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NEW HOUSING IN PESARO

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Un progetto di Carlo Aymonino nel centro storico di Pe- • A project by Carlo Aymonino in Pesaro's historic
saro riassume i temi di un suo articolato impegno teorico centre recapitulates the motives of an articulate
e restituisce all'architettura l'identità del suo ruolo urba- theoretic philosophy and restores to architecture the
no. identity of its urban role.

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di Francesco Moschfnl stenti e parti inesistenti, tra qualità infine e quan· però tutto è controllato e misurato proprio
Il recente intervento di Carlo Aymonino nel Cen· tità. perché deve porsi come programma a venire. Né
tro Storico di Pesaro, nell'area di intervento uni- l 'intervento è nato su tre fonnulaz_ion i di melo- sgrammaticature dunque né parole in libertà ma
lario di Palazzo Scattolari, è senza dubbio tra i do: il ripristino morfologico dell'area, l'adegua· solo reinvenzione del già dato, riOessione sul pa-
più coraggiosi del suo itinerario progettuale. Cer· mento tipologico-formale della nuova edificazio- trimonio a disposizione e una nuova messa in cir·
to qui, più che in a ltre occasioni pare trovare fon- ne ed il restauro scientifico, appena ora in corso. cuito. C'è altresl un'a ttenta le ttura dei valori che
damento la lunga rinessione teorica iniziata dal· di Pala7.u> Scattolari. Si è giunti cosi al recupero confonnano l'anonima continuità del fronte s tra-
lo stesso Aymonino nel '65 con • Origini c svilup- della larghezza originaria e degli a llineamenti in dale. Ma la quinta prospettica ora ricucita col
po della città moderna•, con la successiva intro- via Bonamini, al mantenimento al piano terra del nuovo intervento pare trovare un suo particolare
duzione nel '70 a • La città di Padova. proseguita nuovo intervento su via Mazza dell'allineamento disegno appena accenna to, segnato quasi dalla
poi con • Il significato della ciuà• nel '75. Ma ciò originario e alla destinazione prevalentemente sua costituzione ossea proprio sull 'allineamento
che forse fino ad oggi era rimasto pura aspiraz.io- pubblica degli spazi interni risulta nti da lla nuova stradale, auraverso i setti cementizi, il loggiato
ne, il passaggio cioè dall'analisi urbana alla con· e daJJa precedente edificazione. Aymonino ha che chiude in alto l'edificio cd il taglio della ram-
crete1.1.a del proge tto architettonico, pare final - scelto cosl un'idea di fabbricato in linea lungo via pa di scale, rimandando cosi ad una complessità
mente trovare una propria identità con la resti tu· Mazza che, nel rispeuo degli indici di edificabi- interna dell'edificio fatta appena intravvedcrc.
zione all'architettura del ruolo di fenomeno urba- lità consentiti mantiene volumetrìe cd altezze La gestualità e lo scatto imprevedibi le, frequenti
no per eccellenza, che fa intravvedere cosl il p1·o- adeguate ai fabbricati contigui, senza nessun in- neiJa poetica aymoniniana, appaiono come com-
getto complessivo per una ci uà · diversa•. im- tento di mimetismo o falso antico; tale allinea· parse onnai rasserenate, quasi messe in bella. s i-
possibile quindi di fron te a questa dissonante in- mento è posto in relazione con gli spazi interni at· no a rientrare in un nuovo ordine cui tutto fa rife-
tcrru:rione dei prospetti di via Mazza su cui si af- traverso un porticato che consente un uso più di- rimento.
faccia l'intervento, non riconoscere quella idea di retto e facile sia degli spazi alberati comuni che La profondità e l'articola7ione della sezione, sep-
citta definita come luogo artificiale di storia in delle aurezzature sociali di Palazzo Scattolari. pur complessa viene schiacciata sul fondo come
cui ogni epoca • tenta, mediante la rappresen ta- All'apparente d isinteresse per qualsiasi innova- in un bassorilievo e tutto viene fatt o rileggere e
zione di se stessa nei monumenti a rchiteuonici, zione tipologica, s ino a reintrodurre soluzioni già riafriorare in supe rficie come si trauasse di una
l'impossibile: segnare quel tempo detenninato, al sperimentate precedentemente, fa da contra p- illusoria tridimensionali Là. Ed è non a caso la \C·
di là delle necessità... •. Ora, a Pesaro, Aymonino è punto una ricchev.a di invenzione fonnale certo duta obbligata di scorcio a restituire all'interven-
andato ben oltre quel suo peculiare interesse per sorprendente per un intervento di tali dimensio- to una corposità continuamente rimessa in di-
il 1>ignifica1o della ciuà che tendeva soltanto ad ni. 11 riferimento più direuo è certo il repertorio scussione. Ed è ancora lo stesso accademico rag·
un fine conoscitivo e non operativo in base alla fonnale del Liceo Scientifico costruito qualche gelamento ad essere esibito sul fronte interno
sua piu volte ripetuta asserlione secondo cui ana- anno fa da Aymonino, sempre a Pesaro. Ma ciò dell'edificio. Qui la complessità è però portata
lizzare le struuure urbane è anche progettare, che a llora si presentava come descri1ione calli- all'esterno, ordinata in una composteZJ.a da parti-
•comprendere come si è progettato•. Come poi grafica, in cui gli elementi anomali e le emergen- tura neoclassica e seppur i ma teriali e le tecniche
questo limitato inten•ento di Pesaro, nelle sue ze facevano da ricucitura tra le pa rti sino a confi- parlano del loro essere nella contemporanei tà
pur particolari condizioni, tenda a configurarsi gura re l'intero complesso come parte di città au· più sfrenata, la loro declinazione ha un apore
come vero e proprio manifesto teorico sembra tonoma, qui viene rimesso in discussione. Si assi· del tutto premoderno. Aymonino può cos1 sfor-
sottolineato da a lcuni elementi assumi nel pro- ste ad una sorta di concentrazione dci valori più zarsi di ravvivare con l'irriverenza dci colori, con
getto: l'unicità del tema con la conseguente ele· diversi quasi giungendo ad enfati7.zarc l'eccesso la sorpresa di alcune risoluzioni audaci, un piace·
mentarità o !>emplicità del manufatto nei suoi di linguaggio in una situazione in cui ci si sarcb- re dell'architeuura che si va sempre più perden-
traui compositivi, l'indifferenza all 'intorno inte- be a ttesa una pacateu.a ed una distensione da la- do: giunge cosl a trovare un aspeuo gioioso se
so in senso tradizionale c la probabile relativa in- voro in sordina. Ma anziché sottolineare l'impos- non ludico pur a ll'interno di un problema serio-
dipenden7a dai regolamenti edilizi. giungendo ad sibilità del dire, questo intervento accentua lavo- so. Anche se sorge il dubbio che dì maschere si
una sorta di commistione se non di dipendenza glia di esprimersi ponendosi come traccia di un tratti, poste ad auenua rc quella onerosa respon·
tra aurezzatura urbana e quantità residenziale nuovo possibile ordine del discorso. Quasi una sabilità di un'architeuura intesa come • fatto ur-
storicamente rese come confliuo tra parti esi- sfida dunque al •comune senso del pudore• do\•e bano per eccellenza•.

• Carlo Aymonino's recent work in the historic
ce n tre of Pesaro, in the Palazzo Scatto!ari area, is
without doubt among the most courageous of his
career as an architect. Certainly here. more than
on other occasions, the foundations seem to h ave
been bui h for the long theoretic reflection begun
by Aymonino himse lf in 1965 with his cOrigins
and development of the modern city•, with the
subsequent introduction in '70 to cThe city of
Padua.., and later continued with cThe mea.ni.ng
of citics• in '75. But what had perhaps un t il
recently remained a pure aspiration, the passage
from urban analysis to the concrete facts of an
architectural project, seems a t las t to h ave found
its identity in the restoration to architecture of
its ròle as an urban phenomenon par excellence,
thus affording a glimpse of the comprehensive
project fora cdifferent• city. It is impossible
therefore, when looking a t this dissonant
interruption of elevations in via Mazza, which the
scheme looks on to. no t to recognise the idea of a
city defined as an artificial si te of history in
which every age cattempts the impossible
through the representation of itself in
architectural monuments: to mark tha t
particular t ime, beyond necessities ... • Now, a t
Pesaro, Aymonino has gone well beyond his own
peculiar interest in the meaning of cities. That
interest was directcd only towards a cognitive
and not an operative goal, on the basis of his oft-
repcatcd assertion thatto analyse urban
structures is also to design, cto understand how
things were designed•. The fact tha t this limited
opcration at Pesaro, in its none the less special
conditions. tends to be configured as a veri table
theoretic manifesto, seems to be emphasizcd by a
number of points adopted in the project. For
example: the uniqueness of thc theme, with the
consequent elementarincss or simplicity of the
bui h produci io its compositive features, i\s
indifference to surroundings in the traditional
sense, and its probable relative independence
from building regulations; achieving a sort of
mixture, if not interdependency between urban
- .
equipment an d reside.ntial quantity historically
reodered as a conflict between existent and non-
existeot parts, betweeo quality and quanthy.
The project stems from three formulations of
method: the morphological restoration, of the
area, the typologico-formal adjustment of the
new buiJdings, an d the scienùfic res toration,
which has only just bègun, of PalaZZQ Scattolari.
Thus the originai breadth and alignments in Via
Bonamini have been regained, together with the
maintenance a t ground leve! of the new project in
via Mazza and the prevalently public purpose of
the internai spaces resulting from the new and
from the previous buildings. Aymonino has thus
chosen an idea of building in-linea long via Mazza
which maintains volumetries and heights LO sui t
the adjacent buildings, without the slightest
attempt a t mimicry or pseudo-old worldiness.
This alignment is related to the internai spaces
through a portico which allows a more direct and
casier use both of the common tree-lined spaces
and of the social facilities a t Palazzo Scattolari.
The apparentlack of interest in any typological
innovation, evento the poi n t of reintroducing
solutions tested previously, is contrasted by a
wealth of formai invention that is certainly
surprising fora project of this magnitude. The
most di ree t reference is certainly that of the
formai repertory of the school bui h a few years
ago by Aymonino, aga in a t Pesaro. But what was
a t that Lime presented as a calligraphic
description, in which anomalous elements and
projecting parts sewed up the pieces untilthe
whole became part of an autonornous city, is
brought back into question here. We witness a
sort of concentration of the most assorted values,
almost to the ex tt>') t of emphasizing the excess of
language in a situation where one would have
expccted the calm and relaxation of an
unobtrusive scheme. But instead of underlining
the impossibility of speech, this work heightens
the desire for self-expression by outlining a
possible new sta tement.lt is a lmost a challenge
to the • sense of public decency•, yet everything is
EdiOclo ad abitazioni
In via Mazza, Pesaro
Archit etti:
Carlo Aymonlno
con Fra ncesco Dogllon l
e con la collaboru.lonc di
Ma ria Luisa Tugnoll
1982
. .. .
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controlled and measured precisely because il has
to presenta programme for the future. There are
neither mistakes in grammar. nor words in
freedom, but only a reflection on the available
heritage and a new way of presenting i t. There is
al so an attentive appreciation of the anonymous
continuity of the s treet front age and its
formation. But the perspecùve backcloth now
sewn together aga in by this new project seems to
have its own barely preceptible special design,
marked almost by its skeletal frame right on the
street alignment, through the loggia that closes
the building atthe top and the angle of the ramp,
thus referring to an internai complexity of the
building. The gesturality and unexpected release,
frequent in Aymonino's vocabulary, seem to be
now a t peace an'èl alrnost exhibited,
untilthey re-enter a new order to which
everything refers. The depth and articulation of
the section, though complex, is squashed against
the background as if in a bas-relief, so that
everything is re-read and resu rfaces as if i t were
an illusory three-dimensionality. And not
surprisingly, i t is the compulsory foreshortening
that reoders a full-bodiedness to the operation
which is continually requestioned. And i t is again
the academic freezing itself whicb is displayed on
the inner front of the building. Here however the
complexity is taken to the outside, set in a
composure with a neoclassical score; an d
although the materials and techniques tell us
that they exist in the wildest contemporary
situation, their declination has a thoroughly pre-
modern air about it.
Aymonino can thus endcavour to revive with the
irreverence of colours and the surprise of certain
bold resolutions, a plcasure in architccture
which is steadily disappearing. ln this way he
manages to find a joyf ul, if no t a playful, aspcct
albeit within a scrious problem. Even if we may
perhaps only be looking al masks set before us to
a ttenuate the heavy responsibility of an
architecture intended as an curban fact par
excel/ence».
 In a ho. parucolore del fronte mu:m o: souo, il su ,.,n M:tll3 .
4- DOMUS 637 MARZO 1983 • '9 "' • 'ti>.
 Il fronte Interno.
- .. J.:*'F .. DOMUS 637 MARZO 1913- 5
 Edificio ad abltaxlonl
..
In via M ana, Pesaro
Architetti:
Carlo Aymonlno
con Frnncesco DogllonJ
e con la collaborazion e di
Maria Luba Tugnoll
1982

_ ,...__..AJ'l'»>ii f.-t& AUitU••MfD &o)OO

- Urol"l uoo
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llf!Q ...... Cf... lJ• MOt

i l\tM • 41•<10 • 1'

IAihrfO f4l Q.:\ IO C....
'U\WUf.&I.C. t\ •

Sezioni sul portk'OISection through porch

Pianta a quoto 0,00/Plnn 111 0.00 level

Plantn n quotn +3.00/Pian :u +3,00 level

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Prospeuo su via Mn73.a c, nelln pagina n huo, sezione prospe11o interno/Front on via M :n.zn, and (racing pnge) antenor Cront..ccuon.
6- DOMUS 637 MARZO 1983 ..
.
•.· ...att(UO IICIIO(IICtl ( (Dli(ITW

Sezione A-AIA·A

Sezione lipofTypical sec1ion

PiBnUl o quoLB + 6,00/Pian BI + 6,00 leve l

Pia ma o quola +9.00/Pian BI + 9,00 levd

 Particolari: In sc<tla esterna e l ballatoi d 'acces so agli alloggi; il rronte interno. li griglil.lto delle logge, la canna di ventilazione.
8- DOMUS 637 MARZO 1983 in"
Pnnicolari: il balla1oio al primo piano. l'Ingresso dal ':orli le. elcmcmi an:hiteuonici, colori.
DOMUS 637 MARZO 1983 - 9