La prima lezione, dalla durata di cinquantacinque minuti, è stata
suddivisa in tre attività. Esse condividono lo stesso target sociale, il contesto in cui hanno luogo, il periodo dell’anno in cui si svolgono e le loro finalità. Inoltre si premette che il docente sia un insegnante curricolare, il quale tiene lezione di educazione musicale una volta alla settimana, da giugno a settembre. Questi, infine, non avrà conoscenza alcuna dei suoi studenti, pertanto dovrà tenere conto di ciò nel momento in cui vengono stilate le modalità e le caratteristiche delle diverse attività.
Chi? Venti alunni di una classe di seconda elementare.
Dove? Scuola primaria di primo grado. Insegnante
curricolare di educazione musicale. Lezioni da giugno a settembre. Quando? Prima lezione di inizio anno scolastico, presumibilmente a settembre.
Perché? Le attività hanno finalità educativa, di studio dei
nuovi alunni, delle loro reazioni e delle loro capacità.
Come? Lezione di gruppo (venti studenti).
Cosa? Lezione di educazione musicale.
Attività numero 1 (attività di introduzione)
Si crea dello spazio libero nel mezzo della classe e si invita i
bambini a disporsi in cerchio. In seguito, l’insegnante, sulle note della sigla della “Famiglia Adams”, si inserirà tra gli alunni e inizierà a compiere dei semplici movimenti, quali spostamento del corpo verso destra, verso sinistra e battito delle mani ( semiminima – semiminima; pausa di semiminima – semiminima) e dei piedi seguendo il ritmo della melodia. Per imitazione i bambini eseguiranno gli stessi movimenti del docente. Al termine dell’attività si eseguono due ripetizioni. Se i bambini dimostrano buone capacità di esecuzione, si può aumentare la velocità del brano progressivamente. Questa attività può necessitare di un piccolo momento di spiegazione esplicita solo se emergono difficoltà nella memorizzazione delle cellule ritmiche. Oltre alla finalità di introduzione, questa attività di ascolto senso motorio permette all’insegnante di comprendere la capacità degli alunni di coordinare l’andamento melodico alla percussione del corpo, il loro senso del ritmo, la loro attenzione e il loro livello di interesse ed attenzione. Inoltre il docente può cogliere delle prime informazioni sulle reazioni e sugli atteggiamenti dei singoli elementi della classe.
Attività numero 2 (attività di presentazione)
Disposte delle sedie, sempre a mo’ di cerchio, si fanno sedere i
bambini. L’insegnante prenderà posto tra loro e, battendo le mani sulle cosce (ripetizione continua di crome), intonerà la melodia di “Stella stellina” sostituendo alle parole del canto tradizionale il suo nome e il suo strumento preferito. Si invita i bambini ad imitarlo. L’attività può essere ripetuta una volta.
Le finalità dell’attività numero due sono le medesime dell’attività
di introduzione, tuttavia, in questo caso, l’insegnante ha occasione di ricevere un feedback circa la capacità dei bambini di intonare la voce sulle note di una semplice melodia e circa le loro abilità nel riprodurre contemporaneamente la cellula ritmica attraverso delle “body percussion”e la melodia cantata. Attività numero 3 (attività di miglioramento del senso ritmico e della vocalità)
Come attività conclusiva della prima lezione l’insegnante può
ritornare sul ritmo e sull’uso della voce. Questi dividerà i bambini in due gruppi di ugual numero e si porrà dinnanzi ad essi. Inizialmente espliciterà l’esecuzione (mediante body percussion) di una semplice cellula ritmica (semiminima – semiminima – croma – croma – semiminima) che gli alunni di ambo i gruppi dovranno ripetere. Accertatosi della corretta memorizzazione del ritmo, il docente canterà “Lullaby” di Brahms. Per imitazione i bambini di entrambi i gruppi eseguiranno la melodia. (Se noterà delle difficoltà nel processo di associazione sillaba-nota, l’insegnate potrà sostituire le parole con delle semplici sillabe, quali DA o TA). Memorizzata la melodia, l’insegnate farà cantare “Lullaby” ad un gruppo, mentre all’altro dirà di eseguire la cellula ritmica precedentemente studiata. Si potranno eseguire un numero di ripetizioni a piacere del docente, invertendo l’esecuzione di melodia e ritmo tra i due gruppi. Se vi sarà a disposizione dell’insegnante altro tempo, egli potrà lavorare sul concetto pratico di dinamica e di velocità mediante l’uso della gestualità e della mimica facciale.
Oltre a contenere tutte le finalità delle precedenti, questa attività
conclusiva dà segnali all’insegnante circa la capacità degli studenti di memorizzare delle cellule ritmiche e delle melodie di complessità di poco superiori a quelle esposte in precedenza. Inoltre il docente verificando quanto i bambini di un gruppo si facciano influenzare dalla diversità ritmica espressa dall’altro, ottiene un feedback sul livello di concentrazione generale.