RIVESTIMENTO CHIMICO
ANTICORROSIONE A BASE DI ZINCO,
ALLUMINIO E CROMATI PER 9.57511
normazione PARTICOLARI IN MATERIALE FERROSO Pagina: 1/11
Data: 31/10/2003
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Supervisore: LUNAZZI Giancarlo
P.P.E. -- E.M.M. -- Ingegneria dei Materiali Tel. +39.011.00.33033
CMD
Gestore: ANTICO Mauro
P.P.E. -- E.M.M. -- Ingegneria dei Materiali Tel. +39.011.00.33033
Classe
FINALITÀ DEL CAPITOLATO
Precisare le caratteristiche cui deve soddisfare il rivestimento chimico anticorrosione a base di
A
zinco, alluminio e cromati per particolari in materiale ferroso.
Mod.
Definire le modalità e le attrezzature da utilizzare per l’esecuzione delle prove di controllo di tali
caratteristiche.
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IMPORTANTE
Edizione
Per ottemperare a quanto stabilito dalla Direttiva Comunitaria 2000/53/CE e successiva
modifica del 27/06/2002, i rivestimenti di cui al presente Capitolato, in quanto contenenti
sali del cromo esavalente, NON DOVRANNO PIU’ ESSERE UTILIZZATI successiva-
mente al 01/07/2007
-- -- Mar. ’95 Edizione 6 -- Inserito i §§ 4.3.4.1 “Metodo del nastro adesivo”, 2.3.5 “Fles-
sibilità e resistenza agli urti” ed effettuato modifiche redazio-
nali. (DA)
A Gen. ’96 Modificato il “Prospetto della classificazione delle caratteristiche” al § 8.
(DA)
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E’ DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E’ NECESSARIO VERIFICARE L’AGGIORNAMENTO NELL’APPOSITO SITO WEB
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La strumentazione necessaria per le prove è quella specificata dalle Norme elencate nel § “B”.
|50757 | Misurazione dello spessore dei rivestimenti metallici col metodo magnetico. TMD
|50765 | Prova di adesione dei rivestimenti elettrolitici e chimici, mediante shock termico.
TMD
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NOTA PER CROMO ESAVALENTE
In ottemperanza alle disposizioni della Direttiva Comunitaria Europea sui veicoli fuori uso
(2000/53/CE), già recepita dal Capitolato 9.01102 Allegato CK, è necessario, per ragioni
ecologico -- ambientali, eliminare completamente dalle vetture, entro il 1û Luglio 2007, i composti
del cromo esavalente (Cr VI).
A tal fine, a partire da 01/07/2006, tutti i rivestimenti di cui al presente Capitolato, in quanto
contenenti cromo esavalente, verranno soppressi e non potranno più essere forniti a Fiat
Auto.
Durante il transitorio, la strategia d’intervento adottata da Fiat Auto, per quanto riguarda il mercato
europeo, è la seguente.
D Per i nuovi modelli, la cui data di prima omologazione è successiva a 01/01/2004, completa elimina-
zione del cromo esavalente da tutti i disegni di nuova emissione (componenti Powertrain compresi).
Nota : L’obbligo di eliminazione del cromo esavalente a partire da 01/01/2004 non si applica quindi
a:
-- veicoli derivati (es. van, pick--up, SW, ecc.),
-- face--lifting,
-- restyling,
-- estensioni di omologazione per motorizzazioni non previste al primo lancio, di modelli la
cui prima omologazione sia anteriore a 01/01/2004.
D Per i disegni di nuova emissione, relativi a modelli già in produzione in data dicembre 2003, e per i
disegni di componenti già in produzione o carry over (compresa la bulloneria ed i Normali), anche se
destinati a nuovi modelli di prima omologazione successiva a 01/01/2004, completa eliminazione del
cromo esavalente entro 01/07/2006.
D Per quanto riguarda in particolare i componenti carry over (compresa la bulloneria ed i Normali), qua-
lora venga previsto, in sede di revisione del disegno o della Tabella, un rivestimento esente da cromo
esavalente, è possibile continuare a fornire la soluzione contenente cromo esavalente fino ad esauri-
mento scorte e comunque non oltre 01/07/2006.
In tal caso è però necessario formalizzare la richiesta di varianza, secondo quanto previsto in merito
dal Cap. 9.01102.
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GENERALITÀ
3.1
Il presente Capitolato considera il rivestimento chimico anticorrosione ottenuto da una dispersione
acquosa di lamelle di zinco, alluminio e cromati su particolari in materiale ferroso e successiva
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
3.2
Scopo
Scopo principale del rivestimento di cui al presente Capitolato è quello di conferire ai particolari
un’ottima resistenza alla corrosione.
3.3
RISERVATO
Campo di applicazione
Il rivestimento chimico a base di zinco, alluminio e cromati è applicabile su bulloneria, minuteria e
particolari di piccole e medie dimensioni in materiale ferroso che possono essere trattati in massa,
per immersione o, in qualche caso, su telaio; il tipo II (vedere il § 3.5) è adatto anche per elementi
di medie e grandi dimensioni trattati su telaio.
Per particolari trattati in massa occorre far seguire all’immersione una centrifugazione. In assenza
di trattamenti di finizione (es.: applicazione di lubrificanti, di sigillanti o di coloranti), per favorire
l’eliminazione dell’eccesso di cromo esavalente presente in superficie e di eventuali residui di
polveri nelle filettature, è necessario far seguire al raffreddamento dopo cottura un lavaggio in
acqua.
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Il rivestimento in oggetto, non provocando infragilimento da idrogeno, è inoltre indicato per
protezione di molle ed altri particolari con durezza elevata.
Tale rivestimento di regola non dovrebbe essere impiegato nei seguenti casi:
-- Particolari che vengono assemblati con acciai inossidabili, leghe a base rame, o altri metalli
atti a formare con lo zinco una pila di corrosione.
-- Componenti costruiti in materiali per i quali temperature di circa 300 ûC provocano decadi-
mento delle caratteristiche.
3.4
Flessibilità e resistenza agli urti
Il rivestimento deve resistere alle normali estensioni e compressioni previste per le molle, nonchè
alle normali sollecitazioni a flessione, cui sono sottoposte le rosette elastiche e le molle piatte
durante l’assemblaggio, senza evidenziare sfaldature o perdite di aderenza dal metallo base.
Esso deve inoltre resistere alle normali condizioni di movimentazione ed immagazzinamento
senza evidenziare sfogliature, distacchi dal metallo base o altri rilevanti danneggiamenti.
3.5
Aspetto
Il rivestimento presenta un aspetto grigio metallico semiopaco uniforme.
Può essere richiesta una colorazione nera, ottenuta con successiva verniciatura, che influirà sugli
spessori di rivestimento (orientativamente superiori a 15 m m totali), rendendola assai critica per le
filettature.
3.6
Classificazione, designazione, indicazione a disegno e impiego
Designazione
Tipo Indicazione Impiego
a disegno (J)
Attuale (F) Precedente
Elementifilettatioaltriparticolariper
i quali si richiedano valori e disper-
III RIV/DAC 5PL
RIV/DAC 5PL -- -- sioni del coefficiente di attrito più
(Y) Cap. 9.57511
RISERVATO
(F) Il numero che segue la sigla “RIV/DAC” rappresenta lo spessore minimo del rivestimento espresso
in micrometri.
(J) Perparticolariesigenzequalorasiarichiestaunacolorazionenera,farseguireall’indicazionelavoce
“Nero”; es.: RIV/DAC 5 Nero Cap. 9.57511).
(Y) IlrivestimentoRIV/DAC5PLècostituitodaduestratisovrapposti;ilprimocorrispondealtrattamento
RIV/DAC 5, il secondo, di spessore compreso tra 1,5
3 m m contiene una sostanza lubrificante (es.
PTFE) in grado di modificare il coefficiente di attrito del deposito.
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3.7
Numero di Codice Meccanografico (Sec. Norma 50022)
-- RIV/DAC 5 : 753
-- RIV/DAC 8 : 243
3.8
Dimensioni e tolleranze del particolare rivestito
Salvo diversamente specificato, le dimensioni e tolleranze indicate sul disegno del particolare si
intendono comprensive di rivestimento, ad esclusione delle filettature per le quali vale quanto
riportato dalla Normativa specifica.
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PRESCRIZIONI PER LA QUALIFICAZIONE DEL RIVESTIMENTO
Sottoporre il componente alle prove ed ai controlli specificati nei paragrafi seguenti, verificando la
rispondenza del risultato di prova con i valori/limiti prescritti a progetto e/o sulla “Scheda Tecnica
del Prodotto” allegata, relativa al tipo specifico.
4.1
Ambiente di Prova (salvo diversamente prescritto)
temperatura : 23 ± 5 û C
pressione atmosferica : 860÷1060 mbar
umidita’ relativa : 45÷70 %
4.2
Materiali e processi di rivestimento
Rivestimenti base (es.: Dacromet 320 e 500) e finizioni (es.: Plus L, Dacrolub e Dacrokote) della
Società Dacral.
NOTA :Il materiale ed il processo di rivestimento impiegati nelle forniture devono essere uguali a
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
4.3
RISERVATO
Caratteristiche
Le caratteristiche sotto riportate si riferiscono alla superficie significativa del particolare.
Per superficie significativa si intende quella parte della superficie che è essenziale all’aspetto e/o
all’impiego del componente trattato.
Essa può essere indicata a disegno o concordato all’ordine; in caso contrario è da considerarsi
significativa tutta la superficie del particolare.
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4.3.1
Esame visivo
La superficie del particolare deve essere esente da difetti quali porosità, inclusioni, ecc.
Il rivestimento deve avere un aspetto conforme a quanto prescritto al § 3.5, essere perfettamente
catalizzato, non untuoso o appiccicoso al tatto e resistere alle normali operazioni di
manipolazione, stoccaggio e installazione senza sfaldarsi, sfogliarsi o comunque perdere di
adesione.
Sulla bulloneria non devono evidenziarsi accumuli di prodotto sui filetti e nelle cave delle teste, tali
da interferire con le operazioni di serraggio.
4.3.2
Identificazione della natura del rivestimento
Effettuare le ricerche qualitative sotto riportate e verificare che il rivestimento sia costituito
rispettivamente da zinco e alluminio.
4.3.2.1
Ricerca qualitativa dello zinco
4.3.2.1.1
Soluzioni e reattivi occorrenti
4.3.2.1.2
Procedimento
Attaccare la superficie in esame con qualche goccia di soluzione di acido solforico a) e lasciar
4.3.2.1.3
In presenza di zinco si ha un precipitato o una colorazione violetta.
Non esistono elementi interferenti.
RISERVATO
4.3.2.2
Ricerca qualitativa dell’alluminio
4.3.2.2.1
Soluzioni e reattivi occorrenti
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4.3.2.2.2
Procedimento
Attaccare la superficie in esame con 10 cm 3 di soluzione di idrato sodico a); scaldare a 60
70
ûC, lasciar reagire fino a completa dissoluzione del rivestimento.
Trasportare in provetta 2 cm3 della soluzione ottenuta, aggiungere goccia a goccia, acido acetico
glaciale b) fino a reazione neutra o acida (µ 2 cm3 ), mescolare e raffreddare. Addizionare quindi 2
-- 3 gocce di soluzione di morina c).
4.3.2.2.3
Osservare la soluzione alla luce naturale o preferibilmente alla luce ultravioletta contro un fondo
nero.
In presenza di alluminio si ottiene una colorazione verde fluorescente.
NOTA :È consigliabile confrontare la colorazione ottenuta con quella di un bianco preparato nel
modo seguente:
-- 2 cm 3 di soluzione di idrato sodico a)
-- 2 cm 3 di acido acetico glaciale b)
-- 2 gocce di soluzione di morina c).
4.3.2.3
Ricerca qualitativa del rivestimento RIV/DAC 5PL
I particolari trattati con RIV/DAC 5PL, osservati alla luce ultravioletta con lunghezza d’onda di 365
nm, appariranno di colore verde.
4.3.3
Spessore
4.3.3.1
La misura dello spessore del rivestimento deve essere effettuata in zone della superficie
significativa con metodo magnetico secondo la Norma 50757, utilizzando l’apparecchio
Magne--Gage o altro equivalente, che permette un’accuratezza di almeno ± 10 %.
4.3.3.2
Zone di rilievo dello spessore del rivestimento per bulloneria
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
4.3.3.2.1
Viti a testa esagonale
Al centro della superficie della testa (escluse viti con intaglio) o su una faccia laterale dell’esagono
oppure al centro dell’estremità (escluse estremità coniche o appuntite).
4.3.3.2.2
Viti a testa cilindrica con incassature o impronte
RISERVATO
Sulla superficie della testa tra il bordo e l’incassatura o impronta oppure al centro dell’estremità
(escluse estremità coniche o appuntite).
4.3.3.2.3
Dadi
Su una faccia laterale dell’esagono o su un piano di appoggio.
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4.3.3.3
I valori rilevati devono rientrare nei seguenti limiti:
-- RIV/DAC 5 ² 5 mm
-- RIV/DAC 8 ² 8 mm
4.3.4
Adesione
La valutazione dell’adesione del rivestimento al metallo base deve essere effettuata con i seguenti
metodi:
4.3.4.1
Metodo del nastro adesivo
4.3.4.1.1
Prelevare nû 3 campioni per ciascun tipo di particolare da controllare.
4.3.4.1.2
Identificare sul particolare, come superficie di prova, la superficie più piana possibile, non filettata,
di almeno 1 cm2 .
4.3.4.1.3
Sgrassare con eptano la superficie in esame.
4.3.4.1.4
Applicare sulla superficie, a temperatura ambiente, una striscia di nastro adesivo in plastico vini-
lico elastico (Capitolato 9.55367) con una leggera ed uniforme pressione manuale, evitando la for-
mazione di bolle d’aria.
4.3.4.1.5
Staccare manualmente il nastro dal particolare, tirandolo rapidamente dal basso verso l’alto, per-
4.3.4.1.7
RISERVATO
Sul nastro è ammessa la presenza di tracce di rivestimento di piccole dimensioni (< 3 mm 2 ) che
ricoprano complessivamente meno del 20 % della superficie di prova.
Non è invece ammessa la presenza sul nastro di frammenti di rivestimento di dimensioni > 3
4
mm2 , nè alcun distacco dal metallo base.
4.3.5
Resistenza alla corrosione
4.3.5.1
Prelevare, dopo almeno 24 h dal termine dell’operazione di cottura del rivestimento, un numero di
particolari tale che la somma delle aree delle superfici significative sia ² 2 dm2 .
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4.3.5.2
Sottoporre i particolari per il tempo sottoriportato, prescritto in funzione del tipo di rivestimento
interessato, alla prova di corrosione in nebbia salina secondo Norma 50180 metodo A1.
-- RIV/DAC 5 = 300 h
-- RIV/DAC 8 = 800 h
4.3.5.3
Osservare le superfici dei particolari ad occhio nudo ed a normale distanza di lettura e controllare
che il numero di eventuali focolai di corrosione ferrosa risulti ± 1/dm2 .
4.3.6
Controllo della cottura (Solo per i Tipi RIV/DAC 5 e RIV/DAC 8)
4.3.6.1
Strofinare la superficie rivestita del particolare in esame con un tampone di cotone idrofilo impre-
gnato di soluzione al 28
30 % di ammoniaca d ± 0,859 per µ 10 s esercitando una forza di 15
µ 20 N.
4.3.6.2
L’eventuale asportazione del rivestimento è indice di sottocottura.
5
CoeffIciente di attrito della bulloneria
5.1
I coefficienti di attrito della bulloneria devono rientrare nei limiti prescritti dai Capitolati 9.52605/01
e 9.52605/03 per le rispettive classi.
Nel caso di elementi filettati per i quali sono richiesti valori del coefficiente d’attrito inferiori o
forcelle di dispersione più contenute rispetto allo standard (0,12
0,30) -- salvo altrimenti
specificato a disegno -- è possibile ricorrere all’impiego di Dacromet 500 oppure Dacromet 320
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
5.2
Nel caso delle viti fissaggio ruote (secondo Tab. 10395 o disegni specifici), quando è richiesto il
condizionamento del coefficiente di attrito, è necessario utilizzare esclusivamente Dacromet 320 +
Plus L.
5.3
RISERVATO
5.4
L’impiego di prodotti diversi da quelli indicati deve essere autorizzato da parte degli Enti Fiat
competenti (P.P.E. -- Dinamica Veicolo e Ingegneria dei Materiali) e riportato a disegno.
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6
PRESCRIZIONI PER IL CONTROLLO DELLE FORNITURE
(a cura delle Qualità di Stabilimento)
6.1
Il controllo delle forniture deve essere effettuato secondo le prescrizioni riportate nel Capitolato
9.01102/01 (Distribuzione riservata).
7
PRESCRIZIONI PER IL FORNITORE
7.1
Il Fornitore deve attenersi alle prescrizioni generali contenute nel capitolato 9.01102 ‘‘QUALITÀ
DELLE FORNITURE”.
7.2
Forniture per la qualificazione del prodotto
Il Fornitore deve presentare il quantitativo di prodotto richiesto sull’ordine di acquisto allegando il
previsto Certificato di Qualità e Conformità (vedi Cap. 9.01103); saranno verificate tutte le caratte-
ristiche prescritte sulla ‘‘Scheda Tecnica del Prodotto” allegata, relativa al tipo specifico. Non sono
ammesse ‘‘non conformità”.
7.3
Forniture per la produzione
Il prodotto fornito deve essere conforme alle prescrizioni del disegno e del presente Capitolato.
Nello stabilire il tipo di processo produttivo da adottare e la severità dei collaudi, il Fornitore deve
tenere conto delle classi di importanza che la FIAT ha attribuito a ciascuna delle caratteristiche cui
si riferiscono le prescrizioni (vedere § 8).
NOTA : Sia durante la qualificazione prodotto che nel controllo delle forniture, possono essere
effettuati controlli su componente che abbia subito prove di tipo non menomativo (indicate
con NM al § 8); qualora il componente abbia subito prove menomative (M) non può più
essere utilizzato per altre prove o controlli, se non diversamente e di volta in volta specifi-
cato.
Spessore Importante NM
Adesione Secondaria M
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RIVESTIMENTO CHIMICO
ANTICORROSIONE A BASE DI ZINCO,
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ALLUMINIO E CROMATI PER ALLEGATO 1
PARTICOLARI IN MATERIALE FERROSO
normazione Pagina: 1/1
Scheda Tecnica del Prodotto
CMD
CONDIZIONI
Classe
CARATTERISTICHE LIMITI
DI PROVA
---
Esame visivo -- -- § 4.3.1
Mod.
la natura del rivestimento verificata
§ 4.3.2.1, con le ricerche di cui ai §§ 4.3.2.1,
10
Identificazione della natura del
§ 4.3.2.2, 4.3.2.2 e 4.3.2.3 deve risultare
rivestimento
§ 4.3.2.3 costituita rispettivamente da zinco
Edizione
ed alluminio
§ 4.3.3 e RIV/DAC 5 ² 5 m m
Spessore RIV/DAC 8 ² 8 m m
Norma 50757
RIV/DAC 5PL ² 6,5 m m