Geo. decir. 6a n. 4 decis. (9) Animadvertendum tamen est, quoti
78 n. 8. siassecuratus effectus est deterioris fil-
(5) Targa, cap. 5t — De risico, valore, mar, vel conditionis, nempc non solvendv,
gualitate et guantilate, credatur ritaglici vel de cactus, vel infamis, lune tale pacturn

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312 DIRITTO COMMERCIALE


453. La prora del caricamento, e del giudice acquisti una certezza naturate,
sinistro è necessaria prima di poter co- ossia morale del sinistro, poco importa
stringere l'assicuratore a pagare. Intima- che i testimonii addotti siano fra quelli
to che giudizialmente l'abbandono,
sia che in altre cause si riputerebbero inabili,
rassicurato dere produrre i suoi docu- e in alcune circostanze anche un solo fa
menti giustificativi (i).ll più concludente prova perchè in materia di assicurazione,
è la polizza di carico, cd e riguardata co- convien contentarsi delle prove che si pos-
me atto autentico provante 1' esistenza, sono avere, ed essendo questa materia ar-
la qualità e la quantità delle mercanzie bitraria, su di cui è impossibile di fissar
introdotte nella nave (2) -.mancando que- certe determinate regole, perciò è abban-
sta, suppliscono le fatture, le spedizioni donata necessariamente alla prudenza del
delle dogane, i libri ec. Il Codice ammet- giudice, il quale secondo le circostanze, e
tendo l’ assicuratore a far la prova con- le qualità del fatto, forma la sua opinione
traria, siesprime cosi „ L' assicuratore è c decide (6,; equando il più gran nume-
ammesso a far la prora dei fatti contra- ro degli assicuratori ha pagato può anche
rli si contengono nelle A T-
a quelli che da questo fatto ricavare un motivo per ri-
TESTAZIONI (dans les atlestations), c solversi a condannare quei che ricusano,
da queste parole apparisce che qualunque perchè la prova del sinistro, o naufra-
genere di prova può bastare, ad arbitrio gio (7) si desume anche dal pagamento
del giudice. Non v’è patto che valga a di- in parte effettuato. Sono valevoli docu-
spensar dalla prova del sinistro che apre menti giustificativi, in caso di naufragio
l'adito all'abbandono, perchè il rischio o di arrcnamento, i processi verbali de-
costituisce l'essenza dell'assicurazione (3). gli ulfiziali dell’ amministrazione marit-
Quanto alla prova, ha qui luogo l'osser- tima del luogo, che invigilarono al ricu-
vazione che abbiamo fatta parlando di pero delle mercanzie, e nel casodi preda-
quella del carico, ed è consideralo come mene, le lettere di avviso del Capitano,
illecito il patlu che l’assicuratore debba o dei principali dell’equipaggio (8). I do-
starsene all' affermazione dell’assicurato, cumenti giustificativi devono essere notifi-
perchè nessuno può essere testimonio in cati prima di poter esigere dall'assicura-
causa propria, ma si sostienecome valido tore il pagamento, e da ciò si rileva che
il patto che debba starsene all’attestazio- 1’ abbandono può farsi prima di averli
ne del Capitano, salva la prova contra- notificati, ma quantunque sia ritardata
ria (4). Fra documenti giustilicativi. il
i questa notificazione, purché sia fatta entro
primo e più regolare d’ogni altro, è il rap- il termine prefisso al pagamento, questo

porto, e il Consolato del Capitano prescrit- termine corre dal giorno della notifica-
to dall’ Ordinanza e dal Codice (5). Man- zione dell’abbandono, e non è prolunga-
cando questo, cui, se è fatto nelle debite to. Se non è fissato dal contratto, la legge

forme, si presta piena fede, non si esige accorda all’ assicuratore tre mesi (9).
rigore nella prova del sinistro, cd Emeri- 454. Abbiam detto che l’ assicuratore
gon riporta parecchie decisioni, dalle qua- può essere ammesso a far la prova con-
li risulta che può bastar per indurla an- traria, cioè a provare che al momento del
che la sola pubblica notorietà. Purché il sinistro gli effetti assicurati non erano

non amplius attrndendum; quia pro-


erit 4. cap. 7 n. 474. Rocc. nof. 58, Casareg.
rnissio s tamii verbo, vel dicto juramento disc. 1 n. 36, disc. 7 n. 1 disc. 141 n. 9.
assecurati intelligitur permanente assecu- (4) Casaregio, disc. 1, a. 46.
rato in eodem primo statu. Casareg. disc. (5) V. Pari. » di questoCorso, n. 67,68.
io n. i»8. (6) IVau fragium probatur per publicam
[i) Cod. di Comm. art. 383. vocem et famarn
(a) Apocae oneratoriae probant existen- t-j) Casareg. disc. 1 n. 39, 4>, 4*. 43
tiarn, qualitatem, et quantitatem risici, disc. i n. 4, i», Rot. Gen., decis. 36 n. 3,
prò ut in apocis describitur, et denomina- 5, 6. Ansald. disc. 70 n, ss, De-Ltica, de
tae fuerunt meroes. Casareg. disc. i n. 1 1 r, cred. disc in n. u. Emerìgon, eh. n.
disc. io n. ab, disc. a 5 n. 5, disc. ia,n. 6. (8) Valin, art. 5q. Polhier, n. 1 54.

(3) Rat. Qen decis. 3, Stipulano, pari. (9) Cod. di Conno, art. 38».
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PARTE SECONDA 313


mila nave, o che non hanno sofferto il l’intimazione di pagare entro il termine
sinistro, per cui fu fatto l' abbandono, e di ventiquattrore, dopo di questo bastava
non altro. È giusto che il reo convenuto che due testimnii deponessero del naufra-
sia pari in condizione all'attore, e che si gio,0 caso sinistro, 0 della sua notorietà,
battano ad armi eguali, ma il diritto del- e che fosse data sicurtà, perchè l’assicura-
la prova contraria non deve servir di pre- tore fosse costretto a pagar la somma di
testo all’ assicuratore per prolungare la assicurazione entro il termine di altre
lite, e la condanna provvisoria al paga- ventiquattr’ore, nessuna eccezione ammes-
mento decisivo è proferita, coll'onere pe- ta. Dopo la esecuzione, si riassumevano
rò imposto all’assicurato di dar idonea le prove, e se l’assicuratore facca constane
cauzione, o mallevadore, che rimane di- di non essere debitore della somma esatta
sobbligato dopo il corso di quattr' anni dall’assicurato, era questi condannato a
compiti, se in questo intervallo l’ assicu- restituirla insieme con danni, spese, c in-
ratore non promove giudizialmente le teressi, e la pena del trentatre per cen^
sue ragioni (1). Tutte le legislazioni ma- to (6).
rittime hanno stabilito un modo facile e 4S5. Può l’assicurato, come abbiam
pronto di procedere per affrettare il pa- veduto, far l’ abbandono per mezzo del-
gamento provvisorio della somma d’ as- l’atto stesso con cui notifica il caso sini-
sicurazione, quando certa apparisce la stro che gliene attribuisce l’azione, e può
-

perdita, e le eccezioni dell assicuratore del pari notificare il caso sinistro riser-
non sono limpide, cd evidenti. 11 giudice bandosi a far l’abbandono prima che spi-
però, benché ne abbia la facoltà, non è ri il tempo assegnatogli dalla legge (7).

sempre tenuto a proferir la condanna, Siccome talvolta, benché ordinariamente


neppur provvisoria, se l’eccezione scatu- noi sia, f azione d’ avaria è per l’ assicu-
risce dalla medesima polizza (2); o per- rato assai piò vantaggiosa deli abbando-
chè ex. gr. non è giustificata la condizione no; cosi era giusto che gli si lasciasse il
che v’era apposta, o perchè risulta che la tempo necessario per informarsi dello
nave fece un viaggio diverso dal viaggio stato delle cose dopo il sinistro. Molti as-
assicurato; sedai medesimi documenti giu- sicurati, dice Valin, hanno avuto a pen-
stificativi risulta, che nell’ atto della sot- tirsi di essersi troppo inconsideratamente
toscrizione della polizza, rassicurato ave- affrettati a far l’abbandono, e perciò po-
va avuto già la notizia della perdita, o vi chi ve ne sono oggidì che commettano
è sospetto fondato di frode, in questi casi questo errore (8). In ogni caso, rassicu-
non si fa luogo a condanna (3). Se il pa- rato, facendo l'abbandono, è tenuto a
gamento della somma assicurata dipende manifestar tutte le assicurazioni che ha
da una liquidazione da farsi, o perchè ras- fatte; o direttamente, 0 per mezzo d’al-
sicurato ha interesse nelle mercanzie sal- tri, anche di quelle eh’ egli ha ordinate,

vale, o perchè egli, o persona che lo rap- ma non sa se l’ ordine suo sia stato ese-
presenta, hanno ricevuto una porzione guito, affinchè quando la somma delle
delle medesime mercanzie, la condanna assicurazioni ecceda il valore del carico,
provvisoria sarà sospesa finché sia termi- non possa allegar la scusa che furono
nata la liquidazione (4); deve però essere fatte senza ch’egli ne fosse inteso. Que-
proferita la condanna provvisoria ogni sta dichiarazione era necessaria per veri-
qualvolta l' eccezione dell’assicuratore è ficare se rassicurato fece assicurare per
equivoca, e la dimanda dell'assicurato una somma eccedente, per cui possa farsi
debitamente giustificata (5) .Secondo lo luogo allo stomo, ed essendovi frode, alla
Statuto nostro di Genova, spiralo il ter- nullità dell’assicurazione. L’assicurato
mine del pagamento, e fatta all' assicurato deve per la medesima ragione manifesta-

(t) là. art. 384 . ti!} Casareg. disc. 1 n. 94. De-Loca dr


'
(a) Rocc. noi. 87, resp. 34 n. 6. cred. disc. 106 n. 5 , 7.

( 3)
là. noi. 78, Casareg. disc. 11. n. io. (6) Stai. Geo. lib. 2 cap. 4 § In exactio-
Valin, art 6i. nibus.
(4) Stracca, gloss. 19 n. 8. Pothier, {7) Cod. di Comm. art. 378.
num .161. (b) Valin, art. 42.
40

zed b
7

314 DIRITTO COMMERCIALE


re lesomme ricevale a cambio marittimo ignorava gl' imprestiti a cambio maritti-
sopra la nave, o le mercanzie di cui fece mo fatti al Capitano non si potrebbe
,

l'abbandono. La mancanza di questa di- chiamar dolosa, e l' assicurato qualora vi


chiarazione non annulla I' abbandono, fosse eccesso,non sarebbe privato intera-
ma il termine al pagamento per l'assicu- mente degli effetti dell'assicurazione, ma
ratore, che, nei casi ordinarli, corre dal si farebbe luogo soltanto allo storno; se
giorno del medesimo abbandono, ed è di le assicurazioni omesse, riunite alle di-
tre mesi, quando un maggiore, o minore chiarate non oltrepassassero il valore del-
non ne sia stalo convenuto nella polizza, le mercanzie assicurate, la frode non sa-
e non corre che dal giorno, in cui la di- rebbe realizzata, e perciò non saremmo
chiarazione suddetta è stala notificata, nel caso che la legge ha preveduto.
senza che rimanga perciò prorogato il 456. L'Ordinanza stabiliva, che dopo
termine entro cui è stabilito che l' assi- f abbandono significalo gli effetti assi-
,

curato debba far l'abbandono (1). L’Or- curati appartengono alT assicuratore, il
dinanza del 1681 obbligava l'assicurato quale non potrà, sotto pretesto del ritorno
a far la dichiarazione sotto pena Ai esser del vascello, dispensarsi dal pagare le
privato dell’ effetto delle assicurazioni. somme assicurate. Il Codice ha rinnovato
Valin sosteneva che quando non v’era questa disposizione, aggiungendo le pa-
frode, non s’incorreva questa pena: egli role accettato, 0 gittdicato valido (3). Non
diceva che l’ommissione non dolosa altro basta dunque la significazione dell'ab-
effetto non potea produrre fuori di quello bandono per potersi riputar trasferita la
che l’ abbandono non sarebbe efficace se proprietà degli oggetti abbandonati al-
non dal giorno in cui l’assicurato avreb- l’assicuratore, ma se non è 0 volontaria-
be fatto la sua dichiarazione nella debita mente accettato, o giudicato valido, con-
forma, e da quel giorno soltanto inco- tinuano ad appartenere all'assicurato, ma
mincierebbe a correre il termine al paga- le accettazioni 0 la sentenza che ne di-
mento. Pothier aderiva a questa inter- chiara la validità, produce l’effetto re-
pretazione, Emerigon era contrario (2). troattivo al momento della significazione,
Il Codice ha convertito in legge l’ inter- e sebbene, per esempio, nel caso di nau-
pretazione di Valin. Dicendo che il ter- fragio presunto, ritornasse la nave nell’in-
mine al pagamento non corre che dal tervallo fra la significazione, 0 f accetta-
giorno della dichiarazione, la legge la zione, o sentenza, sebbene la preda
la
suppone soltanto ritardata, ma siccome fosse restituita, e ancorché l’assicuratore
T effetto dell'abbandono dipende da que- T avesse riscattata coi suoi denari; pure
sta, cosi ne viene la conseguenza che, la proprietà ne sarebbe in lui trasferita
spirato il termine a far l’abbandono, se irrevocabilmente, e non potrebbe dispen-
questa manca, non può più esservi ab- sarsi dal pagar la somma di assicurazio-
bandono. La proroga del termine al pa- ne, 0 nel termine convenuto, 0 nel termi-
gamento si riferisce al caso della sempli- ne di tre mesi che gli ha prescritto la leg-
ce,e non dolosa omissione, ma quando ge, se le parti un altro non ne determi-
vi è frode, l'assicurato resta privo del narono nella polizza.
benefizio dell’ abbandono, e perde fazio-
ne che gli competeva contro f assicura- CAPITOLO X.
tore: questiperò può sempre dimandar
l'esecuzione del contratto, e pagar la DelC azione di Avaria.
somma assicurata, se crede vantaggioso
per se di accettare gli effetti abbandona- 457. Nei casi di sinistro maggiore so-
ti. Affinchè possa dirsi che vi sia frode, pra indicati, può f assicurato cui è con-
convien che l'omissione sia fatta delibe- cessa la scelta, contentarsi dell’azione
ratamente; se la dichiarazione fosse ine- di avaria senza ricorrere all’ abbandono,
satta, perchè l’assicurato, per esempio, e accadendo altri sinistri, gli compete la

(i) Cod. di Comm. art. 397


'
(3) Cod. di Comm. art. 385.
(?) Valin, art. 53, Polbier, n. 140 . Ema-
rigon, eh. 1 stcl. 5 $ 3.

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PARTE SECONDA 315


sola azione di avaria per costringere l’as- e Tizio le sue per lire 20000, le mie ri-

sicuratore a indennizzarlo delle perdite o masero illese, l'avaria sofferta da quelle


danni cagionati da forza maggiore agli di Tizio è di lire 590, ma siccome non
efTetti assicurati. L’ azione di avaria non eccede le lire 600, che sarebbero T uno
può essere intentata, se l'avaria comune percento di lire 60000, somma totale
non oltrepassa uno per cento del valore della polizza; cosi nulla posso dimandare
accumulato della nave e delle mercanzie, agli assicuratori. 2. Affinchè l’avaria ec-
e se l’ avaria particolare non oltrepassa ceda T uno per cento, potrò io compren-
pure un per cento della cosa che fu dan- dervi le spese del giudizio promosso? Nò,
neggiata (1). Il legislatore ha considerato perchè V avaria non oltrepassando l’ uno
che le spese di slima nei casi di modica per cento , io non doveva presentare la
avaria sarebbero maggiori dell'avaria me- mia dimanda (2). 3. Quando 1‘ avaria ec-
desima. Abbiamo parlato a suo luogo cede l’ uno per cento, si deve questo bo-
delle avarie, perciò qui accenneremo sol- nificare agli assicuratori? No, perchè l’u-
tanto alcune questioni che riguardano no per cento è una condizione voluta dal-
principalmente l'assicurazione. 1. Vi so- la legge per escludere la dimanda dell’as-
no più persone interessate nella medesima sicurato, ma se questa condizione manca,
assicurazione, si dovrò riunire l'interesse resta l’azione d'avaria come se la legge
di tutte per determinare se l’avaria ol- nulla avesse disposto sull' uno per cen-
trepassa l’ uno per cento ? Quando non to (3). L’assicurato deve significare all'as-
v’èche una sola polizza, si considera sicuratore le notizie ricev ute , e presentare
l’ interesse totale. Io feci assicurare le mie i documenti giustificativi del sinistro,
mercanzie per la somma di lire 40000, come nel caso di abbandono.

(i) Cod. di Comm. art. 408. ( 3)


Valili, art. 47, Fotbier, n. 1 65 Eroe-
.

fi) Emerigon, eh. 11 sect. 44. $ 4. rigon, loc. cit.

FINE DELLA PARTE SECONDA.

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PARTE TERZA
DEI FALLIMENTI.

1. Iji chiama fallimento lostatodi un li. Nel primo parleremo della dichiara-
eommerciante che abbia cessato di fare zione del fallimento, e de’ suoi effetti im-
i suoi pagamenti (1). Il Codice dice com- mediati; nel secondo, degli Agenti; nel
merciante, che cessa di fare i suoi paga- terzo, dei Sindaci provvisorii; nel quarto,
menti: queste parole non convengono nè del concordato; nel quinto, della cessione
al non commerciante divenuto insolvibile, de’ beni; nel sesto, de’ Sindaci definitivi;
nè al commerciante che ha sospeso sol- nel settimo, del concorso dei credi-
tanto i suoi pagamenti; lo stato del pri- tori ; nell' ottavo, della rivendicazione;
mo dai Francesi si chiama déconfiture, e nel nono, dei diritti della moglie del fal-
nè F uno, nè l’altro è compreso nelle di- lito; nel decimo della bancarotta sempli-

sposizioni che riguardano il fallito. Gli ce; nell’ undocimo, della bancarotta dolo-
effetti del fallimento dichiarato rimonta- sa; nel duodecimo, della riabilitazione.
no alle operazioni anteriori. Il fallito dal
giorno del fallimento, ipso jure perde CAPITOLO 1.

l’amministrazione de’ suoi beni, e la leg-


ge provvede in ciò che riguarda i suoi Velia dichiarazione del fallimento,
beni, e la sua persona. Per conservare i e de’ suoi effetti immediati.
diritti dei creditori, si eleggono alcuni
Agenti e poi altri che la legge chiama 2 La dichiarazione del fallimento
. si

Si odaci provvisorii ai quali succedono


, fa dal tribunale di Commercio (3), e il

altri chiamati Sindaci definitivi. Gli A- solo che sia competente è quello del do-
genti assumono l’amministrazione del micilio del fallito (4). Quando un com-
patrimonio del fallito, e formano il bilan- merciante cessa di essere in grado di fare
cio del suo debito e credito. I Sindaci i suoi pagamenti deve presentarsi alla
provvisorii hanno l’ incarico dell’ inven- cancelleria del tribunale di Commercio,
tario, della vendita degli effetti mobili, e manifestare la sua situazione (5). Se si

della verificazione de’ diritti de’crcditori, tratta di società in nome collettivo, deve
e suol anche, prima che il loro uffìzio anche indicare il nome e il domicilio di
cessi, sottoscriversi il concordato, o farsi ciascuno de’socii solidali. Questa mani-
la cessione de' beni. I Sindaci definitivi festazione fatta giudizialmente, costitui-
proseguono e terminano le operazioni sce lo stato di fallimento, ancorché al-
necessarie per venirne al pagamento dei tronde non apparisca; è assegnato al fal-
creditori, i quali concorrono in ragione lito per farla il termine di tre giorni
dei loro privilegii, se ne hanno. Si di- compresovi il giorno della cessazione dei
scutono le dimande di rivendicazione, e i pagamenti. Se il fallito tace, può essere
diritti della moglie del fallito. Si distin- dichiarato bancarottiere semplice (6), e
gue la bancarotta in semplice e dolosa: la dichiarazione del fallimento può essere
la prima è giudicata dai tribunali corre- provocata dai creditori, e da ciascuno ili
zionali: la seconda dai tribunali di giu- essi, ma è necessaria la prova che il de-
stizia criminale (2). Il fallito può essere bitore è veramente fallito. La cessazione
riabilitato. Ecco il prospetto di questo dei pagamenti è la prova migliore, e non
trattato. Lo divideremo in dodici capito- lascia incertezza, ma come stabilirla? Non

ti) Cod. di Comm. art. 437. (4) Pardessus, n. 1094.


(?) Id. art. 43q. (5) Cod. di Comm. art. 440.
(3) Id. art. 44 i. (6) Id. art. 587.

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1

PARTE TERZA - 317 -;

è necessaria la cessazione di tutti i paga- no all' ultima dilazione che è stata


menti, perchè la legge chiama fallito il accordala. I terzi possono essere

commerciante che cessa i suoi pagamenti, sali a far emendare la data attribuita
e non tutti i suoi pagamenti. Basterà fallimento, che portasse la nullità delle
dunque la cessazione di alcuni, basteran- loro stipulazioni, delle iscrizioni loro ec.
no, per qualificarlo tale, che alcune sue I creditori per formare opposizione hanno
lettere di cambio siano protestate, che un interesse anche più manifesto, ma l'op-
siano proferite contro di lui alcune con- posizione non sospende l’esecuzione della
danne? Nò certamente, perchè il falli- sentenza che dichiarò il fallimento, e
mento non può essere che lo stato di as- neppur la sospende l’ appello interposto
soluta insolvibilità, e di questa non fa dalla sentenza proferita sulla medesima
prova la cessazione di alcuni pagamenti opposizione ( 3 ).
che può essere momentanea, e acciden- 3 Dal momento, in cui dal tribunale
.

tale, e sarebbe una barbara ingiustizia vien dichiarato che v’è fallimento, ab-
quella di dichiarar fallito un commcr- hiam già detto che il fallito perde di pien
cianle cui manca una somma per adem- diritto l’amministrazione de’ suoi bcni,c
pir le sue obbligazioni, e non riesce di tanto più la facoltà di alienarli, odispor-
procacciarsela prontamente, ma quando ne in altro modo, perchè il suo passivo
cessano i suoi pagamenti, ed egli si oc- eccedendo Y attivo, i suoi beni apparten-
culla. cioè scomparisce dal suo domicilio, gono ai suoi creditori. Nulladimeno egli
o dal luogo ove ordinariamente soggior- per questo non diventa incapace di ob-
na, o chiude i suoi magazzini , da quel bligarsi personalmente, e di far contratti
punto egli col fatto si dichiara fallito, c senza dipendere dai suoi creditori; egli
l’epoca del suo fallimento è fissata (1). non è nè morto civilmente, nè interdetto:
La sentenza che dichiara il fallimento la legge privandolo del diritto di ammi-
dev' essere affissa, e inserita per estratto nistrare i suoi beni, non ebbe altro scopo
in uno dc'giomali stampati nel luogo ove. che quello di mettere in cauto questi tx-
siede il tribunale di Commercio, se ve ne ni che sono pegno dei creditori, coll’ im-
sono, o in un di quelli che si stampano pedire che alcuno possa disporne senza
nel dipartimento o provincia, se pur ve di loro; se il fallito sfortunato bensì ma
ne sono. L’ inscrizione è giustificata dal onesto, anche prima del concordato, e
foglio che contien quell’ estratto colla sot- non essendocene, vorrà far traffico, pur-
toscrizione dello stampatore, legaliz- chè noi faccia coi beni, ch’egli possiede,
zata dal Maire, o Sindaco ( 2 ). Dopo il o con quelli che gli sopravvengono, fa
cartello affisso, entro gli otto giorni sue- legge non glielo proibisce: se l’esito delle
cessivi può farsiopposizioncalia sentenza sue nuove operazioni commerciali sarà
che dichiarò il fallimento, per parte del infelice, i creditori nuovi non potranno
fallito, quale è ammesso a dimostrare
il venire in concorso cogli antichi, nè sui
ch’egli non è in fallimento, o che fu da- di lui beni presenti, nè sui futuri, finché
ta al fallimento un’epoca anteriore, o questi ultimi non siano pagali, e se è
posteriore, circostanza importante da cui vantaggioso, i creditori antichi godono dei
può dipendere la nullità, o la validità dei suoi profitti (V).
contralti da lui stipulati; può farsi dai 4 Appena s’apre il fallimento, i debiti
.

creditori presenti, o legittimamente rap- passivi non ancora scaduti divegono esi-
presentati, e da qualunque altro interes- gibili. I terzi che si trovassero obbligati
salo fino al giorno, e anche nel giorno, col fallito al pagamento di effetti di com-
in cui si forma il processo verbale della rnercio. non ancora scaduti, hanno lascel-
veri Reazione dei titoli dei creditori. Fi- ta, o di pagarli immediatamente, odi dar
nalmente, dai creditori non comparsi, fi* cauzione pel pagamento alla scaden-

ti) Cod. di Corara. art. 441. diritto di comparire in giudizio, e di far


(a) Id. art. 457. ; valere i suoi diritti persona li, segnalamen-
ti) Id art. 457, Sii, Sii. te contro i suoi creditori. — Corte di Pa-
(4)
V. Locré, art. 441. Nota. Il fallito ha rigi, 19 Aprile 18 . S. 14, 2, 147.

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318 DIRITTO COMMERCIALE


ta (1), Il commerciante che è vicino al servatoreT In questo caso non può aver
fallimento può concertarsi con terze per- luogo la presunzione di frode, e il Codice
sone, e con linle alienazioni, o contratti di Commercio parla unicamentedi privi-
simulati diminuire il pegno de’creditori. legio, o ipoteca acquistata nei dieci giorni,
Volendo prevenir queste frodi, sono state ma il Codice Civile espressamente dichia-
introdotte alcune disposizioni particolari ra nulla anche l’inscrizione (5). Giova ri-
relative alle stipulazioni fatte dal fallito flettere che secondo fattuale legislazione,
in un’epoca vicina al fallimento, equesta, l’ipoteca in faccia ai terzi, non esiste se
nei casi ordinarli, è stata fissata ai dieci non è inscritta, che non ha efficacia se
giorni anteriori. È dunque stato stabilito non dal momento della iscrizione, e che
ilprincipio generale che tutti gli atti 0 acquistando la sua legale esistenza nei
pagamenti fatti in frode de'creditori sono dieci giorni, à lo stesso come se in questi
nulli (
2 ); e siccome la frpde dev’essere fosse costituita, e lo è perciò nudamente;
provata, e lo dev'essere da chi l’allega, e inoltre, che la legge non vuole che nei
la prova essendo difficile, il più delle volte dieci giorni un creditore possa far la sua
la leggesarebbe elusa, cosi sono stati de- condizione migliore di quella degli al-
terminati alcuni casi, nei quali la frode tri ( 6 ). Delvincourt dice bensì che questa
presunta quanto al fallito, e
è, di diritto, disposizione comprende qualunque ipo-
induce talvolta la nullità degli atti anche teca, ma non tutti i privilegii, e crede
per coloro che contrattarono con lui. Ve- che debbano essere salvi quelli del vendi-
diamo quali sono. tore sulla cosa venduta, dei coeredi per
5. I commercianti non sogliono pagar la guarentia delle porzioni, delle,spese per
mai che alla scadenza. Il pagamento an- la conservazione della cosa, ec. benché
ticipato se è fatto dal fallito nei dieci gior- fossero acquistati nei dieci giorni.
ni anteriori al fallimento, si presume fat- 7. 11 fallito che dona in tempo prossi-
to per sottrarre il creditore alla perdita in mo al suo fallimento commette un furto
mercanzie, in pregiudizio degli altri, per- a danno de’suoi creditori, perciò la legge
ciò è nullo c deve riportarsi, o consista in dichiara nulle e di niun effetto le dona-
denaro, o in mercanzie.o in lettere di cam- zioni di beni immobili gratuitamentefat-
bio, o altri effetti (3). Se il fallito avesse pa- te nei dieci giorni, ma non quelle di be-
gato un debito già scaduto, fosse anchealla ni mobili, e queste non possono essere, a
vigilia del fallimento, siccome avrebbe po- richiesta de’creditori rivocate, se non
tuto esservi costretto giudizialmente; cosi quando è provata la frode. Un negoziante
non può essere riconvenuto il creditore che marita sua figlia, e le dà in dote 50000
ricevette quel pagamento di buona fede. lire, la perdila di una nave lo constringe
La legge non parla che di debiti commer- due giorni dopo a cessare dai suoi paga-
ciali, ma non si vede motivo di credere menti, e la dote costituita si mantien va-
che l’intenzione del legislatore sia stata lida: se invece avesse dato una terra del
di limitare a questi la presunzione di fro- valor di 50000 lire, la dote benché data
de, e seil fallito avesse anticipatamente e accettata di buona fede, sarebbe nulla.
pagato nei dieci giorni un'altro debito, Perchè mai la nullità é limitata alle do-
|>ercui aveva, per esempio, la dilazione nazioni di beni immobili? Non so rileva-
di un'anno, difficilmente sarebbe dichia- re il giusto motivo di una tal differenza.
rato valido il pagamento, e dispensato chi Pardessus osserva che questa nullità non
l’aveva ricevuto dal riportarlo. è stata introdotta che in favore de’credi-
6 . E nullo egualmente il privilegio o tori; che nè i figli, nè altri non creditori
l'ipoteca acquistata nei dieci giorni (4). potrebbero opporla che se il fallito può
Ma se il privilegio, o l’ipoteca fu costituita pagar finterò suo debito senza che siano
anteriormente ai medesimi dieci giorni, toccati, 0 assorbiti i beni donati, il dona-
sarà nulla l'iscrizione all'iiffizio del con- tario ha diritto di domandare che sia e-

(i) Cod. di Comm. ari. 448. ( 5)


Cod. Civ. art. *146.
(a) Id. are. 44 -. (6 )
Pardessus, n. 1 36 Delvincourt noi.
.

(3) Id art. 446 . de la pag. «44 n. 4.

(4) Cod. di Comm. ari. 443.

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PARTE TERZA 319
seguita la donazione-, che i creditori po- stesso, nel caso di notorietà, ex officio a
steriori alla donazione non possono pro- porre i senza aspettar la senten
sigilli
fittare di questa nullità, e che.se il prez- za (4). Questi sono apposti sui magazzi-
zo de’ beni oltrepassa la somma dovuta a ni, banchi, portafogli, libri, registri, car-
quelli che hanno diritto di opporla, ciò te, mobili ed effetti del debitore falli-
che sopravanza rimane al donatario (1). to (5). Se si tratta del fallimento di una
Le alienazioni a titolo oneroso non pos- società in nome collettivo, i sigilli si ap-
sono essere dichiarate nulle se non quan- pongono dal giudice, non solamente nel-
do la frode è provata (2), ancorché sian la casa ove la società principalmente ri-
fatte entro i dieci giorni e la frode non ,
siede, ma pure al domicilio di ciascuno
dev'essere del fallito soltanto, ma anche de’ sodi solidali, e la legge non fa men-
dell’ acquirente, perchè, se è provata zione degli accomandatarii, perchè i pri-
quanto al fallito, non quanto alla perso- mi essendo tutti egualmente risponsabili
na che contrattò con lui, nascerà bensì di tutti gli obblighi della società, questa
relativamente al primo la presunzione non può essere in stato di fallimento sen-
•h' egli sia bancarottiere doloso, ma non za che ciaschedun di loro vi sia. non già
potrà per questo annullarsi il contratto. i secondi, i quali hanno soddisfatto a

Finalmente possono essere annullate tut- ogni loro impegno, quando hanno ver-
te le contrattazioni, ed obblighi stipulati sato nella cassa sociale i capitali che si
dal debitore entro i dieci giorni, per fatto obbligarono a somministrare (6). In tutti
di commercio, ma dev’ esservi frode pro- i casi, il giudice di pace, o di manda-
vata d’ambe le parti; e una lettera di mento, trasmette indilatamente al tribu-
cambio, una girata non potrà dirsi nulla nale di commercio il processo verbale
i'/mo jure ma la massa de' creditori do-
, della eseguita apposizione di sigilli (7).
vrà provare in faccia ai terzi, la frode. Se 9. Il tribunale di commercio colla me-
il 8. è colpevole, il contratto, quanto
fallito desima sentenza con cui ordina che siano
a lui si presume doloso, e contro di lui apposti i sigilli, dichiara non solo lasus-
si procederà come bancarottiere doloso, sitenza del fallimento, ma l’epoca in cui
salva la prova contraria, ma se manca la è accaduto, dichiarazione di cui abbiamo
prova che l’altro contraente sia complice, già indicati gli effetti, nomina commis-
la nullità dell’ atto non può essere dichia- sario uno de'suoi membri.elegge un'agen-
rata. £ da notarsi chesopra indicate
le te,0 più, secondo la maggiore 0 minote
nullità furono introdotte in favore dei importanza del fallimento, e la sentenza,
creditori, e a questi soli compete il dirit- che, come abbiam detto, è provvisoria-
to di opporle, escluso il fallito, e coloro mente esecutoria, benché soggetta ad
che contrattarono con lui. Bensì potrebbe opposizione, è affissa e pubblicata nel
anche lo stesso fallito dimandare la re- modo che abbiamo già similmente accen-
scissione di un contratto, allorché può nato. L'incarico del commissariò consiste,
dimandarsi per dolo, errore, violenza, o in genere, nel riferire al tribunale di com-
lesione, nei casi contemplati dalle leggi mercio quali siano le contestazioni che il
civili. fallimento può far nascere, da giudicarsi
Tosto che il fallimento pervenne alla dal medesimo tribunale, tramandando le
cognizione del tribunale di commercio altre al giudice competente, e inoltre, in
per la dichiarazione del fallito, o pel ri- specie, nell'affrettare la formazione del
corso di alcuno de' creditori, o per pub- bilancio, e la convocazione dei creditori,
blica notorietà, egli ordina che siano ap- e nell' invigilare all’amministrazione del
posti i sigilli, per mezzo di una sentenza, fallimento, finché tutte le operazioni che
che subito si tramanda al giudice di pace esige, non siano ultimate (8).
del circondario, e per noi, al giudice di 10. Colla medesima sentenza, il tribu-
mandamento (3), il quale può anche egli nale di commercio ordina che il fallito sia

(i) Pardessus, n. ii 38. (5) Cod. di Comro. art. 45i.


(ì) Cod. di Comm. art. 444. (6) Id. art. \ 5 i.
(3) Id. art. 449. (7) Id. art. 453.
(4) là. art. 450. (8) Cod. di Comm. art. 458.
320 DIRITTO COMMERCIALE
ilepositato nella casa di detenzione degli ne che ne vien fatta dal giudice commis-
incarcerati per debiti, o che venga affidato sario. Il rilasciopuò concedersi puro e
alla custodia di un' uffiziale di polizia, o semplice con salvo condotto, quando nel-
di giustìzia, o di un giandarmc, ma, in lo stato apparente degli affari del fallito
tale stato, non potrà riceversi contro del nulla si trova che a lui possa rimprove-
fallito medesimo alcun atto di carcerazio- rarsi, quando il commissario crede utile
ne, o di opposizione al rilascio, in forza alla massa dei creditori che il fallito go-
di veruna sentenza del tribunale di com- da della sua libertà, ed attenda agli af-
mercio (1). L’incarcerazione del fallito non fari suoi. Se il fallito era già carcerato

è una pena, ma la legge vuole che la sua per debiti al momento, in cui è fissata
persona sia ben assicurata per punirlo se l’epoca del suo fallimento, non è perciò
si scoprirà che il suo fallimento nasce da impedito il rilascio, perchè da quei mo-
frode, altrimenti invece di esser giusta mento i diritti de’creditori sono parificati,
sarehbe barbara, perché confonderebbe e un solo non può render vana una prov-
l’infortunio col delitto. Se il fallito fosse videnza giudicata profittevole alla massa;
già detenuto dovrebbesi rinnovar l’atto non possono per la ragione medesima e-
d’incarcerazione in forza della sentenza, seguirsi le licenze personali anteriormen-
perchè, il creditore che fece eseguir la te concesse in materia commerciale. Può
licenza personale contro di lui, potrebbe darsi che dal primo esame non risultino
acconsentir al suo rilascio, o non essen- indizii positivi di frode, ma che alcune
dovi opposizione questo debitore
d’altri, circostanze non ne tolgano il sospetlo, e
potrebh’esserc liberato, mentre, se fosse che sia necessario un esame piò maturo
stato libero allorché accadde il suo falli- per dissipare la nebbia che offusca la siia
mento, sarebbe stato incarcerato per ordi- condotta, 0 che vi sia timore che posto in
ne del tribunale. L’esecuzione dell’incarce- libertà, e avendo fondi in paese estero,
razione del fallitosi richiede dagli agenti, egli non vada a raccoglierli, ed appro-
sotto la vigilanza del giudice commissa- priarseli, prima che i creditori vi frap-
rio, ed altri atti d’ incarcerazione , o di pongano ostacolo, ma siccome la deten-
opposizione al rilascio non possono rice- zione per un semplice sospetto, sarebbe
versi per veruna sentenza del tribunale misura troppo severa ; cosi la legge ha
di commercio, perchè l’incarcerazione fornito al tribunale un mezzo di conci-
del fallito, non tende a costringerlo a pa- liare la giustizia e l’umanità, qual è
gare, ma bensì a metterlo nelle mani quello di obbligarlo a dar cauzione, la-
della giustizia. Il Codice però parla di sciando al savio arbitrio del tribunale me-
sentenza del tribunale di commercio, non desimo la facoltà di fissare la somma fino
già di quelle di un tribunale civile, cor- alla concorrenza della quale sarà tenuto
rezionale, o criminale nei casi in cui pos- il mallevadore nel caso in cui fuggisse il

sono concedere la licenza personale. fallito trafugando denaro 0 roba a danno


li. Apposti che siano i sigilli, il giu- de’creditori (2). Il fallito stesso può ri-
dice commissario informa il tribunale clamare il salvo condotto, e il tribunale
dello stato apparente degli affari del fal- sentito il giudice commissario, e ponde-
lito. Siccome il fatto del fallimento indu- rati i motivi, per cui questi non lo ha di-
ceva una presunzione di frode, cosi a cau- mandato, decide (3): non si ammettono i
tela ne fu ordinata la incarcerazione; se creditori nè a sollecitarlo, nè ad opporvisi,
questa presunzione è avvalorata da in- perchè il giudice commissario ne fa le
dizii che risultano dal prospetto delle sue veci (4). Ottenuto eh’ egli abbia il salvo
operazioni, egli è ritenuto in carcere, af- condotto.il fallito è chiamato dagli agenti
linchè la giustizia criminale possa dispor- presso di loro per chiudere e saldare »
ne, ma se in lui non si ravvisa che una conti in sua presenza; potrà farsi rappre-
vittima dell’ avversa fortuna, il tribunale sentar da un procuratore, s’egli è impe-
medesimo lo rimette in libertà, e gli ac- dito, e se il commissario giudica valido
corda un salvo condotto, sulla proposizio- l’ impedimento. Se chiamato dagli Agen t i

(t) Cod. di Comm. art. 458. (3) Cod. di Comm. art. <67
(a) Id. art. 466- (4) V. Locré, art. 488 a 490. j
PARTE TERZA 321
non si presenta personalmente, o per gior fiducia per l’amministrazione cui si
mezzo di procuratore, in caso d' impedi- destinano, e nessuno può essere eletto
mento, sarà citato a comparire, e se nelle Agente di due fallimenti diversi, nel cor-
quarantotto ore dopo la citazione, non so di un'anno, se pur non è creditore ncl-
ubbidisce, si reputa che siasi volontaria- l’ uno, e nell’ altro (3). Il tribunale che
mente allontanato, e può essere processa- fece la nomina degli Agenti, ha l'arbitrio
to come bancarottiere doloso; se non ha di revocarla (4). In qualo caso rendono
ottenuto salvucondotto, è tenuto ad eleg- i loro conti agli Agenti che subentrano

gere un procuratore che lo rappresenti, e in luogo loro, non al giudice commissario,


se non lo, elegge, si considera del pari co- come taluno ha preteso, perchè questi non
me allontanatosi volontariamente, e si fa dev’essere soggetto a rendimento di con-
luogo a procedere contro di lui come ban- ti, e lo sarebbe se li ricevesse (8). Prima
carottiere semplice {1}. In tutti i casi gli di lutto, gli Agenti devono giurare innan-
Agenti, e Sindaci provvisorii, o definitivi zi al commissariodi bene e fedelmente
del fallimento, nel termine di otto giorni, esercitare il loro uffizio (6), il quale con-

dopo essere entrati in uffizio, sono obbli- siste nell’amministrazione del fallimento
gati a tramandare al magistrato di sicu- sotto la vigilanza del commissario (7), e
rezza del circondario, una relazione o con- nella formazione del bilancio del fallito,
to succinto dello stalo del fallimento, qua- qualora non l’abbia formato egli stesso (8).
le apparisce, delle sue cagioni, delle prin- Cominciano dal far apporre i sigilli, quan-
cipali sue circostanze, e dell’aspetto cbe do già non siano stati apposti (9). Se n’e-
il fallimento presenta. Quel magistrato, straggono i libri del fallito, e si rimettono
ricevuta ch’egli abbia questa informazio- al giudice di pace, 0 di mandamento, il
,

r
ne, potrà, se lo giudica opportuno, trasfe- quale li salda, e col suo processo verbale
rirsi egli stesso al domicilio del fallito, o nc accerta in succinto lo stato. Si estrag-
dei fallili, assistere alla formazione del gono pure dai sigilli, si descrivono, e si
bilancio, e dell’inventario, e alle altre ope- consegnano dal giudice di pace, odi man-
comunicare tutte le notizie,
razioni, farsi damento agli Agenti gli effetti del porta-
che se ne ricavano, e procedere nelle for- foglio che sono a breve termine di scaden-
me
necessarie, ex officio, e senza costo di za, 0 atti a ricevere accettazione, e se ne
spese. S’egli presume che siavi bancarot- rimette la nota al commissario. Gli Agenti
yla semplice, o dolosa, può rilasciare con- esigono quelli che scadono nel tempodel-
Vo il fallito un mandato o di condotta, la loro amministrazione, come pure tutte
o di deposito, o d’arresto, ma deve tosto le somme dovute al fallito, e le loro quie-
darne l’ avviso al Commissario, e in tal tanze col visto del commissario liberano
caso, nè questi può proporre, nè il tribu- i debitori. Sono consegnate agli Agentile

nale di commercio concedere salvocon- lettere del fallito, i quali le aprono, c il

dotto (2). fallito vi assiste, s’egli è presente (10). Gli


Agenti sono tenuti a vendere le derrate,
CAPITOLO IL o mercanzie soggette a deteriorazione, ma
coll’ autorità del commissario; per vender
Degli Agenti. quelle che possono conservarsi, è neces-
saria la permissione dcltribunale, il qua-
12. Gli Agenti che, come abbiamo già le non la concede se non sentito prima il
detto, devono essere nominati nella sen- giudice commissario(11).Tutte le somme
tenza che dichiara il fallimento, e ne fissa che gli Agenti ricevono sono riposte in
l’ epoca, sono scelti dal tribunale fra i cre- una cassa a due chiavi una resta all'Agen-
:

ditori, o altre persone che ispirano mag- te, se ve n’ è un solo, o all’anziano, se più

CtKl.diTfomtn.arr. 468,469,594,587.
li) (7) Cod. di Comm. art. 459.
() Id. art. 488, 489, 490. (8) Id. art. 473.
(3) ld. art. 456. (9) Id. art. 46».
(4) Id. art. 460. (10) ld. art. 463.
(5) Delvincourl, not. de la pctg. »5o n. a. (1 1) Id. art. 464.
() Cod. di Comm. art. 461.
41
è

322 DIRUTO COMMERCIALE


ve ne sono, e l' altra rimane a quello fra gnarlo agli Agenti nelle ventiquattr’ ore
i creditori che il commissario ha desti- dopo il loro ingresso in uffìzio, coll'atte-

nato a tenerla (
1 ). Devono gli Agenti, stazione sua che è sincero, e da lui det-
colla maggiore sollecitudine far tutti gli tato e sottoscritto (6). Se non lo ha for-
atti necessaria affinchè i diritti della mas- mato deve intervenire a formarlo egli stes-
sa de'creditori sui beni del fallito riman- so, o persona che lo rappresenti, secondo
gano illesi, e lo rimangano del pari quei le circostanze; perciò gli sono comunica-
del fallito sui beni de’ suoi debitori (2); te dagli Agenti le sue carte e i suoi libri
perciò loro incarico ed obbligo, di pren- senza rimoverli dal loro posto, ed egli in-
dere inscrizione, in nome della massa traprende questo lavoro in presenza loro,
de’creditori, sui beni immobili del fallito, 0 di persona destinata da loro ( 7 ). Se il
e questa si ammette sopra una semplice fallito morisse dopo il fallimento dichia-
nota, in cui si enuncia il fallimento, e il rato, la sua vedova e i suoi figli nella for-
giorno, in cui fu proferita la sentenza col- mazione del bilancio potrebbero far le sue
la quale furono nominati gli Agenti ( 3 ). veci c adempir tutte le altre obbligazioni,
L’estratto di questa medesima sentenza che gli erano imposte (8). Finalmente se
basta per far inscrivere i crediti ipote- non si presenta nè il nè persona
fallito,

carii del fallito che non furono ancora legittima per lui, gli Agenti medesimi
inscritti, aggiungendolo alla nota di que- formano il bilancio per mezzo delle carte
sti crediti, dei quali sono pure incaricati e dei libri, e coll’aiuto delle informazio-
gli Agenti di richiedere l'inscrizione ( 4 ). ni e notizie che hanno diritto di racco-
Regola generale: appena gli Agenti as- gliere dalla moglie, dai figli. dai commes-
sumono’il loro ministero, 'ogni azione ci- si, e altri impiegati del fallilo ( 9 ). Il giu-

vile intentata prima del fallimento con- dice commissario, tanto a richiesta degli
tro la persona e beni mobili del fallito,
i Agenti, quanto a quella di alcuno de’cre-
da un creditore privato, non può conti- ditori, o per diritto d’uffizio, può inter-
nuarsi che contro gli Agenti, c nessuna rogare i commessi, c impiegati non sola-
può esserne intentata dopo il fallimento, mente per ciò che riguarda il bilancio da
che contro di loro ( 5 ). formarsi, ma sulle cagioni altresì, e cir-
13 Non si può conoscere nè la situa-
. costanze del fallimento: siccome però
zione in cui si trova il fallito, ne la sua un’ interrogatorio formale e positivo po-
condotta antecedente finché non è for- trebbe diventare un documento giuridico
mato il bilancio. Si chiama bilancio il contro il fallito; cosi non vi possono essere
prospetto di quel che dicesi attivo e pas- sottoposti nè la moglie, nè i figli ( 10 ). For-
sivo. Sono annoverati in questo, gli effet- mato il bilancio, comunque lo sia, gli
(8)
ti mobili, i beni stabili coll’indicazione Agenti lo consegnano al giudice commis-
del loro valore, i diritti del debitore, i sario (11).
debiti c crediti, le spese fatte, gli utili e li. La gestione degli Agenti non è au-
le perdite. Nessuno quanto il fallito co- torizzata che per quindici giorni, ma il

nosce
(7) lo stato vero de' suoi affari; a lui tribunale può, se Io giudira necessario,
dunque spetta la formazione del suo bi- prorogarla per altri quindici ( 12 ). L’uffì-
lancio, c gli giova di formarlo egli stesso zio degli Agenti cessa entro ventiquattro
per impedire che il suo attivo non si fac- ore dalla nomina de’ Sindaci provvisori,
cia comparir minore di quel eh’ egli è ai quali rendono contezza di tutte le lo-
realmente, o non siano esagerate le sue ro operazioni e dello stato del fallimento,
perdile c le sue spese. Se il fallito formò in presenza del giudice commissario ( 13 ).
anticipatamente il bilancio, deve conse- 1 Sindaci pagano agli Agenti, quando non

(i) Cod. di Comm. art. 465 , 496. Cod. di Corara. art. 475.
() Id. art. 499. (91 Id. art. 473.
( 3)
Id. art. ioa. (10) Id. art. 474.
(4) Id. art. 499. (11) Id. art. 376.
(J) Id. art. 494. (ia) Id. art. 486.
() Id. art. 470. (1 3 ) Id. art. 481.
Id. art. 472.

v Go<
PARTE TERZA 323
sono del numero de'creditori, una inden- formata dalla maggiorità de’ voti avuto
nità (1) che è determinata da un regola- riguardo al numero delle persone, non al-
mento di pubblica amministrazione (2). le somme dovute a ciascheduna. D’altron-
Questa indennità forma parte delle spese de, se i Sindaci definitivi devono essere
giudiziali fi perciò deve essere privilegiata. eletti alla maggiorità personale, fatta a*
strazione dalle somme dovute, come ve-
CAPITOLO m. dremo, quantunque sia fatta la verifica-
zione dei crediti (7), tanto più lo stesso
Dei Stridaci Prowisorii.
metodo dee praticarsi nella elezione
15. Nel termine di tre giorni da quel- de’ Sindaci prowisorii. La somma de'cre-
lo in cui gli fu consegnato il bilancio, il diti non deve servir di norma che net
giudice commissario forma la lista dei concordato, perche si tratta di un’ opera-
creditori, e la trasmette al tribunale. Se zione che ferisce direttamente l'interesse
spirò il tempo della gestione degli Agen- pecuniario de' creditori (8). La scelta
ti prima che il bilancio sia pronto, egli de’ Sindaci si fa dal tribunale di Com-
comprende nella lista de’creditori quelli mercio, sulla lista tripla formata dall'as-
che come tali ha potuto riconoscere dal- semblea summentovata, sentita la rela-
l' esame delle carte, e registri, ed altri do- zione del giudice commissario, senza che
cumenti, e poi raduna le persone che vi alcuno, e neppure il fallito debba essere
sono comprese (3). La convocazione si fa citato (9). Non è necessario che i Sindaci
per mezzo di lettere, affìssi, e gazzette (4); sian creditori, e talvolta può esser van-
le lettere si scrivono a coloro che sono in- taggioso alla massa che non lo siano. Non
dicati nel bilancio: gli affissi e gazzette potrebb' essere eletto un minore non com-
sono modi di pubblicazione per la massa merciante, e il minor commerciante non
de'creditori, noti, o ignoti, che sono tali potrebb’ esserlo che in un fallimento, di
o pretendono di esserlo. Siccome quelli cui fosse creditore, perchè altrimenti as-
che sono convocati a quest’epoca non so- sumerebbe un' obbligazione estranea al
no che creditori presunti; cosi per impedi- suo commercio, e il tribunale, se fosser
re che non se ne introducano collusiva- comprese nella lista persone che non a-
mente con titoli simulati, o per doloso vessero le qualità convenienti, potrebbe
concerto col debitore fallito, la legge di- ordinare all' assemblea di sostituitene

chiara che chiunque si presentasse a que- altre idonee. Anche una figlia maggiore
sta assemblea come creditore, e fosse poi di età, una vedova, una donna maritata
riconosciuto supposto il suo titolo, sarebbe autorizzata da suo marito potrebbero esse-
soggetto alle pene stabilite pe'complici di re nominate fra i Sindaci di un fallimen-
bancarotta dolosa (5). I creditori si ra- to di cui fossero creditrici. Un fallito di
dunano in presenza del giudice commis- conosciuta probità ed esperienza benché
sario, nel luogo, giorno e ora indicata da non riabilitato, a cui dal concordato fosse
lui, c gli presentano una lista tripla del stata restituita la libera disposizione
(7)
numero egualmente
de’ Sindici prowisorii che sem- de’ suoi beni, potrebb’ essere
bra loro debbano essere nominati (6). indicato dai suoi creditori (10). È stato
La presentazione di questa lista è il solo deciso che il tribunale non può scegliere
oggetto di cui debba occuparsi questa as- i Sindaci che sulla lista che gli è presen-
semblea, senza poter deliberare sopra ve- tata (11). ed è stato deciso altresì, dandone
nia' altro, perchè non v’è credito ancora l’esempio, che anche i non creditori pos-
che sia veriticato. Per questa medesima sono comprendersi nella lista, ed essere
ragione la lista tripla da presentarsi sarà eletti (12).

(t) Cod. di Comm. art. 483. (8) Delvinconrt, noi. de la pag. i55n.|3
() Id. art. 484. (9) Cod. di Comm. art. 480-
(3) Id art. 477. (10) Pardessus, n. 1 168.

(4) Id. art. 476. (1 1) Corte di Bordeaux, sa Agosto 1814


(5) Id. art. 479. S 1 5, a, i5i.
() Id. art. 478. (la) Corte di Parigi, 14 Maria 1 8 1 3 S.
Id. art. S 3, a, 3 06.
1

324 DIRITTO COMMERCIALE


16. Sindaci appena eletti devono ri- 17 Giova premettere che
. i Sindaci
chiedere che siano levati i sigilli, e dar provvisorii non hanno alcuna facoltà di
mano all’ inventario de' beni del fallito; ingerirsi nella vendita de’ beni stabili. Se
questi dev' essere chiamato ad assistervi, assumendo il loro ministero trovano già
non v’ come in altri casi, nè
interviene, intentata un' azione ipotecaria contro il
notaio, nè estimatore autorizzato, ma fallito, 0 se lo sarà posteriormente, le lo-
possono chiamar in aiuto chiunque sem- ro facoltà sono limitate a figurar nel pro-
bra loro opportuno: la legge dice sauf à cesso come incaricati di sorvegliargli in-
se (aire aider ec. Dunque il lavoro de- teressi de’ creditori (
4 ). Possono bensì far
v’ essere eseguito da loro, ed hanno sol- locazione di stabili quando la reputino
tanto la facoltà di farsi prestare aiuto (1). necessaria, ma devono richiedere anche
L’ inventario si fa nelle solite forme, a per questa l’autorizzazione del tribunale,
misura che i sigilli sono levati: il giudice altrimenti sarebbe nulla anche pel con-
di pace, o di mandamento assiste all’ in- duttore, il quale non poteva ignorare che
ventario, e ad ogni vacazione lo sotto- i locatori erano Sindaci ( 5 ). Terminato
scrive ( 2 ). Non è necessario che siano ci- che sia l’inventario, le mercanzie, dena-
tati ad intervenirvi coloro che fecero op- ro, titoli attivi, mobili ed effetti del fallito
posizione alla levata disigilli, e non sono sono affidati ai Sindaci provvisorii, i qua-
che semplici creditori, perchè i Sindaci li ne fanno la ricevuta ai piedi dell' in-

rappresentano la massa de' creditori, in ventario, e coll’ autorizzazione del com-


cui sono compresi anche gli opponenti; missario, possono farne la vendita, o al
ma se questi fossero fondati sopra diritti pubblico incanto, pel ministero di sen-
di proprietà, e vi fossero di mande per loro sali, e alla borsa, 0 privatamente, a loro
in distrazione, di rivendicazione, di re- beneplacito (6). Se per la vendita si pre-
stituzione di deposito, o|simili, dovrebbe- valgono dell’altrui ministero, di quello,
ro essere chiamati ( 3 ). I Sindaci provvi- per esempio, di un sensale, la scelta di
soriiamministrano, e procedono fino alla questo dipende da loro, e non dal giudi-
omologazione della deliberazione defini- ce commissario ( 7 ). Allorché il fallito ha
tiva che deve far cessare, o il fallimento ottenuto un salvocondotto, i Sindaci pos-
per mezzo del concordato reintegrando il sono valersi dell’opera sua per agevolare
debitore ne’ suoi diritti, o lo stato prov- la loro gestione, c aver da lui le cogni-
visorio, se non l'ottiene, ultimando la li- zioni opportune, fissando in tal caso, la
quidazione generale. Per giungere all’ u- ricompensa del suo lavoro, ma sempre
na o all' altra meta è del pari necessario coll'approvazione del giudice commissa-
di stabilire qual diritto competa a cia- rio (8). I Sindaci procedono altresì alla
scuno de' creditori per vedere a chi spetti riscossione de’ debiti attivi, e il denaro è
la facoltà di dar voto per la transazione riposto nella cassa a due chiavi, una delle
col debitore, o di concorrere a! riparto del quali è tenuta dal seniore dei Sindaci,
denaro incassato: è necessario che sia ri- come lo era dal seniore degli Agenti (9 ).
conosciuta e determinata la somma tota- Finché dura il sindacato provvisorio non
le de' crediti, e diligentemente accertato si fa riparto, perchè non essendo ultimata
l’attivo e il passivo, affinchè ognuno pos- la verificazione dei crediti manca la nor-
sa deliberare, come suol dirsi, con piena ma secondo la quale deve esser fatto, e se
cognizione di causa. I Sindaci sono per- ciò che è liquido fosse distribuito e non
ciò primieramente incaricati dell’ inven- dimandassero poi al debitore per offerirsi
tario, e ne abbiamo parlato, poi della ven- ai creditori che dilazionate esazioni, si
dita degli effetti mobili, e delle riscossioni, renderebbe per questo motivo, difficile il
e ne parleremo. concordato. Il prospetto della situazione

(1) Cod. di Comm. art. 486, 487. (6) Cod. di Comm. art. 491, 493.
(2) ld. art. 486. (7) Corte di Parigi, 17 Febbrajo x 8i3
( 3)
Del v incourt, noi. à la pag. *57 n. a S. i 3 , z, z88.
Pardessus, n. 1 1 70. (8) Cod. di Comm. art. 493, 458.
(4) Cod. di Comm. art. 53 a. (9) Id. art. 496.
(5) Pardessus, n. 1171.

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.

PARTE TERZA 325

della cassa dev’essere presentato al com- per non aver avuto libri da produrre alla
missario in ogni settimana, ed egli, ad richiesta del giudice commissario (S). E-
istanza de’ Sindaci può ordinare, secondo gli può altresì ex officio, tramandare io-
le circostanze, che i capitali in tutto, o nanzi al tribunale di commercio, il quale
in parte, siano collocati nella cassa dei decide sulla di lui relazione. Se v'è con-
depositi giuridici, a condizione che ande- trasto sul credilo, o sopra l'intera somma,
ranno a profitto della massa de' creditori o sopra una parte, Smdaci possono ri-
i

gl' interessi che sogliono accordarsi da chiedere, e il commissario ordinare che


questa c quando occorrerà che
cassa ,
il creditore presenti i suoi titoli , o ne

questi capitali debbano ripigliarsi, saran- faccia il deposito nella cancelleria del tri-
no ritirati per mezzo di un’ ordinanza del bunale di commercio. Può rimandare ai-
medesimo giudice commissario (1). tresì le parti affinchè compariscano, entro

18. La verificazione di un credito con- breve termine, e senza che vi sia bisogno
sisle nell' esame dei documenti che lo di citazione, innanzi al medesimo tribu-
giustificano. Tutti i creditori (compresi i naie, il quale ordina, se occorre, che sia-
non commercianti) sono avvisati per no esaminati testimonii innanzi al com-
mezzo de’ fogli pubblici, e delle lettere dei missario, sulla di cui relazione, in ogni
Sindaci, e invitati a presentarsi a questi caso, egli delibera (6). Se non v’è disputa
ultimi, entro il termine di quaranta gior- sul credito, nel processo verbale si espri-
ni, o personalmente, o rappresentati da me che il portatore è legittimo creditore
un procuratore, per dichiarare in forza della somma da lui pretesa, e i Sindaci
di qual titolo, e per qual somma pretcn- fanno e sottoscrivono, sul titolo, o doeu-
dono di essere creditori, e a consegnare mento, la seguente dichiarazione „ am-
ai Sindaci i documenti, ossia prove del messo al passiva del fallimento di . .
loro credilo, qualora non preferiscano di per la somma di . . .il . . . Qui nasce
depositarli alla cancelleria del tribunale una difficoltà. La verificazione dei cre-
di commercio. In tutti i casi, n’è data diti si fa in contradiltorio coi Sindaci,
loro una ricevuta (21.11 giudice commis- ma se questi sono pur creditori, in con-
sario è incaricato d invigilare a che la tradittorio di chi si farà la verificazione
verificazione sia fatta a misura che i ere- dei crediti loro? Chi farà la dichiarazione
ditori si presentano, e si fa in contradit- che sono legittimi creditori? Non v'ha
torio fra il creditore, o
suo procuratore,
il dubbio che per la verificazione vi debba
e i Sindaci. in presenza del giudice com- essereun contradittore interessato. Del-
missario, che ne stende processo verba- vincourt crede che debba farsi la venti-
le (3). I titoli di credilo sono esaminati, cazione de’ crediti de' Sindaci contradit-
e coliazionati coi registri del fallito: se ne toria mente con altrettanti creditori veri-
farà nel processo verbale una descrizione Acati quanti sono i Sindaci medesimi, e
in succinto, facendo menzione delle ag- che quelli debbano far la dichiarazione
giunte, cancellature, ed interlinee, e s’in- voluta dalla legge per questi (7). Egli lo
dicherà il nome e il domicilio dei credi- argomenta dalla disposizione del Godi-
tori che gli avranno presentati, o dei loro ce (8), che „ ogni creditore, il credito di
procuratori (). Il commissario può esi- „ cui sarà stato verificato e affermato,
gerc che i creditori presentino i loro libri „ potrà intervenire alla verificazione de-
e registri o un estratto dei medesimi, in „ gli altri crediti . e fornir qualunque
forza di una compulsoria, cioè di quelle „ confutazione delle verificazioni fatte e
che chiamansi lettere rogatorie spedite „ da farsi „
dai giudici di commercio, ove quei libri 19. Affinchè il diritto di un creditore
e registri si trovano, e v’è l' esempio di sia stabilito, non basta che il credito sia
creditori dichiarati scaduti dai loro diritti verificato, mala legge non lo riguarda

(i) Cod. di Comm. art. 497, 498. (


5) Corte di Cassazione di Francia, 11
(a) lei. art. 5 02. fiorile, an. «a S. 1, 16.
(3) Id. art. 5 o 3 . (6) Cod. di Comm. art. ,*m8, 5 og.
(4) Id. art. 5o 5 .
(7) Delvinconrt, not. de la pag. aSg n. 6.
(8) Cod. di Comm. art. 5o4-

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326 DIRITTO COMMERCIALE


come definitivamente riconosciuto finché posizione alla sentenza del tribunale, e
il creditore non l'abbia affermatoci che, per questa via, ciascuno ottenga una nuo-
trattandosi di affermazione giudiziale, è va sentenza che lo dichiari reintegrato (7).
lo stesso che dire giurato, nelle mani del 11Codice aggiunge che i riparti già ulti-
commissario, suo procuratore, se il
(o il mati sono irrevocabili relativamente an-
creditore non comparve egli slesso) che il che a coloro fra i creditori che fossero stati
suo credito è sincero e verace (1). Questa sconosciuti, che nulla potrebbero preten-
formalità si reputa di tale importanza, dere in quelli, e che resteranno privi in-
che vi sono stati creditori privati del di- teramente della parte che vi avrebbero a-
ritto di agire, deliberare, ed opporsi, pel vuto. 11 Codice chiaramente si spiega, ma
solo motivo di non averla adempita (2). pur questa sua disposizione non si osser-
Non basta f esame de’ titoli, non basta la va nel suo rigore: la giurisprudenza lo ha
loro approvazione, ma temendosi ancora concilialo coll'equità. Non si toccano i
la collusione, e la frode, si esige che il riparti già fatti, e chi ha ricevuto la sua
creditore ne attesti al giudice la lealtà, porzione non può essere obbligato a de-
intimandogli le pene dello spergiuro, qua- cimarla, purché da tutte si ricavi poi pro-
lora si scopra che il credito è falso, o ma- porzionatamente quella cui avrebbe avuto
liziosamente simulato (3). diritto il creditore sconosciuto, se fosse
20. Quindici giorni, dopo i quaranta comparso, e si fosse verificato il suo cre-

ai creditori per comparire, spno assegna- dito come gli altri, ma sui primi introiti
ti per la verificazione dei crediti. Spiralo che si fanno dopo il precedente riparto
che sia questo termine, i Sindaci forma- ultimato senza di lui, si preleva, prima
noTm processo verbale che contiene i di passare a un riparto nuovo, il suocon-
nomi dei creditori non comparsi, e la tingente (8). Verificati e affermati che
chiusura di questo processo verbale fatta siano i titoli di credito, e posti in mora,
dal giudice commissario basta per met- o, come dicono, in contumacia i credi-
terli in mora (4). Per procedere alle ope- tori che non sono comparsi, succedono le
razioni definitive, non è necessario aspet- determinazioni che decidono, e fissano
ma senza frapporvi indugio, il tri-
tarli, la sorte del fallimento, e del fallito; per
bunale, sentila la relazione del commis- procedere a queste è necessaria la riunio-
mezzodi sentenza,
sario, assegna loro, per ne dei creditori che sono stati debitamen-
un nuovo termine, il quale non è unifor- te riconosciuti. Questi primieramente de-
me per tutti come il primo, ma è fissato liberano sul concordato.
per ciascheduno in ragione della lonta-
nanza del suo domicilio in modo ch’egli CAPITOLO IV.
abbia per comparire, un giorno per ogni
distanza di tre miriametri. Per quei che Del Concordato.
dimorano fuori del regno, si osserva la
regola stabilita per le citazioni ordina- 21. La lentezza, e le difficoltà che por-
rie (SJ.La pubblicazione di questa sen- ta seco l’unione, e il consumo della for-
tenza per mezzo de’ pubblici avvisi, o tuna del fallito che per lo più ne deriva,
gazzette, equivale, per i creditori che non induce ordinariamente la maggior parte
sono comparsi, a una giuridica notifica- de' creditori ad accettare un accordo qua -
zione (6), e se, spirato che sia il nuovo lunque sia, ma, siccome questa facilità
termine assegnato, non compariscono e può contribuire ad accrescere il numero
non affermano, quando si riparte qualche de’ fallimenti; cosi parecchie regole furo-
somma che proviene dal fallimento, non no stabilite opportunamente per raffre-
vi sono compresi. Per essere riconosciuti narla. Qualunque stipulazione d' accordo
ed ammessi, è necessario che facciano op- si faccia fra il debitore fallito, e i suo»

(i) Id. art. 5o-. (5) Id. art. Sii.


(i) Corte di Nimes, ij Genoa] i8is, (6) Id. art. 5 1 ».
S. 14, z, z8i. (- j Id. art. 5 1 3.
(3) Vmcens, Livr, 5 eh. 6 § 3. (8) Vincens, Legislation Comm livr, 5.

(4) Cod. di Comm. art. 5o3, 5 io. c/i. 5 n. 4-

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PARTE TERZA 327
creditori, chiamasi concordato, ma nes- inscritti utilmente, perchè i loro crediti
suno può farsene prima che le formalità essendo assicurati, potrebbero volare im-
prescritte, delle quali abbiamo parlato, punemente che fossero falle al fallito re-
siano state osservate: anzi qualora dopo missioni esorbitanti a danno dei soli cre-
il loro adempimento, dall’esame degli at- ditori cbirografarii,ma non essendo ven-
ti, libri, e carte del fallito potesse ricavar- duti i beni, come
potrà sapersi chei cre-
si alcuna presunzione di bancarotta, ogni ditori ipotecariisono inscritti utilmente?
accordo è interdetto, e nullo. Il commis- Ne giudicherà ex aequo et tono il com-
sario è specialmente incaricato d'invigi- missario, e insorgendo contrasto, sarà
lare all' osservanza di questa disposizio- tramandata la disputa al tribunale (3).
ne (1). La legge ha voluto queste cautele, Sono per la medesima ragione esclusi dal
affinchè i creditori non fossero sopraffatti deliberare i creditori con pegno (6), e
dai maliziosi raggiri di un debitore dolo- questa disposizione per analogia si può
so, e si risolvessero a sottoscrivere il con- estendere anche ai privilegiati, perchè so-
cordato con piena cognizione di causa; no sicuri di esser pagati prima degli altri,
anzi parlando di presunzione di banca- e non possono costringersi ad assogget-
rotta in genere, sembra che non si riferi- tarsi alle remissioni che saranno accor-
sca soltanto alla dolosa, ma anche alla date dalla maggiorità (7).
semplice. 2ì. Affinchè sia valido il concordato,
22. Ecco il modo, con cui si procede è necessario che nella medesima seduta
al concordato. Nei tre giorni dopo che sia accettato, e sottoscritto dalla maggio-
sono spirati i termini per l'affermazione rità dei creditori presenti, che riuniscano
de’ creditori conosciuti, si convocanotutli nel medesimo tempo i tre quarti della to-
quelli, i crediti dei quali sono stali am- talità delle somme dovute, verificate e
messi: questa convocazione si fa dai Sin- registrate, c ogni accordo è nullo quando
daci provvisorii, nel luogo, giorno, ed è accettato da un numero minore della
ora indicata dal commissario, e i credito- maggiorità, o dalla maggiorità bensì, ma
ri convocati compariscono in persona o non formante i tre quarti, quanto alla
per mezzo del loro procuratore (2). Il somma termini la minorità
(8): in altri -

commissario presiede all'assemblea. V'è quantunque abbia nel fallimento un’in-


chiamato il fallito, e deve recarvisi in teresse eccedente di moltoquellodel mag-
persona quando ha ottennio salvocondot- gior numero, non può conchiudere rac-
to, e non può nè scusarsi, nè farsi rappre- cordo, e la maggiorità in numero non può
sentare da altri fuorché per gravi motivi conchiuderlo, qualora gli assenti, e quei
giudicati valevoli dal commissario (3). La qhe lo ricusano, riuniti, abbiano più del
legge ha voluto che dovendosi decidere quarto d’ interesse nella somma totale. In
dagl’interessati della sorte del debitore tal guisa i segreti maneggi sono impediti.
fallito, se vi fossero creditori che avessero Esigendo la sottoscrizione del concordalo
a querelarsi in particolare della di lui nella seduta medesima in cui è accettato,
condotta, proponessero pubblicamente le s’impedisce che il fallito, 0 i suoi a-
loro doglianze e fossero discusse innanzi derenti lo portino di casa in casa come
a tutti; ha voluto altresì che il fallito, o prima, e stancando particolarmente uno
altri in sua vece, sentite le accuse, potesse dopo l’altro i creditori coll'importunità,
rispondere, e addurrete sue giustificazio- o seducendoli colle raccomandazioni, e le
ni e scuse. Il commissario forma processo preghiere, 0 corrompendoli con segrete
verbale di quanto si dice, e decide (4). vantaggiose condizioni, non riescano a
23. Il fallito può proporre un concor- strappare sottoscrizioni; ed esigendo insie-
dato, i creditori deliberano sulla propo- me U maggiorità nel numero personale,
sizione, ma non lutti: sono privi del di- e nella somma dei crediti,, s’ impedisce
ritto di deliberare i creditori ipotecari! che pochi grandi interessati non facciano

(i) Cod. di Corani, art. 319, 3 ji. ( 5) Delvincourt, not. de la pag. 364 n. 1 •

(9) Cod. di Comm. art. 5 i 4 , 5 x 5 . (6) Cod. di Comm. art. Sao.


( 3 ) Id. art. 5 16. (7) Pardessus, n. ja 35 .
(4) Id. art. 517, 5 1 8. (8) Cod. di Comm. art. 519, 5 »a.
328 DIRITTO COMMERCIALE
la legge al maggior numero, e i piccoli sia volle concedere al fallito un mezzo per
come più numerosi, non priinegginosopra conseguire, se è possibile, il compimento
quelli che hanno il maggiore interesse nel dei tre quarti mancanti, si deve dunque
fallimento. presumere che non abbia voluto che la
25. Se il concordato proposto all’ as- dilazione, accordata per tentar di ottener
semblea ottenne bensì la maggiorità nu- voti nuovi, possa far perdere i già otte-
merica de' voti, ma non vi concorsero i nuti, e perciò mi atterrei piuttosto alla
tre quarti nella somma, un solo rimedio interpretazione più favorevole alla con-
rimane ancora, e la deliberazione è rimes- clusione del concordato. Se il tentativo
sa a otto giorni perentoriamente. O nella nella seconda adunanza è infruttuoso, o-
seconda assemblea si riunisce la doppia gni proposizione svanisce, e rimangono,
maggiorità di numero e di somma, e la per l’assoluta nullità del concordato, di-
deliberazione è definitiva; o questo secon- sciolli da ogni obbligo anche i creditori
do ed ultimo esperimento riesce vano, e che l' avevano sottoscritto, ma non ne vie-
il concordato s’ intende assolutamente ri- ne la conseguenza che al debitore non
gettato e nullo, e non v'è più tempo, nè sia lecito di fare altro accordo particola-
luogo per deliberare sopra una nuova pro- re con alcuno de' suoi creditori, perchè
posizione d’accordo. Nasce il dubbio se non si può proibire a un creditore, in
nel caso in cui nella prima seduta, non qualunque tempo, di fare la remissione
siansi potuti riunire i tre quarti della che stima al suo debitore, e sarà bensì
somma, e la deliberazione sia stata rimet- nullo quando,sia fatto nella forma di con-
ta alla seconda, si debba fare una delibe- cordato, di cui parla il Codice, ma in al-
razione nuova, o debba intendersi che la tro modo, cbi lo avrà sottoscritto dovrà
nuova non sia che una continuazione come valido osservarlo (3).
della prima. La questione è importante, 26. Per la validità del concordato qua-
dice Delvincotfrt, perchè nel primo caso, lora sia sottoscritto, è necessaria la omo-
tutte le accettazioni del concordato fatte logazione del tribunale di commercio (4),
nella prima seduta sarebbero vane, e i e questa lo rende obbligatorio perla mi-
creditori che hanno acconsentito, potreb- norità assente, o dissenziente , e decide
bero rivocarle; nel secondo, se la delibe- che il fallito merita scusa. Se dunque vi
razione è la stessa e si prosegue, tutto ciò sono creditori oppositori, e ciò deve in-
che è stato fatto nella prima è valido, e tendersi nel caso in cui fu sottoscritto il
non è neppur necessario che intervenga- concordato dalla maggiorità de’ creditori
no alla seconda i creditori che già nella che riunivano tre quarti della somma
i

prima hanno acconsentito. Soggiunge il dovuta, perchè altrimenti essendo nullo


citato autore, che il significato della pa- di pien diritto, non vi sarebbe bisogno di
rola rimessa (il Codice dice La délibéra- opposizione; se un creditore, per esempio,
tion sera REMISE) sembra favorevole pretendesse che al concordato, apparen-
alla prima interpretazione, e che di fatto temente valido fossero intervenuti cre-
,

il Tribunale di Commercio di Parigi co- ditori finti, che il fallito fosse bancarot-
sì l’intende (1). Per lo contrario, Pardes- tiere ec., è tenuto, e lo è ciascuno, a far
sus, a questo proposito, si esprìme così: notificare le sue opposizioni ai Sindaci, e
„ Tuttociò che è fatto nella prima seduta al fallito, nel termine definitivo di otto

„ è considerato come sussistente provvi- giorni (5), da quello della sottoscrizione


„ sodamente, e obbliga coloro che l’hanno del concordato. Queste opposizioni devo-
„ sottoscritto, senza che sia necessario di no esprimere, sotto pena di nullità, i mo-
„ chiamarli alla seconda „ (2). Il Codice tivi sui quali sono fondate.affinchè possa
permettendo che il progetto di accordo determinarsi qual tribunale sia compe-
sia sottoposto a una seconda assemblea, tente per giudicarne, se il tribunale di
ebbe in mira certamente di agevolare il commercio, quanto sia per gli atti oleo-
concorso dei tre quarti nella somma, os- perazioni alle quali si riferiscono, se la

(i) Delviiicourt, noe. de la pag. »C4 n. 6. ( 4) Cod. di Coirim. art. 5a4, 635.
(») Pardessus, n. i!>37. (5) Id. art. 5z3.
(3) Delvincourt, /oc. cit. n- 7.

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PARTE TERZA 329


cognizione della causa è a lui dalla leg- veniente all' interesse comune . ed al-
ge attribuita oppure al tribunale ci-
, trondc sarebbe cosa troppo barbara che
vile. La controversia, qualunque sia il un disgraziato, ma onesto debitore, doves-
tribunale innanzi a cui penda, dev’es- se soggiacere alle dolorose conseguenze
sere decisa prima che il tribunale del fallimento per la irragionevole, e tal-
di commercio faccia la sua pronunzia volta colpevole resistenza di alcuni suoi
sull’ omologazione, e questa deve pser creditori, mentre il maggior numero gli
fatta entro il termine di otto giorni dal lascia aperto uno scampo alla sua rovina,
giorno della sentenza proferita sulle op- L’ omologazione conserva a ciascuno dei
posizioni (1). creditori T ipoteca generale sui beni sta-
_

27. L’omologazione è una semplice bili del fallito per l’esecuzione del concor-
formalilà: il tribunale delibera su di essa dato, e i Sindaci sono tenuti a farinscri-
senza che alcuno debba essere citato a vere all’ uffizio delle ipoteche la sentenza
comparire, perchè le opposizioni essendo di omologazione, qualora non sia stato
tolte, o essendo spirato il termine a prò- nel medesimo con venuto diversamente (5).
porre non vi dev’ essere più contradittore
, Giova osservare che l’ipoteca di cui si trat-
veruno. Se è stato adempito tutto ciò che ta non è quella che nasce dai titoli par-
la legge prescrive, il tribunale non può ticolari di credilo, ma quella che acqui-
negarla che in un sol caso, in quello cioè stano anche i creditori chirografarii per
che vi sia presunzione di cattiva condotta mezzo del concordato. Non hanno la pri-
o di frode contro il fallito (2), ed allora il ma che i creditori privilegiati, ed ipote-
riflulo equivale a una denunzia fatta ex carii che vengono, come dicesi, in ordi-
amolo che obbliga il pubblico ministero a ne che hanno diritto di esser
utile, cioè
procedere contro di lui, ma la sentenza pagati a preferenza degli altri sul prezzo
di rifiuto ne deve enunciare i motivi, al- de’ beni stabili specialmente assoggettati
trimenti il ministero pubblico non sapreb- al pagamento de’ loro crediti. Questi cre-
be a qual fondamento appoggiare i suoi ditori non intervengono al concordato, e
atti, e il tribunale sarebbe rivestito di un per conservare la loro ipoteca non hanno
potere troppo arbitrario (3).Quando Torno- bisogno della sentenza di omologazione,
logazione è accordata.il tribunale dichia- I chirografarii che acquistano la seconda
ra nel medesimo tempo che il fallito è nonsonoqucllisoltantoildicuicreditori-
tcut abile, e può essere riabilitato. Non sulta da scrittura privata, ma quelli altresì
sempre riesce di conchiudere il concorda- che sebbene possano far valere un titolo
to,perchè non sempre si ottiene la mag- autentico, non hanno però stipulata for-
giorità,o per altro motivo diverso da quel- malmente un’ ipoteca sopra certi specifi-
liper cui la legge non lo permette, e an- cati beni stabili del loro debitore, e per-
che in tal caso, sentita la relazione del ciò vengono anch’essi sotto la denomina
commissario sulle circostanze che lo im- zione generica di creditori chirografarii,
pedirono, il tribunale con sua sentenza perchè, dopo la disposizione del Codice
può dichiarare scusabile il fallito, altri- che non ammette ipoteca convenzionale
menti sarebbe tradotto innanzi al pubbli- generale, gli uni e gli altri quanto ,

co ministero come presunto bancarottie- ai diritti sui beni, sono eguali perfet-
re (4). L’omologazione rende il concor- tamente, benché ben diversa sia la fede
dato obbligatorio anche per i creditori che è dovuta, e si attribuisce ad un atto
che non acconsentirono. In questa mate- autentico da quella che si presta ad una
ria era giusto di derogare al principio che scrittura privata. Il debitore che ha otte-
le convenzioni non obbligano che i con- nuto il concordato divien libero qual era
traenti e stabilire che la minoriti è vin- prima del fallimento, e ripiglia T ammi-
colata dal volo della maggiorità, perchè nistrazìone de’ suoi affari come se non
non si può dubitare che il maggior nume- fosse fallito mai, dimodoché nuovi credi-
lo non abbia fatto la stipulazione più con- tori possono acquistar sui suoi beni nuo-

(i) Cod. di Comm. art. 635. (4 )


Cod. di Comm. art. 53 1 .

Id art. 5» 4 -
(?) .
(5) li. art. 5a4-
(3) Locré.ort. 5ig.a5i6vol.6 pag.Jgì.
\2

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,

330 DIRITTO COMMERCIALE


\r ipoteche, ma i creditori chirografarii, consenso, e anche a malgrado de’ credi-
in forza dell’ ipoteca generale nascente dal tori (5); la legge l' accorda al debitore di

concordato, saranno anteriori ai nuovi buona fede, c la nega a coloro cui può
creditori ipotecarii (1). Nulladimcno, in farsi rimprovero di frode (6). In partico-

Francia gli è interdetto l’esercizio dei di- lare, ai rei di stcllionato, cioè a coloro che
ritti politici, c l' accesso alla
//orsa finche hanno venduto uno stabile come libero

non sia riabilitato; in alcuni altri pae- d’ipoteca, benché ne fosse gravato, o hanno

si, r interdizione analoga a questa non


venduto, o ipotecato, a loro profitto, uno
dura che fino al momento in cui le con- stabile di cui non avevano la proprie-

dizioni del concordato sono adempite. In tà (7), o scegliendo un esempio nel gius

conseguenza di quanto abbiam detto, ap- commerciale, a coloro che avessero assi-
pena è notificata ai Sindaci la sentenza curato o fatto assicurar cose delle quali
di omologazione, sono essi tenuti a ren- già noto era loro l' arrivo o la perdita (8J,
dere al fallito il loro conto definitivo, che ai rei di fallimento doloso, non di sempli-

è dibattuto c saldato in presenza del com- ce bancarotta, perchè questi può non es-
missario, e insorgendo contestazione, il sere stato che un imprudente, scevro di
tribunale di commercio decide. I Sindaci mala fede o malizia, ai condannati come
restituiscono l’universalità dei suoi beni, rei di furto, o di truffa, a coloro che per

i suoi libri, le sue carte, i suoi effetti al doveri d’ ufizio sono obbligati ad un ren-
fallito che ne fa loro la ricevuta, e qui dimento di conti, e così ai tutori, ai cu-
cessa l’ uffizio de’Sindaci, c cessa pur quel- ratori, agli amministratori, ai depositarii

lo del commissario, il quale di ogni cosa finalmente ai forestieri, perchè le leggi di


forma processo verbale (2). un paese non avendo vigore in un' altro,
la cessione non potrebbe aver effetto sui

CAPITOLO V. beni che hanno a casa loro, e non sareb-


be efficace che per quelli che possedono
I) ella Cessioni de' Beni. nel paese ove la fanno, c potrebbero facil-

mente sottrarsi alle ricerche (9).

28. Al fallito cui non riuscì di ottene- 29. Il fallito che può, e vuol ottenere
re il concordato, altro rifugio non resta ilbenefizio della cessione deve presentare
che la cessione de’ beni, la quale in ge- la sua dimanda al tribunale civile del suo
nerale è l’abbandono clic fa di tutti suoi i domicilio, anche nel caso che tutti i suoi
beni un debitore ai suoi creditori (3). Le beni fossero commerciali (10). Questa dj-
leggi romane, e le nuove gli concedono manda è comunicata al ministero pubbli-
questo flebile benefizio, in grazia del qua- co, c inserita nei giornali, come abbiam
le, abbandonando alla disposizione dei detto sopra della sentenza che dichiara
creditori tutte le sue sostanze, può alme- l’epoca del fallimento; non sospende però
no liberare la sua persona dal rossore l’effetto diveruna operazione, qualora il
della cattura, c dallo squallore del car- tribunale, sentite le parti, non ordini che
cere (4). La cessione è volontaria, o giu- provvisoriamente si sospenda (1 1 ).Sc il fal-
diziale.La prima è quella che i creditori lito è ammesso al benefizio della cessione,

accettano volontariamente, e i suoi effet- è obbligato a farla, o a rinnovarla in per-


ti sono determinali dalle condizioni sti- sona, essendovi presenti, o debitamente
pulale fra loro e il debitore; la seconda citati i suoi creditori, all’udienza del tri-

che chiamasi benefizio di cessione, è quel- bunale di commercio del suo domicilio,
la che si ottiene dai tribunali, senza il o se manca il tribunale di commercio, al-

(t) Corte di Cassazione di Francia, il (5) Cod. Civ. art. 1170.


fiorile,anno 1 S. 3, a, 3 la.1 (6) Id. art. 1170.

(?) Cod. di Comm. art. 5»5. (7) Id. art. »o5g.


(3) Cod. di Comra. art. 566. (8) Cod. di Comm. art. 368.

V. Ut. ff. de cess. bon. tit. Cod. qui (9) Id. art. 375.
(4)
ban ced. poss. .Voi». 35. Cod. Civ. art. 1 (10) Delvincourt, not. de la pag. 167 n.
i»f>5 a ia;o. Cod. di Comm. art. 566 ». Pardessus n. 1 33o.
a SqS- (1 1) Cod. di Comm. art. 56g. Sqo.
PARTE TERZA 331
la casa municipale del medesimo domi- CAPITOLO VI.
cilio, in un giorno d'udienza. In quest'ul-
timo caso ne fa prova il processo verbale De'Sindaei Definitivi.
dell'attuario, sottoscritto del moire, ossia
Sindaco (1). Se il fallito è detenuto, la sen- 3!. Ogni qual volta non vi sia concor-
tenza che lo ammette al benefizio delia dato, 0 perchè i creditori lo ricusarono, 0

cessione, contiene l’ordine che venga e- perchè vi si oppose il commissario, 0 fu


stralto dal carcere colle precauzioni op- negata l'omologazione ec., vi sia cessione,
portune affinchè faccia la dichiarazione o nò, i creditori si radunano, e alla mag-
di cui si è parlato (2). In tutti i casi, il giorità numerica dei voti di quei che so-
tuo nome, cognome, professione, abita- no presenti, si forma un contratto di
zione sono inseriti nelle tabelle a ciò de- unione, si eleggono i Sindaci definitivi,
stinale. e poste nella sala d’udienza del e se ne può eleggere anche un solo, e un
tribunale di commercio del suo domici- cassiere per ricevere le somme provenien-
lio, o del tribunale civile che ne fa le ve- ti dalle riscossioni (8). Al contralto di
ci, nel luogo di udienza della casa muni- unione intervengono i creditori ipoteca-
cipale, e alla borsa (3). rii, e i chirografarii, indistintamente, per-

30. II debitore che fu ammesso alla ces- chè i creditori ipotecarii hanno in que-
sione de' beni è sottratto alla esecuzione sto un’eguale interesse che non avevano
personale (4). Egli non abdica la proprie- essendo sicuri d’ esser pagati, nel concor-
tà de’ suoi beni, ma concede a’ suoi cre- data Ora si tratta di autorizzare i Sin-
ditori la facoltà di percepirne la rendita, daci a vendere i beni, e quelli ancora che
di fame la vendita, e di pagarsi col prez- sono soggetti a ipoteca ; qui si ha riguar-
zo che ne ricavano (5). La vendita si fa do alle persone, non alle somme dovute,
nella forma stabilita per l' unione de’cre- c non e necessaria una maggiorità cosi
ditori, di cui parleremo fra poco, e se il forte, perchè non si tratta di una transa-
fallito, prima che suoi beni fossero ven-
i zione definitiva, ma di un mandato di
duti, pagasse i suoi creditori, potrebbe ri- cui sono incaricati alcuni creditori obbli-
vocar la cessione: egli, se per caso straor- gati a rendimento di conti verso la mas-
dinario, prezzo de suoi beni superasse
il sa, c,per cosi dire, custodi della proprie-
il suo debito, pagali che fossero i suoi cre- tà comune (9). Nel contratto d’unione
ditori, potrebbe riclamare il soprappiù; si possono inserir clausole d'ogni specie,
ma se i beni abbandonati non bastano ad ad arbitrio de’creditori. Il Codice non di-
estinguere il debito, ed altri gliene so- ce che sarà omologato, ma siccome dev’es-
pravvengono, quanti ne acquista in avve- ser comune a tutti gl’ interessati, 0 l'ab-
nire, altrettanti è obbligato di abbando- biano accettato, 0 l’ abbiano ricusato, co-
narne, e non è liberato finché l’intero si Vincens dice che tomologazione è e ri-

pagamento non sia compito (6), perchè la dentemente indispensabile e suscitatrice


cessione libera bensì dalia cattura il de- di opposizione, ma Delvincourt e Pardes-
bitore, ma non estingue l’ azione dei cre- sus stabiliscono che il contratto d'unione
ditori che rimangono allo scoperto. Le non ha bisogno di essere omologato (10)
leggi romane davano al debitore sopra i e siccome il Codice richiedendo l’omolo-
beni acquistati dopo la cessione, il bene- gazione del concordato, l'ha prescritta
fizio della competenza, per cui lororima- espressamente; cosi sembra legittima la
nea salvo quanto era necessario per non conseguenza, che non facendone parola
costringerli a mendicare (71, ma questo pel contratto d’unione, per questo non
benefizio dal Codice Civile e tolto. la richiede. Se coloro che lo rigettarono

(i) Cod. di Comm. art. 5 7 i. (7) § uh. Inst. tit. de action. L. it pii 4-
() Id. art. 57». I. si debitnris 7 ff. de cess. bonor.

(3) Id. art. 5 7 3. Cod. Civ. art. 5*7.


(8)
(4) Id. art. 368. Locré, art. 5a 7 .
(9)
(5) là. art. 574. (10) Vincens, li», beh. 6 $ 1. Delvincourt.
() Cod- Ciy. art. 1 a 70. not- de la pag- 269 n. 6. Pardessus ri. 1254.
).

332 DIRITTO COMMERCIALE


ecciteranno contestazioni o sulla esecuzio- siede e invigila dal commissario. In ogni
ne del medesimo, o sulle operazioni mese dev’ esser da lui presentato il pro-
de’Sindaci, in questi casi soltanto sarà spetto diquanto si eseguisce. Egli deter-
necessario di ricorrere al tribunale, affin- mina, quando può farsi, il riparto dei de-
chè decida sugl'incidenti, e ordini che il nari che sono in cassa, o di quella por-
contratto d’ unione sia pienamente ese- zione ch’egli crede opportuno di distri-
guito. Sebl>enc perù il contratto d'unione buire (8). Si pagano i creditori privilegiati,
non abbia bisogno di omologazione; pu- si prelevano le spese, si contano ai cre-
re giudice commissario è tenuto a rife-
il ditori ipolecarii i denari provenienti da-
rire al tribunale le circostanze che l' ac- gli stabili su cui è costituita la loro ipo-
compagnarono, come nel caso del concor- teca, fino alla concorrenza dei loro
dato, e a fargli conoscere, se il fallito è diritti, quel che rimane si aggiunge al-
scusabile o nò, e tale che vi sia luogo a la massa delle riscossioni mobiliari, e
riabilitarlo. Se il tribunale ricusa di pro- si fa il riparto di questa massa ai cre-

nunziare affermativamente, ciò hasta per ditori, lira, soldo, e denaro, in ragio-
costituire il fallito in prevenzione di ban- ne dei loro afferma-
crediti verificati e
carotta, e farlo rimandare di pien diritto li (9). Allorché i riparti incominciano
innanzi al pubblico ministero (1). prima che sia stato incassato il prodotto
32. 1 Sindaci definitivi rappresentano della vendita degli stabili, ne partecipa-
assolutamente la massa de’ creditori (2), no creditori ipotecarii come i chirogra-
i

ricevono dai Sindaci provvisorii (qualora farii, ma nella posteriore distribuzione


questi nonjsiano rieletti, perchè allora non del prezzo degli stabili si ritiene ciò che
si fa luogo a renderlo) un conto simile a hanno preso massa mobiliaria, e si
nella
quello ch’eglino ricevettero dagli Agen- restituisce a questa massa riguardandolo
proseguono tutte le operazioni; pro-
ti (3), come una semplice anticipazione da lei

cedono alla verificazione del bilancio se fatta (10). Gl’ ipotecarii che non vengono
occorre (4). Ogni azione è intentata da in ordine utile sono considerati come pura-
loro o contro di loro. Vendono i beni sta- mente e semplicemente chirografarii (11).
bili (5); se però una spropriazione fosse Si trasmette ai creditori l’avviso dei ri-
stata incominciala prima del fallimento, parti che il commissario ha deliberati (12).
deve continuare, ma il procedimento a Non si fa pagamento se non è presentato
questa vendita che oltrepassava la com- il titolo di credito, il quale a principio
petenza degli Agenti o Sindaci provviso- poteva essere anche il semplice estra Ito
rii, è un diritto loro privativo, e passali del libro del creditore, ma dopo la veri-
appena otto giorni dopo la loro nomina, ficazione, munito del vitto dei Sindaci. si
sono tenuti ad esercitarlo: la vendita si considera come riconosciuto c confessato
fa nel modo prescritto per l’ alienazione dai Sindaci medesimi. Il cassiere nota i

de' beni del minore, cioè all’asta pubbli- pagamenti sul titolo per cui paga , e il

ca, coll’ autorità del tribunale civile, in- creditore dà quietanza in margine dello
nanzi a uno de’ suoi giudici, o di un no- stato di riparto (13). Appena ultimata la
taro a ciò destinalo (6). Prima che spirino liquidazione, T unione e convocata sulla
gli otto giorni dopo l’aggiudicazione, ogni instanza de’Sindaci sotto la presidenza
creditore, anche chirografario, può fare del commissario; i Sindaci rendono i loro
maggiore surencherir purché su-
offerta
(
conti, e il reliquato forma l’ultima di-
peri di un decimo il prezzo dell’aggiudi- stribuzione (14).
cazione (7). In forza del contratto d’unio- 33. Nei fallimenti occorre spesso di in-
ne, si fa l’intera liquidazione cui si pre- contrare dificoltà nella riscossione di un

fi) Cod. di Comm. art. 53 z (8) Cod. di Comm. art. 55g.

(») Id. art. 5»8. (9) Id. art. 558.


(3) Id. art. 5»7. (10) Id. art. 53g, 540, 541.
lì) Id. art. 5»8. (11) Cr,d. di Comm. art. 54», 543.
(5) Id. art. 53». (1 ») Id. art. 56o.
(6) Id. art. 564. Cod. Civ. art. 45g. (13) Id. art. 56 1.
(7) Cod. di Comm. art. 565. (14) Id art. 56».
PARTE TERZA 333

certo numero di crediti del fallito: alcuni ch'egli abbandona: i Sindaci la propongo-
sono dovrebbero sperimen-
litigiosi, altri no, e vien fissata dal tribunale dopo aver
tarsi contro un debilor poco solido, e sentita la relazione del commissario pro-
molto tempo, e molte spese vi vorrebbero porzionatamente ai bisogni, e alla sua più,
per procedere a un introito incerto. Que- 0 meno numerosa famiglia, avuto riguar-
sta suol esser l’ultima liquidazione che re- do alla sua buona fede, e alla perdita
sta per venir poi al riparto tinaie, ma maggiore o minore che ha fatto soppor-
questo procedimento che potrebbe essere tare ai suoi creditori (4).
vantaggioso a un particolare, molto ma-
lagevole riesce a un amministrazione, per-
ciò è stabilito che l'unione, ogni qual vol-
CAPITOLO m
ta lo creda conveniente, possa farsi abili- Del Concono de'Crtdttori.
tare dal tribunale di commercio a conve-
nire per un dato prezzo dell'alienazione 34. Abbiamo veduto come si proceda
dei diritti, e azioni non ancora esercitate, alla vendita de’beni mobili, e stabili del

come dicono i francesi, à forfait, che cor- fallito, abbiamo anche indicato il modo,

risponde a quel che noi diciamo, in ap- con cui se ne distribuisce il prezzo fra i
palto: citato però debitamente il fallito e creditori, ma non abbiam fatto che una
concessa che sia questa autorizzazione, i semplice succinta storia di questo proce-
Sindaci stipulano tutti quegli atti che dimento, e giova arrestarci di nuovo al-
sono opportuni (1). In questa occasione, quanto sulla differenza dei crediti, e sul
il fallito è chiamato, ed è interessato ad modo di pagarli. Tutti i beni del debito-
intervenire, perchè si tratta di alienar re formano la sicurezza d'ogni creditore,
ciò che resta del suo patrimonio, perchè ma alcuni creditori sono dalla legge pre-
se dopo la liquidazione, pagati i suoi de- diletti, e distinti, e giudicati meritevoli
bili, qualche cosa sopravanzasse, questa di essere preferiti in concorso cogli altri

sarebbe sua, non de’suoi creditori; perchè nell’ordine de'pagamenti. I privilegii c le


sebbene il suo attivo non fosse sufficcnte, ipoteche sono le cause legittimedi questa
avrebbe pur motivodi invigilare, affinchè relazione, perciò il creditore ipotecàrio
1

ne fosse ricavato il miglior possibile par- preferito al chirografario, e il privilegia-


tito per non essere obbligato a supplire to è anteposto a tutti. Fra i privilegii, ve
coi beni che la provvidenza può fargli ne sono alcuni che competono sopra tutti

capita re dopoqualche tempo, e finalmente, 1 mobili del debitore, e in caso della loro
perchè il desiderio di ottenere la sua insufficenza, sopra tutti gli stabili, e altri
riabilitazione deve sii molarlo a procurare che competono soltanto sopra certi dati
che il vuoto sia riempito al più presto, e mobili. 1. Sono della prima specie icrediti
deve insistere, affinchè l’appalto si delibe- nascenti dalle spese giudiziali. 2. Dalle
ri col minor sacrifizio possibile. 1 Sinda- spese funerarie. 3. Dalle spese di ultima
ci però non sono obbligati a chiamare il malattia del debitore. 4. Da’salarii dovuti.
fallito in alcun’aura occasione (2). Spo- 5. Da somministrazioni di sussistenze (5).
gliato d’ogni suo avere, egli non può ri- Qui non si tratta che delle spese giudiziali

clamare per se e per la sua famiglia che cui diede causala massa totale del falli-
le vesti, le masserizie, e i mobili di uso mento, come le spese di apposizione di si-
necessario alle loro persone; i Sindaci ne d’inventario, e simili. Le spese giudi-
gilli,

formano la nota, propongono di concede- ziali fatte dai Sindaci in una causa di co-
re le robe descritte in quella, e se il giu- mune interesse, eda loro perduta; non po-
dice commissario approva, se ne fa la con- trebbero'dirsi propriamente privilegiale,
segna (3). Il fallito quando non siavi con- ma se ne farebbe un particolare preleva-
tro di lui presunzione di bancarotta, ha mento (6). Se il fallito è morto, le spese fu-
pur diritto di domandare a titolo di soc- nerarie seguono immediatamente le spese
corso, una somma da prelevarsi dai beni giudiziali, ma si pagano quelle soltanto

(i) Cod. di Comm. ari. 583. (4) Id. ait. 53o.


(») Id. art. 5i8. (5) Cod Civ. art. noi, 1104.
(3) Id. art. 5ag. (6) Pardessus, n. 1191.

ized b Google
334 DIRITTO COMMERCIALE
di pura necessità (1). Vi si aggiungono le turare, se la locazione ha data certa, o
spese di ultima malattia, e Tengono in con- per la pensione dì un’anno oltre il cor-
corso coloro ai quali sono dovute, dopo il rente, se non ha questa data, come pure
pagamento delle spese funerarie. 1 salarii per qualunque riparazione locativa, e per
delle persone di servizio del fallito sono tutlociò che riguarda l'esecuzione dell' af-
privilegiati per l'annata scaduta e per la fìtto (3). Le spese che costò la coltivazio-
rata della corrente. Si considerano come ne dei terreni del fallito, o la raccolta dei
persone di servizio, quanto al privilegio frutti che produssero, sono privilegiate, c
dei salarii, tutti gl'impiegati nelcommer- lo è pure il credito dello stesso lavoratore
cio del debitore a salario fisso. Sono pri- a giornata che non abbia reclamato il
vilegiate soltanto le somministrazioni di prezzo delle sue giornate a misura che le
sussistenze fatte al fallito e alla sua fami- terminava, e deve preferirsi al locatore
glia, negli ultimi sei mesi per mercan- i quantunque fosse stato impiegato dallaf-
ti alminuto, come fornai, macellari, e fittuario senza In sua scienza (4). Lo stes-
simili, e nell'ultimo anno per mercanti i so dicasi di quanto è dovuto all'operaio,
all’ingiosso, c per creditori a motivo di
i o artigiano, che manicando le mercan-
dozzina. Dal prezzo ricavato dalla vendita zie,ne accrebbe col suo travaglio il valo-
de’beni mobili del fallito, si prelevano re. È pur giusto il privilegio accordato
primieramente le spese chehannodovuto per le spese che hanno impedito che le
costare ai Sindaci le riscossioni dei di- mercanzie non perissero, come le fatte
versi crediti, c anche quelle che si chia- per riparar le avarie, e gli altri accidenti
mano false spese, ossia le spese legittime che occorsero nel loro trasporto.quelledi
ed utili che non entrano in tassa, le scaricamento, e discaricamene, di ma-
spese di estimatori, sensali, timbro, regi- gazzinaggio e simili che si resero perciò
stro, e simili, c non si fa la distribuzione indispensabili. Omettendo i principii
che del netto prodotto di ogni articolo stabiliti dalle leggi civili sul pegno, ac-
d’introito. Si prelevano altresì tutte le spe- cenneremo soltanto il privilegio accordalo
se di amministrazione che i Sindaci giu- dal Codice di Commercio al Commissio-
stificano di aver fatte, e che il tribunale, nato, c di cui abbiamo parlato nella Pri-
in caso di contestazione, determina, quali ma Parte, N. 172 a 175, sulle mercanzie
sono spese generali di avvocati, causi-
le che gli sono spedite, quello cioè di essere
dici. ec_, edopo di ciò tra i creditori pri- preferito sul loro valore a qualunque
vilegiati ciascuno concorre secondo la altro creditore, per la rimhorsazione del-
qualità particolare del suo privilegio, o le somme anticipate, degli interessi, e
essendo in pari grado, a contributo cogli Le anticipazioni sogliono farsi
delle spese.
altri (2). I privilegii, di cui abbiamo par- anche prima che arrivino, allorché sono
lato, si esercitano sopra tutti i beni mobili, in viaggio, c talvolta anche prima che
e suppletivamente anche sopra tutti gli siano spedite sul semplice avviso della
stabili. loro spedizione c destinazione. Se l’ im-
35. Il privilegio sopra certi dati mobi- prestilo c fatto prima della partenza, sono
li compete: ai locatori; ai coltivatori di colpite dal privilegio. dal giorno in cui
terreni e agli operaii; a chiunque abbia sono uscite dai magazzini del commer-
speso per conservazione della cosa; al
la ciante che le spedisce, allorché l' impre-
creditore che ha in mano il pegno di stilo è fatto prima che siano partite; se
cosa mobile; al venditore non pagalo. Il l’ imprestilo è fatto quando già sono in
locatore di un fondo rustico o urbano ha viaggio, il privilegio sopra di esse è a-
privilegio sopra tutti i frutti dell'annata, cquistalo dal giorno del medesimo im-
c sopra tutti i mobili portati nel fondo o prestilo. Se dunque il fallimento del pro-
nella rasa, per qualunque suo credito na- prietario delle mercanzie è dichiarato pri-
scente dalle pensioni maturate o da ma- ma che arrivino, il commissionato godo

li) Pigeau, Proc. ciò. lib. ? pari. 5 tit. (3) Cod. Civ. art. aio?.
4 eh. r. L.J'uneris 1- pr. ff~. de relig. et (4) Corte di Cassazione di Francia, de-
sumpt.fun. de 1 4 Giugno 1807 nella Giurispru-
ri s .

(a) Cod. Civ. art. aogO, 109;. denza deI Cod. Ciò. co/, - n i 1
PARTE TERZA 333
del suo privilegio come se ne fosse il de- niente dalla vendita servirò per estinguer
tentore; se è dichiarato dopo l'arrivo, egli i crediti privilegiati sulle cose vendute,
può far risalire suo privilegio agl' im-
il e se non basta, il creditore avrà parte nel-
prestiti fatti prima che le mercanzie fos- la contribuzione mobiliare per quel resi-
sero spedite (1). Qui pur cade il privile- duo che gli è ancora dovuto (3). Parlan-
gio del nolo e della contribuzione per do di pegno in generale i Sindaci sono
avaria sulle mercanzie trasportate, quello autorizzati a ritirarlo, se giudicano che
delle somministrazioni dell’albergatore sia vantaggioso alla massa, pagando il de-
Sugli effetti del fallito recati nella sua lo- bito. Il creditore cui fu fatta sicurtà, se
canda, e quello finalmente del vetturale non è pagato interamente dal malleva-
per le spese di vettura, e altre accessorie dore, è compreso nella massa per la por-
sopra le robe a lui affidate. Dei privilegii zione che manca. Vi è pur compreso il
sulla nave, menzionati dal Codice di Com- mallevadore per tuttociò che ha pagato
mercio, abbiam parlato al N. 6, 7 della a discarico del fallito (4). La medesima
Parte Seconda. II venditore di cose mobi- regola si applica ai creditori di un fallito

li, non però di mercanzie che si possa che abbia altri condebitori lolidalmentt
presumere che il fallito abbia comprate obbligati con lui, e i creditori perla som-

per farne traffico, può entro il termine ma che loro rimane ancora ad esigere, e
di otto giorni da quel della vendita ri- condebitori solidali per le somme che pa-
vendicarle contro massa de’ creditori
la garono, sono compresi nella massa co-
del compratore fallito, purché siano nel me i creditori con sicurtà, ed i loro mal-
medesimo stato in cui erano al momento levadori. Può darsi il caso che tutti i con-
in cui ne fu fatta la tradizione, qualora debitori siano in fallimento, ed allora il
ciò che gli è dovuto, non gli sia pagato creditore ha diritto di presentarsi in tut-
interamente (2). Anche il tesoro pubblico te le masse, c di prendervi parte nelle di-

è privilegiato, ma il suo privilegio è re- stribuzioni finché non sia pagato intera-
golato da leggi particolari, e non ne par- mente (5). Sono però necessarie per fis-
leremo, perchè a noi basta di aver indi- sare i limiti di questi principii, alcune
cate le diverse specie dì creditori per far distinzioni. Figuriamoci i diversi casi, e
conoscere in qual modo devono essere chiara diverrà la regola da osservarsi per
collocati nelle distribuzioni, in cui hanno ciascheduno. Pietro, Paolo, Giovanni so-
diritto di prender parte. no condebitori solidali di Domenico della
36. Per comprendere come si fa la col- somma di 15000 lire. Primieramente
locazione dei creditori privilegiati sopra convien distinguere se sono tutti debito-
ferii dati mobili, convien distinguere: o ri principali, o se lo è un solo, e gli altri,

il creditore privilegiato, dopo la dichiara- relativamente a questo, non sono che


zione del fallimento ha dimandato che gli mallevadori. Nel primo caso, fingasi che.
effetti su cui era costituito il suo privile- Pietro abbia pagato il debito intero, egli
gio fossero venduti, e allora il suo credito è surrogato ai diritti diDomenico contro
essendo rimasto estinto, ciò che sopravan- Paolo e Giovanni, non per l’intero capi-
zo dalla vendita, dedotte le spese e il pa- tale,ma soltanto per la loro parte: Paolo
gamento del debito, è compreso nell’ at- e Giovanni sono falliti, e non danno che
tivo del fallimento, e il creditore privile- 50 per 100; non potrà dunque Pietro
giato più non figura nello stato delle col- presentarsi a ciascuna delle masse come
locazioni che per memoria; se invece gli creditore di 10000 lire, soprapiò della sua
senza richiesta nè in-
effetti privilegiati, parte nel debito, ma dovrà contentarsi di
tervento del creditore sono stati venduti prendere nell’unoe nell’altro fallimento.il
dagli Agenti, o dai Sindaci, e il prezzo 50 per centot cioè 2500 lire in ciascuno,
loro fu versato, a misura che si esigeva, ossia 5000lire in totalità. Nel secondo caso,
nella cassa a due chiavi, di cui si è par- cioè in quello di lettere di cambio o altri
lalo sopra, n. 12. la somma netta prove- effetti di commercio che si negoziano per

fi) Pardessus, n. i»o3. (4) Cod. di Comm. art. S38.


(») Cod. Civ. art. aio». (5) Cod. di Comm. art. SU-
(3) Cod. di Comm. art. $3 j.
336 DIRITTO COMMERCIALE
via di girala, in cui definitivamente il tato nel fallimento di Paolo, e in quello
vero debitore è l’accettante, in mancanza di Giovanni che pagavano ciascuno 50
di questo il traente, o il sotloscittore se per 100, il suo credito è saldato intera-
si tratta di biglietto, e i giranti non sono mente, madue masse hanno pagalo
le
che mallevadori solidali, tingasi che Pao- ciascuna 2500 lire di più che non do-
lo accettante di una lettera di cambio di vevano, a discarico di Pietro non fallito
20000 lire, e Giovanni traente siano in cui toccano per sua parte cinque mila
fallimento, che Pietro prenditore abbia lire, e hanno diritto di ricorrere contro
pagato a Domenico suo giratario, e por- di e ripeterle. Se invece ognuno
lui,

tatore della lettera, la somma intera in dei due fallimenti non dà che il 20 per
estinzione della medesima, potrà Pietro cento, Domenico riceve soltanto 3000
presentarsi, in ciascuna delle masse di lire dal fallimento di Paolo, e un'egual
Paolo e di Giovanni, non per la sua parte, somma da quel di Giovanni, in tutto
come nel caso precedente, ma per l'intera 6000. Egli costringe Pietro non fallito
somma del debito perchè pagando invece a pagargli le altre 9000; ma Pietro non
loro, pagò non come debitore diretto di potrà come surrogato ai diritti di Do-
Domenico, ma come coobligato a guaren- menico presentarsi nella massa di alcu-
tirlo, e subentra contro di loro in luogo no dc’suoi condebitori talliti, e ricupera-
dello stesso Domenico, il quale ha diritto re la somma pagata per loro, perchè il
di entrare nella massa per la totalità del credito che avrebbe diritto di esigere per
credito fino all'intero finale pagamento. surrogazione, è già stato pagato con quel
Potrà dunque prendere il SO per cento solo dividendo che l’uno e l’altro falli-
sulle lire 15000, ossia lire 7500. mento, nella loro situazione, hanno po-
37. Tuttociò si è detto nell'ipotesi, in tuto somministrare. Se invece siamo nel-
cui dal condebitore non fallito, è stata solidalmente come
l'Ipotesi di coobligati
pagata al creditore l'intera somma: ora mallevadori l'uno dell’altro, e non v'è
parleremo nell'ipotesi, in eui dal credito- che un solo vero debitore, convien pur
re presentantosi alternasse dei coebligati distinguere: o il possessore di una lettera
falliti è stato già preso un dividendo , e di cambio s' è presentato nella massa
si rivolge contro il non fallilo per conse- ha ricevuto il dividen-
dell’accettante, e
guire il compimento della restante som- do che fallimento potea dare propor-
il

ma che gli è dovuta. Nel primo caso di zionatamente ai suol creditori, e il giran-
condebitori principali, e diretti, convicn te che da lui è costretto a pagare il rima-
distinguere: o egli ha ricevuto una som- nente del credito, non può più, per le
ma che eccede la porzione di debito che sopra accennate ragioni, rivolgersi alla
ciascuno doveva pagare, o una minore; se massa medesima; o il possessore della
eccede, i Sindaci del fallimento hanno il lettera di cambio esercitò T azione sua
diritto di farsi rimborsare dal condebitor contro il girante senza prender parte
non fallito il soprappiù; se è minore, e nelle distribuzioni dei fallimenti, e que-
devono farsi altre distribuzioni, è compre- sti subentrando ne’ suoi diritti, sarà com-
so nella massa per ciò che manca, e il preso nella massa come vi sarebbe stato
condebitore non| fallito che lo paga su- compreso il giratario possessore della
bentra in sua) vece nella massa medesi- lettera. Se dunque Domenico, ritenendo
ma.per la porzione che spettava ai conde- sempre l’ addotto esempio, possessore di
bitori in fallimento; se non devono farsi una lettera di cambio di 1 5000 lire si è
altre distribuizioni, potrà rivolgersi pel presentato alla massa di Paolo, e di Gio-
compimento, al condebitore non fallito, vanni, che davano ciascuna il 25 per 100,
ma questi, se il fallimento ha pagato del e ha ricevuto il suo dividendo cioè 7500
debito quanto ha potuto, non può suben- lire. Pietro girante che ha dovuto pagar-
trar come creditore, perchè altrimenti pel gli l’ altra metà non potrà presentarsi co-
medesimo la massa verrebbe a
debito, me creditor surrogato ; ma se Domenico
contribuzione due volte . Seguitando sisarà rivolto direttamente contro Pietro,
l'esempio proposto, Domenico creditore e ne avrà ricevuto P intero pagamento, o
di 15000 lire, dovute solidalmente da anche una somma minore, questi potrà
Paolo, Pietro, e Giovanni, si è presen- presentarsi alla massa di Paolo e di Già-
PARTE TERZA 337
vanni, e richiedere la somma pagata, fino e Pietro resterà in perdita di lire 125.
allaconcorrenxa del dividendo che sareb- Questo sistema era fondato sul motivo
be stato pagato a Domenico. Se questi non che l'azione solidale del portatore del
avrà ricevuto da Pietro che lire 10000, biglietto aveva avuta cosi tutta l’efficacia
potrà rivolgersi alle due masse ed esigere che potea ricevere secondo la natura del-
le restanti lire 5000 (
1 ). le cose, e secondo la legge, perchè Pietro
38. Finalmente nel caso, in cui tutti come creditor solidale di ciascun fallito,
i condebitori solidali fossero in fallimen- avea figurato in ogni direzione, e ciascun
to, convien sempre ricorrere alle medesi- fallito era obbligato a pagargli ciò che
me distinzioni, e applicare i medesimi gli era dovuto, o rimaneagli dovuto, nella
principii che abbiamo sopra indicati. proporzione soltanto ch'era fissata dal
Trattandosi di effetti commerciali, il pos- suo concordato. Dopo alcune decisioni
sessore di una lettera di cambio, avendo contrarie del Parlamento d’ Aix, e di quel
diritto di prender parte in tutte le distri- di Parigi, il Consiglio di Stato del Re,
buzioni, e in tutte le masse fino all'intero nel giorno 24 Febbraio 1778, annullò
suo pagamento, non è esposto a veruna una sentenza del Parlamento d’ Ais che
1

perdita. Emerigon esamina la questio- avea giudicato nel senso dei sopra citati
ne (2 ) se il portatore di un biglietto a or- autori, e la questione restò sciolta in fa-
dine, essendo falliti il traente e i giranti, vore del portatore del biglietto. I princi-
possa entrare nelle masse diverse lino al- pii che giustificano la decisione del Con-
l'intero pagamento, cioè in ciascheduna siglio del Re sono questi: ogni debitore
per l' intera somma, oppure debba en- correo deve la medesima somma; l’azione
trarvi successivamente per la somma di del creditore rispettivamente a ciascun
cui rimane creditore. Anticamente il por- dei correi è indivisibile, perchè sono ob-
tatore del titolo era obbligato a scegliere bligati in solidum ; il fallimento loro non
la massa in cui voleva essere compre- muta in verun modo la natura del cre-
so (3), ma questo errore fu confutato da dito, il quale non cessa di essere in ogni
Dupuy, e corretto da una decisione del direzione lo stesso qual era, e conserva
Parlamento di Parigi de' 18 Maggio 1706. tutta la sua efficacia finché coll' intero
Dupuy, Boutade, Jousse, Pothier stabi- pagamento non sia saldato. Sono pur
lirono' che il creditore, il quale era entra- questi i principii riconosciuti dal Codice

to in una direzione, non poteva entrare di Commercio, e nel nuovo sistema, se-
nelle altre che successivamente pel resi- guitando l'addotto esempio. Pietro sarà
duo che gli era ancora dovuto. Emerigon collocato per la totalità del suo credito di
difendeva questa opinione. Secondo que- 2000 lire, non solamente nella direzione
sto sistema, Pietro portatore di un bigliet- di Paolo, ma in quelle del peri di Gia-
to di 2000 lire, essendo fallito il traente como, e di Giovanni; ne verrà però l’ in-
e i tre giranti nelle mani di cui è passa- conveniente ch’egli sarà pagato per in-
to, egli per l’ intera somma del suo cre- tiero dalle due prime, e l’ultima sarà
dito, non può entrare che nella prima sgravata a spese delle due precedenti,
direzione. Per maggiore facilità di cal- benché tutte siano condebitrici, e cobbli-
colo, fìngasiche ognuna dia 50 per 100. gate egualmente. Come riparare questa
Pietro entrerà nella direzione di Paolo ingiustizia? II debito era indivisibile a
traente per 2000 lire, e ne riceverà 1000, riguardo del creditore, ma non rispetti-
entrerà dopo in quella di Giacomo giran- vamente ai condebitori fra loro, e ognun
te pel solo credito di lire 1000 , perchè di questi non avrebbe dovuto pagar che
le altre mille è già estinto, e ne avrà la terza parte: potranno dunque le prime
, indi in quella di Giovanni per 500, direzioni rivolgersi all’ultima, e farsi rim-
e gliene saranno pagate 250, finalmente borsar quel di più che hanno pagato, e
la direzione di Domenico , in cui sarà eh' essa avrebbe dovuto pagare '4).
compreso per lire 250, gliene dovrà 125, 39 . I diritti che i creditori ipotecarii

(t) Pardessus, n. ima m 6 .


(3) Savary, parere 4 , 48 , 90 .

(*) Emerigon, drt contrai s à la grotte, (4) Delvincoqrt not- de la pag- n. 1 .

th- io, sect. 3.


318 DIRITTO COMMERCIALE
hanno sul prezzo che si ricava dalla ven- introito nella massa chirografaria.ese ne
dila degli stabili soggetti alla loro ipote- fa pure per contributo la distribuzione
ca,sono determinali dalla data della loro fra creditori chirografarii (5). Se invece
i

inscrizione, e da questa desumono la lo- l'ordine si fa prima della distribuzione

ro anteriorità. Alcuni sono dalla legge mobiliare, i creditori ipotecarii che ven-
dispensati obbligo dell’inscrizione:
dall' gono in ordine utile sul prezzo dello sta-
i minori e le donne maritate non ne han- bile venduto, sono pagati per intiero, e
no bisogno per conservare la loro ipote- non prendono parte nel contributo che si
ca sui beni dei loro tutori o mariti (1), e fa dopo. Quelli che sono venuti in ordine
i diritti loro sono determinati dalla data utile soltanto per una porzione del loro
della loro ipoteca. Se i creditori ipoteca- credito, perchè il prezzo netto dello stabi-
rii per i quali è necessaria l'inscrizione le su cui godevano ipoteca non era suffi-
non sono inscritti, o se, quantunque in- ciente a pagarlo nella sua totalità, e quelli
scritti, non vengono in ordine utile, o non che nulla hanno potuto esigere, vengono
sono pagati che di una porzione dei loro alla distribuzione dell' attivo mobiliare; i
crediti, sono considerati come puramente primi per la somma che manca al loro
e semplicemente chirografarii (2) e ven- finale pagamento, i secondi per la somma
gono a contributo sull'attivo mobiliare totale. Nel caso di creditori ipotecarii che
per l'intero pagamento, o per la somma sul prezzo dello stabile venduto non ab-
residuale del loro credito (3). La distri- biano a esser pagati che pel residuo del
buzione del denaro ricavato dai mobili loro credito dopo la parte avuta nella di-
chiamasi contributo, quella del prezzo de- stribuzione mobiliare, questi pure sono
gli stabili si chiama ordine. Siccome tutti collocati nell' ordine come se fossero an-
i beni del fallito, o mobili siano, o sta- cora creditori della totalità, si deduce poi
bili, sono pegno comune de' suoi credi- dall'intero pagamento loro attribuito in
tori indistintamente; cosi la prelazione questo, ciò che già conseguirono nel con-
che compete ai creditori ipotecarii sul tributo, e se nella distribuzione mobiliare
prezzo dei beni ipotecati, non li pregiu- una som ma maggiore di q uell a
ricevettero
dica quanto agli altri, e se il contributo che avrebbero dovuto prendervi, qualora
precede l'ordine, i creditori ipotecarii vi l'ordine fosse stato fatto prima del con-
si ammettono come tutti gli altri, in pro- tributo medesimo, il soprappiù si ritiene
porzione della totalità de’ loro crediti (4), sulla loro collocazione ipotecaria, e si ri-
ma o il contributo preceda l’ordine, o versa, come si è detto, nella massa chiro-
l’ordine il contributo, il Codice di Com- grafaria.
mercio ha prescritto una regola, per cui iO. Alcuni esempi! renderanno più
c impedito che i diritti dei creditori sof- chiara questa teoria (6). I debiti ascendo-
frano alterazione veruna. Ecco questa re- no a 600,000 lire: cinque sono ipotecarii.
gola che nel capitolo precedente abbiamo
appena accennata. Suppongasi che il con-
A Pietro centocin-
quantamila lire. L. 150.0005
tributo siasi fatto prima dell' ordine, e che
i creditori ipotecarii vi abbiano preso par-
A Paolo ottantami- j

te in proporzione della totalità dei loro


la lire 80 0001
crediti, come si è detto: facendosi poi l’or-
A Giacomo sessan- '

tamila lire 60,000 >350,000


dine, sono collocali secondo la loro
vi
anteriorità, qualora vengano in ordine
A Giovanni venti- 1
mila lire „ 20,0001
utile, egualmente per la totalità dei loro
crediti, come se nel contributo nulla fosse
A Renato quaran- 1

ta mila lire 40,000/


. . . „
loro toccato, ma quando si presentano
I debiti chirografari ascendono
per esser pagati della somma scritta nel-
a ducenlocinquantamila lire. 250,000
la loro nota, ossia bordereau, si deduce
la somma che già ricevettero nel contri- Totali! come sopra, sei-
,

buto. questa è trasferita come un nuovo centomila lire . . L. 600,000

(i) Cod. Civ. art. ai 35. (4) Cod. di Corona, art. Sio.
(a) Cod. di Comm. art. 543. (5) fd art. Si i.
(3) li. art. 53g. (6) V. Pardessus, n. 1*67.
PARTE TERZA 339
Prima ipotesi. L’ordine precede il con- invece di essere collocati pel loro restan-
tributo. prezzo degli stabili, dedottele
Il te credito lo saranno per la totalità, co-
spese, si riduce a 300,000 lire. I tre pri- me se nulla avessero ricevuto: cioè Pie-
mi creditori ipotecarii 6ono pagali per in- tro per 150,000 lire, Paolo per 80,000,
tiero, il quarto non riceve sul suo credito e gli altri egualmente,] perciò i primi tre
ebe 10,000 lire, e l’ultimo nulla. Il prezzo avranno l’ intero pagamento, benché dal-
de’ mobili, dedotte le spese è di 150,000 la distribuzione mobiliare abbiano già
lire. 1 creditori ipotecarii che hanno avuto percepito il quarto del credito loro, ma
l' intero pagamento non sono chiamati al- presentandosi al cassiere del fallimento
la contribuzione mobiliare. Giovanni che colla loro scrittaci collocazione,quel quar-
ha ricevuto sole 10,000 lire, ossia la metà to sarà dedotto, c riportato alla massa chi-
del suo credito, vi sarà compreso per le al- rografarìa; il quarto creditore ha pur fi-

tre 10,000. Renato rimasto escluso, vi gurato per la totalità, e invece di ricevere
sarà compreso per la totalità delle 40,000 ilquarto di lire 10,000 che gli erano an-
lire che gli sono dovute. 1 chirografarii cora dovute, ha ricevuto quello di lire
rientreranno nel medesimo modo per la 20,000, ma sulla sua scritta gliene saran-
loro somma di 250,000 lire, e siccome il no ritenute 2,500, e l’ultimo creditore
totale da distribuirsi, spese prelevate, è ipotecario che nulla prese nell’ ordine, ri-
supposto di 150,000 lite, metà delle mane per la totalità creditor puramente
300,000 de’ crediti da pagarsi; cosi ognu- chirografario, come sopra si è detto. Si
no riceverà il 50 per 100 della somma, farà delle somme ritenute, e riversale nel-
di cui è creditore. Seconda ipotesi. La di- la massa chirografaria, una nuova distri-
stribuzione del prezzo dei mobilisi fa pri- buzione, e il risultato della seconda opera-
ma di quella del prezzo degli stabili. I cre- zione si troverà conforme a quel della
ditori ipotecarii che hanno diritto di pren- prima, e i creditori chirografarii avranno
dervi parte, come sopra abbiam dello, e quella parte che avrebbero avuta, se l’or-
nulla hanno avuto ancora, concorreranno dine avesse preceduto il contributo (1),
'
sulla massa mobiliare per la totalità dei
crediti loro. La rilassa dei creditori viene CAPITOLO vm.
a contributo per 600,000 lire, e questa
somma è il quadruplo di quella cui ascen- Della Rivendicazione.
de l’attivo mobiliare che abbiamo suppo-
sto di 150,000 lire, e per conseguenza a 41. Il diritto di rivendicazione, in ma-
ogni creditore toccherà il quarto della teria di commercio, è stato riconosciuto
somma che gli è dovuta. Gl’ ipotecarii ri- da tutte le nazioni d’Europa; il credito
ceveranno, ciascuno la sua con egual pro- è 1’ anima del commercio e sarebbe io
porzione, cioè: stesso che rovinarlo, se si negasse al ven-
ditore la facoltà di ripigliare le sue mer-
Pietro trentasettemilacinque- canzie, quando non si pdò dubitar della
cento lire. L. 37,500 loro identità, e non glien’ è stato pagato
Paolo ventimila lire 20,000 il prezzo: privo di questa sicurezza, non
Giacomo quindicimila lire . . „ 15,000 vi sarebbe più venditore che volesse far-
Giovanni cinquemila lire. . . „ 5,000 ne la tradizione prima di averne ricevu-
Renato diecimila lire 10,000 to il pagamento. Il diritto di rivendica-
E i chirografarii sessanladuemi- zione nella sua maggior latitudine, in
lacinquecento lire 62,500 caso di fallimento, sarebbe sorgente di
frodi, d’abusi, e di litigii, perciò il Codice
L. 150,000
di Commercio lo ha stabilito bensì, ma
In questa ipotesi, i creditori chirografarii limitato da savie modificazioni. Può ri-
non hanno che quarto del loro credito
il vendicare il proprietario reale, ed effet-
invece della metà che ricevono nella pri- tivo, ed anche il venditore in certi casi,
ma, ma questa ingiustizia, facendosi l’or- e sotto certe condizioni (2). Ogni qual
dine, sarà riparata. I creditori ipotecarii volta però la legge permette la rivendi-

(0 Delvincourt, noi. de la pag. »8t n i. ca) Cod. di Comm. art. i-C.


3 IO DIRITTO COMMERCIALE
«azione, spetta ai Sindaci l’ esame delle ditore, e qui sembra che il Codice siasi
dimande, c la facoltà di ammetterle qua- servito dell’ insolita parola di credileur
lora le riconoscano fondate, coll’appro- invece di creane ter per indicar che si ri-
vazione del commissario. Se vi è contra- ferisce al credit, e al debit dei conti cor-
sto, il tribunale, dopo aver sentito il com- renti; seil conto corrente fosse aperto

missario, decide (1). appena, e non vi fossero articoli a suo


42. Il proprietario può rivendicare le debito, (à tati debit) non vi sarebbe prin-
mercanzie che ha consegnate a titolo di cipio neppur di finta compensazione per
deposito, o per essere vendute per conto non esservi concorso, o reciprocità di de-
della persona che le ha spedite, purché bito e credito, e chiaro apparirebbe che
non abbiano sofferto mutazione, osi pos- la partila posta a debito del fallito è ap-
sano riconoscere, fintantoché esistono in punto prezzo delle mercanzie del riven-
il

natura, e se tutte non vi sono, può riven- dicante (3). Può accader invece che il com-
dicarsi la parte che rimane, ancorché il missionato fallito abbia saldato il suo
fallito commissionato le abbia egli pure conto col committente con avergli spedi-
spedite a qualche amico in deposito, o per to biglietti, o tratte pagabili prima odo-
farle vendere. Non vi sarebbe luogo a ri- po le vendite da farsi; può avergli som-
vendicazione in pregiudizio dei terzi di ministrato denaro, o altra roba per anti-
buona fede, se il fallilo abusando della fi- cipazione, e come un'a conto sul prodotto
ducia riposta in lui dal committente, ne sperato delle mercanzie consegnate; in
avesse a proprio vantaggio trasferita in tutti questi casi, il committente può ri-
altri la proprietà, foss’ anche a titolo lu- correre contro i compratori cheall’aprirsi
crativo. Se fossero state date in pegno, il del fallimento non avevano pagato ancora,
proprietario non potrebbe a se richiamar- restituendo alla massa i biglietti, o tratte
le senza redimerle pagando il debito, per non pagale o non ancora scadute, e se i

cui servivano al creditore di sicurezza. Se compratori avessero poi pagato agli Agen-
il commissionato eseguendo gli ordini del ti, o Sindaci, il committente potrebbe ri-

committente, le ha già vendute, non po- petere dalla massa il prezzo percepito,
trà questi rivendicarle passate che siano perchè all' aprirsi del fallimento fu in lui
in mano del compratore, né impedire che trasfuso dalla legge il diritto di rivendi-
gliene sia fatta la tradizione, ma gli com- carlo (4).
pete il diritto di opporsi a che il prezzo 43. Lo stesso può dirsi di un commit-
che n’è dovuto ancora sia versato nella tente che avesse fatto rimesse al fallito in
cassa del fallimento, c di domandare che effetti di commercio, o altri titoli di cre-
a lui, non alla massa de’ creditori, ne sia dito incaricandolo della riscossione, o
fatto lo sborso, e la legge non eccettua d’ impiegane il valore nel modo indicato,

neppure il caso, in cui si fosse il fallito o di custodirlo, a disposizione sua, o de-


reso mallevadore del prezzo, lo che dice- stinando la somma ricavata da queste ri-
sistar del credere (2). Cessa questo dirit- messe al pagamento di lettere di cambio
to non solamente quando il compratore da accettarsi, o di tratte al domicilio del
ha pagato il prezzo delle mercanzie, ma fallito, questi effetti di commercio, o altri,

quando altresì fu portato questo prezzo non ancora scaduti, o scaduti e non an-
in conto corrente tra il compratore, e il cora pagati, trovandosi nel portafoglio del
commissionato fallito, perche ne risulta fallito innatura, all’epoca del fallimento,
una compensazione convenzionale che potranno similmente rivendicarsi (5). So-
ticn luogo di pagamento: convien però no riguardati come esistenti nel portafo-

che vi sia vero e reai conto corrente, com- glio anche gli effetti che fossero in mano
posto di dare e avere, ossia di debito e di terzi con girate irregolari, e non fatte

credito vicendevole, perchè se il proprie- per trasferirne la proprietà (6). Fingasi


tario delle mercanzie non fosse che cre- ilcaso seguente. Pietro fa tratta all'ordi-

(i) Cnd. di Comm. art. 585. (4) Pardessus, n, 1*79 a 1284.


(a) V. Parte Prima, n. 16». (5) Cod. di Comm. art. 583.

(3) V. Delvincourt, not. de la pag. a83 (6) Pardessus, n. 1184.


n i e Pardessus, n. ia8t.
PARTE TERZA 311

oe di Paolo per la somma di 1500 lire; una somma qualunque, Delvincourt de-
Paolo non le paga, ma solloscrive invece sume argomento che conferma la sua in-
un biglietto di obbligazione per la me- terpretazione,ma invece Vincens diceche
desima somma, c si rende fallito. Fra le queste parole non avrebbero senso, qua-
sue carte si trova la cambiale non uscita lora si trattasse di un conto, in cui non
ancora dalle sue mani. Si domanda se dovessero esservi articoli che dal lato del
Pietro presentando il biglietto ed offren- credito. Abbiam creduto di doverci at-
done la restituzione, possa rivendicar la tenere all’ interpretazione di Delvincourt
cambiale, e si risponde affermativamente, che è pur quella di Pardessus, perchè non
perchè la proprietà della lettera non si a caso o a capriccio il legislatore si è val-
reputa passata nel prenditore, Gnchè il so della parola crediteur, invece di crean-
biglietto non è pagato (1). Qui pur cade cier, e il suo diverso significato sembra
la regola, che cessa il diritto di rivendi- escludere l’ interpretazione data all’ arti-

cazione, quando, come il prezzo delle colo di Vincens. Crediter,anche secondo


mercanzie, la somma delle ridesse è por- il che
vocabolario, significa lo scrivere
tata in conto corrente, quando però vi sia fanno i negozianti ciò che devono ad al-
credito e debito, perchè se v’è credito sol- cuno, o ciò che ha pagato; debiler signi-
tanto pel proprietario delle rimesse, que- Gca, in lingua di commercio, il notare
ste ancorché siano fatte senza accettazio- ciò che da allrièdovuto:nasconoda que-
ne, nè destinazione possono rivendicar- sti vocaboli, gli altri crediti e debiti.
Se Tizio, e Sempronio si fanno a vicenda
ci Nei due precedenti paragraG ab- somministrazioni c pagamenti, si forma
biane all’ articolo 581 del Codice
data tra loro un conto di dare ed onere, che
l' interprelrazione che gli danno Delvin- chiamasi conto corrente. Se si troverà che
court e Pardessus; ecco le parole dell’ar- sia stato ad entrambi crediti, e debile, al-
ticolo.— La rivendicazione potrebbe aver ternatamente, sarà l’uno e l’altro nel tem-
luogo, anche per le rimesse entrate in un po stesso crediteur e debileur, ma tanto
conto corrente pel quale il proprietario Tizio, quanto Sempronio, può essere ere-
delle dette rimesse non fosse che creditore diteur, e non essere deGnitivamente cre-
di quel conto [CREDITEUR). Secondo i ancier, e viceversa; per conoscere se è tale,
citati autori, ciò signiGca che per dar convienfareil confronto della colonna del
luogo alla rivendicazione è necessario che dare ossia del débiti con quella dell’oce-
nulla sia stato ancora portato nel conto, re, ossia crediti. Affinché Tizio possa
a credito del falliti! ; ma Vincens diversa- dirsi creancier, è necessario che la som-
mente 1’ intende (3). Egli crede invece ma delle partite di cui è crediti superi
che ciò signiGchi che per dar luogo alla quella delle partite di cui è debili: dun-
rivendicazione sia necessario che risulti que crediteur, e creancier non sono sino-
dal conto che dopo la rimessa, il rivendi- nimi Se la legge avesse voluto che per la
cante è stato creditor sempre-, egli riguar- rivendicazione bastasse che il proprieta-
da questa disposizione come fondata sul rio, fatto il confronto del debito e credito,

principio che l’ effetto di commercio ri- risultasse creditore, dando alla parola ere-
messo, e non incassato, può rivendicarsi ditalo- la medesima forza che ha la parola
allorché il suo valore non ha potuto pas- creancier, avrebbe usato 1’ affermativa,
sar nel dominio del fallito per vcrun mez- e non la negativa, avrebbe detto Itait
zo di compensazione, o confusione. 1 ci- creancier, perchè questa parola compren-
tati autori attribuiscono alla parola cre- de l’altra, ma l'aver usato la negativa
dileur il signiGcato di colui che ha credito, dinota chiaramente che la legge non è
e Vincens, di colui al quale qualche som- contenta che dal conto di debito, e credi-
ma rimane dovuta. Dalle altre parole dcl- to il proprietario risulti creditore (erean-
l’ articolo, ma {la rivendicazione) cesserà cier) ma vuol che neppure, all’epoca della
di aver luogo se, alt epoca delle rimesse, rimessa, siano state portate ancora parti-
(il proprietario di quelle) era debitore di te a suo debito; sembra che sia questo il

Delvincourt, not. de la pag. a83 n. ì,


(i) (a) Cod. di Comm. art. 584.
et de la pag 74 a. S. (3) Vincens, li». 5 eh. io.

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342 DIRITTO COMMERCIALE
ero significato delle parole n’ était gl' invogli entro cni si trovavano al mo-
gue crédiUur forse perchè da questo so-
-,
mento della vendita, furono aperti, se le
lo caso ha creduto che possa nascere la corde, o il marchio ne fu levato, o muta-
presunzione che le rimesse furono lattea to, non sono più riputate le medesime, in
titolo di deposito, o per pagamento di ac- somma la rivendicazione non è concessa
cettazioni. che quando non hanno sofferto la benché
45. È massima generale stabilita dal menoma mutazione, o alterazione nella
Codice Civile che la condizione resoluti- loro natura . e nella loro quantità (3).
va per l' inadempimento degli obblighi Sembra però che la mutazione o altera-
rispettivi, sempre si sottintende nei con- zione debba essere un fatto d’ uomo, per-
tratti bilaterali; è dunque risolubile la chè se provenisse dalla qualità medesima
vendita se il compratore non eseguisce il della mercanzia, o da forza maggiore, co-
pagamento del prezzo (1), e il venditore me se per qualche accidente inacidisse il
non pagato ha il dirittodi rivendicare le vino, o le mercanzie di un proprietariosi
cose vendute, ma volendo prevenire le confondessero con quelle dell’ altro, ma
frodi e gli abusi, specialmente nei casi di però si potessero esattamente discemere,
fallimento, la legge, come già sopra ab- non impedirebbe la rivendicazione. In
biam detto, lo ha modificato con alcune tutti ì casi, in cui compete al venditore
regole, e quelle che riguardano la riven- il diritto di rivendicare, compete pure ai
dicazione fatta dal venditore, sono diver- Sindaci il diritto di ritenere le mercanzie
se dalle sopra enunciate che riguardano rivendicate pagando a chi le riclama il
la rivendicazione fatta dal proprietario prezzo intero che fu convenuto tra lui e
reale ed effettivo. Affinchè il venditore il fallito (). Quando i Sindaci non si
possa rivendicare le mercanzie vendute, prevalgono di questa facoltà, il venditore
c delle quali non gli fu pagato il prezzo, che esercita il suo dirittodi rivendicazio-
è necessario che siano ancora ne’ suoi ne, è tenuto a indennizzare la massa
magazzini, o in viaggio. Se sono entrate de’creditori per tutto ciò che dal fallito
nei magazzini del fallito, o del commis- fosse stato pagato anticipatamente per
sionato incaricato di venderle per conto nolo, vetture, commissione, assicurazio-
del medesimo fallito, cessa il diritto di ne, e altre spese, e di pagar le partite
rivendicazione (2). Le mercanzie spedite, che fossero ancora dovute per le stesse
l>enchè non arrivate, possono essere dal cagioni (5), e benché possa parer dura
fallito vendute, sopra fattura e polizza di una tal condizione, pure il rivendicante
carico, o sopra lettere di vettura, e in vi si sottometterà volentieri, perchè si
questo caso non v’è pii luogo a rivendi- riputerà fortunato di aver ritrovate le
carle a danno del terzo compratore di sue mercanzie. È da notarsi che il diritto
buona fede. La sola fattura non bastereb- che compete al venditore, appartiene
be per la vendita di mercanzie che fos- egualmente a tutti quelli che sono a lui
sero in viaggio, perchè serve soltanto di per qualsivoglia circostanza sostituiti. Se
norma al venditore e al compratore per il commissionato di compre avesse paga-

fissare le condizioni del loro contratto, to il venditore, e il fallito non l’avesse


ma la polizza di carico o la lettera di rimborsato delle sue anticipazioni, o non
vettura compiscono la finta tradizione, avesse adempite le obbligazioni contrat-
e sono il titolo, per cui si può costringe- te verso di lui, potrebbe in tutti i casi,
re il Capitano della nave o il vetturale,
, in cni questo diritto competerebbe al
a far la consegna delle mercanzie a chi venditore, rivendicare le mercanzie da
le riclama. Videntità delle mercanzie lui comprate, e pagate, o che per la sua
dev’essere accertata: il più leggiero so- qualità di commisionato fosse tenuto a
spetto che non siano quelle stesse che pagare. Conviene altresì ben distinguere
furono vendute basta per togliere la fa- di qual natura sia la vendita di cui si trat-
coltà di rivendicarle. Se le balle, i barili, ta, perchè le modificazioni del diritto di

(i) Cod. Civ. art. n85, i654. (S) Cod. di Comm- art. 58*.
(») Cod. di Corneo, art. (5) li. art. igg.
(S) là. art. 58«.
PARTE TERZA 343
rivendicare stabilite dal Codice, non ri- gliacquistò a nome proprio, durante il
guardano ebe le operazioni commerciali. matrimonio, l'origine del denaro con cui
Se il fallito fosse debitore del prezzo di fu fatto l’acquisto dev'essere giustificata
oggetti comprati per uso particolare, e per mezzo d’inventario o altro docu-
personale, o per quello della sua famiglia, mento, c per mezzo del medesimo con-
e questi non fossero di quelli che costi- tratto, in cui dev’essere stipulato espres-
tuivano il suo commercio, la rivendica- samente che denari impiegati nel me-
i

zione si farebbe quale è concessa dalle desimo acquisto sono denari della moglie,
leggi civili, senza eccezione, o restitui- indicando la sorgente da cui provengo-
zione (1). no (6). A’ termini del diritto civile, ba-
sterebbero alla moglie scritture domesti-
CAPITOLO IX. che, testimonii, indizii, congetture, e an-
che la fama: in caso di fallimento, e in
Dei diritti della moglie del fallito. faccia ai creditori, si richiedono prove
autentiche, perchè in favore dei creditori
46. Il fallimento del marito per le di milita la presunzione legale che i beni
sposizioni del Codice di Commercio, nuo- acquistati dalla moglie siano stati pagali
ce notabilmente alle mogli, e ne rende col denaro del marito, ed a lui apparten-
peggiore la condizione: rimangono però gano. È necessaria la prova del dominio,
illesi idiritti che le mogli avevano acqui- e di più se i beni da prelevarsi sono gra-

stati prima della pubblicazione di questa vati di debiti e d'ipoteche, in seguito di


legge (2). Tutte le concessioni, o gratifi- convenzioni, 0 condanne, e anche per
cazioni fatte dal marito alla moglie an- debiti commerciali di suo marito, la mo-
che per contratto di matrimonio, in caso glie deve addossarsele, senza poter pre-
di fallimento, diventano vane per essa, e tendere dalla massa del fallimento veru-
molto più quelle che fossero fatte poste- na indennità (7). Dai medesimi principii
riormente, e del pari lo diventano quelle 48. la conseguenza che se la moglie
deriva
della moglie al marito, quanto sia per i anche separata, 0 maritata sotto il regi-
creditori (3). Quanto al marito quelle me dotale, ha pagato qualche debito di
della moglie rimangono valide, perciò se suo marito commerciante, si presume pu-
questi, dopo aver saldali suoi conti coi
i re che il denaro fosse di suo marito, e
creditori, acquistasse altri beni, la moglie non può ripeterlo dalla massa, finché non
dopo lo scioglimento del matrimonio, po- provi adequatamentc il contrario, non
trebbe far valere su di quelli i suoi di- bastando qualsivoglia surrogazione (8).
ritti, e non gli è tolto di esercitarli che Questa disposizione, e la precedente sono
nello stato di fallimento (4). Questi saran- comuni a qualunque donna maritala, an-
no pure salvi anche prelalivamcnte ai che fuori del caso di fallimento.
creditori, se quando fu celebrato il ma- Per diritto comune, la donna può
trimonio, suo marito esercitava un me- avere in proprio se è separata, 0 maritata
stiere diverso da quello di commerciante, sotto il regime dotale, effetti mobili, bian-
purché tale non sia divenuto poi entro cherie, vesti, gioielli, diamanti, vasella-
l’anno (5). me ec„ ma tultociò, se v'è fallimento, 0
47. La moglie può ripigliarsi gli sta- serva ad uso suo, 0 del marito, si reputa
bili eh’ erano suoi al tempo del suo ma- acquistato col denaro dei solo marito, e
trimonio, e non fece comuni quelli che la moglie non ha diritto di riclamare che
le sopravvennero poi per ereditò, dona- gli abiti, e la biancheria che i per lei di
zione, o legato, e quelli chefuronoacqui- necessità (9). Può però prelevare gioielli,i

stati da essa, o a nome suo, o coi denari diamanti, e vasellami che dal contratto
procedenti dalla medesima sorgente. Se di matrimonio apparissero a lei dati, non

(1) Pardessus, n. J»9?, 1294. (€) Cod. di Comm. art 545 , 446.
(2) Cod. di Comm. art. 544. (7) Id. art. 547, 548.
(?) Id. art. 549. (8) Id. art. 55 o.
(4) Delvincourt, aor. de la pag. 290 1». 1
(9) Id. art. 554 .

(
5
)
Cod. di Comm. art. 55 J.
344 DIRITTO COMMERCIALE
da suo marito, ma da aRri, purché, es- obbligazione contratta da essa congiun-
sendovi comunione, sia stato stipulato tamente o solidamente con suo marito;
che questi oggetti resterebbero suoi pro- ma, dopo il Codice di Commercio, la mo-

prii, e può prelevare anche quelli che glie diun commerciante, sia o non sia in
durante il matrimonio le fossero perve- comunione, se ha prestato il suo nome
nuti a titolo ereditario, ma solo a questo, oppure è intervenuta a contratti stipulati
non a titolo di donazione, perche que- da suo marito in frode de’ suoi creditori,
sto si rende spesse volte sospetto per può, secondo la natura dei casi, essere
la possibilità che il marito gli abbia dati processata come complice di bancarotta
a terza persona coll' intelligenza che poi 51.
dolosa.
essa gli darebbe alla moglie. Anche la
pervenzione a titolo ereditario dev'essere
CAPITOLO X.
legalmente provata. Della Bancarotta semplice.
49. Per diritto comune, se la moglie
giustilica con autentici documenti di aver Il fallimento può essere stato cagio-
essa recate in dote somme di denaro, o nato da trascuratezza o colpa del fallito, o
effetti mobili, o che, durante il matrimo- da sua malizia, o dolo, e perciò si distin-
nio. essendosi alienati suoi beni, ne è
i gue in fallimento semplice, e in fallimen-
stato in altri impiegato il prezzo, o ha to doloso, distinzione saggiamente intro-
contratto debili in compagnia del marito, dotta dalla nuova legislazione, giacché
o ha pagato debiti per lui, le compete per dall'antica non si distingueva che il falli-
sicurezza delle sue prelevazioni, e della mento, e il fallimento doloso. 11 fallimen-
dovuta indennità un' ipoteca legale e ta- to semplice è quello che è cagionato
cita non solamente sugli stabili che ap- dall'indolenza, dalla trasruratezza, dai
partenevano al marito al tempo del ma- disordini, dalla cattiva condotta del falli-
trimonio, ma sopra quelli altresì di cui to, senza però ch’egli abbia avuto inten-
fece posteriormente l’acquisto (I): ma zione di farsi ricco a spese de’creditori.
quando v’è fallimento, questa ipoteca è Contro il bancarottiere semplice si pro-
ristretta agli stabili, che appartenevano cede innanzi al tribunale correzionale del
al marito al tempo del matrimonio, per- luogo ov'è stato dichiarato il fallimento,
chè gli altri si presumono acquistati coi e siccome le sue mancanze possono esse-
denari de' creditori. Questa disposizione re più o meno gravi, cosi furono dalla
si applica egualmente alla moglie che pre- legge indicate le circostanze nelle quali
se per marito un commerciante, aquclla dere, n può soltanto essere dichiarato
che prese per marito un nomo che facca bancarottiere semplice, lasciando ai giu-
tati’ altro mestiere, ma divenne poi com- dici, inquest’ultimo caso, la facoltà di
merciante entro l’anno, e a quella che ammettere, o rigettare l’accusa. I casi in
prese per marito il tiglio di un commer- cui dev’essere processato sono i seguen-
ciante che al tempo del matrimonio non ti: I. Se fece spese eccessive; 2. Se fece

era commerciante, ma, in qualsivoglia gravi perdite al giuoco, ovvero operazio-


tempo posteriore, si diede in seguito al ni di mero rischio; 3. Se vendette mer-
commercio (2). canzie a prezzo minor del corrente, o
50. Se la moglie di un fallito è con- le rivendette con perdita, mentre dal-
vinta di aver trafugato, o nascosto effetti l’ultimo suo inventario risultava che il
mobili, oltre quelli che ha diritto di pre- suo attivo era minore del suo passivo di
levare, ovvero mercanzie, o effetti di com- cinquanta per cento; 4. Se egli ha dato
mercio, o denaro contante, ella è condan- lettere di credito o di circolazione, per
nata a riportar tutto alla massa, e inoltre una somma ascendente al triplo del suo
è processata come complice di bancarotta attivo risultante dall'ultimo suo inventa-
dolosa. Il Codice Civile dichiara che la rio (3). I casi, nei quali il fallito può
moglie in comunione di beni non può es- solamente essere perseguitato come ban-
sere riputata stellionalaria per motivo di carottiere semplice, sono: 1. Quando nel

(i)Cod. Civ. art. »i35. (3) Cod- di Comm. art. 586.


IvjCud.di Cornili- uri. iài, 55a, 553.

Di
0

PARTE TERZA 3«
termine prescritto non fece la dichiara- mandato speciale 0 dei quali era stilo
tione del suo fallimento. 2. Quando es- costituito depositario; che ha nascosti i
sendo socio in una società fallita, non ha suoi libri; che ha comprato stabili , mo-
compreso nella sua dichiarazione il no- bili con finto nome: che ha trafugato de-
me e il domicilio di ciascun de' suoi sodi naro, crediti, meicanzie, derrate, 0 altri
solidali. 3. Quando o non presenta tutti effetti mobili; che ha fatto vendite finte,
i libri, o li presenta mal tenuti, e in que- 0 donazioni simulate; che con si-
affari,
sto caso se tali fossero le irregolarità che mulate scritture ha supposto titoli di de-
indicassero malizia ed inganno, il fallito bito, 0 si è costituito debitore senza cau-
potretb’ essere processato;come bancarot- sa,0 equivalente, per mezzo di pubblici
tiere doloso. 4. Quando, non avendo al- instromenti, 0 di chirografi (6), dorrà
cun legittimo impedimento, non si èpre- essere dichiarato bancarottiere doloso. Sa-
senlato agli Agenti e ai Sindaci nei ter- ranno dichiarati suoi complici, e condan-
mini stabiliti (1). nati alle medesime pene coloro quali i

52. 11 tribunale competente giudica saranno convinti di essersi intesi col ban-
della bancarotta semplice a richiesta dei carottiere per ricettare, 0 tenere occulti
Sindaci, o di qualsivoglia creditore, o del in tutto 0 in parte i suoi beni mobili, o
ministero pubblico (2); se la dimanda è immobili, di aver acquistato da lui falsi
fatta dai Sindaci, le spese toccano alla crediti, c al momento della verificazione
massa de' creditori-, se la propone un sem- e affermazione, avranno perseverato nel
plice creditore, la paga egli se il fallito è farli valere come sinceri e sussistenti (7).
assoluto, e la massa, se è condannato (3). Potrà essere dichiarato bancarottiere’ do-
Se il tribunale dichiara che vi è banca- loso il fallito che non ha tenuto i libri, o
rotta semplice, l'inquisito è condannato i di cui libri non presentano il suo vero

di prigionia per tempo non minore di un stato attivo e passivo, e quello il quale
mese, e di due anni, al più, secondo ca- i avendo ottenuto salvocondotto, non si
si. La sentenza è resa notoria per mezzo presenta in giudizio '8).
di affissi, e giornali, come quella che di- 54. Per la bancarotta dolosa si proce-
chiara il fallimento (4). Se nel corso del de in via criminale, 0 d'ufizio dal pub-
procedimento si manifestarono indizii di blico ministero o per fama pubblica, o
bancarotta dolosa, il ministero pubblico per denunzia de’ Sindaci, 0 anche a ri-
interpone appello (5). chiesta di un semplice creditore (91. L’ac-
cusato riconosciuto colpevole sarà con-
CAPITOLO XI. dannato alla pena stabilita dalle leggi
criminali contro i bancarottieri dolosi,
Bella Bancarotta dolosa. egli e i suoi complici, ed inoltre saranno
condannati in solido alla reintegrazione
53. La distinzione del deve, e del pud de’beni, ragioni, azioni dolosamente sot-
zi fa pure quando si tratta di bancarotta tratte in favor della massa de’ creditori,
dolosa. La legge esprime i casi in cui ri- cui dovranno pagare altresì a titolo di dan-
guarda la frode come manifesta, e vuole ni e interessi una somma eguale a quella
che in questi sia dichiarato che la ban- di cui tentarono di defraudarli (10).Le sen-
carotta è dolosa. 11 fallito che ha falsa- tenze proferite contro i bancarottieri do-
mente allegato perdite, o spese, o non losi c i loro complici, son affisse, e tra-
giusti fica di aver impiegato il suo introi- scritte ne’ giornali, come quelle di banca-
to, e non ne rende ragione; che ha con- rotta semplice (li).
vertito in uso proprio i capitali o il va- 55. O la bancarotta sia semplice, o
lore degli oggetti, per cui aveva avuto un dolosa, il procedimento non sospende nè

(i) Cod. di Comm. art. 58j.


(7) Cod. di Comra. art. 597.
() hi. art. 588.
(8) Id. art. 5g4.
Id. art. 589, 590
(3) .
(9) Id. art. 5g5.
(4 )Id. art. 5gi. (10) Id. art. 5g6, 597,
(5) Id. art. 5g 1 .
(l 1) Id. art. 5gg.
() Id- art. 5gJ.

3y Google
3 iti DIRITTO COMMERCIALE
mula l'amministrazione dc’beni del falli' il quale ne trasmette copia al Presidente
lo, e l’esecuzione delle disposizioni del del tribunale di Commercio del domici-
Codice sui fallimenti non può essere sot- lio dell' istante, e se il fallito mutò do-
to vcrun pretesto attraversata dai tribu- micilio, ne manda pur copia al Presidente
nali innanzi a cui è tradotto il fallito per del tribunale di Commercio, sotto la di
essere giudicalo in via correzionale, o cri- cui giurisdizione era compreso il luogo
minale. Solamente, i Sindaci sono tenuti ove accadde il fallimento. Se ne affigge
a trasmettere al ministero pubblico, tutti copia nella sala d' udienza, alla Borsa, e
I documenti, scritture, e cognizioni che alla casa municipale, vi rimane affissa
sono ai medesimi dimandate. Mentre si per due mesi, è inserita per estratto nei
forma il processo, tuttocià rimane depo- fogli pubblici, e le diverse autorità sono
sitalo alla cancelleria, e possono Sinda- i incaricate di raccogliere le cognizioni op-
ci farsi comunicare la carte che loro oc- portune per accertarsi della verità dei
corre di vedere, prenderne copia privata, fatti che furono esposti dal richiedente

o richiederla ufficiale, e il cancelliere de- nella sua dimanda (4).


ve loro darla tosto che la dimandano, e 58. Nell' indicato termine di due me-
senza spesa. Dopo la sentenza, questi do- si, chiunque era creditore al tempo del
cumenti o scritture si restituiscono ai fallimento, e non fu sodisfatto ancora per
Sindaci, qualora di alcune i tribunali non intero del capitale, interessi, e spese, e
abbiano ordinato il deposito giudizia- ogni altro che v’abbia interesse, può con
le (1). una semplice dichiarazione alla cancelle-
ria del tribunale Civile, o del tribunale
CAPITOLO XII. di Commercio, formare opposizione alla
riabilitazione, e potrebbe farla anche spi-
Della Riabilitazione. rati i termini, alla cancelleria del tribu-
nale di appello, convalidandola, se occor-
56. Il fallimento imprime in fronte al re, con documenti giustificativi, esprimen-
fallito una specie di macchia, e lo priva do i motivi per cui si fa oppositore, e so-
di molti diritti politici (2); la riabilita- prattutto la precisa somma che pretende
zione è l’ atto, per cui questa macchia si siagliancora dovuta (5); non gli è però
scancella, e il fallito ridivien cittadino concesso di farsi associare in causa, per-
qual era prima della sua disgrazia. Que- chè la riabilitazione non è affare che si
sto benefizio però non si accorda ai de- tratti in contraditlorio.
bitori su i quali cadde sospetto di frode: 59. Terminati i due mesi, ciascun
non ai ztellionalarii; ai bancarottieri sem- Magistrato cui fu trasmessa la domanda,
plici, non ai dolosi, ancorché abbiano su- spedisce separatamente al ministero pub-
bita la loro pena (3); ai condannati, come blico da cui ne ricevette la copia, la re-
rei di furto o di trulla; ai tutori, o altri lazione delle opposizioni formate, se ve
amministratori, o depositari! che non ab- ne sono, e le cognizioni raccolte sulla
biano resi o saldati i loro conti. condotta del fallito. Vi uniscono il loro
57. Il fallito cui può accordarsi la ria- parere, e il ministero pubblico promovo
bilitazione, deve presentarne la dimanda su di ciò ladecisione che ammette, o ri-
al tribunale di appellazione di cui la giu- getta la dimanda. Se è rigettata, non
risdizione si estende al luogo del suo do- può più essere riproposta : se è ammessa,
micilio, e deve accompagnarla colle quie- la decisione dev’ essere inviata ai magi-
tanze. e altri documenti da cui risulti la strati medesimi cui fu comunicata prima
prova ch'egli ha pagato isu si debiti per la dimanda; essi la fanno leggere pub-
intero capitale, interessi, e spese. La di- blicamente, e ciascuno la fa trascriver»
manda si comunica al pubblico ministero nei registri dei suoi tribunali.

i
( )
Cod. di Comm. art. 6oo, 6o i , 6oa,6o3. (4) Coll di Comm. art. 6o6, 607.
(a) Id. art. 614. ($) Id. art 608.
(J) Id. art. 6i», 6i3.

FINE DELLA PARTE TERZA.

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PARTE QUARTA
DELLA GIURISDIZIONE COMMERCIALE.

1. L interesse del commercio che si


confonde coll’interesse pubblico richiede
una causa, in cui sia incompetente catio-
ne materiae, deve rimandarla egli stesso
che le cause de’commercianti siano pron- al giudice cui appartiene, e non solamen-
tamente decise, e rapidamente eseguite, te il reo convenuto, ma l’attore medesi-
perciò furono per queste, in ogni parte mo potrebbe far annullar la sentenza che
del mondo, stabiliti tribunali speciali, e fosse fatta ad instanza sua come emana-
fu prescritta una forma più semplice di ta da chi non avea la facoltà di proferir-
procedimento. 11 numero e illuogodi re- la (1). Per lo contrario una causa com-
sidenza dei tribunali di Commercio, il merciale sarà ben giudicata da un tribu-
numero dei membri di cui devonoessere nale Civile, se veruna delle parti non
composti, le qualità necessarie per la lo- avrà dimandalo che sia rimandata al tri-
ro elezione, il modo di eleggerli, equello bunale di Commercio. Quest’ultimo è un.
con cui esercitano il loro ulicio, sono og- tribunale di eccezione.e non può ingerir-
getti di regolamenti di pubblica ammini- siche nelle materie chegli sono dalla legge
strazione che dipendono dalla suprema attribuite: il silenzio delle parti non può

autorità, e sono diversi nei diversi paesi, dargli una giurisdizione che la legge gli
specialmente per la diversità delle circo- ha negata, e perciò l’incompetenza, in qua-
stanze locali, perciò crediamo inutile d'oc- lunque stato sia la causa, può sempre op-
cuparcene. Importa bensì grandemente porsi. Non cosi quando il tribunale di
di lissare coti precesione la competenza Commercio non c incompetente che rotto-
dei medesimi tribunali, perchè questa ne pmonoe, perche se l’incompetenza non
percuote direttamente i litiganti. è opposta alla prima comparsa, la cau-
sa è radicata innanzi a lui, e non si fa
CAPITOLO L più luogo a rimandarla. Nel primo caso
l’incompetenza è fondata sopra motivi
Della Competenza dei Tribunali d’ordine pubblico a cui nè il silenzio, nè
di Commercio. le convenzioni delle parti possono dero-
gare; nel secondo è fondata unicamente
2. La competenza del tribunale o è de- sull’interesse dei litiganti, i quali posso-
terminata dalla persona, e il tribunale si no perciò rinunziarvi espressamente, 0
dice competente catione pertonae, o dal- tacitamente.
la controversia, e si dice competente razio- 3. 1 tribunali di Commercio giudicano
ne materiae. Se una persona domiciliata di tutte le contestazioni relative agli obbli-
in Torino è tradotta innanzi al tribunale ghi e transazioni fra negozianti, mercan-
di Commercio di Genova, come princi- ti, e banchieri, e fra persone, di qualsi-

palmente obbligata, il tribunale è incom- voglia qualità, delle contestazioni relati-


petente catione pertonae, perchè non è ve agli atti di commercio (2). Le paro-
soggetta alla sua giurisdizione, se in- le obblighi e transazioni engagement,
(
nanzi al tribunale di Commercio è inten- transactions) sono prese nel più ampio
tata un’azione che nasca da un testamento, senso,ma sempre deve intendere che
si
il tribunale è incompetente, perchè la procedano da un commercio. Un
fatto di
causa è meramente civile. Grande è la negoziante fa compra di commestibili pel
differenza fra questi due casi. Se innanzi giornaliero bisogno della sua famiglia, se
al tribunale di Commercio è introdotta insorge controversia su questa compra.il

(i) Corte di Cassazione di Francia, a3 Cod. di Comm. art. Gli,


(*)
Duglia i8i>7 S. 7, a, *57.

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318 DIRITTO COMMERCIALE
tribunale di Commercio non
sarà com- sere commerciante, riman soggetto alla
petente per deciderla, perchè la compra giurisdizione commerciale relativamente
di commestibili per uso domestico non tempo del suo
alle stipulazioni fatte nel
può considerarsi come un fatto di com- commercio. Per le cause pendenti alla
mercio. Per lo contrario, una vendita di morte di un commerciante, gli eredi, e
panno fatta a un sarto da chicchesia, o di la vedova di lui possono essere chiamati
vino a un oste, siccome il panno al sarto, a riassumerle, e possono continuarsi con-
e il vino all'oste serve pel suocommercio, tro di loro (3). Il Codice di Commercio

cosi questi sono falli di commercio, e le non dice espressamente, ma lo stabili-


io
cause che ne provengono devono essere va Codice anteriore di procedura cui
il

giudicate dal tribunale di Commercio. Se si riferisce parlando delle società di com-


taluno fa un'imprestito a un negoziante mercio, e rimane così confermata la giu-
per l’acquisto di uno stabile, questo non risdizione attribuita ai tribunali di Com-
è un fatto di commercio, ma è necessario mercio sulle vedove e gli credi dei com-
ohe dalla scrittura risulti che il denaro mercianti in generale (6). La giurisdi-
deve servire al pagamento del prezzo del- zione dei tribunali di Commercio anche
lo stabile, perchè altrimenti il denaro da- quando si dicono competenti razione per-
to ad imprestito a un mercante, sempre simele, è motivata sempre sopra fatti di
si reputa imprestato pel suo commercio. commercio: le contestazioni che da que-
La legge però non induce questa presun- sti non hanno origine, o a questi non si
zione che relativamente alcommerciante, riferiscono sono giudicate dai tribunali
se l'imprestito sarà fatto a persona d'altra ordinarii. Se la lite è insorta per cagion
professione, e non sarà espresso a qual di biglietti sottoscritti da ricevitori, pa-
fine, non si presumerà che il denaro ab- gatori, percettori, o altri amministratori
bia servito, ossia che l’imprestito fosse de- di denari pubblici, la decide il tribunale
stinato per una operazione di commercio di Commercio; se questi biglietti però
successiva, ma il creditore che vorrà con- furono sottoscritti per compra di derrate
venire suo debitore innanzi al tribu-
il o mercanzie per uso particolare , la deci-
nale di Commercio dorrà provarcche l'o- de il tribunale Civile, quantunque siano
perazione commerciale effettuata fu la commercianti tanto l’ attor quanto il reo
ragion dell’imprestito (1). Possono esser convenuto, ma è necessario che nei bi-
tradotti innanzi al tribunale di Commer- glietti medesimi sia espressa la cagione
cio non commercianti quando sono ob-
i meramente civile da cui provengono, per-
bligati in solido coi commercianti (2), e chè se questa non si trova enunciata, si
anche nella qualità di mallevadori. Asta- reputano fatti da un negoziante pel suo
to deciso che l’attore, il quale chiamando Commercio, dai ricevitori, pagatori, per-
in giudizio il suo avversario innanzi al cettori, o altri amministratori di denari
tribunale di Commercio, si è qualificato pubblici, per la loro amministrazione (7)1
commerciante, non è più libero di ritrat- Le persone impiegate dai commercianti
tarsi, c negare la competenza (3); ma è nel loro commercio, i fattori, commessi, i

stato deciso egualmente che la qualità di non possono chiamarsi negozianti, perchè
commerciante attribuitasi fuori di giudi- non fanno un traffico loro proprio, ma
zio, in qualche atto, sebben confermata siccome in diversi casi sono personal-
da un certo numero di stipulazioni in mente tenuti, come abbiamo veduto (8);
forma commerciale, non è bastevole a cosi possono anche essi tradursi innanzi
giustificare questa facoltà in colui che la Commercio per motivo di
ai tribunali di
ripudia (4). Colui che ha cessato di es- queste medesime obbligazioni, ossia pos -

Cod. di Comm. art. 638.


(i ) (5) Corte di Cassazione, »» Pratile , an
(») Corte di Cassazione di Francia, 1 3 1 1 S. 3, 34i. li. io Frimajo, an lì S. 5,
Veniemiale i S. a, 7., 1, i5».
(3) Corte di Parigi, 1 1 Geminale, an. Cod. di Proc. Civ. art. ia6, Cod. di
(6)
1 1 S. 3, a, 38o. Comm. art. 64
(4) Corte di Torino, ao Maggia 1807, (7) Cod. di Comm. art. 638.
S. 7, », 671. (8) Pari. I tit. 6.

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PARTE QUARTA 3t!>

«no contro' di loro intentarsi le azioni rarsi sotto doppio aspetto.epcrunode'con-


Che ne derivano limitate al solo traffico traenti può esser atto di commercio, e
del mercante cui servono (1). Apparten- non per l'altro, secondo il diverso fine
gono, pel medesimo principio, ai tribu- che ciascun si è proposto. Un fabbro fer-
nali di commercio, i giudizii relativi a raio fa compra di ferro per manipolarlo,
mercedi, salarii, ec. dei commissionati, Il pa-
c rivenderlo lavorato ai particolari.
o commessi, perchè la commissio-
fattori drone di una fucina che glielo vende po-
ne data da un negoziante è un fatto di trà, in caso di contestazione,' tradurre il

commercio, e la giurisdizione commer- fabbro ferraio innanzi al tribunale di


ciale estendendosi a questa, si estende Commercio, perchè comprò il ferro per
pure agli oggetti che da essa procedono. rivenderlo, ma se questi, dopo averlo la-

Il deposito del bilancio, e dei registri del vorato, venderà l’opera sua, il particolare
commerciante nello stato di fallimento, che glie l’ avrà ordinala 0 la comprerà

l’affermazione, e la verificazione dei cre- per uso proprio, insorgendo disputa sulla
diti, e finalmente l’omologazione del con- esecuzione 0 qualità del lavoro, dovràri-
cordato assoggettano ai tribunali di Com- volgersi per farla decidere, al tribunale
mercio il fallilo e i creditori, e fra questi Civile. In questi, e simili casi,il giudice

anche i non commercianti, purché il fal- per disccmere se l’atto possa dirsi 0 nò,
lito lo sia (2), benché, secondo l’ antica di commercio, deve indagar T intenzione
giurisprudenza, per ì creditori non com- de' contraenti,che si rileva specialmente
mercianti, l’ omologazione del concorda- dalla loro qualità e professione. Il sem-
to spettasseai tribunali ordinarli (3). Ecco plice particolare fa una compra di der-
la competenza dei tribunali di Commer- rate per uso proprio, e trovandone poi
cio ratione personae. eccessiva la quantità, ne rivende una por-
4.Qualunque persona faccia un’atto zione: questa rivendita non farà conside-
di commercio, qualunque sia la sua pro- rare la compra come un atto di commer-
fessione, per ciò che concerne quell' atto cio, perchè dallo stalo della persona s'in-
solamente, è soggetta al tribunale di Com- duce una presunzione in favor del parti-
mercio (), e alla esecuzione personale, colare: d’altronde se un commerciante
(ili atti che la legge reputa atti di com- vende il raccolto de’suoi terreni a un par-
mercio, e per cui sono resi competenti i ticolare e che questi ne formi oggettodi
tribunali di Commercio ratione materiae, traffico, la presunzione nascente dalla
sono i seguenti. Qualunque compra di qualità della persona cede alla evidenza
derrate o mercanzie per rivenderle, o in non saravvi atto di commercio
del fatto, e
natura, o dopo che sono lavorate, e poste relativamente al commerciante, ma ve ne
in opera, o anche per affittarne l’uso sem- sarà uno relativamente al particolare (7).
plicemente (5). Il proprietario di vigneti, Se due però saranno obbligati solidal mcn -
per esempio, il coltivatore, il vignaiolo, te, e per uno il debito di natura sua, 0 in

vendono il vino che ritraggono dai pode- forza di presunzione sarà commerciale,
ri, e siccome non lo comprarono; cosi e non per l'altro, questi Sarà pur giudi-
questa vendita non può dirsi atto di com- cato dal tribunale di Commercio, per-
mercio (6). Non potrà dirsi tale neppur chè due condebitori solidali possono ben-
la compra delle botti destinate a conte- sì essere tenuti,per un debito comune
nerlo, benché queste si rivendano col vino in un modo diverso, ma il Tribunale di
medesimo, perchè le botti non furono per Commercioècompetcnte per entrambi (8;,
loro oggetto di commercio. La vendita c questa regola è stata introdotta per non
suppone la compra, e viceversa, e sebbene dividere le azioni, e per togliere l'incon-
il contratto sia unico, pure può conside- veniente di tradurre un de’ condebitori

ri Cod. di Comm. art. 634- (5) Cod. di Comm. art. 63a.


(
i) Id. art. 635. Delvincourt, pag. 3io (6) Id. att. 638.
not. n. a. (7) V. Pardessus, Pari. I eh. 1 sect. e
j,
(3) Jousse, addìi, an tit. i s de COrdonn. Pari. VI tit. 1 eh. 1.
del 1673 § 3 h. 1 7. (8) Cod. di Comm. art. 637.
(4) Cod. di Comm. art. 63 1.
350 DIRITTO COMMERCIALE
innanzi al tribunale Civile ; I' obbliga- venuto ne faccia formale instanza. Qui si
zione però è sempre la stessa, e il debito tratta d' incompetenza ratione persona e
di quello che non ha fatto un atto di com- perchè se la cambiale fosse sottoscritta da
mercio, rimane puramente civile. La mo- un commerciante.il tribunale di commer-
glie non rommerciantc clic si è obbligata cio sarebbe competente, e se il reo con-
con suo marito per debili commerriali venuto tace, s'intende che abbia voluto
del medesimo, si chiama validamente in assoggettarsi alla sua giurisdizione; sa-
giudizio innanzi al tribunale di Com- rebbe pur competente, anche non essen-
mercio, ma è giudicata e condannata se- dovi sottoscrizione di un commerciante,
condo i medesimi principii, e in quel se la cambiale tracsseorigineda una ope-
modo stesso con cui lo sarebbe innanzi razione di commercio, c se il reo conve-
al tribunale Civile. nuto non dimanda che la causa sia riman-
5. Ogni appalto di manifattura, com- data, si reputa ch’egli sia concorde su que-
missione, trasporto per terra, o [ter acqua; sto fatto. Se coloro che sottoscrissero come
ogni appalto di provvisioni, agenzie, ben- si è detto, lettere di cambio, o biglietti a

ché d'uffizio, stabilimenti di vendile al- ordine, altri erano commercianti, e altri
l'incanto, o di spettacoli pubblici. Questi nò, il tribunale di commercio ritien la cau-
appalti sono mezzi d'industria, e quando sa, e a lui spetta il decidere, ma contro i

una persona si assume a fare considera- non commercianti potrà proferire la ese-
bili somministrazioni di derrate o mer- cuzione personale nel solo caso, in cui,
canzie, benché non sia commerciante, na- come pure abbiamo osservato, l’ obbligo
sce la presunzione legale che egli non le loro proceda da una operazione di com-
abbia, e le compri per ottenere dalle am- mercio (3). Si dimanda se la prova che
ministrazioni, o dal governo o anche dai il biglietto a ordine sottoscritto da per-
particolari per cui le fa. un lucro indu- sone non commercianti proviene da una
striale,rivendendole, o preparandole, o operazione
7. di commercio, debba farsi
facendole trasportare. dal portatore, o dal debitore, ma facile
6. Qualunque obbligazione di cambio, è la risposta. La legge inducendo la pre-
banca, senseria, o rimessa di denaro da sunzione che i biglietti sottoscritti da
una piazza in un’altra. La legge parla di un commerciante, siano fatti pel suo com-
lettere dicambio, e non di biglietti a or- mercio, implicatamente dichiara, che
dine, perchè questi non sono atti di com- questa presunzione non si estende a quei
mercio, se non quando sono fatti da com- che sono sottoscritti da non commercian-
mercianti, o in occasioni di operazioni di ti: è dunque necessaria la prova; e a chi

commercio, traffico, cambio, banca, o dovrà essere addossata se non al portato-


senserie. Vi sono alcuni casi, nei quali, re che dimanda il pagamento? Quando
come abbiam veduto, le lettere di cambio la legge parla di commerciante, inten-
siconsiderano come semplici promesse, de di quello che fa del commercio la
cioè quando vi si fìnge un nome, una sua professione abituale, non di quello
qualità, un domicilio non vcro,oquando che fa qualunque atto di commercio iso-
è simulato il luogo da cui sono tratte, o lato.
quello ove deve effettuarsene il pagamen- Si aggiungono: tutte le operazioni di
to (1); in questi casi, o in quello in cui banca pubblica. —
Ogni appalto di co-
i ordine non portano sottoscri-
biglietti a struzioni. e tutte le compre, vendite c ri-
zioni che di persone non commercianti, vendile di bastimenti per la navigazione
e le obbligazioni di alcuno di quelli che interna, o esterna. — Qualunque spedizio-
li sottoscrissero non procedono da opera- ne marittima. —
Qualsivoglia compra, o
zioni di commercio, banca cambio.o sen- vendita di attrezzi, arredi, e vettovaglie.
seria. il tribunale di commercio è tenuto — Ogni contratto di noleggio, c impre-
a rimandare la causa al tribunale Civi- stilo a cambio marittimo; le assicurazio-
le (2), ma perù per far che la causa sia ni c altri contralti, concernenti il com-
rimandata, è necessario che il reo con- mercio di mare. — Gli accordi e conven - 1

fi) Cod. di Corani, ari. i >, (3) Col. di Comm. art. Glj.
(a) Id. art. tii 6.
PARTE QUARTA 351

rioni per salarile stipendi'! d’equipaggio. prima che sia chiamala la causa al can-
_ Qualunque arruulamentu di marine- celliere, il quale vi appone il suo vitto,
ria per servizio dei bastimenti di com- senza spesa (3).
mercio — (1). Le opposizioni al concor- 9. L’appello si devolve in Francia a
dato quando sono fondate sopra atti, ov- quella Regia Corte nella di cui giurisdi-
vero operazioni, la cognizione delle quali zione è stabilito il tribunale di Commer-
è attribuita ai giudici di commercio. cio che proferì la sentenza, e può essere
— Le cessioni dei beni in quella parte interposto nel giorno istesso, in cui la
che è devoluta ai tribunali di Commercio sentenza fu proferita. Per interporlo, la
dall’art. 901 del Codice di Procedura ci- legge accorda il termine di tre mesi, e
vile francese. questi cominciano, per le sentenze in con-
8. 1 tribunali di commercio, secondo il Iradittorio, dal giorno, in cui furono si-
Codice, giudicano definitivamente in gnificate, e per le contumaciali, dal gior-
qualunqne causa, quando l'oggetto prin- no, in cui spirò il termine a fare opposi-
cipale della dimanda non oltrepassa il zione (A). Le Corti di appello non posso-
valore di mille franchi, ossia di mille li- no in verun caso, e sotto verun pretesto
re nuove piemontesi per noi, e in questo accordar difese, 0 sospendere l’esecuzio-
caso, se il tribunale è competente. ancor- ne delle sentenze dei tribunali di com-
ché non sia dettosentenza che è
nella mercio. ancorché l’ appellazione fosse per
stato giudicato definitivamente, e ancor- capo d’incompetenza; possono bensì quan-
ché si dicesse che è stato riservato l’appel- do il caso lo esiga, permettere di citare
lo, nulladimeno l’appello non potrebbe straordinariamente, a giorno e ora fìssa,
ammettersi (2). La forma di procedere per disputare sopra l'appello. Il processo
nelle cause di commercio è più breve, e nelle cause di appellazione dev'essere co-
più semplice, perchè gli affari de'com- strutto come nelle cause sommarie: basta
mercianti richiedono celerità, e perchè la per portare l'appello all’udienza una sem-
buona fede essendo l’anima del commer- plice citazione, e nel rimanente, il proce-
cio, si devono praticar tutti i mezzi pas- dimento fino alla sentenza definitiva,
sibili di scoprire la verità, e giudicare ex compresa questa, è conforme a quello
luono et aequo, perciò nelle cause com- che e stabilito per le cause di appello, in
merciali il giudice può ammettere la pro- materia civile al libro HI della I parte
va testimoniale, qualunque sia il valore del Codice di procedimento. Nel Ducato
dell’oggetto, per cui la lite è introdotta. È di Genova, dalle sentenze dei tribunali
proibito innanzi ai tribunali di Commer- di Commercio, l'appello, 0 il ricorso in
cio il ministero dei cosi detti amuls o cassazione, si devolve al Senato, il quale
causidici, c nessuno può trattarvi la cau- tanto riparando, quanto annullando la
sa di alcuna delle parti quando non sia- sentenza deve pronunziare nel merito. Il
vi presente,o non l'abbia munito di una modo, e tempo d’ interporre, e d’ intro-
spedale procura. Questa può esser data durre l'appellazione, e il procedimento
anche sotto l’originale, ola copia della si- avanti il Seuato, è conforme a quello eh*
gnificazione della dimanda, e si presenta si osserva nelle cause civili (5).

(i) ld. art. 63a, 633. leggi vigenti in materia di commercio, né


(a) Id. art. 63g, 646. al modo di procedere avanti il tribunaledi
(3) Cod. di Corniti, art. 109, 617. Commercio. Si osserveranno però per 1«
(4) Id. art. 645. separazioni de’ beni tra marito e moglie,
(5) V. Regolamento di S. M. per le ma- le cessioni de' beni, la vendila de’mobili,
terie civili e criminali nel Ducalo di Ge- e stabili agl’ incanti, ed i consigli dì fami-
nova, tit. 63 art. 4 e 5. glia, le forme prescritte nei titoli prece-
Art. 4. — Nulla per ora è innovato dalle denti. .

fine della quarta ed ultima parte.

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TAVOLA
W u : DE* TITOLI E DEGLI ARGOMENTI DELL’OPERA.

9
PROEMIO
i O ggetto del Proemio.
i Commercio e Navigazione.
Pag.
_

*vi
5 34 Novelle di Giustiniano.
3$ Autentica Ifavigia. Costitnzione
1 a

3 Diritto di proprietà. Permuta- dell’Imperatore Federico. ivi


zione. *vi 36 Costituzioni dell’ Imperatore Ba-
silio e altre aggiunte dellTmpe-
4 Compra, e vendita. Invenzione
della moneta. > T1 ratore Leone VI. ivi
5 Uso della moneta antichissimo. 6 37 Consolato del mare. ivi
6 Ostacoli frapposti al commercio 38 Opinioni diverse sul Consolato
terrestre. T* del mare. Opinione di Azuni. i3
}

7 Origine della
navigazione. ivi 39 Tavola Amalfitana. ivi
£ 8 Progressi della navigazione. ivi 40 Ruolo, o Giudicato d'Olerone. ivi
Fenicii, Sidone, Tiro, Ebrei. ivi 4t Leggi di Wisbuy. ivi
10 Egiziani. 7 4a Jus Hanseaticum maritimum. ivi
,

11 Cartaginesi. }Vi 43 Guidone del mare. Ordinanze di


ia Greci, Ateniesi. ivi F rancia. ivi
13 Corinto. *T * 44 Codice Francese di Commercio. 14
Rodi. >vi 45 Divisione del corso di diritto
14
15 Navigazione antica. Calamita. ivi commerciale. ivi

16 Alessandro. Alessandria. 8
17 Romani. Roma. ivi PARTE PRIMA.
18 Impalo. Venti regolari. ivi

19 Geografia. Tolomeo filosofo. Co- DEL COMMERCIO IN GENERALE.


stantino. Costantinopoli. 9
ao Caduta dcUTm pero Romano. In-
vasione de’ Barbari. ivi TITOLO PRIMO.
ai Costantinopoli. ivi
aa Venezia. Genova. Pisa. ivi Da’ COMMimCUDTI
a3 Flavio Gioia d’ Amalfi. Invenzio-
ne della bussola. ivi 46 Distinzione fra i commercianti e
s4 Portoghesi. Colombo. Scopri- gli altri cittadini. 1$
mento dell’ America. Suoi ef-
47 Definizione del commerciante.
fetti. ivi Marquando, Ansaldo,
Stracca, ivi
a5 Leggi Rodie. Loro autorità in 48 Codice di Commercio. ivi
Roma. 10 4g Operazioni commerciali. 16
a6 Augusto. Adlonino. ivi 50 Distinzione delle loro qualità. ivi
a 7 Questione sulla legge Rodia de 51 Minori e donne maritate. ,
ivi
jactu. ivi Sa Contratti dei minori e delle don-
a8 Raccolta di leggi marittime che ne maritate. ivi
porta il titolo di Leggi Rodie. ivi 53 Emancipazione. 17
ag Instituzioni commerciali in Ro- 54 Minore commerciante. ivi
ma. ivi 55 Minore semplicemente emanci-
So Editto del Pretore contrai mari- pato e minore commerciante, ivi
nari e gli osti. 1 56 Limitazioni. 18
Ai Leggi marittime contenute nel 57 Donna manilla pubblica mercan-
Digesto. ivi tessa. Autorità del marito. ivi
3a Codice Teodosiano. ivi 58 Commercio separato da quello
» Codice di Giustiniano. ivi del marito, . 19
45

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1

334 T A V 0 L A
59 Revoca dell' autorizzazione del sposizioni del codice di Com-
marito. 19 mercio sulla comunicazione, e
(io Facoltà della donna maritata pub* produzione de' libri di Comm. 29
hlica mercantessa di alienare
anche i beni stabili. Limitazio- TITOLO III,

ne. Diritti ed obbligazioni del


marito. ni SELLE SOCIETÀ’ DI COMMERCIO
61 Altra limitazione delle facoltà
della donna maritata pubblica 83 Leggi Romane. Codice di Comm. 3o
mercantessa. ao 84 Definizione della società in gener. ivi
62 Persone cui disdice, o è proibito 85 Legge Romana. Divisione delle
l'esercizio della mercatura. ivi società. ivi
ivi Codice Civile. ivi
TITOLO II. 86 Società mercantili. Codice di
Commercio 3i
D«' LIBRI DI COMMERCIO. 87 Forma del contratto di società.
Codice Civile. ivi
63 Questione, se il privilegio accor- 88 Società in nome collettivo. Codi-
dato ai libri di commercio ce di Commercio. ivi
procella dal diritto Romano. 2 89 Pubblicazione del contratto di so-
'

64 Esperisti azione pressò gli antichi cietà. 3a


Romani. Argentar j. ivi 90 Formalità. Società in nome col-
‘65 Libri degli argentarli secondo il lettivo. ivi
Diritto Giustinianeo. 22 91 Società in accomandita. 33
66 Opinione de’ Glossatori. Statuti 92 Società anonima. ivi
delle principali città d* Italia, ivi 93 Società in [>articipazione- ivi

67 Libri da tenersi dai commercian- 94 Principio, e durata della società ivi


ti secondo il Cod. di Commer- 95 Lucro e danno. Socio d’industria, ivi
cio. * *3 96 Modo
di stabilire il riparlo del
68 Libro degl' Inventarli. ivi lucro e del danno. 34
69 Mira della legge. Copia lettere. 24 97 Parte dei socii non determinata.
70 Commerciante a minuto. ivi Regole. Conti correnti. Conto
7 1 Libri che si sogliono tenere dai corrente obbligalo. ivi
commercianti, ma non indi- 98 Doveri dei socii. Diritto Civile. 35
spensabili. a5 99 Perdita del capitale che apporta
72 Libri ben tenuti. Loro forma. R. il socio alla società. ivi
Costituzioni del Piemonte. ivi 100 Pagamenti fatti al socio dai debi-
73 Tempo per cui devono essere tori della società. ivi
conservati i libri prescritti dal 101 Rifacimento dei danni. 36
Codice. a6 102 Diritti dei socii- Legge Romana.
74 Prova che fanno i libri mercanti- Codice Civile. ivi
li.Questione, se debba inten- 10 3 Interessi sulle somme anticipate e
dersi preservato dal Cod ice Ci- sulle spese fatte dal socio. ivi
vile il giuramento suppletorio, ivi 104 Obbligazioni de'socii in riguardo
75 Prova. Libri mercantili in gene- ai terzi. Codice Civile- 37
rale. ivi 105 Id. Codice di Commercio. iti
76 Arbitrio del Giudice. 27 106 Firma sociale nella società in no-
77 Prova. Limitazioni. ivi me collettivo. Creditori parti-

78 Libri ordinati dalla legge trovati colari di un socio. 38


difettosi. Caso di fallimento. ivi 107 Amministratori nominati nella
ivi
79 Favore dei terzi. Libri scritturati scrittura di società.
da un complimentario. Libri 108 Amministrazione delle cose socia-
di un decotto. ivi li. Regole generali ivi
80 Esibizione de’ libri. Estratto. 28 109 Differenze tra la società in nome
81 Comunicazione de’ libri. R. Co- collettivo, e la società in acco-
stituzioni del Piemonte 29 mandila. 39
82 Libri esistenti fuori del luogo ove 1 10 Socio accomanditario. ivi
se ne domanda l'esibizione. Di- 1 1 1 Società anonima. Azioni. Confor*

Digitiièd by Googlc
DELLE MATERIE 35$
miti colla «cieli in accoman- 14* Regole generali secondo il Codi-
dita. 39 ce di Commercio. 48
lia Società in participazione diversa
dalle altresocietà mercantili. 40 TITOLO VI.
11 3 Fine della società. Leg^e Roma-
na. Codice Cirile. ivi DCI COKMISSIOXATI-
114 Erede del «ciò. Legge Romana. 41
115 Continuazione. Scioglimento per 143 Commissionato. Committente.
la volontà espressa di uno o più Commercio di Commissione, ivi
socii di non roler continuare 144 Mandatario, e commissionato. ivi
la società.Legge Romana. ivi 145 Mandato. Diritto comune. 49
1 16 Codice Cirile. Modificazioni del- 1 46 Suoi effetti. ivi
la Legge Romana. 41 147 Accettazione del mandato. ivi
117 Limitazione. ivi 148 Salario. Codice civile. ivi
1 1 8 Prolungazione della società mer- 1 49 Esecuzione del mandato. ivi
canlile. '
iri 150 Sabiniani e Proculeiani. ivi
119 Dichiarazione dello scioglimen- 1 5t Colpa del mandatario. Leggi Ro-

to della società. 43 mane. 5o


iso Liquidazione. iri 1 5* Codice Civile. ivi
lai NominadiiinoopiùLiquidatori. iri 153 Mandatario. Suo sostituto. ivi
lai Diritti e doveri del Liquidatore, ivi 154 Azione solidale. Legge Romana.
ia3 Questione, se il Liquidatore pos- Codice civile. ivi
sa eleggere arbitri. 44 55 Azione del mandante contro il
is4 Riparto fra i socii. Questione mandatario. 5i
speciosa riportata da Slipmau. ivi 156 Azione del mandatario contro il
i»5 Prescrizione di cinque anni. iri mandante. ivi
la6 Ragionevolezza di questa pre- 157 Estinzione del mandato. Revoca
scrizione. 43 del mandato. ivi,
1 58 Rinunzia del mandatario. ivi
TITOLO IV. 159 Mandato mercantile, ossia com - 7
missione. ivi
dilli sxraauioas ozi un. 160 Comecontratta il commissionato. 5*
161 Doveri del commissionato che ri-
107 Pubblicazione del contratto di cusa di accettare la commis-
matrìmoniodelcommerciaDte. iti sione. ivi
16* Star del credere. ivi
TITOLO V. 163 Diverse-spècie di commissionati, ivi
164 Diligenza che deve usare il com-
un azMZU.
missionato compratore. ; 53
118 1*9 Ufficio de'sensali. Fede che |65 Commissionato compratore che
si presta ai loro attestati, se- non si è uniformato alle istru-
condo il diritto Romano. iti zione ricevute. ivi
l3o Ricompensa dovuta al sensale. 46 166 Se il commissionato compratore
l3t Quando possa negarsi. ivi possa spedire le merci proprie
t3* Elezione dei sensali. ivi al committente, e il commis-
133 Esclusione da questo ufficio. 47 sionato venditore fare egli stes-
134 Sensali divisi in classi dal codice so la compra delle merci che è
di commercio. ivi incaricato di vendere. ivi
135 Agenti di cambio. iri 167 Rispon sabilità del commissiona-
136 Sensali di mercanzie. ivi to compratore. ivi
137 Sensali d’assicurazione. ivi 168 Risponsabilità del commissiona^
|38 Sensali interpreti o locatori di to venditore. ivi
nari. ivi 169 Dovere del commissionato ven-
139 Come si eleggono i sensali ivi ditore, quando le merci vanno
140 Borsa di Commercio. ivi a perire. ivi
141 Accumulazione delle diverse fun- 170 Regola sul prezzo da pagarsi da
zioni di sensale nella medesi- un commissionato quando una
ma persona. Eccezione 48 mercanzia perisce per sua colpa, ivi

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171 Commissionato che vende a re- 202 Facoltà presunte dell* institore. 60
spiro. 54 203 Più committenti come si obbli-
1 72 Privilegio del commissionato per gano. ivi

le sue anticipazioni. ivi


173 Condizioni dalle quali dipende TITOLO VII.
questo privilegio. ivi
DELLE COMPRE K VENDITI.
174 Come esercita questo privilegio
quando le mercanzie sono ven- 204 Come si fa la prova delle compre
dute. 55 e vendite. ivi
175 Commissionati dei trasporti per 205 Quando si debba rigettar la pro-
terrae per acqua. Vetturali. va testimoniale. 61
Lettera di vettura. ivi
1 76 Omissione della data nella lettera TITOLO Vili.
di vettura. ivi
DELLA. CAMBIALE, DEL BIGLIETTO A ORDINE,
177 Fede che si presta alla lettera di
E DELLA PRESCRIZIONE.
vettura. ivi
1 78 A rischio di chi viaggino le mer- 206 Contratto di cambio. Cambiale. 62
ci tostochè sono uscite del ma- 207 Cambio presso gli antichi Roma-
gazzino del venditore. ivi ni. Cambio reale. Cambio lo-
179 Obbligazioni del consegnatario. 56 cale. ivi
180 Risponsabililà del commissiona- 208 Cambio de’ tempi nostri. ivi
lo e del vetturale. ivi 209 Utilità delle cambiali. 63
181 Obbligazioni del vetturale. ivi 2 10 Vantaggio principale secondo Ei-
182 Privilegio del commissionato e neccio. ivi
del vetturale pel prezzo di vet- 211 Origine delle cambiali. ivi
tura. ivi 212 Persone che concorrono al nego-
183 Ri lardo nel trasport od elle merci, ivi ziato della cambiale. ivi

184 Obbligazioni (articolari del com- 213 Persona indicala, al bisogno. 64


missionalo. ivi 214 Indossamelo, giro, o girata. ivi
185 Più commissionati di trasporto. 219 Avvallo.
215 ivi
Commissionato intermedio. 57 216 N «tura del contratto cambiario. ivi
1 86 Prescrizione delle azioni del com- 21 7 Opinione di Eineccio. ivi
missionato, e del vetturale. ivi 218 Opinione più comune. 65
187 Padroni di naviglio, impresari idi
diligenze e vetture pubbliche. ivi SEZIONE I.

188 Azione inslitoria. ivi


189 Institore, ossia fattore, preposto, ivi DELLE LETTERE DI CAtfBIO.
190 Obbligazioni degli eredi per i
fatti dell’ institore posteriori
morte del preponente.
alla 58
Della forma delle lettere di camino.
191 Institorecostituito da un minore, ivi
192 Se peri falli dell’ institore riman- 220 Cose che la legge vuol che si
ga obbligato il minore che ac- esprimano nella lettera di cam-
cetta l’ereditàdel committente ivi bio. 65 66
193 Sostituito dall' institore. ivi 221 Perchè il luogo, l’anno, il mese, il

194 Come rimanga obbligato il com- giorno. ivi


mittente verso i terzi. 59 222 Somma da pagarsi. ivi
195 Limitazione. ivi 223 Nome di chi deve pagarla. Tratta
196 Institore che prende denaro ad sopra se medesimo. ivi
imprestilo. ivi 224 Giorno, e luogo in cui deve effet-
197 Institore che contratta a nome tuarsi il pagamento 67
proprio. ivi 225 Menzione del valore della lette-

198 Institore che contratta qual pro- in. Valuta avuta. Valuta in me
curatore. 60 medesimo. Valuta intesa.Va-
199 Delitti o quasi delitti dcll’insli- lulu avuta in contanti. Valuta
lore. ivi in conto ivi
200 Institore tacito e presunto. ivi 226 Persona cui deve pagarsi non in-
201 Notorietà. ivi dicata. 68
DELLE MATERIE 3S5
«17 Lettera all* ordine del traente >5> Natura del contratto che si veri-
medesimo. fica fra il traente e il trattario. 75
>>8 Molliplicilà desìi Esemplari. >53 Quando non possa ricusarsi l'ac-
>>g Numero in ogni esemplare. cètlazione. ivi
ado Se possa aggiungersi ne! secondò >54 Effetti dell’ accettazione di una
* '
esemplare una enunciazione lettera di cambio. Tri
essenziale omessa nel primo. >55 Fallimento del traente. ivi
>3l Cambiale tratta sopra una perso- >56 Eccezione del denaro non nume-
na, e pagabile al domicilio, di rato. 76
un’altra. Tratta per ordine e >57 Falsificazione della cambiale, ti-
conto di un terzo. pi nioni di Scaccia e di Pothier. ivi
>3> Simulazioni. >58 Accettazione tacila. Modo di e-
>33 Contratto di cambio comune an- sprimere l'accettazione. 77
che ai non commercianti. Mi- >5g Forma diversa da quella che il
nori. Donne. Interdetti. Codice prescrive. 78
>34 Contratto di cambio rispetto ai >$o Data dell’accettazione. ivi
terzi ebe contrattarono con >6i Accettazione fatta per mezzo di
persone incapaci. scrittura separata dalla cam-
>35 Prenditore incapace. biale. ivi
>36 Lettera di cambio sottoscritta da >6> Lettera pagabile in nn luogo di-
una donna. verso dal domicilio dell’ accet-
a37 Doveri del traente e del prendi- tante. hri
tore. >63 Accettazione condizionale. Per
a38 Dilazione di consuetudine, o pat- minor somma. ivi
tuita. >64 Azione del presentante. ivi
>3g Compensazione opposta, e nega- >65 Dichiarazioni aggiunte all’accet-
ta. Lite insorta. tazione.
79
>40 Cambiale presa per conto di un >66 Accettazione per pagare a se me-
terzo. desimo. ivi
>4r Se possa sciogliersi il contratto >67 Sequestro della lettera di cambio.
fra il traente e il prenditore. Pothier, Dupuy. ivi
Se possa variarsi. >68 Ritenzionedella letteradi cambio, ivi
>4» Lettera d’avviso. >69 Accettazione depennala. 80
>43 Ritardo nella trasmissione della
lettera di cambio.
S IV.

$ a Dell'pecettazione per onor difirma-

Delia Provigione lo Diritti di chi accettao paga per


onor di firma. Trattario. Pro-
>44 Provigione. testo. ivi
>45 Obbligazione di chi sottoscrisse >7« liso di accettar le
cambiali per
una cambiale tratta da lai per onor di firma. Suoi vantaggi. 8i
conto ed ordine di un terzo. >7 a Persone cui si accorda la prefe-
>46 Dichiarazione del trattario di renza. ivi
accettare o pagare per conto >73 Dovere dell'accettante per onor
del traente immediato. di firma. '.ivi
>47 Trattario debitor del traente. >74 Diritti del presentante allorché
>48 Quando si presuma la provigio- la cambiale è accettata
per o-
ne. nor di firma. g,
S in. >75 Rllimento del traente reso pub-
blico.
Deir Accettazione. ivi

>49 Obbligazione del traente e degli


i V.
indossanti allorché il trattario
non accetta la lettera dì cambio, Della Scadenza.
ivi
>5o Prenditore semplice mandatario, ivi >76 Modi con cui suol essere stabili-
>5i Protesto di non accettazione. to il termine pel pagamento
Suoi effetti. ivi delle lettere di cambio.

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358 TAVOLA
$ VI. Aiione cambiaria.
falsificata.
Prova della falsità. 90
Della Girata.
301 Come •' impediscono le falsifica-

222 Girala, o indosssroento. Regolare. zioni. ivi


Irregolare. 82 302 Formola mercantile delle lettere
278 Girale |>er chirografo le parato. 83 di cambio. ivi
2/9 Forma dell' indossamento rego- 303 Precauzione salutare. ivi
lare. ivi 304 Divario fra la somma espressa nel-
280 Data. Indossamento tenia data. la medesima cambiale in cifre
Antidata. ivi numeriche, e quella che si tro-
281 Proibizione dell’ antidata. 84 va espressa in lettere intere. 91
282 Dati espressa colle parole ut su- 305 Pagamento di una letteradi cam-
pra, ut retro. ivi bio fatta a un minore. ivi
2ftt Girala in bianco. ivi 306 A una donna che si è maritata
284 Altre formalità richieste dalla nell’intervallo fra lacceltazio-
legge. 85 ne, e il pagamento. ivi
285 Usodelleparol e.Valutacambiata. ivi 307 Pagamento offerto prima della
286 Foratole diverse della girata. ivi scadenza. ivi
287 Loro etlètti. 86 308 Pagamento sulla seconda, terza.
288 Girala regolare dopo una girala quarta ec. ivi
difettosa. ivi 309 Opposizione al pagamento.
£5
289 Lettera di cambio, o girate pro- 310 Regole per le cambiali perdute. ivi
cedenti da paese straniero, 311 Unico esemplare perduto. Ordì -
quanto alle foratole, o clauso- nanz.a del Giudice. Atto di
le diverse. ivi protesta. (ivi
31 2 Nuovo Esemplare.
313 Lettera di cambio smarrita. Pre-
S VII.
scrizione ivi
DelV obbligazione solidale.
314 Dilazione al pagamento. Codice
290 Traente. Giranti. Accettante. 82 Civile. Pagamento, parziale a
conto. Codice di Commercio. ivi

$ Vili. x.
5
Deir avvallo.
Del pagamento per onor di firma,
291 Distinzione antiraabolitadal Co-
315 Azioni di chi paga per onor di
dice di Commercio. ivi
firma. 94
292 Diverse forma di avvallo, e loro comune
31 fi Deroga al diritto ivi
etTetti diversi. ivi
317 Ordine fra i concorrenti che si
292 Come suole esprimersi l’avvallo, 88 offrono a pagare per onor di fir-
294 Regole di diritto comune appli-
ma. Trattario. ivi
cabili allavvallo. ivi

$ XI.
$ IX. Dei Diritti, e dei doveri del pretentante.
Del pagamento delle lettere di cambio.
318 319 Termine stabilito per di-
295 Specie di moneta indicata nella mandare l'accettazione, o il
cambio.
lettera di ivi pagamento della lettera di
296 Pagamento delle cambiali fatto cambio. 95
prima della scadenza. 89 320 Protesto per mancanza di paga-
297 Differenza, quanto agli effetti,Tra mento. ivi
il pagamento anticipato, e il 321 Effetti del protesto ritardato. ivi
pagamento fallo alla scadenza, ivi 322 Trattario morto, o fallito. §S
298 Lettera di cambio pagala a chi 323 Termine a deliberare opposto da-
non era il vero proprietario, gli eredi del Iratlario-defunto.
o portatore. ivi Eredi incerti. ivi
299 Verificazione della persona del 324 Fallimenti) notorio del Trattario, ivi
presentante. ivi 325 Lettera di cambio negoziala dopo
Lettera di cambio interamente il fallimento dell' accettante, ivi
8

DELLE MATERIE 339

12$ Effetti del p roteilo 96 $ XIII.


12? Diritti del possessore di una cam- Del Ricambio.
biale di cui siano fallili il

traente, il trattario, e i giranti. 92 355 Ricambio cosa sia. 103


12 Notificazione del protesto. Cita- 356 Donde proviene. ivi
zione a comparire in giudizio. ivi 357 Rivalsa o ritratta. ivi
129 Termini fatali per l’introduzione 356 Sopra chi debba prendersi la ri-

del giudizio. ivi valsa. 104


310 Distanza de’ luoghi. Territorio 359 Conto di ritorno. Esempio. ivi
continentale di Francia in 160 Cose che deve esprimere il conto
Europa. ivi di ritorno. Certificalo che si ri-

311 Fuori del territorio continentale chiede. ivi


di Francia in Europa. i»i 361 Se debbano pagarsi sopra la me-
331 Regresso contro il traente e i gi- desima cambiale più ricambi!,
ranti, 98 o un solo. ivi
333 Termine rispettivamente ai gi- 362 Ragione per cui è proibito diac-
ranti. ivi cumulare i ricambi. ivi
334 Termini spirati. Conseguenze. ivi 363 Ricambio che il traente è obbli-
335 Coutinuazionc. ivi galo a pagare. ivi
336 Sequestro per misura conserva- 364 Confronto della disposizione del
toria. ivi Codice di Commercio snt ri-
337 Avvertimento ai negozianti. ivi cambio, con quella dell’ Edit-
338 ì39Vicendevoliazioni ed eccezio- to di Francia del 1673. 106
ni del portatore della lettera di 365 Eccezione dell’Editto di Francia
cambio, e dei coobbligalia gua- del 1673 divenuta oggidì rego-
rentirlo. 98 99 la generale. ivi
340 Traente che ha tralasciato di far 366 Conclusione. ivi
provigioue. Regresso dei gi- 367 Caso in cui più ricambii devono
ranti. ivi essere accordali al possessore di
341 Caducazione. Minori non com- una cambiale. ivi
mercianti. Interdetti. 1QQ 368 Cambiali per le quali cessa la re-
342 Se i termini possono accumu- gola dell’ unico ricambio. 107
larsi. ivi 369 Quando incomincia a decorrere
343 Lettera di cambio falsa in origi- l'interesse del capilaledella let-
ne, negoziata di buona fede. tera di cambio. Quando quello
Portatore. ivi delle spese. ivi
344 Caso in cui non è opponibile al
portatore la negligenza che lo $ XIV.
fa decadere dai suoi diritti. ivi
Dei biglietti a ordine, ossia pagherò.
345 Dator d’avvallo. 10!
346 Trattario e traente. ivi 370 Differenza fra la lettera di cam-
247 Motivi della facoltà di sequestra- bio, e il biglietto a ordine. ivi
re per misura conservaloriacbe 371 Simulazione. ivi
compete al portatore. ivi 372 Se la simulazione possa nuocere
348 Presentazione impedita da una ai giratarii di buona fede. ivi
forza maggiore. ivi 373 Biglietto di cambio. lf&
374 Biglietto a domicilio. Se possa ri-
$ XII. guardarsi come una vera lette-
ra di cambio.Opinioni diverse, ivi
Del protesto.
375 Biglietto a ordine come parifi-
349 Protesto. Suoi effetti. Forma del cato alla lettera di cambio. 109
protesto. 102 376 Riunione delle due qualità di
350 Ciò che deve contenere. ivi traente e di accettante nel bi-
351 Continuazione. ivi glietto a ordine. Conseguenze
352 Ove debba esser fatta. ivi che ne derivano. ivi
353 Se si possa supplire al protesto. 103 377 Biglietto che chiamasi mandato.
354 Forma diversa del protesto in In che sia differente dalla let-
;
paese straordinario. Regola. ivi tera di cambio. ivi

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360 TAVOLA
Obbligazioni di chi lo riceve. 109 , la prescrizione se non vi fosse

379 Ledere di credito. Loro oggetto, stato protesto. Cambiale a vista

utilità, ed uso. 110 non protestata. 115


380 Se siano titoli negoziabili. ivi 400 Sentenza proferita in contuma-
cia divenuta nulla. Se possa
escludere la prescrizione di
§XV.
cinque anni.
Del modo con cui le lettere di cambio
si estinguono. PARTE SECONDA

381 Enunciazione dei diversi modi di DEL DIRITTO COMMERCIALE MARITTIMO.


estinguere le obbligazioni del
contratto di cambio. ivi
362 Novazione. Sue diverse specie se- TITOLO PRIMO
condo la legge Romana. Nova-
zione volontaria. In quante ma- DELLA ITATI

niere può farsi. ivi


Navigazione. Dominio de! mare. 112
383 Novazione diversa dalla cessione 1
di un credito. 111 2 Ordinanza di Francia del 1681. ivi

384 Regola sulla novazione. Codice 3 Codice di Commercio. ivi

Civile. ivi A Significazione del vocabolo nave


secondo il Codice. 112
385 Quando s’ intende seguita la no-
vazione. Leggi Romane anti- A Fabbricazione delle navi. Privi-
che. Giustiniano. Codice Civ. ivi legii sulle navi.

386 Applicazione al credilo di una let- 6 2 Diverse specie di crediti, che


hanno privilegio sulle navi.
tera di cambio. ivi
387 Remissione. Regole del Codice Ordine con cui devono essere

Civile sulla remissione del de- sperimentati. Modo di lame


laprova. Loro estinzione, ivi
bito. Applicazione alle lettere
di cambio. 112 a Particolarità quanto all’ ipoteca
388 Accettante. Traente. 113 della nave. 120
389 Distinzioni diverse. Opinione di 2 Vendita volontaria della nave.
Polhier. ivi Scrittura autentica. Scrittura
390 Remissione in favor di un falli- privata. 121
ivi
to in forza di accordo. ivi IH Vendita della nave in viaggio.
391 Remissione personale fatta al 13 Opposizione alla vendita volon-
traente. All’ indossante. Alda- taria della nave.
lor d’ avvallo. Regole diverse, ivi 12 Casi in cui si reputa, nave
che la

392 Compensazione. 114 abbia fatto un viaggio in mare. 122


13 Corredo della nave venduta. ivi
393 Compensazione di due debiti da
pagarsi in due luoghi diversi, ivi
394 Differenza fra le lettere di cambio, TITOLO IL
e i biglietti a ordine quanto al-
compensazione.
la ivi DEL SIQUE5TBO, E DELLA V ADDITA DELLA DAVC.
3y5 Chi possa opporre la compensa-
zione. Suoi elfelti relativamen- 14 Privilegio della nave pronta a far
vela. IVI
.te ai coohbligati per la lettera
della nave.
di cambio. ivi 15 Vendita giudiciale
Sue formalità. ivi
396 Confusione. Suoi effetti. 115
121
397 Prescrizione di cinque anni. A 16 Continuazione.
ivi
quali azioni si estenda. Suoi re- 12 Slaza e tonnellate.
quisiti. Principio su cui è fon- 18 Bastimento della portata di dieci
tonnellate, o meno. ivi
data. ivi

398 Differenza fra l’Editto di Fran- l2 Bastimento di una portata mag-


giore di dieci tonnellate. ivi
cia del codice di com-
1 67 3 e il

20 Gride, pubblicazioni, cartelli. ivi


mercio Questioni proposte da
d'aggiudi-
Pothier. 116 21 Pagamento del prezzo
caione. 134
^99 Quando comincerebbc a correre
DELLE MATERIE 361
23 Vendila ò la folle enchere. 124 ner nella nave. Acquile à-cau-
22 Diroande per separazioni di attrai- tion. 131
li, o altri oggetti confusi nel 46 12 Uso antico. Libri di scrittura
corpo della nave e appartenen- che ilCapitano deve tenere. 134 132
ti a tene persone. ivi 48 Registro che il Codice di Commer-

24 Termini a produr le prose. Que- cio esige dal Capitano. ivi


st ione. ivi 42 Proibizione al Capitano di caricar
23 Opposizione al rilascio del prezzo mercanzie per conto proprio, ivi
di aggiudicazione. ivi 5Q Privilegio del Capitano, emarina- .

ri, di non essere arrestati per

TITOLO in. debiti civili quando la nave è


pronta a far vela. 133
pai noraiETzan di nave. 51 Limitazioni. ivi
52 ivi
26 Modo di deliberare sulle cose atte- 51
nenti alla nave. 125. nell'esercizio delle sue funzioni 134
22 Minor parte dissenziente. ivi 54 ibligo di prendere un piloto. ivi
28 Limiti dell'autorità della maggior 55
parte. ivi 56
22 Disposizione singolare del Codice ve per cagione di malattia, o
di Commercio. 126 d’altro forzoso accidente. 135
52 ivi
TITOLO IV. 58
prender denaro ad imprestilo
du. carrrano. per i bisogni della nave, e an-
che di vendere roercanzie.For-
30 Significato della parola Capitano. ivi roalità che devono precedere,
31 Armatore. Fatti del Capitano, per 52 flerenza su di ciò fra l’Ordinan-
l'autorità della nave. Colpa del za della Marina e il Codice. Le
Capitano. ivi formalità prescritte non inte-
32 Eccezione in favore dei proprietà- ressano i terzi.
rii delle navi armate in guerra. 122 6Q testione. Parere di Emerigon.
33 Revoca della elezione del Capita- Codice di Commercio,
no, e sua rinuncia. l’soantico. ivi 61 tra Questione. Opinioni diverse
31 Disposizione del Codice di Com- di Valin, ed Emerigon. 136
mercio derogatoria del diritto 62 ivi
comune. 128 63
35 Capitano condomino della nave, tratte dal Capitano in questa
congedato. ivi sua qualità, cquelle nelle qua-
32 Cessazione delle funzioni di Ca- li ha compreso i suoi beni e la
pitano. ivi sua persona- *
ivi
32 Autorità del Capitano. ivi 64 irittodei caricatori delle mercan-
38 Scelta de'marinari.ealtra gente zie vendute quando poi la nave

39 Formalità
equipaggio.
osservate anticamente
di
m 65
si perde.
itorità del Capitano quando du-
137

dal Capitano nell'atto della sua rante il viaggio mancano i vi-


• . elezione. ivi veri. ivi
42 Azione de’ terzi contro l’armatore 66 esarazione che deve fare il Ca-
per le obbligazioni del Capi- pitano costretto a entrare in un
tano. ivi porto cui la nave non era desti-
41 Capitano nel luogo ove sono gli nata. ivi
esercitoli. Uso antico. ivi 62 1 ipporlo del Capitano in caso di
42 Codice di Commercio. Noleggio. naufragio. 138
Cambio marittimo. 130 68 i
pitano che scarica mercanzie pri-
43 Continuazione. ivi mndiaverfattoilsuorapporto. ivi
44 Visita della nave. iV,i 62 1 vere del Capitano che sia l’agen-
45 Decumeptiche il Capitano deve te- te degli armatori. 132
46

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362 TAVOLA
Polizza di carico. Ciò che deve gamento del viaggio, sue ca-
esprimere. i3£ gioni, ed effetti. i 45
7 a Girata o indoramento della poliz-
za di carico. ivi S in.
23 Originali della polizza di carico Predamelo, frattura, o naufragio.
che devono formarsi, e termi-
ne entro cui devono essere sot- 90 Significato di queste parole. 148
toscritti. 140 91 Regole intornoaglistipendii dei
il contratto di noleggio possa marinari. ivi
24 Se
supplire alla polizza di carico. ivi Avanzi della nave salvati dal
25 Uso quanto ai piccoli bastimenti. i 4 > naufragio. 142
q 3 Avanzi di mercanzie. ivi
76 Fede che si presta alla polizza di
carico. ivi £4 Regola particolare per gli arrota-
agli utili, e al nolo. ivi
77 Obbligo del Capitano relativa- ti

mente alla conservazione del- q 5 Nave che perisce al ritorno. ivi


roba introdotta nella nave. Li!
la 96 Opinioni diverse. 148
Specie di ricuperazione. ivi
78 Caso in cui le mercanzie caricate
dal Capitano per conto pro-
prio sono confiscate. ivi S IV.
79 Differenza fra il Capitano e un Cattività-
socio ordinario che fosse arma-
tore della nave. ivi 98 Marinaro preso dai pirati. Di-
80 Ragione di questa differenza. 143 stinzioni diverse. ivi

81 Prescrizione che nasce quando il qq Indennità di seicento franchi. 1 42


Commissionato riceve dal Ca-
pitano le mercanzie senza al- S V.
cuna protesta. ' ivi
Licemiamento.

TITOLO V. 100 Marinaro licenziato in paese stra-


niero. ivi
DELL ARROL AMBITO E DEGLI STIPENDII DEI 101 Licenziatosenzamotivolegittimo. ivi

MARINARI, E PERSONE D* EQUIPAGGIO. ioì Licenziato, o che si licenzia du-


rante il viaggio. 1 5o

ffa Significato dei nomi di marina -

ro, gente di mare, persone d'e- § VI.


quipaggio, arrotamento. ivi
Malattia.
83 Diverse specie di arrotamento. ivi

84 Privilegio dei marinari quanto al m3 Marinaro ammalato, o ferito


nolo. ivi combattendo. ivi

85 Prescrizione. iM 104 Disceso a terra senza permissione


può e ferito. ivi
86 Indicazione dei casi, in cui
accadere che i marinari per ca-
§ VII.
gioni non prevedute, prestino
l’opera loro per un tempo mag- Morte.
giore o minore del convenuto, ivi
10 5 Diritto degli eredi del marinaro
§L morto per la difesa della nave, ivi

Annullamento del viaggio. TITOLO VI.

87 Diverse specie di annullamento Dtl KOLIOGl.


di viaggio e loro effetti. ivi
88 Annullamento cagionato da for-
106 Definizione del contratto di no-
za maggiore. I4 i leggio. 1S1
II. 107 Diverse specie di noleggio. ivi
§
t o8 Noleggio di tutta la nave a mesata, ivi
Del ritardo, abbreviamone 0 annullamento farsi il
109 Modi diversi con cui suol
di viaggio. noleggio, quando non è della
nave intera. >T*
8 g Ritardo, abbreviazione, e allun-
DELIE MATERIE 363
(io Come deve constare del contrat- nuto conseguenza necessaria
to di noleggio. l5a del rattoppamento. if>o
ut Deve esprimere il nome della na- i3g Nave divenuta inabile alla navi-
ve e la sua portata. ivi gazione. ivi
sia Dichiarazione inesatta della por- 140 Opinione di Emerigon. ivi
tata. ivi 141 Visita della nave prima del rat-
Ili Noleggio per un caricamento di toppamento. ivi
cui la nave non si trova ca- I4a Nave surrogala. 161
pace. ivi 143 Diritti del Capitano obbligato a
M4 Tempo determinato pel carica- noleggiare un' altra nave a un
mento. ivi prezzo eccedente. ivi
111 Nolo. Diritto di cappello o cappa, ili 144 Nave ch'era in cattivo stalo al
1 16 Stallie. ivi momento della partenza. ivi
112 iti Giorni di stallie correnti, o 145 Nave da forza maggiore seque-
utili. Uso in diversi tempi. i53 1 54 strata in un porlo dopo la par-
ng Esecuzione del contratto di no- tenza. t6a
leggio. ivi 146 Caso di scioglimento di noleg-
i so Dovere del locatore. ivi gio senz' obbligo di rifar dan-
UU Diritto del locatore. ivi ni addotto da Valin. ivi
iaa Noleggiatore che prende tutta la 147 Arresto di nave per decreto di
nave in condotta. Sopraccarico. 1 55 Principe in un pòrto ove siasi
ia3 Interdizione del commercio pro- durante il viaggio, ricoverata, ivi
cedente da forza maggiore. Ca- (48 Ragione, per cui, nel caso di ar-
si diversi. ivi resto per decreto di Principe,
n4 Dovere del locatore quando le gli alimenti, e il salariode’ma-
mercanzie' sono arrivate al loro rinari sono riguardati avaria
destino. i56 comune. ivi
n5 Regole generali sul pagamento 149 Regola diversa quando il ritardo
del nolo. ivi è cagionato prima della parten-
Pr ivilegio del Capitano sulle mer- za. (63
canzie pel pagamento del nolo, ivi 150 Nolo, quando il noleggiatore ha

H7 Condizione da cui dipende il caricalouna quantità di mer-


privilegio del Capitano sulle canzie minore di quella che il
mercanzie. ivi contralto di noleggio esprime, ivi
n8 Opinione di Emerigon. 157 l5i Nolo quando il noleggiatore non
lag Nolo dimandato per via d’ecce- carica, o avendo caricato a «of-
zionedopo un'anno di silenzio. ferto ritira le sue mercanzie. ivi
(3o Modo con cui può il Capitano e- l5i Facoltà ristretta al caso delcarica-
sercitare il suo privilegio pel mento a colletto e sua ragione, ivi
nolo. ivi i53 Metà del nolo dovuta a titolo
i3r Diminuzione di prezzo, o dete- d’ indennità. 164
rioramento delle mercanzie. (54 Ricapitolazione. Tri
Liquidi posti in botti, quando i35 Non compete al Capitano sull’in-
gocciolando hanno lasciato le dennità il privilegio che gli
botti vuote o quasi vuote. 1 58 compete sul nolo. ivi
l3s Consegnatario sospetto. 139 (56 Noleggiatore che ritira le sue
1 33 Consegnatario che ricusa di ri- mercanzie quando la nave è
cevere le mercanzie. ivi in cammino. ivi
(34 Nave noleggiata per andata e ri- (57 Diritto del caricatore, non sola-
torno. Caricamento compito mente di ritirar le sue mer-
al ritorno dal Capitano. ivi canzie, ma di domandare tal-
(35 Conseguenze del ritardo. ivi volta anche danni, spese e in-
i36 Azione del noleggiatore quando teressi contro il Capitano. ivi
il ritardo procede dal fatto del 1 58 Nolo. Nave che ritorna perinter-
Capitano. ivi dizioue di commercio, ed era
(37 Ritardo proveniente dalla neccs- stata noleggiata soltanto per
. sita di rattoppare la nave. . ivi andata. ivi
(38 Discaricamputo della nave dive- 159 Ragione, per cui non si deve il

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5

36 i TAVOLA
nolo quando le mercanzie sono in iscritto la deliberazione del
'

interamente perdute. 165 Termine entro cui de-


gettito.
16o Patto che il nolo s'intenda guada- ve esser fatta. Ciò che deve e-
gnato qualunque cosa succeda. ivi sprimere. 1 7»
t6i Nolo, quando si la il riscatto del 184 Getto degli effetti caricati sopra
carico preso dall'inimico, o le coperta, e di quelli, per cui non
mercanzie dopo il naufragio v’é polizza di carico. - ivi
sono salvate. ivi 185 Danni cagionati dal gettito alla
i fia Nolo al Capitano che conduce le nave, e alle mercanzie rimaste
mercanzie predate e riscattate a bordo. 17!
al loro destino. 166 186 Effetti abbandonati per la salvez-

163 Caricatore che ricasa di ricarica- za comune. ivi


re le merci salvate. ivi 187 Spese per la cura de’ feriti com-
164 Come si regola il nolo quando il battendo in difesa della nave, e
caricatore ha diritto a una in- danno cagionato alla nave dal
dennità per le mercanzie sal- combattimento. Questione. ivi
vate. ivi 188 Stipendii, e alimento de'raarina-
165 Nolojdellc mercanzie state vendu- ri durante l’arresto per decre-
te per i bisogni urgenti della to di Principe. 174
nave. ivi 189 Caso proposto dalla leggesesta dei
digesti ad legem Rhodiam. ivi
TITOLO VII-
190 Giurisprudenza moderna contra-
DELLE AVA ME. ria alla citata legge. ivi
191 Altre spese procedenti da tempe-
CAPITOLO L sta 0 investimento. nS
Delle avarie in generale. CAPITOLO II L
166 Definizione dèli' avaria. ivi DeW avaria semplice.
167 Spese che a tutto rigore non pos-
19» Danni e spese che si comprendono
sono chiamarsi ordinarie , e
nella classe delle avarie sem-
non sono avarie. «6 2
plici. Danni che procedono dal
168 Patti sulle avarie- ivi
vizio ocattivo stato della nave, ivi
i6<) Regole generali sulle avarie. ivi
iq3 Dannisoffcrlidallemercanzieper
170 Divisionedelleavarieindueclassi. ivi
colpa del Capitano. ivi
17» 17» Distinzioni diverse delle a-
varie date dagli autori antichi
194 Perdita di attrezzi cagionata da
tempesta, o altra fortuna di
di diritto mercantile. 162 168
mare. 176
ni Germinamento. ivi
ìgS Alimenti e stipendii della .mari-
neria tinche dura l’arresto del-
capitolo n.
la nave. ivi
Delle avari? comuni. 196 Spese di navigazione che si presu-
mono anteriormente prevedute. ivi
174 Indicazione delle avarie comuni, ivi
197 Abbordaggio. >77
r 7 Predaraento. Questioni diverse. 169
198 Regole per decidere quale delle
176 Getto. Casi nei quali è avaria co-
due navi può essere in colpa. 178
mune. ivi
199 Danno recato dall' abbordaggio
ITI Deliberazione che deve precede- alle mercanzie. ivt
re il gettito. 170
200 Verificazione del danno per mez-
178 Gettito irregolare. ivi
zo di periti. Termine a recla-
»7Q Deliberazioue nel caso del getti-
mare il jiagamento. ivi
to irregolare. Come debba in-
tendersi il Codice di Comm. ivi CAPITOLO IV
iHo lii Norma del Codice sull' ordi-
Della contribuzione alle avarie comuni.
ne da tenersi nel gcltito.Diver-
sità di opinioni. Autorità del ani Regole generali. 179
Capitano. 170 171 202 Merci che si spediscono a terra
1 Sa Legislazioni precedenti ivi sulla scala, o sopra battelli, in
L&i Obbligo del Capitano di ridurre caso di perdita. ivi
DELLE MATERIE 365
ao3 Battelli sui quali erano riposte. 180. 116 Contratto (di cambio marittimo
ao4 Mercanzie arrivate a salvamento diverso da tutti gli altri. itj 2
o sopra i battelli, e
sulla scafa, ai? Indole di questo contratto. ivi
nave perita col rimanente del
carico.
_
ivi CAPITOLO L
iìì Mercanzie gettate in mare e poi 1

Della sostanza del contratto di cambio


ricuperate. Contribuzione. ivi
marittimo.
ao6 Nave divenuta inabile alla navi-
gazione. >8t 21 8 Cose che lo costituiscono. ivi
107 Bagaglie de' marinari gettate.. ivi ai9 Materia di questo contratto. ivi
a ab Contribuzione della nave e del i3o Imprestilo fatto sopra corpo. iq 3
nolo. ivi a3i Sopra robe e merci. ivi
a 09 Mercanzie salvate. Eccezioni. i8a aia Imprestiti diversi sulla medesi-
aio Bagaglie de’ passeggieri. ivi ma nave. ivi
ZÌI Avarie posteriori al gettito. l83 a33 Imprestilo sopra corpo e merci
aia Osservazioni diverse. Stipendi! unitamente. ivi
dei marinari. ivi a3j Nolo da farsi. Nolo guadagnato.
11} Stipendii de’ marinari. Caso di ri- Esempio. Questione. ivi
scatto. ivi a35 Nolo che s’intenda guadagnato a
qualunque evento. Esempio. 194
CAPITOLO V. a 36 Utili da sperarsi dalle mercanzie.
Esempio. 195
Del modo con cui si procede alla
a37 Casi fortuiti di terra. ivi
contribuzione.
i38 Perdita non intera ma della metà,
a Luogo della contribuzione. Casi per esempio, o di un terzo. ivi
diversi. 184 a 3q Avaria semplice. 196
ai 5 Solennità richiesta pel regola- a4o Avarie che pesano sul prenditore, ivi
mento dell'avaria. Fatto di co- a4i Confisca delle mercanzie. ivi
mune accordo. Fatto coll'auto- 34a Danni cagionati dal Capitano o
rità di un giudice competente. dall’equipaggio. 1 97
Sua esecuzione. ivi 143 Ribasso accidentale del prezzo
ufi Modo con cui deve farsi la stima delle merci. ivi
delle robe perdute e salvate. i85 a44 Mercanzie poste a terra. ivi
ai? Uso particolare in diversi paesi, ivi 145 Rompimento del viaggio dopo il
aiS Deduzioni da farsi. Come si rileva contratto di cambio marittimo, ivi
la qualità degli oggetti gettati, ivi 346 Viaggio rotto dopo che già ebbe
aio Riparlimeuto della contribuzione, ivi principio il rischio. ivi
aao Regola per punire la frode quan- a47 Incominciamento dei rischi. ivi
do nelle polizze di carico , o 148 Profitto marittimo quando fo
i nelle fatture è stata variata la stabilito per andata e ritorno
qualità delle mercanzie getta- e non si fa luogo al ritorno. 198
i.i te, o salvate. 186 149 Patti non preveduti dalla legge. 199
sai Pagamento delle avarie al Ca- a5o Patti diversi riferiti e spiegati
pitano. ivi da Emerigon. ivi
aia Modellodi un Regolamento di a- i5i Caso in cui non si avesse nuova
varie estratto dal Corso di di- della nave. zoo
rittocommercialedi Pardessus. 182 a5a Luogo de' rischi. ivi
a53 Profitto marittimo. 101
TITOLO Vili.
CAPITOLO II.
SII. COKTRATTO DI CUllIO MI VITTIMO.
Della forma del contratto di cambio
marittimo.
aiJ Origine del contratto di cambio .

marittimo. igi a5t Contratto di cambio marittimo


aia Definizione del contratto di cam- fatto verbalmente. ivi
bio marittimo. ivi a55 Ciò che deve contenere la scrit-
aaS Disputa cui ha dato luogo la de- tura del contratto di cambio
cretale naviganti. 191 marittimo. ivi

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1

366 T A V OLA
Tifi Ambiguità nell’indicazione delle 287 Questione, ed esempio. 213
cose sulle quali è costituito il 288 Riduzione del contratto al valore
cambio marittimo. 201 degli effetti salvati. ivi
li? Esempio. 202 289 Azione cbe rimane al datore nei
Tifi Identità, e qualità delle mercan- casi di sinistro maggiore ivi
zie. ivi 229 Privilegio del datore. 214
259 Nome della nave e del Capitano, ivi 291 Modo di esercitare questo privi-
260 Viaggio, eduraladell'imprcstito. ivi legio. ivi
261 Uso presso i Romani, 203 292 Caso di parecchi imprestili suc-
262 Tempo della restituzione del ca- cessivi. ivi
pitale col profitto pattuito- ivi 293 Imprestito fatto nel corso del
263 Scrittura d' imprestilo a cambio viaggio. ivi
marittimo fatta a ordine. ivi 294 Imprestilo fatto dopo la partenza
2fi4 Azione che compeleal portatore. 204 della nave, nel luogo della par-
265 Registraturadelconlrallodi cam- tenza. ivi
bio marittimo. ivi 295 Armatore come si obbliga per gli
266 Facoltàd'inserirenelcontraltodi imprestiti fatti al Capitana 215
cambio marittimo, altri patti 296 Concorso del datore coll’ assicu-
particolari. ivi ratore. ivi
267 Cun! rati d colonna, d uc come ri-
i i i 297 Prescrizione. ivi
da, d 'imputta. 205
TITOLO IX.
CAPITOLO III.
DELL* ASSICURATOSI.
Delle obbligazioni che produce il
contratto di cambio marittimo.
298 Origine dell'assicurazione. ivi
268 Salvo arrivo, perdila, deteriora- 299 300 Vantaggi di questo con-
mento. ivi tratto. 216 212
269 Caso che equivale al naufragio. ivi 301 Profitto dell’assicuratore. ivi
270 Prova dell'esistenza del risico sul- 302 Definizione del contratto di assi-
la naveal momenlodel sinistro. 206 curazione. ivi
271 Clausola vuoto per pieno. ivi 303 304 È un contratto di specie di-
2 72 Opinionidiverseinlornoaquesla versa da quelli che sono rego-
clausola. ivi lati dal diritto Romano. 21 7 218
221 Continuazione. 207 305 Confronto dell’ assicurazione col
274 Interessi cui può pretendere il cambio marittimo. ivi
datore che non ha corso risico. 208 306 E' consensuale. ivi
275 Conclusione. ivi 307 E' sinallagmatico. 219
276 Denaro preso a cambio maritti- 308 Ealeatorio. ivi
mo dolosamente occultato dal 309 Non ammette la distinzione dello
prenditore nel far l'abbandono stretto gius, e della buona fe-
suo assicuratore. 209 de che si fa nel diritto Romano, ivi
277 Storno. ivi 310 Lesione enormissima. ivi
278 Stima delle robe caricate. ivi 311 Assicurazione impropria o scom-
279 Interessi dovuti dal prenditore. 210 messa. 220
280 Datore che fece assicurare il suo
capitale. ivi CAPITOLO L
281 Due questioni. Prima. ivi
282 Seconda. 21 Delle cose che possono essere oggetto
283 Regole stabilite nel caso, in cui le del contratto di assicurazione.
robe sulle quali è costituito il

cambio marittimo sono arriva- 212 Regole generali. 221


te senza danno, o deteriorate. ivi 313 Corpo e chiglia, spese straordina-
284 Questioni diverse. ivi rie fatte dal Capitano per la
285 Concorso del datore e del pren- nave durante il viaggio. ivi
ditore sulle robe salvate. 212 314 Circoslanze che devono essere no-
286 Nave perita, e mercanzie obbliga- te all’assicuratore. ivi
te aU’imprestito rimaste salve, ivi 315 Altre specificazioni. ivi
DELLE MATERIE 367
3) fi Mercanzìe caricate dorante il 349 Nolo da pagarsi a qualunque e-
viaggio. 222 venlo. * 239
IH Proibizione di far assicurare la 350 Sistema del Codice di Commer. ivi
totalità. ivi
318 Vita di nn uomo libero. ivi CAPITOLO in.
319 Vita de’ Negri. 223
320 Libertà degli uomini. ivi Dei rischii ai quali dev'essere soggetta
321 Impossibilitàdelriscatto.Diman- la cosa assicurata
da di una somma esorbitante. 224
37.2 Schiavo preso di nuovo dai Bar- 351 Distinzioni diverse. Viaggio assi-
bareschi. 225 curato. Viaggio della nave. ivi
323 Assicurazione sopra corpo e sopra 352 Viaggiorotto. Viaggioabbreviato. 240
robe e merci. ivi 353 Rompimento del viaggio. Suoi
324 Sopravvenienza di guerra o pace, ivi effetti *44
325 Assicurazionefatta in una polizza 354 Continuazione. ivi
per l’andata, e in un altra pel 355 Caso dell’assicurazione a premio
ritorno. 226 legalo. *43
326 Viaggio assicurato fatto dopo un 356 Restituzione di un terzo del pre-
altro viaggio. ivi mio. ivi
527 Assicurazione a tempo limitato. 227
328 Fine dell’ assicurazione. ivi C APITOLO IV.’
329 Riassicurazione. 228
Dell assicurazione fatta dopo il sinistro,
3311 Riassicurazionedellasomma assi-
o dopo il salvo arrivo.
curata senza dedurne il premio.] ivi
331 Assicurazione del premio. 229 357 Regola generale. *44
332 Premio de’premii. ivi 358 Presunzione legale della scienza. *45
333 Premioassicuratodall'assicurato- 35q Oggetto di questa presunzione. *46
re medesimo cui è promesso 230 360 Computazione della lega per ora. ivi
334 Clausole con cui si intende assi- 361 Incertezza dell'ora in cui fu sot-
curato il premio del premio, ivi toscritta la polizza. *47
335 Fallimento dell’assicurato o del- 38* Incertezza del momento della
l' assicuratore. 231 perdita della nave. ivi
363 Prora che si richiede per la pre-
CAPITOLO II. sunzione legale della scienza, ivi
364 Clausola a buona o cattiva nuova, ivi
Della nullità dell assicuratone, 365 Effetti diversi della presunta no-
e dello storno. tizia, e della prova positiva. *48
366 Giuramento ricusato. ivi
336 Eccedenza della somma di assicu- 367 Scienza del commissionato. Ha
razione. Prova. Casi diversi. ivi 368 Buona fede del commissionato. ivi
337 Frode per parte dell’ assicurato. 36q Silenzio del committente. ivi
Suoi effetti. 232 370 Pagamento del doppio premio. *5o
338 Differenza fra il cambio[maritti- 371 Prova della perdita o dell’arrivo ivi
mo, e l’ assicurazione. 233 37* Pubblica notorietà. zìi
3311 Storno. ivi
341) Somma eccedente assicurata in CAPITOLO V.
più polizze. Esempio. 234
Dei rischi che assume 1 assicuratore.
341 Prova del caricamento, e della
roba caricata. ivi 3;3 Indicazione dei rischi in generale. *5*
342 Particolarità per le mercanzie ca- 374 Abbordaggio. ivi
ricate in paese straniero. 235 375 Cambiamento forzoso di strada,
343 Stima degli effetti caricati. ivi di viaggio, o di nave. »53
344 Mercanzie acquistate da’ selvaggi. 236 376 Gettito. 'ivi
345 Abuso nel valutar la moneta. ivi 377 Regole ed eccezioni generali. ivi
346 Stima convenuta nella polizza. 237 378 Incendio. - •
*54
347 Assicurazione del capitale dato a 379 Predamenlo. *U
cambio marittimo. 238 380 Pirateria. ivi
348 Nolo, e utile sperato. ivi 381 Irabargo e arresto di Principe. a5fi

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368 TAVOLA
382 Confisca. 257 415 Enunciazione prescritta. Nome e
383 Sopravvegnenza di guerra. ivi domicilio della persona che fa

384 Clausola^// anco d' avaria. 258 assicurare. 280


385 Baratteria del Padrone. 259 416 Clausola per conto. ivi
386 Clausola illecita. 260 417 Clausole diverse per conto. 261
387 Prova della baratteria. 261 418 Enunciazione della qualità di
388 Fatto dell' assicuralo. ivi commissionata ivi
389 Clausola permesso di fare scalo, ivi 419 Effetti della clausolapr conto di
390 Mutazione di nave. 263 chi spelta. 262
391 Viaggio prolungato, viaggio ab- 420 Origine della clausola per conto
breviato. 264 di chi spi lla. 283
392 Decisioni diverse. ivi 421 Utilità dell’ indicai ione del domi-
393 Conseguenze dei principii stabi- cilio. 284
liti. 265 422 Nome della nave. ivi
394 Continuazione. 266 423 Qualità della nave 286
395 Assicurazione di mercanzie da ca- 424 Indicazionedel Capitano. Clauso-
ricarsi sopra più navi’ 267 la o chi per lui sarà. Clausola
396 Questione proposta dal Guidone in quovis. 287
del mare. ivi 425 Luogo del caricamento. 289
397 Tempo de’ rischii. ivi 426 Mercanzie che si fanno assicu-
398 Tempo prefisso con indicazione rare. 290
di viaggio. 268 427 Tempo de' rischii. 221
399 Armamenti in corso. ivi 428 Somma di assicurazione. ivi
400 Tempo de’ rischii non indicato 429 Premiodi assicurazione. Biglietti
nella polizza. ivi di premio. ivi
401 Quando non essendo prefìsso il 430 Condizioni pituite. 292
termine de’rischii, debba ripu-
tarsi finito. 269 CAPITOLO Vili.

Delle obbligazioni che nascono dal


CAPITOLO VI.
contratto di assicurazione.
Del premio <f assicurazione.
431 Compndio delle regole sopra ri-
402 Aumento, o diminuzione del pre- ferite. 293
mio. 270
403 Aumento di premio stipulato pi CAPITOLO IX.
caso di sopravvegnenza di
Del! abbandono ossia rinunzia aWincetta.
guerra. 271
404 Elfetto della condizione di au- 432 Definizione dell’abbandono. 294
mento di premio. ivi 433 Casi, in cui può esser fatto ab-
405 Norma prescritta per tassar l'au- bandono. ivj
mento del premio. 272 434 Regole generali. 293
406 Esempii diversi. 273 435 Caso di predamento.
436 Obbligo dell'assicurato. 297
CAPITOLO VII. 437 Riscatto. .

438 Naufragio. '


222
Della forma del Contratto
459 Arrenamento con frattura. ivi
di assicurazione. 300
440 Obbligo dell’ assicuralo.
407 Polizza di assicurazione. 224 441 Perdila presunta. 301
408 Formola delle plizze di assicu- 442 Termine a far l’abbandono nel
razione 275 caso della perdita presunta. 302
409 Abusi nella sottoscrizione delle 443 Innavigabilità per fortuna di
plizze. ivi mare. ivi

410 Vano nella plizza. 276 444 Differenza l’abbandono della


fra

411 Data della sottoscrizione- ivi nave, e l’abbandono del carico. 303
41 2 Sottoscrizioni senza data. 277 445 Arresto pr ordine di una po-
413 Polizza di assicurazioiieaordine. 278 tenza. 306
414 Reticenza o falsa dichiarazione 446 Arresto pr contrabbanda ivi

per parte dell' assicurali). ivi 447 Obbligo dell’assicurato. 302

'Digitized by (.
6 1

DELLE MATERIE 369


448 Perdita o deteriorazione delle CAPITOLO ni.
mercanzie. 307
449 Tempo prefisso per far l’ abban- Dei Stridaci Proovisorii.
dono. ivi
450 Modo di far l'abbandono. 3o8 1 5 Modo con cui si eleggono i Sinda-
451 Nolo delle mercanzie salvate. 3io ci provvisori. 3a3
45» Prova del caricamento e del si- 16 Loro funzioni. 3*4
nistro. 3t 1 17 Limitazione delle loro facoltà. ivi
433 Documenti giustificativi. 3ta 18 Modo con cui si verificano i cre-
454 Prova contraria ivi diti. 3z5
455 Dichiarazione necessaria. 3l3 >9 Affermazione de’ credili. ivi
456 Altro requisito per la validità ao Creditori non compresi e in mora. 3a6
dell' abbandono. 114
CAPITOLO IV.
CAPITOLO X.
Del Concordalo.
DM Orione d’avaria.
s 1 Concordato cosa sia.
457 Questioni diverse. ivi aa Modo con cui si procede al con-
cordato. ìaj
PARTE TERZA a3 Creditori esclusi dal deliberare. ivi
a4 Prima assemblea. ivi
DEI FILIIHRSTI, a5 Seconda assemblea. 328
26 Omologazione del concordato. ivi
27 Effetti della Omologazione. 3ag
1 Definizione del fallimento. 3 1

CAPITOLO V.
CAPITOLO I.
Della cessione de' Beni.
Della dichiaratone del fallimento, e 28 Debitori privati del benefizio di
de' suoi effetti immediati. cessione. 33o
29 Come si può dal fallito ottenere
a Manifestazione del fallimento. benefizio di cessione.
il ivi
Sentenza che lo dichiara. Pub- 30 Effetti della cessione- 33
blicazione. ivi
3 Effetti della dichiarazione relati- CAPITOLO VI.
vamente al fallita 3i7
Debili non ancora scaduti. De* Sindaci definitivi.
4 ivi
i Pagamenti anticipati fatti dal fal- 31 Contratto di unione. Elezione
lito. 3,8 de’ Sindaci definitivi. ivi
« Privileg io, o ipoteca acquistata nei 3s Uffizio de’ Sindaci definitivi. Ven-
dieci giorni anteriori al falli- dile. Ripartimene. 33a
mento. ivi 33 Appalto di riscossioni incerte. ivi
7 Donazioni. ivi
8 Apposizione di sigilli. 319 CAPITOLO VII.
9 Epoca del fallimento. Giudice.
Del concorso de' Creditori.
^
Commissario. Agenti- ivi
10 Incarcerazione del fallito. ivi 34 Privilegi! e ipoteche. 333
j 1 Relazione sullo stalo del fallimen- 35 Privilegio sopra certi dati mobili. 334
to. Salvo-condotto. 3ao 36 Collocazione dei creditori. 33S
37 Condebitori non falliti. 336
CAPITOLO II. 38 Caso del fallimento di tutti i con-
debitori solidali. 337
Degli Jgenti. 39 Distinzione tra il contributo e l’or-
dine quanto ai creditori ipote-
t> Nomina
degli Agenti. Loro uffizio. 3ai cari». ivi
|3 Bilancio. 3,2 40 Esempi del modo con cui
i si fa
14 Termine dell' uffizio degli Agenti, ivi ripartimenlo.
)l 338
*7

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370 TAVOLA
4 CAPITOLO VCII. 54 Giudizio di bancarotta dolosa, e
suoi effetti. ivi
Della Rivendicazione.
55 Amministrazione durante il pro-
Diritto «li rivendicazione in ma- cesso. ivi
4 1
56
teria di commercio. 33$
4 a Casi uei quali compete, e sue mo- CAPITOLO XII.
dificazioni. 34 o
4 EtTelti di commercio, e altri ti- Della Riabilitazione.
toli di credito. ivi

44 Interpretazione della parola cre- Debitori cui non si accorda il be-


diteur usala dal Codice all'ar- nefìzio della riabilitazione. 346
ticolo 584. 341 5; Procedimento per ottenerlo. ivi
4 fi Rivendicazione delle mercanzie 58 Opposizione alla riabilitazione. iv i

vendute e non pagate. 349 69 Decisione che ammette o rigetta


la riabilitazione. ivi
CAPITOLO IX.
PARTE QUARTA.
Dei diritti della moglie del fallito .

DELLA GIURISDIZIONE COMMERCIALE


46 Concessioni o gratificazioni fatte

dal marito alla moglie. 343


47 Beni stabili. ivi i Diversità fra le cause Commer-
48 Effetti mobili. ivi ciali, e le Civili. 347
4 9 Denari della moglie- 344
50 Moglie convinta di aver trafuga- CAPITOLO I.

to, o nascosto roba del marito


fallito. ivi Della competenza de'Tribunali
di Commercio.
CAPITOLO X
a Competenza ratione personae , e
Della Bancarotta semplice. radone materiate. ivi
3 Contestazioni delle quali giudi-
5i Differenza fra la bancarotta sem- Tribunali di Commer-
cano i

plice, eia dolosa. Casi nei qua- sono competenti ratio-


cio, e
li il fallilo può, e casi nei qua- ne personae. ivi
li dea' essere perseguitato co- 4 Contestazioni per le quali sono
me bancarottiere semplice. ivi competenti ratione materiae. 349
5? Giudizio di bancarotta semplice, 5 Appalti. 35o
e suoi effetti. 345 6 Obbligazioni di cambio, ec. Ec-
cezione per i biglietti a or-
CAPITOLO XI. dine. ivi

7 Enumerazione di diversi atti di


Della Bancarotta dolosa. commercio. ivi
8 Forma di procedere nelle cause
53 jjpisi nei quali il fallito può, e ca- di commercio. 35 1
si nei quali dea essere dichia- 9 Appello dalle sentenze dei Tri-
rato bancarottiere doloso. ivi bunali di Commercio. ivi
1 . V *

iOC
Del CORSO DI DIRITTO COMMERCIALE dell" Arrotato Gaetano
Marre', Articolo del Prof. G. Carmigmni, tratto dal Giornale dei
letterati di Pisa, voi. Ili, anno 1822.

JTibbe la Francia nel Pardessus uno P abbondanza di tutto, alla innocenza c


scrittore analitico degli elementi e dege- al niun bisogno di leggi del secolo di Sa-
nerali principii del gius commerciale. turno. Ma tosto che
Mancava pero un simile Scrittore all' I- r diquii
Ultima coelettvm terra* Atlraea
talia, nel di cui seno ebbero pur vita le
prime e più antiche leggi del commercio il naturale istinto dell' uomo
d’ aver a
marittimo, le quali raccolte in corpo di niun prezzo dare a prezzo
l’altrui, e di
diritto o quando la Romana grandezza carissimo il suo, produsse il primo e più
fioriva, o quando il commercio delle più naturai commercio delle permute, a cui
celebri italiane repubbliche preparava i venne dietro ben tosto quel delle vendite
germi d’ una nuova epoca dell'umana ci T e delle compre coll’ aiuto de’ durevoli e
viltà, serviron poi di modello e di norma permanenti segni del valor venale delle
a più felici potentati, che di tutto pote- commerciabili cose, l'autenticità de'quali
ron vantarsi tranne la originalità delle una savia politica pensò di proteggere
grandi scoperte scientifiche, che tutta in- colla idea, si poderosa nella mente degli
tatta alia Italia rimase. Dee quindi la I- uomini, della forza. Iòsa’ ella meramen-
talia nostra saper buon grado al Sig. Pro- te morale colla impronta della divinità,
fessor Marré d’ aver ripieno il primo que- fosse morale e reale in un tempo con quel-
sta laguna, e di aver con un' opera ele- la del Principe o di qualche sovrana cit-
mentare restituiti per cosi dire i principii tà. Le origini della moneta si connettono
del gius commerciale all' originario e na- con quella dell' uomo, avvengaebe la sa-
tivo lor clima. cra Genesi faccia menzione del contralto,
Un
dotto ed erudito proemio sulla ori- con cui Abramo ebbe un campo in com-
gine e sui progressi del commercio e della pra per 400 sicli.
navigazione non meno che sulle più ce- La storia della navigazione, senza del-
lebri leggi stanziate a dar norma ai grandi la quale il commercio marittimo non po-
ed intricati interessi, ai quali queste due tè farsi, comprende quella dell'industria
invenzioni dell'uomo dan vita, è destina- uomo dal suo primo passo nel rozzo
dell’
to dall’ A. ad essere quasi la generai fi- informe atteggiamento d’un tronco d'al-
sonomia dell’opera. bero, destinato a tragittare il cacciatore
Gli umani appetiti, ai quali non ogni selvaggio da una sponda d' un fiume al-
suolo, non ogni clima, e non ogni situa- l’ altra, fino al più sublime e meraviglio-

zione individuo produsse mezzi da


dell' so edilizio, che a foggia di fortezza ondeg-
sodisfare, lo spinsero a vincer gli ostacoli, giante, carico d'uomini, d'armi e di merci
che la natura fisica sembrava opporre sfida le procelle,i venti c la collera del-
alle morali e politiche relazioni che poi l'oceano, Se lo spirito umano Confronta
resero la specie umana una grande ecj que’ due estremi tra loro, i termini di
immensa famiglia sul pianeta ch’ella a- mezzo, che pur gli uniscono, debbono
bil». Si compiace l' A. a prestar fe4e glr sopraffarlo di maraviglia c stupore.

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I Feniciì rammentati da Mose, da 0- tra V Affrica e l’ India, sebbene questa
mero, da Virgilio primeggiarono fra gli scoperta non spingesse la Romana navi-
scorridori de' mari. Gli Ebrei nella glo- gazione oltre il lido Malabarico e le do-
riosa epoca di Salomone attesero a ma- rate rive del Gange.
rittime spedizioni. Gli Egiziani, ai quali Allorché la perdita delle antiche isti-

nascevano negli orti le divinità, ne teme- tuzioni marziali, dispotismo ed il tem-


il

rono nel mare una rivale ad Osiride, e po ebbero minato il gran colosso della
questa idea superstiziosa, cui si aggiunse romana potenza, la natura fu chiamata
la indolenza prodotta dalla fertilità del in soccorso della politica, e la eccellente
suolo natio, si oppose alle loro intraprese situazione di Costantinopoli divenne, se
marittime, che dettero un lampo sublime non per la forza degli uomini, per quella
sì ma fugace sotto la prodigiosa ammi- almen delle cose, in principio l’emporio
nistrazione di Sesostri, il quale invano si e in seguito, in mezzo ai disordini d' una
mostrò quasi emulo della natura col ce- selvaggia conquista, il deposito del ricco
lebre ed ora interrato canale che congiun- commercio d'Oriente.
geva il mar rosso col Nilo. In questo stato di cose, eframezzoalla
Cartagine ereditò lo spirito commer- barbarie, che distrutto avea ogni avanzo
ciale de’Fenicii, nè vi fu costa marittima, dell’antica civiltà europea sorsero le com- ,

a cui i suoi intrepidi navigatori non ap- mercianti Repubbliche di Venezia, Ge-
prodassero; ma la greca moderazione ra- nova e Pisa. Pure questi tre portenti del-
ramente oltrepassò il mare mediterraneo. la industria e del valore italiano rimasero
Corinto posta fra due mari, l’ Ionio e quasi inceppati dal carattere timido e
l’Egeo, fra l’Asia e l'Italia, accolse esteri circospetto della navigazione degli anti-
navigatori, ma non ebbe vanto di averne chi; c la scoperta dell' Amallìtano Gioia
de'proprii. Rodi all’incontro primeggiò potè solo dar vita a una navigazione più
sovrana de' mari, che purgò da' pirati. ardimentosa e più libera. La invenzione
Povera fu la nautica suppellettile de- della bussola, rimasta quasi inutile tra le

gli antichi, ond' essi timidi sempre o non catene del dispotismo Chinese, divenne
abbandonarono mai nel veleggiare le nelle mani degli Europei soggetti a più
spiagge, o stettero racchiusi ne' porli nei savi e moderati governi, un istrumenlo
burrascosi mesi'd'inverno.o ebbero a loro scientifico per meglio conoscere il globo
guida onde affidavansi all’anco-
le stelle, abitato ed un nuovo fonte di civiltà ncl-
ra se un cielo nubilosonc toglieva l'a- 1* urto, che essa dette alle utili passioni
spetto. Quindi imperfette furono le loro degli uomini, ed alla loro scientilica cu-
geografiche cognizioni, le quali a mag- riosità: confronto, che cadutoci dalla pen-
gior cerchio s’ estesero nelle conquiste na, vorrà l'A. perdonarci d'avere aggiunto
d’ Alessandro in Oriente. I Romani par- alle tante sue utili riflessioni.
vero acquistare dalle loro istituzioni po- La legge regola i nuovi interessi, ebe
litiche un istinto al commercio ed alla la industria dell’ uomo fa nascere, ma non
navigazione contrario; e se la rivalità con dà vita all’ industria. Quindi le prime e
Cartagine potè abituarli alla guerra ma- più antiche leggi di gius marittimo, en-
rittima, restò sempre fra loro il nazional comiate dagli Oratori e da’Giureneonsulti
pregiudizio, che le cure del commercio di Roma, sono quelle di Rodi. Gli Impe-
non si addicevano ai Signori del mondo. ratori le ammessero nella legislazione
Questi orgogliosi padroni dell’univer- dell’Impero, e sotto il nome di queste leg-
so. se reputarono abietta cosa il compa- gi comparve colle stampe di Basilea nel
rir nel mercato delle soggette nazioni, 1561 e per opera dello Scardio, la raccolta
,

non ebbero però a schifo d’aver arricchi- de'marittimi regolamenti, che sebbene di
to de’ suoi prodotti i lor superbi palagii più recente fattura, fu lungamenleda uo-
e le prodigiose lor mense: arditi ed in- mini sommi riputata opera antica ed au-
dustri spccolatori corsero attraverso del- tentica. Male, a parer nostro, vengono
l’Egitto alle spiaggie delle Indie, per trar- dall’ A. collocati allato delle leggi Rodie,
ne alimento al lusso romano: ed Ippalo, quasi commerciali istituzioni presso ai
piloto di nave egizia, scoperse perquesta Romani, i loro regolamenti annonarii,
via regolari venti, che spirano ne' mari
i che nati dal bisogno o di alimentare una
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plebe pansita ed inerte, o di tenerla in qnesto storico lavoro potè non esser noto
calma col pane e co' giuochi del Circo, di- all'A., mostrò certamente d' ignorarlo
vennero poi il testo de' più assurdi im- l'altro non meno egregio concittadino

pacci che la ignoranza de’ governi pose nostro Sig. Avv. Giovambattista Fanucci,
al commercio: riflessione, che l’amore e da cui la patria aveva diritto d'esigere
la gratitudine di patria comandano a che in un'opera consacrata principalmen-
un toscano scrittore. 11 titolo sulla respon- te alla storia del commercio e navigazio-
sabilità degli osti e de’imwufari», quelli ne delle Repubbliche Pisana, Veneziana )

sull'azione esercitoria, sulla legge Rodia e Genovese, fosse con una diffusione
del getto, sul cambio nautico, del furto maggiore di quella usata da lui trattato
contro i nocchieri, osti e stabularti, e del- e discusso un punto di critica e di filo-
T incendio, ruina, naufragio, nate o navi- sofìa della storia che tanto interessa al-
iella espugnata, formarono la ristretta l'onor nazionale.
giurisprudenza marittima de'Romani. La Tavola Amalfitana è rimasta un
Le costituzioni che l’A. va rammen- nome nella storia (fella marittima legi-
tando come relative al diritto marittimo slazione, ignorandosi il tempo, in cui fa

sotto deboli e degeneri Imperatori di


i composta, e le leggi che la formarono. Nel
Roma e di Oriente, appartengono più duodecimo secolo la Regina Eleonora
alla polizia dell'annona, a quella de’cor- duchessa di Guienna nel suo ritorno dal-
pi d’ arti e mestieri, peste non meno esi- la Terra Santa ordinò la collezione delle
liai dell’annona, a quella delle leggi an- decisioni di gius marittimo d’ Occidente,
nonarie insensatamente estese fino al e le diè il titolo di Ruolo d'Olerone. Ric-
prezzo del pesce, di quello che al com- cardo I d’Inghilterra e Duca di Guienna
mercio non appartengano, e le aggiunte adottò con nuove aggiunte cotcsta colle-
che sui caratteri e gli effetti dell’ azione zione, e Cleirac, comprendendo nella pri-
esecutoria e sulla usura nautica s' incon- ma parte della sua compilazione il Giu-
trano nel Codice di Giustiniano, poco ag- dicato cT O/erone, lo illustrò con commen-
giunsero all’antica povertà in questa ti, ne' quali però nè del contratto di assi-

materia. Nè essere altrimenti poteva in curazione, ne del cambio marittimo si fa


mezzo d’ una nazione, che ne’ generi di pur parola.
prima necessità, e destinati ad essere la Lo stesso duodecimo secolo, a ciò che
norma del prezzo degli altri, ogni idea di sembra, vide comparire le Leggi di H7-
commercio aveva annientata e distrutta. tbuy, codice marittimo accettato dalle
Leggi di polizia, piuttostochè di giuri- settentrionali nazioni, in cui all’ art. 45
sprudenza commerciale s'incontrano nel- siparla del cambio marittimo, e all’ art.
le posteriori costituzioni imperiali, nè di 63 delle cauzioni per le navi lo che a
:

gius marittimo è traccia fino alla celebre senso dell' A. dimostra esser falsa la sen-
raccolta che porta il nomedi Consolato del tenza di chi credè, il contratto di assicu-
Mare. Questa raccolta, la quale ha mo- razione marittima non più antico del dc-
stratocome le produzioni utili agli uo- cimoquinto secolo.
mini non hanno bisogno di data di luo- Le leggi marittime dell’Ansa Teuto-
go e di tempo ond' essere accreditate, XVI. seco-
nica comparvero alla fine del
pose alla tortura l’ingegno de' critici per lo, Kuricne le inserì nell'opera sua ad

accertare ove e quando nascesse, essen- jus maritimum Hanseaticum.


dosi le nazioni d' Europa contrastato tra La Francia nel secolo di Luigi XIV
loro questo titolo di gloria come le greche altra legge marittima non conosceva che
città si contesero quello della cuna dei il cosi detto Guidone del Mare. Il genio

poemi d’Omero. Il Ch. Azzuni dà dopo di Colbert fece nascere la Ordinazione di


il Gaetani e il Valserchi una tal gloria a Commercio del 1673, e la Ordinazione
Pisa: e si nobile vanto è stato alla città di marina del 1681. che possono consi-
nostra consolidato con ineluttabili e de- derarsi come il deposito di quanto l’an-
cisivi argomenti dall'egregio nostro con- tica e moderna saviezza legislativa sulla
cittadino Sig. D. Masi in una sua dotta scorta della esperienza avea potuto di più
Dissertazione sul Commercio degli anti- perfetto costituire onde dar norma a' più
chi Pisani, stampala fino dal 1797. Se delicati c intralciati interessi degli uomi-

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ni. Nel secolo XIX da una madre pazza adottare un metodo scientifico più libero
si vide nascere in Francia una figlia sa- e più analitico, mostrando gl'interessi
via, e la frenesia politica della universal degli uomini sorger dapprima ne’ più
Monarchia suggerì d’un Codice
la idea informi modi del viver civile, indi ag-
di Commercio destinato a comporre e grandirsi e moltiplicarsi nel crescente
conciliar gl'interessi di tanti popoli di- progresso della umana sociabilità, e ri-
versi destinati a formare nell'ammasso cever legge e sistema da combinati prin-
della conquista il grande Impero. cipii della giustizia e della politica. Ma
Qui ha fine il Proemio dell'Opera, cui se la somma dell'Opera non appresenta
non sarebbe stata inopportuna la Epi- novità, degne di fissar l'attenzion d’un
grafe Lettore già nelle commerciali materie
versato, lo che in un'opera elementare è
liìdfìcltdiseiirU,elomrntmemimsteperili.
cosa rarissima ad incontrarsi; egli è cento
Il piano di essa è dall' A. prestabilito su però che l' ordine, la semplicità, la chia-
quello delle Materie, che nel Codice di rezza, la diligenza nel tutto raccogliere e
Commercio contengonsi, onde non è da la sicurezza delleconclusioni che vi s’in-
maravigliare se costretto egli a seguir segnano, assicurano al Sig. Prof. Marre
passo passo il testo dell' insegnamento un posto distinto tra gli Autori di siffat-
pubblico, a cui presiede, non ha potuto to genere di produzioni.

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