Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.
2014 - Posteitaliane
Anno XVIII - n° 187
L’Editoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it
Ma nascerà
davvero
quella strana
alleanza?
E così smentendo tutte le previ-
sioni che escludevano la possi-
bilità di un qualsiasi dialogo tra i
vincenti delle recenti elezioni -
M5Stelle e la Lega di Salvini, or-
mai riconosciuto leader del cen-
trodestra , si è sviluppato nelle
elezioni per i presidenti dei due
rami del Parlamento, quello che
difficilmente era prevedibile e e
cioè uno scambio “di amorevoli
sensi” che ha portato al vertice
delle due assise un esponente dei
5Stelle alla Camera dei Deputati e
del centrodestra al Senato. Siamo
di fronte ad un accordo “a tutto
tondo” che ha sconvolto le pre-
visioni della vigilia dopo “lo tsu-
nami elettorale” del 4 marzo.
Il cordiale scambio tra le due for-
mazioni politiche (originariamen-
te l’opposto ed il contrario di tut-
to) ha sollevato sorpresa, inter-
rogativi ed anche preoccupazio-
ne in quanto non era certamente
prevedibile una tale soluzione alla
luce anche degli scontri che ave-
vano caratterizzato queste due
componenti politiche durante la
campagna elettorale.
E’ nato, probabilmente, un nuo
segue a pag. 2
Aprile 2018
Fuga dalla realtà
di Nicola Graziani
Il più grande pericolo per un Pd uscito mal-
concio dalle elezioni è la fuga dalla realtà. Circolo «Il Centro» - Via Trieste 7 - Livorno
La crisi che attraversa la sinistra italiana, e
non solo quella (si pensi al caso francese),
Lunedì 23 Aprile, h. 18
deriva da una grave dimenticanza: l’essere
cioè la sinistra quella parte dello spettro po-
incontro
con il
litico che ha come compito – quasi istitu-
zionale – quello di pungolare verso il cam-
biamento, in direzione della tutela delle clas-
Dott. Luciano Guerrieri
Presidente Livorno Porto 2000
si meno fortunate.
Moderatore:
Ora, è questo che è venuto a mancare, in
Dott. Enrico Dello Sbarba
Italia ma non solo. Dalla metà degli anni
Novanta, a partire dall’America di Clinton e
dalla Gran Bretagna di Blair, è prevalsa la
convinzione che bastasse ottenere i voti del- Circolo «Il Centro» - Circolo Aldo Moro
la sinistra e promuovere un programma di
Mercoledì 9 Maggio, h. 16.30
destra per realizzare l’obiettivo magico del-
la permanenza al potere. E pazienza se il ceto nella Sala conferenze
segue a pag. 2 Ambito Territoriale Scolastico Prov.le (g.c.)
Piazza Vigo n.1 - Livorno
Presentazione del libro di
Lunedì 16 Aprile, h. 10.30 Giuseppe Matulli
c/o Sala Conferenza
Ambito scolastico territoriale provinciale Alcide De Gasperi
Piazza Vigo n.1 - Livorno Quando la politica credeva
Inaugurazione mostra
su Alcide De Gasperi
nell'Europa e nella democrazia
Moderatore:
Dalla ricostruzione dell'Italia Luigi Vicinanza
alla costruzione dell'Europa Direttore de Il Tirreno
Relatori:
Interventi:
Marco Taradash - Claudio Frontera
Dott.ssa Anna Pezzati
Francesco Butini
Dirigente scolastico
Interventi:
Alessando Franchi
Giorgio Kutufà
Presidente della Provincia
Antonio Melani
Dott.ssa Cristina Grieco
Presidente ACLI Livorno
Ass. Regionale Pubblica Istruzione
Andrea Pieroni
e Formazione Professionale
Consigliere Regionale P.D.
Ing. Francesco Butini
membro del comitato mostra SARÀ PRESENTE L'AUTORE
 2 Politica
dalla prima pagina
Ma nascerà davvero
quella strana alleanza?
vo bipolarismo diverso da quelli della Pri-
ma e della Seconda Repubblica (i notisti
politici affermano che ormai siamo entrati,
a vele spiegate, nella terza).
La prima fu caratterizzata dal bipolarismo
D.C. e P.C.I. privo assolutamente di alter-
nanze, in relazione alla divisione dei due
blocchi, quello della seconda dalla presen-
za imperante di Berlusconi da un lato e dai
suoi fieri oppositori dall’altro che esclude-
vano, a priori, qualsiasi ipotesi di collabo-
razione e, in effetti, quella stagione politi-
ca fu caratterizzata da continui scontri.
Nelle elezioni dl 4 marzo erano in gioco due
mondi completamente opposti anche da un
punto di vista antropologico.
Con la elezione concordata per la presi-
denza dei due rami del parlamento tra il
M5stelle ed il Centrodestra, ormai caratte-
rizzato dalla pesante egemonia di Salvini,
le prospettive per la formazione di un go-
verno post-elezioni permangono comples-
se ma non impossibili: richiederanno cer-
tamente tempi lunghi, ma non ce la sentia-
mo , visto il precedente delle elezioni con-
cordate per la presidenza dei due rami del
Parlamento, di escluderle a priori: insom-
ma, tutto può ancora accadere.
Si è trattato, in sostanza, di una reciproca
legitimizzazione tra Di Maio e Salvini che
potrebbe rappresentare l’anticamera di fu-
ture e non più impossibili alleanze di go-
verno, checché ne pensino i giornalisti del
Fatto Quotidiano preoccupatissimi che si
consumi l’odiato connubio”.
In effetti, quella che sembrava “una pre-
giudiziale” e cioè nessuna intesa tra due
componenti politiche così dissimili e distan-
ti si è invece realizzata. La politica, da sem-
pre, nasconde “l’arte del compromesso”
per cui non ce la sentiamo di escludere una
eventualità del genere.
Staremo a vedere quello che accadrà dopo
le consultazioni del Quirinale: vi è, in ogni
caso, un’unica certezza e cioè che non sarà
una crisi breve né tantomeno di facile so-
luzione ma è sempre possibile che le due
forze vincenti nelle ultime elezioni riesca-
no a trovare un compromesso su temi im-
portanti come quello di una nuova legge
elettorale o su problematiche sociali per
venire incontro alle crescenti esigenze di
larghe fasce di popolazione in difficoltà:
qualche taglio che punti a diminuire sgra-
diti benefit di varia natura, per poi, una
volta modificata l’attuale legge elettorale
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
in senso maggioritario (compito però tut-
t’altro che facile), indire nuove elezioni per
definire quali delle due proposte politiche
debba o possa prevalere. Quella del M5S,
che molti osservatori politici ritengono o
si ostinano a ritenere una realtà già conso-
lidata e quella del centrodestra ormai, irre-
visimilmente destinata ad essere “fagoci-
tata” e guidata dalla Lega di Matteo Salvi-
ni ormai classificabile come un’autentica
destra sovranista.
In questo quadro che, certamente non in
maniera trionfalista, abbiamo disegnato (lo
scrivente ha sempre auspicato l’affermar-
si di una forza politica di centro che faces-
se dell’equilibrio e del buon senso il suo
consolidato riferimento), si pone il P.D. che,
dopo la tremenda ed assolutamente impre-
vedibile batosta, cerca faticosamente di
rialzare la testa e di affrontare una nuova
difficile stagione: diciamo subito che sia-
mo di fronte ad una punizione elettorale
sproporzionata ed ingiusta nelle sue fra-
gorose dimensioni.
Molto lungo sarebbe l’elenco delle cose
“buone” fatte dai governi che si sono suc-
ceduti nel quinquennio, rigidamente con-
dizionati nel loro incedere dalla pesantis-
sima crisi finanziaria ed economica attra-
versata da tutto il continente europeo e
non solo e che ha provocato danni altissi-
mi ad una paese dalla economia gracile in
ampie fasce di territorio e da un debito
enorme come ha l’Italia: interventi che han-
no cercato di toccare tutti i settori, con
particolare riguardo quelli sociali ma, vi-
sta la debacle elettorale, risultati insuffi-
cienti o non capiti da una opinione pub-
blica sempre più preoccupata e distacca-
ta.
Questa spasmodica richiesta di cambia-
mento è stata una delle cause scatenanti
di quel risultato cosi disastroso ma anche
ingiusto, forse legato anche ad una caren-
za di concreta leadership.
Ulteriori approfondimenti sono presenti su
questo numero de Il Centro tali da offrire
ai nostri lettori ulteriori ed appropriate va-
lutazioni sugli accadimenti politici del po-
stelezioni. Resta il preoccupante
convincimento per il futuro di questo no-
stro paese che sembra stia perdendo fidu-
cia e questa sarebbe, davvero, una even-
tualità da evitare.
Fuga dalla realtà
medio si impoveriva sotto una politica del
lavoro dettata dal liberismo conservatore,
e si allontanasse sia dalle fonti di redistri-
buzione della ricchezza, sia dalle urne, sia
dai partiti di riferimento.
La politica di lento suicidio della sinistra,
applicata in Italia dal Pd non senza pervi-
cacia, ora ha presentato il conto: da noi e
altrove. In Francia Emmanuel Macron ha
avuto l’intuizione di staccarsi dal Psf per
fondare il suo En Marche, riedizione sbia-
dita di una sinistra lib-lab. Ma nessuno si
illuda: ha vinto perché ha avuto la fortuna
di potersi confrontare con la destra estre-
mista del Fronte Nazionale di Marine Le
Pen. Lui ci ha guadagnato l’Eliseo, la Fran-
cia ci ha perduto l’esistenza di una destra
affidabile e democratica.
Cercare di replicare lo schema qui da noi,
pertanto, sarebbe doppiamente errato. Da
una parte il Pd a trazione macroniana giu-
stificherebbe e rafforzerebbe l’asse sovra-
nista-populista di Lega e M5s: è di un tale
avversario che ha bisogno per prosperare.
Secondo: è difficile immaginare che pro-
spererebbe comunque. Perché le radici della
rabbia che ha alimentato il Fn francese e i
populisti italiani verrebbero comunque raf-
forzate, e l’esito delle prossime elezioni –
vicine o lontane – sarebbe già scritto. La
sinistra faccia la sinistra, e lasci agli altri il
mestiere della destra. Il quadro politico si
placherebbe, la democrazia ne uscirebbe
più solida. Ma è tipico del Pd di questi anni
il non voler ascoltare la voce dei tempi.
Periodico mensile
del Circolo Culturale
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005
Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7 - 57124 Livorno
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DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi, Mario Lorenzini,
Mauro Paoletti, Angela Simini,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Cristina Battaglini, Franco Biancani,
Francesco Butini, Massimo Cappelli,
Fabio Figara, Gianni Giovangiacomo,
Nicola Graziani, Luca Lischi, Mario Lo-
renzini, Giulia Martano, Angela Roc-
cuzzo, Angela Simini, Franco Spugne-
si, Lorenzo Taccini, Claudio Tonci.
STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,
Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno
Giornale chiuso in tipografia il 4/4/2018
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
Il partito dell'establishment
Dopo il risultato elettorale del 4 mar-
zo, il Partito Democratico potrà rima-
nere uguale a quello che abbiamo co-
nosciuto negli ultimi anni? Sarebbe
stata solo una sfortunata parentesi,
o un errore di analisi e una lettura
sbagliata della società italiana?
Con il termine establishment si in-
tende «il complesso delle istituzioni
che, in un Paese, detengono il potere
sia nella vita politica in generale sia
in singoli settori di attività anche le
persone e i gruppi che sono a capo di
tali istituzioni», come si pu leggere
nel vocabolario Treccani. «Il termine»
prosegue il vocabolario « talora usato
in tono polemico, per indicare le for-
ze, i valori, il potere del sistema do-
minante, della classe egemone».
Ernesto Galli della Loggia ha defini-
to senza spirito polemico il PD come
il partito dell’establishment, ovvero
della classe dominante italiana. Stia-
mo parlando di istituzioni (Governo,
Parlamento, Regioni), di finanza
(grandi banche, fondi di investimen-
to), di economia e di industria (gran-
di imprese private, gruppi controllati
e partecipati dal Ministero dell’Eco-
nomia), giornali, ecc. Il partito del-
l’establishment e al tempo stesso il
partito che rottama la vecchia clas-
se dirigente, le vecchie liturgie, il vec-
chio potere insomma.
Ora, i due profili suddetti non stanno
insieme nella realtà l’establishment
tende ad auto-conservarsi, a conso-
lidare lo status quo, a stabilizzare gli
equilibri dei poteri dello Stato. Que-
di Francesco Butini
sto non deve suggerire sempre giu-
dizi negativi sull’establishment, la
stabilizzazione degli equilibri non
deve essere considerata necessaria-
mente come la conservazione di un
grumo di privilegi in mano a pochi,
bensì garanzia di funzionamento de-
mocratico ed equilibrato dello Stato.
Insomma, i privilegi ci sono senz’al-
tro, ma non tutto pu essere immagi-
nato come funzionale al solo mante-
nimento di essi.
Ma un fatto sicuro: l’establishment
non pu essere in linea con una rotta-
mazione della classe dirigente, so-
prattutto se la nuova classe dirigen-
te che va a sostituire quella vecchia
sembra parlare tutta con lo stesso
dialetto. Anzi, a lungo andare, l’esta-
blishment si pone naturalmente a fre-
no di una rottamazione perenne.
Le conseguenze elettorali per il Par-
tito Democratico sono chiare, basta
guardare la carta geografica italiana
disegnata con i nuovi colori della po-
litica. L’area su cui il PD esercita an-
cora una egemonia elettorale (Firen-
ze e dintorni) è quella da cui provie-
ne in larga parte la classe dirigente
che ha sostituito quella rottamata,
ma non va oltre. Il mare di colore blu-
centrodestra ha inondato tutto il nord
Italia, il mare giallo-pentastellato ha
invaso tutto il sud Italia. Chi è dentro
il cuore del processo produttivo ita-
liano, in difficile competizione sui
mercati italiani, confida nell’afferma-
zione della politica fiscale proposta
dal centro-destra. Chi è fuori o in for-
Politica 3
te ritardo rispetto alla produzione di
ricchezza e a tassi europei di svilup-
po non affida più alla sinistra italiana
le sue speranze di riscatto, ma sem-
bra preferire la virata verso il Movimen-
to 5 Stelle.
E allora un partito come il PD che vor-
rebbe esprimere una politica di cen-
tro-sinistra può davvero rimanere tale
e quale a prima?
Gli studi sulla distribuzione territoria-
le e sulla ripartizione sociale del voto
al PD traccia il profilo identitario di
un partito difficilmente collocabile nel-
l’alveo della sinistra storica. Scrive il
quotidiano “Repubblica” nella sua edi-
zione del 23 marzo scorso, riportan-
do gli esiti di una serie di analisi: «Tro-
vare la sinistra non e poi così diffici-
le, la sua casa è ormai in zone molto
illuminate, nei quartieri borghesi dei
grandi centri urbani, dove la sera si
puo uscire e vive la classe dirigente.
Piu difficile scovarla nell’hinterland
delle citta, nei sobborghi semiperife-
rici abitati da lavoratori dipendenti,
operai, artigiani, laddove un tempo
aveva il suo zoccolo duro. Sparita del
tutto al sud, nelle borgate e nella pro-
vincia dove la disoccupazione morde
giovani e famiglie, la convivenza con
gli immigrati è difficile e la sera non
si gira tranquilli».
Accanto agli assetti del potere, sareb-
be molto utile se la classe dirigente del
Partito Democratico si ponesse la que-
stione se rimanere ancorato solo al-
l’establishment o affrontare i cambia-
menti sociali in corso nel nostro Paese.
 4 Politica
Riportiamo un articolo di Simone Bacci pubblicato su www.uninfonews.it il 27-3-2018
Il tanto temuto “inciucio”
“In Italia siamo ormai abituati ai costanti
cambi di opinione delle forze politiche. Si
sa, la mediazione e il compromesso sono
da sempre la base del fare politica. Si par-
te a livello di partito, dove è essenziale
trovare una sintesi tra le diverse posizio-
ni o correnti interne, poi a livello di parla-
mento, quando nell’assenza di maggio-
ranze precise si viene investiti dalla re-
sponsabilità di dare un governo al paese.
Questo chi fa politica lo sa, lo mette in
conto. Allearsi, mediare e fare compromes-
si espone i politici a incoerenze, sacrifici
del proprio programma, malcontenti da
parte dei propri elettori, critiche. Ma c’è
una parola che da qualche anno a questa
parte fa tremare parlamentari ed elettori di
ogni schieramento: è il tanto temuto “in-
ciucio”.
La prima volta che il termine inciucio ven-
ne usato in politica fu nel giugno del 1997,
in riferimento “Patto della crostata“, cioè
all’accordo sulle riforme istituzionali si-
glato tra Silvio Berlusconi e Massimo
D’Alema in occasione di una cena a casa
di Gianni Letta , accordo avvenuto – si
narra – proprio al momento in cui la si-
gnora Letta stava servendo il dolce ai pre-
senti, da lì il nome “della crostata”. Da
quel giorno il termine inciucio divenne un
riferimento giornalistico usato e abusato,
spesso anche a sproposito, per definire
ogni accordo di palazzo che riguardasse
il cambio di posizione, la spartizione di
poltrone tra gli stipulanti, e ogni accordo
o mediazione tra forze politiche diverse.
Questa dialettica dell’inciucio, soprattut-
to negli ultimi anni è stata utilizzata in cam-
DISTRIBUTORI STRADALI Benzina, Gasolio, Gpl e Metano
AREZZO
San Giovanni Valdarno
Montevarchi
Terranuova Bracciolini
Loro Ciuffena
Viale Santa Margherita (AR)
.............................................
SIENA
Abbadia san Salvatore
Sovicille
.............................................
FIRENZE
Viale Guidoni (FI) *
San Polo (FI)
Fucecchio
* in ristrutturazione
.............................................
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
po giornalistico dal Fatto Quotidiano – in
prima linea Travaglio, Scanzi e Gomez. In
campo politico dal Movimento Cinque
Stelle e in un secondo momento anche
dal resto della stampa e dalla destra di
Salvini e Meloni. Così fu definito anche il
Patto del Nazareno, che sempre per le ri-
forme istituzionali, venne stipulato tra
Renzi e Berlusconi, sancendo il breve ap-
poggio di Forza Italia al governo Renzi,
fino alla spaccatura sopraggiunta al mo-
mento dell’elezione di Mattarella. In quel
caso si parlò di “inciucio Renzusconi“.
La fine dei compromessi
e l’inizio dell’inciucio
Va detto che fin dai tempi della prima re-
pubblica, in primis in sede di assemblea
costituente, il parlamento fu pensato pro-
prio “ad opera di inciucio”. Mi spiego
meglio: quello che per anni ci hanno fatto
credere essere un’anomalia, un tradimen-
to del sistema, altro non è che la normale
prassi su cui si dovrebbe basare una re-
pubblica parlamentare come la nostra, che
almeno in teoria dovrebbe essere basata
sul dibattito parlamentare e sul confron-
to tra forze diverse. In poche parole, in
questi anni abbiamo creduto che fare com-
promessi, mediazioni, leggi condivise fos-
se un qualcosa di alieno e ingiusto, quan-
do invece non è così che è stata pensata
la nostra Repubblica.
La nostra Repubblica piuttosto si basa sul
ruolo primario del parlamento e del dibat-
tito parlamentare, sulle leggi di iniziativa
LUCCA
Gallicano
Antraccoli
Altopascio
Ponte alla Ciliegia
.............................................
PISTOIA
Panicagliora
.............................................
LIVORNO
Via Cattaneo (LI)
.............................................
PISA
Montecatini Val di Cecina
(Loc. La Bacchettona)
parlamentare, piuttosto che sull’azione di
governo. Ora c’è chi come me magari rav-
visa l’impossibilità che un sistema demo-
cratico basato su questi presupposti reg-
ga nella modernità, soprattutto in questi
tempi dove il mondo va veloce e la politi-
ca non riesce a stare allineata e a legifera-
re tempestivamente. C’è anche chi ha pro-
posto il passaggio ad un modello presi-
denziale, o chi come Craxi o Renzi hanno
proposto di cambiare la costituzione per
cercare di snellire questo processo. Ma
queste linee non sono mai passate.
La dialettica
dell’inciucio
Dunque vien da sé dire che in una repub-
blica parlamentare l’inciucio, usato nell’ac-
cezione positiva di “mediazione”, dovreb-
be essere la prassi, ma così non è stato per
varie ragioni: maggioranze di governo con-
sistenti che potevano governare da sole
(anche se per periodi piuttosto brevi), pre-
mi di maggioranza poi rivelatisi incostitu-
zionali (si veda porcellum e italicum). In-
somma, in un sistema dove la mediazione
dovrebbe essere la prassi, l’inciucio fa in-
dignare.
Fa indignare fomentato dall’idea del fine
con cui viene fatto: spartirsi le poltrone
per sopravvivere, far sopravvivere i privi-
legi della classe politica, tutto contro i cit-
tadini onesti e le forze di cambiamento.
Queste dinamiche e queste dialettiche non
sono nuove, le abbiamo sempre viste, per-
sino i filosofi greci parlavano dell’eccessi-
va soggezione della democrazia a pericoli
di delegittimazione della classe politica, ad
opera di capipopolo risentiti che strumen-
talizzano il malcontento popolare contro
la casse dominante.
Tutto verte a contestare i privilegi di chi
comanda, di chi governa, il fine è quello di
prendere il potere in nome dell’onestà e
del bene comune, per poi scadere verso
un governo del terrore, una tirannia o un
totalitarismo, sempre ad opera degli stessi
capipopolo che hanno guidato quel rove-
sciamento di potere. Hanno utilizzato tat-
tiche comunicative molto simili i giacobini
durante la rivoluzione francese, Mussoli-
segue a pag. 5
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Politica 5

da pag. 4
ni e Hitler negli anni ’20 e ’30, la Lega
Nord di Bossi alla sua nascita.
La stessa “minestra comunicativa” viene
servita e ri-servita durante la storia, oggi
più che mai in chiave nuova dal Movi-
mento, grazie all’ausilio del web e delle
nuove forme di “partecipazione da tastie-
ra”, condite da qualche principio di de-
mocrazia diretta rousseauniano, peraltro
riconfermato nel primo discorso dal Pre-
sidente Fico.
Ma torniamo a noi: l’inciucio non è che il
simbolo dei “governanti cattivi” che si
disinteressano ai problemi del popolo per
fare i propri interessi. Così Renzusconi è
il governo della spartizione di poltrone.
Gentiloni idem. Un Renzi bis, se avesse
vinto il 4 marzo pure. Tutti sono cattivi,
tutti vogliono l’inciucio per farsi i fatti
propri. Tutti tranne – guardate caso – il
Movimento 5 Stelle, il vento nuovo della
politica, i duri e puri. Quelli che “mai con i
condannati”, mai con chi fa leggi ad per-
sonam, no agli inciuci.
Proprio ieri Papa Francesco, in occasione
della Domenica delle Palme, ha parlato dei
sacerdoti del tempio che manipolano il
popolo per condannare Gesù, aizzandoli a
gridare: “crocifiggilo, crocifiggilo!“. Dice il
Papa: “è il grido di chi manipola la realtà e
crea una versione a proprio vantaggio per
sulta, avvocato di Berlusconi, in parlamen-
to dal ’94, stipendio, vitalizio, privilegi di ogni
tipo. Insomma diciamoci la verità: la Casella-
ti è il volto per eccellenza della casta.
“Il nostro obiettivo era eleggere Fico alla
Camera”, ci sono riusciti, certo, dando in
cambio la loro purezza. “Se Di Maio fa il
governo con Salvini diventerà l’uomo più
scortato d’Italia” dice Travaglio dall’An-
nunziata. Non ti preoccupare Marco, in
Italia la memoria è breve.
Sicuramente appellarsi al “no agli inciuci”
è facile quando si sta all’opposizione e si
vuole aumentare il consenso, il problema
è che la minestra cambia quando ci si scon-
tra con la realtà del governo. Così cade la
prima illusione: la spartizione di poltrone
sulla presidenza delle camere.
Inciucio è quando
Mattarella fischia
Sempre ieri sul Fatto Quotidiano, uno dei
principali teorici anti-inciucio, Andrea Scan-
zi, parla di “normale accordo istituziona-
le“, un accordo che secondo Scanzi non
ha niente dell’inciucio e dello spartimento
di poltrone. Chiedo al caro Andrea cosa
sia uno spartimento di poltrone se non ef-
fettivamente dividersi le due poltrone più
importanti: quelle di Camera e Senato.
Tuttavia ancora una volta devo chiedere
scusa al lettore, perché personalmente non
trovo niente di strano in questo accordo,
sinceramente non avrei niente da criticare
ai 5 Stelle. Se le maggioranze sono queste
è normale agire verso un accordo. Il pro-
blema non sta qui, il problema oggi è di
credibilità e coerenza. Sono abbastanza
convinto che in politica la coerenza non
conti troppo: le posizioni possono essere
riviste, il politico può cambiare idea, sep-
pur perdendo consensi. Penso piuttosto
che la vera virtù politica sia l’essere credi-
bili. Renzi probabilmente ha perso perché
non è riuscito ad essere credibile, non per-
ché sia stato incoerente, altrimenti il M5s
sarebbe già al 10% oggi, visti i numerosi
cambi di idee sul proprio programma.
Anche i puristi del Movimento, in accor-
do con Andrea Scanzi, sostengono una
istanza su tutte: questo è un normale ac-
cordo istituzionale, inciucio è quando si
spartiscono le poltrone rinunciando a par-
ti del proprio programma.
Benissimo, allora inciucio non è finché
Mattarella non fischia, cioè fin quando non
darà a Di Maio e Salvini l’incarico per fare
un governo di coalizione, sostenuto pure
da Forza Italia. Ma quando fischierà sarà
ormai troppo tardi per qualsiasi “ve lo ave-
vamo detto”.

L.R.C.
ottenere i propri scopi“. Mai parole più chia-

Consorzio
re nel Vangelo, il libro tanto caro a Salvini.

La casta del renzusconi Consorzio globale impianti e costruzioni civili-industriali e stradali

e la casta Salvini-Di Maio Imprese consorziate delle provincie di Livorno e Pisa
Insomma torniamo al focus e diciamoci la Via Aurelia, 453 - Rosignano Solvay
verità, gran merito dell’ascesa di Grillo e Tel. 392/2128889 Fax: 0586/763570 e-mail: consorziolrc@hotmail.it
del M5s è racchiusa proprio nel polvero-
ne di anti-politica sollevatosi attorno alla
casta del renzusconi: politici senza pudo-
re che tradivano i loro elettori per spartir-
si le poltrone e fare i loro interessi in ma-
niera spregiudicata, cariche istituzionali
che favoriscono i propri parenti, guada-
gnano troppi soldi e sguazzano nei privi-
legi da mattina a sera. Questo è stato il FAMIGLIA CHIANINA MINNOZZI
mantra grillino (e del Fatto) per molti anni.
Almeno fino a pochi giorni fa.
Perché M5s e Lega tutto ad un tratto hanno
cambiato posizione, e si sono accordati
PORCAVACCA
- AGRITURISMO & MACELLERIA -
con Berlusconi per eleggere alla presiden-
za del Senato Maria Elisabetta Alberti Ca- Vendita al dettaglio di carni e salumi
sellati. Ora, niente da dire sulla necessità
di un accordo sulle presidenze, però va
interamente prodotti e lavorati in azienda
evidenziato un fatto: più casta della Ca- Loc. Poggio Marchino - Rosignano Marittimo
sellati non c’è nessuno. Sua figlia assun- Tel. 0586.799032 - Cell. 338.661.38.16 - 333.824.10.52
ta al ministero, membro laico della Con-
 6 Politica
Incontro sugli esiti delle ultime elezioni politiche
Situazione preoccupante
di Gianni Giovangiacomo
Enrico Dello Sbarba, direttore del
Circolo “Il Centro”, ha espresso la
propria preoccupazione per la si-
tuazione politica e per le sorti del
paese dopo le ultime elezioni poli-
tiche del 4 marzo. Prima di dare la
parola al Consigliere Regionale
Gianni Anselmi, già sindaco di
Piombino e attuale Presidente del-
la Commissione regionale per lo
sviluppo economico, Dello Sbarba
ha anche sottolineato che l’estre-
ma debolezza istituzionale e politi-
ca può avere una influenza negati-
va a livello europeo.
Riguardo al PD - ha iniziato Ansel-
mi - la Toscana è la regione che ha
retto meglio, ma non è più un pre-
sidio di fronte all’avanzare delle for-
ze populiste. I postulati della demo-
crazia, tipici del ‘900, sono venuti
a mancare di fronte alle forze so-
vraniste e spesso antieuropeiste
con l’esplosione al Sud del Movi-
mento 5 stelle e al Nord con la pre-
senza ancor più marcata della Lega.
Come PD perdiamo in genere 8 pun-
ti sulle politiche del 2013, riguardo
Livorno e al suo territorio si può
notare che a Collesalvetti il Movi-
mento 5 stelle è il primo partito,
mentre tra i dati preoccupanti il peg-
giore è il Comune di Piombino dove
si perdono 14 punti rispetto al 2013.
A Campiglia il primo partito è la Lega
e Silvia Velo nonostante avesse
svolto una seria e buona politica ha
perduto il proprio seggio, si è dun-
que delineato un quadro critico e
I nostri servizi: Fiscali, RED, ISEE, Successioni, Vertenze e cause di lavoro, Colf e Badanti,
Permessi di soggiorno, Pensioni, Infortuni, Affitti, Tutela Consumatori.
Per ogni esigenza rivolgiti con fiducia alle sedi della CISL
Per informazioni degli orari telefona alla UST-CISL Livorno n° 0586-899732
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
sulla costa il fenomeno negativo si
accentua. Compiendo una ulterio-
re analisi del voto, Anselmi ha evi-
denziato che molto si è imperniato
sul tema della sicurezza e sul fe-
nomeno dell’immigrazione, il tutto
in simbiosi con una “qualità socia-
le” che si fa pesante su quei terri-
tori che si trovano in difficoltà a
causa della crisi.
Perché é successo questo? Qual’è
il messaggio che noi non siamo più
in grado di dare?
Dobbiamo condurre - ha continua-
to Anselmi - una riflessione seria,
nessuno può chiamarsi fuori su un
voto che è stato essenzialmente po-
litico e non solo basato sulla qualità
delle persone. La prossima Assem-
blea Nazionale del PD dovrà individua-
re un Segretario che sia una figura di
riferimento per tutti e che non conse-
gni il partito ad un’altra lacerazione,
una Assemblea dunque che costitui-
sca “un momento di saggezza”.
Dagli attuali risultati le prossime Am-
ministrative “sono già molto compro-
messe e bisogna arrivarci in modo se-
reno”.
Per quanto riguarda il prossimo Go-
verno Regionale - ha concluso il rela-
tore - bisogna dare ai cittadini un se-
gnale positivo individuando alcuni
obiettivi realizzabili: la diminuzione
delle liste di attesa nella Sanità e il
completamento delle infrastrutture già
in atto. Per le prossime regionali e
comunali è necessario formare una
classe dirigente preparata che riesca
a proporre soluzioni tangibili all’elet-
torato d’opinione perché “non basta
demonizzare gli altri”!.
Vieni alla CISL
troverai Cortesia, Competenza, Convenienza
Addio
buona scuola
(Mario Lorenzini) - Addio buona scuola:
lo ha sentenziato Di Maio quando ha pre-
sentato, prima delle elezioni, i suoi Mini-
stri e per la Pubblica Istruzione sarebbe
destinato un preside del Sud che a suo
tempo aveva detto che la scuola di Renzi
era buona.
Intanto gli ultimi provvedimenti della buo-
na scuola hanno ammesso il voto di 5 per
gli esami della licenza media per la prossi-
ma sessione di giugno. Poi si vedrà.
Resterà la Scuola-Lavoro?
Intanto abbiamo letto in una pagine de Il
Corriere Economico questo titolo Scuo-
la-Lavoro: Orientare è un mestiere da
insegnanti.
A parte l’uso grammaticale errato che di-
mostra la scarsa conoscenza della lingua
italiana, non siamo d’accordo perché gli
insegnanti dei nostri Istituti secondari han-
no il dovere di formare e di non orientare:
è attraverso la formazione che lo studente
con la maturità in mano affronta il modo
del lavoro o l’Università. Così è sempre
stato e cosi lo sarà nel futuro. Spetta al-
l’Industria e a tutte le altre attività lavo-
rative formare i giovani.
Il '68 ha avuto la sua rievocazione, di cui
non sentivamo la mancanza, a cura della
Fondazione Livorno che ha presentato un
voluminoso libro in una sala affollata de Il
Tirreno fra cui anche alcuni studenti.
Al termine, uno degli studenti presenti ha
preso la parola “Voi conoscete il vostro
nemico, il nostro non ha volto né nome.
Non sappiamo come far valere la nostra
identità”.Non erano però parole sue ma
parole lette sul telefonino.
Poveri ragazzi come sono condizionati!
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
Nonostante la sicurezza sul lavoro abbia fatto grandi progressi rispetto al passato
Zero infortuni: una chimera?
di Massimo Cappelli
In questi tristi giorni abbiamo visto mo-
rire due lavoratori della Labromare per
uno scoppio nel serbatoio dove opera-
vano e il giorno dopo altri due in una
azienda di Treviglio, nel bergamasco, per
cause simili e ci si domanda come sia
possibile, ancor oggi, che tutto ciò ac-
cada.
Se leggiamo le fredde statistiche, viene
riportato che, nei tre mesi trascorsi del
2018, i morti sul lavoro sono già stati 151,
lo scorso anno 1029, 1018 nel 2016 e 1172
nel 2015 (fonte Inail). Tanti, anche se ne-
gli ultimi 45 anni, ovvero dagli anni 70 ad
oggi, si è assistito ad un crollo degli in-
fortuni sul lavoro e di quelli mortali.
Basti pensare che nel 1973 gli infortuni
mortali furono oltre 3750 e che negli anni
'90 sono stati sempre sopra ai 2000 (fon-
te CGIA Mestre), per poi scendere sino
agli attuali valori intorno ai 1000/1100
anno. Cosa vuol dire ciò? Che indub-
biamente la sicurezza sul lavoro, nel
corso degli anni, ha fatto grandi pro-
gressi, ma non sufficienti a eliminare o
comunque rendere eccezionale il triste
accadimento dell’infortunio mortale.
Tuttavia esistono “buone pratiche” che,
se fossero adottate in maniera genera-
lizzata nei vari ambiti lavorativi, potreb-
bero portare a ulteriori significativi mi-
glioramenti.
Mi riferisco a quanto fatto nelle indu-
strie del comparto energia in Italia.
Nel periodo di lavoro trascorso in Raf-
fineria, dal 1972 al 1998, nonostante il
rispetto delle norme di sicurezza fosse
considerato prioritario, ho veduto dieci
infortuni mortali. Non bastava conside-
rare importante il rispetto delle norme,
non bastava mettere in campo “squa-
dre sicurezza” per la verifica dei buoni
comportamenti, non bastavano le di-
scussioni di reparto per la sensibilizza-
zione sul tema sicurezza o su accadi-
menti che potevano determinare un in-
cidente (near accident). Occorreva fare
un salto di qualità : mettere la sicurezza
e la tutela dell’ambiente al primo posto,
più importante della performance pro-
duttiva, è quella nel campo della sicu-
rezza. Un cam-
bio di mentali-
tà che doveva
partire dalla Di-
rezione del-
l’azienda e
coinvolgere
tutto l’ambien-
te lavorativo,
ditte appaltatri-
ci comprese.
L’obiettivo di-
chiarato dive-
niva quindi la-
vorare con zero
infortuni, con-
siderando l’ac-
cadimento in-
fortunistico
più grave di un calo produttivo o di una
problematica operativa.
Esistono pratiche procedurali e organiz-
zative che consentono questi migliora-
menti. Una delle prime aziende ad avere
adottato un sistema di gestione integra-
to “salute, sicurezza e ambiente” è stata
la Du Pont americana. Il sistema è stato
poi perfezionato ed adattato al compar-
to energia dalla Exxon Mobil e quindi in-
trodotto nelle aziende del gruppo ENI.
Gli infortuni, negli anni, sono calati e,
prima i complessi industriali più sempli-
ci come stabilimenti e depositi, poi an-
che quelli più vasti e complessi come le
raffinerie, hanno iniziato lunghi periodi,
poi anni senza infortuni. Anni con infor-
tuni zero, non solo i più gravi ma anche
quelli di minore entità.
Questo processo, iniziato con i dipen-
denti diretti è stato poi esteso anche alle
ditte operanti all’interno. Occorre che
anche queste adottino gli stessi sistemi
che sono divenuti basilari per la qualifi-
ca della ditta, perché possa essere am-
messa alle gare di appalto. La mentalità
che pone la sicurezza e l’ambiente al pri-
mo posto deve essere generalizzata e
coinvolgere tutti i soggetti che operano
nel sito industriale.
Visti i buoni risultati raggiunti dal com-
parto energia già nella prima decade de-
gli anni duemila, nel 2007 quando, dopo
l’esperienza in ENI, andai a ricoprire la
carica di Direttore di ASIEP, Associazio-
Attualità 7
ne Confindustriale delle Industrie Petro-
lifere, fu presa la decisione, assieme ai
responsabili Salute, Sicurezza, Ambien-
te delle aziende associate e le Organiz-
zazioni Sindacali Nazionali di categoria,
di contattare l’INAIL per un approfon-
dimento su tali metodiche.
In breve, fu creato un gruppo di lavoro
che portò alla elaborazione di un vero e
proprio manuale operativo, poi adottato
dall’INAIL : Linee di indirizzo Sgi-Ae Si-
stema di gestione integrato salute sicu-
rezza ambiente aziende energia.
L’Inail in sostanza certificava che l’ado-
zione di tali metodiche creava i presup-
posti per operare in sicurezza, tanto da
riconoscere alle aziende virtuose anche
una riduzione del premio annuo.
La presentazione di queste linee guida e
di altre buone pratiche fu fatta anche a Li-
vorno nel Febbraio del 2009, in un conve-
gno organizzato dal Circolo Il Centro, con
la Provincia di Livorno, la Exxon Mobil, la
Femca Cisl, e l’Inail con un rappresentate
della Direzione Centrale Prevenzione.
Ora io penso che , con gli opportuni
adattamenti, queste metodiche possono
applicarsi anche ad altri ambiti lavorati-
vi, che ora rappresentano criticità, quali
quello portuale.
Occorre però, come già detto, un cambio
di mentalità e l’adozione di un diverso
ordine di priorità. Non è semplice ma può
essere fatto.
Anzi deve essere fatto.
 8 Cinguettare
@ “L’offesa del mondo è stata imma-
ne. Infinitamente più grande è stato il
tuo amore. Noi con amore ti chiediamo
amore. Amen”. Prendo in prestito que-
ste parole del poeta Mario Luzi per ri-
flettere sulla Pasqua e augurare che cia-
scuno possa vivere questo tempo con
spirito costruttivo e ri-generativo. Abbia-
mo bisogno di “prendere il largo”, di
uscire da una apatia e da un egoismo
inoperoso e decadente. Occorre mobi-
litare tutte le possibili risorse, le vitali
energie e le capacità creatrici della no-
stra gente, dei nostri giovani. Per rida-
re speranza al nostro paese, alle no-
stre città.
@ Livorno è stata nuovamente provata
in questo periodo pasquale: due morti
sul lavoro hanno lasciato una ferita in-
colmabile nei livornesi, che si sono stret-
ti insieme ai Sindacati e alle Istituzioni
in una fiaccolata per le vie della città il
giovedì santo. Un segno di partecipa-
zione e di vicinanza ai familiari e amici
delle vittime per rinnovare la necessità
che occorre sempre un impegno mas-
simo per la sicurezza e la tutela della
vita umana.
@ La comunità di Sant’Egidio di Livor-
no anche quest’anno ha proposto un
momento di riflessione e di confronto
sulle città del Mediterraneo. Le città
hanno un’anima, sono vitali, sono ope-
rose, sono generose, sono comples-
se e articolate nella loro dinamicità.
Le città vogliono vivere, e vogliono dare
vita. Ecco l’importanza di costruire cit-
tà accoglienti, abitate da persone ca-
paci di solidarietà, di comunità, di ospi-
talità!
@ É urgente che il tema dell’immigra-
zione trovi risposte più adeguate rispetto
ad uno “spontaneismo” che manifesta
tutte le sue debolezze e inefficienze.
L’accoglienza e l’ospitalità sono doveri
umani evangelici: “ero straniero e mi
avete accolto”, “avevo fame e mi avete
dato da mangiare”. Occorre ri-generare
l’accoglienza in una chiave di dono, di
scambio, di impegno concreto in lavori
di pubblica utilità. Accoglienza come
reciprocità: ricevo qualcosa (vitto, allog-
gio, formazione…) e dono qualcosa (il
mio tempo, le mie capacità e attitudi-
ni). Non è assolutamente educativo “par-
cheggiare” e basta!
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
@A proposito di cibo, il super chef Mi-
chelangelo Rongo del ristorante “L’ara-
gosta” che ha girovagato per mezza Ita-
lia portando il cacciucco nelle città e
nei paesi, ad Expo a Milano, al Vini-
taly a Roma, a Cibus a Parma, al Sa-
lone del Gusto a Torino, a Slow Fish a
Genova, ma anche nelle mense scola-
stiche, il prossimo 21 aprile porterà il
piatto livornese alla Scuola Tessieri
(scuola di alta formazione di cucina e
Cinguettare pasticceria) a Ponsacco. Luogo adat-
to per abbinare il classico vino Chianti
dei colli pisani al cacciucco, che il mi-
di Luca Lischi
tico Ivo Piagneri del ristorante “da Gali-
leo” considerava abbinamento eccellen-
te: un modo per far incontrare pisani e
@ Quest’anno è l’Anno del Cibo Italia- livornesi insieme…. cosa fa il vino!! O
no e queste sono le cinque azioni che meglio, cosa fa il cacciucco!!!
saranno intraprese: censimento delle
eccellenze agroalimentari nei territori,
comunicazione, realizzazione di una
piattaforma informativa, cooperazione
locale e iniziative regionali e territoria-
li. Il cibo rappresenta una risorsa fon-
damentale per il nostro Paese, è un
volano turistico che rappresenta le no-
stre tradizioni e la nostra storia. Il cibo
è cultura, è un potente strumento di
promozione della nostra italianità.
@La nostra Toscana e la nostra pro-
vincia di Livorno hanno eccellenze
agroalimentari da primato! Ogni picco-
lo borgo, ogni angolo dalle montagne
al mare offre prodotti di eccellenza
straordinaria. Dai vini, alle carni, agli
ortaggi, ai frutti, al pesce è un bengodi
di qualità e di tradizioni che si incon-
trano con piacevole ammirazione e mai
si dimenticano quei sapori toscani ac-
compagnati dalla sagace ospitalità di
quei “toscanacci” sempre pronti alla Lo chef Michelangelo Rongo del ristoran-
battuta e al buon ridere. te “L’aragosta”
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
Il nuovo
che avanzerà!
Ed ora con l'avvento del "nuovo che
avanza" tutti i problemi che angustiano
il paese saranno risolti.
La coppia vincente, di altissimo livello
culturale, composta da Da Di Maio e
Salvini risolverà tutti i problemi che
angosciano i cittadini di questo nostro
paese e che li hanno giustamente pre-
miati con il voto. Dalla sparizione della
disoccupazione, alla eliminazione della
aborrita legge Fornero sulle pensioni, alla
"cosiddetta flat-tax" (si dice cosi?) alla
sparizione dei clandestini, al blocco na-
vale contro nuove invasioni: il duo delle
maraviglie riuscirà nel miracolo.
Le rime
di Franco Biancani
Patta aperta
Nel veder che la cerniera
del suo capo sta abbassata,
una bella segretaria
suggerisce imbarazzata:
“Il garage ha chiuso male,
non tirò giù la frontiera!”
Al che il capo guarda in basso
e solleva la cerniera.
Poi sorride a trenta denti
col suo fascino indiscusso:
“Spero che non abbia visto
la Ferrari Super Lusso!”
“Mi è sembrato di vedere
‘na Balilla d’anteguerra,
una macchina gloriosa
però con due gomme a terra!”
Vada pul
senza timole!
Paga i venti di parcella
però medita vendetta
e il dì appresso si presenta
nello studio e gli balbetta:
ure
lo at
ig
Sp
Qualcuno, tra questi anche lo spigolatu-
re, si siederà lungo il corso del fiume....
ecc. ecc.
A proposito!
Se alla Presidenza del Consiglio invece
del buon Gentiloni (sta trascorrendo il
“Mio dottore, son distrutto.
Ho perduto la memoria,
non ricordo ormai più nulla.
Dica! Esiste sanatoria?”
Il dottore è ottimista:
“Non si deve pleoccupale.
Infelmiela, la fialetta
velde in alto allo scaffale!”
“Ma che fa! Quella è benzina!”
“Quella che le ho dato ieli.
Liacquistata ha la memolia!
Venti eulo e via pensieli!”
Ci ritorna il giorno dopo
supplicando disperato:
“Non ci vedo più per niente,
su, mi aiuti, son cecato!”
“A lisolvele il ploblema
non son tanto plepalato.
Ecco gli eulo che ho plomesso,
il centone patteggiato!”
“Questi sono solo venti!
Vedo che lei mi gabella!”
“Se la vista ha liacquistato,
venti eulo di palcella!”
Medico cinese
Laureato in medicina,
un cinese chiede invano
un lavoro in ospedale
Spigolature 79
periodo del prepensionamento) ci fosse
stato il buon Matteo Salvini dopo l'inva-
sione dei due doganieri francese alla sta-
zione di Bardonocchia, avrebbe invaso
la Francia!!
A Livorno
ormai è tutto bleu
L' assessore grillino alla viabilità, si quel
fiorentino che ha proposto di costruire
una filovia dalla Stazione ferroviaria a
quella marittima per velocinazzare la fuga
da Livorno dei turisti in transito,sta tra-
sformando Livorno "tutta in bleu": ci rife-
riamo all'invasione delle zone a posteggio
libero in zone a pagamento con tanta feli-
cità dei commercianti e dei loro clienti.
ma nessun gli da una mano.
Apre allora un proprio studio
e, per far pubblicità,
sparge in giro volantini
inondando la città:
<Vi risolvo ogni problema
di salute ad euro venti
e, se non ne son capace,
pago cento a quei pazienti>.
Dopo letto il volantino,
un ragazzo un po’ birbone
pensa a false malattie
per beccarsi quel centone.
Si presenta nello studio:
“Non riesco più a sentire
né odori né sapori.
Dica! Potrò mai guarire?”
Il dottore fiducioso:
“Non si deve pleoccupale.
Infelmiela, la fialetta
velde in alto allo scaffale!”
Rompe il medico la fiala,
ha il color della citrina,
gliela versa sulla lingua:
”Ma che schifo! L’è benzina!”
“Visto! Ha liacquistato
tutto il gusto del sapole.
Venti eulo. Soddisfatto?
10 Livorno
Anche
all’automotive
piacciono
i binari
di Livorno
È operativo il nuovo collegamento ferro-
viario tra Trmava (Slovacchia) e Livorno
per il trasporto di veicoli finiti del gruppo
PSA (Peugeot, Citroen e Opel). Il servi-
zio, che d’ora in poi verrà effettuato con
frequenza di tre volte a settimana, porterà
in dote a Livorno, e in particolare al Termi-
nal Sintermar, circa 2800 auto al mese.
Si tratta di una novità assoluta per lo scalo
labronico, che non vedeva passare un tre-
no di auto nuove dal 2004, da quasi quin-
dici anni.
Il primo treno del servizio è arrivato nelle
scorse settimane presso la Stazione Porto
Nuovo e ha sbarcato circa 240 auto, che
sono poi state smistate da Sintermar per
l’inoltro via mare sia verso i mercati na-
zionali (Sicilia, Sardegna) sia verso quelli
internazionali (in particolare la Spagna, con
Valencia e Barcellona). Una percentuale
delle auto, inoltre, verrà spedita via terra
alle concessionarie della Penisola attraver-
so l’interporto Vespucci.
Al nuovo collegamento se ne aggiungerà
presto un altro per l’import di auto nuove
verso l’Austria. Complessivamente, Sin-
termar punta a movimentare via treno ol-
tre 25mila auto nuove all’anno, riducendo
in tal modo la quota del trasporto su gom-
ma da e per il porto.
Si tratta di un’altra bella notizia che va ad
aggiungersi a quella della crescita del traffi-
co container su rotaia, apparsa nei giorni
scorsi. Livorno, insomma, punta a candi-
darsi sempre di più come un hub ferrovia-
rio di rilievo nel panorama internazionale.
“Siamo soddisfatti – ha detto il direttore
generale del terminal Sintermar, Federico
Baudone-; avere nuovamente un traffico
auto su treno è un risultato importante ed
è il frutto di una grande sinergia con l’Au-
torità di Sistema Portuale, che ha saputo
rispondere in maniera tempestiva alle esi-
genze dell’operatore, permettendo un uso
più efficiente delle infrastrutture ferrovia-
rie esistenti e sviluppando l’intermodali-
tà”.
Tutto questo si colloca nello scenario più
ampio del Piano del Ferro che prevede tra
le altre cose l’ottimizzazione del raccordo
ferroviario di Porto Nuovo, compreso tra
la Via Leonardo Da Vinci e Via Luigi Gal-
vani, all’interno del Porto Commerciale, in
prossimità del varco Galvani.
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
CROCIERE
Scalo inaugurale della nuova
nave di Carnival Cruise Lines
Viaggio inaugurale a Livorno della nuo-
vissima Carnival Horizon l’ultima nata di
Carnival Cruise Lines, brand del gruppo
americano Carnival Corporation, costrui-
ta da Fincantieri e varata lo scorso marzo
a Marghera.
La nuova unità, gemella di «Carnival Vi-
sta” che già scala Livorno dallo scorso
anno, con una stazza lorda di 133.500 ton-
nellate, una capienza di quasi 7000 pas-
seggeri tra turisti ed equipaggio, è carat-
terizzata da una nuova livrea, progettata,
costruita e allestita specificatamente per
il mercato di lusso con un design moder-
no di ispirazione scandinava.
Ormeggiata alla Banchina Alto Fondale
46/47, sulla Carnival Horizon nei giorni
scorsi, su invito dell’Agenzia Cemar di
Livorno nella persona di Angelica Tatta-
nelli, alla presenza del Comandante della
nave, Luigi De Angelis, si è svolta la ceri-
monia dello scambio dei crest inaugurali
alla quale hanno partecipato il Presidente
dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Al-
to Tirreno, Stefano Corsini accompagna-
to dal Presidente di Porto di Livorno 2000
Luciano Guerrieri e dal membro del cda,
Maria Gloria Giani, dai dirigenti e funzio-
nari della Società terminalista e dai rap-
presentanti di Capitaneria, Guardia Co-
stiera, Piloti e Polmare.
Il Comandante De Angelis ha espresso il
suo gradimento per l’ormeggio ricevuto
quest’oggi alla Calata Alto Fondale evi-
denziando come tutto il Gruppo Carnival
sia soddisfatto per i servizi puntuali e
qualificati che le proprie navi trovano a
Livorno. Ha inoltre sottolineato che que-
sto è il primo dei 4 scali previsti a Livorno
Lo scambio dei crest inaugurali.
per l’anno 2018 ed il prossimo 20 aprile è
previsto uno scalo in home-port parziale
di 200 persone circa.
Il Gruppo Carnival Corporation è uno tra
i maggiori clienti del Porto di Livorno tan-
to che per il 2018 sono previsti 117 scali
tra i brand Aida, Holland American Line,
P&O, Seabourn, Princess e Cunard per
un totale di circa 310 mila passeggeri.
Il Presidente Corsini ha sottolineato come
l’Autorità di Sistema insieme al Terminal
sta lavorando molto sulle infrastrutture
dedicate al traffico crocieristico, ricordan-
do che a dicembre scorso è stato amplia-
to il canale di accesso al Porto che per-
metterà di accogliere navi sempre più gran-
di,. Ha inoltre sottolineato i recenti inve-
stimenti sul fronte security insieme a Por-
to di Livorno 2000 e le prospettive future
di un Porto Passeggeri con servizi sem-
pre più di qualità e di collegamento con la
città e con la Toscana.
Sul canale di accesso ha commentato an-
che Angelica Tattanelli di Cemar che ha
espresso soddisfazione per questo lavo-
ro in linea con la tendenza di un giganti-
smo navale che si sta affermando sempre
di più.
Il Presidente Luciano Guerrieri ha sottoli-
neato l’impegno di Porto 2000 per una
accoglienza sempre più organizzata e ser-
vizi sempre più qualificati per uno scalo,
quello di Livorno che costituisce uno dei
gate privilegiati per la Toscana ma anche
per i territori di Livorno e della costa. “La
stagione 2018 – ha commentato Guerrieri
– ha prospettive molto positive ed inco-
raggianti con una crescita di passeggeri
pari a circa un 10%”.
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LA RIFLESSIONE ... A BOCCE FERME
Scalpore tra i cattolici livornesi
per il Centro diocesano concesso a Salvini
di Franco Spugnesi
Un segnale che ho colto nella recente
campagna elettorale e che ha fatto, per
breve tempo, scalpore tra i cattolici livor-
nesi è stato la visita in città del leader
leghista Matteo Salvini.
Salvini ha superato le serie difficoltà a tro-
vare una sala per il suo intervento (i di-
pendenti del Goldoni, teatro comunale,
hanno addirittura dichiarato lo sciopero)
ricorrendo alla sala del centro culturale
diocesano di via delle Galere, ora in uso
al parroco dell’attigua chiesa della Ma-
donna, don Placido Benvinetto.
Lo scalpore aveva una ragione. Quella
struttura ha una storia. Voluta da mons.
Ablondi e dal suo vicario Mons. Savio
ha segnato per anni una precisa posizio-
ne della chiesa livornese, posizione di
apertura sia sul piano ecumenico sia su
quello sociale e politico.
Lo stridente contrasto tra le tesi dalla Lega
e la posizione sia di Papa Francesco ma
anche della Conferenza Episcopale Italia-
na, (facilmente risolto con un versamen-
to di 300 euro) non meriterebbe a oggi
che ce ne occupassimo a elezioni conclu-
se.
La nostra riflessione intende piuttosto ri-
levare la scarsità di dibattito pubblico che
ne è nato. Altre questioni, in altri tempi, di
minore importanza, hanno visto confron-
ti di opinioni ben più accesi tra i fedeli e
tra gli stessi presbiteri.
Sarà stato per banalità del contendere o
perché si è persa la volontà/capacità di
discutere il significato dei risvolti sociali
dei comportamenti sia individuali ed an-
che di quelli della comunità ecclesiale?
Sede legale e amm.va: Via dello Struggino, 5/7/9 - Tel. 0586/429636 - 429331 - Livorno
Sede operativa: Zona Industriale Vallin del Buio - Livorno ◆ e-mail: info@abatesrl.it - www.abatesrl.it
Lo striscione polemico appeso alla porta cen-
trale del Duomo.
La storia del cattolicesimo politico in Ita-
lia, ed anche a Livorno, annovera una schie-
ra d’intellettuali, politici, sindacalisti etc.
(anche fuori dalla democrazia cristiana)
consapevoli della propria fede e del ruolo
dei cattolici nella società. Quegli uomini e
quelle donne certamente non sono stati
Compagnia
Portuale di
Livorno
Società Cooperativa
Livorno 11
irrilevanti sulla scena politica come sem-
bra essere, ogni giorno di più, per le nuo-
ve generazioni.
La causa non è soltanto la diminuzione dei
praticanti e neppure la dispersione del voto
cattolico per la mancanza di un partito di
riferimento com’era la D.C., essa si deve
ricercare, a mio giudizio, nell’assenza di
forme di discernimento comunitario nelle
parrocchie e nelle diocesi che ha condan-
nato i fedeli a una solitudine di giudizio
che magari porta a credere al primo cial-
trone che si presenta con un rosario in
mano.
Chiaramente il prete non dirà dal pulpito
chi votare, come accadeva prima, ma deve
ricordare che il cristianesimo non è un fat-
to privato, ma che quei valori, che il fedele
cerca di praticare, hanno anche una dimen-
sione sociale per il paese, che esiste una
“dottrina sociale della chiesa” che biso-
gnerebbe conoscere e, laicamente, cerca-
re di praticare.
Altrimenti, il destino della grande tradizio-
ne del cattolicesimo politico sarà totalmen-
te neutralizzata dai populisti, da furbac-
chioni che strizzano l’occhio alla Chiesa
per motivi elettorali traino senza mai far
fare alla nostra società un passo in più
verso democrazia e giustizia.
Scavi - Demolizioni
Movimento Terra
Edilizia Industriale
Lavori Stradali
12 Livorno
SE NE È PARLATO IN UN CONVEGNO ORGANIZZATO DALLA FIDAPA DI LIVORNO
La violenza di genere
di Gianni Giovangiacomo
Nella Sala Marconi dell’Hotel Palazzo, a
cura della sezione livornese della FIDA-
PA, si è tenuto il Convegno “Confrontia-
moci sulla violenza di genere”. Il Conve-
gno, molto partecipato, ha visto la pre-
senza del Prefetto, del Questore, dell’as-
sessore comunale al Sociale, Ina Dhimji-
ni, del console onorario della Grecia, e da
rappresentanti dell’Accademia Navale,
della Capitaneria di Porto e della Guardia
di Finanza. I lavori sono stati aperti dalla
locale Presidente della FIDAPA, Profes-
soressa Angela Lucia Simini, che ha sot-
tolineato come il Convegno volesse toc-
care una importante tematica della socie-
tà odierna e, rivolgendosi a due classi di
studenti delle scuole superiori, ha auspi-
cato che le nuove generazioni siano di
aiuto nel risolvere le problematiche sulla
violenza di genere.
Portando il suo saluto, il Prefetto di Li-
vorno, ha ricordato come la nostra città
sia stata recentemente funestata da un
fatto di cronaca molto grave, e ha evi-
denziato che il problema deve essere af-
frontato da un punto di vista culturale
perché “le norme, che pure ci sono, non
bastano, bisogna compiere un cambio di
passo e cambiare la mentalità”. Ha ag-
giunto che l’esperienza del “Codice
rosa”, nato in Toscana, a Grosseto, con-
sente di intercettare le prime forme di
malessere nelle famiglie.
Ha preso quindi la parola la dottoressa
Fiorella Annibali, Responsabile nazio-
nale del Gruppo di lavoro sulla “Carta
dei diritti della bambina”, una Carta ispi-
rata alla Convenzione dell’ONU sui bam-
bini, che in nove articoli stabilisce dei
principi, che da una originaria speranza,
sono ormai divenuti dei diritti veri e pro-
pri con l’obiettivo finalizzato ad una mo-
derna educazione.
La funzione di moderatrice è stata svolta
dalla dottoressa Giulia Martano, rappre-
sentante dei giovani della FIDAPA, che
è stata l’anima del Convegno sia nell’or-
ganizzazione sia per aver contattato i vari
relatori.
La dottoressa Martano ha messo in rilie-
vo che spesso i notiziari televisivi dico-
no che le violenze e le uccisioni subite
da molte donne si potevano presagire
come “morti annunciate” e questo indu-
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
ce a dire che bisogna sempre di più lavo-
rare sulla prevenzione, su tutta la proble-
matica -ha concluso- i relatori daranno una
visione d’insieme: in senso giuridico, nel
recupero delle persone, e nell’appiana-
mento delle discriminazioni tra uomini e
donne.
L’Avvocato penalista Aurora Matteucci,
ha sottolineato, facendo l’esempio di casi
a lei capitati nel corso della sua attività, la
“bipolarità del tema”, cioè della violenza
subita e della violenza arrecata, in cui trop-
po spesso non si è in grado di capire la
complessità dei fenomeni, in cui “ognu-
no, anche il reo, ha diritto ad un processo
giusto”.
Nella fattispecie penale già esistono “le
aggravanti” con l’aumento della pena, ora
vi è anche l’introduzione di un nuovo re-
ato come quello dello stalking. Si tratta di
forme di prevaricazione, di atti persecuto-
ri, che creano nella vittima uno stato di
paura che modifica la sua situazione di
vita, le continue chiamate telefoniche, gli
appostamenti sotto casa, conducono ad
uno stato di tensione, ad uno stillicidio
progressivo nella vita della persona offe-
sa.
Il reato di stalking acclarato conduce ad
una pena detentiva da 6 mesi a 5 anni.
Anche le misure cautelari come il divieto
di avvicinarsi alla casa dell’offesa hanno
un loro valore utile, e anche colui che of-
fende può essere recuperato attraverso
un percorso psicologico. Infatti l’esecu-
zione di una pena deve avere una funzio-
ne educativa, un sistema segregazionista
non fa altro che incattivire il reo e a ripete-
re il reato una volta uscito, perciò non bi-
sogna mai tendere alla semplificazione dei
problemi.
Il dottor Riccardo Guercio, terapeuta e
Presidente dell’Associazione Nuovo Ma-
schile “Uomini liberi dalla violenza” di
Pisa, si occupa di uomini che maltrattano
le loro compagne, mogli e figli che si ren-
dono conto delle sofferenze che provo-
cano e desiderano cambiare.
Con loro - ha detto il relatore - apriamo dei
colloqui finalizzati a percorsi di recupero
sia individuali che collettivi. L’Associa-
zione li vuole aiutare grazie anche ai grup-
pi di condivisione maschile “che parlano
di sé in ascolto degli altri” e hanno così la
possibilità di esprimere il loro dolore, la
vergogna, la paura. Questi uomini hanno
difficoltà a manifestare le proprie emozio-
ni, ma se si fa cultura se si interagisce le
violenze si riducono. Sono stati proiettati
alcuni video che come pensiero finale han-
no detto che “non ci sono scuse per l’abu-
so”, perciò per loro c’è sempre la necessi-
tà di fare qualcosa, infatti -ha terminato il
relatore- i Centri come il nostro stanno
nascendo in tutta l’Italia.
Il Convegno si è concluso con la relazione
dell’Avvocata Cristina Cerrai, Consigliera
Provinciale alle Pari Opportunità, che ha
fatto un approfondimento storico sul come
la donna sia stata considerata come “pro-
prietà” o come “dipendente” dall’uomo,
una eredità che è dura a morire e che si
ripercuote fino ai nostri giorni. Le donne
infatti non potevano avere la “tutela dei
figli”, erano tenute, in vari frangenti, “al-
l’autorizzazione maritale”, anche una figu-
ra risorgimentale come quella del Gioberti
predicava la “soggezione” della donna.
Naturalmente oggi non è più così, ma si
può comprendere da cosa possono esse-
re derivate certe forme di violenza. Una vio-
lenza che si esprime nella difficoltà in tri-
bunale a testimoniare contro l’uomo a se-
guito di una denuncia, spesso di sente dire
dalle donne “non voglio fare la denuncia
perché so cosa mi aspetta”.
Per questo - ha chiarito la relatrice - si è
attivato a Livorno il “Centro di ascolto an-
tiviolenza” che con lo Sportello Vis si oc-
cupa delle “vittime fragili” che perciò ven-
gono ritenute soggette di protezione, so-
stegno e accompagnamento anche nei per-
corsi giudiziari e di risarcimento.
Lo Sportello Vis si trova al Palazzo gran-
ducale in Piazza del Municipio 4, e per fis-
sare un appuntamento si può chiamare il
numero telefonico 0686/257229.
Al termine la dottoressa Giuseppina Bom-
baci, Coordinatrice Europea della FIDA-
PA e la Presidente del Distretto Centro, Pa-
trizia Fedi Bonciani hanno ringraziato tutti
i partecipanti al Convegno.
FRATELLI NERI
S.P.A.
LIVORNO - ITALY
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno 13
L'evento dal 24 al 28 aprile all'Hotel Palazzo e al Centro Pancaldi
organizzato dall'Istituto di biorobotica della Scuola Sant'Anna di Pisa

Livorno sarà capitale mondiale

della soft-robotica
Dopo la settimana della soft-robotics dell’aprile
2016, e proprio a seguito del successo di quel-
l’evento, il prossimo vedrà la presenza di scien-
ziati e ricercatori di tutto il mondo.
Sarà la prima conferenza mondiale sul tema
con l’autorevole avallo della IEEE - triple e -
https://www.ieee.org IEEE Robotics and Au-
tomation Society Membership, società che
conta 400.000- soci di 160 (vedi nota 1 in cal-
ce).
Trascrivo la presentazione che si legge sul sito
dell’Istituto che ha sede nei locali ex Piaggio a
Pontedera e nel laboratorio della Scoglio della
Regina a Livorno - www.robosoft2018.org - :
‘’Il settore della robotica morbida è cresciuto
significativamente nell'ultimo decennio e ha
portato a risultati significativi per principi,
modelli, tecnologie, tecniche di fabbricazione
per robot morbidi e in aree interdisciplinari
come materiali funzionali morbidi, elettronica
e biologia estensibili. Il quadro teorico della ro-
botica morbida include la creazione di modelli e
il controllo e la capacità computazionale della
dinamica del corpo morbido, cioè "calcolo mor-
fologico". Diventa possibile l’applicazione di
robot soft in diversi campi, dalle esplorazioni
alle applicazioni biomediche.
La conferenza mira a fornire uno spazio ade-
guato per discutere le sfide della robotica mor-
bida nella ricerca e nelle applicazioni, in campo
internazionale. Data la giovane area e la vivace
comunità interdisciplinare che si è sviluppata
attorno alla robotica morbida, una conferenza
internazionale su questo argomento è estrema-
mente attuale e importante per ulteriori svilup-
pi in questo campo, per produrre nuove scien-
ze, nuove tecnologie e nuove opportunità per
le applicazioni. La conferenza sara’ molto adatta
anche ai giovani ricercatori e agli studenti. La
natura interdisciplinare della robotica morbida
conferisce alla conferenza il potenziale per atti-
rare i partecipanti da più discipline e le attuali
aspettative in materia di robotica morbida for-
niscono il potenziale per attirare i partecipanti
provenienti dalle aziende‘’.
Cecilia Laschi, professore ordinario di bioinge-
gneria, dell’istituto di biorobotica sarà la Gene-
ral Chair.
La aiuteranno a nel programma di lavori Fumiya
Lida e Kyujin Cho .
Barbara Mazzolai - coordinatrice del Centro di
Micro-Biorobotica dell' Istituto Italiano di Tec-
nologia (IIT) - guiderà la sessione interdiscipl-
nare.
Tra gli speaker il prof. Paolo Dario, professore
ordinario di robotica biomedica, direttore del-
l’istituto di biorobotica della Scuola Superiore
Sant’Anna.
ruggeromorelli@gmail.com

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a chi sbaglia
e a chi soffre
Due grandi eventi per la nostra Diocesi,
in occasione della Pasqua di Resurre-
zione: l’inaugurazione della Casa Incon-
tro “G.B. Quilici” e la Via Crucis con il
Vescovo tra le strade del quartiere Col-
linaia, colpito duramente dalla tragica
alluvione di settembre.
Ferite da sanare, anime da consolare, fra-
telli da accogliere e da perdonare: il senso
del Cristianesimo, oltre che nell’amore
verso Dio, sta tutto nel modo in cui ognu-
no di noi si rapporta con il prossimo. Sen-
“Ho avuto fame
e mi avete dato
da mangiare…”
Sguardi, volti che nascondono storie di
difficoltà, di un impiego perduto, di una
famiglia distrutta, di chi non riesce ad
avere una casa e ha perso sogni e spe-
ranze, o di chi, arrivato in Italia, ha spe-
rato di iniziare una vita diversa.
Affollano le strade delle nostre città, dor-
mendo sotto i porticati, lungo i marciapie-
di, o su un prato. Individui che attendono
fuori dai negozi le rimanenze di fine gior-
nata, o che si accalcano per ritirare un
pasto, spesso dopo un giorno di digiuno.
In tutta Italia migliaia di volontari aiutano
gli indigenti, ogni giorno, in numerose cit-
tà, dove le strade sono percorse dai fur-
goni delle “Ronde”, carichi di cibo e ve-
stiti.
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
za che uno prescinda dall’altro. La Casa
Incontro, struttura della Caritas di Livor-
no inaugurata martedì 20 marzo, è un pro-
getto vòlto a «continuare a tessere un’am-
pia rete di solidarietà, capace di accogliere
anche coloro che si sono smarriti e hanno
profondamente sbagliato», come ha spie-
gato il Vescovo di Livorno Mons. Simone
Giusti nella Santa Messa celebrata in oc-
casione della riapertura della Casa, luogo
scelto per offrire accoglienza ai detenuti e
alle loro famiglie in occasione dei permes-
si e nei giorni di colloquio. L’immobile di
via della Maddalena 8, di proprietà della
Congregazione delle Figlie del Crocifisso,
è attivo dal ’95, ma nel corso dell’ultimo
anno è stato sottoposto a lavori di ristrut-
turazione necessari per la riapertura, che
hanno visto l’importante impegno, per la
quasi totalità del costo, della stessa Fon-
dazione Caritas Livorno, a cui va aggiunto
un contributo da parte della onlus “Olim-
piadi del Cuore” di Paolo Brosio. Presenti
alla cerimonia di riapertura, oltre allo stes-
so Brosio e al nostro Vescovo, i cappellani
delle carceri di Livorno, Pisa e dell’Isola di
Gorgona, suor Raffaella Spiezio, presiden-
te di Caritas Livorno, suor Agnese Didu,
madre generale delle Figlie del Crocifisso,
e numerose autorità.
È San Disma l’esempio, la figura che rap-
presenta colui che ha sbagliato e si è pen-
tito, ma anche colui che ha sofferto, sulla
croce insieme a Cristo, guardandolo negli
Anche a Livorno, ogni sera, i volontari
della “Ronda della Carità” della Parroc-
chia di S. Giovanni Bosco in Coteto, ser-
vizio fondato dal parroco don Luciano
Musi più di 20 anni fa, effettuano il giro
del centro cittadino per offrire pasta, pa-
nini, dolci, acqua, tè e latte caldo, e per
scambiare due parole con chi vuole rac-
contare e condividere un po’ della propria
storia, delle proprie difficoltà, cercando di
trovare un’uscita dal tunnel.
Perché, oltre al cibo, ciò che conta è il ca-
Ronda Cisom
occhi fino all’ultimo respiro e ottenendo
la redenzione. Caduto per poi rialzarsi,
come insegnano tanti concittadini colpiti
dall’alluvione che, con l’aiuto di numero-
si volontari, hanno trovato la forza di ri-
cominciare, di ricostruire la propria vita. E
le loro testimonianze, le loro sofferenze,
sono diventate la traccia delle riflessioni
delle stazioni della Via Crucis cittadina di
venerdì 23 marzo. «Il dolore si vince con
l’amore, e Dio non è altro che amore – ha
commentato Mons. Giusti alla conclusio-
ne della Via Crucis – sia questa la risposta
alla tribolazione della croce, perché i no-
stri cuori siano pronti alla gioia della Re-
surrezione.» Un segno, un evento forte-
mente voluto dal nostro Vescovo per es-
sere vicini a coloro che sperimentano la
sofferenza, come il Figlio di Dio, il quale
non ci abbandona mai: “Io sono con voi
tutti i giorni…”
Il taglio del nastro della casa Incontro.
lore umano, l’accoglienza, una stretta di
mano, un abbraccio, un amico che sappia
ascoltare.
Tale attività si inserisce in un contesto di
partecipazione territoriale che vede anche
la presenza dei volontari del Corpo Italia-
no di Soccorso dell’Ordine di Malta (CI-
SOM), organizzata dallo SMOM, il Sovra-
no Militare Ordine di Malta, dei volontari
della Comunità di S. Egidio e della Croce
Rossa Italiana, a cui recentemente si è
aggiunto il gruppo degli Evangelici. È una
rete di solidarietà forte e
consolidata, che si ag-
giunge ai numerosi servi-
zi offerti proprio dalla Ca-
ritas diocesana e dalle nu-
merose associazioni lai-
che e non presenti sul
territorio.
Un servizio importantis-
simo, ormai necessario,
per aiutare coloro che vi-
vono in situazioni di mar-
ginalità estrema.
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno 15
OGNI ANNO LA FIDAPA CELEBRA LA SIMBOLICA FESTA
Il nuovo
Cerimonia delle Candele Pronto Soccorso
Come ogni anno, quando si avvicina la sultivo e dove, tra i tanti riconoscimenti
primavera, la Fidapa ( Federazione Italiana dei diritti delle donne, la Fidapa ha elabo-
rato e fatto accogliere la Carta dei Diritti
Pediatrico
Donne Arti Professioni Affari) Business
and Professional Women International ce- della Bambina.
La Sala d’attesa e la nuova struttura
lebra in tutto il mondo la simbolica Ceri- Carta che oggi si vuole far adottare dai
del Pronto Soccorso Pediatrico del-
monia delle Candele, dal 1929, quando fu singoli comuni: era presente l’assessore
l’Ospedale di Livorno è stata inaugu-
istituita da Lena Madesin Phillips negli Ina Dhimgjini, che ha accolto l’auspicio
rata con la benedizione impartita da
Stati Uniti, a sostegno della parità dei di- della Fidapa con molto calore, sostenuta
don Placido Bevinetto, cappellano co-
ritti, del lavoro e della professionalità e inquesto dal Console Onorario Greco
ordinatore dell’Ospedale. L’assessore
talenti artistici delle donne di tutto il mon- Dott.ssa Elena Kostantos. Questo è l’in-
comunale al Sociale a alla Sanità, Ina
do. La primavera, come momento di rina- tento dell’Associazione, quello di dare
Dhimjini, ha avuto il compito di taglia-
scita della natura, dei fiori, della vita, la vigore e forza operativa a riforme che, ol-
re il nastro inaugurale e ha espresso la
primavera come desiderio di pace e di ar- tre alle donne, riguardano e difendono i
sua soddisfazione e contentezza per
monia, che apre le porte all’8 marzo, la Fe- minori di ambo i sessi, gli anziani e i porta-
questa opera meritoria a sostegno del-
sta della Donna. tori di handicap.
la cittadinanza livornese.
La sezione di Livorno della Fidapa ha par- A questa atmosfera di grande conviviali-
A questo importante evento sono sta-
tecipato alla ricorrenza internazionale con tà, sono intervenute due autorità istitu-
ti presenti il Direttore dell’Ospedale,
una suggestiva cerimonia al Grand Hotel zionali della Fidapa, la dott. Giuseppina
Luca Carniglia e il Primario del Pronto
Palazzo, allietata da fiori, musica e dalla tra- Bombaci, Coordinatrice Europea, che ha
Soccorso, Alessio Bertini che ha di-
dizionale accensione delle Candele bian- letto il discorso della Presidente Interna-
chiarato che la nuova Sala d’attesa rap-
che, blu, verde e rosa, ognuna col suo si- zionale, e la Presidente del Distretto Cen-
presenta un primo passo che contri-
gnificato e con la sua raffigurazione di tut- tro, Patrizia Fedi Bonciani, che ha rilevato
buisce al miglioramento delle condi-
ti i paesi del mondo in cui figura la presen- aspetti di ampio respiro della Associazio-
zioni dei bambini evitando il loro disa-
za della Fidapa. ne.
gio di dover convivere con le altre per-
E perché questa gigantesca struttura? Non Sono state presentate le nuove socie, mo-
sone in uno spazio unico.
certo per sfoggio o per sentirsi unite in mento tra i più costruttivi della Cerimo-
La ristrutturazione del pronto soccor-
momenti passeggeri, ma, come ha illu- nia: la Dott.ssa Stefania Betti e la docente
so pediatrico, con pareti affrescate con
strato la presidente di sezione, Angela Si- Ilaria Colacicco, accolte con entusiasmo
disegni multicolori e dotato di tavoli-
mini, per portare la voce delle donne fino dall’Associazione e festeggiate dal nume-
netti su cui i bambini in attesa della
all’Onu, dove la Fidapa ha uno Status Con- roso pubblico
visita possono giocare con i colori, si
è potuto realizzare grazie all’Associa-
Grazie alla donazione del Rotary club Livorno e Lions club Livorno Host zione “You 4 er”, Tu per il pronto soc-
corso, il cui Presidente, Alessandro
Un defibrillatore anche in Fortezza Banchini, ha ringraziato tutti gli Enti
che con le loro donazioni e il loro ap-
(Cristina Battaglini) - L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno potrà protegge- poggio, operando in sinergia, hanno
re chiunque si trovi nei pressi della Fortezza Vecchia per quanto concerne la sicurez- reso possibile una sala d’attesa attra-
za cardiovascolare, grazie al defibrillatore recentemente posizionato in Fortezza ente e accogliente.
Vecchia e donato dal Rotary club Livorno e dal Lions club Livorno Host. A beneficia- I ringraziamenti sono andati dal-
re dell’iniziativa sarà tutta la comunità cittadina e i turisti che in questi anni, da l’Azienda Ospedaliera al Comune di Li-
quando la Fortezza è in gestione all’Autorità Portuale, hanno partecipato alle nume- vorno, all’Associazione Sportiva Li-
rose iniziative ed eventi organizzati all’interno della struttura. vorno Calcio, presente con alcuni diri-
Alla cerimonia di posizionamento del defibrillatore erano presenti il presidente del-
genti, dai Vigili del Fuoco alla Capita-
l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale Stefano Corsini, il
presidente del Rotary club Livorno Giorgio Odello e la presidente del Lions club neria di Porto.
Livorno Host Patrizia Lensi. Il presidente Corsini ha espresso i propri ringraziamenti Per molti è stata inaspettata la presen-
a tutti coloro che hanno contribuito a questa donazione, che permette di aumentare za del noto giornalista Paolo Brosio, la
le possibilità di intervento in caso di necessità grazie al defibrillatore installato in sua presenza - ha detto il Presidente
Fortezza. Il presidente del Rotary Odello ha posto l’accento sullo spirito di servizio Banchini - è per noi un punto di par-
che caratterizza tradizionalmente tutte le attività realizzate dal Rotary e la buona tenza perché lo vorremmo integrare nei
collaborazione tra i diversi Club. L’apparecchio salvavita è stato posizionato all’in- nostri progetti e in quelli futuri, tra
terno di una teca allocata dentro la Torre Quadrata, nei pressi della Quadratura dei questi vi è la “Partita del cuore” che si
Pisani. Il personale in servizio presso la struttura è adeguatamente formato per l’utiliz- terrà il prossimo 13 maggio allo stadio
zo. Per l’occasione è stato inoltre presentato un importante progetto culturale che si Armando Picchi in memoria del calcia-
chiama “Colloqui con la Fortezza Vecchia”, a cura dell’associazione “Lavorare cam-
tore Morosini tragicamente scompar-
minare”. In luoghi diversi del Manufatto mediceo sono state disseminate installazioni
artistiche di vario genere, liberamente fruibili, in un rapporto di dialogo tra l’arte e so.
l’architettura della struttura. Nei prossimi mesi si svolgeranno alcune performances Gianni Giovangiacomo
degli stessi artisti sempre all’interno del progetto Colloqui con la Fortezza Vecchia.
 16 Rosignano
La nascita dell'ASD Rosignano Solvay 1922, vecchia denominazione della prima società calcistica
Rifondazione del calcio rosignanese
Hanno fatto ricorso al vecchio titolo
con il quale nel lontano 1922 venne
alla luce la prima squadra di calcio di
Rosignano Solvay. Vista la critica si-
tuazione in cui, ormai da molti anni,
si trova la Rosignano Sei Rose, un
gruppo assortito e qualificato di spor-
tivi ha pensato bene di costituire una
nuova società con progetti chiari,seri
ed organici nel lodevole tentativo di ri-
portare "il Solvay" ai fasti presitigiosi
di un passato, nemmeno tanto lonta-
onoi che, vista l'agonia della Sei Rose,
non poteva ulteriormente ritardare. E
così sabato17 marzo è stato presen-
tato un progetto molto serio ed ambi-
zioso che prevede la nascita di una
nuova società calcistica, appunto
l'ASD Rosignano Solvay 1922, vecchia
denominazione della prima società cal-
cistica.
I fondatori, che hanno dato vita alla for-
mazione della nuova realtà, non sono
esclusivamente rosignanesi "doc" ma
vi sono anche interessanti presenze
dell'hinterland con esperienze vissu-
te in altre società calcistiche della
Bassa Val di Cecina e che hanno rite-
nuto opportuno ritrovarsi per dare vita
ad un progetto serio ed organico.
Un progetto che è stato illustrato, con
la massima chiarezza e serietà, dal
vicepresidente dott. Luciano Tei che
ha parlato di "rifondazione del calcio
rosignanese" dopo le brucianti delu-
sioni di questi ultimi anni aggiungen-
do come siano stati infruttuosi i tenta-
tivi di un dialogo con la "Sei Rose".
Il nuovo progetto si basa su precisi pre-
supposti riguardanti la disponibilità de-
gli impianti sportivi di Rosignano Sol-
vay (stadio e campo sussidiario a fian-
co dell'ITI Mattei). La relazione di Tei
si è svluppata attraverso una serie di
obiettivi prioritari, quali una efficace
azione di marketing sportivo, un lega-
me più solido e duraturo con il territo-
rio, l'attuazione di "un progetto Sport"
che coinvolga anche altre società spor-
tive del territorio, delle scuole e dei
Comuni vicini.
Allo studio, naturalmente, un piano
economico.finanziario che dia solide
certezze per il futuro.
Questi infine i fondatori dell'Asd Rosi-
gnano Solvay 1922: Filippo Amodeo,
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
Dino Balzini, Davide Cartoni (vicepre-
sidente), Marco Giomi (presidente),
Andrea Gracci, Sauro Masini, Massi-
mo Menoconi, Angelo Mustacchia,
Massimo Pasquinelli, Fulvio Tognotti
(tesoriere) e Luciano Tei (vicepresiden-
te).
Sempre su questo tema così impor-
tante per il futuro del calcio rosigna-
nese, venerdì 30 marzo si è svolta,
nella sala conferenze della sede co-
munale in piazza del Mercato, un'as-
semblea numerosissima a cui ha par-
tecipato una nutrita rappresentanza
della storia calcistica rosignanese,
impreziosita dalla presenza dell'as-
sessore alla cultura ed allo sport Li-
cia Montagnani.
Nella relazione, ll Vicepresidente Lu-
ciano Tei, ha ribadito i concetti già
espressi in occasione della conferen-
za stampa di cui sopra.
Il dott. Tei ha chiesto, in sostanza,
"certezze" alias la disponibilità della
Stadio E.Solvay e delle altre strutture
insieme all'impegno dell'Ammistrazio-
ne Comunale per la realizzazione di
moderne strutture sportive da tanti
anni attese (si tratta del progetto Lil-
latro di cui se ne parla da anni): con-
dizioni essenziali pe rilanciare su basi
nuove e serie, il programma delineato
dalla nuova società.
L'intervento dell'assessore Montagna-
ni è stato di apprezzamento per l'ini-
ziativa raccomandando però "una spe-
cie di mutuo soccorso" con tutte le
realtà esistenti e cioè con Rosignano
Sei Rose la cui dirigenza ha però con-
fermato la volontà di proseguire nel
loro progetto.
Seguiremo gli sviluppi manifestando,
da parte nostra, un giudizio decisa-
mente positivo per la serietà e la or-
ganicità con cui il nuovo management
intende muoversi.
Fulvio Fontanelli
neo Commendatore
Il nostro carissimo amico e concittadino
Fulvio Fontanelli è stato insignito, con de-
creto del Presidente della Repubblica, del
titolo di Commendatore al merito della Re-
publica per gli alti meriti acquisiti durante
la brillante carriera trasccorsa nell'Arma dei
Carabinieri.
Una carrriera di grande rilievo che lo ha
portato a dirigere per 17 anni il Nucleo
anticrimine del ROS di Livorno. Per l'impe-
gno nel contrasto al narcotraffico ha rice-
vuto numerosi encomi tra cui l'alto ricono-
scimentonda parte dellla Dea il massimo
organo di polizia statunitense.
Ha concluso la sua luminosa carriera vis-
suta al servizio dello stato nell'agosto scor-
so per raggiunti limiti di età.
Al neo commendatore i più vivi rallegra-
menti personali della intera redazione de Il
Centro.
Ciao Nino!
E' scomparso, ci dicono in solitudine, nei
giorni scorsi, Nino Lipparoni, un buono,
una persona che ha dedicato, gran parte
della Sua vita, al prossimol. Fu uno dei fon-
datori e degli animatori dell'associazione
boy-scout Agesci di Rosignano Solvay. E'
stato un democristiano " a tutto tondo" ri-
coprendo importanti incarichi nel partito
ed in particolare, per molti anni, quello di
segretario della sezione che gestì, in ma-
niera encomiabile, con autentico spirito
di servizio. Fu anche componente del Co-
mitato Comunale e negli incarichi, sem-
pre di responsabilità, prevalsero le sue doti
di grande abnegazione e perfetto organiz-
zatore.
Debbo, in particolare, a Nino se il periodi-
co Il Centro, all'epoca Presenza D.C, è
sopravissuto anche in tempi molto bui per
noi democristiani.
Grazie, caro Nino, per la Tua saggezza,
per la Tua onestà intellettuale per la Tua
bontà: sei stato un esempio per tutti noi.
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Cultura 17

LA REGIONE TOSCANA E "L'ANNO DEL CIBO"

POESIA

“Primi di Toscana” “Gorgona”

Si innalza scoscesa dal mare
vergine roccia puntellata di
verde
sotto un cielo smaltato
d’azzurro:
l’Isola è donna.
Il suo respiro di madre
è il caldo scirocco
che cinge la vita e poi culla.
L’Isola ascolta ciò che l’uomo
ha da dire
non chiede il perché delle
"Primi di Toscana" al Mattei a Rosignano con l'Assessore Grieco della Regione Toscana, la cose,
dirigente Tramontani. Sotto: i vincitori della rassegna e un "primo" piatto. lei sa e tace.
L’ho vista raccogliere parole
La Regione Toscana, per accogliere dalle mani di
subito e bene l’Anno del Cibo, ha pro-
assassini
mosso “Primi di Toscana”, rassegna
e poi al tramonto
che valorizza i primi piatti realizzati dagli
gettarle nel vento
studenti delle scuole alberghiere. Sono
ben 14 le scuole partecipanti, dalla lu- come fa con le scaglie di
nigiana, all’aretino, al grossetano, al- mare.
l’Elba per coprire tutti i territori della Bianchi di sale ha vestito i suoi
regione e offrire primi piatti di qualità fianchi
valorizzando la filiera corta e la sta- e con mani di spuma
gionalità. ha incastrato fra i ciottoli il
“Primi” a volontà, abbinati ai vini to- sole.
scani, che il prossimo 11 maggio par- Un sasso per ogni storia
teciperanno alla gara finale alla scuo- un’onda per ogni pena,
la Saffi a Firenze. eterna lì rimane
Rigorosamente assaggiati da a scandire il suo tempo
una giuria di esperti e poi rac- con l’andare e il tornare
colti in un volume per il diletto del mare.
degli amanti della cucina e del
cucinare. Per chi non vorrà di-
lettarsi tra le ricette, ci saranno
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18 Attualità
A Piombino l’Authority mette in moto l’economia blu
PROGRAMMA DI SVILUPPO
PER LA NAUTICA E IL TURISMO
Servizi digitali per la nave, il diportista
e i turisti; Sensoristica e monitoring
portuale per la sicurezza e la navigabili-
tà; riutilizzo di materiali provenienti da
demolizioni e riparazioni navali in una
logica di economia circolare; decarbo-
nizzazione e sostenibilità; monitoraggio
dei fondali e tutela dell’ambiente costie-
ro e marino. E’ attorno a questi asset
che l’Autorità di Sistema Portuale del
Mar Tirreno Settentrionale intende svi-
luppare un percorso concreto di parte-
nariato con le piccole e medie imprese
del settore.
Obiettivo: sviluppare la blue economy.
L’Authority ci sta lavorando da tempo
e stamani, a Piombino, ha lanciato un
programma ambizioso di attività che è
stato condiviso con i principali porti tu-
ristici della Toscana.
Alla presenza di rappresentanti di porti
di rilievo della nautica da Diporto e con
la collaborazione di Navigo Scarl, ca-
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
pofila del soggetto gestore del distretto
tecnologico della nautica e la portualità
toscana, la Port Authority ha identifica-
to assieme agli operatori le priorità di
intervento nel settore. Tra le attività di
avvio di questo programma, tutte finan-
ziate dal progetto transfrontaliero Blue
Connect, quella relativa all’erogazione di
voucher da 5mila euro ciascuno a favore
di quelle PMI che vogliano puntare sul-
la innovazione della filiera della nautica
e della cantieristica.
“E’ stato un incontro proficuo – ha det-
to il numero uno di Navigo, Pietro An-
gelini -, che è servito a far comprende-
re a chi opera nel settore che cos’è
l’economia blu e quali sono gli ambi-
ti innovativi su cui operare per svi-
luppare la filiera della nautica da di-
porto. L’Authority ha un ruolo impor-
tante di ente facilitatore nei confronti
di quelle imprese da cui si attendono
risposte significative nell’ambito del-
lo yachting e della nautica”.
Soddisfatto anche il presidente Corsi-
ni: “La nautica di diporto con le lavo-
razioni e i cantieri connessi, oltre che
i servizi resi al turista, costituiscono
attività di rilievo per il sistema por-
tuale del Mar Tirreno Settentrionale
– ha detto in apertura dei lavori –, con
questa giornata di lavoro abbiamo
voluto promuovere un primo incontro
con le imprese di settore e riteniamo
che Piombino sia la location ideale
per ragionare dello sviluppo di atti-
vità industriali di circle economy”.
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
Falcon Heavy: Nuova frontiera
per l’esplorazione spaziale
Il 6 febbraio 2018 è stata una data molto
importante per il campo aerospaziale: il
primo lancio di prova del Falcon Heavy, il
razzo spaziale ad oggi più potente, della
compagnia spaziale SpaceX di Elon
Musk, ha avuto successo. Nonostante
le due ore di ritardo causate da forti venti
in alta quota, l’operazione è riuscita alla
perfezione, facendo ben sperare per
l’esplorazione spaziale, infatti considera-
ta la buona risposta della prova sono stati
previsti ulteriori lanci per i mesi di marzo
e di giugno, in previsione di future mis-
sioni verso la luna e verso Marte in pri-
mis.
L’oggetto ha dimensioni a dir poco impo-
nenti, si tratta di 70 metri di altezza per 1,4
milioni di kg, ed è in grado di trasportare
63 tonnellate di peso intorno alla terra (16
su Marte), non per niente è stato decre-
tato appunto il più potente vettore esi-
stente, forse secondo solo al Saturn V,
quello adoperato nelle missioni Apollo
qualche decennio fa, di cui ripercorre le
orme. Come per le missioni Apollo, infat-
ti, il Falcon è stato lanciato da Cape Ca-
naveral, in Florida, dalla piattaforma 39-
A.
I costi possono considerarsi relativamen-
te bassi, dal momento che l’obiettivo di
Musk e della SpaceX è quello di recupe-
rare i pezzi del razzo per poterli riutilizza-
re, proprio come viene fatto per gli aerei,
e dopo la prova in questione è stato pos-
sibile il recupero di alcuni di essi, quali
dei booster (generatori di spinta); questa
filosofia di riutilizzo rende il costo delle
prove di lancio molto più basso rispetto
a quello di ogni altra compagnia ed è pro-
prio uno dei punti di forza della SpaceX.
Come primo carico dell’imponente vetto-
re, una Tesla Roadster rossa fiammante
con al posto di guida un manichino mu-
nito della tuta spaziale che SpaceX ha re-
alizzato per le future spedizioni di astro-
nauti in carne ed ossa, il tutto a scopo
dimostrativo. Giunto fuori dall’atmosfera
infatti il razzo si è aperto, rilasciando l’au-
to e il ‘passeggero’ nello spazio. L’eccen-
trica trovata lancia un po’ una sfida alla
corsa all’esplorazione spaziale, mettendo
particolarmente in luce il marchio di fab-
Cultura 19
7
di Silvia Roccuzzo
brica. Le previsioni volevano che la Tesla za si dovrà provvedere all’inserimento di
si assestasse in un’orbita eliocentrica una regolamentazione al riguardo. Per il ri-
prossima a quella marziana, ma la spinta torno sarà necessario rifornirsi dell’acqua
fornita dal razzo alla vettura si è rivelata e dell’idrogeno presenti sugli asteroidi stes-
un po’ eccessiva e si prevede che l’auto si, e il tutto dovrà essere eseguito da ro-
si spingerà oltre, forse tuttavia non riu- bot specializzati.
scirà a raggiungere la fascia principale (re- Sembra che ad ora il Falcon Heavy non
gione ricca di asteroidi che si trova pro- provvederà al trasporto di un equipaggio
prio tra Marte e Giove). L’automobile ri- umano, ma il successo ottenuto fino ad
marrà nello spazio fintanto che non subi- adesso fa ben presagire anche per il suo
rà degradazioni causate da impatti con ‘fratello maggiore’, il Big Falcon Rocket,
altri corpi e radiazioni. in grado di trasportare fino a 150 tonnella-
Per quanto riguarda il Falcon Heavy, il te nell’orbita terrestre.
suo futuro prevede diverse possibilità, fra Dunque, rimaniamo in attesa delle prossi-
cui l’immissione in orbita di satelliti com- me prove e delle innovazioni che potran-
merciali e altro, tuttavia, fra i piani della no portare.
SpaceX rientra l’avanscoperta di una
nuova frontiera: lo sfruttamento minera-
rio degli asteroidi. Questo perché le pos-
sibilità offerte da questo lanciatore spa-
ziale sono molto vaste, e a dichiararlo è lo
stesso astronomo Martin Elvis, dell’Har-
vard-Smithsonian Center for Astrophy-
sics, il quale asserisce che con questo
tipo di vettore è possibile raggiungere la
fascia di asteroidi, (il raggiungimento della
fascia e il ritorno richiedono un’immensa
quantità di carburante), e inoltre sono
quasi del tutto riciclabili. Asteroidi papa-
bili per l’estrazione mineraria sono stima-
ti a 100 metri di lunghezza circa, e non
appena la questione avrà preso consisten-
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UN LIBRO DA LEGGERE
“I robot e noi”
di Maria Grazia
Carrozza
di Claudio Tonci
Un libro non soltanto divulgativo ma che
induce il lettore ad immaginare la nostra
società in una visione avveniristica
L’autrice ha incontrato recentemente do-
centi e studenti del liceo Cecioni e del-
l’istituto industriale Galilei presso la sede
di Confindustria Livorno Massa Carrara
,scuole che hanno partecipato a “Zero
robotica” , una gara di programmazione
robotica . svoltasi a livello mondiale
L’ex Ministro nel governo Letta ,come noto
, è docente di bioingegneraia presso il
prestigioso Istituto Superiore di S.Anna .
del quale è stata anche Direttrice : recen-
temente in collaborazione con la Scuola
Normale e con il centro IUSS di Pavia si è
stabilito che i tre organismi continueran-
no ad essere autonomi , ma saranno uniti
da un unico consiglio di amministrazione
(iniziatica unica nel suo genere e sicura-
mente in controtendenza rispetto alle pra-
tiche in uso .
Una strategia questa rivolta anche al mon-
do delle imprese per proporre nuovi indi-
rizzi specie nel campo della sanità e qua-
lità della vita : la lotta alle epidemie non è
solo il campo di azione di medici e
bioingegneri,ma presuppone anche altre
figure professionali ,dagli economisti ai
giuristi in campo internazionale , ai biolo-
Cultura 21
gi , un modo integrato per fare
realmente “ sistema” .
Il nostro paese è all’avanguar-
dia nella progettazione e nel
marketing della robotica e non
solo nel vecchio continente :
non dobbiamo ritenere che il
robot rappresenti una minaccia
occupazionale – che sarebbe
una visione decisamente ridut-
tiva – ma una spinta verso l’in-
novazione e la ricerca scientifi-
ca .
Sicuramente nel giro di pochi
decenni le attuali figure profes- segnalerà i prodotti mancanti , ma prov-
sionali cambieranno : una parte dell’attua- vederà ad …ordinarli
le forza lavoro verrà sostituita da tecnici e Già oggi ,nel campo chirurgico , notiamo
super tecnici che imprimeranno una svol- che il medico è distante dal paziente , ma è
ta radicale nei nostri comportamenti : i in grado di azionale strumenti ad altissi-
robot hanno permesso di esplorare il fon- ma definizione che opereranno sul pazien-
do marino a profondità irrangiungibili con te .
le tecniche tradizionali ; così come è stato Sfruttiamo il robot , non temiamolo : del
possibile avere informazioni dal sotttosuo- resto il progresso è inarrestabile . Un tre-
lo fino a poco tempo fa impensabili . no che non possiamo permetterci il lusso
Il robot inserito nel frigorifero non solo ci di perdere .
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22 Teatro
a cura di Angela Simini
Ci si avvia al “gran finale” della Sta-
gione 2017/18 concertata al Teatro
Goldoni di Livorno, una stagione che
ha riscosso consenso e applausi dal
pubblico livornese e che ha propo-
sto nomi importanti del panorama
artistico in tutti i settori dello spetta-
colo. In un periodo di crisi come l’at-
tuale, che dura da anni e che ha
messo in ko i teatri, il Goldoni è ri-
masto il salotto buono della città che,
come tale, ha attirato sponsor tut-
t’altro che trascurabili, come il Ro-
tary International Livorno, “Le stra-
de del vino e dell’olio Costa Etru-
schi”, “Toscana in tavola”, LEG e
Menicagli Pianoforti, e numerosi col-
laboratori come il Circolo Musicale
Galliano Masini, le Associazioni Amici
del Goldoni e Amici del Cinema La
Goldonetta.
Tutto questo a dire che programma-
zione e conduzione teatrale hanno
dato esito positivo.
Vediamo che cosa ci riserva il re-
stante cartellone del mese di aprile:
Ed un ultimo spettacolo a turno uni-
co:
mercoledì 18 aprile h.21.00: “456”,
scritto e diretto da Mattia Torre
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
Per la Stagione “Concerti al chiaro
di Luna”, il concerto “Trio Metamor-
phosi”, programmato per il 29 mar-
zo e rimandato per lutto cittadino,
non potrà essere recuperato per-
ché il mezzosoprano Monica Bac-
celli non ha disponibilità di date.
Venerdì 27 aprile h.21.00 resta il
concerto fuori abbonamento del-
l’Orchestra dell’Istituto Superiore di
Studi Musicali “Pietro Mascagni”,
diretto dal Maestro Lorenzo Sbaffi.
Il settore Classica con Gusto ci ri-
serva ancora due incontri:
giovedì 20 aprile h.21.00 “Songs
for Viola and piano”
venerdì 20 aprile “La bellezza inaf-
ferrabile”, con Alberto Nosé al pia-
noforte, musiche di Chopin e De-
bussy.
Fuori Abbonamento: sabato 21
aprile h. 21.00 in collaborazione
con LEG srl e Menicagli Pianofor-
ti, Ridens presenta Giuseppe Ja-
cobazzi - Io ci sarò.
Alberto Nosè
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Aurora Lombardo
ci spiega i nuovi
linguaggi del web
di Lorenzo Taccini
In un tempo di tecnologie digitali e teleco-
municazioni sempre più frequenti e sempre
più incentrate su un linguaggio simbolico-
iconografico e sempre meno verbale (so-
pratutto scritto - a mano, non se ne parli
neppure!-), è necessario tentare di stare al
passo con i tempi che dettano la moda e la
modalità di comunicazione. Negli ultimi
anni, con l’enorme sviluppo del web e dei
social networks, stiamo assistendo ad una
vera e propria rivoluzione nei linguaggi
utilizzati, in particolar modo tra i giovani e
giovanissimi. Per contro, le generazioni “più
mature” tentano in modo talvolta goffo di
imitare i nuovi linguaggi web, generando a
loro volta un altro tipo di espressione ori-
ginale. Aurora Lombardo, giovane diplo-
mata al liceo classico di Livorno, attual-
mente studentessa presso la facoltà di psi-
cologia dell’Università di Fi-
renze, amante della musica e
della lettura, nonché chitarri-
sta di talento, ci racconta
qualcosa in più sui nuovi lin-
guaggi del web, essendone
originale interprete...
Aurora, la comunicazione
“social” è perlopiù composta
di parole ed immagini: quali
funzioni svolgono i due diversi codici?
In social in effetti sono composti prati-
camente solo da immagini e parole e la
loro funzione è quella di mutuare la “nor-
male” comunicazione.
Tu, ad esempio, spesso giochi con l’im-
magine della tua persona in funzione qua-
si parodistica. Si tratta di una provocazio-
ne, oppure che significato attribuisci a
questo tipo di utilizzo dell’immagine?
Più di qualsiasi altro aspetto, trattasi di
“parodia” di quelle persone che deside-
rano solo apparire. Mi piace smontare
questa costruzione e mettere in luce il
contrasto tra la fotografia e la didasca-
lia che spesso l'ccompagna con parole
contenuti assolutamente improbabili e
decontestualizzati.
Tu utilizzi un linguaggio spesso intenzio-
attualità 23
19
nalmente “sgrammaticato” e ricco di pun-
teggiatura ridondante. Come mai?
Naturalmente di norma non scrivo così,
ma mi diverto ad imitare quelle persone
che abusano di questo tipo di scrittura
volontariamente (o inconsciamente...).
Un classico esempio è il “Buongiornis-
simo kafè??!!”. Sono entrata anche in
gruppi (social) di persone adulte per stu-
diarne dall’interno i linguaggi e gli sti-
li comunicativi.
Potremmo pensare ad un nome per que-
sto “cyberlinguaggio” che si sta facendo
avanti?
In realtà si tratta della commistione di
moltissimi stili, anche differenti tra loro.
Una delle caratteristiche che più mi col-
pisce è la sostituzione della parola con
un concetto. Ad esempio, al posto del
classico “ahahah” troviamo l’ermetico
“rido” ad esplicarne il concetto. La na-
tura eterogenea e ridondante può esse-
re però ben rappresentata da definizio-
ni come “eclettismo cybernetico”, oppu-
re “enantiodromia mediatica”, rifacen-
dosi ad Eraclito ed Jung come ispirato-
ri del concetto!
Per quanto riguarda le tue prospettive,
vedi Livorno nel tuo futuro?
Per la formazione certamente non vedo
Livorno come funzionale punto d’appog-
gio. Mi piacerebbe specializzarmi in pi-
scologia clinica a Torino. Tuttavia avrei
desiderio di ritornare a Livorno, perché
penso che in questa città ci sia bisogno
di giovani volenterosi che possano dare
una mano ed io spero di poter essere tra
questi.
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